Dal consumo critico alle comunità «resilienti»

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Dal consumo critico alle comunità «resilienti» Francesca Forno Osservatorio CORES - Università degli Studi di Bergamo www.unibg.it/cores 24 maggio

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Dal consumo critico alle comunità «resilienti»

Francesca Forno Osservatorio CORES - Università degli Studi di Bergamo

www.unibg.it/cores

24 maggio

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Perché è importante la responsabilità nella produzione e nel consumo?

I modelli di produzione e di consumo sono fattori-chiave della responsabilità sociale e della tutela e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio.

2

Produzione

Consumo

conflitti ambientali

inquinamento

perdita di biodiversità

consumo di risorsesalutecambiamento climatico

povertà

disuguaglianzedegrado degli ecosistemi

lavoro genere

demografia

economia

città

campagna

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Lo strumento del «consumo critico»

• Ritornare ad essere più cittadini e meno consumatori– Assumersi le responsabilità cambiando il nostro

stile di vita, inquinando di meno e usando il nostro «potere della busta della spesa», scegliendo prodotti che garantiscono condizioni più giuste per chi lavora e per l’ambiente.

– Riportare parte dell’economia sul territorio, come forma di «presidio» e di tutela sociale e ambientale

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La strategia della decrescitaLe otto “R”:

• Rivalutare, ripensare l’attuale sistema di valori riscoprendo vecchie abitudini e il «valore dei valori»

• Riconcettualizzare, ripensare alcuni concetti fondamentali come quelli di ricchezza e povertà andando alla base di quei meccanismi che generano disuguaglianza sociale

• Ristrutturare, adeguare l’apparato produttivo e i rapporti sociali al cambiamento dei valori

• Ridistribuire, ridurre la distanza tra ricchi e poveri• Rilocalizzare, ritrovare un “ancoraggio territoriale”

dell’economia, della cultura e della politica• Ridurre, i consumi e dunque gli sprechi• Riutilizzare/riciclare, non sprecare rimettendo in circolo

tutto ciò che può essere recuperato

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Fare in COMUNE:Cambiare le abitudini quotidiane per tutelare il territorio

• Non è facile cambiare le abitudini di consumo soprattutto in una società dai tempi di vita accelerati dove si va spesso di fretta e non si ha più tempo per cucinare

• Soprattutto le abitudini alimentari sono molto difficili da modificare anche quando sono noti i rischi per la propria salute

• Cambiare è però possibile e se si fa «insieme» è anche più efficace…

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Pratiche di (r)esistenza quotidiana

• I Gruppi di Acquisto Solidale (GAS)• Il commercio equo e solidale• Gli orti urbani• Le «moderne» forme di scambio e di baratto e

di scambio non monetario• I mercati territoriali• …

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Come e su quali piani agiscono le organizzazioni del consumo critico?

• Livello culturale - creano nuovi immaginari (nuove rappresentazioni di “ben-essere”)

• Livello economico - facilitano la costruzione di reti economiche per la sostenibilità

• Livello politico - favoriscono la costruzione di forme di regolazione volontaria (soft law) per i diritti umani e la tutela dell’ambiente

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I Gruppi di Acquisto Solidali (G.A.S.)

• I Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) sono gruppi di acquisto, organizzati spontaneamente, che partono da un approccio critico al consumo e che vogliono applicare i principi di equità, solidarietà e sostenibilità ai propri acquisti (principalmente prodotti alimentari o di largo consumo).

• Il termine "Solidale" è utilizzato dai GAS per distinguerli dal gruppo d'acquisto tout-court, "che possono non presentare connotazioni etiche, ma essere solo uno strumento di risparmio".

• L'aspetto etico, o solidale, di tali gruppi, è quindi l'aspetto ritenuto più importante, che li connota come esperienze nel campo del consumo critico. Secondario ma altrettanto fondante è il richiamo all'importanza delle relazioni sociali ed umane o del legame con l'ambiente circostante o con le tradizioni agricole e gastronomiche.

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Curva di crescita dei Gas (attualmente sono 959)

Fonte: www.retagas.org

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Motivazioni per l’adesione ad un Gas

Fonte: Osservatorio CORES

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Cosa acquistano i gasisti?

13,2% del budget familiareFonte: Osservatorio CORES

dolciumivestiario

pescepane

carne biancasucchi

lattte e yogurtvino

carne rossaconserve

detergenti personalegumi e cereali

detersiviverdura

oliopastafarinefrutta

formaggio

54.951.551

4941.2

32.430.929.9

23.515.7

13.213.2

10.87.4

5.92.92.521

45.148.549

5158.8

67.669.170.1

76.584.3

86.886.8

89.292.6

94.197.197.59899

Non acquisto Aquisto

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Fonte: Grasseni C. (2013) Beyond Alternative Food Networks: Italy’s Solidarity Purchase Groups.

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La scelta e il rapporto con i produttori• Come avviene la scelta dei produttori • Chi sceglie i produttori

• La prossimità

Fonte: Osservatorio CORES

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Cosa fanno i G.A.S oltre alla spesa

• Produzione e coltivazione collettiva, raccolta e patti con i produttori

• Visite ai produttori• Organizzazioni di mercati e fiere• Dibattiti e seminari (presentazione dei

produttori, approfondimenti su agricoltura, commercio equo e solidale, beni comuni, energie alternative, finanza etica, questioni legate al territorio …)

• Adesione a reti locali e nazionali • Sporadicamente, motori di ‘liste civiche’ che

partecipano ad elezioni locali.

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Fonte: Grasseni C. (2013) Beyond Alternative Food Networks: Italy’s Solidarity Purchase Groups.

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Organizzazione dei Gas

• Tendono ad essere associazioni non formalizzate• La relazione via posta elettronica è frequente, ma non

sostituisce interpersonale (ad es. attraverso le riunioni)• Si ricerca la distribuzione dei compiti, la rotazione degli

incarichi e il coinvolgimento di tutti• In alcuni casi, vengono esplicitamente richieste forme

di partecipazione alla vita dei GAS (gestione ordini, operazioni di scarico, distribuzione, etc.)

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Obiettivi e risultati raggiunti dai Gas secondo i gasisti

Fonte: Osservatorio CORES

n.r.

Abbassare il costo di prodotti di qualità

Incidere sulle politiche locali

Costruire legami tra persone

Sostenere i produttori locali

Stimolare stili di vita più responsabili

Tutelare la salute

1.8

7.3

3.8

21.8

29.6

28.6

7.1

0.9

6.1

5.4

5.6

20.1

50.1

11.7

Obiettivi del Gas Risultati raggiunti

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Cambiamenti dopo l’ingresso nel GAS

Negli stili di consumo:– gli esempi più evidenti sono l’aumento del consumo di

prodotti biologici e di quelli locali e l’introduzione del consumo di detersivi e detergenti ecologici.

Negli stili di vita:– si nota come i gasisti hanno iniziato ad autoprodurre

alcuni cibi (ad esempio il pane), a evitare di andare al supermercato, a porre maggiore attenzione allo spreco (di cibo, di acqua, di energia)

Negli atteggiamenti e nelle pratiche partecipative:– il 39,5% dei gasisti affermano di aver iniziato a cooperare

di più con le persone in generale e il 23,9% si sente più capace di influenzare la politica.

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Cambiamento nei consumi =Verdure 50,4 0,4 0,7 47,4Biologico 79,4 0,2 7,7 11,6Integrale 52,9 0,6 10,0 35,2Legumi 38,5 0,5 3,7 56,3Prodotti locali 80,6 0,2 5,4 12,6Prodotti stagionali 68,1 0,1 2,8 27,8Cereali 45,1 0,3 12,8 40,5Carne 3,1 42,5 0,2 52,0Prodotti equo e solidali 39,6 1,4 5,6 51,8Prodotti antimafia 44,6 0,6 14,7 38,5Prodotti ecologici 41,4 0,6 25 31,9

Fonte: Osservatorio Cores, 2013

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Cambiamento stile di vita Si No Già

Minor acquisto di cibi pronti 24,8 5,1 69,4

Minore acquisti nei centri commerciali 41,4 47,9 9,7

Aumento acquisti negozi di prossimità 27,5 33 37,9

Aumento autoproduzione di alcuni cibi 38,3 31,9 29

Aumento autoproduzione di ortaggi 16,2 54,8 27,6

Minor utilizzo dell’auto 17,6 46,9 34,5

Aumento riciclo 32,5 6,7 60

Maggiore attenzione consumo energia 29,3 22,9 46,3

Maggiore attenzione consumo acqua 28,6 6,1 64,3

Interesse verso la finanza etica 29,9 53,0 17,1

Fonte: Osservatorio Cores, 2013

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Cambiamenti nello stile partecipativo Si No Già lo facevo

Più capacità di cooperazione con persone che non conoscevo

39,7 16,1 42,9

Maggiore interesse per i problemi che riguardano la mia città

26 30,3 42,5

Maggiore interesse alla politica in generale

7,9 35,8 55

Sentirsi più capace di influenzare la politica

23,9 60,8 13,8

Fonte: Osservatorio Cores, 2013

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La crisi economica e il diffondersi dei “circuiti economici nuovi” per una economia territoriale

autosostenibile• La crisi economica porta ad una accelerazione nel

‘cambiamento di scala’ dell’azione dei gruppi dell’altra economia, segnato (in Italia) dal rafforzamento e diffusione principalmente (ma non unicamente) dei gruppi G.A.S.

• Sui territori iniziano a nascere reti e distretti di “economia solidale” che mettono in contatto lavoratori “fragili” – piccoli artigiani e agricoltori - con i consumatori critici

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La diffusione dei reti di economia solidale in Lombardia

In Lombardia sono stati

rilevati 429 GAS di cui 204 hanno

partecipato alla ricerca che ha

coinvolto 1.658 famiglie

(ricerca dell’Oss.

CORES diretta da F. Forno, C. Grasseni e S.

Signori)

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Dal consumo critico alle comunità resilienti

• I circuiti economici nuovi permettono la mobilitazione (e messa in comune) delle risorse, scambio di informazione e flussi di innovazione tra attori diversi.

• All’interno di queste reti la società si auto-organizza elaborando soluzioni creative per il benessere collettivo e dell’ambiente che mirano alla ricostruzione del “tessuto intimo” della società (la fiducia interpersonale, elemento fondamentale per la «coesione sociale»)

• Queste esperienze sperimentano pratiche innovative, caratterizzandosi come innovazioni sociali

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• Impatto ambientale• Impatto sulla salute• Impatto sociale (allontanamento del momento della produzione da quello del consumo) • Impatto economico(instabilità dei mercati, disparità nella regolamentazione e conseguenti nuove disparità sociali)

Sistema lineare

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• sistema integrato• partecipazione • rapporti di fiducia

educazione

partecipazione

economia locale

turismo

ambiente

gestione scarti

• cultura locale• coesione sociale• economia

logistica

salute

Sistema circolare

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Cosa abbiamo iniziato a fare nel nostro territorio:Il progetto «Non solo cibo»

-un progetto promosso dalla rete di economia solidale della bergamasca «Cittadinanza Sostenibile», coordinato dall’associazione

Mercato&Cittadinanza con il supporto economico dalla Fondazione Cariplo, dal Comune di Bergamo e dall’Università degli Studi di Bergamo.

Maggiori informazioni www.cittadinanzasostenibile.it e www.unibg.it/cores

• Quattro azioni:– Mercato agricolo e non solo– Mappa eco-solidale di Bergamo– Ricerca sui Gas della provincia di Bergamo– Corso consum-Azione

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Consum-Azione

“Consum-Azione”: Corso di introduzione al consumo critico e alle reti di economia solidale generate e generabili tramite questa pratica

L’obiettivo principale è stato quello di sensibilizzare le associazioni tradizionali del volontariato con l’obiettivo di creare possibili sinergie con le nuove forme di impegno sociale.

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Rete di economia solidale della bergamasca

www.cittadinanzasostenibile.it

Osservatorio su consumi, reti e pratiche di economia sostenibile

www.unibg.it/cores

Rete dei GAS della bergamascawww.retegasbergamo.it