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Gennaio 2004 67 Gennaio 2004 66 Il viaggio Mare di Sicilia Da Palermo a Trapani Un viaggio in Sicilia, quest’anno, offre un’attrazione in più: lo svolgimento di una prova di selezione per l’America’s Cup a Trapani APT Trapani / Alfio Garozzo www.solovela.net articolo pubblicato sulla rivista SoloVela download effettuato da SoloVela.net

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Gennaio 2004 67Gennaio 200466

Il viaggio

Mare di SiciliaDa Palermo a Trapani

Un viaggio in Sicilia, quest’anno, offreun’attrazione in più: lo svolgimento di una prova

di selezione per l’America’s Cup a Trapani

APT Trapani / Alfio Garozzo

www.solovela.net articolo pubblicato sulla rivista SoloVela

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STORIALa storia della Sicilia è legata indissolubilmente alla sua posizionegeografica, che ne ha fatto un luogo di incontro di civiltà diverse.Dall’arrivo dei Greci, approdati inizialmente sulle coste orientali del-l’isola, all’altra grande potenza mediorientale, i Fenici, sino all’affac-ciarsi di Roma nel bacino Mediterraneo, nei secoli precedenti l’eracristiana l’intero territorio siciliano ha raccolto le più belle vestigiaarchitettoniche dell’antichità. Nei tempi della Repubblica e dell’Im-pero, lo status di provincia romana le ha garantito un tenore di vitaparagonabile soltanto a quello di Roma stessa. Questa condizioneprivilegiata è continuata tra il VI e il X secolo, in cui la Sicilia è sta-ta incorporata, al contrario dell’Europa latino-germanica allora arre-trata, nelle più avanzate aree di civiltà Islamica e Bizantina. I Bi-zantini fecero dell’isola la base strategica per la riconquista della pe-nisola italica, consentendo la sopravvivenza delle arti e l’immigra-zione di monaci dall’area mediorientale; una presenza, questa, de-terminante per la conservazione dei testi classici antichi. Quando imusulmani - sbarcati a Mazara del Vallo nell’827 - iniziarono la con-quista di tutta l’isola protessero e vivificarono questo passato. Pa-lermo, nuova capitale dell’isola al posto di Siracusa, con le sue tre-cento moschee, i suoi grandi giardini e i suoi mercati, diventò inquel periodo una grande città in grado di competere con i principa-li centri culturali dell’Oriente e dell’Occidente musulmano. Con il di-sgregarsi del potere islamico nell’isola, si aprirono spazi per il ritor-no della Sicilia all’Occidente: fu conquistata dai Normanni(1091),

milizie mercenarie che avevano già occupato l’Italia del sud, che inessa crearono il primo esempio di potere politico centralizzato all’a-vanguardia rispetto all’evoluzione storica dell’Italia di allora. Il nuo-vo Stato, sfruttando le competenze delle varie etnie presenti nell’i-sola, prosperò nel campo delle arti, delle lettere e delle scienze, fi-no agli sviluppi incredibili promossi da Federico II di Svevia, cheunificò in un unico dominio l’Italia meridionale e la Sicilia. Alla mor-te di Federico II (1250), con l’apparizione di nuove potenze e dinuovi dominatori nello scenario storico europeo, la Sicilia fu trasci-nata in una serie di guerre e di ribellioni, di cui i francesi di Angiòe gli Aragonesi di Spagna furono i principali protagonisti. La guerradel Vespro (1282-1302) segnò la vittoria degli Aragonesi e sancì de-finitivamente l’egemonia delle grandi famiglie feudali spagnole sul-l’isola. Iniziò in quel periodo un progressivo decadimento, acuitosotto i Borboni (succeduti agli Aragonesi) che favorirono Napoli pre-ferendola, per le sue dimensioni di grande metropoli europea, a Pa-lermo e al resto della Sicilia. Il pesante ritardo economico e i rap-porti politici mal gestiti, continuati fino all’unificazione italiana,non hanno impedito a queste terre di dimostrare la loro fortissimavocazione artistica e culturale: sono siciliani autori come Pirandelloe Sciascia, e pittori come Renato Guttuso.

ITINERARIOPalermo è il luogo di partenza ideale per una scoperta della Sicilia egiungervi via mare è una delle esperienze di viaggio più sug- �

tra cui anche l’ampliamento e la costruzione di una nuova darse-na per 1200 posti barca. Non resta, allora, che approfittare del-l’occasione per vedere da vicino i “giganti” dell’AC, scoprire que-sto universo di cielo, mare e isole che la Sicilia sa offrire.Il luogo prescelto per le regate dell’America’s Cup è uno dei piùbelli della regione, uno di quei posti in cui viene voglia di restareper sempre, con la scusa di “aver perso la bussola”. Per una va-canza di due settimane, la cosa migliore è partire dalla paradisia-ca Conca d’Oro che circonda Palermo per raggiungere il bianco bor-do delle saline di Trapani e da laggiù puntare la prua verso le Ega-di. Il pozzetto di un’imbarcazione è un punto di vista privilegiatoper scoprire le piccole perle di questo angolo di mare: Erice, SanVito lo Capo, i piccoli porti di Favignana e Marettimo. Le tappe delnostro itinerario consentono anche interessanti visite storico-ar-cheologiche: da San Vito con un’ora d’auto a noleggio si arriva aSegesta; da Trapani con un po’ più di ore si va a Selinunte.Ecco alcune informazioni interessanti per programmare la no-stra vacanza. I venti, prima di tutto. Sin dai tempi dei Greci, lacosta Settentrionale della Sicilia era conosciuta per la presen-za durante l’estate di brezze marine sostenute ma costanti eprevedibili, ideali per la navigazione lungo la costa. Situazioneche si ribalta completamente in inverno, quando gli ampi trat-ti di mare aperto consentono l’arrivo di perturbazioni dal norde di venti capricciosi e violenti. La facilità di trovare porti e ri-pari è il secondo elemento da prendere in considerazione. Lacosta tra Palermo e Trapani, isole Egadi comprese, è estrema-mente interessante dal punto di vista nautico, con una serie diapprodi sicuri e ben attrezzati: i porti offrono pescaggi ade-guati e tutti i marina sono in grado di offrire un servizio acco-gliente. Le calette e le spiagge protette sono anch’esse nume-rose, soprattutto nel tratto da Palermo a S.Vito lo Capo. Le Ega-di poi, situate a poche miglia, non mancano di approdi sicuri.Non ci sono neppure difficoltà a raggiungere il punto di par-tenza: per arrivare a Palermo (aeroporto Falcone e Borsellino)esistono voli regolari Air One e Alpi Eagles; in alternativa ci so-no la ferrovia o i traghetti da Cagliari o da Napoli.

di Federica Ameglio

Accontentiamoci, qualcosa è arrivato. Non abbiamo avuto il pri-vilegio di ospitare le regate finali dell’America’s Cup, ma almenouna delle prove di selezione si terrà a Trapani, con l’arcipelagodelle isole Egadi a fare da cornice naturale all’evento. Il TrapaniLouis Vuitton Act 8 (match racing), infatti, inizierà il 29 settem-bre 2005 e sarà seguito dai tre giorni di regate di flotta previstiper l’Atto 9, con inizio il 7 ottobre. Ci saranno tutti, defender echallengers. Nel porto di Trapani sono già in corso i preparativi,

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Il viaggio

FLORIO CHARTERDiscesa Tonnara, 4 - 90142(PA)Tel. 091/6374425 fax091/541642 cell. 328/7538564 www.cnvflorio.come-mail: [email protected] Flotta: Sail Italia da 36’ a 62’

LA FUGA SAIL Via Cosenza, 37/3991016 Casa Santa - Erice (Tp)Tel: 0923/534029 - 567960Fax: 0923/569996Cell: 348/[email protected]: imbarcazioni a velaJeanneau Sun Odyssey 32’-37’-40’-43’

MULTIHULLS CHARTERVia E. Amari, 46 - 90139 Paler-moTel 091/6124733 fax091/6128820www.multihullscharter.come-mail:[email protected]

INDIRIZZI UTILI PER IL CHARTER

Mondello, la spiaggia chiassosa ecolorata dei palermitani, è unalocalità frequentatissima dai turisti

Splendida veduta aerea di San Vito Lo Capo, rinomata località balneare

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w.sanvitocouscous.com

AAPIT Palermo

Palermo

Trapani

S. Vito lo Capo

Erice Castellamaredel Golfo

Isola delleFemmine

Marsala

Mazara del Vallo

Isoladi Ustica

Isola diLevanzo

Isola diFavignana

CapoS. Vito Golfo di

CastellammareIsole Egadi

Mar Tirreno

Golfo diPalermo

Golfo diTermini ImereseIsola di

Marettimo

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tocentesca, con la via Maqueda e i suoi bei palazzi, e la Galleria Re-gionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, dove si trova la Vergine An-nunziata di Antonello da Messina. Per cogliere i sapori più intimi evagamente mediorientali della città, valgono una sosta i mercati al-l’aperto della Vucciria, di Ballarò, e del Capo, in pieno centro cittadi-no. A 5 chilometri da Palermo sorge il Duomo di Monreale, eccezio-nale frutto della fusione di elementi normanni, arabi e bizantini. A Villa Igiea è da non perdere uno dei più begli esempi di arte Liberty: la villa omonima che sorge sul promontorio, un hotel di lusso lecui stanze hanno ospitato re e attori: dal “re del the” Thomas Lip-ton a quelli d’Inghilterra Edoardo VII e di Grecia Costantino I, che

a Villa Igiea morì dopo aver abdicato; fino al cast completo delGattopardo con Claudia Cardinale insieme ad Alain Delon e BurtLancaster. Dopo la sosta a Villa Igiea si può salire al Monte Pel-legrino e al santuario di S.Rosalia passando per il castello Utveg-gio e poi ridiscendere a Mondello.

IL GOLFO DI CASTELLAMMAREProseguendo lungo il nostro itinerario verso le Egadi e Trapani, sipuò ancorare su un fondo buon tenitore nella Baia di Carini, ben ri-dossata dai venti. L’Isola delle Femmine e l’area marina di Ca- �

santa: un approdo che dista poco meno di 4 chilometri dal centrocittà e a solo un chilometro dalle spiagge, dotato di tutti i servizi eprotetto dai venti di nord-ovest. Dal porto si raggiunge a piedi il bor-go di Acquasanta, da dove alcune linee d’autobus conducono al cen-tro di Palermo. Palermo è una città unica, che dà al visitatore il pia-cere di cogliere l’eclettica mescolanza di stili e culture diverse. Unacombinazione felice fra forme arabe e normanne è il palazzo della Zi-sa, con i suoi meravigliosi giardini, o il palazzo della Cuba, un padi-glione creato per dare frescura nelle giornate estive. Da vedere ancheil palazzo dei Normanni e al suo interno la Cappella Palatina, ador-nata di finissimi mosaici. Di straordinario splendore è pure la città ot-

gestive: la città si estende bianca lungo l’ampio golfo, protetta dadue montagne che si scorgono da lontano: il Monte Catalfano a sude il Monte Pellegrino a nord. All’estremo nord si trova Capo Gallo: os-servandolo da diverse miglia sembra un’isola staccata dalla costa. Co-me già accennato, non ci sono problemi di approdo a Palermo, doveuna sosta di più giorni è d’obbligo per una visita alle vestigia e aimonumenti più rappresentativi della Sicilia. Ormeggi disponibili so-no quelli del porto industriale ( con pontili galleggianti affidati allaCanottieri Palermo o alla Lega Navale) o, poco distante dalla città,dell’Arenella, a Mondello, di Fossa del Gallo o di Sferracavallo.Senz’altro il marina più scenografico è quello di Villa Igiea all’Acqua-

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Il viaggio

PALERMO - ISOLA DELLE FEMMINE: circa 25 migliaPalermo Marina di Villa Igiea: (38°08’,62’’N - 13°22’37’’E)Posti barca: 347, lungh. max. m. 25 - Fondale da 2 a 12 m.Tutti i servizi.Il porto è buon ridosso dai venti del III e IV quadrante. Tra-versia Grecale Attenzione ad alcune secche con fondali mini-mi di 2 m. L’Aeroporto è a 30 Km dal marina, mentre vicinis-simi sono la Stazione Ferroviaria (5 Km), il Casello Autostra-dale (4 Km) e la Stazione marittima (2,9 Km).

ISOLA DELLE FEMMINE - CASTELLAMMARE DEL GOLFO: circa 15 migliaIsola delle femmine: (38°12’08”N - 13°14’95”E)Posti barca: 70, lungh. max. m.15 Fondale da 1 a 5 m.Traversie NE NW

Castellammare del Golfo: (38°01’86’’N - 12°52’99’’E)Posti barca: 500, lungh. max. m.12 - Fondale m. 2,5Servizi di luce, acqua e carburante.Il porto è ben protetto dai venti del III e IV quadrante, no-tevolmente esposto ai venti del I e del II. Attenzione ai bas-si fondali e ai massi sommersi in prossimità del molo sotto-castello ed alla radice del molo foraneo, nonché alle gabbieoff-shore circa un miglio a nord del porto al punto mediano38°03’,0”N - 12°53’3”E

CASTELLAMMARE - S.VITO LO CAPO: circa 15 migliaAttenzione alle secche ed alle correnti intorno a Capo S. Vi-to. Violenti frangenti. Passare al largo.S.Vito lo Capo: (38°10’76’’N - 12°44’27’’E)Posti barca: 400, lungh. max. m. 25 - Fondale m. 2Tutti i servizi.Il porto è buon ridosso dai venti del III e IV quadrante. Tra-versia: scirocco.

S.VITO LO CAPO - TRAPANI: circa 20 migliaAttenzione alle secche intorno allo Scoglio Asinelli e a quel-

le situate tra gli Scogli Porcelli e la costa 3 miglia a NW diTrapani. Trapani: (38°00’56’’N - 12°30’11’’E)Posti barca: 200, lungh. max. m. 25 - Fondale m. 5Tutti i servizi.Il porto è buon ridosso dai venti del I e IV quadrante. Motoondoso con Scirocco e Maestrale. Attenzione ai bassi fondaliche si estendono dall’imboccatura del porto verso Sud ed allatestata del molo di sottoflutto. Forte risacca con venti da Sud.

TRAPANI - FAVIGNANA: circa 15 migliaPrestare la massima attenzione ai segnalamenti speciali del-le tonnare in tarda primavera e all’inizio dell’estate pressoPunta SottileFavignana Cala Principale: (37°55’93’’N - 12°19’50’’E)Posti barca: 100, lungh. max. m. 20 - Fondale m. 3Tutti i servizi.Traversia: Maestrale.Rada: ancoraggio tra l’isolotto Preveto e l’isola Favignana, ri-parato dal maestrale.Cala Rossa a Favignana, riparata dallo scirocco.A Marettimo, sul lato est dell’isola presso il centro abitato,ospita alcuni posti per il diporto lo Scalo Nuovo, e d’estate èallestito un pontile galleggiante gestito da un circolo nauti-co (tel. 0923.923231 - 3687749613), mentre nella zona B delparco ci sono boe per l’ormeggio gratuito.

PORTI, RADE E DISTANZE - CONSIGLI UTILI PER LA NAVIGAZIONE

Le spiagge siciliane, belle e selvagge, sono veri epropri paradisi naturali; a lato: Capo Gallo, sede

prediletta degli amanti degli scogli

L’isola delle Femmine: luogo aspro esolitario tuffato nell’ininterrotto blu dimare e cielo

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tenzione a una secca rocciosa con fondali bassi. Inoltre, il pro-montorio è un punto di incontro di venti e correnti, sede con ilcattivo tempo di violenti frangenti. Scendendo verso Trapani si costeggia uno degli angoli più selvaggidella Sicilia, dove i ripari sono pochi e le coste frastagliate e sco-scese. Spicca la Punta di S. Giuliano, dominata da un monte sullacui sommità si trova il paese di Erice. Qui non ci sono porti dovefermarsi, per cui l’approdo ideale per una visita a Erice rimane Tra-pani. All’interno del porto naturale di Trapani si può ormeggiare intransito alla banchina Ronciglio, situata a destra entrando, o vicinoalla scogliera antemurale a sud, dove la Lega Navale ha allestito deipontili galleggianti. Per visitare il borgo medievale di Erice, che di-sta da Trapani solo 12 chilometri, si può usare il treno (linea Paler-mo-Trapani) o l’autobus (linea Agrigento-Trapani, tel. 0922/20414).La salita verso il piccolo borgo medievale ripercorre leggende anti-che: sul promontorio dove oggi sorge il Castello di Venere, una for-tificazione normanna eretta a protezione del paese, un’antica popo-

lazione proveniente dal Vicino Oriente fondò un tempio dedicato al-la propria dea della fertilità, sostituito poi dai Fenici con un luogodi culto di Tanit-Astarte. Ai fenici successero i Greci, che sullo stes-so luogo fondarono un tempio dedicato ad Afrodite, e quindi i Ro-mani, che lo dedicarono alla Venere Ericina. Anche la connotazionedi borgo fortificato risale a epoca antica: la città è cinta da mura ci-clopiche risalenti al VII sec.a.C., in cui si inseriscono il Castello Nor-manno e il Duomo trecentesco. Il centro medievale è invece vivace-mente percorso da strade strette e sinuose nelle quali si affaccianobellissimi cortili fioriti. Ma la ricchezza segreta di Erice sta nella suaincantevole posizione panoramica. Dall’alto del piccolo borgo losguardo si allarga dal candore delle saline fino alle Egadi, frasta-gliato arcipelago azzurro e viola che si staglia sull’orizzonte.

LE ISOLE EGADILe Egadi, punto d’approdo finale del nostro viaggio, distano po-che miglia da Trapani: la più vicina è Levanzo, a meno di �

po Gallo non sono lontane. All’Isola delle Femmine, splendida e sel-vaggia riserva naturale ricca di piante profumate, lungo le cui sco-gliere nidificano svariate specie di gabbiani, sorge un porticciolopoco distante dal centro abitato, ottimo riparo contro tutti i venti. Doppiata Punta Raisi, all’interno della Baia di Terrasini, non ci sonopossibilità di approdo: il porto del paesino, spesso insabbiato, nonè adatto alle unità da diporto. Poco oltre, doppiato Capo Rama, siapre l’ampio Golfo di Castellammare. La costa è contraddistinta dauna lunga spiaggia di ciottoli, il cui biancore abbagliante contrastacon la scura sagoma dell’antico castello normanno. Una volta il ca-stello era collegato con un ponte levatoio all’abitato di Castellam-mare, che si apre come un anfiteatro al centro del golfo. Castellam-mare ha un porticciolo ospitale: si può trovare ormeggio alla radicedel molo foraneo o nei pontili galleggianti in concessione alla LegaNavale o a altri club. Dietro la cittadina, a sud, si ergono i declivirocciosi del Monte Barbaro, nudo e silenzioso, su cui sorge Segesta,la colonia greca di cui Castellammare costituiva il porto.

SOSTARE A S. VITO LO CAPOTra Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo la costa continuasabbiosa e i declivi collinari che degradano fino al mare si apro-no in una miriade di spiagge ghiaiose. In tutte si può dar fondoall’ancora per un bagno: da non perdere la deliziosa Cala Disa, laCala del Varo e la Cala dello Zingaro, alle cui spalle si apre una ri-serva naturale; meritano una sosta anche la Torre dell’Uzzo e laPunta Capreria. Lungo la costa si elevano dal mare due faraglioniche sembrano far guardia al piccolo borgo di Scopello, dove siconsiglia di visitare la vecchia tonnara.A est del capo omonimo, in una rada quasi circolare, sorge il picco-lo porto di S.Vito Lo Capo. Ospita pochi posti ed è spesso occupa-to, ma davanti all’abitato c’è una spiaggia dove dar fondo. San VitoLo Capo è un borgo dalle spiccate caratteristiche marinare, svilup-pato intorno all’antica fortezza saracena, successivamente trasfor-mata in santuario dedicato a San Vito. Le viuzze ornate di fiori, ilprofumo intenso di pesce fresco e i suoi panorami fanno precipita-re il visitatore in un’atmosfera d’altri tempi. Il locale Museo del Ma-re raccoglie una serie di importanti reperti provenienti dal relittodi un’imbarcazione fenicia. Da S. Vito lo Capo si può programmare,noleggiando un’auto, la visita di Segesta. Una strana inquietudineassale attraversando le rovine di questa città antica, contraddistin-ta da un ampio tempio dorico ancora intatto dopo tanti secoli. Nelfianco della montagna era stato scavato un anfiteatro, anch’essoperfettamente conservato, dalle cui gradinate più alte si arriva a ve-dere l’intero golfo di Castellammare fino alla punta di S. Vito.

DA S.VITO A TRAPANIDa S. Vito si parte per doppiare il promontorio, ma con circospe-zione: davanti alla punta della penisola occorre infatti fare at-

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IL viaggio

Siete mai stati ospiti in Siclia? No? Non sapete cosa visiete persi. Eccovi un “menu tipico” per gustare i princi-pali piatti della cucina siciliana: dal primo al dolce, pas-sando per il secondo.

Sedanini con pesce spada e melanzaneTempo di preparazione: 30 min. Ingredienti per 4 persone: 500 grammi di sedanini, 300grammi di pesce spada a fette sottili, 2 spicchi d’aglio in-teri, 10 foglie di menta, 1 melanzana, 2 pomodori. Oliod’oliva, 1 mazzetto di prezzemolo, 1 bicchiere di vinobianco, sale e pepe. Fate soffriggere in un tegame con olio, il pomodoro spel-lato, tagliato a pezzi e uno spicchio d’aglio intero. Con-dite con sale, pepe e il prezzemolo tritato. Tagliate quin-di le fette di pesce spada a quadrucci, versateli nel te-game irrorando con il vino e lasciateli cuocere per ventiminuti a fuoco basso. A parte, tagliate la melanzana adadi e friggetela in olio caldo. Togliete dal fuoco e la-

sciatela insaporire con la menta. Pre-parate i seda-nini al dente e,

una volta scolati,versateli nella padella del

pesce spada; aggiungete le me-lanzane, spadellate per pochi mi-

nuti e servite ben caldo.

ParmigianaTempo di preparazione: 30 min.Ingredienti per 4 persone: 8 me-lanzane medie, 1 kg di pomodorimaturi, 2 cipolle, 100 gr. di par-migiano, un mazzetto di basilico,olio, sale. Preparazione: Tagliate le melanzane afette dello spessore di circa mezzo centimetro,mettetele a riposare in acqua salata per qualche ora, sco-latele e friggetele in padella nell’olio abbondante e bencaldo. Preparate intanto una salsa di pomodoro, nel mo-do consueto, con la cipolla, i pomodori e il basilico. Ap-pena avrete tutto pronto, versate sul fondo di una pirofi-la qualche cucchiaio di salsa e alternate strati di melan-zane coperte di salsa, parmigiano grattugiato e foglie dibasilico. Coprite l’ultimo strato con salsa e parmigiano epassate al forno per circa venti minuti. Servite tiepida.

Granita di LimoneTempo di preparazione: 30 min Ingredienti: Mezzo litro di acqua; 500 grdi zucchero; 10 limoni. Preparazione: Fate sciogliere lo zuccheronell’acqua, mescolatevi il succo dei limonie riponete nel freezer a gelare, girando di tantoin tanto per evitare che non si solidifichi uniformemente.

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Marettimo: meta ideale per ituristi, gli appassionatiesploratori di grotte, gliaffezionati del mare, gli

amanti delle esplorazionisubacquee

Il meraviglioso Golfo di Macari, frazione di San VitoLo Capo; in basso, tramonto a San Vito Lo Capo: inevidenza il caratteristico faro

Il meraviglioso Golfo di Macari, frazione di San VitoLo Capo; in basso, tramonto a San Vito Lo Capo: inevidenza il caratteristico faro

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dieci miglia, che ha un unico approdo nel lato sud, di fronte alpaese, ben protetto dai venti da nord e con un fondo di sabbiabuon tenitore. A poche miglia di distanza si trova invece Favi-gnana, con il suo ormeggio in Cala Principale. Altre baie ridossa-te sono l’ancoraggio tra l’isolotto Preveto e Favignana, protettodal maestrale, e Cala Rossa, al riparo dallo scirocco. Anche Ma-rettimo offre un buon approdo presso lo Scalo Nuovo: qui è alle-stito in estate anche un pontile galleggiante gestito da un circo-

lo nautico (tel. 0923.923231 -3687749613). Nell’arcipelago delle Egadi,inoltre, in previsione delle prossime rega-te di Coppa America, saranno creati seimi-la nuovi posti letto per ospitare il grandeevento velico. Per i velisti il solo nome delle isole Egadievoca scenari idilliaci: il vento semprecostante, gli ampi spazi di mare aperto el’assenza di bassi fondali permettono bel-le veleggiate lungo le coste frastagliate escoscese delle isole. Favignana, che pren-de nome dal vento Favonio, Levanzo eMarettimo, così come gli isolotti di Ma-raone e Formica, tutti inseriti nella Riser-va Naturale Marina delle isole Egadi, pos-siedono un mare tra i più puliti, limpidi epopolati del Mediterraneo. La natura roc-ciosa dei fondali e la presenza di grandibanchi di poseidonia garantiscono l’habi-tat ideale per un’innumerevole quantitàdi pesci; basta una maschera e un bocca-glio per scoprire in queste acque un am-biente marino fra i più eclettici del Medi-terraneo. Le castagnole nuotano intornoai bagnanti incuriosite e non è raro scor-gere negli anfratti cernie, scorfani e poli-pi. Per i subacquei la zona riserva note-voli sorprese, con una quantità incredibi-le di splendide gorgonie rosse già a parti-re dai 30 metri di profondità. Anche pergli appassionati di archeologia l’area del-l’arcipelago ravviva l’immaginazione: aLevanzo, nella grotta detta del “Genove-se”, i graffiti di epoca paleolitica testi-moniano l’esistenza di una comunità an-tica; a Cala S. Nicola sorgono i resti diuna specie di piscina di epoca romanascavata nella roccia calcarea, denominata“il bagno delle donne”, e Cala Rossa cela

nelle sue profondità i segreti della Battaglia delle Egadi, com-battuta fra Romani e Cartaginesi. Ma il quadro più vivo di que-ste isole lo fornisce il rituale antico della pesca del tonno, in cuii pescatori siciliani mescolano tradizioni provenienti da tutte lerive del Mediterraneo. Un’arte antica che si veste di nomi strani,come quello di Raìs, ancora oggi assegnato al capo della pesca,o la scialoma, il canto che saluta l’entrata dei tonni nella rete,così vicino a salam, il saluto usuale per tutti gli arabi.

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Riserva Naturale dello Zingaro:colori intensi, bianche caletteincastonate in un mareturchese, rigogliosa macchiamediterranea

Riserva Naturale dello Zingaro:colori intensi, bianche caletteincastonate in un mareturchese, rigogliosa macchiamediterranea

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