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| Protagonistij INTERVISTA A CHRIS BANGLE, GURU DEL DESIGN INTERNAZIONALE Ditelo con un DISEGNO PERCHÉ SCEGLIERE TRA DUE OPZIONI QUANDO SI PUÒ AVERE TUTTO? È QUESTA LA FILOSOFIA DELL'EX CAPO DELLO STILE DEL GRUPPO BMW. CHE CONSIGLIA: «PER FARVI CAPIRE DA COLLABORATORI E CAPI PROVATE A USARE LA MATITA» DI DOMENICO ALIPERTO 66 | BUSINESSPEOPLE | GENNAIO 2012 VWVW.BUSINESSPEOPLE.IT

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| Protagonistij

INTERVISTA A CHRIS BANGLE, GURU DEL DESIGN INTERNAZIONALE

Ditelo con unDISEGNO

PERCHÉ SCEGLIERE TRA DUE OPZIONI QUANDO SI PUÒ AVERETUTTO? È QUESTA LA FILOSOFIA DELL'EX CAPO DELLO STILEDEL GRUPPO BMW. CHE CONSIGLIA: «PER FARVI CAPIRE DA

COLLABORATORI E CAPI PROVATE A USARE LA MATITA»DI DOMENICO ALIPERTO

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Chris Bangle vuole la botte piena e la moglie ubriaca. Èla sua filosofia di vita. Scegliere solo una delle due opzio-ni non gli piace. Ed è ciò che vorrebbe provassero a faretutte le persone che di mestiere fanno quelli che pren-dono decisioni. Non limitarsi a decidere tra due possi-bilità, ma integrarle, andare oltre, conciliando ciò chea volte è apparentemente inconciliabile. Che non vuoidire per forza compromesso. E di innovazione che parlia-mo. E Chris Bangle di innovazione ne sa qualcosa: ma-tita in mano, è stato per sette anni in Fiat, per cinque inOpel, e per 17 nel gnippo Bmw. All'interno del repar-to design, dove ha curato le linee dell'intera gamma delcostruttore bavarese durante la rivoluzione stilistica de-gli anni '90, è cresciuto fino a diventare responsabile pertutti i brand del colosso tedesco dell'auto, da Mini a Rol-ls Royce. Adesso che ha abbandonato il mondo dell'au-tomotive («un mondo di sogno, dove si incontrano pro-fessionalità e personalità pazzesche») per aprire la pro-pria factory creativa, la Chris Bangle & Associates consede nelle Langhe, in Piemonte, il designer americano èlibero dai vincoli aziendali e ne approfitta per condivi-dere le sue esperienze con manager e imprenditori. Noi10 abbiamo incontrato in occasione della terza edizionedell'Art for business, kermesse organizzata ogni anno aMilano da Cfmt per creare metafore, sinergie, scambi tra11 mondo delle idee e quello degli affari. E anche per ave-re qualche dritta da personaggi del calibro di Bangle. Ve-derlo dal vivo significa anche ammirare alcuni dei boz-zetti - di cui è gelosissimo - che ha disegnato nel corso di30 anni di carriera per farsi comprendere meglio dai suoicollaboratori e dai suoi capi. A volte anche da se stesso.

Mr Bangle, lei dice di voler sempre la botte piena e lamoglie ubriaca. Ma è davvero possibile?In inglese si dice in modo diverso, si dice così: have one'scake and eat it too. Ovvero: avere la torta anche se lasi mangia, riuscire a fare entrambe le cose. Ma comun-que la si voglia dire sì, sono convinto si possa, e a volte sidebba, non accettare una sola condizione. Bisogna ave-re tutto, soprattutto oggi che ci sono parecchi strumen-ti che aiutano.Già, ma come si fa?Si deve innanzitutto ascoltare. Un gruppo di lavoroancor prima di scambiarsi idee e confrontarsi per ca-pire come agire deve ascoltare il progetto di cui si staoccupando. Che sia un oggetto fisico, la carrozzeria diun'auto, un nuovo business, un servizio, qualsiasi cosa:bisogna capire per prima cosa che relazione c'è tra quelprogetto, il team e te. Dopo di che i maggiori ostaco-li nel superamento delle divergenze stanno al livello incui avviene il confronto. Lei immagini il progetto a cuista lavorando come fosse una piramide. Alla base c'è ilcosa si fa, nella sezione centrale c'è il come si fa e nelvertice c'è il perché lo si fa. Ecco, se io e i miei colla-boratori riusciamo a sintonizzarci al livello del perchéstiamo facendo qualcosa, il come e il cosa arriverannodi conseguenza. Assai più complesso è quando si par-te dalla base, cercando di mettersi d'accordo sul cosafare. E per certi versi è ancora più pericoloso se si ri-mane intrappolati al livello del come. E stato uno deimiei boss in Bmw a farmi capire l'importanza di que-sto approccio.Questo in teoria, ma poi nella pratica... •

DAGLI USA ALLE LANGHEChrjs Bangle, classe1956, americanodell'Ohio. Dopo averlavorato nei centri stiledi Fiat e Opel sbarca inBmw, dove cresce fino adiventare il responsabiledel design di tuttii brand del gruppo.Oggi dirige la ChrisBangle & Associates,una factory creativaimmersa nel cuore delleLanghe (qui a fianco),dove oltre a viverecoltiva anche vigneti

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I LIBRICONSIGLIATIDA BANGLEBetty Edwards

Drawing on thèrighi side of brain

Drawing on thèartist within

I volumi sono disponibilianche in italiano,pubblicati da Longanesi,con i titoli Disegnarecon la parte destradel cervello e Disegnareascoltando l'artistache è in noi

TbeNrw

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IBetty EdwardsAulharoff

Le faccio un esempio. Ultimamente sono stato moltoimpegnato nella ristrutturazione del casale nelle Langhedove ho deciso di vivere e di creare la mia azienda. E sta-to incredibile lavorare con mia moglie, i miei collabora-tori e i contadini piemontesi scavando, impilando mat-toni, preparando il terreno per piantare le vigne. Abbia-mo capito davvero il valore della collaborazione, dellaspecializzazione di ognuno, e l'importanza delle compe-tenze e dei ruoli. A un certo punto è sorto un problema:in un'area sopraelevata del cortile mia moglie avrebbevoluto piantare un albero, che abbellisse il giardino, checi facesse un po' d'ombra e che servisse ai bambini per ar-rampicarcisi. Peccato che io che quel preciso punto, masottoterra, avevo previsto il garage. Inconciliabile conl'idea di piantare un albero: le radici non avrebbero tro-vato terra a sufficienza e sarebbero penetrate nel box. Bi-sognava scegliere: A oppure B?Chi ha vinto alla fine?Entrambi. Ho proposto a mia moglie la soluzione C. Hodisegnato il mio albero, un'installazione con una strut-tura portante in metallo che al posto delle fronde ha untetto realizzato con tasselli di vetro colorato (nella foto,ndr). A mia moglie la scultura è piaciuta moltissimo, eio non ho dovuto rinunciare al garage. Non solo: è un al-bero che non perde mai le foglie, che con qualsiasi con-dizione di luce e in ogni stagione crea det giochi di colo-re straordinari. E bello, ma molto più pratico di un albe-ro vero, non necessita di cure. Capisce? Integrando A eB non abbiamo ottenuto solo la soluzione C, ma anchela D, la E, eccetera.La botte piena... cioè, la torta...Esatto.Però lo ammetta: non sono mica tutti dei creativi comelei. Per fare certe cose serve del talento.Io non credo nel talento. Serve prima di tutto l'atteg-

giamento giusto. Il mindset. E poi pratica, molta pratica.Trovo perfetta la battuta che fece un grande campione digolf quando, dopo che era riuscito a mettere la palla inbuca direttamente al primo colpo, un giornalista gli disseche aveva avuto molta fortuna. "Certo", rispose lui, "piùmi alleno, più sono fortunato". Nel mio caso non smet-to mai di disegnare, mi porto il bloc-notes ovunque vada.Ci sono situazioni che non possono essere fotografate, cisono immagini di pubblicità, cover di riviste, strutturearchitettoniche che possono essere colte lì per lì solo conil disegno. Il mondo è pieno di metafore da cogliere, e at-traverso il disegno sono utilissime per esprimere agli altrile proprie idee, in maniera secondo me molto più effica-ce e rapida delle parole.Chi ci legge dovrebbe mettersi a disegnare per parlarecon collaboratori e vertici aziendali?Perché no? Si è mai chiesto perché il sistema scolasti-co prevede, esclusa l'università, una dozzina di anni peril perfezionamento delle tecniche di scrittura? Non dob-biamo certo diventare tutti dei romanzieri. Eppure è allacomunicazione scritta che si da la priorità, quando inmolti casi il disegno tornerebbe assai più utile. Mi chie-do perché i manager hanno una segretaria, per aiutarli ascrivere, e non una art assistant, per aiutarli a disegnare.Lei scherza.Per niente. Walt Disney spiegava ai suoi collaboratori

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CREATORE DI IDEENella pagina a fianco,Bangle intento a spiegareil suo modello piramidalein occasione dell'Ari forBusiness del Cfmt. Quia sinistra e sotto, la Gina,concept con la scoccarealizzata in tessuto. Unodegli ultimi lavori in Bmw

COMUNICARE CON EFFICACIASIGNIFICA PURE SAPER INTRATTENEREL'INTERLOCUTORE. UN DISEGNO LO FAcome organizzarsi per la realizzazione di un film usandoi disegni. E lo stesso faceva Alfred Hitchcock. Vuole unesempio che non riguardi il cinema? Thomas Alva Edi-son. Fu Henry Ford a consigliarglielo dopo avergli rifiu-tato il brevetto di un motore a vapore: è anche grazie aquesto accorgimento che la sua azienda, secondo Ford,aveva tanto successo. Ed Edison gli diede retta. Per chinon lo sapesse, l'inventore detiene ancora oggi il recorddel numero di brevetti depositati negli Stati Uniti.Perché un'immagine per lei può risultare più efficacedi un bel report?Perché crea una metafora. E una metafora è molto piùimmediata e comprensibile. Ma non solo. Provi a legge-re i modelli di comunicazione che vanno per la maggiorenei corsi di formazione aziendale. Quante volte trova trale strategie di comunicazione la parola "intrattenimen-to"? Pochissime. Eppure per conquistare l'attenzione del-l'interlocutore è necessario sapere anche come intratte-nerlo, stimolarlo, provocarlo. E un disegno lo fa.Anche qui un esempio aiuterebbe a capire...Quando sono diventato responsabile dello stile Bmw, ho

disegnato un bozzetto con due dichiarazioni d'intenti: lamia e quella del mio capo, e gliel'ho sottoposta. Attra-verso quel disegno mettevamo in chiaro i nostri obietti-vi e i nostri rapporti. I nostri campi d'azione. E mi credache è servito. Mentre per cercare di spiegare come dove-va evolversi lo stile Bmw mi sono servito di una metafo-ra: se lei ricorda nei primi anni '90 tutte le vetture dellagamma si somigliavano molto, era quasi difficile distin-guerle l'una dall'altra non fosse stato per le dimensioni.Una filosofia che ho rappresentato come un salame ta-gliato in fette di spessore diverso. Noi dovevamo passa-re dalla filosofia del salame a quella che ho illustrato conuno scaffale, un unico scaffale, ma pieno di libri di for-mati diversi. Quei bozzetti sono stati distribuiti in azien-da a tutti i livelli, per coinvolgere le persone nel raggiun-gimento dell'obiettivo. A giudicare dalle vendite, pareche abbia funzionato.Lei che ha scelto di viverci, mi dica una metafora perl'Italia dei giorni nostri.E una splendida coda di volpe. Anzi, una volpe con tan-te code. Intelligente e bella. Q

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