AB Fotografia - Quale Formato Utilizzare. JPEG o RAW

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QUALE FORMATO UTILIZZARE: JPEG O RAW ? PREGI E DIFETTI DEI DUE FORMATI DI MEMORIZZAZIONE PIU' UTILIZZATI NELLA FOTOGRAFIA DIGITALE Uno dei vantaggi delle fotocamere digitali più evolute consiste nel poter scegliere il formato con cui salvare le proprie fotografie. Possiamo definire i formati come una serie di specifiche che consentono la memorizzazione dei dati secondo determinati criteri; ogni formato avrà quindi caratteristiche ben precise. In questo articolo approfondiremo i due formati maggiormente utilizzati in campo fotografico. Prima di tutto però è bene comprendere cosa succede quando scattiamo una fotografia. Premendo il pulsante di scatto, la macchina fotografica digitale esegue una serie di operazioni finalizzate a: - rilevare la luce impressa sul sensore - tradurre i valori rilevati in informazione digitale - elaborare i dati in base ai parametri impostati - memorizzare il risultato ottenuto Al termine dell'intero processo verrà generato un file che sarà salvato sulla scheda di memoria. Detto questo, i due formati più usati nella fotografia digitale sono il JPEG e il RAW. Quest'ultimo è però generabile solo da fotocamere di un certo livello: reflex e prosumer (dette anche bridge). Quindi, supponendo di possedere una reflex, quale formato è meglio utilizzare?

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QUALE FORMATO UTILIZZARE: JPEG O RAW ?

PREGI E DIFETTI DEI DUE FORMATI DI MEMORIZZAZIONE PIU'

UTILIZZATI NELLA FOTOGRAFIA DIGITALE

Uno dei vantaggi delle fotocamere digitali più evolute consiste nel poter scegliere il formato con cui salvare le proprie fotografie. Possiamo definire i formati come una serie di specifiche che consentono la memorizzazione dei dati secondo determinati criteri; ogni formato avrà quindi caratteristiche ben precise. In questo articolo approfondiremo i due formati maggiormente utilizzati in campo fotografico.

Prima di tutto però è bene comprendere cosa succede quando scattiamo una fotografia. Premendo il pulsante di scatto, la macchina fotografica digitale esegue una serie di operazioni finalizzate a:

- rilevare la luce impressa sul sensore - tradurre i valori rilevati in informazione digitale - elaborare i dati in base ai parametri impostati - memorizzare il risultato ottenuto

Al termine dell'intero processo verrà generato un file che sarà salvato sulla scheda di memoria.

Detto questo, i due formati più usati nella fotografia digitale sono il JPEG e il RAW. Quest'ultimo è però generabile solo da fotocamere di un certo livello: reflex e prosumer (dette anche bridge).

Quindi, supponendo di possedere una reflex, quale formato è meglio utilizzare?

La risposta non è poi così scontata. Se da un lato il formato RAW racchiude in sé la massima quantità di informazione e mediante una corretta ottimizzazione (in post-produzione) garantisce un'impareggiabile ricchezza di dettagli, dall'altro il celeberrimo formato JPEG è molto leggero, versatile e già "pronto all'uso". Non esiste quindi un formato migliore in assoluto, ma possiamo scegliere il formato più adatto in funzione delle nostre esigenze.

Prima di analizzare a fondo le caratteristiche dei due formati, è bene prendere dimestichezza con alcuni termini tecnici, ormai diventati di uso comune:

Profondità di colore e gamma dinamica

La profondità di colore è la massima quantità di colori riproducibili da un formato immagine (es. JPEG, RAW, ecc.) o da un dispositivo hardware (es. monitor, stampanti, ecc.). Tale valore viene solitamente espresso in "bit".

Bisogna sapere che nella fotografia digitale, ma anche in diversi altri ambiti, un colore viene identificato attraverso tre componenti fondamentali: il rosso, il verde e il blu. Queste tre variabili vengono anche definite canali. La profondità di colore corrisponde al numero di combinazioni ottenibili miscelando queste tre componenti.

I canali sono rappresentabili mediante una gradazione di colore (rosso, verde o blu) di intensità crescente. Per comprendere meglio il concetto, pensiamo ad una serie di sfumature che partono dal colore nero fino a raggiungere il colore del canale in questione (vedi figura a lato). Ciascuna componente ha una determinata quantità di gradazioni e quindi ogni sfumatura è identificabile attraverso un definito numero di bit.Sommando i bit necessari ad identificare le tre componenti si ottiene appunto la profondità di colore.

Esempio di gradazioni delle tre componenti

Esempio:

Nel caso di un'immagine a 8 bit per canale otterremo una profondità di colore pari a:

8 bit x 3 canali = 24 bit di profondità di colore

che corrisponde a:

2 24 = 16,8 milioni di colori riproducibili

La gamma dinamica è invece quell'intervallo di intensità luminosa percepibile da un determinato apparato fotoricettivo. Segnali luminosi inferiori a tale intervallo verranno registrati come colore nero (assenza di luce), mentre segnali superiori verranno interpretati come colore bianco (massima intensità di luce percepibile). Un sensore con elevata gamma dinamica permetterà di catturare un intervallo di intensità luminosa maggiore rispetto ad un sensore con caratteristiche inferiori. Ciò significa che più sarà elevato questo intervallo, maggiori saranno le "gradazioni di luminosità" distinguibili. Un sensore ad alta gamma dinamica necessita però di un "contenitore" software in grado di includere tutte queste informazioni: questo è garantito dai formati con elevata profondità di colore.

Post-produzione

Adobe Lightroom: software di post-produzione

Fase di elaborazione e perfezionamento dell'immagine compiuta con l'ausilio di software dedicati. Prende il nome di "post-produzione" proprio perché avviene in una fase successiva alla produzione, cioè dopo lo scatto.

Gli interventi di post-produzione attuabili su un'immagine possono essere tra i più svariati: dal bilanciamento del bianco al ritaglio dell'immagine (crop), dal controllo della saturazione all'utilizzo di tecniche di "cloning", dall'applicazione di pseudo-filtri fotografici alla gestione della vignettatura, ecc.

IL FORMATO JPEG

JPEG è il formato immagine maggiormente utilizzato sia nella fotografia digitale, sia per le immagini sul web. I files di questo tipo presentano un'estensione ".jpg". La principale caratteristica di questo formato, che ha oltretutto decretato il suo enorme successo, sono le ridotte dimensioni dei files a fronte di una qualità più che accettabile.

Origine del nome

Il nome JPEG è l'acronimo di "Joint Photographic Experts Group", l'ente che ha presentato questo formato come standard per la compressione delle immagini.

Qualità d'immagine e quantità di informazione

Durante il salvataggio di uno scatto in formato JPEG viene applicato un algoritmo, al fine di ridurre le dimensioni del file. Tale processo applica una compressione con perdita, in inglese detta "lossy", cioè che comporta una degradazione complessiva dell'immagine. La compressione avviene rimuovendo alcune "informazioni" dalla fotografia, ritenute le "meno percettibili".

L'intensità della compressione è un parametro regolabile in fase di salvataggio:

Confronto intensità di compressione JPEG: alta qualità a sinistra - bassa qualità a destra

- maggior compressione genererà files di ridotte dimensioni, ma anche di minor qualità;- minor compressione invece preserverà la qualità delle fotografie, ma si otterranno files di dimensioni maggiori.

Inoltre, a seguito di una serie di elaborazioni effettuate dal "software di bordo" (firmware) della fotocamera, l'immagine JPEG assume una nitidezza, una saturazione e un contrasto tale da renderla immediatamente apprezzabile e fruibile subito dopo lo scatto.

La compressione del formato JPEG possiede però un risvolto negativo, da non sottovalutare.Per ogni modifica (con salvataggio) compiuta su un file ".jpg", l'immagine subisce una degradazione progressiva, proporzionale al numero di interventi effettuati.

Nelle seguenti miniature è possibile comprendere immediatamente quanto appena espresso.

Fotografia JPEG di partenza: la qualità diimmagine è molto buona.

La stessa fotografia JPEG è stata ruotata e salvata per 20 volte.

Si può notare la forte degradazione causata dai ripetuti salvataggi in JPEG.

Ogni salvataggio è stato effettuato impostando il livello di compressione su: "qualità alta".

Profondità di colore

Il formato jpeg è in grado di gestire 8 bit per canale. Applicando la formula incontrata prima otteniamo una profondità di colore complessiva pari a 24 bit, che garantisce la rappresentazione di 16,8 milioni di colori. Tale valore è in linea con la profondità di colore tipica di monitor e stampanti; quanto appena detto è una generalizzazione ma è necessaria per comprendere che tutti i colori memorizzabili in un'immagine JPEG possono essere riprodotti a video e in stampa. Se invece avessimo utilizzato un altro formato avente una maggior profondità di colore, solo un sottoinsieme di quest'ultima sarebbe stata riproducibile a video o in stampa; la restante parte di informazione non verrebbe visualizzata, comportando quindi una perdita di "dettaglio".

Software per la visualizzazione e la gestione dei files JPEG

Qualunque software di elaborazione fotografica e di visualizzazione immagini è in grado di gestire le immagini JPEG.Inoltre qualsiasi sistema operativo apre i files JPEG nativamente.

Principali caratteristiche del formato JPEG

- E' un formato standard.- E' visualizzabile mediante qualsiasi software grafico e sistema operativo. - Comprime secondo un processo con "perdita": viene rimossa l'informazione "meno percettibile". - E' possibile scegliere l'intensità della compressione in fase di salvataggio. - Ha una profondità di colore non molto elevata: 24 bit (8 bit per canale). - E' caratterizzato da files di ridotte dimensioni, se confrontato con un pari scatto memorizzato in RAW. (es. Con fotocamere da 10 MegaPixel si ottengono files con dimensioni comprese tra i 2 MB e i 4 MB circa)- Gli scatti vengono processati dall'hardware/firmware della fotocamera.- Le immagini risultano più nitide, più contrastate e più sature rispetto allo stesso scatto memorizzato in RAW. - Le fotografie sono già pronte per essere stampate, inviate per mail o pubblicate su internet.

- Ad ogni modifica si ha una degradazione dell'immagine (anche solo effettuando una rotazione).

IL FORMATO RAW

RAW è il formato di memorizzazione più utilizzato tra i professionisti della fotografia digitale. La principale caratteristica risiede nella maggior quantità d'informazioni contenute rispetto a qualsiasi altro formato, in quanto i dati memorizzati sono rilevati direttamente dal sensore della fotocamera, prima che questi vengano elaborati dal "software di bordo" (detto firmware).Non avendo subìto alcuna alterazione, questi dati sono i più preziosi ma anche i più complessi da gestire.E' quindi necessario intervenire con appositi strumenti software e possedere una collaudata abilità nella manipolazione dei vari parametri per ottenere risultati soddisfacenti.

Inoltre, non essendo uno standard, ogni azienda del settore fotografico ha sviluppato un suo formato RAW proprietario. Di conseguenza, per aprire questi files sono necessari software specifici, generalmente forniti a corredo della fotocamera.

I files RAW presentano estensioni diverse a seconda del produttore. Alcune tra queste sono:

Canon -> ".cr2" Nikon -> ".nef" Sony -> ".arw" Pentax -> ".pef" Kodak -> ".dcr" Olympus -> ".orf"

"Un file RAW senza una corretta elaborazione è come un'auto da Formula 1 nel traffico cittadino: è controproducente."

Origine del nome

Diversamente da quanto si possa pensare, il termine RAW non è un acronimo bensì una parola inglese, "raw" appunto, che significa "grezzo". Il significato di questo nome è da ricercare nel modo in cui vengono memorizzate le informazioni "catturate" dal sensore, le quali, non subendo alcuna elaborazione, vengono quindi definite grezze.

Qualità d'immagine e quantità di informazione

Un file RAW è quando di meglio si possa pretendere per qualità d'immagine. Non bisogna però confondere questo "parametro" con la nitidezza, il contrasto o la saturazione. La qualità d'immagine deve essere interpretata come la quantità di informazione contenuta nell'immagine. Aprendo un file RAW, infatti, è immediato notare quanto l'immagine sia più "spenta e morbida" dello stesso scatto effettuato in JPEG, a parità di parametri. La forza di un'immagine RAW risiede nella quantità di informazioni contenute: ma solo attraverso un attento lavoro in post-produzione permette di valorizzare tutte le qualità di questo formato.

Scatto memorizzato in RAW prima dell'ottimizzazionein post-produzione. Immagine morbida e colori spenti.

Scatto memorizzato in RAW dopo l'ottimizzazionein post-produzione. Colori vivaci e dettagli nitidi.

Profondità di colore

Le immagini raw, non seguendo un formato standard, possono avere profondità di colore differenti a seconda del modello di fotocamera utilizzata. Le macchine fotografiche più moderne memorizzano immagini a 14 bit per canale, mentre le altre arrivano fino a 12 bit per canale.

Se consideriamo 14 bit per canale, otteniamo una profondità di colore pari a

14 bit x 3 canali = 42 bit di profondità di colore (cioè circa 4.400 miliardi di colori riproducibili)

che corrisponde a:

2 14 = 16.384 gradazioni per ogni componente fondamentale

rispetto alle misere 2 8 = 256 gradazioni per canale visualizzabili su uno schermo per pc.

Sebbene così tante sfumature non siano visualizzabili su nessun monitor, è possibile recuperare questa informazione "latente" per sfruttarla in opportune circostanze. Consideriamo, per esempio, una fotografia ad alto contrasto, magari ripresa in controluce. Uno scatto con queste caratteristiche, memorizzato in JPEG, presenterebbe probabilmente estese aree bianche (bruciatura delle alte luci) e ombre totalmente nere. Scattando invece in RAW e con l'aiuto di software specifici, è possibile recuperare queste aree agendo mediante alcuni comandi. Si riusciranno così ad ottenere un

po' d'informazioni dal cielo apparentemente bianco (vedi le nuvole) e qualche dettaglio dalle ombre, che altrimenti sarebbero andate perse per sempre se avessimo salvato in formato JPEG.

Immagine RAW prima dell'intervento in post-produzione.Alte luci bruciate e ombre troppo decise.

Immagine RAW dopo l'intervento in post-produzione.Controllo delle alte luci e recupero delle ombre.

Tutto questo è possibile grazie all'elevata gamma dinamica del sensore utilizzato (fotocamera) e alla maggior profondità di colore del formato RAW.

Software per la visualizzazione e la gestione dei files RAW

Canon Digital Photo Professional:software per la gestione dei files RAW

Diversamente dal formato JPEG, solo pochi software riescono ad interpretare i files RAW.

A corredo delle fotocamere in grado di salvare in questo formato, vengono sempre forniti software adatti allo scopo, come "Canon Digital Photo Professional" e "Nikon Capture".

Per chi invece volesse utilizzare "strumenti" di terze parti, riporto alcuni tra i più conosciuti: Adobe Camera RAW, ACDsee Pro, Google Picasa, ecc.

Qui potete trovare una mia guida dedicata all'apprendimento di Adobe Camera Raw.

Principali caratteristiche del formato RAW

- Non è un formato standard. Ogni casa produttrice adotta il suo formato RAW proprietario. - Possiede un'elevata profondità di colore: 14 bit per canale nelle fotocamere più moderne, 12 bit per le altre. - Nessuna perdita di informazione: tutti i dati acquisiti vengono memorizzati senza subire elaborazioni.- E' caratterizzato da files di grosse dimensioni, se confrontato con un pari scatto memorizzato in JPEG. (es. Con fotocamere da 15 MegaPixel si ottengono files RAW con dimensioni

comprese tra i 15 MB e i 25 MB circa)- Le immagini risultano più "morbide e spente" rispetto allo stesso scatto realizzato in JPEG.- I files non sono direttamente utilizzabili: richiedono software specifici per essere convertiti in immagini.

IL MIO PARERE

JPEG e RAW sono formati che andrebbero sfruttati per scopi differenti. Scartare un formato a priori non è una mossa intelligente, ma evidenzia solamente un'inutile presa di posizione.Fotografare in formato RAW solo perché "va di moda" è un ragionamento insensato e controproducente. Nonostante gli indubbi "plus" di questo formato, conviene sempre avere ben chiaro il risultato che si vuole raggiungere... e come lo si vuole raggiungere. Non bisogna sottovalutare il fatto che per sfruttare le potenzialità del RAW è necessaria una buona abilità nelle tecniche di post-produzione fotografica.

Consiglio di scattare in JPEG se:

- non pretendete la massima qualità d'immagine - avete necessità di utilizzare gli scatti fin da subito (per una presentazione al volo, per inviarli via mail, ecc.) - non avete dimestichezza nell'utilizzo dei software di post-produzione fotografica - la vostra scheda di memoria non è molto capiente

Consiglio invece di scattare in RAW se:

- volete ottenere il massimo dai vostri scatti - avete intenzione di visionare e ottimizzare tutti i vostri files RAW in post-produzione, uno ad uno - siete abili a manipolare i files RAW mediante i software di post-produzione - avete una scheda di memoria molto capiente

La soluzione ideale: RAW + JPEG

Le fotocamere più evolute permettono di memorizzare gli scatti in entrambi i formati, contemporaneamente.A patto di avere un'elevata capacità di

memorizzazione (schede di memoria molto capienti) è possibile impostare la fotocamera su questa modalità. Avremo quindi a disposizione entrambi i formati per ogni scatto, garantendoci la possibilità di utilizzare quello più adatto in funzione delle effettive necessità.

TUTORIAL ADOBE CAMERA RAWINTRODUZIONE AL TUTORIAL

Iniziamo a prendere dimestichezza di Adobe Camera Raw (ACR) attraverso un tutorial piuttosto semplice, realizzato per imparare a regolare alcuni parametri di base, al fine di perfezionare una fotografia che non necessita di evidenti elaborazioni correttive.

Per rendere immediata la comprensione di questa guida, essa è stata suddivisa in step (interventi) attraverso i quali è possibile comprendere, passo dopo passo, le migliorie compiute. Inoltre gli step si sviluppano in due colonne: la colonna di sinistra mostra sempre lo stato dei parametri (e la miniatura della fotografia) prima della specifica regolazione; la colonna di destra mostra invece tali dati a regolazione effettuata.

Infine, un pallino rosso compare a fianco dei valori che hanno subito variazioni (nella colonna destra).

Nota: per ragioni di visualizzazione, la fotografia "in fase di elaborazione" sarà presentata attraverso delle miniature. A causa di questa scelta, le modifiche apportate potrebbero essere più difficilmente percepibili rispetto che sull'immagine nelle sue dimensioni reali.

DALLO SCATTO RAW DI PARTENZA ALL'IMMAGINE FINALE

Fotografia di partenza: ecco come si presenta l'immagine RAW non elaborata.

Come accennato precedentemente, questo scatto non richiede pesanti interventi di "ristrutturazione".

Ecco in sintesi i parametri che non necessitano di interventi:

- Esposizione: corretta- Bilanciamento del bianco: corretto- Stato delle ombre: corretto- Vignettatura: assente

Ed ecco invece quei parametri che hanno bisogno di essere corretti:

- Composizione: lieve ritaglio- Alte luci: leggero recupero- Contrasto: moderato incremento- Chiarezza e Vividezza: da enfatizzare- Nitidezza: da aumentare- Saturazione e Luminanza: da correggere- Aberrazione cromatica: da minimizzare

IMMAGINE DI PARTENZAFotografia RAW di partenza: nonostante i colori "spenti" tipici delle immagini RAW, la foto non necessita di evidenti elaborazioni in post produzione.

RISULTATO FINALEFotografia elaborata in post produzione con Adobe Camera Raw.Con poche e semplici ottimizzazioni è però possibile migliorare lo scatto.

1. PRIMO INTERVENTO - LIEVE RITAGLIO DELL'IMMAGINE (CROP)

Utilizzando lo strumento ritaglio , localizzato nella barra degli strumenti, realizziamo un lieve crop della fotografia, per migliorare leggermente la composizione. Nell'immagine sottostante ho evidenziato l'area del ritaglio con un bordino rosso, mentre quella dell'intero scatto è distinguibile dal bordino giallo.

2. SECONDO INTERVENTO - REGOLAZIONI PANNELLO BASE

Mediante il pannello Base, procediamo alla calibrazione di alcuni parametri principali:

- "Recupero": ci permette di recuperare qualche dettaglio dalle alte luci, scurendole lievemente. L'effetto, quasi impercettibile a questi valori, ha l'obiettivo di scurire leggermente le aree più chiare delle nuvole.- "Contrasto": aumentiamo moderatamente il contrasto della fotografia.- "Chiarezza": con questo comando diamo un maggior senso di tridimensionalità alle nuvole.- "Vividezza": incrementiamo la saturazione dei colori più spenti.

Pannello Baseprima dell'intervento

Pannello Basedopo l'intervento

3. TERZO INTERVENTO - REGOLAZIONI PANNELLO DETTAGLI

Attraverso il comando "Fattore" del pannello Dettagli amplifichiamo la nitidezza complessiva dell'immagine. Osservando i rispettivi ingrandimenti sottostanti (prima e dopo) è possibile apprezzare le differenze.

Pannello Dettagliprima dell'intervento

Pannello Dettaglidopo l'intervento

4. QUARTO INTERVENTO - REGOLAZIONI PANNELLO HSL - SATURAZIONE

Con il pannello HSL - Saturazione, riduciamo leggermente la saturazione dei toni Gialli ed incrementiamo un po' quella dei toni Blu. Le tonalità giallastre appaiono ora infinitesimamente più spente, mentre il blu del cielo è un po' più carico.

Pannello HSL - Saturazioneprima dell'intervento

Pannello HSL - Saturazionedopo l'intervento

5. QUINTO INTERVENTO - REGOLAZIONI PANNELLO HSL - LUMINANZA

Con il pannello HSL - Luminanza, interveniamo schiarendo i toni Acquamarina e scurendo i toni Blu. Otteniamo quindi un blu più intenso per il cielo e un maggior contrasto sulle montagne di sfondo.

Pannello HSL - Luminanzaprima dell'intervento

Pannello HSL - Luminanzadopo l'intervento

6. SESTO INTERVENTO - REGOLAZIONI PANNELLO CORREZIONI LENTE

Infine, con il pannello Correzioni lente, minimizziamo gli effetti dell'aberrazione cromatica. Variando la regolazione "Correggi margine rosso/cyan" riusciamo ad azzerare il tipico difetto dell'aberrazione cromatica (bordi color rosso/ciano), visibile nel particolare di sinistra.

Pannello Correzioni lenteprima dell'intervento

Pannello Correzioni lentedopo l'intervento

7. SALVATAGGIO DELLA FOTOGRAFIA "SVILUPPATA"

Possiamo ora salvare l'immagine ottenuta in JPEG o TIFF e quindi chiudere Adobe Camera Raw con il pulsante Chiudi (in basso a destra).

In questo modo, oltre ad aver esportato l'immagine nel formato scelto, abbiamo anche memorizzato le modifiche effettuate in un file collaterale .XMP o nel database di ACR (a seconda delle impostazioni selezionate in Adobe Bridge - Menu Modifica - Preferenze Camera Raw... - "Salva impostazioni immagine in").

Ed ecco il risultato della nostra elaborazione in post produzione...

Risultato dell'elaborazione con Adobe Camera Raw: la fotografia ha un aspetto più bilanciato, brillante, ottimizzato.

DALLO SCATTO RAW DI PARTENZA ALL'IMMAGINE FINALE

Fotografia di partenza: ecco come si presenta l'immagine RAW non elaborata.

Osservando la fotografia sovrastante, oggetto di questo articolo, notiamo che non è affatto una bella immagine.Essa è stata volutamente scelta tra gli scatti che reputo mal riusciti, per una serie di ragioni, tra cui:

• Non è stata rispettata la regola dei terzi -> l'area occupata dal cielo è eccessiva.

• Lo scatto è leggermente storto -> pende verso destra.

• La ripresa è stata effettuata nelle ore centrali del giorno, per di più senza tenere il sole alle

spalle -> il cielo è velato, i colori sono spenti e le ombre inesistenti.

• Le scie bianche create sull'acqua, opera dei surfisti, non risaltano -> al contrario, si perdono.

Nota: essendo l'immagine a bassa risoluzione, è difficile riconoscerle; in ogni modo si possono notare

delle leggere scie bianche all'interno della baia.

Insomma, se la guardiamo attentamente ci rendiamo conto che è proprio uno scatto triste, cestinabile senza esitazioni. Però, proprio per questa ragione, è la fotografia adatta per questo genere di tutorial.

Tengo a precisare che gli interventi descritti nei prossimi passaggi non verranno eseguiti per rimediare alle gravi disattenzioni compiute in fase di ripresa (una foto del genere andrebbe cancellata e rieseguita con più attenzione), ma per dimostrare come una attenta ed incisiva elaborazione può recuperare notevolmente anche immagini scadenti.

Ecco in sintesi tutti i parametri che necessitano di essere corretti:

• Composizione: significativo ritaglio e lieve rotazione

• Temperatura: correzione minima

• Esposizione: leggero incremento

• Alte luci: modesto recupero

• Neri: piccolo incremento

• Contrasto: incremento deciso

• Chiarezza e Vividezza: da enfatizzare

• Nitidezza: da accentuare

• Riduzione disturbo (rumore): medio

• Tonalità, Saturazione, Luminanza (HSL): molteplici correzioni

• Aberrazione cromatica: da minimizzare

• Applicazione di Filtri Graduati: solo per Adobe Camera Raw 5 o superiore

IMMAGINE DI PARTENZAFoto RAW di partenza: colori spenti, composizione errata, ecc. Un'immagine triste che cestinerei senza esitazioni.

RISULTATO FINALEFotografia elaborata in post produzione con Adobe Camera Raw.Diverse correzioni hanno permesso di "recuperare" lo scatto.

1. PRIMO INTERVENTO - RITAGLIO DELL'IMMAGINE (CROP) E LIEVE ROTAZIONE

Utilizzando lo strumento ritaglio realizziamo un deciso crop della fotografia, per rispettare il più possibile la regola dei terzi. Vogliamo quindi che la linea dell'orizzonte "cada" a circa un terzo dell'altezza dell'immagine.Inoltre applichiamo una lieve rotazione in senso orario per raddrizzare lo scatto.

Per eseguire questa operazione è necessario posizionarsi con il mouse in prossimità di un cursore di trasformazione (NB. non perfettamente sopra), affinché il puntatore assuma la forma del simbolo di rotazione. Ora, tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, ruotare quanto desiderato.

In questo modo abbiamo corretto la composizione, a scapito però della risoluzione finale. Infatti, effettuando un ritaglio così marcato, la risoluzione della fotografia ottenuta (5.5 Mpix) corrisponde circa al 50% di quella dello scatto originale (10 Mpix). In sostanza l'immagine ricavata avrà un minor dettaglio (perché composta da circa la metà dei pixel di partenza) e le stampe ottenibili risulteranno più piccole, a parità di dpi (punti per pollice).

Nota: nell'immagine sottostante ho evidenziato l'area del ritaglio con un bordino rosso, mentre quella dell'intero scatto è distinguibile dal bordino giallo.

Adobe Camera Raw: operazione di ritaglio e rotazione.

2. SECONDO INTERVENTO - REGOLAZIONI PANNELLO BASE

Mediante il pannello Base, procediamo alla calibrazione dei parametri principali:

• Temperatura: abbassando questo valore riusciamo a dare una tonalità leggermente più fredda

(azzurra) all'immagine. Nonostante la foto non ne abbia evidente bisogno, ciò permette di ottenere

un blu più marcato per cielo e mare. Le tonalità calde (rosso, arancione e giallo) verranno valorizzate

successivamente.

• Esposizione: provvediamo a schiarire la fotografia di un quarto di stop (+0,25 stop).

• Recupero: questo parametro ci consente di scurire le aree più chiare (case, spiaggia, ecc.)

"comprimendo" la gamma dinamica, al fine di recuperare qualche dettaglio.

• Neri: anneriamo lievemente le aree più scure.

• Contrasto: aumentando con decisione il contrasto della fotografia, il paesaggio ripreso sembrerà

più assolato. Bisogna prestare attenzione in quanto, agendo sul contrasto, si schiariscono

conseguentemente le alte luci; diviene quindi necessario recuperarle con il parametro "Recupero"

incontrato poco sopra.

• Chiarezza: con questo comando si accentuano i contorni e si ottiene una riduzione della velatura

del cielo.

• Vividezza: incrementiamo la saturazione dei colori più spenti.

Pannello Baseprima dell'intervento

Pannello Basedopo l'intervento

La combinazione delle precedenti regolazioni ci ha permesso di ottenere un paesaggio decisamente più "limpido" e più "estivo": sicuramente un buon risultato... ma siamo solo all'inizio del nostro sviluppo digitale.

3. TERZO INTERVENTO - REGOLAZIONI PANNELLO CURVA DI VIRAGGIO

Attraverso il pannello Curva di viraggio / Parametrica intendiamo:

• Schiarire moderatamente le tonalità medie della fotografia, che rappresentano un buon 90%

dello scatto. Il mare, il cielo, la vegetazione, le montagne sullo sfondo e i tetti delle abitazioni

risulteranno più chiari.

• Scurire leggermente le alte luci e le ombre più intense

Le aree che possiedono una luminosità molto elevata (tendente al bianco) e quelle aventi luminosità

quasi nulla (tendente al nero) risulteranno lievemente più scure.

Nota: dalle seguenti miniature è molto difficile apprezzare questa minima variazione.

Pannello Curva di Viraggioprima dell'intervento

Pannello Curva di Viraggiodopo l'intervento

4. QUARTO INTERVENTO - REGOLAZIONI PANNELLO DETTAGLI

Attraverso i comandi "Fattore" e "Dettagli" aumentiamo la nitidezza complessiva dell'immagine. Osservando gli ingrandimenti sottostanti (prima e dopo) è possibile apprezzarne le lievi differenze.

Con il comando "Riduzione Disturbo / Luminanza" mascheriamo invece la sgranatura tipica del rumore digitale, maggiormente percepibile negli scatti ad alti ISO e nelle aree con colorazioni omogenee (ad es. cielo, ombre, ecc.).

E' bene però comprendere che tali parametri si "neutralizzano" a vicenda.Infatti, un aumento di nitidezza amplifica conseguentemente anche il rumore digitale, viceversa una riduzione del disturbo (rumore) causa inevitabilmente una diminuzione del dettaglio complessivo dell'immagine (nitidezza).

Pannello Dettagliprima dell'intervento

Pannello Dettaglidopo l'intervento

5. QUINTO INTERVENTO - REGOLAZIONI PANNELLO HSL

Con il pannello HSL - Tonalità, alteriamo lievemente i toni Rossi, Verdi e Blu, come è possibile comprendere dal relativo pannello illustrato qui sotto. L'intenzione è di ottenere:

• dei toni rossi leggermente più arancioni;

• dei toni verdi più intensi e meno giallastri;

• una tonalità blu meno "profonda" e più vicina all'azzurro.

Con il pannello HSL - Saturazione, invece, aumentiamo la saturazione complessiva dell'immagine, agendo però con precisione su ogni singolo canale.

Con il pannello HSL - Luminanza, infine, interveniamo schiarendo la vegetazione (canali verde e giallo) e scurendo il cielo e il mare (canali blu e acquamarina).

Pannello Tonalitàprima dell'intervento

Pannello Tonalitàdopo l'intervento

Pannello Saturazioneprima dell'intervento

Pannello Saturazionedopo l'intervento

Pannello Luminanzaprima dell'intervento

Pannello Luminanzadopo l'intervento

6. SESTO INTERVENTO - REGOLAZIONI PANNELLO CORREZIONI LENTE

Minimizziamo ora l'aberrazione cromatica attraverso il pannello Correzioni lente.

Variando la regolazione "Correggi margine rosso/cyan" riusciamo ad azzerare il tipico difetto dell'aberrazione cromatica (bordi color rosso/ciano), visibile nell'ingrandimento sottostante.

Nota: tenete presente che l'effetto di aberrazione cromatica è molto più accentuato attorno ai bordi della fotografia, rispetto all'area centrale; è proprio in prossimità degli angoli che conviene individuarla e compensarla.

Pannello Correzioni lenteprima dell'intervento

Pannello Correzioni lentedopo l'intervento

7. SETTIMO INTERVENTO - APPLICAZIONE FILTRI FOTOGRAFICI

Una nuova caratteristica indubbiamente interessante, presente dalla versione 5 di ACR, è lo strumento Filtro fotografico.Questo inedito "accessorio digitale" consente di applicare in post produzione (PP) svariate tipologie di filtri, molto più efficaci e complessi dei filtri tradizionali da anteporre all'obiettivo.

Per quanto questo strumento sia valido e potente, non può però supplire tutti filtri fotografici in commercio, come ad esempio i polarizzatori o i neutral density. Infatti, i primi intervengono "selezionando" la luce incidente grazie ad una intrinseca particolarità ottica non riproducibile in PP (maggiori info qui), mentre i secondi vengono generalmente utilizzati per allungare i tempi di scatto e dare luogo a caratteristiche lunghe esposizioni (un esempio qui).

Fortunatamente però una cospicua parte dei filtri tradizionali può essere facilmente riprodotta, con la tranquillità di poter variare l'effetto se il risultato non fosse quello desiderato. Inoltre, grazie ai diversi parametri di regolazione disponibili e alla possibilità di applicare più layer (dall'inglese: "strati") contemporaneamente, si possono raggiungere interessanti risultati, impensabili da ottenere con i filtri tradizionali.

Nella nostra specifica situazione, tale strumento ci viene sicuramente in aiuto. Ecco come:

Primo Filtro

Utilizzando lo strumento Filtro fotografico localizzato nella barra degli strumenti (in alto), cerchiamo innanzitutto di mascherare la velatura del cielo, rendendo i particolari distanti più "luminosi", saturi e contrastati.

• Cominciamo cliccando l'icona "Filtro Fotografico" appena descritta.

• Poi puntiamo il mouse in posizione del pallino verde (vedi videata sottostante) e tenendo

premuto il tasto sinistro, trasciniamo il cursore in posizione del pallino rosso, quindi rilasciamo il

tasto del mouse.

Nota: con questo procedimento abbiamo definito solamente l'estensione e l'inclinazione del filtro,

senza però applicare alcuna variazione all'immagine.

• Ora, osservando l'area destra dell'interfaccia ed agendo su Esposizione (+0,20), Contrasto (+40)

e Saturazione (+40), otteniamo il risultato desiderato.

Adobe Camera Raw: applicazione del primo filtro fotografico.

Secondo Filtro

Vogliamo adesso dare più importanza al cielo, perché ha un aspetto pallido e insignificante.Applichiamo quindi un secondo filtro con la stessa tecnica usata per il primo, ma con le seguenti caratteristiche:

• Esposizione (-1,10)

• Contrasto (+30)

• Saturazione (-20)

Il cielo ora appare più intenso, brillante e ben si amalgama con il colore del mare: la fotografia ha proprio cambiato aspetto!

Adobe Camera Raw: applicazione del secondo filtro fotografico.

8. SALVATAGGIO DELLA FOTOGRAFIA "SVILUPPATA"

Possiamo ora salvare l'immagine ottenuta in JPEG o TIFF e quindi chiudere Adobe Camera Raw con il pulsante Chiudi (in basso a destra).

In questo modo, oltre ad aver esportato l'immagine nel formato scelto, abbiamo anche memorizzato le modifiche effettuate in un file collaterale .XMP o nel database di ACR (a seconda delle impostazioni selezionate in Adobe Bridge - Menu Modifica - Preferenze Camera Raw... - "Salva impostazioni immagine in").

Infine, ecco il risultato della nostra elaborazione in post produzione...

Risultato dell'elaborazione con Adobe Camera Raw: la fotografia ha decisamente un altro aspetto.

9. CONCLUSIONI

Attraverso questo tutorial abbiamo approfondito come elaborare in maniera significativa uno scatto mal realizzato, mediante il software di post produzione digitale Adobe Camera Raw. Ciò che è stato ottenuto non è necessariamente il miglior risultato raggiungibile, ma semplicemente la mia interpretazione della fotografia in questione, sviluppata secondo un procedimento che definisco "conservativo". Infatti ogni elemento, ogni forma e ogni particolare dell'immagine è stato preservato, limitando l'intervento alla sola regolazione dei parametri di luce, colore e composizione. L'approccio di ACR è appunto questo: sviluppare lo scatto senza però trasformarlo in qualcosa che non è, similmente a quanto avviene in camera oscura (sviluppo chimico) con la fotografia tradizionale.Qualora si desideri una elaborazione grafica più creativa ed invasiva, tutto questo

è certamente possibile, ma ciò esula dalle funzionalità/capacità di ACR: a tal fine è necessario intervenire con un software di elaborazione grafica "classico", come ad esempio Adobe Photoshop.

http://www.abfotografia.it/home/home.htm