D Casa 2008-09-13 nr 600
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laRepubblicadelleDonne
CASA
Scenografie cultCHI ARREDA
MAD MAN?Londra, Tokyo, Dubai
LOFT DA SINGLEPIRAMIDI PER FAMIGLIE
Psicoterapia
UN COACHFAR ORDINE
Living italiano
49 PEZZIDA SALOTTO
ABITARE IN
STANZE RELAX
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D
CASA
Dattualit23 Opinione Casa per chi non ce lha
di Cameron Sinclair
25 Tendenza Questo non un cappello
di Leonora Sartori
33 Intervista Dan Bishop che replica
i sogni Usa
di Roberto Croci
38 Nuove trib Aandacht!
Family at work
di Leonora Sartori
45 Paesaggi C una foresta
di betulle all80 piano
di Giuliana Zoppis
53 Extraordinari Appuntamenti
e buone idee
di Sara Pellegrini60 Incontri Yona e il caos
di Barbara Casavecchia
69 Casa & Psiche Un coach
per fare ordine
di Francesca Gentile
73 Architettura Ambizione leggera
di Michele Calzavara
83 Accessori Strana idea di bellezza
di Chiara Di Pinto e
Arianna Lelli Mami
90 Atelier Folk experience
di Leonora Sartori
97 Progetti Star sullalbero
di Sara Pellegrini103 Mappa shoppingDubai
di Sergio Nazzaro
111 Ufficio Shhh, stiamo lavorando
di Cristiana Raffa
118 Welcome Ragione e sentimento
di Paolo Crespi
131 Interior dcor Giungla in una stanza
di Monica Teli
141 Talenti Fantasie e un diario
di vacanza
di Caterina Lunghi
145 Arte Quello che di solito non vedi
di Anna Lagorio
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D 14D 14
In copertinaUn salotto dadaista come invito alrelax totale. Poltroncina Plein Air271 di Alias, design AlfredoHaberli. Struttura in tondinodacciaio e seduta in tessutooutdoor. Sgabello di Alias. Caraffain vetro di Upim e calice incristallo di Villeroy & Boch. StylingArianna Lelli Mami e Chiara DiPinto. Foto Karin Nussbaumer.
DinterniEdifici sperimentali per
famiglie, piccole anarchie di
design, ex tipografie che
diventano casa-atelier. E micro
rivoluzione in un ripostiglio
156 Londra Per abitare
dove nessuno vuole
di Michael Paul
164 Ripostigli La doppia vita
delle cose
di Beatrice Rossetti
174 ShoppingStipare il design
di Cora Vohwinkel/
beatricerossettistudio176 Giappone Una piramide in citt
di Masatoshi Horii
182 Tendenza Lidea che verr
di Arianna Lelli Mami
e Chiara Di Pinto
192 ShoppingEsperimento con
classici di Arianna Lelli Mami
e Chiara Di Pinto
194 Uruguay Bricolage estremo
di Paolo Crespi
Dutile201 Dossier Living
204 Cult Occhio al serpente
di Ottavia Borella
206 Fuoriluogo Ozio creativo
208 Interni Salotti da giardino
220 Focus Lampade come icone
222 Focus Il termosifone dcor
224 Accessori House a pezzi
226 Focus Tappeti dautore
228 Guida Shopping di Paolo Crespi
230 Libri Dentro/fuori
di Sara Pellegrini
232 Tutti gli indirizzi
194
141
Supplemento aD - la Repubblica delle Donnen. 614 del 13 settembre 2008DIRETTORE RESPONSABILE:EZIO MAURO
DIRETTO DA KICCA MENONI
A cura di
Amalia Zordan
Art director
Stefania Giarlotta
In redazione
Leonora Sartori,Alessandra Dacrema (segreteria),Alessandra Parodi(grafica e controllo tecnico)
Controllo editorialeIvana Fellegara
Redazione D Casa:via De Alessandri 11, 20144 Milanotel. 02.4671.51 fax [email protected]
Gruppo Editoriale LEspresso SpAPresidente onorario: Carlo Caracciolo
Consiglio di amministrazione.Presidente: Carlo De BenedettiConsigliere delegato: Marco Benedetto
Consiglieri: Agar Brugiavini,Carlo Caracc iolo,Rodolfo De Benedetti,Francesco Dini,Sergio Erede,Mario Greco,Luca Parravicini Crespi, Alberto Piaser.Direttori centrali di gruppo: Pierangelo Calegari(tecnologie e produzione), Roberto Moro(personale), Alessandro Alacevich (investorrelation),Stefano Mignanego (relazioniesterne),Marco Moroni (sviluppo).
Divisione la Repubblica:via Cristoforo Colombo 149,00147 Roma,tel. 06.4982.1Direttore generale: Carlo OttinoSviluppo supplementi: Giorgio Martelli
Concessionaria per la pubblicit:A. Manzoni & C. S.p.A. Via Nervesa 21,20139 Milano, tel. 02.5749.4803
Stampa: Rotosud, Oricola (AQ);Elcograf, Beverate di Brivio (LC)Preparazione: Grafotitoli Bassoli s.r.l.,Sesto S. Giovanni (MI); C.P.S., RomaAllestimento: Legatoria Europea, Ariccia(Roma); Legatoria del Sud, Ariccia (Roma)Supplemento al numero odiernoda vendersi esclusivamentecon il quotidiano la RepubblicaRegistrazione Tribunale di Roman. 122 del 18/3/96
DCASA
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Affrontiamo situazioni che non farebbero gola a nes-sun altro architetto. Arriviamo in luoghi devastati incui la vita sta cercando di ricominciare a scorrere, maha bisogno di case funzionali e poco costose, facili da
mantenere. Luoghi spesso nel sud del mondo dove non servo-no solo abitazioni, ma scuole e campi da calcio, per far cresce-re insieme bambini di etnie diverse in guerra da sempre perspezzare circoli di morte. Sembrano situazioni tragiche che nonlasciano spazio a nientaltro se non alla compassione. Non cos. Le immagini che mi passano per la testa appena ripartitodal luogo di un progetto sono piene di gioia e allegra confusio-ne. Uno degli episodi pi divertenti legato allo Sri Lanka, alli-naugurazione di una scuola progettata con noi dai bambini,che disegnavano la pianta con gessetti colorati, e dalle donne,che hanno curato i dettagli come le inferriate decorate dal fioredi loto. Durante la festa per il taglio del nastro si scoperto an-
che il pannello dove normalmente si ringraziano i benefattorioccidentali, pratica che Architecture for Humanity ha abolitoperch le realizzazioni siano firmate dalle comunit a cui ap-partengono. Un bel bassorilievo in bronzo a rappresentare i di-versi mestieri. La gioia e la confusione erano tali che si sonoscordati perfino i ringraziamenti ufficiali. Uninaugurazione per-fetta. Lo scopo del nostro lavoro costruire unarchitettura bellae funzionale che sia scintilla di progresso. Nessun assistenziali-smo, come per la fabbrica di cioccolato in Amazzonia su cuistiamo lavorando che servir a contrastare davvero labbatti-mento della foresta. Molti mi chiedono se non sia pazzo. Inrealt mi sento estremamente fortunato. Il mio biglietto da visita
reca la qualifica non di architetto bens di eterno ottimista.E a pensarci bene, doveva andare proprio cos. Sono cresciutoin un brutto quartiere operaio dei sobborghi di Londra imparan-do dai peggiori architetti in circolazione. A casa mi sbizzarrivocon il Lego per costruire un posto in cui vivere bene. quelloche ho trovato per me a Sausalito, un piccolo villaggio sul marea due passi da San Francisco, oltre il Golden Gate, dove ho ca-sa. quello che spero di offrire ad altri. A qualsiasi latitudine sitrovino. E non penso solo allAfrica su cui, pure, abbiamo deci-ne di progetti, penso anche agli Stati Uniti dove milioni di bam-bini vanno a scuola in container avvelenati da colle nocive emateriali cancerogeni o dove luragano Katrina ha spazzato viamilioni di vite. A New Orleans vive Mrs Parker, madre single disei figli. La loro casa stata ricostruita in 8 settimane al costo di6.000 euro. La pianta articolata cos da lasciare unarea priva-ta per le figlie teenager, spazio che poi, cresciute le ragazze, si
potr affittare come dpendance per implementare il reddito fa-miliare. un progetto, come molti altri, open sourcetamente replicabile da chiunque e reperibile sul nostro sito.
Niente assistenzialismo, maunottimistica infusione di progresso.Edifici low cost, a gestione locale, eprogetti che tutti possono copiare: eccocome ripartire dopo una catastrofe
CASA PER CHINON CE LHA
In alto, CameronSinclair. Il RobinsonResidence inMississippi, progettatocon Architectof Huff e GoodenArchitects.
*CAMERON SINCLAIR (1973), cofondatore e direttore
esecutivo di Architecture for Humanity. Ha vinto, fra gli altri,
il Ted Prize nel 2006; nel 2004 stato inserito dalla rivista
Fortune fra gli Aspen Seven e recentemente stato
selezionato dal World Economic Forum come Young Global
Leader 2008. A luglio ha tenuto un workshop a Fabrica.
lopinionedi Cameron Sinclair*
TestoraccoltodaMartinaZambon-
Fot
odiP.Martinello/Fabrica
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Tendenza
Mc Dermott &Mc Gough, dueartisti che daanni ricreanofotografie instile Ottocentoperfettamentericostruite.La foto a lato trattadallultimo libro
An experienceof amusing
chemistry,ed. Charta.
Questo non un cappelloElementi-fioriera che diventano pareti, sgabelli che si trasformano
in appendiabiti. I nuovi oggetti a vocazione multipla sono come i viagginon organizzati: richiedono impegno e partecipazione. Ma regalano
scosse adrenaliniche. Dimostrando che lemozione serve pi dellutilitdi Leonora Sartori
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D 26 13 SETTEMBRE 2008
CourtesySFMOMA
2008Nam
JunePaikStudioandJohnCageTrust
Tendenza
Float Rope, luce
led per esterni
adattabile di Sam
Wise. Ciussai,
radiatore mobile
tubolare di Ad
Hoc. Foto dal
video 4'33",
tributo a John
Cage di Nam June
Paik (in mostra al
Sfmoma, The Artof Participation
dallo 08/11/08 al
08/02/09 08).
P
erch, anche sapendo che sonosicure al 99,9 per cento, quandosaliamo sulle montagne russegridiamo lo stesso come matti?Secondo Brendan Walker,ingegnere delle emozioni
specializzato nella costruzione dipercorsi emotivi mozzafiato per i pi grandiparchi di divertimento del mondo, la paura moltosimile alla sorpresa. Entrambe si muovono tra lasensazione di avere tutto sotto controllo, e quella,opposta, di non avere pi in mano la situazione.Secondo Walker che ha fondato i laboratori ThrillLab (www.thrilllaboratory.comAerial (creatori di emozioni da brivido, ma con unapproccio scientifico, www.aerial.fmcomoda sicurezza della vita attuale ogni essereumano alla ricerca di quella sensazione dispaesamento, fisico o intellettuale, capace discombinarci le carte in tavola. Solo in questecondizioni salta fuori lunica qualit comune a tutti
gli essere umani: listinto per la sopravvivenza.Mentre Brendan si occupa della pelle doca avelocit supersonica, gli artisti foto-falsificatori McDermott & Mc Gough creano sussulti daltro tipo,strettamente intellettuali. Nel loro libro, Anexperience of amusing chemistrywww.chartaartbooks.it
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FotodiNewsTeam
Tendenza
prodotto da Ad Hoc e vicintore del premio AdiCompasso dOro XXI (www.grupporagaini.comAssomiglia a una canna per annaffiare il giardino(si pu allungare, arrotolare, flettere...): altamentedecorativo ma anche una sorprendente fonte dicalore. Ciussai segue la strada del multiuso(appendi/asciuga abiti, radiatore trasportabile) +dco(si pu appendere al muro e dargli la forma che sipreferisce)+attento allambiente: un trittico ormaifondamentale per ogni progetto che aspiri a diventaredesign di massa. Kammerdienerun portacose per abiti in legno leggero, si appoggia almuro e si pu comporre per formare una specie disgabello: disegnato dai tedeschi Stadt Nomaden(Nomadi Urbani, www.stadtnomaden.comoggetti a vocazione multipla sono come i viaggi nonorganizzati: incompatibili con i pigri, richiedonoimpegno creativo e partecipazione attiva, anche sealla fine riservano meraviglie e piacevoli scosse diadrenalina per la mente. Del resto questo chechiediamo sempre di pi agli oggetti. Emozione e nonutilit. I brividi di paura sono la ricompensa per ilfatto di essere ancora vivi, un premio per laperseveranza umana che si spinta oltre i propriconfini, spiega Brendan Walker. Ma attenzione,creano assuefazione. Dopo aver provato larte della
sorpresa e gli oggetti multiemozione, un coltello chenon fa altro che tagliare o una scatola fatta solo percontenere si trasformeranno in una cocente delusione.
Brendan Walker,ingegnere di
emozioni, duranteuna sessione dei suoiThrill Lab (Laboratori
del brivido).AirPlant, sistema asospensione per lepiante Tillandsie di
Teracrea. I foto-viaggiatori tedeschi C.Goepel e J. Warnecke
creano lampi di lucenei luoghi pi
sperduti del globo.
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INTERVISTA Lo scenografo del tv cultMad Men racconta come ha ricreato glianni di Kennedy e di Elvis Presley di Roberto Croci
Torna in auge il mid-centurymodern, lo stile reso celebreda miti dellarchitettura e deldesign come Charles & Ray
Eames, George Nelson, LaszloMoholy-Nagy, Frank Lloyd Wright,Craig Ellwood, John Lautner, RichardNeutra, Alfred Beadle e Cliff May.Parte del merito va alla serie televisivastatunitense Mad Menin onda su Cult), plurivincitricedi premi Emmy, che ritrae vizi e virtdi un gruppo di creativi pubblicitarinegli anni 60. Il risultato?La riscoperta di abiti classicie di mobili funzionali e comodi, dallelinee semplici e dai materiali caldicome tek, betulla, olmo, quercia, nocee soprattutto mogano. Uno deimaggiori responsabili del ritorno delmid-century modern dunque Dan
Bishop, scenografo e art director dellaserie. Bishop ha unesperienzacinematografica ventennale, conregisti come Jim Jarmusch (MysteryTrain), John Sayles (Otto uomini fuoriMike Cahill (Alla scoperta di CharlieHoward Deutch (La strana coppia IIPeter Hastings (The country bearsHenry Bromell (Panicha lasciato il segno in lavori di grandesuccesso per la televisione, comeCriminal Justice West WingBig Love CarnivleCome ha cominciato la sua carriera?
Mentre studiavo scenografiaalluniversit ho cominciato a lavorarein teatro, a Broadway, allestendomusical e opere. Dopo la laureaho avuto la fortuna di collaborare conJim Jarmusch per Mystery TrainHo lavorato a molti film per
la televisione, ma stato solamentenel 2003, con CarnivleBishop ha vinto un premio Emmy,ndrserie televisive.In che cosa consiste il lavoro dello
scenografo?
Per prima cosa voglio sottolineareche creare una scenografia richiedemoltissima ricerca: si tratta di dare vitaad atmosfere capaci di catturarelattenzione degli spettatori, soprattuttonel caso di serie che durano interesettimane. Personalmente, mi creounimmagine tridimensionale deglispazi, immagino le misure delle stanzee la disposizione dellarredamento. un lavoro faticoso e difficile, cuicollaborano tutti: dal regista
DAN
BISH
OP
CHEREPL
ICA
IL
IS
OGNIU
SA
In alto a destra, Dan Bishop. Nelle altre
foto, momenti della serie Mad Men.
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D 34 13 SETTEMBRE 2008
al direttore della fotografia,ai macchinisti. Insieme determiniamoil colore e il tipo di luce migliori persottolineare laspetto drammaticodi una scena. Il momento pi delicato?Sicuramente quello in cui devodecidere la disposizione dei mobili,perch incide anche sui movimenti ela recitazione degli attori.Molto del suo lavoro consiste nellascelta della location e nella ricercadegli oggetti che andranno adarredare il set...Dopo avere letto lo script e decisolallestimento delle scene, io e i mieicollaboratori costruiamo il seto andiamo a cercare la location. Fattoquesto, arriva il momento di fareshopping. Per trovare larredamentogiusto per Mad Menmolto alla ricerca storica. Difficilmente
traggo ispirazione da quello che statofatto in altri film o in altre serietelevisive; cerco sempre uno sguardooriginale, accostando elementi chestiano bene insieme e cherappresentino il feeling di queldeterminato periodo storico.In Mad Men larredamento piuttostoeterogeneo. Come mai?Nella seconda stagione, che ambientata nel 1962, ho utilizzatopezzi di Knoll, Herman Miller, EeroSaarinen ed Eileen Gray, oltrea lampade Stiffel. Non volevo chelo show avesse unicamente uno stilemid-century. Negli anni 60, la maggiorparte della gente non potevapermettersi quel tipo di arredamentoe, soprattutto, non ne aveva ancoraacquisito il gusto. Cos mi sono ispiratoa mobili e accessori risalenti anche ad
altri periodi storici, a partire dagli anni20 fino al decennio in cui ambientata la serie. Per sapere chesi svolge nel 1962 non necessarioche tutti gli oggetti siano di quellanno:la gente accumula, una stessa cosaresta in una casa per anni. Unascenografia plausibile proprioquando mescola vari periodi.Finora lunico dispiacere statorinunciare a utilizzare oggettimeravigliosi solo perch realizzati dal1963 in poi. Molti sono costruiti sumisura, o sono pezzi unici cheio e i miei collaboratori troviamo neinegozi di antiquariato.La stampa statunitense ha parlatomolto delle sue tappezzerie,definendole eclettiche...Le persone hanno la memoria corta.Io ricordo perfettamente le tappezzerie
Ambientata nella New York degli anni 60, Mad Men racconta la vita di alcuni pubblicitaridi New York. Tra i temi, la campagna presidenziale che contrappose Kennedy a Nixon.
PERSINO
LE
S
IGARETTESONO
F
ATTEDANOI,CON
U
NAMISCELA
D
IERBE.
DALGUSTO
P
ESSIMO,
PER
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D 36 13 SETTEMBRE 2008
LA
COSAPI
BELLADE
LMIO
LAVORO?VEDERECOME
,
QU
ANDO
GLIATTORIENTRANO
NE
IPERSONAGGI,GLISPAZI
PIA
NO
PIANO
SIADATTANO
AI
NUOVIPROPRIETARI
di mia nonna, e non erano cos diverseda quelle che abbiamo usato noi nellaserie televisiva. Non ho inventato nulla:ho semplicemente fatto riprodurrepezzi vintage originali. Purtropponon ho ancora avuto loccasionedi utilizzare le tappezzerie disegnatepersonalmente da me.In particolare che cosa la affascinadegli anni 60?
Amo lera pre-Beatles. Moltiassociano il 1960 alla rivoluzionepacifista, ma quegli anni devono moltodi pi a Elvis Presley che a JohnLennon. John F. Kennedy era statoappena eletto, e gli americaniiniziavano a perdere la propriainnocenza.Quali sono state le difficolt nel lavoroper Mad Men?Direi la mancanza di tempo e il fattoche la serie ambientata a New York
nel 1962, mentre noi giriamo a LosAngeles oggi. difficile ricreare NewYork girando allaperto, anchese la maggior parte dei set sonoricostruzioni. Per il resto, ho la fortunadi essere circondato da uno staffdavvero efficiente, per cui niente impossibile. Del resto, il mio lavoro soprattutto uno stato mentale: fondamentale che io sia sempre
pronto a pensare che qualsiasi cosasia realizzabile.Un segreto?Persino le sigarette sono fattesu misura da noi, con una misceladi erbe che crea pi fumo senzaessere dannosa come il tabacco.Anche se, dopo aver provato questamiscela, non consiglierei a nessunodi fumarla.Qual la cosa pi bella della suaprofessione?
Il fatto che, quando lo scenografocrea un ambiente per gli attori,e questi si calano nei personaggi, glispazi piano piano si adattano ai nuoviproprietari; non ci si pu fare niente,succede sempre cos. Per Big Love(serie che racconta di una famigliapoligama; in Italia su Fox Life, ndrho iniziato creando ambienti quasiasettici: non sapevo molto deimormoni, n di come vivevano.Ho girato parecchio nei nuovi quartieridi periferia, a volte fingendo di volercomprare una casa per poter farefotografie, e scoprire cos linterazionetra gli spazi. Poi, quando ho costruitola dimora del protagonista e gli attorisi sono impadroniti del set, moltioggetti hanno trovato naturalmenteil loro posto. Alla fine ci siamo ritrovaticon una vera casa, che sembravarealmente abitata da una famiglia.
Per la serie, Dan Bishop ha scelto oggetti di diverse epoche, dagli anni 20 al decennioin cui ambientata. Alcuni sono stati acquistati in negozi di antiquariato.
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La creativit fluida. A pensarcibene non c cos tanta diffe-renza tra cucinare una pappaper i bambini e pensare a comerinnovare una stanza per un setfotografico. Per Ben e Tatjana
di Aandacht (in olandese, Attenzione), unodegli studi di styling e idee creative pi interessanti del panoramaolandese (e non solo), curiosit, contaminazioni e passioni improvvisesono strumenti di lavoro ma anche regole di vita, indispensabili - dico-no - per restare fedeli a se stessi. Siamo al tempo stesso mamme,creativi, stylist, curiosi, amanti del rock, mogli e padri tutto insieme.Guai a mettere muri tra i mondi che ci compongono. I loro punti dipartenza arrivano da mondi inaspettati: Barack Obama, Jacques Tati,Erik Kessels, Martin Margela, la famiglia Coppola al completo e quelnutrito circolo di designer/amici che si muove tra Amsterdam ed Eind-hoven si fondono miracolosamente nei loro lavori. Per capire come bi-sogna immaginare un mondo multidimensionale e fluido senza paretidove i bambini entrano ed escono dallufficio e danno consigli. Ben, exart director del mondo pubblicitario, e Tatjana, stylist per Elle DecorOlanda
ro), sono oggi colleghi, marito e moglie e anche genitori di Maxim (10
NUOVE TRIBDifficile definirli.
Sono stylist,ma anche consulenti
creativi, rocker,fotografi, allestitori diambienti. Uno studio
multidisciplinarecon unambizione:catturare il ritmo
e lestetica del tempodi Leonora Sartori
Dallalto a sinistra, insenso orario. Ben e
Tatjana, i due fondatoridi Studio Aandacht
nello spazio
multifunzionale in cuilavorano: allo stesso
tempo,ufficio, living,
parco giochi e casa. Sitrova ad Amsterdam,
nella parte nuova (foto
di Hans van Brakel).Libro, interior design
dellesposizione e
comunicazione dellamostra Pretty Dutch,
progetto sulle
porcellane danesi.A lato,Ben insieme alla
modella del servizio
pubblicitario. Uno deifigli di Ben e Tatjana
e alcune immagini,
ritagli e foto ricordoche hanno ispirato
i loro progetti di
comunicazione e designad ampio spettro.
Aandacht!Familyat work
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anni) e Raf (7). Hanno fondato lo studio Aandacht nel 2002, inventan-do il sottotitolo Agenzia per commercial cultureche abbia a che fare con il mercato: dalla cura di installazioni per mu-sei a servizi per riviste femminili, styling per aziende, invenzione creati-va di situazioni, eventi, libri come lultimo How They Workal Salone del Mobile di questanno presso lo spazio Rossana Orlandi a
Milano), che raccoglie, sotto la loro direzione artistica,gli amici/designer del panorama olandese sapiente-mente fotografati e raccontati (tra i tanti Studio Job,Piet Hein Eek, Hella Jongerius). Al loro attivo collabo-razioni con Moooi di Marcel Wanders (di cui curano larivista), Pretty Duch porcellane danesi, percorsi inte-rattivi per bambini al museo di Sandberg di Amster-dam. Hanno un approccio unicista alla creativit:puntano su unidea forte e squillante, possibilmenteinimitabile, che poi viene sviluppata coerentemente indiverse direzioni. Ma come nasce lidea perfetta?Funziona come una sintesi spontanea tra le cose checi piacciono e crea unimmagine ideale in cui tutto tor-na, il committente, lo spazio, i colori e le mode di cuici innamoreremo. Come si diventa futurologi del de-sign? il sesto senso per gli oggetti, labilit di sma-scherare il codice segreto delle cose e capire cosa cin the airdere, per davvero, in se stessi. Solo cos anche gli altriavranno il coraggio di seguirti per una strada nuova. Cisono personaggi ispiratori, progetti o musiche che dan-no il senso del tempo attuale e futuro. Di Obama, peresempio, ci piace quel suo essere ispirato, un leaderattuale con un sogno molto aggiornato. Dei Coppola e i
Dallalto a sinistra,in sensoorario. Per il restauro del
museo Princesshof aLeeuwarden,fu aperta lamostra Deliciously Decadent,montagne di porcellanedistrutte e altre, enormi, sulmuro su cui arrampicarsi. Suwww.studioaandacht.nlBene Tatjana amano mostrarenon solo i loro progetticommerciali ma anche quellipersonali o familiari cheprendono ispirazione daidisegni dei bambini o dafotografie e ritagli.Reportage fotografico di Bene Tatjana sul lato culinariodi Marrakech per la rivistaElle Olanda. Alcune paginedi How They Work (010Publishers, 2008),il libroraccoglie foto e storie dei pifamosi designer olandesi,da Wanders a Studio Job.
Il sesto senso per gli oggetti la capacit di
smascherare i codici segretidelle cose e di capire
cosa c in the airper farlo, bisogna credere
davvero in se stessi
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D 42 13 SETTEMBRE 2008
Directors Bureau, il collettivo di registi di cui fanno parte Sofia e Ro-man, i figli di Francis, amiamo la scanzonata spensieratezza con cuiproducono capolavori impegnati cos come video strampalati, della-genzia pubblicitaria Kesselskramer, lironia con cui tagliano a fette larealt. Mai sbagliato una previsione? Nessuno ha mai una certezzadel 100 per cento. Ma a volte abbiamo delle splendide conferme. Comequando, dopo aver previsto il ritorno del giallo per lazienda di tappeti In-terfloor, incontrammo lopera di feltro di Claudy Jongstra alla biblioteca diAmsterdam: lo stesso identico punto di giallo che avevamo scelto!. Co-sa annusate nellaria? Voglia di uscire: il giardinaggio si insinuer
sempre pi nelle nostre case. C anche una
nuova attenzione ai dettagli: come nellindustriadei gioielli o in un nuovo contemporaneoart&craft. Studio, lavoro, famiglia, tutto sotto lostesso tetto: ma i manuali non lo sconsigliano?I bambini sono preziosissimi per la nostra pro-fessione e ci aiutano a vedere il mondo attraver-so i loro occhi. Quando erano pi piccoli, dove-vamo andare a una presentazione. Gridarono di-sperati per venire: Noi siamo studio Aandacht!gridavano. Non cera modo di chiudere le portetra noi creativi e noi genitori. Forse questa unanticipazione. Mescolare diversi se stessi: cos che le nuove generazioni stanno riorganiz-zando la propria vita lavorativa e personale.
Dallalto. Un pianomarketing disegnatodai figli di Ben e
Tatjana. Il logodisegnato per PakhuisOost, oggetti e piccoliarredi per bambini.Allestimento per ilpremio di artecontemporaneaVincent Award: agliartisti chiesto dicreare unoperautilizzando i materialiproposti. Li Edelkoort,ex direttricedi Eindhoven.
Cosa prevediamoper il futuro?
Voglia di uscire.Il giardino si
insinuer sempredi pi nellenostre case
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13 SETTEMBRE 2008 D 45
CourtesyWilliamM
cDonough&Partners
C UNA FORESTADI BETULLEALL80 PIANO
Tutto cominciato
nellantica Mesopota-
mia: i green roof
tanto affascinano ar-
chitetti e paesaggisti contem-
poranei sono nati con lo zig-
gurat di Nanna e i favolosi
giardini di Babilonia, tra le
sette meraviglie cantate dai li-
rici classici. Si racconta che
furono costruiti nel 590 a.C.
dal re Nabucodonosor II, an-
che se alcuni attribuiscono la
loro invenzione alla regina as-
sira Semiramide. Io sono per
lipotesi Semiramide, affer-
ma Tiziano Lera, bioarchitetto
ed esperto conoscitore di
feng-shui e di altri sistemi in
cui la progettazione sposa la
natura. I giardini pensili non
sono solo una moda del mo-mento, ma uneredit costrut-
tiva rispontaneizzata. Dagli
ziggurat assiri allOrangerie di
Versailles, ai quarantanni di
esperienze maturate in Ger-
mania, Austria e Stati Uniti
giungono modelli e paradigmi
di grande interesse.
Nel progettare i tetti verdi mi
rifaccio alle lezioni di integra-
zione armonica tra larchitet-
tura e la natura degli architetti
ecologisti Emilio Ambasz e
Hunterwasser, afferma la-
gronomo bolognese Riccardo
Rigolli, tra i maggiori espertiitaliani nella creazione di co-
perture vegetali (al momento
sta costruendo il verde pensi-
le e indoor per il nuovo edifi-
cio di Jean Nouvel a Maranel-
lo). Oggi le nuove tendenze
dellabitare naturale ed ecolo-
gico migrano velocemente
dallabitazione unifamiliare
dlite a un pi vasto approc-
cio urbanistico, anche grazie
alle nuove esigenze di rispar-
mio energetico. Tale tendenza
consente di esprimere modelli
abitativi caratterizzati dal re-
cupero di superfici, altrimentiinagibili, a spazi verdi destina-
ti a usi collettivi. Fino alla
creazione di parchi urbani sui
tetti dei palazzi, che sanno
dialogare con il verde esisten-
te creando un tessuto conti-
nuo di grande impatto am-
bientale ed estetico.
Esempi ci giungono da ammi-
nistrazioni non avventate co-
me quella di Tokyo, che dal
2001 ha avviato il rinverdi-
mento del 20 per cento dellecoperture piane esistenti. Cit-
t dove le temperature supe-
rano di almeno otto gradi
quelle dei luoghi campestri,
marini e lacustri. Un gap che
destate porta inevitabilmente
con s due infauste conse-
guenze: maggior inquinamen-
to e costi energetici alle stelle
per rinfrescare gli ambienti.
Nel documento 2008 State of
PAESAGGIProgettare ilverde dove nonte lo aspetti:sul tetto. lasfida dei gurudel sostenibiledi Giuliana Zoppis
Il tetto verde del Chicago City
Hall, ideato dal guru del
sostenibile William McDonough.
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D 46 13 SETTEMBRE 2008
the future
si afferma che leffetto serra e
i problemi energetici correlati
costituiscono la grande scom-
messa dei prossimi 15 anni.
Ebbene, le difficolt di pianifi-
care uneconomia sostenibile
possono appianarsi anche
grazie ad azioni virtuose sul
piano architettonico. E tra le
soluzioni pi facili da realizza-
re, e a costi non esorbitanti, ci
sono proprio gli interventi
verdi sui tetti.
Passeggiare in quotaPrati di varie tipologie, orti e
giardini si possono ora realiz-
zare in tutta sicurezza sulle
sommit degli edifici. Si tratta
di una soluzione ideale non
soltanto per i palazzi residen-
ziali, ma anche per tetti di ga-
rage, capannoni industriali,
parcheggi, hotel, centri fieri-
stici, cliniche e impianti spor-
tivi. Oltre a rendere pi grade-
voli i profili degli edifici, il ver-
de pensile intrappola le polve-
ri sottili, bilancia il ciclo delle
acque piovane, abbassa le
temperature degli ultimi piani
(i pi roventi) e quelle della-
rea circostante, e regala agli
abitanti nuove zone di svago e
incontro immerse nel verde.
Con ricadute economiche no-
tevoli. Le coperture verdi
hanno sempre fatto parte dei
miei interventi, insieme allostudio dei venti, del soleggia-
mento e dei movimenti delle-
nergia nel sottosuolo, ag-
giunge Lera. Mi rifaccio al
Rinascimento e al Palladio
per integrare questi saperi co-
smici con lo spazio costruito.
Credo nellorigine nobile e an-
tica di quella che chiamo ar-
chitettura sistemica, dove la
storia incontra larte, la natura
e larchitettura. Solo cos si
riuscir a dare bellezza e be-
nessere alle generazioni futu-
re. Con questi criteri ho pro-
gettato, negli anni, diversi edi-
fici sostenibili (la casa di Zuc-
chero Fornaciari, vari progetti
per Hong Kong, la Versilia, il
Golfo dei Poeti in Liguria).
Tra poco sorger il nuovo edi-
ficio disegnato da Tiziano Lera
per lampliamento e la riquali-
ficazione dellHotel Versilia
Holiday a Forte dei Marmi:
uno ziggurat a balconate ver-
di, tra pozze dacqua sorgiva,
cascatelle e serre. Sul tetto, ci
sar una piccola collina da
cui sar possibile ammirare le
Alpi Apuane e il mar Tirreno.
Tra i progettisti che sottolinea-
no i vantaggi del crescere
piante sui tetti delle case c il
pioniere del sostenibile, lo
statunitense William McDo-
nough, autore con il collega
tedesco Michael Braungart
della teoria del cradle-to-crad-
le, il ciclo di vita di prodotti,
processi, manufatti, costruzio-
ni analizzato, per lappunto,
dalla culla alla culla, dal
progetto iniziale e reperimen-
to delle materie prime alla
dismissione e nascita di un
nuovo ciclo. Tutto si crea enulla si distrugge: cosa di me-
glio di un giardino o di un orto
domestico per seguire questo
miracoloso paradigma? A Chi-
cago, futura citt pi verde
dAmerica, McDonough ha
appena completato il pi
grande progetto di giardino
pensile su un edificio munici-
pale, il City Hall Green Roof.
Che ci crediate o no, sem-
IL VERDE PENSILE INTRAPPOLA LE POLVERI SOTTILI,BILANCIA IL CICLO DELLE ACQUE PIOVANE E ABBASSALE TEMPERATURE DEGLI ULTIMI PIANI (I PI ROVENTI)
Citt green: 5 casi italianiAumentano i Comuni che vogliono far fiorire il verde sui tetti. Le
regole sono riunite nella nuova norma UNI 11235. Nelle cittdel Lazio, nel 2006, la Regione e luniversit Tor Vergata hanno
avviato un progetto di nuovo polo-eco finanziato dalla Ue. Una
delle azioni sostenere la trasformazione delle terrazze sui tetti
in giardini pensili, per restituire bellezza alle superfici invase
da brutture abusive e padelle satellitari. Pi di recente,
il Comune di Reggio Emilia ha introdotto nel regolamento
edilizio incentivi volumetrici ed economici per larchitettura che
punta sulla qualit energetica ed ecologica. Tra i requisiti,
la realizzazione di verde pensile per pi del 50 per cento della
superficie di copertura, con il vantaggio di unelevata
ritenzione idrica, un maggior isolamento acustico e termico,
Esterno e interno della serra per
lArt Park di Glasgow, arch.
Gross.Max,che fa crescere piante
esotiche in qualunque clima.
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FIORE O FORESTA?
Nellarea riservata alle orchidee,lOrquideoramadi Medelln, Colombia, gli architettidi PlanB e JPRCR regalanolesperienza di entrare in unaforesta di alberi in fioreintrecciati sulle nostre teste
(www.camilorestrepo.net,www.planbarquitectura.com).
IL SECOLO CINESE
Liu Heung Shing, scrittore gi Premio Pulitzer,con China, Portrait of a countryviaggio nella Repubblica Popolare attraverso gliscatti di 88 fotografi cinesi, ripercorrendo lastoria del suo Paese dal 49 a oggi. Pi di 400
pagine per entrare e uscire dalle contraddizionie i riti di uno dei Paesi pi discussi del nuovosecolo (www.taschen.com
CREATURE VOLANTI
La graphic designerYiying Lu siautodefinisce unapiantina pronta asbocciare. E hasuccesso, non solocon i suoi disegniiperfloreali, ma anche conle sue creature illustrate.La sua balena oggetto diun vero fan club dedicato,failwhale.com(www.yiyinglu.com
SIGNORE IN GIARDINO
Leggere, accoglienti e pronte asfidare calure estive o ventiautunnali. Le sedute della linea LesMadamestondino metallico e infiniti colori,disegnate dal giovanissimogruppo Bonura, quattro laureatial Politecnico di Milano moltoattenti al mercato(www.bonuradesign.it .
D 53
Extraordinari
Nuovi porti in Danimarca, zoo alternativi, feticci da tasca, carteda parati eccentriche. Appuntamenti e buone idee di Sara Pellegrini13/09
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ACQUA A IMPATTO ZERO
Le buone abitudini, si sa,sono fatte di piccoli gesti quotidiani.
La giovane linea di caraffe filtrantiMarella,di semplificare il passonumero uno verso unavita sana: acqua limpida,pulita, alleggerita da cloroe metalli presenti inacquedotto. Filtri conscambio di ioni e carboniattivi (www.brita.net
NIDO BIONICO
Sospese tra ingegneria meccanica,biologia e scultura le alchimie artistichedellamericano Bill Smith, sono nuvoledi fili elettrici, perline, rami, fiori,
frammenti di vetro, che vibrano,silluminano, suonano. Sua la mostraLoop WebArt Museum (www.widicus.org
CUPOLA PER ELEFANTI
La nuova Elephant HouseZoo di Copenhagen, progettata daSir Norman Foster allinterno deibellissimi e antichi giardini delFredericksberg Palace, un vero eproprio parco giochi a misura dipachiderma. Gli animali possonomuoversi liberamente o riposarsiallombra delle foglie stampate sullecupole di vetro. Ai visitatori concessolonore di sbirciare dallalto o godersi lospettacolo di questa insolita savana tuttadanese (ww.fosterandpartners.com
D 54 13 SETTEMBRE 2008
Extraordinari
MENTRE HONG KONG
DORME
Locchio del fotografotedesco Michael Wolf fissa
in serie la faccia densa eviscosa dei grattacieli-dormitori di Hong Kong,citt in cui ha trascorso gliultimi dieci anni. Venti scattidel suo progetto Architectureof Densitynellolimpo della limitededition. Prezzi e info suwww.20ltd.com www.photomichaelwolf.com).
Foto
diR.
Davies
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A SCUOLA DALDRAGONE
Immaginare mondi, regolanumero uno di ognibambino. I 400 alunni dellascuola elementare ErikaMann di Berlino, insieme allostudio Baupiloten, hannotrasformato il sogno in realt:la scuola-dragone offre alprimo piano limmersione inuna polvere di stelle,passando dal trono delbattito dali, per poi volare alterzo piano sulla coda del
drago (www.baupiloten.com
OMBRA PRT--PORTERCambiano le stagioni, gli ombrellianche. Litalo-canadese John DiCesare, a Tokyo da nove anni,rende dolce e irriverente il gestopi tradizionale della cultura
giapponese. Parashellconchiglia, ma anche unfiore appena dischiuso(www.ddi-parashell.com
TERRA & GHIACCIONove storie per un romanzo a immagini.Sarah Cooper e Nina Gorfer nel libro SeekVolume 01: Icelandfinzione tramite il collage di frammentidi personaggi reali e situazioni irreali,componendo un immaginario mistico,
opaco e desolato, nel quale la fantasiaincontra la storia (www.gestalten.com
VEDUTE FISH EYEUna casetta per uccelliniformato XXL, un ernome
orologio a cuc in bilico tralironico e il poetico.La Cabanette
piccola nicchia su cuiarrampicarsi per giocare,
leggere, nascondersi,osservare discreti.
Le pareti si possonoribaltare per guardare atutto tondo il paesaggio(www.cabanestudio.it
D 56 13 SETTEMBRE 2008
Extraordinari
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ZAHA DA TASCA
Quanto di te c inquello che disegni? Lagiovane Olivia Lee, daSingapore a Londra perstudiare design, ha alungo osservato lafisionomia delle star delprogetto (da Jaime Hayon aZaha Hadid), stabilendo un legamesinonimico tra le forme delle lorocreazioni e le loro personalit: eccola linea di Designer Dolls
bamboline tascabili in limitededition, nuovi feticci del settore.(www.olivia-lee.com
ISBJERGET
ALLORIZZONTE
Seconda per grandezza inDanimarca, la citt diAarhus vedr presto
cambiare il proprio voltograzie al progetto delnuovo porto. Uno degliedifici residenziali,Isbjergetfrutto della sinergia ditre brillanti studi danesi(JDS, SeARCH,CEBRA) col pariginoPaillard(www.isbjerget.com
IPERSELVAGGIO 2D
Ritmo, movimento, unaforte sensazione di
energia e la ripetizioneciclica di eventi naturali.Tutto attraverso la lineare epiatta superficie delle carteda muro. Questo il lavorodellartista di Brooklyn JillMalek, selezionata dai belgidi www.mixd.beraccoglie pochi delicatioggetti di dcor per case cheosano essere stravaganti(www.jillmalek.com
D 58 13 SETTEMBRE 2008
Extraordinari
PROVA (E RIPROVA) LABETTA
Avvolgenti come un abbraccio, le sediedella linea labettae tamburato, e una tenace seduta inpoliuretano espanso, garantisconotenuta anche dopo essere state usatemolto volte (www.mattiazzi.eu
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YONA E IL CAOSINCONTRIA Parigi, nella casa abitata da souvenir eutopie realizzate dellarchitetto umanitario Yona Friedmandi Barbara Casavecchia Foto Julien Oppenheim
In alto
sinistr
progestruttu
deme
autocin ma
locali.
YonaFriedm
(Buda1923)soggio
della s
casa pdi Bou
Gariba
CourtesyYonaFriedman
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D 63
Che un altro mondo sia pos-sibile, anzi, costruibile, perYona Friedman - come haintitolato un suo bel saggio -unUtopia realizzabile
dallinverno del 45, che lallora giovanearchitetto ebreo in fuga dai nazisti tra-scorre in una Budapest distrutta, senzaacqua, elettricit, riscaldamento, fine-stre, cibo, a disegnare scatole tra-sportabili per dare rifugio a chi ha per-so tutto. Le radici dei suoi studi innova-tivi sullArchitettura mobile, dei progettiumanitari e delle tante incursioni nelcampo della sociologia, affondano inquellesperienza. Approdato in Israele,negli anni Cinquanta mette a punto ca-se popolari a moduli cilindrici, semplicigusci che ogni inquilino pu trasforma-re a piacere, collegandovi delle instal-lazioni portatili (cucina, sanitari, arma-di) - prototipo di quellarchitettura plug-in che un decennio pi tardi diventersimbolo della generazione Radicale,
capitanata dagli Archigram. Il suoobiettivo rinunciare alla dittatura del-larchitetto, anche quando animatadalle migliori intenzioni. Oggi Fried-man un ottantacinquenne asciutto, lavoce tenue, il tono lucido e appassiona-to, inesorabilmente gentile, perch de-testa laggressivit. Quando non inviaggio, si rifugia nel suo appartamentodi Boulevard Garibaldi, a Parigi, dovevive: un accrochage di maquettes, fal-doni, foto, gabbie per uccelli, maschereorientali, souvenir, prese flottanti, libri,dipinti, kilim, che si stratificano qui dal68, suscitando linevitabile meravigliadegli ospiti. E dei passeggeri del metrosoprelevato della Linea 6, che vedonosfrecciare dietro ai finestrini questoconglomerato, in perenne bilico tra or-dine e disordine. Proprio come la VilleSpatiale teorizzata da Friedman: una vi-sionaria megainfrastruttura sollevata daterra, capace di supportare i pi di-sparati paradigmi abitativi, che non
CourtesyYonaFriedman
Lingresso
(qui a destra)
della casa-
atelier di
Yona
Friedman,
ritratto in un
angolo dello
studio
(pagina
accanto).
Sullo sfondo,
alcuni dei
suoi disegni e
progetti.
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pu essere progettata, pu solo acca-dere. Acquisiti dallo Stato francese, lacasa e i suoi tesori diventeranno patri-monio nazionale. Per me solo il po-sto dove vivo, tutto qui. Sono allergicoal vuoto emozionale e, per sentirmi be-ne, ho bisogno del mio paesaggio. Cre-do sia un istinto umano molto normale.Mi piace avere attorno un universo visi-vo che non risponde a nessun codiceprefabbricato. Friedman ha sempresostenuto che nella costruzione di unacasa o di una citt a essere cruciali sia-no gli abitanti e i loro bisogni, non gliurbanisti, cui spetta piuttosto il compitodi fornire un supporto tecnico raziona-le. Negli anni Settanta, ha tradotto leproprie competenze in manuali di auto-costruzione e, lavorando per lOnu, pro-pagandato la tesi che labitare non puridursi alla casa (la sua formula Hou-sing = Food and Roof). Ha anche pub-blicato unEnciclopedia popolare di so-pravvivenza, stilata in vignette per risul-tare accessibile agli analfabeti, diffusain Africa e Sudamerica e che in India,su mandato di Indira Gandhi, ha rag-giunto 10 milioni di lettori. Sembrache fare le cose da s ormai sia unaspecie di tab. Il mio proverbio preferi-
to che lintelligenza nasce dallim-provvisazione. Perdiamo abilit manua-le in troppi campi, persino in cucina:tutto preconfezionato, la gente non sapi come arrivare a un certo risultato esi paralizza. Una volta stavo visitandoun villaggio; tutto in ordine, ma nienteacqua, quindi autobotti ogni giorno. Hochiesto perch non raccogliessero lab-bondante acqua piovana. Ma non moderno!, mi hanno risposto scanda-lizzati. Ecco, la modernit diventatauno status symbol troppo importanteper potervi rinunciare, anche a prezzodi sacrifici surreali. Friedman ha co-struito pochissimo (un liceo ad Angers,il Museum of Simple Technology a Ma-dras), ma ha progettato, disegnato,scritto ( in uscita il suo ultimo libro,Ordine complicato(Mit, Princeton, Harvard). Lattenzionecostante nei riguardi di temi come eco-logia e sviluppo sostenibile, ma soprat-tutto i richiami a una visione olistica, al-la necessit di focalizzare lattenzionesul processo, anzich sul singolo ogget-to/edificio, accettando lirrompere del-lindeterminatezza, lhanno fatto risco-prire a molti teorici e artisti contempo-ranei. Ha esposto a Documenta 02, al-
SONO ALLERGICO AL VUOTO EMOZIONALE.PER SENTIRMI BENE HO BISOGNO DEL MIO
PAESAGGIO. UN ISTINTO UMANO, NORMALE
Il camino delsoggiorno,circondato dallemaquettes peruna serie dicitt-ponte sulfiume Hangpu,a Shanghai,di cui Friedmansupervisiona laprogettazione.Sullo sfondo,alcuni schizzi eprogetti dicomplessi diedifici.
CourtesyYonaFriedman
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la Biennale di Venezia 03, e questa pri-mavera gli hanno dedicato mostre im-portanti sia il Portikus di Francoforteche il Centre dArchitecture Arc en Re-ve di Bordeaux. A Como, dove statoVisiting Professor del corso di arti visivedella Fondazione Ratti, questestate hainvitato i bambini dellAsilo SantElia(progettato da Terragni) e tutti i cittadiniad aiutarlo a realizzare il suo ultimoprogetto, che presto rinascer nel quar-tiere parigino di Belleville: il Musedans la rue, una serie di cubi in ple-xiglas, in equilibrio precario come le co-struzioni infantili, nati per accogliere letracce di chi vuole scrivere, graffitare,esporre qualsiasi cosa per strada. Unmuseo effimero e volutamente antimo-numentale. La Big Architecture soloun simbolo di potere, alimentato dallespeculazioni immobiliari, a Shanghaicome a Manhattan. In termini psicolo-gici, la genericit dei grattacieli creauniformit. La densit fa altrettanto, malo fa meglio in termini funzionali, senzagenerare impatti fortissimi su piccolearee e micidiali congestioni del traffico.Le Torri Gemelle sono collassate in dueore, ma per rimuovere le macerie ci so-no voluti cinque anni. Se dobbiamoconsiderarle un simbolo, direi che sonolemblema della nostra assurdit.
Qui a lato,
esempi delle
strutture
irregolari
(particolare a
scarabocchio)
teorizzate da
Friedman. Sotto,
larchitetto al
lavoro. Sullo
sfondo, un suo
labirinto.
CourtesyYonaFriedman
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13 SETTEMBRE 2008 D 6
Buttare o non buttare? Non buttare:pu sempre servire. Sappiamoche non vero ma, sollievo, il
momento delleliminazione rimandato.Siamo salvi, per ora. Buttare un pomorire. bello risparmiarsi la spiacevolesensazione del distacco da un oggetto,anche il pi inutile e vecchio, ma co-munque nostro, un piccolo tesoro perso-nale. Sappiamo che quella di conservare una brutta abitudine, responsabile diquella matassa di disordine senza solu-zione nascosta a malapena nellarmadio,schiacciata dietro la porta chiusa del ri-postiglio, ficcata sotto il letto, della nostrae di qualsiasi altra casa, anche la pi im-macolata e insospettabile. Quel muc-chietto di cose da buttare immobilizzate
nel tempo, in attesa di un futuro pieno dioccasioni di utilizzo che mai si presente-r, un problema per tutti, ma per qual-cuno un vero e proprio incubo.Come sempre, una questione di misu-re. Quando il mucchietto si trasforma inuna valanga, e ci si ritrova sepolti, allorascatta lallarme. Come si arriva a questopunto? Liter non semplice come sem-bra. La questione riguarda il tipo di con-siderazione e di sguardo sulle cose chepopolano luniverso quotidiano, i pensieriche girano attorno agli oggetti. Che unascatola di cereali vuota sia da buttare ovvio per la maggior parte di noi. Perqualcun altro, la stessa vecchia scatolapotrebbe assumere significati o rappre-sentare unopportunit, tanto da non po-
ter essere eliminata. Potrebbe semprservire, appunto. Magari funzionare come contenitore (di altre cose che nopossono essere eliminate), o trasformarsin un vaso per fiori secchi (che non sonomai stati buttati perch legati a un particolare ricordo), oppure la sua funzione spotrebbe chiarire con il tempo. Quindi, meglio tenerla, conservarla, lasciare chracconti di un passato perduto per sempre, che ci riconosca quando intornc il deserto. Chi fa incetta e accumulcompulsivamente chiede protezione agoggetti o affida loro una parte di sDov la linea di demarcazione tra un
UN COACHPER FARE ORDINE
CASA & PSICHEConservare gli
oggetti perunoccasione che
non arriver mai. Pudiventare patologia?S, se impedisce una
vita normale. Nelcaso, ecco come agire
di Francesca Gentile
Opera di Tejo Remy Chest of drawers (91),
collezione di Droog Design,foto Robaard/
Theuwkens,concept M. Kranenborg.
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D 70 13 SETTEMBRE 2008
normale stato di caos personale e la so-glia di patologia? La mia scrivania molto disordinata, ma io sono comunquein grado di parlare al telefono con lei. Seil mio disordine impedisse questa con-versazione, allora sfoceremmo nel distur-bo mentale. Lesempio, chiarissimo, ar-riva da David E. Tolin, fondatore e diret-tore dellAnxiety Disorders Center allIn-stitute of Living di Hartford in Connecti-cut, e autore del libro Buried in Treasu-res. Help for Compulsive Acquiring, Sa-
ving and Hoarding
collaborazione con Randy O. Frost e GailSteketee. Possiamo paragonare il feno-meno al consumo di alcol, puntualizzaTolin. Finch il bere non ostacola il nor-male funzionamento dellindividuo, met-tendolo nellimpossibilit di svolgere lesue attivit quotidiane, non possiamoparlare di patologia. Tra i casi citati nellibro c quello di Helen, 55 anni, afflittada una tendenza allaccumulazione ag-gravatasi negli ultimi otto anni, dopo laseparazione dal marito. Helen ha difficol-t a disfarsi di qualsiasi cosa. In casa ac-cumula posta, che non riesce ad aprire obuttare, per timore che contenga mate-riale importante. Guarda le montagne dicarta intorno a s e si sente stanca e de-pressa, incapace di affrontare il proble-ma. Non sa resistere alle offerte. Se ilprezzo conveniente, non rinuncia al-lacquisto di un oggetto per paura di per-
dere unoccasione irripetibile. Compravestiti che giacciono impilati nella suastanza da letto e che raramente indossa.
La figlia, in una delle sporadiche visite,dice di non essere riuscita a muoversisenza inciampare in mucchi di indu-menti, contenitori, carta accatastati dap-pertutto per la casa.Richard, invece, recupera roba con lin-tenzione di ripararla e rivenderla al mer-catino dellusato. Da quattro anni ha unavecchia tv in salotto, ed chiaro (a tuttitranne che a lui) che non laggiustermai. Anzi, non solo Richard non ha maisistemato nessuno degli innumerevolioggetti che ha trovato e ammassato incasa, ma non sa nemmeno dove si troviil mercatino dellusato. Helen, Richard ele altre persone nelle loro condizioni so-no consapevoli dello stato in cui vivono?Di solito negano di avere questo proble-ma, risponde Tolin, prima di tutto conse stessi. Davanti allevidenza trovanomille scuse. Se non riescono pi a dor-mire nel letto, perch sommerso daogni genere di paccottiglia, dicono di tro-varsi pi comodi sul divano. Se la cucina inutilizzabile da settimane, solo per-ch la stanno sistemando: domani sar
perfetta. Ho pazienti che si presentanoagli appuntamenti portandosi appressoborse di plastica colme di vestiti. Se sichiede loro la ragione, spiegano che du-rante la giornata potrebbero avere biso-gno di cambiarsi. una maniera per
proteggersi e sentirsi sicuri. Accumulan-do si difendono da un mondo percepitocome pericoloso.Un sondaggio condotto dalla John Hop-kins University ha rilevato che il cinqueper cento della popolazione Usa soffre diaccaparramento compulsivo. Riconosce-
re a prima vista il disturbo non facile:Alcune persone soffrono molto a causadella loro condizione, e ne provano ver-gogna, continua Tolin. Per questo ten-dono a nasconderla, mostrando agli altriuna faccia diversa, brillante e disinvolta.Nessuno potrebbe immaginare in qualestato versa il loro appartamento. I fami-liari come si devono comportare? In al-cuni casi assistiamo allintervento dei pa-renti, degli amici o di professionisti che,
con o senza il permesso della persona,entrano nellappartamento per svuotarloe rimetterlo a posto. Noi non crediamoche questo sia un approccio efficace.Non si tratta di un problema di organiz-zazione della casa, risolvibile acquistan-do contenitori. Si pu guarire? Quali so-no le terapie pi efficaci? Attraverso laterapia cognitivo comportamentale cer-chiamo di motivare il paziente, renden-dolo conscio dei suoi comportamenti eaiutandolo a prendere decisioni. Oggi,nel 60 per cento dei pazienti (soprattutto
donne) notiamo un miglioramento. sempre difficile parlare di guarigionecompleta. Esiste un rischio continuo diricaduta. Per il restante 40 per cento,ancora non c una terapia valida. Sap-piamo che gli psicofarmaci non servono,e neppure la psicanalisi.
Non si tratta di unproblema di
organizzazione della
casa, risolvibile concontenitori. Chi faincetta o accumulain modo compulsivochiede protezionealle cose, e affida
loro una parte di s
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D 73
AMBIZIONE LEGGERA
Dallalto: la
Wall House di
notte; sotto,
lo spazio
intermedio
tra legno e
policarbonato.
ARCHITETTURA Lungo la Panamericana, una casa a strati di cemento armato,compensato, policarbonato, alluminio di Michele Calzavara Foto Cristobal Palma
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D 74 13 SETTEMBRE 2008
Un Tipi degli indianinordamericani. UnoYurt dei pastori nomadi
della steppa asiatica. O unatenda nera beduina? Nientedi tutto questo. Siamo alla pe-riferia di Santiago del Cile,lungo lautostrada Panameri-cana, quel lunghissimo ser-pente dasfalto che, con i suoi48mila chilometri, collega tut-te le Americhe, del Nord e del
Sud. Spesso le citt si svilup-pano seguendo le direzionisuggerite dalle grandi direttri-ci di spostamento. Succedeanche qui, a Santiago, doveuna lottizzazione suburbanasta ridisegnando il terreno aimargini tra citt e campagna.Eppure, nonostante il proces-so di urbanizzazione a cui sottoposta, larea sembra tra-smettere ancora un carattere
prevalentemente rurale, unpo per le strade in terra bat-tuta da cui solcata, un poper lampiezza dei lotti, di cir-ca cinquemila metri quadratiluno. E non solo: ogni lottosembra voler mantenere unacerta riservatezza visiva neiconfronti delle immediate vici-nanze, grazie alle sue dimen-sioni, certo, ma anche graziealle alte siepi perimetrali che
lo delimitano, e che regalanoa ognuno unelevata privacyrispetto alle costruzioni vicine.Sopra, la vista si apre verso ilpaesaggio pi lontano, quellodella catena andina. questo il paesaggio che gliarchitetti Marc Frohn e MarioRojas Toledo si sono trovati adaffrontare quando una coppiadi pensionati cileni, avendodeciso di tornare nel Paese
Dallalto:
il sottile telaio
del guscio in
policarbonato
e vetro. In
basso, gli
elementi lignei
interni,
disegnati su
misura.
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dorigine dopo aver trascorsovari anni di lavoro in Germa-nia, Brasile e Argentina, hacommissionato il progetto del-la propria residenza. Frohn eRojas, nati in Germania e as-sociati dal 2004 nello studioFar (con sedi a Colonia, San-tiago del Cile e Citt del Mes-sico), sono subito stati incu-riositi dellambigua natura delluogo: Ci ha colpito soprat-tutto luso intelligente di que-ste alte siepi, dicono. Leabbiamo interpretate come lostrato pi esterno della pelledelledificio, e sono diventateun punto di partenza intrigan-te per il progetto. cos che nasce Wall House,una casa fatta di muri sovrap-posti, di strati, di diaframmi.A partire dal limite di quellasiepe ispiratrice trovata l bel-le pronta, si susseguono dal-linterno verso lesterno in unaprogressione di evanescenzeche sfumano i confini tra ildentro e il fuori, e giocano,nelle risultanti dei loro spazi,con le funzioni e le attivit diunabitazione unifamiliare. Glistrati sono quattro. Al centro,
un volume di cemento arma-to, interamente rivestito allin-terno di piastrelle ceramiche,contiene i due bagni. uncuore opaco e levigato, intro-verso e protettivo, dedicato al-le attivit domestiche pi pri-vate. Intorno a questo nucleo,due volumi sovrapposti e sfal-
D 76 13 SETTEMBRE 2008
ABBIAMO INTERPRETATO LE SIEPI COMELA PELLE PI ESTERNA. DA L SIAMO PARTITI
Dallalto: banco cucina
e pavimento, entrambi in
cemento; la camera principale.
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13 SETTEMBRE 2008
sati modulano gli spazi della
cucina, del pranzo e della ca-
mera degli ospiti al piano ter-
ra, pi uno studio al piano su-
periore. Sono volumi in com-
pensato e pannelli per le cas-
seforme di legno, materiali
poveri, una scelta dovuta an-
che al budget risicato (100mi-
la euro), unico vincolo impo-
sto ai progettisti.
E infatti, con il terzo strato la
geometria si complica, le tra-
sparenze fanno il loro ingres-
so, un involucro lattiginoso
si sovrappone e crea, con una
sua abbondanza, spazi inter-
medi a doppia altezza: una
pelle in policarbonato ad alto
isolamento termico, che dif-
fonde una luce naturale e
omogenea allinterno, nel sog-
giorno e nella camera da letto
principale. Infine, una pelle
morbida completa la tran-
sizione delledificio, ed qui
che la casa diventa tenda.
Una membrana tecnica, soli-
tamente usata nelle serre, av-
volge il tutto in un tessuto di
alluminio con fibre polimeri-
che dalle grandi capacit ri-
flettenti, tanto da proteggere
dai raggi ultravioletti fino al 75
per cento: un aspetto non tra-
scurabile, data la vicinanza
con il buco dellozono antarti-
co. Unaltra membrana, com-
binata con la prima, completa
il sistema proteggendo da
zanzare e insetti vari: certo un
problema minore, ma comun-
que seccante.
Il risultato una sorta di mor-
bido diamante, nonch una
confortevole macchina per
abitare. La stratificazione di
spazi e materiali, infatti, non
crea solo un gioco di profon-
dit visive, ma anche sapienti
climatizzazioni, ambienti da
aprire e chiudere alloccorren-
za, da indossare come un
abito. Ma un abito facile da
costruire, tanto che gli autorine promuovono versioni fai-
da-te e personalizzabili: su
misura, insomma (per info:
www.yourwallhouse.net
resto, c sempre stato un
certo legame tra il riparo co-
me tetto e il riparo come in-
dumento.
Dallalto: i bagni, rivestitiin ceramica; lo spazio tra i duestrati pi esterni della casa.
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13 SETTEMBRE 2008 D 83
VASO IN PORCELLANA
Frstenberg rivestita a mano
doro 24 carati a forma di
busto femminile, The Bodydi
Sieger, serie Objects to a
Muse, in 25 esemplari.
(l 330 mm, p 280 mm, h 45
mm, 4.305 euro, informazioni
www.sieger.org
Italia presso Tendenze design,
www.tendenze-design.it
tel. 02.9383914).
APPENDIABITI IN OTTONE
Acate, di Driade, struttura con
finitura opaca, foglie a finitura
lucida, design Borek Sipek.
(l 48 cm, p 42 cm, h 176 cm,
985 euro, info www.driade.com,
tel. 0523.818618). Luso
prosaico di un appendiabiti
diventa gesto poetico per
Borek Sipek, che trasforma
elementi dappoggio in rami e
foglie di valenza scultorea.
Strana ideadi bellezzaACCESSORI Che fine hanno fattogli oggetti inutili da posare sui mobili(s, gli orrendi ninnoli)? Qualcunoli sta ripensando. Con esiti altamentescenografici di Chiara Di Pinto e Arianna Lelli Mami
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D 86 13 SETTEMBRE 2008
PORTAFIORI
In porcellana Frstenberg(1 mm di spessore) conparte interna rivestita conun velo doro 24 carati eparte esterna conriproduzione di un ritrattofotografico in bianco e nero.
AttractionLove Elixir
(www.sieger.compresso Tendenze design,www.tendenze-design.it
CAPPELLO DI LUCE
Lampada con struttura inalluminio laccato eparalume ricoperto dipiume. Ideato da Mat &Jewski, si chiama BonneFemme (750 euro).
Concepita come unaccessorio haute couturedisponibile come lampadada tavolo o a sospensione.Le piume, autentiche,variano da quelle doca aquelle danatra e pavone(www.matejewski.com).
DECORAZIONE METAL
Da appendere a unlampadario o al soffitto,come un elemento allaCalder, ma decisamente pi
decorativo. Couronne diAtelier LZC, disponibile inverde o rosa antico.Sagomata al laser, alta 24cm, costa 57 euro ed affiancata da altri motivi:farfalle, uccellini, paesaggi(www.atelierlzc.fr)
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D 88 13 SETTEMBRE 2008
FIGURE INNAMORATE
In porcellana bianca con
fiori applicati, collezione
Re-Cyclos, Love III di Lladr,
design Committee, scultore
Marco Antonio Noguern.
Tradizione spagnola e
creativit inglese per
la versione attuale
delle belle statuine
(34x17 cm, 4.730 euro,
www.lladro.com
verde 800-463.920).
CLICK DADAISTA
Lampada a sospensione
The flying RobertdiAnthologie Quartett, design
Ali Siahvoshi. Una sequenza
di ombrelli impilati.
(diametro 90 cm, 435 euro,
il numero degli ombrelli pu
aumentare o diminuire, a
richiesta) per una scultura
surreale di forte impatto
scenografico. Info
www.anthologiequartett.de
Si pu acquistare online su
www.nostraforma.com
CUSCINO IMPALPABILE
In poliestere, ricoperto dapiume bianche, Chick di
Zoeppritz, storica (175 anni)
azienda tedesca.
Con un diametro di 40 cm
(in vendita a 55 euro), la
sintesi di nostalgie dco e
istinti contemporanei.
Candido, impalpabile, high
tech baroc. Presso il corner
Zoeppritz-La Rinascente (tel.
02.88521, www.zoeppritz
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Folk experienceATELIER Lartista Stephan Balkenhol apre le porte del suo
studio, dove trasforma tronchi in maxi (o mini) sculture di uominidi Leonora Sartori Foto Milo Keller
Lenorme spazio dilavoro dellartista
tedesco nellaforesta nera.
Il soffitto altoper poter lavorarecon tronchi lunghi
diversi metri.
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D 92 13 SETTEMBRE 2008 D 93
Parla poco. Ma fuma continua-mente, Stephan Balkenhol, equando decide finalmente di
dire qualcosa, racconta delledifficolt di trovare hotel dove ci sipossa accendere una sigaretta in pa-ce. Se guardando le sue sculture inta-gliate nel legno pensavate a un vec-chietto sorridente e fiabesco tra natu-ra, bosco e scarponi, Stephan Balken-hol dal vivo toglie ogni dubbio: unsolitario senza tempo e come tale asuo agio (o a disagio) in qualunquepaesaggio. A differenza di altri suoicolleghi artisti, non ha bisogno di tec-
nologia. Gli bastano un pacchetto disigarette e spazi di lavoro grandi (avolte davvero grandissimi, come i ca-
pannoni dove poter far entrare tronchidi diversi metri). Ma non c fiaba die-tro i suoi personaggi. Stephan Balken-hol scolpisce figure senza scampo,congelate in un istante, vestite in unadivisa ripetitiva e impersonale, per lopi con camicia e pantaloni, un pocome lui: persone qualunque, senzapoesia, dotate di una normalit a volteangosciante, che funziona da spec-chio. I due uomini stupiti, mossi,che si guardano con sorpresa attaccati
al loro tronco, i dodici calciatori dellafederazione internazionale di calcio, iltrio di uomini con teste di animale, il
grande uomo sdraiato sulla piattafor-ma che guarda non si sa dove o il ra-gazzo-Icaro con le ali spiegate che staper prendere il volo: i personaggi diBalkenhol sono intrappolati in un loop,capaci solo di guardare il mondo sen-za capirci molto. C qualcosa di mol-to egoistico nel cercare di esprimere ipropri sentimenti nellarte. Cerco unagrammatica e una lingua che proba-bilmente sono gi nella mente di moltealtre persone, non lo nego. Ho la fortu-
Ho scelto il legno. un materiale molto comune ela sua lavorazione va di pari passo con i miei pensieri. Il marmo
richiederebbe troppo tempo, la creta troppo poco
Balkenhol alle
prese con
un nuovo tronco
da intagliare.
A destra,una
nuova scultura
in fase di
lavorazione.
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na e labilit di riuscire a dargli una for-ma e creare la mia personale fotografiadi una scena. E improvvisamente sizittisce. Si accende una sigaretta eguarda davanti a s: torna taciturno co-me i suoi personaggi. Stephan Balken-hol un minimalista vero: non aggiun-ge, non eccede, abbozza figure senzaghirigori e aggettivi. Secco e diretto, co-me i suoi lavori che non nascondono si-
gnificati e non cercano di metaforizzareregole di vita: Le mie opere chiedonodi essere guardate per quello che sono,mini (o maxi) uomini come noi. Specchipi che altro. Oggi difficile inventarequalcosa di nuovo. Ma forse non que-sto laspetto pi interessante dellarte. Ilnuovo, ci che alieno e mai visto pri-ma, non in grado di accendere nes-sun sentimento perch non pu esserecollegato o riferito a nessuna cosa danoi vista in precedenza. Balkenhol,
nato a fine anni Cinquanta, a Fritzlar,in Assia, 150 chilometri da Francofor-te, inizia a scolpire il legno dopo glistudi darte alla Hamburg School of Fi-ne Arts. Ho scelto il legno perch co-sta poco e si trova facilmente dalle mieparti. Il marmo richiede troppo tempo,la creta troppo poco. Il legno va di paripasso con i miei pensieri. Si porta die-tro un immaginario folk e medievale dacui ho cercato di liberarlo per renderlopi simile a un feticcio di design. Il le-gno poi come la carta. Ci puoi farequalsiasi cosa. Stephan si fatto no-tare perch le sue opere erano il con-trario dellastrattismo artistico diffusoallora. Uomini e donne normali, con-creti e riconoscibili, con abiti qualun-que, tanto da arrivare a chiedersi: maperch mai avr ritratto proprio loro?Balkenhol oggi vive e lavora tra lo stu-dio a Karlsruhe, nel Sud della Germa-nia, e Meisenthal, in Francia. I suoi la-vori sono stati esposti in diversi museie gallerie dEuropa (il Pac e la GalleriaMonica De Gardenas a Milano, SaatchiCollection di Londra, Galleri Lars Boh-man a Stoccolma, Galerie ThaddaeusRopac a Parigi) e nel mondo (MontrealMuseum of Fine Arts, Arts Club of Chi-
cago, National Museum of Art, Osaka).La gente abituata a cercare sempreun messaggio, la metafora di qualcosaaltro nelle opere e nella comunicazionein genere. Le mie sculture non sono ilritratto di qualcuno famoso e non vo-gliono mostrare altro che quello chefanno in modo trasparente. Dietro c ilvuoto e questo crea un senso di paura.Perch guardandole da vicino si arrivaa chiedersi se per caso quelluomo so-litario o quella donna spaesata non ciassomiglino. I miei personaggi possonoessere dei tipi da bar. Non sono sto-rie, racconti, favole o narrazioni le sue,
ma trailer veloci, spezzoni di una storiache non conosceremo mai per intero.Ma questi personaggi di legno sono tri-sti o felici? Melanconici. Il momentopi interessante sta nel mezzo tra latristezza e la felicit. Quella vita. Imiei personaggi sono ripresi nel di-sequilibrio, mentre escono dalla tri-stezza e cercano di risalire la monta-gna della felicit. Poi per si ricadesempre. Cest la viepiantati nel legno.
D 94 13 SETTEMBRE 2008
Dallalto. La
sala per
tagliare i
grandi
tronchi di
legno.
Lesterno del
laboratorio
dello scultore
(sotto), nel
Sud dellaGermania.
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13 SETTEMBRE 2008 D 97
Foto
diReuters/Contrasto
PROGETTIRifugi, dove isolarsio fare yoga, dilegno riciclato.Lo Studio Romerodisegna case
particolari,per vip in fugadi Sara Pellegrini
Un sogno da infanziaperduta, quello diarrampicarsi fino alcielo in una casa-
fortino. Ho iniziato a co-struire case sugli alberiquando ero molto piccolo,racconta Roderick Romero,noto designer di abitacoli inquota, nato e creciuto aSeattle, gi a cinque anni
io e i miei fratelli ci divertiva-mo a fabbricare fortini sugliimmensi cedri del parco dicasa nostra. Un legameprofondo con il mondo natu-rale, che arriva da lontano eche negli anni si salda conla filosofia yoga. Mi ispirosoprattutto alle forme e alleistanze della natura, in ar-monia col paesaggio che mi
circonda, spiega. Il percor-so artistico di Roderick Ro-mero comincia alluniversitdi Washington, dove cono-sce Anisa, sua futura mogliee collaboratrice. Con lei le-sperienza musicale dellaband indie rock Sky CriesMary, cinque album allatti-vo, e la continua produzionecreativa tra scultura e pittu-
Lattrice Julianne Moore per
il cortile della sua casa
di New York ha fatto costruire
un gigantesco nido-gazebo
in rami di acero.
STARSULLALBERO
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D 98 13 SETTEMBRE 2008
FotodiWWD/CondNast/Corbis
ra. Nel 1997, dopo essersitrasferiti a New York, arrivalinvito a partecipare a unamostra en plein air. Ritro-
vandosi come un tempo inuna foresta, Roderick si la-scia ispirare dal suo passatoludico e costruisce un enor-me nido a misura duomoaggrappato al tronco di unacero, a dieci metri daltez-za. Da l il gioco si fa serio ecominciano le prime com-missioni. Frequentando icorsi della Jivamukti YogaSchool di New York, cono-
sce Trudy Styler, alias mada-me Sting. Subito i due glicommissionano una casaper la loro villa in Toscana e
Roderick vola in Italia con ilsuo gruppo di lavoro perquesta prima impresa pati-nata, che porter alla crea-zione della Casa del sole dimezzanotte. Cos iniziaunincontenibile corrente dipassaparola, e la sua carrie-ra si appresta a scorrerecome un fiume. Lartistaviene poi contattato da atto-ri, stilisti, cantanti. Julianne
Moore, Donna Karan, per laquale disegna e realizza duecostruzioni, Van Kilmer. La-vorare con le celebrit dello
showbiz non spaventa mi-ster Romero che racconta:Tutte le mie case sullalbe-ro hanno storie divertenti, iclienti sono sempre moltodisponibili con me e tutto ilgruppo. Proprio ora ho ini-ziato a scrivere un libro sullamia esperienza. Una casasullalbero pu essere unluogo magico per lo yoga,un nascondiglio segreto per
i bambini o una dimora fulloptional tra le fronde. Ri-cordo che il primo giorno dilavoro con Sting in Toscana,dopo aver fissato le struttu-re, uno dei figli, Giacomo disette anni, si arrampica, siguarda intorno e poi chiedestupito: Ma il bagno, dovesta?. Pochi, ma saldi i
A destra, lopera
preparata per la
mostra Miami Pod
06. Sotto, la casa
per la famiglia Les
Firestein. In basso,
la stilista Donna
Karan, cliente e
amica di Romero.
Tutte le miecostruzioni suirami hanno storiedivertenti, vistii clienti e le lorobizzarrie. Hoiniziato proprioora a scrivere un
libro su questaesperienza
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D 100 13 SETTEMBRE 2008
Foto
diReuters/Contrasto
punti chiave del manualepersonale di Roderick: sce-gliere alberi forti e sani, cer-
care di individuarne uno conil giusto spirito, utilizzaresolo legname caduto natu-ralmente e applicare precisestrutture ingegneristiche. Ilnostro sistema di rete metal-lica ci permette di lavorareovunque, a qualsiasi altezza,indipendentemente dallecondizioni atmosferiche. Itempi tecnici necessari perla realizzazione di una co-
struzione diventano semprepi rapidi: La casa perSting stata la prima veraimpresa e ha richiesto quat-tro mesi e mezzo. Oggi perun progetto impieghiamo un
mese o poco pi. Non solocase, quelle che lo StudioRomero (www.romerostu-
dios.com) disegna e costrui-sce. Per lattrice JulianneMoore, infatti, stato fabbri-cato un nido-terrazza in ramidi acero, alto quasi tre metri,nel cortile di casa sua a NewYork. Ero appena rientratodal Marocco, distrutto dallafatica, stavo steso sul divanoquando squilla il telefono euna voce di donna si pre-senta rapidamente e comin-
cia a chiedere delle mie ca-se. Avremo parlato venti mi-nuti, quando finalmente so-
no riuscito a chiedere di ri-petermi il suo nome: era Ju-lianne Moore. Lavorare conlei stato eccezionale, unapersona delicata, amantedellarte, fantastica. Nonstupisce per che quella diRoderick sia una specialeclientela di soli vip: il costodi una casa sullalbero, in-fatti, va da 70 a 120miladollari.
La Lantern House,
costruita lo scorsoinverno con
legname quasi
interamente di
recupero. In basso,
Sting e consorte,
primi clienti dello
Studio Romero.
Il figlio piccolo diSting, mentre
lavoravamo, si
arrampica echiede stupito:E il bagno?
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13 SETTEMBRE 2008 D 103
*Scrittore,viaggiacontinuamenteperlavoroaDubai-
IllustrazionediE.
Leoni
DubaiMAPPA SHOPPING
Grattacieli babelici e chioschetti per kebableggendari. Locali 100% global e
ignoti percorsi fuori citt. Edifici religiosipolitically correct e collezioni dauto.
La doppia anima della citt che, in MedioOriente, fa scuola dOccidente
di Sergio Nazzaro*
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D 104 13 SETTEMBRE 2008
Foto
diS.
Nazzaro,
R.
Pierobon,
A.
Cern
uschi
ALTA DENSIT
Dubai Creek, il porto
Uninsenatura di mare che
entra per molti chilometri
nella citt. Il Creek stato il
primo cuore pulsante
delleconomia emiratina.
Oggi luogo affollatissimodi merci, barche, uomini.
Le navi sulla rotta Dubai-
Iran ammassano sacchi di
spezie e frigoriferi indiani,
televisori, piccoli camion
e auto. Ogni spazio
vuoto viene riempito
allinverosimile. 24h su 24.
PI SU DEL CIELO
Burj Dubai, Downtown
Luogo dei primati il Burj Dubai: la costruzione pi
alta al mondo (ancora non se ne conosce laltezza
definitiva, perch si vuole arrivare dove mai prima).
Vederlo da sotto e comprenderne la portata storica,
toglie il fiato. Giorgio Armani ne curer gli interni.
CULTO APERTO
Abu Dhabi Grand Mosque,
tra Airport Road & Zayed Road
St. Marys Church
Terza in ordine di grandezzanella lista dei luoghi sacri
dellIslam. Imponente ed
elegante sotto il profilo
architettonico, la moschea
aperta a tutti. Voluta dal padre
fondatore degli Emirati Arabi, lo
sceicco Zayed Bin Sultan Al-
Nahayan, luogo dincontro tra
diverse culture e religoni. Lo
dimostra la presenza serena
della chiesa cattolica di St. Mary.
NOTTI MAGICHE
Buddha Bar Dubai,
Grosvenor House W. Marina
Beach, tel. +971.4.998888Una cucina di altissima
qualit e unatmosfera che
sorprende: tutto si moltiplica
per dieci. Il Buddha Bar
agita le notti arabe vip, tra
musica e acrobazie con il
fuoco, mentre si ordina
incessantemente da bere.
Da vivere per tutta la notte.
Dubai
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D 106 13 SETTEMBRE 2008
Foto
diS.
Nazzaro,
R.
Pierobon,
A.
Cern
uschi
Dubai
LA STRADA E IL NULLA
Dubai, appena fuori cittIl deserto. Laltra faccia di
Dubai. Le costruzioni
sembrano voler cancellare
la sostanza primordiale diquesta metropoli. Eppure,
basta un angolo di terra,
non costruito, e la sabbia
reclama la sua presenza. Il
percorso pi affascinante
la strada per Muscat.
Pochi chilometri e il lusso
di Dubai gi un ricordo.
ONDE ARTIFICIALI
Burj Al Arab,
tel. +971 4 3017777,
www.798space.com
Lhotel pi lussuoso al
mondo, dicono. Sar vero?
Per alcuni affascinante,
per altri di pessimo gusto.
La geometria interna lascia
attoniti. Impossibile, in ogni
caso, sottrarsi a una visita
alla Vela di Dubai
riservato agli ospiti dellhotel
o a chi prenota una cena
sul fondo del mare.
TAKE IT AWAY
Dubai, Beniyas Street
Non esistono catene di fast
food o grandi ristoranti
internazionali, ma tanti piccoli
chioschi. Per trovare il
migliore bisogna avere
pazienza e uno stomaco forte.
Chi resiste sar premiato coni kebab del minuscolo
chiosco di Ansar, emigrato
dal Pakistan pi di 15 anni fa.
Segreto? Meno spezie possibili,
anzi quelle indispensabili.
Semplice e leggero (o quasi).
MERCATI GENERALI
Dubai, Old Souq DeiraIl souq evoca magia,
confusione, il senso
dellOriente. Il vecchio
souq di Dubai si divide
tra spezie e oro, e quello
nascosto, poco, della
contraffazione. La moda
orientale strizza locchio
allOccidente e propone
le grandi marche di
borse, orologi, accessori.
Ideale per turisti pocoobbedienti alle mappe.
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D 108 13 SETTEMBRE 2008
Foto
diS.
Nazzaro,
R.
Pierobon,
A.
Cern
uschi
Dubai
GARAGE COLLECTION
Strada che conduce alla Liwa Oasis, al confine
con lArabia SauditaNiente sito web, nessuna indicazione, per ora, nelleguide turistiche. un museo dedicato alle auto, il garageprivato dello sceicco Al Nahyan. Oltre 200 tipi di veicoli,perch non tutte si possono definire macchine.
GONDOLA STYLE
Waterboats Art Zone
Per attreversare il Creek dauna parte allaltra ci sonopiccoli traghetti, dotati, aonor del lusso, di ariacondizionata. Si attraversail breve tratto di mareinsieme a operai e marinai,come si faceva 50 anni fa.
Miniesperienza da vivere.
LUNGOMARE & VIP
Dubai Marina
Ormai il luogo simbolo dellametropoli mediorentale. Dairistoranti ai nightclub, dalle
case di lusso al molo peryacht, Dubai Marina
lemblema della realizzazionedel sogno modernizzatore.
Luogo sempre vivo e affollato,bello attendere il tramontoseduti tranquilli al club. E
spuntano anche farmacia esupermercato. Perch i veri
comfort non bastano mai.
LARTE DELLACQUISTO
Deira, qualsiasi negozio
Sono gli indiani ad averela migliore qualit di
stoffe del Medio Oriente.Dalla pashmina alla seta,dai colori vivaci a quelli
pi sommessi. Qui siordinano le stoffe primadel viaggio alla Mecca.
Prezzi variabili masempre da contrattare,fino allultimo respiro.
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SHHH,STIAMOLAVORANDOUFFICIO Uno studio londinese sta rivoluzionando gli spaziproduttivi. E, sorpresa, i dipendenti felici rendono di pi di Cristiana Raffa
Trascorrendo ore al lavo-
ro, in piedi o seduti a
una scrivania, al telefonoo davanti al computer, tutti
sentiamo, di tanto in tanto, la
necessit di staccare, cambia-
re aria, o anche semplicemen-
te di trasferirci in unaltra stan-
za. Spesso la stanza in questio-
ne il bagno, anche per ne-
cessit. Lutopia del gabinetto
il progetto che Household De-
sign ha pensato per lagenzia
di comunicazione inglese Po-
ke. Negli uffici ci sono un ba-
gno-serra (ogni pianta curata
da un impiegato), un bagno-bi-blioteca (in cui leggere un libro
in due anni per due minuti al
giorno), un bagno-guardaroba
(con ante scorrevoli e doccia
interna), un bagno-auditorium
(penombra con iPod interno),
un bagno-galleria delle stra-
nezze (riempito di oggetti dagli
impiegati stessi, per permette-
re loro di condividere interessi
e passioni) e un bagno-pale-
Interni, sala
meeting e
spazio relax diNaked, Media
agency, nelleast
London.
Il progetto ha
vinto la
Design Week
Awards 07.
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D 112 13 SETTEMBRE 2008
stra (che offre notizie e curio-
sit attraverso un program-
ma di ricerca automatico sul
web). Potremmo chiamarli
bagni con vista: luoghi per
brevi pause, dove ogni volta
sperimentare qualcosa di di-
verso, dice Michelle Du-
Prat, insight director di Hou-
sehold. Ogni spazio intera-
gisce in modo differente con
chi lo occupa. Gli impiegati
ne sono entusiasti. Creiamo
luoghi che invitano le perso-
ne a compiere azioni, questa
la nostra missione.
Household, studio di archi-
tettura londinese gestito da
donne, sta diventando uno
dei pi importanti in Europa,
grazie a progetti basati sul-
linnovazione, la creativit e
limpatto visivo. Uno dei set-
tori di eccellenza il design
dei luoghi di lavoro.
Le nostre idee nascono da
riflessioni intorno alla cultura
aziendale e del marchio, da
interviste ai committenti e
agli impiegati. Il nostro ap-
proccio estremamente col-
laborativo: ogni volta come
un viaggio da intraprendere
insieme. Vogliamo coinvolge-
re il cliente nella ricerca delle
soluzioni tecniche e creati-
ve. Household disegna spa-
zi per le persone, con la
convinzione che saranno gli
ambienti del futuro. Le
aziende non potranno pi
essere organizzazioni monoli-
tiche e senza un volto ricono-
scibile. Lambientazione ba-
sata sui valori della comunit
aiuta a creare una personali-
Bagno
smaltato
color ruggine
con scaffali
di libri e area
giardinaggio
di Poke,
Web Design
Agency.
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13 SETTEMBRE 2008
t unica per ogni societ, la
sensazione del brand.
Lo scorso anno per Virgin Me-
dia - multimilionaria media cor-
porate nata dalla fusione di Vir-
gin Mobile e NTL Telewest, che
si occupa di servizi di telefonia,
banda larga e tv - stata porta-
ta avanti unoperazione che ha
significato molto pi di unrestyling. Household stata
chiamata a virginizzare lam-
biente. Ha lavorato su 50 edifi-
ci, dagli uffici del management
agli spazi per gli impiegati. Per
prima cosa, i progettisti si sono
messi nei panni dei lavoratori,
chiedendosi come potevano
migliorare la loro vita. Spiega
Michelle Du-Prat: Abbiamo
una metodica ben precisa, che
va dallanalisi strategica del
progetto di massima fino al di-
segno dei dettagli, passando
attraverso lelaborazione e lo
sviluppo del concept. Per Vir-
gin, tutto stato pensato per
facilitare la comunicazione, an-
che tenendo in considerazione
che let media degli impiegati
della zona call center di 23anni. Tinte accese dunque,
contrasti forti, informalit e, na-
turalmente, dominanza del co-
lore-Virgin: il rosso. Persino le
aree per il parcheggio sono
state immaginate come luoghi
dappuntamento. L80 per cen-
to del personale interpellato so-
stiene persino che il nuovo am-
biente di lavoro li ha aiutati a
vedere un futuro di crescita
Let mediadegli
impiegati 23 anni?
Via a coloriaccesi,contrasti,
informalit
Restyling del
call center
Virgin media.
In basso.
Household ha
curato linteriordesign
di Yahoo!
a Londra e
Dublino.
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D 116 13 SETTEMBRE 2008
professionale allinterno. Pernoi fondamentale avere unfeedback dalle persone cheogni giorno vivono gli spazi. anche un modo per far capireal cliente come si evolvono lacomunicazione e lorganizza-zione interna.Uno dei progetti cui Householdtiene di pi quello realizzatoper Naked: non solo perch valso allo studio il premioWorkplace of the year al De-sign Week 2007, ma ancheperch gli ha dato la possibilitdi dare sfogo alla creativitcreando un luogo che mostras-se unapparente assenza di re-gole. Naked unagenzia dicomunicazione internazionale,con base a Londra, che espri-me eccentricit in tutti i livelliproduttivi. Gli architetti di Hou-sehold dovevano creare unmood che desse una sensazio-ne di calore e contemporanea-mente riflettesse la volont del-lo staff di sfidare regole e con-venzione. E allora, via a stanzesegrete, pannelli finti, falsi ri-
tratti antichi alle pareti, legnoscuro e sedie di velluto, sceno-grafie che suggeriscono chenon tutto come sembra. Al-lingresso, invece del banconedellaccettazione, c un gran-de pouf trapuntato come undivano Chesterfield; cos,chiunque entri ha limpressio-ne di essere accolto a casa perNatale. Per gli uffici inglesi diYahoo!, Household ha lavoratoinvece sul concetto di energia.La missione era dare vitalit aicinque piani interni. Per que-sto nei corridoi e nelle stanzesono state poste gigantografieche raffigurano la storia della-zienda e della Londra contem-poranea. Lopera-simbolo diquello che, secondo MichelleDu-Prat, in architettura non sidovrebbe fare? Il MillenniumDome, la cupola sul Tamigi,perch non si pu pensare direalizzare un contenitore vuoto:bisogna progettare tutto a parti-re da una funzione, un utilizzo. il motivo per cui esiste il de-sign, non credete?.
Allingresso,al posto delbancone, un
megapouftrapuntato.Cos a chi
entra pare ditornare
a casa perNatale
L'et media deilavoratori diVirgin Mobile 23 anni e
lavora full-time.Sulla base diquesto dato stato pensatoil nuovocentro Virgin.
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La facciata
delledificio
ristrutturato
nella cittadina
di Pine Plains.
Arnold ed Elise,coppia di agenti
letterari di New
York, impegnati
in cucina.
WELCOME Un ex granaio di due secoli fa, a due oredi strada da NYC. Ora una grande casa-cattedrale per unacoppia di agenti letterari di Paolo Crespi Foto Raimund Koch
Ragione e sentimento
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22 FEBBRAIO 2003D 120 22 FEBBRAIO 2003 D 121
Allinterno leffetto oversize amplificato dalladoppia o tripla altezza della navata, che ricordaquella di un edificio religioso
Lenorme zonaliving illuminata dagrandi finestrerettangolari, sparsesulla parete. Ilsoffitto solcato daspesse travi di legno:le tre principaliderivano dalmedesimo grandetronco dalbero.
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D 122
La valenzaattuale racchiusanel suoessereprivata, purmantenendounesteticacollettiva
Larea pranzo sempreilluminata nelcorso dellagiornata. Sotto,la galleria-corridoio dilegno che portain giardino.
La struttura ancora
qu