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CYBERSECURITY E AI I CEO RISPONDONO

L E I N T E R V I S T E D I N E X T V A L U E

MASSIMILIANO BELINGHIERIA.D. BFF BANKING GROUP

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A cura di:

Manuela MoronciniContent Manager, NEXTVALUE

Luglio 2018

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Sommario

#01 Quali sono i fattori sottostanti il crescente interesse per l’Intelligenza Artifi-ciale? Perché proprio ora questo interesse? Secondo lei, è il momento giusto, per le aziende, di avviare progetti di Intelligenza Artificiale? Per fare cosa?

Introduzione

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Che cosa cambierà effettivamente per le aziende e per i lavoratori per effetto dell’Intelligenza Artificiale? Quali competenze e percorsi formativi saranno fondamentali in un mondo guidato dall’Intelligenza Artificiale?

/07

Il rischio Cyber è oggi effettivamente percepito dalle prime linee delle orga-nizzazioni come un rischio strategico e di business o continua ad essere un problema riservato ai legali e ai super esperti di informatica?

/08

La pervasività e l’asimmetricità della minaccia Cyber non ammettono oggi la possibilità di proteggersi completamente contro i rischi Cyber. Il mercato assicurativo è in rapida evoluzione. L’assicurazione Cyber Risk è già o sarà una soluzione?

/10

Il 17 aprile 2018 è stato firmato il Cybersecurity Tech Accord. Che cosa dob-biamo attenderci da accordi di questo tipo?

/09

#02

#03

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#04

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diventano di fatto un freno all’innovazione.

Superare queste divisioni e favorire l’interscambio di competenze trasversali è uno degli obiettivi di NEXTVALUE, che punta ad acquisire un ruolo attivo nello sviluppo di una cultura dell’innovazio-ne e dell’automazione in tutte le aziende.

Siamo orgogliosi di arricchire con nuovi Autori, il nostro ciclo di interviste esclusive sui temi dell’in-novazione, a cui hanno preso parte i più autorevoli Capitani d’impresa del nostro Paese, membri di AICEO, Associazione Italiana CEO.

Il risultato è ricco di spunti e riflessioni che con estremo piacere condividiamo con una platea am-pia e qualificata di Direttori IT delle principali organizzazioni Italiane.

In questa intervista approfondiamo aspetti particolari di Cybersecurity e Intelligenza Artificiale, in uno scenario in rapida evoluzione in cui la posta in gioco per le organizzazioni e per gli individui è davvero alta e il dibattito apertissimo.

Cogliamo l’occasione per ringraziare Massimiliano Belinghieri, Amministratore Delegato di BFF Banking Group, per il prezioso contributo di pensiero fornito e per il tempo che ci ha dedicato e AICEO, per l’incoraggiamento e la fiducia accordataci nella realizzazione di questo ciclo di intervi-ste su Cybersecurity, Intelligenza Artificiale e Industria 4.0.

Le altre interviste sono in corso di pubblicazione su www.nextvalue.it alla sezione Interviste.

Buona lettura!

a cultura della conoscenza e della condivisione sono la chiave di vol-ta nella lotta al Cybercrime e nelle sfide poste dall’Intelligenza Artificia-le. I Chief Executive Officer e gli Amministratori Delegati sono sempre più di-rettamente coinvolti, come principali stakeholder nella gestione dei processi abilitati dai nuovi paradigmi tecnologici e le divisioni dettate dall’organigramma

Introduzione

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# Il CEO

Massimiliano BelinghieriAmministratore DelegatoBFF Banking Group

Massimiliano Belingheri è Amministratore Delegato di BFF Banking Group dal 2013. Prima di tale incarico, ne è membro del Consiglio di Amministrazione (dal 2006).

Dal 2011 al 2013 è inoltre Consigliere di Amministrazione di Psagot Investment House, e dal 2002 al 2004 di Azimut Holding S.p.A. Nel 2001 entra a far parte del team dei servizi finanziari di Apax Partners di cui diventa coordinatore a partire dal 2008. Inizia la sua carriera professionale come Business Analyst in McKinsey & Company, a Milano e Londra.

È laureato con lode in Economia delle Amministrazioni Pubbliche e delle Istituzioni Internazio-nali presso l’Università Bocconi di Milano. Ha conseguito un MBA come Baker Scholar presso la Harvard Business School e trascorso un periodo alla Wharton School dell’Università della Penn-sylvania a Philadelphia.

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Quali sono i fattori sottostanti il crescente interesse per l’Intel-ligenza Artificiale? Perché proprio ora questo interesse? Secon-do lei, è il momento giusto, per le aziende, di avviare progetti di Intelligenza Artificiale? Per fare cosa?

Massimiliano Belingheri: L’Intelligenza Artificiale è sicuramente un tema di attualità, con implica-zioni importanti anche per il mondo economico e finanziario, oltre ai molteplici effetti di natura economica e politica. Si è registrata una importante accelerazione, dovuta probabilmente – oltre che al manifestarsi di esigenze specifiche nel settore dell’Information Technology – anche ai pri-mi veri profitti per le aziende che avevano investito già negli anni passati in ricerca e sviluppo in questo ambito.

L’AI specializzata può senza dubbio garantire vantaggi competitivi rilevanti e un supporto concre-to allo sviluppo di tutte le funzioni aziendali. Anche se una delle tematiche intorno alle quali si sta focalizzando il dibattito riguarda più l’«intelligenza estesa», quindi la costruzione dei valori sociali intorno all’Intelligenza Artificiale.

Personalmente credo che, nei prossimi anni, si registrerà una ulteriore accelerazione e amplificazio-ne dei comportamenti accostati a questo fenomeno. In alcuni casi si tratterà di un efficientamento importante dei processi e un livello di precisione maggiore; alcune industry ne trarranno forse un maggior vantaggio sin da subito, altre in maniera più graduale, ma è inevitabile che l’Intelligenza Artificiale diventi sempre più presente e centrale nelle aziende, che devono indubbiamente avviare riflessioni serie e di cambiamento al loro interno su temi di trasformazione del mondo del lavoro, dell’industria e più in generale della società.

# 01

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Che cosa cambierà effettivamente per le aziende e per i lavora-tori per effetto dell’Intelligenza Artificiale? Quali competenze e percorsi formativi saranno fondamentali in un mondo guidato dall’Intelligenza Artificiale?

# 02

Massimiliano Belingheri: L’Intelligenza Artificiale è, tra l’altro, una importante leva strategica per lo sviluppo delle competenze. Rappresenta un’opportunità per promuovere comportamenti di colla-borazione trasversali a tutte le funzioni, utile a favorire il cambiamento e far rapidamente fronte a nuovi modi di lavorare già richiesti dalla digitalizzazione più classica.

A livello personale credo che il vantaggio competitivo risieda sempre nella capacità di integrare il cambiamento alle proprie competenze ed esperienze. La sfida di un’azienda per le proprie per-sone diventa dunque promuovere una cultura di attenzione e di innovazione, attraverso nuove modalità di insegnamento e di crescita professionale, mirata anche ad un’attitudine positiva verso gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione per gestire una complessità di variabili e di dati in costante crescita e rapida evoluzione.

Le aziende più competitive saranno anche quelle in grado di utilizzare l’Intelligenza Artificiale per valorizzare, anziché limitare, la forza lavoro.

È in atto una vera e propria rivoluzione delle competenze e per questo occorre prima di tutto mol-ta flessibilità per chi è già inserito nel mondo del lavoro. Anche per i più giovani il suggerimento rimane lo stesso: l’elasticità. Essere aperti ai cambiamenti e agli altri, integrando via via nuove prospettive nella propria crescita personale e professionale, è quello che più rende efficace il pro-prio percorso di studi. Certo, esistono professionalità che più di altre trovano rispondenza tra le esigenze del mercato e il percorso accademico, ma non escluderei il resto solo per questa ragione.

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Massimiliano Belingheri: Oggi esiste a tutti i livelli una maggiore consapevolezza rispetto ai temi di utilizzo e analisi dell’universo di dati che le aziende sono in grado di raccogliere e questo fa sì che il Cyber Risk Management non sia più affidato alla dimensione puramente informatica e/o legale di un’azienda, ma condiviso con tutta la struttura.

Ci sono temi fortemente collegati al rischio reputazionale o al rischio industriale. E, ancora più importante, il livello di rischio sta intensificandosi sia in termini di frequenza sia di complessità. Per questo è cruciale che l’azienda sia preparata e dotata degli strumenti e delle competenze neces-sarie per analizzare e valutare le minacce nel modo più appropriato.

L’Intelligent Data Processing ad esempio ha un enorme potenziale da un punto di vista della si-curezza e del Risk Management. Se da un lato consente di ampliare la base di conoscenza utile per le decisioni di business e di mitigare i rischi mediante sistemi più efficienti, dall’altro aiuta le aziende a proteggere meglio le informazioni, riducendo i rischi mediante sistemi più efficienti e affrontando in modo più dinamico le minacce del Cybercrime.

Credo che il gesto principale sia comunque nel cambiare il modo di pensare alla sicurezza dei dati e valutare, per questo, anche investimenti di tipo diverso rispetto a quanto fatto negli anni/decenni passati.

# 03

Il rischio Cyber è oggi effettivamente percepito dalle prime li-nee delle organizzazioni come un rischio strategico e di busi-ness o continua ad essere un problema riservato ai legali e ai super esperti di informatica?

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# 04

Massimiliano Belingheri: Il Cybersecurity Tech Accord potrebbe essere cruciale per il migliora-mento della sicurezza on-line. Personalmente non credo sia abbastanza. È un segnale, bisognerà vedere quali fatti seguiranno.

Rappresenta senza dubbio un passaggio fondamentale per la protezione del mondo digitale, ma come tale genera anche molte aspettative, perché giunge dopo anni in cui si è pensato e si è fatto poco forse per tutelare gli impatti sociali ed economici derivanti dalla diffusione sempre più ampia della tecnologia.

Un tema che reputo di estrema attualità proprio in queste settimane, con l’entrata in vigore della GDPR, è il rapporto tra Cyber Security e Cyber Privacy. Spesso in conflitto tra loro.

In questo senso dall’accordo mi aspetterei la capacità di sviluppare difese adeguate a creare un ambiente digitale più sicuro e sano in collaborazione tra le parti coinvolte. Ma è sicuramente un obiettivo complesso da raggiungere.

Il 17 aprile 2018 è stato firmato il Cybersecurity Tech Accord. Che cosa dobbiamo attenderci da accordi di questo tipo?

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# 05

Massimiliano Belingheri: L’assicurazione Cyber Risk è già una soluzione adottabile e adotta-ta dalle aziende da qualche anno. Tuttavia, rappresenta solo una delle contromisure da impie-gare in ambito Cybersecurity, poiché si tratta di uno strumento che agisce a livello mitigativo. È fondamentale adottare delle misure che agiscano invece sulla cultura e la prevenzione.

Già oggi, rispetto al passato più recente, esiste una maggiore sensibilità verso i temi le-gati al rischio reputazionale e al rischio operativo associati alle frodi esterne che agisco-no sulla sicurezza dei sistemi. In entrambi i casi, in assenza di controlli interni adegua-ti, le perdite di business possono essere ingenti. Qui interviene la cultura della prevenzione.

Le assicurazioni di certo limitano il danno, ma non risolvono il problema.

La pervasività e l’asimmetricità della minaccia Cyber non am-mettono oggi la possibilità di proteggersi completamente con-tro i rischi Cyber. Il mercato assicurativo è in rapida evoluzione. L’assicurazione Cyber Risk è già o sarà una soluzione?

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Azienda indipendente di ricerca di mercato B2B, sui temi emergenti dell’Informa-tion Technology, fondata da Alfredo Gatti nel 2003.

Il nostro valore è il nostro network, oltre 5.000 Decisori di acquisto – IT e non IT – di aziende end-user in Italia. La community di CIONET Italia è il canale privilegiato attraverso cui conduciamo l’attività di ricerca primaria sui CIO e Direttori IT delle imprese Top e Medio Grandi in Italia.

I nostri Clienti sono i principali player del sistema di Offerta IT. Essi ci riconoscono una posizione privilegiata e ci attribuiscono un ruolo di collegamento tra Domanda e Offerta IT.

Autori di programmi e contenuti originali, nel 2017 abbiamo curato la sezione “La trasformazione digitale vista dai CIO” del rapporto “Il digitale in Italia 2017”, su in-carico di Assinform e Confindustria Digitale.

NEXTVALUE ha fondato nel 2010 il chapter italiano di CIONET, la prima business community di CIO e Direttori IT di aziende Top e Medio Grandi in Europa e America Latina.

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