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Educare alla scienza e alla tecnologia. Per un nuovo rapporto tra scuola e museo. Conferenza Internazionale Curriculum Vitae e Abstract degli interventi dei relatori

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Educare alla scienza e alla tecnologia. Per un nuovo rapporto tra scuola e museo.

Conferenza Internazionale

Organizzata da nell’ambito del progetto

Curriculum Vitaee Abstract degli interventi dei relatori

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Danilo Mainardi - CV

Danilo Mainardi è professore di Ecologia

comportamentale nell'Università Ca' Foscari di Venezia e direttore della scuola internazionale di

etologia del Centro Ettore Majorana di Erice. E' presidente onorario della Lipu e membro di

accademie e società tra cui l'Accademia Nazionale delle Scienze e l'International

Ethological Society di cui è stato presidente. La sua attività scientifica è attualmente rivolta ad aspetti di ecoetologia. Per lungo tempo la sua ricerca s'è massimamente incentrata sugli aspetti

etologici del comportamento sociale. S'è occupato dell'interazione prole-genitori, del ruolo materno, paterno e dei ruoli parentali

accessori (alloparentali). In particolare ha studiato l'ontogenesi dell'effetto dell'imprinting e

di altre forme di apprendimento precoce sul determinismo delle preferenze sociosessuali e di

quelle alimentari, d'insegnamento nell'ambito della trasmissione culturale, degli effetti della

socialità e dell'isolamento sullo sviluppo del comportamento aggressivo.

Collabora con Rai 1 (Superquark) e con il Corriere della Sera, con il Sole 24 Ore e con il

mensile Airone.

Danilo Mainardi is Professor of Behavioral Ecology at Ca' Foscari University in Venice and Head of the International School of Ethology at Centro Ettore Majorana in Erice. He is Honorary Chairman of LIPU (Italian Bird Protection Society) and member of a number of academies and societies including Italy’s National Academy of Science and the International Ethological Society which he chaired. His scientific works is currently focused on eco-ethology. For many years his research work focused on the ethological aspects of social behavior. He investigated parent-children interactions, maternal, paternal and alloparental roles. He studied in particular the ontogenesis of the impact of imprinting and other forms of early learning on social-sexual and food choices, the role of teaching in the transmission of culture, the effects of sociality and isolation on the development of aggressive behaviors. He collaborates with the Italian Broadcasting Corporation channel Rai 1 (Superquark) and contributes to the Italian dailies Il Corriere della Sera and Il Sole 24 Ore, as well as to the monthly magazine Airone.

Danilo Mainardi – ABSTRACT

Quel giorno che ho deciso di fare lo scienziato...

A dir la verità, non è che abbia mai deciso di fare, genericamente, lo scienziato. Ciò che ho

deciso, un bellissimo giorno di tanti anni fa – mi ero appena iscritto all’università - è stato di studiare gli animali, il che allora significava,

essenzialmente, fare lo zoologo. La decisione è arrivata in verità per gradi, attraverso una serie

di pensieri sempre più mirati, ma la curiosità per la vita animale c’era già tutta fin da quando ero un bambino. Curiosità che s’è, appena possibile,

espressa facendomi fare ogni sorta di allevamenti, di letture, di visite a parchi, zoo,

acquari, fattorie. Se nei dintorni c’erano animali, là c’ero io. Ciò pur essendo nato e vissuto, per i

primi anni della mia vita, in una grande città, ma avendo avuto, per mia somma fortuna, genitori che sempre m’hanno incoraggiato in questa mia

passione.

La curiosità assai precoce per la natura in genere e per gli animali in particolare credo renda noi

naturalisti – tra gli scienziati intesi in generale - casi abbastanza speciali. Ad aprirmi gli occhi su

ciò fu Konrad Lorenz, che a lungo me ne parlò in un’assai rilassata conversazione che facemmo nel

1975 durante una gita in macchina che ci portò da Parma a Borghetto, tra Mantova e Verona,

dove spendemmo l’intera giornata nel bellissimo Parco Sicurtà. Lorenz è sempre stato interessato alle esperienze infantili, umane e non-umane e,

in quella conversazione, mi assicurò che, secondo lui, i migliori naturalisti avevano tutti

incominciato assai presto a essere incuriositi dai fenomeni naturali. Personalmente, mi disse, nel

reclutare collaboratori dava la massima importanza a questa precocità soprattutto se poi

si esprimeva in qualcosa di pratico, tipo allevamenti o osservazioni in natura. Temeva

invece assai gli appassionati “per moda”, quelli che leggevano le riviste patinate di quella che

chiamava la “pop-ethology”. Le mode, assicurava, alla fine tradiscono sempre.

The day I decided to be a scientist... To be honest, I never actually made the decision to be, broadly speaking, a scientist. What I decided, a very beautiful day long ago, after I had just enrolled in university, was to study animals which, at the time, simply meant to be a zoologist. The decision was actually made in gradual steps and through progressively focused thinking, but I was already interested in animal life when I was a child. My interest drove me to reading, visiting zoos and animal parks, aquariums, farms, and raising animals. Wherever there were animals I was there. This is all the more remarkable as I was born and raised, for the first few years of my life, in a large city. I was lucky to have parents who encouraged me and nurtured my passion. I believe that a rather precocious interest in nature, specifically in animals, makes us naturalists, among all scientists, very special cases. Konrad Lorenz was the first person to make me understand this in a very relaxed conversation we had in 1975 when we drove from Parma to Borghetto, a small town located between Mantua and Verona, to visit the beautiful Parco Sicurtà. Lorenz had always been extremely interested in early-life, human and non human, experiences and in that conversation he assured me that in his opinion all great naturalists had developed their interest very early in life. He said he gave utmost importance to a precocious interest in nature when interviewing prospective collaborators, especially when their leaning manifested in a practical way through raising animals or studying nature. He also stated that he was quite leery of those scientists who were motivated “by fads”, that is those who read glossy journals of what he referred to as “pop-ethology”. He was sure that all fads lead to betrayal.

I migliori naturalisti, se ciò è vero e io ne sono abbastanza convinto, sarebbero coloro che la biofilia non l’hanno mai persa, ma negli anni

l’hanno coltivata e in vario modo finalizzata. Il che mi porterebbe a concludere che forse la cosa

migliore da fare, se si vogliono reclutare bravi ricercatori votati alle scienze della natura, non

sarebbe tanto fare opera di proselitismo e convincimento quanto, piuttosto, saper

percepire motivazioni nei giovani già esistenti per poi facilitarne in ogni modo l’espressione e la

realizzazione.

If this is true (by and large I do agree), the best naturalists are those who have never lost their biophilia but have cultivated and pursued it in different ways over the years. Which leads me to believe that, in order to recruit good researchers with a passion for nature, probably, the best thing to do is to identify and assess real motivations in young people so that they can easily be brought out and put to use rather proselytize or coax.

Telmo Pievani - CV

Telmo Pievani è professore associato di Filosofia

della Scienza presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, dove è vice-direttore del

Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione. E’ membro della Società Italiana di

Logica e Filosofia della Scienza, della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica e dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti per la classe di

Scienze. E’ segretario del Consiglio Scientifico del Festival della Scienza di Genova e Direttore

Scientifico del Festival delle Scienze di Roma. E’ autore di 71 pubblicazioni, fra le quali: Homo

sapiens e altre catastrofi (Meltemi, 2002, quarta edizione 2006); Introduzione alla filosofia della

biologia (Laterza, 2005, seconda edizione); La teoria dell’evoluzione (Il Mulino, 2006);

Creazione senza Dio (Einaudi, 2006, finalista Premio Galileo); In difesa di Darwin (Bompiani,

2007). Alcuni di questi volumi sono in corso di traduzione in lingue straniere, fra le quali inglese

e portoghese. E’ membro dell’editorial board delle riviste scientifiche internazionali

Evolutionary Biology e Evolution: Education and Outreach. E’ direttore di Pikaia, il portale

italiano dell’evoluzione, e coordinatore scientifico del Darwin Day di Milano. Collabora

regolarmente con Il Corriere della Sera e con le riviste Le Scienze, Micromega e L’Indice dei

Libri.

Telmo Pievani is associate professor of Philosophy of Science and Deputy Head of the Humanities Education Department at Università degli studi di Milano Bicocca. He is a member of the Italian Society of Logic and Philosophy of Science, the Italian Society of Evolutionary Biology and the Veneto Institute of Science, Humanities and Arts (science unit). He is Secretary of the Scientific Board of the Genoa Science Festival and Scientific Director of the Rome Science Festival. He is the author of 71 publications, including: Homo sapiens e altre catastrofi (Meltemi, 2002, fourth edition 2006); Introduzione alla filosofia della biologia (Laterza, 2005, second edition); La teoria dell’evoluzione (Il Mulino, 2006); Creazione senza Dio (Einaudi, 2006, Galileo Award finalist); In difesa di Darwin (Bompiani, 2007). Some of these books are being translated into foreign languages, including English and Portuguese. He sits on the editorial board of the international journals Evolutionary Biology and Evolution: Education and Outreach. He is the Head of Pikaia, the Italian portal on evolution, and scientific coordinator of the Milan’s Darwin Day. He regularly contributes to the Italian daily Il Corriere della Sera and the magazines Le Scienze, Micromega and L’Indice dei Libri.

Telmo Pievani – ABSTRACT

Quale immagine della scienza oggi?

Un commento alla relazione del prof. Danilo Mainardi in merito all’immagine pubblica della

scienza in Italia oggi, con particolare riferimento ai paradossi comunicativi ed epistemologici di cui

soffre in questa fase storica la relazione fra scienza e società nel nostro paese.

What image for science today? A comment on the speech of Professor Danilo Mainardi in relation to today’s public image of science in Italy, with focus on the epistemological and communication paradoxes in the relationship between science and society in our country at this time in history.

Luigi Amodio – CV

Luigi Amodio è Direttore della Fondazione IDIS-Città della Scienza di Napoli, città dove è nato (1962) e dove vive. Dopo la laurea in Sociologia

delle Comunicazioni di Massa, ha iniziato a lavorare con la Fondazione IDIS-Città della

Scienza nel 1990, dove ha ricoperto il ruolo di direttore del Science Centre dal 1999 al 2005.

Attualmente è docente a contratto di Comunicazione museale all’Università di Napoli “Federico II”; membro del Comitato scientifico

del Museo di Scienze Naturali di Trento; membro dei Comitati scientifici del Convegno Annuale

sulla Comunicazione della Scienza organizzato dalla SISSA di Trieste e della Conferenza Annuale di ECSITE, la rete europea dei musei scientifici e

dei science centre. Negli ultimi anni si occupa soprattutto del rapporto tra scienza e società e della partecipazione dei cittadini alla scienza e

alla tecnologia, anche in progetti di ricerca finanziati dalla Commissione Europea.

Tra le sue pubblicazioni più recenti: La cultura interattiva. Comunicazione scientifica, musei,

science centre, 2005, Oxiana, Napoli; Campania. Tradizione e strutture scientifiche, 2006, Guida,

Napoli; La comunicazione nei musei. Concetti, idee, strumenti, 2008, CUEN, Napoli.

Luigi Amodio is Head of Fondazione IDIS-Città della Scienza in Naples, the city where he was born in 1962 and where he still lives. After graduating in Sociology of Mass Communications, in 1990 he joined Fondazione IDIS-Città della Scienza, where he was Head of the Science Center from 1999 to 2005. Currently he is Professor of Museum Communications at Naples’ Federico II University; member of the Scientific Committee of the Museum of Natural Sciences of Trent; member of the Scientific Committees of the Annual Science Communication Conference organized by Trieste SISSA, the Annual Conference of ECSITE, the European network of science centers and museums. In recent years his work has focused on the relationship between science and society and citizens’ participation in science and technology, including research projects funded by the European Commission. His most recent publications include: La cultura interattiva. Comunicazione scientifica, musei, science centre, 2005, Oxiana, Napoli; Campania. Tradizione e strutture scientifiche, 2006, Guida, Napoli; La comunicazione nei musei. Concetti, idee, strumenti, 2008, CUEN, Napoli.

Luigi Amodio – ABSTRACT

Il panorama internazionale della didattica scientifica

I musei della scienza e i science centre sono

luoghi ideali per costruire un ponte tra l’apprendimento formale e quello informale. Le pratiche maturate in queste istituzioni, e ormai consolidate da decenni, suscitano sempre di più

l’attenzione a causa del loro successo nello stimolare la curiosità e il senso critico nei più

giovani, e non solo, in una fase caratterizzata da un atteggiamento ambivalente nei confronti

della scienza e della tecnologia. L’intervento si concentrerà sul ruolo dei musei e dei science

centre in Europa in rapporto alle politiche educative, attraverso la presentazione di casi

esemplari e buone pratiche.

An international review of science education Science museums and science centers are ideal places for building a bridge between formal and informal education. The experience accrued over many decades by these organizations is attracting increasing attention because of their ability to stimulate curiosity and critical thinking amongst children and adults alike in times hallmarked by an ambivalent attitude toward science and technology. The speech will focus on the educational role of museums and science centers in Europe through the presentation of case-studies and best practices.

Elisabetta Nigris - CV

Elisabetta Nigris è Professore Associato presso

l’Università di Milano Bicocca, responsabile della cattedra di Didattica generale nella facoltà di

Scienze della Formazione, dove è vice-Coordinatrice del Corso di Laurea in Scienze

della Formazione primaria. È inoltre delegata di ateneo del Rettore dell’Università per i musei. In

questi anni è stata responsabile del tirocinio degli insegnanti della scuola dell’infanzia e

primaria, ha condotto ricerche e coordinato gruppi di ricerca sulla comunicazione didattica, sulla didattica delle scienze e sull’orientamento universitario. E’ coordinatrice di diversi progetti

internazionale in ambito didattico. Oltre ad articoli su diverse riviste del settore, fra gli altri

volum,i ha pubblicato: Conflitti a scuola. Mediazione pedagogico-didattica, Bruno

Mondadori, Milano 2002; Manuale di Didattica generale, Guerini, Milano, editore, 2003; La formazione degli insegnanti, Carocci, Roma,

2005; (con S. Negri e F. Zuccoli), Esperienza e didattica, Carocci, 2007. È responsabile della supervisione scientifica del Progetto EST dal

punto di vista didattico.

Elisabetta Nigris is Associate Professor, Chair of Methodology of Teaching at the Faculty of Education and Deputy Coordinator of the Primary Education Program at Università di Milano Bicocca. She is also responsible for museum relations under delegated authority from the University Dean. Over the years, she was responsible for training nursery and primary school teachers, conducted research and coordinated research teams on education communication, science education and university coaching. She coordinates a number of international projects on methodology of teaching. She wrote various articles for specialist publications and books including: Conflitti a scuola. Mediazione pedagogico-didattica, Bruno Mondadori, Milano 2002; Manuale di Didattica generale, Guerini, Milano, editore, 2003; La formazione degli insegnanti, Carocci, Roma, 2005; (with S. Negri and F. Zuccoli), Esperienza e didattica, Carocci, 2007. She is the scientific supervisor of EST Project pedagogical approach.

Elisabetta Nigris – ABSTRACT

Cosa vale la pena di cambiare

nell’insegnamento delle scienze?

I bambini sono ricercatori curiosi e critici per natura, interessati ad esplorare e conoscere la

realtà che li circonda. E per questo pronti ad essere coinvolti in processi di conoscenza

scientifica. Perché dunque, quando crescono, perdono questa passione e si allontano dallo

studio delle discipline scientifiche? In che modo l’insegnamento delle discipline scientifiche a

scuola può contribuire a spaventare, allontanare o demotivare i ragazzi nei confronti di queste materie? E in che modo invece una didattica

innovativa può promuovere interesse e conoscenza significativa in ambito scientifico?

Crediamo che il progetto EST costituisca un esempio di didattica innovativa nell’ambito delle

discipline scientifiche, di compendio e sinergie delle metodologie hands on e minds on, capace

di entrare in sintonia con i processi di apprendimento dei ragazzi e di promuovere

pensiero creativo.

What is worth changing in science education?

Children are curious and inquisitive by nature, they want to explore and learn about the world that surrounds them. Thus they are easily engaged in science learning processes. Why, then, when they grow up, they lose that passion and move away from science subjects? How much does school teaching of science contribute to frighten them, drive them away from science and discourage them from taking interest in learning it? And how much do innovative teaching methods foster curiosity for science and encourage science learning? We believe the EST project is an example of an innovative way of teaching science through the combination of hands-on and minds-on experiences whereby we can get in tune with children’s learning processes and promote creative thinking.

Sonnet Takahisa - CV Sonnet Takahisa attualmente ricopre la carica di

Direttore dei Servizi Educativi del National Memorial & Museum dedicato all’ 11 settembre.

Nella sua veste di Direttore dei Servizi Educativi, Takahisa è responsabile dell’allestimento delle

collezioni e delle mostre del Memorial Museum e del coinvolgimento di pubblici diversi tramite lo

sviluppo, l’applicazione e la promozione di programmi educativi del Museo. Dal 2003 al

2006 è stata Senior Program Officer e Consulente per le Partnership nel campo delle Arti e della

Cultura di New Visions for Public Schools, occupandosi della creazione e del sostegno a 120

nuove piccole scuole superiori. Per 10 anni è stata Condirettore Fondatore di The NYC Museum

School, una scuola secondaria pubblica con 410 studenti di variegata estrazione socio-economica

e culturale. La scuola è stata fondata e organizzata partendo dalla convinzione che i

musei rappresentino una tradizione accademica di eccellenza, rigore intellettuale e standard elevati, e costituiscano un modello educativo coinvolgente e appassionante. Gli studenti di

questa scuola hanno potuto sfruttare appieno il patrimonio di risorse dei musei che hanno aderito

a questo progetto (Brooklyn Museum, Children's Museum of Manhattan, American Museum of

Natural History, and South Street Seaport Museum) e di istituzioni culturali di tutta la città. Takahisa vanta un’esperienza più che

trentennale di scuola e museo; ha fatto parte di numerosi comitati e consigli, ed è stata

consulente di musei, enti artistici, scuole e programmi di dopo-scuola. Ha lavorato come

educatore presso il Children’s Museum di Boston, l’ Art Museum di Seattle, e il Brooklyn Museum.

Sonnet Takahisa is currently the Director of Education, at the National September 11 Memorial & Museum. As Director of Education, Ms. Takahisa will oversee the interpretation of the Memorial Museum’s collections and exhibitions, and engage diverse audiences through the development, implementation and promotion of educational programming at the Museum. From 2003 - 2006, she was a Senior Program Officer and a Consultant for Arts and Cultural Partnerships at New Visions for Public Schools, involved in creating and supporting 120 new small high schools. For 10 years she was Founding Co-Director of The NYC Museum School, a public school with 410 6-12th grade students from a range of socio-economic and academic backgrounds. Designed on the premise that museums represent an academic tradition of excellence, intellectual rigor and high standards, and that they provide a model of learning that is engaging and passionate, NYCMS students took full advantage of the wealth of resources in their partner museums (Brooklyn Museum, Children's Museum of Manhattan, American Museum of Natural History, and South Street Seaport Museum) and cultural institutions throughout the city. Ms. Takahisa has over 30 years of experience in museums and schools; she has served on numerous review panels, boards, and as a consultant to museums, arts organizations, schools, and afterschool programs. She worked as an educator at the Boston Children’s Museum, Seattle Art Museum, and Brooklyn Museum.

Sonnet Takahisa – ABSTRACT

La scuola-museo: una sfida impossibile?

Nel 1994 un gruppo di educatori museali e amministratori scolastici ha fondato una scuola

secondaria propedeutica al college in cui gli studenti della città di New York hanno utilizzato le risorse dei musei per svolgere i loro compiti in

tutte le materie. Gli studenti studiavano nelle sale dei musei almeno due pomeriggi la

settimana. Avendo di fronte ai loro occhi esemplari scientifici, opere d’arte, documenti e

reperti storici, gli studenti hanno imparato a costruire il proprio sapere. Sonnet Takahisa,

condirettore fondatore, presenterà “Il Processo di Apprendimento Museale”, un processo basato sull’esperienza di professionisti museali che ha

costituito il rigoroso quadro di riferimento didattico e di apprendimento applicato sia nei

musei che a scuola per tutte le discipline del sapere.

The Museum School: Mission Impossible? In 1994, a team of museum educators and school administrators developed a college-preparatory secondary school in which New York City students used museum resources to meet curricular mandates in all subjects. Students studied in museum galleries a minimum of two afternoons a week. Faced with scientific specimens, works of art, historical documents, and artifacts, students learned to construct their own knowledge. Sonnet Takahisa, founding co-director, will introduce “The Museum Learning Process”, an inquiry process modeled on the behaviors of museum professionals that provided a rigorous framework for teaching and learning that was used in both the museums and in classrooms of all disciplines.

Maria Xanthoudaki - CV

Maria Xanthoudaki è Direttore dei Servizi

Educativi e dei Rapporti Internazionali del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia

‘Leonardo da Vinci’ di Milano. Ha una Laurea in Scienze dell’Educazione dall’Università di Creta (GR), un Master in

Educazione all’Arte e un Dottorato di ricerca in Educazione Museale dall’Università del Sussex

(GB). Prima di assumere la sua posizione attuale al

Museo, è stata Senior Research Associate al Department of Education and Professional

Development of the University of East Anglia (GB) in collaborazione con il Sainsbury Centre for

Visual Arts. Ha condotto numerosi progetti educativi e di

ricerca in collaborazione con università e musei in Italia e all’estero: ad esempio, con il

Politecnico di Milano, il Victoria & Albert Museum di Londra, il Consiglio d’Europa, la

Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, la Fondazione Querini Stampalia, i

Musei Civici di Pesaro, il Museo Navale di Creta. Fa parte del Annual Conference Programme Committee di Ecsite (European Network of

Museums and Science Centres) ed è una dei coordinatori della Commissione tematica

‘Educazione e Mediazione’ dell’ICOM Italia.

Maria Xanthoudaki is Head of Education and of International Relations of the National Museum of Science and Technology Leonardo da Vinci of Milan. She holds a BA in Education from the University of Crete (GR), a Master in Art Education and a PhD in Museum Education from the University of Sussex (UK). Before entering the National Museum of Science and Technology, she was Senior Research Associate at the Department of Education and Professional Development of the University of East Anglia (UK) working also with the Sainsbury Centre for Visual Arts. She carried out several education and research projects in cooperation with universities and museums in Italy and abroad: for example, with the Politechnic of Milan, Victoria & Albert Museum, the Council of Europe, the Civic Gallery of Modern and Contemporary Art of Turin, the Querini Stampalia Foundation, the Civic Museums of Pesaro, the Maritime Museum of Crete. She is member of the Annual Conference Programme Committee di Ecsite (European Network of Science Centres and Museums) and one of the coordinators of the Thematic Committee on Education and Mediation of ICOM Italia.

Maria Xanthoudaki - ABSTRACT

Il museo: una rivoluzione copernicana

Il rapporto fra museo e scuola sta cambiando. Questo cambiamento è considerato il risultato

dell’evoluzione della stessa istituzione museale nella società. Oggi come mai prima i musei

pongono l’educazione al centro della propria missione, diventando un luogo di riferimento per

l’identità collettiva e mettendo a disposizione risorse e competenze alla crescita della

comunità. Nell’Era della conoscenza sono attori importanti nel lifelong learning e nello sviluppo

di cittadini informati e consapevoli. Questa evoluzione implica che ogni tipologia di pubblico

si pone come interlocutore in un rapporto di dialogo e di continuo interscambio e non più

come acritico fruitore. Nel caso della scuola questo è particolarmente

vero. L’uso del museo come un luogo di escursione da parte delle classi dà gradualmente

il suo posto all’uso del museo come risorsa per l’insegnamento e l’apprendimento. La

collaborazione fra insegnante ed educatore museale diventa più stretta, personale e ricca

nei suoi contenuti e modalità. Di conseguenza, il museo deve inevitabilmente porre come

obiettivo l’evoluzione di servizi, professionalità e metodologie di lavoro per rispondere alle

esigenze che tale rapporto richiede. La presentazione esamina la politica e pratica

educativa del museo per quanto riguarda il rapporto con la scuola. Ha come obiettivo di

studiarne le caratteristiche e riflettere su punti di forza, difficoltà e aspetti innovativi in modo tale da offrire un terreno di discussione e delle

considerazioni utili per chi lavora in questo campo.

The role of museums: a Copernican revolution The relationship between museum and school is changing. This change is regarded as the result of the evolution of museums in society. Today more than ever museums place education at the heart of their mission, becoming a place of reference for the collective identity and contributing resources and competences to the growth of the community. In the Age of Knowledge, museums are important agents for lifelong learning and for the development of informed and aware citizens. Such an evolution implies that each visitor is considered as cuonterpart in a relationship based on dialogue and exchange, and not any more as an a-critical user. In the case of schools this is particularly true. The use of museums as school-outing destinations is gradually replaced by the use of museums as teaching and learning resources. Cooperation between teachers and museum educators becomes closer, more personal and richer in contents and methods. Consequently, museums should reconsider the evolution of their education provision for schools, the professional competences and methodologies of work. The presentation focuses on the educational policy and practice of museums with regards to the changing relationship with schools. It aims to study its characteristics and reflect on advantages, difficulties and innovative aspects in order to stimulate debate and offer useful considerations to professionals working in this context.

Paola Catalani– CV

Paola Catalani è docente di Scienze matematiche, fisiche, chimiche e naturali nella

Scuola media e supervisore al tirocinio nella Scuola Interuniversitaria Lombarda di

Specializzazione per l’Insegnamento Superiore (SILSIS) di Milano. Collabora stabilmente con la

facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Milano Bicocca.

Paola Catalani is middle-school teacher of math, physics, chemistry and natural sciences and supervisor at Milan’s SILSIS - Scuola Interuniversitaria Lombarda di Specializzazione per l’Insegnamento Superiore (Lombard Inter-University Training School for Secondary Education Teachers). She works with the Faculty of Education of Università di Milano Bicocca on a regular basis.

Paola Catalani– ABSTRACT

Prendere il toro per le corna Dall’esperienza alla conoscenza, il ruolo della

scuola

Come insegnare le scienze? Quali argomenti scegliere e perché proprio questi? Queste sono

alcune delle domande che un insegnante si pone quando imposta il curricolo per le proprie classi: le possibilità sono infinite. Inoltre la costruzione della conoscenza deve partire dall’esperienza ed avere senso per i ragazzi: come conciliare tutte

queste esigenze? La collaborazione tra scuola e museo può aiutare

gli insegnanti ad affrontare alcuni di questi problemi, per altri è più utile progettare con il

gruppo dei colleghi, mentre per altri ancora ci si può rivolgere a specialisti disciplinari o didattici.

Nel rapporto tra scuola e museo il ruolo della scuola, in particolare del team di docenti, è

quello di intervenire in modo attivo e modulato sulle dinamiche di apprendimento, seguire e sostenere i ragazzi su tempi lunghi, curare i diversi aspetti della persona; il museo ha a

disposizione le collezioni, i laboratori specifici ed attrezzati, può contare sulle conoscenze, sulla

disponibilità e competenza degli operatori esperti. I punti di forza e di debolezza della

scuola e del museo devono integrarsi in modo reciproco e complementare. La sinergia tra le due istituzioni può dare una spinta propulsiva

all’azione educativa, se però la scuola non delega al museo responsabilità educative che le

competono e il museo cerca di entrare in sintonia con le scelte metodologico-didattiche

che spettano al docente.

Taking the bull by the horns From experience to knowledge, the role of schools How should we teach science? Which subjects should we choose and why? These are just two of the many questions teachers ask themselves when they prepare the curriculum for their classes: possible choices are infinite. Moreover, learning should be based on experience and make sense for kids: how do we reconcile all these needs? The collaboration between schools and museums can help teachers deal with some of these issues, while others are better addressed by consulting with colleagues or seeking advice from professionals in education or other specialist fields. In the collaboration between schools and museums, the role of schools, and especially of teachers, is to pro-actively support and help their pupils in their learning processes in the long-term and take care of the different aspects of their personality. Museums can count on their collections, specialist workshops as well as the knowledge, competence and help of museum educators. The strengths of schools and museums should mutually integrate and complement, filling each other’s gaps. The synergies of these two institutions can stimulate learning. To do so, schools should not delegate to museums their educational responsibilities and museums should get in tune with teachers’ educational methods and choices.

Alberto Garlandini – CV

Alberto Garlandini è Direttore Generale Vicario

Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, è Vice Presidente di ICOM Italia

(International Council of Museums) e membro del Board di ICR - International Committee for

Regional Museums di ICOM. Ha promosso l’accreditamento di 167 musei

lombardi e ha definito indirizzi regionali sulle professionalità museali e sullo sviluppo di reti e

sistemi. Ha promosso la Carta italiana delle professioni museali e il Manuale delle professioni

museali in Europa. Partecipa alle attività del Coordinamento

nazionale delle Regioni italiane in materia di beni culturali e fa parte come esperto della

Commissione per la definizione dei livelli minimi di qualità della valorizzazione dei beni culturali

istituita dal Ministero per i beni e le attività culturali nel 2007. Tiene lezioni presso Università e istituti di formazione ed è autore di più di 140

pubblicazioni, anche in inglese e in francese.

I am the General Director’s Deputy of Cultures, Identities and Autonomies – Regione Lombardia, Milan. I am Vice President of ICOM (International Council of Museums) Italy and member of ICR board, the ICOM International Committees for regional museums. I was the head of ICOM Italy delegation to 2002 ICOM General Assembly in Seoul, Corea and to 2007 ICOM General Assembly in Wien, Austria. Since 1980 I am a cultural public officer and promote museum management and cultural heritage protection. I promoted the first Italian museum accreditation system and am now involved in museums networks and professionalism. In 2005, I promoted the Italian Chart of Museums Professions and, in 2007, the ICOM Project “Handbook of the museum professions in Europe”. I currently give lessons in Italian Universities and speak in national and international conferences. I wrote more than 140 books, essays and articles on museums and cultural heritage.

Alberto Garlandini – Abstract

Nuovi musei per nuove sfide

Di fronte alle nuove sfide globali, occorrono nuovi musei, capaci sia di ribadire le ragioni

profonde per cui sono nati - conservare il patrimonio, esporlo, trasmetterlo alle future

generazioni – sia di diventare sempre più servizi pubblici con forti finalità educative e sociali,

centri di produzione di attività, servizi, cultura, saperi. I musei del XXI secolo devono saper utilizzare nuovi linguaggi e nuove forme di

comunicazione, costruire nuovi rapporti con le scuole e gli insegnanti, essere agenzie per l’educazione informale, per la mediazione

culturale, per il dialogo culturale e la coesione sociale. Queste nuove funzioni impongono un

nuovo rapporto con il territorio. E’ cambiato il focus dei musei. In passato il focus era interno, era la collezione e la sua conservazione; ora il

focus è esterno, è il patrimonio materiale e immateriale presente sul territorio, il rapporto

con la società civile e la comunità. Gestire i musei richiede nuove e più complesse

competenze. Tradizionali professioni sono profondamente cambiate. Nuove professioni e nuovi settori sono in sviluppo, sia quantitativa

che qualitativa; fra di essi, il settore dei servizi educativi è quello più in crescita.

The museums and the challenges of contemporary age

Globalization, international market, modern communications technology are sometimes presented as destroyers of social cohesion. As a matter of fact, globalization may be a great opportunity of economic development and personal growth. But people must change their traditional ways of thinking, living, studying and working. Museums may be a good help to face the challenges of contemporary age. Museums have dramatically changed in the last few years. Conservation has always been the museum core business. But today’s museums have new functions and goals. They produce public services and social activities, as well as knowledge and education. They look for new publics, use new languages and media. They foster the public awareness and understanding of the heritage, communicate its significance, enhance its educational and didactic role. Museums promote social cohesion and cultural mediation. Managing contemporary museums is a difficult and complex job. It requires new competence and knowledge. In innovative museums, the educational services are the most increasing sector.

Ilaria Guaraldi Vinassa de Regny - CV

Ilaria Guaraldi Vinassa de Regny nasce a Dublino il 10/4/1963. Dopo alcuni anni vissuti all'estero,

si trasferisce stabilmente in Italia, nel periodo dell’Università, e si laurea in Scienze

Geologiche, indirizzo paleontologico, con una tesi svolta su materiale del Museo Civico di Storia

Naturale di Milano. Al Museo era approdata già anni prima, collaborando con la Sezione

Didattica di allora, ed era stata passione a prima vista. Fortemente convinta delle grandi

potenzialità divulgative del Museo, nel 1994 è tra i fondatori dell'Associazione Didattica Museale,

che negli anni a seguire sarà responsabile dei servizi educativi del Museo, contribuendo a

dargli grande impulso e visibilità. È responsabile delle relazioni esterne del Museo dal 1999. Cura in qualità di project leader la realizzazione del

Paleolab e del Biolab. Fin dalla sua origine, è uno dei promotori del Progetto EST, che ha seguito

fino ad oggi in tutti i suoi sviluppi.

Ilaria Guaraldi Vinassa de Regny was born in Dublin on April 10, 1963. After several years abroad, she moved to Italy where she graduated in Geological Sciences (paleontology) with a thesis on materials provided by the Milan Natural History Museum. She had already worked with the Museum, specifically with its Education Department, and it had been love at first sight. A firm believer in the Museum education potential, she was one of the founders of Associazione Didattica Museale (Museum Education Association) in 1994, that in the following years became responsible for the Museum Education Service, to which she gave great impetus and visibility. She has been Head of Museum External Communications since 1999. She is also project leader for Paleolab and Biolab. Since its beginning, she has been a promoter of the EST Project, which she has been following in all its developments to date.

Ilaria Guaraldi Vinassa de Regny - ABSTRACT

Il progetto EST: bilanci e prospettive a confronto… il punto di vista del Museo

Cosa significa per un Museo fare EST? Quale

impegno richiede? Quali risultati porta? EST propone un modello innovativo e complesso

di educazione alle scienze, che vede la collaborazione di Museo e Scuola nella

progettazione e realizzazione di percorsi educativi basati sulla metodologia hands-on. Il Museo, per aderire a questo modello, deve

predisporre strumenti e mettere in atto strategie che spesso costituiscono una vera e propria rivoluzione, non solo rispetto all’immagine

tradizionale, ma ormai per lo più superata, del museo come luogo di conservazione poco

accessibile al pubblico, ma anche rispetto ad una proposta didattica costituita da una semplice

offerta al pubblico di attività o visite guidate. Un grande punto di forza del Progetto EST, dal

punto di vista dei Musei, è quello di incrementare la sinergia tra le diverse

componenti che nel Museo operano e si confrontano al fine di assumere un ruolo guida

nell'educazione alla scienza. Tutto questo richiede un grande impegno, sia a livello

progettuale che organizzativo e gestionale, ma ciò che è stato realizzato grazie al Progetto EST (nuovi laboratori interattivi; kit didattici per le

scuole; percorsi educativi coerenti con la mission e le collezioni museali ma anche adeguati alle esigenze della scuola) apre la strada a nuove e

importanti prospettive di sviluppo. In particolare i rapporti di partenariato che si

sono instaurati, con gli insegnanti e tra i musei coinvolti, il continuo scambio di esperienze e

l'impegno nel rispondere ad un modello comune pur nel rispetto delle specificità di ognuno,

vanno mantenuti, consolidati e valorizzati, così da porre le basi per la creazione di una comunità

di pratica che sappia integrare e sfruttare al meglio le potenzialità educative di tutti gli enti

coinvolti.

The EST Project: assessments and perspectives… the Museum’s view What does participating in the EST project mean for a Museum? What type of commitment does it require? What are the results it delivers? The EST Project proposes an innovative, complex model of science education, which entails the collaboration between Museums and Schools in the design and implementation of education programs based on hands-on experiences. To comply with this model, Museums need to have resources and implement strategies that often entail a true revolution, not only in terms of the traditional, and outdated, image of museums as places storing artifacts that are little accessible to the public, but also in terms of their education programs that are often limited to guided tours or activities. From the museum’s perspective, a key strength of the EST Project is its ability to foster synergies and exchange between varied museum resources, and thus promote museums’ leadership in science education. This requires dedication and great efforts in terms of design, organization and management, but the things that have been done thanks to the EST Project (new interactive labs; educational kits for schools; education programs consistent with the mission and museum collections but also schools needs) pave the way for new, significant future developments. Notably, the collaboration with teachers and other museums, the continuous exchange of experiences and the commitment to adhering to a common model, while respecting the specific traits of each individual institution should be maintained, reinforced and enhanced to lay the foundations for the development of common practices which can integrate and take full advantage of the education potential of each institution involved.

Marisa Valagussa - CV

Istruzione e formazione: Laurea in Scienze Politiche presso Università

Cattolica del Sacro Cuore di Milano Borsa di ricerca biennale post-universitaria

presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Pavia- Dipartimento di Storia

Economica. Ambiti principali di competenza:

giuridico-economico e storico-sociale; educativo-didattico; organizzativo-gestionale.

Prima classificata nel Concorso pubblico per titoli ed esami per il conseguimento della

qualifica di Dirigente superiore con funzioni ispettive del Ministero della Pubblica Istruzione.

-Coordinatore degli ispettori della Lombardia - Estensore dei Programmi di Diritto e di

Economia in vigore nel Liceo Classico Europeo. -Componente della Commissione ministeriale per

il Riordino dei cicli scolastici con funzione di coordinatore del Gruppo di lavoro 1 della

medesima. - Dirigente Responsabile dell’Area Progetti

dell’USRLombardia - Ha curato, per conto del Ministero e dell’USR Lombardia, la realizzazione

di eventi di rilievo regionale, nazionale ed internazionale.

Attualmente Dirigente tecnico del Ministero della Pubblica Istruzione presso l’Ufficio

Scolastico Regionale per la Lombardia- Direzione Generale, Milano, con le seguenti funzioni: Dirigente dell’Ufficio Formazione dell’USR

Lombardia Dirigente del Coordinamento Regionale per gli

Esami di Stato dell’USR Lombardia. - Autrice di articoli e saggi sui temi dello

sviluppo della cultura scientifica, dell’autonomia scolastica, della governance.

Ha curato la pubblicazione del volume “Lombardia una tradizione da promuovere”.

- E’ stata Presidente onorario dell’Osservatorio regionale per la Legalità.

E’ stata componente del Comitato scientifico e della Commissione di esperti per lo studio di

azioni efficaci di contrasto all’uso di droghe da parte dei giovani, presso l’Assessorato alla Sanità

del Comune di Milano. E’ membro del Direttivo Nazionale di MUS-E Italia

Onlus, articolazione di MUS-E Europa.

Education: Degree in Political Sciences from Milan Università Cattolica del Sacro Cuore Two-year research fellowship at the Faculty of Economics, Department of Economic History, Pavia University Main fields of competence: Law, economics, history and social sciences; teaching and learning; organization and management. She was first on the list of people who passed the State exam for Ministry of Education’s Executive with inspection responsibilities. - Lombardy’s Inspectors Coordinator - She developed the Law and Economics Curricula for Liceo Classico Europeo. - Member of the Ministerial Committee for the Reorganization of the Education System responsible for coordinating the Committee’s Working Group 1. - Head of the Projects Unit at Lombardy’s Regional Education Office - She organized regional, national and international events on behalf of the Lombardy’s Regional Education Office and the Ministry of Education. Currently she is Technical Manager of the Ministry of Education at Lombardy’s Regional Education Office- Milan HQ, with the following functions: Education Manager of the Lombardy’s Regional Education Office Regional Coordination Manager for State Exams of the Lombardy’s Regional Education Office. - She wrote articles and essays on the development of the scientific culture, the autonomy of schools and governance. - She supervised the publication of the book “Lombardia una tradizione da promuovere”, - She was Honorary Chairwoman of the Regional Legality Board. She was a member of the Milan City Council Education Department’s Scientific Committee and Panel for the study of effective actions to combat drug abuse by youth She is a member of the Board of MUS-E Italy, a member of the nonprofit organization MUS-E Europe.

Marisa Valagussa – ABSTRACT

Progetto EST: bilanci e prospettive... il punto di vista della scuola

Le linee che vanno affermandosi nella didattica

innovativa oggi, in Italia e in Europa, si caratterizzano per un approccio nel quale trovino collocazione e reciproca interazione due aspetti

complementari che contribuiscono alla costruzione della conoscenza scientifica: quello cognitivo/intellettuale e quello di indagine, di scoperta, di applicazione, secondo un processo

attivo di sviluppo dell’apprendimento.

L’incontro tra la scuola, in quanto luogo intenzionalmente destinato all’apprendimento e

il museo come luogo che consente l’utilizzo degli strumenti in modo didatticamente propositivo,

può essere promotore di un processo euristico di acquisizione di competenze e di costruzione di

significati, entrambi generantisi dall’incrocio fra informazioni/conoscenze ed esperienza.

La scuola è garante delle competenze di progettazione, il museo è garante della competenza

scientifica: nell’incontro essi possono darsi reciprocamente riconoscimento e valore attraverso

la messa in atto di una pratica di coprogettazione legata al contesto nel quale gli apprendimenti degli

studenti devono essere inseriti.

Progetto EST ha consentito e consente di esplorare le condizioni per una didattica

innovativa, perché ha un suo centro forte nella formazione dei docenti svolta con i musei. Di

questo è parte integrante il lavoro di consulenza mirata sulla progettazione e la coprogettazione

didattica svolto da parte del gruppo scientifico di supervisione dell’Università di Milano – Bicocca.

In Progetto EST “ l’innovazione didattica è perseguita anche attraverso la messa in atto, da

parte dell’Università e del comitato di coordinamento del Progetto, di un modello di

accompagnamento, osservazione, sistematizzazione e metariflessione che ha lo

scopo di facilitare, da parte dei docenti, la ristrutturazione delle proprie conoscenze e delle

proprie attitudini, nel collegamento con una didattica laboratoriale connotata, anche per

loro, dall’ “hands on”, che li guida a lavorare in modo sperimentale con le classi. Forte

significatività di Progetto EST all’interno della rete dei Progetti di area scientifica in atto.

The EST Project: assessments and perspectives… The school’s view The prevailing lines in the development of innovative teaching methods in Italy and Europe are characterized by an approach that combines two complementary aspects in science education and promotes their mutual interaction. These complementary aspects are the cognitive/theoretical aspect and the process of investigation, discovery and application. The collaboration between schools, that are places devoted to learning, and museums, that are places where resources can be used to foster learning, can promote a heuristic process of knowledge building and construction of meanings, which originates at the intersection of theoretical notions and experience. Schools warrant program design competencies, museums warrant scientific competence. Their collaboration can lead to their mutual recognition and create mutual value as they design education programs that are placed into student learning contexts. The EST Project has permitted to explore the conditions for innovative teaching, as one of its key features is, in fact, training teachers. That program was designed also in collaboration with the scientific supervision team of Università di Milano – Bicocca. The EST Project pursues “education innovation” also through the implementation by the university of a coaching, observation, systematization and meta-reflection model aimed at helping teachers restructure their knowledge and habits also via hands-on experiences that guide them to taking an experimental approach when working with their classes. The EST Project is of great significance within the set of science projects that are underway.

Honor Gay – CV

Honor Gay è Responsabile del Dipartimento Educazione del Museo di Storia Naturale di

Londra da giugno 2003. Da allora il Museo ha adottato una nuova strategia educativa che

attualmente è in fase di applicazione con cambiamenti che interessano l’intero museo, fra

cui un aumento del 50% del personale preposto alle attività educative e la riorganizzazione del dipartimento. Honor è membro del consiglio di amministrazione dell’Heritage Link ed è stata Presidente della British Association of Nature

Conservationists dal 2001 al 2003. In precedenza aveva guidato i programmi educativi e di accesso

del Wildlife Trust, si era occupata di politiche per l’Heritage Lottery Fund, e per l’English

Nature and the Countryside Council for Wales. Honor si è laureata in botanica tropicale e ha lavorato a Papua Nuova Guinea, in Malaysia,

Indonesia, Guyana francese e Camerun. Ha svolto il dottorato sul rapporto di scambio fra la felce

epifita Lecanopteris e gli imenotteri (formiche), e ha anche lavorato su forma e struttura delle

piante. È Fellow della Società Linneiana e Churchill Fellow.

Honor Gay has been Head of Learning at the Natural History Museum since June 2003. During this period the Museum has adopted a new strategy for learning, which is currently being implemented through museum-wide changes, including a 50% increase in learning staff and a departmental re-structure. She is a trustee of Heritage Link and was Chair of the British Association of Nature Conservationists from 2001-3. Previously she headed up the Wildlife Trusts’ learning and access programmes, worked in policy at the Heritage Lottery Fund, and for English Nature and the Countryside Council for Wales. Honor’s training is in tropical botany and she has worked in Papua New Guinea, Malaysia, Indonesia, French Guyana and Cameroon. Her doctorate investigated the mutualistic relationship between the epiphytic fern Lecanopteris and ant genera, and she has also worked on plant architecture. She is a Fellow of the Linnean Society and a Churchill Fellow.

Honor Gay – ABSTRACT

Come possono i musei di storia naturale essere una risorsa per l’insegnamento delle scienze a scuola?

La relazione illustra come negli ultimi quattro

anni il Museo di Storia Naturale di Londra abbia elaborato un’offerta di educazione scientifica

popolare, importante e interessante per le scuole. Ogni anno il Museo accoglie più di

130.000 bambini e ragazzi fra i 3 e i 19 anni provenienti da asili e scuole che hanno prenotato

la visita e offre loro 90.000 occasioni di apprendimento strutturato.

La vastità e la profondità dell’offerta alle scuole rappresenta una risposta consapevole ai recenti

cambiamenti che hanno riguardato l’insegnamento delle materie scientifiche in

Inghilterra. Il nuovo programma ministeriale di insegnamento delle materie scientifiche agli

studenti di età compresa fra gli 11 e i 19 anni, chiamato How Science Works, ovvero Come

Funziona la Scienza, prevede un allontanamento da un rigido insegnamento teorico per avvicinarsi

a un metodo che colleghi la scienza alle sue applicazioni nel mondo reale. Questi

cambiamenti rappresentano un’opportunità straordinaria per i musei di storia naturale inglesi, le cui collezioni e i cui ricercatori

costituiscono un patrimonio ricco e stimolante a cui attingere nell’ambito del nuovo programma

di studi.

Nello sviluppo della nuova offerta per le scuole, la consultazione degli insegnanti è stata

fondamentale. Nel 2005 abbiamo consultato 50 insegnanti di materie scientifiche della scuola

secondaria su scala nazionale.

La nuova offerta per le scuole è stata sviluppata proprio sulla base dei risultati di tale

consultazione. La nuova offerta comprende visite guidate delle sale, attività senza guida per

insegnanti e alunni, quali ad esempio i dino-scienziati ed esploratori, laboratori

sull’evoluzione, laboratori pratici utilizzando le strutture scientifiche del museo, sessioni “dietro

le quinte” per scoprire come funzionano i dipartimenti scientifici e incontri con scienziati di fama mondiale. E’ stato sviluppato anche un

programma formativo dinamico per gli insegnanti.

How can natural history museums support school science teaching and learning? This talk illustrates how the Natural History Museum in London has developed a popular, relevant and compelling schools offer in science over the past four years. The Museum welcomes over 130,000 booked school pupils aged 3 to 19 and provides 90,000 structured learning opportunities each year.

The range and breadth of the schools offer is a conscious response to recent changes in the English science curriculum The new 11-19 curriculum, How Science Works, moves away from prescriptive content towards putting science and its real world applications in context. These changes are a tremendous opportunity for English natural history museums, whose collections and scientists provide rich and inspiring case studies for this new programme of study.

In developing the new schools offer, consultation with teachers was essential. During 2005 we undertook a nationwide consultation with 50 secondary science teachers.

The new schools programme has been built from the evidence in our consultations. It includes gallery guides, self guided activities for teachers and pupils such as dino-scientists and explorers, workshops on evolution, practical workshops using real museum science, behind the scenes sessions in the science departments and encounters with world class research scientists. A dynamic programme for teacher training has been developed.

Over these four years, two key institutional changes have emerged. Firstly, the schools audience is recognised as a priority for the whole Museum, not only a programme in Learning. Secondly, the Museum’s directorate is successfully using the schools offer as a key thrust in its advocacy with government, thus giving the schools audience great corporate value for the whole Museum.

In questi ultimi quattro anni sono emersi due importanti cambiamenti istituzionali. Il primo è il

riconoscimento della priorità del pubblico delle scuole non solo nell’ambito del programma

educativo ma per l’intero Museo. Il secondo è che la direzione del Museo sta utilizzando con

successo l’offerta per le scuole come elemento fondamentale nella sua opera di intervento

presso il governo, e così facendo conferisce al pubblico delle scuole un grande valore per

l’intero Museo.

Nel 2007 il Museo ha approvato un coraggioso programma di leadership nell’educazione

scientifica affinché entro il 2012 tutti gli studenti che studiano materie scientifiche alle scuola

secondaria abbiano l’opportunità di vivere un’esperienza educativa in un museo di storia

naturale. Le scuole, che erano ai margini, sono così balzate al centro dell’attenzione del nostro

Museo di Storia Naturale e auspichiamo che lo stesso accadrà in tutti i musei di storia naturale

d’Inghilterra.

In 2007, the Museum has endorsed a bold vision for leadership in school science, so that by 2012 every secondary science student will have a learning opportunity in a natural history museum. Thus schools have moved from the margin to centre stage at the Natural History Museum, and hopefully they will do in natural history museums across England.

George Hein – CV

George E. Hein è Professore Emerito della Lesley University. E’ stato Fulbright Research Fellow al Kings’ College di Londra (1990), Visiting Faculty

Member del Corso di Studi Museali dell’Università di Leicester (1996), Visiting Scholar al California

Institute of Technology (1998), Osher Fellow all’Exploratorium di San Francisco (1999) e

Visiting Professor all’University of Technology di Sydney (2000).

Ha scritto, assieme a Mary Alexander, Museums, Places of Learning (AAM, 1998) e Learning in the

Museum (Routledge, 1998) oltre a numerosi articoli in materia di museologia, didattica

museale e studi sui visitatori. Ha svolto un ruolo attivo all’interno di ICOM/CECA, ed è stato sia

Segretario che Presidente di CECA negli anni 90. Il suo principale interesse attuale è l’importanza

del lavoro di John Dewey in campo museale.

George E. Hein, Professor Emeritus at Lesley University was a Fulbright Research Fellow at Kings’ College, London (1990), visiting faculty member at the University of Leicester Museum Studies Program (1996), Visiting Scholar at the California Institute of Technology (1998), Osher Fellow at The Exploratorium in San Francisco (1999) and Visiting Professor at University of Technology, Sydney (2000). He is the author, with Mary Alexander, of Museums, Places of Learning (AAM, 1998) and of Learning in the Museum (Routledge, 1998) as well as numerous articles on visitor studies, museum education and museology. He has been active in ICOM/CECA serving as both secretary and president of CECA in the 1990’s. His primary current interest is the significance of John Dewey’s work for museums.

George Hein – ABSTRACT

Educazione scientifica e musei: passato, presente e futuro

Sin dalla nascita dei musei e della scuola

pubblica due secoli fa, gli obiettivi dell’educazione scientifica e le finalità dei musei pubblici sono sempre stati fortemente legati tra

loro. Tale legame si è rafforzato in diversi momenti della storia, in modo particolare nel

periodo progressista e negli 60 del secolo scorso quando sono nati i science center moderni. Le

attuali iniziative di educazione scientifica nelle scuole e nei musei, stimolando lo spirito critico e

sottolineando la rilevanza sociale, possono continuare a sostenere le finalità sociali con cui

sin dalle loro origini sono stati concepiti scuole e musei. L’istruzione, sia nelle scuole sia nei

musei, è sempre un atto politico e può essere uno strumento di promozione di democrazia e

giustizia sociale.

Science Education and Museums: Past, Present and Future Since the origins of museums and public schools two centuries go, there has been a strong link between the goals for science education and the goals of public museums. This connection has been strengthened at various times in history, most notably during the progressive era and in the 1960's, when modern science centers were founded. Current science education initiatives in schools and museums, emphasizing inquiry and social relevance can continue to support the social goals envisioned for schools and museums since their inception. Education in both schools and museums is always political and can be employed to foster democracy and social justice.

Jean-Marie Sani - CV

Jean-Marie Sani è “professeur agrégé ” di biologia. Ha conseguito un Master in

neuroscienze. Ha insegnato alla scuola superiore e all’università e ha svolto attività di ricerca

presso l’Institut Pasteur di Parigi. Dal 1989 lavora a Cité des sciences et de l’industrie dove ha ricoperto diverse cariche fra cui Responsabile della formazione degli insegnanti, Responsabile

dei Servizi Educativi, Direttore della Formazione e dei Servizi per i Giovani, Direttore Mediazione, Assistente del Direttore Generale e, attualmente

Direttore dei Servizi Educativi, Accoglienza e Marketing.

Si interessa in modo particolare di questioni

relative alla cultura tecnico-scientifica, di mediazione scientifica, di servizi educativi

museali, di tecnologie informatiche e di comunicazione.

Jean-Marie Sani is a biology “professeur agrégé ” and holds a Master degree in neurosciences. He taught in high school and at the university level and conducted research at the Institut Pasteur in Paris. Since 1989, he works at the Cité des sciences et de l’industrie where he has held a number of posts such as being in charge of teachers training, Head of Education, Youth and Training Director, Mediation Director, Assistant to the General Director and, presently, Publics and Marketing Director. He is particularly interested in questions related to scientific and technical culture, scientific mediation, education in museums and information and communication technologies.

Jean-Marie Sani - ABSTRACT

Perché un docente dovrebbe andare in un museo scientifico, e a fare cosa?

Nella prima parte, verranno messe in rilievo le

differenze fra il lavoro dei docenti in classe e le attività extrascolastiche che possono

organizzare, in particolar modo le visite a musei e science center. Partendo da queste differenze, verrà illustrato come i docenti possono costruire

progetti utilizzando la complementarietà fra questi due ambienti.

Nella seconda parte, per capire che tipo di visite culturali possono organizzare i docenti, quali

sono le relative motivazioni e vincoli, verranno presentati i risultati di uno studio sugli insegnanti

condotto da Cité des sciences.

L’ultima parte sarà dedicata alle strategie, risorse, politiche, prodotti e strumenti di

marketing che Cité des sciences utilizza per sviluppare il proprio programma educativo.

Why a Teacher Should Go to a Science Museum, and to Do What? First, will be highlighted the differences between the work teachers do in the classroom and the activities they can organize outside of school, particularly in a science center or a museum. Drawing from these differences, it will be shown how teachers can build projects using the complementarity between these two environments.

In a second part, in order to understand what types of cultural visits teachers organize, what their motivations are and what restrains they find to organize such visits, we will share results of a study on teachers conducted at la Cité des sciences.

The last part will be dedicated to the strategies, the resources, the policies, the products and the marketing tools la Cité des sciences uses to build their educational program.

Tamás Vásárhelyi - CV

Sposato, 3 figli, biologo ricercatore e docente Vice Direttore del Museo di Storia Naturale

Ungherese, responsabile dei servizi educativi, mostre e marketing.

Ha compiuto spedizioni di lavoro in Armenia, Georgia, Asia Centrale, Corea del Nord, Vietnam e viaggi di studio diversi musei europei e, in due

diverse occasioni, in musei statunitensi. E’ l’autore di circa 250 articoli scientifici e 11

libri (entomologia, divulgazione scientifica, educazione ambientale, museologia), e insegna

(dai bambini in visita al museo a corsi post-laurea per insegnanti).

Siede nei comitati di diverse società (di zoologia, di educazione ambientale, di tutela del

patrimonio naturalistico, culturale e museale). Ha partecipato a 5 workshop EMF (4 in Italia) e a

progetti europei (300 Pearls, SMEC, eCASTEX).

Married, with 3 children, research biologist and biology teacher Deputy director general of the Hungarian Natural History Museum, responsibility: education, exhibitions and marketing. Carried out collecting trips in Armenia, Georgia, Middle Asia, Korean PDR, Vietnam and study travels in several European and twice in US museums. Author of some 250 papers and 11 books (entomology, popular science, environmental education, museology), teacher (from museum children classes to postgraduate course for teachers). Committee member in several societies (zoology, environmental education, nature protection, culture, museum). Participated in 5 EMF workshops (4 in Italy), EU projects (300 Pearls, SMEC, eCASTEX).

Tamás Vásárhelyi – ABSTRACT

Muse e futuro: educazione ambientale nel museo

L’ambiente umano va ben al di là di tutte le notizie terribili che ci vengono comunicate:

cambiamento climatico mondiale, riduzione della fascia d’ozono, inquinamento delle acque e

dell’aria, erosione del suolo, rifiuti abbandonati nelle strade, in boschi e foreste. Inoltre, è

opinione diffusa che la pedagogia positiva sia più efficace della cosiddetta “pedagogia negativa”

per stimolare l’interesse, sostenere l’apprendimento, cambiare atteggiamenti e

comportamenti. In Ungheria è stata elaborata una strategia nazionale di educazione

ambientale, che introduce ampie possibilità di educazione ambientale in tutti gli aspetti della

vita delle persone, compresi scuole e musei. Nella mia relazione porterò alcuni buoni esempi

di educazione ambientale nei musei, compresi quelli riferiti al mio museo: un programma di

formazione degli insegnanti, un progetto di collaborazione scuola-museo, una brochure sulle attività per i bambini e gli adulti e un progetto

educativo su alberi e legno. Attraverso questi esempi, intendo dimostrare che l’ambiente,

quando è umano, può anche essere bello, avere un buon profumo, essere giocoso, interessante,

offrire spazi di sviluppo della creatività e collaborazione per tutti coloro che riescono a

vederne anche questi lati.

Muses and the future: environmental education in museums The human environment is more than just all the terrible things we hear about it: global climate change, ozone layer depletion, water and air pollution, soil erosion, dirt in the streets and in the forests. It is widely accepted, moreover, that positive pedagogy is more effective in raising interest, supporting learning, changing attitude and behaviour, than the so-called “catastrophe-pedagogy”. In Hungary a civic society produced a national environmental education strategy, which is extensively treating the possibilities of environmental education in all areas of the life of people, not forgetting schools and museums. In my lecture I want to present good examples of environmental education in museums, among others those carried out with my working place: a teacher-training, a museum-school co-operation project, an activity brochure for children and adults and an education project on trees and wood. I want to show through them, that the environment, if human, can also be lovely and pretty, sweet-smelling, playful, interesting, offers fields to creativity and co-operation to everyone who sees these sides too.

Fiorenzo Galli - CV

Nato a Milano nel 1955, Fiorenzo Galli è laureato in Politica Economica e Finanziaria all’Università

degli Studi di Milano. Sposato, ha due figli ed è Direttore Generale del Museo Nazionale della

Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci dal 2001.

Ufficiale degli Alpini, ha un passato ventennale di imprenditore nel settore elettromeccanico in

un’azienda di famiglia.

Ha ricoperto incarichi in Confindustria, in Assolombarda, componente del Consiglio Direttivo e del Comitato di Presidenza e

Presidente dei Giovani Industriali.

È componente della Giunta e del Collegio dei Probiviri di Assolombarda.

È componente del Consiglio Scientifico del

Centro Interdipartimentale di Ricerca e Servizi per i Beni Culturali dell’Università degli Studi di

Milano. Università dove insegna, presso la Facoltà di Scienze, Progettazione e Gestione

delle Organizzazioni per i Beni Culturali e che gli ha conferito nel 2001 la medaglia d’argento per

meriti culturali.

Fa parte del “Gruppo di lavoro interministeriale per lo sviluppo della Cultura Scientifica e

Tecnologica” e del Comitato Scientifico per la Diffusione della Cultura Scientifica del Ministero

dell’Università e della Ricerca.

È componente del board di ECSITE (European Network for Science Centres and Museums), del Kuratorium del Deutsches Museum di Monaco di

Baviera e di numerosi comitati scientifici.

È componente del Giurì del Design - ADI (Associazione per il Disegno Industriale).

Fiorenzo Galli was born in Milan in 1955. He graduated in Economic and Financial Politics at the University of Milan. Married, with two children, he is the Director General of the Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci since 2001. Officer in the Alpine troops, he worked for twenty years in the family electromechanical company. He fulfilled various tasks in Confindistria and in Assolombarda. He is president and member of the executive committee and board of the Young Industrialists Group. He is member of the executive committee and board of arbitrators in Assolombarda. He is a member of the scientific committee of the Interdepartmental Centre for Research and Services for Cultural Heritage at the University of Milan. He is also lecturer in this same university at the Faculty of Science and Management of Cultural Asset Organizations. Here he has been awarded the medal for cultural merits. He is a member of the “Inter-Ministerial Working Group for the development of Scientific and Technological Culture” and of the “Scientific Committee for the Dissemination of Scientific Culture” organised by the Ministry of University and Research. He is a member of the ECSITE (European Network for Science Centres and Museums) board, of the Kuratorium at the Deutsches Museum in Munich and of numerous scientific committees. He is a member of the Design Jury - ADI (Association for Industrial Design).

Fiorenzo Galli - ABSTRACT

La diffusione della cultura scientifica in Italia

La diffusione della cultura scientifica e tecnologica non è più un obiettivo posto da

istituzioni individuali che lavorano nel campo o da singoli paesi, ma sta diventando l’obiettivo di una politica imposta dal contesto internazionale.

Essa nasce in un momento di particolare importanza in cui si manifestano alcune

situazioni allarmanti riguardo il rapporto fra scienza e società, e in particolare i giovani, per

le quali è necessario prevedere un’azione mirata e strutturata.

Per rispondere a questa situazione è nato in Italia il Gruppo di Lavoro Interministeriale per lo

sviluppo della cultura scientifica e tecnologica che costituisce per la prima volta un organo istituzionale preposto a definire le linee di

intervento per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica del Paese, in linea

anche con le raccomandazioni e linee strategiche europee e internazionali. Il Gruppo comprende

esperti di quattro ministeri (Pubblica Istruzione, Università e Ricerca, Cultura e Innovazione), del

mondo della ricerca e della comunicazione scientifica. Le sue raccomandazioni e linee

strategiche riguardano l’attività e il ruolo della scuola, dell’università, delle istituzioni culturali

(inclusi i musei), le imprese, i media e la cittadinanza scientifica.

La presentazione si concentra sulla situazione corrente in Europa – e con particolare

riferimento alla situazione italiana – riguardo il rapporto fra i giovani e la scienza e studia alcune

linee strategiche e azioni concrete, con particolare riferimento alla collaborazione fra

scuole e musei.

Developing science culture in Italy Education in, and awareness of, science and technology is not any more the objective of single institutions working in the field or single countries, but is a demand at international level. This emerges in a moment in which the relationship between science and society – and in particular the young – is characterised by alarming data calling for explicit and structured action. In order to respond to this situation, the Inter-ministerial Group for the Development of Scientific and Technological Culture was born in Italy constituting - for the first time - an institutional organ aiming to identify guidelines at national level for greater public engagement in science and technology. The Group consists of experts from four Italian Ministries (Education, University and Research, Cultural Heritage, Innovation), the research community and the field of science. Its recommendations and strategies focus on the role of schools, universities, cultural institutions (including museums), companies, media and scientific citizenship. The presentation examines the current situation Europe, and in Italy in particular, with regards to science, technology and the young. It also presents the strategies and actions of the Inter-ministerial Group focusing in particular on the cooperation between schools and museums for the development of a scientific and technological culture.