cuoco in moto motomensa

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ottobre 2012 MOTOCICLISMO 174 Piccole moto, grandi viaggi TURISMO Ogni martedì Davide, in sella alla sua Beta Urban, fa il pendolare dalla Brianza al Lago di Como, dove si trova l’Ostello in cui lavora come cuoco. Spostandosi in una delle più belle zone d’Italia la sua è molto più di una banale esperienza di “commuting”: è un vero viaggio che, fortuna sua, si rinnova ogni settimana di Davide Marelli , foto Francesca Gasperi D urante un breve viaggio in auto- bus, sulla costa Cilena, incontrai un gruppo di studenti di archi- tettura, diretti alla facoltà di Valparaiso. Nel rammarico di non poter fare in moto quella stupenda strada costiera sul Pacifico, mi rivolsi ai ragazzi facendo loro notare quanto fortunati fossero nel potersi godere un simile tragitto, nel più banale e quotidiano degli spostamenti pendo- lari, il percorso casa/ lavoro (casa/scuola in realtà). Chiacchierando con loro, però, sco- prii che quel per- corso era una scelta consapevole: gli stu- denti sceglievano, quasi ogni giorno, un viaggio in autobus che richiedeva quasi 45 minuti in più ma faceva fare loro la strada litoranea invece che la “autopista” che li avrebbe portati a destinazione in maniera veloce e diretta, ma asettica, da A a B, punto. Il motivo era “la vida”, la vita, che va assaporata, piano, e goduta. Gli studenti di architettura di Val- paraiso, mi tornano in mente spesso, ogni volta che scelgo gli itinerari più suggestivi, per raggiungere un Un cuoco in moto posto, e sopratutto quando, una volta la settimana, devo spostarmi da casa fino al posto di lavoro. Casa: è in quella pangea metropolitana chiamata estremo hinterland milanese, o Brianza Monzese/ Comasca, (o Brianza Saudita, visto quanto petrolio si brucia sulle strade) una delle aree d’Europa più dense d’abitanti, di traffico, di industrie, di commerci. Il traffico ha un flusso organico tipo marea, che spinge i veicoli verso Milano all’alba, e li rimanda indietro in risacca nel pomeriggio. Se la conosci e ti sei organizzato per non subirla, alla Brianza stradale si sopravvive. Lavoro: è in uno dei pochi posti in Lom- bardia che vive di turismo estivo, il lago di Como. Organizzarsi per resistere alla bruttezza da “autopista” (leggasi tangenziali milanesi o strade provinciali qualsiasi) comprende qualche sacrificio logistico, e magari dei cambi di vita o di carriera radi- cali all’insegna del “disfrutar de la vida” lentamente. All’Ostello della Gioventù di Menaggio, che ospita turisti da tutto il mondo, soprattutto anglosassoni, con una percentuale stranamente alta di australiani, (non mi stupirebbe un giorno veder arrivare Adriana, con suo marito Casey Stoner, con prole al seguito) io ci CASCO E PADELLE Sotto, a sinistra, la cucina della motomensa, luogo pieno di pericoli, meglio indossare casco e guanti, (sotto la giacca da chef Davide giura di avere il paraschiena!). Nell’altra pagina, in grande, un cartello dell’ostello (sullo sfondo) con indicazioni per un mototurismo low cost: notte in camerata a 18 euro e pranzo a 10. Inquadrate il tag e guardatevi il video sul cuoco e la sua “motomensa”.

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ottobre 2012 • MOTOCICLISMO174

Piccole moto, grandi viaggiTURISMO

Ogni martedì Davide, in sella alla sua Beta Urban, fa il pendolare dalla Brianza al Lago di Como, dove si trova l’Ostello in cui lavora come cuoco. Spostandosi in una delle più belle zone d’Italia la sua è molto più di una banale esperienza di “commuting”: è un vero viaggio che, fortuna sua, si rinnova ogni settimana

di Davide Marelli, foto Francesca Gasperi

Durante un breve viaggio in auto-bus, sulla costa Cilena, incontrai un gruppo di studenti di archi-tettura, diretti alla facoltà di Valparaiso. Nel rammarico di non poter fare in moto quella

stupenda strada costiera sul Pacifico, mi rivolsi ai ragazzi facendo loro notare quanto fortunati fossero nel potersi godere un simile tragitto, nel più banale e quotidiano degli spostamenti pendo-lari, il percorso casa/lavoro (casa/scuola in realtà).

Chiacchierando con loro, però, sco-prii che quel per-corso era una scelta consapevole: gli stu-denti sceglievano, quasi ogni giorno, un viaggio in autobus che richiedeva quasi 45 minuti in più ma faceva fare loro la strada litoranea invece che la “autopista” che li avrebbe portati a destinazione in maniera veloce e diretta, ma asettica, da A a B, punto.

Il motivo era “la vida”, la vita, che va assaporata, piano, e goduta. Gli studenti di architettura di Val-paraiso, mi tornano in mente spesso, ogni volta che scelgo gli itinerari più suggestivi, per raggiungere un

Un cuocoin moto

posto, e sopratutto quando, una volta la settimana, devo spostarmi da casa fino al posto di lavoro.

Casa: è in quella pangea metropolitana chiamata estremo hinterland milanese, o Brianza Monzese/Comasca, (o Brianza Saudita, visto quanto petrolio si brucia sulle strade) una delle aree d’Europa più dense d’abitanti, di traffico, di industrie, di commerci. Il traffico ha un flusso organico tipo marea, che spinge

i veicoli verso Milano all’alba, e li rimanda indietro in risacca nel pomeriggio. Se la conosci e ti sei organizzato per non subirla, alla Brianza stradale si sopravvive. Lavoro: è in uno dei pochi posti in Lom-bardia che vive di turismo estivo, il lago di Como.

Organizzarsi per resistere alla bruttezza

da “autopista” (leggasi tangenziali milanesi o strade provinciali qualsiasi) comprende qualche sacrificio logistico, e magari dei cambi di vita o di carriera radi-cali all’insegna del “disfrutar de la vida” lentamente.

All’Ostello della Gioventù di Menaggio, che ospita turisti da tutto il mondo, soprattutto anglosassoni, con una percentuale stranamente alta di australiani, (non mi stupirebbe un giorno veder arrivare Adriana, con suo marito Casey Stoner, con prole al seguito) io ci

CasCo e padelleSotto, a sinistra, la cucina della motomensa, luogo pieno di pericoli, meglio indossare casco e guanti, (sotto la giacca da chef Davide giura di avere il paraschiena!). Nell’altra pagina, in grande, un cartello dell’ostello (sullo sfondo) con indicazioni per un mototurismo low cost: notte in camerata a 18 euro e pranzo a 10.

Inquadrate il tag e guardatevi il video sul cuoco e la sua “motomensa”.

ottobre 2012 • MOTOCICLISMO176

Piccole moto, grandi viaggiTURISMO

lavoro come chef, da due sono anche il direttore dell’o-stello, un lavoro di soddisfazione, in un bel contesto internazionale, che mi permette di fare dei bei viaggi durante l’inverno, quando l’ostello chiude e per 4 mesi mi trasformo io in viaggiatore. Dal 2012 nella sala da pranzo dell’ostello si tiene la Moto Mensa, la mensa del motociclista (nel box di pag. 179 tutti i dettagli).

La moto: il mezzo che, lentamente, mi porta da casa al lavoro è una Beta Urban, 200 cc e 100 kg, una montain-bike col motore, dolce, silenziosa, docile, comoda, italiana col cuore giappo. È un veicolo adatto alla strada costiera Cilena, che troppo diversa dalla statale Regina non è. La Regina è un antica via che da Milano portava a Coira (capitale dei Grigioni in Svizzera), passando per Como e dal Passo dello Spluga. Il tratto che da Como prosegue lungo tutto il lago per 60 km è quasi fedele al tracciato originale, di origine medievale. Il viaggio parte da Giussano, provincia (appena nata) di MB (Monza e Brianza) verso le 8.30 del mattino, un piccolo tubo impermeabile contiene il bagaglio con l’occorrente di una settimana sul lago. Prima tappa : la piazza Garibaldi di Cantù, un caffè, il giornale... a volte una brioche.

Cantù è un posto irraggiungibile. Ci arrivi solo attraverso strade di paese. Lontana da tutte le auto-strade, superstrade e persino dalla ferrovia, ha un centro interessante su un cocuzzolo e, pur trovandosi immersa in un area superurbanizzata, raggiungerla dà ancora un certo senso di conquista. La cittadina vive di

preparazione bagaglioSi carica la moto, si fugge dalla Brianza. In borsa giacca da chef e pantaloni sale e pepe.Il “tubo” impermeabile basta e avanza per una settimana al lavoro.

goodmorningmenaggio

Sopra, la vista dal quartiere Castello a

Menaggio, al centro il monte Grigna (2.600 m),

sulla destra il promontorio di Bellagio, in primo

piano i tetti del centro storico. Di fianco, h 8.00,

operazioni di beauty.

sosta ortaggiPrima di entrare in cucina

si passa dai fratelli Clerici, moto-fruttivendoli, ex

crossisti.

Praticamente una bici! 110 kg, 110 km all’ora, 25 km con un litro, la Urban mi è piaciuta molto e si adatta all’uso che ne devo fare. Spostamenti quotidiani brevi o brevissimi, in un territorio urbano verticale (il lago di Como), agilissima sugli stretti selciati del centro storico, sale gli scalini se serve, frena e curva con grande dolcezza. I comandi sono leggerissimi, si guida da sola. Una volta alla settimana si sobbarca uno spostamento di 100 km, tra andata e ritorno, su strade statali con

traffico, il bello è che è perfetta pure lì. Accessori obbligatori sono le borse laterali in poliestere pesante con copertura antipioggia, fatte da Tucano Urbano, il kit di fissaggio alla moto e, se si vuole fare delle mulattiere, i paramani. Piccolo difetto il serbatoio di 6 litri, che sono un po’ pochini, ma visti i 25 km/l si fanno comunque 150 km con un pieno. Il prezzo se paragonato a moto simili made in Cina (non importate in Italia) è alto, ma la qualità della Urban è ben superiore.

Beta Urban 200

ricordi di un passato glorioso di eccellente artigianato del legno, ora quasi definitivamente decaduto, e di tifo per la squadra di basket che si difende in serie A.

Il motociclismo a Cantù è rappresentato dalla strana coincidenza di due importatori di marchi di nicchia nel trial, Scorpa e Ossa.

A Como si accede attraverso la via Napoleona, una sorta di autostrada d’epoca che in un veloce discesone conduce di fronte a Porta Torre, l’accesso a sud delle mura medievali. Prima di scorgere il lago si attraversa lo splendido tandem tra i due monumenti cittadini più significativi, il Duomo di Como e la Casa del Fascio (ora sede della caserma della guardia di finanza).

Si guardano l’un l’altro e uno addirittura diventa, con le sue vetrate, lo specchio dell’altro, monumento del razionalismo italiano, prototipo dell’architettura moderna costruito nel 1936 e progettato dall’archi-tetto Giuseppe Terragni.

Lasciata Como parto in direzione nord, verso il lago; prima, però, serve una sosta rifornimento, quindi occorre espatriare. Arrivato a Cernobbio, con una pic-cola deviazione di 5 km (tra andata e ritorno) si rag-giunge la frontiera di Maslianico, nel Canton Ticino, Svizzera. La benzina senza piombo costa 35 centesimi in meno al litro rispetto all’Italia, certo si avrebbe un grande risparmio con moto con grossi serbatoi, la

tutta mia la CittàSopra, il lato “urbano” del Duomo di Como, fra binari del treno, traffico ... e Beta Urban.

ottobre 2012 • MOTOCICLISMO178

Piccole moto, grandi viaggiTURISMO

Urban ha una capacità di meno di 6 litri.Il percorso litoraneo fino ad Argegno scorre sotto

le ruote dolcemente per una quindicina di km, men-tre ho la mente già sul lavoro: decidere il menu della settimana considerando che i miei clienti sono ame-ricani, australiani o inglesi e tutti cercano un “taste of Italy”, però all’insegna del low cost.

I miei cavalli di battaglia si chiamano “lasagne”, “spaghetti carbonara”, “pesto Cinque Terre” e tutti i sabati sera, BBQ (che si legge barbechiù, cioè gri-gliata mista di carne).

L’ingresso ad Argegno è un attentato alla voglia di deviazione, magari con breve escursione sulla terra. L’orologio mi dice che si può fare, quindi svolto per la Val d’Intelvi e comincio a scalarne i tornanti. Gli stu-denti cileni approvano. La salita sul fianco della valle che forma il lago offre grandi vedute, la destinazione è Pigra, (nome quantomai adeguato alla risposta della ripresa della Betina). Dal paese parte una strada ex militare in parte asfaltata che porta a quota 1.400 m, fino all’Alpe di Colonno, da lì con dolci curve tra i pascoli si raggiungono il rifugio Boffalora e Venini, ai piedi del monte Tremezzo (1.700 m). Decido di deviare verso Ponna, per poi scendere verso la valle del Ceresio (il lago di Lugano). La strada si trasforma in un facile sterratone in discesa, perfetto per concen-trarsi sul paesaggio, sugli odori del bosco, sul ritmo che da queste parti scorre sereno, lento e naturale. Porlezza è una cittadina italiana su un lago quasi tutto

a CaCCia di fresCuraSopra e di fianco, si attraversa Argegno (CO) lasciando la strada litoranea “Regina”, per la Val d’Intelvi. Sotto, la stupenda vista dal prato antistante all’Alpe di Colonno, a Pigra (1.300 m).

La mensa “biker friendly”

La Moto Mensa è un ristorante dove il motociclista è benvenuto. Si materializza tutte le domeniche d’estate a Menaggio, presso la sala da pranzo dell’ostello della Gioventù. L’acqua del rubinetto è gratis, quella in bottiglia quasi, l’alcool lo vendiamo, ma preferiremmo che i biker non bevessero. Esiste comunque la possibilità di farsi 100 birre... basta prenotare un letto in ostello, e fermarsi a dormire. La colazione americana con uova pancetta e pancake è da provare!È una mensa perchè il servizio è self service, senza camerieri, ci si apparecchia e sparecchia da soli e, al suono della campana, ci si alza di

nuovo a prendere il piatto fumante. Camminare non può che giovare alle gambe anchilosate del biker. I prezzi sono ultra popolari e lo schermo da 50” dispensa gare superbike o del motomondiale a profusione.Ostello della gioventù di Menaggio “la Primula”via IV novembre 106, 22017 Menaggio (CO),tel. 0344/32356, www.lakecomohostel.comAperto dal 15 marzo al 5 novembre.

la ricetta del “fusillo sbagliato” (Wrong fusilli) tipico primo per turisti australiani, aspettando stoner.ingredienti per la salsa (6/8 persone): Basilico fresco 500 gaglio: 2 spicchimandorle sbucciate: 100 golio extravergine: 200 gParmigiano Reggiano: 100 gsale grosso: 25 gpanna da cucina 125 gcipolla gialla 250 gpolpa di pomodoro: 1 kg

Preparare il pesto alla genovese secondo la

tradizione, pestare in un mortaio l’aglio, le mandorle (i pinoli costano troppo!), il sale grosso, e aggiungere lentamente tutto il basilico; quando la salsa comincia a presentarsi cremosa, aggiungere olio extravergine e parmigiano.Nel frattempo si è fatto dorare le cipolle in olio extravergine in una pentola bassa tipo lionese e si è aggiunto uno spicchio d’aglio facendo attenzione a non bruciarlo. Quando le cipolle sono ben dorate versare la polpa di pomodoro. A fine cottura va messo un cucchiaino di zucchero di canna. Mischiare con pesto e panna. Unire ai fusilli cotti al dente, aggiungendo un mestolo di acqua di cottura. Buon appetito!

Il gusto della guida

svizzero, quello di Lugano. La bella cittadina di fron-tiera fa da testa tra la valle del Lago di Lugano e la Val Menaggio, che da est ad ovest unisce i due laghi alpini attraverso la statale 340. Menaggio, che dista 100 km e 100 anni da Milano, è l’ultima tappa del mio viag-gio da pendolare e una delle tre principali località turi-stiche che compongono il triangolo del centro lago, le altre meraviglie si chiamano Bellagio e Varenna. Prima di entrare in cucina passo dai fratelli Moto-cross, i Clerici (Augusto e Francesco), ex piloti di buon livello negli anni Settanta e Ottanta su asfalto e terra: sono i miei fornitori di frutta e verdura... la cassetta con sedano e pomodori diventa il mio bagaglio per questo ultimo km.

È l’ora di sporCarsi!Sterrato in quota tra platani e betulle, tra il rifugio Boffalora e l’Alpe di Ponna (CO).

ostello & dintorniSopra, la via dei Fabbri, a Menaggio: una scalinata nel quartiere del “Castello”. Di fianco, l’ostello.