Cultura per passione · compimento di un anno dedicato ... esempio di promozione cul- ... Giovedì...

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PERIODICO DI CULTURA * ARTE * COSTUME * TRADIZIONI Via G. B. Moroni 25 - Bergamo Tel. e Fax 035.230.430 www.circologreppi.it e-mail: [email protected] I l conferimento dell’Attestato di Benemerenza della Città di Bergamo giunge come felice compimento di un anno dedicato a festeggiare i 100 anni di attività. Ho ricevuto moltissime telefonate di felicitazioni e complimenti, anche da persone ormai lontane dalla vita del Greppi. Questo mi ha fatto molto piacere per i soci, i dirigenti, gli amici, i collabo ratori, i soste- nitori, per tutti quelli che ci hanno preceduto e che hanno ancora un ricordo tanto vivo. Gente che ha stretto amicizie, che ha vissuto momenti di entusiasmo e tempi dif- CENTO ANNI 110 e Lode ficili e delicati, persone che si sono conosciute, si sono frequentate e anche sposate. Persone che hanno dedicato il loro tempo e a volte le loro risorse per il bene di un’associazione a cui sono affezionati, persone alle quali dobbiamo tutta la nostra storia e gratitudine. Il 2014 è stato veramente impegna- tivo. Ricorderemo a lungo gli sforzi, le apprensioni, le soddisfazioni, i giorni e le serate occupate con i problemi più disparati, aggiusta- menti, rifacimenti, programmi fatti e disfatti, appuntamenti presi e Gaudium Magnum Annuntio vobis gaudium magnum: BENEMERENZA CIVICA Questa formula è usata, in momenti di ben più alto rilievo. È pure ricordata, in senso estensivoe generico, a proposito di qualsiasi elezione o nomina. L a Giunta del Comune di Ber- gamo ha conferito al Circolo Culturale Greppi la Benemerenza Civica per l’anno 2014. E’ una grande notizia, è l’evento che chiude in bellezza il Centena- rio della sua fondazione. Tra le motivazioni elencate nel docu- mento di nomina ricordiamo con grandissimo piacere la seguente espressione; ”… ha contribuito al prestigio della Città promuovendo con energia e appassionato impe- gno, nei suoi cento anni di storia, la valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Bergamo e della sua provincia...”. Siamo grati alla nostra Bergamo e alla Amministrazione Cittadina per il bellissimo Premio. * DICEMBRE 2014 * ANNO 15 * N. 6 Sommario Cultura per passione Ferruccio Guidotti 68° Concorso Fotografico Nazionale Il Greppi in Sud America La Pinella Sandro Allegretti pittore-restauratore Raviolificio “POKER” ...tutti contenti Poltronissima Il mondo di Gordio Milano Futura EXPO 2015 Carnevale Greppino Elezioni Angolo della poesia Tesseramento

Transcript of Cultura per passione · compimento di un anno dedicato ... esempio di promozione cul- ... Giovedì...

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iemPeriodico di cultura * arte * costume * tradizioni

Via G. B. Moroni 25 - BergamoTel. e Fax 035.230.430www.circologreppi.it

e-mail: [email protected]

Il conferimento dell’Attestato di Benemerenza della Città

di Bergamo giunge come felice compimento di un anno dedicato a festeggiare i 100 anni di attività.Ho ricevuto moltissime telefonate di felicitazioni e complimenti, anche da persone ormai lontane dalla vita del Greppi. Questo mi ha fatto molto piacere per i soci, i dirigenti, gli amici, i collabo ratori, i soste-nitori, per tutti quelli che ci hanno preceduto e che hanno ancora un ricordo tanto vivo. Gente che ha stretto amicizie, che ha vissuto momenti di entusiasmo e tempi dif-

Cento anni110 e Lode

ficili e delicati, persone che si sono conosciute, si sono frequentate e anche sposate.Persone che hanno dedicato il loro tempo e a volte le loro risorse per il bene di un’associazione a cui sono affezionati, persone alle quali dobbiamo tutta la nostra storia e gratitudine.Il 2014 è stato veramente impegna-tivo. Ricorderemo a lungo gli sforzi, le apprensioni, le soddisfazioni, i giorni e le serate occupate con i problemi più disparati, aggiusta-menti, rifacimenti, programmi fatti e disfatti, appuntamenti presi e

GaudiumMagnum

Annuntio vobis gaudium magnum:

BENEMERENZA CIVICAQuesta formula è usata,

in momenti di ben più alto rilievo.

È pure ricordata, in senso estensivoe generico, a proposito di qualsiasielezione o nomina.

La Giunta del Comune di Ber-gamo ha conferito al Circolo

Culturale Greppi la Benemerenza Civica per l’anno 2014. E’ una grande notizia, è l’evento che chiude in bellezza il Centena-rio della sua fondazione. Tra le motivazioni elencate nel docu-mento di nomina ricordiamo con grandissimo piacere la seguente espressione; ”… ha contribuito al prestigio della Città promuovendo con energia e appassionato impe-gno, nei suoi cento anni di storia, la valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Bergamo e della sua provincia...”. Siamo grati alla nostra Bergamo e alla Amministrazione Cittadina per il bellissimo Premio. *

DICEMBRE 2014 * ANNO 15 * N. 6

Sommario

Cultura per passione

Ferruccio Guidotti

68° Concorso Fotografico Nazionale

Il Greppi in Sud America

La Pinella

Sandro Allegretti pittore-restauratore

Raviolificio “POKER” ...tutti contenti

Poltronissima

Il mondo di Gordio

Milano Futura EXPO 2015

Carnevale Greppino

Elezioni

Angolo della poesia

Tesseramento

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disdetti, speranze e disillusioni, le ricerche dei migliori oratori e co-noscitori delle vicende e dei perso-naggi bergamaschi, le difficoltà per ottenere spazi espositivi. I risultati delle celebrazioni del Centenario del nostro Circolo sono stati rag-giunti con grande soddisfazione, la cittadinanza tutta ha usufruito delle attività del Greppi e anche i signori Soci hanno collaborato tantissimo partecipando in grande numero agli eventi predisposti.La prima importante iniziativa è stata l’esposizione allo Spazio Vi-terbi della Provincia per il pittore Angiolo Alebardi, personaggio che appartiene alla storia cultu-rale della Città. La seconda ben più complicata per le tante per-sone interessate è stata il ciclo di conferenze denominato “Genius Loci” dedicato ai bergamaschi che più hanno dato prestigio alla città; fortunatamente, per questi incon-tri il parroco di S. Alessandro don Gianni Carzaniga ha messo imme-diatamente a nostra disposizione il salone della Domus Alexandrina.Inoltre a cura dell’ex presidente Arnaldo Gualandris è stata posta una Santella denominata “Madon-na delle Farfalle” nel passaggio adiacente la chiesa di S. Rocco in via Broseta.Infine a novembre è stata orga-nizzata la mostra antologica di Ferruccio Guidotti, scultore vici-no al Circolo al quale dobbiamo la medaglia del logo.A nome del Circolo Greppi ringra-zio i Soci, i dirigenti, gli amici e i sostenitori del Greppi, che per un secolo hanno sostenuto e condiviso il cammino dellanostra associazione, ringrazio le persone che ci hanno ritenuto meritevoli della Benemerenza e si sono esposte per chiedere il pub-blico riconoscimento, e ringrazio le autorità comunali e provinciali che ci hanno sempre aiutato, specie con le sale espositive, e che hanno accettato di riservarci un posto d’o-nore in questa città che ci ha visti protagonisti di tantissime iniziative fra le quali, primi in città gli itinerari culturali dedicati al territorio, di mostre concorso di pittura, scul-tura, acquerello e fotografia da cui sono passati, quando erano ancora giovani sconosciuti, i migliori artisti bergamaschi.Ancora una volta è Natale!Un sincero augurio di felicità.

A.M.

Il Circolo Culturale G.Greppi si è distinto negli anni per atti-vità di ricerca, pubblicazione di testi, attività nelle scuole e di promozione turistica della Città, organizzazione di mo-stre, corsi, viaggi culturali e conferenze. Il Circolo è aggregazione, im-pegno, solidarietà e cultura, valori da tramandare e spazi di libera espressione. Il Circolo Culturale Greppi ha contribuito al prestigio della Città promuovendo con ener-gia e appassionato impegno, nei suoi cento anni di storia, la valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Bergamo e della sua provincia, qualifi-

Ecco le motivazioni nel comunicato del Comune di Bergamo:

candosi così come lodevole esempio di promozione cul-turale e territoriale. Il “Circolo Giuseppe Greppi” venne fondato il 20 feb-braio 1914 con lo scopo di coordinare la gestione delle attività sportive e di forma-zione giovanile all’interno dell’Oratorio dell’Immacolata (Parrocchia S. Alessandro in Colonna). La denominazione fu scelta per commemorare il fonda-tore dell’Oratorio, il grande filantropo ed educatore ber-gamasco Giuseppe Greppi (1826 – 1913), il suo esem-pio, il suo insegnamento ed il suo alto profilo morale.

Benemerenza Cittadina

Cultura per passioneQuesto è lo spirito che ha animato il Circolo Greppi nato 100 anni fa con una bellissima visione di progetto culturale.Uomini e donne del Greppi lo hanno sempre realizzato con impegno e competenza. E anche se vocaboli come morale, impegno, rigore, competenza ci collocano un po’ distanti da questi tempi, io, come Socio e ora come Presidente, del Circolo Culturale G. Greppi ne vado fiero. A.M.

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Riportiamo un gradito messaggio ricevuto nei giorni del riconosci-mento:

“Indirizzo questo messaggio ad Aldo Monti, gradito ospite del Sa-lotto, presidente del Circolo Grep-pi, a cui siamo infinitamente rico-noscenti per il costante impegno in questo sodalizio che gli permette di continuare a mantenere un ruolo da protagonista nella vita culturale della nostra città.Il riconoscimento acquista anco-ra maggior valore perché viene assegnato proprio in occasione del centenario del Circolo, nato a Bergamo nel 1914 alla vigilia della Prima Guerra Mondiale.A nome del Salotto Marsetti espri-mo quindi al presidente Aldo Monti un sentito e partecipato compiaci-mento e una personale gratitudine per il meritato riconoscimento e auspico che possa continuare an-cora con sempre nuovo vigore ed entusiasmo a proporci iniziative culturali.”

Sergio Primo Del Bello SALOTTO MARSETTI

Il nostro Presidente Aldo Monti riceve, per il Circolo Greppi, la Benemerenza Cittadinadal Sindaco Giorgio Gori e dalla Presidente del Consiglio comunale Marzia Marchesi

A chiusura della manifestazione ’Ensemble del Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo diretto dal M° Enrico Casazzaha eseguito un concerto dedicato alle imminenti festività natalizie.

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Gui

dotti MOSTRA ANTOLOGICA

ex Chiesa della MaddalenaBergamo - via Sant’Alessandro, 391-16 novembre 2014

ORARI MOSTRA: DA LUNEDì A VENERDì: 15-19 - SABATO E FESTIVI 10-12 - 15-19

Circolo Culturale G. GreppiCentenario

1914 -2014

Cultura per passione

PROVINCIA DI BERGAMO

COMUNE DI BERGAMO

Con il sostegno di:

avvenimenti culturali

Le cerimonie del centenario della fondazione del Circolo Culturale G. Greppisono state l’occasione per onorare la memoria e le opere dello scultore Ferruccio Guidotti,

affezionato sostenitore, a cui il nostro sodalizio si è affidato per ideare e realizzaAre il logo istituzionale.

La medaglia modellata nel 1984 per gli ottant’anni della nostra associazionee in occasione della mostra “gli stemmi dei Vescovi della città di Bergamo”,

è tuttora l’icona di identificazione artistica e culturale del nostro circolo.

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“Quando un Artista misura e interroga se stesso per darsi delle risposte, alla ricerca dei motivi che lo spingono a manifestare il proprio ‘io’ inventivo con autonomia di linguaggio e personalità

inconfondibile, difficilmente sfugge al tormento e alle tentazioni della storia quotidiana. Di certo, sentendo spalancarsi la por-

ticina segreta dell’anima come ingresso in un’area del mistero e del fascino, d’un tratto ritrova le motivazioni ricercate che si affollano quali sensazioni non più ignote. è un’esperienza che

accade a chi, Artista, è impegnato non ad inseguire la notorietà bensì a sostenere la quotidiana, dura ma invidiabi-le battaglia alla ricerca della Bellezza, traguardo di un gesto culturale ricco di sofferenza e di solitudine. Ma dai risvolti di

elevato blasone interiore”.

(Dal volume “Ferruccio Guidotti”-Testo di Amanzio Possenti

Edizione Circolo Greppi per la mostra di Guidotti 2014)

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Le parole del giornalista Amanzio Possenti sono l’illuminante panora-mica della vita e del lavoro di Gui-dotti che il Circolo ha avuto l’onore di ricordare a due anni dalla scomparsa.Amanzio Pos-sent i ha sa-p i e n t emen t e presentato lo s cu l to r e con l’entusiasmante slancio di una splendida ami-cizia.Personaggi della cultura berga-masca, collezionisti, amanti d’arte e nuove generazioni hanno let-teralmente popolato la sala della mostra attratti dalle sculture, dai dipinti e dalla vita raccontata da immagini di grande formato.

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Le cerimonie del centenario della fondazione del Circolo Culturale G. Greppi sono state l’occasione per onorare Ferruccio Guidotti, affe-zionato sostenitore, a cui il nostro sodalizio si è affidato per ideare e realizzare il logo istituzionale.La medaglia modellata nel 1984 per gli ottant’anni della nostra associazione e in occasione della mostra “gli stemmi dei Vescovi della città di Bergamo”, è tuttora l’icona di identificazioneartistica e culturale del nostro circolo.Gli oggetti rappresentati richia-mano le molteplici attività che vi si svolgono.Il Greppi, con questa mostra an-tologica, vuole ricambiare così l’ispirata composizione eseguita con grande conoscenza delle fondamentali leggi estetiche che lo scultore Guidotti ha racchiuso

in una immediata visione che si allaccia al linguaggio delle forme e all’antica tradizione dell’arte dei simboli.

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Sommario

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Giovedì ho accolto l’invito a vi-sitare in anteprima la Mostra

in allestimento che annualmente il Circolo Greppi - Sezione Fotografi propone all’attenzione dei fotoa-matori italiani. Incuriosito dall’alo-ne di mistero che la proposta sem-brava racchiudere e gratificato dal desiderio espressomi di conoscere il mio parere sulla proposta espo-sitiva, mi sono chiesto, cammin fa-cendo (dallo stadio ove parcheggio alla ex Chiesa della Maddalena) che cosa si potesse proporre di nuovo in una mostra che nel suo lungo cammino a cavallo di 2 secoli ha visto gli allestimenti crescere e migliorare di anno in anno, sino ad arrivare ad un top oltre il quale la

stessa immaginazione ha difficoltà a trovare nuovi orizzonti.Pensavo alla tradizionale bella mo-stra, con ottime immagini stampa-te da supporti digitali per consen-tire a tutti i visitatori di godere di

realtà o elaborazioni toccandole... con mano, senza dover per forza assistere ad una proiezione in oc-

Concorso Fotografico Nazionale Città di Bergamo

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1914 - 2014

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casione della premiazione che non sempre coincide con il tempo libero o con gli impegni del visitatore.Quando arrivo in Mostra trovo Nuc-cio con gli amici del Circolo Greppi indaffarati ad ultimare l’allestimen-to: le voci si sommano al ronzio del trapano, il martello non cessa di battere quasi a scandire le ore che ormai mancano all’inaugurazione, l’abbinamento di titoli ed autori alle opere esposte trova più di qualche difficoltà sino a quando Franco non estrae dal classico cilindro il verbale della giuria e l’elenco delle opere premiate ed ammesse, Aldo con Paolo e Fulvio è alle prese con i totem alti due metri che devono essere personalizzati per la ras-

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Concorso Fotografico Nazionale Città di Bergamo

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segna facendo aderire con preci sione tipografica le gigantografie predisposte, Ulisse è all’eterna ricerca del millimetro mancante nella spettacolare composizione a pannelli che accoglie il visitatore.Subito mi colpiscono la grandezza e godibilità delle foto esposte: le opere premiate misurano infatti cm.100x66, mentre una selezione delle opere ammesse in concorso cm. 70x46 nonchè la presenza in mostra di una selezione delle ope-re dello scultore Ferruccio Guidotti al quale il Circolo Greppi, d’intesa con la famiglia, ha dedicato nelle scorse settimane e negli stessi

Giovedì ho accolto l’invito a visitare in anteprima la Mostra in allestimento

che annualmente il Circolo Greppi - Se-zione Fotografi propone all’attenzione dei fotoamatori italiani. Incuriosito dall’alone di mistero che la proposta sembrava racchiu-dere e gratificato dal desiderio espressomi di conoscere il mio parere sulla proposta espositiva, mi sono chiesto, cammin facendo (dallo stadio ove parcheggio alla ex Chiesa della Maddalena) che cosa si potesse pro-porre di nuovo in una mostra che nel suo lungo cammino a cavallo di 2 secoli ha visto gli allestimenti crescere e migliorare di anno in anno, sino ad arrivare ad un top oltre il quale la stessa immaginazione ha difficoltà a trovare nuovi orizzonti.

Pensavo alla tradizionale bella mostra, con ottime immagini stampate da supporti digitali per consentire a tutti i visitatori di godere di realtà o elaborazioni toccandole... con mano, senza dover per forza assistere ad una proiezione in occasione della premia-zione che non sempre coincide con il tempo libero o con gli impegni del visitatore.Quando arrivo in Mostra trovo Nuccio con gli amici del Circolo Greppi indaffarati ad ultimare l’allestimento: le voci si sommano al ronzio del trapano, il martello non cessa di battere quasi a scandire le ore che ormai mancano all’inaugurazione, l’abbinamento di titoli ed autori alle opere esposte trova più

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Giovedì ho accolto l’invito a vi-sitare in anteprima la Mostra

in allestimento che annualmente il Circolo Greppi - Sezione Fotografi propone all’attenzione dei fotoa-matori italiani. Incuriosito dall’alo-ne di mistero che la proposta sem-brava racchiudere e gratificato dal desiderio espressomi di conoscere il mio parere sulla proposta espo-sitiva, mi sono chiesto, cammin fa-cendo (dallo stadio ove parcheggio alla ex Chiesa della Maddalena) che cosa si potesse proporre di nuovo in una mostra che nel suo lungo cammino a cavallo di 2 secoli ha visto gli allestimenti crescere e migliorare di anno in anno, sino ad arrivare ad un top oltre il quale la

stessa immaginazione ha difficoltà a trovare nuovi orizzonti.Pensavo alla tradizionale bella mo-stra, con ottime immagini stampa-te da supporti digitali per consen-tire a tutti i visitatori di godere di

realtà o elaborazioni toccandole... con mano, senza dover per forza assistere ad una proiezione in oc-

Concorso Fotografico Nazionale Città di Bergamo

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casione della premiazione che non sempre coincide con il tempo libero o con gli impegni del visitatore.Quando arrivo in Mostra trovo Nuc-cio con gli amici del Circolo Greppi indaffarati ad ultimare l’allestimen-to: le voci si sommano al ronzio del trapano, il martello non cessa di battere quasi a scandire le ore che ormai mancano all’inaugurazione, l’abbinamento di titoli ed autori alle opere esposte trova più di qualche difficoltà sino a quando Franco non estrae dal classico cilindro il verbale della giuria e l’elenco delle opere premiate ed ammesse, Aldo con Paolo e Fulvio è alle prese con i totem alti due metri che devono essere personalizzati per la ras-

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Concorso Fotografico Nazionale Città di Bergamo

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segna facendo aderire con preci sione tipografica le gigantografie predisposte, Ulisse è all’eterna ricerca del millimetro mancante nella spettacolare composizione a pannelli che accoglie il visitatore.Subito mi colpiscono la grandezza e godibilità delle foto esposte: le opere premiate misurano infatti cm.100x66, mentre una selezione delle opere ammesse in concorso cm. 70x46 nonchè la presenza in mostra di una selezione delle ope-re dello scultore Ferruccio Guidotti al quale il Circolo Greppi, d’intesa con la famiglia, ha dedicato nelle scorse settimane e negli stessi

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di qualche difficoltà sino a quan-do Franco non estrae dal classico cilindro il verbale della giuria e l’elenco delle opere premiate ed ammesse, Aldo con Paolo e Fulvio è alle prese con i totem alti due metri che devono essere perso-nalizzati per la rassegna facendo aderire con preci sione tipografica le gigantografie predisposte, Ulisse è all’eterna ricerca del millimetro mancante nella spettacolare com-posizione a pannelli che accoglie il visitatore.Subito mi colpiscono la grandezza e godibilità delle foto esposte: le opere premiate misurano infatti cm.100x66, mentre una selezione delle opere ammesse in concorso cm. 70x46 nonchè la presenza in mostra di una selezione delle ope-re dello scultore Ferruccio Guidotti al quale il Circolo Greppi, d’intesa con la famiglia, ha dedicato nelle scorse settimane e negli stessi locali una retrospettiva di grande successo.Ecco quindi che la rassegna si sviluppa con grande respiro sulle pareti espositive stilizzate della ex Chiesa della Maddalena in una suc-cessione di immagini coinvolgenti ed accattivanti, risultato diricerca e di tecnica di prim’ordine cui si unisce una sensibilità artisti-

La professoressa Nardari con alcuni studenti in visita alla mostra

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PRIMO PREMIO – Veggi Giulio EFIAP/G MFIAP – Vercelli – S.F. Subalpina – “Fornace n. 4” ‘14

SECONDO PREMIO – Stuppazzoni Paolo AFI 1 stella – Baricella (BO) – Sonic - “Buskers” 13

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ca non comune, intervallate dalleopere del maestro Guidotti che ripercorrono, in mirabile sintesi, la sua vita artistica.Rivedendo in quel contesto le sue opere, già visionate per altro durante la mostra a lui dedicata, non ho potuto non andare con il pensiero alle numerose visite effettuate presso il suo studio in via Pignolo negli anni 80/90 ed all’accoglienza sempre essenziale ma cordiale con cui Guidotti mi accoglieva, sia che lo scopo fosse quello di invitarlo per partecipare alla giuria della Mostra di Pittura/Scultura Don A. Foppa, sia che fosse l’acquisto di un suo pezzo o la commissione di un opera da progettare e realizzare.Ed è così che nella suggestiva austera atmosfera della ex chiesa della Maddalena, tra l’altro sa-pientemente dotata di una illumi-nazione aggiuntiva predisposta e voluta dagli organizzatori, che la fotografia si fonde con la scultura creando un insieme che non può lasciare indifferente il visitatore, da sempre alla ricerca del bello, dell’essenziale, del gratificante, di tutto quanto in grado di rigenera-re anche solo per un attimo il suo

TERZO PREMIO – Righeschi Enzo AFI BFI EFIAP/B ESFIAP – Montevarchi (AR) – F.F. Mochi – “Murales” ‘14

SEGNALATO – Garzone Cristina AFI EFIAP/B Pratolino (FI) – G.F. Il Cupolone“Piccoli minatori” ‘14

animo, dimenticando le ansie del presente.Un allestimento di assoluta eccel-lenza che è testimonianza di come si possano realizzare iniziative di

valore assoluto anche con scarsi mezzi e senza sponsorizzazioni di rilievo da parte di un Circolo che ha festeggiato il suo Centenario con il motto “Cultura per passione”. E.D.

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PREMIO AL CIRCOLO CON IL MAGGIOR NUMERO DI PARTECIPANTI E DI AMMESSIFotoamatori Francesco Mochi BFI – Montevarchi (AR)

SEGNALATOZagolin Sandra AFI EFIAPPiove di Sacco (PD) – F.C.

Chiaroscuro“Young old Mary” ‘13

SEGNALATORaimondi Paolo AFIAPAscoli Piceno – Photo Digital Club “Alta società 2” - ‘14

PREMI SPECIALI

FOTO SPORTIVARistori Mario– Motevarchi (AR) – F. F. Mochi

“Rafting sull’Aurino n. 4” IN

FOTO PAESAGGIOBartolini Marco– Motevarchi (AR) – F. F. Mochi

“African Beach” ‘13

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PREMI SPECIALI

FOTO ARCHITETTURAMinorello Marzio AFI AFIAP

Brugine (PD) – F.C.Chiaroscuro

“Parigi tha Japanese Bridge O1” ‘11

FOTO NATURARossi Mirco – Osio Sotto (BG)

C.F. Verdello“L’occhio del caimano” ‘13

FOTO RITRATTOMazzucco G. Battista EFIAP/S AFI

Latina – F.C. Latina“Mezzogiorno” ‘14

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Racconti di viaggio

il Greppi in Sud americaalla scoperta della Patagonia e delle cascate dell’iguazùUna terra apparentemente inospitale, ti prende ed affascina man mano vivi la sua natura.Al rientro da un viaggio indimenticabile, che ha superato ogni aspettativa è bello ricordare quanto vissuto.

L’esibizione di nostri ballerini a El Caminito.

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Già dall’alto, Buenos Aires, si presenta immensa; proveremo

poi concretamente la larghezza proverbiale delle sue strade!

Il tanto temuto viaggio notturno si è concluso e mettiamo piede sul suolo Argentino!Ci accoglie Patrizia che con un italiano simpaticamente velato di spagnolo ci spiega già le prime istruzioni per “l’uso” della città. Avevamo cambiato il programma perché, chi stanco, potesse ripo-sarsi ma per la sosta pomeridiana non c’è stata alcuna adesione; la curiosità di conoscere la metropoli ha spinto tutti a prendere parte ad una passeggiata verso uno dei punti più significativi:Plaza de Mayo!Appena fuori “casa” l’obelisco di Avenida 9 de Julio, larga ben 140 metri, ci appare in tutta la sua altezza; sarà il nostro “faro” negli spostamenti che faremo in città.L’emozione di entrare nella Casa Rosada, famosa anche da noi per Evita Peron, ci fa dimenticare la fatica del viaggio così come la bel-

lezza della piazza che oggi accoglie una dimostrazione dei parenti dei soldati periti nella guerra delle Malvinas.La piazza circondata da bellissi-me spianate fiorite di jacaranda, ospita regolarmente mamme o parenti dei “desaparecidos” di cui purtroppo è ben nota la tragedia.Con il naso all’insù o l’occhio nel mirino per chi ha la macchina fo-tografica, cogliamo gli aspetti più accattivanti della piazza.Questo è un giorno di festa nazio-nale; la città ci appare ancora più bella senza il traffico caotico dei giorni feriali ed anche un po’ son-nolenta (forse gli argentini hanno fatto festa la notte prima mentre noi combattevamo in aereo con il sonno che non voleva arrivare). A cena il primo incontro con la carne argentina di sapore squisito

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e dalle generose dimensioni! Le porzioni sono davvero esagerate, fuori da ogni aspettativa!Oggi Patrizia ci accompagna per la visita alla città e, date le dimen-sioni, procediamo con il pullman;

attraversiamo i vari quartieri che si distinguono dalla nazionalità dei fondatori. Uno dei più suggestivi, manco a dirlo, il quartiere Boca, edificato dai genovesi, con le ca-ratteristiche case coloratissime una diversa dall’altra. Si sussurra che, da buoni genovesi, usassero gli avanzi di vernice.Qui ci siamo esibiti in complicatis-simi passi di tango: baldi giova-notti per le signore e truccatissime ballerine per i signori. Migliaia di

fotografie hanno documentato le esibizioni!In alcuni punti della città la strada si affianca al “mare”, ma è solo il Rio della Plata che per la sua estensione da l’impressione di un mare.La serata è dedicata al tango: un bellissimo spettacolo ci mostra quello che è forse il ballo più sen-suale di sempre, accreditatosi via via nel tempo in tutto il mondo dopo la sua nascita nei bassifondi e nei locali più malfamati del porto di Buenos Aires; davvero emozio-nante! La città presenta contrasti eviden-tissimi: modernissimi grattacieli, bellissime ville stile liberty, palazzi signorili convivono, apparente-mente senza problemi, con ba-raccopoli in mattoni che “riempio-no” gli svincoli delle superstrade cittadine.

Eleganti viali, periferiche vie mal-conce e la presenza dei senzatetto con l’intera famiglia al seguito, anche nelle zone centrali, ne te-stimoniano i contrasti.Non poteva mancare una visita a

Puerto Madero, il restaurato vec-chio porto della città, dove fa bella mostra di sé il ponte della Mujer di Calatrava ed una infinità di negozi e ristoranti ricavati nei vecchi ma-gazzini che ti accompagnano nella passeggiata lungo la darsena.Prima di prendere il volo verso la Terra del Fuoco la ciliegina sulla torta: il teatro Colon, uno dei più famosi al mondo, che è stato pos-sibile visitare e scoprirne così tutte le bellezze.

* * *Ushuaia ci riceve in una serata uggiosa con una fastidiosa piogge-

rella e subito facciamo conoscenza con il vento che ci accompagnerà, più o meno impetuoso, per tutto il periodo che trascorreremo in Pa-tagonia; sentiamo anche la diffe-renza di temperatura e finalmente possiamo mettere alla prova tutta la nostra attrezzatura apposita-mente acquistata contro il freddo la pioggia ed il vento!Posto in collina e affacciato sul gol-fo, ci accoglie un caldo e bellissimo hotel. Un imminente tramonto ci annuncia una vista stupenda!La serata si riempie con l’assaggio dei primi sapori di questa terra a prima vista un po’ inospitale.Il mattino seguente non si perde tempo ed accompagnati da Laura, guida locale, iniziamo a scoprire le bellezze naturali del Parco Nazio-

nale della Terra del Fuoco.Qui il gruppo si separa, alcuni sal-gono sul trenino usato un tempo dai galeotti, costretti al taglio della legna nella foresta, percorrono un tratto della ferrovia ammirando

paesaggi inattesi mentre gli altri procedono con il pullman fino alla

Ensanada Zaratiegui, una bellis-sima baia circondata dalle Ande Cilene innevate, dove l’acqua as-solutamente ferma appare come una “lamina” d’argento.In un avamposto di legno collocato su un piccolo molo malconcio riu-sciamo a farci imprimere l’annullo postale che ricorda la Terra del Fuoco, “la fin del mundo”.Poco dopo il gruppo si ricompat-ta e con una breve passeggiata scopriamo le dighe dei castori che stanno letteralmente “divorando” la foresta porzioni della quale compongono un paesaggio spet-trale di piante biancastre mezze rinsecchite.Più avanti la baia Lapataia, riparata al suo imbocco dalla Isla Redonda, ripropone a perdita d’occhio l’effet-to argenteo della rada di Ensanada Zaratiegui.Qui siamo alla fine della “Ruta Na-cional n° 3” a 3.079 Km da Buenos Aires.Al lago Roca ci aspetta un altro spettacolo stupendo: enormi nu-voloni sovrastano il cielo rendendo il paesaggio uno sfumato di grigio, viola e blu scuro con le acque plumbee estremamente mosse da un vento impossibile che si insinua

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e dalle generose dimensioni! Le porzioni sono davvero esagerate, fuori da ogni aspettativa!Oggi Patrizia ci accompagna per la visita alla città e, date le dimen-sioni, procediamo con il pullman;

attraversiamo i vari quartieri che si distinguono dalla nazionalità dei fondatori. Uno dei più suggestivi, manco a dirlo, il quartiere Boca, edificato dai genovesi, con le ca-ratteristiche case coloratissime una diversa dall’altra. Si sussurra che, da buoni genovesi, usassero gli avanzi di vernice.Qui ci siamo esibiti in complicatis-simi passi di tango: baldi giova-notti per le signore e truccatissime ballerine per i signori. Migliaia di

fotografie hanno documentato le esibizioni!In alcuni punti della città la strada si affianca al “mare”, ma è solo il Rio della Plata che per la sua estensione da l’impressione di un mare.La serata è dedicata al tango: un bellissimo spettacolo ci mostra quello che è forse il ballo più sen-suale di sempre, accreditatosi via via nel tempo in tutto il mondo dopo la sua nascita nei bassifondi e nei locali più malfamati del porto di Buenos Aires; davvero emozio-nante! La città presenta contrasti eviden-tissimi: modernissimi grattacieli, bellissime ville stile liberty, palazzi signorili convivono, apparente-mente senza problemi, con ba-raccopoli in mattoni che “riempio-no” gli svincoli delle superstrade cittadine.

Eleganti viali, periferiche vie mal-conce e la presenza dei senzatetto con l’intera famiglia al seguito, anche nelle zone centrali, ne te-stimoniano i contrasti.Non poteva mancare una visita a

Puerto Madero, il restaurato vec-chio porto della città, dove fa bella mostra di sé il ponte della Mujer di Calatrava ed una infinità di negozi e ristoranti ricavati nei vecchi ma-gazzini che ti accompagnano nella passeggiata lungo la darsena.Prima di prendere il volo verso la Terra del Fuoco la ciliegina sulla torta: il teatro Colon, uno dei più famosi al mondo, che è stato pos-sibile visitare e scoprirne così tutte le bellezze.

* * *Ushuaia ci riceve in una serata uggiosa con una fastidiosa piogge-

rella e subito facciamo conoscenza con il vento che ci accompagnerà, più o meno impetuoso, per tutto il periodo che trascorreremo in Pa-tagonia; sentiamo anche la diffe-renza di temperatura e finalmente possiamo mettere alla prova tutta la nostra attrezzatura apposita-mente acquistata contro il freddo la pioggia ed il vento!Posto in collina e affacciato sul gol-fo, ci accoglie un caldo e bellissimo hotel. Un imminente tramonto ci annuncia una vista stupenda!La serata si riempie con l’assaggio dei primi sapori di questa terra a prima vista un po’ inospitale.Il mattino seguente non si perde tempo ed accompagnati da Laura, guida locale, iniziamo a scoprire le bellezze naturali del Parco Nazio-

nale della Terra del Fuoco.Qui il gruppo si separa, alcuni sal-gono sul trenino usato un tempo dai galeotti, costretti al taglio della legna nella foresta, percorrono un tratto della ferrovia ammirando

paesaggi inattesi mentre gli altri procedono con il pullman fino alla

Ensanada Zaratiegui, una bellis-sima baia circondata dalle Ande Cilene innevate, dove l’acqua as-solutamente ferma appare come una “lamina” d’argento.In un avamposto di legno collocato su un piccolo molo malconcio riu-sciamo a farci imprimere l’annullo postale che ricorda la Terra del Fuoco, “la fin del mundo”.Poco dopo il gruppo si ricompat-ta e con una breve passeggiata scopriamo le dighe dei castori che stanno letteralmente “divorando” la foresta porzioni della quale compongono un paesaggio spet-trale di piante biancastre mezze rinsecchite.Più avanti la baia Lapataia, riparata al suo imbocco dalla Isla Redonda, ripropone a perdita d’occhio l’effet-to argenteo della rada di Ensanada Zaratiegui.Qui siamo alla fine della “Ruta Na-cional n° 3” a 3.079 Km da Buenos Aires.Al lago Roca ci aspetta un altro spettacolo stupendo: enormi nu-voloni sovrastano il cielo rendendo il paesaggio uno sfumato di grigio, viola e blu scuro con le acque plumbee estremamente mosse da un vento impossibile che si insinua

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I Cuernos del Paine27Carpe Diem

a guardia delle buche dove sono riparati i piccoli o le uova.Passeggiano con noi o ci tagliano la strada sempre con quella comica andatura che li rende particolar-mente divertenti.Salutiamo Punta Arenas per por-tarci a Puerto Natales, siamo in Cile, ed allora oggi pomeriggio ci “godiamo” la Pampa cilena!!!Durante il trasferimento attraver-siamo il villaggio di Villa Tehuel-ches, oggi 150 abitanti, dal nome degli indios primi abitanti di questa parte della Patagonia.L’hotel Remota che ci ospita è una struttura molto particolare e modernissima, le sue enormi vetrate permettono di ammirare uno stupendo tramonto sul “Seno Ultima Esperanza” mentre il solito vento fortissimo sferza le poche piante e l’erba, lasciata crescere, del giardino.Il mattino seguente, sempre ac-compagnati dalla nostra guida Veronica, ci addentriamo nel Parco National Torres del Paine.La prima sosta è per visitare la caverna del Milodonte un animale preistorico di cui si vede una ripro-duzione, ma sembra che la leggen-da lo abbia piuttosto “ingrandito” rispetto alle sue dimensioni reali.Durante il percorso incontriamo un gruppo di nandù che pascolano liberamente ed un branco di gua-

nachi osservato dall’alto dalla loro “sentinella” che vigila su tutti.Nel fiume stazionano una serie di

elegantissimi cigni dal collo nero e stupendi fenicotteri rosa. Il tutto sembra appositamente preparato

Le Torres del Paine

28 Carpe Diem

per gli scatti dei fotografi.La giornata non pareva propizia per ammirare il paesaggio e aveva-mo il timore di non vedere i grandi denti delle cime del Paine, ma una felice sferzata di vento ci ha fa-voriti permettendoci di ammirare l’imponenza e l’eleganza di questo massiccio roccioso la cui bellezza culmina nelle sue cime!Spet taco la-ri le vedute dei laghi del parco dal lago Sarmiento, il lago Pehoé, il lago Toro, la Laguna verde ognuno con le sue vedute ed i colori particolari!Per finire con il lago Grey dove, da una costiera infinitamente lunga abbiamo visto i primi iceberg az-zurri galleggiare nelle sue acque.Anche in questa giornata lo spet-tacolo della natura ha catturato i nostri occhi ed ha liberato in noi emozioni infinite! Per il pranzo si è scatenata una “dura” competizione con un gruppo di giapponesi per conquistarci il nostro posto a sedere in un locale ideato per cinquanta persone che ne conteneva almeno il doppio. Naturalmente, da buoni italiani, la nostra fila non coincideva pro-priamente con i canoni inglesi, ma certamente nemmeno la loro ne seguiva le regole.Questa mattina non ci alziamo

prestissimo, non è una carineria di Veronica, ma semplicemente perchè gli uffici della frontiera tra Cile ed Argentina aprono solo alle 8 e 30.

* * *El Calafate, terra della Presiden-tessa Cristina Kirchner, ci aspetta e la raggiungiamo nel primo pome-

riggio; la cittadina ha un aspetto gradevole con il suo viale princi-pale e le strade che si diramano perpendicolarmente da esso.La nostra prima preoccupazione è di occuparci dello stomaco che reclama un rifornimento, ed in se-

guito, una sbirciatina ai negozi di souvenirs che espongono anche la

‘rosa degli lncas’ splendida verietà di Rodocrosite usata in gioielleria per ricavarne eleganti gioielli: pane per i denti delle signore che hanno la possibilità di sbizzarrir-si nella ricerca di qualche pezzo unico.Il giorno dopo con Silvia, la guida di El Calafate, iniziamo la navigazione sul Lago Argentino; un forte vento

contrario contra-sta la risalita del catamarano verso il Brazo Norte e poi il Brazo Upsa-la. Enormi spruzzi di acqua si alzano dalla prua innaf-fiando i fotografi

appostati con le loro fotocamere.Ma tutto questo non scoraggia nessuno e tutti all’erta per ammi-rare gli iceberg azzurri che fanno mostra di se’ galleggiando tra le onde.Percorriamo il lago argentino, e poi, dritto, davanti a noi, gli ice-berg immensi e di un colore quasi trasparente. Siamo euforici e non sentiamo nemmeno il freddo pun-gente. Bellissimo.Da lontano avevamo ammirato quelli del Lago Grey, ma visti da vicino, come oggi, sono uno spet-tacolo unico; le loro forme strane ed il colore di un intenso azzurro accrescono la meraviglia di chi guarda e di chi fotografa.Il catamarano va veloce verso il Brazo Upsala, dal nome del ghiac-

Ushuaia. ….nella fresca aria estiva i papaveri amapola e i lupini multicolori sembravano risplendere di luce propria...

Dal libro “Patagonia Café Express” di Annibale Battaglia

29Carpe Diem

ciaio che con tutta la sua imponen-za ci si para davanti lasciando tutti a bocca aperta.Ma la giornata ci aspetta per ul-

teriori sorprese e la navigazione riprende risalendo il Brazo verso la Estancia Cristina; qui si formano i gruppi per salire sui fuoristrada

che ci porteranno attraverso la boscaglia, su in alto, sulle vicine montagne.Il percorso è a dir poco accidentato

30 Carpe Diem

siamo diretti al Perito Moreno for-se il punto più famoso del nostro viaggio.Durante il tragitto abbiamo l’op-portunità di veder da vicino un condor che dopo diversi volteggi plana in un prato vicino alla strada! Il pullman viene bloccato e tutti si precipitano per scattare fotografie; non capiterà certo un’altra oppor-tunità simile!La strada costeggia il Brazo Ricco del Lago Argentino, curve e con-trocurve punteggiano il percorso

ed una manovra più decisa delle altre ci fa scivolare tutti in avanti: uno sopra l’altro tra le risate ge-nerali.Lasciati i 4x4, iniziamo una risalita su una pietra di un vivissimo rosso rame con venature scure e ocra ed impressi nella roccia erano chiara-mente visibili fossili millenari.Appena giunti sulla cima ci accoglie un forte e terribile vento contrario ma che non ci impedisce di avere una visione fantastica.Siamo sopra il ghiacciao Upsala di cui possiamo ora ammirare all’in-finito la sua grandezza e la sua lunghezza che si perde senza fine all’orizzonte.Nonostante il vento, nessuno vuo-le staccarsi da tanto spettacolo, ognuno desidera continuare a tener viva l’emozione.A malincuore, su pressanti solleciti delle guide, lasciamo il punto pa-noramico e percorriamo a ritroso il ritorno prima a piedi e poi ancora sballottati nelle nostre 4x4.

Ma come si dice, non di sole emo-zioni si può vivere e cosi all’Estan-cia Cristina ci siamo un po’ abbuf-fati mangiando il miglior cordero tra quelli assaggiati durante tutto il viaggio!

* * *Al ritorno con il vento a favore la navigazione è stata molto più tranquilla.Oggi è l’ultimo giorno in Patagonia,

31Carpe Diem

Caro Presidente e cari Consi-glieri del circolo,

tra poche ore ci incontreremo per la consueta riunione del Direttivo durante la quale si parlerà ampiamente del viaggio in Patagonia appena concluso.Desidero però esprimere già ora alcune considerazioni per non rubare tempo a chi avrà più ar-gomenti da esporre e maggiore competenza.Dico subito che mi sono trovato, dopo tantissimi anni in cui avevo dovuto smettere di viaggiare, a compiere un percorso emozio-nante in luoghi che ho sempre sognato di visitare.Ho viaggiato quando non c’e-rano macchine digitali, Wi-Fi, internet, cellulari e in posti dove non c’era nemmeno il telefono o la radio, ma so che disponendo oggi di tutti questi strumenti molte persone spesso non sono soddisfatte, dicono che si pote-va fare di più e meglio.E per questo il mio intervento è principalmente un ringrazia-mento. Grazie a Lucio (e ad Antonio che purtroppo non era fisicamente presente) per come ha studiato l’organizzazione nei grandi e nei piccoli particolari,con la meticolosità che tutti gli riconosciamo, dando l’impres-sione che fosse già stato in certi luoghi, in certi aeroporti, in certi hotel.Grazie a Francesca che ci ha “accompagnato” pazientemen-te, ma partecipando anche lei all’emozione nella scoperta delle meraviglie che abbiamo visto, giorno dopo giorno, con la passione che le guide locali, pur brave, non possono avere.Grazie a Raffaella e ad Augusto che dietro (o davanti) le quinte si sono adoprati per superare certi momenti che potevano provocare qualche tensione.Grazie anche ai compagni di viaggio, che a volte mi hanno aiutato e in qualche occasione ho cercato di aiutare: in fin dei conti sono stati bravi e sono certo che conserveranno sem-pre un bellissimo ricordo del viaggio.

Il consigliere, il socio del circolo

ed il semplice viaggiatore Tito

quando improvvisamente oltre una curva ecco davanti a noi c’è lui: il Perito Moreno.Non è ancora a portata di mano,

ma si vede chiaramente l’immenso fronte.Una breve sosta ci consente di scattare le prime fotografie, poi

33Carpe Diem

parti e forma salti spettacolari più o meno potenti con nuvole di gocce d’acqua per la gioia dei visitatori!I più temerari hanno intrapreso l’avventura del gommone che li ha portati a ridosso delle cascate più importanti per una visione “parti-colare” delle stesse.Al rientro in hotel non hanno avuto bisogno della doccia ma solo dell’a-sciuga capelli!

* * *E’ ormai giunto l’ultimo giorno di viaggio al pomeriggio rientreremo in Italia, ma la mattina ci rivediamo le cascate dal lato brasiliano e qui invece di essere già saturi delle panoramiche del giorno prima, restiamo ancora più sorpresi da questa nuova prospettiva; cambia completamente l’osservazione quasi si vedessero delle altre ca-

scate!Un’altra grande emozione è il per-correre il camminamento basso fin sotto una potentissima caduta d’acqua dove è evidente tutta la sua velocità, potenza e frastuono! Veramente uno spettacolo impres-sionante.Come si sul dire abbiamo chiuso con il botto!Ora con il nostro viaggio a can-

32 Carpe Diem

riprendiamo la corsa ed entriamo in una zona super organizzata dove diversi sentieri conducono proprio davanti al ghiacciaio.E’ come un personaggio famoso, tante persone a rimirarlo e tut-ti a fotografarlo, si può vedere dall’alto, dal basso e di fianco, ma in tutti i modi lo guardi, colpisce questa massa enorme di ghiaccio che scivola lentamente verso il lago; le sue creste azzurre fanno da contrasto con la parte bassa bianca e compatta.Un improvviso boato scuote tutti i presenti: una parte del ghiacciaio si stacca dall’immenso fronte e precipitata nelle acque del lago!Per chi osserva o per chi fotografa c’è la “preoccupazione” di capire da che parte è meglio guardare e così si percorrono un sacco di sentieri e si scattano migliaia di fotografie per assicurarsi il ricordo della parte migliore.Proprio per non perdere nulla siamo saliti anche sul catamarano che ci porta fin sotto il fronte del ghiacciaio ed anche in questo caso non si sono contate le sgomitate tra i fotografi per assicurarsi la postazione migliore, ma poiché il battello cambiava continuamente la rotta era un incessante muover-si di persone costrette a cambiare rapidamente posizione faticosa-mente acquisita!Con nella mente, negli occhi e nel cuore quella grande visione rien-

triamo soddisfatti in hotel; domani ci aspetta il rientro a Buenos Aires e prima ancora le valige che aveva-mo abbandonato per ben tre notti.All’aeroporto salutiamo Silvia consapevoli di aver “incamerato” la visione di paesaggi irripetibili e quindi partiamo con una certa nostalgia, ma un’ultima perla ci aspetta e questo ci rincuora.

* * *Il rientro a Buenos Aires è proprio una toccata e fuga anche a causa di una dimostrazione che ci fa perdere un sacco di tempo durante il tragitto dall’areoporto all’hotel.

Giusto il tempo per una cena; manco a dirlo, a base di carne ed agnello argentini.Il volo per Iguazù dura circa un’o-retta (siamo abituati a ben altro); qui ci aspetta Giovanni la guida per questi due giorni.Non ci perdiamo in chiacchere e subito iniziamo la visita alle famose cascate o “cataratas”come le chiamano da queste parti (siamo ancora in Argentina).Nel bel mezzo della foresta subtro-picale il fiume Iguazù ha pensato di formare queste fantastiche casca-te con acqua che sbuca da tutte le

35Carpe Diem34 Carpe Diem

36 Carpe Diem36 Carpe Diem 37Carpe Diem

guro, (utilizzeremo tre aerei) rientriamo in Italia con le valige più pesanti per i regalini, ma con un ricordo indelebile di un altro viaggio fantastico che ci ha mostrato una na-tura ancora in gran parte incontaminata capace di procurare meraviglia ed emozioni.La compagnia è stata af-fiatata e curiosa e questo ha reso, se possibile, anco-ra più piacevole il viaggio.Alla prossima. L.M.

Sommario

39Carpe Diem8 9Carpe Diem Carpe Diem

Vita associativa

La PinellaLa “Pinella” è una ben qualificata e ambita carta del BURRACO, il gioco di carte del momento

e vale quanto il conosciutissimo Jolly di Scala quaranta. Burracomania: conoscere per sapere. CARPE DIEM si aggiorna!

I giochi di abilità sono una delle tante possibilità che sono a disposi-zione di tutti coloro che desiderano trascorrere un buona parte del loro tempo libero facendo qualcosa utile a scacciare pensieri e a rilassare il corpo e lo spirito. In tal senso il “Gioco delle Carte” è certamente una buona opportunità. Nessuno sa dove è nato: forse in Cina o in India. Però, preso atto che inizialmente le “Carte” si diffusero in Spagna, può essere che siano stati i “Mori” a portarle in Europa. Fatto sta che dal ‘300 in poi trovarono tanti “clien-ti”, divennero un fatto di costume e, migliorandosi continuamente per forma, colore, semi, figure e utilizzo (Tarocchi?), si adattarono perfettamente in ogni dove. Qui da noi è il primo gioco che impegna i giovanissimi, assieme a quello dell’estivo “pallone”, soprattutto nelle piovose giornate di vacanza: chi può dire di non aver risposto un bel “si” a figli e nipoti alla domanda “giochiamo a briscola” in vacanza al mare o ai monti? Primo, secondo, terzo gioco, memoria stabile e via andare; per tutti. Ogni individuo ha la sua passione, il suo piacere; si gioca in pausa pranzo, al bar, all’oratorio, al circolo, in spiaggia o a bordo piscina, in taverna a Natale, in treno o nelle serate in montagna prima e dopo cena. Ogni luogo è buono per giocare a carte! C’è lo specialista, il bravino, il principiante e il pollo: tutti, quando giocano, si estraniano. Pensano solo alle car-te. Tavolo verde, carte “buone” e avanti così per qualche ora. I Giochi sono tanti e si ricordano i più cono-sciuti; scopa, briscola, ramino, scala quaranta, pinnacola, mercante in fiera, tressette, poker, sette e mezzo e burraco. Si, il burraco ha fatto conquiste. Notizie di stampa riferiscono che la prima Regione nella quale il burraco ha fatto boomè stata la Puglia negli anni Ottanta: poi l’Italia intera lo ha scoperto ed è letteralmente scoppiata la “bur-racomania”. Pare che il nome derivi “…dalla lingua Portoghese, dove “buraco” significa “setaccio”, un termine che rappresenta in modo

chiaro la strategia stessa del gioco.” (cfr. Wikipedia). La sua fortuna (si fa per dire) è l’elasticità: si può gio-care in pochi o in tanti, fare tornei con tanti tavoli e tante coppie. Fa-vorisce il nascere di nuove amicizie, crea sani antagonismi tra i solerti giocatori e le accanite giocatrici, stimola a studiare personali strate-gie per ottenere buoni risultati ed è impegnativo per la conoscenza di regole e termini specifici di gioco. I nomi sono importanti: mazziere, servitore, tallone, scarti, pozzetto,

combinazione, sequenza, jolly, pi-nella, calare, turno, smazzata. Per non dire della chouette, la civetta,che permette, quando i giocatori sono numerosi, di giocare tutticomunque. E poi vige la regola del silenzio; il burraco è un gioco, per dirla facile, per sordomuti. Niente indicazioni; i partecipanti, nel meri-to del gioco, devono stare assoluta-mente zitti! Vista la popolarità che ha raggiunto si può asserire che il burraco, tutto sommato, è un gioco divertente. Sono nate Associazioni che lo promuovono e lo tutelano e, udite udite, organizzano perfino la “Crociera del Burraco” con tornei e feste e riescono pure a raccogliere fondi da destinare alla “beneficen-za” nazionale. Recentemente sul sito Burraconews.it si legge che “…non bisogna essere dei veri profes-sionisti per avvicinarsi al gioco”:però non dice che, comunque, è molto interessante avere sempre tra le proprie carte la benedetta o la stramaledetta “Pinella”! N.L.

38 Carpe Diem

Pastificio

I grandi saporidi Bergamo

Raviolificio

Via Spallanzani, 28 - 24061Albano s. Alessandro (BG)

tel. 035 581454 - fax 035 4521327Sommario

40 Carpe Diem41Carpe Diem8 9Carpe Diem Carpe Diem

Un amico del nostro Circolo ci ha lascia-

to nello scorso mese di ottobre: usando una espressione cara agli Al-pini si può dire che “San-dro”, il pittore che amava la Bergamo scomparsa e le Atmosfere di Venezia,è “… andato avanti” in un giorno dell’autunno avanzato che aveva an-cora qualcosa di estivo, come se la natura, rico-noscente, volesse ripa-garlo delle sue attenzioni accompagnandolo con i suoi colori più belli. Una vita intensa dedicata all’Arte pittorica a tutto campo; dai primi passi con la pittrice Ghisleni al perfezionamento con il maestro Trento Longa-retti passò allo studio del restauro con un artista di squisita sensibilità ap-prezzatissimo dal mondo artistico internazionale,

Vita associativa

9Carpe Diem

SANDRO ALLEGRETTIPITTORE-RESTAURATORE

Mauro Pelliccioli, e alla realizzazione di quadri per soddisfare le richie-ste dei suoi tanti esti-matori. Spirito libero, si è affermato lavorando sodo preparando ap-prezzate “Personali”, affrescando Chiese con Crocifissi, Ultime Cene e Paradisi terrestri di note-voli dimensioni e restau-rando opere artistiche di prestigiosi Artisti del passato. Al nostro “Greppi” donò un’opera già esposta nella sua Mostra tenuta alla Scola del Arte dei Battioro in Campo S. Stae a Venezia nel 2007. Lo ricordiamo cordiale, generoso e sorridente, lo stimiamo e, ammirando il suo “Ponte San Giusti-nian”, continueremo ad apprezzarlo un “Poeta“ che scriveva con i colori.

N.L.

Sommario

42 Carpe Diem10 11Carpe Diem Carpe Diem

Nello scorso mese di novembre un gruppo di Soci del nostro

Circolo guidati dal Presidente Monti si è recato in visita alll’Azienda Alimentare Poker di Albano S. Alessandro. Calorosamente accolti dai titolari i partecipanti hanno trascorso un pomeriggio veramente interessan-te sul piano delle conoscenze rela-tive alla preparazione di prodotti alimentari genuini quali ravioli, casoncelli, scarpinocc, gnocchetti e pizzoccherelli. La catena produt-tiva dell’azienda è artigianale ma

il tutto è altamente tecnologico e riconducibile alle grandi industrie alimentari nazionali. Il laboratorio centrale controlla minuziosamente tutte le materie prime in entrata e le celle frigorifere di stoccaggio a controllo elettronico non consento-no inquinamenti ai prodotti pronti per le mescole relative alla pasta ed ai ripieni; si tratta di farina, burro, formaggio, carne, salumi e vari ingredienti di qualità. Il tutto viene lavorato in ambiente sterile, igienicamente protetto e scrupolo-samente confezionato sotto vuoto. Il macchinario di produzione è ri-gorosamente realizzato in acciaio inox, lavora in ambiente ricco di Azoto, gas inerte che è garanzia di difesa da inquinanti ambientali, e le apparecchiature tecnologiche come caldaie a vapore, compresso-ri d’aria e frigoriferi sono di primo livello. Di grado elevato, e costan-temente controllata a norma di legge, è l’attenzione posta a difesa di infestanti di varia natura. Tutto sommato si è trattato di una visita

Vita associativa

...tutti contentiRAVIOLIFICIO

istruttiva e chiarificatrice circa la qualità dei prodotti Pokeracquista-bili in centri commerciali di valenza nazionale. La squisita cortesia dei titolari si è concretizzata con un lauto rinfresco e con il dono, quanto mai gradito dai nostri Soci, di prodotti Poker… quelli fatti dalla Mamma! N.L.

* * *La visita, come di consueto, inizia con lo scambio di saluti tra la titola-re Sig.ra Rosa Carissimi e il nostro presidente Aldo Monti. Conosce-remo in seguito il marito Giuliano Brignoli, co-titolare, che si occupa in particolarmente della parte tecnico-produttiva dell’azienda.La Signora Rosa ha esordito illu-strandoci il concetto base della mission aziendale: “Con Giuliano, mio marito, ci siamo chiesti per prima cosa quale obiettivo di pro-dotti alimentari ci ponevamo e su-bito, in perfetto accordo, abbiamo definito la nostra filosofia di base: l’alta qualità sposando la tradizione artigiana con la migliore tecnologia disponibile sul mercato per garan-tire la sicurezza alimentare del prodotto; in poche parole produr-re come vorremmo acquistare da consumatori“.“Vedete”, continua la titolare,”siamo al ricevimento merci: qui la materia prima in entrata viene ispezionata secondo un protocol-lo igienico-sanitario (ad esempio verifica e registrazione della tem-peratura in ingresso per le merci deperibili) e merceologico ben definito per assicurare che ogni prodotto in entrata corrisponda alle caratteristiche del capitolato d’ac-quisto sottoscritto con il fornitore. Perché questa scrupolosità? “Il nostro obiettivo è anche quello di produrre artigianalmente i sapori, tradizionali od innovativi, al natura-le, senza l’utilizzo di conservanti e esaltatori di sapidità. Non utilizzia-mo glutammato e Ogm, le materie prime sono fresche e applichiamo un rigoroso sistema di autocon-trollo Haccp e di rintracciabilità;

insomma la cucina di casa suppor-tata dalla tecnologia più avanzata”.Nel susseguirsi del logico flusso produttivo, abbiamo via via “ispe-zionato” i vari locali di stoccaggio delle materie prime disposte in una logica di utilizzo e sempre imma-gazzinate in celle frigorifere o gran-di silos come farine e pangrattato

che, come ci dice la titolare “è un pane grattato speciale senza grassi e sale prodotto appositamente per

noi per meglio integrarsi con le altre materie prime che andranno a formare i ripieni”.Il locale che ci è risultato più fami-liare è stata sicuramente la cucina

43Carpe Diem10 11Carpe Diem Carpe Diem

dove abbiamo riscoperto, in dimen-sioni evidentemente maggiorate, quegli attrezzi a noi più noti.Un grande fornello a più piastre (per sicurezza non viene utilizzato il gas ma solo l’elettricità), una grande grattugia per il formaggio Grana Padano, i taglieri dove car-ne e formaggi vengono sezionati e poi trasformati secondo ricette prestabilite nei vari ripieni.“Noi acquistiamo, sempre, per que-stioni di qualità e sicurezza alimen-tare, salumi interi, Grana Padano e Valtellina Casera DOP in forme, formagelle intere che poi al nostro interno trasformiamo”, continua la Signora Rosa, “ogni giorno produ-ciamo ripieni freschi che verranno utilizzati solo in giornata e che sono stoccati, nell’attesa dell’utilizzo, in

apposita cella. Questo locale pre-vede un’entrata per lo stoccaggio adiacente alla cucina ed un’uscita nel reparto produzione per il pre-lievo ai fini della formatura delle paste fresche ripiene”.Nel reparto produzione, che rimane a temperatura e grado di umidità costanti, incontriamo il marito Giu-liano che appare più un chirurgo tutto vestito di bianco piuttosto che un “artigiano” intento alla pro-duzione giornaliera.“Vedete”, ci dice indicandoci tu-bature che poi scompaiono nei macchinari, ”qui la farina, l’acqua e le uova vengono pesate automa-ticamente e dirottate direttamente nelle impastatrici che a loro volta forniranno la sfoglia per le varie macchine produttrici dei diversi tipi di pasta fresca ripiena; non deve impressionare la tecnologia, perché questa ci aiuta a manipo-lare il meno possibile la materia prima ed il prodotto garantendo una costante qualità di sapori e di sicurezza alimentare”.“Le paste colorate di verde, rosso, nero non contengono coloranti ma semplicemente, come da tradizio-ne, utilizziamo, spinaci, nero di seppia, pomodoro e altri prodotti naturali”.I due titolari ora ci accompagna-

no nella seconda parte del ciclo produttivo e ci spiegano che il prodotto, “scomparso” ai nostri oc-chi dentro un lunghissimo tunnel, subisce una prima fase di pasto-rizzazione che abbassa la carica batterica. Si tratta di un processo importantissimo per la sicurezza alimentare e per la conservazione del prodotto stesso”.“A seguire”, ci spiegano, “le fasi di asciugatura e raffreddamento. Quest’ultima, in particolare, anello

molto importante della catena del freddo, il cui rispetto rigoroso ga-rantisce la salubrità del prodotto durante la sua vita; fase succes-siva: passaggio del prodotto sfuso alle bilance multitesta in linea che lo inviano alle termoformatrici au-tomatiche per il confezionamento nell’imballo primario. Il prodotto finito è confezionato in atmosfe-ra protettiva (miscela di azoto e anidride carbonica). La confezione chiusa passa poi al metal detector e alle selezionatrici ponderali che scartano eventuali vaschette con peso non conforme”. “L’ultima fase è l’imballaggio se-condario, dove le vaschette sono depositate in grandi cartoni prima di essere poste nella cella frigorife-ra dei prodotti finiti e rimarranno a temperatura compresa tra 0 e 4°C in attesa di allestimento degli ordini in uscita tramite consegne dirette, con corriere o in tentata vendita”.“Dal 1983”, come i titolari ci rac-contano, “abbiamo compiuto una trasformazione quasi impensabile, ma la passione e la tenacia ci ha permesso di raggiungere il nostro obiettivo iniziale: la tecnologia aiuta e si allea con la tradizione e permette di riprodurre gesti antichi con il valore aggiunto dell’efficienza e della sicurezza alimentare”.“Una nostra precisa scelta è anche quella della sostenibilità ambienta-le, testimoniata dall’installazione di un impianto fotovoltaico e di un generatore di azoto – il gas impiegato per il confezionamento in atmosfera protettiva – in sosti-tuzione delle bombole”.

Al termine della visita e delle esaudienti spiegazioni abbiamo potuto toccare con mano come il perseguire con passione ed abilità un obiettivo porti al nascere di

un’eccellenza che, un po’ di parte, ci sentiamo di definire “bergama-sca” anche perché oggi l’azienda Poker è una realtà che comincia a varcare i confini della nostra pro-vincia, esportando i propri prodotti in Francia, Lussemburgo, Portogal-lo e Repubblica Ceca diffondendo il marchio “Bergamo Città dei Mille... Sapori”.

* * *

Ringraziamo la Ditta Poker nei suoi titolari Rosa Carissimi e Giuliano Brignoli. *

Sommario

44 Carpe Diem12 13Carpe Diem Carpe Diem

Vita associativa

PoltronissimaTra le tante voci appartenenti al mondo del Teatro, termini quali Boccascena, Barcaccia, Golfo mistico,

Proscenio, Quinta ecc …, quella più nota agli spettatori è senza ombra di dubbio la parola Poltronissima.Infatti le Poltronissime sono i posti a sedere di platea a ridosso del palcoscenico, quelli che, pur discretamente onerosi, “… permettono una visione d’insieme completa e un primo piano di tutto il palcoscenico e consentono

di apprezzare ogni minima espressione e movimento degli attori …(cfr. Treccani)”.

La lunga e proficua esperienza che il “Greppi” ha nella scelta

delle iniziative culturali da proporre sul Territorio, una attività a suo tempo ampiamente pubblicizzata dalla stampa locale, ha permesso a numerosi Soci di conoscere “da dentro” uno dei più apprezzati teatri della nostra Italia: il Teatro Donizet-ti! Infatti il nostro Circolo, confer-mando la sua innata propensione alla conoscenza di tutto quanto “fa

cultura”, nell’ormai lontano novem-bre del ’12 propose e organizzò una visita guidata proprio al “Donizetti”: un successo! Tra le tante notizie for-nite dalla nostra gentile e prepara-tissima guida (storica segretaria del Gruppo Guide Città di Bergamo, si-gnora Gualandris - Unicuique suum), oltre che dalla storia pertinente il nostro “Massimo” i consoci presenti furono particolarmente colpiti dalle notizie attinenti al profondo interes-se che i Bergamaschi, da sempre, hanno per il Teatro in generale, qualificante evento di alta cultura. Preso atto della impossibilità di ci-tare a memoria tutti i locali cittadini a ciò destinati e con cura ricordati dalla sig.ra Gualandris durante la sua esposizione in corso di visita, torna utilissimo approfondire l’ar-gomento ricorrendo a Libri scritti da noti studiosi appassionati di storia bergamasca, citando quanto da loro ricordato nel merito dei nostri teatri di ieri e di oggi. Tra i più noti autori si menzionano l’On. Bortolo Belotti, lo scrittore, poeta e saggista comm. Umberto Zanetti e il gior-nalista Renato Ravanelli. Il Belotti nella sua monumentale opera - La storia di Bergamo e dei bergamaschi- ricorda l’ormai demolito “... antico

teatro di S. Cassiano in via Donizetti, a suo tempo costruito reimpiegan-do alcuni frammenti architettoniciromani”. Lo Zanetti scrive nella sua documentata - Bergamo d’una volta - di un vecchio teatro in legno esistente addirittura nella medievale Cittadella di Colle Aperto, di un altro

tal quale allestito nientemeno che nel Palazzo Vecchio (della Ragione?), di uno allestito nell’abitazione del conte Secco Suardo in Corsarola (attuale via Colleoni), del più che apprezzato Teatro della Società poi ribattezzato Sociale, del “Politeama Givoli” che si trovava di fronte al vecchio Ospedale vicino alla Chiesa di S. Rita, di un “Teatro della Fenice” che si trovava in Borgo S.Leonardo e poi ancora del Riccardi che nel ’38 divenne, finalmente, il Donizetti. Anche il Ravanelli, che in ben tre vo-lumi presenta - La storia di Bergamo- raccontata per tutti con “taglio” giornalistico, tratta di frequenta-ti spettacoli popolari presentati sulle piazze a livello di Commedia dell’Arte, del più popolare teatro Riccardi-Donizetti realizzato per fare concorrenza al Sociale, il Teatro dei nobili che si vantava di ospitare spettacoli decisamente migliori e del Cinematografo che, seppure muto, incominciava a godere delle preferenze dei tanti amanti dello spettacolo. E poi ricorda il Teatro delle Novità allestito al Donizetti, una invenzione tutta bergamasca patrocinata dal suo direttore Bindo Missiroli per lanciare, a partire dal ’37, nuovi e contemporanei autori, cantanti, scenografi e registi di

opere liriche e balletti classici, il Te-atro Nuovo e poi ancora il Donizetti che nel ’44 organizzò la stagione lirica ospitando addirittura l’intera struttura della “Scala” di Milano e infine dell’indimenticabile, enorme e passerellato Teatro “Duse” che aveva l’entrata proprio davanti al

Monumento di Garibaldi alla Ro-tonda dei Mille. Tutto sommato, e certamente con tanti altri teatri e teatrini pur esistiti ma non ricordati, è asseribile che la nostra Bergamo “Teatrale”, in fatto di locali, non scherzava! Sembra che le risposte dei bergamaschi di città e provincia, preso atto appunto della notevole disponibilità di luoghi destinati a svaghi culturali e mondani, sia sem-pre stata molto generosa. Nei tempi d’oro degli spettacoli Donizettiani, quelli del bel canto di Giuseppina Strepponi, G. B. Rubini, Beniami-no Gigli, del nostro Dolci, Toti Dal Monte, Del Monaco, G. G. Guelfi, Renata Scotto, e quelli dei grandi interpreti teatrali di Ruggero Rugge-ri, Musco, Emma e Irma Gramatica, Memo Benassi, Gassman, Calindri, Randone, Caprioli, Falk, Valli, Bo-

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setti e Mastroianni, Bergamo era artisticamente una “piazza” gradi-ta perché appassionata e, anche, severa. Il Teatro: luogo di cultura

ma anche di amenità e svago! E infatti anche il “Varieté” aveva un suo affezionatissimo e calorosissimo pubblico, quello dei “biiis…..biiis”,

quello che dopo il …Felici-bum-taaa… che chiudeva lo spettacolo si accalcava sotto la passerella,

mucchio selvaggio, per applaudire e vedere da vicino le Bluebells del corpo di ballo. C’era il pubblico della

Città ma anche quello delle vallate e della bassa pianura era numeroso

e chiassoso! E qui non si può non ricordare appunto il teatro “DUSE” che propinava Film di basso profilo ma aveva vivaci Avanspettacoli, presentava le Grandi Riviste, le Commedie Musicali e le Operette. I primi erano esibizioni, “...talora presentate anche sotto forma di modeste Riviste che precedevano una rappresentazione cinemato-grafica… (cfr.Treccani)”, spettacolini che alcune volte si pregiavano di presentare attori comici con nomi

molto conosciuti come quello del De Vico o del milanesissimo cavaliere Tino Scotti con contorno di balletti con donnine molto appariscenti minivestite di piume e paillettes e abbondantemente scollate. Le gran-di Riviste invece erano presentate da Compagnie di valenza nazionale che avevano nel Cast artisti di valore come la mitica Wanda Osiris, che scendendo dalla immancabile scala cantava “Sentimental e Ti parlerò

d’amor”, i comici di rango come il maliardo Carlo Dapporto, l’inarri-vabile Erminio Macario, Nuto Na-varrini, Bramieri, il grande Totò, le simpatiche e bravissime soubrettesDelia Scala e Sandra Mondaini de-gnamente completate dalle sorelle Nava, Elena Giusti, Marisa del Frate, Lauretta Masiero, Flora Medini e, udite udite, dalla allora esordiente starlette concittadina Stella Maris (cfr. Corriere.it/Bergamo), una sou-brettina che tutti i grandi del settore volevano sempre tra le prime donne in “passerella”! E poi vennero le Commedie Musicali della coppia di autori Garinei&Giovannini; tra que-ste ebbero notevole successo”Non sparate alla cicogna” e “Chiamate Arturo 777” del bravo Macario (cfr. Il teatro di rivista - Ed. Bompiani). Ah, il “DUSE”: Claudio Villa, Rita Pavone, Peppino di Capri, Vianello, Pisu, Sandro Massimini con Angela Luce; quanti bei ricordi! Le platee e le gallerie erano sempre piene. Lo ha detto al Corriere della Sera la ex-starlette Stella Maris “… che la platea bergamasca era la più calo-rosa…amava le riviste…continuava a chiedere il biiiis”! E’ noto; il teatro impegnato e il teatro brillante a Bergamo hanno sempre trovato giusto spazio e critica costruttiva. Ben lo sapevano i giovani emer-genti “artistoni” Dario Fo - Franco Parenti - Giustino Durano quando nel ’53 portarono al Donizetti un loro nuovissimo lavoro, una piéce di satira sociale e politica intitolata ”Il dito nell’occhio”; più che promossi gli interpreti (visti i nomi era quasi

impossibile il contrario), qualche perplessità per il copione. Non sba-gliarono i bergamaschi: infatti, con il tempo, quest’ultimo conobbe l’in-tervento dei …nazionali censori! Una dote, quella della Critica “Orobica”, già conosciuta da centinaia d’anni grazie all’erudito frate bolognese Leandro Alberti che nel 1596, nella sua opera “Descritione di tutta l’I-talia”, accennava proprio al popolo bergamasco e lo diceva “…d’ingegno molto sottile et disposto tanto alle lettere…(cfr.B.Belotti - Storia di Bergamo)”. N.L.

13Carpe Diem

Sommario

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Il Consiglio Direttivo del Circolo deve risolvere un serio problema: la conservazione di materiale d’archivio, attrezzature per l’al-lestimento delle Mostre di Pittu-ra, Scultura e Fotografia, Opere d’Arte, Totem pubblicitari e altro ancora. Il mercato del settore “immagazzinaggi a nolo” offre disponibilità a costi che il nostro Greppi, per il momento, non può affrontare. Pertanto, il Presidente e il suo Team, valutandolo … un intricatissimo nodo gordiano …

Vita associativa

Il nodo di GordioL’espressione “nodo gordiano” trae origine da una leggenda

sulla vita di Alessandro Magno. Con il tempo ha assunto una valenza metaforica;

il “nodo” rappresenta un problema intricatissimo risolvibile

solamente con una azione netta, brutale, decisiva. (cfr. Wikipedia)

Natale. Guardo il presepe scolpito dove sono i pastori appena giunti alla povera stalla di Betlemme.

Anche i Re Magi nelle lunghe vesti salutano il potente Re del mondo.

Pace nella finzione e nel silenzio delle figure in legno ed ecco i vecchi del villaggio e la stalla che risplende e l’asinello di colore azzurro.

S. Quasimodo

Angolo della letteratura

Il Presepe

ci saremoL’Esposizione Universale è sem-pre più vicina. Appena possibile organizzeremo e proporremo una visita “ad hoc” all’atteso evento. Il tema è attualissimo, inedito e innovativo: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita! E’ stato detto che “…sarà qualcosa di ecceziona-le…una svolta nell’immagine del Paese”. Tra i 20 milioni di visitatori previsti tra maggio e ottobre del prossimo anno ci sarà anche una “delegazione” del nostro Circolo. EXPO - Milano 2015; la storia ci aspetta! *

Milano Futura

ha deciso di affrontare la solu-zione alla maniera di Alessandro Magno: un taglio netto al nodo della tradizionale discrezione e viva voce al “Perché degg’io tan-to penar?” il famoso … Lamento di Federico, la romanza che ha fatto la storia del melodramma operistico “Arlesiana” scritto da Cilea. Spazio cercasi!!! Vicino, lontano, al piano o al monte poco importa; contano l’agibilità e l’e-conomicità. Il desiderio di tutti è quello di procedere al Bicentena-rio Greppino! C’è qualcuno che può aiutare il … Federico di turno? Grazie. N.L.

Il nostro mascherato e festoso carnevale del prossimo anno si terrà presso il ristorante “La Vacherie” di Brusaporto,

sabato 14 febbraio 2015

alle ore 20.Soci, amici e simpatizzanti sono attesi numerosi e adegua-tamente acconciati per dare vita al divertente incontro.

Greppino

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elezioni - comunicato ai soci!

Il Consiglio Direttivo eletto nel 2012 è in scadenza di mandato. Nel pros-simo mese di maggio i sigg. Soci saranno invitati a eleggere i Consi-glieri che dovranno reggere le sorti del nostro Greppi per il triennio 2012 – 2015. Tutti gli iscritti sono cortesemente invitati a collaborare; in primis per dichiarare la propria disponibilità a “mettersi in lista” per l’elezione a componente del futuro Consiglio Direttivo e poi per la personale presenza all’evento elettivo. Negli anni precedenti la partecipazione al voto dei sigg. Soci è sempre stata molto elevata: è au-gurabile che tale tradizione venga giudiziosamente rispettata. *

Il Consiglio Direttivo infor-ma che è iniziato il Tesse-

ramento per l’Anno Sociale 2015. Nel ringraziare tutti i sigg. Soci che già hanno provveduto al versamento della quota annuale (€. 25 ordinari - €. 50 sostenitori), il Direttivo ricorda che con il 2015 ai sigg. Soci provvisti di sito Internet verrà spe-dita posta a mezzo e-mail con la consueta disponibilità di ritirare personalmente in Sede la documentazione cartacea; invece ai Soci senza e-mail sarà conse-gnata, con altrettanta sol-lecitudine, la tradizionale documentazione di sempre

Vita associativa

Elezioni anno sociale 2015

Tesseramento

CarpeDiem

Periodico di Cultura, Arte, Costume, Tradizioni

Editore: Cav. Nuccio LampugnaniDirettore responsabile: Aldo MontiIn redazione: Lucio Milani, Franco Nisoli, Antonio Piras, Francesca Romero Bravo,Pierantonio Leidi, Ulisse Sandrinelli.

Collaboratori:Edoardo Dolazza

Autorizzazione:Decr. Pres. Tribunale di Bergamon. 53 del 1-12-2000

Stampa:Artigrafiche Mariani & Montivia Serena 6, tel. 035.57.32.68Ponteranica, Bergamoe-mail:[email protected]

* * *Orari di apertura SegreteriaMartedi - Venerdi (non festivi)dalle ore 17,00 alle 19,00

tramite il servizio Postale. Il Direttivo comunica altresì che la partecipazione a tutte le iniziative proposte e organizzate dal Circo-lo è riservata ai soli Soci titolari di tessera di iscrizione, che ogni informazione è da richiedere uni-camente presso la segreteria nei giorni di martedi e venerdi e che il telefono cellulare del Circolo è attivo solo nei giorni stabiliti per lo svolgimento delle iniziative in programma. Ricorda inoltre che per eventuali iscrizioni alle inizia-tive in essere, le prenotazioni non accompagnate dal versamento di acconti o di quote di parte-cipazione non vincola il Circolo alla trascrizione negli elenchi dei partecipanti! *

2015 - 2018.

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