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L’Altra Sesto s.a.s. periodico d’informazione – attualità – politica – cul- tura – cronaca – sport. Registrazione n° 1951 del 30 aprile 2009 presso Tribunale di Monza N° 7 anno 2010 tel. 02-224.75.626 fax 02-24302874 sede legale e sede operativa via Andrea Costa 14 Sesto S. Giovanni 20099–MI- Fotolito e Stampa A.G. Bellavite s.r.l. Missaglia (LC) 039- 92.00.686 sito internet: www.laltrasesto.com indirizzo di posta elettro- nica: [email protected] - distribuzione gratuita [email protected] Tel. 02.87.38.54.85 Fax 02.87.38.54.86 Ufficio ang. v.le Gramsci Sesto San Giovanni via Valdossola, 7 Cinisello Balsamo (MI) FEBBRAIO 2010 VIAGGIO ALL’INFERNO VIAGGIO ALL’INFERNO L’Altra Sesto

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L’Altra Sesto s.a.s. periodico d’informazione – attualità – politica – cul-tura – cronaca – sport. Registrazione n° 1951 del 30 aprile 2009 pressoTribunale di Monza N° 7 anno 2010 tel. 02-224.75.626 fax 02-24302874sede legale e sede operativa via Andrea Costa 14 Sesto S. Giovanni20099–MI- Fotolito e Stampa A.G. Bellavite s.r.l. Missaglia (LC) 039-92.00.686 sito internet: www.laltrasesto.com indirizzo di posta elettro-nica: [email protected] - distribuzione gratuita

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Ufficio

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via Valdossola, 7 Cinisello Balsamo (MI)

FEBBRAIO 2010

VIAGGIO ALL’INFERNOVIAGGIO ALL’INFERNO

L’A

ltra

Sesto

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PARLIAMO DI...

Poco più di80mila milap e r s o n e .Tanti sono is e s t e s i .Molti sono

nati qui, altri sono arrivati dalsud Italia nel Secondo Dopo-guerra, negli anni in cui legrandi fabbriche richiamavanosempre più mano d’opera. Altriancora sono arrivati di recente.Molti sono stranieri, per lo piùcinesi, magrebini e dell’est eu-ropeo. Vecchi e nuovi cittadiniin una realtà dalla quale peròmolti scappano. Specie i gio-vani che migrano verso laBrianza, dove le case costanomeno e il grigio dell’alfaltoviene colorato dal verde di pratie parchi. C’è chi dice che Sestoè una città dormitorio, ma iocredo che le cose non stianoesattamente così. E’ vero che di sera, molte zonedella città sono deserte o quasi,è vero che i giovani preferi-scono la grande Milano per unaserata in dicoteca o nei pub, ep-pure... Basta buttare l’occhiosull’elenco delle associazionicittadine per capire che i sestesi

non se ne stanno rintanati neipropri appartamenti a guardarefilm o fiction sul divano. I sestesi hanno voglia di stareinsieme, coltivare le propriepassioni, liberare la loro arte.Le associazioni in città sono uncentinaio. Tante, tantissime edei tipi più diversi. C’è chi amascattare foto, dipingere, racco-gliere funghi e giocare a scac-chi. Per non parlare delle moltesocietà sportive made in Sesto.Non solo calcio; c’è la ginna-stica artistica, il basket, le artimarziali e c’è perfino il curling.Insomma, ce n’è per tutti igusti. E poi ci sono le associa-zioni di carattere sociale cheaiutano bimbi, anziani e per-sone in difficoltà. Quali altre città possono van-tare una vitalità simile? Noncredo molte.Forse questo è un altro motivoper volere bene alla nostra che,troppo spesso, viene limitata afrasi del tipo “è comoda per lametropolitana...” oppure “... aSesto torno solo per dormire,lavoro a Milano tutto ilgiorno”.E quando si offre ai sestesi

qualcosa di divertente loro ri-spondono. Centinaia di personehanno sfidata il freddo per sfi-lare insieme ai Magi per lestrade un mese fa. Lo stessogiorno un’infinità di genitoricon i bambini hanno presod’assalto via Cesare da Sestoper salutare la Befana e pren-dere qualche dolcetto.I sestesi ci sono, i momenti disvago non sempre. Credo siaora di puntare non solo su ini-ziative culturale - pur semprelodevoli - ma di offrire anchesvago e divertimento. Con l’ar-rivo della Primavera pensare amanifestazioni all’aria aperta e,perché no, qualche festa enogastronomica I sestesi, ne sonocerto, risponderanno all’invito.E chissà mai che tra un bic-chiere di Lambrusco e un pa-nino con la salamella, anche inostri amministratori non rie-scano a distendersi un po’ e ma-gari cominciare a lavorareinsieme per il bene della città,evitando continue e stucchevolipolemiche politiche che inter-ssano giusto loro e i pochi, co-raggiosi spettatori che assistonoai consigli comunali.

Se lo dice il direttore EVENTO

ATTUALITA’

ATTUALITA’

POLITICA

LARGO AI BAMBINI

ATTUALITA’

STORIE DI IERI

AMBIENTE

IL PUNGIGLIONE

L’ANGOLO DELLA CULTURA

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DI ELISA COLOMBO

Un giorno per commemorare, un giornoper imparare. E’ questo lo spirito che il20 luglio 2000 ha persuaso i parlamen-tari italiani ad aderire alla proposta in-ternazione di dichiarare il 27 gennaio “Ilgiorno della Memoria”. Memoria pertutte le vittime del genocidio nazi-fasci-sta e per coloro che hanno rischiato lapropria vita per salvare quella degli altri,per difendere gli opposti ideali in cui cre-devano.Per comprendere il perché della sceltadel giorno dobbiamo fare un salto nelpassato: ritornare al 27 gennaio 1945quando le truppe sovietiche dell’ArmataRossa in marcia verso Berlino, giunseroalla città polacca di Oświęcim, meglioconosciuta con il nome tedesco di Au-schwitz. Qui i sovietici scovarono il ma-cabro campo di concentramento eliberarono i sopravvissuti.La città di Sesto San Giovanni comeogni anno si è impegnata nell’organizza-zione di numerose iniziative per com-memorare i caduti (oltretutto durante losterminio morirono anche molti concit-tadini sestesi) e sensibilizzare i giovanicittadini verso questo periodo della storiaitaliana: è importante che essi lo cono-scano in tutte le sue sfaccettature per evi-tare che il nostro Paese si ritrasformi inuno Stato persecutore. Oltre alla tradizionale deposizione dellacorona commemorativa al Monumentoai Deportati, situato presso il ParcoNord, dal 18 gennaio al 2 febbraio sisono susseguite una serie di iniziative inonore della ricorrenza: la testimonianzadi Goti Bauer, deportata ad Auschwitz,la mostra del disegnatore satirico Giu-

seppe Scalarini, che con i suoi schizzidenunciava l’opposizione al Regime eancora un incontro dedicato all’originedei Gulag, a cura di Cristina Carpinelli.Attenzione particolare è stata rivoltaanche alla condizione delle donne neicampi di sterminio: “Di filo rosso- Ledonne di Ravensbruck” è infatti lo spet-tacolo che, grazie a ricerche e testimo-nianze, ripercorre la vita delle deportatedi Ravensbruck dal momento dell’arre-sto a quello della liberazione.L’artista austriaco Christoph Mayer hasuggerito invece un “Audioweg” (per-corso audio) per conservare il ricordo deiluoghi dove anni fa sorgevano i sotto-campi di Mauthausen: Gusen I e GusenII. Non sono mancate nemmeno le pro-poste cinematografiche: “Monsieur Ba-tignole”, “Il bambino col pigiama arighe” e “L’uomo che verrà”, sono statele pellicole selezionate per aiutare grandie piccini ad apprendere le atrocità dellepersecuzioni.Perché, come diceva lo scrittore ed eso-terista austriaco Gustav Meyrink “Quando arriva la conoscenza, arrivaanche la memoria”.

“La Repubblica italiana riconosce ilgiorno 27 gennaio, data dell'abbatti-mento dei cancelli di Auschwitz, "Giornodella Memoria", al fine di ricordare laShoah (sterminio del popolo ebraico), leleggi razziali, la persecuzione italianadei cittadini ebrei, gli italiani che hannosubìto la deportazione, la prigionia, lamorte, nonché coloro che, anche incampi e schieramenti diversi, si sono op-posti al progetto di sterminio, ed a ri-schio della propria vita hanno salvatoaltre vite e protetto i perseguitati”.

E’ uomo chi uccide, è uomo chi fa o subisce ingiustizia; non èuomo chi, perso ogni ritegno, divide il letto con un cadavere.Parte del nostro esistere ha sede nelle anime di chi ci accosta:ecco perché è non umana l’esperienza di chi ha vissuto giorni incui l’uomo è stato una cosa agli occhi dell’uomo.

(Primo Levi, “Se questo è un uomo”)

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PER NON DIMENTICARE, MAIIl 27 gennaio: Giorno della Memoria per ricordare milioni di vittime

Esercito nelle zone a rischio, fondi per so-stenere chi ha perso il lavoro e per offrireuna formazione mirata e interventi per li-mitare il traffico.Questa è la ricetta Podestà per curare iguai di Sesto. L’ha esposta il presidentedella Provincia insieme ai suoi assessoriche, qualche giorno fa, sono venuti aSesto in visita ufficiale, seconda tappa diun tour che porterà i politici di PalazzoIsimbardi in giro per tutto il territorio mi-lanese.“Ho un legame particolare con Sesto - haraccontato il presidente provinciale -; hovisto poco fa Tore Montella e mi è tornatoin mente quando nuotavo per il Geas, 35anni e 35 chili fa”. Scherzi a parte, Pode-stà - così come il sindaco Giorgio Oldrini- si sono detti certi che questo primo in-contro ufficiale sia l’inizio di quello chepuò essere un percorso comune.Non ha convinto i politici locali la pro-posta dell’assessore provniciale alla Via-bilità, Giovanni De Nicola, che haannunciato entro maggio, la creazione dicorsie Telepass per evitare code suA Oldrini e compagni, evidentemente,non piace nemmeno l’idea dell’assessorealla Sicurezza Stefano Bolognini che nonha dubbi: "Diciamo no alla costruzione dicentri di culto islamici e torniamo a chie-dere un presidio dei militari nelle zonepiù pericolose della città, soprattutto nel-l’area della stazione, in particolare dopogli ultimi gravi fatti di violenza, come lostupro a Cascina Gatti".

Un bunker del 1940 ormai sepolto e dimenti-cato, riscoperto durante i sopralluoghi prelimi-nari per i lavori di rifacimento del giardino dellascuola Dante.La scoperta è avvenuta in seguito all’avvio diun progetto – ideato dagli assessorati all’Am-biente e all’Educazione – diretto al coinvolgi-mento di alunni, insegnanti e personalenell’elaborazione creativa di proposte per il ri-facimento del giardino dell’istituto. La primafase del percorso ha previsto una serie di inter-viste ad anziani sestesi per capire come dovevaessere quell’area prima della costruzione dellaDante, avvenuta negli anni settanta.Da queste interviste è emerso che lì, già neglianni trenta, esisteva la Società anonima Puri-celli strade, in seguito trasformata nella più notaItalstrade, società che materialmente ha inven-tato e realizzato le prime autostrade italiane. Levoci raccolte hanno inoltre sottolineato come lìsotto poteva forse nascondersi un grande bun-ker antiaereo fatto costruire all’inizio della se-conda guerra mondiale per proteggere gli operaidella società e di cui si erano perse le tracce.Una ricerca nell’archivio storico del Comuneha portato alla luce documenti che conferma-vano la costruzione della struttura e persino ilprogetto esecutivo che, confrontato con le pla-nimetrie attuali e le immagini satellitari, com-baciava alla perfezione con l‘attuale collinettadel giardino.Prima di Natale i tecnici del Comune di Sesto

capitanati dall’ingegner Fabio Fabbri, guidatidalle informazioni raccolte durante queste in-terviste e dalle ricerche d’archivio hanno sco-perto che, sotto la piccola collinetta nel giardinodella scuola Dante, si nascondeva effettiva-mente qualcosa di più di semplice terra.Il problema serio, una volta avuta la confermadell’esistenza del bunker, era però quello di tro-vare la porta d’ingresso, essendo ovviamenteimpossibile entrare attraverso le spesse pareti incemento armato.Sabato 23 gennaio, durante la giornata “La cittàtridimensionale” – evento nel quale gli alunnihanno presentato al Comune e ai genitori l’ela-borato finale del percorso di progettazione par-tecipata - il duplice colpo di fortuna: è statoinfatti notato un basamento in calcestruzzo chenascondeva una cavità. Dopo brevi ed emozio-nanti scavi la porta d’ingresso del bunker è ve-nuta alla luce e – secondo colpo di fortuna – eraincredibilmente aperta, permettendo così diesplorare immediatamente l’interno grazie allacollaborazione dello speleologo Gianluca Pa-dovan.La struttura è ancora in perfette condizioni, rea-lizzata in cemento armato all’esterno e mattoniall’interno del tunnel, ed è di grandi dimensioni.Adesso i tecnici del Comune devono capirecome coniugare i lavori di riqualificazione delgiardino della scuola con la salvaguardia e il re-cupero della struttura, un vero e proprio tesoronascosto riemerso dal passato.

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ATTUALITA’

SESTO, LA RICETTA PODESTA’

UN BUNKER NEL GIARDINO DELLA SCUOLA

Tutta la giunta provinciale in visita in città. Si è parlato di viabilità, lavoro e sicurezza Sostegno, ma non

troppo. E' che i soldidevono fisicamente ar-rivare dal Pirellone diMilano a piazza dellaResistenza a Sesto. Iltragitto non è poi cosìlungo, eppure... Sem-plice disguido, ritardo,oppure una delle solitestorie di burocrazia al-l'italiana? Fatto stache, nelle scorse setti-mane 584 cittadini diSesto San Giovanniche avevano fatto ri-chiesta del Fondo so-stegno affitto hannoricevuto una lettera afirma del Presidentedella Regione RobertoFormigoni nella qualevenivano invitati a re-carsi agli sportelli co-munali per ritirare ifondi che la Regioneaveva trasferito ai co-muni.Peccato che, come fasapere l'Amministra-zione, la notizia è verasolo in parte: infatti adoggi il totale dei fondi

pervenuti al Comunedi Sesto per il sostegnoaffitto è il 69% del to-tale dovuto.“Una grave inesattezzasu un tema molto deli-cato” è il commentodel vicesindaco e as-sessore alla Casa De-metrio Morabito.Il Comune di Sesto,quindi, fa sapere chenelle prossime setti-mane il servizio Osser-vatorio Casa delComune, per evitare ri-tardi od esclusioni li-quiderà tutte ledomande ad oggi com-plete (485) per l’interaquota a carico del Co-mune – per una spesatotale di 108.245 euro– e verserà in accontotutta la quota ricevutaad oggi dalla RegioneLombardia.Tra la prima tranche edil saldo saranno svoltii controlli sulle do-mande presentate perevitare eventuali di-chiarazioni mendaci.

SUL FONDO AFFITTISCOPPIA LA BUFERA

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MA CHE STRANI SALDIATTUALITA’

DI ALESSANDRA SACCHELLI

Saldi caldi, anzi roventi quest’anno. Neancheil tempo a stappare l’ultimo spumante e discambiarsi glia auguri che il 2 gennaio già i ne-gozi brulicavano di appetitose occasioni di“fine stagione”. Modello Nord-europeo?Forse. Là gli sconti partono addirittura primadi Natale. E c’è chi giura che dall’anno pros-simo anche l’Italia seguirà l’esempio dei Nor-dici. Un bene o un male? Un male per molticommercianti, spesso piccoli, che a seguito diquesta scelta hanno visto ridursi gli incassiprima di Natale e quindi l’afflusso dei clienti innegozio, scoraggiati dal fatto che solo una set-timana più tardi avrebbero potuto trovare, conun pizzico di fortuna, lo stesso capo, accesso-rio e altro ancora ad un prezzo minore. “Questa scelta non fa girare il mercato spe-cialmente in una città come Sesto San Gio-vanni”, afferma Paolo Aliprandi, proprietariodell’omonimo negozio che si affaccia sulla“una volta” ridente Piazza Petazzi. “Ora privadi movimento”, sostiene ancora Aliprandi, “edi certo il Comune non migliora la situazione:non ci sono parcheggi, hanno reso la via delnegozio a senso unico e il tutto disincentiva ilcliente che preferisce comprare nei centri com-merciali, caldi e accoglienti, con parcheggio alcoperto assicurato. Dobbiamo solo ringraziarei clienti abituali, se non fosse per loro non po-tremmo continuare l’attività”. Ed è certo che l’assedio dei centri commercialiè ormai un fenomeno forte e presente su tuttoil nostro territorio, dove le grandi catene e imaxi-supermercati la fanno da padroni. Dal-l’altro lato il Comune sestese non ha puntatoné sull’ampliamento né sulla valorizzazionedell’aerea shopping del centro cittadino, pre-ferendo invece far rinascere dalle ceneri la vec-chia grande Fenice sestese, ovvero l’areaFalck. Ma il prezzo è abbandonare il centro an-

tico? Molti se lo chiedono. “ I saldi sono ini-ziati troppo presto”, aggiunge ancora Ali-prandi, “al 2 di Gennaio non si può vendere unpiumino come “fuori stagione”, perché è pro-prio nel mese di Gennaio che il freddo si fapungente e invece dobbiamo svenderlo comegià vecchio”. Per altri invece tutto sommato il giro d’affariprocede, “non a livelli eccezionali, ma non cisi può lamentare”, afferma Vanessa Cattaneo,commessa del negozio di pelletteria “Cose diBorse”, situato sotto i portici di Via Dante.“Certo è che la clientela ha acquistato prima diNatale solo piccoli oggetti, un portafoglio adesempio, ed è tornata all’indomani dei saldiper comprare la borsa e comunque i prodottipiù grandi” e continua “spesso i clienti entranogià sapendo cosa acquistare, comprando ciòche avevano già adocchiato prima del via aisaldi”. Una tendenza comune quindi quella dei con-sumatori, che hanno preferito riempire l’alberodi piccoli regali, e comprare quelli più grossi ecostosi coi saldi. Soprattutto spinti dal fatto chele vetrine espongono sconti del 50% fino al 70%. Quasi una svendita, si direbbe di primo im-patto. Ma sarà così? Diversi negozi sannocome aggirare il compratore, e spesso la truffaè dietro l’angolo. Spesso infatti i prezzi ridottinella stagione dei saldi non rispecchiano quellisoliti, proposti prima dei saldi. Un’abile mossadi alcuni commercianti che propongono falsisconti, accanto ad altri che rimettono in circolocapi vecchi degli anni passati o addirittura di-fettati e di qualità scadenti. Insomma “pochi soldi” per “buoni saldi” nonè sempre vero, meglio diffidare dai grandisconti, o per lo meno il consiglio è semprequello di farsi un giro prima del boom dei saldiper buttare un occhio sui prezzi e acquistarepoi in tutta sicurezza.

TELEFONO AZZURRO,AIUTO ALLE IMPRESELe opinioni dei commercianti cittadini

DI EROS DE NOIA

Telefono Azzurro, la linea di-retta ideata dall’AINM (As-sociazione Imprenditori NordMilano) a sostegno delle im-prese del Nord-Milano,compie un anno. Le telefonate arrivate allo026174095 sono circa 120.Consulenti ed esperti dell’as-sociazione offrono il loroaiuto agli imprenditori che sitrovano in difficoltà in questoperiodo di intensa crisi. IlNord-Milano soffre e centi-naia di piccole-medie im-prese, piegate dalla crisieconomica, trovano nel ser-vizio offerto un sostegno mo-rale oltre che tecnico. In vistadi un futuro poco roseo è ne-cessario dare sostegno agliimprenditori mettendoli incontatto con chi conoscebene determinate problemati-che. E’ il presidente dellaAINM, Massimo Milos, aspiegarci come spesso sia ne-cessario indicare alle aziendequale sia la strada giusta perpoter accedere ai canali di fi-nanza agevolata. La mancanza di pianifica-zione economico-finanziariamette le aziende in situazionidi grande disagio portandolead incassare spesso rifiutinell’ottenimento di mutui eprestiti da parte degli istitutidi credito. In molti casi glistabili non sono di proprietàdelle aziende che ospitano.L’affitto, oltre ad essere unonere, diventa un problemapoiché l’azienda non può uti-lizzare la proprietà dello sta-bile a garanzia di eventualiprestiti. E’ importantissimo capirequanto valga il rapporto che,soprattutto in passato, piccoliistituti avevano con le pic-

cole e medie imprese: le se-guivano, le conoscevano, ene permettevano la crescitasenza soffermarsi unica-mente sulle cifre di bilanciodell’ultimo momento. Igrandi istituti, non avendouno stretto rapporto con esse,spesso stentano ad aprire lecasse senza quelle che, perloro, sono le dovute garanzie. L’eccessiva burocrazia èsempre un intralcio, soprat-tutto quando non è dedita adaccurate analisi, è comunqueimportante far capire agli im-prenditori che “fare azienda”non vuol dire solo produrre.L’obiettivo futuro, spiegaMilos, è anche quello di inse-gnare a fare impresa facendosquadra: un’azienda che ne-cessita di consulenze a paga-mento (ad esempio pressoistituti di ricerca) può, in-sieme ad altre aziende an-ch’esse interessate alservizio, unirsi per affrontaree quindi dividersi le spese. Una buona dose di ottimismoe fiducia nelle imprese, portaMilos a sperare che non cedala trama di quel tessuto eco-nomico-sociale che identificail Nord-Milano: piccole emedie imprese.

Troppo presto? Probabilmente no. Le elezioni re-gionali alle porte saranno un banco di prova de-cisivo anche per il futuro di Sesto. Non sarà tantola conferma di Formigoni o la vittoria di Penati adelineare il prossimo governo della città quanto ilrisultato dei singoli partiti in corsa.E’ probabile che da aprile i nomi di candidati asindaco o aspiranti tali cominceranno a circolare.Magari prima come rumors sibilati a bassa vocepoi in maniera sempre più insistente.Di certo c’è che il centro destra sestese non vorràpiù commettere l’errore di presentare il propriocandidato all’ultimo secondo, come ha fatto conPasini nel 2007 (che, tra l’altro, si è pure candi-dato con una propria lista civica). Senza contareche, tre anni fa, la Lega ha corso per conto pro-prio presentando l’attuale capogruppo Alessan-dra Tabacco.Se il Pdl ha dalla sua l’alto gradimento popolareverso il governo Berlusconi, il centro sinistra puòcontare su una tradizione sempre favorevole.Sesto è attualmente il comune lombardo piùgrande nelle mani del PD ed è, tradizionalmente,una “roccaforte rossa”. Infarcire il piatto ricco (che già conta Regione,Provincia e città di Milano) con l’ex Stalingradod’Italia è un’idea che fa venire l’acquolina inbocca al PdL.Se la riconferma di Formigoni al Pirellone non

sembra impresa così ardua, strappare Sesto alcentro sinistra lo è senz’altro di più.In casa PD volge al termine l’era Oldrini ma,prima di pensare a un suo successore, il partitodovrà esaminare attentamente l’esito delle regio-nali per capire se puntare a sinistra oppure al cen-tro. Dopo il tracollo nelle ultime politiche Rifonda-zione e Comunisti italiani (attualmente presentinel Consiglio regionale) cercano il riscatto cosìcome i Verdi - fuori dalla maggioranza sestese -che hanno ufficializzato, proprio in questi giorniil loro appoggio a Penati.Cerca invece conferme l’Italia dei Valori, dopol’ampio consenso raggiunto nelle Europee 2009.Una situazione complessa, che di qui ai prossimidue anni potrebbe venire completamente stra-volta. Sarà forse fanta-politica, ma ad oggi le am-ministrative sestesi del 2012 si annunciano cometra le più equilibrate di sempre. In questo pano-rama, si apre uno spazio importante per liste ci-viche e outsider vari che, con pochi puntipercentuali, potrebbero giocare il cruciale ruolodi ago della bilancia.Regionali a parte, saranno decisivi alcuni “temicaldi” sestesi. Dall’avvio dei progetti per la ri-conversione delle aree dismesse, alla questionemoschea passando per gli interventi per la sicu-rezza e la viabilità.

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POLITICA

CIRCOLO ADAMS, IL TARDA’ RAGIONE AL COMUNE

POLEMICHE SULLA FONTANA

Dopo le elezioni regionali del 28 marzo, gli schieramenti si preparanoalle Amministrative 2012 e i candidati e aspiranti tali scaldano i motori

Una vittoria del Comunecontro l’Associazione Acca-demia Club – ex Mzazeekdavanti al Tar della Lombar-dia.Il 12 gennaio, infatti, il tri-bunale amministrativo harespinto la richiesta di so-spensiva dell’ordinanza del31 luglio 2009 con la qualeil Sindaco di Sesto GiorgioOldrini disponeva la chiu-sura del locale di via Ban-diera dopo numerosiproblemi di ordine pubblicoverificatisi nella zona.La prima ordinanza di chiu-sura del locale da parte delSindaco Oldrini, dopo nu-merosi episodi di disturboalla quiete pubblica, schia-mazzi e violenze varie avve-nuti al Rondò al momentodell’uscita degli avventoridal locale, è del 10 settem-bre 2008, avvalendosi –

primo comune in Lombar-dia – del Decreto Maroni.Dopo alcuni mesi l’attivitàdel locale è ripresa con unanuova denominazione(Mzazeek club) ma con glistessi problemi di prima,tanto che si è resa necessa-ria una nuova ordinanza il31 luglio del 2009. Poi unaltro cambio di nome eun’estensione dell’ordi-nanza il 3 novembre del2009. Di oggi, la notizia chela nuova richiesta di sospen-siva è stata respinta.Soddisfatto il sindaco Gior-gio Oldrini che chiosa: “Oraattendiamo con fiducia ladecisione finale del Tribu-nale amministrativo sullachiusura di un locale che, daquando esiste, ha creato in-numerevoli problemi di vi-vibilità nella zona delRondò”.

A pochi giorni dall’inagura-zione, proprio in occasionedelle vacanze natalizie, siera guastata. La nuova fon-tana posto al centro delRondò non aveva debuttatonel migliore dei modi maadesso è di nuovo in fun-zione.A chi proprio quest’operanon piace e la capogruppodel PdL Franca Landucci:“Si tratta, come tutti i sestesisanno, di un orribile pezzo diarredo urbano, ‘abbellito’ (sifa per dire) da un terrificantecatafalco di metallo, che as-

somiglia vagamente a unagigantesca corazza. Il tuttofa ‘bella’ mostra di sé sulmarciapiede di Piazza IVNovembre”. Intervenedo sul periodico“Notizie in Comune”, Lan-ducci punta il dito control’Amministrazione, che perrifare il look alla fontana hasborsato 200 mila euro.“Proprio non si poteva evi-tare di buttare così tanti soldidalla finestra? Proprio nonc’erano altre opere pubbli-che da portare a compi-mento?”.

SESTO, IL FUTURO E’ GIA’ QUI

DI CARINE TOUTAIN

Ogni giorno, e durante un in-tero anno, il piccolo Francesco,bambino povero ed orfano dipadre, costretto a lavoraredopo la scuola come venditoredi caramelle in un cinemato-grafo della sua città, si recad’innanzi alla vetrina del ne-gozio di giocattoli della Befanaper ammirare “la Freccia Az-zurra”, stupendo trenino chenon potrà purtroppo mai es-serle regalato ne da suamamma ne tanto meno dallaBefana, “vecchia signoramolto distinta e nobile, quasibaronessa” più interessata arendere floridi i commercidella propria bottega che a fareopere filantropiche. Ma i giocattoli dotati di cuore egrande personalità e che giornodopo giorno si erano affezio-nati a quello sguardo triste emalinconico, decidono di dareuna svolta ad un finale prean-nunciato.

Così, la notte della Befana,prima di venire regalati a bam-bini più fortunati, i nostri in-trepidi protagonisti fuggonodal negozio a bordo della frec-cia azzurra ed intraprendonoun viaggio all’insegna del-l’amicizia e della solidarietàattraverso le strade e i vicolidella città alla ricerca del pic-colo Francesco; viaggio che sirivelerà non così facile, du-rante il quale si ritroveranno adaffrontare molti ostacoli eprove personali e si sussegui-ranno momenti di tristezza,magia e felicità che gli porteràa realizzare il loro unico scopo:quello di regalarsi, a France-sco, ma anche ed inaspettata-mente ad altri bambini. Pubblicata per la prima voltanel 1954 con il titolo “Il viag-gio della freccia azzurra”, suc-cessivamente nel 1964 nellasua versione definitiva con ilsuo titolo attuale, ristampatainnumerevolmente in seguitoin collaborazione con un alto

numero di diversi illustratori,la casa editrice Einaudi Ra-gazzi ripubblica, dopo qualcheanno di assenza nelle nostre li-brerie, la favola “La FrecciaAzzura”. Uno dei primi capolavori delnotissimo giornalista e scrit-tore nonché Premio Andersen(Nobel della letteratura infan-tile) Gianni Rodari (Omegna,1920 – Roma, 1980) con le il-lustrazioni dal tratto inconfon-dibile di Nicoletta Costa(Trieste, 1953), talentuosa epremiatissima scrittrice ed illu-stratrice di libri per bambini. Con “La Freccia Azzura”,Gianni Rodari ci regala unafiaba delicata e divertente dovefantasia e realtà s’intreccianocon poesia ed ironia, confer-mandosi il precursore di unaletteratura per l’infanzia nuovache ci permette di affrontarecon leggerezza argomenti im-portanti senza intaccare ilmondo immaginario di ognibambino.

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LARGO AI BAMBINI

ECCO IL TRENO PER SOGNARELa magia e la delicatezza di un’indimenticabile fiaba di Gianni Rodari

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ATTUALITA’

DI ASTERISCO

Sono stati giorni duri per la famiglia Craxi.L’ex leader socialista, scomparso diecianni fa, è stato tirato in ballo a destra e amanca, in maniera scomposta e rivoltante.Abbiamo assistito ad una vera e propriagara dell’ipocrisia, a cui hanno partecipatoautorevoli uomini politici sia di governoche di opposizione.C’è stato il solito Di Pietro, che accompa-gnato dal comico Grillo, e da un centinaiodi trinariciuti integralisti, tra cui molti diciò che rimane dell’estrema sinistra, ha in-scenato una manifestazione, contro la pro-posta lanciata dal Sindaco di MilanoMoratti, di dedicare a Craxi un luogo pub-blico.Una manifestazione, basata sull’odio versol’ex Presidente del Consiglio, e tesa più atrovare motivazioni per la propria esi-stenza, che invece di valutazione politica.Ma si sa che Di Pietro, c’è ed esiste inquanto ha costruito la propria fortuna poli-tica, proprio a spese dell’ex leader sociali-sta. Caso unico al mondo, è successo cheun magistrato impegnato nella più grandeinchiesta del secolo contro la politica cor-rotta, abbandoni la magistratura e diventi

un politico, con un proprio partito perso-nale, nel frattempo divenuto importanteper gli equilibri di potere. Le parole d’or-dine di questa gente sono abominevoli,tese solo ad alimentare odio.Ma anche a destra non si scherza. Ministri,esponenti di partiti politici, che nel 1992mostravano il cappio in Parlamento, e in-vitavano Craxi, al suicidio come risarci-mento agli italiani, oggi, senza nessunarivisitazione storico politica, di Craxi nechiedono la beatificazione. Ricordo benis-simo quegli anni, quando uomini del MSI,

della Lega insieme a Rifondazione, a partedel PDS, a qualche Sindaco (con la fasciascopertosi poi riformista), andavano con lefiaccole sotto il Palazzo di Giustizia di Mi-lano, ad osannare Di Pietro e i giudici, echiedevano a gran voce di mettere in ga-lera i socialisti. Oggi molti di loro, im-provvisamente si sono pentiti, ma lo fanno,ne sono convinto, senza convinzione.Scena disgustosa, che fa rivoltare Craxi,nella piccola tomba di Hammamet. Gentesenza ritegno! Ho letto su un giornale on-line di Sesto, che un gruppo di consiglieri

di centrodestra, ha chiesto al Sindaco di de-dicare una via a Craxi, anche in questacittà. Mi dicono che sono tutti del PDL, madi origine socialista. A parte il fatto che sifa fatica a capire un socialista che sta a de-stra, ritengo tuttavia che questa richiestanasca da un sentimento profondo. Altro èla polemica contro il PSI di Sesto, che havisto protagonista il rappresentante in Con-siglio di AN. Questo leguleo, ha chiestoanche lui una via dedicata a Craxi, con laseguente motivazione “Fu più statista chemariuolo”.Ora sono due le cose: se voleva essere uncomplimento, ottiene il risultato inverso,se voleva essere un insulto c’è riuscito. Co-munque è incomprensibile come uno defi-nito mariuolo possa avere una targa su unavia. Tutto ciò mi ricorda una scena, di unafamosa commedia, che ho visto recente-mente.Una donna, senz’altro perfida,molto invidiosa, di poco spessore, chiedead uno scrittore in auge: “Caro, mi è pia-ciuto molto il suo libro, chi glielo hascritto?”Lo scrittore con classe “Mi fa molto pia-cere, cara che lo abbia apprezzato. Chiglielo ha letto?”. Lo scrittore nel nostrocaso sarebbe Craxi.

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QUANTO VELENO INTORNO A CRAXINei giorni scorsi è stato celebrato il decennale dalla scomparsadel leader socialista. Tante, troppe parole di accusatori e pentiti

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STORIE DI IERI

QUANDO E’ CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE

UN SESTESE TRA LE STELLEBarnaba Oriani visse a lungo a Sesto

Una delle feste più amate dai bambini ha origini lontane nel XV secoloDI ELISA COLOMBO

Dal XV secolo esiste un giornoin cui ognuno può decidere chiessere e i più permalosi devonomettere nel cassetto un po’ dellaloro suscettibilità perché… “ognischerzo vale!” Il Carnevale è la festa di tutti,grandi e piccini. Coriandoli estelle filanti colorano di verde,rosso, giallo e azzurro le grigiestrade asfaltate mentre le squil-lanti voci dei bambini fanno dacolonna sonora a una giornata incui solo il rumore delle auto rom-perebbe il silenzio. La parola Carnevale deriva dallatino “carnem levare”, che si-gnifica “eliminare la carne”. La festività indica l’ultima op-portunità di grandi mangiate edeliziose bevute, segnando ilprincipio di un lungo periodo didigiuno: la Quaresima, i quarantagiorni prima di Pasqua durante iquali non è consentito “sgarrare”e cedere ai piccoli vizi.Questa giornata indicava anche ilpassaggio dall’inverno alla pri-

mavera: la fine della “brutta” sta-gione invernale e l’inizio dellaprimavera, la stagione della spe-ranza e della rinascita.La tradizione vuole che a Carne-vale ci si mascheri: è così cheprincipesse, guerrieri e perso-naggi dei cartoni animati sfilanofieri per le vie della città.L’usanza del travestimento è an-tica quanto la festa stessa, ma selo spirito di mascherarsi è rima-sto intatto ciò che è cambiatosono i costumi. Al giorno d’oggiinfatti, basta recarsi al supermer-cato o in un negozio di giocattolie scegliere la “trasformazione”più adatta alle proprie esigenze: ivestiti sono già confezionati e itrucchi pronti all’uso. In passatoperò non era così, i vestiti anda-vano costruiti e cuciti da sé. Vecchi lenzuoli, abiti da sposa,camicie da notte, pantaloni strap-pati e maglie sgualcite erano i co-stumi di scena di bambini eragazzi. Le maschere di cartone odi pezza, erano costruite dai di-retti interessati che davano liberosfogo alla fantasia oppure s’im-

pegnavano per restare il più pos-sibile fedeli alla realtà. Per iltrucco si usava il carbone o lacarta velina bagnata. Grazie a unpizzico d’inventiva e tanta ma-nualità ecco che prendevano vitazingarelle, spose, principesse,fantasmi, garzoni, e spazzaca-mini. Ma il travestimento per ec-cellenza consistevanell’inversione dei ruoli: le fem-mine si travestivano da maschi eviceversa i maschi da femmine, igiovani da vecchietti e i vec-chietti da giovani, il mondo perun giorno era un po’ sottosopra!Così abbigliati, a gruppi, girova-gavano per le vie della città, reci-tando filastrocche, facendoqualche scherzetto e gustandochiacchiere e frittelle. Era la festapiù caratteristica e rumorosa del-l’anno: durante il Carnevale lagente dava libero sfogo alla pas-sione per il divertimento e l’alle-gria regnava sovrana, era ilmomento in cui era vietato pen-sare ai dispiaceri, solo i pensierifelici potevano affiorare le mentie i sorrisi i volti.

Per molti la realtà è solo quella terrestre:città, montagne, distese d’acqua, è la partedi Mondo tangibile e osservabile. Per altriinvece, essa non si esaurisce al qui ed ora,a qualcosa che si può sperimentare grazieai cinque sensi, la realtà va oltre i confiniterrestri, oltre l’azzurro delle acque ed ilverde dei prati fino a sfociare in un bluscuro, quasi nero, cosparso di puntini lu-minosi: l’Universo.Al fine di rendere omaggio al cosmo e atutti i suoi studiosi e appassionati, l’ONUha proclamato il 2009 Anno Internazio-nale dell’Astronomia e di conseguenzanon poteva certo mancare il ricordo di unillustre esperto dello spazio infinito chedimorò in quel di Sesto San Giovanni permolti anni, Barnaba Oriani. Nato a Gare-gnano, quartiere nella zona nord-ovest diMilano, il 19 luglio 1752 da genitoritroppo poveri per garantirgli una forma-zione scolastica. Fu grazie ai Certosini in-fatti, che Oriani poté approfondire glistudi in lettere e filosofia presso la scuoladei Barnabiti per poi entrare in Seminario.Qui frequentò la facoltà di Teologia ma fugrazie alla passione e all’attenzione per lamatematica che a 21 anni vinse la Catte-dra di facoltà matematiche all’Universitàdi Como per poi entrare all’OsservatorioAstronomico di Brera. Mentre in tutta Eu-ropa l’argomento astronomico che andavaper la maggiore era la gravitazione, lo stu-dioso si dedicò all’astronomia fisica gua-dagnandosi fama e stima anche fra icolleghi all’Estero. Fu il primo a riconoscere il Pianeta Urano,creduto da tutti una cometa, studiò i feno-

meni solari, le eclissi di sole e di luna, lecomete. Collaborò con illustri scienziati,apparteneva infatti a rinomate Accademiestraniere quali quella di Londra, di Parigie di Berlino; fu un insegnante zelante e lasua carriera raggiunse il picco con la pub-blicazione dell’opera “ Elementi di trigo-nometria sferica”, pubblicata nel 1806. Si spostò nella nostra città dove visse permolti anni, e fece della torretta della VillaMylius il suo Osservatorio, l’angolo dimondo da cui osservare e scoprire tutti isegreti di quella misteriosa macchia scurae sconfinata, che avvolge come un len-zuolo la sfera terrestre in tutta la sua inte-rezza, l’Universo. Spirò a Milano il 12novembre 1832 dopo aver donato i suoiaveri ai poveri. Nel 1911 il Comune diSesto San Giovanni gli rese omaggio consolenni onoranze e gli intitolò una via euna scuola.

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ECOLOGIA

DI ALESSANDRA SACCHELLI

Dal buio alla luce, sepolti da oltre sessan-t’anni, riaffiorano lentamente in superficiequei luoghi dimenticati, spazi chiusi tra quat-tro mura che altro non racchiudevano se nonpaura e dolore, come i Bunker appunto, quellicostruiti negli anni quaranta tra Sesto San Gio-vanni e Bresso, ed ora parte del Parco NordMilano. Voluti dalla Breda, la famosa fabbricametal-meccanica, questi rifugi antiaerei sot-terranei “salva-operai” furono costruiti perfronteggiare l’eventuale e più che probabileattacco dei caccia americani, essendosil’azienda avviata prima della Seconda Guerraverso la produzione di aerei militari proprionei capannoni dislocati vicino all’Aereoclubdi Bresso. E l’attacco avvenne, nel 1944 precisamente,dove gran parte della Breda venne distrutta,compresi gli aeromobili. Ora rifugi di memo-rie, colmi di storia e di storie, i Bunker sono ilsimbolo di come in un luogo dedicato allaguerra, proprio per la produzione di “mezzi daguerra”, come gli aerei della Breda e quindidestinato alla morte, si possa ancora trovare aldi sotto di esso della vita, delle anime, dellepersone che hanno lottato per resistere ed esi-stere. Solo immaginandosi di trovarsi nel belmezzo dell’attacco, lasciandosi alle spallebombe e boati, e percorrendo in tutta furia lascaletta che conduce alla porta della salvezza,al Bunker dunque, si può comprendere quantofragile era la possibilità di vivere, ma tuttavia

là sotto nel rifugio, tra le tenebre che anneb-biano la vista e la mente, c’era più vita diquanto ne restava là fuori, tra i cieli dove ilmondo intero si gridava odio. Già all’ingressodel “nascondiglio” si respira una strana sen-sazione, come se si potessero percepire le dif-ficoltà delle persone che in quel buiosilenzioso si erano rifugiati. D’impatto ci siimbatte nel freddo e nell’umidità che con unaforte stretta avvolge il corpo e agli occhi pienidi lacrime si mostrano tunnel e ancora tunnel,ognuno separato dall’altro da una porta di ce-mento armato, proprio per isolare i reparti edevitare che cadessero tutti insieme in caso dibombardamento. Della file di panche di legno si appoggiano almuro gelido, pronte ad “accogliere” al mas-simo una quarantina di persone, tutte stretteovviamente. Ma forse in quelle situazioni ilcalore di un altro essere umano, era ciò che dimeglio poteva essere desiderato, una consola-zione per il cuore trafitto dalla guerra. Unasorta di “zona vivande”, un quadrato tra mura,era il luogo dove probabilmente venivano pre-parate le misere pietanze per i rifugiati, men-tre la restante parte del “tugurio”, era costituitada due bagni, o meglio latrine senza porta. Iltutto senza luce, solo candele per spazzare vial’oscurità. Un’oscurità e un brivido che moltepersone hanno potuto provare durante l’inau-gurazione dei rifugi antiaerei il 20 Settembre2009, seguito da una seconda tappa comme-morativa lo scorso Novembre, in collabora-zione con la Banca Popolare di Milano, dove

grazie a diverse iniziative come una rappre-sentazione teatrale e una mostra fotografica,patrocinata dall’Isec di Sesto San Giovanni, siè cercato di rievocare il senso del Bunker algiorno d’oggi. Tutto questo è stato possibilein seguito al ripristino dei rifugi, che dopo es-sere stati messi a norma, dotati di luce ed im-pianti di sicurezza, hanno aperto le porte a tutticoloro che prontamente avevano prenotato unposto per la visita al Bunker. Un’esperienzacertamente unica, che anche gli alunni dellescuole dell’hinterland hanno vissuto e po-tranno continuare a vivere attraverso le ini-ziative che il Parco Nord offre ai giovanivisitatori, come appunto quella della discesaal Bunker, progettata appositamente perl’anno scolastico 2009/2010. Ma ciò che sicuramente avrà colpito coloroche si sono addentrati giù nel rifugio, è statopercorrere metri e metri di tunnel circondatidalla “notte”, e poi risalire su verso la luce,simbolicamente verso una nuova vita. E ap-prezzare la bellezza della natura, il verde deglialberi, il blu del cielo, i passeri che cinguet-tano ancora e intonano un inno alla vita. Tuttointorno è vita, come quella che emanano lepiante del Parco Nord, che da teatro di guerrae bombardamenti, divenne e resta ancora pol-mone di speranza simbolico per la rinascita di unnuovo mondo. Un mondo fatto di pace, doveogni arma è ripudiata, oltre alla guerra in qual-siasi forma essa si presenti. È questo il filoconduttore delle iniziative legate al Bunker,

che si spera possa attrarre ancora più visitatorie che possa diventare un luogo in grado di mo-stare i passati trascorsi per lasciare tracce esegni nel presente, ma soprattutto nel futuro.O almeno tutto questo ciò che si cela nei de-sideri di coloro che il Parco e il Bunker li am-ministrano, forti del fatto che in primavera,con le lunghe giornate il clima piacevole, sipotranno organizzare nuove iniziative per i ri-fugi, che per ora restano serrati nella terra,conservando le memorie della guerra, machiusi al pubblico quindi. Per coloro che fossero interessati, il sito delParco Nord, www.parconord.milano.it, racco-glie i progetti di rifacimento dei rifugi e dellesezioni ad esso dedicate, altrimenti è possibilecontattare il numero 022410161 della CascinaCentro Parco.

TUNNEL SEGRETI SOTTO IL PARCO NORDCostruiti negli anni ‘40 erano il nascondiglio degli operai dalle bombe tedesche

Ambiente

L’ESOTICA CURCUMA DI CARINE TOUTAINOriginaria della Thailandia, dell’India e della Cina, ap-partenente alla famiglia delle Zingiberacee, l’esoticaCurcuma forse meno conosciuta come pianta orna-mentale ma più nota come spezia è tuttavia una piantamolto bella i cui fiori di particolare bellezza ricordanoil tulipano, in una sua rappresentazione pero più ele-gante ed essenziale, per questo motivo viene chiamataanche “il tulipano del Siam”. Alta circa 50 cm, la Curcuma sviluppa foglie verdechiaro e brillante, con una marcata linea centrale bru-nastra che le percorre per tutta la loro lunghezza, le in-fiorescenze sono costituite da splendide bratteesovrapposte in maniera da formare un cono e si decli-nano nelle tonalità vivaci del viola, bianco, rosa ogiallo. Oltre alle sue caratteristiche floreali, la parti-

colarità di questa pianta risiede nelle sue radici rizo-matose dalle quali si ricava, dopo averle lavate, sbol-lentate, essiccate e macinate, la famosa spezia, dalcolore giallo acceso, dall’aroma “poivrée” un pocomoscato e dal gusto piccante e leggermente amaro uti-lizzata da più di due millenni da molte civiltà orientalisia in ambito culinario come ingrediente fondamen-tale per aromatizzare molti piatti che in altri ambitiquali la cosmetica, la tinteggiatura di tessuti in parti-colare per colorare i vestiti dei monaci buddisti o deisaggi induisti e la medicina tradizionale per le sue stra-ordinarie e miracolose proprietà terapeutiche ad oggioggetto di molti studi che ne confermerebbero lascientificità tanto da essere considerata un vero “elisirdi lunga vita”.

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DE IL CAVALIERE INESISTENTE

Che anno sarà il 2010? E’ questa la do-manda che tutti, prima o poi, ci siamofatti. Inizialmente, e ci mancherebbealtro, soprattutto pensando a noi: al no-stro futuro, alla nostra attività, alla fami-glia, sperando che tutto vada bene,ovviamente, se non addirittura meglio.Poi, guardando la televisione, leggendoi giornali, ecco che il pensiero spazia earriva sino agli avvenimenti nazionali edinternazionali. In questo caso, però, vor-remmo “ridimensionarci” e pensare sol-tanto alla nostra Sesto San Giovanni.Già, che anno è stato per la città il 2009?Un anno difficile senza dubbio: la crisi siè sentita anche qui. Una crisi economica, con tante famiglieche fanno fatica ad arrivare a fine mese.Ma anche una crisi sociale che si è ma-nifestata in tutta la sua pericolosità conla rovente polemica sulla dislocazionedella moschea, con i cittadini inviperitiper decisioni almeno inizialmente presesulle loro teste. Senza dimenticare, poi, l’annosa vicendadelle ex aree Falck, del fallimento delPiano Zunino e una pericolosa situazionedi stand by che non fa altro che nuocere

al benessere e al futuro della città. E an-cora: le diatribe tra centro sinistra e cen-tro destra, imprese sestesi al collasso conpresidi di operai e impiegati per difen-dere il loro posto di lavoro… Insomma,il quadro non pare proprio essere dei piùrosei. L’obiettivo che ci dobbiamo porre tutti,dunque, è quello di pensare positivo e ra-gionare in “maniera collegiale”. Cosavuol dire? Semplice: se si ragiona sulbene di una collettività, è necessario chele scelte strategiche siano condivise eprese di comune accordo, senza pensarea logiche e interessi personalistici e diconvenienza. Certo, stiamo parlando diun obiettivo tutt’altro che facile, vistoquanto accade anche nelle altre realtà,con scandali che macchiano l’onorabilitàdi personaggi sino al giorno prima inte-gerrimi. Dunque, la domanda appare legittima:sapremo anteporre tutti, e non solo i po-litici, il bene comune al “ritorno” perso-nale? Se è vero che la politica è lospecchio della popolazione, allora co-minciamo noi a dare il buon esempio,chissà che qualche persona onesta possaper una volta avere a cuore le tasche ditutti e non solo le sue…

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IL PUNGIGLIONE

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Non pensare solo alle proprie tasche per lasciarsi la crisi alle spalle

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L’ANGOLO DELLA CULTURA

DI VALENTINA GIRONI

Sofie Laguna scrittrice australiana esordisce il 14gennaio in tutte le librerie italiane con il suoprimo romanzo: “Un segreto non fa rumore”.Prima di questo aveva solo scritto libri per bam-bini ed è forse per questo motivo che con gliocchi di una “piccola donna” racconta una storiadura e triste che fino alla fine non ti lascia. Hesterè nata in una famiglia che le ha saputo dare solodivieti e costrizioni, non ha mai giocato con i suoicoetanei, non ha mai visto il cielo se non da unafinestra, non sa cosa c’è fuori dalla porta sa soloche è proibito scoprirlo. L’unica cosa concessa è una bibbia illustrata chele farà costruire un mondo immaginario con una

Primo romanzo della promettente scrittrice australiana

Premiati i lavori di scuole, oratori, parrocchie e commericanti. L’edizione 2009 è un successoRiconoscimenti per gli alunni della materna Collodi, delle primarie Rovani e delle medieBreda e per le parrocchie di San Giorgio, San Giuseppe, Santa Maria Nascente. Il tutto con lamagica atmosfera natalizia dei canti intonati dai membri del Coro Rondinella di Sesto.

Sotto copertina

ARRIVA IL FENOMENO “AVATAR”

FESTA PER I PRESEPI SESTESI IN VILLA TORRETTA

I soliti americani, in cerca di nuove ri-sorse energetiche, decidono di abbattere un interopopolo che, sul pianeta di Pandora, vivono in per-fetta simbiosi con madre natura. Il loro obiettivo èl’obtanium, minerale dal costo astronomico le cuiminiere più ricche sono situate proprio sui territorisacri abitati dal pacifico popolo dei Na’vi. Il ma-rine Jake, semiparalizzato, cercherà di infiltrarsi traloro tramite un “avatar”, un ibrido uomo-Na’vi che

può essere controllato grazie ad una “interfacciamentale”. Un viaggio nella storia e nell’attualità diun paese nel quale qualcuno riconosce gli errori diuna “democrazia coloniale” esportata a caroprezzo. Concepito da Cameron 15 anni fa, Avatarci porta in un mondo tanto fantastico quanto incre-dibilmente simile al nostro, ma ne è valsa la penadi aspettare. La tecnologia 3D strabilia ma non ènecessaria a farci riflettere sul rapporto uomo-uo-

mini-pianeta. In attesa della prossima nave spazialeper Pandora sogniamo di poterci muovere agil-mente come i saggi giganti indigeni che la abitanoe la amano. Un film dalla morale sempre valida,soprattutto per chi è rimasto su questo pianeta e sista accorgendo di come lo stiamo uccidendo. Regia: James Cameron Sceneggiatura: James Cameron Durata: 166 min

I FILM “EROS” di Eros de Noia

IL SEGRETO DI SOFIE

visione cristiana, imposta ancora una volta dai suoi genitori.Segregata nella sua stessa casa, dalla sua mamma e dal suopapà Hester inizia ad avere la tentazione di andare alla ri-cerca di quel mondo che non ha mai conosciuto e cosi sirende conto delle bellezze e delle realtà che la circondano.Decide che è in quel paesaggio che vuole vivere ma si rendeconto che è uno di quei segreti che puoi solo reprimere. Cu-riosità, coraggio, fermezza sono le colonne principali di que-sto romanzo che ti prende all’inizio e ti lascia solo all’ultimaparola dell’ultima pagina. Ed è per questo motivo che perquanto Hester sia solo una bambina trasparisce la forza e ladeterminazione di una donna adulta.

DI EROS DE NOIA

E’ il CORE (Consorzio Recuperi Energetici) S.p.A.ad occuparsi della gestione del termovalorizzatore,dell’igiene urbana e della piattaforma ecologica di viaManin nella città di Sesto San Giovanni. E’ un con-sorzio costituito da cinque comuni: Sesto S. G., mag-gior azionista con il 38%, Cologno Monzese 23%,Pioltello e Segrate 15% ciascuno einfine Cormano 9%. E’ solo per Sesto S.G. che, dal2006, il CORE effettua il serviziodi igiene urbana, un servizio dellacui qualità i cittadini possonodarne riscontro immediato. Se unsondaggio, commissionato alla so-cietà Value Marketing nel 2008,registrava nei cittadini un altogrado di soddisfazione per il 77%degli intervistati (campione di 663famiglie e 55 esercenti), il presi-dente del consorzio Valentino Me-jetta, in politica dal 1970,assessore al comune di Sesto S.G.,consigliere e assessore alla provin-cia di Milano, non stenta a definire“deprimente il livello di sensibilità dei cittadini neiconfronti del rispetto dell’ambiente”. Sono un esempio le discariche abusive o l’abbandonoindiscriminato di rifiuti ingombranti senza che ne

venga richiesto e quindi programmato il ritiro gra-tuito. E’ per questo motivo che sin dai primi anni dall’affi-damento del servizio è stata realizzata una campagnadi sensibilizzazione andata a toccare tutte le fasce dicittadini; manifesti, volantini, ed iniziative create perspiegare a grandi e piccini un principio fondamen-tale: “se è vero che occorre pulire è altrettanto vero

che non è obbligatorio sporcare”. La campagna di sensibilizzazioneha dato subito i suoi frutti: dal37% di differenziato si è passati al43% degli ultimi anni. Dati inco-raggianti certo, ma abbastanza de-primenti rispetto a quei comunicosiddetti “ricicloni” dove la per-centuale sale oltre il 70 (“Comuniricicloni 2009”, indagine realiz-zata da Legambiente con il patro-cinio del Ministerodell’Ambiente). Certo si tratta di comuni con unnumero di abitanti, anche i più po-polosi, di poco superiore ai 14000abitanti, dove sono presenti altriparametri che concorrono a defi-

nire un “Indice di buona gestione” dedito a rappre-sentare un “voto” alla gestione dei rifiuti urbani neisuoi molteplici aspetti: recupero di materia, riduzionedel quantitativo di rifiuti prodotti, sicurezza dello

smaltimento, efficacia del servizio. L’indice di buona gestione, compreso tra 0 e 100, ècalcolato a partire dai valori di 23 parametri che coin-volgono anche gli organi di governo del comunestesso e non solo, come nel nostro caso, la società cheha in carico il servizio. Sono però anche i cittadini danoi intervistati a chiedere al CORE maggiore sensi-bilità verso alcuni problemi. Svegliarsi alle 6 grazie al rumore provocato da unacascata di bottiglie rotte non è proprio ciò che i citta-dini di Sesto, soprattutto se neogenitori, vorrebbero.Le strade vengono pulite ancora con macchine cheprevedono lo sgombero della carreggiata, in una cittàdove i parcheggi certo non abbondano.

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DOSSIER

Il Co.re. si occupa dal 2006 del ciclo dei rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento.Il presidente Mejetta: “Se è vero che occorre pulire, non è obbligatorio sporcare”

LA NOSTRA CITTA’ E’ PULITA?

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SPORT

Un’indigestione di calcio, che certo non avrà fattomale ai tanti appassionati in “astinenza” durantequesta lunga pausa invernale. Tutto in un weekend. La terza edizione del “torneo d’inverno”, chesi è giocata nei giorni scorsi sul terreno di giocodel campo Manin, è andata ai padroni di casa dellaStella Sestese.Al torneo, riservato alla categoria esordienti ‘97,hanno preso parte sedici squadre tra cui Cimiano,Bareggio, Centro Schuster, Città di Sesto, Ciniselloe, ovviamente Stella Sestese. Due mini tempi dadieci minuti e una partita dopo l’altra per due po-

meriggi di sport e divertimento. Questo l’appas-sionante formula della competizione, utile ai gio-vani atleti per “rodare” il motore a pochi giornidall’inizio dei campionati dopo la pausa invernale.La formazione di mister Bonomi ha avuto ragionedella Serenissima di Cinisello in finale solo ai calcidi rigori. Dopo che i tempi regolamentari si eranochiusi sullo 0 a 0, dal dischetto i sestesi si sono di-mostrati infallibili aggiudicandosi il match per 4 a1. Al termine della manifestazione, l’assessore alloSport, Giovanni Urro ha premiato la squadra delpresidente Massimo Milos con il trofeo.

TORNEO D’INVERNO ALLA STELLA SESTESE

Al PalaGhiaccio di scena la gara della coppa di Short Track, il pattinaggio veloce

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Nei giorni scorsi il Pala Ghiaccio,che proprio quest’anno festeggiai suoi primi dieci anni, è stato ilteatro della terza gara della Lom-bardia cup, trofeo regionale diShort Track. Il pattinaggio di ve-locità su pista corta è una disci-plina non ancora popolarissima,eppure è quella nella quale l’Italiaha ottenuto il maggior numero dimedaglie alle ultime Olimpiadi.Un buon biglietto da visita,adesso che manca davvero pocoai giochi invernali di Vacouver2010.Per ora al Milan Skating Club, lasocietà di Short Track che ha lasua sede operativa al PalaSesto, ipiccoli campioni crescono, dandogrosse soddisfazioni: “Durante leprime gare regionali – affermaLaura Rocchetti, vicepresidentedel Milan Skating Club – i nostriatleti si sono distinti, piazzandosisul podio in più occasioni”.

IL GEAS BASKETIN DIFFICOLTA’Dopo che l’annoscorso le ragazze delGeas Basket, alloraguidate da coach Galli,avevano fatto sognaretutta la città con vitto-rie a ripetizione, la sta-gione 2009/2010 èdecisamente più com-plessa.Se il girone d’andata siè chiuso con la scon-fitta di misura controLivorno, quello di ri-torno è iniziato malecon due sonori ko con-tro Faenza 75 a 58 e,sempre in trasferta,contro Venezia (70 a56).

Se la classifica nonsorride alle sestesi,non manca qualche se-gnale incoraggiante.Nel dopo partita,coach Montini ha sot-tolineato che: “ “Anche stasera lasquadra ha dato tuttoin campo, le ragazze sisono buttate su ognipallone e dimostratouna cattiveria agoni-stica importante”. Almeno questo è lospirito giusto per af-frontare una stagioneancora lunga. Il 2010della Geas ricominciada qui.

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SPORT

Le giovani atlete sestese hanno ben figurato nella prima prova del 2010 ad Arcore

La compagine sestese è sempre più fanalino di coda

GINNASTICA, IL GEAS COMINCIA BENE

PRO, MISSIONE IMPOSSIBILE VITTORIA PERLA SELECAO

Si è svolta domenica 31gennaio ad Arcore laprima prova del Cam-pionato Regionale diCoppa Italia FGI che havisto per la prima voltala partecipazione di duesquadre della GEASGinnastica di Sesto S.Giovanni con LauraFiore, Piera Lodari e Vi-viana Pischetola per lasquadra A, mentre nellasquadra B erano presentiElena Berardi, France-sca Sala e Nadia Ceresa.Buona gara per tutte leginnaste della società se-stese che hanno svoltoquesta prima prova congrinta e voglia di com-petere ed hanno dimo-strato di saperfronteggiare con fer-mezza e determinazione

anche a qualche impre-visto come l’infortunioal ginocchio di una diloro.Inoltre grande emozionenel confrontarsi conginnaste di alto livello,erano infatti presentianche ginnaste che di-sputeranno la prossimaSerie A. L’obiettivo èora quello di miglioraree presentarsi alla se-conda prova cercando diottenere la qualifica-zione per i campionatinazionali. Ottimo inizio d'annosportivo per le giovaniginnaste guidate dalle al-lenatrici Raffaella Tosi eCristina Pagani che sonoriuscite a portare laGEAS in competizionidi alto livello.

Adesso la missione sem-bra davvero impossibile.Dopo il ko esterno conAlghero la Pro Sesto nonriesce a diminuire il di-tacco e resta sempre piùfanalino di coda.Peccato, perché la vitto-ria casalinga contro laCanavese aveva fattosperare nell’inizio di unarimonta epica. Vercelli eOlbia restano lontane a18 e 21 punti. La squadrabiancoceleste, con ap-pena 11 punti, chiude laclassifica di seconda di-visione Lega Pro. I nuoviacquisti, in campo e inpanchina non sono riu-sciti a risollevare la squa-dra da una situazionedavvero difficile. Puravendo realizzato parec-chi gol, la squadra soffretremendamente gli attac-chi avversari.Di partite ne restano an-cora dodici da giocare.Dodici finali nelle qualila compagine sestese

deve trovare la forza perrisollevarsi. Vincereaiuta a vincere; alloranon resta che sperare chei biancocelesti trovinocontinuità per riavvici-narsi alle dirette concor-renti per la salvezza.Prima delle dodici finaliè con il Valenzana incasa.

P. P.

Dopo un’interminabile serie di 13 sconfitte, la se-lecao (calcio a 5) travolge Piacenza scavalcandogli avversari diretti per la salvezza e abbando-nando l’ultimo posto in classifica. Una vittorianetta, rotonda. Un 9 a 2 che dà morale agli atleti se-stesi in vista dello sprint finale in zona salvezza.Viomdronese e Sporting Milano sono ancora lon-tane, rispettivamente a 12 e 15 punti contro i 6della squadra sestese, ma siamo solo alla 15esima giornata. Restano ancora più di dieci partite a disposizionedella Selecao. Alla 19esima giornata c’è la Vimo-dronese e alla 23esima lo Sporting Milano. Daquesti due confronti diretti passa, inevitabilmente,la strada per la salvezza. Il girone C del campio-nato di C2 è sempre guidato da Meyland con 40punti, seguito dal Bellinzago a 36.

P. P.

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