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25 SETTEMBRE 2020 MIRAMARE L’INAUGURAZIONE DELLA TORRETTA E DELL’OROLOGIO L’INAUGURAZIONE DELLA NUOVA ORANGERIE @marinosterle “Un giorno importante per il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare, un altro obiettivo sostanziale per il raggiungimento di una missione perseguita da alcuni anni e mirata a conservare, valorizzare e rendere accessibile al pubblico il sito museale, incluse quelle parti del Museo che fino ad ora non lo erano”. Lo ha detto il Direttore del Museo storico e il Parco del Castello di Miramare Andreina Contessa oggi in occasione della presentazione di due importanti progetti, il restauro della Torretta e dell’orologio meccanico del Castello realizzata a cura della Fondazione CRTrieste e la nuova Orangerie che si trova presso le Serre nuove nel Parco. La presentazione dei progetti si è svolta nella Sala del Trono del Museo di Miramare alla presenza della Presidente della Fondazione CRTrieste Tiziana Benussi e del Segretario Generale Paolo Santangelo. Ospite d’eccezione, il Direttore generale Musei Mibact Massimo Osanna che a Miramare compie una delle prime visite in Italia dopo la recente nomina (in precedenza, dal 2016 è stato al vertice del Parco archeologico di Pompei. “Oggi inauguriamo due progetti significativi – ha detto Contessa - ognuno a suo modo parte di un disegno unico che coinvolge una nuova programmazione culturale. Da un lato, con l’inaugurazione della Torretta, la volontà di rendere fruibile in sicurezza tutto il complesso, svelando e facendo fruire al pubblico luoghi esclusivi. Dall’altro, con il nuovo progetto dell’Orangerie, la determinazione, stabilita fin dal mio arrivo qui a Miramare, di riportare il Castello e il suo Parco al progetto e allo splendore originario, voluto e ideato dal suo fondatore, attraverso uno studio filologico di documenti e fotografie dell’epoca. La Torretta è un esempio lampante – ha concluso il Direttore -, perché è un elemento noto e fortemente visibile e identitario, che però non era visitabile. Il contributo generoso della Fondazione CRTrieste è stato fondamentale per raggiungere questo scopo, e la loro pazienza lodevole, per non aver receduto davanti ai problemi che le fasi del restauro di volta in volta presentavano”.

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25 SETTEMBRE 2020

MIRAMARE L’INAUGURAZIONE DELLA TORRETTA E DELL’OROLOGIO L’INAUGURAZIONE DELLA NUOVA ORANGERIE

@marinosterle

“Un giorno importante per il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare, un altro obiettivo sostanziale per il raggiungimento di una missione perseguita da alcuni anni e mirata a conservare, valorizzare e rendere accessibile al pubblico il sito museale, incluse quelle parti del Museo che fino ad ora non lo erano”. Lo ha detto il Direttore del Museo storico e il Parco del Castello di Miramare Andreina Contessa oggi in occasione della presentazione di due importanti progetti, il restauro della Torretta e dell’orologio meccanico del Castello realizzata a cura della Fondazione CRTrieste e la nuova Orangerie che si trova presso le Serre nuove nel Parco. La presentazione dei progetti si è svolta nella Sala del Trono del Museo di Miramare alla presenza della Presidente della Fondazione CRTrieste Tiziana Benussi e del Segretario Generale Paolo Santangelo. Ospite d’eccezione, il Direttore generale Musei Mibact Massimo Osanna che a Miramare compie una delle prime visite in Italia dopo la recente nomina (in precedenza, dal 2016 è stato al vertice del Parco archeologico di Pompei. “Oggi inauguriamo due progetti significativi – ha detto Contessa - ognuno a suo modo parte di un disegno unico che coinvolge una nuova programmazione culturale. Da un lato, con l’inaugurazione della Torretta, la volontà di rendere fruibile in sicurezza tutto il complesso, svelando e facendo fruire al pubblico luoghi esclusivi. Dall’altro, con il nuovo progetto dell’Orangerie, la determinazione, stabilita fin dal mio arrivo qui a Miramare, di riportare il Castello e il suo Parco al progetto e allo splendore originario, voluto e ideato dal suo fondatore, attraverso uno studio filologico di documenti e fotografie dell’epoca. La Torretta è un esempio lampante – ha concluso il Direttore -, perché è un elemento noto e fortemente visibile e identitario, che però non era visitabile. Il contributo generoso della Fondazione CRTrieste è stato fondamentale per raggiungere questo scopo, e la loro pazienza lodevole, per non aver receduto davanti ai problemi che le fasi del restauro di volta in volta presentavano”.

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IL RESTAURO DELLA TORRETTA

La Torretta del Castello di Miramare, visibile da tutto il Golfo di Trieste, rappresenta uno degli elementi più rappresentativi della residenza voluta da Massimiliano d’Asburgo e realizzata da Carl Junker tra il 1856 e il 1860. A pianta quadrata, si sviluppa su sette livelli e raggiunge i 35 metri di altezza sul mare. Mentre i primi due piani sono normalmente visibili al pubblico e fanno parte del tradizionale percorso di visita del Castello (al piano terra vi è il “Salottino di Carlotta” e a quello superiore uno dei due salottini orientali), dal secondo piano in su gli spazi non erano visitabili. Scopo del progetto di restauro è stato proprio rendere fruibile al pubblico proprio lo spazio della torretta. Si potrà fare, da oggi, con piccoli gruppi da 10-12 persone (8, per il momento essendo in regime di emergenza sanitaria) che, accompagnati dal personale del Castello, potranno vedere questi spazi nascosti ed arrivare fino sulla sommità della torretta, godendone il panorama che spazia a 360 gradi sul Golfo di Trieste, la complessità del disegno delle falde (che dal basso è impossibile vedere, visto che sono mascherate dalle merlature) e, all’interno, i quattro quadranti dell’orologio, nonché il meccanismo originale. Il luogo è di particolare fascino, perché si possono vedere da vicino i raffinati ingranaggi storici dell’apparato segnatempo, rischiarati dalle

aperture tonde traslucide dei quadranti, di cui si possono apprezzare le grandi dimensioni. Per quanto riguarda il restauro della Torretta, reso possibile grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste, iniziato 2019 e costato complessivamente oltre 120 mila euro, si è realizzato un intervento generale di ripristino, di risanamento delle murature, della scala di risalita, di sistemazione dell’impianto elettrico di illuminazione e antincendio, di riqualificazione dei pavimenti con consolidamento delle parti ammalorate delle struttura portante di solaio, di ricondizionamento del meccanismo dell’orologio nonché della messa in sicurezza della terrazza di copertura e dei decori architettonici che la caratterizzano. Sulla terrazza panoramica, è stato realizzato un parapetto di sicurezza arretrato rispetto alla merlatura proprio per permettere le visite in sicurezza. I lavori sono stati supervisionati dall’architetto Francesco Krecic e coordinati dall’architetto Marcello Papa coi suoi collaboratori, realizzati dalla impresa edile Rosso s.r.l. di Trieste, con l’ausilio della restauratrice Eleonora Dudine della Eucore s.n.c. e della Vetreria Pietro Pasinati.

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L’OROLOGIO

L’orologio era stato da poco elettrificato e reso funzionante. È stato restaurato, a cura della ditta Elettrocampane Giacometti di Legnaro in provincia di Padova, nelle strutture metalliche dei quadranti che risultavano arrugginite e necessitavano di pulizia e pitturazione. Anche il restauro dell’orologio è stato possibile grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste. Il meccanismo risale, con buona probabilità, tra la

fine del 1800 e i primi del 1900. La mancanza, ad oggi, di documenti d'archivio storico e di targhe, date, stemmi e nomi sul meccanismo, non permettono di stabilire il momento di installazione e la storia del meccanismo. Da una ricerca fotografica è stato possibile stabilire, con buona certezza, la fabbrica costruttrice: si tratta della fabbrica austriaca Franz Stiehel, di Speising (Vienna). Il meccanismo, collocato all'interno di un armadio in legno con finestre per essere protetto dalla polvere, comanda le lancette dei quattro quadranti posizionati ai quattro lati alla sommità della torre. La macchina è composta da un telaio portante in ghisa di colore verde scuro anche se, durante i lavori di restauro, è emerso, in alcune parti poco accessibili, del colore nero sottostante. Questo suggerisce che il colore originale fosse probabilmente il nero con successiva applicazione del verde. Tutte le parti ed i componenti meccanici sono stati smontati e puliti dalla polvere, dal grasso e dalla ruggine. Caratteristica peculiare e importante di questo meccanismo è senz'altro la sua grandissima semplicità meccanica e di funzionamento. L' essenzialità degli elementi meccanici presenti garantisce un'accurata misura del tempo, un lungo e sicuro funzionamento ed una manutenzione dei vari organi agevole in tutte le sue parti.

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IL NUOVO PROGETTO DELL’ORANGERIE

Si sono conclusi da qualche giorno i lavori per riconfigurare lo spazio antistante le Serre Nuove nel Parco del Castello di Miramare, mossi dal progetto di riportare gli agrumi nel luogo dove il suo fondatore aveva cercato di sperimentarne l’impianto. Sappiamo infatti quanto Massimiliano d'Asburgo amasse queste piante e il loro inebriante profumo: le aveva conosciute sin da bambino nelle serre della residenza asburgica di Schönbrunn, tanto cara all'arciduca; questa ammirazione è poi ribadita nelle note dei suoi diari di viaggio nel Mediterraneo, fino alla corrispondenza con Anton Jelinek, il capo giardiniere del Parco di Miramare, che con fatica cercava di difendere "gli alberelli" dai rigidi inverni triestini della seconda metà dell'Ottocento. Nello specifico dalla corrispondenza tra Massimiliano e Jelinek si evidenzia come molte delle piante per il Parco di Miramare venissero acquistate anche presso la Villa Reale di Strà, dove ancora

oggi sono presenti e coltivati numerosi esemplari di agrumi storici. Si sono così potute individuate alcune delle varietà antiche di aranci amari che hanno la caratteristica di avere fiori particolarmente profumati: Citrus Aurantium, Citrus Aurantium Salicifolia, Citrus Aurantium Paradisi, Citrus Aurantium Crispifolia, Citrus Aurantium Fetifera, Citrus Aurantium Corniculata, Citrus Aurantium Caniculata. I lavori di riconfigurazione di quest'area prevedono, oltre alla collocazione delle prime diciotto piante di aranci amari in vasi di cotto realizzati a mano, la realizzazione dell'impianto di irrigazione e la posa del prato. Le piante durante la stagione invernale verranno ricoverate negli spazi delle Serre nuove a partire dai primi di novembre per poi essere ricollocate in esterno a primavera.