Cronache Economiche16

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Istituto Nazionale per il Commercio Estero ULTIMI SVILUPPI Astaldi favorita per la realizzazione dell’autostrada Istanbul-Izmir. L’esito finale della gara bandita dal Ministero dei Trasporti turco ha visto recentemente la Astaldi quale azienda favorita per l’assegnazione finale di una delle più rilevanti commesse pubbliche degli ultimi dieci anni. L’iniziativa prevede la realizzazione di 420 chilometri di autostrada tra Istanbul ed Izmir, con l’attraversamento dello stretto di Izmit attraverso un ponte sospeso di 1,7 chilometri, che diventerà il secondo più lungo al mondo. Il valore dell’intera opera è di circa 6 miliardi di dollari. La nuova arteria garantirà una sensibile riduzione dei tempi di percorrenza (dalle 10 ore attuali alle 4 ore e mezza ) e della lunghezza del tragitto, che sarà ridotta di circa 150 km. L’assegnazione finale della commessa è prevista entro i prossimi tre mesi. Si tratta di un’ennesima 1

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(periodo dal 28 maggio al 8 giugno 2009 - nr 16) prot. nr. 1957

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Istituto Nazionale per il Commercio Estero

ULTIMI SVILUPPI

Astaldi favorita per la realizzazione dell’autostrada Istanbul-Izmir. L’esito finale della gara bandita dal Ministero dei Trasporti turco ha visto recentemente la Astaldi quale azienda favorita per l’assegnazione finale di una delle più rilevanti commesse pubbliche degli ultimi dieci anni. L’iniziativa prevede la realizzazione di 420 chilometri di autostrada tra Istanbul ed Izmir, con l’attraversamento dello stretto di Izmit attraverso un ponte sospeso di 1,7 chilometri, che diventerà il secondo più lungo al mondo. Il valore dell’intera opera è di circa 6 miliardi di dollari. La nuova arteria garantirà una sensibile riduzione dei tempi di percorrenza (dalle 10 ore attuali alle 4 ore e mezza ) e della lunghezza del tragitto, che sarà ridotta di circa 150 km. L’assegnazione finale della commessa è prevista entro i prossimi tre mesi. Si tratta di un’ennesima conferma della presenza sempre più consistente di un’ampia gamma di ditte italiane nel vasto panorama del sistema infrastrutturale turco, a partire proprio da Astaldi, che nel 2007 ha concluso il tratto autostradale Istanbul–Ankara ed è ora attiva nella realizzazione della nuova linea metropolitana sulla sponda asiatica di Istanbul nonché del terzo ponte sul Corno d’Oro, il "Metro Golden Horn Crossing Bridge Construction Project", che faciliterà il trasporto via metropolitana tra aree altamente congestionate dal traffico cittadino. Si conferma pertanto nel 2009 la tendenza già evidenziata l’anno scorso, nel quale l'Italia era risultata prima nella

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graduatoria dei Paesi esteri aggiudicatari di contratti banditi da amministrazioni pubbliche turche.

Economia in sofferenza, il Governo rivede ancora al ribasso il PIL.  Cala anche la produzione industriale. In una fase caratterizzata da profonde difficoltà, è giunta ieri la dichiarazione del Ministro dell'Economia Ali Babacan il quale ha evidenziato che, sulla base dei dati in possesso del suo Ministero, il PIL turco potrebbe calare quest'anno più del 3,6% preventivato solo alcune settimane orsono dal Governo. Secondo alcuni analisti locali, il PIL relativo al primo trimestre si sarebbe chiuso con un clamoroso -10% rispetto allo stesso periodo del 2008, un segnale molto preoccupante che si rifletterà certamente sul dato finale annuo (gli analisti indicano un PIL 2009 in calo di un 6/7% rispetto al 2008). Il Ministro Babacan ha però evidenziato che il PIL turco nel 2010 riporterà un "significativo incremento". È dell’8 giugno invece la notizia del calo della produzione industriale nel mese di aprile (il nono calo consecutivo) del 18,5% rispetto allo stesso mese del 2008, un indicatore molto preoccupante poichè il dato è risultato superiore alle aspettative degli esperti economici locali. (Fonte ICE).

Il Ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, commenta la proposta del Cancelliere Merkel di una partnership privilegiata UE con la Turchia. Il quotidiano Zaman ha recentemente pubblicato in prima pagina un’analisi sui commenti del Ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, circa la proposta del Cancelliere Angela Merkel di una partnership privilegiata dell’UE con la Turchia alternativa ad una piena adesione. Nel corso di un incontro con i giornalisti turchi, Steinmeier ha affermato di non aver idea del significato attribuito dal Cancelliere tedesco alla proposta di partnership privilegiata. Sebbene i negoziati con la Turchia siano aperti, ricordava Steinmeier, il fine ultimo delle discussioni resta tuttora l’adesione del Paese all’Unione. Il Ministro Steinmeier ha ricordato come il partito del Cancelliere abbia manipolato la domanda di adesione della Turchia all’UE per influenzare gli elettori nel corso dell’ultima campagna elettorale per le europee. Tuttavia, Steinmeier ha fatto appello alla Turchia a proseguire il processo riformatore e ha criticato il maggiore partito di opposizione CHP per non aver contribuito alle riforme.

Il mondo degli affari si divide sulla nuova Legge per l’export. Il quotidiano Referans (equivalente dell’italiano Sole 24 Ore) ha pubblicato recentmente in prima pagina un’indagine condotta sulla nuova bozza di Legge che mira a cambiare la

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struttura dell’Unione degli esportatori turchi (TIM). Le organizzazioni leader dell’universo imprenditoriale turco, l’Unione delle Camere di Commercio (TOBB) e l’Associazione degli industriali (TUSIAD), sottolineano come la nuova Legge introduca nuovi requisiti che accresceranno il costo dell’export, aggiungendo che i nuovi regolamenti creeranno divisioni non necessarie nel mondo degli affari. D’altra parte, la TIM ricorda come l’organizzione si dissolverà a breve se il Parlamento non approverà la nuova Legge prima della pausa estiva. A febbraio scorso, la Corte Costituzionale adottò una decisione tesa a porre fine alle attività della TIM. La nuova Legge è stata voluta per facilitare la sopravvivenza dell’organizzazione, trasformando la TIM in una istituzione semipubblica.

Il Ministro della Cultura e del Turismo annuncia la costruzione del più grande Museo della Turchia. Il Ministro della Cultura e del Turismo, Ertuğrul Günay, ha recentemente annunciato l’avvio a breve di un progetto per la costruzione del più grande museo della Turchia ad Ankara. Il museo verrà costruito in un’area di 40.000 metri quadrati e si impiegherà un’intera settimana per visitarlo. Si chiamerà Museo delle Civiltà turche. Il Ministro Günay ha inoltre annunciato che a breve lancerà una gara per la costruzione dell’edificio.

Il numero dei Boeing in Turchia passerà a 250 nei prossimi venti anni. La Turchia ha ordinato 23 nuovi aerei della Boeing. Aldo Basile, Vice Direttore vendite della Boeing per l’Europa e l’Asia centrale, afferma che la Turchia al momento possiede 123 velivoli del gigante americano, che passeranno verosimilmente a 250 nei prossimi 20 anni.

ECONOMIA E POLITICA ECONOMICA

Ulteriore riduzione del tasso di interesse da parte della Banca centrale turca. A seguito della riunione del Consiglio Monetario svoltasi di recente, la Banca centrale turca ha ridotto i tassi di interesse a breve di 0.5 punti. Di conseguenza il tasso di indebitamento overnight è calato dal 9.25% allo 8.75%, mentre il tasso di interesse a credito sempre overnight è sceso da 11.75% a 11.25%. In una dichiarazione rilasciata alla fine della riunione citata, la Banca centrale ha confermato le previsioni per un calo a breve dell’inflazione nel Paese.

Cresce la disoccupaziome in Turchia. La disoccupazione in Turchia è cresciuta del 4.8% a marzo scorso, se confrontata con lo stesso mese del 2008, toccando quota 15,8%. A marzo 2008, la disoccupazione in Turchia si assestava sul livello dell’11%. Secondo

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la TUIK (Istituto Statistico Turco) la disoccupazione nei centri urbani ha toccato il 18%, mentre nelle aree rurali era all’11% tra febbraio e aprile 2009.

La crisi globale frena ancora il flusso di investimenti dall'estero (-45,1%). Italia al top (180 milioni di $ +757% '09/'08) nel primo quadrimestre. Secondo i dati del Sottosegretariato al Tesoro (Dipartimento per gli Investimenti Esteri), rielaborati da ICE Istanbul, nel primo quadrimestre dell'anno in corso gli investimenti dall'estero sono diminuiti del 45,1% rispetto allo stesso periodo del 2008. Il totale degli investimenti diretti provenienti dall'estero sono ammontati a 3 miliardi di dollari, contro i 5,5 miliardi di dollari del periodo gennaio-aprile del 2008. L'Italia, nel corso del primo quadrimestre, fa registrare un andamento assolutamente positivo ed in controtendenza rispetto agli altri paesi, con 180 milioni di dollari investiti rispetto ai 21 milioni dello stesso periodo del 2008 (+757% '09/'08 e terzo posto in graduatoria) .Lo stock degli investimenti diretti italiani in Turchia risulta aggirarsi intorno alla cifra di 4,7 miliardi di dollari.   La quota degli investimenti italiani sul totale degli investimenti esteri giunti in Turchia quest'anno sale al 6%. Le imprese italiane operanti in Turchia al 30 marzo 2009, risultano essere 720 il 3,3%  del totale delle imprese estere operanti nel paese (21.944). Il principale paese investitore nel corso del 2009 risulta essere la Francia con 480 milioni di dollari, seguito dall'Olanda con 191 milioni di dollari, dopo l'Italia vi è la Germania con 129 milioni di dollari e gli USA con 95 milioni di dollari. Si sono ridotti consistentemente invece gli investimenti provenienti dai paesi del Golfo Arabico (12 milioni di dollari, contro 1,4 miliardi del 2008). Sul versante del numero delle imprese estere operanti in Turchia, sempre al primo posto la Germania (3.761), seguita da Regno Unito (2.082), Olanda (1.710), Iran (1.057), USA (957), Azerbaijan (649), Irak (610) e Cina (349). Delle 21.944 imprese estere presenti sul territorio turco, ben il 54,6% (11.991) operano ad Istanbul, 2.819 ad Antalya (12,9%), 1.465 ad Ankara (6,7%), 1.291 ad Izmir (5,9%), 1.279 a Mugla (5,8%), 436 a Bursa (2%). (Fonte ICE)

Il Governo turco estende gli incentivi fiscali della tassa speciale sul consumo (OTV). Il Governo turco ha deciso di estendere gli incentivi fiscali della tassa speciale sul consumo anche ai veicoli al di sotto dei 1600cc. Tuttavia, il tasso di sconto sarà inferiore a quelli già applicati con la OTV. In precedenza, il Governo aveva ridotto la tassa speciale di consumo sui veicoli con cilindrata inferiore a 1600cc da 37% a 18% per un periodo di tre mesi e fino a metà giugno 2009. Lo “sconto” sarà del 20% per i veicoli per passeggeri e del 3% per i veicoli commerciali e rimarrà valido fino al 30 settembre. L’estensione dei benefici si spiega, fra l’altro, con la crescita del numero delle immatricolazioni (+ 30%) tra marzo e maggio di quest’anno, Lo “sconto” rimarrà valido anche per i personal computer e i mobili dal 16 giugno al 30 settembre. Le tasse sugli

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elettrodomestici, a 0% fino al 15 giugno (partendo dal 6.7% prima dell’incentivo) verranno fissate al 2% sempre fino al 30 settembre. In questo contesto, rappresentanti governativi annunciano l’intenzione del Governo di cancellare l’applicazione dell’IVA sulle vendite delle case con superifici superiori a 150 metri quadri.

Cala il settore auto nel primo quadrimestre del 2009. Secondo i dati dell’International Organization of Motor Vehicle Manufacturers (OICA) la produzione del settore automotive turco è calata del 59,4% nel corso del primo quadrimestre del 2009. Secondo la OICA, quello del settore automotive turco rappresenta il quinto calo di produzione più importante nel mondo. Il calo della produzione di automobili è stato del 33,5%, 43,4% nella produzione di veicoli commerciali leggeri, 39,8% nella produzione di veicoli commericiali pesanti e 31% nella produzione di autobus.

La Merrill Lynch prevede il PIL turco in calo del 2,5% nel 2009 ed in crescita del 3,2% nel 2010. Analisi o auspicio? La banca Merrill Lynch (ML) ha predisposto ieri uno studio sulle previsioni economiche della Turchia per l'anno in corso ed il 2010. Il PIL - nel primo trimestre 2009 - dovrebbe diminuire dell’'8,8%, un ulteriore calo del 6,1% dovrebbe avvenire  nel secondo semestre dell'anno in corso, mentre il terzo trimestre potrebbe concludersi - per  la prima volta dopo molti mesi - con un confortante +0,5%  ed il quarto con un molto più sorprendente +4,2%. Ciò porterebbe la media del PIL nel 2009 a -2,5%. ML ha anche evidenziato che nel 2010 il PIL turco crescerà del 3,2%. È peraltro interessante porre in evidenza che un'altra banca d'affari, la JP Morgan, prevede un calo del PIL turco nel 2009 del 4,2% (il Governo ha nei mesi scorsi segnalato un calo del PIL del 3,6%, mentre pochi giorni orsono il Ministro dell'Economia ha ridotto le stime a - 4,2% ed il Fondo Monetario indica un ancor più cauto - 4,5%). Secondo gli analisti locali le previsoni della ML - soprattutto per il secondo semestre dell'anno in corso - appaiono troppo "ottimistiche" soprattutto poiché non si vedono ancora all'orizzonte i segnali di una consistente ripresa dei consumi nei tradizionali mercati dell'export turco (UE ed USA) ed anche il mercato locale, seppur sostenuto da consistenti pacchetti fiscali ed in genere incentivi al consumo, stenta a decollare nuovamente. Le previsioni poi sul 2010 appaiono - sempre a parere di alcuni analisti finanziari - ancor più un auspicio poiché - secondo loro - nessuno, al momento, può con una probabilità consistente e stante le profonde incertezze congiunturali e strutturali dei principali mercati mondiali, fornire un quadro prospettico del PIL così lontano nel tempo. (Fonte ICE).

Preoccupazione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) per il costo del

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paccherto di stimolo economico del Governo. Gli incentivi economici del Governo, recentemente annunciati dal Premier Recep Tayyip Erdoğan hanno creato tensioni fra la Turchia e il FMI. Il Fondo sarebbe preoccupato dal costo del pacchetto di stimolo economico del Governo, che non mancherà di influire sui negoziati in corso per un prestito alla Turchia. Allo stesso tempo la Confindustria turca, TUSIAD, ha accolto positivamente il pacchetto di stimolo governativo per gli effetti che avrà sulla creazione di opportunità di lavoro per i giovani e per contrastare il fermento sociale, anche se il Presidente della TUSIAD, Arzuhan Yalçindağ, non ha mancato di esprimere le proprie perplessità per il peso che il pacchetto di stimolo avrà sul deficit di bilancio.

Cresce il deficit del bilancio pubblico nei primi cinque mesi del 2009 (+904% '09/'08), mentre le amministrazioni locali fanno registrare deficit esponenziali (dati 2008). Secondo i dati forniti dall'Ufficio Centrale per il Bilancio Statale - rielaborati da ICE Istanbul - nei primi cinque mesi dell'anno in corso il deficit pubblico turco ha raggiunto la cifra di 20,68 miliardi di Lire Turche (TL), pari ad oltre 10 miliardi di euro. Le spese sono ammontate a 106,9 miliardi di TL (54 miliardi di euro) e le entrate a 86,2 miliardi di TL  (43 miliardi di euro). Il segnale del forte peggioramento della crisi economica si può osservare analizzando i dati relativi allo stesso periodo del 2008 che segnalavano un deficit di soli 2,1 miliardi di TL ( deficit + 885% '09/'08). Alcuni analisti precisano però che il forte innalzamento del deficit pubblico turco è dovuto soprattutto alle politiche anticicliche poste in essere dal Governo (i sei pacchetti anticrisi ed il programma di incentivi per lo sviluppo socioeconomico del paese varato nelle scorse settimane) e fortemente voluto dagli imprenditori locali i quali praticamente "bloccati" sul versante export (-30% le esportazioni turche nei primi mesi del 2009) hanno reiteratamente sollecitato il Governo a porre in essere intense  politiche di "deficit spending". Un dato però molto interessante è quello relativo agli investimenti ed alle forniture pubbliche pari a 12,5 miliardi di TL (6,3 miliardi di euro), l'11,7% delle spese pubbliche, un segnale chiaro che vanno sì aumentati i salari e gli stipendi per sostenere i consumi, ma non vanno perduti di vista gli obiettivi strategici di fornire al Paese le infrastrutture necessarie allo sviluppo a medio lungo termine. Sul versante delle amministrazioni locali, sono recenti i dati del Ministero delle Finanze che mostrano un preoccupante aumento dei disavanzi delle municipalità turche. Nel corso del 2008, il deficit è cresciuto sino a raggiungere la cifra di 5,2 miliardi di TL (2,6 miliardi di euro), facendo registrare un +138,5% rispetto al 2007 (2,2 miliardi di TL) ed un +333% rispetto a due anni fa (1,2 miliardi di TL). Nel 2008, le spese delle municipalità sono ammontate a 31 miliardi di TL (circa 16 miliardi di euro) di cui 12,3 miliardi di TL (39,7%)  derivanti dalle aree metropolitane (Istanbul, Ankara, Izmir). Secondo alcuni analisti locali, il pesante deficit accumulato dalle

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amministrazioni locali nel 2008 e che si starebbe ripetendo anche nel 2009, potrebbe generare una diminuzione del rating internazionale della Turchia sui mercati finanziari. È peraltro ancora una volta utile porre in evidenza che una percentuale consistente (il 34,5%) della spesa delle municipalità turche è stato assorbito da investimenti e forniture di beni e servizi per la collettività. (Fonte ICE)

La Banca Europea degli Investimenti (BEI) firma tre accordi di prestito per la Turchia. La BEI ha firmato tre accordi di prestito con il Sottosegretariato del Tesoro, la Banca Industriale per lo Sviluppo (TSKB) e la Banca dello Sviluppo (TKB). La BEI fornirà 335 milioni di euro al Sottosegretariato al Tesoro turco per sostenere le ricerche del settore pubblico. Inoltre, la Banca europea concederà un prestito di 400 milioni di euro per la TKSB, la TKB e la Vakifbank, e di 300 milioni di euro alla Halkbank per le piccole e medie imprese. “Puntiamo a fornire alla Turchia 2.1-2.5 miliardi di euro in prestiti quest’anno”, ha affermato Matthias Kollatz-Ahnen, Vice Presidente della BEI, nel corso della cerimonia per la firma dei prestiti, che si è tenuta di recente a Istanbul.

La Borsa di Istanbul brilla, ma gli investitori in dollari perdono. L’indice IMKB-100 della Borsa di Istanbul ha registrato un aumento del 29% dall’inizio dell’anno. Tuttavia, dal punto di vista dell’indice dei prezzi il dollaro americano ha invece perso il 3,15% il mese scorso. Di conseguenza l’indice borsistico, aggiornato in base alla parità del potere di acquisto, ha guadagnato solo il 19,16% a maggio.

La quota di investitori stranieri alla Borsa di Istanbul aumenta. La quota di investitori stranieri alla Borsa di Istanbul è cresciuta nel corso dell’ultima settimana. Lo riferisce l’Agenzia di stampa Anatolia News. La quota di investitori stranieri ha raggiunto il 65.45%. Stando ai dati aggiornati al 5 giugno scorso, gli investitori stranieri detengono 13,1 miliardi di azioni, per un valore di circa 27,7 miliardi di euro. (Fonte ANSAmed 08.06.09).

Ancora limitati gli investimenti pubblici nel sud-est della Turchia. Secondo uno studio predisposto dallo State Planning Organization (SPO) ed elaborato statisticamente da ICE Istanbul, nel corso del 2009 ammonteranno a circa 13,5 miliardi di euro gli investimenti pubblici previsti in Turchia. La somma stanziata per le province del sud-est - quelle certamente più povere e meno sviluppate del Paese - risulta pari a 1,5 miliardi di euro (l'11,1% del totale). Nel contempo, la sola Istanbul - l'area più sviluppata ed industrializzata della Turchia - godrà di finanziamenti per 1,8 miliardi di euro (13,3% del totale). Le province meno coinvolte da investimenti pubblici risulteranno: Ardahan, Bayburt, Nigde,

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Tunceli, Karabuk e Nevshehir (ognuna con meno di 15 milioni di euro). Le città con maggiori interventi pubblici dopo Istanbul, sono Ankara (650 milioni di euro), Şanliurfa (270 milioni di euro), Antalya (circa 250 milioni di euro) ed Izmir ( 245 milioni di euro). Nel sud est invece ad eccezione di Şanliurfa, la provincia che ottiene maggiori finanziamenti è Diyarbakir (185 milioni di euro), seguita da Mardin (157 milioni di euro) e Gaziantep (93 milioni di euro). Interessante il posizionamento, forse in vista delle Universiadi invernali del 2011, di Erzurum (circa 100 milioni di euro), seguita da Ağri (circa 50 milioni di euro) e Malatya ( 43 milioni di euro). Dal punto di vista geografico l'area di Marmara, su cui insistono le province più sviluppate della Turchia, ha ottenuto investimenti per 2,5 miliardi di euro (18,5% del totale), la regione anatolica centrale segue con 1,2 miliardi di euro (8,9% del totale), l'area del Mar Nero con 1 miliardo di euro (7,4%), l'area mediterranea con 900 milioni di euro (6,7% del totale), l'area egea con 700 milioni di euro (5,2% del totale). Il settore cui sono stati destinati i maggiori investimenti è quello dei trasporti con 4,3 miliardi di euro (soprattutto strade ed autostrade), segue l'educazione (1,7 miliardi di euro), l'agricoltura (1,5 miliardi di euro), l'energia (1,4 miliardi di euro) e la sanità (1,3 miliardi di euro). (Fonte ICE).

ENERGIA

Da agosto la Turchia applicherà il Protocollo di Kyoto. La Turchia entrerà ufficialmente a far parte del Protocollo di Kyoto dal 26 agosto prossimo. Lo riferisce il quotidiano Hurriyet che cita un comunicato diffuso dal Ministero degli Esteri. Il Parlamento di Ankara ha ratificato l’accordo nel febbraio scorso a seguito di forti pressioni da parte dell’Unione Europea e delle organizzazioni ambientaliste. L’applicazione del protocollo è stata però posticipata per il completamento delle procedure necessarie al suo adempimento. L’accordo negoziato a Kyoto nel 1992 e firmato poi da 170 paesi nel mondo è entrato in vigore nel 2005 con l’adesione della Russia. Al momento la Turchia non è inclusa nell’Annesso B del Protocollo, che obbliga 39 Stati a ridurre le loro emissioni nocive ai livelli del 1990 entro il 2012. (Fonte ANSA 08.06.09).

L’energia rinnovabile in Turchia attende un nuovo quadro legislativo. La Turchia rappresenta uno dei Paesi maggiormente avvantaggiati in termini di uso delle energie rinnovabili. È quanto riconosciuto a larga maggioranza dai partecipanti al Vertice su investimenti e finanza per le infrastrutture “verdi” recentremente svoltosi ad Istanbul. Una volta adottati i necessari regolamenti la Turchia potrebbe diventare un Paese chiave nell’area grazie alle sue risorse naturali. Lo afferma Aldea Lomero, della Vestas, azienda per le energie rinnovabili danese. “La Turchia è un Paese vergine. Dal punto di vista squisitamente tecnico è tra i più interessanti in Europa per l’energia eolica, visto che è uno

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dei tre Paesi con maggiori risorse naturali. Tuttavia, tutto dipende da come le Autorità attueranno il nuovo quadro legislativo”.

26 pozzi di petrolio su 30 attivi nel 2008. Dei 30 pozzi realizzati nel 2008, ben 25 hanno prodotto petrolio ed uno gas naturale ha affermato il Ministro per l’Energia e le Risorse Naturali, Taner Yildiz. Secondo il Ministro, “nel 2008 un totale di 96 pozzi sono stati scavati in Turchia. La regione di Marmara è stata la più prospera con 57 pozzi, mentre 26 sono stati realizzati nella regione sud anatolica, 4 in Anatolia centrale, 4 nella regione del Meditterraneo, 3 nel Mar Nero e 2 nella regione Egea. 36 su 73 sono stati definiti pozzi di petrolio (che contribuiscono con 34.5 milioni di barili alle riserve del paese)”, ha affermato il Ministro Yildiz, che ha aggiunto che ”nel 2008, abbiamo creato 400 milioni metri cubi di riserve di gas naturale”. (Fonte ANSA 08.06.09).

Yildiz, titolare dell’Energia: “Firma per il Nabucco al massimo entro luglio.” La firma dell’accordo sul gasdotto dell’Unione Europea Nabucco avverra’ al massimo entro il mese di luglio. Lo riferisce l’Agenzia Anadolu citando il Ministro dell’Energia, Taner Yildiz. “Ciò che è importante per la Turchia è la firma di un accordo che vada incontro ai suoi bisogni e sia compatibile con il suo tasso di crescita. Non ha importanza se noi raggiungiamo questo obiettivo con il Nabucco o tramite negoziati o accordi con altri Paesi”, ha aggiunto Yildiz. Nell’incontro UE-Turchia svoltosi a Praga nel mese di maggio era stato stabilito che la firma dell’accordo sarebbe arrivata entro giugno, ma è stata rinviata a causa dell’incertezza sulla presenza di una clausola che garantisse ad Ankara una fornitura di gas a un prezzo ridotto del 15%. Il gasdotto Nabucco, lungo 3.300 chilometri, trasporterà energia dal Mar Caspio all’Austria, passando attraverso Turchia, Bulgaria, Romania e Ungheria, in modo da ridurre la dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia. (Fonte ANSAmed 17.06.09).

INDICATORI MACROECONOMICI Crescita del PNL: Il Governo turco ha attuato con determinazione il

programma di risanamento economico concordato con il FMI a partire dal 1999, conseguendo importanti risultati che hanno reso in questi anni l’economia turca sempre più robusta e stabile. Il Paese si è infatti ripreso dalla crisi con caparbietà ed impegno, riportando una crescita dell’8% nel 2002, del 6% nel 2003, di quasi il 10% nel 2004, del 7,7% nel 2005, del 6% nel 2006 e, seppur in tono minore, del 4,5% nel 2007 (con una produzione complessiva del valore di 659 miliardi di dollari, una cifra che pone la Turchia al 17° posto a livello mondiale). La crescita del PIL per tutto il 2008 è stata di 1.1% per un valore complessivo pari a 741 miliardi di dollari.

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Inflazione annua: 8,4% nel 2007. A gennaio 2009, l’inflazione si è confermata a due cifre (+10,1%), mentre a febbraio è scesa a 7,7%. L’inflazione ha raggiunto, ad aprile 2009, il livello più basso da 39 anni a questa parte: 6.1%. A maggio l’inflazione ha toccato un nuovo record minimo di 5.25%.

Interscambio con l’Italia nel 2008: 18,8 miliardi di dollari. Nel 2008, l’Italia si è confermata terzo partner commerciale della Turchia, con una crescita dell’interscambio del 7,5% (‘08/’07). Le esportazioni italiane verso la Turchia sono ammontate a 11 miliardi di dollari, registrando un aumento del +10,4% rispetto al 2007; le importazioni sono cresciute del 4,4%, raggiungendo la cifra di 7,8 miliardi di dollari. Il saldo è da considerarsi un record per l’Italia: 3,2 miliardi di dollari (+28% rispetto al 2007). La quota di mercato dell’Italia, sul totale generale importato dalla Turchia dal mondo, è stata del 5,5%. Per quanto riguarda il primo quadrimestre del 2009, l'Italia si colloca al quarto posto, con un interscambio di 3,693 miliardi di dollari ed un calo del 44,6% rispetto al primo quadrimestre dello scorso anno. Le esportazioni nazionali sono state pari a 2 miliardi di dollari (-47% '09/'08), mentre le importazioni sono risultate di 1,7 miliardi di dollari (-42,1% '09/'08). Il saldo è attivo per l'Italia per 306 milioni di dollari e la quota di mercato è pari al 5,1% del totale complessivo importato dal mondo dalla Turchia.

BORSA DI ISTANBUL Borsa di Istanbul (IMBK 1100) a chiusura di settimana punti 35819

CAMBIO 1 Euro = YTL 2.160 1 USD = YTL 1.552

A cura di: Gianmarco Macchia Primo Segretario dell’Ufficio Economico eCommerciale dell’Ambasciata d’Italia in Turchia

Roberto Luongo Direttore dell’Ufficio ICE di Istanbul

Redazione: Andrea Perugini - Collaboratore Economico e Finanziario Ufficio Commerciale

Ambasciata d’Italia in Turchia

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