Cronaca di un'avventura 2008/2015

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Cronaca di un’avventura 2008|2015 ITALIA FRANCIA L’Innocence du réel | L’Innocenza del reale Pietrasanta 20 luglio - 15 settembre 2013 Jean Tinguely, Dear Clo, 1970, tecnica mista e collage su carta, cm. 35,5x40 courtesy Collezione Carlo Palli Prato

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Cronacadi un’avventura2008|2015

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ietrasanta 20 luglio - 15 settembre 2013

Jean Tinguely, Dear Clo, 1970, tecnica m

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Il calice amaro e il gioiello di Pietrasanta

... Il centro di alta formazione per il disegno per il quale abbiamo firmato ieri l’accordo a Pietrasanta, è un gioiello. Un convento-monastero ristrutturato dove ciascuna cel-letta diventerà lo studio di ogni giovane artista ospitato. Sarà un centro di irradiazione artistica (a contatto diretto con l’Accademia di Carrara, a cui farà capo) di livello in-ternazionale. Ieri c’era anche Omar Galliani (che non è parente di Adriano…), reduce dalle sue mostre in Cina. Ma è tutto il contesto ambientale che promette di fare di que-sto centro, negli anni a venire (già…), un grande punto di riferimento per i giovani stranieri. Basti dire che a poche centinaia di metri dal monastero, sulla collina, mi han-no indicato la casa di Botero, che ha affrescato gratuita-mente per una chiesa locale un inferno e un (bellissimo) paradiso uno di fronte all’altro, facendo per la piazza del municipio una fantastica, tipica statua delle sue. Di fron-te alla statua c’è una scuola del Ventennio su cui sono state lasciate le scritte d’epoca, considerate di interesse storico. Una di queste diceva: “Non ci sono grandi e pic-cole cose, c’è il dovere”. Ho chiesto ridendo al bravissimo direttore dell’Accademia di Carrara per quali misteriose ragioni queste frasi che dovremmo scolpirci in testa deb-bano solo essere un ricordo del fascismo, accidenti.

Nando Dalla ChiesaThursday 24 January 2008http://www.nandodallachiesa.it

Dallo Statuto della Fondazione CAVP

Articolo 2 - Scopi

La Fondazione si propone di promuovere attività di formazione, ricerca, promozione, valoriz-zazione e produzione artistica ed espositiva nell’ambito delle arti visive nelle loro molteplici de-clinazioni espressive (design, architettura, pittura, disegno tecnico e multimediale, arti plastiche, varie forme progettuali), nell’ambito della documentazione sulle arti contemporanee al fine di fornire archivi e feed back di pubblica fruizione per studenti e studiosi e per scopi di carattere didattico-formativo, e nell’ambito della conservazione e restauro dell’arte contemporanea nelle sue molteplici espressioni. Si propone, inoltre di promuovere e gestire iniziative e programmi di formazione professionale extrascolastica.

Articolo 3 - Attività strumentali, accessorie e connesse

Il raggiungimento degli scopi della Fondazione di cui all’art. 2 è perseguito mediante le seguenti attività:a) costituzione della “Scuola di Alta Formazione sulle Arti Visive” con organizzazione di corsi di alta specializzazione sulle professioni concernenti le arti visive, rilasciando i relativi titoli finali;b) attività di ricerca sui nuovi linguaggi e sulle espressioni artistiche contemporanee per contri-buire al rinnovamento del panorama formativo delle arti visive e delle varie applicazioni tecniche e professionali nei settori lavorativi specifici:produzione artistica, editoriale, multimediale, dello spettacolo, dell’industrial design e della moda;c) produzione e gestione di iniziative espositive dedicate all’arte moderna e contemporanea nelle varie accezioni (plastica, arti visuali, design, fotografia, video) rassegne videocinematografiche ed eventi multimediali;d) attività di produzione audiovisiva sulle varie discipline artistiche (eventi, mostre, interviste ad artisti, curatori, architetti etc.) a scopo documentario per la costituzione e aggiornamento di un archivio multimediale pubblico con sede all’interno del Centro;e) progettazione, promozione ed organizzazione di dibattiti, giornate di studio, seminari e wor-kshop dedicati alle arti contemporanee, alla produzione, conservazione e restauro di opere d’arte contemporanea, e alla loro documentazione a scopo formativo e divulgativo; f) partecipazione alla gestione di organismi di produzione culturale, artistica e affini;g) organizzazione o promozione e finanziamento di ricerche, convegni, iniziative didattiche, bor-se di studio, pubblicazioni, eventi multimediali, iniziative espositive, produzioni audiovisive e affini;h) organizzazione di corsi di formazione di varia durata per personale di enti pubblici, per azien-de private e aperti al pubblico, inerenti le discipline di pertinenza del Centro;i) promozione e gestione di iniziative e programmi di formazione professionale extrascolastica;l) istituzione e gestione biblioteche;(...)

Cronacadi un’avventura2008|2015

Centro Arti Visive di Pietrasanta

via dei Frati 655045 Pietrasanta - [email protected] Fax 0584 792655

DirettoreAlessandro Romanini

SegreteriaFabiola ManfrediStefania Corsini

SottoProtocollo d’intesa del 23 - 1 - 2008

Pagina a destra in basso28 novembre 2009, Ex Convento di San Francesco, inaugurazione della sede del Cav,Adolfo Agolini Roberto Morese Omar Galliani Marco Baudinelli Massimo Mallegni Daniele Spina Carlo Carli Alessandro Romanini

Fondatori

Adolfo AgoliniAssociazione Artigianart PietrasantaLa Fondazione Centro Arti Visive è stata una delle migliori intuizioni della politica Pietrasantina del dopoguerra. Quando a suo tempo il Sindaco Mallegni e l’Assessore Spina propo-sero all’Associazione Artigianart Pietrasanta di entrare a farne parte come socio Fondatore fu per noi, che rappresentavamo buona parte degli artigiani di Pietrasanta, il coronamento di un sogno. Bastava vedere le finalità della Fondazione per capirne l’importanza. Ospitalità, formazione e promozione attraver-so eventi e mostre avrebbero sicuramente messo in evidenza l’artigianato Pietrasantino nel mondo facendo notare quello che poi è stato portato all’attenzione del pubblico a Febbraio del 2014 e recentemente ripreso dal Sindaco Mallegni: per la concentrazione di aziende, la capacità operativa, il numero di addetti e la qualità dei suoi prodotti, Pietrasanta è la prima in Italia (e quindi probabilmente in Europa se non di più). Per la prima volta nella storia del nostro artigianato è stato final-mente posto in evidenza quello che da sempre è vero. Non ho esitazioni a dire che il palesarsi di ciò sia dovuto in gran parte all’impegno congiunto di Artigiani e Cav. La giunta Lombardi, che succedette alla Giunta Mallegni, ebbe la lungimiranza di continuare a supportare lo svolgersi del progetto iniziale an-che affidando al Cav la realizzazioni di diversi eventi e mostre non ultima la Mostra degli Artigiani “Homo Faber”. La Fon-dazione non nacque però sotto i migliori auspici in quanto già prima della firma dell’atto costitutivo si capiva che il connubio con l’Accademia di Carrara, voluta quale terzo socio fondatore dall’amministrazione Mallegni, non sarebbe stato così pacifi-co. Mentre lo statuto dava ampia libertà di organizzare corsi di qualsiasi genere, l’Accademia non gradiva, ad esempio, che a Pietrasanta venissero messi in atto corsi di scultura nella forma in cui si era parlato sin dall’inizio persino in sede ministeriale. Era evidente che la rivalità da sempre esistita sulla visibilità, tra due realtà importanti nel campo dell’artigianato come erano e sono Pietrasanta e Carrara, sarebbe stata sempre presente tanto che nel 2014 è culminata con il ritiro dell’Accademia dal Cav. Ho compreso il punto di vista dell’Accademia di Carrara ma, nonostante la stima ed il rispetto che tutt’oggi ho per questa istituzione, non abbiamo potuto far altro che cercare di affer-mare il punto di vista degli Artigiani Pietrasantini. Nonostante queste difficoltà lo staff del Cav coadiuvato dai Presidenti che si sono succeduti, è riuscito ad impostare programmi, eventi, mostre e corsi di formazione non solo interessanti ma anche efficaci come questa pubblicazione sta a dimostrare. In più si è provveduto all’autofinanziamento ricercando sponsor a tutto campo o sfruttando gli ambienti della fondazione, ricorrendo quando necessario al fondo di dotazione, ma senza mai gravare sulle casse pubbliche per ciò che riguarda la normale gestione. Ad oggi non so quale sarà il futuro della Fondazione Cav ma ho la sensazione che fosse divenuta troppo efficiente ed autonoma perché gli potesse essere consentito di sopravvivere nella sua filosofia iniziale. Ringrazio tutti i miei compagni di avventura e prima di tutti Piero Vecchio con il quale abbiamo rappresentato gli artigiani per tanti anni. Ringrazio Daniele Spina, che ha vo-luto al suo fianco gli artigiani e con il quale avrei voluto lavorare per più tempo. Il Presidente Carli, il Vice Presidente Marsili ed il Presidente Bartelletti con cui ho avuto il piacere e l’onore di collaborare. E soprattutto ringrazio lo staff del Cav composto da Alessandro Romanini, Fabiola, Stefania che veramente han-no operato con professionalità e passione rara. Senza mai di-menticare il Prof. (ma preferisco dire l’amico) Marco Baudinelli che nonostante la sua difficile posizione è stato un elemento essenziale nella realizzazione dei programmi che finalmente questa pubblicazione rende noti nella loro completezza.

Marco BaudinelliDirettore Accademia di Belle Arti di Carrara 2003 - 2011Quando nel 2003 fui eletto direttore dell’Accademia di Carrara esisteva già un distaccamento della nostra accademia a Pietra-santa, ospitato nei laboratori messi a disposizione da Cosmave in accordo con il Comune, ed era costituito da un paio di catte-dre legate alla scultura. Una delle cattedre era quella dell’amico e collega Rinaldo Bigi, promotore di questa estensione delle no-stre attività didattiche a Pietrasanta. Consapevole che un’Acca-demia come la nostra, frequentata da studenti di tutto il mondo, dovesse guardare ben oltre gli orrizzonti cittadini, ho sempre

considerato strategica la presenza a Pietrasanta e deleterio, con conseguenti possibili riflessi negativi, un nostro disimpegno, come alcuni mi consigliavano. Con il successivo insediamento nei nuovi laboratori al Parco della Padula a Carrara, decidem-mo di riportare a Carrara la cattedra di scultura e dislocare a Pietrasanta la cattedra di pittura tenuta dal Maestro Omar Gal-liani mantenendovi al contempo il corso del professor Bigi ed affiancadovi alcuni corsi di altri colleghi. In sostanza rafforza-vamo e rilanciavamo la presenza su Pietrasanta con più corsi e, soprattutto, con la cattedra di uno dei docenti più prestigiosi dell’Accademia. Quando venne meno la disponibilità della Co-smave ad ospitare i corsi nei locali di loro proprietà, il sindaco Mallegni e l’assessore Spina s’impegnarono a trovare altri spazi, così trasferimmo provvisoriamente la cattedra del Professor Galliani prima al complesso dell’Osterietta e poi presso la Villa Versiliana a Marina di Pietrasanta e gli altri corsi rientrarono a Carrara. In seguito l’amministrazione ci prospettò la possibilità di usufruire degli spazi dell’ex Convento Francescano di via dei Frati. Discutendo con Galliani, Romanini, Bigi, Cavallaro ed al-tri colleghi, con la Presidente dell’Accademia Mariella Zoppi e l’assessore Daniele Spina nacque la prima suggestione di quella che poteva diventare una presenza più strutturata dell’Accade-mia di Carrara a Pietrasanta. Altresì ritenemmo che su questo progetto andavano coinvolte le aziende artigiane di Pietrasanta che costituivano, e costituiscono, un distretto unico al mondo nella produzione artistica di eccellenza. Nacque così l’idea di un centro residenziale di alta formazione artistica post-acca-demia la cui offerta didattica non doveva sovrapporsi al quella dell’Accademia ma espanderla e completarla. Un piccolo cam-pus con venticinque alloggi, ampliabili a cinquanta, immerso nel verde e a due passi dal centro della città. Il Comune di Pie-trasanta s’impegnò a renderci disponibile l’ex convento e mise in cantiere i lavori necessari a ristrutturare l’edificio, da prima la parte residenziale, per poi in un secondo tempo completare anche la parte da destinare agli spazi per la didattica. Galliani riteneva che questa scuola dovesse avere come asse portante e centrale il disegno, inteso come disciplina di studio, ricerca e progettualità, comune alle varie declinazioni del fare artistico. Me ne feci promotore a Roma presso il Direttore generale del Ministero Bruno Civello e il Sottosegretario Nando Dalla Chie-sa. A quel tempo il Ministero era intento a sviluppare l’idea di promuovere dei poli di eccellenza dove esistessero condizioni territoriali consolidate e favorevoli. Pertanto il nostro progetto trovò attenzione e disponibilità e risultò poi l’unico realizza-to nel panorama nazionale. La visita che fece a Carrara ed a Pietrasanta il Dott. Civello diede il via libera al progetto e si arrivò alla formulazione ed alla firma del Protocollo d’intesa fra Comune, Accademia e Ministero, presente il Sottosegretario Nando Dalla Chiesa. Con l’Associazione Artigianart trovammo un’accordo dopo alcune riunioni. A Carrara, grazie ai suggeri-menti dei soliti frustrati individui, presenti ormai in ogni luogo e in ogni attività, si alimentò l’idea che volessi trasferire a Pietra-santa l’intera scuola di scultura se non tutta l’Accademia. Pur-troppo anche la politica e i media, prima ancora di informarsi nelle sedi appropriate, si allarmarono prendendo per buone le menzogne. L’intervento dei sindaci delle due città, Mallegni e Zubbani, placò queste polemiche e consentì di procedere alla costituzione della Fondazione Centro Arti Visive di Pietrasan-ta. Dalla costituzione della Fondazione alla effettiva partenza dell’attività del Centro è passato un tempo forse eccessivo. Il cambio dell’amministrazione comunale, la congiuntura econo-mica sempre più negativa, il prolungarsi del completamento della prima fase dei lavori al convento, la rinuncia al recupero degli spazi destinati alla didattica, non hanno consentito l’avvio delle attività nei modi e nei tempi previsti. Il progetto didatti-co originario fu poi modificato per armonizzarlo con le griglie didattiche che il Ministero stava emanando in coerenza con la riforma delle accademie in corso. Malgrado queste condizio-ni difficili sono stati organizzati, promossi e realizzati i corsi Master sotto la responsabilità dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, percorsi formativi originali tenuti da docenti scelti per le loro competenze. Numerose e di alto profilo le iniziative cul-turali ed espositive che il Cav ha realizzato. Tutte con risicate risorse provenienti dalla partecipazione ai bandi della Regione, dalle fondazioni bancarie e sponsor privati. Date le condizioni non si può che rendere onore e merito al Direttore del Cav, Alessandro Romanini ed alla sua assistente Fabiola Manfredi,

che con dedizione, sacrificio, grandi competenze e capacità re-lazionali sono riusciti a svolgere un’attività encomiabile che ha pochi precedenti sul nostro territorio. Con l’avvento della nuo-va direzione dell’Accademia, il permanere delle difficoltà eco-nomiche e operative, un attegiamento mai chiaro fino in fondo dell’amministrazione comunale circa il ruolo che il Centro do-veva svolgere, hanno portato l’Accademia, sul finire del 2013, a riflettere se sussistevano ancora gli scopi fondativi e dunque ancora opportuna la propria partecipazione nella Fondazione. La scelta della direzione superò ogni possibile analisi sulla situa-zione in cui versava il Cav e passò direttamente alla diffamazio-ne pubblica del collega che ne svolgeva il ruolo di direttore. Ac-cuse gratuite, infamanti e volgari seguite, il giorno dopo, senza vergogna, da un ridicolo tentativo di spiegazione lessicale. Fine dell’avventura. A mia memoria, il momento più basso della sto-ria dell’Accademia di Carrara. Tralascio sul tentativo, misera-mente fallito, di gestire l’organizzazione dei Master a Carrara. Oltre alle persone già citate e tutti i colleghi dell’Accademia che mi hanno sostenuto in questo progetto, ne voglio ricordare alcune che hanno fatto parte degli organismi della Fondazione e che, senza ricevere alcun compenso ne hanno condiviso gli obiettivi: gli ormai amici Adolfo Agolini e Piero Vecchio, in or-dine sparso: Carlo Carli, Roberto Toni, Rosa Sandretto, Tizia-no Lera, Vittorio Piccotti, Massimo Marsili, Gualtiero Vanelli. Un ricordo particolare va al grande avvocato Mario Baratta che fino a quando la salute glielo ha consentito, ha partecipato con eleganza a tutte le riunioni dispensando suggerimenti e consigli. Un grazie a Luciano Modica e Roberto Morese che, in una fase un po’ confusa della riforma delle accademie, hanno aiutato a superare alcuni ostacoli.

Daniele SpinaAssessore alla Cultura di Pietrasanta 2005 - 2010Le occasioni e gli incontri sono il sale della vita. Nel 2005 mi fu affidata dal sindaco Mallegni la delega della cultura a Pietrasanta. È stata una delle esperienze più formative della mia vita: impegnativa ma esaltante. Durante il mio lavoro amministrativo, tra le cure del quotidiano, la maggior preoc-cupazione era rivolta al futuro di Pietrasanta: come legare alla realtà culturale ed economica della città le future generazioni di artisti in modo che non si disperdesse il patrimonio acquisito in tanti anni? Come attualizzare l’intuizione di Stagio Stagi, che per volere del granduca Leopoldo di Toscana fondò nel 1842 la Scuola di Belle Arti di Pietrasanta, la cui identità e scopo si erano esaurite con l’avvenuta trasformazione in Liceo Artisti-co? L’occasione. Proprio in quegli anni stava prendendo corpo la riforma degli studi e si stavano realizzando le Scuole di Alta Formazione Artistica - previste già nella nostra Costituzione - ma istituite solo dalla legge del dicembre 1999. L’incontro. Tra l’organizzazione di una mostra e l’inaugurazione di un evento, un incontro con galleristi e artigiani artistici e una riunione con l’artista, tra un convegno e una conferenza ebbi la fortuna di conoscere e frequentare il pittore Omar Galliani (ora insegnan-te a Brera), Marco Baudinelli (allora Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara) e il giovane curatore Alessandro Roma-nini (docente della stessa Accademia). Chiacchierando insieme, nacque l’idea di fondare a Pietrasanta una delle Scuole di Alta Formazione previste dalla riforma. Ne parlai al Sindaco Malle-gni che ne fu subito entusiasta e mi dette carta bianca. Inutile dire degli innumerevoli viaggi al MIUR a Roma e del lungo la-voro con la preziosa collaborazione di Sergio Tedeschi, respon-sabile degli Istituti Culturali di Pietrasanta. Fino ad arrivare al radioso giorno di sole dell’aprile 2008 in cui (nonostante fosse ormai certa e imminente la caduta del secondo Governo Prodi di cui faceva parte) quel galantuomo del senatore Nando dalla Chiesa, allora sottosegretario all’Università e alla Ricerca con delega all’Alta Formazione, venne nella nostra città a firmare il protocollo di intesa fra Ministero, Comune di Pietrasanta e Ac-cademia di Carrara, protocollo che segnò la nascita della Fon-dazione Centro Arti Visive di Pietrasanta. Romanini ne diven-ne Direttore e Omar Galliani Presidente Onorario. Dopo dieci anni di impegno come amministratore di Pietrasanta, mi dimisi da assessore per avere più tempo da dedicare al CAV. Rimasi presidente del CAV per pochi mesi, senza percepire alcuna in-dennità, fino alle vicende amministrative della primavera 2010, che mi impedirono di seguire oltre il percorso appena intrapre-so dalla Fondazione. Ma qui comincia tutta un’altra storia…

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Cronaca di un’avventura professionale e umanaAlessandro RomaniniCome c’insegnano cinema e letteratura, il valore di ogni avventura risiede nell’accumulazione di esperienze e in quale misura queste contribuiscono a farci crescere, progredire, professionalmente e umanamente. La descrizione della genesi del progetto CAV, la sua evoluzione con le varie implicazioni, difficoltà e successi viene fatta esaustivamente in queste pagine da alcuni dei miei “compagni di viaggio”. Questo mi permette di concentrarmi in maniera non sistemati-ca su alcuni elementi rilevanti che hanno caratterizzato la mia versione dei primi 5 anni di vita della Fondazione Centro Arti Visive (a cui si aggiungono almeno altri 5 anni di gestazione per la fase progettuale). Una lista, non esaustiva delle esperienze e degli incontri che a posteriori ritengo molto importanti. La ferma volontà da parte di un gruppo di colleghi-amici docenti dell’Accademia di Belle Arti di Carrara di creare un centro didattico in grado di integrare la formazione accademica degli studenti con un percorso didattico di alta formazione post-universitaria, costituito da insegnamenti teorico-pratici impartiti da docenti, artisti e altre professionalità di elevato profilo. Con lo scopo di sviluppare le im-mense potenzialità insite nella formazione artistica, superando i limiti di carattere burocratico, pedagogico e concet-tuale. Un luogo che fosse anche una piattaforma di scambio e collaborazione fra artisti delle varie discipline, creativi e anche “tecnici”, un luogo di produzione e sviluppo di idee e progetti, come visto in alcuni momenti “topici” della storia dell’arte e della cultura contemporanea. I modelli di riferimento erano “alti”, alcuni storici come il Bauhaus e il Black Mountain College, l’esperienza didattica di Joseph Beuys all’Accademia di Dussendorf, l’Institut des Hautes Etudes en Art Plastique di Pontus Hulten a Parigi fino alle esperienze recenti londinesi (Goldsmith College, Central Saint Martin, Slade School) o della CalArts californiana. Le innumerevoli conversazioni e dibattiti, visite e sopralluoghi, con svariate personalità del mondo dell’arte, scuole, accademie, università, musei e fondazioni, per creare il giusto profilo, l’identi-tà necessaria alla Fondazione che doveva nascere… anche queste rappresentano un bagaglio culturale e umano inso-stituibile. Come lo hanno rappresentato gli altrettanto innumerevoli incontri con docenti, creativi, scienziati delle varie discipline e professionisti, direttori di musei e fondazioni italiani e stranieri, con cui ho avuto la ventura di collaborare nello svolgimento delle varie attività promosse dalla Fondazione. La soddisfazione di vedere un luogo fisico, una “casa” per l’idea per lungo tempo apparsa come una magnifica astrazione utopica, con aule, biblioteca, spazi per l’ospitalità residenziale degli studenti e la creazione e ricerca, grazie al sostegno insostituibile dell’amministrazione comunale di Pietrasanta. La scoperta di un mondo complesso e articolato come quello dell’artigianato e la collaborazione - grazie alla mediazione inesausta di membri come Adolfo Agolini e Piero Vecchio - con gli artigiani. Un universo che va ben aldilà della dimensione produttiva, delle tecniche e dei materiali che trova il suo elemento propellente nella capacità di trasmissione del sapere generato dal binomio artista-artigiano, di generazione in generazione da secoli. Binomio e conoscenza che ha informato anche la struttura sociale del territorio, conferendogli una predisposizione alla bellezza nelle sue molteplici forme un’attitudine all’innovazione. Un territorio che vive d’arte e di cultura, che la produce, la mette in mostra, che alimenta il dibattito artistico, generando il fenomeno dell’attrazione del talento, che ha condotto nel comprensorio una folta e variegata comunità internazionale di artisti, attirati dal “saper fare” e dal “gradiente” cul-turale. Sicuramente la componente più importante, quella che arricchito maggiormente quest’esperienza, ciò che ha reso possibile il raggiungimento di ambiziosi risultati è il gruppo di lavoro e la condivisione di numerose iniziative, dif-ficoltà, progetti, ambizioni. Un gruppo ristretto che ha condiviso tutte le iniziative sin dalla fase progettuale per arrivare a quella realizzativa con tutte le difficoltà che ci stavano in mezzo. Che ha saputo sviluppare capacità professionali di alto livello e soprattutto riunire competenze diversificate che spaziano dalla progettazione di eventi didattici ed espo-sitivi all’allestimento, dal fundraising alla strutturazione di partnership con prestigiose istituzioni, dalla creazioni di si-nergie con enti pubblici e privati, locali, nazionali e internazionali allo sviluppo di una spiccata propensione al problem solving, il tutto ispirato dall’entusiasmo e dall’attitudine all’innovazione. Il tutto condotto quotidianamente esorbitando abbondantemente i compiti previsti da ruoli e contratti. Questo ha permesso alla Fondazione Arti Visive di conseguire come già detto ambiziosi risultati, soprattutto di guadagnarsi una capacità progettuale e operativa, una solida reputa-zione culturale, garantite anche dalla faticosa conquista di un’autonomia economica in linea con le nuove prerogative richieste alle istituzioni omologhe dalla congiuntura economica e politico-culturale. Per questo un sincero ringrazia-mento alimentato di stima e soprattutto di affetto a Marco Baudinelli, ispiratore della prima ora del progetto CAV (con Omar Galliani e Rinaldo Bigi) e compagno di tutte le imprese della Fondazione, con cui ho dialogato - e anche dibattuto - costantemente, che non ha mai fatto mancare il suo determinante apporto professionale e umano a prescindere dal ruolo rivestito. Lo stesso tipo di ringraziamento va a Fabiola Manfredi che ha saputo incarnare a perfezione lo spirito del progetto, con una dedizione e un’attitudine etica che ha spesso rasentato l’abnegazione, conquistandosi giorno per giorno conoscenze professionali disparate e di alto livello, assumendosi responsabilità e oneri che travalicavano ogni dovere contrattuale. I presidenti che si sono succeduti, consiglieri, staff, coordinatori e professionisti vari, che hanno saputo calarsi nella realtà del Cav e svolgere le loro funzioni con perizia e ognuno con un approccio personale; in or-dine sparso Carlo Carli, Stefania Corsini, Massimo Marsili, Antonio Rava, Antonio Bartelletti, Sergio Tedeschi (ufficio Cultura del Comune di Pietrasanta) e Alessia Lupoli (ufficio stampa del Comune di Pietrasanta) per la loro competenza e supporto “esterno” continuo per tutte le varie iniziative. Giovanni Gherarducci per il prezioso supporto tecnico e umano. Ancora una volta non posso esimermi da ringraziare l’amministrazione comunale di Pietrasanta che ha reso possibile l’attuazione del progetto e Daniele Spina che ha creduto e supportato con incrollabile volontà, professionalità ed entusiasmo il progetto Cav, accompagnandolo fino all’emissione dei primi vagiti. Un ringraziamento particolare va anche ad Adolfo Agolini con la sua esperienza professionale ma soprattutto con il suo entusiasmo e l’inesausta fede nel progetto, che assieme alla capacità analitica, alla continua e costruttiva collaborazione e critica di Piero Vecchio, hanno saputo sostenere me e il Cav anche nei momenti più difficili, trasformando la collaborazione in amicizia. Rinal-do Bigi, con la sua “forza tranquilla”, per il sostegno continuo e l’amicizia.

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L’idea e il progetto di costituire una fondazione volta all’alta formazione e all’attività legata alle arti visive, che poggia sulla convinta collaborazione tra un ente territoriale (Comune di Pietrasanta) un’istituzione di Alta formazione (Acca-demia di Belle Arti di Carrara) e un’associazione dell’artigianato artistico(Artigianart), quale espressione eccellente della creatività produttiva, tipica del territorio apuanoe versiliese, è stata un’ottima intuizione, innovativa e rivolta al futuro. Questo era ciò che ha dato vita al Centro di Arti Visive di Pietrasanta e che io da consigliere comunale di opposizione, ho convintamente votato in Consiglio comunale, quando la Giunta di centro-destra, ce l’ha proposto. Le circostanze, poi, hanno voluto che su nomina del nuovo Sindaco di centro-sinistra, Domenico Lombardi, ricoprissi (dal 2010 al 2013) l’incarico di Presidente. Per me, grazie alla fattiva collaborazione di tutti gli organi della fondazione, del Direttore e del personale, al prezioso supporto finanziario di istituzioni pubbliche e private, è stata un’esperienza esaltante. Il primo atto concreto è stato quello, dopo l’avvio dell’attività amministrativa, di entrare nella bellissima sede ristrutturata (poi arredata dall’Amministrazione Comunale) dell’ex Convento dei Frati. In attesa di avere tutte le autorizzazioni per dar vita ai master (con il supporto autorevole e decisivo del Direttore generale del Miur per l’Afam Giorgio Bruno Civello) abbiamo svolto seminari, incontri con personalità della cultura e dell’arte, promosso e orga-nizzato in collaborazione con l’Amministrazione comunale e Artigianart, mostre con artisti di fama internazionale e ripreso un’antica tradizione di Pietrasanta “Artisti e artigiani in un centro storico” rilanciando la valorizzazione, con specifica mostra, dell’eccellente produzione dell’artigianato artistico del territorio e del suo rapporto con gli artisti. Tra le personalità che hanno tenuto relazioni nella sede del Cav voglio ricordare quelle degli architetti Mario Botta e Ste-fano Boeri. Per le grandi mostre voglio citare quella degli artisti russi contemporanei “From Russia with love” del 2011, quella di Fernando Botero nel 2012 (per i suoi 80 anni) e l’estate seguente, 2013, “Italia Francia, l’innocenza del reale”. Con un impegno particolare abbiamo istituito e dato corso a due master residenziali: uno in conservazione e restauro dell’arte contemporanea, affidato ad Antonio Rava e l’altro, ispirato da Aldo Giubilaro, contro la contraffazione delle opere d’arte. In questa breve relazione ho solo accennato ad alcune attività che si sono svolte o preso avvio sotto la mia presidenza, ma altre che solo per necessaria brevità non ho citato, hanno importante rilevanza culturale e artistica.

Pietrasanta, 28 febbraio 2016, Carlo Carli

Appena quindici mesi di lavoro, dal febbraio 2014 al giugno 2015, ma non per questo rapidi e leggeri. La fine di un mandato amministrativo è sempre faticosa ed incerta, talvolta concitata e febbrile, perché tutti sono chiamati a rendere conto o, quanto meno, ad interrogarsi sull’incarico svolto. Quando il sindaco Lombardi mi ha comunicato la sua intenzione di nominarmi presidente del Centro Arti Visive, non avevo compreso la portata dell’impegno e a quale altezza fosse posta l’asticella. Ho subito accettato con un entusiasmo quasi giovanile, perché la mia generazione con-serva il senso della partecipazione attiva. Non mi è mai sembrato, neppure all’inizio, uno spazio di evidenza personale, quanto piuttosto un’occasione tardiva per rendere un servizio alla città in cui abito da trent’anni. Forse anche un nuovo campo e una sfida per misurarmi. Non ho infatti referenze particolari, né crediti, né titoli nell’arte contemporanea. Nel mio curriculum c’è solo il bagaglio di amministratore ed insegnante prima e di dirigente pubblico poi. Posso inoltre ag-giungere una passione personale per gli studi di cultura materiale sul marmo come “medium” di artefici del passato. Comunque, esperienze culturali non strettamente attinenti e piuttosto distanti come periodo storico di riferimento. La scelta non poteva dipendere dalla mia competenza in materia, perché non c’è. Presto ho intuito la vera ragione di que-sta nomina. Alla Fondazione c’era da riempire un vuoto amministrativo lungo diversi mesi e risanare una situazione dei conti per niente positiva. Senza poi dimenticare il macigno dell’uscita annunciata, ma non ancora avvenuta dell’Acca-demia di Carrara. Nei quindici mesi di presidenza ho svolto, con l’aiuto di quanti lavorano alla Fondazione, un lavoro di restauro di un’opera, sebbene giovane, già con diversi distacchi e parti da consolidare. L’obiettivo era portare il risultato di bilancio in campo finalmente positivo, dopo anni caratterizzati dal segno meno. Ci siamo riusciti insieme e questa è la più grande soddisfazione che conservo. Non è stato soltanto il frutto di sacrifici e di tagli, ma anche l’effetto di piccoli investimenti e dell’apertura di nuovi servizi. Il Convento, che si trasforma in Residenza d’Arte per un pubblico non solo di studenti, è una buona opportunità anche per il futuro. L’accoglienza di studenti stranieri – delle Accademie e delle scuole d’arte russe in particolare – riassume in sé la doppia valenza dello sviluppo di rapporti culturali e di entrate stabili per la Fondazione. Sui risultati dei seminari, delle rassegne e delle attività espositive ho poco da dire. L’unico mio merito è di aver confermato Romanini come direttore e di avergli lasciato giocare il ruolo che meglio interpreta. In questo come in altri campi, la risorsa umana è fondamentale ed Alessandro ha talento da vendere. Mi rimane in ultimo un cenno alle discussioni e ai confronti in seno agli organi della Fondazione: profondi, mai banali e ricchi di stimoli. Chi in futuro avrà voglia di rileggersi i verbali troverà semi rari da coltivare, perché in embrione ci sono piante dai possibili frutti. Ho avuto la fortuna di avere al mio fianco persone intelligenti, tra le migliori della cultura artistica (e non solo) di Pietrasanta e dintorni: Adolfo Agolini e Pietro Vecchio di Antigianart; Michele Mariani, Giovanni Padroni e Fabrizio Palla per il Comune. Sono i nomi che per primi mi vengono in mente, con il rischio di dimenticarne altri.

Antonio Bartelletti

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Claudio Olivieri Quali sensi, 1972 – 2010 Villa La Versiliana, 3 luglio – 4 agosto 2010La mostra raccoglie un’accurata selezione dei dipinti realizzati da Olivieri dal 1972 al 2010.Selezione operata dallo stesso artista, una delle figure di spicco della ricerca astratta europea, che testimonia un operato all’insegna della ricerca e della sperimentazione inesausta. Oltre 20 opere di grandi dimensioni, ospitate al piano nobile di Villa La Versiliana che permettono di comprendere, da un punto di vista diacronico l’evoluzione espressiva di Olivieri e allo stesso tempo i nuclei cen-trali della ricerca alla base del movimento della pittura analitica.

Gianfranco ZappettiniLa trama e l’ordito Fabbrica dei Pinoli, 3 luglio – 4 agosto 2010Gianfranco Zappettini (Genova 1939) è un altro dei mag-giori esponenti della pittura analitica.All’interno della Fabbrica dei Pinoli espone un ciclo di opere che rappresentano la produzione recente. Le opere oltre a testimoniare i raggiungimenti della ricerca espressiva e confermano la concentrazione di Zappettini sulla dimensione metafisica della disciplina pittorica, intesa come atto filosofico oltre che estetico.

Pino Pinelli L’intorno della pittura Villa La Versiliana, 7 – 30 agosto 2010La mostra curata da Marco Meneguzzo, raccoglie una selezione di opere prodotte dall’artista a partire dai primi anni ‘70, allestite in modo da far assumere al piano terra della Villa La Versiliana una dimensione ambientale inedita. I dipinti vengono integrati con l’ambiente, coin-volgendo lo spettatore in una percezione attiva affrancata dalla passiva contemplazione.La mostra e il progetto di allestimento, riescono a far apparire quel fondamen-tale ruolo assunto dalla pittura nella poetica di Pinelli, “territorio fra i territori” che fa dialogare la dimensione artistica con la realtà.

Concetto PozzatiAnime silenti, dai segni universali ai sogni quotidianiVilla La Versiliana, 7 – 30 agosto 2010In questa mostra l’artista rende visibili i sentiti omaggi ai maestri del passato che lo hanno influenzato, come Savi-nio e Licini, ma soprattutto mette in luce i principi che hanno alimentato la sua carriera artistica per oltre 50 anni. Una ricerca che ha fatto dialogare indagine critica e dimensione irrazionale, puntando l’attenzione su og-getti e segni che lo circondavano, trasformando questa dimensione visuale privata in messaggio universale.

Andrea Salvetti Eigtht rooms with views Villa La Versiliana, 3 luglio – 4 agosto 2010Andrea Salvetti ha una formazione da artista plastico che ha poi indirizzato nella direzione del design.Un design, una cultura della progettazione che si affranca dalla produzione seriale industriale scegliendo la piccola serie autoprodotta, se non l’esemplare unico e il prototipo. Oggetti che mantengono la dimensione funzionale ma si caratterizzano per un’identità estetica ispirata alle forme offerte dalla natura. Le opere esposte superano la mera dimensione oggettuale per assumere l’economia espressiva dell’installazione.

Demetz, Galliani, Viale 3D2D Tridimension today. Indagine sull’arte plastica, fra creazione e trasmissione del sapereFabbrica dei Pinoli, 7 - 30 agosto 2010 3 giovani scultori, nati negli anni 70’, formatisi nelle Accademie di Belle Arti, che volontariamente fanno dialogare tradizione e innovazione, sperimentazione concettuale e saper-fare manuale. Rappresentanti di una generazione, che mette a confronto la lezione del passato classico con l’ampia iconografia offerta dai nuovi e pervasivi mezzi di comunicazione, mantenendo un approccio “artigianale” alla creazione plastica non di-sgiunto da una forte attitudine all’innovazione.

Omar Galliani, Peter Greenaway,Luigi Mainolfi, Denys SantachiaraQuattro visioni in linea. Il disegno fra cinema, design, pittura e sculturaVilla La Versiliana, 7 – 30 agosto 2010La capacità evocativa e progettuale del disegno e le varie potenzialità che assume nel cinema, nella pittura, nella scultura e nel design. Una serie di opere che mettono in luce la dimensione grafica ed estetica dell’atto dise-gnativo, ma soprattutto le sue peculiarità di tradurre i voli pindarici dell’intelletto in forme definite.Forme a volte espressivamente “finali” (come nel caso di Galliani e la pittura) o di mediazione e traduzione visiva (come nel caso di Greenaway per il cinema, Santachiara per il design e Mainolfi per la scultura), comunque sempre dotate di una marcata autonomia espressiva.

Dashi NamdakovTransformationParco di Villa La Versiliana, 7 – 30 agosto 2010Lo scultore russo espone l’ultima produzione bronzea.

Il complesso d’iniziative progettate per Villa La Versiliana, ha segnato il debutto delle attività del Centro Arti Visive, nell’estate 2010. Lo scopo delle iniziative era quello di creare un com-plesso di eventi, in grado di evidenziare alcune delle principali tendenze dell’arte contempora-nea. Mettere a confronto esperienze pittoriche e scultoree di varia natura (astratte o formali) che testimoniano allo stesso tempo una conoscenza storico-artistica e una capacità di elabo-razione manuale, di ascendenza artigianale. Forme di ricerca e sperimentazione espressiva, che hanno prodotto nuovi linguaggi grazie alla sinergia fra la conoscenza critica dell’immenso repertorio tecnico e formale del passato, con una capacità esecutiva frutto dell’incessante esercizio. In particolare viene concesso ampio spazio ai protagonisti della pittura analitica, quel movimento che negli anni Settanta contribuì in maniera determinante a restituire alla pittura un’identità propria, dopo un domino assoluto lungo oltre un ventennio, dell’arte con-cettuale. Un’ulteriore linea di analisi è dedicata alla sperimentazione connessa al design, in particolare a quella zona di confine fra scultura e design, in cui si esperiscono tutte le varie possibilità di dialogo fra forma e funzione. Oggetti di uso comune, realizzati con principi arti-gianali e concepiti secondo dinamiche che rifiutando la produzione seriale industriale, man-tengono la funzione accentuando la dimensione estetica.

Sotto opere diClaudio OlivieriGianfranco ZappettiniLuigi MainolfiPeter GreenawayConcetto Pozzati

pagina a fronteopere diOmar GallianiPino PinelliAron Demetz

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From Russia with loveAes+FDubossarsky & Vinogradov Nuova generazione creativaPiazza del Duomo, Chiesa e Chiostro di S.Agostino, Palazzo Panichi, Musa, aprile – maggio 2011Protagonisti 3 diversi collettivi artistici provenienti dalla Russia in occasione delle celebrazioni per l’anno della cultura russa in Italia. L’evento, realizzato in collabora-zione il Consolato Russo in Italia, intende mettere in evidenza le principali emergenze artistiche contem-poranee russe. In particolare, gli artisti più significativi della generazione che si è formata prima dell’avvento della perestrojka, che si sono confrontati con le limita-zioni espressive imposte dal regime – pur osservando con attenzione gli eventi artistici oltrecortina – e quella generazione nata a metà degli anni 80’, che ha avuto la possibilità di strutturare un proprio percorso creativo in maniera autonoma.Dubossarsky & Vinogradov, (nati entrambi a Mosca rispettivamente nel 1964 e nel 1963) si sono formati all’insegna dell’imperante stile del “realismo sociali-sta”, con solide basi tecnio-pittoriche e in seguito hanno mantenuto quest’impostazione stilistica, adottando però, i simboli e l’iconografia occidentale. La loro opera è ca-ratterizzate da una versione rivisitata della Pop Art, in cui compaiono i protagonisti dell’immaginario oc-cidentale, dalla moda al cinema, dalla pubblicità allo stardom internazionale, inseriti spesso in composizioni pittoriche di grandi dimensioni che risentono fortemente (fino alla pura citazione) della storia dell’arte occiden-tale. AES+F è un collettivo artistico con sede a Mosca, costituito da Tatiana Arzamasova (1955), Lev Evzovich (1958), Evgeny Svyatsky (1957) e Vladimir Fridkes (1956).A una formazione artistica nelle scuole d’arte, fotografia e architettura sovietiche hanno abbinato una approfondi-ta ricerca e studio sulla video art, la fotografia e l’elabo-razione digitale dell’immagine. Qui presentano una serie di foto ispirate al racconto di Petronio tratto dal Satyricon “La Festa di Trimalcione” , un video girato in alta defini-zione e un gruppo di sculture monumentali. Il complesso di opere, permette di comprendere esaustivamente sia la loro ricerca multidisciplinare che l’integrazione icono-grafica fra istanze provenienti dalla cultura visiva russa e quella occidentale. La mostra ospitata a Palazzo Panichi, vede riuniti un gruppo di artisti appartenenti all’ultima generazione creativa russa. Nati negli anni ’80, formatisi nell’epoca post-perestorjka, si caratterizzano per l’utiliz-zo di varie forme espressive, dalla pittura alla fotografia, dall’installazione alla performance fino alla video art. Si caratterizzano per un’accesa critica al sistema neoliberi-sta attuale e alle conseguenze di decenni di repressione sulla libertà di espressione e il controllo sulla cultura.

Sopra/Naturale. La forma rifletteLoris Cecchini Alberto GaruttiKendell GeersPascal Marthine TayouIlya e Emilia KabakovJan Fabre Piazza del Duomo, Chiesa e Chiostro di S.Agostino, giugno – agosto 2011La mostra raggruppa un nucleo di artisti accomunati dall’utilizzo della scultura come strumento di analisi e riflessione su tematiche contemporanee.Una sorta di filosofia formalizzata in opera d’arte, una metaforizzazione concreta di riflessioni ed teorizzazioni.Dalla discriminazione razziale affrontata dal sudafricano Kendell Geers attraverso la minacciosa forma metallica dell’opera monumentale collocata nella piazza del Duomo, ispirata a un’opera di Leonardo Da Vinci alla metafora in bronzo dell’inevitabile tensione connessa al dialogo interculturale operata da Marthine Tayou, alla formalizzazione della riflessione sulla caduta delle grandi ideologie testimoniata da “Fallen Angel” dei coniugi russi Kabakov per arrivare ad un’approfondita riflessione sulla relazione con lo spazio e le sue implicazioni sociali nella monumentale installazione site specific di Loris Cecchini. Jan Fabre presenta una serie di opere che ripongono in maniera originale una variegata e approfondita riflessione sui concetti esistenziali.

L’attività espositiva nell’anno 2011, va a integrare l’attività didattica e formativa. Coinvolge gli studenti dei corsi propedeutici in workshop relativi alla progettazione dell’allestimento, dina-miche di comunicazione e documentazione audiovisiva. L’arte plastica, la scultura nel rispetto della vocazione produttiva territoriale, ha un ruolo predominante nelle scelte espositive, nel tentativo di creare un hub, che raccolga tutte le suggestioni relative alla ricerca plastica. Un altro focus è legato alle suggestioni che la Natura esercita sui creativi delle varie discipline e ai processi produttivi-artigianali che comporta la traduzione in termini formali di queste suggestioni. La volontà è quella di fornire attraverso l’attività espositiva , spunti di rifles-sione e elaborazione per i laboratori dell’artigianato artistico, per tutti coloro che operano nel contesto artistico e per il pubblico internazionale che transita sul territorio. L’attitudine alla sperimentazione tecnica e materica, l’innovazione linguistica e l’approccio progettuale ed esecutivo (l’approccio artigianale in senso lato è ovviamente un parametro particolarmente sensibile), sono parametri tenuti particolarmente di conto per la scelta degli artisti e delle opere. Un’attenzione particolare è rivolta anche a quelle manifestazioni espressive prove-nienti da latitudini non strettamente europee, per il valore di confronto che rappresentano.

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Sotto Collettivo Artistico Aes+F Angels Demon’s La Festa di Trimalcione

pagina a frontePascal Marthine Tayou(particolare)Sopra/Naturale. La forma riflette

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Ciclo di incontri sull’arte contemporaneaRefettorio ex Convento di S. Francesco

Denis SantachiaraSabato 20 Novembre 2010

Massimo VitaliGiovedì 25 Novembre 2010

Pino BrugellisLa dimensione politica dell’ArchitetturaVenerdi 26 Novembre 2010

Sergio Risaliti Dal corpo scolpito al corpo vivente, percorso nella storia della scultura da Michelangelo, Rodin, Brancusi a Beuys, Kounellis, AbramovicVenerdi 26 Novembre 2010

Michael Craig MartinSabato 11 Dicembre 2010

Gli artisti, la critica, il museo

Nicola SamorìAron DemetzDisegno tra pittura e scultura Refettorio ex Convento di S. FrancescoSabato 19 Marzo 2011

Rossella BiscottiL’artista tra intervento e partecipazione Accademia di Belle Arti di CarraraGiovedì 24 marzo 2011

Gabriele BasilicoVincenzo CastellaDomingo MilellaGiovanni Romboni Massimo VitaliLa fotografia contemporanea Refettorio ex Convento di S. FrancescoVenerdì 15 aprile 2011

Mario BottaconFiorella MinervinoOmar GallianiDal progetto alla forma Refettorio ex Convento di S. FrancescoSabato 16 aprile 2011

Stefano BoeriIl futuro dell’architettura, il futuro della cittàRefettorio ex Convento di S. Francesco Venerdì 29 giugno 2012

Girolamo CiullaconMarilena PasqualiRefettorio ex Convento di S. FrancescoDomenica 17 aprile 2011

Flavio Favelli e SissiconMaura PozzatiRefettorio ex Convento di S. FrancescoVenerdì 13 maggio 2011

Valerio DehòconMarco CasentiniRefettorio ex Convento di S. FrancescoSabato 14 maggio 2011

Giuseppe BergomiRefettorio ex Convento di S. FrancescoSabato 28 maggio 2011

Il corpo come sculturaDanza e performanceCiclo di seminari e workshops condotto dai responsabili delle principali compagnie di danza e coreografi che hanno portato la Toscana alla fama internazionale.Focus del corso, l’analisi della sintassi dello spazio, che accomuna discipline come architettura, scultura, design, performance e coreografia.

Roberto CastelloIntelligenza silenziosa Refettorio ex Convento di S. FrancescoVenerdì 25 marzo 2011

Fanny&AlexanderPensare per immagini Refettorio ex Convento di S. FrancescoSabato 26 marzo 2011

KinkaleriFrom A to A and back again Refettorio ex Convento di S. FrancescoDomenica 27 marzo 2011

MotusconEnrico CasagrandeDaniela NicolòChi vuol vedere vien veduto Refettorio ex Convento di S. FrancescoVenerdì 29 aprile 2011

Accademia degli ArtefatticonFabrizio Arcuri Il teatro di ricerca Refettorio ex Convento di S. FrancescoDomenica 8 maggio 2011

Michele Di Stefanocon MK Turismo e performance (tutto compreso)Refettorio ex Convento di S. FrancescoVenerdì 20 maggio 2011

Marco MeneguzzoMichela CicchinèHidetoshi NagasawaGabi ScardiRoberto CastelloRefettorio ex Convento di S. Francesco Mercoledì 8 giugno 2011

Marco BazziniGiuseppe StamponeMichelangelo ConsaniEnrico MatteiSergio TossiRefettorio ex Convento di S. Francesco Giovedì 9 giugno 2011

Riccardo PassoniAlberto MugnainiChristian CaliandroRefettorio ex Convento di S. Francesco Venerdì 10 giugno 2011

La sperimentazione nei linguaggi dell’arte. Gli artisti, la critica, il museoRefettorio ex Convento di S. FrancescoSabato 12 Marzo 2011Giornata di studi dedicata al concetto di sperimentazione che è inscindibile dal linguaggio dell’arte contempora-nea. Sperimentazione intesa come esercizio continuo dei codici visivi e plastici e plastici (tra scultura, pittura, disegno, videoinstallazione, pratiche performative e rela-zionali), come cura museale che di volta in volta rein-venta se stessa in relazione ai luoghi e ai contesti, come didattica per allinearsi ai nuovi codici pedagogici imposti dalla modernità. Infine come intervento critico su un ter-ritorio dell’arte sempre più vasto e meno definito, stretto tra processi di globalizzazione e dinamiche di mercato.Figure professionali di spicco analizzano dai vari punti di vista, sulla scorta della loro esperienza operativa, il concetto di sperimentazione ed evoluzione nell’ambito artistico e culturale contemporaneo.

Paolo Emilio AntognoliLimiti della sperimentazioneAndrea AquilantiSconfinamenti e percezioni

Matteo ChiniGli idioti e l’arte contemporaneaFrancesco GalluzziScambi tra arte e cinemaPatrizia ManiaImperfetta, orizzonti dell’arte contemporanea in EuropaLucilla MeloniSperimentazione e linguaggioCesare PietroiustiL’agente dello spostamentoDomenico ScuderoIl museo sperimentaleMaurizio Vanni Il museo contemporaneo, show-business, impresa e cultura

Un percorso didattico costituito da un ciclo d’incontri a carattere seminariale, convegnistico o in modalità workshop, che ruotano attorno ai temi cardine dell’attività professionale nell’am-bito dell’arte e della cultura contemporanea. Temi affrontati con i professionisti di spicco dei vari settori dell’”industria culturale”, dagli artisti ai curatori, dall’editoria, dalla critica al mu-seo fino al mercato dell’arte. Il ciclo è destinato in particolare agli studenti di livello univer-sitario, delle facoltà umanistiche e a carattere artistico (lettere, beni culturali, architettura, design..), un focus particolare è rivolto agli studenti delle Accademie di Belle Arti. Lo scopo è quello di fornire un panorama esaustivo sui vari aspetti del panorama professionale artistico-culturale, con un approccio altamente pratico alle problematiche di varia natura e soprattutto nozioni aggiornate rispetto ad un panorama in rapida e costante evoluzione come quello di riferimento. Il ciclo è stato concepito sulla scorta di un’accurata analisi riguardante lo stato di preparazione degli studenti delle facoltà suddette, per tentare di integrare le loro conoscen-ze accademiche con un complesso di nozioni teorico-pratiche che possano corrispondere ai profili richiesti dal mercato del lavoro del settore artistico-culturale. Un percorso didattico propedeutico ad affrontare un master specialistico ottenendo il massimo del feedback.

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Egosistemi. Nature becomes art Bertozzi & CasoniNicola BollaAlessandro CiffoPiero GilardiDomingo MilellaAndrea SalvettiMassimo VitaliPalazzo Panichi, giugno – luglio 2011La mostra intende mettere in evidenza l’influenza, l’ispi-razione che la natura nelle sue varie componenti eserci-ta sull’attività creativa e di come la dimensione naturale si trasforma in cultura, grazie all’operato degli artisti.In questo percorso viene sottolineata nel contento dell’allestimento e dell’apparato museografico e do-cumentativo l’aspetto produttivo-artigianale dei vari processi creativi. In particolare come la natura continua ad influenzare e guidare l’operato degli artisti contem-poranei delle varie discipline, che declinano gli stimoli visivi e anche funzionali con nuove tecniche, iconografie inedite e materiali tecnologici. Come nonostante l’avan-zare della tecnologia, il moltiplicarsi degli stimoli visivi garantito dal pervasivo flusso d’immagini veicolato dai mezzi di comunicazione, dalla televisione a internet, la natura continua ad essere la fonte principale e inesauri-bile di suggestioni. Non solo per gli artisti visivi e plastici, o per i fotografi, che rielaborano in forma espressiva le suggestioni, ma anche per quei creativi “funzionali” come i designers e gli architetti, che trovano elementi, forme efficaci ed esteticamente stimolanti nell’esistente naturale. Artisti come Bertozzi & Casoni, che abbinano nelle loro sculture e installazioni la raffinata capacità di elaborazione artigianale nella lavorazione della cerami-ca con la spiazzante iconografia legata ai simboli della società contemporanea, Alessandro Ciffo, designer che realizza oggetti di uso quotidiano con il silicone, facendo dialogare secondo dinamiche inedite forma e funzione e Andrea Salvetti che ha posto la natura al centro della sua poetica, affrancandosi dalla produzione seriale-industriale per affidarsi all’autoproduzione che abbina procedimento creativo artistico e lavorazione artigianale.Ma anche artisti-fotografi come Massimo Vitali e Domin-go Milella che rielaborano contesti paesaggistici – con o senza presenza umana – nei quali la natura, esaltata nelle sue componenti formali, diviene il teatro dei riti sociali. Ma anche Nicola Bolla che trasforma le sugge-stioni della natura, antropiche o zoologiche attraverso un processo di “glamourizzazione” e Piero Gilardi, tra i pionieri nell’uso di materiali industriali per evidenziare le nuove relazioni uomo-natura nel contesto della civiltà tecnologica.

The car is on the vegetable Michelangelo Consani MuSA, agosto - settembre 2011Michelangelo Consani, uno tra i più interessanti artisti italiani dell’ultima generazione, con un profilo interna-zionale, confermato anche dal suo curriculum espositivo, allestisce un’installazione che è una sorta di marchin-gegno per la riflessione, un isotopo che irradia dubbio ed elaborazione. L’evento s’inserisce perfettamente nel complesso di iniziative promosse dal Cav, per eviden-ziare come l’arte, nelle sue molteplici forme, sia tornata prepotentemente ad essere uno strumento di riflessione ed elaborazione della condizione esistenziale contempo-ranea. Partendo da una riflessione di Serge Latouche – economista e professore emerito all’Università di Parigi Sud – l’artista allestisce un’installazione site specific che invita (costringe) lo spettatore a riflettere sul collasso economico alimentato dallo stretto legame fra petrolio e agricoltura. L’opera di Consani, stimola lo spettatore ad una partecipazione attiva, affrancandolo dalla mera con-templazione e sottolinea in maniera esaustiva, tematiche di carattere storico, sociale ed epistemologico connesse all’economia e in particolare ai drammi prevedibili con-nessi alla crescita continua.

Una corrente di aria fresca e leggeraAnna BianchiCarlos CeciFulvio di Piazza A cura di Zeno BirolliPalazzo Panichi, agosto 2011La natura al centro della creazione artistica, nelle opere dell’artista Anna Bainchi, originaria del Canton Ticino, che risentono delle influenze iconografiche del Nord Eu-ropa e sono caratterizzate da un’intensa ricerca spiritua-le. Il siracusano Fulvio Di Piazza con un registro fantasy ma verosimile, popola di creature antropomorfe e zoomorfe paesaggi barocchi. Juan Calors Ceci origi-nario di Saragoza ma di stanza a San Marino, realizza piccoli dipinti paesaggistici, composti con stratificazioni cromatiche, che risentono dei suoi studi sull’archeologia e la psicologia.

A destraMichelangelo ConsanisottoBertozzi&CasoniPiero GilardiMassimo Vitali

Cabinet des dessins Pietro Pizzi CannellaRolando DevalGianni PolitiMarco NeriMarine JoattonDenica LehockaOmar GallianiUgo GilettaNina KovachevaValerio BerrutiFelice LeviniVeronika HolcovaChristian LhopitalLaszlo RevezMarina ParisAnila RubikuDennis OppenheimA cura di Lorand Hegy Villa la Versiliana, luglio - agosto 2011Il disegno come linguaggio autonomo, affrancato sia dalla funzione strumentale (di progettazione propedeuti-ca alla traduzione formale e materica) sia dalla funzione di rappresentazione mimetica della realtà. Un nucleo di artisti internazionali, selezionati da Lorand Hegy, diret-tore del Museo d’Arte Contemporanea di Saint Etienne, di differente estrazione culturale, formazione visuale e impostazione stilistica, accomunati dalla “fede” nel disegno come creatore di mondi vicino alla dimensione intellettuale e filosofica.

Fragmenta devotionis Centro arti visive, luglio - agosto 2011Un consistente nucleo di bozzetti di altari marmorei pro-venienti dai laboratori di Pietrasanta di inizio ’900, facenti parte della collezione della Banca di Credito Cooperativo della Versilia e dell’Alta Garfagnana. Progetti per alta-ri, prodotti a Pietrasanta e realizzati in tutto il mondo, esportando il saper-fare artigianale del comprensorio e la sua cultura. Una mostra che si allinea alla volontà di mettere in evidenza la capacità produttiva e la sua capa-cità di trasmissione del sapere di generazione in gene-razione. Uno spaccato esaustivo delle capacità espresse dal territorio. I disegni e gli acquerelli esposti, testimo-niano la perizia disegnativa e la capacità produttiva di un territorio, nel quale l’arte non solo ha rappresentato una solida fonte economica ma ha anche influenzato profon-damente la struttura sociale e l’approccio alla bellezza.

A sinistra e sotto al centroCabinet des dessinssottoFragmenta devotionis

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Rexistenz – 3d2DTridmension Today Bertozzi & CasoniNicola BollaPierluigi CalignanoGianni CaravaggioMichelangelo ConsaniSandro Del PistoiaAron DemetzFlavio FavelliChristian FrosiChris GilmourPaolo GrassinoFranco MenicagliDavid PaolinettiPerino & VeleRoberto PuglieseBernardi RoigGiuseppe StamponePaolo UlianChiesa e chiostro di S. Agostino, sala Grasce, Palazzo Panichi, marzo – aprile 2012Un’indagine sui percorsi di ricerca e di sperimentazione di alcuni artisti italiani contemporanei dell’ultima gene-razione. Un gruppo caratterizzato da approcci diversi-ficati alla sperimentazione plastica e alla ricerca este-tica, debitori dell’immenso repertorio dell’arte classica italiana e occidentale, ma che hanno saputo rielaborare i suggerimenti della tradizione alla luce delle suggestioni contemporanee, inserendosi nell’ambito del dibattito internazionale sull’espressione artistica. Questi giovani artisti, under 40, si caratterizzano inoltre per la capacità di ibridare le varie discipline dello spazio, dalla scultura all’architettura fino al design e all’installazione (anche video) site specific. Riferimento biografico, concetto dell’archivio e della memoria, riferimenti storico-artistici e socio-politici, filosofia, etica e morale, storia e cronaca s’intrecciano nella loro opera, l’arte plastica torna ad essere strumento di riflessione e di elaborazione teorica tradotta in forma solida. Grazie all’attiva partecipazione degli artisti, che hanno scelto i luoghi espositivi e conce-pito le opere, la mostra delinea un panorama esaustivo della ricerca plastica italiana contemporanea. L’organiz-zazione della mostra è stata anche oggetto di un wor-kshop che ha coinvolto numerosi studenti delle Accade-mie di Belle Arti. Gli studenti hanno supportato gli artisti nella realizzazione delle opere, nell’allestimento e hanno seguito tutte le fasi della genesi dell’evento, partecipan-do attivamente anche nelle dinamiche di comunicazione e strutturazione del percorso didattico e visivo.

Fernando BoteroDisegnatore e scultoreChiesa e chiostro di S. Agostino luglio - settembre 2012La mostra è stata realizzata in occasione dell’ottante-simo compleanno dell’artista colombiano, che da oltre 30 anni, vive e lavora per lunghi periodi dell’anno a Pietrasanta. Botero, ha iniziato a produrre scultura dal suo arrivo a Pietrasanta, dove ha trovato collaboratori d’eccezione negli artigiani del territorio, nelle fonderie e nei laboratori. Oltre 100 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e sculture provenienti dalla sua collezione privata, tracciano un percorso artistico ultra cinquanten-nale di rilievo internazionale. Di concerto con il Maestro, la mostra mira a mettere in evidenza gli aspetti meno noti, personali, quelli riferiti alle influenze artistiche esercitate dai dipinti rinascimentali scoperti durante il suo viaggio studio in Italia negli anni ‘70, i riferimenti biografici oppure la scoperta del disegno sempre nel nostro paese. Un percorso espositivo che riesce per la prima volta, grazie all’attivo contributo di Botero, a mettere in evidenza la capacità di sintesi raggiunta, fra le istanze barocche di ascendenza sudamericana e l’impatto volumetrico dell’arte classica e rinascimentale.

A destraPaolo GrassinoIl lavoro rende liberi, 2010Cemento, polistirolo, 320x120x400cm

sottoAron DemetzFlavio FavelliPierluigi CalignanoPaolo UlianGianni Caravaggio

Nella pagina a fiancoalcuni disegni della collezione privata di Fernando Boteroesposti nella mostra

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Giuseppe RestanoLo stato delle Cose Palazzo Panichi, luglio 2012a cura di Gianluca MarzianiIl giovane artista, premiato in alcune delle principali rassegne internazionali, sviluppa da anni una coerente e incessante ricerca sui parametri del realismo e della percezione visiva. Percezione come “mattone” primario dell’atto estetico, strumento e motore per la soddisfa-zione della pulsione scopica. Le 20 tele esposte testimo-niano la ricerca suddetta, condotta nell’arco dell’ultimo decennio e mettono in evidenza non solo la perizia tec-nica ela raffinata ricerca concettuale, ma anche l’appro-fondita conoscenza delle varie forme di realismo offerte dalla storia dell’arte, rielaborate in chiave interpretativa rispetto alla nostra “civlità dell’immagine”.

Luca GaddiniSindonextSala delle Grasce, luglio 2012La mostra raccoglie i lavori prodotti dall’artista toscano, già vincitore di un premio alla prestigiosa Ars Electronica di Linz, nel corso degli ultimi 3 anni. Opere che sviluppa-no un linguaggio estremamente personale, giocato in maniera equilibrata e innovativa all’incrocio fra la sog-gettività della pittura, l’oggettività della fotografia e il flusso temporale del video. Tele animate, grazie al sapiente uso dei mezzi tecnologici, che risentono allo stesso tempo dell’esperienza pittorica rinascimentale, in particolare della tradizione occidentale nel campo della ritrattistica, e della sperimentazione della video art, acutamente analizzata da Gaddini.

Marco SalvettiSolo exhibitionSala delle Grasce, agosto 2012Salvetti, nonostante la giovane età, ha maturato una raf-finata capacità pittorica, basata su una sperimentazione tecnica e linguistica che lo porta a un continuo mutare della configurazione dei suoi dipinti. Come dimostrano i 10 dipinti in mostra, la sua ricerca espressiva analizza e rielabora i codici visivi provenienti da varie fonti, pittorici in primis, ma anche dal cinema, dalla pubblicità e dai fumetti, calando il tutto nell’ambito di un’espressione concettuale.

Daniele BacciLandscapeSala delle Grasce, agosto - settembre 2012Un’acuta ricerca sul genius loci, sui significati simbolici e sociali dell’architettura. La pittura come strumento che analizza la dimensione sociale e relazionale dell’archi-tettura e degli spazi, dal Modernismo ai giorni nostri.

Gianmarco MontesanoPromemoria Palazzo Panichi, agosto 2012Montesano è stato uno dei pionieri del “ritorno alla pittu-ra” negli anni ‘70, sfidando il clima di acceso concettua-lismo. L’artista – che è anche autore e regista teatrale e dirige il Teatro di Ferrara – espone 25 dipinti che riassu-mono il suo percorso artistico ultra quarantennale. Una pittura che è in grado di riunire storia e cronaca, para-metrandole sulla commedia umana. I dipinti, in cui com-paiono personaggi storici come Coppi o Hitler e Stalin, o personaggi dei fumetti come Paperino, sono strumenti di analisi e allo stesso tempo mezzi per stimolare nello spettatore riflessioni. Uno stile, quello di Montesano, che valorizza l’atto del dipingere in sé, scegliendo una tecni-ca che neutralizza la dimensione decorativa ed emozio-nale per favorire una partecipazione attiva e interrogativa dello spettatore.

Dioscoride Dal MonteElegie SpagnolePalazzo Panichi, settembre 2012 a cura di Bruno Corà Dioscoride dal Monte (1939) utilizza da sempre la pittura per analizzare il quotidiano che lo circonda, attraverso un cromatismo vibrante e pieno. I ritratti e soprattutto i corpi nudi sono volutamente affrancati dalla dimensio-ne fisica per diventare masse e forme caratterizzate dal tratto denso e massiccio. In un contesto artistico come quello contemporaneo, Dioscoride Dal Monte trasforma la pittura in uno strumento etico, in cui il corpo, soggetto di predilezione viene liberato da ogni canone, per riaffer-mare spontaneamente la corporeità, senza tensioni, sen-za attriti, nella sua più intima esistenza, come involucro della dimensione spirituale.

Pietrasanta Contemporanea. Un ciclo di mostre ospitate nelle sedi di Palazzo Panichi e Sala delle Grasce accomunate da una riflessione in forma espositiva dedicata alla pittura con-temporanea nelle sue molteplici forme. Il ciclo di mostre raccoglie protagonisti delle varie generazioni caratterizzati da vari stili e scelte tecniche, con il fine di fornire un panorama esaustivo delle forme assunte dalla pittura nel terzo millennio. Un particolare riguardo per quelle ricerche estetiche che si confrontano con la storia recente e passata e con la cronaca, nel tentativo di delineare un futuro possibile e allo stesso tempo per quelle forme linguistiche pittoriche che concentrano gli sforzi per definire un modello di “realismo” contemporaneo, affrontando temi “storici” come la figurazione e il corpo nello specifico.

Pagina a fronte opera diLuca Gaddini

sotto opere di Giuseppe RestanoGianmarco MontesanoDioscoride Dal Monte

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Past ForwardConservare memoria, produrre realtàChiara CamoniDavid CasiniFrancesco CaroneMichelangelo ConsaniLuca GaddiniZoè GruniJacopo MilaniMargherita MoscardiniGiovanni OzzolaMassimiliano PellettiRobert PettenaMarco SalvettiEva SauerEnrico VezziChiesa e Chiostro di S.Agostino, Palazzo Panichi, maggio - giugno 2013La mostra raccoglie i lavori degli artisti più rappresenta-tivi dell’ultima generazione (under 40) toscana, caratte-rizzati da una comune riflessione sui concetti di tradizio-ne e innovazione, storia ed evoluzione. Gli artisti hanno elaborato delle opere incentrate intorno alla dicotomia conservazione-produzione, che da molti anni assilla e spesso sclerotizza il dibattito artistico in Italia.Il peso della tradizione che indirizza alla conservazione e scoraggia la produzione. Come unici elementi guida per la realizzazione, agli artisti sono state fornite due citazioni: una di Gustav Mahler “Tradizione è custodire il fuoco non adorare la cenere” e l’altra di Gilles Deleuze: “Una fuga nell’immaginario o nell’arte, è produrre del reale, creare della vita”.Artisti formatisi culturalmente e artisticamente alla luce del secolare repertorio di forme , soluzione compositive e tecniche, offerto dalla tradizione artistica italiana e in particolare toscana.Tradizione che trasuda da ogni elemento del paesaggio e della quotidianità e che, nonostante la maggior parte degli artisti invitati abbiano ormai un bagaglio di espe-rienze espositive e lavorative internazionali, (alcuni vivono gran parte dell’anno all’estero), rimane un ele-mento inevitabile di confronto continuo. Sia che la scelta cosciente sia quella di distanziarsi da questo tipo di tradizione sia – a maggior ragione – quella di elaborare il confronto ai fini di un’evoluzione linguistico-tecnica. La quasi totalità degli artisti coinvolti, caratterizzano la loro

ricerca estetica nel segno della continuità rispetto alla tradizione storico-artistica, pur nell’ambito di un’intensa sperimentazione sia formale che concettuale e di una ri-flessione metalinguistica che caratterizza le loro opere.Questa continuità è testimoniata in maniera palese dall’attenzione posta alla ricerca e alla lavorazione dei materiali, che testimonia una genetica predisposizione ai principi costituenti dell’artigianato.Il luogo espositivo e il territorio che ospitano l’evento, rivestono ovviamente un rilievo determinante per l’esau-stiva comprensione della mostra stessa.Un territorio in cui l’artigianato e l’arte plastica hanno determinato non solo lo sviluppo economico ma anche la struttura sociale, la predisposizione alla trasmissione del sapere e l’attitudine all’innovazione e sensibilità nei confronti dell’arte e della bellezza.La sezione principale della mostra è dedicata all’arte plastica, a questa si aggiunge un’altra sezione dedicata alle forme espressive che si avvalgono delle tecnologie audiovisive, in particolare alla video art.La sezione plastica spazia dalla scultura eseguita su materiali non tradizionali all’installazione site specific, dall’utilizzo non convenzionale dei materiali “classici” all’utilizzo degli oggetti e dell’elaborazione scultorea in una direzione relazionale oppure per un lavoro concet-tuale legato alla memoria e al genius loci.Anche la video art, rappresenta una forma di confronto rispetto alla passato alla tradizione espressiva. La To-scana è stato un epicentro dello sviluppo video artistico, grazie all’opera di divulgazione dell’ideologia e della teo-ria essa sottesa compiuta dagli artisti della Poesia Visiva che hanno a loro volta stimolato la nascita di una vera e propria Scuola di Firenze del film d’artista – propedeuti-co alla sperimentazione in campo video artistico - negli anni fra 1974 e il 1979, con personaggi come Ranaldi, Becattini, Moretti senza dimenticare la figura centrale di Andrea Granchi. Granchi oltre la sua sperimentazione artistica ha svolto una fondamentale attività di divul-gazione relativa al cinema sperimentale, coinvolgendo gallerie come Schema e De Amicis. Non si può dimenti-care l’attività seminale di Art Tapes 22 a Firenze, fondata a cavallo fra il 1972 e il 1973, che, sull’esempio di quanto fatto da Gerry Schum e da Fluxus, produrrà in soli 4 anni di vita oltre 150 opere che costituiscono pietre miliari della storia della video art e dell’arte (da Marina Abramovic a Bill Viola, da Arnulf Rainer a Charle-magne Palestine, Urs Luthi, Gilberto Zorio ecc…).La sezione video artistica fa risaltare ancora una vol-ta, come molti artisti contemporanei, si esprimano in maniera multidisciplinare, utilizzando senza soluzione di continuità, in alternanza, i vari mezzi espressivi, dalla scultura al video, dalla pittura alla fotografia.

L’attività espositiva del 2013 si concentra su alcuni temi fondamentali, valorizzare e divulgare le emergenze linguistiche e tecniche più interessanti dell’arte e della cultura contempora-nea, in particolare quelle plastiche. Soprattutto verrà effettuato un tentativo di dar vita a una sorta di “mappatura” delle “emergenze” espressive della generazione artistica “under 40”, quelle personalità che pur mantenendo uno stretto legame con la tradizione, portano avanti un’incessante ricerca e sperimentazione per innovare dal punto di vista linguistico e tecnico.Particolare riguardo viene quindi dedicato anche al rapporto che questa generazione creativa pone rispetto al rapporto con la storia in senso lato e quindi con la realtà in cui vivono. Arti plastiche, arti dello spazio e del progetto, design, architettura, a cui saranno dedicati eventi espositivi e seminari. Particolare attenzione viene dedicata all’artigianato, vero e proprio mo-tore dell’economia territoriale e soprattutto la relazione artista-artigiano. Un focus specifico viene dedicato al confronto artistico-culturale con un paese straniero, che quest’anno sarà la Francia. Come negli anni scorsi,continua l’attenzione rivolta ai nuovi linguaggi tecnologici in particolare alla video art e alle forme didattico-divulgative.

Sotto opere di Enrico VezziDavid Casini

a fronte opera di Giovanni Ozzola

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Italia-Francia. L’innocence du rèelPiazza del Duomo, Parco del Convento di S.Francesco, Chiesa e Chiostro di S. Agostino, Museo dei Bozzetti, Musa, Refettorio del Convento di S.Francesco20 luglio – 15 settembre 2013

L’Innocenza del RealeAbdel Abdessemed Vanessa BeecroftRossella BiscottiRichard BaquièMaurizio CattelanCamille HenrotThomas HirschhornYves KleinJannis KounellisLuigi MainolfiAdrian PaciMichelangelo PistolettoAnne & Patrick PoirerJean Pierre RaynaudAnri SalaDaniel SpoerriGilberto Zorio

Raccontami o MusaValerio AdamiArmanAurèleCèsarSandro ChiaFrancesco ClementeRobert CombasEnzo CucchiGerard DeschampsNicola De MariaErròRaymond HainsIsidore IsouMaurice LemaitreMimmo PaladinoPhilippe PasquaMimmo RotellaRoland SabatierJean TinguelyJacques Villeglè

ProgettiStefano BoeriGiacomo CalloPaolo GrassinoOra ItoPerino & VelePaolo Ulian

PresenzeGeorges Henry AdamFranco AdamiIvan AvoscanNicolas BertouxAndrè BlocSerge BoyerCèsarAlberto CortinaOrio Dal PortoDaniel C & AssociatesNiki De Saint PhalleNicole DumasCatherine FourniauAndrea GrassiEmilio GilioliJean Robert IposteguyTomek KawiakFrancois-Xavier LalanneGilbert LebigreMaria PapaLuciano PeraJean Paul PhilippeCarlo Sergio SignoriAlexandr SosnoViliano TarabellaMarcello TommasiZoe De L’Isle Whittier

La mostra intende mettere in evidenza le intense relazioni artistiche intercorse fra l’Italia e la Francia a partire dalla seconda metà del 900’ fino ai giorni nostri. Le opere e gli artisti invita-ti, sono stati selezionati con l’intento di fornire una serie di esempi rappresentativi di queste intense relazioni.Relazioni che hanno origine nel Rinascimento e maturano intorno alla metà del XIX secolo con artisti come De Nittis, Zandomeneghi, Boldini per arrivare all’apice nei pri-mi decenni del XX secolo con i cosiddetti “Italiens de Paris” (De Chirico, Modigliani, Marinetti, De Pisis…). In seguito le relazioni artistico-culturali fra i due paesi, lungi dall’esaurirsi si sono variegate e intensificate. La mostra ospitata nei principali spazi pubblici del centro storico di Pietrasanta ha scelto alcuni importanti rappresentanti dei principali movimenti artistici del dopoguerra, esponendo opere che spaziano dalla scultura alla pittura, dalla fotografia al vi-deo e al design. Pietrasanta ha intrattenuto strette relazioni con l’ambito artistico-culturale transalpino, a partire dal secondo dopoguerra. Numerosi artisti del territorio sono immigrati verso la Francia, in particolare Parigi, attirati dalla possibilità di partecipare a quel clima di sperimentazione e innovazione che pervadeva la capitale francese e dalla possibilità di far-parte di quella comunità artistica cosmopolita che lì viveva e lavorava. Anche molti artisti francesi nello stesso periodo sono giunti a Pietrasanta per realizzare lavori in marmo o in bronzo attirati dalla rinomata perizia degli artigiani locali.

Architettura e MuseiStefano BoeriRudy RicciottiMuSA. Museo Virtuale della Scultura e dell’Architettura20 luglio 2013L’incontro seminariale con i due architetti, rientra nell’ambito della rassegna Italia-Francia e mira a met-tere in evidenza le valenze relazionali e socio-culturali dell’architettura nell’ambito del Mediterraneo.La sede del Musa, creata per la promozione dell’arte plastica e dell’architettura è riusltata ovviamente la sede ideale. I due architetti hanno realizzato due spazi multifunzionali a Marsiglia nell’ambito dei progetti per celebrare la città mediterranea capitale della culturaeuropea 2013. Stefano Boeri ha progettato la Villa Mediterranèe, “un centro per il dialogo e gli scambi nel Mediterraneo” come lo definisce lo stesso architetto. Situato nella zona del vecchio porto, interamente circon-dato dal mare e con esso integrata, la struttura prevede spazi espositivi, sala riunioni e auditorium. Rudy Ricciotti ha progettato il Museo della Civiltà Europea e del Medi-terraneo (Mucem) a poca distanza dall’edificio concepito da Boeri, costruito all’ingresso del vecchio porto, vicino a Fort St. Jean. Due strutture divenute fulcri del piano urbanistico di riconfigurazione della città mediterranea. Due edifici dall’elevata valenza sociale, vocati all’acco-glienza e all’attività sociale intergenerazionale, due edifi-ci rivolti al mare culla di civiltà millenarie, che celebrano lo, spirito e la cultura del Mediterraneo. Nell’economia del seminario, i 2 architetti illustrano tutte le fasi della genesi degli edifici, le ricerche legate all’individuazione del “genius loci”, alla storia del territorio e del Mediter-raneo, la scelta dei materiali e delle tecniche più adatte.

Il coinvolgimento attivo del Museo dei Bozzetti di Pietrasanta nell’organizzazione della mo-stra, risulta determinante per comprendere le implicazioni sociali, relazionali e economico-politiche connesse alla realizzazione delle opere. I bozzetti adeguatamente catalogati nel Museo, contribuiscono a tracciare un panorama esaustivo degli esiti produttivi di queste re-lazioni. A simboleggiare queste intense relazioni fra Italia e Francia, è stata scelta un’opera “iconica” come “Coup de tete”, una scultura monumentale in bronzo realizzata dall’artista franco-algerino Abdel Abdessemed, che per tutta l’estate si erge nella centralissima Piazza del Duomo. Nelle varie sezioni dell’evento vengono messi a confronto movimenti come quelli francesi del Lettrisme e del Noveau Realisme con quelli successivi della Transavanguardia e altri fenomeni, che a vario titolo hanno sancito sui due versanti delle Alpi, marcate evoluzioni tecniche e linguistiche. Ampio spazio trovano anche visioni tecnologiche come quelli dei due celebrati artisti, l’italo-albanese Adrian Paci e il franco-albanese Anri Sala (che rappresenta la Francia alla Biennale di Venezia edizione 2013), che testimoniano allo stesso tempo la mu-tazione etnica e culturale (identitaria..) dei due paesi. Nello stesso contesto Rossella Biscotti (1978) e Camille Henrot (1978), Leone d’argento della Biennale di Venezia 2013, che presen-tano in mostra a Pietrasanta, video che abbinano la capacità di analisi storica con una forma espressiva poetica e metaforica.

CésarPouce, 1963Bozzetto in gesso, 44x21x20 cm

sotto a destraopere diMimmo Rotella Jacques Villeglè

pagina a fronteAbdel AbdessemedCoup de tête, 2012Bronzo, h 500 cm

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A sinistraRoberto FanariUn mare di nero

in questa paginaArchizoomSuperonda, 1967Poliuretano rivestito, 240x110x38cm

UfoCasa Anas gonfiabile, 1969 - 2000Ricostruzione del gonfiabile originale realizzato in nylon ignifugo con ventola,600x400x400cmForte dei Marmi, 14 giugno 2013

Radical minds-Radical designMuSA. Museo virtuale della Scultura e dell’Architetturagiugno - luglio 2013in collaborazione con Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Pratoa cura di Stefano Pezzato e Alessandro Romaniniconsulenza Gianni Pettena

ArchizoomNigel CoatesGianni PettenaAndrea SalvettiEttore SottsassSuperstudioUfo

La mostra delinea nei particolari, con un ingente impiego di materiale d’epoca (molto del qua-le inedito), una stagione contrassegnata dall’attitudine diffusa alla sperimentazione e all’in-novazione. Le opere di alcuni architetti-artisti che a cavallo fra la fine degli anni ‘60 e la metà degli anni ‘70 hanno rivoluzionato gli ambiti dell’architettura, dell’arte e del design, quindi dell’abitare e delle dinamiche del vivere insieme. Un gruppo di menti radicali che all’insegna dell’innovazione hanno saputo fondere in modo efficace linguaggi e strumenti della visione, della costruzione, dell’azione, del cinema e della comunicazione. Hanno conferito al design, nella sua accezione più vasta, la valenza di strumento culturale in grado di criticare e inno-vare la società, oltre che le discipline del progetto, un mezzo in grado di produrre riflessione e pensiero e non solo oggetti funzionali. Menti radicali, fortemente indirizzate all’innovazio-ne, alla rivoluzione linguistica e tecnica. Emblemi di questa creatività innovativa sono opere come il divano Superonda di Archizoom, la specchiera Ultrafragola di Sottsass, la Casa Anas gonfiabile e la lampada Dollaro degli UFO per arrivare alla Weareable chair di Gianni Pettena. Filmati e foto d’archivio, interviste - e la rassegna Scolpire il tempo completano la mostra.

Memoria del futuroGiornata di studio sul restauro dell’arte contemporaneaComplesso di S. Micheletto, Lucca Giovedì 12 dicembre 2013In collaborazione conCNR FirenzeDipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Uni-versità di PisaCentro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato CNA di LuccaLiceo artistico e Musicale Passaglia di Lucca

Maria Perla ColombiniChimica e arte contemporanea

Giuliano GoriLe opere ambientali della Collezione Fattoria di Celle

Stefano PezzatoLe relazioni con l’ambiente scientifico e la conservazione delle

Marcello PicolloIndagini non invasive per l’arte contemporanea collezioni

Antonio RavaArte contemporanea, conservazio-ne e restauro, case histories

Alessandro RomaniniLa didattica del restauro nell’arte contemporanea, fra arte e scienza

Cosa cambiaTeorie e pratiche del restauro nell’arte contemporaneaRefettorio ex Convento di S. FrancescoGiovedì 19 dicembre 2013

Beatrice MerzIl Museo d’arte contemporanea. Conservazione e restauro delle collezioni

Francesco PoliL’arte contemporanea.Fra creazione e conservazione

Antonio RavaForma e memoria. La conservazione dell’arte contemporanea

Federico VercelloneDerive della memoria culturale

L’altro Leonardo oltre il veroLeonardo Da Vinci. L’artista, il genioRefettorio ex Convento di S. FrancescoSabato 5 ottobre 2015

Carlo PedrettiAlessandro Vezzosi

Leonardo Da Vinci 1452 - 1519 Il disegno del mondo Auditorium della Fondazione Banca del Monte, LuccaVenerdi 13 novembre 2015

Pietro Marani

Roberto FanariUn mare di neroPalazzo Panichi15 - 30 giugno 2013

Klaus MünchNuovi organismi spazialiA cura di Bruno Corà Palazzo Panichi4 luglio -16 luglio 2013

David PaolinettiHeavenly creaturesPalazzo Panichi24 agosto - 8 settembre 2013

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Shadow, dust and a promise of future

Marina AbramovicAntoni GormleyMona HatoumAnish KapoorMichelangelo PistolettoChen ZenNari WardAi Weiwei

Piazza del Duomo, Chiesa e Chiostro di S. Agostino, Sala delle Grasce26 luglio – 14 settembre 2014

Una mostra concepita per celebrare il 450° anniversario della morte di Michelangelo Buonar-roti. Gli artisti e le opere scelte per questa celebrazione, mettono in evidenza alcuni concetti che si sono protratti nei secoli, connotando, oggi come ai tempi di Michelangelo, l’operato arti-stico. Ombra e polvere come simboli della transitorietà dell’esistenza ma anche di quella zona d’ombra che si frappone (come sosteneva Gombrich) fra spettatore e opera d’arte, aprendo un vasto e complesso universo di riflessioni che coinvolgono concetti come identità, senso e limiti della percezione, ruolo dell’arte e dell’artista nella società contemporanea. Polvere come origine e fine del percorso umano ma anche come simbolo e indicatore della materia e condensato della resistenza che la materia stessa oppone alla volontà dell’artista e dell’ar-tigiano di dare forma al pensiero e alle idee. Alcuni dei protagonisti del panorama artistico internazionale elaborano questi concetti traducendoli in forme concrete. Antoni Gormley rea-lizza un’installazione site specific nella Chiesa di S. Agostino. Mona Hatoum e Marina Abramo-vic presentano opere accomunate nell’elaborazione metaforica dei traumi legati agli eventi bellici che hanno colpito i loro popoli.

Il rito dell’altalena. Del tempo, della bellezza e di altri umani disastriVanessa BeecroftEnrico CastellaniWym DelvoyeGino De DominicisJannis KounellisLouise NevelsonMimmo PaladinoConvento di San Francesco26 luglio – 14 settembre 2014

La mostra prende spunto dal mito greco di Erigone, che, trasformata in costellazione a causa del dolore provocato dalla morte del padre, da vita al origine al mito dell’al-talena. L’altalena e il suo moto indicato dall’oracolo di Delfi, a imitazione e sublimazione dell’atto dell’impicca-gione, hanno origine nel dolore e nella volontà di colmar-lo sanando una persecuzione-maledizione.Allo stesso tempo, il moto dell’altalena, moto circolare idealmente continuo, è assimilato da Plotino nell’En-neadi al “movimento della coscienza, della riflessione e della vita che ritorna su se stessa, che non esce mai da sé, che non passa ad altro, perché deve abbracciare tutto in sè”. Le oscillazioni dell’altalena come i moti della creatività e del pensiero che sostanziano l’arte, sono ac-comunati dalle funzioni di colmare lo spazio fra terreno e celeste, dimensione individuale e quella universale, me-moria personale e collettiva. Arte ed espressione come alternanza fra quiete e moto, riflessione e azione che si sostanziano come sostiene ancora Plotino “il corpo si muove per natura in linea retta e l’anima lo trattiene, dai due deriva quel movimento che ha del movimento e della quiete”. Ma soprattutto il principio unificante della “verti-gine”, l’Ilinx greca, indicata da Caillois, quell’ebrezza che strappa al mondo razionale e mette, seppur per un solo momento sull’orlo dell’imponderabile, esposti alla visio-ne del gorgo, nel quale si agitano irrequiete le forze che governano il mondo senza che le si possa mai governare. Le opere degli artisti selezionati sviluppano questa dia-lettica fra transitorietà e aspirazione alla trascendenza, all’insegna della ricerca della bellezza.

Il segno e la luce

Il volo della FeniceDer fluge das PhoenixPalazzo Panichi25 giugno – 13 luglio 2014 Friedrich Dickgiesser, Armin Toelke, Leander Kresse, Reinhold Braun, Alexander Knych, Junior Toscanelli, Giuseppe Donnaiolo, Andrea Carpita, Marco Salvetti, Dany Vescovi, William M. Zanghi, Fulvio di Piazza

NunzianteAntologia della PitturaA cura di Luca BeatricePalazzo Panichi 19 luglio – 17 agosto 2014

David LynchA dark optimism L’Indiscreto fascino dello sguardoIn collaborazione con Lucca Film FestivalPalazzo Panichi20 agosto – 14 settembre 2014

Il “Segno e la luce” è il titolo di un ciclo di 3 mostre che intendono evidenziare il ruolo del disegno e della luce nell’arte contemporanea. In particolare illustrare come, la luce e il disegno, elementi motore delle opere d’ar-te “classiche”, siano oggi, tornati ad essere strumenti cardine del fare arte. In una civiltà strutturata all’insegna della pervasiva e incessante produzione e diffusione di immagini, il valore del segno e l’esercizio del disegno e la modulazione della luce e delle sue potenzialità espressive, tornano ad essere prepotentemente pro-tagonisti delle varie discipline artistiche. Una mostra-confronto fra artisti italiani e tedeschi contemporanei, che illustra le varie strategie nei due paesi, riguardo agli strumenti espressivi suddetti e continua il ciclo di con-fronti a cadenza annuale fra le espressioni dei vari paesi.Antologia della Pittura è il titolo della mostra di Antonio Nunziante, un artista che ha fatto della ricerca pittori-ca in tutte le sue declinazioni, il fulcro della sua attività espressiva. David Lynch “Dark optimism. L’indiscreto fascino dello sguardo”, raccoglie fotografie, litografie video dell’artista “poligrafo” americano, evidenziando in maniera macroscopica il ruolo della luce e del segno nella sua poetica.

Cinema fra artigianato e tecnologiaPeter GreenawayLectio MagistralisMUSA24 giugno 2014In collaborazione con Lucca Film Festival

Greenaway è il vero prototipo di artista “poligrafo” rina-scimentale, è un’artista-artigiano, che interviene in ogni componente del film a stretto contatto sinergico con i suoi collaboratori, per questo ci è sembrato il testimo-nial ideale per l’iniziativa Homo Faber, sezione Scolpire il tempo. Un artigiano che è continuamente alla ricerca di soluzioni tecniche e formali innovative, che si affida alla tecnologia per ampliare le possibilità espressive della sua attività. Tradizione e innovazione convivono da sempre nella sua opera, il repertorio tecnico e formale dell’arte contemporanea occidentale ( e anche quella orientale) e le soluzioni linguistiche della contempora-neità, il saper-fare manuale della storia artigiana con le mirabolanti possibilità dispiegate dalle tecnologie digi-tali, che Greenaway in maniera pionieristica ha iniziato a usare negli anni ’80. Famoso per film come “I Giardini di Compton House”, “Il ventre dell’architetto”, “Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante”, “Prospero’s books” per citarne alcuni, ha sempre avuto con l’arte un rapporto stretto e soprattutto analitico, che, come già detto si basa sulla sinergia fra tradizione e innovazione. Nella sua lectio magistralis, con l’ausilio di numerosi video, ha illustrato i suoi processi produttivi, la genesi dalla concezione del progetto ai vari stadi della realizzazione e quanto sia determinante per il suo operato, agire secon-do una filosofia artigianale, un fare che è apprendimento e conoscenza che si arricchisce ad ogni nuovo lavoro.

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Nari WardStallers- series 2013Barre di rinforzo in ferro, amaca, cemento 235x40x80cm

pagina a fronte Vanessa BeecroftDavid LynchPeter Greenaway

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cità produttiva del comprensorio. L’iniziativa ha come scopo quello di focalizzare l’attenzione sull’artigianato, su quella specifica attività che vede collaborare in maniera sinergica artista e artigiano, creatività e tecnica. Quella speciale modalità operativa che unisce la tradizione con l’attitudine all’innovazione e alla sperimentazione, il tutto condito da una passione per i materiali e le loro potenzialità. Quella stessa formula che ha sancito il successo del Made in Italy nel mondo e che oggi, alla luce della congiuntura economico-politica, viene vista come determinante propulsore dell’economia e dello sviluppo. Responsabile della predisposizone territoriale all’”attrazione del talento”, grazie alla cosiddetta legge delle 3T di Richard Flori-da. Talento, tecnica, tolleranza, hanno attratto sul territorio artisti e creativi dai 5 continen-ti, stimolati dalla volontà di collaborare con l’eccellenza espressa dai laboratori. Questo ha generato una colonia nutrita e variegata di artisti che vivono e lavorano a Pietrasanta, che a loro volta hanno dato vita a una fitta rete di gallerie d’arte e spazi espositivi. Come già detto la mostra mette in evidenza tutte le tecniche e i materiali con cui vengono realizzate le opere dai laboratori del territorio.

Homo faber Piazza del Duomo, Chiesa e Chiostro di S. Agostino, Sala delle Grasce, Villa la Versiliana, Pontile2012 - 2013 - 2014 - 2015

ProiezioniScolpire il tempoDal documentario d’Arte alla Videoart Musa, Museo Virtuale della Scultura e dell’Architettura2012 - 2013 - 2014 - 2015

Prendendo a prestito una felice definizione di Tarkovsky, la rassegna audiovisiva “Scolpire il Tempo” è dedicata alla valorizzazione della creazione artistica, in partico-lare quella plastica attraverso il documentario d’arte, ma anche alla videoart. Videoart che sempre più spesso diviene disciplina e strumento utilizzato senza soluzio-ne di continuità, in alternanza all’espressione plastica dagli artisti contemporanei, in virtù delle possibilità di sperimentazione con il tempo offerte dal mezzo elet-tronico prima e digitale poi. Una sorta di corrispettivo “fluido”della mostra di suclture e manufatti di Homo faber. La rassegna audiovisiva raccoglie ogni anno una selezione delle migliori produzioni internazionali dedi-cate ad argomenti come la scultura, l’architettura e il design, che vengono proiettate negli spazi attrezzati del MUSA, struttura creata per la valorizzazione della produ-zione scultorea e architettonica del territorio.Documentari su movimenti o singoli artisti, architetti e designer, contemporanei e non, che si sono distinti per la loro originalità e soprattutto per la capacità di valoriz-zare l’artigianato e soprattutto l’esaltazione del binomio produttivo artista-artigiano. La rassegna intende anche mettere in evidenza il documentario d’arte, le sue mol-teplici possibilità di applicazione e l’evoluzione subita nel corso del tempo in termini linguistici e tecnici.Una vera e propria rivoluzione sancita con l’immissione sul mercato di strumenti di ripresa e montaggio digitale a costi accessibili. Così come la contemporanea esplo-sione dei canali tematici digitali, la presenza di un “nuovo pubblico” attento alla dimensione culturale e la crescita esponenziale di attenzione attorno all’arte contempora-nea. Un focus specifico viene dedicato in ogni edizione alla videoart. Una sorta di analisi condotta secondo una dinamica diacronica, che ripercorre la breve ma intensa storia della “musa elettronica” dalla fine degli anni ‘60 ai nostri giorni. I protagonisti della disciplina e le loro opere, che hanno segnato nel corso dei decenni il lin-guaggio dell’arte e della televisione e allo stesso tempo hanno contribuito all’evoluzione delle capacità fruitive del pubblico.

Giunta nel 2015 alla sua quarta edizione la rassegna che si svolge nella stagione culturale estiva di Pietrasanta, ha aumentato i partecipanti e le aspettative, mantenendo l’obiettivo di mettere in evidenza il saper-fare artigianale che ha reso Pietrasanta famosa nel mondo. La rassegna sin dalla sua prima edizione si costituisce di più sezioni, una di natura espositiva, la seconda a carattere audiovisivo (Scolpire il Tempo ospitata dal MUSA) volta ad illustrare i vari aspetti delle relazioni artista-artigiano, creatività e tecnica realizzativi nell’ambito delle arti plastiche, dell’architettura e del design e una terza denominata Open Lab – Laboratori Aper-ti, che mostra al pubblico, le procedure produttive artigianali, tramandate di generazione in generazione. Quelle procedure tecniche che rendono possibile la trasformazione della crea-tività in solide forme grazie alla sapiente lavorazione dei vari materiali. La mostra raccoglie e allestisce nei principali spazi pubblici del centro storico le opere dei laboratori aderenti ad Artigianart (associazione dell’artigianato artistico di Pietrasanta che conta oltre 50 laborato-ri). Spazia a livello tecnico e materico, dal marmo al bronzo e altri metalli, dalla ceramica alla terracotta, dall’intarsio al mosaico, riuscendo così a rappresentare i vari aspetti della capa-

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Fernando BoteroRatto d’EuropaBronzo, 300x300x200cm

in secondo pianoIgor MitorajIkaro cadutoBronzo, 380x220x130cm

pagina a fronte Opere degli artigiani in mostra

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Master di I° livelloConservazione e restauro dell’arte contemporaneaCoordinatoreAntonio Rava

Master di I° livelloLe contraffazioni nelle opere d’arteCoordinatoreSaverio Fortunato

Workshop internazionaleSummerschoolArchitettura, arte e l’esperienza dell’auto-costruzione.La rigenerazione dell’area artigiana dei Due laghiUniversità di PisaDESTec, Master in Ingegneria Civile e Architettura

In collaborazione conI 2 LaghiLivegreen Blog

Direttore del corsoRoberto Pierini

Direttore ScientificoSantiago Cirugeda

Visiting professorAlessandra Capanna

Comitato scientificoEnrico BascheriniMarco Giorgio BevilacquaSantiago CirugedaEwa KarwackaLuca LaniniRoberto PieriniAlessandro Romanini

Il workshop coinvolge studenti e giovani professionisti in un processo di collaborazione in team work, nell’area versiliese, della durata di 2 settimane. Santiago Ciruge-da, dello studio Recetas Urbanas, si è conquistato una fama internazionale per le sue soluzioni urbanistiche legate ai metodi dell’architettura radicale e dell’auto-costruzione. Una spinta partecipativa dal basso, dai destinatari dei prodotti architettonici, dai fruitori delle strategie urbanistiche, che manifestano l’urgenza di so-luzioni che tengano conto anche delle mutate condizioni socio-economiche e soprattutto dei bisogni relazionali della collettività. Soluzioni collettive, condivise, attra-verso l’apprendimento di tecniche di auto-costruzione che danno vita a processi generativi condivisi e a nuove dinamiche partecipative. Il workshop sarà quindi anche un training pratico di apprendimento delle tecniche di auto-costruzione.Lo scopo del workshop è quello di formulare ipotesi pratiche di rigenerazione e sviluppo di queste aeree, infrangendo i modelli classici a beneficio di soluzioni inedite.

Workshop internazionaleSummerschoolThe city and the waterarchitecture, arts and design for the new waterfront of Marina di PietrasantaUniversità di PisaDESTec, Master in Ingegneria Civile e Architettura

In collaborazione conI 2 LaghiLivegreen Blog

Direttore del corsoRoberto Pierini

Direttore ScientificoJoan Nunes

Visiting ProfessorAdolfo Natalini Alessandra Capanna

Comitato scientificoEnrico BascheriniMarco Giorgio BevilacquaPaolo Bertoncini SabatiniPaolo Galantini Ewa KarwackaLuca NanniniJoao Nunes Roberto Pierini Alessandro Romanini

Guest artistsLoris CecchiniAron DemetzPinuccio Sciola

Docenti

Marco BaronciniVito BertoniMario BoeroMariano BoggiaElio CassettariMichele Cecchin Oscar ChiantoreMatteo ChiniMarco CiampoliniMaria Perla ColombiniEnrico ColucciAlessandra ConfortiGrazia De CesareFilippo Di GiovanniFrancois DuboissetMauro ErricoCosimo FerriMaddalena FossombroniMassimo GalliFrancesco GalluzziAldo GiubilaroAugusto GiuffrediViviana GoggiAlessandro IozzelliAnna LaganàDario LasagniDomenico LibertiniMonica MagiLuigi MainolfiFausto MalucchiLuciano MarrasAndrea MassaioliMauro MatteiniEnrico MenconiAntonio MorigiGiuseppe PavichMarcello PicolloLinda PisaniFrancesco PoliGiovanni SgambatiAntonio SgamelottiMaria Rosa TinèHeinrich Vogel

Collaborazioni

CNR di Firenze

Dipartimento di Chimica, Chimica IndustrialeUniversità di Pisa

Centro conservazione e restauro La Venaria Reale di Torino

Museo d’arte contemporanea Castello di Rivoli

Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato

Collezione Gori Fattoria di Celle

Fondazione Federico ZeriUniversità di Bologna

Città dell’arte Fondazione Pistoletto

CAMeC La Spezia

Casa d’Aste San CarloTorino

Galleria SpaziotempocontemporaneoFirenze

LanartexLaboratorio analisi e ricerche tessili

Con la finalità di creare una serie di profili professionali innovativi nell’ambito del contesto artistico-culturale contemporaneo, il Cav ha progettato e condotto 2 master annuali di I° li-vello. Il primo dedicato alla Conservazione e restauro dell’arte contemporanea, con lo scopo di integrare le conoscenze accademiche con un complesso di nozioni teorico-pratiche, arricchite da una consistente mole di attività di intervento diretto sulle opere. Il percorso didattico, si caratterizzava per un vasto repertorio di conoscenze chimico-fisiche, finalizzate a rendere gli studenti in grado di intervenire nel vasto paradigma della creazione artistica polimaterica. Soprattutto per delineare una mappa di conoscenze ed esigenze, richieste da una professione in rapido sviluppo ma ancora scarsamente strutturata da un punto di vista didattico e profes-sionale. Polimaterismo – e alto tasso d’utilizzo tecnologico – che caratterizza la produzione artistica dalle avanguardie del primo Novecento ai giorni nostri. Il percorso è integrato da uno stage impostato sullo sviluppo di progetti specifici degli studenti, presso istituzioni mu-

seali, fondazioni e sedute di intervento conservativo e restaurativo, guidate dal coordinatore Antonio Rava e dall’assistente organizzatrice Fabiola Manfredi. Il master è stato supportato da numerose e prestigiose istituzioni e da professionisti di spicco dei vari settori disciplinari, che hanno permesso agli studenti di confrontarsi con gli aspetti innovativi della materia e di acquisire conoscenze ad alto tasso di applicabilità. Il Master in contraffazione nelle opere d’arte, intende anch’esso rispondere ad una delle più urgenti esigenze di un panorama arti-stico in rapida espansione e ormai diffuso su scala globale. La formula didattica prevede un’e-quilibrata sinergia fra nozioni storico-artistiche, conoscenze legali e sviluppo delle capacità d’intervento tecnico-peritale. Il percorso didattico prevede anche un’ampia gamma di attività integrative, supportate dalla collaborazione di importanti istituzioni preposte alla tutela del patrimonio culturale e artistico, enti di vigilanza, case d’asta, tribunali, musei ecc..

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Sguardi contemporaneiIn collaborazione conAssessorato alla Cultura della Provincia di Massa-CarraraMassa, Palazzo DucaleGiugno – ottobre 2011Il progetto intende promuovere l’arte e la cultura con-temporanea nei suoi molteplici aspetti, connotando in questo contesto, a scopo espositivo, uno spazio storico, Palazzo Ducale. Un luogo che funga da fulcro e diffusore dell’arte contemporanea, stimolando iniziative simili su scala territoriale. Il ciclo prevede 3 mostre che affronta-no ciascuna un aspetto delle forme espressive contem-porane. Il ciclo di mostre dedicate all’arte contempora-nea viene promosso in sinergia con il Festival Lunatica, organizzato dalla Provincia di Massa Carrara con il contributo della regione Toscana. Il festival dedicato alla musica, al teatro, alla danza è esteso a tutto il provincia-le, privilegiando location suggestive tra cui quelle della Lunigiana. La mostra “Lo Sguardo che Suona” è stata concepita espressamente per accompagnare il Festival Lunatica e rappresentarne la dimensione espositiva.mette in relazione forme sonore e visive. Il ciclo di mo-stre raccoglie un’esperienza pionieristica, come quella di Piero Gilardi, che ha sancito allo stesso tempo una stretta relazione fra arte e natura e l’utilizzo di materiali industriali economici a fine espressivo, 3 protagonisti della fotografia artistica italiana che ci permettono di fare luce sulle principali dinamiche espressive dell’arte dell’obiettivo ai nostri giorni e una mostra collettiva che mette in luce le strette relazioni fra arti visive e arti so-nore, mettendo in risalto le ibridazioni multimediali alla base dei linguaggi contemporanei.

Lost visions David LynchIn collaborazione conLucca Film FestivalLucca, Archivio di Stato20 settembre – 20 novembre 2014La mostra è stata progettata e realizzata per la decima edizione del Lucca Film Festival. David Lynch sarà prota-gonista anche di una rassegna antologica dei suoi film e un concerto delle colonne sonore dei suoi lungometrag-gi, oltre che una conferenza dedicata alla meditazione trascendentale, attività a cui si dedica regolarmente da oltre 40 anni. La mostra sancisce anche l’apertura al pubblico di un nuovo spazio, rappresentato dai nuo-vi locali dell’Archivio di Stato di Lucca. “Lost Visions” raccoglie un nucleo di opere meno conosciute di Lynch e realizzate a margine della sua attività cinematografica.La finalità della mostra è quella di mettere in evidenza la figura di artista “poligrafo” di Lynch, che sin dalla sua formazione culturale negli anni ’60, ha incessante-mente praticato l’attività pittorica, così come a partire dagli anni ‘80 ha iniziato a realizzare opere fotografiche con finalità espressive e non documentarie. Allo stesso modo l’attività litografica scoperta nel corso degli ultimi anni a Parigi, rappresenta oggi una ricerca costante nel complesso della sua attività espressiva. A corredo della mostra, un ciclo di proiezioni audiovisive, costituita da video sperimentali, spot commerciali e videomusicali, realizzati su commissione (spot e videoclip) o come eser-cizio di sperimentazione tecnica e linguistica.

Nuovi orizzonti Piero Gilardi

Lo sguardo che suonaMarc CanterAnton CorbjnMatteo GuarnacciaDaniel JohnstonDavid LachapelleFloria SigismondiPatti SmithStorm Thorgerson

Una prospettiva italianaGabriele BasilicoVincenzo CastellaMassimo Vitali

Progetti e produzioni. Il Centro Arti Visive in linea con la mission istituzionale concepisce e realizza progetti culturali e artistici per istituzioni pubbliche e private. Mostre, rassegne au-diovisive, convegni, seminari e workshop perseguendo la finalità di promuovere e diffondere l’arte e la cultura contemporanea. Le iniziative vengono progettate di concerto con l’istituzione richiedente per rispondere alle specifiche esigenze del territorio e delle componenti sociali .Una particolare attenzione nell’organizzazione degli eventi viene dedicata al coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado, attraverso iniziative di coinvolgimento e con la realizzazio-ne di materiale didattico e divulgativo.

Masterclass David LynchIn collaborazione conLucca Film FestivalAuditorium di San Francesco29 settembre 2014

La Fondazione Centro Arti Visive Pietrasanta collabora con il Lucca Film Festival per organizzare l’incontro con David Lynch secondo il format consolidato del Lucca Film Festival.L’iniziativa, come le mostre sopra elencate e le rassegne video cinematografiche, mirano a mettere in evidenza i vari aspetti dell’attività espressiva dei vari registi.Nel caso di Lynch, la lectio magistralis illustra grazie alle parole dello stesso autore e con l’ausilio di immagini proiettate, tutti gli aspetti tecnici, linguistici e produttivi connessi ai suoi vari film.Nel contesto dell’organizzazione dell’incontro, un im-pegno specifico è stato dedicato al coinvolgimento degli studenti delle facoltà umanistiche e degli studi cinema-tografici e agli istituti superiori di studi artistici regionali.Uno spazio specifico viene concesso al pubblico per effettuare domande al regista.

David CronenbergLucca e Viareggio14 febbraio – 3 maggio 2015Secondo il collaudato format del festival, alla rassegna cinematografica e al concerto delle colonne sonore, il Lucca Film Festival produce un complesso di mostre con lo scopo di illustrare la complessità dell’opera di un artista-regista. Quelle attività, come nel caso di Cro-nenberg, che spesso vengono scarsamente considerate dai mezzi di comunicazione di massa.

EvolutionFondazione Ragghianti, LuccaProdotta da Toronto Film Festivalin collaborazione conLucca Film FestivalComitato Nuovi Eventi LuccaFondazione Cassa di Risparmio di LuccaCav Pietrasanta

ChromosomesGAMC ViareggioA cura di Domenico De Gaetano e Alessandro Romanini

Red CarsArchivio di Stato, LuccaA cura di Domenico De Gaetano e Alessandro Romanini

M ButterflyCasa Museo Puccini, LuccaA cura di Domenico De Gaetano e Alessandro RomaniniAllestimento e coordinamentoFabiola Manfredi e Laurel McMillian (TFF)

Masterclass Alfonso CuarónIn collaborazione conLucca Film FestivalTeatro del Giglio, Lucca 19 marzo 2015

L’incontro con il regista messicano – Premio oscar nel 2013 per il film Gravity – fa parte del ciclo d’iniziative mirate a illustrare l’attività cinematografica come parte dei linguaggi dell’arte contemporanea. La masterclass promossa dal LFF e Cav ha coinvolto studenti e appas-sionati di cinema ed ha toccato tutti i vari aspetti dell’ at-tività creativa di Cuaron. Non solo quelli legati alle scelte eminentemente cinematografiche, ma anche le relazioni con la letteratura, il linguaggio televisivo e la musica.

Storm ThorgersonPink Floyd. The dark side of the Moon, 1973

Matteo GuarnacciaAlmanacco psichedelico, 1996

pagina a fronte David LynchDavid CronenbergAlfonso Cuarón

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Centro Arti Visive di Pietrasanta

via dei Frati 655045 Pietrasanta - [email protected] Fax 0584 792655

DirettoreAlessandro Romanini

SegreteriaFabiola ManfrediStefania Corsini

CAV Cronaca di un’avventura 2008|2015

Fotografie Enrico Amici, Archizoom, Erio Forli,Lucca film festival, Lucio Ghilardi, Dario Lasagni,Fabiola Manfredi, zero+ studio Pietrasanta

Progetto grafico bdesign

Collaborazioni

Accademia di Architettura di Mendrisio Accademia di Belle Arti di San PietroburgoAmbasciata della Repubblica di Colombia in ItaliaCAMeC, La SpeziaCamera di Commercio di LuccaCareoff, MilanoCasa d’Aste San Carlo TorinoCentro per il Restauro La Venaria Reale, TorinoCentro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, PratoCentro Studi Poltronova, FirenzeCittà dell’arte Fondazione PistolettoCNR Firenze Collezione Gori Fattoria di Celle, Pistoia  Comitato Nuovi Eventi per LuccaComune di LuccaComune di ViareggioConsolato Generale della Federazione Russa a GenovaDESTec, Facoltà di Ingegneria Civile, Corso di Architettura , Università di PisaDiap, Università La Sapienza, RomaDipartimento di Chimica, Chimica Industriale, Università di PisaEcole Français de RomeElectronic Art Intermix, New YorkFondazione Cassa di Risparmio di LuccaFondazione Federico Zeri Università di BolognaFondazione Giacomo Puccini LuccaFondazione La VersilianaGalleria Continua, San GimignanoGalleria d’arte moderna e contemporanea Lorenzo Viani, ViareggioGarfagnana InnovazioneGalleria Spaziotempocontemporaneo, FirenzeInstitut Français de FlorenceIstituto Italiano di Cultura, MoscaKinkaleriLanartex, PratoLucca Film Festival, Europa CinemaMaxxy College, MoscaMinistero degli Affari EsteriMinistero dei Beni e delle Attività CulturaliMotusMu.S.A. Museo della Scultura e dell’Architettura, PietrasantaMuseo d’arte contemporanea Castello di RivoliObservatorium Art and Place Making, RotterdamProvincia di LuccaProvincia di Massa-CarraraRegione ToscanaSky ArteSpam! Rete per le arti contemporaneeSolares Fondazione delle Arti, ParmaUniversité Sorbonne Nouvelle Paris 3Villa Argentina, Viareggio

Contributi

Aldo Vanelli MarmiAssicurazioni Reale MutuaBanca Profilo BCC Versilia, Lunigiana, GarfagnanaCarismi – Cassa di Risparmio di San MiniatoCassa di Risparmio di Lucca, Pisa, LivornoCassa di Risparmio di Pistoia e della LucchesiaFondazione Banca del Monte di LuccaGenerali AssicurazioniGruppo UnipolGVM La civiltà del marmoIGF Marmi Linea PiùLMOliveRendolaRobot CitySat PisaSavemaUnicoop ToscanaToscana EnergiaWind Jet