Creatività e Programmazione
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1Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
PROGETTARE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Tra metodologia e creatività
San Benedetto del Tronto
09/2005
PROGETTARE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Tra metodologia e creatività
San Benedetto del Tronto
09/2005
2Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Le persone che progrediscono nella vita sono coloro che si alzano
per cercare le circostanze che vogliono e se non le trovano,
le creano.
George Bernard Shaw
3Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
I D A
Un elemento acquista improvvisamente caratteristiche e significato diversiUn elemento acquista improvvisamente caratteristiche e significato diversi
4Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Il verbo “creare” (dal latino creâre) indica quella particolare attività che consente di far scaturire, di trarre qualcosa – un oggetto, un pensiero, un’immagine – dal nulla.
In linea con questa accezione, creare significa “fare cose nuove”, inventare:
“…hanno creato una nuova rete di vendita…con questo dipinto Leonardo ha creato un capolavoro…”
E’ utile inoltre ricordare che il verbo creare si origina dalla stessa radice di “crescere”.
Il Lessico Universale Italiano (Bosco, 1970) definisce la creatività come la “capacità di creare con l’intelletto e con la fantasia”, che rinvia ad “una particolare sensibilità ai problemi, capacità di sintesi e di analisi, capacitàdi strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze”.
Verso una definizione di creatività
5Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
D’altro canto, si può anche notare che l’aggettivo “creativo” – che rinvia a qualcosa di pertinente alla creazione – può essere utilizzato in riferimento:
Verso una definizione di creatività
al processo (l’attività)
al prodotto (oggetto, ecc.)
In questi casi, gli inglesi parlano di process-product equivocation.
In questi casi, gli inglesi parlano di process-product equivocation.
6Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
La creatività si esplica tuttavia in modi, forme e gradualitàdifferenti nei diversi contesti
La creatività si esplica tuttavia in modi, forme e gradualitàdifferenti nei diversi contesti
Verso una definizione di creatività
7Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Verso una definizione di creatività
la creatività scientifica
– la cosiddetta “scoperta” –
implica solo conferme
(non ammette cioè repliche)
8Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Verso una definizione di creatività
la creatività artistica
ispira invece la “replica”
“…io non cerco, trovo!…”
Pablo Picasso
9Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
E’ possibile quindi affermare che:
Ü la creatività scientifica è tesa a trovare soluzioni per problemi e questioni irrisolte
Ü la creatività artistica è tesa a produrre risposte in assenza di domande e problemi espliciti
Verso una definizione di creatività
In ogni caso, la creatività è possibile solo in presenza di libertà:
libertà di fare in altro modo.
In ogni caso, la creatività è possibile solo in presenza di libertà:
libertà di fare in altro modo.
10Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Verso una definizione di creatività
Nella creatività artistica, ad esempio, si utilizzano in modo magistrale artifizi percettivi per creare stimoli originali ed innovativi…
Bridget Riley, Fragment 1 (1965); Reconnaisance (2001)
11Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Verso una definizione di creatività
…o suggestioni in cui il particolare, assolutamente impreciso, consente di cogliere l’essenziale.
Paul Cézanne, La montagna Sainte-Victoire (1904-06)
12Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
“Con le carte in mano, tutti gli uomini sono eguali” (Nicolaj Gogol)
“L’inverno cambia in pietra l’acqua del cielo e il cuore dell’uomo” (Victor Hugo)
“Con le carte in mano, tutti gli uomini sono eguali” (Nicolaj Gogol)
“L’inverno cambia in pietra l’acqua del cielo e il cuore dell’uomo” (Victor Hugo)
Verso una definizione di creatività
In modo analogo,
“il poeta o lo scrittore utilizzano tutte le proprietà primarie del linguaggio (musicalità, ritmo, rima, ecc.), gli inoculano dentro simboli, immagini e allusioni, il tutto per arrivare a impiegarlo come veicolo per l’espressione e la comunicazione dei loro sentimenti e stati esperienziali.” (Noy, 1999, p. 127)
13Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Verso una definizione di creatività
Roger Shepard, Due tavoli (1990)
Tutto questo significa però che la nostra stessa visione “crea”Tutto questo significa però che la nostra stessa visione “crea”
14Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Un interessante esempio di “creazione” percettiva
Verso una definizione di creatività
15Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Un elemento fondamentale della creatività è lade-costruzione o ri-strutturazione
che consente il superamento dei vincoli stabilitidal senso comune e dalle esperienze pregresse
Un elemento fondamentale della creatività è lade-costruzione o ri-strutturazione
che consente il superamento dei vincoli stabilitidal senso comune e dalle esperienze pregresse
Verso una definizione di creatività
16Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
17Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
In sintesi, si può considerare la creatività un:
“carattere saliente del comportamento umano, molto evidente in alcuni individui capaci di riconoscere, tra pensieri e oggetti, nuove connessioni che portano a innovazioni e a cambiamenti.
Il criterio dell’originalità, presente in ogni attività creativa, non è sufficiente se è disgiunto da una legalità generale che consente all’attività creativa di essere riconosciuta da altri individui.
L’accadere della creatività secondo regole è ciò che la distingue dall’arbitrarietà.” (Galimberti, 1999, p. 260-261)
Verso una definizione di creatività
18Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Alcune teorie sulla creatività
19Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Freud non ha mai formulato una teoria specifica per il processo creativo, pur essendosi occupato di alcune (ad es. Leonardo) personalità creative.
La teoria psicoanalitica
In ogni caso, l’elemento fondamentale per spiegare la creatività in un’ottica psicoanali-tica è il concetto di inconscio ma, anche, quello di preconscio.
Rene Magritte, Il terapeuta
20Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
La teoria psicoanalitica
La più importante scoperta di Freud è forse stata
quella di individuare la “logica” dell’inconscio
(processo primario) fondata su modalità di
funzionamento diverse da quelle che governano la
“logica” della coscienza (processo secondario).
21Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
La teoria psicoanalitica
Kubie (1958), partendo dalle affermazioni freudiane, ha elaborato una teoriasulla creatività in cui si è soffermato sui processi preconsci, notando che esistono comportamenti non sottoposti a rimozione, sebbene siano attuati dall’individuo in modo inconsapevole/automatizzato (ad es. il camminare).
Una dimostrazione eclatante ci viene dalla cosiddetta ipermnesia sotto
ipnosi.
Secondo Kubie, la creatività sarebbe quindi possibile solo grazie a questi processi preconsci perché molto più flessibili di quelli governati sia dal pensiero conscio che inconscio.
22Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Prima attività
Partendo dall’immagine che vedrete, iniziate a
raccontare una storia…
23Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
24Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Si deve a Köhler (1921) la definizione di gestalt che fu utilizzata per decenni in ambito scientifico.
Köhler indicava con il termine gestalt
“quelle situazioni e processi psichici le cui specifiche caratteristiche e impressioni che producono non possono essere derivate dalle caratteristiche ed impressioni delle parti che sommandosi le compongono.”
La teoria della Gestalt
L’insieme è qualcosa di diverso dalla somma
delle sue componenti
L’insieme è qualcosa di diverso dalla somma
delle sue componenti
25Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
La Gestalt ha studiato la creatività focalizzando la propria attenzione sui processi psicologici sottesi alla soluzione di problemi (problem solving): non a caso, gli psicologi della gestalt preferiscono parlare di pensiero
produttivo.
Si tratta di una forma di ragionamento che entra in azione di fronte ad una qualsiasi situazione problematica a cui è possibile trovare soluzione, ma non in modo immediato né traendola da schemi comportamentali acquisiti nel passato.
Caratteristica fondamentale dei problemi studiati dagli psicologi della gestalt è il fatto di richiedere una visione nuova degli elementi che li costituiscono, cioè una loro ristrutturazione.
La teoria della Gestalt
26Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Un piccolo esempio
Un uomo in una piccola cittadina degli Stati Uniti sposò 20 donne della stessa città. Tutte le donne sono ancora in vita, nessuna di loro ha divorziato, l’uomo non è un prete, né un Mormone, né un Musulmano eppure l’uomo non ha infranto alcuna legge. Come è possibile?
Soluzione: l’uomo è il sindaco della città.(modificato da: Pera, 2005)
La teoria della Gestalt
27Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Un altro gestaltista (Wertheimer, 1945) sottolineò che il pensiero produttivo non utilizza solo le operazioni logiche tradizionali (deduzione ed induzione), ma fa ricorso in modo consistente ad una logica di relazione.
Questa logica consente di ridefinire i dati del problema scoprendo, sotto la struttura superficiale – che è spesso piuttosto confusa e confondente –, una struttura più profonda che consente di spiegare i dati in modo convincente e tale da consentire nuove previsioni.
La teoria della Gestalt
Essenziale è la scoperta di una “anomalia”Essenziale è la scoperta di una “anomalia”
Secondo Wertheimer, la constatazione dell’anomalia attiva la ricerca di una “nuova forma buona” (insight/soluzione).
28Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Un altro esempio
Ad un gruppo di bambini a cui era stato chiesto di calcolare l’area di un parallelogramma era stato precedentemente insegnato a calcolare l’area di un rettangolo. Wertheimer notò che i bambini riuscivano a risolvere il problema quando “vedevano” la figura loro proposta come un rettangolo “storto” o “sbilenco” nel quale la sporgenza e la rientranza si compensa-vano a vicenda.
(modificato da: Pera, 2005)
La teoria della Gestalt
29Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
La teoria della Gestalt
30Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Un ulteriore esempio:
La teoria della Gestalt
31Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Seconda attività
Prendete un cartoncino e tagliatelo in sette parti
come illustrato nella figura che segue.
Combinate le sette parti come se fossero tasselli
di un mosaico con cui costruire
nuove e diverse figure.
32Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
1
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33Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Alcune delle possibili configurazioni
34Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Un contributo fondamentale allo studio dei processi con cui si giunge alla soluzione dei problemi è stato fornito dalla teoria dell’elaborazione dell’informazione.
La psicologia cognitiva
Alla base di questa teoria vi è l’idea che l’uomo sia un potente elaboratore di informazioni
Alla base di questa teoria vi è l’idea che l’uomo sia un potente elaboratore di informazioni
Si abbandona l’idea di un essere passivo plasmato dall’ambiente per assumere quella di un essere attivo che percepisce, manipola ed interpreta i dati ambientali.
35Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Concetti fondamentali di questo approccio sono:
§ la serialità (CPU)
§ le componenti del processo
a) il sistema che elabora;
b) la situazione vista come uno spazio del problema (problemspace), definito dal compito che, a sua volta, individua un “ambiente”
c) le costrizioni imposte dal compito
§ le cosiddette “euristiche” (dal greco heuriskein, trovare) che consi-stono in principi o espedienti con cui è possibile trovare una soluzione riducendo l’attività di ricerca (ad es. l’analisi mezzi-fini)
La psicologia cognitiva
36Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Secondo alcuni cognitivisti, la creatività richiede comunque la confluenza di sei fattori distinti da interrelati:
Ü capacità intellettive Û
Ü conoscenze Û
Ü stile di pensiero Û
Ü personalità Û
Ü motivazione Û
Ü ambiente Û
Secondo alcuni cognitivisti, la creatività richiede comunque la confluenza di sei fattori distinti da interrelati:
Ü capacità intellettive Û
Ü conoscenze Û
Ü stile di pensiero Û
Ü personalità Û
Ü motivazione Û
Ü ambiente Û
La psicologia cognitiva
37Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
In modo particolare, le capacità intellettive, si possono scomporre in:
La psicologia cognitiva
capacità di sintesi, utilizzata per evitare categorizzazioni convenzionalicapacità di sintesi, utilizzata per evitare categorizzazioni convenzionali
capacità analitica, espressa nel momento in cui si riconosce valore alle idee propostecapacità analitica, espressa nel momento in cui si riconosce valore alle idee proposte
capacità comunicativa, usata per esprimere le proprie idee e per persuadere gli altri circa la loro validitàcapacità comunicativa, usata per esprimere le proprie idee e per persuadere gli altri circa la loro validità
38Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
39Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Fasi del processo creativo
40Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Le fasi della creatività
Sono stati proposti molti schemi e suddivisioni del processo creativo, èpossibile ricordare:
Dunker ð RICERCA DI UNA SOLUZIONE
1. formulazione generica (messa a punto molto generale del problema)1. formulazione generica (messa a punto molto generale del problema)
2. formulazione funzionale (“se posso raggiungere questo o quello ho ri-solto”)
2. formulazione funzionale (“se posso raggiungere questo o quello ho ri-solto”)
3. formulazione specifica (ridefinizione ed attuazione del livello pre-cedente)
3. formulazione specifica (ridefinizione ed attuazione del livello pre-cedente)
41Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Le fasi della creatività
Secondo Osborn, per giungere alla soluzione creativa dei problemi si devono invece passare tre fasi:
1. la scoperta dei dati (scelta ed impostazione da dare al problema – si può anche parlare di una sottofase di definizione – e raccolta dei dati considerati necessari alla soluzione)
1. la scoperta dei dati (scelta ed impostazione da dare al problema – si può anche parlare di una sottofase di definizione – e raccolta dei dati considerati necessari alla soluzione)
2. la scoperta delle idee (individuazione empirica dei concetti che potrebbero fungere da fili conduttori per l’elaborazione della soluzio-ne)
2. la scoperta delle idee (individuazione empirica dei concetti che potrebbero fungere da fili conduttori per l’elaborazione della soluzio-ne)
3. la scoperta della soluzione (individuazione, valutazione e scelta della soluzione “migliore” per il problema)
3. la scoperta della soluzione (individuazione, valutazione e scelta della soluzione “migliore” per il problema)
42Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
In ogni caso, c’è da dire che:
“la formulazione di un problema è spesso più cruciale della sua soluzione, dal momento che la sua soluzione [spesso] non dipende che dall’applicazione di capacità di tipo matematico e sperimentale. La capacità di porre nuove domande, o vedere vecchi problemi da un nuovo punto di vista, invece, richiede un’immaginazione creativa e segna il reale progresso scientifico” (Einstein, Infeld, 1938, p. 92).
Le fasi della creatività
43Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Un esempio:
Un signore lavora in città. Ogni giorno arriva con lo stesso treno di mezzogiorno al suo paese dove l’autista l’incontra alla stazione.
Un giorno finisce prima e prende il treno precedente che arriva un’ora prima. Si incammina verso casa. Lungo la strada incontra la macchina che si dirige alla stazione per esservi puntualmente alla solita ora. Quindi egli fa in macchina l’ultimo pezzo di strada verso casa.
In questo modo l’autista arriva a casa 10 minuti prima del solito.
Quanto tempo ha camminato il signore?
Un esempio:
Un signore lavora in città. Ogni giorno arriva con lo stesso treno di mezzogiorno al suo paese dove l’autista l’incontra alla stazione.
Un giorno finisce prima e prende il treno precedente che arriva un’ora prima. Si incammina verso casa. Lungo la strada incontra la macchina che si dirige alla stazione per esservi puntualmente alla solita ora. Quindi egli fa in macchina l’ultimo pezzo di strada verso casa.
In questo modo l’autista arriva a casa 10 minuti prima del solito.
Quanto tempo ha camminato il signore?
§ Il signore arriva alla stazione alle 11 ed inizia a camminare verso casa;
§ l’autista parte per essere alle 12 alla stazione;
§ l’autista risparmia 10 minuti, cioè 5 all’andata e 5 al ritorno;
§ ore 12 meno 5 min. = l’autista incontra il signore alle 11.55;
§ quindi il signore ha camminato per 55 minuti
§ Il signore arriva alla stazione alle 11 ed inizia a camminare verso casa;
§ l’autista parte per essere alle 12 alla stazione;
§ l’autista risparmia 10 minuti, cioè 5 all’andata e 5 al ritorno;
§ ore 12 meno 5 min. = l’autista incontra il signore alle 11.55;
§ quindi il signore ha camminato per 55 minuti
44Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Ostacoli al processo creativo
45Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Ostacoli alla creatività
La prima difficoltà con cui ci si confronta è prodotta dal fatto che nella vita quotidiana siamo noi stessi ad impostare il problema.
Ipotizziamo che un amico ci proponga di andare al cinema.
Come risolviamo normalmente questo “problema”?
Esaminando con attenzione l’idea di andare al cinema: solo se non ci
soddisfa prendiamo in considerazione le possibili alternative
Esaminando con attenzione l’idea di andare al cinema: solo se non ci
soddisfa prendiamo in considerazione le possibili alternative
che rimangono quindi spesso completamente inesplorate
che rimangono quindi spesso completamente inesplorate
46Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Questo meccanismo è chiamato focalizzazione.
Ostacoli alla creatività
Gabriele Zanieri, Sull’orlo dell’imbuto
47Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Terza attività
Prendete un foglio ed una penna.
48Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Ostacoli alla creatività
Questi tre numeri
– 2 – 4 – 6 –
sono legati da una regola che ha generato la sequenza: qual è?
Questi tre numeri
– 2 – 4 – 6 –
sono legati da una regola che ha generato la sequenza: qual è?
Per risolvere l’esercizio si devono proporre al conduttore altre triplette e,
sulla base delle risposte ottenute, si deve formulare un’ipotesi sulla
regola che unisce i tre numeri, esprimendola però esplicitamente solo
quando si è sicuri che sia quella corretta.
Per risolvere l’esercizio si devono proporre al conduttore altre triplette e,
sulla base delle risposte ottenute, si deve formulare un’ipotesi sulla
regola che unisce i tre numeri, esprimendola però esplicitamente solo
quando si è sicuri che sia quella corretta.
Un altro ostacolo alla creatività può essere individuato grazie ad un piccolo esercizio.
49Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
La regola era…
tre numeri interi qualsiasi in ordine
crescente.(modificato da: Legrenzi, 2005)
Ostacoli alla creatività
50Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Questo meccanismo è chiamato fissazione.
Ostacoli alla creatività
51Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Un altro piccolo esempio per eviden-
ziare come siamo anche noi a “fare le
scarpe”…
Ostacoli alla creatività
Un mese dell’anno è di 28 giorni. Quanti
dei restanti hanno 30 giorni?
(citato da: Legrenzi, 2005)
alla nostra creatività.
52Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Esistono anche altri fattori che possono ostacolare i processi creativi. La “soluzione” diversa dal solito, il rispondere con “libertà” ai problemi vecchi e nuovi che la vita ci pone costituisce infatti un cambiamento che di per sé suscita resistenze.
In questa prospettiva, due fattori importanti che inibiscono la creativitàsono:
Ostacoli alla creatività
1. timore ed impossibilità di accettare l’incertezza1. timore ed impossibilità di accettare l’incertezza
2. sforzo richiesto da ogni processo di innovazione2. sforzo richiesto da ogni processo di innovazione
53Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
In estrema sintesi:
Ostacoli alla creatività
54Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Ma, per essere… creativi?
55Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Aspettarsi d
elle “regole” evidenzia la
difficoltà
di un atte
ggiamento creativo
As pettars i delle“ regole” evidenzia la
difficoltà
di un atteggiamento creativo
56Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Tuttavia…
è possibile rilevare che uno dei problemi più importanti posti alla pedagogia della creatività è il fatto che non sempre ci si rende conto che una determinata situazione o problema può essere affrontato e risolto in modo creativo.
Alcuni semplici (?) consigli
Ne consegue che l’atteggiamento di fondo dovrebbe quindi essere quello di
Ne consegue che l’atteggiamento di fondo dovrebbe quindi essere quello di
non dare nulla per scontato, per ovvio ed acquisire (e stimolare) un approccio curioso, critico e dubbioso nei
confronti della realtà che ci circonda
non dare nulla per scontato, per ovvio ed acquisire (e stimolare) un approccio curioso, critico e dubbioso nei
confronti della realtà che ci circonda
57Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
D’altro canto, è importante ricordare che il contesto – considerato come l’insieme delle “regole del gioco” che guidano il modo con cui percepiamo e reagiamo alla realtà – tende a comprimere la nostra flessibilità.
La creatività si caratterizza quindi dalla capacità di spostarsi liberamente da un contesto all’altro ed è quindi
importante
La creatività si caratterizza quindi dalla capacità di spostarsi liberamente da un contesto all’altro ed è quindi
importante
utilizzare a pieno il pensiero analogico, identificare/creare connessioni tra elementi, riorganizzare sistematicamente i
dati che ci vengono proposti
utilizzare a pieno il pensiero analogico, identificare/creare connessioni tra elementi, riorganizzare sistematicamente i
dati che ci vengono proposti
Alcuni semplici (?) consigli
58Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Non a caso, De Bono ha affermato che il pensiero creativo:
“tende a spostarsi da un cliché ad un altro. Questi cliché non sono altro che i modelli più frequentemente utilizzati, divenuti così delle specie di unità stabilite […] il pensiero laterale deve occuparsi della riorganizzazione delle informazioni disponibili per fare in modo che queste vengano strappate fuori dai loro modelli prestabiliti e formino un modello nuovo e migliore.”
Alcuni semplici (?) consigli
59Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Uno dei processi logici è l’analogia.
Con questo termine si indica un «rapporto di somiglianza tra alcuni elementi costitutivi di due fatti od oggetti, tale da far dedurre mentalmente un certo grado di somiglianza tra i fatti e gli oggetti stessi» (G. Devoto, G.C. Oli,
Il dizionario della lingua italiana, Firenze 1990).
Il termine, come suggerisce la sua radice greca (analoghía), è molto antico e si fonda sul concetto matematico di “proporzione” (a:b = c:d) che stabilisce una similitudine dovuta ad una uguaglianza di rapporti.
Una piccola digressione: il concetto di analogia
60Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
In realtà, è possibile individuare diverse forme analogiche:
§ l’analogia di proporzionalità propria o intrinseca
Come abbiamo visto, rinvia al concetto matematico di proporzione e consente di stabilire una somiglianza tra le “relazioni” o “rapporti” esistenti tra più elementi.
La luce della verità illumina la mente… Capire a colpo d’occhio…La luce della verità illumina la mente… Capire a colpo d’occhio…
In queste frasi, il termine che esprime l’azione (il vedere) è utilizzato per due soggetti diversi (l’occhio e la mente):
il “vedere” : all’ “occhio” = il “capire” : alla “mente”
C’è da precisare che l’analogia si fonda su un’azione realmente attribuibile ai due soggetti, cioè a loro intrinseca: il vedere è infatti una funzione dell’occhio così come il capire lo è della mente.
Una piccola digressione: il concetto di analogia
61Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Una seconda forma di analogia è quella:
§ di attribuzione o proporzione semplice
In questo caso, l’analogia si fonda sulla estensione ad altri soggetti di una caratteristica che non sarebbe immediatamente pertinente ad essi.
Tizio è sano, il suo colorito è sano, il cibo che mangia è sano, l’aria che respira è sana
Tizio è sano, il suo colorito è sano, il cibo che mangia è sano, l’aria che respira è sana
Osservando l’esempio è piuttosto agevole notare che l’aggettivo “sano” èproprio solo di “Tizio”: essendo, infatti, l’unico essere vivente tra i soggetti citati è il solo di cui si possa dire che gode di buona salute.
Il colorito sano di Tizio, ad esempio, è un indizio del suo stato di salute ma non è “sano” in sé, così come il cibo è ciò che può favorire il benessere di Tizio, ma non può essere considerato “sano” di per sé.
Una piccola digressione: il concetto di analogia
62Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
L’interesse delle analogie non affonda probabilmente solo nella loro possibilità di evidenziare i nessi esistenti tra fenomeni apparentemente diversi e distanti,
ma anche e specialmente nel fatto di poter utilizzare un fenomeno – che a noi appare più semplice – per chiarirne un altro caratterizzato da una maggiore complessità.
In questo senso, mettendo in connessione elementi in qualche modo equivalenti e focalizzando su di essi la nostra attenzione, l’analogia svolge una importante funzione sintetica ed euristica.
Le analogie non sono quindi solo degli ausili per la nostra comprensione degli eventi complessi, ma sono alla base delle nostre stesse teorie su di essi.
Una piccola digressione: il concetto di analogia
63Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
A proposito di contesti e flessibilità…
64Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
65Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Se si pensa inoltre che Bruner considera come creativo
“qualsiasi atto che produca una sorpresa produttiva, cioè una modificazione concreta inaspettata nelle diverse attività in cui l’uomo si trova coinvolto.
Tutte le forme di sorpresa produttiva hanno la loro origine in una particolare forma di attività combinatoria, in un disporre i dati in prospettive nuove.
Qualsiasi atto creativo si avvale perciò del procedimento euristico che ha come momento essenziale l’atto della scoperta: una operazione di riordinamento e trasformazione di fatti evidenti che permette di procedere al di là di quei fatti verso una nuova situazione” (1964, p. 142) …
Alcuni semplici (?) consigli
66Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
è piuttosto agevole pensare che…
Alcuni semplici (?) consigli
in ambito didattico è importante seguire una programmazione, ma in modo elastico e tenendo conto del
“contesto” immediato che si viene a creare nel “qui ed ora” della relazione educativa
in ambito didattico è importante seguire una programmazione, ma in modo elastico e tenendo conto del
“contesto” immediato che si viene a creare nel “qui ed ora” della relazione educativa
prendere quindi spunto da ciò che viene proposto spontaneamente dai bambini per proporre nuove
organizzazione dei “dati”evitando qualsiasi forma di rigidità
prendere quindi spunto da ciò che viene proposto spontaneamente dai bambini per proporre nuove
organizzazione dei “dati”evitando qualsiasi forma di rigidità
67Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
In qualche modo, è cioè utile modulare:
Ü realtà, perché ogni programmazione si costruisce partendo da una situazione specifica e non generica:
§ i bambini con i loro bisogni, stili di apprendimento e ritmi di sviluppo;
§ le risorse umane e professionali che si hanno a disposizione;
§ le opportunità offerte dalla struttura scolastica;
§ il contesto sociale e la realtà di quartiere, ecc.
con:
Ü flessibilità, perché ogni programmazione deve avere la capacità di cambiare rotta in relazione al processo di crescita dei bambini e alle condizioni in cui si sviluppa la relazione di insegnamento-apprendimento.
Alcuni semplici (?) consigli
68Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Quarta attività
Con il materiale e con le modalità che più vi
piacciono illustrate il mondo dal punto di vista
di un insetto
69Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione
Tratto da: Sternberg, Lubart, 1996
Quale dei due è il più creativo? Quale dei due è il più creativo?
70Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione