Creatività

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Corso: “Innovazione e Creatività nel Settore Informatica e Telecomunicazioni”

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Corso:“Innovazione e Creatività nel Settore

Informatica e Telecomunicazioni”

Come esprimere il potenziale creativo

Il pensiero creativo

QUANTA CARTA STAMPATA È STATA PRODOTTA SU QUESTO ARGOMENTO!!!!

MOLTI SCRITTI TEORICI E

ASTRUSI …!!

POCHI QUELLI SCRITTI DA ESPERTI!!

La creatività: dote innata?

DE BONO chiede:

“La creatività è una dote INNATA e quindi, per chi ne è sprovvisto

non c’è niente da fare” ?

… PUÒ DARSI CHE NON SI RIESCA A FORMARE DEI GENI CON

L’ADDESTRAMENTO, MA ANCHE SENZA ARRIVARE A

LIVELLI DI GENIALITÀ, LA CREATIVITÀ PUÒ ESSERE MOLTO

UTILE.

Secondo De Bono non è più sostenibile la tesi che non si può imparare la creatività.

Errate concezioni della creatività

Errate concezioni della creatività

Errate concezioni della creatività

1. La creatività è un talento naturale e non può essere insegnata.

• Solitamente questa affermazione è fatta con riferimento a esempi estremi di creatività, come Einstein, Vivaldi e Michelangelo.

• Questo equivale a dire che è inutile insegnare la matematica, in quanto non si possono produrre su ordinazione geni matematici come Pascal.

Errate concezioni della creatività

• Esistono diversi livelli molto utili di capacitàmatematica, di abilità violinistica o pianistica o tennistica … senza raggiungere le vette del genio.

• La prestazione dipende dalla naturale predisposizione

Errate concezioni della creatività

• Se non ci prendiamo assolutamente cura della creatività, allora la capacità creativa dipende esclusivamente dal talento “naturale”.

• Se, però, forniamo addestramento, strutture e tecniche sistematiche, possiamo elevare il livello generale di capacità creativa.

• Non esiste assolutamente alcuna contraddizione tra “talento” e “addestramento”.

Errate concezioni della creatività

2. La creatività prerogativa esclusiva dei ribelli.A scuola:

• I giovani più intelligenti sembrano essere conformisti. Imparano in fretta a stare alle regole del “gioco”obbligatorio. Così si assicurano una vita tranquilla e la possibilità di occuparsi delle cose di loro interesse.

• Poi ci sono i ribelli. Questi, per temperamento o per la necessità di farsi notare, non vogliono osservare le regole del gioco.

Errate concezioni della creatività

• Spetta, pertanto, ai RIBELLI mettere in discussione i concetti esistenti e battere nuove strade.

• La creatività non è prerogativa esclusiva dei ribelli;

• La capacità creativa può essere acquisita anche da coloro che si sono sempre ritenuti conformisti.

Errate concezioni della creatività

3. “Razzismo emisferico”: Emisfero destro/emisfero sinistro del cervello

• La contrapposizione lato destro/lato sinistro serve ad indicare che non tutto il pensiero è lineare e simbolico.

Errate concezioni della creatività

• In un individuo destrimano, l’emisfero sinistro è la parte “educata” del cervello, che impara il linguaggio,

i simboli e vede le cose come sono.

• L’emisfero destro è la parte “innocente”, non istruita, che non ha imparato alcunché.

Errate concezioni della creatività

• Perciò per quanto riguarda il disegno, la musica, etc. l’emisfero può vedere le cose con occhi innocenti.

• L’emisfero destro ci consente una visione solistica delle cose anziché costruirle come somma delle

singole parti componenti.

Errate concezioni della creatività

• Ma quando si tratta di creatività... per modificare i concetti e le percezioni

non possiamo far altro che servirci anche dell’emisfero sinistro,

perché è qui che si possono formare e si archiviano i concetti e le percezioni.

Errate concezioni della creatività

4. L’arte, gli artisti e la creatività

• Al pari dei bambini, gli artisti possono essere creativi e originali e molto rigidi al tempo stesso. Talvolta manca la flessibilità che caratterizza il pensiero creativo.

• Esistono artisti che sono creativi e, al tempo stesso, ottimi insegnanti di creatività. Costoro sono persone creative e ottimi insegnanti di creatività che si dà il caso siano anche degli artisti.

Errate concezioni della creatività

5. La liberazione

Essere liberi e disinibiti non significa per forza essere creativi.

Liberare il cervello dalla inibizione aiuta il manager, l'imprenditore ecc... ad incrementare la propria creatività ma ogni esercizi per svilupparla deve

essere finalizzato e avere un senso.

Errate concezioni della creatività

6. L’intuizione • Problema: stabilire se c’è un processo mentale

produttivo che si svolge al di fuori della nostra coscienza.

• L’intuizione svolge un ruolo importante nelle fasi finali dei processi propri del pensiero laterale sistematico.

• Dovremmo essere riconoscenti se il contributo dell’intuizione è utile, ma se questo non si verifica dobbiamo perseverare scientemente nel nostro impegno creativo.

Errate concezioni della creatività

7. La necessità della “follia”

Gli individui sentono svanire le loro inibizioni quando fanno a gara con gli altri membri del gruppo a chi è meno

convenzionale.

Errate concezioni della creatività

8. Il successo casuale• Impostare la creatività come un tiro casuale al

bersaglio è come mettere un migliaio di scimmie di fronte a macchine per scrivere sperando che una di esse possa casualmente riscrivere un’opera di Shakespeare (De Bono).

• Nuove idee sono a portata di mano, se soltanto riusciamo a evadere dagli abituali schemi logici frutto della nostra esperienza precedente.

Errate concezioni della creatività

9. La creatività a piccoli passi o a grandi salti

• La creatività a piccoli passi è sicuramente valida, anche se, in una certa misura, il pensiero occidentale l’ha ignorata per la egoistica preferenza attribuita alle “grandi”, nuove idee.

• Occorrono entrambi i tipi di creatività, quella a grandi salti e quella a piccoli passi: si tratta solo di trovare il giusto equilibrio.

• Se si parla solo della “creatività a grandi salti” si dàl’impressione che questa sia adatta solo per gli scienziati alla ricerca o agli strateghi aziendali.

Errate concezioni della creatività

10.Il gruppo o l’individuo• I gruppi non sono assolutamente necessari per il

pensiero creativo consapevole.• Non è necessario ricorrere ad altri per avere degli

stimoli.• Spesso il gruppo procede

lungo una direzione comune,mentre i singoli individuipossono seguire il filodel loro pensiero.

Errate concezioni della creatività

11. L'intelligenza e la creatività

• Spesso le persone con alto Quoziente Intellettivo non espongono idee frivole.

• In realtà, se allenate, anche queste persone possono avere idee

creative!

DE BONO, il pensiero laterale

Torando alla domanda iniziale: “LA CREATIVITÀ

È UNA DOTE INNATA E QUINDI, PER CHI NE È SPROVVISTO NON C’È NIENTE DA FARE” ?

Cosa risponde De Bono?

Con il pensiero laterale ….

DE BONO dimostra checiò non è affatto vero:

ALLA CREATIVITÀ SI PUÒ ARRIVARE ATTRAVERSO PRECISE TECNICHE DI PENSIERO

SERVONO ESERCITAZIONI ED APPLICAZIONI…ma prima è necessario introdurre

il pensiero che sviluppa

La creatività: il pensiero laterale

Nel 1967, De Bono introduce …

IL PENSIERO LATERALE

Nell'Oxford english dictionary è definito come

«… seeking to solve problems by unorthodox or apparently illogical methods»,

ovvero come il

“cercare di risolvere I problemi con metodi ortodossi e apparentemente illogici”

La conoscenza e

l'utilizzo del pensiero laterale sono ormai presenti

in molte grandi imprese americane,giapponesi ed

europee.

Il Pensiero Laterale

Il Pensiero Laterale

• E' noto che le reti nervose del cervello consentono alle informazioni in arrivo di organizzarsi in una

sequenza di stati.

• Con il passare del tempo ciascuna sequenza diventa una sorta di modello preferenziale.

Il Pensiero Laterale

Ogni volta che dal bacino di raccolta degli stimoli esterni viene fatto scattare un modello noi pensiamo,

analizziamo, critichiamo in base alle esperienze precedenti, pertanto, quando osserviamo il mondo

esterno siamo pronti a vederlo in funzione dei nostri modelli precostituiti..

Il Pensiero Laterale

• .. La capacità delle reti neurali di formare e utilizzare modelli è alla base della nostra vita.

• Questo comportamento "condizionato" del cervello spiega perché la pura analisi delle informazioni non può produrre idee nuove, ma occorre sfruttare un altro parametro, la creatività.

Ma cosa accade se lungo una sequenza lineare di un modello esiste una deviazione laterale?

Il Pensiero Laterale

Lungo la sequenza, arrivati alla deviazione, dovremmo fermarci per analizzare quale direzione seguire.

Se così fosse, la nostra vita avrebbe un andamento esasperatamente lento. In pratica, però, questa condizione non si presenta mai perché il percorso principale prevale sulla deviazione eil pensiero scorre lungo quel percorso lineare;

Il Pensiero Laterale

Tuttavia se dovessimo entrare nella deviazione da un'altra strada potremmo seguire a ritroso questo

percorso fino al punto di partenza.

Il Pensiero Laterale

Seguiamo il percorso del pensiero lineare da A a B.

Improvvisamente la nostra mente si porta su un percorso parallelo laterale, nel punto C.

I percorsi da A a B e da C ad A sono semplici e diretti, mentre quello da a B a C può essere molto tortuoso, ed

è proprio da questa

configurazione asimmetrica

che ha origine la creatività.

Il Pensiero Laterale

Ad esempio, una battuta umoristica segue un tragitto

logico da A a B (l'inizio del racconto),

poi compie un salto «apparentemente illogico» da B a

C (la battuta che nessuno si aspetta), che mostra

invece la sua logica nel tragitto da C ad A

(la comprensione a posteriori della battuta).

Il Pensiero Laterale

• BARZELLETTA ….

• QUALCUNO NE VUOL RACCONTARE UNA?

Il Pensiero Laterale

Lo schema dell'umorismo è anche il modello della creatività.

La sequenza della nostra esperienza ci fa vedere le cose in un certo modo e ci aspettiamo che le cose procedano

in quel dato modo (percorso da A a B), tuttavia se riusciamo a deviare dal tracciato principale a quello

laterale (da B a C), possiamo risalire al punto di partenza A e avere un'intuizione creativa, in quanto abbiamo seguito un percorso al di fuori dei modelli

preferenziali della mente.

Il Pensiero Laterale

Da questa analisi nasce in De Bono l'espressione pensiero laterale,

nel senso di

deviazione dai modelli concettuali abituali che si seguono nel pensiero normale.

Il Pensiero Laterale

E' opportuno notare che,

servendoci di questo modello,

ogni idea creativa risponda sempre

ad una logica a posteriori,

infatti si può tornare al punto di partenza A;

A B

Il Pensiero Laterale

Se invece dopo un salto laterale non si è in grado di

ritornare al punto di partenza

(non si riesce a dare una spiegazione ex-post)

vuol dire che non siamo in grado di inserire quell'idea

nel quadro attuale delle nostre conoscenze.

Il Pensiero Laterale

In sintesi, il cervello è un sistema che consente alle

informazioni in arrivo di organizzarsi secondo modelli.

Una volta che i modelli si sono formati, con i loro ampi

bacini di raccolta, noi li utilizziamo nel processo noto

come percezione.

Il Pensiero Laterale

Questi modelli non sono simmetrici ed èproprio questa mancanza di simmetria che

dà luogo alla creatività.

Il Pensiero Laterale

• Tecniche e strumenti del pensiero laterale

Il Pensiero Laterale

De Bono

afferma che:

l'atto della creatività richiede, innanzitutto, una predisposizione mentale verso tale processo e

un impegno specifico

Il Pensiero Laterale

Come secondo strumento, De Bono, in sostituzione dell'utilizzo della tecnica del pensiero laterale,

suggerisce di sfruttare la pausa creativa;

è sufficiente fermarsi a riflettere e lasciare vagare la mente in libertà per un breve lasso di tempo, senza

necessariamente focalizzarsi su un argomento specifico, e poi riprendere il corso dei propri pensieri.

Il Pensiero Laterale

Non ci si deve sentire costretti ad ottenere un risultato

immediato, la pausa creativa può essere fine a se

stessa ed avere il carattere della casualità.

Il Pensiero Laterale

L'uso della tecnica del pensiero laterale è invece una

metodologia che ci consente di effettuare un salto

logico dal punto B al punto C.

Il Pensiero Laterale

LA PROVOCAZIONE

Poiché non possiamo fare affidamento agli altri

parametri, per uscire dagli schemi dei modelli

precostituiti dovremo affidarci alla provocazione voluta,

al paradosso, dovremo sforzarci di essere "irrazionali".

Il Pensiero Laterale

La provocazione o il paradosso possono farci

raggiungere uno stato instabile

(un punto H, ad esempio), nella posizione H può

nascere una nuova idea che ci consente di riassumere

uno stato stabile (la posizione C), esattamente come in

chimica, se si vuol passare da uno stato stabile A ad

un altro stato stabile C, spesso occorre passare per

una fase intermedia B di un composto instabile.

Il Pensiero Laterale

Nel caso della provocazione ci si sposta da un punto di

una sequenza logica verso una provocazione,

nell'esempio citato,

«Mandiamo i nostri clienti dalla concorrenza»,

e da questa ad un'idea,

«Mandiamo dalla concorrenza i clienti che non pagano,

i clienti che ti fanno perdere tempo, i clienti in crisi

finanziaria ecc».

Il Pensiero Laterale

La validità di questo risultato non può mai essere

giustificata dal cammino percorso, ma se riusciamo a

risalire con il pensiero al punto di partenza ci rendiamo

conto, a posteriori, della validità logica del risultato

«Dobbiamo operare in modo tale che i nostri clienti

siano migliori di quelli della concorrenza.

Potremmo pertanto mandare dalla concorrenza i nostri

peggiori clienti».

Il Pensiero Laterale

Il cervello funziona seguendo schemi prestabiliti e

questa è la vera essenza dell'eccellenza del cervello;

al tempo stesso, per essere creativi dobbiamo trovare il

modo di uscire da questi schemi.

Giova notare che fare un'ipotesi è molto diverso dal

creare una provocazione.

Il Pensiero Laterale

Sia le ipotesi che le provocazioni sono speculazioni

che costruiamo nella nostra mente e che utilizziamo

per migliorare il nostro modo di pensare in merito ad un

problema,

ma mentre le ipotesi cercano di guidare le nostre

percezioni in una certa direzione,

le provocazioni tendono a far deviare le nostre

percezioni dalla loro direzione abituale.

Il Pensiero Laterale

La provocazione può nascere in modo spontaneo e

involontario

oppure con atto deliberato e formale

Il Pensiero Laterale: per ottenere provocazioni deliberate si possono utilizzare una serie di metodi.

La fuga.

Normalmente si danno per scontate una serie di osservazioni (si va in ufficio per lavorare, un motore elettrico consuma elettricità, i ristoranti servono cibi);

si può "fuggire" da tutto ciò che è dato per scontato per creare una provocazione. «Si va in ufficio per

divertirsi». «Un motore elettrico ad acqua». «Al ristorante si portano i cibi».

Il Pensiero Laterale: per ottenere provocazioni deliberate si possono utilizzare una serie di metodi.

L'inversione

Osservare il modo in cui si fa una cosa e poi procedere nella direzione opposta.

«Il telefono suona continuamente e cessa di suonare quando qualcuno chiama ».

Il Pensiero Laterale: per ottenere provocazioni deliberate si possono utilizzare una serie di metodi.

L'esagerazione

Questo metodo si avvale di numeri e dimensioni, esagerando la condizione normale.

«Ogni abitazione ha 100 telefoni».

Il Pensiero Laterale: per ottenere provocazioni deliberate si possono utilizzare una serie di metodi.

La distorsioneIn tutte le situazioni esistono relazioni normali tra le parti in causa e normali

sequenze temporali. La distorsione modifica questi

ordinamenti. «Sigillare una lettera dopo averla impostata».

Il Pensiero Laterale: per ottenere provocazioni deliberate si possono utilizzare una serie di metodi.

La pia illusione. Si tratta di un'idea fantasiosa e

positiva. «Comprando un biglietto di una

compagnia aerea ne diventi azionista».

Il Pensiero Laterale: per ottenere provocazioni deliberate si possono utilizzare una serie di metodi.

La tecnica delle parole casuali.

Si tratta di abbinare alla parola oggetto del nostro focus, parole casuali; il nostro cervello ha una

grande capacità di stabilire collegamenti e, quindi, provocazioni, anche se la parola casuale sembra

molto remota dall'oggetto del nostro focus

Il Pensiero Laterale: per ottenere provocazioni deliberate si possono utilizzare una serie di metodi.

Il movimento

Se fossero sottoposte a giudizio, le provocazioni (del tipo «Mandiamo i nostri clienti dalla concorrenza»),

dovrebbero essere scartate immediatamente; ma in soccorso del pensiero creativo interviene il

movimento, che si sostituisce al giudizio

Il Pensiero Laterale: per ottenere provocazioni deliberate si possono utilizzare una serie di metodi.

La differenza tra giudizio e movimento è la seguente:

nel caso del giudizio, quando abbiamo un'idea la confrontiamo con i modelli frutto della nostra

esperienza e se l'idea non si adatta a questi modelli la respingiamo.

Nel caso del movimento, quando ci viene un'idea, non ci interessa se vada d'accordo con la nostra esperienza passata, ma ci interessa solo capire dove essa ci può

portare.

Il Pensiero Laterale: per ottenere provocazioni deliberate si possono utilizzare una serie di metodi.

Senza il movimento non ha senso utilizzare la provocazione.

Nella sua accezione generale "movimento" implica, quindi, la volontà di procedere avanti con intento esplorativo, anziché fermarsi a giudicare

se qualcosa è giusta o sbagliata.

Bibliografia

• E. De Bono, Sei cappelli per pensare, Bur, 1991

• E. De Bono, Sei scarpe per ogni occasione, Baldini & Castoldi, 1994

• E. De Bono, Impara a pensare, Sperling & Kupfer Editori, 1997

• E. De Bono, Il pensiero laterale, Bur, 1991