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Il report stilato a conclusione dei lavori della 82 a conferenza Euroconstruct, svoltasi il 24-25 novembre a Barcellona, traccia un quadro del settore delle co- struzioni europeo meno ottimistico ri- spetto a quanto precedentemente sti- mato, prospettando una crescita frenata da dubbi e incertezze. La precedente conferenza Eurocon- struct, tenutasi a Dublino il 9 e 10 giugno, infatti, si era svolta pochi giorni prima del referendum che ha sancito l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, per cui l’appuntamento di Barcellona è stata la prima occasione per valutare le ripercus- sioni della cosiddetta Brexit sul mercato delle costruzioni europeo. L’uscita del Regno Unito, se non ha an- cora avuto ricadute pesanti sull’econo- mia europea, secondo i tecnici Eurocpn- struct ne ha certamente ridotto le aspet- Grafico 1 - Andamenti del PIL e della produzione edilizia nei 19 Paesi Euroconstruct (variazione % annua) Fonte: Euroconstruct tative di medio termine, le quali subisco- no anche l’influenza negativa di altri fat- tori macroeconomici, quali il rallentamen- to di Cina e Germania, le incertezze economico/politiche statunitensi e quelle finanziarie delle Banche europee. Dal momento che il mercato edilizio è pro- fondamente influenzato dalle previsioni di medio termine, non c’è quindi da stu- pirsi che le previsioni esposte a fine no- vembre a Barcelona siano state meno ottimistiche delle precedenti. Entrando nel dettaglio l’82 a conferenza ha stimato una crescita della produzione edilizia nei Paesi Euroconstruct del 2%, 6 decimi percentuali in meno rispetto alle previ- sioni di giugno (Fig. 1). Ma il problema re- ale non è tanto che le previsioni di cre- scita siano rimaste disattese, bensì che dietro la media dei mercati europei che sembrano complessivamente in salute, di fatto si celino troppe eccezioni, come il protrarsi della stagnazione nel settore dell’ingegneria civile e la contrazione del mercato edile in vari paesi, come Polo- nia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovac- chia e sotto certi punti di vista anche Re- gno Unito. Di conseguenza le previsioni per 2017 non sono molto incoraggianti. Con una crescita attesa del PIL di solo l’1,4%, il settore delle costruzioni dovreb- be crescere ad un tasso leggermente migliore, ossia del 2,1%). A favorire la cre- scita la combinazione tra basso costo del credito e ritorno della percezione del mattone quale bene rifugio. Ad ogni mo- do, questa opportunità potrebbe rivelarsi alquanto effimera e non durare nel lungo termine. Il fattore chiave del rafforza- mento del settore delle costruzioni è la domanda pubblica che, secondo le pre- visioni di Euroconstruct, dovrebbe torna- re a crescere anche se marginalmente e non in tutti i Paesi. Con queste deboli PIL Costruzioni Edilizia 44 - Tile Italia 1/2017 82 a Conferenza Euroconstruct Costruzioni in Europa: andamento positivo

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Il report stilato a conclusione dei lavori della 82a conferenza Euroconstruct, svoltasi il 24-25 novembre a Barcellona, traccia un quadro del settore delle co-struzioni europeo meno ottimistico ri-spetto a quanto precedentemente sti-mato, prospettando una crescita frenata da dubbi e incertezze.

La precedente conferenza Eurocon-struct, tenutasi a Dublino il 9 e 10 giugno, infatti, si era svolta pochi giorni prima del referendum che ha sancito l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, per cui l’appuntamento di Barcellona è stata la prima occasione per valutare le ripercus-sioni della cosiddetta Brexit sul mercato delle costruzioni europeo. L’uscita del Regno Unito, se non ha an-cora avuto ricadute pesanti sull’econo-mia europea, secondo i tecnici Eurocpn-struct ne ha certamente ridotto le aspet-

Grafico 1 - Andamenti del PIL e della produzione edilizia nei 19 Paesi Euroconstruct (variazione % annua)

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tative di medio termine, le quali subisco-no anche l’influenza negativa di altri fat-tori macroeconomici, quali il rallentamen-to di Cina e Germania, le incertezze economico/politiche statunitensi e quelle finanziarie delle Banche europee. Dal momento che il mercato edilizio è pro-fondamente influenzato dalle previsioni di medio termine, non c’è quindi da stu-pirsi che le previsioni esposte a fine no-vembre a Barcelona siano state meno ottimistiche delle precedenti. Entrando nel dettaglio l’82a conferenza ha stimato una crescita della produzione edilizia nei Paesi Euroconstruct del 2%, 6 decimi percentuali in meno rispetto alle previ-sioni di giugno (Fig. 1). Ma il problema re-ale non è tanto che le previsioni di cre-scita siano rimaste disattese, bensì che dietro la media dei mercati europei che sembrano complessivamente in salute, di fatto si celino troppe eccezioni, come

il protrarsi della stagnazione nel settore dell’ingegneria civile e la contrazione del mercato edile in vari paesi, come Polo-nia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovac-chia e sotto certi punti di vista anche Re-gno Unito. Di conseguenza le previsioni per 2017 non sono molto incoraggianti. Con una crescita attesa del PIL di solo l’1,4%, il settore delle costruzioni dovreb-be crescere ad un tasso leggermente migliore, ossia del 2,1%). A favorire la cre-scita la combinazione tra basso costo del credito e ritorno della percezione del mattone quale bene rifugio. Ad ogni mo-do, questa opportunità potrebbe rivelarsi alquanto effimera e non durare nel lungo termine. Il fattore chiave del rafforza-mento del settore delle costruzioni è la domanda pubblica che, secondo le pre-visioni di Euroconstruct, dovrebbe torna-re a crescere anche se marginalmente e non in tutti i Paesi. Con queste deboli

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premesse, le previsioni per il 2018 e 2019 parlano di una crescita tra il 2,1% e il 2,2%. Nel caso in cui le previsioni fossero attese, nel 2019 il settore europeo delle costruzioni taglierebbe il traguardo di 6 annui consecutivi di crescita, riportando il livello della produzione edilizia a solo il 3% sotto la media del periodo 1995-2015.

Performance nei vari Paesi

La Germania sarà il maggiore responsa-bile della crescita della produzione edili-zia del 2016, anche se questo ruolo di traino si affievolirà notevolmente nel suc-cessivo biennio (Fig. 2). A partire dal 2017, infatti, sarà la Francia a raccoglie-re la testa della classifica dei Paesi princi-pali contributori della produzione edilizia, mentre la Germania passerà dapprima al secondo posto, per poi perdere ulterior-mente posizioni nel 2018 fino ad uscire dalla top 10. Un buon contributo arriverà anche dall’Italia e dai Paesi Bassi, che si attesteranno tra la terza e la quinta posi-zione, mentre il Regno Unito resterà fuori classifica per tutto il 2016-2017, per rientrare nel 2018 e salire direttamente in seconda posizione nel 2019, con una produzione edilizia pari quasi a quella della Francia. Molto bene l’Irlanda che, nonostante la ristretta dimensione del mercato, manterrà costante la sua pre-senza nella top 10, ad eccezione del 2018 quando presumibilmente scenderà in undicesima posizione.

Performance nei principali segmenti

Il segmento residenziale dovrebbe crescere nel 2016 del 3,9% ed è l’unico

segmento per il quale le previsioni sono state riviste in positivo rispetto alle pre-cedenti stime. Il segmento delle nuove abitazioni è quel-lo che consente all’intera industria euro-pea delle costruzioni di mantenere l’at-tuale tasso di crescita, anche se, a livello di singoli Paesi, si riscontrano situazioni eterogenee. Da un lato ci sono Paesi come Spagna e Italia, in cui il settore è ancora in difficoltà; dall’altro, Paesi come Francia, Germani e Regno Unito, tornati ai loro abituali livelli di produzione. In crescita anche la produzione di Paesi più piccoli, grazie all’aumento della do-manda per far fronte alla carenza di al-loggi. In definitiva, anche in considerazione del fatto che il costo del credito potrebbe ri-prendere ad aumentare, le stime di Euro-construct per il 2018-2019 sono prudenti e parlano di una crescita di circa 2%.

Il segmento non residenziale è anco-ra in una prima fase del processo di ripre-sa, guidata più dal segmento della riqua-lificazione degli edifici esistenti che da quello degli edifici di nuova costruzione, il cui trend, invece, ha continuato a calare fino al 2016. Anche per questo settore le previsioni di Euroconstruct sono molto caute e pro-spettano per il 2016-2017 una crescita di appena l’1,5%; questo trend dovrebbe rafforzarsi leggermente nel biennio suc-cessivo (2018-2019) arrivando a +1,8%. Per quanto riguarda l’edilizia non resi-denziale destinata ad uffici, le previsioni sono leggermente più ottimistiche, dal momento che il segmento è reduce da un periodo di contrazione che ha causa-

to carenza di questo tipo di edifici. Il segmento dell’edilizia industriale, in-vece, si stima che farà registrare perfor-mance inferiori alla media del settore non residenziale, a causa della bassa domanda, sia a livello nazionale, che Eu-ropeo e mondiale. A livello di singoli Paesi: nel Regno Unito l’edilizia non residenziale è in contrazione e le previsioni di crescita formulate prima del referendum verranno probabilmente disattese; in contrazione anche la Ger-mania, a causa della mancanza di inve-stimenti in questo settore. Le performance negative di questi due mercati chiave saranno compensati solo in parte dalla crescita in aree quali Paesi Bassi, Belgio e Danimarca.

Il segmento dell’ingegneria civile è quello in cui, più di tutti gli altri, le previ-sioni sono state riviste in negativo, tanto che le nuove stime per il 2016 parlano addirittura di una variazione negativa dell’1%. Le ragioni di questa contrazione variano da Paese a Paese.Nei quattro paesi dell’Europa centro-orientale ci si attendeva già un anda-mento negativo per il 2016, a causa del periodo di transizione tra la fine dei fondi strutturali comunitari stanziati per il pe-riodo 2007-2014 e l’inizio della trance successiva. In Spagna e Portogallo, inve-ce, problemi nei conti pubblici stanno ral-lentando gli investimenti in infrastrutture mentre nel Regno Unito il settore è en-trato in un periodo di stagnazione che potrebbe durare fino a tre anni e la cui ri-presa dipende dall’ipotetico avvio di un specifico programma di sviluppo delle in-frastrutture previsto come misura anti-recessione.

EUROCONSTRUCT

è un network di 19 istituti europei di ricerca fondato nel 1975. In questi anni di attività ha acquisito autorevolezza a livello internazionale grazie all’elevata qualità delle informazioni pubblicate. Euroconstruct fornisce regolarmente analisi e previsioni sul mercato edilizio relative ai paesi membri: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Ungheria, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Svezia e Svizzera.La 83a edizione della Conferenza si terrà ad Amsterdam l’8 e 9 giugno 2017.

Edilizia

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In ogni caso, non appena i fondi struttu-rali comunitari riprenderanno a fluire ver-so i Paesi dell’Est Europa, anche il seg-

mento dell’ingegneria civile riprenderà a crescere, passando nel 2017 a +1,8% e prendendo ulteriormente slancio nel

2018 e 2019 con una crescita rispettiva-mente del 2,9% e del 3,2%. ❞

fig. 3 - Performance nei principali segmenti della produzione edilizia nei 19 Paesi Euroconstruct

Residenziale Non Residenziale Ingegneria Civile

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fig. 2 - Produzione edilizia totalevar. % a prezzi costanti

Previsioni Proiezioni

2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019

Austria -0.9 -0.1 -0.6 1.6 1.4 1.6 1.2

Belgium -0.8 1.3 1.7 3.1 2.3 3.4 2.3

Denmark -0.2 2.1 1.3 2.1 2.5 3.0 3.0

Finland -3.2 -2.0 1.5 6.8 0.9 -0.1 -1.0

France -1.2 -6.0 -2.0 2.4 3.6 3.1 2.9

Germany -0.6 1.8 0.3 2.5 1.5 0.2 -0.6

Ireland 1.2 10.1 7.6 12.5 8.5 7.1 9.2

Italy -3.3 -2.2 0.8 1.9 2.2 1.8 2.2

Netherlands -3.4 0.5 7.5 5.5 4.3 3.9 3.9

Norway 1.3 1.4 1.8 6.7 3.1 3.9 2.9

Portugal -14.5 -1.0 3.5 -1.0 3.5 4.5 5.0

Spain -18.7 -1.7 2.9 2.1 3.2 3.4 3.6

Sweden 1.1 6.2 5.8 6.9 2.7 0.7 -1.0

Switzerland 3.4 3.5 2.0 0.1 1.3 2.6 1.9

United Kingdom 1.6 8.6 4.2 -0.2 -0.2 0.9 2.8

Western Europe -2.2 0.8 1.6 2.4 2.1 1.9 1.9

Czech Republic -7.0 4.1 7.0 -9.0 -3.2 4.5 8.3

Hungary 5.3 8.3 2.9 -3.3 10.0 12.0 7.1

Poland -5.7 5.1 4.1 -0.8 4.2 6.8 4.8

Slovak Republic -5.2 -3.9 18.5 -5.4 6.2 4.9 -0.1

Eastern Europe -4.8 4.7 5.5 -3.3 3.5 6.9 5.5

Euroconstruct Countries -2.4 1.0 1.8 2.0 2.1 2.2 2.1 Fonte: 82a Conferenza Euroconstruct

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