Costruttivismo Nella Psicoterapia Strategica Ipnosi

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  • 7/30/2019 Costruttivismo Nella Psicoterapia Strategica Ipnosi

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    Ipnosi e narrazioni:il costruttivismo nella psicoterapia strategica

    Arturo Mona

    Articolo pubblicato sulla rivista Quale Psicologia, GIugno 2000, FrancoAngeli, Roma.

    Riassunto

    Gli attuali approcci psicoterapeutici sono molto attenti alle narrazioni che i pazientielaborano riguardo a s, agli altri ed al mondo. Ci particolarmente vero per quegliorientamenti che, come la psicoterapia breve strategica, appartengono al campo delcostruttivismo. Alla luce di queste considerazioni viene esplorato il possibile impiegodell'ipnosi nella trasformazione evolutiva delle narrazioni disfunzionali dei pazienti nellapsicoterapia strategica.

    Parole chiave: Ipnosi, Psicologia narrativa, Costruttivismo, Psicoterapia strategica.

    Summary

    Current psychotherapeutic approaches are very interested to the patients' narrations aboutSelf, others and world. It is especially true for those approaches which belong to the fieldof the constructivism, which is the case of the strategic brief psychotherapy. Starting fromthese considerations, the possible utilisation of hypnosis in the developmentaltransforming of patients' disadaptive narrations is explored.

    Key words: Hypnosis, Narrative psychology, Constructivism, Strategic psychotherapy.

    1. Narrazioni

    La vita umana contraddistinta dai significati. Siamo condizionati, pi che dagli eventi ins, dalle opinioni e dai significati ad essi relativi (Bruner, 1990; Watzlawick et al., 1974;Watzlawick, Nardone, 1997; Polkinghorne, 1988; Gergen, 1998; Harr, Gillet, 1994).All'interno del processo di significazione degli eventi, secondo alcuni Autori, un ruolocentrale giocato dalle narrazioni. I racconti in/con cui gli individui organizzano le proprie

    esperienze costituiscono il fondamento della percezione di s, degli altri e del mondo.L'identit personale, le relazioni significative dell'infanzia e dell'et adulta, le esperienzeeccezionali e gli accadimenti quotidiani, tutto ci viene naturalmente organizzato in tramenarrative. Noi riorganizziamo gli eventi che sperimentiamo in forma di storie, che sisviluppano nel tempo attraverso l'evolversi pi o meno articolato di cambiamenti, ed in cuii personaggi sono mossi da desideri, intenzioni, opinioni, emozioni. Queste narrazioni noncorrispondono direttamente alla realt, ma sono il frutto creativo della nostra attribuzionedi senso (Polkinghorne, 1988; Bruner, 1990).Alcuni Autori (Bruner, 1990; Harr, Gillett, 1994; Polkinghorne, 1988) sostengono che lapsicologia, nell'affannosa ricerca di oggettivit per meritarsi un posto fra le scienze, nonha prestato sufficiente attenzione al ruolo che i significati rivestono nell'esperienza umana.

    In particolare, a partire dagli anni '50, il paradigma positivistico ha privilegiato gli aspettinomotetici della psicologia a discapito di quelli idiografici. Ci ha comportato che la

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    ricerca di leggi generali ha preso il posto dello studio delle singole specificit delle viteumane. Conseguentemente, sono stati trascurati i significati percepiti in relazione aglieventi oggettivi, ritenuti questi ultimi l'unico oggetto di studio della psicologia.Solo tra gli anni '70 ed '80 si cominciato a focalizzare l'attenzione sulle narrazioni, sia suquelle dell'individuo che su quelle dei suoi contesti culturali. Un tale slittamento di

    prospettiva ha consentito di entrare in contatto con il sistema di significazione della realtdel paziente, di poter sbirciare il mondo dalla sua particolare e unica prospettiva.Attualmente, la psicologia narrativa si occupa di contenuti e forme delle narrazioniindividuali e del loro rapporto con contenuti e forme delle narrazioni socialmente condivise.Il campo di lavoro cos demarcato orienta lo psicologo verso il processo di attribuzione disignificato alle esperienze. Soprattutto, l'attenzione incentrata sulla costruzionepersonale e individuale dei significati (Murray, 1995; cfr. sito Dulwich Centre).Il processo di significazione della realt, inoltre, profondamente influenzato dallenarrazioni socialmente condivise che le culture propongono ai singoli individui. Lenarrazioni di ogni individuo non possono che essere intimamente connesse alla suamatrice culturale di appartenenza (Polkinghorne, 1988; Gergen, 1998; Hale-Haniff,

    Pasztor, 1999; cfr. sito Dulwich Centre).Si pu sostenere che le societ propongono agli individui modelli narrativi a cui adeguarele proprie vite, una sorta di assegnazione delle parti di quell'ampio copione che unasociet propone, e che la storia e la cultura di volta in volta trasformano (Gergen, 1998;Murray, 1995).D'altro canto, il Dulwich Centre ritiene che le narrazioni che le comunit propongono sianoa loro volta elaborate dagli individui attraverso specifiche pratiche del s e delle relazioni.L'uomo non un passivo attore di indiscutibili copioni, bens vi sono attivit e rapporti chemediano il rapporto fra narrazioni individuali e sociali, fungendo in questo modo dacatalizzatori di cambiamento sistemico.La psicoterapia rientra in quelle pratiche relazionali che consentono alle persone unincremento delle possibilit di scelta circa la propria vita (cfr. sito Dulwich Centre). Perquesto motivo, anche nell'ambito psicoterapeutico il costrutto delle narrazioni, inparticolare quelle relative al s, alle relazioni significative ed al mondo, ha assunto unaspecifica rilevanza.La psicoterapia, secondo gli appartenenti alla psicologia narrativa, consiste nel collaborarecon le persone a identificare nuovi modi di parlare della propria vita, cos da elicitare lasensazione di essere gli autori della propria stessa vita (White, 1995).Non per questo l'unico approccio ad interessarsi delle storie che i pazienti raccontano.Per esempio, alcuni psicoanalisti hanno introdotto nel proprio panorama teorico concettianaloghi. Tra i primi, Spence afferm che allo psicanalista interessa non tanto la verit

    storica del passato di un paziente, quanto la verit narrativa di quanto egli riporta interapia (Spence, 1984 cit. in Bruner, 1990).Il lavoro psicoanalitico non sembra pi connotarsi, in questa prospettiva, come lavoroarcheologico di ricostruzione del passato, n tanto meno come investigazione poliziescaper far luce sui fatti, bens come intervento trasformativo all'interno delle storie che ilpaziente ha costruito e costruisce circa se stesso, gli altri ed il mondo (Semi, 1985;Polkinghorne, 1988).A questo punto opportuno interrogarsi su come il costrutto delle narrazioni si intersechicon il costruttivismo, mentre in seguito saranno analizzate le implicazioni che questodiscorso ha su alcuni usi clinici dell'ipnosi nella psicoterapia strategica.

    2. Costruttivismo

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    L'attenzione alle narrazioni nelle scienze umane intimamente connessa con ilcostruttivismo, che pu esserne considerato il fondamento epistemologico.Il costruttivismo una teoria della conoscenza, ossia un paradigma conoscitivo cheinteressa svariati campi del sapere umano, dalla biologia alle scienze politiche.Sebbene i suoi precursori filosofici si possano individuare in Giambattista Vico ed

    Immanuel Kant, soltanto dagli anni Ottanta che la rivoluzione costruttivistica si impostanel panorama ufficiale della comunit scientifica (Hale-Haniff, Pasztor, 1999; Fruggeri,1998).Il processo di conoscenza non un passivo recepire informazioni date nella realt. Lanostra visione del mondo non una sua fedele riproduzione, ma il risultato di unacostruzione che ogni individuo elabora, individualmente, all'interno di un processo socialedi negoziazione su quella che la realt (von Glasersfeld, 1997; Hale-Haniff, Pasztor,1999; Gergen, 1998; Harr, Gillett, 1994; Harr, 1997).In quest'ottica, le narrazioni possono essere ritenute la modalit tipicamente umana dicostruire la realt a livello individuale ed il tramite di confronto con le narrazioni sullarealt condivise nelle culture di cui le persone fanno parte.

    Oltrepassando gli aspetti propriamente epistemologici del costruttivismo, estremamenteimportante sottolinearne alcuni risvolti etici.Secondo Heinz von Foerster (1990/1997), fisico, filosofo e cibernetico dei sistemi viventi,agire eticamente all'interno di questo paradigma epistemologico implica l'incremento deigradi di libert, il rispetto della complessit sistemica. L'atteggiamento costruttivistico,secondo questo Autore, porterebbe ad aumentare il numero delle scelte (von Foerster,1990/1997: 49). La consapevolezza della artificialit delle varie concezioni di realt hacome conseguenza il rispetto, l'interesse e la tutela anche verso costruzioni diverse daquelle proprie.Conseguentemente, nella pratica delle psicoterapie costruttivistiche, manca un riferimentoa criteri rigidi di normalit, sanit o verit (Hale-Haniff, Pasztor, 1999). Le storie di vitariportate da un paziente in terapia non devono essere ricondotte all'interno di copioninarrativi pre-disposti e pre-accettati dal terapeuta, trame narrative che in s gi pre-vedono quali sono le modalit sane dello sviluppo.

    3. La psicoterapia breve strategica

    La psicoterapia breve strategica si propone di risolvere, efficacemente e nel minor tempopossibile, le problematiche per cui il cliente si presenta in terapia. infatti fondamentaleche la coppia paziente/terapeuta espliciti gli obiettivi terapeutici che realisticamente

    intende perseguire.Essendo imperniata su un'epistemologia costruttivistica, la psicoterapia breve strategicaconsidera la realt il prodotto di una costruzione personale. La pratica clinica mira asostituire una realt sgradita e limitante, ossia problematica, con una pi soddisfacente.Ci comunque nella consapevolezza che la nuova realt non pu essere ritenuta pivera di quella precedente. Nelle parole di Watzlawick (1997:16), la psicoterapia si occupadella ristrutturazione della visione del mondo del paziente.Nell'analisi della costruzione del problema, particolare attenzione viene rivolta al sistemapercettivo-reattivo del paziente: le specifiche modalit di attribuzione di senso agli eventi ele relative strategie comportamentali messe abitualmente in atto dalle personecostituiscono una solida impalcatura a mantenimento del disagio psichico.

    Il terapeuta, pertanto, interviene con la finalit di perturbare, in modo strategico, il sistemapercettivo-reattivo del paziente. Attraverso richieste paradossali, tecniche di sorpresa e/odi confusione, uso dell'ironia, tecniche ipnotiche ed altre strategie opportunamente

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    impiegate, si mira a sollecitare definizioni della situazione e/o soluzioni comportamentalialternative rispetto a quelle in uso, rivelatesi non soddisfacenti.E' possibile a questo punto evidenziare una affinit tra l'attenzione clinica alle narrazioni ela terapia strategica: sia il re-authoring (White, 1995) che la ristrutturazione (Watzlawick,1997) evidenziano il ruolo attivo che il paziente pu esercitare nella costruzione

    psicologica sia dei problemi che delle loro soluzioni.E' stato lo stesso White (White, Epston, 1990), citato da Geyerhofer e Komori (1997), asostenere che la metafora narrativa nella psicoterapia pu integrare l'approccio dellepsicoterapie brevi centrato sul problema (Watzlawick, 1997) con quello centrato sullasoluzione (de Shazer et al., 1997). Nella psicoterapia narrativa proposta da questo Autore,inizialmente si incentra il colloquio clinico sulla decostruzione e reinterpretazione dellastoria di vita portata dal paziente: si lavora pertanto sulla de-costruzione del problema.Successivamente, si stimola la riscrittura della storia del cliente: ossia ci si orienta allacostruzione delle soluzioni (Geyerhofer, Komori, 1997).Attenzione alle narrazioni, quindi, come attenzione agli esiti dei processi costruttivi e disignificazione operati dagl'individui. Il materiale narrativo viene pertanto a configurarsi

    come campo possibile su cui mettere in gioco ristrutturazioni strategicamente orientate.

    4. Ipnosi nella ri-costruzione di narrazioni

    L'ipnosi viene utilizzata in psicoterapia con svariate finalit e modalit d'impiego. In questoparagrafo, dopo un accenno ad alcune problematiche inerenti l'uso clinico delle tecnicheipnotiche, si intende instaurare delle relazioni tra l'emergente metafora narrativa in campopsicologico e le possibilit applicative dell'ipnosi nella psicoterapia breve strategica.Un primo aspetto rilevante per questo discorso una critica che, soprattutto in passato, stata indirizzata all'uso clinico dell'ipnosi: nella relazione ipnotica il paziente verrebberidotto ad una sorta di automa in balia del terapeuta, in una condizione di passivit edipendenza che non pu essere funzionale alla sua crescita personale (Rossi, 1996).A questa visione, solo in parte sorpassata, dell'ipnosi come condizione direcettivit/responsivit acritica nei confronti dell'ipnotizzatore si contrapponongono lericerche condotte sul tema della creativit dei soggetti in trance ipnotica (Lynn, Sivec,1992; Shames, Bowers, 1992; Rossi, 1996).Le persone ipnotizzate, nella loro responsivit alle suggestioni ipnotiche, mettono in attoprocessi estremamente individuali e creativi. Lynn e Sivec (1992) evidenziano come, peresempio, le allucinazioni ipnotiche siano il risultato di un complesso e creativo problem-solving, messo in atto per rispondere appropriatamente alle suggestioni ipnotiche.Pi recentemente, Ernest Rossi (1996), ha enfatizzato come i fenomeni ipnotici siano

    espressione delle dinamiche di auto-organizzazione proprie di ogni essere vivente. Latrance ipnotica non il prodotto dell'induzione ipnotica, la risposta ad un comando, bens uno stato di coscienza caratterizzato da un estremo assorbimento dell'attenzione su alcuniaspetti della realt e da una concomitante dissociazione da tutte le altre informazioni,sensoriali e/o cognitive potenzialmente accessibili, ma non pertinenti (Hilgard, 1992;Schumaker, 1995). Questa condizione , secondo Rossi, particolarmente favorevole per lafacilitazione della risoluzione creativa dei problemi e delle conflittualit psicologiche.Sulla base di queste considerazioni, Rossi (1996) propone un'ipnoterapia permissiva in cuiil terapeuta non guida il cliente in modo direttivo. Il ruolo dell'ipnotista invece quello dicreare le condizioni affinch il paziente possa imparare a riconoscere e facilitare le proprierisorse interne per la soluzione dei problemi e per la guarigione.

    Un'altra considerazione rilevante che l'efficacia terapeutica dell'ipnosi subordinata adun'appropriata teoria del cambiamento, di cui il terapeuta deve essere in possesso. Il

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    conseguimento di trasformazioni evolutive necessita della comprensione di come questeultime si realizzino (Watzlawick et al., 1974; Rossi, 1996)Secondo Ravenstorf, il passaggio da uno schema di sentimenti, pensieri e comportamentidisfunzionali (stagnazione) allo stabilirsi di uno schema pi funzionale (consolidazione)avviene tramite una fase di perturbazione delle precedenti modalit di organizzazione

    delle esperienze e delle azioni (differenziazione). L'intervento terapeutico mira a provocareil cambiamento proprio sollecitando lo svilupparsi della fase di differenziazione(Ravenstorf, 1992).Rossi (1996) ritiene che nella soluzione di problemi si susseguano quattro fasi: a) raccoltadei dati, ossia la percezione del problema; b) incubazione, concentrazione su possibilisoluzioni, assorbimento emotivo, attivazione psicofisica; c) illuminazione, intuizione dellasoluzione, risoluzione creativa del conflitto; d) verifica. L'ipnosi viene impiegata perfocalizzare l'attenzione del paziente alle specifiche fasi di questo percorso, nel completorispetto dei tempi che ad egli sono pi congeniali.Una contestualizzazione ancora diversa dell'applicazione terapeutica di tecniche ipnotiche quella fornita da Gheorghiu e Kruse (1992), i quali vedono nei processi decisionali di tipo

    suggestivo un elemento chiave nel mantenimento e nella soluzione delle problematichepsicologiche.Ritenendo la realt fondamentalmente ambigua, questi Autori affermano che gli uominidevono continuamente mettere in atto strategie cognitive di disambiguazione per potersiorientare nella vita di tutti i giorni. Nell'ambito di questi processi decisionali, secondoGheorghiu e Kruse, possono essere impiegati meccanismi riflessi, suggestivio razionali.Le decisioni che si basano su meccanismi riflessi sono essenzialmente di tipo automatico:non sono possibili soluzioni comportamentali alternative, mentre la scelta di tipoesclusivo e conclusivo. I meccanismi riflessi agiscono in modo automatico pur senzaessere dei riflessi comportamentali innati. Rientrano in quest'area i comportamentistereotipati connessi ad opinioni ed atteggiamenti.Altre volte invece la scelta di un comportamento fra pi alternative viene effettuataescludendo, per lo pi non consapevolmente, la possibilit di altre soluzionicomportamentali. Il meccanismo suggestivo consente cio di agire come se non cifossero alternative.Infine, il meccanismo razionale consiste nel valutare singolarmente la diverse alternativepossibili e pertanto di scegliere consapevolmente quella ritenuta pi opportuna.La persona in psicoterapia, rispetto al problema che vorrebbe risolvere, ha probabilmentegi sperimentato sia i comportamenti automatici e spontanei (meccanismi riflessi) chel'attenta elaborazione di soluzioni specifiche (meccanismo razionale). Pertanto il disturbosi mantiene, probabilmente, sulla base di un meccanismo decisionale di tipo suggestivo,

    che , conseguentemente, il livello al quale pi efficace un intervento.Sebbene i tre modelli teorici relativi al cambiamento esposti sopra siano dissimili tra loro,da tutti emerge che soltanto all'interno di una consapevolezza teorica circa il processo dicambiamento l'uso clinico dell'ipnosi pu amplificare le potenzialit evolutive del repertorioesperienziale e comportamentale del paziente. l'impiego strategico delle suggestioniipnotiche che ha una valenza terapeutica, piuttosto che il fenomeno ipnotico in se stesso.Alla luce di queste considerazioni quindi possibile valutare l'impatto clinico chenell'approccio strategico l'ipnosi ha sulle narrazione del paziente.Una delle applicazioni pi frequenti dell'ipnosi alla terapia consiste nell'indurre il paziente aimmaginare ci che sperimenterebbe qualora il suo problema non esistesse pi.Questa tecnica stata usata da Erickson (1958/1982) con una giovane sposa che

    avrebbe voluto consumare il matrimonio, ma che era ostacolata in ci da attacchi di panicoa ogni tentativo. Tramite l'utilizzo delle sue reazioni di panico, Erickson suscit nella donnauno stato di trance. Quindi le venne fornita la suggestione di percepire le carezze del

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    proprio marito, pur continuando a vedere che in realt questi non le si fosse affattoavvicinato. La seduta prosegu lasciando che la paziente sperimentasse le piacevolisensazioni che il contatto intimo con il marito le procurava. La terapia si conclusefavorevolmente in questa unica seduta.Un impiego analogo di questa tecnica stato effettuato dallo stesso Erickson (1958/1982)

    in una decina di casi di impotenza nuziale: anche in questi casi, dopo aver utilizzato isentimenti spiacevoli connessi al sintomo per indurre lo stato di trance, l'ipnotistasuggeriva al paziente di percepire il contatto della propria partner e di sperimentare lepiacevoli sensazioni erotiche derivanti da esso.Riconducendo questi esempi al tema della narrazione si pu affermare che le narrazioniipnoticamente suggerite ai pazienti hanno consentito loro un ampliamento delle storie sinoad allora vissute: ai racconti di impotenza e di panico per il rapporto sessuale si sonoaggiunte le narrazioni di piacevoli esperienze sessuali. In questo modo si costituita unaperturbazione all'interno del sistema di narrazioni che sosteneva il disagio. Erickson avevacio prodotto nei suoi clienti quella perturbazione, che Ravenstorf (1992) ha chiamato fasedi differenziazione, ossia il punto di passaggio da una organizzazione di sentimenti,

    pensieri e comportamenti sgradevoli ad una pi soddisfacente.Un approccio analogo quello adottato in alcuni casi di dipendenza da sigarette (Brown,1992). La finalit strategica delle suggestioni ipnotiche in questa tecnica proprio quella dialterare l'immagine di s come fumatore. Al paziente viene suggerita la percezione di scome non-fumatore. Tali suggestioni si strutturano quindi come narrazioni di s come nonpi dipendente dal fumo delle sigarette.Un'altra tecnica interessante l'uso delle metafore individualizzate proposto da Dormaar eOlthof (1992) e sviluppato a partire dalla tecnica dell'utilizzazione di Erickson (1959/1982).Inizialmente si individua una attivit che per il paziente importante e positiva, una suaparticolare abilit o interesse. Successivamente viene indagato il problema portato interapia. L'intervento consiste quindi nell'utilizzare in modo metaforico l'attivit positiva sucui ci si era precedentemente informati, con la finalit di espandere atteggiamenti esentimenti positivi che la contraddistinguono all'area percepita come problematica.Nel caso di un ragazzo trentacinquenne con problemi di diabete con componentipsicogene, gli Autori hanno utilizzato la metafora del mondo dei cavalli, per i quali ilgiovane aveva una profonda passione. In questo modo stato accelerato il processoterapeutico, che in dieci incontri comportato la diminuzione del bisogni di insulina da 74 a28 unit al giorno.Questa procedura implica la sottolineatura e generalizzazione delle narrazioni positive, inmodo tale da facilitare il processo di guarigione e amplificare le risorse personali nellasoluzione dei problemi.

    Un importante risvolto di questa tecnica consiste nell'importanza che il terapeuta deveporre nei confronti delle narrazioni di cui ogni paziente portatore, cos da poterintervenire con stategie opportunamente individualizzate.Un altro ambito d'impiego dell'ipnosi quello della memoria di eventi traumatici. Rossi(1996) ha proposto una specifica tecnica volta esplicitamente alla modificazione attivadelle memorie.Al paziente viene chiesto di scegliere un ricordo importante su cui vuole lavorare. Quindiviene indotto a riviverlo in condizione di trance cos come esso si verificato.Successivamente viene suggerito di rivivere da capo il ricordo permettendo per che unparticolare cambi. Si ricomincia quindi da capo apportando altre modifiche al ricordooriginario.

    L'efficacia di questa procedure consiste nel consentire, soprattutto nel caso di ricorditraumatici, non nella trasformazione di ci che avvenuto, ma nel consentirsi la possibilitdi sperimentare se stessi in modo svincolato da quello specifico ricordo. Si interviene cio

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    sulla possibilit di reinventare le narrazioni attuali di s, ferma restando la consapevolezzache il ricordo originario non pu essere negato o modificato.Concludendo, possibile affermare che l'impiego strategico delle diverse tecnicheipnotiche agisce all'interno del sistema di narrazioni di s, degli altri e del mondo delpaziente. Il ruolo creativo dell'ipnotizzato costituisce la base per l'efficacia terapeutica

    dell'ipnosi. Soprattutto negli approcci pi moderni dell'ipnoterapia permissiva laristrutturazione terapeutica del problema si fonde con la sollecitazione del paziente aessere attivo come autore della propria stessa vita.

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