costruire con classe magazine

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MARZO 2011 REGIONE EMILIA-ROMAGNA Politiche industriali ed abitative più verdi WEB Progettoabitare.it il nuovo portale della sostenibilità e del benessere ECOABITA Da marchio di certificazione a marchio di qualità ECOCASA & ECOIMPRESA EXPO’ 2011 Supplemento al Giornale delle Imprese di Gennaio 2011, Reg. Tribunale di Reggio Emilia N. 1165 del 09/05/06 FINANZIAMENTI Contributi per rimuovere l’amianto L’Economia Verde a Reggio Emilia dal 3 al 6 marzo CONVEGNI: sostenibilità, risparmio energetico e benessere della persona in primo piano

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rivista tecnica su edilizia sostenibile e risparmio energetico

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MARZO 2011

REGIONEEMILIA-ROMAGNAPolitiche industrialied abitativepiù verdi

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FINANZIAMENTIContributi perrimuoverel’amianto

L’Economia Verde a Reggio Emilia dal 3 al 6 marzo

CONVEGNI: sostenibilità,

risparmio energetico e benessere

della persona in primo piano

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Da oltre 50 anni i prodotti e i sistemi di isolamento termico per facciate Sto vengono sviluppati per soddisfare tutti gli standard di efficienza energetica, combinando perfettamente criteri di ecologia ed economicità. In tutto il mondo con l’impiego dei nostri sistemi di isolamento termico per facciate sono stati risparmiati 55 miliardi di litri di combustibile, pari a 150 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 nell’atmosfera. Un contributo reale per la tutela dell’ambiente e della nostra salute.Prodotti e sistemi di isolamento per facciate Sto: coalizione giallo-verde per l’ambiente. www.stoitalia.it

Costruire con coscienza.

Prodotti e sistemi di isolamentoper facciate StoCoalizione giallo-verde per l‘ambiente

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Styrodur® C è la lastra verde termoisolante di BASF che da oltre 40 anni è la soluzione migliore per un isolamento perfetto, nel pieno rispetto dell’ambiente. Garantita dal marchio di eco-ef cienza del TÜV, è atossica, non contiene CFC, HCFC, HFC e soddisfa tutti i requisiti per isolare in modo eco-sostenibile.

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TRATTAMENTO DELLE COPERTUREIN CEMENTO AMIANTO

POSSIBILITA’ DI FINANZIAMENTI PER IL BANDO REGIONALE SULLA RIMOZIONE DELL’AMIANTO ED INSTALLAZIONE DEL FOTOVOLTAICO

Seguendo le vigenti normative in materia di trattamento del materiale contenente amianto, effettuiamo operazioni di bo-nifica:- RIMOZIONE- SOVRACOPERTURA- INCAPSULAMENTO con apposite vernici

IBATICI GROUP dispone infatti di una decennale esperienza nel trat-tamento delle sostanze pericolose, delle attrezzature necessarie e delle autorizzazioni indispensabili per la bonifica dell’amianto.

IBATICI GROUP è una nuova realtà imprenditoriale formata da un pool di aziende specializzate in vari settori:- BONIFICA del CEMENTO AMIANTO

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IBATICI GROUP è stata volutamente concepita per soddisfare le esigenze di una clientela sempre più attenta alla qualità e all’ambiente ed offrire un unico referente come capo commessa per un servizio chiavi in mano.

MARZO 2011

Supplemento al Numero di gennaio 2011 del Giornale delle Imprese, Reg.Tribunale di Reggio Emilia N. 1165 del 09/05/06.

ECOCASA & ECOIMPRESA EXPO’ 2011: intervista ad Enrico Bini, Presidente di Fiere di Reggio Emilia ... 7

GREEN ECONOMY:dal Rapporto Ervet risultati e prime indicazioni sul settore ..... 9

Ecoabita: da marchio di certificazione a marchio di qualità ............ 11

Energia grigia ed architettura, istruzioni per l’uso ........... 13

PROGETTOABITARE.IT:il nuovo portale della sostenibilità e del benessere .......... 15

Dalla Regione contributi per rimuovere l’amianto e installareimpianti fotovoltaici .................................. 17

Bios di Casalgrande Padana selezionato per l’ADI Design Index 2010 .............................. 19

Laterizio: un settore che ha dato risposte concrete in temadi antisismica ed efficienza energetica .................... 21

Geotermia orizzontale: minor costo di installazione e maggior rendimento .......... 22

Ecovillaggio: un quartiere ad alta efficienza energetica ....... 25

Frame&You: il nuovo brand presentato da I.R.S. spa ........ 27

Come realizzare un impianto di climatizzazione concosti di gestione ed impatto ambientale uguali a zero ........ 28

Case prefabbricate in legno: una valida alternativa al laterizio? ....................... 30

Sistema Aquapanel: libertà progettuale con la tecnologia costruttiva a secco ...... 31

Come ottenere elevati risparmi energetici ed idricianche in abitazioni non certificate in classe A ............. 33

Accordo tra Mondoedile e Ziegelwerk Klosterbeuren ......... 34

Illuminazione pubblica: il futuro nei lampioni a led .......... 35

Rischio “Legionella” per chi ha impianti con sistemi diricircolo per l’acqua calda ............................. 37

Perchè investire nella riqualificazione energetica? ........... 39

Baumit Open-Die Klimafassade: ideale per l’isolamento a cappotto ....................... 40

Microcogenerazione: possibile anche nei piccoli edifici ....... 4137

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“È un’idea geniale, rivoluzionaria quasi, e allo stesso tempo talmente semplice da essere quasi incredibile. Eppure, quando abbiamo accettato la sfida, non tutti erano disposti a credere che si potessero coniugare sostenibilità ambientale delle costru-zioni e business. Le cinque edizioni di Ecocasa & Ecoimpresa Expò dimo-strano che avevamo ragione”.A confermare l’entusiasmo di En-rico Bini, presidente delle Fiere di Reggio Emilia, sulla manifestazione in programma al quartiere reggiano dal 3 al 6 marzo 2011 sono i segnali che arrivano dal mercato dell’edili-zia, tanto privata quanto industriale: “Le abitazioni ecocompatibili, quelle pensate già con l’occhio rivolto ai parametri che la Comunità Europea imporrà a partire dal 2020, sono le uniche che non hanno avvertito una crisi che invece ha colpito molto du-ramente il settore nelle sue espres-sioni più tradizionali. Al di là di una nuova consapevolezza in materia di temi quali impatto ambientale ed energie rinnovabili, questa tendenza è dovuta alla qualità dei materiali e delle tecnologie di costruzione che garantiscono anche un comfort ecce-zionale e costi contenuti”.Costi che, in molti casi, possono essere parzialmente sostenuti da finanziamenti pubblici: “Proprio l’in-terazione tra pubblico e privato sarà l’argomento di alcuni dei dibattiti e dei seminari in programma in questa edizione di Ecocasa. Se, infatti, una manifestazione come questa ha po-tuto trovare terreno fertile per nasce-re e svilupparsi alle Fiere di Reggio

Emilia è anche grazie alla sensibilità nei confronti dell’argomento dimo-strata dagli enti locali a tutti i livelli: dal Comune alla Regione”. E che tra Ecocasa & Ecoimpresa Expò e la Re-gione ci sia un rapporto consolidato lo si intuisce fin dal taglio del nastro: “Ad inaugurare la manifestazione

sarà Gian Carlo Muzzarelli, Assesso-re Attività produttive, piano energe-tico e sviluppo sostenibile, economia verde, edilizia della Regione Emilia-Romagna. Segnale tangibile di una collaborazione che va ben oltre la cortesia istituzionale”.Attenzione al rapporto con le isti-tuzioni e agli aspetti ecologici della manifestazione, ma senza dimen-ticare il business: “I risultati delle

prime quattro edizioni di Ecocasa sono stati davvero incoraggianti, non solo perché abbiamo dato il via alla discussione su certe tematiche per primi in Italia, ma anche da punto di vista della risposta del pubblico. E senza grossi cambiamenti tra le ultime edizioni e quelle precedenti la

crisi del 2008. Basti pensare che solo nel 2010 abbiamo superato i 25mila visitatori, abbiamo avuto più di cento espositori, quasi duemila iscritti ai 25 convegni e seminari che si sono svol-ti durante i quattro giorni di apertura della manifestazione. Sono numeri forti, che puntiamo a migliorare ulte-riormente nell’edizione 2011”.

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Le abitazioni ecocompatibili sono le uniche che non hanno avvertito la crisi

ECOCASA & ECOIMPRESA EXPÒ: COME CONIUGARE SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DELLE COSTRUZIONI E BUSINESSEnrico Bini: i risultati delle prime quattro edizioni sono stati davvero incoraggianti ’

Enrico Bini, Presidente di Fiere di Reggio Emilia

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Il fenomeno della Green Economy ha dato vita nel giro di pochi anni ad un vero e proprio settore di attività. Questo è ancora più evi-dente in Emilia-Romagna dove la Regione è fortemente impegnata per divenire sempre più verde. Più “verde” nelle politiche industriali, abitative, nel modo di produrre, nel modo stesso di vivere dei cittadini e nell’agricoltura, settore le cui imprese hanno un ruolo impor-tante in questo processo. Tutto ciò emerge in modo chiaro dai dati del rapporto Ervet: quasi 2 mila impre-se, circa 230 mila addetti, oltre 61 miliardi di euro di fatturato. “Il rapporto dice chiaramente – afferma Gian Carlo Muzzarelli, Assessore Attività produttive, piano energetico e sviluppo sostenibi-le, economia verde della Regione Emilia-Romagna – che conoscen-za, innovazione, ricerca e qualità ambientale sono e saranno sem-pre più nei prossimi anni elementi chiave per competere. Noi credia-mo fortemente – continua Muz-zarelli – nella sfida dell’economia verde e nel solo 2010 gli investi-menti della Regione sul versante della “green economy” hanno superato i 95 milioni di euro. E’ un impegno che trova riscontro e attuazione nella Rete regionale per l’Alta tecnologia (10 Tecnopoli in Emilia-Romagna, 50 laboratori al loro interno), per la quale stiamo investendo oltre 240 milioni di euro. L’economia verde è una realtà in Emilia-Romagna: in questo senso, le aziende che si

occupano di “Costruire con Clas-se”, per citare il titolo della vostra pubblicazione, hanno una grande importanza. La bioedilizia e l’efficienza energe-tica degli edifici – afferma Muz-zarelli – hanno un ruolo chiave, e tra l’altro sono e saranno decisive per riuscire nell’obiettivo posto dal nuovo piano attuativo triennale

del Piano Energetico Regionale: assicurare il rispetto degli obiet-tivi dell’Unione Europea, ovvero la riduzione del 20% dei consumi energetici entro il 2020. E’ questa convinzione, del resto, che ci ha convinto a destinare nel 2010 circa 26 milioni di euro per la riqualifica-zione energetica degli enti pubblici, 64 milioni di euro per le Aree pro-duttive ecologicamente attrezzate (di cui 53 per progetti energetici e 11 per progetti di riqualificazione ambientale) e 5 milioni di euro per i progetti di filiera nel campo energetico ambientale. Grazie alle

nuove Apea – continua Muzzarel-li – i nostri imprenditori faranno impresa in aree produttive caratte-rizzate da una particolare qualità ambientale, superiore agli standard normativi, ottenuta nel rispetto dei principi di gestione sostenibile e dalla presenza di infrastrutture, dotazioni, impianti e accorgimenti gestionali che garantiscano elevate

prestazioni ambientali. In Emilia-Romagna, c’è sempre più interesse nel produrre, e più in generale vivere, in modo green, rispettando l’ambiente e traendo al contempo nuove opportunità di sviluppo. Nei prossimi anni – conclude Muzzarel-li – concretizzeremo la rivoluzione verde, che diventerà pienamente la rivoluzione industriale del ventune-simo secolo.

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Dal Rapporto Ervet risultati e prime indicazioni sulla caratterizzazione del settore

GREEN ECONOMY: IN EMILIA-ROMAGNA 2 MILA IMPRESE, 230 MILA ADDETTI ED UN FATTURATO ANNUO DI OLTRE 61 MILIARDIMuzzarelli: crediamo fortemente nella sfida dell’economia verde

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Gian Carlo Muzzarelli

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L’esperienza Ecoabita è nata nel 2005 per iniziare un percorso mirato a sensibilizzare i vari attori dell’edili-zia e dell’industria ad esso collegata ad un uso e progettazione più atten-ta dell’energia legata agli edifici. Il marchio, promosso da Acer Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia con il pa-trocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e regione Emilia Roma-gna, hanno dato vita nel 2005 ad Ecoabita un progetto sperimentale per introdurre l’efficienza energetica degli edifici. Parliamo di questa esperienza con l’ing. Luigi Guerra, responsabile Ufficio Energia di Acer Reggio Emilia e l’ing. Alex Lambruschi, direttore di Ecoabita.“Con Ecoabita – afferma Lambru-schi – è iniziato un percorso mirato a sensibilizzare i vari attori dell’edilizia e dell’industria ad esso collegata ad un uso e progettazione più atten-ta dell’energia legata agli edifici. L’iniziativa ha costituito il motore per un profondo rinnovamento cultu-rale e professionale del territorio. Le attività di formazione, informa-zione ed aggiornamento delle varie maestranze, nonché dei cittadini e dei professionisti, ha fatto sì che già nel 2007 il territorio reggiano emergesse in ambito nazionale per interventi sull’efficienza energetica nelle ristrutturazioni (incentivi del 55% sulle ristrutturazioni previsto dalla finanziaria).L’azione di “ammodernamento” energetico – continua Lambru-schi – è continuata negli anni e ha permesso anche alla regione Emilia- Romagna di supportare molto con-cetti tecnici contenuti nella delibera regionale (DAL RER 156/2008) di attuazione dell’efficienza e certifi-

cazione energetica regionale. Ora la sfida è l’ammodernamento del sistema Ecoabita che non deve solo perseverare nell’efficienza energeti-ca degli edifici per la climatizzazione invernale, estiva e acqua calda, ma deve spingersi anche verso altri aspetti energetici e costruttivi degli edifici molto cari ai settori della green economy”.Quale l’evoluzione del progetto “Ecoabita”?“Il marchio di certificazione ener-getica – risponde Guerra – si sta trasformando in marchio di qualità dell’edilizia e questo permetterà di ampliare il campo d’azione. L’in-formazione, l’aggiornamento, e la formazione delle varie maestranze, il dialogo con le imprese nella con-tinua ricerca di soluzioni e tecno-logie per migliorare la sostenibilità (nel senso più ampio del termine) degli edifici stessi avrà una nuova fase anche nell’ottica di rilanciare l’economia locale. Nuovi parametri energetici ed ambientali per gli edi-fici, immobili ad energia quasi zero, uso delle rinnovabili a servizio delle unità immobiliari, nuove tecnologie costruttive (prefabbricazione, uso del legno, posa di impianti ed infissi evi-tando ponti termici) rappresentano lo start up del sistema per continua-re nell’azione di crescita del territo-rio. Se queste sono azioni attuabili nel breve periodo – continua Guer-ra – la creazione di sinergie con il sistema creditizio e finanziario per il rilancio della ricerca e la sperimen-tazione legata alla green economy è il pensiero di azione attuale del sistema Ecoabita, che è anche impe-gnato in bandi nazionali ed europei di finanziamento per l’innovazione e la tecnologia legati al benessere e all’efficienza degli edifici. Si tratta –

conclude Guerra – di “un percorso necessario e virtuoso“ per rilanciare il territorio che ha fatto della soste-nibilità e della green economy un motore di sviluppo”.

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Un progetto nato nel 2005 che ha fortemente rinnovato la cultura del “costruire”

ECOABITA: SVILUPPO DEL MODELLO DI SOSTENIBILITÀ DIFFUSADa marchio di certificazione a marchio di qualità

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Il progetto è promosso da

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Il nuovo sistema Lignatec 200 coniuga in sé le migliori qualità di due materiali: all’interno il legno, che conferisce all’ambiente un’atmosfera particolarmente accogliente, ed all’esterno il PVC, che protegge effi cacemente dalle intemperie - richiedendo inoltre poca manutenzione. Una riuscita combinazione per una qualità dell’abitare più naturale ed attenta al risparmio energetico.

L’EMOZIONE DEL LEGNO, L’AFFIDABILITÀ DELLA TECNOLOGIA.PORTE E FINESTRE SISTEMA LIGNATEC 200L’EMOZIONE DEL LEGNO, L’AFFIDABILITÀ DELLA TECNOLOGIA.

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Fax: 0522 341 631

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info@altainfi ssi.it(Sig.ra Marilena Santi)

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Il nuovo sistema Lignatec 200 coniuga in sé le migliori qualità di due materiali: all’interno il legno, che conferisce all’ambiente un’atmosfera particolarmente accogliente, ed all’esterno il PVC, che protegge effi cacemente dalle intemperie - richiedendo inoltre poca manutenzione. Una riuscita combinazione per una qualità dell’abitare più naturale ed attenta al risparmio energetico.

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In ogni periodo della storia, l’archi-tettura ha rappresentato la testi-monianza concreta dell’incontro tra società, cultura e arte. In ognuna di queste opere s’individuano chia-ramente le strategie compositive e tecniche, per garantire le migliori condizioni di vita possibili per l’epo-ca in cui furono progettate. L’invenzione della macchina a vapore e il suo progressivo miglio-ramento tecnologico hanno con-sentito di ottenere grandi quantità di energia in modo costante: ciò ha reso possibile passare da un’econo-mia esclusivamente agricola, mirata alla sussistenza, ad un’economia del benessere. L’idea di una disponibi-lità infinita delle fonti energetiche ha condotto in seguito ad un uso sconsiderato dell’energia in tutti i settori della nostra vita modificando i rapporti umani ed economici, oltre all’equilibrio climatico. In archi-tettura si sono costruiti edifici con un comfort artificiale indipenden-te dallo spazio e dalla forma, dal ciclo del sole, dalla natura. Uomo e architettura hanno progressivamen-te cominciato ad allontanarsi dal naturale stato delle cose senza ac-corgersene. Si è trascurato un tema antico, oggi straordinariamente attuale: sto parlando del rapporto tra architettura ed energia, che oggi non rappresenta più una scelta, ma una vera e propria necessità. Il rapporto “architettura energia” va affrontato liberandosi dalla retorica della tecnologia e della fisica tecni-ca. Sono questioni interessanti ma parziali e riduttive perché interpre-tano l’energia come una pura que-stione applicativa o, peggio ancora, come una pura questione di calcolo.

Concentrarsi sul calcolo annulla le idee, guardare alle sole questioni tecniche cancella il principio della qualità della vita. Il tema è molto più ampio: come possiamo ripensa-re l’energia nelle nostre abitazioni e quanto questa può essere influen-zata dal progetto, che rappresenta la base di ogni processo costruttivo.Una parte notevole dei flussi di materiale e dei consumi energetici che ne derivano, sorge già durante

la produzione, il trasporto e il rici-clo di un materiale da costruzione: questa energia nascosta, che non vediamo, è definita “energia grigia”. In un momento in cui si sta ragio-nando su una rilevante riduzione dei consumi nella fase di gestione dell’edificio, l’energia grigia acquisi-sce un’importanza crescente. Que-sta energia può assumere valori, in edifici ad alta efficienza, fino a dieci volte superiori rispetto alla fase del-la gestione. La ricerca del progetto

si dovrà pertanto orientare verso le continue trasformazioni della mate-ria che rimangono completamente nascoste ai nostri occhi, abituati come siamo a vedere le cose misu-rabili e quantificabili. Prendiamo ad esempio la ceramica: con l’energia viene estratta l’argilla, con l’energia fabbricata la ceramica, poi montata nell’architettura, successivamente demolita e il macinato ritorna ad essere materiale da costruzione.

Ogni volta che la materia cambia forma contiene in sé un potenziale di energia, su cui è necessario inda-gare. Questo rapporto tra la forma dei materiali e l’energia potenzia-le in essi contenuta porterà in un futuro non troppo lontano a diverse modalità di ideazione e costruzione dell’architettura.

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Il parere dell’esperto

ENERGIA GRIGIA ED ARCHITETTURA, ISTRUZIONI PER L’USOdi Andrea Rinaldi: Architetto, Direttore Centro Architettura Energia - Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara

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Andrea Rinaldi

L’energia grigia può assumere valori, in edifici ad alta efficienza, fino a dieci volte superiori rispetto alla fase di gestione

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Pensato per l’isolamento, approvato dalla natura.

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Molteplici sono i Portali web in Italia rivolti al mondo dell’edilizia. Tuttavia non sono presenti iniziative specifi-catamente rivolte al mondo dell’edi-lizia sostenibile, al risparmio energe-tico, alla salubrità ed al benessere.A colmare questa lacuna ci ha pen-sato Keymedia Group srl, azienda specializzata in progetti per lo sviluppo d’impresa e del territorio, che presenta ad Ecocasa &Ecoimpre-sa Expò 2011, il nuovo portale web www.progettoabitare.itMolteplici gli obiettivi che si pone l’iniziativa. Tra questi:• Affermare la cultura della soste-nibilità, del risparmio energetico e del “vivere meglio”, incentivando l’uso di materiali salubri, naturali ed innovativi.• Presentare Progetti architettonici innovativi e sostenibili nonchè ricer-che del mondo scientifico,• Agevolare gli studi di Progettazio-ne e le imprese edili nell’individua-zione delle migliori tecniche costrut-tive, dei materiali, delle aziende produttrici e delle dotazioni impian-tistiche degli edifici.• Supportare l’azione di Istituzioni ed Enti pubblici per incentivare un nuovo modo di costruire, la realiz-zazione di quartieri ecosostenibili ed una nuova Edilizia Sociale.• Informare sulle iniziative (Conve-gni, Seminari, Corsi, Eventi) rivolte alla sostenibilità ed il benessere che si realizzano in Emilia-Romagna.Il Portale web ProgettoAbitare.it ha due importanti rubriche:la prima, realizzata in collaborazio-ne con la Fondazione degli Architetti

di Reggio Emilia, riguarda l’illustra-zione di progetti (relativi a edifici nuovi ed esistenti) con soluzioni innovative rivolte alla sostenibilità realizzati in Emilia-Romagna .La seconda rubrica, curata dal “Cen-tro Architettura ed Energia” dell’Uni-versità di Ferrara, diretto dall’Arch.

Andrea Rinaldi, sarà dedicata alla presentazione di Studi e Ricerche.ProgettoAbitare.it dedicherà poi uno spazio alle soluzioni riguardanti il “living”: ogni ambiente della nostra abitazione deve essere concepito scegliendo prodotti (mobili, elet-trodomestici, accessori, ecc.) ed impianti per una casa in cui vivere

meglio (in modo salubre e confor-tevole) rispettando l’ambiente e la persona. In questo contesto si inse-riscono nuove linee di arredamento, di prodotti/impianti, coerenti con i principi sopra descritti, che in modo graduale si stanno affacciando sul mercato. Il Portale, che ha ottenuto

il patrocinio di molteplici Ordini e Collegi Professionali di Reggio Emilia (Architetti, Ingegneri, Geometri, Periti) vuole divenire un importante strumento d’informazione ed aggior-namento per Progettisti, Tecnici ed operatori del settore.

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Collaborazione tra Keymedia Group, Fondazione Architetti di Reggio Emilia e “Centro Architettura Energia” dell’Università di Ferrara

PROGETTOABITARE.IT: IL NUOVO PORTALE WEB DELLA SOSTENIBILITÀ E DEL BENESSEREL’iniziativa ha ottenuto il Patrocinio di diversi Ordini e Collegi Professionali

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La Regione Emilia-Romagna ha aperto un bando per nove milioni di euro

CONTRIBUTI PER RIMUOVERE L’AMIANTO E INSTALLARE IMPIANTI FOTOVOLTAICI Mauro Carretti (Studio Alfa) illustra le caratteristiche del bando

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La Regione Emilia-Romagna ha stanziato nove milioni di euro per la rimozione dell’amianto e l’installa-zione di impianti fotovoltaici attra-verso un bando rivolto alle piccole e medie imprese emiliano-romagnole. Tra gli obiettivi del bando quello di favorire e promuovere la qualifi-cazione ambientale ed energetica del sistema produttivo regionale favorendo la rimozione dell’amianto, la coibentazione e l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici.Chiediamo a Mauro Carretti, Presidente di Studio Alfa, di meglio illustrarci le caratteristiche e le fina-lità del bando. “L’obiettivo del bando – spiega Carretti – non è solo quello di riqualificare, attraverso gli strumen-ti di sostegno finanziario, a livello ambientale gli edifici del mondo del lavoro che presentano coperture in amianto, ma anche di sostenere interventi finalizzati a promuovere il risparmio energetico. Tali interventi possono essere indirizzati su due fronti: sul fronte dell’autoproduzio-ne di energia elettrica agevolando l’installazione di impianti fotovoltaici di nuova tecnologia e progettati per l’autoconsumo e sul fronte dei con-sumi legati alla climatizzazione sia invernale che estiva sommando alle agevolazioni nazionali già presenti anche un contributo a fondo perdu-to”.Quali aziende possono parteci-pare al bando e quale l’ammon-tare dei contributi?“Possono accedere ai contribu-ti – risponde Carretti – le piccole e medie imprese aventi sede legale e/o operativa in Emilia-Romagna

appartenenti alle categorie ATECO 2007 sezioni B-C-F-G-H-I-J-L-M-N-Q-R-S (che siano attive e non si trovino in stato di liquidazione e/o in stato fallimentare, ed aventi una situazione di regolarità contributiva, oltre a rispettare le norme di sicu-rezza sui luoghi di lavoro e di tutela ambientale. Il regime di aiuto sarà per progetti non inferiori a 100.000,00 Euro e sarà comunque finanziabile per un

importo massimo di 150.000,00 Euro”.Quali le modalità ed i termini di partecipazione? Le aziende – precisa Carretti – do-vranno trasmettere domanda di contributo, tramite posta elettronica certificata e trasmissione della copia cartacea per raccomandata, pena la non ammissibilità delle stesse, nel periodo intercorrente tra il 1° aprile 2011 e le ore 16 del2 maggio 2011.Le aziende dovranno indicare le scelte di finanziamento che inten-

dono operare secondo le seguenti modalità: a) interventi di rimozione e smal-timento amianto + interventi di coibentazione degli edifici climatiz-zati + interventi per l’installazione e messa in esercizio di impianti fotovoltaici; b) interventi di rimozione amianto + interventi di coibentazione degli edifici climatizzati (con spese di installazione e messa in esercizio dell’impianto fotovoltaico totalmente a carico dell’impresa senza alcun contributo regionale); c) interventi di rimozione amianto + interventi per l’installazione e messa in esercizio di impianti fotovoltaici; d) interventi di rimozione amianto (con spese per l’installazione e mes-sa in esercizio dell’impianto fotovol-taico totalmente a carico dell’impre-sa senza alcun contributo regionale).Le domande presentate saranno va-lutate essenzialmente in base ai ri-sultati che gli interventi da realizzare avranno in termini di innalzamento della tutela ambientale, di risparmio energetico e di valorizzazione delle fonti rinnovabili.” Quale il ruolo di Studio Alfa nell’ambito del bando? “Studio Alfa – risponde Carretti –, grazie al proprio staff tecnico è in grado di supportare le aziende, nella richiesta di finanziamento e nella predisposizione dei progetti di carattere integrato richiesti dalla Regione Emilia-Romagna nonché nella predisposizione delle domande di autorizzazione, dei collaudi e del-le perizie giurate di cui al presente bando”.

Mauro Carretti

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L’ Osservatorio Permanente del Design ADI ha selezionato per la pubblicazione sull’ADI Design Index 2010 il prodotto Bios Antibacterial Ceramics di Casalgrande Padana.L’ADI Design Index 2010 rappresenta il terzo e ultimo volume nel percorso triennale che raccoglie i selezionati per la XXII edizione del Premio Com-passo d’Oro ADI.Il premio, che è divenuto negli anni il più prestigioso riconoscimento della qualità produttiva e progettuale di beni, servizi e sistemi del design italiano, in oltre cinquant’anni ha costruito la più grande Collezione Storica del Design, dichiarata nel 2004 “bene di interesse nazionale” (D.M. 22.04.2004).La selezione annuale è stata condot-ta su più di 2.000 prodotti presentati secondo una rigorosa metodologia di lavoro ed esclusivi criteri di merito dall’Osservatorio Permanente del Design ADI composto da circa 200 esperti, organizzati in commissioni che operano su tre diversi livelli: commissioni territoriali, commissioni tematiche, commissione di selezionefinale. Questo importante risultato, conseguito con un prodotto ad alto contenuto tecnico-prestazionale, va ad aggiungersi ai numerosi premi e certificazioni di qualità ottenuti da Casalgrande Padana in cinquant’an-ni di attività. Riconoscimenti che testimoniano non solo l’impegno costante dell’azienda sul piano della ricerca e dell’innovazione, ma anche la sua particolare sensibilità nei confronti di temi quali la crescita consapevole, lo sviluppo sostenibile, la salvaguardia dell’ambiente e la responsabilità sociale d’impresa.

Bios è una linea di piastrelle in gres porcellanato a tutta massa pienamente vetrificato con elevate proprietà antibatteriche, sviluppata sulla base di una ricerca effettuata in collaborazione con il Dipartimento di scienze Biomediche, sezione di microbiologia, dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.Ne parliamo con Franco Manfre-dini - Presidente di Casalgrande Padana.“Il prodotto – spiega Manfredini – sottoposto a severe prove di labora-torio è risultato altamente efficace, in quanto capace di abbattere al 99,9% (valori inferiori al 90% non vengono nemmeno presi in conside-razione dalla Comunità Scientifica) i quattro principali ceppi batterici: Staphylococcus aureus, Enterococcus faecalis, Escherichia coli e Pseudo-monas aeruginosa. Questi batteri sono i principali responsabili delle infezioni che si registrano in ambito ospedaliero. Li abbiamo adottati come indicatori standard perché sono i più aggressivi e in alcuni casi risultano super resistenti anche agli

antibiotici.Questi risultati – continua Manfredini – documentati dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia testimoniano le straordinarie possibi-lità applicative del prodotto in tutti i campi di utilizzo dove siano richieste elevate prestazioni di igiene, pulizia, sicurezza e facilità di manutenzione, quali: strutture sanitarie, laboratori di ricerca, asili nido, scuole, piscine, impianti sportivi, centri benessere, spogliatoi, locali di servizio, cucine private e collettive, mense, ristoranti, industrie agro-alimentari, etc.Bios è disponibile in tutte le serie della linea Marmogres e può essere utilizzato anche in qualsiasi altro contesto abitativo dove si vogliano integrare le già notevoli caratteristi-che tecniche del grès porcellanato di Casalgrande Padana con queste ulteriori proprietà.Anche sul piano estetico – conclude Manfredini – non esistono vincoli: finiture, colori e formati possono essere selezionati in funzione delle specifiche esigenze di progetto”.

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Importante riconoscimento per Casalgrande Padana

BIOS, IL GRÈS PORCELLANATO CHE ELIMINA I BATTERI È STATO SELEZIONATO PER L’ADI DESIGN INDEX 2010Particolarmente utile per strutture sanitarie, asili, scuole, piscine e locali ad uso collettivo

Alcune applicazioni di Bios

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Siamo coscienti che ad oggi la crisi non è ancora superata, forse “con-sapevolizzata” ma non completa-mente assorbita. Le forti trasforma-zioni di mercato e legislative degli ultimi anni hanno fatto vacillare molti equilibri ritenuti consolidati e quasi inamovibili soprattutto in ambito costruttivo ovvero nel settore dell’edilizia.Ne parliamo con l’ing. Michele Destro, Responsabile Area Tecnica di Gruppo Stabila (www.grupposta-bila.it).“I cambiamenti sul fronte economi-co – afferma Destro – hanno avuto una particolare rilevanza soprattutto nella filiera “del costruire”, che dopo un primo momento di smarrimen-to ha reagito sul fronte aziendale. Consapevoli che la crisi non era di fatto congiunturale, abbiamo razio-nalizzato la capacità produttiva ed adottato, come necessario, un’at-tenta e selettiva politica di conteni-mento dei costi. Si è quindi – conti-nua Destro – impostato il mercato futuro sulla qualità del prodotto e dell’organizzazione al servizio del prodotto medesimo: dunque capa-cità di investire per innovare. Anche se questo certamente non basterà. Il settore dovrà riprendere con convin-zione il cammino delle aggregazioni industriali per conseguire la vitale razionalizzazione delle fonti produt-tive. Come in tutti i settori capital-in-tensive, l’imperativo del futuro sarà ottimizzare”.Come si pone il laterizio di fron-te alle più importanti innovazio-ni legislative ovvero antisismica ed efficienza energetica?“Sul fronte normativo, in Italia, la

sismica e l’efficienza energetica – risponde Destro – hanno mono-polizzato l’attenzione andando a mutare non solo le regole ma anche gli approcci della progettazione e della cantieristica. Nuovi sistemi di calcolo e nuovi limiti hanno di fatto scombinato gli automatismi di molti operatori del settore che, molto spesso, hanno trovato nel “lateri-zio” un valido sostegno. In questo il settore laterizio, oltre a prodotti che puntualmente rispondevano alle mutazioni legislative, ha dato prova di estrema valenza tecnica attraverso la consulenza, il supporto alla progettazione, l’assistenza in cantiere dove richiesto, ed i servizi post-vendita che hanno fornito otti-mi e riconosciuti riscontri. Riscontri che sono stati recepiti anche a livello normativo, dove negli ultimi anni il laterizio ha creduto ed investito molto dando un’impronta fondamentale al settore Ricerca & Sviluppo soprattutto sul tema del risparmio energetico, introducendo nuovi prodotti e concetti quali la massa (inerzia termica), lo sfa-samento e l’attenuazione, ormai entrati nel gergo quotidiano. Concetti che sono riusciti a cor-reggere – continua Destro – un errore che immancabilmen-te si commetteva negli ultimi anni: identi-ficare il risparmio energetico con il mero valore della trasmittanza termi-ca (convinti che il parametro rappre-sentasse una con-dizione necessaria e

sufficiente per raggiungere l’obietti-vo). Si è visto che non era cosi. Nel tempo ci si è resi conto che il tema richiedeva un’analisi più ampia sia in termini di fenomeni fisici sia nell’arco temporale da considerare. Prendere un po’ troppo fedelmente il modello dei paesi nord-europei ci ha portato a non valutare l’altra faccia della medaglia, il sole (ricor-diamoci che nell’estate del 2006 i consumi energetici in Italia hanno superato quelli invernali). In questo, e non solo, il “Costruire in Laterizio” ha dato un fondamentale contributo per allineare il tiro”.

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La

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Ricerca & Sviluppo ed assistenza progettuale/cantieristica il vero valore aggiunto

LATERIZIO: UN SETTORE EVOLUTO CHE HA DATO RISPOSTE CONCRETE IN TEMA DI ANTISISMICA ED EFFICIENZA ENERGETICAMichele Destro (Gruppo Stabila): i consumi energetici estivi spesso non sono inferiori a quelli invernali

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Per riscaldare le abitazioni esistono diverse soluzioni sul mercato. Nella scelta della giusta soluzione im-piantistica, entrano in gioco diversi aspetti, come il costo di investimen-to, montaggio e manutenzione, la disponibilità dell’energia che alimenta l’impianto, l’affidabilità e la longevità del sistema, senza dimenticare il costo di gestione e soprattutto la qualità del comfort abitativo ottenuto. Tra gli impianti ad energie rinnovabili, la pompa di calore geotermica orizzontale DEX è utilizzabile ovunque, senza che ci siano terreni vocati, per tutto l’arco dell’anno, di giorno e di notte - con-trariamente al sole ed al vento - e senza problemi di rifornimento - a differenza della biomassa.“Utilizzando un impianto geotermi-co, il calore della Terra diventa una fonte di energia naturale ed un al-leato strategico per l’ottenimento di un comfort sostenibile e soprattutto economico” afferma Cesare Sirot-ti, titolare di Vitanova, specializzata nella consulenza e progettazione di edifici ecosostenibili e concessio-nario del marchio Sofath, azienda multinazionale francese presente nel settore della geotermia da oltre 25 anni.Come funziona il riscaldamento tramite pompa di calore geoter-mica orizzontale DEX?“Il principio del riscaldamento geotermico è oggi ben conosciuto.

La terra costituisce una formidabile riserva di calore, incessantemente rinnovata da sole, pioggia e dagli effetti del vento. Il principio della geotermia consiste nel recuperare le calorie presenti nel suolo per tra-sferirle nell’edificio. Questo calore è presente in tutti i terreni a poche decine di cm di profondità. Grazie alla geotermia, è possibile gode-re di un sistema di riscaldamento basato su tecnologie d’avanguar-dia che garantisca alte prestazioni e comfort. Il calore si diffonde in modo naturale ed omogeneo in tut-to l’edificio ed è possibile modulare a volontà la temperatura di ogni locale. All’esterno, l’estetica del giardino non subisce alcun cambia-mento. La gamma Caliane utilizza, per captare il calore del terreno, la ventennale ed affidabile tecnologia geotermica Sofath SINGLE DEX (Di-rect Expansion): in pratica un fluido frigorifero inserito nella captazione orizzontale sotto il giardino, che funge da evaporatore, e un circuito idraulico interno alla casa per la diffusione del calore. Quest’ultimo viene dunque prelevato dal suolo per mezzo di una rete di sensori in rame di qualità frigorifera, rivestiti in polietilene, a forma di serpentina, interrati nel giardino ad una pro-fondità di circa 60/120 cm, su una superficie di dimensione sostanzial-mente identica rispetto alla super-ficie da riscaldare (da 100 a 120%).

All’interno della casa, un sistema idraulico tradizionale a bassa tem-peratura (impianto a pavimento) o media temperatura (radiatori-fan coil max T 45°) provvede al riscalda-mento della stessa. Questo sistema offre numerosi vantaggi rispetto a quelli tradizionali: no perforazioni, riduzione del 50% della superficie di captazione orizzontale, adozione di un fluido frigorifero ecologico R410/a ad elevate caratteristiche termodinamiche, rispettoso dell’am-biente riducendo le emissioni di CO2,compressore Scroll di ultima generazione, più performante e più silenzioso, produzione di ACS sanitaria a 65° attraverso circuito frigorifero speciale con bollitore da 300 lt, inversione frigorifera per gestire la climatizzazione estiva e – conclude Sirotti – riscaldamento della piscina attraverso uno speciale scambiatore frigorifero”.

Utilizzabile per sistemi di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria (ACS)

GEOTERMIA ORIZZONTALE AD ESPANSIONE DIRETTA (DEX): MINOR COSTO DI INSTALLAZIONE E MAGGIORE EFFICIENZA RISPETTO ALLA TECNOLOGIA TRADIZIONALE

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Ogni Kw consumato per il funzionamento di una pompa geotermica equivale a 3/4 Kw di calore utile per la casa

www.vita-nova.it

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L’Ecovillaggio di Montale Rangone, in provincia di Modena, è un pro-getto immobiliare che si sviluppa su un’area di circa sei ettari; è un quartiere concepito in base ad un approccio bioclimatico che unisce la tradizionale cultura dell’abitare ad una nuova e necessaria cultura della sostenibilità ambientale. Le prime abitazioni sono in corso di costruzio-ne ed è prevista la consegna entro la fine dell’anno.Ecovillaggio è stato realizzato da un gruppo di lavoro interdisciplina-re che dopo un’attenta analisi del territorio, delle condizioni climatiche e delle assonometrie solari, ha scru-

polosamente disposto i fabbricati all’interno dell’area oggetto dell’in-tervento. Il cuore di Ecovillaggio è sicuramen-te il parco attorno a cui si sviluppano tutte le residenze. Una progettazio-ne bioclimatica non può prescindere dalle piante: la vegetazione rappre-senta uno dei materiali biologici più importanti per controllare il clima degli spazi esterni e per questo motivo i progettisti hanno scelto il “verde” come elemento caratteriz-zante il progetto”. Le residenze (da villette monofami-liari ad edifici plurifamiliari) sono

posizionate sui lati del parco, con un sistema “a corte interna”, per rendere qualitativamente migliore e più fruibile il verde comune.Altro elemento fondamentale del progetto è la luce. Luce utilizzata come fonte energetica in tutte le sue possibili applicazioni: pannelli solari termici, fotovoltaici, ma anche giar-dini d’inverno, logge areate d’estate e serre scaldate dal sole d’inverno.Ecovillaggio è concepito anche come un quartiere autosufficiente con servizi fondamentali per la comuni-tà, come l’asilo nido Terramare, con ambienti progettati per ottenere la certificazione energetica in classe A,

come la “Piazza” su cui si affacce-ranno servizi commerciali e percorsi ciclopedonali immersi nel verde.Chiediamo a Paolo Cocconi di Enertech srl (tel. 0522-955037), a cui è stata affidata la gestione impiantistica della prima palaz-zina, quali tecnologie sono state messe in campo per ottenere edifici ad alta efficienza energe-tica.“Tutti gli edifici di Ecovillaggio sono ecocompatibili e riducono i consumi energetici al minimo. Da un punto di vista impiantistico, sono state messe in campo le tecno-

logie più innovative per garantire le prestazioni energetiche richieste: im-pianti di riscaldamento a pavimento, pannelli fotovoltaici per la produ-zione di energia elettrica, impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria. Pompe di calore aria/acqua ad alta efficienza, inserite in impianti centralizzati, si occuperanno del riscaldamento e del raffrescamento.Inoltre, abbiamo installato un effi-ciente sistema di VMC (ventilazione meccanica controllata), tecnologia che consente di ottenere in modo continuo e controllato il ricambio d’aria necessario a far “respirare”

l’abitazione, agendo significativa-mente sulla riduzione dell’umidi-tà relativa e sull’incremento del comfort abitativo. Infine – conclude Cocconi – è stato predisposto un efficace sistema di contabilizzazione dei consumi energetici con possibili-tà di controllo a distanza”.

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Il progetto immobiliare si sviluppa su un’area di sei ettari a Montale Rangone (MO)

ECOVILLAGGIO: UN QUARTIERE AD ALTA EFFICIENZA ENERGETICA Enertech coinvolta nella gestione impiantistica

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A sinistra:Immagine di una palazzina in consegna entro il 2011

A destra:Un’immagine renderizzata dall’altodi Ecovillaggio

[email protected]

tel: 059.216661 cell: 335689965

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ISOLANTI ITALIANI É UN’AZIENDA DEL GRUPPO

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Una passione per i serramenti iniziata oltre 35 anni fa, quando Nardo Bonini decise di iniziare a produrre zanzariere. In pochi anni I.R.S. - questo è il nome dell’azien-da - si è sviluppata rapidamente operando sia sul mercato nazionale che estero.Alla fine degli anni 90, con l’in-gresso in azienda dei figli Simone ed Emiliano ai quali il padre aveva trasmesso questa passione, I.R.S iniziò il suo cammino nell’ambito dei serramenti producendo tapparelle in alluminio e acciaio coibentato.E’ in quel periodo che inizia una costante attività di ricerca e studio sulla progettazione di serramenti, componenti essenziali della casa, di quel luogo magico che ci coinvolge e avvolge allo stesso tempo, in cui realizziamo i nostri sogni.Nel 2010 la svolta. Viene presentato il nuovo brand “Frame&You” che contraddistingue oggi una vasta gamma di prodotti.Per saperne di più ne parliamo con il Direttore Commerciale, Alberto Anceschi.“L’impegno dell’azienda – afferma Anceschi – è innanzitutto quello di presentarsi sul mercato garantendo standard elevati di qualità, prodotti ecocompatibili, componenti che ri-spettino l’ambiente e, infine, innova-zioni tecnologiche che migliorano il comfort delle abitazioni.La filosofia di Frame&You è quella di assicurare prodotti che coniughi-no perfettamente qualità ed esteti-ca”.I vostri Prodotti sono in PVC. Quali le caratteristiche, anche rispetto alle politiche ambientali di questo materiale?

“Il PVC – risponde Anceschi – è una scelta efficiente ed ecologica. Da circa vent’anni, il PVC è uno dei ma-teriali più studiati dal punto di vista dell’ecocompatibilità. Infatti gli studi di LCA (Life Cycle Analysis) confer-mano che la produzione del PVC e i suoi manufatti rispettano l’ambien-te, proprio perché essendo composti per il 50% di materia prima rinno-vabile (il sale) riducono il consumo e l’utilizzo di risorse naturali e le emissioni di CO2 anche nella fase di smaltimento.Con i serramenti in PVC realizzati da Frame&you è possibile poi ottenere sia un elevato isolamento acustico per un miglior comfort abitativo sia un efficace isolamento termico per grandi risultati in tema di risparmio energetico. I nostri serramenti, gra-zie ad anni di impegno nella ricerca, consentono di avere massima resi-stenza alle intemperie ed un’assolu-ta tenuta alle pressioni del vento”. Come si caratterizza la Vo-

stra offerta a livello di prodotti?“Frame&You – afferma Anceschi – è in grado di rispondere ad ogni esi-genza di progettisti e costruttori, con una vasta gamma di prodotti: porte, finestre, scorrevoli, scuri, persiane, monoblocchi coibentati, tapparelle, accessori per automazioni e zan-zariere, oltre a tutti gli accessori ad essi connessi. Su ogni prodotto il cliente può scegliere tra modelli diversi. Siamo in grado di fornire ai nostri clienti un servizio completo:vogliamo essere un punto di riferi-mento sul territorio emiliano, della bassa lombardia e del basso Veneto. Una realtà dove Progettisti, imprese edili ed anche consumatori finali possano trovare prodotti di qua-lità ed una qualificata assistenza. Ricordo – conclude Anceschi – che sul nostro nuovo sito web www.frameandyou.it è possibile reperire informazioni e schede tecniche sulla gamma dei nostri prodotti”.

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I.R.S. spa di Campagnola Emilia (RE) si propone sul mercato con il nuovo “brand”

FRAME&YOU: L’AZIENDA PRODUTTRICE DI FINESTRE, PERSIANE, TAPPARELLE E PORTE VICINO A… CASA TUA!Qualità e Tecnologia al servizio di progettisti ed imprese edili

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Oggi è possibile progettare e co-struire edifici dotati di impianti di climatizzazione con costi di gestione praticamente nulli ed un impatto zero sull’ambiente circostante.Vivere in un’abitazione che produce più energia di quanta effettivamen-te ne consuma non è più un’utopia, ma una realtà concreta anche nel nostro territorio.Come è possibile raggiungere questo risultato? Con una progetta-zione avanzata che utilizzi le nuove tecnologie in campo geotermico, fotovoltaico, solare termico, eolico, integrandole tra loro, per ricavare gratuitamente dall’ambiente l’ener-gia necessaria al funzionamento dei nostri impianti.Ne parliamo con Fabrizio Ferretti di Enertech srl (www.enertechsrl.net), azienda reggiana specializ-zata nella realizzazione di impianti termoidraulici ad alta efficienza energetica.Quali tecnologie è possibile mettere in campo per costruire impianti a zero costi di gestio-ne?“Lo sfruttamento di diverse fonti rinnovabili rappresenta la solu-zione ideale. Un esempio fra tutti: sfruttare la tecnologia geotermica tramite una pompa di calore ad alta efficienza, riscaldare l’edificio mediante pannelli radianti a bassa temperatura e integrare l’impianto con pannelli fotovoltaici per ricavare l’energia necessaria al suo funzio-namento”.La geotermia rappresenta quin-

di la tecnologia “cuore” dell’im-pianto a costo ed impatto zero?“Certamente – risponde Ferretti. La pompa di calore, geotermica o ad aria, rappresenta il motore dell’im-pianto di climatizzazione. Le pompe di calore non sono altro che mac-chine in grado di produrre, in virtù di un ciclo termodinamico, caldo e freddo in base alle nostre necessità.Un impianto geotermico dimensio-nato a regola d’arte è più sufficiente a garantire l’energia necessaria all’edificio, senza installare caldaie per il riscaldamento. In inverno solo il 25% dell’energia occorrente per riscaldare gli edifici proviene dalla rete elettrica: circa il 75 %, infatti, è ricavato dal terreno. Grazie allo sviluppo di sofisticate tecnologie – continua Ferretti – sono oggi disponibili sul mercato pompe di calore particolarmente efficienti caratterizzate da un COP (Coefficient of Performance) dav-vero elevato e superiore a quattro. Non tutti sanno che il COP indica il rapporto tra l’energia termica presa dall’ambiente e l’energia elettrica consumata: questo significa che per ogni kWh di energia assorbita la nostra pompa di calore ne restitui-sce, sotto forma di caldo o freddo, quattro all’ambiente. Un’unica mac-china, quindi, in grado di assicurare il riscaldamento, il raffrescamento dell’abitazione, oltre alla produzio-ne di acqua calda sanitaria.Altro aspetto da non sottovalutare è la vita media di una pompa di calore, che si stima essere pari ad

almeno il doppio delle vita media di una caldaia, con interventi di manu-tenzione praticamente inesistenti”.Elemento chiave di un impianto a costo zero è anche l’integra-zione con un sistema solare fotovoltaico? Come scegliere la giusta tipologia di pannelli?“I pannelli fotovoltaici si distinguo-no, in base alla loro tecnologia di produzione, in pannelli al silicio mono o poli cristallino, pannelli al silicio amorfo, pannelli con tecnolo-gia CIS. Maggiore è la purezza del materiale, maggiore è il rendimento in termini energetici. In genere, si va da un rendimento ottimale dei

Grazie ad una progettazione avanzata che sfrutta le diverse energie rinnovabili

COME REALIZZARE UN IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE CON COSTI DI GESTIONE ED IMPATTO AMBIENTALE UGUALI A ZEROEnertech illustra le tecnologie chiave di un possibile intervento

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Pompa di calore geotermica

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pannelli al silicio monocristallino, che si aggira intorno al 15%, ad un più scarso rendimento dei pannelli in silicio amorfo (6%). La tecnologia CIS è una delle più innovative sul mercato: test di laboratorio mo-strano un rendimento pari al 18% e a mio avviso rappresentano una scommessa per il futuro, una nuova strada per la costruzioni di moduli fotovoltaici economici ma efficienti”.Quanta energia elettrica riesce a produrre un impianto fotovol-taico?“La produzione elettrica annua di un impianto fotovoltaico è influen-zata da una serie di fattori quali l’irraggiamento solare annuale del luogo in cui viene installato, l’orien-tamento, l’angolo d’inclinazione dell’impianto ed eventuali ombre temporanee, le prestazioni e la resa dei moduli fotovoltaici, dell’inverter e degli altri componenti dell’impian-to. Senza dimenticare le condizioni operative dei moduli (con l’aumento della temperatura di funzionamento,

ad esempio, diminuisce l’energia prodotta). In Italia, un impianto da 1 kWp produce mediamente una quantità di energia annua compresa tra i 1.000 (regioni settentrionali) e i 1.300 kWh (Sicilia e Sardegna)”.Alla luce del nuovo Conto Ener-gia 2011-2013, quali sono gli in-centivi per la realizzazione di un impianto ad energie rinnovabili?“Il 24 Agosto scorso è stato pubbli-cato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro dello Sviluppo Economi-co che regola le tariffe incentivanti da riconoscere alla produzione di energia elettrica ottenuta da im-pianti fotovoltaici che entreranno in servizio nel triennio 2011-2013.Il decreto prevede che possano be-neficiare delle tariffe incentivanti gli impianti che entrano in esercizio a seguito di interventi di nuova costru-zione, rifacimento totale o poten-ziamento e che appartengano a 4 categorie: impianti solari fotovoltai-ci; impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative; impianti a

concentrazione; impianti fotovoltaici con innovazione tecnologica.Per gli impianti solari fotovoltaici, è stata prevista un’incentivazione compresa, a seconda dei vari casi, tra 0,29 euro e 0,40 euro per ogni kWh di energia prodotta. Per impianti integrati con caratteri-stiche innovative, si intendono quelle installazioni che utilizzano moduli e componenti speciali espressamente realizzati per integrarsi e sostituire elementi architettonici. In tal caso – conclude Ferretti – è stata prevista un’incentivazione compresa tra 0,37 euro e 0,44 euro”.

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Vivere in unaabitazione che produce più energia di quanta effettivamente ne consuma non è più un’utopia, ma una realtà concreta anche nel nostro territorio

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Tecnologia, comfort e risparmio energetico

CASE PREFABBRICATE IN LEGNO: UNA VALIDA ALTERNATIVA AL LATERIZIOMarini (Tecnocomfort Case): i tempi di realizzazione sono quantificabili in 3-4 mesi di cantiere ed i costi sono certi

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Le case prefabbricate in legno rap-presentano una valida alternativa all’edilizia classica in muratura e in cemento. Rispetto alle abitazioni più tradizionali, consentono di avere co-sti certi e tempi di costruzione brevi e ben definiti.È un settore che, nonostante i pre-giudizi iniziali, ha avuto negli ultimi anni anche in Italia un intenso svi-luppo, in virtù di una grande libertà progettuale e costruttiva.Ma cosa s’intende con il termine “prefabbricato”?Ne parliamo con un esperto, Marco Marini, direttore commerciale di Tecnocomfort Case (www.tecnocom-fortcase.it), azienda di Reggio Emilia con esperienza decennale nella realizzazione di case prefabbricate

in legno.“Un edificio prefabbricato - afferma Marini - altro non è che una struttu-ra/involucro scomposta nelle pareti e nei principali elementi costruttivi (solai, travi, tetto), appositamente creati per moduli in fabbrica, con l’obiettivo di essere assemblati e rimontati in cantiere realizzando un’abitazione finita e compatta.Il legno è un materiale naturale, ecologico, biodegradabile, con una grande elasticità, capacità portante e resistenza strutturale. Una parete in legno spessa 25 cm isola quanto una parete in muratura spessa 60

cm. Esiste infatti un concreto guada-gno di superficie abitativa rispetto alle costruzioni in muratura, grazie alle pareti dagli spessori contenuti ma altamente performanti.Le case prefabbricate in legno - con-tinua Marini - rappresentano quindi la soluzione ideale per ottenere una casa confortevole e a basso consu-mo energetico”.Quali i principali elementi co-struttivi alla base di una casa prefabbricata in legno?“I materiali, i componenti e gli impianti utilizzati nelle nostre abi-tazioni sono il frutto delle migliori e più moderne tecnologie presenti sul mercato. Gli elementi struttu-rali sono in legno lamellare per il metodo di costruzione “a telaio” e

in pannelli X-Lam (pannelli di legno di abete incollati ad assi incrociati) per il metodo costruttivo “a pannello pieno”, entrambi sicuri ed antisi-smici. Gli isolanti utilizzati nelle intercapedini, come la lana di roccia o la fibra di legno, hanno ottimi coefficienti di trasmittanza termica ed acustica. L’impianto di riscaldamento è costi-tuito da pannelli radianti in bassa temperatura, a pavimento o a pa-rete. Per quanto riguarda l’impianto idrico/sanitario, Tecnocomfort Case utilizza caldaie a condensazione a basse emissioni e a consumi ridotti

di energia, ma può prevedere anche l’installazione e la realizzazione di impianti geotermici, solare termici, fotovoltaici e di micro-cogenerazio-ne. L’impianto elettrico viene deciso e progettato con il cliente, offrendo un supporto tramite operatori spe-cializzati in grado di consigliare le soluzioni più opportune”.Esistono vantaggi tangibili an-che in termini economici? Ci può dare qualche indicazione sui tempi di realizzazione? “Le nostre case prefabbricate consentono di risparmiare dena-ro e tempo in fase di costruzione, garantendo prestazioni uniche in termini di robustezza e comfort - precisa Marini. L’obiettivo è quello di consegnare al cliente un prodotto

con il massimo risultato in termini di qualità-prezzo - consumo energe-tico. Grazie all’elevato isolamento termico dell’involucro edilizio, che posiziona le nostre abitazioni in classe A, il fabbisogno energetico dell’edificio sarà minimo.I tempi di realizzazione, in funzione dell’alto grado di prefabbricazione, sono in genere quantificabili in 3 mesi di lavoro”.

Intervento “Le ville del Sole” a Bagno (Reggio Emilia)

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Gli interventi di isolamento termico sugli edifici esistenti possono riguar-dare un’ampia parte della struttura del fabbricato: dalle facciate ai soffitti, dai controsoffitti alle con-tropareti. Esistono vari metodi per realizzare l’isolamento interno ed esterno: l’isolante può essere collo-cato, rispetto all’involucro, esterna-mente (a cappotto), in intercapedine o interamente integrato nelle pareti esistenti.Il sistema Aquapanel®, sviluppato da Knauf, offre a tecnici e progettisti una valida alternativa ai materia-li tradizionali e un’ampia libertà espressiva, grazie alla tecnica co-struttiva a secco.Ne parliamo con Alessandro Mat-tioli di Sofit (www.sofitsnc.it), azien-da di Casalgrande (Reggio Emilia) specializzata nell’installazione e nella posa in opera di sistemi ad alte prestazioni per l’edilizia sostenibile e l’isolamento termico. “Aquapanel® ha aperto una nuova prospettiva nella realizzazione di nuovi edifici e nella ristrutturazione di immobili esistenti, siano essi ad uso residenziale o commerciale”, spiega Mattioli.Quali gli ambiti di applicazio-ne di questo innovativo sistema costruttivo?“Aquapanel® – risponde Mattioli – è una tecnologia che può essere applicata con successo per il rivesti-mento di facciate esterne (outdoor) e per pareti e contropareti interne (indoor). Aquapanel® Outdoor è un prodotto ideale per la ristrutturazio-ne di facciate, cornicioni, parapetti, controsoffitti di porticati, zoccolature perimetrali, rivestimenti di canne fu-marie e per tutte quelle applicazioni

per le quali si richiedono elevate prestazioni di resistenza alle sollecitazioni meccaniche e resisten-za all’acqua. Aquapanel® Indoor, invece, consente di realizzare spazi e ambienti interni di qualunque tipo e dimensione: è possibile realizzare pareti, contropareti e soffitti in am-bienti umidi o bagnati come saune, piscine e centri benessere dove le lastre di gesso non potrebbero esse-re utilizzate con la stessa efficacia. Permette di realizzare pareti leggere e di poco ingombro, garantendo al tempo stesso una posa rapida e sicura”.Che tipo di materiali compongo-no il sistema Aquapanel®?“Il sistema è essenzialmente costi-tuito da Aquapanel Cement Board – spiega Mattioli – una lastra in cemento Portland ed inerti minerali, rinforzata con un tessuto in fibra

di vetro rivestita di cemento. E’ un prodotto in grado di affrontare le situazioni “più estreme” in esterno come in interno: pioggia, umidità, agenti atmosferici, shock termici e gelo. La lastra Aquapanel®, sia nelle piccole rifiniture che in opere più complesse, lascia al progettista la più ampia libertà espressiva, grazie alle sua caratteristiche strutturali che la rendono di fatto multifunzionale.Aquapanel® Outdoor, rappresenta la soluzione alternativa ai più tradi-zionali cappotti esterni per facciate, l’adeguata scelta di materiali iso-lanti, da inserire nell’intercapedine realizzata dalla struttura metallica di sostegno, permette infatti di otte-nere valori di isolamento termico ed acustico estremamente elevati e adattabili ad ogni tipo di muratura esistente”.

Una valida alternativa ai materiali più tradizionali

SISTEMA AQUAPANEL®: AMPIA LIBERTA’ PROGETTUALE GRAZIE ALLA TECNOLOGIA COSTRUTTIVA A SECCOMattioli (Sofit): ideale per il rivestimento di facciate esterne e per pareti e contropareti interne

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Alcunerealizzazioni conAquapanel® Outdoor

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Il pannello fotovoltaico Luxferov, una maggiore resa energetica reale www.luxferov.it

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Hydrocontrol ha realizzato, dopo un apposito studio, un progetto che consente, mediante interventi semplici riguardanti per lo più la gestione del sistema di automazione abitativo, notevoli risparmi nei con-sumi energetici ed idrici.Ad illustrarlo è Franco Menozzi, titolare dell’azienda. “L’attenzione su materiali e tecniche di costruzione – afferma Menozzi – spesso porta a sottovalutare gli aspetti che consen-tono di razionalizzare i consumi”.Il progetto che è stato realizzato vede la realizzazione di un’abitazio-ne utilizzando le normali tecniche di costruzione definite in classe energetica “C”, per non generare un incremento nei costi di costruzione.“Il progetto – continua Menozzi – focalizza lo studio e la realizzazione di interventi semplici che grazie alla gestione del sistema di automazione abitativo incrementano notevolmente i risparmi nella gestione energetica ed idrica aumentando il comfort. Gli interventi hanno previsto – spiega Menozzi – per la realizzazione degli impianti di riscaldamento l’utilizzo di un impianto a bassa temperatura con generatore termico a condensa-zione ad alto rendimento ATAG. E’ previsto un impianto di riscaldamen-to a pavimento e non corpi scaldanti ad alta temperatura (termo arredo) per non perdere i vantaggi della condensazione.Ad integrare l’impianto è previsto per le zone bagno, che necessitano in alcuni momenti di maggior calore, l’inserimento di corpi scaldanti ad emissione di infrarosso che genera-no un calore salutare senza movi-mento di aria e polvere negli orari di

utilizzo. Il sistema di riscaldamento è coadiuvato, nei periodi più freddi, da una stufa a pellet. Il circuito sanitario per la produzione di acqua calda ha previsto l’utilizzo di un ricircolo (per ridurre i consumi di acqua) gestito da un sensore di flusso e dal controllo di temperatura sul ritorno per il funzionamento della pompa a velocità variabile. Il siste-ma di automazione, verificando le abitudini giornaliere, attiva il siste-ma di ricircolo solo nel periodo di effettivo utilizzo. Al raggiungimento della temperatura desiderata viene interrotto il funzionamento, l’utente può attivare dei ricircoli extra atti-vando semplicemente l’apertura di un rubinetto. Nella zona lavanderia è stato inserito un pannello radiante IR con installazione a soffitto utilizza-to come essiccatoio, l’utente decide il tempo di asciugatura in base al bucato steso ottenendo dei risulta-ti simili al naturale irraggiamento solare”.E per quanto riguarda l’impianto idrico?“L’acqua – risponde Menozzi – è parte fondamentale nell’abitazione ed abbiamo previsto un innovativo processo di trattamento HPureNF che grazie alla separazione selettiva elimina la presenza delle sostanze indesiderate sia per il nostro organi-smo che per gli impianti in modo da ottenere un’ acqua pura, sicu-ra e piacevo-le sia per l’uso di cucina, per il ba-

gno e per gli elettrodomestici. Tale accorgimento riduce l’utilizzo dei detersivi e consente di eliminare le bottiglie dell’acqua da bere; inoltre il sistema non utilizza nessun tipo di rigenerante (sale etc…) producendo uno scarico riutilizzabile nell’irriga-zione. Il programma di automazione controlla il processo di purificazione avvisando l’utente nelle manuten-zioni, verificando sempre la qualità e controllando eventuali possibili perdite nel circuito idraulico.Tutte le rubinetterie dell’abitazione sono di tipo a risparmio idrico”.Circa l’impianto elettrico quali gli accorgimenti?“Il progetto – risponde Menozzi – prevede anche la gestione di parte dell’impianto elettrico per creare un punto di sicurezza e controllo dell’abitazione monitorando anche i cicli di accensione dell’illuminazione esterna e riducendo l’intensità delle luci a led con il passare delle ore. Il sistema di automazione – conclude Menozzi – è integrato con un modulo WEBSERVER che permette il controllo e la visione della abitazione sfruttan-do la connessione internet tramite GPRS o ADSL.

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Grazie ad accorgimenti e razionalizzando l’utilizzo degli impianti

COME OTTENERE ELEVATI RISPARMI ENERGETICI ED IDRICI ANCHE IN ABITAZIONI NON CERTIFICATE IN CLASSE AFranco Menozzi (Hydrocontrol) illustra il suo Progetto Abitativo

Il pannello fotovoltaico Luxferov, una maggiore resa energetica reale www.luxferov.it

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Nuova partnership per Mondo Edile, consorzio reggiano che raggruppa importanti aziende del territorio con l’obiettivo di promuovere un’edilizia sostenibile e una cultura del rispar-mio energetico.Recentemente è stato chiuso un accordo con ZIEGELWERK Kloster-beuren, storica azienda tedesca produttrice di laterizi dal 1805.Un grande risultato per Mondo Edi-le, che testimonia la volontà di inve-stire in una crescita qualitativa delle soluzioni architettoniche realizzate, puntando sulla scelta di materiali ad alte prestazioni energetiche e termoisolanti.Costruire edifici ecosostenibili è una delle grandi scommesse ingegne-ristiche dei nostri tempi. Il laterizio rappresenta ancora oggi il materia-le più utilizzato nei cantieri, sia nel-la realizzazione di unità residenziali che in opere più complesse, sod-disfacendo le più recenti e severe normative antisismiche. I mattoni in laterizio costituiscono la base di un “costruire ecologi-co” e a basso impatto ambientale. Sono creati con materiale naturale - creta, argilla, sabbia ed acqua - e, oltre ad una lunga durata, possono essere riutilizzati come sabbia di mattoni o materiale da riciclaggio.Il laterizio è un materiale inerte e, avendo una composizione 100% minerale, non rilascia alcun tipo di allergene. E’ pertanto la soluzio-ne ideale per la progettazione di ambienti salubri e per il raggiungi-mento di un adeguato benessere abitativo.Ziegelwerk produce oggi oltre 200 tipi di blocchi in laterizio ad alte prestazioni. Numeri importanti per

l’azienda che di fatto è una delle più grosse fornaci al mondo.In occasione di Ecocasa & Ecoimpre-sa Expò, mostra convegno sull’edili-zia sostenibile e sul risparmio ener-getico che si terrà a Reggio Emilia dal 3 al 6 marzo 2011, Mondo Edile presenterà due nuovi prodotti, Ther-moplan S9 e Thermoplan MZ7.Thermoplan S9 è un blocco rettifi-cato di 249 mm di altezza ed uno spessore variabile da 30 a 42,5 cm. Ha un valore di trasmittanza della parete pari a U= 0,20 (con into-naco) ed è adatto per case a basso consumo energetico, perché non necessita di ulteriori sistemi isolanti termoacustici.Thermoplan MZ7 rappresenta invece un laterizio rivoluzionario sul mercato. Riempito con lana di roc-cia, può garantire importanti risulta-ti in termini di isolamento termico, acustico e protezione antincendio.

La lana di roccia, infatti, isola non solo dal calore e dal freddo, ma anche dal rumore e il suo impiego idrofobo, permette che il muro sia resistente ad alti tassi di umidità.I mattoni forati rettificati di Kloster-beuren sono su entrambi i lati, al di sotto e al di sopra del prodotto, levigati esattamente al millimetro. Questa tecnica offre mattoni di mi-sura esatta, garantendo una precisa posa in tempi di lavorazione ridotti. Costruendo con mattoni rettificati si riduce l’utilizzo della malta del 95% - e di conseguenza anche l’acqua che viene utilizzata per miscelare - diminuendo l’umidità nel muro in costruzione.

Siglato recentemente dal noto Consorzio Reggiano

ACCORDO TRA MONDO EDILE E ZIEGELWERK KLOSTERBEURENAd Ecocasa saranno in mostra i nuovi blocchidella famosa azienda tedesca produttrice di laterizi

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Thermoplan M27

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La tecnologia LED (Light Emitter Dio-de) rappresenta una nuova frontiera nel settore dell’illuminazione. Il LED è un semiconduttore (diodo) che emette luce al passaggio della corrente elettrica attraverso una giunzione di silicio, opportunamente trattata. Al contrario delle normali lampade, il led è assolutamente pri-vo di filamento interno, e questa sua peculiarità gli permette di avere una durata e un’affidabilità maggiore rispetto alle vecchie tecnologie.Da circa tre anni SEI srl, azienda specializzata nell’installazione di impianti fotovoltaici, è impegnata in un progetto di ricerca che prevede lo sfruttamento delle tecnologie di illuminazione a led alimentate da fonti rinnovabili, come l’energia solare e quella eolica.Ne parliamo con Ennio Fantini, titolare dell’azienda.Perché la scelta della costosa tecnologia led?“Sicuramente sarà la tecnologia del futuro – spiega Fantini. Basta pensa-re che la vita media di una sorgente luminosa a led è molto lunga (circa 50.000 ore), considerando che una lampada ad incandescenza tradizio-nale ha un’aspettativa di vita infe-riore alle 1.000 ore e una lampada a scarica dura normalmente dalle 8.000 alle 10.000 ore.I costi sono ancora alti – precisa Fantini – perché la tecnologia led è nuova sul mercato. E’ normale pertanto aspettarsi un aumento di efficienza degli apparecchi led nel prossimo futuro, a cui corrisponderà anche una diminuzione dei prezzi dei singoli prodotti”.In che cosa consiste il vostro progetto di ricerca?“Abbiamo deciso di applicare la tecnologia led ai dispositivi di illumi-

nazione pubblica, mettendo in cam-po la nostra esperienza nel settore delle energie rinnovabili. Applicando moduli fotovoltaici o un generatore eolico ad un lampione, riusciamo a trasformare gratuitamente il sole e il vento in energia elettrica. Questa energia viene accumulata in bat-terie agli ioni di litio e addirittura sotto forma di idrogeno in apposite bombole. Di notte – continua Fantini – “peschiamo” l’energia accumu-lata per accendere un proiettore a led di ultima generazione. Ci tengo a precisare che questo sistema è completamente autonomo e non necessita di nessun collegamento alla rete elettrica, con un risparmio economico sul lungo periodo senza precedenti”.Può farci qualche esempio concreto? Avete già installato lampioni a led sul territorio?“Certamente – risponde Fantini. Particolarmente indicato per par-cheggi, aree verdi pubbliche e private è il lampione STUD Mareco. L’apparecchio, costituito da 16 led ad alta luminescenza su cui sono state montate particolari lenti che amplificano ed indirizzano corretta-mente il fascio luminoso, garantisce - unitamente al modulo fotovoltaico da 43Wp ed alla batteria agli ioni di litio installati - un considerevole risparmio, sia in termini di energia elettrica, che di emissioni di CO2 in atmosfera. Un altro dispositivo è il lampione fotovoltaico a foglie con tracker, originale nel design e ottimo da un punto di vista prestazionale. Una delle peculiarità del prodotto è proprio la realizzazione e l’instal-lazione di un modulo fotovoltaico su un dispositivo a foglia in acciaio inox. L’apparecchio è costituito da

20 led che permettono, insieme ai 3 moduli fotovoltaici da 21Wp ed al generatore eolico ad asse verticale (opzionale), una significativa diminu-zione dei costi energetici di gestione dell’impianto”.

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La vita media di una sorgente luminosa a led è di circa 50.000 ore

ILLUMINAZIONE PUBBLICA: IL FUTURO SARA’ NEI LAMPIONI A LEDPotranno essere abbinati a moduli fotovoltaici o generatori eolici

Lampione fotovoltaico/eolicoa foglie con traker

Lampione fotovoltaico Stud Mareco

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Negli ultimi tempi stiamo assistendo al moltiplicarsi di iniziative volte ad affrontare il problema sempre più complesso dello sviluppo biologico all’interno delle reti di distribuzione idriche e alle implicazioni di carat-tere sanitario che da esso prendono origine.D’altro canto l’acqua potabile non è certamente un sistema sterile dal punto di vista microbiologico, quanto piuttosto un sistema vivo caratteriz-zato dalla presenza di microrganismi in grado di sopravvivere ai comuni trattamenti di potabilizzazione. In questi ambienti la maggior parte dei batteri possiede una spiccata tendenza ad aderire alle diver-se superfici e ad interagire con i principali materiali utilizzati per le tubazioni.Nelle reti di distribuzione idriche, i microrganismi generalmente sono presenti in concentrazioni trascurabili e comunque non tali da presentare un problema per il consumatore; ben più pericolose sono quelle situazioni in cui questi microrganismi, seppur in concentra-zioni modeste, vengono introdotti all’interno dei circuiti di distribuzio-ne di acqua sanitaria, dei circuiti di condizionamento ed umidificazione ovverosia in tutti quegli impianti idrici che rappresentano veri e propri “bacini artificiali” in grado di pro-muoverne l’accrescimento. Uno di questi batteri è la Legionella Pneumophila, su cui si sono concen-trati gli studi degli esperti del settore negli ultimi anni. “Nei circuiti per la produzione e di-stribuzione dell’acqua calda sanitaria – spiega Marco Piccinini di Romani & C. (tel. 0522-515792), azienda specializzata nel trattamento acqua

e rivenditore ufficiale del marchio Cillichemie Italiana – la Legionella Pneumophila prolifera e si moltipli-ca poiché la temperatura che viene mantenuta si trova nell’intervallo ideale per la crescita del micror-ganismo. La consueta presenza di incrostazioni calcaree e corrosioni costituisce un ambiente ideale nel quale annidarsi. La diffusione della Legionella ha luogo soprattutto laddove l’acqua calda viene distribuita con sistemi in

ricircolo. Il problema risulta pertanto accentuato in strutture pubbliche e private quali ospedali, case di cura, grandi alberghi, dove è pressoché indispensabile l’adozione di tali siste-mi per poter mantenere la tempera-tura dell’acqua entro i 45°C a tutte le utenze”.

Che tipo di soluzioni è possibile mettere in campo per la bonifica degli impianti idrici?“L’eliminazione della Legionella da un impianto infettato può essere effettuata con tecniche diverse – afferma Piccinini. Quella che sta dimostrando maggiori risultati, dal punto di vista della facile messa in opera, gestione e del basso rappor-to costo/prestazioni, è l’utilizzo di soluzioni stabilizzate di perossido d’idrogeno e argento (Cillit-Allsil), un prodotto inodore, insapore e che non altera le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua. L’applicazione può seguire due diverse impostazioni: prevenzione e risanamento.Prevenzione significa dosare all’ac-qua il Cillit-Allsil sin da impianto

nuovo, per impedire che il batterio possa colonizzare l’impianto.Nel caso di impianti già in uso e colonizzati, oltre ad operare la sani-ficazione dell’impianto, è necessario predisporre un’azione di rimozione progressiva dei depositi presenti e contrastare la formazione di incro-stazioni e corrosioni. Unitamente al Cillit-Allsil, si doserà un prodotto a base di polifosfati (Cillit-55), com-patibile con le acque destinate al consumo umano in grado di svolgere tali azioni”.

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Un fenomeno diffuso che occorre prevenire

RISCHIO “LEGIONELLA” PER CHI HA IMPIANTI CON SISTEMI DI RICIRCOLO PER L’ACQUA CALDA Le soluzioni per avere un’acqua microbiologicamente pura

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Alla luce del nuovo Conto Energia e della Finanziaria 2011

PERCHE’ INVESTIRE NELLA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICIValutazioni tecnico-economiche dello Studio MBI EnergiE

Lo storico dell’architettura Reyner Banham, scriveva nel suo saggio “The Architecture of wall-tempe-rature Environment”, libro datato 1984, “..per chiunque sia disposto a pagare la conseguente bolletta per l’energia consumata, è ora possibile vivere in qualsiasi tipo o forma di casa piaccia in qualsiasi parte del mondo venga in mente..”.Un’importante citazione apre la nostra intervista al geom. Dino Mattioli, titolare dello Studio MBI EnergiE s.r.l, azienda che da oltre 30 anni si occupa di progettazione termotecnica e, che negli ultimi 10 anni, si è sempre più rivolta allo studio e alla progettazione di impianti innovativi a basso consumo energetico.Perche conviene investire nella riqualificazione energetica degli edifici?“Il nuovo Conto Energia e la pro-roga per il 2011 del bonus fiscale del 55% e del 36% per interventi di ristrutturazione edilizia ad alto risparmio energetico sono una testi-monianza di una maggiore sensibi-lità da parte dell’opinione pubblica e degli organi istituzionali verso queste tematiche. I punti di maggior interesse per imprese e privati – spiega Mattioli – sono gli interventi sull’involucro edilizio, cioè le murature esterne, i pavimenti, i soffitti, le coperture e le finestre; gli interventi di riquali-ficazione complessiva dell’edificio; l’istallazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda e gli interventi di sostituzione totale o parziale di impianti di climatizzazio-ne, riscaldamento, etc”.Che tipo di consulenza può offri-re lo studio MBI Energie?

“La sola consulenza tecnico-impiantistica non basta. E’importan-te offrire al cliente una valutazione economica precisa dell’investimento da effettuare, prendendo in con-siderazione tutte le variabili che determinano la spesa da sostenere. Naturalmente assumono valenza economica anche le migliorie in termini di benessere apportate dalla riqualificazione energetica”.Mattioli spiega, dati alla mano, costi e risparmi della messa in opera di un intervento di riqualificazione energetica per chiarire come tale valutazione sia effettuata e i criteri quindi utilizzati.“L’intervento – afferma Mattioli – è caratterizzato da una coibentazione delle strutture opache e trasparenti disperdenti, dall’installazione di un impianto geotermico con pannelli radianti a pavimento caldo/fred-do, l’installazione di pannelli solari termici e l’installazione di pannelli fotovoltaici. I dati riportati in tabella mostrano che il maggiore investimento neces-sario per la riqualificazione energe-

tica rientra dopo l’ottavo anno e che da quell’anno in poi si ha un note-vole risparmio economico (quindi un guadagno) derivante dal minor consumo energetico; risparmio non generabile da una ristrutturazio-ne standard (isolamento strutture opache e trasparenti, installazione caldaia a condensazione e installa-zione pannelli solari termici).“Importante per la clientela è anche valutare il differenziale tra l’investi-mento nell’impianto di riqualifica-zione energetica e un normale inve-stimento bancario. Un investimento in BOT con tasso al 1,8-2%, non potrà mai rendere tanto quanto l’in-vestimento effettuato nell’impianto. Raggiunto il punto di pareggio, il risparmio si trasforma in guadagno perché diminuiscono drasticamente i costi del consumo energetico”.

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www.mbienergie.it

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Un isolamento termico ottima-le mantiene i muri esterni caldi d’inverno e freschi d’estate, riduce le spese di riscaldamento e aiuta a risparmiare limitando i consumi energetici. I fattori essenziali per un clima abitativo interno confortevole sono una temperatura ambientale compresa tra 19 e 22°C ed un’umi-dità relativa del 40-60%. Per questi motivi il termoisolamento costituisce parte integrante della progettazione generale di un immo-bile, in un’ottica economica, sanita-ria ed ecosostenibile.Azienda leader nel campo dei materiali da costruzione, Baumit realizza ormai da decenni prodotti per facciate e sistemi di termoiso-lamento a cappotto. Una ricerca e uno sviluppo costante ha permesso di creare una nuova generazione di prodotti per il termoisolamento, che uniscono il comfort abitativo al risparmio energetico: Baumit open - Die klimafassade.Con il sistema traspirante Baumit open KlimaFassade, l’azienda ha sviluppato un sistema di termoisola-mento a cappotto dotato di certifi-cazione ETAG 004 e adatto sia per la realizzazione di nuovi edifici e la ristrutturazione di vecchi immobili, che per il semplice ripristino di una facciata.D’altra parte, il risanamento termico del corpo di un edificio offre anche un’occasione per togliere di mezzo errori strutturali e creare un habitat piacevole in termini di comfort e di benessere.Ogni giorno, all’interno di un’abi-tazione, è necessario espellere all’esterno fino a 10 litri di vapore

acqueo. Baumit open KlimaFassade fornisce un’importante contributo, in quanto i sistemi open con pannelli Baumit open e Baumit open Re-flect sviluppano lo stesso valore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo (≤ 10) di una muratura in laterizio.Baumit open-die KlimaFassade sfrutta al meglio le risorse della natura. I milioni di bollicine d’aria imprigionati nei pannelli open for-mano infatti uno speciale cuscinetto isolante. Grazie a quella sostanza termoisolante naturale che è l’aria, Baumit open-die KlimaFassade assi-cura una temperatura perfetta delle pareti esterne. La più recente evoluzione della fa-miglia traspirante open è il nuovis-simo pannello Baumit open® Reflect - die KlimaFassade. Con una con-ducibilità termica di = 0,031 W/mK, è traspirante come un mattone, si integra perfettamente alla muratura e le conferisce un potere termoi-solante del 23% superiore rispetto ai tradizionali sistemi in polistirene (EPS). Questo si traduce nella pos-sibilità di avere, a parità di potere isolante, pannelli di minor spessore. Baumit open® Reflect-die KlimaFas-sade grazie alle sue innovative ca-ratteristiche assicura un isolamento eccezionale sia rispetto al freddo dell’inverno che rispetto al calore dei mesi estivi.Negli edifici di nuova realizza-zione, sistemi di termoisolamen-to a cappotto efficienti evitano la formazione di ponti termici e riducono i consumi energetici. Un buon termoisolamento non si ripaga solo d’inverno: infatti mentre nella

stagione fredda i muri vengono mantenuti caldi, d’estate il sistema Baumit open funge da impianto di climatizzazione. I muri esterni bene isolati, non si riscaldano più eccessivamente, le stanze rimango-no piacevolmente fresche. Senza il consumo aggiuntivo di energia degli impianti di climatizzazione.

Pannelli traspiranti che proteggonodal freddo e dal caldo

BAUMIT OPEN-DIE KLIMAFASSADE: LA SOLUZIONE IDEALE PER L’ISOLAMENTO A CAPPOTTOUn sistema certificato applicabile sia ai nuovi cheai vecchi edifici

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Un’applicazione di Baumit Open - Die Klimafassade

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Termoidraulica Chierici (www.chie-rici.it ) è un’azienda che opera con sistemi avanzati nell’ambito della climatizzazione degli edifici, partico-larmente attenta ad ogni evoluzione del settore. Rientrano in tale ambito i Sistemi di cogenerazione.“La cogenerazione – spiega Chie-rici – è la produzione combinata di più energie, solitamente energia elettrica e termica, ma può essere anche elettrica e frigorifera, termica e frigorifera, o addirittura elettrica-termica-frigorifera (in questo caso si parla di trigenerazione).In un impianto convenzionale di produzione di singola energia, ad esempio elettrica, l’energia chimica del combustibile viene trasformata in energia termica con la combu-stione, e la forza prodotta (sia essa meccanica o termica) produrrà l’elettricità. Il calore di scarto della combustione (acqua calda) viene in buona parte disperso nell’ambiente, con un rendimento nell’ordine del 40-50%. Se tale energia dispersa la recuperiamo per usi di riscaldamen-to ecco che otteniamo la produzione combinata di due energie (cogene-razione appunto) con una efficienza di produzione che può essere anche dell’85%. Sino ad alcuni anni fa – continua Chierici – la cogenerazio-ne era solo di taglia medio grande, e quindi il trasporto dell’energia alle utenze comportava un’ingente perdita nella distribuzione appunto, quindi la diffusione di tale tecno-logia era giustificabile quasi esclu-sivamente su complessi industriali che permettevano la produzione e l’utilizzo in loco o a poca distanza.Ora in commercio si trovano mac-chine di piccola e piccolissima taglia, ad uso persino domestico, in modo

da annullare o quasi la dispersione di energia nel trasporto dalla produ-zione al consumatore.Il frutto di tale tipologia di macchi-ne è detto “microcogenerazione” o “generazione distribuita”. Le potenze elettriche vanno dai pochi Kw ai Mw e la realizzazione di piccole unità di quartiere o similari permette di allungare il funzionamento dell’uni-

tà di produzione (cogeneratore) che avrà quasi sempre necessità di funzionare grazie alla richiesta co-stante di energia da parte di alcune utenze.Con la microcogenerazione dome-stica è possibile, ed è consigliabile, dimensionare l’unità di produzione combinata (micro G.H.P.) su una soglia di potenza termica di costan-te e sicura necessità (una sorta di

zoccolo di consumo da soddisfare costante) per poi integrare il ne-cessario che il cogeneratore non soddisfa con una caldaia a conden-sazione, garantendo in questo modo che il G.H.P. funzioni il più a lungo possibile per produrre energia elet-trica e termica.Sono in fase finale di sperimentazio-ne e se ne sono viste le “pre-serie”, anche piccole unità di cogenerazio-ne con motore Stirling e caldaietta a gas integrata, inseriti in un “contenitore”uguale a una cal-daia murale da appartamento, che producono 1.1 KW elettico e 5.5KW termici con il ciclo Stirling a conden-sazione, e abbinato un bruciatore-caldaia supplementare da 24 KW termici per le punte di richiesta.Un altro vantaggio della cogenera-zione e della microcogenerazione, in particolare, è che non vi è neces-sità di adeguare gli impianti in cui sono da inserire, perché funzionano niente di meno che con il metano o il gpl o gasolio che alimentano le “vecchie”, come tipologia, caldaie esistenti. Non ultimo aspetto è che il “cogenerare” è una fonte energetica sicura come la produzione, al con-trario di altre fonti rinnovabili che in mancanza di energia primaria (sole, vento, ecc.) non producono energia, e quindi hanno bisogno di una pro-duzione aggiuntiva. Quindi l’ammo-dernamento e il miglioramento della prestazione energetica degli impian-ti, soprattutto, in un paese come l’Italia – conclude Chierici – che si è svegliato solo ora per affrontare “seriamente” il problema energeti-co, può essere di facile percorribilità con la micro cogenerazione.

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Una nuova via per il risparmio energetico

I SISTEMI DI MICROCOGENERAZIONE POSSONO ESSERE UTILIZZATI IN CASE O PICCOLI EDIFICI Gianluca Chierici (Termoidraulica Chierici) ci illustra le caratteristiche di questi impianti

Particolare di un impianto dimicrocogenerazione

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