Future Build news - Costruire con Classe

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01/2013 La scommessa del “Piano Città” di Paolo Buzzetti, Presidente ANCE L’economia può ripartire dalla riqualificazione dei centri urbani intervista a Marco Mari, Vice Presidente GBC-Italia Un modo diverso di concepire la “Classe A” intervista a Claudio Colombini, Vice Presidente Network CasaClima Emilia-Romagna magazine Supplemento al Giornale delle Imprese di Gennaio 2013, Reg. Tribunale di Reggio Emilia N. 1165 del 09/05/06 COSTRUIRE ed ABITARE nel FUTURO FUTURE BUILD 2013: A PARMA SI PROGETTANO LE CITTÀ DEL FUTURO La nuova manifestazione del vivere sostenibile

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Il magazine del costruire ed abitare nel futuro

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013La scommessa del “Piano Città”

di Paolo Buzzetti, Presidente ANCE

L’economia può ripartire dalla riqualificazione dei centri urbani intervista a Marco Mari, Vice Presidente GBC-Italia

Un modo diverso di concepire la “Classe A” intervista a Claudio Colombini, Vice Presidente Network CasaClima Emilia-Romagna

magazine

Su p p l em en to a l G io r na l e d e l l e I m p re s e d i G enna io 2013 , Re g . Tr i b una l e d i Re g g io Em i l i a N . 1165 d e l 0 9 / 05 / 0 6

COSTRUIRE ed ABITARE nel FUTURO

FUTURE BUILD 2013: A PARMA SI PROGETTANO LE CITTÀ DEL FUTURO

La nuova manifestazione

del vivere sostenibile

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01Febbraio 2013

DIRETTORE RESPONSABILE: Ottavio MarginiCOORDINAMENTO REDAZIONE: Valentina Margini, Alessandra Azzolini, Chiara CaselliGRAFICA: Filiberto GuatteriSTAMPA: Tecnograf srl, Reggio EmiliaAREA COMMERCIALE: [email protected] Tel. 0522 52.10.33EDITORE: KeyMedia Group srl - Via Settembrini, 12/1 - 42123 Reggio Emilia www.keymedia.it

contenuti

magazine

7 Da Parma i modelli progettuali e costruttivi per disegnare le future città italiane Esperti, ricercatori, progettisti si confrontano alla presenza delle migliori aziende produttrici del settore

9 La scommessa del “Piano Città” Di Paolo Buzzetti, presidente Ance

11 L’economia può ripartire dalla riqualificazione dei centri urbani intervista a Marco Mari, Vice Presidente GBC Italia

13 Un modo diverso di concepire la “Classe A”

14 “Asbestoszero”: un progetto internazionale per rimuovere l’amianto

15 “BRENNONE 21“ vince il Premio Innovazione Amica dell’Ambiente settore edilizia

16 Nasce a Reggio Emilia il nuovo laboratorio per l’esecuzione e certificazione di prove sui materiali da costruzione

17 Future Build - Green Life: un marchio di qualità per le città sostenibili

18 Da VELUX una gamma di finestre a elevata prestazione termica

21 Come coniugare efficienza energetica, salubrità e qualità dell’aria

22 Antisismica: casa di Wolf Haus resiste indenne alle più forti scosse della storia

23 Compagnoni-Fenulli: storia di un quartiere e della sua rinascita

25 ELFOSystem: la risposta totale ad energia rinnovabile per ogni tipo di abitazione

26 Castello di Montechiarugolo (PR): conservazione, consolidamento statico e miglioramento antisismico delle coperture

27 “Magus”: la finestra rivoluzionaria 28 Perché scegliere una casa in legno

Nordhaus! 29 I vantaggi di un addolcitore per

acqua di ultima generazione 31 Tegole, scandole e scaglie in

alluminio per coperture e facciate 32 Il “sistema casa” di Isolconfort

garantisce un isolamento ad alte prestazioni

33 Ristrutturare e riqualificare energeticamente la propria abitazione a costo zero

34 Sistemi di intonacatura e finitura: come operare la scelta giusta

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013La scommessa del “Piano Città”

di Paolo Buzzetti, Presidente ANCE

L’economia può ripartire dalla riqualificazione dei centri urbani intervista a Marco Mari, Vice Presidente GBC-Italia

Un modo diverso di concepire la “Classe A” intervista a Claudio Colombini, Vice Presidente Network CasaClima Emilia-Romagna

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Su p p l em en to a l G io r na l e d e l l e I mp re s e d i G enna io 2013 , Re g . Tr i b una l e d i Re g g io Em i l i a N . 1165 d e l 0 9 / 05 / 0 6

CO S T RU I R E e d A B I TA R E n e l FU T U RO

FUTURE BUILD 2013: A PARMA SI PROGETTANO LE CITTÀ DEL FUTURO

La nuova man ifestazione

de l v ivere sosten ib i le

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Oltre l’efficienza energetica degli edifici

Da Parma i modelli progettuali e

costruttivi per disegnare

le future città italiane

Esperti, ricercatori, progettisti si confrontano alla presenza delle migliori aziende

produttrici del settore

Nell’ambito del settore costruzioni l’efficienza energetica degli edifici è stato uno dei temi più dibattuti negli ultimi anni. La necessità di costruire case a basso consumo energetico e di riqualificare il patrimonio edilizio esistente ha spinto nell’ultimo decennio i produttori che operano nel settore edile a forti investimenti nella ricerca e sviluppo di nuovi materiali e tecnologie.Ma il futuro delle costruzioni impone oggi altri traguardi oltre l’efficienza energetica, più ambiziosi. Si tratta di rigenerare, riqualificare le nostre città, dai centri storici alle periferie, per recuperare il loro degrado con soluzioni progettuali che mettano insieme le nuove concezioni e tecnologie in tema di energia, staticità e sicurezza, telematica, salubrità, forme architettoniche e design. Il tutto nel rispetto dell’ambiente, valorizzando le risorse naturali e salvaguardando i bisogni delle future generazioni. Un processo complesso finalizzato a migliorare la qualità della vita ed alla possibilità di vivere in città moderne, al passo con i tempi ed a scongiurare un processo di lenta ed inesorabile decadenza. Avanza così il nuovo concetto di “Smart city”, la città intelligente, la città del futuro. Intervenire sulle nostre città, sui paesi, sui villaggi è una necessità, una priorità per l’Italia, un riammodernamento che consentirà anche di dare nuovo impulso a tutto il settore dell’edilizia e all’economia in genere. Alla presenza delle più importanti aziende italiane, oltre 60 esperti provenienti dal mondo universitario, della ricerca, professionale, istituzionale si confronteranno nel “Future Build Smart Forum” un programma articolato di Convegni nell’ambito dei quali si inizieranno a disegnare le città del futuro.“Future Build” non è quindi solo esposizione, ma è la nuova manifestazione per il futuro del costruire e dell’abitare sostenibile.

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L’edilizia è uno dei settori industriali più logorati dalla gravissima crisi economica degli ultimi anni. Dal 2008 a oggi i numeri sono drammatici: quasi 10.000 imprese fallite, oltre mezzo milione di persone lasciate a casa se si considera anche l’indotto, i livelli produttivi più bassi degli ultimi 40 anni. Le imprese sono allo stremo, tra blocco degli investimenti, stretta del credito e mancati pagamenti della p.a. Ma è proprio questa fase durissima, in cui è necessario mettere in campo soluzioni concrete per rimettersi in piedi, che ci dà l’occasione per provare a migliorare il mercato, a costruire puntando sempre di più sulla qualità, sulla sicurezza, sul risparmio energetico. Si tratta di una sfida fondamentale per fare in modo che le nostre città recuperino vivibilità, siano finalmente efficienti e moderne, in grado di rispondere davvero ai bisogni dei cittadini e di competere con le altre città europee, continuamente rinnovate. In questo senso, come imprenditori delle costruzioni, abbiamo un ruolo fondamentale e una grande responsabilità, che non riguarda solo l’utilizzo di nuovi materiali e tecnologie avanzate, ma implica una nuova visione di sviluppo. Visione che poggia su valori fondamentali come la bellezza architettonica, la tutela del territorio, l’accoglienza, la valorizzazione dell’ambiente. E che si concretizza nella capacità di intervenire sull’esistente senza consumare nuovo suolo, di migliorare le prestazioni di un patrimonio vecchio e particolarmente “energivoro” e di costruire nuovi prodotti edilizi prima di tutto “sostenibili” e in classe energetica elevata. Le nostre case hanno per larga parte più di 40 anni e consumano troppa energia: un volume pari a 47 milioni di tonnellate di petrolio all’anno. E’ uno spreco che non possiamo permetterci, per noi e per le generazioni future.Anche per questo crediamo molto nel “Piano città”, una scommessa che si sta concretizzando e che sarà fondamentale per ridare nuova vita ai nostri territori. Il Piano consentirà, dopo almeno 20 anni, di riqualificare le città, recuperare periferie e aree degradate, rinnovare il patrimonio edilizio anche con interventi di sostituzione, come già da tempo avviene in altri paesi europei. Grazie al Piano città, che va sostenuto con finanziamenti adeguati e costanti - per esempio i fondi strutturali e Fas - e incentivi fiscali, abbiamo, insomma, la possibilità di essere artefici di un cambiamento epocale, di fare delle nostre città il motore per una ripartenza solida e duratura nel tempo, lasciando a chi verrà dopo di noi luoghi migliori in cui vivere.

Paolo Buzzetti, Presidente Ance

Il “Piano città”: una scommessa, che si sta

concretizzando, fondamentale per ridare nuova vita ai nostri

territori, alle città e per una ripartenza solida e duratura nel tempo del settore edile

Di Paolo Buzzetti – Presidente Ance

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Marco Mari, Vice presidente di GBC Italia

Intervista a Marco Mari, vice presidente di GBC Italia

L’economia può ripartire dalla

riqualificazione dei centri urbani

Fondamentale certificare la qualità degli interventi

L’Italia si trova a dover fronteggiare numerose sfide legate alla crisi economica, alla disoccupazione e al rilancio della competitività. Contemporaneamente deve allinearsi alle direttive europee in ambito di politiche ambientali per il raggiungimento degli obiettivi dell’Europa nel 2020.Nelle ultime settimane si parla molto della riqualificazione e risanamento di città e territori quale elemento da cui ripartire e superare l’attuale momento negativo. Ne parliamo con Marco Mari, vice presidente di GBC Italia.“Il recupero di porzioni di città e la conversione di parti di territorio in chiave sostenibile – afferma Mari – potrebbe effettivamente rappresentare una risposta alle sfide della crisi economica attuale e rilanciare l’economia verso uno sviluppo sostenibile dei territori. Per questo è necessario aggiornare i paradigmi di riferimento del mondo delle costruzioni, del settore immobiliare e dello sviluppo urbano. L’uscita dalla crisi dipenderà, infatti, anche dalla capacità di rispondere a problematiche complesse legate non solo all’efficienza energetica ma piuttosto a modelli completi ed integrati, che forniscano garanzie, trasparenza dei processi, qualità progettuale, tempistiche certe e validazione di un organismo terzo e dunque indipendente”.

In che modo quindi intervenire?“La qualità “certificabile” dell’intervento – risponde Mari – deve cessare di essere avvertita quale questione di nicchia, ma divenire una condizione indispensabile, una necessità che richiami nel nostro Paese gli investimenti di imprese e privati. Negli ultimi vent’anni la riqualificazione è divenuta uno dei principali motori dell’attività urbanistica ed edilizia in tutto il mondo: in quest’ottica assume dunque un ruolo strategico per il territorio italiano, un’opportunità straordinaria per rispondere alle sfide delle trasformazioni

socioeconomiche in corso, dei cambiamenti climatici e degli inderogabili impegni in campo energetico. L’Italia – prosegue Mari – non ha ancora raggiunto obiettivi di investimento efficaci nelle politiche energetiche sotto il profilo dei costi/benefici, così come segnalato dalla Corte dei Conti dell’Unione Europea nell’ambito dei progetti di investimento per l’efficienza energetica nell’edilizia pubblica. Fondamentale in quest’ottica le direttive della prossima politica di coesione 2014-2020 per interventi di riqualificazione delle aree degradate e del patrimonio costruito, indicazione contenuta, ed approvata a larga maggioranza, nel rapporto Politica di coesione e riqualificazione urbana dell’UE, che destinerà all’Italia almeno 1.5 miliardi di euro”.

Quale il ruolo di GBC Italia in tutto questo?“GBC Italia – risponde Mari – promuove un processo di trasformazione del mercato italiano attraverso il sistema di certificazione legato al marchio LEED. I protocolli introducono nell’edilizia un innovativo e concreto processo e sono strutturati per permettere la misura oggettiva delle performance dell’edificio mediante un rigoroso processo di certificazione in fase progettuale, realizzativa e di utilizzo. Il sistema di certificazione LEED rappresenta un quadro flessibile, che permette di valutare la strategia che ottimizza il rapporto tra edificio ed ambiente circostante. Riqualificazione sì dunque, ma non solo energetica: molti progetti – conclude Mari – nei quali si è raggiunto l’obiettivo energetico rischiano di non rispondere in maniera adeguata al mantenimento di una qualità ambientale interna ottimale per gli occupanti, oppure rappresentano soluzioni progettuali totalmente avulse dal contesto”.

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CasaClima è sinonimo di edilizia ad alto risparmio energetico e di un modo di abitare sano e sostenibile. Per raggiungere tale obiettivo è stata realizzata la Rete CasaClima composta da diversi attori direttamente attivi nel campo della pianificazione, realizzazione e gestione di edifici. Rientrano tra questi attori i Network CasaClima costituiti a livello territoriale. Nel 2011 è sorto il “Network CasaClima Emilia-Romagna”.Chiediamo al Vice Presidente Claudio Colombini di poterci illustrare la tipologia di questo organismo e le azioni dallo stesso svolte. Il “Network CasaClima Emilia-Romagna” – spiega Colombini – è una Associazione senza fini di lucro, formata da professionisti ed esperti nel settore dell’energia e dell’efficienza energetica degli edifici che hanno partecipato e superato i corsi di formazione promossi dall’Agenzia CasaClima, struttura pubblica della Provincia di Bolzano. La nostra Associazione è stata fondata nel luglio del 2011 e nei mesi successivi si sono formate le Commissioni tematiche e i nuclei territoriali. Tra queste la Commissione Formazione, coordinata dall’Architetto Gabriele Lottici, che ha il compito di divulgare i temi della sostenibilità e dell’efficienza energetica in edilizia a un pubblico il più vasto possibile: organizza infatti incontri informativi per semplici cittadini, seminari per tecnici e imprese, corsi di formazione e convegni, lezioni per studenti delle scuole superiori ad indirizzo tecnico. Questa attività in Emilia Romagna è particolarmente importante per fare chiarezza e ridare alla certificazione energetica il peso e il ruolo fondamentale che deve avere, a favore dei cittadini acquirenti e fruitori delle abitazioni.Può illustrarci meglio questo concetto?“Spesso – risponde Colombini – ci sono discordanze e visioni diverse in merito alla metodologia della certificazione energetica, sui calcoli da effettuare e le modalità di controllo. A nostro avviso una cosa è il riconoscimento di una “Classe A” dopo procedure tecniche e controlli rigorosi da parte di un soggetto terzo quale un’Agenzia Pubblica a tutela del cittadino, altra cosa è una “Classe A” frutto di procedure tecniche che dedicano poca attenzione ai controlli in cantiere e concessa sulla base di un controllo cartaceo di un professionista pagato direttamente da chi la certificazione la richiede, e con scarsissime possibilità che scatti una sanzione in caso di certificazione non aderente alla realtà.Ovviamente non si mette in discussione la serietà e la professionalità dei singoli certificatori, bensì si vuole evidenziare la scarsa aderenza alla realtà di un sistema così congegnato, come anche Legambiente ha dimostrato nei suoi rapporti”.Quale il metodo CasaClima?“Il sistema CasaClima – afferma Colombini – affronta in primo luogo la qualità dell’involucro, e certifica il suo fabbisogno annuale a metro quadrato sulla base del quale definisce la Classe di Qualità energetica: A, B, ecc..Un edificio certificato CasaClima e un edificio valutato con il sistema adottato in Emilia-Romagna, a parità di emissione di anidride carbonica a metro quadrato, hanno certamente un fabbisogno energetico molto diverso per la qualità verificata dell’involucro edilizio CasaClima. Ciò è dimostrato anche dai monitoraggi eseguiti su fabbricati realizzati, che dimostrano come i dati certificati trovino corrispondenza nell’uso reale degli immobili. A questo link è possibile scaricare i monitoraggi eseguiti da Abitcoop, cooperativa che ha realizzato diversi edifici certificati CasaClima: http://www.abitcoop.it/innovazione/monitoraggio/Il “valore energetico” di un edificio – conclude Colombini – è molto importante e non può essere trascurato. Un edificio dura almeno 100 anni ed è un bene che passa di generazione in generazione”.

Claudio Colombini, Vice Presidente di Network CasaClima Emilia-Romagna

Anche in Emilia-Romagna si diffonde il Network CasaClima

Un modo diversodi concepire la

“Classe A”Occorre maggiore attenzione alla

progettazione e alla qualità costruttiva

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I pericoli derivanti dall’amianto sono ormai tristemente noti a tutti noi. La quantità di amianto presente in edifici in Italia e nel mondo ha valori ancora impressionanti.Il suo cattivo stato di conservazione può essere causa di distacco delle microscopiche fibre di amianto e della loro dispersione ambientale. Da qui la possibilità che vengano inalate e diano origine a pericolose patologie. Per far fronte a questa esigenza di bonifica, Studio Alfa - nota azienda reggiana conosciuta in tutta Italia per la sua esperienza nell’ambito dei servizi ambientali - ha sviluppato il progetto “Asbestoszero”.Per saperne di più ne parliamo con il suo Presidente Mauro Carretti.“Il progetto ASBESTOSZERO – spiega Carretti – nasce dall’idea di Studio Alfa Srl di mettere la propria conoscenza ed esperienza di più di 30 anni di lavoro al servizio di tutti. L’Italia è stata uno dei primi paesi in Europa ad occuparsi di amianto a livello legislativo e Studio Alfa ha iniziato fin da subito la sua attività di consulenza al servizio di cittadini, imprese ed enti pubblici. Il tema dell’amianto a livello nazionale ha ancora forti implicazioni e ripercussioni che necessitano di un’informazione chiara e di un supporto competente. A livello internazionale la situazione è forse ancor più complessa, con pregressi e normative di profonda diversità a seconda dei paesi. Il Progetto ASBESTOSZERO è un fulcro attorno al quale si possa parlare di amianto di come gestirlo, di come eliminarlo e sostituirlo, di come conoscerlo ed esserne al sicuro.A chi vi rivolgete con questo Progetto?“A molteplici soggetti – risponde Carretti – che hanno necessità di un’assistenza competente. Cominciamo dai proprietari di immobili con amianto. La normativa amianto

prevede obblighi di controllo ed eventuale intervento per proprietari di immobili civili agricoli o industriali ai quali è associato un uso pubblico a qualsiasi titolo. Gli enti pubblici sono poi soggetti al pari di ogni altro proprietario alla normativa. Particolarmente importanti sono per questi enti aree con estesa presenza di soggetti più vulnerabili come le scuole, le mense, le palestre, le piscine ecc. Infine ai progettisti che spesso non hanno alcuna cognizione sulle procedure di smaltimento di amianto.”Quale l’ambito territoriale del progetto?“Asbestoszero – risponde Carretti – è un progetto che svilupperemo insieme a nostri partner a livello internazionale. Come affermavo prima vi sono Stati dove pochissimo è stato fatto in questa materia. Abbiamo già stipulato un accordo triennale per supportare la Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’America Latina ed i Caraibi (ECLAC/CEPAL) sui progetti di sviluppo economico, sociale e culturale che la stessa Commissione realizzerà nei prossimi anni. Il contratto di collaborazione prevede in prima linea il supporto e l’assistenza alle strategie di sviluppo della Commissione relativamente ai temi di efficienza e sostenibilità in ambito urbano, strategie di innovazione sostenibile pubblico-privata, efficienza energetica e riduzione di anidride carbonica (CO2). L’accordo è ricco di attività, che saranno portate avanti in fasi successive in America Latina nel campo della diffusione della cultura ambientale e della progettazione sostenibileUlteriori informazioni sul progetto sono comunque reperibili – conclude Carretti – sul sito web:

www.asbestoszero.net

Promosso da Studio Alfa

“Asbestoszero” : un progetto internazionale

per rimuovere l’amiantoPer contenere i pericoli occorre smaltire l’amianto

presente negli edifici

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La XII edizione del Premio Innovazione Amica dell’Ambiente 2012 promosso da Legambiente in parternariato con Confindustria, Regione Lombardia, Politecnico di Milano, Università Bocconi e con il contributo di Fondazione Cariplo e Camera di Commercio di Milano premia per il settore edilizia il progetto “BRENNONE 21”.L’intervento premiato consiste nel recupero integrale di una casa a schiera del centro storico di Reggio Emilia e costituisce un esempio di sperimentazione di nuove tecnologie e nuovi materiali, finalizzato alla trasformazione di un edificio esistente in un edificio ad alta efficienza energetica e a zero emissioni di anidride carbonica, nel rispetto del contesto urbano storico, della tipologia edilizia originaria senza rinunciare alla qualità architettonica.Il progetto, realizzato dal Laboratorio di Architettura degli architetti Roberta Casarini e Andrea Rinaldi di Reggio Emilia in collaborazione con l’architetto Emilia Lampanti, si è distinto tra gli altri presentati per la categoria Edilizia in quanto “recupero a energia zero di un edificio esistente sito in un contesto fortemente urbanizzato, a dimostrazione di come sia possibile intervenire sull’edilizia storica corrente con una valorizzazione energetica e miglioramento del comfort”.“BRENNONE 21” porta l’attenzione sul tema improrogabile della riqualificazione energetica e architettonica degli edifici esistenti e dimostra la reale possibilità di raggiungere anche in questo campo elevati livelli di qualità architettonica e di efficienza energetica, con esiti in grado di competere con gli edifici di nuova costruzione. Il recupero dell’edificio mira innanzitutto alla corretta percezione del tipo edilizio: gli spazi interni sono resi ampi, flessibili e luminosi, il cortile interno esistente è restituito alla vita dell’edificio nella sua conformazione originaria, il giardino retrostante pensato come un’estensione degli spazi interni, la scala comune riprende forma e dimensioni caratteristiche del tipo edilizio aprendosi sul cortile interno così come in molte tipologie cittadine.Edificio dalla storia cancellata, BRENNONE 21, mostra la sua nuova immagine sul percorso cittadino in un insieme molto discreto: un piano terra destinato ad autorimessa e ingresso pedonale interamente rivestito in lastre di acciaio corten si contrappone a due livelli abitativi trattati con termointonaco a colori tenui e aperture che cercano di reinterpretare la scansione di quelle dell’intero fronte dell’aggregato urbano, migliorando la qualità d’illuminazione e di apporto solare degli spazi interni. Dall’androne è possibile leggere l’edificio in tutto il suo sviluppo fino al giardino retrostante mentre la scala aperta sul piccolo cortile interno ne dilata la percezione dello spazio e consente l’accesso alle unità.Isolanti termo riflettenti, termo intonaci deumidificanti, massetti a secco, infissi a triplo vetro con gas costituiscono gli elementi peculiari di risanamento energetico dell’involucro esistente per ottenere, con incrementi di spessore limitati, un comportamento passivo dell’edificio con una riduzione dei consumi maggiore di dieci volte. Un impianto di ventilazione meccanica con recuperatore di calore (alimentato con sistema di geotermia superficiale) addizionato a una batteria di post-riscaldamento (funzionante con pompa di calore aria-acqua e pannelli fotovoltaici) rappresenta l’unico impianto termico dell’edificio.

Le immagini dell’intervento di recupero “BRENNONE 21”, nel centro storico di Reggio Emilia, effettuato dal

Laboratorio di Architettura

Realizzato dal Laboratorio di Architettura di Roberta Casarini e Andrea Rinaldi

“BRENNONE 21“ vince il Premio Innovazione

Amica dell’Ambiente settore edilizia

Il progetto riguarda un recupero nell’ambito dell’edilizia storica a Reggio Emilia

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En&Tech è il Centro di Ricerca Interdipartimentale per la Ricerca Industriale ed il Trasferimento Tecnologico nel Settore delle Tecnologie Integrate per la Ricerca Sostenibile, della Conversione Efficiente dell’Energia, l’Efficienza Energetica degli Edifici, l’Illuminazione e la Domotica.Il Centro è promosso dal Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria (DISMI) e dal Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, fa parte della Rete dell’Alta Tecnologia / Hi-Technology Network - HTN della Regione Emilia-Romagna ed opera sulle Piattaforme Tecnologiche “Edilizia e Costruzioni”, “Energia” ed “ICT”.Chiediamo alla prof. Bianca Rimini, Direttore di En&Tech di illustrarci l’attività di ricerca svolta ed i servizi offerti.“En&Tech – ci illustra – sviluppa tre macroaree di ricerca.La prima riguarda le tecniche e le metodologie per la valutazione delle proprietà termo-fisiche, chimico-fisiche e strutturali dei materiali e dei componenti edilizi, per lo studio dei processi da stress ambientale, delle dispersioni energetiche e delle caratterizzazioni strutturali dei materiali, dei componenti edilizi e del complesso del costruito. La seconda – prosegue la prof. Bianca Rimini - concerne le piattaforme di home e building automation, i sistemi per l’illuminazione domestica ad alta efficienza energetica.La terza, infine, riguarda lo sviluppo di prototipi tecnico-sperimentali per la conversione efficiente dell’energia negli edifici in ambito fotovoltaico di terza generazione, eolico, rigenerazione, cogenerazione a combustibile metallico.Oggetto di particolare attenzione è inoltre lo studio

sismico delle strutture; in questo ambito l’attività di ricerca prevista è rivolta alla codifica di strategie di valutazione della vulnerabilità sismica, di adeguamento sismico delle strutture in funzione dei vincoli esistenti e delle prestazioni richieste ed infine di valutazione della struttura adeguata.Il centro è strutturato in 12 unità operative che si occupano di diverse aree tematiche di ricerca.Tra queste l’Unità Operativa di Scienza delle Costruzioni, diretta dal Prof. Enrico Radi, che svolge una continua attività sperimentale e di ricerca nel settore dell’edilizia e delle costruzioni in genere. L’unità operativa darà vita nel 2013 ad un nuovo laboratorio”Di che cosa si tratta?Il nuovo laboratorio – spiega il prof. Enrico Radi - eseguirà prove di controllo su materiali da costruzione (calcestruzzi, acciai, leghe, materiali lapidei, ceramici in genere e polimerici) su manufatti prefabbricati, su componenti strutturali e monitoraggi su edifici esistenti. Il laboratorio, che si intende realizzare all’interno del Tecnopolo di Reggio Emilia avrà un ruolo centrale per la promozione di processi innovativi nel settore dei materiali per l’edilizia e mira a divenire un riferimento per le Aziende del settore e tutte le imprese di costruzione. L’auspicio è che la nuova struttura sia in breve in grado di offrire supporto alle Aziende in qualità di Laboratorio di prova accreditato per l’esecuzione e certificazione di prove sui materiali da costruzione così come previsto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Nell’ambito di En&Tech, il Centro di Ricerca Interdipartimentale

Nasce a Reggio Emilia il nuovo laboratorio

per l’esecuzione e certificazione di prove sui

materiali da costruzione

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Abitare in un ambiente compatibile con maggior benessere non è un lusso, risparmiare le risorse non è più una scelta ma una necessità per la vita.Un pool costituito da Enti di Ricerca, Imprese e Professionisti ha ideato il progetto Future Build - Green Life, una metodologia per costruire e ricostruire ambiti urbani ad alta qualità di vita. La realizzazione del progetto, che ha ottenuto il contributo della Regione Emilia-Romagna, è in una fase avanzata e già in occasione della manifestazione “Future Build” saranno presentati i lavori svolti ad oggi.Per saperne di più, ne parliamo con l’architetto Andrea Rinaldi, Direttore del Centro Architettura e Energia dell’Università di Ferrara, tra gli artefici dell’iniziativa.“Future Build - Green Life – spiega Rinaldi – non è un sistema di certificazione inutile per un obiettivo sostenibile, ma un marchio di qualità, un diverso modo di pensare la città. Una città dove l’ambiente, il benessere delle persone, e la conservazione delle risorse disponibili sono i principi di riferimento.Future Build - Green Life – continua Rinaldi – non è pensato per il singolo oggetto/edificio, ma per il tessuto urbano/città. Lo spazio pubblico, oggi tutto ciò che rimane dopo che si è pensato a noi stessi, diventa lo strumento per la rigenerazione della città.Future Build - Green Life, non è un’ulteriore complicata e inutile incombenza burocratica da rispettare, ma un semplice strumento di lavoro. La semplicità di applicazione è il suo dogma di base.Ambiente, benessere, energia sono gli obiettivi della metodologia. Parametri e indicatori ben definiti cercano di ricondurre gli obiettivi a numeri, per poter misurare il complesso meccanismo della qualità di vita. Così mobilità, percezione, sicurezza, energia grigia, carbon zero, sono solo alcuni dei parametri caratterizzati da indicatori quali ad esempio car free, densità, qualità visuali, energie alternative, che, espressi in numeri, misurano la qualità di un quartiere, di un area industriale o commerciale che sia.Future Build - Green Life – conclude Rinaldi – è In una fase finale di sperimentazione dell’applicazione di parametri e indicatori e verrà presentato ufficialmente nei prossimi mesi”.

Ambiente, benessere e conservazione delle risorse i principi di riferimento

Future Build - Green Life: un marchio di qualità per le città sostenibili

Un progetto realizzato da un pool costituito da Enti di Ricerca, Imprese e Professionisti

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Il settore delle costruzioni è dinamico e in continua evoluzione: nuove tecniche, materiali, tecnologie, ma anche normative e applicazioni. La prima regola per ottenere un buon comfort interno e risparmiare sulla bolletta energetica consiste nello scegliere serramenti caratterizzati da buoni valori di trasmittanza termica. Le superfici trasparenti sono, infatti, i punti energeticamente più deboli dell’involucro e per questo motivo i serramenti svolgono un ruolo determinante nel calcolo della prestazione energetica di un fabbricato. Con un’esperienza maturata in oltre 70 anni di attività, investimenti continui nella ricerca, VELUX propone un’ampia gamma di prodotti che assicurano prestazioni e comfort, per rispondere alle più svariate esigenze abitative.“Continuiamo a investire nello sviluppo di prodotti che consentano di raggiungere un bilancio energetico ottimale” – dice l’amministratore delegato di VELUX Italia Massimo Buccilli – Le nostre finestre sono progettate per ridurre al minimo la dispersione termica e per sfruttare al massimo il guadagno solare. E’ un concetto di cui si parla poco ma che è fondamentale in un edificio. Significa sfruttare il calore del sole nei mesi più freddi e la ventilazione naturale nei periodi più caldi per garantire un clima interno salubre e al contempo risparmiare sui consumi energetici. Per ottenere ciò continuiamo a investire nella ricerca di nuovi materiali, nuove vetrate e prodotti complementari alla finestra che possano contribuire a ottenere un bilancio energetico ideale”.Parlando di infissi, la fase di installazione rappresenta un passaggio molto delicato. E’ fondamentale affidarsi a professionisti che siano in grado di installare le finestre a regola d’arte, assicurandosi che non si creino ponti termici. Quale la filosofia di Velux in questo ambito?“Siamo consci – risponde Buccilli – che non è sufficiente acquistare un prodotto di qualità se poi non è supportato

da un’adeguata installazione. Per questo motivo, nel 2002 è nato un vero e proprio albo di installatori professionali VELUX (VIP), che sono tenuti a seguire periodicamente corsi di formazione e aggiornamento nel nostro centro di formazione. La loro comprovata esperienza nel settore dell’edilizia abbinata alla formazione specifica che forniamo in azienda, ci permette di offrire ai nostri clienti un servizio di qualità. A garanzia di ciò, gli installatori sono tenuti a rilasciare al termine della posa un certificato che attesta che l’installazione è stata effettuata a regola d’arte”.Quali le vostre proposte e novità?“VELUX – risponde Buccilli – propone un’ampia gamma di finestre per tetti dotate di vetrate a risparmio energetico, grazie alle quali è possibile vivere in mansarda, godendo di un comfort abitativo ottimale. I valori di trasmittanza termica di questi prodotti spaziano da Uw=0,61 W/(m2K) a Uw=1,0 W/(m2K), e rappresentano la soluzione ideale anche in edifici a bassissimo consumo energetico o edifici passivi. In occasione di Future Build, VELUX mostrerà la finestra VELUX 65. Disponibile con finitura in legno o bianca, nella versione elettrica o manuale, questa finestra presenta un valore di trasmittanza termica pari Uw=1,0. Tra le caratteristiche tecniche della finestra VELUX 65 spicca inoltre la composizione della vetrata: tre vetri, due temprati e uno stratificato interno di sicurezza, e due intercapedini con gas Krypton. La finestra – conclude Buccilli – può essere completata con schermature interne ed esterne che ne migliorano ulteriormente le perfomance energetiche”.

www.velux.it

VELUX 65, la finestra per tetti a elevata prestazione termica

Grazie a continui investimenti nella ricerca di nuovi materiali, nuove vetrate e prodotti

Da VELUX una gamma di finestre a elevata prestazione termica

Per un’installazione “a regola d’arte” ha costituto un vero e proprio albo di professionisti

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Lo spaccato di un edificio con sistema per l’indoor climate di Zehnder

Gruppo Zehnder: sistemi per l’indoor climate

Come coniugare efficienza

energetica, salubrità e

qualità dell’ariaProdotti e soluzioni per migliorare il comfort e

la qualità della vita in un edificio

Il Gruppo Zehnder, leader europeo nel settore delle soluzioni e sistemi per l’indoor climate (radiatori, scaldasalviette e sistemi di ventilazione), quotato alla borsa di Zurigo e con oltre 2.900 dipendenti, è presente a Future Build – Salone della Sostenibilità.L’azienda afferma la propria leadership sul mercato quale fornitore completo di un clima indoor caratterizzato dal comfort, dall’igiene e dall’efficienza energetica; Zehnder coniuga inoltre l’efficienza energetica con l’innovazione ed il design.Diverse le soluzioni innovative che saranno presentate a Fiere di Parma, tra queste: Zehnder ComfoDew 200, lo scambiatore entalpico lavabile Zehnder e Zehnder Premivent. Le illustra l’ingeniere Paolo Masetti, country manager Italia.“Zehnder ComfoDew 200 – spiega Masetti – è una nuova soluzione che unisce rinnovo d’aria, recupero di calore e deumidificazione. Gli edifici moderni prevedono tecniche di costruzione sempre più ermetiche rendendo necessario l’inserimento un sistema di ventilazione controllata dell’aria. La nostra azienda offre un sistema integrato per creare un ambiente confortevole all’interno di ogni stanza, non solo fornendo aria fresca e salubre, ma anche abbinandolo alla deumidificazione dell’aria.

L’alta efficienza (90%) del sistema di recupero del calore, consente lo scambio dell’energia contenuta nell’aria viziata allo scarico con l’aria fresca in ingresso e viene combinata con un deumidificatore per controllare la temperatura e umidità. Circa lo scambiatore entalpico lavabile Zehnder è un prodotto che – continua Masetti – consente di recuperare l’energia (sensibile e latente) dal flusso di aria viziata estratta e la cede al flusso di aria fresca proveniente dall’esterno, impedendo la miscelazione con gli agenti contaminanti presenti nell’aria di estrazione. Lo scambiatore ha un rendimento termico del 78% ed un rendimento latente del 65%. L’umidità è trasferita sotto forma di vapore acqueo dal flusso più umido al flusso più secco. Questa proprietà rende lo scambiatore di calore idoneo per regioni con clima secco e freddo, così come per zone calde ed umide. Zehnder Premivent è la soluzione di ventilazione locale che risolve i problemi di ventilazione controllata in modo semplice, economico e permanente. E’ un sistema di ventilazione sotto finestra con un’unità di recupero del calore altamente efficiente (recupero di calore pari all’80%). Questo innovativo sistema elimina anche la necessità di lavori di ristrutturazione complessi e costosi.Zehnder PremiVent – conclude Masetti – migliora notevolmente la qualità dell’aria e quindi la qualità della vita in un edificio. In particolare, in inverno aiuta ad eliminare il rischio di muffe e condense sulle superfici fredde, evitando anche il rischio di aria troppo secca. Sono veramente molteplici quindi i vantaggi e le applicazioni di questo prodotto. Altro esempio sono le abitazioni non occupate per buona parte della giornata e quindi ventilate non in modo corretto; Zehnder PremiVent si assume e svolge questo compito.

www.zehndergroup.com

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Il test sulla “tavola vibrante” dell’Eucentre di Pavia

Antisismica: edificio di quattro piani Wolf Haus resiste indenne alle più forti scosse della storia

Presenti esperti internazionali e rappresentanti di politica e media

L’amministratore delegato di Wolf Haus Kurt Schöpfer, il presidente Eucentre di Pavia

Gianmichele Calvi, il responsabile del settore statica Wolf Haus Simon Keller e il presidente di

Rilaquila Johann Waldner

Un’immagine dell’interno dell’edificio di 4 piani della Wolf Haus durante i test sismici a Pavia

Dopo i devastanti sisma che hanno colpito l’Italia negli ultimi anni è cresciuta notevolmente l’attenzione sulle tecniche costruttive da parte del Legislatore, degli enti pubblici e dei cittadini.L’elevato rischio sismico che caratterizza molte aree del territorio italiano impone l’adozione di sistemi costruttivi in grado di fornire garanzie di sicurezza al realizzarsi di tali eventi. Le aziende più avanzate che operano nel settore hanno dedicato particolare attenzione alla ricerca e sviluppo in questo ambito. Tra queste, Wolf Haus, azienda leader del settore in Italia con il maggior numero di case prefabbricate realizzate ed il maggior numero di case vendute all’anno.“Dopo la drammatica esperienza dell’Aquila, dove la nostra azienda ha potuto mettere duramente alla prova il suo know- how realizzando nella fase di ricostruzione 536 unità abitative certificate CasaClima – ha spiegato l’amministratore delegato di Wolf Haus Kurt Schöpfer – era per noi fondamentale poter testare la sicurezza antisismica dei nostri edifici non solamente in modo virtuale, attraverso dei modelli matematici, quanto piuttosto in un contesto assolutamente reale. Volevamo sapere quale intensità sismica era in grado effettivamente di sopportare il nostro concetto costruttivo.Per questo motivo, l’azienda ha deciso di sottoporre i propri edifici a test realizzati in uno degli impianti di ricerca più rinomati a livello mondiale nel settore della sicurezza antisismica ovvero la “tavola vibrante” dell’Eucentre (European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering) di Pavia. Cinque, quattro, tre, due, uno... l’inarrestabile countdown è terminato con una scossa dalla potenza pressoché intollerabile, contraddistinta da un’accelerazione (forza-G) di 1,48g, una sfida praticamente impossibile. Ed è proprio sulla più grande piattaforma di simulazione sismica d’Europa, che l’azienda ha superato con successo, alla presenza di numerosi esperti internazionali della materia e rappresentanti di politica e media, un test su un edificio completo di quattro piani per dodici metri di altezza.La struttura, perfettamente intonacata e dotata di porte, finestre, scale, pavimenti in legno ed arredamento completo, ha resistito a sette scosse sismiche che, nel caso dovessero realmente verificarsi, ridurrebbero in macerie l’intera penisola. Tutte le scosse hanno superato in intensità il terremoto di L’Aquila che, tre anni or sono, rase al suolo gran parte del capoluogo abruzzese. Nel test intensità, durata ed accelerazione sono stati ampiamente superiori ai terremoti di Kobe, in Giappone, e di Haiti. Nessun edificio al mondo era mai riuscito a superare indenne una serie così impressionante di sollecitazioni. L’edificio a quattro piani di Wolf Haus, il più alto ad essere testato in Europa, è stato realizzato con la struttura “standard” dell’esclusiva tecnologia costruttiva a telaio in legno che l’azienda altoatesina utilizza in tutto il mondo per qualsiasi edificio. L’ingegner Simon Keller, responsabile del settore statica di Wolf Haus che ha coordinato per lunghi mesi il progetto, si dice giustamente orgoglioso: “Il sisma dell’Aquila nel 2009 ha raggiunto un’accelerazione di 0,66g. I nostri test erano tarati su accelerazioni pari ad oltre 1g con l’obiettivo di simulare i drammatici terremoti recentemente verificatisi ad Haiti e in Giappone”.

www.wolfhaus.it

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Importante intervento di riqualificazione diretto da ACER Reggio Emilia

Compagnoni-Fenulli: storia di un quartiere e della sua rinascitaVince a Palmarès Federcasa 2012 nella categoria Sostenibilità ambientale e gestionale

Inquadramento planimetrico del quartiere Compagnoni-Fenulli

Un esempio di tipologia

di fabbricato esistente

Il progetto di riqualificazione del quartiere Compagnoni Fenulli, già apprezzato a livello europeo, è stato recentemente dichiarato vincitore tra i progetti presentati a Palmarès Federcasa 2012 nella categoria “sostenibilità ambientale e gestionale” per gli elevati standard qualitativi in termini di sostenibilità sociale ed ambientale.L’origine del quartiere - Il Compagnoni-Fenulli viene costruito tra il 1955 e il 1965 in quella che allora era un’area periferica di Reggio Emilia. Furono costruiti 34 edifici per un totale di 538 alloggi pubblici, finanziati dal Ministero dei Lavori pubblici. Gli edifici erano completati da alcuni spazi aperti di aggregazione e di servizio come stenditoi, aree verdi e spazi di sosta. Non furono invece previste attività commerciali, scuole, biblioteche o altre strutture di vicinato che normalmente favoriscono la socialità tra i residenti.Gli studi per la riqualificazione - L’Amministrazione comunale elabora gli studi e i progetti per riqualificare il quartiere tra il 1999 e il 2002. Si evidenzia un diffuso degrado degli edifici e dell’ambiente urbano circostante a cui si accompagna una disgregazione sociale che indebolisce la vita del quartiere. Mancano inoltre alcuni servizi essenziali come negozi e la fermata del trasporto pubblico. Nel 2002 lo studio dà origine a un programma di riqualificazione che ha obiettivi di carattere urbanistico, edilizio e sociale.Il progetto complessivo - Per creare più spazi esterni dedicati alla socializzazione, si decide di demolire alcuni edifici e ricostruirli secondo standard abitativi più elevati e di ristrutturarne altri, di ridefinire il sistema viario e ciclo-pedonale e il sistema dei parcheggi ed infine di creare

servizi di quartiere. Il Comune di Reggio, proprietario degli alloggi, promuove e coordina il programma, la cui attuazione e direzione lavori è affidata ad ACER Reggio Emilia. Nel programma è previsto anche un intervento di carattere privato (per alloggi, uffici e spazi per il commercio). Al fine di favorire la realizzazione del complesso programma, l’intervento è stato suddiviso in sei stralci attuativi.Il primo stralcio di attuazione (concluso) - L’intervento, realizzato tra 2004 e 2010, ha portato alla demolizione di otto fabbricati e alla realizzazione di sei edifici per complessivi 104 alloggi, di autorimesse interrate, parcheggi pubblici e alla sistemazione delle aree esterne. L’intervento è stato finanziato dalla Regione Emilia Romagna, dal Comune di Reggio Emilia e da ACER per complessivi 10 milioni e 300 mila euro.Il secondo, terzo e quarto stralcio (in corso) - L’intervento ha previsto la demolizione di 14 fabbricati e la realizzazione di quattro edifici di Edilizia residenziale pubblica, per un totale di 80 alloggi; un centro polifunzionale destinato ad ospitare funzioni a servizio del quartiere; il riassetto della viabilità e dei percorsi ciclopedonali, tramite la modifica del tracciato dell’asse viario di via Compagnoni; alcuni interventi nel Parco a sud, tra cui l’edificazione di un punto ristoro e la realizzazione di un giardino dei colori; una pista ciclopedonale e un intervento di iniziativa privata localizzato al centro del quartiere.La realizzazione di questa parte del progetto comporta un investimento di circa 17 milioni di euro, finanziati dal Ministero delle Infrastrutture, dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Reggio Emilia. La chiusura dei lavori è prevista a giugno 2015. Il progetto prevede anche un intervento privato da parte dell’impresa esecutrice che realizzerà 82 alloggi residenziali privati, spazi per attività terziarie commerciali e la piazza di quartiere. Il quinto e sesto stralcio (di prossima realizzazione) - Questi ultimi due stralci prevedono la ristrutturazione e la riqualificazione energetica di 10 edifici di proprietà pubblico-privata e un fabbricato di edilizia residenziale pubblica, per un importo complessivo di circa 6 milioni. Il progetto di ristrutturazione è finanziato con un contributo statale di circa 3 milioni a cui il Comune è stato ammesso nel 2010 tramite un bando regionale.

www.acer.re.it

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IL PORTALE EMILIANO-ROMAGNOLO DELL’ARCHITETTURA SOSTENIBILE

Segreteria:KEYMEDIA GROUP Srl Via Settembrini, 12/1 • 42123 Reggio EmiliaTel. 0522.521033 • Fax [email protected]

Il portale web www.progettoabitare.it è un progetto realizzato da KEYMEDIA GROUP Srl con la collaborazione della Fondazione Architetti Reggio Emilia e del Centro Architettura Energia dell’Università di Ferrara

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Siamo di fronte ad una rivoluzione senza precedenti guidata dall’edilizia del futuro che per il 2020 parla di “Net Zero Energy Buildings”, ovvero edifici in grado di provvedere autonomamente al proprio fabbisogno energetico, sfruttando massicce quantità di energia rinnovabile e riducendo il più possibile l’utilizzo di combustibili fossili. In questo nuovo scenario, la tecnologia della pompa di calore è fortemente favorita poiché consente, a parità di edificio, di ridurre anche del 50% i consumi di energia primaria, le emissioni inquinanti e la produzione di anidride carbonica, utilizzando dal 75 al 100% di energia rinnovabile.In questo campo, Clivet, azienda leader a livello europeo che progetta, produce e distribuisce sistemi in pompa di calore per il raffreddamento, il rinnovo e la purificazione dell’aria con un’ampia gamma di soluzioni per il residenziale, il ter-ziario e l’industria, ha raggiunto altissimi livelli di specializzazione, costruendo soluzioni complete dedicate alle diverse esigenze impiantistiche al fine di garantire il massimo livello di comfort con il miglior impiego delle risorse per ogni ap-plicazione. A Future Build - Salone della Sostenibilità 2013, Clivet completa la propria offerta per il comfort residenziale in pompa di calore, presentando una gamma di soluzioni che risponde a tutte le tipologie impiantistiche: monofamiliare di nuova costruzione, ristrutturazione, plurifamiliare centralizzato ed autonomo, Social Housing.Per il residenziale monofamiliare di nuova costruzione la soluzione che Clivet propone al mercato è ELFOSystem GAIA, un sistema completo a ciclo annuale per il riscaldamento, il raffreddamento, il rinnovo e purificazione dell’aria, la produ-zione di acqua calda sanitaria, basato esclusivamente sulla tecnologia della pompa di calore che utilizza dal 75 al 100% di energia rinnovabile. Per il residenziale monofamiliare sottoposto a ristrutturazione Clivet, sfruttando il know how acquisito nel campo delle nuove costruzioni, ha messo a punto una soluzione per la riqualificazione del parco edilizio residenziale esistente, unica nel suo genere. E’ ELFOSystem GAIA Maxi, il sistema completo ad energia combinata per le case con elevato impegno di potenza, che privilegia sempre l’impiego delle fonti rinnovabili come solare termico e pompa di calore, ricorrendo alla caldaia a condensazione solo per ridotti periodi nel ciclo annuale e solo nei casi in cui la combinazione delle tre tecnologie dia i migliori risultati complessivi con la risorsa energetica più efficiente e con il minor impatto ambientale. Per il residenziale plurifamiliare Clivet propone ELFOSystem BUILDING, il sistema unico ed intelligente ad energia rinnovabile, completo degli elementi necessari per generare comfort tutto l’anno: riscaldamento, raffreddamento, produzione acqua calda sanitaria, rinnovo e purificazione dell’aria, soluzione ideale per il residenziale plurifamiliare ed il Social Housing. La novità 2013 sarà ELFOSystem HOUSING, la soluzione autonoma per apparta-menti con un’unica unità aeraulica per il riscaldamento, il raffreddamento, la produzione di acqua calda sanitaria, la ventilazione meccanica con recupero e la filtrazione elettronica, che si adatta perfettamente alle esigenze dell’edilizia a basso consumo con impianto decentralizzato, quali ad esempio le moderne costruzioni dedicate al Social Housing.Tra le caratteristiche principali del sistema: l’eliminazione di dispersioni, l’adattabilità alle escursioni termiche, il rinnovo e la purificazione dell’aria con efficienza superiore al 99,9%, il raffreddamento gratuito in particolari condizioni ambien-tali (Free-Cooling), la gratuita produzione di acqua calda sanitaria durante i periodi estivi.

www.clivet.com

Il nuovo sistema ELFOSystem HOUSING

Da Clivet, azienda leader a livello europeo nei sistemi in pompa di calore

ELFOSystem:la risposta totale

ad energia rinnovabile

per ogni tipo di abitazione

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Tecniche e prodotti innovativi impiegati nel restauro

Castello di Montechiarugolo (PR): conservazione, consolidamento statico e miglioramento antisismico delle copertureL’importante funzione del pannello isolante ISOTEC di Brianza Plastica

Il castello di Montechiarugolo,

Parma

Il pannello isolante ISOTEC di Brianza Plastica

Il castello di Montechiarugolo, in provincia di Parma (XV secolo), è un’antica famosa residenza poi adibita a fortezza. Il complesso, con pianta trapezoidale e ampio cortile interno, ha camminamenti di ronda, coperti dai tetti, ancora percorribili. Tutto il percorso si colloca sulle testate dei muri del castello, racchiuso dai setti murari merlati, che si innalzano fino all’appoggio delle coperture.L’intero sistema dei camminamenti, insieme alla copertura, è stato oggetto di un attento intervento di restauro e consolidamento, che ha reso indispensabile anche la messa in sicurezza delle strutture murarie e dei percorsi tra le varie zone di questo sistema articolato, situato a circa quaranta metri di altezza. Il restauro delle coperture in legno si è dimostrato complesso sia per lo stato di degrado che per la mole delle strutture. I lavori si sono svolti, in tre stralci, complessivamente dal 2007 al 2013.Le soluzioni adottate per la conservazione, il restauro statico e la riduzione della vulnerabilità sismica, hanno previsto l’impiego di materiali e tecnologie tradizionali, compatibili con le coperture in legno. Nel definire le modalità d’intervento, i progettisti (architetti Giovanni Signani, Barbara Zilocchi e ingeniere Giuseppe Stefanini), hanno perseguito l’obiettivo di coniugare il rispetto delle preesistenze con le necessarie scelte tecniche, anche per assicurare una migliore risposta ad azioni sismiche. Dal punto di vista qualitativo, particolarmente interessante la soluzione adottata per ridurre i rischi di infiltrazione.L’inserimento del pannello isolante ISOTEC di Brianza Plastica in poliuretano espanso rigido, rivestito di alluminio goffrato e dotato di correntino in acciaio, ha consentito l’ancoraggio dei coppi-canale, annullando il rischio di slittamento. Infatti il pacchetto di copertura è

stato realizzato in modo da ripartire omogeneamente i carichi e da fornire un ancoraggio sicuro ad assito e coppi.Sopra ai travetti è stato applicato, in sostituzione dei listelli, un tavolato in legno di rovere battentato, sul quale è stato disposto un telo traspirante, quindi i pannelli ISOTEC che, grazie ai correntini metallici, hanno consentito l’ancoraggio dei coppi a canale addentellati in laterizio e il successivo manto di copertura in coppi, opportunamente collegati tra loro con ganci in rame.L’impiego del sistema ISOTEC, specifico per le coperture a falda, ha consentito di realizzare un impalcato portante, impermeabile alle infiltrazioni accidentali del manto di copertura e microventilato. L’anima in poliuretano espanso garantisce un isolamento ottimale, mentre il correntino in acciaio zincato, integrato nel pannello, presenta dei fori che consentono lo smaltimento di eventuali infiltrazioni accidentali e la microventilazione di aria dalla gronda al colmo. ISOTEC è un sistema di isolamento termico sottotegola per coperture a falda, studiato per interventi di recupero e per nuove coperture. Prevede la posa di pannelli strutturali componibili leggeri, costituiti da un’anima isolante, in schiuma poliuretanica espansa rigida autoestinguente, ricoperta da un involucro impermeabilizzante di alluminio goffrato. Il poliuretano espanso rigido a cellule chiuse è tra i migliori isolanti termici esistenti. Questa caratteristica consente al Sistema Isotec di contribuire in modo determinante al comfort abitativo degli ambienti sottostanti, limitando drasticamente gli scambi termici con l’esterno attraverso l’involucro edilizio.

www.brianzaplastica.it

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Südtirol Fenster, azienda leader nel settore dei serramenti presenta a Future Build “Magus®” - una finestra rivoluzionaria con valori di isolamento termico mai raggiunti prima e con un design moderno. Ne parliamo con Enrico Zorzi, Direttore Commerciale Italia di Südtirol Fenster, un’impresa che dal 1978 opera nel settore con costante spirito volto alla ricerca ed alla qualità.“La nuova finestra – ci spiega Zorzi – si caratterizza per un design minimalista che significa anche maggiore illuminazione. L’illuminazione è una prerogativa importante per il benessere abitativo che Magus® rispetta in modo ottimale. Una tecnica innovativa con un telaio molto stretto, dal design essenziale ma elegante ed una nuova vista esterna per l’architettura più moderna. Il telaio stretto e minimalista permette di avere dal 12 al 18% di vetro in più, regalando così una maggiore illuminazione. Le differenze visive tra un’anta tradizionale e un’anta senza telaio appartengono ormai al passato. Su richiesta, il telaio può essere ridotto anche nella parte interna”. “Altra caratteristica importante – continua Zorzi – è il nuovo profilo per un isolamento termico senza precedenti. La disposizione intelligente dell’anta, vista dall’esterno senza il telaio, in congiunzione con un profilo di nuova concezione, che circonda completamente il vetro, è il segreto di questa nuova finestra. Il vetro della finestra è completamente chiuso dal profilo. In questo modo si riesce a ottenere un valore di isolamento termico pari a Uw 0,67. L’innovativo materiale con cui è composto il telaio esterno non è solo altamente isolante, ma anche molto resistente agli agenti atmosferici”.“L’anta – conclude Zorzi – è poi completamente esente da manutenzione in quanto il telaio esterno non è esposto alle intemperie. È possibile richiedere anche l’anta a ribalta. Ulteriore vantaggio di questa rivoluzionaria finestra sta nella maggiore protezione contro le effrazioni, ad esempio i furti, e in un evidente miglioramento dell’isolamento acustico dell’edificio”.

www.suedtirol-fenster.com

Finestra Magus® Alu-Plus (legno-alluminio)

La sede della Südtirol Fenster a Gais, Bolzano

Nasce dagli investimenti in ricerca e sviluppo di Südtirol Fenster

“Magus®”: la finestra rivoluzionaria

Design innovativo, elevato isolamento termico, massima protezione da intemperie e rumori

Prodotti&A

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Albergo-ristorante “Lago Smeraldo”, a Fondo, (Trento)

Abitazione privata a Trento

Una valida alternativa al classico sistema costruttivo in muratura

Perché scegliere una casa in legno Nordhaus!

Lo spiega l’amministratore delegato dottor Luca Andermarcher

La scelta di una casa con struttura in legno rappresenta sempre più una valida alternativa al classico sistema costruttivo in muratura. Contrariamente al resto del mercato edile, la domanda di edifici in legno sta crescendo e, allo stesso modo, crescono vertiginosamente le aziende che propongono edifici con struttura in legno. In questo contesto spicca Nordhaus, una realtà giovane ma con solide radici e provato background. Chiediamo all’amministratore delegato dottor Luca Andermarcher perché scegliere una casa in legno Nordhaus:“I motivi alla base di una scelta di questo tipo sono molteplici – risponde Andermarcher – Innanzitutto il committente trova in Nordhaus un servizio completo: dalla gestione del cantiere al coordinamento delle maestranze ed in soli 6 mesi è in grado di consegnare l’edificio “chiavi in mano” pronto da arredare. Faccio notare – precisa l’Amministratore – che i tempi sono più che dimezzati rispetto all’edilizia tradizionale. Questa velocità si traduce in risparmio economico; velocizzando la realizzazione, diminuiscono gli oneri finanziari e alcune spese tecniche, ad esempio, la direzione dei lavori e i ponteggi. Vi sono poi – continua – minori costi di progettazione: l’elaborazione del progetto esecutivo è una delle attività chiave svolta dai nostri uffici, che rielaborano il progetto architettonico effettuato dal tecnico del committente in accordo con il progettista, ottimizzando gli spazi. Le case in legno consentono poi altri vantaggi quali la riduzione degli spessori delle pareti, con il conseguente recupero sino al 25% di superficie abitabile rispetto ai sistemi classici e offrono soluzioni progettuali innovative e personalizzate, in grado di soddisfare anche le esigenze più complesse.

A livello di ecocompatibilità, il legno – afferma Andermarcher – non ha rivali: è rinnovabile, riciclabile, richiede un limitato consumo di energia nelle fasi di produzione e di posa, non rilascia emissioni, polveri o fibre nocive durante l’impiego e si smaltisce restituendo l’energia accumulata, se viene utilizzato in processi di termovalorizzazione. Inoltre, il legno è l’unico materiale che necessita solo di acqua, di aria e sole per crescere e ogni metro cubo di questo materiale impiegato in edilizia corrisponde a quasi una tonnellata di anidride carbonica stoccata, per tutto il ciclo di vita del manufatto. Il legno si distingue, inoltre, per le sue caratteristiche di bassa conducibilità termica, elevata inerzia termica e spiccata igroscopicità (la capacità di una sostanza ad assorbire prontamente le molecole d’acqua presenti nell’ambiente), che permettono di generare un effetto positivo sulla qualità dell’aria all’interno di un edificio e sul benessere percepito. Questi elementi contribuiscono a diminuire i consumi per il riscaldamento d’inverno e la climatizzazione d’estate, grazie anche alla capacità del materiale di assorbire velocemente e cedere lentamente l’umidità. Altra caratteristica importante delle case in legno è la staticità: la leggerezza, l’elevata duttilità dei giunti e la capacità dissipativa consentono loro di subire in modo ridotto gli effetti di un sisma. Da ultimo, ma non certamente per importanza – conclude Andermarcher – evidenzio che la casa in legno ha costi certi, a differenza dei preventivi di costruzione in edilizia tradizionale che vengono quasi sempre disattesi, anche con differenze nell’ordine del 20/25%”.

www.nordhaus.it

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L’acqua è un bene necessario per l’intero pianeta. Anche nella propria casa è possibile applicare tecnologie per migliorare la qualità di vita della famiglia e degli impianti, risparmiando sia in termini economici che ecologici. Non tutta l’acqua, infatti, è uguale. A determinarne le differenze è la sua “durezza”, ossia il contenuto di ioni di calcio, magnesio e eventuali metalli pesanti presenti nell’acqua. Lo sa bene Hydrocontrol, la società emiliana che da anni lavora con passione nell’ambito dei sistemi e delle soluzioni per il trattamento e la purificazione dell’acqua. Ne parliamo con un loro esperto, Franco Menozzi, che ci presenta alcuni prodotti innovativi recentemente presentati dall’azienda. “AI LX PLUS” è un addolcitore per uso domestico – spiega Menozzi – che riduce i costi di gestione e aiuta l’ambiente. Lo abbiamo da poco inserito in produzione. La sua tipologia di costruzione consente di ottenere un forte risparmio idrico e di sale in fase di rigenerazione dell’addolcitore stesso. L’ultimo nato in casa Hydrocontrol si differenzia dal sistema tradizionale nella costruzione della bombola contente le resine a scambio ionico. La struttura innovativa e il metodo di riempimento della colonna, permettono di compattare in modo uniforme la resina mantenendola in ‘galleggiamento’. La sua tecnologia upcore e il tipo di resine adottate fanno sì che la cinetica dello scambio ionico, sia in fase di rigenerazione, sia durante il servizio, venga ottimizzata su tutta la resina, in modo da evitare vie preferenziali e perdite di efficienza – spiega Menozzi. Il sistema LX PLUS è un’apparecchiatura completamente automatica basata su di un programmatore digitale a controllo volumetrico per il consumo dell’acqua nell’abitazione e per la gestione delle rigenerazioni, ottimizzando così il consumo del sale e l’acqua di lavaggio. I sistemi LX PLUS utilizzano inoltre – continua Menozzi – una cella di disinfezione con elettrodi al titanio e autodiagnosi ad azione auto-disinfettante del minerale. Con questo nuovo addolcitore il consumo di sale è ridotto del 50% e quello dell’acqua di lavaggio del 30%. Dal punto di vista ecologico, le parti riciclabili sono incrementate del 50% nei confronti dei sistemi con bombolo in PRFV. In sintesi, questo addolcitore offre più protezione, perché evita i depositi di calcare, previene i danni alle tubature, e salvaguarda gli elettrodomestici. Pensando all’intera famiglia in termini di comfort, un acqua addolcita da AI LX PLUS dona maggior benessere alla pelle e mantiene la morbidezza dei capelli dopo i consueti lavaggi e il risparmio è notevole. Per il trattamento delle acque di pozzo con presenza di durezza, ferro, manganese, ammoniaca e sostanze organiche abbiamo utilizzato l‘addolcitore serie AI LXE ecosoft. Il trattamento delle acque di pozzo ad uso domestico spesso richiede impianti complessi per ottenere un’acqua esente da ferro e con bassi valori di durezza. Il sistema LXE ecosoft è in grado di risolvere fino a 5 problemi che si possono riscontrare in queste acque: riduzione dellla durezza, del ferro, del manganese, delle sostanze organiche e dell’ammoniaca. Anche il sistema LXE ecosoft – conclude Menozzi – è completamente automatico, grazie ad un programmatore digitale a controllo volumetrico che gestisce il consumo dell’acqua nell’abitazione e le rigenerazioni, otttimizzando il consumo del sale e dell’acqua di lavaggio.

www.hydrocontrol.it

Addolcitore serie AILX plus per uso domestico

Una nuova serie di prodotti per uso domestico di Hydrocontrol

I vantaggi di un addolcitore per acqua di ultima generazione

Ecco i vantaggi in termini economici, ecologici e di salubrità

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PREFA Aluminiumprodukte GmbH si è fatta conoscere e apprezzare per la progettazione, la produzione e la di-stribuzione di sistemi di rivestimento per tetti e facciate in alluminio, travalicando anche i confini nazionali. Quest’a-zienda innovativa, in forte crescita, opera oggi con suc-cesso sul mercato di ben 16 paesi europei. Nel 2007 nasce PREFA Italia. Il gruppo PREFA, la cui sede centrale si trova a Marktl vicino a Lilienfeld nella Bassa Austria, at-tualmente occupa 320 collaboratori, di cui 180 in Austria. Gli oltre 4.000 prodotti PREFA in alluminio di alta qualità vengono interamente prodotti in Austria e in Germania, sono riciclati e riciclabili al 100% e garantiti quarant’anni su materiale e verniciatura.I piccoli elementi in alluminio (tegole, scandole e scaglie) che PREFA presenta a FutureBuild - Salone della Soste-nibilità, hanno caratteristiche estetiche e prestazioni tali da consentire infinite sperimentazioni architettoniche: nascono per l’impiego in copertura ma possono essere utilizzate anche in facciata.La tegola in alluminio PREFA, si adatta sia a nuove costru-zioni che a ristrutturazioni ed offre le migliori garanzie di resistenza, durata e resa estetica. Grazie alla qualità del materiale ed alla praticità del sistema di posa rapido, con graffette in allumino brevettate, la copertura completa di

lattoneria viene posata in breve tempo.La scaglia PREFA è ideale sia nelle ristrutturazioni di vec-chi edifici che nelle realizzazioni architettoniche più mo-derne lasciando intatto il tessuto storico-paesaggistico del luogo coniugando al contempo estetica e funzionalità. Le scandole PREFA combinano la forma classica del rom-bo con le caratteristiche high-tech dell’alluminio per sod-disfare ogni esigenza tecnica ed estetica. Sono ideali per il rinnovo di coperture esistenti, per la copertura di nuovi edifici con caratteristiche architettoniche particolari o per coperture e rivestimenti di facciata in architetture dal de-sign moderno.Tegole, scandole e scaglie sono quindi prodotti con infi-nite possibilità di applicazione ed eccellenti caratteristi-che di leggerezza, resistenza al gelo, ai carichi, al vento e alla corrosione. L’alluminio è inoltre una scelta ecologica, poiché è riciclato al 90% ed è completamente riciclabile; oggi incontra anche una nuova varietà cromatica, grazie agli otto colori standard PREFA e un ampio programma di accessori che garantiscono tetti esteticamente elaborati ed estremamente durevoli.

www.prefa.it

PREFA: sistemi di rivestimento per ogni esigenza architettonica

Tegole, scandole e scaglie in alluminio

per coperture e facciate

Ideali sia per nuove costruzioni che per ristrutturazioni

Scaglia in alluminio PREFA in facciata

Edificio realizzato con sistemi di rivestimento PREFA ad Ala, Trento

Prodotti&A

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Utilizzato dai migliori brand dell’edilizia per sistemi a cappotto, a copertura e a pavimento

Il “sistema casa” di Isolconfort ”garantisce un isolamento ad alte

prestazioniPresentato a Future Build ECO-DUR ZETA®, il nuovo

pannello isolante per cappotti

I sistemi di isolamento termico hanno acquisito in edilizia una particolare rilevanza in quanto consentono di contenere i consumi energetici. Tra le aziende leader in questo settore vi è senza dubbio Isolconfort presente a Future Build - Salone della Sostenibilità con la sua gamma di prodotti in polistirene espanso e le ultime novità. Il gruppo ISOLCONFORT opera da oltre quarant’anni con una presenza capillare nel Nord Italia grazie a tre stabilimenti produttivi per 45.000 metri quadri di capannoni ed un’organizzazione logistica e distributiva ben strutturata; si caratterizza, inoltre, per la sua consolidata esperienza nell’ambito della produzione, trasformazione e commercializzazione di articoli in polistirene espanso e Neopor®.“Il ‘sistema casa’ di Isolconfort – spiega Ilario Zanatta, titolare della società – propone soluzioni pronte per tetto, pavimento e pareti. Le prestazioni superiori, i brevetti sviluppati in esclusiva, il servizio di consulenza ai progettisti – continua Ilario Zanatta – sono fra i plus della nostra azienda”.Proiettata verso il futuro e attenta all’innovazione, l’azienda si è dotata di un laboratorio interno impegnato nella ricerca e nel controllo di ogni fase produttiva e delle prestazioni dei materiali per isolamento termico. L’affidabilità di ogni elemento in uscita dagli stabilimenti è garantita da doppi controlli: oltre alle certificazioni obbligatorie, due istituti esterni, il FIW di Monaco di

Baviera e l’istituto Italiano dei Plastici, monitorano la qualità. Per questi motivi l’azienda è stata scelta come fornitore dai migliori brand dell’edilizia che sviluppano per le abitazioni sistemi a cappotto, a copertura ed a pavimento. Tra le novità, Isolconfort presenterà a Future Build ECO-DUR ZETA®, un pannello termoisolante realizzato per l’isolamento esterno a cappotto degli edifici, in conformità a quanto stabilito dall’ETAG 004.“ECO-DUR ZETA® – ci spiega Zanatta – è un pannello in polistirene espanso stampato per cappotto ad alte prestazioni, con ritardante di fiamma studiata per la più facile, rapida e solida realizzazione degli isolamenti esterni a cappotto. Grazie al suo ridotto assorbimento di acqua, dovuto anche all’alta qualità della materia prima, la lastra può essere utilizzata come zoccolo di partenza in alternativa alle lastre XPS. La superficie esterna ed interna è opportunamente irruvidita per aumentare l’aggrappaggio dell’intonaco. La posa in opera è facile, rapida e precisa”.Grazie alle sue eccellenze Isolconfort non solo è al vertice del mercato del Nord Italia, ma esporta anche dove l’affidabilità è un requisito indispensabile: Svizzera, Germania, Austria, Slovenia e tutti i paesi in cui il brand italiano viene richiesto, per la produzione di prodotti personalizzati e lastre di Neopor Basf.

www.isolconfort.it

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Dal primo gennaio 2012, la detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie non ha più scadenza. L’agevolazione, introdotta fin dal 1998 e prorogata più volte, è stata resa permanente dal decreto legge n. 201/2011 (art. 4) che ha previsto il suo inserimento tra gli oneri detraibili ai fini Irpef.In particolare, per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 (data di entrata in vigore del citatodecreto) al 30 giugno 2013, la detrazione Irpef aumenta al 50% e raddoppia il limite massimo di spesa (96.000 euro per unità immobiliare).Tra le opere che possono beneficiare dell’agevolazione tutte quelle mirate al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.Un’opportunità importante per ridurre i consumi energetici della propria abitazione migliorandone il comfort.Ne parliamo con l’Ingeniere Federico Mattioli dello Studio MBIEnergie, che si è contraddistinto in Emilia per la gestione completa, sia di carattere progettuale che legislativa, nel campo delle ristrutturazioni e della riqualificazione energetica degli edifici. “Le detrazioni – afferma Mattioli – consentono la ristrutturazione totale e parziali di edifici. A titolo di esempio: gli interventi sull’involucro quali la realizzazione di “cappotti termici”, il rifacimento e l’isolamento di tetti e coperture, la sostituzione di finestre e infissi, oppure l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, la sostituzione del generatore di calore con un altro di maggior efficienza (tipicamente la caldaia a condensazione). Questo naturalmente rappresenta un’importante opportunità per tutti coloro che sfruttando al meglio quello che le nuove tecniche di progettazione e i nuovi materiali costruttivi offrono in tema di efficienza energetica degli edifici, mirano ad un risparmio economico, a migliorare il comfort offerto dalla propria abitazione, a valorizzarla e, da ultimo, a salvaguardare l’ambiente riducendo le emissioni di anidride carbonica in atmosfera.Come procedere nella valutazione e progettazione degli interventi da realizzare?“MBIEnergie – risponde Mattioli – è impegnato da oltre 35 anni nello studio e nella progettazione impiantistica e di interventi sugli edifici. Negli ultimi anni, abbiamo focalizzato l’attenzione sui sistemi casa-impianto ad alto risparmio energetico e basse emissioni inquinanti. Il team dello studio è in grado di fornire una consulenza specifica, analizzando le caratteristiche di ogni singolo edificio, individuando i possibili interventi di miglioramento e definendo i costi e i tempi di ammortamento. Grazie alle detrazioni fiscali e ai risparmi economici sui consumi, è realmente possibile recuperare i costi degli interventi effettuati.Possiamo vantare al nostro interno progettisti e tecnici accreditati dalla Regione Emilia-Romagna per la Certificazione Energetica degli Edifici ed accreditati CasaClima ed Ecoabita”.

www.mbienergie.it

Grazie alle detrazioni fiscali e ai risparmi sui consumi

Ristrutturare e riqualificare energeticamente la propria

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Prodotti&A

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Più semplice con “Ferrisolution”

Sistemi di intonacatura e finitura: come operare la scelta giustaSupporto e consulenza a studi di progettazione e imprese di costruzione

FERRISOLUTIONSistema 17 Ripristino di facciata esterna cavillata

Molteplici sono i sistemi di intonacatura e finitura che vanno scelti caso per caso sulla base della tipologia dell’edificio, dei materiali di costruzione, dell’intervento da realizzare.Individuare la soluzione ottimale non è spesso semplice in quanto occorrono competenze specifiche, appositi studi, ricerche e soprattutto molta esperienza.Un valido supporto in questo ambito viene fornito da Ferri srl, un’azienda che dal 1964 produce premiscelati per l’edilizia nazionale, nonchè per i mercati esteri, e che negli ultimi anni ha dedicato molto del proprio lavoro e delle proprie risorse per realizzare una raccolta di sistemi di intonacatura, finitura, rifacimento, ristrutturazione, eccetera, che risponde al nome di “FERRISOLUTION”.Approfondiamo l’argomento con il direttore commerciale geometra Guido Magnelli“Il nostro obiettivo – afferma Magnelli – è quello di fornire soluzioni appositamente studiate e collaudate basate sull’esperienza e la competenza del nostro laboratorio, partendo dallo studio dei diversi materiali utilizzati nelle varie tipologie di costruzione e delle relative caratteristiche tecniche-prestazionali, per operare sempre la scelta giusta dei prodotti.

Particolare attenzione viene dedicata ai cicli di lavorazione per una minuziosa preparazione dei supporti, alla conoscenza delle modalità applicative; il tutto per arrivare ad una gestione corretta dei materiali.In questo modo ci proponiamo come un valido alleato degli studi di progettazione, delle moderne imprese di costruzione, delle squadre d’applicazione e di rivenditori

edili e dei colorifici, garantendo un supporto nelle scelte e qualità dei materiali, grazie ad impianti ad elevato contenuto tecnologico e una vasta gamma di prodotti sviluppati e controllati da un efficiente laboratorio chimico.La gamma dei prodotti Ferri comprende infatti intonaci, malte, finiture/rasature, massetti, sistemi a cappotto, rivestimenti, pitture e prodotti speciali (ripristino e Bio-Edilizia ).

Quale il Vostro impegno per un’edilizia sostenibile?“La sperimentazione e l’analisi chimico-fisica dei materiali – risponde Magnelli – permette alla nostra azienda di proporre soluzioni innovative che, oltre ad essere tecnicamente eccellenti, rispettano appieno l’ambiente in cui andrà a concretizzarsi l’intervento edilizio. Nella costruzione di ogni opera architettonica, sono essenzialmente due i requisiti fondamentali: la durabilità e la sostenibilità. Affinchè un’opera architettonica possa essere duratura nel tempo, è necessario considerare le caratteristiche dell’ambiente di esposizione dell’opera stessa e scegliere materiali e tecnologie idonee a limitare, se non addirittura ad evitare, successivi interventi manutentivi. Tutto questo riducendo al minimo gli interventi dell’uomo che potrebbero portare squilibrio a livello ambientale. Alla base di un’edilizia sostenibile vi è senza dubbio – conclude Magnelli – l’utilizzo di materiali naturali ed allo stesso tempo resistenti, questo per incrementare le vita utile delle opere. www.ferrimix.it

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