Costanzo-preve-Note Su Rifondazione Comunista

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 Torino ottobre 2011 Note su Rifondazione Comunista 2011. di Costanzo Preve 1. Quelle che seguono sono alcune note non sistematiche di commento al documento congressuale del prossimo congresso 2011 di Rifondazione Comunista. Sebbene abbia letto tre diversi documenti, commenterò solo quello maggioritario, che mi dicono alcuni "interni al giro" essere stato scritto dall'ex-cossuttiano Grassi e dall'ex-bertinottiano Ferrero. Se è così, si tratta di un miracolo della clonazione biologica, perchè ha permesso dopo la loro morte il matrimonio postumo fra Giuseppe Stalin e Rosa Luxemburg. 2. Ci si chiederà a quale titolo faccio questo commento, visto che non sono né un iscritto né un simpatizzante né tantomeno un potenziale votante di Rifondazione. Da almeno quindici anni non faccio neppure più parte dell’estrema sinistra né tantomeno del pittoresco e multicolore "popolo di sinistra". Direi che le ragioni possono essere compendiate in due principali. In primo luogo sono fra l'altro autore di una Storia Critica del Marxismo (Città del Sole, Napoli) che recentemente un autore come Samir Amin ha definito una "superba discussione dei marxismi storici" dopo aver letto la traduzione francese. Questo mi abilita a qualche commento sulla linea politica e culturale di un  partito che si definisce pur sempre marxista e comunista. In secondo luogo, non ho bisogno di autodefinirmi, perchè mi definiscono i miei scritti editi ed inediti ed i miei comportamenti privati e  pubblici, totalmente trasparenti ( il che non si può dire di tutti). Ma se proprio mi devo definire, mi definirei un comunista indipendente, o ancor meglio un allievo critico indipendente di Hegel e di Marx. Ho scritto di Hegel e di Marx, e non del solo Marx, perchè a mio avviso il pensiero di Marx è un episodio terminale e coerentizzato del grande idealismo classico tedesco, che si è mascherato da materialismo scientifico, troppo spesso di fatto un positivismo di estrema sinistra per classi subalterne ed intellettuali marginali e confusionari. Da circa cinquanta anni ho fondato un partito comunista nella mia coscienza di cui sono sempre rimasto l'unico iscritto, e di cui non ho mai cercato aderenti, o seguaci. Un tempo questo atteggiamento critico ed indipendente, il solo adatto ad un allievo critico di Marx, era diffamato e colpevolizzato come "individualismo piccolo-borghese", cui contrapporre un proletariato inesistente caratterizzato dall’obbedienza gregaria fatta passare per "vero spirito proletario". Ma oggi la piccola borghesia si è sciolta nella galassia dei ceti medi subalterni e chi colpevolizzava il pensiero critico si è riciclato a berciare dalle tribune elettorali del PD in appoggio ai bombardamenti USA e NATO ed ai provvedimenti finanziari di bilancio FMI e BCE. Sono allora queste le mie credenziali. 3. Il documento ammette (sia pure alla fine, dopo una generica pappa sulla attualità del comunismo e la non riformabilità del sistema capitalistico) che “la rifondazione comunista, a vent’anni dalla nostra nascita, non è stata risolta positivamente". A mio avviso non è stata mai neppure vagamente impostata, perchè non poteva farlo sulla base di una linea politica di truppe ausiliarie e subalterne caramellate del serpentone metamorfico PCI-PDS-DS-PD. In tutto il documento non sono mai neppure menzionati i nomi dei Gramsci e dei Togliatti di questo partito, e cioè Armando Cossutta e Fausto Bertinotti. Eppure costoro non sono nomi qualunque. Il primo ha simboleggiato la linea di "unità", e cioè di fiancheggiamento amministrativo del PCI-PDS-DS-PD ed il secondo una linea di rottura aperta, (tipo cultura del "Manifesto" Ingrao-Rossanda) con la tradizione di tutto il comunismo storico, e non solo dello stalinismo, che ha infine prodotto il poeta pugliese Vendola, che copre il fiancheggiamento cammellato del PD con una vuota ed insopportabile retorica. Come è possibile fare un bilancio di vent’anni censurando proprio i vent'anni della propria esistenza?

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Torino ottobre 2011

Note su Rifondazione Comunista 2011.

di Costanzo Preve

1. Quelle che seguono sono alcune note non sistematiche di commento al documento congressuale

del prossimo congresso 2011 di Rifondazione Comunista. Sebbene abbia letto tre diversi

documenti, commenterò solo quello maggioritario, che mi dicono alcuni "interni al giro" essere

stato scritto dall'ex-cossuttiano Grassi e dall'ex-bertinottiano Ferrero. Se è così, si tratta di un

miracolo della clonazione biologica, perchè ha permesso dopo la loro morte il matrimonio postumo

fra Giuseppe Stalin e Rosa Luxemburg.

2. Ci si chiederà a quale titolo faccio questo commento, visto che non sono né un iscritto né un

simpatizzante né tantomeno un potenziale votante di Rifondazione. Da almeno quindici anni non

faccio neppure più parte dell’estrema sinistra né tantomeno del pittoresco e multicolore "popolo disinistra". Direi che le ragioni possono essere compendiate in due principali. In primo luogo sono fra

l'altro autore di una Storia Critica del Marxismo (Città del Sole, Napoli) che recentemente un autore

come Samir Amin ha definito una "superba discussione dei marxismi storici" dopo aver letto la

traduzione francese. Questo mi abilita a qualche commento sulla linea politica e culturale di un

 partito che si definisce pur sempre marxista e comunista. In secondo luogo, non ho bisogno di

autodefinirmi, perchè mi definiscono i miei scritti editi ed inediti ed i miei comportamenti privati e

 pubblici, totalmente trasparenti ( il che non si può dire di tutti). Ma se proprio mi devo definire, mi

definirei un comunista indipendente, o ancor meglio un allievo critico indipendente di Hegel e di

Marx. Ho scritto di Hegel e di Marx, e non del solo Marx, perchè a mio avviso il pensiero di Marx è

un episodio terminale e coerentizzato del grande idealismo classico tedesco, che si è mascherato da

materialismo scientifico, troppo spesso di fatto un positivismo di estrema sinistra per classisubalterne ed intellettuali marginali e confusionari. Da circa cinquanta anni ho fondato un partito

comunista nella mia coscienza di cui sono sempre rimasto l'unico iscritto, e di cui non ho mai

cercato aderenti, o seguaci. Un tempo questo atteggiamento critico ed indipendente, il solo adatto ad

un allievo critico di Marx, era diffamato e colpevolizzato come "individualismo piccolo-borghese",

cui contrapporre un proletariato inesistente caratterizzato dall’obbedienza gregaria fatta passare per 

"vero spirito proletario". Ma oggi la piccola borghesia si è sciolta nella galassia dei ceti medi

subalterni e chi colpevolizzava il pensiero critico si è riciclato a berciare dalle tribune elettorali del

PD in appoggio ai bombardamenti USA e NATO ed ai provvedimenti finanziari di bilancio FMI e

BCE. Sono allora queste le mie credenziali.

3. Il documento ammette (sia pure alla fine, dopo una generica pappa sulla attualità del comunismoe la non riformabilità del sistema capitalistico) che “la rifondazione comunista, a vent’anni dalla

nostra nascita, non è stata risolta positivamente". A mio avviso non è stata mai neppure vagamente

impostata, perchè non poteva farlo sulla base di una linea politica di truppe ausiliarie e subalterne

caramellate del serpentone metamorfico PCI-PDS-DS-PD. In tutto il documento non sono mai

neppure menzionati i nomi dei Gramsci e dei Togliatti di questo partito, e cioè Armando Cossutta e

Fausto Bertinotti. Eppure costoro non sono nomi qualunque. Il primo ha simboleggiato la linea di

"unità", e cioè di fiancheggiamento amministrativo del PCI-PDS-DS-PD ed il secondo una linea di

rottura aperta, (tipo cultura del "Manifesto" Ingrao-Rossanda) con la tradizione di tutto il

comunismo storico, e non solo dello stalinismo, che ha infine prodotto il poeta pugliese Vendola,

che copre il fiancheggiamento cammellato del PD con una vuota ed insopportabile retorica.

Come è possibile fare un bilancio di vent’anni censurando proprio i vent'anni della propria

esistenza?

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4. Apro una parentesi da riconosciuto studioso di storia del marxismo e del comunismo. Il

documento Grassi-Ferrero segue una gloriosa e secolare schizofrenia di documenti di questo tipo,

che fanno coesistere affermazioni innocuamente estremistiche (attualità del comunismo,

irriformabilità del capitalismo, eccetera) con conclusioni pratiche opportunistiche (le sole che

contino praticamente) per farsi caricare a bordo da Vendola e Bersani e non toccare le ferree

incompatibilità necessarie per farsi appunto caricare a bordo. La storia è vecchia di almeno unsecolo, ed è proprio contro questa storia che si sono mossi più di un secolo fa sia il "partitista”

Lenin sia la "movimentista" Rosa Luxemburg. .

A partire da Kautsky questi documenti identitari della "predica della domenica" (superamento

comunista del capitalismo, dato sempre per moribondo) hanno fatto coesistere una "ortodossia dei

fini" (il comunismo, appunto) con una tattica opportunistica della manovra elettorale. Questo da

 parte di persone che illudevano i loro militanti con la famosa marxiana "unità di teoria e di prassi".

La storia dura da più di un secolo, e mi chiedo come si possa rifondare sulla schizofrenia. Bertinotti

è già stato un maestro della rifondazione schizofrenica, massimalismo irresponsabile a parole e

 presidenza della Camera nei fatti.

5. La mano di Grassi si vede soprattutto in alcuni stilemi: per uscire dalla crisi, oppure uscita asinistra dalla crisi. E' così che dicevano lutti i documenti PCI non ancora PDS-DS-PD. Iniziavano

dalla situazione internazionale, poi dalle forze reazionarie italiane, poi "dal sovversivismo delle

classi dominanti" (prima fasciste, poi democristiane, poi craxiane, poi berlusconiane, domani

chissà), ed infine si usciva dalla crisi con il PCI candidato al governo. Ed io pensavo che le crisi

fossero dovute a cicli della accumulazione capitalistica, e non al "malgoverno" di alcuni

intercambiabili fantoccioni!

6. La storia d'Italia è riscritta ad uso e consumo del manipolatore politico di turno. Il craxismo è

definito in termini di espressione della "controffensiva del capitale", confondendo l'effetto con la

causa. La controffensiva del capitale, per usare questo termine improprio, è un fatto mondiale che

 parte intorno al 1978 in America, ed innesca una nuova fase dell'accumulazione capitalistica. Il

cosiddetto "malgoverno" craxiano è dovuto al fatto che il PSI non disponeva di quelle due idrovoresucchiatrici che erano l'industria di stato (per la DC) e le cooperative rosse (per il PCI, dopo 1a fine

del finanziamento sovietico). Craxi dovette costruirsi una sua idrovora artigianale, attraverso le

 pittoresche "dazioni" alla Chiesa. Il documento, in modo onirico, afferma che "Berlinguer denuncia

coraggiosamente la corruzione dilagante ponendo al paese la questione morale". Qui siamo

lontanissimi dalla stessa critica marxiana delle ideologie. Berlinguer non poteva denunciare la

questione morale perchè il suo stesso partito c'era dentro fino al collo. Sembra che Greganti e Penati

vengano da Marte. La questione morale è stata storicamente una forma ideologica di "riciclaggio

simbolico” dalla vecchia via italiana eurocomunista al socialismo, incompatibile con l'accettazione

dell'ombrello della NATO, alla nuova "superiorità morale" dei comunisti. Un cambio di etichetta, odi brand per dirla in linguaggio USA-NATO.

7. Ogni tanto il documento ha degli sprazzi di inconsapevole e involontaria lucidità, quando afferma

che è stato il PCI ( travestito da PDS, ma solo un ingenuo in male fede non vede il travestimento) a

determinare la distruzione del sistema proporzionale che reggeva la rappresentanza nella Prima

Repubblica (assai migliore della Seconda). Ma se è così, come si può fare un "fronte democratico"

con una forza anti-democratica, che ha sostenuto il passaggio dalla democrazia rappresentativa alla

 governance post-democratica?

Misteri della logica che soltanto il desiderio di essere imbarcati da Vendola e Bersasani possono

spiegare. Ma il "rientro parlamentare" non può essere fatto passare per "rifondazione comunista", e

questo non in nome di Marx, ma del vecchio comune senso del pudore.

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8. Il berlusconismo è definito surrealmente come "un vero e proprio inveramento del craxismo".

Ora, è vero che la storia non è una scienza esatta come la chimica o la fisica, ma ci sono limiti al

delirio storiografico. Il berlusconismo è l'effetto non voluto di Mani Pulite, un colpo di stato

giudiziario extraparlamentare che ha sostituito la obbligatorietà dell'azione penale alla

rappresentanza “proporzionale”, pur corrotta, della prima repubblica. I giudici di Mani Pulite sono

stati gli (involontari) sponsor di Berlusconi, che con il suo denaro ha recuperato l'immenso parcoelettorale cui Mani Pulite aveva tolto la rappresentanza (DC e PSI, in primo luogo) . L'unica

categoria politica che il documento sembra conoscere è quella del "populismo" . Si tratta proprio

della categoria politica usata oggi nel mondo intero dalla classe politica della  governancecapitalistica. Incredibile che si usino a casaccio categorie politiche coniate per altri scopi. Ma che

cosa aspettarsi da gente che aveva abolito la categoria di "imperialismo" e che non fa nessuna

autocritica per questa incredibile bestialità del dilettante presenzialista Bertinotti?

9. Un' osservazione solo apparentemente marginale. Al tempo di Stalin per essere comunisti

 bisognava anche condividere l'ideologia del materialismo dialettico. Ora sembra che per essere

comunisti si debba ad ogni costo condividere il femminismo. Ma il femminismo non si identifica

affatto con i legittimi interessi collettivi del sesso femminile. I1 femminismo è una ideologiadifferenzialista di genere di origine universitaria americana, ed è americana come il Rock, il

McDonald e Halloween. In quanto ideologia differenzialistica di genere ci sono uomini che la

condividono per convinzione o opportunismo politicamente corretto (il sostituto post-moderno del

materialismo dialettico) e ci sono donne che si guardano bene dal condividerla.

10. Si parla continuamente di contraddizioni fra il "popolo di sinistra" votante PD e la dirigenza

 politica del PD. E’ la vecchia solfa del Manifesto e di Lotta Continua, già falsa quando c'era il

vecchio PCI. Ma oggi che c'è il nuovo serpentone metamorfico PCI-PDS-DS-PD questo è puro

delirio. In venti anni il vecchio popolo-PCI si è interamente riconvertito in una amorfa massa

giustizialista anti-berlusconiana, che ha scaricato qualsiasi residuo anti-capitalistico, che certo resta

ancora per fortuna latente in molta gente, ma non passerà certamente mai più per una "ricostruzione

della sinistra" che conosciamo, ma che prenderà altre inedite strade, per il momento non prevedibili.

Il PD è del tutto irriformabile, perchè è un partito di  governance capitalista (FMI e BCE) ed

imperialista (USA e NATO). Non a caso il documento finge che non ci sia un signore chiamato

Giorgio Napolitano, che le masse PD applaudono come difensore della costituzione, e che ha

addirittura premuto su Berlusconi per la guerra anti-costituzionale in Libia.

11. Già', la Libia. Da gente che ha appoggiato il dilettante Bertinotti che affermava che non esiste

 più 1'imperialismo non si possono certo aspettare analisi serie sulla Libia e sulla Siria. Bene, io le

ho fatte. Discutibili, contestabili, ma le ho fatte. Personalmente, ho appoggiato interamente il

governo di Gheddafi in Libia ed ora appoggio interamente il governo di Assad in Siria. Vergogna achi non riesce neppure a capire che cosa sta capitando in questi paesi.

12. Il documento afferma solennemente che "l'Europa è il terreno sovranazionale indispensabile sul

quale realizzare scelte di politica economica finanziaria e sociale alternative alle politiche liberiste".

C 'è da trasecolare. In altri contesti il documento afferma il contrario, e cioè che l'Europa è stata

 proprio la sede principale dell’imposizione del liberismo in tutti i paesi europei. Ma a questo porta

la frenesia di farsi prendere a tutti i costi a bordo da Vendola e da Bersani. Non sto sostenendo che

sia già all'ordine del giorno l'uscita dall'euro e la ricontrattazione del debito. Ma almeno devono

essere politicamente ipotizzate. Qui, invece, per essere presi a bordo da Vendola e Bersani non se

ne parla neppure.

13. Il documento dimentica la cauta posizione di Togliatti verso la Chiesa cattolica e dichiara guerra

al cattolicesimo italiano organizzato, legando insieme cattolicesimo, omofobia e patriarcato. E'

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esattamente la linea dei laici di "Repubblica" e della coppia sionista spiritata Bonino-Pannella. Qui

di comunista non c'è proprio niente. I comunisti non dividono le masse fra laici e credenti, e non

sposano ideologie che dividono il popolo su questioni di coscienza religiosa e filosofica.

14. Alla base di tutto, ovviamente, è la strategia del1'alleanza elettoralistica per cacciare Berlusconi,

in un momento in cui Berlusconi sta già per essere cacciato dai gruppi dirigenti delle oligarchiecapitalistiche italiane (Marcegaglia, Montezemolo, Draghi, Napolitano, eccetera). Ma per cacciare

Berlusconi non c'è nessun bisogno di un corteo urlante di ausiliari cammellati. Bersani ha già la

scelta di optare per Casini oppure per Vendola e Di Pietro, e lo farà non certamente perchè

l'inesistente popolo PD preme, ma solo sulla base esclusiva della convenienza dei sondaggi

elettorali. Far dipendere la rifondazione comunista in Italia dai voleri di Bersani e di Vendola è un

fatto talmente vergognoso che lascia addirittura allibiti.

Rifondazione ha molto da farsi perdonare, in primo luogo l'espulsione del deputato Turigliatto per 

non aver votato i crediti di guerra e l'aver permesso al picconatore Bertinotti di distruggere per anni

lo stesso partito in cui era stato chiamato come manager esterno cooptato dai due cinici politicanti

Magri e Cossutta. Così com'è, non serve assolutamente a nul1a, se non al suo ceto politico

 professionale. Se invece cambia linea di 180 gradi, magari potrà ancora servire a qualcosa. Ma nonlo farà. Conosco troppo bene i miei polli.