Cossila e Favaro dicembre 2012 -...

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LA NOSTRA VOCE Bollettino parrocchiale di Cossila San Giovanni e Favaro Anno III - n. 3 Santo Natale 2014

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LA NOSTRA VOCE

Bollettino parrocchiale diCossila San Giovanni e Favaro

Anno III - n. 3Santo Natale 2014

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Carissimi, quest’anno desidero farvi gli au guri di buonNatale con le parole, pronunciate tanti annifa da Paolo VI, ora, questo grande e dimenti-cato Papa, provvidenzialmente proclamatobeato da papa Fran cesco. È con la freschezza e la naturalezza di que-ste parole che desideriamo anche noi augu-rare un Santo Natale a voi e a tutte le perso-ne che portate nel cuore, in modo particolarea chi in questo momento si sente affaticato,nella prova! Il Signore nasce per te!

dPaolo e dCiprian

“Il Natale è buono se è interiore, se è celebrato, non fosse che per qualchemomento, nel silenzio del cuore, dentro, nella coscienza fatta attenta e pensosa.Ed è interiore e rinnovatore, se ci fa cogliere il discorso che Gesù, entrando nellascena del mondo, non con le parole, ma con i fatti ha pronunciato. Quale discorso? Quello dell’umiltà; è questa la lezione fondamentale del misterodi Dio fatto uomo, ed è questa la medicina prima di cui abbiamo bisogno. È daquesta radice che può rinascere la vita buona. E il secondo pensiero si riferisceall’umanità del Natale: siamo in adorazione di una nascita, di un bambino, di unpresepio; la vita umana è celebrata nella sua più sacra espressione: ogni culla,ogni creatura umana, ogni infanzia oggi è irradiata dalla luce soavissima diMaria e di Gesù. L’invito è forte e incantevole: bisogna evangelicamente ritorna-re bambini: «Se non vi farete piccoli come bambini - dirà poi Gesù Maestro -, nonpotrete entrare nel regno dei cieli» (Mt 18,2). Bisogna avere il culto della vitanelle forme più deboli, più innocenti, più essenziali. Bisogna ridestare nel cuoredi carta, di ferro e di cemento dell’uomo moderno il palpito della simpatiaumana, dell’affetto semplice, puro e generoso, della poesia delle cose native evive, dell’amore. da un messaggio natalizio, 1964

Cossila San Giovanni, misteri del Santo Rosario, Natività

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Celebrazioni NatalizieA COSSILA SAN GRATO

Martedì 23 dicembre dalle ore 16 alle ore 18Martedì 24 dicembre dalle ore 10 alle ore 12

A COSSILA SAN GIOVANNISabato 20 dicembre dalle ore 16 alle ore 17

Mercoledì 24 dicembre dalle ore 10 alle ore 12

A FAVARODomenica 21 dicembre dalle ore 8.45 alle ore 9.45Mercoledì 24 dicembre dalle ore 17.30 alle ore 19

Ricordiamo gli orari presso le principali penitenzierie della nostra Diocesi

SAN SEBASTIANOtutti i giorni dalle 7.30 alle 11.30 - dalle 15.30 alle 18.30

SAN FILIPPOTutti i giorni dalle 8 alle 10 - dalle 16 alle 19 - Sabato dalle 15 alle 19

SANTUARIO DI OROPA (BASILICA ANTICA)Tutti i giorni dalle 8 alle 12 - dalle 16 alle 19

Mercoledì 24 dicembreVigilia di NataleOre 16.30 a Favaro presso il Soggiorno Anziani

Santa Messa nella Vigilia della Solennità del Natale

Ore 21.30 a Cossila San GiovanniInizio della veglia con i canti del Coro Burcina e con le immagini della Terra Santa

Ore 22.30 a Cossila San GiovanniSanta Messa Solenne nella Notte Santa animata dalla Cantoria Parrocchiale

Ore 22.30 a FavaroSanta Messa Solenne nella Notte Santa animata dalla Cantoria Parrocchiale

Ore 23.15 a Cossila San GratoPresepe vivente in piazza con i mestieri di una volta

Ore 24 a Cossila San GratoSanta Messa Solenne nella Notte Santa animata dalla Cantoria Parrocchiale

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Giovedì 25 dicembreNatale del Signore

Ore 9.45 a Favaro - Santa Messa solenneOre 11 a Cossila San Grato - Santa Messa solenneOre 17 presso la Cappella della Valle - Santa Messa

Ore 18 a Cosila San Grato - Santa Messa

Mercoledì 26 dicembreSolennità di S.Stefano

patrono della Città e della DiocesiOre 10 a Biella presso la Chiesa Cattedrale

Solenne Pontificale in onore del Patrono presieduto da mons. Marco Arnolfo,arcivescovo di Vercelli

Ore 21 a Biella presso la Chiesa Cattedrale Concerto in onore del Patrono con Progetto Musica

Partecipazione anche di alcuni coristi delle nostre cantorie parrocchiali

Mercoledì 31 dicembreSolennità di Maria

Madre di DioOre 17 a Cossila San Giovanni - Santa Messa festiva

Ore 18 a Favaro - Santa Messa solenne con il canto del Te Deum

Ore 18.15 a Cossila San Grato - Santa Messa festiva

Verso le ore 18.30 (Cossila San Grato), 19.15 (Cossila San Giovanni) e 20 (Favaro)passa la Marcia della PaceIl giorno seguente, orario festivo

Martedì 6 gennaioSolennità dell’Epifania

Ore 9.45 a Favaro - Santa Messa solenneOre 11 a Cossila San Grato - Santa Messa solenneOre 11 a Cossila San Giovanni - Santa Messa

Festa sociale della società sportiva Valle OropaOre 18 a Cossila San Grato - Santa Messa

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PARROCCHIA SAN GIUSEPPE - FAVARO

Lunedì 5 gennaio 2015chiesa parrocchiale di Favaro, ore 21

“Ci vide poveri e si impoverì”Meditazione organistica sul mistero del S. Natale

con il maestro GIUSEPPE RADINI al restaurato organo Ramasco - Collino Nava (1892)

Musiche di: C. Franck, A. Guyilmant, F. Capocci, A. De Bonis,L. Picchi, M. E. Bossi, L. Refice, O. Ravanello, P. A. Yon

Al termine in casa parrocchiale assaggio dei prodotti

www.parrocchievalleoropa.it

Giuseppe Radini ha conseguito il Diploma di “Organo e Composizione organi-stica” presso il Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria sotto la guidadel prof. Giuseppe Gai. Ha frequentato successivamente corsi di perfezionamen-to con il M° Arturo Sacchetti. Ha ottenuto il Secondo Premio alla “IV edizionedel Torneo Internazionale di musica” tenuto a Roma nel 1995, ed è risultato vin-citore del I Premio Assoluto al “Concorso Internazionale Musicale Città diRacconigi” nel 1996. Ha al suo attivo un’ampia attività solistica e d’insieme pres-so prestigiose istituzioni, sia in Italia che all’estero. Attualmente ricopre l’incaricodi organista titolare della Basilica del Sacro Monte di Varallo.Oltre all’attività concertistica e didattica, si occupa di approfondimento e ricercanel campo della letteratura organistica relativa alla creatività italiana.Da qualche anno alla ricerca di nuove esperienze nel panorama musicale e conl’intento di approfondire le proprie conoscenze, ha iniziato un percorso formati-vo nell’ambito del “Canto Corale” per affinare la tecnica vocale e la direzionecon il Direttore artistico dell’istituto MOD.a.i Marco Farinella. Dirige dal 2007 la“Corale di Casapinta” di Casapinta (Bi).

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San Grato, San Giovanni,San Giuseppe… insieme!

Lo abbiamo presentato ad Oropa, il 7 dicembre in occasio-ne del pellegrinaggio straordinario. Siamo convinti chepresto diventerà familiare a tutti, per indicare il camminocomune e le iniziative condivise dalle tre comunità parroc-chiali della Valle Oropa. Grazie in modo particolare adAlessandra Guglielminotti Contin che lo ha realizzato conil suggerimento di molte persone … Qui il testo della pre-sentazione fatta da don Paolo.

Il logo scelto riprende un’immagine cara a tutti gli abitanti della Valle e a quantisono abituati a vederlo lì, silenzioso ma significativo, sulla strada che porta alSantuario: “il ponte dei tre archi”, uno dei manufatti più significativi delle opereedili del trenino Biella - Oropa. Perché un segno di architettura civile per indicare il cammino comune delle par-rocchie della Valle? Perché non piuttosto un segno religioso, le nostre belle chie-se, i nostri campanili così caratteristici o altro ancora?La scelta non è caduta a caso. Le comunità cristiane della Valle vivono in un con-testo civile e sociale ben preciso. Le comunità parrocchiali di Cossila San Grato,Cossila San Giovanni e Favaro non sono la Valle, ma sono chiamate ad essere alsuo interno come il lievito, il fermento. La fede cristiana non è mai un’esperienzaa parte, a lato, o astratta. Si incarna nella storia, nella vita, nel percorso dellagente. La fede è la nostra vita, come più volte il Vescovo ci ha ripetuto in visitapastorale. Ma leggiamolo con calma questo piccolo logo, dal basso verso l’alto. Ecco la STRADA, che sale, sinuosa, da Biella sino al santuario, dalla città allemontagne. Le comunità parrocchiali sono inanellate come le gemme di una cate-na su questa strada, una dopo l’altra (Cosila, longa e sotila), ciascuna con le pro-prie caratteristiche, ciascuna con la sua storia, con le persone che fanno e sono laloro vita. È il cammino che siamo chiamati a percorrere!Le comunità parrocchiali sono presenti in un cammino comune di condivisione edi lavoro pastorale a partire dalle loro caratteristiche: ecco il richiamo ai SANTIPATRONI: San Grato, San Giovanni Battista, San Giuseppe. La presenza deisanti ci ricorda che la chiesa è sempre dono e mistero, è grazia e mai il semplicefrutto del nostro organizzarci. La chiesa, la comunità cristiana, la riceviamo comeun dono.IL PONTE DEI TRE ARCHI come tre sono le comunità parrocchiali. Tre campa-te! Se provassimo a tirare via una campata il ponte crolla. In Valle ci si salva insie-me: la collaborazione tra le comunità parrocchiali, l’individuazione di un cammi-no comune è perché il Vangelo sia annunciato, la Carità sia testimoniata, la Fedesia vissuta. Insieme è meglio, ciascuno condividendo la propria storia. Il pontepoi è segno di collegamento è segno di passaggio, possibilità di passaggio anchenei tratti più impervi e difficili. Un ponte è gettato verso il futuro: permette dilasciare il passato, senza tagliare con esso, ma per camminare incontro al futuro.Il ponte e la strada e aprono, si spalancano a quell’elemento architettonico, laCUPOLA DELLA BASILICA SUPERIORE DI OROPA, che seppur non sia ilpiù pregevole del nostro Santuario contraddistingue oramai un luogo, una pre-senza. La casa della Madre. Lei, la Regina di Oropa, è per tutti - ma in modo spe-cialissimo per noi della Valle - stella che brilla come “segno di consolazione e di

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sicura speranza”. Ecco il richiamo alla caratteristica STELLA A OTTO PUNTEDI OROPA, raffigurata dal Maestro di Oropa nel XIV secolo nel sacello dellaVergine. Diceva San Bernardo: “Respice stellam, voca Mariam”, guarda la stella,invoca Maria!Al di sopra di tutto la CROCE, piccola, ma svettante. Al di sopra di lei non cipuò essere nulla. A Colui che su di lei è stato trafitto ogni cosa deve essere riferi-ta. Maria indica il suo Figlio e la croce come segno grande dell’amore fedele diDio. Il cammino di ogni nostra comunità, il cammino delle parrocchie dellaValle, sarebbe drammaticamente vano se non fosse riferito a Gesù, alla sua paro-la, al suo comando: “amatevi come io vi ho amati”. Scriveva così K.A. Möhler, teologo di Tubinga vissuto più di duecento anni fa(!):«Non vorremmo morire né asfissiati per estremo centralismo, né assiderati perestremo individualismo. Né uno può pensare di essere tutti, né ciascuno può cre-dere di essere il tutto, ma solo la diversità e l’unità di tutti è una totalità. Questaè l’idea della chiesa cattolica!». Così vogliono crescere le comunità cristiane della Valle Oropa: una strada, uncammino, un ponte a tre campate, la casa della Madre, una stella che brilla, laCroce di Gesù, albero di vita, che accoglie tutto e tutti!

Santuario di Oropa, 7 dicembre 2014 Primo anniversario della discesa della Regina di Oropa nella sua Valle e nella sua Città di Biella

www.parrocchievalleoropa.it

È il nostro sito internet, vuole essere un invito a camminare insieme, trovate le informazioni principali della vita delle comunità parrocchiali, gli avvisi settima-nali, le iniziative, i cambi di orari… Tutto quanto può favorire e aiutare la parte-cipazione. Venite a visitarlo, potete lasciare anche un commento che può aiutarcia migliorarlo. Grazie!

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Ma… al Sinodo cosa è capitato? Parola di Francesco

Qui di seguito il testo, lo giudico straordinario, con il cui il papa Francesco ha raccontatoalla chiesa intera il Sinodo (Roma, 10 dicembre 2014).

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.(…) oggi desidero riparti-re dal l’Assemblea sinoda-le dello scorso mese diottobre, che aveva questotema: “Le sfide pastoralisulla famiglia nel contestodella nuova evangelizza-zione”. È importante ri -cordare come si è svolta eche cosa ha prodotto, co - me è andata e che cosa haprodotto.Durante il Sinodo i mediahanno fatto il loro lavoro- c’era molta attesa, molta attenzione - e li ringraziamo perché lo hanno fatto an -che con abbondanza. Tante notizie, tante! Questo è stato possibile grazie alla SalaStampa, che ogni giorno ha fatto un briefing. Ma spesso la visione dei media eraun po’ nello stile delle cronache sportive, o politiche: si parlava spesso di duesquadre, pro e contro, conservatori e progressisti, eccetera. Oggi vorrei racconta-re quello che è stato il Sinodo.Anzitutto io ho chiesto ai Padri sinodali di parlare con franchezza e coraggio e diascoltare con umiltà, dire con coraggio tutto quello che avevano nel cuore. NelSinodo non c’è stata censura previa, ma ognuno poteva - di più doveva - direquello che aveva nel cuore, quello che pensava sinceramente. “Ma, questo faràdiscussione”. È vero, abbiamo sentito come hanno discusso gli Apostoli. Dice il testo: è uscitauna forte discussione. Gli Apostoli si sgridavano fra loro, perché cercavano lavolontà di Dio sui pagani, se potevano entrare in Chiesa o no. Era una cosanuova. Sempre, quando si cerca la volontà di Dio, in un’assemblea sinodale, cisono diversi punti di vista e c’è la discussione e questo non è una cosa brutta!Sempre che si faccia con umiltà e con animo di servizio all’assemblea dei fratelli.Sarebbe stata una cosa cattiva la censura previa. No, no, ognuno doveva direquello che pensava. Dopo la Relazione iniziale del Card. Erdö, c’è stato un primomomento, fondamentale, nel quale tutti i Padri hanno potuto parlare, e tuttihanno ascoltato. Ed era edificante quell’atteggiamento di ascolto che avevano iPadri. Un momento di grande libertà, in cui ciascuno ha esposto il suo pensierocon parresia e con fiducia. Alla base degli interventi c’era lo “Strumento di lavo-ro”, frutto della precedente consultazione di tutta la Chiesa. E qui dobbiamo rin-graziare la Segreteria del Sinodo per il grande lavoro che ha fatto sia prima chedurante l’Assemblea. Davvero sono stati bravissimi.Nessun intervento ha messo in discussione le verità fondamentali del Sacra - mento del Matrimonio, cioè: l’indissolubilità, l’unità, la fedeltà e l’apertura alla

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vita (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 48; Codice di Diritto Canonico, 1055-1056). Questo non è stato toccato.Tutti gli interventi sono stati raccolti e così si è giunti al secondo momento, cioèuna bozza che si chiama Relazione dopo la discussione. Anche questa Relazioneè stata svolta dal Cardinale Erdö, articolata in tre punti: l’ascolto del contesto edelle sfide della famiglia; lo sguardo fisso su Cristo e il Vangelo della famiglia; ilconfronto con le prospettive pastorali.Su questa prima proposta di sintesi si è svolta la discussione nei gruppi, che èstato il terzo momento. I gruppi, come sempre, erano divisi per lingue, perché èmeglio così, si comunica meglio: italiano, inglese, spagnolo e francese. Ognigruppo alla fine del suo lavoro ha presentato una relazione, e tutte le relazionidei gruppi sono state subito pubblicate. Tutto è stato dato, per la trasparenzaperché si sapesse quello che accadeva.A quel punto - è il quarto momento - una commissione ha esaminato tutti i sug-gerimenti emersi dai gruppi linguistici ed è stata fatta la Relazione finale, che hamantenuto lo schema precedente - ascolto della realtà, sguardo al Vangelo eimpegno pastorale - ma ha cercato di recepire il frutto dalle discussioni nei grup-pi. Come sempre, è stato approvato anche un Messaggio finale del Sinodo, piùbreve e più divulgativo rispetto alla Relazione.Questo è stato lo svolgimento dell’Assemblea sinodale. Alcuni di voi possonochiedermi: “Hanno litigato i Padri?”. Ma, non so se hanno litigato, ma che hannoparlato forte, sì, davvero. E questa è la libertà, è proprio la libertà che c’è nellaChiesa. Tutto è avvenuto “cum Petro et sub Petro”, cioè con la presenza delPapa, che è garanzia per tutti di libertà e di fiducia, e garanzia dell’ortodossia. Ealla fine con un mio intervento ho dato una lettura sintetica dell’esperienza sino-dale.Dunque, i documenti ufficiali usciti dal Sinodo sono tre: il Messaggio finale, laRelazione finale e il discorso finale del Papa. Non ce ne sono altri.La Relazione finale, che è stata il punto di arrivo di tutta la riflessione delleDiocesi fino a quel momento, ieri è stata pubblicata e viene inviata alleConferenze Episcopali, che la discuteranno in vista della prossima Assemblea,quella Ordinaria, nell’ottobre 2015. Dico che ieri è stata pubblicata - era già statapubblicata -, ma ieri è stata pubblicata con le domande rivolte alle ConferenzeEpiscopali e così diventa proprio Lineamenta del prossimo Sinodo. Dobbiamo sapere che il Sinodo non è un parlamento, viene il rappresentante diquesta Chiesa, di questa Chiesa, di questa Chiesa… No, non è questo. Viene ilrappresentante, sì, ma la struttura non è parlamentare, è totalmente diversa. IlSinodo è uno spazio protetto affinché lo Spirito Santo possa operare; non c’èstato scontro tra fazioni, come in parlamento dove questo è lecito, ma un con-fronto tra i Vescovi, che è venuto dopo un lungo lavoro di preparazione e che oraproseguirà in un altro lavoro, per il bene delle famiglie, della Chiesa e dellasocietà. È un processo, è il normale cammino sinodale. Ora questa Relatio torna nelleChiese particolari e così continua in esse il lavoro di preghiera, riflessione ediscussione fraterna al fine di preparare la prossima Assemblea. Questo è ilSinodo dei Vescovi. Lo affidiamo alla protezione della Vergine nostra Madre.Che Lei ci aiuti a seguire la volontà di Dio prendendo le decisioni pastorali cheaiutino di più e meglio la famiglia. Vi chiedo di accompagnare questo percorsosinodale fino al prossimo Sinodo con la preghiera. Che il Signore ci illumini, ci faccia andare verso la maturità di quello che, comeSinodo, dobbiamo dire a tutte le Chiese. E su questo è importante la vostra pre-ghiera.

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Sul nostro giornale “Il Biellese”, anche in riferimento, ad alcune notizie di attualità èapparso questo articolo a firma dell’amico padre Fabio De Lorenzo. Ritengo molto utile lalettura.

Giovani e sessualità: una guerra in trincea

Nelle cronache della prima guerra mondiale si legge che don Primo Mazzolari,volontario al fronte, dopo aver segnalato inutilmente la condizione miserevoledelle truppe in orribili trincee, immonde tanto in senso igienico-sanitario quantosoprattutto morale, denunciava che, dopo molti mesi di guerra, le sortite dei sol-dati, più che verso il nemico, erano rivolte al vicino paesello, dove molte ragaz-ze, per sopravvivere, erano costrette a prostituirsi. Non ottenendo dagli alticomandi alcun riscontro sull’inutilità di quella guerra di postazione, per evitareil diffondersi della malattia venerea, non potendo incontrare i giovani militari,finì per rifornirli di profilattici, pur continuando a cercare di risollevare il costu-me morale di tutti. Se il suo intento fu quello di non rovinarli almeno dal punto di vista fisico insituazione così degradata ed estrema e di fronte alla sordità dei superiori, vieneda chiedersi che senso abbia oggi, cent’anni dopo, la distribuzione nei bar e agliangoli delle strade, di profilattici per prevenire l’AIDS. Si sa che la prevenzioneera - come diceva don Mazzolari - ed è ancor più adesso, formazione e dialogocon i giovani. In quello stesso tempo di guerra, infatti, egli aprì una “scuola dialfabetizzazione per le reclute”. Liquidare la questione oggi dando un cappucciodi plastica è come abdicare ipocritamente al dialogo educativo. Lo slogan odier-no: “divertiamoci, ma protetti”, ricorda le avvertenze ipocrite del monopolio distato sulle sigarette, mentre aumentano i tumori. È un pò come scrivere sulleparti intime: “nuoce gravemente all’amore”.

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Oggi molti si difendono ricor-dando che il Papa ha detto:“chi sono io per giudicare?”,ma questa attenzione alla per-sona non legittima l’astensio-ne dalla cura pastorale e mora-le delle persone. Verrebbe dachiedersi: oggi Bergoglio sa - rebbe Papa se lo avessero edu-cato all’amore solo dicendo:“divertiti”? Forse si, comun-que... perché lo Spirito conoscevie impensabili!!!Ma la sessualità è percorso dicammino insieme, è educazio-ne dove si gioca la credibilitàdella generazione precedente. Abdicare al dialogo, in famiglia o nella scuola,consegnando corpo e anima al consumo occasionale o compulsivo, non giovaneppure alle emozioni e al sentimento, tanto più alle scelte. Inoltre, a riprova chepersino sul piano sanitario il solo profilattico non serve, basta osservare che learee di maggior diffusione percentualmente non sono quelle subsahaariane maquelle civilissime del New Jersey, dove tali presìdi si possono trovare ovunque. Chi parla ai giovani di sessualità? Anni fa per la Giornata mondiale di lottaall’Aids si organizzò a Biella, tra Asl e Enti preposti all’educazione, un convegnoin cui ognuno confrontò per tre ore le proprie tesi sul tema, davanti a circa 800studenti. Oggi assistiamo al Festival del disimpegno. Analogamente un insano provvedimento del ‘Dipartimento per le pari opportu-nità’, definito “Strategia nazionale per combattere le discriminazioni basate sul-l’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, dietro una terminologia asetti-ca, presenta una visione antropologica secondo la quale è finito il tempo in cuil’umanità si divide naturalmente in due sessi. La visione “gender” dice che contanon il sesso biologico, nè la sua custodia nella relativa azione educativa che nor-malmente si riceve in famiglia, e poi nella scuola, in parrocchia o altrove. Tuttoquesto sarebbe superato da una nuova “auto-consapevolezza” di maschi e fem-mine che potrebbero scoprire di voler essere femmine in un corpo maschile, omaschi in un corpo femminile, o omosessuali o lesbiche o bisessuali o altro anco-ra, in una “libertà assoluta di diventare ciò che si desidera essere”. Per carità, non si dica che queste considerazioni nascono da omofobia. Anzi, sicomprende maggiormente la particolarità di una persona, anche omosessuale,purché prima si risponda come orientamento educativo a quanto è scritto nelproprio codice genetico in maniera inoppugnabile e in ogni cellula del propriocorpo, dai capelli alle epidermide. Abdicare è tralasciare di far apprezzare appie-no la vera diversità, quella uomo-donna, fino ad averne paura. Senza confrontosi ha paura dell’altro, si scappa o si aggredisce l’altro, e in molti modi. Se poi, infine, prima di ogni dibattito etico politico, si accoglie arbitrariamente eindifferenziatamente l’estensione del diritto di famiglia, lavandosene le mani con“apposito registro”, il quadro delle liberalizzazioni a costo zero è completo ed ècompiuto il ciclo vitale della non-educazione. La società può diventare come un padre o una madre che, di fronte alle doman-de di senso del figlio, rinuncia e tralascia, e invece di nutrire con cibo amorevole,gli consegna tutti i giorni 10 euro perché compri ciò che gli piace mangiare, fosseanche sempre fast food.

padre Fabio De Lorenzo

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GIANDOJA E SO’ CODIN(Sonèt curios për chi l’è curios ëd leslo)

Mentre i tornava da la Tesorera,Ciapand la strà ch’a men-a al Valentin,Em sento për daré na man grossera,Ch’ëm ciapa për la giaca e am dis: “E bin?

Com vala, car amis, a l’élo vèraCh’it veule ancora adess porté ‘l codin?Lo sasto nen ch’a son andàit për tèra,E ch’as na vëd pì nen an tut Turin?”

O brut faseul! Franch un faseul da mnesta!I son-ne nen padron ‘d fé com’i veuj?Fòra d’la libertà, pì gnente an resta.

I soma indipendent, lìber; e peui,Ch’i l’ha ‘l codin l’é sègn ch’a l’ha la testaE le teste a son ràire al di d’ancheuj.

GIANDUJA E IL SUO CODINO(Sonetto curioso per chi è curioso di leggerlo)

Mentre tornavo dalla Tesoriera1,Avviandomi per la via che porta al Valentino,

Mi sento da dietro una mano greve,Che mi prende per la giacca e dice: “Ebbene?”

Come va, caro amico, è veroChe vuoi ancora adesso portare il codino?

Non lo sai che sono andati giù di moda,E che non se ne vedono più in tutta Torino?

Oh che fagiolo! Sei solo un fagiolo da minestra!Non sono io padrone di fare come voglio?

Fuori dalla libertà, più nulla ci resta.

Siamo indipendenti, liberi; e poi,Chi ha il codino è segno che ha la testa

E le teste sono rare al giorno d’oggi!1 La Tesoriera di Torino è un edificio pubblico con parco.

Don Bosco: un centenario doppio Ci prepariamo a celebrare il bicentenario della nascita di una grande santo: don Bosco. Lofaremo in questo modo, spero di poter far ripulire il grande ritratto del Santo che è pre-sente in chiesa a Favaro e le iniziative estive delle nostre parrocchie, non sappiamo anco-ra … tante o poche, non importa… prenderanno le mosse dal Santo dei giovani. Grazie alla passione di Pier Salivotti proponiamo questo sonetto in piemontese, scrittoproprio da lui: don Bosco!

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Appuntamenti tra Cossila San Giovanni e Favaro

Martedì 13 gennaio, ore 21PREGHIERA A SAN FILIPPO

Ricorre quest’anno il quinto centenario della nascita di San Filippo Neri, la comunità dell’Oratorio di Biella invita allora le nostre parrocchie della Valle Oropa

a condividere un momento di preghiera alle ore 21 a San Filippo. Aiuteremo la partecipazione di tutti se ci troveremo alle 20.30 davanti alle chiese

mettendo a disposizione le nostre auto

Sabato 24 gennaio a Cossila San Giovanni, ore 12.30 Favolosa bagna cauda

Domenica 25 gennaio a Favaro FESTA DI SAN GIULIO

Priore il signor Attilio Antoniotti

Domenica 1 febbraio a Cossila San GiovanniFESTA DI SANT’AGATA

Priore le signore Silvia Moizio e Piera Ramella Bagneri

Domenica 8 febbraio a Favaro FESTA DI SANT’AGATA

Priore le signore Quintina Ramella e Giuseppina Gaviati

Mercoledì 11 febbraio a Favaro GIORNATA DEL MALATO

Santa Messa presso il Soggiorno Anziani alle ore 15

Mercoledì 18 febbraioMERCOLEDÌ DELLE CENERIA Cossila San Giovanni ore 8.30

A Favaro ore 18A Cossila San Grato ore 20.30

Celebrazione della Santa Messa con imposizione delle ceneri

Venerdì 20 febbraio a Cossila San Giovanni GIORNATA DI ADORAZIONE EUCARISTICA

Sabato 21 e domenica 22 febbraio a Favaro PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA E SOLENNI QUARANTORE

Domenica 15 marzo a Cossila San GiovanniFESTA DI SAN GIUSEPPE

Priori i signori Leonardo Di Bartolomeo e Franco

Venerdì 27 marzo a Cossila San Giovanni, ore 20.45VIA CRUCIS DELLE PARROCCHIE DELLA VALLE OROPA

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Iniziative per capire, per vivere piu in profondità

I FILM A COSSILA SAN GIOVANNI

Domenica 18 gennaio ore 15 Still life

Domenica 1 febbraio ore 15 La mafia uccide solo d’estate

Domenica 8 marzo ore 15 Noi 4

INCONTRI DI CATECHESI PER ADULTI A PARTIRE DAL VANGELO DI MARCO

Mercoledì 21 gennaio alle 15.45 a Favaro Si concluderà con la S. Messa delle ore 17.30

Martedì 24 febbraio alle 15.45 a Cossila San Grato Si concluderà con la S. Messa delle ore 18

Venerdì 20 marzo alle 15.45 a Cossila San Giovanni Si concluderà con la S. Messa delle ore 17.30

“LE NUOVE SFIDE DELLA BIOETICA”

Le parrocchie della Valle Oropa propongono due serate su un tema di attualità con un bravo relatore, il dott. Fabrizio Fracchia.

Specialista in Pediatria e in Radioterapia Oncologica, Fabrizio Fracchia incontra damolto giovane il movimento dei Focolari di cui abbraccia la proposta spirituale nel 1965.Dal 1973 vive in Focolare a Torino, dove lavora presso l’ospedale San Giovanni AnticaSede. Presidente regionale per il Piemonte dell’Associazione Medici Cattolici Italiani, èimpegnato nella riflessione sui temi della sua professione e della bioetica. Partecipa algruppo cattolico di bioetica “Bioetica & Persona” e fa parte del corpo docente del Masterin Bioetica della Facoltà Teologica di Torino.

Mercoledì 28 gennaio - Mercoledì 4 febbraio alle ore 20.30 presso il Salone di Cossila San Giovanni

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Una domenica al mese Oltre alle attività al Sabato in parrocchia al Favaro o a Cossila San Giovanni, gra-zie ad alcune mamme di Cossila San Giovanni e Favaro, arriva una nuova inizia-tiva con la collaborazione di un gruppo di famiglie a Cossila San Grato.

Presso l’Oratorio di San Grato:una domenica per i ragazzi e i bambini e le famiglie che lo desiderano

S. Messa alle ore 11 Pranzo in Oratorio

Attività per i ragazzi

Domenica 11 gennaio Domenica 8 febbraioDomenica 1 marzo Domenica 12 aprile

Domenica 8 febbraio sarà in modo particolare una giornata per le famiglie: con il prof. Marco Scarmagnani

Giornalista, formatore, mediatore e consulente familiare. Ha dedicato due tesi - in Psi -cologia dell’educazione e in Scienze dell’educazione - allo studio del maschile e del fem-minile dal punto di vista sociologico, pedagogico e della psicologia della personalità. Perle FAMIGLIE si occupa di formazione e sostegno a coppie e genitori, per problematicheeducative, per una corretta gestione degli inevitabili disaccordi tra coniugi, generazioni estirpi, per la promozione del benessere nelle relazioni.

IO TARZAN, TU JANEPartendo dalla sequenza di alcuni film…

Che cosa significa essere uomini e donne oggi? Qual è l’originalità che ognunoporta all’interno della coppia? E con i figli? Come vivere l’essere madri e l’esserepadri? Siamo uguali? Interscambiabili? O siamo così diversi che ogni dialogo

diventa conflitto?

Un’occasione da non perdere!

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I mesi trascorsiPELLEGRINAGGIO A LOURDES

In questa foto, con il Vescovo, la Valle Oropa in pellegrinaggio OFTAL a Loudes.

FESTA AL SOGGIORNO ANZIANI A FAVAROIl Soggiorno ha aperto le sue porte domenica 14 settembre per accogliere parentie amici. E in tanti abbiamo potuto ammirare i nuovi lavori realizzati per renderela struttura ancora più confortevole e adatta alle esigenze. Tutto questo grazie allavoro dell’Amministrazione, della direttrice signora Matilde e di tutto il perso-nale. Speriamo che questo momento trovi seguito anche nel futuro, anzi si conso-lidi come appuntamento e occasione di festa.

PELLEGRINAGGIO A “LA SALETTE” IN FRANCIAAnche se pochi non ci siamo spaventati, con il pulmino abbiamo raggiunto ilSantuario dove abbiamo goduto di due giorni di fraternità, preghiera e pace.

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FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIOLe nostre comunità dellaValle Oropa la celebranotutte e tre. Un fine setti-mana intenso, bello ericco di fede. A iniziaredalla serata di preghieratenutasi a Favaro ve ner -dì sera con cui abbiamorisposto all’appello dipreghiera a sostegno delSinodo delle Famiglie. Sabato sera sempre a Fa -varo il coinvolgente spet -tacolo “Piccole luci nel-l’infinito” con l’artistaAngelo Franchini che haemozionato un pubblicopurtroppo esiguo mamolto attento e… com-mosso!Sabato la celebrazione aCossila San Giovanni du -rante la quale sono statipresentati i quattro reli-quiari interamente re -stau rati da Federica Ver -cellone e offerti da alcu-ne famiglie di CossilaSan Giovanni tra cui mipiace ricordare l’offertadegli sposi che ricorda-vano il loro anniversariodi matrimonio. Domenica pomeriggio lacelebrazione a Favaropre parata dalle prioreAles sandra Teagno e Lel -la Guglielminotti Con - tin. Bella la partecipa-zione di tante persone etante famiglie, al termi-ne don Paolo ha ricorda-to come, durante la Vi si -ta Pastorale del Vescovo,finalmente l’organo del -la parrocchiale verrà restituito più splendente e ricco di suoni e armonie. Il testi-mone passa a Katia Ramella Pralungo e a Sonia Levis. Ecco un pensiero cheAlessandra e Lella hanno lasciato per il Bollettino: Anche quest’anno si è svolta la festa della Madonna del Rosario, tanto cara al nostropaese, ma diversamente dagli anni passati siamo state noi a raccogliere il “testimone” delruolo di priore. Quasi per scherzo don Paolo si è rivolto a noi chiedendoci la disponibilitàe, dopo qualche perplessità iniziale, abbiamo accolto di buon grado il suo invito.

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La festa non è avvenuta solo la domenica 5 ottobre, ma per noi (e crediamo anche pertutti voi) la cosa piacevole è stata passeggiare tra le nostre case, ritrovare i volti di sempree conoscerne altri sconosciuti con la calma di chi non è solo di passaggio, facendoci risco-prire un dolce sentimento di affetto e di appartenenza.Ci ha stupite molto percepire l’attesa con cui siamo state accolte in ogni casa di ciascunrione, come se aspettaste il nostro arrivo con un sorriso curioso, realizzando quasi consollievo che le belle tradizioni non svaniscono, ma c’è sempre qualcuno che le porta avan-ti con gioia.Vi ringraziamo ancora tutti per la vostra partecipazione che ci ha spronate e supportate,facendo di questa festa una speciale esperienza di condivisione!

Lella e Alessandra

FESTA DEGLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIOAnche questa è stata occasione per accompagnare la riflessione della chiesa inte-ra sulla famiglia e il matrimonio durante il Sinodo celebrato a Roma. A Favaro hanno ricordato il loro anniversario di matrimonio: 10 anni: Cristina e Gianfranco Ramella Pralungo 25 anni: Lorena e Adriano Guglielminotti Contin 30 anni: Maria e Paolo Ardizzone 40 anni: Giuseppina e Piero Ramella Polac45 anni: Vanna e Franco Salza; Rita e Adelino Talon 50 anni: Rosina ed Enrico Marchisio 55 anni: Isabella e Gianfranco Boscarolo A loro si sono uniti Alessandra e Gabriele Brusasca che in quei giorni ricordava-no il 14° anniversario di matrimonio. Un particolare ricordo è andato a Marisa ePiero Zegna e a Mariset e Michele Passare.

A Cossila San Giovanni hanno ricordato il loro anniversario di matrimonio: 0 anni: Elena e PierPaolo 5 anni: Elena e Umberto Di Perna 25 anni: Rosalba e Gimmy Negrini 30 anni: Marinella e Orazio Gilardino 40 anni: Mirella e Carlo Pisterzi; Nelly e Osvaldo Platinetti 45 anni: Rosanna e Luciano Ramella Pralungo; Doris e Corrado Ciabattini

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50 anni: Milvia e Andrea Ferro: Piera e Franco Filippi; Silvana e Luciano RamellaPezza 55 anni: Anita ed Ezio Foscale E come dimenticare a Cossila San Giovanni la presenza di don Enrico Gio van ni -ni, che ha presieduto la S. Messa? Caro don Enrico a Cossila ci sarà sempre unapreghiera per te, per il tuo ministero nella chiesa di Albenga. In Domino!

APERTURA DELL’ANNO DI CATECHISMOTutti insieme a Cossila San Grato, quest’anno. Un grande gioco per ricordare tremomenti importanti: l’Expo con il messaggio che ha dato il Papa “una sola fami-glia, cibo per tutti”, il Sinodo per la famiglia, la Visita Pastorale del nostro Ve -scovo. Un ringraziamento e una preghiera particolare dobbiamo dirla ogni gior-no per Silvia, Luisa, Rosy, Susy, che insieme ad Adriana, Laura e Francesca, ac -

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com pagnano i gruppi di catechismo. In questo senso quest’anno si sta lavorandoper costituire un gruppo catechisti nelle tre parrocchie della Valle Oropa. Talelavoro è stato fortemente incentivato anche dal nostro Vescovo durante la VisitaPastorale.

TEMPO DI CASTAGNATE

A Cossila San Giovanni con l’associazione VIVO a sostegno delle attività dell’as-sociazione e del servizio di dopo scuola.

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A Favaro con la parrocchia, l’Asilo e il Soggiorno Anziani. Un particolare ringra-ziamento ai genitori dell’Asilo di Favaro che hanno realizzato un simpatico mer-catino a sostegno della scuola.

RICORDO DEI MORTI E DEI CADUTILa viglia dei Santi un’attività in oratorio a San Grato ha raccolto tanti bambinidella vallata per riflettere sul senso del proprio nome, del proprio santo patronoe così portare una piccolo messaggio alle persone nelle case. Grazie ai genitoriper la bella collaborazione!Illuminati dalla luce della santità di Dio che risplende nel volto dei Santi abbia-mo ricordato tutti i nostri defunti. Lo abbiamo fatto con le celebrazioni del 2novembre e con la celebrazione delle S. Messe nei cimiteri della nostra Vallata,anche se rovinate da un tempo inclemente. A Favaro in modo particolare, con lapartecipazione della Banda e degli Alpini, sono stati ricordati i caduti di tutte leguerre. Non vogliamo dimenticare la bella serata che si è tenuta in Cooperativaper ricordare i 100 anni della Prima Guerra Mondiale, come la definì BenedettoXV, “l’Inutile strage”. Grazie all’amministrazione della Cooperativa e a tutti icollaboratori per una serata così densa di suggestioni e di ricordi. Abbiamo biso-gno di “pensieri di pace”.

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SANTA CECILIA A COSSILA SAN GIOVANNICon qualche settimana d’anticipo per permettere ai musici di essere presenti,l’ultimo sabato di ottobre la S. Messa a Cossila San Giovanni con la Banda e laCantoria Parrocchiale. Il giorno seguente una bella gita piena di divertimento eamicizia nei colli del Monferrato. Rientro quando il sole ormai era tramontato!

SANTA CECILIA A FAVARO

Parlando di S. Cecilia quest’anno non si può non parlare del nostro Vescovo ,dell’organo restaurato, di musica e di preghiera. Perché come ha più volte ribadi-to mons. Mana durante questi giorni della sua visita pastorale, musica è preghie-ra. Ce ne accorgiamo quando la nostra Cantoria canta o la Banda suona: il nostrocuore si fa più leggero ed una preghiera ci sale alle labbra. Quest’anno abbiamofesteggiato S. Cecilia il 23 novembre con una bella domenica dedicata alla Santa:prima una S. Messa molto sentita, presieduta dal nostro Vescovo, poi un piccoloconcerto presso il Soggiorno Anziani e da ultimo un grande pranzo presso ilSalone della Cooperativa al quale non ha voluto mancare l’amico Mario per tantianni anima della nostra Banda accolto al suo arrivo da uno scrosciante applauso.Una ricca lotteria ha poi concluso la giornata.

Enrico Monico

In questi giorni si sta svolgendo a Cossila San Giovanni il tradizionale “mercatino parroc-chiale”: grazie per il lavoro di tante persone e un forte incoraggiamento per i volti nuoviche sono intervenuti a dare il loro contributo e a offrire il loro lavoro. Grazie di cuore!

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Il restauro dell’organo di Favaro“Tanto guardai che vidi tre nubi a sedianon mi destai dal sonno, solo per seguire “comoedia”.In prima, assisa, stava Cecilia santache d’armonia di suoni lo mondo incanta,in terzo scranno notai San Giuseppe in trono il gran papà amato e del Favar patrono,fra lor, ed ebbe sobbalzo lo core meo, felice ed estasiato, sedeva il buon Don Leo.Si preparavano i tre ad ascoltar concerto del restaurato organo, l’odibile reperto. L’Episcopo ei chiese e lui rispose e sulla reverenda guancia, lassù, lacrima si pose”.

Dal sogno alla realtà, certe volte, il passo è bre ve. La realtà si è manifestata alpopolo favarese e ai vari convenuti la sera del 22 novembre: è ritornato nella suasede primitiva, l’organo della Chiesa di San Giuseppe in Favaro, è tornato dopolo splendido restauro effettuato dalla ditta Rigola, un restauro giustamentedovuto perché l’età dello strumento è più che veneranda e soprattutto voluto dalnostro parroco don Paolo, dall’amministrazione e in particolar modo da tutta lacittadinanza, nel ricordo affettuoso del reverendo don Leo Quaglio, il qualeamava “fraternamente” l’organo della Chiesa e ne soffriva nel vederlo pianopiano decadere, ma non volle mai, e questo fu un suo grande merito, snaturaliz-zare lo strumento con ristrutturazioni avventate quand’anche nefaste. La serata è stata molto intensa: commovente, lo scambio di frasi, in preghiere, fraSua Eccellenza Mons. Mana e lo strumento, un duetto, si potrebbe così dire, diaugurio per il ritorno e di commossa gratitudine, di invito a far risaltare nuova-mente con i suoni i vari momenti religiosi. È seguito un superbo concerto delmaestro Comotto, che ha seguito nell’esecuzione dei brani un “excursus storico”facendo notare le differenze di stile dei compositori nei vari secoli. Interessanti e molto graditi al numeroso pubblico accorso, i tre canti gregorianieseguiti dall’ensamble delle tre Cantorie della Valle Oropa. Va a merito di donPaolo l’aver insegnato con pazienza i brani non sempre così facili a cantare. Una serata indimenticabile, che, son sicuro, ha colmato i cuori di gioia ai presen-ti, felici soprattutto nel vedere la nostra bella chiesa risplendente e per poter ria-scoltare le melodiose armonie del suo restaurato organo.

Giuseppe MoscarolaTra i tanti ringraziamenti per il lavoro compiuto: • Alberto Galazzo, che ha seguito il restauro e ci ha regalato il libro sulla storia

dell’organo• Alessandro Rigola, per il restauro eseguito ad arte• Stefano Barbero, per il sostegno del lavoro di falegnameria• Giorgio Bortoluzzi, per il lavoro elettrico• La ditta Ramella Pairin Serafino che ha offerto tutto l’appoggio edile in memo-

ria del papà Serafino, indimenticato amministratore della chiesa• Il maestro Angelo Comotto e l’ing. Gianni Comoglio per le belle riprese e il

bellissimo DVD realizzato• I cantori di Favaro, Cossila San Giovanni e Cossila San Grato che hanno im -

pre ziosito la serata • i famigliari di don Leo che ci hanno onorato della loro presenza la sera dell’i-

naugurazione

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• tutte le persone che hanno donato con generosità e discrezione• gli enti che ci hanno sostenuti: la Conferenza Episcopale Italiana, la Diocesi di

Biella, la Fondazione Cassa di Risparmio, la Compagnia San Paolo di Torino

La Provvidenza non deludeNella vita delle nostre comunità parrocchiali l’arrivo di lasciti ha segnato semprepassaggi importanti. Gli enti delle nostre frazioni così sono nati: l’Asilo di SanGiovanni, l’Asilo di Favaro, il Soggiorno Anziani di Favaro. E quante personehanno beneficato la vita delle nostre comunità! Un testamento non trasmette solosoldi ma trasmettendo i beni della vita aiuta a riconoscere che essi sono sempreun dono, un testamento è un insegnamento per chi rimane, … Sono due i lasciti di cui è stata fatta oggetto la comunità di Favaro in questi ulti-mi anni e si sono conclusi proprio in questi mesi:

Anna Maria Del Santo ved. Ramella Pairinha lasciato euro 5.000 alla parrocchia, euro5.000 all’Asilo Infantile, euro 5.000 al Sog -giorno Anziani. La vediamo in questa fotocon il marito Piero, già presidente dell’Asilodi Favaro e con don Leo in occasione di unafesta di anniversario di matrimonio. Maria Guglielminotti del Vandorno ma ori-ginaria del Favaro dove ha concluso la sua

vita presso il nostro Soggiorno ha disposto perle mani le cugine Silvia e MariaPia (nella fototra le cugine) un lascito di euro 10.000 a favoredella parrocchia del Favaro, senza dimenticarela sua parrocchia di Vandorno. Per loro e per tutti i benefattori delle nostrecomunità, la riconoscenza, la preghiera che cipermette di vedere in ogni gesto anche inquello più umile, più piccolo la Provvidenzache non delude!

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Coraggio da vendere?

Carissimi amici di Cossila San Giovanni, vi scrivo ma questa volta con unadeterminazione maggiore. Come sapete una delle questioni che affligge lo statopatrimoniale della nostra parrocchia di Cossila San Giovanni è la situazionedella casa parrocchiale di cui già abbiamo parlato più volte. Bene, sta lentamentearrivando il momento di assumere decisioni importanti. Il tetto, del corpo di casa perpendicolare alla chiesa, come già scrivevo nel prece-dente bollettino, è giunto al capolinea. Ora è potenziato con un tutto un sistemadi puntelli che speriamo impediscano il peggio. I cedimenti sono visibili a occhionudo dall’esterno. Ma ora non possiamo fare nulla. Perché?1. Perché ci mancano le energie economiche per intervenire.2. Dopo la visita pastorale del nostro Vescovo e l’incontro con il Consiglio par-

rocchiale per gli affari economici e ripetuti contatti con l’ufficio dei beni cultu-rali della nostra Diocesi si prospetta la strada di accedere ai contributi chevengono dall’otto per mille per il consolidamento statico degli edifici di cultoe loro pertinenze (casa parrocchiale). Se noi iniziassimo i lavori ora perderemmo la possibilità del contributo, que-sta è la regola. Dovremo aspettare qualche tempo perché le richieste in dioce-si sono molte e non possiamo e vogliamo passare davanti ad altre comunità,spesso con situazioni più problematiche delle nostre.

Nel frattempo? Nei mesi che ci attendono (credo più di un anno) noi dovremoagire in questo modo: 1. Risparmiare ogni centesimo per creare un fondo di intervento.2. Sensibilizzare tutti noi sulla necessità di un intervento che riaccenda un senso

di comunità e di appartenenza: quel bene, quella casa, non è di qualcuno è unbene della comunità! Di tutti noi!

3. Comprendere come con le nostre offerte e il nostro interessamento possiamorealizzare opere anche grandi, che ci sembravano impossibili. Ricordate il salo-ne parrocchiale, il tetto della casa parrocchiale sul lato della chiesa? La nostrafirma per l’otto per mille alla chiesa cattolica ancora più convinta perché è unafirma a favore del Vangelo, delle nostre comunità, dei sacerdoti, dei poveri…

Ecco quanto intendiamo fare. Contiamo sul prossimo bollettino di presentare inmodo dettagliato il progetto di intevento per il consolidamento della casa e ilrifacimento del tetto. Coraggio da vendere? dP

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Notizie dall’Asilo San Giovanni Battista

In questo numero spetta a me, comemembro di diritto del Consiglio diAmmi nistrazione, comunicare contutti voi, carissimi soci e amici del -l’Asilo di Cossila San Giovanni. Co -me sapete il nostro ente attraversaun momento molto delicato: il venirmeno dell’affitto del Comune ci hamessi spalle al muro, ma non scon-fitti. Rimane l’amarezza di come si ègiunti a questa decisione, senza maiaprire un serio confronto con la con-troparte da parte del Comune di Bi -ella. Decisione presa dalla preceden-te amministrazione e ratificata dal-l’attuale. Il sindaco Cavicchioli e l’assessore Varnero hanno eseguito una visitaallo stabile, promettendo che si sarebbe cercato una soluzione ma ancora nulla ciè stato detto. L’assemblea dei soci tenutasi a novembre ha chiesto all’amministrazione digarantire “il minimo vitale” di manutenzione degli stabili per non disperdere ilpoco patrimonio di soldi in cassa. Credetemi, nella mia esperienza, ho visto poche amministrazioni operare contanta determinazione pur in contesti difficili. Tra questa sicuramente l’ammini-strazione dell’Asilo di Cossila San Giovanni. Innumerevoli le manutenzioni pres-so gli stabili di Cossila, quante ore di lavoro gratuito e volontario! E possiamodimenticare la cura con cui sono stati condotti i cascinali alla Vecchia? La costru-zione del caseificio, la manutenzione continua e la collaborazione proficua con laSocietà Acque Potabili di Cossila?Non vogliamo buttare via tutto questo lavoro. Non è il lavoro di qualcuno ma diuna comunità intera. E se questo lavoro c’è stato è perché ha avuto un’anima inGiorgio. Devo ringraziarlo, e lo faccio davanti a tutti voi, per i colloqui di questiultimi mesi, quando vedendo avanzare le fatiche dell’età con un trasparentefranchezza ha rassegnato le dimissioni da presidente, non sentendosi più ingrado di dare il meglio di sé. Caro Giorgio, grazie di cuore per questo insegna-mento, io per primo ne ho fatto tesoro, e grazie ancora perché ha pazientato sumia richiesta fino all’autunno. Ora la presidenza, dopo regolare votazione a scrutinio segreto da parte dei mem-bri del Consiglio, passa al geometra Candido Rosso. Giorgio rimane come pre-zioso membro del Consiglio.Il cammino dell’ente continua, irto, difficile ma con la determinazione di “nonchiudere bottega” sappiamo contare sull’aiuto di tante persone: soci, amici, vo -lontari, alpini… Vogliamo già darci un appuntamento… alle cascine, per ripren-dere la tradizione della nostra festa. Per dire che nonostante le difficoltà e leristrettezze di bilancio l’Asilo rimane a Cossila San Giovanni. Ci auguriamo che gli abitanti rispondano a questo invito, sarebbe un incoraggia-mento non da poco!E allora, grazie Giorgio e buon lavoro Candido! dP

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Un libro alla volta…Alberto Galazzo ripercorre in 48 pagine tutta la storiadell’organo di Favaro, sottoposto a restauro dal 2013 al2014 dalla ditta Alessandro Rigola. “L’organo dellaChiesa di San Giuseppe al Favaro si presenta comecollezione di “firme” che ripercorrono la storia orga-naria del Biellese. Pur non proponendosi come un uni-cum, è un pregevole strumento “a più mani” che haattraversato poco meno di due secoli e mezzo di storia.Su di esso hanno operato Giuseppe Ramasco Fagnanie Giuseppe Maria Ragozzi collocandolo a Candelo SanLorenzo in una rarissima collaborazione nella quale idue organari si dividono i compiti (all’uno la fonica,all’altro la meccanica e l’alimentazione); GiacintoBruna e Amedeo Ramasco che lo traslocano al Favaro;Cesare Collino che guida i lavori di restauro e “ammodernamento”; AlessandroRigola che riassume gli interventi precedenti restituendo all’organo l’antica per-sonalità che svariati interventi manutentivi non sono riusciti in ogni modo adannullare”.Questa collezione di firme è seguita con precisione nella pubblicazione incro-ciando i dati che vengono dall’archivio parrocchiale di Candelo San Lorenzo,par rocchia che aveva commissionato lo strumento a Giuseppe Ramasco e Giu -seppe Ragozzi nel 1779 e quello di Favaro, parrocchia che acquisisce lo strumen-to nel 1834. I dati completi di archivio, tutti citati e riportati nelle ultime pagine del libro,consentono di ricostruire tutta la storia dello strumento, ricostruzione conferma-ta nelle indagini effettuate durante il restauro da Alessandro Rigola. Con questa pubblicazione impreziosita dalla elegante silhouette realizzata daDana Caramori, si arricchisce la ricostruzione di una pagina di storia di un rionee del ricco patrimonio organario biellese e piemontese. In queste senso la pubbli-cazione è stata sostenuta, con il restauro, oltre che dalla Conferenza EpiscopaleItaliana e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella anche dalla CompagniaSan Paolo di Torino. Il libro è completato da tutti i dati tecnici riguardo lo strumento evidenziando lastratificazione dei diversi interventi nei secoli. Ad Alberto Galazzo il ringraziamento per essersi prestato gratuitamente a que-sta opera di ricerca storica, aiutato dall’amico Giuseppe Nobile per la scanneriz-zazione dei testi di archivio.Il libro è a disposizione nelleparrocchie, offerta libera.

* * * * *

A disposizione nelle parroc-chie della Valle Oropa anche ilvolumetto che vuole ricordarela discesa della Madonna diOropa il 7 dicembre 2013. Conle immagini e i testi letti da -vanti alle chiese in quella sto-rica serata.

ALBERTO GALAZZO

L’organo della Chiesa di San Giuseppe

al Favaro di Biella

PARROCCHIA SAN GIUSEPPEFAVARO-BIELLA

2014

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In cammino con Maria

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Le Parrocchie della Valle Oropa in collaborazione con l’Agenzia Scaramuzzi propongono

Gita in Puglia4-8 maggio 2015

PROGRAMMA COMPLETO

Lunedì 4 maggio 2015: Partenza al mattino da Biella (Cossila e Favaro) in bus.Arrivo in aereoporto. Vo lo per Bari. Arrivo in tarda mattinata in aeroporto Bari,incontro con nostro bus ed accompagnatore e partenza alla volta di San Gio van niRotondo, visita dei luoghi legati alla vita e al culto di Padre Pio. S. Messa. Pran zoin ristorante. Si stemazione in hotel (Hotel Colonne 3*) e cena e pernottamento.

Martedì 5 maggio 2015: Mezza pensione in hotel. Passaggio delle immense Sa li nedi S. Margherita di Savoia regno dei fenicotteri rosa, arrivo e visita di Bar letta conl’esterno del Castello Svevo, esterno della Cattedrale ed il Colosso. Pranzo in corsodi escursione. Pomeriggio: visita di Castel del Monte, uno dei piu’ affascinanti trai tanti Castelli di Federico II di Svevia, Patrimonio dell’UNE SCO. Prose guimentoper Bari Bisceglie. Sistemazione in hotel, (Nicotel 4*), cena e pernottamento.

Mercoledì 6 maggio 2015: Prima colazione in hotel e check out. Partenza perTrani; visita della Cattedrale sul mare. Proseguimento per Bari; visita del centrostorico con la superba Basilica di San Nicola, capolavoro del Romanico pugliese.Pranzo in corso di escursione, sistemazione presso Semiramide Palace Hotel 4*Castellana, cena e pernottamento.

Giovedì 7 maggio 2015: Mezza pensione in hotel. Partenza per Lecce, la “Firenze delSud”, capitale del barocco pugliese. Visita del centro storico con la magnifica basilicadi S. Croce, piazza Duomo e piazza Sant’Oronzo. Proseguimento per Otranto.Pranzo e visita della Città “Porta d’Oriente” con la splendida Catte dra le Romanica,la Cappella-sepolcro dei Beati Martiri e la suggestiva Cripta. Rien tro in hotel.

Venerdì 8 maggio 2015: Prima colazione in hotel. Mattinata dedicata alla visitadi Alberobello, città dei Trulli. S. Messa. Pranzo in ristorante. Trasferimento inaereoporto a Bari in tempo utile per il volo (non prima delle 15:00). Arrivo inaereoporto e trasferimento in bus a Biella.

Costo complessivo: euro 830

La quota comprende:Tutti i trasferimenti in pullman e in aereo, la copertura assicurativa medico bagaglio.Vitto e sistemazione in hotel a tre e a quattro stelle (camera doppia) e nei risto-ranti, bevande incluse. Ingressi e presenza costante di guide specializzate pertutto il soggiorno. Supplemento camera singola euro 100 per l’intero pernotta-mento. Il numero di camere singole è limitato.La quota non comprende: Mance ed extra personali in genere. Eventuale assicurazione facoltativa control’annullamento: € 12. Informarsi sulle condizioni.

Iscrizioni entro il 28 gennaio 2015, con versamento di caparra di euro 250più l’eventuale costo di camera singola

Saldo entro il 19 aprile 2015 e comunicazione dei particolariPer iscrizioni e informazioni: Silvia Moizio 339-1556665

Loredana Brondani 015-571459Isabella Strona (c/o Agenzia Scaramuzzi tel. 015 3581206 ore ufficio)

www.parrocchievalleoropa.it

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Albe Meriggi e Tramonti illuminati dalla fedeA Cossila San Giovanni

Riposa in CristoGiulia Negrini il 1 novembre 2014 di anni 24La notizia della morte di Giulia a Bruinopresso la clinica dove era ricoverata si è dif-fusa a Cossila San Giovanni il giorno deiSan ti prima della celebrazione della S. Mes -sa. Ho celebrato con quell’intenzione grandenel cuore pensando alla mamma Rosalba, alpapà Gimmi, allo zio Franco… Dopo alcunigiorni il funerale con la Cantoria di cui face-va parte anche Giulia… cara Giulia ti rinno-vo la preghiera del giorno del tuo funerale:ora in Cielo è ora di far sentire la tua voce!Voce che intercede per mamma e papà e pertutte le persone che ti hanno voluto tantobene. Giulia riposa nella tomba di famiglia aPollone. Credo che sia delicato pubblicare questa let-tera da parte di Laura, amica di Giulia.

Mia cara Giulia,ricaccio indietro lacrime di rabbia pensando allatua vita e alla tua morte, a quanto avrebberopotuto essere diverse da come sono state.Respiro profondo e in questo giorno, nella casa di Dio, ti ricordo e ti racconto, per salu-tarti e lasciarti andare in pace, finalmente libera.Tu eri un’anima buona, totalmente incapace di nuocere a chiunque e in qualsiasi modo. Io non ti ho conosciuta negli anni sereni, quando abitavi con la zia e lo zio, ci siamoincontrate dopo, negli anni peggiori, quando il malessere si è fatto strada senza lasciartirespiro. La malattia ti rendeva strana agli occhi di chi non ti conosceva ma questa sensa-zione svaniva subito, appena ti mostravi in tutta la tua innocenza. Non mi sono maiinteressata alla classificazione della tua patologia, forse perché i nostri momenti migliorisono stati quelli in cui ci siamo divertite insieme ignorandola, come se non ci fosse. Eraquello che in fondo mi chiedevi: un po’ di normalità.A volte mi ponevo di fronte a te come un nervo scoperto, per comprendere la tua sofferen-za, ma non sono mai riuscita ad avvicinarmi pienamente al male che ti portavi addosso.Un male mai guarito, solo soffocato dai farmaci.Durante la nostra lunga amicizia sono state tante le volte che, al culmine di una risata odi un bel momento condiviso, mi hai chiesto di più: più affetto, più tempo. E grandissimaè sempre stata la mia sorpresa quando, ogni volta che ho delineato i rapporti, limitato gliincontri, definito gli spazi, tu hai risposto, prendendoti un po’ di tempo, con accettazione,comprensione e perfino equilibrio.

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Tanto grande è stato per te il valore dell’amicizia che hai incredibilmente trovato dentrodi te la forza di rinunciare a perseguire le tue ossessioni per salvaguardare il nostro rap-porto. Sei sempre stata generosa, nell’affetto e nei sentimenti. Con la mente libera dagli schemirazionali sapevi comprendere con incredibile sensibilità le emozioni, gli affetti, i senti-menti e le situazioni tra le persone. Ricordo come ti emozionavi per l’arrivo di un bebè,come vivevi intensamente le gravidanze di famigliari ed amiche, trascinata dalla tenerez-za di ogni nascita. E di come un po’ avresti voluto essere tu, quel nuovo bambino.Eri simpatica: ti provocavo con battute, doppi sensi e scherzi e tu ti divertivi a pienemani, in quei bei momenti dimenticandoti della tua condizione. Avevi voglia di viverenormalmente e di fare progetti per il futuro ma eri consapevole della tua malattia e avolte mi parlavi di quanto eri stanca di soffrire e di quanto fosse per te difficile crederciancora, una caduta dopo l’altra. Cara Giulia, ti ho vista scappare tante volte e da tante cose, tutto sommato alla fine eral’unica cosa di male che facevi. Le tue fughe mandavano tutti in crisi, preoccupati perquello che poteva succederti. Secondo me erano i momenti in cui inseguivi qualcosa,avevi una meta, un progetto in testa, tanto assurdo quanto liberatorio, ci andavi incontroveloce, a testa bassa, senza pensare a nient’altro, poi me lo raccontavi come una bravatache pagavi a caro prezzo ma che puntualmente ripetevi nonostante le promesse. Scappareè sempre stato più forte di te, dovevi andare e basta.Ora, che te ne sei andata per sempre, sei finalmente libera: riposa in pace mia cara amica.

A Favaro

È rinata in CristoMilani Isabel di Mirco e Aregerta Bodlli, battezzata a Favaro l’8 dicembre.

Riposano in CristoPassare Michele il 25 ottobre di anni 89Michele avrebbe ricordato quest’anno il suo sessantesimo anno di matrimoniocon la carissima Mariset. Ma la festa è stata in cielo per lui. Erano tanti gli acciac-chi di cui era gravato, e una complicazione dopo l’altra l’ha portato via a iniziarela vera vita, quella eterna. Abbiamo ancora pregato in ospedale insieme pocheore prima che si aggravasse definitivamente. Ora sicuramente è con tutti i suoicari, ricordiamo il fratello favarese Angelo, ma soprattutto la sua figlia Raffellache con tanta discrezione sovente andava a visitare nel cimitero di Cossila SanGiovanni. Alcuni membri della Guardia di Finanza in servizio e in congedo hanno volutoessere presenti al suo funerale. Porgiamo le nostre condoglianze a Mariset, aifigli Enzo e Marilena e ai nipoti Anna, Pier, Giacomo, Caterina, Cecilia eMariaVittoria.

Zemo Eugenia vedova Ramella Bagneri il 28 ottobre di anni 90Era la moglie di Ramella Votta Giacomo, morto nel 2004. Macellaio, era stato tra ifondatori della festa sociale oramai estinta. Eugenia originaria di Foglizzo nelCanavesano e aveva condiviso tutto con il suo marito. Abitava nella villetta sotto

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Villa Rovere ma negli ultimi anni erano scesi a Biella. Poi era mancato il maritoed Eugenia è stata curata con affetto dalla figlia Gian Piera. Riposa ora nel nostroCamposanto.

A Oropa è mancato Mario Marchesi, amico del Favaro, presidente dell’AsiloInfantile. La sua casa davanti la parrocchia era il punto di ritrovo per tanti amicie lì, nel silenzio, veniva esercitata anche una carità spicciola ma fraterna. Mario,accompagnato con delicatezza dal parroco don Mario, riposa ora nel cimiterodella sua amata Quaregna, accanto ai genitori. Vogliamo anche ricordare Fernanda Ramella Bagneri, sorella del carissimoGiorgio, mancata a Pollone improvvisamente. Così come anche Maria De Vivoper la perdita del fratello. Porgiamo le condoglianze a Simone Rosso per la morte, in questi mesi dei nonnie a Loretta Vaglio Tessitore per la morte di Vincenzo.

Non possiamo dimenticare la morte del canonico Aldo Garella, amico e grandesostenitore del Favaro. Era di casa al Favaro, per via di amicizie coltivate findalla gioventù e per via del servizio al Santuario di Oropa come vicerettore.Quante volte è salito per condividere momenti di gioia o di dolore di questacomunità! Era cappellano della festa di San Giulio, e tutti gli anni non mancavamai un accenno a lui durante la celebrazione soprattutto quando la malattia gliha impedito sempre di più di partecipare. La festa di San Giulio di quest’annosarà sicuramente occasione per ricordarlo e pregare per lui.

Mentre il bollettino è già in stampa vogliamo ricordare anche il papà di donEnzo D’Agostino, Francesco, mancato dopo un lungo periodo di malattia. A donEnzo, alla mamma e alla sorella, partecipando al funerale del papà a Villa - dossola, ho portato la vicinanza e la preghiera di tutte le nostre comunità parroc-chiali della Valle Oropa.

Chi volesse ricordare i propri cari con una foto deve farla pervenire in parrocchia

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Cuori GenerosiGrazie a tutti per generosità sempre diffusa e costante.

Ci impegniamo ad amministrare al meglio il bene delle nostre comunità.

Ci scusiamo per eventuali omissioni, errori o imprecisioni. Si prega di segnalarli.

A Cossila San GiovanniDal 16 settembre al 7 dicembre 2014

Per la Parrocchia: NN 30; FamigliaRamella Pezza 50; Anniversari matri-moni 540; NN 20; NN 20; NN 100;NN 50; Lampada votiva 10; NN 15;Ramella Pezza Ada 10; Oftal Vercelli50; NN in ricordo dei genitori 50; Ca -terina Ramella Minè 50; Coppa Sergio20; offerta per restauro reliquiario200; in memoria di Giorgio Coda 50;NN 300.

Per il bollettino: Ezio e Annita Fo -sca le 10; Fam. Maschietto 10; Fam.Ra mella 50; Coda Forno Fabrizio 10;Gi va M.Teresa 10; NN 5; Mosca Mi -rella 10; Loreo Italo 10; Coda CaseiaCri stina 10; Coda Caseia Modestina10; Montin Giorgio 10; Moizio Silvia10; Rita e Carla Garzena 10; Fam.Testore 20; Fam. Rosso 20; NN 10;Scaglioni Mosca 10; Foscale Mauro20; Fo scale Vittoria 10; Acquadro Lu -ciana 10; Ra mella Pezza Luciano 10;Ramella Pez za Ferruccio 10; RamellaPezza Pier giuseppe 10 Coppa Sergio10.

Per Salone: Vittoria 100; Rachele 50;NN 75.

Giornata Missionaria: 330,00.

Giornata seminario: 122,20.

Per la San Vincenzo: raccolta cimiteria Cossila S. Giovanni e Favaro 321,50;questua funerale Giulia 153,75.

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A FavaroDal 16 settembre al 7 dicembre 2014

Per la Parrocchia: Giacomo Ramella Pralungo efamiglia 50; in memoria di Michele, Rosa conPaola Maria e Carlo 160; in memoria di Micheleimipoti Graziella, Michele e Salvatore dalla Si ci -lia 120; Leandro e Maria Ramella 15; in memoriadi Eugenia Zemo, la famiglia 100; fam Boscarolo(per il restauro di un angelo da porre nella Na -tività) 250; in memoria di Passare Michele, la cu -gina Anna 50; NN 20; Paola e Carla R. 50; BottaClaudio 20; in memoria di Giacomo Ar gen terola figlia Lucia e il genero Angelo 50; in memoriadi Ramella Pollone Walter da Bianca 50; NN 50;in memoria di Serafino, la famiglia 300; in me -moria di Greggio Giuseppina, la figlia 100; de -funti Mosca 50; in memoria defunti Gu gliel -minotti Contin e Biancardi 100; in memoria diRosa Semeraro 50; NN 500; Priore della Ma don -na del Rosario 200; Anniversari di matrimonio350; NN 67,10.

Per la Cantoria Parrocchiale (devolute per l’or-gano): in memoria di Se ra fino, la famiglia100.

Pro restauro Organo: in memoria dello zio Michele, Danila e famiglia 50; inmemoria del fratello Michele, Franca e Graziella 100; Maria Passare 20; in memo-ria di Passare Michele, la famiglia 250; serata inaugurazione organo 225; fam.Biadigo 100; Alessandro ed Edoardo in memoria di nonno Angelo 50; in memo-ria di Stefano, famiglia Guglielminotti Contin Renzo 100.

Pro Bollettino: Isa, Alberto, Stefania, Barbara Ramella Paia 50; GianmariaAglietta 20; Nn 50; fam. Scarpa 10; NN 10; in memoria di Ramella Pollone Walterda Bianca 25; Ramella Pollone Alessandro 25.

Pro Asilo Infantile: in memoria di Ramella Pollone Walter da Bianca 50; inmemoria di Serafino, la famiglia 300; in memoria di Serafino da Franco e Alida100; in memoria di mamma Pina Barbara, Mario e Alessandro 100; priore dellaMadonna del Rosario 180.

Pro Soggiorno Anziani: priore della Madonna del Rosario 180.

ERRATA CORRIGE:

Pro Parrocchia: nonna Mirella in occ. battesimo di Giorgia € 50,00 (erroneamenteomessa la cifra di € 50,00).

Pro Soggiorno Anziani: Mariapia e Silvia in mem. di Rosalia Ramella Pezza Lo -renzetto € 50,00 (erroneamente omessa la cifra di € 50,00); in mem. di Vilma Gi -lardino la famiglia € 100,00 (erroneamente omessa la cifra € 100,00).

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Orari delle Sante Messe nelle parrocchie della Valle Oropa

Martedì Ore 18 a Cossila San Grato

Mercoledì Ore 17.30 a Favaro

Giovedì Ore 18 a Cossila San Grato

Venerdì Ore 17.30 a Cossila San Giovanni

Sabato sera e Vigilie di Feste Ore 17 a Cossila San GiovanniOre 18 a Favaro - Ore 18.15 a Cossila San Grato

Domenica e Feste Ore 9.45 a FavaroOre 11 a Cossila San Grato - Ore 18 a Cossila San Grato

Ore 17 alla Cappella della Valle di PralungoPasqua, Natale, le ultime domeniche del mese (eccetto settembre)

Parroco Boffa Sandalina can. Paolo 015-43207 349-3434003 [email protected]

Vicario Parrochiale Barticel don Ciprian 389-7976989 [email protected]

Don Paolo in linea di massima è presente: mercoledì pomeriggio a Favaro; gio-vedì pomeriggio a Cossila San Grato;

venerdì pomeriggio a Cossila San Giovanni, telefonare per conferma

Primo venerdì del mese al mattino visita ai malati. Avvisare don Paolo o don Ciprian se ci sono malati nelle case oppure persone

all’ospedale

Se sei malato o anziano a Cossila San Giovanni puoi seguire le celebrazioni grazie al servizio di Radio Oropa

la frequenza da Cossila san Giovanni è 88.45

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I bambini della Scuola dell’Infanza e dell’Asilo Nido di Favaro augurano

Buon Natale