Bollettino Salesiano - Maggio 1890biesseonline.sdb.org/1890/189005.pdfil Santo, e chiama Maria;...

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ANNOXIV - N .5 . Esceunavoltaalmese .M AGGIO189 0 BOLLETTINOSALESIANO DIREZIONEnell'Oratoriosalesiano - ViaCottolengo,N .32,TORINO Sommario . - VivaMariaAusiliatrice - Orario delMese,NovenaeFestadiM .A . -Graziaottenuta p erintercessionediM .A . - Viaggiodeinostri MissionariallaColombiaedall'Equatore :preziosa mortedilinodiessi . - InaugurazionedellaSocietà OperaiaCattolicaaBordighera-Torrione .-DonRua inFrancia . -NotiziedeinostriMissionari : dalla Patagonia .- Unabellafestanell'Oratoriodelle SuorediM .A .aNovara . - Bibliografia . - Coope- ratoridefunti . VIVAMARIA.AUSILIATRICE! All'avvicinarsidelmesechelapietà de'cristianivollededicareallaMadredel bell'Amore,MariaAusiliatrice,noisen- tiamounacaparradiunavveniremen tristo,eproviamoilbisognodisalutarla conesultanzadiamore .Perchèilnostro cuoreamareggiatodatantimalisiapre finalmenteallagioia,econlaconfidenza diuntenerofiglioversolapiùbuonae lapiùpotentefralemadri,grida :O speranzanostra,salve!Comeinque- st'annogiungaopportunoilmesediMaria Ausiliatrice,non è chinonveda ! Tutti abbiamobisognodelsuopotenteaiuto . EdaquantimaliElladeveportarri- medio!Lenostrecampagne,undì,larga sorgentedicomoditàediricchezze,sono daqualchetempodesolatedamaliinfi- niti .Oraèlapioggiasoverchiachele distrugge,oraèlasiccità,oraèlatem- pesta :emaicomeorailnostroconta- dinofupiùincertodiaverancorado- maniunpo'dipaneperséeperisuoi figli.Inostricommerci,giàsìprosperi, sonointralciatiesmarritipercontinui rovesci ;lespeculazioniardite e fortunate sonoinaridite,eleartiedimestierilan- guisconoperlasfiduciauniversale .Si sentepoiqualchecosaperl'ariacheci affliggemisteriosamente,ciconturba,ci affanna . NoifiglidiDiosappiamocheilSi- gnore,indegnatoperipeccatidegli uo- mini,visitaisuoifiglinellecosealoro piùdilette,perrichiamarlialcielo ;per- cuoteilcorpo,perpurificarel'anima, rendendolafeliceedimmortalenell'eter- nità .Maintantomoltiemoltinonrico- nosconoancoralamanodiDio . Siaggiungeunmalemisterioso,chea guisaditurbinepassòtestèpertutta l'Eu- roga, seminandoquaelàlapauraelamorte : esenzaesserneancoraliberi,nellano- stramentenepresentiamodeglialtripiù dolorosi .Bruttoèilpresente,assaipiù mestosiaffaccial'avvenire .Noncrediamo diesagerareseanoisembracheilno- stro belpaesesiacomeilcorpodiGiobbe, incuinonsivedevamembrochefosse sano .

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ANNO XIV - N. 5 .

Esce una volta al mese .M AGGIO 1890

BOLLETTINO SALESIANO

DIREZIONE nell'Oratorio salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO

Sommario . - Viva Maria Ausiliatrice - Orariodel Mese, Novena e Festa di M . A . - Grazia ottenutaper intercessione di M . A . - Viaggio dei nostriMissionari alla Colombia ed all' Equatore : preziosamorte di lino di essi . - Inaugurazione della SocietàOperaia Cattolica a Bordighera-Torrione.-Don Ruain Francia . - Notizie dei nostri Missionari : dallaPatagonia. - Una bella festa nell' Oratorio delleSuore di M . A . a Novara . - Bibliografia . - Coope-ratori defunti .

VIVA MARIA. AUSILIATRICE!All'avvicinarsi del mese che la pietà

de' cristiani volle dedicare alla Madre delbell'Amore, Maria Ausiliatrice, noi sen-tiamo una caparra di un avvenire mentristo, e proviamo il bisogno di salutarlacon esultanza di amore . Perchè il nostrocuore amareggiato da tanti mali si aprefinalmente alla gioia, e con la confidenzadi un tenero figlio verso la più buona ela più potente fra le madri, grida : Osperanza nostra, salve! Come in que-st'anno giunga opportuno il mese di MariaAusiliatrice, non è chi non veda ! Tuttiabbiamo bisogno del suo potente aiuto .Ed a quanti mali Ella deve portar ri-medio! Le nostre campagne, un dì, largasorgente di comodità e di ricchezze, sonoda qualche tempo desolate da mali infi-niti. Ora è la pioggia soverchia che le

distrugge, ora è la siccità, ora è la tem-pesta : e mai come ora il nostro conta-dino fu più incerto di aver ancora do-mani un po' di pane per sé e per i suoifigli. I nostri commerci, già sì prosperi,sono intralciati e smarriti per continuirovesci ; le speculazioni ardite e fortunatesono inaridite, e le arti ed i mestieri lan-guiscono per la sfiducia universale . Sisente poi qualche cosa per l'aria che ciaffligge misteriosamente, ci conturba, ciaffanna .Noi figli di Dio sappiamo che il Si-

gnore, indegnato per i peccati degli uo-mini, visita i suoi figli nelle cose a loropiù dilette, per richiamarli al cielo ; per-cuote il corpo, per purificare l'anima,rendendola felice ed immortale nell'eter-nità. Ma intanto molti e molti non rico-noscono ancora la mano di Dio .

Si aggiunge un male misterioso, che aguisa di turbine passò testè per tutta l'Eu-roga,seminando qua e là la paura e la morte :e senza esserne ancora liberi, nella no-stra mente ne presentiamo degli altri piùdolorosi. Brutto è il presente, assai piùmesto si affaccia l'avvenire . Non crediamodi esagerare se a noi sembra che il no-stro bel paese sia come il corpo di Giobbe,in cui non si vedeva membro che fossesano.

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In tanta calamità solleviamo i nostricuori a Dio, e là, presso al suo trono digloria, vediamo Colei, che è la dolce causadella nostra speranza, l'aiuto dei misericristiani . Essa consolerà i suoi divoti, lilibererà dal dolore e dalla morte, ci ren-derà buoni operarii di Gesù : Beata con-solatio, quae divinitus infunditur laboran-tibus pro Christo (1) .

Questa è la consolazione che noi dob-biamo cercare, e di questa ci è larga ca-parra Maria Ausiliatrice .

Oh dunque ben venga il fortunato mesedi Maria Ausiliatrice, e con la serenitàdel suo volto, con lo' splendore delle suevirtù, coll'efficacia del suo patrocinio ri-metta ne' suoi figli la tranquillità e lapace.

Nella tradizione cristiana è dato a Mariail bel titolo di Stella mattutina . Con que-sta affettuosa parola i sapienti ed i di-voti intendono di riconoscere in MariaSantissima l'azione efficacissima a rom-pere la notte del peccato ed affrettarel'aurora della grazia . Come la stella delmattino apparisce al viandante e gli an-nunzia il sole, la Beata Vergine annunziaall'anima colpevole la spirituale aurora ,ed a grado a grado la guida a Gesù, cheè il sole della carità divina .

Tra gli altri vide e vagheggiò questastella il dottore S . Bernardo, ed a chi sidibatte nel mare del mondo rivolge esor-tazioni tenerissime . Guarda la stella, diceil Santo, e chiama Maria ; Respice stellam,voca Mariam . Oinfelice! tu puoi rendertibeato per sempre . Seguendo Maria, tunon esci dal buon sentiero ; supplicandoLei, non ti manca la fiducia ; a Lei pen-sando, non erri ; tenendoti stretto al suobel manto , non cadi ; essendo da Leiprotetto, non temi ; prendendola a guida,non ti stanchi ; conservandola a te pro-pizia, giungi al porto : Ipsa propitia, per-venis (2).

Bella imitatrice di Gesù, essa guariscei corpi per guadagnare i miseri alla gua-rigione delle anime : guarisce e salvacorporalmente i suoi diletti per salvarlispiritualmente e possederli con sè nel belparadiso .

Noi invitiamo i nostri Cooperatori eCooperatrici ad accorrere numerosi allefunzioni che si faranno in tutto il corsodel mese consacrato a Maria Ausiliatrice,

(1) S. BONAVENTURA, In fasciculario, cap. 2 .(2) S . BERNARDO, Hom. 2 e 4 .

od almeno ad unirsi con noi in ispirito,ed onorare questa celeste nostra Patrona,tra le pareti della propria casa . Ma quisotto le volte del suo tempio, che va viatrasformandosi ed abbellendosi, pel nu-meroso concorso de' suoi divoti , l'animanostra acquista maggior fervore . Chè allavista delle grazie concesse nel passato,si prende speranza di nuove e più co-piose per l'avvenire .

Viva Maria Ausiliatrice!

* *

L'altro dì ci diceva un buon popolano :« Ero senza lavoro, avevo consumato

quel po' di scorta, che con tanti sudorim'ero messo in disparte per i casi im-previsti : e mi vedeva la famiglia venirquasi meno per la fame. Non potendomioccupare nel mio mestiere, non ricusavadi far qualunque altra parte . Ma nontrovava nulla . Anche i miei figli, la miamoglie ebbero la medesima sorte. Nelladesolazione di tante anime, che mi eranosì care, venni a Maria Ausiliatrice, esposicon fiducia a Lei le pene dell'anima mia,pregandola a venirmi in aiuto . Come fubuona con me questa Madre ! Mi eraconfessato, e dopo la santa Comunionenon mi sentiva voglia di dir altro : -Gesù, vi raccomando i miei figli! Maria,ottenetemi questa grazia ! - Aveva piantoassai, e dopo un po' di tempo rassegnatome ne usciva per incominciare l'operadella ricerca. Non esagero, dico la puraverità : la Madonna mi è testimonio. Neldiscendere dalla gradinata della Chiesa,un uomo che io non aveva mai più ve-duto, veniva su in senso contrario . Miposa l'occhio addosso, e mi dice : -. Sietefalegname, neh vero ? Verreste a lavorarecon me? - Io non so che cosa abbiarisposto subito, ma mi ricordo che tornaiin Chiesa, ripetendo : - Grazie, o Maria,grazie ! - Quell' uomo mi guardò stralu-nato, non sapendo perchè io parlassi a quelmodo. Venuto a cognizione del mio caso,e vedendosi come strumento della mise-ricordia di Dio, mi condusse subito consè, e dubitando quello che era, mi anti-cipò la paga, con cui ho potuto man-giare quel giorno e dopo con la mia fa-miglia . »

Viva Maria Ausiliatrice!

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IL MESE DI MARIA .Il Mese di Maria quest'anno nella Chiesa

di Maria Ausiliatrice in Torino comincia il2 di Maggio .

Tutti i giorni al mattino alle ore 5 1/2 ealle 7 1/2 vi sarà Messa letta per la Comu-nità, Rosario, Comunione con canti e pre-ghiere .Per concessione Pontificia ogni fedele, as-

sistendo divotamente a tali esercizi di pietà,può lucrare ogni volta l'indulgenza di treanni .

Alla sera alle ore 7 1/2, .dopo il canto diuna lode , il Teol . Felice Reviglio, Parrocodi S. Agostino della città e valente predi-catore, terrà un breve discorso, il quale allefeste avrà luogo dopo i Vespri verso le 4 .Dopo di che si darà la Benedizione col SS .Sacramento .

NOVENA DI MARIA AUSILIATRICE .

La novena incomincia col bel giorno diPentecoste, 25 maggio . - In ciascun giorno,lungo il mattino, sino alle ore 11 vi sarà ce-lebrazione di Messe e comodità di accostarsiai SS. Sacramenti della Confessione e Co-munione . Le due Messe della Comunità, comenel mese ; il discorso della sera alle ore 7 .Il primo ed il penultimo giorno della No-

vena, in cui cade la Pentecoste e la Santis-sima Trinità , l'ordine delle funzioni cangiacome segue : -Al mattino alle ore 7 Messae Comunione generale ; alle 10 Messa so-lenne, e alla sera verso le 3 1/2 Vespri, di-scorso e Benedizione col Venerabile .Tutte le pratiche religiose, compresa la

Messa delle 7 , le Comunioni e le preghieredell'antivigilia saranno offerte a Dio secondola pia intenzione dei Benefattori e delle Be-nefattrici della Chiesa e delle Opere Salesiane .

La vigilia della festa verso le 3 pom nellaChiesa di Maria Ausiliatrice si terrà la Con-ferenza ai Cooperatori ed alle Cooperatricidella città e dei dintorni. Verso le 6 vi sa-ranno i primi Vespri, poi il discorso e la Be-nedizione, come negli altri giorni .Nelle ultime tre sere della Novena avremo

il piacere di sentire la dolce ed eloquenteparola di S . E . R.ma Mons. Donato VellutiZati dei Duchi di S . Clemente, Vescovo ti-tolare di Oropo .

Martedì 3 Giugno.

SOLENNITÀ DI MARIA AIUTO DE' CRISTIANI .

Mattino - Alle ore 7 Messa e Comunionegenerale - Alle 10 Messa solenne .

Sera - Alle ore 6 Vespri solenni, panegi-rico, Tantum ergo e Benedizione col SS . Sa-cramento .

In questo giorno verrà eseguita dai giovanetti del-l'Oratorio Salesiano, coadiuvati da valenti professoridella città, la seguente scelta musica

P. PIER BATTISTA DA FALCONARA - Messa solenne aquattro voci (soli e cori) .

P. TERZIANI - Domine ad adiuvandum .G. B. CASALI - Dixit .MONS . G. CAGLIERO - Laudate pueri-Laetatus sum-

Nisi Dominus-Lauda Ierusalem .GALLI - Inno Saepe dum Christi .G. B. CASALI - Magnificat .M. G. SUTTIL - Mottetto Maria Mater Gratiae.P. P. BATT. DA FALCONARA - Tantum ergo a quattro

voci (soli e cori) .

Mercoledì 4 Giugno.

Alle ore 7 di mattina, Messa, Comunione edaltre pratiche di pietà in suffragio delle a-nime de' defunti Cooperatori e Cooperatricie delle Consorelle di Maria Ausiliatrice .NB . Chi desiderasse farsi inscrivere nel-

l'Arciconfraternita di Maria Ausiliatrice tro-verà persona appositamente incaricata nellaSacristia della Chiesa .Per quelli, cui riesce impossibile parte-

cipare di presenza alle suddette funzioni,per la novena noi suggeriamo un appositolibretto intitolato : Nove giorni consacrati al-l'Augusta Padre di Dio . Contiene una consi-derazione, un esempio, ed una pratica perogni giorno ed è molto acconcio alla cir-costanza (1) .

GRAZIA OTTENUTAper intercessione di Maria SS . Ausiliatrice .

MOLTO REV. SIG. DON RUA,

Pontirolo d'Adda, 8 Novembre 1889 .Saremo grati alla bontà sua se vorrà in

un prossimo numero del Bollettino Salesianopubblicare la grazia ottenuta dalla caraNostra Signora Maria Ausiliatrice .Vivente ancora Don Bosco di santa im-

peritura memoria, a Lui, più di una volta,caldamente raccomandammo il nostro primo-genito, un caro bambino, gravemente amma-latosi d'enterite. Moltiplicammo le divozionialla Vergine costì venerata sotto il titolod'Ausiliatrice, promettendole una visita alsuo tempio se il bambino otteneva la graziadifficilissima della guarigione .

Volata in Cielo l'anima santa di Don Bosco,più che mai confidammo nella, sua interces-sione presso Maria Ausiliatrice e lunghi mesichiedemmo questa grazia ardentemente bra

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(1) Si vende presso la Libreria Salesiana di Torinoal prezzo di cent . 20 la copia.

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mata.Ilpiccoloinfermo, ilcui stato ag-gravavasi sempre più, tanto che gli stessimedici curanti ornai disperavano, s'univaquotidianamente alle nostre preghiere e conaffetto mirabile più volte al giorno baciaval'immagine benedetta di Maria e un lembodi veste che era appartenuta a Don Bosco .

La grazia implorata assai fecesi attendere . . .La nostra fede doveva esser messa a lungaprova . . .

Finalmente nel settembre dell'anno scorsoil piccino accennò a lieve miglioramento, nelsusseguente ottobre venne posto in curadi altro medico e ora è perfettamente risa-nato e rifatto . Sul petto gli brilla la medagliadella Vergine a cui è consacrato, ed eglistesso con gioconda compiacenza ripete : « Miha guarito la Madonna ! »

Un bravo medico chiamato in consulto nelperiodo più grave della malattia, sentito orache il piccolo ammalato guarì perfettamente,esclamò : « Cìò non può essere a meno di unagrazia. »

Di questa preziosissima grazia rendiamopubblici ringraziamenti alla buona e pietosanostra Madre, Maria Ausiliatrice, e a quel-l'Eletto che si fece nostro benigno interces-sore appo la Vergine, vogliam dire Don Bosco .

Faccia Iddio che il nostro piccolo Diegocresca meritevole della grazia ottenuta !Aggradisca, Molto Rev . Sacerdote, i nostri

rispettosi omaggi, mentre raccomandandocialle sue preghiere ed a quelle de' suoi orfa-nelli ci sottoscriviamoDi Lei Rev. Padre

Devotissimi

GIOVANNI E MARIA ZOIA

VIAGGIO DEI NOSTRI MISSIONARI

alla Colombia ed all'Equatore

Preziosa morte di uno di essi .Per soddisfare al giusto desiderio dei molti

parenti, benefattori ed amici dei nostri Mis-sionari partiti coll' ultima spedizione allavolta dell'Equatore e della Colombia, noipubblichiamo le seguenti corrispondenze .Esse narrano i principali avvenimenti diquesto viaggio, segnalato specialmente perla morte del chierico Giuseppe Eterno , ilprimo dei nostri confratelli che è chiamatoda Dio all'eternità prima di giungere sulcampo delle fatiche evangeliche . È questala ragione per la quale noi presentiamo ainostri lettori il suo ritratto .

D. Giuseppe Ronchail così scriveva dallanostra Casa di Ménilmontant a Parigi

Parigi, 11 gennaio 1890

AMATISSIMO SIG . D . RUA,. . Come ebbi ricevuta la sua lettera,

pensai : - Come si ha da fare per dare al-loggio a dodici Missionari avendo la casapiena di ragazzi ? - Tuttavia si presentòben presto alla mia mente una felice idea .Avevamo in fondo al giardino una stanzaassai vasta, che serviva di magazzeno, e sipensò di ridurla a dormitorio per una doz-zina di fanciulli. Le stanze più belle dellacasa furono destinate per i Missionari . Fat-tosi appello al cuore dei giovani, tutti sioffersero a cedere i loro letti, e i più con-tenti furono quelli che si videro prescelti .In un batter d'occhio panche e materassi fu-rono disposti in quella specie di padiglione .Ma un'idea ne tira un'altra. Dopo pochigiorni si comprarono dieci letti nuovi peraccettare altrettanti ragazzi ; il padiglionedivenne dormitorio stabile e l'Ospizio ci gua-dagnò coll'aumentare il numero dei suoi or-fanelli .

Il giorno 4 alle sei della sera giunsero iMissionari . Si fermarono con noi solo quattrogiorni, ma bastarono perché i giovanetti siaffezionassero ad essi grandemente .Il giorno dell'Epifania i Missionari anda-

rono in corpo a visitare la Basilica del SacroCuore ed ebbero un'accoglienza bellissima ,quale sempre fanno i Padri Oblati ai figlidi Don Bosco. L'indomani si fece visita alConsole dell' Equatore e all' Incaricato diaffari della Colombia, e ci furono dati ottimiconsigli per facilitare il viaggio fino a Bo-gotà. La signora Bossery, presidente del-l'Opera Apostolica in favore delle Missioniestere, faceva quel giorno consegnare aiMissionari una cappella portatile, completa,un pacco di pianete ed altri oggetti di cultoche furono ricevuti con viva riconoscenza .

Il giorno 8 bisognò pensare alla partenza .I nostri musici in tempo di colezione suona-rono alcuni pezzi . I giovani piangevano nelvedere i nostri confratelli che si avviavano,e loro promisero di accompagnarli colle pre-ghiere . Alle 11 si muoveva il treno direttoe ad un'ora pomeridiana eravamo a. Char-tres, dove ammirammo passando i due cam-panili della celebre cattedrale nella quale sitrova il santuario della Madonna sotto il ti-tolo : Virgini pariturae . È il più antico chesi conosca. Ci mettemmo sotto la protezionedella Madonna .

Eravamo a Nantes alle 7 circa di sera edavevamo il piacere d'incontrare alla stazioneun nostro zelante Cooperatore, il signorMauzoiian du Gasset, che rimise a D . Uniaun'offerta ed una cassetta contenente unabella pisside e due candelierì in metallo .Alle 9 giungemmo a St .-Nazaire e andammo

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a prendere alloggio all'albergo Bely, ovediscendono ordinariamente i religiosi ed isacerdoti .Il giorno 10 alle 3 pomeridiane i Missio-

nari sopra un piccolo battello furono tras-portati al piroscafo La France che era inalto mare . Le onde erano agitate e la nebbiacosì fitta che a 100 metri non si vedeva ilbastimento . Condotti i miei cari viaggiatorialle loro cabine e dato loro l'ultimo saluto ,scesi a terra per ritornare alla mia missionedi Ménilmontant ove il lavoro certamentenon manca.Preghi Pel suo

Aff.mo in G. C.D . G . RONCHAIL .

I nostri Missionari si erano allontanati daSt.-Nazaire, e D . Unia Michele, capo tem-poraneo della spedizione, impostava la se-guente lettera alla Martinica

REV .MO SIG . D. RuA,Domani spero di spedirle questa mia da

St.Pierre. Finora il nostro viaggio fu abba-stanza felice ed i confratelli stanno bene .Abbiamo infermo però il caro chierico EternoGiuseppe. Si mise in letto appena imbarcatoed era molto grave . Adesso i dottori chesono tre, due passeggieri ed il medico dibordo, convengono che sia fuori di pericolo .Tuttavia prevedo che dovrò farlo sbarcare aBaranchilla per cinque o sei giorni, accioc-chè si riposi alquanto, essendo assai pro-strato di forze . Il poveretto ebbe un prin-cipio di polmonite, e benchè sia stato curatoa tempo, mi lascia ancor molto in appren-sione .

Noi siamo trattati a bordo con ogni ri-guardo. Celebro tutti i giorni la santa Messa .I passeggieri sono un centinaio, tutti edu-catissimi e buoni cristiani, fra i quali cinquepreti francesi ed il Superiore dei Lazzaristidi Panama . Vede che bell'incontro e quantoil Signore ci vuol bene !

Abbiamo anche la fortuna di avere con noiun ingegnere romano, impiegato del Governodella Colombia, persona gentilissima e pra-tica di questo viaggio . Si incaricò egli stessodi provvedere ad ogni cosa e di accompa-gnarci fino a Bogotà. Conosce questa cittàe tutta la Colombia palmo a palmo : é inrelazione con tutti i personaggi più cospicuidi quella Repubblica e specialmente colleAutorità .

Per ora lascio di scrivere perchè mi sentosoffocare dal caldo. Le scriverò di nuovo daBaranchilla .

Accetti, amatissimo signor Don Rua, gliumili ma sinceri ossequii miei e dei confra-telli ; abbia la bontà di estenderli agli altri

Superiori, e dica loro che li amiamo propriodi cuore e che non passa giorno senza cheparliamo di loro e preghiamo per essi .

Alto mare, 22 gennaio 1890 .

Sac . MICHELE UNIA .

Questo viaggio per altro doveva esserefunestato dalla morte del chierico GiuseppeEterno. D. Unia nelle sua lettere da Guaira,da Caracàs, da Cartagena descriveva il lut-tuoso avvenimento, l'ospitalità e la caritàfraterna dei generosi Cooperatori d'America .

REV.mO ED AMAT .mO PADRE,Il giorno 23 gennaio il chierico Eterno

stava assai meglio . La febbre lo aveva quasilasciato, ma era molto debole e stentava areggersi in piedi . Il 24 si confessò e gli portaila SS . Comunione in cabina . Egli era per-suasissimo di non giungere a Bogotà e lodisse a me varie volte nei primi giorni dimalattia. Il giorno 26 mi ripeté la stessacosa. Mi diceva con una tranquillità e se-renità sorprendente : - Vedrà, vedrà quelloche le ho detto ! - Io cercavo di persuaderloa sperare in una pronta guarigione, ma egliripeteva : - Vedrà, vedrà! - Ciò disse puread un compagno ; e prima ancora di partireda Torino , nel salutare un Superiore , a-veva esclamato : -- Preghi per me , poichépiù non c'incontreremo su questa terra .- E perché non c'incontreremo più su

questa terra? gli fu risposto ; hai vistoquanti confratelli sono ritornati a rivederci .- Sta bene ; ma io non ritornerò .Stamane 27 gennaio alle ore 6 antimeri-

diano la nostra nave entrò nel porto diGuaira. Appena furono gettate le ancore, ilcapitano, il dottore di bordo, l'ingegnere ro-mano e parecchi altri signori si diedero pre-mura di cercare in quella città un postoconveniente per il nostro povero infermo .Non tardarono a trovarlo nel piccolo Ospe-dale di S . Giuseppe, fondato l'anno scorsoda D. Santiago Machado, parroco di Mai-quetía, sobborgo di Guaira, e mantenutocolle elemosine che cinque o sei Suore vannoquestuando al mercoledì e al sabato di ognisettimana . Questo Sacerdote è nostro Coo-peratore ed ha fondata eziandio una piccolatipografia con una scuola di cinquanta e piùragazzi, aspettando l'arrivo dei Salesiani perceder loro ogni cosa .

Il cuore non mi reggeva di lasciare soloil caro Eterno . Pertanto prima di sbarcareraccomandai i nostri Missionari alla prote-zione dell'ingegnere romano, il quale an-dava pure a Bogotà ed era la quinta voltache faceva questo viaggio . Era sicuro checon questo signore nulla sarebbe loro man-cato .Infatti aveva offerto a me del danarotemendo che ne avessi bisogno .

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Diedi quindi le istruzioni necessarie aiconfratelli : seguissero direttamente coll'in-gegnere la via da Savanìlla a Bogotà ; av-vertissero il Vescovo di Cartagena per te-legramma che essi non potevano passaredi là, causa l' incomodo della via, e se fossegiunto il direttore D . Rabagliati dal Chilì,partisse e li raggiungesse sul Rio Madda-lena. Io non poteva prevedere la sventurache stava per incoglierci .Alle 9 1/4 discesi in una scialuppa col

nostro caro infermo. L'amico ingegnere, cheaveva fatto molto per trovarci un buon asilo,volle accompagnarcifino a terra. Giuntiall'Ospedale di Mai-quetía , ove l' ariache si respira è buo-nissima , fummo ri-cevuti con fraternacordialità e ci accor-gemmo che non cisarebbero mancate lecure più amorevoli .Ringraziato quelgentil signore, il no-stro Eterno si coricòper riposarsi .Ma povero me

due ore dopo il buonchierico fu preso daun leggiero vaneg-giamento che duròfino alle 6 pomeri-diane. Alle 7 gli diedila benedizione di Ma

-

ria SS. Ausiliatriceed egli rispondevaalle mie preghiere .Terminate queste,non era più in sè.Alle 8 gli impartiila benedizione pa-pale in articulo mor-tis . Alle 11 1/4, ve-dendo che l'amma-lato peggiorava, gliammìnistrai l' OlioSanto. In quell' istante ritornato in sè , miguardava e pregava ; dipoi sì mise a sorri-dere ed a cantarellare, ma non potei capireche cosa cantasse . Entrò subito in agoniaed io cominciai a recitare le preci degli ago-nizzanti .

Alla fine delle Litanie dal moto delle lab-bra mi accorgo che prega ancora, benchèpiù non possa parlare : lo chiamo e mi rico-nosce ; gli suggerisco di chiedere a Dio per-dono e che io a nome suo gli dava l'Asso-luzione Sacramentale, e mi fa cenno di sì .Quindi gli dò il Crocifisso da baciare, ed eglilo bacia e se lo stringe teneramente fra lesue mani .

Allora io incomincio a recitare il Profici-scere . - Ahi ! parola che non mi volevi uscir

di bocca. Oh! quanto soffersi in pronun-ciarla ! - L'infermo mi guardava fiso . -Amato fratello ! Io, no, non avrei voluto chetu mi abbandonassi . In te io perdeva unfratello, un compagno di viaggio appena ametà strada, un braccio forte per la nostranuova missione. Ma deh ! il Cielo... Pa-zienza ! ! !

Singhiozzando seguitai a recitare le pre-ghiere degli agonizzanti . Giunto all'ultimaDomine Iesu Christe, qui per os prophetae,ecc. alle parole pro anima famuli tui Iose-phi, spirò. Suonava la mezzanotte.

-28 gennaio .Chi lo avrebbe mai

detto? Sono appenasedici ore dacché sia-mo discesi a terra,e i nostri compagnia quest'ora dormonotranquilli cullati dal-le onde , inconscidella perdita chehanno fatto ! Io sonoqui a fianco del fra-tello spento da dueore. Il cadavere sitrova disteso sopraun candidissimo let-to, in una bella sala,vicino ad un altare,su cui sta un granCrocifisso in mezzoa due doppieri . Èvestito in sottana, .col berretto in capo,e tiene fra le maniil Rosario ed il Cro-cifisso. Pare che dor-ma ! Io qui accantoa lui, dopo aver re-citato l' Ufficio deidefunti , col cuoretrafitto dal dolore ,vergo queste pocherighe. Lo stanno con-templando due mo-

retti, una donna e tre Suore pure negre.con un'altra Suora bianca , le quali, dopoaver esse pure molto pregato, vanno escla-mando:-Non sembra morto ! È un S . Luigi !Al mattino mando uno di quei mori a

prendermi in parrocchia una pianeta nera,e, messa la pietra sacra sull'altarino, celebrola santa Messa . Un Suddiacono, che me laserve, e due Suore fanno la santa Comunione .La sala è zeppa di gente, come pure il pic-colo porticato che mette ad essa .

Sparsasi la dolorosa notizia nel sobborgo,è un continuo accorrere di persone a pre-gare la pace dei giusti pel caro estinto .Verso le 8 viene il buon Parroco di Mai

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quetía Dott. Machado D. Santiago, con tuttoil Clero . - Il telegrafo subito porta la nuova

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a Caracàs, capitale della Repubblica ; e nonbadando alla lunghezza del viaggìo, si re-cano a Maiquetía l'Arcidiacono di quellaMetropolitana, Don Gio . B . Castro, ed il no-stro grande benefattore e vero CooperatoreSalesiano, Dott. Arteaga D . Riccardo, perpregare e per fare le condoglianze .

Lasciando per alcuni momenti l'amato de-funto, io mi reco dal Parroco D . SantiagoMachado per istabilire qualche cosa intorno aifunerali. Manifesto il mio desiderio che sianocelebrati decentemente , da religioso , senzatanta pompa, ed ei mi risponde che ci pen-serebbe egli a tutto .

Infatti, verso le 10 , mi vedo arrivare perordine del Parroco una cassa assai elegante .Ritiratasi la gente dalla sala, rimaniamo iocon due Suore, delle quali una tiene in manoun grazioso guancialetto da porre sotto ilcapo del caro estinto. Con santa emozionecollochiamo e chiudiamo nella cassa la vene-rata salma, quindi riapriamo la sala al pub-blico, e l'andare e venire a pregare continua .

Io passo la giornata ora in cappella, oranel giardinetto attiguo, alternando la pre-ghiera col pianto . Sì, io che non sparsi unalagrima nell'abbandonare i parenti, gli amici,la patria, ora non posso frenare il pianto !Mi consola molto quella buona gente . Essinon conoscono nè me, nè l'estinto, eppureprendono tanta parte alla mia sventura !Dopo un po' di preghiera, prima di andarsenevia, vengono da me, e stringendomi la mano,affettuosamente mi dicono : - Dio la con-soli, mio buon Padre ; Dio le conceda rasse-gnazione ! Pregheremo per lui, sì, préghe-remo per lui .

Verso le 4 pomeridiane viene la Superioradelle Suore a presentarmi una corona com-posta di gigli e di altri fiori freschi, dicen-domi : - Questo è l'omaggio del popolo daporsi sul feretro del vostro fratello . -Alle cinque arriva il carro funebre di

prima classe ed il Clero in apparato solennecon molto seguito di gente . Vi è D . TomasoMonteverde, curato di una parrocchia dellaGuaíra, nostro Cooperatore ; due Suddiaconi,uno di Caracàs, l'altro di Maiquetía, e unCappuccino di Caracàs . L'Arcidiacono dellaCattedrale di Caracàs, D . Giov. Castro, fala levata del cadavere. Il clero si disputa labara, e fra gli altri D. Arteaga e D . Mon-teverde, per recarla sulle spalle al carro fu-nebre. Sfila la processione. Io cammino dietroal carro in mantellina, con alla destra DonArteaga ed alla sinistra D . Monteverde, re-citando il santo Rosario. Arrivato il corteosulla piazza, il clero vuole di bel nuovoportare sulle proprie spalle la bara in chiesa .

Qui mi attende una grande sorpresa . Leesequie sono cantate in musica coll'accom-pagnamento di violini, flauti ed altri stru-menti. Parmi di essere nella chiesa di MariaAusiliatrice , e questo è per me un dolcebalsamo all'addolorato mio cuore .

Riposta la bara sul carro funebre, seguitoda quattro carrozze, nelle quali prendonoposto il clero ed altri signori, giungiamo alcamposanto . Si benedice la fossa, vi si calala cassa e vien ricoperta di terra dalle manimedesime dei Sacerdoti .-Oh fratello ! Dal cielo, dove sono si-

curo che ti trovi, fa sì che i Salesiani prestovengano alla Venezuela ! Ora io lascio unsegno ove giacciono le tue ossa ; ed i Sale-siani, appena giunti al porto, verranno aquesta tua tomba non per piangerti, comefo io adesso, ma per pregare, per impararei sublimi esempi che ci hai lasciati colla tuaabnegazione e specialmente colla grande ras-segnazione, nei diciasette giorni di malattia !Quanto hai sofferto in quei giorni ! in quelduro e stretto letto del bastimento! Solo chiha viaggiato lungamente per mare può com-prenderlo ; solo chi di continuo vide il tuostato può dirlo ! E tu sempre tranquillo edilare, o benedetto fratello !Prima di deporre la penna non posso a

meno di esprimere la mia riconoscenza alDottor D . Santiago Machado, Parroco diMaiquetía, il quale nulla volle accettare incompenso dei solenni funerali, le cui spesedi feretro , carro funebre, vetture e musicasalirono certamente ad una bella somma .Esso pagò eziandio il telegramma che mandaiai confratelli a bordo del vapore a PuertoCabello . Iltelegramma poi che ella, signorD. Rua, ha ricevuto annunziante la dolorosanotizia della morte di Eterno fu spedito dalDottor D . Arteaga e gli costò 145 lire .

Caracas, 31 gennaio .

Il giorno di S . Francesco di Sales il si-gnor D . Arteaga mi condusse a Caracas .Le quattro ore di treno in mezzo a burronispaventosi erano in perfetta armonia coi mieipensieri . I riguardi che mi usò e mi usaquesto santo Cooperatore sono tali, che, seio fossi suo fratello , non potrebbero esseremaggiori. Mi alloggiò nella sua canonica,mi cedette il suo letto e la sua stanza e nonmi vuole lasciar solo mai un momento . Perdistrarmi mi conduce or qua or là a visitarequesta capitale, i suoi monumenti, le suerarità e le vedute più magnifiche delle a-diacenze. Di quanta consolazione è mai inmezzo al dolore l'incontrarsi in un veroamico !Ebbi moltissime visite di condoglianza,

specialmente dal clero . Vennero varii Cano-nici, molti Parroci della città, il Vicario ge-nerale della Diocesi, il Vicario capitolare diGuayana, sede vacante, D . Gio. FrancescoAvis, e moltissimi Cooperatori Salesiani . Dioli benedica!Ieri feci visita a S . E . Rev.ma l'Arcive-

scovo Mons . Crispolo Uzcategui . Quanto èbuono! quanto desidera di avere i Salesiani!

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Signor D. Rua , a Caracàs i Salesiani sa-ranno benevisi : il posto non potrebbe esseremigliore sotto ogni aspetto. Ieri molti delclero mi dicevano : - Ci rincresce moltodella perdita di suo fratello , ma ci conso-liamo perchè sarà la semente dei Salesianinella Venezuela. Noi terremo preziosa e bencustodita la sua tomba, e lei scriva a D. Ruache ci mandi presto dei Salesìani .Appena arrivato a Caracàs, il 29 , nella

chiesa di D . Arteaga tutto era preparatoper una solenne funzione ad onore del nostroSanto Patrono . Vi fu Messa in musica, predicamattino e sera e benedizione solenne colSantissimo . Oh! quanto zelo ha questo buonParroco per le Opere Salesiane ! Parlò alnumeroso uditorio specialmente delle Mis-sioni nostre e della disgrazia toccataci collamorte del caro Eterno. Tutti ne furono com-mossi. Seppi che in questa sua Chiesa sicelebra ogni anno una simile funzione .

Questa mattina, 31, nella medesima chiesasi celebrò una solenne Messa da Requiem inmusica, per l'anniversario della morte delnostro caro Padre D . Bosco. Il buon Par-roco mi disse che anche questa commemo-razione si fa tutti gli anni. Fu grande ilconcorso di popolo, specialmente di Coope-ratori, che sono in numero di circa ottocentonel solo registro di D . Arteaga, senza con-tare quelli di varii altri decurioni . Si feceroeziandio molte Comunioni .

Quest'oggi ho pranzato al palazzo dell'Ar-civescovo. Dopo il pranzo mi accompagnòEgli stesso a visitare il Seminario da lui fattoedificare in sei mesi, coll'obolo del popolo,perchè il Governo gli tolse l'antico che stapresso l'Episcopio. Vi sono pochi giovani ,ma buoni. Tra questi incontrai un chiericoche percorse le classi elementari nel nostroCollegio di Varazze, e si chiama DelfinoEmanuele Felice . Esso fa il corso di teologiae presto sarà sacerdote . Conserva molto buonamemoria dei Superiori Salesiani e mi lascial'incarico di salutarli .

In casa dell'Arcivescovo , alle 2 1/2, horicevuto il suo telegramma , amatissimo si-gnor D . Rua . --- Vado, sì, vado, come ellami dice ; ma se i miei compagni non hannoricevuto il telegramma a Puerto Cabello, colquale loro annunziava la trista notizia, av-visandoli di cambiare itinerario e aspettarmia Cartagena, dovrò viaggiare ancora dicia-sette giorni solo soletto .- Domenica, 2 febbraio, ritornerò alla Guaíraper imbarcarmi nuovamente .

Chiudo il mio scritto col presentarle i sa-luti di S. E . l'Arcivescovo , del signor D .Arteaga e di molti ecclesiastici . Tutti e spe-cialmente Monsignore aspettano con grandeansietà i Salesiani .Mi saluti, amatissimo Padre, tutti i Supe-

riori, e preghino per il suoDev.mo ed aff.m° figlio

Sac. MICHELE UNIA.

Il periodico settimanale di Maiquetía « Ecode Lourdes » il 1° febbraio pubblicava il se-guente articolo

IN MEMORIAM

Martedì scorso morì nell'Ospedale di SanGiuseppe di questa parrocchia di Maiquetíaun giovane Missionario Salesiano della Con-gregazione del celebre Don Bosco . Arrivòsino al Porto della Guaíra sul vapore LaFrance diretto per la Colombia con altriundici compagni, e quivi tanto si aggravòil male contratto nel viaggio da non poterpiù continuare .

Le Suore Ospedaliere di Maiquetía lo ac-colsero con quella carità, le cui braccia ras-somigliano a quelle di Gesù Cristo medesimo,stese sopra la croce, trapassate dai chiodidel sacrifizio e disposte a soccorrere ognidisgrazia, ogni dolore, ogni miseria umana .

Dodici ore dopo il suo arrivo il giovinereligioso era morto : si chiamava Giuseppeaveva vent'anni, e la verde età faceva mi-rabile contrasto con l'immolazione generosa-mente abbracciata .Forse aveva abbandonato là , in lontane

terre, genitori, fratelli e sorelle, puri e cariaffetti che gli sarebbero stati di dolce sol-lievo ne' suoi dolori

Chi sa quanto splendidi gli sorridevano ipreziosi orizzonti della prima gioventù . . .

Ma egli chiuse gli occhi, compresse i pal-piti del suo cuore, perchè non si lasciasserolusingare dalle cose terrene ; e ascoltandouna voce più potente che risuonava nell'a-nima sua, attraversando i mari, venne incerca dell'oscura fatica del missionario, ilquale va in regioni sconosciute ad abbrac-ciare la croce, sulla quale deve morire .

Qual fu l'ideale di questo giovine ? qualiamori poterono primeggiare fra gli affettidella patrìa, i dolci e forti vincoli della fa-miglia e le dorate illusioni della prima età?È il prodigio della religione di Gesù Cri-sto. Questo giovine dimenticò affatto se stessoper non pensare che al bene degli altri : lasua passione fu di propagare il regno di Diosopra la terra ed insieme di procurare lafelicità, la salvezza delle anime . Udì esistereancora nazioni che, dopo amari e costosis-simi disinganni, desideravano di essere rige-nerate nelle acque che scaturiscono ai piedidella Croce di Gesù Cristo e con la benedi-zione della Chiesa cattolica . Non fu neces-sario più altro perchè volasse ad occupareun posto tra i suoi compagni di lavoro . Noncalcolò il prezzo del suo sacrifizio e ne ac-cettò con generosità tutte le conseguenze .Il Signore gli chiese la sua vita, prima

che arrivasse alla bramata terra che avevapensato d'irrigare coi sudori del suo zelo,ed egli gliela abbandona con santa rasse-gnazione, nella pace dei giusti e con la fermasperanza dell'immortalità .

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La sua salma fu seppellita con la funebresolennità che richiedeva sì preziosa morte ;solennità che era pure la triste e sinceramanifestazione del modo con cui anche inAmerica si compivano gli ultimi doveri del-l'ospitalità cristiana verso di un fratello inCristo .Lì, accanto al feretro , senza poter conte-

nere le lagrime ed immerso in profondo do-lore, stava il venerabile Sacerdote della me-desima Congregazione Salesiana che tennecompagnia al giovine sino agli ultimi mo-menti . Piangeva per il compagno che gliera stato rapito, ma si fortificava pure col pen-siero di quell'umile e feconda immolazione .Voglia il Cielo che il corpo del giovine

Missionario , che ora riposa nel cimiterodi Maiquetia , sia come la semente che,benedetta da Dio, faccia germogliare nella no-stra patria e crescere l'albero delle Congre-gazioni religiose, alla cui ombra vivono dellavita di Gesù Cristo e fruttificano per il Cielogli individui, le famiglie, le popolazioni chenon ricusano il testamento eterno di Dio .

Maiquetía, 30 gennaio 1890 .Gio. B . CASTRO

Arcidiacono .

D . Unia proseguiva il suo viaggio perCartagena e da questa città scriveva aDon Rua

Cartagena, 17 febbraio 1890 .REV.m° ED AMAT .m° SIG. D. RUA,

Accadde quello che io temeva . I confra-telli non ricevettero il mio telegramma aPuerto Cabello, perciò seguitarono il viaggioda Baranchilla in compagnia dell' ingegnereromano .

Il 5 febbraio m'imbarcai alla Guaíra e presiil biglietto di passaggio direttamente perCartagena, non volendo più toccare il portodi Sabanilla . Eziandio su questa nave in-contrai persone amabilissime in tutti gli uf-fiziali e i passeggieri . Ero il solo sacerdotea bordo, e mi professavano tutti un granderispetto. Il capitano fece del suo meglio perdistrarmi dalle mie rimembranze dolorose .

Giunsi a Cartagena il giorno 8, ove mitrovo tuttora aspettando un battello che miporti ad Honda . I miei compagni diretti al-l'Equatore, giunti a Baranchilla, avevanospedito a Mons . Biffi un telegramma del te-nore seguente : « Sei Salesiani giunsero ieri(30 gennaio) su vapore francese . Desideranosapere se il loro Superiore è giunto dal Chili,se si trova costi, oppure se ha continuato ilviaggio. Attendo qui notizia da V . E ., seno partono col vapore d'oggi (31 gennaio) .Lasciarono un confratello infermo alla Guaíracon un altro per assisterlo . Desiderano cheV. E. scriva o telegrafi, raccomandandoloal Padre Machado » Firmato : Presbitero Va-liente.

Come vede, carissimo signor Don Rua,essi erano affatto inconsci della morte diEterno avvenuta quattro giorni prima, al-lorchè si raccomandavano a S. E . MonsignorBiffi .Sperava di trovare a Cartagena almeno

uno dei Salesiani ad aspettarmi, ma di loroho nessuna notizia, come nulla so del Diret-tore Don Rabagliati .

Fino al 22 di questo mese non posso met-termi in viaggio per Bogotà, non essendoviprima alcuna partenza di battelli . Quindi te-legrafai nuovamente ai compagni annun-ziando loro il giorno della mia partenza .

Da nove giorni sono in Cartagena in casadel Vescovo, in quella Casa che l'anno ven-turo sarà destinata ad essere abitazione deiSalesiani .In Cartagena non si potrebbe trovare po

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sizione migliore di questa. A levante e amezzanotte prospetta la città, a mezzogiornoed a ponente il mare e tutto il porto . Èuna magnificenza di veduta. I confratelliavranno forse da sentire un po' di caldo, rnal'aria è buona, checchè ne dicano certi scrit-tori e viaggiatori .

Non ho potuto ossequiare il Vescovo per-chè si trova in visita e non ritornerà chequi a due mesi ; so però che aspetta i Sale-siani con grande affetto . Diede ordine checi trattassero con tutti i riguardi, il che fal'unico sacerdote che si trova in Vescovado,esso pure italiano e della medesima Congre-gazione del Vescovo .La riverisco, amatissimo signor D . Rua,

con tutti i Superiori ; mi benedica e racco-mandi al Signore il suo

-Dev.mo e Aff.m° figlio in G. e M .Sac . MICHELE UNIA.

Mentre D . Unia si accingeva a partire perBogotà, D . Evasio Rabagliati, destinato aSuperiore di questa nuova Casa, era partitodal Chili e spediva all'Oratorio le seguentinotizie

Panama, 15 febbraio 1890 .AMAT .mO SIGNOR D. RUA,

Per compiere al mio dovere, le do notiziecompendiate del mio viaggio. Il mio viaggiodal Chili all'Argentina, dall'Argentina alChili, passando sempre per le Cordigliere, epoi dal Chili fino a Panama fu lunghis -simo, bellissimo e felicissimo . Arrivai a Pa-nama l'11 del corrente, dopo 20 e più giornidi viaggio . D . Savio mi accompagnò fino aLima, dovendo esso trattare colle Autoritàecclesiastiche e civili per una fondazione fu-tura. Io ebbi appena tempo di scendere aterra per qualche ora. A Panama richiesisubito le Autorità civili ed ecclesiastiche; sefossero giunte notizie riguardanti i Salesiani

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destinati per Bogotà, i quali, secondo i mieicalcoli, dovevano già essere giunti a Carta-gena, ma nessuno seppe dirmi nulla, assolu-tamente nulla.Solamente Mons . Peralta, Vescovo di Pa-

nama, che mi rîcevè con ogni gentilezza, midiede notizia essere giunto in città un PadreLazzarista venuto coi Salesiani fino alla Co-lombia, che quattro di questi destinati aQuito erano passati pochi giorni prima, e vo-lendoli Egli visitare trovò che erano già partiti .

Io corsi dal buon Padre Lazzarista, il qualecosì mi narrò : Per la troppa nebbia ritar-dammo di 36 ore la partenza da St .-Nazaire ;uno dei giovani Salesiani si era ammalato enon potè mai uscire dalla sua cabina ; imedici volevano lasciarlo alla Martinica ,ma l'infermo non volle essere diviso daicompagni ; a Guaíra però dovette scendere aterra accompagnato da un sacerdote, perchèil male si era aggravato fuor di misura .Provvidenza di Dio ! Ivi era fiorente la fa-miglia dei Cooperatori ed un Parroco che ladirigeva, lo accolse in sua casa a bracciaaperte. Frattanto gli altri Salesiani conti-nuarono il loro viaggio col pianto agli occhiper quella separazione tanto dolorosa . Nonsi sa perchè, invece di proseguire sino aCartagena, sbarcarono a Sabanilla, meno iquattro destinati per Quito, i quali arrivatia Panama il 1.° di febbraio, nello stesso giornoproseguirono il loro viaggio per Guayaquil,dove arrivarono certamente il 4 o il 5 delmese .

Queste notizie mi contrariarono totalmente .Io aveva toccato il porto di Guayaquil ilgiorno 8, ma avendo piovuto tutta la gior-nata, ebbi appena tempo di toccar terra espedire telegraficamente un saluto ai fratellidi Quito . Ma chi era l'infermo sceso aGuaíra ?

Chiesi altre notizie dal Lazzarista, il qualeperò non seppe dirmi altro . Feci telegrafarea Guaíra chiedendo il nome e lo stato del-l'infermo, ma già passarono cinque giorni enon ebbi nessuna risposta . Ieri l'altro il Su-periore dei Gesuiti, che con grande benevo-lenza mi ospita , ricevette una lettera daCartagèna scritta dal Padre Brioschi, segre-tario di Mons . Biffi, che finiva con questafrase : Arriva in questo momento un prete Sa-lesiano. Non ho più tempo, addio .

Io pensava : - Chi sarà mai questo preteSalesiano ? Perchè un solo? Dunque il suopovero compagno è morto, altrimenti non loavrebbe abbandonato ! - E questo pensieromi affliggeva grandemente .

Ieri, per distrarmi, invitato dal Cappellano,fui a visitare l'Ospedale di Panama , erettodalla Società del gran canale . Io credo chesia il maggiore del mondo , se si eccettuaquello del nostro venerabile Cottolengo . Nonho mai visto cosa eguale, e non è possibilefarsene un'idea senza trovarsi sul posto . Viho contato più di trenta sontuosi edifizi, se-

parati gli uni dagli altri da magnifici bo-schetti, giardini e viali. Vi sono quattrocappelle, una per le Suore e tre per gli am-malati, e varie farmacie . Tutti questi edifizisono piantati sul dosso di una bellissima col-lina, tutta verdeggiante per cento specie dialberi silvestri e fruttiferi. Cessati i lavoridel canale, scomparvero anche molte malattie,ed ora l'Ospedale ha poco movimento e moltesale sono chiuse . Gli ammalati non oltrepas-sano il numero di 100, mentre prima erano600 e più . Il servizio era prestato da circaquaranta Suore, ma adesso sono appenaventi . Una di esse conobbe personalmenteDon Bosco .Tutte queste costruzioni fanno molto onore

agli ingegneri francesi, che, prevedendo leconseguenze di un clima così ardente e ditanta agglomerazione di popolo occupato inlavori tanto pesanti e in siti malsani, eres-sero quest'Ospedale così grandioso, così bello,che doveva poi strappare tante vittime allamorte .

Sa lei chi è il cappellano di questo Ospe-dale ? Un giovane prete della diocesi di To-rino, che fece i. suoi studi nella casa delCottolengo, che conobbe molto famigliar-mente Don Bosco, l'Oratorio, e i Superioridi questo. Mi parlò con amore e con entu-siasmo della nostra Congregazione e dellamusica, della quale è coltivatore esimio . Sichiama D. Giovanni Battista Martino . Fuqui ordinato sacerdote , non è ancora unanno. Monsignore lo stima molto per la suavirtù e scienza, lo vuole sempre in palazzo,ed è professore nel Seminario . Passo dellebelle ore con lui, durante le quali la, miamente si sgombra dai tristi pensieri . . .

D . EVASIO RABAGLIATI .

Cartagena, 28 febbraio 1890 .Dopo 12 giorni di fermata a Panama, sono

in Cartagena già da 8 giorni in casa di .Mons. Biffi,il quale è assente, trovandosiin missione. Qui ebbi notizie della morte delchierico Giuseppe Eterno . Caro confratello !Venivi per darmi aiuto e non ho potutoneppur incontrarti ! Ma di santo fu la suamorte. Fortunato lui e sfortunati noi che citroviamo colle file scompaginate prima dientrare in campo !

Fra due ore sarò in viaggio sovra di unvaporino giunto in questo momento . In ungiornale arrivato stamane da Bogotà vi leggoi nomi dei Salesiani arrivati. Manca D. Uniache è ancora in viaggio .

Il bisogno di religiosi in queste terre èestremo, assai più che nell'Argentina e nelChilì .

Vi sono più di settanta parrocchie senzaassistenza spirituale e i preti son pochi. Chisa se nell'avvenire non bisognerà cambiare

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la corrente della nostra emigrazione Sale-siana? Chi sa mai quello che D . Bosco vo-glia dai suoi figli? Indii ? selvaggi?

Il Presidente di questa Repubblica mi as-sicurava l'altro giorno che nella sola Co-lombia ve ne ha più di mezzo milione, senzacontare quelli dell'Equatore . Dio inspiri aiSuperiori quello che debbono fare!

Appena io possa, scriverò una relazioneparticolareggiata dei miei viaggi per far cosagradita ai nostri cari Cooperatori . Le baciola mano, pregandola a volermi raccoman-dare alle orazioni di tutti .

Suo affezionatissimo nel SignoreD . EvAsIo RABAGLIATI .

INAUGURAZIONE DELLA SOCIETÀ OPERAIA CATTOLICA

sotto il Patronato di S. Giuseppe

in Bordighera-Torrione .Il 23 marzo p . p. rimarrà giorno memorando

per la popolazione de' Piani di Vallecrosiafra Ventimiglia e Bordighera. Colà dove l'e-resia valdese e la conseguente indifferenzareligiosa facevano, anni sono, così grandistragi e maggiori eziandio ne minacciavanoin avvenire, aveva luogo una delle funzionipiù care e consolanti al cuore d'un cattolico .Noi pubblichiamo di buon grado quanto cene scrivono , sicuri di far cosa grata a' no-stri Cooperatori e alle nostre Cooperatrici ,che ci aiutarono con la loro carità a fondarecolà Chiesa, scuole, Oratorii festivi e quantoaltro si richiede ad una vita cattolica e ci-vile. Ecco adunque la relazione

« Abbiamo passato ieri, 23, uno de' più carigiorni. Fin dal mattino prestissimo il lietosuono delle campane della Chiesa di MariaAusiliatrice invitava i fedeli al sacro tempio .Gli Operai Cattolici accorrevano festanti dallecase e da' villaggi vicini, e la gioia più purairradiava i loro volti ; essi andavano al ban-chetto dell'Immacolato Agnello .

» Verso le ore 8 giungeva S . E . R .ma Mon-signor Vescovo Diocesano, accompagnato daiReverendissimi Canonici Amalberti e Nuvo-loni , e vi celebrava la S. Messa. Giunto alpunto della Comunione lo zelantissimo Pa-store rivolse agli Operai Cattolici parole ditanto affetto e di sì pia eloquenza da muo-vere a lacrime di consolazione più d'uno de-gli astanti. Era un padre che parlava agliamorosi suoi figli . Durante la Comunione, acui presero parte presso a 200 persone, dicui 120 soli uomini, furono eseguiti bellissimie commoventi mottetti accompagnati sull'Har-monium dal nostro zelante Assistente Eccle-siastico D. Giuseppe Goggioso .

» Finita questa prima religiosa funzione,verso le ore 10, dalla casa del fu Rev. PadreMacario colla ricca bandiera velata partiva

la novella società, intorno a cui facevanobella corona le bandiere delle società Catto-liche di Porto Maurizio, S . Remo, Pigna,Vallecrosia e Castellaro, la qual ultima sifaceva rappresentare dal nostro amato Pre-sidente. Il Comitato della Federazione Li-gure era rappresentato dai Sigg . Cav. Du-four e Camillo Galliano . Maestoso fu quelbreve tragitto rallegrato dalla musica stru-mentale .

» Giunti in presbitero ai piedi di Maria San-tissima, che torreggiava in alto, quasi in attodi accogliere sotto il suo manto l'intiera so-cietà , ebbe luogo la benedizione della ban-diera , fatta da Mons . Vescovo . Quindi co-minciò la Messa in musica, assistita da Mons .Vescovo , cantata egregiamente e intramez-zata da un forbito discorso, in cui il prelo-dato D. Goggioso dimostrò che il lavoro san-tificato dalla religione non riesce gravoso ,ne mette sul labbro dell' operaio la bestem-mia contro il ricco e contro la Divina Prov-videnza, ma è fonte di domestiche gioie, con-chiudendo infine con quel paterno e tenero ad-dio, che il S. Padre Leone XIII rivolgeva aglioperai francesi quando li invitava ad amarlaChiesa, questa grande santificatrice del lavoro .Sul mezzogiorno ebbe luogo l'agape fraterna,a cui seguirono molti ed applauditi discorsi,fra i quali notiamo quello del nostro Presi-dente, del socio Dott . Ughetto, dell'Ing. Gal-liano e del Cav. Dufour, che richiamando lamemoria del compianto e sempre caro DonBosco, vero padre degli operai, invitò a brevima affettuosissime parole il Prof . D. Cerruti .Questi ricordò come qui vicino , 14 anni orsono , l' amatissimo D . Bosco fondasse sottomodesti principii e per le vive istanze diMons . Biale di s . m. la Casa salesiana delTorrione, la quale, con la benedizione del suosuccessore, Mons. Reggio, pigliò di mano inmano quel largo sviluppo, che ora vediamoDover quindi gioirne dal cielo il pio fonda-tore e sorridere alla prima festa della no-vella società, egli che ebbe sempre tanto a-more e tanta sollecitudine per l'operaio, e morìPresidente onorario della Società Cattolicadi Borgo Dora in Torino .

» Care parole rivolsero pure ai socii il sig .Girolamo Camio di Porto Maurizio, il signorBenedetto Corradi , Segretario della Societàdi S. Remo, e il sig . Luca Molinari di SanBiagio. Affettuosissimo fu poi Monsignore ,che si disse fortunato di assistere a quellagioconda festa e che assai di buon grado ac-cettava la presidenza onoraria della nostraSocietà offertagli ad unanime acclamazione .Fu poi indicibile l'allegria di tutti i presentinell' assistere alla recita di un dramma daltitolo : L'operaio buono ed il cattivo operaio,scritto appositamente dal prefato sig . Dott .Ughetto. Facciamo voti perchè gli uditori nondimentichino i saggi e salutari ammaestra-menti, che a larga mano profuse in quellastupenda composizione il dotto autore.

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»Alle ore 4 pom. la Società rientrò inChiesa, ove col canto del Te Deum e del Tan-tum ergo in musica e colla benedizione delSS . Sacramento ebbe termine la funzione re-ligiosa. Dopo questa, sul piazzale della stessaChiesa, la musica strumentale diretta dal sig .Emanuele Marcenaro suonò alcuni pezzi dopocui si sciolsero, congedandosi fraternamente,i soci della nostra e delle Società convenute .

» Intanto s'inviava al S. Padre un tele-gramma, a cui Egli si degnava tosto far rispon-dere con quest'altro che venne proprio acompletar la gioia dei soci : Santo Padre gra-diti figliali sensi espressi dalla Società OperaiaCattolica S. Giuseppe Torrione Le imparte conaffetto implorata Apostolica Benedizione .

Cardinale RAMPOLLA.

» La benedizione del Vicario di Gesù Cristosorregga i membri della novella Società, iquali con la pratica della carità e della for-tezza cristiana, coll' adempimento fedele deiloro doveri di cattolici e di cittadini giove-ranno a se stessi e renderanno un preziososervizio alla famiglia e alla società . »

DON RUA IN FRANCIA

Nel mese scorso noi abbiamo narrato ilviaggio di D . Rua a Nizza Marittima . Con-tinuando, il 19 febbraio giungeva alla Na-

varra. I giovani, che colla loro banda mu-sicale lo attendevano schierati, appena lovidero, gli corsero incontro per baciargli lamano. Don Rua ebbe una parola di benevo-lenza per ciascheduno . E radunatisi quinditutti in una sala, tra i varii indirizzi chefurore letti all'amato Superiore, ottenne spe-ciali applausi una composizione piena di te-neri sentìmenti, che sviluppava il versettodel Salmista : Tibi derelictus est pauper,, or-phano tu eris adiutor .

Il giorno 20 era a Tolone, e teneva confe-renza ai Cooperatori ed alle Cooperatricinella chiesa di Santa Maria . Grande fu ilconcorso per udire la parola del Successoredi D. Bosco, nonostante il brutto tempo . Al-l'indomani mattino, alle 7 1/2, celebrò la Messanella stessa chiesa all'altare della S . Ver-gine. Ed i Cooperatori e le Cooperatrici ven-nero ancor più numerosi per ricevere la santaComunione dalle sue mani . Essi sentono cheil nostro venerato Fondatore rivive in lui .

Il 21 ritorna alla Navarra , ed il giornodopo, cogliendo l'occasione, i giovani fannol'esercizio di Buona Morte e la Comunionegenerale, mentre Don Rua consacra tutta lasera della vigilia ed il mattino seguente nel-l'ascoltare le confessioni, memore della gran

parola di Don Bosco essere il Sacramentodella Penitenza « la migliore delle peda-gogie. »Alle ore 10 battezzava solennemente due

poveri orfanelli protestanti raccolti a Tolonedal Direttore D. Perrot, in mezzo alla gioiadi tutta la Comunità .Alla sera Don Rua continuava il suo

viaggio fino a Cannes, ove all'indomani,giorno di domenica, predicò ai Cooperatorinella vasta chiesa di Nostra Signora delBuon Viaggio . In questa città, nella qualeè ancor così viva la memoria di Don Bosconei cuori di tutti quelli che lo conobbero, sifermò cinque giorni per accondiscendere aldesiderio di tanti generosi benefattori .

Il 28 febbraio giungeva all'Oratorio di SanLeone di Marsiglia . Fu ricevuto colle stesseentusiastiche ed affettuose accoglienze cheebbe negli altri Collegi . Dopo essere andatoad ossequiare il Vescovo di Marsiglia, pas-sati tre giorni nella Casa dei nostri ChiericiFrancesi a S. Margherita, tenne la confe-renza ai Cooperatori nella cappella dell'O-ratorio, raccomandando fra le altre cose lacostruzione di un edificio destinato a nuovilaboratorii per artigiani.Visitati i Cooperatori di Aubagne e di

Roquefort, il 10 marzo muoveva verso laSpagna.

NOTIZIE DE' NOSTRI MISSIONARI.

Dalla Patagonia.

M. Rev. Sig. D. Rua,Guardia Pringles, 9 Settembre 1889.

Padre mio carissimo! Con molto piacerele invio alcune notizie della bella funzione,unica nel suo genere, che abbiam fatto ieri,giorno della Natività della nostra cara MadreMaria. Certamente la consolerà molto il sa-pere che si fecero venti comunioni, diciottodelle quali da fanciulle, numero assai grande,avuta considerazione del piccol numero diabitanti del paese. Ah! caro padre, se ve-desse che affanno, che desiderio hanno questefanciulle di fare la S. Comunione ; è cosaammirabile. La domenica, prima che albeg-giasse, già ve n' eran alcune che stavanobussando alla porta, e queste eran quelleche abitano più lontano . Quando noi loroabbiamo aperto dicendo : - Ma, fanciulle,perchè venir qui così presto con questo freddo?(giacchè era molto forte) - esse ci risposero- Ah sorelle ! È stato pel timore di non poterricevere Gesù . -

Durante la Messa, prìma della Comunionecantarono l'O Salutaris Ostia, e dopo il : Giàlo posseggo .

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Alla funzione del mattino tenne dietroquella della sera . - Su di un palco improv-visato, le fanciulle recitarono alcuni dialoghie poesie, lessero alcune lettere e cantaronoscelte romanze ; grazie a Dio riuscirono ab-bastanza bene. Presenziarono la festa unaquantità di signore madri delle bambine ;fra tutte contavan più di cinquanta . L'al-legria fu generale ; v'ebbero persino alcuneche piansero di consolazione . Le fanciulles' arrampicavano sulle finestre, e salivanosui cavallì per vedere, e dalla via udivasigridare : Viva le Suore ! - Dopo ebbe luogola lotteria . I regali ricevuti furono assai .Già dal sabato piovevan essi nella nostrapovera casa . Chi veniva con uova, chi conburro o torte, chi con carne ; ci regalaronopure una damigiana di vino, che conserviamoper Mons. Cagliero, quando venga a visitarci .Era cosa che veramente rallegrava molto ilvedere l'affanno e la semplicità con cui cia-scuno portava ciò che aveva .

In ringraziamento si fece fare una pas-seggiata all'indomani alle fanciulle . Può V . S .R. figurarsi qual fosse la loro gioia ! Di buonmattino si presentarono tutte col loro fardel-lino, dove avean posto il necessario pel pranzoe fummo a Colonia Cuchill, non molto lungidi casa. Ritornammo circa le cinque di sera,tutte allegre e contente .

Da quindici giorni abbiamo con noi unabambina di 9 anni ; è buona ed è moltocontenta di stare con noi . Oggi si atterra lavecchia cappella per far col materiale undormitorio, giacchè in questi giorni hannoda giungere cinque o sei ragazze di più, fracui avvii tre negre e la figlia del cacico Par-teman. Adesso abbiamo eretto l'altare in unacameretta accanto alla scuola che finora servìdi parlatorio, e che d' oggi innanzi serviràinoltre per cappella, refettorio, e forse ancheper scuola . Le fanciulle che frequentano ilcollegio son 33 e ne aspettiamo altre . La Prov-videnza continua ad aiutarci . Gli indiani civoglion molto bene. Quando andiamo alleloro casette, ci trattano come meglio possono ;ci fanno sedere e si lagnano se lasciam pas-sare un po' di tempo senza visitarli .

Noi altre stiam bene di salute e molto con-tente. Il lavoro è molto e va aumentando,ma di questo stesso ci rallegriamo . Grazie aDio sempre conserviamo la buona volontà diessere sante. La pace regna tra noi e ci vogliammolto bene nel Signore .

Non voglio dimenticare di dirle, che quiabbiamo esercitata anche l'arte medica. Tal-volta. ci conducono glì infermi, oppure ven-gono a cercarci, perchè andiamo a visitarlia due o tre leghe di distanza . Grazie al buonGesù, finora, le medicine che ne mandò daPatagones Don Garrone, ci furono di moltoprofitto .

Noi ci raccomandiamo anco a Lei, Rev .Padre, perchè non si dimentìchi di noi altree ci ricordi nel S . Sacrificio . La preghiam

pure che ci benedica, acciocchè possiamosantificare le anime nostre e quelle del pros-simo .

Di V. S . R .maUmil .ma Figlia

Suor MARIA MADDALENA

Viedma, 27 settembre 1889.MOLTO REV. SIG. D. RUA,

Non è gran tempo dacchè le scrissi notizieriguardanti le nostre Case della Patagonia,e specialmente quella stabilitasi a Pringles .Ora debbo dirle come anche le Figlie di Ma-ria, Ausiliatrice, oltre le scuole interne edesterne e gli Oratorii festivi, hanno pure leMissioni cui dedicarsi , e voglio darle con-tezza del frutto grande che, coll'aiuto di Dio,hanno ricavato in una datasi intorno a Viedmae a Patagones .

In questi dintorni sonvi molte capanne a-bitata da Indii non ancora istruiti nelle cosedi nostra santa Religione. S. Ecc . Rev.-Mons. Cagliero mostrò desiderio che andas-simo noi altre ad istruirli . Pertanto sempreche il tempo lo permetteva, cì recavamo inmezzo a quella misera gente . Quattro paretidi fango col tetto di paglia è il loro abituro .Dentro non avvi alcun mobile ; un mucchiodi lucide pelli, che servono loro di materassoe coltri, in un canto : in un altro un foche-rello sempre acceso, il cui fumo annerisce legrigie pareti : qua e là appeso ad alcunichiodi qualche pentolino, alcuni pezzi di carnecruda ed il sacchetto per l'indispensabile erbadel mate , ecco tutta la ricchezza di questeabitazioni. Povera gente ! fa proprio compas-sione !Noi succedendosi le une alle altre andammo

per ben due mesi ad insegnar loro le veritàpiù importanti di nostra Fede : quelli chestavan poco lontano li facevamo venire allanostra Casa, ove potemmo istruirli con mag-gior comodità. Quando parvero sufficiente-mente instrutti , Monsignore mandò un Sa-cerdote ad esaminarli . Venne l'intrepido DonDomenico Milanesio, il quale parla a perfe-zione la lingua degli Indii, come se fosse unodi loro . Passò ne' luoghi da noi indicati es'inoltrò più ancora nell'interno del deserto,ove ne trovò molti che noi non avevamo nep-pur veduti. Catechizzolli tutti ancora egli percinque o sei giorni, poi si stabili di battez-zarli la domenica seguente l' Assunta, il 18agosto scorso . S' era deciso di fare la bellafunzione il giorno stesso dell'Assunta, ma iltempo non cel permise .

Di buon mattino, ricevuta la santa Comu-nione, uscimmo in cerca dei nostri battez-zandi per condurli alla Chiesa . Entrammo inun toldo .Stavano sedute per terra, colle gambeincrocicchiate, d' attorno al fuoco, tre giova-nette, ed una bambina di pochi mesi, fasciata

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e legata ad un sedile formato di rami d' al-beri, se ne stava essa pure godendo il caldodel fuoco. Il restante della famiglia riposavaancor sotto le pelli. Per indurre il capo diquesta famiglia a ricevere il battesimo ave-vamo dovuto durare molta fatica . Il buonvecchio ignorante diceva sempre, essere perlui inutile il battesimo, perchè era già vec-chio e prossimo a morire. Ma dopo lungheistruzioni e ripetute esortazioni, si arrese . Eallora svegliato ed avvisato essere tempo divenire alla Chiesa, mentre noi andammo adavvertire gli altri, s'alzò e con tutta la fa-miglia trovossi pronto al nostro ritorno .

Lasciando questa prima capanna ci avviam-mo alle altre. In lontananza scorgemmo dueIndii a cavallo, i quali avvicinatisi a noi cichiesero in loro lingua se fosse domenica .Rispondemmo che sì e chiedemmo se voles-sero venire alla Chiesa a farsi cristiani . Tuttigiulivi risposero che erano contenti, e lasciatii cavalli ci seguirono . Più in là ci aspettavaun'india ottuagenaria, la quale, come ci rac-contava una sua parente, volle in tutta lalunga sua vita mantenersi costantemente ver-gine e diede sempre prove di rara modestia .Ed anche essa, perchè vecchia, diceva essereper lei inutile ricevere il battesimo ; ma allenostre insinuazioni ed al sentire che, dopo lamorte, sarebbe andata al Paradiso, e là sa-rebbe stata beata insieme con noi altre, de-siderava di riceverlo . Quel mattino se nestava ansiosa ad aspettarci .A poca distanza incontrammo un'altra vec-

chierella, seduta su un piccolo carro, la qualeravvolta nella sua pelliccia, piangeva dirotta-mente. Interrogata perchè piangesse, e se sifosse preparata per venire alla Chiesa a farsicristiana, rispose : - La mia padrona è in col-lera con me, mi batte e non mi lascia venire .- Era la sua padrona una donna infermic-cia, la quale si teneva quell'india come suaschiava e come tale la maltrattava . Andammoinsieme da lei e tanto abbiam fatto , che lepermise di venire con noi. La buona schiavatutta contenta si scioglìeva in gesti di rin-graziamento verso di noi. - In un'altra ca-panna trovammo una donna rannicchiata ac-canto al fuoco, con un sigaro in bocca, edal fianco una vivace bambina di circa dueanni. La poveretta giorni prima aveva sof-ferte crudeli percosse per non lasciare la carabambina in mani straniere. Le ricordammoessere quello il giorno del battesimo . Sorriseella al nostro invito, balbettò qualche parola,quindi s'alzò. Mentre preparavasi a venirecon noi,- vedemmo qualche cosa a muoversisotto le pelliccie che stavano in un angolo :osservammo ed era una povera bambinellaalta un due palmi, senz'alcuna veste e rav-volta tra i peli di quelle sozze pelli . La pren-demmo tosto fra le braccia, l'avvolgemmo neinostri grembiali , ed insieme colla madre, ecoll'altra brigata che ci seguiva, ritornammoalla Chiesa di Viedma, dove già stavano un

buon numero di catecúmeni ad aspettarci .Erano in tutto trentasei adulti, più le due bam-bine qui in ultimo nominate .Raccolti tutti in Chiesa, si tenne breve

istruzione nel loro idioma ; quindi alcuni Sa-cerdoti in rocchetto e stola cominciarono abattezzare. La madrina del battesimo tantoper gli uomini come per le donne fui io . Ohcom'era bello vedere quegli uomini attem-pati e quelle vecchie donne chinare il capoper ricevere l'acqua battesimale e ripetere leparole del Sacerdote ! Oh! quanto godevanoi nostri cuori in vedere quelle anime rivestirsidella stola battesimale e divenire l'oggettodelle divina compiacenze! - La funzione delbattesimo durò per circa un' ora, e ad essatenne subito dietro quella della Conferma-zione. E per questa fecero da madrine le al-tre Suore che meco condivisero le fatichedell'istruzione . Quest'ultima funzione fu ce-lebrata con grande contento da Monsignor Ca-gliero . Oh ! quale commovente spettacolo pre-sentava la sua presenza, vestita in abiti pao-nazzi, in mezzo a quel rozzi uomini, dandola mano a questi, accarezzando quelli e sor-ridendo agli altri . Dopo aver rivolto una pa-rolina a tutti, li radunò nel suo povero epi-scopio e volle che tutti facessero colezionecon lui. Le donne vennero in nostra casa,ove le rallegrammo con un abbondante cioc-colatte . - Terminata la colezione li accom-pagnammo di nuovo tutti alla Chiesa, oveassistettero alla Messa solenne cantata dallenostre buone orfanelle .

Tutti rimasero soddisfatti della consolantefunzione. Prima di congedarli regalammo loroalcuni oggetti che Monsignore ci ha portatodall'Europa dopo l'ultimo suo viaggio . Agliuni toccò un abito , alle altre una veste , aquesti un pezzo di stola, a quelle un pezzodi tela, a chi un oggetto, a chi un altro eda tutti gli uomini indistintamente una cami-cia di colore . Ci ringraziarono di tutto cuore inovelli cristiani, e promettendoci di corrispon-dere alle nostre cure, ai nostri sacrifizi, se netornarono alle loro abitazioni tutti allegri e con-tenti . - Così ebbe termine questa commo-vente funzione, che lascierà di certo incan-cellabile memoria in tutti i cuori ben natidei Viedmesi .Molto Rev. Sig. D. Rua, preghi e faccia

pregare il Buon Dio e Maria Ausiliatrice,affinchè si possano ripetere sovente questigiorni di speciale misericordia . Preghi per-chè le ultime tra le Figlie di Maria Ausi-liatrice possano essere veri strumenti dellagloria di Dio, possano salvare le anime loroe convertirne a Dio migliaia e migliaia dialtri . - Benedica tutte noi, le ragazze dellenostre scuole e de' nostri laboratorii di Car-men , Viedma e Pringles , ed in modo spe-ciale chi, benchè indegnamente, si professaDella S. V . R.ma

Dev.ma Obb. FigliaSuor GIOVANNA BORGNA .

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UNA BELLA FESTANELL'ORATORIO FEMMINILE DELLE SUORE DI M . A .

A NOVARA.Riuscì davvero egregiamente la festicciuola di

famiglia che si tenne Domenica in Albis nell'Ora-torio femminile delle Suore di M . A . Mons . nostro Ve-scovo, che non manca mai là ove si fa del bene,specie alla gioventù, volle prendervi parte . Assi-stette perciò alla consueta istruzione catechisticatenuta dall' egregio Direttore dell'Istituto, prof .Terreno, che colla vivacità e chiarezza del direriesce così bene a tener pendente dal suo labbroquella sì numerosa e vispa gioventù . E, impartitala benedizione del SS . Sacramento, Mons. Vescovouscì nell'ampio cortile dove si fece un po' di pre-miazione a quelle ragazze che meglio si distinseroe nell'assiduità all'Oratorio e nello studio del Ca-techismo . Bellissimi i premii, consistenti in libried in vesticciuole, che non è a dire quanto ralle-grassero le fortunate cui venivano da S . E . Re-verendissima consegnate con parole di encomio edi incoraggiamento . Non mancarono componimentied inni ; quelli recitati con molta espressione, que-sti abilmente cantati con accompagnamento dellabrava Suora maestra di piano-forte .Dopo tutto questo Mons . Vescovo mostrò la sua

compiacenza nel vedere colà radunate più di 400giovinette, le quali con brevi ed eloquenti paroleeccitò a voler seguitare nella via intrapresa perpoter in tal modo far sentire anche alla nostra cittàquei benefici influssi che dalla donna cattolica na-turalmente derivano in qualunque stato essa sitrovi .

Infine, come a corona dell'opera, distribuì a tuttedelle medaglie che in Roma aveva appositamentefatte benedire dal Santo Padre, in nome del qualeimpartì loro la benedizione .

Lo ripetiamo : quella festicciuola lasciò in tuttila più gradevole impressione . A noi non rimanealtro che far caldo elogio sia alle benemerite Suoreche tanto si affaticano per il bene della nostragioventù femminile ; sia alle fanciulle che sì benecorrispondono alle cure loro prodigate ; e indi-rizzar una preghiera a tutti i buoni Novaresi e inparticolare alle gentili signore, perchè voglianoappoggiare e favorire siffatto Istituto, il cui van-taggio da più di una di esse abbiamo già sentitograndemente encomiare .

(Dal Bescapé, Gazzetta Novarese)

BIBLIOGRAFIA.Studenti di Liceo .

Egli è un anno appena che l'egregio DonCarlo Maria Viglietti presentava al pubblicoun bellissimo romanzetto : La Vocazione tra-dita . L'edizione di più migliaia di esemplarifu subito esaurita, e già il grazioso libriccinofu tradotto in varie lingue d'Europa .

Questo straordìnario successo, siam certi,è anche più riserbato al nuovo suo libro, cheha per titolo : Studenti di Liceo . La scena sisvolge in Torino e tocca perciò dei fatti piùimportanti avvenuti in questa città negliscorsi tre ultimi anni . Il racconto è interes-santissimo, ben condotto, e quel che è più,vi aleggia un cotal spirito di sodezza e soa-

vità cristiana da commuovere e istruire nelmodo più salutare ed attraente nello stessotempo .

Si vende presso tutte le Librerie Salesianeal prezzo di L . 1 .(Dall'Unità Cattolica, N. 60, 12 marzo 1890) .

Collana di Letture drammatiche.--- Fasc. XII. Pubblicazione periodica men-sile : Giulio, dramma in cinque atti delTeologo ARTURO CONELLI. Volume unicoin-32° di pag . 108. Tip . Salesiana in SanBenigno Canavese.Il dramma col quale il ch . teologo Conelli

inaugura la collana drammatica, solita pub-blicarsi dalla benemerita Congregazione Sa-lesiana , è un. bel lavoro . Va ripartito incinque atti, e rappresenta un grandioso epi-sodio dei fatti cristiani dell'isola di Sardegna .Bello e interessante è l'intreccio, inaspettatolo scioglimento, naturale il dialogo, vival'azione, scolpiti i caratteri, parecchie sceneassai patetiche, e il tutto ben coordinato al-l'intento dell'Autore , che è il trionfo dellafede e della virtù cristiana . Da questo primosaggio possiamo a tutta ragione trarre felicipronostici per altri lavori drammatici , chedal ch . Autore aspettiamo .

Cogliamo poi con piacere quest'occasioneper rinnovare ai nostri benevoli lettori lecalde raccomandazioni , che altre fiate loroindirizzammo, per la diffusione dei buonilibri , intrapresa con tanto successo dallastampa Salesiana .

Quel santo focolare di religione, di bellelettere, di storia e di amene e morali letture,ond'uscirono ed escono tuttodì alla luce operepurgate di classici scrittori ed altri prege-voli lavori di penne moderne, merita pur diessere dai cattolici alimentato : il che essifaranno con lo zelare l'associazione iniziata perle buone letture dai degni successori dell'a-postolico D . Bosco .

(Estratto dal Quaderno 955, vol. VI,Ser. XIV della Civiltà Cattolica) .

È uscito il 1° volume delCorso Completo di Istruzioni Ca-techistiche adatte principalmente peipulpiti di campagna ; Opera del Sac . Ales-sandro BOSSI, Parroco di Borsano (Diocesidi Milano) .Come già annunziammo in qualche numero del

nostro Bollettino, l'opera del Sac . Bossi consteràdi 3 volumi di oltre 400 pagine caduno : chi man-derà L . 7, 50, prezzo dei tre volumi, gli sarannospediti quale dono due importanti operette .

La buona accoglienza fatta al 1° Vol . dai nume-rosi associati che si ascrissero per l'acquisto del-l'opera, ci esortò a nuovamente raccomandarla aiRR. SS. Parroci e altri Sacerdoti, affinchè procu-rino d' arricchire la loro Biblioteca predicabiled'una così utilissima opera, e facciamo pur loroconsiderare che, oltre al suo raro pregio, devesipur tener conto la tenuità del suo prezzo .

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Elenco dei Cooperatori defunti nel Marzo e Aprile

1 Agnolini D . Gaetano - Caprino (Ve-rona) .

2 Alberti suora Illuminata Madre Sup .delle Dorotee- Cemmo (Bergamo) .

3 Alessio-Merletti - Torino .4 Alfani D . Giovanni parroco - Villa

di Ussita (PlPace), atcc) .5 Battistini D . Isidoro economo sp .lo- Careste (Forlì) .

6 Bonacchi Maddalena - Canapale (Fi-renze) .

7 Bonavia Francesco - Genola (Ca-neo) .

8 Bersi Maria Luigia - Parma .9 Bracci Giovanna ved. Corsi - Vinci .

(Firenze) .10 Bubolini D- Matteo arciprete - San

Damiano (Font) .11. Bufalari D . Francesco can . - Città

della Pieve (Perugia) .12 Busso Maria - Carma ;;nola (Torino) .13 Busso vedova Maddalena - Cardò

(Cuneo) .14 Calissano Maria Elisabetta - Camo

(Alessandria) .15 Canavero Francesco - Pocapaglia

(Cuneo) .16 Carbognani D . Luigi cappellano -

Monticelli (Parma) .17 Carselli 1) . Luigi economo sp .le -

Montechiarugolo (Parma) .18 Casalis Maria nata Albertino- Car-

magnola (Torino) .19 Cati netti vedova Carolina nata Bar-

beris - Torino .20 Daniele D . Giuseppe can . arcipr. -

Chiavari (Genova) .21 Damilano D . Francesco can . - Al-

bano Laziale (Roma) .22 De-Gandenzi D . Giuseppe parroco -

Novara .23 Dehnastro Anna - Isolabella (To-

rino) .24 D'Orlandi Ermanno - Cividale (U-

dine) .25 Erba Maria ved. Viani - Pallanza

(Novara) .26 Farina ing. - Lomello (Pavia) .27 Falco Margherita - Bibbiana (To-

rino) .28 Ferri D . Pietro - Scandriglia (Pe-

anrgia) .29 Fieg(i D . Zaverio do' Pii Operai -

Romna .

30 Fvanccsahi Rita - S . Severino Mar-che (1Zarerata) .

31 Fame .ro Ilaria-Isolabella (Torino) .32 Gamba Elica Mareni - Bedizzolo

(Brescia) .33 G-romello Giuseppe - Cividale (U-

dine) .34 G iolití D . Giorgio teol . parroco -

Piossasc1 (Torino) .35 Giurato Vincenza - Ragusa Infor .

(Siracusa) .33 Lanotte Suor Maria Giacinta - Bi-

sceglie (Bari) .37 Levis D . Alberto parroco - Tolle-

gno (Novara)_38 Lippa Giuseppe - Roncolevà (Ve-

rona) .39 Listello Giuseppe - Torino .40 Locatelli-5lottironi Carolina - Re-

dona (Berg(tmo),41 Matlignoli-Bariselli Anna Camilla fu

Antonio - Visine (Brescia) .42 Malvasia contessa Maria Do Timoni

- Bologna .43 Massotti Mons. Ignazio - Roma .44 Mattei-Vigitello Gabriella - S. Da-

miano d'Asti .45 Sig.° Maurini - Savigliano (Cuneo) .46 Mearini D . Paolo - Valecchia-Cor-

tona (Arezzo)47 Merlo Vincenti Anton'.etta - Spi-

limborgo (Udine) .48 Merlo Giuseppe - Castellazzo Bor-

mida (Alessandria) .49 Mertillaro di Villarena marchese -

Palermo .50 Mocchia di Coggiola cav. Emiliano

- l'orino .51 Modena Teresa - Isolabella (To-

rino) .52 Mondone Teresa nata Salatrice -

Torino .53 Nani-Orologio contessa Maria - Pa-

dova.54 Pala Don Francesco - Norcia (Pe-

rugia) .55 Padro Serafino priore dei Camaldo-

lesi - Todi (Perugia) .56 Pagliari Gio . Batt . - Spezia (Ge-

nova) .57 Pejron damigella Ermenogilda - To-

rino)

58 Petazzi D . Marcello prevosto - Ba-saluzzo (Alessandria) .

59 Piana Michele Angolo - San Pierd'Arena (Genova) .

60 Piccinoli D . Gio. Batt . - Cimbergo(Brescia) .

61 Pigarelli Gio . Battista negoziante -Gardolo (Austria) .

62 Piscet'a Giuseppe - Borgomanero(Novara) .

63 Pisoni Catterina - Roma .64 Polara De . Bonomi Carmela - Mo-

dica ),4irrtcustc).65 Pratolnngo Rosa - Genova.06 1' veci Dmnenico - Caprigliola (Massa

Carrara) .67 Ragazzi Luigi - Modena.68 Ravizza Maria - S. Maria Maggiora

(Novara),69 .Ra.ndone cav . Pietro fu Francesco -

Torino .70 Riceobaldi D . Giuseppe - Manarola

(Genova) .80 Rider Monsi,g. dottor Giovanni -

Concordia (Venezia) .81 Ruggero Speranza - Casal Monfer-

rato (Alessandria) .82 Salerno D . Francesco - Buccheri

(Siracusa)83 Scavoliui Carolina - San Marino

(Repubblica) .84 Srrna,iotto D. Giuseppe arciprete -

Levarla (Treviso) .85 Sironi D . 1ugenio parroco - Nosato

(!Ulano) .83 5 etano priore Michele saper. Con-

gregazione SS . Cuori di Gesù e Ma-ria - Roma .

87 Spiuola marchesa Giovanna vedovaRaggi - Roma .

88 Tomnutsclli D . Lorenzo - Molzo(Milano) .

89 Trabucco Michele - Genova .90 Trombetta Gio . Batt . maestro - Sul-

piano (Torino) .91 Turinaz cav . Giovanni - Torino .92 Valorga D . Giuseppe prevosto - Ca-

sanova (Genova) .93 Vandoni D . Luigi - Bellinzago (No-

vara) .94 Vescovi D . Giovanni Rett . - Campo-

longo Maggiore (Venezia) .95 Zaffrani D . Carlo arciprete - Como .96 Zagnoli Diomira - Roma .

Elenco dei Cooperatori defunti nel Febbraio e Marzo .

59 Perasso D . Matteo Prevosto - Bor-ghetto Vara (Genova) .

60 Perdibon I) . Alessandro - S . Pietroin Gii (Padova,.

61 Peretti Anna Maria fu Pietro -Forno (Novara) .

62 Piero Paolo Raimondo - Soave (Ve-rona) .

63 Rana Vittoria Vedova Prato (Torino) .64 Ribecai D . Tommaso (Firenze,) .65 Ricardi di Netro Contessa Rosa Ve-

dova Della Chiesa - (Torino) .66 Ricauda D . Spirito - Cuorgnè (To-

rino) .67 Rinaldi Giuseppe -Lii (Alessandria) .68 Rinoldi Francesco - Cassinelle (A-

lessandria) .69 Ruftino Angela - Torino .70 Ruffino Michele- Torino .

71 Russo Panfilo - Solmona (Aquila).72 Salvatico Laura nata di Morale -

Saluzzo (Cuneo).73 Salvi D . Giovanni Can .co - Campa-

grano (Roma).74 Sangiuliano Padre Giov . Batt . Miss .°

Apost.co - Livorno (Toscana) .75 Scala - Bartola Giacomo - Gros-

sotto (Sondrio) .76 Schierani D . Lorenzo Arcip .te - S .

Germano (Alessandria) .77 Sebastiani Giuseppe Avvocato - Lu-

go (Ravenna) .78 Semplicini D . Pietro - Firenze .79 Serpentini D . Filippo - Ascoli Pi-

ceno. .80 Sica - De Angelis Concetta - Salerno .81 Souzini 1) . Carlo - Onno (Como) .82 Speranzini Vittorio - Urbino .

83 Stefanolli Padre Stanislao - San Gi-nesio (Macerata),

84 Stroppiana Margherita - Torino .85 Taddio D . Antonio Parroco - Poz-

znolo (Udine) .86 Termine Giacomo -Castelletto (Ve-

rona) .87 Terreno D . Giacomo P .re dell'Ordine

di S . Filippo - Mondovì (Cuneo) .88 Torre Giuditta - Torino .89 Turricciapa'lreGianGrisostomoCap

puecino - Lugo (Ravenna) .90 Vercelli Pietro - Caluso (Torino) .91 Zannato Concato Giuseppina - Mon

teechio Maggiore (Vicenza) .92 Zoppi Marianna - Soave (Verona)93 Zorini Giovannina Vedova Ubezzi -

Novara.