Corte dei conti Sezione di controllo della Regione Friuli ... · dell’esperienza del personale...
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Corte dei conti
Sezione di controllo della Regione Friuli - Venezia Giulia
V Collegio
composta dai seguenti magistrati:
PRESIDENTE: dott. Bartolomeo Manna
CONSIGLIERE: avv. Fabrizio Picotti
REFERENDARIO: dott. Andrea Baldanza relatore;
Adunanza del 26 gennaio 2005
VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con regio decreto 12
luglio 1934, n. 1214;
VISTA la legge 21 marzo 1953, n. 161 contenente modificazioni del predetto testo
unico;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1975, n. 902, così
come modificato dal decreto legislativo 15 maggio 2003 n. 125, riguardante
l’adeguamento e l’integrazione delle norme d’attuazione dello Statuto speciale della
Regione Friuli-Venezia Giulia;
VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e in particolare l’art. 3, commi 4 e 5, in base
al quale la Corte dei conti svolge il controllo sulle gestioni delle Amministrazioni
pubbliche, verificandone la legittimità e la regolarità, il funzionamento degli organi di
controllo interni, nonché la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa agli
obiettivi stabiliti dalla legge, valutando comparativamente costi, modi e tempi dello
svolgimento dell’azione amministrativa;
Del n. 3/V C/2005
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VISTA la legge 20 dicembre 1996, n. 639;
VISTA la deliberazione della Sezione del controllo per la Regione Friuli Venezia
Giulia del 25 novembre 2002 n. 6/2002, con la quale è stato approvato il programma
delle attività di controllo per l’anno 2003, tra le quali rientra l’indagine di controllo
concernente l’A.R.P.A. (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), nonché la
deliberazione della Sezione del controllo del 18 dicembre 2003 n. 8/2003, con la quale
l’attività è stata protratta all’anno 2004, inserendo la presente indagine nell’ambito della
programmazione annuale;
VISTA l’ordinanza presidenziale del 6 dicembre 2004 n.32/2004, con la quale è
stata dichiarata inammissibile la richiesta di motivato avviso avanzata dall’ARPA in data 5
novembre 2004 e riguardante la corretta applicazione delle norme relative alla vigenza
delle graduatorie concorsuali, essendo in atto il controllo sulla gestione della medesima
amministrazione;
VISTA la relazione conclusiva deferita alla Sezione dal Magistrato istruttore, con
nota del 16 dicembre 2004 prot. n. 5491;
VISTA l’ordinanza presidenziale del 16 dicembre 2004 n. 34/2004, con la quale è
stato convocato il V Collegio per il giorno 21 dicembre 2004 alle ore 12,30, presso la
sede della Corte dei Conti, per la discussione della relazione;
CONSIDERATI gli elementi emersi nel corso dell’adunanza del 21 dicembre 2004;
VISTA la deliberazione della Sezione di controllo per la Regione Friuli Venezia Giulia
del 21 dicembre 2004 n. 1/V C/2004, con la quale è stata rinviato a data successiva,
l’esame della documentazione che la Direzione centrale ambiente e lavori pubblici e
l’A.R.P.A. si sono riservate di produrre entro la data del 7 gennaio 2005;
3
VISTA le note prodotte dal Direttore centrale ambiente e lavori pubblici (prot. n.
ALP/1/E/28/6 del 31 dicembre 2004) e dal Direttore generale dell’A.R.P.A. (prot.
n.178/2005-DG/24 del 7 gennaio 2005);
CONSIDERATO che le osservazioni avanzate dall’amministrazione sono state
sintetizzate nella relazione senza tuttavia indurre il Collegio a modificare le conclusioni
già raggiunte
DELIBERA
di approvare la relazione allegata alla presente deliberazione, che ne forma parte
integrante e sostanziale.
ORDINA
che, a cura della Segreteria, copia della presente deliberazione e dell’unita relazione
siano trasmesse, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 3, comma sei, della legge 14
gennaio 1994, n. 20, al Presidente del Consiglio Regionale della Regione Friuli - Venezia
Giulia ed al Presidente della Regione Friuli - Venezia Giulia, nonché al Direttore della
Direzione centrale ambiente e lavori pubblici ed al Direttore dell’ARPA.
Ai sensi dell’art.3, della legge 14 gennaio 1994, n.20 si ordina al Direttore della
Direzione centrale ambiente e lavori pubblici della Regione Friuli - Venezia Giulia ed al
Direttore dell’ARPA di comunicare alla Corte dei conti ed al Consiglio regionale le misure
conseguenzialmente adottate.
Così deciso nella Camera di Consiglio del 26 gennaio 2005.
*****
Il Relatore Il Presidente
f.to Andrea Baldanza f.to Bartolomeo Manna
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Corte dei conti
Sezione di controllo della Regione Friuli Venezia Giulia
Organizzazione e struttura
dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA),
nonché dei controlli intestati all’Amministrazione regionale
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INDICE
Valutazioni di carattere generale - Sintesi delle conclusioni............................... 3
1. Obiettivi dell’indagine e impostazione metodologia dell’istruttoria................ 5
2. Profili normativi ............................................................................................. 5
3. Profili economici............................................................................................. 8
3.1 Il finanziamento dell’ARPA ....................................................................... 8
3.2 Analisi della spesa. ................................................................................. 12
4. I connotati organizzativi e funzionali del sistema ARPA............................... 18
4.1 Il processo di avvio dell’ARPA................................................................. 18
4.2 Analisi del sistema organizzativo. ........................................................... 19
4.3 L’attivazione del servizio di pronto intervento ambientale...................... 21
4.4 I controlli interni..................................................................................... 21
5. Le risorse umane. La dotazione di personale e il ricorso alle collaborazioni
esterne .......................................................................................................... 23
5.1 La dotazione di personale ....................................................................... 23
5.2 Le consulenze ......................................................................................... 31
5.3 Le collaborazioni coordinate continuative ............................................... 34
6. I rapporti tra l’ARPA e gli enti istituzionali. La funzione di indirizzo e controllo
della regione.................................................................................................. 40
7. Conclusioni................................................................................................... 43
7.1 Controdeduzioni proposte dall’ARPA....................................................... 43
7.2 Controdeduzioni proposte dalla Direzione centrale ambiente e lavori
pubblici ......................................................................................................... 44
7.3 Conclusioni alla luce delle deduzioni prodotte dalle amministrazioni. ..... 45
Allegato n. 1..................................................................................................... 47
Allegato n. 2..................................................................................................... 51
Allegato n. 3..................................................................................................... 64
Allegato n. 4..................................................................................................... 67
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Valutazioni di carattere generale - Sintesi delle conclusioni.
Nella Regione Friuli Venezia Giulia, le attività operative in tema di tutela ambientale
sono state affidate all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) in virtù
della legge regionale 3 marzo 1998 n. 6. L’intenzione del legislatore regionale è stata
quella di creare un organismo agile e dinamico, che, pur avvalendosi delle risorse e
dell’esperienza del personale già operante nel settore, potesse effettuare scelte
autonome e innovative, sia in campo tecnico che gestionale.
A distanza di un quinquennio dalla costituzione dell’Agenzia, si registra tuttavia uno
scostamento tra i risultati concretamente raggiunti dalla struttura e gli intendimenti
sottesi all’istituzione dell’Agenzia. Sul punto appare sufficiente osservare che le
irregolarità e disfunzioni contenute nella relazione ispettiva effettuata presso l’ARPA
dall’amministrazione regionale nell’anno 2001, ovvero la richiesta di “urgenti interventi
correttivi” avanzata dalla Giunta regionale con la delibera del 30 maggio 2003 n. 1709,
non risultano ancora evasi. Sulle irregolarità registrate pendono altresì gli accertamenti
da parte della Procura della Repubblica competente per territorio, nonché della Procura
della Corte dei conti competente per territorio, per quanto di proprio interesse.
L’attività di controllo ha fatto emergere gravi disfunzioni organizzative, in grado di
riverberarsi (negativamente) sulla qualità dei servizi offerti. Anche i profili di gestione
contabile suscitano perplessità.
Per sgombrare il campo da qualsiasi preliminare eccezione, si deve registrare che
l’entità del personale di cui l’Agenzia si avvale è sopra la media nazionale, come
dimostrano i dati contenuti nell’apposita tabella esposta nel corpo della relazione e
realizzata sulla base delle informazioni rese dall’Osservatorio nazionale
sull’organizzazione e sulla gestione delle ARPA-APPA [con riferimento alla data del 31
maggio 2002]. A fronte di un rapporto medio nazionale di 16.45 dipendenti in servizio,
per ogni 100.000 abitanti, l’ARPA Friuli Venezia Giulia registra(va) ben 23.30 dipendenti
effettivi, mentre, a fronte di una media nazionale di 33.80 dipendenti in servizio effettivo,
per ogni 1.000 kmq, l’ARPA Friuli Venezia Giulia annovera(va) una media di ben 35.57
dipendenti rispetto alla medesima estensione territoriale. Deve poi considerarsi che, con
legge regionale 24 aprile 2004 n.8, è stato inserito presso l’ARPA il personale
proveniente dal Centro Servizi Agrometeorologici (CSA), realizzando perciò un ulteriore
incremento dell’organico effettivo.
Pur in presenza di una disponibilità di personale superiore alla media nazionale,
l’Agenzia ha tuttavia ritenuto di avvalersi di consulenze esterne, nonchè di collaborazioni
coordinate e continuative. In soli 10 mesi, nell’anno 2003, sono stati conclusi ben 20
contratti di Co.Co.Co., facendo lievitare a 44 unità il personale in siffatto status. Il
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personale assunto mediante contratti di collaborazione coordinata e continuativa è stato,
però, poi impegnato in attività istituzionali, violando la ratio sottesa a suddetta tipologia
di collaborazione. Se poi si considera che l’amministrazione ha inteso avvalersi della
graduatoria relativa ad un concorso originariamente (ossia alla data del 13 dicembre
2002) bandito per il reclutamento di 14 unità, per procedere all’immissione in ruolo di
ulteriori 30 unità di personale, in virtù di uno “scorrimento” della suddetta selezione, si
comprende come nella comparazione fra l’ARPA Friuli Venezia Giulia e le agenzie
analoghe, a fronte di un sovradimensionamento dell’organico, non si registri un’adeguata
efficienza in termini di risultati.
Anche la gestione dei beni strumentali [immobili] è stata criticata dalla stessa
Giunta regionale al punto che, al stessa, con delibera 2 settembre 2004 n. 2304, ha
raccomandato all’Agenzia di “assumere tutte le iniziative idonee a tutelare gli interessi
dell’amministrazione regionale e dell’ARPA stessa”, riguardo agli oneri inerenti alla
ristrutturazione della nuova sede, nonché per la locazione degli immobili.
Alle deficienze strutturali si cumula l’assenza di adeguati controlli interni, in grado di
monitorare i carichi di lavoro e le esigenze di coordinamento tra le diverse strutture
(Dipartimenti provinciali, OSMER, LAREA, sede centrale).
A fronte di un tessuto organizzativo-contabile-gestionale inadeguato, si deve
comunque dar atto alla dirigenza dell’ARPA, di essere intervenuta, nell’anno 2004, con
taluni importanti provvedimenti. E’ stata effettuata una ricognizione storica della
dotazione di personale, non sono state rinnovate talune consulenze e si è prestata
maggiore attenzione ai profili di economicità nella gestione patrimoniale, predisponendo
la prosecuzione dei lavori, solo previo acquisto della sede.
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1. Obiettivi dell’indagine e impostazione metodologia dell’istruttoria
Con la deliberazione della Sezione plenaria della Corte dei conti – Friuli Venezia Giulia del
25 novembre 2002, n. 6 è stata approvata l’attività di controllo in tema di “organizzazione e
struttura dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA), nonché dei controlli
intestati all’Amministrazione regionale”.
L’indagine condotta dalla sezione, seppur principalmente riferita al triennio 1999-2002, si
è fisiologicamente estesa alle attività susseguenti, stante l’esigenza di esaminare l’evoluzione
dell’assetto organizzativo dell’agenzia, in ragione delle forti criticità emerse nel corso
dell’istruttoria. L’analisi effettuata si è incentrata, in modo particolare, sulla dotazione di
personale, sull’utilizzo delle collaborazioni esterne e sul livello di informatizzazione,
esaminando anche gli atti con i quali la Regione svolge l’attività di indirizzo, controllo e
vigilanza sull’Agenzia.
La metodologia adottata nell’indagine è conforme ai principi ed ai criteri enucleati dalle
Sezioni riunite della Corte dei conti in sede di controllo (da ultimo con le deliberazioni 23
ottobre 2002 n. 50/02 e 30 ottobre 2003 n. 43/03).
Per gli accertamenti relativi alla situazione gestionale dell’Agenzia, l’Ufficio si è avvalso
delle informazioni e degli atti messi a disposizione, a seguito di specifiche richieste istruttorie,
dall’Agenzia stessa, dalla Direzione regionale dell’ambiente e dalle amministrazioni provinciali.
Al fine di offrire significativi riscontri sulla significatività delle problematiche emerse, gli
elementi gestionali sono stati raffrontati, ove possibile, con i risultati emersi dal confronto
nazionale effettuato, con il progetto Benchmarking, dall’Osservatorio nazionale
sull’organizzazione e sulla gestione delle Arpa-Appa (ONOG), presso tutte le Agenzie
ambientali operanti sul territorio nazionale.
Trattandosi del primo intervento della Corte dei conti – Sezione Friuli Venezia Giulia
sull’ARPA, in sede di stesura della relazione, si è ritenuto di dar anche conto di taluni aspetti
meramente organizzativi dell’amministrazione controllata, al fine di tratteggiarne gli elementi
fondamentali.
2. Profili normativi
Con il decreto legge 4 dicembre 1993, n. 496 (“Disposizioni urgenti sulla riorganizzazione
dei controlli ambientali ed istituzione dell’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente”),
convertito in legge, con modificazioni, dall’art.1, comma 1, della legge 21 gennaio 1994, n.
61, è stata istituita l’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente (ANPA), delegando alle
Regioni autonome ed alle Province di Trento e di Bolzano l’istituzione, con proprie leggi, delle
agenzie regionali e provinciali per l’ambiente. L’esigenza della creazione di un nuovo organismo
di controllo ambientale nasceva dall’esito del referendum popolare, con il quale erano state
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abrogate le disposizioni che affidavano alle unità sanitarie locali i controlli in materia
ambientale1.
Nell’ambito dell’ampio disegno di riforma dell’organizzazione del Governo, previsto dalla
legge delega 15 marzo 1997, n. 59, con l’art. 38 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300,
è stata, in seguito, istituita l’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici
(APAT) che ha assorbito le attribuzioni precedentemente svolte dall’ANPA e quelle dei servizi
tecnici nazionali istituiti presso la presidenza del consiglio dei ministri. In attuazione del
decreto legge n. 496/93, nella Regione Friuli Venezia Giulia è stata emanata la legge regionale
3 marzo 1998, n. 6, [poi modificata con la legge regionale 15 dicembre 1998, n. 16], istitutiva
dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA). L’Agenzia è preposta all’esercizio
delle funzioni e delle attività tecniche relative alla vigilanza ed al controllo ambientale,
all’esercizio delle attività di ricerca e di supporto tecnico-scientifico, nonché all’erogazione di
prestazioni di rilievo, sia ambientale che sanitario.
L’ARPA, come previsto dal decreto legge n.496/93, è un ente pubblico regionale, dotato
di personalità giuridica pubblica, di autonomia tecnico-giuridica, amministrativa e contabile,
sottoposto ai poteri di indirizzo, di controllo e di vigilanza della Regione. Secondo le
disposizioni legislative, l’indirizzo e il controllo della Giunta regionale dovrebbe risultare
particolarmente stringente, esplicandosi nell’indicazione degli obiettivi da raggiungere,
nell’adozione di direttive generali, nell’approvazione dei programmi, dei bilanci, dei conti
consuntivi, del regolamento di organizzazione, della pianta organica e dei contratti integrativi
di lavoro (art. 4, comma 1, della legge regionale n. 6/1998). Ai fini dell’espletamento del
potere di vigilanza, all’amministrazione regionale sono attribuiti strumenti ispettivi e di verifica
(art. 4, commi 5 e 6 della legge regionale n. 6/1998).
Nel territorio regionale, la tutela del patrimonio ambientale è tuttavia affidata, oltre che
all’ARPA, anche ad altre istituzioni, le cui competenze devono fisiologicamente intrecciarsi ed
integrarsi. La regolamentazione dei rapporti tra l’ARPA e gli altri enti di settore (Regione,
Province, Comuni e Aziende per i Servizi Sanitari) è affidata alla Regione. La legge regionale
n.6/1998, infatti, prevede che i rapporti tra l’Agenzia e gli enti interessati, trovino fondamento
in regolamenti regionali (per quanto riguarda i rapporti con le Aziende per i Servizi Sanitari),
oppure su convenzioni-tipo elaborate dalla Regione (rapporti con i Comuni). Per l’esercizio
delle funzioni attribuite alle Province, è, invece, prevista la conclusione di convenzioni da parte
della Regione.
I dati raccolti dall’ARPA regionale vengono utilizzati in sede locale e poi trasmessi
all’APAT, deputata ad elaborare gli stessi su base nazionale. Il controllo ed il monitoraggio del
1Il decreto legge n. 496/1993 è stato emanato in ottemperanza alle disposizioni del decreto del Presidente dalla Repubblica 5 giugno 1993, n 177. In esito al referendum, indetto con decreto del Presidente dalla Repubblica 25 febbraio 1993, è stata disposta l’abrogazione dell’art. 21, secondo comma, della legge 23 dicembre 1978 n. 833, nella parte in cui attribuiva alle Unità Sanitarie Locali il compito di salvaguardia dell’ambiente. Prima dell’entrata in vigore della legge di riforma, le funzioni di controllo ambientale erano svolte dai Presidi Multizonali di prevenzione di cui all’art. 22 della legge 23 dicembre 1978, n. 833.
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sistema ARPA/APAT è funzionale alle valutazioni e alle disposizioni dell’Agenzia Europea
dell’Ambiente2.. Collaborazioni, rapporti di interscambio e di consulenza sono previsti anche con
altri enti operanti nel settore, quali Istituti di ricerca ed Università (artt. 18 e 19 legge
regionale n.6/1998).
Posto che l’efficienza e l’efficacia dell’attività espletata dipende dalla capacità di
concretizzare indirizzi delineati, l’attività programmatoria riveste un ruolo fondamentale nel
processo di gestione. La programmazione rientra nelle competenze e nelle responsabilità del
Direttore generale, nell’ambito degli indirizzi evidenziati della Giunta regionale e delle proposte
formulate dai Comitati Tecnici di coordinamento. La gestione economico-patrimoniale dell’ARPA
è identica a quella in vigore per le Aziende per i Servizi Sanitari, in linea con il processo di
razionalizzazione della spesa pubblica affermato dalla legge regionale 19 dicembre 1996, n.49,
secondo cui il perseguimento dell’efficacia e dell’efficienza economica e patrimoniale implica un
equilibrio tra costi e ricavi di esercizio. L’art. 22 della legge regionale n. 6/1998, a tal fine,
introduce il sistema di contabilità economica, basata su centri di costo ben definiti.
La disciplina dell’assetto organizzativo dell’ARPA è attribuita all’autonomia amministrativa
del Direttore generale, nell’ambito dei principi delineati dal regolamento di organizzazione, dal
decreto legislativo n. 496/1993 e dalla legge regionale n. 6/1998. Ai sensi dell’art. 14 della
legge regionale n. 6/1998, l’ARPA si articola in una struttura centrale e in strutture territoriali,
costituite dai dipartimenti provinciali.
La struttura centrale è deputata a svolgere le attività connesse alla gestione del
personale, del bilancio, del patrimonio e alla formazione del personale. E’, inoltre, incaricata
della realizzazione di tutte le attività dirette a rendere omogenei i servizi territoriali. I
Dipartimenti provinciali sono individuati quali sedi operative, dove si svolgono le attività
tecnico-strumentali, nonché quelle operative di vigilanza e di controllo sul territorio. Ogni
Dipartimento provinciale costituisce una struttura dotata di autonomia gestionale, [nei limiti
del budget assegnato] ed è retto da un direttore, nominato dal Direttore generale e
responsabile nei confronti dello stesso. I poteri di gestione e la correlata responsabilità
complessiva dell’ente competono al Direttore generale, nominato dal Presidente della Giunta
regionale, su conforme deliberazione della Giunta stessa. Il Direttore generale è coadiuvato dal
Direttore tecnico-scientifico e dal Direttore amministrativo, designati dal Direttore generale e
preposti alle relative articolazioni della Direzione centrale.
Le funzioni di vigilanza sull’osservanza delle leggi, di verifica della regolare tenuta della
contabilità e della corrispondenza del rendiconto generale alle risultanze delle scritture contabili
sono assicurate dal Collegio dei Revisori contabili. Tale Collegio, nominato con decreto del
Presidente della Giunta regionale, deve provvedere all’esame del bilancio di previsione e delle
relative variazioni, nonché all’accertamento trimestrale delle consistenze di cassa.
2 L’Agenzia Europea dell’Ambiente che ha il compito di rendere disponibili alla Comunità ed agli Stati membri informazioni funzionali all’adozione delle misure necessarie per la protezione dell’ambiente e alla valutazione dell’impatto delle politiche ambientali adottate.
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In armonia con gli obiettivi di contenimento e di razionalizzazione della spesa pubblica, il
legislatore statale ha previsto che, alle agenzie regionali, venissero assegnate le dotazioni di
mezzi e di personale precedentemente assegnate agli enti che svolgevano attività di tutela
ambientale ed ha individuato precisi adempimenti, tesi a limitare i costi (art. 3 del decreto
legislativo n. 496/93: “Le Agenzie sono istituite senza oneri aggiuntivi per le regioni”).
Conformemente, il legislatore regionale, in merito alla dotazione di personale, ha privilegiato
l’utilizzo di personale dipendente dagli enti che precedentemente svolgevano attività di
controllo ambientale e di personale in posizione di comando o di mobilità. In via del tutto
residuale, ha consentito l’assunzione di nuovo personale mediante pubblico concorso.
Analogamente, per quanto riguarda la dotazione di risorse materiali, l’ARPA dovrebbe disporre,
principalmente, dei beni mobili, immobili e delle attrezzature, precedentemente in uso presso i
Presidi multizonali di prevenzione e presso le Aziende per i Servizi sanitari e di quelli
eventualmente assegnati dalla Regione, dalle Province e dai Comuni.
3. Profili economici
3.1 Il finanziamento dell’ARPA
Il legislatore statale aveva previsto che le agenzie ambientali fossero costituite senza
ulteriori aggravi economici per le Regioni, al fine di dare una concreta risposta all’esigenza di
razionalizzazione della spesa pubblica. Con la legge regionale n. 6/1998, sono stati, invece,
previsti notevoli finanziamenti a favore dell’ARPA. Innanzitutto, è stato autorizzato un
finanziamento di lire 3.000 milioni (pari ad euro 1.549.370,70) per l’impianto ed il primo avvio
dell’agenzia (art. 21, comma 2 della legge regionale n. 6/1998, come modificato dall’art. 4,
comma 1, della legge regionale 15 dicembre 1998 n. 16 e dall’art. 4, comma 7, della legge
regionale 1° settembre 2000, n. 18). Inoltre, l’art. 1 comma 1 della legge n. 6/1998 ha
tratteggiato un quadro di finanziamenti compositi che, a regime, confluiscono nelle risorse
dell’ARPA.
Il quadro dei finanziamenti può essere così suddiviso, a seconda della provenienza dei
fondi:
Risorse regionali - una quota annuale per le spese di funzionamento ed attività,
determinata in sede di approvazione della legge finanziaria, tenuto
conto dell’avvenuto trasferimento all’ARPA delle funzioni di controllo
ambientale e del conseguente sgravio del fondo sanitario regionale (art.
21, comma 1, lett. a) della legge regionale n. 6/1998);
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- quota parte del fondo costituito ai sensi dell’art. 11 della legge
regionale 24 gennaio 1997 n. 5, rappresentato dal 20% del gettito
derivante dall’applicazione del tributo speciale per il deposito in
discarica dei rifiuti solidi. La quota da destinare all’ARPA è determinata
annualmente dalla Giunta regionale (art. 1 , comma 1, lett. c) della
legge regionale n. 6/1998);
- ulteriori finanziamenti previsti dal bilancio regionale (art. 1, comma 1,
lett. d) della legge regionale n. 6/1998);
- derivanti dall’applicazione delle tariffe per i servizi pubblici ambientali
relativi ai servizi idrici e alla gestione dei rifiuti. L’ammontare delle
tariffe è determinato sulla base dei costi necessari per lo svolgimento
delle attività di controllo ambientale. Sono quantificati sulla base di
accordi di programma, promossi dalle regioni, fra i soggetti interessati
(art. 1, comma 1, lett. b), della legge regionale n. 6/1998, art. 2,
comma 4 del decreto legge n. 496/1993 e art. 2, comma 1, lett. b) e c)
della legge 23 dicembre 1992, n. 498);
Risorse di enti
locali
- ulteriori finanziamenti delle Province e dei Comuni (art. 1, comma 1,
lett. f) della legge regionale n. 6/1998);
Risorse statali - finanziamenti finalizzati dallo Stato (art. 1, comma 1, lett. e) della
legge regionale n. 6/1998);
Risorse della Comunità europea
- eventuali finanziamenti della Comunità Europea per progetti specifici
(art. 1 , comma 1, lett. g) della legge regionale n. 6/1998);
- proventi da attività svolte nei confronti dei terzi (art. 1, comma 1, lett.
h) della legge regionale n.6/1998);
Altre risorse
- eventuali lasciti e donazioni (art. 1, comma 1, lett. i) della legge
regionale n. 6/1998);
Una ricostruzione delle risorse affluite all’ARPA nel periodo 1999-2003, si evince dalla
tabella seguente, elaborata sulla base dei dati forniti dall’ARPA e desunti dai bilanci consuntivi
d’esercizio. Nella tabella sono stati inseriti anche i contributi in conto capitale che, tuttavia,
hanno un riflesso iniziale solo nello stato patrimoniale e partecipano alla determinazione del
risultato di esercizio esclusivamente per la quota oggetto di sterilizzazione, ai sensi dell’art. 78
del regolamento di organizzazione.
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Tabella n. 1 – Fonti di finanziamento dell’ARPA (in Euro)
Fonti di finanziamento 1999 2000 2001 2002 2003 Consuntivo Consuntivo Consuntivo Consuntivo Consuntivo Quota annuale L.Finanz. Reg.le - co. 1, lett. a) L.R. 6/98 € - € 9.296.224 € 15.493.707 € 17.559.000 € 17.600.000 Quota parte fondo di cui all'art. 11 L.R. 5/97 a) in conto esercizio € - € 3.456.182 € 1.032.914 € 774.686 € 4.732.914 b) in conto capitale € 258.228 Finanziamento regionale di primo avvio a) in conto esercizio € 598.205 € - € - € - € - b) in conto capitale € 128.954 € 2.862.217 € - € - € - Ulteriori finanziamenti da bilancio regionale a) contributo per realizzazione e gestione del catasto rifiuti € 258.228 b) contributi L.R. 2/2000 Os.me.r. € 568.103 c) contributo per cartografia informatizzata inquinamento acque sotterranee € 77.469 d) contributo ex art. 21, lettera c) L.R. 6/98
e) contributo c/interessi mutuo -quota competenza esercizio € 22.401 € 214.908 € 210.872
f) contributo c/capitale (quota capitale mutuo) € 3.742.022
g) contributo ex art. 4 L.R. 23/2002 (in conto esercizio) € 603.500 h) contributo ex art. 4 L.R. 23/2002 (in conto capitale) € 646.500 Finanziamenti finalizzati dallo Stato € - € - € - € - Finanziamenti da Provincie, Comuni, altri Enti € - € - € - € 8.400 € 59.147 Finanziamenti della Comunità europea € - € 23.759 € - € - Altre entrate a) contributo da Aziende Sanitarie della Regione relativi al II° semestre 1999 per il personale trasferito all'ARPA € 2.857.652 b) contributo C.N.R. per attività Os.me.r. € 19.109 c) contributo C.N.R. per attività Os.me.r. € 7.747 Totale € 3.584.811 € 16.542.182 € 20.310.153 € 20.072.969 € 22.602.933 ricavi per prestazioni tariffate € 490.295 € 1.176.985 € 1.706.414 € 1.972.197 € 1.863.347 altri ricavi € 65.298 € 85.932 € 72.855 € 124.951 € 171.767 Totale complessivo € 4.140.404 € 17.805.098 € 22.089.422 € 22.170.117 € 24.638.047 Fonte: dati A.R.P.A
15
Dai dati contenuti nella tabella emerge che le fonti di finanziamento dell’ARPA sono
rappresentate, in larga parte, da finanziamenti regionali crescenti: l’importo complessivo dei
contributi di organismi extraregionali, nel quadriennio 2000-2003, non raggiunge l’1 per cento
dei contributi totali.
I ricavi scaturiscono dai compensi conseguiti in virtù di convenzioni (riportati alla voce
“altri ricavi”), costituiti dalla remunerazione per le prestazioni rese agli enti pubblici (Comuni,
Province, Aziende per i Servizi Sanitari ecc.), nonché, dai pagamenti dei privati per prestazioni
tariffate. Le entrate proprie, ossia i ricavi per prestazioni a favore di terzi, negli anni 1999-
2003, hanno rappresentato una posta di lieve entità rispetto ai finanziamenti totali (dal 7 al 10
per cento)3.
Esercizio 1999 2000 2001 2002 2003 Contributi in conto esercizio 3.584.811=87,9% 16.542.182 = 93,3% 20.310.153=92,2% 20.072.969 = 91,0%
22.602.933=92,3% Ricavi da prestazioni 490.295 =12,1% 1.176.984 = 6,7% 1.706.414 = 7,8% 1.972.197 = 9,0%
1.863.347 =7,7%
Totale 4.077.106 17.721.166 22.018.567 22.047.166 24.466.280
Il tariffario per la remunerazione delle prestazioni rese a favore dei soggetti privati,
previsto dall’art. 3, comma 5 del regolamento di organizzazione e dalla legge regionale di
istituzione dell’ARPA, elaborato in stretta collaborazione con la Direzione regionale
dell’ambiente, è stato adottato solo nell’anno 2002 (decreto del Direttore generale 4 aprile
2002 n. 222)4. Nelle more della predisposizione di un proprio tariffario, veniva utilizzato,
precedentemente, il tariffario delle prestazioni rese dalle Aziende per i Servizi Sanitari5, che
prevedeva anche le tariffe delle prestazioni laboratoristiche degli ex Presidi multizonali di
prevenzione.
La definizione del quantum delle tariffe presuppone scelte economico-gestionali non
desumibili dai provvedimenti di adozione. Si è perciò avanzata formale richiesta all’ARPA, al
fine di conseguire le necessarie precisazioni. Secondo quanto riferito dall’ARPA, il tariffario
risulta predisposto con riferimento a quello delle prestazioni rese dalle A.S.S. regionali
nell’interesse dei terzi richiedenti, aggiornato alla luce dei compiti assegnati all’ARPA dalla
legge istitutiva e dei costi attuali, secondo i seguenti criteri:
3 La maggiore entità dei ricavi sul totale delle entrate, nell’anno 1999, è dovuta al minore importo dei trasferimenti regionali, rappresentati dal solo finanziamento di primo avvio. 4 Il tariffario è stato approvato dalla Giunta regionale con deliberazione del 28 agosto 2002, n. 2945, dopo reiterate rielaborazioni. 5 Il tariffario delle prestazioni rese dalle Aziende per i Servizi Sanitari regionali è stato approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale del 18 marzo 1997, n. 092/Pres..
16
o riferimento alla metodologia operativa (es. spettrofotometria”, “conduttività” ecc.) e
non della matrice e del parametro (es. “azoto ammoniacale in acqua”, “cromo in
sedimento” ecc.). Il criterio consente, secondo l’Agenzia, una buona individuazione del
costo medio dell’analisi nonché, l’applicazione della tariffa anche nel caso di nuovi
parametri senza dover modificare il tariffario;
o riferimento ai tempi medi di esecuzione delle singole operazioni, dalla preparazione
del campione all’esecuzione della determinazione finale di tipo manuale o
strumentale;
o riferimento ai costi di manutenzione ed ammodernamento delle attrezzature richieste
per la prestazione;
o riferimento ai costi medi dei reagenti utilizzati;
o riferimento al costo medio orario del personale coinvolto nella prestazione, sulla base
di 62 euro per il personale dirigente e di 31 euro per quello del comparto.
Ulteriori precisazioni risultano dagli allegati alla deliberazione della Giunta regionale 28
agosto 2002, n. 2945. In particolare, qualora la richiesta di prestazioni riguardi l’esecuzione di
analisi su più matrici identiche, è stata prevista una riduzione del 30% dei costi della
prestazione per i campioni, presentati contemporaneamente, successivi al primo. Analoga
riduzione tariffaria è prevista nel caso di convenzioni della durata di almeno un anno e con
prestazioni a cadenza mensile che consentono la programmazione dell’attività. Inoltre, il
rimborso delle spese riferite al mezzo di trasporto, eventualmente utilizzato per l’espletamento
delle prestazioni, è determinato da una quota fissa (pari a 4 euro per accesso), incrementata
da una frazione del costo di un litro di benzina.
Tali criteri sono stati confrontati con quelli relativi ad analoghi tariffari adottati dalle
agenzie delle regioni Lombardia ed Emilia Romagna. La comparazione ha riscontrato una
sostanziale corrispondenza dei sistemi tariffari.
Ciò comporta che un innalzamento della percentuale dei proventi propri dell’ARPA può
conseguire solo da un ampliamento dell’offerta, ossia del numero di prestazioni eseguite a
favore dei terzi.
3.2 Analisi della spesa.
L’art. 22 della legge regionale n. 6/1998 ha reso possibile un’analisi economica del
bilancio dell’ARPA, prevedendo l’applicazione delle norme di contabilità delle aziende sanitarie.
Il quadro rappresentativo dei costi di gestione dell’ARPA, risulta dalla tabella che segue, che
evidenzia la percentuale dei singoli disaggregati di costo sul totale.
Tabella n. 2 – Classificazione economica della spesa – incidenza dei singoli costi sul
totale.
17
1999
% sul totale 2000
% sul totale 2001
% sul totale 2002
% sul totale 2003
% sul totale Personale 85,75 61,33 54,92 53,61 49,64 accantonamenti (per oneri da liquidare al personale) 0,95 5,31 7,01 7,04 8,98 Compensi al collegio dei revisori 0,86 0,25 0,18 0,16 0,14 partecipazione a corsi e convegni 0,08 0,45 0,19 0,09 0,33 costi di collaborazione e consulenza (consulenze esterne in materia amm.va, legale, fiscale e tecnica (compresi Co.Co.Co.) 2,57 0,81 2,14 2,97 4,56 ristrutturazione del patrimonio immobiliare (edifici) 0,14 2,10 2,81 2,49 2,39 - manutenzioni - 0,72 0,74 0,48 0,54 - locazioni 0,14 1,38 2,07 2,01 1,85 ristrutturazione del patrimonio immobiliare (centraline di rilevamento della qualità dell'aria) - - - 1,09 1,59 - manutenzioni - - - 1,09 1,59 ristrutturazione del patrimonio mobiliare (attrezzature tecniche, escluso materiale informatico) 0,00 1,33 1,71 1,54 1,62 - manutenzione 0,00 1,33 1,71 1,54 1,62 ristrutturazione del patrimonio informatico (hardware e software) 1,47 0,21 0,22 0,11 0,11 - manutenzioni 1,47 0,21 0,22 0,11 0,11 ristrutturazione patrimonio automobilistico 0,00 0,27 1,18 0,82 0,55 - noleggio autoveicoli - 0,03 0,73 0,62 0,51 - manutenzioni 0,00 0,24 0,45 0,20 0,04 ristrutturazione altri beni - 0,57 0,56 0,42 0,84 - manutenzioni - 0,57 0,56 0,42 0,84 acquisti di prodotti sanitari 0,11 2,38 1,63 1,54 1,81 acquisto materiali di consumo, servizi e spese generali 1,57 11,27 7,59 9,80 7,91 Utenze 0,16 1,64 2,09 1,75 1,85 godimento beni di terzi (escluse locazioni e nolo vetture) 0,11 0,50 0,56 0,49 1,51 altri costi: 6,23 11,57 17,20 16,07 a) sanzioni tributarie (escl. Interessi) - 0,00 0,01 0,00 0,00 b) imposte e tasse 5,98 6,99 8,23 6,80 7,83 c) ammortamenti e svalutazioni 0,25 4,56 7,56 7,37 7,62 d) oneri finanziari 0,00 0,02 0,17 0,99 0,90 e) sopravvenienze passive e minusvalenze 0,00 0,00 1,23 1,19 0,92 f) perdite su crediti - - 0,00 0,01 - g) variazione rimanenze - - - -0,29 -1,17 TOTALE 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 Fonte: elaborazione su dati ARPA.
Nel periodo considerato è evidente un significativo aumento dei costi, cui è corrisposto un
incremento dell’intervento finanziario regionale. Il totale dei costi è passato da euro
14.465.421 nel 2000, a euro 19.735.595 nel 2001, euro 22.175.178 nel 2002 ed euro
18
23.794.995 nel 2003 con un incremento percentuale del 34,43% nel 2001, del 12,36% nel
2002 e del 7,30% nel 2003.
Nella composizione del totale complessivo degli oneri, quello più rilevante, in percentuale,
è addebitabile al costo del personale (85,75% nel 1999, 61,33% nel 2000, 54,92% nel 2001,
53,61% nel 2002 e 49,64% nel 2003). Se si considerano anche gli accantonamenti effettuati
per i maggiori oneri, determinati in ragione dei rinnovi contrattuali, l’incidenza dei costi in
percentuale per la voce personale risulta pari a 86,70% nel 1999, 66,64% nel 2000, 61,93%
nel 2001, 60,65% nel 2002 e 58,62% nel 2003. Il costo del personale, per l’ARPA Friuli
Venezia Giulia, seppur decrescente, si assesta, negli anni, in una percentuale in media
superiore al 60%.
L’elevato costo del personale integra tuttavia una problematica comune a tutte le agenzie
ambientali. Uno dei fattori di diseconomia è l’applicazione, al personale in esame, del contratto
collettivo nazionale di lavoro del comparto sanità (CCNL del 7 aprile 1999 e CCNL del 8 giugno
2000) in virtù del quale risultano emarginate le caratteristiche peculiari delle agenzie
ambientali, nonché la diversità delle mansioni espletate. L’applicazione del contratto del
comparto sanitario, ha determinato l’inquadramento dei biologici, chimici e fisici nella qualifica
di dirigente del ruolo sanitario, ai sensi dell’art. 1, comma 3, del CCNL dell’area dirigenziale del
5 dicembre 1996. In applicazione dell’art. 50 del CCNL del comparto, siglato in data 20
settembre 20016, l’ARPA Friuli Venezia Giulia ha anche indetto, nel dicembre 2002, un
concorso per l’assunzione nel ruolo del comparto, di fisici, biologi e chimici. L’evoluzione della
procedura concorsuale comporta ulteriori inquadramenti con ampliamento degli oneri connessi
al personale.
Se è intenzione della dirigenza dell’ARPA ridurre i costi della struttura, appare
indifferibile, applicare taluni principi positivamente attivati in altre agenzie ambientali, quali la
ristrutturazione delle strutture dipartimentali su base territoriale e la contestuale
concentrazione dei laboratori di analisi in apparati specializzati.
A fronte di un incremento del personale, si registra un considerevole rallentamento delle
spese relative all’aggiornamento: nel 2000 la somma spesa è stata di euro 64.526, mentre nel
2001 la stessa si è ridotta ad euro 37.643, per giungere, nel 2002, ad euro19.695. Nell’anno
2003 si è invece registrata una (positiva) inversione di tendenza, ammontando il totale speso a
ben euro 80.280. L’efficacia della politica di formazione del personale, dovrebbe poi riscontro in
una riduzione dei costi connessi alle consulenze affidate a professionisti esterni. La formazione,
secondo quanto riferito dall’Agenzia, “è stata attuata da ciascuno dei settori e dei
dipartimenti”, senza tuttavia tratteggiare un disegno complessivo. Il piano per l’aggiornamento
del personale, previsto dall’art.28 della legge regionale n.6 del 1998, avrebbe dovuto essere
adottato fin dall’inizio dell’attività dell’Agenzia, nell’ambito della definizione della strategia
6 L’art. 5 del CCNL del 20 settembre 2001 consente alle ARPA di assumere nel ruolo del comparto personale laureato.
19
tecnica e amministrativa, mentre risulta approvato solamente con un Decreto del direttore
generale del 21 novembre 2003, n. 484.
Relativamente ai costi connessi alla ristrutturazione del patrimonio immobiliare, si
osserva che l’Agenzia ha dovuto provvedere (con urgenza) alla ristrutturazione delle sedi dei
dipartimenti provinciali, ereditate dalle Aziende per i Servizi Sanitari, in considerazione del
“grave stato di degrado” riscontrato nei locali e del conseguente mancato rispetto della vigente
normativa in materia di sicurezza, disciplinata dal decreto legislativo 19 settembre 1994, n.
626.
La ristrutturazione della sede centrale, i cui uffici erano allocati, per la maggior parte, in
un immobile messo a disposizione dall’Amministrazione comunale di Palmanova, ha subito un
rallentamento in quanto l’area disponibile è risultata insufficiente a causa della limitatezza dello
spazio fruibile e della conformazione dei locali, precedentemente adibiti ad istituto scolastico.
Con l’accordo del 22 maggio 2002, l’intervento di ristrutturazione è stato suddiviso in due lotti
esecutivi, uno a carico dell’amministrazione municipale e l’altro dell’ARPA. I costi affrontati
dall’ARPA integreranno anticipi sulle somme dovute al Comune di Palmanova in conto affitto7:
ciò comporta tuttavia una considerevole disponibilità dell’Agenzia, chiamata a sostenere l’onere
più consistente, euro 1.217.000,00, pari all’82,30% dell’investimento complessivo.
Nella seguente tabella sono evidenziati i costi preventivati per la ristrutturazione dello
stabile.
Tabella n. 3 – Costi ristrutturazione della sede centrale – stabile sito in Piazza
Grande (in euro)
Costo preventivato IVA Costo preventivato comprensivo di IVA
Interventi posti a carico dell’ARPA
1.127.016,83
89.983,17
1.217.000,00
Interventi posti a carico del Comune di Palmanova
238.010,50
23.801,05
261.811,55
TOTALE 1.365.027,33 113.784,22 1.478.811,55 % Costi a carico dell’ARPA 82,30 % Fonte: dati da ARPA.
Per consentire la realizzazione degli interventi, l’Agenzia si è trasferita provvisoriamente
in un immobile di proprietà di soggetti privati, sito in Piazza Collalto. Nel corso del periodo
interessato dai lavori a carico del Comune, l’ARPA si è impegnata a versare regolarmente il
canone di affitto8, pur non utilizzando i locali9 e nonostante la raccomandazione, in più
7Punto 7 dell’accordo concluso con l’amministrazione comunale di Palmanova, in data 22 maggio 2002. 8Cfr. sul punto quanto convenuto nell’accordo del 22 maggio 2002, nonché nei successivi atti integrativi del 10 ottobre 2003 e nell’atto aggiuntivo al contratto di locazione del 28 ottobre 2003. 9 Nota dell’ARPA inviata in data 14 aprile 2004.
20
occasioni esplicitata dalla Giunta regionale, in merito alla necessità di contenimento della
spesa. Altro singolare onere assunto, riguarda la corresponsione, per tutto il periodo in cui
l’ARPA effettuerà i lavori di manutenzione e ampliamento dell’immobile, di un importo
forfettario mensile pari a euro 6.455,71 “per corrispondere ad esigenze di bilancio del
Comune”. Tale importo, “da intendersi quale acconto sui futuri canoni, sarà defalcato”, così
come le somme spese per i lavori, “dalla somma pattuita per l’affitto“, conformemente ad un
piano di ammortamento di durata trentennale10. Inoltre, in base alle previsioni dell’accordo, in
data 28 ottobre 2003 è stato sottoscritto un atto aggiuntivo al contratto di locazione, ove si è
convenuto che l’ARPA debba corrispondere il canone, a decorrere dal 200111, anche, per gli
ulteriori locali (ex palestra e altri vani) che si sono resi disponibili, a seguito dei lavori effettuati
dal Comune di Palmanova, ancorché non utilizzati.
Il pagamento del canone per l’utilizzo della sede provvisoria, sita in Piazza Collalto, è
avvenuto con largo anticipo rispetto al trasferimento effettivo, a causa, secondo quanto riferito
dall’Agenzia, della difficoltà di trovare una sede adeguata e della conseguente necessità di
evitare di perdere la sistemazione provvisoria. Il canone è stato corrisposto con decorrenza dal
1 maggio 2001 mentre le operazioni di trasloco, seppur iniziate nel giugno 2001, hanno
consentito il trasferimento del personale solo “a partire dal 1 agosto 2001”12.
La tabella che segue indica l’ammontare dei canoni corrisposti nel corso degli anni 2001,
2002 e 2003 per l’affitto dei locali sede della Direzione centrale dell’ARPA. Si distinguono i costi
relativi all’affitto della sede provvisoria, sita in Piazza Collalto e quelli delle altre sedi
provvisorie, in cui sono dislocati l’Ufficio contabilità, il LaReA e l’URP.
Tabella n. 4 – Costi relativi ai canoni di affitto (al netto di IVA) Uffici della sede centrale. Costo affitto sede provvisoria di P.zza Collalto
2001 periodo maggio-dicembre 115.583,05 2002 periodo gennaio-dicembre 121.535,73 2003 periodo gennaio-dicembre 110.843,72
Totale 347.962,50
Costo affitto altre sedi provvisorie (LaReA, URP e Ufficio contabilità) sede P.zza Grande sede Via Manin totale sedi
2001 periodo gennaio-dicembre 34.086,12 20.925,83 55.011,95 2002 periodo gennaio-dicembre 34.412,78 21.447,57 55.860,35 2003 periodo gennaio-dicembre 35.218,78 29.519,22 64.738,00
Totale 103.717,68 71.892,62 175.610,30
10 Punto 6 dell’accordo convenzionale del 22 maggio 2002 e accordo convenzionale del 10 ottobre 2003. 11 Il pagamento degli ulteriori canoni decorre dal 1 marzo 2001, per i locali dell’ex palestra, e dal 1 ottobre 2003 per gli altri vani. 12 Nota dell’ARPA del 14 aprile 2004.
21
L’ARPA non ha ancora iniziato i lavori di propria competenza sull’immobile (sede
centrale), talchè continua a corrispondere il canone di locazione, senza neanche usufruirne. I
canoni corrisposti per l’affitto della sede in corso di ristrutturazione, nel periodo interessato dai
lavori posti a carico del Comune di Palmanova, ammontano a complessivi euro 144.585,76.
Conformemente a quanto concordato, sono stati anche corrisposti i canoni aggiuntivi per i
locali che si sono resi disponibili a seguito dei lavori effettuati dal Comune, ancorchè i
medesimi non siano utilizzati. Nel corso dell’anno 2004, l’ARPA, in base all’accordo sottoscritto,
ha quindi continuato a corrispondere il canone di affitto. In seguito, con l’inizio dei lavori di
competenza dell’Agenzia, si sospenderà il pagamento del canone per anticipare un importo
forfettario mensile pari a euro 6.455,71 (presuntivamente per complessivi euro 154.937,04),
da corrispondere durante l’intero periodo interessato dagli interventi di ristrutturazione.
L’ARPA potrà poi recuperare la somma spesa per i lavori assunti a suo carico
(preventivati in euro 1.217.000,00) imputandola quale anticipo sui canoni versati, defalcando
dalla somma pattuita per l’affitto un importo fisso annuale (pari a euro 69.995,21) per la
durata di trenta anni, al tasso del 3% annuo, secondo un piano di ammortamento. Tuttavia,
l’Agenzia deve, nelle more, sostenere oneri ingenti: l’ammontare dei costi relativi ai canoni di
locazione nel triennio interessato risulta di complessivi euro 207.003,33, nel 2001, euro
248.454,88 nel 2002 ed euro 234.310,17 nel 2003.
Con la dGR 2 settembre 2004 n. 2304, l’amministrazione regionale ha preso atto della
difficile situazione giuridica e finanziaria, rappresentata dalla nuova dirigenza dell’ARPA, per
quanto concerne i costi onerosi ed antieconomici dei lavori di manutenzione straordinaria della
sede, che, in quanto relativi ad un immobile non di proprietà, sono esclusi dai finanziamenti
regionali. La Giunta regionale ha, pertanto, raccomandato di intraprendere ogni iniziativa
idonea a tutelare gli interessi dell’amministrazione regionale e della stessa ARPA.
Per adempiere ai compiti istituzionali previsti dalla legge, l’Agenzia si è, poi, trovata nella
necessità di sostituire buona parte delle attrezzature trasferite, ai sensi dell’art. 26 della legge
regionale n.6/1998, dagli enti che in passato svolgevano le attività tecniche ambientali. L’ARPA
ha proceduto all’attivazione delle centraline di rilevamento non funzionanti, acquisendo nuove
strumentazioni, al fine di ottemperare ai compiti affidati in materia ambientale dalla normativa
regionale e statale (es. legge regionale n. 13/2000).
Il lievitare delle spese, costantemente sostenuto da crescenti finanziamenti regionali, ha
consentito di mantenere un equilibrio economico, pressoché costante nel periodo considerato.
Infatti, il conto economico registra un saldo positivo, con l’unica eccezione riferita all’anno
2001 (-euro 82,859), raggiunto grazie ad una consistente crescita del entrate.
Tabella n. 5 – Costi, ricavi e risultato di esercizio
1999 2000 2001 2002 2003 ricavi complessivi € 4.062.248 € 15.569.282 € 19.652.735 € 22.935.419 € 26.336.936costi complessivi* € 4.062.248 € 14.465.421 € 19.735.595 € 22.175.178 € 23.794.997avanzo/disavanzo - € 1.103.861 € 82.859 € 760.241 € 2.541.939
22
Fonte: dati da ARPA. Note: *nella voce “ricavi complessivi” sono state allocate tutte le componenti positive di reddito (valore della produzione, proventi finanziari proventi straordinari. *nella voce “costi complessivi” sono state allocate tutte le componenti negative di reddito (costi della produzione, oneri finanziari, oneri straordinari e imposte sul reddito dell’esercizio.
4. I connotati organizzativi e funzionali del sistema ARPA
4.1 Il processo di avvio dell’ARPA.
Successivamente all’istituzione dell’Agenzia, avvenuta in data 1 febbraio 199913, il
Direttore generale (nominato il successivo 1 aprile), ha provveduto alla designazione del
Direttore amministrativo14 e del Direttore tecnico-scientifico15. Tale primo nucleo direttivo ha
provveduto ad approvare un regolamento provvisorio di organizzazione16, indispensabile per
l’organizzazione di base della struttura. Dopo un travagliato iter17, sono stati approvati il
regolamento definitivo di organizzazione e la pianta organica a regime, con decreto 18 luglio
2000, n. 453. Tale decreto è stato modificato, in conformità alle indicazioni della Giunta
regionale, con deliberazione dell’8 agosto 2000, n. 2516 (di approvazione), e definitivamente
adottato con provvedimento del 17 agosto 2000, n. 510. Conformemente alle previsioni della
legge regionale n. 6/1998, con decreto del Presidente della Giunta Regionale 4 marzo 1999, n.
077/Pres., in seguito, modificato con dPGR 18 aprile 2002, n. 0104/Pres, è stato costituito il
Collegio dei revisori contabili dell’ARPA. Con d.P.G.R.. 7 maggio 1999 n. 0151/Pres, è stata
indicata la composizione del Comitato di Indirizzo e Verifica. I Comitati Provinciali di
coordinamento, che svolgono le funzioni di organi di supporto per l’attività tecnica dell’ARPA e
di coordinamento con l’attività delle Province, dei Comuni e dei Dipartimenti di Prevenzione
delle A.S.S., sono stati costituiti, con provvedimenti dell’Amministrazione provinciale, a partire
13 D.P.G.R. 1 febbraio 1999 n. 023/Pres.. 14 Deliberazione del Direttore Generale 7 aprile 1999 n. 1. 15 Deliberazione del Direttore Generale 7 aprile 1999 n. 2. 16 Il regolamento provvisorio era stato dapprima, adottato con deliberazione del Direttore Generale in data 21 maggio 1999 e successivamente riadattato, in conformità alle osservazioni formulate dalla Direzione dell’Ambiente, con decreto 23 giungo 1999 n. 6, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione 24 giugno 1999 n. 2030. 17 Evidenza del percorso di adozione e approvazione del Regolamento di organizzazione e della pianta organica a regime:
• Decreto del Direttore generale 30 giungo 1999, n.9 di adozione del Regolamento di organizzazione e della pianta organica a regime;
• Deliberazione della Giunta regionale 23 luglio 1999 n. 2362 di diniego di approvazione sul suddetto decreto in quanto privo dei pareri obbligatori dei Dipartimenti e dei Settori nominati in data 1 luglio 1999;
• Decreto del Direttore generale 15 dicembre 1999 n.91 di riadozione del Regolamento di organizzazione; • Decreto del Direttore generale 27 marzo 2000 n.230 di riadozione del Regolamento di organizzazione a seguito
delle osservazioni trasmesse dalla Direzione regionale dell’Ambiente. • Decreto del Direttore generale 11 maggio 2000 n.314 di riadozione del Regolamento di organizzazione a seguito
delle ulteriori osservazioni trasmesse dalla Direzione regionale dell’Ambiente. • Decreto del Direttore generale 18 luglio 2000 n.453 di riadozione del Regolamento di organizzazione a seguito delle
ulteriori osservazioni trasmesse dalla Direzione regionale dell’Ambiente. • Deliberazione della Giunta regionale 8 agosto 2000 n. 2516 di approvazione del regolamento con osservazioni e
raccomandazioni; • Decreto del Direttore generale 17 agosto 2000 n.510 di recepimento delle prescrizioni formulate dalla Giunta
regionale.
23
dall’anno 2000 (in data 7 febbraio 2000 nella Provincia di Pordenone, in data 4 aprile 2000
nella Provincia di Gorizia, in data 7 febbraio 2001 nella Provincia di Trieste e in data 23 marzo
2001nella Provincia di Udine).
Con decorrere dall’1 luglio 1999, il Direttore generale ha nominato i responsabili dei
Settori, ossia delle articolazioni dell’organizzazione centrale. Il 1° luglio 1999 sono stati istituiti
i Dipartimenti provinciali e nominati i rispettivi responsabili, nel rispetto dei termini stabiliti
dalla legge, che alla stessa data, prevedeva la soppressione dei Presidi multizonali di
prevenzione e il contemporaneo trasferimento di personale all’ARPA. L’avvio effettivo delle
strutture dipartimentali, è avvenuto contestualmente alla nomina dei Direttori. Le nomine dei
responsabili dei servizi, articolazioni dei Dipartimenti provinciali, sono state formalizzate a
decorrere dal 1° dicembre 2000.
4.2 Analisi del sistema organizzativo.
L’ARPA risulta disciplinata dalla legge regionale n. 6/1998, dal proprio Statuto (approvato
con decreto del Presidente della Giunta regionale 1 febbraio 1999, n. 023/Pres.) e dal
regolamento di organizzazione definitivo, adottato con decreto 17 agosto 2000, n. 510. Fino
all’agosto 2000, l’assetto organizzativo dell’ente è stato disciplinato da un regolamento
provvisorio, assunto dal Direttore generale con decreto 23 giugno 1999, n. 6, al fine di
consentire l’adozione di provvedimenti di immediata attuazione della legge regionale n.
6/1998.
Per la realizzazione delle funzioni di cui è titolare, l’ARPA si è dotata di un’organizzazione
territoriale, con ruoli specifici prettamente tecnici, nonché, di una struttura di coordinamento e
di integrazione del sistema, assicurato in sede centrale. La legge regionale prevede, infatti, che
l’ARPA si articoli in una struttura centrale, costituita dalla Direzione centrale e in Dipartimenti
provinciali. Secondo l’impostazione dettata dal regolamento di organizzazione, la Direzione
amministrativa e la Direzione tecnico-scientifica costituiscono strutture operative della
Direzione centrale, dotate di autonomia gestionale in determinate materie individuate dal
regolamento o dagli atti di delega del Direttore generale. Al Direttore generale è attribuita la
funzione di gestione, di indirizzo e di governo dell’Agenzia.
La Direzione generale opera alle dirette dipendenze del Direttore generale, curando la
necessaria sintesi tra l’attività tecnica e quella amministrativa, assumendo le decisioni
interdisciplinari, avvalendosi del Direttore amministrativo, del Direttore tecnico-scientifico ed,
eventualmente, dei Direttori dei dipartimenti. Nella Direzione centrale confluiscono anche le
funzioni di staff nonché il controllo interno18, prima inserito nel “settore personale e controllo di
gestione”.
L’Agenzia può essere rappresentata secondo il seguente schema:
18 Ordine di Servizio n. 20 del 12 dicembre 2001.
24
Il modello adottato per l’articolazione della direzione tecnico-scientifica appare di tipo
“divisionale”, con differenziazione delle strutture per aree di attività19. Altre ARPA hanno invece
adottato modelli diversi, costituendo appositi servizi, con funzioni di coordinamento e di
indirizzo dell’attività dei dipartimenti (es.: ARPA Veneto).
Il Dipartimento costituisce l’articolazione organizzativa dell’ARPA a livello provinciale, con
compiti tecnico strumentali, di vigilanza e controllo sul territorio. I singoli Dipartimenti godono
di autonomia gestionale, nei limiti delle risorse assegnate dal Direttore generale. Al Direttore
19 Il settore tecnico e della gestione del patrimonio immobiliare è tenuto a curare la ricognizione del patrimonio immobiliare trasferito all’ente e la gestione degli interventi di manutenzione.
La funzione principale del settore innovazione tecnologica riguarda la fornitura di supporto tecnico alle attività dei dipartimenti. Al settore compete inoltre, la promozione delle informazioni sulle innovazioni tecnologiche a basso impatto ambientale, sulla ricerca ambientale, svolgendo, anche direttamente, iniziative di ricerca nonché la cura della rete informatica e telematica.
Agli altri settori afferenti alla direzione tecnico-scientifica spettano tutte le attività dirette a rendere omogenei i sistemi operativi adottati dai dipartimenti, a fornire loro supporto tecnico alle attività di controllo e di monitoraggio. Inoltre, ad essi compete la promozione di piani di controllo ambientale, studi e ricerche nei settori di competenza e il supporto tecnico ad organismi esterni.
Settore tecnico e gestione del Patrimonio
immobiliare
Settore innovazione tecnologica, Sviluppo, Ricerca, Monitoraggio Servizi a rete e relativi
impianti
Settore tutela Alimenti, Ambiente Marino,
>Lagunare, Acque dolci, Superficiali e profonde
Settore Tutela Qualità Dell’aria, Prevenzione,
Inquinamento acustico e fisica Ambientale
Servizio Manutenzione
Servizio Innovazione tecnologica,
sviluppo e ricerca
Servizio Monitoraggio Servizi a rete e
relativi impianti
Servizio Rete informatica ed Elaborazione dati
Servizio Alimenti, Acque dolci, Superficiali e
Profonde
Servizio Acque marine e lagunari
Servizio Inquinamento atmosferico ed
acustico
Servizio di fisica Ambientale
Settore Tutela Suolo, Grandi Rischi Industriali,
Gestione Rifiuti Servizio Inquinamento atmosferico ed
acustico
Servizio Grandi Rischi Industriali
25
del dipartimento competono i poteri gestionali previsti dalla legge e quelli ulteriori, attribuiti dal
Direttore generale.
Per ogni Dipartimento, è prevista l’articolazione in servizi, istituiti con decreto del
Direttore generale e dotati di autonomia tecnico-professionale. I servizi, a loro volta, sono
articolati in sezioni. Solo per il Dipartimento di Udine, in considerazione dell’estensione e della
struttura territoriale, è prevista l’articolazione in tre distretti (Alto Friuli, Medio Friuli e Bassa
Friulana), coincidente con la suddivisione delle Aziende per i Servizi Sanitari.
4.3 L’attivazione del servizio di pronto intervento ambientale
L’ARPA, ai sensi dell’art. 14, ultimo comma, della legge regionale n. 6/1998, assume
come proprio compito, l’immediata valutazione di situazioni di rischio ambientale mediante
servizi di vigilanza ambientale e di supporto laboratoristico e tecnico-scientifico. In attuazione
della disposizione legislativa, il regolamento di organizzazione (art. 18 comma 15) ha previsto
che, presso ogni dipartimento, sia istituito un servizio di pronto intervento, capace di
rispondere alle suddette esigenze ambientali, anche nelle ore di chiusura delle strutture
preposte e nei periodi prefestivi e festivi. Successivamente, è sorta l’esigenza di dotare anche
il Settore OSMER (Osservatorio meteorologico regionale ) di un servizio di pronta reperibilità,
in grado di collaborare con le strutture della protezione civile. Il servizio di pronto intervento è
stato istituito con decreto del Direttore generale 27 agosto 2001, n. 604, integrato e
modificato dal successivo decreto del 23 novembre 2001, n. 809, con cui si è formalmente
istituito il servizio presso l’Osservatorio Meteorologico Regionale (OSMER).
4.4 I controlli interni
La legge istitutiva dell’ARPA aveva previsto che nel regolamento organizzativo fossero
definiti i centri di costo per la tenuta di una contabilità di tipo analitico. Il Regolamento di
organizzazione, oltre ad adempiere a questi compiti, individuando i centri di responsabilità
nella Direzione centrale e nei 4 dipartimenti provinciali (art. 71) e prevedendo la contabilità
analitica (art. 79, 80 e 81), ha delineato anche la struttura organizzativa del sistema di
controllo di gestione economico, le funzioni e gli obiettivi attribuiti. Nell’ambito della Direzione
centrale, il Direttore amministrativo individua e gestisce il sistema di controllo di gestione, il
Settore del personale e del controllo di gestione “predispone l’impianto generale, gli strumenti
operativi e le procedure utili all’effettuazione dei controlli” e “svolge tutte le attività inerenti lo
studio, la ricerca e la proposta di adattamento continuo della struttura operativa centrale e
territoriale per il raggiungimento dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi” (art. 9) e il Settore
bilancio, contabilità, economato e provveditorato cura le registrazioni contabili per centri di
costo e fornisce report periodici per il controllo di gestione.
26
I centri di responsabilità sono assegnatari di budget, cioè di risorse da utilizzare per il
raggiungimento di obiettivi definiti annualmente. La valutazione dei costi rispetto agli obiettivi
di budget e l’analisi dei risultati ottenuti rispetto ai programmi, comprese le motivazioni degli
scostamenti, sono effettuate dal Direttore generale nel rendiconto trimestrale di valutazione
dell’andamento economico, finanziario e gestionale, da inviare alla Giunta regionale (art. 72).
Il rilevamento dei costi, rendimenti e risultati per centro di responsabilità, operato
attraverso la contabilità analitica, dovrebbe consentire la responsabilizzazione dei dirigenti sui
risultati economici, determinazioni economiche e patrimoniali a livello di centro di
responsabilità, nonché il raffronto costante con i budget, permettendo il controllo e la
valutazione sull’andamento economico dell’Agenzia: “budget e contabilità analitica sono
rispettivamente la componente preventiva e consuntiva del sistema di controllo di gestione
economico per centri di responsabilità” (art. 81)
Nella relazione sull’ispezione effettuata dall’amministrazione regionale presso l’ARPA
nell’ottobre 2001, si è tuttavia rilevata la tardiva destinazione di risorse umane per
l’attuazione del controllo di gestione, in quanto “solo da luglio sono a disposizione le risorse
umane da dedicare al controllo e alla predisposizione del monitoraggio della spesa [da qui]
l’impossibilità di predisporre gli indicatori di efficacia ed efficienza previsti dall’art. 29 della
legge istitutiva a fondamento di una eventuale revisione della pianta organica.”
Successivamente, l’Agenzia ha istituito, con ordine di servizio del Direttore generale 12
dicembre 2001 n. 20, il Servizio controllo interno e un nucleo di valutazione, con un organico
di sole due unità. L’Agenzia ha, poi, concluso (in data 29 marzo 2002) una convenzione con
l’A.S.S. n.2 al fine di disporre di tecnici esperti in controllo di gestione ed attivare un effettivo
controllo interno dell’Agenzia, avviando la contabilità analitica, la redazione di un conto
economico consuntivo bimestrale finalizzato al monitoraggio costante dei costi, la
determinazione dei budgets, la verifica dell’andamento economico delle strutture e il grado di
raggiungimento degli obiettivi, compresa l’analisi degli scostamenti tra dati consuntivi e
preventivi.
Dal giugno 2002 è stato elaborato un report mensile del conto economico aziendale, che
rileva il risultato parziale ed effettua la proiezione annuale. Tali conti analitici contabili
forniscono la possibilità di un controllo mensile su costi e ricavi aziendali comparati con le
poste contabili indicate nel bilancio preventivo, evidenziando gli eventuali scostamenti. Inoltre,
è stata perfezionata l’attribuzione dei budget a ciascuno dei centri di responsabilità individuati
dal Direttore generale: i quattro Dipartimenti, la Direzione centrale, nonché l’OSMER ed il
LAREA, quali centri analitici di livello inferiore, sono stati dotati di un budget gestito da
ciascuno dei responsabili dei centri stessi. Dal marzo 2003, i report mensili sulla gestione del
budget sono inviati a ciascun centro di costo. Inoltre, è stata attivata la gestione informatica
dei magazzini, che consente controlli più accurati sull’andamento dei consumi aziendali, rilevati
mensilmente nei conti economici.
27
Con il rinnovo della convenzione con l’A.S.S. n. 2, l’ARPA ha inteso perfezionare il
sistema di controllo interno, tramite l’individuazione degli indicatori idonei a misurare il
raggiungimento degli obiettivi e lo studio dei centri di costo aziendali e delle attività da essi
svolte, al fine di individuare costi fissi, ausiliari e costi indiretti da ripartire correttamente tra i
diversi centri di responsabilità, mediante criteri di ribaltamento.
L’omogeneizzazione dei dati di consuntivo per ciascun centro di costo è però ancora
inattuata, così come non risulta essere ancora “a regime” la creazione degli indicatori base di
controllo di gestione.
Siffatta ricostruzione denota un sensibile ritardo dell’amministrazione, atteso che gli
indicatori base avrebbero dovuto essere individuati e sperimentati entro il 31 dicembre 2003.
Poiché l’art.4 della legge istitutiva dell’ARPA, prevede il controllo della Giunta regionale sugli
aspetti organizzativi e programmatori dei servizi dell’ARPA, appare indubbio che il ritardo
nell’attuazione dei controlli interni, pregiudichi anche le successive funzioni di programmazione
e di verifica dei risultati, da parte degli organi di indirizzo politico
5. Le risorse umane. La dotazione di personale e il ricorso alle
collaborazioni esterne
5.1 La dotazione di personale
La legge regionale n. 6/1998, all’art. 25, dispone che per la copertura dei posti disponibili
nella dotazione organica, come definiti dal regolamento di organizzazione, si provveda, per il
50 per cento, mediante assegnazione in posizione di comando di dipendenti di altre
amministrazioni statali, regionali e locali e di Aziende per i Servizi Sanitari. La parte rimanente,
50 per cento dei posti disponibili, dovranno essere coperti, prioritariamente, mediante l’utilizzo
della mobilità, quindi, mediante procedimenti concorsuali pubblici. L’assunzione di personale a
tempo determinato è consentita, soltanto, ai fini della realizzazione di specifici progetti-
obiettivo.
Il legislatore regionale, nell’istituire l’Agenzia, ha disposto la soppressione dei Presidi
multizonali di prevenzione, con il simultaneo trasferimento del personale all’ARPA. Inoltre, ha
attribuito all’ARPA una quota di personale delle Aziende per i Servizi Sanitari e disposto
l’assegnazione di personale in posizione di comando da altri enti pubblici e dalla Regione, per
consentire il primo avvio dell’attività (art. 23, comma 6 della legge regionale n. 6/1998). Il
successivo accorpamento nell’ARPA del Laboratorio Regionale di Educazione ambientale
(LaREA) e dell’Osservatorio Meteorologico regionale (OSMER) ha comportato anche lo
spostamento del relativo personale, con incremento del personale, rispetto alla pianta organica
originaria di ulteriori 24 addetti (5 ex LaREA e 19 ex OSMER)20.
20 Art. 4, comma 3 e art. 6 comma 18 della legge regionale n. 2/2000.
28
L’ARPA ha ritenuto di fronteggiare (l’iniziale) carenza di organico, avvalendosi di
assunzioni a tempo determinato, peraltro ammessa dall’ordinamento, limitatamente alla
realizzazione di progetti specifici. Nel finire dell’anno 1999, sono stati banditi (ed espletati)
concorsi che hanno permesso l’assunzione di 13 unità di personale. In virtù della legge regionale
13 agosto 2002 n. 20 e della successiva legge regionale 30 dicembre 2002 n. 34, il personale
assunto a tempo determinato ai sensi dell’art. 25 comma 2 della legge istitutiva (n. 19 unità) è
stato inquadrato in ruolo, regolarizzando definitivamente le assunzioni, già prorogate per un
biennio ai sensi dell’art. 2 della legge regionale 4 settembre 2001 n. 21. Nelle tabelle prodotte nell’allegato 1 si rappresenta la dotazione di personale, riferita al
31 dicembre degli anni 2000, 2001, 2002 e 2003, in rapporto con la dotazione prevista dalla
pianta organica (approvata con dGR 8 agosto 2000 n. 2516), di cui al regolamento di
esecuzione. Negli anni 2000-2003, la pianta organica non è stata aggiornata a seguito dei
mutamenti intervenuti per disposizioni legislative e dei passaggi del personale a profili
professionali diversi, conseguenti alle disposizioni contrattuali di comparto. Tale ricognizione,
che dà conto anche delle esigenze di risorse professionali riscontrate, è avvenuta solamente
con l’approvazione della nuova pianta organica, di cui alla dGR 28 maggio 2004 n. 1354. Il
confronto tra il personale effettivo nell’anno 2000 e quello dell’anno 2003, mette in luce un
lieve aumento per quanto concerne le cifre complessive (da 262 a 295 unità), da porre in
correlazione alla lievitazione del personale di comparto (da 202 a 237 unità). Invece, il numero
dei dirigenti è diminuito da 60 a 58 unità.
L’analisi della ripartizione del personale per qualifiche registra la netta prevalenza di
personale del ruolo sanitario, rispetto al ruolo professionale ed a quello amministrativo. Altro
dato emergente è la prevalenza di personale appartenente alle categorie D e DS, fattore che
indica la prevalenza dei “quadri” nell’organizzazione e contemporaneamente implica una
maggiorazione dei costi.
La Dirigenza ARPA ha spesso lamentato una notevole carenza di personale, che, seppur
riscontrabile nel primo anno di avvio dell’Agenzia (1999), non sembra tuttavia sussistere se
non nei confronti della pianta organica che prevedeva (ed ancora oggi prevede) 405 unità
complessive di personale, laddove il personale previsto in pianta organica e quello effettivo in
Regioni di caratteristiche simili al Friuli Venezia Giulia (quali le Marche e l’Umbria) il personale
previsto e quello effettivo è di gran lunga inferiore (cfr. Tabella n. 9).
Per far fronte all’esigenza di personale tecnico specializzato e di personale
amministrativo, con decreto 13 dicembre 2002 n. 511, sono stati indetti dieci bandi pubblici di
concorsi per titoli ed esami, per complessivi 16 posti, nonostante che per i profili D tecnico, D
sanitario e C amministrativo, non sussistessero vacanze di posti in pianta organica, rispetto al
29
personale in servizio. Con successivo decreto 2 luglio 2003 n. 233, sono stati revocati i bandi
relativi al profilo di operatore tecnico (cat. B) e di coadiutore esperto (cat. BS), considerato che
la dotazione organica nelle categorie medesime risultava sufficiente. I concorsi hanno perciò
riguardato i seguenti profili:
o due posti di assistente amministrativo cat. C o due posti di programmatore cat. C o due posti di collaboratore amministrativo cat. D o un posto di geologo cat. D o un posto di naturalista cat. D o due posti di fisico cat. D o due posti di biologo cat. D o due posti di chimico cat. D
L’applicazione, al personale dell’ARPA, del contratto collettivo nazionale della sanità
comporta la ripartizione del personale in ruoli propri di quel settore.
Relativamente ai dirigenti, si distinguono il ruolo sanitario, tecnico e amministrativo. La
situazione è evidenziata dalle tabelle seguenti. Ai fini di corretta lettura delle tabelle, si
premette che è considerato il personale in servizio rientrante nei ruoli del Servizio Sanitario
Nazionale e il personale assunto con contratto di diritto privato.
30
Tabella n. 6 – Ripartizione dei dirigenti per ruoli. Situazione al 31 dicembre di ogni anno. anno 2000 ruolo sanitario ruolo tecnico ruolo amm.vo
medico Biologo chimico fisico Totale r.s. ingegnere geologo amm.vo Totale
Sede Centrale 0 1 1 1 3 2 1 3 9 Dip. Gorizia 0 5 4 0 9 1 0 0 10 Dip. Pordenone 0 3 5 0 8 0 0 0 8 Dip. Trieste 0 5 3 0 8 2 0 0 10 Dip. Udine 1 4 6 2 13 5 0 0 18
Totale 1 18 19 3 41 10 1 3 55 anno 2001 ruolo sanitario ruolo tecnico ruolo amm.vo
medico Biologo chimico fisico Totale r.s. ingegnere geologo amm.vo Totale
Sede Centrale 0 1 1 2 4 2 1 3 10 Dip. Gorizia 0 5 4 0 9 1 0 0 10 Dip. Pordenone 0 3 5 0 8 1 0 0 9 Dip. Trieste 0 5 3 0 8 2 0 0 10 Dip. Udine 1 4 4 2 11 3 0 0 14
Totale 1 18 17 3 40 9 1 3 53 anno 2002 ruolo sanitario ruolo tecnico ruolo amm.vo
medico Biologo chimico fisico Totale r.s. ingegnere geologo amm.vo Totale
Sede Centrale 0 1 1 2 4 2 1 3 10 Dip. Gorizia 0 5 4 0 9 1 0 0 10 Dip. Pordenone 0 3 5 0 8 1 0 0 9 Dip. Trieste 0 5 3 0 8 2 0 0 10 Dip. Udine 1 4 3 2 10 2 0 0 12
Totale 1 18 16 4 39 8 1 3 51 anno 2003 ruolo sanitario ruolo tecnico ruolo amm.vo
medico Biologo chimico fisico Totale r.s. ingegnere geologo amm.vo Totale
Sede Centrale 0 1 1 2 4 2 1 3 10 Dip. Gorizia 0 6 4 0 10 0 0 0 10 Dip. Pordenone 0 3 4 0 7 1 0 0 8 Dip. Trieste 0 5 3 0 8 2 0 0 10 Dip. Udine 1 4 3 2 10 3 0 0 13
Totale 1 19 15 4 39 8 1 3 51 Fonte: Dati ARPA
31
La suddivisione della dirigenza per ruoli riproduce, negli anni 2000, 2001, 2002 e 2003,
una situazione abbastanza simile, cosicché si è ritenuto di elaborare gli indicatori con esclusivo
riferimento all’anno 2002, quale anno intermedio di rilevazione.
Dall’esame dei dati, risulta che nel 2002, il ruolo sanitario assorba il 76,47% del totale
della dirigenza. Esiste una unità di dirigente medico che, a differenza del contesto sanitario di
provenienza, costituisce un’anomalia dell’organizzazione. I dirigenti biologi, che rappresentano
il 46,15% del totale dei dirigenti del ruolo sanitario, risultano equamente distribuiti negli ambiti
dipartimentali. Sono evidenti le carenze nella dotazione di personale dirigenziale con
competenze nella fisica, comprendente solamente 4 unità (10,25% del ruolo sanitario).
Il ruolo tecnico, avente una consistenza pari al 17,64% del totale della dirigenza, è
composto da 8 ingegneri ed un solo geologo, e ciò sebbene le competenze in tale settore siano
fondamentali per i rilevamenti. Questa eterogeneità deve ricondursi alla composizione
dell’“ereditata” lasciata dagli ex Presidi multizonali di prevenzione. Le carenze legate alla
dotazione di fisici e geologi potranno essere, almeno in parte, superate con le assunzioni del
personale vincitore dei concorsi banditi nell’anno 2002. In ogni caso, appare ingiustificabile che
l’ARPA, fino all’anno 2004, non abbia provveduto a modificare la pianta organica (approvata
nell’anno 2000), inserendo in ruolo personale tecnico, in possesso della professionalità
necessaria all’espletamento dei compiti istituzionali dell’Agenzia. Le esigenze di funzionalità
sono state quindi perseguite con scarsa attenzione per il rispetto delle procedure e delle
dotazioni organiche.
Siffatta carenza di capacità burocratica si collega anche alla circostanza che l’ARPA
annovera solo 3 dirigenti amministrativi, atteso che personale con tali competenze non è
transitato dalle Aziende per i Servizi Sanitari. L’Agenzia, ha fatto fronte a questa carenza, con
il ricorso alle assunzioni con contratto di diritto privato, per il Direttore generale, il Direttore
amministrativo e il Direttore tecnico-scientifico e per alcuni i responsabili di settore.
Con riferimento al personale del comparto si distinguono il ruolo sanitario, quello tecnico
e quello amministrativo. La situazione, relativa agli anni 2000, 2001, 2002 e 2003 è
rappresentata dalle seguenti tabelle.
32
Tabella n. 7 – Ripartizione del personale del comparto per ruoli. Situazione al 31 dicembre di ogni anno.
anno 2000 anno 2001 anno 2002 anno 2003
Ruolo
sanitario Ruolo tecnico
Ruolo amm.vo
Totale Ruolo sanitario
Ruolo tecnico
Ruolo amm.vo
Totale Ruolo sanitario
Ruolo tecnico
Ruolo amm.vo
Totale Ruolo sanitario
Ruolo tecnico
Ruolo amm.vo
Totale
sede centrale 1 26 21 48 1 28 32 61 1 29 33 63 1 30 33 64 Dipartimento di Pordenone 26 5 4 35 26 5 5 36 27 4 7 38 28 5 7 40 Dipartimento di Udine 40 13 6 59 36 14 7 57 38 14 9 61 41 15 9 65 Dipartimento di Trieste 25 8 7 40 24 9 6 39 24 4 12 40 26 3 14 43 Dipartimento di Gorizia 17 1 2 20 17 3 4 24 16 4 5 25 17 4 4 25 Totale 109 53 40 202 104 59 54 217 105 55 66 227 113 57 67 237
Fonte: elaborazione su dati forniti da Arpa Tabella n. 8 - Ripartizione del comparto per ruoli - indicatori di efficienza (anno 2003)
Sede centrale
Dipartimento di Pordenone
Dipartimento di Udine
Dipartimento di Trieste
Dipartimento di Gorizia
ARPA
% ruolo amministrativo su totale personale 51,56 17,50 13,80 32,55 16,00 28,27
Fonte: elaborazione su dati forniti da Arpa
33
L’analisi della suddivisone del personale del comparto per ruoli, evidenzia una notevole
percentuale di personale amministrativo e tecnico impiegato nella sede centrale, mentre nelle
sedi dipartimentali prevale il personale del ruolo sanitario. Il personale del ruolo
amministrativo è, tuttavia, presente in numero consistente nei Dipartimenti (n. 34 unità
nell’anno 2003). A termini dell’art. 20, infatti, ogni struttura periferica è dotata del Servizio
amministrativo, deputato, non solo allo svolgimento delle funzioni inerenti alla gestione della
sicurezza e della presenze del personale, ma anche, “alla gestione della cassa economale e ad
ogni altro atto di natura contabile ed amministrativa”. La decisione di mantenere presso le sedi
dipartimentali le relative strutture amministrative, secondo le previsioni della legge regionale
n. 6/199821, alimenta disfunzioni ed inefficienze, incrementando le esigenze di coordinamento
e non risponde a criteri aziendali di economicità e di utilizzo razionale delle risorse disponibili.
E’, quindi, auspicabile un ripensamento, anche a livello legislativo, diretto a valutare la
possibilità di aggregare l’intero apparato amministrativo presso la sede centrale. Tale modifica
organizzativa potrebbe alleggerire i dipartimenti di compiti non propri e consentire a tali settori
di focalizzare l’attenzione, esclusivamente, sulle attività tecniche.
Pur con le riserve dovute alla non completa sovrapponibilità delle funzioni delle ARPA
regionali e alla diversa maturità delle stesse, appaiono utili i confronti nazionali curati,
all’interno del Progetto Benchmarking, dall’Osservatorio nazionale sull’organizzazione e sulla
gestione delle Arpa-Appa. L’indagine, limitata alle agenzie partecipanti al progetto (Piemonte,
Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Friuli Venezia Giulia,
Umbria e Campania), fa riferimento ai dati raccolti tramite questionari, compilati dalle agenzie
e riferiti alle unità di personale in servizio al 31 maggio 2002. Nell’ambito dell’indagine,
rientrano il personale a tempo indeterminato e i dirigenti con contratto a tempo determinato. I
dati sono riportati dalla tabella che segue.
21 L’art. 14 della legge regionale n. 6/1998 attribuisce ai Dipartimenti autonomia gestionale nei limiti delle risorse assegnate dal Direttore Generale.
34
Tabella n. 9– Regioni Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Campania - Dotazione di personale. Situazione al 31 maggio 2002.
Piemonte
Liguria
Lombardia
Veneto
Emilia
Romagna
Toscana
Marche
Lazio
Friuli-V
enezia G
iulia
Um
bria
Cam
pania
media
dotazione prevista 1.280 405 945 1.038 1.018 799 400 537 405 247 362
dotazione effettiva 1.019 337 853 923 899 684 223 286 279 129 310 % dotazione teorica/dotazione effettiva 79,61 83,21 90,26 88,92 88,31 85,61 55,75 53,26 68,89 52,23 85,64
popolazione residente 4.288.244 1.622.578 9.089.893 4.525.200 3.992.411 3.540.785 1.464.037 5.272.410 1.197.666 831.714 5.777.941
n. dipendenti previsti per 100.000 ab. 29,85 24,96 10,40 22,94 25,50 22,57 27,32 10,19 33,82 29,70 6,27 22,14 n. dipendenti in servizio per 100.000 ab. 23,76 20,77 9,38 20,40 22,52 19,32 15,23 5,42 23,30 15,51 5,37 16,45
superficie Kmq: 25.399 5.421 23.861 18.390 22.124 22.997 9.694 17.207 7.844 8.456 13.595
n. dipendenti previsti per 1.000 Kmq. 50,40 74,71 39,60 56,44 46,01 34,74 41,26 31,21 51,63 29,21 26,63 43,80 n. dipendenti in servizio per 1.000 Kmq. 40,12 62,17 35,75 50,19 40,63 29,74 23,00 16,62 35,57 15,26 22,80 33,80
Fonte: elaborazione su dati da Osservatorio nazionale sull’organizzazione e sulla gestione delle Arpa-Appa.
35
Confrontando i dati assoluti relativi alla dotazione di personale, la Regione Friuli Venezia
Giulia rientra nelle agenzie di minori dimensioni insieme all’Umbria, alle Marche, al Lazio, alla
Campania e alla Liguria. Per quanto riguarda il rapporto tra la dotazione effettiva e quella
prevista, la Regione Friuli Venezia Giulia registra il differenziale meno elevato tra le regioni del
centro nord (68,89%). La diversità dei dati nazionali, soprattutto, relativamente alle agenzie di
nuova istituzione, può essere imputato alle dimensioni dei Presidi multizonali di prevenzione
confluiti nelle ARPA.
Gli elementi relativi alla dotazione di personale diventano rilevanti, se confrontati con
indicatori locali, quali la popolazione residente e la dimensione territoriale. I dati risultanti
vanno comunque letti con prudenza, in quanto l’analisi dovrebbe estendersi allo studio di altri
fattori locali relativi agli insediamenti produttivi, ai livelli di inquinamento e ai sevizi resi agli
enti istituzionali. Tuttavia, il confronto tra le varie Agenzie appare significativo per dimostrare
che la dotazione di personale presso l’ARPA Friuli-Venezia Giulia risulta superiore alla media,
sia come previsione in pianta organica, sia come personale effettivo. Infatti, gli indicatori
relativi al confronto personale/popolazione mostrano che l’Agenzia della Regione Friuli Venezia
Giulia presenta la dotazione organica teorica più elevata (33,82 per 100.000 abitanti). Anche la
dotazione effettiva (pari a 23,30 unità di personale per 100.000 abitanti), risulta
particolarmente consistente, solamente il Piemonte raggiunge un rapporto superiore.
Il secondo indicatore riportato nella tabella, che rapporta la consistenza del personale alla
superficie territoriale, conferma le precedenti valutazioni. Per l’Agenzia regionale Friuli-Venezia
Giulia risultano 51,63 dipendenti previsti in organico e 35,57 dipendenti effettivi per 1.000
Kmq., quando i valori medi delle regioni interessate dall’indagine, si attestano rispettivamente
su 43,80 e 33,80.
5.2 Le consulenze
Un dato significativo, riguardante la gestione dell’Agenzia, è rappresentato dal
consistente ricorso all’esterno per la realizzazione dell’attività amministrativa, in particolare per
l’attività inerente alla predisposizione dei bilanci e alla gestione contabile e del personale. Il
ricorso a taluni incarichi è stato talmente consistente, ripetitivo e sistematico da risolversi, non
come un apporto particolarmente qualificato di conoscenza, bensì in un supporto pieno
all’attività del personale amministrativo22. Nelle ipotesi in esame, infatti, non è riscontrabile il
carattere dell’eccezionalità del ricorso all’esterno, dato che alcuni affidamenti hanno una durata
nel tempo che non può essere giustificata dalla presenza di eventi straordinari. Si fa
riferimento, in particolare, alla consulenza del commercialista per la tenuta della contabilità,
22Sul punto appare utile ricordare la pronuncia della Corte dei conti, Sez. I, del 13 giugno 1994, con riferimento all’affidamento di incarichi a terzi, secondo cui “l’attività delle amministrazioni pubbliche deve essere svolta dai propri organi e uffici, consentendoci il ricorso a soggetti esterni nei casi previsti dalla legge e in relazione ad eventi straordinari non sopperibili con la struttura burocratica esistente; in tal caso l’incarico professionale può essere conferito ove non presenti carattere generale e indeterminato, sia circoscritto ad un periodo limitato di tempo, giustificandosi un’eventuale proroga solo in presenza di eventi straordinari ed eccezionali”.
36
alla predisposizione dei bilanci di esercizio e di periodo, agli adempimenti di carattere fiscale e
all’amministrazione del personale, che hanno interessato il periodo dal 1 aprile 2000 al 31
ottobre 2003. Anche l’attività di supporto al controllo di gestione, originariamente riferita al
periodo intercorrente dal 1° aprile 2002 al 31 marzo 2003, è stata in seguito prorogata fino al
31 marzo 2004. Inoltre, le professionalità richieste riguardano sopratutto le normali
competenze dei dipendenti dell’ente23. Si cita, ad esempio, l’incarico per lo studio degli
adempimenti necessari per l’assunzione di disabili e quello relativo alla predisposizione del
bando di gara per il noleggio di autoveicoli.
Nell’anno 1999, il ricorso a professionisti esterni può essere giustificato da un evidente
carenza di personale e alle difficoltà del primo insediamento, ma altrettanto non può dirsi negli
anni successivi. La seguente tabella evidenzia l’oggetto e i costi degli incarichi concernenti
l’attività amministrativa e la loro incidenza sul totale.
23 cfr. Corte dei conti – Sezione giurisdizionale del Lazio 25 settembre 2000, n. 1545/2000. “E’ principio generale …che l’attività delle amministrazioni deve essere svolta dai propri organi ed uffici consentendosi il ricorso a soggetti estranei soltanto nei casi previsti dalla legge o in relazione ad eventi straordinari non fronteggiabili con le disponibilità tecnico burocratiche esistenti.. gli incarichi esterni all’amministrazione possono essere conferiti laddove questa non possa far fronte a particolari situazioni che richiedono specifiche professionalità e conoscenze eccedenti le normali competenze dei dipendenti dell’amministrazione medesima”.
37
Tabella n.10. – Costi collaborazioni in materia amministrativa
descrizione dell'attività anno 1999 anno 2000 anno 2001 anno 2002 anno 2003 TOTALE Supporto all'attività amm.va dell'ente 78.345,81 - - - - 78.345,81 consulenza commercialista - 15.935,28 13.607,61 12.903,00 20.030,73 62.476,61 Attività di supporto al controllo di gestione - - - 10.157,15 - 10.157,15
consulenza legale - 11.465,34 32.580,17 55.180,00 34.001,10 133.226,61 consulenze adempimenti per assunzione disabili - - 5.164,57 - - 5.164,57 consulenze per redazione bando di gara per il noleggio di autoveicoli - 2.582,28 - - - 2.582,28
Totale 78.345,81 33.846,62 51.381,74 117.158,25 54.031,83 291.953,03
costo totale consulenze (scientifiche ed amm.ve) 78.345,81 48.058,89 122.194,23 402.732,99 166.258,69 817.590,60 % consulenze amm.ve sul totale delle consulenze 100,00% 70,42% 42,04% 29,09% 32,49% 35,70%
Fonte: dati da ARPA
L’attività di consulenza in materia amministrativa è proseguita intensamente, anche nel
corso degli anni 2000-2003, con prestazioni e costi considerevoli. L’incidenza percentuale dei
costi delle collaborazioni amministrative sul totale degli incarichi di consulenza sottoscritti
dall’Agenzia (cfr. allegato n. 4) presenta un andamento decrescente (70,42% nel 2000,
42,04% nel 2001 e 29,09% nel 2002, 32,49%), a causa dell’intensificarsi della funzione
tecnico-scientifica e delle attività ad essa accessorie, implicanti prestazioni non rientranti
nell’attività istituzionale (predisposizione manuali per la qualità, adempimenti in materia di
sicurezza ex decreto legislativo n. 626/1994, ecc), oppure che richiedono professionalità non
presenti in Agenzia.
Il permanere e l’intensificarsi delle consulenze in materia amministrativa, se valutato
congiuntamente alle problematiche emerse in sede di approvazione dei bilanci ed ai risultati
dell’ispezione disposta dalla Giunta regionale, riferite per lo più a carenze della macchina
amministrativa e al lievitare dei costi, inducono ad un’attenta riflessione sulla gestione
dell’Agenzia. In particolare, appare necessario ed improcrastinabile riqualificare il personale
disponibile, utilizzando le ampie possibilità della formazione professionale programmata e
contemporaneamente adottare politiche dirette alla massima concentrazione delle risorse
amministrative presso la sede centrale.
38
Dall’analisi dei dati relativi alla dotazione di personale e dalle convenzioni di
collaborazione, si evince che il ricorso a professionisti esterni è motivato con una presunta
carenza di personale adeguatamente formato.
5.3 Le collaborazioni coordinate continuative
La legge istitutiva dell’ARPA demandava la definizione dell’assetto organizzativo
dell’Agenzia al regolamento di organizzazione dell’Agenzia, che avrebbe anche
provveduto ad indicare le “modalità di acquisizione di specifiche consulenze
professionali, collaborazioni esterne o di personale a tempo determinato” (art. 10
comma 2 lett. e). Con l’approvazione del Regolamento provvisorio (deliberazione 21
maggio 1999 n. 3 del Direttore generale), sono state autorizzate assunzioni di
personale con contratto di lavoro a tempo determinato (fino a 30 unità) per progetti-
obiettivo specifici, con facoltà al Direttore generale di affidare incarichi ad operatori
esterni, scelti sulla base della propria specifica competenza professionale. Il
Regolamento definitivo di organizzazione del 17 agosto 2000, ha confermato
l’autorizzazione ad assunzioni di personale selezionato tramite concorso pubblico e di
personale con contratto di lavoro a tempo determinato. Inoltre, si è prevista la
possibilità di conferire incarichi professionali, mediante contratti con liberi
professionisti o con dipendenti pubblici, con persone giuridiche pubbliche o private,
ditte o associazioni. Tuttavia, a tali soggetti dovevano essere affidati compiti ben
specificati: a) studio e consulenza basati specifiche competenze non disponibili
all’interno dell’ARPA, b) supporto strumentale all’attività di ricerca, c) partecipazione
a commissioni o gruppi di lavoro. Negli anni 1999 – 2004 l’ARPA ha stipulato un considerevole numero di contratti per
collaborazioni coordinate continuative, di seguito elencate:
RIEPILOGO SITUAZIONE DEL PERSONALE ASSUNTO COME Co.Co.Co.
Dipartimento
GORIZIA dipartimento
TRIESTE dipartimento
UDINE SEDE di
PALMANOVA
TOTA
39
LI
situazione al 31.12.1999 0 0 0 1 1 situazione al 31.12.2000 2 0 4 3 9 situazione al 31.12.2001 2 0 8 5 15 situazione al 31.12.2002 2 1 14 7 24 situazione al 31.12.2003 5 2 17 20 44 situazione al 18.11.2004 4 1 15 21 41
Gli affidamenti di incarichi di collaborazione coordinata continuativa,
perfezionati dall’ARPA, [secondo una crescita esponenziale tale da far lievitare gli
stessi da uno, a 44 nell’anno 2003 (alla data di redazione della presente relazione [15
dicembre 2004] se ne registrano 41)] , sembrano in contrasto con la disciplina tipica
di siffatte collaborazioni. Negli stessi atti di bilancio e negli altri documenti ufficiali il
personale in regime di collaborazione coordinata continuativa viene annoverato tra il
personale che espleta “attività istituzionale”. In particolare, la circostanza che, sia il
personale in regime di Co.Co.Co., sia quello di ruolo sia stato inserito, senza alcuna
distinzione, nella previsione di spesa allegata al bilancio 2004, con attestazione del
Direttore Generale, secondo la quale “l’ARPA ha considerato i Co.Co.Co. come “proprio
personale” figure che … dovevano svolgere attività in ambiti e profili professionali
corrispondenti a quelli di personale di ruolo e non di ruolo, ma pur sempre facente
parte della struttura organizzativa generale” (Decreto 5 ottobre 2004 n. 636) scioglie
ogni dubbio circa la natura subordinata e non autonoma del rapporto di lavoro. Come ricordato nella Circolare del 15 luglio 2004 n. 4 della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, le collaborazioni coordinate continuative, devono comunque ricondursi nella
categoria del lavoro autonomo, in virtù dell’art. 409 c.p.c. n. 3 ove si trattano i “rapporti di
collaborazione che si concretino in una prestazione d’opera continuata e coordinata,
prevalentemente personale, anche se non a carattere subordinato”. La legge 21 novembre
2000 n. 342, recante “Nuove misure in materia fiscale” all’art. 34 fa riferimento alle
40
collaborazioni qualificate come rapporti “aventi ad oggetto la prestazione di attività svolte
senza vincolo di subordinazione … nel quadro di un rapporto unitario e continuativo, senza
impiego di mezzi organizzati… semprechè gli uffici o le collaborazioni non rientrino nei
compiti istituzionali compresi nell’attività di lavoro dipendente …”. Tale norma, pur
assimilando le collaborazioni al lavoro dipendente per gli aspetti fiscali, non cambia il quadro
giuridico di riferimento.
La Circolare della Presidenza del Consiglio sopra citata, evidenzia che la possibilità di
ricorrere a rapporti di collaborazione è limitata a “prestazioni di elevata professionalità,
contraddistinte da un’elevata autonomia nel loro svolgimento…l’elemento dell’autonomia
dovrà risultare prevalente, poiché in caso contrario sarebbero aggirate e violate le norme
sull’accesso alla pubblica amministrazione tramite concorso pubblico, in contrasto con i
principi costituzionali (artt. 51 e 97 Costituzione)”.
La Corte dei conti, in occasione delle pronunce inerenti i danni erariale conseguenti al
conferimento di incarichi e consulenze, ha enucleato taluni principi base che, per la loro
reiterazione, integrano una sorta di diritto vivente sul punto. In tale contesto, assume
particolare rilievo la temporaneità dell’incarico, collegata all’eccezionalità dell’evento, ed alla
verificata impossibilità di impiegare il personale in servizio. Tali presupposti precludono,
altresì, il ricorso a proroghe.
La legittimità degli incarichi deriva inoltre dalla chiarezza dei presupposti e dell’oggetto
dell’incarico. La Cassazione, Sez. lavoro, con la pronuncia del 13 febbraio 1999, n.61 ha
sancito l’insufficienza della qualifica, data dalle parti, dell’attività come di lavoro autonomo,
per escluderne la natura di rapporto subordinato. Il rapporto di lavoro ha natura subordinata
se le parti fanno riferimento ad un rapporto di collaborazione autonoma per evitare i
maggiori costi derivanti dalla subordinazione e se il contenuto del contratto, oppure il
comportamento delle parti, confermi l’intenzione di instaurare un rapporto di lavoro
dipendente. La natura subordinata del rapporto si evince da taluni “indici rilevatori”, quali
l’assoggettamento del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di
lavoro, l’osservanza di orari di lavoro, lo svolgimento del lavoro negli uffici aziendali,
l’assegnazione di compiti diversi. Invece, il rapporto di lavoro autonomo presuppone
l’autonoma determinazione dei tempi e delle modalità di lavoro.
Suddetto quadro dimostra l’inadeguatezza delle scelte operative dell’ARPA in merito alle
collaborazioni coordinate continuative attivate. L’Agenzia ha deciso di ricorrere a tali
incarichi “selezionando le professionalità più idonee a ricoprire alcuni ruoli ritenuti strategici
per l’Agenzia …nonché per il potenziamento delle proprie strutture” (Allegato 1 al Bilancio di
previsione 2004). Nello stesso documento si precisa che il ricorso a tale forma contrattuale è
prassi consolidata presso le Agenzie “nelle more dei pubblici concorsi” e che le collaborazioni
saranno trasformate “in assunzioni a tempo indeterminato attingendo alle graduatorie che
rimarranno aperte 24 mesi”. L’intento di eludere le norme per il reclutamento dei pubblici
dipendenti (art. 35 del dlgs 165/2001) si evince anche dagli argomenti offerti alla stessa
41
Sezione della Corte dei conti con riferimento per giustificare il ricorso agli incarichi: “urgente
necessità incompatibile con i tempi delle procedure concorsuali pubbliche”. Tale “urgente
necessità” è tuttavia opinabile, quando si osserva che molte collaborazioni sono state
ripetutamente prorogate e che l’attività è stata svolta per un periodo triennale o
quadriennale. Come già ricordato, tutte le collaborazioni erano finalizzate ad “attività
istituzionali”. Tali attività hanno compreso quella di “responsabile della Segreteria Generale”,
di “collaborazione all’istituzione dell’ufficio di controllo di gestione”, di supporto ai
Dipartimenti provinciali, oppure per le esigenze del Settore Affari generali a seguito del
trasferimento di un’impiegata (una collaborazione aveva ad oggetto la predisposizione di
lettere invito per le gare e gli atti propedeutici e conseguenti, un’altra era finalizzata alla
redazione dei bandi di gara e lettere invito!!!) o per le esigenze del settore contabilità
(tenuta contabilità, formazione bilanci), di supporto all’Ufficio relazioni con il pubblico.
E’ quindi evidente che il ricorso alle collaborazioni coordinate e continuative non risulti
conforme ai principi affermati da questa Corte dei conti, secondo cui siffatte forme
contrattuali sono da considerarsi legittime a condizione che vi sia: — la rispondenza
dell’incarico agli obiettivi dell’amministrazione; — l’impossibilità per l’amministrazione
conferente di procurarsi all’interno della propria organizzazione le figure professionali idonee
allo svolgimento delle prestazioni oggetto dell’incarico, da verificare attraverso una reale
ricognizione; — una specifica indicazione delle modalità e dei criteri di svolgimento
dell’incarico; — la temporaneità dell’incarico; — la proporzione fra compensi erogati
all’incaricato e le utilità conseguite dall’amministrazione.
Tali condizioni devono tutte essere rispettate, “perchè l’incarico possa essere considerato
conferito lecitamente e senza incorrere nell’ipotesi del danno erariale”24 e l’osservanza delle
stesse deve risultare da atto scritto, nel quale è necessario indicare ovviamente anche
l’oggetto della prestazione e la durata della stessa, quest’ultima da determinarsi con
precisione o da collegare per relationem all’incarico assegnato.
Nell’anno 2004, a seguito del subentro della nuova Direzione dell’Agenzia, gli
incarichi di Co.Co.Co. sono stati prorogati per un breve periodo, nella prospettiva di
procedere al più presto all’assunzione degli idonei dei concorsi indetti dall’ARPA nel
dicembre 2002 e finalizzati all’assunzione di 14 unità di personale tecnico e
amministrativo. Mediante lo scorrimento delle graduatorie, l’amministrazione avrebbe
intenzione di assumere il personale ex Co.Co.Co. utilmente collocato (circa 15 unità),
24 Corte dei Conti, Sezioni Unite, 12 giugno 1988, n. 27.
42
mentre, al posto del personale ex CoCo.Co. non inserito nelle graduatorie concorsuali,
dovrebbero subentrare gli idonei nuovi assunti.
Tuttavia, l’ipotesi di procedere allo scorrimento delle graduatorie concorsuali non appare
percorribile. Il dPR 9 maggio 1994, n. 487 “Regolamento recante norme sull’accesso agli
impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi …”, all’art.15
comma 7, prevedeva che “le graduatorie dei vincitori rimangano efficaci per un termine di
diciotto mesi dalla data della loro pubblicazione per eventuali coperture di posti per i quali il
concorso è stato bandito e che successivamente ed entro tale data dovessero rendersi
disponibili”. Tale disposizione è stata tuttavia superata dal dPR 27 marzo 2001 n. 220, recante
norme specifiche di disciplina concorsuale per il personale non dirigenziale del Servizio Sanitario
Nazionale, [comparto a cui appartiene il personale dell’ARPA]. Quest’ultimo regolamento, nel
portare a 24 mesi il termine di efficacia della graduatoria concorsuale, ha vietato il ricorso alle
graduatorie per la copertura di posti istituiti successivamente alla data di indizione del concorso. Il regolamento approvato con dPR n. 220/2001 è stato emanato in ottemperanza alla
previsione contenuta nel dPR 10 dicembre 1997 n. 483 (regolamento sulla disciplina
concorsuale del personale dirigenziale del SSN), ove era espressamente statuita la revisione
della disciplina concorsuale, dopo il riordino dell’ordinamento del personale del comparto
Sanità in nuove categorie e profili. Il CCNL del comparto, pubblicato il 17 aprile 1999, ha
dettato il nuovo sistema di classificazione del personale ed ha fatto rinvio, per la disciplina di
accesso dall’esterno, all’emanando regolamento. Pertanto, il regolamento approvato con dPR
n. 220/01 costituisce l’ultimo tassello della riforma del settore prevista dal legislatore con il
decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 502 di “riordino della disciplina in materia sanitaria”.
Il riferimento alla disciplina di cui all’art. 15 del dPR n. 487/94, per l’utilizzazione delle
graduatorie concorsuali, non appare pertanto legittimo, nonostante la citazione di tale norma
nei bandi relativi ai concorsi approvati con decreto13 dicembre 2002 n. 151, sussistendo una
specifica disciplina di settore intervenuta successivamente. Sulla questione, l’art. 70 comma 13
del dlgs 30 marzo 2001 n. 165, recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle
dipendenze delle pubbliche amministrazioni”, stabilisce che le amministrazioni applicano la
disciplina del dPR n. 487/94, in materia di reclutamento di personale, per le parti non
incompatibili con quanto previsto agli artt. 35 e 36 (reclutamento di personale e forme
contrattuali flessibili di assunzione), salvo che la materia venga regolata, in coerenza con i
principi ivi previsti, nell’ambito dei rispettivi ordinamenti.
43
Il problema inerente lo scorrimento delle graduatorie mette in luce gravi inadempienze
della dirigenza dell’epoca, per quanto riguarda il mancato adeguamento della pianta organica
approvata con dGR 8 agosto 2000 n. 2516. Pur avendo riscontrato che i compiti istituzionali
dell’Agenzia richiedevano un consistente apporto di professionalità tecniche, non risulta essere
stata effettuata alcuna scelta programmatoria per l’acquisizione di tali risorse, né, comunque,
un adeguamento dei contingenti previsti in pianta organica per le diverse categorie
classificatorie, che tenesse conto dei mutamenti intervenuti. In mancanza di una accurata
rivisitazione della pianta organica, suscitano perplessità anche i concorsi effettuati dall’ARPA
nel dicembre 2002. Infatti, se le acquisizioni di 4 impiegati del settore amministrativo trovano
corrispondenza in vacanze nella pianta organica, non altrettanto può affermarsi per i concorsi
relativi all’assunzione di 10 impiegati del settore tecnico, atteso che i posti previsti in pianta
organica risultavano coperti.
Solamente con dGR 28 maggio 2004 n. 1354 (e correlato decreto del Direttore generale
dell’ARPA 15 marzo 2004 n. 154) è stata effettuata una ricognizione storica delle acquisizioni di
personale da parte dell’ARPA, nonché della progressione dalla categoria C alla categoria D,
dovuta alle prescrizioni contenute nel CCNL integrativo del comparto sanità, sottoscritto il 20
settembre 2001, di 99 dipendenti ed è stata approvata una pianta organica più rispondente
alle esigenze operative. La procedura ricognitiva attuata appare un “atto dovuto”, a fronte dei
mutamenti nell’organico dell’Agenzia, determinati da provvedimenti legislativi (ad es. la sopra
citata legge regionale n. 20/2002), oppure dal contratto di lavoro stipulato a livello nazionale.
Tuttavia eventuali atti di sanatoria delle irregolarità, riscontrate anche dalla Regione durante la
verifica ed ispezione (dGr 20 luglio 2001 n. 2474), adottati nella prospettiva di una
complessiva regolarizzazione e riorganizzazione dell’Agenzia, non possono che essere ispirati al
“rispetto dei principi che informano l’esercizio di un’attività pubblica” (dGr 30 maggio 2003 n.
1709).
L’amministrazione regionale, invero, sembra non essersi avvalsa con continuità dei poteri
di vigilanza attribuiti dall’art. 4 comma 6 della legge regionale n. 6/98. L’unica iniziativa di
controllo di cui si è a conoscenza è l’ispezione effettuata nell’anno 2001. Con riferimento alle
collaborazioni coordinate continuative, le risultanze emergenti dall’ispezione appaiono
discutibili, laddove “si è rileva[to] il ricorso a forme di reperimento di personale non
contemplate dalla legge istitutiva dell’ARPA”, ma si è convenuto “sull’economicità della scelta
compiuta”. Condivisibile appare invece la [già] citata delibera della giunta regionale
n.1709/2003, ove si è avanzata una formale richiesta di regolarizzazione della situazione
amministrativa-contabile dell’Agenzia e si è invitato il Direttore dell’ARPA ad indicare le azioni
assunte o da assumere, tra l’altro, rispetto alle collaborazioni coordinate continuative.
44
6. I rapporti tra l’ARPA e gli enti istituzionali. La funzione di indirizzo e
controllo della regione
Nella Regione Friuli Venezia Giulia, la tutela del patrimonio ambientale, è affidata, oltre
che all’ARPA, anche ad altri soggetti istituzionali, le cui competenze devono necessariamente
intrecciarsi ed integrarsi. Gli enti istituzionali maggiormente coinvolti sono la Regione, gli enti
locali e le aziende per i servizi sanitari (A.S.S.). I rapporti tra l’ARPA e tali enti sono disciplinati
dagli artt. 5, 12, 15 e 17 della legge regionale n. 6/1998 e dal Regolamento di
organizzazione.Le Province ed i Comuni sono investiti di funzioni di interesse ambientale, già
loro conferite dalla legge 8 giugno 1990, n. 142, sull’ordinamento delle autonomie locali, e
successivamente confermate del 18 agosto 2000, n. 267, contenente il testo unico sugli enti
locali.
Gli enti che più direttamente interagiscono con l’Agenzia regionale, in ragione soprattutto
dell’ovvia commistione tra materia ambientale e materia sanitaria, sono le Aziende per i servizi
sanitari. In particolare, i Dipartimenti di prevenzione delle A.S.S., per la specificità della
missione affidata a tali strutture dalle norme nazionali e regionali, svolgono il ruolo di
interlocutore privilegiato.
L’ARPA si articola come ente soggetto al potere di indirizzo e vigilanza della Regione con
la quale interagisce principalmente mediante il Comitato di indirizzo e verifica. La legge
regionale n.6/98 ammette anche (art.5, commi 1 e 5) la stipula di convenzioni tra i due enti
dirette a regolamentare nel dettaglio le modalità di supporto e consulenza. Dai verbali delle
riunioni del Comitato di indirizzo e verifica sorgono tuttavia dubbi in merito all’effettivo
coordinamento tra l’attività svolta dall’ARPA e quella delle Direzioni regionali competenti per
materia25. Non dissimili sono i problemi legati ai rapporti con gli altri enti istituzionali. La legge
regionale n. 6/1998, con gli artt. 5 e 12, attribuisce alla Regione la funzione di disciplinare tali
rapporti, distinguendo i rapporti con gli enti territoriali (Comuni e Province) con quelli inerenti i
Dipartimenti di prevenzione delle A.S.S.. Nel primo caso, la disciplina è rimessa alla stipula di
apposite convenzioni (rapporti con le Province), ovvero alla definizione di convenzioni-tipo
(rapporti con i Comuni), mentre, nel secondo caso è demandata all’emanazione di apposito
regolamento (comma 5, art. 1 della legge regionale 30 agosto 1994, n. 12). Sulla base delle
linee guida definite dalla regione, spetta, poi, all’ARPA, provvedere a regolare nel dettaglio, in
accordo con gli enti coinvolti, le modalità di erogazione delle prestazioni tecniche a livello di
Comitati tecnici provinciali di coordinamento e mediante convenzioni attuative.
I Comitati tecnici di coordinamento, a termini dell’art. 13 della legge regionale n. 6/1998,
sono organismi esterni all’ARPA, la cui varia composizione permette la rappresentanza di tutti
gli enti interagenti con l’Agenzia26 ed assumono come compito il coordinamento delle attività
25 cfr. Verbale della riunione del Comitato di indirizzo e verifica del 23 marzo 2000. 26 Ai sensi del comma 2 dell’articolo citato, il Comitato è composto, in ogni provincia, da:
- un dirigente dell’amministrazione provinciale competente in materia ambientale, che ne è anche il presidente;
45
dei Dipartimenti provinciali dell’ARPA con le rispettive Province ed amministrazioni comunali,
nonché con i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende per i servizi sanitari. L’intervento, di
natura propositiva, è diretto a fornire orientamenti a livello di programmazione dipartimentale
e strategica e ai fini della determinazione del contenuto delle convenzioni da stipularsi tra
l’ARPA e le amministrazioni interessate. Gli strumenti previsti dalla legge regionale n. 6/1998
per definire tali rapporti, non risultano, a tutt’oggi, adottati dalla regione.
La composizione dei rapporti, in assenza di linee guida regionali, si materializza quindi
presso i Comitati tecnici di coordinamento, mediante la conclusione di convenzioni ed incontri
con le Province, i Comuni interessati e i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende per i servizi
sanitari.
Alla Regione spetta il ruolo di mantenere l’unitarietà del sistema, utile a garantire
l’efficienza dell’intera rete di soggetti coinvolti in materia di tutela ambientale. Funzionale al
sistema delineato è l’attribuzione alla Regione del coordinamento dell’attività dei vari enti
coinvolti e di indirizzo complessivo in materia ambientale, in primis nei confronti dell’ARPA, in
quanto struttura cui sono affidate essenziali competenze in materia di tutela ambientale,
funzionali all’attività degli altri enti coinvolti.
Per la Regione, oltre alla funzione di indirizzo, intesa ad orientare l’attività alle esigenze di
tutela ambientale emergenti, la legge regionale prevede la funzione di vigilanza
sull’andamento generale degli interventi. Titolare della funzione di vigilanza è il Presidente
della Giunta regionale (art. 4, ultimo comma, della legge regionale n. 6/1998 e art. 03,
comma 1, del decreto legge n. 496/93, come inserito nella legge di conversione n.
61/1994). Competono, invece, alla Giunta regionale la funzione di verifica sull’attività
dell’Agenzia e di controllo preventivo sul bilancio di previsione annuale e pluriennale, sul
conto consuntivo, sui programmi, sul regolamento di organizzazione, sulla pianta organica e
sulle loro modifiche. L’attività istruttoria, a supporto del controllo preventivo, è affidata alla
Direzione regionale dell’ambiente, la quale può usufruire dell’ausilio degli altri uffici regionali
competenti per materia. Altri controlli sono stati svolti dalla Direzione centrale ambiente e
lavori pubblici – Servizio affari generali, amministrativi e consulenza.
La Regione nel corso dell’esame sui bilanci dell’ARPA, ha avuto occasione di registrare
molteplici irregolarità contabili ed, in alcuni casi, il mancato adempimento alle disposizioni del
regolamento di organizzazione ed alle indicazioni fornite dalla Giunta regionale27. In seguito a
- il Direttore del Dipartimento provinciale dell’ARPA; - i responsabili del Dipartimento provinciale della o delle aziende per i servizi sanitari presenti nella provincia; Partecipano alle sedute i Direttori tecnico- scientifico ed amministrativo dell’ARPA (sede centrale).
27Così, a titolo di mero esempio, per quanto riguarda il bilancio di esercizio 2000, la Giunta regionale ha evidenziato carenze nel contenuto della nota integrativa, nonché l’omessa variazione di bilancio, richiesta dalla stessa Giunta regionale a seguito di un’erogazione regionale superiore alle poste indicate nel bilancio di previsione. Il bilancio di previsione dell’anno 2001 non è stato approvato dalla Giunta regionale poichè l’istruttoria è stata ultimata dopo la conclusione dell’esercizio. Infatti, il provvedimento di adozione è stato aggiornato più volte a causa delle molteplici illegittimità rilevate (deliberazione della Giunta regionale 4 marzo 2000, n. 620). Il bilancio di previsione per l’anno 2002, adottato con decreto del Direttore Generale 2 luglio 2002, n. 312 è stato invece approvato, dopo una lunga istruttoria, in data 6 settembre 2002 (Deliberazione della Giunta regionale 6 settembre 2002 n. 3043).
46
ciò, la Giunta stessa, con deliberazione 20 luglio 2001 n. 2474, ha disposto un’ispezione nei
confronti dell’ARPA. L’attività ispettiva, conclusasi con una relazione del 16 ottobre 2001, ha
evidenziato, in modo dettagliato molteplici rilievi riguardanti:
o aspetti contabili e amministrativi (tenuta libri contabili obbligatori, adozione di procedure
di spesa conformi alla normativa, sanzioni per violazione di norme tributarie, applicazione
della normativa in materia di appalti, mancata adozione della contabilità analitica per
centri di costo);
o il personale (deleghe di funzioni ai dirigenti e ricorso alle collaborazioni coordinate
continuative per attività istituzionali);
o mancata formalizzazione dei contratti relativi all’acquisizione della sede;
o mancata adozione del piano di formazione del personale e mancata predisposizione di
indicatori di efficacia e di efficienza cui attingere per misurare la produttività28.
L’analisi ispettiva non si è però estesa alla valutazione diretta del flusso delle prestazioni
erogate.
Successivamente, la Giunta regionale, con deliberazione 30 maggio 2003, n. 1709, in
merito alle illegittimità emerse e alle controdeduzioni fornite dall’Agenzia, ha comunicato
quanto conosciuto alla Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Udine e alla Procura
regionale della Corte dei conti, nel contempo invitando il Direttore generale a evidenziare le
azioni intraprese per regolarizzare l’attività. L’amministrazione regionale non ha, poi, ripreso
l’azione di controllo ispettivo e di verifica, limitandosi a chiedere, solo con la dGR n.
1709/2003, e quindi con notevole ritardo rispetto alla relazione ispettiva [depositata il 16
ottobre 2001], la regolarizzazione della situazione amministrativo-contabile dell’Agenzia.
28 L’Agenzia ha controdedotto alla relazione ispettiva con nota 4 dicembre 2001, evidenziando le difficoltà incontrate in fase di primo impianto, la situazione di carenza di personale.
47
7. Conclusioni
7.1 Controdeduzioni proposte dall’ARPA.
Nell’adunanza del 21 dicembre 2004 i rappresentanti delle amministrazioni presenti
hanno richiesto un breve termine per produrre documentazione di replica alle osservazioni
avanzate nella relazione della Sezione. Nella stessa sede l’ARPA ha depositato il 2° rapporto
benchmarking dell’ONOG.
L’ARPA ha presentato alla Corte dei conti, in data 7 gennaio 2005, una nota contenente
una pluralità di osservazioni, di seguito sintetizzate.
Con riferimento alla dotazione di personale, l’ente, pur riconoscendo che la consistenza
del proprio personale, sia nella sua previsione organica che nella sua consistenza effettiva,
risulta superiore alla media (avendo come dati di riferimento la popolazione e l’area
territoriale) ha tenuto a valorizzare la specificità del territorio regionale, nonché il rilievo delle
funzioni assegnate. Tali elementi giustificherebbero la consistente dotazione organica.
L’Agenzia ha comunque manifestato l’intenzione di accorpare l’intero apparato amministrativo
presso la sede centrale, al fine di evitare duplicazioni di attività, nonché la volontà di introdurre
criteri di maggiore efficienza, mediante la semplificazione delle procedure amministrative. In
tale contesto l’ente ha anche preannunciato una revisione del regolamento di organizzazione,
l’approvazione del Regolamento di mobilità interna del personale, la definizione di una nuova
pianta organica e la costituzione del Nucleo di valutazione della dirigenza.
Riguardo all’eccessivo ricorso alle collaborazioni coordinate continuative, l’ARPA ha
dedotto sia la carenza di personale tecnico, sia l’esigenza di superare le iniziali difficoltà di
implementazione della struttura. L’ARPA ha anche sostenuto che il ricorso a suddette forme
contrattuali sarebbe avvenuto nel rispetto delle prescrizioni ordinamentali, avendo
l’amministrazione sopperito alla mancanza di idonee figure professionali, mediante incarichi
temporanei, in assenza di qualsiasi vincolo di subordinazione. Il ritardo dell’amministrazione
regionale e delle Aziende Sanitarie nel trasferire il personale amministrativo (pari a 14 unità
complessive), avrebbe lasciato l’ente “totalmente privo di personale amministrativo” [in questi
termini a pag.8 della nota ARPA], talchè “l’obiettivo di costituire l’Agenzia è stato raggiunto
solo grazie all’apporto determinante del primo consulente “assunto”” [sempre pag.8 della nota
ARPA], il cui rapporto di collaborazione si è poi esaurito al 31 dicembre 1999. L’Agenzia ha poi
acquisito professionalità esterne (biologi, fisici, chimici ecc.) per l’attività tecnica derivante
dalle ulteriori competenze assegnate dalla legislazione. L’acquisizione di personale a contratto
sarebbe inoltre avvenuto in una fase di transizione dell’ente, dovuta “all’incertezza della
condizione del personale in servizio” assunto con contratto a tempo determinato e “alle
profonde innovazioni contrattuali verificatesi”.
L’ARPA ha anche precisato che lo scorrimento delle graduatorie relative ai concorsi indetti
nell’anno 2002, è stato disposto per evitare di dover ulteriormente prorogare le collaborazioni
coordinate continuative: la contestuale cessazione delle suddette collaborazioni, senza
l’assunzione di personale, avrebbe infatti importato “la paralisi dell’Ente” [pag.11 della nota
48
ARPA]. Il succedersi di provvedimenti legislativi e/o contrattuali incidenti sul personale
assegnato all’ente avrebbe altresì prodotto una “sorta di automatica modifica della pianta
organica” [pag.11 della nota ARPA]. L’ente ha ritenuto di poter superare il divieto di
utilizzazione delle graduatorie concorsuali per la copertura di posti istituiti successivamente al
concorso (contenuto nel d.P.R. n. 220/2001), talchè ha proceduto alle assunzioni mediante il
decreto del 10 dicembre 2004 n. 795.
Riguardo alla sede di Palmanova ed ai relativi lavori di manutenzione straordinaria, l’ente,
riconoscendo l’onerosità e l’antieconomicità degli accordi contrattuali precedentemente
stipulati, ha informato la Corte dei conti di aver provveduto alla risoluzione del contratto di
locazione e alla revoca dell’appalto dei lavori. Sarebbe quindi stato scelto un altro edificio quale
futura sede dell’Agenzia.
Da ultimo, l’ARPA ha manifestato l’intenzione di adottare un controllo di gestione del tipo
Activity Based Costing, finalizzato alla razionalizzazione delle attività e alla determinazione del
grado di raggiungimento degli obiettivi.
7.2 Controdeduzioni proposte dalla Direzione centrale ambiente e lavori pubblici
La Direzione centrale ambiente e lavori pubblici della Regione Friuli Venezia Giulia ha
presentato alla Corte dei conti un nota di replica in data 4 gennaio 2005, ripercorrendo le
principali attività di controllo, concretizzatesi nell’ispezione dell’ottobre 2001 e nella relativa
relazione. Sulla scorta di siffatte attività, la Giunta regionale, con la deliberazione del 30
maggio 2003, n.1709/2003, ha invitato il Direttore generale dell’ARPA a fornire chiarimenti in
ordine alla regolarizzazione dei profili critici evidenziati dagli organi ispettivi. L’ARPA, proprio in
virtù della suddetta ispezione, avrebbe introdotto procedure conformi alla prescrizioni
ordinamentali, sia in tema di scritture contabili che di procedure di spesa. Inoltre, l’attuale
dirigenza dell’ARPA, in merito al conferimento di deleghe di funzioni ai dirigenti, si sarebbe
adeguata alle disposizioni statutarie e regolamentari, discostandosi dalle irregolari prassi
precedentemente seguite.
La Direzione regionale ha anche riferito che, nell’anno 2004, l’ARPA non si è avvalsa di
ulteriori consulenze, fatta eccezione per l’incarico, affidato ad un giornalista, per l’espletamento
delle funzioni di addetto all’ufficio stampa. Tale affidamento dovrebbe però ritenersi opportuno
stante l’assenza di siffatta professionalità nell’ambito del personale ARPA in servizio.
La Direzione regionale ha precisato che l’attribuzione di compensi integrativi di risultato,
a favore del precedente Direttore generale dell’ARPA, sarà valutato dal Comitato di indirizzo e
verifica.
In merito ai rapporti tra l’ARPA e le amministrazioni provinciali, la Direzione regionale ha
informato la Corte dei conti della volontà di definire le convenzioni relative ai criteri ed alle
modalità di utilizzo delle strutture tecniche dell’Agenzia, promovendo specifici incontri.
49
7.3 Conclusioni alla luce delle deduzioni prodotte dalle amministrazioni.
Le conclusioni già rassegnate dalla Sezione non risultano scalfite dalle controdeduzioni
avanzate dalle amministrazioni. Al contrario, il 2° rapporto ONOG (Osservatorio Nazionale
sull’Organizzazione e sulla Gestione delle ARPA) conforta gli argomenti già sostenuti dalla
Corte dei conti.
In particolare i dati ivi contenuti, relativi alla “dotazione prevista” di personale e quelli
relativi alla “dotazione effettiva”, confermano che il numero dei dipendenti previsti e il numero
dei dipendenti effettivi dell’ARPA del Friuli Venezia Giulia, rapportati alla popolazione della
regione, superano la media nazionale. In Friuli-Venezia Giulia il rapporto fra il personale ARPA,
rispetto alla popolazione, si attesta al 34,21, per la dotazione organica teorica, ed al 28,22,
avendo riguardo alla dotazione organica effettiva, laddove la media nazionale è,
rispettivamente del 29,65 e del 22,16. Anche i valori percentuali dei dipendenti dell’ARPA del
Friuli Venezia Giulia, rapportati alla superficie regionale, superano i valori della media
nazionale. Per quanto riguarda la “dotazione prevista” per l’ARPA-FVG, si registra la
percentuale del 51,63 a fronte del 44,69 costituente la media nazionale; riguardo alla
“dotazione effettiva”, la percentuale dell’Agenzia regionale del 42,58 supera di gran lunga
quella della media nazionale, ferma al 33,05.
Riguardo ai risultati raggiunti nell’anno 2002 deve rilevarsi che, secondo il 2° Rapporto
ONOG, adottando indicatori di attività omogenei per tutte le regioni, l’ARPA Friuli-Venezia
Giulia, ha registrato valori inferiori alla media nazionale riguardo a tutte le attività considerate
(sopralluoghi e/o ispezioni su corpi idrici sotterranei e superficiali, scarichi idrici, emissioni
atmosferiche, rifiuti, rumore, interventi di emergenza, oppure analisi campioni siti inquinati,
alimenti, radiazioni non ionizzanti, radioattività ed istruttorie VIA). L’ente non ha poi inteso
partecipare alla 2° fase del progetto di benchmarking sui sistemi di programmazione e
controllo delle Agenzie regionali, impedendo così un ulteriore confronto a livello nazionale.
Con riferimento alle collaborazioni coordinate continuative, deve osservarsi come gli
argomenti sostenuti dall’ente non si coordinino con l’evoluzione del ricorso a siffatte prestazioni
lavorative. In particolare appare debole il richiamo alle difficoltà di avvio dell’Agenzia, atteso
che, nell’anno 1999 è stato stipulato un solo contratto di collaborazione. Nel 2000 sono stati
conclusi solo 9 contratti, talchè il numero di collaboratori in regime di Co.Co.Co. è lievitato in
un periodo non più riconducibile all’avvio. Si sono registrate infatti 15 collaborazioni nel 2001,
24 nel 2002, 44 nel 2003 e 43 nel 2004. Negli anni 2003 e 2004 si riscontrano il più elevato
numero di collaborazioni, sebbene l’ARPA avesse contemporaneamente raggiunto anche la sua
massima espansione in termini di personale effettivo (295 dipendenti nel 2003 e 310
dipendenti nel 2004 a fronte dei n. 262 dell’anno 2000). L’affermata “incertezza della
condizione del personale in servizio”, cui l’Agenzia fa riferimento come causa dell’acquisizione
di personale a contratto, riguarda situazioni ed eventi anteriori al 2003 e, pertanto,
inconferenti.
50
Rispetto alla sussistenza dei presupposti per la conclusione di contratti di collaborazione,
devono confermarsi le perplessità concernenti fenomeni di reiterazione dei rapporti nel tempo
(ad es. l’incarico di responsabile della Segreteria generale avente decorrenza 1.2.2002 –
31.1.2003, è stato poi rinnovato fino al 31.7.2004). Il ricorso a personale in regime di
Co.Co.Co. per attività istituzionali è poi riconosciuta in atti ufficiali dell’Agenzia (decreto 5
ottobre 2004 n. 636) e provata dalla tipologia dei compiti oggetto di incarico (cfr. Relazione
pag. 37).
Un’ulteriore riflessione merita la circostanza, riferita dalla stessa amministrazione, dello
scorrimento delle graduatorie concorsuali. Tale procedura (già ipotizzata nel Bilancio di
previsione ARPA per l’anno 2004 e nel decreto del Direttore generale dell’Agenzia n.
636/2004), se evita il rinnovo di rapporti di collaborazione, consentendo all’ente di avvalersi di
personale assunto con rapporti a tempo indeterminato, appare comunque lesiva del divieto
affermato nel d.P.R. 27 marzo 2001 n. 220, preclusivo del ricorso allo scorrimento delle
graduatorie per la copertura di posti istituiti successivamente alla data di indizione del
concorso. La tesi dell’ARPA secondo cui “l’indizione dei concorsi aveva lo scopo di sostituire le
figure professionali assunte in regime di Co.Co.Co….al fine di dare attuazione alla riduzione
delle collaborazioni…”, appare contraddittoria rispetto agli argomenti precedentemente
sostenuti dallo stesso ente, in ordine alla regolarità di tali “assunzioni”. Non è concepibile che
funzioni istituzionali possano essere, dapprima, espletate da personale in regime di
collaborazione continuativa e coordinata e, successivamente, da personale assunto a tempo
indeterminato. Se così è, appare evidente che le suddette funzioni attenevano già prima ai
compiti istituzionali dell’ente.
Inoltre alla data di indizione del concorso (dicembre 2002) la pianta organica vigente non
prevedeva carenze di personale per tutte le figure professionali oggetto di selezione
concorsuale: solamente nel marzo 2004, l’ARPA ha provveduto ad approvare una nuova pianta
organica. L’assunta “automatica modificazione della pianta organica” (a seguito di interventi
contrattuali e normativi) appare poi contraria ai principi di ermeneutica giuridica. La pianta
organica di un ente integra un atto assoggettato a precise garanzie procedimentali, non
modificabile secondo formalità irrituali.
Si ritiene quindi di ribadire le pregresse valutazioni negative con invito alle strutture
dell’amministrazione regionale deputate al controllo, ad accompagnare l’azione dell’ARPA,
offrendo altresì comunicazione alla Corte dei conti dei provvedimenti adottati.
51
Allegato n. 1 Dotazione di personale prevista in pianta organica (dGR n. 2516/2000) e dotazione effettiva.
descrizione delle categorie
D.O. exDGR n. 2516 dd.8.8.2000
e dec. N. 510 dd. 17.8.2000
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TOTALE PERSONALE PRESENTE
posti vacanti in organico
DIRIGENZADirigenti 84 1 7 49
Dir. Dir.Priv. 11
totale Dirig. 84 1 7 60 24più meno
COMPARTODs sanitario 15 15Ds tecnico 19 11 1 12 7Ds amm.vo 7 1 1 2 5D sanitario 60 10 50D tecnico 10 3 3 4 10 0D amm.vo 11 1 3 2 7 4C sanitario 79 18 4 99 -20C tecnico 31 1 2 1 30C amm.vo 25 1 4 2 1 15 10Bs tecnico 6 2 3 3Bs amm.vo 3 1 1 2B tecnico 3 2 8 -5B amm.vo 26 4 1 15 11A tecnico 26 2 1 19 7
tot.comp. 321 18 5 11 34 8 202
TOTALE GENERALE 405 19 5 11 41 8 262
CO.CO.CO. 9
organico effettivo al 31.12.2000movimenti nel corso dell'anno
per m
ovim
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dovu
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52
descrizione delle categorie
D.O. exDGR n. 2516 dd.8.8.2000
e dec. N. 510 dd. 17.8.2000
personale in servizio al
31.12. 2000
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TOTALE PERSONALE PRESENTE al
31.12.2001
posti vacanti in organico
DIRIGENZADirigenti 84 49 46
Dir. Dir.Priv. 11 11
totale Dirig. 84 60 2 5 57 27più meno
COMPARTODs sanitario 15 1 1 14Ds tecnico 19 12 2 1 13 6Ds amm.vo 7 2 2 5D sanitario 60 10 99 4 105 -45D tecnico 10 10 3 13 -3D amm.vo 11 7 3 10 1C sanitario 79 99 99 0 79C tecnico 31 1 1 2 29C amm.vo 25 15 2 3 1 19 6Bs tecnico 6 3 1 4 2Bs amm.vo 3 1 2 3 0B tecnico 3 8 1 1 8 -5B amm.vo 26 15 2 3 20 6A tecnico 26 19 19 7
tot.comp. 321 202 4 119 106 219
TOTALE GENERALE 405 262 4 121 111 276
CO.CO.CO. 15
organico effettivo al 31.12.2001movimenti nel corso dell'anno
per m
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enti
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azio
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53
descrizione delle categorie
D.O. exDGR n. 2516 dd.8.8.2000
e dec. N. 510 dd. 17.8.2000
personale in servizio al
31.12.2001
L.R
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TOTALE PERSONALE
PRESENTE al 31.12.2002
posti vacanti in organico
posti preeevisti
dai concorsi pubblici
DIRIGENZADirigenti 84 46 1 47
Dir. Dir.Priv. 11 11
totale Dirig. 84 57 1 58 26più meno
COMPARTODs sanitario 15 1 13 14 1Ds tecnico 19 13 3 1 1 16 3Ds amm.vo 7 2 5 7 0D sanitario 60 105 13 92 -32D tecnico 10 13 1 3 11 -1 10D amm.vo 11 10 3 4 5 9 2 2C sanitario 79 0 79C tecnico 31 2 12 2 1 15 16C amm.vo 25 19 9 11 1 4 27 -2 2Bs tecnico 6 4 4 0 6Bs amm.vo 3 3 2 2 3 0B tecnico 3 8 1 6 2 7 9 -6B amm.vo 26 20 6 9 1 10 20 6A tecnico 26 19 15 4 22
tot.comp. 321 219 19 63 10 65 227 14
TOTALE GENERALE 405 276 20 63 285
CO.CO.CO. 24
organico effettivo al 31.12.2002movimenti nel corso dell'anno
per m
ovim
enti
dovu
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cess
azio
ni,
trasf
erim
enti,
sel
ezio
ni
inte
rne
ecc.
54
descrizione delle categorie
D.O. exDGR n. 2516 dd.8.8.2000
e dec. N. 510 dd. 17.8.2000
personale in servizio al
31.12.2002 ex C
CN
L TOTALE PERSONALE PRESENTE
posti vacanti in organico
posti previsti dai concorsi pubblici
DIRIGENZADirigenti 84 47 47
Dir. Dir.Priv. 11 11
totale Dirig. 84 58 1 1 58 26più meno
COMPARTODs sanitario 15 14 3 17 -2Ds tecnico 19 16 16 3Ds amm.vo 7 7 7 0D sanitario 60 92 8 4 96 -36D tecnico 10 11 11 -1 10D amm.vo 11 9 1 2 8 3 2C sanitario 79 0 79C tecnico 31 15 1 16 15C amm.vo 25 27 3 1 29 -4 2Bs tecnico 6 0 6Bs amm.vo 3 3 1 2 1B tecnico 3 9 5 1 13 -10B amm.vo 26 20 2 1 21 5A tecnico 26 4 3 1 25
tot.comp. 321 227 1 22 13 237 14
TOTALE GENERALE 405 285 1 23 14 295
CO.CO.CO. 44
organico effettivo al 31.12.2003movimenti nel corso
dell'anno
per m
ovim
enti
dovu
ti a
cess
azio
ni,
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erim
enti,
se
lezi
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ecc.
55
Allegato n. 2 Analisi delle collaborazioni esterne.
n.
descrizione dell'attività affidata all'esterno modalità di
conferimento
dell'incarico
modalità di scelta del
contraente
data stipul
a
Periodo interess
ato dallo
svolgimento
dell’attività
Professional
ità interessata
la figura professionale è prevista
dalla pianta
organica?
la figura professionale era presente all'intern
o dell'Agen
zia?
si tratta
di professionalità
di supporto
all'attività
di ricerc
a?
si tratta
di attività di
partecipazione a
commissioni o a
gruppi di
lavoro?
L’ARPA si è successivamente
dotata delle
professionali
tà manca
nti?
L’ARPA intende dotarsi
in futuro delle
professionalità
mancanti?
1 supporto all’attività amm.va dell’ente Ø predisposizione del bilancio preventivo
dell’Agenzia e del reg.to di contabilità; Ø gestione delle rilevazioni contabili; Ø gestione dei pagamenti; Ø gestione dei proventi rientranti nel campo
dell’IVA con emissione delle relative fatture;
Ø elaborazione del trattamento economico del personale dipendente dell’ARPA;
Ø attuazione degli adempimenti quale
convenzione
trattasi di un’azienda per i servizi sanitari29
18 gennaio 2000
1 luglio 1999- 31 dicembre 1999
profili esperti nei settori interessati.
si si
no no
-
-
29 L’ARPA applica le norme in materia di gestione del personale e di contabilità in vigore per le Aziende per i Servizi Sanitari (art. 22 della legge regionale n. 6/1998).
56
sostituto d’imposta e contributivo comprese le relative dichiarazioni;
Ø gestione giuridica del personale; Ø coordinamento della rilevazione delle
presenze/assenze del personale; Ø gestione dei contratti di fornitura dell’ex
Presidio Multizonale di Pordenone e delle forniture di primo impianto dell’ARPA,
Ø acquisto di beni di investimento gestione problematiche relative al millenium bag per l’ex Presidio Multizonale di Pordenone
2 consulenza di un commercialista in materia di: Ø tenuta della contabilità Ø formazione dei bilanci di esercizio e di
periodo Ø adempimenti di carattere fiscale Ø amministrazione del personale
convenzione
non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.
6 giugno 2000
1 aprile 2000-31 marzo 2001
Esperto in contabilità di enti pubblici
no no no no no no
3 consulenza di un commercialista in materia di: Ø tenuta della contabilità Ø formazione dei bilanci di esercizio e di
periodo Ø adempimenti di carattere fiscale amministrazione del personale
convenzione
prosecuzione attività di cui alla convenzione precedente
15 maggio 2001
1 aprile 2001-31 marzo 2002
Esperto in contabilità di enti pubblici
no no no no no no
4 consulenza di un commercialista in materia di: Ø tenuta della contabilità Ø formazione dei bilanci di esercizio e di
periodo Ø adempimenti di carattere fiscale amministrazione del personale
convenzione
Prosecuzione attività di cui alla convenzione precedente
29 aprile 2002
1 maggio 2002-31 ottobre 2003
Esperto in contabilità di enti pubblici
no no no no no no
5 assistenza di un commercialista alla predisposizione dei bilanci e alla redazione e
atto aggiuntivo
attinenza all’ attività di cui
17 luglio
1 agosto 2002-30
Esperto in
no no no no no no
57
gestione del budget 2003. la consulenza comprende la formazione del personale nei medesimi settori.
alla convenzione n. 4
alla convenzione precedente
2002 aprile 2003
contabilità di enti pubblici
6 attività di supporto al controllo di gestione convenzione
trattasi di un’Azienda per i Servizi Sanitari30
29 marzo 2002
1 aprile 2002-31 marzo 2003
profili esperti nel controllo di gestione
no no no no no si. Formazi
one interna e concorsi
per l’assunzi
one di personal
e amministrativo in
atto. 7 attività di supporto al controllo di gestione convenzio
ne prosecuzione attività di cui alla convenzione precedente
23 aprile 2002
1 aprile 2003-31 marzo 2004
profili esperti nel controllo di gestione
no no no no no si. Formazi
one interna e concorsi
per l’assunzi
one di personal
e amministrativo in
atto. 8 consulenza di un legale in merito alle
questioni civili, penali e amministrative. Comprende la presidenza in eventuali commissioni d’esame per l’espletamento di
contratto non risulta esperita una gara.
12 aprile 2000
12 aprile 2000-11 aprile
avvocato
no no no no no no
30 L’ARPA applica le norme in materia di gestione del personale e di contabilità in vigore per le Aziende per i Servizi Sanita ri (art. 22 della legge regionale n. 6/1998).
58
concorsi interni ed esterni 2003 9 consulenza relativamente agli adempimenti
necessari per l’assunzione di disabili ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68.
contratto non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.
1 giungo 2000
1 giugno 2000-31 maggio 2001
esperto nel settore
no no no no no no
10 consulenza in merito a tutti gli affari e le questioni connesse alla redazione del bendo di gara per pubblico incanto per l’affidamento del noleggio pluriennale di 42 autoveicoli
contratto Non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.
25 settem. 2000
- esperto nel settore
no no no no no no
11 consulenza per la realizzazione del Manuale della qualità e l’accreditamento dei laboratori di analisi ai sensi della norma UNI CEI EN 45001
convenzione
trattativa privata (controlla limte impegno)
23 novem. 2001
23 novembre 2001-22 novembre 2002
esperto nel settore
no no no no no no
12 consulenza in merito alla predisposizione di una relazione sulla difesa della qualità della vita da inquinamento ambientale biologico chimico e fisico. L’intervento, che ha ad oggetto una relazione sull’attività svolta dall’Agenzia, è affidata per garantire una presenza qualificante al 2Congresso internazionale…”
contratto non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista in qualità di
26 maggio 2000
26 maggio 2000-30 luglio 2000
esperto in problematiche ambientali ed igienico-sanitarie
no no si no no no
59
esperto in problematiche ambientali ed igienico-sanitarie
13 consulenza per la predisposizione e realizzazione dei primi tre numeri del bollettino ARPA
convenzione
Non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.
6 febbraio 2002
6 febbraio 2002-31 dicembre 2002
Grafico ed
impaginator
e
no no no no no no
14 Incarico di realizzazione del “Rapporto sullo stato dell’ambiente”
convenzione
gara mediante pubblico incanto
22 novembre 2000
22 novembre 2000-27 novembre 2001
Società specializzata
no no no no no no
15 incarico per la revisione e controllo del “Rapporto sullo stato dell’ambiente” predisposto dall’ERM Italia S.p.a. come da convenzione di cui al numero precedente
scambio corrispondenza
non risulta esperita una gara dagli atti risulta solamente che si tratta di un traduttore asseverato in lingua inglese tecnica
10 maggio 2002
10 maggio 2002-9 giungo 2002
traduttore asseverato in inglese tecnico
no no no no no no
16 conferimento dell’incarico di consulenza per l’attivazione del sistema informativo geografico distribuito (GIS)31
convenzione
non risulta esperita una gara (Università di Udine)
9 aprile 2001
9 aprile 2001-18 luglio 2001
esperti in GIS
no no no no no no
31 L’ARPA, per i suoi fini istituzionali è tenuta a rappresentare su supporto cartografico vettoriale numerico, i tematismi derivanti dalle attività svolte, quali ad esempio i catasti dei vari servizi.
60
17 affidamento del servizio di coprogettazione per lo sviluppo del portale regionale per l’educazione ambiente attraverso l’uso di software per la catalogazione ed archiviazione di documenti cartacei ed informatici e per le soluzioni informative ed in rete internet con relativo mantenimento e aggiornamento delle basi dati su detabase web-oriented
convenzione
gara ufficiosa 26 febbraio 2002
26 febbraio 2002-25 febbraio 2003
esperti in web
no no no no no no
18 incarico di assistenza per la manutenzione del sito internet e di fornitura di un corso di formazione per la creazione di pagine web
contratto non risulta esperita una gara
24 settembre 2002
1 ottobre 2002-30 settembre 2003
web designr, web creator e web administrator
no no no no no no
19 contratto di consulenza in materia ambientale per lo sviluppo del “Progetto di Linee giuda per la classificazione acustica comunale”
contratto non risulta esperita una gara
31 gennaio 2001
31 gennaio 2001-15 marzo 2002
esperto in acustica e problematiche legate alla zonizzazione
no no no no no no
20 incarico per l’acquisizione dei dati caratteristici funzionali, impiantistici, prestazionali ecc., per la predisposizione del catasto degli impianti di depurazione, ed il loro inserimento sul supporto informatico mediante l’utilizzo del software predisposto dall’ARPA.
convenzione
non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento al servizio prestato dall’incaricato,
11 aprile 2001
11 aprile 2001-22 gennaio 2002
esperto in database e impianti di depur
no no no no no no
61
in qualità di stagista e al possesso di una preparazione idonea all’espletamento dell’incarico
azione
21 incarico di indagine sulle emissioni di componenti volatili (COV) derivanti dalla verniciatura dei mobili
convenzione
tra l’Università di Udine e l’ARPA è stato stipulato un accordo, in data 13 dicembre 2000, che prevede intercambi di informazioni e acquisizione di consulenze
2 luglio 2001
2 luglio 2001-31 dicembre 2001
esperti in statistica ed economia
no no no no no no
22 incarico per la stesura di elaborati di analisi di rischio e di progettazione preliminare definitiva riguardanti la procedura di cui al D.M. 471/99 per l’insediamento di Pasta Giulia in località zona industriale Noghere in Comune di Muggia
convenzione
non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.
8 aprile 2002
8 aprile 2002-30 aprile 2002
specialisti in analisi del rischio
no no no no no no
23 Incarico al Consorzio per la Gestione del Laboratorio di Biologia Marina sulla situazione delle acque costiere
-
- 2 giugno 2000
dal 2 giugno 2000 al 2 giugno 2001
Soggetti altamente specializzati in biologia
no no no no no no
62
marina dotati di idonee strutture per la ricerca
24 incarico di consulenza per l’implementazione dei DB serbatoi interrati PCB e pareri VIA
convenzione
non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento al servizio prestato dall’incaricato, in qualità di stagista e al possesso di una preparazione idonea all’espletamento dell’incarico
4 marzo 2002
4 marzo 2002-3 aprile 2002
geologi
no no no no no si. Concorsi per l’assunzione di geologi in atto.
25 incarico di consulenza per l’implementazione dei DB serbatoi interrati PCB e pareri VIA
convenzione
non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento al servizio prestato dall’incaricato, in qualità di stagista e al possesso di una preparazione idonea all’espletamento
4 marzo 2002
4 marzo 2002-3 aprile 2002
geologi
no no no no no si. concorsi per l’assunzione di geologi in atto.
63
dell’incarico 26 incarico di consulenza per l’implementazione
dei DB serbatoi interrati PCB e pareri VIA convenzione
non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento al servizio prestato dall’incaricato, in qualità di stagista e al possesso di una preparazione idonea all’espletamento dell’incarico
4 marzo 2002
4 marzo 2002-3 aprile 2002
geologi
no no no no no si. concorsi per l’assunzione di geologi in atto.
27 incarico di consulenza in relazione alle tematiche ambientali del settore industriale
convenzione
Non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.
26 settembre 2000
26 settembre 2000-31 dicembre 2003
esperti in tematiche giuridico ambientali
no no no no no no
28 incarico di consulenza in merito a questioni interessanti tematiche giuridico-ambientali
scambio corrispondenza
non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.
29 luglio 2002
29 luglio 2002-29 luglio 2002
esperti in tematiche giuridico ambientali
no no no no no no
29 incarico di consulenza in relazione alle tematiche ambientali del settore metallurgico
convenzione
non risulta esperita una gara nella
5 agosto 2002
5 agosto 2002-31 dicembr
esperti in temati
no no no no no no
64
convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.
e 2003 che giuridico ambientali
30 Affidamento del servizio di gestione completa dell’imbarcazione denominata “EFFEGI”
- - 21 dicembre 2001
dal 1 dicembre 2002 al 31 dicembre 2002
Comandante di navi ed aquipaggio
no no no no no no
31 incarico relativo all’ aggiornamento e modifica del progetto esecutivo, già redatto dallo stesso professionista, nonché al coordinamento per la sicurezza nel cantiere in fase di progettazione, comprese tutte le prestazioni professionali accessorie relativamente al primo lotto dei lavori di manutenzione straordinaria della sede del Dipartimento di Trieste.
contratto non risulta esperita una gara. Si tratta dello stesso professionista che ha redatto il progetto esecutivo da modificare
8 marzo 2001
8 marzo 2001-2 maggio 2001
progettista
no no no no no no
32 Incarico relativo all’esecuzione delle prestazioni professionali di servizi tecnici di ingegneria e architettura relative ai lavori di ampliamento del Dipartimento di Pordenone - I lotto
contratto - 16 luglio 2001
dal 16 luglio 2001 al 30 settembre 2001
progettista
no no no no no no
33 Incarico relativo all’esecuzione delle prestazioni professionali di servizi tecnici di ingegneria e architettura relative ai lavori di ristrutturazione edilizia della sede centrale di Palmanova
contratto - 6 settembre 2001
dal 6 settembre 2002 al 26 novembre 2001
progettista
no no no no no no
34 Affidamento del servizio di sorveglianza medica per i lavoratori dipendenti sottoposti ai rischi di cui al decreto legislativo n.
-
-
17 gennaio
dal 1 gennaio 2000 al
Medico comp
no no no no no no
65
626/1994 2000 31 dicembre 2001
etente per la sorveglianza sanitaria
35 Affidamento del servizio di sorveglianza medica per i lavoratori dipendenti sottoposti ai rischi di cui al decreto legislativo n. 626/1994.
- _ 17 luglio 2000
dal 16 agosto 2000 al 15 agosto 2001
Medico competente per la sorveglianza sanitaria
no no no no no no
36 Convenzione per regolamentare l’attività di consulenza in materia di sorveglianza sanitaria ai sensi degli art. 16 e 17 del decreto legislativo n. 626/1994.
-
- 18 luglio 2000
dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2001
Medico competente per la sorveglianza sanitaria
no no no no no no
37 Espletamento di attività di sorveglianza medica per i lavoratori dipendenti sottoposti ai rischi di cui al D.Lgs. n. 626/1994 della sede centrale, del Dipartimento di Gorizia, del Dipartimento di Udine e dell’OSMER
-
-
20 luglio 2001
dal20 luglio 2001 al 19 luglio 2003
Medico competente per la sorveglianza sanitaria
no no no no no no
38 convenzione per l’affidamento del servizio di sorveglianza medica per i lavoratori sottoposti a rischi
- - 9 agosto 2000
Dal 16 agosto 2000 al
Medico comp
no no no no no no
66
15 agosto 2003
etente per la sorveglianza sanitaria
39 Affidamento del servizio di sorveglianza fisica della protezione dalle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
-
-
19 settembre 2000
Dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2000
Medico competente per la sorveglianza sanitaria
no no no no no no
40 Affidamento del servizio di sorveglianza fisica della protezione dalle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
-
-
11 settembre 2001
dall’11 settembre 2001 al 10 settembre 2002
Medico competente per la sorveglianza sanitaria
no no no no no no
41 Affidamento realizzazione di 500 CD-ROM ipermediali relativi al Convegno tenutasi a Pordenone nei giorni 21-22 marzo 2001 sul tema “Frequenze industriali e radiofrequenza: fonti di inquinamento”
1 febbraio 2001
dal 21 febbraio 2001 al 7 maggio 2001
Servizi di stampa e duplicazione di CD-ROM e realiz
no no no no no no
67
zazione dei master
42 Fornitura di locandine pieghevoli ed atti del Convengo tenutasi a Pordenone nei giorni 21-22 marzo 2001 sul tema “Frequenze industriali e radiofrequenza: fonti di inquinamento”
1 febbraio 2001
n. d. tipografo
no no no no no no
3
Allegato n. 3 Costi delle collaborazioni e consulenze esterne.
n.
descrizione dell'attività affidata all'esterno
Costi anno 1999
Costi anno 2000
Costi anno 2001
Costi anno 2002
Costi anno 2003
Costi totali
1 supporto all’attività amm.va dell’ente Ø predisposizione del bilancio
preventivo dell’Agenzia e del reg.to di contabilità;
Ø gestione delle rilevazioni contabili;
Ø gestione dei pagamenti; Ø gestione dei proventi
rientranti nel campo dell’IVA con emissione delle relative fatture;
Ø elaborazione del trattamento economico del personale dipendente dell’ARPA;
Ø attuazione degli adempimenti quale sostituto d’imposta e contributivo comprese le relative dichiarazioni;
Ø gestione giuridica del personale;
Ø coordinamento della rilevazione delle presenze/assenze del personale;
Ø gestione dei contratti di fornitura dell’ex Presidio Multizonale di Pordenone e delle forniture di primo impianto dell’ARPA,
Ø acquisto di beni di investimento
gestione problematiche relative al millenium bag per l’ex Presidio Multizonale di Pordenone
78.345,81
0 0 0 0 78.345,81
2-3-4-5
consulenza di un commercialista in materia di: Ø tenuta della contabilità Ø formazione dei bilanci di
esercizio e di periodo Ø adempimenti di carattere
fiscale Ø amministrazione del
personale Ø assistenza alla
predisposizione dei bilanci e alla redazione e gestione del
- 15.935,28
13.607,61
12.903,0032
20.030,73
62.476,61
32 il costo comprende anche l’attività di cui alla collaborazione n. 5 (assistenza di un commercialista alla predisposizione dei bilanci e alla redazione e gestione del budget 2003. la consulenza comprende la formazione del personale nei medesimi settori) che si estende anche al 2003.
69
budget 2003. la consulenza comprende la formazione del personale nei medesimi settori.
6-733
attività di supporto al controllo di gestione
- 0 0 10.157,15
0 10.157,15
834 consulenza di un legale in merito alle questioni civili, penali e amministrative. Comprende la presidenza in eventuali commissioni d’esame per l’espletamento di concorsi interni ed esterni
- 11.465,34
32.580,17
55.180,00
34.001,10
133.226,61
9 consulenza relativamente agli adempimenti necessari per l’assunzione di disabili ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68.
- 0 5.164,57
0 0 5.164,57
10 consulenza in merito a tutti gli affari e le questioni connesse alla redazione del bendo di gara per pubblico incanto per l’affidamento del noleggio pluriennale di 42 autoveicoli
- 2.582,28
0 0 0 2.582,28
11 consulenza per la realizzazione del Manuale della qualità e l’accreditamento dei laboratori di analisi ai sensi della norma UNI CEI EN 45001
- 0 0 8.929,48
0 8.929,48
12 consulenza in merito alla predisposizione di una relazione sulla difesa della qualità della vita da inquinamento ambientale biologico chimico e fisico. L’intervento, che ha ad oggetto una relazione sull’attività svolta dall’Agenzia, è affidata per garantire una presenza qualificante al 2Congresso internazionale…”
- 5.164,57
0 0 0 5.164,57
13 consulenza per la predisposizione e realizzazione dei primi tre numeri del bollettino ARPA
- 0 0 6.200,00
0 6.200,00
14 Incarico di realizzazione del “Rapporto sullo stato dell’ambiente”
- 0 29.747,92
120.171,63
0 149.919,55
15 incarico per la revisione e controllo del “Rapporto sullo stato dell’ambiente” predisposto dall’ERM Italia S.p.a. come da convenzione di cui al numero precedente
- 0 0 289,00
0 289,00
16 conferimento dell’incarico di - 0 5.164, 0 0 5.164,5
33 il costo comprende anche l’attività svolta nel corso del 2003. 34 il costo comprende anche l’attività svolta nel corso del 2003.
70
consulenza per l’attivazione del sistema informativo geografico distribuito (GIS)**
57 7
1735
affidamento del servizio di coprogettazione per lo sviluppo del portale regionale per l’educazione ambiente attraverso l’uso di software per la catalogazione ed archiviazione di documenti cartacei ed informatici e per le soluzioni informative ed in rete internet con relativo mantenimento e aggiornamento delle basi dati su database web-oriente
- 0 0 35.945,40
0 35.945,40
18 incarico di assistenza per la manutenzione del sito internet e di fornitura di un corso di formazione per la creazione di pagine web
- 0 0 1.800,00
21.600,00
23.400,00
1936
contratto di consulenza in materia ambientale per lo sviluppo del “Progetto di Linee giuda per la classificazione acustica comunale”
- 0 0 0 41.599,30
41.599,30
20 incarico per l’acquisizione dei dati caratteristici funzionali, impiantistici, per prestazioni ecc., per la predisposizione del catasto degli impianti di depurazione, ed il loro inserimento sul supporto informatico mediante l’utilizzo del software predisposto dall’ARPA.
- 0 2.065,83
1.032,91
0 3.098,74
21 incarico di indagine sulle emissioni di componenti volatili (COV) derivanti dalla verniciatura dei mobili
- 0 5.164,57
12.050,66
0 17.215,23
22 incarico per la stesura di elaborati di analisi di rischio e di progettazione preliminare definitiva riguardanti la procedura di cui al D.M. 471/99 per l’insediamento di Pasta Giulia in località zona industriale Noghere in Comune di Muggia
- 0 0 4.698,23
0 4.698,23
23 Incarico al Consorzio per la Gestione del Laboratorio di Biologia Marina sulla situazione delle acque costiere
12.911,42
12.911,42
0 0 25.822,84
24 incarico di consulenza per l’implementazione dei DB serbatoi interrati PCB e pareri
- 0 0 1.760,00
0 1.760,00
35 il costo comprende anche l’attività svolta nel corso del 2003. 36 il costo comprende anche l’attività svolta nel corso del 2003.
71
VIA 25 incarico di consulenza per
l’implementazione dei DB serbatoi interrati PCB e pareri VIA
- 0 0 1.760,00
0 1.760,00
26 incarico di consulenza per l’implementazione dei DB serbatoi interrati PCB e pareri VIA
- 0 0 1.760,00
0 1.760,00
27-2937
incarico di consulenza in relazione alle tematiche ambientali del settore industriale
- 0 1.920,70
7.574,00
5.450,43
14.945,13
28 incarico di consulenza in merito a questioni interessanti tematiche giuridico-ambientali
- 0 0 2.786,00
2.936,09
5.722,09
30 Affidamento del servizio di gestione completa dell’imbarcazione denominata “EFFEGI”
0 0 53.350,58
0 53.350,58
31 incarico relativo all’ aggiornamento e modifica del progetto esecutivo, già redatto dallo stesso professionista, nonché al coordinamento per la sicurezza nel cantiere in fase di progettazione, comprese tutte le prestazioni professionali accessorie relativamente al primo lotto dei lavori di manutenzione straordinaria della sede del Dipartimento di Trieste.
- 0 0 15.204,87
0 15.204,87
32 Incarico relativo all’esecuzione delle prestazioni professionali di servizi tecnici di ingegneria e architettura relative ai lavori di ampliamento del Dipartimento di Pordenone - I lotto
- 0 0 28.459,00
0 28.459,00
33 Incarico relativo all’esecuzione delle prestazioni professionali di servizi tecnici di ingegneria e architettura relative ai lavori di ristrutturazione edilizia della sede centrale di Palmanova
- 0 0 0 20.574,77
20.574,77
34-35-36-37-38
Affidamento del servizio di sorveglianza medica per i lavoratori dipendenti sottoposti ai rischi di cui al D.Lgs. n. 626/1994
-
0 3.098,74
7.078,08
11.150,15
21.326,97
39 Affidamento del servizio di - 0 0 13.64 8.916, 22.559,
37 il costo comprende anche l’attività svolta nel corso del 2003.
72
-40
sorveglianza fisica della protezione dalle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
3,00 12 12
41-42
Affidamento fornitura CD-ROM e locandine pieghevoli per la partecipazione al Convegno tenutosi a Pordenone nei giorni 21-22 marzo 2001 sul tema “Frequenze industriali e radiofrequenza: fonti di inquinamento”
- 0 10.768,13
0 0 10.768,13
TOTALE 78.345,81
48.058,89
122.194,23
402.732,99
166.258,69
817.590,6
Allegato n. 4
tabella n. 4 - Analisi delle collaborazioni coordinate e continuative n. descrizione
dell'attività svolta
data Stipula
periodo interessato
dallo svolgimento dell'attività
professionalità interessata
la figura professio
nale è prevista
dalla pianta
organica?
la figura professionale era presente all'intern
o dell'Age
nzia?
si tratta di profession
alità di supporto
all'attività di ricerca?
si tratta di attività di
partecipazione a
commissioni o a
gruppi di lavoro?
1 attività istituzionale
29 gennaio
2002
dal 1 febbraio 2002 al 31
gennaio 2004
laurea in Scienze Politiche competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
2 attività istituzionale
8 gennaio
2001
dal 8 gennaio 2001 al 7
gennaio 2002
Elevata competenza professionale nell'ambito del controllo di gestione si no no no
3 attività istituzionale
4 aprile 2002
dal 8 aprile 2002 al 7
ottobre 2002
Elevata competenza professionale nell'ambito del controllo di gestione si no
no, attività istituzionale no
4 consulenza esterna
1 luglio 1999
dal 1 luglio 1999 al 31
gennaio 2000
elevata competenza nel settore Economato e Provveditorato si no no no
5 consulenza esterna
15-giu-00
dal 15 giugno 2000 al 15
giugno 2002
elevata competenza nel settore Economato e Provveditorato no no no no
6 attività istituzionale
22 febbraio
2002
dal 1 marzo 2002 al 28
febbraio 2004
laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
7 attività istituzionale
20 giugno
2001
dal 1 luglio 2001 al 30
giugno 2002
dottorato di ricerca in fisica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
73
8 attività istituzionale
13 maggio
2002
dal 15 luglio 2002 al 14
luglio 2003
laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
9 attività istituzionale
19 gennaio
2001
dal 1 febbraio 2001 al 31
gennaio 2003
laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si
no, attività istituzionale no
10 attività istituzionale
19 giugno
2002
dal 1 luglio 2001 al 30
giugno 2003
laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
11 attività istituzionale
15 dicembre 2000
dal 18 dicembre 2000 al 17 dicembre
2001
laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
11b attività istituzionale
21 dicembre 2001
dal 21 dicembre 2001 al 20 giugno
2004
laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
12 attività istituzionale
26 gennaio
2000
dal 1 febbraio 2000 al 31
dicembre 2000
laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
12b attività istituzionale
27 dicembre 2000
dal 1 gennaio 2001 al 31
dicembre 2001
laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
12c attività istituzionale
21 dicembre 2001
dal 2 gennaio 2002 al 31
dicembre 2002
laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
13 attività istituzionale
10 maggio
2002
dal 1 giugno 2002 al 31
giugno 2004
laurea in Fisica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
14 attività istituzionale
15 dicembre 2000
dal 18 dicembre 2000 al 17 dicembre
2001
laurea in Fisica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
15 21
dicembre 2001
dal 21 dicembre 2001 al 20 giugno
2004
laurea in Fisica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
16
attività istituzionale
26 gennaio
2000
dal 1 febbraio 2000 al 31
dicembre 2001
laurea in fisica e dottorato in geodinamica e geofisica della litosfera competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
74
16b
2 gennaio
2002
dal 2 gennaio 2002 al 30
giugno 2004
laurea in fisica e dottorato in geodinamica e geofisica della litosfera competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
17
attività istituzionale
21-giu-01
dal 1 luglio 2001 al 30
giugno 2004
laurea in fisica e dottorato in ricerca energetica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
18 attività istituzionale
30 luglio 2002
dal 1 agosto 2002 al al 31 gennaio 2004
laurea in scienze geologiche competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
19 attività istituzionale
19 aprile 2002
dal 22 aprile 2002 al 21
luglio 2004
laurea in scienze geologiche competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
20 attività istituzionale
6 febbraio
2002
dal 1 marzo 2002 al al 28
febbraio 2004
laurea in chimica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
21 attività istituzionale
9 ottobre 2002
dal 15 ottobre 2002 al 14
aprile 2004
laurea in chimica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
22 attività istituzionale
6 novembre 2002
dal 11 novembre 2002 al 10
maggio 2004
laurea in chimica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
23 attività istituzionale
17 luglio 2000
dal 24 luglio 2000 al 24 settembre
2000
laurea in Ingegneria dell'ambiente e delle risorse competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
23b attività istituzionale
10 ottobre
2000
dal 10 ottobre 2000 al 10
dicembre 2000
laurea in Ingegneria dell'ambiente e delle risorse competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
23c attività istituzionale
31 gennaio
2001
dal 1 febbraio 2001 al 30
aprile 2001
laurea in Ingegneria dell'ambiente e delle risorse competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
23d attività istituzionale
4 maggio
2001
dal 1 maggio 2001 al 31
luglio 2001
laurea in Ingegneria dell'ambiente e delle risorse competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
75
23e attività istituzionale
28 settembr
e 2001
dal 1 ottobre 2001 al 30 settembre
2002
laurea in Ingegneria dell'ambiente e delle risorse competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
23f attività istituzionale
24 settembr
e 2002
dal 1 ottobre 2002 al 30 settembre
2003
laurea in Ingegneria dell'ambiente e delle risorse competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
24 attività istituzionale
18 ottobre
2002
dal 21 ottobre 2002 al 20
aprile 2004
laurea in ingegneria chimica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
25 attività istituzionale
17 marzo 2000
dal 1 aprile 2000 al 31
marzo 2003
laurea in scienze biologiche competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
26 attività istituzionale
6 novembre 2002
dal 6 novembre 2002 al 11 novembre
2002
laurea in scienze biologiche competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
27 attività istituzionale
30 luglio 2002
dal 1 agosto 2002 al 31
gennaio 2004
laurea in scienze naturali competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
28 attività istituzionale
18 luglio 2002
dal 18 luglio 2002 al 17
luglio 2004
laurea in matematica e statistica competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
29 Manutenzione analizzatori chimico-fisici
27 novembre 2000
dal 1 luglio 2000 al 18
luglio 2001
Manutenzione analizzatori chimico-fisici no no no no
30 consulenza esterna
28 maggio
2001
dal 1 giugno 2001 al 30 settembre
2001 Attività di supporto all'URP no no no no
31 attività istituzionale
29 luglio 2002
dal 1 agosto 2002 al 31
gennaio 2004 laurea in scienze della formazione si no
no, attività istituzionale no
32 attività istituzionale
24 settembr
e 2002
dal 1 ottobre 2002 al 31
marzo 2004
laurea in biblioteconomia competenze non riscontrabili in organico si no
no, attività istituzionale no
33 Incarico gestione imbarcazione EffeViGi
21 settembr
e 2000
dal 10 ottobre 2000 al 31
dicembre 2001
Comandante imbarcazione EffeViGi, ai sensi e per gli effetti dell' art. 273 del codice della navigazione no no no no
76
tabella n. 5 - Costi delle collaborazioni coordinate e continuative
n. descrizione
dell'attività svolta costo anno 2000 costo anno 2001 costo anno 2002
1 3 attività istituzionale - 28.462,22
2 5 attività istituzionale - 35.376,06 695,96
3 11 attività istituzionale - - 10.989,21
4 29 consulenza esterna 14.155,52 -
5 30 consulenza esterna 11.656,11 13.779,38 25.811,63 49.155,44 40.147,39
6 1 attività istituzionale - - 25.458,18
7 2 attività istituzionale - 15.196,39 15.274,64
8 8 attività istituzionale - - 14.293,96
9 9 attività istituzionale - 27.940,36 30.699,08
10 13 attività istituzionale - 15.196,39 31.099,14
11 17 attività istituzionale - 30.458,83 7.718,11
11b 17b attività istituzionale - -
12 21 attività istituzionale 24.243,30 30.454,85 30.618,66
12b 21b attività istituzionale - - -
12c 21c attività istituzionale - - -
13 25 attività istituzionale - - 17.821,19
14 27 attività istituzionale - 30.725,78 31.593,80
15 28 attività istituzionale - - -
16 23 attività istituzionale 24.379,08 30.366,33 30.603,33
16b 23b attività istituzionale - - -
17 24 attività istituzionale - 15.196,39 30.529,06 48.622,38 195.535,32 265.709,15
18 6 attività istituzionale - - 12.729,42
19 26 attività istituzionale - - 20.655,20 0,00 0,00 33.384,62
20 4 attività istituzionale - - 25.458,18
21 18 attività istituzionale - - 6.669,75
77
22 19 attività istituzionale - - 4.243,19 0,00 0,00 36.371,12
23 20 attività istituzionale 7.616,67 13.265,91 30.512,44
23b 20b attività istituzionale - - -
23c 20c attività istituzionale - - -
23d 20d attività istituzionale - - -
23e 20e attività istituzionale - - -
23f 20f attività istituzionale - - - 7.616,67 13.265,91 30.512,44
24 16 attività istituzionale - - 34.508,94 0,00 0,00 34.508,94
25 12 attività istituzionale 18.256,59 28.930,77 23.061,74
26 14 attività istituzionale - - 4.243,19 18.256,59 28.930,77 27.304,93
27 7 attività istituzionale - - 12.729,42 0,00 0,00 12.729,42
28 22 attività istituzionale - - 8.034,82
29 32
Manutenzione analizzatori chimico-fisici
- 3.438,48 1.600,49
30 33 consulenza esterna - 7.456,38
31 10
attività istituzionale - - 7.385,22
32 15
attività istituzionale - - 4.431,13
33 31 Incarico gestione
imbarcazione EffeViGi - 29.818,20 -
0,00 40.713,06 21.451,66 COSTO TOTALE 100.307,27 327.600,50 502.119,67