Corte dei conti Sezione di controllo della Regione Friuli ... · dell’esperienza del personale...

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Corte dei conti Sezione di controllo della Regione Friuli - Venezia Giulia V Collegio composta dai seguenti magistrati: PRESIDENTE: dott. Bartolomeo Manna CONSIGLIERE: avv. Fabrizio Picotti REFERENDARIO: dott. Andrea Baldanza relatore; Adunanza del 26 gennaio 2005 VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214; VISTA la legge 21 marzo 1953, n. 161 contenente modificazioni del predetto testo unico; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1975, n. 902, così come modificato dal decreto legislativo 15 maggio 2003 n. 125, riguardante l’adeguamento e l’integrazione delle norme d’attuazione dello Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia; VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e in particolare l’art. 3, commi 4 e 5, in base al quale la Corte dei conti svolge il controllo sulle gestioni delle Amministrazioni pubbliche, verificandone la legittimità e la regolarità, il funzionamento degli organi di controllo interni, nonché la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge, valutando comparativamente costi, modi e tempi dello svolgimento dell’azione amministrativa; Del n. 3/V C/2005

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Corte dei conti

Sezione di controllo della Regione Friuli - Venezia Giulia

V Collegio

composta dai seguenti magistrati:

PRESIDENTE: dott. Bartolomeo Manna

CONSIGLIERE: avv. Fabrizio Picotti

REFERENDARIO: dott. Andrea Baldanza relatore;

Adunanza del 26 gennaio 2005

VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con regio decreto 12

luglio 1934, n. 1214;

VISTA la legge 21 marzo 1953, n. 161 contenente modificazioni del predetto testo

unico;

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1975, n. 902, così

come modificato dal decreto legislativo 15 maggio 2003 n. 125, riguardante

l’adeguamento e l’integrazione delle norme d’attuazione dello Statuto speciale della

Regione Friuli-Venezia Giulia;

VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e in particolare l’art. 3, commi 4 e 5, in base

al quale la Corte dei conti svolge il controllo sulle gestioni delle Amministrazioni

pubbliche, verificandone la legittimità e la regolarità, il funzionamento degli organi di

controllo interni, nonché la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa agli

obiettivi stabiliti dalla legge, valutando comparativamente costi, modi e tempi dello

svolgimento dell’azione amministrativa;

Del n. 3/V C/2005

2

VISTA la legge 20 dicembre 1996, n. 639;

VISTA la deliberazione della Sezione del controllo per la Regione Friuli Venezia

Giulia del 25 novembre 2002 n. 6/2002, con la quale è stato approvato il programma

delle attività di controllo per l’anno 2003, tra le quali rientra l’indagine di controllo

concernente l’A.R.P.A. (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), nonché la

deliberazione della Sezione del controllo del 18 dicembre 2003 n. 8/2003, con la quale

l’attività è stata protratta all’anno 2004, inserendo la presente indagine nell’ambito della

programmazione annuale;

VISTA l’ordinanza presidenziale del 6 dicembre 2004 n.32/2004, con la quale è

stata dichiarata inammissibile la richiesta di motivato avviso avanzata dall’ARPA in data 5

novembre 2004 e riguardante la corretta applicazione delle norme relative alla vigenza

delle graduatorie concorsuali, essendo in atto il controllo sulla gestione della medesima

amministrazione;

VISTA la relazione conclusiva deferita alla Sezione dal Magistrato istruttore, con

nota del 16 dicembre 2004 prot. n. 5491;

VISTA l’ordinanza presidenziale del 16 dicembre 2004 n. 34/2004, con la quale è

stato convocato il V Collegio per il giorno 21 dicembre 2004 alle ore 12,30, presso la

sede della Corte dei Conti, per la discussione della relazione;

CONSIDERATI gli elementi emersi nel corso dell’adunanza del 21 dicembre 2004;

VISTA la deliberazione della Sezione di controllo per la Regione Friuli Venezia Giulia

del 21 dicembre 2004 n. 1/V C/2004, con la quale è stata rinviato a data successiva,

l’esame della documentazione che la Direzione centrale ambiente e lavori pubblici e

l’A.R.P.A. si sono riservate di produrre entro la data del 7 gennaio 2005;

3

VISTA le note prodotte dal Direttore centrale ambiente e lavori pubblici (prot. n.

ALP/1/E/28/6 del 31 dicembre 2004) e dal Direttore generale dell’A.R.P.A. (prot.

n.178/2005-DG/24 del 7 gennaio 2005);

CONSIDERATO che le osservazioni avanzate dall’amministrazione sono state

sintetizzate nella relazione senza tuttavia indurre il Collegio a modificare le conclusioni

già raggiunte

DELIBERA

di approvare la relazione allegata alla presente deliberazione, che ne forma parte

integrante e sostanziale.

ORDINA

che, a cura della Segreteria, copia della presente deliberazione e dell’unita relazione

siano trasmesse, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 3, comma sei, della legge 14

gennaio 1994, n. 20, al Presidente del Consiglio Regionale della Regione Friuli - Venezia

Giulia ed al Presidente della Regione Friuli - Venezia Giulia, nonché al Direttore della

Direzione centrale ambiente e lavori pubblici ed al Direttore dell’ARPA.

Ai sensi dell’art.3, della legge 14 gennaio 1994, n.20 si ordina al Direttore della

Direzione centrale ambiente e lavori pubblici della Regione Friuli - Venezia Giulia ed al

Direttore dell’ARPA di comunicare alla Corte dei conti ed al Consiglio regionale le misure

conseguenzialmente adottate.

Così deciso nella Camera di Consiglio del 26 gennaio 2005.

*****

Il Relatore Il Presidente

f.to Andrea Baldanza f.to Bartolomeo Manna

4

Depositata in Segreteria il 27 gennaio 2005

Il Dirigente

f.to dott. Bacchisio Crispo

5

Corte dei conti

Sezione di controllo della Regione Friuli Venezia Giulia

Organizzazione e struttura

dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA),

nonché dei controlli intestati all’Amministrazione regionale

6

INDICE

Valutazioni di carattere generale - Sintesi delle conclusioni............................... 3

1. Obiettivi dell’indagine e impostazione metodologia dell’istruttoria................ 5

2. Profili normativi ............................................................................................. 5

3. Profili economici............................................................................................. 8

3.1 Il finanziamento dell’ARPA ....................................................................... 8

3.2 Analisi della spesa. ................................................................................. 12

4. I connotati organizzativi e funzionali del sistema ARPA............................... 18

4.1 Il processo di avvio dell’ARPA................................................................. 18

4.2 Analisi del sistema organizzativo. ........................................................... 19

4.3 L’attivazione del servizio di pronto intervento ambientale...................... 21

4.4 I controlli interni..................................................................................... 21

5. Le risorse umane. La dotazione di personale e il ricorso alle collaborazioni

esterne .......................................................................................................... 23

5.1 La dotazione di personale ....................................................................... 23

5.2 Le consulenze ......................................................................................... 31

5.3 Le collaborazioni coordinate continuative ............................................... 34

6. I rapporti tra l’ARPA e gli enti istituzionali. La funzione di indirizzo e controllo

della regione.................................................................................................. 40

7. Conclusioni................................................................................................... 43

7.1 Controdeduzioni proposte dall’ARPA....................................................... 43

7.2 Controdeduzioni proposte dalla Direzione centrale ambiente e lavori

pubblici ......................................................................................................... 44

7.3 Conclusioni alla luce delle deduzioni prodotte dalle amministrazioni. ..... 45

Allegato n. 1..................................................................................................... 47

Allegato n. 2..................................................................................................... 51

Allegato n. 3..................................................................................................... 64

Allegato n. 4..................................................................................................... 67

3

Valutazioni di carattere generale - Sintesi delle conclusioni.

Nella Regione Friuli Venezia Giulia, le attività operative in tema di tutela ambientale

sono state affidate all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) in virtù

della legge regionale 3 marzo 1998 n. 6. L’intenzione del legislatore regionale è stata

quella di creare un organismo agile e dinamico, che, pur avvalendosi delle risorse e

dell’esperienza del personale già operante nel settore, potesse effettuare scelte

autonome e innovative, sia in campo tecnico che gestionale.

A distanza di un quinquennio dalla costituzione dell’Agenzia, si registra tuttavia uno

scostamento tra i risultati concretamente raggiunti dalla struttura e gli intendimenti

sottesi all’istituzione dell’Agenzia. Sul punto appare sufficiente osservare che le

irregolarità e disfunzioni contenute nella relazione ispettiva effettuata presso l’ARPA

dall’amministrazione regionale nell’anno 2001, ovvero la richiesta di “urgenti interventi

correttivi” avanzata dalla Giunta regionale con la delibera del 30 maggio 2003 n. 1709,

non risultano ancora evasi. Sulle irregolarità registrate pendono altresì gli accertamenti

da parte della Procura della Repubblica competente per territorio, nonché della Procura

della Corte dei conti competente per territorio, per quanto di proprio interesse.

L’attività di controllo ha fatto emergere gravi disfunzioni organizzative, in grado di

riverberarsi (negativamente) sulla qualità dei servizi offerti. Anche i profili di gestione

contabile suscitano perplessità.

Per sgombrare il campo da qualsiasi preliminare eccezione, si deve registrare che

l’entità del personale di cui l’Agenzia si avvale è sopra la media nazionale, come

dimostrano i dati contenuti nell’apposita tabella esposta nel corpo della relazione e

realizzata sulla base delle informazioni rese dall’Osservatorio nazionale

sull’organizzazione e sulla gestione delle ARPA-APPA [con riferimento alla data del 31

maggio 2002]. A fronte di un rapporto medio nazionale di 16.45 dipendenti in servizio,

per ogni 100.000 abitanti, l’ARPA Friuli Venezia Giulia registra(va) ben 23.30 dipendenti

effettivi, mentre, a fronte di una media nazionale di 33.80 dipendenti in servizio effettivo,

per ogni 1.000 kmq, l’ARPA Friuli Venezia Giulia annovera(va) una media di ben 35.57

dipendenti rispetto alla medesima estensione territoriale. Deve poi considerarsi che, con

legge regionale 24 aprile 2004 n.8, è stato inserito presso l’ARPA il personale

proveniente dal Centro Servizi Agrometeorologici (CSA), realizzando perciò un ulteriore

incremento dell’organico effettivo.

Pur in presenza di una disponibilità di personale superiore alla media nazionale,

l’Agenzia ha tuttavia ritenuto di avvalersi di consulenze esterne, nonchè di collaborazioni

coordinate e continuative. In soli 10 mesi, nell’anno 2003, sono stati conclusi ben 20

contratti di Co.Co.Co., facendo lievitare a 44 unità il personale in siffatto status. Il

8

personale assunto mediante contratti di collaborazione coordinata e continuativa è stato,

però, poi impegnato in attività istituzionali, violando la ratio sottesa a suddetta tipologia

di collaborazione. Se poi si considera che l’amministrazione ha inteso avvalersi della

graduatoria relativa ad un concorso originariamente (ossia alla data del 13 dicembre

2002) bandito per il reclutamento di 14 unità, per procedere all’immissione in ruolo di

ulteriori 30 unità di personale, in virtù di uno “scorrimento” della suddetta selezione, si

comprende come nella comparazione fra l’ARPA Friuli Venezia Giulia e le agenzie

analoghe, a fronte di un sovradimensionamento dell’organico, non si registri un’adeguata

efficienza in termini di risultati.

Anche la gestione dei beni strumentali [immobili] è stata criticata dalla stessa

Giunta regionale al punto che, al stessa, con delibera 2 settembre 2004 n. 2304, ha

raccomandato all’Agenzia di “assumere tutte le iniziative idonee a tutelare gli interessi

dell’amministrazione regionale e dell’ARPA stessa”, riguardo agli oneri inerenti alla

ristrutturazione della nuova sede, nonché per la locazione degli immobili.

Alle deficienze strutturali si cumula l’assenza di adeguati controlli interni, in grado di

monitorare i carichi di lavoro e le esigenze di coordinamento tra le diverse strutture

(Dipartimenti provinciali, OSMER, LAREA, sede centrale).

A fronte di un tessuto organizzativo-contabile-gestionale inadeguato, si deve

comunque dar atto alla dirigenza dell’ARPA, di essere intervenuta, nell’anno 2004, con

taluni importanti provvedimenti. E’ stata effettuata una ricognizione storica della

dotazione di personale, non sono state rinnovate talune consulenze e si è prestata

maggiore attenzione ai profili di economicità nella gestione patrimoniale, predisponendo

la prosecuzione dei lavori, solo previo acquisto della sede.

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1. Obiettivi dell’indagine e impostazione metodologia dell’istruttoria

Con la deliberazione della Sezione plenaria della Corte dei conti – Friuli Venezia Giulia del

25 novembre 2002, n. 6 è stata approvata l’attività di controllo in tema di “organizzazione e

struttura dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA), nonché dei controlli

intestati all’Amministrazione regionale”.

L’indagine condotta dalla sezione, seppur principalmente riferita al triennio 1999-2002, si

è fisiologicamente estesa alle attività susseguenti, stante l’esigenza di esaminare l’evoluzione

dell’assetto organizzativo dell’agenzia, in ragione delle forti criticità emerse nel corso

dell’istruttoria. L’analisi effettuata si è incentrata, in modo particolare, sulla dotazione di

personale, sull’utilizzo delle collaborazioni esterne e sul livello di informatizzazione,

esaminando anche gli atti con i quali la Regione svolge l’attività di indirizzo, controllo e

vigilanza sull’Agenzia.

La metodologia adottata nell’indagine è conforme ai principi ed ai criteri enucleati dalle

Sezioni riunite della Corte dei conti in sede di controllo (da ultimo con le deliberazioni 23

ottobre 2002 n. 50/02 e 30 ottobre 2003 n. 43/03).

Per gli accertamenti relativi alla situazione gestionale dell’Agenzia, l’Ufficio si è avvalso

delle informazioni e degli atti messi a disposizione, a seguito di specifiche richieste istruttorie,

dall’Agenzia stessa, dalla Direzione regionale dell’ambiente e dalle amministrazioni provinciali.

Al fine di offrire significativi riscontri sulla significatività delle problematiche emerse, gli

elementi gestionali sono stati raffrontati, ove possibile, con i risultati emersi dal confronto

nazionale effettuato, con il progetto Benchmarking, dall’Osservatorio nazionale

sull’organizzazione e sulla gestione delle Arpa-Appa (ONOG), presso tutte le Agenzie

ambientali operanti sul territorio nazionale.

Trattandosi del primo intervento della Corte dei conti – Sezione Friuli Venezia Giulia

sull’ARPA, in sede di stesura della relazione, si è ritenuto di dar anche conto di taluni aspetti

meramente organizzativi dell’amministrazione controllata, al fine di tratteggiarne gli elementi

fondamentali.

2. Profili normativi

Con il decreto legge 4 dicembre 1993, n. 496 (“Disposizioni urgenti sulla riorganizzazione

dei controlli ambientali ed istituzione dell’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente”),

convertito in legge, con modificazioni, dall’art.1, comma 1, della legge 21 gennaio 1994, n.

61, è stata istituita l’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente (ANPA), delegando alle

Regioni autonome ed alle Province di Trento e di Bolzano l’istituzione, con proprie leggi, delle

agenzie regionali e provinciali per l’ambiente. L’esigenza della creazione di un nuovo organismo

di controllo ambientale nasceva dall’esito del referendum popolare, con il quale erano state

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abrogate le disposizioni che affidavano alle unità sanitarie locali i controlli in materia

ambientale1.

Nell’ambito dell’ampio disegno di riforma dell’organizzazione del Governo, previsto dalla

legge delega 15 marzo 1997, n. 59, con l’art. 38 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300,

è stata, in seguito, istituita l’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici

(APAT) che ha assorbito le attribuzioni precedentemente svolte dall’ANPA e quelle dei servizi

tecnici nazionali istituiti presso la presidenza del consiglio dei ministri. In attuazione del

decreto legge n. 496/93, nella Regione Friuli Venezia Giulia è stata emanata la legge regionale

3 marzo 1998, n. 6, [poi modificata con la legge regionale 15 dicembre 1998, n. 16], istitutiva

dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA). L’Agenzia è preposta all’esercizio

delle funzioni e delle attività tecniche relative alla vigilanza ed al controllo ambientale,

all’esercizio delle attività di ricerca e di supporto tecnico-scientifico, nonché all’erogazione di

prestazioni di rilievo, sia ambientale che sanitario.

L’ARPA, come previsto dal decreto legge n.496/93, è un ente pubblico regionale, dotato

di personalità giuridica pubblica, di autonomia tecnico-giuridica, amministrativa e contabile,

sottoposto ai poteri di indirizzo, di controllo e di vigilanza della Regione. Secondo le

disposizioni legislative, l’indirizzo e il controllo della Giunta regionale dovrebbe risultare

particolarmente stringente, esplicandosi nell’indicazione degli obiettivi da raggiungere,

nell’adozione di direttive generali, nell’approvazione dei programmi, dei bilanci, dei conti

consuntivi, del regolamento di organizzazione, della pianta organica e dei contratti integrativi

di lavoro (art. 4, comma 1, della legge regionale n. 6/1998). Ai fini dell’espletamento del

potere di vigilanza, all’amministrazione regionale sono attribuiti strumenti ispettivi e di verifica

(art. 4, commi 5 e 6 della legge regionale n. 6/1998).

Nel territorio regionale, la tutela del patrimonio ambientale è tuttavia affidata, oltre che

all’ARPA, anche ad altre istituzioni, le cui competenze devono fisiologicamente intrecciarsi ed

integrarsi. La regolamentazione dei rapporti tra l’ARPA e gli altri enti di settore (Regione,

Province, Comuni e Aziende per i Servizi Sanitari) è affidata alla Regione. La legge regionale

n.6/1998, infatti, prevede che i rapporti tra l’Agenzia e gli enti interessati, trovino fondamento

in regolamenti regionali (per quanto riguarda i rapporti con le Aziende per i Servizi Sanitari),

oppure su convenzioni-tipo elaborate dalla Regione (rapporti con i Comuni). Per l’esercizio

delle funzioni attribuite alle Province, è, invece, prevista la conclusione di convenzioni da parte

della Regione.

I dati raccolti dall’ARPA regionale vengono utilizzati in sede locale e poi trasmessi

all’APAT, deputata ad elaborare gli stessi su base nazionale. Il controllo ed il monitoraggio del

1Il decreto legge n. 496/1993 è stato emanato in ottemperanza alle disposizioni del decreto del Presidente dalla Repubblica 5 giugno 1993, n 177. In esito al referendum, indetto con decreto del Presidente dalla Repubblica 25 febbraio 1993, è stata disposta l’abrogazione dell’art. 21, secondo comma, della legge 23 dicembre 1978 n. 833, nella parte in cui attribuiva alle Unità Sanitarie Locali il compito di salvaguardia dell’ambiente. Prima dell’entrata in vigore della legge di riforma, le funzioni di controllo ambientale erano svolte dai Presidi Multizonali di prevenzione di cui all’art. 22 della legge 23 dicembre 1978, n. 833.

11

sistema ARPA/APAT è funzionale alle valutazioni e alle disposizioni dell’Agenzia Europea

dell’Ambiente2.. Collaborazioni, rapporti di interscambio e di consulenza sono previsti anche con

altri enti operanti nel settore, quali Istituti di ricerca ed Università (artt. 18 e 19 legge

regionale n.6/1998).

Posto che l’efficienza e l’efficacia dell’attività espletata dipende dalla capacità di

concretizzare indirizzi delineati, l’attività programmatoria riveste un ruolo fondamentale nel

processo di gestione. La programmazione rientra nelle competenze e nelle responsabilità del

Direttore generale, nell’ambito degli indirizzi evidenziati della Giunta regionale e delle proposte

formulate dai Comitati Tecnici di coordinamento. La gestione economico-patrimoniale dell’ARPA

è identica a quella in vigore per le Aziende per i Servizi Sanitari, in linea con il processo di

razionalizzazione della spesa pubblica affermato dalla legge regionale 19 dicembre 1996, n.49,

secondo cui il perseguimento dell’efficacia e dell’efficienza economica e patrimoniale implica un

equilibrio tra costi e ricavi di esercizio. L’art. 22 della legge regionale n. 6/1998, a tal fine,

introduce il sistema di contabilità economica, basata su centri di costo ben definiti.

La disciplina dell’assetto organizzativo dell’ARPA è attribuita all’autonomia amministrativa

del Direttore generale, nell’ambito dei principi delineati dal regolamento di organizzazione, dal

decreto legislativo n. 496/1993 e dalla legge regionale n. 6/1998. Ai sensi dell’art. 14 della

legge regionale n. 6/1998, l’ARPA si articola in una struttura centrale e in strutture territoriali,

costituite dai dipartimenti provinciali.

La struttura centrale è deputata a svolgere le attività connesse alla gestione del

personale, del bilancio, del patrimonio e alla formazione del personale. E’, inoltre, incaricata

della realizzazione di tutte le attività dirette a rendere omogenei i servizi territoriali. I

Dipartimenti provinciali sono individuati quali sedi operative, dove si svolgono le attività

tecnico-strumentali, nonché quelle operative di vigilanza e di controllo sul territorio. Ogni

Dipartimento provinciale costituisce una struttura dotata di autonomia gestionale, [nei limiti

del budget assegnato] ed è retto da un direttore, nominato dal Direttore generale e

responsabile nei confronti dello stesso. I poteri di gestione e la correlata responsabilità

complessiva dell’ente competono al Direttore generale, nominato dal Presidente della Giunta

regionale, su conforme deliberazione della Giunta stessa. Il Direttore generale è coadiuvato dal

Direttore tecnico-scientifico e dal Direttore amministrativo, designati dal Direttore generale e

preposti alle relative articolazioni della Direzione centrale.

Le funzioni di vigilanza sull’osservanza delle leggi, di verifica della regolare tenuta della

contabilità e della corrispondenza del rendiconto generale alle risultanze delle scritture contabili

sono assicurate dal Collegio dei Revisori contabili. Tale Collegio, nominato con decreto del

Presidente della Giunta regionale, deve provvedere all’esame del bilancio di previsione e delle

relative variazioni, nonché all’accertamento trimestrale delle consistenze di cassa.

2 L’Agenzia Europea dell’Ambiente che ha il compito di rendere disponibili alla Comunità ed agli Stati membri informazioni funzionali all’adozione delle misure necessarie per la protezione dell’ambiente e alla valutazione dell’impatto delle politiche ambientali adottate.

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In armonia con gli obiettivi di contenimento e di razionalizzazione della spesa pubblica, il

legislatore statale ha previsto che, alle agenzie regionali, venissero assegnate le dotazioni di

mezzi e di personale precedentemente assegnate agli enti che svolgevano attività di tutela

ambientale ed ha individuato precisi adempimenti, tesi a limitare i costi (art. 3 del decreto

legislativo n. 496/93: “Le Agenzie sono istituite senza oneri aggiuntivi per le regioni”).

Conformemente, il legislatore regionale, in merito alla dotazione di personale, ha privilegiato

l’utilizzo di personale dipendente dagli enti che precedentemente svolgevano attività di

controllo ambientale e di personale in posizione di comando o di mobilità. In via del tutto

residuale, ha consentito l’assunzione di nuovo personale mediante pubblico concorso.

Analogamente, per quanto riguarda la dotazione di risorse materiali, l’ARPA dovrebbe disporre,

principalmente, dei beni mobili, immobili e delle attrezzature, precedentemente in uso presso i

Presidi multizonali di prevenzione e presso le Aziende per i Servizi sanitari e di quelli

eventualmente assegnati dalla Regione, dalle Province e dai Comuni.

3. Profili economici

3.1 Il finanziamento dell’ARPA

Il legislatore statale aveva previsto che le agenzie ambientali fossero costituite senza

ulteriori aggravi economici per le Regioni, al fine di dare una concreta risposta all’esigenza di

razionalizzazione della spesa pubblica. Con la legge regionale n. 6/1998, sono stati, invece,

previsti notevoli finanziamenti a favore dell’ARPA. Innanzitutto, è stato autorizzato un

finanziamento di lire 3.000 milioni (pari ad euro 1.549.370,70) per l’impianto ed il primo avvio

dell’agenzia (art. 21, comma 2 della legge regionale n. 6/1998, come modificato dall’art. 4,

comma 1, della legge regionale 15 dicembre 1998 n. 16 e dall’art. 4, comma 7, della legge

regionale 1° settembre 2000, n. 18). Inoltre, l’art. 1 comma 1 della legge n. 6/1998 ha

tratteggiato un quadro di finanziamenti compositi che, a regime, confluiscono nelle risorse

dell’ARPA.

Il quadro dei finanziamenti può essere così suddiviso, a seconda della provenienza dei

fondi:

Risorse regionali - una quota annuale per le spese di funzionamento ed attività,

determinata in sede di approvazione della legge finanziaria, tenuto

conto dell’avvenuto trasferimento all’ARPA delle funzioni di controllo

ambientale e del conseguente sgravio del fondo sanitario regionale (art.

21, comma 1, lett. a) della legge regionale n. 6/1998);

13

- quota parte del fondo costituito ai sensi dell’art. 11 della legge

regionale 24 gennaio 1997 n. 5, rappresentato dal 20% del gettito

derivante dall’applicazione del tributo speciale per il deposito in

discarica dei rifiuti solidi. La quota da destinare all’ARPA è determinata

annualmente dalla Giunta regionale (art. 1 , comma 1, lett. c) della

legge regionale n. 6/1998);

- ulteriori finanziamenti previsti dal bilancio regionale (art. 1, comma 1,

lett. d) della legge regionale n. 6/1998);

- derivanti dall’applicazione delle tariffe per i servizi pubblici ambientali

relativi ai servizi idrici e alla gestione dei rifiuti. L’ammontare delle

tariffe è determinato sulla base dei costi necessari per lo svolgimento

delle attività di controllo ambientale. Sono quantificati sulla base di

accordi di programma, promossi dalle regioni, fra i soggetti interessati

(art. 1, comma 1, lett. b), della legge regionale n. 6/1998, art. 2,

comma 4 del decreto legge n. 496/1993 e art. 2, comma 1, lett. b) e c)

della legge 23 dicembre 1992, n. 498);

Risorse di enti

locali

- ulteriori finanziamenti delle Province e dei Comuni (art. 1, comma 1,

lett. f) della legge regionale n. 6/1998);

Risorse statali - finanziamenti finalizzati dallo Stato (art. 1, comma 1, lett. e) della

legge regionale n. 6/1998);

Risorse della Comunità europea

- eventuali finanziamenti della Comunità Europea per progetti specifici

(art. 1 , comma 1, lett. g) della legge regionale n. 6/1998);

- proventi da attività svolte nei confronti dei terzi (art. 1, comma 1, lett.

h) della legge regionale n.6/1998);

Altre risorse

- eventuali lasciti e donazioni (art. 1, comma 1, lett. i) della legge

regionale n. 6/1998);

Una ricostruzione delle risorse affluite all’ARPA nel periodo 1999-2003, si evince dalla

tabella seguente, elaborata sulla base dei dati forniti dall’ARPA e desunti dai bilanci consuntivi

d’esercizio. Nella tabella sono stati inseriti anche i contributi in conto capitale che, tuttavia,

hanno un riflesso iniziale solo nello stato patrimoniale e partecipano alla determinazione del

risultato di esercizio esclusivamente per la quota oggetto di sterilizzazione, ai sensi dell’art. 78

del regolamento di organizzazione.

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Tabella n. 1 – Fonti di finanziamento dell’ARPA (in Euro)

Fonti di finanziamento 1999 2000 2001 2002 2003 Consuntivo Consuntivo Consuntivo Consuntivo Consuntivo Quota annuale L.Finanz. Reg.le - co. 1, lett. a) L.R. 6/98 € - € 9.296.224 € 15.493.707 € 17.559.000 € 17.600.000 Quota parte fondo di cui all'art. 11 L.R. 5/97 a) in conto esercizio € - € 3.456.182 € 1.032.914 € 774.686 € 4.732.914 b) in conto capitale € 258.228 Finanziamento regionale di primo avvio a) in conto esercizio € 598.205 € - € - € - € - b) in conto capitale € 128.954 € 2.862.217 € - € - € - Ulteriori finanziamenti da bilancio regionale a) contributo per realizzazione e gestione del catasto rifiuti € 258.228 b) contributi L.R. 2/2000 Os.me.r. € 568.103 c) contributo per cartografia informatizzata inquinamento acque sotterranee € 77.469 d) contributo ex art. 21, lettera c) L.R. 6/98

e) contributo c/interessi mutuo -quota competenza esercizio € 22.401 € 214.908 € 210.872

f) contributo c/capitale (quota capitale mutuo) € 3.742.022

g) contributo ex art. 4 L.R. 23/2002 (in conto esercizio) € 603.500 h) contributo ex art. 4 L.R. 23/2002 (in conto capitale) € 646.500 Finanziamenti finalizzati dallo Stato € - € - € - € - Finanziamenti da Provincie, Comuni, altri Enti € - € - € - € 8.400 € 59.147 Finanziamenti della Comunità europea € - € 23.759 € - € - Altre entrate a) contributo da Aziende Sanitarie della Regione relativi al II° semestre 1999 per il personale trasferito all'ARPA € 2.857.652 b) contributo C.N.R. per attività Os.me.r. € 19.109 c) contributo C.N.R. per attività Os.me.r. € 7.747 Totale € 3.584.811 € 16.542.182 € 20.310.153 € 20.072.969 € 22.602.933 ricavi per prestazioni tariffate € 490.295 € 1.176.985 € 1.706.414 € 1.972.197 € 1.863.347 altri ricavi € 65.298 € 85.932 € 72.855 € 124.951 € 171.767 Totale complessivo € 4.140.404 € 17.805.098 € 22.089.422 € 22.170.117 € 24.638.047 Fonte: dati A.R.P.A

15

Dai dati contenuti nella tabella emerge che le fonti di finanziamento dell’ARPA sono

rappresentate, in larga parte, da finanziamenti regionali crescenti: l’importo complessivo dei

contributi di organismi extraregionali, nel quadriennio 2000-2003, non raggiunge l’1 per cento

dei contributi totali.

I ricavi scaturiscono dai compensi conseguiti in virtù di convenzioni (riportati alla voce

“altri ricavi”), costituiti dalla remunerazione per le prestazioni rese agli enti pubblici (Comuni,

Province, Aziende per i Servizi Sanitari ecc.), nonché, dai pagamenti dei privati per prestazioni

tariffate. Le entrate proprie, ossia i ricavi per prestazioni a favore di terzi, negli anni 1999-

2003, hanno rappresentato una posta di lieve entità rispetto ai finanziamenti totali (dal 7 al 10

per cento)3.

Esercizio 1999 2000 2001 2002 2003 Contributi in conto esercizio 3.584.811=87,9% 16.542.182 = 93,3% 20.310.153=92,2% 20.072.969 = 91,0%

22.602.933=92,3% Ricavi da prestazioni 490.295 =12,1% 1.176.984 = 6,7% 1.706.414 = 7,8% 1.972.197 = 9,0%

1.863.347 =7,7%

Totale 4.077.106 17.721.166 22.018.567 22.047.166 24.466.280

Il tariffario per la remunerazione delle prestazioni rese a favore dei soggetti privati,

previsto dall’art. 3, comma 5 del regolamento di organizzazione e dalla legge regionale di

istituzione dell’ARPA, elaborato in stretta collaborazione con la Direzione regionale

dell’ambiente, è stato adottato solo nell’anno 2002 (decreto del Direttore generale 4 aprile

2002 n. 222)4. Nelle more della predisposizione di un proprio tariffario, veniva utilizzato,

precedentemente, il tariffario delle prestazioni rese dalle Aziende per i Servizi Sanitari5, che

prevedeva anche le tariffe delle prestazioni laboratoristiche degli ex Presidi multizonali di

prevenzione.

La definizione del quantum delle tariffe presuppone scelte economico-gestionali non

desumibili dai provvedimenti di adozione. Si è perciò avanzata formale richiesta all’ARPA, al

fine di conseguire le necessarie precisazioni. Secondo quanto riferito dall’ARPA, il tariffario

risulta predisposto con riferimento a quello delle prestazioni rese dalle A.S.S. regionali

nell’interesse dei terzi richiedenti, aggiornato alla luce dei compiti assegnati all’ARPA dalla

legge istitutiva e dei costi attuali, secondo i seguenti criteri:

3 La maggiore entità dei ricavi sul totale delle entrate, nell’anno 1999, è dovuta al minore importo dei trasferimenti regionali, rappresentati dal solo finanziamento di primo avvio. 4 Il tariffario è stato approvato dalla Giunta regionale con deliberazione del 28 agosto 2002, n. 2945, dopo reiterate rielaborazioni. 5 Il tariffario delle prestazioni rese dalle Aziende per i Servizi Sanitari regionali è stato approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale del 18 marzo 1997, n. 092/Pres..

16

o riferimento alla metodologia operativa (es. spettrofotometria”, “conduttività” ecc.) e

non della matrice e del parametro (es. “azoto ammoniacale in acqua”, “cromo in

sedimento” ecc.). Il criterio consente, secondo l’Agenzia, una buona individuazione del

costo medio dell’analisi nonché, l’applicazione della tariffa anche nel caso di nuovi

parametri senza dover modificare il tariffario;

o riferimento ai tempi medi di esecuzione delle singole operazioni, dalla preparazione

del campione all’esecuzione della determinazione finale di tipo manuale o

strumentale;

o riferimento ai costi di manutenzione ed ammodernamento delle attrezzature richieste

per la prestazione;

o riferimento ai costi medi dei reagenti utilizzati;

o riferimento al costo medio orario del personale coinvolto nella prestazione, sulla base

di 62 euro per il personale dirigente e di 31 euro per quello del comparto.

Ulteriori precisazioni risultano dagli allegati alla deliberazione della Giunta regionale 28

agosto 2002, n. 2945. In particolare, qualora la richiesta di prestazioni riguardi l’esecuzione di

analisi su più matrici identiche, è stata prevista una riduzione del 30% dei costi della

prestazione per i campioni, presentati contemporaneamente, successivi al primo. Analoga

riduzione tariffaria è prevista nel caso di convenzioni della durata di almeno un anno e con

prestazioni a cadenza mensile che consentono la programmazione dell’attività. Inoltre, il

rimborso delle spese riferite al mezzo di trasporto, eventualmente utilizzato per l’espletamento

delle prestazioni, è determinato da una quota fissa (pari a 4 euro per accesso), incrementata

da una frazione del costo di un litro di benzina.

Tali criteri sono stati confrontati con quelli relativi ad analoghi tariffari adottati dalle

agenzie delle regioni Lombardia ed Emilia Romagna. La comparazione ha riscontrato una

sostanziale corrispondenza dei sistemi tariffari.

Ciò comporta che un innalzamento della percentuale dei proventi propri dell’ARPA può

conseguire solo da un ampliamento dell’offerta, ossia del numero di prestazioni eseguite a

favore dei terzi.

3.2 Analisi della spesa.

L’art. 22 della legge regionale n. 6/1998 ha reso possibile un’analisi economica del

bilancio dell’ARPA, prevedendo l’applicazione delle norme di contabilità delle aziende sanitarie.

Il quadro rappresentativo dei costi di gestione dell’ARPA, risulta dalla tabella che segue, che

evidenzia la percentuale dei singoli disaggregati di costo sul totale.

Tabella n. 2 – Classificazione economica della spesa – incidenza dei singoli costi sul

totale.

17

1999

% sul totale 2000

% sul totale 2001

% sul totale 2002

% sul totale 2003

% sul totale Personale 85,75 61,33 54,92 53,61 49,64 accantonamenti (per oneri da liquidare al personale) 0,95 5,31 7,01 7,04 8,98 Compensi al collegio dei revisori 0,86 0,25 0,18 0,16 0,14 partecipazione a corsi e convegni 0,08 0,45 0,19 0,09 0,33 costi di collaborazione e consulenza (consulenze esterne in materia amm.va, legale, fiscale e tecnica (compresi Co.Co.Co.) 2,57 0,81 2,14 2,97 4,56 ristrutturazione del patrimonio immobiliare (edifici) 0,14 2,10 2,81 2,49 2,39 - manutenzioni - 0,72 0,74 0,48 0,54 - locazioni 0,14 1,38 2,07 2,01 1,85 ristrutturazione del patrimonio immobiliare (centraline di rilevamento della qualità dell'aria) - - - 1,09 1,59 - manutenzioni - - - 1,09 1,59 ristrutturazione del patrimonio mobiliare (attrezzature tecniche, escluso materiale informatico) 0,00 1,33 1,71 1,54 1,62 - manutenzione 0,00 1,33 1,71 1,54 1,62 ristrutturazione del patrimonio informatico (hardware e software) 1,47 0,21 0,22 0,11 0,11 - manutenzioni 1,47 0,21 0,22 0,11 0,11 ristrutturazione patrimonio automobilistico 0,00 0,27 1,18 0,82 0,55 - noleggio autoveicoli - 0,03 0,73 0,62 0,51 - manutenzioni 0,00 0,24 0,45 0,20 0,04 ristrutturazione altri beni - 0,57 0,56 0,42 0,84 - manutenzioni - 0,57 0,56 0,42 0,84 acquisti di prodotti sanitari 0,11 2,38 1,63 1,54 1,81 acquisto materiali di consumo, servizi e spese generali 1,57 11,27 7,59 9,80 7,91 Utenze 0,16 1,64 2,09 1,75 1,85 godimento beni di terzi (escluse locazioni e nolo vetture) 0,11 0,50 0,56 0,49 1,51 altri costi: 6,23 11,57 17,20 16,07 a) sanzioni tributarie (escl. Interessi) - 0,00 0,01 0,00 0,00 b) imposte e tasse 5,98 6,99 8,23 6,80 7,83 c) ammortamenti e svalutazioni 0,25 4,56 7,56 7,37 7,62 d) oneri finanziari 0,00 0,02 0,17 0,99 0,90 e) sopravvenienze passive e minusvalenze 0,00 0,00 1,23 1,19 0,92 f) perdite su crediti - - 0,00 0,01 - g) variazione rimanenze - - - -0,29 -1,17 TOTALE 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 Fonte: elaborazione su dati ARPA.

Nel periodo considerato è evidente un significativo aumento dei costi, cui è corrisposto un

incremento dell’intervento finanziario regionale. Il totale dei costi è passato da euro

14.465.421 nel 2000, a euro 19.735.595 nel 2001, euro 22.175.178 nel 2002 ed euro

18

23.794.995 nel 2003 con un incremento percentuale del 34,43% nel 2001, del 12,36% nel

2002 e del 7,30% nel 2003.

Nella composizione del totale complessivo degli oneri, quello più rilevante, in percentuale,

è addebitabile al costo del personale (85,75% nel 1999, 61,33% nel 2000, 54,92% nel 2001,

53,61% nel 2002 e 49,64% nel 2003). Se si considerano anche gli accantonamenti effettuati

per i maggiori oneri, determinati in ragione dei rinnovi contrattuali, l’incidenza dei costi in

percentuale per la voce personale risulta pari a 86,70% nel 1999, 66,64% nel 2000, 61,93%

nel 2001, 60,65% nel 2002 e 58,62% nel 2003. Il costo del personale, per l’ARPA Friuli

Venezia Giulia, seppur decrescente, si assesta, negli anni, in una percentuale in media

superiore al 60%.

L’elevato costo del personale integra tuttavia una problematica comune a tutte le agenzie

ambientali. Uno dei fattori di diseconomia è l’applicazione, al personale in esame, del contratto

collettivo nazionale di lavoro del comparto sanità (CCNL del 7 aprile 1999 e CCNL del 8 giugno

2000) in virtù del quale risultano emarginate le caratteristiche peculiari delle agenzie

ambientali, nonché la diversità delle mansioni espletate. L’applicazione del contratto del

comparto sanitario, ha determinato l’inquadramento dei biologici, chimici e fisici nella qualifica

di dirigente del ruolo sanitario, ai sensi dell’art. 1, comma 3, del CCNL dell’area dirigenziale del

5 dicembre 1996. In applicazione dell’art. 50 del CCNL del comparto, siglato in data 20

settembre 20016, l’ARPA Friuli Venezia Giulia ha anche indetto, nel dicembre 2002, un

concorso per l’assunzione nel ruolo del comparto, di fisici, biologi e chimici. L’evoluzione della

procedura concorsuale comporta ulteriori inquadramenti con ampliamento degli oneri connessi

al personale.

Se è intenzione della dirigenza dell’ARPA ridurre i costi della struttura, appare

indifferibile, applicare taluni principi positivamente attivati in altre agenzie ambientali, quali la

ristrutturazione delle strutture dipartimentali su base territoriale e la contestuale

concentrazione dei laboratori di analisi in apparati specializzati.

A fronte di un incremento del personale, si registra un considerevole rallentamento delle

spese relative all’aggiornamento: nel 2000 la somma spesa è stata di euro 64.526, mentre nel

2001 la stessa si è ridotta ad euro 37.643, per giungere, nel 2002, ad euro19.695. Nell’anno

2003 si è invece registrata una (positiva) inversione di tendenza, ammontando il totale speso a

ben euro 80.280. L’efficacia della politica di formazione del personale, dovrebbe poi riscontro in

una riduzione dei costi connessi alle consulenze affidate a professionisti esterni. La formazione,

secondo quanto riferito dall’Agenzia, “è stata attuata da ciascuno dei settori e dei

dipartimenti”, senza tuttavia tratteggiare un disegno complessivo. Il piano per l’aggiornamento

del personale, previsto dall’art.28 della legge regionale n.6 del 1998, avrebbe dovuto essere

adottato fin dall’inizio dell’attività dell’Agenzia, nell’ambito della definizione della strategia

6 L’art. 5 del CCNL del 20 settembre 2001 consente alle ARPA di assumere nel ruolo del comparto personale laureato.

19

tecnica e amministrativa, mentre risulta approvato solamente con un Decreto del direttore

generale del 21 novembre 2003, n. 484.

Relativamente ai costi connessi alla ristrutturazione del patrimonio immobiliare, si

osserva che l’Agenzia ha dovuto provvedere (con urgenza) alla ristrutturazione delle sedi dei

dipartimenti provinciali, ereditate dalle Aziende per i Servizi Sanitari, in considerazione del

“grave stato di degrado” riscontrato nei locali e del conseguente mancato rispetto della vigente

normativa in materia di sicurezza, disciplinata dal decreto legislativo 19 settembre 1994, n.

626.

La ristrutturazione della sede centrale, i cui uffici erano allocati, per la maggior parte, in

un immobile messo a disposizione dall’Amministrazione comunale di Palmanova, ha subito un

rallentamento in quanto l’area disponibile è risultata insufficiente a causa della limitatezza dello

spazio fruibile e della conformazione dei locali, precedentemente adibiti ad istituto scolastico.

Con l’accordo del 22 maggio 2002, l’intervento di ristrutturazione è stato suddiviso in due lotti

esecutivi, uno a carico dell’amministrazione municipale e l’altro dell’ARPA. I costi affrontati

dall’ARPA integreranno anticipi sulle somme dovute al Comune di Palmanova in conto affitto7:

ciò comporta tuttavia una considerevole disponibilità dell’Agenzia, chiamata a sostenere l’onere

più consistente, euro 1.217.000,00, pari all’82,30% dell’investimento complessivo.

Nella seguente tabella sono evidenziati i costi preventivati per la ristrutturazione dello

stabile.

Tabella n. 3 – Costi ristrutturazione della sede centrale – stabile sito in Piazza

Grande (in euro)

Costo preventivato IVA Costo preventivato comprensivo di IVA

Interventi posti a carico dell’ARPA

1.127.016,83

89.983,17

1.217.000,00

Interventi posti a carico del Comune di Palmanova

238.010,50

23.801,05

261.811,55

TOTALE 1.365.027,33 113.784,22 1.478.811,55 % Costi a carico dell’ARPA 82,30 % Fonte: dati da ARPA.

Per consentire la realizzazione degli interventi, l’Agenzia si è trasferita provvisoriamente

in un immobile di proprietà di soggetti privati, sito in Piazza Collalto. Nel corso del periodo

interessato dai lavori a carico del Comune, l’ARPA si è impegnata a versare regolarmente il

canone di affitto8, pur non utilizzando i locali9 e nonostante la raccomandazione, in più

7Punto 7 dell’accordo concluso con l’amministrazione comunale di Palmanova, in data 22 maggio 2002. 8Cfr. sul punto quanto convenuto nell’accordo del 22 maggio 2002, nonché nei successivi atti integrativi del 10 ottobre 2003 e nell’atto aggiuntivo al contratto di locazione del 28 ottobre 2003. 9 Nota dell’ARPA inviata in data 14 aprile 2004.

20

occasioni esplicitata dalla Giunta regionale, in merito alla necessità di contenimento della

spesa. Altro singolare onere assunto, riguarda la corresponsione, per tutto il periodo in cui

l’ARPA effettuerà i lavori di manutenzione e ampliamento dell’immobile, di un importo

forfettario mensile pari a euro 6.455,71 “per corrispondere ad esigenze di bilancio del

Comune”. Tale importo, “da intendersi quale acconto sui futuri canoni, sarà defalcato”, così

come le somme spese per i lavori, “dalla somma pattuita per l’affitto“, conformemente ad un

piano di ammortamento di durata trentennale10. Inoltre, in base alle previsioni dell’accordo, in

data 28 ottobre 2003 è stato sottoscritto un atto aggiuntivo al contratto di locazione, ove si è

convenuto che l’ARPA debba corrispondere il canone, a decorrere dal 200111, anche, per gli

ulteriori locali (ex palestra e altri vani) che si sono resi disponibili, a seguito dei lavori effettuati

dal Comune di Palmanova, ancorché non utilizzati.

Il pagamento del canone per l’utilizzo della sede provvisoria, sita in Piazza Collalto, è

avvenuto con largo anticipo rispetto al trasferimento effettivo, a causa, secondo quanto riferito

dall’Agenzia, della difficoltà di trovare una sede adeguata e della conseguente necessità di

evitare di perdere la sistemazione provvisoria. Il canone è stato corrisposto con decorrenza dal

1 maggio 2001 mentre le operazioni di trasloco, seppur iniziate nel giugno 2001, hanno

consentito il trasferimento del personale solo “a partire dal 1 agosto 2001”12.

La tabella che segue indica l’ammontare dei canoni corrisposti nel corso degli anni 2001,

2002 e 2003 per l’affitto dei locali sede della Direzione centrale dell’ARPA. Si distinguono i costi

relativi all’affitto della sede provvisoria, sita in Piazza Collalto e quelli delle altre sedi

provvisorie, in cui sono dislocati l’Ufficio contabilità, il LaReA e l’URP.

Tabella n. 4 – Costi relativi ai canoni di affitto (al netto di IVA) Uffici della sede centrale. Costo affitto sede provvisoria di P.zza Collalto

2001 periodo maggio-dicembre 115.583,05 2002 periodo gennaio-dicembre 121.535,73 2003 periodo gennaio-dicembre 110.843,72

Totale 347.962,50

Costo affitto altre sedi provvisorie (LaReA, URP e Ufficio contabilità) sede P.zza Grande sede Via Manin totale sedi

2001 periodo gennaio-dicembre 34.086,12 20.925,83 55.011,95 2002 periodo gennaio-dicembre 34.412,78 21.447,57 55.860,35 2003 periodo gennaio-dicembre 35.218,78 29.519,22 64.738,00

Totale 103.717,68 71.892,62 175.610,30

10 Punto 6 dell’accordo convenzionale del 22 maggio 2002 e accordo convenzionale del 10 ottobre 2003. 11 Il pagamento degli ulteriori canoni decorre dal 1 marzo 2001, per i locali dell’ex palestra, e dal 1 ottobre 2003 per gli altri vani. 12 Nota dell’ARPA del 14 aprile 2004.

21

L’ARPA non ha ancora iniziato i lavori di propria competenza sull’immobile (sede

centrale), talchè continua a corrispondere il canone di locazione, senza neanche usufruirne. I

canoni corrisposti per l’affitto della sede in corso di ristrutturazione, nel periodo interessato dai

lavori posti a carico del Comune di Palmanova, ammontano a complessivi euro 144.585,76.

Conformemente a quanto concordato, sono stati anche corrisposti i canoni aggiuntivi per i

locali che si sono resi disponibili a seguito dei lavori effettuati dal Comune, ancorchè i

medesimi non siano utilizzati. Nel corso dell’anno 2004, l’ARPA, in base all’accordo sottoscritto,

ha quindi continuato a corrispondere il canone di affitto. In seguito, con l’inizio dei lavori di

competenza dell’Agenzia, si sospenderà il pagamento del canone per anticipare un importo

forfettario mensile pari a euro 6.455,71 (presuntivamente per complessivi euro 154.937,04),

da corrispondere durante l’intero periodo interessato dagli interventi di ristrutturazione.

L’ARPA potrà poi recuperare la somma spesa per i lavori assunti a suo carico

(preventivati in euro 1.217.000,00) imputandola quale anticipo sui canoni versati, defalcando

dalla somma pattuita per l’affitto un importo fisso annuale (pari a euro 69.995,21) per la

durata di trenta anni, al tasso del 3% annuo, secondo un piano di ammortamento. Tuttavia,

l’Agenzia deve, nelle more, sostenere oneri ingenti: l’ammontare dei costi relativi ai canoni di

locazione nel triennio interessato risulta di complessivi euro 207.003,33, nel 2001, euro

248.454,88 nel 2002 ed euro 234.310,17 nel 2003.

Con la dGR 2 settembre 2004 n. 2304, l’amministrazione regionale ha preso atto della

difficile situazione giuridica e finanziaria, rappresentata dalla nuova dirigenza dell’ARPA, per

quanto concerne i costi onerosi ed antieconomici dei lavori di manutenzione straordinaria della

sede, che, in quanto relativi ad un immobile non di proprietà, sono esclusi dai finanziamenti

regionali. La Giunta regionale ha, pertanto, raccomandato di intraprendere ogni iniziativa

idonea a tutelare gli interessi dell’amministrazione regionale e della stessa ARPA.

Per adempiere ai compiti istituzionali previsti dalla legge, l’Agenzia si è, poi, trovata nella

necessità di sostituire buona parte delle attrezzature trasferite, ai sensi dell’art. 26 della legge

regionale n.6/1998, dagli enti che in passato svolgevano le attività tecniche ambientali. L’ARPA

ha proceduto all’attivazione delle centraline di rilevamento non funzionanti, acquisendo nuove

strumentazioni, al fine di ottemperare ai compiti affidati in materia ambientale dalla normativa

regionale e statale (es. legge regionale n. 13/2000).

Il lievitare delle spese, costantemente sostenuto da crescenti finanziamenti regionali, ha

consentito di mantenere un equilibrio economico, pressoché costante nel periodo considerato.

Infatti, il conto economico registra un saldo positivo, con l’unica eccezione riferita all’anno

2001 (-euro 82,859), raggiunto grazie ad una consistente crescita del entrate.

Tabella n. 5 – Costi, ricavi e risultato di esercizio

1999 2000 2001 2002 2003 ricavi complessivi € 4.062.248 € 15.569.282 € 19.652.735 € 22.935.419 € 26.336.936costi complessivi* € 4.062.248 € 14.465.421 € 19.735.595 € 22.175.178 € 23.794.997avanzo/disavanzo - € 1.103.861 € 82.859 € 760.241 € 2.541.939

22

Fonte: dati da ARPA. Note: *nella voce “ricavi complessivi” sono state allocate tutte le componenti positive di reddito (valore della produzione, proventi finanziari proventi straordinari. *nella voce “costi complessivi” sono state allocate tutte le componenti negative di reddito (costi della produzione, oneri finanziari, oneri straordinari e imposte sul reddito dell’esercizio.

4. I connotati organizzativi e funzionali del sistema ARPA

4.1 Il processo di avvio dell’ARPA.

Successivamente all’istituzione dell’Agenzia, avvenuta in data 1 febbraio 199913, il

Direttore generale (nominato il successivo 1 aprile), ha provveduto alla designazione del

Direttore amministrativo14 e del Direttore tecnico-scientifico15. Tale primo nucleo direttivo ha

provveduto ad approvare un regolamento provvisorio di organizzazione16, indispensabile per

l’organizzazione di base della struttura. Dopo un travagliato iter17, sono stati approvati il

regolamento definitivo di organizzazione e la pianta organica a regime, con decreto 18 luglio

2000, n. 453. Tale decreto è stato modificato, in conformità alle indicazioni della Giunta

regionale, con deliberazione dell’8 agosto 2000, n. 2516 (di approvazione), e definitivamente

adottato con provvedimento del 17 agosto 2000, n. 510. Conformemente alle previsioni della

legge regionale n. 6/1998, con decreto del Presidente della Giunta Regionale 4 marzo 1999, n.

077/Pres., in seguito, modificato con dPGR 18 aprile 2002, n. 0104/Pres, è stato costituito il

Collegio dei revisori contabili dell’ARPA. Con d.P.G.R.. 7 maggio 1999 n. 0151/Pres, è stata

indicata la composizione del Comitato di Indirizzo e Verifica. I Comitati Provinciali di

coordinamento, che svolgono le funzioni di organi di supporto per l’attività tecnica dell’ARPA e

di coordinamento con l’attività delle Province, dei Comuni e dei Dipartimenti di Prevenzione

delle A.S.S., sono stati costituiti, con provvedimenti dell’Amministrazione provinciale, a partire

13 D.P.G.R. 1 febbraio 1999 n. 023/Pres.. 14 Deliberazione del Direttore Generale 7 aprile 1999 n. 1. 15 Deliberazione del Direttore Generale 7 aprile 1999 n. 2. 16 Il regolamento provvisorio era stato dapprima, adottato con deliberazione del Direttore Generale in data 21 maggio 1999 e successivamente riadattato, in conformità alle osservazioni formulate dalla Direzione dell’Ambiente, con decreto 23 giungo 1999 n. 6, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione 24 giugno 1999 n. 2030. 17 Evidenza del percorso di adozione e approvazione del Regolamento di organizzazione e della pianta organica a regime:

• Decreto del Direttore generale 30 giungo 1999, n.9 di adozione del Regolamento di organizzazione e della pianta organica a regime;

• Deliberazione della Giunta regionale 23 luglio 1999 n. 2362 di diniego di approvazione sul suddetto decreto in quanto privo dei pareri obbligatori dei Dipartimenti e dei Settori nominati in data 1 luglio 1999;

• Decreto del Direttore generale 15 dicembre 1999 n.91 di riadozione del Regolamento di organizzazione; • Decreto del Direttore generale 27 marzo 2000 n.230 di riadozione del Regolamento di organizzazione a seguito

delle osservazioni trasmesse dalla Direzione regionale dell’Ambiente. • Decreto del Direttore generale 11 maggio 2000 n.314 di riadozione del Regolamento di organizzazione a seguito

delle ulteriori osservazioni trasmesse dalla Direzione regionale dell’Ambiente. • Decreto del Direttore generale 18 luglio 2000 n.453 di riadozione del Regolamento di organizzazione a seguito delle

ulteriori osservazioni trasmesse dalla Direzione regionale dell’Ambiente. • Deliberazione della Giunta regionale 8 agosto 2000 n. 2516 di approvazione del regolamento con osservazioni e

raccomandazioni; • Decreto del Direttore generale 17 agosto 2000 n.510 di recepimento delle prescrizioni formulate dalla Giunta

regionale.

23

dall’anno 2000 (in data 7 febbraio 2000 nella Provincia di Pordenone, in data 4 aprile 2000

nella Provincia di Gorizia, in data 7 febbraio 2001 nella Provincia di Trieste e in data 23 marzo

2001nella Provincia di Udine).

Con decorrere dall’1 luglio 1999, il Direttore generale ha nominato i responsabili dei

Settori, ossia delle articolazioni dell’organizzazione centrale. Il 1° luglio 1999 sono stati istituiti

i Dipartimenti provinciali e nominati i rispettivi responsabili, nel rispetto dei termini stabiliti

dalla legge, che alla stessa data, prevedeva la soppressione dei Presidi multizonali di

prevenzione e il contemporaneo trasferimento di personale all’ARPA. L’avvio effettivo delle

strutture dipartimentali, è avvenuto contestualmente alla nomina dei Direttori. Le nomine dei

responsabili dei servizi, articolazioni dei Dipartimenti provinciali, sono state formalizzate a

decorrere dal 1° dicembre 2000.

4.2 Analisi del sistema organizzativo.

L’ARPA risulta disciplinata dalla legge regionale n. 6/1998, dal proprio Statuto (approvato

con decreto del Presidente della Giunta regionale 1 febbraio 1999, n. 023/Pres.) e dal

regolamento di organizzazione definitivo, adottato con decreto 17 agosto 2000, n. 510. Fino

all’agosto 2000, l’assetto organizzativo dell’ente è stato disciplinato da un regolamento

provvisorio, assunto dal Direttore generale con decreto 23 giugno 1999, n. 6, al fine di

consentire l’adozione di provvedimenti di immediata attuazione della legge regionale n.

6/1998.

Per la realizzazione delle funzioni di cui è titolare, l’ARPA si è dotata di un’organizzazione

territoriale, con ruoli specifici prettamente tecnici, nonché, di una struttura di coordinamento e

di integrazione del sistema, assicurato in sede centrale. La legge regionale prevede, infatti, che

l’ARPA si articoli in una struttura centrale, costituita dalla Direzione centrale e in Dipartimenti

provinciali. Secondo l’impostazione dettata dal regolamento di organizzazione, la Direzione

amministrativa e la Direzione tecnico-scientifica costituiscono strutture operative della

Direzione centrale, dotate di autonomia gestionale in determinate materie individuate dal

regolamento o dagli atti di delega del Direttore generale. Al Direttore generale è attribuita la

funzione di gestione, di indirizzo e di governo dell’Agenzia.

La Direzione generale opera alle dirette dipendenze del Direttore generale, curando la

necessaria sintesi tra l’attività tecnica e quella amministrativa, assumendo le decisioni

interdisciplinari, avvalendosi del Direttore amministrativo, del Direttore tecnico-scientifico ed,

eventualmente, dei Direttori dei dipartimenti. Nella Direzione centrale confluiscono anche le

funzioni di staff nonché il controllo interno18, prima inserito nel “settore personale e controllo di

gestione”.

L’Agenzia può essere rappresentata secondo il seguente schema:

18 Ordine di Servizio n. 20 del 12 dicembre 2001.

24

Il modello adottato per l’articolazione della direzione tecnico-scientifica appare di tipo

“divisionale”, con differenziazione delle strutture per aree di attività19. Altre ARPA hanno invece

adottato modelli diversi, costituendo appositi servizi, con funzioni di coordinamento e di

indirizzo dell’attività dei dipartimenti (es.: ARPA Veneto).

Il Dipartimento costituisce l’articolazione organizzativa dell’ARPA a livello provinciale, con

compiti tecnico strumentali, di vigilanza e controllo sul territorio. I singoli Dipartimenti godono

di autonomia gestionale, nei limiti delle risorse assegnate dal Direttore generale. Al Direttore

19 Il settore tecnico e della gestione del patrimonio immobiliare è tenuto a curare la ricognizione del patrimonio immobiliare trasferito all’ente e la gestione degli interventi di manutenzione.

La funzione principale del settore innovazione tecnologica riguarda la fornitura di supporto tecnico alle attività dei dipartimenti. Al settore compete inoltre, la promozione delle informazioni sulle innovazioni tecnologiche a basso impatto ambientale, sulla ricerca ambientale, svolgendo, anche direttamente, iniziative di ricerca nonché la cura della rete informatica e telematica.

Agli altri settori afferenti alla direzione tecnico-scientifica spettano tutte le attività dirette a rendere omogenei i sistemi operativi adottati dai dipartimenti, a fornire loro supporto tecnico alle attività di controllo e di monitoraggio. Inoltre, ad essi compete la promozione di piani di controllo ambientale, studi e ricerche nei settori di competenza e il supporto tecnico ad organismi esterni.

Settore tecnico e gestione del Patrimonio

immobiliare

Settore innovazione tecnologica, Sviluppo, Ricerca, Monitoraggio Servizi a rete e relativi

impianti

Settore tutela Alimenti, Ambiente Marino,

>Lagunare, Acque dolci, Superficiali e profonde

Settore Tutela Qualità Dell’aria, Prevenzione,

Inquinamento acustico e fisica Ambientale

Servizio Manutenzione

Servizio Innovazione tecnologica,

sviluppo e ricerca

Servizio Monitoraggio Servizi a rete e

relativi impianti

Servizio Rete informatica ed Elaborazione dati

Servizio Alimenti, Acque dolci, Superficiali e

Profonde

Servizio Acque marine e lagunari

Servizio Inquinamento atmosferico ed

acustico

Servizio di fisica Ambientale

Settore Tutela Suolo, Grandi Rischi Industriali,

Gestione Rifiuti Servizio Inquinamento atmosferico ed

acustico

Servizio Grandi Rischi Industriali

25

del dipartimento competono i poteri gestionali previsti dalla legge e quelli ulteriori, attribuiti dal

Direttore generale.

Per ogni Dipartimento, è prevista l’articolazione in servizi, istituiti con decreto del

Direttore generale e dotati di autonomia tecnico-professionale. I servizi, a loro volta, sono

articolati in sezioni. Solo per il Dipartimento di Udine, in considerazione dell’estensione e della

struttura territoriale, è prevista l’articolazione in tre distretti (Alto Friuli, Medio Friuli e Bassa

Friulana), coincidente con la suddivisione delle Aziende per i Servizi Sanitari.

4.3 L’attivazione del servizio di pronto intervento ambientale

L’ARPA, ai sensi dell’art. 14, ultimo comma, della legge regionale n. 6/1998, assume

come proprio compito, l’immediata valutazione di situazioni di rischio ambientale mediante

servizi di vigilanza ambientale e di supporto laboratoristico e tecnico-scientifico. In attuazione

della disposizione legislativa, il regolamento di organizzazione (art. 18 comma 15) ha previsto

che, presso ogni dipartimento, sia istituito un servizio di pronto intervento, capace di

rispondere alle suddette esigenze ambientali, anche nelle ore di chiusura delle strutture

preposte e nei periodi prefestivi e festivi. Successivamente, è sorta l’esigenza di dotare anche

il Settore OSMER (Osservatorio meteorologico regionale ) di un servizio di pronta reperibilità,

in grado di collaborare con le strutture della protezione civile. Il servizio di pronto intervento è

stato istituito con decreto del Direttore generale 27 agosto 2001, n. 604, integrato e

modificato dal successivo decreto del 23 novembre 2001, n. 809, con cui si è formalmente

istituito il servizio presso l’Osservatorio Meteorologico Regionale (OSMER).

4.4 I controlli interni

La legge istitutiva dell’ARPA aveva previsto che nel regolamento organizzativo fossero

definiti i centri di costo per la tenuta di una contabilità di tipo analitico. Il Regolamento di

organizzazione, oltre ad adempiere a questi compiti, individuando i centri di responsabilità

nella Direzione centrale e nei 4 dipartimenti provinciali (art. 71) e prevedendo la contabilità

analitica (art. 79, 80 e 81), ha delineato anche la struttura organizzativa del sistema di

controllo di gestione economico, le funzioni e gli obiettivi attribuiti. Nell’ambito della Direzione

centrale, il Direttore amministrativo individua e gestisce il sistema di controllo di gestione, il

Settore del personale e del controllo di gestione “predispone l’impianto generale, gli strumenti

operativi e le procedure utili all’effettuazione dei controlli” e “svolge tutte le attività inerenti lo

studio, la ricerca e la proposta di adattamento continuo della struttura operativa centrale e

territoriale per il raggiungimento dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi” (art. 9) e il Settore

bilancio, contabilità, economato e provveditorato cura le registrazioni contabili per centri di

costo e fornisce report periodici per il controllo di gestione.

26

I centri di responsabilità sono assegnatari di budget, cioè di risorse da utilizzare per il

raggiungimento di obiettivi definiti annualmente. La valutazione dei costi rispetto agli obiettivi

di budget e l’analisi dei risultati ottenuti rispetto ai programmi, comprese le motivazioni degli

scostamenti, sono effettuate dal Direttore generale nel rendiconto trimestrale di valutazione

dell’andamento economico, finanziario e gestionale, da inviare alla Giunta regionale (art. 72).

Il rilevamento dei costi, rendimenti e risultati per centro di responsabilità, operato

attraverso la contabilità analitica, dovrebbe consentire la responsabilizzazione dei dirigenti sui

risultati economici, determinazioni economiche e patrimoniali a livello di centro di

responsabilità, nonché il raffronto costante con i budget, permettendo il controllo e la

valutazione sull’andamento economico dell’Agenzia: “budget e contabilità analitica sono

rispettivamente la componente preventiva e consuntiva del sistema di controllo di gestione

economico per centri di responsabilità” (art. 81)

Nella relazione sull’ispezione effettuata dall’amministrazione regionale presso l’ARPA

nell’ottobre 2001, si è tuttavia rilevata la tardiva destinazione di risorse umane per

l’attuazione del controllo di gestione, in quanto “solo da luglio sono a disposizione le risorse

umane da dedicare al controllo e alla predisposizione del monitoraggio della spesa [da qui]

l’impossibilità di predisporre gli indicatori di efficacia ed efficienza previsti dall’art. 29 della

legge istitutiva a fondamento di una eventuale revisione della pianta organica.”

Successivamente, l’Agenzia ha istituito, con ordine di servizio del Direttore generale 12

dicembre 2001 n. 20, il Servizio controllo interno e un nucleo di valutazione, con un organico

di sole due unità. L’Agenzia ha, poi, concluso (in data 29 marzo 2002) una convenzione con

l’A.S.S. n.2 al fine di disporre di tecnici esperti in controllo di gestione ed attivare un effettivo

controllo interno dell’Agenzia, avviando la contabilità analitica, la redazione di un conto

economico consuntivo bimestrale finalizzato al monitoraggio costante dei costi, la

determinazione dei budgets, la verifica dell’andamento economico delle strutture e il grado di

raggiungimento degli obiettivi, compresa l’analisi degli scostamenti tra dati consuntivi e

preventivi.

Dal giugno 2002 è stato elaborato un report mensile del conto economico aziendale, che

rileva il risultato parziale ed effettua la proiezione annuale. Tali conti analitici contabili

forniscono la possibilità di un controllo mensile su costi e ricavi aziendali comparati con le

poste contabili indicate nel bilancio preventivo, evidenziando gli eventuali scostamenti. Inoltre,

è stata perfezionata l’attribuzione dei budget a ciascuno dei centri di responsabilità individuati

dal Direttore generale: i quattro Dipartimenti, la Direzione centrale, nonché l’OSMER ed il

LAREA, quali centri analitici di livello inferiore, sono stati dotati di un budget gestito da

ciascuno dei responsabili dei centri stessi. Dal marzo 2003, i report mensili sulla gestione del

budget sono inviati a ciascun centro di costo. Inoltre, è stata attivata la gestione informatica

dei magazzini, che consente controlli più accurati sull’andamento dei consumi aziendali, rilevati

mensilmente nei conti economici.

27

Con il rinnovo della convenzione con l’A.S.S. n. 2, l’ARPA ha inteso perfezionare il

sistema di controllo interno, tramite l’individuazione degli indicatori idonei a misurare il

raggiungimento degli obiettivi e lo studio dei centri di costo aziendali e delle attività da essi

svolte, al fine di individuare costi fissi, ausiliari e costi indiretti da ripartire correttamente tra i

diversi centri di responsabilità, mediante criteri di ribaltamento.

L’omogeneizzazione dei dati di consuntivo per ciascun centro di costo è però ancora

inattuata, così come non risulta essere ancora “a regime” la creazione degli indicatori base di

controllo di gestione.

Siffatta ricostruzione denota un sensibile ritardo dell’amministrazione, atteso che gli

indicatori base avrebbero dovuto essere individuati e sperimentati entro il 31 dicembre 2003.

Poiché l’art.4 della legge istitutiva dell’ARPA, prevede il controllo della Giunta regionale sugli

aspetti organizzativi e programmatori dei servizi dell’ARPA, appare indubbio che il ritardo

nell’attuazione dei controlli interni, pregiudichi anche le successive funzioni di programmazione

e di verifica dei risultati, da parte degli organi di indirizzo politico

5. Le risorse umane. La dotazione di personale e il ricorso alle

collaborazioni esterne

5.1 La dotazione di personale

La legge regionale n. 6/1998, all’art. 25, dispone che per la copertura dei posti disponibili

nella dotazione organica, come definiti dal regolamento di organizzazione, si provveda, per il

50 per cento, mediante assegnazione in posizione di comando di dipendenti di altre

amministrazioni statali, regionali e locali e di Aziende per i Servizi Sanitari. La parte rimanente,

50 per cento dei posti disponibili, dovranno essere coperti, prioritariamente, mediante l’utilizzo

della mobilità, quindi, mediante procedimenti concorsuali pubblici. L’assunzione di personale a

tempo determinato è consentita, soltanto, ai fini della realizzazione di specifici progetti-

obiettivo.

Il legislatore regionale, nell’istituire l’Agenzia, ha disposto la soppressione dei Presidi

multizonali di prevenzione, con il simultaneo trasferimento del personale all’ARPA. Inoltre, ha

attribuito all’ARPA una quota di personale delle Aziende per i Servizi Sanitari e disposto

l’assegnazione di personale in posizione di comando da altri enti pubblici e dalla Regione, per

consentire il primo avvio dell’attività (art. 23, comma 6 della legge regionale n. 6/1998). Il

successivo accorpamento nell’ARPA del Laboratorio Regionale di Educazione ambientale

(LaREA) e dell’Osservatorio Meteorologico regionale (OSMER) ha comportato anche lo

spostamento del relativo personale, con incremento del personale, rispetto alla pianta organica

originaria di ulteriori 24 addetti (5 ex LaREA e 19 ex OSMER)20.

20 Art. 4, comma 3 e art. 6 comma 18 della legge regionale n. 2/2000.

28

L’ARPA ha ritenuto di fronteggiare (l’iniziale) carenza di organico, avvalendosi di

assunzioni a tempo determinato, peraltro ammessa dall’ordinamento, limitatamente alla

realizzazione di progetti specifici. Nel finire dell’anno 1999, sono stati banditi (ed espletati)

concorsi che hanno permesso l’assunzione di 13 unità di personale. In virtù della legge regionale

13 agosto 2002 n. 20 e della successiva legge regionale 30 dicembre 2002 n. 34, il personale

assunto a tempo determinato ai sensi dell’art. 25 comma 2 della legge istitutiva (n. 19 unità) è

stato inquadrato in ruolo, regolarizzando definitivamente le assunzioni, già prorogate per un

biennio ai sensi dell’art. 2 della legge regionale 4 settembre 2001 n. 21. Nelle tabelle prodotte nell’allegato 1 si rappresenta la dotazione di personale, riferita al

31 dicembre degli anni 2000, 2001, 2002 e 2003, in rapporto con la dotazione prevista dalla

pianta organica (approvata con dGR 8 agosto 2000 n. 2516), di cui al regolamento di

esecuzione. Negli anni 2000-2003, la pianta organica non è stata aggiornata a seguito dei

mutamenti intervenuti per disposizioni legislative e dei passaggi del personale a profili

professionali diversi, conseguenti alle disposizioni contrattuali di comparto. Tale ricognizione,

che dà conto anche delle esigenze di risorse professionali riscontrate, è avvenuta solamente

con l’approvazione della nuova pianta organica, di cui alla dGR 28 maggio 2004 n. 1354. Il

confronto tra il personale effettivo nell’anno 2000 e quello dell’anno 2003, mette in luce un

lieve aumento per quanto concerne le cifre complessive (da 262 a 295 unità), da porre in

correlazione alla lievitazione del personale di comparto (da 202 a 237 unità). Invece, il numero

dei dirigenti è diminuito da 60 a 58 unità.

L’analisi della ripartizione del personale per qualifiche registra la netta prevalenza di

personale del ruolo sanitario, rispetto al ruolo professionale ed a quello amministrativo. Altro

dato emergente è la prevalenza di personale appartenente alle categorie D e DS, fattore che

indica la prevalenza dei “quadri” nell’organizzazione e contemporaneamente implica una

maggiorazione dei costi.

La Dirigenza ARPA ha spesso lamentato una notevole carenza di personale, che, seppur

riscontrabile nel primo anno di avvio dell’Agenzia (1999), non sembra tuttavia sussistere se

non nei confronti della pianta organica che prevedeva (ed ancora oggi prevede) 405 unità

complessive di personale, laddove il personale previsto in pianta organica e quello effettivo in

Regioni di caratteristiche simili al Friuli Venezia Giulia (quali le Marche e l’Umbria) il personale

previsto e quello effettivo è di gran lunga inferiore (cfr. Tabella n. 9).

Per far fronte all’esigenza di personale tecnico specializzato e di personale

amministrativo, con decreto 13 dicembre 2002 n. 511, sono stati indetti dieci bandi pubblici di

concorsi per titoli ed esami, per complessivi 16 posti, nonostante che per i profili D tecnico, D

sanitario e C amministrativo, non sussistessero vacanze di posti in pianta organica, rispetto al

29

personale in servizio. Con successivo decreto 2 luglio 2003 n. 233, sono stati revocati i bandi

relativi al profilo di operatore tecnico (cat. B) e di coadiutore esperto (cat. BS), considerato che

la dotazione organica nelle categorie medesime risultava sufficiente. I concorsi hanno perciò

riguardato i seguenti profili:

o due posti di assistente amministrativo cat. C o due posti di programmatore cat. C o due posti di collaboratore amministrativo cat. D o un posto di geologo cat. D o un posto di naturalista cat. D o due posti di fisico cat. D o due posti di biologo cat. D o due posti di chimico cat. D

L’applicazione, al personale dell’ARPA, del contratto collettivo nazionale della sanità

comporta la ripartizione del personale in ruoli propri di quel settore.

Relativamente ai dirigenti, si distinguono il ruolo sanitario, tecnico e amministrativo. La

situazione è evidenziata dalle tabelle seguenti. Ai fini di corretta lettura delle tabelle, si

premette che è considerato il personale in servizio rientrante nei ruoli del Servizio Sanitario

Nazionale e il personale assunto con contratto di diritto privato.

30

Tabella n. 6 – Ripartizione dei dirigenti per ruoli. Situazione al 31 dicembre di ogni anno. anno 2000 ruolo sanitario ruolo tecnico ruolo amm.vo

medico Biologo chimico fisico Totale r.s. ingegnere geologo amm.vo Totale

Sede Centrale 0 1 1 1 3 2 1 3 9 Dip. Gorizia 0 5 4 0 9 1 0 0 10 Dip. Pordenone 0 3 5 0 8 0 0 0 8 Dip. Trieste 0 5 3 0 8 2 0 0 10 Dip. Udine 1 4 6 2 13 5 0 0 18

Totale 1 18 19 3 41 10 1 3 55 anno 2001 ruolo sanitario ruolo tecnico ruolo amm.vo

medico Biologo chimico fisico Totale r.s. ingegnere geologo amm.vo Totale

Sede Centrale 0 1 1 2 4 2 1 3 10 Dip. Gorizia 0 5 4 0 9 1 0 0 10 Dip. Pordenone 0 3 5 0 8 1 0 0 9 Dip. Trieste 0 5 3 0 8 2 0 0 10 Dip. Udine 1 4 4 2 11 3 0 0 14

Totale 1 18 17 3 40 9 1 3 53 anno 2002 ruolo sanitario ruolo tecnico ruolo amm.vo

medico Biologo chimico fisico Totale r.s. ingegnere geologo amm.vo Totale

Sede Centrale 0 1 1 2 4 2 1 3 10 Dip. Gorizia 0 5 4 0 9 1 0 0 10 Dip. Pordenone 0 3 5 0 8 1 0 0 9 Dip. Trieste 0 5 3 0 8 2 0 0 10 Dip. Udine 1 4 3 2 10 2 0 0 12

Totale 1 18 16 4 39 8 1 3 51 anno 2003 ruolo sanitario ruolo tecnico ruolo amm.vo

medico Biologo chimico fisico Totale r.s. ingegnere geologo amm.vo Totale

Sede Centrale 0 1 1 2 4 2 1 3 10 Dip. Gorizia 0 6 4 0 10 0 0 0 10 Dip. Pordenone 0 3 4 0 7 1 0 0 8 Dip. Trieste 0 5 3 0 8 2 0 0 10 Dip. Udine 1 4 3 2 10 3 0 0 13

Totale 1 19 15 4 39 8 1 3 51 Fonte: Dati ARPA

31

La suddivisione della dirigenza per ruoli riproduce, negli anni 2000, 2001, 2002 e 2003,

una situazione abbastanza simile, cosicché si è ritenuto di elaborare gli indicatori con esclusivo

riferimento all’anno 2002, quale anno intermedio di rilevazione.

Dall’esame dei dati, risulta che nel 2002, il ruolo sanitario assorba il 76,47% del totale

della dirigenza. Esiste una unità di dirigente medico che, a differenza del contesto sanitario di

provenienza, costituisce un’anomalia dell’organizzazione. I dirigenti biologi, che rappresentano

il 46,15% del totale dei dirigenti del ruolo sanitario, risultano equamente distribuiti negli ambiti

dipartimentali. Sono evidenti le carenze nella dotazione di personale dirigenziale con

competenze nella fisica, comprendente solamente 4 unità (10,25% del ruolo sanitario).

Il ruolo tecnico, avente una consistenza pari al 17,64% del totale della dirigenza, è

composto da 8 ingegneri ed un solo geologo, e ciò sebbene le competenze in tale settore siano

fondamentali per i rilevamenti. Questa eterogeneità deve ricondursi alla composizione

dell’“ereditata” lasciata dagli ex Presidi multizonali di prevenzione. Le carenze legate alla

dotazione di fisici e geologi potranno essere, almeno in parte, superate con le assunzioni del

personale vincitore dei concorsi banditi nell’anno 2002. In ogni caso, appare ingiustificabile che

l’ARPA, fino all’anno 2004, non abbia provveduto a modificare la pianta organica (approvata

nell’anno 2000), inserendo in ruolo personale tecnico, in possesso della professionalità

necessaria all’espletamento dei compiti istituzionali dell’Agenzia. Le esigenze di funzionalità

sono state quindi perseguite con scarsa attenzione per il rispetto delle procedure e delle

dotazioni organiche.

Siffatta carenza di capacità burocratica si collega anche alla circostanza che l’ARPA

annovera solo 3 dirigenti amministrativi, atteso che personale con tali competenze non è

transitato dalle Aziende per i Servizi Sanitari. L’Agenzia, ha fatto fronte a questa carenza, con

il ricorso alle assunzioni con contratto di diritto privato, per il Direttore generale, il Direttore

amministrativo e il Direttore tecnico-scientifico e per alcuni i responsabili di settore.

Con riferimento al personale del comparto si distinguono il ruolo sanitario, quello tecnico

e quello amministrativo. La situazione, relativa agli anni 2000, 2001, 2002 e 2003 è

rappresentata dalle seguenti tabelle.

32

Tabella n. 7 – Ripartizione del personale del comparto per ruoli. Situazione al 31 dicembre di ogni anno.

anno 2000 anno 2001 anno 2002 anno 2003

Ruolo

sanitario Ruolo tecnico

Ruolo amm.vo

Totale Ruolo sanitario

Ruolo tecnico

Ruolo amm.vo

Totale Ruolo sanitario

Ruolo tecnico

Ruolo amm.vo

Totale Ruolo sanitario

Ruolo tecnico

Ruolo amm.vo

Totale

sede centrale 1 26 21 48 1 28 32 61 1 29 33 63 1 30 33 64 Dipartimento di Pordenone 26 5 4 35 26 5 5 36 27 4 7 38 28 5 7 40 Dipartimento di Udine 40 13 6 59 36 14 7 57 38 14 9 61 41 15 9 65 Dipartimento di Trieste 25 8 7 40 24 9 6 39 24 4 12 40 26 3 14 43 Dipartimento di Gorizia 17 1 2 20 17 3 4 24 16 4 5 25 17 4 4 25 Totale 109 53 40 202 104 59 54 217 105 55 66 227 113 57 67 237

Fonte: elaborazione su dati forniti da Arpa Tabella n. 8 - Ripartizione del comparto per ruoli - indicatori di efficienza (anno 2003)

Sede centrale

Dipartimento di Pordenone

Dipartimento di Udine

Dipartimento di Trieste

Dipartimento di Gorizia

ARPA

% ruolo amministrativo su totale personale 51,56 17,50 13,80 32,55 16,00 28,27

Fonte: elaborazione su dati forniti da Arpa

33

L’analisi della suddivisone del personale del comparto per ruoli, evidenzia una notevole

percentuale di personale amministrativo e tecnico impiegato nella sede centrale, mentre nelle

sedi dipartimentali prevale il personale del ruolo sanitario. Il personale del ruolo

amministrativo è, tuttavia, presente in numero consistente nei Dipartimenti (n. 34 unità

nell’anno 2003). A termini dell’art. 20, infatti, ogni struttura periferica è dotata del Servizio

amministrativo, deputato, non solo allo svolgimento delle funzioni inerenti alla gestione della

sicurezza e della presenze del personale, ma anche, “alla gestione della cassa economale e ad

ogni altro atto di natura contabile ed amministrativa”. La decisione di mantenere presso le sedi

dipartimentali le relative strutture amministrative, secondo le previsioni della legge regionale

n. 6/199821, alimenta disfunzioni ed inefficienze, incrementando le esigenze di coordinamento

e non risponde a criteri aziendali di economicità e di utilizzo razionale delle risorse disponibili.

E’, quindi, auspicabile un ripensamento, anche a livello legislativo, diretto a valutare la

possibilità di aggregare l’intero apparato amministrativo presso la sede centrale. Tale modifica

organizzativa potrebbe alleggerire i dipartimenti di compiti non propri e consentire a tali settori

di focalizzare l’attenzione, esclusivamente, sulle attività tecniche.

Pur con le riserve dovute alla non completa sovrapponibilità delle funzioni delle ARPA

regionali e alla diversa maturità delle stesse, appaiono utili i confronti nazionali curati,

all’interno del Progetto Benchmarking, dall’Osservatorio nazionale sull’organizzazione e sulla

gestione delle Arpa-Appa. L’indagine, limitata alle agenzie partecipanti al progetto (Piemonte,

Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Friuli Venezia Giulia,

Umbria e Campania), fa riferimento ai dati raccolti tramite questionari, compilati dalle agenzie

e riferiti alle unità di personale in servizio al 31 maggio 2002. Nell’ambito dell’indagine,

rientrano il personale a tempo indeterminato e i dirigenti con contratto a tempo determinato. I

dati sono riportati dalla tabella che segue.

21 L’art. 14 della legge regionale n. 6/1998 attribuisce ai Dipartimenti autonomia gestionale nei limiti delle risorse assegnate dal Direttore Generale.

34

Tabella n. 9– Regioni Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Campania - Dotazione di personale. Situazione al 31 maggio 2002.

Piemonte

Liguria

Lombardia

Veneto

Emilia

Romagna

Toscana

Marche

Lazio

Friuli-V

enezia G

iulia

Um

bria

Cam

pania

media

dotazione prevista 1.280 405 945 1.038 1.018 799 400 537 405 247 362

dotazione effettiva 1.019 337 853 923 899 684 223 286 279 129 310 % dotazione teorica/dotazione effettiva 79,61 83,21 90,26 88,92 88,31 85,61 55,75 53,26 68,89 52,23 85,64

popolazione residente 4.288.244 1.622.578 9.089.893 4.525.200 3.992.411 3.540.785 1.464.037 5.272.410 1.197.666 831.714 5.777.941

n. dipendenti previsti per 100.000 ab. 29,85 24,96 10,40 22,94 25,50 22,57 27,32 10,19 33,82 29,70 6,27 22,14 n. dipendenti in servizio per 100.000 ab. 23,76 20,77 9,38 20,40 22,52 19,32 15,23 5,42 23,30 15,51 5,37 16,45

superficie Kmq: 25.399 5.421 23.861 18.390 22.124 22.997 9.694 17.207 7.844 8.456 13.595

n. dipendenti previsti per 1.000 Kmq. 50,40 74,71 39,60 56,44 46,01 34,74 41,26 31,21 51,63 29,21 26,63 43,80 n. dipendenti in servizio per 1.000 Kmq. 40,12 62,17 35,75 50,19 40,63 29,74 23,00 16,62 35,57 15,26 22,80 33,80

Fonte: elaborazione su dati da Osservatorio nazionale sull’organizzazione e sulla gestione delle Arpa-Appa.

35

Confrontando i dati assoluti relativi alla dotazione di personale, la Regione Friuli Venezia

Giulia rientra nelle agenzie di minori dimensioni insieme all’Umbria, alle Marche, al Lazio, alla

Campania e alla Liguria. Per quanto riguarda il rapporto tra la dotazione effettiva e quella

prevista, la Regione Friuli Venezia Giulia registra il differenziale meno elevato tra le regioni del

centro nord (68,89%). La diversità dei dati nazionali, soprattutto, relativamente alle agenzie di

nuova istituzione, può essere imputato alle dimensioni dei Presidi multizonali di prevenzione

confluiti nelle ARPA.

Gli elementi relativi alla dotazione di personale diventano rilevanti, se confrontati con

indicatori locali, quali la popolazione residente e la dimensione territoriale. I dati risultanti

vanno comunque letti con prudenza, in quanto l’analisi dovrebbe estendersi allo studio di altri

fattori locali relativi agli insediamenti produttivi, ai livelli di inquinamento e ai sevizi resi agli

enti istituzionali. Tuttavia, il confronto tra le varie Agenzie appare significativo per dimostrare

che la dotazione di personale presso l’ARPA Friuli-Venezia Giulia risulta superiore alla media,

sia come previsione in pianta organica, sia come personale effettivo. Infatti, gli indicatori

relativi al confronto personale/popolazione mostrano che l’Agenzia della Regione Friuli Venezia

Giulia presenta la dotazione organica teorica più elevata (33,82 per 100.000 abitanti). Anche la

dotazione effettiva (pari a 23,30 unità di personale per 100.000 abitanti), risulta

particolarmente consistente, solamente il Piemonte raggiunge un rapporto superiore.

Il secondo indicatore riportato nella tabella, che rapporta la consistenza del personale alla

superficie territoriale, conferma le precedenti valutazioni. Per l’Agenzia regionale Friuli-Venezia

Giulia risultano 51,63 dipendenti previsti in organico e 35,57 dipendenti effettivi per 1.000

Kmq., quando i valori medi delle regioni interessate dall’indagine, si attestano rispettivamente

su 43,80 e 33,80.

5.2 Le consulenze

Un dato significativo, riguardante la gestione dell’Agenzia, è rappresentato dal

consistente ricorso all’esterno per la realizzazione dell’attività amministrativa, in particolare per

l’attività inerente alla predisposizione dei bilanci e alla gestione contabile e del personale. Il

ricorso a taluni incarichi è stato talmente consistente, ripetitivo e sistematico da risolversi, non

come un apporto particolarmente qualificato di conoscenza, bensì in un supporto pieno

all’attività del personale amministrativo22. Nelle ipotesi in esame, infatti, non è riscontrabile il

carattere dell’eccezionalità del ricorso all’esterno, dato che alcuni affidamenti hanno una durata

nel tempo che non può essere giustificata dalla presenza di eventi straordinari. Si fa

riferimento, in particolare, alla consulenza del commercialista per la tenuta della contabilità,

22Sul punto appare utile ricordare la pronuncia della Corte dei conti, Sez. I, del 13 giugno 1994, con riferimento all’affidamento di incarichi a terzi, secondo cui “l’attività delle amministrazioni pubbliche deve essere svolta dai propri organi e uffici, consentendoci il ricorso a soggetti esterni nei casi previsti dalla legge e in relazione ad eventi straordinari non sopperibili con la struttura burocratica esistente; in tal caso l’incarico professionale può essere conferito ove non presenti carattere generale e indeterminato, sia circoscritto ad un periodo limitato di tempo, giustificandosi un’eventuale proroga solo in presenza di eventi straordinari ed eccezionali”.

36

alla predisposizione dei bilanci di esercizio e di periodo, agli adempimenti di carattere fiscale e

all’amministrazione del personale, che hanno interessato il periodo dal 1 aprile 2000 al 31

ottobre 2003. Anche l’attività di supporto al controllo di gestione, originariamente riferita al

periodo intercorrente dal 1° aprile 2002 al 31 marzo 2003, è stata in seguito prorogata fino al

31 marzo 2004. Inoltre, le professionalità richieste riguardano sopratutto le normali

competenze dei dipendenti dell’ente23. Si cita, ad esempio, l’incarico per lo studio degli

adempimenti necessari per l’assunzione di disabili e quello relativo alla predisposizione del

bando di gara per il noleggio di autoveicoli.

Nell’anno 1999, il ricorso a professionisti esterni può essere giustificato da un evidente

carenza di personale e alle difficoltà del primo insediamento, ma altrettanto non può dirsi negli

anni successivi. La seguente tabella evidenzia l’oggetto e i costi degli incarichi concernenti

l’attività amministrativa e la loro incidenza sul totale.

23 cfr. Corte dei conti – Sezione giurisdizionale del Lazio 25 settembre 2000, n. 1545/2000. “E’ principio generale …che l’attività delle amministrazioni deve essere svolta dai propri organi ed uffici consentendosi il ricorso a soggetti estranei soltanto nei casi previsti dalla legge o in relazione ad eventi straordinari non fronteggiabili con le disponibilità tecnico burocratiche esistenti.. gli incarichi esterni all’amministrazione possono essere conferiti laddove questa non possa far fronte a particolari situazioni che richiedono specifiche professionalità e conoscenze eccedenti le normali competenze dei dipendenti dell’amministrazione medesima”.

37

Tabella n.10. – Costi collaborazioni in materia amministrativa

descrizione dell'attività anno 1999 anno 2000 anno 2001 anno 2002 anno 2003 TOTALE Supporto all'attività amm.va dell'ente 78.345,81 - - - - 78.345,81 consulenza commercialista - 15.935,28 13.607,61 12.903,00 20.030,73 62.476,61 Attività di supporto al controllo di gestione - - - 10.157,15 - 10.157,15

consulenza legale - 11.465,34 32.580,17 55.180,00 34.001,10 133.226,61 consulenze adempimenti per assunzione disabili - - 5.164,57 - - 5.164,57 consulenze per redazione bando di gara per il noleggio di autoveicoli - 2.582,28 - - - 2.582,28

Totale 78.345,81 33.846,62 51.381,74 117.158,25 54.031,83 291.953,03

costo totale consulenze (scientifiche ed amm.ve) 78.345,81 48.058,89 122.194,23 402.732,99 166.258,69 817.590,60 % consulenze amm.ve sul totale delle consulenze 100,00% 70,42% 42,04% 29,09% 32,49% 35,70%

Fonte: dati da ARPA

L’attività di consulenza in materia amministrativa è proseguita intensamente, anche nel

corso degli anni 2000-2003, con prestazioni e costi considerevoli. L’incidenza percentuale dei

costi delle collaborazioni amministrative sul totale degli incarichi di consulenza sottoscritti

dall’Agenzia (cfr. allegato n. 4) presenta un andamento decrescente (70,42% nel 2000,

42,04% nel 2001 e 29,09% nel 2002, 32,49%), a causa dell’intensificarsi della funzione

tecnico-scientifica e delle attività ad essa accessorie, implicanti prestazioni non rientranti

nell’attività istituzionale (predisposizione manuali per la qualità, adempimenti in materia di

sicurezza ex decreto legislativo n. 626/1994, ecc), oppure che richiedono professionalità non

presenti in Agenzia.

Il permanere e l’intensificarsi delle consulenze in materia amministrativa, se valutato

congiuntamente alle problematiche emerse in sede di approvazione dei bilanci ed ai risultati

dell’ispezione disposta dalla Giunta regionale, riferite per lo più a carenze della macchina

amministrativa e al lievitare dei costi, inducono ad un’attenta riflessione sulla gestione

dell’Agenzia. In particolare, appare necessario ed improcrastinabile riqualificare il personale

disponibile, utilizzando le ampie possibilità della formazione professionale programmata e

contemporaneamente adottare politiche dirette alla massima concentrazione delle risorse

amministrative presso la sede centrale.

38

Dall’analisi dei dati relativi alla dotazione di personale e dalle convenzioni di

collaborazione, si evince che il ricorso a professionisti esterni è motivato con una presunta

carenza di personale adeguatamente formato.

5.3 Le collaborazioni coordinate continuative

La legge istitutiva dell’ARPA demandava la definizione dell’assetto organizzativo

dell’Agenzia al regolamento di organizzazione dell’Agenzia, che avrebbe anche

provveduto ad indicare le “modalità di acquisizione di specifiche consulenze

professionali, collaborazioni esterne o di personale a tempo determinato” (art. 10

comma 2 lett. e). Con l’approvazione del Regolamento provvisorio (deliberazione 21

maggio 1999 n. 3 del Direttore generale), sono state autorizzate assunzioni di

personale con contratto di lavoro a tempo determinato (fino a 30 unità) per progetti-

obiettivo specifici, con facoltà al Direttore generale di affidare incarichi ad operatori

esterni, scelti sulla base della propria specifica competenza professionale. Il

Regolamento definitivo di organizzazione del 17 agosto 2000, ha confermato

l’autorizzazione ad assunzioni di personale selezionato tramite concorso pubblico e di

personale con contratto di lavoro a tempo determinato. Inoltre, si è prevista la

possibilità di conferire incarichi professionali, mediante contratti con liberi

professionisti o con dipendenti pubblici, con persone giuridiche pubbliche o private,

ditte o associazioni. Tuttavia, a tali soggetti dovevano essere affidati compiti ben

specificati: a) studio e consulenza basati specifiche competenze non disponibili

all’interno dell’ARPA, b) supporto strumentale all’attività di ricerca, c) partecipazione

a commissioni o gruppi di lavoro. Negli anni 1999 – 2004 l’ARPA ha stipulato un considerevole numero di contratti per

collaborazioni coordinate continuative, di seguito elencate:

RIEPILOGO SITUAZIONE DEL PERSONALE ASSUNTO COME Co.Co.Co.

Dipartimento

GORIZIA dipartimento

TRIESTE dipartimento

UDINE SEDE di

PALMANOVA

TOTA

39

LI

situazione al 31.12.1999 0 0 0 1 1 situazione al 31.12.2000 2 0 4 3 9 situazione al 31.12.2001 2 0 8 5 15 situazione al 31.12.2002 2 1 14 7 24 situazione al 31.12.2003 5 2 17 20 44 situazione al 18.11.2004 4 1 15 21 41

Gli affidamenti di incarichi di collaborazione coordinata continuativa,

perfezionati dall’ARPA, [secondo una crescita esponenziale tale da far lievitare gli

stessi da uno, a 44 nell’anno 2003 (alla data di redazione della presente relazione [15

dicembre 2004] se ne registrano 41)] , sembrano in contrasto con la disciplina tipica

di siffatte collaborazioni. Negli stessi atti di bilancio e negli altri documenti ufficiali il

personale in regime di collaborazione coordinata continuativa viene annoverato tra il

personale che espleta “attività istituzionale”. In particolare, la circostanza che, sia il

personale in regime di Co.Co.Co., sia quello di ruolo sia stato inserito, senza alcuna

distinzione, nella previsione di spesa allegata al bilancio 2004, con attestazione del

Direttore Generale, secondo la quale “l’ARPA ha considerato i Co.Co.Co. come “proprio

personale” figure che … dovevano svolgere attività in ambiti e profili professionali

corrispondenti a quelli di personale di ruolo e non di ruolo, ma pur sempre facente

parte della struttura organizzativa generale” (Decreto 5 ottobre 2004 n. 636) scioglie

ogni dubbio circa la natura subordinata e non autonoma del rapporto di lavoro. Come ricordato nella Circolare del 15 luglio 2004 n. 4 della Presidenza del Consiglio dei

Ministri, le collaborazioni coordinate continuative, devono comunque ricondursi nella

categoria del lavoro autonomo, in virtù dell’art. 409 c.p.c. n. 3 ove si trattano i “rapporti di

collaborazione che si concretino in una prestazione d’opera continuata e coordinata,

prevalentemente personale, anche se non a carattere subordinato”. La legge 21 novembre

2000 n. 342, recante “Nuove misure in materia fiscale” all’art. 34 fa riferimento alle

40

collaborazioni qualificate come rapporti “aventi ad oggetto la prestazione di attività svolte

senza vincolo di subordinazione … nel quadro di un rapporto unitario e continuativo, senza

impiego di mezzi organizzati… semprechè gli uffici o le collaborazioni non rientrino nei

compiti istituzionali compresi nell’attività di lavoro dipendente …”. Tale norma, pur

assimilando le collaborazioni al lavoro dipendente per gli aspetti fiscali, non cambia il quadro

giuridico di riferimento.

La Circolare della Presidenza del Consiglio sopra citata, evidenzia che la possibilità di

ricorrere a rapporti di collaborazione è limitata a “prestazioni di elevata professionalità,

contraddistinte da un’elevata autonomia nel loro svolgimento…l’elemento dell’autonomia

dovrà risultare prevalente, poiché in caso contrario sarebbero aggirate e violate le norme

sull’accesso alla pubblica amministrazione tramite concorso pubblico, in contrasto con i

principi costituzionali (artt. 51 e 97 Costituzione)”.

La Corte dei conti, in occasione delle pronunce inerenti i danni erariale conseguenti al

conferimento di incarichi e consulenze, ha enucleato taluni principi base che, per la loro

reiterazione, integrano una sorta di diritto vivente sul punto. In tale contesto, assume

particolare rilievo la temporaneità dell’incarico, collegata all’eccezionalità dell’evento, ed alla

verificata impossibilità di impiegare il personale in servizio. Tali presupposti precludono,

altresì, il ricorso a proroghe.

La legittimità degli incarichi deriva inoltre dalla chiarezza dei presupposti e dell’oggetto

dell’incarico. La Cassazione, Sez. lavoro, con la pronuncia del 13 febbraio 1999, n.61 ha

sancito l’insufficienza della qualifica, data dalle parti, dell’attività come di lavoro autonomo,

per escluderne la natura di rapporto subordinato. Il rapporto di lavoro ha natura subordinata

se le parti fanno riferimento ad un rapporto di collaborazione autonoma per evitare i

maggiori costi derivanti dalla subordinazione e se il contenuto del contratto, oppure il

comportamento delle parti, confermi l’intenzione di instaurare un rapporto di lavoro

dipendente. La natura subordinata del rapporto si evince da taluni “indici rilevatori”, quali

l’assoggettamento del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di

lavoro, l’osservanza di orari di lavoro, lo svolgimento del lavoro negli uffici aziendali,

l’assegnazione di compiti diversi. Invece, il rapporto di lavoro autonomo presuppone

l’autonoma determinazione dei tempi e delle modalità di lavoro.

Suddetto quadro dimostra l’inadeguatezza delle scelte operative dell’ARPA in merito alle

collaborazioni coordinate continuative attivate. L’Agenzia ha deciso di ricorrere a tali

incarichi “selezionando le professionalità più idonee a ricoprire alcuni ruoli ritenuti strategici

per l’Agenzia …nonché per il potenziamento delle proprie strutture” (Allegato 1 al Bilancio di

previsione 2004). Nello stesso documento si precisa che il ricorso a tale forma contrattuale è

prassi consolidata presso le Agenzie “nelle more dei pubblici concorsi” e che le collaborazioni

saranno trasformate “in assunzioni a tempo indeterminato attingendo alle graduatorie che

rimarranno aperte 24 mesi”. L’intento di eludere le norme per il reclutamento dei pubblici

dipendenti (art. 35 del dlgs 165/2001) si evince anche dagli argomenti offerti alla stessa

41

Sezione della Corte dei conti con riferimento per giustificare il ricorso agli incarichi: “urgente

necessità incompatibile con i tempi delle procedure concorsuali pubbliche”. Tale “urgente

necessità” è tuttavia opinabile, quando si osserva che molte collaborazioni sono state

ripetutamente prorogate e che l’attività è stata svolta per un periodo triennale o

quadriennale. Come già ricordato, tutte le collaborazioni erano finalizzate ad “attività

istituzionali”. Tali attività hanno compreso quella di “responsabile della Segreteria Generale”,

di “collaborazione all’istituzione dell’ufficio di controllo di gestione”, di supporto ai

Dipartimenti provinciali, oppure per le esigenze del Settore Affari generali a seguito del

trasferimento di un’impiegata (una collaborazione aveva ad oggetto la predisposizione di

lettere invito per le gare e gli atti propedeutici e conseguenti, un’altra era finalizzata alla

redazione dei bandi di gara e lettere invito!!!) o per le esigenze del settore contabilità

(tenuta contabilità, formazione bilanci), di supporto all’Ufficio relazioni con il pubblico.

E’ quindi evidente che il ricorso alle collaborazioni coordinate e continuative non risulti

conforme ai principi affermati da questa Corte dei conti, secondo cui siffatte forme

contrattuali sono da considerarsi legittime a condizione che vi sia: — la rispondenza

dell’incarico agli obiettivi dell’amministrazione; — l’impossibilità per l’amministrazione

conferente di procurarsi all’interno della propria organizzazione le figure professionali idonee

allo svolgimento delle prestazioni oggetto dell’incarico, da verificare attraverso una reale

ricognizione; — una specifica indicazione delle modalità e dei criteri di svolgimento

dell’incarico; — la temporaneità dell’incarico; — la proporzione fra compensi erogati

all’incaricato e le utilità conseguite dall’amministrazione.

Tali condizioni devono tutte essere rispettate, “perchè l’incarico possa essere considerato

conferito lecitamente e senza incorrere nell’ipotesi del danno erariale”24 e l’osservanza delle

stesse deve risultare da atto scritto, nel quale è necessario indicare ovviamente anche

l’oggetto della prestazione e la durata della stessa, quest’ultima da determinarsi con

precisione o da collegare per relationem all’incarico assegnato.

Nell’anno 2004, a seguito del subentro della nuova Direzione dell’Agenzia, gli

incarichi di Co.Co.Co. sono stati prorogati per un breve periodo, nella prospettiva di

procedere al più presto all’assunzione degli idonei dei concorsi indetti dall’ARPA nel

dicembre 2002 e finalizzati all’assunzione di 14 unità di personale tecnico e

amministrativo. Mediante lo scorrimento delle graduatorie, l’amministrazione avrebbe

intenzione di assumere il personale ex Co.Co.Co. utilmente collocato (circa 15 unità),

24 Corte dei Conti, Sezioni Unite, 12 giugno 1988, n. 27.

42

mentre, al posto del personale ex CoCo.Co. non inserito nelle graduatorie concorsuali,

dovrebbero subentrare gli idonei nuovi assunti.

Tuttavia, l’ipotesi di procedere allo scorrimento delle graduatorie concorsuali non appare

percorribile. Il dPR 9 maggio 1994, n. 487 “Regolamento recante norme sull’accesso agli

impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi …”, all’art.15

comma 7, prevedeva che “le graduatorie dei vincitori rimangano efficaci per un termine di

diciotto mesi dalla data della loro pubblicazione per eventuali coperture di posti per i quali il

concorso è stato bandito e che successivamente ed entro tale data dovessero rendersi

disponibili”. Tale disposizione è stata tuttavia superata dal dPR 27 marzo 2001 n. 220, recante

norme specifiche di disciplina concorsuale per il personale non dirigenziale del Servizio Sanitario

Nazionale, [comparto a cui appartiene il personale dell’ARPA]. Quest’ultimo regolamento, nel

portare a 24 mesi il termine di efficacia della graduatoria concorsuale, ha vietato il ricorso alle

graduatorie per la copertura di posti istituiti successivamente alla data di indizione del concorso. Il regolamento approvato con dPR n. 220/2001 è stato emanato in ottemperanza alla

previsione contenuta nel dPR 10 dicembre 1997 n. 483 (regolamento sulla disciplina

concorsuale del personale dirigenziale del SSN), ove era espressamente statuita la revisione

della disciplina concorsuale, dopo il riordino dell’ordinamento del personale del comparto

Sanità in nuove categorie e profili. Il CCNL del comparto, pubblicato il 17 aprile 1999, ha

dettato il nuovo sistema di classificazione del personale ed ha fatto rinvio, per la disciplina di

accesso dall’esterno, all’emanando regolamento. Pertanto, il regolamento approvato con dPR

n. 220/01 costituisce l’ultimo tassello della riforma del settore prevista dal legislatore con il

decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 502 di “riordino della disciplina in materia sanitaria”.

Il riferimento alla disciplina di cui all’art. 15 del dPR n. 487/94, per l’utilizzazione delle

graduatorie concorsuali, non appare pertanto legittimo, nonostante la citazione di tale norma

nei bandi relativi ai concorsi approvati con decreto13 dicembre 2002 n. 151, sussistendo una

specifica disciplina di settore intervenuta successivamente. Sulla questione, l’art. 70 comma 13

del dlgs 30 marzo 2001 n. 165, recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle

dipendenze delle pubbliche amministrazioni”, stabilisce che le amministrazioni applicano la

disciplina del dPR n. 487/94, in materia di reclutamento di personale, per le parti non

incompatibili con quanto previsto agli artt. 35 e 36 (reclutamento di personale e forme

contrattuali flessibili di assunzione), salvo che la materia venga regolata, in coerenza con i

principi ivi previsti, nell’ambito dei rispettivi ordinamenti.

43

Il problema inerente lo scorrimento delle graduatorie mette in luce gravi inadempienze

della dirigenza dell’epoca, per quanto riguarda il mancato adeguamento della pianta organica

approvata con dGR 8 agosto 2000 n. 2516. Pur avendo riscontrato che i compiti istituzionali

dell’Agenzia richiedevano un consistente apporto di professionalità tecniche, non risulta essere

stata effettuata alcuna scelta programmatoria per l’acquisizione di tali risorse, né, comunque,

un adeguamento dei contingenti previsti in pianta organica per le diverse categorie

classificatorie, che tenesse conto dei mutamenti intervenuti. In mancanza di una accurata

rivisitazione della pianta organica, suscitano perplessità anche i concorsi effettuati dall’ARPA

nel dicembre 2002. Infatti, se le acquisizioni di 4 impiegati del settore amministrativo trovano

corrispondenza in vacanze nella pianta organica, non altrettanto può affermarsi per i concorsi

relativi all’assunzione di 10 impiegati del settore tecnico, atteso che i posti previsti in pianta

organica risultavano coperti.

Solamente con dGR 28 maggio 2004 n. 1354 (e correlato decreto del Direttore generale

dell’ARPA 15 marzo 2004 n. 154) è stata effettuata una ricognizione storica delle acquisizioni di

personale da parte dell’ARPA, nonché della progressione dalla categoria C alla categoria D,

dovuta alle prescrizioni contenute nel CCNL integrativo del comparto sanità, sottoscritto il 20

settembre 2001, di 99 dipendenti ed è stata approvata una pianta organica più rispondente

alle esigenze operative. La procedura ricognitiva attuata appare un “atto dovuto”, a fronte dei

mutamenti nell’organico dell’Agenzia, determinati da provvedimenti legislativi (ad es. la sopra

citata legge regionale n. 20/2002), oppure dal contratto di lavoro stipulato a livello nazionale.

Tuttavia eventuali atti di sanatoria delle irregolarità, riscontrate anche dalla Regione durante la

verifica ed ispezione (dGr 20 luglio 2001 n. 2474), adottati nella prospettiva di una

complessiva regolarizzazione e riorganizzazione dell’Agenzia, non possono che essere ispirati al

“rispetto dei principi che informano l’esercizio di un’attività pubblica” (dGr 30 maggio 2003 n.

1709).

L’amministrazione regionale, invero, sembra non essersi avvalsa con continuità dei poteri

di vigilanza attribuiti dall’art. 4 comma 6 della legge regionale n. 6/98. L’unica iniziativa di

controllo di cui si è a conoscenza è l’ispezione effettuata nell’anno 2001. Con riferimento alle

collaborazioni coordinate continuative, le risultanze emergenti dall’ispezione appaiono

discutibili, laddove “si è rileva[to] il ricorso a forme di reperimento di personale non

contemplate dalla legge istitutiva dell’ARPA”, ma si è convenuto “sull’economicità della scelta

compiuta”. Condivisibile appare invece la [già] citata delibera della giunta regionale

n.1709/2003, ove si è avanzata una formale richiesta di regolarizzazione della situazione

amministrativa-contabile dell’Agenzia e si è invitato il Direttore dell’ARPA ad indicare le azioni

assunte o da assumere, tra l’altro, rispetto alle collaborazioni coordinate continuative.

44

6. I rapporti tra l’ARPA e gli enti istituzionali. La funzione di indirizzo e

controllo della regione

Nella Regione Friuli Venezia Giulia, la tutela del patrimonio ambientale, è affidata, oltre

che all’ARPA, anche ad altri soggetti istituzionali, le cui competenze devono necessariamente

intrecciarsi ed integrarsi. Gli enti istituzionali maggiormente coinvolti sono la Regione, gli enti

locali e le aziende per i servizi sanitari (A.S.S.). I rapporti tra l’ARPA e tali enti sono disciplinati

dagli artt. 5, 12, 15 e 17 della legge regionale n. 6/1998 e dal Regolamento di

organizzazione.Le Province ed i Comuni sono investiti di funzioni di interesse ambientale, già

loro conferite dalla legge 8 giugno 1990, n. 142, sull’ordinamento delle autonomie locali, e

successivamente confermate del 18 agosto 2000, n. 267, contenente il testo unico sugli enti

locali.

Gli enti che più direttamente interagiscono con l’Agenzia regionale, in ragione soprattutto

dell’ovvia commistione tra materia ambientale e materia sanitaria, sono le Aziende per i servizi

sanitari. In particolare, i Dipartimenti di prevenzione delle A.S.S., per la specificità della

missione affidata a tali strutture dalle norme nazionali e regionali, svolgono il ruolo di

interlocutore privilegiato.

L’ARPA si articola come ente soggetto al potere di indirizzo e vigilanza della Regione con

la quale interagisce principalmente mediante il Comitato di indirizzo e verifica. La legge

regionale n.6/98 ammette anche (art.5, commi 1 e 5) la stipula di convenzioni tra i due enti

dirette a regolamentare nel dettaglio le modalità di supporto e consulenza. Dai verbali delle

riunioni del Comitato di indirizzo e verifica sorgono tuttavia dubbi in merito all’effettivo

coordinamento tra l’attività svolta dall’ARPA e quella delle Direzioni regionali competenti per

materia25. Non dissimili sono i problemi legati ai rapporti con gli altri enti istituzionali. La legge

regionale n. 6/1998, con gli artt. 5 e 12, attribuisce alla Regione la funzione di disciplinare tali

rapporti, distinguendo i rapporti con gli enti territoriali (Comuni e Province) con quelli inerenti i

Dipartimenti di prevenzione delle A.S.S.. Nel primo caso, la disciplina è rimessa alla stipula di

apposite convenzioni (rapporti con le Province), ovvero alla definizione di convenzioni-tipo

(rapporti con i Comuni), mentre, nel secondo caso è demandata all’emanazione di apposito

regolamento (comma 5, art. 1 della legge regionale 30 agosto 1994, n. 12). Sulla base delle

linee guida definite dalla regione, spetta, poi, all’ARPA, provvedere a regolare nel dettaglio, in

accordo con gli enti coinvolti, le modalità di erogazione delle prestazioni tecniche a livello di

Comitati tecnici provinciali di coordinamento e mediante convenzioni attuative.

I Comitati tecnici di coordinamento, a termini dell’art. 13 della legge regionale n. 6/1998,

sono organismi esterni all’ARPA, la cui varia composizione permette la rappresentanza di tutti

gli enti interagenti con l’Agenzia26 ed assumono come compito il coordinamento delle attività

25 cfr. Verbale della riunione del Comitato di indirizzo e verifica del 23 marzo 2000. 26 Ai sensi del comma 2 dell’articolo citato, il Comitato è composto, in ogni provincia, da:

- un dirigente dell’amministrazione provinciale competente in materia ambientale, che ne è anche il presidente;

45

dei Dipartimenti provinciali dell’ARPA con le rispettive Province ed amministrazioni comunali,

nonché con i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende per i servizi sanitari. L’intervento, di

natura propositiva, è diretto a fornire orientamenti a livello di programmazione dipartimentale

e strategica e ai fini della determinazione del contenuto delle convenzioni da stipularsi tra

l’ARPA e le amministrazioni interessate. Gli strumenti previsti dalla legge regionale n. 6/1998

per definire tali rapporti, non risultano, a tutt’oggi, adottati dalla regione.

La composizione dei rapporti, in assenza di linee guida regionali, si materializza quindi

presso i Comitati tecnici di coordinamento, mediante la conclusione di convenzioni ed incontri

con le Province, i Comuni interessati e i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende per i servizi

sanitari.

Alla Regione spetta il ruolo di mantenere l’unitarietà del sistema, utile a garantire

l’efficienza dell’intera rete di soggetti coinvolti in materia di tutela ambientale. Funzionale al

sistema delineato è l’attribuzione alla Regione del coordinamento dell’attività dei vari enti

coinvolti e di indirizzo complessivo in materia ambientale, in primis nei confronti dell’ARPA, in

quanto struttura cui sono affidate essenziali competenze in materia di tutela ambientale,

funzionali all’attività degli altri enti coinvolti.

Per la Regione, oltre alla funzione di indirizzo, intesa ad orientare l’attività alle esigenze di

tutela ambientale emergenti, la legge regionale prevede la funzione di vigilanza

sull’andamento generale degli interventi. Titolare della funzione di vigilanza è il Presidente

della Giunta regionale (art. 4, ultimo comma, della legge regionale n. 6/1998 e art. 03,

comma 1, del decreto legge n. 496/93, come inserito nella legge di conversione n.

61/1994). Competono, invece, alla Giunta regionale la funzione di verifica sull’attività

dell’Agenzia e di controllo preventivo sul bilancio di previsione annuale e pluriennale, sul

conto consuntivo, sui programmi, sul regolamento di organizzazione, sulla pianta organica e

sulle loro modifiche. L’attività istruttoria, a supporto del controllo preventivo, è affidata alla

Direzione regionale dell’ambiente, la quale può usufruire dell’ausilio degli altri uffici regionali

competenti per materia. Altri controlli sono stati svolti dalla Direzione centrale ambiente e

lavori pubblici – Servizio affari generali, amministrativi e consulenza.

La Regione nel corso dell’esame sui bilanci dell’ARPA, ha avuto occasione di registrare

molteplici irregolarità contabili ed, in alcuni casi, il mancato adempimento alle disposizioni del

regolamento di organizzazione ed alle indicazioni fornite dalla Giunta regionale27. In seguito a

- il Direttore del Dipartimento provinciale dell’ARPA; - i responsabili del Dipartimento provinciale della o delle aziende per i servizi sanitari presenti nella provincia; Partecipano alle sedute i Direttori tecnico- scientifico ed amministrativo dell’ARPA (sede centrale).

27Così, a titolo di mero esempio, per quanto riguarda il bilancio di esercizio 2000, la Giunta regionale ha evidenziato carenze nel contenuto della nota integrativa, nonché l’omessa variazione di bilancio, richiesta dalla stessa Giunta regionale a seguito di un’erogazione regionale superiore alle poste indicate nel bilancio di previsione. Il bilancio di previsione dell’anno 2001 non è stato approvato dalla Giunta regionale poichè l’istruttoria è stata ultimata dopo la conclusione dell’esercizio. Infatti, il provvedimento di adozione è stato aggiornato più volte a causa delle molteplici illegittimità rilevate (deliberazione della Giunta regionale 4 marzo 2000, n. 620). Il bilancio di previsione per l’anno 2002, adottato con decreto del Direttore Generale 2 luglio 2002, n. 312 è stato invece approvato, dopo una lunga istruttoria, in data 6 settembre 2002 (Deliberazione della Giunta regionale 6 settembre 2002 n. 3043).

46

ciò, la Giunta stessa, con deliberazione 20 luglio 2001 n. 2474, ha disposto un’ispezione nei

confronti dell’ARPA. L’attività ispettiva, conclusasi con una relazione del 16 ottobre 2001, ha

evidenziato, in modo dettagliato molteplici rilievi riguardanti:

o aspetti contabili e amministrativi (tenuta libri contabili obbligatori, adozione di procedure

di spesa conformi alla normativa, sanzioni per violazione di norme tributarie, applicazione

della normativa in materia di appalti, mancata adozione della contabilità analitica per

centri di costo);

o il personale (deleghe di funzioni ai dirigenti e ricorso alle collaborazioni coordinate

continuative per attività istituzionali);

o mancata formalizzazione dei contratti relativi all’acquisizione della sede;

o mancata adozione del piano di formazione del personale e mancata predisposizione di

indicatori di efficacia e di efficienza cui attingere per misurare la produttività28.

L’analisi ispettiva non si è però estesa alla valutazione diretta del flusso delle prestazioni

erogate.

Successivamente, la Giunta regionale, con deliberazione 30 maggio 2003, n. 1709, in

merito alle illegittimità emerse e alle controdeduzioni fornite dall’Agenzia, ha comunicato

quanto conosciuto alla Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Udine e alla Procura

regionale della Corte dei conti, nel contempo invitando il Direttore generale a evidenziare le

azioni intraprese per regolarizzare l’attività. L’amministrazione regionale non ha, poi, ripreso

l’azione di controllo ispettivo e di verifica, limitandosi a chiedere, solo con la dGR n.

1709/2003, e quindi con notevole ritardo rispetto alla relazione ispettiva [depositata il 16

ottobre 2001], la regolarizzazione della situazione amministrativo-contabile dell’Agenzia.

28 L’Agenzia ha controdedotto alla relazione ispettiva con nota 4 dicembre 2001, evidenziando le difficoltà incontrate in fase di primo impianto, la situazione di carenza di personale.

47

7. Conclusioni

7.1 Controdeduzioni proposte dall’ARPA.

Nell’adunanza del 21 dicembre 2004 i rappresentanti delle amministrazioni presenti

hanno richiesto un breve termine per produrre documentazione di replica alle osservazioni

avanzate nella relazione della Sezione. Nella stessa sede l’ARPA ha depositato il 2° rapporto

benchmarking dell’ONOG.

L’ARPA ha presentato alla Corte dei conti, in data 7 gennaio 2005, una nota contenente

una pluralità di osservazioni, di seguito sintetizzate.

Con riferimento alla dotazione di personale, l’ente, pur riconoscendo che la consistenza

del proprio personale, sia nella sua previsione organica che nella sua consistenza effettiva,

risulta superiore alla media (avendo come dati di riferimento la popolazione e l’area

territoriale) ha tenuto a valorizzare la specificità del territorio regionale, nonché il rilievo delle

funzioni assegnate. Tali elementi giustificherebbero la consistente dotazione organica.

L’Agenzia ha comunque manifestato l’intenzione di accorpare l’intero apparato amministrativo

presso la sede centrale, al fine di evitare duplicazioni di attività, nonché la volontà di introdurre

criteri di maggiore efficienza, mediante la semplificazione delle procedure amministrative. In

tale contesto l’ente ha anche preannunciato una revisione del regolamento di organizzazione,

l’approvazione del Regolamento di mobilità interna del personale, la definizione di una nuova

pianta organica e la costituzione del Nucleo di valutazione della dirigenza.

Riguardo all’eccessivo ricorso alle collaborazioni coordinate continuative, l’ARPA ha

dedotto sia la carenza di personale tecnico, sia l’esigenza di superare le iniziali difficoltà di

implementazione della struttura. L’ARPA ha anche sostenuto che il ricorso a suddette forme

contrattuali sarebbe avvenuto nel rispetto delle prescrizioni ordinamentali, avendo

l’amministrazione sopperito alla mancanza di idonee figure professionali, mediante incarichi

temporanei, in assenza di qualsiasi vincolo di subordinazione. Il ritardo dell’amministrazione

regionale e delle Aziende Sanitarie nel trasferire il personale amministrativo (pari a 14 unità

complessive), avrebbe lasciato l’ente “totalmente privo di personale amministrativo” [in questi

termini a pag.8 della nota ARPA], talchè “l’obiettivo di costituire l’Agenzia è stato raggiunto

solo grazie all’apporto determinante del primo consulente “assunto”” [sempre pag.8 della nota

ARPA], il cui rapporto di collaborazione si è poi esaurito al 31 dicembre 1999. L’Agenzia ha poi

acquisito professionalità esterne (biologi, fisici, chimici ecc.) per l’attività tecnica derivante

dalle ulteriori competenze assegnate dalla legislazione. L’acquisizione di personale a contratto

sarebbe inoltre avvenuto in una fase di transizione dell’ente, dovuta “all’incertezza della

condizione del personale in servizio” assunto con contratto a tempo determinato e “alle

profonde innovazioni contrattuali verificatesi”.

L’ARPA ha anche precisato che lo scorrimento delle graduatorie relative ai concorsi indetti

nell’anno 2002, è stato disposto per evitare di dover ulteriormente prorogare le collaborazioni

coordinate continuative: la contestuale cessazione delle suddette collaborazioni, senza

l’assunzione di personale, avrebbe infatti importato “la paralisi dell’Ente” [pag.11 della nota

48

ARPA]. Il succedersi di provvedimenti legislativi e/o contrattuali incidenti sul personale

assegnato all’ente avrebbe altresì prodotto una “sorta di automatica modifica della pianta

organica” [pag.11 della nota ARPA]. L’ente ha ritenuto di poter superare il divieto di

utilizzazione delle graduatorie concorsuali per la copertura di posti istituiti successivamente al

concorso (contenuto nel d.P.R. n. 220/2001), talchè ha proceduto alle assunzioni mediante il

decreto del 10 dicembre 2004 n. 795.

Riguardo alla sede di Palmanova ed ai relativi lavori di manutenzione straordinaria, l’ente,

riconoscendo l’onerosità e l’antieconomicità degli accordi contrattuali precedentemente

stipulati, ha informato la Corte dei conti di aver provveduto alla risoluzione del contratto di

locazione e alla revoca dell’appalto dei lavori. Sarebbe quindi stato scelto un altro edificio quale

futura sede dell’Agenzia.

Da ultimo, l’ARPA ha manifestato l’intenzione di adottare un controllo di gestione del tipo

Activity Based Costing, finalizzato alla razionalizzazione delle attività e alla determinazione del

grado di raggiungimento degli obiettivi.

7.2 Controdeduzioni proposte dalla Direzione centrale ambiente e lavori pubblici

La Direzione centrale ambiente e lavori pubblici della Regione Friuli Venezia Giulia ha

presentato alla Corte dei conti un nota di replica in data 4 gennaio 2005, ripercorrendo le

principali attività di controllo, concretizzatesi nell’ispezione dell’ottobre 2001 e nella relativa

relazione. Sulla scorta di siffatte attività, la Giunta regionale, con la deliberazione del 30

maggio 2003, n.1709/2003, ha invitato il Direttore generale dell’ARPA a fornire chiarimenti in

ordine alla regolarizzazione dei profili critici evidenziati dagli organi ispettivi. L’ARPA, proprio in

virtù della suddetta ispezione, avrebbe introdotto procedure conformi alla prescrizioni

ordinamentali, sia in tema di scritture contabili che di procedure di spesa. Inoltre, l’attuale

dirigenza dell’ARPA, in merito al conferimento di deleghe di funzioni ai dirigenti, si sarebbe

adeguata alle disposizioni statutarie e regolamentari, discostandosi dalle irregolari prassi

precedentemente seguite.

La Direzione regionale ha anche riferito che, nell’anno 2004, l’ARPA non si è avvalsa di

ulteriori consulenze, fatta eccezione per l’incarico, affidato ad un giornalista, per l’espletamento

delle funzioni di addetto all’ufficio stampa. Tale affidamento dovrebbe però ritenersi opportuno

stante l’assenza di siffatta professionalità nell’ambito del personale ARPA in servizio.

La Direzione regionale ha precisato che l’attribuzione di compensi integrativi di risultato,

a favore del precedente Direttore generale dell’ARPA, sarà valutato dal Comitato di indirizzo e

verifica.

In merito ai rapporti tra l’ARPA e le amministrazioni provinciali, la Direzione regionale ha

informato la Corte dei conti della volontà di definire le convenzioni relative ai criteri ed alle

modalità di utilizzo delle strutture tecniche dell’Agenzia, promovendo specifici incontri.

49

7.3 Conclusioni alla luce delle deduzioni prodotte dalle amministrazioni.

Le conclusioni già rassegnate dalla Sezione non risultano scalfite dalle controdeduzioni

avanzate dalle amministrazioni. Al contrario, il 2° rapporto ONOG (Osservatorio Nazionale

sull’Organizzazione e sulla Gestione delle ARPA) conforta gli argomenti già sostenuti dalla

Corte dei conti.

In particolare i dati ivi contenuti, relativi alla “dotazione prevista” di personale e quelli

relativi alla “dotazione effettiva”, confermano che il numero dei dipendenti previsti e il numero

dei dipendenti effettivi dell’ARPA del Friuli Venezia Giulia, rapportati alla popolazione della

regione, superano la media nazionale. In Friuli-Venezia Giulia il rapporto fra il personale ARPA,

rispetto alla popolazione, si attesta al 34,21, per la dotazione organica teorica, ed al 28,22,

avendo riguardo alla dotazione organica effettiva, laddove la media nazionale è,

rispettivamente del 29,65 e del 22,16. Anche i valori percentuali dei dipendenti dell’ARPA del

Friuli Venezia Giulia, rapportati alla superficie regionale, superano i valori della media

nazionale. Per quanto riguarda la “dotazione prevista” per l’ARPA-FVG, si registra la

percentuale del 51,63 a fronte del 44,69 costituente la media nazionale; riguardo alla

“dotazione effettiva”, la percentuale dell’Agenzia regionale del 42,58 supera di gran lunga

quella della media nazionale, ferma al 33,05.

Riguardo ai risultati raggiunti nell’anno 2002 deve rilevarsi che, secondo il 2° Rapporto

ONOG, adottando indicatori di attività omogenei per tutte le regioni, l’ARPA Friuli-Venezia

Giulia, ha registrato valori inferiori alla media nazionale riguardo a tutte le attività considerate

(sopralluoghi e/o ispezioni su corpi idrici sotterranei e superficiali, scarichi idrici, emissioni

atmosferiche, rifiuti, rumore, interventi di emergenza, oppure analisi campioni siti inquinati,

alimenti, radiazioni non ionizzanti, radioattività ed istruttorie VIA). L’ente non ha poi inteso

partecipare alla 2° fase del progetto di benchmarking sui sistemi di programmazione e

controllo delle Agenzie regionali, impedendo così un ulteriore confronto a livello nazionale.

Con riferimento alle collaborazioni coordinate continuative, deve osservarsi come gli

argomenti sostenuti dall’ente non si coordinino con l’evoluzione del ricorso a siffatte prestazioni

lavorative. In particolare appare debole il richiamo alle difficoltà di avvio dell’Agenzia, atteso

che, nell’anno 1999 è stato stipulato un solo contratto di collaborazione. Nel 2000 sono stati

conclusi solo 9 contratti, talchè il numero di collaboratori in regime di Co.Co.Co. è lievitato in

un periodo non più riconducibile all’avvio. Si sono registrate infatti 15 collaborazioni nel 2001,

24 nel 2002, 44 nel 2003 e 43 nel 2004. Negli anni 2003 e 2004 si riscontrano il più elevato

numero di collaborazioni, sebbene l’ARPA avesse contemporaneamente raggiunto anche la sua

massima espansione in termini di personale effettivo (295 dipendenti nel 2003 e 310

dipendenti nel 2004 a fronte dei n. 262 dell’anno 2000). L’affermata “incertezza della

condizione del personale in servizio”, cui l’Agenzia fa riferimento come causa dell’acquisizione

di personale a contratto, riguarda situazioni ed eventi anteriori al 2003 e, pertanto,

inconferenti.

50

Rispetto alla sussistenza dei presupposti per la conclusione di contratti di collaborazione,

devono confermarsi le perplessità concernenti fenomeni di reiterazione dei rapporti nel tempo

(ad es. l’incarico di responsabile della Segreteria generale avente decorrenza 1.2.2002 –

31.1.2003, è stato poi rinnovato fino al 31.7.2004). Il ricorso a personale in regime di

Co.Co.Co. per attività istituzionali è poi riconosciuta in atti ufficiali dell’Agenzia (decreto 5

ottobre 2004 n. 636) e provata dalla tipologia dei compiti oggetto di incarico (cfr. Relazione

pag. 37).

Un’ulteriore riflessione merita la circostanza, riferita dalla stessa amministrazione, dello

scorrimento delle graduatorie concorsuali. Tale procedura (già ipotizzata nel Bilancio di

previsione ARPA per l’anno 2004 e nel decreto del Direttore generale dell’Agenzia n.

636/2004), se evita il rinnovo di rapporti di collaborazione, consentendo all’ente di avvalersi di

personale assunto con rapporti a tempo indeterminato, appare comunque lesiva del divieto

affermato nel d.P.R. 27 marzo 2001 n. 220, preclusivo del ricorso allo scorrimento delle

graduatorie per la copertura di posti istituiti successivamente alla data di indizione del

concorso. La tesi dell’ARPA secondo cui “l’indizione dei concorsi aveva lo scopo di sostituire le

figure professionali assunte in regime di Co.Co.Co….al fine di dare attuazione alla riduzione

delle collaborazioni…”, appare contraddittoria rispetto agli argomenti precedentemente

sostenuti dallo stesso ente, in ordine alla regolarità di tali “assunzioni”. Non è concepibile che

funzioni istituzionali possano essere, dapprima, espletate da personale in regime di

collaborazione continuativa e coordinata e, successivamente, da personale assunto a tempo

indeterminato. Se così è, appare evidente che le suddette funzioni attenevano già prima ai

compiti istituzionali dell’ente.

Inoltre alla data di indizione del concorso (dicembre 2002) la pianta organica vigente non

prevedeva carenze di personale per tutte le figure professionali oggetto di selezione

concorsuale: solamente nel marzo 2004, l’ARPA ha provveduto ad approvare una nuova pianta

organica. L’assunta “automatica modificazione della pianta organica” (a seguito di interventi

contrattuali e normativi) appare poi contraria ai principi di ermeneutica giuridica. La pianta

organica di un ente integra un atto assoggettato a precise garanzie procedimentali, non

modificabile secondo formalità irrituali.

Si ritiene quindi di ribadire le pregresse valutazioni negative con invito alle strutture

dell’amministrazione regionale deputate al controllo, ad accompagnare l’azione dell’ARPA,

offrendo altresì comunicazione alla Corte dei conti dei provvedimenti adottati.

51

Allegato n. 1 Dotazione di personale prevista in pianta organica (dGR n. 2516/2000) e dotazione effettiva.

descrizione delle categorie

D.O. exDGR n. 2516 dd.8.8.2000

e dec. N. 510 dd. 17.8.2000

OSM

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22.2

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co

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TEM

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DET

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TOTALE PERSONALE PRESENTE

posti vacanti in organico

DIRIGENZADirigenti 84 1 7 49

Dir. Dir.Priv. 11

totale Dirig. 84 1 7 60 24più meno

COMPARTODs sanitario 15 15Ds tecnico 19 11 1 12 7Ds amm.vo 7 1 1 2 5D sanitario 60 10 50D tecnico 10 3 3 4 10 0D amm.vo 11 1 3 2 7 4C sanitario 79 18 4 99 -20C tecnico 31 1 2 1 30C amm.vo 25 1 4 2 1 15 10Bs tecnico 6 2 3 3Bs amm.vo 3 1 1 2B tecnico 3 2 8 -5B amm.vo 26 4 1 15 11A tecnico 26 2 1 19 7

tot.comp. 321 18 5 11 34 8 202

TOTALE GENERALE 405 19 5 11 41 8 262

CO.CO.CO. 9

organico effettivo al 31.12.2000movimenti nel corso dell'anno

per m

ovim

enti

dovu

ti a

cess

azio

ni,

trasf

erim

enti,

sel

ezio

ni

inte

rne

ecc.

52

descrizione delle categorie

D.O. exDGR n. 2516 dd.8.8.2000

e dec. N. 510 dd. 17.8.2000

personale in servizio al

31.12. 2000

avvi

so p

ubbl

ico:

co

ntra

tto a

TE

MPO

D

ETER

MIN

ATO

TOTALE PERSONALE PRESENTE al

31.12.2001

posti vacanti in organico

DIRIGENZADirigenti 84 49 46

Dir. Dir.Priv. 11 11

totale Dirig. 84 60 2 5 57 27più meno

COMPARTODs sanitario 15 1 1 14Ds tecnico 19 12 2 1 13 6Ds amm.vo 7 2 2 5D sanitario 60 10 99 4 105 -45D tecnico 10 10 3 13 -3D amm.vo 11 7 3 10 1C sanitario 79 99 99 0 79C tecnico 31 1 1 2 29C amm.vo 25 15 2 3 1 19 6Bs tecnico 6 3 1 4 2Bs amm.vo 3 1 2 3 0B tecnico 3 8 1 1 8 -5B amm.vo 26 15 2 3 20 6A tecnico 26 19 19 7

tot.comp. 321 202 4 119 106 219

TOTALE GENERALE 405 262 4 121 111 276

CO.CO.CO. 15

organico effettivo al 31.12.2001movimenti nel corso dell'anno

per m

ovim

enti

dovu

ti a

cess

azio

ni,

trasf

erim

enti,

se

lezi

oni

inte

rne

ecc.

53

descrizione delle categorie

D.O. exDGR n. 2516 dd.8.8.2000

e dec. N. 510 dd. 17.8.2000

personale in servizio al

31.12.2001

L.R

. 30.

12.2

002,

n. 3

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no c

essa

ti co

me

a TE

MPO

DET

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O

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inte

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TOTALE PERSONALE

PRESENTE al 31.12.2002

posti vacanti in organico

posti preeevisti

dai concorsi pubblici

DIRIGENZADirigenti 84 46 1 47

Dir. Dir.Priv. 11 11

totale Dirig. 84 57 1 58 26più meno

COMPARTODs sanitario 15 1 13 14 1Ds tecnico 19 13 3 1 1 16 3Ds amm.vo 7 2 5 7 0D sanitario 60 105 13 92 -32D tecnico 10 13 1 3 11 -1 10D amm.vo 11 10 3 4 5 9 2 2C sanitario 79 0 79C tecnico 31 2 12 2 1 15 16C amm.vo 25 19 9 11 1 4 27 -2 2Bs tecnico 6 4 4 0 6Bs amm.vo 3 3 2 2 3 0B tecnico 3 8 1 6 2 7 9 -6B amm.vo 26 20 6 9 1 10 20 6A tecnico 26 19 15 4 22

tot.comp. 321 219 19 63 10 65 227 14

TOTALE GENERALE 405 276 20 63 285

CO.CO.CO. 24

organico effettivo al 31.12.2002movimenti nel corso dell'anno

per m

ovim

enti

dovu

ti a

cess

azio

ni,

trasf

erim

enti,

sel

ezio

ni

inte

rne

ecc.

54

descrizione delle categorie

D.O. exDGR n. 2516 dd.8.8.2000

e dec. N. 510 dd. 17.8.2000

personale in servizio al

31.12.2002 ex C

CN

L TOTALE PERSONALE PRESENTE

posti vacanti in organico

posti previsti dai concorsi pubblici

DIRIGENZADirigenti 84 47 47

Dir. Dir.Priv. 11 11

totale Dirig. 84 58 1 1 58 26più meno

COMPARTODs sanitario 15 14 3 17 -2Ds tecnico 19 16 16 3Ds amm.vo 7 7 7 0D sanitario 60 92 8 4 96 -36D tecnico 10 11 11 -1 10D amm.vo 11 9 1 2 8 3 2C sanitario 79 0 79C tecnico 31 15 1 16 15C amm.vo 25 27 3 1 29 -4 2Bs tecnico 6 0 6Bs amm.vo 3 3 1 2 1B tecnico 3 9 5 1 13 -10B amm.vo 26 20 2 1 21 5A tecnico 26 4 3 1 25

tot.comp. 321 227 1 22 13 237 14

TOTALE GENERALE 405 285 1 23 14 295

CO.CO.CO. 44

organico effettivo al 31.12.2003movimenti nel corso

dell'anno

per m

ovim

enti

dovu

ti a

cess

azio

ni,

trasf

erim

enti,

se

lezi

oni i

nter

ne

ecc.

55

Allegato n. 2 Analisi delle collaborazioni esterne.

n.

descrizione dell'attività affidata all'esterno modalità di

conferimento

dell'incarico

modalità di scelta del

contraente

data stipul

a

Periodo interess

ato dallo

svolgimento

dell’attività

Professional

ità interessata

la figura professionale è prevista

dalla pianta

organica?

la figura professionale era presente all'intern

o dell'Agen

zia?

si tratta

di professionalità

di supporto

all'attività

di ricerc

a?

si tratta

di attività di

partecipazione a

commissioni o a

gruppi di

lavoro?

L’ARPA si è successivamente

dotata delle

professionali

tà manca

nti?

L’ARPA intende dotarsi

in futuro delle

professionalità

mancanti?

1 supporto all’attività amm.va dell’ente Ø predisposizione del bilancio preventivo

dell’Agenzia e del reg.to di contabilità; Ø gestione delle rilevazioni contabili; Ø gestione dei pagamenti; Ø gestione dei proventi rientranti nel campo

dell’IVA con emissione delle relative fatture;

Ø elaborazione del trattamento economico del personale dipendente dell’ARPA;

Ø attuazione degli adempimenti quale

convenzione

trattasi di un’azienda per i servizi sanitari29

18 gennaio 2000

1 luglio 1999- 31 dicembre 1999

profili esperti nei settori interessati.

si si

no no

-

-

29 L’ARPA applica le norme in materia di gestione del personale e di contabilità in vigore per le Aziende per i Servizi Sanitari (art. 22 della legge regionale n. 6/1998).

56

sostituto d’imposta e contributivo comprese le relative dichiarazioni;

Ø gestione giuridica del personale; Ø coordinamento della rilevazione delle

presenze/assenze del personale; Ø gestione dei contratti di fornitura dell’ex

Presidio Multizonale di Pordenone e delle forniture di primo impianto dell’ARPA,

Ø acquisto di beni di investimento gestione problematiche relative al millenium bag per l’ex Presidio Multizonale di Pordenone

2 consulenza di un commercialista in materia di: Ø tenuta della contabilità Ø formazione dei bilanci di esercizio e di

periodo Ø adempimenti di carattere fiscale Ø amministrazione del personale

convenzione

non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.

6 giugno 2000

1 aprile 2000-31 marzo 2001

Esperto in contabilità di enti pubblici

no no no no no no

3 consulenza di un commercialista in materia di: Ø tenuta della contabilità Ø formazione dei bilanci di esercizio e di

periodo Ø adempimenti di carattere fiscale amministrazione del personale

convenzione

prosecuzione attività di cui alla convenzione precedente

15 maggio 2001

1 aprile 2001-31 marzo 2002

Esperto in contabilità di enti pubblici

no no no no no no

4 consulenza di un commercialista in materia di: Ø tenuta della contabilità Ø formazione dei bilanci di esercizio e di

periodo Ø adempimenti di carattere fiscale amministrazione del personale

convenzione

Prosecuzione attività di cui alla convenzione precedente

29 aprile 2002

1 maggio 2002-31 ottobre 2003

Esperto in contabilità di enti pubblici

no no no no no no

5 assistenza di un commercialista alla predisposizione dei bilanci e alla redazione e

atto aggiuntivo

attinenza all’ attività di cui

17 luglio

1 agosto 2002-30

Esperto in

no no no no no no

57

gestione del budget 2003. la consulenza comprende la formazione del personale nei medesimi settori.

alla convenzione n. 4

alla convenzione precedente

2002 aprile 2003

contabilità di enti pubblici

6 attività di supporto al controllo di gestione convenzione

trattasi di un’Azienda per i Servizi Sanitari30

29 marzo 2002

1 aprile 2002-31 marzo 2003

profili esperti nel controllo di gestione

no no no no no si. Formazi

one interna e concorsi

per l’assunzi

one di personal

e amministrativo in

atto. 7 attività di supporto al controllo di gestione convenzio

ne prosecuzione attività di cui alla convenzione precedente

23 aprile 2002

1 aprile 2003-31 marzo 2004

profili esperti nel controllo di gestione

no no no no no si. Formazi

one interna e concorsi

per l’assunzi

one di personal

e amministrativo in

atto. 8 consulenza di un legale in merito alle

questioni civili, penali e amministrative. Comprende la presidenza in eventuali commissioni d’esame per l’espletamento di

contratto non risulta esperita una gara.

12 aprile 2000

12 aprile 2000-11 aprile

avvocato

no no no no no no

30 L’ARPA applica le norme in materia di gestione del personale e di contabilità in vigore per le Aziende per i Servizi Sanita ri (art. 22 della legge regionale n. 6/1998).

58

concorsi interni ed esterni 2003 9 consulenza relativamente agli adempimenti

necessari per l’assunzione di disabili ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68.

contratto non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.

1 giungo 2000

1 giugno 2000-31 maggio 2001

esperto nel settore

no no no no no no

10 consulenza in merito a tutti gli affari e le questioni connesse alla redazione del bendo di gara per pubblico incanto per l’affidamento del noleggio pluriennale di 42 autoveicoli

contratto Non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.

25 settem. 2000

- esperto nel settore

no no no no no no

11 consulenza per la realizzazione del Manuale della qualità e l’accreditamento dei laboratori di analisi ai sensi della norma UNI CEI EN 45001

convenzione

trattativa privata (controlla limte impegno)

23 novem. 2001

23 novembre 2001-22 novembre 2002

esperto nel settore

no no no no no no

12 consulenza in merito alla predisposizione di una relazione sulla difesa della qualità della vita da inquinamento ambientale biologico chimico e fisico. L’intervento, che ha ad oggetto una relazione sull’attività svolta dall’Agenzia, è affidata per garantire una presenza qualificante al 2Congresso internazionale…”

contratto non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista in qualità di

26 maggio 2000

26 maggio 2000-30 luglio 2000

esperto in problematiche ambientali ed igienico-sanitarie

no no si no no no

59

esperto in problematiche ambientali ed igienico-sanitarie

13 consulenza per la predisposizione e realizzazione dei primi tre numeri del bollettino ARPA

convenzione

Non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.

6 febbraio 2002

6 febbraio 2002-31 dicembre 2002

Grafico ed

impaginator

e

no no no no no no

14 Incarico di realizzazione del “Rapporto sullo stato dell’ambiente”

convenzione

gara mediante pubblico incanto

22 novembre 2000

22 novembre 2000-27 novembre 2001

Società specializzata

no no no no no no

15 incarico per la revisione e controllo del “Rapporto sullo stato dell’ambiente” predisposto dall’ERM Italia S.p.a. come da convenzione di cui al numero precedente

scambio corrispondenza

non risulta esperita una gara dagli atti risulta solamente che si tratta di un traduttore asseverato in lingua inglese tecnica

10 maggio 2002

10 maggio 2002-9 giungo 2002

traduttore asseverato in inglese tecnico

no no no no no no

16 conferimento dell’incarico di consulenza per l’attivazione del sistema informativo geografico distribuito (GIS)31

convenzione

non risulta esperita una gara (Università di Udine)

9 aprile 2001

9 aprile 2001-18 luglio 2001

esperti in GIS

no no no no no no

31 L’ARPA, per i suoi fini istituzionali è tenuta a rappresentare su supporto cartografico vettoriale numerico, i tematismi derivanti dalle attività svolte, quali ad esempio i catasti dei vari servizi.

60

17 affidamento del servizio di coprogettazione per lo sviluppo del portale regionale per l’educazione ambiente attraverso l’uso di software per la catalogazione ed archiviazione di documenti cartacei ed informatici e per le soluzioni informative ed in rete internet con relativo mantenimento e aggiornamento delle basi dati su detabase web-oriented

convenzione

gara ufficiosa 26 febbraio 2002

26 febbraio 2002-25 febbraio 2003

esperti in web

no no no no no no

18 incarico di assistenza per la manutenzione del sito internet e di fornitura di un corso di formazione per la creazione di pagine web

contratto non risulta esperita una gara

24 settembre 2002

1 ottobre 2002-30 settembre 2003

web designr, web creator e web administrator

no no no no no no

19 contratto di consulenza in materia ambientale per lo sviluppo del “Progetto di Linee giuda per la classificazione acustica comunale”

contratto non risulta esperita una gara

31 gennaio 2001

31 gennaio 2001-15 marzo 2002

esperto in acustica e problematiche legate alla zonizzazione

no no no no no no

20 incarico per l’acquisizione dei dati caratteristici funzionali, impiantistici, prestazionali ecc., per la predisposizione del catasto degli impianti di depurazione, ed il loro inserimento sul supporto informatico mediante l’utilizzo del software predisposto dall’ARPA.

convenzione

non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento al servizio prestato dall’incaricato,

11 aprile 2001

11 aprile 2001-22 gennaio 2002

esperto in database e impianti di depur

no no no no no no

61

in qualità di stagista e al possesso di una preparazione idonea all’espletamento dell’incarico

azione

21 incarico di indagine sulle emissioni di componenti volatili (COV) derivanti dalla verniciatura dei mobili

convenzione

tra l’Università di Udine e l’ARPA è stato stipulato un accordo, in data 13 dicembre 2000, che prevede intercambi di informazioni e acquisizione di consulenze

2 luglio 2001

2 luglio 2001-31 dicembre 2001

esperti in statistica ed economia

no no no no no no

22 incarico per la stesura di elaborati di analisi di rischio e di progettazione preliminare definitiva riguardanti la procedura di cui al D.M. 471/99 per l’insediamento di Pasta Giulia in località zona industriale Noghere in Comune di Muggia

convenzione

non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.

8 aprile 2002

8 aprile 2002-30 aprile 2002

specialisti in analisi del rischio

no no no no no no

23 Incarico al Consorzio per la Gestione del Laboratorio di Biologia Marina sulla situazione delle acque costiere

-

- 2 giugno 2000

dal 2 giugno 2000 al 2 giugno 2001

Soggetti altamente specializzati in biologia

no no no no no no

62

marina dotati di idonee strutture per la ricerca

24 incarico di consulenza per l’implementazione dei DB serbatoi interrati PCB e pareri VIA

convenzione

non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento al servizio prestato dall’incaricato, in qualità di stagista e al possesso di una preparazione idonea all’espletamento dell’incarico

4 marzo 2002

4 marzo 2002-3 aprile 2002

geologi

no no no no no si. Concorsi per l’assunzione di geologi in atto.

25 incarico di consulenza per l’implementazione dei DB serbatoi interrati PCB e pareri VIA

convenzione

non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento al servizio prestato dall’incaricato, in qualità di stagista e al possesso di una preparazione idonea all’espletamento

4 marzo 2002

4 marzo 2002-3 aprile 2002

geologi

no no no no no si. concorsi per l’assunzione di geologi in atto.

63

dell’incarico 26 incarico di consulenza per l’implementazione

dei DB serbatoi interrati PCB e pareri VIA convenzione

non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento al servizio prestato dall’incaricato, in qualità di stagista e al possesso di una preparazione idonea all’espletamento dell’incarico

4 marzo 2002

4 marzo 2002-3 aprile 2002

geologi

no no no no no si. concorsi per l’assunzione di geologi in atto.

27 incarico di consulenza in relazione alle tematiche ambientali del settore industriale

convenzione

Non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.

26 settembre 2000

26 settembre 2000-31 dicembre 2003

esperti in tematiche giuridico ambientali

no no no no no no

28 incarico di consulenza in merito a questioni interessanti tematiche giuridico-ambientali

scambio corrispondenza

non risulta esperita una gara nella convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.

29 luglio 2002

29 luglio 2002-29 luglio 2002

esperti in tematiche giuridico ambientali

no no no no no no

29 incarico di consulenza in relazione alle tematiche ambientali del settore metallurgico

convenzione

non risulta esperita una gara nella

5 agosto 2002

5 agosto 2002-31 dicembr

esperti in temati

no no no no no no

64

convenzione si fa riferimento esclusivamente alla professionalità acquisita dal professionista.

e 2003 che giuridico ambientali

30 Affidamento del servizio di gestione completa dell’imbarcazione denominata “EFFEGI”

- - 21 dicembre 2001

dal 1 dicembre 2002 al 31 dicembre 2002

Comandante di navi ed aquipaggio

no no no no no no

31 incarico relativo all’ aggiornamento e modifica del progetto esecutivo, già redatto dallo stesso professionista, nonché al coordinamento per la sicurezza nel cantiere in fase di progettazione, comprese tutte le prestazioni professionali accessorie relativamente al primo lotto dei lavori di manutenzione straordinaria della sede del Dipartimento di Trieste.

contratto non risulta esperita una gara. Si tratta dello stesso professionista che ha redatto il progetto esecutivo da modificare

8 marzo 2001

8 marzo 2001-2 maggio 2001

progettista

no no no no no no

32 Incarico relativo all’esecuzione delle prestazioni professionali di servizi tecnici di ingegneria e architettura relative ai lavori di ampliamento del Dipartimento di Pordenone - I lotto

contratto - 16 luglio 2001

dal 16 luglio 2001 al 30 settembre 2001

progettista

no no no no no no

33 Incarico relativo all’esecuzione delle prestazioni professionali di servizi tecnici di ingegneria e architettura relative ai lavori di ristrutturazione edilizia della sede centrale di Palmanova

contratto - 6 settembre 2001

dal 6 settembre 2002 al 26 novembre 2001

progettista

no no no no no no

34 Affidamento del servizio di sorveglianza medica per i lavoratori dipendenti sottoposti ai rischi di cui al decreto legislativo n.

-

-

17 gennaio

dal 1 gennaio 2000 al

Medico comp

no no no no no no

65

626/1994 2000 31 dicembre 2001

etente per la sorveglianza sanitaria

35 Affidamento del servizio di sorveglianza medica per i lavoratori dipendenti sottoposti ai rischi di cui al decreto legislativo n. 626/1994.

- _ 17 luglio 2000

dal 16 agosto 2000 al 15 agosto 2001

Medico competente per la sorveglianza sanitaria

no no no no no no

36 Convenzione per regolamentare l’attività di consulenza in materia di sorveglianza sanitaria ai sensi degli art. 16 e 17 del decreto legislativo n. 626/1994.

-

- 18 luglio 2000

dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2001

Medico competente per la sorveglianza sanitaria

no no no no no no

37 Espletamento di attività di sorveglianza medica per i lavoratori dipendenti sottoposti ai rischi di cui al D.Lgs. n. 626/1994 della sede centrale, del Dipartimento di Gorizia, del Dipartimento di Udine e dell’OSMER

-

-

20 luglio 2001

dal20 luglio 2001 al 19 luglio 2003

Medico competente per la sorveglianza sanitaria

no no no no no no

38 convenzione per l’affidamento del servizio di sorveglianza medica per i lavoratori sottoposti a rischi

- - 9 agosto 2000

Dal 16 agosto 2000 al

Medico comp

no no no no no no

66

15 agosto 2003

etente per la sorveglianza sanitaria

39 Affidamento del servizio di sorveglianza fisica della protezione dalle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti

-

-

19 settembre 2000

Dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2000

Medico competente per la sorveglianza sanitaria

no no no no no no

40 Affidamento del servizio di sorveglianza fisica della protezione dalle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti

-

-

11 settembre 2001

dall’11 settembre 2001 al 10 settembre 2002

Medico competente per la sorveglianza sanitaria

no no no no no no

41 Affidamento realizzazione di 500 CD-ROM ipermediali relativi al Convegno tenutasi a Pordenone nei giorni 21-22 marzo 2001 sul tema “Frequenze industriali e radiofrequenza: fonti di inquinamento”

1 febbraio 2001

dal 21 febbraio 2001 al 7 maggio 2001

Servizi di stampa e duplicazione di CD-ROM e realiz

no no no no no no

67

zazione dei master

42 Fornitura di locandine pieghevoli ed atti del Convengo tenutasi a Pordenone nei giorni 21-22 marzo 2001 sul tema “Frequenze industriali e radiofrequenza: fonti di inquinamento”

1 febbraio 2001

n. d. tipografo

no no no no no no

3

Allegato n. 3 Costi delle collaborazioni e consulenze esterne.

n.

descrizione dell'attività affidata all'esterno

Costi anno 1999

Costi anno 2000

Costi anno 2001

Costi anno 2002

Costi anno 2003

Costi totali

1 supporto all’attività amm.va dell’ente Ø predisposizione del bilancio

preventivo dell’Agenzia e del reg.to di contabilità;

Ø gestione delle rilevazioni contabili;

Ø gestione dei pagamenti; Ø gestione dei proventi

rientranti nel campo dell’IVA con emissione delle relative fatture;

Ø elaborazione del trattamento economico del personale dipendente dell’ARPA;

Ø attuazione degli adempimenti quale sostituto d’imposta e contributivo comprese le relative dichiarazioni;

Ø gestione giuridica del personale;

Ø coordinamento della rilevazione delle presenze/assenze del personale;

Ø gestione dei contratti di fornitura dell’ex Presidio Multizonale di Pordenone e delle forniture di primo impianto dell’ARPA,

Ø acquisto di beni di investimento

gestione problematiche relative al millenium bag per l’ex Presidio Multizonale di Pordenone

78.345,81

0 0 0 0 78.345,81

2-3-4-5

consulenza di un commercialista in materia di: Ø tenuta della contabilità Ø formazione dei bilanci di

esercizio e di periodo Ø adempimenti di carattere

fiscale Ø amministrazione del

personale Ø assistenza alla

predisposizione dei bilanci e alla redazione e gestione del

- 15.935,28

13.607,61

12.903,0032

20.030,73

62.476,61

32 il costo comprende anche l’attività di cui alla collaborazione n. 5 (assistenza di un commercialista alla predisposizione dei bilanci e alla redazione e gestione del budget 2003. la consulenza comprende la formazione del personale nei medesimi settori) che si estende anche al 2003.

69

budget 2003. la consulenza comprende la formazione del personale nei medesimi settori.

6-733

attività di supporto al controllo di gestione

- 0 0 10.157,15

0 10.157,15

834 consulenza di un legale in merito alle questioni civili, penali e amministrative. Comprende la presidenza in eventuali commissioni d’esame per l’espletamento di concorsi interni ed esterni

- 11.465,34

32.580,17

55.180,00

34.001,10

133.226,61

9 consulenza relativamente agli adempimenti necessari per l’assunzione di disabili ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68.

- 0 5.164,57

0 0 5.164,57

10 consulenza in merito a tutti gli affari e le questioni connesse alla redazione del bendo di gara per pubblico incanto per l’affidamento del noleggio pluriennale di 42 autoveicoli

- 2.582,28

0 0 0 2.582,28

11 consulenza per la realizzazione del Manuale della qualità e l’accreditamento dei laboratori di analisi ai sensi della norma UNI CEI EN 45001

- 0 0 8.929,48

0 8.929,48

12 consulenza in merito alla predisposizione di una relazione sulla difesa della qualità della vita da inquinamento ambientale biologico chimico e fisico. L’intervento, che ha ad oggetto una relazione sull’attività svolta dall’Agenzia, è affidata per garantire una presenza qualificante al 2Congresso internazionale…”

- 5.164,57

0 0 0 5.164,57

13 consulenza per la predisposizione e realizzazione dei primi tre numeri del bollettino ARPA

- 0 0 6.200,00

0 6.200,00

14 Incarico di realizzazione del “Rapporto sullo stato dell’ambiente”

- 0 29.747,92

120.171,63

0 149.919,55

15 incarico per la revisione e controllo del “Rapporto sullo stato dell’ambiente” predisposto dall’ERM Italia S.p.a. come da convenzione di cui al numero precedente

- 0 0 289,00

0 289,00

16 conferimento dell’incarico di - 0 5.164, 0 0 5.164,5

33 il costo comprende anche l’attività svolta nel corso del 2003. 34 il costo comprende anche l’attività svolta nel corso del 2003.

70

consulenza per l’attivazione del sistema informativo geografico distribuito (GIS)**

57 7

1735

affidamento del servizio di coprogettazione per lo sviluppo del portale regionale per l’educazione ambiente attraverso l’uso di software per la catalogazione ed archiviazione di documenti cartacei ed informatici e per le soluzioni informative ed in rete internet con relativo mantenimento e aggiornamento delle basi dati su database web-oriente

- 0 0 35.945,40

0 35.945,40

18 incarico di assistenza per la manutenzione del sito internet e di fornitura di un corso di formazione per la creazione di pagine web

- 0 0 1.800,00

21.600,00

23.400,00

1936

contratto di consulenza in materia ambientale per lo sviluppo del “Progetto di Linee giuda per la classificazione acustica comunale”

- 0 0 0 41.599,30

41.599,30

20 incarico per l’acquisizione dei dati caratteristici funzionali, impiantistici, per prestazioni ecc., per la predisposizione del catasto degli impianti di depurazione, ed il loro inserimento sul supporto informatico mediante l’utilizzo del software predisposto dall’ARPA.

- 0 2.065,83

1.032,91

0 3.098,74

21 incarico di indagine sulle emissioni di componenti volatili (COV) derivanti dalla verniciatura dei mobili

- 0 5.164,57

12.050,66

0 17.215,23

22 incarico per la stesura di elaborati di analisi di rischio e di progettazione preliminare definitiva riguardanti la procedura di cui al D.M. 471/99 per l’insediamento di Pasta Giulia in località zona industriale Noghere in Comune di Muggia

- 0 0 4.698,23

0 4.698,23

23 Incarico al Consorzio per la Gestione del Laboratorio di Biologia Marina sulla situazione delle acque costiere

12.911,42

12.911,42

0 0 25.822,84

24 incarico di consulenza per l’implementazione dei DB serbatoi interrati PCB e pareri

- 0 0 1.760,00

0 1.760,00

35 il costo comprende anche l’attività svolta nel corso del 2003. 36 il costo comprende anche l’attività svolta nel corso del 2003.

71

VIA 25 incarico di consulenza per

l’implementazione dei DB serbatoi interrati PCB e pareri VIA

- 0 0 1.760,00

0 1.760,00

26 incarico di consulenza per l’implementazione dei DB serbatoi interrati PCB e pareri VIA

- 0 0 1.760,00

0 1.760,00

27-2937

incarico di consulenza in relazione alle tematiche ambientali del settore industriale

- 0 1.920,70

7.574,00

5.450,43

14.945,13

28 incarico di consulenza in merito a questioni interessanti tematiche giuridico-ambientali

- 0 0 2.786,00

2.936,09

5.722,09

30 Affidamento del servizio di gestione completa dell’imbarcazione denominata “EFFEGI”

0 0 53.350,58

0 53.350,58

31 incarico relativo all’ aggiornamento e modifica del progetto esecutivo, già redatto dallo stesso professionista, nonché al coordinamento per la sicurezza nel cantiere in fase di progettazione, comprese tutte le prestazioni professionali accessorie relativamente al primo lotto dei lavori di manutenzione straordinaria della sede del Dipartimento di Trieste.

- 0 0 15.204,87

0 15.204,87

32 Incarico relativo all’esecuzione delle prestazioni professionali di servizi tecnici di ingegneria e architettura relative ai lavori di ampliamento del Dipartimento di Pordenone - I lotto

- 0 0 28.459,00

0 28.459,00

33 Incarico relativo all’esecuzione delle prestazioni professionali di servizi tecnici di ingegneria e architettura relative ai lavori di ristrutturazione edilizia della sede centrale di Palmanova

- 0 0 0 20.574,77

20.574,77

34-35-36-37-38

Affidamento del servizio di sorveglianza medica per i lavoratori dipendenti sottoposti ai rischi di cui al D.Lgs. n. 626/1994

-

0 3.098,74

7.078,08

11.150,15

21.326,97

39 Affidamento del servizio di - 0 0 13.64 8.916, 22.559,

37 il costo comprende anche l’attività svolta nel corso del 2003.

72

-40

sorveglianza fisica della protezione dalle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti

3,00 12 12

41-42

Affidamento fornitura CD-ROM e locandine pieghevoli per la partecipazione al Convegno tenutosi a Pordenone nei giorni 21-22 marzo 2001 sul tema “Frequenze industriali e radiofrequenza: fonti di inquinamento”

- 0 10.768,13

0 0 10.768,13

TOTALE 78.345,81

48.058,89

122.194,23

402.732,99

166.258,69

817.590,6

Allegato n. 4

tabella n. 4 - Analisi delle collaborazioni coordinate e continuative n. descrizione

dell'attività svolta

data Stipula

periodo interessato

dallo svolgimento dell'attività

professionalità interessata

la figura professio

nale è prevista

dalla pianta

organica?

la figura professionale era presente all'intern

o dell'Age

nzia?

si tratta di profession

alità di supporto

all'attività di ricerca?

si tratta di attività di

partecipazione a

commissioni o a

gruppi di lavoro?

1 attività istituzionale

29 gennaio

2002

dal 1 febbraio 2002 al 31

gennaio 2004

laurea in Scienze Politiche competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

2 attività istituzionale

8 gennaio

2001

dal 8 gennaio 2001 al 7

gennaio 2002

Elevata competenza professionale nell'ambito del controllo di gestione si no no no

3 attività istituzionale

4 aprile 2002

dal 8 aprile 2002 al 7

ottobre 2002

Elevata competenza professionale nell'ambito del controllo di gestione si no

no, attività istituzionale no

4 consulenza esterna

1 luglio 1999

dal 1 luglio 1999 al 31

gennaio 2000

elevata competenza nel settore Economato e Provveditorato si no no no

5 consulenza esterna

15-giu-00

dal 15 giugno 2000 al 15

giugno 2002

elevata competenza nel settore Economato e Provveditorato no no no no

6 attività istituzionale

22 febbraio

2002

dal 1 marzo 2002 al 28

febbraio 2004

laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

7 attività istituzionale

20 giugno

2001

dal 1 luglio 2001 al 30

giugno 2002

dottorato di ricerca in fisica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

73

8 attività istituzionale

13 maggio

2002

dal 15 luglio 2002 al 14

luglio 2003

laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

9 attività istituzionale

19 gennaio

2001

dal 1 febbraio 2001 al 31

gennaio 2003

laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si

no, attività istituzionale no

10 attività istituzionale

19 giugno

2002

dal 1 luglio 2001 al 30

giugno 2003

laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

11 attività istituzionale

15 dicembre 2000

dal 18 dicembre 2000 al 17 dicembre

2001

laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

11b attività istituzionale

21 dicembre 2001

dal 21 dicembre 2001 al 20 giugno

2004

laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

12 attività istituzionale

26 gennaio

2000

dal 1 febbraio 2000 al 31

dicembre 2000

laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

12b attività istituzionale

27 dicembre 2000

dal 1 gennaio 2001 al 31

dicembre 2001

laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

12c attività istituzionale

21 dicembre 2001

dal 2 gennaio 2002 al 31

dicembre 2002

laurea in fisica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

13 attività istituzionale

10 maggio

2002

dal 1 giugno 2002 al 31

giugno 2004

laurea in Fisica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

14 attività istituzionale

15 dicembre 2000

dal 18 dicembre 2000 al 17 dicembre

2001

laurea in Fisica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

15 21

dicembre 2001

dal 21 dicembre 2001 al 20 giugno

2004

laurea in Fisica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

16

attività istituzionale

26 gennaio

2000

dal 1 febbraio 2000 al 31

dicembre 2001

laurea in fisica e dottorato in geodinamica e geofisica della litosfera competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

74

16b

2 gennaio

2002

dal 2 gennaio 2002 al 30

giugno 2004

laurea in fisica e dottorato in geodinamica e geofisica della litosfera competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

17

attività istituzionale

21-giu-01

dal 1 luglio 2001 al 30

giugno 2004

laurea in fisica e dottorato in ricerca energetica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

18 attività istituzionale

30 luglio 2002

dal 1 agosto 2002 al al 31 gennaio 2004

laurea in scienze geologiche competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

19 attività istituzionale

19 aprile 2002

dal 22 aprile 2002 al 21

luglio 2004

laurea in scienze geologiche competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

20 attività istituzionale

6 febbraio

2002

dal 1 marzo 2002 al al 28

febbraio 2004

laurea in chimica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

21 attività istituzionale

9 ottobre 2002

dal 15 ottobre 2002 al 14

aprile 2004

laurea in chimica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

22 attività istituzionale

6 novembre 2002

dal 11 novembre 2002 al 10

maggio 2004

laurea in chimica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

23 attività istituzionale

17 luglio 2000

dal 24 luglio 2000 al 24 settembre

2000

laurea in Ingegneria dell'ambiente e delle risorse competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

23b attività istituzionale

10 ottobre

2000

dal 10 ottobre 2000 al 10

dicembre 2000

laurea in Ingegneria dell'ambiente e delle risorse competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

23c attività istituzionale

31 gennaio

2001

dal 1 febbraio 2001 al 30

aprile 2001

laurea in Ingegneria dell'ambiente e delle risorse competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

23d attività istituzionale

4 maggio

2001

dal 1 maggio 2001 al 31

luglio 2001

laurea in Ingegneria dell'ambiente e delle risorse competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

75

23e attività istituzionale

28 settembr

e 2001

dal 1 ottobre 2001 al 30 settembre

2002

laurea in Ingegneria dell'ambiente e delle risorse competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

23f attività istituzionale

24 settembr

e 2002

dal 1 ottobre 2002 al 30 settembre

2003

laurea in Ingegneria dell'ambiente e delle risorse competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

24 attività istituzionale

18 ottobre

2002

dal 21 ottobre 2002 al 20

aprile 2004

laurea in ingegneria chimica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

25 attività istituzionale

17 marzo 2000

dal 1 aprile 2000 al 31

marzo 2003

laurea in scienze biologiche competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

26 attività istituzionale

6 novembre 2002

dal 6 novembre 2002 al 11 novembre

2002

laurea in scienze biologiche competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

27 attività istituzionale

30 luglio 2002

dal 1 agosto 2002 al 31

gennaio 2004

laurea in scienze naturali competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

28 attività istituzionale

18 luglio 2002

dal 18 luglio 2002 al 17

luglio 2004

laurea in matematica e statistica competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

29 Manutenzione analizzatori chimico-fisici

27 novembre 2000

dal 1 luglio 2000 al 18

luglio 2001

Manutenzione analizzatori chimico-fisici no no no no

30 consulenza esterna

28 maggio

2001

dal 1 giugno 2001 al 30 settembre

2001 Attività di supporto all'URP no no no no

31 attività istituzionale

29 luglio 2002

dal 1 agosto 2002 al 31

gennaio 2004 laurea in scienze della formazione si no

no, attività istituzionale no

32 attività istituzionale

24 settembr

e 2002

dal 1 ottobre 2002 al 31

marzo 2004

laurea in biblioteconomia competenze non riscontrabili in organico si no

no, attività istituzionale no

33 Incarico gestione imbarcazione EffeViGi

21 settembr

e 2000

dal 10 ottobre 2000 al 31

dicembre 2001

Comandante imbarcazione EffeViGi, ai sensi e per gli effetti dell' art. 273 del codice della navigazione no no no no

76

tabella n. 5 - Costi delle collaborazioni coordinate e continuative

n. descrizione

dell'attività svolta costo anno 2000 costo anno 2001 costo anno 2002

1 3 attività istituzionale - 28.462,22

2 5 attività istituzionale - 35.376,06 695,96

3 11 attività istituzionale - - 10.989,21

4 29 consulenza esterna 14.155,52 -

5 30 consulenza esterna 11.656,11 13.779,38 25.811,63 49.155,44 40.147,39

6 1 attività istituzionale - - 25.458,18

7 2 attività istituzionale - 15.196,39 15.274,64

8 8 attività istituzionale - - 14.293,96

9 9 attività istituzionale - 27.940,36 30.699,08

10 13 attività istituzionale - 15.196,39 31.099,14

11 17 attività istituzionale - 30.458,83 7.718,11

11b 17b attività istituzionale - -

12 21 attività istituzionale 24.243,30 30.454,85 30.618,66

12b 21b attività istituzionale - - -

12c 21c attività istituzionale - - -

13 25 attività istituzionale - - 17.821,19

14 27 attività istituzionale - 30.725,78 31.593,80

15 28 attività istituzionale - - -

16 23 attività istituzionale 24.379,08 30.366,33 30.603,33

16b 23b attività istituzionale - - -

17 24 attività istituzionale - 15.196,39 30.529,06 48.622,38 195.535,32 265.709,15

18 6 attività istituzionale - - 12.729,42

19 26 attività istituzionale - - 20.655,20 0,00 0,00 33.384,62

20 4 attività istituzionale - - 25.458,18

21 18 attività istituzionale - - 6.669,75

77

22 19 attività istituzionale - - 4.243,19 0,00 0,00 36.371,12

23 20 attività istituzionale 7.616,67 13.265,91 30.512,44

23b 20b attività istituzionale - - -

23c 20c attività istituzionale - - -

23d 20d attività istituzionale - - -

23e 20e attività istituzionale - - -

23f 20f attività istituzionale - - - 7.616,67 13.265,91 30.512,44

24 16 attività istituzionale - - 34.508,94 0,00 0,00 34.508,94

25 12 attività istituzionale 18.256,59 28.930,77 23.061,74

26 14 attività istituzionale - - 4.243,19 18.256,59 28.930,77 27.304,93

27 7 attività istituzionale - - 12.729,42 0,00 0,00 12.729,42

28 22 attività istituzionale - - 8.034,82

29 32

Manutenzione analizzatori chimico-fisici

- 3.438,48 1.600,49

30 33 consulenza esterna - 7.456,38

31 10

attività istituzionale - - 7.385,22

32 15

attività istituzionale - - 4.431,13

33 31 Incarico gestione

imbarcazione EffeViGi - 29.818,20 -

0,00 40.713,06 21.451,66 COSTO TOTALE 100.307,27 327.600,50 502.119,67