Corso Integrato di Rilievo dell'Architettura · L’attività didattica del Corso di Rilievo...

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I° Anno A.A. 2014-2015 Corso Integrato di Rilievo dell'Architettura -Corso di Rilievo dell’Architettura 1A -Corso di Tecniche della Rappresentazione 1A Titolari del Corso: Prof. Marcello Balzani (Rilievo dell'Architettura 1A) [email protected] Prof. Guido Galvani (Tecniche della Rappresentazione 1A) [email protected] Collaboratori al corso di Rilievo 1A: Arch. Federica Maietti Arch. Francesco Viroli Arch. Federico Ferrari Arch. Pietro Massai [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Arch. Luca Rossato Arch. Nicola Tasselli Arch. Marco Medici [email protected] nicola.tasselli @unife.it [email protected] Università degli Studi di Ferrara - DIPARTIMENTO DI ARCHITETTUR A

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I° Anno

A.A. 2014-2015 Corso Integrato di Rilievo dell'Architettura -Corso di Rilievo dell’Architettura 1A -Corso di Tecniche della Rappresentazione 1A Titolari del Corso: Prof. Marcello Balzani (Rilievo dell'Architettura 1A) [email protected]

Prof. Guido Galvani (Tecniche della Rappresentazione 1A) [email protected]

Collaboratori al corso di Rilievo 1A: Arch. Federica Maietti Arch. Francesco Viroli Arch. Federico Ferrari Arch. Pietro [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Arch. Luca Rossato Arch. Nicola Tasselli Arch. Marco Medici [email protected] nicola.tasselli @unife.it [email protected]

Università degli Studi di Ferrara - DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA

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1. PREMESSA Questo corso integrato è finalizzato all’acquisizione degli aspetti teorici e procedurali relativi al rilievo architettonico e urbano. Il corso si sviluppa attraverso le didattiche del primo anno per permettere di offrire da un lato l’approfondimento del maggior numero di aspetti applicativi finalizzati, e dall’altro di focalizzare sul medesimo contesto, oggetto di ricerca, le tematiche riguardanti le esercitazioni pratiche e l’elaborazioni del materiale grafico. Il corso è organizzato in due distinti moduli didattici fra loro integrati: 1. Corso di Rilievo dell’Architettura (Prof. Marcello Balzani) 2. Corso di Tecniche della Rappresentazione (Prof. Guido Galvani)

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L’attività didattica del Corso di Rilievo dell’Architettura è suddivisa in:

• una serie di nozioni teoriche di base illustrate dai docenti responsabili (eventuali approfondimenti illustrati da esperti esterni e/o collaboratori).

• una serie di esercitazioni individuali di verifica da svolgersi in aula e guidate dal docente (dette anche prove ex-tempore). • una esercitazione, organizzata per gruppi, da svolgere anche al di fuori dell’orario del corso e da sottoporre a periodica revisione che

produrrà gli elaborati cartacei finali personali. L’attività didattica del Corso di Tecniche della Rappresentazione è suddivisa in:

• una serie di nozioni teoriche di base illustrate dai docenti responsabili (eventuali approfondimenti illustrati da esperti esterni e/o collaboratori)

• una serie di esercitazioni individuali di verifica da svolgersi in aula e guidate dal docente • test individuale di verifica da svolgersi in aula sull'utilizzo dei due programmi software del corso: Adobe Photoshop© e Autocad della

Autodesk© e sugli argomenti trattati. • una esercitazione, organizzata per gruppi, da svolgere anche al di fuori dell’orario del corso e da sottoporre a periodica revisione che

produrrà gli elaborati digitali personali.

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2. CORSO DI RILIEVO DELL’ARCHITETTURA 1 2.1 Scopi Conoscere e riconoscere, misurare e leggere criticamente, sono solo alcune funzioni significative che vengono innescate durante il rilievo, che non consiste, quindi, in un passivo elemento del processo di conoscenza, quanto piuttosto di una fase essenziale, in cui si viene a delineare il primo approccio della realtà architettonica e urbano. Un contatto iniziale che definisce quelle regole del gioco, quei comportamenti e quelle sensibilità, capaci di stimolare l’immaginazione e la personalità verso una precisa idea di progetto. Il corso affronta, quindi, queste problematiche su un doppio versante: - da un lato approfondisce i metodi e le strumentazioni del rilievo, le modalità e la consistenza dei dati metrici ed ambientali, finalizzati alla comprensione ed alla documentazione di un manufatto o di un luogo; - dall'altro genera la sensibilizzazione e la guida all'utilizzazione dei metodi visivi, che permettono di affrontare la lettura di un'opera architettonica e di un paesaggio urbano in relazione con i valori formali, dimensionali, percettivi e storico-costruttivi. Contemporaneamente alle metodologie, strumentazioni e tecniche per il rilevamento architettonico ed urbano (rilievo diretto e indiretto, accenni di rilievo strumentale) sono oggetto di approfondimenti specifici le corrispondenti tecniche di rappresentazione finalizzate alla restituzione dei dati metrici ed ambientali. 2.2 Inquadramento metodologico del processo conoscitivo Il processo descrittivo tradizionale è fortemente vincolato al disegno bidimensionale, anche quando quest’ultimo cerca di imitare nel risultato rappresentativo la complessità spaziale. È un vincolo che storicamente si collega alla semplicità del modello: gli elementi discreti e semplificanti di una rappresentazione bidimensionale propongo una serie di configurazioni limitate ma facili da capire e da utilizzare. Questi “disegni” hanno sempre imposto un processo di rilievo fortemente finalizzato. Tuttavia insorgono alcune problematiche che è il caso di puntualizzare e che saranno oggetto del corso::

• la maggioranza dei tecnici dimentica che operare sul foglio da disegno digitale (anche se 2D) è sempre un’operazione spaziale; chi non comprende criticamente e con molta attenzione che ogni segno di modifica, integrazione e correzione su un piano di rappresentazione impone una verifica anche negli altri piani (prospetti, sezioni, planimetrie) troverà in cantiere (di fronte alla realtà dello spazio tridimensionale tradotto in materia) i limiti del suo operato;

• fino ad ora i gradi di variazione, il delta operativo, vengono compensati da un criterio di approssimazione progressiva (in realtà poco riferito al dato concreto di rilievo) che può anche essere contenuto nella valutazione economica di stima (dal preliminare, al definitivo fino al progetto esecutivo). In altre parole la compensazione è possibile all’interno di un valore (della superficie, dello spazio e quindi anche dei materiali e dei processi di realizzazione e di lavorazione) che gestisce un diffuso errore di forma; tuttavia il danno economico non è basso in quanto si insinua su una difformità di configurazione o su un’imprecisione morfologica d’origine che per le realtà più complesse (spesso associate al restauro o al recupero) può arrivare anche al 20-30% (soprattutto nelle verifiche di elevazione e dei sistemi di collegamento verticale);

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• l’attenzione rivolta all’esistente (sia esso antico sottoposto a restauro o anche di minor valore o più recente su cui operare con riusi, rigenerazioni, rifunzionalizzazioni e recuperi) produce obbligatoriamente l’esigenza di controllare con maggiore sicurezza l’oggetto di trasformazione; il ragionamento non è banale in quanto negli ultimi trent’anni il modello espansivo delle periferie delle città ha contemplato logiche di progetto che facevano poco affidamento sulla realtà costruita; l’abitudine a progettare nel rapporto (di conoscenza e coscienza critica) con il contesto non è così diffuso come si può immaginare e anche le strumentazioni tecniche di rilievo e di ideazione sono molto diverse. Il progetto che nasce nello spazio vergine di una lottizzazione possiede nel proprio codice genetico rapporti di forma e di misura che si correlano ad un pensiero architettonico autonomo e spesso autoreferenziale. Il progetto che nasce all’interno dell’esistente o accanto ad esso è un progetto che deve far proprie sensibilità di forma, misura, materia che si sono stratificate nel tempo e che hanno già subito il confronto con il processo realizzativo e con il tempo. Le tolleranze (non solo geometriche ma anche concettuali) cui si deve tener conto sono completamente diverse.

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È comprensibile quindi come un atteggiamento di semplificazione (dal rilievo alla forma rappresentata) spesso non paghi. Ridurre i gradi di conoscenza preventiva sul manufatto produce una serie di danni a cascata che non sono più sostenibili da un settore come quello delle costruzioni che dovrà tendere nei prossimi anni a modificare fortemente molti processi (progettuali, realizzativi, gestionali) per creare una migliore analisi dei costi/prezzi e una reale concorrenza qualitativa. Anche il territorio con il paesaggio e le sue architetture costituiscono (per analogia) un complesso organismo vivente. È un corpo con il proprio vissuto e la propria aspettativa di vita da condurre con dignità. È un corpo che richiede, prima che si intervenga con il bisturi del progettista, di essere esaminato (compreso, conosciuto, rilevato, visualizzato per immagini) e che non deve essere dimenticato. L’innovazione che negli ultimi cinquant’anni ha generato nel settore della scienza della vita un ampio diffuso sviluppo nei paesi avanzati si deve proprio a questo atteggiamento concettuale ed è valutabile da diversi versanti e sotto molteplici indicatori. Capire (vedere e misurare) prima di fare è oggi un grande successo. Ma entrare nel merito dello spazio architettonico non è semplice e il problema, come si è detto, non è di ordine strumentale quanto piuttosto concettuale e processuale e richiede la volontà di:

• far proprie preventivamente molte domande (perché l’esistente, diversamente dal nuovo, genera continuamente curiosità e domande quando si viene a contatto con esso);

• cercare le motivazioni critiche per generare scenari di risposta concreta (verificabili metricamente e geometricamente a supporto di valutazioni economiche);

• offrire un quadro di conoscenza morfologica accessibile, interrogabile, navigabile, flessibile e aggiornabile nel tempo, economicamente vantaggioso.

Il modulo di Rilievo dell’Architettura si pone l’obiettivo di illustrare il metodo del rilevamento diretto, ma soprattutto le implicazioni critiche e le potenzialità applicative, anche a livello progettuale, che da tali operazioni derivano. Il rilievo diviene, così, un tramite per la conoscenza della realtà, con le sue valenze o i suoi aspetti negativi, fondamentale per affinare la sensibilità operativa ed approfondire le conoscenze sull’ambiente strutturato; l’oggetto architettonico viene osservato e percepito in ogni suo aspetto e, quindi, misurato e rappresentato, analizzato nelle componenti geometriche, strutturali, fruitive e decorative, fino al conseguente atto critico dell’elaborazione dei dati ottenuti. L’attività didattica si compone di due fasi complementari: lezioni teoriche ed esercitazioni grafico pratiche, oggetto di valutazione.

Ex Asilo Santarelli a Forlì, ambito di rilievo

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2.3 Contesti applicativi Corso di Rilievo 1A: Ex Asilo Santarelli (1934-1937), Forlì

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2.4 Organizzazione per gruppi di rilievo Essendo il rilievo una disciplina fortemente pratica e procedurale è necessario che, soprattutto durante la fase di acquisizione dei dati metrici e dell’utilizzazione delle strumentazioni di rilievo, gli studenti risultino organizzati per gruppi formati da 3/4 persone. Il Corso di Rilievo considera tali gruppi già operativi fin dalle prime fasi di sviluppo della didattica del secondo semestre. E’ essenziale che ogni gruppo di rilievo risulti attrezzato con la strumentazione descritta nel paragrafo che segue. Il Dipartimento mette a disposizione del Corso di Rilievo, alcuni telemetri estensibili. L’accesso a questa strumentazione avverrà utilizzando un’apposita scheda depositata in portineria (che dovrà essere compilata in tutte le sue parti dall’iscritto al corso e vistata anche da un docente del corso). La strumentazione dovrà essere utilizzata correttamente e riconsegnata in portineria al termine dello svolgimento delle attività. 2.5 Strumentazione 2.5.1 Indicazione sulla strumentazione tecnica necessaria per l'esecuzione dei rilievi metrici E’ necessario che ogni iscritto, o in alternativa ogni gruppo, si attrezzi autonomamente fin dai primi giorni con la seguente strumentazione:

• Rotella metrica (lunghezza 20 metri) – (ottima la rotella metallica da 50 metri) • Metro rigido (in alluminio) • Metro flessibile • Distanziometro laser (tipo “Disto”). • Stadia metallica con bolla (lunghezza 2 metri) • Asta graduata da utilizzarsi come riferimento metrico nelle riprese fotografiche • Metro telescopico o canna metrica (altezza 8/10 metri) • Filo a piombo • Livella da muratore • Livello ad acqua con bicchieri (o in alternativa tubo di gomma da giardiniere) • Cordino di circa 50 metri di lunghezza • Corredo completo da disegno con tavoletta rigida portatile • Guanti da lavoro • Set di mascherine

2.5.2 Strumentazione fotografica

• Fotocamera Digitale con risoluzione minima di 5 Megapixel • Cavalletto

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2.6 Esercitazioni tematiche Durante lo svolgimento del corso saranno realizzate una/due esercitazioni sulle tematiche affrontate durante le lezioni (rilievo architettonico/urbano, ordini architettonici, ecc.), le cui valutazioni concorreranno a definire il giudizio finale. Grazie a queste prove intermedie si riduce il carico di studio teorico nella parte del semestre dove vengono concentrati maggiormente gli esami. Le esercitazioni sono personali. 2.7 Prova d’esame La prova d'esame è formata da:

• una prova a risposta multipla da svolgersi in aula di informatica, • una prova scritto-grafica sulle procedure e sulle metodologie di rilievo, • l’analisi e la valutazione degli elaborati finali con relativa discussione.

2.8 Supporti, formati e strumenti 2.8.1 Supporti I supporti cartacei che dovranno essere utilizzati per l'esercitazione sono di due tipi: supporto in carta bianca o da schizzo (grammatura non inferiore a 80) per la fase di montaggio degli elaborati. stampa delle tavole cad in carta bianca e stampa delle tavole a colori raster in carta bianca. 2.8.2 Formati Il formato definitivo da utilizzarsi per la realizzazione degli elaborati finali cad è, a filo di squadratura, UNI A1 (594 x 841 mm.). Ogni difformità dovrà essere preventivamente concordata con il docente. 2.9 Elaborati convenzionali cartacei Ciascun gruppo dovrà produrre una/più tavole suddivisibili nella seguente tipologia: • pianta • sezioni • prospetti • particolare architettonico e/o costruttivo-decorativo (ogni componente del gruppo sarà responsabile di una tavola personale). Un

componente del gruppo dovrà realizzare al posto della tavola di dettaglio un modello in legno che possa rappresentare la medesima visione rappresentativa come fosse un particolare assonometrico.

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2.10 Bibliografia M. DOCCI, D. MAESTRI, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Laterza, Bari 1994. M. BALZANI, M. BINI, N. SANTOPUOLI, Elementi di arredo urbano. Introduzione alla lettura e al rilievo dei centri storici, Rimini, Maggioli, 1992. N. BALZANI, Il rilievo morfometrico tridimensionale delle architetture albertiane, in “Leon Battista Alberti e l’architettura”, catalogo della Mostra, Mantova 16 settembre 2006 – 19 gennaio 2007, Silvana Editore, 2006, pp. 178-201. M. BINI, Le operazioni del rilevare, in M. BINI, C. CANEPARI, R. CORAZZI, V. SESTINI, Approccio all'architettura. Temi e strumenti del progetto, Maggioli, Rimini 1994. R. CHITHAM, Gli Ordini Classici in architettura, Hoepli, Milano 1987. G. DE FIORE, Dizionario del Disegno, Brescia 1967. M. DOCCI, Manuale di disegno architettonico, Laterza, Bari 1992. M. DOCCI (a cura di), Strumenti didattici per il rilievo. Corso di strumenti e metodi per il rilevamento dell’architettura. Gangemi editore, Roma 2000. M. DOCCI, R. MIGLIARI, Scienza della Rappresentazione, Carrocci Editore, Roma 1999. T. EMPLER, Il Disegno Automatico tra progetto e rilievo, Officina, Roma 2002. R. MIGLIARI, Il disegno degli ordini e il rilievo dell’Architettura classica: Cinque Pezzi Facili. In “DISEGNARE” anno II, n. 2, giugno 1991. R. MIGLIARI (a cura di), Frontiere del rilievo: dalla matita alle scansioni 3D, Gangemi, Roma 2001. M. INCERTI, Il disegno della luce nell’architettura cistercense. Allineamenti astronomici nelle abbazie di Chiaravalle della Colomba, Fontevivo S. Martino dei Bocci in Valserena, Edizioni Certosa di Firenze, Firenze 1999. A.A. V.V., Il disegno dell’Architettura, Pitagora editrice, Bologna 2005. Bibliografia aggiuntiva fornita su richiesta agli interessati su specifici argomenti

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3. CORSO DI TECNICHE DELLA RAPPRESENTAZIONE3.1 Premessa Il Modulo di Tecniche della Rappresentazione si pone l'obiettivo di fare acquisire agli allievi un corretto livello di conoscenze teoriche e pratiche in riferimento alle metodiche ed alle procedure tecniche della rappresentazione in diretto rapporto con le tematiche proprie del Rilievo dell’Architettura; saranno approfonditi non solo i principali aspetti del disegno tecnico, dal disegno con l'ausilio dell'elaboratore elettronico e dei modelli tridimensionali di studio, ma anche e soprattutto i concetti più propriamente legati alle attività del rilievo come il principio di sovrapposizioni di spazio a dominio differente per qualità e quantità delle unità di misura, il concetto di errore e la consapevole gestione di quest’ultimo nel campo della rappresentazione legata alle attività del rilievo architettonico. Non ultimo assumono particolare rilevanza tutti i passaggi teorico pratici necessari ad una corretta stampa su carta di tutti gli elaborati prodotti. L'attività didattica, necessariamente teorico-pratica in virtù delle tematiche trattate, si compone generalmente di due fasi complementari: le lezioni teoriche e le esercitazioni grafico-pratiche, che serviranno per poter sperimentare il livello di comprensione acquisito. Queste esercitazioni, da svolgersi nell'orario del corso, saranno oggetto di valutazione intermedia e contribuiranno alla valutazione definitiva.

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3.2 Scopo e programma del corso Lo scopo del corso è quello di cercare di illustrare i fondamenti dell'uso dell'elaboratore elettronico come strumento a supporto del Disegno dell’Architettura e della sua rappresentazione più in generale, e il suo utilizzo nel controllo delle pratiche proprie del rilievo architettonico. Il corso seguirà tutte le fasi necessarie per giungere dall’osservazione di uno spazio reale, alla sua corretta rappresentazione con le informazioni fondamentali di base, fino alla stampa di quest’ultima su carta e il rapporto che intercorre tra gli elementi e il rapporto di scala della loro rappresentazione. Il corso è strutturato con il seguente programma:

• Computer: hardware e software, sistemi operativi; programmi base; programmi grafici: raster e vettoriali; definizione di CAD. • Gestione ed archiviazione del materiale • Programmi grafici raster e vettoriali • Grafica vettoriale: interfaccia, viste, concetto di misura e di scala, impostazione di un file vettoriale, gestione dei livelli… • Grafica vettoriale: strumenti principali per il disegno, selezione, trasformazioni lineari, gruppi, utilizzo dei livelli, quotatura, stampa da

modello e da layout, …

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• Grafica vettoriale: costruzioni geometriche e strumenti informatici equivalenti • Grafica vettoriale: strumenti principali per la stampa, selezione e utilizzo dei livelli, quotatura, stampa da modello e da layout, Plotfile…

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• Raster: teoria del colore, colorimetria, gestione della grafica raster, scansione, fotografia • Grafica raster: interfaccia, livelli, selezione, calibrazione colore, … • Fotopiani: correzioni geometriche di foto, raddrizzamento fotografico, file di scambio tra grafica raster e vettoriale per il rilievo

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3.3 Integrazione con il Laboratorio Modelli

Il corso trova una sua integrazione operativa con il Laboratorio Modelli coordinato dall’Arch. Francesco Viroli. Quest’integrazione permetterà ad un componente per gruppo di sviluppare la propria “tavola di dettaglio” attraverso la realizzazione solida in plastico in legno ed altri materiali entrando a contatto con le funzionalità del Laboratorio.

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3.4 Esercitazioni L'attività didattica si compone per la maggioranza delle giornate di due fasi complementari: le lezioni teoriche e le esercitazioni grafico-pratiche per sperimentare il livello di comprensione acquisito. Queste esercitazioni, da svolgersi nell'orario del corso, saranno oggetto di valutazione intermedia e contribuiranno alla valutazione definitiva. La consegna avverrà sul server dell’aula di informatica o su CD secondo le modalità illustrate a lezione.

• Programma in uso per le esercitazioni grafica raster: Photoshop della Adobe© (http://www.adobe.com) • Programma d’uso nelle esercitazioni grafica vettoriale: Autocad della Autodesk© (http://www.autodesk.com) • Programmi per la redazione di fotopiani: saranno comunicati per tempo durante lo svolgimento del corso

3.5 Prove d’esame La prova d'esame è formata da: • una prova a risposta multipla da svolgersi in aula di informatica contestualmente a quella di Rilievo • la redazione dei disegni di rilievo sulla base del layout fornito e secondo le modalità illustrate a lezione • la redazione di n°2 poster formato UNI A3 sulla base dei layout forniti e secondo le modalità illustrate a lezione Sono in corso di definizione e saranno forniti prima dell’inizio del corso le specifiche delle consegne digitali (raster e vettoriale). Sarà fornito agli studenti allo scopo un documento descrittivo di: contenuti, formati, convenzioni, tempistica, ecc. ecc. 3.6 Bibliografia FOLEY, WAN DAMM ED AL., Computer Graphics, Addison-Wesley 1989 H. BORGMAN, La china. Tecniche ad inchiostro, Edizioni Editiemme. R. LUCCI, P. ORLANDINI, Product Design Models, New York, 1990. D. MARINI, M. BERTOLO, A. RIZZI, Comunicazione visiva digitale, fondamenti di eidomatica Addison-Wesley Milano 2001 U. SACCARDI, Fotogrammetria, Maggioli Editore, Firenze, 1993 W.J. MITCHELL, Digital Design Media, edizione italiana, McGraw-Hill, Milano, 1996. Graphic-SHA, Models & Prototypes UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione, M1 (voll. 1, 2, 3).

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4. RICEVIMENTIPer appuntamento concordato per e-mail Prof. Marcello Balzani martedi dalle ore 13,00 alle 14,00 Prof. Guido Galvani lunedi dalle ore 18,00 alle 19,00

5. ESAMI Sessione estiva Ore 9.30 aula LC2 Primo appello lunedì 29 giugno 2015 Secondo appello lunedì 13 luglio 2015