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Corso diCorso diLOGISTICA TERRITORIALE
www.uniroma2.it/didattica/LT 2011www.uniroma2.it/didattica/LT_2011DOCENTE
prof. ing. Agostino Nuzzolop g g
I f t tt il t t i t d lInfrastrutture per il trasporto intermodale
Il terminal intermodale strada rotaiaIl terminal intermodale strada-rotaiaIl terminal è composto da• un sub-sistema ferroviarioun sub sistema ferroviario
(fasci di binari, materiale rotabile, modalità di esercizio)• un sub-sistema stradale
(strada di accesso e di scorrimento veicoli parcheggi)(strada di accesso e di scorrimento veicoli, parcheggi)• un sub-sistema di movimentazione delle unità di carico
(attrezzature per carico orizzontale e/o verticale, area di deposito, modalità ed attrezzature di movimentazione)modalità ed attrezzature di movimentazione)
Area ferro
50 m
400 m
Areastoccaggiostoccaggio
Area strada
2prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Area strada
Il terminal intermodale strada rotaia50 m 400 m
Il terminal intermodale strada-rotaia
Area ferro
Area stoccaggio
Area strada
3prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Gestione dell’area di stoccaggio
GESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
La gestione dell’area di stoccaggio è funzione di:
Gestione dell’area di stoccaggioLa gestione dell area di stoccaggio è funzione di:
tipo di carico (omogeneo od eterogeneo rispetto all’inoltro);
tipo di mezzi di movimentazione utilizzati.
La tipologia del traffico (omogeneo od eterogeneo) influenza lescelte riguardanti il layout di stoccaggio, in termini di:scelte riguardanti il layout di stoccaggio, in termini di:
disposizione fisica delle unità di carico con impatto;
prestazioni (velocità e densità di stoccaggio dei contenitori).
4prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
GESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
Introduzione (1/2)
Queste scelte sono influenzate anche dal tipo di mezzi di
Introduzione (1/2)
Queste scelte sono influenzate, anche, dal tipo di mezzi dimovimentazione utilizzati.
Ogni mezzo di movimentazione, infatti, a causa delle propriecaratteristiche tecniche, può eseguire solo alcuni tipi di stoccaggio,ad ognuno dei quali corrisponde una certa resa dell’area, espressain termini di numero e di velocità di immagazzinamento deicontainer per unità di superficiecontainer per unità di superficie.
5prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Introduzione (2/2)
GESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
Introduzione (2/2)
A seconda di ciò che si sceglie di privilegiare tra:
velocità di stoccaggio;
densità di stoccaggio
è importante stabilire una priorità per cui i mezzi diè importante stabilire una priorità, per cui i mezzi dimovimentazione varieranno e di conseguenza si modificherà lastruttura dell’area di stoccaggio.gg
6prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Layout ed unità di movimentazioneGESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
A titolo esemplificativo si analizzano le principali differenze che sih ll i di i ili d di i l i di
y
hanno nello stoccaggio di container utilizzando diverse tipologie dimezzi di movimentazione:
Carrello cavaliere
Carrello laterale
I ilImpilatore
Carrello frontaleCarrello frontale
Gru a portale
7prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
p
Layout ed unità di movimentazione
GESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
Carrello cavaliere (1/3)Layout ed unità di movimentazione
Lo stoccaggio con carrello cavaliere (o straddle carrier), asollevamento e traslazione tra le quattro gambe del mezzo, è
i dcaratterizzato da:
container stoccati a due altezze su filesingole intervallate in modo dapermettere il passaggio delle ruote delmezzo;il conducente ha una ottima visibilità deiblocchi d’angolo il che permette unblocchi d angolo il che permette unrapido aggancio del container.
8prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Layout ed unità di movimentazioneGESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
per contro uno dei montanti rimane fuori vista del conducente;Carrello cavaliere (2/3)
y
p ;questo si traduce in difficoltà di manovra, riduzione dellevelocità di traslazione nelle aree di stoccaggio e affaticamento
Nella figura seguente è mostrato un esempio di layout con carrellol
del conducente.
cavaliere.
9prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Layout ed unità di movimentazione
GESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
Carrello cavaliere (3/3)Layout ed unità di movimentazione
Nella figura seguente è mostrato un esempio di layout con carrellocavaliere a caricamento laterale.
10prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Layout ed unità di movimentazione
GESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
Carrello laterale (1/4)Layout ed unità di movimentazione
Lo stoccaggio può essere effettuato anche conun carrello a caricamento laterale (sideloader) In questo caso viene privilegiata laloader). In questo caso viene privilegiata lamovimentazione a scapito della densità distoccaggio.stoccaggio.Il vettore stradale, infatti può giungere sottoall’unità di movimentazione che facilmente locaricherà/scaricherà in tempi ridotti. Questoperò prevede l’esistenza di un corridoio, chedeve essere mantenuto libero per l’accesso deideve essere mantenuto libero per l accesso deivettori stradali.
11prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Layout ed unità di movimentazioneGESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
Lo stoccaggio con il carrello laterale è caratterizzato da:
Carrello laterale (2/4)y
Lo stoccaggio con il carrello laterale è caratterizzato da:
container stoccati su file affiancate; ili l d llmezzo si potrà spostare lungo una delle
finale abbinate; lo spazio fra questedovrà essere opportunamentedovrà essere opportunamentedimensionato;
il conducente non ha una pienavisibilità dei blocchi d’angolo dei
i i di h l i à dicontainers e quindi ha una velocità diaggancio nettamente inferiore a quellarealizzabile con un carrello cavaliere;
12prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
realizzabile con un carrello cavaliere;
Layout ed unità di movimentazioneGESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
Carrello laterale (3/4)y
l’ottima visibilità dell’ambiente circostante permetteelevate velocità di traslazione, minore affaticamentodell’operatoredell operatore.
Nella figura seguente è rappresentato un esempio di layoutNella figura seguente è rappresentato un esempio di layoutcon carrello laterale.
13prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Layout ed unità di movimentazioneGESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
Carrello laterale (4/4)y
Da questa analisi si evidenzia come l’utilizzo del carrellolaterale è consigliato in aree di stoccaggio con brevi giacenzeed ampi spazi disponibili, dove deve essere premiata lavelocità di traslazione e quindi la possibilità di effettuare ciclidi i / i i t i b idi carico/scarico in tempi brevi.
14prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Layout ed unità di movimentazioneGESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
Infine la figura seguente mostra lo schema esemplificativoImpilatore (1/3)
y
Infine, la figura seguente mostra lo schema esemplificativodell’area di stoccaggio di un terminal tipo di piccole dimensioniservito da impilatore.
15prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Layout ed unità di movimentazioneGESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
Impilatore (2/3)
y
Anche in questi casi vengono perseguite duediverse filosofie per l’ottenimento della piùalta resa in container per unità di superficie ealta resa in container per unità di superficie eper una maggiore velocità dimovimentazione.movimentazione.I corridoi di transito dei mezzi, in questi casi,derivano dagli ingombri geometricicompatibili col posizionamento semifrontaledella macchina.
16prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Layout ed unità di movimentazioneGESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
Impilatore (3/3)y
17prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Layout ed unità di movimentazioneGESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
Carrello frontaley
La disposizione seguente rappresenta uno schema di stoccaggiorealizzabile con un carrello frontalerealizzabile con un carrello frontale.
18prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Layout ed unità di movimentazioneGESTIONE DELL’AREA DI STOCCAGGIO
La movimentazione con carrello cavaliere a caricamento frontale
yConfrontoLa movimentazione con carrello cavaliere a caricamento frontalee laterale, e con impilatore è la più indicata per un veloce prelievodell’unità di carico, in quanto l’accatastamento risulta facilmente, qaccessibile in tutte le sue file alla macchina operatrice.
Tra questi metodi poi, si distingue certamente quello che utilizza ilcarrello laterale in quanto eseguibile con apparecchiatura di bassocosto di buona efficienza e di considerevole manovrabilitàcosto, di buona efficienza e di considerevole manovrabilità.
19prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
IL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Schemi OperativiSchemi Operativi
Il layout interno è strettamente connesso con il sistema operativoIl layout interno è strettamente connesso con il sistema operativoprogettato. Infatti qualsiasi tipo di attrezzatura di carico e scaricopermette una grande varietà di possibili configurazioni di binari dip g p gcarico, corsie di transito e di magazzinaggio.Gli elementi determinanti per l'efficienza e l’economicità del
i l i lterminal sono essenzialmente:
il modulo di trasbordoil modulo di trasbordo
il metodo di controllo dei flussi di UTI (arrivo, transito,( , ,partenza) con il relativo sistema informativo
20prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
La capacità del terminal e le modalità di esercizio (schema
Schemi Operativi
La capacità del terminal e le modalità di esercizio (schemaoperativo) devono essere determinate in funzione dellecaratteristiche medie e di punta del flusso, sia dei veicoli stradalie ferroviari, che delle unità di carico.
T l fl lt d i bil ll tità è di tTale flusso oltre ad essere variabile nella quantità è diverso traveicoli ferroviari e veicoli stradali.
21prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
In genere molti veicoli stradali attendono l’arrivo del treno per
Schemi Operativi
In genere molti veicoli stradali attendono l arrivo del treno perpoter ricevere direttamente le unità di carico (trasbordodiretto), altri invece arrivano quando possono e ricevono ilcarico dalle aree di sosta e di stoccaggio (trasbordo indiretto).
Il f i i t l t l i i li tiIl fenomeno si inverte per la partenza: alcuni veicoli sono prontiper il trasbordo diretto su ferrovia, altri hanno depositato il lorocarico nelle corsie di sosta e di stoccaggio.carico nelle corsie di sosta e di stoccaggio.
22prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
È ovvio che se il treno può restare in sosta nel terminale per molte
Schemi Operativi
ore la possibilità di carico e scarico diretto è molto più elevata maal contempo la capacità del terminal è ridotta per l'occupazionedel binariodel binario.
Il problema dello scambio di informazioni tempestive tra gliIl problema dello scambio di informazioni tempestive tra glioperatori del terminal e gli utenti stradali è fondamentale proprioper ridurre tempi di attesa ed al tempo stesso per evitare fenomenidi congestione in punta.
23prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
La condizione ottimale per l’esercizio ferroviario è ovviamentell h d i i d i i i di
Schemi Operativi
quella che porta ad operare senza scomposizione dei treni e quindisenza problemi di smistamento.
Ciò è peraltro molto difficile sia per insufficiente lunghezza dei binari sia per il limitato numero di attrezzature.p
Il tempo di sosta dei treni sui binari di trasbordo rappresenta un t il t ll’ i i d l t i lparametro rilevante nell’esercizio del terminal.
24prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Se un treno arriva nelle prime ore del mattino e rimane tutto il
Schemi OperativiPriorità ai veicoli stradali (1/2)
pgiorno sul binario di carico e scarico fino alla sua partenza inserata i veicoli stradali in arrivo determinano la sequenza delle
i i di i i i i ò di h ioperazioni di carico e scarico diretto: si può dire che in questocaso è privilegiato il veicolo su strada perchè ha un turn-roundmolto rapidomolto rapido.
25prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Lo scarico indiretto avviene quando il camion arriva carico e il
Schemi OperativiPriorità ai veicoli stradali (2/2)Lo scarico indiretto avviene quando il camion arriva carico e ilcorrispondente carro in partenza non è ancora disponibile oviceversa: come risultato uno spazio intermedio di stoccaggiop ggvicino ai binari di carico e alle corsie stradali è necessario, permaggior sicurezza.
26prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
N l i i i il i hi d id l
pPriorità al treno (1/3)
Nel caso invece in cui il treno richieda un tempo ridotto nelterminal in modo da ottenere una migliore rotazione dei carri, ilprivilegio si inverte ed il maggior turn-round è attribuito al trenoprivilegio si inverte ed il maggior turn-round è attribuito al treno.
Ciò è anche necessario se la capacità dei binari di carico è minoredel numero di carri in arrivo.
I ti i i t i d i ti i di d t tIn questi casi i treni devono essere scaricati indipendentementedall'arrivo dei camion con uno schema operativo che dia lapriorità al treno per una razionale utilizzazione dei binaripriorità al treno per una razionale utilizzazione dei binari.
27prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
pPriorità al treno (2/3)
I i i i i d i i i di dIn questi casi i treni devono essere scaricati indipendentementedall’arrivo dei camion con uno schema operativo che dia lapriorità al treno per una razionale utilizzazione dei binaripriorità al treno per una razionale utilizzazione dei binari.
28prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
pPriorità al treno (3/3)
DUE attrezzatureDUE attrezzature
UNA attrezzatura
29prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Schemi Operativi
Se invece lo sviluppo delle operazioni ferroviarie avviene anchedurante la notte possono essere necessari dei binari di accumuloper i carri scarichi: ciò ovviamente rappresenta un elemento diestrema importanza per l’efficienza del terminal e deve essered fi it ll’ tt d l tt l tt f di i d lldefinito all’atto del progetto almeno sotto forma di riserva dellospazio necessario.
30prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Schemi OperativiPriorità Miste (1/3)
Questo tipo di operazioni può essere efficiente se si può evitareche il camion venga caricato con le attrezzature principalidell’impianto, ad esempio carico e scarico dei camion assicuratida attrezzature secondarie su gomma che rappresenta unragionevole compromesso tra queste due forme operative (schemaragionevole compromesso tra queste due forme operative (schemamisto di operazioni).
31prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
I treni in arrivo sono scaricati direttamente sui camion per le
pPriorità Miste (2/3)
I treni in arrivo sono scaricati direttamente sui camion per leprime ore dopo l'arrivo dei treni: poco prima che il treno debbaessere spostato dal binario (per lasciare il posto ad un altro treno),p (p p ),si passa allo scarico indiretto.
32prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
I treni in partenza sono caricati direttamente o indirettamente a
Schemi OperativiPriorità Miste (3/3)I treni in partenza sono caricati direttamente o indirettamente aseconda della disponibilità del treno sul binario.
33prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
A questo tipo di problemi si aggiunge quello relativo alla
Schemi OperativiStrategie di carico/scarico (1/5)A questo tipo di problemi si aggiunge quello relativo allasequenza di carico e scarico dei carri lungo il treno, specie se iltreno deve essere sezionato: infatti il numero di movimentilongitudinali delle gru o del carrello - e così la produttività dellaattrezzatura - è influenzata dal tipo di strategia usata per lasequenza di carico, che può essere:
sequenziale;sequenziale;
primo arrivato primo servito (FIFO);p p ( );
ottimale
34prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Schemi OperativiStrategie di carico/scarico (2/5)
La strategia sequenziale dà la massimaproduttività della attrezzatura ma puòessere solamente applicata nei casi incui i camion carichi sono in attesacui i camion carichi sono in attesadell’arrivo del treno.
35prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
pStrategie di carico/scarico (3/5)
Nella strategia del primo arrivatoprimo servito (FIFO), la sequenza di
i è d t d ll d icarico è comandata dalla sequenza deicamion in arrivo e dalla distribuzionecasuale delle corrispondenti unità sulcasuale delle corrispondenti unità sultreno.
36prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
pStrategie di carico/scarico (4/5)
La strategia ottimale è quella checerca di minimizzare gli impatti sututte le componentitutte le componenti
37prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
pStrategie di carico/scarico (5/5)
38prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Le possibili combinazioni di schemi operativi si riferiscono a:
Schemi OperativiCriteri di scelta
Le possibili combinazioni di schemi operativi si riferiscono a:occupazione dei binari;procedura di carico;psequenza di carico.
39prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
La scelta di un appropriato schema operativo per il progetto delterminal dipende:
Schemi Operativi
terminal dipende:
dal volume e dalle caratteristiche delle merci
dal modulo tipo di trasbordo (verticale, ecc.)
dal tipo di sistema informativo sviluppato
dalle caratteristiche del flusso giornaliero(risultanti dalla programmazione dei treni e dai modelli di arrivo dei veicoli stradali)
40prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
pModuli tipo per tecniche “verticali” (1/2)
Nel seguito vengono schematizzati una serie di possibili layout diterminal che si basano su questo tipo di trasbordo, che prevede lamovimentazione verticale delle unità di caricomovimentazione verticale delle unità di carico.
I moduli si differenziano in funzione dell’uso di differenti unità di movimentazione, quali:
Gru a portale su rotaia;Gru a portale su gomma;Carrello laterale;Carrello frontaleCarrello frontale.
41prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Schemi OperativiModuli tipo per tecniche “verticali” (2/2)
Le caratteristiche principali sono:• Larghezza del modulo;g ;• Larghezza dell’area pavimentata;• Larghezza del portale (se esistente).
Le possibilità di combinazione tra binari, corsie di carico deiveicoli stradali vie di corsa dei veicoli stradali e corsie diveicoli stradali, vie di corsa dei veicoli stradali e corsie distoccaggio sono molteplici, e vengono qui di seguito riportate.
42prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
d l bi i (b i )
Schemi OperativiGru a portale su rotaia (1/3)modulo a un binario (basso turnover, senza stoccaggio sotto gru)
43prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
d l d bi i d i i i h di i
Schemi OperativiGru a portale su rotaia (2/3)modulo a due binari e con due vie esterne simmetriche di carico estoccaggio e di corsa (alto turnover, possibilità di trasbordodiretto)diretto)
44prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
d l bi i d i bi i i i i i
pGru a portale su rotaia (3/3)
modulo a quattro binari con doppi binari esterni simmetrici condoppie vie di corsa interne (turnover molto alto, possibilità ditrasbordo diretto)trasbordo diretto)
45prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
d l bi i i di i (b
pGru a portale su gomma (1/2)
modulo a un binario con corsia di stoccaggio (basso turnover,possibilità di trasbordo diretto)
46prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
modulo a due binari con corsia di carico diagonale (turnover
Schemi OperativiGru a portale su gomma (2/2)
modulo a due binari con corsia di carico diagonale (turnovermedio, senza possibilità di trasbordo diretto)
47prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Schemi OperativiCarrello frontale
modulo a due binari per carrello frontale (medio turnover senzamodulo a due binari per carrello frontale (medio turnover, senzapossibilità di stoccaggio vicino al binario, possibilità diinterferenze tra carrello e veicolo stradale)
48prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Schemi OperativiIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Schemi OperativiCarrello laterale
modulo ad un binario per un carrello laterale (turnover moltomodulo ad un binario per un carrello laterale (turnover moltobasso, senza possibilità di stoccaggio vicino al binario)
49prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Elementi per la progettazioneIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Il concetto di moduli funzionali accoppiato ad un approccio
Elementi per la progettazioneModelli di simulazione dell’esercizio (1/4)
Il concetto di moduli funzionali, accoppiato ad un approcciosistematico per l’acquisizione dei dati, consente di definire unametodologia per la progettazione funzionale degli elementi di ung p p g gterminale intermodale, di supporto alla valutazione di progetti(layout) alternativi, all’interno di un approccio di tipo what-if”basato sull’uso di strumenti di microsimulazione.
APPROCCIO SIMULATIVO
50prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Elementi per la progettazioneIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Q t i f i i i hi
p p gModelli di simulazione dell’esercizio (2/4)
Questo approccio fornisce una visione chiara
della struttura del modellodella struttura del modello
dei differenti problemi del terminal
delle attrezzature
dei sistemi operativi che possono essere simulati variando gliinput in funzioneinput in funzione
• del volume delle merci• della struttura e caratteristiche del flusso
51prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Elementi per la progettazioneIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Ogni simulazione può fornire risultati relativi
p p gModelli di simulazione dell’esercizio (3/4)
Ogni simulazione può fornire risultati relativi
al movimento dei treni nella giornata e nelle varie ore dellastessa
i i ti d i i d ll iai movimenti dei camion e delle merci
alla saturazione o meno della capacità delle attrezzaturealla saturazione o meno della capacità delle attrezzatureimpiegate, ai tempi operativi, di attesa, ecc.
52prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Elementi per la progettazioneIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
È ibil i di l t i li l ità l’ ffi i di
p p gModelli di simulazione dell’esercizio (4/4)
È possibile quindi valutare e migliorare la capacità e l’efficienza di:Attrezzatura(capacità impiego tempi operativi)(capacità, impiego, tempi operativi)sistema dei binari(carico, rotazione, movimenti di entrata, uscita e riordino)i d lsistema stradale
(capacità, movimento, interferenza)sistema di stoccaggio (capacità, rotazione)veicoli stradali (movimenti, tempi di servizio, tempi di attesa).( , p , p )
II modello può anche essere usato per sviluppare e provare nuove concezioni operative.
53prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
p
Elementi per la progettazioneIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Anche la qualità dei servizi intermodali dal punto di vista
p p gVisione di sistema (1/2)
Anche la qualità dei servizi intermodali dal punto di vistadell’utente deve essere migliorata tramite migliori comunicazionitra l’operatore del terminal e gli utenti, tra i terminal e lecompagnie ferroviarie.
L l t i fi l d ll diff ti l i i lt ti l fiLa valutazione finale delle differenti soluzioni alternative, al finedi raggiungere quella ottimale, deve essere basata sulla analisicosti-ricavi, analisi che riceve gli input dal modello dicosti ricavi, analisi che riceve gli input dal modello disimulazione.
54prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
Elementi per la progettazioneIL TERMINAL INTERMODALE STRADA-ROTAIA
Il progetto di un terminal intermodale strada/rotaia comprende i
Visione di sistema (2/2)p g p
tipici problemi di interfaccia tra due sistemi - quello stradale equello ferroviario - che normalmente si sviluppa con operatoridi i diff i i i h di i i di i idiversi e differenti caratteristiche di impianto e di esercizio.
Costo capacità e livello di servizio del trasporto intermodaleCosto, capacità e livello di servizio del trasporto intermodalepossono essere migliorati ottimizzando l'intero sistema e non soloi terminal che rappresentano una parte dell'insieme.pp p
Quindi il progetto di un terminal non è solo questione didi i fi i d ll i f d lldimensionamento fisico delle infrastrutture e delle attrezzature,ma riguarda anche la scelta del sistema di gestione piùconveniente
55prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale
conveniente.