Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Clinica Ostetrica e Ginecologica 00177 6. Il parto
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Corso di Laurea in Medicina e ChirurgiaClinica Ostetrica e Ginecologica 00177
6. Il parto
Gianluigi Pilu
Gli elementi del parto
Corpo mobile
M yofilam ent
M LC K
C a+ +
M yosin
M yom etrium
forzacanale
I meccanismi del parto: la forza
12
3
M otherFetus
• I meccanismi che portano all’insorgenza del travaglio di parto sono poco conosciuti
• Fattori bioumorali modulati localmente (attivazione di recettori) sono probabilmente determinanti
Fattori bioumorali implicati nel travaglio
Progesterone
placenta
INIBIZIONE
Estrogeni
ATTIVAZIONE
CRH
Citochine placenta membrane deciduaProstaglandine
Ossitocina Madre/feto
Fattori bioumorali e travaglio
quiescenza
progesterone (estrogeni)
(progesterone) estrogeni
CRH/citochineprostaglandine
attivazione travaglio
ossitocina
Membrane/ decidua
ProstaglandineOssitocina
EAdr
b Pg
P
Ox
Myofilament
MLCK
Ca++
Myosin
1. Attivazione miometrio:
contrazioni uterine
2. Attivazione cervice: rammollimento
Cervice impreparata
Cervice matura
Stroma
Rottura del collagene
Danforth DN and Hendricks CH. Obstetrics and Gynecology. Harper & Row. 1977.
Giunzionefibromuscolare
(A) (B)
(C) (D)
Chiusa/Lunga
Canale endocervicale Funneling
Raccorciamento
Dilatazione completa
Vagina
Segmento uterino inferiore
Cervice
Liquido amniotico
membrane
La ‘borsa delle acque’
Borsa delle acque
cervice
Travaglio di parto
Contrazioni uterine Modificazioni della cervice
M otherFetus
Myofilament
MLCK
Ca++
Myosin
EAdr
b PgP
Ox
Decidua
Cervix
1
2
3a3b
Gli stadi del parto
• (Periodo latente)
• Travaglio attivo:– Primo stadio: periodo dilatativo– Secondo stadio: periodo espulsivo– Terzo stadio: secondamento
1° stadio del travaglio
• Dall’inizio del travaglio fino alla dilatazione completa della cervice
Valutazione della dilatazione cervicalesecondo Friedman
10 cm
Dilatazione 4 cm
Fase latente
Travaglio attivo
Durata del periodo dilatante(fase attiva)
• Molto variabile, più lento al primo parto (in media 5-7 ore)
• Preceduto da un periodo di contrazioni irregolari senza significativa dilatazione (periodo latente) molto variabile, anche 12-18 ore; per convenzione il travaglio attivo si definisce con una dilatazione > 3 cm
• Le membrane di solito si rompono spontaneamente in travaglio spesso soltanto a dilatazione completa
2° stadio del travaglio: il periodo espulsivo
• Inizia dalla dilatazione completa della cervice (o meglio con il premito) e termina con l’espulsione del feto
• La madre partecipa utilizzando il torchio addominale in concomitanza con le contrazioni
I meccanismi del parto:il corpo mobile e il canale
Corpo mobile canale
Il problema meccanico del travaglio di parto
scimmia uomo
Il canale da parto:bacino femminile vs maschile
Le dimensioni della testa fetale sono molto simili a quelle dello scavo pelvico
occipitesutura sagittale
grande fontanella
Diametri cranici
Suboccipito-bregmatico 9,5 cm
Occipito-frontale 11,5 cm
Riduzione dei diametri per flessione:suboccipito-bregmatico contro occipito-frontale
Presentazione cefalica di vertice
Stretto superiore
Stretto inferiore
Stretto superiore del bacino
promontorio
Stretto medio del bacino
Spine ischiatiche
Concavità del sacro
Stretto inferiore del bacino
Stretto superiore, medio e inferiore
promontorio
Spine ischiatiche
Ingresso allo stretto superiore
dx sin
Progressione allo stretto medio e rotazione interna
dx sin
Progressione allo stretto inferiore /disimpegno
dx sin
Restituzione delle spalle
Durata del periodo espulsivo
• Variabile
• Di solito < 2 ore
• Periodi espulsivi prolungati sono causa di preoccupazione circa le condizioni di benessere fetale
• Un periodo espulsivo > 2 ore richiede misure particolari per la valutazione del benessere fetale
Terzo stadio (secondamento)
Dalla espulsione del feto alla espulsione della placenta
Secondamento
Lato fetale
Lato materno
placentautero
Distacco centrale (70% dei casi)
sangue
La placenta esce dal lato fetale, seguita da sangue
Secondamento per distacco centrale della placenta
(mediamente 15’ dopo l’espulsione fetale)
I fenomeni del parto
• Fenomeni dinamici:– Modificazioni della cervice e della vagina
(appianamento, dilatazione, distensione)• Fenomeni meccanici:
– Movimenti fetali passivi (riduzione dei diametri, progressione, rotazioni, disimpegno, restituzione)
• Fenomeni plastici– Deformazioni della testa fetale (accavallamento
suture, tumore da parto)
In sintesi (1)• Normalmente il parto avviene tra 37 e 42
settimane
• La fisiologia dell’esordio del travaglio è ancora incompletamente conosciuta
• Clinicamente, il travaglio di parto si riconosce per la concomitanza di contrazioni regolari e dilatazione del collo dell’utero
In sintesi (2)• Primo stadio: dilatazione (durata variabile,
mediamente 6-7 ore nelle para 0)• Secondo stadio: espulsione (durata variabile,
mediante 1 ora nelle para 0); • Terzo stadio: espulsione della placenta (durata
variabile, mediamente 15 minuti)• Prima dell’esordio del travaglio è frequente una
fase preparatoria (latente) che può avere una durata fino a 12-18 ore
In sintesi (3)• Nel periodo espulsivo il feto ruota attraversando il
canale da parto:• Nelle presentazioni di vertice l’asse AP del cranio
è orientato lungo il diametro obliquo del bacino (primo collo di bottiglia promontorio sacrale)
• Raggiunto il piano delle spine ischiatiche (secondo collo di bottiglia) la testa ruota mettendo di solito l’occipite all’avanti (rotazione interna)
• Fuoriuscita la testa avviene una seconda rotazione per consentire il passaggio delle spalle (rotazione esterna)
In sintesi (4)
• Il parto non è completo fino alla espulsione della placenta
• Un parto che avviene spontaneamente senza difficoltà particolari viene definito ‘eutocico’
• Un parto complicato viene definito ‘distocico’
Complicazioni del travaglio di parto
• Primo e secondo stadio– Distocia (rallentamento/arresto del
travaglio di parto)
– Sofferenza fetale (ipossia/asfissia)
– Altre
• Terzo stadio e puerperio– Emorragia
– Altre
Distocia
Definizione: arresto/prolungamento del travaglio di parto
– Parto eutocico: un parto spontaneo non complicato
– Parto distocico: un parto complicato che ha richiesto un intervento
Cause:– Attività contrattile insufficiente– Sproporzione feto-pelvica– Entrambe
Il controllo del travaglio di parto
• Valutazione obiettiva preliminare/iniziale– Situazione, presentazione– Dimensioni del bacino e del feto– Dilatazione/appianamento collo dell’utero
• Valutazione obiettiva periodica (ogni due ore in periodo dilatante):– Dilatazione cervicale– Stazione e posizione della testa
• Benessere (?) fetale– Attività cardiaca fetale (sempre durante il travaglio attivo)– Liquido amniotico (ad ogni visita se membrane rotte)
Situazione, presentazioneSITUAZIONE
LONGITUDINALE TRASVERSA
cefalica podalica
Il problema della presentazione podalica
• 3-4% dei feti a termine• Il parto vaginale ha un rischio di
esiti neurologici nell’1% dei casi rispetto al TC
• In molti paesi il TC di elezione è diventato la pratica corrente
• Alternativa: versione per manovre esterne (successo 50% dei casi)
Dimensioni del bacino: stretto superiore
12 cm
11 c
m
11,5
cm
Coniugata anatomica 11 cm
Non si raggiunge il promontorio: normale
Coniugata anatomica 11 cm
Coniugata diagonale 12,5 cm
Valutazione della dilatazione cervicale
10 cm 10 cm
Dilatazione 4 cm Dilatazione 10 – 3 = 7 cm
Stazione della testa in scala di
10 cm
- 5 cm
+ 5 cm
0
Spina ischiatica
La diagnosi e il controllo del travaglio di parto
• Il travaglio attivo viene definito da dilatazione > 3 cm con contrazioni regolari
• Da questo momento le condizioni fetali vanno controllate accuratamente e la progressione del travaglio di parto verificata
• Se la progressione del travaglio è inadeguata vengono impiegati correttivi
• Se il feto dimostra segni di sofferenza (distress) è necessario un intervento
La asfissia perinatale e la ‘sofferenza’ fetale
• Asfissia perinatale: severa alterazione degli scambi respiratori
• Associata a mortalità e morbilità fetale, soprattutto neurologica
• Può manifestarsi in qualsiasi momento della gravidanza ma particolarmente in travaglio
• ‘sofferenza fetale’ (termine improprio ma molto usato traduzione di fetal distress) indica un quadro clinico suggestivo di asfissia in atto o incombente
Cause più comuni di asfissia intra-partum
In molti casi nessuna causa riconoscibile• ?Eccessiva attività contrattile uterina• ?Travagli protratti• Eventi acuti:• Distacco intempestivo di placenta• Compressione del cordone ombelicale (prolasso, giri
di cordone)Deterioramento di patologie pre-esistenti:• Insufficienza placentare
Encefalopatia ipossico-ischemica
• Interessamento cerebrale a seguito di asfissia, insufficienza respiratoria severa, shunt dx-sx, insufficienza cardio-respiratoria
• Sintomi neurologici: ipereccitabilità, torpore, come, convulsioni
• Nella forma più severa coma iniziale seguito da convulsioni
• Spesso in associazione a disordine multisistemico• Può tradursi in esiti neurologici a distanza
Esiti a distanza(paralisi cerebrale – cerebral palsy)
• Tetraparesi spastica
• Ritardo mentale
• Epilessia
• Cecità corticale
• Distonia (se interessati i nuclei della base)
Controllo benessere fetale in travaglio
Ascoltazione intermittente(ogni 30’ stadio 1, 15’ stadio 2) Cardiotocografia
Interventi chirurgici in travaglio di parto
• Episiotomia
• Interventi per l’estrazione fetale–Taglio cesareo
–Kristeller
–Ventosa
–Forcipe
Episiotomia e episioraffia
Episiotomia: pro e contro
• Originariamente ritenuta una metodica per la protezione del perineo
• Inefficace o dannosa nella prevenzione del prolasso genitale
• Medio-laterale più spesso associata a dispareunia, mediana occasionalmente complicate da lesioni al retto e incontinenza
• Conserva un margine di applicazione soltanto in situazioni estreme e in caso di sofferenza fetale
Ventosa ostetrica• Coppa di plastica
morbida applicata a pressione sul capo fetale, di solito usata insieme a Kristeller
• Meno efficace del forcipe ma (sicuramente) più semplice e (forse) meno pericolosa per feto e madre
Taglio cesareo
Frequenza dei tagli cesarei nel mondo
0
5
10
15
20
25
30
35
1965 1970 1975 1980 1985 1990
Frequenza dei tagli cesarei in Italia nel 2000
27,2
23,7
21,4
25,4
20,4
29,8
28,5
24,4
26,6
33,3
32,9
36,4
35,8
51,4
40,6
40,8
37,6
42,5
27,2
33,2
0 10 20 30 40 50 60
PIEMONTE
TRENTINO
FRIULI
EMILIA ROMAGNA
UMBRIA
LAZIO
MOLISE
PUGLIA
CALABRIA
SARDEGNA
L’epidemia dei tagli cesarei
• Incremento inarrestabile nei paesi sviluppati e in via di sviluppo per motivazioni non sempre cliniche– Incertezza del risultato del parto vaginale– Timore del dolore– Gravidanza ‘preziosa’– Convenienza del ginecologo
• Circolo vizioso: tagli cesarei iterativi• Esiste una soglia ideale (che si applichi a tutti i
paesi)?
Indicazioni al TC in alcuni ospedali italiani
Esiti feto-neonatali del travaglio di parto, Bologna 2000-2003
N. Totale di parti 14521
Tagli cesarei 30,1
Parti operativi (ventosa) 1,9
Morti intra-partum/neonatali corrette in feti a termine
0,2/1000
Encefalopatia ipossico-ischemica 1,7/1000
Secondamento
La somministrazione di ossitocina al momento della espulsione fetale riduce il rischio di emorragia
Attento esame di placenta e membrane: espulsione incompleta causa emorragie/infezioni
• Post-partum: le due ore successive al parto
• Puerperio: fino alla successiva mestruazione
• Complicazioni:– Emorragia (primaria e secondaria)– Tromboembolie– Infezioni– Depressione
Il problema delle emorragie dopo il parto
• 500 ml/min sangue all’utero prima del parto• Dopo l’espulsione della placenta emostasi garantita
dalla costrizione dei vasi uterini da parte del miometrio (‘globo di sicurezza’)
• I vasi sono chiusi in seguito da processi coagulativi• Emorragia primaria > 500 ml < 24 ore
– Lacerazioni del canale da parto– Ritenzione di membrane/placenta– Insufficienti contrazioni
• Emorragia secondaria > 24 ore– Ritenzione di membrane/placenta– Coagulopatie
0
5
10
15
20
25
85-87 88-90 91-93 94-96 97-99 00-02
Tromboembolia IpertensioneEmorragia Embolia amn.Sepsi
UK Maternal Enquiries 1985-2002
Cause di morte/1.000.000 parti
FATTORI di RISCHIO
Familiarità
Trombosi pregresse
BMI >30 kg/m3
Allettamento
Pre-eclampsia
T.C.
Età materna
Parità
Disidratazione
Trombofilie
Razza bianca
Gruppo O
Trombosi e tromboembolia: per la prevenzione considerare la
somministrazione di eparina in caso di:
Tecniche di anestesia loco-regionale in ostetricia
• Spinale
• Epidurale
• Tecnica combinata Spinale-Epidurale
(CSE)
Lo spazio epiduraleDura madre
Midollo spinale
nervi
liquor
Decubito laterale sinistro, più comodo per le pazienti
L4
Reperimento dello spazio epidurale
Tecnica della perdita di resistenza usando ago di Tuohy con siringa a bassa resistenza, con aria o soluzione fisiologica
Tecnica della analgesia epidurale
catetere
Analgesia epidurale in travaglio: pro e contro
• Ottimo controllo del dolore• Complicazioni rare (cefalea 1%,
complicazioni severe come ematomi o infezioni eccezionali)
• Nessun effetto sfavorevole sul feto• Con le tecniche correnti consente una
normale deambulazione e periodo espulsivo
• Forse prolunga la durata del travaglio e comporta un rischio aumentato di interventi di estrazione fetale (forcipi e ventosa)