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Corso di Internet e Social Media Studies Prof. Simone Mulargia a.a. 2019-2020

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Corso di Internet e Social Media Studies

Prof. Simone Mulargiaa.a. 2019-2020

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La pianificazione di marketing

• Processo strutturato di ricerca e analisi della situazione di mercato, di sviluppo e documentazione di obiettivi, strategie e programmi di marketing, e di implementazione, valutazione e controllo delle attività poste in essere per raggiungere gli obiettivi

• Il risultato di questo processo è il piano di marketing, un documento che sintetizza ciò che il marketer ha appreso sulla struttura e le dinamiche di mercato, e che descrive il modo in cui l’azienda intende raggiungere i propri obiettivi di marketing

• VIP: L’utilizzo degli indicatori che verranno usati per misurare l’avanzamento degli obiettivi

• VINCOLO DI FONDO: Individuare una missione aziendale, definita con chiarezza

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Le principali fasi di sviluppo di un piano di marketing digitale

Un piano di social media marketing è la sintesi di tutte le attività di social media marketing che un’azienda intende fare, e di tutto ciò che spera di ottenere a favore del business utilizzando i social network site.

Tale piano deve comprendere1. Analisi della posizione attuale dei clienti2. Gli obiettivi relativi alla loro posizione attesa nel breve termine3. Tutti gli strumenti social che l’azienda vuole utilizzare per arrivarci

VIP: Il piano deve essere sintetico (less is more)

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Le fasi di sviluppo di un piano di marketing digitale

Fase 6 – Sperimentate, valutate e modificate il vostro piano

L’intero piano deve essere monitorato (ed eventualmente modificato) continuamente

Fase 5 – Creare un piano dei contenuti e un cronoprogramma per le azioni sui social

Il piano deve contenere una strategia per la creazione dei contenuti

Fase 4 -­ Farsi ispirare dai social media leader del settore

Studiare comportamento dei concorrenti e degli opinion leader delle community online

•Fase 3 – Scegliere le piattaforme social più rilevanti su cui lavorare

Scegliere le piattaforme che si sposano al meglio con la mission e gli obiettivi social dell’azienda

•Fase 2 – Fare un audit dei social media (dove siamo oggi?)

Valutare l’utilizzo attuale dei social media e la sua efficacia

•Fase 1 – Individuare gli obiettivi del social media marketing

Stabilire gli obiettivi e le finalità che l’azienda intende raggiungere

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Fase 1 – Individuare gli obiettivi di social media marketing

Occorre stabilire gli obettiviSenza obiettivi, non si ha modo di valutare il successo o misurare il ritorno sugli investimenti

VIP: Meno attenzione alle metriche più diffuse (es. retweet e like), MA concentrarsi su:1. Numero di lead generati2. Referral sul web3. Tasso di conversione

Lead generation: creazione di una lista di potenziali contatti interessati ai nostri prodotti o servizi.Nel sales funnel (modello che descrive il comportamento d’acquisto) “essere lead” viene dopo “essere

prospect”.Il prospect è un utente che successivamente al primo contatto è considerato potenzialmente interessato

(perché ha manifestato interesse o perché è considerato tale in base a un’analisi)Il lead ha fornito consensualmente i propri contatti (es. “Vuoi rimanere informato delle nostre iniziative e/o

servizi?”)Referral: In italiano “rimandare, rinviare” e per estensione “raccomandazione”. Sul web, ad esempio, una

pagina che rimanda a un’altra pagina (landing page)Tasso di conversione: il rapporto tra i visitatori di una pagina e quanti hanno compiuto una certa azione

(es. acquisto)

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Fase 1 – Individuare gli obiettivi di social media marketing

Fonte: Doran, G. T. (1981). There’sa SMART way to write management’s goals and objectives. Management review, 70(11), 35-­36.https://www.futurelearn.com/courses/childhood-­obesity/0/steps/22565http://www.shibaram.com/blog/how-­to-­set-­smart-­goals-­zero-­to-­success-­1-­day-­at-­a-­time/

Un modo semplice per iniziare è scrivere almeno 3 obiettivi

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Fase 2 – Audit dei social media (dove siamo oggi?)

Prima di iniziare il piano vero e proprio, occorre capire:1. Chi si connette attualmente con l’azienda e il suo brand attraverso i social2. Quali social sono utilizzati dal target aziendale3. Per quali aspetti la presenza social dell’azienda è paragonabile a quella dei concorrenti

Presenza sulle piattaforme social

URL Responsabile interno gestione SM

Mission dei SM

Numero follower

Nmerofollowercompetitor principale

È possibile formulare mission specifiche per ogni social media.VIP: Una mission può essere espressa con una sola fraseSe non si è in grado di definire una mission specifica per la presenza su un social, forse è meglio

abbandonarlo

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Fase 3 – Scegliere le piattaforme su cui lavorare

• Scegliere le piattaforme che si sposano al meglio con la mission della propria azienda

• Ogni social ha un pubblico unico e precise norme di utilizzo (formali e informali). Ogni pubblico deve essere trattato in modo specifico

• Le attività di SEO possono aiutare a migliorare il posizionamento della tua azienda nelle ricerche online

• I profili social devono essere completati in ogni loro parte• Sfruttare la promozione incrociata tra più piattaforme• Incrementare la NAP consistency (Name, Address, Phone)

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Fase 4 – Farsi ispirare dai social media leader del settore

Monitorare le attività degli altri player è anche un modo per distinguersi, adottando analisi di posizionamento

Individuare e analizzare gli opinion leader (influencer):1) Che contenuti condividono?2) Come lanciano i loro messaggi?3) Analizzare il loro pubblico (che potrebbe diventare il ”nostro”)

1) Come scrive il target di riferimentoi?2) Quali sono le abitudini dei follower degli influencer che stiamo analizzando?

4) Quando condividono?5) Perché?

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Fase 5 – Creare piano dei contenuti e cronoprogramma per le azioni social

Il piano di social media marketing deve contenere un piano di contentmarketing

Il piano di content marketing deve contenere:1. Una strategia per la creazione di contenuti2. Un calendario editoriale

Un piano di content marketing deve rispondere alle seguenti domande:1.Quali tipi di contenuti l’azienda intende pubblicare e promuovere sui social?

2.Chi creerà i contenuti?3. Con quale frequenza l’azienda pubblicherà i contenuti?4.Qual è la target audience per ciascun tipo di contenuto?5. In che modo l’azienda promuoverà i contenuti?

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Fase 5 – Creare piano dei contenuti e cronoprogramma per le azioni social

Si può creare una matrice dei contenuti che definisca la percentuale assegnata ai diversi tipi di post su un dato social media:

Esempio:

il 30% dei contenuti tenterà di indurre i nuovi potenziali utenti a visitare una data piattaforma social aziendale

Il 30% dei contenuti supporterà gli obiettivi generali di profitto (lead generation, vendite ecc.)Il 20% dei contenuti tenterà di portare i visitatori sul proprio blog (es. contenuti che “premiano” utenti

fedeli)Il 20% dei contenuti riguarderà le risorse umane, la responsabilità sociale di impresa e la cultura

aziendale

Per quanto riguarda l’allocazione delle risorse, ecco un esempio:Un terzo dei contenuti social dovrebbe promuovere l’attività dell’azienda, fare lead generation e

generare profittiUn terzo dei contenuti social dovrebbe condividere idee e storie di leader di pensiero nel settore in cui

l’azienda opera o in settori analoghiUn terzo dei contenuti social dovrebbe consistere in interazioni personali con gli utenti (es. blogging)

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Fase 6 – Sperimentare, valutare e modificare il piano

• Sviluppare la possibilità di testare ogni azione che viene fatta sui social media

• Utilizzare differenti metriche• Ascoltare gli utenti sia online che offline con diversi strumenti (approccio quantitativo e qualitativo)

• Un buon piano di comunicazione cambia continuamente

• I cambiamenti devono essere socializzati con tutti i settori dell’azienda

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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La ricerca di marketing digitale

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La ricerca di marketing

Raccolta, analisi e presentazione di informazioni relative a un problema chiaramente definito

Alcuni consigli:1. Porre il problema nei termini del marketer2. Presentare i risultati in modo utile a risolvere il problema oggetto dell’indagine

3. Fornire supporto a specifiche analisi chiave (es. segmentazione e risposta del mercato, raggiungibilità dei segmenti)

4. Fornire supporto a un processo di esplorazione esteso e iterativo

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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21/10/19Titolo Presentazione Pagina 15

Alcuni metodi di ricerca (focus sull’online)

• (Online) surveys• Interviste e diari• Focus group (online)• Social network analysis• Etnografia e netnografia

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Vantaggi e svantaggi

Ogni tecnica possiede vantaggi e svantaggi in termini di:1.Costi2.Tempi di risposta3.Tempi di raccolta e analisi dei dati4.Possibilità di utilizzo di stimoli differenti (es. immagini, audio, video, ecc.)

5.Tassi di risposta

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I focus group online

• “The online focus group is an efficient and highly-­ cost-­effective mechanism for gathering detailed data, in large quantity” (Kozinets 2010, p. 48)

• Focus group online– Asincroni: dai BBS ai sistemi attuali (postare domande in modalita asincrona a un gruppo). Attenzione: tendenza al monologo e alla “scrittura di saggi”

– Sincroni: chat, teleconferenze, mondi virtuali• Pregi

– Flessibilità nel tempo e nello spazio– Economicità– Possibilità di tenere traccia dell’interazione

• Criticita– faticosi (per il moderatore e per i partecipanti)– piu appropriati per discutere online topics– è piu difficile sollecitare la partecipazione individuale– gestione della numerosita del gruppo– servono partecipanti (e moderatori) altamente technology literate

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21/10/19Titolo Presentazione Pagina 18

Ulteriori fonti di dati

• Dati derivati dai dispositivi mobili• Contenuti generati dagli utenti e text mining• Navigazione web• Social network e comunità online

– (VIP: Identificazione degli opinion leader e Brand Community)• Dati sul processo decisionale del consumatore• Dati sull’utilizzo da parte del consumatore (es. sensori wireless)

• Neuromarketing (possibilità di trasformare i risultati delle neuroscienze in insight commerciali)

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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21/10/19Titolo Presentazione Pagina 19

Il funnel dei social media

Il social media marketing riguarda l’utilizzo dei social network e di strumenti per guidare i prospect (clienti potenziali) attraverso una sequenza di passaggi, denominata funnel (imbuto) e convincerli a intraprendere l’azione desiderata.

L’obiettivo finale è trasformare i nuovi clienti in clienti fedeli

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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21/10/19Titolo Presentazione Pagina 20

Il funnel dei social media

AwarenessFacebook, Youtube, Twitter, LinkedIn, Instagram

EngagementBlogging, social post, retargeting, email, passaparola nelle community

Azione

SEO (search engineoptimization)

Pubblicità online

Pubblicità offline

Passaparola

Metriche chiave

Reach (clich), impression (like), visualizzazioni di video, citazioni del brand-­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­Membri (follower), iscritti (email), blog, amici, fan, tassi di conversione, iscritti (newsletter), partecipanti abituali, download di contenuti

-­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­ -­Nuovi clienti, clienti recuperati, vendite online, vendite offline, televendite

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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I fondamentali del social media marketing

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All’inizio era l’email marketing

Alcuni aspetti da considerare per una campagna di email marketing efficace

• Pianificazione (obiettivi chiari e misurabili)• Contenuti eccellenti (offrire un valore percepibile)• Campo “mittente” completo e veritiero• Campo “oggetto” motivante• Frequenza e tempistica corrette (Quando? Quanto spesso?)• Uso appropriato delle immagini (ancora: SE generano valore)• Evidenziare il punto di forza dell’azienda• Less is more (evitare messaggi email troppo lunghi)• Personalizzazione (almeno 3-­4 elementi di personalizzazione…non solo il

nome!)• Collegamento al sito web aziendale (VIP la landing page)• Misurare e migliorare

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 22

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Strategie pubblicitarie online: presso chi fare pubblicità? E cosa mostrare?

• Coloro che visitano per la prima volta il sito web aziendale

• Gli utenti registrati presso il sito• Coloro che cercano informazioni generali

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Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Strategie pubblicitarie online: Cosa mostrare?

• Tutti i visitatori che accedono per la prima volta possono visualizzare la stessa pubblicità

• I visitatori identificati come in cerca di informazioni possono visualizzare direttamente informazioni utili

• Utenti registrati possono vedere messaggio pubblicitario personalizzato

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 24

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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21/10/19Titolo Presentazione Pagina 25Fonte: NEXO Design, Nnemo -­ http://www.nexodesign.com/docs/standard_ad_sizes, CC BY-­SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9059246

Strategie pubblicitarie online

Come pubblicizzare?

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21/10/19Titolo Presentazione Pagina 26

Nome Larghezza / px Altezza / px Aspect ratioDimensioni per banner rettangolari (rectangular)

Medium Rectangle 300 250 1.2

Square Pop-­Up 250 250 1

Vertical Rectangle 240 400 0.6

Large Rectangle 336 280 1.2

Rectangle 180 150 1.23:1 Rectangle 300 100 3Pop-­Under 720 300 2.4

Dimensioni per banner "a bottone" (button)Full banner 468 60 7.8Half banner 234 60 3.9Micro bar 88 31 2.84Button 1 120 90 1.33Button 2 120 60 2Vertical banner 120 240 0.5Square button 125 125 1Leaderboard 728 90 8.09

Dimensioni per banner "a grattacielo" (skyscraper)

Wide skyscraper 160 600 3.75

Skyscraper 120 600 5Half page ad 300 600 2

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Banner

Strategie pubblicitarie online

Come pubblicizzare?

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Strategie pubblicitarie online: cosa pubblicizzare?

Le persone cercano informazioni.

Un utente interessato alla fotografia digitale, potrebbe essere incuriosito da un contenuto (di qualità!) relativo alla sua passione.

Questo contenuto può non essere immediatamente legato all’acquisto.

Questo contenuto non genera redditività nel breve periodo.

Questo contenuto contribuisce a migliorare l’esperienza di navigazione delle persone.

Questo miglioramento della user experience conduce alla fidelizzazione

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 27

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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A proposito di user experience

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 28

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Strategie pubblicitarie online: quando pubblicizzare?

• La pianificazione dei tempi (storicamente importante) è diversa nel contesto online

• VIP il momento in cui un utente viene rilevato online

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 29

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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21/10/19Titolo Presentazione Pagina 30

Voce del verbo personalizzare: discussione sul collaborative filtering

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Meccanismi di base del collaborative filtering

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 31

Fonte: https://mc.ai/deep-­learning-­for-­collaborative-­filtering-­using-­fastai/

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Collaborative filtering: allarghiamo il tipo di prodotto

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 32

Fonte: https://johnolamendy.wordpress.com/2015/10/14/collaborative-­filtering-­in-­apache-­spark/

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Alcuni degli elementi considerati da Netflix

• Personalized Video Ranker (PVR). This technique can be comparedto the content-­based technique used in this research. It searchesmovies with similar features (such as genres) based on the latestwatching behaviour of the corresponding user.

• Trending Now This technique recommends trending movies, basedon the user’s location, sex or age.

• Video-­video similarity This technique can be compared to item-­basedcollaborative filtering used in this research. It calculates the similaritybetween movies. The difference is, it uses watch data instead of ratings data. This technique is also called the Because You Watched-­technique (BYW). -­ Search

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 33

Fonte: Postmus, S., & Bhulai, S. (2018). Recommender system techniques applied to Netflix movie data. Reasearch Paper Business Analytics, Vrije Universiteit Amsterdam.

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Altri elementi utilizzati da Netflix

• Popularity data over various time ranges, group members by region or other groups and compute popularity within that specific group.

• The number of plays of each song, including context data such as devicetype, time and the duration of the play.

• Queueing data. Netflix offers the opportunity for users to create a so-­called ‘wish list’ or ‘watch later list’ where one can add TV-­series or moviesto watch later on.

• Metadata, such as information about the movie or TV-­series (actors, genres, reviews). -­ Social data. Netflix can access the social network of a user (with permission) to retrieve titles that have been watched within the social network of the user.

• Search terms, so Netflix knows where a user is looking for. Recommendations can be adjusted and adapted to these search terms.

• All kinds of external data, for example external item data features like criticreviews, which affects the recommendations for sure.

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 34

Fonte: Postmus, S., & Bhulai, S. (2018). Recommender system techniques applied to Netflix movie data. Reasearch Paper Business Analytics, Vrije Universiteit Amsterdam.

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Misurazione delle performance online (alcune metriche iniziali)

• Click-­through: numero delle volte in cui gli utenti fanno click su un annuncio

• Costo per click: importo speso dall’inserzionista per generare un click-­through

• Costo per azione/lead: importo speso dall’inserzionista per generare un lead, un’azione desiderata

• Costo per vendita: importo speso dall’inserzionista per generare una vendita

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 35

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Customer lifetime value (CLV)

• Kotler and Armstrong (1996) define a profitablecustomer as ‘‘a person, household, or company whose revenues over time exceed, by an acceptable amount, the company costs of attracting, selling, and servicing that customer.’’ Thisexcess is called customer lifetime value (CLV).

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 36

Fonte: Berger, P. D., & Nasr, N. I. (1998). Customer lifetime value: Marketing models and applications. Journal of interactive marketing, 12(1), 17-­30.

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Costruire la customer loyalty

• Attrarre: consumatori affinché visitino il sito web aziendale

• Coinvolgere: nella partecipazione (VIP i contenuti)• Mantenere: l’interesse, con l’obiettivo di visite ripetute.

– Come? Persuadere l’utente a fornire informazioni sulle proprie esigenze che diventeranno la base di strategie di personalizzazione dell’offerta (se si trova bene, cambiare per lui avrà un costo)

• Imparare: scoprire il consumatore e le sue esigenze• Creare una relazione: fornendo contenuti a valore aggiunto, nuovi nel tempo e personalizzati

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 37

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Comportamento d’acquisto su internet

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 38

Utente internet/cliente

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Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Abbandono della home page

• Pubblicità fatta in modo sbagliato• Tempi di caricamento• Barra della navigazione confusa

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 39

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Abbandono durante la ricerca del prodotto

• Non riuscire a trovare ciò che si sta cercando• Selezione troppo ristretta?• Selezione troppo vasta?

• E se il nostro utente è a corto di idee? Alimentiamo i suggerimenti!

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 40

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Abbandono dopo il reperimento del prodotto

• Volontà di vedere fisicamente il prodotto prima di acquistarlo

• Immagini di piccole dimensioni?• Spiegazioni del servizio complicate? Ambigue? Incomplete?

• Articoli esauriti?• Prezzi elevati?

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 41

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Abbandono del carrello

• Uno dei problemi principali sono i tempi di consegna

• In caso di articoli esauriti o consegne ritardate, meglio informare l’acquirente prima!

• Il risultato potrà essere una vendita persa, ma la relazione di lungo periodo con il cliente è più importante (e redditizia)

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 42

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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In termini generali, la user experience

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 43

Fonte: https://www.interaction-­design.org/literature/article/the-­7-­factors-­that-­influence-­user-­experience

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Dal modello ”bowling” al modello “flipper”

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 44

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Dal bowling al flipper…

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 45

Pubblicità tradizionale a una via (modello bowling)

Social media marketing (modello flipper)

Impresa (Brand)

C3C2

C4C1

Impresa (Brand)

C3C2

C4C1

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Modello bowling

• La comunicazione marketing integrata (IntegratedMarketing Communication) era una comunicazione tendenzialmente a una via

• Gli elementi tradizionali del communication mix (pubblicità, vendita personale, relazioni pubbliche, publicity, direct marketing e promozione vendite) costituivano gli strumenti con cui esercitare il controllo

• È un modello di comunicazione di tipo push

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 46

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Social networking per attività promozionali

• Il social networking come attività coerente con gli strumenti IMC (Integrated Marketing Communication) tradizionali– Le aziende devono utilizzare i social media per conversare con i consumatori

• Il social networking consente ai consumatori di conversare tra loro– Passaparola, comunicazione C2C, ecc.

Le aziende non hanno il controllo su questo secondo aspetto. Ma possono influenzare le conversazioni dei consumatori

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 47

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Modello flipper

• L’azienda ”lancia la palla” della sua comunicazione• Il messaggio aziendale entra in relazione con differenti attori (alcuni lo rilanciano, altri lo fanno cadere, altri ancora ne modificano il senso)

• La palla (il messaggio) non sempre va dove si voleva che andasse (perdita di controllo)

• VIP cercare di raggiungere influencer, advocate, e altri consumatori di grande valore

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 48

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Modello di comunicazione ampliato del social media marketing

• Pubblicità tradizionale a una via• Interazione guidata dal cliente• Marketing virale• Social media marketing – L’azienda come co-­player nelle conversazioni online.

Obiettivo: rafforzare l’interazione con i consumatori

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 49

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Modello 6C del social media marketing

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 50

Company Contenuto

Controllo

Consumatoripush

feedback

push

feedback

Limite del controllo del contenuto da parte dell’azienda

ConversazioniPassaparola online

Community

Influencer

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Modello 6C del social media marketing

• Company e contenuto– I contenuti devono essere disseminati per attrarre gli utenti– I contenuti come catalizzatori per engagement e partecipazione

• Controllo– La linea tratteggiata rappresenta il limite del controllo (es. cedere diritti copyright di contenuti aziendali)

• Community– Commentare ciò che accade nella community– Valorizzare gli utenti– Proporre contenuti (cercando di intercettare gli influencer

• Consumatori e conversazioni– Differenza tra community e clienti potenziali– Escalation di partecipazione (anche oltre la decisione di acquisito)

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 51

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Influencer marketing

• Quando si propone un contenuto alla community, ci si può rivolgere agli influencer (opinion leader)

• Funzionano come connettori

• L’obiettivo dell’influencer marketing è guadagnarsi la fiducia degli influencer

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 52

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Tipi di influecer

Tipo di influencer Numero di followerMicro-­influencer 50-­25.000 follower

Macro-­influencer 25.001-­100.000 follower

Mega-­influencer 100.101-­500.000 follower

Celebrity-­influencer + 500.000 follower

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 53

Per le piccole e medie imprese può essere più redditizio lavorare con i micro-­influencer

La chiave è la qualità delle interazioni. I micro-­influencer hanno con i loro gruppi social una quantità di informazioni anche 20 volte maggiore di un consumatore medio

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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I consumatori nell’era del mobile

• Shopping comparativo• Superamento del divario tra dimensione fisica e dimensione digitale– Es. provare i prodotti nel negozio fisico e acquistarli online

• Ricerche opt-­in– I consumatori possono ricevere alert quando i prodotti sono disponibili

• Viaggi– Completa ridefinizione dell’esperienza di viaggio

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 54

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Le aziende nell’era del mobile

• Acquisti di impulso• Canalizzatore di traffico

– Attraverso geolocalizzazione gli utenti possono essere “guidati” nel luogo (fisico o online) dove è più semplice concludere la transazione

• Educazione dei consumatori– Invio messaggi personalizzati su nuovi prodotti o servizi

• Prodotti deperibili– Ottimizzazione (es. posti vuoti in aereo)

• Gestione efficienza– Es. risparmio tempo, minori investimenti nei luoghi fisici di acquisto

• Targettizzazione– Contenuti, tempi e spazi

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 55

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Mobile community

• Community create da eventi• Community create da spazi• Conversazioni time-­sensitive e location-­sensitive

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 56

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Strumenti e piattaforme

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 57

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Le 4 aree dei social media di Tuten e Solomon (2015)

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 58

•Area 3: Giochi, musica e video•Esports: Twitch•Giochi tradizionali: giochi online, giochi da console•Realtà aumentata (appper smartphone)

•Area 4: Vendita al dettaglio, CRM, vendita e servizi•Facebook•Ristoranti: Tripadvisor•Hotel: Booking.com•Sharing economy: Airbnb, Uber•Classifiche e recensioni: Yelp

•Area 2: Pubblicazione di contenuti degli utenti•Informazione/News: Reddit•Forum•Condivisione video: Youtube•Condivisione foto: Instagram, Pinterest, Snapchat•Documenti: Slideshare•Condivisione audio: Spotify•Blogging

• Area 1: Condivisione, socializzazione, Conversazione• Facebook• Twitter e microblogging• Snapchat• LinkedIn• Tumblr

Community Social

Social publishing

Social Entertaintment

Social Commerce

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Area delle community social

• Piattaforme incentrate sulle relazioni social• Persone che interagiscono con le altre (sulla base di interessi comuni)

• Forme di comunicazione bidirezionale e multidimensionale

• Centralità delle conversazioni• Collaborazione e condivisione di esperienze e risorse

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 59

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Area delle community social: Facebook

• Pagine, profili e gruppi– I profili sono la struttura di base di Facebook– I gruppi sono uno spazio privato. Possono essere privati(solo i membri possono accedervi, sapere chi ne fa parte e ciò che gli altri membri postano). I gruppi chiusi si possono vedere i componenti, ma non i contenuti. I gruppi aperti hanno iscrizione libera e i contenuti sono accessibili

– Le pagine. Pensate proprio per un uso aziendale. Ospitano messaggi, eventi, foto e applicazioni

• Non utilizzare le piattaforme social per vendere apertamente. Bisogna creare informazioni e condividerle per generare ulteriore valore

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 60

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Alcuni consigli per l’impostazione della pagina aziendale

• Studiare come si comportano i competitor (la directory delle pagine Facebook è un buon punto di partenza)

• Approccio a 6 step di Smith– 1. Individuare l’obiettivo della pagina (es. aumentare brand awareness, creare elenco di contatti, fare traffico sul sito aziendale, sviluppare senso di appartenenza alla community, raccogliere idee

– 2. Definire una strategia adeguata. Se sappiamo dove vogliamo arrivare, possiamo pianificare i tipi di media da usare, i post, i contenuti

– 3. Definire la content strategy. – 4. Promuovere la pagina (dentro e fuori Facebook)– 5. Retention e fidelizzazione degli utenti. Monitoraggio di cosa accade sulla pagina, moderazione, periodicità dei post, sondaggi, messaggi personalizzati, aggiunta forum di discussione

– 6. Convertire i fan in clienti fedeli sul lungo termine. Attendere almeno 1.000 fan. Alcuni strumenti: coupon, sconti, eventi speciali (in generale incentivi coerenti con call to action)

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 61

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Ulteriori suggerimenti

• Foto del profilo e immagine di copertina– La foto profilo. Possibilmente il logo aziendale– Immagine di copertina. Attirare attenzione, ma più libertà di scelta

• Sezione informazioni/Chi siamo– Informazioni chiare. Cosa fate e perché siete diversi dagli altri

– VIP: coerenza con il tono di voce• Pubblicare informazioni efficaci.

– Utili. Che creino valore – Non pubblicare aggiornamenti infiniti sullo stesso tema– Non pubblicare troppi aggiornamenti

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 62

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Esempi di contenuti da pubblicare

• Collegamenti ad articoli relativi alla vostra azienda o al vostro settore

• Link ai vostri post sul blog• Codici promozionali • Annunci di prodotti nuovi• Collegamenti a strumenti online che i vostri fan potrebbero trovare utili

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 63

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Ancora sulla pagina Facebook aziendale

• Fate domande ai vostri fan• Non fate spam

– Pubblicare senza aggiungere contenuti che siano percepiti come valore è spam

• Studiare statistiche e risultati• Utilizzo dei concorsi• Siate umani

– Rispondere ai commenti usando il nome della persona– Mostrare empatia– Trattate le persone con rispetto

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 64

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Incoraggiare lo sviluppo di una community

• VIP: tono di voce– Coerenza, sincerità e informazioni originali

• Contenuti nuovi• Domande• Eventi• Stories

– Relative a prodotti, successi o altri clienti• Video

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 65

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Aumentare engagement: gruppi e app

• Mentre le pagine Facebook sono utilizzate per una comunicazione generale, i gruppi possono segmentare gli argomenti

• VIP: citare il gruppo che avete creato sul sito e sul blog della vostra azienda

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 66

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Twitter e il microblogging

• Il microblogging è una forma particolare di blogghing che pone limiti al numero di caratteri del post (Twitter attualmente mette a disposizione 280 caratteri)

• Su Twitter gli utenti registrati possono scrivere post, quelli non registrati possono leggerli (i tweet sono pubblici)

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 67

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Twitter: creazione dell’account

• Su Twitter, account individuali e aziendali convivono con account fittizi o artificiali (bot)

• Il vostro nome Twitter influenza l’ottimizzazione sui motori di ricerca (SEO)

• Un buon nome utente è uguale o simile al vostro nome– Se è già stato scelto, aggiungete un aggettivo o un descrittore– Se preferite che le persone non sappiano subito qualcosa di voi dal nome, scegliete uno più generico

– Potete anche scegliere uno user name che usate già per altri siti– Ok soprannomi: MA amichevoli e accessibili– Utilizzate nome utente breve (limite caratteri del tweet)

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 68

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Twitter: Avatar

• Ogni accout Twitter ha bisogno di 2 foto: profilo e headerche appare nella pagina dell’account

• Quanto le persone leggono i tweet, vedono la vostra immagine profilo– Foto profilo come elemento di riconoscimento– Usare qualcosa che vi distingua– NON cambiarla frequentemente– Account personali: ritratto di buona qualità– Account aziendale: anche il logo, se si riconosce in piccole dimensioni

• La vostra foto: 1) comunica la vostra identità;; 2) esprime che siete simpatici, affidabili, competenti (la cultura di Twitter)

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 69

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Ancora sulla scelta della foto su Twitter

• Deve essere chiara e nitida• Deve utilizzare al meglio il poco spazio a disposizione (es. una foto di voi in mezzo alla folla non è una buona idea)

• Siate costanti con la foto (costituisce un elemento fondamentale del vostro brand)

• Scegliete un breve messaggio che funga da tagline. Poche parole che spieghino perché esistete su Twitter (la vostra identità, il tono di voce)

• Illuminazione frontale• Pensate in grande. Alcuni utenti potrebbero voler ingrandire la foto. Usatene una di buona risoluzione

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 70

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Twitter: immagine di sfondo

• Alcuni utenti o aziende caricano nell’immagine di sfondo informazioni aggiuntive (riferimenti a social e/o siti dove sono presenti). ATTENZIONE: potrebbe distrarre gli utenti

• VIP: coerenza con la vostra brand image• Coerenza con la vostra identità

– Usate qualcosa di rilevante per descrivere ciò che fate– Pensate ai vostri potenziali interlocutori/clienti

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 71

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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CV e BIO• Contenuti e tone of voice

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 72

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Entrare nello stile di ogni piattaforma

• Le aziende possono usare Twitter per scopi differenti– Marketing– Servizio clienti– Sviluppo prodotti

• Inserire immagini nei vostri tweet (VIP coerenza e valore)• Entrate in contatto con le conversazioni e twittate quando siete in grado di aggiungere valore alla conversazione

• Cercate di entrare in contatto con utenti significativi– Elevato numero di follower– Competenti– Orientati all’ascolto

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 73

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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L’utilizzo di base di Twitter

• Nelle risposte– @user vedranno la risposta quelli che seguono te e “user”– .@user tutti vedranno la risposta

• Il retweet (condivisione)• Messaggi diretti (DM)

– Potete inviare dm a chi vi segue– Se avete un account verificato (bollino blu) potete attivare la funzione per ricevere dm da tutti

– MAI usare dm automatizzati• È spam• Non crea valore• Non è una vera conversazione

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 74

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Twitter e trending topic

• Twitter identifica e mette in evidenza i temi caldi del momento

• È un buon modo per sapere di cosa si sta parlando• È possibile sfruttare i trending topic inserendosi nella conversazione MA fatelo se siete in grado di aggiungere valore a quella conversazione

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 75

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Gli hashtag

• Usati per “collegare” il vostro tweet a una conversazione

• Quando twittate #topic il vostro tweet sarà visibile nello stream dei link che hanno quello stesso hashtag

• Usando un hashtag vi esponete a un pubblico più ampio

• Sono “scorciatoie” per spiegare il contenuto (il senso, il “tono”) del vostro tweet

• VIP durante gli eventi live per commentare (secondscreening, diretta twitter, ecc.)

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 76

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Altri piccoli consigli

• Su Twitter si abbreviano i link– Prendete in considerazione la possibilità di usare un servizio di abbreviazione dei link che offra anche un servizio di analytics (vi consentirà di tenere traccia dei clic degli utenti sui vostri contenuti che non puntano ai vostri spazi web)

• Rispondere alla community velocemente• Mai ignorare un tweet critico, MA stop trolling

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 77

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Utilizzo di Twitter nel marketing

• Non utilizzarlo come canale pubblicitario• Condividere anziché vendere• 85% dello sforzo per far crescere condivisione e engagement– I commenti sul blog di qualcun altro– I post su Facebook– Le risposte a qualcuno che ha detto qualcosa di interessante

• 10% pubblicazione contenuti originali– Foto, video (originali)– Post sul blog– Un tweet che esprima la vostra opinione

• 5% promozione di ciò che vorreste vendere

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 78

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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LinkedIn

• LinkedIn è un sito di social networking specializzato per il networking professionale

• In termini di modello di business, LinkedIn si basa principalmente su:– Talent solutions: i recruiters e le aziende pagano per avere pagine con offerte di lavoro, annunci mirati (pay-­per-­click), accesso al database

– Marketing solutions: inserzionisti pagano per annunci mirati (pay-­per-­click)

– Premium subscriptions: gli utenti accedono a servizi evoluti a pagamento

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 79

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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LinkedIn per attrarre nuovi consumatori e clienti

• La chiave è la segmentazione– In base all’occupazione– Su base geografica

• L’obiettivo è raggiungere i decisori chiave all’interno di settori specifici

• Una strategia: pubblicare contenuti significativi per dipendenti, clienti, fornitori, partner e influencer

• Alcuni esempi di contenuti/attività da svolgere– Aggiornamento contatti commerciali– Creazione e aggiornamento elenchi di competenze– Creazione e aggiornamento percorsi formativi e esperienze fatte– Mantenimento network professionale (es. segnalazione cambio di lavoro)

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 80

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Alcuni consigli per il profilo di LinkedIn

• Foto: preferire una foto coerente con la propria professione

• Posizioni: elenco delle posizioni lavorative attuali e passate (date, qualifiche, mansioni, responsabilità)

• Risultati: cosa si è ottenuti nei diversi ambiti in cui si è agito

• Percorso formativo: focus su formazione universitaria, ma può essere ampliato

• Link: aggiungere il proprio blog, sito aziendale

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 81

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Creazione della propria rete di contatti su LinkedIn

• Creazione di una rete di contatti specializzata, basata sui contenuti

• Colleghi, ex-­colleghi, colleghi di università (soprattutto in relazione ai contenuti della formazione), soci, ecc.

• Il proprio network può diventare una risorsa per gli altri– Aiutare nella ricerca di un professionista– Creazione di database commerciali– Nuove opportunità di vendita– Nuove opportunità di carriera

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 82

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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I principali utilizzi di LinkedIn

• Ottenere, archiviare e condividere referenze online per attestare capacità professionali o aspetti caratteriali

• Ottenere presentazioni (persone chiave, datori di lavoro)

• Creare annunci di lavoro• Avere un curriculum online aggiornato• VIP: Gruppi di interesse

– Partecipazione a discussioni tematiche– Invito a partecipare a nuovi network

21/10/19Titolo Presentazione Pagina 83

Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Pagine aziendali su LinkedIn

• Le aziende possono pubblicare dettagli interessanti per i dipendenti attuali o potenziali

• Creare e costruire un legame con gli stakeholder• Pubblicare aggiornamenti, news, contenuti rilevanti• Possibilità di creare offerte speciali per visitatori o per chi consiglia o sostiene la pagina

• VIP: mantenimento della pagina aggiornato (ricorda la strategia di social media content creation)

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Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Le referenze su LinkedIn

• Recommendations in inglese• Scrivere segnalazioni positive su altri utenti

• VIP: il valore della recommendation deriva dalla professionalità di chi la fa (non ha senso che io raccomandi Cristiano Ronaldo come ottimo calciatore)

• VIP: la raccomandazione spende la credibilità di chi la fa (non ha senso raccomandare mio cugino, a meno che non sia davvero bravo)

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Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Alcuni consigli per utilizzare LinkedIn

• Il contenuto specializzato è fondamentale– Condividere opinioni su libri, ricerche o paper che abbiamo letto

– Condividere le proprie presentazioni su SlideShare• Individuare e curare la propria nicchia di competenza

• Coerenza e programmazione nella gamma di contenuti che si producono e condividono (importanza di avere una strategia editoriale)

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Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.

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Consigli per Snapchat utili per Instagram !!!!!!!!!

• Offrire contenuti esclusivi: es. i ”dietro le quinte”• Condividere codici promozionali

– VIP: costruire modalità di ottenimento dei codici coerenti con il vostro brand

• Concedere accesso a contenuti esclusivi: es. seguire le sfilate di moda (evento sottoposto a selezione) in tempo reale

• Fare demo di prodotti o servizi (soprattutto se dovete promuovere prodotti o servizi innovativi, che devono essere prima di tutto spiegati)

• Stringere partnership con influencer• Affrontare temi impegnativi: rompere le regole in un social frequentato soprattutto dai giovani

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Fonte: Hollensen, S., Kotler, P., & Opresnik, M. O. (2017). Social Media Marketing: A Practitioner Guide. Opresnik Management Consulting.