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Corso di Formazione Corso di Formazione sulla sicurezza degli impianti elettricisulla sicurezza degli impianti elettrici

Esecuzione dei lavori elettrici fuori tensione, in Esecuzione dei lavori elettrici fuori tensione, in prossimità di impianti elettrici e sotto tensione prossimità di impianti elettrici e sotto tensione in bassa tensione in coerenza alle prescrizioni in bassa tensione in coerenza alle prescrizioni

delle norme CEI EN 50110delle norme CEI EN 50110--1 e norma 1 e norma CEI 11CEI 11--2727

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Destinatari dei corsi

•Personale tecnico operativo già operante nel settore che

possiede le nozioni base di elettrotecnica ed impiantistica

elettrica, che svolge attività su impianti elettrici ed

elettronici quali: manutentori, gestori di impianti, personale

delle Imprese impiantistiche di installazione, ecc

L’obiettivo

•Legislazione e normativa vigenti in materia di sicurezza dei lavori elettrici

•Modalità di organizzazione e conduzione in sicurezza dei lavori elettrici, in particolare dei lavori sotto tensione in BT

PREMESSAPREMESSA

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SCENARIO LEGISLATIVO

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Scenario legislativo degli anni 50 - 60

DPR 547(27/4/1955)

LEGGE 186(1/3/1968)

Prevenzione infortuni sul lavoro

Regola d'arte

Disposizioni di carattere coercitivo

Disposizioni di buona tecnica

NORME CEI / UNI

DPR 303(19/3/1956)

DPR 164(7/1/1956)

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Scenario legislativo degli anni 70 - 80

LEGGE 791(1977)

DPR 224(1988)

Direttive comunitarieCEE sicurezza dei materiali

Disposizioni europee di carattere coercitivo

n° 73/23 n° 85/374

LEGGE 818(7/12/1984)

Prevenzione incendi

Disposizioni di carattere coercitivo

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Scenario legislativo degli anni 90

LEGGE 46(5/3/1990)

Impianti

Disposizioni di carattere coercitivo

LEGGE 109(11/2/1994)

Lavori pubblici (legge Merloni)

Disposizioni di carattere coercitivo

LEGGE 758(19/12/1994)

Tutela dellavoro

Disposizioni di carattere coercitivo

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Scenario legislativo degli anni 90Recepimento delle normative europee

DL 626(19/9/1994)

Prevenzione infortuni sul lavoro

Disposizioni di carattere coercitivo

DL 494(7/1/1996)

La responsabilità si incentra sul datore di lavoro

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Scenario legislativo degli anni 2000

LEGGE 462(22/10/2001)

Impianti di terra e verifiche

Disposizioni di carattere coercitivo

LEGGE 380(6/6/2001)

Modifiche allalegge 46/90

Disposizioni di carattere coercitivo

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Scenario legislativo degli anni 2000

DM 37/08

Impianti elettrici e speciali

Disposizioni di carattere coercitivo

Dlgs 81/08

Nuova 626

Disposizioni di carattere coercitivo

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DLGS 8108

IL DECRETO PRESCRIVE MISURE PER

LA TUTELA DELLA SALUTE

E PER LA SICUREZZA

DEI LAVORATORI DURANTE IL LAVORO, IN

TUTTI I SETTORI DI ATTIVITA’

PRIVATI O PUBBLICI E IDENTIFICA IL

DATORE DI LAVORO COME DESTINATARIO

DELLA LEGGE

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IL DATORE DI LAVORO DEVE EFFETTUARE PER

CIASCUNA ATTIVITA’ LAVORATIVA UN’ACCURATA

ANALISI DEL RISCHIO

INFORMARE I LAVORATORI DEI RISCHI

PRESENTI

SCOPO

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DLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesseDLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesse

•Il datore di lavoro

•Il progettista

•L’impresa installatrice

•Il lavoratore

•Il preposto ai lavori

INDIVIDUA...

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DLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesseDLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesse

Art. 26

-verificare l’idoneità tecnico-professionale delle imprese

appaltatrici o dei lavoratori autonomi;

- fornire dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti

nell’ambiente di lavoro;

- promuovere la cooperazione ed il coordinamento con gli

appaltatori/subappaltatori elaborando un unico documento

di valutazione dei rischi.

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO...

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DLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesseDLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesse

Art. 22

- rispettare i principi generali di prevenzione nella

progettazione di luoghi, impianti e attrezzature;

- scegliere dispositivi e attrezzature nel rispetto delle

norme.

OBBLIGHI DEL PROGETTISTA...

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DLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesseDLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesse

ART. 24

Gli installatori e montatori di impianti, attrezzature di lavoro o

altri mezzi tecnici, per la parte di loro competenza, devono

attenersi alle norme di salute e sicurezza sul lavoro, nonché alle

istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti.

OBBLIGHI DEGLI INSTALLATORI

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DLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesseDLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesse

ART.20

- contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento degli

obblighi previsti;

- osservare le disposizioni e le istruzioni impartite;

- utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi,

i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza;

- utilizzare in modo appropriato i dispositivi di sicurezza;

- segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze

dei mezzi e dei dispositivi, qualsiasi eventuale condizione di pericolo;

- non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di

segnalazione o di controllo;

- partecipare ai programmi di formazione;

- sottoporsi ai controlli sanitari;

- esporre apposita tessera di riconoscimento in caso di appalto/ subappalto.

OBBLIGHI DEL LAVORATORE...

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DLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesseDLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesse

ART. 19

- sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro

obblighi di legge;

- verificare affinché soltanto i lavoratori che abbiano ricevuto adeguate istruzioni

accedano alle zone con rischio grave e specifico;

- richiedere l'osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso

di emergenza;

- informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e

immediato;

- astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di

riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo;

- segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente, sia le deficienze dei

mezzi e delle attrezzature di lavoro sia dei dispositivi di protezione individuale;

- frequentare appositi corsi di formazione.

OBBLIGHI DEL PREPOSTO AI LAVORI...

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DLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettricaDLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettrica

ART. 80

1. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano

salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica connessi all’impiego dei

materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro

disposizione ed, in particolare, da quelli derivanti da:

a) contatti elettrici diretti;

b) contatti elettrici indiretti;

c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature

pericolose, archi elettrici e radiazioni;

d) innesco di esplosioni;

e) fulminazione diretta ed indiretta;

f) sovratensioni;

g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.

Continua …

Rischi di natura elettrica

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DLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettricaDLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettrica

ART. 80

2. A tale fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente

comma 1, tenendo in considerazione:

a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali

interferenze;

b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;

c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili.

3. A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure

tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi

presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali

necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di

uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di

sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure di cui al comma 1.

Continua …

Rischi di natura elettrica

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DLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettricaDLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettrica

ART. 80

3-bis. Il datore di lavoro prende, altresì, le misure necessarie affinché le procedure di

uso e manutenzione di cui al comma 3 siano predisposte ed attuate tenendo

conto delle disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenute nei

manuali d’uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive

specifiche di prodotto e di quelle indicate nelle pertinenti norme tecniche.

Rischi di natura elettrica

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DLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettricaDLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettrica

ART. 83 (lavori in prossimità di parti attive)

1. Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche o

di impianti elettrici con parti attive non protette, o che per circostanze particolari

si debbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque a distanze

inferiori ai limiti di cui alla tabella 1 dell’allegato IX, salvo che vengano adottate

disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai

conseguenti rischi.

2. Si considerano idonee ai fini di cui al comma 1 le disposizioni contenute nelle

pertinenti norme tecniche.

Rischi di natura elettrica

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DLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettricaDLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettrica

ART. 117 (lavori in prossimità di parti attive)

1. Ferme restando le disposizioni di cui all’articolo 83, quando occorre effettuare

lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non

protette o che per circostanze particolari si debbano ritenere non

sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve

rispettare almeno una delle seguenti precauzioni:

a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei

lavori;

b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l'avvicinamento alle parti attive;

c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di

sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza.

2. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti

diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle

attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la distanza di sicurezza

non deve essere inferiore ai limiti di cui all’allegato IX o a quelli risultanti

dall’applicazione delle pertinenti norme tecniche.

Rischi di natura elettrica

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D.P.R. 27 Aprile 1955

n° 547 (ABROGATO)

D. D. LgsLgs. n° 81. n° 819 APRILE 20089 APRILE 2008

Il lavoratore come soggetto tutelato,

ma non partecipe

Il lavoratore come soggettoattivo nel processo della

sicurezza,e quindi anche responsabile

CONFRONTO VECCHIO - NUOVOCONFRONTO VECCHIO - NUOVO

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CONFRONTO VECCHIO - NUOVO

DPR 547/55: stabilisce regole tecniche...

DLgs 81/08 : non indica i modi per conseguire la

sicurezza…ma stabilisce il fine da conseguire…

...il legislatore fa carico al datore di lavoro di ragg iungere

l’obiettivo attraverso l’analisi e la valutazione de l rischio...

DPR 547/55DLgs 81/08

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DPR 164/1956 art. 11 sostituito da Tabella 1 allegato IX Dlgs 81/08

5m

DISTANZE DI SICUREZZA PER LAVORI IN PROSSIMITA’ DI PARTI IN TENSIONE – DPR 164/56

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DPR 164/1956 art. 11 sostituito da Tabella 1 allegato IX Dlgs 81/08

DISTANZE DI SICUREZZA PER LAVORI IN PROSSIMITA’ DI PARTI IN TENSIONE – Dlgs 81/08

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LEGGE 1° MARZO 1968, N. 186LEGGE 1° MARZO 1968, N. 186

“DISPOSIZIONI CONCERNENTI LA

PRODUZIONE DI MATERIALI,

APPARECCHIATURE, MACCHINARI,

INSTALLAZIONI ED IMPIANTI ELETTRICI

ED ELETTRONICI”.

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LEGGE 186/68 art. 1LEGGE 186/68 art. 1

TUTTI I MATERIALI

LE APPARECCHIATURE

I MACCHINARI

LE INSTALLAZIONI

E GLI IMPIANTI

ELETTRICI ed ELETTRONICI

DEVONO ESSERE REALIZZATI

E COSTRUITI

A REGOLA D’ARTE

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LEGGE 186/68 art. 2LEGGE 186/68 art. 2

I MATERIALI, LE APPARECCHIATURE

I MACCHINARI

LE INSTALLAZIONI

E GLI IMPIANTI

ELETTRICI ed ELETTRONICI

REALIZZATI SECONDO LE

NORME CEI

SI CONSIDERANO COSTRUITI A

REGOLA D’ARTE

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LEGGE

5/3/90 n°46 DPR 447

6/12/91

DM 11/6/92

certific

ato di

riconoscim

ento

DM 20/2/92

modello

dichiarazione

di conform

ità

DM 22/4/92

elenchi libri

professionisti

per verif

iche

DPR 392

18/4/94

DECRETO DM 3708

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Edifici civili e non civili

Tutti gli impianti elettrici ed elettronici (specia li) sono soggetti al decreto n.37

AMBITO DI APPLICAZIONEArticolo 1 – DECRETO 37

Nota: sono esplicitamente inclusi anche l’automazione

di cancelli, barriere, ecc.

(norma UNI 12453)

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Soggetti abilitatiArt. 3 DECRETO 37

Imprese e Ditte

1 Regolarmente iscritte o uffici tecnici interni

2 Requisiti tecnico-professionali

=Abilitazione all’installazione, trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria

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Requisititecnico -professionali

Articolo 4 DECRETO 37

Titolo di studio ed esperienzaLaurea Diploma Formazione

ProfessionaleOperaio

Specializzato

Laurea Tecnica Diplomaspecifico + 2 anni

FormazioneProfessionale + 3 anni

3 anni di esperienza nel settore come

operaio specializzato(NO QUALIFICATO)

32

3

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OBBLIGATORIOsempre

REDATTOda professionisti o, dove previsto (art.7), da soggetti abilitati

Articoli 5-7-11 - il progettoDECRETO n. 37

DEPOSITATO- allo sportello unico contestualmente al progetto edilizio per

ottenere la DIA oppure il permesso di costruire- allo sportello unico contestualmente alla dichiarazione di

conformità per edifici già dotati di agibilità – a cura dell’impresa installatrice

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Progettoredatto da

professionista

iscritto all’albo

Cabina MT/BTCabina MT/BT

oppureoppure

Superficie>400mSuperficie>400m22

oppureoppure

Potenza > 6kWPotenza > 6kW

Locale ad uso Locale ad uso

medicomedico

Ambiente a Ambiente a

maggior rischio maggior rischio

in caso di in caso di

incendioincendio

Ambiente a con Ambiente a con

pericolo di pericolo di

esplosioneesplosione

Progettoredatto da

responsabile tecnico

dell’impresa

SISI

NONO

NONO

SISI

Progettazione degli impianti nel settore civile

DECRETO 37 – art. 2

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Progettoredatto da

professionista

iscritto all’albo

Locale ad uso Locale ad uso

medicomedico

Ambiente a Ambiente a

maggior rischio maggior rischio

in caso di in caso di

incendioincendio

Ambiente con Ambiente con

pericolo di pericolo di

esplosioneesplosione

Progettoredatto da

responsabile tecnico

dell’impresa

SISI

NONO

NONO

SISI

Progettazione degli impianti nel settore non civileDECRETO 37 – art. 2

Cabina MT/BTCabina MT/BT

oppureoppure

Superficie>200mSuperficie>200m22

oppureoppure

Potenza > 6kWPotenza > 6kW

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Dichiarazione di conformità alla regola dell’arte

Si certifica che l’impianto ..........................................è stato eseguito a regola d’arte ..............................CEI 64-8CEI 99-3CEI 79-3CEI .......

firma del titolare

- La dichiarazione deve riportare i numeri di partita IVA e di iscrizione dell’impresa

- Da rilasciare al committente a fine lavoro

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DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DELL’IMPIANTOALLA REGOLA DELL’ARTE

secondo il modello del Ministero dell’Industria D.M . 20/2/92

Il sottoscritto .................................................................. titolare o legale rappresentante dell’impresa (ragione sociale) ....................................................

operante nel settore .............................................................................

con sede in Via ........................................................... n ...............

Comune ....................................... (prov ...........) tel ....................

part. IVA ......................................................

Iscritta nel Registro delle Ditte (R.D. 20.09 1934 n. 2011) della C.C.I.A.A. di

............................... n .............. Iscritta all’Albo Provinciale delle Imprese Artigiane (L. 8.8.1985. n. 443) di .................................. n.............. esecutrice dell’impianto (descrizione schematica)

........................................................................................

.......................................................................................................................................................

Inteso come : nuovo impianto

manutenzione straordinaria

trasformazione

altro (1) ............................................

ampliamento

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DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DELL’IMPIANTOALLA REGOLA DELL’ARTE

commissionato da :...............................................................................................................................installato nei locali siti nel Comune di : .................................................................(prov.......................) Via ............................................................................. n. ........ scala ...........piano .............. interno ................di proprietà di (nome, cognome o ragione sociale e indirizzo)........................................................................................................................................................

in edificio adibito ad uso : industriale, civile, commercio, altri usi ............

DICHIARAsotto la propria personale responsabilità, che l’impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell’arte, secondo quanto previsto dall’art. 6, tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui è destinato l’edificio, avendo in particolare :

seguito la norma tecnica applicabile all’impiego (3) : .....................................................

installato componenti e materiali costruiti a regola d’arte e adatti al luogo di installazione –(artt. 5-6);

controllato l’impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità con esito positivo, avendo eseguito le verifiche richieste dalle norme e dalle disposizioni di legge

rispettato il progetto redatto ai sensi dell’art. 5 da …………………………

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DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DELL’IMPIANTOALLA REGOLA DELL’ARTE

relazione con tipologie dei materiali utilizzati (5)

schema di impianto realizzato (6);

riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già esistenti (7);

copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali

Allegati obbligatori :

Allegati facoltativi (8) :......................................................................................................................................................

DECLINAogni responsabilità per sinistri a persone o a cose derivanti da manomissione dell’impianto da parte di terzi ovvero da carenze di manutenzione o riparazione.

IL DICHIARANTE

data, .......................(timbro e firma)

......................................................

AVVERTENZE PER IL COMMITTENTE: responsabilità del committente o del proprietario - L. 46/1990 art. 10 (9)

Progetto ai sensi degli articoli 5 e 7 (4);

ATTENZIONE!

IL PROGETTO DEVE ESSERE AGGIORNATO

CON LE VARIANTI IN CORSO D’OPERA

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Allegati obbligatori alla dichiarazione di conformi tà - esempi

CIVILE ABITAZIONE

SUPERFICIE : 200 mq

POTENZA IMPEGNATA : 3 kW

IL PROGETTO PUO’ ESSERE REDATTO A CURA DEL

RESPONSABILE TECNICO DELL’IMPRESA

IL PROGETTO E’ COSTITUITO DALLO SCHEMA DELL’ IMPIANTO DA REALIZZARE

INTESO COME DESCRIZIONE FUNZIONALE ED EFFETTIVA DELL’OPERA (art.7)

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Allegato 1 - PROGETTO

PLANIMETRIA FORZA MOTRICE PLANIMETRIA LUCE

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Allegato 1 - PROGETTO

PLANIMETRIA IMPIANTI SPECIALI (TV-TP-AF-ecc) PLANIMETRIA IMPIANTO DI TERRA

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Allegato 1 - PROGETTO

SCHEMA QUADRI ELETTRICI SCHEMA A BLOCCHI (SOLO PER IMPIANTI SU PIU’ PIANI O

COMPLESSI)

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Allegato 2 – SCHEMA DI IMPIANTO REALIZZATO

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Allegato 2 – SCHEMA DI IMPIANTO REALIZZATO

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Allegato 2 – SCHEMA DI IMPIANTO REALIZZATO

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Allegato 2 – SCHEMA DI IMPIANTO REALIZZATO

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Allegato 3 – RELAZIONE CON TIPOLOGIA DEI MATERIALI UTILIZZATI

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Allegato 4 – RIFERIMENTO A DICHIARAZIONI DI CONFORMITA’ GIA’ ESISTENTI

SI ALLEGA, AD ESEMPIO, UNA

COPIA DELLA DICHIARAZIONE DI

CONFORMITA’ RELATIVA

ALL’IMPIANTO DI TERRA DI

CANTIERE CHE E’ STATO

RIUTILIZZATO PER L’IMPIANTO DI

TERRA DEL NUOVO EDIFICIO

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Allegato 5 – COPIA DEL CERTIFICATO DI RICONOSCIMENTO DEI REQUISITI TECNICO PROFESSIONALI

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Allegato 6 – ALLEGATI FACOLTATIVI

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DEI QUADRI ELETTRICI

(CEI 23-51 oppure CEI EN 60439-1)

- RISULTATI DELLE VERIFICHE EFFETTUATE AI FINI DELLA SICUREZZA

DELL’IMPIANTO

- RESISTENZA DI TERRA

- CONTINUITA’ DEL CONDUTTORE DI PROTEZIONE

- IMPEDENZA DI ISOLAMENTO

- INTERVENTO DEI DIFFERENZIALI

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LE MISURE PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE

PROVA DEGLI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI

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LE MISURE PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE

VERIFICA DELL’ISOLAMENTO DEI CAVI

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LE MISURE PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE

VERIFICA DELLA CONTINUITA’ DEL CONDUTTORE DI PROTEZIONE

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LE MISURE PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE

VERIFICA DELLA RESISTENZA DI TERRA

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LE NORME TECNICHELE NORME TECNICHE

NAZIONALI:- NORME CEI

- NORME UNI

LEGGE 186/68

DM 37/08

CONFERISCONO ALLE NORME CEI e UNI VALENZA GIURIDICA

REGOLA DELL’ARTE

ESIGENZA DI UNIFICAZIONE

A LIVELLO EUROPEO

NORME EUROPEE

- NORME EN

CEI EN

UNI EN

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EFFETTI DELLA CORRENTE

ATTRAVERSO IL CORPO UMANO

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EFFETTI DELLA CORRENTE ATTRAVERSO IL CORPO UMANOEFFETTI DELLA CORRENTE ATTRAVERSO IL CORPO UMANO

PER FAR CIRCOLARE UNA CORRENTE OCCORRE...

• disporre di un generatore di tensione

• disporre di un circuito elettrico

• disporre di un utilizzatore che chiuda il circuito

G V

I

U

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MACROSHOCKMACROSHOCK

Ic: valore limite convenzionale di pericolosità

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MICROSHOCKMICROSHOCK

IL PAZIENTE HA CONDIZIONI DI SALUTE PRECARIE

Ic: valore limite convenzionale di pericolosità

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CIRCUITO EQUIVALENTE DEL CORPO UMANOCIRCUITO EQUIVALENTE DEL CORPO UMANO

Z p1

Z p2

pZ

Z i

: impedenza della pelle

: impedenza interna

Z RU U

: impedenza del corpo umanoZ U

: resistenza del corpo umanoUR

Z i

Z p1

Z p2

pZ

Z i

: impedenza della pelle

: impedenza interna

Z RU U

: impedenza del corpo umanoZ U

: resistenza del corpo umanoUR

Z i

Zp : impedenza della pelle

Zi : impedenza interna

ZU : impedenza del corpo umano

RU : resistenza del corpo umano

Zp : impedenza della pelle

Zi : impedenza interna

ZU : impedenza del corpo umano

RU : resistenza del corpo umano

Impedenza tot. delcorpo umano [ ΩΩΩΩ]

25 3250

50 2625

75 2200

100 1875

125 1625

220 1350

700 1100

1000 1050

Tensione di contatto[V]

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RA1 : resistenza aggiuntiva calzature

RA2 : impedenza verso terra del luogo di sosta

RU : resistenza del corpo umano

RA1 : resistenza aggiuntiva calzature

RA2 : impedenza verso terra del luogo di sosta

RU : resistenza del corpo umano

RU=f(V)

RA1=1000ΩΩΩΩ

RA2=3ρρρρ/2

dove ρ: ρ: ρ: ρ: resistività del terreno

CIRCUITO EQUIVALENTE DI CONTATTO PER L’UOMO NEL MACROSHOCK

CIRCUITO EQUIVALENTE DI CONTATTO PER L’UOMO CIRCUITO EQUIVALENTE DI CONTATTO PER L’UOMO NEL MACROSHOCKNEL MACROSHOCK

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SOLUZIONE CONTRO I PERICOLI DELLA CORRENTE ELETTRICA

SOLUZIONE CONTRO I PERICOLI DELLA SOLUZIONE CONTRO I PERICOLI DELLA CORRENTE ELETTRICACORRENTE ELETTRICA

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SOLUZIONE CONTRO I PERICOLI DELLA CORRENTE ELETTRICA

SOLUZIONE CONTRO I PERICOLI DELLA SOLUZIONE CONTRO I PERICOLI DELLA CORRENTE ELETTRICACORRENTE ELETTRICA

ISOLAMENTO

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SOLUZIONE CONTRO I PERICOLI DELLA CORRENTE ELETTRICA

SOLUZIONE CONTRO I PERICOLI DELLA SOLUZIONE CONTRO I PERICOLI DELLA CORRENTE ELETTRICACORRENTE ELETTRICA

EQUIPOTENZIALIZZAZIONE

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MASSA A MASSA BIg

A B

RAB

Rete di terra

MASSA A MASSA BIE

A B

RAB

Rete di terra

La dose accettabileLa dose accettabile

UAB = RAB X IEUAB = RAB X IE UAB < doseUAB < dose

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L’ELETTROCUZIONEL’ELETTROCUZIONE

DOSE = f (i,t,R)DOSE = f (i,t,R)DOSE = f (i,t,R)

i: intensità corrente e percorso nel corpo umano

t: tempo di esposizione

R: resistenza del circuito equivalente

i: intensità corrente e percorso nel corpo umano

t: tempo di esposizione

R: resistenza del circuito equivalente

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TETANIZZAZIONE

ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE

USTIONI

FIBRILLAZIONEVENTRICOLARE

EFFETTI PATOFISIOLOGICI DELLA CORRENTE ELETTRICAEFFETTI PATOFISIOLOGICI DELLA CORRENTE ELETTRICA

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EFFETTI DELLA CORRENTE ATTRAVERSO IL CORPO UMANOEFFETTI DELLA CORRENTE ATTRAVERSO IL CORPO UMANO

DEFINIZIONIDEFINIZIONI

SOGLIA DI PERCEZIONEValore minimo di corrente che causa una sensazione alla persona

attraverso cui fluisce la corrente

SOGLIA DI PERCEZIONEValore minimo di corrente che causa una sensazione alla persona

attraverso cui fluisce la corrente

SOGLIA DI RILASCIOMassimo valore di corrente per cui la persona può l asciare gli elettrodi con

i quali è in contatto

SOGLIA DI RILASCIOMassimo valore di corrente per cui la persona può l asciare gli elettrodi con

i quali è in contatto

SOGLIA DI FIBRILLAZIONE VENTRICOLAREValore minimo di corrente che provoca la fibrillazi one ventricolare

SOGLIA DI FIBRILLAZIONE VENTRICOLAREValore minimo di corrente che provoca la fibrillazi one ventricolare

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EFFETTI DELLA CORRENTE ATTRAVERSO IL CORPO UMANOEFFETTI DELLA CORRENTE ATTRAVERSO IL CORPO UMANO

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EFFETTI DELLA CORRENTE ATTRAVERSO IL CORPO UMANOEFFETTI DELLA CORRENTE ATTRAVERSO IL CORPO UMANO

(*) valori in mA

(*) (*)

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Zone tempo/corrente relative agli effetti della corrente alternata sulle persone

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Zone tempo/corrente relative agli effetti della corrente continua sulle persone

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Zone Effetti fisiologici Zona A Abitualmente nessun effetto fisiologicamente pericoloso. Zona B Abitualmente nessun danno organico. Probabilità di contrazione

muscolari e difficoltà respiratoria; disturbi reversibili nella formazione e conduzione di impulsi nel cuore; inclusi fibrillazione atriale e arresto cardiaco provvisorio senza fibrillazione ventricolare, che aumentano con l’intensità della corrente e il tempo.

Zona C In aggiunta agli effetti della zona 3, la probabilità di fibrillazione ventricolare aumenta. Effetti pato-fisiologici come arresto cardicaco, arresto respiratorio, gravi ustioni possono presentarsi con l’aumentare dell’intensità della corrente e del tempo.

L’ELETTROCUZIONEL’ELETTROCUZIONE

DESCRIZIONE DELLE ZONEDESCRIZIONE DELLE ZONE

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La fibrillazione ventricolare è considerata essere la principale causa di morteper contatto elettrico. Esistono anche casi di morte dovuta ad asfissia o arresto cardiaco. Effetti pato-fisiologici come contrazioni muscolari, difficoltà di respirazione, aumento della pressione sanguigna, disturbi nella formazione e conduzione degli impulsi nel cuore inclusi lafibrillazione atriale e l’arresto cardiaco provvisorio possono accaderesenza fibrillazione ventricolare.Tali effetti non sono letali e sono abitualmente reversibili.Correnti di parecchi ampere producono con tutta probabilità gravi ustionicon conseguenti seri danni e anche la morte.

L’ELETTROCUZIONEL’ELETTROCUZIONE

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• Elettroshock, rumore, emissioni di luce, aumento della pressione, influenze tossiche causate dalla decomposizione degli involucri

• Effetto termico (90% è calore radiante) con insorgenza di ustioni di 2 e 3 grado

EFFETTI DELL’ARCO ELETTRICOEFFETTI DELL’ARCO ELETTRICO

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• SUI LUOGHI DI LAVORO DEVONO ESSERE RICHIAMATE LE ISTRUZIONI, MEDIANTE QUADRI O TABELLEESPOSTI O SPECIFICI DOCUMENTI IN POSSESSO DEL PERSONALE, PER IL PRIMO SOCCORSO DA PRESTARE AI COLPITI DA CORRENTEE ELETTRICA

• I LAVORATORI DEVONO ESSERE ADDESTRATI (ANCHECON ESERCITAZIONI PERIODICHE) E INFORMATI SULLE MODALITA’ DA ADOTTARE PER SOCCORREREIN CASO D’URGENZA I COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA

SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

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SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

Nel prestare soccorso ad una vittima di folgorazion e è fondamentale assicurarsi di avere interrotto l'energia elettrica staccando la spina o l'interrut tore generale per evitare di diventare una seconda v ittima. Nel caso questo non sia attuabile, si deve isolare la vittima dal conduttore con un mezzo isolante. Se per esempio il soggetto è in contatto elettrico con un utensile, cercare di allontanare l'apparecchio con un bastone in legno ben asciutto. Non toccare l'infort unato se non si è certi che sia isolato dalla sorge nte elettrica. Nel toccare una prima volta il soggetto non afferrarlo subito con il palmo della mano, piut tosto toccarlo con il dorso delle dita. Se una tensione p ericolosa è presente, la chiusura involontaria dell a mano provoca l'immediato allontanamento delle dita.

Il quadro patologico che deve essere affrontato in caso di pronto soccorso verso un soggetto vittima d i folgorazione comprende:

•Arresto cardiaco

•Blocco respiratorio

•Ustioni

•Danni neurologici

•Traumi indiretti dovuti a cadute o movimenti incont rollati dei muscoli

Il comportamento da seguire è il seguente:

•Per prima cosa chiamare il soccorso sanitario segna lando il tipo di infortunio accaduto, il luogo esatt o dove è avvenuto e lo stato del paziente.

•Verificare che non sussistano ulteriori pericoli ol tre alla già citata disconnessione dell'energia elet trica.

•Determinare lo stato della vittima: se cosciente o meno, se respira, se battito cardiaco regolare. Se necessario e solamente se si ha un'adeguata formazi one, effettuare la rianimazione cardiopolmonare

•Evitare di muovere l'infortunato, non somministrare bevande o medicamenti, non applicare medicamenti alle eventuali ustioni.

ESEMPIO INDICAZIONI DI PRIMO SOCCORSO

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SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

ESEMPIO INDICAZIONI DI PRIMO SOCCORSO

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SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

La corrente può produrre la paralisi della respiraz ione (inibizione dei centri nervosi o tetanizzazione dei muscoli respiratori); altre volt e il soggetto colpito sviene e la lingua cade in gola ostruendo le vie respiratorie.

Nel primo caso occorre procedere rapidamente con un a respirazione artificiale (rianimazione cardiopolmonare), mentre nel secondo è sufficiente reclinare la testa della persona coricata sul dorso, aiutandosi con una mano dietro il collo e l’altra sulla fronte.

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SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

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SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

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SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

Nel caso sull’infortunato fossero presenti ustioni da elettricità, procurate da arco elettrico o da passaggio di corrente, si procederà preliminarmente a valutare l’entità del danno tenendo conto che le ustioni di1° grado procurano solo arros samento della pelle, quelle di 2° grado producono la formazione di vesciche e quelle di 3° g rado, cioè gravi, provocano danni ai tessuti profondo. La gravità è funzione anche dell’es tensione delle ustioni; infatti sono considerate gravi, quindi suscettibili di ricovero in ospedale, quelle che interessano almeno il 5% della superficie corporea, a prescindere dal gra do. Sono inoltre considerate gravi le ustioni agli occhi, al volto, o nelle pieghe del corpo.

Ustione 3° gradoUstione 2° grado

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SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

Per le ustioni non gravi ( 1° e 2° grado con estensio ne inferiore al 5%) occorrerà:

1. irrorare abbondantemente con acqua la superficie ustionata fino all’attenuazione del dolore;

2. senza comprimere, fasciare o fissare con cerotto;

3. rivolgersi al medico nei casi più rilevanti;

4. non si bucheranno mai eventuali bolle

Nel caso invece le ustioni siano gravi (di 3° grado o con estensione superiore al 5%) occorrerà:

1. spegnere, con acqua o con coperte o con indument i, gli abiti eventualmente ancora in fiamme dell’infortunato;

2. avvolgere l’ustionato in un telo pulito o coprir e con garza sterile la zona ustionata;

3. se necessario praticare la respirazione artifici ale e/o il massaggio cardiaco;

4. se le ustioni sono estese distendere l’infortuna to con le gambe sollevate e coprirlo con la coperta isotermica;

5. procedere al ricovero in ospedale.

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SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICANORMATIVA

E altresì importante sapere cosa, nella fattispecie, non bisogna fare :

1. non spogliare l’infortunato;

2. non toccare la parte ustionata;

3. non asportare sostanze combuste a contatto con la pelle;

4. non somministrare calmanti, antidolorifici o beva nde alcoliche;

5. non applicare polveri, pomate, oli etc.

6. non coprire le ustioni al viso.

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SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA ESEMPIO CHE FA RIFLETTERE…...

SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA ESEMPIO CHE FA RIFLETTERE…...

Fig.1 Fig.2

Fig.3 Fig.4

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APPROCCIO ALLA SICUREZZA

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DEFINIZIONIDEFINIZIONI

RISCHIORISCHIO

( ) [(1 ( )]r t S t kd= −

Dove:

(1 ( )S t− rappresenta il pericolo probabilità che si

verifichi l’evento contro

la sicurezza (S)

kd rappresenta il danno

probabile

K è la probabilità che si

verifichi il danno

d è l’entità del danno

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Il rischio di un evento è dato dalla probabilità che l’evento sfavorevole possa avvenire, dal danno che quell’evento può causare e dalla probabilità che il danno si verifichi

Esempio: Viaggio aereo

- pericolo (1-S(t)) = probabilità di incidente (bassissima)- (d) = danno in caso di incidente (elevato) - (k) = probabilità che si verifichi il danno in seguito all’incidente (elevata)

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Esempio: Viaggio in automobile

- pericolo (1-S(t)) = probabilità di incidente (molto elevata)- (d) = danno in caso di incidente (medio) - (k) = probabilità che si verifichi il danno in seguito all’incidente (media)

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In base alla definizione ed alle statistiche è meno rischiosoviaggiare in aereo che non in automobile

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RIDUZIONE DEL RISCHIORIDUZIONE DEL RISCHIO

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- SEPARAZIONE FISICA FRAPPOSTA TRA IL PERICOLO E L’UOMO

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- QUANTITA’ DI UN CERTO ELEMENTO CHIMICO O FISICO CHE PUO’ INTERESSARE IL CORPO UMANO

SENZA CAUSARGLI GRAVI DANNI

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- Insieme di azioni e reazioni di un soggetto al presentarsi di una determinata situazione

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- Un comportamento sbagliato può rendere inutili le barriere o indurre a recepire dosi superiori a quelle

tollerate

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RISCHIO ELETTRICO

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IL RISCHIO ELETTRICOIL RISCHIO ELETTRICO

Può derivare da………...

1. Contatto diretto con parti normalmente in tensione

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IL RISCHIO ELETTRICOIL RISCHIO ELETTRICO

Può derivare da………...

2. Contatto indiretto con parti accidentalmente in tensione

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IL RISCHIO ELETTRICOIL RISCHIO ELETTRICO

Può derivare da………...

3. Azione indiretta in conseguenza di un arco elettrico

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IL RISCHIO ELETTRICOIL RISCHIO ELETTRICO

Può derivare da………...

4. Rischi di incendio dovuti a corto circuiti o sovracorrenti

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IL RISCHIO ELETTRICOIL RISCHIO ELETTRICO

Può derivare da………...

5. Rischi di esplosione (dovuti al funzionamento degli

impianti elettrici installati in luoghi in ambienti nei quali è

possibile la presenza di miscele esplosive)

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IL RISCHIO ELETTRICOIL RISCHIO ELETTRICO

Può derivare da………...

6. Campi elettromagnetici

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PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI

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La linea deve essere protetta contro il sovraccaric o mediante uninterruttore termico oppure un fusibile. Le caratte ristiche dell’interruttore o del fusibile devono essere coor dinate con quelle del circuito.

Oltre alla linea, tutti i componenti dell’impianto devono essere protetti affinché la corrente che transita al loro i nterno non sia superiore a quella nominale.

IB ≤ In ≤ IZ

If ≤ 1,45 IZ

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Dimensionamento “da battaglia”

Nota: ogni 50 m di linea, aumentare di una taglia la sezione

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PROTEZIONE CONTRO I

CORTO CIRCUITI

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La protezione consiste nel verificare che l’energia che lascia passare il dispositivo di protezione, dal momento in cui si stabilisce la corrente di cortocircuito fino al momento in cui si estingue, sia inferiore all’energia che il cavo può sopportare sen za danneggiarsi.

Ogni dispositivo di protezione deve essere scelto in modo tale da sopportare la massima corrente di cortocircuito che può transitare nell’impianto senza essere danneggiato, ossia deve essere verificata la condizione:

ICC MAX ≤ ICN

I2t ≤ K2S2

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CARATTERISTICA DI INTERVENTO INTERRUTTORE

MAGNETOTERMICO

CURVA C

IM = 5 ÷ 10 In

INTERVENTO TERMICO

INTERVENTO MAGNETICO

CURVA B

IM = 3 ÷ 5 In

CURVA D

IM = 10 ÷ 20 In

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PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI

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Si parla di contatto diretto quando si entra in con tatto con una parte attiva dell’impianto e cioè con conduttori che sono normalmente in tension e, ad esempio i conduttori di una linea elettrica.

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTIPROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI

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PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTIPROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI

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IsolamentoLe parti attive devono essere ricoperte completamen te da uno strato di isolante avente spessore adeguato alla tensione nominale ver so terra del sistema elettrico ed essere resistenti agli sforzi meccanici, elettri ci, termici e alle alterazioni chimiche cui può essere sottoposto durante il funzio namento. Vernici, lacche, smalti e prodotti simili non sono considerati idone i a garantire una adeguata protezione contro i contatti diretti.

Involucri e barriereL’involucro garantisce la protezione dai contatti d iretti quando esistono parti attive (ad es. morsetti elettrici) che devono essere acces sibili e quindi non possono essere completamente isolate. La barriera è un eleme nto che impedisce il contatto diretto nella direzione normale di accesso. Le barri ere e gli involucri devono essere saldamente fissati, rimovibili solo con attrezzi, a pribili da personale addestrato oppure solo se l’accesso alle parti attive è possib ile dopo avere aperto il dispositivo di sezionamento con interblocco meccani co o elettrico.

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Grado di protezione riferito alla penetrazione di solidi e liquidiPer identificare il grado di protezione, convenzion almente in sede IEC si è adottato un codice composto dalle lettere IP seguite da due c ifre ed eventualmente da un terza lettera addizionale. La prima cifra indica il grado di protezione contro i corpi estranei e contro i contatti diretti , la seconda contro la penetrazione di liquidi mentre la lettera addizionale (deve essere usata so lo se la protezione contro l’accesso è superiore a quella definita con la prim a cifra caratteristica) ha lo scopo di designare il livello di inaccessibilità dell’inv olucro alle dita o alla mano, oppure ad oggetti impugnati da una persona.

Grado di protezione riferito alla protezione delle person eLa sigla IPXXB non indica nessuna protezione contro i solidi e contro i liquidi (IPXX) ma, con la lettera B addizionale designa l'i naccessibilità al dito.

Le norme impianti prescrivono per gli involucri con tenenti parte attive scoperte, un grado di protezione almeno pari a IPXXB e, per le su perfici superiori orizzontali a portata di mano, un grado di protezione minimo IPXX D. La lettera D indica l'inaccessibilità al filo.

A portata di mano sono da intendere le parti condut trici poste nel volume che si estende attorno al piano di calpestio, normalmente occupato o percorso da persone, delimitato dalla superficie che una person a può raggiungere con la mano estendendo completamente il braccio senza l’uso di mezzi ausiliari

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REALIZZAZIONE

IMPIANTO DI TERRA

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Lo scopo di un impianto di terra con funzione di prote zione èfondamentalmente quello di agevolare l’interruzione de l circuito affetto da guasto e di equipotenzializzare il più possi bile tutte le superfici con cui una persona può andare in contatto

REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO DI TERRAREALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO DI TERRA

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PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

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Un contatto indiretto è il contatto di una persona con una massa o con una parte conduttrice a contatto con una massa durante un guasto all’isolamento (ad esempio la carcassa di un elettrodomestico). Mentre ci si può difendere dal con tatto diretto, mantenendosi a distanza dal pericolo visibile, nel contatto indiretto, essendo un pericolo invisibile, ci si può difendere solo con un adeguato sistema di protezione.

Massa

Parte conduttrice facente parte dell’impianto elettric o che può essere toccata e che non è normalmente in tensione ma che può andarci se si ha un cedimento dell’isolamento princip ale.

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTIPROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

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SISTEMA TTSISTEMA TT

Il sistema TT ha un punto collegato direttamente a terra e

le masse dell’impianto collegate ad un impianto di terra

elettricamente indipendente da quello del collegamento a

terra del sistema di alimentazione

Anche se la messa a terra del neutro e quella delle masse

dell’impianto non sono ben distinte, come per es. nel caso

di edifici nei quali sia situata anche la cabina di

trasformazione dell’ente di distribuzione dell’energia, il

sistema è considerato un sistema TT:

non si tiene conto in altre parole dei collegamenti non

intenzionali tra le messe a terra nella determinazione delle

condizioni di protezione

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SISTEMA TTSISTEMA TT

Tutte le masse protette contro i contatti indiretti dello

stesso dispositivo di protezione devono essere collegate allo

stesso impianto di terra

Il punto neutro di ogni trasformatore o di ogni generatore,

deve essere collegato a terra.

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SISTEMA TTSISTEMA TT

gI

BR AR

M

I (T T )g

L

N

L3

2

L 1

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gI

BR AR

M

I (T T )g

L

N

L3

2

L 1

SISTEMA TTSISTEMA TT

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L1

L2

L3

N

PE

PE

ENTE FORNITORE PRIVATO

SISTEMA TT: CONDIZIONI DA RISPETTARE

ORDINARIERE X Idn ≤ 50 V

RE : resistenza di terraIdn :corrente di intervento

dell’interruttore differenziale

IdAMBIENTI PARTICOLARI

RE X Idn ≤ 25 V

RE : resistenza di terraIdn :corrente di intervento

dell’interruttore differenziale

SISTEMA TTSISTEMA TT

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SISTEMA TNSISTEMA TN

TN-C: le funzioni di neutro e di protezione sono combinate in un solo conduttore (PEN).

TN-S: il conduttore di neutro e di protezione sono separati;

TN-C-S: le funzioni di neutro e di protezione sono combinate in un solo conduttore in una parte del sistema;

Il sistema TN ha un punto collegato direttamente a terra mentre le masse dell’impianto sono collegate a quel punto per mezzo del conduttore di protezione.

Si distinguono tre tipi di sistemi TN, secondo la disposizione dei conduttori di neutro e di protezione:

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M

(TN-C)PE

2L

NPEN

(TN-S)

L 3

L 1

SISTEMA TNSISTEMA TN--CC

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SISTEMA TNSISTEMA TN--SS

PE

PE

L1

L2

L3

N

PE

CABINA ELETTRICA

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Tutte le masse dell’impianto devono essere collegate al punto di messa a terra del sistema di alimentazione con conduttori di protezione che devono essere messi a terra in corrispondenza od in prossimità di ogni trasformatore o generatore di alimentazione.

SISTEMA TN SISTEMA TN -- massemasse

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SISTEMA TN: CONDIZIONI DA RISPETTARE

Ia ≤ ICC MIN

Ia : corrente di intervento interruttore MT / MTD entro tempo

stabilitoICC MIN :corrente di

cortocircuito fondo linea

PE

PE

L1

L2

L3

N

PE

CABINA ELETTRICA

IR / Id

SISTEMA TNSISTEMA TN

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BT: Sistema TN -C e TN-SBT: Sistema TN -C e TN-S

Zg . Ia < UoZg . Ia < Uo

TRAFO MT/BT

PENgZ

TRAFO MT/BT

PENgZ

TRAFO MT/BT

PE

Zg

N

TRAFO MT/BT

PE

Zg

N

U0 (V) Tempo di interruzione (s)

120 0,8

230 0,4

400 0,2

> 400 0,1

Ig

Ia

Ia corrente di intervento della protezione

Ia è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione entro i tempi previsti in tabella o entro 5 s per i circuiti di distribuzione

Ia è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione entro i tempi previsti in tabella o entro 5 s per i circuiti di distribuzione

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Tempi massimi di interruzione per i Tempi massimi di interruzione per i sistemi TNsistemi TN

• Uo(V)

• 120

• 230

• 400

• > 400

• Tempo di interruzione (s)

• 0,8

• 0,4

• 0,2

• 0,1

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Protezione contro i contatti indiretti per un guasto sul livelloProtezione contro i contatti indiretti per un guasto sul livello MTMT

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MASSA A MASSA BIg

A B

RAB

Rete di terra

MASSA A MASSA BIE

A B

RAB

Rete di terra

Tensione di contatto in caso di guasto a terra lato MTTensione di contatto in caso di guasto a terra lato MT

UAB = RAB X IEUAB = RAB X IE UAB < doseUAB < dose

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Protezione contro i contatti indiretti per un guasto sul livelloProtezione contro i contatti indiretti per un guasto sul livello MTMT

La condizione più sfavorevole che può verificarsi a s eguito di un guasto lato media tensione è quella che vede coinvolto l’impiant o del distributore (cabina di consegna e cavo di collegamento a monte della prote zione generale dell’utente). In questo caso le protezioni demandate ad interromp ere il circuito sono quelle dell’ente distributore. Occorre pertanto verificare che corrente di guasto a terra, tempo di intervento delle protezioni del distributo re e resistenza dell’impianto di terra siano coordinate. Nella tabella sottostante s ono riportate le massime tensioni di contatto ammissibili in relazione al te mpo di eliminazione del guasto.

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Protezione contro i contatti indiretti per un guasto sul livelloProtezione contro i contatti indiretti per un guasto sul livello MTMT

In via teorica la massima tensione di contatto che può manifestarsi è pari alla tensione totale di terra ovvero:

UT-MAX = UE = IF * RE

Dove

UT-MAX : massima tensione di contatto che può manifestarsi

UE : tensione totale di terra

IF : corrente di guasto monofase a terra

RE : resistenza totale di terra

Pertanto se risulta possibile soddisfare la condizi one UTP >= IF * RE, la protezione contro i contatti indiretti per un guast o sul lato media tensione èsempre garantita.

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Protezione contro i contatti indiretti per un guasto sul livelloProtezione contro i contatti indiretti per un guasto sul livello MTMT

ESEMPIO

Supponiamo che il distributore fornisca i seguenti dati relativi ad una fornitura in media tensione:

- Corrente di guasto monofase a terra: I F = 40 A

- Tempo di eliminazione del guasto a terra: t F = >> 10 s

In tabella per un tempo di eliminazione del guasto tF > 10 s corrisponde una U TPdi 80V. La resistenza di terra dovrà pertanto essere inferiore a 2 ohm (80V/40A).

Se la condizione relativa alla resistenza di terra non è soddisfatta, bisogneràprocedere alla verifica strumentale delle tensioni di passo e contatto

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SISTEMA ITSISTEMA IT

Il sistema IT non ha parti attive collegate direttamente a terra, mentre le masse sono collegate a terra.

La corrente (Id) dovuta ad un primo guasto è di valore limitato, perché si richiude attraverso le capacità verso terra dell’impianto ed eventualmente anche attraverso l’impedenza inserita tra un punto (di solito il neutro) del sistema di alimentazione e la terra.

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SISTEMA ITSISTEMA IT

Nei sistemi IT le parti attive devono essere isolate da terra oppure essere collegate a terra attraverso un’impedenza di valore sufficientemente elevato.

Questo collegamento può essere effettuato al punto neutro del sistema oppure ad un punto neutro artificiale, che può venire collegato direttamente a terra quando l’impedenza di sequenza zero risultante sia sufficientemente elevata.

Se non esiste alcun punto neutro, si può collegare a terra attraverso un’impedenza un conduttore di fase.

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M

L

C C C3 2 1

3

L

L

1

2

SISTEMA ITSISTEMA IT

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Percorso della corrente di guasto nei sistemi di ti po IT (primo guasto); non è necessario interrompere il primo guas to a terra ma occorre prevedere un dispositivo di controllo dell’ isolamento.

SISTEMA IT(1° GUASTO)

SISTEMA ITSISTEMA IT

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Percorso della corrente di guasto nei sistemi di ti po IT (secondo guasto); il secondo guasto a terra deve essere elim inato mediante interruttori magnetotermici o differenziali a seconda delle necessità.

SISTEMA IT(2° GUASTO)

SISTEMA ITSISTEMA IT

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SISTEMA IT: CONDIZIONI DA RISPETTARE

RE X Ig ≤ 50 V

RE : resistenza di terraIg :corrente di guasto

1° GUASTO

Ia ≤ ICC MIN / 2

Ia : corrente di intervento interruttore MT / MTD entro

0,4 sICC MIN :corrente di

cortocircuito fondo linea

2° GUASTO

SISTEMA ITSISTEMA IT

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LAVORI ELETTRICI

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• VALUTAZIONE DEI RISCHI

• ISTRUZIONE DEL PERSONALE

• ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

• TRASMISSIONE DELL’INFORMAZIONE/COMUNICAZIONE

• REQUISITI DEL POSTO DI LAVORO

• IMPIEGO DI ATTREZZI, EQUIPAGGIAMENTI E DISPOSITIVI

• SCHEMI E DOCUMENTAZIONE

• SEGNALI (pericolo, divieto, avvertimento)

Principi fondamentali per l’esecuzione di un lavoro elettrico (CEI EN 50110-1)Principi fondamentali per l’esecuzione di un lavoro elettrico (CEI EN 50110-1)

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NORME CEINORME CEI

Norma Italiana: CEI 11-27

Data Pubblicazione: 01/01/2014

Edizione: Quarta

Comitato Tecnico: CT 78 - Lavori elettrici sotto tensione

La presente Norma CEI 11-27 costituisce la IV edizi one della stessa. Essa si applica alleoperazioni ed attività di lavoro sugli impianti ele ttrici, ad essi connesse e vicino ad essi ed eserciti a qualunque livello di tensione, destinati alla produzione, alla trasmissione, alla trasformazione, alla distribuzione e all'utilizzazi one dell'energia elettrica, fissi, mobili, permanenti o provvisori. La presente Norma fornisce le prescrizioni di sicurezza per attività sugli impianti elettrici sopra descritte e, in part icolare, si applica alle procedure di lavoro e a quelle di esercizio durante i lavori e di manutenzi one. La presente Norma si applica a tutti i lavori elettrici ed anche ai lavori non elettrici q uali ad esempio lavori edili eseguiti in vicinanza di impianti elettrici, di linee elettrich e aeree o in vicinanza di cavi sotterranei non isolati o insufficientemente isolati (vedi D. Lgs 81 /08 e s.m.i.). La presente Norma non si applica ai lavori sotto tensione su impianti a tens ione superiore a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua, trattati n ella Norma CEI 11-15. La IV edizione della Norma CEI 11-27 presenta una struttura identica all a Norma CEI EN 50110-1:2014-01 da cui deriva. Le modifiche rispetto alla precedente edizi oni, oltre a quanto suddetto, sono: a) definizioni riguardanti i responsabili degli impian ti elettrici e dei lavori eseguiti su di essi; b) definizioni di lavoro elettrico e di lavoro non ele ttrico; c) prescrizioni di sicurezza per le persone comuni (PEC) che eseguono lavori di natura non elettrica; d) distanza di lavoro sotto tensione (DL) relativa alla bassa tensione ch e viene azzerata; e) revisione e aggiunta della modulistica correlata ai lavori elettrici e n on elettrici; f) dichiarazione esplicita della non applicabilità della distanza di lavoro (Dw) del la Norma CEI EN 61936-1. La Norma in oggetto sostituisce completamente la Norma CEI 11-2 7:2005-02 che rimane applicabile fino al 01-02-2015. Si vedano anche la CEI 11-81:2014-01 e la CEI EN 50110-1:2014-01 (CEI 11-48).

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NORME CEINORME CEI

Norma Italiana: CEI EN 50110-1

Data Pubblicazione: 01/01/2014

Comitato Tecnico: CT 78 - Lavori elettrici sotto tensione

La presente Norma EN 50110, Parte 1 costituisce una revisione della precedente edizione del 2004, pari numero. Essa presenta le seguenti modifi che tecniche di rilievo rispetto alla EN 50110-1:2004-11. - Miglioramento delle definizioni d elle persone responsabili e loro livello di responsabilità e un esempio nell’Allegato B; - Aggiu nta di un paragrafo sulle misure di emergenza e un paragrafo nell’Allegato B; - Aggiunta di un paragrafo sul pericolo da arco elettrico nell'allegato B; - Aggiornamento dei rifer imenti normativi e della Bibliografia. La Norma in oggetto sostituisce completamente la Norma CEI EN 50110-1:2005-02, che rimane applicabile fino al 01-02-2015. Si vedano anche la CEI 11-27:2014-01 e la CEI 11-81:2014-01.

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LAVORO CON RISCHIO ELETTRICOLAVORO CON RISCHIO ELETTRICO

Si definisce lavoro con rischio elettrico qualsiasi lavoro che può provocare un danno per la salute dovuto a shock elettri co.

Si ha presenza di rischio elettrico quando un operatore si avvicina (con parti del corpo o attrezzi manovrati) ad una dis tanza inferiore a DA9 (allegato IX Dlgs 8108) da una parte attiva non protetta.

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LAVORO CON RISCHIO ELETTRICO

TIPOLOGIE

LAVORO CON RISCHIO ELETTRICO

TIPOLOGIE

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La distanza limite DL Rappresenta il limite da non valicare né direttamente (con parti del corpo), néindirettamente (con oggetti maneggiati)quando non si opera secondo le procedure previste per i lavori sottotensione

Tipi di lavori elettriciTipi di lavori elettrici

La distanza di prossimità Dv Delimita la zona circostante a quella individuata dalla DLed in cui si assume necessario adottare particolari misure di prevenzione del rischio elettrico e, quindi, le procedure dei lavori in prossimità descritte nella norma CEI 11-27

La distanza DA9Delimita la zona circostante a quella individuata dalla DV che non deve essere valicata quando si opera con le procedure dei lavori ordinari

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Tipi di lavori elettriciTipi di lavori elettrici

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LAVORO CON RISCHIO ELETTRICO

LAVORO ELETTRICO

LAVORO CON RISCHIO ELETTRICO

LAVORO ELETTRICO

Si definisce lavoro elettrico un’attività che si svolge all’interno della zona prossima o della zona sotto tensione di una par te attiva intensione, a prescindere dal tipo di attività che vien e svolta.

Anche il lavoro fuori tensione è considerato un lavoro elettrico se l’attività viene svolta su parti attive messe fuori tensione e in sicurezza

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LAVORO CON RISCHIO ELETTRICO

LAVORO NON ELETTRICO

LAVORO CON RISCHIO ELETTRICO

LAVORO NON ELETTRICO

Si definisce non lavoro elettrico un’attività (solitamente di natura non elettrica come scavi, puliture, ecc.) che si svolge nella zona di lavoro compresa fra Dv e DA9 da parti attive non protette

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Tipi di lavori elettriciTipi di lavori elettrici

In funzione dello stato delle parti attive (fuori tensione o in tensione), si possono avere:

Parti attive fuori tensione

Parti attive sotto tensione

Lavoro elettrico FUORI TENSIONE

Lavoro elettrico

SOTTO TENSIONE:

•A CONTATTO

•A DISTANZA

•A POTENZIALE

Lavoro elettrico IN PROSSIMITA’

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Messa fuori tensione ed in sicurezza Messa fuori tensione ed in sicurezza dell’impiantodell’impianto

Elmetto e visiera isolanti, guanti Elmetto e visiera isolanti, guanti isolanti, attrezzi isolati (doppia isolanti, attrezzi isolati (doppia protezione isolante) e protezione protezione isolante) e protezione contro l’arco elettrico.contro l’arco elettrico.

Lavoro elettricoLavoro elettricofuori tensionefuori tensione

Lavoro elettricoLavoro elettricosotto tensione asotto tensione acontattocontatto

Barriere o schermi di protezione Barriere o schermi di protezione oppure distanza con sorveglianzaoppure distanza con sorveglianza

Lavoro elettricoLavoro elettricoin prossimitàin prossimità

Tipi di lavori elettriciMisure di sicurezza

Tipi di lavori elettriciMisure di sicurezza

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ZONA DI LAVOROZONA DI LAVORO

PER LAVORI SOTTO TENSIONEPER LAVORI FUORI TENSIONENella zona prossima o nella zona di lavoro sotto tensione di parti attive in tensione o fuori tensione non messe in sicurezza diverse da quelle in cui si opera per lavori fuori tensione

Nella zona prossima o nella zona di lavoro sotto tensione di parti in tensione diverse da quelle in cui si opera per lavori sotto tensione

E’ lo spazio entro il quale possono muoversi le persone, gli attrezzi, i materiali, i mezzi da esse utilizzati durante l’esecuzione di un lavoro, senza che essi possano penetrare anche accidentalmente:

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Scelta del tipo di lavoro elettricoScelta del tipo di lavoro elettrico

Nell’esecuzione di un lavoro possono ricorrere contemporaneamentNell’esecuzione di un lavoro possono ricorrere contemporaneamente e più tipologie di lavori elettrici, ad esempio : più tipologie di lavori elettrici, ad esempio :

•• lavoro fuori tensione + lavoro in prossimitàlavoro fuori tensione + lavoro in prossimità•• lavoro sotto tensione + lavoro in prossimitàlavoro sotto tensione + lavoro in prossimità

in questi casi occorre applicare entrambe le procedure di sicurein questi casi occorre applicare entrambe le procedure di sicurezza zza previste per i due tipi di lavoro.previste per i due tipi di lavoro.

La scelta della modalità di esecuzione del lavoro elettrico:La scelta della modalità di esecuzione del lavoro elettrico:••fuori tensionefuori tensione••in tensionein tensione••in prossimitàin prossimità

è di competenza del datore di lavoro o del Preposto ai lavori, iè di competenza del datore di lavoro o del Preposto ai lavori, in n accordo con il responsabile dell’impianto, in base alle caratteraccordo con il responsabile dell’impianto, in base alle caratteristiche istiche dell’impianto, alla natura dell’intervento, etc. dell’impianto, alla natura dell’intervento, etc.

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Valutazione dei rischiValutazione dei rischi

I rischi associati ad un lavoro elettrico cambiano in funzione dI rischi associati ad un lavoro elettrico cambiano in funzione del tipo e el tipo e della pericolosità del lavoro stesso.della pericolosità del lavoro stesso.

E’ necessario quindi procedere ad una valutazione dei rischi conE’ necessario quindi procedere ad una valutazione dei rischi connessa nessa ad ogni lavoro o ad ogni tipologia di lavoroad ogni lavoro o ad ogni tipologia di lavoro

La valutazione dei La valutazione dei rischi si può rischi si può suddividere in due suddividere in due livellilivelli

PRIMO LIVELLOPRIMO LIVELLOdi carattere generale di di carattere generale di

competenza del Datore di lavoro competenza del Datore di lavoro (ad es. il Piano della sicurezza)(ad es. il Piano della sicurezza)

SECONDO LIVELLOSECONDO LIVELLOdi carattere specifico di competenza di carattere specifico di competenza del Responsabile dell’impianto e del del Responsabile dell’impianto e del

Preposto ai lavoriPreposto ai lavori

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Valutazione dei rischiValutazione dei rischi

Secondo livelloSecondo livelloResponsabile Responsabile

dell’impianto e dell’impianto e Preposto ai lavoriPreposto ai lavori

••Per lavori tipici e ripetitivi, la valutazione dei rischi può esPer lavori tipici e ripetitivi, la valutazione dei rischi può essere fatta una tantum e sere fatta una tantum e tradotta in schede operative che indichino le modalità di esecuztradotta in schede operative che indichino le modalità di esecuzione dei lavori, le ione dei lavori, le attrezzature ed i DPI da utilizzareattrezzature ed i DPI da utilizzare

Primo livelloPrimo livelloPiano della sicurezzaPiano della sicurezza

••Al Preposto ai lavori compete la valutazione di Al Preposto ai lavori compete la valutazione di eventuali rischi elettrici e non elettrici non valutati eventuali rischi elettrici e non elettrici non valutati preventivamente dal datore di lavoropreventivamente dal datore di lavoro••L’esistenza di questi rischi deve essere comunicata L’esistenza di questi rischi deve essere comunicata al responsabile dell’impianto per definire la al responsabile dell’impianto per definire la configurazione impiantistica da adottare durante configurazione impiantistica da adottare durante l’esecuzione dei lavoril’esecuzione dei lavori

••Per i lavori più complessi e non ripetitivi la valutazione dei rPer i lavori più complessi e non ripetitivi la valutazione dei rischi va fatta di volta in ischi va fatta di volta in voltavolta

Deve contenere le misure di prevenzione da attuare Deve contenere le misure di prevenzione da attuare in relazione ai rischi individuati,in relazione ai rischi individuati, indicando le indicando le attrezzature ed i DPI che devono essere usati per attrezzature ed i DPI che devono essere usati per eseguire il lavoroeseguire il lavoro

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ComunicazioniComunicazioni

•• Le comunicazioni tra le varie figure interessate ai lavori eletLe comunicazioni tra le varie figure interessate ai lavori elettrici trici possono avvenire per mezzo di comunicazioni verbali (ad es. possono avvenire per mezzo di comunicazioni verbali (ad es. telefono, radio, passaparola) oppure scritte (fax, moduli, ecc.)telefono, radio, passaparola) oppure scritte (fax, moduli, ecc.)

•• Per evitare errori, se le informazioni vengono trasmesse Per evitare errori, se le informazioni vengono trasmesse verbalmente, chi le riceve deve ripeterle al mittente; quest’ultverbalmente, chi le riceve deve ripeterle al mittente; quest’ultimo imo deve confermare che esse siano state ricevute e capite correttamdeve confermare che esse siano state ricevute e capite correttamenteente

•• Tutte le notifiche devono riportare il nome e, se necessario, Tutte le notifiche devono riportare il nome e, se necessario, l’ubicazione della persona che fornisce l’informazionel’ubicazione della persona che fornisce l’informazione

•• Sono vietate comunicazioni regolate da segnali o da accordi Sono vietate comunicazioni regolate da segnali o da accordi preventivi allo scadere di un intervallo di tempo concordato (adpreventivi allo scadere di un intervallo di tempo concordato (adesempio: “alle ore 11 si esempio: “alle ore 11 si ridàridà tensione”)tensione”)

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ORGANIZZAZIONEORGANIZZAZIONE

1) Il RI evidenzia la necessità di un lavoro;1) Il RI evidenzia la necessità di un lavoro;2) il PL esamina il lavoro;2) il PL esamina il lavoro;3) il 3) il Pl cominica Pl cominica al RI le modalità con le quali intende eseguire il lavoro (fuorial RI le modalità con le quali intende eseguire il lavoro (fuori tensione, in tensione, in

tensione, ecc.) ;tensione, ecc.) ;4) il RI redige di conseguenza il Piano di lavoro e il PL redige4) il RI redige di conseguenza il Piano di lavoro e il PL redige il Piano di Intervento ;il Piano di Intervento ;5) in queste fasi RI e PL devono collaborare;5) in queste fasi RI e PL devono collaborare;6) al momento previsto, il RI realizza l’assetto di impianto sta6) al momento previsto, il RI realizza l’assetto di impianto stabilito dal Piano di lavoro;bilito dal Piano di lavoro;7) il RI individua e delimita, se necessario, la zona di lavoro 7) il RI individua e delimita, se necessario, la zona di lavoro con la collaborazione del PL. con la collaborazione del PL.

Per le linee (aeree o in cavo) è sufficiente l’individuazione cePer le linee (aeree o in cavo) è sufficiente l’individuazione certa;rta;8) il RI comunica al PL che è autorizzato ad iniziare il lavoro 8) il RI comunica al PL che è autorizzato ad iniziare il lavoro (comunicazione (comunicazione

documentata). Questo atto è detto “consegna dell’impianto” e rapdocumentata). Questo atto è detto “consegna dell’impianto” e rappresenta la garanzia presenta la garanzia fornita dal RI al PL che impianto è nell’assetto previsto dal fornita dal RI al PL che impianto è nell’assetto previsto dal PdL PdL e che vi rimarrà fino alla e che vi rimarrà fino alla restituzione dell’ impianto;restituzione dell’ impianto;

9) il PL dà le necessarie istruzione agli operatori e si assicur9) il PL dà le necessarie istruzione agli operatori e si assicura che siano ben compresse;a che siano ben compresse;10) sotto la direzione del PL si adottano le misure di sicurezz10) sotto la direzione del PL si adottano le misure di sicurezza previste, si allestisce il a previste, si allestisce il

cantiere e si esegue il lavoro;cantiere e si esegue il lavoro;11) al termine il PL allontana tutti dal cantiere , si accerta c11) al termine il PL allontana tutti dal cantiere , si accerta che siano state rimosse eventuali he siano state rimosse eventuali

terre di lavoro e altre misure di sicurezzaterre di lavoro e altre misure di sicurezza12) il PL comunica al RI che il lavoro è terminato e si può ripr12) il PL comunica al RI che il lavoro è terminato e si può ripristinare l’assetto normale istinare l’assetto normale

dell’ impianto (comunicazione documentata). Tale atto è detto “rdell’ impianto (comunicazione documentata). Tale atto è detto “restituzione estituzione dell’impianto” e rappresenta la garanzia fornita dal PL al RI chdell’impianto” e rappresenta la garanzia fornita dal PL al RI che manovre di rimessa in e manovre di rimessa in servizio dell’impianto non causeranno danni a persone o cose;servizio dell’impianto non causeranno danni a persone o cose;

13) il RI ripristina l’impianto nelle condizioni pr eviste per l’13) il RI ripristina l’impianto nelle condizioni pr eviste per l’esercizio.esercizio.

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– Persona esperta (PES)

– Persona avvertita (PAV)

– Persona comune (PEC)

– Persona o unità preposta alla conduzione dell’impianto elettrico (per brevità, Responsabile dell’impianto o Unità responsabile dell’impianto)

– Persona o unità preposta alla conduzione dell’attività lavorativa (per brevità, Preposto o Unità preposta ai lavori)

Si definiscono le figure professionali e si indican ole caratteristiche e le modalità di qualificazione (CEI 11-27)

Si definiscono le figure professionali e si indican ole caratteristiche e le modalità di qualificazione (CEI 11-27)

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PERSONA ESPERTA (PES)PERSONA ESPERTA (PES)

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PERSONA AVVERTITA (PAV)PERSONA AVVERTITA (PAV)

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PERSONA COMUNE (PEC)PERSONA COMUNE (PEC)

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Persona Comune

PersonaAvvertita

PAV

Persona Esperta

PES

istruzione esperienza attitudine

NORMA CEI 11-27/1NORMA CEI 11-27/1

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PREPOSTO AI LAVORIPREPOSTO AI LAVORI

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UNITA’ PREPOSTA AI LAVORIUNITA’ PREPOSTA AI LAVORI

“ Unità (o Persona ) cui è demandato l’incarico di ese guire il lavoro. La responsabilità rimane di fatto in capo al responsa bile dell’Unità. Nel caso la URL sia una persona, essa può coincidere con la stessa che ricopre il ruolo di perso na preposta alla conduzione dell’attività lavorativa su l posto di lavoro (PL). “

NOTA: PL e preposto secondo il Dlgs 8108 non necessa riamente coincidono.

NOTA: il PL deve essere presente sul luogo di lavor o durante l’esecuzione delle attività

NOTA: URL e URI sono state introdotte per tener con to che nelle aziende/società organizzate e strutturate (ad es. di medie e grandi dimensioni) o gni attività lavorativa viene studiata e progettata più che da una singola persona, da uno s taff aziendale.Quest’ultimo può essere formato da personale appart enente a più comparti e che viene coinvolto per le più svariate ragioni in relazione al mansionario aziendale e/o alle responsabilità assegnate.Per le aziende con minore struttura o per gli artig iani o per micro aziende, le figure di URI e URL possono non essere presenti, come del resto l e figure distinte di RI e PL; queste ultime, peraltro, possono coincidere in un’unica Pe rsona.La Nuova Norma 11-27, prescindendo dalla reale orga nizzazione aziendale e dalle relative dimensioni, fa riferimento soltanto al RI e al PL. Per questo motivo, assumono importanza le definizioni di cui sopra in quanto re ndono possibile, a cura dell’eventuale azienda interessata, l’esplicito abbinamento del lo ro personale all’URI o all’URL, oppure al RI o al PL.

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RESPONSABILE DELL’IMPIANTORESPONSABILE DELL’IMPIANTO

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UNITA’ RESPONSABILE DELL’IMPIANTOUNITA’ RESPONSABILE DELL’IMPIANTO

“ Unità designata alla responsabilità complessiva per g arantire l’esercizio in sicurezza di un impianto elettrico med iante regole ed organizzazione della struttura aziendale durante il norm ale esercizio dell’impianto. Tali responsabilità rimango no di fatto in capo al responsabile dell’Unità. Per grandi impianti el ettrici complessi o per grandi reti elettriche, si può individu are una Unità responsabile di tutti gli impianti elettrici con la p ossibilità di delegare a singole persone compiti di responsabilità di parti d’impianto anche per periodi limitati e definiti (es . impianti per la produzione di energia elettrica, trasformazione e/o cabi ne di smistamento, ecc.) mediante documentazione scritta. “.

NOTA: valgono le stesse considerazioni già espresse per le URL

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PERSONA IDONEA AD ESEGUIRE LAVORI SOTTO TENSIONE(PEI)

PERSONA IDONEA AD ESEGUIRE LAVORI SOTTO TENSIONE(PEI)

I lavori sotto tensione possono essere eseguiti solt anto da una persona idonea (PEI)

L’idoneità, formalizzata dal datore di lavoro, tiene c onto di:

- formazione

- esperienza maturata

- idoneità psicofisica

- comportamento tenuto durante l’attività lavorativa ai fini dellasicurezza

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CHI PUO’ ESEGUIRE LAVORI ELETTRICICHI PUO’ ESEGUIRE LAVORI ELETTRICI

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Conoscenze necessarie per il riconoscimento della condizione di PES e PAV

Conoscenze necessarie per il riconoscimento della condizione di PES e PAV

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Conoscenze di base per eseguire lavori elettriciConoscenze di base per eseguire lavori elettrici

Livello 1A

– conoscenze teoriche

Livello 1B

– conoscenze dell’esecuzione pratica del lavoro elettrico

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Livello 1A: conoscenze teoricheLivello 1A: conoscenze teoriche

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Livello 1B: conoscenze dell’esecuzionepratica del lavoro elettrico

Livello 1B: conoscenze dell’esecuzionepratica del lavoro elettrico

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Conoscenze per lavori sotto tensione su sistemi di Categoria 0 e IConoscenze per lavori sotto tensione su sistemi di Categoria 0 e I

Livello 2A

– conoscenze teoriche di base per lavori sotto tensione su sistemi di Categoria 0 e I

Livello 2B

– conoscenze pratiche sulle tecniche di lavoro sotto tensione

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Livello 2A: conoscenze teoriche di base per lavorisotto tensione su sistemi di Categoria 0 e Iivello 1Livello 2A: conoscenze teoriche di base per lavorisotto tensione su sistemi di Categoria 0 e Iivello 1

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Livello 2B: conoscenze pratiche sulletecniche di lavoro sotto tensione

Livello 2B: conoscenze pratiche sulletecniche di lavoro sotto tensione