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1 TESI La gestione delle fasi tattiche nel tennis di vertice Autori: Andrea Ferrazzani Manuel Pellizzaro Tirrenia, 26/27/28 ottobre 2015 Corso di Formazione per Maestro Nazionale FIT 2014

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TESI

La gestione delle fasi tattiche nel tennis di vertice Autori: Andrea Ferrazzani Manuel Pellizzaro

Tirrenia, 26/27/28 ottobre 2015

CorsodiFormazione

perMaestroNazionaleFIT2014

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INDICE

INTRODUZIONE ................................................................................................. 3

1. ANALISI DELLE FASI DI GIOCO NELLE CINQUE TIPOLOGIE DI GIOCATORE ...................................................................................................... 5

1.1 Le cinque tipologie di giocatore .......................................................... 5

1.2 Attaccante da fondo .............................................................................. 6

1.3 Contrattaccante da fondo ..................................................................... 8

1.4 Completo a tutto campo ..................................................................... 10

1.5 Serve and volley .................................................................................. 11

1.6 Attacking player .................................................................................. 13

2.L’INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI TATTICI ATTRAVERSO LA MATCH ANALYSIS ........................................................................................................ 18

2.1 Analisi dettagliata di match relativi ad ogni tipologia di giocatore .. 18

2.2 Match analysis relativa all’attaccante da fondo ................................. 19

2.3 Match analysis relativa al contrattaccante da fondo ......................... 36

2.4 Match analysis relativa al completo a tutto campo ............................ 46

2.5 Match analysis relativa al serve and volley ........................................ 56

2.6 Match analysis relativa all’attacking player ........................................ 59

3. DEDUZIONI SUL CONSOLIDAMENTO DEI PUNTI DI FORZA NELLE CINQUE TIPOLOGIE DI GIOCATORI ANALIZZATI E RELATIVA GESTIONE DELLE FASI DI GIOCO .................................................................................... 65

3.1 Come distinguere le diverse tipologie di giocatore ........................... 65

3.2 Sviluppo e utilizzo dei punti di forza dei giocatori nei vari match .... 67

CONCLUSIONI ................................................................................................. 72

BIBLIOGRAFIA ................................................................................................ 74

SITOGRAFIA .................................................................................................... 74

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INTRODUZIONE Per poter trattare approfonditamente l’argomento di questo lavoro, occorre

prima di tutto analizzare i tre principi fondamentali del gioco del tennis: tecnica,

tattica e strategia.

La tecnica è il mezzo che si occupa di studiare e sviluppare i movimenti corretti

da effettuare durante l’esecuzione dei vari colpi, permette di conoscere e

acquisire la forma globale del movimento e gli elementi tecnici basilari della

disciplina sportiva. La tecnica è fondamentale per lo sviluppo della tattica.

La tattica è la scelta che può effettuare il giocatore in base alla situazione di

gioco che si crea.

La tattica è data anche dalla combinazione e dagli schemi che il giocatore

utilizza per vincere un punto, ad esempio quando il giocatore serve ad uscire e

poi scende a rete.

Le scelte tattiche vengono quindi effettuate per cercare di ottenere un vantaggio

sull’avversario durante l’esecuzione di un punto, ma anche per adattarsi alle

condizioni ambientali e alle diverse superfici di gioco.

Molto importante per quanto riguarda la tattica, è anche la gestione delle

diverse fasi di gioco del punto (difesa, costruzione e attacco), le traiettorie, la

direzione e il rischio del colpo.

La strategia è il processo che sta a monte del piano di gioco in quanto dipende

per prima cosa dal tipo di giocatore e dai suoi punti di forza, conseguentemente

dai punti di debolezza dell’avversario e infine dipende dalle variabili quali le

condizioni atmosferiche e le superfici di gioco.

Il processo strategico si imposta sia prima del match che durante (in questo

caso rappresenta la scelta che effettua il giocatore), la tattica invece, viene

sviluppata durante il match attraverso l’utilizzo dei vari schemi di gioco che

possono portare maggiore vantaggio al giocatore.

Tecnica, tattica e strategia quindi, rappresentano un trinomio indissolubile e

devono coesistere fin dalle prime fasi del percorso formativo di un giocatore.

Come appena accennato la tattica dipende in primis dalle varie tipologie di

giocatore: attaccante da fondo, contrattaccante da fondo, completo a tutto

campo, serve and volley, attacking player. Tali tipologie sono riscontrate nel

tennis maschile, nel femminile invece non sono presenti le ultime due tipologie

(serve and volley e attacking player).

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L’attaccante da fondo predilige costruire il gioco piuttosto che difendersi; il

contrattaccante da fondo preferisce difendersi e contrattaccare piuttosto che

prendere l’iniziativa per primo; il completo a tutto campo esegue tutti gli stili di

gioco e ha facilità nel variare la tattica e la strategia durante il match; il serve

and volley ricerca la rete costantemente dopo il servizio; l’attacking player infine

ricerca il punto in pochi scambi prediligendo così la fase d’attacco.

Le tipologie di giocatore verranno trattate approfonditamente nel primo capitolo

di questo lavoro oltre alle fasi di gioco.

Le fasi di gioco nel tennis sono tre: fase di difesa, fase di costruzione e fase di

attacco.

La fase di difesa è la situazione di gioco nella quale il giocatore si trova in una

condizione di svantaggio e fuori dalla riga di fondocampo e per non perdere il

punto cerca di giocare colpi con rotazione in top spin per trovare la complessità

e profondità di palla. Quella di oggi si può chiamare “difesa proattiva” cioè una

difesa alla quale si è costretti dall’avversario, ma viene interpretata in modo

propositivo cercando di venirne fuori con un colpo che da tempo per recuperare

lo spazio di gioco, oppure contrattaccando.

Nella fase di costruzione il giocatore cerca di crearsi una situazione di

vantaggio sull’avversario, utilizzando traiettorie medie e ricerca di complessità

di palla, attraverso l'uso delle rotazioni combinate con la velocità di esecuzione

del colpo con l’obiettivo di rimanere vicino alla linea di fondo se non dentro il

campo, giocando principalmente colpi in diagonale.

La fase di attacco invece è la situazione di gioco nella quale il giocatore si crea i

presupposti per eseguire un colpo conclusivo che può essere raggiunto o

attraverso un colpo di approccio a rete, oppure direttamente con un winner. In

questa fase vengono impiegate traiettorie più basse e viene prodotta grande

velocità per togliere tempo all’avversario, rimanendo principalmente con i piedi

dentro il campo.

Per comprendere al meglio la gestione delle fasi tattiche nel tennis di vertice, il

secondo capitolo verterà sulla match analysis effettuata su varie partite maschili

e femminili e sulle conseguenti considerazioni, che hanno prodotto degli indici

statistici, per esaminare vari tipi di gioco e come vengono interpretati dai

giocatori mediante lo sviluppo degli schemi di gioco.

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1. ANALISI DELLE FASI DI GIOCO NELLE CINQUE TIPOLOGIE DI GIOCATORE

1.1 Le cinque tipologie di giocatore Per tipologia di giocatore si intende esattamente il tipo di gioco prediletto da un

giocatore in base alle proprie caratteristiche fisiche, la personalità, i propri punti

di forza e di debolezza e gli schemi di gioco.

In generale la tipologia di gioco rimane costante una volta sviluppate le

necessarie abilità tecniche, tuttavia, può evolvere con il procedere della crescita

del proprio gioco. Ad esempio Pete Sampras all’età di 16 anni era un giocatore

di fondocampo che utilizzava il rovescio a due mani, mentre con il passare del

tempo ha ricercato un gioco di attacco più consono alla sua personalità

sviluppando il rovescio ad una mano.

Di contrasto una giocatrice come Lindsay Davenport ha utilizzato la stessa

tipologia di gioco fin dai primi anni della sua carriera (attaccante da fondo).

Per personalità si intende il carattere del giocatore che è fondamentale per la

scelta del tipo di gioco: se si è un tipo estremamente paziente e passivo con

poca tendenza a prendere rischi, allora il tipo di gioco dovrebbe avvicinarsi a

quello del contrattaccante da fondo; se si è un tipo impaziente, sempre alla

ricerca di riconoscimenti immediati e con scarsa capacità di attenzione, occorre

orientarsi invece verso la tipologia dell’attaccante da fondo, dell’attacking

player, o del serve and volley.

Le caratteristiche fisiche di un giocatore sono molto importanti per la scelta del

tipo di gioco. Ad esempio se si è alti ma non troppo veloci, sarà importante

ricercare un gioco di attacco (attacking player), che permetterà di prendere al

più presto il controllo del punto; se invece si è bassi di statura ma con ottime

capacità di spostamento in campo, occorrerà costruirsi un gioco basato sulla

consistenza da fondocampo (contrattaccante da fondo) e sulle azioni di

contrattacco quali passanti e lob.

I punti di forza si sviluppano o naturalmente già dai primi anni di età, oppure si

costruiscono negli anni con la crescita fisica. È opportuno quindi orientarsi

verso una strategia che esalti i punti forti del giocatore, integrando tipo di gioco

e armi vincenti. Per esempio se si è in possesso di un diritto potente e

aggressivo, sarà importante cercare di girare spesso attorno alla palla centrale

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per comandare lo scambio con il diritto, limitando il più possibile l’esecuzione

del rovescio.

I punti deboli devono essere minimizzati proprio come occorre massimizzare i

propri punti forti. Un esempio può essere quello di un giocatore in possesso di

colpi potenti ma che non si muove bene in campo. La strategia da adottare in

questo caso è quella di prendere fin da subito il controllo del punto, per evitare

che l’avversario possa farlo muovere e portarlo così in una situazione di

svantaggio.

Gli schemi di gioco sono schemi tattici specifici che facilitano la conquista di un

punto. Questo aspetto è strettamente legato al concetto appena trattato

secondo il quale è necessario massimizzare i punti di forza, minimizzando allo

stesso tempo quelli deboli, in funzione però delle caratteristiche di ciascun

avversario.

1.2 Attaccante da fondo Questa tipologia di giocatore, gioca prevalentemente da fondocampo, tuttavia la

sua posizione ottimale è con i piedi sulla linea di fondo e il suo atteggiamento è

quello di comandare il gioco con colpi aggressivi e potenti. Di solito il suo colpo

più forte è il diritto, anche se spesso effettua vincenti di rovescio. Il suo servizio

è un colpo molto sviluppato in quanto può porre le condizioni per un gioco

aggressivo fin dal primo punto. Questo tipo di giocatore è solitamente molto

bravo nella risposta al servizio, dove riesce a trasformare la situazione difensiva

in una di contrattacco.

L’attaccante da fondo quindi è eccellente nella costruzione del punto e nella

fase d’attacco, ossia riesce ad aprirsi bene il campo nella fase di manovra,

ponendo così le basi per chiudere per primo lo scambio o con un approccio a

rete o con un vincente.

Il tipico esempio di questa tipologia di giocatore attuale è Novak Djokovic, che

riesce a sfruttare sia la fase difensiva che di attacco nel miglior modo possibile,

per cercare di mettere sempre in difficoltà l’avversario.

Per il tennis femminile invece tale tipologia di giocatrice è riscontrabile in

Serena Williams e Maria Sharapova.

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La personalità dell’attaccante da fondo è aggressiva, senza paura di cercare

colpi vincenti, preferendo rischiare piuttosto che attendere l’errore

dell’avversario; è energico, solido, combattivo e motivato.

Solitamente questo tipo di gioco si addice ai giocatori dotati di statura e

corporatura importante e potente, che non sono necessariamente veloci e agili,

in quanto basano il loro gioco sulla potenza dei colpi. Tuttavia ad esempio

Djokovic e Nadal, sono fisicamente esplosivi e dinamici e possiedono una

preparazione fisica eccellente.

I punti di forza dell’attaccante da fondo sono i colpi da fondocampo molto

potenti, in particolare un diritto solido, una buona varietà di servizi in grado di

preparare il punto e una consistente risposta. Questa tipologia di giocatore

cerca sempre il vincente con il diritto inside-out, di conseguenza sulle palle che

rimangono centrali, effettua uno spostamento laterale, girando così intorno alla

palla, per poter colpire con il diritto. È molto importante perciò per questo

giocatore, la tecnica degli spostamenti, la capacità di valutare il tipo di palla in

arrivo e il conseguente modo di ricercarla. Questo colpo è utilizzato sia per

concludere il punto, quindi con il winner, oppure anche per costruirlo.

Di contro i punti di debolezza sono la poca specializzazione nel gioco al volo,

con conseguente difficoltà nel gestire i passanti e nel recupero dei lob. Questo

lo si può riscontrare in giocatori come Berdych e Tsonga, ma non si può dire lo

stesso di Djokovic, Murray e Nadal.

Gli schemi di gioco prediletti da tale tipologia di giocatore sono: servizio ad

uscire per aprirsi il campo e diritto inside-out; servizio al corpo e ricerca del

diritto vincente; servizio al centro (sulla T) e ricerca del diritto vincente; ricerca

del comando del punto sempre con il diritto inside-out o inside-in; palleggio in

diagonale con cambi di ritmo in lungolinea; palleggio in diagonale cercando di

aprirsi il campo con angolazioni strette e ricerca del punto sulla parte di campo

lasciata scoperta.

Per allenare i punti di forza dell’attaccante da fondocampo bisogna prima di

tutto specializzare il servizio e la risposta: cercare tutte le varietà di servizio

sopra indicate e in risposta lavorare su tutti i tipi di angolazione (lungolinea,

diagonale stretta, centro); esercitarsi sulla massima esplosività e forza dei colpi

a rimbalzo, ricerca dell’aggressività in contro-risposta e del winner; allenare il

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back-spin in fase difensiva e allenare costantemente la parte fisica con esercizi

sulla forza, resistenza e velocità e spostamenti a corto e medio raggio.

Dopo aver descritto l’attaccante da fondo è utile sapere quindi come affrontarlo.

Innanzitutto chi affronta questo giocatore deve cercare di non far comandare il

punto all’altro e concentrarsi quindi sul primo colpo giocato, giocare sul colpo

più debole dell’avversario (rovescio) per trovare delle aperture di campo laterali

e concludere infine il punto sull’angolo opposto; variare la velocità e la direzione

del servizio per non dargli fiducia nella risposta; variare le rotazioni e le

traiettorie durante lo scambio intercalando colpi in top-spin e in slice e infine

allungare il più possibile gli scambi per costringerlo all’errore.

1.3 Contrattaccante da fondo Questo tipo di giocatore predilige la fase di difesa e imposta il proprio gioco

come reazione a quello dell’avversario. Raramente prende il comando del

punto, anzi spesso lascia volutamente all’avversario l’iniziativa del gioco. La

sua posizione ottimale in campo è dietro alla linea di fondo, da dove gioca

spesso colpi alti e carichi di rotazione, è bravo nei passanti e nei pallonetti e

soprattutto possiede ottime qualità negli spostamenti in campo.

Il contrattaccante da fondo eccelle nella fase difensiva e nella fase di

costruzione del punto; infatti riesce a trasformare una situazione di svantaggio,

in una di contrattacco utilizzando dei colpi con complessità di palla.

Degli esempi di questa tipologia di giocatore nel tennis maschile sono Ferrer,

Simon e Robredo, mentre per il tennis femminile abbiamo la Suarez Navarro e

la Errani.

Questa tipologia di giocatore si addice a chi ha un carattere mentalmente forte,

dunque possiede la tenacia ed è dotato di grande pazienza e molta calma,

sapendo quindi stare in campo per ore senza problemi e senza perdere

facilmente la concentrazione.

I contrattaccanti possiedono una condizione fisica eccellente, una resistenza

aerobica ed anaerobica sviluppata, una statura non elevata e alta

specializzazione e qualità per quanto concerne la tecnica degli spostamenti.

I punti di forza sono i colpi a rimbalzo molto consistenti e un buon controllo,

saper colpire bene la palla in corsa e saper difendersi con passanti micidiali

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oppure con lob sia difensivi che offensivi; i contrattaccanti inoltre utilizzano al

meglio sia le variazioni di ritmo che le rotazioni.

I punti di debolezza invece si riscontrano nei colpi d’attacco, in quanto questi

giocatori preferendo contrattaccare, non prendono l’iniziativa per primi, pertanto

hanno dei colpi più arrotati piuttosto che piatti che risultano meno potenti,

giocando quindi pochi winner. Inoltre sono giocatori che raramente scendono a

rete in uno scambio, preferendo rimanere dietro.

Il servizio è poco potente vista la statura, quindi utilizzano soprattutto le

rotazioni kick e slice.

Gli schemi di gioco utilizzati sono: il palleggio da fondocampo diagonale che

mette in difficoltà l’avversario cercando di indurlo all’errore; i passanti a due

colpi; la prima palla diagonale seguita dal passante vincente (solitamente

lungolinea); il palleggio diagonale con cambi di ritmo in lungolinea quando

riescono ad aprirsi il campo lateralmente; si aprono il campo con le angolazioni

strette e ricercano il punto sulla parte di campo lasciata scoperta.

Per allenare i punti di forza occorre esercitare la consistenza del servizio e la

risposta al servizio: cercare tutte le direzioni della battuta (ad uscire, al centro,

sulla T e al corpo), soprattutto con rotazioni kick e slice e per la risposta al

servizio lavorare sull’aggressività soprattutto sulla seconda palla, aspirando a

delle aperture di campo laterali o quando è possibile lungolinea; è necessario

consolidare i colpi a rimbalzo che consentano così al giocatore di gestire al

meglio gli scambi prolungati. Si utilizzano esercitazioni con l’obiettivo di lavorare

sulla fase difensiva (punto di forza di questa tipologia di giocatore), esercitazioni

sulla variazione delle traiettorie con l’utilizzo delle rotazioni e dei cambi di ritmo

quando l’avversario accorcia. Infine ci deve essere un costante allenamento

della parte fisica, mirato alla forza, potenza aerobica e spostamenti a medio-

lungo raggio.

Per affrontare il contrattaccante da fondo bisogna essere pazienti senza

cercare di chiudere il punto prematuramente, ma solo dopo essersi creati

l’opportunità. Bisogna sfruttare le situazioni di attacco al meglio, quando si è in

difesa non si devono utilizzare soluzioni troppo rischiose poiché, l’avversario

difficilmente prenderà l’iniziativa nello scambio, aspettando l’errore altrui, di

conseguenza è necessario evitare gli errori non forzati per avere la meglio. Si

deve trovare spesso il contropiede per poter frenare le capacità di spostamento

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tipiche del contrattaccante. Infine si deve cercare di rompere spesso il ritmo

dell’avversario con cambi di velocità e di rotazione, alternando colpi profondi a

colpi stretti e smorzate.

1.4 Completo a tutto campo Si tratta di un giocatore completo, in grado di effettuare ogni stile di gioco.

L’esempio perfetto è Roger Federer che interpreta precisamente il modello di

giocatore che di seguito verrà spiegato.

La strategia che Federer utilizza in partita dipende dal tipo di avversario e dalla

situazione di punteggio. Possiede più di un colpo vincente ed è in grado di

difendersi in modo altrettanto magistrale.

Nell’ambito femminile invece degli esempi sono Agnieszka Radwańska e

Roberta Vinci.

Come si può comprendere anche dagli esempi di agonisti descritti, il completo a

tutto campo eccelle in tutte e tre le fasi di gioco: si difende bene riuscendo a

non subire la pressione dell’avversario, è in grado di costruirsi il gioco che più si

adatta alla situazione e al tipo di strategia da lui preferita, infine può chiudere il

punto sia con un approccio a rete che con un vincente.

Questa tipologia di giocatore si riscontra nelle personalità che presentano

capacità di risolvere i problemi nell’istante in cui si verificano, eccellono

nell’analisi del match e nel trovare la giusta strategia a seconda dell’avversario;

non hanno paura di adattare o aggiustare la tattica intrapresa durante un

match, anzi spesso non amano giocare con la stessa tattica durante tutta la

partita. Sono quindi giocatori molto strategici, intelligenti nel modo di gestire le

situazioni e i match, equilibrati e versatili.

Per questa tipologia di giocatore non sono richieste particolari qualità fisiche, in

ogni caso il livello di preparazione fisica deve essere evidentemente elevato per

consentire una continua applicazione dei vari schemi di gioco, possiede inoltre

ottime capacità di spostamento e di recupero.

I giocatori a tutto campo possiedono una tecnica che eccelle sia nei colpi a

rimbalzo che al volo, il servizio solitamente deve diventare un’arma vincente

(nel tennis maschile), insieme a tutti i colpi speciali quali la smorzata o

dropshot, la demivolée, il lob in topspin, i colpi di approccio, i colpi di

contrattacco e difesa.

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Sono giocatori con pochissimi punti deboli, riscontrabili eventualmente nella

gestione della fase difensiva e nella miglior gestione tecnica e tattica delle

variazioni di ritmo.

Gli schemi di gioco prediletti dal completo a tutto campo sono: servizio e volée;

servizio ad uscire per aprirsi il campo con il diritto inside-out; servizio al corpo e

ricerca del diritto vincente; servizio al centro (sulla T) e ricerca del diritto

vincente; ricerca del comando del punto sempre con il diritto inside-out o inside-

in; palleggio in diagonale con cambi di ritmo in lungolinea; palleggio in

diagonale cercando di aprirsi il campo con angolazioni strette e ricerca del

punto sulla parte di campo lasciata scoperta e infine schemi di attacco con

approccio a rete lungolinea o inside-out.

Per allenare i punti di forza del completo a tutto campo occorre: esercitare il

servizio e la risposta con numerose variazioni in termini di spin e di direzioni;

allenare il terzo colpo soprattutto con esercitazioni con il diritto inside-out o

inside-in; effettuare esercitazioni per il gioco d’attacco e la discesa a rete;

utilizzare esercitazioni per la difesa e il contrattacco; avvalersi di esercizi sui

colpi a rimbalzo con numerose variabili tattiche e infine allenare la parte fisica in

forma globale.

Per affrontare questo giocatore bisogna saper gestire al meglio la fase

difensiva, saper gestire al meglio tecnicamente e tatticamente le variazioni di

ritmo e infine non lasciargli troppa iniziativa nello svolgimento del punto.

1.5 Serve and volley Fino alla fine degli anni ’90 questa tipologia di giocatore era molto diffusa,

esempi tipici erano infatti Sampras, Rafter, Henman; nel nuovo millennio invece

questa categoria di giocatori non si riscontra più frequentemente. Ciò perché

con la modernizzazione dei materiali con i quali vengono realizzate le racchette,

che permettono di eseguire un servizio sopra i 200 km/h e rispondere con la

stessa intensità, è difficile scendere a rete subito dopo il servizio, quindi i

giocatori preferiscono affidarsi ad un diritto di chiusura piuttosto che ad una

volée.

Il serve and volley pertanto è un giocatore che basa la sua strategia sulla

discesa a rete appena possibile: dopo il servizio, dopo la risposta, in qualsiasi

situazione gli sia consentito. Possiede un servizio carico di spin e molto preciso,

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delle ottime volée e degli eccellenti smash; presenta grande agilità e senso di

posizione a rete.

Questo giocatore cerca di abbreviare lo scambio e mette subito l’avversario

sotto pressione.

Attualmente quasi tutti i tennisti che prediligono questa tipologia di giocatore

sono ultra trentenni come Lopez, Melzer, Stepanek, Llodra e Karlovic

(quest’ultimo classificabile anche come attacking player); tuttavia vi sono due

promesse odierne: Pospisil e Janowicz.

Questi atleti quindi, sono dominanti nella fase di attacco, nella costruzione del

punto riescono comunque a gestire le situazioni di gioco che gli si presentano,

ma non eccellono particolarmente nella fase di difesa dagli attacchi degli

avversari.

I giocatori di rete hanno una personalità solitamente molto aggressiva in

campo; tendono a prendere il controllo del punto appena possibile, ricercando

sempre un colpo vincente finale o almeno provocando l’errore dell’avversario.

Sono giocatori in grado di concentrare l’intensità e l’attenzione per brevi periodi

di tempo, non amano giocare scambi lunghi da fondo campo e devono far

attenzione a non perdere la pazienza attaccando nel momento sbagliato; sono

coraggiosi, reattivi e temerari nello scegliere la situazione migliore per andare a

rete.

Il serve and volley si adatta a chi ha ottime qualità fisiche, statura elevata,

potenza, agilità e velocità. Normalmente si tratta infatti di giocatori alti, in grado

di effettuare degli allunghi per la massima copertura a rete. Hanno ottimi riflessi

e capacità di elevazione e anticipazione motoria.

I punti forti dei serve and volley sono il servizio, molto vario e consistente,

ottime capacità coordinative, un gioco di volo eccellente e dei colpi di approccio

fondo-rete sicuri ed efficaci; di contro il punto debole principale è sicuramente la

difesa. Questi infatti sono atleti che giocano sulla riga di fondo se non dentro il

campo, quindi non prediligono utilizzare la fase difensiva.

Gli schemi di gioco impiegati dai serve and volley sono: servizio e volée ad

uscire per aprirsi il campo; servizio al corpo e ricerca della volée vincente

lungolinea; servizio al centro (sulla T) e ricerca del diritto vincente; schemi di

attacco con approccio lungolinea e diritto inside-out; infine approccio e volée

sulla risposta al servizio (soprattutto sulla seconda di servizio dell’avversario).

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Per allenare questa tipologia di giocatore occorre: specializzare il servizio con

numerose varianti tattiche; migliorare il più possibile la qualità della risposta al

servizio per poi andare a concludere il punto a rete; esercitazioni per il gioco di

attacco e discesa a rete; esercitazioni inerenti la risposta al servizio

dell’avversario e discesa a rete; esercitazioni per il contrattacco e infine

allenamento costante della parte fisica (spostamenti in avanti, reattività,

resistenza alla velocità).

Per affrontare il serve and volley, bisogna innanzitutto rispondere bene e con

continuità cercando di utilizzare il topspin, cercare scambi profondi e prolungati,

eseguire un’alta percentuale di prime palle di servizio in campo, per evitare

l’attacco dell’avversario sulla seconda di servizio; infine se il giocatore serve

and volley scende a rete spesso sulla risposta, bisogna anticiparlo venendo a

rete per primi per spiazzarlo.

1.6 Attacking player L’ultima tipologia di giocatore si caratterizza per un gioco particolarmente

aggressivo e offensivo, posizionandosi prevalentemente sulla linea di fondo se

non dentro il campo; il suo atteggiamento è quello di voler comandare sempre il

gioco con colpi aggressivi e potenti, infatti cerca di chiudere il punto entro i primi

cinque scambi con un winner. Di conseguenza non presenta un vero e proprio

schema di gioco, ma il suo obiettivo è quello di fare punto nel più breve tempo

possibile.

Il suo colpo forte è il diritto, anche se spesso effettua comunque dei winner con

il rovescio; il servizio è un colpo molto potente per questo giocatore, in quanto

prepara le condizioni per un gioco aggressivo che gli permette così di

comandare il punto fin dall’inizio, infatti è molto difficile togliere il servizio a

questi atleti e molti match finiscono con il tie break.

Esempi di attacking player sono Raonic, Isner, Karlovic (quest’ultimo in realtà si

può qualificare anche come serve and volley).

L’attacking player è in grado di gestire molto bene la fase di attacco come

appena descritto, riesce sufficientemente a manovrare lo scambio, anche se

cerca sempre di chiuderlo rapidamente, mentre ha difficoltà nella gestione della

fase difensiva.

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Questa tipologia di giocatore presenta una personalità molto determinata, è

audace, flessibile e convinto dei suoi mezzi.

Sono giocatori di statura molto elevata e potenti fisicamente e hanno una

sufficiente mobilità da fondo campo.

I punti di forza dell’attacking player sono: i colpi da fondo campo molto potenti,

soprattutto il diritto, il servizio devastante che supera sempre i 200 km/h e che

gli permette di accaparrarsi la maggior parte dei punti mediante i numerosi

aces, sono bravi nella fase d’attacco e presentano un buon gioco al volo.

Di contro questi atleti hanno difficoltà nella gestione della fase difensiva, vista

anche la mole fisica, che gli rende difficile la gestione delle palle basse.

Gli schemi di gioco prediletti dall’attacking player sono: servizio ad uscire per

aprirsi il campo e winner di diritto; servizio al corpo e ricerca del diritto vincente;

servizio al centro (sulla T) e ricerca del diritto vincente inside-out; ricerca del

comando del punto con il diritto inside-out o inside-in; sula seconda di servizio

dell’avversario ricerca del winner in risposta.

Per allenare l’attacking player è necessario: lavorare sulla massima potenza del

servizio, sia per la prima che per la seconda palla e sulla risposta al servizio

cercando il winner sia diagonale che lungolinea; combinare pochi scambi da

fondo eseguiti alla massima velocità; esercitarsi sul servizio e terzo colpo

(ricerca di palla, quando questa rimane centrale, per colpirla con il diritto inside-

out); allenamento sulla forza e sugli spostamenti a corto-medio raggio.

Per affrontare questa tipologia di giocatore bisogna: variare rotazioni e

traiettorie della palla; cercare di fargli colpire palle molto basse per metterlo in

difficoltà; servire un’alta percentuale di prime in campo, poiché è molto

importante tenere sempre il proprio turno di servizio avendo questi giocatori

come avversari; allungare gli scambi in quanto gli attacking player, cercheranno

dopo poco l’esecuzione di un vincente, anche se posizionati in condizioni non

molto ottimali.

TIPOLOGIA DI GIOCATORI ATP AGGIORNATA AL 06/08/2015

N° ATP GIOCATORE STATURA PESO TIPOLOGIA DI

15

(cm) (kg) GIOCATORE

1 Novak Djokovic 187 78 ATTACCANTE DA

FONDO

2 Roger Federer 185 85 COMPLETO A TUTTO

CAMPO

3 Andy Murray 190 84 ATTACCANTE DA

FONDO

4 Stanislas Wawrinka 182 77 ATTACCANTE DA

FONDO

5 Kei Nishikori 180 77 ATTACCANTE DA

FONDO

6 Thomas Berdych 196 91 ATTACCANTE DA

FONDO

7 David Ferrer 175 73 CONTRATTACCANTE

DA FONDO

8 Marin Cilic 198 82 ATTACKING PLAYER

9 Rafael Nadal 185 85 ATTACCANTE DA

FONDO

10 Milos Raonic 195 88 ATTACKING PLAYER

11 Gilles Simon 183 70 CONTRATTACCANTE

DA FONDO

12 Jo-Wilfried Tsonga 188 91 ATTACCANTE DA

FONDO

24 Andreas Seppi 191 75 ATTACCANTE DA

FONDO

27 Fabio Fognini 177 74 ATTACCANTE DA

FONDO

TIPOLOGIA DI GIOCATRICI WTA AGGIORNATA AL 06/08/2015

16

N° WTA

GIOCATRICE STATURA (cm)

PESO (kg)

TIPOLOGIA DI GIOCATORE

1 Serena Williams 175 70 ATTACCANTE DA

FONDO

2 Maria Sharapova 188 59 ATTACCANTE DA

FONDO

3 Simona Halep 168 60 ATTACCANTE DA

FONDO

4 Petra Kvitova 182 70 ATTACCANTE DA

FONDO

5 Caroline Wozniacki 177 63 ATTACCANTE DA

FONDO

6 Ana Ivanovic 184 69 ATTACCANTE DA

FONDO

7 Agnieszka

Radwańska 172 56

COMPLETA A TUTTO

CAMPO

8 Lucie Safarova 177 62 ATTACCANTE DA

FONDO

9 Garbine Muguruza 182 73 ATTACCANTE DA

FONDO

10 Carla Suarez

Navarro 162 62

CONTRATTACCANTE

DA FONDO

17 Sara Errani 164 60 CONTRATTACCANTE

DA FONDO

27 Flavia Pennetta 172 58 ATTACCANTE DA

FONDO

Come è evidente anche dalle due tabelle riportate, sia a livello maschile che

femminile vi è una predominanza della tipologia di giocatore attaccante da

fondo.

Nel tennis maschile sta cominciando a svilupparsi la tipologia di giocatore

attacking player, mentre quella del serve and volley, come precedentemente

detto, si riscontra sempre di meno.

17

A livello femminile abbiamo solo tre tipologie di giocatrici, in quanto non

esistono ne’ giocatrici serve and volley ne’ attacking player. Nel tennis

femminile infatti il gioco si svolge prevalentemente da fondocampo, non c’è la

tendenza ad andare a rete, in quanto il gioco è molto veloce e le atlete non

hanno ne’ il tempo ne’ la possibilità di andare a concludere il punto con la volée

o con lo smash. Per quanto concerne l’attacking player invece, come descritto

questa tipologia di giocatore richiede una certa mole fisica (statura elevata e

prestanza atletica), ovviamente non riscontrabile nelle ragazze.

Ci sono infine delle giocatrici che non hanno uno stile ben definito.

Dall’analisi emerge che le differenze tra le varie tipologie di giocatore sono

minime e la tendenza comunque è quella di avvicinarsi allo stile dell’attaccante

da fondo; possiamo distinguere ad esempio l’attaccante da fondo dal

contrattaccante per il maggior numero di winner, il contrattaccante dal serve

and volley per il maggior numero di passanti e lob, l’attacking player

dall’attaccante da fondo per il minor numero di scambi effettuati.

L’individuazione delle caratteristiche relative ad ogni tipologia di giocatore serve

per: individuarne i relativi punti di forza e di debolezza e conseguentemente

allenare i primi e minimizzare i secondi; focalizzare le fasi di gioco predilette da

ogni tipologia di giocatore (attacco, difesa, discesa a rete, manovra) e i

connessi schemi di gioco inerenti anche alle varie caratteristiche di ogni

giocatore.

Quanto appena descritto verrà analizzato praticamente nel prossimo capitolo

attraverso la match analysis.

18

2.L’INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI TATTICI ATTRAVERSO LA MATCH ANALYSIS

2.1 Analisi dettagliata di match relativi ad ogni tipologia di giocatore Per analizzare la gestione delle fasi tattiche nel tennis di vertice, durante la

match analysis sono stati presi in considerazione più che altro, il servizio, la

risposta e il terzo colpo giocati.

Per quanto concerne il servizio sono state analizzate la prima e la seconda

palla di servizio per individuare le rotazioni (kick, piatto, slice) e le direzioni (ad

uscire, al corpo, sulla T) utilizzate dagli atleti.

In merito alla risposta al servizio è stata esaminata la posizione degli atleti sia

sulla prima che sulla seconda palla di servizio (con i piedi sulla linea di fondo,

dentro al campo, fuori dal campo).

Infine è stato valutato se il terzo colpo utilizzato fosse di difesa, costruzione o

attacco.

Tutto ciò ha permesso di individuare se i tennisti di vertice interpretano il proprio

stile di gioco, come utilizzano le varie fasi a seconda della tipologia di

giocatore/giocatrice nella quale rientrano ma anche della partita che si trovano

ad affrontare e in quale modo utilizzano i propri punti di forza per mettere in

difficoltà l’avversario ed avere la meglio nei match. Infine è molto importante il

riscontro con gli schemi di gioco elencati precedentemente per ogni tipologia di

giocatore/giocatrice.

Le superfici dei match esaminati sono differenti per far capire come anche

questa variante possa incidere o meno sullo stile di gioco e possa

avvantaggiare o meno una tipologia di giocatore/giocatrice piuttosto che

un’altra.

Nei match riportati di seguito inoltre si potranno trovare delle partite tra

giocatori/giocatrici della stessa tipologia come Nadal-Chardy, Williams-

Muguruza, Raonic-Karlovic; negli altri match invece, saranno analizzate

tipologie di giocatori/giocatrici differenti, come nei match Djokovic-Federer,

Nishikori-Goffin, Simon-Karlovic, Errani-Azarenka, Federer-Murray, Vinci-

Williams, Pospisil-Lu.

Inoltre alcuni match sono stati riportati per individuare una specifica tipologia di

giocatore/giocatrice, seppur ne contengano due differenti; per tali partite infatti

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sono state considerate le caratteristiche di entrambi gli/le atleti/atlete, utili per le

conclusioni che verranno riportate nel terzo capitolo.

2.2 Match analysis relativa all’attaccante da fondo Saranno analizzati più match relativi all’attaccante da fondo in quanto questa

tipologia di giocatore, è quella maggiormente riscontrata sia a livello maschile

che femminile tra i giocatori del circuito.

Il primo match maschile analizzato è la finale del master 1000 di Roma che si

disputa su terra battuta, tra Novak Djokovic e Roger Federer.

Djokovic è un attaccante da fondo, nonché numero uno al mondo, mentre

Federer è un giocatore completo a tutto campo e numero due del ranking

mondiale.

Il Serbo inizia con il servizio e vince il primo gioco. Djokovic dimostra subito di

essere un attaccante, infatti grazie all’utilizzo della battuta slice ad uscire, si

apre bene il campo per poi concludere il punto al terzo colpo con il diritto

lungolinea.

Federer prova in risposta a giocare molto vicino alla riga di fondo campo ma

non trova la profondità e subisce l’iniziativa del Serbo.

Il secondo gioco lo vince Federer portandosi sull’uno pari. Lo Svizzero impiega

lo slice ad uscire con il servizio e utilizza anche il serve and volley, dimostrando

di essere un giocatore molto duttile e che sa indirizzare i colpi in tutte le zone

del campo.

Il terzo gioco lo conquista Djokovic andando due a uno sopra. Il Serbo

impiegando il servizio ad uscire, fa in modo che Federer perda campo, per poi

costruire il punto fin dal terzo colpo, costringendo lo Svizzero alla difesa.

Djokovic infatti, per il momento gestisce ottimamente la fase di manovra e di

attacco, non permettendo a Federer di impostare il gioco.

Nel quarto game lo Svizzero recupera dallo 0-30 realizzando due aces e un

servizio vincente. Djokovic in risposta prova ad essere più aggressivo e ad

entrare con i piedi in campo sulla seconda di servizio di Federer, costringendolo

ad un terzo colpo più difensivo.

Lo Svizzero però gestisce eccellentemente la fase difensiva e contrattacca

appena si crea l’opportunità, quindi si guadagna il game.

20

Djokovic si aggiudica il gioco e conduce tre a due. Il Serbo sfrutta ottimamente il

servizio slice ad uscire per aprirsi bene il campo e costruire immediatamente il

punto. Djokovic nel game adopera eccellentemente la palla corta, realizzando

due punti e questa variazione di ritmo durante lo scambio è fondamentale per

non dare punti di riferimento a Federer e costringerlo a muoversi in avanti.

Lo Svizzero nel gioco deve subire l’iniziativa dell’avversario e non trova le

giuste soluzioni per contrastarlo.

Il sesto gioco lo ottiene Federer che va tre pari. Lo Svizzero impiega

diligentemente il servizio variando sempre le direzioni e le rotazioni del colpo,

utilizzando anche durante lo scambio, lo slice di rovescio e la palla corta, non

dando punti di riferimento all’avversario.

Djokovic conduce per quattro a tre dopo aver giocato un eccellente game al

servizio, variandone le direzioni, manovrando gli scambi fin dal terzo colpo e

realizzando anche due vincenti con il diritto.

Il Serbo si dimostra un abile giocatore soprattutto in fase di costruzione e di

attacco, ma è solido anche in fase difensiva, riuscendo ad impiegare

egregiamente sia le rotazioni in top che in back-spin.

L’ottavo gioco lo conquista Federer portandosi quattro pari. Lo Svizzero in

questo game, utilizza magistralmente il servizio, realizzando anche un ace ed è

propositivo immediatamente con il terzo colpo, che utilizza per cercare la

manovra, non permettendo a Djokovic di difendersi.

Nel nono game Djokovic salva una palla break dopo un lungo scambio,

inducendo Federer all’errore. In questo gioco il Serbo sfrutta al massimo il

servizio, realizzando due aces al centro e mettendo pressione allo Svizzero dal

terzo colpo, inoltre allunga gli scambi per costringere Federer ad assumersi più

rischi in determinate situazioni di gioco.

Lo Svizzero prova a rispondere in modo più aggressivo e tenta la difesa

esemplarmente utilizzando spesso lo slice di rovescio, ma commette degli errori

gratuiti cercando di contrattaccare.

Nel decimo gioco Djokovic ottiene il break e si aggiudica il primo set 6-4.

Lo Svizzero esegue poche prime palle in campo e commette degli errori gratuiti

in fase di costruzione del punto. Djokovic sfrutta invece pienamente il game

negativo di Federer al servizio e aggredisce appena può già dalla risposta,

realizzando anche due vincenti di cui uno con il diritto diagonale stretto. Allunga

21

inoltre gli scambi per far spostare Federer, che non è in grado di opporsi

all’iniziativa del Serbo.

Nel complesso il primo set è stato equilibrato, a far la differenza è il break

ottenuto nel decimo gioco da Djokovic che sfrutta encomiabilmente la risposta,

utilizzando al meglio anche le diagonali.

Il secondo set comincia con Djokovic alla battuta e si porta subito uno a zero

sopra. Il serbo impiega ottimamente il servizio cambiando le rotazioni e le

direzioni del colpo, costringendo Federer all’errore; infatti lo Svizzero non trova

la risposta e commette tre errori gratuiti con questo fondamentale.

Nel secondo game Djokovic conquista il break e conduce due a zero. Il Serbo

sfrutta ottimamente le seconde palle eseguite dallo Svizzero per comandare il

gioco.

Djokovic allunga gli scambi e grazie anche alla palla corta e a qualche

variazione di ritmo con il diritto soprattutto diagonale, costringe Federer

all’errore; impiega inoltre illustremente la fase di costruzione del punto da

fondocampo, che è una caratteristica fondamentale della sua tipologia di

giocatore, l’attaccante da fondo.

Djokovic mantiene il turno di servizio e conduce tre a zero. Il Serbo ottiene il

gioco a zero variando le direzioni e le rotazioni della battuta costringendo

Federer a sbagliare tre risposte.

Nel quarto gioco Federer salva una palla break conquistando il game e

portandosi tre a uno sotto. Lo Svizzero varia molti schemi di gioco: servizio ad

uscire slice e terzo colpo vincente con il diritto inside out, servizio al corpo e

vincente con il diritto lungolinea, serve and volley e si aggiudica il game.

Il Serbo prova ad essere aggressivo visto il vantaggio, ma non riesce ad

organizzare una difesa su questi continui cambi di strategia dello Svizzero.

Djokovic si accaparra il successivo game portandosi sul quattro a uno. Il Serbo

grazie al servizio sia ad uscire che al corpo, si apre abilmente il campo per poi

costruire il punto dal terzo colpo, facendo spostare Federer che non può così

contrastare gli attacchi di Djokovic.

Il sesto game viene vinto da Federer che va quattro a due sotto. Lo Svizzero

mette in campo sempre la prima palla di servizio, chiudendo anche il punto con

il terzo colpo di diritto lungolinea.

22

Il Serbo prova in risposta a giocare con i piedi sulla linea di fondocampo, ma

commette qualche errore gratuito.

Djokovic si aggiudica il settimo gioco e conduce cinque a due. Il Serbo variando

sempre le direzioni al servizio, mette in difficoltà Federer che sbaglia molte

risposte.

Federer si porta poi cinque a tre sotto guadagnandosi l’ottavo game. Lo

Svizzero sfrutta gli errori gratuiti commessi da Djokovic che prova fin dalla

risposta a comandare gli scambi, ma non è preciso come in altre circostanze.

Il nono gioco lo conquista Djokovic che si aggiudica il match e quindi il torneo

per 6-4 6-3.

Il Serbo si mostra impeccabile fin dall’inizio non concedendo alcun break e

giocando magistralmente i propri turni di servizio. Djokovic comanda il gioco

appena può e fa spostare molto lo Svizzero, dimostrando di essere un

fenomenale attaccante da fondo con enormi potenzialità anche in difesa.

Federer invece si è arreso alla solidità e alla fisicità di Djokovic non riuscendo

ad imporre il suo gioco, come invece di solito fa, inoltre sbaglia troppo in

risposta e non sa far valere così nel migliore dei modi le sue doti di giocatore

completo a tutto campo (in questo match); ciò però accade anche e soprattutto

per merito di Djokovic che anticipa le mosse dello Svizzero non permettendogli

di esprimere al meglio il suo stile di gioco.

ANALISI STATISTICA DEL MATCH

DJOKOVIC FEDERER 5 Ace 7 1 Doppi Falli 1

70 % 1a servizio 65

86 % Punti vinti con la 1a 75

63 % Punti vinti con la 2a 36

19 Vincenti 24 10 Errori non forzati 23

4 su 6 Punti vinti a rete 13 su 20 2 su 5 Break Point vinti 0 su 1

188 km/h Media velocità 1a servizio 190 km/h

23

154 km/h Media velocità 2a servizio 163 km/h

57 Punti giocati sul servizio 62

10 Vincenti di diritto 6 4 Vincenti rovescio 2

41 Punti vinti sotto 5 colpi 34

22 Punti vinti fra 5 e 9 colpi 13

7 Punti vinti oltre 9 colpi 2

1081 mt Distanza totale percorsa 1133 mt

Il secondo match che verrà di seguito analizzato è l’ottavo di finale del torneo

master 1000 di Montreal tra il giapponese Kei Nishikori e il belga David Goffin,

su superficie di gioco veloce (superficie dura).

Nishikori è un attaccante da fondo che si adatta bene a tutte le superfici di

gioco, mentre Goffin è un contrattaccante da fondo che gioca meglio sulle

superfici lente come la terra, ma che negli ultimi anni ha ottenuto buoni risultati

anche sulle superfici dure più veloci.

Inizia il match con Goffin al servizio e subito vince il primo game, mostrando le

sue doti di giocatore contrattaccante, in quanto cerca fin dal primo punto di

scambiare con Nishikori per indurlo all’errore.

Il Giapponese sembra subito aggressivo in risposta, ma commette qualche

errore manovrando lo scambio.

Nishikori vince il secondo game portandosi sull’uno a uno; anche il Giapponese

dimostra subito le sue doti di attaccante e con il servizio ad uscire cerca delle

aperture di campo laterali per poi aggredire con il terzo colpo, soprattutto con il

diritto, per manovrare lo scambio e far muovere Goffin.

Il Giapponese presenta un’ottima gestione della fase di costruzione del punto e

si dimostra paziente nell’attendere il momento giusto per concludere con un

winner.

Goffin prova a difendersi ma non riesce ad essere incisivo posizionandosi

troppo lontano dalla riga di fondo.

24

Nel terzo game Nishikori ottiene il break e si porta avanti due a uno. In questo

caso Goffin non riesce ad essere preciso con il servizio e subisce sempre la

risposta del Giapponese, non trovando soluzioni per contrattaccare.

Nishikori risponde invece in modo aggressivo con i piedi dentro al campo e

cerca subito di manovrare il gioco facendo spostare Goffin e costringendolo ad

una difesa difficoltosa.

Nishikori si porta sul tre a uno realizzando tre aces, non permettendo così al

Belga di rispondere. Il Giapponese in questo caso è bravo a variare le direzioni

del servizio per non dare riferimenti al suo avversario.

Goffin vince il quinto game, riducendo così la distanza dal Giapponese che

conduce il set per tre a due. Il Belga ha utilizzato in questo game al meglio il

servizio ad uscire slice, che ha fatto perdere campo al Giapponese,

costringendolo ad eseguire colpi molto rischiosi e a commettere qualche errore.

In questo caso il Belga ha sfruttato bene la fase difensiva e la fase di manovra,

tanto da conquistarsi il campo e di conseguenza i vari punti.

Il successivo game viene vinto da Nishikori che si porta sul quattro a due. Il

Giapponese riesce con il servizio ad essere fin da subito aggressivo,

costringendo Goffin alla difesa, utilizza inoltre al meglio la smorzata, che si

dimostra un’ottima variante negli scambi prolungati, per cambiare il ritmo di

gioco.

Goffin di suo prova su due seconde giocate dal Giapponese, ad entrare con i

piedi dentro al campo in risposta con il diritto, ma non riesce a controllare il

colpo.

Il Belga si aggiudica il game successivo portandosi sul quattro a tre per

Nishikori.

In questo gioco Goffin realizza un ace e domina quasi sempre lo scambio (già

dal servizio) facendo muovere Nishikori che non trova di conseguenza le giuste

opportunità per cambiare l’inerzia del punto.

L’ottavo game viene vinto da Nishikori ai vantaggi. Il Giapponese serve tre aces

da destra ma subisce l’iniziativa di Goffin nel servizio da sinistra. Il Belga prova

a fare qualcosa cercando di manovrare gli scambi con il diritto e variando le

rotazioni, ma ciò non basta per aggiudicarsi il gioco.

25

Goffin ottiene il nono game portandosi sul cinque a quattro per Nishikori. Il

Belga mantiene il servizio variando continuamente direzione e rotazione e

prova ad allungare gli scambi per indurre il Giapponese all’errore.

Nishikori tenta delle risposte più aggressive ma è poco preciso ed incisivo.

Nel decimo game Goffin ha una palla break per pareggiare il match, ma

Nishikori si salva con il serve and volley e guadagna il punto. Il set quindi si

conclude sei a quattro per Nishikori.

Il set si è rivelato molto equilibrato e a far la differenza è il break ottenuto dal

Giapponese nel terzo gioco.

Nishikori gestisce al meglio il break di vantaggio soprattutto sui suoi turni di

servizio, dove manovra sempre il gioco e costringe Goffin alla difesa.

Il Belga invece, gestisce male il secondo turno di servizio e non riesce,

soprattutto nell’ultimo game, ad ottenere il break per pareggiare il match.

Il secondo set si apre con Goffin al servizio e vince il primo game. Il Belga in

questo gioco sembra più aggressivo e prova a dominare gli scambi facendo

muovere Nishikori, che commette degli errori non forzati quando lo scambio si

allunga.

Nishikori vince il secondo game e si porta sull’uno pari. Il Giapponese, già dal

servizio mette in difficoltà Goffin creandosi le basi per chiudere il punto con il

diritto già dal terzo colpo.

Le fasi di attacco e manovra vengono gestite in modo eccellente da Nishikori,

che non permette all’avversario di contrattaccare.

Goffin si aggiudica il terzo game ai vantaggi salvando due palle break. Il Belga

con il servizio riesce a conquistare molti punti piazzando una buona

percentuale di prime palle nei momenti decisivi.

Goffin riesce a non subire l’offensiva del Giapponese ed utilizza al meglio la

fase difensiva; da parte sua invece Nishikori prova a vincere il game

rispondendo sempre (quando gli è possibile) con i piedi sulla linea di

fondocampo e cerca di essere aggressivo in ogni situazione.

Nishikori vince il quarto game e si porta sul due pari salvando una palla break.

In questo gioco è fondamentale il servizio per il Giapponese, che gli permette di

chiudere lo scambio sulla palla break con il diritto.

26

Anche nella fase di costruzione del punto il Giapponese si dimostra impeccabile

e mette in difficoltà Goffin, che da parte sua invece risponde bene e prova ad

allungare gli scambi, ma ciò comunque non gli permette di conquistare il game.

Il quinto gioco per il momento è il più bello di tutto il match. Goffin lo vince

portandosi sul tre a due; il Belga affronta l’avversario con lunghi scambi e

facendolo spostare.

Nishikori esegue un gioco molto aggressivo concentrandosi sulla fase di

manovra ed eseguendo anche dei vincenti complicati ed elaborati. Questo però

non gli permette di conquistarsi il game.

Nishikori poi si porta sul tre pari. Il Giapponese mantiene il proprio turno di

servizio variando le direzioni e le rotazioni, non facendo rispondere il Belga.

Nishikori conquista in pochi punti il settimo gioco e si porta sul quattro a tre

grazie al break conquistato. Dopo aver servito al meglio nel precedente game

esegue anche eccellenti risposte, aggredendo Goffin e costringendolo ad

un’ardua difesa.

Il Belga di suo, serve poche prime in campo e commette un doppio fallo sulla

palla break.

Il Giapponese si porta sul cinque a tre giocando un game al servizio

sbalorditivo, realizzando due aces ed eseguendo due vincenti al terzo colpo

con il diritto inside-in.

Goffin conquista il game del cinque a quattro per Nishikori. Il Belga sfrutta gli

errori del Giapponese che prova fin dalla risposta, ad eseguire dei colpi vincenti

e a manovrare il gioco.

Nishikori vince il decimo game e si aggiudica il match 6-4 6-4.

Nel complesso il Giapponese ha meritato di vincere il match perché è stato più

determinato e concentrato nei momenti salienti, ha manovrato la maggior parte

degli scambi, realizzando un totale di trenta vincenti e ha cercato di far spostare

Goffin costringendolo alla difesa; ha interpretato quindi nel migliore dei modi lo

stile di gioco relativo alla tipologia di giocatore che rappresenta (attaccante da

fondo).

Goffin invece, non è riuscito nei momenti importanti a gestire al meglio la

situazione di gioco; ha subito l’iniziativa di Nishikori, non contrattaccando nel

migliore dei modi (anche la superficie veloce penalizza la tipologia di giocatore

del contrattaccante da fondo) e infine non è stato in grado di allungare lo

27

scambio nei momenti decisivi e utilizzare le rotazioni e le variazioni di ritmo per

indurre all’errore il Giapponese.

ANALISI STATISTICA DEL MATCH

GOFFIN NISHIKORI

6 Ace 10 4 Doppi Falli 1

50 % 1a servizio 61

82 % Punti vinti con la 1a 86

42 % Punti vinti con la 2a 50

13 Vincenti 30 21 Errori non forzati 24

4 su 8 Punti vinti a rete 8 su 12 0 su 2 Break Point vinti 2 su 5

178 km/h Media velocità 1a servizio 181 km/h

148 km/h Media velocità 2a servizio 138 km/h

66 Punti giocati sul servizio 61

6 Vincenti di diritto 14 1 Vincenti rovescio 4

39 Punti vinti sotto 5 colpi 44

11 Punti vinti fra 5 e 9 colpi 15

9 Punti vinti oltre 9 colpi 9

1448 mt Distanza totale percorsa 1356 mt

Il terzo match analizzato è il secondo turno del master 1000 di Cincinnati tra

Rafael Nadal e Jeremy Chardy.

Entrambi i giocatori sono due attaccanti da fondo.

Nadal all’inizio della carriera era un giocatore contrattaccante, negli anni ha

cambiato il suo gioco divenendo più offensivo.

Il match inizia con Nadal al servizio che conquista il primo game. Lo Spagnolo

vince il gioco a zero dimostrando le sue doti di giocatore di attacco fin da subito;

infatti manovra gli scambi fin dal terzo colpo per cercare di prolungarli e indurre

di conseguenza all’errore Chardy.

28

Il secondo game lo vince il Francese portandosi sull’uno pari. Anche Chardy

dimostra di essere un grande attaccante, manovrando subito lo scambio con il

diritto e realizzando due vincenti con il terzo colpo, con il diritto inside-in e

inside-out.

Nadal prova a variare le rotazioni dello scambio, ma non trova una buona

difesa per contrastare l’iniziativa del Francese.

Il terzo game se lo aggiudica Nadal e va due a uno sopra. Lo Spagnolo gioca

un eccellente turno al servizio, utilizzando molto lo slice ad uscire per aprirsi

bene il campo e costruire il punto già con il terzo colpo.

Chardy deve subire l’iniziativa dello Spagnolo e non trova le giuste soluzioni per

difendersi.

Nel quarto gioco Nadal ottiene il break e si porta tre a uno sopra. Lo Spagnolo

risponde in modo più aggressivo, con i piedi sulla linea di fondocampo e varia

molto le rotazioni e le direzioni dei colpi; soprattutto con il top-spin di diritto fa

spostare Chardy che commette molti errori gratuiti in particolare di rovescio.

Nadal sfrutta nel migliore dei modi la fase di manovra, costringendo il Francese

a difendersi.

Nadal conferma il break e conduce quattro a uno. Lo Spagnolo comanda

sempre lo scambio cercando di allungarlo per costringere il Francese a dei colpi

difensivi rischiosi e a commettere molti errori.

Chardy subisce in questo inizio match le variazioni di ritmo eseguite da Nadal e

non trova in risposta la possibilità di contrattaccare.

Nel sesto gioco Chardy mantiene il servizio e si porta quattro a due sotto. Il

Francese esegue ottime prime palle di servizio, variando molto le direzioni e

manovrando lui il gioco fin dall’inizio, non permettendo a Nadal il contrattacco e

facendolo spostare lateralmente per difendersi.

Nadal si aggiudica il settimo gioco e conduce cinque a due. Il Maiorchino

aiutato anche dal servizio, manovra sempre lo scambio mettendo in difficoltà il

Francese. Chardy sulle due seconde palle realizzate da Nadal, tenta di

rispondere in modo più aggressivo, mettendo i piedi nel campo, ma si deve

inchinare alla magistrale difesa dello Spagnolo che mostra così anche le sue

egregie qualità difensive.

29

Chardy ottiene il successivo gioco andando cinque a tre sotto. Il Francese

esegue un ottimo game alla battuta, realizzando due aces ed un servizio

vincente, dimostrando anche lui le ottime qualità e abilità di giocatore d’attacco.

Il nono gioco se lo aggiudica Nadal che vince il set 6-3.

Lo Spagnolo recupera dal 15-40 realizzando due servizi vincenti al centro;

inoltre eccelle nel variare continuamente le rotazioni e le direzioni dei colpi

facendo spostare Chardy, che si trova particolarmente a disagio dalla parte di

campo del rovescio.

Il Francese rischia maggiormente in risposta ma non può nulla nel momento

chiave del gioco per contrastare l’iniziativa di Nadal che merita di vincere il set.

Il secondo set comincia con Chardy al servizio che conquista subito il game. Il

Francese serve variando le direzioni del colpo e manovrando lo scambio di

diritto con il terzo shot, utilizzando in particolar modo le diagonali per aprirsi il

campo e poi concludere il punto con il vincente.

Nel secondo game vinto da Nadal, che si riporta sull’uno pari, questi salva sei

palle break, aiutato molto anche dal suo avversario che commette numerosi

errori in risposta, cercando il vincente dopo pochi scambi. Lo Spagnolo nel

gioco subisce la manovra di Chardy ma trova le giuste contromosse in difesa

per contrastarlo ed indurlo all’errore (dimostrando di aver immagazzinato le

qualità anche da contrattaccante).

Il Francese di suo è aggressivo fin da subito comandando il gioco, ma è

impreciso nella fase conclusiva e permette a Nadal di aggiudicarsi il game.

Il terzo gioco lo conquista Chardy andando due a uno sopra. Il Francese già

con il servizio ad uscire riesce a far spostare Nadal per poi concludere con un

vincente di diritto lungolinea o diagonale.

Chardy nel game impiega alla perfezione la fase di costruzione del punto e

aspetta il momento giusto per eseguire il winner con il diritto (situazione che

non ha applicato nel game precedente).

Nadal ottiene il quarto game e si porta due pari. Lo Spagnolo realizza un ace ed

è sempre propositivo con il terzo colpo, cercando il rovescio di Chardy per

metterlo in difficoltà e farlo sbagliare. Nadal adopera anche molto lo slice di

rovescio per poi accelerare con il diritto mancino lungolinea.

Nel quinto game Nadal conquista il break e conduce tre a due nel secondo set.

30

Il Francese esegue poche prime palle in campo e subisce l’iniziativa in risposta

dello Spagnolo, che allunga gli scambi così da costringere Chardy a degli errori

forzati, dimostrando di avere poca pazienza in alcune situazioni.

Nadal si aggiudica anche il sesto gioco salendo quattro a due. Il Maiorchino

tiene un buon turno di servizio mettendo in difficoltà Chardy, variando le

direzioni del colpo, costringendolo all’errore soprattutto con il diritto in risposta.

Chardy consegue il gioco successivo e si porta quattro a tre sotto. Il Francese

sfrutta al meglio il servizio realizzando due aces e costruendo il punto con il

diritto già dal terzo colpo, lasciando a Nadal poche possibilità di difesa.

Nadal vince poi a zero l’ottavo game andando cinque a tre sopra. Lo Spagnolo

serve variando le direzioni del colpo, impiegando molto lo slice e non facendo

rispondere Chardy che commette ben quattro errori gratuiti in risposta.

Nel nono gioco Chardy salva due match point portandosi cinque a quattro sotto.

Il Francese aiutato dal servizio, con il quale realizza un ace e una battuta

vincente sulle palle break, prova a rimanere nel match. Lo Spagnolo comanda

lo scambio sulle seconde palle giocate da Chardy, ma non può difendersi dalla

potenza della battuta del Francese eseguita nel momento chiave.

Nel decimo game Nadal salva una palla break e dopo cinque match point, vince

il gioco, quindi la partita per 6-3 6-4.

Lo Spagnolo nonostante esegua poche prime palle, trova le soluzioni giuste per

contrastare l’iniziativa di Chardy; infatti Nadal, allungando gli scambi e

difendendosi variando le rotazioni della palla, fa sì che il Francese rischi più del

dovuto e commetta molti errori gratuiti.

A conclusione del match occorre dire prima di tutto, che entrambi i giocatori non

hanno espresso al meglio le proprie potenzialità: è stata una partita determinata

infatti da molti errori da parte di entrambi, sia da parte di Nadal che solitamente

si dimostra un giocatore molto regolare e solido, che commette pochi errori

gratuiti e ha sempre il controllo delle varie situazioni di gioco; sia da parte di

Chardy che la settimana precedente a questo torneo si era guadagnato la

semifinale con Djokovic nel Master 1000 di Montreal, sfoderando le sue doti di

attaccante.

Ciò premesso, Nadal dimostra nel complesso di essere un eccellente giocatore

di attacco con ottime doti anche difensive che gli permettono di contrastare al

meglio giocatori che hanno caratteristiche simili alle sue come Chardy (è stato

31

infatti questo connubio delle doti di attaccante e contrattaccante a permettergli

di avere la meglio nel match).

Il Francese invece non gioca una delle sue migliori partite, commette troppi

errori sia in fase di costruzione che di attacco, ma nonostante ciò è molto abile

a sfruttare entrambe le fasi per conquistare punti.

Infine Nadal merita di vincere la partita perché non ha subito break ed è stato

più determinato nei momenti chiave del match.

ANALISI STATISTICA DEL MATCH

NADAL CHARDY

3 Ace 3 4 Doppi Falli 3

64 % 1a servizio 47

74 % Punti vinti con la 1a 71

59 % Punti vinti con la 2a 59

19 Vincenti 20 20 Errori non forzati 27

7 su10 Punti vinti a rete 3 su 9 2 su 4 Break Point vinti 0 su 9

Il match femminile analizzato è la finale di Wimbledon che si disputa sulla

superficie in erba, tra Serena Williams e Garbine Muguruza.

Entrambe le giocatrici sono due attaccanti da fondo; infatti prediligono più

giocare in fase di attacco e costruire il punto da fondo, piuttosto che difendersi.

Il match inizia con la Williams al servizio che subisce subito il break.

L’Americana non comincia nel migliore dei modi la partita commettendo ben tre

doppi falli e subendo nel gioco l’iniziativa della Muguruza, che costringe la

Williams a difendersi.

La Spagnola sembra non sentire la pressione e gioca un primo game eccellente

in risposta, aggredendo lo scambio e costruendo ottimamente il punto, facendo

muovere l’Americana e portandola all’errore.

La Muguruza dimostra subito le eccellenti doti di attaccante provando a

comandare gli scambi e ad anticipare le mosse della Williams.

32

Nel secondo gioco la Muguruza conferma il break e sale due a zero. La

Spagnola serve variando le direzioni al servizio, cercando delle aperture di

campo laterali, per poi eseguire un terzo colpo subito aggressivo.

La Williams prova a rispondere con i piedi dentro al campo, commettendo

qualche errore. Entrambe le giocatrici, già da questi primi game dimostrano di

voler comandare gli scambi appena ne hanno l’opportunità privilegiando quindi

la fase di costruzione del punto per poi concludere con l’attacco.

Il terzo gioco se lo guadagna la Williams andando due a uno sotto. L’Americana

recupera dallo 0-30 aiutata dalla potenza del suo servizio che le permette di

realizzare tre punti consecutivi. La Muguruza è molto aggressiva in risposta

(forse agevolata anche dal vantaggio) e attacca in ogni situazione rischiando di

commettere qualche errore, ma dimostrando di voler costruire il gioco e non

lasciare iniziativa alla Williams che è devastante quando comanda gli scambi.

Il quarto gioco va ai vantaggi e lo conquista la Muguruza che conduce tre a uno

nel primo set. La Spagnola adopera ottimamente il servizio realizzando un ace

e variando le direzioni del colpo. La Muguruza cerca il comando del gioco ed

esegue due vincenti con il terzo colpo, uno con il diritto diagonale e l’altro con il

rovescio lungolinea.

La Williams prova a sfruttare qualche seconda palla di servizio impiegata dalla

Spagnola rispondendo con i piedi dentro il campo e utilizzando bene anche le

diagonali, conquistando così due punti, ma non bastano per aggiudicarsi il

game.

Il quinto gioco lo consegue la Williams portandosi tre a due sotto. L’Americana

aumenta le percentuali di prime in campo realizzando un ace e due servizi

vincenti, manovrando gli scambi e non permettendo la difesa alla Spagnola.

La Muguruza vince il sesto gioco portandosi quattro a due sopra, salvando due

palle break grazie alla prima palla di servizio, che le fa ottenere due punti

consecutivi, non concedendo la risposta all’Americana.

La Spagnola cerca la manovra dello scambio subito con il terzo colpo

realizzando anche due vincenti di diritto. La Williams invece, risponde con i

piedi dentro la linea di fondo e sulle due seconde eseguite dalla Spagnola

realizza due vincenti, che però non sono ancora sufficienti per vincere il game.

La Williams ottiene il successivo gioco a zero e va quattro a tre sotto.

L’Americana esegue quattro prime palle in campo su quattro, realizzando un

33

ace e chiudendo il punto con il terzo colpo quando la Spagnola riesce ad

eseguire la risposta.

Nell’ottavo game la Williams ottiene il break e si riporta quattro pari.

L’Americana fa valere le sue grandi abilità di giocatrice attaccante da fondo,

aggredendo sempre in risposta, anche sulle prime palle eseguite dalla

Muguruza, comandando lo scambio e facendo spostare la Spagnola, per

indurla all’errore.

La Muguruza in questo gioco non sfrutta al meglio il servizio e subisce la

manovra, già dalla risposta dell’Americana ed è costretta quindi alla difesa con

il terzo colpo.

La Williams si guadagna il nono gioco e conduce cinque a quattro nel primo set.

L’Americana con il servizio slice ad uscire trova delle aperture di campo laterali,

per poi concludere con un vincente di diritto al terzo colpo.

La Muguruza non riesce ad essere più aggressiva come nei primi game e deve

subire la manovra dell’Americana che esegue dei colpi potenti e precisi.

Nel decimo gioco la Williams ottiene un altro break e si aggiudica il set per 6-4.

L’Americana esegue un game di risposta perfetto, prendendo sempre il

comando dello scambio e costringendo la Spagnola a degli errori forzati in

difesa. La Muguruza abbassa le percentuali di prime palle in campo con il

servizio e non è più in grado di manovrare il gioco come invece ha fatto nei

primi game e subisce l’iniziativa dell’Americana, che ancora una volta dimostra

di essere con pieno merito la numero uno del mondo.

Nel complesso il set è stato equilibrato, a far la differenza è la maggior

esperienza della Williams, soprattutto nei momenti chiave del parziale.

Il secondo set comincia con la Williams al servizio che conquista subito il primo

game. L’Americana realizza due aces da destra al centro e prende sempre il

comando degli scambi con il terzo colpo, non lasciando possibilità all’avversaria

di difendersi.

Il secondo gioco lo ottiene la Muguruza che si porta sull’uno pari. La Spagnola

serve sempre la prima palla in campo ed approfitta degli errori dell’Americana in

risposta che per manovrare subito lo scambio esagera commettendo numerosi

sbagli.

Il terzo game lo vince la Williams ai vantaggi portandosi sul due a uno, aiutata

dalla prima palla di servizio con la quale realizza un ace e un vincente nel

34

momento chiave. L’Americana impone il gioco costruendosi il punto con il terzo

colpo e costringendo la Muguruza a degli errori forzati. La Spagnola non riesce

più ad aggredire e a manovrare gli scambi, questo anche per merito della

Williams che aumenta le percentuali di prime palle in campo e non consente più

nessuna possibilità di risposta alla Muguruza.

Nel quarto gioco l’Americana conquista il break e si porta tre a uno. La Williams

risponde con i piedi dentro il campo realizzando due vincenti con questo

fondamentale e non lasciando mai l’iniziativa alla Muguruza che si deve

difendere con il terzo colpo.

Nel quinto game la Williams conferma il break e conduce quattro a uno nel

secondo set. L’Americana è devastante al servizio con il quale realizza due

aces ed esegue due vincenti con il terzo colpo di diritto, dimostrando in questa

fase di essere in pieno controllo del match.

La Williams ottiene un altro break e va sul cinque a uno. L’Americana risponde

in maniera esemplare giocando con i piedi dentro il campo e costruendosi alla

perfezione i punti, per poi concluderli con dei vincenti sia di diritto che di

rovescio.

La Muguruza, anche un po’ sfiduciata, non trova mai l’occasione per manovrare

lo scambio e deve subire l’aggressività dell’avversaria.

Nel settimo gioco la Muguruza recupera un break andando cinque a due sotto.

La Spagnola prova fin dal primo punto a prendere in mano lo scambio,

rischiando molto ma conquistando il game.

La Williams serve abbassando leggermente la concentrazione e subisce così la

manovra della Spagnola che tenta in ogni modo di rimanere nel match.

La Muguruza si impadronisce anche dell’ottavo gioco andando cinque a tre

sotto. La Spagnola serve variando le direzioni e costruisce sempre gli scambi

facendo spostare la Williams che commette così numerosi errori.

L’Americana, in questi due giochi, è più imprecisa e cerca di chiudere gli scambi

troppo rapidamente.

Nel nono gioco la Muguruza conquista un altro break e si porta cinque a quattro

sotto. La Spagnola annulla un match point con un vincente di diritto diagonale,

dimostrando di non arrendersi.

Entrambe le giocatrici in questo game prendono il comando dello scambio

appena possibile, realizzando ambedue numerosi vincenti.

35

La Williams non riesce ad aggiudicarsi questo game nel quale realizza ben tre

aces, perché la Spagnola prendendosi più rischi in risposta riesce ad avere la

meglio.

Il decimo game viene vinto dalla Williams che conquista la partita e quindi il

torneo per 6-4 6-4.

La Muguruza in questo gioco si piega alla maggior aggressività dell’Americana

che ritrova la concentrazione e manovra lo scambio costringendo la Spagnola a

degli errori.

Nel complesso la Muguruza ha giocato un grande primo set, in quanto è stata

quasi sempre in vantaggio, manovrando per buona parte del parziale gli scambi

e costringendo la Williams a difendersi, ma è mancata nei momenti importanti,

dove ha prevalso l’esperienza dell’Americana, che ha saputo ribaltare le sorti

del primo set.

Nel secondo parziale la Williams ha giocato un tennis perfetto e aggressivo fino

al cinque a uno, per poi subire la rimonta della Muguruza fino al cinque a

quattro e anche in questo set la maggiore esperienza e abitudine della Williams

a giocare questi match ha fatto la differenza.

La Spagnola dimostra comunque di essere un’ottima attaccante da fondo e

prova ogni volta che ne ha l’opportunità a comandare gli scambi e su una

superficie come l’erba risulta essere un’ottima strategia.

La Williams anche è una fenomenale giocatrice attaccante da fondo e sa

sfruttare alla perfezione la fase di costruzione del punto e la fase di attacco,

realizzando numerosissimi vincenti.

Infine l’Americana ha meritato di vincere il match perché ha gestito meglio i

momenti importanti della partita.

ANALISI STATISTICA DEL MATCH

WILLIAMS MUGURUZA

54 % 1a servizio 70

78 % Punti vinti su 1a servizio 53

35 % Punti vinti su 2a servizio 33

12 Ace 3 8 Doppi Falli 2

5 su 8 Break Point vinti 3 su 10

36

2.3 Match analysis relativa al contrattaccante da fondo Il match maschile che verrà di seguito analizzato per questa tipologia di

giocatore è il primo turno del master 1000 Cincinnati, che si gioca su campi

veloci (superficie dura), tra Gilles Simon e Ivo Karlovic.

Simon è un giocatore contrattaccante da fondo, mentre Karlovic è un attacking

player con propensione anche alla tipologia serve and volley.

Inizia il match con Simon al servizio che vince il primo game a zero, sfruttando

appieno le sue doti di contrattaccante. Infatti il Francese utilizza al meglio la

fase difensiva, lasciando l’iniziativa dello scambio al Croato, però esegue due

passanti quando Karlovic scende a rete per concludere il punto.

Il secondo game se lo aggiudica Karlovic, aiutato dal suo servizio con il quale

conquista tre punti ed esegue anche un serve and volley. Il Croato dimostra fin

da subito le qualità di attacking player provando a chiudere il punto entro pochi

scambi, utilizzando la potenza della battuta e le sue ottime qualità a rete.

Simon ottiene il terzo game e si porta sul due a uno. Il Francese con il servizio,

in particolare variando le direzioni e le rotazioni del colpo, mette in difficoltà il

Croato, che prova appena possibile a manovrare il gioco; Simon inoltre allunga

gli scambi per indurre Karlovic all’errore.

Il Croato prova a costruire il punto rischiando molte palle, giocando con i piedi

dentro il campo per approcciare a rete appena ne ha l’opportunità.

Il quarto gioco viene vinto da Karlovic che si riporta due pari. Il Croato adopera

il serve and volley in ogni punto, commettendo anche degli errori, ma nel

momento decisivo del gioco realizza due aces.

Karlovic usa egregiamente la fase di attacco chiudendo il punto in massimo

cinque scambi, caratteristica fondamentale dei giocatori attacking player.

Simon risponde cercando di eseguire delle palle molto basse quando il Croato

tenta la discesa a rete, realizzando anche due punti che non bastano però per

accaparrarsi il game.

Nel quinto gioco Simon recupera dal 15-30 conquistando il game ai vantaggi. Il

Francese sfrutta la fase difensiva costringendo Karlovic a molti scambi per

indurlo all’errore. Il Croato prova ad essere aggressivo in risposta, manovrando

sempre gli scambi, ma commettendo qualche errore gratuito.

37

Karlovic si impadronisce del successivo game portandosi sul tre pari. Il Croato

realizza tre aces e un punto ottenuto con il serve and volley, non permettendo

la risposta al Francese.

Nel settimo gioco vinto da Simon, che conduce quattro a tre, il Francese

realizza ben tre aces (situazione inusuale per questo giocatore) adoperando il

servizio ad uscire che costringe Karlovic allo spostamento.

Il Croato nell’ottavo game annulla una palla break riportandosi sul quattro pari.

Karlovic impiega al meglio il servizio realizzando due aces e un vincente con il

terzo colpo di diritto lungolinea. Simon gioca un game aggressivo in risposta

facendo muovere il Croato ed eseguendo due passanti al momento

dell’approccio a rete di quest’ultimo, ma nei momenti importanti prevale la

potenza del servizio di Karlovic.

Nel nono game il Croato ottiene il break e va cinque a quattro sopra. Simon

concretizza poche prime palle in campo e subisce l’iniziativa, già dalla risposta,

del Croato che esegue due winner con il diritto diagonale, costringendo Simon

a giocare con i piedi fuori dal campo. Il Francese non impiega al meglio la fase

difensiva e non effettua scambi lunghi nel gioco.

Karlovic si guadagna il decimo game e conquista il set per 6-4.

Il Croato sfrutta eccellentemente il servizio e ottiene due punti anche con il

serve and volley, gestendo magistralmente la fase di attacco. Simon non è in

grado di rispondere in modo aggressivo e subisce così la manovra degli scambi

da parte di Karlovic.

Il secondo set inizia con Simon al servizio che ottiene il primo game e si porta

uno a zero sopra. Il Francese salva una palla break con il serve and volley, uno

schema di gioco poco utilizzato dai contrattaccanti da fondo.

Simon gestisce ottimamente la fase difensiva realizzando due punti con i

passanti e costringendo Karlovic ad eseguire volée molto basse per condurlo

all’errore. Il Croato prova a comandare il gioco in risposta, scendendo a rete

appena gli è possibile e approcciando con lo slice di rovescio, ma non mette in

difficoltà Simon.

Nel secondo game Karlovic salva due palle break e si porta sull’uno pari. Il

Croato utilizza sempre il suo solido servizio realizzando ben due aces sulle

palle break e un altro per chiudere il gioco. Simon invece, ottiene qualche punto

facendo giocare la volée bassa a Karlovic e allungando gli scambi utilizzando

38

bene le diagonali per aprirsi il campo, ma non può nulla sul servizio del Croato

che supera i 200 km/h.

Simon ottiene il terzo gioco e va in vantaggio per due a uno. Il Francese

adopera il serve and volley e il servizio ad uscire, costringendo Karlovic a

difendersi. Tale strategia si rivela ottima da parte di Simon perché riesce a

mettere in difficoltà il Croato.

Karlovic appena può dalla risposta prende il comando del gioco, ma non riesce

ad accorciare gli scambi e a concludere i punti con un winner, per merito della

grande organizzazione difensiva di Simon.

Il quarto gioco lo vince Karlovic e va due pari. Il Croato impiega la sua arma

migliore, il servizio, per conquistare la maggior parte dei punti realizzando

anche due aces; Simon prova ad accaparrarsi i punti sia con i passanti che

allungando gli scambi, ma non si guadagna il game.

Simon si porta poi sul tre a due servendo molte prime palle in campo e

sfruttando il serve and volley. Il Francese nel gioco è molto aggressivo e prova

a manovrare gli scambi per costringere Karlovic alla difesa.

Nel sesto gioco Karlovic salva quattro palle break aiutato sempre dal suo colpo

principale, il servizio, con il quale realizza tre aces e si impadronisce del game.

Simon in risposta è propositivo ed esegue molti passanti vincenti, sfruttando la

poca precisione del Croato nella volée, che stavolta non gli permette di

accaparrarsi punti.

Anche in questo gioco risulta predominante la potenza del servizio di Karlovic

che nei momenti chiave non permette la risposta al Francese.

Simon conquista il successivo gioco portandosi quattro a tre sopra. Il Francese

gestisce al meglio la fase difensiva variando sempre gli angoli durante lo

scambio per far spostare il Croato. Simon tenta anche qualche serve and

volley, commettendo vari errori, dimostrando così di essere un giocatore che

privilegia la fase difensiva piuttosto che quella di attacco.

Karlovic conquista il game a zero portandosi quattro pari. Il Croato realizza due

aces ed esegue due punti con il serve and volley, non dando possibilità di

risposta a Simon.

Il nono game se lo aggiudica Simon che conduce cinque a quattro. Il Francese

vince il gioco ai vantaggi gestendo ottimamente la fase difensiva e facendo

39

giocare palle molto basse a Karlovic che è costretto a commettere qualche

errore con la volée.

Karlovic si riporta sul cinque pari aiutato ancora una volta dall’eccellente

servizio, con il quale realizza due aces e sfrutta la potenza del colpo per

concludere immediatamente lo scambio con la volée.

Simon guadagna l’undicesimo game e va sei a cinque sopra. Il Francese usa il

servizio slice ad uscire per aprirsi il campo e far muovere Karlovic

costringendolo alla difesa. Il Croato risponde con i piedi in campo commettendo

molti errori gratuiti, cercando di concludere brevemente il punto.

Karlovic conquista il dodicesimo game e la partita si disputa al tie-break.

Il Croato in questo gioco esegue un turno di servizio impeccabile realizzando

due aces e due battute vincenti.

Simon si aggiudica però il tie-break per 7-3 e vince il set 7-6.

Il Francese sfrutta magistralmente la fase difensiva realizzando due passanti,

mettendo pressione in risposta e difendendosi dagli attacchi di Karlovic.

Il Croato invece si mostra troppo falloso e commette, un doppio fallo e prova a

scendere a rete in ogni occasione, anche rischiando più del dovuto.

La partita quindi si concluderà al terzo set.

Inizia il set decisivo con Karlovic al servizio che si aggiudica il primo gioco; il

Croato tenta il serve and volley in ogni punto chiudendo subito gli scambi.

Simon riesce ad eseguire un passante e un lob dimostrando le sue enormi doti

difensive, ma non basta questo per ottenere il game.

Nel secondo gioco Karlovic guadagna il break e va due a zero sopra. Simon

non è incisivo con il servizio e subisce l’aggressività in risposta del Croato che

realizza due winner e viene a rete subito dopo la risposta, non permettendo al

Francese di organizzarsi per difendersi in modo efficace.

Karlovic conduce tre a zero nel terzo set, dopo aver giocato un turno di servizio

quasi perfetto, realizzando tre aces e un a battuta vincente.

Il quarto gioco viene vinto da Simon che va tre a uno sotto. Il Francese allunga

gli scambi costringendo Karlovic all’errore.

Il Croato manovrando il gioco, tenta approcci a rete centrali ma subisce la

buona difesa di Simon, che attraverso passanti e lob si aggiudica il game.

Nel quinto gioco Karlovic esegue il game perfetto, realizzando ben quattro aces

e si porta sul quattro a uno.

40

Simon si riporta sul quattro a due sotto, approfittando degli errori in risposta del

Croato, che è aggressivo posizionandosi con i piedi dentro il campo, ma

commette troppi errori gratuiti.

Nel settimo game Karlovic salva tre palle break dallo 0-40, ma grazie al

servizio, con il quale realizza due aces, si guadagna il gioco e conduce cinque

a due.

Il Croato utilizza divinamente la battuta, soprattutto nei momenti chiave, non

permettendo la risposta a Simon. Karlovic esegue anche diversi serve and

volly, ma subisce due passanti del Francese, che si dimostra un eccellente

contrattaccante, che sa gestire al meglio la fase difensiva.

Simon si aggiudica l’ottavo game e va cinque a tre sotto. Il Francese salva un

match point, facendo giocare una volée bassa al Croato, inducendolo all’errore.

Karlovic nel gioco, rischia sempre la risposta posizionandosi con i piedi dentro il

campo, ma commette molti errori gratuiti nella costruzione del punto.

Il nono game viene vinto a zero da Karlovic che conquista il match per 6-4 6-7

6-3.

Il Croato si aggiudica la partita soprattutto grazie al servizio, infatti realizza

trentacinque aces e molte battute vincenti; inoltre nei momenti chiave mantiene

sempre la concentrazione e non subisce mai break. Karlovic gestisce nel

migliore dei modi la fase di attacco prendendo l’iniziativa immediatamente nello

scambio.

Simon invece, non riesce con il suo gioco a contrastare la potenza del servizio

di Karlovic (questa superficie non mette particolarmente in risalto le doti

difensive dei contrattaccanti, soprattutto se si incontrano giocatori come

Karlovic che eseguono un’elevata percentuale di aces e di prime palle in

campo), non togliendo mai la battuta al Croato e giocando troppo in difesa.

Il Francese comunque, quando può allunga gli scambi portando all’errore

l’avversario e sfrutta molto i passanti o le palle giocate al corpo, che sono il

punto debole dei giocatori così alti come Karlovic. Nonostante la sconfitta,

Simon dimostra ancora una volta di essere un abile giocatore contrattaccante,

capace di effettuare dei colpi difensivi per ribaltare immediatamente la

situazione, ma in questa partita, nulla può per contrastare la potenza del

servizio del Croato che in conclusione merita di vincere questo match.

41

ANALISI STATISTICA DEL MATCH

KARLOVIC SIMON

35 Ace 6 6 Doppi Falli 6

73 % 1a servizio 54

80 % Punti vinti con la 1a 66

40 % Punti vinti con la 2a 60

56 Vincenti 33 57 Errori non forzati 31

15 su 36 Punti vinti a rete 10 su 17 2 su 7 Break Point vinti 0 su 10

Il match femminile analizzato è l’ottavo di finale del torneo WTA Premier di

Toronto tra Sara Errani e Vika Azarenka.

La Errani è una giocatrice contrattaccante da fondo, mentre la Azarenka è

un’attaccante da fondo.

Inizia il match con la Errani al servizio che si aggiudica il primo gioco. L’Italiana

esegue solo prime palle in campo indirizzandole prevalentemente al corpo

dell’avversaria sfruttando lo slice, inoltre utilizza al meglio la fase di costruzione

del punto mettendo in difficoltà la Bielorussa, facendola spostare per

costringerla all’errore.

La Azarenka risponde sempre con i piedi dentro il campo, ma non riesce ad

impensierire la rivale che si trova solo in due occasioni a fronteggiare una

situazione di difesa, dimostrando di avere enormi potenzialità da

contrattaccante.

Il secondo game se lo aggiudica ancora la Errani che si porta sul due a zero.

L’Italiana gioca un game in difesa posizionandosi con i piedi fuori dal campo e

grazie al suo gioco difensivo, utilizzando molto le rotazioni e il cambio di ritmo

nei colpi, mette in difficoltà la Bielorussa costringendola all’errore anche fin dal

terzo colpo. Sulla seconda di servizio dell’Azarenka l’Italiana invece risponde in

modo aggressivo, costringendo l’avversaria ad un colpo difensivo che non le

permette di accaparrarsi il punto.

42

La Bielorussa esegue molte prime palle in campo variando le rotazioni e le

direzioni del colpo, ma risulta molto fallosa in fase di costruzione del punto.

Nel terzo gioco la Azarenka conquista subito il break portandosi due a uno

sotto. La Bielorussa risponde sempre in modo aggressivo con i piedi dentro il

campo, manovrando lo scambio e costringendo la Errani ad un’ardua difesa

che questa volta non le permette di accaparrarsi il game.

L’Italiana utilizza sempre le variazioni e le diverse direzioni del servizio ma non

riesce mai a comandare lo scambio e subisce l’iniziativa dell’avversaria.

Il quarto gioco se lo aggiudica la Azarenka che si porta due pari. La Bielorussa

esegue quattro prime palle su sei in campo e tutte sulla T, compresa l’unica

seconda, manovra poi sempre lo scambio con il terzo colpo inducendo la Errani

all’errore.

L’Italiana di suo gioca un game rispondendo sempre con i piedi fuori dal campo,

non mettendo in difficoltà l’avversaria, anzi subendo la sua iniziativa.

La Errani si aggiudica il quinto game variando le rotazioni e le direzioni con il

servizio e manovrando il gioco fin dal terzo colpo, costringendo la Bielorussa

all’errore in difesa.

La Azarenka invece, è poco aggressiva e commette molti errori volendo

chiudere a tutti i costi gli scambi, anche quando si trova posizionata lontano

dalla riga di fondo, dimostrando di essere una giocatrice dotata di poca

pazienza in alcune situazioni.

La Azarenka si aggiudica il sesto game e si porta tre pari variando bene le

rotazioni al servizio e giocando con il terzo colpo quasi sempre in attacco

oppure in costruzione del punto, per concludere in pochi scambi.

La Errani invece, risponde sempre con i piedi fuori dal campo e non riesce ad

esprimere il suo stile di gioco caratterizzato dalle continue variazioni di ritmo e

di rotazioni.

Il settimo game lo vince la Azarenka ottenendo il break e portandosi sul quattro

a tre sopra. La Bielorussa risponde costantemente con i piedi dentro al campo

mostrando il suo stile di gioco aggressivo da attaccante, costringendo la Errani

a dei colpi difensivi che non scoraggiano l’avversaria che esegue anche

qualche vincente con il diritto.

43

La Errani serve molte prime palle in campo variando le direzioni e le rotazioni,

ma non comanda mai gli scambi e deve sottostare al gioco aggressivo

dell’avversaria.

Nell’ottavo game la Errani riconquista il break portandosi sul quattro pari,

aiutata dai molteplici errori al servizio dell’avversaria. La Bielorussa infatti,

esegue poche prime palle in campo e anche un doppio fallo; di contro l’Italiana

in fiducia, gioca un game più aggressivo del solito in risposta, comandando gli

scambi e facendo spostare lateralmente la Azarenka che non controlla i colpi.

Il nono game lo guadagna la Errani. L’Italiana in realtà non comanda mai gli

scambi in questo game, ma utilizza al meglio il suo stile di gioco da

contrattaccante, sfruttando appunto la fase difensiva contro i potenti colpi della

Bielorussa. La Azarenka risponde posizionata con i piedi dentro il campo e

manovra sempre gli scambi, ma i cambi di ritmo e di rotazione dell’Italiana la

destabilizzano portandola a commettere molti errori in fase di costruzione.

Il decimo game se lo aggiudica la Azarenka eseguendo un ottimo turno di

servizio con cinque prime palle su sei in campo e comandando sempre gli

scambi con il diritto già dal terzo colpo.

L’Azzurra in questo caso non può nulla contro la battuta della sua avversaria

perché non riesce a rispondere con palle profonde, dando la possibilità

all’Azarenka di attaccare con facilità.

Sul cinque pari l’Italiana sfodera il suo carattere determinato vincendo

l’undicesimo game, serve infatti cinque prime palle su sei in campo

comandando sempre il gioco, costringendo l’Azarenka alla difesa (fase non

prediletta da questa giocatrice) e non permettendole di trovare soluzioni per

contrattaccare.

Il dodicesimo game se lo aggiudica la Errani che vince il primo set per 7-5.

L’Italiana sfrutta alla perfezione le poche prime palle eseguite dall’avversaria,

per aggredire subito dalla risposta e costringere la Azarenka alla difesa; si

guadagna così il break a zero.

Il secondo set inizia con la Errani al servizio che vince subito a zero il gioco,

sfruttando la perdita di concentrazione momentanea della Bielorussa ed

eseguendo tre prime palle su quattro in campo, variando sempre le direzioni e

le rotazioni del colpo e comandando lo scambio con il terzo shot sia di diritto

che di rovescio.

44

Nel secondo gioco la Errani ottiene subito il break e si porta due a zero sopra.

La Azarenka non sfrutta le sue prime palle di servizio in campo, commettendo

con il terzo colpo due errori in fase di costruzione e due in fase di attacco.

La Errani consolida il vantaggio e si porta tre a zero sopra. L’Italiana serve

sempre variando le direzioni e le rotazioni del colpo, non dando così mai

riferimenti all’Azarenka, che commette numerosi errori gratuiti.

Nel quarto gioco l’Azarenka conquista il game portandosi sul tre a uno sotto. La

Bielorussa serve molte prime palle in campo e manovrando lo scambio fin

dall’inizio, costringe la Errani alla difesa e ad eseguire dei colpi troppo rischiosi.

L’Italiana infatti, nel tentativo di contrattaccare, vista anche la situazione di

vantaggio, rischia più del normale e commette troppi errori.

Nel quinto gioco la Azarenka ottiene il break e riduce lo svantaggio portandosi

tre a due sotto. La Bielorussa è molto aggressiva in risposta e mette pressione

alla Errani che è costretta a giocare un terzo colpo difensivo e a subire

l’iniziativa dell’avversaria che manovra in questo caso in modo ottimale gli

scambi (dimostrando di aver ripreso la concentrazione e la grinta dopo aver

perso cinque game consecutivi).

Anche se la Errani serve solo prime palle in campo, non ha la meglio in questo

game.

Nel sesto gioco la Errani subito ottiene nuovamente il break e si porta quattro a

due sopra. La Bielorussa esegue poche prime palle in campo e subisce la

manovra fin dalla risposta dell’Italiana, che la costringe a difendersi e a

commettere degli errori forzati; inoltre la Bielorussa fa un doppio fallo proprio

sulla palla break vanificando le buone premesse del game precedente.

Il settimo game vede riprendersi la Azarenka che toglie il servizio all’Italiana e si

riporta sul quattro a tre sotto. La Bielorussa sfrutta la poca velocità del servizio

della Errani per comandare lei il gioco con i piedi sempre dentro il campo e in

modo aggressivo, costringendo l’Azzurra a difendersi con colpi molto complessi

giocati con i piedi lontani dalla riga di fondocampo.

Ancora un altro break nell’ottavo gioco e la Errani conduce il secondo set

cinque a tre. La Azarenka realizza poche prime palle in campo e subisce la

determinazione della Errani che prova ad essere più aggressiva e allunga gli

scambi per attendere l’errore in costruzione della sua avversaria.

45

L’ultimo game è quello più lungo della partita (ben 18 punti), se lo aggiudica la

Errani che vince il set, quindi la partita, per 7-5 6-3.

L’Italiana salva una palla break e dopo numerosi match point riesce a vincere la

partita. Serve dodici prime palle in campo su diciotto variando sempre le

rotazioni e le direzioni del colpo, ma in ogni caso sono gli innumerevoli errori

della Bielorussa a permetterle di vincere il game.

La Azarenka infatti da destra cerca di eseguire fin dalla risposta colpi vincenti,

anche quando è posizionata in modo non ottimale, non aggiudicandosi punti da

quella parte di campo; da sinistra invece riesce a mettere a segno molti vincenti

sia di rovescio che di diritto, sfruttando il servizio debole della Errani.

L’Azzurra gestendo bene la fase difensiva rimane paziente e lascia comandare

il gioco alla Bielorussa, attendendo gli errori di questa.

Complessivamente la partita è stata lottata perché ci sono stati moltissimi

break, cosa inusuale vista la superficie di campo veloce.

La Azarenka, ha sì interpretato la sua tipologia di giocatrice (attaccante da

fondo), ma si è rivelata troppo impaziente e fallosa in particolare nei momenti

importanti del match. Infatti si è trovata in difficoltà sui colpi della Errani lenti e

arrotati, soprattutto nel servizio, volendo ad ogni costo entrare in modo

aggressivo nelle risposte per concludere lo scambio rapidamente, oppure

forzare il terzo colpo anche quando non posizionata ottimamente.

L’Italiana ha rappresentato pienamente la tipologia di giocatrice contrattaccante

(nonostante la superficie non agevoli questa tipologia di giocatrici), rimanendo

sempre concentrata ed essendo paziente. Ha utilizzato al meglio la fase di

difesa, variando eccellentemente le rotazioni dei colpi, ha cercato di allungare

gli scambi per indurre l’avversaria all’errore attendendo le iniziative della

Bielorussa, ma quando ne ha avuto l’’opportunità si è mostrata determinata e

propositiva rischiando qualche colpo nelle situazioni di vantaggio.

Nel complesso quindi la Errani ha meritato di vincere il match dimostrando di

essere una giocatrice che pur avendo nel servizio il suo punto di debolezza,

riesce a sfruttarlo a suo favore con la rotazione e difendendosi poi

eccellentemente sulle risposte aggressive delle avversarie.

46

ANALISI STATISTICA DEL MATCH

ERRANI AZARENKA 78 % 1a servizio 60

58 % Punti vinti su 1a servizio 50

47 % Punti vinti su 2a servizio 33

0 Ace 1 1 Doppi Falli 6

6 su 9 Break Point vinti 4 su 8

2.4 Match analysis relativa al completo a tutto campo Per questa tipologia di giocatore il match maschile analizzato è la semifinale del

torneo di Wimbledon tra Roger Federer e Andy Murray.

Federer è un giocatore completo a tutto campo, mentre Murray è un attaccante

da fondo.

Questa partita si disputa sull’erba (essendo Wimbledon uno dei pochi tornei

rimasti con tale superficie).

Il match inizia con Federer al servizio che conquista il primo game salvando

una palla break. Lo svizzero dimostra fin da subito di essere in grado di gestire

tutte le fasi di gioco in maniera magistrale, sfruttando bene le variazioni di ritmo

anche con lo slice ed utilizzando il serve and volley. Murray esibisce la sua

aggressività in risposta posizionandosi con i piedi sulla linea di fondo e

giocando bene lo scambio soprattutto sulla diagonale di rovescio.

Murray si aggiudica il secondo game portandosi sull’uno pari grazie al solido

servizio che gli permette di ottenere ben quattro punti, con l’utilizzo dello slice o

del servizio al corpo togliendo la risposta allo Svizzero.

Federer vince il terzo game e va due a uno sopra. Lo Svizzero qui sfrutta le sue

caratteristiche variando continuamente lo stile di gioco e ottenendo un punto

con il serve and volley, uno con il terzo colpo di diritto vincente inside-in, uno

con un ace ed infine uno con lo smash, dimostrando le sue eccellenti abilità di

giocatore completo.

Lo Scozzese si riporta in parità con il successivo game ed è due pari. Murray sa

utilizzare al meglio il servizio, con il quale conquista molti punti e gestisce bene

47

la fase si costruzione, allungando gli scambi per indurre Federer all’errore. Di

suo lo Svizzero cerca comunque, nelle due occasioni che gli si presentano, di

comandare il gioco fin dalla risposta per non perdere campo e costringere lo

Scozzese alla difesa.

Federer vince il quinto game a zero andando tre a due sopra, grazie al favoloso

turno di servizio e alla capacità di alternare varie situazioni tattiche: serve and

volley, ace diritto vincente con il terzo colpo. Lo Scozzese non è in grado quindi

di difendersi.

Il sesto game lo conquista Murray portandosi sul tre pari. In questo gioco lo

Scozzese serve una percentuale più bassa di prime palle in campo ma riesce

ad avere la meglio sullo Svizzero grazie a qualche errore commesso da

quest’ultimo in fase di manovra. Federer infatti, vuole essere aggressivo dalla

risposta posizionandosi con i piedi dentro il campo per comandare gli scambi,

assumendosi qualche rischio in più.

Federer conquista poi il settimo game andando sopra quattro a tre. Lo Svizzero

sfrutta il turno di servizio eseguendo due aces e scendendo a rete nei momenti

opportuni. Si può notare da questo match come anche la superficie influisca sul

suo stile di gioco, in quanto su questi campi si prediligono le fasi di costruzione

e di attacco, lasciando poche possibilità di conquista del punto all’avversario,

giocando da fondo o con i piedi fuori dal campo.

Murray si guadagna l’ottavo game andando quattro pari. Lo Scozzese usa le

variazioni continue di direzione nel servizio ed ottiene molti punti anche in fase

di manovra con il terzo colpo, o mettendo in difficoltà Federer facendolo

spostare lateralmente. Lo Svizzero prova a rispondere prevalentemente con lo

slice di rovescio senza essere però incisivo.

Federer consegue il successivo game conducendo il match cinque a quattro.

Realizza due aces e un servizio vincente e non da a Murray possibilità di

risposta.

Lo Scozzese si impadronisce del decimo game a zero pareggiando

nuovamente. Ancora una volta Murray è convincente al servizio variando le

direzioni del colpo e spiazzando di conseguenza lo Svizzero, inoltre ottiene

qualche punto anche riuscendo a costruire lo scambio con il terzo colpo,

sfruttando al meglio la fase di attacco.

48

Federer conduce per sei cinque giocando egregiamente il servizio e alternando

anche il serve and volley per concludere rapidamente gli scambi.

Nel dodicesimo game Federer ottiene il break e si impadronisce del set

vincendolo sette a cinque. Lo Svizzero è superlativo in risposta approfittando

delle seconde palle di servizio del suo avversario e prende in mano il gioco con

il diritto diagonale o inside-out.

Entrambi gli atleti giocano un bel primo parziale gestendo eccellentemente i

propri turni di servizio, costruendo in modo ottimale i punti e attaccando quando

possibile. Federer fa la differenza soprattutto nell’ultimo game provando ad

essere più aggressivo, in particolare cercando di manovrare immediatamente il

gioco.

Il secondo set inizia con Federer al servizio che si accaparra il gioco a zero

realizzando un ace e servendo quattro prime palle in campo non permettendo

mai la risposta allo Scozzese.

Murray recupera il secondo game da 15-30 vincendolo. Realizza un ace e

mette pressione con il terzo colpo facendo muovere Federer che non si può

difendere. Lo Svizzero tenta sempre con lo slice e con le variazioni di ritmo di

mettere in difficoltà lo Scozzese, ma questi sfodera la sua abilità nella fase di

manovra e soprattutto nella gestione dell’attacco con il diritto conclusivo.

Federer si porta sul due a uno contrastando nel migliore dei modi l’aggressività

in risposta dello Scozzese, che cerca di posizionarsi con i piedi dentro il campo

rischiando anche di commettere qualche errore. Lo Svizzero infatti si dimostra

abile in tutte le fasi di gioco e trova dei colpi difensivi eccellenti per poi

contrattaccare e concludere lo scambio con la volée e lo smash.

Nel quarto game lo Scozzese salva una palla break con il servizio ad uscire ed

ottiene così il gioco portandosi sul due pari. Murray commette qualche errore in

manovra cercando di concludere il punto in pochi scambi, ma si salva con il

servizio realizzato eccellentemente nei punti importanti. Federer esegue

risposte sempre con lo slice o bloccate, cercando di non lasciare gli angoli

scoperti all’avversario, ma concretizza colpi troppo corti concedendo la fase di

manovra a Murray.

Anche il quinto gioco è molto combattuto e se ne impossessa Federer

conducendo tre a due. Lo Svizzero gestisce esemplarmente il suo turno di

battuta soprattutto sul 30 pari, dove esegue due servizi vincenti, inoltre è molto

49

abile nella fase di attacco e riesce, dopo essersi costruito il punto, a concluderlo

con una volée o uno smash.

Murray si porta sul tre pari impiegando le rotazioni e le direzioni del servizio che

gli permettono di aprirsi il campo, per poi chiudere il punto con un vincente di

diritto al terzo colpo.

Federer conduce il successivo game per quattro a tre realizzando due aces e

due servizi vincenti. Anche se lo Scozzese conquista due punti sulla seconda di

servizio dello Svizzero rischiando molto in risposta e realizzando anche un

winner con il diritto lungolinea, ciò non basta per contrastare il potente servizio.

L’ottavo game lo consegue Murray portandosi sul quattro pari. Lo Scozzese

recupera da 15-30 aiutato dalla prima di servizio con la quale esegue un ace e

una prima vincente. Lo Svizzero esibisce ancora la sua aggressività

rispondendo con i piedi dentro il campo e realizzando anche un winner da

sinistra con il diritto inside-out, ma non è in grado di difendersi dalla prima

battuta di Murray eseguita nei momenti chiave del game.

Federer si porta cinque a quattro sopra grazie a due aces da destra e

manovrando sempre lo scambio dal terzo colpo. Lo Svizzero utilizza anche

divinamente le variazioni di ritmo con lo slice di rovescio per poi concludere il

punto a rete con la volée o lo smash. Murray prova a rispondere in modo

aggressivo con i piedi dentro il campo, ma non riesce a contrastare lo Svizzero.

Il decimo game è per il momento quello più emozionante e lungo della partita e

viene conquistato da Murray che recupera e va cinque pari.

Lo Scozzese annulla ben cinque set point, di cui tre consecutivi dallo 0-40,

eseguendo un ace con la seconda palla, un winner con il diritto al terzo colpo e

un rovescio vincente dopo un lungo scambio. Murray rivela un’eccellente fase

di costruzione del punto ma anche di attacco nei momenti chiave del game.

Anche Federer gioca meravigliosamente in risposta, aggredendo ogni volta che

gli si presenta l’opportunità, eseguendo molti winner con il diritto inside-out e

trasformando rapidamente la fase difensiva in fase offensiva con un solo colpo,

dimostrando così di essere un giocatore completo a tutto campo e gestendo

egregiamente le tre fasi di gioco. Lo Svizzero alterna molto anche le variazioni

di ritmo con l’utilizzo dello slice e della smorzata, spiazzando Murray in molte

occasioni.

50

Federer si impadronisce dell’undicesimo game lasciando lo Scozzese a zero e

va sei a cinque sopra. Lo Svizzero alterna molti schemi tattici per vincere il

game: serve and volley, diritto vincente inside-out al terzo colpo, approccio a

rete con lo slice di rovescio e punto conclusivo con la volée. In questo modo

non da possibilità allo Scozzese di risposta.

Il dodicesimo gioco è quello decisivo del set. Infatti Federer conquista il break e

si aggiudica il parziale per sette a cinque.

Lo Svizzero realizza un game in risposta perfetto, manovrando sempre lo

scambio e difendendosi sulla prima di servizio di Murray in maniera

impeccabile. Federer variando sempre il ritmo, fa sì che Murray non riesca ad

esprimere al meglio i suoi schemi di gioco, inducendolo a commettere degli

errori.

Il terzo set si apre con Federer al servizio che vince il game portandosi sull’uno

a zero. Lo Svizzero realizza un ace ed esegue delle combinazioni di schemi

vincenti: servizio ad uscire e schiaffo al volo vincente di diritto, servizio al corpo

e volée lungolinea vincente.

Murray vince il secondo game a zero utilizzando molto le variazioni di rotazione

e di direzione al servizio, non facendo rispondere lo Svizzero.

Il terzo game se lo aggiudica Federer portandosi due a uno sopra. Lo svizzero

deve però ricorrere ai vantaggi per avere la meglio, anche se sfrutta

brillantemente il servizio realizzando un ace e giocando uno slice ad uscire per

poi concludere il punto con il terzo colpo con il diritto inside-in.

Murray prova ad essere più aggressivo in risposta posizionandosi con i piedi

dentro il campo sulla seconda di servizio di Federer, ma anche questo non

basta per sovrastare la battuta dello Svizzero.

Murray si impadronisce del quarto game pareggiando (due pari). Lo Scozzese

gioca un esemplare game al servizio realizzando un ace e due servizi vincenti,

sempre variando le direzioni del colpo.

Lo Svizzero conduce per tre a due ottenendo il game a zero. Attua un ace e

gioca due serve and volley togliendo a Murray l’opportunità di difendersi.

Il sesto game se lo aggiudica lo Scozzese che va tre pari sfruttando ancora

encomiabilmente il proprio turno di servizio, manovrando sempre lo scambio e

concludendo il punto con il diritto vincente sia diagonale che lungolinea.

51

Ancora una volta Federer vince il game a zero a va quattro a tre sopra. Lo

Svizzero ottiene due punti con il serve and volley e manovra alla perfezione tutti

gli scambi, non concedendo nulla allo Scozzese.

Murray pareggia con l’ottavo game andando quattro pari. Lo Scozzese con il

servizio si costruisce la maggior parte dei punti e riesce anche ad allungare gli

scambi, per indurre Federer all’errore, utilizzando il diritto.

Federer conduce cinque a quattro sempre con il potente servizio e

concretizzando molti serve and volley per togliere all’avversario il tempo in

risposta e non permettergli così di difendersi.

Stavolta già nel decimo game Federer ottiene il break e vince il match per 7-5

7-5 6-4.

Nell’ultimo game lo Svizzero cerca sempre la risposta aggressiva con i piedi

dentro il campo e manovra lo scambio costringendo Murray alla difesa.

Complessivamente Federer ha meritato di vincere il match poiché non ha perso

mai il proprio turno di servizio concedendo solo una palla break, ha giocato

l’80% di prime palle in campo, ha realizzato venti aces e cinquantasei vincenti.

Questa partita ha risaltato le doti di Federer quale giocatore completo a tutto

campo, in quanto ha gestito le tre fasi di gioco in maniera esemplare, ha variato

continuamente le rotazioni e le direzioni dei colpi non dando punti di riferimento

allo Scozzese.

Murray nonostante la sconfitta, ha giocato un grande match realizzando ben

dodici aces e trentacinque vincenti, dimostrando anche lui le sue ottime qualità

di giocatore attaccante da fondo. Si è dovuto infatti arrendere soltanto ad un

giocatore come Federer che conferma sempre di trovarsi a suo agio giocando

sulle superfici in erba.

Tale superficie risalta infatti appieno il suo stile di gioco, quello del completo a

tutto campo.

ANALISI STATISTICA DEL MATCH

MURRAY FEDERER

74 % 1a servizio 76 12 Ace 20 1 Doppi Falli 1

71% Punti Vinti con la 84%

52

1a

50% Punti Vinti con la 2a 55%

59% Risposte totali in campo 66%

0 su 1 Break Point vinti 3 su 10 8 su 11 Punti vinti a rete 29 su 42

17 Errori non forzati 11 35 Totale Vincenti 56

Per il tennis femminile è stato analizzato il match dei quarti di finale del torneo

WTA Premier di Toronto tra Roberta Vinci e Serena Williams.

Roberta Vinci è una giocatrice completa a tutto campo (difficile trovare una

giocatrice con queste caratteristiche nel tennis femminile), mentre Serena

Williams un’attaccante da fondo.

Il match inizia con la Williams al servizio che si aggiudica subito il primo game

salvando anche una palla break. La Williams esegue un ottimo turno di servizio

sfruttando appieno la potenza di tale colpo, per costringere l’Italiana a

difendersi.

Già dal primo gioco la Statunitense dimostra grandi doti nella fase di

costruzione e di attacco in particolare, per concludere il punto con il vincente.

La Vinci invece, da subito mostra le sue abilità da giocatrice completa a tutto

campo, cercando di gestire al meglio la fase difensiva e trovando

nell’immediato la migliore soluzione per contrattaccare. L’Italiana sfrutta

efficacemente le variazioni di ritmo, anche con l’utilizzo dello slice di rovescio,

per poi concludere il punto a rete.

La Vinci si aggiudica il successivo game e si porta sull’uno pari. L’Italiana tiene

un turno di servizio impeccabile, utilizzando soprattutto lo slice ad uscire, che le

permette di aprirsi il campo buttando la Williams fuori e facendola spostare, per

poter chiudere il punto con il diritto vincente.

L’Italiana utilizza in modo ottimale tutte e tre le fasi di gioco, applicando

eccellentemente la tattica e cambiando gioco a seconda delle situazioni che le

si presentano.

53

La Williams prova ad essere aggressiva in risposta posizionandosi con i piedi

dentro al campo sulla seconda di servizio della Vinci e provando

immediatamente a contrattaccare senza successo.

La Williams vince il game successivo e si porta sul due a uno. La Statunitense

serve due aces e un servizio vincente, non concedendo alla Vinci nessuna

possibilità di risposta.

L’Italiana pareggia con il successivo game portandosi sul due pari. La Vinci fa

spostare la Wlliams con il servizio ad uscire, per poi manovrare il gioco dal

terzo colpo, l’Americana comunque cerca di mettere i piedi in campo con la

risposta e imporre la sua strategia aggressiva.

Ciò che permette alla Vinci di conquistare il game è la ricerca di lunghi scambi,

giocando anche molte palle con lo slice, variando continuamente il ritmo di

gioco, per non dare riferimenti all’avversaria.

Il successivo gioco viene vinto brillantemente dalla Williams che si porta sul tre

a due. L’Americana recupera da 15-40 salvando le due palle break con un ace

ed un rovescio vincente, dimostrando ancora una volta le sue eccellenti doti di

attacco. La Vinci agisce bene in risposta utilizzando lo slice di rovescio

impiegando le variazioni di ritmo e di traiettoria della palla, mettendo

l’Americana in una situazione di disagio in quanto essendo quest’ultima una

giocatrice molto potente, presenta difficoltà nella gestione delle variazioni

continue di ritmo, che la costringono a molti spostamenti e piegamenti.

L’Italiana vince il gioco successivo andando sul tre pari. In questo caso si

inverte la situazione precedente, la Vinci infatti recupera dallo 0-30, utilizzando

bene il servizio in slice ad uscire, aprendosi il campo e chiudendo con il terzo

colpo, continua con le variazioni di ritmo che si dimostrano ancora efficaci ed

effettua anche delle palle corte.

Il settimo game lo vince la Williams sfruttando ancora una volta la potenza del

suo servizio che spiazza la Vinci e non le permette di rispondere in modo

aggressivo. Anche nelle fasi di costruzione e attacco l’Americana impone la sua

strategia chiudendo gli scambi con il terzo colpo.

L’Italiana non molla e vince l’ottavo game portandosi sul quattro pari. La Vinci

gestisce molto bene il proprio turno di servizio e soprattutto gioca con molte

variazioni, con l’utilizzo dello slice di rovescio e anche del serve and volley.

54

La Williams prova a rispondere con i piedi dentro il campo anche sulla prima

palla di servizio dell’avversaria, ma commette qualche errore in fase di

costruzione del punto.

L’Americana si porta sul cinque a quattro giocando un game molto solido al

servizio, variando sempre la direzione e la rotazione della battuta; anche nella

chiusura dei punti è incisiva con il terzo colpo.

Nel decimo game la Williams ottiene il break vincendo così il set per 6-4.

In questo gioco l’Americana è devastante in risposta prendendo sempre il

comando dello scambio ed eseguendo dei vincenti anche sulla prima di servizio

dell’avversaria. La Vinci di contro, non riesce ad ostacolare la potenza

dell’Americana nemmeno variando in continuazione il gioco.

Il secondo set si apre con la Williams al servizio che si aggiudica il primo game

a zero, giocando tre servizi vincenti e non consentendo alla Vinci nessuna

difesa.

Il secondo game lo vince l’Italiana portandosi sull’uno pari, anche lei lasciando

l’avversaria a zero. Gioca molto bene al servizio non dando punti di riferimento

all’Americana.

Nel terzo game la Vinci ottiene il break e conduce lei per due a uno; sfrutta

bene lo slice in risposta e allunga gli scambi inducendo la Williams all’errore.

La Vinci mostra nuovamente un’ottima gestione di tutte le fasi di gioco e si

adatta brillantemente ad ogni tipo di situazione.

Contro break immediato della Wlliams che si riporta in parità (due pari). Sfrutta

in modo ottimale la potenza dei suoi colpi, eseguendo risposte con i piedi

dentro al campo e alla massima velocità.

La Vinci non è in grado di difendersi, subendo la potenza del rovescio

dell’Amercana che in questo modo si apre il campo per poi concludere il punto

con un vincente.

La Williams conquista il quinto game portandosi tre a due, annullando anche

una palla break. L’Americana esegue due aces ed è devastante con il terzo

colpo, con il quale mette in difficoltà l’Italiana. La Vinci di suo esegue ottimi colpi

difensivi cercando di contrattaccare nei momenti opportuni, ma tutto ciò non

serve per vincere il gioco.

55

La Vinci si aggiudica il sesto game e si porta sul tre pari. Gestisce ancora una

volta al meglio tutte le fasi di gioco, aiutandosi anche con qualche smorzata e

variando sempre il ritmo delle palle eseguite, spiazzando l’Americana.

La Williams vince il settimo game a zero guadagnandosi il quattro a tre: esegue

due aces e un servizio vincente, togliendo alla Vinci la possibilità di

contrattaccare.

Nell’ottavo gioco l’Americana conquista il break e si crea l’opportunità di andare

a servire per il match. La Williams è sbalorditiva in risposta, eseguendo due

vincenti e mettendo pressione fin dall’inizio all’Italiana manovrando lo scambio

e aprendosi bene il campo con la diagonale.

La Vinci non riesce a contrastare la potenza dei colpi dell’avversaria, nemmeno

utilizzando lo slice e variando le traiettorie e le direzioni della palla con il

servizio.

L’Americana vince l’ultimo gioco e si aggiudica il match per 6-4 6-3.

La partita è stata equilibrata e sono stati un break nel primo set ed uno nel

secondo a fare la differenza. La Williams dimostra di essere una grande

giocatrice d’attacco, infatti nel match realizza dodici aces e ben trentadue

vincenti, cercando la manovra del gioco appena possibile.

La Vinci tuttavia, gioca una bella partita e cerca di fare match alla pari con la

Williams (che è la numero uno al mondo!). L’Italiana gestisce egregiamente

tutte le fasi di gioco, interpretando nel modo migliore le situazioni tattiche

verificatesi; inoltre varia continuamente il ritmo di gioco non dando riferimenti

all’avversaria.

Nel complesso la Williams ha meritato di vincere il match soprattutto perché è

stata più brava sulle palle break e nei momenti chiave della partita.

ANALISI STATISTICA DEL MATCH

WILLIAMS VINCI

62 % 1a servizio 62 12 Ace 5 2 Doppi Falli 4

32 Vincenti 16 24 Errori non forzati 16

3 su 8 Break Point vinti 1 su 6 10 su 14 Punti vinti a rete 9 su 11

56

2.5 Match analysis relativa al serve and volley Questa tipologia di giocatore è riscontrabile solamente all’interno del tennis

maschile, come descritto precedentemente.

Il match che verrà di seguito analizzato è il primo turno del master 1000 di

Montreal tra Vasek Pospisil e Yen-Hsun Lu.

Pospisil è un giocatore serve and volley, uno dei pochi che ancora sono

presenti nel circuito e soprattutto uno dei più giovani; Lu è invece un attaccante

da fondo.

Il primo game lo vince il Canadese al servizio, alternando bene le rotazioni e le

direzioni, senza dare riferimenti all’avversario.

In risposta Lu gioca sulla prima palla sempre con i piedi fuori dal campo, mentre

cerca di essere più aggressivo sulla seconda, costringendo Pospisil ad un terzo

colpo più scomodo.

Nel secondo game arriva subito il break per Pospisil ai vantaggi. Lu serve

variando rotazione e direzioni, ma senza mettere molte prime in campo;

Pospisil risponde sulle seconde con i piedi dentro il campo, eseguendo anche

qualche winner lungolinea o con il diritto inside-in.

Pospisil mette in mostra perfettamente le caratteristiche del giocatore serve and

volley, provando la discesa a rete conclusiva del punto, non appena ne ha

l’opportunità.

Il Canadese va tre a zero, riprendendo il terzo game dallo 0-30. Utilizza la prima

di servizio ad uscire che gli permette di accaparrarsi molti punti, gestisce

sempre lo scambio in manovra, commettendo degli errori, ma eseguendo

anche qualche vincente.

Lu riesce a tenere il servizio nel quarto gioco e si porta sul tre a uno per

Pospisil. Il giocatore di Taipei serve la prima palla nei momenti importanti e

prende l’iniziativa con il terzo colpo, manovrando lo scambio e commettendo

anche qualche errore. Il Canadese non riesce ad attaccare e risponde sempre

con i piedi fuori dal campo, concedendo spazio all’avversario lateralmente che

chiude di conseguenza il punto.

Il Canadese si porta sul quattro a uno servendo quattro prime su cinque in

campo, eseguendo due aces e un paio di punti con il serve and volley,

mettendo pressione a Lu; quest’ultimo si difende senza possibilità di

contrattacco.

57

Lu si aggiudica il sesto game a zero, servendo eccellentemente e utilizzando lo

slice ad uscire, per aggredire poi il suo avversario con il terzo colpo. Il

Canadese non risponde in maniera propositiva e commette qualche errore.

Pospisil si porta sul cinque a due servendo molte prime palle piatte al centro o

slice ad uscire, ed utilizzando spesso la sua specialità, il serve and volley.

Lu conquista l’ottavo game portandosi sul cinque a tre per il Canadese,

servendo molte prime palle in campo e gestendo in modo ottimale la fase di

manovra del punto, per poi concludere con il diritto lungolinea vincente.

Nel nono gioco, Lu conquista il break, rispondendo in modo aggressivo e con i

piedi dentro il campo, soprattutto sulle seconde di servizio dell’avversario.

Pospisil non sfrutta in questo caso il serve and volley e subisce la risposta di

Lu.

Con un altro break Pospisil si aggiudica il set per 6-4. Lu si presenta falloso

soprattutto negli ultimi due punti dove commette errori non forzati; il Canadese

invece rimane concentrato nonostante il precedente break subito e risponde

sempre in campo cercando di colpire la palla in anticipo per costringere Lu ad

una fase difensiva fin dal terzo colpo.

Il secondo set si apre con Pospisil al servizio, che conquista il primo game

giocando ben tre serve and volley consecutivi che gli permettono di realizzare

tre punti. Lu non riesce ad essere incisivo in risposta.

Il secondo game lo vince Lu portandosi sull’uno pari. Il giocatore di Taipei

sfrutta bene la prima di servizio alternando le direzioni e le rotazioni della palla,

inoltre manovra lo scambio fin dal terzo colpo inducendo all’errore il Canadese.

Pospisil si porta sul due a uno, sfruttando al meglio il suo turno di servizio,

utilizzando il serve and volley e giocando aggressivo sin dal terzo colpo, anche

con un vincente eseguito con il diritto inside-in.

Il quarto game è quello finora più lungo del match. Il Canadese conquista il

break e si porta sul tre a uno, Lu nonostante fosse 40-0 sopra, non riesce a

chiudere il game, anzi si fa rimontare. Il giocatore di Taipei non sfrutta il servizio

per aprirsi il campo con il successivo colpo. Pospisil approfitta della situazione

cercando di essere aggressivo in risposta e prendendo il comando del gioco

appena possibile.

58

In questo game il Canadese sfrutta correttamente la fase difensiva (anche se

non è la sua specialità) con conseguente ribaltamento della situazione tattica

appena si presenta l’opportunità.

Il quinto game lo vince brillantemente Pospisil recuperando da 0-30, portandosi

così sul quattro a uno. Il Canadese utilizza il suo servizio, soprattutto con la

prima palla, mediante la quale ottiene due aces e realizzando anche due punti

con il serve and volley. Lu invece prova ad essere più aggressivo, giocando la

risposta con i piedi sulla riga di fondo, ma ciò non basta per contrastare la

potenza del servizio del Canadese.

Lu guadagna il proprio turno di servizio e si porta sul quattro a due per Pospisil,

sfruttando la prima di servizio e variando molto le rotazioni e le direzioni del

colpo, il Canadese ha così difficoltà nella risposta.

Pospisil conduce per cinque a due annullando anche una palla break,

realizzando un ace piatto al centro da sinistra. Il Canadese è in grado di

sfruttare la sua arma vincente, il servizio, in particolare nei momenti chiave del

gioco. Di contro Lu non si difende nel migliore dei modi posizionandosi troppo

dietro la linea di fondocampo, senza mettere pressione all’avversario.

Lu si aggiudica l’ottavo game andando cinque a tre per Pospisil, annullando tre

match point, prevalentemente a causa degli errori commessi dal Canadese.

Questi infatti prova a chiudere la partita, forzando delle palle che invece

avrebbero necessitato di maggiore pazienza e di essere sfruttate per costruire

meglio il punto.

Il Canadese si aggiudica il nono game e vince la partita con il punteggio di 6-4

6-3. Lu prova a rispondere con i piedi dentro al campo per mettere pressione,

ma non può nulla sulla prima di servizio di Pospisil, che è bravo ad utilizzare

questo colpo nei momenti salienti del match.

Nel complesso Pospisil ha meritato di vincere il match perché ha servito meglio,

mettendo il 70% circa di prime palle in campo ed eseguendo otto aces e ha

gestito nel miglior modo la fase di attacco realizzando ventidue vincenti; inoltre

ha rappresentato appieno la tipologia di giocatore serve and volley eseguendo

molte discese a rete (ventidue per la precisione) che gli hanno permesso la

conquista di 16 punti.

59

ANALISI STATISTICA DEL MATCH

POSPISIL LU

8 Ace 2

3 Doppi Falli 5

64 % 1a servizio 62

68 % Punti vinti con la 1a 64

57 % Punti vinti con la 2a 50

22 Vincenti 14

24 Errori non forzati 25

5 su 5 Punti vinti a rete 8 su 16

3 su 10 Break Point vinti 1 su 2

195 km/h Media velocità 1a servizio 183km/h

162 km/h Media velocità 2a servizio 157km/h

61 Punti giocati sul servizio 69

7 Vincenti di diritto 9

4 Vincenti rovescio 1

54 Punti vinti sotto 5 colpi 42

10 Punti vinti fra 5 e 9 colpi 15

6 Punti vinti oltre 9 colpi 3

1205 mt Distanza totale percorsa 971mt

2.6 Match analysis relativa all’attacking player Anche tale tipologia di giocatore è riscontrabile solamente nel tennis maschile

come descritto precedentemente.

60

Il match di seguito analizzato è quello del secondo turno del master 1000 di

Montreal tra Ivo Karlovic e Milos Raonic.

Entrambi i giocatori sono attacking player, essendo molto alti e prestanti

fisicamente. Il loro punto di forza è il servizio.

Karlovic può essere identificato anche come giocatore serve and volley, in

quanto quando gli è possibile, cerca la discesa a rete per concludere il punto in

pochi scambi.

La partita si apre con Raonic al servizio che conquista subito il primo game

mettendo in risalto le sue doti in merito a tale colpo. Esegue infatti due aces e

mette pressione al Croato; quest’ultimo cerca di gestire la fase difensiva

rispondendo con il back di rovescio, ma si posiziona troppo lontano dalla riga di

fondo, lasciando il campo libero al Canadese che chiude gli scambi con il terzo

colpo (diritto lungolinea).

Karlovic vince il secondo game e si porta sull’uno pari. Il Croato serve molto

bene variando le rotazioni e le direzioni, realizza un ace e segue sempre la

prima a rete, utilizzando il serve and volley.

Fin da questi due game si può notare che la partita tra i due giocatori si svolge

nelle fasi di costruzione e di attacco prevalentemente, essendo quest’ultima la

fase in cui entrambi eccellono, mentre non sono molto abili nella fase difensiva.

Raonic si porta sul due a uno grazie al servizio ed utilizza un’eccellente

combinazione di servizio ad uscire e diritto lungolinea o diritto inside-in, facendo

spostare Karlovic. Il Croato da parte sua prova su due seconde a rispondere in

back con i piedi dentro il campo, ma esegue colpi troppo corti e subisce

l’iniziativa del Canadese.

Il Croato si porta sul due pari mantenendo il proprio turno di battuta a zero,

utilizzando la prima di servizio ad uscire sia da destra che da sinistra; Raonic

non risponde in campo.

Questi due giocatori servono ogni prima oltre i 200/210 km/h.

Il quinto game lo conquista Raonic andando sul tre a due. Il Canadese utilizza il

servizio spiazzando continuamente l’avversario con i cambi di direzione; è

devastante con il terzo colpo mediante il quale realizza due vincenti di diritto.

Karlovic si porta tre pari con il sesto game recuperando dallo 0-30 grazie al

servizio; realizza infatti due aces e utilizza un gioco aggressivo fin dall’inizio,

eseguendo anche il serve and volley pur di chiudere rapidamente gli scambi. Il

61

Croato utilizza pertanto ottimamente la fase di attacco, mentre Raonic non è in

grado di difendersi e quando lo fa si trova sempre con i piedi fuori dal campo.

Raonic vince poi il game a zero e va quattro a tre sopra. Utilizza sempre al

meglio la fase di attacco con la combinazione servizio ad uscire e diritto inside-

in o lungolinea, che gli porta tre punti su quattro (tali schemi di gioco infatti sono

tipici nella tipologia di giocatore attacking player).

Karlovic non riesce a contrastare l’iniziativa di Raonic.

In questa partita si dimostra fondamentale mantenere il proprio turno di servizio,

infatti per ora nessuno dei due giocatori ha concesso palle break.

Karlovic vince l’ottavo gioco e si porta sul quattro pari. Il Croato serve due aces

ed utilizza il serve and volley, cercando quindi di ridurre gli scambi.

Il nono game è momentaneamente quello più lungo del match, Raonic infatti lo

vince salvando ben quattro palle break. Il Candese esegue poche prime palle in

campo e subisce l’aggressività di Karlovic in risposta.

Si rileva fondamentale per Raonic ancora una volta la combinazione servizio e

diritto vincente che gli permette di salvarsi dal break. Karlovic invece gioca un

ottimo game in risposta cercando di passare dalla fase difensiva a quella di

attacco appena possibile, però neanche questo gli ha permesso di vincere il

gioco.

Si arriva al cinque pari con Karlovic che serve ben tre aces nel game e

conquista un punto con il serve and volley.

Raonic si porta sul sei a cinque ancora grazie al servizio ad uscire e costringe

Karlovic allo spostamento e alla conseguente perdita di campo, potendo così

eseguire il vincente con il terzo colpo. Il Canadese utilizza sempre al meglio lo

slice nel servizio e il diritto per manovrare lo scambio.

Il seguente game lo tiene a zero Karlovic e si arriva al tie-break.

Qui Raonic non riesce mai a rispondere al devastante servizio del Croato, quasi

sempre sopra ai 200 km/h.

Il tie-break viene vinto per sette a uno da Karlovic che si aggiudica così il primo

set.

Sono stati fatali per il Canadese due errori gratuiti commessi con il diritto

nell’esecuzione del terzo colpo, che hanno permesso al Croato di andare avanti

nel tie-break fin dai primi punti. Karlovic gioca molto bene servendo anche due

aces ed interpretando nel miglior modo la fase di attacco.

62

Nel complesso il Croato merita di vincere il primo set perché serve quasi l’80%

di prime palle in campo ed ha mantenuto la concentrazione nei momenti

importanti del set.

Inizia il secondo set e Karlovic vince subito il primo game al servizio giocando

due aces e due serve and volley, non lasciando possibilità di difesa a Raonic. Il

Canadese si aggiudica il secondo game poi, riuscendo a sfruttare i suoi punti di

forza, cioè il servizio ad uscire e il diritto lungolinea o inside-in. Karlovic prova a

mettere pressione rispondendo con i piedi sulla linea di fondocampo (sulla

seconda di servizio) ma non riesce a mettere in difficoltà questa volta Raonic.

Karlovic vince il successivo game portandosi sul due a uno eccellendo al

servizio e dimostrando ancora una volta le sue doti da serve and volley oltre

che da attacking player. Infatti scende a rete in ogni scambio vincendo tre punti

su quattro con il gioco al volo e conquistando un altro punto con un vincente di

diritto lungolinea.

Raonic vince il quarto game andando sul due pari e si dimostra anche lui un

ottimo giocatore di attacco; infatti dopo il servizio cerca subito di manovrare il

gioco con il diritto, provando a chiudere il punto entro cinque scambi (questa

abilità infatti è propria della sua tipologia di giocatore, attacking player). Il

Croato prova a difendersi al meglio ma non è incisivo.

Karlovic vince il quinto game e si porta sul tre a due. Il Croato sfrutta nel

migliore dei modi il suo servizio e grazie anche allo schema di gioco serve and

volley conquista la maggior parte dei punti.

Raonic nel sesto game salva ben tre palle break, recuperando dallo 0-40,

aiutato da un potente servizio e dal diritto. Il Canadese infatti realizza due aces

e un diritto vincente. Karlovic sulla palla break, prova sulla seconda di servizio

dell’avversario a rispondere con i piedi in campo, ma non riesce a dare

profondità alla palla con lo slice e subisce così l’iniziativa di Raonic.

Il Canadese nel momento chiave del game, sa sfruttare alla perfezione la fase

di manovra e di attacco.

Karlovic si aggiudica il settimo game e va quattro a tre sopra, attuando un gioco

quasi perfetto: realizza tre aces e un servizio vincente sempre variando la

direzione del colpo.

Il Canadese si porta poi sul quattro pari nell’ottavo game, sempre grazie al

servizio togliendo la possibilità di rispondere a Karlovic.

63

Il Croato si aggiudica il nono game e va cinque a quattro sopra. Da 15-30

recupera il game realizzando due aces e un servizio vincente. Ancora una volta

la partita si lotta nei turni di servizio.

Nel decimo game, vinto da Raonic, questo salva ben tre match point con

l’utilizzo continuo dei suoi due punti forti, realizzando un aces, un servizio

vincente e un diritto vincente lungolinea.

Il Canadese riesce a trovare nei momenti importanti i suoi schemi di gioco

preferiti, raggiungendo Karlovic cinque pari; il Croato prova ad essere

aggressivo in risposta, rischiando molto con il diritto e provando la discesa a

rete per chiudere il punto ad ogni opportunità.

Karlovic conduce per sei a cinque, aiutato sempre dal solido servizio e non

permettendo la risposta a Raonic.

Raonic però non molla e conquista il seguente game proseguendo la partita al

tie-break.

Karlovic vince il tie-break per sette a uno e si aggiudica il match. Il Croato serve

solo prime in campo e risponde aggressivo con i piedi sulla linea di fondo,

meritando di ottenere il tie-break. Di contro Raonic si rivela troppo falloso,

commettendo errori gratuiti nei momenti importanti.

In generale Karlovic ha meritato di vincere il match perché ha servito molto

bene realizzando quasi il 90% dei punti con la prima palla di servizio, ha

eseguito ventidue aces ed è stato più concentrato nei momenti chiave del

match (i due tie-break). Entrambi i giocatori hanno mantenuto il proprio turno di

servizio senza subire break e questa è una caratteristica fondamentale degli

attacking player.

La differenza l’ha fatta Karlovic avendo dalla sua in più il serve and volley, che

gli ha permesso di conquistare ventiquattro punti su trentaquattro a rete.

Ambedue i giocatori hanno interpretato le fasi di manovra e di attacco in

maniera esemplare, non concedendo nulla a chi era in risposta e anche questa

è una caratteristica riguardante la loro tipologia di giocatore.

Infine questo match rispecchia per quanto riguarda il tipo di gioco espresso da

entrambi gli atleti, la tipologia dell’attacking player.

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ANALISI STATISTICA DEL MATCH

KARLOVIC RAONIC 22 Ace 11 3 Doppi Falli 6

75 % 1a servizio 62

90 % Punti vinti con la 1a 77

53 % Punti vinti con la 2a 47

35 Vincenti 24 12 Errori non forzati 20

24 su 36 Punti vinti a rete 5 su 6 0 su 10 Break Point vinti 0 su 0

207 km/h Velocità Media della 1a 190 km/h

183 km/h Velocita Media della 2a 159 km/h

68 Punti Giocati sul servizio 84

7 Vincenti diritto 10 2 Vincenti rovescio 1

74 Punti vinti sotto 5 colpi 58

9 Punti vinti fra 5 e 9 colpi 10

1 Punti vinti oltre 9 colpi 0

918 mt Totale distanza percorsa 707 mt

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3. DEDUZIONI SUL CONSOLIDAMENTO DEI PUNTI DI FORZA NELLE CINQUE TIPOLOGIE DI GIOCATORI ANALIZZATI E RELATIVA GESTIONE DELLE FASI DI GIOCO

3.1 Come distinguere le diverse tipologie di giocatore Dopo aver analizzato i match nel secondo capitolo, di seguito verrà spiegato

sulla base delle conclusioni dedotte, come distinguere le varie tipologie di

giocatore.

Sono state in ogni caso analizzate delle partite in cui si affrontano giocatori o

giocatrici della stessa tipologia, come nel match maschile Nadal–Chardy e nel

match femminile Williams–Muguruza, ciò per vedere come due atleti in

possesso delle stesse caratteristiche e stili di gioco, siano in grado di trovare

delle soluzioni che gli permettano di avere la meglio sull’avversario.

Poi sono stati esaminati match tra tipologie diverse di giocatori o giocatrici, per

individuare ed esaltare innanzitutto le diversità come il tipo di strategia adottata,

gli schemi di gioco differenti e le fasi di gioco predilette e per vedere come due

atleti completamente diversi possano sfruttare egregiamente le proprie

caratteristiche per prevalere sull’avversario.

Partendo dall’attaccante da fondo i giocatori osservati sono: Djokovic, Nadal,

Murray, Nishikori, Chardy, Lu, Williams, Azarenka, Muguruza.

Tutti questi giocatori hanno come caratteristica fondamentale quella di

privilegiare la gestione della fase di costruzione del punto da fondo per potersi

aprire il campo e infine concludere lo scambio con un vincente; inoltre prendono

quasi sempre per primi l’iniziativa, assumendosi a volte anche dei maggiori

rischi, per comandare lo scambio.

Ci sono dei giocatori come Nadal, Djokovic e Murray, che si differenziano da

tutti in quanto utilizzano egregiamente la fase difensiva e riescono a

contrattaccare con facilità, unendo in tal modo le caratteristiche dell’attaccante

da fondo a quelle di un contrattaccante; si differenziano però da un giocatore

completo a tutto campo perché sebbene utilizzino al meglio tutte e tre le fasi,

sfruttano poco il gioco al volo, non scendendo frequentemente a rete per

concludere i punti (impiegano raramente il serve and volley).

Per la tipologia contrattaccante da fondo abbiamo Simon, Goffin, Errani.

66

I tre giocatori esaltano alla perfezione il gioco difensivo mettendo in evidenza la

caratteristica principale di tale tipologia: utilizzare al meglio la fase difensiva

cercando di allungare gli scambi e impiegare la fase di costruzione in modo

ottimale per far spostare gli avversari e indurli all’errore; peccano sulla fase di

attacco in quanto difficilmente eseguono numerosi winner e non scendono

quasi mai a rete, ma attendono sempre che sia l’avversario a prendere il

comando dello scambio attaccando per primo.

La tipologia del completo a tutto campo è al meglio rappresentata dai giocatori

Federer e Vinci.

Come precedentemente illustrato tali giocatori sanno utilizzare egregiamente

tutte e tre le fasi di gioco: si difendono dagli attacchi degli avversari, variano

molto il gioco trasformando la difesa (quando possibile) in contrattacco e

manovrando lo scambio, sfruttano magistralmente le possibilità di attacco che

gli si presentano, sia eseguendo vincenti che scendendo spesso a rete.

Sono giocatori in grado di variare la strategia di gioco e adattarla al meglio in

base alla situazione che si trovano a fronteggiare, ma anche a seconda della

superficie di gioco.

Per la tipologia serve and volley sono stati individuati nei match Pospisil e

Karlovic sebbene quest’ultimo rientri anche nella tipologia attacking player. Per

il tennis femminile, come più volte detto, tale tipologia non è presente come non

lo è quella dell’attacking player, a causa delle caratteristiche fisiche in primis e

tecniche necessarie per rappresentarle.

I due giocatori prediligono sicuramente concentrarsi sulla fase di attacco

piuttosto che sulla costruzione del punto, infatti utilizzando servizi potenti e

angolati, seguono subito la battuta a rete per concludere rapidamente gli

scambi. Non sono in grado di difendersi in quanto sono soliti prendere per primi

l’iniziativa, quindi qualora non lo facessero subiscono quella degli avversari,

perdendo la maggior parte dei punti.

L’attacking player per eccellenza attualmente è Raonic e qui è stato individuato

anche Karlovic.

Questi giocatori come i serve and volley, si concentrano sulla fase di attacco, la

differenza è che cercano di chiudere lo scambio al terzo colpo anche loro, non

con l’utilizzo della volée, ma con il vincente soprattutto di diritto, ad eccezione di

Karlovic che utilizza anche il serve and volley.

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Non sono in grado di sfruttare la fase difensiva, rispetto al serve and volley

usano leggermente di più la fase di costruzione del punto, ma anche loro non la

prediligono, avendo come unico obiettivo l’esecuzione di pochi scambi alla

massima velocità e potenza. Prendono sempre l’iniziativa, anche quando

dovrebbero cercare di difendersi, rischiando in ogni situazione: ad esempio

sbagliano molte risposte nel tentativo di concludere subito il punto con un

vincente.

3.2 Sviluppo e utilizzo dei punti di forza dei giocatori nei vari match Partendo dai match disputati tra giocatori/giocatrici della stessa tipologia si

individuerà di seguito come Nadal ha avuto la meglio su Chardy, la Williams

sulla Muguruza e Karlovic su Raonic.

Nel match Nadal-Chardy (tra due attaccanti da fondo) ciò che ha permesso allo

Spagnolo di vincere la partita è stato l’utilizzo della fase difensiva. Come

accennato infatti, questo giocatore non solo sa costruire bene i punti, ma sa

anche difendersi egregiamente, ha utilizzato le variazioni delle rotazioni dei

colpi per costringere Chardy a commettere tanti errori gratuiti quando prendeva

l’iniziativa.

Quindi il punto di forza di Nadal sono le rotazioni, soprattutto con il diritto

essendo mancino; non si può dire che questo valga per tutti gli attaccanti da

fondo perché in realtà ciò si riscontra nei contrattaccanti. Ma come già detto,

Nadal ad inizio carriera era un contrattaccante, pertanto ne ha mantenuto le

caratteristiche.

Oltre a ciò lo Spagnolo predilige solitamente la terra battuta come superficie,

che esalta al meglio le sue doti difensive, ma in questo caso è riuscito ad

imporsi anche sulla superficie dura.

Per il match femminile la prima cosa che occorre precisare della Williams, al di

là dello stile di gioco, è che ha dalla sua un servizio non riscontrabile in

nessun’altra giocatrice all’interno del circuito e ciò a prescindere dalle

caratteristiche tipiche della tipologia dell’attaccante da fondo, è un vantaggio

notevole.

Inoltre nelle partite importanti, soprattutto negli slam, l’Americana sfrutta la sua

aggressività e la sua esperienza per tirare fuori la grinta giusta e conquistare la

maggior parte dei titoli.

68

Le doti dell’attaccante da fondo si riscontrano perfettamente nel match

Williams-Muguruza e ciò è comprovato dall’equilibrio che c’è stato nel primo

set, dove entrambe le giocatrici hanno cercato di prendere l’iniziativa ad ogni

opportunità realizzando numerosi vincenti e costruendo il gioco alla perfezione.

Pertanto, avendo entrambe le giocatrici espresso al meglio i punti di forza della

tipologia attaccante da fondo (costruzione del punto sia con il diritto che con il

rovescio per poi chiudere lo scambio con vincenti eseguiti con entrambi i colpi),

ciò che ha fatto la differenza nel match è stata solamente la maggior

esperienza della Williams che ha preso il comando degli scambi dei momenti

chiave, rischiando più del dovuto ma con successo, dimostrando sempre di non

essere casualmente la numero uno al mondo.

Il match tra Karlovic e Raonic è completamente differente rispetto ai due

precedenti, parliamo infatti di due giocatori attacking player.

Questo è il match veramente ideale per poter comprendere al meglio i punti di

forza di tale tipologia di giocatore. Il risultato parla da sé (7-6 7-6 per Karlovic):

non ci sono stati break, entrambi i giocatori hanno sfruttato pienamente la

potenza del loro devastante servizio, realizzando innumerevoli aces. Per i punti

giocati con il terzo colpo invece, entrambi hanno eseguito un numero elevato di

vincenti soprattutto con il diritto, chiudendo gli scambi velocemente.

I punti si sono disputati sempre in fase di attacco, ciò è stato facilitato anche

dalla superficie di gioco veloce che esalta le doti di questi giocatori.

Dal punto di vista della strategia i due giocatori sono identici, ciò che ha fatto la

differenza è un punto di forza di Karlovic che Raonic non possiede: il serve and

volley. Solo questo ha permesso al Croato di aggiudicarsi il match, in quanto ha

realizzato ventiquattro punti su trentaquattro con la discesa a rete e ha utilizzato

questa soluzione in particolare nei momenti chiave della partita.

Vedremo ora i match disputati tra diverse tipologie di giocatore in particolare:

Djokovic-Federer, Nishikori-Goffin, Simon-Karlovic, Errani-Azarenka, Federer-

Murray, Vinci-Williams e Pospisil-Lu.

Quello che è stato detto riguardo a Nadal si può dire anche per Djokovic, non in

riferimento ovviamente alle rotazioni, ma al fatto che sa sfruttare bene la fase

difensiva facendone un suo punto di forza; inoltre il Serbo ha dalla sua anche

dei solidi colpi da fondo, infatti è in grado di palleggiare bene sia con il diritto

che con il rovescio. In questo modo non solo si difende, ma passa al

69

contrattacco manovrando egregiamente gli scambi ed eseguendo quando serve

dei vincenti precisi e profondi.

Infatti sebbene anche lui rappresenti al meglio le caratteristiche dell’attaccante

da fondo, non solo queste ma anche i punti di forza appena elencati e il tipo di

superficie su cui si è disputato il match (terra battuta), gli hanno permesso di

avere la meglio su Federer. Questa è una situazione particolare, quasi

inusuale, essendo lo Svizzero un giocatore completo a tutto campo che

padroneggia pertanto egregiamente ogni fase di gioco e adatta il suo stile alle

differenti situazioni tattiche che si verificano.

Da un punto di vista teorico, per i motivi più volte elencati, sarebbe normale

aspettarsi che tra un attaccante da fondo e un completo a tutto campo ad avere

la vittoria di un match sia il secondo, in questa partita invece si è verificato il

contrario. Stiamo parlando infatti, di un giocatore (Djokovic) che ha dalla sua

anche l’impiego perfetto della fase difensiva e che non si presta alla sola

costruzione del punto per poi attaccare. Se così fosse stato, la versatilità di

Federer avrebbe prevalso, invece il Serbo stesso ha mostrato di saper adattare

bene lo stile di gioco sembrando quasi un completo a tutto campo (se non fosse

che esegue raramente il serve and volley) ed è riuscito sempre ad intendere la

strategia del suo avversario per anticiparne le mosse e contrattaccare.

Nella partita Nishikori-Goffin (attaccante da fondo contro contrattaccante), la

differenza l’ha fatta principalmente la superficie di gioco veloce. L’attaccante

infatti è agevolato nell’impiegare il proprio stile di gioco (costruzione e attacco)

sulla superficie veloce, mentre il contrattaccante invece, non esprime qui al

meglio il suo punto di forza - l’utilizzo eccellente della fase di difesa tramite la

variazione delle rotazioni e delle direzioni dei colpi - in quanto predilige la

superficie in terra battuta.

Oltretutto Nishikori è riuscito sempre a manovrare il gioco costringendo Goffin

ad una difesa estrema, non dandogli mai la possibilità di contrattaccare.

Anche tra Simon e Karlovic la superficie di gioco veloce ha avvantaggiato

maggiormente il Croato essendo lui un giocatore d’attacco e Simon un

contrattaccante.

Per Simon vale quanto detto a proposito di Goffin, in più però il Francese ha

sfruttato le sue doti da contrattaccante impiegando nel match moltissimi

passanti bassi per mettere in difficoltà Karlovic ogni volta che scendeva a rete.

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Questa volta il serve and volley non è servito a Karlovic per conquistare il

match, infatti quest’arma con i contrattaccanti non è sempre efficace, in quanto

questi sanno eseguire alla perfezione passanti e lob.

Karlovic quindi si aggiudica il match solamente grazie al potente e preciso

servizio (trentacinque aces e numerosissime prime palle vincenti) che gli ha

permesso di mantenere sempre il proprio turno di battuta e non concedere

nemmeno un break all’avversario.

Tra la Errani e la Azarenka (contrattaccante contro attaccante) vince anche

contro i pronostici la Errani. Ciò sorprende in quanto come più volte rimarcato, i

contrattaccanti non sono avvantaggiati dalla superficie di gioco veloce, mentre

lo sono gli attaccanti.

La partita è stata contrassegnata da molti break poiché entrambe le giocatrici

non hanno sfruttato il servizio come colpo vincente; la differenza l’ha fatta la

Errani impiegando le variazioni di ritmo e di rotazione dei colpi, che le hanno

permesso di allungare gli scambi per far prendere l’iniziativa all’avversaria ed

assumersi così rischi maggiori, commettendo moltissimi errori gratuiti.

Nel match Federer-Murray siamo sulla superficie in erba di Wimbledon.

Rispetto al match contro Djokovic qui Federer ha avuto la meglio (come

prevedibile che un completo a tutto campo possa vincere contro un attaccante

da fondo), in ogni caso la superficie in erba esalta maggiormente il completo a

tutto campo, sebbene Murray sia abituato a giocare su campi del genere.

Federer è riuscito ad utilizzare magistralmente tutte e tre le fasi di gioco

alternando bene le rotazioni in back-spin e in top-spin e sfruttando il serve and

volley. Quindi a fare la differenza nel match stavolta sono state proprio le

caratteristiche legate alla tipologia di giocatore rappresentata da Federer (che

hanno raffigurato i suoi punti di forza) e la sua versatilità nel variare le strategie

di gioco nel corso della partita.

Murray ha perso solo per quanto appena detto, poiché anche lui ha

rappresentato al meglio la propria tipologia di giocatore, costruendo

eccellentemente i punti e realizzando molti vincenti; purtroppo non è riuscito

spesso a prendere l’iniziativa degli scambi e a fare punti con la volée, spiazzato

dalle continue variazioni di Federer.

Tra la vinci e la Williams inutile elencare le doti dell’Americana e ripetere come

riesce a conquistare i match, ma occorre descrivere le abilità della Vinci.

71

Questa infatti, è una giocatrice completa a tutto campo che ha sfruttato

egregiamente i suoi punti di forza: cambiando continuamente le variazioni di

ritmo e di rotazione dei colpi, è riuscita spesso a mettere in difficoltà

l’Americana, addirittura eseguendo anche il back-spin di rovescio e molte

smorzate. Ciò infatti è un grande punto di forza che si riscontra difficilmente nel

tennis femminile.

Analizzando le caratteristiche delle due giocatrici logicamente dovrebbe avere

la meglio la Vinci, ancora una volta la differenza l’ha fatta la potenza dei colpi

della Williams e la sua forza di volontà che le permette di riprendersi nei

momenti di difficoltà e aggiudicarsi la vittoria dei match.

Infine nel match tra Pospisil e Lu (serve and volley contro attaccante da fondo)

vince Pospisil per due motivi: il servizio del Canadese e il fatto che giochi

spesso il serve and volley.

Sulla superficie di gioco veloce Pospisil è riuscito ad eseguire otto aces,

innumerevoli vincenti con il diritto e soprattutto ha eseguito sedici punti su

ventidue scendendo a rete.

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CONCLUSIONI In conclusione nel tennis di vertice appare evidente, come a seconda della

tipologia di giocatore, vi sia una predisposizione ad una o più specifica fase di

gioco e sulla base di ciò come venga impostato un determinato stile di gioco

conseguente.

Questo permette ad ogni giocatore, di massimizzare ed esaltare i propri punti di

forza cercando di nascondere quelli di debolezza.

Ci sono inoltre giocatori che seppur non prediligano una determinata fase di

gioco o uno stile di gioco, riescono a trovare delle situazioni ad hoc per vincere

alcuni match, oppure addirittura se ne impossessano per impiegarli nelle partite

nel caso in cui si dovessero trovare in difficoltà (ad esempio Nadal e Djokovic

che sanno sfruttare egregiamente la fase difensiva o Karlovic che oltre ad

essere un attacking player è anche un eccellente serve and volley).

Dall’analisi emerge che i tennisti di vertice si concentrano maggiormente sulla

fase di costruzione del punto, essendo questa fondamentale per iniziare lo

scambio; inoltre essendo la maggior parte dei giocatori attaccanti da fondo, per

poter comandare lo scambio ed imporre un colpo vincente, è strettamente

necessario prima manovrare, altrimenti si subisce l’iniziativa dell’avversario.

Si riscontra prevalentemente la tipologia dell’attaccante da fondo perché è

molto difficile trovare giocatori di rete, il gioco a rete infatti presuppone maggior

sicurezza di se e abilità nello spostamento in avanti costruendosi

precedentemente il punto; da fondocampo invece, è più facile trovare solidità e

regolarità nei colpi e studiare le giuste soluzioni che permettano di comandare

gli scambi.

Per ovviare alla mancanza del gioco a rete comunque, tutti i giocatori attaccanti

emergenti cercano di sviluppare anche la gestione della fase di difesa per avere

un punto di forza in più e poter contrattaccare nei momenti in cui l’avversario

comanda il gioco.

L’obiettivo generale comunque, è quello di creare giocatori e giocatrici che

siano completi a tutto campo come Federer e la Vinci, che sappiano: sfruttare

tutte le fasi di gioco, utilizzare molte strategie, eseguire tutti i tipi di colpo, usare

le rotazioni e le variazioni di ritmo, muoversi bene nel campo in anticipo,

adattare infine la strategia in base all’avversario che hanno di fronte, alle

73

situazioni che gli si prospettano (sia di gioco che ad esempio metereologiche) e

alle superfici di gioco.

Tale obiettivo è emerso particolarmente da questo lavoro.

74

BIBLIOGRAFIA Slide Corso di Formazione per Maestro Nazionale 2014;

Slide Corso di Aggiornamento 2014, Le Tipologie di giocatore, La costruzione

del tennista moderno.

SITOGRAFIA www.federtennis.it;

www.tennisworlditalia.com;

www.tennis.it;

www.tennis.about.com;

www.torneoqc.altervista.org.