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Corso di Formazione in Sicurezza e Mitigazione del Rischio Anno Accademico 2008-2009 IL MUTAMENTO CULTURALE Docente: dott.ssa Silvia Zoboli silvia.zoboli@unimib. it

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Corso di Formazione in Sicurezza e Mitigazione del Rischio

Anno Accademico 2008-2009

IL MUTAMENTO CULTURALE

Docente: dott.ssa Silvia Zoboli

[email protected]

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Temi del corso

Le trasformazioni della società italiana La modernizzazione disuguale

La struttura sociale

I cambiamenti della famiglia Il mutamento valoriale

Il ruolo dei media e dei consumi culturali

Approfondimenti

Introduzione

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Bibliografia di riferimento

A. Martinelli, A. Chiesi “La società italiana”, Laterza, 2002 (capitoli 1, 3, 4, 5, 8)

Per i temi oggetto di approfondimento si farà riferimento anche ai seguenti testi:

M. Barbagli, M. Castiglioni, G. Dalla Zuanna “Fare famiglia in Italia”, Il Mulino, 2003

L. Sciolla “La sfida dei valori”, Il Mulino, 2004

A. Schizzerotto (a cura di) “Vite ineguali”, Il Mulino, 2002

C. Buzzi, A. Cavalli, A. de Lillo (a cura di) “Quinta indagine IARD sulla condizione giovanile in Italia”, Il Mulino 2002

C. Buzzi, A. Cavalli, A. de Lillo (a cura di) “Sesta indagine IARD sulla condizione giovanile in Italia”, Il Mulino 2007

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Quale immagine dell’Italia diffondono i mezzi di

comunicazione nazionali ed internazionali?

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Com’è cambiata la società italiana a partire dal secondo dopoguerra?

- da un’economia agricola e autarchica ad un’economia industriale ed internazionale

… le principali trasformazioni della società italiana…

- dalla famiglia patriarcale alla famiglia nucleare

- dall’elevata crescita demografica alla crescita zero

- da un paese di forte emigrazione ad un paese di immigrazione

- da una struttura sociale semplice e poco mobile ad una struttura composita con maggiore mobilità

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Com’è cambiata la società italiana a partire dal secondo dopoguerra?

- da molte culture regionali ad un’unica cultura nazionale

… le principali trasformazioni della società italiana…

- da un sistema di solidarietà familiare ad un sistema di welfare statale

- da un sistema di relazioni familiari autoritario a diritti estesi a tutti i membri

- da una cultura religiosa tradizionale ad una cultura secolare moderna

- da un regime politico autoritario ad una democrazia a suffragio universale e pluralistica

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La società italiana condivide con le altre società occidentali questi aspetti comuni.

Tuttavia, presenta anche alcune specificità:

- divario fra crescita economica e trasformazioni sociali da un lato e lenta modernizzazione politica ed istituzionale dall’altro

… le principali trasformazioni della società italiana …

- fratture economiche e sociali tra diverse parti del Paese - resistenza e centralità di strutture come la famiglia, la comunità, le associazioni di volontariato

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La società italiana condivide con le altre società occidentali questi aspetti comuni.

Tuttavia, presenta anche alcune specificità:

… le principali trasformazioni della società italiana …

- ruolo peculiare dei partiti politici

- debolezza dei governi ed inefficienza della pubblica amministrazione

- ruolo della Chiesa cattolica

- diffusione della criminalità organizzata

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La transizione italiana verso la modernità ha seguito una sequenza nota, ma con tempi particolarmente rapidi.

Le grandi trasformazioni sociali e culturali (esodo rurale, migrazioni interne, urbanizzazione, scolarizzazione, consumo di massa, secolarizzazione, individualismo) hanno avuto tutte luogo nei 25 anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale.

… le principali trasformazioni della società italiana …

Le riforme necessarie per gestire le trasformazioni non furono integrate in una precisa visione strategica e risultarono scarsamente efficaci, lasciando spazio a forme illegali di azione politica e alla criminalità organizzata.

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Due, in particolare, sono le questioni da analizzare:

… la modernizzazione disuguale…

Il divario fra sviluppo socio-economico e cambiamento istituzionale e culturale ha portato a parlare per l’Italia di una modernizzazione disuguale.

1. Quali sono i fattori responsabili della relativa arretratezza delle istituzioni e della cultura politica in Italia?2. Quali sono stati i fattori e gli attori della modernizzazione? Che cosa ha permesso l’integrazione della società italiana?

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- Tardiva formazione dello Stato nazionale e particolari modalità di realizzazione

… la modernizzazione disuguale…

1. Quali sono i fattori responsabili della relativa arretratezza delle istituzioni e della cultura politica in Italia?

- Cause esogene: influenza delle forze conservatrici internazionali (USA e Chiesa cattolica)

- Cause endogene: influenza delle forze conservatrici interne (grande proprietà terriera ed edile, piccoli commercianti, imprese industriali e loro associazioni)

- Classe imprenditoriale non omogenea (oligopoli tradizionali, oligopoli moderni, imprese a partecipazione statale, piccole imprese)

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- Debolezza delle élites modernizzanti (politiche, economiche, intellettuali)

… la modernizzazione disuguale…

1. Quali sono i fattori responsabili della relativa arretratezza delle istituzioni e della cultura politica in Italia?

- Ambivalenza delle due subculture politiche dominanti rispetto alla modernizzazione e prevalenza dell’ideologia sull’identità nazionale- Incapacità della borghesia di inserire la difesa dei propri interessi in un progetto di sviluppo nazionale e ambivalenza nei confronti della politica- Arretratezza culturale (fratture, separazione scuole/mercato del lavoro, poca ricerca, ideologizzazione del dibattito)

- Arretratezza dell’amministrazione statale (burocrazia ed ipernormazione)

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Nonostante tutto i cambiamenti ci sono stati e non c’è stata nessuna crisi di sistema.

Quali meccanismi garantiscono integrazione, continuità nella trasformazione, cooperazione nella competizione, coordinamento di attività e rapporti sociali, governo dei conflitti, distribuzione di risorse

e ricompense?

… la modernizzazione disuguale…

2. Quali sono stati i fattori e gli attori della modernizzazione? Che cosa ha permesso l’integrazione della società italiana?

Com’è stato possibile mantenere l’ordine sociale?

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… la modernizzazione disuguale …

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l’Italia ha dovuto affrontare tre sfide (soglie critiche del processo di sviluppo economico e sociale):

1) Transizione alla democrazia e ricostituzione dell’unità nazionale

2) Rapido sviluppo economico e modernizzazione sociale3) Modernizzazione dello Stato, dell’istruzione, della cultura politica e del sistema produttivo nel nuovo contesto europeo e globale

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• Secolare frammentazione in molteplici città e territori

… la modernizzazione disuguale …

1) Transizione alla democrazia e ricostituzione dell’unità nazionale

• Eterogeneità linguistica e culturale

• Fratture ideologiche e politiche

• Dualismo territoriale (Nord/Sud; città/campagna)

• Declino del sentimento patriottico (a causa della degenerazione in nazionalismo)

Caratteristiche del contesto:

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• Vincoli internazionali

… la modernizzazione disuguale …

1) Transizione alla democrazia e ricostituzione dell’unità nazionale

• Eredità del movimento antifascista (e Costituzione)• Istituzioni tradizionali (famiglia, chiesa, comunità locale)• Grandi partiti di massa (Dc, Pci, Psi)

Fattori a favore della transizione:

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• Problemi sociali (mortalità infantile, analfabetismo, carenza di servizi sociali e di abitazioni decenti)

… la modernizzazione disuguale …

2) Sviluppo economico e modernizzazione sociale

• Migrazioni (esterne ed interne)

• Aumento del potere e dell’influenza dei partiti (e di altre organizzazioni di rappresentanza) nelle istituzioni chiave della società

• Espansione del mercato e diffusione del benessere grazie ai “consumi di cittadinanza”

Caratteristiche del contesto:

• Crescita della secolarizzazione accanto alla persistenza della cultura cattolica familiare

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• Specificità italiana riconducibile alla polarizzazione Dc/Pci (frattura culturale e mancata alternanza)

… la modernizzazione disuguale …

2) Sviluppo economico e modernizzazione sociale

• Accesso alle risorse economiche, partecipazione alla formazione delle politiche pubbliche e controllo di ampi settori di economia e società civile

• Coalizioni deboli e litigiose

a1. Il ruolo dei partiti

• Consociativismo, assistenzialismo clientelare (con conseguente aumento del debito pubblico), corruzione

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• Influenza più culturale che politica

… la modernizzazione disuguale …

2) Sviluppo economico e modernizzazione sociale

• Trasformazioni nelle relazioni industriali, familiari, nei costumi, nell’atteggiamento verso l’ambiente

• Pressione sindacale rispetto a politica industriale, occupazione, welfare (ma nella direzione dell’appiattimento retributivo con conseguenze inflazionistiche) in particolare rispetto alle grandi imprese

a2. Il ruolo dei sindacati e dei movimenti di massa (studentesco ed operaio, femminista, ecologista)

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… la modernizzazione disuguale …

In generale, le istituzioni politiche e le organizzazioni di rappresentanza sono riuscite a garantire l’integrazione sociale e ad evitare una

crisi del sistema, ma non sono state in grado di guidare in modo

efficace il processo di sviluppo.

I cambiamenti più rilevanti vanno cercati nella società civile, nelle strategie di attori non politici,

sia collettivi che individuali.

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• Promozione della mobilità sociale

… la modernizzazione disuguale …

2) Sviluppo economico e modernizzazione sociale

• Socializzazione alle abitudini e agli stili di vita del capitalismo e di conseguenza legittimazione di valori ed istituzioni della democrazia occidentale

• Aumento degli scambi, anche culturali, con le altre società industriali avanzate (e riduzione dell’influenza dei meccanismi di controllo sociale gerarchico)

b. Il ruolo del mercato

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… la modernizzazione disuguale …

2) Sviluppo economico e modernizzazione sociale

b. Il ruolo del mercato

• Riduzione delle differenze fra le classi sociali nella quantità e qualità di beni e servizi consumati

• Diffusione della cultura dell’individualismo materialistico (costruzione di un’immagine personale meno soggetta al controllo comunitario e meno vincolata dall’appartenenza di ceto)

• Centralità della famiglia nucleare come unità fondamentale di consumo per molti beni e servizi

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• Molte le trasformazioni subite: declino della fertilità, cambiamento nei rapporti genitori/figli, trasformazioni delle relazioni sessuali, emarginazione degli anziani, massiccia partecipazione femminile al mercato del lavoro

… la modernizzazione disuguale …

2) Sviluppo economico e modernizzazione sociale

c. Il ruolo della famiglia

• Ciononostante, rimane un attore fondamentale di integrazione sociale (fonte di identità, solidarietà e welfare, agenzia di collocamento, unità di consumo)• Rispetto ad altri Paesi europei, appare più solida e più capace di svolgere un ruolo multifunzionale

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• Mutamento nella condizione giovanile: aumento della scolarizzazione, rapporti meno autoritari con i genitori, ingresso posticipato nel mercato del lavoro

… la modernizzazione disuguale …

2) Sviluppo economico e modernizzazione sociale

c. Il ruolo della famiglia

• Permangono però forti legami intergenerazionali, nonostante l’urbanizzazione e la partecipazione femminile al mercato del lavoro

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… la modernizzazione disuguale …

2) Sviluppo economico e modernizzazione sociale

c. Il ruolo della famiglia

• Aspetti negativi e peculiari: limitazione della mobilità sociale (per la tendenza ad ereditare il lavoro dei genitori), scarsa meritocrazia (per la pratica della raccomandazione)• Familismo amorale:

«incapacità di agire per il bene comune o per qualsivoglia fine che trascenda l’interesse immediato della famiglia nucleare» (Banfield, 1961)

Tendenza a considerare gli interessi della propria famiglia prioritari o addirittura in contrasto con quelli della società più ampia, con conseguenze negative per la coesione sociale e il senso civico.

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… la modernizzazione disuguale …

3) Modernizzazione nel nuovo contesto europeo e globale

La politica, il mercato, la famiglia italiani devono far fronte alle sfide dell’integrazione europea ma

soprattutto della globalizzazione.

Insieme di processi collegati che comportano una dilatazione delle attività economiche, politiche e

sociali che interconnettono gli Stati le società costituenti la comunità mondiale, intensificando la

loro interdipendenzaLa conseguenza è un’intensa integrazione su scala mondiale, sia delle transazioni che dei centri decisionali e delle comunicazioni materiali e simboliche.

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… la globalizzazione …

Caratteristiche della globalizzazione:

• Indebolimento e ridefinizione dei confini; erosione delle sovranità nazionali e delle autonomie locali

• Comporta interdipendenza tra attività e funzioni svolte in luoghi diversi, riconducibile alla crescente importanza delle imprese transnazionali e al rapido sviluppo delle tecnologie informatiche, delle telecomunicazioni e dei mass media

Esempi: condizionamenti sulle politiche economiche ed industriali; difficoltà nel controllo dei flussi migratori; difficoltà nel filtrare le informazioni. • “Distanziamento spazio-temporale” (Giddens, 1994) e grande spazio ai mezzi simbolici di scambio e ai sistemi astratti di conoscenza tecnico-scientifica

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… la globalizzazione …

Criticità:

• Procede per accelerazioni e frenate, in modo disuguale nei vari aspetti e nelle varie parti del mondo

• Crea nuovi problemi di integrazione

Comunque, la compressione di tempo e spazio non rende i luoghi intercambiabili (città globali da un lato, e riscoperta delle identità locali, dall’altro)

In generale: discrasia fra la crescente uniformità nei rapporti economici e nelle reti infrastrutturali da un lato, e la persistente frammentazione delle istituzioni politiche e il crescente pluralismo delle cultura dall’altro.

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3) Modernizzazione nel nuovo contesto europeo e globale

Le nuove sfide:

Mercato

Innovazione, produzione e diffusione di conoscenza, libertà di competere

Politica e istituzioni

ma i partiti sono in crisi e vedono indebolito il loro ruolo, spesso a favore di organizzazioni di rappresentanza di interessi e di élites tecnocratiche (authorities)

ma permangono barriere all’ingresso nelle professioni, oligopoli, cartelli

Necessità di contrappesi istituzionali e culturali rispetto ai rischi (disuguaglianze, conflitti) portati dal mercato globale

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… la modernizzazione disuguale …

3) Modernizzazione nel nuovo contesto europeo e globale

Le nuove sfide:

Famiglia

Trasformazione ruolo femminile (scolarizzazione, accesso al mercato del lavoro, maggiore mobilità geografica)Questioni legate alla condizione anziana (allungamento della vita, deficit previdenziali, assistenza, solitudine ed isolamento)

Crescita del numero di famiglie interetniche ed interculturali

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… la modernizzazione disuguale …

3) Modernizzazione nel nuovo contesto europeo e globale

Nuove forme di associazionismo

Diffusione delle attività di volontariato e delle associazioni senza fini di lucro (anche per la maggiore disponibilità di tempo libero di giovani e anziani)Crescita di gruppi di orientamento pragmatico focalizzati su questioni specifiche (non ideologizzati)Crescita delle attività del “terzo settore” che offrono servizi con modalità alternative rispetto a quelle delle imprese

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… la modernizzazione disuguale …

3) Modernizzazione nel nuovo contesto europeo e globale

Nuova centralità della comunità locale

Il senso di appartenenza alla comunità locale, già tradizionalmente elevato in Italia, si è ulteriormente rafforzato come risposta allo spaesamento indotto dalla globalizzazione.

Talvolta esso assume caratteri politco-ideologici, benché l’immaginario localistico non corrisponda ad una reale sopravvivenza di culture autonome, in realtà ampiamente ibridate per l’influenza esercitata, fra gli altri, dalla televisione e dall’industria globale.Il futuro dei sistemi locali è quello di una relativa autonomia, ma integrata nella società nazionale e nell’economia globale.

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… le sfide future …

La specificità italiana è data dall’articolazione della società in una pluralità di sistemi socioeconomici locali e regionali, incentrati sulla famiglia e sulla comunità.

Le sfide poste dalla globalizzazione non possono essere risolte all’interno di una Stato nazionale centralistico, ma devono essere affrontate nel contesto dell’Unione Europea.

Lo Stato italiano dovrà inevitabilmente continuare a cedere porzioni di sovranità sia verso il basso (ambito locale), sia verso l’alto (ambito europeo).