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Corso di Formazione - F.I.S.M. Corso di Formazione - F.I.S.M. Istituto Filippo Smaldone – Istituto Filippo Smaldone – Foggia Foggia 24 ottobre 2008 24 ottobre 2008 Handicap, famiglia e scuola. Handicap, famiglia e scuola. DOTT.SSA ANTONIETTA MOSCATO PSICOLOGA – PSICOTERAPEUTA Referente Regionale Integrazione Scolastica dei diversamente abili Ufficio Scolastico Regionale di Basilicata

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Corso di Formazione - F.I.S.M.Corso di Formazione - F.I.S.M.Istituto Filippo Smaldone – Foggia Istituto Filippo Smaldone – Foggia

24 ottobre 200824 ottobre 2008

Handicap, famiglia e Handicap, famiglia e scuola.scuola.

DOTT.SSA ANTONIETTA MOSCATO

PSICOLOGA – PSICOTERAPEUTA

Referente Regionale Integrazione Scolastica dei diversamente abili

Ufficio Scolastico Regionale di Basilicata

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PREMESSAPREMESSA

• L’Italia si è distinta per l’approvazione L’Italia si è distinta per l’approvazione di Leggi rivoluzionarie ed è uno dei di Leggi rivoluzionarie ed è uno dei paesi nel mondo all’avanguardia per il paesi nel mondo all’avanguardia per il riconoscimento legislativo dei diritti riconoscimento legislativo dei diritti dei disabili.dei disabili.

• La definizione del “modello italiano” di La definizione del “modello italiano” di integrazione piena viene guardato con integrazione piena viene guardato con particolare attenzione dai Paesi esteri particolare attenzione dai Paesi esteri che più hanno a cuore la qualità della che più hanno a cuore la qualità della vita delle persone disabili.vita delle persone disabili.

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PREMESSAPREMESSA

• Il primo importante cambiamento che Il primo importante cambiamento che si è verificato nel corso di questi ultimi si è verificato nel corso di questi ultimi anni, sospinto da mutamenti sia del anni, sospinto da mutamenti sia del contesto sociale, culturale, politico e contesto sociale, culturale, politico e normativo, riguarda il nuovo modo normativo, riguarda il nuovo modo d’intendere la condizione delle d’intendere la condizione delle persone disabili e gli interventi in loro persone disabili e gli interventi in loro favore. Si è molto accentuata favore. Si è molto accentuata l’importanza della dimensione di l’importanza della dimensione di progettazione e concertazione degli progettazione e concertazione degli interventi, su scala regionale, zonale e interventi, su scala regionale, zonale e comunale.comunale.

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PREMESSAPREMESSA

• Il secondo importante cambiamento, Il secondo importante cambiamento, legato allo sviluppo della normativa e legato allo sviluppo della normativa e della cultura dei servizi, riguarda la della cultura dei servizi, riguarda la modalità d’approccio complessivo alla modalità d’approccio complessivo alla problematica dell’handicap. Le problematica dell’handicap. Le prospettive che si affermano sono prospettive che si affermano sono sempre più quelle che tendono a sempre più quelle che tendono a mettere in evidenza le potenzialità mettere in evidenza le potenzialità delle persone e a contestualizzare le delle persone e a contestualizzare le situazioni di disabilità negli ambiti situazioni di disabilità negli ambiti dove si gioca, al di là delle prestazioni dove si gioca, al di là delle prestazioni di servizio, la qualità della vita del di servizio, la qualità della vita del disabile.disabile.

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PREMESSAPREMESSA• Altro elemento di cambiamento è dato dallo Altro elemento di cambiamento è dato dallo

sviluppo, avutosi nel corso degli anni ’90, sviluppo, avutosi nel corso degli anni ’90, del solidarismo sociale organizzato, dopo la del solidarismo sociale organizzato, dopo la fase, negli anni ’80, di forte espansione del fase, negli anni ’80, di forte espansione del volontariato sociale diffuso. Questo nuovo volontariato sociale diffuso. Questo nuovo contesto, l’articolato mondo contesto, l’articolato mondo dell’associazionismo, esprime richieste dell’associazionismo, esprime richieste d’informazione e formazione, con modalità d’informazione e formazione, con modalità diverse dal passato, volendo essere diverse dal passato, volendo essere accompagnato ( pensiamo alle accompagnato ( pensiamo alle associazioni dei genitori ) nelle proprie associazioni dei genitori ) nelle proprie iniziative progettuali.iniziative progettuali.

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PREMESSAPREMESSA

• Un approccio essenziale allo Un approccio essenziale allo sviluppo delle potenzialità dei sviluppo delle potenzialità dei disabili, è dato dai notevolissimi disabili, è dato dai notevolissimi progressi delle nuove tecnologie, progressi delle nuove tecnologie, applicate alle problematiche dei applicate alle problematiche dei disabili. Dette tecnologie hanno disabili. Dette tecnologie hanno portato profonde innovazioni non portato profonde innovazioni non solo a vantaggio dei processi solo a vantaggio dei processi educativi, formativi e riabilitativi, educativi, formativi e riabilitativi, ma anche degli stili di vita e della ma anche degli stili di vita e della qualità della vita stessa delle qualità della vita stessa delle persone disabili.persone disabili.

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UNA NUOVA CULTURA UNA NUOVA CULTURA DELLA DISABILITA’.DELLA DISABILITA’.

• Sviluppare una nuova cultura della disabilità Sviluppare una nuova cultura della disabilità significa passare dal principio del sostegno a significa passare dal principio del sostegno a quello dell’inclusione e della partecipazione, quello dell’inclusione e della partecipazione, facendo leva sulle capacità delle persone facendo leva sulle capacità delle persone disabili ( centralità della persona), facilitando la disabili ( centralità della persona), facilitando la loro esistenza indipendente, e promovendo loro esistenza indipendente, e promovendo l’integrazione sociale, anche attraverso il ciclo l’integrazione sociale, anche attraverso il ciclo produttivo, nella prospettiva del rafforzamento produttivo, nella prospettiva del rafforzamento della possibilità di istruzione e di formazione della possibilità di istruzione e di formazione lungo tutto l’arco della vita.lungo tutto l’arco della vita.

• Il raggiungimento di questi obiettivi passa Il raggiungimento di questi obiettivi passa attraverso un processo lungo, di assimilazione e attraverso un processo lungo, di assimilazione e di sedimentazione sociale e culturale.di sedimentazione sociale e culturale.

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Integrazione: una scelta Integrazione: una scelta irreversibile.irreversibile.

• La scelta della piena integrazione è stata La scelta della piena integrazione è stata compiuta in Italia agli inizi degli anni ’70.compiuta in Italia agli inizi degli anni ’70.

• Oggi è una scelta irreversibile in relazione a Oggi è una scelta irreversibile in relazione a numerosi fattori:numerosi fattori:

1. ai rapporti tra etica, valori e diritti;1. ai rapporti tra etica, valori e diritti;2. al quadro legislativo e normativo vigente;2. al quadro legislativo e normativo vigente;3. alla constatazione che l’impegno per 3. alla constatazione che l’impegno per

l’integrazione nella scuola di tutti e di l’integrazione nella scuola di tutti e di ciascuno rappresenta la strategia ciascuno rappresenta la strategia fondamentale per lo sviluppo, la crescita e fondamentale per lo sviluppo, la crescita e la conquista delle autonomie da parte di la conquista delle autonomie da parte di ogni persona in situazione di handicap; ma ogni persona in situazione di handicap; ma soprattutto costituisce la condizione soprattutto costituisce la condizione fondamentale per la successiva fondamentale per la successiva integrazione sociale ( e, se possibile, integrazione sociale ( e, se possibile, lavorativa ) delle persone con deficit;lavorativa ) delle persone con deficit;

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Integrazione: una scelta Integrazione: una scelta irreversibile.irreversibile.

4. alla considerazione dei vantaggi che tale 4. alla considerazione dei vantaggi che tale coeducazione comporta per gli altri alunni;coeducazione comporta per gli altri alunni;

5. all’esperienza umana, culturale e professionale 5. all’esperienza umana, culturale e professionale maturata da un’ampia fascia di operatori scolastici, maturata da un’ampia fascia di operatori scolastici, che non deve andare dispersa o relegata in nuovi che non deve andare dispersa o relegata in nuovi ambiti speciali, ma messa a disposizione di tutta la ambiti speciali, ma messa a disposizione di tutta la scuola e di ogni alunno;scuola e di ogni alunno;

6. all’idea ampiamente diffusa anche a livello europeo e 6. all’idea ampiamente diffusa anche a livello europeo e internazionale, che la prassi della piena “inclusione” internazionale, che la prassi della piena “inclusione” realizzata nel nostro Paese, costituisca un valore realizzata nel nostro Paese, costituisca un valore peculiare per la scuola italiana e che debba continuare peculiare per la scuola italiana e che debba continuare a rappresentare occasione di scambio, di confronto e a rappresentare occasione di scambio, di confronto e di reciproco incoraggiamento per innalzare la qualità di reciproco incoraggiamento per innalzare la qualità della scuola e dell’integrazione;della scuola e dell’integrazione;

7. alla crescente attenzione della stessa opinione 7. alla crescente attenzione della stessa opinione pubblica al diritto di cittadinanza delle varie forme di pubblica al diritto di cittadinanza delle varie forme di “diversità”.“diversità”.

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IL QUADRO ETICO E IL QUADRO ETICO E VALORIALE DI VALORIALE DI RIFERIMENTORIFERIMENTO

Il diritto all’educazione, all’istruzione e Il diritto all’educazione, all’istruzione e all’integrazione è da collocare sempre più all’integrazione è da collocare sempre più nel quadro dei sistemi:nel quadro dei sistemi:

1.1. scolastico-formativi,scolastico-formativi,2.2. lavorativo,lavorativo,3.3. socio assistenziale,socio assistenziale,portando al centro dell’attenzione i bisogni portando al centro dell’attenzione i bisogni

fondamentali della persona diversamente fondamentali della persona diversamente abile, i suoi familiari, il suo contesto abile, i suoi familiari, il suo contesto abituale di vita e richiamando competenze abituale di vita e richiamando competenze ed obblighi che le leggi vigenti assegnano ed obblighi che le leggi vigenti assegnano a Enti Locali e Servizio Sanitario a Enti Locali e Servizio Sanitario Nazionale.Nazionale.

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IL QUADRO ETICO E VALORIALE IL QUADRO ETICO E VALORIALE DI RIFERIMENTODI RIFERIMENTO..

In sintesi possiamo sostenere che:In sintesi possiamo sostenere che:1.1. l’integrazione riguarda tutti gli allievi, l’integrazione riguarda tutti gli allievi,

indipendentemente dal tipo e dal livello di gravità indipendentemente dal tipo e dal livello di gravità dell’handicap;dell’handicap;

2.2. l’integrazione va ulteriormente potenziata, anche l’integrazione va ulteriormente potenziata, anche attraverso la valorizzazione delle risorse umane, delle attraverso la valorizzazione delle risorse umane, delle competenze professionali maturate dagli operatori competenze professionali maturate dagli operatori anche con l’utilizzo di adeguate strumentazioni anche con l’utilizzo di adeguate strumentazioni tecnologiche;tecnologiche;

3.3. è importante poter partecipare per apprendere; i è importante poter partecipare per apprendere; i compiti a diversi livelli e in relazione alle potenzialità compiti a diversi livelli e in relazione alle potenzialità individuali, possono essere meglio appresi quando si individuali, possono essere meglio appresi quando si consente “la partecipazione alla cultura del compito”;consente “la partecipazione alla cultura del compito”;

4.4. è fondamentale la flessibilità dell’organizzazione è fondamentale la flessibilità dell’organizzazione scolastica, la personalizzazione dei curricoli formativi, scolastica, la personalizzazione dei curricoli formativi, l’abitudine ad una valutazione rilevante in positivo che l’abitudine ad una valutazione rilevante in positivo che certifichi le competenze ( anche minime) concretamente certifichi le competenze ( anche minime) concretamente acquisite sulle quali costruire successivi traguardi;acquisite sulle quali costruire successivi traguardi;

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IL QUADRO ETICO E IL QUADRO ETICO E VALORIALE DI VALORIALE DI RIFERIMENTO.RIFERIMENTO.

5.5. è necessario differenziare i percorsi formativi ( non solo è necessario differenziare i percorsi formativi ( non solo per gli allievi in situazioni di handicap) con il criterio di per gli allievi in situazioni di handicap) con il criterio di trovare ancoraggi costanti con la programmazione di trovare ancoraggi costanti con la programmazione di tutta la classe; individualizzazione non è sinonimo di tutta la classe; individualizzazione non è sinonimo di insegnamento individuale;insegnamento individuale;

6.6. è importante trovare raccordi tra tutti i soggetti è importante trovare raccordi tra tutti i soggetti istituzionali che si occupano della piena integrazione istituzionali che si occupano della piena integrazione sociale di ciascun individuo; per i soggetti in situazione sociale di ciascun individuo; per i soggetti in situazione di handicap la prospettiva è quella di una presa in di handicap la prospettiva è quella di una presa in carico di tutto l’arco dell’esistenza;carico di tutto l’arco dell’esistenza;

7.7. occorre imparare a documentare le esperienze occorre imparare a documentare le esperienze realizzate, per dar conto di come la consolidata prassi realizzate, per dar conto di come la consolidata prassi dell’integrazione scolastica consenta a ognuno, in base dell’integrazione scolastica consenta a ognuno, in base alle proprie potenzialità, di conseguire livelli importanti alle proprie potenzialità, di conseguire livelli importanti di autonomia, ma anche di conoscenze e di di autonomia, ma anche di conoscenze e di competenze, finalizzabili al raggiungimento di una competenze, finalizzabili al raggiungimento di una migliore qualità dell’integrazione nella vita sociale e, migliore qualità dell’integrazione nella vita sociale e, se possibile, lavorativa.se possibile, lavorativa.

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IL DIRITTO IL DIRITTO ALL’INTEGRAZIONE ALL’INTEGRAZIONE

SCOLASTICASCOLASTICA..La Legge-quadro sull’handicap.La Legge-quadro sull’handicap.Il diritto all’integrazione e all’istruzione degli Il diritto all’integrazione e all’istruzione degli

alunni in situazioni di handicap nelle sezioni e alunni in situazioni di handicap nelle sezioni e classi comuni delle scuole di ogni ordine e classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado è disciplinato dalla Legge-quadro n. 104 grado è disciplinato dalla Legge-quadro n. 104 del 5 febbraio 1992.del 5 febbraio 1992.

““E’ persona handicappata colui che presenta una E’ persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà d’apprendimento, di relazione o difficoltà d’apprendimento, di relazione o d’integrazione lavorativa e tale da determinare d’integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di un processo di svantaggio sociale o di emarginazione” art.3 Legge-quadro emarginazione” art.3 Legge-quadro sull’handicapsull’handicap

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IL DIRITTO ALL’INTEGRAZIONE IL DIRITTO ALL’INTEGRAZIONE SCOLASTICASCOLASTICA

Fondamentali sono:Fondamentali sono:

Art. 12 Diritto all’educazione e all’istruzione.Art. 12 Diritto all’educazione e all’istruzione.Art. 13 Strumenti per l’integrazione che Art. 13 Strumenti per l’integrazione che

devono essere messi a disposizione in devono essere messi a disposizione in maniera coordinata da Scuola, Enti Locali e maniera coordinata da Scuola, Enti Locali e Unita’ Sanitarie Locali.Unita’ Sanitarie Locali.

Art.14 Modalità d’attuazione Art.14 Modalità d’attuazione

dell’integrazione, con espliciti richiami ai dell’integrazione, con espliciti richiami ai compiti del MPI.compiti del MPI.

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OBIETTIVI OBIETTIVI DELL’INTEGRAZIONEDELL’INTEGRAZIONE• La legge-quadro art.12 comma 3, sancisce che La legge-quadro art.12 comma 3, sancisce che

l’integrazione scolastica nelle classi comuni di l’integrazione scolastica nelle classi comuni di ogni ordine e grado ha come compito lo sviluppo ogni ordine e grado ha come compito lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata non delle potenzialità della persona handicappata non solo ai fini dell’istruzione, ma nell’ordine:solo ai fini dell’istruzione, ma nell’ordine:

1.1. dell’apprendimento;dell’apprendimento;2.2. della comunicazione;della comunicazione;3.3. delle relazioni;delle relazioni;4.4. della socializzazione;della socializzazione;5.5. delle autonomie e della comunicazione personale.delle autonomie e della comunicazione personale.

L’integrazione è dunque un concetto ben più ampio di L’integrazione è dunque un concetto ben più ampio di quello che definisce il solo inserimento nelle classi quello che definisce il solo inserimento nelle classi comuni, e richiede a tutta la scuola dei piccoli e comuni, e richiede a tutta la scuola dei piccoli e grandi cambiamenti, per evitare mere grandi cambiamenti, per evitare mere assimilazioni in un contesto educativo e formativo assimilazioni in un contesto educativo e formativo che non è capace di adattamenti reciproci.che non è capace di adattamenti reciproci.

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OBIETTIVI OBIETTIVI DELL’INTEGRAZIONEDELL’INTEGRAZIONE

In quest’ordine di considerazioni, In quest’ordine di considerazioni, aggiungerei un ulteriore valore, tutt’altro aggiungerei un ulteriore valore, tutt’altro che trascurabile, e cioè l’aspetto che trascurabile, e cioè l’aspetto simmetrico all’inserimento scolastico simmetrico all’inserimento scolastico dell’alunno in situazione di handicap: lo dell’alunno in situazione di handicap: lo stimolo alla crescita e alla maturazione che stimolo alla crescita e alla maturazione che gli stessi compagni normodotati ricevono gli stessi compagni normodotati ricevono dalla presenza di coetanei in difficoltà, nei dalla presenza di coetanei in difficoltà, nei cui confronti possono acuire la capacità di cui confronti possono acuire la capacità di riconoscere e rispettare la diversità, riconoscere e rispettare la diversità, recependo e sviluppando atteggiamenti di recependo e sviluppando atteggiamenti di mutuo aiuto e sentimenti di solidarietà.mutuo aiuto e sentimenti di solidarietà.

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Dall’individuazione della Dall’individuazione della situazione di handicap al Piano situazione di handicap al Piano

Educativo Individualizzato.Educativo Individualizzato.Il comma 5 dell’art.12 della Legge-quadro identifica alcuni Il comma 5 dell’art.12 della Legge-quadro identifica alcuni

momenti significativi dell’iter finalizzato alla piena momenti significativi dell’iter finalizzato alla piena integrazione scolastica degli alunni in situazioni di integrazione scolastica degli alunni in situazioni di handicap:handicap:

• individuazione dell’alunno come persona handicappata;individuazione dell’alunno come persona handicappata;• la definizione di una diagnosi funzionale;la definizione di una diagnosi funzionale;• la predisposizione di un profilo dinamico funzionale;la predisposizione di un profilo dinamico funzionale;• la formulazione di un piano educativo individualizzato;la formulazione di un piano educativo individualizzato;• Le occasioni di verifica degli interventi realizzati e di Le occasioni di verifica degli interventi realizzati e di

aggiornamento della documentazione.aggiornamento della documentazione.La definizione della modalità di svolgimento dei compiti La definizione della modalità di svolgimento dei compiti

attribuiti dalle norme vigenti alla Aziende Sanitarie Locali attribuiti dalle norme vigenti alla Aziende Sanitarie Locali in materia di integrazione scolastica degli alunni in in materia di integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap è demandata ad un apposito Atto situazione di handicap è demandata ad un apposito Atto d’indirizzo e coordinamento che è stato emanato con d’indirizzo e coordinamento che è stato emanato con Decreto del Presidente della Repubblica in data 24 Decreto del Presidente della Repubblica in data 24 febbraio 1994.febbraio 1994.

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Dall’individuazione della Dall’individuazione della situazione di handicap al Piano situazione di handicap al Piano

Educativo Individualizzato.Educativo Individualizzato.SEGNALAZIONE ED INDIVIDUAZIONE DELL’ALUNNO IN SITUAZIONE DI HANDICAP.SEGNALAZIONE ED INDIVIDUAZIONE DELL’ALUNNO IN SITUAZIONE DI HANDICAP.

In riferimento all’applicazione del D.P.R. 24.02.94, tenendo conto In riferimento all’applicazione del D.P.R. 24.02.94, tenendo conto anche delle indicazioni del Decreto del Presidente del Consiglio anche delle indicazioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 Febbraio 2006, n. 185 pubblicato sulla G.U. n. 115 dei Ministri 23 Febbraio 2006, n. 185 pubblicato sulla G.U. n. 115 del 19 Maggio 2006 Regolamento recante modalità e criteri per del 19 Maggio 2006 Regolamento recante modalità e criteri per l’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di l’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell’art. 35, comma 7, della Legge 27 dicembre handicap, ai sensi dell’art. 35, comma 7, della Legge 27 dicembre 2002, n. 289 e della Conferenza Unificata della Presidenza del 2002, n. 289 e della Conferenza Unificata della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 20 marzo 2008, le Aziende Sanitarie ai Consiglio dei Ministri del 20 marzo 2008, le Aziende Sanitarie ai fini dell’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di fini dell’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di handicap, devono disporre appositi accertamenti collegiali, nel handicap, devono disporre appositi accertamenti collegiali, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 12 e 13 della Legge n. rispetto di quanto previsto dall’art. 12 e 13 della Legge n. 104/92, su richiesta documentata dei genitori o degli esercenti la 104/92, su richiesta documentata dei genitori o degli esercenti la potestà parentale o la tutela dell’alunno medesimo. Il verbale, potestà parentale o la tutela dell’alunno medesimo. Il verbale, sottoscritto dai componenti il collegio, deve indicare la patologia sottoscritto dai componenti il collegio, deve indicare la patologia stabilizzata o progressiva accertata con riferimento alle stabilizzata o progressiva accertata con riferimento alle classificazioni internazionali dell’OMS e specificare l’eventuale classificazioni internazionali dell’OMS e specificare l’eventuale carattere di gravità della medesima.carattere di gravità della medesima.

Detti accertamenti devono essere effettuati in tempi utili rispetto Detti accertamenti devono essere effettuati in tempi utili rispetto all’inizio dell’anno scolastico, non oltre 30 giorni dalla ricezione all’inizio dell’anno scolastico, non oltre 30 giorni dalla ricezione della richiesta e sono propedeutici alla redazione della diagnosi della richiesta e sono propedeutici alla redazione della diagnosi funzionale. Il verbale d’accertamento, con l’eventuale termine di funzionale. Il verbale d’accertamento, con l’eventuale termine di rivedibilità e il documento relativo alla diagnosi funzionale, sono rivedibilità e il documento relativo alla diagnosi funzionale, sono trasmessi ai genitori o agli esercenti la potestà parentale o la trasmessi ai genitori o agli esercenti la potestà parentale o la tutela dell’alunno e da questi all’istituzione scolastica presso cui tutela dell’alunno e da questi all’istituzione scolastica presso cui l’alunno va iscritto ai fini della tempestiva attivazione delle l’alunno va iscritto ai fini della tempestiva attivazione delle procedure amministrative previste.procedure amministrative previste.

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Dall’individuazione della Dall’individuazione della situazione di handicap al Piano situazione di handicap al Piano

Educativo Individualizzato.Educativo Individualizzato.DIAGNOSI FUNZIONALELa D.F. consiste in una descrizione della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell’alunno. Si articola in un profilo, nel quale vengono considerate difficoltà, capacità e potenzialità di sviluppo dell’alunno in ordine alle seguenti aree: cognitiva, affettivo-relazionale, linguistica, sensoriale, motorio-prassica, neuropsicologica e dell’autonomia personale e sociale.E’ atto successivo all’individuazione dell’alunno in situazione di handicap ed è da definire entro il 30 luglio per gli effetti previsti dalla legge 20 agosto 2001, n. 333.Alla diagnosi funzionale provvede l’Unità Multidisciplinare composta dal medico specialista nella patologia segnalata, dallo specialista in neuropsichiatria infantile, dal terapista della riabilitazione, dagli operatori sociali in servizio presso l’Unità Sanitaria Locale o in regime di convenzione con la medesima.La D.F. verrà stilata utilizzando l’apposito modello ( D.P.R. 24.02.94 ) secondo i criteri di classificazione di disabilità e salute previsti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La D.F. è redatta all’atto della prima richiesta dell’intervento didattico specializzato, ed è aggiornata, nell’arco dell’intera carriera dell’alunno, in concomitanza ad eventuali variazioni significative del quadro clinico-funzionale e ogni qualvolta se ne ravvisino i presupposti sempre su richiesta dei genitori, degli esercenti la potestà parentale o la tutela dell’alunno medesimo.

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Dall’individuazione della Dall’individuazione della situazione di handicap al Piano situazione di handicap al Piano

Educativo Individualizzato.Educativo Individualizzato.

Qualora all’alunno non venga riconosciuto uno stato di disabilità ma la presenza di problematiche aspecifiche (vedi situazioni di grave svantaggio ), le ASL si impegnano a darne comunicazione alle scuole.La presentazione tardiva della D.F. rispetto ai tempi di programmazione delle risorse ( formazione degli organici) esonera l’USR regionale dall’obbligo di attivare le procedure di nomina degli insegnanti specializzati ed implica soluzioni organizzative compatibili con le risorse già deliberate e/o erogate.

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Dall’individuazione della Dall’individuazione della situazione di handicap al Piano situazione di handicap al Piano

Educativo Individualizzato.Educativo Individualizzato.PROFILO DINAMICO FUNZIONALEPROFILO DINAMICO FUNZIONALEAi sensi dell’art.12, comma 5, della Legge 104 del 1992, il P.D.F. è atto Ai sensi dell’art.12, comma 5, della Legge 104 del 1992, il P.D.F. è atto

successivo alla D.F. e indica il prevedibile livello di sviluppo che l’alunno in successivo alla D.F. e indica il prevedibile livello di sviluppo che l’alunno in situazione di handicap dimostra di possedere in tempi brevi ( 6 mesi ) e nei situazione di handicap dimostra di possedere in tempi brevi ( 6 mesi ) e nei tempi lunghi ( due anni ).tempi lunghi ( due anni ).

Alla sua elaborazione partecipano gli insegnati curriculari e l’insegnante Alla sua elaborazione partecipano gli insegnati curriculari e l’insegnante specializzato, almeno un operatore sanitario e sociale dell’U.M.D. e la specializzato, almeno un operatore sanitario e sociale dell’U.M.D. e la famiglia.famiglia.

Il P.D.F. è da definire entro il 30 luglio per gli effetti previsti dalla legge 20 Il P.D.F. è da definire entro il 30 luglio per gli effetti previsti dalla legge 20 agosto 2001, n. 333.agosto 2001, n. 333.

Naturalmente l’insegnante specializzato e quelli curriculari dovranno avere a Naturalmente l’insegnante specializzato e quelli curriculari dovranno avere a disposizione un congruo periodo di tempo per conoscere adeguatamente disposizione un congruo periodo di tempo per conoscere adeguatamente l’alunno in questione e prendere parte attiva alla stesura del documento l’alunno in questione e prendere parte attiva alla stesura del documento come previsto dall’art.4 del DPR 24/02/94.come previsto dall’art.4 del DPR 24/02/94.

Il P.D.F. è aggiornato a conclusione della scuola dell’infanzia, della scuola Il P.D.F. è aggiornato a conclusione della scuola dell’infanzia, della scuola primaria, secondaria di primo grado e durante il corso di istruzione primaria, secondaria di primo grado e durante il corso di istruzione secondaria superiore, come disposto dall’art.12, comma 8, della Legge secondaria superiore, come disposto dall’art.12, comma 8, della Legge 104/92.104/92.

Il D.S. è responsabile di tutto il procedimento ai sensi della L. 241/90, ed ha il Il D.S. è responsabile di tutto il procedimento ai sensi della L. 241/90, ed ha il compito di indire gli incontri e di presiedere ai lavori.compito di indire gli incontri e di presiedere ai lavori.

Il P.D.F. sarà redatto sulla base della modulistica prevista dal D.P.R. 24.02.94.Il P.D.F. sarà redatto sulla base della modulistica prevista dal D.P.R. 24.02.94.

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Dall’individuazione della Dall’individuazione della situazione di handicap al Piano situazione di handicap al Piano

Educativo Individualizzato.Educativo Individualizzato.

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATOPIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATOPer ogni alunno in situazione di handicap inserito nella Per ogni alunno in situazione di handicap inserito nella

scuola viene definito uno specifico P.E.I., che documenta scuola viene definito uno specifico P.E.I., che documenta l’integrazione degli interventi predisposti a favore l’integrazione degli interventi predisposti a favore dell’alunno, per un periodo di tempo determinato, di dell’alunno, per un periodo di tempo determinato, di norma annuale. norma annuale.

Il Piano costituisce una variabile della programmazione Il Piano costituisce una variabile della programmazione educativo-didattica di classe, con la quale ha punti di educativo-didattica di classe, con la quale ha punti di convergenza.convergenza.

Il P.E.I. è redatto congiuntamente dagli insegnanti curriculari Il P.E.I. è redatto congiuntamente dagli insegnanti curriculari e dall’insegnante specializzato, da almeno un operatore e dall’insegnante specializzato, da almeno un operatore sanitario e sociale dell’U.M.D. e dalla famiglia, subito dopo sanitario e sociale dell’U.M.D. e dalla famiglia, subito dopo la stesura del P.D.F., è da definire entro il 30 luglio per gli la stesura del P.D.F., è da definire entro il 30 luglio per gli effetti previsti dalla legge 20 agosto 2001, n. 333.effetti previsti dalla legge 20 agosto 2001, n. 333.

La famiglia dell’alunno va riconosciuta come risorsa La famiglia dell’alunno va riconosciuta come risorsa importante nella definizione e nella verifica del Piano.importante nella definizione e nella verifica del Piano.

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Dall’individuazione della Dall’individuazione della situazione di handicap al Piano situazione di handicap al Piano

Educativo Individualizzato.Educativo Individualizzato.In sede di formulazione del P.E.I., i soggetti che provvedono alla sua elaborazione avanzano proposte relative all’individuazione delle risorse necessarie.Il P.E.I. è il documento in cui vengono descritti gli interventi didattici, educativi, riabilitativi e di socializzazione predisposti per ciascun alunno in situazione di handicap.Il P.E.I. costituisce un documento di sintesi dei dati conosciuti e di previsione degli interventi prospettati.In esso si definiscono:

•gli obiettivi educativo/riabilitativi perseguibili;•gli obiettivi d’apprendimento riferiti alle aree e alle funzioni più educabili;•i metodi, i materiali, i sussidi con cui organizzare le proposte d’intervento;•i tempi di scansione degli interventi previsti;•la forma e i modi di verfica e di valutazione del Piano;•le forme d’integrazione tra scuola ed extrascuola.

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Dall’individuazione della Dall’individuazione della situazione di handicap al Piano situazione di handicap al Piano

Educativo Individualizzato.Educativo Individualizzato.

•Il P.D.F. è aggiornato a conclusione della scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado e durante il corso dell’istruzione secondaria superiore.•Il P.E.I . ha valenza annuale ed è aggiornato sulla base delle indicazioni emerse nel corso degli incontri previsti dalla normativa vigente.•Annualmente nel mese di gennaio, i servizi sanitari forniscono tramite le famiglie, le certificazioni utili alle nuove iscrizioni o le eventuali revoche ed entro il mese di luglio, sempre tramite le famiglie, le relative D.F.

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La famiglia del bambino La famiglia del bambino disabile.disabile.

• La famiglia è il gruppo primario, l’intermediario vitale tra La famiglia è il gruppo primario, l’intermediario vitale tra

l’individuo e la società.l’individuo e la società.• La famiglia è la prima istituzione educativa, il cui compito non La famiglia è la prima istituzione educativa, il cui compito non

termina mai.termina mai.• Una famiglia sana, matura, non è minacciata dai conflitti, dalle Una famiglia sana, matura, non è minacciata dai conflitti, dalle

situazioni di crisi ma considera questi fatti come un’occasione situazioni di crisi ma considera questi fatti come un’occasione per costruire nuove strategie d’alleanze e di maturazione.per costruire nuove strategie d’alleanze e di maturazione.

• Le caratteristiche della famiglia sana:Le caratteristiche della famiglia sana:1.1. una dose di sano equilibrio da parte dell’adulto basato su una una dose di sano equilibrio da parte dell’adulto basato su una

realistica valutazione di se stessi e delle proprie capacità e sul realistica valutazione di se stessi e delle proprie capacità e sul desiderio consapevole di poter cambiare in modo valido;desiderio consapevole di poter cambiare in modo valido;

2.2. un atteggiamento ottimistico, guidato dal buon senso, su un atteggiamento ottimistico, guidato dal buon senso, su quanto di positivo possa accadere per la famiglia e per il quanto di positivo possa accadere per la famiglia e per il bambino;bambino;

3.3. un rapporto produttivo con la comunità e le istituzioni;un rapporto produttivo con la comunità e le istituzioni;4.4. capacità d’adattarsi ai cambiamenti;capacità d’adattarsi ai cambiamenti;5.5. stabilire valori e traguardi alla portata della famiglia;stabilire valori e traguardi alla portata della famiglia;

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La famiglia del bambino disabileLa famiglia del bambino disabile6. un’atmosfera tranquilla che permetta la crescita e lo sviluppo 6. un’atmosfera tranquilla che permetta la crescita e lo sviluppo

dell’identità individuale.dell’identità individuale.

• E’ importante riconoscere che la famiglia del bambino disabile, E’ importante riconoscere che la famiglia del bambino disabile, rappresenta il primo e più importante agente educativo, rappresenta il primo e più importante agente educativo, abilitativo e riabilitativo ed è fondamentale che gli operatori abilitativo e riabilitativo ed è fondamentale che gli operatori della scuola e delle altre istituzioni sappiano costruire con la della scuola e delle altre istituzioni sappiano costruire con la famiglia un rapporto sereno e produttivo, fondato sulla fiducia.famiglia un rapporto sereno e produttivo, fondato sulla fiducia.

• La famiglia in cui sia nato un figlio disabile non corrisponde più La famiglia in cui sia nato un figlio disabile non corrisponde più al modello usuale. al modello usuale.

• Stati d’ansia, sensi di colpa, tensioni tra i genitori, Stati d’ansia, sensi di colpa, tensioni tra i genitori, preoccupazioni economiche, le difficoltà di rapporto con i servizi preoccupazioni economiche, le difficoltà di rapporto con i servizi e le istituzioni, contribuiscono a trasformare il clima familiare in e le istituzioni, contribuiscono a trasformare il clima familiare in senso negativo per l’educazione del bambino, collocandolo senso negativo per l’educazione del bambino, collocandolo spesso al centro di un’esasperata attenzione di parenti e amici, spesso al centro di un’esasperata attenzione di parenti e amici, nell’alternarsi di speranza e di disperazione.nell’alternarsi di speranza e di disperazione.

• La famiglia di un bambino disabile da sola difficilmente saprà La famiglia di un bambino disabile da sola difficilmente saprà cosa fare. Ha diritto a ricevere tutta l’attenzione e l’aiuto cosa fare. Ha diritto a ricevere tutta l’attenzione e l’aiuto necessario da parte delle scuola, dei servizi sociali e sanitari.necessario da parte delle scuola, dei servizi sociali e sanitari.

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Accertamento e accettazione Accertamento e accettazione della disabilità: reazioni dei della disabilità: reazioni dei genitori.genitori.

L’impatto sul nucleo familiare determinato dalla nascita di un L’impatto sul nucleo familiare determinato dalla nascita di un bambino “diverso dagli altri” molte volte è devastante e bambino “diverso dagli altri” molte volte è devastante e l’accettazione profonda è un processo che dura tutta una vita.l’accettazione profonda è un processo che dura tutta una vita.

• Tutti i genitori con figli minorati o disabili, all’inizio attraversano delle Tutti i genitori con figli minorati o disabili, all’inizio attraversano delle fasi fondamentalmente simili:fasi fondamentalmente simili:

1.1. Il sospetto che “qualcosa non funzioni” porta i genitori a vivere con Il sospetto che “qualcosa non funzioni” porta i genitori a vivere con uno stato d’animo di grandi incertezze e paure. In questo periodo uno stato d’animo di grandi incertezze e paure. In questo periodo sono su un’altalena emotiva fatta di disperazione e di esaltazione.sono su un’altalena emotiva fatta di disperazione e di esaltazione.

2.2. La reazione dopo la diagnosi è uno stato di shoch, caratterizzato La reazione dopo la diagnosi è uno stato di shoch, caratterizzato dall’estraniare il proprio IO dalla situazione di crisi. Di solito è una dall’estraniare il proprio IO dalla situazione di crisi. Di solito è una condizione breve, che dura poche ore o al massimo uno o due giorni, condizione breve, che dura poche ore o al massimo uno o due giorni, che funge da meccanismo difensivo per permettere ai genitori di che funge da meccanismo difensivo per permettere ai genitori di superare lo stato iniziale di disperazione.superare lo stato iniziale di disperazione.

3.3. Nello stadio dell’ammissione, i genitori iniziano a rendersi conto della Nello stadio dell’ammissione, i genitori iniziano a rendersi conto della gravità della situazione e a recepirla emotivamente. Ha inizio così gravità della situazione e a recepirla emotivamente. Ha inizio così una reazione di disperazione violenta, che comporta l’emergere di una reazione di disperazione violenta, che comporta l’emergere di sentimenti molto intensi. La sensazione dominante sarà quella di sentimenti molto intensi. La sensazione dominante sarà quella di sentirsi sopraffatti ed inadeguati a svolgere il compito di genitori.sentirsi sopraffatti ed inadeguati a svolgere il compito di genitori.

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Accertamento e accettazione Accertamento e accettazione della disabilità: reazioni dei della disabilità: reazioni dei

genitori.genitori.• Altra reazione sarà la totale confusione. Durante questo periodo i Altra reazione sarà la totale confusione. Durante questo periodo i

genitori provano un altro sentimento intenso: la rabbia. La rabbia genitori provano un altro sentimento intenso: la rabbia. La rabbia insorge quando le aspettative vengono distrutte. E’ possibile che la insorge quando le aspettative vengono distrutte. E’ possibile che la rabbia/collera venga inconsciamente proiettata sullo specialista, sul rabbia/collera venga inconsciamente proiettata sullo specialista, sul medico che ha diagnosticato troppo tardi la disabilità o su chi non è medico che ha diagnosticato troppo tardi la disabilità o su chi non è stato capace di guarirla.stato capace di guarirla.

• La rabbia viene interiorizzata dai genitori: questo stadio si manifesta La rabbia viene interiorizzata dai genitori: questo stadio si manifesta con uno stato depressivo.con uno stato depressivo.

• Un’altra forma di rabbia è il sentimento d’impotenza e di frustrazione.Un’altra forma di rabbia è il sentimento d’impotenza e di frustrazione.• Altro sentimento, specialmente per la madre, è il senso di colpa.Altro sentimento, specialmente per la madre, è il senso di colpa.• A questo punto, i genitori hanno un bisogno quasi ossessivo di scoprire A questo punto, i genitori hanno un bisogno quasi ossessivo di scoprire

le cause e di stabilire chi ha la colpa della minorazione. E’ lo stadio del le cause e di stabilire chi ha la colpa della minorazione. E’ lo stadio del “gioco delle accuse”.“gioco delle accuse”.

• Un forte senso di colpa potrebbe portare alla formazione reattiva Un forte senso di colpa potrebbe portare alla formazione reattiva dell’iperprotezione. La madre dedicherà tutta la vita a fare del proprio dell’iperprotezione. La madre dedicherà tutta la vita a fare del proprio figlio il migliore bambino disabile del mondo. Tutto questo sarà la figlio il migliore bambino disabile del mondo. Tutto questo sarà la copertura di una conflittualità profonda. Questa dedizione totale a volte copertura di una conflittualità profonda. Questa dedizione totale a volte può risultare dannosa per i rapporti con tutti gli altri membri della può risultare dannosa per i rapporti con tutti gli altri membri della famiglia.famiglia.

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Accertamento e accettazione Accertamento e accettazione della disabilità: reazioni dei della disabilità: reazioni dei

genitori.genitori.TESTIMONIANZETESTIMONIANZEUna madre di un bambino sordo:”…l’insegnante Una madre di un bambino sordo:”…l’insegnante

dell’asilo speciale lesse attraverso la mia maschera e dell’asilo speciale lesse attraverso la mia maschera e disse che avrei fatto bene a non viziare mio figlio se disse che avrei fatto bene a non viziare mio figlio se non volevo che avesse due handicap, dei quali non volevo che avesse due handicap, dei quali l’essere viziato sarebbe stato il peggiore”.l’essere viziato sarebbe stato il peggiore”.

“…“….Penso di essere diventata necessariamente una .Penso di essere diventata necessariamente una persona migliore: forse più dura, più cinica, meno persona migliore: forse più dura, più cinica, meno emotiva e molto meno tollerante di un tempo. Sento emotiva e molto meno tollerante di un tempo. Sento di essere una sopravvissuta..Porto con me una pena di essere una sopravvissuta..Porto con me una pena che occasionalmente viene a galla. A ogni che occasionalmente viene a galla. A ogni cambiamento degno di nota nello sviluppo di mio cambiamento degno di nota nello sviluppo di mio figlio mi ritrovo a vivere le stesse ansie e angosce figlio mi ritrovo a vivere le stesse ansie e angosce dei periodi di assestamento, come all’inizio..Alcune dei periodi di assestamento, come all’inizio..Alcune vengono a fasi differite; ho imparato a riconoscerle e vengono a fasi differite; ho imparato a riconoscerle e so che l’angoscia passerà. Piango ancora….qualche so che l’angoscia passerà. Piango ancora….qualche volta. L’ unica differenza è che ora piango volta. L’ unica differenza è che ora piango soprattutto perché sono orgogliosa di mio figlio…”soprattutto perché sono orgogliosa di mio figlio…”

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Le aspettative dei genitori dei Le aspettative dei genitori dei bambini disabili.bambini disabili.

Molte delle aspettative dei genitori di un bambino disabile Molte delle aspettative dei genitori di un bambino disabile verranno deluse:verranno deluse:

• quella di avere un bambino “ normale”;quella di avere un bambino “ normale”;• quella dello specialista che si prenda cura di loro guarendo quella dello specialista che si prenda cura di loro guarendo

la “parte danneggiata” del figlio;la “parte danneggiata” del figlio;• quello di uno specialista o di una scuola che si assuma la quello di uno specialista o di una scuola che si assuma la

completa responsabilità dell’educazione del proprio bambino completa responsabilità dell’educazione del proprio bambino disabile;disabile;

• quella che il proprio figlio supererà benissimo tutte le quella che il proprio figlio supererà benissimo tutte le difficoltà e sarà come i bambini “normali”.difficoltà e sarà come i bambini “normali”.

E’ essenziale analizzare insieme ai genitori tutte le loro E’ essenziale analizzare insieme ai genitori tutte le loro aspettative, guidarli ad assumere un comportamento aspettative, guidarli ad assumere un comportamento obiettivo nei confronti del proprio bambino che va obiettivo nei confronti del proprio bambino che va considerato in tutti gli aspetti del suo sviluppo. considerato in tutti gli aspetti del suo sviluppo.

Il genitore deve imparare ad affrontare giorno per giorno i Il genitore deve imparare ad affrontare giorno per giorno i problemi propri e quelli del figlio e a valorizzare problemi propri e quelli del figlio e a valorizzare adeguatamente i progressi, le conquiste del proprio adeguatamente i progressi, le conquiste del proprio bambino.bambino.

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Principi sul rapporto scuola-Principi sul rapporto scuola-famiglia.famiglia.

LL’’esperienza suggerisce tre principi generali fondamentali per esperienza suggerisce tre principi generali fondamentali per creare e mantenere un rapporto produttivo tra la scuola e creare e mantenere un rapporto produttivo tra la scuola e la famiglia:la famiglia:

• 1)1) sviluppare una base comune di conoscenza tramite lo sviluppare una base comune di conoscenza tramite lo scambio di informazioni ;scambio di informazioni ;

• 2)2) sviluppare ed appoggiare ciascuno il ruolo dell sviluppare ed appoggiare ciascuno il ruolo dell ’’altro;altro;• 3)3) pianificare insieme il programma educativo del pianificare insieme il programma educativo del

bambino.bambino.• La scuola e la famiglia possono avere aspirazioni diverse, La scuola e la famiglia possono avere aspirazioni diverse,

ma ma èè essenziale che siano d essenziale che siano d’’accordo su un piano realistico accordo su un piano realistico dd’’aspettative, solo cosaspettative, solo cosìì sar saràà possibile valorizzare al massimo possibile valorizzare al massimo le potenzialitle potenzialitàà del bambino/ragazzo. del bambino/ragazzo.

• Sia la scuola che i genitori devono in pratica condividere Sia la scuola che i genitori devono in pratica condividere una conoscenza comune del bambino/ragazzo, rispettare una conoscenza comune del bambino/ragazzo, rispettare ciascuno il ruolo dellciascuno il ruolo dell’’altro e pianificare insieme il futuro del altro e pianificare insieme il futuro del ragazzo e la sua educazione.ragazzo e la sua educazione.

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L’importanza della L’importanza della collaborazione tra la scuola e collaborazione tra la scuola e

la famiglia.la famiglia.• La famiglia ha un ruolo essenziale nel processo La famiglia ha un ruolo essenziale nel processo

educativo.educativo.• La famiglia intesa come gruppo che appoggia, stimola, La famiglia intesa come gruppo che appoggia, stimola,

premia e considera l’apprendimento, è il fattore primario premia e considera l’apprendimento, è il fattore primario che influenza il successo scolastico di qualsiasi bambino. che influenza il successo scolastico di qualsiasi bambino. Gli altri due fattori sono il bambino stesso con le sue Gli altri due fattori sono il bambino stesso con le sue capacità evolutive e la scuola come ente specializzato.capacità evolutive e la scuola come ente specializzato.

Solo quando questi fattori sono costruttivamente in Solo quando questi fattori sono costruttivamente in rapporto tra loro, il bambino disabile trarrà il massimo rapporto tra loro, il bambino disabile trarrà il massimo beneficio dalla sua esperienza scolastica.beneficio dalla sua esperienza scolastica.

E’ importante che la scuola e la famiglia del bambino E’ importante che la scuola e la famiglia del bambino disabile instaurino:disabile instaurino:

• una collaborazione aperta;una collaborazione aperta;• un’interdipendenza operativa nelle rispettive un’interdipendenza operativa nelle rispettive

competenze;competenze;• sinergie su obiettivi condivisi.sinergie su obiettivi condivisi.

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L’importanza della L’importanza della collaborazione tra la scuola e collaborazione tra la scuola e

la famiglia.la famiglia.Insegnanti e genitori hanno molto Insegnanti e genitori hanno molto da imparare l’uno dall’altro, è da imparare l’uno dall’altro, è questo il principio da cui si parte.questo il principio da cui si parte.E’ fondamentale una continua E’ fondamentale una continua comunicazione, chiara, paritaria e comunicazione, chiara, paritaria e democratica, delle reciproche democratica, delle reciproche aspettative, degli atteggiamenti aspettative, degli atteggiamenti e valori per definire obiettivi e e valori per definire obiettivi e linee di azione profondamente linee di azione profondamente condivise e frutto di una condivise e frutto di una elaborazione comune.elaborazione comune.

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L’importanza della L’importanza della collaborazione tra la scuola e collaborazione tra la scuola e

la famigliala famiglia..Questa modalità di lavoro di confronto e di raccordo Questa modalità di lavoro di confronto e di raccordo

che porta i genitori e gli insegnati del bambino che porta i genitori e gli insegnati del bambino disabile a collaborare e a condividere le stesse disabile a collaborare e a condividere le stesse opinioni e la stessa modalità educativa,opinioni e la stessa modalità educativa,

• agevola il passaggio di informazioni;agevola il passaggio di informazioni;• permette ai genitori di acquisire una maggiore permette ai genitori di acquisire una maggiore

consapevolezza delle capacità dei propri figli;consapevolezza delle capacità dei propri figli;• determina da parte dei genitori e degli insegnanti la determina da parte dei genitori e degli insegnanti la

percezione di non essere più soli nel lavoro percezione di non essere più soli nel lavoro educativo/didattico;educativo/didattico;

• facilita la scelta dell’obiettivo su cui lavorare;facilita la scelta dell’obiettivo su cui lavorare;• permette di monitore l’efficacia dell’intervento in permette di monitore l’efficacia dell’intervento in

termini di prestazione del bambino.termini di prestazione del bambino.Anche i genitori e non solo gli alunni hanno bisogno di Anche i genitori e non solo gli alunni hanno bisogno di

una scuola dell’accoglienza e della fiducia.una scuola dell’accoglienza e della fiducia.

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Niente di nuovo che sia realmente

interessante nasce senza

collaborazione.

(J. Watson)

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GrazieGrazieperper

l’ attenzione !l’ attenzione !