VITA ECCLESIALE La santità, “misura alta della vita cristiana” · ricordo hanno un nome?...

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N. 37 1 novembre 2009 0,90 Anno LXIII • Poste Italiane s.p.a. • Sped. a.p. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB • Napoli • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli La lettera ai parroci del Vescovo Ausiliare 5 ATTUALITÀ ECCLESIALE La città e la Commemorazione dei defunti 8e9 SPECIALE Aumentano gli immigrati in Italia 3 PRIMO PIANO L’attualità di Smaldone nel terzo anniversario della canonizzazione 2 VITA ECCLESIALE Francesco Asti Michele Borriello Rosanna Borzillo Raffaele Cassese Giorgio Cozzolino Eloisa Crocco Salvatore Esposito Angela Fabbozzi Rosaria La Greca Gianluca Manca Gennaro Matino Francesco Mercurio Antonio Postiglione Elena Scarici Maria Rosaria Soldi Antonio Spagnoli. Gli interventi Nuovo parroco a Ponticelli 4 Un libro per ricordare S. Caterina Volpicelli 5 Oltre le barriere della disabilità 6 Don Gnocchi diventa Beato 10 L’Arcivescovo incontra “I - Ken” 11 Metrò: inaugurato il sottopasso del Cardarelli 12 Il terzo settore resiste alla crisi 13 Nuovo oratorio a Villaricca 14 La santità, “misura alta della vita cristiana” Nunzio D’Elia Non è uno slogan, ma un programma di sempre e per tutti, per noi che tante volte siamo osservatori, anche ammiratori della santità degli altri piuttosto che chiedersi, proporsi la santità personale. Potrebbe essere un rischio. Invece, la santità è una vocazione universale, nasce col battesimo e si sviluppa con l’impegno di tutti i giorni. segue a pagina 8 e 9

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N. 37 • 1 novembre 2009 • € 0,90

Anno LXIII • Poste Italiane s.p.a. • Sped. a.p. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB • Napoli • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli

La lettera ai parrocidel

Vescovo Ausiliare

5

ATTUALITÀ ECCLESIALE

La cittàe la Commemorazione

dei defunti

8 e 9

SPECIALE

Aumentanogli immigrati

in Italia

3

PRIMO PIANO

L’attualità di Smaldonenel terzo anniversariodella canonizzazione

2

VITA ECCLESIALE

Francesco Asti • Michele Borriello • Rosanna Borzillo •

Raffaele Cassese • Giorgio Cozzolino • Eloisa Crocco •

Salvatore Esposito • Angela Fabbozzi • Rosaria La Greca

• Gianluca Manca • Gennaro Matino • Francesco Mercurio

• Antonio Postiglione • Elena Scarici • Maria Rosaria Soldi

• Antonio Spagnoli.

Gli interventiNuovo parroco a Ponticelli 4

Un libro per ricordare S. Caterina Volpicelli 5

Oltre le barriere della disabilità 6

Don Gnocchi diventa Beato 10

L’Arcivescovo incontra “I - Ken” 11

Metrò: inaugurato il sottopasso del Cardarelli 12

Il terzo settore resiste alla crisi 13

Nuovo oratorio a Villaricca 14

La santità, “misura alta della vita cristiana”Nunzio D’Elia

Non è uno slogan, ma un programma di sempre e per tutti, per noi che tante volte siamoosservatori, anche ammiratori della santità degli altri piuttosto che chiedersi, proporsi lasantità personale.Potrebbe essere un rischio. Invece, la santità è una vocazione universale, nasce col battesimoe si sviluppa con l’impegno di tutti i giorni.

segue a pagina 8 e 9

Vita Ecclesiale Nuova Stagione2 • 1 NOVEMBRE 2009

L’attualità di San Filippo Smaldone nel terzo anniversario della canonizzazione

Oltre i confini della solitudinedi Gennaro Matino

Cosa significa essere santi?Compiere straordinari prodigi? Farudire i sordi e parlare i muti?Certamente i santi, in nome di GesùCristo, sono capaci di compiere guari-gioni miracolose, tuttavia la santità èqualcosa in più, è qualcosa che va oltrel’evento prodigioso, è qualcosa checoinvolge tutta la vita di unapersona e paradossalmente èpiù difficile essere santi tutti igiorni, nella quotidianità dellastoria, che compiere miracoli.

Se Filippo Smaldone avesseguarito uno o cento bambinisordomuti toccando loro sem-plicemente le orecchie e la lin-gua, come fece Gesù, sarebbediventato ugualmente santo.Anzi, sarebbe diventato un san-to di fama mondiale, si sareb-bero eretti santuari in sua me-moria, ci sarebbero stati conti-nui pellegrinaggi di quanti, pri-vati del bene dell’udito e dellaparola, avrebbero fatto chilo-metri e chilometri a piedi perottenere la sospirata grazia, ecertamente qualcuno l’avrebbeottenuta. Ma solo qualcuno.

Tutti gli altri, senza l’operastraordinaria di FilippoSmaldone, che ha creduto fer-mamente nella possibilità di rieducarei bambini sordi, sarebbero rimasti pri-gionieri del loro silenzio. Mai come og-gi, in una società basata sulla comuni-cazione, sarebbero rimasti soli ed emar-ginati, sarebbero rimasti indietro anniluce rispetto a un mondo dove le paro-le corrono veloci, dove la lingua si evol-ve giorno per giorno. E proprio in que-sto mondo in cui si fa un gran parlared’integrazione, di accettazione dell’al-tro, di solidarietà, in questo nostromondo dove internet, televisione, gior-nali, libri sono veicoli insostituibili diinformazione e cultura, i sordi sarebbe-ro rimasti fuori.

Forse anche noi li avremmo ritenu-

ti, come. un tempo, poco più che stupi-di, minorati fisici e psichici, e minora-ti lo sarebbero diventati davvero perchèchi non impara a parlare, chi non ac-quisisce la struttura dei fonemi che for-mano le parole, non può essere in gra-do nemmeno di imparare a leggere e ascrivere.

Un bambino sordo, costretto a vede-re voci, cresce come uno straniero nel-la sua stessa famiglia. Chi, dunque, nonacquisisce una lingua, o meglio un lin-guaggio verbale o non verbale che sia,è tagliato fuori da ogni forma di comu-nicazione, da ogni forma di pensiero,da ogni possibilità di dialogo interiore.E cos’è un uomo senza parole e senzapensiero, senza quel mondo interioredove ogni idea, ogni sentimento, ogniemozione, ogni gioia e ogni paura, ogniricordo hanno un nome?

L’attualità di Filippo Smaldone stain quanti continuano fermamente a cre-dere che sia sempre possibile sperimen-tare nuove metodologie capaci di far

udire i sordi e parlare i muti, in chi nonsi arrende nemmeno di fronte ad unbambino sordocieco affinché anche luiimpari a comunicare, a leggere e a scri-vere.

L’attualità di Filippo Smaldone stain quanti, contrariamente alla demago-gia corrente sull’integrazione dei porta-

tori di handicap nelle scuole nor-mali, continuano a credere nellafunzione insostituibile delle clas-si speciali per non udenti, doveogni insegnante, opportunamentespecializzato, insegna la propriamateria attraverso la Lingua deiSegni e una didattica particolareche permette agli alunni sordi diacquisire davvero le competenzedisciplinari degli udenti.

Se, infatti, un bambino nonviene esposto a un ricco dialogo simanifesteranno tutti i deficit lin-guistici, intellettivi, culturali edemotivi che colpiscono, in manie-ra più o meno grave, la maggio-ranza dei sordi congeniti.

La santità e l’opera di FilippoSmaldone sono e saranno sempreattuali: forse cambieranno le me-todologie, forse si sperimenteran-no forme migliori d’integrazione,forse un giorno ci saranno prote-si migliori, ma ovunque ci sarà un

bambino nato sordo, ci sarà sempre bi-sogno di chi con amore e pazienza loaiuti ad acquisire il linguaggio per su-perare il confine tra il pensiero e il nonpensiero, tra il tempo e il non tempo,tra la solitudine e la compagnia, tra l’u-mano e il non umano.

E là dove ci sarà una suora o un sa-cerdote, un insegnante, una logopedi-sta o un’assistente alla comunicazio-ne, una madre o un padre che senzaarrendersi mai, con la forza dell’amo-re, con la vocazione di un santo, con-tinueranno a lottare per aprire alla co-municazione e alla vita un bambinosordo, là sarà presente San FilippoSmaldone.

La proposta “Giovani Impegno Missionario” è rivolta a tutti i giovani dai17 ai 30 anni sensibili all’ideale e all’impegno missionario “ad gentes” e ai gio-vani in ricerca sincera di una personale scelta di vita, aiutandoli a prenderecoscienza della propria realtà, come persone amate e stimate da Dio e, cometali, capaci di accertarsi, accogliersi e stimarsi.

L’itinerario ha come obiettivo l’approfondimento del cammino di fede inCristo e di formazione missionaria. Si sviluppa attraverso un incontro mensi-le con un programma di catechesi e di testimonianze missionarie, di momen-ti forti di convivenza durante l’anno e campi di lavoro e spiritualità missiona-ria durante l’estate. Questo i prossimi appuntamenti.

Sabato 7 e domenica 8 novembre a Casavatore, presso i Padri MissionariComboniani, in via Locatelli 13 (081.573.44.38). Tema della giornata: “Gesù,l’oggi di Dio” (Luca 4, 14-30).

Domenica 13 dicembre, a Napoli, presso la Casa dei Padri Vincenziani, invia Vergini 51, al Rione Sanità. Tema della giornata: “Ma come è possibile”(Luca 1, 27-38).

La giornata inizia alle ore 9.30 e finisce con la celebrazione eucaristica al-le ore 18. Portare: Bibbia, un quaderno per gli appunti e qualcosa da mangia-re da condividere all’ora di pranzo.

Per ulteriori informazioni: suor Betty e suor Eleonora, (081.536.31.44 –[email protected]); padre Alex ([email protected]); padre domenico([email protected]).

Giovani Impegno Missionario

In camminocon Gesù

L’Unione Apostolica del Clero in Italiae a NapoliÈ in sintonia con la SantaSede (Statuti approvati dallaCongregazione per il Clero),con le Conferenze Episcopalie le Diocesi; organizzaincontri (in particolare iCenacoli), conferenze,esercizi e ritiri spirituali;organizza scambi culturali,vacanze-studio incollaborazioni con altre Uacnel mondo; prenota leUdienze Pontificie con laPrefettura della CasaPontificia e celebrazioniliturgiche nella Basilica diSan Pietro in Vaticano;prenota le BenedizioniApostoliche a mezzopergamena artisticadirettamente presso la SantaSede; favorisce il dialogo el’amicizia con ministricristiani non cattolici,favorendo il dialogoecumenico; è disponibile perl’organizzazione, lapreparazione e l’animazionedi eventi particolari(ordinazioni, veglievocazionali); in collegamentocon i vari Istituti e Collegi dipreti studenti a Roma,favorisce la presenza dipresbiteri in varie comunitàparrocchiali con accordi conle varie autoritàecclesiastiche interessate;collabora per la pastoralevocazionale nelle Diocesi; èsensibile al mondomissionario, favorendoanche l’amicizia tra ministriordinati di vari Paesi esteri;offre materiale di studio,testi, sussidi. La sedediocesana di Napolidell’Unione Apostolica delClero è in largo Donnaregina22 (081.557.42.14).

Giorgio Cozzolino

Primo PianoNuova Stagione 1 NOVEMBRE 2009 • 3

In Italia sono presenti oltre 4,5 milionidi immigrati regolari. È’ il nuovo dato con-tenuto nel Dossier statistico di Caritas-Migrantes 2009, edizione numero dicianno-ve, presentato a Roma. Nello scenario di cri-si economica e occupazionale, delineatosialla fine del 2008 e rafforzatosi nel corso del2009 – spiega il Dossier - l’immigrazione nonha arrestato la sua crescita. L’aumento an-nuo di 250 mila unità, considerato nelle pre-visioni dell’Istat come scenario alto, è risul-tato inferiore a quanto effettivamente avve-nuto: +458.644 residenti nel 2008, +13,4%rispetto all’anno precedente. I cittadini stra-nieri residenti erano 2.670.514 nel 2005 e so-no risultati 3.891.295 alla fine del 2008 (se-condo i calcoli dell’Istat), ma si arriva a4.329.000 includendo anche le presenze re-golari non ancora registrate in anagrafe, co-me fa il Dossier. Incidono, quindi, tra il 6,5%(residenti) e il 7,2% (totale presenze regola-ri) sull’intera popolazione; ma il dato arrivaal 10% se si fa riferimento alla sola classedei più giovani (minori e giovani fino ai 39anni). Se poi si tiene conto che la regolariz-zazione di settembre 2009, pur in tempo dicrisi, ha coinvolto quasi 300 mila personenel solo settore della collaborazione familia-re, l’Italia oltrepassa abbondantemente i 4,5milioni di presenze: siamo sulla scia dellaSpagna (oltre 5 milioni) e non tanto distan-ti dalla Germania (circa 7 milioni).

Il 2008 è stato il primo anno in cui l’Italia,per incidenza degli stranieri residenti sul to-tale della popolazione, si è collocata al di so-pra della media europea.

Le provenienzeUn abitante su 14 (7,2%) è di cittadinanza

straniera. L’incidenza è maggiore tra i mino-

ri e i giovani adulti (18-44 anni), con conse-guente maggiore visibilità a scuola e nel mer-cato del lavoro. Le donne rappresentano il50,8%. Continua a prevalere la presenza di ori-gine europea (53,6%, per più della metà daPaesi comunitari). Seguono gli africani(22,4%), gli asiatici (15,8%) e gli americani(8,1%). E’ fortemente attenuato il policentri-smo delle provenienze, che per molti anni èstato una spiccata caratteristica dell’immigra-zione italiana: le prime 5 collettività supera-no la metà dell’intera presenza (800 mila ro-meni, 440 mila albanesi, 400 mila marocchi-

ni, 170 mila cinesi e 150 mila ucraini). A livel-lo territoriale il Centro (25,1%) e il Meridione(12,8%) sono molto distanziati dal Nordquanto a numero di residenti stranieri(62,1%).

Le famiglieAl primo gennaio 2009 le famiglie con al-

meno un componente straniero sono circa1 milione e 870 mila. Quelle con capo fami-glia straniero invece sono circa 1 milione e525 mila, con un incremento dell’11,6% ri-spetto alla stessa data dell’anno precedente.

Grazie al “Progetto Smile” i bimbi immigrati potranno tor-nare a sorridere. Per loro interventi ortodontici ed ottici gratui-ti previsti dall’iniziativa fortemente voluta dall’ufficio Migrantesdella diocesi di Napoli. «Ciò che è successo ad Elvis è come sefosse capitato a me», dice il cardinale Sepe nel presentare allacittà il progetto, venerdì 23 ottobre, a pochi giorni dalla mortedel piccolo capoverdiano, morto alla Sanità a causa delle esala-zioni fuoriuscite da un braciere. «Anche io come Vescovo sonocolpevole se accadono questi episodi – prosegue Sepe - così co-me se promuoviamo progetti di solidarietà facciamo crescere ilbene: oggi abbiamo messo un’altra pianta in questo bel giardi-no che è Napoli». Alla quale contribuiscono diversi partners: laFondazione Banco di Napoli per l’assistenza all’infanzia che hastanziato 30mila euro per il 2009, con la quale bimbi ed adultipotranno avere gratuitamente apparecchi ortodontici ed occhia-li; la Fondazione Santa Maria della Misericordia e gli allievi del-l’istituto Casanova che realizzeranno gli apparecchi ortodonti-ci mentre la Femir Salus – il centro polispecialistico in via S.Alfonso Maria dei Liguori 3 (tel. 081/444435) – si occuperà del-la montatura delle lenti, oltre ad offrire i locali per consulenzegratuite a cura dell’Associazione medici cattolici. Compitodell’Ufficio Migrantes della Diocesi, diretto da don LinoSilvestri, sarà ricevere le richieste da parte dei genitori dei mi-nori e provvedere ad illustrare loro le modalità del progetto.

«È un modo per concretizzare la speranza – aggiunge l’arcive-scovo – associazioni private, avvocati, scuola, medici: tutti insiemeper aiutare, nel rispetto di ogni uomo perché nessuno si senta estra-neo all’altro. Una umanità che ha necessità di essere aiutata e chenoi non abbandoneremo».

«Consapevoli – aggiunge don Lino Silvestri – che la nostra ini-ziativa non vuole sostituire quanto devono realizzare le istituzioninell’ambito della regolamentazione e monitoraggio del fenomenomigratorio – dice il direttore dell’Ufficio Migrantes - la chiesa nonè un’ organizzazione assistenziale e, men che meno, un operatore

sociale. Lo spirito con il quale abbiamo voluto e desideriamo rea-lizzare questo progetto è unicamente rispondere ad un invito delnostro Pastore: organizzare la speranza ed innescare, ce lo augu-riamo, una sempre maggiore collaborazione tra uomini di buonavolontà che aspirano a realizzare sempre meglio una virtuosa inte-grazione nella società multietnica nella quale viviamo».

L’Ufficio Migrantes annuncia anche che tutti i martedì mattina,presso la sede di S. Maria Ancillarum sito in Largo Donnaregina,sarà garantita la presenza di due avvocati volontari che affianche-ranno il dr. Bella, ex-questore collaboratore da anni, nell’ascoltodelle problematiche legali presentate dagli immigrati che vorran-no usufruire del servizio. L’Ordine degli avvocati mette a disposi-zione 10 legali che hanno offerto la loro professionalità per ogniconsulenza. All’associazione “Il Pioppo” il compito di aprire entrotre mesi un mini-sportello a Scampia e al Centro direzionale ancheper la popolazione Rom.

Presentato in Diocesi il “Progetto Smile”. Presente il Cardinale Sepe

Un sorriso per i bimbi stranieridi Rosanna Borzillo

Cresce il numero di immigrati nel nostro Paese. Superati i 4,5 milioniLo rivela il rapporto Dossier statistico di Caritas-Migrantes 2009, presentato a Roma

di Elena Scarici

Qualche dato campanoSono 131.335 gli immigratiresidenti in Campania, un datopiù che raddoppiato nell’ultimodecennio che rappresenta il3,4% della presenza italiana.Riferita al solo Meridione,invece, la percentuale saleaddirittura al 37,3%, collocandoquella campana come prima trale regioni meridionali quanto apresenza di migranti. Tra il 2007ed il 2008, inoltre c’è stato unulteriore incremento nell’ordinedel 14,4%. Il tasso d’incidenzasul totale della popolazioneresidente è del 2,3%.Alle stime andrebbero poiaggiunti – secondo ilCoordinamento Immigrati dellaCgil Regionale – non meno di50.000 immigrati irregolarisoggiornanti sul territoriocampano; tra questi ultimi,secondo dati diffusi dallaComunità di Sant’Egidio e dallaCroce Rossa di Napoli, sitroverebbe anche il 75% dei1.500 senza dimora che vivononella sola città partenopea e che,in un solo anno, sonoaumentati del 30%.La Campania si colloca al 7°posto tra le regioni italianequanto a presenza d’immigrati,seguendo – nell’ordine –Lombardia, Veneto, Lazio,Emilia Romagna, Piemonte eToscana. Napoli e la suaprovincia detengono nel 2008 ilprimato tra le province campanee meridionali: ospitano il 46,6%dei migranti residenti in regione(61.169 persone), con unincremento di presenza –rispetto al 2007 – del 13,8%, chetuttavia non risulta esserequello più cospicuo registratonel corso dell’anno precedente.Napoli è diciassettesima, perpresenze di immigrati, tra icapoluoghi di provincia italiani(la precedono, nell’ordine,Milano, Roma, Torino, Brescia,Bergamo, Verona, Treviso,Firenze, Vicenza, Bologna,Ferrara, Padova, Modena,Perugina, Venezia e Varese), maunica nel Meridione a superare(quasi raddoppiandolo) il tettodelle 32.000 presenze.Sul versante delle provenienzedegli immigrati residenti inCampania non si registranosostanziali novità: Ucraina,Marocco, Polonia, Albania,Cina, Sri Lanka, Tunisia,Algeria, Romania sono lecomunità di migranti piùpresenti sul territorio. L’analisidelle differenze di genereconferma – ancora una volta –la prevalenza di quellofemminile (58,5% vs. 41,5%della componente maschile).

Vita Ecclesiale Nuova Stagione4 • 1 NOVEMBRE 2009

L’Arcivescovo consegna il nuovo Statuto delle Unioni Cattoliche Operaie

Diventare testimonidella fede

di Rosaria La Greca

Dare alle Unioni cattoliche operaie una connotazione ecclesiale più chia-ra, nel rispetto del patrimonio proprio di queste realtà e delle tradizioni lo-cali. È l’intento che si è posta la consulta diocesana nel rivedere alcuni pun-ti dello statuto che, rinnovato rispetto a quello del 1994, è stato consegnatoufficialmente dalle mani del Cardinale Crescenzio Sepe e del VicarioEpiscopale Mons. Salvatore Esposito, alle associazioni, lo scorso 24 ottobre,presso l’auditorium della Curia di Napoli, in largo Donnaregina.

Lo statuto, che andrà in vigore dal prossimo 29 novembre, prima dome-nica di Avvento, sarà oggetto di incontri e giornate di studio in tutti i deca-nati, perché nell’analizzarne gli articoli tutti gli associati diventino destina-tari coscienti.

Le Unioni cattoliche operaie, nate da un’intuizione di Sant’Alfonso Mariade’ Liguori, contano oggi 208 associazioni presenti sul territorio per circadiecimila associati. Muovono dall’umile e povera espressione della religio-sità popolare che si manifesta attraverso il continuo pellegrinare per le stra-de della città inneggiando, tramite stendardi, ormai storici, alla Madonnae ai Santi a cui ogni associazione si affida.

«Lo statuto, rinnovato, diventa tutto nuovo – ha ribadito PasqualeOliviero, delegato arcivescovile per le Uco – se abbiamo la capacità di acco-glierlo con novità di intenti. Esso scaturisce da una attenta ed approfondita ri-flessione sulle esperienze finora fatte all’interno delle nostre associazioni ed ilcontinuo rimando alle gerarchie ecclesiali non vuole togliere la connotazionelaica alle nostre associazioni ma rappresentare un elemento di garanzia e fidu-cia per operare positivamente in ogni circostanza».

«Le Unioni cattoliche operaie – ha aggiunto Oliviero – rappresentano perla città una provocazione e una proposta verso chi, nonostante le apparenze,non trova la felicità perché la cerca in luoghi ed espressioni troppo lontani dal-la fede».

Monsignor Domenico Felleca, assistente spirituale delle Unioni cattolicheoperaie, ha parlato di rilancio dell’esperienza ecclesiale delle associazionitramite l’attenzione che l’Arcivescovo pone al mondo del lavoro, in tutte lesue sfaccettature e le sue problematiche. «Lei, Eminenza – ha sottolineato –ci insegna l’amore paziente per il popolo e che l’espressione popolare non è uncattolicesimo di serie B. Siamo qui per ricevere da Lei il nuovo statuto dioce-sano e perché la nostra Chiesa possa risplendere nel Signore risorto per darsitutta a tutti».

Il Cardinale Sepe, nel benedire l’assemblea, che con un corteo di stendar-di da largo Donnaregina, attraverso via Duomo, si è trasferita nella Cattedrale,ha ricordato che «le Unioni cattoliche operaie costituiscono la rappresentazio-ne incarnata nella vita spirituale del nostro popolo. La pietà e la tradizione po-polare che queste associazioni esprimono, anche tramite i “Fujenti”, è andataoltre i nostri confini. Lo scopo per cui siamo associati è diventare testimoni, infamiglia e a lavoro, per tanti fratelli che tramite il nostro operato, con l’aiutodella Madonna dell’Arco, possano essere attivati in Cristo».

Nuovo parroco

a Ponticelli di Raffaele Cassese

«Un vescovo è a servizio, un parroco è aservizio, un responsabile è a servizio.L’autorità è servizio…»: è il leit-motiv di S.E. monsignor Antonio Di Donna – vicariodella nostra Diocesi – che si ripete nella S.Messa in cui, domenica 18 ottobre, è statopresentato dallo stesso il nuovo parrocodella comunità della Beata Vergine diLourdes e Santa Bernadette di Ponticellidon Corrado Maglione finora al timone del-la Parrocchia “Immacolata e S. Antonio” diCercola. Perché «nel passaggio da un parro-co all’altro – prosegue il Vescovo – è semprelo stesso Buon Pastore che si pone a serviziodel suo popolo. I pastori passano, ma il BuonPastore non passa; è sempre lo stesso ieri, og-gi e sempre».

Una serata che si impregna d’evento poi-ché il parroco ora emerito, mons. AttilioPirio, aveva scritto gli ultimi cinquant’annidi pastorale in questa parrocchia; solennitàsottolineata anche dalla partecipazione delpresbiterio locale e dalla gremita presenzadei fedeli che popolavano le navate dellachiesa. Gioia, commozione e curiosità vibra-no nell’aria ma su tutte risuonano le parolenell’omelia di mons. Di Donna: «In questaeucaristia nella quale rendiamo grazie alSignore per il dono dei Pastori della Chiesa,un parroco finisce il suo mandato e un altrone prende il posto in questa continuità. E Gesùvuole la sua comunità diversa dal mondo per-ché in esso c’è la legge dell’arrivismo ma «fravoi però non è cosi». Se anche la Chiesa o unaparrocchia si uniforma a questa mentalità tra-disce la volontà del Signore appiattendosi al-la logica mondana». E conclusione con con-segne per il vescovo Di Donna: «E voi, popo-lo di Dio, sarete un popolo maturo nella fedese nel volto di questi parroci che passano – sichiamerà Attilio, Corrado – vedrete sempre ilvostro Gesù, l’unico ed eterno Pastore.Ricordo a don Corrado il Vangelo di stasera:si metta al servizio perché il parroco è servo,pastore e non soltanto il compagno…».

E infine, prima della consegna dellechiavi, il neo parroco presta la voce per ilsaluto alla nuova comunità con una simpa-tica icona sportiva: «è proprio vero che la vi-ta si fa una corsa a staffetta. Con cura si rac-coglie il Testimone che il precedente corrido-re gli affida. Si corre velocissimo, nella cer-tezza di contribuire alla gioia di tutti. Alla fi-ne, chi vince? Non il singolo corridore masempre e solo l’intera squadra! Questa è laChiesa… vinciamo o perdiamo insieme. Magià stare insieme è una vittoria importante,perché è così che formiamo un solo corpo!».

APPUNTAMENTI

Cism - UsmiSabato 31 ottobre, a partire

dalle ore 9.30, Assemblea autun-nale congiunta Cism(Conferenza Italiana SuperioriMaggiori) e Usmi (UnioneSuperiore Maggiori d’Italia).L’appuntamento è a Pompei, nelCentro Educativo Beata Verginedel Rosario, in piazzale GiovanniXXIII, presso il Santuario. Temadell’assemblea: “Essere uomini edonne consacrati: la fede sostan-zia il cuore della nostra vita”.Relazione di S.E. Mons.Giuseppe Morosini, om, Vescovodi Locri-Gerace.

Santa MariaIncoronatella

Nell’oratorio “Pietà deiTurchini”, della parrocchiaSanta Maria Incoronatella, “Ilnostro cammino insieme”: pro-getto di formazione umana e spi-rituale per giovanissimi di etàcompresa tra i 14 e i 17 anni.Mercoledì 4 novembre, dalle ore18 alle 19.30, quarto incontro sultema: “La parabola del semina-tore”.

Casa della MissioneVincenziana

Sabato 7 novembre, alle ore18, nella Sala conferenze dellaCasa della Missione Vincenziana,in via Vergini 51, l’associazioneculturale onlus “Sebezia” presen-ta, in anteprima nazionale, LuigiIacuzio in “La ballata del carceredi Reading”, un testo di OscarWilde, tradotto in italiano daLorenzo Terzi. Regia di GisellaSecreti.

Chiesa del Gesù NuovoTerzo mercoledì del mese, in-

contro mensile di preghiera deimalati con San GiuseppeMoscati. Il prossimo appunta-mento è per mercoledì 18 no-vembre, a partire dalle ore 16.Alle ore 17, celebrazione dellaSanta Messa, i padri sono dispo-nibili ad accogliere i fedeli chedesiderano ricevere ilSacramento della Penitenza.

Seminario ArcivescovileItinerari vocazionali per ra-

gazzi e giovani alla ricerca.Gruppi Nazareth, dai 12 ai 14 an-ni, per tutti quei ragazzi che han-no voglia di incontrarsi e cono-scere l’amico Gesù: “Messaggioper un’aquila che si crede un pol-lo”. Gruppi Betania, dai 14 ai 17anni. In cammino con Gesù!: “Ilgabbiano Jonathan”. GruppiEmmaus, dai 18 anni in su.Chiamati alla sequela di CristoRisorto. “Lungo la via diEmmaus”.

I tre gruppi camminerannocon le “Domeniche inSeminario”, dalle ore 9 alle ore16: 15 novembre; 13 dicembre; 17gennaio; 21 febbraio; 14 marzo.

Altri appuntamenti in pro-gramma: giovedì 22 aprile,Veglia Vocazionale inSeminario; da lunedì 14 a gio-vedì 17 giugno, Campo adole-scenti a Casalvelino; da lunedì 28giugno a giovedì 1° luglio,Campo pre-adolescenti inSeminario.

Per ulteriori informazio-ni:081.741.31.50 – 081.741.86.49– www.seminarioteologicodina-poli.it - [email protected]

La presentazione del nuovo parroco (da sinistra: don Maglione,

S.E. Mons. Di Donna e Mons. Pirio)

Vita EcclesialeNuova Stagione 1 NOVEMBRE 2009 • 5

Intensi momenti di elevato valore culturale e religioso nella ba-silica di Santa Restituta al Duomo, dove venerdì sera si è tenuta lapresentazione del volume di mons. Antonio Illibato «CaterinaVolpicelli, donna della Napoli dell’Ottocento». A moderare l’incon-tro, cui ha partecipato anche il Cardinale emerito MicheleGiordano, Clotilde Punzo, direttrice dellaRivista «Colloqui online.net» e autrice del-la biografia per la Canonizzazione. La pre-sentazione è stata aperta dalla madre gene-rale delle Ancelle, suor Concetta Liguori,che ha letto un messaggio a firma del car-dinale Crescenzio Sepe, autore tra l’altroanche della prefazione del libro.

Giuliana Boccadamo, associata diStoria del Cristianesimo e delle Chiese allaFederico II di Napoli, ha sottolineato le dif-ficoltà reali incontrate dalla Volpicelli, chenel suo personale percorso di fede, ha do-vuto lottare con la stessa chiesa che non rav-vedeva la necessità di istituire un nuovo or-dine, che, proprio per il carattere “familia-re” che dovevano rivestire le ancelle, con-trastava con un clero orientato più ai ruolied all’esteriorità, che ad avvicinare vera-mente le famiglie in difficoltà.

A Pasquale Giustiniani, ordinario diFilosofia teoretica alla Facoltà di Teologia,il compito di spiegare il perchè di un ulte-riore testo che affronti la vita della Volpicelliinquadrandola nel substrato storico dellaNapoli dell’800. Un periodo che ha dato lapossibilità di esaminare la condizione della donna in una societàche notoriamente non ascoltava le donne e i loro pensieri nemme-no quando erano guidati dalla fede pura. Caterina Volpicelli, «don-na che sapeva stare al suo posto», ha avuto il coraggio di fare scel-te di vita importanti che oggi sono ancora valide. Innanzitutto lacultura, con l’impegno per l’educazione della gioventù che volevafosse non soltanto buona e devota, ma capace di documentare laparola che trasmetteva. Ecco allora i libri lasciati in giro casual-

mente in modo che potessero pervenire in altre mani ed essere let-ti. Una missione portata avanti scegliendo sempre i posti più pove-ri e difficili, dove non volevano andare altri, i «bassi» di Napoli, perdonare a tutti l’amore misericordioso di Dio.

E sul complesso ruolo della chiesa, degli stimoli ed esempi dicui era portatrice presso i fedeli, si è soffer-mato criticamente Andrea Milano, ordina-rio di Storia del Cristianesimo e delle Chiesealla Federico II. Ha messo in risalto anchela difficoltà della chiesa e del clero in quelcomplesso periodo storico, ad accettare unapassione «fiammeggiate» come quella del-la Volpicelli per il Cuore di Gesù. «Di sicu-ro l’argomento Caterina Volpicelli non è esau-rito con questo testo, vi sono ancora tantiaspetti della vita della Santa da approfondi-re», ha sottolineato l’autore, mons. AntonioIllibato, il quale più che commentare il suolibro, «tocca a chi lo leggerà», ha fornito unasorta di canovaccio necessario ad orienta-re il lettore nel complesso periodo storicoche la Napoli dell’800 stava attraversando.

«Caterina ha vissuto un periodo difficile,simile a quello che stiamo attraversando og-gi in cui i valori più profondi della fede ven-gono messi in discussione, tanto che ci si in-terroga se togliere o meno il crocifisso dalleaule scolastiche. È questo il momento in cuiognuno di noi, che si sente profondamentecristiano, ha il dovere di impegnarsi per farcrescere la nostra società». L’esortazione ar-

riva a fine convegno da Flora Beneduce, il primario medico, peri-to nella causa di canonizzazione, alla quale è stata chiesta una te-stimonianza. «Una donna attualissima, del nostro tempo - ha ag-giunto, ringraziando il lavoro compiuto dalla postulatrice, SuorCarmelina Vergara -, una signora il cui insegnamento può arricchi-re la nostra esistenza di donne, mamme e professioniste di questomondo che ha smarrito per strada il valore dell’essere vicini al pros-simo».

Presentato nella Basilica di Santa Restitua il volume di Mons. Antonio Illibato su Santa Caterina Volpicelli

Donna dei nostri tempidi Angela Fabbozzi

Ai reverendissimi Parroci dell’Arcidiocesi di Napoli

Monsignor Antonio Di Donna: «Ecco le nostre priorità pastorali»

Carissimi Parroci, mi è sembrato op-portuno scrivervi questa lettera non peraggiungere altro alla vostra fatica ma an-zitutto per incoraggiarvi e per comunicar-vi alcuni orientamenti diocesani che ri-guardano la vita delle parrocchie.

1. Le priorità pastorali di quest’annoriguardanti le parrocchie.

* La Visita dell’Arcivescovo nelle par-rocchie.Dopo la visita che ha fatto l’anno scor-so nei Decanati, l’Arcivescovo visiteràdi nuovo anche le parrocchie. Finoraegli ha incontrato le comunità parroc-chiali nella celebrazione Eucaristica;ora desidera programmare in manie-ra più organica tali visite e dedicarepiù tempo incontrando gli operatoripastorali. Tempi e modalità sarannoconcordate con i Decani e i Parroci.

* È indispensabile che, in quest’anno, intutte le parrocchie della Diocesi sianocostituiti e resi effettivi i Consigli pa-storali parrocchiali, i Consigli parroc-chiali per gli affari economici e laCaritas parrocchiale.La visita dell’Arcivescovo avrà anchela finalità di incoraggiare e sostenerequesti organismi.

* Dobbiamo continuare ad adoperarciperché in ogni parrocchia si crei

l’“Oratorio”, che offra momenti di ag-gregazione e di educazione per i nostriragazzi.

* È necessario lavorare ancora sulle ce-lebrazioni eucaristiche della domeni-ca per renderle sempre più gioiose epartecipate.

2. Come vivere l’Anno sacerdotale in parrocchia.La Diocesi ha messo in cantiere diver-se iniziative per i sacerdoti, ma tuttoil popolo di Dio deve vivere l’AnnoSacerdotale. È opportuno, pertanto,

che si creino iniziative in tal senso (ad.es. inserimento del tema nelle cateche-si; invito a far recitare la preghieracomposta per l’Anno sacerdotale; reci-tals; partecipazione alla Messa cri-smale; sussidi per l’adorazione…).

3. Celebrazione del sacramento della Confermazione.Per sottolineare il carattere dellaConfermazione come “Pentecoste par-rocchiale”, l’Arcivescovo dà ai Parrocila facoltà di celebrare il sacramentodella Confermazione nella propriaparrocchia nella sera della vigilia o nelgiorno della prossima Pentecoste.Il Parroco abbia cura di far vivere il sa-cramento come vera Pentecoste par-rocchiale, mettendo in rilievo il lega-me tra la celebrazione del sacramen-to e l’edificazione della comunità.Inoltre, per significare il legame con ilVescovo, ministro originario del sa-cramento, abbia cura che i cresiman-di partecipino all’incontro previstocon l’Arcivescovo nella ChiesaCattedrale.Con affetto e stima.

Napoli, 26 ottobre 2009

@ Antonio Di DonnaVescovo Ausiliare

Presentazione del volume su Mons. FeliceRomano

Un pastore nell’età delRisorgimentoLunedì 16 novembre, nellaBasilica Pontificia di SantaCroce a Torre del Greco, saràpresentato il volume“Monsignor Felice Romano.Un pastore nell’età delRisorgimento (1793-1872) diFrancesco Rivieccio, edito daEsa – Edizioni Scientifiche eArtistiche.La presentazione avrà luogoal termine della celebrazioneeucaristica delle ore 19,presieduta da S. E. Mons.Filippo Strofaldi, Vescovo diIschia.Dopo i saluti di don GiosuèLombardo, parroco dellaBasilica di Santa Croce equelli delle autorità civilipresenti, previsti gliinterventi dell’editoreFerruccio Russo, dellostorico Agostino Panariello edel Vescovo di Ischia Mons.Filippo Strofaldi.Le conclusioni eringraziamenti sarannoaffidati all’autore del volume,don Francesco Rivieccio.La serata sarà moderata dalgiornalista Salvatore Perillo.

Nuova Stagione6 • 1 NOVEMBRE 2009 Vita Ecclesiale

8 novembre 2009

Giornata del marittimoDomenica 8 novembre a Torredel Greco si celebra la Giornatadel Marittimo.Alle ore 11,30, presso laparrocchia di Santa Maria diPortosalvo, in largo Portosalvo,ci sarà la celebrazione dellaSanta Messa sul tema dellaGiornata Nazionale delleMigrazioni. Nel corso della celebrazione siricorderanno anche i tutti imarittimi ed i marinaiscomparsi in mare. Si invitano a partecipare imarittimi, i lavoratori portuali,in servizio e in pensione, leautorità civili, militari e tutta lacittadinanza.

Francesco Rivieccio

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AnnuarioDiocesanoTutte le schede per l’Annuariosono state inviate via posta.Tuttavia, qualora non fosseropervenute, è possibile recuperarele stesse sul sito diocesanowww.chiesadinapoli.it.

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GuidaLiturgico-Pastorale2009-2010È stata pubblicata la GuidaLiturgico-Pastorale per l’Annodel Signore 2009-2010. Il volume è in vendita, pressole seguenti librerie cattoliche: Paoline - via DuomoPaoline - CapodimontePaolini - via DepretisLDC - via Duomo, Logos - via Alfredo Rocco, 55Apostolato Liturgico Mariano -Pompei.

L’Istituto Antoniano promuove una manifestazione

all’insegna dell’integrazione e dellasensibilizzazione del territorio

Insieme, oltre la disabilità

di Rosaria La Greca

La fondazione Istituto Antoniano oltrepassa le mura per vi-vere una “Città insieme” nello scenario della villa comunale diPortici dove sabato mattina, col patrocinio dell’amministrazio-ne comunale e dell’assessorato alle politiche sociali della città,gli ospiti dell’istituto hanno messo in piazza le loro capacità spor-tive, artistiche e artigianali confrontandosi con la città.

«“Città insieme” - dice Roberto Velotti, sociologo e coordina-tore dell’istituto Antoniano - è parte di un percorso di costruzio-ne di benessere e di senso all’interno delle comunità locali».

Alcuni ragazzi si sono dedicati all’esposizione di oggetti inswarovski, contenitori in cartone, piccoli e grandi complemen-ti d’arredo, altri hanno gareggiato in attività sportive confron-tandosi con gli studenti delle scuole del territorio, altri si sonodilettati con il teatro dei burattini. Testimonial d’eccezione perla manifestazione: il cabarettista Nando Varriale e il cantanteattore Pietro Pignatelli.

La manifestazione ha trovato anche la collaborazione di al-tre associazioni presenti sul territorio come “Andare oltre”, l’as-sociazione di famiglie con persone disabili e “Tutti a scuola” as-sociazione mirata all’integrazione scolastica per disabili.

«L’obbiettivo di “Città Insieme”- spiega il direttore dell’istitu-to Goffredo Scuccimarra - è affermare la nostra presenza sul ter-ritorio per dare l’opportunità ai nostri ospiti di integrarsi nel so-ciale, terreno sul quale si sta muovendo anche la cooperativa“Padre Ferdinando Brachini” fondazione per l’inserimento lavo-rativo di persone con disabilità».

L’istituto Antoniano, diretto da padre Edoardo Fiscone ospi-ta 120 utenti e 70 operatori ed abbraccia un’enorme fascia d’u-tenza coprendo tutto il territorio vesuviano. I suoi ospiti, perso-ne adulte con disabilità mentali, sono chiamati, grazie all’atten-to servizio degli operatori, ad accrescere sempre più le loro ca-pacità naturali, «per poter diventare grandi» come molti di loroaffermano. Con la supervisione di operatori, gli ospiti dell’isti-tuto svolgono lavori artigianali mirati all’integrazione lavorati-va.

Bijoutterie e cartontecnica sono attività laboratoriali a cuilavorano più di 10 persone guidate da Monica Guarini e GraziaAprea. Lello Decorato, terapista occupazionale, segue invece illaboratorio di cestinaggio con midollino.

L’istituto Antoniano indirizza i ragazzi in base alle loro ca-pacità, ponendosi obiettivi a medio e lungo termine e gli opera-tori cercano di evitare l’insuccesso che potrebbe rappresentareun ostacolo nel percorso di crescita dei loro allievi. «L’oggettofinito dà il senso dell’esistenza- spiega Agata Facciuto, psicologae responsabile delle attività del semiconvitto- i ragazzi si ricono-scono nell’oggetto che rappresenta le loro abilità e dunque lorostessi perché “noi siamo quello che facciamo”. Nel caso di ragaz-zi con problematiche più gravi- continua la Facciuto - si lavorainvece sulle capacità cognitive ed emozionali con l’intento di ren-derli autonomi nelle esigenze personali quotidiane».

Domenica 22 novembre al Palasport di Ponticelli in via Argine

Convocazione del Rinnovamento nello Spirito Santo

In un momento storico in cui tutto sembra vacillare, in cui fra-nano sistemi economici, finanziari e politici, sentiamo di dover ri-cordare agli uomini del nostro tempo che solo Gesù resiste ai seco-li, che solo Gesù è stabile in tutto e dà stabilità ad ogni cosa.

È la Sua Parola fedele a sostenere il mondo, a non illudere l’uo-mo, a non tradire i popoli, a salvare ogni generazione umana dalmale. Noi crediamo che non c’è soluzione alle questioni sociali fuo-ri dal Vangelo.

Di questa Verità in cui crediamo vogliamo dare una espressio-ne pratica, un principio, un impegno con l’evangelizzazione, unodei pilastri portanti del nostro Movimento. Una risposta convinta,comunitaria, responsabile a cui vogliamo aderire.

È quindi necessario formare persone che sappiano evangelizza-re nel potere dello Spirito, avendo una chiara identità cristiana, chenon vacilla di fronte alla cultura di morte del mondo.

Ricolmi di amore e fiducia, con questa affermazione biblica del-la Convocazione(Gv 15,16), siamo chiamati ad annunciare e testi-moniare il paradiso che manca sulla terra, rivolgendosi a chi ha giàricevuto il Battesimo e vuol sottolineare proprio il desiderio e il bi-sogno di percepire di nuovo l’urgenza del Vangelo, la forza che c’ènel Vangelo.

Con questi sentimenti siamo ad annunciarvi ,com’è consuetudi-ne da anni, la prossima XI Convocazione dei Gruppi e delleComunità del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) dellaDiocesi di Napoli che si terrà Domenica 22 novembre 2009 pressoil Palazzetto dello Sport di Ponticelli in Via Argine.

Ci sarà anche un forte invito ai 400 giovani presenti perché sap-piano testimoniare a tanti loro coetanei già “vecchi” a 16 anni chela vita è un’avventura da spendere per gli altri, che l’amore di Dioè fonte di ogni felicità.

A tale evento parteciperanno oltre ai giovani circa 1500 adultie anche 150 bambini in un clima di preghiera e di fraternità, comeda programma allegato.

Ringraziamo lo Spirito Santo per la grazia di avere con noi S.E.mons. Antonio Di Donna, Vescovo Ausiliare della diocesi Napoli chedarà inizio alla convocazione con la celebrazione eucaristica.

Successivamente l’assemblea, festosamente, darà lode alSignore Onnipotente con la preghiera comunitaria carismatica.Avremo la gioia di condividere questo evento diocesano con la pre-senza di Sebastiano Fascetta - Responsabile NazionaleEvangelizzazione e Missione del RnS - che approfondirà il temadella giornata(Gv 15,16) assicurando la necessaria formazione alpopolo di Dio. Non mancheranno naturalmente anche gli spazi de-dicati ai più giovani, con i tradizionali Meeting per i bambini e peri ragazzi che, parallelamente alla convocazione, potranno fare laloro esperienza di fede e di preghiera comunitaria.

La Convocazione sarà allietata dal saluto di Mons. RaffaelePonte – Vicario Episcopale per il Laicato della Chiesa di Napoli.

Il nostro amore per la Chiesa e per l’ecclesialità del nostroMovimento non può non farci ricordare che questo è l’ anno dedi-cato ai sacerdoti, per cui, durante la Convocazione, sarà dedicatoun tempo di preghiera per tutti i Presbiteri presenti e assenti.

Infine, i partecipanti, potranno adorare Gesù solennementeesposto nel S.S. Sacramento dell’Eucarestia.

E’ con gioia che attendiamo fratelli e sorelle, consacrati e con-sacrate, comunità parrocchiali, movimenti e associazioni che ope-rano nella Diocesi per gustare insieme la realtà sottolineata da PapaBenedetto XVI quando afferma : “I movimenti ecclesiali sono unsegno luminoso della bellezza di Cristo e della Chiesa sua Sposa”.Per qualsiasi informazione si potrà contattare il 328/6154483

Antonio PostiglioneCoordinatore Diocesano di Napoli

del Rinnovamento nello Spirito Santo

Ecco il programmaOre 8.30 Accoglienza

Ore 9.00 Celebrazione EucaristicaPresiede S. E. Mons. Antonio Di DonnaVescovo Ausiliare di Napoli

Ore 11.30 Preghiera comunitaria carismaticaRelazione : Sebastiano FascettaResponsabile Nazionale Evangelizzazione e Missione

Ore 13.30 Fine Sessione e Pranzo

Ore 15.00 Lode corale Saluto di Mons. Raffaele Ponte - Vicario Episcopaleper il Laicato della Chiesa di NapoliPreghiera per i Sacerdoti in occasione dell’anno sacerdotale

Ore 15.45 Roveto ArdentePreghiera di intercessione Sebastiano Fascetta

Pastorale e DomenicaNuova Stagione 1 NOVEMBRE 2009 • 7

1 novembre: XXXI Domenica del Tempo Ordinario - Solennità di Tutti i Santi

I Santidi Francesco Mercurio

Per essere vicini a Dio, purificarsi pervivere della Sua vita, sperare con la cer-tezza che Lui darà quanto ha promes-

so all’uomo perché liberamente viva la pro-pria vita nella crescita dell’amore che lo por-ti a perdersi nel Suo amore camminando perle vie del tempo nel bene e usando della na-tura non perdendosi nelle cose che passanoma operando il bene e vivendo nell’amoreper Dio e per i fratelli, accettando le diffi-coltà e i dolori della vita quando non si pos-sono evitare, avendo una fede crescente, chepur lasciandolo nell’oscurità del mistero, mafondata sulla testimonianza degli apostoli,fuggiti e tremanti per la loro sorte dopo l’ar-resto di Gesù, ma poi morti martiri per lacertezza della sua divinità attestata dall’aver-lo visto realmente risorto, accettando le pro-ve e le difficoltà della vita, questo hanno fat-to i Santi che primi negli apostoli, semplicied onesti uomini e con Paolo nemico diCristo ma sulla via di Damasco chiamato aseguirlo fino al martirio e tanti che nella vi-ta credendo in Lui e conoscendo il valore ef-fimero e transitorio dei beni che possonoaversi nel tempo hanno creduto in Lui e lohanno confessato: questi sono i Santi di cuil’Apocalisse che abbiamo ascoltato, parla diuna moltitudine immensa da non potersicontare.

nel mondo la vera giustizia che è solo di Dio.«Beati i misericordiosi». La bellezza del per-dono è partecipazione alla misericordia delSignore, riconoscimento della propria fragi-lità ed indice di grandezza d’animo.

«Beati i puri di cuore, perché vedrannoDio». La purezza di cuore, molto più forte del-la purezza del corpo e dei sensi, indica il de-siderio di avvicinarsi a Dio, purezza e bellez-za eterna, accresce la fede ed in un empito diamore anticipa la gioia della vita eterna.

«Beati gli operatori di pace». La vera pa-ce viene da Dio e non è quella che dà il mon-do, ecco perché chi la realizza nel mondo èa buona ragione chiamato figlio di Dio.

«Beati i perseguitati per la giustizia».Portare la giustizia nel mondo è stato sem-pre difficile perché gli uomini cedono spes-so al compromesso per il proprio interesse,ma presso Dio non c’è accezione di persone.Il cristiano deve avere il coraggio, anche segli costa, di operare secondo la volontà diDio.

L’ultima beatitudine dice agli apostoli ead ogni cristiano che vale la pena perdere ilmondo intero ma non rinunciare alla fede,alla speranza ed all’amore di Dio. Il brevepasso della prima lettera di Giovanni si chiu-de invitandoci alla purezza interiore per es-sere più vicini a Dio, purezza eterna.

Il Vangelo delle beatitudini ci indica lavia ed è necessario che noi meditiamo sullaSua parola.

«Beati i poveri in spirito perché di essi è ilregno dei cieli». La prima beatitudine non di-strugge il valore delle cose del tempo ma met-te l’accento sul bene dell’anima che, creatada Dio per ciascun uomo, ci rende consape-voli che passa tutto ciò che è del tempo edusato alla luce della fede e della speranza,anticipa il possesso e la beatitudine che saràpiena nell’eternità della vita.

«Beati quelli che sono nel pianto». La sof-ferenza fa parte della vita sulla terra e accet-tarla quando non la si può rimuovere è par-tecipare alla croce di Cristo e alla gioia del-la Sua resurrezione.

«Beati i miti». La mitezza non è pusilla-nimità o debolezza ma forza dello spirito cherende l’uomo sereno nelle difficoltà e soprat-tutto è testimonianza di fede in Dio ed amo-re verso il prossimo.

«Beati quelli che hanno fame e sete dellagiustizia». La fame e la sete indicano l’impe-gno che il cristiano deve avere per portare

Fedeltà di Cristo,fedeltà del sacerdote

di Salvatore Esposito

ANNO SACERDOTALE

Emergenza educativadi Antonio Spagnoli

Insieme alla famiglia, anche la scuola, soggetto primario dell’edu-cazione, è segnato dalla presenza della crisi educativa. D’altra parte,«la crisi del sistema scolastico – scrivono gli autori del recente rappor-to-proposta sull’educazione, intitolato “La sfida educativa” e curatodal Comitato per il progetto culturale della Conferenza EpiscopaleItaliana – è il riflesso di quella che, a vari livelli, coinvolge tutti noi».

Senza minimamente sminuire il valore dell’acquisizione dellecompetenze professionali, l’importanza della centralità del rappor-to scuola-lavoro nella formazione degli studenti, il significatodell’“apprendere ad apprendere” o l’essere istruiti su “come fare a”,tuttavia la scuola non può ridursi solo a questo, ad «addestrare glialunni a muoversi agilmente nella complessità, utilizzando tutto sen-za mai impegnarsi con nulla», riducendo il processo educativo allaformazione e imprigionandolo dentro «il triangolo scuola-formazio-ne-professione».

Il compito degli insegnanti non può limitarsi a fornire agli stu-denti delle nozioni e delle informazioni, né il loro ruolo può ridur-si ad essere simile a quello di un allenatore, «la cui funzione è di faracquisire ai giovani delle competenze ben localizzabili, intese comeabilità ristrutturabili e plasmabili in vista dell’acquisizione di altreinformazioni».

E nemmeno è sufficiente affidare il ruolo educativo della scuolaad alcune “educazioni” – come l’educazione alla legalità, l’educazio-ne alla cittadinanza e alla Costituzione, l’educazione alla convivenzacivile, l’educazione all’ambiente – che vorrebbero segnare la vita del-la scuola stessa, ma che spesso risultano solo marginali e talvolta an-che poco efficaci per il bene dei giovani e dei ragazzi e per la loro cre-scita come persone.

C’è nostalgia oggi nella scuola di insegnanti autorevoli, che sannoperché insegnano quello che insegnano, che pur tra mille difficoltà edelusioni compiono il loro lavoro con competenza, dedizione e pas-sione. C’è desiderio di insegnanti ben saldi su ciò che conta davveroe in grado di rispondere alle lecite attese dei giovani che hanno biso-gno di qualcuno che li «aiuti a trovare il senso del vivere e del morire»,come hanno scritto gli studenti del liceo Spedalieri di Catania pochigiorni dopo il tragico assassinio dell’ispettore di polizia Filippo Raciti.«Noi riteniamo che la scuola – si legge nella lettera dei giovani liceali– possa costituire uno spazio adatto per questa ricerca e che liberamen-te uno possa verificare tutta la positività e il bene che la realtà ci pro-mette». Ai docenti è chiesto proprio questo, di riappropriarsi del lororuolo educativo, di trasmettere un sapere, di proporre contenuti e va-lori, visioni del mondo, della vita, della storia ed esperienze significa-tive per la vita dei giovani e per la loro crescita come persone. Docenticapaci di rendere la scuola «luogo in cui l’educazione si realizza attra-verso la trasmissione di un patrimonio culturale elaborato dalla tradi-zione, mediante lo studio e la formazione di una coscienza critica».

E tutto ciò, dunque, «dentro le cose che studiamo, dentro il temposcolastico, dentro il rapporto con i professori», come chiedevano ai lo-ro docenti i giovani liceali di Catania, qualche tempo fa, con la loroaccorata lettera, dando voce anche ai tanti coetanei che, pur nutren-do le stesse attese, non le dichiarano con altrettanta chiarezza.

(4 - fine)

ALFABETO SOCIALE

Viaggio attraversogli IstitutiReligiosiFemminilidella Diocesi

Varietàdi Carismiin un soloSpiritoSuore di San Domenico

La Fondatrice Madre MariaColomba nacque in Polonia nel1838. Al battesimo fu chiamataRosa Filippina. Fin dai suoi piùgiovani anni desideròardentemente consacrare la suavita al Signore. Perciò, all’età di19 anni entra dalle Suore di SanDomenico a Nancy in Francia.Quando vestì l’abito religioso,ricevè il nome di MariaColomba. Dopo due anni, nel1859, ritorna in Polonia e,all’età di 21 anni, su consigliodel Maestro Generale dell’Ordinedi San Domenico, PadreVincenzo Jandel, fece rivivere laCongregazione delle SuoreDomenicane in Polonia, scioltadall’Imperatore d’Austria.Diventata la Fondatrice dellaCongregazione Polacca, fececostruire il primo convento aWielowies. Ha istituito ilprogramma apostolico per sestessa e le sue Suore e hadesiderato non solo lavorare perla sua santificazione, ma ancoraper aiutare i poveri, gliammalati nelle parrocchie eistruire i ragazzi nelle scuoleparrocchiali. Questa eraun’innovazione perchél’insegnamento del catechismo el’istruzione religiosa eranoriservati fino ad allora al clero.Il suo ardente desiderio era chela santità, la vera carità, lospirito di preghiera e lariconoscenza verso gli amici ed ibenefattori impregnassero lecase della Congregazione. La suadevozione verso la Beata VergineMaria e la sua straordinariavenerazione verso il Santissimol’aiutarono a superare tutte ledifficoltà della vita. Consuntadalla tubercolosi, morì il 18marzo 1887 a Wieliwies e la suatomba ancora oggi è veneratadalla gente a cui avevaconsacrata tutta la sua vita.

Carisma, spiritualità, opereCome Cristo, che era statomandato ai poveri ed ai malati,le religiose fanno proprio finel’annunzio della verità evangelicaai più bisognosi. Lo spirito cheanima la Congregazione è unospirito di verità. Obbligo edinsieme privilegio delle suore èconoscere sempre meglio la veritàsuprema, il Cristo, e dopo averLoconosciuto, confidare in Luipienamente, amarLoardentemente e formare lapropria vita al Suo esempio. Lospirito della Congregazione èanche uno spirito di penitenza emortificazione.

Siamo molto preoccupatidell’actuosa participatio, chepure è tanto raccomandatadal Concilio, ma che è in su-bordine all’opera di Cristo innoi. L’actuosa participatioconsiste anzitutto entrare nelmistero celebrato sino a por-tarlo nella vita di ogni giorno,in una tensione pasquale cheè morire al peccato per risor-gere alla vita nuova.

Partecipare in ultima ana-lisa è lasciarsi convertire dal-la presenza del Signore croci-fisso-risorto che nello Spiritoci ricrea nell’unità e nella ca-rità. La partecipazione dun-que, non si confonde con ilpartecipazionismo, dove par-tecipare significa che tutti adogni costo facciano qualcosa:«Le azioni liturgiche apparten-gono all’intero corpo dellaChiesa, lo manifestano e lo im-plicano; i singoli membri poi visono interessati in diverso mo-do, secondo la diversità deglistati, degli uffici e dell’attualepartecipazione» (Cost.Liturgica n. 26) e come se nonbastasse al n. 28 vien detto an-cora più chiaramente che:«Nelle celebrazioni liturgicheciascuno, ministro o semplicefedele, svolgendo il proprio uf-ficio, si limiti a compiere tuttoe soltanto ciò che, secondo lanatura del rito e le norme litur-giche, è di sua competenza».

Ora è buona cosa, lodevo-le, preoccuparsi del ben cele-brare, però è necessario ri-cordare che la divina liturgiaè anzitutto un’azione di GesùCristo per noi, tra noi e a no-stro favore. La liturgia dun-que è actio Christi e actioEcclesiae: azione di Cristo edella Chiesa. In essa la Chiesaproclama a Dio il suo amoremediante simboli, gesti, pa-

role, vesti liturgiche, segni,canti. La liturgia dice a Dioche gli vogliamo bene, che glisiamo grati per la sua presen-za operante. È utile ricorda-re qui il n. 15 della Istruzione.Il presbitero, pastore e guidadella comunità parrocchiale:«Tra tutti gli aspetti meritaparticolare rilevo quello delladocilità alle leggi e alle dispo-sizioni liturgiche della Chiesa,vale a dire, l’amore fedele auna normativa che ha lo sco-po di ordinare il culto in ac-cordo con la volontà del som-mo ed eterno sacerdote e delsuo mistico corpo. La sacra li-turgia è considerata come l’e-sercizio del sacerdozio di GesùCristo, azione sacra per eccel-lenza, culmine verso cui ten-de l’azione della Chiesa e, in-sieme, la fonte da cui proma-na tutta la sua virtù. Regolarela sacra liturgia compete uni-camente all’autorità dellaChiesa, la quale risiede nellaSede apostolica e, a norma deldiritto, nel vescovo. Nessunaltro, assolutamente, anchesacerdote, osi, di sua iniziati-va, aggiungere, togliere o mu-tare alcunché in materia litur-gica. Arbitrarietà, espressionisoggettivistiche, improvvisa-zioni, disobbedienza nella ce-lebrazione eucaristica costi-tuiscono altrettanti patenticontraddizioni con l’essenzastessa della santissimaEucaristia, che è il sacrificiodi Cristo. Lo stesso vale per lacelebrazione degli altri sacra-menti, soprattutto per il sacra-mento della penitenza me-diante il quale, essendo con-triti e avendo il proposito diemendarsi-vengono perdonatii peccati e si viene riconciliaticon la Chiesa».

(9. continua)

Speciale Nuova Stagione8 • 1 NOVEMBRE 2009

Il 1° novembre ricorre la festività di Ognissanti e il 2 novembre la commemorazione dei defunti. Una riflessione sul significato della santità oggi e sull’importante ruolo della pastorale cimiteriale

La santità, “misura alta della vita cristiana”SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

Il programma è semplice: conoscere,amare, imitare Cristo nella dimensionetrinitaria. La solennità di tutti i Santi ce-lebra la vita dei santi noti e meno noti.

Tutti però si sono modellati sulle bea-titudini, raggiungendole anche passan-do per l’esperienza della Croce.

Si tratta di uomini e donne che sonotestimoni sempre attuali, sfidando i tem-pi e scrivendo le pagine più belle dellastoria civile e religiosa per i moltepliciinflussi che esercitano.

Per cui, la santità è sempre un donooltre che programma, è essere creaturanuova, spogliandosi dell’uomo vecchioe “vivendo come si conviene ai santi” (Ef5,31) e “rivestiti di carità, che è il vinco-lo della perfezione” (Ef 1,4).

Quest’anno, soprattutto per i sacer-doti, potrebbe essere indicato come re-

cupero della santità personale, alla luce del-l’esperienza di tanti nostri fratelli che già so-no elencati, ma cercare anche il nostro po-sto, immersi nell’amore di Dio che ci vuolesanti entrando nella sua intimità e vivendoper Cristo, rinnovati nello Spirito.

Ringraziamo con gioia, e benedetto siaDio, perché a Napoli, dovunque ci giriamoci sono santi, beati di ogni tempo e di ogniluogo. C’è ancora spazio per inserire il no-me di nuovi santi. Questa grande e conti-nua schiera di testimoni è un segnale di vi-ta e di speranza per tutti, in un contesto so-ciale dai molteplici e complessi problemiche offuscano tante volte questo bel voltodella santità di uomini e di donne.

È vero che la maggior parte dei santi, sipuò dire, è al femminile. Ciò sta a dimostra-re che la donna santa ha una ministerialitàsociale straordinaria intervenendo a scrive-

La Risurrezione della carnedi Francesco Asti *

Il movimento cristiano si sviluppa apartire da un annunciosconvolgente: Gesù di Nazareth fuuomo accreditato da Dio in mezzoai suoi fratelli per riportare il cuoredei figli verso il Padre. Quest’uomo,per divina provvidenza, è statoconsegnato nelle mani degli uomini,perché dal suo sangue, nuovaalleanza, ogni uomo e ogni donnafossero liberati dal potere delpeccato. Dio lo ha risuscitato daimorti, perché la morte non lopossedesse (At 2, 22-35). Lacentralità dell’annuncio è la morte erisurrezione di Gesù di Nazareth.Ciò è l’apice della rivelazione di Dioe il fulcro della fede che sarà vissutoconcretamente in ogni epoca storicafino alla consumazione dei secoli.Tutti i fedeli sono chiamati per illoro legame con Gesù Cristo aproclamare la Risurrezione dei mortiquale esperienza di fede nella vitaeterna.Le fede nella risurrezione comportaun vivere in profondità laquotidianità senza mai disattenderealla responsabilità che il credente hanei riguardi dell’altro e dellacreazione. Gesù insegna che il donodella risurrezione non elimina lafatica del vivere, ma arricchisce igiorni con la speranza di un mondonuovo e di una società nuova.L’impegno del credente neltrasformare la storia è unitafortemente al suo anelito a voleressere unito a Cristo nell’eternità.Regnare con Cristo significa vivere lasua morte e la sua risurrezione,finché non ritorni (Rm 8). Stare conCristo e vivere in Cristo comportaun superamento di una mentalitàtroppo materialistica come se tuttofosse risolto nell’orizzonte del mondosenza una speranza nella vita eterna.Molti cristiani si fermano a questoorizzonte senza attendere la venutadi Cristo oppure confondono larisurrezione con la reincarnazione,per cui pensano che dopo la morteritorneranno sotto altre forme. Lacontaminazione della fede producespesso un abbassamento anche dellatensione spirituale, per cui non siprega più per i defunti, non sicelebrano le Sante Messe per i propricari. Ciò è indice di una disaffezionedel credente nella risurrezione e diuna mancanza di catechesi sullerealtà che richiamano la vita eterna.La fede in Cristo non è assimilabilesolo in parte, solo quello che piace alfedele e che gli fa comodo.L’annuncio della vita eterna èl’elemento essenziale dellapredicazione di Gesù. Il credentegioca tutta la sua esistenza perquesta realtà futura. Chi crede inGesù, crede alla vita eterna, credealla risurrezione dei morti e allacomunione dei santi. E anchequando il peccato ha tormentato ilcredente, il Signore non lo lasciasolo, in quanto il male vienebruciato dal suo amoreincandescente. Allora si aprirà ilvolto del credente alla luce eternadove contemplerà l’amore dellaVergine Maria che, prima discepoladi Cristo e Madre del Salvatore, hagià beneficiato della risurrezione delFiglio.

* Docente di Teologia spirituale PontificiaFacoltà Teologica dell’Italia Meridionale

Nella morte, le radici della vitaNe parliamo con don Antonio Di Franco, direttore dell’Ufficio di Pastorale cimiteriale

di Maria Rosaria Soldi

Una ricorrenza molto sentita da credenti e non, quella del-la Commemorazione dei defunti, che ha conservato nel corsodella storia le proprie tradizioni. Diversi profumi di fiori ine-briano, nella giornata del 2 novembre, le strade delle nostrecittà, e ceri, corone e lumi risplendono tra i cipressi dei cimi-teri.

Per tutti, questo giorno è un richiamo agli affetti vissuti, maper i cristiani è qualcosa di più. Ci ha aiutato a riscoprire il sen-so di questa giornata don Antonio Di Franco, direttoredell’Ufficio della Pastorale cimiteriale. «È tradizione napoletanaavere pietà per i cari defunti - dice don Antonio – ciascuno avver-te in questo giorno l’esigenza di far visita ai propri cari.Ricordiamo, infatti, i tanti uomini e donne di fede che ci hannopreceduto, e che vivono oggi la festa della resurrezione». Si puòquindi parlare di festa dei morti, due parole che sembrano con-traddittorie, ma che in fondo, se guardate nell’ottica della fede,non lo sono. «Vivo nei nostri cuori è il pensiero dell’eternità - spie-ga don Antonio - questo giorno invita soprattutto noi cristiani ariflettere sul senso della resurrezione e della morte. E’ proprio daqui che ha inizio la vita, come se il vissuto fosse nel futuro. È qui,è nell’incontro con il Signore Risorto che sono le nostre radici. Unmistero che si può comprendere solo guardando la morte con gliocchi della fede e della speranza».

Ed è proprio questo il messaggio che la pastorale cimiteria-le vuole diffondere in occasione di questa giornata, quello di da-re speranza, la speranza di un incontro, la speranza che l’amo-re vissuto sulla terra non va perduto, ma trova pienezza e com-pimento nella gioia di questo incontro con il Signore risorto. Silascia una comunità terrena, per incontrare la chiesa celeste.Diventa quindi un giorno di riflessione quello del 2 novembre,

per riscoprire il senso della vita passata, presente e futura. Luogodi commemorazione è il cimitero, visto ancora oggi esclusiva-mente come luogo di culto. «Il cimitero è un luogo di meditazio-ne – continua don Antonio - bisognerebbe educare a vederlo co-me luogo di incontro con persone che hanno avuto fede, che l’han-no vissuta e che l’hanno comunicata. Si va al cimitero per ringra-ziare tali persone del loro vissuto, anche con segni evidenti qualifiori e lumini. Lì c’è quindi la nostra storia».

E per valorizzare il cimitero non solo come luogo di culto,ma anche e soprattutto come luogo di arte e cultura, la pastora-le cimiteriale ha ideato un progetto che, attraverso la letteratu-ra, la storia e l’arte, vuole aiutare a riscoprire e a comunicare ilvalore della morte come espressione di passaggio alla resurre-zione.

Un progetto ancora in cantiere, ma che prevede iniziative perle scuole, quali visite alle catacombe di San Gennaro o alla cap-pella di San Severo. Anche ciò che spesso può spaventare, ciòche è visto con distacco, come la morte, assume un grande va-lore se ne si conosce il senso autentico. La comprensione del mi-stero della morte, quale mistero della vita, aiuta ciascuno a vi-vere ogni giorno con impegno e responsabilità, alimentando lagioia dell’incontro con Cristo nell’Eucarestia.

Ed è l’Eucarestia il centro di questa giornata, il mezzo checi mette in comunicazione con il Cristo Risorto. «Il cuore è pro-prio Cristo Risorto - conclude don Antonio - far fare esperienzadi Cristo è il nostro primo impegno. E l’incontro con Lui avvienenon domani, ma già oggi. Siamo chiamati a costruire rapportinuovi di pace, siamo noi a dover morire nel peccato, per poter ri-nascere nell’amore. Quando si ama, è allora che si è sulla via del-la resurrezione».

Speciale Nuova Stagione 1 NOVEMBRE 2009 • 9

i e il 2 novembre la commemorazione dei defunti. e sull’importante ruolo della pastorale cimiteriale

alta della vita cristiana”A PRIMA PAGINA

fermezza accanto a Cristo, perché Luirimanga in voi.

Non permettete che nei vostri cuorisi spenga la luce della santità!

Non abbiate paura di aspirare allasantità! Non abbiate paura di essere san-ti! Del secolo che volge al suo termine edel nuovo millennio fate un’era di uomi-ni santi!”

Benedetto XVI dice, inoltre, che “lasantità non passa mai di moda, anzi, conil trascorrere del tempo, risplende in mo-do luminoso e manifesta la perenne ten-sione dell’uomo verso Dio”.

Ed è, perciò, giusto concludere: oggiabbiamo grandissimo bisogno di santi.

Nunzio D’EliaPresidente Delegato del Tribunale Regionale per le Cause dei Santi

re una storia nuova e feconda soprattutto dicarità verso i piccoli e i bisognosi. TanteCongregazioni femminili sono segno diquesta fecondità. I vescovi italiani hannoavuto parole di stima per le donne meridio-nali: “La donna ha una sua grande vocazio-ne per la redenzione sociale del Sud. Erededi tante sofferenze, spesso di tanta emargi-nazione, la donna meridionale è di per sédignitosa, profonda e costruttrice di storiequotidiane” (CEI, Chiesa Italiana eMezzogiorno. Sviluppo nella solidarietà, 1ottobre 1989).

Ciò vale anche per la santità maschile,per il laici che anno seguito lo stesso itine-rario per raggiungere la stessa meta.

Perché non io?Nell’omelia di Giovanni Paolo II per la

Canonizzazione della Beata Kinga(16.06.1991) affermava: “Perseverate con

Cimiteri napoletani: a che punto siamo?A colloquio con l’Ufficio competente del Comune di Napoli

di Eloisa Crocco

In occasione della ricorrenza dei fede-li defunti del 2 novembre in tanti si reca-no a visitare, nei cimiteri cittadini, paren-ti e amici che non ci sono più. Ma moltidediti a questa pia pratica non sannoquanto sia difficile per chi lavora nel set-tore gestire un’area cimiteriale, control-larla, cercare di renderla fruibile ai visita-tori, soprattutto a fronte di una ormai cro-nica carenza di fondi.

Abbiamo ascoltato il geometraEsposito, funzionario dell’ufficio cimiteridel Comune – a capo del quale si è da po-co insediato Camillo Amodio – che ci haspiegato difficoltà e problemi che quoti-dianamente il suo ufficio si trova a dove-re affrontare.

«Se mi si chiede in che condizioni sia-no i cimiteri napoletani – così ha rispostoil geometra a una nostra domanda – la ri-sposta che posso dare è questa: sono nellemigliori condizioni possibili per quello cheil nostro budget, che negli ultimi due annisi è ridotto di un terzo rispetto al passato,ci consente. Noi ci occupiamo della norma-le manutenzione – ha spiegato – interve-nendo sulle segnalazioni che ci fa il perso-nale presente in loco, ma certo con i pochisoldi disponibili, e il personale scarso nonriusciamo a rendere tutto bello, e allora sitroveranno muretti non intonacati o can-celli con la pittura sbiadita. I nostri inter-venti devono dare priorità alle urgenze, sal-vaguardare innanzitutto la pubblica inco-lumità, quindi noi interveniamo soprattut-to quando ci sono problemi di stabilità, pe-ricoli di crollo. Il problema è che se la ma-nutenzione non è costante – e purtropponon può esserlo con pochi fondi e pochi di-pendenti, ormai non più giovani – i rischisi fanno più frequenti, e allora non ce la sifa a sostenere tutti gli interventi che sareb-bero necessari, non si riesce a ricostruire, eci si limita all’essenziale, cioè a chiudere alpubblico i tratti di strada dove può essercipericolo».

Le parole del funzionario e le sue ama-re considerazioni rendono chiaramentel’idea del degrado in cui versano i cimite-

ri, che non è dovuto però ad incuria maalle solite croniche mancanze, di soldi edi personale. Assunzioni non se ne fanno,non sono previste, e allora in programmac’è la concessione a una cooperativa – tra-mite una gara di assegnazione – dei servi-zi essenziali di gestione e manutenzioneordinaria delle aree cimiteriali. «I nostridipendenti – evidenzia il geometraEsposito – sono impegnati quotidiana-mente in una serie di interventi delicati, dicui molti non sono neppure a conoscenza,come i cosiddetti interventi di giustizia, cioèil prelievo e l’inumazione delle salme dimorti per omicidio, suicidi, morti in inci-denti, operazioni di cui non si occupano leagenzie di pompe funebri. Questi sono in-terventi che non si possono dare in conces-sione, ma per la manutenzione ordinariastiamo studiando come concedere, speria-mo al più presto, i servizi a cooperative, inmodo da riuscire a dividere i compiti piùefficacemente».

Un altro grosso problema dei nostri ci-miteri riguarda il controllo, soprattuttoper le aree monumentali e di valore stori-

co, come il Cimitero degli uomini illustriche di recente è stato preso di mira in unraid. Abbiamo chiesto al geometraEsposito come è organizzata la sorve-glianza dentro e fuori le aree cimiteriali –non dimentichiamo che la zona diPoggioreale, ad esempio, è zona forte-mente a rischio. «Direttamente dipendentidal nostro ufficio – ci ha spiegato – ci so-no i sorveglianti, che però hanno semplice-mente il compito di sorvegliare le operazio-ni all’interno dei cimiteri, quindi le inuma-zioni o i lavori che i privati fanno per le lo-ro cappelle. Ma noi non abbiamo un servi-zio di guardiania, anzi nei cimiteri attual-mente questo servizio non esiste. Dopo l’o-ra di chiusura, alle 18, dentro il perimetrodelle aree cimiteriali non c’è più nessuno. Icompiti di controllo spettano alla polizia lo-cale, che però è di stanza all’esterno. Al mo-mento quindi non c’è controllo dentro i ci-miteri nelle ore notturne, e per l’esterno agi-scono i poliziotti, che naturalmente, pur-troppo, come in tutti i quartieri della città,sono sempre troppo pochi per le necessitàesistenti».

Così la viabilitàL’Amministrazione Comunaleha predisposto particolarimisure per facilitare glispostamenti dei cittadini verso iCimiteri della Città, potenziandoin maniera significativa ilservizio di trasporto pubblicoper le zone dei cimiteri echiudendo al traffico veicolarealcune delle principali stradeposte a ridosso degli stessicimiteri. Nella zona di Poggioreale,domenica 1 e lunedì 2novembre, sarà vietato iltransito - con la sola eccezionedei mezzi pubblici e dei taxi - inVia S. Maria del Piantodall’incrocio con Largo S. Mariadel Pianto a quella con Via delRiposo.Tutti i cimiteri rimarrannoaperti domenica 1 e lunedì 2novembre dalle ore 6,30 alle ore16.Per facilitare l’afflusso alle zonedei cimiteri, negli indicati tregiorni, l’Anm attiverà, dalle ore6 alle ore 14,30 di ciascunagiornata, le seguenti appositelinee:130 (Vomero/Arenella - Emiciclodi Poggioreale), 510 (Soccavo -Cimiteri di Poggioreale), 520(Vomero - Cimiteri diPoggioreale), 547 Vomero/Museo- Cimiteri di Poggioreale), 548(Centro/Museo - Cimiteri diPoggioreale), 560 (Zonaospedaliera - Cimiteri diPoggioreale), 580(Bagnoli/Fuorigrotta - Cimiteridi Poggioreale), 583 (ZonaMuseo - Cimiteri diPoggioreale), 546(Miano/Piazza Cavour - Cimiteridi Poggioreale), 571 e 572(Camaldoli - Cimitero diChiaiano), 573 (M.N. Chiaiano -Cimitero Chiaiano), 575(Scampia - Cimitero Miano).Inoltre sarà ulteriormenteincrementato il servizio a mezzoTram fino all’Emiciclo diPoggioreale, con la LineaCircolare 1 (Emiciclo diPoggioreale - Piazza Vittoria) econ la Linea 2 (S. Giovanni aTeduccio - Emiciclo diPoggioreale).All’interno del cimitero diPoggioreale sarà istituito dalleore 8 alle 14 un servizio navettaa disposizione dei visitatori eduno specifico riservato aiportatori di handicap. Iportatori di handicap, che sonogià muniti delle necessarieautorizzazioni, potrannoaccedere ai Cimiteri diPoggioreale con i propri veicolisolo dopo le ore 14.

Vita Ecclesiale Nuova Stagione10 • 1 NOVEMBRE 2009

Corso regionaleper animatoresocialeL’iniziativa intende formare unafigura che svolge attivitàfinalizzata allo sviluppo dellepotenzialità delle persone o deigruppi e alla promozione diprocessi di prevenzione deldisagio, inserimento epartecipazione. L’animatoresociale opera in istituzionipubbliche o private preposte asviluppare attività di vitacomunitaria, sia occasionale chepermanente, con finalitàpromozionali, preventive e diintegrazione sociale.Il programma didattico prevede:area tecnico-professionale; areaistituzionale e legislativa; arealinguistica; area socio-psico-pedagogica e didattica; area socio-sanitaria; area statistica einformatica.Requisiti d’accesso: licenza discuola media superiore. La duratacomplessiva prevista è di milleore, suddivise tra cinquecento inaula (novembre–febbraio) ecinquecento di tirocinio (marzo-giugno).Per ulteriori informazioni:081.751.13.40

Domenica 25 ottobre, in piazza del Duomo,la beatificazione del “papà dei mutilatini”

«Don Gnocchi,eroe e santo»

«Uno speciale saluto alle migliaia di fedeli radunati a Milano, in piazza delDuomo, dove è stata celebrata la liturgia di beatificazione del sacerdote donCarlo Gnocchi». Lo ha rivolto, domenica 25 ottobre, Benedetto XVI, dopo larecita dell’Angelus dal sagrato della basilica di San Pietro. Don Gnocchi, haricordato il Papa, «fu dapprima valido educatore di ragazzi e giovani. Nellaseconda guerra mondiale divenne cappellano degli Alpini, con i quali fece latragica ritirata di Russia, scampando alla morte per miracolo». «Fu allora –ha aggiunto il Pontefice - che progettò di dedicarsi interamente ad un’operadi carità. Così, nella Milano in ricostruzione, don Gnocchi lavorò per ‘restau-rare la persona umana’ raccogliendo i ragazzi orfani e mutilati e offrendo lo-ro assistenza e formazione. Diede tutto se stesso fino alla fine, e morendodonò le cornee a due ragazzi ciechi». La sua opera, ha osservato il Pontefice,ha continuato a svilupparsi ed oggi la Fondazione Don Gnocchi (www.don-gnocchi.it) è all’avanguardia nella cura di persone di ogni età che necessita-no di terapie riabilitative. «Faccio mio – ha poi concluso Benedetto XVI - ilmotto di questa beatificazione: accanto alla vita, sempre».

Una piazza colma di folla. «Concediamo che il Venerabile Servo di DioCarlo Gnocchi d’ora in poi sia chiamato Beato». Con questa formula, alle ore10,11 del 25 ottobre, mons. Angelo Amato ha sancito la beatificazione del“papà dei mutilatini”. Ad assistere alla funzione, presieduta dal card. DionigiTettamanzi e concelebrata da 211 sacerdoti e 18 vescovi, in piazza Duomo aMilano, 50.000 fedeli riuniti per rendere omaggio a don Gnocchi. Tra di loro15 mila alpini, 20 dei quali reduci della Campagna di Russia. Numerosissimii labari e gli striscioni delle diverse sezioni alpine presenti in piazza, daAcerenza e Tricarico (Basilicata), a Salerno e Sant’Angelo dei Lombardi(Campania), da Falconara Marittima (Marche), ai 7 pullman da Firenze eMarina di Massa. Non è mancata anche una rappresentanza dai Centri dellaFondazione Don Gnocchi diffusi nel mondo: erano in piazza i direttori degliospedali di Sierra Leone, Ecuador, Rwanda e Bosnia. Numerosissimi anchegli scout e i chierichetti, gli ex “mutilatini” e i pazienti delle strutture dellaFondazione Don Carlo Gnocchi (che conta oggi 28 centri in 9 regioni italia-ne per un totale di 3.800 posti letto e 5.400 operatori). Al suo arrivo l’urna colcorpo del beato è stata scoperta da parte di Silvio Colagrande e AmabileBattistello, l’uomo e la donna che vedono grazie alle cornee donate loro dadon Gnocchi.

Sintesi di pensiero e di impresa. La beatificazione di don Carlo Gnocchi,ha detto il card. Dionigi Tettamanzi durante l’omelia, «diventa per noi un ri-chiamo particolarmente forte a riscoprire la fondamentale e comune voca-zione alla santità». Don Carlo, ha aggiunto l’arcivescovo, «ha saputo coinvol-gersi con dedizione entusiasta e disinteressata non solo nella vita della Chiesa,ma anche in quella della società». Lo ha fatto, ha aggiunto, «coltivando congrande intelligenza e vigore l’intimo legame tra la carità e la giustizia: una ca-rità che “tende le mani alla giustizia”, egli diceva». Oggi, ha proseguitoTettamanzi, «Noi possiamo continuare la sua opera chiedendo alla giustiziadi tendere le mani alla carità». «Don Carlo – ha aggiunto il cardinale - è sta-to mirabile nell’operare una sintesi concreta di pensiero e di impresa, appel-lando alle diverse istituzioni pubbliche e insieme alle molteplici forme di vo-lontariato, ponendo come criterio necessario e insuperabile la centralità del-la persona umana».

Eroe e santo. Mons. Angelo Amato ha parlato al termine della messa di un“Don Gnocchi eroe e santo”. «Il segreto dell’eroismo della sua santità – ha ag-giunto - fu il suo amore per Cristo».

Santa Teresa scrive

la sua vitadi Michele Borriello

Teresa d’Avila vive nelle sue opere. Vive nei suoi mo-nasteri e fuori, ma il suo messaggio è tutto raccolto nellungo elenco dei suoi scritti, nelle sue opere. Per que-sto ha meritato pienamente, e a buon diritto, il titolo di“Dottore della Chiesa”. Non è difficile accorgersi, dopoaver letto soltanto poche pagine, se non poche righe,che Teresa è una scrittrice nata. Aveva il dono insito,quasi una seconda natura, di mettere bene per iscrittole sue esperienze, i suoi pensieri, la storia della sua ani-ma.

Scrivere, dunque, per Teresa, era una dote connatu-rale e di ciò diede prova di sé fin dalla più giovane età.Un ostacolo nella sua “carriera” di scrittrice era la suaprofonda umiltà. Realmente Teresa si riteneva non ca-pace di scrivere, non tagliata, non preparata. In una pa-rola: indegna. Scrivere era piuttosto compito dei “letra-dos”, oggi diremmo degli addetti ai lavori, e cioè dei teo-logi. Il fatto di essere donna e di essere monaca le pre-cludeva, secondo la sua mentalità e quella dell’epoca,ogni possibilità di riuscita come scrittrice. Eppure scris-se tanto, numerose opere uscirono dalla sua mirabilepenna.

Un libro “strano”, misterioso e affascinante insie-me, è certamente il “Libro de la Vida” o semplicemen-te “Vida”, l’autobiografia di Teresa. L’opera ebbe lungae penosa incubazione. Già precedentemente al 1562 laSanta d’Avila aveva gettato giù così, in modo informa-le, alcune annotazioni, relazioni, redazioni circa le sueesperienze di vita spirituale, su proposta e suggerimen-to dei suoi confessori e consiglieri.

Dal quinto capitolo della Vida risulta che Teresascrisse una “relazione” per padre de Cetina e altri. Mafu per richiesta esplicita di padre Garcìa de Toledo cheTeresa iniziò la stesura della “Vida”. A lui è indirizzatal’opera e per obbedienza a lui fu scritta. Aveva cinquan-ta anni Teresa quando ne iniziò la stesura: aveva rag-giunto il culmine della sua maturità. Era già giunta alpunto più alto del cammino della perfezione. Siamo tragli anni 1564 e 1565: alla fine del 1565 terminò l’opera.

Nel giugno del 1562 il libro era terminato, ma eracome un blocco monolitico, senza divisioni in capitolie senza precisazioni e indicazioni specifiche. PadreGarcìa de Toledo non si ritenne soddisfatto del lavorocompilato: Teresa poteva e doveva fare di più. Ancorauna volta Teresa obbedì e tra il 1564 e il 1565 condus-se a termine la nuova fatica e ne inviò copia al maestrod’Avila.

Se dovessimo, per una qualche ragione, dare qui unasintesi della “Vida”, diremmo che fin dalla prima lettu-ra è balzato agli occhi prepotentemente quel blocco mo-nolitico proprio della prima stesura e cioè tutto il “cor-pus redazionale” riguardante l’orazione. Ci sembra chescopo precipuo della prima fatica letteraria di Teresasia stato quello di “insegnare” l’orazione.

Attorno a questo tema centrale ella costruisce e faruotare le sue esperienze spirituali, i fenomeni misticie le fasi salienti della sua vita. Infatti il libro non ha unasua struttura omogenea, non procede per ordine cro-nologico, bensì per ordine logico. Non è una summa,né un trattato di spiritualità cinquecentesca e non èneanche un’autobiografia, nel senso letterale del termi-ne.

Il nucleo centrale del libro è la dottrina Teresianasull’orazione. Se volessimo definirlo diremmo che è untrattato informale “De oratione”, scritto dalla Santa se-guendo le tappe fondamentali della sua esperienza equindi di riflesso della sua vita. Forse una “guida” peri non iniziati, per i non addetti nel complesso cammi-no, o meglio complicato itinerario, dei fenomeni miste-riosi della mistica.

Il libro comincia con il racconto della sua infanziae giovinezza fino alla prima fondazione (1562) del mo-nastero di San Giuseppe in Avila. Il nucleo didattico-spirituale, pertanto, è raccolto intorno ai quattro gradidell’orazione mentale.

Ci rimane il compito di sottolineare l’importanzafondamentale per una conoscenza esauriente della spi-ritualità teresiana e carmelitana del libro de la “Vida”,in esso è tutta la Santa: sentimento, passione, dubbio,angoscia e travaglio interiori, come anche visioni di pa-radiso, gioie e dolcezze sublimi, amore e tenerezza di-vini.

CittàNuova Stagione 1 NOVEMBRE 2009 • 11

Il Cardinale Sepe ha ricevuto una delegazione dell’associazione “I Ken”

L’Amore di Dio è per tuttiIl Cardinale Crescenzio Sepe, acco-

gliendo una cortese richiesta pervenutadall’Associazione “I Ken onlus” di Napoli,ha avuto un incontro con una delegazio-ne guidata dal Presidente, dottor CarloCremona.

Nel corso della cordiale conversazio-ne sono state illustrate a Sua Eminenzale finalità dell’Associazione della qualefanno parte persone che vivono un diver-so orientamento sessuale. A tale riguardoè stato evidenziato che tale alterità si im-patta spesso con interpretazioni cultura-li e sociali assolutamente superficiali eprevenute, che non poche volte si tradu-cono in atteggiamenti di dileggio e di of-fesa, se non addirittura di aggressione edi violenza, anche in forma grave e delit-tuosa, come purtroppo si è potuto regi-strare soprattutto in questi ultimi tempi.

È stato rivendicato dalla Associazioneil diritto di vivere la propria libertà e leproprie tendenze naturali, nello spiritodella civile convivenza e di quanto consen-tito dal nostro sistema democratico, sen-za che i propri comportamenti suoninocome offesa alla pubblica decenza, men-tre è stato espresso al Cardinale Sepe l’ap-prezzamento degli Associati per l’impe-gno sociale che va profondendo nella Suaazione pastorale e per l’attenzione e la sen-sibilità che manifesta nei confronti delle

persone che hanno maggiore bisogno dicomprensione e di sostegno, non solo ma-teriale ma anche morale.

L’Arcivescovo di Napoli, nel dirsi lietoper l’incontro e nel prendere atto delle ri-flessioni esposte, ha sottolineato il valorefondamentale dei principi cristiani chemettono la persona al centro di tutto il la-voro di promozione umana, salvaguar-dandone la dignità e il rispetto, due para-metri irrinunciabili che presuppongonocomportamenti coerenti da parte di tut-ti. L’amore di Dio è per tutti, nessuno èescluso dall’ovile del Maestro.

Rispondere all’amore di Dio è comun-que, sempre e in ogni caso, seguire il det-tato evangelico nel rispetto di se stessi edegli altri, in armonia con il diritto natu-rale e gli insegnamenti della Chiesa. IlCardinale Sepe, pertanto, ha espresso fer-ma condanna per ogni forma di violenzapersonale e, nel contempo, ha evidenzia-to come siano da evitare atteggiamentiesuberanti che possano risultare non so-lo offesa verso se stessi, ma anche unaprovocazione capace di suscitare attiscorretti, se non delittuosi, da parte di fa-cinorosi o perversi. Con paterna benevo-lenza, infine, ha ricordato come sia pos-sibile vivere serenamente il proprio stato,mettendosi alla sequela di Cristo, dispen-satore certo di amore e di speranza.

Presentata la Borsa del Gioiello, per combattere la crisi del settore

Al via il progetto di Oromare

di Gianluca Manca

È stata presentata, presso il Reale Yacht Club Canottieri Savoia, la prima“Borsa del Gioiello-Affari d’Autunno ”, tenutasi il 24 e 25 ottobre nel centroorafo di Marcianise Oromare. La manifestazione è dedicata agli operatori delsettore, che per la prima volta possono approfittare dell’incontro per acquista-re e vendere preziosi. La conferenza, moderata dal giornalista RosarioMazzitelli, ha visto come protagonista il presidente di Oromare Gino Di Luca,che ha illustrato il progetto. L’obiettivo degli organizzatori è, infatti, quello didare l’opportunità di comprare, a prezzi molto convenienti, la merce invendu-ta degli anni passati, in modo da creare un mercato low-cost che aiuti sia chivende, liberandosi delle rimanenze di cassaforte, sia chi compra a prezzi mol-to ridotti: «Abbiamo le idee chiare su quello che vogliamo fare, nonostante ledifficoltà del mercato - ha detto Di Luca - il progetto vuole riunire gli artigia-ni del settore grazie ad un incontro reale. Ci siamo accorti che il mercato sta-va cambiando, per questo abbiamo portato avanti il progetto Oromare, unapiattaforma che vuole favorire e supportare l’artigianato orafo in Campania,mettendo a disposizione l’ampio spazio di Marcianise».

Ogni produttore si trova, a fine stagione, con delle rimanenze di cassafor-te, perché alcune collezioni hanno una durata precisa; l’idea è nata proprio perquesto: sfruttare il portale Oromare realizzando una compravendita low-cost,quasi un outlet del gioiello, ma dedicato solo ed esclusivamente agli operatoridel settore. Nella fase iniziale del progetto Oromare ha valutato, tramite il pa-rere di una giuria competente, la qualità dei lotti inviati dai produttori che ave-vano bisogno di rinnovare i propri magazzini: «La qualità della merce è garan-tita dalla giuria che ha selezionato i lotti - continua il presidente Di Luca - ilnostro compito è quello di garantire la qualità dei gioielli che saranno espo-sti, con l’obiettivo di far monetizzare i produttori senza rivolgersi alle banche,oltre ad aprire un’opportunità d’investimento e di guadagno per chi compra.

È la prima volta al mondo che avviene una cosa del genere e molto proba-bilmente cercheremo di ripeterla con cadenza semestrale. Tutti i lotti sono sta-ti esaminati e giudicati in base al mercato; non ce l’aspettavamo ma abbiamoavuto un’ottima risposta anche da importanti aziende del nord. Il nostro obiet-tivo è quello di affrontare, riuniti in una struttura associativa unica, sia gli im-pegni sia le difficoltà legate al mercato, oltre naturalmente, a cercare di sem-plificare anche il lavoro quotidiano che , con l’ottimizzazione dei tempi e deicosti, può mantenere standard di qualità elevatissimi, esattamente quelli percui sono conosciuti i nostri soci».

Come detto l’evento si è svolto il 24 e 25 ottobre ma ci sarà l’opportunità divisionare e comprare i lotti rimasti per due mesi per poter ampliare il giro d’af-fari legato ad un’idea brillante, che riesce a venire incontro alle esigenze delmercato, ossessionato dalla crisi economica.

Da San GregorioArmeno alla Fieradell’Arte Presepiale

NapoletanaDecongestionare l’area di San Gregorio Armeno

e far crescere il flusso di visitatori, cittadini e turisti,con beneficio non solo per gli artigiani presepiali, maanche per gli albergatori, i commercianti, i musei ei luoghi di culto: questo è il piano per la Fiera di SanGregorio Armeno, su cui si sta lavorando. Piano cheè già pronto e che nei prossimi giorni sarà reso ope-rativo. Quest’anno la storica fiera di San GregorioArmeno cambia volto e si amplia, diventando la Fieradell’Arte Presepiale Napoletana.

Ecco la sfida che il Comune di Napoli si è posta,in continuità con l’esperienza di rinnovamento av-viata l’anno scorso, e che intende vincere attraversouna sinergia inter-istituzionale tra Comune,Regione ed Ente Provinciale per il Turismo, una con-certazione con i principali attori del territorio e conle associazioni di categoria, una pianificazione ter-ritoriale integrata tra turismo, commercio, artigia-nato, cultura, legalità, viabilità, sicurezza, decoro;organizzazione in proprio da parte del Comune conla definizione degli standard di qualità della mani-festazione e dei luoghi in cui questa si può realizza-re, compendiando la tutela della tradizione, e degliinteressi economici delle categorie con le più recen-ti normative in tema di sicurezza urbana; estensio-ne dell’area dedicata alla fiera, che non sarà più con-centrata solo nella storica strada di San GregorioArmeno ma che prevede ulteriori punti espositivi inalcune delle principali aree di accesso al CentroStorico: Borgo Orefici, piazza Mercato, Porta SanGennaro, piazza Cavour; conferma e potenziamen-to delle misure di sicurezza, viabilità e decoro mes-se in atto nella passata edizione della Fiera.

In sostanza quest’anno si avvierà una sperimen-tazione che se darà i frutti sperati, sarà in grado diattuare uno stabile miglioramento delle condizionidella fiera e un allargamento dei benefici economi-ci a questa associati ad un’area molto più ampia delcentro storico.

A questa sfida il Comune chiama a rispondere ea partecipare la parte più vivace e innovativa deglioperatori, quella parte dell’imprenditoria artigiana-le e commerciale che è pronta a mettere in campoil proprio entusiasmo e voglia di fare, per operare afianco alle Istituzioni in una modalità innovativa ri-spetto al passato.

La fiera dell’Arte Presepiale Napoletana sarà rea-lizzata con il contributo dell’Ente Provinciale per ilTurismo nell’ambito delle iniziative turistiche lega-te al Natale a Napoli. Come è noto la tradizione ar-tistica presepiale napoletana, espressione dell’arti-gianato di eccellenza e di identità del nostro territo-rio, vive il suo momento di massima visibilità so-prattutto negli ultimi due mesi dell’anno in quellache viene storicamente chiamata la Fiera di SanGregorio Armeno. I flussi però, nel corso del tem-po, sono cresciuti talmente tanto da rendere saturele vie del presepe. I disagi che negli ultimi anni si so-no generati nell’area a partire da novembre, specienei fine settimana, sono diventati tali che chi deci-de di partecipare per onorare la tradizione restaspesso intrappolato nel flusso pedonale con poca li-bertà di fermarsi a guardare i prodotti artigianali,non riuscendo ad effettuare più gli acquisti. In sin-tesi la fiera negli ultimi tempi è diventata un luogointasato sempre più di visitatori e sempre meno dicompratori, cosa denunciata dai commercianti stes-si, i quali dopo aver contribuito a rendere grandequesta manifestazione nel mondo, oggi si trovano ascontare i disagi di una dimensione che oramai èsfuggita al loro stesso controllo, con grave ridimen-sionamento delle potenzialità commerciali dell’e-vento stesso.

AssociazioneCulturale Pediatri

NuovoPresidenteNazionaleEletto il nuovo Presidentedell’Associazione CulturalePediatri.Dopo due mandati presidenzialiconsecutivi Michele Gangemipassa il testimone a Paolo Siani,Direttore della Pediatriadell’Ospedale Cardarelli diNapoli.A fianco del nuovo Presidenteun Consiglio direttivorinnovato: Maria FrancescaSiracusano (Pediatra difamiglia, Messina), CarloCorchia (Pediatra neonatologo,Roma), Chiara Guidoni(Pediatra di famiglia, Susa -Torino) ed Enrico Valletta(Pediatra ospedaliero, Verona)sono i quattro consiglierineoeletti che si aggiungono aiconsiglieri già in caricaFrancesco Ciotti (Pediatria eneuropsichiatra infantile,Cesena), Stefano Gorini(Pediatra di famiglia, Rimini),Mario Narducci (Pediatria difamiglia, Cavenago Brianza -Milano), Giuseppe Primavera(Pediatra di famiglia, Palermo).La nuova squadra è stataproclamata al XXI Congressonazionale dell’AssociazioneCulturale Pediatri “I bambini eil dottore” tenutosi a Cesenaticonel mese di ottobre. Dal gennaio 2005 Paolo Sianiricopre l’incarico di Direttore distruttura complessa della Uoc diPediatria del Cardarelli diNapoli. Si occupa didisuguaglianze nella salute e harealizzato programmi diintervento per i bambini e lefamiglie a rischio psicosociale. Isuoi campi di interessescientifico sono l’allergologia ela gastroenterologia. Dal 2009 èentrato a far parte della Scuoladi specializzazione in Pediatriapresso l’Università Federico II diNapoli. Ha attivato un processodi umanizzazione del reparto diPediatria che dirige con iprogetti “Cioccolato in fiale”(libro sui diritti del bambino inospedale) e “È arrivato il redottore” (favola interattiva cheviene raccontata lungo le paretidel reparto di Pediatria).Paolo Siani è Presidente dellafondazione Polis della RegioneCampania (che si occupa dibeni confiscati e di sostegno aifamiliari delle vittime innocentidella criminalità).

Nuova Stagione12 • 1 NOVEMBRE 2009 Città

NuovoPostodi PoliziaaPianuraLa Giunta Regionale dellaCampania, su proposta delpresidente AntonioBassolino e delvicepresidente con delegaalla sicurezza della cittàAntonio Valiante, haapprovato una delibera concui stanzia 958 mila europer la sede delCommissariato della Poliziadi Stato a Pianura. L’immobile, ubicato alla viaParroco Simeoli, è diproprietà del Comune diNapoli, che lo ha messo adisposizione della Polizia diStato per allocarvi la sededel commissariato.Il finanziamento dellaRegione Campania saràutilizzato per ilriadeguamento strutturale efunzionale del palazzo.Il provvedimento è statoadottato in attuazione deldocumento strategicoregionale per la politica dicoesione 2007/2013, cheindividua tra le prioritàspecifiche il recupero dellearee urbane degradate e lariqualificazione sociale delleperiferie e delle areedepresse.Un intervento importanteper il quartiere di Pianura,dove forte è l’esigenza di unmaggior controllo, e di tuttala città di Napoli sul frontedella legalità.Una collaborazione fattivatra Regione, Comune,Prefettura, che ringraziosentitamente, eMunicipalità che ha il finedi ripristinare le condizionidi legalità di territoridifficili per garantiremaggiore sicurezza aicittadini.

Il progetto consiste nella realizza-zione di un corridoio interrato che rac-corda l’uscita della stazione Policlinicodella Linea 1 della metropolitana diNapoli con il varco di accesso seconda-rio del complesso ospedaliero del“Cardarelli”, con la finalità di permette-re un collegamento più agevole e direttodella stazione della metropolitana con lestrutture dell’ospedale.

La possibilità di un collegamento di-retto della metropolitana con l’areaospedaliera del Cardarelli, contribuiràa ridurre i problemi di congestione deltraffico molto elevato nella zona proprioper la presenza di varie strutture ospe-daliere in un area particolarmente con-gestionata dal traffico.

La realizzazione si inserisce in umpiù ampio disegno teso a favorire l’ac-cessibilità alla struttura ospedaliera da-gli utenti della metropolitana, ponendoin diretto collegamento le tre stazioni aridosso della stessa azienda ospedaliera

con la linea “1”. Per risolvere questa pro-blematica, tra l’altro, è stato sottoscrit-to recentemente un Protocollo d’intesatra comune di Napoli, RegioneCampania e il Cardarelli, per la riquali-ficazione, il miglioramento della acces-sibilità dell’intera area ospedaliera, nelquale è prevista - oltre alla realizzazio-ne di un ulteriore collegamento con laLinea 1 della metropolitana dalla staz.Colli Aminei - anche la realizzazione diun parco urbano.

Il corridoio sotterraneo largo circa3,60 per una lunghezza di 30 m., attra-versa la sede stradale di Via S. Pansiniad una profondità di circa 6 m sotto il li-vello stradale.

Il collegamento permette l’accesso di-retto alla stazione di Policlinico dal pia-no mezzanino. Sono stati posti in opera2 ascensori per disabili con uscita suuno slargo creato in area ospedaliera.

La realizzazione dell’opera è statapossibile attraverso accordi con

l’Azienda Cardarelli che ha ceduto partedelle aree e, nel contempo, si è potutoprovvedere alla sistemazione del nuovoaccesso, pavimentazione, illuminazio-ne, arredi.

Nel corso dei lavori si è reso necessa-rio procedere allo spostamento di unaserie di sottoservizi fra i quali un gros-so collettore fognario, con la conseguen-te necessità di parzializzazione del can-tiere per evitare il blocco del traffico lun-go via Pansini.

Il costo complessivo dell’’interventocomprensivo della realizzazione delladeviazione del collettore fognario, dellasistemazione superficiale, degli impian-ti è risultato pari a circa 3 milioni e500.000 euro.

Sono stati necessari circa 40 mesi peril completamento dell’opera, durante iquali i lavori sono stati sospesi svaria-te volte in conseguenza della parzializ-zazione del cantiere stesso.

«La fede, come ben sappiamo, non si comunica con ricette pastoralipreconfezionate ma con la testimonianza di vita di chi, sull’esempio diCristo, sa amare e donarsi agli altri». Queste le parole che possiamo leg-gere tra le prime righe del nostro Piano Pastorale “Organizzare la spe-ranza”, e che si sono ben incarnate nella vita di un grande uomo e sa-cerdote, che oggi ci viene raccontata dalla voce e dall’impegno di nu-merosi giovani e adulti della città di Torre del Greco. In occasionedell’Anno Sacerdotale e del 46° anniversario della beatificazione delparroco Vincenzo Romano viene messo in scena il musical “DonVincenzo Romano, lu prevete faticatore”. Un musical che nasce comeun piccolo seme, dall’esigenza di giovani di alcuni gruppi parrocchialie non, di aggregarsi per esprimere in un linguaggio giovanile e attra-verso recitazione, danze e musica la testimonianza civile ed ecclesialedel beato. Un sogno, un progetto ideato da giovani attivamente impe-gnati nella vita ecclesiale torrese, e che si è potuto realizzare grazie al-la collaborazione e al sostegno di chi, con forza ci ha creduto fin dal-l’inizio. Ad accompagnare i giovani in questo percorso è stato donGiosuè Lombardo, parroco della basilica di Santa Croce.

«È il tentativo di una pastorale giovanile non pensata a tavolino, inlaboratorio - spiega don Giosuè - ma per strada, con i giovani, resi pro-tagonisti e non destinatari o fruitori d’iniziative pensate e preparate da al-tri». Un musical, quindi che non vuole essere spettacolo, ma una for-ma di annuncio e di evangelizzazione che vuole arrivare al cuore dellagente, e soprattutto dei giovani. E’ il segno evidente della volontà deigiovani napoletani di risorgere. «Il senso del musical - continua donGiosuè - consiste in una provocazione ad una città che ha tante possibi-lità ed energie giovanili, ma manca di spazi aggregativi dove tanti giova-ni talenti possano esprimersi. Il risultato del lavoro di moltissimi mesi dàragione alla scommessa sui giovani che quando si sentono accolti, ac-compagnati, responsabilizzati non si lasciano vincere in generosità ed im-pegno». Con queste parole, il parroco don Giosuè esprime la sua grati-tudine ai giovani che hanno voluto e saputo mettersi in gioco, facendodono gratuito dei propri talenti, da non lasciare sotterrati nel propriocampo, ma da seminare e far fruttificare per essere, come il beatoVincenzo Romano, testimoni del Risorto e del Vangelo.

Un musical per Vincenzo Romanodi Maria Rosaria Soldi

Un sottopasso per la metropolitanatra Policlinico e Cardarelli

Nuova Stagione 1 NOVEMBRE 2009 • 13Primo Piano Città

Il no profit resiste alla crisiLo rivela una ricerca condotta dall’Osservatorio dell’Istituto italiano donazione

di Elena Scarici

Le aziende profit continuano a sostenere il terzo settore:cresce la responsabilità sociale d’impresa. È quanto emersodalla terza edizione della ricerca “Impresa e filantropia”, con-dotta dall’Osservatorio IId (Istituto Italiano Donazione) di so-stegno al no profit sociale” su un campione scelto tra 70 azien-de (socie di Sodalitas), presentata durante la “IV ConferenzaNazionale della Donazione”, organizzata dall’IID in collabo-razione con lo Sportello della Responsabilità Sociale di Napolie il Consorzio Promos Ricerche. Il campione considerato, inparticolare, è composto da 19 aziende di grandi dimensioni ilcui fatturato è per il 90% superiore al miliardo di euro. Di que-ste imprese il 55% dona più di un milione di euro, l’11% traun milione e 500.000 euro, il 6% tra 500.000 e 250.000, il 17%tra 250.000 e 50.000, l’11% tra 50.000 e 10.000 euro.

Si tratta di aziende facenti parte di diversi settori merceo-logici, con prevalenza di quello bancario e alimentare. Il 79%delle aziende sceglie come modalità di erogazione il finanzia-mento su progetti specifici, di questi il 27% utilizza esclusi-vamente questo mezzo mentre la restante parte unisce a que-sto altri strumenti di finanziamento come le sponsorizzazio-ni.

Dato il particolare periodo di crisi economica nel questio-nario è stata inserita una domanda per sondare l’atteggiamen-to delle aziende nei confronti del terzo settore. Solo una hadichiarato di aver diminuito del 40% l’impegno economiconei confronti delle associazioni sostenute, le restanti 18 inve-ce dichiarano di volere mantenere invariati gli impegni eco-nomici assunti nei confronti delle organizzazioni finanziate.Dalla ricerca emerge inoltre che le organizzazioni no profitsempre più spesso sollecitano le aziende profit per le propriecampagne di raccolta fondi, ovviamente non in modo esclu-sivo ma sempre più strategico. I settori sostenuti con più for-za restano anche per quest’anno l’emarginazione sociale, lasalute e la ricerca scientifica. In particolare il 30% sostiene

salute e ricerca scientifica, il 27% l’emarginazione sociale, il12% cultura e tempo libero, l‘11% eventi straordinari, il 9%la cooperazione internazionale, il 6% l’ambiente. La maggiorparte delle aziende donano soprattutto a livello nazionale(63%) o locale (53%)e solo il 32% a livello internazionale.

Ma come fanno le aziende a selezionare le organizzazionida sostenere? Al primo posto c’è la conoscenza diretta (79%)seguita dal suggerimento dei dipendenti (53%) e dal buon no-me (47%) Rispetto al 2006 cresce l’attenzione al bilancio cer-tificato delle organizzazioni non profit (32% rispetto all’11%)e bilancio sociale (26% rispetto all’11). Il 21% è interessatoanche alla certificazione dell’IId. Solo il 67 % delle aziendechiede una rendicontazione relativa ai progetto sostenuti, unrestante 33% non ritiene necessario controllare come sonostati spesi i fondi donati.

Nel corso dell’incontro si è parlato, assieme a FrancoVannini, Luigi Tusi, Mario Raffa, Adriano Giannola, AndreaOlivero, di crisi, di ripresa e di sviluppo con gli oltre 100 in-terlocutori delle istituzioni, imprese, fondazioni ed associa-zioni provenienti da tutto il territorio italiano. Con AttilioMontefusco, Carlo Borgomeo, Antonio Bernardi e GiuseppeCerbone si è discusso delle relazioni tra impresa e terzo set-tore per uno sviluppo sostenibile.

La generosità batte la crisi? Sembrerebbe proprio di sì. Loconferma Stefano Zamagni, professore di Economia politicaall’Università di Bologna e presidente dell’Agenzia per le on-lus: «È necessario sostenere il modello italiano di no profitproduttivo contrapposto a quello anglosassone redistributivoperché si basa sull’economia civile, l’unico modello capace diincludere i più deboli ed emarginati all’interno del mercatoin senso di “civitas” latina. Solo l’economia civile realizza ve-ramente il principio della sussidiarietà circolare e crea capi-tale sociale rappresentando il giusto equilibrio fra stato e mer-cato».

La carta della donazioneL’Istituto Italiano dellaDonazione è un “organismo dicertificazione” delleOrganizzazioni No Profit checoncede il “marchio” alleorganizzazioni che assicurano:trasparenza, credibilità e onestà,caratteristiche specificate nellaCarta della Donazione. La Carta della donazione,pubblicata nel 1999, sancisceun insieme di “regole dicomportamento” per conseguiresolidarietà, promozione sociale eculturale e, nel contempo,promuovere un contesto difiducia in cui possanomoltiplicarsi le opportunità didonazione per far crescere ilterzo settore.Il perché questa conferenza sitiene in collaborazione con ilConsorzio Promos Ricerche,viene da lontano; il Consorzio,infatti, ha attivato fin dal 1993,con gli Enti Normatori, unservizio Informazione sullaNormativa Tecnica, “regolecomportamentali”, sistemigestionali e loro “certificazione”,su Qualità, Sicurezza ePrevenzione e TutelaAmbientale. Lo sviluppo di iniziative volte afavorire l’implementazione diSistemi di gestione certificabilisecondo standard internazionali(ISO 9001, ISO 14001, OHSAS18001, SA 8000) ha avuto comenaturale evoluzione l’attenzioneal tema della integrazione di tali“Sistemi Gestionali” e della lorodiretta correlazione con letematiche della ResponsabilitàSociale delle Imprese (RSI), chehanno portato all’attivazione,dal 2006, dello sportelloinformativo RSI. Sulla base dell’esperienzamaturata, e con laconsapevolezza che, comunque,bisogna sviluppare nuovesinergie per affrontare al megliol’emergenza e i problemi dellasicurezza sui luoghi di lavoro,della tutela dei consumatori edell’ambiente, il Consorzio hacoinvolto nella sua azione sulterritorio, le aziende, gli Enti e leIstituzioni, ma anche gli Ordiniprofessionali prevalentementeinteressati e, di recente anche, le“imprese sociali”.L’attenzione è stata globalmentefocalizzata sulle imprese delterzo settore. I temi sonosolidarietà e profitto, aspettidiversi, ma, entrambiimprescindibili dello svilupposostenibile, che fa sempre piùriferimento alla ResponsabilitàSociale, non solo strettamented’”impresa” e contribuisce adaffrontare e superare la crisieconomica che pesa sulle piccolee medie imprese, in specialmodo nel Sud.

Provincia Nuova Stagione14 • 1 NOVEMBRE 2009

ComunitàSant’Egidio

Riscaldala notteDal 5 al 15 novembre, il centrocommerciale “Ikea” di Afragolalancia la campagna “Riscaldala notte”.Si potrà portare presso Ikeauna coperta usata, ma pulitaed in buono stato, in unabusta e consegnarla aivolontari della Comunità diSant’Egidio che la porterannoa loro volta ai senza dimoradella nostra città.In cambio si riceverà unbuono da 10 euro, spendibiledall’1 al 31 dicembre pressoIkea.Per ulteriori informazioni:www.ikea.com/it/it/store/napoli_afragola/ambiente.

Il Cardinale Sepe in visita a Villaricca

“Destinazione del sangue”, un’opera musicale

sulle orme di San PaoloDomenica 1 novembre, alle 21 presso l’Auditorium Rai di Napoli

Secondo appuntamento dell’Autunno musicale della Nuova Scarlattiall’Auditorium RAI, (domenica 1 novembre, ore 21), propone Destinazione delsangue, una nuova opera poetico-musicale sulla figura di San Paolo nell’anno del-le celebrazioni a lui dedicate (già accolta con grande favore in molte città italia-ne da Vicenza a Roma, e incisa in cd dalla Nuova Scarlatti per la Stradivarius).

Parole e musica si alternano rievocando gli ultimi momenti della vita di Paolocome quelli di un uomo di oggi, un migrante del nostro mondo globale – sospe-so tra disperazione e speranza - in viaggio in treno verso Roma, un viaggio che sifa anche suggestivo itinerario dell’anima, tra illuminazioni, ricordi, visioni. I ver-si plastici e comunicativi di Davide Rondoni, uno dei più significativi poeti ita-liani del momento, affidati alla voce del noto attore Enzo Salomone, si alterna-no con le invenzioni sonore del giovane compositore friulano Cristian Carrarache, partendo da alcune semplici cellule musicali, investono con sapienza tutte lerisorse espressive dell’orchestra, inseguendo le svolte della vicenda del santo, leluci, le ombre, i contrasti. Una trama sonora coinvolgente come un film.

Destinazione del sangue sarà introdotta da due suggestive metamorfosi mu-sicali del mago del tango argentino, Astor Piazzolla, un tango lento che diventapreghiera - un’Ave Maria, per il clarinetto solista di Gaetano Russo – e un altroserrato e incalzante in forma di fuga. Dirige la Nuova Scarlatti per l’occasioneFlavio Emilio Scogna, una delle figure più rilevanti dell’odierno panorama musi-cale italiano che si divide equamente tra podio e composizione.

Il concerto è stato realizzato grazie al contributo di Napoli Sociale e del CentroServizi per il Volontariato di Napoli. “Arte, cultura ed impegno sociale si fondo-no e si compenetrano in questo concerto. – afferma Pasquale Orlando, presiden-te di Napoli Sociale e delle Acli partenopee – Andiamo verso la fine delle celebra-zioni paoline e non poteva esserci, a Napoli, conclusione migliore. La storia diSan Paolo può essere di monito e di esempio per la nostra comunità: la sua con-versione e la sua rinascita in Cristo evocano il riscatto civile di cui si sta renden-do protagonista Napoli.”

Una calorosa accoglienza dei fedelidi Villaricca sabato sera per il CardinaleCrescenzio Sepe sul piazzale antistantela parrocchia di San Francesco d’Assisi.

«Benvenuto Eminenza. La Comunitàparrocchiale di San Francesco, con sen-timenti di sincera affetto e stima si strin-ge intorno a Lei, Padre amorevole ePastore zelante della nostra Curia napo-letana». Con queste parole il parrocodella chiesa San Francesco d’Assisi diVillaricca, don Giuseppe Tufo, ha salu-tato il Cardinale Crescenzio Sepe primadella Santa Messa.

«Lei conosce bene questa comunitàe, parafrasando il termine “Villaricca”,proprio nella sua prima visita tre annifa ebbe a dire: Villaricca significa riccacasa. Beati voi. Caro padre sono con-tento di servire con tutto me stesso que-sta ricca casa di giovani; questa riccacasa di vocazioni; questa ricca casa difamiglie e di bambini; questa ricca ca-sa di collaborazioni responsabili ed in-stancabili» ha continuato padreGiuseppe. Salutando, poi, le autoritàpresenti e tutti i convenuti ha ringra-ziato il sindaco e l’amministrazione co-munale per l’assegnazione allaParrocchia della struttura polifunzio-nale, che verrà utilizzata per attività so-ciali, culturali e ricreative. «Un saluto

ed un ringraziamento alle forze dell’or-dine, per quanto fanno al servizio delloStato, al colonnello dei carabinieriIannello, al capitano dei carabinieri diGiugliano, Andrei, ed al comandantedella caserma di Villaricca, marescialloSalvati. Caserma aperta pochi mesi fa,non ancora benedetta, ha già dato ungrosso contributo con la perdita, unasettimana fa del giovane carabinieriGiovanni Salvo, sacrificio estremo pertutelare i cittadini della nostra zona haricordato sempre padre Giuseppe, espri-mendo gratitudine e cordoglio al coman-do ed alla famiglia».

“A Madonna c’accumpagne” è statoil saluto del Cardinale ai numerosissi-mi fedeli che hanno ascoltata la Santamessa al termine dell’omelia. Il Presuleha voluto sottolineare che “ben vengo-no le assegnazioni di queste strutturealle comunità parrocchiali, cosi da con-sentire ai nostri giovani di evitare la fre-quentazione di altri luoghi spesso diperdizione e di peccato”.

Tutti i convenuti si sono recati, poi,alla struttura polifunzionale che distapoche decine di metri dalla parrocchia,per assistere al taglio del nastro ed allabenedizione della struttura, per poi par-tecipare al rinfresco offerto dalla par-rocchia.

Parrocchia Santo Spirito a Torre Annunziata

L’Arcivescovo invita alla collaborazione(l.c.) Domenica 18 ottobre, sua Eminenza il Cardinale

Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita della Diocesidi Napoli è venuto in visita pastorale alla comunità par-rocchiale dell’Immacolata Concezione e del SantuarioDiocesano dello Spirito Santo in Torre Annunziata. Lasua venuta è coincisa con l’inaugurazione e benedizionedei nuovi saloni presso la parrocchia dell’ImmacolataConcezione dedicati alle attività oratoriali e sociali di cuiil nostro territorio tanto necessita. Inoltre il Vescovo hafatto visita alla mensa della solidarietà di “don PietroOttena” che ogni giorno garantisce un pranzo caldo edabbondante a tutti coloro che ne hanno bisogno.

La visita pastorale del cardinale Crescenzio Sepe è sta-ta accompagnata dai tanti bambini del catechismo dellaparrocchia che lo hanno accolto, al suo arrivo, con can-ti e palloncini e salutato, alla sua partenza, con una bel-lissima canzone, che parlava di speranza e giustizia, edun magnifico girotondo.

Proprio ai nostri fanciulli il cardinale ha rivolto il suomessaggio di speranza per una città dilaniata da disoc-cupazione e delinquenza; i bambini sono la speranza diun futuro migliore ed è soltanto su di loro che possiamocontare per cercare di cambiare qualcosa. È rimasto stu-pito dalla loro gioia, dai loro sorrisi e dall’amore che han-no saputo trasmettergli nella sua breve ma intensa visi-ta.

Durante la sua omelia ha potuto anche ricordare a tut-ti l’impegno che ognuno di noi deve infondere per potercredere in un avvenire migliore. Ci ha ricordato che laparrocchia non sono le mura del tempio ma i cuori chepulsano in ognuno dei suoi fedeli che si debbono impe-gnare e coadiuvare il parroco, don Pasquale Paduano, nel-le tante attività che ogni giorno si mettono in campo.

Attività finalizzate alla crescita morale, etica, cultura-le di tutte quelle famiglie che vivono nel territorio dellaparrocchia dell’Immacolata Concezione e dello SpiritoSanto da sempre difficile e povero.

Il nostro Vescovo ha anche richiamato l’attenzionesulla difficile unificazione che due comunità parrocchia-li (Immacolata Concezione e Spirito Santo) stanno viven-do ormai da qualche anno. Ha ricordato a tutti noi chele comunità non si uniscono e si fondono per piacere delvescovo o volontà del parroco ma per una mancanza disacerdoti e soprattutto per una diversa concezione che iltempo ha dato alla figura del parroco e del sacerdote. Hainvitato tutti ad una maggiore collaborazione e ad unamaggiore apertura verso gli altri, ha invitato a vivere lavera comunità a saper amare da buon cristiano anche ciòche è diverso e ci ha ricordato che le nostalgie del passa-to non fanno altro che acuire tristezza mentre la speran-za nel futuro ci sprona ad essere felici.

Durante la sua omelia Sua Eminenza il Cardinale haanche invitato le istituzioni presenti a collaborare tra diloro per cercare di non rimanere sordi e inermi dinanzialle tante difficoltà che la nostra città vive da tanto trop-po tempo e di aiutare tutte quelle associazioni, enti, par-rocchie che sono impegnate in prima linea nella difficilelotta alla delinquenza ed alla povertà.

Come ho già detto la visita pastorale dell’arcivescovocardinale Crescenzio Sepe è stata breve ma molto inten-sa ci ha trasmesso la sua forza,la sua immensa voglia dilottare per i suoi figli,per il gregge che nostro SignoreGesù Cristo gli ha affidato. Ci ha fatto sentire la sua vici-nanza, il suo amore per la tanta gente accorsa per ricam-biare questo amore ed affetto.

Non possiamo far altro che ringraziarlo per averci do-nato la sua presenza e raccomandarlo alla Madonna co-me lui fa con tutti i figli della sua diocesi. Eminenza re-verendissima che la Madonna Immacolata la accompa-gni sempre nella sua difficile e impegnativa sfida pasto-rale.

CulturaNuova Stagione 1 NOVEMBRE 2009 • 15

Presentata la nuova stagione per i più piccini

A teatro con “Le Nuvole”di Gianluca Manca

Venerdì 23 Ottobre, il Teatro leNuvole di Edenlandia, ha presentatoalla stampa, con la rappresentazionedi “Mondo Rotondo”, la nuova stagio-ne teatrale, arrivata ormai al ventiquat-tresimo appuntamento. La rassegna,come sempre, sarà dedicata ad unpubblico di giovani e giovanissimi, chegrazie all’attenzione e alla dedizioneche da anni contraddistinguono il la-voro del teatro Le Nuvole, potranno go-dere del ricco palinsesto messo in pie-di dalla compagnia.

La storia del teatro le Nuvole ha ini-zio nel 1983, quando un gruppo di ar-tisti, tecnici e docenti mise in scena al-l’interno di uno spazio teatrale “ruba-to” al parco Edenlandia, il primo spet-tacolo interamente ed esclusivamenterivolto ai bambini. Da allora il proget-to Le Nuvole è stato protagonista diun’escalation che lo ha portato nel2003, ad essere riconosciuto dalMinistero per i Beni e le AttivitàCulturali come uno dei pochi TeatriStabili di Innovazione per l’Infanzia el’Adolescenza presenti in Italia. OggiLe Nuvole non è solo una compagniateatrale, ma cerca di creare una reteche comprenda Arte, Teatro e Scienza,grazie alle fitte collaborazioni conCittà della Scienza e con i musei citta-dini.

Per quest’anno la direzione artisti-ca ha previsto 23 rappresentazioni cheallieteranno bambini e adulti. La pro-grammazione vuole rinsaldare il rap-porto con la città di Napoli, moltipli-cando le occasioni di visibilità sul ter-ritorio: è partita domenica 25 ottobrecon lo spettacolo “Mondo Rotondo” diRosario Sparno, una favola liberamen-

te ispirata a “ il racconto dell’isola sco-nosciuta” del premio Nobel JosèSaramago, che narra l’incontro tra unaregina annoiata ed un viaggiatore che,grazie alla sua intraprendenza e sim-patia riuscirà a convincere la regina aviaggiare insieme a lui.

Nelle date successive saranno pro-poste, in particolare per i bambini dai3 anni in su, alcune favole della tradi-zione classica, come “Peter Pan, unastoria di pochi centimetri e piume”messo in scena dagli eccentrici Dadaròdi Varese (22-23 novembre), “La storiadi Hansel e Gretel” del Crest di Taranto(18-19 febbraio) o “Il gatto con gli sti-vali” del Teatro Kismet Opera di Bari(19-21 aprile); inoltre da non dimenti-care l’appuntamento con la spettacoloin lingua inglese “Teasure Island ”,messo in scena da “The Play Group” .

Oltre al ciclo dedicato all’infanzia, LeNuvole dedicherà una serie di spettaco-li per i ragazzi dagli 8 anni per affronta-re il problema del bullismo, l’integrazio-ne razziale e la malattia mentale infan-tile, grazie ad alcune compagnie teatra-li che, con la collaborazione di espertipsicologi infantili, hanno scelto di por-tare in scena opere con temi più delica-ti e molto sentiti dai ragazzi. Un pensie-ro particolare da parte de Le Nuvole saràrivolto al maestro Gianni Rodari, per iltrentennale della sua scomparsa, attra-verso una serie di iniziative realizzate incollaborazione con altri Istituti per l’in-fanzia della Campania, partendo dallaprogrammazione in gennaio dello spet-tacolo “Piccoli vagabondi ”, della fonda-zione Aida di Verona. Per info contatti eprogrammazione completa: www.lenu-vole.com

Anteprima nazionalea Napoli di “Oggi Sposi”

il film di Luca Lucini

Quattro matrimoni

e tante risatedi Rosanna Borzillo

Quattro matrimoni diversissimi tra loro chegenerano una serie di equivoci ed esagerazioniregalando allo spettatore due ore di divertimen-to. Ecco “Oggi sposi” la commedia di LucaLucini con Luca Argentero, Michele Placido,Isabella Ragonese, Carolina Crescentini,Filippo Nigro, Renato Pozzetto, DarioBandiera, Gabriella Pession, FrancescoMontanari, Moran Atias. Il film racconta i pre-parativi del matrimonio di due giovani precarigli “Sciacca”, poveri ed in attesa di un bebè, chericorrono a mille espedienti per poter realizza-re un ricevimento dignitoso ma senza soldi; ilmatrimonio tra Giada e ed un uomo maturo,combinato e per motivi di interessi; il matrimo-nio tra Alopa, figlia di un ambasciatore india-no e di Nicola figlia di un contadino pugliese:ed, infine, il matrimonio di Paneci e Sabrina, lenozze del secolo: dove partecipano le star piùimportanti, i personaggi della politica e dell’e-conomia di rilievo. Insomma si va dalla recita-zione dialettale al tema del viaggio e dello stra-niero, dalle parodie di soubrette e capitani d’in-dustria alla classica arrampicatrice sociale in-tenta ad avvinghiarsi al collo del riccone di tur-no. Si distinguono, senz’altro, la buona inter-pretazione di Filippo Nigro (nei panni di unosfortunatissimo PM) e Gabriella Pession deci-samente sopra le righe (la divertentissima sou-brette che sposa per interesse Paneci, il mafio-so di turno).

Preponderante il tema del conflitto multiet-nico nel film. «Sono fiera di aver interpretatoproprio il personaggio in cui questo incrocio traculture è più accentuato - commenta MoranAtias, che interpreta Alopa - grazie a le,i infat-ti, a questa ragazza, innamorata del poliziottointerpretato da Luca Argentero, due mondi siincontrano e si scontrano, come nella scena fi-nale del film. Poi recitare con Luca, far finta diesserne innamorata, è stato fantastico. Lui eLucini mi hanno reso davvero facile questocompito ed è anche merito suo se questa cop-pia multietnica è riuscita così bene».

Bella la scena finale che, in un misto di bal-li indiani e pugliesi, cita il finale di “TheMillionaire” in modo molto sfrontato ma conbuona riuscita, come ammette lo stesso Lucini:«Sì questa idea ci è venuta, come per tutte quel-le migliori, quasi per caso. Ci fece notare ap-punto Moran che tutti i film indiani, proprioper un concetto culturale, vi era un ballo. Noiabbiamo deciso di inserirne uno anche nel no-stro e di compenetrarlo coi balli tradizionali pu-gliesi». Ed il film termina con un trionfo di co-lori e festa dove c’è proprio una mescolanza del-la forte emotività pugliese e tutto il lusso sfre-nato dei tessuti indiani, quasi a voler sottolinea-re che, in fondo, ogni mondo è Paese.

I concertidel sig.HandelDomenica 1 novembre, alle ore19, nella chiesa di SantaCaterina a Chiaia, concertocon musiche di Georg FriedrichHandel (1685-1759), nel 250°anniversario della morte. Suonerà l’ Ensemble “LeMusiche da Camera” construmenti d’epoca. Solisti: Mauro Castaldo e LivioDe Luca, organo; RosaMontano, mezzosoprano;Renata Cataldi, traversiere;Raffaele Tiseo, violino. Organodella Chiesa di Santa Caterinaa ChiaiaIl concerto inaugura lacollaborazione tra varie realtàche da anni si distinguonosulla scena musicale cittadinae regionale, proponendoapprezzati progetti di recuperodel patrimonio storico,musicale ed organario.Per ulteriori informazioni:Associazione Organistica“Giovanni Maria Trabaci”, viaDuca di San Donato 28, Napoli(081.563.45.18 –339.538.91.03) –[email protected] -www.associazionetrabaci.it

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