CORSO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE...
Transcript of CORSO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE...
CORSO DI FORMAZIONEDEL PERSONALEALIMENTARISTAIgiene e Sicurezza alimentare
H.A.C.C.P.(Hazard Analysis and Critical Control Points)
La Struttura del corso
PARTE PRIMA – La legge, il metodo, le responsabilità
PARTE SECONDA – Norme fondamentali di igiene
PARTE TERZA – Gestione di un Sistema di Autocontrollo
PARTE PRIMA
La legge, il metodo, le responsabilità
In applicazione dal 01.01.2006
Rientra nel cosiddetto pacchetto igiene pubblicato sullaGazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 30.04.2005
Finalità:
attuare una politica globaleed integrata applicabile atutti i prodotti alimentari
dettare regole igienico –sanitarie immediatamentecogenti in tutti gli statimembri dell’UE
attuare una politica globaleed integrata applicabile atutti i prodotti alimentari
dettare regole igienico –sanitarie immediatamentecogenti in tutti gli statimembri dell’UE
garantire un elevato livellodi sicurezza alimentare edi sanità pubblica
garantire un elevato livellodi sicurezza alimentare edi sanità pubblica
Obiettivo:
Riprende e sviluppa le linee del D. Lgs. 155/97 che fu il primo testo italiano perl’applicazione dell’HACCP, in osservanza di Direttive comunitarie.
Regolamento CE 852/2004
Stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazionealimentare
Istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare
Fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare, conparticolare riguardo al tema della RINTRACCIABILITA’
Disciplina tutte le fasi della produzione, dellatrasformazione e della distribuzione degli alimenti e deimangimi (qualsiasi fase, importazione compresa, a partire dallaproduzione primaria fino al magazzinaggio, al trasporto, allavendita o erogazione al consumatore finale)
Regolamento CE 178/2002
Il termine indica la possibilità di
RICOSTRUIRE
SEGUIRE
il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinatoalla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta a farparte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasidella produzione, della trasformazione e delladistribuzione.
Rintracciabilità(Regolamento CE 178/2002 Capo I Art.3)
L’impegno per la Rintracciabilità(Regolamento CE 178/2002)
Rintracciabilità a monte (in entrata)
Permette di stabilire un collegamento fornitore – prodotto mediante
REGISTRO FORNITORI, ossia l’anagrafica fornitori, in modo tale che il contattosia il più rapido ed efficace possibile
REGISTRO ARRIVI GIORNALIERI, ossia ordinata archiviazione dei documentiin entrata (D.D.T., bolla di accompagnamento merci, fattura accompagnatoria,etc.) suddivisa per tempistica di arrivo
Rintracciabilità a valle (in uscita)
Permette di stabilire un collegamento consumatore - prodotto ed è attuabilesolo quando il prodotto venduto è destinato ad un intermediario delcommercio diverso dal consumatore finale. Si attua mediante
REGISTRO CLIENTI, ossia l’anagrafica clienti, in modo tale che il contatto sia ilpiù rapido ed efficace possibile
REGISTRO PRODOTTI VENDUTI, ossia l’archiviazione dei documenti divendita dei prodotti a consumatore diverso da quello finale (fattura) in cui sianoevidenti la descrizione chiaramente identificabile del prodotto, il nominativo el’indirizzo del cliente destinatario
L’impegno per la Rintracciabilità(Regolamento CE 178/2002)
Saper fornire informazioniin modo evidente circa:
selezione fornitori e verifica fornitura
archivio documenti di ricevimento di unprodotto
corretta gestione delle scorte
corretta applicazione F.I.F.O.
registrazione dei clienti cui si è distribuito ilprodotto, se diverso da consumatore finale
gestione reclami da utilizzatori e clienti
Strumenti
L’impegno per la Rintracciabilitàche cosa fare SEMPRE
Giacenza del prodotto
Destinazione del prodotto
Provenienza del prodotto
L’Operatore del settore alimentare in caso di emergenza rilevatadall’azienda o segnalata da clienti e/o dalle Autorità competenti deve:
registrare il tipo di emergenza su un apposito documento di autocontrolloopportunamente predisposto *
contattare immediatamente le autorità, i fornitori, i clienti coinvolti nelladistribuzione *
identificare i prodotti ancora in giacenza per i quali esista sospetto dicontaminazione
segregare il prodotto ancora in giacenza nell’area Prodotti Non Conformi
ritirare dal commercio i prodotti in questione *
collaborare con le autorità competenti per fornire tutte le informazioni relativealla provenienza (fornitori) e alla destinazione (clienti) dei prodotti
*Deve essere opportunamente definita una procedura specifica del sistema diautocontrollo aziendale per la rintracciabilità e per il ritiro dei prodotti pericolosi per ilconsumatore.
L’impegno per la Rintracciabilitàche cosa fare nell’EMERGENZA
E’ un METODO di ANALISI, cioè uno strumento a disposizione di tuttele aziende che operano a contatto con gli alimenti per:
identificare i pericoli
identificare i punti critici del processo di lavoro (CCP)
stabilire che cosa fare e come comportarsi per ridurre al minimo irischi
Utilizzando questo metodo un’azienda costruisce il proprioPIANO DI AUTOCONTROLLO.
H.A.C.C.P.Hazard Analysis and Critical Control Points
(Analisi dei Rischi e Punti Critici di Controllo)
Una azione preventiva …
Analizzare le cause dei pericoli e avere consapevolezza dei loro effettisignifica essere in grado di
PREVEDERE e PREVENIRE i rischi possibili
In questo si ritrova l’essenza dell’ H.A.C.C.P.
Analisi dei pericoli e valutazione dei rischi
Identificazione dei punti critici nelle diverse fasi del processoproduttivo (CCP Critical Control Points) in cui il controllo èindispensabile per
identificazione dei potenziali pericoli biologici, chimici, fisici per gli alimenti
valutazione della possibilità che tale pericolo si verifichi e della gravità delleconseguenze
Prevenire il rischio
Eliminare il rischio
Ridurre il rischio a livelli accettabili
I Principi dell’H.A.C.C.P.
Definizione per ogni CCP del LIMITE CRITICO, cioè della sogliache separa l’accettabilità dalla non accettabilità per prevenire,eliminare, ridurrre a livelli accettabili
I rischi identificati per ogni CCP
Definizione di un sistema di monitoraggio (tenuta sotto controllolungo tutto il processo di lavoro)
Stabilire i comportamenti e gli interventi più adeguati da adottarerispetto ai punti critici individuati (procedure)
Applicare le procedure stabilite per il controllo e la sorveglianza deipunti critici
I Principi dell’H.A.C.C.P.
I Principi dell’H.A.C.C.P.
Definizione di Azioni Correttive (AC) da intraprendere nel caso diriscontro di Non Conformità (NC)
AC intervento per individuare ed eliminare le cause di una nonconformità
NC situazione che non rispetta ciò che è stabilito perlegge o nella documentazione di autocontrollo dell’azienda)
Effettuazione di un riesame periodico del piano e inoccasione di variazioni significative (di processo, di tipologia diattività, dell’analisi dei rischi, dei punti critici e delle procedure dicontrollo)
Applicazione di quanto definito
Va considerato che l’applicazione di un piano di autocontrollo secondo il metodoHACCP non è una situazione statica, bensì una situazione dinamica.
Non si tratta di svolgere un lavoro una volta: si tratta di applicare le procedureindividuate quotidianamente e di verificarne costantemente l’efficacia percorreggere o prevenire eventuali non conformità e per attuare interventiopportuni di miglioramento.
Dal metodo H.A.C.C.P. alPiano di Autocontrollo
Gestione della documentazione del piano (relativa alleprocedure; registrazioni; legislazione e normativa di settore),considerato che
La documentazione del piano, oltre a costituire un protocollo condiviso di lavoroper il personale dell’Industria Alimentare, è anche strumento fondamentale perdimostrare e garantire ai clienti, al consumatore ed agli enti di controllo
l’adozione di tutte le misure tecnico - organizzative per la prevenzione deipossibili rischi igienico-sanitari connessi all’attività esercitata.
Dal metodo H.A.C.C.P. alPiano di Autocontrollo
Dire CIO’ CHE SI FA
FARE ciò che si è detto
DIMOSTRARE la coerenza tra i primidue punti,
attraverso opportune evidenze
E’ di importanza sostanziale che il sistema sia calibrato sullarealtà del processo lavorativo dell’Industria alimentare che lodefinisce e che sia snello e funzionale, con una individuazione
essenziale e mirata dei punti critici di controllo (CCP): solo in questo casosarà effettivamente possibile la sua concreta applicazione.
In sintesi…
E’ fondamentale che il personale:
sia istruito sulle regole fondamentali dell’igiene e sui rischiigienico – sanitari
comprenda le particolarità e le caratteristiche del proprio lavoro,rispetto alle norme di igiene e ai possibili pericoli dicontaminazione
sia formato adeguatamente rispetto ai corretti comportamenti chedevono essere rispettati durante l’esecuzione delle proprie mansioni,al fine di ridurre la probabilità che un evento dannoso si verifichi
La formazione e la consapevolezza del personale sono essenziali pergarantire la qualità del processo e l’efficacia del sistema diautocontrollo.
N.B. L’infrazione alle norme di legge sull’igiene degli alimenti potrebbe ancheprovocare la chiusura – temporanea o definitiva – dell’esercizio e laperdita di lavoro per tutti.
Importanza dellaFormazione/addestramento del personale
segnalare immediatamente il riscontro di eventuali Nonconformità
Tutto il personale addetto al processo produttivo deve:
partecipare agli interventi di formazione/addestramentoorganizzati dal R.I.A.
rispettare i comportamenti e le modalità operativedefiniti dalle procedure del sistema aziendale diautocontrollo
Responsabilità di OGNI ADDETTO
PARTE SECONDA
Igiene degli alimenti
e
Norme Fondamentali di Igiene
Con la definizione igiene degli alimenti si intendono tutte lemisure e le condizioni necessarie per controllare i pericoli egarantire l’idoneità al consumo umano di un prodotto alimentaretenendo conto dell’uso previsto.
Igiene degli Alimenti
Agenti Microbiologici eBiologici Batteri Virus Lieviti Muffe Parassiti Contaminazioni da animali
Agenti chimici contaminanti ambientali (polveri,
gas, vapori nocivi…) sostanze estranee contaminanti
(additivi, detergenti, disinfettanti,pesticidi, metalli pesanti quali Pb, Ni,Hg, Cu)
antibiotici, farmaci anabolizzanti cessioni da imballaggio conservabilità (reazioni chimiche
negli alimenti) ….
Agenti fisici polvere, sassi, terra spigoli vivi, frammenti (legno, vetro,
metallo, plastica…) residui di alimenti (lische di pesce,
noccioli…) di origine umana: oggetti personali,
capelli, peli, stoffa, cerotti, bottoni,forcine…
radioattività temperatura ….
Fattori di rischio (PERICOLI)
Fattori condizionanti:• ossigeno
• nutrimento (proteine e zuccheri)
• umidità
• grado di acidità del prodotto
• temperatura dell’ambiente
• tempo
Fattori condizionanti:• ossigeno
• nutrimento (proteine e zuccheri)
• umidità
• grado di acidità del prodotto
• temperatura dell’ambiente
• tempo
I microrganismi si moltiplicano e sopravvivononell’alimento
MOLTIPLICAZIONE•scorretto mantenimento dellatemperatura
•maggior numero di giorni trapreparazione e consumo
•scorretta preparazione
MOLTIPLICAZIONE•scorretto mantenimento dellatemperatura
•maggior numero di giorni trapreparazione e consumo
•scorretta preparazione
SOPRAVVIVENZA
• cottura inadeguata(temperature / tempi)
• cibo crudo
SOPRAVVIVENZA
• cottura inadeguata(temperature / tempi)
• cibo crudo
Azione dei microrganismi
12
3
6
9
L’acqua è un elemento necessario per la crescita dei microrganismi: ognialimento possiede uno specifico contenuto d’acqua
I microrganismi si moltiplicano meglio in alimenti con un contenuto diacqua maggiore del 80%
I microrganismi non si moltiplicano in alimenti con un contenuto di acquainferiore al 20%
Azione dei microrganismi UMIDITA’
L’acidità/basicità di una sostanza si misura in valori di pH (il pH siriferisce alla concentrazione di ioni idrogeno in una sostanza)
pHpH
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 121 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
ACIDOACIDO NEUTRONEUTRO BASICOBASICO
La maggior parte dei microrganismi cresce meglio in alimenti né troppoacidi né troppo alcalini (pH tra 6,5 e 7,5)
Azione dei microrganismi GRADO di ACIDITA’
PIU’ L’AMBIENTE E’ ACIDO, MINORE E’ LA PROLIFERAZIONE MICROBICA
In generale, un pH acido inferiore a 4,2 è in grado di impedire lamoltiplicazione dei microrganismi
Mele: pH 3,3Mele: pH 3,3
Pomodori: pH 4,9Pomodori: pH 4,9
Pesce: pH 6,8Pesce: pH 6,8Manzo, pollo, maiale:
pH 4,9Manzo, pollo, maiale:
pH 4,9
Albume d’uovo: pH 9,6Albume d’uovo: pH 9,6Latte, burro:
pH 4,9Latte, burro:
pH 4,9
Pane: pH 6,5Pane: pH 6,5
Uva: pH 4,5Uva: pH 4,5
Limoni: pH 2,4Limoni: pH 2,4
Azione dei microrganismi GRADO di ACIDITA’
La temperatura influisce in maniera determinante sulla velocità di crescitadei microrganismi
- 25 - 5 0 +15 20 30-40 60 70 120 C°- 25 - 5 0 +15 20 30-40 60 70 120 C°
I microrganismimuoiono
I microrganismimuoiono
I microrganismicrescono
lentamente
I microrganismicrescono
lentamente
I microrganisminon si
moltiplicano
I microrganisminon si
moltiplicano
I microrganismicrescono e simoltiplicano
I microrganismicrescono e simoltiplicano
Azione dei microrganismi TEMPERATURA
In condizioni favorevoli, i microrganismi raddoppiano ogni 20 minuti
Da 1 microrganismo si ottiene in 8 ore e mezzauna colonia pari alla popolazione dellaLombardia
Dopo solo 9 ore e 20’ da un microrganismosi ottiene una colonia pari alla popolazionedell’Italia
Azione dei microrganismi TEMPO
REGOLA del T.A.T.
Devono quindi essere sempre tenuti sotto controllo3 PARAMETRI fondamentali
TEMPO
AMBIENTE TEMPERATURA
Efficacia di applicazione della regola: limita la crescita batterica
previene il possibile sviluppo di unatossinfezione alimentare
ALTERAZIONI
nell’aspetto
nel colore
nella consistenza
nell’odore
Oppure…
ALTERAZIONI
nell’aspetto
nel colore
nella consistenza
nell’odore
Oppure…
SPIE di contaminazione
è sempre necessario tener conto della data di scadenza, del TMC,delle eventuali indicazioni del fornitore
ogni alimento ha una temperatura ideale di conservazione, cheimpedisce il moltiplicarsi di microorganismi e il conseguentedeterioramento del prodotto
il deterioramento degli imballi favorisce l’attecchimento e laproliferazione di microorganismi (attenzione all’accettazione, allostoccaggio e alla movimentazione, al trasporto dei prodotti)
L’igiene degli alimenti dipende anche da un’idonea conservazione
Una corretta CONSERVAZIONE
Scarsa igiene personale
MalattieTrasmissibili con
gli Alimenti
Contaminazione crociata
Attrezzaturesporche
Cottura,conservazione,
mantenimento errati
Uso di alimenti avariatiinsalubri o inadatti
Addetti portatoridi infezioni
Sostanzechimiche
negli alimenti
Insetti e roditori
Cause delle M.T.A.
Cause delle M.T.A. Punti di attenzione
alimenti cotti lasciati a temperatura ambiente o trattati termicamente per untempo insufficiente o a una temperatura inadeguata
alimenti cotti in anticipo, riscaldati per un tempo insufficiente o a unatemperatura inadeguata
alimenti non refrigerati in modo adeguato
alimenti caldi mantenuti a temperatura inferiore a 60° C
alimenti preparati con troppo anticipo (indicativamente 1 ½ ora prima delconsumo)
alimenti caldi coperti, esposti a formazione di condensa
alimenti contaminati da operatori con scarsa responsabilità e con cattiveabitudini di igiene personale
consumo di alimenti crudi (pesce, carne, ecc.)
inadeguata pulizia di attrezzature e utensili
M.T.A . malattie conseguenti all’ingestione di alimenticontaminati
Sono classificate in:
INFEZIONI – causate da ingestione di alimenti in cui sonopresenti batteri vivi (Salmonella, Shigella, Vibrio Colera, E. Coli,Listeria, ecc..)
TOSSINFEZIONI – causate da ingestione di alimenti in cuisono presenti tossine e microrganismi vivi che producono tossine(Bacillus Cereus, Clostridium Perfrigens)
INTOSSICAZIONI – causate dall’ingestione di alimenticontenenti sostanze chimiche o tossine (Stafilococco, BotulinoFunghi superiori, Microfunghi, Prodotti ittici)
M.T.A. Malattie Trasmesse dagli Alimenti
BATTERIBATTERI
MUFFEMUFFE
PARASSITIPARASSITI
VIRUSVIRUS
Generalmente la patologia si manifesta a poche ore dall’assunzionedell’alimento contaminato, con sintomi legati in genere, manon esclusivamente, all’apparato gastro - enterico(nausea, vomito, diarrea e crampi addominali, possibile febbre).
M.T.A. Malattie Trasmesse dagli Alimenti
M.T.A. Malattie Trasmesse dagli Alimenti
Fonte Sintomi tipici Tempo di incubazione
SALMONELLA Pollame carni crude, latte, animali,insetti, acque contaminate
Dolori addominali, diarrea,vomito, febbre 12 – 36 ore
STAFILOCOCCO Corpo umano (pelle, naso, bocca,ferite, foruncoli) latte crudo Dolori addominali, vomito. 1 – 6 ore
CLOSTRIDIUM PERFRINGENS Feci (umane o animali), sporco,polvere, Insetti, carne cruda Dolori addominali, diarrea
12 – 18 oreBatteripatogeni
CLOSTRIDUM BOTULINUM Pesce e carne cruda, terreno,vegetali, alimenti in scatola
Difficoltà nella respirazione edeglutizione, paralisi 12 – 36 ore
BACILLUS CEREUS Cerali (specie riso), sporco epolvere Dolori addominali, diarrea, vomito
1–5 ore o 8–16 ore aseconda del tipo di
tossina
CAMPILOBACTER JEJUNI Pollame, carne cruda, latte, animalidomestici
Dolori addominali, diarrea,nausea, febbre 48 – 60 ore
ESCHERICHIA COLI Intestino umano e animale, rifiuti,acqua contaminata, carne cruda
Dolori addominali, diarrea,vomito, febbre 12 – 24 ore
LISTERIA Formaggi freschi, latte nonpastorizzato, vegetali
Sintomisimil influenzali 1 – 70 giorni
SHIGELLA Acqua, latte, vegetali Dolori addominali, diarrea,vomito, febbre 1 – 7 giorni
PARASSITI negli alimenti
Cos’è l’Anisakis? è un vermetto tondo appartenente alla famiglia degliAnisakidae.Si trova nello stomaco dei mammiferi marini ed è visibile ad occhio nudo.Il pericolo è costituito dalla possibilità che i parassiti possano migrare nelle carni delpesce. Possono essere visti con un osservazione accurata occhio nudo, essendo lunghia seconda delle specie da 1 a 2 cm.
ANISAKIS è il parassita di maggiore interesse
I prodotti ittici più a rischio sono: aringa, nasello, acciuga, sardina, triglia,tonno, pesce spada, pesce sciabola, la rana pescatrice, merluzzo esgombro.
ANISAKISE al ristorante?I cuochi dei ristoranti sono tenuti ad adottare le buone pratiche igieniche perevitare questo tipo di RISCHIO.L’anisakis, è in grado di sopravvivere a trattamenti di affumicatura a freddo, atrattamenti di marinatura con basso tenore di sale ed alle temperature direfrigerazione.Viene ucciso con temperature superiori a +60°C per 10 minuti edal congelamento (almeno 24 ore a – 20°C).
La gravità della malattia che apportano dipende sia dalla quantità diparassiti ingeriti sia dalla sensibilità individuale del consumatore.
I sintomi vanno da semplici disturbi gastroenterici (dolori addominali,vomito, diarrea), alla possibile perforazione intestinale e gastrica
PARASSITI negli alimenti
PARASSITI negli alimenti
Approvvigionamento prodotti
Trasporto
Stoccaggio
Stoccaggio dei prodotti deperibili
Contaminazione crociata
Scongelamento
Raffreddamento
Somministrazione
Alcune fasi operative ebuone pratiche di lavorazione (GMP)
L’igiene degli alimenti dipende anche daun’idoneo approvvigionamento
Approvvigionamento PRODOTTI
AD OGNI ARRIVO CONTROLLARE: l’integrità delle confezioni il Termine Minimo di Conservazione o la data di scadenza le informazioni generali riportate in etichetta le temperature di conservazione dove previste
FORNITORI
DEVONO: rilasciare certificazione di adeguamento al reg. CE 852/2004 effettuare le consegne nei tempi stabiliti garantire che la qualità dei prodotti sia stabile nel tempo
ACQUISTO IN PROPRIO rispettare la catena del freddo per tutti quei prodotti che per leggedevono essere conservati in apparecchi termoregolati
AZIONI CORRETTIVE CONFEZIONI ROTTE, ARRUGGINITE O DANNEGGIATE, DEVONO ESSERE RESPINTE I PRODOTTI SCADUTI NON DEVONO ESSERE ACCETTATI
La denominazione di vendita: si tratta solitamente della denominazione prevista per ilprodotto secondo le disposizioni legislative o gli usi dello Stato membro di commercializzazione.
L’etichettatura dei prodotti alimentariD. Lgs. n. 109/92 (Attuazione delle direttive n. 89/395/CEE e n. 89/396/CEE concernentil'etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari) e successivi aggiornamenti.
I prodotti alimentari preimballati destinati al Consumatore finale, devono riportarenell’etichettatura le seguenti indicazioni obbligatorie:
L’elenco degli ingredienti: devono essere elencati in ordine decrescente di importanzaponderata(ad eccezione degli ortaggi misti) e designati con il loro nome specifico.
Il contenuto di allergeni: informazioni a completamento sulla composizione dei prodotti rivoltain particolare ai consumatori che soffrono di allergie o di intolleranze alimentari.
La data di durata ovvero il TMC (Termine minimo di conservazione) o, nel caso diprodotti molto deperibili dal punto di vista microbiologico, la data di scadenza. La datadi durata non è richiesta per alcuni prodotti quali ad esempio frutta e verdura fresche non trattate, ecc.
Il peso netto: deve figurare espressa in volume per i prodotti liquidi e in unità di massa per gli altriprodotti.
L’etichettatura dei prodotti alimentari.
È importante che tutte queste indicazioni siano sempre riportatein LINGUA ITALIANA per assicurare la corretta etrasparente informazione del consumatore
il nome o la ragione sociale e l’indirizzo del fabbricante o del confezionatore ovvero di un venditorecon sede nel territorio della Comunità economica europea;
il luogo di origine o di provenienza una dicitura che consenta di identificare il lotto di appartenenza del prodotto il titolo alcolimetrico volumico effettivo per le bevande aventi un contenuto alcolico superiore a 1,2%
in volume le modalità di conservazione e di utilizzazione qualora sia necessaria l'adozione di particolari
accorgimenti in funzione della natura del prodotto; le istruzioni per l'uso, ove necessario
Altre indicazioni obbligatorie :
Uno degli argomenti più delicati riguarda la presenza negli alimenti di
ALLERGENI ALIMENTARI
L’etichettatura dei prodotti alimentariD. Lgs. n. 114/2006 (Attuazione delle direttive n. 2003/89/CE).
1. Cereali contenenti glutine (cioè grano, segale, orzo, avena, farro, kamut o i loro ceppi ibridati) e prodottiderivati, tranne: a) sciroppi di glucosio a base di grano, incluso destrosio (1); Omissis…..
2. Crostacei e prodotti a base di crostacei.3. Uova e prodotti a base di uova.4. Pesce e prodotti a base di pesce, tranne: a) gelatina di pesce utilizzata come supporto per preparati di vitamine
o carotenoidi; Omissis…..5. Arachidi e prodotti a base di arachidi.6. Soia e prodotti a base di soia, tranne: a) olio e grasso di soia raffinato (1); Omissis…..7. Latte e prodotti a base di latte (incluso lattosio), tranne: Omissis…..8. Frutta a guscio, cioè mandorle (Amygdalus communis L.), nocciole (Corylus avellana), noci comuni (Juglans
regia), noci di anacardi (Anacardium occidentale), noci di pecan (Carya illinoiesis (Wangenh.) K. Koch), noci delBrasile (Bertholletia excelsa), pistacchi (Pistacia vera), noci del Queensland (Macadamia ternifolia) e prodottiderivati, tranne: Omissis…..
9. Sedano e prodotti a base di sedano.10. Senape e prodotti a base di senape11. Semi di sesamo e prodotti a base di semi di sesamo.12. Anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 10 mg/kg o 10 mg/l espressi come SO2.13. Lupini e prodotti a base di lupini.14. Molluschi e prodotti a base di molluschi.
TRASPORTODevono essereIGIENICAMENTE IDONEI
MEZZI
DI
TRASPORTO
Per il TRASPORTO di alimenti surgelati e refrigerati deve essere mantenutala catena del freddo
Devono assicurareADEGUATA PROTEZIONE
Verificare che non vi siano macchie persistenti,residui, ecc.
Evitare ogni causa di insudiciamento o altrodanno che potrebbe favorire CONTAMINAZIONICROCIATE
Devono essereadeguatamente refrigerati,coibentati e dotati dichiusura ermetica, ovenecessario
Verificare la Temperatura indicata sul displayoppure rilevare la stessa manualmente con untermometro
AZIONI CORRETTIVE RICHIAMO AL FORNITORE VERBALE E/O SCRITTO SOSPENSIONE DELLE FORNITURE RESPINGERE LA MERCE
DRP 327/80 art.51: temperature da rispettare durante il trasporto
STOCCAGGIO
L’area preposta al ricevimento estoccaggio delle derratealimentari deve essereigienicamente idonea
La quantità di scorte e la loro rotazionedevono essere programmate in modo dagarantire che nessun prodotto superi la datadi scadenza
I tempi di scarico e di sistemazione dellamerce devono essere limitati,soprattutto per i prodotti deperibilionde evitare che stazionino troppo alungo a temperatura ambiente
Tutti i prodotti devono essere sollevatida terra per evitare insudiciamento efavorire le operazioni di sanificazione
I locali di stoccaggio devono essereasciutti e freschi
Deve essere tenuta sotto controllo lapresenza di animali, insetti e roditori
Rispettare le corrette temperature di conservazione in base alla deperibilità degli alimenti
Nel caso di prodotti sfusi, è importante il rispetto, da parte del personale, dialcune buone norme igieniche ( divieto di fumare, impiego di indumentiidonei e puliti), per evitare possibili contaminazioni dei prodotti
L’igiene degli alimenti dipende anche da un’idonea conservazione
STOCCAGGIO PRODOTTI DEPERIBILImantenere frigoriferi e celle in adeguate condizioniigieniche e di manutenzione garantire un’adeguata circolazione di aria attornoagli alimenti attuare una netta separazione tra generi alimentaridiversi posizionare, sempre adeguatamene coperti eprotetti, i prodotti cotti sopra quelli crudi i vegetali crudi e lavati o i prodotti che non vengonocotti devono essere posti sopra i semilavorati crudi rispettare e verificare le TEMPERATURE diCONSERVAZIONE
FRIGORIFERO: Temperatura tra 0°C e +4°C
FREEZER: Temperatura inferiore a -18°C
CONTAMINAZIONE CROCIATALa contaminazione crociata è il trasferimento di batteri da un alimento ad un altro
per mezzo di piani di lavoro, attrezzature, utensili e mani
Alimenti di diversa tipologia vengono
IN PRATICA SI REALIZZA QUANDO:
appoggiati sugli stessi taglieri
gli operatori non rispettano le corrette procedure igieniche(ad esempio manipolano alternativamente prodotti cotti e crudi)
lavorati con gli stessi utensili
a contatto con attrezzature contaminate
posti nello stesso frigorifero, senza le dovute cautele
Oppure quando
SCONGELAMENTOPer scongelare con sicurezza è necessario minimizzare il tempo di permanenza del cibonell’intervallo di temperatura pericoloso
(non scongelare a temperatura ambiente)
UNA VOLTA SCONGELATO IL PRODOTTO NON DEVE ESSERE RICONGELATO
QUATTRO METODI SICURI PER QUESTA PRATICA:
1) scongelare in frigorifero o in cella a +4°C o meno, per un temposufficiente. - programmazione anticipata. – Tutti i cibi da scongelare dovrebberoessere riposti in contenitori appositi per prevenire il gocciolamento su altri alimenti.
2) scongelare sotto acqua corrente potabile (fredda) per non più di 2 ore.Il prodotto va mantenuto nell’involucro originale
4) cuocere direttamente il prodotto congelato (pratica possibile soloper alcuni tipi di alimenti, come ad esempio: verdure e legumi)
3) scongelare in forno microonde. Metodo consigliato per alimenti di piccoledimensioni o singole porzioni
RAFFREDDAMENTO
Raffreddare impropriamente gli alimenti è una delle cause maggiormente implicatenell’insorgenza delle malattie di origine alimentare
L’intervallo di temperatura più pericoloso per gli alimentiva da +20°C a + 40°C,
perché in queste condizioni molti batteri si moltiplicano velocemente
MAGGIORE E’ LA VELOCITA’ DI RAFFREDDAMENTO DEIPRODOTTI ALIMENTARI, MINORE E’ IL TEMPO CHE IBATTERI HANNO A DISPOSIZIONE PER CRESCERE
A +4°CENTRO 4 hDA +65°C
SOMMINISTRAZIONE
I locali devono essere mantenuti in buone condizioni igieniche e deveessere tenuta sotto controllo la presenza di infestanti
La somministrazione dei prodotti alimentari presenta rischi limitati per quantoriguarda l’igiene degli alimenti poiché non comporta manipolazioni complessedelle pietanze.Si deve comunque prestare attenzione all’IGIENE del personale, degli utensilicompresi quelli a disposizione della clientela (posate, bicchieri, ecc.)
Osservare, da parte del personale, corrette norme nellaMANIPOLAZIONE DEGLI ALIMENTI
Tutte le superfici, le attrezzature e gli utensili devono essere sottoposti aregolare sanificazione secondo quanto riportato nel piano di sanificazioneprestabilito
NORME FONDAMENTALI DI IGIENE PERSONALE e DIBUON COMPORTAMENTO sul luogo di lavoro
Lavare frequentemente le mani; in particolare è obbligatorio farlo prima di iniziare l’attività lavorativa quando si riprende l’attività dopo intervalli o pause dopo essere stati in bagno dopo aver soffiato il naso o aver tossito/starnutito riparandosi con le mani dopo aver toccato attrezzature/contenitori/imballaggi/oggetti/utensili insudiciati dopo aver toccato rifiuti
Aver cura della divisa aziendale:
mantenerla pulita e in ordine, anche per quanto riguarda le calzature
indossarla UNICAMENTE durante le attività lavorative
utilizzare il copricapo, ove richiesto, in modo che raccolga completamente icapelli
Proteggere adeguatamente ferite ed escoriazioni con medicazioniimpermeabili
Togliere qualsiasi gioiello (anelli, orologi, bracciali, orecchini, collane) perevitare rischi microbiologici (contaminazione da microrganismi) e rischi fisici(oggetti o parti di oggetti nell’alimento prodotto)
NORME FONDAMENTALI DI IGIENE PERSONALE eDI BUON COMPORTAMENTO sul luogo di lavoro
Evitare di toccare viso, naso, bocca, orecchie
Non assaggiare alcun alimento con le dita
Evitare di parlare, tossire, starnutire sopra gli alimenti
Rispettare rigorosamente il divieto di mangiare o fumare durante leattività
Curare la pulizia dei locali, degli arredi, delle attrezzature
Vietare l’ingresso nei locali di lavoro a persone non autorizzate
Denunciare immediatamente il manifestarsi di malattie a rischio dicontaminazione degli alimenti
Utilizzare preferibilmente fazzoletti di carta, da gettareimmediatamente dopo l’uso
Bagnare le mani, regolando la temperaturadell’acqua attorno ai 40 – 45 C°
Utilizzare sapone liquido, possibilmentegermicida
Spazzolare le unghie con appositospazzolino personale
Sfregare vigorosamente le mani e gliavambracci per almeno un minuto
Sciacquare con abbondante acqua
Asciugare le mani con getto d’aria o concarta (in quest’ultimo caso, smaltire lacarta nell’apposito cestino evitando ditoccarlo)
Prendere una dose di prodottodisinfettante
Sfregare le mani sino a completaasciugatura
PULIZIA DELLE MANI
La SANIFICAZIONE si attua attraverso due operazioni principali:
Detersione – insieme delle operazioni messe inatto per eliminare lo sporco (avvertito attraversovista, olfatto e tatto) e rendere le superfici pulitealla vista, all’olfatto, al tatto
Disinfezione – insieme delle operazionimesse in atto per eliminare o ridurre ilnumero di microrganismi patogeniE’ operazione complementare alla detersione edeve essere effettuata unicamente a detersioneconclusa
Sanificazione
Con questi termini si indicano tutti gli interventi effettuati pereliminare insetti – come scarafaggi, mosche, formiche, vespe– oltre che topi ed altri animali che rappresentano un veicolodi insudiciamento, di contaminazione e di deterioramento deiprodotti alimentari.
La prevenzione delle infestazioni si attua:
• agendo sulle strutture (barriere fisiche che impediscano l’ingresso degliinfestanti in laboratori ed aree di stoccaggio, trasporto, vendita,somministrazione)
• perfezionando i metodi di pulizia ambientale
Gli interventi di disinfestazione e derattizzazione sono affidati a dittespecializzate, che debbono fornire planimetria con posizionamento delleesche e documentazione relativa agli interventi effettuati e ai prodottiutilizzati.
Disinfestazione - Derattizzazione
• eliminando il più rapidamente possibile tutti gliimballaggi esterni degli alimenti
Il personale addetto deve comunque:
rispettare principi di ordine nello stoccaggio degli alimenti e nell’utilizzodelle attrezzature
sollevare da terra e tenere scostati dalle pareti i prodotti stoccati
ispezionare le merci in entrata, con particolare riguardo agli imballaggi
impedire l’accesso di animali e insetti nelle strutture chiudendotempestivamente ogni possibile passaggio (spazi tra porte e pavimento,terminali di tubature e cavi, crepe e fessure…)
fare attenzione allo stato dei locali (specie le zone caldo-umide, gli angolimeno illuminati) e segnalare il ritrovamento di escrementi, tracce disudiciume, segni di rosicchiamento, animali morti
segregare i prodotti contaminati e insudiciati
posizionare i rifiuti in zone distanti da porte e finestre
Disinfestazione - Derattizzazione
PARTE TERZA
Gestione del sistema di Autocontrollo
O.S.A.* : Titolare o Legale Rappresentante
R. A. : Responsabile dell’Autocontrollo
Responsabile delle registrazioni
Può delegare formalmente
Può affidare formalmentel’incarico
Sono necessariamente supportati dalla collaborazione responsabiledi tutti gli addetti
* Definizione Reg. CE 178/2002, recepita dal Reg. 852/2004 – Operatore del settorealimentare (O.S.A.): la persona fisica o giuridica responsabile di garantire il rispetto delledisposizioni della legislazione alimentare nell’impresa alimentare posta sotto il suo controllo
ResponsabilitàResponsabilità
Responsabilità 1.(Regolamento CE 852/2004)
il rispetto dei requisiti di igiene pertinenti al proprio processoproduttivo fissati dalla legislazione vigente comunitaria,nazionale, regionale, locale, impostando e applicando unSistema di Autocontrollo
Il Responsabile dell’industria alimentare (O.S.A.) deve garantire:
predisporre e conservare documenti e registrazioni adeguatialla natura e alle dimensioni dell’impresa alimentare al fine didimostrare l’effettiva applicazione del Sistema diAutocontrollo, il necessario riesame, le eventuali conseguentimodifiche
notificare all’opportuna autorità competente ciascunostabilimento posto sotto il suo controllo, fornendocostantemente informazioni aggiornate e notificandoqualsivoglia cambiamento significativo di attività, nonchéogni chiusura di stabilimenti esistenti
Responsabilità 2.(Regolamento CE 852/2004)
Il D. Lgs. 193 del 06.11.2007 decreta l’abrogazione dell’art.2 della Legge n.283/62relativo alla necessità di richiesta e ottenimento di autorizzazione sanitaria.
Se presente, la pregressa Autorizzazione Sanitaria, in assenza di modifichedell’assetto e del processo produttivo aziendale, è a tutti gli effetti valida.
A fronte di nuove attività o di modifiche, vale quanto sopraindicato, stabilitodall’art. 6 del regolamento CE 852/2004: le notifiche all’Ente territoriale dipertinenza sono, in genere, effettuate su modulistica predisposta dagli enti stessi.
Responsabilità 3.(Regolamento CE 852/2004)
assicurare che gli addetti alla manipolazione degli alimenti siano controllati e/o abbiano
ricevuto un addestramento e/o una formazione in materia di igienealimentare, in relazione al tipo di attività
i responsabili dell’elaborazione e della gestione delle procedure disicurezza (…) abbiano ricevuto un’adeguata formazione perl’applicazione dei principi del Sistema HACCP
siano rispettati i requisiti della legislazione nazionale in materia diprogrammi di formazione per le persone che operano in determinatisettori alimentari
La legislazione relativa alla formazione del personale è specifica e si differenzia daregione a regione per modalità, durata e necessità di rinnovo.
…. Ancora ISPEZIONI, ma anche e soprattutto AUDIT……..
Ispezione – l’esame di qualsiasi aspetto relativo ai mangimi, aglialimenti, alla salute e al benessere degli animali per verificare chetali aspetti siano conformi alle prescrizioni di legge relativi aimangimi, agli alimenti, alla salute e al benessere degli animali(valutazione statica, rigorosamente legata ai requisiti di legge)
Audit – un esame sistematico e indipendente per accertare sedeterminate attività e i risultati correlati sia conformi alledisposizioni previste, se tali disposizioni siano attuate in modoefficace e siano adeguate per raggiungere determinati obiettivi(valutazione dinamica dei processi gestionali ed operativi per rilevarel’affidabilità del sistema nel tempo a garanzia della sicurezza deiprodotti e la sua capacità di miglioramento continuo)
Il nuovo panorama dei controlli ufficialiRegolamento CE 882/04
L’AUDIT rileva, attraverso evidenzeoggettive, in base alla strutturadell’organizzazione e rispetto agliobiettivi della stessa, se quantopredisposto è:
Il nuovo panorama dei controlli ufficialiRegolamento CE 882/04
Gli standard di riferimento perl’AUDIT sono attualmentefissati rispetto a:
rintracciabilità
formazione del personale
sistema documentale
verifiche interne
applicabile
applicato
efficace
migliorabile
Manuale di Autocontrollo igienico
Procedure operative
Moduli di registrazione
Allegati Planimetria Analisi dei pericoli e gestione dei CCP Posizionamento esche di derattizzazione (ove presente ditta
esterna)Copia degli atti autorizzativi sanitari
E’ opportuno tenere un archivio dei documenti Master (congestione controllata della revisione in vigore) e un archivio deidocumenti di registrazione.
Piano di AutocontrolloChe cosa DEVE essere presente
La Modulistica costituisce la documentazione di registrazione
dei controlli e dei monitoraggi effettuati derattizzazione/disinfestazione (anche report della ditta incaricata) interventi di manutenzione qualifica fornitori
delle eventuali Non Conformità rilevate delle Azioni correttive e preventive poste in essere della verifica di efficacia dell’intero Sistema di Autocontrollo
(riesame) verbali di formazione
Piano di AutocontrolloModulistica di registrazione
salvo che il fatto costituisca reato, sanzione amministrativa pecuniaria da€ 1500,00 a € 9000,00 per mancata effettuazione di notificaall’Autorità competente di ogni stabilimento che esegua una qualsiasidelle fasi di produzione, trasformazione e distribuzione di alimenti o per laloro effettuazione quando la registrazione è revocata o sospesa; da€ 500,00 a € 3000,00 nel caso in cui, pur essendo condotte presso unostabilimento già registrato, non siano state comunicate all’autoritàcompetente per l’aggiornamento della registrazione
salvo che il fatto costituisca reato, sanzione amministrativa pecuniaria da€ 500,00 a € 3000,00 per mancato rispetto dei requisiti generali diigiene di cui alla parte A dell’allegato II al Regolamento CE 852/2004
SanzioniD. Lgs. 193 del 06.11.2007 – art.6
da € 1.000,00 a € 6.000,00 per mancato adempimento entro i terministabiliti rispetto alle indicazioni dell’autorità competente in caso dirilevazione di inadeguatezze
da € 1.000,00 a € 6.000,00 per mancata o non corretta applicazionedelle procedure relative al mantenimento dei requisiti fondamentalidi igiene e delle procedure di autocontrollo, di verifica e in materia diinformazioni sulla catena alimentare.
salvo che il fatto costituisca reato, sanzione amministrativa pecuniaria da€ 1000,00 a € 6000,00 per mancata predisposizione di procedure diautocontrollo basate sui principi del sistema HACCP, comprese leprocedure (…) in materia di informazioni sulla catena alimentare
SanzioniD. Lgs. 193 del 06.11.2007 – art.6
Violazione art.18 salvo che il fatto costituisca reato, sanzione amministrativa pecuniaria da
€ 750,00 a € 4500,00 per mancato adempimento obblighi definitidall’articolo disponibilità di sistemi e procedure per la rintracciabilità (art.2)
Violazione art.19 – 20 Salvo che il fatto costituisca reato: da € 3.000,00 a € 18.000,00 per mancata attivazione procedure di ritiro di
prodotti NC a requisiti di sicurezza (art.3) da € 500,00 a € 3.000,00 per mancata informazione all’autorità
competente, contestualmente all’attivazione delle procedure di ritiro(art.3)
da € 2.000,00 a € 12.000,00 per mancata collaborazione con autoritàcompetenti (art.3)
da € 2.000,00 a € 12.000,00 per mancata informazione del consumatore odell’utilizzatore circa i motivi dell’attivazione delle procedure di ritiro(art.4)
Sanzioni RintracciabilitàDisciplina sanzionatoria per le violazioni al Reg. CE 178/2002D. Lgs.n°190 del 05.04.2006
Violazione art.19 – 20Per gli operatori del settore alimentare svolgenti attività di vendita al dettaglio o distribuzionedi alimenti che non incidono sulla sicurezza e integrità dell’alimento: salvo che il fatto costituisca reato, sanzione amministrativa pecuniaria da
€ 500,00 a € 3000,00 per mancata attivazione di procedure per il ritiro diprodotti NC o, per quanto di competenza, per mancata attuazione degliinterventi predisposti dai responsabili della produzione, dellatrasformazione e della lavorazione e dalle autorità competenti (art.5)
Nel caso di reiterazione delle violazioni, in aggiunta alla sanzione amministrativa,è prevista la sospensione del provvedimento che consente lo svolgimentodell’attività che ha dato causa all’illecito per un periodo di giorni lavorativi daun minimo di 10 ad un massimo di 20 (art.7, comma 1).Le regioni e province autonome provvedono nell’ambito delle proprie competenzeall’accertamento delle violazioni amministrative e alla irrogazione delle relativesanzioni (art.7, comma 4).
Sanzioni RintracciabilitàDisciplina sanzionatoria per le violazioni al Reg. CE 178/2002D. Lgs.n°190 del 05.04.2006
Vorrete far tesoro
di quanto descritto nella
Sintetica DISPENSA
che Vi consegneremo
ma, soprattutto,
del Vs Buon Senso !!!
ArrivederciGrazie …… a Tutti !
ITALIANA CHIMICA SRLVia Leonardo Da Vinci 94 - 25020 Flero (BS) - Tel. 030 2054531 - Fax 030 2055835 - E-MAIL:
[email protected] - Cap. Soc. € 10.000,00 i.v. - P.I.,C.F.,Iscr.Reg.imp.BS 03449050982