Corso di disegno tecnico e progettuale M01 SEGNI E ... · Il segno L’origine della parola...

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Corso di disegno tecnico e progettuale Rufa - A.A. 2015-2016 - I anno di Graphic Design prof. Lombardo - prof. Salvatori M01 SEGNI E RELAZIONI FONDAMENTALI

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Corso di disegno tecnico e progettuale

Rufa - A.A. 2015-2016 - I anno di Graphic Designprof. Lombardo - prof. Salvatori

M01 SEGNI E RELAZIONI FONDAMENTALI

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Il segno

L’origine della parola “segno” (dal lat. signum) potrebbe nascere dalla radice SAK- (dire, mostrare, indicare), oppure dalla radice SAG- (essere adesso, formare, essere impresso).

Possiamo dire che il significato di “segno” può tener conto e unire in sé entrambe le accezioni derivate e indicare un elemento, traccia, di qualsiasi natura, visibile o comunque percepibile, che possa anche essere indicazione o manifestazione di qualcos'altro.

In semiologia, l'unità minima della comunicazione, composta di un significante e di un significato collegati da un nesso convenzionale.

Le tracce di un macigno largo appena sei metri, rotolato all’interno di una stria su un declivio su Marte. Gli scienziati pensano che le striature curvilinee visibili nell'immagine siano la conseguenza di valanghe “secche” di polveri e sabbia, che lasciano scoperte zone di terreno sottostante.

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Il punto

Nella prima parte del libro “Segni e Simboli” Adrian Frutiger parla in maniera dettagliata dei segni fondamentali e delle loro relazioni.

Quello del “punto” è un concetto astratto, che indica con precisione una giunzione, un incontro, un’intersezione, una zona ben identificata. Il punto è un elemento materiale, individuabile dall’occhio umano. É la più piccola unità grafica, l’“atomo” di ogni espressione pittorica.

Un punto generalmente prende il proprio significato dalla relazione con un altro segno, come il punto della “i”, che dà al segno verticale il significato di una vocale, o come punto nel mezzo di un cerchio come simbolo del centro.

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Il punto

Il concetto di punto è un concetto relativo. Infatti è la relazione con il campo e il contesto che fa percepire l’oggetto come punto o come superficie circolare.

Il punto non indica una dimensione misurabile e precisa, mentre la forma circolare si.

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Dal punto alla superficie

Punti allineati e disposti a intervalli costanti vengono visti come linea.

Linee allineate e disposte a intervalli costanti vengono viste come superfcie.

Una superficie sempre più rimpicciolita assume l’aspetto di un punto.

Quindi la linea è prodotta da un punto che si muove trasversalmente e la superficie da una linea che a sua volta si muove, come un tessuto si crea dalla trama di un filo.

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La linea

Anticamente, osservando il cielo, gli esseri umani tracciavano linee immaginarie tra le stelle e le figure così ottenute hanno dato luogo ai segni dello zodiaco.

L’occhio umano tende a tracciare una linea per rappresentare la via più breve tra due punti.

Costellazione di Cassiopea.

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La lineaOrizzontale e Verticale

Il prototipo della linea è concepito come linea retta, le cui due posizioni principali e fondamentali sono l’orizzontale e verticale, in base alle quali l’uomo si orienta.

Il campo visivo dell’essere umano è molto più esteso nella dimensione orizzontale che in quella verticale, come risultato della sua natura terrestre (a differenza di pesci e uccelli il cui campo visivo si estende in tutte le direzioni). La valutazione di una distanza orizzontale non ha rapporto con quella verticale, poichè il movimento umano è perlopiù sul piano orizzontale.

Quella orizzontale è una dimensione concreta che può essere percorsa e controllata più facilmente, mentre le profondità dei mari e le altezze del cielo rimangono irraggiungibili.

É necessario capire quanto siano differenti le reazioni subconscie ai movimenti orizzontali e verticali.

300

300

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La lineaLinea obliqua

In contrasto con la sicurezza e la precisione con cui viene riconosciuta una verticale, abbiamo qualche incertezza sulla linea obliqua (la cui posizione è forse afferrabile più facilmente solo nel caso in cui si trovi a 45° come bisettrice dell’angolo tra la verticale e l’orizzontale).

Una linea obliqua è sempre valutata in rapporto all’orizzontale e verticale più vicina. La nostra abitudine a leggere da sinistra a destra influenza la nostra valutazione della linea obliqua, che se va da in alto a destra a in basso a sinistra sembra in discesa e, al contrario, in salita.

Leggendo l’ora possiamo valutare quanto sia sensibile l’occhio al costante cambiamento delle lancette, anche nei quadranti senza numeri, dove comunque rimane indispensabile la segnalazione dei riferimenti verticali e orizzontali.

45°

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La lineaLinea curva

Nel disegno ci sono due tipi di linee curve: quella che deriva da una geometria precisa e quella che risulta dal movimento spontaneo della mano.La curva ideale si traccia col compasso e dipende da un raggio virtuale.Nell’ovale il raggio diventa un vettore variabile, ma anche qui c’è un senso di invisibile regolarità.Le curve con raggio costante producono solo espressioni primarie, mentre le curve con raggio variabile (per es. le curve logaritmiche) permettono illimitate possibilità espressive.

Tutte le forme, di qualunque natura, possono essere ridotte a elementi geometrici, anche se molto piccoli.

Ritratto di Teo Van Doesburg

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Relazioni tra linee

A croce. La relazione più spontanea tra due linee è quella che genera una croce: nasce dal gesto della mano che tira un tratto dall’alto in basso e un altro da sinistra a destra.

Angolo. Il secondo tipo di relazione è quello che unisce due linee per un vertice creando un angolo, ne deriva una linea continua spezzata.

Saldatura. La terza relazione tra due linee è quella che possiamo chiamare saldatura, nella quale l’estremità di un tratto incontra l’altro nel punto desiderato.

Vicinanza. Due linee entrano in relazione senza toccarsi all’interno dello stesso campo.

L’immagine della croce non richiama alla memoria alcun oggetto.

Il segno a “T”, per il suo punto di contatto, ci fa venire in mente la costruzione e anche l’equilibrio.

Due linee vicine possono, secondo la loro posizione, essere potenzialmente intersecanti o parallele.

Nel segno dell’angolo si vede l’inizio di una definizione di un’area.

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Relazioni tra linee

Sequenza e Ritmo. Un tipo di sequenza di linee parallele, ripetuta a intervalli regolari ma non necessariamente uguali (altrimenti assume l’aspetto di una superficie), permette la visualizzazione del concetto di ritmo.Variando la lunghezza dei tratti la sequenza può evocare l’immagine del tempo musicale.

Vicinanza. Segni vicini tra loro sono visti come un segno unico (per es. i retini), spazi ampi vengono interpretati come separazioni.Un esempio familiare , nella tipografia, è la differenza tra spaziatura tra le lettere e spaziatura tra le parole.

inquestafraseèdifficiledistinguereleparole.

in questa frase è facile distinguere le parole.

1.

4. 5.

2. 3.

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Dalla linea alla superficie

Oltre che per ripetizione e traslazione di una linea, la supericie si viene a creare nel momento in cui si aumenta sempre di più lo spessore della linea.

Una linea è ritenuta tale finchè larghezza e lunghezza di essa rispettano determinate proporzioni, infatti una linea in cui la larghezza superi la metà della lunghezza perde l’espressione dinamica di un tratto per assumere quello più statico di una superficie rettangolare fino ad arrivare al quadrato (superficie rettangolare più lontana dalla linea).

linea

1. filo(thin)

2. barra(light)

3. trave(normal)

4. troco-pilastro(bold)

5. massa(black)

superficie

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Dalla linea alla superficie

Non appena la larghezza del tratto della linea muta in qualche sua sezione la linea acquista nuovi attributi, fino a diventare una forma che evoca i più disparati significati (triangolo, lancia, ago, foglia, fiamma, lacrima, clessidra, decoro, etc.).

Le forze che intervengono a modificare le linee possono anche agire viceversa dalla forma verso il suo negativo.

Il rigonfiamento o la riduzione asimmetrica di una linea provocano infinite variazioni della forma.

La variazione di spessore del tratto ha un’enorme influenza nel campo della calligrafia e del lettering.

altredeformazioni

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Dalla linea alla superficie

Una linea semicircolare si riempie via via sino alla verticale e oltre vivendo vari stadi, dalla falce al cerchio passando per il semicerchio.Questo ciclo è noto a tutti per via delle fasi lunari e costituisce, pertanto, una delle nostre memorie subcoscienti più forti e tenaci.

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Figure primarie

L’evidenza archeologica mostra che l’umanità ha un senso innato della geometria. Tracce di segni primari archetipici della stessa forma si trovano in molte regioni della terra, e si può assumere che essi esprimessero significati simili per le popolazioni più varie nei tempi più diversi.

Possiamo considerare come principali figure chiuse primarie il triangolo, il quadrato e il cerchio, come figure aperte invece la croce e la freccia.

Dal quadrato e dal triangolo generano le due strutture geometriche base, infatti anche la struttura per il massimo pieno di cerchi ha struttura a triangolo equilatero.

Forme chiuse

Strutture base

Forme aperte

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Figure primarie

Il quadrato è l’espessione primaria dell’oggetto, della proprietà, dell’abitazione, di ciò che deriva dall’uomo e dalla sua capacità di agire e costruire artefatti.Ha la proprietà di racchiudere, di rappresentare un ambiente (muri, soffitto, pavimento, etc.). In epoca preistorica significava la superficie della terra e indicava i quattro punti cardinali. Quando il quadrato diventa un rettangolo (più aumenta la differenza tra i lati più viene percepito come un tronco o pilastro) perde le sue caratteristiche simboliche.Il quadrato ruotato, che poggia su un punto, indica dinamismo e intenzione (negli USA è molto usato infatti nella segnaletica)

Il quadrato

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Figure primarie

Il triangolo, grazie ai suoi vertici, comunica acutezza, acume, tensione. Il triangolo con base orizzontale comunica un senso di durevole stabilità (piramidi, montagne). Rovesciato, invece, è simbolo di uno strumento, di un’azione, di una bilancia in equilibrio. Il primo stadio è più amichevole, il secondo più allarmante.In un quadrato poggiato su un proprio vertice, la forma triangolare è già presente poichè il segno è bisecato orizzontalemente e verticalmente nel subconscio dell’osservatore. Se osserviamo separatamente i triangoli che formano il quadrato, notiamo la caratteristica di indicare una direzione.

Il triangolo

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Figure primarie

La volta del cielo e il globo terrestre sono all’origine dell’idea del cerchio negli esseri umani, i quali sono consapevoli che passano la propria vita nella volta e nel cerchio. La sensazione del cerchio porta al concetto di eternità e complettezza: il sole e le stelle girano sopra l’umanità. Gli esseri umani guardando il cielo in ogni punto si ritrovano sempre al centro di un cerchio, dovunque vadano portano con sè il proprio centro.La linea che non comincia ne finisce è simile all’idea del eterno ricorso del tempo che non viene da nessun luogo e non ha fine.Fin dall’invenzione della ruota, il cerchio è diventato, attraverso la storia umana anche un simbolo del movimento.

Il cerchio

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Figure primarie

Secondo il loro carattere gli osservatori si mettono dentro o fuori il cerchio.La sensazione di essere dentro il cerchio può forse essere interpretata come impulso verso il centro o come la ricerca di una misteriosa unità della vita. All’opposto, una vita attiva che si irradia dal centro invisibile verso l’esterno, verso la circonferenza e oltre. A un certo stadio della crescita, quando una nuova vita si sviluppa, la chiusura diventa inquietante ed è sentita in modo claustrofobico.Queste due sensazioni possono essere sperimentate allo stesso tempo, nel qual caso si può parlare di pulsazione della vita in un dato spazio, come il battere del cuore.

Il cerchio

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Figure primarie

Il cerchio è un poligono con un numero infinito di lati.

Il cerchio

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Figure primarie

Quando due linee oblique si incontrano per formare un angolo, l’immagine del movimento o di una direzione viene prodotta. L’immagine dell’angolo come indicatore di direzione varia notevolmente con la misura dell’angolo, più l’angolo è ampio più sembra fare restistenza, più è stretto più diventa freccia.Questo segno è sicuramente uno dei più antichi, tra quelli usati dagli esseri umani, essendo strettamente associato con la caccia (sopravvivenza, questione di vita o morte). Il segno della freccia risveglia sentimenti di aggressività e di allarme. I matematici utilizzano il segno dell’angolo per esprimere il concetto di “più grande e più piccolo”.

La freccia 10 > 3 < 7

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Figure primarie

Punto d’incrocio tra due linee, è usato in matematica per il segno “più”, ma è usato in geografia e architettura per indicare un punto preciso.Appena uno dei due bracci viene allungato, il segno perde la sua neutralità e suscita reazioni psicologiche. Compare così ad esempio il simbolo della fede cristiana, la posizione data al tratto orizzontale assimila il segno al corpo umano, il che ne spiega il significato simbolico.La croce diagonale ha un significato diverso: usato come segno di moltiplicazione, viene usato per cancellare, come negazione e divieto, barriera. Variando l’angolo e il punto di incrocio può evocare diverse figure e immagini.

La croce 3 + 7

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Figure primarie

Già solo mettendo in relazione le figure e i segni primari possiamo ottenere un numero infinito di nuove figure e combinazioni.Si possono relazionare figure uguali a se stesse oppure due o più figure diverse.Possono entrare in relazione per accostamento, tangenza, sovrapposizione, intersezione, fusione. Attraverso la posizione spaziale, la rotazione, l’ingrandimento è possibile creare ulteriori relazioni e configurazioni che evocano i più differenti significati e immagini.

Relazioni

accostamento:esprimegerarchia.

accostamento:esprime uguaglianza.

due quadrati cosìaccostati formano una croce.

due cerchi con diverso raggio posti uno all’interno dell’altro possono ricordare una ruota, un disco o un tubo in prospettiva.

due quadrati adiacentisi fondono in un nuovo rettangolo.

due triangoli, o quadrati (etc) sovrapposti ma ruotati l’uno rispetto all’altro generano stelle che hanno assunto nel tempo molteplici significati simbolici.

l’intersezione genera nuove forme per addizione, sottrazione o intersezione.

A lato: relazioni tra segni della stessa forma.

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Figure primarieRelazioni

A sinisrra: otto cerchi con diametro da 1 a 8 sono messi assieme in modo che 4 siano tangenti ad altri 2 e 4 siano tangenti ad altri 3. - Lanfranco Bombelli, 1950.A destra: sequenza delle trasformazioni formali di 4semidischi in movimenti continuo. - Helmut Zimmermann, 1970.

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Figure primarieRelazioni

A lato: disegni ottenuti sovrapponendo una serie dicerchi uguali. disposti a distanza modulare secondo unpercorso interno strutturante. - Istituto d’arte di Isernia (Prof. Edilio Petrocelli).

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nuovi segnicombinati(leggibile).

più puntisaldati,minor forzaespressiva dei due segni.

si riconoscono megliocosì entrambi i segni,segno combinato con diversa sensazione spaziale.

linee tangenti o sovrapposte fino che i due segni sono quasi irriconoscibilio completamente fusi.

combinazioni tra forme diverse stimolano moltol’immaginazione ed è facile associare i segniai significati più differenti.

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Figure primarieRelazioni

In alto: relazioni tra segni di forma diversa.

In basso: diverse relazioni tra segni chiusi e aperti (cerchio e croce e quadrato e tridente).

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Figure primarieRelazioni

A sinistra: un quadrato si espande in un disco- Marina Apollonio, 1966.

A destra: figure formate dall’unione di cerchi, quadratie triangoli. - Bruno Munari, design e comunicazione visiva.

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Figure primarieRelazioni

A lato: strutture complesse formateda elementi base.- Bruno Munari, design e comunicazione visiva.

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Figure primarieRelazioni

A sinistra: collegamenti tra strutture diverse.- Scuola di Ulm.A destra: variazioni strutturali in un reticolo trinagolare.- Pino Tovaglia.

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Tavole morfologiche

Nel suo libro “Segni e Simboli” Adrian Frutiger, per spiegare come l’atteggiamento di un osservatore verso una figura sia molto complesso e come piccole variazioni del segno vadano a influenzare profondamente il significato e la struttura del segno, presenta una serie di “tavole morfologiche”.Nelle tavole, partendo da una matrice base, sviluppa differenti segni, raggruppati poi per tipologie differenti.

La croce

+

=A lato: tavola morfologica num.1.

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Tavole morfologicheLa croce

+

=A lato: tavola morfologica num.2.

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Tavole morfologicheLa croce

A lato: tavola morfologica num.3.

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Tavole morfologicheLa croce

A lato: tavola morfologica num.4.

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Testi per approfondire:

Adrian Frutiger, Segni &Simboli, Nuovi Equilibri Bruno Munari, Design e comunicazione visiva, Laterza

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