CORRIEREIMPRESE Dicembre 2017 I 03 - ilcittadino.it · 36% della media Ocse”. Sul piano nazionale...

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CORRIEREIMPRESE Dicembre 2017 I 03 sposta alla necessità di preparare i giovani ad entrare in un mercato del lavoro che richiede competenze tec- niche evolute imposte dalla rivolu- zione digitale”. Resta il tema del taglio del cuneo fiscale. Per voi è una priorità? “Assolutamen- te. Basti pensa- re che in Italia il cuneo fiscale sul costo del la- voro dipenden- te è pari al 47,8%, vale a dire 11,8 punti superiore al 36% della media Ocse”. Sul piano nazionale che campagna elettorale dobbiamo aspettarci? E soprattutto cosa si aspetta dal prossimo Governo il mondo delle imprese? “Mi auguro che la piccola impresa torni al centro dell’azione politica. Perché il futuro dell’Italia è nelle ma- ni e nella testa degli imprenditori ar- tigiani. Basta con gli annunci e le promesse, voglia- mo i fatti. E ritengo che solo la riduzio- ne della spesa pub- blica improduttiva, certo non facile ma necessaria, può consentire una più corposa riduzione della pressione fi- scale sulle imprese e sulle persone”. In primavera si vota anche in Lom- bardia? Quali le priorità di natura economica che il prossimo gover- natore dovrà affrontare? “La Lombardia è la locomotiva d’Italia e a farla correre sono proprio gli artigiani e piccoli imprenditori. Come per il resto del Paese mi augu- ro che le scelte del prossimo gover- natore siano mosse da questa consa- pevolezza”. Lorenzo Rinaldi date da titolari di origine straniera. Siamo convinti che l’avvio di un’at- tività imprenditoriale costituisca uno strumento di integrazione sociale ed economica, un argine ai fenomeni di devianza e contri- buisca a favorire l’accettazione del modello di vita e delle regole del Pa- ese ospitante”. Come immagina Confartigianato nel futuro? Più ser- vizi, più consulen- za, più attività po- litico-sindacale? “Tutto questo insie- me in un mix che, se pure può variare a seconda dei territori e delle circostan- ze, non può prescindere dai valori dell’associazionismo, dello stare in- sieme, del fare squadra, del fare rete, per offrire soluzioni e risposte a biso- gni primari. Penso, ad esempio, ai Consorzi fidi per l’accesso al credito, agli Enti bilaterali per il mercato del lavoro e il welfare, ai consorzi per l’export e per l’acquisto di energia, alle iniziative per promuovere l’in- novazione. E per svolgere l’attività di rappresentanza de- gli interessi degli imprenditori nei confronti degli in- terlocutori istituzio- nali, prezioso e irri- nunciabile strumento di democra- zia”. Il Jobs act ha fatto molto discute- re. Si è rivelato uno strumento uti- le per le imprese artigiane? Ha permesso di ampliare la base oc- cupazionale? “Io dico che si può, anzi, si deve fare di più sul fronte dell’educazione dua- le, formazione e lavoro, e dell’ap- prendistato per offrire alle nuove ge- nerazioni un futuro di buona occupa- zione. La realtà ci dice che le piccole imprese e l’apprendistato sono la ri- 4.0. A cominciare dalla rete dei 32 Digital Innovation Hub, avviati dalle nostre associazioni territoriali in tut- to il Paese per offrire i servizi neces- sari a diffondere la cultura digitale, formare le aziende ed aiutarle ad in- novare. L’attività dei Digital Innova- tion Hub, gli incen- tivi a disposizione delle imprese e tutte le novità in tema di innovazione sono consultabili sulla nuova piattaforma web quattropunto- zero disponibile on line a partire dall’11 dicembre. La rivoluzione digitale interessa oriz- zontalmente tutte le imprese. Nessun settore, nessuna attività dell’artigia- nato e della piccola impresa ne è escluso. Abbiamo la straordinaria opportunità di coniugare con le tec- nologie digitali la tradizione, il saper fare, la creatività, il gusto, il fatto su misura, vale a dire le caratteristiche che da sempre fanno grandi nel mon- do i prodotti delle imprese italiane a valore artigiano. Il mix che ne esce rappresenta il modello italiano di im- presa 4.0, unico nel mondo. E non dimentichiamo mai che i mercati cercano la distintività, l’unicità, non l’omologazione”. La Lombardia è la prima regione italiana per presenza di imprendi- tori stranieri. Come rappresentar- ne le istanze? “Confartigianato, in tutta Italia, offre rappresentanza e servizi a tutti i citta- dini stranieri che hanno scelto la stra- da di fare impresa. In alcuni casi sie- dono negli organi direttivi delle asso- ciazioni. Sono ormai 182.438 le im- prese artigiane operanti in Italia gui- si dichiara soddisfatto dei servizi pubblici, una quota che colloca il nostro Paese al penultimo posto nella classifica europea. La scarsa qualità ed efficienza dei servizi pubblici in- fluisce sulla competitività delle aziende e, in proposito, i nostri dati dicono che l’Italia è al 50esimo posto tra 190 Paesi del mondo per le con- dizioni che facilita- no l’attività degli imprenditori”. Confartigianato ha di fronte sfide importanti. La prima: come conci- liare la rappresentanza dello sto- rico mondo artigiano con quella delle nuove professioni e delle start up? “Confartigianato è impegnata in un grande sforzo proprio per sostenere i tanti settori, le diverse attività e ri- spondere alle nuove esigenze del mondo dell’artigianato e delle picco- le imprese. Il nostro sistema associa- tivo accompagna gli imprenditori nell’utilizzo delle nuove tecnologie, li sostiene nel cogliere le opportunità della rivoluzione digitale e delle ag- gregazioni in rete, li affianca nel po- sizionamento su nuovi mercati per portare nel mondo l’eccellenza del made in Italy”. Internet, stampanti 3D, ricerca: riuscite ad attirare quella parte di economia - spesso fatta da giova- ni e giovanissimi - che sta letteral- mente esplodendo negli ultimi an- ni? “Un esempio per tutti: le nostre ini- ziative per accompagnare le imprese nella rivoluzione digitale, nell’ambi- to del piano del Governo Impresa «L’Associazione è la voce delle imprese del territorio ed è fondamentale che possa dialogare con i Comuni» «Confartigianato è impegnata in un grande sforzo per rispondere alle esigenze dell’artigianato e delle Pmi»

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CORRIEREIMPRESE Dicembre 2017 I 03

sposta alla necessità di preparare igiovani ad entrare in un mercato dellavoro che richiede competenze tec-niche evolute imposte dalla rivolu-zione digitale”.

Resta il temadel taglio delcuneo fiscale.Per voi è unapriorità?“Assolutamen-te. Basti pensa-re che in Italia ilcuneo fiscalesul costo del la-voro dipenden-te è pari al47,8%, vale adire 11,8 puntisuperiore al

36% della media Ocse”.Sul piano nazionale che campagnaelettorale dobbiamo aspettarci?E soprattutto cosa si aspetta dalprossimo Governo il mondo delleimprese?“Mi auguro che la piccola impresatorni al centro dell’azione politica.Perché il futuro dell’Italia è nelle ma-ni e nella testa degli imprenditori ar-tigiani. Basta con gli annunci e le

promesse, voglia-mo i fatti. E ritengoche solo la riduzio-ne della spesa pub-blica improduttiva,certo non facile manecessaria, puòconsentire una più

corposa riduzione della pressione fi-scale sulle imprese e sulle persone”.In primavera si vota anche in Lom-bardia? Quali le priorità di naturaeconomica che il prossimo gover-natore dovrà affrontare?“La Lombardia è la locomotivad’Italia e a farla correre sono propriogli artigiani e piccoli imprenditori.Come per il resto del Paese mi augu-ro che le scelte del prossimo gover-natore siano mosse da questa consa-pevolezza”.

Lorenzo Rinaldi

date da titolari di origine straniera.Siamo convinti che l’avvio di un’at-tività imprenditoriale costituisca unostrumento di integrazione sociale edeconomica, un argine ai fenomeni didevianza e contri-buisca a favorirel’accettazione delmodello di vita edelle regole del Pa-ese ospitante”.Come immagina Confartigianato nel futuro? Più ser-vizi, più consulen-za, più attività po-litico-sindacale?“Tutto questo insie-me in un mix che, sepure può variare a seconda dei territori e delle circostan-ze, non può prescindere dai valori dell’associazionismo, dello stare in-sieme, del fare squadra, del fare rete,per offrire soluzioni e risposte a biso-gni primari. Penso, ad esempio, aiConsorzi fidi per l’accesso al credito,agli Enti bilaterali per il mercato dellavoro e il welfare, ai consorzi perl’export e per l’acquisto di energia,alle iniziative per promuovere l’in-novazione. E persvolgere l’attività dirappresentanza de-gli interessi degliimprenditori neiconfronti degli in-terlocutori istituzio-nali, prezioso e irri-nunciabile strumento di democra-zia”.Il Jobs act ha fatto molto discute-re. Si è rivelato uno strumento uti-le per le imprese artigiane? Hapermesso di ampliare la base oc-cupazionale?“Io dico che si può, anzi, si deve faredi più sul fronte dell’educazione dua-le, formazione e lavoro, e dell’ap-prendistato per offrire alle nuove ge-nerazioni un futuro di buona occupa-zione. La realtà ci dice che le piccoleimprese e l’apprendistato sono la ri-

4.0. A cominciare dalla rete dei 32Digital Innovation Hub, avviati dallenostre associazioni territoriali in tut-to il Paese per offrire i servizi neces-sari a diffondere la cultura digitale,formare le aziende ed aiutarle ad in-novare. L’attività dei Digital Innova-

tion Hub, gli incen-tivi a disposizionedelle imprese e tuttele novità in tema diinnovazione sonoconsultabili sullanuova piattaformaweb quattropunto-zero disponibile on

line a partire dall’11 dicembre. Larivoluzione digitale interessa oriz-zontalmente tutte le imprese. Nessunsettore, nessuna attività dell’artigia-nato e della piccola impresa ne èescluso. Abbiamo la straordinariaopportunità di coniugare con le tec-nologie digitali la tradizione, il saperfare, la creatività, il gusto, il fatto sumisura, vale a dire le caratteristicheche da sempre fanno grandi nel mon-do i prodotti delle imprese italianea valore artigiano. Il mix che ne escerappresenta il modello italiano di im-presa 4.0, unico nel mondo. E nondimentichiamo mai che i mercaticercano la distintività, l’unicità, nonl’omologazione”.La Lombardia è la prima regioneitaliana per presenza di imprendi-tori stranieri. Come rappresentar-ne le istanze?“Confartigianato, in tutta Italia, offrerappresentanza e servizi a tutti i citta-dini stranieri che hanno scelto la stra-da di fare impresa. In alcuni casi sie-dono negli organi direttivi delle asso-ciazioni. Sono ormai 182.438 le im-prese artigiane operanti in Italia gui-

si dichiara soddisfatto dei servizipubblici, una quota che colloca ilnostro Paese al penultimo posto nellaclassifica europea. La scarsa qualitàed efficienza dei servizi pubblici in-fluisce sulla competitività delleaziende e, in proposito, i nostri datidicono che l’Italia èal 50esimo postotra 190 Paesi delmondo per le con-dizioni che facilita-no l’attività degliimprenditori”.Confartigianatoha di fronte sfideimportanti. La prima: come conci-liare la rappresentanza dello sto-rico mondo artigiano con quelladelle nuove professioni e dellestart up?“Confartigianato è impegnata in ungrande sforzo proprio per sostenerei tanti settori, le diverse attività e ri-spondere alle nuove esigenze delmondo dell’artigianato e delle picco-le imprese. Il nostro sistema associa-tivo accompagna gli imprenditorinell’utilizzo delle nuove tecnologie,li sostiene nel cogliere le opportunitàdella rivoluzione digitale e delle ag-gregazioni in rete, li affianca nel po-sizionamento su nuovi mercati perportare nel mondo l’eccellenza delmade in Italy”.Internet, stampanti 3D, ricerca:riuscite ad attirare quella parte dieconomia - spesso fatta da giova-ni e giovanissimi - che sta letteral-mente esplodendo negli ultimi an-ni?“Un esempio per tutti: le nostre ini-ziative per accompagnare le impresenella rivoluzione digitale, nell’ambi-to del piano del Governo Impresa

«L’Associazione è la voce delle imprese

del territorio ed è fondamentale che possa dialogare

con i Comuni»

«Confartigianato è impegnata in un grande

sforzo per rispondere alle esigenze

dell’artigianato e delle Pmi»