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Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 mail: [email protected] FONDATO NEL 1876 Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Via Campania 59/C - Tel. 06 688281 www.corriere.it 9 771120 498008 50 4 1 9> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano In Italia EURO 1,50 ANNO 140 - N. 93 DOMENICA 19 APRILE 2015 LE STRADE INTERROTTE DELL’ULTIMO BOIARDO N e ha fatta di strada Pietro Ciucci, il dimissionario presidente dell’Anas. Tra- volto dalle polemiche (ma lui ne- ga) per l’interruzione dell’auto- strada siciliana (un viadotto è miseramente sprofondato), per la chiusura di uno svincolo della Palermo-Agrigento, appena inaugurato, per le denunce di Report sulle gallerie in costru- zione sulla statale Foligno-Civi- tanova, ha infine deciso di la- sciare. Ne ha fatta di strada, l’ultimo boiardo. A 19 anni è già nella so- cietà Autostrade, dove scala tutti i gradini. Il grande salto è quan- do Prodi, nel 1987, gli offre la di- rezione finanza dell’Iri. Tempo fa, sul Corriere, Sergio Rizzo ha mirabilmente sgranato il rosario dei suoi incarichi: «I consigli di Alitalia, Rai, Stet, Finmeccanica, Comit, Credit, Banca di Roma, Sme, Autostra- de, Aeroporti di Roma... La presi- denza di Cofiri… Nel 2002 Berlu- sconi lo nomina al vertice della Stretto di Messina, la società controllata dall’Anas che dovreb- be realizzare il ponte fra Scilla e Cariddi…». Collauda persino il Mose di Venezia. Il suo capolavo- ro lo compie all’Anas quando, nel 2013, è insieme presidente, amministratore delegato e diret- tore generale. Il presidente Ciuc- ci licenza senza preavviso il dg Ciucci e gli paga anche la buonu- scita. Tra consulenze e incarichi, quasi tutti pubblici, accumula una discreta fortuna. Senza i ri- schi di un imprenditore. Ne ha fatta di strada, Ciucci. E pazienza se le nostre strade mi- nacciano di rovinare. © RIPRODUZIONE RISERVATA Polemiche Carriera e dimissioni di Ciucci, il presidente Anas che si pagò la buonuscita PADIGLIONE ITALIA di Aldo Grasso Legge elettorale IL RIVALE CHE SERVE A RENZI di Angelo Panebianco P oiché «l’era Renzi» promette di durare a lungo, una domanda diventa legittima: gli storici futuri ne parleranno come di un’epoca di buongoverno oppure di malgoverno? Si dirà un giorno che durante l’era Renzi vennero introdotte serie innovazioni a correzione dei nostri mali antichi, oppure se ne parlerà come di un periodo costellato da improvvisazioni demagogiche, capaci di suscitare consensi immediati ma anche di aggravare, nel medio termine, le difficoltà del Paese? La risposta più ovvia a questa domanda («dipenderà da Renzi») è, almeno in parte, sbagliata. Perché molto, moltissimo, invece, dipenderà non da Renzi ma dall’opposizione, dalla qualità dell’opposizione. Se il premier sentirà sul collo il fiato di un’opposizione vigorosa (che non significa affatto agitata, scomposta o urlatrice) con serie possibilità di sconfiggerlo, di mandarlo a casa nelle elezioni successive, allora è probabile che egli venga costretto dalla forza delle cose a ben governare. Se Renzi dovrà invece fronteggiare un’opposizione non credibile, plausibilmente incapace di batterlo elettoralmente, se avrà la sensazione dell’impunità qualunque cosa egli dichiari o faccia, e qualunque errore commetta, allora non ci saranno santi: il suo diventerà rapidamente un malgoverno. Poiché, come è noto, la storia non insegna mai niente a nessuno, sembra che oggi molti si apprestino a commettere, di fronte a Renzi, gli stessi errori che altri commisero durante la cosiddetta Prima Repubblica, quando giudicavano le performance dei governi della Democrazia cristiana. continua a pagina 28 IL CASO LA STORIA di Francesco Alberti a pagina 10 IN VENETO QUEI SINDACI PD CHE CHIUDONO AGLI IMMIGRATI di Giusi Fasano a pagina 20 IL COLLOQUIO «MIO MARITO VIA COL BIMBO MA IO LO AMO» Percorsi I lingotti, il chirurgo e l’ombra della P2 I segreti di mio padre di Teresa Ciabatti nel supplemento Juve, lo scudetto è vicino Milano, il derby del riscatto Oggi Serie A, battuta la Lazio di M. Colombo, F. Monti, Perrone, Ravelli Tomaselli alle pagine 40-42 L’emergenza Il presidente Bce: errore scommettere contro l’euro. Il governo Tsipras tratta con i russi Atene ora preoccupa Draghi «Abbiamo più difese, ma con un’altra crisi saremmo in acque inesplorate» La Resistenza è la memoria che oggi unisce l’intero Paese G entile direttore, alla vigilia del settantesimo anniversario della Liberazione, il Corriere si chiede, e mi chiede, se si può ritenere che l’Ita- lia sia pronta a celebrarlo con auten- tico spirito unitario, dopo tante pole- miche divisive. A me pare di poter constatare oggettivamente come nel corso di questi anni — rispetto, ad esempio, a quando nel 2008 celebrai il 25 aprile a Genova — certe polemi- che si siano stemperate. Si avverte assai meno, innanzitutto, quello sfi- darsi e confrontarsi duramente tra esaltazioni acritiche della Resistenza e clamorose rivelazioni dei suoi lati e momenti oscuri, che per un certo tempo avevano tenuto il campo. continua a pagina 15 di Giorgio Napolitano GIANNELLI «Siamo meglio equipaggiati ri- spetto al 2012 e 2010», ma se la crisi greca precipitasse ci troveremmo «in acque inesplorate». Il monito del presidente della Bce Draghi arriva mentre Atene tratta con la Russia. a pagina 2 Tamburello TRASPORTI INTERVISTA CON DELRIO «Regole più severe sugli scioperi Tregua per Expo» L’incontro In Vaticano La Sindone e l’Italia che vuole ripartire di Aldo Cazzullo REUTERS / MAURIZIO BRAMBATTI PROLUNGATA LA PRESENZA ITALIANA Afghanistan senza pace La prima strage dell’Isis di Franco Venturini a pagina 16 con L. Cremonesi U n milione di prenotazioni per vedere il lenzuolo che molti storici considerano un falso medievale è un fatto che va oltre la fede. È la conferma di un’Italia che dopo gli anni della decostruzione e della dissacrazione avverte il bisogno di ricostruire, che dopo il tempo del lamento e del disgusto di sé vuole sentirsi comunità e ritrovare le radici. continua a pagina 7 LA RICERCA DI AIUTI La febbre in Grecia che Mosca non cura S e l’accordo con Putin sarà confer- mato, i creditori della Grecia po- trebbero convincersi che Atene non voglia trattare seriamente con loro. a pagina 2 di Danilo Taino IL NUOVO SENATO Riformare la riforma, il premier non l’esclude L a riforma costituzionale non sarà merce di scambio per l’approvazio- ne dell’Italicum a Montecitorio, e a Pa- lazzo Chigi si dà quasi per scontata la scelta di porre la fiducia per ogni arti- colo della legge elettorale. Ma questo non significa che il ddl Boschi sia intoc- cabile. Anzi. Per Renzi, l’azzeramento dell’articolo sull’elezione dei senatori (e, di conseguenza, del provvedimento) è un’ ipotesi sul tavolo. E com’è sua abi- tudine, il premier deciderà all’ultimo. a pagina 9 di Maria Teresa Meli SETTANT’ANNI DOPO Il Papa riceve Mattarella: grido per i disoccupati Il Papa incontra Mattarella (al centro, la figlia Laura). «Disoccupazione, grido di dolore». a pagina 6 Breda, Calabrò «È chiaro che sugli scioperi servo- no regole più stringenti». Il giorno dopo il caos nella metropoli- tana di Roma, con i passeggeri costretti a scen- dere a metà corsa, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio annuncia al Corriere un giro di vite sul trasporto locale. E chiede ai sindacati una tregua in vista «di due eventi che porteran- no l’immagine dell’Italia nel mondo, come l’Expo e il Giubileo. Non possiamo lasciare a pie- di i visitatori e i cittadini più deboli». Delrio parla poi di grandi opere: «Lo Stato non sarà più il bancomat delle imprese che vo- gliono guadagnare con le varianti in corso d’ope- ra: basta con il principio del massimo ribasso». a pagina 5 di Lorenzo Salvia

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  • Servizio Clienti - Tel. 02 63797510mail: [email protected] NEL 1876

    Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821Roma, Via Campania 59/C - Tel. 06 688281

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    In Italia EURO 1,50 ANNO 140 - N. 93DOMENICA 19 APRILE 2015

    LE STRADE INTERROTTE DELLULTIMO BOIARDO

    N e ha fatta di strada PietroCiucci, il dimissionariopresidente dellAnas. Tra-volto dalle polemiche (ma lui ne-ga) per linterruzione dellauto-strada siciliana (un viadotto miseramente sprofondato), perla chiusura di uno svincolo dellaPalermo-Agrigento, appenainaugurato, per le denunce diReport sulle gallerie in costru-zione sulla statale Foligno-Civi-tanova, ha infine deciso di la-sciare.

    Ne ha fatta di strada, lultimoboiardo. A 19 anni gi nella so-

    ciet Autostrade, dove scala tutti i gradini. Il grande salto quan-do Prodi, nel 1987, gli offre la di-rezione finanza dellIri.

    Tempo fa, sul Corriere, SergioRizzo ha mirabilmente sgranato il rosario dei suoi incarichi: I consigli di Alitalia, Rai, Stet, Finmeccanica, Comit, Credit,Banca di Roma, Sme, Autostra-de, Aeroporti di Roma... La presi-denza di Cofiri Nel 2002 Berlu-sconi lo nomina al vertice della Stretto di Messina, la societcontrollata dallAnas che dovreb-be realizzare il ponte fra Scilla e

    Cariddi. Collauda persino il Mose di Venezia. Il suo capolavo-ro lo compie allAnas quando, nel 2013, insieme presidente,amministratore delegato e diret-tore generale. Il presidente Ciuc-ci licenza senza preavviso il dg Ciucci e gli paga anche la buonu-scita. Tra consulenze e incarichi, quasi tutti pubblici, accumula una discreta fortuna. Senza i ri-schi di un imprenditore.

    Ne ha fatta di strada, Ciucci. Epazienza se le nostre strade mi-nacciano di rovinare.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    PolemicheCarriera e dimissioni di Ciucci, ilpresidente Anas chesi pag la buonuscita

    PADIGLIONE ITALIA di Aldo Grasso

    Legge elettorale

    IL RIVALECHE SERVEA RENZIdi Angelo Panebianco

    Poich lera Renzipromette di durare alungo, una domandadiventa legittima: glistorici futuri ne

    parleranno come di unepoca di buongoverno oppure di malgoverno? Si dir un giorno che durante lera Renzi vennero introdotte serie innovazioni a correzione dei nostri mali antichi, oppure se ne parler come di un periodocostellato da improvvisazioni demagogiche, capaci di suscitare consensi immediati ma anche di aggravare, nel medio termine, le difficolt del Paese?

    La risposta pi ovvia a questa domanda (dipender da Renzi) , almeno in parte, sbagliata. Perch molto, moltissimo, invece, dipender non da Renzi ma dallopposizione, dalla qualit dellopposizione. Se il premier sentir sul collo il fiato di unopposizione vigorosa (che non significa affatto agitata, scomposta o urlatrice) con serie possibilit di sconfiggerlo, di mandarlo a casa nelle elezioni successive, allora probabile che egli venga costretto dalla forza delle cose a ben governare. Se Renzi dovr invece fronteggiare unopposizione non credibile, plausibilmente incapace di batterlo elettoralmente, se avr la sensazione dellimpunit qualunque cosa egli dichiari o faccia, e qualunque errore commetta, allora non ci saranno santi: il suo diventer rapidamente un malgoverno.

    Poich, come noto, la storia non insegna mai niente a nessuno, sembra che oggi molti si apprestino a commettere, di fronte a Renzi,gli stessi errori che altri commisero durante la cosiddetta Prima Repubblica, quando giudicavano le performance dei governi della Democrazia cristiana.

    continua a pagina 28

    IL CASO LA STORIA

    di Francesco Albertia pagina 10

    IN VENETO

    QUEI SINDACI PDCHE CHIUDONOAGLI IMMIGRATI

    di Giusi Fasanoa pagina 20

    IL COLLOQUIO

    MIO MARITOVIA COL BIMBOMA IO LO AMO

    PercorsiI lingotti, il chirurgoe lombra della P2I segreti di mio padredi Teresa Ciabattinel supplemento

    Juve, lo scudetto vicinoMilano, il derby del riscatto

    OggiSerie A, battuta la Lazio

    di M. Colombo, F. Monti, Perrone, Ravelli Tomaselli alle pagine 40-42

    Lemergenza Il presidente Bce: errore scommettere contro leuro. Il governo Tsipras tratta con i russi

    Atene ora preoccupa DraghiAbbiamo pi difese, ma con unaltra crisi saremmo in acque inesplorate

    La Resistenza la memoriache oggi uniscelintero Paese

    G entile direttore, alla vigilia delsettantesimo anniversario dellaLiberazione, il Corriere si chiede, e mi chiede, se si pu ritenere che lIta-lia sia pronta a celebrarlo con auten-tico spirito unitario, dopo tante pole-miche divisive. A me pare di poter constatare oggettivamente come nel corso di questi anni rispetto, ad esempio, a quando nel 2008 celebraiil 25 aprile a Genova certe polemi-che si siano stemperate. Si avverteassai meno, innanzitutto, quello sfi-darsi e confrontarsi duramente tra esaltazioni acritiche della Resistenza e clamorose rivelazioni dei suoi lati emomenti oscuri, che per un certo tempo avevano tenuto il campo.

    continua a pagina 15

    di Giorgio NapolitanoGIANNELLISiamo meglio equipaggiati ri-

    spetto al 2012 e 2010, ma se la crisigreca precipitasse ci troveremmo inacque inesplorate. Il monito delpresidente della Bce Draghi arrivamentre Atene tratta con la Russia.

    a pagina 2 Tamburello

    TRASPORTI INTERVISTA CON DELRIO

    Regole pi severesugli scioperiTregua per Expo

    Lincontro In Vaticano

    La Sindone e lItaliache vuole ripartiredi Aldo Cazzullo

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    PROLUNGATA LA PRESENZA ITALIANA

    Afghanistan senza paceLa prima strage dellIsis di Franco Venturini a pagina 16 con L. Cremonesi

    U n milione di prenotazioni per vedere il lenzuolo che molti storici considerano un falso medievale un fatto che va oltre lafede. la conferma di unItalia che dopo gli anni della decostruzione e della dissacrazione avverte il bisogno di ricostruire, che dopo il tempo del lamento e del disgusto di s vuole sentirsi comunit e ritrovare le radici. continua a pagina 7

    LA RICERCA DI AIUTI

    La febbre in Greciache Mosca non cura

    S e laccordo con Putin sar confer-mato, i creditori della Grecia po-trebbero convincersi che Atene nonvoglia trattare seriamente con loro.

    a pagina 2

    di Danilo Taino

    IL NUOVO SENATO

    Riformare la riforma,il premier non lesclude

    L a riforma costituzionale non sarmerce di scambio per lapprovazio-ne dellItalicum a Montecitorio, e a Pa-lazzo Chigi si d quasi per scontata lascelta di porre la fiducia per ogni arti-colo della legge elettorale. Ma questo non significa che il ddl Boschi sia intoc-cabile. Anzi. Per Renzi, lazzeramento dellarticolo sullelezione dei senatori(e, di conseguenza, del provvedimento) un ipotesi sul tavolo. E com sua abi-tudine, il premier decider allultimo.

    a pagina 9

    di Maria Teresa Meli

    SETTANTANNI DOPO

    Il Papa riceve Mattarella: grido per i disoccupati

    Il Papa incontra Mattarella (al centro, la figlia Laura). Disoccupazione, grido di dolore. a pagina 6 Breda, Calabr

    chiaro che sugli scioperi servo-no regole pi stringenti. Ilgiorno dopo il caos nella metropoli-

    tana di Roma, con i passeggeri costretti a scen-dere a met corsa, il ministro delle InfrastruttureGraziano Delrio annuncia al Corriere un giro divite sul trasporto locale. E chiede ai sindacatiuna tregua in vista di due eventi che porteran-no limmagine dellItalia nel mondo, comelExpo e il Giubileo. Non possiamo lasciare a pie-di i visitatori e i cittadini pi deboli.

    Delrio parla poi di grandi opere: Lo Statonon sar pi il bancomat delle imprese che vo-gliono guadagnare con le varianti in corso dope-ra: basta con il principio del massimo ribasso.

    a pagina 5

    di Lorenzo Salvia

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  • 2 PRIMO PIANO Domenica 19 Aprile 2015 Corriere della Sera

    Primo piano LEuropa

    Padoan: nessun rischio contagio dalla crisi, lo spread non conta

    Draghi d la scossa alla Grecia Faccia una proposta. Subito

    Bad bank

    (s.ta.) Il problema sar risolto, speriamo rapidamente, come a Washington ha chiesto anche lFmi, dice il ministro dellEconomia Pier Carlo Padoan parlando delle sofferenze delle banche che zavorranoi bilanci delle banche (e incidono sulla loro capacit di finanziare imprese e famiglie). Ricordando la necessit e le difficolt di un accordo in sede Ue, Padoan chiarisce che servono misure per facilitare le cessioni dei crediti difficili, per fare cio circolare i prestiti non rimborsati e diventati inesigibili, una volta cartolarizzati in nuovi titoli. necessario cio creare i mercati che nel nostro Paese non ci sono. E se le grandi banche stanno risolvendo il problema da sole, per le piccole e medie pensiamo sia utile lintervento pubblico.

    DALLA NOSTRA INVIATA

    WASHINGTON Lo dice il presiden-te della Bce, Mario Draghi, lo ri-pete il ministro dellEconomiaitaliano, Pier Carlo Padoan edanche in casa tedesca e france-se, il refrain non cambia: Vo-gliamo tutti il successo dei ne-goziati con la Grecia, ma spettaad Atene farsi avanti e fare unaproposta. Rapidamente. Re-sta linterrogativo se dietroquesta posizione comune deipaesi europei, al margine degliincontri primaverili del Fondomonetario internazionale, cisia il tentativo di un primo ab-bozzo di accordo oppure, comeappare pi probabile, un nuovoesplicito e ultimativo richiamoal governo di Atene perch simuova e fornisca qualche ele-mento di programma di rifor-me. C molto lavoro da fareed urgente. La priorit ripri-stinare un processo politico eun dialogo che funzionino be-ne. Quello che serve alla Grecia un pacchetto di politiche fortiche garantisca una forte ripre-

    sa, giustizia e stabilit di bilan-cio e finanziaria aggiungeDraghi che allontana comun-que lo spettro del contagio.Scommettere contro leuro,non ha senso, dice conferman-do parola per parola quantodetto nel 2012 sull'euro irre-versibile. In ogni caso, ag-giunge il banchiere centrale, laBce ha gli strumenti sufficienti

    per reagire. Siamo meglioequipaggiati rispetto al 2012 e2010, ma se la crisi dovesseprecipitare ci troveremmo co-munque in acque inesplora-te. Ma, aggiunge, prematurofare speculazioni sullevoluzio-ne negativa della situazione.Non la voglio neanche pren-dere in considerazione sostie-

    de che la famiglia dice checontinua il dialogo, ma servo-no proposte concrete che nonsono ancora arrivate. Per re-stare allimpatto della crisi gre-ca (Ma io non sono Varoufakise non posso rispondere a tuttele domande) Padoan avverteche non bisogna guardare almitico spread ma ai tassi sulBtp decennale che si manten-gono al di sotto dell1,50% e so-no estremamente ridotti. Epoi non c alcuna correlazio-ne tra lo stato delle finanzepubbliche delineato nel Def(documento di economia e fi-nanza), per esempio col bonusda 1,6 miliardi, e limpatto dellacrisi greca. LItalia, che deveproseguire lazione di riformeper approfittare della finestradi opportunit non eternadeterminata dalla politica mo-netaria espansiva, conclude ilministro con soddisfazione, considerata dal Fmi, come hadetto Christine Lagarde, unoa-si di buone notizie.

    Stefania Tamburello RIPRODUZIONE RISERVATAA Washington Il presidente della Bce Mario Draghi

    Acque inesplorateDraghi: se la crisi dovesse precipitare ci troveremmo in acque inesplorate

    Il caso Il paracadute di Mosca e lalleanza con Putin che irrita i partner europei

    di Danilo Taino

    DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

    BERLINO Per il governo greco, ilmeglio della vita, in questigiorni difficili, sarebbero alcu-ni miliardi che entrano in cas-sa. Potrebbe succedere: da unafonte non inattesa ma delicatada trattare, la Russia di Vladi-mir Putin. Secondo indiscre-zioni circolate ieri, anche la Ci-na starebbe considerando didare una mano. In sostanza,Mosca e Pechino potrebberoanticipare ad Atene denari perprogetti futuri.

    Per lesecutivo guidato daAlexis Tsipras si tratterebbe diun polmone finanziario benve-nuto: la situazione della cassa drammatica. Dal punto di vistadella trattativa in corso con ipartner delleurozona per otte-nere lo sblocco di 7,2 miliardidi prestiti, la novit, soprattut-to il patto con Putin, sarebbeinvece problematica: Atenepu sperare di uscire dallan-golo in cui oggi e trattare conmeno pressione addosso; mapu anche succedere che la sfi-ducia dei creditori (Ue, Fondomonetario internazionale,Banca centrale europea), or-mai considerevole, superi il li-vello di guardia.

    Secondo il settimanale gre-co Agor, a giorni Atene e Mosca dovrebbero firmare unaccordo nel quale la Greciaconcederebbe a un gasdottovoluto dai russi, il TurkishStream, di passare sul suo ter-ritorio, in cambio del paga-mento di un diritto di transito.

    Il settimanale tedesco Spie-gel ha poi rivelato che laccor-do dovrebbe essere firmatomarted e che i russi versereb-bero alla Grecia, nel giro di po-co tempo, un anticipo tra i tre ei cinque miliardi sui diritti dipassaggio futuri. Un portavocedel Cremlino ha in parte smen-tito: la Russia non ha offerto al-cun aiuto finanziario alla Gre-

    cia, perch non stato chie-sto, ma ha aggiunto che na-turalmente Putin e Tsiprashanno discusso di coopera-zione energetica durante illoro incontro dello scorso 8aprile. Un altro giornale greco,Karfi, ha poi avanzato la pos-sibilit che anche Pechino con-ceda ad Atene un anticipo,questa volta attorno ai dieci

    miliardi, per luso che far infuturo del porto del Pireo, nelquale i cinesi stanno gi inve-stendo pesantemente. Il con-tratto politicamente pi deli-cato, per, quello che coin-volge la Russia. Il ministro del-le Finanze Yanis Varoufakis si limitato a dire che il suo gover-no non cerca influenze ester-ne: il caso ellenico un pro-

    blema europeo e deve essererisolto, come ogni problemadella famiglia europea, tra lenazioni europee.

    La realt che un accordo traAtene e Mosca metterebbe indifficolt seria gli europei, dauna parte impegnati a cercaredi risolvere la questione greca edallaltra alle prese con la crisiucraina che ha aperto un duroconfronto con Putin. Non pos-sono impedire che la Greciafaccia un accordo commercialecon Mosca, a meno che nonsollevino questioni di sicurez-za continentale. Ma non posso-no nemmeno non vedere nellamossa di Tsipras non solo unaiuto dato a Putin per dare noiaalla Ue ma anche un modo dicondurre le trattative nelleuro-zona non in buona fede, nelquale Atene cerca di mettere indifficolt i partner creditori con metodi un po levantini,coinvolgendo altri. Il ministro delle Finanze tedesco Wolf-gang Schuble ha detto che sa-rebbe felice se la rivelazionedello Spiegel fosse vera, maha aggiunto che ci non cam-bierebbe gli impegni che Ateneha preso con i creditori. Unfunzionario importante del go-verno greco ha per sostenutoche laccordo sul gasdotto pufare cambiare verso alla ma-rea dei negoziati a Bruxelles.

    Se il nuovo contratto con laRussia sar confermato, in-somma, i creditori della Greciapotrebbero essere ancora piconvinti di prima che Atene inrealt non voglia trattare seria-mente con loro per trovare unasoluzione alla crisi. Che cio ilgoverno Tsipras sia poco inte-ressato alla relazione con il re-sto delleurozona. Se invecenon dovesse essere conferma-to, si tratterebbe di un altroepisodio di voci fatte uscire adAtene che non hanno altro ef-fetto se non quello di provoca-re irritazione nei partner.

    danilotaino RIPRODUZIONE RISERVATA

    -40per cento linterscambio commerciale greco-russo nel 2014

    Lincontro Il viaggio in Russia

    Il vertice al Cremlino che ha aperto la strada allintesa

    Dieci giorni fa. Mosca, 8 aprile 2015. Lasse tra il Cremlino e Atene a ben vedere nasce quel giorno. Il premier greco Alexis Tsipras, in visita di Stato nella capitale russa, viene accolto con tutti gli onori dal presidente Vladimir Putin. Appare chiaro sin da subito che si tratta di un gioco win-win per entrambi. Atene si smarca dalle pressanti richieste di Bruxelles tra tagli, austerity e difficili equilibrismi tra i prestiti per salvare il Paese dalla bancarotta e la necessit di riforme impellenti. Mosca invece trova un alleato insperato nella Vecchia Europa post crisi in Ucraina.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    ne soffermandosi subito doposui progressi nella ripresa eco-nomica dellarea euro, final-mente trainata dai consumi.Non va compromessa, servo-no progressi sulla sostenibilitdei bilanci e sulle riformestrutturali.

    A respingere lidea di unpossibile contagio, prima ditutto verso lItalia, sono ancheil ministro Padoan e il governa-tore della Banca dItalia, Igna-zio Visco: E sbagliato parlar-ne, tuttalpi si pu parlare ditensioni dei mercati dice Vi-sco. Il problema non si ponein alcun modo: dopo la crisi del2008 lEuropa si rafforzata edanche lItalia ha una sua politi-ca assolutamente credibile dicrescita, di abbattimento deldebito e di situazione delle fi-nanze pubbliche solide ag-giunge il ministro. Alle solleci-tazioni lanciate a Washingtondal ministro delle Finanze gre-co, Yanis Varoufakis, il quale,dichiarandosi ottimista, ha fat-to appello allaiuto della fami-glia europea. Padoan rispon-

    di Fabio Savelli

    italia: 52495258535051

  • Corriere della Sera Domenica 19 Aprile 2015 3

    LA DELEGA COSA CAMBIA

    IL NUOVO FISCOdi Enrico Marro

    CdSFonte: Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento delle aziende

    Pagamenti in Italia e in EuropaFatture non pagate a 90 giorni dallemissione Tempi di pagamento: giorni medi per Paese, in percentuale 1-30 giorni 31-60 giorni 61-90 giorni oltre 90 giorni giornimedi Il ritardo medio

    di pagamentoEuropa occident.GermaniaPaesi BassiDanimarcaRegno UnitoSveziaSvizzeraIrlandaFranciaBelgioSpagnaItaliaGrecia

    33222426262727323434475153

    7592,18585,982,892,388,178,567,377,946,54142

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    17,1 5,3 13,6 10,6 15,8 6,2 10,3 18,2 27,7 13,7 33,636,1 26,5

    11,3%

    Italia

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    Europa occidentale

    10,4%

    7,6%

    7,0%

    Italia

    31 giorni

    Europa occidentale

    21 giorni

    ROMA Domani vertice a PalazzoChigi per fare il punto sullattua-zione della delega per la riformadel fisco. Il ministero dellEcono-mia far il punto con il premierMatteo Renzi in vista del consi-glio dei ministri di marted chedovrebbe varare almeno altri dueschemi di decreto legislativo,uno per la fatturazione elettroni-ca tra privati e lo scontrino o rice-vuta digitale e laltro sul cosiddet-to ruling internazionale, cio iltrattamento delle imprese stra-niere che vogliano investire inItalia e quello delle nostre azien-de che intendano spostarsi al-lestero. Ma non escluso che

    La parolaIL RULING

    Il ruling internazionale un istituto introdotto dal legislatore per garantire, nellambito di operazioni transnazionali complesse, trasparenza e certezza nei rapporti tra Fisco e contribuente riducendo il rischio di doppia imposizione internazionale e di soccombenza in conten-zioso su controversie dallesito incerto. Si tratta di una procedura che, sebbene collocabile e collocata nella categoria degli interpelli, costituita da una fase istruttoria contraddistinta dal con-traddittorio con il contri-buente e da una fase conclusiva, che si concretizza nellasottoscrizione di un accordo tra imprese e amministrazioni fiscali. Il ruling internazionale riservato alle imprese residenti e non residenti conattivit internazio-nale, cos come identifi-cate nel Provvedimentodirettoriale di attuazione del 23 luglio 2004, che effettuano cessioni dibeni e prestazioni di servizi con consociate estere.

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    Le procedure

    La contabilit digitale sar conservatanella banca dati dellAgenzia delle entrate

    L estensione della fatturazione elettronicatra privati e il lancio dello scontrino edella ricevuta digitali riguardano miliardi di transazioni ogni anno spiegano i tecnici del governo. Per questo si tratter di un processo graduale. Si partir dal primo luglio 2016 quando i titolari di partita Iva potranno sperimentare lemissione, la trasmissione e la conservazione delle fatture elettroniche sul server dellAgenzia delle Entrate. Poi, dal primo gennaio 2017, le aziende potranno scegliere di passare dal regime cartaceo a quello telematico (lobbligo non consentito dalle regole europee) e in questo caso godranno di vantaggi. Meno controlli. Usciranno dal cosiddetto spesometro relativo agli acquisti superiori a 3.600 euro Iva inclusa, con gli obblighi di comunicazione e il rischio di verifiche, perch le operazioni saranno gi acquisite dal fisco. Beneficeranno di una corsia preferenziale sui

    rimborsi Iva, che arriveranno entro tre mesi. La grande distribuzione potr fare a meno di trasmettere i corrispettivi. Infine, potrebbero essere ridotti a tre anni i termini per gli accertamenti e le rettifiche. Dal primo gennaio 2017 sar possibile anche il rilascio dello scontrino o della ricevuta elettronica tra titolari di partita Iva e persone fisiche. Per esempio, una ditta che esegue lavori di ristrutturazione in un appartamento, attraverso un palmare, potrebbe rilasciare la ricevuta digitale che risulterebbe immediatamente tracciata. Stessa cosa per le ricevute delle visite specialistiche. Ricevute elettroniche che renderebbero pi completa la dichiarazione dei redditi precompilata rilasciata dal Fisco. Con la legge di Stabilit potrebbe arrivare un credito dimposta per lacquisto dei dispositivi tecnologici per attivare la fatturazione elettronica.

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    Le imposte per le societ

    Pi chiarezza sul regime tributarioper attrarre le multinazionali

    S i tratta di adeguare la nostra legislazione dicono itecnici del governo, per centrare alcuni obiettivi.Attrarre, anche dal punto di vista fiscale, gli investimenti dallestero senza per questo cadere in regimi di concorrenza sleale non consentiti dalle regole comunitarie. Evitare che le aziende italiane si spostino allestero solo per ragioni di convenienza fiscale. Per questo con il decreto legislativo sullinternazionalizzazione delle imprese ci sar un potenziamento del ruling internazionale, cio di quella procedura che consente alle multinazionali che vogliano investire in Italia un interpello preventivo dellamministrazione fiscale volto ad avere un quadro di certezze sulle regole da seguire e le imposte da pagare negli anni. Una sorta di accordo che mette al riparo lazienda da imprevedibili contenziosi fiscali. Sullaltro fronte, quello delle imprese italiane, ci saranno una serie di norme per combattere i trasferimenti di base imponibile e profitti nei paradisi fiscali e per meglio definire i rapporti tra azienda madre e succursali, dove si debbano pagare le tasse evitando sia doppie imposizioni sia comportamenti elusivi.

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    MENO CONTROLLI PER I PRIVATI CHE USANO SOLO LA FATTURA ELETTRONICA

    possa arrivare anche un decretosulla cooperative compliance,cio il tutoraggio dellAgenziadelle Entrate sulle imprese digrandi dimensioni, e sullabusodi diritto, ma limitatamente alladefinizione dello stesso, rinvian-do invece la controversa partesulle sanzioni ai numerosi decre-ti che dovrebbero essere presen-tati tutti entro il 26 giugno. Sar

    quindi Renzi a decidere se ripor-tare in Consiglio dei ministri il provvedimento sullabuso di di-ritto, gi varato alla vigilia di Na-tale e poi ritirato in seguito allabufera sulla norma salva Berlu-sconi che depenalizzava anchele frodi fiscali, quando limportoevaso non superava il 3% del red-dito imponibile dichiarato.

    Dopo il varo dei decreti legi-slativi sulle commissioni cen-suarie, primo passo della rifor-ma del catasto, sulle semplifica-zioni, che dato il via alla speri-mentazione della dichiarazionedei redditi precompilata, e sul riordino della tassazione deiprodotti da fumo, il governo an-nette grande importanza al de-

    creto sulla fatturazione elettro-nica tra privati, dopo che quellanei rapporti con la pubblica am-ministrazione andata a regimedal 31 marzo scorso.

    Per la fatturazione telematicatra privati il percorso si presentapi tortuoso. Si partir a metdellanno prossimo e, a differen-za che nei confronti della pubbli-ca amministrazione, lemissione

    della fattura elettronica non sarun obbligo. Ma il decreto che do-vrebbe essere varato martedconterr forti incentivi (procedu-re semplificate, meno controlli ecorsia preferenziale sui crediti fi-scali) che nelle intenzioni del go-verno dovrebbero portare a unarapida diffusione della tracciabi-lit telematica. Con due obiettivi:dimezzare levasione Iva, che inItalia tra le pi alte in Europa,stimata dallo stesso governo incirca 40 miliardi di euro lanno esupportare il 730 precompilato.Le ricevute per le spese mediche,per esempio, se tracciate, fini-ranno automaticamente nellaprecompilata.

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    40miliardi di euro levasione dellIva stimata nel nostro Paese

    2miliardi di euro il risparmio con la fatturazione elettronica nella Pa

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  • 4 Domenica 19 Aprile 2015 Corriere della Sera

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  • Corriere della Sera Domenica 19 Aprile 2015 5

    Primo piano Le proteste

    il profiloGraziano Delrio, 54 anni, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dal 2 aprile

    Delrio: tregua per Expo e Giubileo, si sospendano gli scioperi nei trasportiIl ministro: le proteste dei tranvieri vanno regolate introducendo norme pi stringenti Bus e metr, troppe 150 aziende, scenderanno a 50. Nelle gare stop al massimo ribasso

    ROMA Gli accertamenti sonoancora in corso e non mi vogliosbilanciare, per.... Per? Sesi dovesse dimostrare che unpiccolo gruppo di persone riuscito a tenere in ostaggio laCapitale sarebbe un salto indie-tro nel tempo, una cosa gravis-sima. Tanto pi adesso. Il mi-nistro delle Infrastrutture Gra-ziano Delrio arriva da ReggioEmilia, dove i trasporti pubbli-ci funzionano decisamentemeglio che a Roma. Forse perquesto fatica a credere ai rac-conti del solito venerd nero diRoma: la metropolitana fermaancora prima dellorario previ-sto per lo sciopero, i treni chehanno lasciato i passeggeri amet corsa.

    Perch, ministro, dice chela cosa pi grave adesso?

    Siamo alla vigilia di dueeventi che porteranno limma-gine dellItalia nel mondo, co-me lExpo e il Giubileo. E tutti politici, sindacalisti, lavora-tori dobbiamo assumerci lanostra dose di responsabilitverso il sistema Paese. Nonpossiamo lasciare a piedi i visi-tatori che vengono nelle nostrecitt e non possiamo lasciare aterra chi ogni mattina prende ilbus o la metro per andare in uf-ficio. Anche perch spesso so-no i cittadini pi deboli, comegli anziani o gli studenti.

    Sta chiedendo di non orga-nizzare scioperi nelle prossi-me settimane?

    Nessuno vuole comprime-re un diritto sacrosanto dei la-voratori ma credo sia una que-stione di sensibilit sociale, diaffetto verso il nostro Paese.Parler anche di questo con isindacati, che mi hanno scrittoper incontrarmi. Li riceverpresto e volentieri.

    Cambierete le regole degliscioperi nel disegno di leggesul trasporto locale che pre-senterete nelle prossime set-timane?

    Il tema sul tavolo, ne stia-mo discutendo anche con lAu-torit di regolamentazione deitrasporti. Non abbiamo ancoradeciso se ci sar un intervento

    lo: un modo per aiutare i cit-tadini a essere pi responsabi-li.

    Se i biglietti coprono la me-t dei costi del trasporto ri-spetto allEuropa, per, nonsar colpa solo dei porto-ghesi. Dobbiamo aspettarciaumenti delle tariffe?

    Il problema non il prezzodel biglietto ma lefficienza del-le imprese. Oggi nel settore ab-biamo troppe imprese, e conbacini di utenza troppo piccoli.In tutto, in Italia, ce ne sono pidi 150. Il nostro obiettivo arri-vare a 40/50.

    E come?Favorendo le fusioni con

    incentivi fiscali alle impreseche si uniscono, ad esempiocon un taglio dellIrap. Oppureconsentendo ai Comuni che di-smettono le loro quote per fa-vorire una fusione, di usarelincasso al di fuori del patto distabilit.

    Volete aprire le porte ai pri-vati, quindi. E anche alle fer-rovie dello Stato?

    Sono ipotesi che non vannoprecluse ma incoraggiate. Que-sto un settore a basso rendi-mento, difficile fare i soldicon i bus. Aziende che si occu-pano anche di altri servizi, ma-gari pi redditizi, possono es-sere di grande aiuto.

    Parliamo di grandi opere.Che fine faranno gli oltre 400progetti che non sono entratinella mini lista del Def, il Do-cumento di economia e finan-za?

    C stato un grande equivo-co. Le opere elencate nel Defnon sono quelle che prendonosoldi ma, pi semplicemente,quelle che collegano lItalia al-lEuropa oppure hanno valenzasovra regionale.

    Eppure sindaci e governa-tori delle opere rimaste fuorisono molto preoccupati.

    A partire dalla prossimasettimana incontreremo unaRegione per volta e faremo ilpunto. Pi che alla lista, per,farei attenzione ai piani econo-mici finanziari. Io sono favore-vole al project financing, leopere pubbliche realizzate conlaiuto dei privati. Ma non possibile che si apre un cantie-re, se si dice che lo Stato mette-r un miliardo di euro e poi fi-nisce che ne deve mettere 7 su14.

    Si riferisce allautostradaOrte-Mestre?

    Anche quella va osservataattentamente ma il discorso va-le per tutti i cantieri. Lo Statonon sar pi il bancomat delleimprese che vogliono guada-gnare con le varianti in corsodopera. E per questo rottame-remo il principio del massimoribasso, che spesso si rivelatoun trucco per portare a casalappalto e poi far lievitare i co-sti.

    Nel suo primo giorno al mi-nistero, ha preso la biciclettama andato contromano. Lehanno fatto la multa?

    No, ma non me ne sono ac-corto, chiedo scusa. Erano cin-que metri appena. E comunquenella mia citt andare contromano in bici possibile. peruna questione culturale: i cen-tri storici devono essere di pe-doni e biciclette.

    Roma, per, non ReggioEmilia. Il casco non se lo met-te?

    Ma non mica obbligato-rio. Vado in bici per avere lariain faccia e il vento fra i capelli.Poi mi chiudo in ufficio tutto ilgiorno: almeno quei 5 minuti llasciatemeli.

    @lorenzosalvia RIPRODUZIONE RISERVATA

    di Lorenzo Salvia

    In piazzaUnimmagine della manifestazione sulla scuola delle Rsu che si svolta ieri a Roma Unici a non partecipare Unicobas, Anief e Usb

    Renzi incontra gli operai della Whirlpool: Chiamer i vertici dellazienda

    Giannini: Manifesto rispetto per chi sciopera, scrive. Ma aggiunge che il governo sta cercando di costruire consenso su una riforma culturale rivoluzionaria. Non la pensano cos i rappresentanti dei lavoratori della scuola. Non si fanno le riforme con le consultazioni online. La vera scuola quella della Costituzione, della partecipazione e della collegialit. Tutte cose che mancano del tutto nel disegno di legge del governo, ha detto Annamaria Furlan, segretario

    Sciopero generale dei lavoratori della scuola il prossimo 5 maggio contro il ddl varato dal governo. Lo hanno comunicato i sindacati di categoria durante la manifestazione delle Rsu che si svolta ieri a Roma. Unici a non aderire Unicobas, Anief e Usb che confermano lastensione gi programmata per il 24 aprile perch, spiegano, il 5 maggio potrebbe essere gi troppo tardi. Allannuncio dei sindacati replica via Twitter il ministro per lIstruzione

    necessit di un piano di assunzioni che sia fatto per decreto. Il governo ascolti la piazza, ha aggiunto il coordinatore nazionale della Gilda Rino Di Meglio, mentre il segretario generale dello Snals Confsal, Marco Paolo Nigi, ha spiegato che la scuola non vuole pi farsi prendere in giro.Sempre in tema di vertenze, ieri Renzi ha incontrato a Pompei (dove intervenuto a una manifestazione sullExpo) i lavoratori della Whirlpool, dopo che lazienda ha annunciato un piano che prevede 1335 esuberi, e ha garantito il proprio in difesa dei loro posti di lavoro.

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    generale della Cisl. Ancora pi dure le critiche espresse dai leader di categoria: Quando si mette mano a questioni senza averne conoscenza e competenza si finisce come lapprendista stregone e si rischia di fare danni incalcolabili. Questo sta facendo Renzi sulla scuola, ha detto Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola. Mentre Mimmo Pantaleo, per la Flc Cgil, chiedeal presidente della Repubblica di intervenire perch stanno mettendo sotto i piedi la Costituzione italiana. La Uil Scuola, invece, sottolinea, attraverso il segretario Massimo De Luca, la

    di legge o di altro tipo. Ma chiaro che servono delle regolepi stringenti.

    Pensate di consentire losciopero solo se viene procla-mato dalle sigle che rappre-sentano la met pi uno deilavoratori del settore?

    ancora presto per entrare

    nei dettagli, tuttavia se c unaccordo fra la maggioranza deisindacati, sia per fare uno scio-pero sia per non farlo, mi rie-sce difficile pensare che la mi-noranza possa decidere tutto.

    Nella riforma allo studio sidice che il controllo dei bi-glietti sul bus pu essere affi-dato anche a vigilantes priva-ti. Perch?

    Perch sono ancora tanti,troppi, quelli che il biglietto non lo pagano. Quando va be-ne, in Italia, lincasso dei bi-glietti copre il 30% dei costiaziendali. La media europea ildoppio. Tuttavia non vogliamomettere un poliziotto o unaguardia giurata su ogni bus: ilbiglietto si paga perch undovere, non perch si ha pauradella multa. La nostra idea consentire di scaricare dalletasse, in tutto o in parte vedre-mo, il costo dellabbonamentoai mezzi pubblici.

    Fino a qualche anno fa erapossibile.

    Ed stato un errore toglier-

    Astensione il 5 maggio

    La scuola si ferma, tutti i sindacati contro le nuove regole

    Il premier

    Per Milano 20 milioni di bigliettiHo una tesi ambiziosa,quasi arrogante: lItalia pi interessante nel futuro che nel passato. Suona come una provocazione, la frase pronunciata ieri a Pompei da Matteo Renzi. Il premier atterrato alle pendici del Vesuvio al ritorno da Washingtondopo il colloquio con Barack Obama: LItalia pu essere protagonista nel promuovere la crescita e gli investimenti in Europa. Il presidente del Consiglio ha parlato anche dellExpo ormai alle porte a Milano: Contiamo di vendere 20 milioni di biglietti.

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    Incentivi fiscali per le imprese del trasporto pubblico locale che si uniscono

    Lo Stato non sar il bancomat di chi punta sulle varianti per guadagnare

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  • 6 Domenica 19 Aprile 2015 Corriere della Sera

    Primo piano La visita

    La sintonia sul lavoro tra il Papa e MattarellaTre ore di incontro in Vaticano. Il Pontefice: la carenza di occupazione dei giovani un grido di doloreEntrambi invocano un intervento internazionale sul dramma dei migranti nel Mediterraneo

    Il retroscena

    di Marzio Breda

    E Francesco disse al presidente:mi presenti la sua bella famiglia

    CITT DEL VATICANO Una relazio-ne speciale, quella tra la San-ta Sede e lItalia, quasi model-lo per le altre nazioni. Un mo-dello fatto di reciproca auto-nomia, ma responsabilitcomune per lessere umanoconcreto e per le esigenze spiri-tuali e materiali della comuni-t. Ecco il cuore del discorsodel Papa davanti al presidentedella Repubblica Sergio Matta-rella, seguito ad un faccia a fac-cia di venticinque minuti. Allafine, dura circa tre ore in tutto lavisita di Mattarella in Vaticano,conclusa con un lungo collo-quio con il cardinale Pietro Pa-rolin, segretario di Stato, e la presentazione al corpo diplo-matico.

    Modello perch la fedecambia il volto delle relazioni edelle azioni,e questo implica,per Francesco, che non si pre-

    tenda di confinare lautenticospirito religioso nella sola inti-mit della coscienza, ma che siriconosca anche il suo ruolo si-gnificativo nella costruzionedella societ. La fede in Italia si trasformata in arte, cultura eopere e queste, in istituzionifino a dare volto ad una storiapeculiare e a modellare presso-ch tutti gli aspetti della vita, apartire dalla famiglia, primo edindispensabile baluardo di soli-dariet e scuola di valori che vaaiutata a svolgere la sua insosti-tuibile funzione sociale quale

    luogo fondamentale di crescitadella persona.

    Lentamente, con voce bassa,il Papa richiama le emergenzesociali che minano il bene co-mune. Il lavoro ripete sidistingue per il suo legame conla stessa dignit delle persone,con la possibilit di costruireunesistenza dignitosa e libera.Usa parole forti: La carenza dilavoro per i giovani diventa ungrido di dolore che interpella ipubblici poteri. Cita altre prio-rit: la necessit di salvaguarda-re lambiente e il dramma deimigranti che, a rischio della vi-ta, chiedono accoglienza. evi-dente che le proporzioni del fe-nomeno dice richiedonoun coinvolgimento molto piampio. Un punto condiviso daMattarella che auspica un in-tervento deciso della Ue.

    Alle spalle di Francesco si no-

    ta la presenza dellElemosiniereKonrad Krajewski, la mano diFrancesco tesa verso i poveri e isenza dimora. Una presenza si-gnificativa, non tanto in relazio-ne al protocollo, ma visti i temitrattati, le emergenze su cui ilPapa ha richiamato lattenzione.Krajewski ha accompagnatoMattarella dallarrivo, per tuttoil percorso. Insieme a CesareMirabelli, Consigliere generaledel Vaticano, ex presidente del-la Consulta italiana, dai cui ran-ghi proviene il capo dello Stato. proprio la Carta costituzionaleche ha recepito il Trattato delLaterano e gli accordi di revisio-ne che il Papa cita come solidoquadro di riferimento.

    Mattarella raccoglie ed am-plia i temi. Dice: Sin dalla Suaprima visita pastorale sul suoloitaliano, a Lampedusa, pergiungere alla pi recente, a Na-

    poli, La abbiamo sentita parte-cipe delle difficolt e delle atte-se dellItalia. Sostiene che lafamiglia stato lunico arginealla cultura dello scarto. Poi al-larga lo sguardo allattualit in-ternazionale, a quello che Leiha definito un nuovo tipo diconflitto mondiale frammenta-to, sui territori pi poveri, e dicui immediata conseguenza ildramma dei profughi . CitalExpo e il Giubileo della Miseri-cordia. Nei cordiali colloquianche la soddisfazione per larecente firma della Convenzio-ne in materia fiscale. Infine,lomaggio del cardinale Parolinal genio italiano e cristiano diDante Alighieri, a chi libero daogni committenza ecclesiasticama ancorato a una solida fede,ha reso grande il nostro Paese.

    M. Antonietta Calabr RIPRODUZIONE RISERVATA

    La figlia, i nipotie niente fracIl cerimoniale leggero

    La curiosit

    U n cerimoniale semplificato: nientefrac, niente onorificenze o insegne, per Mattarella e il suo seguito, e niente stola per Francesco. Mattarella stato accompagnato dalla figlia Laura (alla sua prima uscita ufficiale) e da cinque dei sei nipoti (a casa lultimo, di due anni). Ed anche saltato il preventivo scambio dei discorsi. La consonanza dei temi stata scoperta in diretta sia da Francesco che dal presidente. Mattarella ha portato in dono un disegno originale e bellissimo di Pericle Fazzini, il Volto di Cristo coronato di spine, lo stesso artista che ha creato la scultura della Resurrezione che domina lAula Nervi. E ha ricevuto una medaglia in oro del pontificato, con il motto Familia Christiana Ecclesia Domestica (nella foto, i due regali). Al presidente, Bergoglio ha donato anche una copia dellEsortazione apostolica Evangelii gaudium, rilegata in pelle rossa, perch il programma del mio Pontificato. Nella Biblioteca papale anche padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, convalescente per un intervento allanca. Vedo che anche lei risorto, gli ha detto il Papa. Visitando la basilica Mattarella si inginocchiato nella Cappella del Santissimo ed sceso sotto lAltare della Confessione, sulla tomba di san Pietro.

    M.A.C. RIPRODUZIONE RISERVATA

    Il dialogo

    Al centro della visita di Stato in Vaticano di Sergio Mattarella alcuni temi chiave: disoccupazio-ne, libert religiosa, collaborazione tra Stato e Chiesa, sostegno alle famiglie in difficolt, accoglienza degli extra-comunitari

    Il dialogo tra il Pontefice e il capo dello Stato sostenuto da una comunanza di vedute, che si manifesta nellidea di una cooperazione totale su questioni sociali e temi di interesse condiviso: aiutoai poveri, accoglienza dei migranti, iniziative a favore della coesione della popolazione e del dialogo per la giustizia

    Trattato anche il tema della libert religiosa, cardine della Costituzione italiana, bene da tutelare anche per promuovere il dialogo tra fedi diverse, tanto pi urgente di fronte alla minaccia del terrorismo internaziona-le

    Autonomia reciproca e responsabilit comune sono per lOsservatore romano, quotidiano di riferimento della Santa Sede, i tratti essenziali in cui riassumere lincontro. Preoccupa-zioni che avvicinano invece il titolo delleditoriale del direttore Giovanni Maria Vian, per le prossime battaglie comuni

    Nelle visite di Stato i testi deidiscorsi ufficiali vengono disolito trasmessi da una cancel-leria allaltra qualche giornoprima dellevento, in modoche padrone di casa e ospitepossano sintonizzarsi preven-tivamente. Stavolta, per lin-contro tra Papa Francesco eSergio Mattarella, non anda-ta cos.

    Quirinale e Vaticano si era-no limitati a scambiarsi unagriglia dei possibili temi delcolloquio. Per cui, al momentodegli interventi davanti alle te-lecamere, ma anche nel collo-quio privato, la consonanzatra i due interlocutori ha sor-preso le delegazioni. I discor-si sembravano scritti dallastessa mano. Infatti, oltre aconcentrarsi entrambi con lamedesima passione su certiargomenti, si potevano notarecoincidenze perfino di lin-guaggio, osservano nellostaff del presidente. Compia-ciuti del tono confidenzialecon cui il presidente stato ac-colto, assieme alla figlia Laura(sempre tre passi indietro, ti-midissima e refrattaria al ruo-lo di first daughter), e ai nipo-

    ti: So che lei ha una bella fa-miglia me la presenti.

    un rispecchiamento disensibilit e di stile sempli-ce che dipende dalla forma-zione culturale e religiosa diMattarella: maturata in un cat-tolicesimo sociale che oggi sipotrebbe forse definire difrontiera, lo porta a essere naturalmente vicino a questopontefice. Il presidente dellaRepubblica ne ha avuto provaanche durante il faccia a facciacon Bergoglio, che ha trovatoaddirittura accorato sulla

    questione del lavoro e dei gio-vani. Unemergenza che, senon sar affrontata al pi pre-sto con strumenti appropriati,ci fa rischiare un futuro di ge-nerazioni perdute, si senti-to dire.

    Ma non stato lunico allar-me risuonato al chiuso dellabiblioteca privata. Il drammadei migranti (al pari dellorro-re per le nuove persecuzionidei cristiani, un capitolo a snel conflitto mondiale fram-mentato denunciato da PapaFrancesco) stato un altro

    dossier condiviso con un iden-tico approccio.

    E il capo dello Stato ha poimolto apprezzato che il SantoPadre si sia spinto oltre un ge-nerico apprezzamento diquanto sta facendo lItalia dalpunto di vista dellaccoglienzae abbia pubblicamente sposa-to la linea del governo (e del Quirinale) di chiedere un rapi-do e concreto coinvolgimentodellEuropa.

    Diversamente da ci che av-veniva in passato, le cose ita-liane sono state tenute aimargini, con sollievo dellostesso capo dello Stato: unaprova in pi che questo Vatica-no mira a un orizzonte pi va-sto che allimmediato Oltrete-vere. Al punto che perfino ilsegretario di Stato, Parolin,quando ha toccato la questio-ne della scuola, non scivolatoin rivendicazioni sugli istitutiparitari come avrebbero fattoaltri suoi predecessori, prefe-rendo invece concentrarsi sul-lurgenza di un impegno sullaqualit della formazione,unico antidoto di fronte alladisperazione dei giovani.

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    I nipotiAssiemeal presidente della Repubblica e alla figlia Laura hanno preso parte allincontroin Vaticano 5 dei 6 nipotidi Mattarella:per loro visita di alcune sale durante i colloqui (Ima-goeconomica)

    Il confronto Papa Francesco rivolge il suo discorso a Sergio Mattarella Seduta accanto al capo dello Stato la figlia Laura. La visita di Mattarella durata in tutto tre ore, il faccia a faccia con il Pontefice 25 minuti (Ansa)

    La condivisioneIl capo dello Stato: labbiamo sentita partecipe delle difficolt dellItalia

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  • Corriere della Sera Domenica 19 Aprile 2015 7

    La forza della Sindone

    LALTRA ESPOSIZIONE DA OGGI A TORINO

    Un milione di prenotazioniper lostensione del lenzuoloLa fiducia (oltre la fede)

    Primo piano Levento

    Corriere della Sera

    La reliquiaLa Sindone il lenzuolodi lino che, secondola tradizione cattolica, avrebbe avvolto il corpodi Ges nel sepolcro

    Durante lincendio del 1534 a Chambry, dove si trovava la Sindone, gocce di metallo fuso sono cadute sul telo piegato producendo i fori

    Le mani

    La ferita al costato

    Il volto

    I fori

    LA TOPPANel 1534 furono le clarisse di Chambry a riparare i fori della Sindone, sovrapponendovi delle pezze di lino triangolari cucite sul telo di lino (detto telo dOlanda) applicato sul retro della reliquia per renderla pi robusta. Nel restauro del 2002, lquipe di Mechthild Flury-Lemberg ha eliminato le toppe e sostituito il telo dOlanda

    Sul calco del volto si notano dei segni che, secondo la tradizione, sarebbero le colature di sangue sgorgato dalle ferite della corona di spine

    SEGUE DALLA PRIMA

    L a verit sulla Sindone non esiste. Perchun dubbio e di conseguenza un misteroresister sempre. Ma non questo il da-to che conta nellostensione di Torino.Negli stessi giorni in cui il mondo guarda al-lExpo, e le lites internazionali si portano allaBiennale di Venezia, un popolo si mette inviaggio verso laltra capitale del Nord, per cele-brare un rito religioso ma anche identitario. Ela Sindone senzaltro un elemento delliden-tit locale e nazionale. Non a caso fu traslata aTorino quando i Savoia francofoni fecero lascelta dellItalia.

    Le ostensioni servivano al prestigio della di-

    nastia, il lenzuolo appariva sul balcone del Pa-lazzo a celebrare matrimoni e nascite. Poi, nelclima laico di Cavour e del Risorgimento, il fa-scino della cappella che il Guarini pens comeuna metafora della morte e della resurrezione,con i marmi scuri in basso e la luce delle fine-stre in alto, apparve attenuato: a Torino si face-va e si pensava ad altro. Ma il mistero fu rilan-ciato quando per la prima volta un uomo, Se-condo Pia, fotograf la Sindone: ne apparveunimmagine straordinaria, quasi un negativofotografico, in cui molti contemporanei lesse-ro il volto di Dio.

    Lostensione del 1978, in una Torino scristia-nizzata allapice dellera industriale e scossa dalla violenza politica, fu un inaspettato e cla-moroso successo (avevo dodici anni e ricordouninterminabile coda sotto il sole, unItaliapopolare di rosari e veli neri, un clima di gran-de suggestione collettiva). Seguirono la com-missione dinchiesta e le conclusioni negativetratte dal cardinale Ballestrero, che maneg-giava la Sindone come uno strofinaccio da cu-cina come annot indignato Vittorio Messo-ri. Ma poi venne Wojtyla, che non la considera-

    va un segno come i predecessori, aveva las-soluta certezza che quel lino avesse avvolto ilcorpo di Cristo e quellimmagine fosse il rifles-so dellenergia della resurrezione. Ora il 21giugno verr Francesco, e con ogni probabi-lit non far ipotesi n valutazioni, si ritirer inpreghiera e dialogher con i fedeli che hannovisto in lui una risposta allemergenza dei tem-pi: la crisi economica, il disagio sociale, la sfi-ducia nel futuro, il difficile confronto conlIslam. Temi che sono al centro del pontificatodi Bergoglio sociale pi che dottrinario eche torneranno nel Giubileo dautunno a Ro-ma.

    Il modo stesso in cui la Sindone ha attraver-sato i secoli, sfuggendo a una serie di vicissitu-dini e di incendi lultimo nella notte di ve-nerd 11 aprile 1997 che sono stati letti anchecome agguati di forze maligne, restituiscelidea di un simbolo identitario, come lha

    definito il sindaco Fassino, la cui lettura va ol-tre le indagini dei sindonologi: una stranascienza che mescola la medicina legale alla bo-tanica alla numismatica ed servita pi a co-struire carriere e fragili notoriet che a chiarireun enigma destinato a rimanere tale.

    Per lItalia uscita sfibrata ma non vinta dallacrisi, quel simbolo identitario e la grande attenzione che suscita pu essere un segnaleimportante, non contrario ma complementareal significato religioso del pellegrinaggio.

    E la Torino che si prepara ad accogliere i vi-sitatori, a tre quarti dora di treno dalle folledellExpo, una citt profondamente cambia-ta rispetto a quella della grande ostensione del1998 (2 milioni e 400 mila arrivi) segnata dallavisita di Giovanni Paolo II. Dopo essere uscitadallera fordista, anche Torino come Milano sta andando oltre leconomia dei servizi perentrare con il Politecnico, le fondazioni diarte contemporanea, i nuovi musei, le tecnolo-gie davanguardia, i centri di ricerca nel-leconomia della conoscenza. I pellegrini dellaSindone non sono il Medioevo che ritorna; so-no lItalia dinizio secolo che tenta di ritrovarese stessa.

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    In mostra

    La Sindone rimarr esposta per 67 giorni (da oggi fino al 24 giugno) nella Cattedrale di San Giovanni a Torino. Il pubblico potr entrare dalle 16, prima ci sar una messa solenne con tutti i vescovi del Piemonte

    Ieri larcivescovo di Torino Cesare Nosiglia (nella foto in alto, davanti alla teca) ha svelato in anteprima alle autorit la reliquia

    La Sindone conservata in una teca di 4,6 metri di lunghezza, per 1,3 di larghezza e 28 centimetri di spessore, protetta da una superficie di cristallo multistrato

    Arrivata il 5 marzo nel Duomo (che in vista dei preparativi era chiuso dal 21 gennaio), assicurata a un carrello metallico di 2,8 tonnellate (foto qui sopra)

    Il dispositivo al momento dellostensione ruota in posizione verticale, per consentire al pubblico una visione completa

    Il percorsoNei giorni in cui il mondo guarda ad Expo e alla Biennale, un popolo in viaggio per laltra capitale del Nord

    di Aldo Cazzullo

    Il significatoQuesti pellegrini non rappresentano un ritorno del Medioevo, ma lItalia che tenta di ritrovare se stessa

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  • 8 Domenica 19 Aprile 2015 Corriere della Sera

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  • Corriere della Sera Domenica 19 Aprile 2015 9

    Politica

    Boschi chiude sul Senato elettivo:non si toccano i capisaldi della riformaItalicum in commissione, domani i ribelli saranno sostituiti. Lupi: bisogna evitare la fiducia

    ROMA Se la contropartita al via libera definitivoallItalicum il Senato di nuovo elettivo, siachiaro che indietro non si torna perch il Sena-to non elettivo un punto chiave della rifor-ma. Cos parla il ministro delle Riforme, MariaElena Boschi. Che manda a dire ai ribelli delPd e alle opposizioni: sul Senato, non si pumica ricominciare da capo e rimettere in discus-sione i capisaldi della riforma.....

    Il clima, dunque, appare di grande chiusurada parte del governo. Eppure, non cos. Doma-ni alla Camera (ufficio di presidenza del Pd con-vocato per le 19.30) ben 10 ribelli dem accette-ranno senza fare resistenza di essere sostituiti inI commissione: Il percorso concordato, ho parlato con tutti, conferma il capogruppo reg-gente Ettore Rosato. Ma cosa rende cos remissi-va la minoranza del Pd? Secondo Rocco Palese

    (Forza Italia), al capolinea della trattativa c unaleggina ordinaria sulla rappresentanza del Sena-to ispirata al Tatarellum (la legge elettorale re-gionale del 95). Non potendo il governo cancel-lare il Senato non elettivo nella riforma Costi-tuzionale, la pillola verrebbe addolcita con leggeordinaria: Alle elezioni regionali, con la prefe-renza, verranno votati anche i candidati desi-gnati che il consiglio regionale poi mander alSenato. Secondo Palese, i campioni delle pre-ferenze finirebbero nel nuovo Senato dei 100.

    Se laccordo tiene (e un buon segno per il go-verno sono i pochissimi emendamenti 20 delM5S e 4 della minoranza del Pd presentati fi-nora in commissione), Renzi potrebbe evitarequella fiducia sullItalicum che al momento da-ta pi che probabile. prematuro parlare di fi-ducia, ha ripetuto il ministro Boschi: La fidu-

    cia lextrema ratio, prima si cerca di evitarla, sepossibile. E anche lex ministro Maurizio Lupi(Alleanza popolare) dice che bisogna evitare lafiducia e il voto segreto in modo da dimostrareche il Pd e la maggioranza ci sono per approva-re lItalicum. Ma bastano 30 deputati o un pre-sidente di gruppo per chiedere il voto segreto.

    Anche il segretario dellUdc, Lorenzo Cesa,condivide limpostazione soft: Evitare prove diforza significa rafforzare la maggioranza. Ancheper riavvicinare i cittadini alla politica beneconsentire loro di eleggersi direttamente i pro-pri rappresentanti al Senato. Ma tutti sannoche la via della riforma costituzionale blindata(larticolo 2 non si pu pi toccare). Non rimar-rebbe, allora, che il viottolo della leggina ad hoc.

    Dino Martirano RIPRODUZIONE RISERVATA

    La vicenda

    Il 16 aprile allassemblea dei deputati del Pd Matteo Renzi annuncia di voler chiudere la discussione sulla legge elettorale in modo definitivo: un no secco alla richiesta di modifiche avanzata dalla minoranza dem.

    Area riformista, la componente di Roberto Speranza, decide di non partecipare al voto dellassemblea ma resta. Lo stesso Speranza si dimette da capogruppo.

    Il s allItalicum passa con 190 voti: i presenti. Allappello mancano tutti gli esponenti della minoranza, i non votanti sono stati 120: quasi un terzo del gruppo.

    Il premier passa dalle chiusure sullItalicum a possibili concessioni sulla riforma Boschi. Sul Senato elettivo Renzi commenta: A me va benissimo. Limportante che non si abbandoni il bicameralismo paritario.

    La minoranza dem di fronte alle aperture si dimostra prudente. Ci sarebbe un problema procedurale: il testo non sarebbe modificabile, avendo avuto una doppia lettura conforme di Camera e Senato.

    Il caso Campania

    Labbracciocon De LucaIncontro ieri mattina tra Matteo Renzi e Vincenzo De Luca a a Pompei (nella foto Ansa), poco prima dellinizio di una manifestazione sullExpo alla quale il presidente del Consiglio ha preso parte appena rientrato dagli Stati Uniti. Segretario del Pd e candidato del Pd alle Regionali in Campania hanno passeggiato per qualche minuto nellarea degli scavi alle spalle degli uffici della soprintendenza. Nessun commento allincontro, che De Luca ha per definito via twitter cordialissimo.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Il retroscena

    di Maria Teresa Meli

    ROMA Matteo Renzi consideralItalicum una partita chiu-sa: Toccare la riforma elet-torale? confida ai collabora-tori nemmeno morto, ne-anche la sfioro. E non ha in-te n z i o n e d i u s a re i l d d lcostituzionale come merce discambio: Non che siccomela minoranza ce lo chiede noieseguiamo, il ritornello cheil premier ripete ai fedelissimi.

    Per non intenzione delpresidente del Consiglio infie-rire sugli oppositori interni, n, dice, mio interesse divi-derli. Anche perch sonogi spaccati e i renziani pre-vedono che queste lacerazioniemergeranno nellassembleadella minoranza, mercoledprossimo.

    Insomma, il segretario delPd non vuole andare alla guer-ra interna, nonostante Bersanicontinui a polemizzare conlui: Non so dove Pier Luigi vo-glia andare a parare, ma vedoche in molti nella minoranzanon intendono seguirlo. In re-alt dopo lassemblea dei de-putati, che si chiusa con unarottura, si riaperto il dialogotra noi e loro, ha spiegato

    Renzi ai suoi. Ma la decisione di non usare

    la riforma costituzionale comemerce di scambio per lappro-vazione dellItalicum a Monte-citorio, confermata dalla pos-sibilit, che a palazzo Chigiviene data quasi per scontata,di porre la fiducia per ogni ar-ticolo del provvedimento cheprevede la modifica del siste-ma elettorale, non significa che il ddl Boschi sia intoccabi-le. Anzi. Gi a febbraio, il pre-mier non escludeva questa

    eventualit: Se al Senato nonci saranno i numeri, la riformacostituzionale potrebbe esserecambiata ancora. E ormai chesi in aprile inoltrato la situa-zione la stessa. Con una dif-ferenza. Al di l delle dichiara-zioni ufficiali e delle prese diposizione pubbliche, lazzera-mento dellarticolo due di queldisegno di legge sullelezionedei senatori (e, di conseguen-za, del provvedimento) unipotesi ancora sul tavolo.Servirebbe a rassicurare i par-

    lamentari, per dimostrare loroche non vero che il premierpunta dritto verso le elezionianticipate. Timore che hannoin molti nella minoranza delPartito democratico, comeconfidava laltro giorno il pre-sidente della commissione Bi-lancio di Montecitorio France-sco Boccia: Matteo, in realt,vuole solo portare a casa lItali-cum per poi andare alle urne aottobre o, al massimo, a mag-gio del prossimo anno. Nonsolo, una mossa del genere

    Ma il premier non escludedi azzerare la normaE dialoga sulle competenze

    310i deputati che fanno partedel gruppo parlamentare del Pd. Gli esponenti della minoranza dei democratici sono 120

    113i senatori che fanno partedel gruppo parlamentare del Partito democratico: una trentina sono della minoranza

    Lipotesi Una mediazione possibile: far entrare a Palazzo Madama i pi votati nelle Regioni

    In commissione Un buon segnoper il governo sonoi pochi emendamenti presentati finora

    servirebbe a rassicurare anchegli alleati pi importanti, quel-li del Nuovo centrodestra, che,con il meccanismo previstodallattuale riforma costituzio-nale, rischierebbero di nonavere nemmeno un rappre-sentante a palazzo Madama.Gi, perch questo ddl, in real-t, conviene quasi esclusiva-mente al Pd.

    Ma, appunto, si tratta solodi unipotesi e non affattodetto che alla fine Renzi pro-penda per questa strada. Co-me solito fare, il premier de-cider allultimo, dopo aver va-lutato attentamente i pro e icontro e, soprattutto, dopoaver visto quali sono gli effetti-vi numeri a Palazzo Madama,dove non si escludono nuovismottamenti nel gruppo diForza Italia e in quello del Mo-vimento 5 stelle.

    Laltra ipotesi, che viene da-ta attualmente per la pi pro-babile, quella che invece pre-vede aggiustamenti che noncostringano a ripartire da zero.Il che significa modificare leparti della riforma che non so-no gi passate in maniera con-forme in prima lettura sia allaCamera che al Senato. I puntisu cui si potrebbe lavorare so-no il titolo V della Costituzio-ne, le competenze dei due ra-mi del Parlamento e il percor-so legislativo tra Camera e Se-nato (questo il punto chedefinisce il ruolo del nuovo Se-nato). Inoltre, si potr lavorareanche sui meccanismi dellalegge attuativa che andr vara-ta per eleggere il Senato nellasua nuova versione.

    Al termine del viaggio negli Stati Uniti

    Quella dedica (con errori) sul libro della Casa Bianca Dedica con un paio di errori di Matteo Renzi sul libro degli ospiti della Casa Bianca (nella foto). Il premier ha scritto goverment anzich government, come sarebbe stato corretto. Dimenticato anche larticolo the davanti a United States. I due infortuni sono stati notati sulla Rete, scatenando alcuni commenti ironici su Twitter. Matteo Renzi, nel corso della sua visita negli Stati Uniti, stato intervistato dal Washington Post. Secondo il quotidiano il presidente del Consiglio sta cercando di scuotere il sistema in Italia e, nel primo anno, ha avuto un certo successo. Al Washington Post Renzi ha detto che andr avanti: Posso anche perdere le elezioni, ma non la dignit.

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    Ospite Sopra la dedica del presidente del Consiglio Renzi

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  • 10 POLITICA Domenica 19 Aprile 2015 Corriere della Sera

    Lemergenza

    Ancora sbarchi in SiciliaRestano in cella i 14 migrantiIl gip di Palermo Guglielmo Nicastro ha convalidato i fermi di tutti i 14 migranti finiti in cella gioved con laccusa di avere aggredito e ucciso, in seguito a una lite scoppiata per motivi religiosi, dodici extracomunitari con cui a bordo di un barcone attraversavano il Canale di Sicilia diretti verso le coste italiane. Il giudice, accogliendo la richiesta della procura, ha disposto per tutti la custodia cautelare in carcere. Ieri intanto altri 454 profughi e migranti (tra di loro otto donne incinte e 50 minori di cui due neonati) sono sbarcati a Messina. Erano a bordo della nave militare Driade (nella foto Ap), che li ha soccorsi nel canale di Sicilia. Altre 93 persone (71 uomini, 19 donne, dellei quali una incinta, e 3 bambini) sono arrivati nel porto di Palermo con la nave mercantile Zeran. E 74 migranti, tra cui 10 bambini e 20 donne, sono stati soccorsi dalla Capitaneria di porto di Roccella Ionica mentre erano su una barca a vela al largo della costa ionica della Calabria. Subito dopo il salvataggio limbarcazione, gi in difficolt, affondata.

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    La rivolta dei sindaci pd in Veneto:Disertiamo lincontro sui profughiIl rifiuto al vertice con il prefetto. E Moretti: Pronta a dire no anche a Renzi

    Il caso

    di Francesco Alberti

    Settecento profughi in viag-gio verso il Veneto. Sindaci sulpiede di guerra. E un partito, ilPd, che rischia di andare in cor-to circuito. Il primo cittadino diVicenza, il dem Achille Variati,ha gi fatto sapere che lunednon parteciper al vertice inprefettura a Venezia sul temadellimmigrazione. Il suo colle-ga di Belluno, Jacopo Massaro,pure lui di centrosinistra, si li-miter a mandare un assesso-re. E quello di Treviso, il pdGiovanni Manildo, sta valutan-

    do il da farsi. La rivolta monta nel partito

    di Renzi, complice anche il cli-ma elettorale delle Regionalicon una Lega che non perdeoccasione per soffiare sul fuo-co dellemergenza immigrazio-ne e solidarizza con la solleva-zione dei sindaci pd. Alle pre-fetture viene rivolta laccusa dinon coinvolgere i primi cittadi-ni, imponendo soluzioni dal-

    lalto in assenza di adeguatiprocessi dintegrazione.

    Un malessere che rischia diarrivare ai vertici del Pd: i parla-mentari veneti hanno chiestola convocazione di una direzio-ne nazionale per fissare una li-nea comune, paventando pe-ricoli in una campagna eletto-rale che vede impegnata la ren-ziana Alessandra Moretti inuna complicata sfida con il go-vernatore uscente leghista, Lu-ca Zaia, e il sindaco di Verona,Flavio Tosi.

    E che la pratica sia delicata,lo ha ammesso lo stesso segre-tario regionale pd, Roger DeMenech, che ha fatto sapere divoler sottoporre la questionedirettamente al premier.

    La scintilla che ha riaccesoun malessere peraltro presenteda tempo in Veneto stata lan-nuncio del sindaco pd di Vigo-darzere (Padova), FrancescoVezzaro, di rinunciare alla fa-scia tricolore per protestarecontro la prefettura che giovedscorso, senza il minimo coin-volgimento, aveva individuatoin una caserma dismessa del-lAeronautica un potenzialecentro di accoglienza per uncentinaio di profughi. La mi-naccia di dimissioni di Vezzaro,poi rientrata dopo una serie di

    chiarimenti e sollecitazionigiunti dal Pd veneto, stata col-ta al volo dalla Lega: Zaia haparlato di sindaco coraggio-so e il primo cittadino di Pa-dova, Massimo Bitonci, dimonito per Renzi e Alfano.

    Per il Pd, una ferita aperta.Variati, sindaco di Vicenza, datempo fortemente critico sullepolitiche governative in mate-ria di distribuzione dei profu-ghi, ha motivato la sua assenzaal vertice di domani a Venezia,riproponendo una lettera scrit-

    ta nel febbraio scorso al prefet-to nella quale si diceva contra-rio a un modus operandi chenon affronta i problemi e nontiene conto del disagio socialedei cittadini: nessun progettodintegrazione, solo una meraaccoglienza a carico dello Sta-to, che poi si trasforma in clan-destinit con tutte le conse-guenze che questo comporta.

    Altrettanto perentorio il sin-daco di Treviso Manildo: Que-sta volta siamo intenzionati adire no, basta. Abbiamo fatto di

    tutto per fronteggiare lemer-genza, non possiamo conti-nuare a svolgere un ruolo disupplenza nei confronti delloStato e dellEuropa. Ci manca-no strutture e mezzi.

    Il tema esplosivo e il Pd cer-ca un punto dequilibrio. Lochiedono ai vertici nazionali iparlamentari veneti (il senato-re Santini e i deputati Naccara-to, Camani, Miotto e Narduolo)secondo i quali il problemanon tanto il numero dei pro-fughi (Estremamente ridotto scrivono : 380 in provin-cia di Padova e circa 2.800 intutto il Veneto) quanto il cli-ma di ingiustificata paura e distrumentalizzazione messa inatto dalla Lega. Che non mollala presa. Il governatore Zaia haribadito il suo no a flussi sel-vaggi, aggiungendo: In Ve-neto ci sono 511 mila immigra-ti, di cui 42 mila senza lavoro:non siamo in grado di acco-glierne altri.

    In salita il compito della can-didata pd, Alessandra Moretti,stretta tra i malumori della ba-se e le esigenze di governo: Iprofughi? Pronta ad accoglierlise da Roma garantiscono ade-guate risorse: altrimenti, direidi no anche a Renzi.

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    44Gli scafisti arrestati negli ultimi 7 giorni a Palermo, Catania, Reggio Calabria, Siracusa e Cagliari

    I volti

    I sindaci ribelli del Pd: dallalto Achille Variati di Vicenza, Jacopo Massaro di Belluno e Giovanni Manildo Treviso

    TensioneDa Vicenza a Treviso,i primi cittadini sfidanoil governo (in piena campagna elettorale)

    La missione del leader leghista

    Salvini: Ad agosto vado in NigeriaAd agosto vado in Nigeria, un posto dove dovrebbe andare Renzi. Lo ha annunciato ieri sera in un comizio a Cividale del Friuli il leader della Lega Matteo Salvini. Vado a incontrare un po di ministri ha spiegato per chiedere a loro cosa possiamo fare per loro, per evitare a quella gente di scappare da l, e a noi di sentirci stranieri nelle nostre citt. Poi se l presa con Papa e capo dello Stato: C il Papa che ringrazia il presidente Mattarella per quello che lItalia fa per gli immigrati. Mi piacerebbe che lo

    ringraziasse anche per quello che lItalia fa per gli italiani: sono tutti occupati e preoccupati di aiutare colui che arriva dallaltra parte del mondo, quando ci sono milioni di nostri cittadini, di nostri vicini di casa che soffrono. Il leader della Lega ha avuto parole di plauso solo per il presidente russo Putin: Tolgono le sanzioni a Cuba e le mettono a Putin. Che invece lunico leader che ha le idee chiare, con cui io preferisco essere alleato.

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  • Corriere della Sera Domenica 19 Aprile 2015 POLITICA 11

    LINTERVISTA LA PRESIDENTE DELLA CAMERA

    ROMA La legge elettorale e lariforma del Senato sono prov-vedimenti ancora in itinere. Ilmio augurio che da tuttoquesto lavoro esca un Parla-mento rafforzato.

    Alla vigilia della Conferenzadei presidenti dei parlamentidellUnione Europea, che siapre domani a Montecitorio,Laura Boldrini alza lo sguardodalle polemiche e dalle rissequotidiane che troppo spessosembrano soffocare la voce delParlamento italiano e invita aconcentrare lattenzione sui te-mi di un appuntamento im-portante, che conclude il se-mestre parlamentare di presi-denza italiana della Ue.

    Presidente, si aspetta ri-sultati concreti dalla Confe-renza?

    Il semestre stato caratte-rizzato da due temi, la crescitae la centralit dei diritti fonda-mentali. Nella consapevolezzache la cooperazione interpar-lamentare unoccasione perapprofondire aspetti essenzialidellintegrazione europea, coscome dei diritti dei cittadini.La crisi impone a tutti lobbligodi contribuire a soluzioni in-novative, senza ripetere vec-chie ricette che si sono rivelateinefficaci.

    Come pu una conferenzadi presidenti dei Parlamenti influenzare lagenda politi-ca?

    Quello che ci aspettiamo di arrivare a una dichiarazionecon il pi alto consenso possi-bile sui temi allordine delgiorno che, oltre a crescita ediritti fondamentali, includo-no il ruolo dei parlamenti nelladefinizione dei trattati interna-zionali e il rafforzamento deldialogo politico tra le istituzio-ni dellUnione e i parlamentinazionali. La presidenza italia-na ha fortemente voluto sotto-porre agli altri presidentiunulteriore dichiarazione, sulsalvataggio di vite umane inmare e sulla necessit che ilsoccorso nel Mediterraneo siaun impegno comune dellUe.

    I cittadini faticano a ritro-vare fiducia nellUnione: le misure per rilanciare gli in-vestimenti non sono suffi-cienti?

    A livello europeo le esigen-ze della crescita sono statemaggiormente recepite e dun-que oggi c pi consapevolez-

    za della necessit di mettere inatto un cambiamento. statoimportante che la Bce abbiaadottato misure non conven-zionali come il quantitativeeasing che, con limmissionedi nuova liquidit, contribuirfattivamente a rilanciare leco-nomia. Inoltre ci sono aspetta-tive anche in merito alla pienaattuazione del piano Juncker.

    Per Romano Prodi, se nonsi cambia la politica europeasaremo travolti tutti e anchelItalia affonder. Condivide

    lallarme?Lanalisi del presidente

    Prodi deve essere certo tenutain grande considerazione, datala sua esperienza. Le riformecostituzionali sono sicura-mente un passaggio importan-te, ma altrettanto importante ridurre le diseguaglianze e mi-gliorare le condizioni di vitadei cittadini, perch le personeche stanno soffrendo per glieffetti della crisi sono rimaste segnate dalle misure di auste-rit e si sentono sole. da quiche dobbiamo ricominciare,non solo per ridare credibilitalle istituzioni nazionali ed eu-ropee, ma anche per favorire lacrescita, inibita proprio dallediseguaglianze. E qui il ruolodei parlamenti strategico.

    Per Obama, Renzi unavoce guida in Europa. Pen-sa anche lei che il nostro Pae-se grazie alle riforme abbiaritrovato centralit?

    Le riforme, che da tempolEuropa ci chiede e che negliultimi anni stanno assumendoconcretezza, sono sicuramenteun passaggio determinanteche lItalia deve portare a termi-ne, tanto meglio se in uno sfor-zo inclusivo. Ma saranno tanto

    pi efficaci quanto pi servi-ranno a mettere la crescita alprimo posto e a creare nuovolavoro, inducendo lEuropa auna marcata correzione di rottain materia economica.

    A giudicare dalle quotidia-ne stragi dei profughi in ma-re si direbbe che una Europadei diritti non esista. Comeaffrontare lemergenza?

    LUnione Europea non puguardare con indifferenza alla sorte di migliaia di persone infuga da conflitti e persecuzio-ni, che rischiano la vita in maree che chiedono protezione. PerlEuropa la tutela dei dirittifondamentali, incluso il dirittodasilo, un fattore identitario,che gli stato riconosciuto in tutto il mondo. Dunque nelMediterraneo, salvando viteumane, lUe ha la possibilit didimostrare di essere ancoraoggi allaltezza della sua tradi-zione e della sua civilt. Suquesto tema si gioca una parti-ta fondamentale per il futurodel nostro continente.

    I trattati internazionali so-no poco trasparenti?

    Il tema talmente impor-tante che abbiamo inseritonellagenda della conferenza

    una specifica sessione. Quan-do sono in ballo decisioni chehanno influenze dirette sullavita delle persone, come i ser-vizi essenziali, i parlamenti de-vono poter partecipare alla di-scussione, che deve essere im-prontata alla trasparenza.

    La voce del parlamento ita-liano spesso soffocata dallegrida dello scontro quotidia-no, fra i partiti e dentro i par-titi...

    Lo stato di salute miglioredi quanto appaia, perch quel-lo che emerge purtroppo la parte meno edificante, le risse,gli insulti in aula e le polemi-che. Invece, se vogliamo fareanche una comparazione congli altri parlamenti dei paesieuropei, scopriremo come il nostro sia uno dei pi produt-tivi per numero di sedute, diatti elaborati, di ore di lavoro edi temi sottoposti al suo esa-me. Certo, non mi sfugge chemolte cose sono da migliorare.Motivo per cui continuo a sol-

    lecitare i gruppi perch chie-dano di portare in aula la rifor-ma del regolamento, gi am-piamente elaborata in giunta.Per non accetto una visionedistorta del parlamento che nefa unistituzione inutile, per-ch ricordiamolo: il Parlamen-to il cuore della democrazia.

    Con lItalicum e la riformacostituzionale il Parlamentoitaliano continuer ad avereun ruolo centrale nel siste-ma?

    Sarebbe scorretto un miopronunciamento su provvedi-menti ancora in itinere. Mi ri-servo di dare un giudizio com-piuto allesito del percorso. Ov-viamente, che da tutto questolavoro esca un Parlamento raf-forzato, il mio forte auspicio.Le democrazie moderne han-no bisogno di istituzioni forti eautorevoli.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    La parolaTRITON

    Triton unoperazione di pattugliamento delle frontiere coordinata dallagenzia Ue Frontex. In atto da novembre, coinvolge 29 Paesi Ue per la spesa mensile di 2,9 milioni. Lo scopo della missione controllare i mari internazionali nellarco di 30 miglia dalle coste italiane. Triton ha sostituito Mare Nostrum (guidato da Marina e Aeronautica italiana) che aveva la finalit di salvaguardarela vita in mare e assicurare alla giustizia chi lucra sul traffico illegale di migranti.

    Le soluzioniLa crisi impone di contribuire a soluzioni innovative, evitando vecchie ricette inefficaci

    Il ruoloLaura Boldrini, 54 anni il 28 aprile, presidente della Camera dal 2013. Domani e dopodomani presiede la conferenza dei presidenti dei parlamenti Ue

    Tante riunioni e firme: cosa basta per premiare un dirigenteLinchiesta di Report sugli incentivi di risultato nel pubblico impiego: costano 800 milioni lanno

    ROMA Mancano le risorse? Bisogna tagliare? Sonostati aboliti i consigli provinciali per risparmiare110 milioni di euro? La sforbiciata, nuova in-chiesta di Report in onda stasera su Raitre, neparla a profusione, valutando pro e contro, manon prima di averci spiegato dove, per esempio,sarebbe possibile sforbiciare senza ridurre iservizi ai cittadini. E dove? Milena Gabanelli e ilsuo staff ci sveleranno a quanto ammonta la spe-sa, in soli premi di risultato (senza dunque con-tare stipendi e altre voci) per lesercito dei 48mila dirigenti di Regioni, Comuni, ministeri: ben800 milioni di euro.

    Nellesempio raccontato dalla stessa Gabanel-li, i dirigenti del ministero dellAgricoltura pren-dono in media uno stipendio di 55 mila euro al-lanno, pi 65 mila euro per la posizione, pi 36mila euro di fissi, a cui si aggiunge un premio

    di obiettivo (o risultato) di ulteriori 35 mila euroallanno. Tutti i 48 mila dirigenti della Pubblica amministrazione, da Nord a Sud, ottengonosempre il premio di risultato. Ma a chi dovrebbeandare un premio di risultato? A chi ha ottenutobuoni risultati, in termini di efficienza della pub-blica amministrazione. In Gran Bretagna, soltan-to un dirigente su 4 riesce a ottenere il premio dirisultato. In Italia il 100 per cento. Come possi-bile? Sono davvero tutti cos bravi?

    Report scopre, nei servizi realizzati in giro perlItalia da Bernardo Iovane, che gli obiettivi che idirigenti si danno per ottenere il premio di risul-tato sono del genere: indire un certo numero diriunioni. Oppure: apporre un certo numero di firme. O ancora, come avviene per i dirigenti delministero dellEconomia: far pervenire le delibe-re entro 5 giorni (con la posta elettronica bastano

    Intanto, basta farsi due conti: se fossimo aglistandard britannici, i premi li daremmo soltantoad un dirigente su 4 (ma bisognerebbe renderegli obiettivi pi difficili), con un risparmio di 600milioni allanno in soli premi di risultato. Non poco.

    Stasera si parler anche di sindaci che devonofare i presidenti di Province senza alcun com-penso, di ulteriori tagli alle Province con conse-guente impossibilit di riparare le buche dellestrade o aggiustare le scuole. E si scoperchieruna pentola rimasta finora a bollire nellombra: aRoma, oltre 1.500 imprese dichiarano la propriasede legale presso un indirizzo fittizio, quelli cheil Comune concede ai senzatetto. Nuovi paradi-si fiscali.

    Mariolina Iossa RIPRODUZIONE RISERVATA

    pochi minuti) dal Consiglio della giustizia tribu-taria alla Direzione della giustizia tributaria.

    Il presidente del Piemonte Sergio Chiampari-no ai microfoni di Iovane sindigna e dichiara chequesti non sono obiettivi ma ordinaria ammini-strazione, il ministro Graziano Delrio sorrideironico: Certo, lindicatore numero riunioninon mi pare un indicatore vero.... Bisogna faredunque qualcosa di concreto, dicono i politici.

    Per lEuropa la tutela dei diritti fondamen-tali, incluso il diritto dasilo, un fattore identitario,di civilt e tradizione

    Le riforme costituzio-nali sono importanti ma vanno ridotte le disugua-glianze e migliorate le condizioni di vita dei cittadini

    Su Italicum e nuovo Senato sarebbe scorretto parlare ora Mi riservo di dare un giudizio compiuto sullesito del percorso

    La Ue non sia indifferenteSalvare le vite la priorit Boldrini: intesa con i presidenti delle Camere europee su crescita e migrantiGli interventi sulla Carta? Spero che ne esca un Parlamento rafforzato

    di Monica Guerzoni

    Le casse vuote delle ex ProvinceNella puntata, in onda stasera, anche le difficolt dei sindaciche hanno ereditato, senza fondi,le funzioni delle vecchie Province

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  • 12 Domenica 19 Aprile 2015 Corriere della Sera

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  • Corriere della Sera Domenica 19 Aprile 2015 POLITICA 13

    In Liguria

    Via libera a Toti anche da Meloni: Sinistra in crisi, si pu vincere

    Via libera a Giovanni Toti in Liguria anche da Fratelli dItalia. Bench ci fossero molte perplessit sulla scelta del candidato nel merito e nel metodo ha dichiarato la leader di FdI Giorgia Meloni la sinistra molto in difficolt e Giovanni Toti oggi il candidato che ha maggiori chance di farcela. Quindi abbiamo deciso di superare quelle perplessit. Il centrodestra in Liguria si quindi compattato per giocare una delle partite cruciali delle prossime Regionali. Anche il vicesegretario della Lega Edoardo Rixi, che si fatto da parte dopo laccordo tra Berlusconi e Salvini, soddisfatto: Lintesa con Toti e con FdI ottima: insieme possiamo vincere.

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    La scomparsa del politico pli

    Berlusconiricorda Altissimo:liberale vero, grande affinit

    Un gentiluomo e un liberale vero. Silvio Berlusconi ha ricordato cos lex segretario del Pli Renato Altissimo scomparso due giorni fa a Roma. Il leader di Forza Italia, in una nota, ha sostenuto di considerare Altissimo una delle personalit politiche a lui pi affini: Non viveva di politica ha scritto Berlusconi era infatti un imprenditore prestato alla vita pubblica, non un politico di professione, e amareggiato dalle vicende di tangentopoli che, pure, lo avevano soltanto sfiorato prefer tornare ad occuparsi del suo lavoro e delle sue imprese. I funerali di Renato Altissimo si terrannoluned prossimo alle 10 a Roma nella chiesa di San Lorenzo in Lucina.

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    Verdini in pressing sugli azzurri anzianiLidea di gruppi parlamentari autonomiLex coordinatore pronto a sancire la rottura con il leader dopo le Regionali

    Lo scenario

    di Tommaso Labate

    ROMA Allora, Remigio? Checosa pensi di fare?. No, De-nis, io rimango dove sono.Sei alla terza legislatura, Re-migio. Sei sicuro che ti con-venga rimanere dentro ForzaItalia?. S, Denis, da qui nonmi muovo.

    In ordine di tempo, lultimoa essere contattato a sentireil resoconto della telefonatache il diretto interessato ha fat-to ad alcuni colleghi statoil senatore Remigio Ceroni, en-trato in Parlamento nel 2006 ea tuttoggi coordinatore di For-za Italia nelle Marche. Dallal-tro capo del telefono c DenisVerdini. Che, dopo lultimoscontro con Silvio Berlusconidellaltro giorno, avrebbe in-tensificato il pressing su alcunicolleghi per sottoporgli lipote-si di lasciare la casa del pa-dre e trasferirsi armi e baga-

    gli. Dove? In gruppi parlamen-tari nuovi di zecca, fatti da fuo-riusciti di Forza Italia. Che,allindomani delle Regionali ein occasione della terza letturadella riforma della Costituzio-ne, potrebbero nascere lonta-no dai berlusconiani e crescereallinterno della maggioranzadi governo.

    Le carte del divorzio sonoormai pronte. E il fatto che Ver-dini sia pronto a unuscita daForza Italia comprovato dauna lunga serie di piccoli epi-sodi che sembrano pi soli-di delle smentite di circostan-za. Tra questi, oltre alle telefo-nate a parlamentari come Ce-roni, merita una menzionespeciale la rottura politicatra il senatore toscano e la suagrande amica Daniela Santan-ch. Che sarebbe avvenuta,giurano amici comuni, proprionelle ultime settimane e pro-prio sulla scelta di abbandona-re o meno Forza Italia.

    Di fronte allinsistenza del-lex plenipotenziario berlusco-niano, che forse ne avrebbe vo-lentieri fatto la frontwomanda mandare in tv dei nuovigruppi parlamentari, la Pito-nessa ha risposto con un seccono. Io sono un paracarro enon lascer mai Berlusconi, stato il ragionamento oppostodalla Santanch di fronte alleinsistenze di Verdini. Un ragio-namento che la deputata-im-prenditrice, sapendo ovvia-mente che il punto di apprododi questi famosi gruppi sareb-be la maggioranza di governo,ha corredato con un definitivoio con Renzi e Alfano non an-dr mai e poi mai. Fine dellastoria? Tuttaltro. Almeno aprendere per buona la storiellache circola da giorni dentroForza Italia, secondo cui laSantanch dopo gli attacchi

    a Renzi sferrati giorni fa in te-levisione al programma LineaNotte si sarebbe ritrovatabersagliata da sms di verdinia-ni stizziti, compreso uno spe-dito da Denis in persona.

    Come ogni progetto che sirispetti, anche quello di Verdi-ni di creare i suoi gruppi parla-mentari a sostegno delle ri-forme di Renzi corredato danomi e date. Alla Camera il se-natore toscano conta, tanto percominciare, su un numero dideputati che varia dalle diecialle quindici unit. Tra questi ifedelissimi, da Luca dAlessan-dro a Gregorio Fontana, daIgnazio Abrignani a MassimoParisi. A cui si aggregherebbe-ro una serie di new entry cherispondono ai nomi di GiorgioLainati, Monica Faenzi e, so-prattutto, Gigino Cesaro. Tuttiparlamentari con pi di tremandati sul groppone, tuttepossibili vittime della rotta-mazione berlusconiana. Aquesti va aggiunto senzaltro ilproprietario di cliniche (ededitore di Libero) Antonio An-gelucci, che negli ultimi giorniavrebbe provato a sondare Ber-lusconi sullipotesi di riavvol-gere il nastro degli ultimi mesie di tornare al Patto del Nazare-no con Renzi. Ricavandone, incambio, un secco no, questacosa non esiste, non torno in-dietro.

    E a Palazzo Madama? I verdi-niani sostengono che ci sa-rebbero gi quindici parla-mentari pronti a lasciare ForzaItalia per venire con noi. Ma ilnumero, secondo loro, potreb-be essere rivisto al rialzo. Per-ch? Per lo stesso motivo di cuiVerdini avrebbe parlato al tele-fono con Ceroni. I senatori for-zisti hanno fatto quasi tutti pidi tre legislature. Sono le vit-time annunciate (virgolettedobbligo) della tagliola rotta-matrice che Arcore far scatta-re dopo le Regionali. E potreb-bero essere interessate, pi de-gli altri, a far parte di un grup-p o r e s p o n s a b i l e c h eallunghi il tempo della legisla-tura. Magari garantendola finoal 2018.

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    Il leader del M5S

    Grillo a Milanolancia Di Pietro: spero si candidiLItalia migliore qui: lo ha detto ieri Beppe Grillo (nella foto mentre si improvvisa falegname) in visita al Salone del Mobile di Milano. Il leader Cinque Stelle, che sul blog ha lanciato la marcia contro la povert in programma il 9 maggio, ha commentato la candidatura di Antonio Di Pietro a sindaco di Milano: Spero che si candidi, lo vedrei benissimo.

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    I numeri Alla Camera il senatore toscano conterebbe su un numero di fedelissimi tra 10 e 15

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  • 14 POLITICA Domenica 19 Aprile 2015 Corriere della Sera

    In Veneto

    Tosi, si candidamezza giuntaE un assessorecorre per Zaia

    Mezza giunta comunale di Verona candidata per le prossime Regionali in Veneto. A trainare il potenziale esodo , ovviamente, il sindaco della citt Flavio Tosi che, dopo lo rottura con la Lega, ha scelto di correre come governatore. Lo seguiranno nella sfida due fedelissimi, inseriti nella lista civica Tosi per il Veneto: il vicesindaco Stefano Casali e lassessore alle Strade Luigi Pisa, anche lui uscito dal Carroccio per restare a fianco del primo cittadino. Potrebbe aggiungersi lassessore alle Circoscrizioni Antonio Lella, altro uomo di fiducia del sindaco e anche lui tentato dalla competizione regionale. Ma non finita qui: un altro assessore di Tosi, Enrico Corsi (Mobilit), ha annunciato che si candider, ma questa volta a sostegno del grande rivale, il governatore uscente leghista Luca Zaia. Si sono scatenate le polemiche: molti esponenti filo-Tosi, tra cui diversi consiglieri comunali di Verona, hanno chiesto a Corsi di dimettersi. Ma lassessore non ci pensa: Ho spiegato al sindaco la mia scelta ha detto rispondo solo a lui. Prima delle elezioni, ha fatto capire Tosi, non succeder nulla, ma dopo il voto regionale, a seconda di come andr, saranno molte le novit anche al consiglio comunale di Verona.

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    A Carovigno (Br)

    Cosimo Melenon corre: errori privati marchiano a vita

    Alla fine Cosimo Mele si ritira: non correr come candidato sindaco a Carovigno (Brindisi), paese di cui stato primo cittadino dal 2013 fino allo scorso febbraio, quando si dimesso per problemi interni alla giunta. Mi faccio da parte dice lex parlamentare udc al Fattoquotidiano.it . Gli eletti che rubano e fanno le peggio cose sono tollerati e riveriti, quelli che commettono errori nella vita privata sono marchiati a vita, perch nulla gli si perdona. La candidatura di Mele, al centro di una vicenda di droga ed escort nel 2007, era stato inizialmente sostenuta anche dal Partito democratico. Poi, lo stop di Miche