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L a vera scommessa è coniugare sostenibilità con innovazione e qualità. Il futuro (ma anche il presente) è questo. La ricetta per uscire dalla crisi e mettere le ali a imprese e territorio è trac- ciata. Il «green thinking» non è più utopia, ma una solida realtà. Come dimostrerà, dall’1 al 6 marzo la «Green Week», manifestazione che si snoda tra Veneto e Trentino, forum di discus- sione e confronto sui grandi temi della green economy. L’iniziativa, giunta alla quinta edizione, è promossa da VeneziePost, Università degli Stu- di di Trento, Fondazione Edmund Mach, Muse, Trentino Sviluppo con la media partnership di SetteGreen, La Nuova Ecologia ed Egea. Paolo Collini, rettore dell’Università di Tren- to, spiega la via del «green thinking» e il mo- dello Trentino: «Il Trentino ha fatto della soste- nibilità ambientale uno degli elementi cardine del proprio successo. Preservare la qualità della vita e dell’ambiente è un impegno che tutti noi ci siamo presi. Il nostro Ateneo, ad esempio, ha aderito alla rete nazionale delle università gre- en, ha introdotto un delegato alla sostenibilità ambientale e ha avviato una serie di iniziative per la mobilità ecocompatibile nell’ambito di un piano per la sostenibilità più strutturato, che sarà presentato a breve. Inoltre aderiamo al Green Building Council Italia (Gbc Italia) per la diffusione di una cultura dell’edilizia sostenibi- le. Credo che anche un’iniziativa come “Green Week” aiuti a sensibilizzare l’opinione pubblica su un uso responsabile delle risorse naturali e del territorio. Per questo abbiamo aderito con convinzione. L’Università intende dare il suo contributo in termini di conoscenza e di inno- vazione tecnologica formando nuovi professio- nisti e sviluppando progetti di ricerca per ren- dere più sostenibile il domani di tutti noi: indi- vidui, comunità e ambiente». Sviluppo sostenibile e innovazione sono an- che la chiave per uscire dalla crisi? «Certamente - sostiene il rettore Collini - . La crisi è stata pesante, drammatica, ha avuto ri- percussioni anche sulla capacità dei cittadini di sperare e di progettare il futuro. La crisi ci ha aiutati però a comprendere i limiti di un mo- dello di sviluppo che si era affermato negli anni del boom economico, ci ha costretto a ripensa- re le logiche del consumo e le leggi del mercato. E’ necessario vincere la sfiducia, non aver paura di rischiare e di innovare, avere il coraggio di sperimentare un nuovo modello economico che metta al centro le persone». Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market e presidente di Fondazione Mach, sot- tolinea: «Obiettivo della Green Week è portare nel territorio e diffondere le buone pratiche, che ci sono ma restano spesso invisibili: creare una dimensione di conoscenza di ciò che si sta facendo. A Trento verrà presentato anche il centro congiunto di Fondazione Mach e Uni- versità di Trento, in cui si svilupperanno didat- tica e ricerca sul cibo con nuove modalità che attiveranno corsi di laurea e formazione di do- centi» La Green Week sarà divisa in due parti: da martedì 1 a giovedì 3 marzo, il tour «Le fabbri- che della sostenibilità», che attraverserà Vene- to, Friuli Venezia Giulia e Trentino alla scoperta delle aziende d’eccellenza protagoniste dell’in- novazione nel campo della sostenibilità. Un viaggio che darà la possibilità di conoscere le tecnologie e i prodotti del futuro: dall’energia al paesaggio, dai trasporti all’architettura, al- l’economia, l’alimentazione e lo sviluppo so- stenibile. I partecipanti al tour incontreranno gli imprenditori e i tecnici delle aziende e ver- ranno svelati i diversi approcci scientifici, cul- turali e tecnologici. Sono previste nel tour sera- te dedicate all’incontro con autori e scienziati attenti ai temi della sostenibilità. Da venerdì 4 a domenica 6 marzo, la manife- stazione arriverà a Trento per tre giorni di di- battiti, incontri ed eventi dal titolo «Io non spreco». Un tema che indica la necessità di af- frontare con maggiore impegno il grande tema dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse, da quelle idriche a quelle alimentari, da quelle energetiche a quelle produttive. Obiettivo da raggiungere con l’impegno delle istituzioni, delle imprese e dei cittadini. Nuovi modi di produrre, quindi, ma anche nuovi modelli di consumo. Spiega Filiberto Zovico di VeneziePost, orga- nizzatore della Green Week: «Ormai la sosteni- bilità e l’innovazione sono indispensabile per essere competitivi sui mercati internazionali, che hanno standard sempre più alti. Quest’an- no la manifestazione si ampia con l’approdo a Trento: 3 giorni e 50 eventi, un laboratorio a cielo aperto su tutti i grandi temi. Il Trentino rappresenta a Nordest un grande laboratorio su questi temi. Sarà un lungo weekend di appro- fondimento e cultura» © RIPRODUZIONE RISERVATA di Francesca Visentin «Io non spreco» 6 Sei giorni dedicati al «green thinking». Tutto il programma sul sito veneziegreen.it Twitter#green week16 Green Week INCONTRI E CONFRONTI SULLA SOSTENIBILITÀ Andrea Segrè L’obiettivo è diffondere le «buone pratiche», che ci sono ma restano spesso invisibili Paolo Collini Preservare la qualità di vita e ambiente dev’essere un impegno di tutti noi Dall’1 al 6 marzo tra Veneto e Trentino, viaggio nell’eccellenza della produzione sostenibile Innovazione e competitività, la sfida per crescere e vincere Corriere della Sera Martedì 1 Marzo 2016 13 &RGLFH FOLHQWH

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Martedì, 1 Marzo 2016 www.corrieredelveneto.it

La vera scommessa è coniugare sostenibilità coninnovazione e qualità. Il futuro (ma anche ilpresente) è questo. La ricetta per uscire dalla crisi e mettere le ali a imprese e territorio è trac-ciata. Il «green thinking» non è più utopia, mauna solida realtà. Come dimostrerà, dall’1 al 6marzo la «Green Week», manifestazione che sisnoda tra Veneto e Trentino, forum di discus-sione e confronto sui grandi temi della green economy.

L’iniziativa, giunta alla quinta edizione, èpromossa da VeneziePost, Università degli Stu-di di Trento, Fondazione Edmund Mach, Muse,Trentino Sviluppo con la media partnership diSetteGreen, La Nuova Ecologia ed Egea.

Paolo Collini, rettore dell’Università di Tren-to, spiega la via del «green thinking» e il mo-dello Trentino: «Il Trentino ha fatto della soste-nibilità ambientale uno degli elementi cardinedel proprio successo. Preservare la qualità dellavita e dell’ambiente è un impegno che tutti noici siamo presi. Il nostro Ateneo, ad esempio, haaderito alla rete nazionale delle università gre-en, ha introdotto un delegato alla sostenibilitàambientale e ha avviato una serie di iniziativeper la mobilità ecocompatibile nell’ambito diun piano per la sostenibilità più strutturato,che sarà presentato a breve. Inoltre aderiamo al

Green Building Council Italia (Gbc Italia) per ladiffusione di una cultura dell’edilizia sostenibi-le. Credo che anche un’iniziativa come “GreenWeek” aiuti a sensibilizzare l’opinione pubblicasu un uso responsabile delle risorse naturali edel territorio. Per questo abbiamo aderito conconvinzione. L’Università intende dare il suo contributo in termini di conoscenza e di inno-vazione tecnologica formando nuovi professio-nisti e sviluppando progetti di ricerca per ren-dere più sostenibile il domani di tutti noi: indi-vidui, comunità e ambiente».

Sviluppo sostenibile e innovazione sono an-che la chiave per uscire dalla crisi?

«Certamente - sostiene il rettore Collini - . Lacrisi è stata pesante, drammatica, ha avuto ri-percussioni anche sulla capacità dei cittadini disperare e di progettare il futuro. La crisi ci haaiutati però a comprendere i limiti di un mo-dello di sviluppo che si era affermato negli annidel boom economico, ci ha costretto a ripensa-re le logiche del consumo e le leggi del mercato.E’ necessario vincere la sfiducia, non aver pauradi rischiare e di innovare, avere il coraggio di sperimentare un nuovo modello economicoche metta al centro le persone».

Andrea Segrè, fondatore di Last MinuteMarket e presidente di Fondazione Mach, sot-tolinea: «Obiettivo della Green Week è portarenel territorio e diffondere le buone pratiche,che ci sono ma restano spesso invisibili: creareuna dimensione di conoscenza di ciò che si stafacendo. A Trento verrà presentato anche ilcentro congiunto di Fondazione Mach e Uni-versità di Trento, in cui si svilupperanno didat-tica e ricerca sul cibo con nuove modalità cheattiveranno corsi di laurea e formazione di do-centi»

La Green Week sarà divisa in due parti: da

martedì 1 a giovedì 3 marzo, il tour «Le fabbri-che della sostenibilità», che attraverserà Vene-to, Friuli Venezia Giulia e Trentino alla scopertadelle aziende d’eccellenza protagoniste dell’in-novazione nel campo della sostenibilità. Un viaggio che darà la possibilità di conoscere letecnologie e i prodotti del futuro: dall’energiaal paesaggio, dai trasporti all’architettura, al-l’economia, l’alimentazione e lo sviluppo so-stenibile. I partecipanti al tour incontrerannogli imprenditori e i tecnici delle aziende e ver-ranno svelati i diversi approcci scientifici, cul-turali e tecnologici. Sono previste nel tour sera-te dedicate all’incontro con autori e scienziatiattenti ai temi della sostenibilità.

Da venerdì 4 a domenica 6 marzo, la manife-stazione arriverà a Trento per tre giorni di di-battiti, incontri ed eventi dal titolo «Io non spreco». Un tema che indica la necessità di af-frontare con maggiore impegno il grande temadell’efficienza nell’utilizzo delle risorse, daquelle idriche a quelle alimentari, da quelle energetiche a quelle produttive. Obiettivo daraggiungere con l’impegno delle istituzioni,delle imprese e dei cittadini.

Nuovi modi di produrre, quindi, ma anchenuovi modelli di consumo.

Spiega Filiberto Zovico di VeneziePost, orga-nizzatore della Green Week: «Ormai la sosteni-bilità e l’innovazione sono indispensabile peressere competitivi sui mercati internazionali, che hanno standard sempre più alti. Quest’an-no la manifestazione si ampia con l’approdo aTrento: 3 giorni e 50 eventi, un laboratorio acielo aperto su tutti i grandi temi. Il Trentinorappresenta a Nordest un grande laboratorio suquesti temi. Sarà un lungo weekend di appro-fondimento e cultura»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Francesca Visentin

«Io non spreco»

6Sei giorni dedicati al «green thinking». Tutto il programma sul sito veneziegreen.it Twitter#greenweek16

Green WeekINCONTRI E CONFRONTI SULLA SOSTENIBILITÀ

Andrea SegrèL’obiettivo è diffondere le «buone pratiche», che ci sono ma restano spesso invisibili

Paolo ColliniPreservare la qualità di vita e ambiente dev’essere un impegno di tutti noi

Dall’1 al 6 marzo tra Veneto e Trentino, viaggio nell’eccellenza della produzione sostenibile Innovazione e competitività, la sfida per crescere e vincere

Corriere della Sera Martedì 1 Marzo 2016 13

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PDII Martedì 1 Marzo 2016 Corriere del VenetoCorriere della SeraMartedì 1 Marzo 201614

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Corriere del Veneto Martedì 1 Marzo 2016 SPECIALE PDIII

T occare con mano il fu-turo. Dieci tappe in tregiorni per un’immer-sione tra le realtà più

avanzate dell’area delle Vene-zie. È questo il programmadella prima parte della quintaedizione di Green Week «Lefabbriche della sostenibilità».Un vero e proprio tour di tregiorni (da martedì 1 marzo agiovedì 3) alla scoperta delle aziende più innovative per co-noscere le tecnologie e i pro-dotti che segneranno il futuro.

I partecipanti avranno l’op-portunità di incontrare di per-sona gli imprenditori e i tecni-ci che illustreranno loro i di-versi approcci scientifici, cul-turali e tecnologici adottati.Dall’energia al paesaggio, dal-l’economia all’alimentazione,dai trasporti all’architettura,con un occhio di riguardo allosviluppo sostenibile. Perché la«green economy» non cono-sce confini. E i dieci esempiscelti per questo tour lo testi-moniano: Nice e Magis, Dia-dora e Lago; Interporto di Padova e Lattebusche, Agri-cola Grains e Cielo e Terra,Centrale idroelettrica di Pon-te Mas e Grafica Veneta. Cen’è davvero per tutti i gusti.

Si comincia a Oderzo (Tv)nella sede di Nice, gruppo diriferimento internazionale nelsettore dell’Home Automa-tion. Nel corso degli anni que-sta azienda ha saputo coniuga-re design e innovazione, po-

baseleghe (Pd), azienda com-pletamente «carbon free» adalimentazione solare.

Il giorno successivo, alle 11,Diadora aprirà le porte del suoheadquarter a Caerano SanMarco (Tv) per far conoscere isegreti della sua scarpa a chilo-metro zero. EAmbiente ha cu-rato un processo di produzio-ne in house in grado di calco-lare e tracciare la carbon foot-print, portando avanti unpercorso di produzione re-sponsabile ed eco-compatibi-le. Stesso orario per l’appunta-mento con Lago, a Villa delConte (Pd), caso di eccellenzaitaliana nell’innovazione del design e nella gestione leandella produzione.

Nel primo pomeriggio, ci sisposta a Sospirolo (Belluno)per ammirare la nuova centra-le idroelettrica «Ponte diMas» progetto di recupero in-telligente di un vecchio im-pianto con un occhio di riguar-do anche alla salvaguardia del-la fauna ittica. Sempre nel Bel-lunese, l’ultima tappa del tour.Alle 17 a Busche, porte aperte allo stabilimento di Lattebu-sche, eccellenza del caseario.Nata nel 1954 per tutelare i pic-coli produttori della monta-gna, Lattebusche rappresentaoggi una moderna realtà chelavora esclusivamente latte lo-cale, raccolto ogni giorno nellestalle dei 400 soci confermati.A partire dal 2000, l’azienda haseguito regole precise (dal-l’utilizzo limitato di fonti dienergia non rinnovabili agliinvestimenti negli impianti dico-generazione) che hannoportato al conseguimento dicertificazioni prestigiose (Uni En Iso) e di numerosi premi, tra cui quello per la Sostenibi-lità all’edizione 2015 degli Eu-ropean Business Awards.

Enrico Presazzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

MAGISA Torre di Mosto l’azienda Magis (nella foto) è un esempio di sostenibilità nel design.La visita a Magis neltour «Le fabbriche della sostenibilità» è prevista martedì 1 marzo alle 18, interviene Emilio Rigatti

Dall’energia al paesaggio e all’alimentazioneIl tour tra le fabbriche della sostenibilitàDall’Home Automation di Nice, alla moderna realtà di Lattebuscheai cereali biologici di Agricola Grains

Ponte MasLa nuova centrale idroelettrica «Briglia Ponte Mas» di Sospirolo (Belluno) è un esempio di recupero intelligente delle strutture abbandonate. La visita giovedì 3 marzo alle 14

Risorse e servizi in comune: benvenuti nel CamposampiereseUndici Comuni, centomila abitanti e un progetto avveniristico di «smart land» su modello europeo

P otenzialmente potreb-be diventare una dellecittà più popolate ditutto il Veneto con i

suoi 100mila abitanti. Ma dellacittà, così come viene intesa quotidianamente (centro conperiferia e hinterland), avreb-be ben poco. Perché in questotriangolo compreso tra Pado-va, Cittadella e Castelfrancosiamo in presenza di un’artico-lazione di piccoli centri, digrandi aree industriali e di untessuto abitativo diffuso che siunisce a vaste aree di campa-gna.

Benvenuti nel Camposam-pierese, una delle realtà più in-teressanti - e industrializzate -a livello nazionale in terminidi gestione comune delle ri-sorse e dei servizi da parte de-gli 11 Comuni che ne costitui-scono l’Unione nata formal-mente il 1 gennaio 2011 dallafusione per incorporazionedell’Unione dei Comuni delCamposampierese e dell’Unio-ne Alta Padovana. «Il percorso

è stato avviato più di 15 anni fae non si è trattato di strategiepolitiche monocolore (le 11amministrazioni sono guidateda giunte sia di centro sinistrache di centrodestra, ndr), nédi obblighi di legge - spiegaLuciano Gallo, direttore dellaFederazione dei Comuni delCamposampierese -. Le unionisono infatti obbligatorie per iComuni al di sotto dei 5milaabitanti e il più piccolo della nostra Unione, Villa del Conte,ne registra 5.400. Si è trattatodi una scelta volontaria che hadato e continua a dare buonirisultati». Basti pensare 12,6milioni di investimenti in ope-re ottenuti negli ultimi anni onel calo della spesa correntepro capite da 415 euro a 375euro in 5 anni.

Ma l’obiettivo, oggi, è anco-ra più ambizioso e guarda coninteresse agli esempi di suc-cesso nel resto dell’Europa, inparticolare in Olanda e Germa-nia. Si tratta del passaggio dal-le cosiddette «smart city» alle

«smart land» di cui parleràdomenica 6 marzo a Trento ilsociologo Aldo Bonomi nelcorso degli eventi in program-ma a Green Week. Mettere in-sieme gli 11 Comuni anche dalpunto di vista amministrativosignificherebbe infatti mette-re in campo politiche gestio-nali in termini di trasporti «ur-bani-metropolitani», servizi alcittadino, servizi di connessio-ne digitale che permetterannodi aumentare la competitivitàdell’area, la sua capacità attrat-tiva per l’industria e allo stessotempo ridurre gli impatti am-bientali e migliorare la qualitàdella vita.

I diretti interessati, però,non hanno alcuna fretta, comespiega il sindaco di Trebasele-ghe Lorenzo Zanon: «Dobbia-mo verificare se esista o menouna strada percorribile alla lu-ce dei cambiamenti della so-cietà. Vogliamo ascoltare e stu-diare esperienze simili alla no-stra e, soprattutto, condivide-re qualsiasi decisione con i

nostri cittadini». Ed è proprio questo l’obiet-

tivo dell’incontro organizzato sempre nell’ambito del festivalGreen Week per la serata dimercoledì 2 marzo all’Audito-rium di Trebaseleghe: «Soste-nibilità e competitività dei ter-ritori: esperienze europee aconfronto, dalla Ruhr al Vene-to Centrale».

Una tavola rotonda modera-ta da Filiberto Zovico, alla qua-le parteciperanno Pierluigi Ca-gnin, presidente Ipa- Intesaprogrammatica dell’area delCamposampierese, GiancarloCorò, docente di Economia ePolitica economica internazio-nale alla Ca’ Foscari e PaoloGurisatti, direttore della Fon-dazione Festari Paolo Gurisat-ti. «La nostra federazione ci hamesso in contatto con l’Euro-pa, aiutandoci a scoprire puntidi forza che, come singoli, nonsapevamo nemmeno di avere»conclude Zanon.

E.P.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’area,il centro di Camposampiero (Padova).visto dall’alto iIl territorio è diventato un esempio di «smart land»

nendo la persona al centro diogni progetto. I visitatoriavranno modo di visitare an-che TheNicePlace, il nuovospazio sociale aperto alla con-taminazione e al trasferimen-to della conoscenza per gene-rare idee innovative e collabo-razioni. Alle 18, ci si sposta aTorre di Mosto (Ve) per la visitaalla sede di Magis, azienda diriferimento nel mondo del de-sign.

Mercoledì mattina, alle 10, iltour parte da Arre (Pd) nellasede di Agricola Grains, real-tà storica dell’agroalimentare

padovano (la famiglia Ronconè presente nel settore sin dal1930) che dal 1991, anno in cuiviene riconosciuta l’agricoltu-ra biologica in Europa, ha de-ciso di abbandonare le coltiva-zioni di tipo chimico puntan-do sulla raccolta e la commer-

cializzazione di cereali daagricoltura biologica. A segui-re, nel primo pomeriggio, oc-chi puntati sull’Interporto diPadova, snodo decisivo per iltrasporto dei beni su rotaia, caratterizzato dal più grande impianto fotovoltaico su tettiin Italia. Alle 17 appuntamentoa Montorso Vicentino nella se-de di Cielo e Terra, primo casoin Italia di azienda vinicola adaver introdotto da ormai 10 an-ni il lean management per lariduzione degli sprechi. Stessoorario anche per la visita allasede di Grafica Veneta di Tre-

Le tappeDieci tappe in tre giorni per immergersi nelle aziende più avanzate delle Venezie

Dopo il successo della prima edizione, torna anche quest’anno la proposta del concorso internazionale di architettura del paesaggio «Flormart Garden Show». L’iniziativa, lanciata nell’ambito di Flormart, Salone Internazionale del Florovivaismo e Paesaggio in programma dal 21 al 23 settembre 2016 in Fiera a Padova, vede quest’anno la prestigiosa collaborazione di Uniscape: se lo scorso anno la rete delle 52 Università per l’attuazione della convenzione Europea del Paesaggio aveva

concesso il patrocinio, quest’anno interviene accanto a PadovaFiere spa in qualità di co-organizzatore. Due le sezioni previste, per un montepremi totale di 20mila euro. La prima premierà i tre migliori progetti di intervento a Lozzo Atestino (Pd) per la riqualificazione della struttura industriale in fase di dismissione di Fisher Italia, che sosterrà il progetto. La seconda sezione è dedicata ai progetti di giardini temporanei che verranno poi realizzati a Flormart.

FlormartTra progetti di riqualificazione e giardini temporanei

Sviluppo Green

Corriere della Sera Martedì 1 Marzo 2016 15

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PDIV SPECIALE Martedì 1 Marzo 2016 Corriere del Veneto

Orizzonte Green La sfida è iniziata ormai da anni. E, in maniera più o meno consapevole, la stiamo affrontando tutti. I cambiamenti climatici in atto condizionano la nostra esistenza.Di fronte a questo fenomeno, la politica è chiamata a non rimanere con le mani in mano: l’aggressione al Pianeta va fermata con strumenti di «fiscalità ecologica» (come una carbon tax per i Paesi industrializzati». Ne è convinto Gianni Silvestrini, direttore Kyoto

Club, presidente di Gbc Italia e autore del libro «2°C. Innovazioni radicali per vincere la sfida del clima e trasformare l’economia», che presenterà venerdì 4 marzo alle 20.30 al Muse di Trento insieme al climatologo Roberto Barbiero. Ingegnere, ex direttore generale del Ministero dell’Ambiente e consigliere per l’energia del Ministro Bersani, Silvestrini è impegnato sul fronte energetico da 30 anni

(enrico presazzi)

La sfida del climaLe innovazioni radicali: la ricetta di Silvestrini

Lundqvist: risorse idriche a rischioLo scienziato, uno dei massimi esperti mondiali di acqua e risorse naturali, sarà protagonista alla Green Week domenica 6 marzo per una lectio magistralis dal titolo «Save the Water»

«L a malnutrizione è quelloche accade mentre la so-cietà è impegnata a farealtri progetti». Parafra-

sando una famosa frase di John Len-non nella canzone «Beautiful Boy»,Jan Olof Lundqvist, uno dei massimiesperti sui temi dell’acqua, del cibo edell’uso delle risorse naturali, invita ariflettere sulle buone pratiche di so-stenibilità. Lundqvist, senior scienti-fic advisor allo Stockholm Internatio-nal Water Institute, sarà alla GreenWeek domenica 6 marzo per una lec-tio magistralis sul tema «Save theWater» al Muse, Museo delle Scienzedi Trento.

Professor Lundqdvist, il patrimo-nio idrico della terra è a rischio?

«Sì, in molti luoghi e sempre piùspesso. La grande variazione delle precipitazioni significa che la societàdeve affrontare il reale rischio di sic-cità ed inondazioni. Il cambiamentoclimatico è anche cambiamento del-l’acqua, con fenomeni come il riscal-damento globale e con l’aumento di eventi naturali estremi, sempre piùfrequenti e drammatici. Questi eventinon sono sempre brevi, alcuni dura-no anche anni. Per esempio dal 2002al 2010 la siccità nel Murray Darling Basin, nel sud est dell’Australia, haportato una riduzione del 70% dellaportata dei fiumi, o la recente siccitàin California e nelle aree attorno a Riode Janeiro e San Paolo, della durata di

circa quattro anni.E’ un grave pericolo se questi even-

ti estremi diventano normalità. Un al-tro aspetto è che la qualità dell’acquae di tutto l’ambiente è influenzata ne-gativamente da una combinazione diinquinamento ed effetti del riscalda-mento globale.

Quali sono le cause di questaemergenza e cosa possiamo fare?

«Ci sono moltissimi esempi disprechi e uso discutibile dell’acqua. ATrento parlerò dello spreco di cibo“dalla terra alla forchetta”. Tutto il ci-bo che viene prodotto, quello man-giato e quello sprecato, ha consumato

acqua, occupato terreni e usato ferti-lizzanti. La sfida aggiuntiva a cui ilmondo deve far fronte oggi è lo spre-co di cibo e la sovralimentazione. Seprepariamo o ci viene servita unagrande porzione siamo di fronte aduna scelta: mangiare tutto (sovrali-mentazione, e quindi sovrappeso eobesità) o buttare via il cibo in ecces-so (e quindi spreco). Penso che en-trambe le opzioni sono una sorta dispreco o abuso di cibo, ma in mododiverso l’uno dall’altra.

Il mondo potrebbe salvare interifiumi solo riducendo lo spreco o lasovralimentazione. Allo stesso tempo

c’è anche una sorta di guadagno: mi-gliore salute umana, meno energieusate. Nella teoria è un cambiamentosemplice, ma non lo è nella pratica.Ma non si tratta solo di perdita e spre-chi. Bisogna anche parlare di quale ti-po di cibo bisogna incentivare e dovenel mondo è il caso di produrlo.

C’è un paese al mondo dove la si-tuazione è più critica?

«Sì, più di uno. Australia, Califor-nia e la zona di Rio e San Paolo sono icasi più conosciuti, ma ce ne sonomolti altri. Generalmente si combat-tono sfide tremende nelle regioni piùpovere e nelle aree dove l’aumentodella popolazione è realtà evidente».

Le buone pratiche quotidiane perpreservare il patrimonio idrico do-vrebbero diventare materia di stu-dio a scuola?

«Sì, è una buona idea. E’ importan-te trasmettere alle nuove generazioniqueste informazioni e fornire esempiconcreti di come reagire alle difficol-tà. Le catastrofi sono drammatiche,ma hanno anche un lato positivo:rendono le persone aperte al cambia-mento, ne aumentano la sensibilità».

Che messaggio vuole portare allaGreen Week?

«Ho intenzione di denunciare que-sta “nuova normalità”: la grave situa-zione delle risorse idriche e tutto ciòche questo comporta»

Francesca Visentin© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli sprechiUna delle sfide a cui il mondo deve fare fronte oggi è lo spreco di cibo e la sovralimentazione

La saluteIl binomio vincente è meno energia usata, più salute per l’uomo: ma non è un cambiamento semplice

La società deve prepararsi ad affrontare il pericolo di siccità e inondazioni

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Inquinamento e riscaldamento determinano la qualità dell’acqua

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Corriere della SeraMartedì 1 Marzo 201616

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Corriere del Veneto Martedì 1 Marzo 2016 SPECIALE PDV

Presente Green

Immaginate un sole coi rag-gi di legno. O alberi chedialogano tra di loro, in-trecciati. O ancora una roc-

cia che va oltre la sua forma.Praticamente impossibile rap-presentare a parole quello chepuò nascere dall’unione tra lanatura e l’arte, plasmando fo-glie, alberi e materiali vegetaliin assemblaggi artistici. Ebbe-ne, una falange di visionari c’ha provato, ed è così che ènata a Borgo Valsugana, inprovincia di Trento, lo spetta-colare parco dell’Arte Sella. Ildirettore artistico è EmanueleMontibeller ed era presente almomento di quel big bangcreativo. «Era la primavera del1986, l’anno di Chernobyl»,racconta oggi. «In quel perio-do morì l’artista tedesco Jose-ph Beuys noto per la sua arteconcettuale legata alla natura.Abbiamo avuto un’illumina-zione: perché non improvvisa-re degli happening artistici edegli eventi in Val di Sella, do-ve vivevamo, tenendoli unitisul filo condutture dell’ecolo-gia?».

Da allora sono passati tren-t’anni, e mai come in questocaso la metafora dell’acquache passa sotto ai ponti ha unsignificato: le opere installate

sono state circa trecento (58quelle ancora visitabili ), e al-trettanti gli ospiti di levatura internazionale passati a “con-taminare” questi spazi. Perchésiamo di fronte ad uno deimassimi esempi a livello inter-nazionale di arte naturale, un

parco che grazie alla collabo-razione con il violoncellistatrevigiano (di Castelfranco)Mario Brunello, è diventatoanche punto di ritrovo di arti-sti musicali di altissimo rilie-vo. E sarà appunto il musicistadi Castelfranco Veneto, nel

Trevigiano, a raccontare la suaesperienza di ricerca artistica eumana nello spazio dell’ArteSella il 4 marzo nell’ambito di«Green Week» al Muse diTrento ore 21. Introdotto daEliana Liotta, firma di Sette delCorriere della Sera, Brunellosarà premiato e narrerà delsuo libro Silenzio (edizioni ilMulino). «Il silenzio sta fuoridel tempo, fuori dal suo gioco,lo prende in controtempo pre-sentandosi in ogni momentodel giorno, nascosto tra i ru-mori della nostra quotidiani-tà», spiega Brunello introdu-cendo il libro.

«Io suono nei teatri e neimonasteri, sulle cime dolomi-tiche o nel deserto: tutti luoghiin cui il silenzio è il denomina-tore comune».

L’occasione sarà ideale an-che per rappresentare un altroconcetto: grazie a silenzio, na-tura e arte è possibile trovareoccupazione e lavoro. E la casehistory di Arte Sella è emble-matica.

«Stiamo in piedi grazie a ri-sorse autonome e alle attivitànazionali ed internazionaliche abbiamo intrapreso inquesti anni» , fa sapere il diret-tore Montibeller: Arte Sella èun parco che vive tutto l’anno,con percorsi tematici e capacedi avere un ruolo sociale edeconomico. «Generiamo unindotto turistico e tutta la val-late ne beneficia», conclude ildirettore. Magari rimettendocisul fronte del silenzio, ma dicerto guadagnandone in bel-lezza.

Mauro Pigozzo© RIPRODUZIONE RISERVATA

Natura e opere: parco Arte SellaHappening artistici ed ecologia, la case history di un’area unica a livello internazionale. E il riconoscimento «Radical Green» al musicista Brunello

L’apertura con Profumo, Nicolazzi e CipollettaLa geopolitica dell’energiaCome cambia l’economia e la finanza ai tempi del petrolio a basso prezzo? E’ questo l’interrogativo che darà il via al dibattito inaugurale di “Io non spreco”, la tre giorni di incontri e confronti che chiuderà a Trento la Green Week 2016. A discutere del tema – venerdì 4 marzo, a partire dalle ore 11, al dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento – Innocenzo Cipolletta, economista e presidente del

cda dell’Università di Trento, Massimo Nicolazzi, direttore dell’Osservatorio Energia dell’ISPI-Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, Alessandro Profumo, presidente di Equita SIM, e Paolo Baggio, docente di Fisica tecnica ambientale all’ateneo di Trento. Il dibattito sarà moderato da Enrico Franco, direttore del Corriere del Trentino e Corriere dell’Alto Adige. una geopolitica

MontibellerTrent’anni fa abbiamo avuto un’illuminazione, quella di unire arte, natura, opere e artisti

VioloncellistaMario Brunellodi Castelfranco(Treviso), musicistae direttoremusicaledi Arte Sella

Il premio

l Il premio Radical Green (a Trento il 4 marzo ore 18) assegnato a Aquafil, Arte Sella, CibicWorkshop, Eurotech, EcorNaturasì, Irinox, Lago, SAV-Società Alluminio Veneto, Solidpower, Zordan.

l Sono questi i protagonisti delPremio Radical Green 2016, evento speciale curato da VeneziePost, in occasione della Green Week. Dieci storie di innovazione sostenibile, testimonianze di sviluppo tecnologico e approccio green

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Page 6: Corriere della Sera Martedì, 1 Marzo 2016 Martedì 1 Marzo ... · Camposampierese e dell’Unio-ne Alta Padovana. «Il percorso è stato avviato più di 15 anni fa e non si è trattato

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Corriere del Veneto Martedì 1 Marzo 2016 SPECIALE PDVII

Sviluppo Green

L a sfida è stata lanciata or-mai da anni e anche i re-centi accordi di Parigihanno ribadito l’impor-

tanza dell’obiettivo: è arrivata l’ora di pensare seriamente a uno sviluppo economico «gre-en». Una rivoluzione che non può certo limitarsi al sistema di produzione, ma che deve (so-prattutto) puntare al cambia-mento dei modelli di consumo.E’ all’importante tema dell’effi-cienza nell’utilizzo delle risorse che è dedicata la seconda parte di Green Week, in programma aTrento dal 4 al 6 marzo. Una «tre giorni» di eventi e dibattiti dal titolo «Io non spreco!». Ol-tre cento ospiti, più di 50 incon-tri già in programma (www.ve-neziegreen.it), curati con Uni-versità di Trento, Fondazione Mach, Trentino Sviluppo e Mu-se con l’obiettivo di fare il puntosu alimentazione, edilizia, fi-nanza, clima e comunicazione. Un vero e proprio «brainstor-ming» che potrà contare sul contributo dei più importantiesperti a livello internazionale.Basti citare la lectio magistralis «Save the Water» di Jan Olof Lundqvist (senior scientific advisor allo Stockholm Interna-tional Water Institute), in pro-gramma domenica 6 marzo al Muse-Museo delle Scienze di Trento.

Ad aprire la «tre giorni», ve-nerdì mattina, saranno Ales-sandro Profumo, Innocenzo Ci-polletta, Massimo Nicolazzi e Paolo Baggio, chiamati a discu-tere della geopolitica dell’ener-gia e delle ricadute dell’abbas-samento del prezzo del petrolio

Zambotti che racconteranno le campagne di sensibilizzazione «M’illumino di meno» e «Bike the Nobel». Nel pomeriggio disabato, focus su «Alimentazio-ne e Genetica» - con la giornali-sta di Sette-Corriere della SeraEliana Liotta, che presenterà il suo libro «La dieta Smartfood» scritto insieme a Lucilla Titta, coordinatrice del programma Smartfood allo Ieo - sulla ge-stione delle risorse idriche esull’utilizzo del suolo. In Trenti-no non poteva mancare un pa-nel dedicato alle nuove frontie-re della frutticultura. Conclu-sione di giornata con la presen-tazione del libro «Comprateviuna bicicletta» di Federico Del Prete. E domenica, gran finale al Muse-Museo delle scienze.

E.P.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro Martina interverrà sabato 5 marzo (ore 15) nel panel «Dopo l’Expo le nuove sfide per i territori»,al Salone di rappresentanza del Comune di Trento

Efficienza delle risorse e nuovi modelliIl Trentino modello di sviluppo virtuosoTre giorni di eventi e dibattiti dal 4 al 6 marzoa Trento: 100 ospitiinternazionali si confrontano

TrentinoSviluppo

Coniugare sviluppo e crescita economica, innovazione e sostenibilità ambientale è la sfida che contraddistingue l’impegno quotidiano di Trentino Sviluppo: nato nel 1986, oggi gestisce sei “incubatori d’impresa” che ospitano oltre 120 aziende con circa 600 addetti.“Parlare di sostenibilità, di riuso, di recupero e valorizzazione delle risorse naturali – sottolinea Giovanna Flor, consigliere delegato di Trentino Sviluppo – vuol dire dare a questi valori una dimensione economica, visto che la green economy attraversa tutti i settori dell’economia.

Muse, il museo delle scienze di Trento apre le porte alla Green WeekLa struttura progettata da Piano, simbolo di architettura, tecnologia e innovazione: il palcoscenico perfetto

Per un festival dedicato al-la green economy nonpoteva esservi palcosce-nico migliore: da anni

ormai il Muse, Museo della Scienza di Trento, è sinonimo di«futuro». Progettato da Renzo Piano e inaugurato nel 2013, il Muse ospita dodicimila metri quadrati dedicati a scienza, na-tura, tecnologia e innovazione in uno spazio architettonico cherende omaggio nelle forme al-l’identità delle Alpi. In linea con le passate edizioni della Green Week, anche quest’anno il Musesarà protagonista della giornata conclusiva della Green Week, con l’ingresso gratuito per tutti ivisitatori. Ma non solo. La sala conferenze e lo spazio «Science on a sphere» ospiteranno dibat-titi, tavole rotonde ed eventi speciali. Si inizia alle 10 con le narrazioni scientifiche a cura dei ricercatori della Fondazione

Mach e con il dibattito «Dalla smart city alla smart land», che vedrà protagonista il sociologoAldo Bonomi. Si prosegue alle 11.30 con «Save the Water» la lectio magistralis di Ian Olof Lundqvist, senior scientific advisor del Siwi-Stockholm In-ternational Water Institute, che parlerà di come le emergenze climatiche stiano diventando la «nuova normalità» e di quanto sia necessario un cambio di pa-radigma nell’uso dell’acqua, a partire dall’educazione nelle scuole. Nel pomeriggio, a parti-re dalle 15 il direttore del museo,Michele Lanzinger dialogherà insieme a Claudio Bertorelli, Mariangela Franch e Guido Guerzoni sul rapporto tra cultu-ra, turismo e rilancio dei territo-ri. Alle 15.30, invece, il futuro dell’imprenditoria italiana alla luce del recente accordo di Pari-gi (Cop 21) sarà analizzato nel

corso del panel organizzato da Trentino Sviluppo con la parte-cipazione di Federico Anto-gnazza, vicepresidente di Italian Climate Network e Chiara Braga della Commissione Ambientedella Camera dei Deputati. Alle 16.30, evento speciale dedicato alle eccellenze trentine della green economy. Domenica un fitto calendario di attività: per l’intera giornata al Muse ospite-rà un punto informativo per co-noscere i contenuti della Confe-renza di Parigi; e ancora, alle 11, alle 14 e alle 18, «pillole scientifi-che» per scoprire le complesserelazioni tra gli oceani e il clima.Alle 12.30 e alle 17, i ricercatori della Fondazione Mach presen-teranno i risultati delle ricerche e delle applicazioni nell’ambito della sostenibilità della produ-zione agro-alimentare.

E.P.© RIPRODUZIONE RISERVATA

MUSEIl Museo delle Scienze di Trento progettato da Renzo Piano è da anni sinonimo di futuro

sulla finanza globale. Nel po-meriggio panel con gli impren-ditori per affrontare il tema del-la sostenibilità come driver per lo sviluppo, con la presenza di Enrico Moretti Polegato, presi-dente di Diadora. E se Habitech e Gbc Italia promuovono l’even-to sul green building, nel po-meriggio di venerdì si discuteràanche di green living con Da-niele Lago (Lago), Fabio Bresca-cin (EcorNaturasì) e il designer Aldo Cibic. Il tema della ridu-zione degli sprechi alimentari, affrontato al mattino da AndreaSegrè, tornerà nel pomeriggiocon il Sottosegretario al Mini-stero dell’Ambiente, Barbara Degani, che parlerà del «Pro-getto Reduce» dedicato alla co-municazione istituzionale della sostenibilità. Roberto Siagri, presidente di Eurotech, riflette-

rà sull’apporto che le nuove tec-nologie possono dare alla gre-en economy.

Sempre nel pomeriggio divenerdì, in programma anche la cerimonia di consegna del «Premio VeneziePost Radical Green» ai dieci casi di impren-ditoria e innovazione sostenibi-le più rilevanti degli ultimi 12 mesi. E in serata al Muse-Mu-seo delle Scienze, il maestro Mario Brunello e il presidente di Gbc Italia, Gianni Silvestrinipresenteranno i loro ultimi libri

in due eventi concomitanti. Altrettanto ricco il program-

ma di sabato. Si comincia con lapresentazione dell’edizione2016 di GreenItaly di Symbola,illustrata dal segretario genera-le Fabio Renzi. Finanza e green economy e il futuro delle rinno-vabili costituiranno i temi di di-scussione della mattinata. In programma anche gli incontri dedicati all’economia collabo-rativa, organizzato dalla Fonda-zione Eni Enrico Mattei, e al-l’eredità culturale di Expo 2015 e della Carta di Milano, pro-mosso dalla Fondazione Feltri-nelli. Nel pomeriggio, ospiti d’eccezione: dal ministro Marti-na, che discuterà con Aldo Bo-nomi e Paolo Collini del «Dopo Expo: le nuove frontiere dei ter-ritori», ai conduttori di Cater-pillar, Massimo Cirri e Sara

Rivoluzione verdeUna rivoluzione che deve puntare al cambiamento dei modelli di consumo

L’obiettivo dichiarato, sin dalla fondazione nel 1874, era quello di promuovere la rinascita dell’agricoltura del Tirolo. E i numeri certificano il successo della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. Una realtà che, grazie ai suoi centri all’avanguardia, ha contribuito in maniera fondamentale allo sviluppo nell’agricoltura trentina e non solo. Basti pensare al progetto avviato dall’Unità frutteto sperimentale e frigoconservazione che ha portato all’accordo con

Melinda per la realizzazione di celle ipogee per la conservazione delle mele. E proprio al mondo della mela è dedicato il panel «La mela consapevole: spunti per la frutticoltura di domani» il 5 marzo alle 11 al Dipartimento di Sociologia dell’Università di Trento (con Riccardo Velasco, coordinatore del Dipartimento Genomica e Biologia delle piante da frutto della Fondazione). Il 6 alle 10 al Muse, Ilaria Pertot e Valerio Mazzoni affronteranno il tema dei pesticidi nei frutteti.

Gli incontriFondazione Mache la rinascitadell’agricoltura

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