Corfole!del Levante - TTM · Da li l’estrema decisione: non aprirò quel libro nemmeno se arriva...

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Aut. Trib. Chiavari n.5 del 17/10/2000 - Editore Giansandro Rosasco - Dir. Resp. Carlo Stagnaro - Caporedattore Michela De Rosa Corfole C/O IDT-MIDERO Via Chiose 32H 16047 Moconesi (GE) Tel 0185.938009 Fax 938200 - SMS 320.2041297 (prima del testo digitare 800V) - [email protected] l’aiuola di Giansandro rosasco La teoria dell’esclusione Visto che sono passati oltre 20 anni e anche i reati più gravi cadono in prescrizione vo- glio confessarvi un piccolo peccato. Dovete sapere che finite le scuole medie, il destino (e a 13 anni ne siamo completamente in balìa) mi ha portato a frequentare l’Istituto Tecnico Commerciale di Chiavari “perchè come ragioniere un lavoro lo trovi di sicuro”. Passati i primi due anni con una piena pro- mozione mi sono ritrovato in terza e quar- ta superiore con un “piccolo” problema: detestavo solennemente le materie più importanti del corso. Andavo molto bene in italiano, storia e le cosiddette materie umanistiche ma rimanevo perennemente rimandato in matematica e soprattutto ra- gioneria. Passati senza problemi gli esami di riparazione arrivo al quinto anno e lì mi aspettava lo shock: il libro dell’odiata mate- ria era grande come la trilogia del Signore degli Anelli! Praticamente una montagna invalicabile. Da li l’estrema decisione: non aprirò quel libro nemmeno se arriva Sauron a minacciarmi! E così, se i miei compagni più testoni in questa materia prendevano 4, io ero l’unico a cui la prof. Trabattoni ap- pioppava, con piena ragione, un sonoro 3. Un vero record, credo ancora ineguagliato. Poi un bel giorno arriva l’esame di maturità e cosa esce di scritto oltre l’italiano? Ragio- neria. I miei incubi si erano materializzati proprio ad uno degli appuntamenti più importanti della vita! Non c’era scampo: già mi immaginavo la Commissione Galattica seduta su poltrone di pelle umana (quella degli studenti con la media del 4). Ero spac- ciato. Finito. Disastro. E invece… E invece la fortuna (oppure richiamiamolo destino, visto che mi aveva portato per 5 anni sulla strada sbagliata) ci mise una pezza inaspet- tata: l’esame scritto fu talmente difficile, ma talmente difficile, che non si poteva pro- porre nemmeno agli studenti universitari! Conservo ancora i giornali dell’epoca che ne parlarono. Il risultato fu che tutti, com- presi i migliori, fecero un compito pessimo e quindi prendemmo voti simili! Il secchio- ne e il somaro livellati da un destino beffar- do. Al contempo, grazie all’attitudine che avevo per le materie umanistiche, guada- gnai dei voti superiori rispetto a molti miei compagni e così alla fin della fiera presi un voto di maturità superiore a molti di loro! Per questo alcuni, ancora oggi, nutrono un pizzichino di giustificato risentimento nei miei confronti. Tornando alla mia scelta di escludere il libro di Ragioneria, in tempi recenti ho trovato lo scritto del Dalai Lama “I dieci ladri della tua energia” (vedi pagina 15) che sintetizza la mia teoria: un invito a scegliere di escludere tutto ciò che toglie energia positiva. Non so ancora dirvi se quella mia scelta in così giovane età sia da considerarsi un colpo di genio o meno, nell’indecisione vi sconsiglio di far leggere questo articolo ai vostri figli, specie se in età scolare, ma di farlo diventare quando è possibile, un riferimento per la vostra vita quando vi sentite insoddisfatti. Si vive mille volte meglio, provate e sappiatemi dire! Corfolino è in edicola! 1000 a soli €99! Grafica personalizzata Stampa e consegna CHIAMACI 0185.938009 biglietti da visita “FIGASSETTA AWARD 2014” Vince Antico Forno Sanguineti di Lavagna +iva Scopri quali sono gli altri panifici più apprezzati del Levante (pag. 10) Alla ricerca dei sapori genuini L’azienda agricola, l’uomo delle capre, la cucina con il “testo”, e... un pizzico di piccante (Pag. 8, 9 e 10) - MALATI E DIRITTO DI CURA - Migliorati grazie a una cura “non convenzionale” ne chiedono l’uso in ospedale: l’Asl dice no (pag. 3) L’ultima follia di Equitalia? Pignorabili cani e gatti (pag. 4) Nuova mania dall’entroterra Tutti pazzi per il caffè del prete! (pag. 17) Un’estate in fiore! Inviateci le foto dei vostri giardini, vasi o fiori che vi lasciano stupiti! (pag. 20) Gli eventi imperdibili di luglio e agosto (Pag. 18 e 19) Gli annunci gratuiti (pag. 22 e 23) www.corfole.it Anno XVII - n.157 luglio-agosto 2014 20.000 COPIE GRATUITE Il periodico più diffuso del Levante Corfole! orriere ontanabuona evante Questa testata è indipendente, apartitica e non riceve finanziamenti pubblici sull’editoria

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Aut. Trib. Chiavari n.5 del 17/10/2000 - Editore Giansandro Rosasco - Dir. Resp. Carlo Stagnaro - Caporedattore Michela De Rosa Corfole C/O IDT-MIDERO Via Chiose 32H 16047 Moconesi (GE) Tel 0185.938009 Fax 938200 - SMS 320.2041297 (prima del testo digitare 800V) - [email protected]

l’aiuolad i G i a n s a ndro rosasco

La teoria dell’esclusione

Visto che sono passati oltre 20 anni e anche i reati più gravi cadono in prescrizione vo-glio confessarvi un piccolo peccato. Dovete sapere che finite le scuole medie, il destino (e a 13 anni ne siamo completamente in balìa) mi ha portato a frequentare l’Istituto Tecnico Commerciale di Chiavari “perchè come ragioniere un lavoro lo trovi di sicuro”. Passati i primi due anni con una piena pro-mozione mi sono ritrovato in terza e quar-ta superiore con un “piccolo” problema: detestavo solennemente le materie più importanti del corso. Andavo molto bene in italiano, storia e le cosiddette materie umanistiche ma rimanevo perennemente rimandato in matematica e soprattutto ra-gioneria. Passati senza problemi gli esami di riparazione arrivo al quinto anno e lì mi aspettava lo shock: il libro dell’odiata mate-ria era grande come la trilogia del Signore degli Anelli! Praticamente una montagna invalicabile. Da li l’estrema decisione: non aprirò quel libro nemmeno se arriva Sauron a minacciarmi! E così, se i miei compagni più testoni in questa materia prendevano 4, io ero l’unico a cui la prof. Trabattoni ap-pioppava, con piena ragione, un sonoro 3. Un vero record, credo ancora ineguagliato. Poi un bel giorno arriva l’esame di maturità e cosa esce di scritto oltre l’italiano? Ragio-neria. I miei incubi si erano materializzati proprio ad uno degli appuntamenti più importanti della vita! Non c’era scampo: già mi immaginavo la Commissione Galattica seduta su poltrone di pelle umana (quella

degli studenti con la media del 4). Ero spac-ciato. Finito. Disastro. E invece… E invece la fortuna (oppure richiamiamolo destino, visto che mi aveva portato per 5 anni sulla strada sbagliata) ci mise una pezza inaspet-tata: l’esame scritto fu talmente difficile, ma talmente difficile, che non si poteva pro-porre nemmeno agli studenti universitari! Conservo ancora i giornali dell’epoca che ne parlarono. Il risultato fu che tutti, com-presi i migliori, fecero un compito pessimo e quindi prendemmo voti simili! Il secchio-ne e il somaro livellati da un destino beffar-do. Al contempo, grazie all’attitudine che avevo per le materie umanistiche, guada-gnai dei voti superiori rispetto a molti miei compagni e così alla fin della fiera presi un voto di maturità superiore a molti di loro! Per questo alcuni, ancora oggi, nutrono un pizzichino di giustificato risentimento nei miei confronti. Tornando alla mia scelta di escludere il libro di Ragioneria, in tempi recenti ho trovato lo scritto del Dalai Lama “I dieci ladri della tua energia” (vedi pagina 15) che sintetizza la mia teoria: un invito a scegliere di escludere tutto ciò che toglie energia positiva. Non so ancora dirvi se quella mia scelta in così giovane età sia da considerarsi un colpo di genio o meno, nell’indecisione vi sconsiglio di far leggere questo articolo ai vostri figli, specie se in età scolare, ma di farlo diventare quando è possibile, un riferimento per la vostra vita quando vi sentite insoddisfatti. Si vive mille volte meglio, provate e sappiatemi dire!

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bigliettida visita

“Figassetta award 2014”Vince Antico Forno Sanguineti di Lavagna

+iva

Scopri quali sono gli altri panifici più apprezzati

del Levante(pag. 10)

Alla ricerca dei sapori genuini

L’azienda agricola, l’uomo delle capre, la cucina con il “testo”,

e... un pizzico di piccante(Pag. 8, 9 e 10)

- mAlAti e Diritto Di curA -Migliorati grazie a una cura “non convenzionale”

ne chiedono l’uso in ospedale: l’Asl dice no(pag. 3)

l’ultima follia di equitalia?

Pignorabili cani e gatti(pag. 4)

Nuova mania dall’entroterraTutti pazzi per il caffè del prete!

(pag. 17)

Un’estate in fiore!Inviateci le foto

dei vostri giardini, vasi o fiori che vi lasciano stupiti!

(pag. 20)

Gli eventi imperdibili di luglio e agosto

(Pag. 18 e 19)

Gli annunci gratuiti(pag. 22 e 23)

www.corfole.itAnno XVII - nà°°°°°°.157 luglio-agosto 2014

20.000 COPIE GRATUITEIl periodico più diffuso del LevanteCorfole!orriere ontanabuona evante

Questa testata è indipendente, apartitica e non riceve finanziamenti pubblici sull’editoria

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dite la vostra!

Questo è il tuo megafono, se hai qualcosa

da dire... SCRIVICI! (recapiti in copertina) La redazione lascia sempre il diritto di

replica ai soggetti chiamati in causa

Cani in spiaggia: C’è Chi diCe noGent. Corfole amo i cani e gatti, ma non sono d’accordo di portarli al mare. A Chiavari in centro hanno fatto delle aiuole per la defezio-ne: facciamo ridere, un cane quando gli scappa la fa, non è una persona che si gestisce!(...) Io sono andato al mare una volta: io ero in mare e solo una corda mi separava dai cani che era-no in acqua! Poi loro tornano a riva e fanno la pisciata proprio li sul bagna asciuga. Queste belinate le facciamo solo noi in Italia. Ve lo dice uno che ha girato il mondo per 30 anni! (...) in italia i cani sono circa 10 milioni! A chia-vari ci sono persone con due tre anche quattro esemplari, ci sono ragazzi giovani che portano a spasso il cane perchè si annoiano! è preocu-pante! Il cane è un amico muto che io stesso ho avuto (ben tre). Quelli che diventano ricchi sono le aziende che producono alimenti, acces-sori, e veterinari e farmaci...un giro di affari di milioni di euro al giorno! (...)Luigi De Scalzi

Risponde la redazione - Capiamo il suo pun-to di vista e c’è chi la pensa come lei. Al con-tempo in molti la pensano in modo diverso come dimostra il sondaggio a pag. 5

ai seggi i soliti voltiCari amici di Corfole, ho appena letto il vostro giornale (...) e ho visto che non avete pubbli-cato la mia lettera riguardo agli scrutatori (e al clientelismo) forse è meglio così perchè ero molto arrabbiata! Ma vi voglio raccontare lo stesso il resto.Sono stata rappresentante di lista (...) e pur “lavorando” gratis sono stata molto soddisfatta! (...) ho ritrovato una mia amica e ho conosciuto veramente delle “belle persone”, serie e capaci, che mi hanno accolto con mol-ta simpatia! (...) Nel seggio è filato tutto liscio, stavolta c’era una presidentessa meravigliosa, gentile, rispettosa, collaborativa, gli scrutatori era quasi tutti i “soliti cognomi” (...) Purtroppo queste cose non succedono solo nel nostro Co-mune (...) e un’altra persona (...) mi diceva che pure essendo iscritto da una vita non è mai sta-to chiamato. Comunque questa cosa l’ho fatta presente a (...) maggioranza ed opposizione e l’eletto Sindaco ha detto che è perfettamente d’accordo con tutto ciò e alla prossime elezioni applicherà un migliore criterio. Io gli ho rispo-sto scherzosamente di non chiamarmi perchè non ne ho più voglia! Meglio fare la rappresen-tante di lista, si hanno meno resposanbilità, si è più liberi, ci si stanca meno e si “lavora” solo per la gloria ma è lo stesso una soddisfazione!Rosanna Risponde giansandro Rosasco - Gentile sig.ra Rosanna, abbiamo volutamente tolto tutte le indicazioni del suo Comune perchè la sua lettera ha un tratto comune con, scusi il gioco di parole, molti Comuni e non sarebbe corret-to accanirsi contro il suo in particolare. Le sue osservazioni sono state ben esplicitate nel nu-mero di maggio con l’articolo che sollecitava le Amministrazioni comunali a prendere gli scru-tatori tra i disoccupati e pertanto la sua lettera risultava un doppione. A volte ci lamentiamo

della politica e delle “solite facce” e capiamo benissimo il suo risentimento. Toccare questo argomento è spinoso ma la soluzione potreb-be arrivare, come ha detto il suo Sindaco, sia dalle amministrazioni ma anche dalle persone che potrebbero rifutare la nomina e metterla a disposizione di altri più bisognosi. Il cambia-mento deve partire da ognuno di noi, a volte non ci si pensa e chissà che la sua riflessione non apra una consapevolezza diversa senza per questo dover giudicare queste persone che ma-gari hanno altrettanti problemi simili ai suoi o più gravi ancora. Quanto alla rappresentanza di lista invece dobbiamo contraddirla: non è vero che si hanno meno responsabilità, sem-mai sono maggiori perchè il compito preposto è quello del controllo (ricordo epiche battaglie passate a discutere con altri rappresentanti) e il senso civico del suo gesto val ben di più di qualche centinaio di Euro degli scrutatori che alla fine hanno, a mio modestissimo avviso, il noiosissimo compito di consumare la biro a suon di firme e incasellare per giorni interi del-le x nei relativi quadrettini.

i vostRi annUnCi FUnZionano!Intanto devo ripetermi: ogni volta che pubblico qualcosa sul Vostro mensile, mi stupisco sem-pre in quanti lo leggano! Appena usciti i primi numeri di Marzo, sono subito stato sommerso di telefonate! A questo punto vorrei rimuovere l’annuncio e sostituirlo con altro in un prossi-mo numero quando, sicuramente, avrò bisogno di offrire/cercare qualcos’altro.V.D. Chiavari

Risponde la redazione - Grazie dei compli-menti. Ricordiamo che alcuni annunci sono a pagamento perché Corfole! non riceve finan-ziamenti: annunci e pubblicità sono gli unici introiti. E se occorre si possono modificare.

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Se queSto è uN cimitero

Dalla foto sembra un simpa-tico campo in cui raccogliere erbette di ogni genere e insa-lata, peccato che si tratti di un

campo... santo. Con questa foto che parla chiaro un lettore, giustamente indignato, ci segnala lo stato in cui verte il cimitero di Traso Alto. Senza scomodare il rischio di vipere e perico-li vari, ci chiediamo come sia possibile lasciare in queste condizioni un luogo di preghiera e raccoglimento.

PromozioNe Pellet!

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Nella medicina occidentale l’approccio alla malattia o disturbo è settoriale: se una per-sona ha mal di stomaco si va dal gastroente-rologo, il quale prescriverà analisi e medicine finalizzate a curare lo stomaco. Nella Medici-na Olistica (dal greco olos, “totalità”) la perso-na viene vista come un unico organismo e il disturbo allo stomaco potrebbe essere il sin-tomo di un problema che sta altrove. Quindi la cura si indirizza in quel “altrove”. Negli anni sono aumentate in modo esponenziale le persone che, per diversi motivi, hanno deci-so di avvalersi di medici olistici e allo stesso modo sono aumentate le ricerche, le scoper-te e le cure. Il concetto per cui a dover essere curata non è la malattia ma il malato è stato l'approccio fondamentale per lo sviluppo di diverse tipologie di terapie, tra cui la BIDA (Bioterapia Infusionale del Dott. D'Abramo), ora al centro di uno spinoso caso di indiffe-renza da parte della ASL 4 Chiavarese.

terAPiA BiDA: le teStimoNiANzeIl Dott. roberto Santi, medico dell'ASL 4 e allievo del Dott. D'Abramo, ha applicato la BIDA con successo, ottenendo risultati che lui stesso definisce «straordinari». Tra que-sti un caso di AIDS e da ultimo i sostanziali miglioramenti di una donna, S.M., affetta da morbo di Crohn: «La medicina convenziona-le non ha funzionato nel mio caso, anzi. L'alto dosaggio di cortisone e gli errori di valutazione hanno provocato ulteriori danni al mio fisico. I miglioramenti sono iniziati solo dopo due cicli di flebo della cura denominata BIDA e le ultime analisi che ho effettuato ne sono la pro-va evidente». L'interesse intorno alla terapia è cresciuto nel tempo, tanto che il sindaco di Chiavari, Roberto Levaggi ha proposto l'avvio della sperimentazione della terapia, richiedendo, anche a mezzo stampa, un ap-profondimento da parte dell'ASL sulla cura, alla luce dei risultati ottenuti.

lo ScoNtro coN l’ASl4: queStA curA NoN SeGue le liNee GuiDANonostante i risultati ottenuti, nonostante l’appello dei malati, dei cittadini e del Sin-daco la risposta dell'Asl è stata: «tale pratica

non viene utilizzata in ASL 4 […] e nessun ser-vizio ambulatoriale è pertanto destinato alla sperimentazione di tale pratica». Una presa di posizione netta, che non lascia spazio a pos-sibili aperture riguardo alla sperimentazione della cura. Il Dott. Santi analizza così le pos-sibili soluzioni a questa situazione: «Il ruolo della ASL dovrebbe essere quello di applicare il codice deontologico, il quale non pone le linee guida come leggi inconfutabili, ma anzi impo-ne di cercare soluzioni alternative nel momen-to in cui le cure attuali non siano più funzionali al loro scopo. Per questo anche la Regione do-vrebbe muoversi verso l'apertura del sistema, mettendo a disposizione un apparato organiz-zativo che permetta la sperimentazione prima, e l'attuazione poi, di cure alternative». Il punto di vista del medico chiavarese è chiaramente differente da quello dell’ASL e si muove nella direzione del Diritto alla scelta terapeutica

da parte del paziente. La posizione dell’ASL è chiaramente orientata al mantenimento della solidità scientifica della medicina “con-venzionale”, tanto che l’autorizzazione alla pratica della BIDA «non verrebbe comunque concessa al di fuori della disciplina autoriz-zata e/o di protocolli di cura scientificamente validati». Va comunque sottolineato che la competenza a legiferare in tal senso spetta alla Regione.

il PArADoSSo: le liNee GuiDA Per l’ASl4 NoN SoNo AffiDABiliLa diatriba è aperta e il medico chiaverese pone un ulteriore quesito alla Azienda, sot-tolineando un intervento del Direttore Sa-nitario, flego Gaddo, sul principale portale medico degli Stati Uniti in cui lo stesso, in merito ad un farmaco anti-aritmico dichiara: «Preoccupazioni sono state espresse circa l’affi-

dabilità delle linee guida della pratica clinica». Si tratta per Santi di una contraddizione: il Direttore Sanitario non accetta cure che non siano passate dalle linee guida e poi giudi-ca le stesse non affidabili, con conseguenti prescrizioni di farmaci inutili se non perico-losi. E qui va precisato che la terapia BIDA è composta da cosiddetti “biofarmaci” ossia elementi naturali, presenti nel nostro corpo, facilmente reperibili ed economici: fruttosio 1,6 difosfato, fosfolipidi, ademetionina, glu-tatione ridotto, vitamina C, citicolina, coenzi-me. E oltretutto privi di effetti collaterali.Si tratta di un caso di bioetica, in cui l’unica certezza al momento è l’incertezza del pa-ziente, che volendo seguire la strada propo-sta dal Dott. Santi si trova nel limbo di una cura non autorizzata dall’ASL, che utilizza però farmaci riconosciuti e che ha già dimo-strato di avere riscontri positivi. L’auspicio del Dott. Santi e dei suoi pazienti è che arrivi una risposta concreta, nel senso scientifico del termine, da parte delle istituzioni. Si tratte-rebbe di un aiuto importante a tutti coloro hanno l’intenzione di scegliere strade alter-native, ma senza perdere il supporto delle strutture sanitarie.

iN Altre reGioNi le richieSte Dei PA-zieNti veNGoNo AScoltAteIn altre Regioni, come la Toscana, la Campa-nia e l’Emilia Romagna i governi regionali si sono già mossi verso un’apertura alla medici-na non convenzionale, con la predisposizio-ne di ambulatori dedicati e con l’istituzione a Ravenna de “Il secondo parere”, progetto in cui l’ASL si fa carico della richiesta di deluci-dazioni, da parte del paziente, in merito alle cure proposte e della ricerca di possibili cure alternative.

che coS'è lA BiDA Sperimentata e perfezionata per più di 20 anni dal Dott. D'abramo, scomparso lo scor-so Aprile, si propone di risolvere diverse pa-tologie quali: malattie vascolari diabetiche ed arteriosclerotiche, psoriasi, acne ribelle, depressione e ansia, attraverso la sommini-strazione in via venosa e in infusione conti-nua di farmaci espressamente privi di effetti collaterali. I medici che applicano questo tipo di trattamenti sottolineano che non si tratta di una contrapposizione alla medici-na “convenzionale” ma piuttosto di una sua integrazione. Questo perchè i farmaci usati sono riconosciuti e registrati regolarmente presso il Ministero della Salute tramite AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e quindi repe-ribili in farmacia, ma somministrati seguen-do un approccio che tiene in considerazione i principi della Medicina Olistica.

S.P. Commenta e inoltra su www.corfole.it

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malati del tigullio migliorano grazie a una cura “non convenzionale” e ne chiedono

l’inserimento in ospedale: ma l’Asl4 dice noAIDS e morbo di Chron sono solo alcune patologie curate con successo grazie

alla terapia BIDA: ma la burocrazia non ne permette l’utilizzo in ospedale

Il dott. D’Abramo, ideatore della Terapia BiDA, e il dott. Roberto Santi

SABAto 19 luGlioore 14.00 nel programma

di RAI1” LINEA BLU”uno speciale dedicato alle nostre cave e lavorazione.

Repliche suwww.lineablu.rai.it

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Ogni volta che vado in un bar, ge-lateria o pizza al taglio mi ritrovo a girare per il locale alla ricerca dei

bidoni per la differenziata. E ogni volta che mi viene detto “non la facciamo” penso alle migliaia di piatti e bicchieri di plastica, bot-tigliette, lattine e bottiglie di vetro che ogni mese solo quel locale butta nell’indifferen-ziata, andando ad alimentare un sistema che è già al collasso. Possibile tanta miopia? Tan-to menefreghismo? Finalmente, con l’arrivo (nel 2014!) della differenziata anche Chiavari si avvicina alla civiltà e nei locali sono spun-tati i bidoni per la raccolta di plastica, vetro, carta e alluminio. E io non devo più portarmi la mia lattina o bottiglia fino a casa, per poi buttarla con la mia differenziata. (MDR)

www.corfole.it /

Gianluca Arbasetti contitolare col fratel-lo Carlo della Gelateria Davide, Chiavari

In una delle ultime puntate di Ballarò un ufficiale giudiziario nell’ambito di un servizio dichiarava pignorabili gli animali domestici. Gli spettatori

sono trasaliti e nei giorni seguenti la notizia è rimbalzata su tutti i media, provocando sdegno e incredulità. Oltretutto l’ufficiale ha

precisato che restano oggetti inviolabili la fede nuziale, gli utensili della cucina e il letto. Quindi non solo gli animali sono assimilati a cose anziché amici, elementi affettivi centrali nella vita di milioni di persone, ma addirittura meno importanti delle pentole. Insomma, il solito sguardo miope di un sistema che - in-vece di agevolare - escogita un altro modo per punire famiglie, single, anziani che trova-no in un animale uno scambio reciproco di affetto, spesso sottraendoli al randagismo e dunque sollevando le amministrazioni di si-gnificativi oneri. Non c’è assistenza veterina-ria pubblica e l’iva dei veterinari è al ventun per cento, come se le cure necessarie fossero un capriccio. E sempre più chi non ha dena-ro rinuncia a visite mediche e ricoveri, con tristissime conseguenze. Non solo: il reitera-to annuncio di voler considerare i domestici

come bene di lusso, fa sì che in molti, per paura di essere considerati ricchi evasori in quanto possessori di un criceto, preferisca-no non inserire il microchip obbligatorio e la compilazione dei libretti sanitari, alimentan-do così anche l’abbandono facile con pesanti ripercussioni sui già traboccanti canili e rifu-gi. E così lo Stato stesso mette in moto gironi danteschi che costano allo Stato milioni di euro. Ma torniamo al pignoramento. Sebbe-ne nel nostro ordinamento agli animali non venga conferita una perso-nalità giuridica la possibilità che possano essere sottratti all’affetto dei loro cari è re-mota. Il nostro ordinamento ne prevede la pignorabilità teorica, non essendo com-presi nelle esclusioni dell’ar-ticolo 513 del Codice di Pro-cedura Civile, ma si tratta di una strada rarissimamente praticata per la difficoltà di attribuire agli animali un valore economico (articolo 1174 del Codice Civile: na-

tura patrimoniale delle obbligazioni), oltre all’impossibilità legale di esproprio di beni dall’elevato e comprovato valore affettivo. Inoltre, nel 2009 un un disegno di legge (455-sexties) ha tentato di inserire nel Codice Civile del divieto di sottrazione esecutiva di animali domestici, non ancora ufficialmente approvata. In definitiva, dal punto di vista normativo la possibilità esiste, ma nei fatti risulta remota.(MDR)

“In Liguria manca una figura trainante e a Bruxelles ci vuole gente competente, non cantanti e riciclati”fi: Susy De martini, la pasionaria di origini fontanine vuole una revisione del partito

(E ne ha una per tutti: da Biasotti alla Zanicchi)

Pignorabili anche cani e gattil’ultima follia di equitalia?

finalmente la diffe-renziata nei locali!

Animo focoso e parole dirette: è così che Susy De Martini affronta la politica. L'ex europarla-mentare è al centro del dibattito politico na-zionale dall'inizio delle elezioni europee, alle quali ha partecipato tra le fila di Forza Italia. La rielezione non è arrivata, ma il medico ge-novese non è uscita dalla scena, anzi, è stata la più attiva del partito nell'analisi della scon-fitta, vista come momento costruttivo. Nelle 33 interrogazioni e nelle le sue dichia-razioni come europarlamentare De Martini non ha certo dimenticato la sua terra d’ori-gine, tanto da aver interrogato la Commis-sione sullo stato dei trasporti regionali (in particolare le ferrovie) ed essere intervenuta in altre materie riguardanti la nostra regione, come la pesca e il turismo. L'anno in Euro-pa le è servito per confermare ai media e al partito il suo pensiero e infatti è stata l'unica iscritta a Forza Italia ad aderire al Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, di cui ora è diventata unica rappresentante per l'Italia «un incarico che mi gratifica e mi rende orgo-gliosa del lavoro svolto come Parlamentare Europeo ed è inoltre l'occasione per riformulare un progetto di collegamento internazionale fra liberali». Medico, docente in università ameri-cane e italiane, iscritta all’ordine dei giornali-

sti: nonostante le qualifiche e le competenze, nonostante il suo impegno a Bruxelles sia stato intenso e i suoi incarichi quale membro della Commissione per gli affari esteri e della Delegazione per i rapporti con gli Stati Uniti non siano certo passati inosservati, il partito le ha voltato le spalle. Nell'ultimo periodo sono le proposte di rinnovamento del partito a vederla maggiormente coinvolta e, con la sincerità che la contraddistingue, dice la sua su alcuni membri di Forza Italia: licia ron-zulli “la nuova Nicole Minetti”, iva zanicchi “nel suo curriculum politico ha inserito la vittoria del Festival di Castrocaro!” e cle-mente mastella “non conosce una parola di inglese” . Poi sono arrivate le polemiche con Biasotti: “le sue sono state dimissioni fittizie e in più mentre ero impegnata a Bru-xelles ha trovato pure il tempo di aprire una gelateria a Genova”. Forte la voglia di cambiamento, ma soprat-tutto di stroncare quelli che lei definisce i «paracadutati». Una visione differente della politica che la De Martini vorrebbe basata sugli uomini e non sulle sigle, anche se con-ferma di voler restare in Forza Italia. A livello nazionale ecco la ricetta proposta: «Alla luce della sconfitta è chiaro come la destra sia di-

ventata “divisiva”, anche per effetto delle man-cate primarie, momento nel quale avrebbe potuto ricompattarsi, al contrario del PD che è riuscito ad avviare un percorso di inclusione. Le primarie sono il punto da cui ripartire, Berlu-sconi ha dato tanto a questo partito riuscendo a infondere energia e forza ad un progetto nato subito dopo “mani pulite”, ora però è il momen-to di rinnovarsi e il nuovo progetto dovrebbe includere anche personalità importanti per la destra come Giorgia Meloni, Gianpiero Samorì e Raffaele Fitto». L'ex europarlamentare fa no-tare però che i problemi non sono solo fra gli esponenti di spicco, ma fra tutti i militanti «La prassi è ormai mettere la testa sottoterra e far finta di non vedere i problemi...». Con l'appros-simarsi delle elezioni regionali la De Martini analizza poi la situazione del partito in Ligu-ria: «Manca una figura trainante, un candidato che riesca a ribaltare la tendenza stabilita nelle europee, dove le preferenze sono passate dal 35% al 10%, altrimenti si va incontro ad una sconfitta certa». Insomma Susy De Martini si fa promotrice di una visione di una politica il cui scopo è “dare” e non “prendere”.

Simone ParmaCommenta e inoltra su www.corfole.it

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Diritto utile - A cura dell’avv. Gabriele trossarello coNtAtti: Tel 0185.938009 [email protected]

televeNDite e terreNi: Altri Due cASi DAi lettori

“ho fatto un acquisto ad una tele-vendita, ma non sono soddisfatta”.Continuiamo a dare riposte concrete ai lettori di Corfole che ci hanno sottopo-sto i loto problemi. Iniziamo con Rena-ta (nome di fantasia), la quale ci scrive di aver acquistato, tramite televendita, una macchina per togliere la polvere sul pavimento di casa. Una volta ricevu-to l’oggetto si è accorta che il modello a aveva caratteristiche differenti da quel-lo visto in televisione. Renata ci ha chie-sto dunque come poter quindi riavere indietro i soldi e rimandare al mittente la macchina. Orbene, tale caso è disci-plinato espressamente dal “Codice del Consumo”. Detto testo normativo pre-vede, nelle vendite negoziate fuori dai locali commerciali, il “diritto di recesso”, ossia un vero e proprio diritto di ripen-samento senza dover dare spiegazioni o motivazioni di alcun genere. Il sopra indicato diritto può essere esercitato senza alcuna penalità e senza specifi-carne il motivo, entro 10 giorni lavorati-vi dalla conclusione del contratto o dal ricevimento dei beni nel caso in cui l’im-presa venditrice abbia assolto a tutti gli obblighi informativi verso il consuma-tore (e cioè’ abbia reso edotto quest’ul-timo di tutti i diritti inerenti l’acquisto). Nel caso non lo avesse fatto, il recesso potrà essere esercitato nel termine di 10 giorni dal ricevimento della predet-

ta informativa e, in ogni caso, non oltre i tre mesi dalla stipula del contratto. A seguito del recesso, Renata potrà chie-dere la restituzione dei soldi spesi per l’acquisto e restituire la merce .

“contratto di comodato senza ter-mine finale”.Gino (anche in questo caso un nome di fantasia) ci ha scritto di aver stipulato un contratto di comodato di un terreno e di non aver inserito in contratto un termine finale di durata del comodato. Ora, per esigenze personali, Gino ha ne-cessità di rientrare nel pieno possesso del terreno e chiede se egli possa chie-dere la restituzione del terreno, pur non avendo specificato nulla a proposito in contratto. Per la soluzione di questo caso ci viene in soccorso l’art. 1810 c.c. il quale, riguardo alla cosa data in co-modato, afferma espressamente che qualora in contratto non sia previsto un termine finale di restituzione, il co-modatario è tenuto a restituire la cosa non appena lo richieda il comodante. Rispondendo, infine, ad un’ultima sol-lecitazione di Gino, ricordiamo qui che il contratto di comodato è soggetto a registrazione solo in caso d’uso e, quin-di, solo nel caso in cui debba venire prodotto in procedimenti di carattere amministrativo.

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Dal 30 giugno è scattato l’obbligo per negozi, professionisti e artigiani di dotarsi di un POS per ricevere i pagamenti con il bancomat quando la spesa supera i 30 euro. La scusa è la solita “lotta all’evasione”, il risulta-to è l’ennesimo regalo alle banche. Federconsumatori ha stimato che il costo totale di un Pos, ipotizzan-do circa 300 transazioni mensili da 40 euro, si aggira mediamente sui 525,25 euro al mese! Escluso il costo di attivazione del Pos ed escluso il costo della linea telefonica. Secondo l’associazione c’è il rischio che questi vengano scaricati sui prezzi al consumo. Ed è ovvio che sarà così, visto che le attività - già messe alle strette da una tassazione insostenibile e balzelli in-verosimili degni di un film di Totò - non po-tranno certo sostenere anche questo coso. Altrimenti si andranno ad aggiungere alle migliaia che ogni mese stanno chiudendo. Diverse professioni, architetti, avvocati etc., hanno protestato più volte, sottolineando una serie di criticità come, ad esempio, l’aver esteso l’obbligo a tutti senza fare adeguate distizioni, non aver mantenuto l’entrata a regime graduale inizialmente prevista dal legislatore e “saltata” a causa delle proroghe, aver stabilito un tetto troppo basso (la richie-

sta era di alzarlo almeno a 50 euro). Diversi ordini professionali hanno preso le distanze dall’obbligatorietà, in forza del fatto che non è espressamente prevista dalla norma (Dl 179/2012, articolo 10, comma 4) una sanzio-ne in caso di violazione. Eh sì perché il POS è obbligatorio ma non essendoci penali c’è la possibilità - al momento - di non installarlo. Ovviamente è tutto ancora tra il chiaro e lo scuro e in molti non sanno esattamente che pesci pigliare. Intanto il M5S attraverso una risoluzione in commissione Finanze ha chie-sto al Governo di:1) fare in modo che fino al 30 giugno 2015 l’obbligo riguardi soltanto i soggetti con al-meno 200mila euro di fatturato;2) escludere dal vincolo tutte le nuove attivi-tà per almeno due anni;3) prevedere che i costi delle transazioni sia-no a carico delle banche.

SoNDAGGio chiuSocani in spiaggia, anche in quelle non dedicate?- Si. Sono i migliori amici dell’uomo e meritano di andare ovunque, sta ai pa-droni dimostrare senso civico 83.3%- No. Abbaiano disturbando la quiete e c’è un evidente problema di pulizia 16.7%

SoNDAGGio APerto

- Si. Agevoliamo gli acquisti e il turismo come in altre Regioni dove si apre dalle 17 fino almeno alle 24- No. Possono fare la spesa negli orari abituali, sono loro che devono adeguarsi alle nostre esigenze.

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> il SoNDAGGio

PoS oBBliGAtorio Per NeGozi,ArtiGiANi e ProfeSSioNiSti

A guadagnarci sono ancora le banche, a perderci i consumatori

Negozi aperti alla sera per incentivare il turismo?

Una notizia che ci piace davvero molto e va verso la giusta direzione per una società sempre più civica ed equanime. Dopo quella di Santa

Margherita Ligure (spiaggia “Mare per tutti”) anche Sestri ha inaugurato, nella Baia delle Favole, la prima spiaggia libera per persone diversamente abili. Promossa dall’associa-zione “NoiHandiamo” e dall’amministrazione comunale è dotata di carrozzelle di ultima generazione in grado di arrivare al mare, lettini rialzati per facilitare il passaggio dalla carrozzina al lettino e sedie con ruote più larghe che non sprofondano nella sabbia e consentono di prendere il sole in tutta sere-nità. Naturalmente spogliatoi, bagni e docce sono a misura di disabile. Tutti i servizi per le persone con disabilità motorie e per i loro accompagnatori sono gratuiti, come ogni spiaggia libera che si rispetti. L’intervento, portato avanti con un finanziamento di 4 mila euro, ha richiesto la deroga alle norme regionali che regolamentano le spiagge li-bere e attrezzate ma, come ha detto Gabriele Cascino, assessore al Demanio della Regione Liguria “la riduzione degli spazi liberi per i ba-gnanti, a favore degli amici disabili, non ha cre-ato alcun problema e, anzi, ci spinge a invitare altri comuni della Liguria e seguire l’esempio di Sestri Levante”. A questo invito si aggiunge anche Corfole, nelal speranza di poter scri-vere presto che ogni Comune della costa ha realizzato questo piccolo servizio che è però un grande risultato di civiltà per tutti.

A Sestri levante aperta spiaggia

attrezzata per disabili

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Sestri apre “la ludoteca nel parco” con sdraio

e giochi gratuti

Il lunedì e il mercoledì dalle 17 alle 19 sarà data la possibilità a bambini e genitori di usufruire degli spazi verdi del parco Casette Rosse dove troveranno stuoie, tavolini, gio-chi in prestito gratuito. L’idea è quella di pro-porre uno spazio alle famiglie in cui giocare e sperimentare, un ambiente insolito arredato per le esigenze dei più piccoli, trovare alter-native estive alla spiaggia per chi non può spostarsi o necessita di un clima più fresco. Sono previste altre attività che favoriscano la coesione e il benessere della zona. A luglio sarà la volta della “Cena dei vicini”, poi verrà ripreso il Mariele Summer Kids, iniziative nei parchi cittadini a cura di tutte le mamme at-tive che hanno promosso le manifestazioni della scorsa estate, sempre insieme alle As-sociazioni del quartiere.

rapallo: prime multe a chi conferisce i rifiuti in maniera impropriaGià multate diverse attività

Primi provvedimenti intrapresi nei con-fronti di chi trasgredisce alle normative. A dare la notizia è l’assessore alla Gestione del ciclo rifiuti, Arduino Maini. «Due agenti di Polizia Municipale stanno svolgendo un compito di controllo su due livelli: sull’opera-to della ditta Aimeri Ambiente (che gestisce il servizio di pulizia) e sul corretto conferi-mento da parte dell’utenza per individuare eventuali trasgressori. Le multe sono state elevate a due attività commerciali per aver abbandonato i sacchi dei rifiuti ai piedi dei cassonetti e per aver conferito cartone e pla-stica senza effettuare in maniera consona la raccolta differenziata». La nostra speranza è che si arrivi presto a un senso civico tale da non aver bisogno di multe.

A chiavari “il giardino della memoria”

Un percorso per passeggiare e allenare la memoria

Nato dalla collaborazione tra Aima tigullio e Comune di Chiavari si tratta di un percor-so costituito da 10 pannelli con l’indicazio-ne di esercizi per a potenziare la memoria durante le passeggiate nel parco situato presso la Foce del Parco Entella a Chiavari, nella zona compresa fra il Ponte della Fer-rovia e il Ponte della Libertà. Insomma, in un colpo solo si allenano le gambe, la me-moria e anche la vita sociale.

cicagna dice sì all’acqua comune

L’unico comune che intende ri-prendere la gestione del servizio

Cicagna è l’unico comune della Val Fontana-buona ad aver aderito alla Legge n. 1/2014 della Regione Liguria, che prevede il passag-gio della gestione del servizio idrico integra-to ai Comuni con meno di 3000 abitanti. Il tempo per deliberare è ormai scaduto, tut-tavia anche per Cicagna, come per gli altri Comuni aderenti si tratta di una scelta con possibilità di revoca qualora i criteri econo-mici e tecnici necessari vengano meno.

A moconesi contributi ai cittadini per pulire

le stradeAnche quest’anno prosegue la campagna ambientale del Comune di Moconesi. Nello specifico verranno concessi dei contributi a fondo perduto, fino ad aun massimo di 200,00 euro, a quelle persone che, residenti nel Comune, decidono di collaborare con l’Amministrazione nella manutenzione di strade pubbliche.

Il traffico è scorrevole sul ponte intitolato a Claudio Rosasco e Lino Gattorna e i di-sagi sono ormai un lontano ricordo. Certo, l’estetica e la sicurezza di pedoni, ciclisti e motociclisti lasciano a desiderare (come de-nunciato nello scorso numero), ma la giusti-zia ha iniziato a fare il suo corso. L’indagine avviata subito dopo il disastro è stata chiusa e il pm Alberto Landolfi ha emesso quattro avvisi di garanzia ai dirigenti responsabili della Provincia di Genova che avrebbero dovuto vigilare e intervenire sull’infrastrut-tura, ma che invece non avrebbero di fatto agito in alcun modo. Pietro Bellina, Stefano Cianelli, Gino Delucchi e Renzo Garbarino dovranno quindi rispondere delle accuse di crollo colposo, omicidio e lesioni colpose. L’erosione della pila che poi cedette è in-fatti ormai documentata. Ma oltre alla Pro-cura c’è chi pone l’accento sulle cause e le responsabilità del crollo della costruzione, dicendo la sua. Si tratta di Francesco Traldi, ingegnere lavagnese che aveva avvertito della possibilità del cedimento in tempi non sospetti. Già nel Gennaio 2012 aveva infatti organizzato una conferenza presso la Società Economica di Chiavari nella quale il-

lustrò i pericoli derivanti dai comportamen-ti dei tecnici (ir)responsabili. Ora invece nel-la missiva indirizzata alla Procura di Genova Traldi può solo ribadire e documentare gli atteggiamenti non conformi dei tecnici, sin dal 1977. L’ingegnere pone infine l’accento sulla mancata considerazione del ricorso presentato nel 2009, nel quale si sottoline-ava un pericoloso intervento di asportazio-ne di materiale dall’alveo (poi utilizzato nel cantiere adiacente di Via Gazzo). Traldi rincara poi la dose nei confronti del-le istituzioni contestandone il comporta-mento e la gestione della ricostruzione e ponendosi diversi quesiti: «perché realizzare un ponte nuovo monotrave, non a “chilome-tro zero”, non arcuato, costruito con struttura chiodata e materiale ossidabile e con la pre-senza di nervatura interne pericolose?». Gli automobilisti ora non sono più costretti a decine di minuti di attesa per raggiungere Carasco, il fiume è quasi in secca e l’estate porta con sé il bel tempo, ma le nubi che da quella notte avvolgono il crollo del Ponte di San Pietro non si sono ancora dipanate. Molti, come l’ingener Traldi aspettano ri-sposte e verità dalle istituzioni coinvolte.

Non abbassare l’attenzione su questa trage-dia è forse il modo migliore per evitare che il Tigullio viva di nuovo una notte come quella.

Gli Altri PoNti come Se lA PASSANo?il Ponte del Settembrin è finito al centro dell’attenzione del partito Italia dei Valori che ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica. Secondo il Comitato Salviamo la Fontanabuona pare probabile ora l’aper-tura di un’indagine da parte dello stesso p.m. Landolfi per verificarne la situazione.la passerella di rivarola sembra che la pas-serella, punto nevralgico della Rete Ciclabile Ligure, che collega Lavagna alla Fontana-buona, sia stata dimenticata. Chiusa per pro-blemi strutturali, dopo diversi mesi è ancora in attesa di un intervento. Un peccato perchè abitanti della zona, clisti, corridori e amanti delle passaggiate sarebbero sicuramente felici di avere a disposizione un passaggio da una sponda all’altra sicuro e protetto dal traffico, che invece ora si trovano costretti ad affrontare.

Simone ParmaCommenta e inoltra su www.corfole.it

Ponte carasco: indagini chiuse, polemiche aperte

Indagati quattro responsabili della Provincia con le accuse di crollo colposo, omicidio e lesioni colpose

fuNGhi: ecco cosa cambia con la nuova

leggeI tre emendamenti presentati da Ezio Chiesa (Liguria Viva) durante la discussione relativa alla proposta di legge “Disciplina della raccol-ta e commercializzazione dei funghi epigei spontanei” tendono a salvaguardare il bosco e le persone che risiedono nell’entroterra. Il primo emendamento approvato tutela i pro-prietari dei terreni che non saranno soggetti a limitazioni temporali e quantitative per quanto riguarda la raccolta dei funghi. Il testo originale assoggettava i proprietari agli stessi limiti temporali di chi acquista il tesserino. La legge riconosce così al fungo un alto valore economico che contribuisce alla formazione del reddito familiare di quanti ancora vivono nelle nostre montagne. Approvato altresì l’emendamento che prevede l’utilizzo della percentuale vincolata di utile derivato dalla raccolta incassata dai consorzi, anche per combattere il cinipide del castagno che ha causato una drastica riduzione nella nascita dei funghi. L’emendamento di maggiore in-teresse riguarda l’introduzione di una norma tesa a preservare l’ecosistema boschivo vie-tando la raccolta dei funghi almeno due gior-ni alla settimana per quanti arrivano da fuori.

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"Impegnato in Regione per il territorio, DISPONIBILE sempre."

Regione Liguria ConsigliereMARCO LIMONCINI

DiSPoNiBile di personaSe desideri un incontro presso gli uffici regionali a Genova in Via Fieschi 15 oppure al point di Cica-gna in Via G. B. valente 64 prendi appuntamento al numero 010.5484597.

contatti DiSPoNiBili per tuttiPuoi metterti in contatto diretto con me attraverso i miei riferimenti personali, nel modo che preferisci:> Mail [email protected]> Facebook: ‘Marco Limoncini‘ o ‘Limoncini Regione Liguria’ > Cell 348.8748055

Documenti DiSPoNiBiliSe desideri restare informato sulle mie iniziative puoi scari-care in modo semplice la do-cumentazione dal sito www.limoncini.org. Se non hai a disposizione Internet puoi ri-chiederla allo 010.5484597.

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Fatti un selfie con Corfole!Sappiamo che ci segui, sappiamo che

hai una copia in casa o in negozio... adesso fatti vedere!

Dalla vacanza sui monti, da-vanti un monumento all’este-ro, dalla spiaggia sotto casa, a una festa... selfiezzatevi con noi! Da soli, con la famiglia o con un gruppo di amici... in-viateci i vostri scatti con ac-canto la vostra copia del gior-nale: fateci sapere che amate corfole! ormai sapete che con noi potete sbizzarrirvi ed essere anche ironici, spiritosi, folli o... sgangherati. le vostre foto saranno pubblicate sui prossimi numeri e sulle no-stre pagine facebook. inviate le foto a [email protected] o ai contatti in copertina o direttamente sulle pagine facebook di corfole! e buona estate a tutti!(Daniele Gambarotto, Luca Pani e Ila-ria Brescia in una foto di repertorio)

Un aggiornamento sulle regole stradali molto utile soprattutto in questo periodo di viaggi. La multa per eccesso di veloci-tà, accertato con l’ausilio dell’autovelox, è nulla se il segnale del limite di velocità non viene ripetuto dopo l’incrocio. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (ordinanza n.11018/14 del 20 maggio 2014) ribaden-do il principio secondo cui, quando viene imposto un limite di velocità che abbassa quello previsto per il tipo di strada, deve essere ribadito con un segnale apposito dopo ogni incrocio, altrimenti diventa inefficace. Quindi, se un guidatore trova prima un limite di velocità, poi attraversa un incrocio e infine incappa in un auto-velox, non potrà essere sanzionato. La Cassazione si è pronunciata dopo aver esaminato un caso, sentenziando che «Va ritenuto che la mancanza della ripetizione del segnale poteva indurre il conducente a credere che la riduzione del limite di velo-cità disposta prima dell’intersezione fosse venuta meno, giacchè il coordinamento tra l’art. 119 e l’art. 104 del Regolamento è da formulare nel senso che il limite di velocità imposto da un segnale cessi, per effetto del segnale di fine del limite, solo se ci si trova in presenza di un tratto di strada continuo».

multA coN Autovelox Nulla se dopo l’incrocio

non c’è segnale del limiteLa mancanza della ripetizione del segnale può indurre il

conducente a credere che la riduzione del limite sia terminato

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frutta e verdura di stagione a reccoSituata in un posto incantevole, l’azienda agricola Gardella cerca anche personale

Quando acquistate frutta e verdura prende-te l’abitudine di guardare non solo il prezzo ma anche il luogo di produzione. Se tra voi e la pesca, l’abicocca, l’uva o i il fico che state per comprare ci sono migliaia di chilometri, fatti un po’ su aerei cargo, un po’ su tir e poi su furgoncini, chiedetevi cosa state com-prando. A questo punto immaginate inve-ce un’azienda agricola circondata da ulivi, alberi da frutto e piante di ortaggi... il tutto baciato dal sole e dalle brezze marine, av-volto nell’abraccio delle colline liguri con lo sguardo rivolto al blu del mare. Al centro vi è anche un bellissimo complesso del ‘600 con villa storica, casa del manente e mulino, che prossimamente potrebbero diventare un

suggestivo agriturismo. In questo Paradiso sulle alture di Recco, in località Carbonara, la ditta Gardella coltiva frutta e verdura, produ-ce olio di prima qualità e non si fa mancare le galline, come usavano i nostri nonni, per po-ter offrire uova fresche di giornata. Immagi-nate quindi di venire quassù, vedere il posto in cui è nata e cresciuta quella pesca, la pera, il fico, la melanzana o quello che la stagione offre, sentite il profumo del limone, gustate il sapore del pomodoro appena colto, guar-date la faccia e le mani delle persone che hanno arato, seminato, piantato e raccolto quei meravigliosi doni della terra. E poi tor-nate a quell’asettico cartellino col prezzo, al sacchetto riempito di cose senza storia, ma-

gari fuori stagione e spesso senza sapori e odori. Concedetevi di andare dove vi porta il cuore, le emozioni, la voglia di genuinità e di sapori ritrovati. E non dovete preoccuparvi di dover an-dare sempre lassù perché i pro-dotti di Gardella li trovate co-modi comodi anche nelle ortofrutticole Schenone (a recco in via roma 50, tel 0185 74774)Intanto se volete andare a lavorare in questo paradi-so la ditta Gardella cerca due persone: rivolgersi direttamente all’ortofrutticola Schenone.

“L'uomo con la fissa delle capre” A Orero alla scoperta di un caseificio particolare

E' ufficiale: anche la Fontanabuona ha il suo George Clooney (lo ricordiamo nel film “L’uo-mo che fissa le capre”) e si chiama Fabio De Ferrari. Beh non è proprio uguale, anzi non ci somiglia per niente, ma la carica di ener-gia che sprigiona, unita al suo senso pratico da contadino, “scarpe grosse, cervello fino”, lo rende un personaggio. Dopo una vita nel settore edile ereditato dal papà, a un certo punto della sua vita ha sentito il bisogno di fare un altro balzo indietro nelle sue radi-ci e tornare a fare vita di campagna come i nonni. Così con pazienza ha ristrutturato la loro casa, ripristanato le stalle, aggiunto i di-spositivi sanitari per rendere tutto a norma di legge e in perfetta sicurezza alimentare e infine vi ha portato le capre. Qui tutto sem-bra essere rimasto fermo nel tempo: tavolac-cio rustico con bottiglione di vino e bicchieri spaiati, un mazzo di carte, pavimento in ar-desia levigata a mano, tagliere in legno del nonno, mazzi di cipolle appese al muro per farle asciugare raccolte dall'orto rigoglioso di cose buone. Qui tutto sa di genuino, oggi diremmo biologico ma lui di quella parola non ne vuol sentir parlare: "Basta dare 1.600€

di diritti per dire che le cose sono come sono ma chi viene qui lo vede come sono". Sembra uno scioglilingua ma il senso è più che chia-ro e ormai è un punto di riferimento sia per gli amanti del formaggio di capra che per gli intolleranti al lattosio. Oltre all’amore per la campagna e il cibo genuino, di Fabio una cosa balza subito all’occhio: l'amore per le sue capre, che accarezza e chiama per nome, una ad una. Sono una quarantina compreso Walter “il becco" e tutte hanno un nome che le caratterizza. Tra le più particolari c'è Via-dos, chiamata così per via del vocione, Max Pezzalis perchè sull'orecchino di riconosci-mento ha il numero 883, Tibet perchè è bas-sa come la capra tibetana, Didda che pren-de il nome da un'irruenta e nota fontanina, Trudy che ha il pelo morbidissimo come il noto peluche, Brigitte che quando cammina sculetta, fino ad arrivare a Chanel, chiamata così per via delle sue... puzzette. E un perso-naggio così istrionico volete che non abbia dato i nomi anche ai suoi formaggi? Prepare-tevi con le rime: c'è il Caprero formaggio di Orero, il Capreggio che fa un baffo al Taleg-gio, la Caprotta che è un amore di ricotta,

la Capriola che vi farà dimenticare la Ro-biola, il Capriano formaggio vegetariano (cagliato con il cardo) e infine il Carteggio che " l'è druo cumme in seggiu" in pratica un fomaggio da grattare. Tante varietà per accontentare tutti i palati e latte fresco per intolleranti al lattosio o sem-plici amanti del prodotto. Portate nelle vo-stre case un prodotto unico, sano e genuino. iNfo: società agricola "Sulla Costa" di Fabio, Via Costa 144 Orero 377.5211797.

ALLA SCOPERTA DI SAPORI GENUINI E PRODOTTI A kM0

A sinistra Fabio De Ferrari mentre accarezza una delle sue capre e a destra un invitante tagliere con i formaggi di sua produzione

SABAto 26 luGlio DeGuStAzioNe

“formAGGi & BirrA”A partire dalle 19.00 a Gat-torna presso il bar Sciuscià e Sciurbì un insolito e quindi imperdibile abbinamento alle birre di tiziano e Paola.

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Questo mese vogliamo parlarvi di un agri-turismo davvero particolare, legato da quasi quarant'anni alla tradizione culinaria e ricet-tiva della Val Graveglia, verde vallata nell'im-mediato entroterra del Tigullio attraversata quasi interamente dall’omonimo torrente. È stato il mondo agricolo a definire i tratti ca-ratteristici del paesaggio: ampi spazi a bosco e a pascolo si alternano a superfici coltivate, dove si trovano case isolate e piccoli nuclei rurali con i tipici tetti in "ciappe", le terrazze con il pergolato, i portici, gli archivolti. Anco-ra oggi in Val Graveglia l'attività contadina ha mantenuto un valore economico, storico e sociale nel rispetto delle tradizioni locali ed è proprio qui che viene incastonato, in località Arzeno, a solo mezz'ora dal casello autostra-dale di Lavagna, questo posto caratteristico che propone una cucina casalinga ricca di sapori genuini grazie ai prodotti a km0 pro-venienti dalla limitrofa azienda agricola ge-stita da tre giovani leve che hanno a cuore la loro terra e il loro territorio. Sono i figli di Ornella (in foto), la cuoca che, per chi la co-nosce, è una vera e propria appassionata del proprio lavoro che prende le radici culinarie dalla forse ancor più nota suocera Idilia. A

solo a sentirla parlare già sembra di degu-stare i suoi ravioli e pansotti, i ripieni, i dolci... tutto rigorosamente fatti a mano. E già viene l’acquolina a pensare ai cibi cotti con l'antica tradizione dei cosiddetti testi di terracotta cioè una copertura che, precedentemente arroventata sul fuoco, viene posta sopra i cibi, in particolare torte, focacce, pane ma anche portate a base di carne, per ottenere la cottura cosiddetta sotto al testo, o al testo. Per gli amanti del lessico il termine testo in-

dica sia questo utensile, sia quello che viene utilizzato per la preparazione dei testaieu (anche questi preparati periodicamente) per il quale, comunque, viene utilizzato sovente il termine testetto. L'agriturismo Villa Rosa, dove è anche possibile pernottare nella più totale quiete, è un posto molto adatto an-che per i bambini che possono visionare i tanti animali presenti (capre, cavalli, mucca, galline etc) e per le famiglie che possono acquistare i prodotti sani e genuini della loro

terra. Inoltre è possibile ammirare la splen-dida natura con una passeggiata sul vicino monte Biscia (all’agriturismo potete anche noleggiare una Mountain Bike). Noi ve lo straconsigliamo, fateci un salto e diteci come vi siete trovati!

iNfo: Ne Via Arzeno 55, 0185.338948 o 339.5889453 www.villarosaagriturismo.com

GSR

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Agriturismo villa rosa: 40 anni di cose buoneCucina della tradizione con prodotti dell'azienda agricola

e piatti cotti nel caratteristico “TESTO”

‘Nduja, pitt ‘nchiusa, cuzzupa e tante prelibatezze da provare!

l’Angolo delle Pizza propone specialitàdella tradizione calabrese e ligure

Inoltre vendita di fragrante pane di grano duro e altre specialità cotte nel forno a legna

La varietà di cibi in Italia è unica: posto che vai, cibo che trovi. Da qualche tempo la Val Fontanabuona e la Calabria sono meno di-stanti. Amedeo e caterina (in foto) hanno infatti portato una ventata di novità e all’An-golo della Pizza propongono specialità della tradizione calabrese, senza tralasciare quel-la ligure. Accanto alle pizze più classiche e alle prelibatezze nostrane come focaccia al formaggio e farinata (ma anche il pane, la focaccetta e tutti i prodotti “da forno”), spic-ca la Pizza farcita con la Nduja, la più fiera rappresentante della cucina calabrese. Di sicuro uno sfizio che non passa inosservato alle papille gustative di chi la assaggia. Ma a chi preferisce il dolce al salato e al piccante propongono diversi dolci tipici della loro re-gione tra cui la pitta ‘nchiusa e la cuzzupa. La prima è un dolce tipico natalizio, il cui nome deriva dal greco e significa “sfoglia”, e infatti è una dolce e invitante sfogliata cotta al forno. La seconda invece trae le sue ori-gini in Oriente ed è tipica pasquale perchè nella tradizione viene inserito al suo interno un uovo che simbolegga la resurrezione del Signore. Ambedue possono però esse-re gustati in qualsiasi momento dell’anno basta semplicemente prenotarle. Insomma non solo prelibatezze tipiche liguri, ma an-che un pezzo di storia e tradizione che so-

pravvive e che non aspetta altro che essere scoperto e apprezzato da chi non ha mai assaporato i piatti tipici calabresi. Ah di-menticavamo....tutto è cotto nel forno a le-gna e gli ingredineti sono di prima qualità! Cosa aspettate ad andare a trovarli? Potete sedervi nei tavoli all’aperto e scoprire che.... vi piace il piccante! Sono a calvari di San colombano in Piaz-za G.B. cuneo 10 (proprio di fronte al bar torre) tel 327.6365347

La cottura sotto al testo e la titolare e cuoca Ornella De Paoli

ogni sabato fino a settembreA leivi ProDotti

DellA NAturA e ArtiGiANAli Al

mercAtiNo AGricoloTorna il mercatino di prodotti lo-cali (agricoli, hobbistici e artigia-nali) che si trova in piazzale San-guineti (Rostio) tra Leivi e Chiavari.

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Incredibile successo della prima edizione del concorso che vuole essere un’ode all’ec-cellenza della più tipica tradizione ligure: “a fügassa”, o figassa. Delle centinaia di panifici, bar e ristoranti che la autoproducono con altrettante ricette, i golosi hanno segnalato e poi votato su Facebook (quindi in massima trasparenza) ben venti luoghi di perdizione della gola. A vincere su tutti con una guerra all’ultimo voto è stato il panificio Antico For-no Sanguineti di Via Roma 121 a Lavagna (371 voti) seguito a ruota dal Panificio il Forno a Chiavari (324 voti) e dal panificio Vaccarez-za (129 voti) sempre di Lavagna. Ad aggiu-dicarsi e poter sfoggiare in negozio l’ambito premio è Corrado Sanguineti, commerciante ormai celebre nel carruggio di Lavagna. La ricetta del suo successo è fatta di ingredienti davvero unici: oltre all’olio e farine bio e ma-terie prime ricercate, qui non mancano mai le novità che vengono puntualmente fatte sempre assaggiare ai clienti. Ma l’ingredien-te più prezioso è il mix di gioia e gentilezza che si respira in questo negozio, diventato

in pochi anni meta di pellegrinaggi tanto da aggiudicarsi l’ambito premio superando in apprezzamenti panifici storici. A vincere la fragrante teglia di focaccia messa in palio tra i votanti è stata Marta Caffese, sempre di Lavagna, estratta a sorte tra i clienti che hanno votato il vincitore. Nota di merito agli altri panifici segnalati: a Chiavari Raffo, Deli-zie del Grano, Piombo, Panificio Via Piacenza, Luca, Barbieri e Antico Forno Figone; Antichi Sapori di S. Salvatore di Cogorno; La Bottega della bontà di Gattorna di Moconesi; aSestri Levante i panifici Bertoldi e Tosi; il Pinamon-ti di Santa Margherita L.; a Rapallol’Antico Grano e il Tigullio; a Lavagna Balin, Arenelle e Un Angolo di Recco. La stranezza riguarda proprio Recco: nessun cliente si è fatto avan-ti per segnalare un panificio degno di nota. Probabilmente in un concorso sulla focaccia al formaggio non ci sarebbe stata storia ma la figassetta a detta di molti, sembra essere migliore nel Tigullio che nel Golfo Paradiso e chissà che il prossimo anno anche i recchelli-ni non ci riservino qualche sorpresa.

“Figassetta award 2014”: la focaccetta più amata è quella dell’ Antico forno Sanguineti di lavagna

Chiavari conquista il secondo posto e Lavagna anche il terzo; Recco la grande esclusa

Il titolare del panificio, Corrado Sanguineti, mostra con orgoglio la pergamena che lo decreta vincitore; accanto Marta Caffese con la teglia di focaccia appena vinta.

Dietro alcuni dei simpatici e cortesi collaboratori del panificio

ingredienti solo di alta qualità e bio, tanta fantasia, simpatia e cordialità

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Correva l'anno 1954, Gattorna era ancora in festa per la ricorrenza del centenario del mi-racolo di N. S. della Guardia per la liberazione dal colera. I “Mocassini di Gattorna”, così veni-vano chiamati i giovanotti del paese visto il successo delle famose scarpe appena impor-tate dall'America, guidati dal Parroco Don Lu-igi Canessa avevano formato una compagnia teatrale che avrebbe dovuto continuare nel tempo ma per vari motivi eseguì una sola e unica rappresentazione il sabato e la dome-nica successivi la festa. Come sigla d'inizio e della fine dello spettacolo venne eseguita una canzone popolare in dialetto genovese scritta dal Parroco di Pianezza Don Daniele Noce, che era anche il direttore musicale del-

lo spettacolo: “intitolato “Gaturna” avrebbe dovuto diventare l'inno ufficiale del paese - rac-conta Mauro Piffero (in foto) - ma venne di-menticato e le parole con gli accordi scritti su un anonimo foglietto sono rimaste chiuse in uno dei tanti cassetti in Parrocchia. Tempo fa nel ripristinare l'archivio parrocchiale me lo sono ritrovato fra le mani e memore dei miei trascor-si musicali (molto lontani) ho ripreso la chitarra con uno spartano tentativo di rimettere in mu-sica il brano. Ora occorrerebbe che qualcuno producesse un bel video ad hoc”. Chissà che non parta una collaborazione con gli autori di “Donega” e magari un giorno su MTV ve-dremo apparire “Gattorna, by Rusenenti Feat. Mauro Piffero”.

“C’ e’ posta per te, cartoline dalla Valfontanabuona”

“I Love VF”, le cartoline per promuovere il tu-rismo e la conoscenza del territorio della Val Fontanabuona. L’iniziativa, patrocinata dalla Regione Liguria, consiste in un portfolio di nove cartoline raffiguranti scorci, panorami, tradizioni della vallata che sarà distribuito gratuitamente con l’invito, per chi lo riceve-rà, a spedire a sua volta una cartolina della Val Fontanabuona agli amici. Il kit è dispo-nibile presso In-Mobiliare (Gattorna, Via del Commercio) oppure si può richiedere via mail a [email protected].

“GATTURNA”Ho dovuo andà pe-o mundu

vive luntan da tìma anche s’è passou i anni

Gatturna t’ho sempre in tu coeut’è comme o primmo amù

che scorda o no se poe. Quando mi seru i oggi

alloua rivedo tiscordu che t’è luntan-a

e ti me pagi lì

a copula da gesgiao cian da costa e o campanin

i forman tutti in quadroqua torretta e qun-i so pin

(Ritornello)Gatturna tè a ciù bella da toe vallà

in mezzu ai toe duì scummie cua to strà

i munti inturnu i te fan da curunn-a

te in picculu paesettuma te a perla da Funtann-a bunn-a

M’an scritto i mae vegettidixan che t’è cangià

che oua t’è ancun ciù bellae che mi ghe devo turnà

pe vede o me torrentea me casa a me mamma

Madonna faeme a grassia de tunrnàturnaghe ancun una vottae poighe pe sempre restà.

Scritta nel 1954 da un parroco fu cantata una volta sola da “I mocassini”

DoPo il tormeNtoNe Di “DoNeGA” ANche GAttorNA hA il Suo iNNo

Appello di Corfole: chi lo riporterà in voga?

Guarda il video con la canzone

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La storia di Suor Blandina non è delle più conosciute come quella di Agostino Devoto di cui abbiamo pubblicato l’avventurosa vita nello scorso numero, ma è al pari di quest’ul-timo un’importante testimonianza storica dei nostri antenati emigrati negli Stati Uniti nella metà dell’Ottocento. La sua storia è stata approfondita grazie a una ricerca av-viata negli anni novanta dalla Biblioteca di Cicagna sulle origini della suora; la sua vita di religiosa nelle zone a est del Rio Grande e a sud delle Sangre de Cristo Mountains (nella Contea di Santa Fe, Nuovo Messico) è stata da lei stessa raccontata attraverso il diario At the End of the Santa Fe Trail, basato sulle let-tere da lei scambiate con la sorella Giustina, anch’essa religiosa in Ohio, con cui intratten-ne un lungo rapporto epistolare.

Suor Blandina: una ragazza coraggiosaIl suo nome completo era Rosa Maria Segale (Cicagna, 23 maggio 1850 – Cincinnati, 23 febbraio 1941) è stata una religiosa e missio-naria cattolica italiana che operò in terre par-ticolarmente pericolose in tempi veramente duri e lo fece con un coraggio e una forza unici. Si trasferì all’età di quattro anni con la famiglia a Cincinnati e l’8 dicembre 1868 prese i voti entrando nel convento delle suo-re della Carità con il nome di Blandina. Inse-gnava nelle scuole di Steubenville e Dayton quando, a ventidue anni, il 27 novembre 1872, fu inviata come missionaria a Trinidad, in Colorado. Viaggiò da sola e raggiunse la sua destinazione il 9 dicembre 1872. A Trini-dad dovette scontrarsi con la dura realtà, ov-vero che la legge era difficile da far rispettare anche per lo sceriffo. Il linciaggio era difatti una -seppur barbara- pratica consueta per ri-solvere i contenziosi. Fu proprio in questa di-rezione che Suor Blandina si fece conoscere in città, scagliandosi in più occasioni contro l’utilizzo della giustizia sommaria e riuscen-do anche a salvare alcuni uomini dalla folla inferocita, facendo sì che fosse la legge e non la folla a decidere della sorte dei criminali.

Salvò la vita a Billy the Kid e lui ricam-biò il favoreDurante il tempo che trascorse nel-la città mineraria di Trinidad, ebbe modo di conoscere numerose storie di omicidi commessi da fuorilegge noti e temutissimi da tutti.Uno di que-sti fuorilegge di cui tutti parlavano era Billy the Kid, il famoso bandito entrato nella leg-genda (anche attra-

verso la cultura cinematografica americana, da Furia Selvaggia con Paul Newman a Pat Garret e Billy the Kid di Sam Peckinpah). Un giorno uno studente di Suor Blandina le raccontò che uno dei membri della banda di Billy era stato ferito gravemente e abban-donato in una capanna vicino alla cittadina, e che nessuno gli voleva prestare soccorso. Suor Blandina decise di recarsi dal bandito, senza esitazione, e di curarlo senza preoccu-parsi che fosse un criminale o meno, salvan-dogli così la vita. Tempo dopo, Suor Blandina seppe che Billy e la sua banda sarebbero ar-rivati a Trinidad per uccidere i quattro dottori della città che avevano rifiutato di curare la sua ferita. La suora decise di fermarli e chie-se di incontrarli. Così, uno degli assassini più temuti del west, la salutò gentilmente, visto che gli era stato riferito che la suora si era molto scomodata a rimettere in sesto il com-pagno ferito, e le disse che avrebbe avuto il piacere di ricambiare il favore: prontamente

Suor Blandina chiese che la vita dei quattro medici fosse risparmiata. Con onore e rispet-to alla parola data, Billy the Kid acconsentì. Si narra di incontri con il famoso bandito anche in altre occasioni, alcune quasi incredibili. In un viaggio in diligenza, per esempio, sembra che la religiosa fosse tanto rispettata da Billy the Kid al punto di ritirarsi dall’assalto dopo essersi accorto della presenza della suora sul trasporto, sotto gli occhi increduli del resto dei passeggeri. Più tardi, Suor Blandina ven-ne trasferita a Santa Fe dove continuò a dif-fondere la fede in Cristo e ad aiutare le per-sone in difficoltà. Lì fondò anche una scuola e un ospedale. Qui ebbe anche modo di in-contrare e curare da una brutta ferita la sua vecchia conoscenza “Billy the Kid”, da poco catturato e arrestato (per poco tempo, visto che riuscì a fuggire poco dopo).

l’apertura del processo di beatificazioneSuor Blandina operò nel selvaggio west per 21 anni prima di tornare, anziana, a Cincin-nati, dove lei e sua sorella, Suor Giustina, si dedicarono al sostegno dei poveri in città insieme a molti emigranti italiani. L’Arcidio-cesi di Santa Fe ha annunciato a fine giugno l’inizio del processo di canonizzazione e be-atificazione della religiosa di origini fontani-ne, in virtù del suo costante lavoro di scola-rizzazione e sostegno ai più deboli durante tutta la sua vita in Ohio, Colorado e Nuovo Messico. L’Arcivescovo Michael Sheehan ha dichiarato di aver ricevuto dalla Santa Sede l’approvazione per l’apertura della causa, an-che se ufficialmente un processo di questo tipo può richiede anni, se non addirittura un secolo intero, per investigare il lavoro di Suor Blandina e l’eventuale presenza di miracoli.

Luca Bagnasco

Suor Blandina, la suora più coraggiosa del West

Nata a Cicagna, salvò la vita al famigerato bandito Billy the Kid, fondò scuole e ospedali: presto potrebbe diventare santa

Liberare i libri. Sembra uno scherzo, invece è un'idea che sta contagiando sempre più persone in tutto il mondo. Partita dagli Sta-ti Uniti con la creazione nel 2001 del porta-le bookcrossing.com, invita tutti i lettori a condividere con la comunità i propri libri, quelli che magari resterebbero negli scaf-fali a “prendere polvere”, che così possono avere una seconda vita. Lo aveva proposto a Rapallo l'associazione culturale “Un'altra Rapallo”, con la predisposizione di una zona dove lasciare i propri libri e prenderne altri, mentre ora a Casarza Ligure, accanto alla Polisportiva, è stata inaugurata una Little Free Library, una mini-biblioteca a forma di piccola casa, dove ognuno può lasciare i pro-

pri volumi e prenderne in prestito altri, tutto liberamente! Ogni cittadino può installarne una o comprandola direttamente sul sito littlefreelibrary.com oppure creandola con le proprie mani. Maggiori le persone coinvolte, maggiori saranno le possibilità di creare una biblioteca sempre più completa. La prossima volta che deciderete di fare pulizia in casa o quando vi troverete alle prese con un traslo-co non sbarazzatevi dei libri che non legge-rete più, ma date loro la possibilità di essere letti ancora, perchè il loro scopo è proprio quello. Liberiamo i libri, liberiamo la cultura! Se conoscete un luogo dove si effettua bookcrossing segnalatecelo ai recapiti in copertina e noi lo pubblicheremo!

BooKcroSSiNG: liBeriAmo i liBri!Prende piede anche nel Levante lo scambio gratuito di libri fra cittadini

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“iNterviStA uN ANziANo”a lorenzo lazzarin della

5^classe della Scuola Primaria una Borsa di studio di 300 euro

L’iniziativa è sorta dalla collaborazione del Centro Studi con alcune associazioni di Bogliasco: la P.A. Croce Verde, l’Associazio-ne Nazionale Alpini, la Confraternita di S. Chiara.che hanno voluto così coinvolgere i giovani studenti in una ricerca storica e giornalistica ricercando il dialogo con le persone anziane e stimolandoli a conosce-re il passato delle loro famiglie e del loro paese. Un premio di segnalazione è anda-to a Michela Verme, Sabrina Ferrioli e Fran-cesca Piovani. I lavori premiati saranno pubblicati sull’edizione del prossimo anno dei Quaderni di Storia Locale.

Bici elettriche per visitare il paeseNovità a Gattorna per

cittadini e turistiPrima un campo da beach volley a Ferrada per fare sport e soprattutto divertirsi sen-tendosi in spiaggia e ora a Gattorna (presso l’Alzati Lazzaro) sono arrivate le mountain bike elettriche “a pedalata assistita” per poter girare tra le località del comune e volendo di tutta la Fontanabuona anche se non si è pro-prio allenati per aggredire le salite. Il Sindaco Gabriele Trossarello - lui stesso appassionato di sport - punta anche sulle attività da fare in compagnia per ravvivare il territorio e invitare i turisti anche di vicinato a visitarlo. Così quest’estate sarà possibile trascorrere la giornata facendo shopping tra i tanti negozi, mangiare in uno dei tanti locali, visitare i din-torni con la bici e la sera assistere a una delle tante iniziative previste.

E dopo il salvataggio delle paperelle a Chia-vari a cura di alcuni passanti “eroi per caso”, ecco un’altra storia di amore tra uomo e animali. Questa volta i protagonisti sono un gattino (troppo) avventuroso e una squadra di professionisti, visto che la situazione era alquanto drammatica e pericolosa. Tutto è successo sabato 21 giugno, dopo che su segnalazione di due passanti che sentivano miagolare disperatamente, sono intervenuti l’OIPA (Organizzazione Internazionale Prote-zione Animali), i Vigili del Fuoco e la Polizia Locale che hanno così salvato un gattino rimasto intrappolato tra la rete di conteni-mento massi e il costone a strapiombo poco prima della baia di Paraggi. Le manovre ef-

fettuate durante le operazioni di recupero hanno comportato diversi rischi, soprattutto per l’operatore dei Vigili del Fuoco che si è arrampicato a una decina di metri di altezza dalla strada, ma la squadra ce l’ha fatta. Im-peccabile la cooperazione con la Polizia Lo-cale di Santa Margherita che ha garantito il regolare deflusso di auto. Quando il gattino, di poco più di un mese di vita, è stato recupe-rato, un applauso fragoroso ha echeggiato nella baia. Emozionate le segnalanti Ferraro Maria Cristina e Langella Marcella nel vedere il gattino consegnato sano e salvo alla Guar-dia Eco-Zoofila dell’OIPA di Genova. Chissà se il micino curioso dopo questa esperienza si accontenterà di stare nei... Paraggi.

A Paraggi è andata in scena l’operazione“salvataggio gattino free climber”

la freccia indi-ca la posizione del gattino

Il gattino free climber dopo il salvataggio

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Con la pubblicazione nella Gazzetta Uffi-ciale n.114 del 19 maggio 2014 della Leg-ge 16 maggio 2014, n.78, sono in vigore importanti novità riguardanti il contratto a termine. Per i contratti stipulati a decor-rere dal 21 marzo 2014 non è più neces-sario specificare la causale (produttiva, organizzativa o tecnica) di assunzione: l’unica condizione di legittimità applicabile direttamente al singolo contratto al mo-mento dell’assunzione riguarda la durata massima, 36 mesi comprensivi di proro-ghe. L’eventuale superamento del limite di durata comporta la riqualificazione del contratto come a tempo indeterminato. È pertanto superata la disciplina previgente, dove l’assenza di causale era limitata esclu-sivamente al primo rapporto, ovvero alle ipotesi individuate dal contratto collettivo. Il limite massimo del numero di proroghe è di 5. Per la proroga non sarà più necessario indicare la motivazione specifica che porta al prolungamento del contratto. Si ricor-da che il rinnovo del contratto comporta

l’ampliamento della durata del contratto, nella vigenza dello stesso, purché l’attività svolta dal lavoratore sia la medesima. Con le proroghe, indipendentemente dal loro numero, non è possibile superare il pe-riodo massimo complessivo di 36 mesi. A compensare la liberalizzazione nell’utilizzo del contratto a termine, viene previsto che, fatte salve le limitazioni previste dal CCNL, il numero complessivo di contratti a tempo determinato stipulati da ciascun datore di lavoro non possa eccedere il limite del 20% del numero dei lavoratori a tempo indeter-minato in forza al 1° gennaio dell’anno di assunzione. Per i datori di lavoro che oc-cupano fino a 5 dipendenti (quindi anche meno di 5) è sempre possibile stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato. Nella conversione è stato inoltre previsto che la violazione del limite non comporti la trasformazione a tempo indeterminato del contratto, ma una sanzione amministrativa calcolata con una percentuale sulla retribu-zione del lavoratore.

fiSco e lAvoro per imprese e cittadini

A cura del dott. Francesco MandolfinoEsperto Contabile e revisore dei ContiMoconesi Via del Commercio 80ATel 0185.935021 - Cell [email protected]

lA DiSciPliNA Del coNtrAtto A termiNe DoPo le ultime NovitA’

E’ ormai consolidata la consapevolezza che occorre isolare la casa per evitare di far usci-re rapidamente il calore o il fresco che ab-biamo costosamente generato. Nelle nuo-ve costruzioni le normative impongono un progetto del contenimento termico, ma abbiamo l’opportunità di intervenire anche sulle case esistenti con opere più o meno consistenti. La prima cosa da tener presen-te è che conviene risparmiare mediante un adeguato isolamento termico più che inve-stendo sull’impianto. I motivi sono diversi:>l’isolante una volta installato non costa più niente mentre il combustibile viene continuamente consumato con prezzi d’acquisto sempre in aumento>la vita media di un isolante è molto più lunga di quella di una caldaia>l’isolante non solo trattiene il caldo in in-verno ma anche il freddo d’estate>scaldare e raffrescare meno riduce l’inqui-namento e il consumo di risorse ambientali. cosa fare per isolare la nostra casa? La priorità dovremmo darla all’isolamen-to della muratura di perimetro, perché generalmente rappresenta la superficie

disperdente maggiore. L’intervento con-siste nel l’applicare un “cappotto”, ap-plicando l’isolante sull’esterno oppure, laddove non fosse possibile, dall’interno. Se la muratura è fatta con due file di mat-toni e un’intercapedine, si può intervenire soffiando l’isolante nello spazio vuoto. Ci sono in commercio molti materiali con caratteristiche diverse. Solitamente più è spesso il materiale isolante più è efficace, ma esistono materiali sottili ad altissime prestazioni. La scelta del materiale dovrà essere fatta valutando attentamente costi e difficoltà applicative. Intervenire sul tet-to: consiste nell’inserire l’isolante sotto il manto di copertura in fase di rifacimento o in alternativa controsoffittando all’inter-no. Isolare una pavimentazione comporta il suo rifacimento, a meno che l’ambiente non confini con una cantina, allora si può intervenire sul soffitto sottostante. La so-stituzione delle finestre è più facile, ma ottenere un buon risultato richiede un in-vestimento consistente: a parità di super-ficie, isolare un muro può costare fino a 10 volte di meno.

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i Dieci lADri DellA tuA eNerGiA(Dalai lama) 1- Lascia andare le persone che solo condividono lamente-le, problemi, storie disastrose, paura e giudizio sugli altri. Se qualcuno cerca un cestino per buttare la sua immondizia, fa sì che non sia la tua mente. 2- Paga i tuoi debiti in tempo. Nel contempo fai pagare a chi ti deve o scegli di lasciarlo andare, se ormai non lo può fare. 3- Mantieni le tue promesse. Se non l’hai fatto, domandati

perché fai fatica. Hai sempre il diritto di cambiare opinione, scusarti, compensa-re, rinegoziare e offrire un’alternativa ad una promessa non mantenuta; ma non farlo diventare un’abitudine. Il modo più semplice di evitare di non fare una cosa che prometti di fare e dire NO subito.4- Elimina nel possibile e delega i compiti che preferisci non fare e dedica il tuo tempo a fare quelli che ti piacciono. 5- Permettiti di riposare quando ti serve e dati il permesso di agire se hai un’oc-casione buona. 6- Butta, raccogli e organizza, niente ti prende più energia di uno spazio disordi-nato e pieno di cose del passato che ormai non ti servono più. 7- Dà priorità alla tua salute, senza il macchinario del tuo corpo lavorando al massimo, non puoi fare molto. Fai delle pause. 8- Affronta le situazioni tossiche che stai tollerando, da riscattare un amico o un famigliare, fino a tollerare azioni negative di un compagno o un gruppo; prendi l’azione necessaria.9- Accetta. Non per rassegnazione, ma niente ti fa perdere più energia di litigare con una situazione che non puoi cambiare.10- Perdona, lascia andare una situazione che è causa di dolore, puoi sempre scegliere di lasciare il dolore del ricordo.

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A Santa Margherita molte statue sono state realizzate come pretesto per costruire gran-di opere pubbliche o... per evitarle. Sontuosi busti e valorosi uomini a cavallo non sono soltanto onorificenze per gloriosi personag-gi storici e politici, ma nascondono curiosità e aneddoti al limite del surreale. Lo racconta renato Dirodi, ex assessore all’urbanistica del comune, ora commerciante e soprat-tutto studioso di storia locale, nel suo libro “Statue che camminano”, storia inedita dei monumenti sammargheritesi, discusso a fine giugno presso l’Associazione “Spazio Aperto” .

i Giardini a mare? Si devono alla genialata di una statua a cui non si poteva dire di noGli importanti mutamenti urbanistici che hanno interessato Santa Margherita a ca-vallo tra 1800 e 1900 sono stati resi possi-bili grazie all’ingegnosa attività politica di Angelo Rainusso, nominato ben sette volte sindaco tra il 1880 al 1923, periodo durante il quale trasformò la cittadina “da“umile borga-ta a doviziosa città”, come riportato sulla sua tomba. Una delle sue principali realizzazioni urbanistiche fu quella dei Giardini a mare. Qui il progetto di riempire il vecchio porto, caduto in disuso dopo la costruzione del nuovo nel 1860, non era stato approvato a seguito dell’opposizione del Ministero, solle-citato dai proprietari dei palazzi antistanti. La “genialata” dell’acuto sindaco fu di ripro-porre il progetto prevedendo la collocazione di una statua di Vittorio Emanuele II al centro del riempimento. All’epoca regnava Umber-to I e quindi nessuno poteva opporsi all’in-nalzamento di un monumento a favore del padre del re e fautore dell’unità d’Italia. Nel 1912 fu la statua di Cristoforo Colombo (in foto), inaugurata il 12 ottobre 1892 in Piazza del Comune in occasione del quarto cente-nario della scoperta dell’America, ad essere spostata nella zona dei giardini. La statua era stata pagata dalla Società istruttiva mar-gheritese ligure Cristoforo Colombo fondata da 116 emigrati da Santa a Buenos Aires, e il cui primo presidente Domizio Lastreto fu, una volta rientrato definitivamente in patria, eletto sindaco nel 1914, oggi sepolto vicino al sindaco Rainusso. Al posto di Colombo in Piazza del Comune, venne posato nel 1913 la statua del senatore Giacomo Costa (in foto prima e quel che ne rimane oggi), oriundo di Santa Margherita, ministro di grazia e giu-stizia nel governo Rudinì. Il monumento fu in seguito traslocato in Piazza San Siro e poi demolito il basamento. Ne restano le statue che giacciono pressoché abbandonate nel giardinetto di Villa delle rondini di proprie-tà comunale, e proprio Renato Dirodi, nel suo intervento di sabato scorso, ha chiesto alla nuova amministrazione, rappresentata dall’assessore alla cultura Betty Tassara di ricercare una più degna collocazione per il concittadino Costa.

..di come la statua di tizio si trasfmormò in quella di caio per bloccare la costruzio-ne di una casermaMa abbiamo anche il fenomeno opposto, ossia innalzare una statua con lo scopo di vietare un’opera pubblica. E’ il caso del mo-numento a Umberto I, fatto realizzare con il

preciso intento di non far costruire la caser-ma della Guardia di Finanza dietro il porto. Si costituì un comitato pro-monumento che si diresse nelle cave di marmo di Carrara per commissionare la statua ma, ahimè costava troppo, così la leggenda, o, se vogliamo, la storia tramandata di padre in figlio, dice che un commerciante di monumenti aveva in magazzino una statua raffigurante il gene-rale Belgrano, eroe nazionale argentino. Eb-bene, con un mirato restyling gli cambiarono i connotati per farne un Umberto I a costo abbordabile.

mazzini sfrattato dalla prima strada per rapalloPrima del Novecento la viabilità di Santa Margherita era scarsa anche a causa dei tre torrenti che la percorrevano: San Siro, Magistrato e Nozarego. Il corso d’acqua San Siro divideva la zona Ghiaia dal centro e anche qui un monumento, quello a Giu-seppe Mazzini, venne utilizzato per indur-re il demanio a concederne celermente la copertura. Quando venne poi realizzata la strada per S. Lorenzo, che attraverso corso Rainusso, sfociava proprio nello spazio da-vanti all’odierno cinema Centrale, dov’era collocata la statua del grande repubblica-no, la stessa fu spostata nella piazza del Mu-nicipio “sfrattando”, come abbiamo detto prima, il povero Giacomo Costa.Se le statue potessero parlare, come nel ce-lebre film di Silvio Soldini, Il comandante e la cicogna, sarebbero in grado di raccontar-ci la vera storia di tante città, città che han-no cambiato volto grazie ai tanti volti che le rappresentano.

Cristina ParenteCommenta e inoltra su www.corfole.it

Stranezze locali: a Santa Margherita le statue... camminano

Quante curiosità dietro un busto: da quello eretto per giustificare un’opera urbanistica a quello creato per evitarla; fino ad arrivare alla statua spostata “prima qua e poi là”

il monumento a Giacomo costa e a destra quel che ne rimane oggi

errAtA corriGeNell’articolo “I primi della classe” del numero scorso c’è stato un errore di battitura: i voti di Cristina Peragallo erano 553 e non 503. Ecco il riepilogo corretto.

reccoSindaco Dario Capurro Peragallo Cristina 55 anni, insegnanteVoti: 553Lista Civica – Io scelgo ReccoAttività sociali: Ass. Comunale uscen-te con delega a Pubblica Istruzione, Politiche Giovanili e Cultura, già Pre-sidentessa di sezione di A.N., respon-sabile Provinciale Pari Opportunità, già Vice Presidente Pro Loco Recco.

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Notizia estiva dall’entroterra, degna di Studio Aperto. No, non vogliamo parlarvi del fatto che gli anziani e i bambini non devono stare al sole nelle ore più calde. E nemmeno che i consigli migliori in que-sto periodo sono di stare nei posti dove c’è l’aria condizionata invece che sedervi accanto a un bollente forno della pizza nonché di bere tanto, ma tanto, tanto, per fare tanta plin plin. E, no non vogliamo nemmeno dirvi che l’orsetto Knut dello zoo di qualche paesello impronunciabile

tutti pazzi per il caffè del prete!All’Ostaia dei storti abbiamo sentito in molti ordinarlo,

ci siamo incuriositi e abbiamo scoperto una mania

Una delle titolari, Irene Serra, con Don Matteo, parroco di San Colombano

lavagna: cosa vuol dire?Il nome della cittadina strettamente

legato con la tipica pietra locale(erroneamente chiamata ardesia)

> ALLA SCOPERTA DELL’ORIGINE DEL NOME DEI NOSTRI PAESI

Forse a prima vista potrebbe essere bana-le parlare della derivazione del nome della cit-tadina rivierasca, tuttavia qualcosa di interessante siamo riusciti

a scoprirlo lo stesso. Molte sono le teorie sull’origine del nome della cittadina e anco-ra non si è chiarito se essa derivi il suo nome dalla pietra che ha fatto la fortuna del suo territorio, o viceversa se sia la pietra ad aver preso il nome dalla località. C’è chi sostiene che il nome derivi dall’antico greco las con il significato di pietra, ma anche che ci si possa allacciare al termine latino clapania, ciè luo-go dove si estraggono le clapæ, le chiappe di ardesia. Qualcuno ha pure proposto la derivazione da lava, della quale la lavagna prende il colore. Ma se ci atteniamo a quan-to scrive l’attendibile Dizionario Toponoma-stico UTET, esso era riferito a tutta la Valle e sarebbe da intendersi come aggettivo (ania) da connettere con l’etnico ligure Lævi, antico popolo ligure che Plinio colloca nei pressi del

Ticino, ma del quale non si possono esclude-re successive migrazioni in Fontanabuona. Quindi Lavagna, come valle dei Lævi. Questa ipotesi concorderebbe anche con la presen-za del comune di leivi, la cui etimologia fa-rebbe anch’essa risalire a questo popolo e, se vogliamo anche di levaggi, pure presente sul territorio. Lo storico Enrico Pollini nel suo Annuario storico-statistico del 1872 ci descri-ve i Levi (o Læevi) come un “popolo frugale e lavoratore, intento a passare dalla vanga alle armi in difesa delle sue libertà, e a immergere i loro figlioletti nei gelidi torrenti per meglio avvezzarli al nuoto ed al rigore delle stagioni”. Ma già che siamo in argomento un altro ter-mine usato per indicare la pietra della Fonta-nabuona à “ardesia”. Ma, in effetti, esso non è appropriato per la nostra pietra in quanto deriverebbe dal paese di Arder in Irlanda o dalle Ardenne, la regione che si estende tra Francia e Belgio. La parola francese “ardesie” già presente nel XII sec. deriva da Ardennes, provincia francese in cui si sviluppò in passa-to una della prime industrie estrattive per la produzione di lastre sottili da copertura.

Pier Luigi GardellaCommenta e inoltra su www.corfole.it

Consegnato il 5 lu-glio in occasione dell’8° anniversario

dell’Ad-Dio a Don Nando, il Premio Bontà è andato a Francesca Pezzolo. Classe 1976 si è formata nella Parrocchia di San Giovanni Bat-tista dove, svolgendo con entusiasmo i ruoli di animatrice e di catechista, aveva già ma-nifestato la vocazione al volontariato. Dopo

la laurea in medicina, si è specializzata in Pe-diatria. Dal 2009 è medico volontario in terra d’Africa prima in una missione del Rwanda e poi nella Repubblica Centroafricana dove si è occupata di pazienti sieropositivi. Costretta a tornare in Italia a seguito del colpo di stato dell’anno scorso, Francesca continua a man-tenere contatti con quella terra di missione in attesa di poter tornare.

Tutto nasce dalla conoscenza del Presidente con Padre Emilio Ratti, chirurgo, erborista e missionario che dell’ospedale di Ifendula è promotore e nel quale opera come medico. Attualmente gli interventi all’anno sono cir-ca 3000 in ricovero e 4000 interventi esterni (dato 2012). L’ospedale si rifornisce di energia elettrica attraverso generatori a carburante con grande dispendio di denaro., per questo l’impianto fotovoltaico sarà una risorsa dav-vero significativa L’importante opera sarà cu-rata nella parte tecnica dalla NET di Carasco che con Fausto Cadei curerà anche la succes-siva manutenzione in maniera gratuita, nello

spirito del Rotary. Una grande realizzazione, forse l’opera più importante mai realizzato dal club del Tigullio e una grande soddisfa-zione del Presidente Guido Gigli che afferma: - ringrazio davvero tutti coloro i quali hanno permesso questo “mio sogno” perche abbia-mo il coraggio di credere di essere migliori di quanto pensiamo”. Un successo per il Rotary ma anche per Rapallo e il Tigullio che da oggi vede un piccolo segno tangibile in un parte così martoriata del nostro pianeta.Da sinistra Padre Silvio, Guido Gigli, Padre Emilio Ratti, Padre Mario, Fausto Cedei, Lu-ciano Leucari e Arduino Maini.

della Svezia ha finalmente trovato un’ami-chetta, (anch’essa col nome degno di una lampada Ikea). La notizia dell’estate è pro-prio quella del titolo: il caffè del prete! In pratica se andate all’Ostaia dei Sorti a San Colombano vi capiterà di sentire molti avventori chiedere di questo particolare caffè. A noi è capitato mentre eravamo lì a pranzo (si mangia ottimamente e si spen-de poco!) e incuriositi non potevamo farci scappare la ghiotta notizia. Caso ha voluto - o forse dovremmo dire il Cielo - che in-contrassimo proprio “il prete” in questione, il simpatico Don Matteo, che non è quello del telefilm con Terence Hill e manco ci as-somiglia, ma è un parroco in carne e ossa (più carne a dire la verità) della parrocchia di San Colombano che confida “prima mi prendevano per matto, poi hanno provato e ora lo chiedono tutti”. In pratica si tratta di un caffè normale, in tazza grande, con un cubetto di ghiaccio. Detto così lascia un po’ a desiderare ma vi assicuriamo che in estate è da provare e se anche non vi pia-cesse volete farvi scappare la possibilità di essere all’ultima moda per essere trendy in Fontanabuona? Alla domanda “ma prendi il caffé così anche d’inverno? - qui ai preti come ai Sindaci nei paesini si da del tu - La risposta pronta, con la sigaretta in bocca alla John Wayne “no, ho la variante. Senza ghiaccio. Ma con la grappa”. GSR

il rotary rapallo e tigullio dona un impianto fotovoltaico a un ospedale africano

Alla chiavarese Francesca Pezzolo il Premio Bontà Don Nando Negri

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11, 12 e 13 luglio, BogliascoNiNiNfestival: “Il mondo che vorrei”

Un festival a misura di bambini e ragazzi in uno dei borghi più belli della riviera con laboratori, spettacoli e giochi, incontri ed attività per adolescenti, una tavola rotonda per genitori, insegnanti ed educatori, pre-sentazioni di libri ed una grande ‘Fiera dei servizi al bambino’ con case editrici, fattorie didattiche e tanto altro ancora. Yutte le at-tività sono gratuite. www.nininfestival.com.

13 luglio, moconesi AltoInaugurazione organo settecentescoL’organo della Parrocchia di San Giuseppe e Santa Margherita è stato restaurato con il sostegno della Compagnia di S.Paolo e il contributo della Conferenza Episcopale Ita-liana a cura della Bottega Fratelli Marin snc di Lumarzo. 0RE 18.00 - Benvenuto e pre-sentazione del lavoro. ORE 18.15 Concerto del maestro Fabrizio Callai organista titola-re a S.Maria Assunta in Carignano e S.Maria delle Vigne a Genova. Segue rinfresco.

19 luGlio, rAi 1L’ardesia Mangini a LINEA BLU

ore 14.00 nel programma di RAI1” LINEA BLU” uno speciale dedicato alle cave di ardesia e lavorazione dell’azienda Ardesia Mangini. Repliche suwww.lineablu.rai.it

19 luglio, zoagliCampionato Italiano di Ciclo-Tappo

più gara aperta a tuttiLa Federazione Italiana Giuoco Ciclo-Tappo, nata nel 1993 ad opera di Gualtiero Schiaf-fino, organizza ogni anno il Campionato Italiano che si struttura in varie tappe come un vero e proprio Giro d’Italia. Quest’anno si inaugura il ProLoco Tour, gara aperta a ne-ofiti e campioni. Inizio della Manifestazione intorno alle ore 16. Evento gratuito. In caso di maltempo si terrà sotto i portici della piazza.

19 e 20 luglio, favale di malvaro 7° Slalom Favale - Castello

Gara valida per la Coppa di Zona e il Trofeo Nord Italia di slalom automobilistico in salita. Nel pomeriggio di sabato 19 verifiche delle vetture presso il campo sportivo; domeni-ca 20, a partire dalle ore 11,30 con la salita di prova, inizierà la vera competizione a cronometro lungo i primi 4km che salgono dal centro di Favale verso il passo della Sco-glina (tratto chiuso al traffico dalle 9,30 alle ore 18,00. Premiazione alle 18,30 presso gli stand gastronomici, aperti per la cena.

26 luglio, favale di malvaro III edizione “Festa dell’Amicizia”

Organizzata dal Circolo ACLI Fontanabuona per affermare i valori della solidarietà tra le genti, l’iniziativa prevede dalle 19.30 una cena di solidarietà con menù a base di piat-ti tipici locali. Prenotazioni al 328.26.77.129: costo della cena è di 16,00 Euro, gratis per i bambini fino a 10 anni. La serata prosegui-rà con ballo liscio e musiche 70/80. La festa presenta uno sfondo benefico in quanto, i soci del Circolo ACLI Fontanabuona, inten-dono rinnovare la tradizionale collaborazio-ne con “I Sarveghi”, donando l’intero ricava-to della pesca di beneficenza organizzata durante la serata al Comitato Locale della CRI di Cicagna. Previsti ricchi premi.

26 luglio, GattornaApertura MUSEO DEL VIDEOGIOCOe Polimuseo giocattolo, etnografico

e curiosità naturalisticheDai giocattoli in segatura ai videogiochi. Nel polo museale è possibile trascorrere una giornata alla loro riscoperta e anche di gio-care con le 17 postazioni giocabili tra conso-le e arcade. Inoltre animali, minerali, insetti e tante altre curiosità della natura, oltre a un viaggio tra attrezzi agricole e oggetti della vita di campagna. Ingresso gratuito.

1-2-3 Agosto, lumarzoTorna “Belin che festa!”

Organizzate dalla Croce Verde offre diver-timento con musica, balli e gastronomia. Ospiti: Fiorini, Fontes, Onda Nueva, Cozzani

2-3-4 Agosto, Salto di AvegnoFesta Patronale N. S. della Salute

Sabato: ore 19.30 apertura stands gastro-nomici, ore 21.00 ballo con orchestra “I Baraonda”. Domenica ore 19.30 apertura stands gastronomici, ore 20.30 S.Messa e Processione, ore 21.30 ballo con orchestra “Onda Nueva”. Lunedì ore 19.30 apertura stands gastronomici, ore 21.00 Karaoke e intrattenimento musicale con “Luca”. Spe-cialità di tutte le sere: Ravioli, Asado, Ripie-ni, Capponada, Patatine, Dolci fatti in casa, Macedonia. La manifestazione si svolgerà anche in caso di pioggia (stands gastrono-mici al coperto).

luglio e agosto, moconesi“Venerdissima”, “Notte bianca”,

raduno di auto storiche e “Fontanabuona senza frontiere”

A Gattorna tutti i venerdì Musica dal vivo, spettacoli e commedie in genovese. Tutti gli eventi sono gratuiti. Sempre a Gattor-na il 2 Agosto “Notte bianca” e in giorna-

ta il 1° memorial “Claudio Rosasco - Lino Gattorna”, raduno di auto storiche in loro memoria. Il 5/6/7 Agosto a Ferrada “Fonta-nabuona Senza Frontiere”, gare divertenti tra le squadre di tutto il Levante.

10, 17 e 24 luglio, chiavariTorna nelle sale la trilogia del dollaro

Per celebrare il 50° compleanno del suo primo capitolo, Per un pugno di dollari, il film che nel 1964 lanciò l’icona western di Clint Eastwood i tre capolavori di Sergio Leone tornano questa estate nelle sale cinematografiche di tutta Italia in una ver-sione restaurata e digitalizzata dalla Cine-teca di Bologna nell’ambito del progetto Il Cinema ritrovato. Gli appuntamenti sono al Cinema Mignon di Chiavari; il 10 luglio Per qualche dollaro in più, 17 luglio sarà la volta de Il buono, il brutto, il cattivo, e il 24 luglio Per un pugno di dollari.

3 Agosto a rapalloL’ecomaratona fa tappa a Levante

La manifestazione non competitiva, ad iscri-zione libera, parte da Ventimiglia il 27 Luglio e termina a Reggio Calabria il 31 Agosto. La tappa del 3 Agosto parte da Portofino ore18,30/19 passando per Santa e arrivo a Rapallo davanti al negozio PortoNapoleone di piazza Cavour 15. Obiettivi: sensibilizzare sui temi dell’ambiente e dello sport, inteso come pratica pulita e benefica per la salute fisica e mentale; fotografare e filmare lo sta-to delle coste e delle spiagge; promuovere la corsa come momento di aggregazione; intervistare persone e istituzioni sui temi dell’ambiente e dello sport; monitorare i percorsi per podisti e ciclisti; evidenziare le eccellenze enogastronomiche e paesaggisti-che. Info: 011/66.04.522 - www.ecoevents.it

ogni mercoledì, lavagna“Libringioco di sera” apertura serale della ludobiblioteca con tanti eventi

Dalle 20.30 alle 23.00 un ricchissimo calen-dario di eventi che si svolgeranno sia all’in-terno dei locali della ludoteca che all’esterno, in Piazza Ravenna, con spettacoli, giochi di gruppo, “merende” serali, balli e musiche. Il 16 luglio Mercatino dei Bimbi, il 23 spetta-colo “Il meraviglioso Mago di Oz”, il 30 Gara di Ballo aperta a grandi e piccini. Ad Agosto: il 6 letture e canti con i personaggi Disney, il 13 con il telescopio alla ricerca delle stelle cadenti, il 27 avventure e musiche di Peter Pan. L’ingresso alla ludobiblioteca è gratuito: mart. e giov. 15.30-18.30, lun. e ven. 9.30-12 www.arciragazzitigullio.blogspot.it

Eventi da non perdere di luglio e agosto

(continua nella pag. seguente)

19/www.corfole.it

PANE di grano duro

Il 17 luglio 1944, venticinque aerei del 321° Gruppo da Bombardamento della flotta aerea statunitense alle 11,45 del mattino bombardò la cittadina di Bogliasco. Obbiet-tivo era il ponte ferroviario che, tuttavia, solo parzialmente fu colpito. Poco dopo mezzo-giorno un secondo volo ha ripetuto il bom-bardamento, ma, soffiando vento da ovest, il fumo del precedente bombardamento in-gannò i piloti sul vero obbiettivo e le bombe colpirono la parte alta a levante del paese, mancando, questa volta completamente, il ponte ferroviario. Le conseguenze di questo tragico evento furono catastrofiche: 21 civili uccisi, 90 i feriti, oltre un migliaio le persone rimaste senza tetto con 27 case distrutte e 90 rese inabitabili. A ricordo della tragedia e a monito per chi quella tragedia non ha vissu-to, il Centro Studi Storie di Jeri con il patro-cinio del Comune di Bogliasco e con il con-tributo economico di diversi commercianti del paese, ha realizzato una mostra fotogra-fica che sarà inaugurata sabato 12 luglio alle ore 11, presso il Centro Comunale “Berto Ferrari” in via Vaglio a Bogliasco. La mostra comprende una sessantina di fotografie che raccontano le rovine di quel giorno ma anche la pronta ricostruzione del ponte fer-roviario; esso, infatti, danneggiato dal bom-bardamento, fu definitivamente distrutto dalle truppe d’occupazione germanica il 5 marzo 1945 a quaranta giorni dalla fine della

guerra; ma al termine della stessa, in meno di due anni fu completamente ricostruito. Le foto provengono da privati cittadini che le hanno messe a disposizione, dall’Archivio Storico del Comune di Bogliasco e sei di esse sono state provengono dall’Archivio Binelli della Cassa di Risparmio di Genova e Imperia che le ha gentilmente concesse. All’inaugu-razione è previsto l’intervento di un anziano bogliaschino, ormai prossimo ai 90 anni che racconterà in dialetto la sua esperienza e di come ha vissuto i momenti del bombarda-mento aereo di Bogliasco. La Mostra resterà aperta sino al 20 luglio con orario 16-19. Gio-vedì 17 luglio alle ore 18 l’Amministrazione ricorderà i civili caduti nel bombardamento aereo con una S. Messa in suffragio celebrata dal parroco don Silvio Grilli nella chiesa par-rocchiale Natività di Maria SS.

Nella giornata di mercoledì 30 luglio la Sala Òcule, al II° piano del Palazzo Comunale di Sestri Levante ospiterà la Giornata Marco-niana organizzata dall’Associazione Tigullio Torre Marconi, con il Patrocinio del Comune, il contributo di Banca CARIGE e il supporto dell’Associazione nazionale radioamatori CISAR Tigullio, per celebrare l’80° anniversa-rio della dimostrazione di navigazione cieca effettuata da Guglielmo Marconi nella matti-na di lunedì 30 luglio 1934. Il panfilo Elettra, sul quale negli anni 30 il grande scienziato effettuò nel Golfo del Tigullio accurati studi sull’utilizzo delle micro-onde per i collega-menti telegrafici e telefonici e per la navi-gazione assistita, partito dal porto di Santa Margherita Ligure al comando del sestrese Gerolamo Stagnaro, con gli oblò della ca-bina di comando oscurati da pesanti tende per simulare condizioni di fitta nebbia, si diresse verso l’Isola di Sestri Levante, guida-to dal segnale proveniente da un radiofaro precedentemente installato sul tetto della Torre, passando con la massima precisione il traguardo, costituito da due boe distanti fra loro poco meno di 100 metri. L’impor-tanza dell’esperimento fu epocale e Sestri Levante è uno dei pochi siti italiani ad essere citato nella biografia di Marconi sul sito del-la Fondazione Premio Nobel. In quegli anni vennero poste le fondamenta tecniche che consentirono poi la realizzazione del radar

e di altri sistemi, fino ad arrivare a Galileo, il sistema di localizzazione satellitare europeo recentemente entrato in attività.

DAlle ore 08:00 Alle ore 22:00> VISITE VIRTUALI ALLA TORRE MARCONIIN COLLEGAMENTO MULTIMEDIALE SU MA-XI-SCHERMO TV> SPECIALE ANNULLO FILATELICO DI POSTE ITALIANE> FOTOGRAFIE, CIMELI E DOCUMENTI INEDI-TI SU MARCONI NEL TIGULLIO

> luNeDì 25 AGoStoStand gastronomici e LISCIO CON L'ORChESTRA SIMPATIA

> mArteDì 26 AGoStoStand gastronomici e serata di ballo liscio

> mercoleDì 27 AGoStoSpettacolo di CABARET CON CECCON E BALBONTIN e a seguire CONCERTO DEI RUSENENTI con l’ormai mitico inno “Donega” e tutto il repertorio "rusenento"

Parte del ricavato sarà devoluto alla Corce Rossa di Gattorna e Cicagna e alla Croce Verde di Lumarzo

“17 luglio 1944: una nuvola di polvere coprì tutto il paese...”

una mostra fotografica racconta il bombardamento di Bogliasco

30 luglio, Sestri Levante dedica una giornata a Marconi

Giornata marconiana con visite, mostre e annullo filatelico

Gli esperimenti effettuati nel golfo del Tigullio avevano come postazione una torre, posta sulla penisola di Sestri Le-vante, che prese il nome di “Torre Marco-ni”, mentre nelle carte ufficiali della Ma-rina italiana il golfo del Tigullio assunse il nome di “Golfo Marconi”.

3 sere di festa a donega!

20www.corfole.it /

Molto spesso i nostri amici ci inviano inviti a giochi di ogni sorta riempiendoci di noti-fiche e disturbando la navigazione. Se pen-sate che l'unica soluzione sia ignorarle vi sbagliate. Il modo per far cessare il fastidioso e continuo lampeggiare di notifiche che non vi interessano esiste. Ecco come fare.1) Scorrete la Home Page guardando la barra di sinistra e cliccate su Applicazioni – GiochiUna volta aperta la sezione Giochi cliccate su Attività (seconda barra in alto) e si aprirà la sezione Inviti2) Ora basta cliccare la “X” in alto a destra per ogni invito e avrete due opzioni: a) Vuoi bloccare [nome del gioco]: in questo modo le richieste per quel gioco verranno definitivamente bloccateb) Vuoi ignorare tutte le richieste di [nome del tuo amico]: con questa opzione invece saranno tutte le richieste di un determinato utente a venire bloccate.Una bella seccatura in meno. Questa tecnica però comporta un po' di tempo speso a clic-care su ogni richiesta degli amici. Se non sia-mo amanti dei social games e non abbiamo interesse ad utilizzare nessuna applicazione c'è un'alternativa più rapida:1) cliccate sul lucchetto nella barra in alto a

destra e nel menu a tendina che appare sele-zionare “vedi altre impostazioni”2) portatevi nella sezione Applicazioni, pas-sando dalla barra di sinistra. Accanto alla scritta "Applicazioni che usi" cliccate su "Vuoi usare applicazioni, plug-in, giochi e siti web su Facebook?"Si aprirà un box grigio, leggetene il conte-nuto e se siete sicuri di voler abolire tutte le applicazioni cliccate su "Disattiva la piatta-forma" N.B. in questo modo si disattivano tutte le applicazioni, non solo i giochi, ma la scelta è comunque revocabile seguendo lo stesso percorso e cliccando "Attiva la piattaforma".

Simone Parma

Un’estate in fiore!Inviateci le foto dei vostri giardini, vasi o dei fiori che trovate su un prato e che vi lasciano stupiti!

(Contatti in copertina)

In foto Dondero Luisa di Pezzonasca nel suo giardi-no rigoglioso che in molti si fermano ad ammirare, an-che grazie all’enorme pian-ta di Mesembriantemo.

Appartiene alla famiglia del-le Aizoaceae, di origine Su-dafricana a cui fanno parte più di 100 specie differenti. Questo tipo di pianta è più adatta a vivere all’esterno in terra, anche se può soprav-vivere anche in appartamen-to. Produce grandi cespugli tappezzanti che spesso rico-prono luoghi rocciosi e sco-gliere. La si riconosce, oltre per il suo verde grigiastro, anche per i suoi grandi fiori che hanno colori davvero sgargianti e dalle sue foglie carnose, mediamente lun-ghe e strette. Cresce molto rapidamente e da una pic-cola piantina messa a terra, si riescono ad ottenere dei grandi cespugli.

facebook: come bloccare le fastidiose richieste per giocare online

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AuGuri e meSSAGGi: Servizio GrAtuito - contatti in copertina

Vuoi fare un regalo sorprendente? Fai gli Auguri Speciali. Contattaci ai recapiti in copertina

veDi fAcce ovuNque? Inviate le foto a [email protected]

il volto di Gesù!?Roberta Malchiodi di Recco: “abbiamo ta-gliato il ceppo di una pianta per ricavarne una alzata e in seguito un amico ci ha fatto notare la presenza del volto di Gesù. Cordiali saluti e moltissimi complimenti x il vs giornale.”

Piatti freddi

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Auguri al ns.piccolo ometto Mattia F. che compie 7 anni da mamma Tizia-na, papa’ Luca e la sorellina Carola

Doppio compleanno in casa de Ferrari: il 22 giugno grande festa per i 70 anni di Giorgio e i 36 della figlia Elisa. Auguri!

Sorbetto al limone e tè verdePortate a ebollizione un litro di acqua con 300 g di zucchero e 50 foglie di erba limon-cina. Dopo 5 minuti spegnete, aggiungete 10 g di tè verde, coprite e lasciate raffred-dare. Filtrate, unite 2 cucchiai di succo di limone, versate nella gelatiera e preparate il sorbetto come indicato nelle istruzioni. Guarnite con rondelle di limone e servite il sorbetto.

Grano profumato alla mentaIngredienti: Grano in chicchi 280 gr; Zucchi-ne 250 gr; Pomodori 3 medi; Menta fresca abbondante; Acciughe (alici) 5 filetti; Olio extravergine 3 cucchiai; Sale e pepe q.b.; Gamberi gamberetti 200 grLessate gamberetti; nel frattempo lavate

le zucchine e tagliatele a cubetti di piccole dimensioni; lavate anche i pomodori, ta-gliateli a metà, privateli dei semini e taglia-te anch’essi in piccoli cubetti. Tritate fine-mente i filetti di acciuga e fateli sciogliere in 2 cucchiai d’olio in una padella antiade-rente. Versateci dentro le zucchine e fate cuocere a fuoco vivace per qualche minu-to, aggiungetevi poi i gamberetti e fate in-saporire. Nel frattempo mettete a cuocere il grano in abbondante acqua bollente e salata, seguendo le indicazioni di cottura della confezione (in genere 8/10 minuti). Scolate, fate intiepidire, aggiungete il mi-sto di zucchine e gamberetti, i pomodori a dadini, il cucchiaio di olio rimanente, aggiustate di sale e di pepe, mescolate bene il tutto per insaporire gli ingredienti.

In ultimo incorporate abbondante menta tritata finemente. Servite ancora tiepido, guarnito con foglioline di menta intere...sarà un successo!

Bulgur con pesto di erbe fresche e nociIl bulgur è grano duro precotto che viene poi essiccato e macinato, il risultato è un alimento base ideale da accompagnare alle verdure. Per il bulgur: Burghul 300 gr; Menta fresca 10 gr; Erba cipollina fresca 10 gr; Basilico fresco 30 gr; Noci 50 gr; Olio di oliva ex-travergine qb; Sale q.b.; Aglio 1 spicchio; Mandorle pelate a lamelle 30 grLavate il bulgur sotto acqua corrente e fate cuocer ein acqua bollente nei tempi indicati sulla confezione. Ponetelo in una

terrina e copritelo con la pellicola. Il bulgur avrà così raddoppiato il suo volume. Per il pesto: in un mixer (se preferite potete usa-re un mortaio) mettete le erbe aromatiche precedentemente lavate e asciugate: il basilico,gli steli di erba cipollina, le foglio-line di menta, lo spicchio d’aglio, le noci sgusciate e aggiungete un filo l’olio, azio-nate il mixer e unite a poco a poco altro olio per ottenere un composto quasi vellu-tato. Regolate di sale e mescolate a bulgur in modo che si insaporisca. Ora tostate per qualche minuto le mandorle in una padel-la calda senza aggiungere olio, girandole più volte per evitare che si brucino. Unitele al bulgur e mescolate. Il vostro bulgur con pesto di erbe fresche e noci è pronto per essere gustato!

Ricette estive al profumo di menta, limone e the verde

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la PAROLA DEl mese Il ripassino il CorfosiglioPetricoreQuando la pioggia cade a terra durante un temporale estivo e si deposita sulle superfici asciutte è possibile percepire particolare odore che è stato denomina-to “Petricore”. A seconda di dove ci trovia-mo può essere differente: può derivare dalle foglie, dal fieno, dalle piante, op-pure in città può trasudare dal cemento e dall’asfalto. Il nome è stato coniato nel 1964 da due ricercatori australiani intenti in uno studio riguardante l’odore dell’ar-gilla durante e dopo la pioggia. Deriva dal greco e significa “linfa della pietra” .

Accento acuto e grave

Tutte le parole che terminano con -ché (perché, affinché, etc), o -tré vogliono l’accento acuto; ci sono anche altri casi, come il passato remoto di alcuni verbi (poté, batté, etc.); su tutte le altre vocali finali, quindi è sempre grave (però, giù, lì, vedrà, così, etc.) oltre che su parole come “cioè”. Confondere l’accento acu-to con quello grave non è un errore...grave, non si tratta però neanche di una sottigliezza: ecco perché, qualora questo argomento vi fosse nuovo, i no-stri consigli sulla corretta accentazione delle vocali finali fanno proprio al caso vostro.

Via le zanzare! Le zanzare si muovono in un raggio di circa 100 metri da dove sono nate per questo è necessario evitare che si formi-no ristagni d’acqua nei pressi dell’abita-zione; in alternativa si può inserire del rame (monetine da 1-2-5 centesimi o fili di rame) nei luoghi dove si accumula acqua stagnante; questo metodo fa mo-rire le larve della zanzara! In alternativa basterà un po’ di aceto in un piatto con qualche fettina di limone, uno dei rime-di naturali efficaci per tenere alla larga le zanzare; ancor di più se sulle fette di limone si inserisce qualche chiodo di garofano. Oppure tagliate a metà una cipolla e mettetela in un piattino con la parte tagliata verso l’alto insieme a dei chiodi di garofano. Infine circondatevi di incenso, gerani, basilico, citronella, lavanda e menta che inoltre profumano!