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Anno XVI N° 2 Marzo 2008 Sped. in AP art.20/C l.662/96 Filiale CMP di Torino Reg. Trib. Torino n. 3862 del 10/12/87 el Moncada Periodico dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba ¡Felicidades Presidente! 2_08 copertina.qxp 2-03-2008 16:10 Pagina 1

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¡Felicidades Presidente!

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elHMoncadahttp://www.italia-cuba.it/el_moncada/el_moncada.htm

Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

codice fiscale: 96233920584

El MoncadaPeriodico dell’Associazione

Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba

Anno XVI n° 2 - Marzo 2008

Redazione e amministrazioneVia Giachino, 28/E - 10149 Torino

[email protected]

Direttore responsabile:Silvia Maria Demma

Direttore:Marilisa Verti

Progetto grafico e impaginazione:Liderno Salvador & Co.

In redazione:Federico Anfusio,Mauro Casagrandi

(corrispondente da La Habana) Falco e Tomy (vignette da Cuba)

Rocco Sproviero (i Circoli)

Hanno collaborato:Fabio Barbacetto, frei Betto,

Maria Angelica Casula, Maura Fioroni, Giuliana Grando,

Sergio Marinoni, Sabrina Mattiola,Larry Morales, Sergio Nessi,

Yailin Orta Rivera, Andrea Paolieri,Bianca Pitzorno, Stefania Spada

Stampa:La Grafica Nuova - Torino

spedizione in AP art.20/Cl.662/96 Filiale CMP di Torino

Reg. Trib. Torino n. 3862 del 10/12/87

el Moncada è inviato gratuitamente agli associati

Tiratura di questo numero:6.500 copie

Chiuso in redazione: 02/03/2008

I 5 eroi - prigionieri dell’Impero

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Editoriale pag. 3

La Rivoluzione continua pag. 4

Democrazia elettorale pag. 6

Consigli per militanti di sinistra pag. 9

Appello ai partiti democratici pag. 10

Le bugie non finiscono mai pag. 12

Donne: son più della metà... pag. 14

Cambia anche la famiglia pag. 16

Come affrontare la pubertà pag. 18

La mia Cuba pag. 20

Medicina integrata per il malato pag. 22

Quanti medici per abitante pag. 24

Un museo per il Vaquerito pag. 26

Appello per i Cinque pag. 28

I bambini sono protagonisti pag. 29

Poesia per Fidel pag. 30

Indirizzi utili pag. 31

Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cubavia P. Borsieri, 4 - 20159 Milano - tel. 02680862 - fax 02683082

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Iscritta al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale n° 82

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Chi auspicava il cambiamento lo ha avuto. Ma, forse, rimane in-soddisfatto, perché il cambiamento è tutto in chiave cubana, e nonsecondo le logiche auspicate dagli avvoltoi di Miami e dei restan-ti loro amici all’interno del capitalismo. Senza grandi sorprese èstato eletto Raúl. L’elezione è avvenuta a scrutinio segreto, e nonper alzata di mano, come hanno blaterato i telegiornali naziona-li. Ed è stato il Parlamento cubano, a decidere la nomina, non Fi-del che ha nominato il suo successore, come invece è stato dettoa Radio popolare. Perché queste puntualizzazioni? Perché è me-glio essere precisi e attenersi ai fatti, anziché ai voli pindarici.Siamo in un anno di elezioni, un po’ dappertutto, dal Pakistan a-gli Stati uniti, dall’Italia a Cuba passando per la Spagna, e pro-prio per questo ilblablabla si infitti-sce, si scovano ricet-te, si inventano po-zioni, come se la po-litica e la democra-zia fossero esercizioprivato ed esclusivodi apprendisti stre-goni o di maghi chelanciano i loro anate-mi dentro le spessemura di castelli ine-spugnabili con unpopolo che solo puòguardare, tutt’al piùvotare e mai interve-nire e partecipare. ACuba non va così.Nonostante le men-zogne che ogni gior-no ci vengono propi-nate, l’esercizio del-la democrazia è bensaldo e reale. Ho letto un articolo in questi giorni, che esprimeperfettamente il concetto. L’ha scritto Santiago Alba, scrittore efilosofo spagnolo. È uno di quegli articoli che, quando si leggo-no, ti fanno immediatamente pensare che è quello che hai in te-sta mentre bruci di rabbia perché quelle parole non le hai scrittetu. Ma siccome le sento anche mie, ve ne propongo uno stralcio:“Cuba è l’unico paese al mondo dove è costituzionalmente proi-bito il cannibalismo. Questo è il socialismo, ovvero un quadroconcreto di Diritto dove non si può volere lo sfruttamento dell’al-tro, l’infelicità dell’altro, la morte dell’altro”. E questo disturbail blablabla mondiale, le ipocrisie, i tranelli e gli inganni di cui sifanno portatrici le cosiddette ‘democrazie’ occidentali. Quelledemocrazie che hanno come unico interesse il denaro, il potere,che seminano guerre, cadaveri, malati, poveri, calamità naturalie che hanno perso il senso dell’umanità, dell’amore e dell’etica.Cuba, quindi, disturba. Fidel ha disturbato e continua a disturba-re. Raúl ha disturbato, disturba e disturberà. Da questo nasce l’at-tacco mediatico e politico nei confronti dell’Isola. Su questo sicostruiscono le cataste di menzogne e di inganni la cui edificazio-ne, rispetto a Cuba, è iniziata con la vittoria della Rivoluzione,

una rivoluzione che non cede, che resiste a tutto, dagli attentatiterroristici al crollo dell’economia, dal continuo Blocco statuni-tense e condannato a parole dall’Onu, sino alle angherie quoti-diane dei 5 ancora in carcere e alla Legge de Adjuste cubano. Cuba è una minaccia morale. È un simbolo, una strategia percor-ribile, è un tracciato che altri Paesi, soprattutto nell’America La-tina, stanno percorrendo. È dunque una minaccia mortale per ilcapitalismo, senza bisogno di armi, ma solo con il rispetto perl’essere umano, per il suo non essere ‘cannibale’ come dice San-tiago Alba. Cuba è un referente, a cui si rivolgono quei paesi chel’imperialismo ha denigrato facendoli diventare degli straccionidella Terra. Sanno che alzarsi, acquisire dignità è possibile: non

si tratta solo di un so-gno perché in un po-sto minuscolo delMondo c’è stato chiha alzato la testa, hadetto ‘Basta!’ ed èriuscito nel suo in-tento. La Rivoluzio-ne di Fidel, di Raúl,di Almeida, del Che,di Camilo e del po-polo cubano è andataavanti e continua acamminare, pur concritiche, problemi,difficoltà. Quel pu-gnetto di controrivo-luzionari, pomposa-mente definitesi edefiniti ‘dissidenti’dalla stampa di regi-me imperialista sonoun granello di polve-re che i cubani non

considerano neppure, se non per il fatto che sono legati al nemi-co potente e vicino che vorrebbe portare a Cuba la ‘sua’ demo-crazia. Sono quelli che chiedono il voto disgiunto e non unitarioper tutti i candidati e che, come si legge dai risultati elettorali,hanno visto svanire ancora una volta le loro ambizioni. Fidel hatracciato il cammino e la Rivoluzione lo ha migliorato, ingrandi-to, reso sempre più percorribile. Quando Fidel ha capito che eraora di farsi da parte lo ha fatto, a differenza dei ‘signori della de-mocrazia’ occidentali che, se per caso abbandonano la scena po-litica (spesso travolti dagli scandali) lo fanno solo con le tascheben riempite. Il Parlamento cubano, rinnovato per il 41 per cen-to con il 61 per cento di persone nate dopo la Rivoluzione, hascelto Raúl come presidente e un Consiglio di Stato solido ecompatto per il bene di Cuba. Non si illuda il mondo capitalista:Cuba non cambierà. Si trasformerà, se necessario, ma sempre esecondo gli interessi del Paese e della Rivoluzione. Non dellemultinazionali. H

Marilisa VertiPs. Ci scusiamo con i lettori: su questo numero

non c’è la rubrica Circoli per cause di forza maggiore.

Raúl: la risposta cubanaEditoriale

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dalla Spagna pro-piziatrice di unademocrazia, an-che solo borghe-se, all’inizio del’900, quando es-sa si realizzò?Certamente, è lariposta su cui tut-ti gli storici con-cordano, se nonfosse successol’altro fatto trau-matico della sto-ria cubana, e cioèl’intervento ar-mato degli Statiuniti contro laSpagna, che siappropr iaronodella vittoria già

conseguita dai ribelli cubani (imambises) sulla Spagna, con-vertendo Cuba di nuovo in co-lonia, questa volta del ben piùpotente e determinato gigantedel Nord. La “neo” colonia co-me verrà definita più tardi, pri-ma fra tutte, quando il sistemacoloniale europeo nel mondofu sostituito da quello norda-mericano. Dallo sfruttamento a suo modoarcaico della Spagna, Cubapassò allo sfruttamento piùmoderno, veramente imperiali-stico come venne definito daLenin (la fase superiore del ca-pitalismo), degli Stati uniti. Iquali compirono una doppia o-perazione, proprio nell’appli-cazione delle nuove regole del-l’imperialismo neocoloniale: ildominio militare da una parte el’acquisto (la “compra”) dellaclasse ricca locale (sopratuttoproprietari terrieri e dei latifon-di zuccherieri), mediante facili-tazioni, prebende, favori istitu-zionali, accesso al loro merca-to, ecc, preparandola quindi a

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Il ciclo di elezioni culmina-to il 24 febbraio con la ses-sione solenne della nuova

Asamblea Nacional del PoderPopular, il Parlamento cubano,con l’elezione di Raúl, a segui-to della rinuncia di Fidel, è sta-ta senz’altro tra le più impor-tanti e particolari della storiadella Rivoluzione cubana daquando questa prese il poterenel lontano (ma vicinissimo!),primo gennaio 1959 quando -con l’entrata trionfale di Fidel edei suoi guerrilleros a Santiagode Cuba e la resa sine conditiodelle truppe dittatoriali- comin-ciò la nuova epoca di libertà,dignità, sovranità, e democra-zia, quella democrazia che nelgiro di qualche anno si tradus-se nella vera democrazia socia-lista. Per poter dare un giudizio com-pleto della democrazia cubana,e quindi sul significato dellesue elezioni, tanto discusso dainemici di Cuba, bisogna fareun salto indietro nella storiadella formazione della nazionee dello stato cubani, che nonhanno niente a che vedere conquella delle principali nazionieuropee, pasciutesi anche nel-l’abbondantissima erba dellosfruttamento del resto del mon-do. Cuba ne è stata vittima, co-me sappiamo, e quando la na-zionalità cubana “criolla”, co-minciò a differenziarsi da quel-la dei coloni spagnoli che laspadroneggiavano sfruttandolaeconomicamente e dominan-dola con le truppe coloniali di-staccatevi in gran numero, lasituazione “democratica” dellasocietà era tragica: metà dellapopolazione, quella nera, eraschiava, e l’altra metà dai gran-di proprietari alla nascente bor-ghesia e all’incipiente classe o-peraia (stava diventando chia-ro che lo sfruttamento degli o-

perai era alla finepiù razionale emeno caro diquello degli schia-vi) facevano parte,nei diversi gradinidella scala, del si-stema coloniale.Che era feroce, enon c’è bisogno didescriverlo. Mabisogna anche di-re, però, che nonsi trattava soltantodello sfruttamentodella forza lavoroper ricavare ric-chezza, ma anchedell’imposizionedi severi, assurdivincoli commer-ciali da parte dellapotenza coloniale,e cioè della Spagna. In altre pa-role, il prodotto dell’economiacoloniale poteva essere esporta-to soltanto in Spagna o, se per-messo da questa, in altre nazio-ni; forti vincoli lo mettevanofuori concorrenza. Quindi, per tornare al discorsoiniziale, che democrazia c’era aCuba nel 1800, quando gli Sta-ti uniti si erano liberati dall’In-ghilterra e si erano dati una“democrazia” borghese; o inEuropa quando, dopo la Rivo-luzione francese e Napoleone, isovrani assoluti dovevano con-cedere le costituzioni ai cittadi-ni ribellatisi al giogo assoluti-stico? Anche paragonate conqueste prime espressioni diun’incipiente democrazia bor-ghese, la risposta è che a Cubac’era lo zero assoluto. Oppres-sione, tirannia, impedimentianche per le classi più agiate. Ebisogna aggiungere che la Spa-gna monarchica e assolutista,scacciata dalle epopee gloriosedelle guerre di liberazione deipaesi latinoamericani, aveva

man mano concentrato nellasua “Perla della corona” e cioèl’isola di Cuba, contingentisempre maggiori di truppescelte e, per l’epoca, tecnologi-camente avanzate, proprio perimpedire che Cuba, l’ultimo eprezioso retaggio di un immen-so impero, potesse seguire l’e-sempio dei suoi paesi fratellidel resto del continente. Questo spiega come Cuba fu,di diritto e di fatto, l’ultimopaese a liberarsi del giogo spa-gnolo, alla fine dell’800. Situa-zione che, tra l’altro, fece delleguerre di liberazione cubanequelle più difficili, lunghe, e-roiche, ove le capacità militaridei capi ribelli, neri e bianchi,raggiunsero uno zenit mondia-le e storico. Ma lasciando dauna parte questo aspetto, de-gnissimo di una trattazione aparte, rimane chiaro ora chel’esperienza storica dei cubanisu quella che in Occidente sichiama democrazia, era assolu-tamente nulla, e solo tragica.Sarebbe stata la liberazione

La Rivoluzione continuaConoscere il passato per capire il presente

Mauro Casagrandi

Consenso popolare alla democrazia cubana

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diventare il suo vero strumentodi dominio (oltre a minacce einterventi militari, tanto pernon lasciare nulla al caso). Fu così che, quando formal-mente se ne andarono, dopo lafondazione della repubblica“mediatizada” (termine con cuii cubani rivoluzionari, da alloraad oggi, hanno definito e defini-scono “quella” repubblica chedurerà fino a Batista), lasciaro-no al loro posto una classe diri-gente totalmente a loro fedele,in quanto portatrice di interessiche coincidevano completa-mente con quelli della Potenzaneocoloniale, e una strutturastatale del tutto confacente aquesta situazione, a cominciaredall’esercito e dalla polizia i cuicompiti principali erano la re-pressione violentissima delle i-stanze popolari e genuinamentepatriottiche, e giù giù fino agliultimi gradini dell’organizza-zione burocratica. Il tutto dominato soprattutto dadue partiti che non avevanoreali differenze fra loro e che e-rano talmente al servizio dellaclasse possidente che davanosoltanto una parvenza di demo-craticità, ma realmente contri-buivano a lasciare la società co-sì com’era. In queste condizioni, la demo-crazia allora esistente era soloproclamata ed era assolutamen-te mendace; il popolo vivevanella misera più assoluta, la di-soccupazione era enorme, laGuardia Rural era il terrore deicontadini, oggetto di continui eterribili soprusi, la sanità era azero, l’educazione scolastica unimbroglio tale che ai tempi delMoncada, come riporta Fidel ne‘La Historia me absolverà’, l’a-nalfabetismo raggiungeva per-centuali drammatiche. I furti al-l’erario da parte dei dirigentipolitici erano non solo enormi,ma addirittura pubblici, tantaera la svergognatezza in essere. Che razza di democrazie co-nobbero i cubani fino al 1958?Vivevano forse liberi e felicivotando ogni tot anni per parti-ti che facevano i loro interessigenuini? O non votavano perniente e la maggior parte lo fa-ceva, obbligata a votare perquesto o per quello, sulla basedi intimidazioni accompagnatea promesse di favori se avesse-

mente beneficiate? Ma anchecostoro, resisi conto dellaprofondissima unione tra popo-lo e rivoluzione, optarono perandarsene dal paese, e quindi,nel giro di pochissimo tempo,scomparirono coloro che pote-vano avere interessi diversi daquello della popolazione rivo-luzionaria, che aborriva il vec-chio sistema ma che si vedevacompletamente rappresentata -e partecipe- nel nuovo. Nuovosistema che in un primo mo-mento, come sappiamo, si e-volse con cautela, onde arriva-re alla massima unità possibiledi partecipazione popolare -vedi il Pcc che venne fondatonel 1965- mentre la Costituzio-ne della Repubblica, su cui sibasa il sistema elettorale attua-le, venne approvata nel 1975con voto libero, uguale direttoe segreto, e le cui caratteristi-che sono ampiamente e chiara-mente descritte nell’articolo diSergio Marinoni in questo stes-so numero di el Moncada. Dal-lo stesso si evince perfettamen-te come la “democraticità” delsistema attuale sia quella volu-ta dai cubani stessi, non haniente a che vedere con la tragi-ca farsa di una volta, ed è il co-rollario di un sistema politicoestremamente rappresentativoe partecipativo, espressione diun consenso più che maggiori-tario della popolazione. Il con-senso è talmente grande che al-trimenti non si capirebbe comela Rivoluzione abbia potuto su-perare quegli ostacoli immensiche ha dovuto affrontare nelcorso di tutta la sua storia, e necitiamo solo alcuni: dalla Baiadei Porci alla Crisi deiMissili, dalla Con-trorivoluzione ar-mata finanziatadalla più grandepotenza

della storia, al blocco economi-co, culturale, alimentare, far-maceutico ecc. ecc.; ai proble-mi di sopravvivenza emersi nelPeriodo Especial quando, spa-rita l’Urss e il campo socialistaeuropeo, Cuba si ritrovò sola epraticamente senza fonti dirifornimento; e sempre contrat-taccando e sempre mettendo isuoi nemici con le spalle al mu-ro delle loro contraddizioni eingerenze. Le elezioni sono di-ventate quindi, e anche, il me-tro che misura l’adesione delpopolo rivoluzionario cubanoalla sua Rivoluzione, senza chesi possa fare, permetteteci didirlo, nessun paragone con lebistrattate elezioni degli expaesi cosiddetti socialisti euro-pei, bulgare o romene che sivoglia. Se volessimo usare losteso metro anche, per esem-pio, per gli Usa, ove vota soloil 50 per cento della popolazio-ne e il Presidente, con tutti isuoi immensi poteri, vienequindi eletto da poco più del 25per cento della popolazione,come dovremmo giudicarlo?Chi è più “democratico”?D’altronde, c’è la constatazio-ne che Cuba è tutto meno cheuna società statica. I cambia-menti, dicono i rivoluzionari,sono cominciati nel ’59, e con-tinuano: il sistema percepisceautomaticamente le istanze an-che più profonde della popola-zione, appunto per la sua demo-craticità. E mai e poi mai signi-ficano, o hanno significato, rot-tura: si sono svolti, si svolgonoe si svolgeranno nella conti-nuità della Rivoluzione, senzasovversioni istituzionali. Èquanto non hanno mai capito, equanto sorprende sem-pre, gli avversari dellaRivoluzione. E continuerà

a sorprender-li.H

ro vinto? Era una farsa, ma unafarsa tragica, costruita su po-vertà, miseria e disperazionedella maggior parte della popo-lazione. L’organizzazione del sistemaera tale che i partiti rivoluzio-nari e popolari, protagonisti diepici ed eroici fatti rivoluziona-ri, vennero ricacciati con lestragi dei golpe militari, sottola direzione e l’occhio attentodel padrone imperiale. Anchenegli anni ’30, quando per laprima volta la Rivoluzione siavvicinò al potere, alla finevenne imbrogliata, imbrigliatae schiacciata da forze prepon-deranti. Se questa era democra-zia! Se queste erano elezioni!Ma questa era la democrazia,ma queste erano le elezioni chesi conoscevano a Cuba nel1958 (e Batista il suo ultimocolpo di Stato lo aveva fatto nel1953), e contro cui la nazioneintera si era ribellata e avevasconfitto definitivamente l’ap-parato preesistente. Contro cuinon valevano elezioni come sivogliono intendere ora. Control’apparato allora esistente il ri-cambio fu garantito dall’unicascelta resa possibile, essendosiesaurite tutte le altre possibi-lità: la guerra armata. La Rivoluzione, quando final-mente prese il potere instaurò,finalmente (bisogna ripeterequesto avverbio), uno stato dicose che non possiamo esimer-ci dal chiamare normale: e cioèuna società tranquilla, con le i-stituzioni certe, volte al benedel cittadino e non ad interessiparticolari o stranieri, che portòalla fine della miseria, della po-vertà; con l’educazione per tut-ti, un sistema sanitariocivilissimo, e tutte lecose positive chesappiamo; e allafine dell’imbro-glio “demo-cratico”. Equali cubanipotevano a-vere nostal-gia del vec-chio sistemaelettorale, senon gli ap-partenenti aquelle classiche se ne era-no ampia-

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ACuba, lo scorso 20gennaio si sono svoltele elezioni nazionali

per la formazione del nuovoParlamento, le settime a questolivello da quando è entrata invigore la Costituzione del1976.Ma come avvengono e comepossono essere definite demo-cratiche le elezioni se a Cuba e-siste un solo partito? La rispo-sta è molto semplice: il PartitoComunista di Cuba non parte-cipa alle elezioni e tanto menopropone candidati. Le elezioniavvengono senza la partecipa-zione di alcun partito.Vediamo di capire, pertanto,qual’è il meccanismo delle ele-zioni e quali sono gli aspettiche le rendono democratiche,anche per demolire la monta-gna di menzogne che molto difrequente viene messa in giroquando l’argomento riguardaCuba.Per una maggior comprensioneda parte del lettore, ricordiamoche a Cuba le elezioni Munici-pali possono essere paragonatealle nostre Comunali, quelleProvinciali alle nostre Regio-nali mentre quelle Nazionalipraticamente equivalgono allenostre elezioni Politiche, anchese a Cuba sono rivolte solo allaformazione di un Parlamentounicamerale.Il sistema democratico cubanoha il suo fondamento nella Co-stituzione della Repubblica diCuba, approvata il 15 febbraio1976 attraverso un referendum-con voto libero, uguale, diret-to e segreto- dal 97,7 per centodei voti della popolazione cu-bana. Lo scrutinio ha riportatoquesto risultato: su 5.602.973elettori, 5.473.534 hanno vota-to “sì” e 54.070 “no”.

La Costituzione riconosce il di-ritto di voto a tutti i cittadinicubani maggiori di 16 anni dietà (attualmente circa 8.5 mi-lioni di elettori), escludendo icasi di incapacità mentale o diinterdizione giudiziale o legale.Tutti i cittadini, uomini e don-ne, che godono in pieno dei lo-ro diritti politici, possono esse-re eletti.

La Legge Elettorale attualmente in vigoreQuesta Legge, approvata dalParlamento cubano il 29 otto-bre 1992, stabilisce che:l il voto è libero, uguale e se-greto e che ogni elettore ha di-ritto a un solo votoOgni cittadino ha diritto:l di eleggere e di essere elettol di essere iscritto nel Registrodegli Elettori del Municipio delsuo domicilio e di poter verifi-care che il suo nome sia pre-sentel di presenziare agli scrutininei Collegi Elettoralil di partecipare alle assembleedi nomina dei candidati a Dele-gati alle Assemblee Municipa-li nella sua circoscrizione elet-toralel di presentare reclamo agli or-ganismi giurisdizionali compe-tenti per far valere i suoi dirittielettorali.

Per poter votare è necessarioessere cittadini cubani ed esse-re residenti a Cuba da almenodue anni, mentre per poter es-sere eletti è necessario esserecittadini cubani ed essere resi-denti permanenti nel paese perun periodo non inferiore a cin-que anni prima delle elezioni.

Ogni cittadino cubano può es-sere eletto Delegato a un’As-

semblea Municipale o a un’As-semblea Provinciale purché ab-bia compiuto 16 anni. Per esse-re eletto Deputato all’Assem-blea Nazionale (Parlamento)occorre che abbia compiuto 18anni.

A livello municipale il manda-to è della durata di due anni emezzo, a livello provinciale enazionale il mandato è delladurata di cinque anni. Gli elettipossono essere revocati dallaloro carica in qualsiasi momen-to nel modo, per le cause e se-condo il procedimento stabilitodalla legge.

La prima fase delle elezioni: il livello municipaleLa divisione politico-ammini-strativa di Cuba è costituita da14 province (l’equivalente del-le regioni italiane) e da 169municipi. Questi ultimi sonosuddivisi in 15.236 circoscri-zioni elettorali, a loro voltasuddivise in 37.749 collegi e-lettorali (ottobre 2007). Le cir-coscrizioni sono la base delleelezioni.

Dopo che il Consiglio di Stato,come prevede la Costituzione,ha indetto le elezioni municipa-li 90 giorni prima della data incui si svolgeranno, i cittadini siriuniscono in apposite Assem-blee di Candidatura di area (nel2007 ve ne sono state 50.760con la partecipazione di circa 7milioni di elettori). Ogni circo-scrizione può essere suddivisa,in rapporto al numero di abi-tanti, fino a un massimo di ottoaree.

In queste Assemblee di Candi-datura di area, qualunque citta-

dino cubano -residente in quel-la circoscrizione e che abbia irequisiti necessari- può essereproposto a essere candidato perdiventare Delegato all’Assem-blea Municipale, motivando icontenuti della proposta.Le proposte vengono discussedall’assemblea e poi messe aivoti: il cittadino che riceve piùvoti diventa candidato. Nel2007 gli eletti a candidato sonostati 37.328, in quanto varie a-ree di una circoscrizione eletto-rale possono nominare unostesso candidato. Comunque,alla fine ogni circoscrizione de-ve esprimere almeno un mini-mo di due candidati.

Le foto dei candidati e le rispet-tive brevi biografie vengono e-sposte -a spese dello Stato- neiluoghi di lavoro e di maggiorfrequentazione, in modo che icittadini ne possano prendereconoscenza. Tutti i candidatipartecipano successivamente aincontri collettivi nelle comu-nità, nei posti di lavoro e neicentri di studio. Un cittadinocubano candidato non spendeneppure un centesimo per pub-blicizzare la sua candidatura.

Per organizzare, dirigere e con-validare i processi elettoralivengono formate, ogni volta,apposite Commissioni Eletto-rali (a livello nazionale, provin-ciale e municipale a secondadel tipo di elezione), che opera-no in coordinamento nel disbri-go delle rispettive funzioni, trale quali quella di controllareche ogni candidato abbia i re-quisiti necessari stabiliti dallalegge e quella del successivoconteggio generale dei voti.

Il giorno delle elezioni, ogni

Democrazia elettoraleGli eletti a Cuba non hanno tornaconto econimico

Sergio Marinoni

La Costituzione si rispetta e viene applicata

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cittadino può liberamente sce-gliere se andare a votare o me-no, senza incorrere in alcunasanzione. Può scegliere se vota-re scheda bianca, se votare sche-da nulla oppure se porre una Xaccanto al nome del candidatoprescelto.Il candidato che prende più voti(almeno il 50 % + 1) è quelloche risulterà eletto. Nel casonon arrivasse alla percentuale divoti minima necessaria, si pro-cede entro dieci giorni a un bal-

lottaggio tra i due candidati cheavevano ottenuto più voti.In questa prima fase delle ele-zioni sono stati eletti 15.236 cit-tadini (12.208 al primo turno e3.028 al ballottaggio) a Delega-to all’Assemblea Municipale(ottobre 2007).

In questo modo ciascun munici-pio forma la sua composizioneamministrativa, con la successi-va elezione, da parte dei Dele-gati eletti nello stesso munici-pio, del proprio presidente (sin-daco). I cittadini eletti Delegatidevono convocare ogni sei mesiapposite “assemblee di rendi-conto”, in cui devono rendereconto del loro operato ai proprielettori. Nel caso questi ultimi

non fossero soddisfatti del lavo-ro svolto dal Delegato, hanno lafacoltà di revocargli il mandato.

La seconda fase delle elezioni: il livello provinciale e nazionaleOgni cinque anni, subito dopole elezioni municipali, il Consi-glio di Stato indice, 90 giorniprima della data in cui si svol-geranno, le elezioni provincialie nazionali per i 1.201 posti aDelegato per il livello provin-

ciale e per i 614 posti a Depu-tato per il livello nazionale (idati si riferiscono alle elezionidi gennaio 2008).

Per elaborare e presentare leproposte di candidature a questiincarichi vengono create, a ognielezione, apposite Commissionidi Candidature Nazionali, Pro-vinciali e Municipali.Queste Commissioni - formateda rappresentanti della societàcivile, ossia la Centrale dei La-voratori di Cuba (3 milioni di i-scritti), i Comitati di Difesa del-la Rivoluzione (8.2 milioni), laFederazione Donne Cubane(3.6 milioni), l’AssociazioneNazionale dei Piccoli Agricol-tori (332.000), la Federazione

Studentesca Universitaria(200.000) e la Federazione degliStudenti Medi-Superiori(600.000) - hanno il compito diesaminare le migliaia di propo-ste di candidatura (oltre 55.000per le elezioni di gennaio 2008,tra le quali erano compresi i15.236 cittadini già eletti Dele-gati nelle Assemblee Municipa-li) e di stendere le liste di pre-candidati da sottoporre alla con-siderazione delle rispettive As-semblee Municipali.

E’ facoltà di ogni AssembleaMunicipale – ovvero dei rap-presentanti direttamente propo-sti e direttamente eletti dai cit-tadini di ogni municipio - ap-provare o respingere a maggio-ranza, uno, o più o tutti i pre-candidati presentati nel loromunicipio. In questo caso, i no-minativi respinti dovranno es-sere sostituiti da parte della ri-spettiva Commissione di Can-didature con altri nominativi fi-no alla loro approvazione defi-nitiva.

A questo punto, ogni Assem-blea Municipale nomina un u-gual numero di candidati a De-legati all’Assemblea Provincia-le e a Deputati all’Assemblea

Nazionale, a quelli che corri-sponde eleggere al municipioin rapporto al numero di abi-tanti.

Anche per le elezioni a Delega-to Provinciale e a Deputato Na-zionale vengono esposte neiposti di lavoro e di maggior fre-quentazione - nei municipi do-ve si presentano - foto e brevibiografie dei candidati, oltre al-l’organizzazione di incontrinelle comunità, nei luoghi dilavoro e nei centri di studio,senza che nessuno di loro deb-ba sborsare un solo centesimoin pubblicità.

Lo svolgimento delle votazioniL’orario della votazione è com-preso tra le ore 7 e le ore 18.L’elettore presenta ai compo-nenti del seggio elettorale undocumento di identità e, dopola verifica della presenza delsuo nome negli elenchi degli e-lettori di quel seggio, gli vieneconsegnata la scheda (o leschede). Si ritira nella cabinadove in modo segreto esprimeil proprio voto e poi deposita lascheda (o le schede) nell’urna.Ai lati delle urne, in cui gli e-lettori depositano le schede, sialternano per tutta la duratadella votazione coppie di stu-denti delle scuole elementari.Conclusa la votazione, si pro-cede immediatamente e pubbli-camente al conteggio delleschede, alla presenza di qual-siasi cittadino lo desideri.

Il presidente di seggio e gliscrutatori hanno il compito distendere un rapporto in cui de-vono elencare, tra l’altro, l’orae i nominativi del controllo del-le urne alla presenza dei primielettori; l’ora di inizio e di ter-mine della votazione; il nume-ro di elettori che si è presentatonel corso della votazione; laquantità di schede inutilizzate,la quantità di schede valide, an-nullate e in bianco; i voti otte-nuti da ciascun candidato; l’oradi inizio e di termine delloscrutinio; qualsiasi elemento dirilevanza, o di reclamo, avve-nuto durante la votazione. Aquesto punto il presidente diseggio dà pubblica lettura delrapporto e, se non vi Þ

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sono obiezioni, pone la sua fir-ma insieme a quella degli altriscrutatori ed espone all’esternodel seggio una scheda-campio-ne con i risultati della votazio-ne. Infine ogni presidente inviadocumenti, schede e risultatialla rispettiva Commissione E-lettorale.

Mentre nelle elezioni a livellomunicipale l’elettore può sce-gliere un solo nominativo a cuiassegnare il suo voto, nelle ele-zioni a livello pro-vinciale e a livellonazionale ha lapossibilità di indi-care uno, o più oaddirittura tutti inominativi (votounito) che figuranosulla scheda.

Sono consideratieletti a Delegatoalle AssembleeProvinciali e a De-putato all’Assem-blea Nazionale icandidati che, es-sendo stati nomi-nati, abbiano otte-nuto più della metàdel numero dei vo-ti validi emessi nelco r r i sponden teMunicipio o Di-stretto Elettorale.I Deputati eletti al-l’Assemblea Na-zionale (Parlamen-to) percepiscono, per tutta ladurata del mandato, lo stessostipendio che ricevevano al lo-ro posto di lavoro.

La costituzione delle Assemblee del Poder PopularEntro un termine di 21 giornidalle elezioni per le AssembleeMunicipali e di 15 giorni per leAssemblee Provinciali, vengo-no convocati i Delegati eletti e,dopo il loro giuramento, in cia-scuna Assemblea si procede al-l’elezione, con voto segreto,del Presidente e del Vice-Presi-dente.

Entro un termine di 45 giornidalle elezioni per l’AssembleaNazionale (Parlamento), ven-gono convocati i Deputati elet-ti e, dopo il loro giuramento, si

procede all’elezione, con votosegreto, del Presidente, del Vi-ce-Presidente e del Segretariodell’Assemblea Nazionale. Glieletti prendono immediatamen-te possesso delle loro cariche.

Subito dopo, la Commissionedi Candidature Nazionale pre-senta le proposte per l’elezionedel Presidente, del Primo Vice-Presidente, dei Vice-Presidenti,del Segretario e degli altrimembri del Consiglio di Stato.

I componenti di questa candi-datura sono selezionati tra iDeputati eletti all’AssembleaNazionale.Il Presidente dell’AssembleaNazionale informa i Deputatisul loro diritto a modificareparzialmente o totalmente lecandidature presentate. Le e-ventuali proposte di sostituzio-ne vengono votate con voto se-greto e qualora ottengano lamaggioranza vengono appro-vate. Si passa poi a votare, semprecon voto segreto, la proposta dicandidatura finale e i compo-nenti eletti al Consiglio di Sta-to prendono immediatamentepossesso delle loro cariche.Il Presidente del Consiglio diStato ricopre anche le carichedi Presidente della Repubblicadi Cuba e di Capo del Governo.

posti nel mondo tra i paesi conmaggiore presenza femminilenel Parlamento.La partecipazione in massadell’elettorato a tutte le elezio-ni -dal 1976 fino all’attualesempre di gran lunga oltre il95 per cento degli aventi dirit-to al voto, pur non essendo ob-bligatorio andare a votare- di-mostra che la trasparenza, lalegalità e l’attaccamento delpopolo a questo sistema sonoinequivocabili.

I risultati delle e-lezioni del 20gennaio 2008comprovano lasolidità della Ri-voluzione: leschede deposita-te nelle urne sonostate 8.231.365pari al 96,9 percento degli aven-ti diritto al voto.Di queste, leschede ritenutevalide sono stateil 95,3 per cento,quelle bianche il3,7 per cento equelle annullatesolamente l’1 percento. Ben il 91per cento delleschede valide ri-portava il voto u-nito, cioè l’elet-tore ha votato pertutti i candidati

presenti sulla scheda.

Come stabilisce la Carta diSan Francisco, dalla qualehanno avuto origine le Nazio-ni Unite, ogni popolo è liberodi intraprendere la propriastrada verso il futuro, nellamassima indipendenza, nellapiù completa autodetermina-zione, senza alcuna ingerenzaesterna, nel rispetto reciprococon le altre nazioni. Il popolocubano ha costruito il propriosistema democratico senzascimmiottarne altri, ma tenen-do conto dell’evolversi dellasua storia e del suo contestogeo-politico.Dunque, continuare ad affer-mare che a Cuba non esiste unsistema democratico è sola-mente frutto di ignoranza o dimalafede. H

Considerazioni finaliLa democrazia cubana è un si-stema che garantisce ai propricittadini non solo la possibilitàdi eleggere e di essere eletti,ma anche un ruolo attivo nellaproposizione, nella scelta e nelcontrollo dell’operato dei pro-pri rappresentanti istituzionali.Ogni carica istituzionale, aqualsiasi livello, decade al ter-mine di un mandato stabilitoda una Costituzione approvatadirettamente dal popolo cuba-

no. Attraverso il processo elet-torale i cittadini cubani posso-no decidere di confermare o disostituire i propri rappresen-tanti.L’aspetto economico non inci-de minimamente sul risultatodelle elezioni, in quanto ognicandidato non deve spendereneppure un centesimo per lapropria propaganda elettorale.Inoltre, chi viene eletto non hanessun tornaconto economico.dato che continua a percepirelo stesso stipendio, come se sitrovasse al suo posto di lavoro.La presenza di un cospicuonumero di donne elette al Par-lamento -il 43 per cento nelleelezioni di gennaio 2008- co-stituisce un indice di emanci-pazione e di uguaglianza nellasocietà cubana, percentualeche pone Cuba ai primissimi

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Frei Betto

Che siano eletti o non eletti

Da studiare e da applicare

Dieci consigli per i militanti di sinistra

1. MANTIENI VIVA L’INDIGNAZIONEVerifica periodicamente se sei realmente di sinistra. Adotta il cri-terio di Norberto Bobbio: la destra considera la disuguaglianzasociale naturale come la differenza tra il giorno e la notte. La si-nistra l’affronta come un’aberrazione che deve essere sradicata.Attenzione: puoi essere contagiato dal virus social-democratico icui principali sintomi sono quelli di usare metodi di destra perottenere conquiste di sinistra e, in caso di conflitto, dispiacere aipiccoli per non fare brutta figura coi grandi.

2. LA TESTA PENSA DOVE I PIEDI CALPESTANONon si può essere di sinistra senza “sporcarsi” le scarpe là dove ilpopolo vive, lotta, soffre. Rallegrati e condividi le sue opinioni ele sue vittorie. Teoria senza pratica è fare il gioco alla destra.

3. NON VERGOGNARTI DI CREDERE NEL SOCIALISMOLo scandalo dell’Inquisizione non fece sì che i cristiani abbando-nassero i valori e le proposte del Vangelo. Allo stesso modo, ilfallimento del socialismo nell’Est europeo non deve indurre ascartare il socialismo dall’orizzonte della storia umana.Il capitalismo, vigente da 200 anni, è fallito per la maggior partedella popolazione mondiale. Oggi, siamo 6 miliardi di abitanti.Secondo la Banca Mondiale, 2,8 miliardi sopravvivono con me-no di 2 dollari al giorno. E 1,2 miliardi, con meno di 1 dollaro algiorno. La globalizzazione della miseria non è maggiore grazieal socialismo cinese che, nonostante i suoi errori, assicura ali-mentazione, salute ed educazione a 1,2 miliardi di persone.

4. SII CRITICO SENZA PERDERE L’AUTOCRITICAMolti militanti di sinistra cambiano parte quando cominciano acercare pidocchi sulla testa di uno spillo. Lontani dal potere, di-ventano acidi e accusano i loro compagni(e) di errori e indecisio-ni. Come dice Gesù, vediamo un granello di polvere nell’occhiodell’altro, ma non la trave nel nostro. Neanche si danno disponi-bili per migliorare le cose. Rimangono come semplici spettatorie giudici e, alcuni, vengono catturati dal sistema.Autocritica è non solo ammettere i propri errori. È ammettere diessere criticati dai compagni.

5. SAPPI LA DIFFERENZA TRA MILITANTE E “MILITONTO”

“Militonto” è quello che si vanta di essere dappertutto, di parte-cipare a tutti gli eventi e movimenti, di agire su tutti i fronti. Ilsuo linguaggio è pieno di spiegazioni e gli effetti delle sue azionisono superficiali. Il militante approfondisce i suoi vincoli con ilpopolo, studia, riflette, medita; stima in modo preciso la sua areadi comportamento e di attività, valuta i vincoli organici e i pro-getti comuni.

6. SII RIGOROSO NELL’ETICA DELLA MILITANZALa sinistra agisce per principi. La destra, per interessi. Un militan-te di sinistra può perdere tutto, la libertà, l’impiego, la vita. Menola morale. Perdendo la morale, fa perdere la morale alla causa che

difende e rappresenta. Presta un inestimabile servizio alla destra.Ci sono arrivisti mascherati da militanti di sinistra. Sono gli indi-vidui che si danno da fare puntando, in primo luogo, alla loro a-scesa al potere. In nome di una causa collettiva, cercano prima ditutto i loro interessi personali.Il vero militante -come Gesù, Gandhi, Che Guevara- è un servi-tore, disposto a dare la propria vita affinché altri abbiano vita.Non si sente umiliato per non stare al potere, o orgoglioso se lo è.Egli non si confonde con la funzione che occupa.

7. ALIMENTATI NELLA TRADIZIONE DELLA SINISTRAÈ necessaria la preghiera per coltivare la fede, l’affetto per nutri-re l’amore della coppia, “tornare alle fonti” per mantenere acce-sa la mistica della militanza. Conosci la storia della sinistra, leg-gi (auto)biografíe, come il “Diario del Che in Bolivia”, e roman-zi come “La Madre”, di Gorki, o “L’uva dell’Ira”, di Steinbeck.

8. PREFERISCI IL RISCHIO DI SBAGLIARE CON I POVERI ALL’AVERE LA PRETESA DI AVERE CERTEZZE SENZA DI LORO

Convivere con i poveri non è facile. Prima, c’è la tendenza a i-dealizzarli. Dopo, si scopre che tra essi esistono gli stessi vizitrovati nelle altre classi sociali. Essi non sono né migliori népeggiori degli altri esseri umani. La differenza è che sono poveri,cioè, persone private ingiustamente e non per loro volontà deibeni essenziali per una vita dignitosa. Per questo motivo, stiamodalla loro parte. Per una questione di giustizia. Un militante di si-nistra non negozia mai i diritti dei poveri e sa imparare da loro.

9. DIFENDI SEMPRE GLI OPPRESSI, ANCHE QUANDOAPPARENTEMENTE ESSI NON HANNO RAGIONE

Sono tante le sofferenze dei poveri del mondo che non ci si puòaspettare da loro che abbiano atteggiamenti che non compaiononeanche nella vita di coloro che hanno avuto un’educazione raf-finata.In tutti i settori della società ci sono corrotti e banditi. La diffe-renza è che, nell’elite, la corruzione si esercita con la protezionedella legge e i banditi sono difesi da meccanismi economici sofi-sticati che permettono che un speculatore porti una nazione inte-ra alla povertà.La vita è il dono maggiore di Dio. L’esistenza della povertà gridavendetta. Non sperare mai di essere compreso da chi favoriscel’oppressione dei poveri.

10. FAI DELLA PREGHIERA UN ANTIDOTO CONTRO L’ALIENAZIONE

Pregare è lasciarsi mettere in discussione dallo Spirito di Dio.Molte volte smettiamo di pregare per non sentire la chiamata di-vina che ci chiede la nostra conversione, è questo, il cambiamen-to della direzione nella vita. Parliamo come militanti e viviamocome borghesi, sistemati in una comoda posizione di giudici dichi lotta. Pregare è permettere che Dio sovverta la nostra esisten-za, insegnandoci ad amare come Gesù amava, liberamente. H

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La crisi del Governo Prodi e la convocazione di nuove elezioni politiche anticipate, per i prossimi 13 e 14 aprile, ci indu-cono a presentare alle forze politiche democratiche del nostro paese che concorreranno alle elezioni il seguente docu-mento. Contiene alcune precise richieste del mondo della solidarietà con Cuba e una positiva risposta a questi punti ser-virà ai nostri soci -e a tutti gli amici di Cuba- come bussola per orientare il loro voto politico.

La nostra Associazione durante la scorsa legislatura ha aperto un canale di comunicazione con le forze politiche, inizian-do da alcune tra quelle che componevano l’Unione, e con altre istanze. Ricordiamo gli incontri bilaterali con DS, Marghe-rita, PRC, PdCI, con il Sottosegretario agli Esteri con delega per l’America Latina, Donato Di Santo, e con la responsa-bile per l’America Latina della CGIL.Alcuni di questi incontri -PdCI e PRC- hanno prodotto una sostanziale identità di vedute, mentre negli altri incontri, al dilà di nette differenziazioni, si è registrata una disponibilità al dialogo e alla reciproca comprensione.

Oggi, come Associazione, riproponiamo a quelle e alle nuove forze politiche, a cominciare dal Partito Democratico, la vo-lontà di proseguire su questo dialogo e sulla collaborazione partendo da azioni concrete e non ideologiche. Azioni con-crete che hanno alla loro base la difesa della legalità internazionale e non la difesa del socialismo o della Rivoluzione cu-bana.

Come Associazione chiediamo ai nostri Circoli di presentare, nei loro territori, questo documento ai candidati democrati-ci alle elezioni, per impegnare i futuri parlamentari a lavorare attivamente per il ristabilimento della legalità internaziona-le nei confronti di Cuba.

I punti in questione sono i seguenti:

l CESSAZIONE DEL BLOCCO IMPOSTO DAGLI STATI UNITI CONTRO CUBADal 1962 in modo ufficiale -ma in pratica fin dalla seconda metà del 1959, pochi mesi dopo la vittoria della Rivoluzionecubana- gli Stati Uniti hanno unilateralmente imposto a Cuba un blocco economico, commerciale e finanziario. Tale azio-ne ha prodotto gravissimi danni economici allo sviluppo dell’sola, per un totale di 89 miliardi di dollari (oltre 220 miliardirivalutati). Il blocco, che incide in tutti i settori della vita cubana, causando innumerevoli disagi alla popolazione, ha lo sco-po di isolare Cuba e di far arrendere per malattie e per fame la resistenza del popolo cubano.

Gli Stati Uniti, con le leggi Torricelli (1992) ed Helms-Burton (1996), hanno accentuato il carattere extra-territoriale del bloc-co, andando a ledere leggi e norme del diritto internazionale. Sono numerose anche le sentenze dell’OrganizzazioneMondiale del Commercio e di altri organismi internazionali che gli Stati Uniti continuano a non rispettare.Nell’ottobre 2007, per la 16a volta consecutiva, il blocco nordamericano è stato condannato, con 184 voti contro 4 (StatiUniti, Israele, Isole Marshall e Palau) e 1 astensione, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che per l’ennesimavolta ha sancito la totale illegalità di questa pratica.

Alle forze politiche democratiche del nostro paese chiediamo di inserire nel loro programma elettorale che si batterannocon maggior forza affinché il Governo italiano vada oltre la condanna del blocco in sede ONU, promovendo azioni a livel-lo internazionale per imporre l’osservanza delle risoluzioni contro il blocco, approvate praticamente all’unanimità, chechiedono agli Stati Uniti di rimuoverlo.

Chiediamo alle forze politiche un preciso impegno a favore del ristabilimento della legalità internazionale attraverso unaforte pressione nei confronti del Governo statunitense e di iniziare a intraprendere azioni concrete a livello di scambi com-merciali e culturali per il superamento delle limitazioni imposte dal blocco.

APPELLO AI PARTITIDEMOCRATICI AFFINCHÉ SIA RISTABILITA LA LEGALITÀINTERNAZIONALE NEI CONFRONTI DI CUBA

Dalla Segreteria nazionale dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

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l AZIONI INTERNAZIONALI PER LA LIBERAZIONE DEI CINQUE CUBANI ILLEGALMENTE DETENUTI NEGLI STATI UNITI

Dal 12 settembre 1998, quindi da quasi dieci anni, cinque cubani sono detenuti illegalmente nelle carceri statunitensi, conpene che vanno da 15 anni fino a due ergastoli. Questi cubani controllavano l’attività di gruppi paramilitari contrari alla Rivo-luzione che, dal territorio degli Stati Uniti, pianificavano azioni terroristiche contro il popolo cubano.Le autorità statunitensi, avvisate da Cuba della presenza di questi gruppi terroristici sul territorio nordamericano, anziché ar-restare i componenti di questi gruppi hanno arrestato i cinque cubani sotto l’accusa di spionaggio. Questo capo d’accusa èstato in seguito smentito sia da generali dell’esercito degli Stati Uniti che da agenti dell’FBI che hanno testimoniato in un pro-cesso-farsa a Miami.Nonostante vi siano stati, a favore dei cinque, pronunciamenti del Gruppo per le Detenzioni Arbitrarie delle Nazioni Unite,della Corte di Appello di Atlanta, di 9 Premi Nobel e di oltre 6.000 intellettuali di tutto il mondo, gli Stati Uniti continuano amantenere sequestrate in carcere queste persone, negando oltretutto alle mogli di due di loro, per tutti questi anni, le visiteai loro mariti.È necessario sottolineare che questi cinque cubani non sono mai entrati in possesso né hanno mai tentato di carpire docu-menti segreti che avrebbero potuto mettere in pericolo la sicurezza degli Stati Uniti. Questi cinque cubani hanno semplice-mente agito contro il terrorismo internazionale che opera per la destabilizzazione del loro paese.Dal 1959 le migliaia di azioni di terrorismo commesse da gruppi para-militari contro Cuba hanno causato 4.378 morti e 2.099invalidi permanenti. I danni materiali subiti da Cuba per terrorismo ammontano o oltre 54 miliardi di dollari.Cuba ha il diritto e il dovere di proteggere il proprio popolo e di difendere il proprio territorio da qualsiasi azione di terrorismo.

Come Associazione chiediamo ai partiti che comporranno il futuro Parlamento e Governo di adoperarsi affinché venganomesse in atto iniziative a livello internazionale per chiedere giustizia e, di conseguenza, la loro liberazione.

l GIUSTIZIA PER L’ASSASSINIO DEL NOSTRO CONNAZIONALE FABIO DI CELMOTra le vittime di queste azioni criminali di terrorismo vi è stato anche un giovane italiano, Fabio Di Celmo, morto a La Haba-na il 4 settembre 1997 in uno di una serie di attentati contro le installazioni turistiche cubane messa in atto per colpire l’eco-nomia cubana.Responsabile dell’attentato e reo-confesso -in un’intervista data nel 1998 alla giornalista Ann Louise Bardach del quotidia-no New York Times- è Luis Posada Carriles, uno dei peggiori criminali di tutto il continente americano. Luis Posada Carriles,come pure Orlando Bosch Ávila che con lui ha organizzato nel 1976 un attentato a un aereo cubano che ha causato la mor-te di 73 persone, vive tuttora negli Stati Uniti sotto la protezione delle autorità nordamericane.Nella scorsa legislatura, la Camera dei Deputati ha approvato un Ordine del Giorno nel quale si chiede che -nel momentoin cui il Tribunale di Roma, che ha aperto un procedimento giudiziario contro questo terrorista su denuncia del padre di Fa-bio Di Celmo, lo incriminerà per questo assassinio- il Governo italiano provveda alla richiesta di estradizione in Italia di Po-sada Carriles affinché possa essere sottoposto a giudizio perquel criminale atto terroristico.

Chiediamo alle forze politiche democratiche del nostro pae-se di esplicitare nei loro programmi di voler far applicare l’Or-dine del Giorno approvato dalla Camera dei Deputati.

l CESSAZIONE FORMALE, ANCHE UNILATERALE,DELLE SANZIONI APPLICATE DALL’UNIONE EUROPEA

Come Associazione chiediamo che il prossimo Parlamento eGoverno si impegnino a portare avanti, con maggiore deter-minazione, azioni per il superamento delle sanzioni impostenel 2003 a Cuba dall’Unione Europea. Noi chiediamo che l’I-talia ristabilisca normali rapporti diplomatici, commerciali eculturali con Cuba e che si attivi con forza, unitamente a quel-lo che già da tempo sta facendo la Spagna, per far annullarequeste sanzioni.Chiediamo, inoltre, che il futuro Ministro degli Esteri italiano diadisposizioni affinché la nostra Ambasciata a La Habana noninviti più presso la sede della propria rappresentanza diploma-tica, in occasione di feste nazionali, esponenti di gruppuscoli-oltretutto finanziati da una potenza estera- che operano perla destabilizzazione della Repubblica di Cuba, un malcostumeche, purtroppo, è stato, ed è, la norma in questi anni.La nostra Associazione chiede semplicemente di non usaredue pesi e due misure per i rapporti con Cuba.Cuba ha il diritto di veder riconosciuto dall’Italia lo stessocomportamento diplomatico che le nostre Ambasciate tengo-no negli altri paesi del mondo.

La Segreteria Nazionale

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di cui Cuba ha bisogno; e sevengono tenuti lontani dagli ho-tel alcuni tipi di cubani e cuba-ne, che sono attirati da alcuni ti-pi di turisti e turiste, secondo ilmio parere assolutamente per-sonale, è meglio per tutti.

Quali sono state le reazioni del-la stampa internazionale all’in-contro tra Alarcón e gli studenti?I media avrebbero potuto direche a Cuba ferve il dibattito, chenon è così raro che le autorità simettano a disposizione dei citta-dini (io all’Università non ho

mai avuto l’occasio-ne di incontrare ilPresidente della Ca-mera o del Senato),che qualunque cuba-no può fare le do-mande che vuole,senza paura di perse-cuzione né timore diconseguenze. Avreb-bero potuto parlaredi un prova di demo-crazia diretta, di li-bertà di espressionee di dibattito, di ma-turità politica deglistudenti. Avrebberoanche potuto infor-marsi meglio, vistoche dal luglio scorsosono stimolati dibat-titi e critiche a tutto

tondo da parte del Governo cu-bano per conoscere meglio i pro-blemi e affrontarli. Fosse statoqualunque altro Paese al mondo,sarebbe stato così. Ma parlandodi Cuba, si è trattato di un atto diribellione contro il Governo:l’immagine dei due studenti chene è uscita è quella di due am-mutinati, resi ancor più “dissi-denti” perché entrambi membridella Gioventù Comunista.

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Partiamo da un fatto: mar-tedì 5 febbraio si è tenu-to un incontro tra il Pre-

sidente dell’Assemblea Nazio-nale Ricardo Alarcón e gli stu-denti della Uci, la Facoltà discienze informatiche nata nel2002 e fortemente voluta dalloStato cubano e da Fidel Castroin persona (ma non solo da lui),per fare di Cuba un centro di ec-cellenza anche nel campo del-l’informatica. L’incontro, delladurata di due ore, è stato, comesempre in questi casi, trasmessoin diretta a circuito chiuso ed èstato seguito dai circa 10milastudenti che frequentano l’ate-neo. Il video è disponibile in re-te e si può vedere per intero nelsito http: //www.rebelion.org/noticia.php?id=63203, a di-mostrazione del fatto che, forse,non c’è poi tutta quella censuradi cui tanto si favoleggia.Quello che però ha fatto il girodel mondo e della Rete è un fil-mato della durata di pochi mi-nuti, un frammento con le do-mande di due soli studenti, e-strapolato da un contesto e pre-sentato come registrazione ille-gale, nel quale mancano le ri-sposte di Alarcón. Conclusionedei media: se nel video non cisono, allora il Presidente del-l’Assemblea Nazionale non hatrovato una risposta da dare aglistudenti. La “notizia” è stata su-bito ripresa da diverse testateinternazionali, che ci hannoinformato sulle numerose do-mande “dirette e scomode” po-ste da questi studenti: quali so-no? Vediamo:1) Viaggi all’estero: in realtài cubani possono recarsi all’e-stero e Cuba non ostacola l’u-scita per turismo; chiedete achiunque in Italia abbia ospita-

to un cittadino cubano, se hadovuto tribolare di più conl’Ambasciata cubana per l’usci-ta da Cuba o con la questura i-taliana per l’entrata in Italiadella persona invitata; chiedete-gli se il biglietto aereo di anda-ta e ritorno emesso in anticipoviene richiesto dalle autoritàcubane o da quelle italiane.Chiedetegli quanto tempo durail visto turistico (per chi non losapesse: fino a 11 mesi per Cu-ba, al massimo 90 giorni per l’I-talia): allora, tra la legislazionecubana e quella italiana, qual èquella maggior-mente restrittiva?2) Internet: i me-dia sostengono chea Cuba non si possaavere un indirizzodi posta elettronicacon yahoo o con g-mail (che è la postaelettronica di Goo-gle). Ma di che na-zionalità sono que-ste due compagnie?Allora, sono le au-torità cubane chenon permettono aipropri cittadini dientrare in questi si-ti, o sono gli Statiuniti che proibisco-no a questi siti diarrivare a Cuba, pervia del blocco economico? Ecomunque, non è nemmeno ve-ro che non si possa avere un in-dirizzo e-mail con queste esten-sioni: chi ha amici cubani, sache risolvono il problema uti-lizzando indirizzi di posta elet-tronica con l’estensioneyahoo.es (cioè appoggiandosi aYahoo España)… Ciò significache, allora, da Cuba si può tran-quillamente raggiungere

Yahoo, che quindi non è né cen-surato, né proibito! Se i cubaninon possono avere indirizzi diYahoo.cu, forse è perché Yahoonon può arrivare a Cuba perchéviolerebbe il bloqueo impostodagli Stati uniti. L’ostacolo nonsi può invece aggirare con g-mail, che ha come estensionesolo “.com” e non l’estensionedei vari Paesi in cui è presente:se esistesse l’estensionegmail.es, i cubani avrebbero giàrisolto il problema e potrebberoprendersi indirizzi di posta elet-tronica anche con gmail!

3) Hotel: sarebbero solo perstranieri. Se siete stati a Cuba,avrete sicuramente trovato deicubani negli hotel in cui avetealloggiato. Quindi, non è veroche i cubani non vi possanosoggiornare. Se negli hotel constandard internazionali si privi-legiano i turisti, è perché questiultimi portano valuta pregiata(più di quanta ne possano por-tare i cubani), valuta straniera

Le bugie non finiscono mai

Mistificazioni sulle domande degli studenti universitar

Sabrina Mattiola

Gli interessati smentiscono e parlano di strumentalizzazione,ma i media se ne infischiano

Lo studente Eliécer Avila

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A dire il vero, i media interna-zionali avrebbero anche potuto-già che c’erano- informarsicon precisione sull’identità diquesti due ragazzi, che a secon-da della testata si chiamano E-licer o Eliécer Avila, Rafael oAlejandro Hernández: se persi-no sui nomi dei due studenti cisono varie versioni, come pos-siamo credere che ciò che civiene detto sia la verità assolu-ta, quando chi scrive non si ac-certa nemmeno dell’identitàdei protagonisti degli articoli?Nel fare un resoconto della con-ferenza, El País dell’8-02-08,arriva ad azzardare un singolareparagone con Haiti, Paese nelquale ci sarebbe una maggiorpossibilità di connessione a In-ternet… Ma abbiamo un’ideadelle condizioni di Haiti, dovela gente si trova talmente in mi-seria da mangiare biscotti difango, come riportato da Re-pubblica nelle scorse settima-ne? Quanti Haitiani possiedonoun computer e un modem percollegarsi ad Internet, anche seHaiti, a differenza di Cuba, hala banda larga (per chi non losapesse, Cuba non può accede-re alla banda larga a causa delblocco economico)? Ci sonodavvero più internauti ad Haitiche a Cuba? Intendo dire nellarealtà e non sulla carta.Anche il Corriere della Seranell’articolo di Rocco Cotro-neo del 10-02-08, riferisce le i-stanze dei due studenti, uno deiquali si lamenta perché non co-nosce i candidati da votare,perché li ha visti solo in foto-grafia e di conseguenza si chie-de: “Come faccio a sapere semeritano il mio voto?”. La la-mentela del ragazzo è giustissi-ma e il Corriere la fa sua: manoi, in Italia, possiamo forsedare lezioni in merito, con lalegge elettorale che abbiamo?Noi, qui, conosciamo i candi-dati da votare o anche noi li ab-biamo visti solo in fotografia?Forse non siamo molto diversiin questo… Eppure, tra noi e iCubani una differenza c’è: in I-talia, una volta votato un candi-dato espresso da una segreteriadi partito e non dalla base, pos-siamo anche dimenticarci dellasua faccia, mentre i cubani, at-traverso la ‘Rendición de cuen-ta’, hanno un contatto diretto

con il deputato eletto nel pro-prio collegio e possono desti-tuirlo qualora ritengano chenon faccia gli interessi dell’e-lettorato.Dopo l’ondata di interesse su-scitata dal video, le “inesattez-ze”, per usare un eufemismo,sono continuate per giorni: se-condo Radio e TV Martí (emit-tenti della comunità cubana inFlorida), l’11 feb-braio Eliécer Avi-la, uno dei duestudenti protago-nisti del video, sa-rebbe stato arre-stato da agentidella Seguridad,che lo avrebberoprelevato conun’irruzione incasa sua. La ma-dre del ragazzo a-vrebbe immedia-tamente indirizza-to una lettera alleorganizzazioniche si occupano diDiritti Umani, te-mendo per l’inte-grità fisica e psi-chica del figlio.Senza nemmeno controllare lanotizia e fidandosi a occhichiusi della fonte, la notizia èstata ripresa da diverse agenziedi stampa internazionali, chehanno fatto da cassa di risonan-za, giusto in tempo per render-la vera, anche se nel frattempoquesto lancio d’agenzia era sta-to ritirato dal sito Internet diRadio e TV Martí, senza che alsuo posto venisse comunicatauna smentita e lasciando inbianco la pagina che riportavala (falsa) notizia. Ancora unavolta diverse agenzie di stampainternazionali hanno ripreso ediffuso una notizia diventatavera senza che fosse controlla-ta prima di essere pubblicata.A questo punto, non dobbiamostupirci se, l’indomani, gli stu-denti diventati protagonisti deimezzi di comunicazione a li-vello mondiale sono apparsi inTV, smentendo di essere statitrattenuti o addirittura arrestati(i video sono disponibili su:www.youtube.com; www.cubadebate.cu; www.uci.cu;www.rebelion.org). Erano so-prattutto indignati per la mani-polazione alla quale sono stati

sottoposti: se le loro domandevolevano essere costruttive,sintomo di una preoccupazionetesa solo a migliorare le cosenel proprio Paese, sono statetravisate ai fini di una vera epropria guerra mediatica.Per darvi un’idea dell’informa-zione che ci è stata fornita: lamaglietta indossata da EliécerAvila durante l’incontro e as-

surta agli onori delle cronacheper la @ definita dal Corrieredella Sera il “Simbolo di libertàdella rete”, è semplicemente -come ha spiegato il ragazzo-una maglietta vinta ad una garacanora durante un festival dellaUci! Insomma, per la grandedelusione dei media internazio-nali, più che il simbolo della ri-bellione si trattava di un gadgetvinto al karaoke… Ma nessunoin Rete ha rettificato il gran-chio preso.Come ha scritto Pascual Serra-no su Rebelion: “Vengono ma-nipolati anche quando smenti-scono”. El País del 13-02-08,infatti, ha pubblicato un artico-lo dal titolo “Cuba smentisce ladetenzione dello studente pro-tagonista del dibattito con A-larcón”, come se fosse una rea-zione del governo e non si trat-tasse delle dichiarazioni rila-sciate dagli studenti: insomma,come se si trattasse di un’ope-razione orchestrata dal Gover-no. Nell’articolo si prosegueaffermando che “Le autoritàhanno risposto ieri con due vi-deo”, quando in realtà si trattadi un’intervista della giornali-

sta cubana Rosa Miriam Elizal-de agli studenti. Invece, El Paísammette che la notizia delladetenzione di Eliécer Avila nonera stata pubblicata da alcungiornalista accreditato sull’iso-la, ma da organi di stampa del-l’esilio cubano, anche se im-mediatamente ripresa dalle a-genzie internazionali. Unasmentita in merito alla presun-

ta detenzione del-lo studente com-pare anche su LaVanguardia, altroimportante quoti-diano iberico. Manessuno pubblicail video (o la tra-scrizione) dell’in-tervista di RosaMiriam Elizaldeagli studenti, incui spiegano il lo-ro punto di vistasu quanto accadu-to.Ciò a cui abbiamoassistito non ècerto un esempiodi corretta infor-mazione: perchéstrumentalizzare

in questo modo un dibattito le-gittimo? Perché manipolare lerichieste di ragazzi di 20 anniche vogliono solo contribuire amigliorare il proprio Paese?Perché travisare così clamoro-samente le loro domande, tra-sformandoli in dissidenti a tut-ti i costi? E dire che a questi studenti cu-bani non è capitato ciò che èsuccesso nella “più grande de-mocrazia del mondo -dopol’India” (come dice MichaelMoore) ad Andrew Meyer, stu-dente statunitense di 21 anniche, nel settembre del 2007, ri-volse una domanda ritenutascomoda a John Kerry duranteun incontro con gli universitariin Florida e che fu circondatoda ben 19 poliziotti ricevendodiverse scariche elettriche dallepistole taser che gli agenti USAavevano in dotazione(nel sitowww.pascualserrano. net)…Lui sì che poi è stato arrestato;qualcuno ricorda l’episodio?No, vero? Per forza, non sitrattava di Cuba… Se fossesuccesso a Cuba, però, pensa-te a quante prime pagine con-quistate!!! H

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Sono oltre la metà degliscientifici (il 53,2%),hanno una rappresentan-

za del 43,16 per cento in Parla-mento. A Cuba le donne avan-zano e corrono in fretta. Qui, inItalia, si continuano a chiederele quote rosa, mentre là le don-ne hanno ottenuto un postod’onore a partire dal 1959 econ il supporto attivo dellaFmc, la Federazione delle don-ne cubane. Già dai primi annidella Rivoluzione, infatti, fudata grande importanza al temadella donna, al lavoro direttoalla difesa dei suoi diritti uma-ni ed all’esercizio dell’ugua-glianza. La Fmc è stata la pro-motrice di iniziative, proposte ematerializzazione di leggi a be-neficio delle donne e ha contri-buito, ancora quando non esi-steva il concetto di genere co-me categoria, all’avanzare nel-l’emancipazione delle donne.Le politiche sociali tracciatedalla Rivoluzione hanno stabi-lito le basi per una partecipa-zione sociale femminile: ledonne hanno iniziato a essereattive nella difesa della Rivolu-zione nelle milizie, nell’alfabe-

tizzazione, nel lavoro volonta-rio e, compiti che a partire da-gli anni Settanta, vennero ap-provate importanti leggi che fa-vorirono la loro partecipazionesociale, tra cui la Legge di Ma-ternità (1974), il Codice dellaFamiglia (1975), la Costituzio-ne della Repubblica, conclama-ta con referendum nel 1976 eperfezionata dalla Riforma Co-stituzionale nel 1992, Legge di

Normativa e sistema sociale gli ingredienti per crescere

Maria Angelica Casula (testo) - Fabio Barbacetto (elaborazione grafica)

Grande ascesa della presenza femminile nell’Isola

Son più della metà…

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Protezione ed Igiene del Lavo-ro (1977), Legge di previdenzasociale (1979), il Codice Pena-le (1979). Durante gli anni ’80sono stati promulgati il Codicedel Lavoro e il Regolamentoper la Politica di Impiego. Tut-te normative mirate a rimettereordine nel sistema sociale e agarantire un supporto alle lavo-ratrici che, da quel 12 per cen-to della forza lavoro del paese -prima del 1959-, in posti discarsa importanza hanno avutouna vera e propria ascesa negliultimi cinquanta anni. La donna cubana, infatti, con-ta con una legislazione favore-vole, va in pensione a 55 anni,ha una licenza di maternitàche la garantisce per dodicimesi (tra il prima e il dopoparto) con salario completo eil diritto di prolungarla fino adun anno, col 60 per cento delsalario. L’impegno in campomedico sanitario ha fatto sìche si abbassassero drastica-mente i tassi di mortalità per lemamme e per i neonati, comesi può vedere dalle tabelle inqueste pagine. La crescita delpotere femminile ha però avu-to una caduta all’inizio deglianni Novanta, con la gravissi-ma crisi economica che ha col-pito Cuba a seguito della di-sfatta della ex Urss e per ilcontinuo e sempre più serratoBloqueo Usa. Come ovunquenei momenti di crisi, anche aCuba le donne si sono sobbar-cate il peso professionale equello della gestione familiaresvolgendo di fatto un doppiolavoro. Le carenze nel traspor-to, nella scarsa disponibilità dimezzi di consumo, insieme aldeterioramento delle apparec-chiature che facilitavano l’at-tività domestica, infatti, hannocolpito la donna in primo luo-go e non le hanno permesso dicontinuare la sua ascesa versoruoli e responsabilità dirigen-ziali e in tutto quel contestoche prevede una ampia dispo-nibilità della persona. In que-sta logica si spiegherebberoquell’appena 29,5 per cento didonne dirigenti. Che, comun-que, superano il 24 per centodell’Italia, che non è un paesedel Terzo Mondo e dove nonesistono problemi simili aquelli cubani. H

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Il nonno è in piedi, con e-spressione rigida e sfoggiail vestito della domenica.

La bocca è atteggiata in unasmorfia e le narici sembranodilatarsi, la fronte aggrottata.La nonna riposa al suo fianconella poltrona, con l’espressio-ne di chi passa la vita con la no-stalgia di sogni.L’atteggiamento dei nonni inquella foto in cartoncino, in-giallita e screpolata, potrebbeessere l’antico ritratto di fami-glia di una qualunque casa cu-bana.Il modello di famiglia a Cubarispondeva a un modello tradi-zionale basato sull’ideologiapatriarcale. “L’uomo era il so-stegno della casa, l’autorità su-prema. E la donna rappresenta-va la persona che assume unruolo protettivo, di cura, educa-tivo...”, spiega Patricia Arés,Dottoressa in Scienze Psicolo-giche e presidente della So-cietà Cubana di Psicologia

l Quali cause hanno influitosul riorientamento di questimodelli di comportamento nel-la casa?n Le nuove realtà sociali sonoandate scompaginando questeforme di comportamento. Ladonna non è più la moglie chesi dedica esclusivamente allacura dei figli e ai lavori dome-stici. Il suo ruolo è cambiato acausa degli stessi livelli di par-tecipazione sociale che ha rag-giunto.Attualmente nella famiglia simanifesta un significativo spo-stamento verso la figura mater-na, per la quantità esistente dicase monogenitore, dove la

donna sta assumendo tutte leresponsabilità.Anche le questioni economichehanno inciso sul riordinamentodei ruoli familiari. Si sta verifi-cando l’emancipazione tardivadei figli e il processo di ritirodal lavoro si è prolungato, per-ché i genitori che approdano aquesta età non se lo possonopermettere a causa delle neces-sità economiche. Questo feno-meno non è esclusivo di Cuba,succede anche in altri paesi.

l Quali cambiamenti peculia-ri avvengono attualmente nellafamiglia cubana?n Sono considerevolmente va-riati gli stili di vita. In ricercherealizzate dopo il decennio del’90 si dimostrano tendenze dicambiamento nei vincoli fami-liari.A causa del nostro modello so-ciale, nel quale esistono una se-rie di politiche di sostegno, ab-

biamo indicatori di modifichefamiliari simili a quelli di pae-si altamente sviluppati. Ma, es-sendo inseriti in un’economiaprecaria, in un paese bloccato econ una serie di condizioni so-cioeconomiche sfavorevoli, aCuba ci sono caratteristichedella famiglia molto peculiari.A Cuba si registrano processidi cambiamento nella strutturafamiliare. Dai dati dell’ultimoCensimento della popolazionee delle abitazioni, si osservauna diminuzione di case con ilnucleo familiare, padre, madree figli, anche se sono ancorapredominanti.Nell’ultimo Censimento si ap-prezza anche un incremento difamiglie monogenitoriali conguida femminile, come risulta-to di divorzi o della mancanzadi partecipazione della figurapaterna. Il 70 per cento deibambini cubani ha i genitori di-vorziati.

C’è la rappresentazione di altrimodelli sull’incremento delleseparazioni. Su 100 matrimoni,ci sono 60 divorzi e nella mag-gioranza dei casi è la donna achiederlo.Il matrimonio legale sta per-dendo importanza, ma non co-sì le unioni. I cubani continua-no a preferire la vita di coppia.Un altro fenomeno che ha luo-go è il matrimonio ripetuto chenon è sempre legale. Si vedonoi figli dei matrimoni preceden-ti assistere al matrimonio deiloro genitori in seconde o terzenozze. Prima questo era pocofrequente, ma ora i bambini di-cono con naturalezza: oggi sisposa il mio papà o la miamamma; o sono le damigelle, oassistono alla luna di miele.Sono cambiamenti molto inte-ressanti.A Cuba esiste anche un’altratendenza che è internaziona-le: il riorientamento familiare

Modifiche simili a quelle dei paesi più sviluppati

Aumenta la diversità della struttura familiare cubana

Cambia anche la famiglia

Yailin Orta Rivera (Juventud Rebelde)

CUBA, Asamblea Nacional

Donne

43,16%Uomini

56,84%Donne

16,18%Uomini

83,82%

ITALIA, Camera e Senato

614 952265 349 Senato

45Camera109

Senato277

Camera521

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di persone di uguale sesso.Sono frequenti le unioni dipersone omosessuali che inmolti casi hanno avuto figli inun precedente matrimonio e-terosessuale.

l Quali cambiamenti implicanei vincoli familiari l’invec-chiamento accelerato della po-polazione cubana?n Immagina che una personaogni quattro nel 2025 avrà piùdi 65 anni. Stanno nascendomolti pochi bambini e la spe-ranza di vita è molto alta. Lafamiglia cubana sta decrescen-do, ha più persone della terzaetà che bambini.Abbiamo il fenomeno di anzia-ni che curano anziani, comin-cia così una nuova tappa del ci-clo vitale della famiglia.Il 15 per cento della popolazio-ne cubana ha più di 60 anni.C’è una grande numero di an-ziani inseriti nella famiglia. Ele donne desiderano due figli,ma questa rimane solo un’aspi-razione, perché generalmentene hanno uno solo.L’invecchiamento della popo-lazione provoca anche cam-biamenti strutturali. C’è un in-cremento di case con una solapersona: anziani che sono ri-masti soli.A Cuba, inoltre, si riscontra lasistemazione in convivenza trauna coppia giovane e anzianicon i quali non c’è una conti-nuità biologica. I giovani bada-no a loro per avere uno spazioabitativo.Hanno proliferato anche le ca-se multigenerazionali. Cuba,dopo la crisi economica deglianni ’90, non ha potuto risolve-re il problema dell’abitazione;perciò la famiglia vive in spaziridotti e in altri casi le abitazio-ni cominciano a dilatarsi comegomme da masticare con sop-palchi, o piccole stanze.Una caratteristica sui génerisdella famiglia cubana è che faparte di un’ampia rete di scam-bio sociale. Questo è stretta-mente relazionato con il nostromodello sociale. Alla porta deicubani si può suonare un’infi-nità di volte al giorno, e cosìper il medico e per l’infermie-ra, per il fumigatore, per il vi-cino... e questo porta molti be-nefici ai bambini e agli anziani.

l Possiamo affermare che ilruolo dei nonni si è riconfigu-rato. È possibile dire che la fa-miglia è essenzialmente “ma-tricentrica”, dove le madri e lenonne sono le protagoniste del-le azioni che si proiettano nelnucleo familiare?n In un sondaggio realizzatoper un lavoro nella Facoltà diPsicologia dell’Università di LaHabana si è dimostrato che ladonna professionista maggio-renne, che soffre della sindromedella super-donna perché puòconciliare il lavoro coi figli, conil compagno, con la casa, con leorganizzazioni..., ha potuto con-certare questa molteplicità diruoli per l’appoggio imprescin-dibile della nonna. E nelle casemonogenitoriali, il ruolo soste-nitore della nonna è di vitale im-portanza.Il ruolo del nonno è cambiatoconsiderevolmente; c’è la sin-drome del nonno-schiavo che èquello che serve da ponte tra tut-ti e sostiene varie generazioni.Esistono anche i nonni contin-genti che sono quelli che assu-mono come nipoti i figliastridei loro figli. E ci sono quelli

multinazionali, perché hannocontatto coi loro nipoti tramitele nuove tecnologie, o si spo-stano in diverse parti del mon-do per conoscerli.Anche la letteratura riconosceai nonni molte marce in più.Stiamo parlando di coloro chetirano fuori la grinta per il fattodi essere nonni e passano il lo-ro tempo facendo corsi, miglio-randosi e difendendo il propriospazio.

l Che conflitti generano que-ste nuove relazioni?n Nei consultori emergonomolte lamentele sugli atteggia-menti dei nonni, come quello dipretendere di soppiantare lefunzioni paterne o maternequando convivono con i loro fi-gli e nipoti, di esautorare i geni-tori (figli adulti) in presenza deibambini e mortificare l’adole-scente con frasi come: Ai mieitempi... Quando io ero giova-ne... Te lo avevo detto... Doponon venire a piangere...Ci sono nonni che pretendonodi essere padroni della verità. Cisono quelli che abusano del lo-ro potere legale sui beni o quel-

li che si alleano con i nipoti con-tro i genitori.Ma sempre nei consultori i non-ni e le nonne protestano per l’e-sagerata iperprotezione che i fi-gli hanno su di loro o perchésottovalutano le loro idee. Ci so-no famiglie che neanche rendo-no partecipe l’anziano delle at-tività o lo maltrattano e gli tol-gono i suoi beni. Ci sono casi incui gli impongono la cura deinipoti o le attività domestiche.Ma la famiglia è uno spazio didiritto proprio, di negoziazio-ne, di assistenza mutua. È unospazio dove tutte queste neces-sità interagiscono e, in molticasi, nella famiglia cubana in-teragiscono sotto un stesso tet-to, in un luogo ridotto e senzaspazio proprio. Cosicché biso-gna essere realmente espertinella convivenza e nelle intera-zioni.I genitori e i figli adulti devonogenerare un sistema di aiuto re-ciproco senza sentirlo comeuna responsabilità obbligata.Ma l’assistenza da entrambe leparti deve essere espressioned’amore e non di impegno im-posto. H

Con CUBA per CUBABrigata internazionale di lavoro

“José Martí”Periodo: Quest’anno la brigata si terrà dal 7 al 21 luglio 2008Partenze: da Milano - la data di partenza e di rientro verrà indicata non appena saranno resi noti gli operativi estivi dei voli.

Alla Brigata internazionale partecipano le delegazioni europee delle Associazioni di Solidarietà con Cuba.

Sono previste * attività nel settore agricolo * corsi di lingua e di ballo *visite a scuole ed ospedali * spettacoli * incontri con organizzazioni sociali e politiche * escursioni al mare e all’Avana * alcuni giorni nella provincia di Pinar del Rio

Programma dettagliato e costi verranno inseriti, appena disponibili, nel nostro sitowww.italia-cuba.it

Coloro che fossero interessari a partecipare sono invitati a segnalarlo con e-mail a [email protected] tutte le informazioni quanto prima possibile

ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA ITALIA-CUBA

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Un libro di Mariela Castro sulla pubertà all’insegna del rispetto

Bianca Pitzorno

Èin uscita, presso l’edito-re Giunti, l’edizione ita-liana del manuale di e-

ducazione sessuale per ragazzidi Mariela Castro Espín, intito-lato “Cosa succede nella pu-bertà”.Mariela porta due cognomi il-lustri: suo padre è Raúl, suamadre Vilma Espín, già com-battente della Sierra Maestra epoi Presidentessa della Federa-zione delle Donne Cubane,morta la scorsa estate. A Vilmaè stata riconosciuto tra i moltialtri meriti, ‘l’aver condottocon grande delicatezza uncomplesso processo nel qualela donna invita l’uomo a lavo-rare al suo fianco per eliminarele ingiustizie del sistema pa-triarcale’.Mariela, che a Cuba dirige ilCenesex (Centro Nacional deEducación Sexual) racconta diaver scritto questo libro non so-lo appoggiandosi alla propriacompetenza scientifica, magrazie all’aiuto e alla consulen-za della figlia undicenne Ga-briela e dei suoi amici. Da allo-ra sono passati quasi dieci an-ni, il manuale è stato pubblica-to con l’aiuto del Fondo per laPopolazione dell’Onu -che neappoggia anche l’edizione ita-liana- e viene usato diffusa-mente nelle scuole cubane.L’edizione italiana, da me tra-dotta, ha conservato le illustra-zioni originali, così vediamoragazzine e ragazzini che nonsolo indossano la divisa della‘secundaria’ -gonna o pantalo-ni giallo carico- ma che sfog-giano i diversi colori di pelledovuti alla ‘mescla’. Nello scorso mese di dicembre2007 l’autrice è venuta in Italiaper un congresso organizzatodalla Provincia di Firenze, pro-prio il giorno dopo che France-

sco Rutelli a-veva sostenu-to che a Cuba,come in Iran,per gli omoses-suali era previ-sta la condannaa morte. Con i-ronia, ma anchecon rabbia, Ma-riela, ha com-mentato l’igno-ranza dell’uomopolitico italiano,che se solo aves-se dato un’oc-chiata al suo manuale avrebbetrovato, a pagg. 50 e 51, nel ca-pitolo intitolato ‘Diferentes?’,queste parole.“È importante sapere che l’o-mosessualità e la bisessualitànon sono malattie nè compor-tamenti immorali, ma espres-sioni delle differenze sessualidell’essere umano. Nella nostracultura abbiamo ereditato valo-ri morali che stabiliscono come“normali” e desiderabili unica-mente le relazioni eterosessua-li, per questo molte persone di-sprezzano e maltrattano quelliche sono omosessuali o bises-suali, utilizzando come giusti-ficazione credenze e pregiudiziinsostenibili e inammissibili.”L’illustrazione mostra due co-pie di ‘jovencitos enamora-dos’, come li definisce Marie-la, dello stesso sesso, dove idue lui sono un biondo e un‘trigueño’, e le due lei unabianca e una nera, per rispon-dere non solo all’ingiusta accu-sa di omofobia, ma anche aquella di razzismo che ancoraqualcuno muove ai cubani. Ma, oltre a questo, il libro hamolti altri meriti, che ho cerca-to di mettere in evidenza nel-l’introduzione che ho scrittoper l’edizione italiana.

“Oggi sembrache le ragazzi-ne e i ragazzi-ni preadole-scenti, bom-bardati comesono da mille messaggi pubbli-citari, televisivi e cinematografi-ci che alludono al sesso, così co-me dalle immagini di copertinadelle pur serie riviste d’informa-zione, non abbiano più niente daimparare a questo riguardo.Eppure chi li frequenta da vici-no sa quanto sono vaghe e ap-prossimate le loro conoscenze,e con quanta ansia e perplessitàaccolgono i primi fenomeni fi-sici e psicologici che li riguar-dano in prima persona all’arri-vo della pubertà. Anche neipaesi più ricchi e ‘sviluppati’negli ultimi tempi le gravidan-ze del tutto inaspettate delle a-dolescenti si vanno moltipli-cando, con conseguenti gravis-simi problemi fisici e psicolo-gici legati alla scelta tra l’abor-to o una maternità troppo pre-coce e immatura. Si parla tanto di ‘educazionesessuale’, ma troppo spesso iragazzi devono farsela ancorada soli, a proprie spese, contan-do solo sulle pruriginose confi-denze dei coetanei.

Questo piccolo manuale che ciarriva da Cuba ha il grandissi-mo pregio di parlare di sessocon grande delicatezza e ri-spetto per la giovane età dellettore, e insieme senza pelisulla lingua e senza false ipo-crisie.L’autrice dà per scontato che ilsesso sia in assoluto qualcosadi positivo, una tra le più utili eappaganti funzioni dell’organi-smo umano, e insieme una del-le più utili e piacevoli attività acui l’essere umano si possa de-dicare, senza tabù sociali o re-ligiosi e senza limiti di ipocri-sia o perbenismo. Una attivitàche però deve tener conto di unfattore essenziale: il rispetto,che viene costantemente ri-chiamato nelle sue diverse e-spressioni. Prima di tutto il rispetto di séstessi, della propria salute fisi-ca, e quindi della protezione damalattie a trasmissione sessua-le. Protezione che può avveni-re in un unico modo, quandoancora, come succede agli a-

I consulenti sono stati degli undicenni

Come affrontare la pubertà

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19dolescenti, una coppia non èstabile e non si può essere si-curi dello stato di salute delpartner. L’autrice non ha pauradi sostenere e ribadire l’impor-tanza del profilattico, che nonpuò essere sostituito da alcunaltro ‘metodo protettivo’. Poi il rispetto insieme fisico epsicologico per il proprio svi-luppo armonioso, per il tempo

necessario a maturare nel cor-po e nella mente, per impararesenza fretta ad assumersi leproprie responsabilità, e quindila necessità per le ragazze di e-vitare gravidanze indesideratee inopportune e per i ragazzipaternità troppo precoci.E infine il rispetto per gli altri:per il partner, prima di tutto,perché il sesso, anche quando

comprendersi e di accettarsi avicenda. Anche per i padri e lemadri quello della pubertà deifigli è un periodo di crisi. Di-pende dalla buona volontà edalla sensibilità dei più giova-ni e degli adulti se questa crisiaiuterà tutti, anche i più gran-di, a crescere. Comprendere e accettare glialtri e se stessi è fondamentalequando si affrontano temi finoa poco tempo fa ‘scottanti’, co-me la masturbazione o l’omo-sessualità. Temi che in questepagine l’autrice tratta congrande spontaneità, comecomportamenti naturali e leci-ti, che attengono unicamente alprivato di ciascun individuo, eche sono soltanto alcune dellemoltissime varietà in cui lasessualità umana può manife-starsi. Un discorso, quello rivolto aipreadolescenti, spontaneo, sin-cero e molto diretto. Che nonsi limita però al puro aspetto fi-sico, ‘meccanico’, della sco-perta di come funziona la ses-sualità. Ma che fa appello alledoti migliori dell’essere uma-no in questa fase della vita: ilsuo idealismo, il suo bisognodi conoscere ed esplorare, masopratutto di amare ed essereamato, di essere aiutato a di-ventare una persona responsa-bile, rispettata e rispettosa de-gli altri.” H

non presuppone un ‘amore e-terno’, sia sempre esercitatocon affetto e delicatezza, senzaviolenza né coercizioni fisichee neppure psicologiche; perchéil rapporto sia sempre ‘alla pa-ri’. Per i coetanei, per il grup-po, così importante in questafase della vita. Il rispetto per ledonne, che una strisciantementalità ‘machista’ tende adiscriminare anche nelle so-cietà apparentemente più evo-lute, e che in molti paesi anco-ra oggi pagano pesantemente ilprezzo di molti pregiudizi. Ma anche il rispetto che inquesta nuova fase della vita de-ve instaurarsi tra i ragazzi e iloro genitori. Viene ribadita inqueste pagine la necessità di

Raúl e Vilma con i loro figli: Nilsa, Mariela, Alejandro e Déborah

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Non so come si arrivi aCuba. Spiritualmenteintendo.

Io ci sono arrivata qualche an-no fa, in seguito alla rottura de-finitiva di una storia d’amore.Quando una storia finisce, pro-voca una rottura, e a questa rot-tura seguono reazioni diverse.C’è chi piange, c’è chi comin-cia ad uscire con gli amici ognisera, c’è chi va al cinema o chisi iscrive in palestra. Io ho scel-to la lettura. Precisamente unlibro sulla biografia di ErnestoChe Guevara. Non so perché.Forse perché mi incuriosiva sa-pere qualcosa su questo perso-naggio che spesso ho incontra-to su magliette, poster, accen-dini, foto, senza mai sapere chifosse. Questa lettura, mi ha col-legata ad altre e ad altre ancora,non solo piùsul Che, ma suCuba, su qual-siasi cosa lariguardasse,fino a quandoho imparato aconoscerla, eda lì, a volersvolgere lamia tesi dilaurea su que-sto paese. È nata unapassione ver-so questo pae-se e la sua sto-ria, una pas-sione che miha travolta,spingendomidopo la laurea a cercare di ap-profondire ulteriormente la miaconoscenza, andandoci non piùin vacanza come avevo fattoprecedentemente, ma per lavo-rare. Come volontaria ovvia-mente. Gli strani casi della vita, diver-si anni fa hanno fatto conosce-re e diventare molto amici, imiei genitori con l’attuale Hi-storiador de la Ciudad de LaHabana, Eusebio Leal Spen-

gler, persona estremamentecolta, umile e intelligente, chesi occupa di tutta la fase di re-stauro della Habana Vieja. Gra-zie a lui, ho potuto trascorreretre mesi a Cuba, sotto i suoi oc-chi sempre vigili e premurosinei miei confronti, nonostantela mole del lavoro che ognigiorno lo attende. Mi ha fattovisitare diversi luoghi di lavo-ro, per far sì che io potessi tro-vare quello più affine a me e aimiei studi, affidandomi in que-sto ad una persona che per meè stata stupenda durante tutti imiei tre mesi all’Havana, Irai-da Ordaiz, la sua segretaria.Con lei nasce da subito un’in-tesa speciale e un’amiciziaprofonda. Sin dall’inizio capisce comesono fatta, che tipo di persona

sono e in men che non si dicatrova, a sua detta, il posto adat-to per me: il Convento diBelén, nella parte vecchia dellacittà.Il nome inizialmente mi fa pau-ra. Un convento… Non ci vo-glio andare in un convento…Mi sa di posto chiuso, buio, au-stero. Chissà se dentro c’è im-prigionato qualcuno? Magariqualche dissidente; in fondo suCuba se ne sentono tante... E

comunque, io che ci faccio inun convento?Povera me penso, chissà dovemi ha mandata la mia amica I-raida. Forse non dovevo accon-sentire quando mi ha propostodi andare lì… ma non ho osatodire no e inoltre, lei era convin-ta mi sarebbe piaciuto. In ognicaso, ormai è troppo tardi. Sono le nove e trenta di lunedìdiciotto settembre, e io arrivo,con mezz’ora di ritardo, all’in-dirizzo convenuto. La puntua-lità non è mai stata il mio forte,ma nemmeno quello dei cuba-ni; infatti, ad accogliermi, nonc’è nessuno. Questo mi permette di dareun’occhiata all’edificio, un po-sto incantevole ancora in fasedi restauro. I soldi disponibiliper il suo rifacimento sono po-

chi, ma già si può vedere la suafioritura. Per ora, solo il primodei tre piani è completamenterifatto. Il colore che dominal’intera struttura è il bianco, co-perto a tratti da nuvole di fumogrigio-nere che sembranospruzzate su esso dal cielo. Inrealtà, credo che altro non siase non un mix fra inquinamen-to, umidità e calore. Attraversata la porta di ingres-so in legno, si ha l’accesso a un

giardinetto, che conduce all’in-terno del convento. Il primopiano, che poi è il piano terra, ècostituito da un grande portica-to fatto a quadrato. Percorren-dolo dall’entrata si incontra lareception; e subito dopo lachiesa, che mostra in pannelliattaccati al muro, le foto dicom’era prima del restauro: ov-vero, un insieme di macerie. È un edificio che appartiene aldiciottesimo secolo. Nel 1965era diventato un asilo di conva-lescenza per malati che usciva-no dall’ospedale, ma in seguitoa un incendio si presentava di-strutto. Avendo un grande valo-re storico, si è deciso di ripor-tarlo al suo antico splendore. Continuando a girare attorno alporticato, si notano diversestanze, ognuna adibita a qual-

che attività.Fisioterapia,ottica, sala riu-nioni, e via di-cendo.Ancora non sonulla, ma giàmi vedo conpaura. Cosaposso fare ioqui… non so-no un medico!Finalmente in-contro Gladys,una delle re-sponsabili al-l’interno dellastruttura. Irai-da mi avevadetto di chie-dere di lei. Ci

presentiamo e comincia a spie-garmi le attività di questo luogo.In pratica, qui ogni mattina alleotto arrivano parecchi abuelitos(nonnini), da ogni parte del-l’Havana vecchia, e non solo.Arrivano a un totale di cinque-cento, ragion per cui sono divi-si in quattordici gruppi, con unabuelo a capo di ciascuno. Co-minciano la giornata facendouna mezz’ora di ginnastica dol-ce nel cortile e rientrano un po’

lamiaCuba

Desde mi Habana

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per volta, in ordine e in fila dalgruppo uno in avanti, per anda-re nel salone che ospita la chie-sa. Lì, ricevono la colazioneche consiste in un bicchiere dilatte freddo in polvere prece-dentemente diluito con acqua.Nel mentre, ascoltano le rifles-sioni del mattino, che consisto-no in preghiere, canti, spiega-zioni sulle attività da svolgeredurante la mattinata e, una vol-ta a settimana, la messa. Que-sto è il momento in cui Gladysmi presenta loro. Mi fa metterein piedi al centro della chiesa,di fronte a tutti questi nonniniche mi guardano curiosi, e sor-ridenti. Alcuni mi salutano conla mano. Non posso fare a me-no di arrossire. Mi danno unmicrofono per presentarmi edire qualcosa su di me, ma ioda buona timidona e con ancorpoca conoscenza dello spagno-lo, accenno solo un saluto e ilmio nome. Gli abuelos mi fan-no un applauso, un po’ perpietà e un po’ per incoraggia-mento, credo. Prima lezioneche imparo da persone a cuispesso non viene data la giustaimportanza: sorridere.Li osservo mentre bevono il lo-ro bicchiere di latte e ascoltanoattenti le parole delle riflessio-ni del mattino, al termine dellequali, sempre con un ordineimpressionante, si dirigononelle diverse aree create a lorodisposizione, in cui si svolgonovari tipi di lavoro, secondo lecapacità di ognuno. Si vedonoquindi anziani che cuciono, ri-camano, tessono, dipingono oguardano un film. Spesso si or-ganizzano anche dei balli. Manon solo. Il Convento è dotatodi stanze in cui medici fannovisite gratuite agli occhi, fisio-terapia, riabilitazione. Inoltre,una psicologa, su richiesta, at-tende una volta a settimana al-cuni nonnini. Continuo a fare un giro assie-me a Gladys attorno al portica-to e osservo alcuni abueloschiacchierare seduti su seggio-le a dondolo tipiche di Cuba,usate soprattutto dalle neomamme in fase di allattamentoche, dondolando, nutrono ilneonato. Una delle cose che mi sorpren-dono molto, è la pulizia di que-sto posto. In ogni angolo tutto

splende. Mentre cerco di capi-re come ciò sia possibile, datala quantità di persone che “in-vadono” il convento giornal-mente, mi trovo di fronte a unragazzino di età compresa fra idodici e i sedici anni con in ma-no scopa e stracci vari. Come lui ce ne sono altri: gio-vani del quartiere con danni

psichici o con problemi fami-liari, ai quali viene dato un la-voro, evitando loro di rimaneresulla la strada. Ho sempre sen-tito dire che a Cuba le personecon problemi di questo generenon sono ben accette, anzi, di-scriminate o emarginate. Beh,sono felice di constatare chenon è così. Tornando ai nonnini, versomezzogiorno, spesso vieneservito loro un succo di frutta.Il pranzo però non si svolgequi, poiché il Convento non haancora un salone adibito, e perquesto bisognerà aspettare ilrestauro completo della strut-tura.Al pomeriggio molti di loro siriuniscono nuovamente persvolgere altre attività.Gladys mi invita a parteciparead una riunione fra “i nonninicapi” di ogni gruppo, tutte don-ne. Entriamo in fila in una stan-za molto fredda. A Cuba l’ariacondizionata è d’obbligo per-ché fa molto caldo, ma io nonci sono per niente abituata e

sento freddissimo, al contrariodelle nonnine presenti che, ol-tre a godere del fresco, si fannoulteriore aria con un ventaglio.Incredibile! Le ascolto e le osservo parlareassieme a Gladys e spesso, in-crociando lo sguardo di qual-cuna di loro, noto un sorrisospontaneo nei miei confronti

dipinto sul volto, che mi ricor-da tutto l’amore di una nonna.Parlano di cose che riguardanoil convento, le attività che svol-gono, le nuove idee che hanno,i piani e i progetti per il futuro.Mi sembra uno scherzo, forsemi prendono in giro… Ma co-me fanno a parlare di futuropersone di settanta, ottanta epiù anni? A quell’età la vita èfinita, penso. Forse non qui.Forse non per loro. Credono inogni cosa che fanno, parlanospesso con il verbo al futuro,“Potremmo fare, costruiremoquesto, modificheremo quel-l’altro, diremo agli altri di farequesto” ecc…Che fortuna possiedono, chissàse lo sanno ? La risposta mi ar-riva poco dopo, quando le sen-to parlare di problemi che le ri-guardano.La maggior parte di loro vieneda situazioni familiari difficilio ha comunque dei problemiche, solo grazie a Belén, ha su-perato o sta superando.“Belén -dice una nonnina- mi

ha ridato la vita. Ci sentiamo u-tili. Belén è tutto per noi cheveniamo qui ogni giorno, so-prattutto in quest’ultima fasedella nostra vita”. Sentirle par-lare con tutta questa energia,mi commuove e mi dà unagrande felicità. Gli abuelos chefrequentano questo posto sisentono vivi e utili per ciò che

fanno ogni giorno. Ed è questolo scopo del convento, che dan-do amore tramite tutti quelliche lì lavorano, aiuta la personaa non sentirsi sola, emarginatae inutile, ma anzi, a riconoscer-la importante. Più le ascolto parlare e più miviene da piangere. Loro conti-nuano a sorridermi amorevol-mente, mentre io ancora non hoimparato a farlo così bene.Raccontano del loro passato eio penso a mia nonna. Vorreiche anche lei potesse passare lasua vecchiaia qui. O per lo me-no nello stesso modo. Non sisentirebbe mai sola.Il mio cuore durante la mattina-ta, non ha mai smesso di batte-re forte. Credo di aver trovato ilposto in cui voglio lavorare. Incui sento e credo di poter farequalcosa. Non so ancora di pre-ciso cosa, ma so che per perso-ne così ho voglia di fare. Lomeritano. E se riescono loro afare tanto a certe età, io non vo-glio essere da meno.

Maura Fioroni

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Oggi a Cuba e quando in Italia?

Giuliana Grando

La preparazione per medici e infermieri è durante gli studi

Nella tavola rotonda daltitolo: L’integrazionefra medicina tradizio-

nale, omeopatia, agopuntura emedicina verde nel sistema sa-nitario cubano, il dr. Jesus An-gel Quintero, Responsabile delDipartimento di Medicina Tra-dizionale e Naturale dell’Ho-spital Provincial Infantil Sur diSantiago de Cuba, ha scambia-to la sua esperienza con: il Pre-sidente del Centro ARU dr. Fe-derico Allegri, medico omeo-pata e psichiatra, -che ha conti-nuato il lavoro intrapreso daVittorio Tommasi-, la dott.ssaMara Michela Dotto Carrara,medico omeopata, il dr. Mauri-zio Sinigaglia, medico chirur-go, specialista in Geriatria eGerontologia e Consiglieredell’Ordine Provinciale deiMedici e gli Odontoiatri di Ve-nezia, il dr, Gennaro MuscariTomaioli, docente della Scuoladi Medicina Omeopatica di Ve-rona. Responsabile del Primoambulatorio di omeopatia “in-tegrato” all’Ospedale Civile diMestre e di Mirano e la dott.ssaRosa Speronello, medico chi-rurgo Agopuntrice, Vice Presi-dente dell’Associazione Italia-na Agopuntura e Moxibustioneche, dal 1974 quando era stu-dentessa di medicina, avevapartecipato a quel movimentodi studio e ricerca e di praticadel modello integrato della me-dicina cinese nato all’internodel Porto di Venezia e di cuiVittorio Tommasi è stato l’ini-ziatore. Al termine il dr. Quin-terno ha concesso una intervi-sta a el Moncada

l Perchè Cuba ha adottatoquesto modello di integrazionefra medicina tradizionale, me-dicina naturale, omeopatia ealtre medicine?n Perchè risponde a tre esigen-ze fondamentali. La prima diordine etico, perché potenzia-no, anzi “esigono”, un rapportomedico-paziente maggiore emigliore e hanno un senso u-manitario più profondo. Poi perragioni di ordine scientificoperchè la loro validità è scien-tificamente dimostrata e la loroapplicazione può rappresentareuna soluzione per alcuni pro-blemi non risolvibili con la me-dicina tradizionale. Le medici-ne naturali, infatti, non sono al-ternative alla medicina occi-dentale allopatica, ma ne sonoinvece un valido complemento.La terza ragione è di ordine e-conomico perchè si tratta dimedicine meno costose chepossono risolvere in parte i gra-vi problemi causati dall’embar-go economico degli Stati uniti.

l Come si struttura questo Si-stema, e come avviene l’inte-grazione?n Nel 1995 il Ministero dellaSanità ha creato la DirezioneNazionale di Medicina Tradi-zionale e Naturale, intendendoper tradizionale la medicinache impiega soprattutto i prin-cipi curativi delle erbe medici-nali. Questo tipo di medicina,ad ampio profilo, impiega tec-niche per la prevenzione, ladiagnosi, il trattamento e lariabilitazione che appartengo-no tanto alla Medicina Natura-

Il dr. Jesus Angel Quintero con il nostro giornale

Medicina integrata per il malato

le quanto alla Medicina Tradi-zionale Cinese, all’Omeopatiae ad altri sistemi di cura.

l Quanto è diffuso questo Si-stema Integrato?n Centri integrati per lo svi-luppo di questa medicina e la-boratori di produzione di fito-farmaci e apifarmaci sono pre-senti nelle quattordici Provin-ce e in tutti i Municipi del pae-se. Il numero di pazienti cheutilizzano questa medicina so-no in continuo aumento, cosìcome gli interventi di chirur-gia realizzati con anestesiatramite agopuntura. Attual-mente si contano 453 serviziche operano con la medicinaintegrata, distribuiti in tutto ilpaese

l Ma quanti e quali metodi dicura sono integrati nel vostroSistema sanitario?n Esistono 34 modalità di cu-ra o terapie approvate dal Si-stema Sanitario Nazionale diSalute Pubblica, tra cui l’usodi piante medicinali, la fitote-rapia, le acque minerali e me-dicinali, l’agopuntura e le sue

modalità affini (agricolo tera-pia, massaggio, riflessologia,digitopuntura, moxibustione),la medicina omeopatica, ladietoterapia e altro ancora.

l Come avviene la prepara-zione medica a livello Univer-sitario? Come scelgono i me-dici le varie metodologie dicura a seconda del malato edella patologia?n Nelle nostre Facoltà di me-dicina si insegna la medicinatradizionale e naturale fin daiprimi anni e per tutto il corsodi studi. Il personale medico eparamedico che si occupa del-la salute si laurea con una pre-parazione molto qualificata eintegrata tra i vari metodi dicura. La medicina tradiziona-le e naturale è una specialitàmolto riconosciuta nel nostropaese e si realizzano anchecorsi di base, corsi per accede-re a diplomi, master e cosìvia, oltre che per i medici an-che per gli odontoiatri, gli in-fermieri, gli psicologi. Tuttoquesto rientra nella formazio-ne accademica ufficiale del Si-stema Sanitario cubano.

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l Come viene regolata la scel-ta del metodo di cura all’inter-no, per esempio, di un presidioospedaliero come L’HospitalInfantil Sur dove lei è il Re-sponsabile del Dipartimento dimedicina naturale e tradizio-nale?n Io dirigo questo dipartimen-to, ma tutti i medici all’internodell’Ospedale conoscono que-sto tipo di cure, perchè le hannogià incontrate nel corso dellaloro preparazione universitaria.C’è una catalogazione delle di-verse patologie a cui corrispon-dono delle cure che sono già nelprotocollo dell’Ospedale.

l Può fornirci alcuni esempianche senza entrare nel detta-glio completo?n Sarebbe un elenco troppolungo. È noto che tutti i doloriarticolari, come le sciatalgie,per esempio, possono esserecurate con l’agopuntura e/o isuoi affini. Ma ciò avviene an-che per tante altre patologie, tracui malattie respiratorie, ga-strointestinali, per cui una vol-ta non era immaginabile inter-venire con questi rimedi.

l Il sistema sanitario cubano èil vanto di Cuba ma è ancheapprezzato dall’Organizzazio-ne Mondiale della Sanità, so-prattutto per i risultati che ot-tiene. Per citarne uno per tutti,la bassa mortalità infantile, in-sieme con la quasi inesistentemortalità delle partorienti. Cheruolo ha la popolazione in tut-to questo?n Così come l’Università vaverso gli studenti (ci sono Uni-versità anche nei luoghi piùsperduti del Paese) così ancheil medico è a disposizione del-la popolazione, del malato, inqualsiasi parte del paese si tro-vi. Inoltre la popolazione vieneregolarmente informata sullemalattie e i metodi di cura.Sempre più spesso quando ilpaziente arriva all’Ospedale,ma anche quando si reca dalmedico di base, chiede diffe-renti rimedi di cura.

l Ascoltandolo si ha l’impres-sione di essere in una altro pia-neta. Inoltre i medici e il siste-ma sanitario cubano non sonoa disposizione soltanto dei cu-

bani, ma sviluppano un lavorodi solidarietà con Venezuela,Perù, Ecuador, Bolivia, Mo-zambico. È il modello interna-zionalista di José Martí che laRivoluzione Cubana cerca direalizzare?n Non sono solo questi i paesiai quali Cuba offre la solida-rietà. Attualmente i medici cu-bani stanno aiutando oltre 100paesi nel mondo! Con l’Inter-nazionalismo, l’UMANESI-MO e l’etica nella formazionedel personale sanitario, si cercadi dare al paziente tutto ciò dicui ha bisogno, in forma gratui-ta, indipendentemente dai suoiideali, dalla sua capacità eco-nomica o dal colore della pelle.Quello che ci interessa è l’ES-SERE UMANO e la sua qua-lità di vita. Dunque, sono le i-dee di Martí e quelle della Ri-voluzione che camminano as-sieme.

l La solidarietà è la tenerezzatra i popoli, diceva Martí, mavoi ne avete fatto un sistema divita. Lei pensa che ci siano del-le possibilità reali di poter por-tare avanti il progetto ‘Oggi ACuba domani in Italia’, ora chesi è confrontato con le esperien-ze dei suoi colleghi italiani eche ha sentito le loro difficoltàdi riconoscimento da parte delnostro sistema sanitario?n Mi pare che il progetto abbiadelle basi solide per essere por-tato avanti e che ci sia moltapreparazione e convinzione nel-la pratica di questi colleghi. Au-guro a loro la migliore riuscita.Volevo ricordare che la città diVenezia e il Circolo di AmiciziaItalia-Cuba si sono mostrati so-lidali in molti modi non solocon il nostro ospedale, ma conla popolazione di Santiago. Gliautobus arrivati l’anno scorso daVenezia hanno dato alla popo-

‘Oggi a Cuba, domani in Italia’ è il nome del Progetto del Cento ARU e del Cir-colo di Venezia dell’Associazione di Amicizia Italia-Cuba avviato a Cuba nel

1995 da Vittorio Tommasi e Hugo Carrara e Marcelo Candegabe.Il Progetto è stato riproposto nell’ambito delle manifestazioni su Cuba al CentroCulturale Candiani di Mestre il 7 febbraio dal Circolo di Venezia.Il Circolo di Venezia dell’Associazione di Amicizia Italia-Cuba ha collaborato conil sistema integrato di medicina cubano fin da suo nascere con la partecipazioneal Congresso di omeopatia del 1195 di Vittorio Tommasi, allora segretario del Cir-colo di Venezia e allo stesso tempo Presidente del Centro ARU, un centro che sioccupava e si occupa di medicina cinese, agopuntura e medicina verde fin dall’i-nizio degli anni ‘70. Vittorio Tommasi, che lavorava al Porto di Venezia, vi avevaradicato la sua esperienza di “medico scalzo” importata dalla Cina. Si assistetteallora ad un fenomeno di avanguardia che comprendeva l’insegnamento ai medi-ci e non medici, alla popolazione, ai lavoratori del Porto della medicina cinese, o-meopatia, agopuntura, fitoterapia in un momento in cui i farmaci dovevano esse-re importati o preparati da coloro che hanno partecipato a questo progetto.Nel 1995 Il Circolo di Venezia e il Cenro ARU, aderirono immediatamente al Pro-getto di medicina integrata cubana, avviando un programma triennale di forma-zione dei medici cubani a La Habana organizzato insieme all’Associazione Medi-ca Internazionale, rappresentata in Argentina dal dr. Marcelo Candegabe e in Ita-lia, a Venezia, dal dr. Hugo Carrara che, in collaborazione con il Ministero della sa-nità cubana, con uno sforzo del tutto gratuito e volontario, hanno contribuito allaformazione in medicina omeopatica di oltre trecento medici cubani.Scopo del Circolo di Venezia e del Centro ARU era fin da subito un Progetto inti-tolato Oggi a Cuba domani in Italia, che avesse come modello l’esperienza dellaMedicina Omeopatica e dell’altra medicina a Cuba per portarlo in Italia e fosseapplicata all’interno del Sistema Sanitario Nazionale così come avviene già damolti anni in molte altre nazioni Europee.Il dr. Quintero ha fatto parte di questo progetto fin dall’inizio, avendo incontrato findal 1995 gli organizzatori del Progetto e avendo mantenuto in tutti questi anni unrapporto con il Circolo di Venezia relativamente alla medicina integrata.

OGGI A CUBA DOMANI IN ITALIA

lazione la possibilità di raggiun-gere più velocemente i luoghi dicura. È stata istituita una lineacircolare che unisce tutti gli O-spedali. Il popolo di Santiago viè molto grato.

l Gli autobus sono usciti dalnostro Porto di Venezia, grazieal lavoro gratuito e volontariodei lavoratori del Porto. Senzaquesto aiuto non avremmo avu-to la possibilità economica diinviare gli autobus a Santiago.Il Porto è anche il luogo dove ènato nel 1974 il Progetto dimedicina integrata! Non lo tro-va singolare?n Trovo che questo faccia mol-to onore alla tradizionale gene-rosità e disponibilità dei lavora-tori del Porto di Venezia. Il Por-to è un veicolo di comunicazio-ne molto importante e importan-te è l’amicizia, tra le nostre duecittà e i nostri due popoli. H

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NUMERO DI ABITANTI PER MEDICO

170:1CUBA

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Una tra le ricorrenze percelebrazioni gloriose eimportanti che si ten-

gono a Cuba quest’anno è quel-la per la scomparsa di “El Va-querito”, Capitano del PlotoneSuicida della colonna n.8 CiroRedondo comandata dal Che.Siamo al 50° dalla sua morte,così come al 50° dal trionfodella Rivoluzione. Già, perchéuno dei grandi eroi di questa nevide la morte a poche ore dallapresa di Santa Clara, e dalla fu-ga del dittatore Batista. Ma lasua storia riaffiora nel popolodi Cuba, come nelle personeche lo hanno conosciuto e nehanno scoperto l’animo ribellee valoroso. Ho avuto l’occasio-ne di parlarne in un incontro al-l’Assemblea Popolare di Place-tas (Municipio gemellato con ilComune di Campi Bisenzio),dove giacciono i suoi resti nelcimitero cittadino. Il nostro cir-colo, insieme al cantiere socia-le Camilo Cienfuegos, si è im-pegnato nella costruzione di unmausoleo in suo onore.

El VaqueritoIl Vaquerito, in realtà si chia-mava Roberto Rodríguez edera nato nella Finca El Mango,a Los Hondones in Sancti Spi-ritus il 7 giugno del 1935, nel-l’antica provincia di Las Villas.Ma sulla sua nascita c’è un e-quivoco: forse per l’emozione,il padre sbaglia data e lo iscri-ve nel registro delle nascite diMorón sbaglia (forse per l’e-mozione) con l’anno 1936. Siviveva in tempi duri, così giàda ragazzino Roberto affrontamolte peripezie per sopravvi-vere alla miseria, e passa da la-voro in lavoro, creandosi l’im-piego con le sue risorse fanta-siose: si inventa venditore diacqua santa e di prodotti di pu-

lizia e cosmetici. Viaggia cosìper tutto il Paese e conosce isoprusi della Polizia Batistiana.Dopo aver assistito a un enne-simo pestaggio, stavolta aBayamo, all’inizio del ’57 de-cide di partecipare alla lotta in-sieme ai ribelli nella SierraMaestra. Ma non è così sempli-ce: ci sono spie e traditori, ingiro, e lui riesce a perdersi peruna decina di giorni. Poi, conl’aiuto di alcuni contadini nellaSierra arriverà da Fidel solo do-po aver superato prove di sicu-rezza sulla sua identità e cam-minando sulle montagne peruna settimana dormendo alfreddo e senza cibo. Fidel,quando lo incontra, questi si ar-rabbia poiché Roberto arrivasenza un fucile, e non lo vuoleaccettare, poi cambia idea e glicomunica che sarà arruolatosolo dopo che si sarà conqui-stato un fucile in combattimen-to. Sulla Sierra arriva scalzo escamiciato, e Celia Sánchez glidà dei vestiti, un sombrero e unpaio di stivaletti tipo cow boy eil soprannome di El Vaquerito.Nei primi combattimenti ElVaquerito si distingue per au-dacia e disprezzo del pericolo:è un fuoco pronto ad accender-si in un secondo e a scagliarsicontro i “casquitos” di Batista.In una lettera di Fidel al Che, siallude alla missione compiutadal Vaquerito nel Alto deCahuara, con un gruppo di ri-belli che si nascose, incontran-do delle guardie sul cammino.Tutti, tranne lui, pronto a porta-re a termine la missione di e-splorare una cava. Fidel lo mi-se al comando di un gruppo diuomini e così assume la suaprima responsabilità sulla Sier-ra. Quando il Che approntapreparare la Colonna n.8 CiroRedondo, lo arruola nella trup-

pa che deve portare la guerri-glia nella Provincia de Las Vil-las. Dopo varie settimane sottoi bombardamenti, gli agguatidell’esercito Batistiano, lastanchezza, la colonna del Chearriva nel massiccio dell’E-scambray dove stabilisce il suoComando Generale. In queigiorni El Vaquerito propone alChe di formare un PlotoneCommando per assaltare le ca-serme con pistole e armi bian-che e preparare l’arrivo dell’a-vanguardia studiando il campodi battaglia con le vie di acces-so e di fuga. Il Che accetta mane cambia il nome in PlotoneSuicida. La prima azione è aFomento dopo aver fatto salta-re il ponte di Placetas sullaCarretera Centrale. Il Che sta-bilisce lì il comando nella ca-mera n.22 dell’Hotel Las Tulle-rias, per la pianificazione delleazioni militari a Santa Clara, eda lì parte il 30 Gennaio El Va-querito all’assalto della caser-ma della Polizia, mentre il Chesi occupa del treno blindato.Mitica la sua idea di usare degliscavatori per buttare giù i muridelle case e creare così un pas-saggio coperto per il Che e isuoi uomini. A Placetas il Va-querito fa ritorno senza aver vi-

sto il trionfo della Rivoluzione,perché è ormai privo di vita everrà sepolto con una affolla-tissima marcia funebre che par-te dal Municipio della Città conmigliaia di persone accorse asalutare l’eroe della colonnadel Che. E a Placetas i compa-gni di guerriglia del Che e delVaquesrito ci sono ancora. Fan-no parte dell’Associazionecombattenti per la rivoluzionee vogliono parlare tutti, insie-me al loro Presidente. SonoNora, il Cino, Willy e tanti altriche, che dalle prime domandehanno subito voluto chiarire ilruolo dell’unità di popolo edell’importanza del voto unitoche proprio in quei giorni ave-va visto recarsi alle urne il 95,6per cento degli elettori cubani. l Cosa spinse voi e il Vaqueri-to, ad arruolarsi all’EsercitoRivoluzionario?n Intanto, il più grande lavorodella Rivoluzione non fu fattosolo dalle colonne del Che e diCamilo, ma anche della lottaclandestina organizzata e coor-dinata dal movimento 26 Julio,al quale già appartenevamo.Diffondevamo i bollettini infor-mativi, sapevamo che Fidel eravivo sulla montagna, e non po-tevamo non ribellarci alla ditta-

Le testimonianze di chi lo ha conosciuto

Andrea Paolieri

Èstata Celia Sánchez a dargli il soprannome

Un mausoleo per il Vaquerito

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tura della polizia di Batista chetorturava e uccideva i giovaninelle caserme. Una volta stavoquasi per essere beccata da miamamma a distribuire volantiniper lo sciopero generale, infattivenne a sapere che a una mia a-mica ne era stato trovato uno incasa e io sotto il letto ne avevocentinaia… Sai che per l’ultimodell’anno un bambino mi ha re-galato un’orchidea proprio da-vanti alla mia casa, mi aveva ri-conosciuto perché ero stata al-la sua scuola a raccontare la no-stra storia.n Scusa compagna, io ho capi-to bene la domanda. Allora, inquell’epoca come raccontosempre ai miei nipoti e come sivede oggi ad Haiti, molti bam-bini mangiavano dalla spazza-tura, non avevano diritto allasanità e morivano per fame emalattie facilmente curabili sesolo i medici fossero stati pre-senti come oggi. A quell’epocanon ero né comunista né nientedi tutto ciò, ero Fidelista. Sì,Fidel si era guadagnato la fidu-cia di noi tutti, era giovane, co-raggioso e dai valori unici ep-poi con il carisma di leader.

l Come avvenne il combatti-mento dove morì il Vaquerito aSanta Clara?n Se ti dico che eravamo in30 persone a dare assalto aduna caserma di più di 300 per-sone tu non ci credi. Eppureera così. E la disparità dellearmi... Il/la Morale (inteso neidue sensi) è stato l’arma vin-cente sull’esercito tre o quat-tro volte più forte di noi mili-tarmente, ma che si trovava difronte giovani senza pauracon una forza interiore di rab-bia e convinzione in quelloche faceva e per cosa lo face-va. Nemmeno la morte ci sfio-rava, anzi ci rendeva più in-vincibili. E così fu quandomorì El Vaquerito: da molteore sparavamo contro la ca-serma della polizia LeoncioVidal di Santa Clara; io mi eroappena avvicinato alla miaposizione sul fianco sinistrodella Caserma su ordine delCapitano Vaquero che, pocodopo, venne ucciso con uncolpo in testa. Appena arrivòla notizia ci lanciamo addossoalla caserma all’impazzata edopo poco si arresero.

l Ci sono alcuni aneddoti, inparticolare sul Vaquerito?n Quando arrivò qui a Placetasera già formato dai principi edai valori del Che. Mai il Co-mandante aveva fatto apprezza-menti o complimenti a qualcu-no. Il Che era un tutto d’unpezzo, e solo a vederlo passaretutti lo temevamo per la fortedisciplina che aveva e faceva ri-spettare. Per nessuno ha mai u-sato parole come quelle dettealla morte del Vaquerito: “Ècome se mi avessero ammazza-to cento uomini”.n Io ero presente nella Libera-zione di Fomento a fianco delVaquerito, e in uno spostamen-to di attacco il Capitano ci dis-se di stare fermi mentre lui at-traversava la strada che era a ti-ro del fuoco nemico; io nonsentii il suo ordine, e quandoattraversai la strada subito die-tro di lui, mi fece tornare indie-tro a passo lento. Le pallottolemi schizzavano vicino ai piedi,non so come ho fatto a soprav-vivere. l Oggi quel coraggio è ancorapresente nella società cubana?I bambini alla scuola prometto-

nodi “essere come il Che”, maesistono ancora quei valori?n Abbiamo Cinque Combat-tenti che per difendere queivalori sono stati torturati psi-cologicamente e separati dalleloro famiglie che, a loro voltasubiscono i soprusi dell’impe-ro Nordamericano; cinquecompagni che a prezzo dellaloro vita ne hanno salvato mol-te altre che potevano esserespezzate dal terrorismo delleorganizzazioni mafiose diMiami. Ci sono decine di mi-gliaia di compagni in missioniumanitarie nel mondo, comemedici, maestri e volontari.Eppoi il nostro impegno in A-frica dove abbiamo combattu-to una guerra lontana da noi,ma vicina nei nostri cuori. Ioposso stare tranquillo: questaRivoluzione durerà molto alungo, e anche tu vai sicuroche potranno vederla i tuoi ni-poti e pronipoti. Per non parla-re dei vaccini che Cuba mette adisposizione di chi non riceveassistenza medica, l’operazio-ne “Milagro” che ha ridato lavista a un milione di personedel continente Americano. H

DOVE È PLACETAS

APlacetas si arriva con la carretera central, l’anticavia che attraversava in due il Paese, il nome signi-

fica “Piazzette” dei venditori, infatti visto che era nel-l’esatto centro di Cuba, aveva un’economia prevalen-temente commerciale; inoltre tre centrali di canna dazucchero davano lavoro a migliaia di persone. Pur-troppo con la costruzione dell’Autopista Nacional e lachiusura delle centrali di zucchero, nel già disperato“Periodo Especial” Placetas si ritrova in una situazio-ne ancora più difficile economicamente. In quel perio-do nascono i progetti creativi per risollevare la Città,fra cui l’agricoltura e l’allevamento. Oggi Placetas è ilprimo produttore di latte della Provincia di Villa Clara,e tra i primi nel Paese; l’agricoltura dà ottimi risultati esono stati sviluppati dei progetti pilota a livello nazio-nale come l’allevamento di bufali (ne conta già più ditrecento) e la fattoria biologica a ciclo completamentenaturale. I progetti sono seguiti dal Minaz (Ministerodello Zucchero), la fattoria comprende una parte de-dicata al ripopolamento delle specie animali come ilfagiano, la gallina cubana, la quaglia, la pecora cubana, mentre in agricoltura sono stati piantati tre tipi di avocadoper averlo tutto l’anno. A Guaracabulla c’è una Ceiba, che segna l’esatto centro geografico dell’isola, e in questafrazione si è sviluppata la parte culturale-artistica dei suoi abitanti. Qui infatti vive Pedro Osès, uno dei più apprez-zati pittori cubani: di lui la critica dice che utilizza una tonalità di verde unica “il verde di Pedro”. Pedro è anche unapersona dolcissima, con dei problemi fisici dalla nascita, e per questo è coccolato da tutto il vicinato. La sua casaè diventata una galleria d’arte e un’officina per giovani artisti che vogliono dipingere.

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PER I CINQUECOMMISSIONE INTERNAZIONALE PER IL DIRITTO ALLE VISITE FAMILIARIP.O. Box 22455, Oakland, Ca,94609, United States

14 febbraio 2008

Segretaria del Dipartimento di StatoSig.ra. Condolezza RicePubblico Ministero Generale degli Stati UnitiSig. Michael B. MukaseySegretario per la Sicurezza InternaSig. Michael Chertoffc/c Consiglio dei Diritti Umani dell’ONURelatore contro la TorturaGruppo per le Detenzioni Arbitrarie dell’ONUAmnesty InternationalOmbudsman

Egregi Senatori,noi firmatari, ci rivolgiamo a voi rispettosamente per chiedere al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America e al Diparti-mento di Giustizia che vengano concessi immediatatamente i Visti Umanitari alle cittadine cubane Olga Salanueva e Adriana Pé-rez, mogli dei prigionieri René González e Gerardo Hernández rispettivamente, alle quali, senza alcuna ragione legale, viene im-pedito da 8 e 9 anni di visitare i propri mariti in prigione.

Sappiamo che le loro richieste di Visto sono state effettuate in 8 occasioni. In ogni occasione, il Dipartimento di Stato li ha loro ri-fiutati opponendo diverse argomentazioni e senza dimostrare alcun fondamento legale che giustifichi l’arbitrio di tale misura.

Amnesty International ha denunciando questa situazione in reiterate occasioni dall’anno 2003 ricordando loro che:

Articolo 10 (1) del Patto Internazionale dei Diritti Civili e Politici (PIDCP), che gli Stati Uniti hanno ratificato: “Ogni persona pri-vata della libertà sarà trattata umanamente e con il rispetto della dignità inerente alla persona umana”.4. “Trattare tutte le persone private della libertà con umanità e rispetto della loro dignità è una norma fondamentale di applicazio-ne universale. Questa norma deve essere applicata senza distinzione di nessun tipo, come la razza, il colore, il sesso, la lingua, lareligione, l’opinione politica, l’origine nazionale o sociale, la posizione economica, la nascita o qualunque altra condizione”.

Il 17 gennaio 2007 Amnesty International ha denunciato nuovamente la violazione del diritto di questi prigionieri a ricevere la vi-sita delle loro mogli come una punizione non necesaria.

Vi ricordiamo che il 27 maggio 2005 il Gruppo per le Detenzioni Arbitrarie dell’ONU ha emesso un parere dichiarando “illegalie arbitrarie” le detenzioni di queste persone e ha richiesto al Governo nordamericano di mettere fine a quella situazione, adducen-do le violazioni legali che hanno sopportato e la mancanza di garanzie legali per la celebrazione di un processo giusto e imparzia-le. Tra altre questioni hanno dichiarato: “contravviene l’articolo 14 della Convenzione Internazionale di Diritti Civili e Politici”.

Poi, il 9 agosto dello stesso anno tre Giudici dell’Undicesimo Circuito di Atlanta hanno revocato le condanne e hanno ordinato unnuovo processo.

Attualmente, il caso conosciuto internazionalmente come “the Cuban Five” si trova in stato di Appello.

Negare a due prigionieri il diritto di essere visitati dalle loro mogli si è trasformato nel tempo in un’ulteriore forma di crudeltà e ditortura.

Vi preghiamo di mettere fine a questa situazione e di concedere immediatamente VISTI UMANITARI a OLGA SALANUEVA ead ADRIANA PÉREZ.

Sinceramente

Tra i primi firmatari ci sono anche:Adolfo Perez Esquivel, Premio Nobel per la Pace, Argentina, Rigoberta Menchu, Nobel per la Pace, Guatemala, Danielle Mitterand, Fondazione Francia- Liber-tades, Francia, Ignacio Ramonet, giornalista e scrittore, Samir Amin, presidente del Foro Mondiale per le alternative, Ernesto Cardenal, sacerdote e scrittore, Ni-caragua, Estella Carlotto, Pta. Abuelas de Plaza de Mayo, Argentina; Hebe de Bonafini, Pta. Madres de Plaza de Mayo, Argentina, Atilio Borón, Sociologo, Mem-bro del Direttivo del Consiglio Internazionale di Scienze Sociali dell' Unesco, Argentina, Bart Staes, Parlamento Europeo, Belgio; Paul Bekaert, Direttivo dellaLega per I Diritti Umani, Pte. Della Associazione degli Avvocati di Bruges, Belgio, Pablo Guyasamin Monteverde, Presidente della Fundación Guayasamín, Ecua-dor, Noam Chomsky, Lingüista e Scrittore, Usa; Howard Zinn, Storico e scrittore, Stati Uniti, Angela davis. Docente di Storia della Coscienza, Università della Ca-lifornia, santa Cruz, Usa, wayne Smith, ex capo della Sezione Interessi a Cuba per gli Stati uniti, Ramon Chao, Giornalista e Scrittore, Francia, Domenico Losur-do, Filosofo, Italia; Marco Rizzo, Membro del Parlamento Europeo, Italia, Luís Hernández Navarro, Co-editore opinionista del periódico "La Jornada" Mssico;Padre Raúl Lugo Rodríguez, Sacerdote Cattolico, Messico, salim lamrani, giornalista, scrittore e professore,Belen Gopegui, Scrittrice, Spagna e moltissimi altriPer adesioni: http://www.giustiziapericinque.org/testi/adesioni.html

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I bambini sono protagonisti

Un teatro infantile nell’oriente cubano

Sergio Nessi

Intervista ad Albita, direttrice del gruppo “Los Zahoríes”

L’avenida Francisco Va-rona è quella che, arri-vando da Holguìn, rag-

giunge il centro della città diLas Tunas, il parque, pratica-mente è un pezzo della carrete-ra central che, superato il par-que, prende il nome di VicenteGarcía, finisce di tagliare in dueil centro e se ne va verso Ca-magüey. Partendo dal parque, odal cinema se preferite, e diri-gendosi verso la stazione degliautobus, sulla destra forse nota-te una costruzione azzurra a duepiani, squadrata e vagamentemoderna, una porta in legno equattro finestre, attualmentenessuna insegna. Era un vec-chio cinema, del 1947, che poiè diventato un teatro, la SalaTeatro “Raúl Gómez García”.In questo teatro ha sede il grup-po teatrale “Los Zahoríes”, cheè un gruppo di “teatro Guiñol”,cioè di teatro infantile. Ai circo-li della Lombardia dell’Asso-ciazione era stato segnalato daldelegato dell’Icap come un’isti-tuzione importante e un po’ indifficoltà. Ed è diventato l’o-biettivo del 2008 della campa-gna di solidarietà che portiamoavanti da dieci anni, da quandoappunto l’Associazione dellaLombardia si è gemellata con laprovincia di Las Tunas. Rifare-mo il tetto, le luci, il pavimento,i bagni; ci metteremo l’ariacondizionata che non c’è maistata e un nuovo impianto au-dio; due gruppi di volontari del-la nostra brigata “Giovanni Ar-dizzone” lo ridipingeranno perintero e a luglio grande festaper la seconda inaugurazionedopo quella del 1947. Per saperne qualcosa di più ab-biamo incontrato la direttricedel gruppo, la popolare “Albi-

ta” che tutti i bambini di LasTunas conoscono e hanno vistoalmeno una volta sulla scena.

l Cos’è il Teatro Guiñol “LosZahoríes”, qual’è la sua atti-vità?n È un gruppo di teatro perbambini e giovani fondato il 14settembre 1971, quindi l’annoscorso abbiamo compiuto 36anni; chiaro, io sono nel grupposolo da dodici... Siamo nellacittà di Las Tunas, nella parte o-rientale di Cuba. La nostra lineadi lavoro fondamentale è l’ani-mazione con burattini, ma usia-mo anche molto la “luce nera oultravioletta”, dipende dall’o-pera che stiamo realizzando.Abbiamo in repertorio l’adatta-mento di opere della letteraturauniversale per bambini, come“Il piccolo principe”, “Cappuc-cetto rosso”, “I tre maialini”,ecc.; opere di autori cubani e al-tre i cui autori sono membri delnostro stesso gruppo. Abbiamola nostra sede nella Sala Teatro“Raúl Gómez García”, che sitrova ora in una fase di ristrut-turazione grazie all’aiuto soli-dale e disinteressato dei nostriamici italiani dell’Associazionedi Amicizia Italia-Cuba dellaregione della Lombardia, mache apre comunque le sue portetutti i fine settimana alle 10 delmattino per ricevere i nostri pic-coli spettatori.Ma il nostro lavoro non è limi-tato alla sede, contiamo con unampio repertorio di opere adat-te a spazi flessibili e aperti, percui il gruppo realizza una gran-de quantità di rappresentazioninelle zone rurali, piazze pubbli-che, parchi infantili, scuole ele-mentari, ospedali, quartieri,ecc. Contiamo inoltre su due

progetti di carattere comunita-rio, seguiti appositamente dadue attrici di primo livello, do-ve gli attori principali sono glistessi bambini; uno di questi sirealizza nei posti dove questi ri-siedono, giocano, studiano o siriuniscono; e l’altro ha comeprotagonisti bambini con defi-cienze fisiche e motorie.

l Realizzate eventi di caratte-re nazionale; qual’è il princi-pale e in cosa consiste?n Tutti gli anni ospitiamo unevento nazionale di teatro perbambini, “Tunita”, al qualepartecipano gruppi professio-nisti di tutto il Paese. Parteci-piamo anche attivamente alconcorso nazionale “Parola vi-va”, che consiste nella narra-zione di racconti per tutte leetà facendo uso solo della vo-ce. È stato inventato da un’at-

trice del nostro gruppo ed èpromosso dalla Uneac (Unionedegli Scrittori e Artisti di Cu-ba). Tutti gli anni nel FestivalInternazionale “Anfora” la no-stra sede apre le sue porte a tut-ti i bambini che desiderano ve-dere i migliori spettacoli dimagia per bambini.

l Qual’è la formazione profes-sionale del collettivo di attori?n Tutti i membri del grupposono diplomati delle istituzionieducative più prestigiose delpaese nella formazione di atto-ri, un gruppo di loro esce dal-l’Istituto Superiore d’Arte (Isa)e un altro gruppo è diplomatoalla Scuola nazionale d’Arte(Ena); tutti sono attori profes-sionisti con una buona espe-rienza di palcoscenico. Lamaggior parte sono membridella Uneac. Þ

Ana Rosa Díaz Naranjo detta “Albita”

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l Come interagiscono i bam-bini nelle rappresentazioni?Ha alcuni aneddoti a questoproposito?n Quasi tutte le opere di tea-tro che realizziamo sono con-cepite in modo che i bambininon siano spettatori passivi,ma che si convertano in prota-gonisti diretti, facendo in mo-do che partecipino attivamen-te nelle stesse.Nelle opere concepite per spa-zi aperti facciamo giochi, do-mande e risposte, canzoni edesercizi di recitazione ele-mentari e improvvisati, cosache richiama molto l’attenzio-ne e normalmente si offronopiù volontari di quelli di cuiabbiamo bisogno, e questo èun problema -ma molto piace-vole- dato che la scena siriempie di allegri candidati aprotagonisti, i bambini sonomolto attivi, gioiosi e privi dipregiudizi.In piena rappresentazione del-l’opera “Il cavallino nano”,dove il tema fondamentale èla discriminazione di cui è og-getto il cavallino per la suabassa statura, un bambino,senza che nessuno se lo aspet-tasse né potesse evitarlo, è sa-lito sul palcoscenico e acca-rezzando teneramente il ca-vallino gli ha detto: “Non es-sere triste che io ti voglio be-ne”. Senza dubbio è una scena

l Progetti per il futuro?n Al momento il gruppo è im-pegnato nel montaggio dell’o-pera “Il brutto anatroccolo”,programmato per la nuova inau-gurazione della Sala Teatro,quando si concluderanno i lavo-ri di ristrutturazione. Per que-st’anno è anche previsto il mon-taggio dell’opera “Le formichepazze” di Pérez de Cueto, e lariproposizione della “Farfallagialla”, che è stata premiata indiversi festival nazionali. Conti-nueremo il nostro lavoro abitua-le e cercheremo di raggiungereposti e pubblici che ancora nonabbiamo incontrato.

l Da ultimo, chi è Albita?n “Albita” è il mio nome artisti-co, ma ufficialmente mi chiamoAna Rosa Díaz Naranjo. Sono di-ciotto anni che mi dedico al tea-tro, da dodici sono in questogruppo e da solo un anno ne sonola direttrice. Il mio lavoro mi affa-scina, credo che non sopravvivreise non esistesse. E allo stesso mo-do in cui amo il teatro amo la let-teratura, di fatto sono una scrittri-ce e mi piace dedicarmi al rac-conto, alla poesia e specialmentealla drammaturgia infantile. Ado-ro lavorare e scrivere per i bambi-ni, che sono il pubblico più since-ro e sensazionale del mondo. H

MENSAJE A FIDEL19-2-2008

Cuando tus manos tuve entre mis manossentí pasar la historia cual torrentede luz. También vi salir de tu frenteel sueño proverbial de los humanos.

De tus ojos brotaron tantos ojosguardianes de la paz del universoque convocan al sol, al himno, al versoa encerrar la maldad con mil cerrojos.

Me pides que te llame compañero sin tu estrella, tu rombo y tu talante ¡qué grande tu modestia! Yo prefieroque sigas cabalgando cual andante,simbólico y eterno justicierocomo siempre lo hiciste, Comandante.

Larry Morales

MESSAGGIO A FIDEL19-2-2008

Quando ho avuto le tue mani tra le miesentii passare la storia come un torrentedi luce. Ho anche visto uscire dal tuo voltoil sogno proverbiale degli uomini.

Dai tuoi occhi sono germogliati tanti occhicustodi della pace dell’universoche acclamano il sole, l’inno, il versoa imprigionare la malvagità con mille catenacci.

Mi chiedi che ti chiami compagnosenza la tua stella, il tuo rombo ed il tuo aspetto,che grande la tua modestia! Io preferiscoche continui a cavalcare come un errante, simbolico ed eterno giustizierecome lo hai sempre fatto, Comandante.

Larry Morales

molto commovente e che di-mostra che i bambini capisco-no e assimilano il messaggioche trasmettiamo loro.Nel “Pulcino disubbidiente”uno dei personaggi è la Galli-na Nera, con un ruolo negativoper l’invidia che prova per laGallina Bianca che ha fatto seiuova; quando quest’ultima,che sente una grande amiciziaper l’altra, va a visitarla al suonido i bambini le gridano incoro “Non andare! Non è tuaamica, è un’ipocrita! Parlamale di te, ti vuole rompere leuova!” e nel teatro si formauna piacevole confusione.

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iCircoliPIEMONTE H Alessandria - c/o M. Chiesa - Via Pio V 36 - 15100Alessandria - tel. 3388108866 - Asti - c/o U. Ughini - Via Valgera123 - 14100 Asti - tel 0141271499 - Biella - c/o A.R.C.I - Via dellaFornace 8/b - 13900 Biella - tel. 0158491179 - Collegno - Via Tam-pellini 39 - 10093 Collegno - TO - tel. 011596845 - Cuneo - c/oP.R.C. - Via Saluzzo 28 - 12100 Cuneo - tel. 017166274 - Novara -c/o O. Tacchini - Via Lampugnani 5 - 28100 - Novara - tel.0321471825 - Rivoli - c/o P.R.C. - Via Trieste 21/A - 10098 Rivoli -TO - tel. 0119585600 - Torino - Via Reggio 14 - 10153 Torino - tel.0112478622 - Valle Pellice - c/o A.R.C.I. Fare-Nait - Piazza Cavour1 - 10066 Torre Pellice - TO - tel. 3355379485 - Valle Susa - c/o F.Peretti - via Susa 77 - 10050 Chiusa S. Michele - TO - tel.0119642122 - Valsesia - Via De Amicis 18 - 28077 Prato Sesia - NO- tel. 0163834324 - Verbano-Cusio-Ossola - c/o A.R.C.I. ‘F. Ferra-ris’ - Via Manzoni 63 - 28887 Omegna - VB - tel. 032360894

LIGURIA H Celle Ligure-Cogoleto-Varazze - Piazza San Bartolo-meo - 17019 Varazze - SV - Ceriale - Via Concordia 6/8 - 17023 Ce-riale - SV - tel. 018220888 - Genova - Via S. Luca 15/7 - 16124 Ge-nova - tel. 3492370859 - Imperia - Via S. Lucia 24 - 18100 Imperia- tel. 0183276198 - La Spezia - c/o Federazione Spezzina PdCI - Via-le Amendola 100 - 19121 La Spezia - SP - tel. 3398190144 - San Re-mo - 18038 San Remo - IM - Via Mameli 5 - tel. 3471157031 - Sa-vona - c/o S.M.S. Fornaci - Corso V. Veneto 73/r - 17100 Savona -tel. 019801165 - Tigullio Golfo Paradiso - c/o P.R.C. - Viale Devo-to 22/5 -16043 Chiavari - GE - tel. 0185324433

LOMBARDIA H Abbiatense-Magentino - c/o C. Amodeo - ViaFolletta 11 - 20081 Abbiategrasso - MI - tel. 3358296834 - Arcore-Brianza - c/o A.R.C.I. Blob - Via Casati 31 - 20043 Arcore - MI -tel. 039616913 - Bassa Bresciana - c/o A. Cò - fraz. Monticelli d’O-glio 47 - 25029 Verolavecchia - BS - tel. 0309920644 - Bergamo -c/o A.R.C.I. - Via Gorizia 17 - 24127 Bergamo - tel. 035241278 -Brescia - c/o Circolo XXVIII Maggio - Viale Europa 54 - 25038 RO-VATO - tel. 030713476 - Brugherio - c/o Casa del Popolo P.R.C. -Via Cavour 1 - 20047 Brugherio - MI - tel. 0392873973 - ColognoMonzese - c/o F. Amaro - Via Ovidio 14/E - 20093 Cologno Mon-zese - MI - tel. 3388559304 - Como - Via Lissi 6 - 22100 Como - tel.031594692 - Cremona - c/o V. Bozzi - ViaFontana 7/a – 26100 Cre-mona - tel. 0372431147 - Lecco - c/o A.R.C.I. - Via C. Cantù 18 –23900 Lecco - tel. 0341488270 - Lodi - c/o A.R.C.I. - Via Maddale-na 39 - 26900 Lodi - tel. 0371420443 - Milano - Via P. Borsieri 4 -20159 Milano - tel. 02683037 - Nord Milano - via Prealpi 41 -20032 Cormano - MI - tel. 026151651- Mantova - c/o FederazioneProvinciale PdCI - Largo 1°Maggio 1 - 46100 Mantova - tel.3356612666 - Pavia - c/o C.G.I.L. - E. Ricci - Piazza D. Chiesa 2 -27100 Pavia - tel. 03823891 - Rhodense c/o F. Paleari - Via SanFrancesco 8 20010 Pogliano Milanese - MI - tel. 3888486070 - Se-sto San Giovanni - c/o A.R.C.I. Nuova Torretta - Via Saint Denis101 - 20099 Sesto San Giovanni - tel. 3381183479 - Valtellina c/oCircolo Il Forno - Via E. Guicciardi 15 - 23026 Ponte in Valtellina -SO - tel.3388767565 - Varese - c/o A.R.C.I. -Via del Cairo 34 21100Varese - tel. 0332234055 - Voghera - c/o P.R.C. -Via XX Settembre92 - 27058 Voghera - PV - tel. 0383367291

TRENTINO ALTO ADIGE H Bolzano - c/o F.I.O.M. - Via Roma79 - 39100 Bolzano - tel. 0471926427 - Trento - c/o S. Tartarotti -Via Brescia 99 - 38100 Trento - tel. 0461232292

VENETO H Padova -Via Fra Eremitano 24 - 35138 Padova - tel.0498753029 - Venezia - Calle Dorsoduro 3686 - 30123 Venezia - tel.0412771344 - Verona - Via Cà de Dé 26 - 37020 Pedemonte - VR -tel. 3358455477

FRIULI VENEZIA GIULIA H Alto Friuli - c/o W. Persello - ViaRoma 40/4 - 33030 Majano UD - tel. 0432948053 - Trieste - c/o Ca-sa del Popolo - Via Ponziana 14 - 34137 Trieste - tel. 040367353

EMILIA ROMAGNA H Castell’Arquato - Via Crocetta 3 - 29014Castell’Arquato PC - tel. 0523806100 - Forlì - c/o Circolo Zoré - Via

Spazzoli 51 - 47100 Forlì - tel. 054363303 - Imola - c/o P.R.C. - ViaC. Morelli 11 - 40026 Imola BO - tel. 0542690755 - Parma - VialePiacenza 59 - 43100 Parma - tel. 3492401864 - Piacenza - Via Le-gnano 16 - 29100 Piacenza - tel. 0523335725 - Ravennate - c/o F.Bartolini - Via Cantagalli 18 - 48018 Faenza - RA - tel. 0546620403- Riminese - Via Veneto 30/a - 47838 Riccione - RN - tel.0541600521 - S. G. in Persiceto - c/o P. I. Soravia - Circonvallazio-ne V. Veneto 27 - 40017 S. G. in Persiceto - BO - t el. 051823420

TOSCANA H Bassa Val Di Cecina - Via Montanara 54/5 - 57023Cecina - LI - tel. 3492850712 - Campi Bisenzio - c/o E. Mappa - ViaSiena 32 - 50013 Campi Bisenzio - FI - tel. 3383917152 - CollineMetallifere - c/o A.R.C.I. - Via della Pergola - 58025 MonterotondoMarittimo - GR - tel. 3334599900 - Empoli - c/o Casa Popolo diS.Maria - Via Livornese 48 - 50053 Empoli - FI - tel. 3334970870 -Firenze - c/o Circolo A.R.C.I. Boncinelli - Via di Ripoli 209 - 50126Firenze- tel. 3346176891 - Livorno - Borgo Cappuccini 278 T -57126 Livorno - tel. 3383636148 - Massa Carrara - c/o A.R.C.I. -Via L. Giorgi 3 - 54033 Carrara - MS - tel. 058575275 - Pisa - ViaBovio 48 - 56125 Pisa - tel. 3472743826 - Versilia - c/o P.R.C. - ViaS. Martino 260 - 55049 Viareggio - LU -tel. 058431887

MARCHE H Senigallia - c/o Stadio Comunale - Via Monte Nero -60019 Senigallia - AN - tel. 3333806715

UMBRIA H Terni - Via Damiano Chiesa 34 - 05100 Terni - TR - tel.3382098047

LAZIO H Frascati - c/o P.R.C. - Via Janari 11 - 00044 Frascati - RMtel. 3333177884 - Roma “Roma” - Vicolo Scavolino 61 - 00187 Ro-ma - tel. 066790914 - Roma “J.A. Mella” - c/o P.R.C. - Via delle Sa-line 55/A - 00119 Roma - tel. 065652468 - Tuscia - Via Garibaldi 23-00066 Manziana - RM - tel. 0699674258 - Valle Tevere - c/o P.R.C.- Via Turati 76 - 00065 Fiano Romano - RM - tel. 0765332869 - Vel-letri - c/o A. Della Corte - Via Colle Calcagno 54 - 00049 Velletri -RM - tel. 069626843

ABRUZZO H Fossacesia - Via XIV Luglio 10 - 66022 Fossacesia- CH - tel. 087260424 - Pescara - Corso Umberto I 55/4 - 65122 Pe-scara - tel. 0854216442

MOLISE H Termoli - c/o P.R.C. - Via Polonia 34 - 86039 Termoli- CB - tel. 3687710552

CAMPANIA H Avellino - c/o G. Matarazzo - Vico Sapienza 8 -83100 Avellino - tel. 082535002 - Campi Flegrei - c/o D. Matrone -II traversa Cappuccini 7 - 80078 - Pozzuoli - NA - tel. 0815262241- Napoli - Corso Umberto I 381 - 80138 Napoli - Napoli - “C. Cien-fuegos” - Vicolo Santa Maria delle Grazie a Toledo 4 - 80134 Napo-li - tel. 3283508463 - Salerno - c/o E. Lambiase - Piazza E. De Ma-rinis 10 -84013 Cava de’ Tirreni - SA - tel. 089441988

PUGLIA H Bari - Via Melo 186 - 70121 Bari - tel. 3331122966 -Noci - Via G. Pastore 7/A - 70015 - Noci - BA - Gravina di Puglia- c/o A.N.P.I. - Viale Orsini 87 - 70024 - Gravina di Puglia - BA- tel.3297914887

CALABRIA H Cortale - Via P. Venuti - 88020 Cortale - CZ - tel.096876530 - Reggio Calabria - Viale delle Libertà 30/c - 89123Reggio di Calabria - tel. 0965813031

SICILIA H Isnello - Corso V. Emanuele 25 - 90010 Isnello - PA - tel.3357744262 - Messina - c/o Eurocopy - Viale Annunziata 81 - 98121Messina - tel. 3397362117 - Palermo - Via A. Veneziano 41 - 90138Palermo - tel. 3201874999

SARDEGNA H Cagliari - Via Doberdò 101 - 09122 Cagliari - tel.0708647985 - Nuoro - Via Giusti 17 - 08100 Nuoro - tel.0784203039 - Sassari - c/o C.S.S. via G. Masala 7/B - 07100 Sassa-ri - tel. 079274960

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5 per per mille:fai la scelta giusta

Avete dato il vostro contributo del 5 per mille? Bene, potrete farlo anche per il 2008.

Questo il codice fiscale

dell.asSociazione: 96233920584

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Come? È semplicissimo. Quando presentate la denuncia dei redditi nella parte che riguarda il 5 per mille

firmate e indicate il codice fiscale dell’associazione che è:

96233920584.

Non avrete costi aggiuntivi ma potete contribuireconcretamente al nostro lavoro

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Ci aspettiamo che gli iscritti sostengano la loro associazionecon questo contributo, ma speriamo anche che convincano

familiari, amici e simpatizzanti a fare la stessa cosa.

Anche questo contributo è uno strumento per parlare di Cuba, del Bloqueo e delle conquiste che il popolo cubano

è riuscito a fare e a mantenere negli anni,nonostante l’accerchiamento e le aggressioni.

Ricordate:il 5 per Milleall

.Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

per mantenere vivi i sogni e la speranza di un altro mondo possibile

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