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Cooperazione Europea Per la pedagogia curativa e la socioterapia antroposofica

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Che cos’è l’ECCE?

ECCE è un’associazione al servizio delle persone con disabilità.L’ECCE - European Co-operation in Anthroposophical Curative Educa-tion and Social Therapy - è un’organizzazione non governativa consede in Olanda dal 1992, con l’obiettivo di rappresentare le personecon disabilità a livello europeo, in particolare quelle che necessitano diun sostegno per esprimere se stesse.

L’ECCE rappresenta circa 400 organizzazioni di famiglie di disabili, chehanno legami stretti con la pedagogia curativa e la socioterapia, di pro-fessionisti e educatori, che lavorano sulla base dell’antroposofia. Sitratta di circa 90.000 persone di 19 paesi europei.

I membri del consiglio provengono da diversi paesi.

inclusione sostenibile delle persone con disabilità nella società

2Les Allagouttes (FR)

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Le nostre convinzioni

Persone con potenzialità

Ogni essere umano ha la potenzialità di sviluppare eacquisire competenze che lui/lei vogliono mettere adisposizione della società. È molto importante dare aciascuno la possibilità di contribuire nel modo che gli èpeculiare. Nel momento in cui provvediamo alla curadi persone con disabilità, dobbiamo essere consapevolidella dignità e dell’autonomia e, così facendo, offrireopportunità che consentano loro di sentirsi integrati,coinvolti e rispettati.

Crediamo nella forza della cooperazione

L’ECCE mantiene una struttura semplice; per realizzare ipropri obiettivi preferisce la cooperazione tra i suoimembri e con altre organizzazioni

Cooperazione tra membriUno degli obiettivi dell’ECCE è la cooperazione tra pro-fessionisti della pedagogia curativa e la socioterapia, glieducatori e le famiglie dei bambini, ragazzi e adulti. Èper questa ragione che l’ECCE organizza regolarmenteriunioni e congressi, al fine di scambiare idee ed espe-rienze tra i suoi membri e con gli esperti.

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integrati, coinvolti e rispettati

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Cooperazione con altre organizzazioni che mirano a includere nellasocietà le persone con disabilità.L’ECCE è un fondatore e membro a pieno titolo dell’EDF: il Forum Eu-ropeo per la Disabilità, istituito nel 1997 con lo scopo di promuovereuguali opportunità e diritti fondamentali per le persone con disabilità(circa 50 milioni) in Europa. L’ECCE è anche membro associato di “In-clusion Europe”, un gruppo di associazioni di genitori, che miranoall’inserimento, nella società, di persone con disabilità. Analogamente,“Inclusion Europe” è membro associato dell’ECCE. Per il settore deiServizi, l’ECCE è membro di EASPD (Associazione Europea di Providerdi servizi per persone disabili). L’ECCE partecipa alle iniziative chehanno l’obiettivo di consentire alle persone di vivere e lavorare se-condo i principi che hanno scelto, come ELIANT (Alleanza Europea diIniziative per l’Antroposofia Applicata, www.eliant.eu).

Cooperazione con altre organizzazioni europeeAttraverso la sua partecipazione nelle organizzazioni europee comeEDF, “Inclusion Europe” o EASPD, l’ECCE contribuisce a livello euro-peo all’elaborazione delle tematiche riguardanti le politiche a favoredei disabili e alla stesura di opportuni documenti e relazioni. L’ECCE èaltresì intermediario con le autorità europee, per progetti finanziati daifondi europei, come “Life Long Learning”.L’ECCE coopera anche con il progetto europeo di gruppo ‘Living in theEncounter’ (Vivere nell’incontro). In questo progetto gruppi di volon-

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libertà di scelta significa: una scelta reale

Munzinghof (DE)

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tari, persone con disabilità e i loro parenti, lavorano in-sieme con l’obiettivo di migliorare la vita sociale e leopportunità sociali per le persone con disabilità men-tali, sostenendole nell’organizzazione di congressi esimposi. (www.in-der-begegnung-leben-eu)

Promuoviamo il concetto di un’inclusione sos-tenibile e reciproca

È sempre più evidente, che lo sviluppo sostenibiledell’economia è necessario. Ci appare evidente, anche,che un’economia sostenibile e l’inclusione sociale dellepersone con disabilità siano di uguale necessità.Questo è quanto sostiene l’art. 19 della Convenzionedelle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabi-lità.

Siamo convinti che la società odierna abbia l’obbligomorale di includere chi è affetto da disabilità. Quoti-dianamente, queste persone mostrano la capacità diincluderci nelle loro vite. Vogliamo creare le opportu-nità per rendere possibile questa reciprocità, poiché sesi realizzasse, sarebbe a nostro avviso, un vantaggioenorme per la società.

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un beneficio per la società

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Le nostre richieste

Al fine di creare le condizioni per un’inclusione reciproca, e quindisostenibile, è necessario che le persone con disabilità abbiano unareale scelta di disporre dei loro diritti:

- Scegliere di vivere in un ambiente che sostenga e favorisca lo sviluppo personale.

- Beneficiare dell’istruzione, della formazione e del lavoro in base ai bisogni e alle potenzialità individuali.

- Contribuire pienamente alla società in base alle capacità.

Questi diritti sono contenuti nella Convenzione delle Nazioni Unitesui diritti delle persone con disabilità e nella prefazione della Cartadei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Tuttavia ci sono an-cora troppi ostacoli che impediscono a queste persone di goderepienamente di tali diritti. Puntiamo a fare tutto il possibile affinchétali diritti siano garantiti e rispettati secondo la libera e autonomascelta dell’individuo, e, laddove l’individuo non sia in grado di defi-nire e/o esprimere la propria scelta, consultando la famiglia edeventualmente i professionisti direttamente interessati.

sostenere lo sviluppo personale

6Scorlewald (NL)

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Mettere in grado le persone con disabilità divivere nel modo che hanno scelto.

Nella società moderna è prevalente l’opinione che og-nuno debba essere incluso nel flusso della “correnteprincipale”. Sebbene sia realistica l’idea di parteciparea questa “corrente” per chi può esserne sostenuto alsuo interno, crediamo che ad altri individui più vulnera-bili, e in particolare alle persone con complessi bisognidi dipendenza, dovrebbe essere consentito invece dipartecipare alla vita sociale in luoghi più tranquilli diquelli della corrente principale, con ritmi propri e incondizioni adeguate ai loro bisogni. Vogliamo assicu-rare a queste persone la libertà di scegliere uno stile divita più protetto, che permetta una vita dignitosa, la piùautonoma possibile, secondo il proprio ritmo, fuoridalla competizione e dallo stress a cui non sono ingrado di far fronte.

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una vita dignitosa

La prima cosa necessaria è un’adeguata sistemazioneabitativa. Vivere fisicamente in un edificio “comune”non significa necessariamente che la persona sia inse-rita nella vita di quell’edificio: l’inserimento non è de-ciso in modo unilaterale. Per le persone più vulnerabili,fisicamente e intellettualmente, comuni condizioni divita, fondate su case famiglia, possono essere unascelta che garantisce sicurezza, possibilità di una vitasociale e condizioni di sostegno più favorevoli. Altripotrebbero preferire un alloggio individuale, in am-bienti protetti o in città, a condizione di beneficiare diservizi che offrano un sostegno adatto alle loro neces-sità. Un’altra scelta potrebbe essere quella di viverecon la propria famiglia, se questa può offrire eventu-almente con un supporto professionale l’ambienteper sviluppare le potenzialità personali. Qualunque sialo stile di vita e di alloggio scelto, dovrebbe soddisfare icriteri di qualità riconosciuti.

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Le persone con disabilità dovrebbero beneficiare del necessario sup-porto medico, terapeutico e educativo di cui hanno bisogno in base allaloro scelta, per esempio bagni o terapie artistiche. Questa cura dovreb-be essere disponibile nell’ambito della vita in comunità o individuale.

Offrire alle persone con disabilità un’educazione specificaadeguata, formazione e lavoro.

I bambini con disabilità devono beneficiare di educazione e istruzioneche mirino allo sviluppo delle loro potenzialità al fine di prepararli allavita adulta. Cerchiamo di adattare le strutture e le condizioni d’inseg-namento adeguandole alla natura delle loro difficoltà, specialmente perquanto riguarda il tipo e il ritmo d’insegnamento. È anche in questocampo che l’inserimento non può essere imposto in modo unilaterale.“I diritti possono aprire le porte, ma non i cuori.” Per questo motivocrediamo che per quei bambini, i quali, a causa della loro vulnerabilità rischierebbero di soffrire in un mondo competitivo, il mutuo inseri-

mento potrebbe essere incoraggiato da alcune attività alternative(come lo sport, attività artistiche, esibizioni ecc.).Giacché per ognuno il lavoro contribuisce alla dignità e all’integrazi-one, le persone con disabilità dovrebbero anche essere messe ingrado di vivere una vita professionale e di lavorare, secondo le loroabilità. Questo significa che l’essere umano andrebbe consideratocome un creatore e non come un semplice “produttore di profitto”:

sprigionare la loro potenzialità

8Lautenbach (DE)

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qualunque sia la sua attività, gli deve essere consentitodi esprimere la sua forza creativa. Una vita professionale in un ambiente protetto ha unaspetto terapeutico e favorisce l’inserimento sociale.Questo è il motivo per cui difendiamo il diritto di cias-cuno al lavoro, a quelle condizioni in cui lui o lei possasviluppare le proprie potenzialità e capacità, al fine dipartecipare alla vita economica. Le persone con disabi-lità dovrebbero trovare un pieno riconoscimento chepermetta loro di vivere una vita dignitosa.

Incoraggiare le persone con disabilità a parte-cipare pienamente alla vita sociale

Nessuno è in grado di sviluppare le proprie potenzialitàsenza una vita sociale. L’inserimento delle persone condisabilità nella società ci obbliga a guardarle indipen-dentemente dalla loro disabilità e ad ascoltarle attenta-

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attività sociali e culturali

mente. Se facciamo questo, scopriamo persone ricchedi qualità e di doni. Dipende da noi incoraggiare l’es-pressione delle loro potenzialità. La partecipazione adanniversari, festività, escursioni culturali, eventi spor-tivi e progetti artistici è altrettanto arricchente perloro, come per noi. È particolarmente facile organiz-zare scambi in molte attività sociali e culturali. Siamoconvinti che questo tipo di attività vadano incoraggiatecon ogni mezzo a disposizione.Un elevato standard di supporto per le persone con di-sabilità, in tutti quegli aspetti della vita quotidiana com-presa la scuola, la vita professionale o sociale,dovrebbe essere messo a disposizione da chi è benpreparato per quel che riguarda competenze e attitu-dini. Ed è per questo motivo che riteniamo che gli ope-ratori e gli educatori o compagni dovrebberobeneficiare di una triplice formazione professionale,che includa studi teorici, abilità pratiche e arti creative.

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La nostra legittimità

Se vogliamo cogliere la sfida, in dialogo con le istituzioni europee rico-nosciute, per promuovere la mutua e sostenibile inclusione delle per-sone con disabilità, è perché sappiamo che è possibile e fattibile: lapratichiamo ogni giorno.- Poche centinaia di associazioni fondate sull’antroposofia di Rudolf

Steiner offrono già alle persone con disabilità le condizioni di vita e di sostegno, secondo i bisogni individuali e la scelta se vivere in servizi basati sulla comunità o in case famiglie, offrendo alle persone il sostegno necessario per vivere in modo autonomo.

- Queste organizzazioni forniscono alle persone con disabilità scolarizzazione, formazione, educazione e attività professionali adeguate alle loro capacità.

- Organizzano una ricca vita sociale, culturale e artistica, dove tutti possono partecipare.

- Riconosciuti centri di formazione in diversi paesi, formano educa-tori e professionisti combinando conoscenze teoriche, pratiche e

artistiche.Questo è possibile. Anche se le condizioni di una scelta reale per lepersone con difficoltà mentali devono essere ancora pienamente rea-lizzate, e la formazione di personale qualificato necessita di maggioreincoraggiamento e sostegno.

l’inclusione sostenibile è possibile e realizzabile

10Föhrenbühl (DE)

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il nostro programma

Chi siamo?

Siamo un’associazione di genitori e professionisti al servizio di persone con disabilità.

Come lavoriamo?

Lavoriamo dispiegando la forza della cooperazione e dello scambio con chi condivide gli stessi valoriumani.

Cosa vogliamo?

Vogliamo l’inserimento sociale sostenibile delle persone con disabilità mentali e l’integrazione rovesciata.

Al fine di conseguire questi obiettivi, vogliamo sostenere le condizioni necessarie per una vera scelta divita, di formazione e di lavoro, affinché tutti possano contribuire pienamente alla società e realizzare leproprie potenzialità con il supporto di professionisti qualificati.

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Postbox 560 NL-3700 AN Zeist tel: + 31 30 694 55 40 fax: + 31 30 694 55 90 e-mail: [email protected] website: www.ecce.eu

Editor: ECCEBernard Heldt

Utrechtseweg 62 NL-3704 HE Zeist

Text: Béatrice CussacTraduzione dall’originale in lingua inglese di Giulia Basili; revisione di Claudia Gallizio

Photo’s: organisations mentioned in the photo’sDesign: Buro Laga - www.burolaga.nl

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