CONVENZIONE PER L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI TELEFONIA...

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Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni 1 di 17 CONVENZIONE PER L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI TELEFONIA E CONNETTIVITÀ IP IN FAVORE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, AI SENSI DELL’ARTICOLO 26, LEGGE 23 DICEMBRE 1999 N. 488 E S.M.I. E DELL’ARTICOLO 58, LEGGE 23 DICEMBRE 2000 N. 388 CIG 04586970BD TRA Consip S.p.A., a socio unico con sede legale in Roma e domiciliata ai fini del presente atto in Roma, Via Isonzo n. 19/E, capitale sociale Euro 5.200.000,00= i.v., iscritta al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio di Roma al n. 313515/97, REA 878407 di Roma, P. IVA 05359681003, in persona dell’Amministratore Delegato e legale rappresentante, Dott. Domenico Casalino, giusta poteri allo stesso conferiti dallo statuto sociale e dalla deliberazione di aggiudicazione del Consiglio di Amministrazione in data 18 maggio 2011 (nel seguito per brevità anche “Consip S.p.A.”); E Telecom Italia S.p.A., sede legale in Milano, Piazza degli Affari, 2, capitale sociale Euro 10.688.746.056,45=, iscritta al Registro delle Imprese di Milano al n. 00488410010, P. IVA 00488410010 e al Registro A.E.E. n. IT08020000000799, domiciliata ai fini del presente atto in Roma, Viale Parco dei Medici, 61, in persona del Dirigente e Procuratore speciale Ing. Antonio Cirillo, giusta procura speciale del 14/05/2010, autenticata dalla Dott.ssa Maria Chiara Bruno, notaio in Roma, repertorio n. 22651 (nel seguito per brevità anche “Fornitore”); PREMESSO a) che l’articolo 26, Legge 23 dicembre 1999, n. 488, ha affidato al Ministero dell’Economia e delle Finanze – già Ministero del Tesoro e Bilancio e della Programmazione Economica – (nel seguito per brevità anche “Ministero”), il compito di stipulare, nel rispetto della vigente normativa in materia di scelta del contraente, Convenzioni con le quali il fornitore prescelto si impegna ad accettare Ordinativi di Fornitura deliberati dalle pubbliche amministrazioni individuate dall’art. 1, D.Lgs. 165/2001, nonché dai soggetti che ai sensi della normativa vigente (es. i soggetti di cui all’articolo 2, comma 573 Legge 244/07 e i movimenti politici, ex art. 24, comma 3, L. n. 289/2002) sono legittimati ad utilizzare la Convenzione. Le predette pubbliche amministrazioni ed i predetti soggetti utilizzano la Convenzione sino a concorrenza del quantitativo massimo

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Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche

Amministrazioni 1 di 17

CONVENZIONE

PER L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI TELEFONIA E

CONNETTIVITÀ IP IN FAVORE DELLE PUBBLICHE

AMMINISTRAZIONI,

AI SENSI DELL’ARTICOLO 26, LEGGE 23 DICEMBRE 1999 N. 488

E S.M.I. E DELL’ARTICOLO 58, LEGGE 23 DICEMBRE 2000 N.

388

CIG 04586970BD

TRA

Consip S.p.A., a socio unico con sede legale in Roma e domiciliata ai fini del presente atto in Roma, Via Isonzo n. 19/E, capitale sociale Euro 5.200.000,00= i.v., iscritta al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio di Roma al n. 313515/97, REA 878407 di Roma, P. IVA 05359681003, in persona dell’Amministratore Delegato e legale rappresentante, Dott. Domenico Casalino, giusta poteri allo stesso conferiti dallo statuto sociale e dalla deliberazione di aggiudicazione del Consiglio di Amministrazione in data 18 maggio 2011 (nel seguito per brevità anche “Consip S.p.A.”);

E

Telecom Italia S.p.A., sede legale in Milano, Piazza degli Affari, 2, capitale sociale Euro 10.688.746.056,45=, iscritta al Registro delle Imprese di Milano al n. 00488410010, P. IVA 00488410010 e al Registro A.E.E. n. IT08020000000799, domiciliata ai fini del presente atto in Roma, Viale Parco dei Medici, 61, in persona del Dirigente e Procuratore speciale Ing. Antonio Cirillo, giusta procura speciale del 14/05/2010, autenticata dalla Dott.ssa Maria Chiara Bruno, notaio in Roma, repertorio n. 22651 (nel seguito per brevità anche “Fornitore”);

PREMESSO

a) che l’articolo 26, Legge 23 dicembre 1999, n. 488, ha affidato al Ministero dell’Economia e delle Finanze – già Ministero del Tesoro e Bilancio e della Programmazione Economica – (nel seguito per brevità anche “Ministero”), il compito di stipulare, nel rispetto della vigente normativa in materia di scelta del contraente, Convenzioni con le quali il fornitore prescelto si impegna ad accettare Ordinativi di Fornitura deliberati dalle pubbliche amministrazioni individuate dall’art. 1, D.Lgs. 165/2001, nonché dai soggetti che ai sensi della normativa vigente (es. i soggetti di cui all’articolo 2, comma 573 Legge 244/07 e i movimenti politici, ex art. 24, comma 3, L. n. 289/2002) sono legittimati ad utilizzare la Convenzione. Le predette pubbliche amministrazioni ed i predetti soggetti utilizzano la Convenzione sino a concorrenza del quantitativo massimo

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complessivo stabilito dalla Convenzione medesima ed ai prezzi e condizioni ivi previsti, fermo restando quanto previsto dall’art. 1, comma 449, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e l’applicazione di quanto stabilito all’articolo 1, comma 22, della legge 23 dicembre 2005, n. 266;

b) che con propri Decreti Ministeriali del 24 febbraio 2000 e del 2 maggio 2001, il Ministero ha affidato alla Consip S.p.A., tra l’altro, l’assistenza nella pianificazione e nel monitoraggio dei fabbisogni di beni e servizi delle Pubbliche Amministrazioni, la conclusione per conto del Ministero medesimo e delle altre Pubbliche Amministrazioni delle Convenzioni per l’acquisto di beni e servizi di cui all’articolo 26, Legge 23 dicembre 1999, n. 488, nonché la realizzazione e la gestione del sistema di controllo e verifica dell’esecuzione delle Convenzioni medesime, anche attraverso soluzioni organizzative, servizi informatici, telematici e logistici necessari alla compiuta realizzazione del sistema stesso, anche attesa la necessità di realizzare il monitoraggio dei consumi ed il controllo della spesa pubblica con l’uso di nuove tecnologie e soluzioni organizzative innovative e segnatamente attraverso strumenti di “Information

Technology”; c) che, in attuazione di quanto sopra, nonché in esecuzione di quanto previsto

nella Convenzione sottoscritta in data 29 gennaio 2008 tra il Ministero e la Consip S.p.A., quest’ultima ha il compito, tra l’altro, di eseguire i servizi compresi quelli informatici, telematici e di consulenza, necessari alla progettazione, sviluppo e realizzazione delle Convenzioni, di gestire le procedure per la conclusione delle medesime Convenzioni e dei relativi Ordinativi di Fornitura, nonché di svolgere le attività di monitoraggio dell’esecuzione delle obbligazioni e delle prestazioni, oggetto delle Convenzioni medesime e dei singoli contratti attuativi;

d) che il sistema introdotto dall’articolo 26, Legge 23 dicembre 1999, n. 488 e dall’articolo 58, Legge 23 dicembre 2000, n. 388, non modifica la disciplina vigente in tema di adozione della deliberazione di acquisto, né di impegno di spesa da parte delle Pubbliche Amministrazioni;

e) che la stipula della presente Convenzione non vincola in alcun modo le Amministrazioni Pubbliche, né tantomeno la Consip S.p.A., all’acquisto di quantitativi minimi o predeterminati di beni e/o servizi, bensì dà origine unicamente ad un obbligo del Fornitore di accettare, mediante esecuzione, fino a concorrenza del quantitativo massimo stabilito, gli Ordinativi di Fornitura deliberati dalle Amministrazioni Pubbliche che utilizzano la presente Convenzione nel periodo della sua validità ed efficacia;

f) che i singoli contratti di fornitura vengono conclusi a tutti gli effetti tra le Amministrazioni Contraenti ed il Fornitore attraverso l’emissione degli Ordinativi di Fornitura secondo le modalità ed i termini indicati nelle Condizioni Generali; nei predetti Ordinativi di Fornitura saranno indicati l’esatto quantitativo richiesto ed il luogo di esecuzione;

g) che la Consip S.p.A., in esecuzione dei compiti assegnati ad essa dal Ministero, nel rispetto dei principi in materia di scelta del contraente, ha ravvisato la necessità di procedere all’individuazione dei fornitori per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Pubbliche Amministrazioni,

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attraverso una procedura aperta svolta in ambito comunitario ed indetta con Bando di gara pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, foglio inserzioni, n. 38 del 2/04/2010 e nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. S-64 del 1/04/2010 e poi rettificata con proroga dei termini di presentazione delle offerte con avviso di proroga pubblicato sulla GUUE n. S-97 del 20/05/2010 e sulla GURI n. 58 del 21/05/2010 e sulla GUUE n. S-107 del 04/06/2010 e sulla GURI n. 64 del 07/06/2010;

h) che il Fornitore è risultato aggiudicatario della procedura di cui sopra a tal fine indetta dalla Consip S.p.A. e, per l’effetto, il medesimo Fornitore ha espressamente manifestato la volontà di impegnarsi ad effettuare le forniture e/o i servizi oggetto della presente Convenzione ed eseguire gli Ordinativi di Fornitura, alle condizioni, modalità e termini stabiliti nel presente atto e nelle Condizioni Generali;

i) che il Fornitore dichiara che quanto risulta dalla presente Convenzione e dai suoi allegati, ivi compreso il Capitolato Tecnico, nonché dal Bando di gara e dal Disciplinare di gara, definisce in modo adeguato e completo l’oggetto delle prestazioni da fornire e, in ogni caso, che ha potuto acquisire tutti gli elementi per una idonea valutazione tecnica ed economica delle stesse e per la formulazione dell’offerta;

j) che il Fornitore ha presentato la documentazione richiesta ai fini della stipula della presente Convenzione che, anche se non materialmente allegata al presente atto, ne forma parte integrante e sostanziale, ivi incluse la cauzione definitiva rilasciata dalla SACE BT S.p.A. ed avente n. 428800272799575197 per un importo di Euro 43.594.244,50= (quarantatremilionicinquecentonovantaquattromiladuecentoquarantaquattro/50) a garanzia dell’adempimento delle obbligazioni contrattuali, la cauzione rilasciata dalla SACE BT S.p.A. ed avente n. 428800272799575196 per un importo pari ad Euro 75.000,00= (settantacinquemila/00) a garanzia del pagamento dei costi delle verifiche ispettive nonché la polizza assicurativa per la responsabilità civile rilasciata dalla Assicurazioni Generali S.p.A. ed avente n. 313617114 stipulata con le modalità indicate nel Disciplinare di gara;

k) che la presente Convenzione non è fonte di alcuna obbligazione per la Consip S.p.A. nei confronti del Fornitore, salvo quelle espressamente alla stessa riferite, costituendo la medesima Convenzione le condizioni generali del contratto concluso dalle singole Amministrazioni Contraenti con l’emissione dell’Ordinativo di Fornitura;

l) che il Fornitore, con la seconda sottoscrizione, dichiara, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 1341 e 1342 cod. civ., di accettare tutte le condizioni e patti contenuti nel presente atto e nelle Condizioni Generali e di avere particolarmente considerato quanto stabilito e convenuto con le relative clausole; in particolare dichiara di approvare specificamente le clausole e condizioni riportate in calce alla presente Convenzione;

m) che la presente Convenzione, compresi i relativi Allegati, viene sottoscritta dalle Parti con firma digitale rilasciata da ente certificatore autorizzato.

Ciò premesso, tra le Parti come in epigrafe rappresentate e domiciliate

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SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE

ARTICOLO 1

VALORE DELLE PREMESSE E DEGLI ALLEGATI 1. Le premesse di cui sopra, gli atti e i documenti richiamati nelle medesime

premesse, nelle Condizioni Generali e nella restante parte del presente atto, ivi incluso il Bando di gara ed il Disciplinare di gara, le errata corrige, i chiarimenti e gli allegati dell’Offerta Tecnica, ancorché non materialmente allegati, costituiscono parte integrante e sostanziale della Convenzione.

2. Costituiscono, altresì, parte integrante e sostanziale della Convenzione: l’Allegato “A” (Capitolato Tecnico e relativa Appendice), l’Allegato “B” (Offerta Tecnica), l’Allegato “C” (Offerta Economica); l’Allegato “D” (Corrispettivi e tariffe), l’Allegato “E” (Condizioni Generali); l’Allegato “F” (Regole del Sistema di e-Procurement della Pubblica Amministrazione – Parte I).

ARTICOLO 2

ALTRE DEFINIZIONI 1. Ferme restando le definizioni contenute nelle Condizioni Generali, nell’ambito

della Convenzione, si intende per: a) Capitolato Tecnico: il documento di cui all’Allegato “A”;

b) Offerta Tecnica: il documento di cui all’Allegato “B”;

c) Offerta Economica: il documento di cui all’Allegato “C”; d) Condizioni Generali: il documento di cui all’Allegato “E”; e) Fornitore: l’impresa risultata aggiudicataria della procedura di gara di cui alle premesse e che conseguentemente sottoscrive la Convenzione, obbligandosi a quanto nella stessa previsto; f) Organismo di Ispezione (o Ente Terzo): il soggetto accreditato secondo le norme UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2005 che effettua le verifiche ispettive.

2. Le espressioni riportate negli Allegati al presente atto e nelle Condizioni Generali hanno il significato, per ognuna di esse, specificato nei medesimi Allegati e nelle Condizioni Generali, tranne qualora il contesto delle singole clausole della Convenzione e/o delle Condizioni Generali disponga diversamente.

ARTICOLO 3

DISCIPLINA APPLICABILE E CRITERIO DI PREVALENZA 1. La presente Convenzione è regolata:

dalle Condizioni Generali e dai documenti, atti e normative ivi richiamati; da quanto previsto nella presente Convenzione, dagli atti, dai documenti e dalle normative ivi richiamati.

2. In caso di discordanza tra quanto previsto nella presente Convenzione e quanto contenuto nelle Condizioni Generali, prevarranno le previsioni contenute nella presente Convenzione.

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3. In caso di difficoltà interpretative tra quanto contenuto nel Capitolato Tecnico e quanto dichiarato nell’Offerta Tecnica, prevarrà quanto contenuto nel Capitolato Tecnico, fatto comunque salvo il caso in cui l’Offerta Tecnica contenga, a giudizio della Consip S.p.A., previsioni migliorative rispetto a quelle contenute nel Capitolato Tecnico.

4. Nel caso in cui dovessero sopraggiungere provvedimenti di pubbliche autorità dai contenuti non suscettibili di inserimento di diritto nella Convenzione e nei Contratti di Fornitura e che fossero parzialmente o totalmente incompatibili con la Convenzione e/o con i Contratti di Fornitura, Consip e/o le Amministrazioni Contraenti da un lato e il Fornitore dall’altro potranno concordare le opportune modifiche ai surrichiamati documenti sul presupposto di un equo contemperamento dei rispettivi interessi e nel rispetto dei criteri di aggiudicazione della gara.

ARTICOLO 4

OGGETTO DELLA CONVENZIONE 1. La Convenzione definisce la disciplina normativa e contrattuale, comprese le

modalità di conclusione ed esecuzione dei singoli Contratti di Fornitura, relativa alla prestazione da parte del Fornitore e in favore delle singole Amministrazioni Contraenti dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni, nonché dei servizi connessi comprensivi di quelli idonei al monitoraggio dei consumi ed al controllo della spesa, mediante l’uso di nuove tecnologie e soluzioni organizzative, attraverso strumenti di “Information Technology”, limitatamente a quanto stabilito nel successivo comma e nel resto del presente atto.

2. Con la stipula della Convenzione, il Fornitore si obbliga irrevocabilmente nei confronti delle Amministrazioni Pubbliche, ad erogare i seguenti servizi: • Fornitura ed ottimizzazione del Local Loop (linee telefoniche) per servizi di

telefonia fissa; • Servizi di telefonia fissa, di base e avanzati (come descritti nel seguito); • Fornitura del servizio di telefonia IP (ToIP); • Servizi di Rete Intelligente fissa, compresi i servizi di Rete Virtuale Privata,

di Addebito al Chiamato, Ripartito e Numero Unico; • Servizi di connettività IP (servizi di trasporto IP di tipo dedicato e

commutato), e servizi correlati di supporto e interoperabilità; • Servizi di Sicurezza e a valore aggiunto (servizi di gestione di Firewall,

Antivirus & Content Filtering, Posta Elettronica e DNS); • Servizi di fatturazione e rendicontazione; • Servizi di attivazione, collaudo, assistenza e manutenzione; tutto secondo le modalità e condizioni minime stabilite nel Capitolato Tecnico e, se migliorative, nell’Offerta Tecnica, e, comunque, nella misura richiesta dalle Amministrazioni Contraenti e, per loro, dalle Unità Ordinanti con gli Ordinativi di Fornitura, sino alla concorrenza del quantitativo massimo pari a: n. 375.000 (trecentosettantacinquemila) “linee equivalenti”, intendendo per linea equivalente una linea telefonica sulla quale è stato attivato il servizio, o una linea dati, o una “porta virtuale” per accesso IP, o

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ancora un gruppo di cinque “username e password” assegnate ad un’Amministrazione. Per i servizi di Rete Intelligente di Addebito al Chiamato o Ripartito e Numero Unico o Personale le “linee equivalenti” sono calcolate come singola numerazione non geografica assegnata.

3. I predetti servizi e/o forniture dovranno essere prestati con le modalità e alle condizioni stabilite nella presente Convenzione, nelle Condizioni Generali nel Capitolato Tecnico e, se migliorative, nell’Offerta Tecnica, nonché nel rispetto di quanto previsto dal Sistema di e-Procurement della Pubblica Amministrazione e dalle relative Regole di cui all’Allegato F.

4. La Consip S.p.A. si riserva la facoltà di richiedere al Fornitore, nel periodo di efficacia della presente Convenzione, l’aumento delle prestazioni contrattuali, nei limiti in vigore per la Pubblica Amministrazione, agli stessi patti, prezzi e condizioni stabiliti nel presente atto e nei suoi Allegati; in particolare, al Fornitore potrà essere richiesto, agli stessi patti, prezzi e condizioni, di incrementare il predetto quantitativo massimo fino a concorrenza di due quinti ai sensi dell’art. 27, comma 3, del D.M. 28/10/1985.

5. Inoltre, la Consip S.p.A. si riserva la facoltà, da esercitarsi nel periodo di durata, anche eventualmente prorogata, della Convenzione, di agire mediante procedura negoziata, ai sensi dell’art. 57, comma 5, lettera b), del D.Lgs. n. 163/2006, per l’affidamento di servizi analoghi a quelli oggetto della presente Convenzione.

6. Fermo quanto stabilito all’art. 5, comma 14, delle Condizioni Generali, anche con riferimento alle Convenzioni stipulate all’esito della gara di cui alle premesse, all’atto del singolo Ordinativo di Fornitura, l’Amministrazione Contraente, sotto la propria responsabilità ed a suo insindacabile giudizio, si determinerà ad aderire ad una delle Convenzioni in ragione del proprio fabbisogno e delle proprie specifiche esigenze, tenuto conto del proprio profilo tariffario (desunto dal dato storico o previsionale di consumo), dei livelli di servizio offerti, delle possibili sinergie o integrazioni con forniture pre-esistenti e degli eventuali costi ed oneri di migrazione.

7. Il Fornitore prende atto ed accetta che gli Ordinativi di Fornitura saranno inviati dalle Amministrazioni Contraenti con documenti elettronici attraverso il Sistema di e-Procurement della Pubblica Amministrazione (d’ora innanzi anche “Sistema”), secondo quanto previsto dalle Condizioni Generali di Contratto. Il Fornitore, pertanto, si impegna i) ad abilitarsi al Sistema, nel rispetto delle Regole del Sistema di e-Procurement della Pubblica Amministrazione di cui all’Allegato F; ii) ad utilizzare il Sistema sulla base di quanto previsto dalla presente Convenzione e nel rispetto delle indicazioni e istruzioni presenti nel Sistema, consentendo alle Amministrazioni Contraenti di inviare i propri Ordinativi di Fornitura e acquistare i servizi oggetto della presente Convenzione.

ARTICOLO 5

DURATA E RECESSO 1. Fermo restando quanto previsto nelle Condizioni Generali, la presente

Convenzione ha una durata di 36 (trentasei) mesi a decorrere dal 16/09/2011;

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tale durata potrà essere prorogata fino ad un massimo di ulteriori 12 (dodici) mesi, previa comunicazione scritta della Consip S.p.A., da inviare al Fornitore con 30 (trenta) giorni di anticipo rispetto alla scadenza, nell’ipotesi in cui alla scadenza del termine non sia esaurito il quantitativo massimo stabilito, anche eventualmente incrementato, e, comunque, sempre nei limiti del quantitativo massimo stabilito. Della proroga della Convenzione, Consip S.p.A. darà comunicazione attraverso l’apposito spazio dedicato alla Convenzione medesima sul profilo del committente (www.acquistinretepa.it).

2. Ferma restando la validità ed efficacia della Convenzione e dei singoli Contratti di fornitura, attuativi della Convenzione, non sarà più possibile aderire alla Convenzione, qualora sia esaurito il quantitativo massimo previsto, anche eventualmente incrementato.

3. Resta inteso che per durata della Convenzione si intende il termine di adesione delle Amministrazioni alla Convenzione medesima; Convenzione che comunque resta valida, efficace e vincolante per la regolamentazione dei contratti attuativi della medesima e per tutto il tempo di vigenza degli stessi, come di seguito specificato.

4. I contratti attuativi hanno durata minima pari alla durata (originaria o eventualmente prorogata) della Convenzione ed una durata massima determinata dalla singola Amministrazione (e da questa comunicata al Fornitore prima della scadenza minima del contratto) pari sino ad un massimo di ulteriori 12 (dodici) mesi rispetto alla durata (originaria o prorogata) della Convenzione.

5. Tuttavia, nel caso in cui la durata della Convenzione sia prorogata da Consip S.p.A. e l’Amministrazione non intenda valersi di detta proroga, ha diritto di recesso, senza spese, da fare valere con comunicazione scritta al Fornitore entro la data di scadenza originaria della Convenzione

6. Inoltre, per i soli contratti attuativi sottoscritti nell’ultimo anno di validità della Convenzione, la relativa durata è pari a minimo 12 (dodici) mesi ed una durata massima sino allo scadere del 12° (dodicesimo) mese decorrente dal termine di durata (originaria o prorogata) della Convenzione.

ARTICOLO 6

OBBLIGAZIONI SPECIFICHE DEL FORNITORE 1. Il Fornitore si obbliga a prestare i servizi oggetto della Convenzione alle

condizioni e modalità stabilite nel Capitolato Tecnico e, in ogni caso, 24 ore su 24 e per 7 giorni a settimana, quindi, compresi gli orari ed i giorni non lavorativi.

2. Il Fornitore ha l’obbligo di prestare i servizi oggetto della presente Convenzione mediante una copertura nel rispetto di quanto stabilito nel Capitolato Tecnico e, se migliorativo, nell’Offerta Tecnica; in difetto del rispetto di quanto sopra, ogni Amministrazione Contraente e/o la Consip S.p.A. potranno dichiarare risolto di diritto, rispettivamente, l’Ordinativo di Fornitura e la presente Convenzione, fermo restando il diritto al risarcimento dei danni che dovessero derivare alle Amministrazioni Contraenti e/o alla Consip S.p.A.

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3. Per far fronte agli Ordinativi di Fornitura delle Amministrazioni Contraenti che hanno diritto a richiedere l’esecuzione dei servizi di installazione, assistenza e manutenzione, da parte di soggetti in possesso del Nulla Osta di Segretezza (N.O.S.) rilasciato dalle competenti autorità, il Fornitore dichiara di essere in possesso del predetto Nulla Osta.

ARTICOLO 7

ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO 1. Qualora il Fornitore non eroghi già i servizi all’Amministrazione che intende

aderire alla presente Convenzione - né in virtù di un contratto attuativo della precedente Convenzione della Consip S.p.A., né per autonomo contratto - è previsto un periodo iniziale di avvio della Convenzione della durata di massimo 60 (sessanta) giorni solari decorrenti dalla Data di Attivazione nel quale, per tutti gli Ordinativi di Fornitura pervenuti entro tale termine, sarà contrattualmente tollerato un ritardo nei termini di attivazione del servizio di massimo 30 (trenta) giorni solari, senza applicazione in tale periodo di franchigia delle penali di cui oltre.

2. In ogni caso, per l’esecuzione dei servizi oggetto di ciascun Ordinativo di Fornitura, il Fornitore si obbliga, a propria cura, spese e rischio, ad attivare i servizi oggetto di ciascun Ordinativo di Fornitura e, comunque, di svolgere le attività stabilite nel paragrafo 11 del Capitolato Tecnico, tutto alle modalità e nei termini ivi prescritti, pena l’applicazione delle penali di cui oltre.

3. In ogni caso, solo con l’invio dell’Ordinativo di Fornitura si perfeziona il singolo contratto attuativo della presente Convenzione; tutte le predette attività relative alla fase prodromica all’Ordinativo di Fornitura, e segnatamente relative alla progettazione preliminare, sono ad esclusivo onere, spesa e cura del Fornitore, atteso che l’Amministrazione Contraente è vincolata unicamente al perfezionarsi del contratto attuativo della presente Convenzione e, quindi, con l’emissione dell’Ordinativo di Fornitura; pertanto, il Fornitore non potrà avanzare alcuna pretesa di compensi e/o rimborso spese, a qualsiasi titolo, tanto nei confronti delle Amministrazioni Pubbliche in caso di non approvazione del Progetto Esecutivo, assumendosene ogni relativa alea, quanto nei confronti della Consip S.p.A., per quanto di propria competenza.

ARTICOLO 8

COLLAUDO DEI SERVIZI 1. Con riferimento a ciascun contratto attuativo della presente Convenzione, il

Fornitore si obbliga a propria cura, spese e rischio, ad eseguire la fornitura e/o i servizi nella misura espressamente richiesta dall’Amministrazione Contraente, nel rispetto delle modalità, condizioni e tempi stabiliti nella presente Convenzione, nelle Condizioni Generali, nel Capitolato Tecnico e, se migliorativi, nell’Offerta Tecnica, esattamente nei luoghi indicati negli Ordinativi di Fornitura.

2. I servizi oggetto della Convenzione sono sottoposti ad un primo collaudo a campione per la verifica di funzionalità secondo la procedura descritta e le modalità indicate nel paragrafo 12 del Capitolato Tecnico (“collaudo

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funzionale”) e, comunque, nel rispetto delle specifiche di collaudo predisposte dal Fornitore ed approvate da Consip S.p.A.; tale collaudo verrà effettuato dalla Consip S.p.A., in contraddittorio con il Fornitore, previa relativa comunicazione inviata a quest’ultimo con un congruo anticipo. Resta fermo il diritto della Consip S.p.A. di richiedere che detto collaudo a campione sia eseguito dal solo Fornitore, quindi non in contraddittorio.

3. Con riferimento al singolo contratto attuativo, ciascuna Amministrazione Contraente procederà ad effettuare il collaudo di tutti i servizi oggetto dell’Ordinativo di Fornitura per la verifica della funzionalità (“collaudo di

configurazione”); tale collaudo verrà eseguito, su richiesta di ciascuna Amministrazione Contraente e secondo le modalità e le specifiche stabilite nel paragrafo 12 del Capitolato Tecnico.

4. I collaudi di cui ai precedenti commi si intendono positivamente superati solo se le verifiche di funzionalità saranno conformi alle specifiche di dettaglio delle prove di collaudo; tutti gli oneri e le spese dei collaudi sono a carico del Fornitore.

5. Nel caso di esito positivo del collaudo, la data del relativo verbale o della autocertificazione verrà considerata quale “Data di Accettazione” dei servizi contrattuali e, quindi, di inizio dei servizi, salvo diverso accordo tra l’Amministrazione Contraente ed il Fornitore sulla data di inizio dell’erogazione.

6. Nel caso di esito negativo del collaudo e/o di esito negativo delle verifiche di funzionalità effettuate in corso d’opera a norma del successivo comma, il Fornitore dovrà sostituire i beni non perfettamente funzionanti e/o svolgere ogni attività necessaria affinché il collaudo sia ripetuto e positivamente superato, salve in ogni caso l’applicazione delle penali di cui oltre.

7. Le Amministrazioni Contraenti e la Consip S.p.A., per quanto di propria competenza, potranno effettuare unilaterali verifiche, anche in corso d’opera, per l’accertamento della conformità dei servizi resi disponibili.

ARTICOLO 9

SERVIZI CORRELATI E LIVELLI DI SERVIZIO 1. Unitamente alla prestazione dei servizi di telefonia e di connettività IP,

oggetto di ciascun Ordinativo di Fornitura, il Fornitore è tenuto a prestare il servizio di manutenzione e assistenza per tutta la durata dei singoli contratti attuativi e alle modalità stabilite nel paragrafo 10 del Capitolato Tecnico e/o, se migliorative, dell’Offerta Tecnica.

2. Dalla Data di Attivazione della presente Convenzione, il Fornitore dovrà garantire il servizio di segnalazione guasti e gestione dei malfunzionamenti, nonché dovrà mettere a disposizione delle Amministrazioni Contraenti e rendere funzionante, per tutta la durata dei singoli contratti attuativi, un apposito “Customer Care” telefonico dedicato alla presente Convenzione, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con funzione di centro di ricezione e gestione delle richieste di intervento di manutenzione e assistenza, secondo le modalità e le condizioni stabilite nel paragrafo 10 del Capitolato Tecnico.

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Amministrazioni 10 di 17

3. Il Fornitore si impegna, altresì, a rendere noto entro 10 (dieci) giorni solari a decorrere dalla data di stipula della presente Convenzione il numero telefonico ed il numero di fax dedicati al servizio di “Customer Care” nonché i riferimenti dei referenti per le Amministrazioni.

4. Il contact center dovrà essere integrato ad un portale web, dedicato alle Amministrazioni, che sarà messo a disposizione entro il termine di 30 (trenta) giorni dalla stipula del presente atto, pena l’applicazione delle penali.

5. Oltre a quanto sopra indicato, il Customer Care dovrà svolgere le attività indicate nel paragrafo 10 del Capitolato Tecnico.

6. A ciascuna richiesta di intervento di assistenza e manutenzione verrà assegnato un numero progressivo (identificativo della chiamata) che dovrà essere registrato dal Fornitore e comunicato, contestualmente alla richiesta medesima, all’Amministrazione Contraente che richiede l’intervento, unitamente alla data ed ora di registrazione; tali dati faranno fede ai fini della valutazione dei livelli di servizio.

7. Con riferimento al servizio di fatturazione e rendicontazione, il Fornitore si impegna a predisporre e trasmettere alle singole Amministrazioni Contraenti tutti i dati, sia di dettaglio che a livello aggregato, e la documentazione in formato cartaceo relativi ai servizi oggetto di ciascun Ordinativo di Fornitura, secondo le specifiche indicate nel paragrafo 9 del Capitolato Tecnico alle modalità e condizioni ivi stabilite e, comunque, nel pieno rispetto della normativa vigente, anche con riferimento a quella relativa al trattamento dei dati personali, tutto nei termini stabiliti nel Capitolato Tecnico. Tali informazioni saranno trasmesse contestualmente alla trasmissione delle fatture relative a ciascun periodo di riferimento, a pena dell’irricevibilità delle medesime fatture e, comunque, dell’inesigibilità dei relativi crediti, nel rispetto dei livelli di servizio, salva l’applicazione delle penali di cui oltre.

8. Il Fornitore si impegna, altresì, a predisporre e trasmettere alla Consip S.p.A., su supporto informatico affidabile (CD-ROM), tutti i dati e la documentazione di reportistica e monitoraggio dei servizi prestati, secondo le modalità ed i termini indicati nel Capitolato Tecnico, pena l’applicazione delle penali di cui oltre.

9. In particolare, il Fornitore dovrà rendere disponibili e comunicare alla Consip S.p.A. i dati aggiornati relativi ai livelli di servizio di cui oltre effettivamente conseguiti nell’ambito della Convenzione, riservandosi comunque la Consip S.p.A. e/o le diverse Amministrazioni Contraenti il diritto di verificare in ogni momento l’andamento dei medesimi livelli di servizio e di richiedere al Fornitore, oltre a quanto indicato nel Capitolato Tecnico, l’elaborazione di report specifici anche in formato elettronico e/o in via telematica, che saranno stabiliti nel periodo di vigenza della presente Convenzione dalla Consip S.p.A. e dalla stessa comunicati al Fornitore.

10. Il monitoraggio dei consumi ed il controllo della spesa relativi alla Convenzione è effettuato dalla Consip S.p.A., mediante l’uso di nuove tecnologie e soluzioni organizzative, ed anche attraverso strumenti di “Information Technology”, adottate in base alle esigenze di volta in volta individuate dalla medesima Consip S.p.A. e/o richieste dalle Amministrazioni Contraenti; a tal fine il

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Amministrazioni 11 di 17

Fornitore, per quanto di sua competenza, si impegna a prestare piena collaborazione per rendere possibili dette attività di monitoraggio, nonché si impegna a fornire nuovi report specifici, che dovessero essere richiesti dalla Consip S.p.A., in formato elettronico e/o in via telematica, che saranno stabiliti nel periodo di vigenza della presente Convenzione dalla Consip S.p.A. e dalla stessa comunicati al Fornitore.

11. Con riferimento a tutti i servizi oggetto della Convenzione, quindi sia i servizi di telefonia e di connettività IP, sia i servizi correlati e le attività accessorie, Il Fornitore si obbliga a prestare i servizi oggetto della presente Convenzione e, quindi, dei singoli contratti attuativi, secondo i livelli stabiliti nel Capitolato Tecnico, o, se migliorativi, nell’Offerta Tecnica.

12. In particolare, il Fornitore si impegna al rispetto dei parametri di qualità richiesti e/o offerti, se migliorativi o integrativi, per i servizi di fonia, di connettività IP e sicurezza, manutenzione ed assistenza dei servizi di connettività, nonché per gli ulteriori servizi correlati, eventualmente integrate con quanto al riguardo espresso nell’Offerta Tecnica, pena l’applicazione delle penali stabilite al paragrafo 13 del Capitolato Tecnico.

13. La Consip S.p.A. si riserva la facoltà di attivare funzioni di monitoraggio nei settori qualità dei servizi erogati e conduzione del progetto; da parte sua, il Fornitore dovrà rendere disponibile tutta la necessaria collaborazione attraverso la fornitura tempestiva dei dati necessari. In particolare sono richiesti rapporti periodici, secondo quanto stabilito nel Capitolato Tecnico, su CD-ROM, con il dettaglio degli interventi manutentivi effettuati su richiesta delle Amministrazioni Contraenti ed i parametri di qualità conseguita risultanti al Fornitore stesso.

14. Il Fornitore dovrà produrre periodicamente report di avanzamento del progetto e comunque dell’esecuzione contrattuale, indicando esplicitamente tutte le eccezioni e deviazioni dai piani di progetto.

ARTICOLO 10

CORRISPETTIVI E MODALITÀ DI PAGAMENTO 1. I corrispettivi dovuti al Fornitore dalle singole Amministrazioni Contraenti per

la prestazione dei servizi oggetto di ciascun Ordinativo di Fornitura sono indicati nell’Offerta Economica e, comunque, determinati applicando le tariffe riepilogative di cui all’Allegato “D”.

2. Tali corrispettivi sono dovuti dalle Amministrazioni Contraenti al Fornitore a decorrere dalla “Data di Accettazione”, di cui al precedente articolo 8, comma 5.

3. I predetti corrispettivi saranno fatturati con cadenza bimestrale posticipata e corrisposti dalle Amministrazioni Contraenti secondo la normativa vigente in materia di Contabilità delle Amministrazioni Contraenti. Ciascuna fattura potrà essere inviata a mezzo posta all'indirizzo dell'Amministrazione Contraente ovvero via fax al numero indicato nell'Ordinativo di fornitura. I predetti corrispettivi dovranno essere corrisposti a trenta giorni dalla data fine mese di ricevimento della fattura e dell’eventuale documentazione di cui all’articolo 9 delle Condizioni Generali, e accreditati, a spese dell’Amministrazione

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Amministrazioni 12 di 17

Contraente, sul conto corrente n. 000005256355, intestato al Fornitore presso Banca a UniCredit S.p.A, Agenzia 25, P.le Ardigò n.1, CAP 00142, Roma (Italia), Codice IBAN IT31M0208809440000005256355. Il Fornitore dichiara che il predetto conto opera nel rispetto della Legge 13 agosto 2010, n. 136 s.m.i. Le generalità e il codice fiscale dei soggetti delegati ad operare sul predetto conto sono contenute in apposita e separata autorizzazione rilasciata alla Consip la quale, ancorché non materialmente allegata, costituisce parte integrante e sostanziale della Convenzione.

4. In caso di ritardo, da parte dell’Amministrazione Contraente, nel pagamento dei corrispettivi dovuti oltre il termine stabilito al precedente comma 3, spettano al Fornitore gli interessi legali e moratori, questi ultimi nella misura prevista dall’art. 9, comma 7, delle Condizioni Generali. Trascorso il termine di cui sopra rimane ferma la facoltà per il Fornitore, previa diffida ad adempiere all’Amministrazione Contraente e trascorsi 30 (trenta) giorni dalla diffida stessa, di procedere alla risoluzione del singolo Ordinativo di Fornitura.

5. I corrispettivi dovuti al Fornitore sono oggetto di revisione ai sensi dell’art. 115 del D.Lgs. n. 163/2006 sulla base di un’istruttoria condotta in considerazione dei dati di cui all’art. 7, commi 4, lett. c) e 5 del D.Lgs. n. 163/2006 o, in mancanza, in ragione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo.

6. A parziale deroga di quanto previsto all’art. 9, comma 5, delle Condizioni Generali, preso atto delle obiettive difficoltà di adattare il sistema di fatturazione del Fornitore all’esigenza di inserire in fattura, così come richiesto dal richiamato articolo delle Condizioni Generali, il CIG (Codice Identificativo Gara) “derivato” rispetto a quello della Convenzione o il CUP (Codice Unico di Progetto) ove obbligatorio ai sensi dell’art. 11 della Legge 16 gennaio 2003, il Fornitore medesimo si impegna a redigere entro tre mesi dalla sottoscrizione della Convenzione un piano di fattibilità contenente tra l’altro il termine entro cui il proprio sistema di fatturazione risulterà adeguato. Tale termine dovrà comunque essere anteriore al termine di validità della presente Convenzione. Nelle more di quanto sopra Consip autorizza il Fornitore a non applicare la prescrizione di cui all’art. 9, comma 5, delle Condizioni Generali, nella parte in cui è previsto che sia inserito nelle fatture ovvero comunque riportato unitamente alle medesime il CIG (Codice Identificativo Gara) “derivato” rispetto a quello della Convenzione o il CUP (Codice Unico di Progetto) ove obbligatorio ai sensi dell’art. 11 della Legge 16 gennaio 2003, n. 3 , fermo rimanendo l’obbligo del Fornitore stesso di aggiornare costantemente Consip sullo stato di avanzamento delle suddette attività.

ARTICOLO 11

COSTI DELLA SICUREZZA 1. Le Amministrazioni Contraenti, ai sensi dell’art. 26 del D. Lgs. 81/2008,

provvederanno, prima dell’emissione dell’Ordinativo di Fornitura, ad integrare il “Documento di valutazione dei rischi standard da interferenze” allegato ai documenti di gara, riferendolo ai rischi specifici da interferenza presenti nei

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Amministrazioni 13 di 17

luoghi in cui verrà espletato l’appalto. In tale sede le Amministrazioni Contraenti indicheranno i costi relativi alla sicurezza (anche nel caso in cui essi siano pari a zero).

2. Il Fornitore dovrà sottoscrivere per accettazione l’integrazione di cui al precedente comma. La predetta integrazione costituisce parte integrante e sostanziale dei documenti contrattuali.

ARTICOLO 12

PENALI 1. Nell’ipotesi di ritardo nell’adempimento e/o di difformità di prestazione

nell’esecuzione delle attività, delle forniture e/o dei servizi oggetto dei singoli Ordinativi di Fornitura o della Convenzione, non imputabile rispettivamente all’Amministrazione Contraente o alla Consip S.p.A., ovvero a forza maggiore o caso fortuito, rispetto ai livelli di servizio stabiliti nel Capitolato Tecnico nella descrizione della modalità delle prestazioni e, comunque, nel paragrafo 10.4 del Capitolato Tecnico, o se migliorativi, nell’Offerta Tecnica, l’Amministrazione Contraente o la Consip S.p.A., per quanto di rispettiva competenza, applicheranno al Fornitore le penali dettagliatamente descritte e regolate nel paragrafo 13 del Capitolato Tecnico, qui da intendersi integralmente trascritte, fatto comunque salvo il risarcimento del maggior danno.

2. Deve considerarsi ritardo anche il caso in cui il Fornitore esegua la fornitura in oggetto in modo anche solo parzialmente difforme dalle disposizioni di cui alla presente Convenzione, alle Condizioni Generali, al Capitolato Tecnico, agli altri atti della gara di cui alle premesse e agli Ordinativi di Fornitura. In tal caso le Amministrazioni Contraenti applicheranno al Fornitore le suddette penali sino alla data in cui la fornitura inizierà ad essere eseguita in modo effettivamente conforme alla presente Convenzione, alle Condizioni Generali, al Capitolato Tecnico, agli altri atti della gara di cui alle premesse e agli Ordinativi di Fornitura, fatto salvo il risarcimento del maggior danno.

3. Qualora al termine di ciascun ciclo di verifiche ispettive, così come disciplinate nell’Allegato “B” del Capitolato Tecnico e all’articolo 7 delle Condizioni Generali, risulti che: • su più del 30% degli Ordinativi di Fornitura verificati è stata riscontrata una

non conformità grave, secondo quanto definito nel suddetto Capitolato Tecnico, anche relativamente ad uno solo dei requisiti verificati per ciascun Ordinativo di Fornitura, il Fornitore è tenuto a corrispondere a Consip S.p.A. una penale pari allo 0,25% (zero virgola venticinque per cento) del valore complessivo degli Ordinativi di Fornitura per i quali è stata rilevata una non conformità grave;

• su più del 50% degli Ordinativi di Fornitura verificati è stata riscontrata una non conformità grave, secondo quanto definito nel suddetto Capitolato Tecnico, anche relativamente ad uno solo dei requisiti verificati per ciascun Ordinativo di Fornitura, il Fornitore è tenuto a corrispondere a Consip S.p.A. una penale pari allo 0,50% (zero virgola cinquanta per cento)

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Amministrazioni 14 di 17

del valore complessivo degli Ordinativi di Fornitura per i quali è stata rilevata una non conformità grave;

• su più del 75% degli Ordinativi di Fornitura verificati è stata riscontrata una non conformità grave, secondo quanto definito nel suddetto Capitolato Tecnico, anche relativamente ad uno solo dei requisiti verificati per ciascun Ordinativo di Fornitura, il Fornitore è tenuto a corrispondere a Consip S.p.A. una penale pari allo 0,75% (zero virgola settantacinque per cento) del valore complessivo degli Ordinativi di Fornitura per i quali è stata rilevata una non conformità grave.

ARTICOLO 13

CAUZIONE 1. A garanzia delle obbligazioni contrattuali assunte dal Fornitore con la stipula

della Convenzione e dei relativi contratti di fornitura, il Fornitore medesimo ha prestato cauzione definitiva rilasciata in data 04/05/2011 dalla SACE BT S.p.A. avente n. 428800272799575197 di importo pari ad un importo di Euro 43.594.244,50=(quarantatremilionicinquecentonovantaquattromiladuecentoquarantaquattro/50), il tutto secondo le modalità e condizioni stabilite nelle Condizioni Generali. Il documento attestante l’avvenuta parziale esecuzione delle prestazioni contrattuali - in base al quale è possibile l’effettuazione dello svincolo parziale della detta garanzia - è emesso da Consip con cadenza annuale.

2. Oltre a quanto previsto al precedente comma, a garanzia del pagamento delle verifiche ispettive nella misura prevista, il Fornitore ha prestato cauzione rilasciata dalla SACE BT S.p.A. in data 04/05/2011 e avente n. 428800272799575196 pari ad un importo di Euro 75.000,00=.

3. Ferma restando l’operatività della garanzia di cui al comma 2 per tutta la durata della Convenzione e dei singoli contratti attuativi, e comunque sino alla completa ed esatta esecuzione dell’obbligo del pagamento delle verifiche ispettive, la Consip S.p.A. procederà allo svincolo progressivo di tale garanzia in ragione della presentazione da parte del Fornitore delle fatture quietanzate in ordine al pagamento dei costi delle predette verifiche ispettive.

ARTICOLO 14 RISOLUZIONE

1. Ferme restando le ulteriori ipotesi di risoluzione previste nelle Condizioni Generali nonché nella presente Convenzione, costituisce ulteriore causa di risoluzione il mancato adempimento delle prestazioni contrattuali a perfetta regola d’arte, nel rispetto delle norme vigenti e secondo le condizioni, le modalità, i termini e le prescrizioni contenute nel Capitolato Tecnico nonché nella Convenzione e nei suoi Allegati.

2. Rimane inteso che eventuali inadempimenti che abbiano portato alla risoluzione della Convenzione o dei singoli Contratti di fornitura saranno oggetto, da parte della Consip S.p.A. o delle Amministrazioni Contraenti, di segnalazione all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici nonché potranno essere valutati come grave negligenza o malafede nell’esecuzione delle

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Amministrazioni 15 di 17

prestazioni affidate al Fornitore ai sensi dell’art. 38, comma 1, lett. f) del D. Lgs. n. 163/06.

ARTICOLO 15 SUBAPPALTO

1. Il Fornitore, conformemente a quanto dichiarato in sede di Offerta e conformemente a quanto stabilito nelle Condizioni Generali, affida in subappalto, in misura non superiore al 30% dell’importo contrattuale, l’esecuzione delle seguenti prestazioni:

• Servizio di attivazione/installazione (quota parte) • Servizio di manutenzione (quota parte) • Servizio di customer care (quota parte)

2. Si rinvia alle Condizioni Generali per le modalità e gli obblighi connessi all’affidamento in subappalto delle prestazioni sopra indicate.

ARTICOLO 16

RESPONSABILE DEL SERVIZIO 1. Il Responsabile del Servizio (o Project Manager) nominato dal Fornitore per

l’esecuzione del presente atto, è il referente responsabile nei confronti delle Amministrazioni Contraenti e della Consip S.p.A., per quanto di propria competenza, e quindi, avrà la capacità di rappresentare ad ogni effetto il Fornitore, anche ai sensi di quanto stabilito nel Capitolato Tecnico.

ARTICOLO 17

EVOLUZIONE TECNOLOGICA 1. Il Fornitore si impegna ad informare la Consip S.p.A. e/o le Amministrazioni

Contraenti sulla evoluzione tecnologica dei servizi e/o delle forniture oggetto della Convenzione e delle conseguenti possibili modifiche migliorative da apportare ai servizi/forniture stessi.

2. Il Fornitore potrà formulare la proposta in merito alle sopra citate modifiche migliorative, che verrà valutata dalla Consip S.p.A.. Solo a seguito dell’esito positivo della verifica di conformità del nuovo prodotto/servizio offerto con quanto dichiarato in sede di offerta, il Fornitore sarà autorizzato ad effettuare la relativa sostituzione.

3. In caso di comunicazione da parte del Fornitore dell’impossibilità di fornire i prodotti/servizi oggetto della Convenzione a causa della messa fuori produzione degli stessi, Consip S.p.A. si pronuncerà entro il termine di 30 (trenta) giorni dalla ricezione della predetta comunicazione, termine che deve intendersi sospeso in caso di richiesta di chiarimenti.

ARTICOLO 18

CLAUSOLA FINALE 1. La presente Convenzione ed i suoi Allegati (ivi incluse le Condizioni Generali)

costituiscono manifestazione integrale della volontà negoziale delle Parti che hanno altresì preso piena conoscenza di tutte le relative clausole, avendone negoziato il contenuto, che dichiarano quindi di approvare specificamente

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Amministrazioni 16 di 17

singolarmente nonché nel loro insieme e, comunque, qualunque modifica al presente atto ed ai suoi Allegati non potrà aver luogo e non potrà essere provata che mediante atto scritto; inoltre, l’eventuale invalidità o l’inefficacia di una delle clausole della Convenzione e/o delle Condizioni Generali e/o dei singoli contratti attuativi non comporta l’invalidità o inefficacia dei medesimi atti nel loro complesso.

2. Qualsiasi omissione o ritardo nella richiesta di adempimento della Convenzione o dei singoli Ordinativi di Fornitura (o di parte di essi) da parte della Consip S.p.A. e/o delle Amministrazioni Contraenti non costituisce in nessun caso rinuncia ai diritti loro spettanti che le medesime parti si riservano comunque di far valere nei limiti della prescrizione.

3. Con la presente Convenzione si intendono regolati tutti i termini generali del rapporto tra le Parti; di conseguenza essa non verrà sostituita o superata dagli eventuali accordi operativi, attuativi o integrativi e sopravvivrà ai detti accordi continuando, con essi, a regolare la materia tra le Parti; in caso di contrasti le previsioni del presente atto prevarranno su quelle degli atti di sua esecuzione, salvo diversa espressa volontà derogativa delle parti manifestata per iscritto.

Roma, lì 1 agosto 2011

CONSIP S.p.A. IL FORNITORE

Dott. Domenico Casalino Ing. Antonio Cirillo

C.F.: CSLDNC62A11L219F C.F.: CRLNTN68D30H703B

Certificatore: POSTECOM CA2 Certificatore: I.T. Telecom FirmaSicura CA

Il sottoscritto, nella qualità di procuratore speciale del Fornitore, dichiara di avere particolareggiata e perfetta conoscenza di tutte le clausole contrattuali e dei documenti ed atti ivi richiamati; ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 1341 e 1342 cod. civ., il Fornitore dichiara di accettare tutte le condizioni e patti ivi contenuti e di avere particolarmente considerato quanto stabilito e convenuto con le relative clausole; in particolare dichiara di approvare specificamente le clausole e condizioni di seguito elencate: - con riferimento alla presente Convenzione: Articolo 4 (Oggetto della Convenzione); Articolo 5 (Durata e Recesso); Articolo 6 (Obbligazioni specifiche del Fornitore); Articolo 7 (Attivazione del servizio); Articolo 8 (Collaudo dei servizi); Articolo 9 (Servizi correlati e Livelli di servizio); Articolo 10 (Corrispettivi e modalità di pagamento); Articolo 12 (Penali); Articolo 13 (Cauzione); Articolo 14 (Risoluzione); Articolo 18 (Clausola finale); - con riferimento alle Condizioni Generali, allegate alla presente Convenzione: Articolo 3 (Utilizzazione della Convenzione e modalità di conclusione); Articolo 5 (Obbligazioni generali del Fornitore); Articolo 7 (Verifiche ispettive); Articolo 9 (Importi dovuti e fatturazione); Articolo 12 (Procedimento di contestazione dell’inadempimento ed applicazione delle penali); Articolo 13 (Condizioni e modalità di rilascio della cauzione); Articolo 15 (Risoluzione); Articolo 16 (Recesso); Articolo 17 (Danni, responsabilità civile e polizza assicurativa); Articolo 18 (Prescrizioni relative al Subappalto); Articolo 19 (Divieto di cessione del contratto); Articolo 20 (Brevetti

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Amministrazioni 17 di 17

industriali e diritti d’autore); Articolo 21 (Foro competente); Articolo 22 (Trattamento dei dati personali); Articolo 23 (Codice Etico – Modello di Organizzazione e Gestione ex D.Lgs. n. 231/2001), Articolo 24 (Tracciabilità dei flussi finanziari – Ulteriori clausole risolutive espresse). Roma, lì 1 agosto 2011 IL FORNITORE Ing. Antonio Cirillo C.F.: CRLNTN68D30H703B Certificatore: I.T. Telecom FirmaSicura CA

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Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche

Amministrazioni

ALLEGATO A

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CONSIP S.p.A.

Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche

Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni

Allegato 5 – Capitolato Tecnico 1 di 136

ALLEGATO 5

CAPITOLATO TECNICO

SERVIZI DI TELEFONIA E CONNETTIVITÀ IP IN FAVORE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI,

AI SENSI DELL’ART. 26 LEGGE N. 488/1999 E DELL’ART. 58 LEGGE N. 388/2000

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CONSIP S.p.A.

Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche

Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni

Allegato 5 – Capitolato Tecnico 2 di 136

INDICE 1 INDICE DELLE TABELLE 6

2 INDICE DELLE FIGURE 8

3 PREMESSA 10

3.1 STRUTTURA DEL DOCUMENTO 11

3.2 SOMMARIO DEI SERVIZI OGGETTO DI FORNITURA 11

3.2.1 Estensione dei servizi mediante procedura negoziata 12

3.3 DURATA E LIMITI DELLA FORNITURA 12

4 PROFILO DELL’AZIENDA 15

5 ARCHITETTURA DI RETE 16

5.1 ARCHITETTURA DI RETE FISSA 16

5.1.1 Rete di trasporto 16

5.1.1.1 Prestazioni 17

5.1.1.2 Rete di commutazione fonia 18

5.1.1.3 Servizi di connettività Internet 19

5.1.2 Rete di Accesso 19

5.1.2.1 Reti metropolitane 20

5.1.3 Rete Intelligente 21

5.2 RETI DI NUOVA GENERAZIONE (NGN) E ARCHITETTURA IMS 21

6 SPECIFICHE DEI SERVIZI DI TELEFONIA 22

6.1 CONDIZIONI GENERALI 22

6.2 SERVIZI DI BASE DI TELEFONIA 23

6.3 LINEE TELEFONICHE 25

6.3.1 Tipologia di accesso al servizio 26

6.3.2 Portabilità della numerazione esistente 26

6.3.3 Archi di numerazione 27

6.3.3.1 Mantenimento archi di numerazione 27

6.4 SERVIZIO DI TELEFONIA SU IP (TOIP) 27

6.4.1 Architettura della soluzione ToIP 28

6.4.2 Integrazione dei servizi di fonia su IP con le infrastrutture di telefonia pre-esistenti 30

6.4.3 Caratteristiche della soluzione 30

6.4.4 I Terminali IP 36

6.4.5 Modalità di richiesta, attivazione e tariffazione del servizio di telefonia su IP (ToIP) 37

6.5 SERVIZI AVANZATI DISPONIBILI 38

6.6 SERVIZI DI RETE INTELLIGENTE 39

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 3 di 136

6.6.1 Servizi di Rete Privata Virtuale 39

6.6.2 Servizi di Addebito al Chiamato o Ripartito 40

6.6.3 Servizi di Numero Personale e Numero Unico 41

6.7 QUALITÀ DEI SERVIZI DI FONIA 42

7 SPECIFICHE DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP 44

7.1 DESCRIZIONE GENERALE E REQUISITI BASE 44

7.2 COPERTURA DEL SERVIZIO DI CONNETTIVITÀ IP 45

7.3 SPECIFICHE FUNZIONALI E PRESTAZIONALI DEL SERVIZIO DI VPN 46

7.3.1 VPN Sicure 47

7.4 SPECIFICHE FUNZIONALI E PRESTAZIONALI APPLICABILI ALLA DORSALE DI

TRASPORTO IP 47

7.4.1 Servizi differenziati 48

7.5 SERVIZI DI ACCESSO IP COMMUTATO (DIAL-UP) 50

7.5.1 Specifiche funzionali e standard applicabili 50

7.5.2 Servizi CPE 51

7.5.3 Copertura del servizio 51

7.5.4 Modalità di acquisizione del servizio 51

7.5.5 Tariffazione del servizio 51

7.5.6 Gestione e supporto utenze 52

7.5.7 Autenticazione e autorizzazione sessioni 53

7.5.8 Tracciamento delle connessioni 53

7.6 SERVIZIO DI ACCESSO IP DEDICATO BASATO SU XDSL 53

7.6.1 Specifiche Funzionali 54

7.6.2 Servizi CPE 56

7.6.3 Accessi con Elevata Affidabilità 57

7.6.4 Opzione Accessi Sicuri 61

7.6.5 Copertura del servizio 61

7.6.6 Variazioni di configurazione e trasloco accessi 61

7.7 SERVIZIO DI ACCESSO IP DEDICATO BASATO SU ETHERNET/SDH 62

7.7.1 Specifiche Funzionali 62

7.7.2 Servizi CPE 64

7.7.3 Accessi con Elevata Affidabilità 65

7.7.4 Opzione Accessi Sicuri 69

7.7.5 Copertura del servizio 69

7.7.6 Variazioni di configurazione e trasloco accessi 70

7.8 SERVIZI DIFFERENZIATI 70

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 4 di 136

7.8.1 Specifiche Funzionali 70

7.8.2 Servizi CPE 72

7.8.3 Variazioni di configurazione dei servizi differenziati 72

7.9 SERVIZIO DI CONNETTIVITÀ INTERNET 72

7.9.1 Variazioni di configurazione e trasloco accessi 75

7.9.2 Requisiti sulla protezione da DoS/DDoS 75

7.10 SICUREZZA DELLE FUNZIONALITÀ EROGATE VIA WEB 76

7.11 SERVIZI DI GESTIONE DI RETE 76

7.12 QUALITÀ DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP 76

8 SERVIZI A VALORE AGGIUNTO (VAS) 78

8.1 SERVIZIO DI POSTA ELETTRONICA 78

8.2 SERVIZI DNS 79

8.3 SERVIZI DI SICUREZZA 80

8.3.1 Firewall 80

8.3.2 Proxy applicativo 81

8.3.3 Antivirus&Content Filtering 81

8.4 SERVIZI ACCESSORI 81

9 SERVIZI DI FATTURAZIONE E RENDICONTAZIONE 83

9.1 FLUSSO DATI PER LE AMMINISTRAZIONI ORDINANTI 83

9.2 FLUSSO DATI PER L’AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE 85

9.2.1 Qualità dei servizi di fatturazione e rendicontazione 86

10 SERVIZI DI MANUTENZIONE E ASSISTENZA E ALTRI SERVIZI CORRELATI ALLA FORNITURA 88

10.1 CUSTOMER CARE E CONTACT CENTER PER LE AMMINISTRAZIONI 88

10.1.1 Qualità dei servizi di Customer Care 89

10.2 REFERENTI DEL FORNITORE PER LE AMMINISTRAZIONI 89

10.3 SERVIZI DI MANUTENZIONE E ASSISTENZA 91

10.3.1 Telefonia fissa 91

10.3.2 Connettività IP e Servizi a Valore Aggiunto 92

10.4 LIVELLI DI SERVIZIO PER LE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE 92

10.4.1 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui servizi di fonia fissa e ToIP 93

10.4.2 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui servizi di Connettività IP 93

10.4.3 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui Servizi a Valore Aggiunto 94

11 MODALITÀ DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO 96

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 5 di 136

11.1 LINEE TELEFONICHE E SERVIZI DI TELEFONIA 96

11.1.1 Attività relative alle linee telefoniche 96

11.1.2 Attivazione dei servizi di telefonia di base e aggiuntivi 97

11.2 SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP E SERVIZI A VALORE AGGIUNTO 97

11.3 PIANO DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO 100

12 COLLAUDO DEI SERVIZI 101

12.1 DOCUMENTAZIONE RICHIESTA 101

12.2 COLLAUDO DEI SERVIZI DI FONIA 101

12.2.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed) 102

12.2.2 Collaudo di configurazione 102

12.3 COLLAUDO DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP 102

12.3.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed) 103

12.3.2 Collaudo di configurazione 103

12.4 COLLAUDO DEI SERVIZI A VALORE AGGIUNTO 104

12.4.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed) 104

12.4.2 Collaudo di configurazione 105

13 PENALI 106

13.1 PENALI PER I SERVIZI DI FONIA (INCLUSO TOIP) 106

13.2 PENALI PER I SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP 107

13.3 PENALI PER I SERVIZI A VALORE AGGIUNTO 112

13.4 PENALI PER IL SERVIZIO DI CUSTOMER CARE 113

13.5 PENALI PER I DATI DI MONITORAGGIO E FATTURAZIONE 113

13.6 MONITORAGGIO DEL SERVIZIO EROGATO 114

13.6.1 Verifiche Ispettive 115

14 ALLEGATO A – PROGETTO DATAMART 116

14.1 SCOPO DEL DOCUMENTO 117

14.2 MODALITÀ DI INVIO 117

14.3 NOMENCLATURA DEI FLUSSI 117

14.4 REGOLE DI FORMATO DEI DATI 118

14.5 DESCRIZIONE DEI FLUSSI DI DATI 120

14.6 REGOLE DI GENERAZIONE DEI FLUSSI 127

14.6.1 Integrità dei dati 128

14.7 RICONCILIAZIONE DEI DATI CON ARCHIVI DI RIFERIMENTO ESTERNI 128

15 ALLEGATO B – SCHEMA DELLE VERIFICHE ISPETTIVE 129

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 6 di 136

1 INDICE DELLE TABELLE

Tabella 1: Numero di addetti al 31/12/2009 - (Personale tempo pieno equivalente) 15

Tabella 2: Rete di Trasporto 17

Tabella 3: Rete Dorsale – Livelli 1 e 2 18

Tabella 4: Trasporto IP 18

Tabella 5: Trasporto IP - Prestazioni 18

Tabella 6: Rete di commutazione fonia 18

Tabella 7: Servizio di connettività Internet 19

Tabella 8: Prestazioni della Rete di accesso 20

Tabella 9: Numero di centrali coperte dall'ULL 20

Tabella 10: Trasporto metropolitano 21

Tabella 11: Rete Intelligente 21

Tabella 12: Criteri di dimensionamento 31

Tabella 13: Elenco servizi/prestazioni da garantire 34

Tabella 14: Terminali IP – Caratteristiche Base 36

Tabella 15: Terminali IP – Caratteristiche Opzionali 37

Tabella 16: Servizi a standard ETSI 38

Tabella 17: Servizi di Numero Personale e Numero Unico – Prestazioni opzionali 42

Tabella 18: Service Level Agreement 42

Tabella 19: Classi di servizio differenziato 49

Tabella 20: Profili di accesso per il servizio IP basato su xDSL 56

Tabella 21: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP su xDSL 58

Tabella 22: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP su xDSL – Prestazioni opzionali 58

Tabella 23: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP su xDSL 60

Tabella 24: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP su xDSL – Prestazioni opzionali 60

Tabella 25: Profili di accesso per il servizio IP dedicato su Ethernet/SDH 64

Tabella 26: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP dedicato su Ethernet/SDH 66

Tabella 27: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP basati su tecnologia Ethernet/SDH – Prestazioni opzionali 67

Tabella 28: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP su Ethernet/SDH 68

Tabella 29: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP Ethernet/SDH – Prestazioni opzionali 68

Tabella 30: Servizi Differenziati: Banda Minima per Classe (upload e download) 71

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 7 di 136

Tabella 31: Accesso ad Internet 74

Tabella 32: Livelli di servizio per fatturazione e rendicontazione 87

Tabella 33: Customer Care 89

Tabella 34: Referenti del Fornitore per le Amministrazioni 90

Tabella 35: Fault Management – Servizi di Fonia e ToIP 93

Tabella 36: Fault Management – Servizi di Connettività IP 94

Tabella 37: Fault Management – Servizi di Connettività IP – altri SLA 94

Tabella 38: Fault Management – Servizi a Valore Aggiunto 95

Tabella 39: Tempi di provisioning – Servizi di Connettività IP 98

Tabella 40: Tempi di provisioning – Servizi di Connettività IP – altri SLA 99

Tabella 41: Penali relative al collaudo – Servizi di fonia 106

Tabella 42: Penali relative all’attivazione – Servizi di fonia 106

Tabella 43: Penali relative all’esercizio – Servizi di fonia 107

Tabella 44: Penali relative alla manutenzione – Servizi di fonia 107

Tabella 45: Penali relative al collaudo – Servizi di Connettività IP 107

Tabella 46: Penali relative all’esercizio - Servizio di accesso IP commutato – Servizi di Connettività IP 108

Tabella 47: Penali relative all’esercizio - Servizio di accesso IP dedicato – Servizi di Connettività IP 108

Tabella 48: Penali relative all’attivazione – Servizi di Connettività IP 110

Tabella 49: Penali relative alla manutenzione – Servizi di Connettività IP 111

Tabella 50: Penali relative al collaudo – Servizi a Valore Aggiunto 112

Tabella 51: Penali relative all’attivazione – Servizi a Valore Aggiunto 112

Tabella 52: Penali relative alla manutenzione – Servizi a Valore Aggiunto 112

Tabella 53: Penali relative al Customer Care 113

Tabella 54: Penali per i dati di monitoraggio e fatturazione 113

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 8 di 136

2 INDICE DELLE FIGURE

Figura 1 - Architettura di dominio VoIP: modalità Full Hosted ....................................... 30

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 9 di 136

PARTE PRIMA

Indicazioni generali

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 10 di 136

3 PREMESSA

Il presente Capitolato ha l’obiettivo di descrivere le esigenze specifiche e il contesto in cui si inquadra la richiesta di fornitura di servizi di telefonia e connettività IP da erogarsi in favore delle Pubbliche Amministrazioni a seguito della stipula della Convenzione, ai sensi dell’art. 26 legge 488/99 e dell’art. 58 Legge 388/2000.

Mediante i servizi richiesti si intende garantire un ambiente con modalità di comunicazione uniformi, sia all’interno della singola Amministrazione sia verso il mondo esterno, in coerenza, tra l’altro, con quanto previsto dalle Direttive del Dipartimento della Funzione Pubblica sui sistemi di telefonia nelle Amministrazioni Pubbliche dell’11 aprile 1997 e del 25 settembre 1998, pubblicate nelle Gazzette Ufficiali n. 117 del 22 maggio 1997 e n. 251 del 27 ottobre 1998, e Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 20 luglio 1999, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.184 del 07 dicembre 1999.

Nel presente documento sono elencate le specifiche per:

• I servizi oggetto del Capitolato; • Le modalità di fornitura; • I livelli prestazionali attesi.

Oltre alle definizioni contenute nelle Condizioni Generali, nello Schema di Convenzione e nel Disciplinare di gara, valgono le definizioni di seguito indicate:

Linea equivalente: Con “linea equivalente” si intende una linea telefonica sulla quale è stato attivato il servizio, o una linea dati, o una “porta virtuale” per accesso IP, o ancora un gruppo di cinque “username e password” assegnate ad un’Amministrazione. Per i servizi di Rete Intelligente di Addebito al Chiamato o Ripartito e Numero Unico o Personale le “linee equivalenti” sono calcolate come singola numerazione non geografica assegnata;

Operatore Nazionale (ON anche OD, Operatore Dominante o TI): Telecom Italia S.p.A.

OLO: Other Licensed Operator, operatori concorrenti dell’operatore nazionale;

Si precisa che nei casi in cui il presente documento non specifichi in modo univoco le modalità di prestazione di un particolare servizio o di un suo elemento, l’Offerente dovrà porre in risalto nell’offerta le modalità che intende adottare per la fornitura di quel servizio o del suo elemento.

Tutti i servizi (con le loro caratteristiche) che l’Offerente descriverà nell’Offerta Tecnica, anche se non esplicitamente richiesti, sono da ritenersi inclusi nell’offerta effettuata. I relativi corrispettivi sono solo e soltanto quelli previsti nelle tabelle economiche di cui al disciplinare di gara, non essendo possibile integrare, variare e/o modificare le predette tabelle.

Tutte le durate previste nel presente Capitolato sono da intendersi come giorni solari (di calendario), salvo ove diversamente indicato.

L’impiego dei termini “deve” o “dovrà” indica requisiti rilevanti di servizio o di offerta o di modalità di esecuzione dei servizi e/o forniture per i quali all’Offerente è richiesto di rispondere in maniera puntuale ed esaustiva. Qualora i predetti termini siano seguiti dall’avverbio “obbligatoriamente” la non ottemperanza alla richiesta determina l’esclusione dalla gara.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 11 di 136

L’Offerente dovrà obbligatoriamente offrire (e quindi impegnarsi ad eseguire), a pena di esclusione, tutti i servizi e/o le forniture oggetto del presente Capitolato Tecnico.

3.1 STRUTTURA DEL DOCUMENTO

Il documento si compone di:

Una prima parte di tipo introduttivo-generale, (costituita dalla corrente sezione del documento), necessaria per caratterizzare la fornitura, anche in riferimento al contesto organizzativo e funzionale in cui essa si colloca.

Una seconda parte che fornisce le specifiche dei servizi richiesti, degli obiettivi di servizio che si intendono perseguire nonché delle linee evolutive previste. La soluzione offerta dovrà tenere in debito conto tutte le indicazioni ricavabili dalla descrizione in parola. L’Offerente, nell’Offerta Tecnica, dovrà dare puntuale e dettagliata risposta ad ogni parte di questa sezione.

Una terza parte composta di Allegati.

3.2 SOMMARIO DEI SERVIZI OGGETTO DI FORNITURA

Oggetto del presente Capitolato è la fornitura di servizi di telecomunicazione appartenenti alle seguenti categorie:

• fornitura ed ottimizzazione del Local Loop (linee telefoniche) per servizi di telefonia fissa, come meglio specificato nel presente documento e nel Disciplinare di Gara;

• servizi di telefonia fissa, di base e avanzati (come descritti nel seguito); • fornitura del servizio di Telefonia IP (ToIP); • servizi di Rete Intelligente fissa, compresi i servizi di Addebito al Chiamato,

Ripartito e Numero Unico; • servizi di connettività IP e servizi correlati; • servizi a valore aggiunto; • servizi di fatturazione e rendicontazione; • servizi di collaudo, assistenza e manutenzione.

Il Fornitore assegnatario dovrà provvedere a:

• gestire il servizio di local loop per tutte le postazioni/sedi delle Amministrazioni (secondo le modalità previste per le linee afferenti l’area di copertura primaria e secondaria – come di seguito definite) a prescindere dall’infrastruttura e dalla tecnologia che il Fornitore scelga per l’erogazione del servizio;

• gestire il traffico di fonia fissa (uscente ed entrante) per le postazioni/sedi delle Amministrazioni su tutto il territorio nazionale;

• gestire il servizio di raccolta del traffico di fonia su tutto il territorio nazionale, e la consegna alle numerazioni geografiche italiane indicate dall’Amministrazione contraente, per i servizi di Rete Intelligente;

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 12 di 136

• garantire i servizi di connettività e trasporto anche per la realizzazione di VPN tra le postazioni/sedi delle Amministrazioni su tutto il territorio nazionale;

• garantire il servizio di collegamento ad Internet.

I suddetti servizi saranno erogati secondo le modalità di seguito descritte, completi delle attività di approvvigionamento, installazione, attivazione, manutenzione e collaudo, nonché di fatturazione e monitoraggio delle forniture.

L’erogazione dei servizi richiesti dovrà essere garantita 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

3.2.1 Estensione dei servizi mediante procedura negoziata

Entro tre anni dalla stipula della Convenzione, CONSIP potrà utilizzare una procedura negoziata ai sensi dell’art. 57, comma 5, lettera b), del Codice dei Contratti pubblici per l’esecuzione di servizi analoghi a quelli già affidati all’operatore economico aggiudicatario del contratto iniziale.

3.3 DURATA E LIMITI DELLA FORNITURA

La Convenzione ha durata di 36 (trentasei) mesi dalla data di attivazione, o una durata inferiore in caso di esaurimento del quantitativo massimo, eventualmente incrementato, prima della predetta scadenza.

La predetta durata potrà essere prorogata fino ad ulteriori 12 (dodici) mesi, su comunicazione scritta di Consip S.p.A. con preavviso di almeno 30 (trenta) giorni rispetto alla data di scadenza originaria, qualora alla scadenza del termine non sia esaurito il quantitativo massimo, eventualmente incrementato, e fino al raggiungimento del medesimo. Della proroga della Convenzione, Consip S.p.A. darà comunicazione attraverso l’apposito spazio dedicato alla Convenzione medesima sul profilo del committente (www.acquistinretepa.it).

Resta inteso che per durata della Convenzione si intende il termine di adesione delle Amministrazioni alla Convenzione medesima; Convenzione che comunque resta valida, efficace e vincolante per la regolamentazione dei contratti attuativi della medesima e per tutto il tempo di vigenza degli stessi, come di seguito specificato.

I contratti attuativi hanno durata minima pari alla durata (originaria o eventualmente prorogata) della Convenzione ed una durata massima determinata dalla singola Amministrazione (e da questa comunicata al Fornitore prima della scadenza minima del contratto) pari sino ad un massimo di ulteriori 12 (dodici) mesi rispetto alla durata (originaria o prorogata) della Convenzione.

Tuttavia, nel caso in cui la durata della Convenzione sia prorogata da Consip S.p.A. e l’Amministrazione non intenda valersi di detta proroga, ha diritto di recesso, senza spese, da fare valere con comunicazione scritta al Fornitore entro la data di scadenza originaria della Convenzione.

Inoltre, per i soli contratti attuativi sottoscritti nell’ultimo anno di validità della Convenzione, la relativa durata è pari a minimo 12 (dodici) mesi ed al massimo sino allo scadere del 12° (dodicesimo) mese decorrente dal termine di durata (originaria o prorogata) della Convenzione.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 13 di 136

Esempio: la convenzione viene attivata il 1 gennaio dell’anno X. Il termine per l’attivazione dei contratti attuativi è fissato al 31 dicembre dell’anno X+2. Un contratto attivato il 15 giugno X+1 scadrà il 31 dicembre X+2, salvo proroga a discrezione dell’Amministrazione fino al 31 dicembre X+3. Si noti però che un contratto attivato il 15 giugno dell’anno X+2, avrà durata minima fino al 14 giugno X+3, e potrà essere prorogato, a discrezione dell’Amministrazione, comunque al massimo fino al 31 dicembre X+3.

Il quantitativo massimo complessivo dell’affidamento è pari a n. 500.000= linee equivalenti. In particolare:

con l’aggiudicatario primo nella classifica di merito verrà stipulata una Convenzione con la quale l’aggiudicatario medesimo si obbliga ad accettare gli ordinativi di fornitura delle Pubbliche Amministrazioni sino ad un quantitativo massimo pari al 75% del predetto quantitativo massimo complessivo (pari a 375.000= (trecentosettantacinquemila) “linee equivalenti”).

con l’aggiudicatario secondo nella classifica di merito verrà stipulata una Convenzione con la quale l’aggiudicatario medesimo si obbliga ad accettare gli ordinativi di fornitura delle Pubbliche Amministrazioni sino ad un quantitativo massimo pari al 25% del predetto quantitativo massimo complessivo (pari a 125.000= (centoventicinquemila) “linee equivalenti”).

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 14 di 136

PARTE SECONDA Specifiche

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 15 di 136

4 PROFILO DELL’AZIENDA

Considerata la diffusione territoriale delle Pubbliche Amministrazioni assume particolare rilievo una presenza consolidata dell’Offerente sul territorio nazionale.

In particolare, nella seguente tabella l’Offerente dovrà indicare per ciascuna regione il numero dei dipendenti, suddivisi per area funzionale, che intende dedicare all’erogazione dei servizi richiesti nel presente Capitolato Tecnico con l’avvertenza di indicare nella colonna “Note” tutte le informazioni aggiuntive che si riterrà opportuno evidenziare.

Tabella 1: Numero di addetti al 31/12/2009 - (Personale tempo pieno equivalente)

Numero

sedi operative presenti

Commerciale e

Progettazione (Diretti)

Commerciale e

Progettazione(Indiretti e/o

agenti)

Customer Care

(Unità, diretti e indiretti)

Installazione e

Ass.Tecnica (Unità, diretti e indiretti)

Rete (Unità, diretti e indiretti)

Note

RE

GIO

NE

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Lombardia

Trentino

Friuli Venezia Giulia

Veneto

Emilia Romagna

Toscana

Marche

Umbria

Sardegna

Lazio

Abruzzo

Molise

Campania

Puglia

Basilicata

Calabria

Sicilia

TOTALE

Nota: per Diretti si intende il personale dipendente del Fornitore.

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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche

Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni

Allegato 5 – Capitolato Tecnico 16 di 136

5 ARCHITETTURA DI RETE

5.1 ARCHITETTURA DI RETE FISSA

Il Fornitore dovrà presentare la descrizione dell’architettura di rete messa a disposizione per i servizi richiesti di telefonia fissa e trasmissione dati con riferimento alle componenti di seguito descritte:

• Rete di trasporto • Rete di accesso • Interconnessione • Rete Intelligente.

Nel caso di Raggruppamenti Temporanei d’Impresa (RTI) dovranno essere fornite indicazioni che permettano di individuare le componenti di rete messe a disposizione da parte di ciascun partecipante al RTI, e le relative modalità di interfacciamento. Qualora parti di rete siano acquisite da operatori specializzati non partecipanti al RTI, il Fornitore assegnatario dovrà comunque garantire sia la disponibilità di queste infrastrutture per tutta la durata della Convenzione, sia la QoS (Quality of Service) fornita.

Le Tabelle di seguito riportate dovranno essere compilate dall’Offerente inserendo direttamente il dato richiesto ovvero, qualora non sia possibile fornire una risposta sintetica, il puntatore al capitolo/pagina dell’Offerta Tecnica dove viene fornito il dato richiesto.

5.1.1 Rete di trasporto

La richiesta che segue si applica in via generale all’architettura di rete fissa, sia per voce sia per dati. L’Offerente nell’Offerta Tecnica potrà seguire il criterio che riterrà più opportuno: sviluppare una descrizione integrata della rete, oppure presentare descrizioni separate. Le informazioni indicate nell’offerta costituiranno oggetto di valutazione tecnica.

L’Offerente dovrà fornire la descrizione esauriente della/e rete/i di trasporto messa/e a disposizione, con particolare riferimento ad:

• Architettura della rete di trasporto, dovrà essere fornita la descrizione dell’architettura della rete di trasporto e commutazione voce tradizionale in termini di:

o suddivisione gerarchica e definizione della tipologia e funzionalità dei nodi della rete di trasporto appartenente ai diversi livelli;

o numero e dislocazione geografica dei nodi della rete di trasporto e commutazione voce tradizionale ai quali sono attestati i circuiti di interconnessione verso reti di altri operatori nazionali;

o nodi di backbone: numero e dislocazione geografica dei nodi della rete di trasporto e commutazione voce tradizionale aventi funzionalità di transito per l’intera rete;

o centrali internazionali: numero e dislocazione geografica delle centrali della rete di trasporto che si interconnettono a Carrier internazionali;

o topologia dei collegamenti tra i nodi di commutazione;

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 17 di 136

o copertura geografica della rete di trasporto (mappe territoriali per tecnologia trasmissiva con indicazione del chilometraggio e quant’altro ritenuto dal fornitore utile nella descrizione della propria rete);

o protocolli di segnalazione e di routing utilizzati. • Componente trasmissiva della rete di trasporto

o tecnologie trasmissive utilizzate nei rispettivi livelli gerarchici della rete; o capacità trasmissiva disponibile sui collegamenti tra i nodi di

commutazione; o Km equivalenti di fibra ottica dei collegamenti tra i nodi della rete di

trasporto. • Affidabilità della rete di trasporto

o dovranno essere descritte le soluzioni adottate per massimizzare il grado di affidabilità della rete con particolare riferimento all’architettura, alla topologia dei collegamenti, alle tecnologie e al dimensionamento e funzionalità dei nodi.

Ad integrazione della descrizione presentata l’Offerente dovrà obbligatoriamente fornire i dati di targa della rete di trasporto, compilando la seguente Tabella che costituirà oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di gara):

Tabella 2: Rete di Trasporto

Prestazioni Punteggio massimo

Sm V SM

Disponibilità annuale (availability) da estremo a estremo della rete di trasporto del Fornitore [%]

0,6 99,700% 99,999%

MTTF (o “uptime”) da estremo a estremo della rete di trasporto del Fornitore [anni]

0,6 1 10

MTTR (o “downtime”) da estremo a estremo della rete di trasporto del Fornitore [ore]

0,6 1 10

I valori di disponibilità MTTF e di MTTR dovranno essere relativi alla rete di trasporto del Fornitore, ossia ad esclusione delle porzioni di rete a valle dei punti di interconnessione. Nella valutazione tecnica dell’offerta si terrà conto della completezza e della coerenza dei valori forniti per i suddetti parametri.

Per la definizione del significato delle colonne Sm e SM all’interno del Capitolato, nonché per le modalità di attribuzione del punteggio tecnico, si rimanda a quanto riportato nel Disciplinare di Gara.

5.1.1.1 Prestazioni

L’Offerente dovrà fornire nell’Offerta Tecnica i dettagli di quanto indicato nella Tabella 3 e Tabella 4.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 18 di 136

Tabella 3: Rete Dorsale – Livelli 1 e 2 Risposta del Fornitore Note

Risorse di rete di proprietà

Servizi/risorse acquisiti da Terzi

Protocolli trasmissivi utilizzati

Topologia rete

Dimensionamento link di dorsale

Funzioni di gestione della Rete

Modelling della rete e Provisioning

Tabella 4: Trasporto IP Risposta del Fornitore Note

Topologia rete

Funzioni di routing IP nella dorsale

Tecnologie VPN IP

Modalità di gestione della rete

Supporto alla QoS (Diffserv, Intserv, ecc.)

Supporto al Multicast

Inoltre, l’Offerente dovrà obbligatoriamente compilare la seguente tabella che costituirà oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di Gara):

Tabella 5: Trasporto IP - Prestazioni

Prestazioni Punteggio massimo

Sm V SM

Massima latenza end-to-end al netto del tempo di transito sul Local Loop [ms]

0,6 20 35

Massimo tasso di perdita dei pacchetti IP nella dorsale [%]

0,6 0,1 0,2

5.1.1.2 Rete di commutazione fonia

L’Offerente dovrà fornire nell’Offerta Tecnica i dettagli della propria Rete di commutazione fonia secondo quanto indicato nella seguente tabella.

Tabella 6: Rete di commutazione fonia Risposta del Fornitore Note

Topologia rete fonia

N° di interconnessioni e dimensione dei flussi di interconnessione con nodi di transito (ad esempio: SGT) di altri Operatori nazionali

N° di interconnessioni e dimensione dei flussi di interconnessione con SGU dell’OD

N° di interconnessioni e dimensione dei flussi di interconnessione con Operatori internazionali

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 19 di 136

5.1.1.3 Servizi di connettività Internet

La dorsale IP dell’Offerente dovrà obbligatoriamente essere interconnessa ai punti di interscambio (NAP o neutral access point o internet exchange point o IXP):

• MIX (Milan Internet eXchange) a Milano • Nautilus a Roma.

L’interconnessione con altri punti di interscambio rispetto a quelli sopra indicati costituirà oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di Gara).

In sede di Offerta Tecnica (cfr. Allegato 2 al Disciplinare), l’Offerente dovrà descrivere:

• le caratteristiche dei propri collegamenti a tali punti di interscambio; • le relazioni di peering attualmente stabilite con gli altri ISP collegati; • i propri piani rispetto al collegamento a qualsiasi altro punto di interscambio

costituito o costituendo sul territorio italiano.

Inoltre, l’Offerente dovrà obbligatoriamente compilare la seguente tabella che costituirà oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di Gara):

Tabella 7: Servizio di connettività Internet

Prestazioni Punteggio massimo

Sm V SM

N° di NAP (Neutral Access Point) italiani sui quali il Fornitore è attestato

0,5 2 6

N° di interconnessioni con altri ISP nazionali

0,25 35 50

Banda di peering nazionale disponibile (diretta e via NAP) [Gbps]

0,5 2 14

N° di interconnessioni con altri ISP internazionali

0,25 5 10

Banda di peering internazionale disponibile (diretta e via NAP) [Gbps]

0,5 1,5 10

5.1.2 Rete di Accesso

Per quanto riguarda la rete di accesso il Fornitore dovrà fornire una descrizione della/e rete/i di accesso a disposizione, con particolare riferimento a:

• Architettura; • tecnologie trasmissive; • tipologia e capacità dei portanti fisici; • ridondanza dei percorsi; • affidabilità degli apparati; • sistemi trasmissivi utilizzati; • protocolli utilizzati e supportati.

Dovranno essere fornite indicazioni sulle reti metropolitane a disposizione dal Fornitore dettagliando:

• il numero di reti metropolitane in fibra ottica messe a disposizione in Italia; • la loro localizzazione geografica;

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 20 di 136

• i Km complessivi delle reti in fibra ottica per ciascuna area metropolitana messa a disposizione;

• tecnologie utilizzate per la realizzazione; • protocolli utilizzati e supportati; • piani di sviluppo di nuove tecnologie nell’accesso e per l’integrazione nelle reti

di prossima generazione.

In aggiunta a quanto sopra riportato, l’Offerente dovrà indicare nell’Offerta Tecnica i seguenti dati di targa della rete d’accesso riferendosi solo ed esclusivamente alla struttura proprietaria d’accesso, con inclusione del circuito dedicato di accesso e da considerare estesa fino al POP del Fornitore:

Tabella 8: Prestazioni della Rete di accessoPrestazioni Risposta del Fornitore Note

Disponibilità annuale (availability) dal punto di accesso al nodo della rete di trasporto

MTTF (o “uptime”) MTTR (o “downtime”)

Inoltre, l’OLO Offerente dovrà obbligatoriamente riportare i programmi di attuazione per l’utilizzo dell’accesso disaggregato (ULL) della rete dell’OD, specificando il numero totale di siti presso i quali, alla data di presentazione dell’offerta, è stata ottenuta la colocazione, compilando la seguente Tabella che costituirà oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di Gara); l’OD potrà compilare la medesima tabella riportando il numero di centrali aperte all’ULL alla data di presentazione dell’offerta:

Tabella 9: Numero di centrali coperte dall'ULL Punteggio Valore indicato dall’Offerente

0 ≤ X < 400 0

400 ≤ X < 600 5

600 ≤ X < 800 10

800 ≤ X ≤ 1000 15

1000 ≤ X ≤ centrali disponibili 20

Inoltre l’Offerente dovrà:

• allegare l’elenco dettagliato delle centrali relative alla Tabella 9; • indicare le tecnologie utilizzate nella rete di accesso (F.O., xDSL, WLL, WiFi,

WiMax, full unbundling, shared access, bitstream, etc.). La scelta della tecnologia impiegata nella rete di accesso non sarà discriminante nell’attribuzione del punteggio tecnico.

5.1.2.1 Reti metropolitane

L’Offerente dovrà fornire nell’Offerta Tecnica i dettagli relativi alle proprie reti metropolitane Ethernet/SDH secondo quanto indicato nella seguente tabella.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 21 di 136

Tabella 10: Trasporto metropolitano Risposta del Fornitore Note

Topologia delle isole metropolitane

Interconnessione di isole metropolitane

Modalità di gestione della rete

Supporto alla qualità di servizio

Supporto al multicast

5.1.3 Rete Intelligente

Il Fornitore dovrà descrivere la propria architettura di Rete Intelligente evidenziando:

• la ripartizione in classi dei nodi di Rete Intelligente effettuata sulla base di distinte funzionalità;

• il numero e la dislocazione geografica dei nodi di rete appartenenti alle diverse classi funzionali;

• l’architettura dei collegamenti tra i nodi di Rete Intelligente; • l’elenco dei servizi offerti attraverso l’infrastruttura di Rete Intelligente; • la descrizione delle funzionalità degli strumenti di sviluppo dei servizi; • la descrizione delle modalità di funzionamento dei servizi; • la descrizione delle funzionalità dei sistemi di gestione dei servizi e dei nodi di

rete; • le soluzioni che tendono ad ottimizzare il grado di affidabilità dell’intera Rete

Intelligente.

In relazione alle prestazioni di Rete Intelligente, l’Offerente dovrà obbligatoriamente compilare la seguente Tabella, riportando il numero massimo di chiamate gestibili al secondo dalla Rete Intelligente per ogni singola tipologia di servizio. Il numero indicato si intende quindi rappresentativo del dimensionamento massimo della Rete Intelligente e non funzione del numero di utenti attivi sul servizio.

Tabella 11: Rete Intelligente Numero max di chiamate al secondo gestibili

Rete Privata Virtuale

Servizio di Addebito al Chiamato

Servizio di Addebito Ripartito

Servizio di Numero Unico

Servizio di Numero Personale

5.2 RETI DI NUOVA GENERAZIONE (NGN) E ARCHITETTURA IMS

L’Offerente dovrà descrivere nell’ambito della presente sezione, i propri piani di realizzazione dell’architettura IMS (IP Multimedia Subsystem) che rappresenta l’infrastruttura abilitante su NGN, basata sui protocolli IP/MPLS e SIP per la realizzazione dei servizi convergenti di rete fissa e, eventualmente, anche mobile.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 22 di 136

6 SPECIFICHE DEI SERVIZI DI TELEFONIA

6.1 CONDIZIONI GENERALI

I servizi oggetto della fornitura sono specificati in termini di caratteristiche e di parametri che caratterizzano la qualità del servizio. Il Fornitore dovrà sempre garantire i livelli di qualità dei servizi offerti, come descritto nel presente Capitolato.

I servizi dovranno essere:

• accessibili secondo caratteristiche di qualità predefinite e formalizzate; • indipendenti dalla tecnologia installata presso le Amministrazioni (es. PBX); • scalabili, consentendo l’espandibilità del sistema di fonia sia per estensione

geografica, sia per numero e tipologia di utenze e sia per numero e tipologia di servizi supportati;

• aperti all’evoluzione delle tecnologie.

Dovranno essere previsti meccanismi di rendicontazione d'uso finalizzati ai controlli contabili ed amministrativi, al controllo della qualità del servizio, ai controlli di sicurezza (riferiti al controllo del corretto utilizzo del telefono ed alla gestione e prevenzione delle frodi), alla pianificazione dell’evoluzione del servizio e ad una funzione di fatturazione di tipo analitico.

Inoltre, considerando che nell’espletamento delle attività oggetto della presente gara le figure professionali del Fornitore assegnatario potranno venire a contatto con dati e informazioni che rivestono carattere di riservatezza per le Amministrazioni contraenti, il Fornitore assegnatario dovrà adottare tutte le procedure/azioni idonee a garantire la sicurezza e riservatezza dei dati e delle informazioni raccolte.

Il Fornitore dovrà altresì garantire la copertura del servizio di telefonia fissa, secondo quanto descritto nel seguito, per tutte le sedi delle Pubbliche Amministrazioni contraenti.

Nell’ambito della telefonia fissa, si individuano due modalità di erogazione del servizio di accesso ai servizi telefonici:

• linee telefoniche, con interfaccia tradizionale, dettagliate al paragrafo 6.3; • accessi ToIP, dettagliati al paragrafo 6.4.

I servizi di telefonia fissa possono essere erogati in:

• Area Primaria, ovvero le aree territoriali servite direttamente da centrali dell’O.D. nelle quali è attivo il servizio di accesso disaggregato all’ingrosso alle reti e sottoreti metalliche (Mercato 11);

• Area Secondaria, ovvero le aree territoriali servite da centrali T.I. non oggetto di ULL e in quelle aperte all’ULL in cui esistano impedimenti tecnici all’erogazione del servizio all’OLO concorrente.

Il servizio di linea telefonica sarà distinto in funzione dell’area di erogazione e potrà essere realizzato con diverse modalità infrastrutturali e tecnologiche, quali ad esempio:

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 23 di 136

• linee telefoniche in infrastruttura proprietaria: linee telefoniche raggiunte in accesso diretto su rete propria del Fornitore;

• linee telefoniche realizzate utilizzando doppini in rame acquisiti in Unbundling del Local Loop (ULL) dall’O.D.;

• linee telefoniche realizzate dall’O.D. e acquisite in base al servizio di rivendita del canone all’ingrosso (offerta Wholesale Line Rental) dell’O.D. medesimo;

• linee telefoniche equivalenti IP: linee telefoniche costituite da accessi dati, in qualunque tecnologia, che afferiscono a centrali dell’O.D. o dell’OLO.

Nel periodo di vigenza dei contratti attuativi delle singole Amministrazioni contraenti il Fornitore avrà facoltà di proporre la presa in carico delle linee telefoniche gestite con le modalità previste per l’Area Secondaria secondo le modalità di erogazione del servizio previste per l’Area Primaria. Le Amministrazioni potranno accettare la fornitura in ogni momento, durante il periodo di vigenza del contratto attuativo, manifestando il proprio interesse per iscritto.

È interesse che il Fornitore assegnatario, anche se già in possesso di una parte dei Local Loop dell’Amministrazione contraente, prenda coscienza dello stato di fatto esistente e proponga all’Amministrazione contraente un programma di ottimizzazione degli accessi nel loro complesso, anche ricorrendo alle possibilità offerte dall’attuale tecnologia. Infatti, tra gli obiettivi che l’Amministrazione intende perseguire c’è anche quello della razionalizzazione della spesa tramite un migliore sfruttamento degli accessi, sostituendo, ove possibile, le linee singole con accessi aggregati e/o multifunzione, in grado di convogliare traffico telefonico, dati e quanto altro risulterà opportuno e conveniente aggregare.

Per le tipologie elencate, cui corrispondono solo le offerte economiche di cui all’apposita sezione, devono essere soddisfatte le specifiche dei servizi di base di telefonia di cui al paragrafo 6.2.

Qualora l’erogazione di un servizio risultasse, in casi particolari, tecnicamente impossibile nelle modalità offerte, il Fornitore dovrà descrivere le motivazioni che ne impediscono l’erogazione e dovrà impegnarsi a pianificare una soluzione alternativa effettuando tutto quanto ragionevolmente necessario a risolvere la problematica tecnica emersa con lo scopo di garantire l’erogazione del servizio all’Amministrazione che lo ha richiesto.

6.2 SERVIZI DI BASE DI TELEFONIA

Le utenze delle Amministrazioni possono essere collegate alla rete telefonica in modi differenti:

a) Utenze interne che accedono alla rete utilizzando un apparecchio telefonico collegato ad un centralino di sede;

b) Utenze dotate di telefoni, apparati fax G3 o modem collegati direttamente alla rete in tecnica analogica (RTG) o digitale (ISDN);

c) Utenze dotate di terminali IP1che accedono direttamente alla rete sfruttando collegamenti per la trasmissione dati.

1 Per la definizione di terminale IP si rimanda al paragrafo 6.4.4.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 24 di 136

Per tutte le tipologie di collegamento viene richiesta al Fornitore assegnatario, secondo le modalità precisate in questo documento, la gestione delle chiamate uscenti e/o entranti, come specificato nel seguito nonché, inclusi nelle tariffe base praticate per il traffico, i servizi di:

• presentazione dell’identificativo linea chiamante (CLIP) • restrizione alla presentazione dell’identificativo linea chiamante (CLIR) • presentazione dell’identificativo della linea connessa (COLP).

I servizi di base di telefonia dovranno poter essere fruiti mediante le tipologie di linee telefoniche di seguito indicate:

• linee telefoniche analogiche (RTG) • linee ISDN BRA • linee ISDN PRA • linee telefoniche equivalenti IP

in qualunque configurazione siano esse già in possesso dell’Amministrazione contraente (fornite dall’O.N., da altro OLO ovvero già fornite dal Fornitore assegnatario), sia per presa in carico di linee esistenti sia per nuova fornitura.

Il Fornitore Assegnatario sarà responsabile dell’attestazione delle linee telefoniche fino al primo locale tecnico messo a disposizione dall’Amministrazione Contraente per le linee di telecomunicazioni.

Dovrà comunque essere assicurata la continuità dei servizi anche a fronte dell’adozione di una tipologia differente da quella posseduta dall’Amministrazione (ad esempio: trasformazione della tipologia di linea da RTG ad ISDN ovvero da ISDN a linea telefonica equivalente IP). Inoltre, il Fornitore assegnatario dovrà garantire la funzionalità delle linee telefoniche per un tempo pari ad almeno quattro ore in caso di mancanza di alimentazione.

Non è oggetto di gara la fornitura di centralini telefonici.

Le direttici di traffico che dovranno essere gestite sono di seguito classificate in:

• locale (urbana e distrettuale) • interurbana (interdistrettuale) • fisso-mobile • internazionale • numerazioni non geografiche.

In ogni caso dovranno essere garantite dal Fornitore assegnatario (anche tramite l’O.D. nel caso WLR) le chiamate relative ai servizi di emergenza e pubblica utilità.

Il Fornitore assegnatario, per la fornitura del servizio di base di telefonia, potrà utilizzare le tecnologie che ritiene più appropriate per lo sfruttamento ottimale della rete fermo restando che:

• dovranno essere verificate eventuali esigenze relative alla rete di accesso dell’Amministrazione;

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 25 di 136

• si dovrà supportare l’Amministrazione nella gestione degli accordi necessari con altri Fornitori;

• il servizio rispetti i livelli di qualità richiesti e non subisca un degrado apprezzabile dall’utente rispetto a quella garantita dai circuiti commutati;

• sia sempre consentito, ove necessario e/o richiesto, l’utilizzo della banda utile piena (64 Kbps) di un canale adibito a fonia per consentire l’utilizzo di apparati quali fax G3, modem analogici fino a 56K, TA ISDN, etc.

Relativamente ai servizi di telefonia di base RTG, ISDN BRA, ISDN PRA il Fornitore assegnatario dovrà assicurare le prestazioni di trasloco e subentro (tra Amministrazioni aderenti al Sistema delle Convenzioni).

I tempi di esecuzione del trasloco sono analoghi a quelli di attivazione di una nuova linea.

In caso di trasloco dell’accesso, anche i servizi di telefonia su IP sottoscritti per tale accesso dovranno essere traslocati secondo le modalità e vincoli temporali definiti per il trasloco dell’accesso stesso (cfr. paragrafo 7.6.6 e 7.7.6).

Relativamente ai servizi di base di telefonia RTG, ISDN BRA, ISDN PRA, come previsto nell’Offerta economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare):

• il subentro dovrà essere effettuato a titolo gratuito; • il trasloco avrà i costi fissi indicati nella Tabella Condizioni Economiche dei

Servizi di trasloco (cfr. Allegato 3 al Disciplinare).

6.3 LINEE TELEFONICHE

Per la fornitura di linee telefoniche, intese come canali fonici bidirezionali con inclusi tutti i servizi richiesti sulla linea (Selezione Passante, GNR ed ogni altro servizio aggiuntivo di linea), l’Offerente dovrà indicare nell’Offerta economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) un canone mensile per:

• Canale fonico su linee RTG, ISDN BRA e ISDN PRA afferenti all’Area Primaria. In questo caso è prevista una revisione annuale del canone offerto dal Fornitore: in caso di modifiche della tariffa stabilita nell’Offerta di Riferimento (OR) di T.I. per la “coppia simmetrica in rame in sede d'utente per ISDN BRA, POTS, ADSL, SHDSL e VDSL”, la revisione sarà effettuata applicando la variazione (in valore assoluto) dell’Offerta di Riferimento di ogni anno rispetto al medesimo valore dell’Offerta di Riferimento per l’anno precedente; per le linee PRA sarà considerata una variazione doppia in considerazione della necessità di utilizzo di due coppie simmetriche. Ai fini del predetto calcolo verranno presi in considerazione solo i costi ricorrenti dell’OR e non le una tantum. La variazione avvenuta durante l’anno si intende sempre applicata retroattivamente dall’1 Gennaio dell’anno stesso;

• Canale fonico su linee RTG, ISDN BRA e ISDN PRA afferenti all’Area Secondaria. In questo caso è prevista una revisione del canone offerto dal Fornitore in caso di modifiche della tariffa stabilita nell’Offerta di Riferimento Servizio Wholesale Line Rental (OR) di T.I. per la linea POTS bidirezionale, Accesso ISDN BRA multipla bidirezionale e Accesso ISDN PRA GNR, la revisione sarà effettuata applicando al canone offerto solo la variazione in aumento dell’Offerta di Riferimento rispetto a quella 2009 in vigore al momento di pubblicazione della gara; per la linea POTS e l’accesso ISDN PRA l’incremento del canone del canale fonico sarà integralmente applicato al valore offerto dal fornitore, per l’accesso ISDN BRA sarà considerata solo metà della

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 26 di 136

variazione in considerazione della coesistenza sull’accesso di due canali fonici. Alle condizioni iniziali il canone per canale fonico sarà quindi identico a prescindere dal tipo di linea richiesto, successivamente ad una modifica dell’OR sarà possibile che il canale abbia prezzi diversi secondo se fornito su linea POTS, ISDN BRA o ISDN PRA.

Si precisa che la fornitura di nuove linee o la presa in carico delle linee esistenti non prevede costi aggiuntivi (es. una tantum) rispetto a quelli esposti per i suddetti canoni nell’Offerta Economica.

6.3.1 Tipologia di accesso al servizio

La tipologia di accesso è di seguito classificata:

• accesso telefonico analogico (RTG): o SIMPLEX: linea per il collegamento diretto di un’utenza alla Rete

Telefonica Nazionale; o PBX: linea analogica anche di tipo GNR (Gruppo di Numerazione

Ridotta) con o senza selezione passante per il collegamento alla RTN di un centralino PBX a cui sono attestate numerose utenze telefoniche.

• accesso ISDN: o accesso base (BRA); o accesso primario (PRA).

In relazione agli accessi ISDN, le configurazioni per l’interfaccia di utente e le prestazioni aggiuntive richieste sono:

• accesso base multi numero; • accesso base o primario multilinea, in tutte le configurazioni possibili.

Inoltre per gli utenti multilinea ISDN (BRA e PRA) l’Offerente dovrà obbligatoriamente fornire le seguenti ulteriori funzionalità:

• selezione passante; • GNR.

Le connessioni di rete da supportare per offrire i servizi portanti ISDN saranno:

• connessioni analogiche ad utenti RTG o ISDN in banda fonica (ad uso voce o dati);

• connessioni numeriche a 64 Kbps.

6.3.2 Portabilità della numerazione esistente

La portabilità del numero consente, agli utenti che ne facciano richiesta, di conservare il proprio numero telefonico fisso, pur cambiando il fornitore del servizio.

In accordo con quanto previsto nella normativa vigente, in particolare nella delibera n. 7/00/CIR dell’AGCOM relativa alla “Service Provider Portability” e comunque nel rispetto della recente Delibera n. 274/07/CONS (in particolare per quanto prevede l’art. 18 “Procedure di migrazione dei clienti tra gli operatori”), il Fornitore dovrà attivare tutte le procedure necessarie per garantire alle Amministrazioni aderenti il mantenimento

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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche

Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni

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della numerazione delle linee esistenti che prende in carico, a meno di esplicita autorizzazione dell’Amministrazione contraente.

6.3.3 Archi di numerazione

Il servizio di telefonia comprende l’assegnazione per le nuove utenze, ovvero la conservazione per utenze già esistenti, di una numerazione geografica di rete fissa italiana UIT-T E.164 (ovvero del Piano di Numerazione Nazionale, secondo la normativa vigente).

Il servizio dovrà integrarsi completamente rispetto alle infrastrutture telefoniche preesistenti.

6.3.3.1 Mantenimento archi di numerazione

Nell’erogazione dei servizi di fonia fissa descritti nel presente Capitolato, il Fornitore assegnatario dovrà tenere presente che costituisce obbligo imprescindibile, a meno di esplicita richiesta da parte dell’Amministrazione contraente, il mantenimento del Piano di Numerazione attuale delle Amministrazioni.

6.4 SERVIZIO DI TELEFONIA SU IP (TOIP)

Ferma restando la salvaguardia degli investimenti e la totale compatibilità con i sistemi di telefonia tradizionali, con la presente gara si intende consolidare, nel rispetto di prefissati criteri di qualità del servizio e del quadro normativo, un impiego concreto delle tecnologie di telefonia IP nella Pubblica Amministrazione.

Le infrastrutture telefoniche delle Pubbliche Amministrazioni, pur rimanendo prevalentemente nell’ambito “tradizionale” della telefonia analogica e numerica, hanno subito significativi interventi di ammodernamento attraverso l’installazione di nuovi centralini numerici, alcuni dei quali in grado di connettersi in modo nativo alle reti IP, o comunque in grado di svolgere funzioni “intelligenti” di gestione del traffico telefonico anche su rete IP. In molte sedi delle Amministrazioni è presente una LAN sulla quale è ipotizzabile l’installazione di dispositivi hardware e software in grado di svolgere funzioni telefoniche. Per le Pubbliche Amministrazioni dove sono in corso contratti per la trasmissione dati, il presente documento si pone in totale compatibilità con soluzioni già adottate, nelle modalità che verranno illustrate nel seguito. A salvaguardia degli investimenti effettuati lo scenario delle reti telefoniche interne “tradizionali” è comunque da garantire nell’ambito del concreto utilizzo della Telefonia su IP.

Il servizio di telefonia IP richiesto prevede che il Fornitore disponga dell’infrastruttura necessaria: rete con le associate funzionalità per garantire la qualità del servizio, capacità di associare la numerazione del Piano di Numerazione Nazionale ad indirizzi IP e viceversa. L’Amministrazione che sottoscrive il servizio, utilizzando un terminale IP (cfr. paragrafo 6.4.4), deve poter effettuare (e ricevere) chiamate telefoniche attraverso l’accesso IP (ovvero un accesso IP) verso (da) altri dispositivi telefonici IP o verso (da) telefoni collegati alla rete telefonica tradizionale fissa e mobile, senza rinunciare ai tradizionali servizi telefonici e quant’altro successivamente specificato.

Il servizio potrà essere richiesto anche solo per effettuare chiamate telefoniche attraverso l’accesso IP utilizzando un dispositivo telefonico IP, eventualmente mobile, connesso attraverso adeguati Wi-Fi Access Point alla rete dell’Amministrazione.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 28 di 136

6.4.1 Architettura della soluzione ToIP

L’Offerente dovrà presentare nell’Offerta Tecnica una dettagliata descrizione dell’architettura per realizzare il servizio messo a disposizione e degli standard utilizzati. Nell’Offerta Tecnica dovranno essere riportate informazioni sulla rete attualmente esistente e sull’utenza servita, nonché sui piani certi di sviluppo. Dovranno, inoltre, essere illustrate le caratteristiche di affidabilità del servizio fornite dalla rete utilizzata ed i criteri di garanzia sulla riservatezza delle conversazioni posti a base della progettazione della rete.

Il servizio di telefonia su IP (ToIP) prevede l’impiego nelle sedi della P.A. di terminali IP “nativi” attestati, attraverso la LAN dell’Amministrazione, al router della sede. Il servizio può essere anche erogato in modalità wireless mediante l’utilizzo di uno o più access point che, all’interno dell’Amministrazione, garantiscono la connessione dei terminali IP senza fili al router.

Il router riceve quindi i pacchetti voce già in forma IP su un’interfaccia Ethernet, li instrada sulla rete IP del Fornitore che li gestisce garantendone i requisiti definiti dalla classe di servizio. Il servizio ToIP viene generalmente realizzato tramite soluzioni IP Centrex ovvero, con un sistema logico di controllo delle chiamate e di fornitura di servizi che realizza funzioni di PBX centralizzato (non necessariamente dedicato all’Amministrazione) presso il Data Center del Fornitore con derivati telefonici IP dislocati su rete LAN e controllati tramite accessi dati a larga banda. Il sistema consente chiamate interne fra derivati attestati alla stessa LAN sotto il controllo centralizzato e consente chiamate verso l’esterno attraverso l’accesso IP ed i gateway del Fornitore verso la rete pubblica.

Il servizio di telefonia su IP non include:

• la capacità di connettività IP necessaria al trasporto dei flussi informativi facenti parte del servizio stesso. L’Amministrazione Contraente dovrà pertanto approvvigionarsi, con il supporto del Fornitore assegnatario, di un accesso in Convenzione dimensionato opportunamente in funzione delle risorse richieste dal servizio (cfr. paragrafi 7.6 e 7.7) e della qualità di servizio necessaria a trasportare il traffico VoIP secondo i parametri prestazionali propri di un servizio Real-time Interattivo (RI) (cfr. paragrafi 7.4.1 e 7.8).

• la realizzazione e la gestione delle infrastrutture di rete IP (cablaggio strutturato), fonia TDM ed alimentazione presso i siti dell’Amministrazione contraente.

L’Offerente dovrà indicare nell’Offerta Tecnica un elenco per quanto possibile esaustivo delle caratteristiche tecniche di cui la rete LAN (cablaggio e apparati attivi) dell’Amministrazione deve essere dotata per essere compatibile con la soluzione proposta.

Qualora l’Amministrazione richieda il servizio ToIP il Fornitore dovrà segnalare a seguito di un sopralluogo casi di non rispondenza della rete dati ai requisiti indicati. Come indicato in precedenza, eventuali interventi di adeguamento della LAN sono da intendersi a carico dell’Amministrazione Contraente.

Il Fornitore dovrà supportare l’Amministrazione nella migrazione di canali telefonici tradizionali al servizio di Telefonia su IP, come meglio descritto nel seguito, proponendo un progetto tecnico ed una pianificazione a tutte le Amministrazioni ordinanti che lo richiedano.

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La soluzione offerta dovrà:

• gestire le chiamate verso i numeri di emergenza (112, 113, 115, 118) e di pubblica utilità (117, 1530, ecc.) secondo la normativa vigente;

• consentire l’implementazione del servizio di intercettazione legale all’Autorità Giudiziaria competente secondo la normativa vigente;

• garantire il mantenimento del piano di numerazione di rete pubblica dell’Amministrazione Contraente;

• implementare la funzionalità di dual numbering che consente di reinstradare numerazioni non accessibili su un secondo numero di backup;

• effettuare il Call Admission Control, ovvero il controllo sul numero massimo di chiamate contemporanee consentite, per singolo accesso a banda larga;

• prevedere una rendicontazione dei dati di traffico del tutto equivalente a quella della telefonia tradizionale;

• prevedere la possibilità di definire per gli utenti appartenenti alla stessa VPN VoIP un numero breve definito nell’ambito di un Piano di Numerazione Privato (PNP).

Si definisce Dominio VoIP un insieme di postazioni IP native assieme ai relativi apparati che sono sede della logica di controllo delle chiamate. Ogni Dominio VoIP può essere suddiviso in uno o più siti, come illustrato in Figura 1.

Nell’architettura Full Hosted (o IP Centrex)2, gli apparati fisici (una o più unità) che provvedono alla fornitura del servizio, ovvero i gateway e gli apparati responsabili della logica di controllo, sono di proprietà e fisicamente situati in uno o più centri del Fornitore.

Nell’architettura SIP Gateway, invece, l’Amministrazione gestisce e mantiene il proprio centralino full IP e demanda al Fornitore le funzionalità di gateway. Tale modalità di erogazione del servizio ToIP, è da intendersi come prestazione opzionale e non sarà oggetto di valutazione tecnica.

2 Nel contesto delle presente gara i due termini sono da considerare del tutto equivalenti.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 30 di 136

Figura 1 - Architettura di dominio VoIP: modalità Full Hosted

6.4.2 Integrazione dei servizi di fonia su IP con le infrastrutture di telefonia pre-

esistenti

Nel caso in cui l’Amministrazione contraente scelga la soluzione SIP Gateway eventualmente offerta dal Fornitore, essa potrà utilizzare i dispositivi telefonici IP oggetto della fornitura come descritti dal Fornitore in risposta ai requisiti di cui al paragrafo 6.4.4 ovvero i propri sistemi/terminali IP qualora il Fornitore ne verifichi la compatibilità con la propria soluzione.

L’Offerente, pertanto, dovrà indicare nell’Offerta Tecnica, ed impegnarsi ad aggiornare compatibilmente con i nuovi scenari tecnologici, l’elenco dei centralini TDM convertibili in IP, centralini full IP e Telefoni IP compatibili con la soluzione SIP Gateway proposta.

La manutenzione e la configurazione del centralino telefonico non sono oggetto della presente gara e sono quindi da ritenersi a completo carico dell’Amministrazione.

6.4.3 Caratteristiche della soluzione

Il Fornitore assegnatario dovrà garantire la rispondenza di tutti i parametri che caratterizzeranno i collegamenti IP utilizzati a tale scopo, ai valori tipici richiesti per la telefonia su IP riassunti brevemente qui di seguito:

• delay, ossia l'intervallo di tempo medio intercorrente tra l'istante in cui viene prodotto il segnale vocale e l'istante in cui quest'ultimo viene ricevuto;

• jitter, ossia la differenza tra ritardo medio e ritardo istantaneo: per una comunicazione di buona qualità è necessario che il jitter sia estremamente contenuto, poiché è necessario che i pacchetti voce subiscano ritardi pressoché costanti;

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 31 di 136

• MOS (Mean Opinion Score), indicatore numerico della qualità della comunicazione percepita a valle della codifica/compressione del segnale con il codec ed alla trasmissione sul canale di comunicazione;

• la sicurezza della trasmissione dei pacchetti voce; • la banda del mezzo trasmissivo, che deve essere opportunamente dimensionata in

funzione del traffico da gestire. In particolare:

• MOS non inferiore a 4.03 • One Way Delay (OWD), jitter e percentuale massima di perdita di pacchetti

(packet loss) fra endpoints devono essere coerenti con i livelli di servizio previsti al paragrafo 7.4.1 per la classe di servizio real time equivalente.

Di seguito viene fornita un’ulteriore tabella che illustra il criterio di dimensionamento da impiegare per la fornitura del servizio. Si pone, infatti, un limite superiore al tasso di perdita nelle ore di punta in funzione del numero di postazioni attive.

Tabella 12: Criteri di dimensionamento Numero di postazioni attive Massimo tasso di perdita delle chiamate nell’ora di punta

≤50 3% Compreso fra 50 e 250 2%

≥250 1%

Per quanto riguarda il dimensionamento della banda, pur lasciando libero il Fornitore di utilizzare qualsivoglia algoritmo di codifica/compressione del segnale vocale nel trattamento del traffico VoIP che risponda ai requisiti precedentemente esposti, si stabilisce una banda utile massima pari a 32 Kbps bidirezionale, ai soli fini del calcolo della banda che dovrà essere necessariamente disponibile sull’accesso IP su cui viene richiesto (ovvero utilizzato) il servizio di voce su IP e traffico Fax su IP. Ciò vuol dire che, ad esempio, su un accesso IP con Banda Media Garantita di 512 Kbps dovrà essere possibile richiedere fino a 16 conversazioni contemporanee (singoli canali VoIP/ToIP). Nel caso in cui la soluzione del fornitore preveda una banda maggiore e/o un adeguamento della qualità del collegamento IP su cui il servizio viene richiesto, i costi relativi saranno a carico del Fornitore.

In sede di Offerta Tecnica dovranno essere dettagliate le soluzioni tecniche proposte indicando esplicitamente se queste siano basate su standard e in quale misura siano utilizzate soluzioni proprietarie, tuttavia è richiesta esplicita conformità delle soluzioni eventualmente proposte con gli standard di riferimento applicabili tra quelli elencati di seguito per le diverse famiglie di protocolli.

SIP IETF RFC 3261 SIP: Session Initiation Protocol

IETF RFC 2327 SDP: Session Description Protocol

3 E’ ammesso uno scostamento massimo pari al 2% rispetto al valore del parametro indicato. Lo scostamento risulta infatti compatibile con l’entità dell’errore statistico nella rilevazione dl parametro.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 32 di 136

IETF RFC 3966 The tel Uri for Telephone Numbers

IETF RFC 2617 HTTP Authentication: Basic and Digest Access Authentication

H.323

ITU-T H.323 v4 H.323 Packed-based multimedia communications systems

ITU-T H.255.0 v4 H.323 Call control protocol

ITU-T H.245 v7 H.323 media control protocol

ITU-T H.235 v2 H.323 security

RTP/RTCP IETF RFC 3550 RTP: Transport Protocol for Real Time Application

IEFT RFC 2833 RTP Payload for DTMF Digits, Telephony Tones and Telephony Signals

Codifica

ITU-T G.711 Pulse Code Modulation (PCM) of voice frequencies

ITU-T G.723.1 Dual rate speech coder for multimedia communications transmitting at 5.3 and 6.3 Kbps

ITU-T G729 Coding of speech at 8 Kbps using conjugate-structure algebraic-code-excited linear-prediction (CS-ACELP)

MGCP

IETF RFC 3435 Media Gateway Control Protocol (MGCP) Version 1

IETF RFC 3660 Basic Media Gateway Control Protocol Packages

IETF RFC 3661 MGCP Return Code Usage

H.248

ITU-T H.248 v1 Media Gateway Control Protocol v.1

ITU-T H.248 v2 Media Gateway Control Protocol v.2

IETF RFC 3525 Gateway Control Protocol Version 1

SIGTRAN

IETF RFC 2719 Architectural Framework for Signaling Transport

IETF RFC 2960 Stream Control Transmission Protocol

IETF RFC 3332 SS7 MTP3-User Adaptation Layer (M3UA)

IETF RFC 3057 ISDN Q.921-User Adaptation Layer

ENUM

IETF RFC 3761 The E.164 to URI DDDs Application (ENUM)

IEFT RFC 3482 Number Portability in the Global Switched Telephone Network (GSTN): An overview

RADIUS IETF RFC 2865 Remote Authentication Dial In User Service (RADIUS)

IETF RFC 2866 RADIUS Accounting

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 33 di 136

IETF RFC 2867 RADIUS Accounting Modifications for Tunnel Protocol Support

DHCP IETF RFC 2131 Dynamic Host Configuration Protocol

ISDN

ETSI ETS 300 012 ETSI ISDN Basic Rate

ETSI ETS 300 011, ETS 300 402

ETSI ISDN Primary Rate

ETSI ITU Q.931 Standard DSS1

Norme

L’interconnessione con la PSTN richiede il supporto della Regola Tecnica n.763 del Ministero delle Comunicazioni.

L’interconnessione con la PSTN può essere ottenuta in accordo alla specifica Regola Tecnica n.748, capitoli 1-9 (ISUP-S).

La soluzione proposta deve essere conforme allo standard ITU-T Q.767 (ISUP) ed agli altri, non elencati, di norma richiesti per la connessione a Carrier Internazionali.

L’interoperabilità con operatori mobili richiede la conformità con le specifiche ETSI ISUP 300 303 ed ETSI ISUP 300 356.

Sarà cura dell’Offerente specificare ulteriori conformità a standard non riportati nelle tabelle precedenti. Sarà poi compito del fornitore adeguarsi ad eventuali ulteriori normative in materia che la Comunità Europea rilascerà nel periodo di durata dei contratti.

Il Fornitore dovrà descrivere quali servizi di PSTN/ISDN sono mantenuti nel passaggio da telefonia tradizionale a telefonia IP, nei vari possibili scenari di utilizzo (ad esempio, verso altri dispositivi telefonici IP del Fornitore, verso telefoni tradizionali collegati alla rete telefonica tradizionale fissa o mobile, verso telefoni tradizionali collegati ad altri dispositivi telefonici IP del Fornitore, etc.). Dovranno in particolare essere garantite le funzionalità di GNR e selezione passante per canali su cui tali funzionalità sono richieste dalle Amministrazioni.

Il servizio inoltre dovrà garantire:

• ottimizzazione della disponibilità (in particolare la gestione trabocchi su rete tradizionale) in caso di presenza di linee tradizionali presso la sede;

• supporto all’invio e ricezione fax G3;

• la gestione delle chiamate ai numeri di emergenza 112, 113, 115, 118, etc. e di pubblica utilità (117, 1530 ecc.), anche con riferimento alle problematiche di identificazione del chiamante secondo le disposizioni normative vigenti;

• la corretta esecuzione dei servizi di intercettazione da parte dell’Autorità Giudiziaria;

• la rendicontazione dei dati di traffico in modo del tutto equivalente al servizio “tradizionale”.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 34 di 136

Con riferimento esclusivo al servizio IPCentrex, il Fornitore assegnatario dovrà garantire il mantenimento di tutti i servizi e le funzionalità minime indicati di seguito:

• chiamata base (chiamate verso/da reti telefoniche fisse e mobili, nazionali ed internazionali);

• selezione passante (con inoltro di tono occupato); • prenotazione su interno occupato; • conferenza a 3; • selezione abbreviata sia relativa a utenze interne sia per comunicazioni esterne

con numeri scelti; • CLIP (identificativo del numero chiamante); • CLIR (restrizione dell'identità del numero chiamante su base chiamata e

permanente); • attivazione/disattivazione dei servizi mediante codice numerico riservato; • intercomunicazione; • deviazione delle chiamate; • messa in attesa (consente di mettere in attesa, con musica di cortesia, e

ripristinare successivamente una chiamata attiva); • richiamata alternata (possibilità di mettere in attesa una comunicazione per

stabilirne una seconda, interna o esterna, e passare alternativamente dall’una all’altra).

Costituirà caratteristica opzionale del servizio di telefonia su IP (e pertanto oggetto di valutazione tecnica) la garanzia dei servizi aggiuntivi indicati nella seguente tabella:

Tabella 13: Elenco servizi/prestazioni da garantire

Servizio Descrizione

Missed call log

Possibilità di visualizzare l’elenco delle chiamate senza risposta. Il servizio deve essere accessibile sia da terminale che da interfaccia web, con l’abilitazione al Click-to-Talk per effettuare il Call Return.

Richiamata su occupato Possibilità di prenotare la telefonata qualora il numero che volevamo chiamare sia risultato occupato

Chiamate a gruppi

Possibilità offerta ad alcuni derivati appartenenti ad un determinato gruppo di dirottare su di essi una chiamata diretta ad un altro derivato dello stesso gruppo in quel momento assente.

Call Log

Consente di visualizzare l’elenco delle chiamate entranti e uscenti e ottenere informazioni sulla chiamata (num. telefonico chiamante, num. telefonico chiamato) sul terminale.

Avviso di Chiamata Avviso di chiamata su occupato.

Closed User Group

Permette di creare sottogruppi con delle particolari liste di permesso chiamata. Un CUG definisce un sottoinsieme di utenti IPCentrex ai quali si permette di effettuare/ricevere chiamate solamente tra di loro.

Servizio Fax Supporto di fax di gruppo 3 secondo il protocollo

T.38

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 35 di 136

Do Not Disturb Possibilità per il derivato di non essere raggiunto da chiamate entranti.

Call Barring Consente all'amministratore di sistema di impedire ai derivati determinati tipi di traffico uscente (es. consentire solo chiamate On Net).

Incoming Call Screening

La logica di sbarramento delle chiamate entranti sarà analoga a quella delle chiamate uscenti. E’ possibile configurare dei profili di barring ed associare uno o più utenti ad essi.

Call Pick-up Presa della chiamata da altra postazione.

Call Park Messa in parcheggio della chiamata e ripresa della stessa da altra postazione tramite digitazione di un codice.

Malicious Call Line Identity (MCID)

Identificazione dell’abbonato disturbatore.

Direttore/Segretaria

Consente la fruizione dei servizi base e supplementari direttore/segretaria in modo tale che la linea A (segretaria) può consultare le chiamate perse della linea B (direttore).

Follow me Possibilità di configurare fino a 5 numeri di telefono che suonano quando non si risponde al numero principale.

Posto operatore multiplo

Disponibilità di postazioni multiple, anche se logicamente afferenti ad un solo centralino. Il posto operatore dovrà essere dunque configurabile per la gestione di gruppi di utenza logici/fisici e/o per rispondere ad esigenze multi operatore.

Prestazione da operatore: inoltro Consente all’operatore di offrire le chiamate entranti agli utenti e viceversa.

Prestazione da operatore: intercettazione delle chiamate

Consente all’operatore di ricevere e servire le chiamate non andate a buon fine (es.: chiamata entrante in selezione passante con chiamato occupato o assente e intercettazione della chiamata da parte del sistema con offerta all’operatore)

Prestazione da operatore: Attesa comandata

Consente di mettere e mantenere in posizione di attesa sul capolinea un collegamento con apposita segnalazione dello stato di attesa. Lo stato delle connessioni poste in attesa viene segnalato, alla postazione d’operatore, per mezzo di opportuni dispositivi

Prestazione da operatore: “Ritorno all’operatore”

Possibilità di ritorno all’operatore di una chiamata che, inoltrata ad un derivato, non ha ricevuto risposta entro un tempo prestabilito, con segnalazione all’operatore dello stato di occupato o di libero del derivato.

Prestazione da operatore: “Rinvio all’operatore”

Il servizio consente ad un derivato in comunicazione con un altro, anche utente di rete pubblica, di mettere questo in tenuta e connetterlo successivamente all’operatore, mediante apposito comando.

Abilitazione Chiamate con PIN Code

Possibilità da parte dell’utente di impostare sul terminale il PIN blocco chiamate uscenti con la possibilità di abilitarlo e disabilitarlo secondo le proprie preferenze

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 36 di 136

Gestione Suonerie Differenziate Gestione suonerie differenziate (ad esempio: on net, off net o per numerazione)

Risposta automatica Risposta automatica su base abilitazione

Servizio di documentazione addebiti

Il servizio di documentazione addebiti consente la contabilizzazione delle chiamate in base alla durata della conversazione e al numero selezionato secondo tariffe personalizzabili

6.4.4 I Terminali IP

Nel contesto di questo servizio per terminale IP si intende un dispositivo che utilizza la rete IP per effettuare/ricevere telefonate. In particolare, tale dispositivo può essere di uno dei seguenti tipi, in relazione alle esigenze dell’Amministrazione:

• Hardware: o Fisso, ovvero un dispositivo fisso avente generalmente l’aspetto e il

fattore di forma di un telefono tradizionale o Mobile, ovvero un dispositivo mobile avente generalmente l’aspetto e il

fattore di forma di un telefono mobile GSM/UMTS avente un client SIP integrato e connettività Wi-Fi

• Software: o Softphone, ovvero un applicativo eseguibile su personal computer

disegnato in modo da somigliare ad un telefono tradizionale che sfrutta l’interfaccia audio del personal computer per trasmettere e ricevere il segnale vocale attraverso la rete LAN.

Nell’illustrare i terminali IP offerti l’Offerente dovrà specificare nell’Offerta Tecnica le caratteristiche dei terminali forniti. Le caratteristiche base di seguito elencate costituiscono i requisiti minimi ai quali la soluzione proposta dall’Offerente dovrà rispondere. A tali caratteristiche non verrà attribuito alcun punteggio tecnico:

Tabella 14: Terminali IP – Caratteristiche Base standard H.323 / SIP 1 linea gestita 4 tasti programmabili (per la memorizzazione di servizi e/o numeri telefonici) presenza di uno switch interno (solo per terminali fissi in hardware) supporto della funzionalità Power Over Ethernet (standard IEEE 802.3af) (solo per terminali fissi in hardware) tasto di “Mute” tasto di “Redial” tasto di “Hold” trasferimento di chiamata tasti per regolazione volume tasti per scelta del tipo di suoneria tasto di ripetizione dell’ultimo numero selezionato

Costituiscono oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di Gara) le caratteristiche opzionali di seguito elencate.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 37 di 136

Tabella 15: Terminali IP – Caratteristiche Opzionali numerosità dei terminali offerti display multilinea o a colori funzionalità DSS con campo lampade (solo per terminali fissi in hardware) vivavoce (con altoparlante e microfono) lista di chiamate ricevute, perse, effettuate slot per moduli aggiuntivi (solo per terminali fissi in hardware) funzionalità di aggiornamento del software supporto per l’interfaccia LDAP (Lightweight Directory Access Protocol) ripetizione ultimi numeri selezionati multi-conferenza

La quotazione economica dovrà comprendere sia le caratteristiche di base richieste che quelle migliorative eventualmente offerte.

Dovranno essere dettagliate le modalità di:

• configurazione, autenticazione e gestione dei dispositivi telefonici IP (ad esempio, provisioning, sistemi e procedure per la configurazione e disponibilità di self-provisioning, mobilità sulla rete dei dispositivi)

• gestione della sicurezza (ad esempio, configurazione firewall, accessibilità esterna)

• rendicontazione del traffico. Non si intende escludere a priori che l’Amministrazione possegga o voglia sperimentare in proprio l’utilizzo di telefoni IP/softphone. A tal fine il Fornitore dovrà supportare l’Amministrazione nella scelta e configurazione degli apparati.

6.4.5 Modalità di richiesta, attivazione e tariffazione del servizio di telefonia su IP

(ToIP)

Come specificato nel § 6.4.1, il servizio di telefonia su IP non include la capacità di connettività IP e i servizi differenziati necessari al trasporto dei flussi informativi facenti parte del servizio stesso. Pertanto, per l’erogazione del servizio l’Amministrazione dovrà approvvigionarsi, con le modalità previste in questo documento, di un nuovo circuito dati in Convenzione, della relativa banda con prestazione RI e dei relativi servizi differenziati. Nel caso in cui l’Amministrazione sia già dotata di un accesso acquisito precedentemente nell’ambito di questa Convenzione, sarà cura dell’Amministrazione richiedere l’adeguamento dell’accesso esistente in base alle nuove risorse richieste.

L’Offerente, pertanto, dovrà indicare nell’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) un canone mensile per singolo utente per la soluzione Full Hosted. Per la soluzione Hosted, invece, verranno riconosciuti corrispettivi per il solo traffico uscente verso la rete pubblica.

Per quanto riguarda la tariffazione del traffico telefonico uscente occorre effettuare la seguente distinzione:

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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche

Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni

Allegato 5 – Capitolato Tecnico 38 di 136

• traffico on-net, è il traffico di telefonia su IP tra telefoni tradizionali o terminali IP all’interno della rete locale della stessa P.A.

• traffico off-net, è il traffico: o diretto a telefoni tradizionali connessi alla PSTN o tra telefoni tradizionali o terminali IP collegati a reti locali diverse da

quella dell’Amministrazione.

L’Offerta Economica non prevede costi aggiuntivi per il traffico on-net (che risulta pertanto retribuito dai soli costi dei canoni e/o dei servizi di connettività IP), mentre per il traffico off-net il Fornitore dovrà applicare le specifiche condizioni per direttrice offerte relativamente al traffico telefonico.

Il traffico verso mobile ed internazionale è considerato tutto off-net.

Il servizio, se viene richiesta anche la possibilità di ricevere oltre che effettuare chiamate telefoniche verso/da telefoni tradizionali, comprenderà l’assegnazione di una numerazione geografica di rete fissa italiana UIT-T E.164 (ovvero del Piano di Numerazione Nazionale, secondo la normativa vigente) alla linea telefonica IP. In tal caso dovrà essere possibile, secondo la normativa vigente, la “Service Provider Portability”.

Il servizio comprenderà anche il supporto da parte del Fornitore per dimensionare e caratterizzare la rete locale dell’Amministrazione, su cui saranno eventualmente connessi i dispositivi telefonici IP, e l’accesso o più accessi IP su cui l’Amministrazione sottoscriva il servizio.

6.5 SERVIZI AVANZATI DISPONIBILI

L’Offerente dovrà descrivere sinteticamente nell’Offerta Tecnica i servizi avanzati che renderà disponibili (esempio, abilitazione/disabilitazione selettiva del traffico) inclusi nelle tariffe base praticate per il traffico. L’Offerente dovrà anche descrivere le eventuali modalità di utilizzo del canale D per gli accessi ISDN.

In particolare con riferimento agli standard ETSI dovrà descrivere tali servizi in forma tabellare sulle varie tipologie di linee. Qualora un servizio presenti delle modifiche rispetto allo standard di riferimento, esse dovranno essere precisate nel campo Nota della seguente tabella.

Tabella 16: Servizi a standard ETSI Rif. ETSI Nota

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 39 di 136

Presentazione dell’identificativo linea chiamante (CLIP) ETS 300 089 Restrizione alla presentazione dell’identificativo linea chiamante (CLIR)

ETS 300 090

Presentazione dell’identificativo della linea connessa (COLP) ETS 300 094 Restrizione dell’identificativo della linea connessa (COLR) ETS 300 095 Direct Dialling In (DDI) – Selezione Passante ETS 300 062 Multiple Subscriber Number (MSN) ETS 300 050 Closed User Group (CUG) ETS 300 136 Subaddressing (SUB) ETS 300 059

Diversion supplementary services (CFU,CFNR, CFB. CD)

ETS 300 200 ETS 300 201 ETS 300 199 ETS 300 202

Segnalazione utente – utente tipo 1 (User-to-User Signalling) ETS 300 284 Terminal Portability (TP) ETS 300 053 Avviso di chiamata (o chiamata in attesa) (CW) ETS 300 056 Richiamata su occupato (CCBS) ETS 300 359-1

L’Offerente dovrà indicare su quali tipologie di linee, fra quelle descritte nel paragrafo 6.2, sono disponibili i servizi riportati in tabella.

6.6 SERVIZI DI RETE INTELLIGENTE

L’Offerente dovrà presentare nell’Offerta Tecnica adeguata descrizione per i servizi di Rete Intelligente richiesti, come di seguito specificato.

Ulteriori servizi di Rete Intelligente, che abbiano l’obiettivo di migliorare l’efficienza dell’Amministrazione e/o di favorire nuove forme di rapporto con il cittadino, potranno essere proposti e descritti dall’Offerente. Resta inteso che tali servizi, ulteriormente descritti in risposta alla presente sezione, sono retribuiti solo da quanto previsto nei corrispettivi economici per le prestazioni espressamente richieste da questo Capitolato.

La descrizione che segue si applica in via generale ai servizi di rete fissa. Il riferimento agli standard ETSI applicabili è comunque sempre richiesto.

6.6.1 Servizi di Rete Privata Virtuale

Le Amministrazioni contraenti potranno richiedere la fornitura di servizi di RPV che dovranno prevedere i seguenti sottoservizi:

• possibilità di utilizzo di uno o più Piani di Numerazione Privati (PNP), inclusivi di numerazioni per corrispondenti abituali. Sono da preferire piani di numerazione breve che costituiscano un sottoinsieme del numero completo (sulle ultime cifre);

• configurazione dell’utenza RPV in gruppi e/o sottogruppi chiusi di utenti distinti per le caratterizzazioni sul traffico e per uno specifico piano di numerazione relativo ad ogni sottogruppo;

• instradamento di chiamata personalizzato su base temporale (rete fissa); • possibilità di inserire nei gruppi chiusi anche le numerazioni (E.164) di

corrispondenti abituali e/o di sedi delle Amministrazioni, con mantenimento delle funzionalità di selezione passante per numerazioni corrispondenti a GNR;

• liste di restrizione per l’abilitazione/disabilitazione del traffico uscente e, se possibile, entrante.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 40 di 136

Costituirà caratteristica migliorativa e costituirà pertanto oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di Gara) la possibilità di modifica da interfaccia WEB accessibile via Internet dei profili di utente, con adeguati sistemi di sicurezza. Nell’Offerta Tecnica dovranno essere specificati i criteri di definizione e le limitazioni delle liste di numeri definibili per ciascun utente.

L’Offerente dovrà presentare per il servizio di Rete Privata Virtuale:

• la descrizione del servizio; • le modalità di funzionamento; • l’elenco delle prestazioni; • le modalità e i tempi di provisioning: • la lista delle informazioni necessarie all’attivazione del servizio.

6.6.2 Servizi di Addebito al Chiamato o Ripartito I servizi descritti nel presente paragrafo, prevedono la terminazione del traffico su rete fissa nazionale, e accesso da rete fissa o mobile nazionale.

Le Amministrazioni aderenti alla Convenzione potranno richiedere la fornitura dei servizi di:

• addebito del costo totale della telefonata al chiamato, alle tariffe stabilite dalla Convenzione;

• addebito del costo della chiamata ripartito tra chiamante e chiamato. La modalità di Addebito Ripartito richiesta prevede l’attribuzione al chiamante di un costo fisso per ogni chiamata o del costo della chiamata urbana, come da tariffe in vigore per il servizio di Addebito Ripartito, e l’attribuzione al chiamato del costo della chiamata secondo le condizioni economiche stabilite dalla Convenzione.

Le numerazioni di Addebito al Chiamato e Ripartito dovranno essere, in linea generale, raggiungibili da tutte le direttrici di seguito elencate:

• Rete fissa nazionale (tutti i prefissi); • Aree geografiche (distretti telefonici delle numerazioni geografiche); • Rete mobile; • Cabina Pubblica.

L’Amministrazione avrà comunque facoltà di richiedere l’inibizione di alcune direttrici (ad esempio da rete mobile).

Il Fornitore assegnatario sarà tenuto ad assegnare all’Amministrazione il codice di numerazione di rete intelligente inclusivo delle seguenti prestazioni principali:

• scelta della classe di mnemonicità del codice; • instradamento in base ad aree chiamanti; • instradamento sulla base dell’ora, del giorno della settimana o dell’anno e della

giornata festiva; • instradamento su base percentuale; • instradamento su base post selezione; • reinstradamento su occupato.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 41 di 136

Per i servizi di Addebito al Chiamato e Ripartito, il Fornitore dovrà impegnarsi a fornire la prestazione di Number Portability su numerazioni non-geografiche.

Il Fornitore dovrà presentare per i servizi di Addebito al Chiamato e Ripartito:

• la descrizione del servizio; • le modalità di funzionamento; • le modalità di variazione, se possibile via web, del piano di instradamento: • l’elenco delle prestazioni; • le modalità e i tempi di provisioning: • la lista delle informazioni necessarie all’attivazione del servizio.

6.6.3 Servizi di Numero Personale e Numero Unico Le Amministrazioni contraenti potranno richiedere la fornitura del servizio di Numero Personale e Numero Unico.

Il servizio di Numero Personale (a cui risulta attualmente assegnata dal Piano di Numerazione Nazionale la numerazione “178”) permette all’utente assegnatario di programmare la redirezione delle chiamate verso un massimo di tre numeri di rete fissa o mobile. In caso di mancata risposta e/o occupato dovrà essere reso possibile un reinstradamento verso altra numerazione ovvero una Casella Vocale (assegnata al servizio) su cui poter depositare un messaggio ovvero un annuncio registrato.

Il servizio di Numero Unico (a cui risulta attualmente assegnata dal Piano di Numerazione Nazionale la numerazione “199”) consente di ricevere chiamate originate su tutto il territorio nazionale attraverso un unico punto di contatto utilizzando una numerazione non geografica.

Per i servizi di Numero Personale e Numero Unico, la numerazione dovrà essere sempre conforme al Piano di Numerazione nazionale vigente anche nel caso in cui vengano assegnate altre numerazioni ai servizi in oggetto.

Le numerazioni dei servizi numero personale e numero unico dovranno essere accessibili da:

• terminale telefonico PSTN o ISDN di qualunque gestore che ha aperto le numerazioni assegnate ai servizi;

• terminale radiomobile, se richiesto l’accesso da radiomobile, di qualunque gestore radiomobile che ha aperto le numerazioni assegnate ai servizi;

• possibilmente e preferibilmente da Web (via accesso sicuro su internet) per l’aggiornamento del profilo del servizio (ad esempio, modifica della/e numerazione/i di destinazione).

L’utente dei suddetti servizi potrà instradare le chiamate dirette ai suoi numeri personali o al suo numero unico verso le seguenti destinazioni:

• terminale telefonico PSTN o ISDN di qualunque gestore; • terminale radiomobile di qualunque gestore; • Casella Vocale, nel caso sia prevista, ovvero su un annuncio registrato.

Per i primi due punti la richiesta si intende riferita alla disponibilità da parte del Fornitore assegnatario ad offrire il servizio all’interfaccia di interconnessione verso tutti gli altri operatori.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 42 di 136

Costituiscono caratteristiche migliorative della soluzione proposta dall’Offerente i seguenti servizi:

Tabella 17: Servizi di Numero Personale e Numero Unico – Prestazioni opzionali possibilità di definire piani di instradamento alternativi in base al giorno (feriale/festivo), giorno della settimana e ora del giorno filtro delle chiamate su base CLI filtro delle chiamate su base PIN reportistica sull’utilizzo accessibile via web

Il Fornitore dovrà presentare per i servizi di numero personale e numero unico:

• la descrizione del servizio; • le modalità di funzionamento; • le modalità di variazione del profilo; • le modalità e i tempi di provisioning; • la lista delle informazioni necessarie all’attivazione del servizio.

La tariffazione del servizio sarà a carico del chiamante, secondo le tariffe previste dal Piano di Numerazione nazionale e del gestore della rete da cui viene originata la chiamata. Il Fornitore assegnatario dovrà garantire nell’arco della Convenzione la disponibilità di tali servizi alle Amministrazioni richiedenti per un minimo di 500 (cinquecento) numerazioni singole (tale limite potrà essere incrementato a discrezione del Fornitore).

6.7 QUALITÀ DEI SERVIZI DI FONIA

Il Fornitore assegnatario dovrà impegnarsi a risolvere, nei tempi indicati nel seguito del presente documento pena l’applicazione delle penali riportate al paragrafo 13.1 i guasti che dovessero verificarsi relativamente ai servizi di fonia.

L’Offerente dovrà indicare i livelli di servizio che intende garantire sull’infrastruttura messa a disposizione per prestare il servizio, con riferimento alla norma ESTI-ETR 138 (12/1997), ETSI EG 201 769 V1.1.2 (10/2000) e all’art. 10 del DPR 318/97. La Tabella sottostante dovrà obbligatoriamente riportare i valori dei livelli di servizio garantiti conformi alle soglie indicate e, laddove il parametro sia stato già indicato nella documentazione prodotta dall’Offerente, il paragrafo di riferimento dell’Offerta Tecnica:

Tabella 18: Service Level Agreement Soglia Valore Offerto Traffico Nazionale

Servizio di fonia tradizionale

Call Setup time inferiore a 1 secondo nel X% dei casi [%] (1)

> 90

Unsuccessful Call ratio [%] (2) < 0,5

IPCentrex

Call Setup time inferiore a 2 secondi nel X% dei casi [%]

> 90

Unsuccessful Call ratio [%] < 0,5

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 43 di 136

Note:

1. Call setup time: definito come da sezione 5.3 della norma ETSI – ETR 138, per chiamate dirette a numeri fissi nazionali.

2. Unsuccessful call ratio: definito come da sezione 5.2 della norma ETSI – ETR 138. La condizione di unsuccessful call si deve considerare raggiunta, verso rete fissa dopo 4 secondi per i collegamenti urbani e 6 secondi per quelli interurbani.

I parametri indicati relativi alla norma ETSI-ETR 138 sono da considerare in un contesto di misura per i servizi oggetto della convenzione visti nella loro interezza, in linea con la norma ETSI-EG 201 769 che recepisce la direttiva del Parlamento Europeo 98/10/EC.

Il Tempo di attesa netto per il servizio di Customer Care nel 95% dei casi (di cui al paragrafo 10.1.1) è definito come il tempo, misurato in secondi, intercorrente fra la risposta del Contact Center del Fornitore al collegamento con un operatore, al netto dell’eventuale tempo di navigazione dell’IVR nel 95% dei casi.

I parametri sopra riportati rientrano tra quelli che il Fornitore dovrà includere nella reportistica quadrimestrale alle Amministrazioni (di cui al paragrafo 9.1 e 9.2). In ogni caso i valori indicati per Call set up time e Unsuccessful call ratio e Tempo di attesa netto per il servizio di Customer Care dovranno poter essere verificabili e considerarsi verificati a mezzo test richiesti dall’Amministrazione con un insieme di 100 (cento) chiamate campione effettuate nell’intervallo 8.30 - 18.30 di più giorni lavorativi da concordare con il Fornitore, in qualunque area in cui è fornito il servizio e in qualunque sede di Amministrazione.

Tali parametri potranno anche essere oggetto di campagne di verifica, come indicato nel paragrafo 13.6.

Qualora le Amministrazioni Contraenti o l’Amministrazione Aggiudicatrice a loro insindacabile giudizio ritengano che il Fornitore non rispetti i parametri di qualità di servizio dichiarati per Call set up time, Unsuccessful call ratio o Tempo di attesa netto per il servizio di Customer Care, potranno richiedere in qualsiasi momento al Fornitore di eseguire una specifica campagna di misura, con modalità di dettaglio concordate con l’Amministrazione, realizzata a cura e spese del Fornitore entro 30 (trenta) giorni solari; in mancanza l’Amministrazione richiedente potrà affidare a qualificata società esterna le rilevazioni richieste addebitandone il costo al Fornitore, fatta salva l’applicazione delle penali previste.

Qualora i report o la campagna di misure accertino il mancato rispetto dei parametri di qualità dei servizi richiesti il Fornitore sarà tenuto a corrispondere le penali di cui ai paragrafi 13.1 e 13.4.

Il Tempo di ripristino, in ore nel 95% dei casi (di cui al paragrafo 10.4) è definito come il tempo, misurato in ore all’interno della finestra di erogazione del servizio, intercorrente tra l’istante di segnalazione del disservizio al Fornitore e la chiusura dello stesso. Nel solo caso in cui il numero di disservizi ripristinati nel quadrimestre oltre lo SLA target sia pari a 1 (uno), le penali per il Tempo di ripristino non verranno applicate in quanto la casistica non può considerarsi statisticamente rilevante.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 44 di 136

7 SPECIFICHE DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP

7.1 DESCRIZIONE GENERALE E REQUISITI BASE

I servizi di connettività previsti dalla Convenzione saranno basati sul protocollo IP (Internet Protocol) e saranno erogati per:

• collegare tra di loro, tramite la realizzazione di reti private virtuali (Virtual Private Network, VPN) con estensione geografica, le diverse sedi di: o una stessa Amministrazione (intranet) o Amministrazioni diverse, afferenti allo stesso Fornitore assegnatario, con

necessità di scambiare informazioni su base costante ed in modo controllato (extranet), secondo quanto indicato al paragrafo 7.3

• consentire la comunicazione con server e stazioni della rete Internet (internet). Tali servizi di connettività potranno essere sottoscritti anche indipendentemente l’uno dall’altro dalle Amministrazioni Contraenti.

La sede di un’Amministrazione che faccia uso dei servizi di connettività oggetto di questa gara dovrà poter realizzare una VPN anche con altre sedi raggiungibili attraverso Internet o con sedi per cui i servizi di connettività siano offerti da un Fornitore differente dai Fornitori assegnatari della presente gara. Il collegamento delle sedi servite da altri fornitori dovrà avvenire esclusivamente via Internet con possibilità di terminare l’accesso S-VPN direttamente sul POP dell’Offerente, iniettando quindi il relativo traffico sulla VPN dell’Amministrazione.

L’Offerta Tecnica dovrà anche includere la possibilità di sottoscrivere servizi differenziati la cui fornitura dovrà essere basata sullo standard Differentiated Services (DiffServ) specificato, tra le altre, nelle RFC-2474, 2475, 2597, 3246. Le caratteristiche dei servizi differenziati saranno trattate nei paragrafi 7.4.1 e 7.8.

Un’Amministrazione potrà richiedere servizi di accesso IP dedicato alla rete di trasporto IP/MPLS del Fornitore che potrà realizzare la VPN dell’Amministrazione su di una piattaforma IP condivisa con altri propri clienti garantendo i requisiti di servizio richiesti (banda, classe di servizio, etc.), l’affidabilità, la scalabilità e la riservatezza delle informazioni scambiate nella VPN.

La VPN dovrà garantire lo scambio dei pacchetti IP secondo le modalità previste per i casi indicati nei paragrafi successivi e mantenere le caratteristiche proprie di una rete privata fra cui la possibilità di utilizzare un piano di indirizzamento IP privato, eventualmente sovrapposto a quello di altre VPN secondo la RFC-1918.

La connessione alla rete geografica potrà avvenire sia mediante accessi IP commutati che always on, nel qual caso potrà essere realizzata mediante tecnologie:

• xDSL • SDH • reti Ethernet metropolitane (MAN) • eventuali altre tecnologie equivalenti (in questo caso dovranno essere garantite le

prestazioni previste per il servizio IP dedicato basato su accessi xDSL di cui al

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 45 di 136

paragrafo 7.6 e per il servizio IP dedicato basato su accessi Ethernet/SDH di cui al paragrafo 7.7).

L’Amministrazione potrà richiedere una combinazione di accessi delle tecnologie sopra elencate per far partecipare alla propria VPN intere reti locali (Local Area Network, LAN) di una sede oppure alcune singole stazioni di lavoro, e/o fornire accesso ai servizi IP di connettività verso Internet. La scelta della tipologia di accesso da utilizzare nel caso specifico si potrà basare su considerazioni di tipo funzionale, prestazionale ed economico in relazione al tipo di applicazioni e ai profili di utenza.

I servizi dati inclusi in Convenzione si intendono caratterizzati almeno da una disponibilità base del 95,0% per gli accessi xDSL e del 99,0% per gli accessi Ethernet/SDH. All’atto della sottoscrizione del servizio, o tramite una successiva richiesta di variazione l’Amministrazione contraente potrà aggiungere al servizio base un servizio di backup mediante la richiesta di un accesso con elevata affidabilità. A tal proposito saranno previsti due profili di servizio:

• l’opzione base per cui il servizio di accesso alla dorsale IP (costituito dal servizio di accesso principale e dal servizio di accesso di backup) dovrà essere caratterizzato da una disponibilità minima del 99,5%

• l’opzione avanzata per cui il servizio di accesso alla dorsale IP (costituito dal servizio di accesso principale e dal servizio di accesso di backup) dovrà essere caratterizzato da una disponibilità minima del 99,99%

Per la descrizione dei requisiti funzionali del servizio di accesso di backup si rimanda a quanto riportato nei paragrafi 7.6.3 e 7.7.3.

La disponibilità del servizio verrà misurata su base quadrimestrale come specificato ai paragrafi 9.1 e 9.2.

Per ogni servizio di accesso presente in Convenzione, l’Offerta Tecnica dovrà includere i dettagli sulle soluzioni tecniche adottate per garantire i tre livelli di disponibilità e specificare le modalità di misurazione degli stessi, e gli eventuali miglioramenti offerti che, però, non saranno oggetto di valutazione tecnica.

Per ogni servizio descritto nel presente capitolo, l’Offerta Tecnica dovrà indicare:

• le soluzioni tecniche su cui si basa la realizzazione; • gli standard cui sono conformi; • i tempi di attivazione (provisioning) e/o eventuale cessazione, in termini di tempo

minimo e massimo.

Ai fini della valorizzazione economica, si precisa che la durata contrattuale minima dei servizi di connettività descritti nel presente Capitolato è pari a:

• 3 mesi per gli accessi xDSL; • 1 anno per gli accessi Ethernet/SDH.

7.2 COPERTURA DEL SERVIZIO DI CONNETTIVITÀ IP

Il Fornitore Assegnatario dovrà offrire i servizi di:

• accesso IP commutato (dial-up) su tutto il territorio nazionale;

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 46 di 136

• accesso IP dedicato basato su accessi xDSL almeno in tutte le aree coperte dall’offerta bitstream dell’OD alla data dell’ordinativo;

• accesso IP dedicato basato su accessi in fibra ottica obbligatoriamente nelle città di Roma e Milano, eventualmente altrove a seguito di analisi di fattibilità tecnica realizzata dallo stesso.

Il Fornitore Assegnatario sarà responsabile dell’attestazione delle linee di accesso fino al primo locale tecnico messo a disposizione dall’Amministrazione Contraente per le linee di telecomunicazioni.

Qualora l’erogazione di un servizio risultasse, in casi particolari, tecnicamente impossibile nelle modalità offerte, il Fornitore dovrà descrivere all’Amministrazione Contraente le motivazioni che ne impediscono l’erogazione e dovrà impegnarsi a pianificare una soluzione alternativa effettuando tutto quanto ragionevolmente necessario a risolvere la problematica tecnica emersa con lo scopo di garantire l’erogazione del servizio richiesto.

7.3 SPECIFICHE FUNZIONALI E PRESTAZIONALI DEL SERVIZIO DI VPN

L’Offerente dovrà fornire delle VPN IP tra loro indipendenti, intendendo con ciò che il piano di indirizzamento di ogni singola Amministrazione Contraente, eventualmente privato in conformità con la RFC-1918, dovrà poter essere stabilito in modo completamente autonomo dall’Amministrazione stessa. L’Offerente dovrà pertanto garantire il servizio anche in presenza di piani di indirizzamento sovrapposti, vale a dire in casi in cui gli stessi indirizzi siano utilizzati in più sedi della stessa VPN o in sedi di VPN differenti che debbono scambiare dati tra di loro, eventualmente indicando all’Amministrazione Contraente un possibile percorso di migrazione del proprio piano di indirizzamento verso uno coerente con quelli utilizzati in altre sedi.

L’Offerta Tecnica dovrà dare evidenza delle soluzioni tecniche da adottare nei casi di piani di indirizzamento sovrapposti.

La sottoscrizione del servizio VPN da parte di un’Amministrazione dovrà includere anche un servizio di progettazione o, alternativamente, di supporto alla progettazione della VPN stessa. Tale servizio dovrà coprire le problematiche che nascono dall’interazione tra la VPN e la rete IP in ognuna delle sedi interconnesse, incluso il trasporto dati, routing e sicurezza.

La dorsale di trasporto IP dell’Offerente dovrà consentire lo scambio di pacchetti IP con differenti modalità, a seconda dei seguenti casi:

• all’interno della medesima VPN IP: ogni accesso IP di una delle tipologie precedentemente elencate (cfr. paragrafo 7.1) potrà comunicare con ogni altro accesso

• tra VPN IP differenti: il Fornitore assegnatario dovrà consentire la totale visibilità tra VPN distinte, la visibilità delle sole sedi centrali di VPN distinte oppure consentire a più VPN distinte la visibilità di una VPN centrale. L’Amministrazione Contraente che possiede la VPN comunicante con le altre dovrà poter definire delle politiche di controllo (per esempio tramite firewall) che verranno poi configurate e mantenute dall’Offerente

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 47 di 136

• verso collegamenti ad Internet: un sottoinsieme degli accessi IP della VPN potrà comunicare con destinazioni IP esterne alla VPN. L’Amministrazione Contraente dovrà poter definire delle politiche di controllo (per esempio tramite firewall) che verranno poi configurate e mantenute dall’Offerente.

Nell’Offerta Tecnica dovranno essere illustrate le tecnologie adottate a livello 2 e/o 3 per realizzare le VPN (per esempio protocolli di routing e meccanismi per la riservatezza e l’autenticazione dei dati).

7.3.1 VPN Sicure

L’Offerta, oltre alle normali VPN, dovrà comprendere anche quelle sicure (note come S-VPN).

Le S-VPN offerte dovranno essere implementate tramite l’architettura IPsec (RFC-2401 e successori) in modalità tunnel-mode tramite i formati AH (Authentication Header) ed ESP (Encapsulating Security Payload), come definiti rispettivamente negli RFC-2402 e RFC-2406.

L’Offerente potrà scegliere gli apparati che riterrà più adeguati, ferme restando la garanzia della sicurezza end-to-end e l’esigenza di garantire le prestazioni del sistema trasmissivo.

Per il calcolo dell’ICV (Integrity Check Value) in entrambi i formati è richiesto che sia supportato almeno l’algoritmo HMAC-SHA-1-96 (RFC-2404). Per la parte di cifratura nel formato ESP deve essere supportata almeno la modalità CBC con l’algoritmo Triplo DES (tecnicamente noto come DES-EDE3) come descritta in RFC-2451. Deve anche essere supportato l’algoritmo NULL (nessuna cifratura) come descritto in RFC-2410, al fine di permettere l’uso del formato ESP anche solo per autenticazione.

Per la creazione e la negoziazione delle associazioni di sicurezza IPsec (SA, Security Association) è richiesto che il sistema supporti il protocollo IKE (RFC-2409) con autenticazione:

• mediante segreto condiviso (pre-shared keys) • mediante certificati X.509v3, secondo il profilo PKIX (RFC-3280). In questo

caso il sistema deve essere in grado di utilizzare certificati a chiave pubblica emessi da autorità di certificazione conformi al profilo PKIX (RFC-3280).

Inoltre, devono anche essere accettati i certificati rilasciati da CA iscritte nell'Elenco Pubblico dei Certificatori, diffuso dal Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (oggi DigitPA). I moduli componenti il sistema IPsec devono effettuare la verifica dello stato di validità dei certificati almeno tramite download di una CRL X.509v2 (profilo PKIX, RFC-3280) da un server HTTP o LDAP.

L’Offerta Tecnica dovrà specificare le soluzioni tecniche proposte dall’Offerente, evidenziando il rispetto dei requisiti richiesti.

7.4 SPECIFICHE FUNZIONALI E PRESTAZIONALI APPLICABILI ALLA DORSALE DI

TRASPORTO IP

L’Offerente dovrà erogare i servizi di connettività IP:

• disponendo di una propria dorsale di trasporto IP o tra gli accessi di una stessa VPN

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o tra accessi di differenti VPN o tra un accesso della VPN e la rete Internet

• oppure accedendo ai servizi di una o più dorsali di trasporto IP di altri operatori.

Tale dorsale dovrà inoltre essere in grado di supportare la configurazione di VPN IP tra loro indipendenti, (cfr. paragrafo 7.3).

Il piano di indirizzamento IP degli accessi e delle stazioni o sottoreti visibili dall’esterno delle VPN sarà concordato con le singole Amministrazioni. L’Offerente dovrà possedere lotti di indirizzi pubblici da assegnare alle Amministrazioni Contraenti che ne facessero richiesta o, alternativamente, consentire l’utilizzo di indirizzi IP pubblici di proprietà dell’Amministrazione stessa.

A richiesta dell’Amministrazione il Fornitore assegnatario dovrà gestire il traffico multicast sugli accessi dell’Amministrazione. La dorsale di trasporto IP dovrà essere in grado di inoltrare traffico multicast, cioè pacchetti IP il cui indirizzo destinazione sia conforme a quanto specificato dalla RFC-1112. Il servizio multicast dovrà essere disponibile per ciascun profilo di servizio di accesso previsto in Convenzione e descritto nei paragrafi 7.6.1 e 7.7.1. L’Offerta Tecnica dovrà dettagliare le soluzioni tecniche per realizzare il routing e l’inoltro di pacchetti multicast sulla dorsale di trasporto IP.

L’Offerente dovrà inoltre garantire che la rete dorsale IP venga costantemente monitorata in modo che non rappresenti mai il “collo di bottiglia” rispetto alla configurazione degli accessi IP acquisiti dall’Amministrazione Contraente nell’ambito della presente Convenzione

7.4.1 Servizi differenziati

In funzione delle applicazioni trasportate, la dorsale di trasporto IP dovrà essere in grado di garantire servizi differenziati basati sullo standard DiffServ (RFC-2474, RFC-2475 e seguenti) per il trasferimento dei pacchetti IP e dovrà gestire almeno le 4 classi di servizio indicate nella Tabella 19.

L’Offerta Tecnica dovrà riportare le politiche di classificazione e prioritizzazione del traffico in base ai 6 bit del DSCP (DiffServ Code Point), ovvero i primi 6 bit del campo TOS dell’ header IPv4, o in base ai tre bit del campo EXP presente nella label MPLS (RFC-3270) e specificare le modalità realizzative proposte dall’Offerente che avrà piena autonomia nello scegliere la corrispondenza tra:

• le classi di servizio e i DS codepoint con cui contrassegnare i pacchetti; • i DS codepoint e il trattamento (ad esempio per-hop behaviour, PHB) realizzato

dai nodi della dorsale di trasporto IP. La differenziazione del servizio dovrà riguardare sia il traffico unicast (cioè i pacchetti destinati a singole stazioni) che il traffico multicast (cioè il traffico destinato a un gruppo di stazioni identificato tramite un indirizzo multicast rispondente alle specifiche della RFC-1112).

La Tabella 19 riporta i valori prestazionali minimi che dovranno essere rispettati dal Fornitore assegnatario per ciascuna classe di servizio differenziato.

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Tabella 19: Classi di servizio differenziato

ID Denominazione Applicazioni tipiche Ritardo di

trasferimento Jitter Packet Loss

RI Real-time interattivo

Telefonia e videoconferenza

OWD < 40 ms 10 ms < 0,1%

SU Streaming

unidirezionale Video on demand e video

distribuzione OWD < 250 ms 250 ms < 0,5%

MC Mission critical Applicazioni aziendali

sensibili al ritardo RTD < 100 ms - < 0,1%

BE Best effort

Posta elettronica, file transfer, web surfing,

applicazioni di backup distribuito

RTD < 500 ms - -

Dove:

• RTD (Round Trip Delay): tempo necessario ad un pacchetto IP per compiere la tratta origine-destinazione-origine in un tragitto end-to-end

• OWD (One Way Delay): tempo necessario ad un pacchetto IP per compiere la tratta origine-destinazione in un tragitto end-to-end.

• Jitter: deviazione standard del ritardo di trasferimento dei pacchetti; • Packet Loss: percentuale dei pacchetti trasmessi e non consegnati dalla rete

rispetto alla totalità dei pacchetti trasmessi;

Le quattro classi di servizio elencate nella Tabella 19 dovranno essere incluse nell’Offerta e caratterizzate come segue:

• RI: tale classe di servizio real-time interattivo prevede un ritardo di trasferimento dei pacchetti basso e pressoché costante con un jitter estremamente contenuto in modo da assicurare l’interazione tra utenti e un buon livello di qualità nella riproduzione di contenuti multimediali. La classe di servizio RI non definisce requisiti particolarmente stringenti sulla perdita di pacchetti in quanto anche perdite limitate gararantiscono comunque l’intelligibilità della comunicazione. In questo senso tale classe di servizio è adatta ad applicazioni come la telefonia e la videoconferenza.

• SU: tale classe di servizio unidirezionale, indicata per applicazioni di distribuzione o streaming on demand, non ha particolari requisiti sul valore assoluto del ritardo di trasferimento e sulla perdita di pacchetti e tollera un jitter moderatamente più ampio rispetto alla classe di servizio RI.

• MC: tale classe di servizio mission critical, adatta ad applicazioni aziendali o transazionali, garantisce basse perdite di pacchetti e contenuti ritardi di trasferimento. Di conseguenza, i tempi di risposta risultano accettabili dal punto di vista degli utenti e non compromettono la produttività.

• BE: tale classe di servizio best effort, adatta ad applicazioni che non prevedono un’interazione diretta con l’utente come la posta elettronica, la consultazione di pagine web o la sincronizzazione di basi di dati, utilizza le risorse di rete lasciate libere dagli altri servizi e non è caratterizzata da particolari livelli di tassi di perdita di pacchetti o di ritardi di trasferimento, ferme restando prestazioni accettabili dal punto di vista dell’utente. La classe di servizio Best Effort è da intendersi compresa nel canone del servizio di connettività base.

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L’Offerta Tecnica dovrà specificare le soluzioni tecniche proposte indicando gli standard su cui queste siano basate. Inoltre, dovrà evidenziare il rispetto dei suddetti requisiti, le modalità di misurazione degli stessi e gli eventuali miglioramenti offerti che, però, non saranno oggetto di valutazione tecnica.

7.5 SERVIZI DI ACCESSO IP COMMUTATO (DIAL-UP)

7.5.1 Specifiche funzionali e standard applicabili

Il servizio IP con accesso commutato dovrà consentire alle Amministrazioni di accedere secondo necessità (modalità on-demand) alla propria VPN IP.

Il servizio sarà erogato da nodi di accesso (POP) opportunamente distribuiti sul territorio nazionale ai quali sarà possibile accedere tramite linee telefoniche POTS/ISDN.

Il servizio IP con accesso commutato, dovrà consentire di trasportare datagrammi IP verso ogni altro accesso (dedicato o commutato) appartenente alla medesima VPN IP sulla base dell’indirizzo IP di destinazione. Nel caso in cui l’Amministrazione Contraente abbia acquistato anche la connettività Internet, i datagrammi IP con indirizzo di destinazione non appartenenti alla VPN dovranno essere inoltrati alle funzioni di interfacciamento verso Internet (cfr. paragrafo 7.9).

L’instaurazione di una connessione al POP dovrà prevedere l’autenticazione del chiamante mediante protocollo CHAP (RFC-1994) sulla base di una coppia username-password. Opzionalmente dovrà essere implementata anche l’autenticazione sulla base del CLI chiamante.

Ad ogni Username dovrà corrispondere un indirizzo IP assegnato staticamente o dinamicamente dal POP secondo quanto concordato con l’Amministrazione Contraente.

La connessione da linea analogica (POTS) dovrà avvenire conformemente ai seguenti standard:

• V21, V22, V22bis, V32, V32bis, V34, V34bis, K56Flex, V90, V92 • V42, MNP4 (correzione dell’errore) • V42bis, MNP5 (compressione dei dati).

La connessione da rete ISDN dovrà avvenire con uno o due canali B (64 Kbps) conformemente allo standard ETSI 300 102, secondo quanto stabilito in sede di configurazione del servizio.

Il servizio IP di tipo commutato dovrà essere basato sul protocollo PPP (RFC-1661) e, nel caso di utilizzo contemporaneo di due canali B ISDN, dovrà essere supportato il protocollo Multilink PPP (RFC-1717 e seguenti).

I servizi di accesso di tipo commutato da linea POTS o tramite un canale B ISDN dovranno garantire, in qualunque fascia oraria, una banda minima IP di accesso fino alla dorsale IP pari a 30 Kbps (compatibilmente con la velocità fisica effettiva nel caso di linea POTS), mentre nel caso di utilizzo contemporaneo di due canali B ISDN il valore dovrà essere di 110 Kbps.

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7.5.2 Servizi CPE

Per la fruizione dei servizi IP con accesso commutato saranno disponibili due modalità:

• Monohost (modalità base). La stazione di lavoro che accede al servizio dovrà essere corredata di Modem o TA ISDN (che non fanno parte della presente fornitura). Il collegamento avviene tramite chiamata al numero telefonico del Fornitore Assegnatario. Non è prevista l’installazione di alcun apparato CPE presso la sede del chiamante. La configurazione della stazione di lavoro è responsabilità dell’Amministrazione Contraente, che si avvale eventualmente del supporto erogato dal servizio di assistenza telefonica del Fornitore Assegnatario

• Multihost (opzionale - limitato all’accesso tramite linea ISDN). Il Fornitore Assegnatario dovrà disporre di un CPE con interfaccia LAN 10BaseT da installare presso la sede dell’Amministrazione Contraente. Il CPE implementerà funzioni di routing IP per collegare alla VPN IP di appartenenza più stazioni di lavoro collegate in LAN e dovrà supportare funzionalità NAT/PAT che dovranno essere configurate secondo le richieste dell’Amministrazione in relazione al piano di indirizzamento IP RFC-1918 implementato.

7.5.3 Copertura del servizio

Le utenze abilitate potranno connettersi alla rete da tutto il territorio nazionale, indipendentemente dall’area locale dalla quale viene originata la chiamata, senza alcuna limitazione temporale.

7.5.4 Modalità di acquisizione del servizio

Saranno possibili due modalità di acquisizione dei servizi di accesso dial-up:

• Su base Nominale. L’Amministrazione contrattualizza un lotto di user-name. Il dimensionamento delle porte e dell’infrastruttura di accesso è totalmente a carico del Fornitore assegnatario che deve garantire, secondo quanto prescritto, la disponibilità del servizio in termini di tasso di occupato

• Su base Porta Virtuale. Vengono contrattualizzate un numero massimo di porte virtualizzate su tutto il territorio nazionale, che corrispondono al numero di utenti contemporaneamente connessi in rete. Quando viene raggiunto il numero massimo consentito, un’ulteriore richiesta di connessione da parte di un utente viene rifiutata dalla rete. In questo caso l’Amministrazione definisce le proprie utenze senza nessun vincolo sul numero ed è quindi responsabile del rapporto di concentrazione (numero totale utenti) / (numero massimo porte virtualizzate). Il Fornitore assegnatario dovrà garantire la disponibilità del servizio quando il numero di utenti contemporaneamente connessi è minore o uguale al numero massimo di porte contrattualizzato.

7.5.5 Tariffazione del servizio

Le linee telefoniche POTS o ISDN utilizzate per accedere ai servizi dial-up saranno a carico dell’Amministrazione Contraente, che dovrà provvedere alla loro eventuale attestazione in corrispondenza del CPE. Potranno tuttavia presentarsi casi in cui l’Amministrazione desideri abilitare particolari classi di funzionari (es. Magistrati, Forze dell’ordine, ecc.) ad accedere ai servizi di connettività dall’esterno di sedi dell’Amministrazione.

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Si avranno pertanto quattro diversi scenari di addebito per il traffico generato, secondo la seguente distinzione:

Accessi da Linee Telefoniche contrattualizzate dall’Amministrazione nell’ambito della Convenzione:

• Addebito sulla linea chiamante dell’Amministrazione. La connessione dovrà avvenire con la tariffazione stabilita per il traffico urbano

• Addebito sulla linea chiamante dell’Amministrazione a Canone con traffico incluso (IP Commutato FLAT). L’Amministrazione potrà decidere di acquistare il servizio pagando un canone mensile inclusivo di un monte ore di collegamento giornaliero oltre le quali il servizio non è garantito dal Fornitore, che potrà anche inibire l’utilizzo dello stesso oltre il monte ore acquistato. Tale servizio dovrà essere basato su numerazione unica su tutto il territorio nazionale, senza tariffazione a tempo e senza costo di collegamento (nessuno scatto alla risposta). Il monte ore richiesto da garantire alla sola utenza per cui l’Amministrazione Contraente ha scelto di sottoscrivere il servizio dovrà essere di almeno 6 (sei) ore giornaliere nella finestra temporale 08:00 – 20:00, tutti i giorni escluse le Domeniche e i Festivi. Potranno essere previsti meccanismi di:

o disconnessione automatica per inattività del collegamento, per rendere la connessione teoricamente senza nessun limite temporale. L’Offerente dovrà descrivere nella sua risposta le modalità tecniche adottate per realizzare la prestazione richiesta, avendo cura di precisare il tempo massimo consentito di inattività del collegamento oltre il quale sarà attivata la prestazione di disconnessione automatica. Tale tempo non potrà in ogni caso essere inferiore a 10 minuti.

o “quarantena” del collegamento (periodi di disconnessione forzata nei quali non è possibile effettuare la connessione), per aumentare il tempo totale di connessione giornaliera (tali periodi non potranno comunque superare globalmente le 6 ore al giorno).

Accessi da Linee Telefoniche non appartenenti all’Amministrazione:

• Addebito sulla linea chiamante non appartenente all’Amministrazione. La connessione dovrà avvenire con la tariffazione urbana addebitata sulla linea chiamante, indipendentemente dall’area locale alla quale appartiene la linea chiamante. La numerazione dei POP per l’accesso al servizio dovrà essere coerente con il Piano di Numerazione nazionale vigente.

In aggiunta alle modalità sopra elencate, deve essere comunque previsto:

• Addebito al Chiamato (Amministrazione). Numerazione unica su tutto il territorio nazionale con totale addebito all’Amministrazione di appartenenza (es. numerazione in decade 8 o in decade 7). La tariffazione sarà quella esplicitamente prevista per i servizi di raccolta su Numero Verde da fisso.

L’Offerta Tecnica dovrà descrivere la soluzione proposta.

7.5.6 Gestione e supporto utenze

Al fine di garantire il migliore utilizzo del sistema, l’Offerente dovrà rendere disponibile un’apposita applicazione con interfaccia web per:

• consentire all’utente l’individuazione del numero a tariffazione urbana del POP corrispondente ai vari distretti telefonici nazionali;

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• fornire linee guida all’utente sulle modalità di utilizzo del servizio. La gestione delle eventuali utenze (username/password) corrispondenti ad accessi dial-up per i quali è stato fornito il CPE con funzioni di router sarà comunque a carico dell’Offerente, pertanto l’Amministrazione Contraente, relativamente alla gestione diretta o indiretta delle informazioni di autenticazione dovrà occuparsi soltanto delle username degli utenti che accedono in modalità commutata monohost (cfr paragrafo 7.5.2).

7.5.7 Autenticazione e autorizzazione sessioni

Al fine di garantire la massima efficacia delle funzioni di tracciamento, il POP dovrà rifiutare chiamate prive dell’indicazione del numero telefonico chiamante (CLI), a meno che un esplicito accordo con la singola Amministrazione Contraente consenta tale modalità di accesso.

Per l’autenticazione, l’autorizzazione ed il tracciamento delle sessioni dial-up dovrà essere utilizzato il protocollo RADIUS.

Nel caso di utilizzo del servizio dial-up per accesso remoto alla Intranet da parte di soggetti che utilizzano stazioni di lavoro fisse o mobili, esiste la necessità da parte dell’Amministrazione Contraente di creare, cancellare e modificare le singole utenze e i relativi profili nel corso dell’esercizio.

A tal fine l’Offerente dovrà mettere a disposizione del referente dell’Amministrazione Contraente un’applicazione con interfaccia web per gestire remotamente le informazioni utilizzate dal Server RADIUS per le funzioni di Autenticazione ed Autorizzazione. L’utente finale dial-up dovrà comunque disporre di una funzione di cambio password sempre tramite interfaccia Web.

Qualora l’Amministrazione Contraente già disponga di un sistema RADIUS standard o di una piattaforma HW idonea ad ospitarlo e intenda gestire in proprio le utenze dial-up, l’Offerente sarà tenuto a fornire, senza alcun onere aggiuntivo, tutto il supporto necessario per l’integrazione, nella propria soluzione di accesso dial-up, del sistema RADIUS gestito direttamente dall’Amministrazione Contraente, inclusa la fornitura e la manutenzione di tutti gli eventuali componenti SW necessari (esclusa eventuale connettività).

7.5.8 Tracciamento delle connessioni

Tutte le connessioni da rete commutata dovranno essere tracciate mediante generazione degli opportuni record di accounting verso uno o più server RADIUS. Per ogni connessione dovranno essere registrate come minimo le seguenti informazioni:

• CLI (assente solo nel caso di esplicita richiesta da parte dell’Amministrazione di accettare chiamate prive di CLI)

• Data, ora e durata della connessione • Indirizzo IP assegnato.

7.6 SERVIZIO DI ACCESSO IP DEDICATO BASATO SU XDSL

L’Offerta dovrà prevedere almeno le seguenti alternative per l’inoltro di pacchetti IP:

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• da e verso la VPN dell’Amministrazione che fruisce del servizio • da e verso Internet.

Tali modalità dovranno essere sottoscrivibili separatamente o in combinazione e dovrà essere possibile il tracciamento (logging) dei differenti tipi di traffico.

7.6.1 Specifiche Funzionali

Il servizio di accesso IP dedicato basato su tecnologia xDSL dovrà collegare alla rete di trasporto IP dell’Offerente le sedi delle Amministrazioni per le quali è richiesta una connessione sempre attiva e/o una banda passante superiore a quella ottenibile con accessi basati su tecnologie dial-up.

Il servizio dovrà consentire di trasportare datagrammi IP verso ogni altro accesso (IP dedicato o commutato) appartenente alla medesima VPN IP sulla base dell’indirizzo IP di destinazione. Nel caso in cui l’Amministrazione abbia contrattualizzato anche la connettività Internet:

• i datagrammi IP con indirizzo IP di destinazione pubblica (cioè non appartenente al piano di numerazione RFC-1918 della VPN) dovranno essere inoltrati alle funzioni di interfacciamento verso Internet (cfr. paragrafo 7.9)

• il traffico verso altre VPN IP delle Amministrazioni afferenti allo stesso Fornitore assegnatario (cfr. paragrafo 7.3) deve restare di tipo privato.

Per quanto riguarda le velocità, la rete di accesso dovrà implementare i profili di accesso di tipo Sbilanciato (asimmetrico) e Bilanciato (simmetrico) elencati nella Tabella 20.

La tariffazione prevista dall’Offerta dovrà essere di tipo flat per ogni profilo di accesso.

Il servizio di accesso IP dedicato basato su tecnologia xDSL verrà caratterizzato dai seguenti parametri prestazionali riferiti al PAS (punto di accesso al servizio, inteso come interfaccia fisica per l’erogazione del servizio che separa la sezione interna della rete di responsabilità dell’Offerente dalle risorse di rete proprie dell’Amministrazione):

• BMG, ovvero Banda Minima Garantita IP di accesso alla dorsale; • BP, ovvero Banda massima di Picco consentita e raggiungibile in assenza di

congestione della rete di accesso.

I profili di accesso di tipo Bilanciato realizzeranno:

• un canale virtuale dalla dorsale IP verso la sede d’utente (canale downlink); • un canale virtuale dalla sede utente verso la dorsale IP (canale uplink).

caratterizzati da identici valori associati ai parametri prestazionali BMG e BP. I profili di tipo Bilanciato potranno essere basati su tecnologia SHDSL o equivalente per velocità di linea fino a 8 Mbps. I profili di accesso di tipo Sbilanciato, invece, saranno caratterizzati da valori diversi dei parametri BMG e BP per i canali downlink e uplink e potranno essere basati su tecnologia ADSL o equivalente per velocità di linea fino a 20 Mbps in downlink.

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Per entrambe le tipologie di accesso, le scelte architetturali e tecnologiche per il collegamento alla dorsale IP dell’Offerente saranno di totale competenza di quest’ultimo. La fornitura del Local Loop e del CPE è da intendersi, per tutti i profili richiesti, a carico dell’Offerente, che potrà avvalersi di strutture e tecnologie acquisite nelle modalità che riterrà più opportune.

Le scelte tecniche adottate per la fornitura dei profili di accesso riportati in Tabella 20 saranno oggetto di valutazione tecnica, pertanto la descrizione dovrà essere sufficientemente dettagliata da consentire una verifica della conformità della soluzione proposta rispetto ai requisiti prestazionali prescritti.

In particolare, per ogni accesso di tipo Sbilanciato dovranno essere descritti:

• la catena impiantistica che realizza l’accesso; • le modalità di configurazione dell’accesso utilizzati in funzione del tipo di

servizio richiesto (ad esempio Fast o Interleaved); • la tipologia della linea di accesso (fixed o rate adaptive) avendo cura di

specificare i parametri che potrebbero limitare la velocità di linea. In ogni caso, dovrà essere sempre garantita la BMG contrattualizzata;

• la coesistenza o meno del servizio di tipo sbilanciato con altri servizi della Convenzione che utilizzano una banda di frequenza diversa;

• le modalità di raccolta del traffico utente di livello 2 che potrà avvenire tramite rete proprietaria dell’Offerente ovvero tramite rete dell’OD (servizio bitstream) o rete di altri Operatori;

• le eventuali modalità di consegna del traffico utente di livello 2 della rete dell’OD (servizio bitstream), alla rete del Fornitore o alla rete di altri Operatori;

• le modalità di terminazione del traffico utente della rete del Fornitore al nodo IP di accesso alla rete di trasporto;

• gli eventuali meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente in caso di un guasto su apparati della rete del Fornitore.

Per ogni accesso di tipo Bilanciato, l’Offerente dovrà descrivere:

• la catena impiantistica che realizza l’accesso; • il protocollo di livello 2 utilizzato; • la classe di servizio di livello 2 adottata specificandone le caratteristiche

prestazionali; • le modalità di affasciamento a livello fisico o a livello “data link” di più accessi

per realizzare profili di servizio con BP superiore al 2 Mbps; • le modalità di raccolta del traffico utente di livello 2 che potrà avvenire tramite

rete proprietaria dell’Offerente ovvero tramite rete dell’OD (servizio bitstream) o rete di altri Operatori;

• le eventuali modalità di consegna del traffico utente di livello 2 della rete dell’OD (servizio bitstream) o di altri Operatori alla rete del Fornitore;

• le modalità di terminazione del traffico utente della rete del Fornitore al nodo IP di accesso alla rete di trasporto;

• gli eventuali meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente in caso di un guasto su apparati della rete del Fornitore.

I valori riportati in tabella relativamente a BMG e BP sono da intendersi come minimi.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 56 di 136

Eventuali caratteristiche migliorative relativamente ai profili di accesso, qualora offerte, saranno oggetto di valutazione.

La Tabella 20 riporta i valori minimi di BMG e BP dei profili di accesso IP basati su xDSL.

Tabella 20: Profili di accesso per il servizio IP basato su xDSL

Le velocità si intendono riferite al canale logico tra PAS e dorsale IP.

ID Tipo di Profilo canale DOWNstream canale UPstream

BMG BP BMG BP

S0 Sbilanciato 32 Kbps 640 Kbps 32 Kbps 256 Kbps

S1 Sbilanciato 128 Kbps 1.280 Kbps 128 Kbps 256 Kbps

S2 Sbilanciato 256 Kbps 1.280 Kbps 256 Kbps 512 Kbps

S3 Sbilanciato 512 Kbps 2 Mbps 512 Kbps 512 Kbps

S4 Sbilanciato 512 Kbps 4 Mbps 512 Kbps 512 Kbps

S5 Sbilanciato 512 Kbps 20 Mbps 512 Kbps 1 Mbps

B1 Bilanciato 384 Kbps 1.536 Kbps 384 Kbps 1.536 Kbps

B2 Bilanciato 512 Kbps 1.600 Kbps 512 Kbps 1.600 Kbps

B3 Bilanciato 1 Mbps 1.600 Kbps 1 Mbps 1.600 Kbps

B4 Bilanciato 2 Mbps 3.250 Kbps 2 Mbps 3.250 Kbps

B5 Bilanciato 3 Mbps 6.500 Kbps 3 Mbps 6.500 Kbps

B6 Bilanciato 4 Mbps 6.500 Kbps 4 Mbps 6.500 Kbps

B7 Bilanciato 6 Mbps 6.500 Kbps 6 Mbps 6.500 Kbps

7.6.2 Servizi CPE

Presso la sede dell’Amministrazione dove viene erogato il servizio di accesso dedicato xDSL dovrà essere fornito, installato, configurato e mantenuto, a cura dell’Offerente, un apparato CPE (Customer Premise Equipment) con funzioni di router IP e dotato di interfaccia Ethernet 10BaseT o FastEthernet 100BaseTX.

Il punto di accesso al servizio (PAS), inteso come interfaccia fisica per l’erogazione del servizio che separa la sezione interna della rete di responsabilità dell’Offerente dalle risorse di rete proprie dell’Amministrazione, sarà l’interfaccia 10BaseT o 100BaseTX del CPE dell’Offerente.

I CPE di tipo router dovranno supportare funzionalità NAT/PAT, che dovranno essere configurate secondo le richieste dell’Amministrazione Contraente in relazione al piano di indirizzamento IP RFC- 1918 implementato.

In sede di Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà descrivere la tipologia e la configurazione del CPE che prevede di associare a ciascun profilo riportato in tabella 21A, indicando nel dettaglio almeno le seguenti caratteristiche:

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• alimentazione (ad es. tramite interfaccia USB); • velocità di linea, espressa in kbpsec e kpacket/sec; • tipo e numerosità di interfacce presenti; • protocolli di livello 2/3/4 della pila OSI supportati (protocolli di switching,

routing, tunneling) • dati di targa (DRAM, FLASH, e sistema operativo presente); • eventuali funzionalità aggiuntive (ad es. software per multicast, firewall, DHCP,

autenticazione); • dimensioni; • peso; • garanzia del prodotto.

7.6.3 Accessi con Elevata Affidabilità

La Convenzione prevede che il Fornitore assegnatario metta a disposizione dell’Amministrazione un servizio di elevata affidabilità per gli accessi IP dedicati basati su xDSL, da realizzare tramite due diverse modalità che si dovranno attivare in maniera del tutto automatica e trasparente in presenza di eventuali fault:

• base, dove l’accesso secondario dovrà essere terminato sul CPE di attestazione dell’accesso principale;

• avanzato, dove l’accesso secondario dovrà essere terminato su un nuovo CPE.

Si fa presente che per il profilo S0 non è prevista la fornitura del servizio di elevata affidabilità, mentre per i profili da S1 a S5 e da B1 a B3 è previsto solamente il servizio base di elevata affidabilità.

L’attivazione del servizio di elevata affidabilità, successivamente all’avvio in esercizio dell’accesso principale, dovrà avvenire secondo una procedura operativa precedentemente concordata con il responsabile tecnico dell’Amministrazione. In ogni caso, l’Offerente dovrà mettere in campo tutti quegli accorgimenti tecnici e/o operativi che minimizzino i disservizi.

La quotazione economica del servizio di elevata affidabilità (base e avanzata) è da intendersi come un canone aggiuntivo rispetto a quello dell’accesso xDSL richiesto e dovrà essere comprensivo di tutte le componenti necessarie a garantire i parametri di affidabilità richiesti.

Il servizio di elevata affidabilità base dovrà includere:

• l’eventuale adeguamento del CPE dell’accesso principale, sul quale attestare l’accesso secondario;

• l’accesso secondario che dovrà garantire una banda minima almeno pari alla metà della BMG configurata sull’accesso primario, sia nel caso di profili Bilanciati che di profili Sbilanciati;

• il reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed uscente dal CPE, in caso di indisponibilità dell’accesso primario.

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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche

Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni

Allegato 5 – Capitolato Tecnico 58 di 136

L’Offerente dovrà realizzare il servizio base di elevata affidabilità, in modo da garantire una disponibilità del servizio di accesso alla dorsale IP, costituito dall’insieme dell’accesso principale e dell’accesso secondario, pari almeno al valore del 99,5%.

La Tabella 21 riporta i valori minimi di BMG del servizio base di elevata affidabilità associato ai profili di accesso IP basati su accesso xDSL

Tabella 21: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP su xDSL

ID Tipo di Profilo Canale DOWNstream Canale UPstream Backup base

BMG BMG BMG

S0 Sbilanciato 32 Kbps 32 Kbps -

S1 Sbilanciato 128 Kbps 128 Kbps 64 Kbps

S2 Sbilanciato 256 Kbps 256 Kbps 128 Kbps

S3 Sbilanciato 512 Kbps 512 Kbps 256 Kbps

S4 Sbilanciato 512 Kbps 512 Kbps 256 Kbps

S5 Sbilanciato 512 Kbps 512 Kbps 256 Kbps

B1 Bilanciato 384 Kbps 384 Kbps 256 Kbps

B2 Bilanciato 512 Kbps 512 Kbps 256 Kbps

B3 Bilanciato 1 Mbps 1 Mbps 512 Kbps

B4 Bilanciato 2 Mbps 2 Mbps 1 Mbps

B5 Bilanciato 3 Mbps 3 Mbps 1.536 Kbps

B6 Bilanciato 4 Mbps 4 Mbps 2 Mbps

B7 Bilanciato 6 Mbps 6 Mbps 3 Mbps

Saranno valutate positivamente le soluzioni che offrano su tutti i profili previsti la fornitura di un CPE aggiuntivo e dedicato all’accesso secondario. Saranno, inoltre, valutate positivamente le soluzioni che offrano sul maggior numero di profili una diversa tecnologia di accesso rispetto a quella del link primario. A tal fine dovrà essere compilata la tabella seguente.

Tabella 22: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP su xDSL – Prestazioni opzionali

Servizio Punteggio Valori ammessi Risposta del Fornitore

Fornitura di un CPE aggiuntivo di Backup (per tutti i profili eccetto S0)

1 SI/NO

Numero di Profili (N) per i quali il servizio di elevata affidabilità base è realizzato su diversa tecnologia di accesso rispetto a quella in uso per il link principale.

0 N=0

1 0 < N ≤ 7

2 7 < N

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 59 di 136

Nell’Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà descrivere nel dettaglio, per ciascun profilo di servizio richiesto, le soluzioni che utilizzerà per realizzare il servizio base di elevata affidabilità, avendo cura di specificare:

• la catena impiantistica dell’accesso secondario; • il protocollo di livello 2 utilizzato; • la classe di servizio di livello 2 adottata specificandone le caratteristiche

prestazionali; • le modalità di raccolta del traffico utente di livello 2 che potrà avvenire tramite

rete proprietaria dell’Offerente ovvero tramite rete dell’OD (servizio bitstream) o rete di altri Operatori;

• le eventuali modalità di consegna del traffico utente di livello 2 della rete dell’OD (servizio bitstream) o di altri Operatori alla rete del Fornitore;

• le modalità di terminazione del traffico utente della rete del Fornitore al nodo IP di accesso alla rete di trasporto;

• i meccanismi di protezione (ad esempio protocolli di routing) utilizzati a livello IP che garantiscano il reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed uscente dal CPE, in caso di indisponibilità della via principale, specificandone i relativi tempi di convergenza.

L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) per il servizio di elevata affidabilità base dovrà riportare la tariffazione a canone mensile che includa:

• l’eventuale locazione e i servizi di gestione e manutenzione degli apparati per permettere al CPE di svolgere le suddette funzioni;

• l’eventuale servizio di installazione on site, presso la sede dell’Amministrazione, della terminazione dell’acceso secondario e di eventuali schede aggiuntive previste nel CPE;

• ulteriori accessi utilizzati, siano essi commutati o dedicati; • in caso di collegamenti dedicati, la banda prevista per il profilo di servizio

richiesto; • in caso di collegamenti ISDN, il traffico telefonico, generato nell’utilizzo

dell’accesso secondario per via del malfunzionamento di quello primario; • i meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente entrante ed

uscente dal CPE, in caso di indisponibilità momentanea della via principale.

Il servizio di elevata affidabilità avanzato, invece, dovrà includere:

• due distinti CPE, che garantiscano l’assenza di Single Point of Failure sugli apparati di accesso dalla sede dell’Amministrazione Contraente alla dorsale di trasporto IP dell’Offerente

• un accesso secondario attestato sul CPE secondario che dovrà garantire una banda minima pari alla BMG configurata sull’accesso permanente primario sia nel caso di profili Bilanciati che Sbilanciati.

L’Offerente dovrà descrivere come la propria soluzione realizzerà la massima differenziazione della catena tecnologica.

La disponibilità del servizio verrà misurata su base quadrimestrale come specificato ai paragrafi 9.1 e 9.2.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 60 di 136

L’Offerente dovrà realizzare il servizio avanzato di elevata affidabilità, in modo da garantire una disponibilità del servizio di accesso alla dorsale IP, costituito dal bundle dell’accesso principale e dell’accesso secondario, pari almeno al valore del 99,99%.

La Tabella 23 riporta i valori minimi di BMG del servizio avanzato di elevata affidabilità associato ai profili di accesso IP basati su accesso xDSL.

Tabella 23: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP su xDSL

ID Tipo di Profilo

Canale DOWNstream

Canale UPstream

Backup avanzato

BMG BMG BMG

B4 Bilanciato 2 Mbps 2 Mbps 2 Mbps

B5 Bilanciato 3 Mbps 3 Mbps 3 Mbps

B6 Bilanciato 4 Mbps 4 Mbps 4 Mbps

B7 Bilanciato 6 Mbps 6 Mbps 6 Mbps

Saranno valutate positivamente le soluzioni che offrano sul maggior numero di profili una diversa tecnologia di accesso rispetto a quella del link primario.

Tabella 24: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP su xDSL – Prestazioni opzionali

Servizio Punteggio Valori

Ammessi Risposta del

Fornitore

Numero di Profili (N) per i quali il servizio è realizzato su diversa tecnologia di accesso rispetto a quella del link primario

0 N=0

1 0 < N ≤ 2

2 2 < N

Nell’Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà descrivere nel dettaglio, per ciascun profilo di servizio richiesto, le soluzioni che utilizzerà per realizzare il servizio avanzato di elevata affidabilità, avendo cura di specificare:

• la catena impiantistica dell’accesso secondario; • il protocollo di livello 2 utilizzato; • la classe di servizio di livello 2 adottata specificandone le caratteristiche

prestazionali; • le modalità di raccolta del traffico utente di livello 2 che potrà avvenire tramite

rete proprietaria dell’Offerente ovvero tramite rete dell’OD (servizio bitstream) o rete di altri Operatori;

• le eventuali modalità di consegna del traffico utente di livello 2 della rete dell’OD (servizio bitstream) o di altri Operatori alla rete del Fornitore;

• le modalità di terminazione del traffico utente della rete del Fornitore al nodo IP di accesso alla rete di trasporto;

• i meccanismi di protezione (ad esempio protocolli di routing) utilizzati a livello IP che garantiscano il reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 61 di 136

uscente dal CPE, in caso di indisponibilità della via principale, specificandone i relativi tempi di convergenza.

L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) per il servizio avanzato di elevata affidabilità dovrà riportare la tariffazione a canone mensile che includa:

• l’eventuale locazione e i servizi di gestione e manutenzione degli apparati per permettere al CPE di svolgere le suddette funzioni;

• il servizio di installazione on site, presso la sede dell’Amministrazione, della terminazione dell’acceso secondario, del CPE secondario e di eventuali schede aggiuntive previste nel CPE primario;

• ulteriori accessi utilizzati, siano essi commutati o dedicati; • in caso di collegamenti dedicati, la banda prevista per il profilo di servizio

richiesto; • in caso di collegamenti ISDN, il traffico telefonico, generato nell’utilizzo

dell’accesso secondario per via del malfunzionamento di quello primario; • i meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente entrante ed

uscente dal CPE, in caso di indisponibilità momentanea della via principale. Tutta la catena tecnologica necessaria a gestire i meccanismi di instradamento dovrà essere gestita dal Fornitore assegnatario.

7.6.4 Opzione Accessi Sicuri

Oltre alla prestazione di VPN normale, che si intende inclusa nel canone dell’accesso IP su xDSL sia nell’ambito intranet che extranet (cfr. paragrafo 7.6), l’Offerente dovrà indicare un pricing per le VPN sicure (cfr. paragrafo 7.3.1).

Il pricing per le S-VPN sarà espresso come un canone aggiuntivo da sommare al canone base dell’accesso e sarà comprensivo di tutti gli eventuali adeguamenti da effettuare sul CPE utilizzato nella configurazione base o dell’utilizzo di un ulteriore apparato.

Nel caso del servizio S-VPN la classe di servizio configurata si intende la BE.

7.6.5 Copertura del servizio

Per tutta la durata della Convenzione, i servizi di accesso IP dedicato basato su xDSL dovranno essere disponibili, per ciascun anno solare, almeno nelle aree nelle quali sarà attiva e disponibile, al momento della richiesta di ordinativo da parte dell’Amministrazione Contraente, la fornitura da parte dell’OD dell’offerta dei servizi bitstream. L’eventuale copertura di ulteriori aree rispetto a quelle minimali prescritte dovrà essere evidenziata nell’Offerta Tecnica.

7.6.6 Variazioni di configurazione e trasloco accessi

L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) dovrà includere i costi relativi alla variazione della configurazione degli accessi.

Il Fornitore assegnatario dovrà farsi carico, senza costi aggiuntivi, di tutte le attività di sua responsabilità necessarie al trasloco degli accessi dell’Amministrazione Contraente sia se lo spostamento avviene all’interno della stessa sede sia se prevede il trasferimento in altra sede.

L’Amministrazione Contraente ha facoltà di:

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 62 di 136

• richiedere al Fornitore assegnatario di mantenere lo stesso indirizzamento pubblico, qualora avesse contrattualizzato l’accesso ad Internet (cfr. paragrafo 7.9)

• richiedere l’attivazione di un nuovo accesso, identico a quello da traslocare, in modo tale che il tempo di sospensione del servizio di accesso sia il più possibile limitato. Il costo del nuovo accesso dovrà essere quotato, su base mensile, come da listino della Convenzione e sarà a carico dell’Amministrazione fino al termine delle procedure di trasloco.

Eventuali interruzioni di servizio che si rendessero necessarie andranno pianificate ed autorizzate dall’Amministrazione Contraente.

7.7 SERVIZIO DI ACCESSO IP DEDICATO BASATO SU ETHERNET/SDH

7.7.1 Specifiche Funzionali

L’Offerente dovrà fornire all’Amministrazione Contraente la possibilità di collegare le proprie sedi alla dorsale di trasporto IP tramite accessi in fibra ottica basati su tecnologia Ethernet e/o SDH (Synchronous Digital Hierarchy).

Nel caso SDH, l’accesso in fibra dovrà essere terminato, lato utente, su un apparato L24 che consenta di spillare ed inserire direttamente nella trama SDH i singoli tributari utente senza dover demultiplare o rimultiplare l'intero flusso aggregato (ADM – Add Drop Multiplexer).

Nel caso Ethernet, la terminazione, lato utente, dell’accesso in fibra dovrà avvenire su un elemento di rete con funzionalità di switching, in grado di gestire il protocollo 802.1p. Tale elemento potrà essere un apparato distinto rispetto al CPE di terminazione del servizio, ovvero potrà essere una scheda opportunamente installata in tale CPE.

Il servizio di accesso IP dedicato basato su Ethernet/SDH verrà caratterizzato dai seguenti parametri prestazionali tra il PAS (punto di accesso al servizio, inteso come interfaccia fisica per l’erogazione del servizio che separa la sezione interna della rete di responsabilità dell’Offerente dalle risorse di rete proprie dell’Amministrazione) e la dorsale IP per ognuna delle due direzioni (upstream e downstream):

• BMG, ovvero Banda Minima Garantita di livello 2 di accesso alla dorsale; • BP, ovvero Banda massima di Picco di livello 2 consentita in termini di multipli

di 10Mbps o 100Mbps.

I profili di accesso IP dedicato basato su Ethernet/SDH dovranno essere interoperabili con gli accessi IP dedicati basati su xDSL di cui al paragrafo 7.6.

Per ogni profilo di accesso l’Offerente dovrà fornire all’Amministrazione Contraente: • per accessi fino a 100 Mbps, un’interfaccia Ethernet 10/100 base T/TX lato rete

locale;

4 Per apparato L2 si intende un apparato operante al Livello 2 (Data Link) della pila ISO/OSI.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 63 di 136

• per accessi superiori a 100 Mbps, un numero di interfacce Ethernet 10/100 base T/TX tale da consentire il raggiungimento della banda richiesta oppure, a scelta dell’Amministrazione, un’interfaccia Giga Ethernet in rame e/o in fibra;

inoltre dovrà:

• adibire le diverse interfacce di uno stesso CPE al trasporto di traffico relativo a servizi differenti, gestendo con priorità differenti i pacchetti delle interfacce lato rete locale. È richiesto pertanto il supporto dello standard Diffserv (cfr. paragrafi 7.4.1 e 7.8) eventualmente integrato con l’uso di priorità secondo lo standard IEEE 802.1p nella tratta di accesso Ethernet, a seconda delle specifiche modalità di realizzazione di quest’ultima, per permettere la gestione della qualità di servizio fondata sul controllo di ammissione da svolgere ai bordi della rete

• gestire l’indirizzamento multicast a livello IP eventualmente indirizzato a un multicast di livello Ethernet, a seconda della realizzazione tecnica della rete di accesso, nella tratta metropolitana di collegamento con la dorsale IP.

La Tabella 25 riporta i valori minimi di BMG e BP dei profili di accesso IP dedicato su Ethernet/SDH

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 64 di 136

Tabella 25: Profili di accesso per il servizio IP dedicato su Ethernet/SDH

Le velocità si intendono riferite al canale logico tra PAS e dorsale IP.

ID Tipo di Profilo

canale DOWNstream canale UPstream

BMG BP BMG BP

B8 Bilanciato 10 Mbps 10 Mbps 10 Mbps 10 Mbps

B9 Bilanciato 100 Mbps 100 Mbps 100 Mbps 100 Mbps

Banda aggiuntiva di 10 Mbps oltre quella già contrattualizzata, fino

a 90 Mbps

Bilanciato 10 Mbps 10 Mbps 10 Mbps 10 Mbps

Banda aggiuntiva di 100 Mbps oltre quella già contrattualizzata per l’accesso a 100

Mbps, fino a 1 Gbps

Bilanciato 100 Mbps 100 Mbps 100 Mbps 100 Mbps

In sede di Offerta Tecnica dovranno essere dettagliate le soluzioni tecniche proposte indicando esplicitamente gli standard su cui le varie funzionalità siano basate ed evidenziando il rispetto dei requisiti minimi richiesti, le modalità di misurazione degli stessi.

In particolare l’Offerente dovrà descrivere le modalità realizzative del servizio, avendo cura di specificare:

• la marca, il modello e la configurazione hardware del CPE e dell’apparato L2 di attestazione della fibra ottica, lato utente e lato rete dell’offerente;

• la tipologia di fibra utilizzata (monomodale, multimodale, etc); • il protocollo utilizzato per l’accesso (Ethernet, SDH, Ethernet over SDH); • le modalità di consegna del traffico utente al nodo IP di accesso alla rete di

trasporto.

La tariffazione prevista dall’Offerta dovrà essere di tipo flat.

Le condizioni economiche relative a profili caratterizzati da velocità di trasmissione pari a una combinazione di multipli di 10Mbps o 100Mbps saranno calcolate a partire dalle condizioni economiche previste per i profili B8 e B9, sommando i contributi economici per la banda aggiuntiva a 10Mbps o 100Mbps, per i quali è richiesto all’Offerente di esprimere la valorizzazione, fino al raggiungimento della banda desiderata.

7.7.2 Servizi CPE

Presso la sede dell’Amministrazione dove viene erogato il servizio di accesso dedicato ethernet/SDH dovrà essere fornito, installato, configurato e mantenuto, a cura dell’Offerente, un apparato CPE (Customer Premise Equipment) con funzioni di router IP e dotato di interfacce di collegamento del CPE alla lan dell’Amministrazione, di tipo Ethernet 10BaseT o FastEthernet 100BaseTX.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 65 di 136

Il punto di accesso al servizio (PAS), inteso come interfaccia fisica per l’erogazione del servizio che separa la sezione interna della rete di responsabilità dell’Offerente dalle risorse di rete proprie dell’Amministrazione, sarà l’interfaccia Ethernet/Fast Ethernet/Giga Ethernet del CPE dell’Offerente.

I CPE dovranno supportare funzionalità NAT/PAT, che dovranno essere configurate secondo le richieste dell’Amministrazione Contraente in relazione al piano di indirizzamento IP RFC-1918 implementato.

In sede di Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà descrivere la tipologia e la configurazione del CPE che prevede di associare a ciascun profilo riportato in Tabella 25 in funzione della velocità di trasmissione (multipli di 10Mbps o 100Mbps), indicando nel dettaglio le seguenti caratteristiche:

• alimentazione; • velocità di linea espressa in kbpsec e kpacket/sec; • tipo e numerosità di interfacce presenti; • protocolli di livello 2/3/4 della pila OSI supportati (protocolli di switching,

routing, tunneling); • dati di targa (DRAM, FLASH, e sistema operativo presente); • eventuali funzionalità aggiuntive; • dimensioni; • peso; • garanzia del prodotto.;

I dispositivi CPE dovranno essere dotati di: • un’interfaccia verso la LAN della sede di tipo Fast Ethernet per i profili con

velocità di trasmissione fino a 100 Mbps; • un numero di interfacce verso la LAN di tipo Fast Ethernet tale da consentire il

raggiungimento della banda contrattualizzata oppure, a scelta dell’Amministrazione, di un’interfaccia di tipo Giga Ethernet, in rame o fibra, operante ad 1 Gbps.

7.7.3 Accessi con Elevata Affidabilità

Il Fornitore assegnatario dovrà mettere a disposizione dell’Amministrazione, su richiesta, un servizio di elevata affidabilità per gli accessi IP dedicati basati su tecnologia Ethernet/SDH. Tale servizio potrà essere realizzato tramite due diverse modalità di backup che si dovranno attivare in maniera del tutto automatica e trasparente in presenza di eventuali fault:

• base, ovvero caratterizzata dalla terminazione del servizio lato utente, sugli stessi apparati L2 e L35 (ridondati nelle loro componenti principali) dell’accesso principale. La terminazione lato rete, del servizio dovrà invece avvenire su apparati L2 e L3 distinti rispetto a quelli utilizzati per l’accesso principale ma residenti nello stesso POP dell’Offerente;

• avanzata, caratterizzata dalla terminazione del servizio sia lato utente che lato rete, su apparati L2 e L3 distinti rispetto agli apparati utilizzati per l’accesso principale. I due accessi, primario e secondario, dovranno terminare, lato rete, su

5 Per apparato L3 si intende un apparato operante al Livello 3 (Network) della pila ISO/OSI.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 66 di 136

apparati L2 e L3 presenti su POP geograficamente distinti (prestazione di dual homing, lato rete).;

L’attivazione del servizio di elevata affidabilità, successivamente all’avvio in esercizio dell’accesso principale, dovrà avvenire secondo una procedura operativa precedentemente concordata con il responsabile tecnico dell’Amministrazione. In ogni caso, l’Offerente dovrà mettere in campo tutti quegli accorgimenti tecnici e/o operativi che minimizzino i disservizi.

Il servizio di elevata affidabilità base dovrà garantire:

• un servizio di accesso L2 alla dorsale IP dell’Offerente, principale e secondario, configurato secondo una topologia ad anello, in modo che in caso di caduta della via principale, la rete L2 dell'Offerente reinstradi automaticamente il traffico utente verso la seconda via. Sulla rete Ethernet/SDH dell’Offerente, i due rami dell’anello dovranno essere realizzati lungo percorsi fisici completamente differenti. Dal punto di spillaggio della fibra della rete metropolitana dell’Offerente più vicino alla sede dell’Amministrazione sino alla sede stessa, i due rami dell’anello potranno condividere lo stesso percorso fisico (prestazione di single homing, lato utente);

• un accesso secondario attestato, lato utente, sugli stessi apparati di terminazione L2 e L3 previsti per l’accesso primario, dotato di una banda minima pari alla BMG configurata sull’accesso primario stesso;

• la ridondanza delle componenti principali degli apparati L2 e L3 (alimentazione, CPU, etc).

L’Offerente dovrà realizzare il servizio base di elevata affidabilità, in modo da garantire una disponibilità del servizio di accesso alla dorsale IP, costituito dal bundle dell’accesso principale e dell’accesso secondario, pari almeno al valore del 99,5%.

La disponibilità del servizio verrà misurata su base quadrimestrale come specificato ai paragrafi 9.1 e 9.2.

La Tabella 26 riporta i valori minimi di BMG del servizio base di elevata affidabilità associato ai profili di accesso IP dedicato basati su Ethernet/SDH.

Tabella 26: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP dedicato su Ethernet/SDH

ID Tipo di Profilo Canale DOWNstream

Canale UPstream

Backup base

BMG BMG BMG

B8 Bilanciato 10 Mbps 10 Mbps 10 Mbps

B9 Bilanciato 100 Mbps 100 Mbps 100 Mbps

Nel caso in cui, l’Amministrazione Contraente richieda sulla linea principale un ampliamento di banda BMG secondo la modularità prevista in Tabella 25 e nei limiti ivi previsti, la banda minima garantita sulla linea secondaria dovrà essere parimenti incrementata senza oneri aggiuntivi per l’Amministrazione.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 67 di 136

Saranno valutate positivamente le soluzioni che offrano su tutti i profili di servizio una terminazione su apparati L2 e L3 differenti in sede d'utente. In questo caso gli apparati L2 e L3 potranno non essere ridondati internamente.

Tabella 27: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP basati su tecnologia Ethernet/SDH – Prestazioni opzionali

Prestazioni PunteggioValori

AmmessiRisposta del

Fornitore

Attestazione dell’accesso secondario su apparati L2 e L3 differenti rispetto a quelli utilizzati per la terminazione dell’accesso primario per tutti i profili.

1 SI/NO

In sede di Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà descrivere le caratteristiche degli apparati e le modalità con cui intende realizzare tale servizio avendo cura di specificare:

• la marca, il modello e la configurazione hardware del CPE e dell’apparato L2 di attestazione della fibra ottica dell’accesso principale e dell’acceso secondario, evidenziando le componenti HW e/o SW che realizzano la ridondanza interna dell’apparato;

• la tipologia di fibra utilizzata (monomodale, multimodale etc); • il protocollo utilizzato per l’accesso secondario (Ethernet, SDH, Ethernet over

SDH); • i meccanismi di protezione della rete L2 dell’Offerente che garantiscono il

reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed uscente dall’apparato L2, lato utente, sulla via secondaria dell’anello, in caso di indisponibilità del semianello principale, specificandone i relativi tempi di convergenza;

• i meccanismi di protezione (ad esempio protocolli di routing) utilizzati a livello IP che garantiscano il reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed uscente dal CPE, in caso di indisponibilità della via principale, specificandone i relativi tempi di convergenza.

L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) per il servizio di elevata affidabilità base dovrà riportare la tariffazione a canone mensile che includa:

• l’eventuale locazione e i servizi di gestione e manutenzione degli apparati per permettere al CPE e all’apparato L2 di svolgere le suddette funzioni;

• il servizio di installazione on site, presso la sede dell’Amministrazione, della terminazione dell’acceso secondario, dell’eventuale apparato L2 e L3 secondario e di eventuali schede aggiuntive previste nel CPE e/o nell’apparato L2;

• l’ulteriore accesso Ethernet/SDH utilizzato; • la banda prevista per il profilo di servizio richiesto; • i meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente entrante ed

uscente dal CPE, in caso di indisponibilità momentanea della via principale. Tutta la catena tecnologica necessaria a gestire i meccanismi di instradamento dovrà essere gestita dal Fornitore assegnatario.

Il servizio di elevata affidabilità avanzato dovrà invece garantire, oltre a quanto già previsto dalla modalità base:

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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche

Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni

Allegato 5 – Capitolato Tecnico 68 di 136

• la terminazione del servizio e l’attestazione della fibra ottica rispettivamente su CPE ed apparati L2 distinti rispetto a quelli previsti per l’accesso primario, sia lato utente che lato rete;

• la terminazione dei circuiti lato rete in dual homing.

L’Offerente dovrà realizzare il servizio avanzato di elevata affidabilità, in modo da garantire una disponibilità del servizio di accesso alla dorsale IP, costituito dal bundle dell’accesso principale e dell’accesso secondario, pari almeno al valore del 99,99%.

La disponibilità del servizio verrà misurata su base quadrimestrale come specificato ai paragrafi 9.1 e 9.2.

La Tabella 28 riporta i valori minimi di BMG del servizio avanzato di elevata affidabilità associato ai profili di accesso IP basati su accessi Ethernet/SDH.

Tabella 28: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP suEthernet/SDH

ID Tipo di ProfiloCanale

DOWNstream Canale

UPstream Backup avanzato

BMG BMG BMG

B8 Bilanciato 10 Mbps 10 Mbps 10 Mbps

B9 Bilanciato 100 Mbps 100 Mbps 100 Mbps

Nel caso in cui, l’Amministrazione Contraente richieda sulla linea principale un ampliamento di banda BMG secondo la modularità prevista in Tabella 25 e nei limiti ivi previsti, la banda minima garantita sulla linea secondaria dovrà essere parimenti incrementata senza oneri aggiuntivi per l’Amministrazione.

Costituisce oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di Gara) l'offerta di accesso in fibra in dual homing senza costi aggiuntivi anche presso la sede dell'Amministrazione (cfr. Tabella 29). In questo caso la via principale e la via secondaria dell’anello dovranno seguire percorsi fisici completamente distinti sino al locale tecnico presso la sede dell’Amministrazione. Gli eventuali lavori di scavo e messa in posa delle coppie di fibra ottica all’interno del fondo di propria competenza sono da intendersi a carico dell’Amministrazione. Tabella 29: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP Ethernet/SDH –Prestazioni opzionali

Prestazioni Punteggio Valori Ammessi Risposta del Fornitore

Prestazione di Dual Homing presso la sede dell’Amministrazione 3 SI/NO

In sede di Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà descrivere le caratteristiche degli apparati e le modalità con cui intende realizzare tale servizio avendo cura di specificare:

• la marca, il modello e la configurazione hardware del CPE e dell’apparato L2 di attestazione della fibra ottica dell’accesso secondario;

• la tipologia di fibra utilizzata (monomodale, multimodale etc);

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 69 di 136

• il protocollo utilizzato per l’accesso secondario (Ethernet, SDH, Ethernet over SDH);

• i meccanismi di protezione della rete L2 dell’Offerente che garantiscono il reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed uscente dall’apparato L2, lato utente, sulla via secondaria dell’anello, in caso di indisponibilità del semianello principale, specificandone i relativi tempi di convergenza;

• i meccanismi di protezione (ad esempio protocolli di routing) utilizzati a Livello IP che garantiscano il reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed uscente dal CPE, in caso di indisponibilità della via principale, specificandone i relativi tempi di convergenza.

L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) per il servizio avanzato di elevata affidabilità dovrà riportare la tariffazione a canone mensile che includa:

• l’eventuale locazione e i servizi di gestione e manutenzione degli apparati per permettere al CPE e all’apparato L2 di svolgere le suddette funzioni;

• l’eventuale servizio di installazione on site, presso la sede dell’Amministrazione, della terminazione dell’acceso secondario e del CPE;

• l’ulteriore accesso Ethernet/SDH utilizzato comprensivo dei costi di scavo per la realizzazione della prestazione di dual homing lato utente;

• la banda prevista per il profilo di servizio richiesto; • i meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente entrante ed

uscente dall’apparato L2, in caso di indisponibilità momentanea della via principale;

• i meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente entrante ed uscente dal CPE, in caso di indisponibilità momentanea della via principale. Tutta la catena tecnologica necessaria a gestire i meccanismi di instradamento dovrà essere gestita dal Fornitore assegnatario.

7.7.4 Opzione Accessi Sicuri

Oltre alla prestazione di VPN normale, che si intende inclusa nel canone dell’accesso Ethernet/SDH sia nell’ambito intranet che extranet (cfr. paragrafo 7.7), l’Offerente dovrà indicare un pricing per le VPN sicure (cfr. paragrafo 7.3.1).

Il pricing per le S-VPN sarà espresso come un canone aggiuntivo da sommare al canone base dell’accesso e sarà comprensivo di tutti gli eventuali adeguamenti da effettuare sul CPE utilizzato nella configurazione base o dell’utilizzo di un ulteriore apparato.

Nel caso del servizio S-VPN la classe di servizio configurata si intende la BE.

7.7.5 Copertura del servizio

Così come indicato al paragrafo 7.2, per i servizi di accesso IP dedicato basato su Ethernet/SDH la copertura è:

• mandatoria all’interno dei Comuni di Roma e Milano; • su base progetto, a seguito di analisi di fattibilità tecnica realizzata dal Fornitore

assegnatario su altre aree.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 70 di 136

7.7.6 Variazioni di configurazione e trasloco accessi

L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) dovrà includere i costi relativi alla variazione della configurazione degli accessi.

Il Fornitore assegnatario dovrà farsi carico, senza costi aggiuntivi, di tutte le attività di sua responsabilità necessarie al trasloco degli accessi dell’Amministrazione Contraente sia se lo spostamento avviene all’interno della stessa sede sia se prevede il trasferimento in altra sede.

L’Amministrazione Contraente ha facoltà di:

• richiedere al Fornitore assegnatario di mantenere lo stesso indirizzamento pubblico, qualora avesse contrattualizzato l’accesso ad Internet (cfr. paragrafo 7.9)

• richiedere l’attivazione di un nuovo accesso,identico a quello da traslocare, in modo tale che il tempo di sospensione del servizio di accesso sia il più possibile limitato. Il costo del nuovo accesso dovrà essere quotato, su base mensile, come da listino della Convenzione e sarà a carico dell’Amministrazione fino al termine delle procedure di trasloco.

Eventuali interruzioni di servizio che si rendessero necessarie andranno pianificate ed autorizzate dall’Amministrazione Contraente.

7.8 SERVIZI DIFFERENZIATI

7.8.1 Specifiche Funzionali

La fornitura di servizi differenziati coinvolge sia funzionalità della dorsale di trasporto IP che funzionalità relative all’accesso.

In primo luogo, è tipicamente il dispositivo di accesso, vale a dire il CPE, a contrassegnare ogni pacchetto in modo che lo stesso CPE ed il nodo di rete posto alla frontiera della rete di trasporto possano identificare il tipo di servizio che tale pacchetto dovrà ricevere. La configurazione del CPE per il marking dei pacchetti sarà responsabilità dell’Offerente.

Il Fornitore ha la possibilità di rimarcare il traffico IP all’interno della propria rete precedentemente marcato dagli apparati dell’Amministrazione purché il traffico venga riconsegnato a destinazione con lo stesso schema di marking con cui era stato inviato. Il Fornitore dovrà descrivere nell’Offerta Tecnica il proprio modello di re-marking ed indicare i parametri attraverso cui discrimina il traffico sull’interfaccia LAN del CE (ACL per IP Sorgente, IP Destinazione, Porta, Protocollo, TOS, combinazioni varie, etc.). Le politiche di marking saranno concordate con l’Amministrazione Contraente in modo da soddisfare le esigenze di quest’ultima.

Come parte integrante dell’offerta, l’Offerente dovrà fornire un supporto all’Amministrazione che intende sottoscrivere il servizio, nel determinare la tipologia di servizio ed il relativo profilo di banda più adatto alle proprie esigenze prestazionali di rete.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 71 di 136

Nell’ambito di tale supporto, l’Amministrazione Contraente avrà facoltà di richiedere una valutazione sull’adeguatezza della propria rete locale alla fruizione dei servizi differenziati. L’Offerente potrà a quel punto suggerire eventuali cambiamenti infrastrutturali o di gestione di tale rete locale in modo che le stazioni ad essa collegate possano effettivamente avvalersi dei servizi differenziati offerti dalla dorsale di trasporto IP. Eventuali interventi di adeguamento sono da intendersi a carico dell’Amministrazione.

Nell’Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà specificare le modalità realizzative del servizio.

L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) per i servizi differenziati dovrà riportare la tariffazione a canone mensile, incrementale rispetto alla tariffazione prevista per l’accesso IP dedicato, che includa:

• l’eventuale locazione degli apparati per permettere al CPE di svolgere le suddette funzioni, indipendentemente dalla soluzione adottata dall’Offerente (modifica della configurazione del CPE di base, aggiunta di un ulteriore CPE, ecc.)

• la banda minima configurata per ogni servizio differenziato, ad eccezione del servizio “BE” e per ciascuna tratta, upload e download, in funzione delle esigenze dell’Amministrazione all’interno dei profili delineati nella Tabella 30.

La somma della banda minima configurata per ciascun servizio differenziato presente sul medesimo accesso è da intendersi inferiore o uguale alla banda minima garantita disponibile sull’accesso IP dedicato utilizzato.

Il servizio sarà disponibile su tutte le tipologie di accesso IP dedicato, ad esclusione degli accessi S0 e S1.

Tabella 30: Servizi Differenziati: Banda Minima per Classe(upload e download) I valori indicati si riferiscono alla velocità fino alla quale dovrà essere garantito il trasporto dei dati con il rispetto dei parametri di qualità definiti per ciascuna delle Classi di Servizio (ad esclusione della BE) configurabili sull’accesso IP dedicato.

ID Velocità D1 16 Kbps D2 32 Kbps D3 64 Kbps D4 128 Kbps D5 256 Kbps D6 384 Kbps D7 512 Kbps D8 1.024 Kbps D9 2.048 Kbps

D10 4.096 Kbps D11 6.144 Kbps

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 72 di 136

D12 8.192 Kbps D13 10.240 Kbps D14 12.288 Kbps D15 14.336 Kbps D16 16.384 Kbps D17 18.432 Kbps D18 20.480 Kbps D19 22.528 Kbps D20 25.600 Kbps D21 34.816 Kbps D22 51.200 Kbps D23 69.632 Kbps D24 76.800 Kbps

7.8.2 Servizi CPE

Per la fruizione dei servizi differenziati, dato il ruolo fondamentale del CPE per la realizzazione del servizio, l’Offerente dovrà descrivere nel dettaglio la tipologia e la configurazione del CPE che prevede di associare a ciascun profilo IP dedicato nel caso di supporto aggiuntivo dei Servizi Differenziati.

7.8.3 Variazioni di configurazione dei servizi differenziati

La prima configurazione del servizio è inclusa nel prezzo del servizio stesso. Dovrà, inoltre, essere prevista una valorizzazione dei costi relativa alle variazioni del profilo di traffico. Il costo della singola variazione di configurazione della banda minima dovrà comprendere la possibilità di modificare la banda per ciascuna delle classi di servizio attive sull’accesso IP.

In caso di trasloco di un accesso dedicato anche i servizi differenziati definiti su tale accesso dovranno essere traslocati secondo le modalità e i vincoli temporali definiti per il trasloco dell’accesso stesso.

7.9 SERVIZIO DI CONNETTIVITÀ INTERNET

Nell’ambito dei servizi forniti, in conformità anche all’orientamento espresso dalla Federal Communication Commission6 gli utenti Internet hanno diritto a:

• Accedere a contenuti legali su Internet • Scegliere quali applicazioni e servizi utilizzare • Collegare apparati omologati che non arrechino danno alla rete • Godere della competizione tra fornitori di accesso, applicazioni servizi e

contenuti nel rispetto delle normative esistenti.

6 FCC Internet Policy Statement FCC 05-151

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 73 di 136

A tal fine si richiede che il servizio di accesso ad Internet oggetto del presente Capitolato Tecnico sia organizzato in maniera tale da garantire la Neutralità della Rete7 in particolare:

• L’Offerente si impegna a fornire una completa e trasparente descrizione all'utente delle proprie eventuali politiche di gestione del traffico.

• Qualunque gestione del traffico può avvenire solo su richiesta dell'utente che esercita una libera e autonoma decisione senza condizionamenti tecnici; va garantito il diritto di richiedere ed ottenere un accesso best effort a condizioni non discriminatorie.

• L’Offerente si impegna a non discriminare le comunicazioni sulla base del loro contenuto.

• L’Offerente si impegna a non discriminare il traffico sulla base dei soggetti che intervengono in una comunicazione (mittenti e destinatari).

L’Amministrazione che acquista uno o più accessi IP potrà richiedere opzionalmente anche la connettività verso Internet, specificando il livello prestazionale in termini di ampiezza di banda. L’acquisizione del servizio di connettività Internet non comporta automaticamente la sottoscrizione del servizio di S-VPN.

L’Offerente dovrà descrivere la propria soluzione di accesso a Internet per i seguenti scenari di realizzazione del servizio:

• ogni sede dell’Amministrazione può accedere alla rete Internet mediante un accesso logico/fisico dedicato;

• una sola sede dell’Amministrazione, tipicamente la sede centrale, può accedere alla rete Internet mediante un accesso logico/fisico dedicato mentre le altre sedi dell’Amministrazione utilizzano accessi VPN per raggiungere il punto di raccolta centralizzato;

• tutte le sedi dell’Amministrazione utilizzano accessi VPN e possono accedere alla rete Internet transitando per un punto di accesso Internet centralizzato interno alla rete dell’Offerente.

L’inoltro di pacchetti IP da e verso la rete Internet può avvenire tramite un sottoinsieme degli accessi di una stessa Amministrazione, la quale ha facoltà di decidere:

• il numero e la localizzazione degli accessi abilitati; • se l’accesso ad Internet dovrà essere realizzato utilizzando un indirizzamento IP

pubblico di proprietà dell’Offerente o di proprietà dell’Amministrazione stessa. In quest’ultimo caso, la dorsale di trasporto IP dell’Offerente dovrà essere in grado di recapitare al giusto accesso i pacchetti IP destinati ad indirizzi pubblici di proprietà delle Amministrazioni che si avvarranno del servizio. La configurazione del routing e le modalità di annuncio di tali indirizzi pubblici sulla rete Internet potranno essere concordate con l’Amministrazione che ne è proprietaria.

L’Offerente dovrà garantire anche l’inoltro di traffico multicast da e verso MBONE (Multicast Backbone), la sovrastruttura virtuale Internet costituita da router in grado di inoltrare traffico multicast pubblico.

7 NNSquad Italia - www.nnsquad.it

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 74 di 136

L’Offerta Tecnica dovrà dettagliare le soluzioni tecniche proposte dall’Offerente al fine di realizzare routing ed inoltro di pacchetti multicast dalla dorsale di trasporto IP dell’Offerente alla rete Internet.

Il Fornitore dovrà erogare il servizio di connettività alla rete Internet garantendo la BMG contrattualizzata sull’accesso fino al punto di interconnessione al nodo IP della Big Internet. Il Fornitore dovrà erogare senza oneri aggiuntivi, le funzioni di seguito elencate, da effettuare all’atto della prima configurazione, che saranno realizzate all’interno del CPE o all’interno dell’infrastruttura dell’Offerente:

• NAT/PAT statico e dinamico in uscita per consentire, tra l’altro, il mascheramento degli host delle VPN IP che accedono ad Internet;

• NAT statico in ingresso/uscita su uno o più indirizzi registrati, per consentire la raggiungibilità da Internet di servizi residenti all’interno della VPN su host con indirizzamento in classe privata;

• un servizio di server DNS per la risoluzione degli indirizzi Internet e la fornitura fino a 8 indirizzi IP pubblici, se richiesta dall’Amministrazione;

• routing di indirizzi registrati assegnati direttamente ad host situati all’interno della Intranet, usati ad esempio per rendere accessibili da Internet servizi basati su protocolli ai quali non sono applicabili funzioni di NAT.

Le successive riconfigurazioni dei servizi NAT/PAT faranno riferimento alle specifiche tecnico-funzionali descritte nel paragrafo 8.4 ed alle relative condizioni economiche, che l’Offerente è tenuto ad indicare nella propria offerta.

La Tabella 31 riporta i valori di BMG dei profili di accesso Internet.

Per quanto riguarda le prestazioni del servizio e la determinazione dei prezzi, si considereranno separatamente i canali upload e download. L’Amministrazione potrà configurare con un valore diverso ciascuna delle due direttrici.

Tabella 31: Accesso ad Internet

ID Banda Minima Garantita per direzione (upload o download)

INT 1 32 Kbps

INT 2 64 Kbps

INT 3 128 Kbps

INT 4 256 Kbps

INT 5 512 Kbps

INT 6 1.024 Kbps

INT 7 2.048 Kbps

INT 8 4.096 Kbps

INT 9 6.144 Kbps

INT 10 8.192 Kbps

INT 11 10.240 Kbps

INT 12 12.288 Kbps

INT 13 16.384 Kbps

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 75 di 136

INT 14 18.432 Kbps

INT 15 20.480 Kbps

INT 16 22.528 Kbps

INT 17 25.600 Kbps

INT 18 34.816 Kbps

INT 19 51.200 Kbps

INT 20 76.800 Kbps

Nel caso di terminazione Internet presso una sede dell’Amministrazione quest’ultima contrattualizzerà distinti valori di banda minima garantita Internet upload e download ed un corrispondente accesso IP dedicato. Quest’ultimo sarà caratterizzato da un profilo (Bilanciato o Sbilanciato) tra quelli previsti alla sezione 7.6.1 o 7.7.1 con valori di Banda Minima Garantita e di Picco compatibili, ossia maggiori o uguali, rispetto alle bande Internet upload e download configurate.

L’Offerta Tecnica dovrà dettagliare le soluzioni tecniche proposte dall’Offerente per il servizio di connettività Internet. L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) dovrà riportare la tariffazione a canone mensile e dovrà includere il costo per il trasporto del traffico dal POP di accesso alla dorsale IP sino all’interconnessione con la BIG Internet. Tale tariffazione sarà incrementale rispetto alla tariffazione prevista per l’accesso IP sottostante nel caso di terminazione del servizio Internet presso una sede dell’Amministrazione.

7.9.1 Variazioni di configurazione e trasloco accessi

La prima configurazione del servizio è inclusa nel prezzo del servizio stesso, l’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) dovrà includere una valorizzazione dei costi relativa alla variazione della BMG configurata sull’accesso ad Internet.

In caso di trasloco di un accesso dedicato anche l’accesso ad Internet definito su tale accesso dovrà essere traslocato secondo le modalità e i vincoli temporali definiti per il trasloco dell’accesso stesso.

Eventuali interruzioni di servizio che si rendessero necessarie andranno pianificate ed autorizzate dall’Amministrazione Contraente.

7.9.2 Requisiti sulla protezione da DoS/DDoS

La dorsale IP dell’Offerente dovrà essere dotata di meccanismi di filtraggio dei pacchetti di rete attivabili selettivamente per proteggere la rete IP dell’Amministrazione contraente da attacchi di tipo DoS (Denial-of-Service) e DDoS (Distributed Denial-of-Service). In particolare, l’Offerente dovrà impedire, sulla propria dorsale IP e sui propri collegamenti verso altre reti IP, che vengano ricevuti o inviati pacchetti con indirizzi di rete falsificati (il cosiddetto “IP spoofing”) tramite la configurazione di opportune regole di “ingress/egress filtering” (RFC-2827).

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 76 di 136

7.10 SICUREZZA DELLE FUNZIONALITÀ EROGATE VIA WEB

Tutte le funzionalità, o servizi, descritte nel presente Capitolato ed erogate tramite un’interfaccia Web (ad esempio lettura della posta via web o gestione del DNS via web) dovranno essere realizzate in modalità sicura tramite canali protetti SSL-3 e TLS (RFC-2595, RFC-3207), per mezzo di cifratura simmetrica con chiavi di lunghezza non inferiore a 100 bit. Inoltre, l’autenticazione dell’utente dovrà poter avvenire nelle seguenti modalità:

• tramite username e password; • tramite client-autentication basata su certificati X.509v3 standard, secondo il

profilo IETF-PKIX (RFC-3280) o secondo il profilo di certificati definito per la CIE (Carta d’Identità Elettronica) e per la CNS (carta nazionale dei servizi). In questo caso, il server web deve essere in grado di accettare i certificati in uso presso l’Amministrazione Contraente e verificare lo stato di validità del certificato almeno tramite CRL in formato X.509v2 (profilo PKIX, RFC-3280) scaricata da un server HTTP o LDAP.

7.11 SERVIZI DI GESTIONE DI RETE

L’Offerente dovrà garantire le seguenti funzioni di gestione della rete: • monitoraggio real time delle proprie infrastrutture di rete (rete di accesso, rete

dorsale, POP, ecc.); • servizi di reportistica standard sui servizi offerti, secondo le esigenze

dell’Amministrazione Contraente; • notifica alle Amministrazioni Contraenti di condizioni ed eventi critici che

impattano in modo significativo sull’erogazione dei servizi; • identificazione dei parametri di funzionamento e settaggio delle soglie critiche; • analisi e diagnosi dei malfunzionamenti della rete e/o dei CPE in gestione

all’Offerente; • risoluzione remota dei malfunzionamenti; • supporto Customer Care ai referenti dell’Amministrazione Contraente.

7.12 QUALITÀ DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP

Il Fornitore assegnatario dovrà impegnarsi a risolvere, nei tempi indicati nel seguito del presente documento pena l’applicazione delle penali riportate ai paragrafi 13.2, 13.3 e 13.4, i guasti di tipo:

• bloccante, che impediscono all’Amministrazione di usufruire del servizio • non bloccante, che permettono comunque all’Amministrazione di usufruire del

servizio, ma con prestazioni degradate

I parametri seguenti rientrano tra quelli che il Fornitore dovrà includere nella reportistica quadrimestrale alle Amministrazioni (cfr. capitolo 9):

• la disponibilità del servizio, calcolata su base quadrimestrale e relativa ai soli guasti di tipo bloccante in funzione della finestra di erogazione del servizio è definita in accordo alla formula di seguito riportata:

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 77 di 136

i

s

dD 1-

T

d

i

N

=

dove:

o Nd è il numero di guasti bloccanti occorsi o di indica la durata (in minuti) dell’i-simo disservizio o TS indica il periodo temporale di osservazione (in minuti)

• il Tempo di ripristino, in ore nel 95% dei casi è definito come il tempo, misurato in ore all’interno della finestra di erogazione del servizio, intercorrente tra l’istante di segnalazione del disservizio al Fornitore e la chiusura dello stesso. Nel solo caso in cui il numero di disservizi ripristinati nel quadrimestre oltre lo SLA target sia pari a 1 (uno), le penali per il Tempo di ripristino non verranno applicate in quanto la casistica non può considerarsi statisticamente rilevante.

• per i parametri di SLA definiti per i servizi differenziati (Ritardo di trasferimento RTD, Ritardo di trasferimento OWD, Jitter e Perdita di Pacchetti) il Fornitore assegnatario dovrà, nelle specifiche di dettaglio delle prove di collaudo di cui al par. 12.3.1, descrivere le modalità con cui vengono eseguite le misure, dovrà poi registrarne i valori con frequenza almeno oraria per singolo accesso e singola classe di servizio (ad eccezione della BE).

Qualora le Amministrazioni Contraenti o l’Amministrazione Aggiudicatrice, a loro insindacabile giudizio, ritengano che il Fornitore non rispetti i parametri di qualità di servizio dichiarati, potranno richiedere in qualsiasi momento al Fornitore di eseguire una specifica campagna di misura, con modalità di dettaglio concordate con l’Amministrazione, realizzata a cura e spese del Fornitore entro 30 (trenta) giorni solari; in mancanza l’Amministrazione richiedente potrà affidare a qualificata società esterna le rilevazioni richieste addebitandone il costo al Fornitore, fatta salva l’applicazione delle penali previste.

Qualora i report o la campagna di misure accertino il mancato rispetto dei parametri di qualità dei servizi richiesti il Fornitore sarà tenuto a corrispondere le penali di cui ai paragrafi 13.2, 13.3 e 13.4.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 78 di 136

8 SERVIZI A VALORE AGGIUNTO (VAS)

Nell’Offerta dovranno essere inclusi i seguenti servizi a valore aggiunto:

• servizio di posta elettronica: o fornitura di un servizio di posta elettronica o fornitura, gestione e manutenzione di un servizio di SMTP server

secondario • servizi DNS

o fornitura, gestione e manutenzione di un servizio server DNS intranet o fornitura, gestione e manutenzione di un servizio server DNS internet

• servizi di Sicurezza o Firewall o Proxy applicativo o Antivirus&Content Filtering

• servizi accessori o fornitura aggiuntiva di indirizzi IP pubblici e statici o variazioni di configurazioni NAT/PAT oltre quelle già comprese.

8.1 SERVIZIO DI POSTA ELETTRONICA

Il Fornitore dovrà erogare, a fronte di un corrispettivo economico aggiuntivo, un servizio di gestione e manutenzione di posta elettronica in grado di offrire un numero di caselle di dimensione pari almeno a 50 MByte destinate agli utenti dell’Amministrazione Contraente. All’atto della sottoscrizione del servizio l’Amministrazione potrà poi decidere, per ogni casella, se l’accesso alle caselle e l’invio di posta saranno consentiti attraverso Internet, oppure solo nell’ambito della VPN (o delle VPN) dell’Amministrazione stessa. Le caselle di posta dovranno comunque essere accessibili almeno nelle seguenti modalità:

• http/http-s • POP3/POP3-S • IMAP4.

La spedizione di posta elettronica tramite SMTP/SMTP-S, e la gestione della posta elettronica tramite interfaccia web dovranno essere realizzata, a seconda delle esigenze del singolo utente, tramite canali protetti SSL-3 e TLS (RFC-2595, RFC-3207) per mezzo di cifratura simmetrica con chiavi di lunghezza non inferiore a 100 bit. Al fine di limitare l’uso improprio del servizio di posta elettronica, il server SMTP dovrà poter essere configurato in modo da inviare posta all’esterno dell’Amministrazione solo quando il mittente si sia autenticato tramite username e password oppure in base al suo indirizzo IP. Il Fornitore assegnatario dovrà inoltre mettere a disposizione dell’Amministrazione un sistema centralizzato di Antivirus e Antispamming per la protezione da codice dannoso che può propagarsi tramite lo scambio di posta elettronica; l’Offerente dovrà proporre un sistema caratterizzato dai seguenti parametri:

• efficienza di scansione: 100% dei virus noti, recensiti e pubblicamente elencati dalle organizzazioni preposte, indipendentemente dalla piattaforma ospite e dal media di trasmissione;

• efficienza nel riparare file o messaggi infetti: 100% dei virus per i quali esiste la possibilità di recupero;

• capacità di eseguire la scansione in tempo reale sui pacchetti IP; • capacità di eseguire la scansione differita di interi file/documenti allegati;

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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche

Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni

Allegato 5 – Capitolato Tecnico 79 di 136

• supporto blacklist (liste contenenti domini di mail o indirizzi di mail indesiderati);

• configurazioni antispamming che consentano il blocco di messaggi di posta elettronica che transitano per il gateway basati su black list e riconoscimento di porzioni del contenuto del messaggio di posta elettronica personalizzabili

• supporto ai filtri di esclusione sul tipo di file trasferito in allegato (esempio: vbs, exe, pif, bat, etc.);

• controllo sulla presenza di codice dannoso sui file allegati ai messaggi di posta elettronica supportando almeno i seguenti formati di dati:

o file con diverse estensioni (vbs, exe, pif, bat); o file in formati compressi (zip, gzip, tgzip, rar);

• verifica sintattica e semantica sull'header dei messaggi; • piena interoperabilità e/o trasparenza rispetto client e server; • 5 secondi di ritardo massimo introdotto per l’analisi di ogni singolo messaggio

(riferito a messaggi di circa 2 Mbyte); • 1 secondo di ritardo medio introdotto per l’analisi di ogni singolo messaggio

(riferito a messaggi di circa 200 Kbyte). Inoltre, un’apposita interfaccia web dovrà permettere all’Amministrazione Contraente di:

• creare nuove caselle di posta; • amministrare le caselle di posta esistenti (cambiamento password, variazione

quota, ecc.).

Tutti i servizi offerti relativamente alla posta elettronica dovranno essere completamente trasparenti rispetto alle funzionalità di sicurezza offerte dai formati S/MIME (RFC-2311, RFC-2633, RFC-2634) in modo da non alterarne né la capacità di firma digitale né quella di cifratura dei dati. Infine, a fronte di un corrispettivo economico aggiuntivo, l’Offerente dovrà erogare un servizio di backup del server SMTP, ossia MX (Mail eXchanger) secondario per la posta in ingresso, in grado di memorizzare temporaneamente la posta in arrivo per una quantità totale non inferiore a 60 GB e con filtri anti-spamming configurabili a richiesta dell'Amministrazione almeno in base all’indirizzo IP del relay SMTP che trasmette la posta. L’Offerta Tecnica dovrà dettagliare le modalità e le soluzioni tecniche proposte evidenziando il rispetto dei requisiti richiesti. Nell’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) dovrà essere indicato il prezzo del servizio per ogni gruppo di 5 caselle e-mail.

8.2 SERVIZI DNS

L’Offerente dovrà erogare, a fronte di un corrispettivo economico aggiuntivo, i seguenti servizi:

• gestione e manutenzione di un server DNS intranet, utilizzato per la risoluzione di nomi di stazioni private della VPN dell’Amministrazione Contraente. L’Offerente dovrà offrire la possibilità di configurare il server DNS per l’aggiunta o aggiornamento di corrispondenze tra nomi e indirizzi mediante un’apposita interfaccia web;

• gestione e manutenzione di un server Reverse DNS (rDNS) intranet, che permette di risalire al nome dell'host connesso ad intranet conoscendone l'indirizzo IP;

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 80 di 136

• gestione e manutenzione di un server DNS internet primario, per uno o più domini di secondo livello assegnati all’Amministrazione, che include la registrazione e la gestione di tali domini di secondo livello. L’Offerente dovrà offrire la possibilità di configurare il server DNS per l’aggiunta o aggiornamento di corrispondenze tra nomi e indirizzi mediante un’apposita interfaccia web;

• gestione e manutenzione di un server Reverse DNS (rDNS) internet, che permette di risalire al nome dell'host connesso ad internet conoscendone l'indirizzo IP; Inoltre, al servizio di DNS primario dovrà essere associato un servizio di mail exchange per gli indirizzi di cui il server DNS ha responsabilità. L’Offerente dovrà offrire la possibilità di configurare il mail exchange mediante un’apposita interfaccia web;

• backup del server DNS, ossia DNS secondario sia per il dominio diretto (mappa da nomi a indirizzi) sia per il dominio inverso (mappa da indirizzi a nomi), con protezione contro il “cache poisoning”.

Nell’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) il prezzo indicato per “DNS Primario” fa riferimento al servizio di “Gestione e manutenzione di server DNS primario per un dominio di secondo livello” (che include la registrazione di un dominio di secondo livello, se richiesto dall’Amministrazione Contraente), e al servizio di “Gestione e manutenzione di server DNS Intranet”.

8.3 SERVIZI DI SICUREZZA

8.3.1 Firewall

Ad un’Amministrazione che ha sottoscritto il servizio di connettività ad Internet l’Offerente dovrà rendere disponibile, a fronte di un corrispettivo economico aggiuntivo, un servizio di firewalling che potrà essere realizzato nelle seguenti modalità:

• funzionalità di firewall implementate all’interno della dorsale di trasporto IP (per esempio al punto di collegamento verso la rete Internet) e gestite dall’Offerente;

• funzionalità di firewall implementate nel punto di accesso dell’Amministrazione Contraente e gestite dall’Offerente.

In entrambi i casi l’Amministrazione Contraente potrà interagire con l’Offerente per la definizione delle politiche di filtraggio da realizzare.

Tali politiche di filtraggio dovranno essere implementabili almeno sulla base di:

• indirizzo IP sorgente e destinazione, in modo da realizzare funzionalità di firewalling:

o in maniera indistinta a tutti gli indirizzi privati della VPN-IP; o in maniera differenziata ad alcuni host/sedi o gruppi di host/sedi della

VPN-IP sulla base degli indirizzi IP di origine e/o destinazione del traffico;

• porta TCP/UDP; • categorie di siti Web (content filtering), distinti in base all’indirizzo IP, alla rete

IP o al dominio Internet di appartenenza; • attacchi di tipo DoS/DDoS noti in base a loro precise caratteristiche (le cosiddette

“attack signature”); • attacchi di port spoofing e/o port screening.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 81 di 136

Il servizio di Firewall dovrà prevedere un dimensionamento dell’apparato tale da non costituire un “collo di bottiglia” rispetto alla banda garantita dell’accesso IP sottostante, ovvero della BMG dell’accesso Internet centralizzato interno alla rete dell’Offerente, e rispetto al throughput necessario alla gestione delle relative DMZ (demilitarized zone). Nel caso di servizio implementato nel punto di accesso dell’Amministrazione Contraente, dovranno essere disponibili almeno fino a 4 porte LAN fisiche adibite alla creazione delle DMZ.

8.3.2 Proxy applicativo

L’Offerente dovrà inoltre erogare, sempre a fronte di un corrispettivo economico aggiuntivo, un servizio di proxy applicativo almeno per le principali applicazioni, quali, per esempio, web ed FTP, che potrà essere realizzato nelle seguenti modalità:

• funzionalità di proxy implementate all’interno della dorsale di trasporto IP (per esempio al punto di collegamento verso la rete Internet) e gestite dall’Offerente;

• funzionalità di proxy implementate nel punto di accesso dell’Amministrazione Contraente e gestite dall’Offerente.

In entrambi i casi l’Amministrazione Contraente potrà definire eventuali politiche di filtraggio e tracing delle sessioni che l’Offerente implementerà negli apparati di proxy.

Il servizio di Proxy applicativo dovrà prevedere un dimensionamento dell’apparato tale da non costituire un “collo di bottiglia” rispetto alla banda garantita dell’accesso Internet sottostante, ovvero della BMG dell’accesso Internet centralizzato interno alla rete dell’Offerente.

8.3.3 Antivirus&Content Filtering

L’Offerente dovrà infine fornire, configurare e mantenere, sempre a fronte di un corrispettivo economico aggiuntivo, un sistema per la protezione da codice dannoso che può propagarsi tramite la navigazione WEB e del trasferimento di file mediante FTP e per la protezione da attacchi informatici veicolati tramite il protocollo http; l’Offerente dovrà proporre un sistema caratterizzato dai seguenti parametri:

• efficienza di scansione: 99% dei virus noti, recensiti e pubblicamente elencati dalle organizzazioni preposte, indipendentemente dalla piattaforma ospite e dal media di trasmissione;

• scansione in tempo reale sui pacchetti IP; • supporto dei formati compressi (almeno zip, gzip, tgzip, rar); • supporto ai filtri di esclusione sul tipo di file trasferito (esempio: vbs, exe, pif,

bat, etc.); • piena interoperabilità e/o trasparenza rispetto client e server; • 2 secondi a Mbyte di ritardo massimo introdotto; • supporto di protocolli standard: HTTP, HTTPS, FTP, FTPS.

8.4 SERVIZI ACCESSORI

L’Offerente dovrà erogare, a fronte di un corrispettivo economico aggiuntivo, i seguenti servizi:

• riconfigurazione di NAT/PAT statico e dinamico in uscita • riconfigurazione di NAT statico in ingresso/uscita su uno o più indirizzi registrati

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 82 di 136

• lotti di indirizzi IP pubblici statici, da 16 o 32 indirizzi e fino ad un massimo di 256, appartenenti al blocco degli indirizzi registrati dell’Offerente.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 83 di 136

9 SERVIZI DI FATTURAZIONE E RENDICONTAZIONE

9.1 FLUSSO DATI PER LE AMMINISTRAZIONI ORDINANTI

Il Fornitore assegnatario dovrà dotarsi di un sistema che permetta l’erogazione dei seguenti servizi di fatturazione:

• gestione e controllo della fatturazione; • fornitura dei dati di fatturazione e rendicontazione in formato elettronico

(almeno .xml e .csv); • ripartizione della fatturazione per centro di costo dell’Amministrazione.

La fatturazione dei servizi è indirizzata alle Unità Ordinanti. Per ogni tipologia di servizio è richiesta una documentazione di tipo riepilogativo per ogni Amministrazione, con dettagli per singola linea equivalente relativi a:

• le Unità Ordinanti; • le Sedi; • i centri di costo, indipendentemente dalla tipologia di servizio (voce o dati); • i servizi erogati; • la tipologia del traffico e/o del servizio; • i canoni e/o le tariffe applicate;

secondo specifiche indicate dall’Amministrazione. Per ciascuna Unità Ordinante i costi andranno contabilizzati bimestralmente sulla base dell’effettivo utilizzo nel bimestre di riferimento. La struttura della fattura dovrà recepire le richieste dell’Amministrazione ordinante in relazione al raggruppamento delle voci ed alla presenza o meno del dettaglio completo di ogni singola voce di costo secondo specifiche indicate all’atto dell’adesione o successivamente. Il Fornitore assegnatario dovrà garantire alle singole Amministrazioni:

• la disponibilità dei dati, sia analitici che sintetici, su supporto elettronico (almeno .xml e .csv) tramite download da area web protetta;

• la possibilità di personalizzazioni in merito alle specifiche esigenze sul formato dati che potranno essere manifestate dalle Amministrazioni nel corso della Convenzione. Tali personalizzazioni dovranno essere effettuate tramite un apposito tool software messo gratuitamente a disposizione delle Amministrazioni,

Specifiche richieste in merito al formato dati potranno essere fatte dall’Amministrazione e sarà dovere del Fornitore verificarne la fattibilità fornendo opportune giustificazioni nel caso di impossibilità. I dati in oggetto devono rappresentare la rendicontazione, per:

• singola utenza e/o servizio tariffato; • canoni, ove applicabili; • traffico e/o volumi prodotti (secondi di conversazione e relativo costo, volumi di

dati in Kbps (o Mbps, ove applicabile, etc.) distinti per tipologia di chiamata: o locale (urbana e distrettuale); o interurbana; o fisso-mobile; o Internazionale; o numerazioni non geografiche (Addebito al Chiamato, Addebito Ripartito,

servizi di Numeri Personali e Numero Unico);

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 84 di 136

• accesso IP commutato; • accesso IP dedicato; • servizi differenziati; • servizio di connettività Internet; • Servizi VAS.

In mancanza di queste ultime informazioni la fattura sarà considerata irricevibile.

In ogni caso dovrà essere disponibile, a richiesta dell’Amministrazione ordinante, per opportune elaborazioni, un file (su supporto elettronico o tramite download) con tutti i dati grezzi che contribuiscono al totale della fattura.

Per il traffico telefonico A livello aggregato per tutte le forniture effettuate ad una stessa Unità Ordinante ed alla singola Amministrazione nel suo complesso dovranno essere forniti, in allegato alla fattura, i seguenti dati:

• durata complessiva e numero delle chiamate per tutte le direttrici previste dal piano tariffario e/o servizio;

• parametri di utilizzo delle singole linee (quali ad esempio, numero totale minuti di traffico per singola linea nel periodo di osservazione, valori di picco in termini di percentuale di utilizzo in periodi di tempo di un’ora/mezzora, etc.) della stessa Unità Ordinante e della stessa Amministrazione.

A livello aggregato per singola utenza dovranno essere disponibili i seguenti dati:

• durata complessiva delle chiamate per direttrici del piano telefonico e/o servizio • numero delle chiamate per direttrice del piano telefonico e/o servizio.

Il Fornitore dovrà inoltre fornire la possibilità di effettuare raggruppamenti delle utenze per centri di costo, secondo specifiche indicate dalle singole Unità Ordinanti all’atto dell’adesione o successivamente.

In seguito all’aggiudicazione, prima dell’attivazione della Convenzione, il Fornitore concorderà con l’Amministrazione Aggiudicatrice, il layout della fattura.

Per tutti i servizi della Convenzione L’Offerente dovrà dettagliatamente descrivere come intende garantire:

• la gestione e il controllo della fatturazione; • la fornitura dei dati di fatturazione e rendicontazione in formato elettronico; • la ripartizione della fatturazione per centro di costo.

Il Fornitore dovrà anche descrivere gli strumenti web-oriented che verranno messi a disposizione delle Amministrazioni per la gestione dei dati di fatturazione e rendicontazione, in termini di funzionalità previste:

• visualizzazione di dati aggregati e di dettaglio; • imputazione dati per aggiornamento della struttura di Centri di Costo;

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 85 di 136

• generazione reportistica.

Il Fornitore dovrà rendere disponibile i dati descritti nel presente capitolo con frequenza bimestrale. La fornitura dei primi dati di fatturazione per le Amministrazioni aderenti alla Convenzione non dovrà superare il secondo bimestre a partire dall’adesione dell’Amministrazione stessa alla Convenzione.

Flusso dati relativo ai livelli di servizio

Come meglio specificato nel capitolo 13, su richiesta dell’Amministrazione ordinante, il Fornitore assegnatario dovrà rendere disponibili alla stessa i dati relativi ai livelli di servizio di cui ai paragrafi 5.1.1, 6.7, e i dati relativi ai livelli di servizio di cui ai capitoli 7, 8, 9, 10, 11, 12, effettivamente conseguiti nell’ambito del contratto attuativo. Il Fornitore dovrà presentare tale reportistica all’Amministrazione quadrimestralmente (il quadrimestre è su base solare, dal mese di attivazione della Convenzione).

9.2 FLUSSO DATI PER L’AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE

È richiesto l’invio con frequenza mensile all’Amministrazione Aggiudicatrice, entro e non oltre il giorno 15 (quindici) del mese successivo, dei dati relativi all’utilizzo della Convenzione (es. ordinativi, fatturazione, consumi analitici per direttrice e traffico, etc.) da parte delle Amministrazioni aderenti.

I flussi dati previsti riguardano:

Flusso dati di spesa e consumo per Amministrazione e sede

Questo flusso dati è costituito da strutture dati predisposte ai fini di un’analisi di riepilogo della spesa per Amministrazione e per sede:

• SPESA E CONSUMO TELEFONICO: dati descrittivi del consumo telefonico suddiviso per direttrice di traffico, e della spesa suddivisa per Amministrazione e sede, con dettaglio ripartito per tipologia (canoni, spese di traffico, etc.);

• SPESA E CONSUMO PER SERVIZI R.I.: dati descrittivi del consumo telefonico suddiviso per tipologia di servizio di R.I. prestato e per tipologia di utente chiamante (fisso o mobile) e della spesa suddivisa per Amministrazione e sede, con dettaglio ripartito per tipologia (canoni, spese di traffico, etc.);

• SPESA E CONSUMO PER CONNETTIVITÀ IP: dati descrittivi delle tipologie di servizio e delle velocità prestate e della spesa in canoni suddivisa per Amministrazione e sede.

Tale flusso dati, con le relative specifiche, è specificato nel documento Allegato A – Progetto Datamart. In ogni caso, ulteriori dettagli (es. relativi formati, modalità di invio, etc.) saranno concordati con gli aggiudicatari prima della stipula della Convenzione.

Si richiede, comunque, piena flessibilità in termini di modalità di erogazione dei flussi da parte del Fornitore in funzione di specifiche emesse dall’Amministrazione Aggiudicatrice durante il periodo di validità della Convenzione stessa.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 86 di 136

Il Fornitore assegnatario dovrà, inoltre, prevedere l’invio, su base quadrimestrale, all’Amministrazione Aggiudicatrice, su sua richiesta, di un dato di dettaglio in formato .xls o .csv che riporti per ciascuna Unità Ordinante e per ciascuna sede dell’Amministrazione:

• il numero di canali, per tipologia RTG, BRA, PRA attivi ed appartenenti all’area Primaria o Secondaria;

• eventuali successive informazioni richieste dall’Amministrazione Aggiudicatrice durante la vigenza della Convenzione.

L’Amministrazione aggiudicatrice si riserva in ogni caso di richiedere copia, anche su supporto elettronico, dei Progetti Preliminari, dei Progetti Esecutivi e delle Offerte Economiche (come di seguito definiti) associati agli Ordinativi di Fornitura emessi.

Flusso dati relativo ai livelli di servizio

Come meglio specificato nel capitolo 13, su richiesta dell’Amministrazione Aggiudicatrice, il Fornitore assegnatario dovrà rendere disponibili alla stessa i dati relativi ai livelli di servizio di cui ai paragrafi 5.1.1, 6.7, e i dati relativi ai livelli di servizio di cui ai capitoli 7, 8, 9, 10, 11, 12 effettivamente conseguiti nell’ambito della Convenzione. Il Fornitore dovrà presentare tale reportistica all’Amministrazione Aggiudicatrice quadrimestralmente (il quadrimestre è su base solare, dal mese di attivazione della Convenzione).

9.2.1 Qualità dei servizi di fatturazione e rendicontazione

L’Offerente si impegna a rispettare i parametri di qualità per i servizi di fatturazione e rendicontazione, indicati in Tabella 32 relativamente a:

• Ritardo di fatturazione: entro due mesi dall’attivazione della Convenzione, le procedure di rendicontazione del Fornitore dovranno essere aggiornate per recepirne le relative condizioni. Trascorso tale termine, il Fornitore dovrà garantire il Ritardo di fatturazione alle Amministrazioni. Tale misura, espressa in giorni solari, si riferisce all’intervallo di tempo intercorrente tra la chiusura del bimestre di riferimento e l’invio alle Amministrazioni delle fatture e delle rendicontazioni relative al bimestre stesso. Il concorrente dovrà indicare, per tale parametro, un valore intero

• Tempo di gestione dei reclami sulla fatturazione: tale misura, espressa in giorni solari, indica l’intervallo di tempo intercorrente tra la ricezione di un reclamo scritto da parte di un’Amministrazione, per un errore di fatturazione, e la definizione8 del reclamo da parte del Fornitore. Entro tale intervallo di tempo il Fornitore dovrà in ogni caso comunicare in forma scritta all’Amministrazione l’esito del reclamo che può configurarsi:

o nel riaccredito degli importi eccedenti in caso positivo; o in adeguate motivazioni e indicazione degli accertamenti compiuti, in

caso negativo.

8 Per definizione del reclamo si intende la chiusura del processo relativo al reclamo stesso e, pertanto, la comunicazione scritta dell’esito, positivo o negativo, del reclamo all’Amministrazione.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 87 di 136

È inoltre previsto un indicatore di qualità sui Flussi Data Mart inviati all’Amministrazione Aggiudicatrice. Per ciascuna singola tipologia di flusso e per ciascun singolo mese cui i dati inviati si riferiscono, il numero di record scartati dal Sistema Data Mart a causa di errori/non conformità rispetto a quanto specificato nel richiamato documento in appendice al presente Capitolato Tecnico, e/o ai dettagli concordati tra Fornitore assegnatario e Amministrazione aggiudicatrice, non dovrà superare il 10% (dieci percento) del numero totale di record inviati dal Fornitore, pena l’irricevibilità del flusso e la conseguente applicazione delle penali di cui alla Tabella 54.

L’Offerente dovrà obbligatoriamente indicare i valori proposti per il Ritardo di Fatturazione e per il Tempo di Gestione dei Reclami sulla Fatturazione indicati nella seguente Tabella 32.

Tabella 32: Livelli di servizio per fatturazione e rendicontazione

Punteggio massimo

Sm V SM

Ritardo di fatturazione [giorni solari] 2 15 45

Tempo di gestione dei reclami sulla fatturazione [giorni solari]

2 10 45

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 88 di 136

10 SERVIZI DI MANUTENZIONE E ASSISTENZA E ALTRI SERVIZI CORRELATI ALLA FORNITURA

10.1 CUSTOMER CARE E CONTACT CENTER PER LE AMMINISTRAZIONI

Il Fornitore assegnatario dovrà mettere a disposizione, all’attivazione della Convenzione, un Contact Center multicanale (telefono, fax, email) accessibile mediante un “Numero Verde” (gratuito) per le comunicazioni almeno telefoniche e via fax delle Amministrazioni.

Tale Contact Center dovrà svolgere funzioni di Customer Care riguardo alle richieste di adesione, di manutenzione e assistenza per i servizi, per la fatturazione e la rendicontazione. Per queste ultime funzionalità, tale Contact Center dovrà consentire una rapida individuazione della natura della problematica (ad esempio, specifico servizio oggetto del malfunzionamento e dell’area territoriale di competenza) attraverso strumenti di interazione col chiamante (IVR) ovvero operatori di accoglienza della chiamata. Inoltre, dovrà essere sempre attivo (24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno) e garantire la presenza di operatori, competenti nei vari servizi svolti, in tutte le fasce orarie di copertura dei relativi servizi.

Tra i compiti della suddetta struttura sono inclusi:

• fornitura di informazioni tecniche ed operative a personale delle Amministrazioni;

• supporto alla compilazione degli Ordinativi di Fornitura; • risoluzione di problematiche di carattere amministrativo; • ricezione di richieste relative alla configurazione dei servizi; • segnalazione di guasti alla rete, agli apparati o alle apparecchiature in dotazione

alle Amministrazioni; • richiesta di informazioni sullo stato di avanzamento delle operazioni di

attivazione dei servizi, variazioni profili, etc; • richiesta di informazioni circa l’utilizzo delle apparecchiature e dei servizi; • fornitura di assistenza in caso di difficoltà d’utilizzo.

Le risposte alle richieste di informazioni dovranno essere comunicate all’Amministrazione telefonicamente, o in alternativa via fax e/o all’indirizzo e-mail dell’Amministrazione richiedente stessa.

Entro 30 (trenta) giorni dalla stipula della Convenzione, pena l’applicazione delle penali di cui alla, Tabella 53, il Fornitore assegnatario dovrà mettere a disposizione un Portale Web, dedicato alle Amministrazioni aderenti, integrato nel Contact Center di cui sopra, dotato di adeguati criteri di sicurezza, attraverso cui poter effettuare tutte le comunicazioni dirette al Fornitore e, per ogni Amministrazione interessata, poter visualizzare tutte le informazioni sulla propria fornitura, sullo stato delle attivazioni, ed in ogni caso tutte quelle informazioni necessarie al calcolo di eventuali penali (a titolo di esempio e non esaustivamente: consistenze, consumi, fatture, report, livelli di servizio erogati, trouble ticket aperti e chiusi, etc).

È richiesta una descrizione esauriente della soluzione che viene proposta, la modalità con cui verrà realizzata, altre soluzioni analoghe già realizzate e, nel caso, le personalizzazioni specifiche che si intendono effettuare, la modalità di gestione delle

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 89 di 136

piattaforme e delle applicazioni, nonché i processi e le procedure aziendali in cui verrà inserita la soluzione proposta.

10.1.1 Qualità dei servizi di Customer Care

L’Offerente dovrà obbligatoriamente specificare i tempi di servizio V garantiti dal

servizio di Customer Care, compilando la Tabella 33 relativamente a: • Tempo medio di attesa netto per il servizio telefonico di Customer Care nel 95%

dei casi, consolidato su base mensile, nel rispetto della soglia massima SM. Tale misura, espressa in secondi, si riferisce all’effettiva presa in carico del problema da parte dell’operatore e non da un sistema automatico tipo IVR. Sarà calcolato come il valore medio del tempo incorso tra l’ingresso della chiamata e la risposta da parte dell’operatore, al netto dell’eventuale tempo di navigazione dell’IVR.

• Tempo di risposta alle richieste via fax e/o e-mail: tempo massimo che intercorre, nel rispetto della soglia massima SM e nel 100% dei casi, tra la ricezione della richiesta e l’invio della risposta (ovvero la presa in carico del disservizio segnalato) al recapito indicato dall’utente (espresso in giorni solari, ad eccezione di domeniche e festivi).

In caso di guasti non di competenza del Fornitore il servizio di Customer Care dovrà

svolgere tutte le attività necessarie per agevolare le Amministrazioni nel superamento

delle problematiche di coordinamento dei vari fornitori interessati.

Tabella 33: Customer Care Punteggio massimo

Sm V SM

Tempo di attesa netto (dalla risposta del Contact Center al collegamento con un operatore, al netto dell’eventuale tempo di navigazione dell’IVR) per il servizio di Customer Care telefonico nel 95% dei casi [sec]

3 5 30

Tempo massimo di risposta alle richieste via fax e/o e-mail nel 100% dei casi [giorni]

3 1 5

Per la definizione e le modalità di verifica del tempo di attesa netto si veda il paragrafo 6.7.

In caso di divergenza tra i tempi di attesa dichiarati dal Fornitore e quelli realmente

garantiti, verrà applicata una penale secondo quanto previsto nella Tabella 44.

10.2 REFERENTI DEL FORNITORE PER LE AMMINISTRAZIONI

Al fine di garantire la massima efficacia nell’interazione tra Amministrazione e Fornitore assegnatario, con riferimento a tutte le fasi dell’erogazione dei servizi di cui alla presente Convenzione, gli aggiudicatari dovranno mettere a disposizione delle Amministrazioni, un Responsabile principale (con qualifica dirigenziale) cui rispondono almeno 6 (sei) collaboratori (dipendenti tutti del Fornitore stesso) che ricopriranno il ruolo di “Referenti del Fornitore per le Amministrazioni”. A tali referenti saranno affidate le responsabilità di seguito precisate, con la seguente suddivisione:

• almeno 1 (un) Referente specifico per la macro-zona territoriale del Nord-Ovest • almeno 1 (un) Referente specifico per la macro-zona territoriale del Nord-Est

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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche

Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni

Allegato 5 – Capitolato Tecnico 90 di 136

• almeno 1 (un) Referente specifico per la macro-zona territoriale del Centro • almeno 1 (un) Referente specifico per la macro-zona territoriale del Sud e delle

isole • almeno 2 (due) Referenti specifici per le Amministrazioni dello Stato.

Sarà considerata caratteristica migliorativa l’offerta, da parte dell’Offerente, di una

struttura di Referenti più ampia e articolata: in tal caso, l’Offerente dovrà: • indicare nell’Offerta Tecnica, con quali criteri saranno effettuati sia il

dimensionamento del numero di risorse dedicate all’attività, sia l’attribuzione delle risorse stesse alle Amministrazioni

• obbligatoriamente compilare la seguente tabella

Tabella 34: Referenti del Fornitore per le Amministrazioni

Parametro Punteggio massimo

Sm V SM

Numero di Referenti del Fornitore per le Amministrazioni

10 6 16

In ogni caso, ciascuna Amministrazione dovrà poter far riferimento all’unico Referente, durante l’intera durata del proprio contratto.

Prima della stipula della Convenzione, il Fornitore assegnatario dovrà indicare nominativamente tali risorse, fornendo altresì il loro telefono fisso, mobile, fax ed indirizzo di posta elettronica. I nominativi e le relative coordinate di cui sopra saranno pubblicati nella sezione dedicata alla Convenzione del sito www.acquistinretepa.it. Il Fornitore dovrà provvedere, inoltre, a comunicare esplicitamente alle Amministrazioni, a seguito della ricezione degli Ordinativi di Fornitura, nominativo e coordinate del Referente assegnato.

Il Referente del Fornitore per l’Amministrazione ricoprirà il ruolo di program manager per tutte le attività previste per la corretta e puntuale erogazione dei servizi richiesti dall’Amministrazione, durante l’intera durata del contratto attuativo stipulato dall’Amministrazione stessa con il Fornitore. Tale Referente dovrà avere pertanto totale visibilità di tutti i servizi richiesti dall’Amministrazione, dello stato di avanzamento delle attività di provisioning (interfacciandosi con i relativi project manager, nei casi in cui sono definiti), delle eventuali criticità, etc; sarà inoltre il punto di riferimento per i problemi insoluti o urgenti delle Amministrazioni, cui queste ultime potranno indirizzare segnalazioni scritte.

L’Offerente dovrà descrivere dettagliatamente, nell’Offerta Tecnica, il modello organizzativo previsto per i Referenti, che si impegna ad utilizzare per l’intera durata della Convenzione e dei singoli contratti attuativi, con particolare riferimento alle interfacce tra tali referenti e le strutture aziendali preposte all’esecuzione delle attività di erogazione dei servizi e di assistenza, evidenziando gli elementi del modello organizzativo atti a garantire l’efficacia e la tempestività dei Referenti nel rispondere alle segnalazioni e alle richieste delle Amministrazioni.

In caso di segnalazione di un problema irrisolto, il Referente del Fornitore cui la segnalazione è indirizzata dovrà dare risposte scritte sulla segnalazione che l’Amministrazione ha effettuato al più entro 5 (cinque) giorni solari dal ricevimento della segnalazione stessa. Nella risposta dovranno essere indicate le azioni intraprese per la soluzione dei problemi pendenti e le relative scadenze impegnative. In caso di non adempienza si applicano le penali di cui Tabella 53

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 91 di 136

10.3 SERVIZI DI MANUTENZIONE E ASSISTENZA

I Servizi di Manutenzione e Assistenza richiesti sono descritti separatamente per le diverse componenti di servizio, sia allo scopo di consentire un’agevole risposta ai Fornitori, anche in situazione di raggruppamento di imprese, sia per tenere meglio in considerazione le peculiarità di ciascun tipo di fornitura. È ovviamente a discrezione del Fornitore, in particolare se ciò comportasse riduzione dei costi e/o migliore qualità del servizio, organizzare in modalità integrata i servizi stessi e strutturare conseguentemente la propria Offerta Tecnica.

In ogni caso, in relazione a tutti i servizi richiesti dal presente capitolato, l’Offerente si impegna ad operare una corretta raccolta degli apparati o parti di ricambio sostituiti ai fini dello smaltimento, in conformità a quanto previsto dal d. lgs. n. 151 del 2005 e ss. modifiche e integrazioni e, in generale, a prevedere la gestione dei rifiuti in modalità di raccolta e differenziazione con l’opportuna gestione di eventuali rifiuti pericolosi.

10.3.1 Telefonia fissa

Il processo di liberalizzazione delle TLC a livello nazionale comporta oggi la possibilità di usufruire di servizi di fonia da parte di diversi operatori di telecomunicazioni utilizzando la rete di accesso dell’O.N. e/o le reti di trasporto di altri operatori. Attraverso il meccanismo dell’interconnessione viene pertanto a configurarsi una nuova situazione per l’Amministrazione, per cui il traffico telefonico da gestire può attraversare più reti interconnesse prima di essere terminato; tuttavia non può essere elusa la necessità di esercitare un controllo della qualità del servizio end-to-end, che costituisce per il Cliente un essenziale requisito del servizio.

La struttura di assistenza del Fornitore assegnatario dovrà fornire uno strumento adeguato a garantire le esigenze di servizio delle Amministrazioni aderenti alla Convenzione, anche a fronte di malfunzionamenti legati alla cooperazione di diverse reti interconnesse.

Il Fornitore assegnatario dovrà garantire il servizio di segnalazione guasti e gestione dei malfunzionamenti, sia relativamente ai servizi di base di telefonia (problematiche relative alle linee telefoniche e/o di instradamento del traffico uscente e/o entrante, se applicabile), sia relativamente ai servizi aggiuntivi (servizi vari di Rete Intelligente e qualunque altro servizio erogato attraverso la presente Convenzione).

La segnalazione dei guasti avverrà attraverso il Customer Care di cui al paragrafo 10.1.

L’Offerente dovrà descrivere in dettaglio come e con quali strumenti intende gestire i processi per il seguente set minimo di servizi di Fault Management:

• modalità di apertura e chiusura dei guasti; • tracing dei guasti e gestione dei “trouble ticket”; • diagnostica dei collegamenti; • Workforce Management; • comunicazioni con l’Amministrazione.

al fine di garantire ai propri Clienti il necessario supporto anche a fronte di malfunzionamenti di rete non chiaramente imputabili alla propria infrastruttura ma alla cooperazione di diverse reti interconnesse che saranno utilizzate per la Convenzione.

Nella valutazione della risposta al presente paragrafo, come meglio specificato nel Disciplinare di Gara, verranno presi in considerazione i valori indicati dall’Offerente nella Tabella 35.

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10.3.2 Connettività IP e Servizi a Valore Aggiunto

Il processo di liberalizzazione dei servizi di telecomunicazione a livello nazionale comporta oggi la possibilità di accedere in modo disaggregato alle infrastrutture di accesso dell’ON da parte di diversi operatori di telecomunicazioni per offrire i servizi IP di accesso oggetto della presente fornitura. Pertanto, la struttura di assistenza del Fornitore, indipendentemente dall’utilizzo di risorse proprie o di terzi, dovrà fornire strumenti adeguati a garantire le esigenze di servizio delle Amministrazioni aderenti alla Convenzione, anche e soprattutto a fronte di malfunzionamenti legati all’utilizzo di infrastrutture non gestite direttamente in proprio.

La segnalazione dei guasti avverrà attraverso il Customer Care di cui al par 10.1. L’Offerente dovrà descrivere in dettaglio come e con quali strumenti intende gestire i processi per il seguente set minimo di servizi di Fault Management:

• modalità di apertura e chiusura del processo di gestione dei guasti; • tracing dei guasti e gestione dei “trouble ticket”; • diagnostica della rete di accesso; • diagnostica della rete dorsale (livelli 1, 2 e IP); • diagnostica dei CPE; • diagnostica dei server che offrono i servizi avanzati, come:

o DNS intranet e DNS internet; o Reverse DNS intranet e Reverse DNS internet; o Posta elettronica (compreso SMTP secondario); o Proxy applicativi; o Firewall; o Antivirus&Content Filtering;

• comunicazioni con l’Amministrazione.

al fine di garantire ai propri Clienti il necessario supporto anche a fronte di malfunzionamenti di rete non chiaramente imputabili alla propria infrastruttura, ma all’utilizzo disaggregato di risorse dell’ON ovvero di risorse di soggetti terzi.

Nella valutazione della risposta al presente paragrafo, come meglio specificato nel Disciplinare di Gara, verranno presi in considerazione i valori indicati dall’Offerente nella Tabella 36.

10.4 LIVELLI DI SERVIZIO PER LE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE

Per ogni livello di servizio il Fornitore assegnatario dovrà specificare i tempi di ripristino del servizio, intesi come l’intervallo temporale intercorrente tra la segnalazione del guasto e la chiusura della procedura di gestione guasti, statisticamente nel 95% e nel 100% dei casi, consolidato su base quadrimestrale solare.

È da prevedere, a richiesta dell’Amministrazione aderente, per tutti i servizi oggetto del Capitolato, una finestra di erogazione estesa H24, 7 giorni su 7. Per le linee per le quali è richiesta la manutenzione estesa sarà riconosciuto un canone mensile aggiuntivo pari al 50% di quello previsto per i livelli di servizio standard descritti in questo paragrafo; pertanto, nelle Tabelle dell’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) non dovrà essere indicato nessun corrispettivo economico aggiuntivo rispetto a quanto già riportato.

Tale maggiorazione è applicabile solamente al canone dell’Accesso IP Dedicato e a quello dei servizi VAS.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 93 di 136

Il tempo di ripristino sarà conteggiato in ore lavorative basate su una fascia oraria

• H24, 7 giorni su 7 per le linee per le quali è richiesta la manutenzione estesa;

• 08:00-20:00 Lun-Ven esclusi festivi e 08:00-14:00 Sab. esclusi festivi per tutte le altre linee.

Nel caso di mancato rispetto dei tempi fissati saranno applicate le penali specificate all’apposita sezione.

10.4.1 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui servizi di fonia fissa e

ToIP

Per i servizi di fonia di cui al capitolo 6 dovranno essere rispettati i livelli di servizio di seguito previsti pena l’applicazione delle penali previste nel paragrafo 13.1. L’Offerente dovrà obbligatoriamente specificare i tempi di ripristino che si impegna a garantire compilando la Tabella 35.

In caso di guasti non di competenza del Fornitore assegnatario il servizio di Customer Care dovrà svolgere tutte le attività necessarie per agevolare l’Amministrazione nel superamento delle problematiche di coordinamento dei vari fornitori interessati.

Tabella 35: Fault Management – Servizi di Fonia e ToIP

Parametro Punteggio massimo

Sm V SM

Tempi di ripristino servizi di telefonia fissa nel 95% dei casi [ore] 9

1 5 16

Tempi di ripristino servizi di telefonia fissa nel 100% dei casi [ore]

1 6 16

Il tempo di ripristino per il servizio ToIP si intende comprensivo dell’eventuale tempo di risoluzione di guasti dell’accesso IP sottostante.

10.4.2 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui servizi di Connettività

IP

Per i servizi di connettività IP di cui al capitolo 7 dovranno essere rispettati i livelli di servizio di seguito previsti pena l’applicazione delle penali previste nella Tabella 49. L’Offerente dovrà obbligatoriamente specificare i tempi di ripristino che si impegna a garantire compilando la Tabella 36.

Una linea per la quale è stata acquistata la prestazione di elevata affidabilità sarà considerata indisponibile solo in caso di indisponibilità del servizio di accesso (fatto quindi salvo il caso di intervento del backup).

9 le ore saranno calcolate all’interno della finestra di erogazione.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 94 di 136

L’Offerente, dovrà altresì, impegnarsi a rispettare i livelli di servizio previsti nella Tabella 37 pena l’applicazione delle penali previste nella Tabella 49.

In caso di guasti non di competenza del Fornitore assegnatario il servizio di Customer Care dovrà svolgere tutte le attività necessarie per agevolare l’Amministrazione nel superamento delle problematiche di coordinamento dei vari fornitori interessati.

Tabella 36: Fault Management – Servizi di Connettività IP

Parametro Punteggio massimo

Sm V SM

Tempi di ripristino dei servizi di accesso IP commutato nel 95% dei casi [ore] 10

0,5 5 16

Tempi di ripristino dei servizi di accesso IP basati su xDSL nel 95% dei casi [ore]

0,5 5 16

Tempi di ripristino dei servizi di accesso IP basati su Ethernet/SDH nel 95% dei casi [ore]

0,5 5 16

Tempi di ripristino dei servizi di accesso IP commutato nel 100% dei casi [ore]

0,5 8 16

Tempi di ripristino dei servizi di accesso IP basati su xDSL nel 100% dei casi [ore]

0,5 8 16

Tempi di ripristino dei servizi di accesso IP basati su Ethernet/SDH nel 100% dei casi [ore]

0,5 8 16

Tabella 37: Fault Management – Servizi di Connettività IP – altri SLA

Parametro V

Tempi di ripristino del servizio Internet nel 95% dei casi 11 [ore] 12 2 Tempi di ripristino del servizio Internet nel 100% dei casi [ore] 5

Eventuali malfunzionamenti dei servizi di S-VPN e dei servizi differenziati saranno trattati come disservizi del servizio di accesso IP sottostante.

10.4.3 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui Servizi a Valore

Aggiunto

Per i Servizi a Valore Aggiunto di cui al capitolo 8 dovranno essere rispettati i livelli di servizio previsti nella Tabella 38 pena l’applicazione delle penali previste nella Tabella 52.

In caso di guasti non di competenza del Fornitore assegnatario il servizio di Customer Care dovrà svolgere tutte le attività necessarie per agevolare l’Amministrazione nel superamento delle problematiche di coordinamento dei vari fornitori interessati.

10 le ore saranno calcolate all’interno della finestra di erogazione.

11 nel caso di guasto dell’accesso IP sottostante, lo SLA richiesto sarà quello previsto per tale accesso.

12 le ore saranno calcolate all’interno della finestra di erogazione.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 95 di 136

Tabella 38: Fault Management – Servizi a Valore Aggiunto

Parametro V

Tempi di ripristino del servizio di Posta Elettronica nel 95% dei casi [ore] 13 5 Tempi di ripristino dei servizi DNS nel 95% dei casi [ore] 5 Tempi di ripristino dei servizi di Sicurezza nel 95% dei casi [ore] 5 Tempi di ripristino del servizio di Posta Elettronica nel 100% dei casi [ore] 8 Tempi di ripristino dei servizi DNS nel 100% dei casi [ore] 8 Tempi di ripristino dei servizi di Sicurezza nel 100% dei casi [ore] 8

13 le ore saranno calcolate all’interno della finestra di erogazione.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 96 di 136

11 MODALITÀ DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO

I tempi di attivazione del servizio dovranno essere garantiti a totale onere del Fornitore assegnatario, pena la corresponsione di una penale calcolata sul periodo di mancata fornitura del servizio.

Per la realizzazione dei servizi previsti nel presente Capitolato dovranno essere rispettati i seguenti requisiti minimi:

• le operazioni di attivazione del servizio dovranno avere un minimo impatto sulla normale operatività delle sedi;

• qualora un’operazione di attivazione del servizio dovesse costituire causa di disservizio, dovrà essere possibile un ripristino immediato della condizione preesistente;

• qualora gli interventi comportino un impatto sulla normale operatività, dovranno essere effettuati in orario non coincidente con il periodo di operatività dell’Amministrazione ed in ogni caso con questa concordati;

• durante eventuali fasi di test e collaudo dovrà essere garantita l’operatività del servizio.

Ipotesi di “nuovo Fornitore”

Qualora il Fornitore assegnatario non eroghi già i servizi all’Amministrazione che intende aderire alla stipulanda Convenzione, né in virtù di un contratto attuativo della precedente Convenzione della Consip S.p.A., né per autonomo contratto, è previsto un periodo iniziale di start-up della Convenzione della durata di massimo 60 (sessanta) giorni solari nel quale per tutti gli Ordinativi di Fornitura pervenuti sarà contrattualmente tollerato un ritardo nei termini di attivazione del servizio di massimo 30 (trenta) giorni solari, senza applicazione in tale periodo di franchigia delle penali previste nei paragrafi 13.1, 13.2 e 13.3.

11.1 LINEE TELEFONICHE E SERVIZI DI TELEFONIA

11.1.1 Attività relative alle linee telefoniche

Il Fornitore assegnatario dovrà rendere disponibile entro 30 (trenta) giorni solari dalla stipula della Convenzione un sito Web ad accesso pubblico (preferibilmente integrato con quello di cui al paragrafo 10.1) per la compilazione del Piano dei Fabbisogni, con delle procedure per la sua generazione a partire da informazioni fornite interattivamente dall’Amministrazione. La procedura guidata di generazione del Piano dei Fabbisogni dovrà fornire le informazioni di disponibilità del servizio e la modalità presunta di sua erogazione, ad esempio in base alla numerazione telefonica o in base all’indirizzo postale, dove applicabile.

All’atto dell’invio dell’Ordinativo Preliminare di Fornitura contenente tale Piano dei Fabbisogni da parte dell’Amministrazione ovvero dell’Unità Ordinante, il Fornitore deve, in un tempo massimo di 15 (quindici) giorni solari, fornire all’Amministrazione un Progetto Preliminare con le modalità con cui intende effettuare la presa in carico (ovvero la nuova fornitura) delle linee telefoniche. Qualora l’Unità Ordinante non fosse in grado di produrre in tutto o in parte le informazioni necessarie all’attivazione del servizio,

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 97 di 136

il Fornitore assegnatario dovrà collaborare attivamente alle necessarie attività per la raccolta delle informazioni di interesse relative alle linee su cui è richiesto il servizio. A seguito dell’accettazione scritta da parte dell’Amministrazione del progetto preliminare il Fornitore predisporrà entro 5 giorni lavorativi il Progetto Esecutivo.

Il Progetto Esecutivo dovrà descrivere le soluzioni tecnologiche individuate e il relativo Piano di realizzazione che ne definisce i tempi, le modalità di erogazione e le risorse fisiche messe a disposizione. Obiettivo del Progetto Esecutivo sarà anche quello di individuare eventuali disottimizzazioni in termini di dimensionamento delle risorse utilizzate dall’Amministrazione e dovrà contenere indicazioni sul corretto dimensionamento delle reti e dei sistemi proponendo, ove richiesto dall’Amministrazione, la migrazione al servizio di telefonia su IP (ToIP) di tutte ovvero una parte delle linee. Il Piano di realizzazione dovrà essere impostato in modo da minimizzare l’impatto sulla normale operatività delle sedi durante le operazioni di attivazione, test e collaudo.

Il Progetto Esecutivo verrà sottoposto all’approvazione dell’Amministrazione, che ne potrà richiedere modifiche che dovranno essere recepite entro 5 (cinque) giorni lavorativi dal Fornitore. L’Amministrazione Contraente con l’Ordinativo di Fornitura comunicherà al Fornitore l’accettazione del Progetto Esecutivo e delle tempistiche ivi esplicitate di presa in carico delle linee telefoniche già in possesso dell’Amministrazione ovvero della fornitura di nuove linee telefoniche. Le tempistiche previste dal progetto esecutivo ed accettate dall’Amministrazione si intendono come nuovo riferimento nel calcolo dei relativi ritardi.

Il Fornitore dovrà descrivere come gestirà i compiti sopra esposti.

11.1.2 Attivazione dei servizi di telefonia di base e aggiuntivi

Il Fornitore dovrà garantire l’attivazione del servizio di fonia completo di tutti i servizi avanzati e di Rete Intelligente (Rete Privata Virtuale, servizi di Addebito al Chiamato o Ripartito, servizi di Numero Personale e Numero Unico di cui al paragrafo 6.6) entro 30 giorni solari dal ricevimento dell’Ordinativo di Fornitura, tale termine è da intendersi come tempo massimo su linee già in possesso dell’Amministrazione ovvero come tempo incluso nella tempistica prevista per linee nuove.

La data di attivazione di ogni linea dovrà essere inserita nel relativo documento/verbale di attivazione/collaudo (vedi par. 12.2.2) che il Fornitore trasmetterà all’Unità Ordinante. Nel paragrafo 13.1 sono riportate le penali associate.

Il Fornitore dovrà descrivere come gestirà i compiti sopra esposti ed un esempio della documentazione che produrrà a supporto.

11.2 SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP E SERVIZI A VALORE AGGIUNTO

Il Fornitore assegnatario dovrà rendere disponibile entro 30 (trenta) giorni solari dalla stipula della Convenzione un sito Web ad accesso pubblico (preferibilmente integrato con quello di cui al paragrafo 10.1) per la compilazione del Piano dei Fabbisogni (da allegare all’Ordinativo Preliminare di Fornitura), con delle procedure per la sua generazione a partire da informazioni fornite interattivamente dall’Amministrazione. Tale Piano dei Fabbisogni dovrà specificare tutte le informazioni necessarie per la progettazione dei servizi IP e dei servizi a valore aggiunto, richiesti ed almeno le seguenti informazioni:

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 98 di 136

• la numerosità, la tipologia e la distribuzione geografica degli accessi commutati (nominali o porte virtuali);

• l’elenco delle sedi con opzione multihost, specificando l’ubicazione e il referente di ciascuna sede;

• la modalità di gestione delle funzioni di autenticazione degli accessi commutati tra quelle specificate nel presente capitolato;

• la tipologia della tariffazione richiesta per l’accesso commutato; • la numerosità e la tipologia degli accessi dedicati con riferimento ai profili

previsti nel presente capitolato, specificando l’ubicazione di ciascuna sede, il referente e le eventuali prestazioni opzionali previste;

• la caratterizzazione del servizio VPN (per esempio l’identificazione delle VPN di cui gli accessi IP debbano essere parte e la necessità o meno della prestazione extranet);

• la caratterizzazione del servizio S-VPN; • la caratterizzazione dei servizi differenziati; • la caratterizzazione del servizio di connettività Internet (per esempio

l’identificazione degli accessi IP con connettività verso Internet); • la caratterizzazione dei servizi a valore aggiunto con indicazione di quali siano

inclusi nelle offerte dei servizi di accesso e quali siano soggetti a tariffazione.

Per quanto riguarda la connettività, nel caso in cui ognuno dei vari servizi di accesso IP dedicato non copra l’intero territorio nazionale, la procedura guidata di generazione del Piano dei Fabbisogni dovrà fornire possibilmente le informazioni di disponibilità del servizio ad esempio in base alla numerazione telefonica o in base all’indirizzo postale, dove applicabile.

All’atto della ricezione dell’Ordinativo Preliminare di Fornitura, il Fornitore assegnatario, in un tempo massimo di 30 giorni solari, a seguito dell’effettuazione di eventuali sopralluoghi alle sedi in cui dovrà essere erogato il servizio, dovrà presentare all’Amministrazione il Progetto Esecutivo e l’Offerta Economica (formulata secondo il listino prezzi della Convenzione) per la fornitura dei servizi IP e/o dei servizi VAS.

Il Progetto dovrà descrivere le soluzioni tecnologiche individuate, il relativo Piano di realizzazione che ne definisce i tempi e le modalità di erogazione, rispettando i tempi massimi di provisioning offerti. Il Piano di realizzazione dovrà essere impostato in modo da minimizzare l’impatto sulla normale operatività delle sedi durante le operazioni di attivazione, test e collaudo.

Qualora gli interventi comportino un impatto sulla normale operatività, questi dovranno essere effettuati d’intesa con l’Amministrazione e preferibilmente in orario non coincidente con il periodo di operatività.

Nei paragrafi 13.2 e 13.3 sono riportate le penali associate.

Nella successiva tabella il Fornitore dovrà obbligatoriamente indicare i tempi di provisioning garantiti.

Tabella 39: Tempi di provisioning – Servizi di Connettività IP Punteggio massimo

Sm V SM

Tempo di Provisioning delle porte virtuali e delle utenze nominali

[giorni lavorativi] 0,5 1 15

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 99 di 136

Tempo di Provisioning dei profili S0, S1, S2, S3, S4, S514 [giorni

lavorativi] 1 10 40

Tempo di Provisioning dei profili B1, B2, B3, B4, B5, B6, B715

[giorni lavorativi] 1,5 15 45

Tempo di Provisioning dei profili B8, B916 [giorni lavorativi] 1 30 90

Tabella 40: Tempi di provisioning – Servizi di Connettività IP – altri SLA

V

Tempo di Provisioning del servizio di elevata affidabilità, opzione base

[giorni lavorativi]

Stesso SLA target del relativo accesso primario

Tempo di Provisioning del servizio di elevata affidabilità, opzione

avanzata [giorni lavorativi]

Stesso SLA target del relativo accesso primario

Tempo di Provisioning del servizio di S-VPN [giorni lavorativi] 17 40

Tempo di Provisioning dei servizi differenziati [giorni lavorativi] 18 5

Tempo di Provisioning del servizio di connettività Internet [giorni

lavorativi] 19 5

Tempo di Provisioning del servizio di Posta Elettronica [giorni

lavorativi] 10

Tempo di Provisioning del servizio DNS [giorni lavorativi] 20 20 nel caso di DNS

internet e 40 nel caso di DNS intranet

Tempo di Provisioning dei servizi di Sicurezza [giorni lavorativi] 40

Tempo di Provisioning dei servizi accessori [giorni lavorativi] 21 5

14 Cfr paragrafo 7.6.1

15 Cfr paragrafo 7.6.1

16 Cfr paragrafo 7.7.1

17 nel caso di richiesta di ordinativo del servizio contestuale alla richiesta dell’accesso IP sottostante, lo SLA richiesto sarà quello previsto per tale accesso.

18 nel caso di richiesta di ordinativo del servizio contestuale alla richiesta dell’accesso IP sottostante, lo SLA richiesto sarà quello previsto per tale accesso.

19 nel caso di richiesta di ordinativo del servizio contestuale alla richiesta dell’accesso IP sottostante, lo SLA richiesto sarà quello previsto per tale accesso.

20 nel caso di richiesta di ordinativo del servizio contestuale alla richiesta dell’accesso fisico IP utilizzato per la fruizione del servizio di connettività internet, lo SLA richiesto sarà quello previsto per tale accesso.

21 nel caso di richiesta di ordinativo di indirizzamento IP pubblico contestuale alla richiesta dell’accesso fisico IP utilizzato per la fruizione del servizio di connettività internet, lo SLA richiesto sarà quello previsto per tale accesso.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 100 di 136

L’Offerta Economica dovrà dettagliare gli importi da corrispondere per ciascuna delle voci elencate nel Piano dei Fabbisogni. L’Amministrazione Contraente con l’Ordinativo di Fornitura comunicherà al Fornitore l’accettazione del Progetto Esecutivo e delle tempistiche ivi esplicitate. Le tempistiche previste dal progetto esecutivo ed accettate dall’Amministrazione si intendono come nuovo riferimento nel calcolo dei relativi ritardi. L’Offerente dovrà descrivere come gestirà i compiti sopra esposti ed un esempio della documentazione che produrrà a supporto (quella espressamente richiesta ed altra eventuale che proporrà).

11.3 PIANO DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO

L’Offerente dovrà descrivere come intende gestire l’attivazione della Convenzione e la migrazione dell’utenza potenziale nel rispetto delle richieste sopra descritte.

Il piano di attivazione dovrà trattare i seguenti aspetti necessari per una completa attivazione del servizio:

• tecnico • gestionale • amministrativo.

Il Fornitore dovrà descrivere l’organizzazione che verrà impegnata nella fase iniziale e durante la vigenza della Convenzione e la documentazione che verrà prodotta in modo da dimostrare come i tempi e gli obiettivi di progetto verranno rispettati.

Il piano di attivazione dovrà definire ed evidenziare chiaramente eventuali elementi critici del progetto, per tutti i servizi oggetto della Convenzione, ed indicare:

• l’organizzazione del Project Management; • la struttura dei gruppi di lavoro incaricati della realizzazione; • la capacità produttiva delle unità operative coinvolte nell’attività, in particolare

per quanto riguarda le unità commerciali per la gestione del contatto con le Amministrazioni;

• la lista dettagliata delle informazioni necessarie all’attivazione del servizio; • le modalità di svolgimento delle attività necessarie all’attivazione del servizio; • la descrizione dettagliata della metodologia seguita e dell’organizzazione prevista

per la raccolta delle informazioni necessarie all’attivazione del servizio, nei casi in cui l’Amministrazione non fosse in grado di produrle autonomamente;

• il periodo previsto per test e collaudi; • il piano temporale delle attività necessarie all’attivazione del servizio

precedentemente descritte, nel rispetto dei tempi di provisioning richiesti, ed il grado di parallelismo garantito in funzione della frequenza di arrivo degli ordinativi di fornitura.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 101 di 136

12 COLLAUDO DEI SERVIZI

L’Offerente dovrà prevedere adeguate prove di collaudo di tutti i servizi richiesti nel presente Capitolato, le cui specifiche dovranno essere incluse nell’Offerta Tecnica. Tali specifiche potranno essere utilizzate dalle Amministrazioni contraenti relativamente alle proprie forniture e dall’Amministrazione aggiudicatrice, se lo riterrà necessario, prima della stipula della Convenzione.

In questo ultimo caso l’Amministrazione Aggiudicatrice sarà comunque libera di indicare criteri e modalità proprie di collaudo che, a suo insindacabile giudizio, rispondano in modo più compiuto all’esigenza di verificare il servizio finale ricevuto. Infatti, ai fini della stipula della Convenzione, l’Amministrazione aggiudicatrice comunicherà al Fornitore assegnatario le eventuali osservazioni ed integrazioni. Il Fornitore dovrà consegnare all’Amministrazione aggiudicatrice un documento contenente le specifiche, in forma definitiva, entro i 5 (quindici) giorni successivi alla richiesta. Tale processo potrà ripetersi più volte in caso di mancato recepimento delle osservazioni ed integrazioni da parte del Fornitore. Tale documento, una volta approvato dall’Amministrazione aggiudicatrice, rappresenterà una guida per le eventuali Commissioni di collaudo delle singole Amministrazioni contraenti e per la Commissione di collaudo dell’Amministrazione aggiudicatrice.

Per i collaudi funzionali (cfr. paragrafo 12.2 e 12.3), la Commissione di collaudo sarà costituita da rappresentati dell’Amministrazione Aggiudicatrice; a completamento della fase di collaudo, verrà prodotta la relativa documentazione di riscontro. Potrà anche essere individuata una commissione mista costituita da personale dell’Amministrazione Aggiudicatrice e del Fornitore.

Per i collaudi di configurazione (cfr. paragrafo 12.2 e 12.3), le Commissioni di collaudo potranno essere costituite da rappresentati delle Amministrazioni contraenti oppure, in alternativa, potrà essere richiesto al Fornitore di effettuare il collaudo del servizio attraverso una propria commissione interna e di produrre, a completamento della fase di collaudo, la relativa documentazione di riscontro (autocertificazione). Potrà anche essere individuata una commissione mista costituita da personale delle Amministrazioni e del Fornitore.

12.1 DOCUMENTAZIONE RICHIESTA

L’Offerente dovrà presentare nell’Offerta Tecnica una descrizione esauriente:

• delle specifiche delle prove di collaudo, orientate alla verifica degli aspetti funzionali dei servizi, da effettuare per tutti i tipi di servizio richiesti, includendo le rilevazioni sugli indicatori di qualità del servizio (QoS) e, se possibile, sulle procedure di fatturazione e rendicontazione (cfr. paragrafo 12.2 e 12.3)

• delle modalità di effettuazione del collaudo e della relativa modulistica • della piattaforma tecnica di Test Bed (cfr. paragrafo 12.2.1) realizzata a suo

carico.

12.2 COLLAUDO DEI SERVIZI DI FONIA

La fornitura dei servizi di fonia dovrà essere soggetta alle seguenti procedure di collaudo:

• collaudo funzionale su piattaforma tecnica, Test Bed (cfr. paragrafo 12.2.1): è svolto dalla Commissione di collaudo; la Convenzione prevede delle prove

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 102 di 136

mirate a verificare le modalità con le quali il Fornitore erogherà i servizi di fonia oggetto della presente gara;

• collaudo di configurazione (cfr. paragrafo 12.2.2): è svolto dalla Commissione di collaudo della singola Amministrazione interessata; ogni contratto esecutivo stipulato tra il Fornitore assegnatario e l’Amministrazione prevede delle prove mirate a verificare la corretta erogazione dei servizi acquisiti dall’Amministrazione.

12.2.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed)

Per l'esecuzione delle verifiche previste dalle procedure di collaudo dei servizi di fonia dovrà essere realizzata, a carico del Fornitore, una piattaforma tecnica, di seguito denominata Test Bed, strutturata in modo da consentire l'esecuzione delle verifiche funzionali per tutti i servizi oggetto del Contratto.

Il Fornitore assegnatario dovrà realizzare la piattaforma di Test Bed presso sedi individuate a propria cura, eventualmente distribuite sul territorio nazionale, in modo tale da costituire un campione rappresentativo delle situazioni dell’utenza delle Pubbliche Amministrazioni, fornendo anche il personale necessario per l’esecuzione delle prove.

Il Fornitore assegnatario dovrà consegnare all’Amministrazione aggiudicatrice un documento intitolato “Specifiche di dettaglio delle prove di collaudo dei servizi in ambiente di prova (Test Bed) – Servizi di Fonia” contenente una descrizione della piattaforma di Test Bed e delle prove di collaudo proposte per i servizi di fonia.

12.2.2 Collaudo di configurazione

Nel caso di esito positivo del collaudo condotto presso ciascuna Amministrazione Contraente, anche qualora questo avvenga con le modalità dell’autocertificazione, la data del relativo verbale o dell’autocertificazione verrà considerata quale data di accettazione ed attivazione dei servizi oggetto della fornitura, e quindi di inizio dell’erogazione dei servizi, salvo diverso accordo tra le parti sulla data di inizio dell’erogazione.

L’Amministrazione aggiudicatrice e/o le Amministrazioni Contraenti si riservano il diritto di effettuare unilaterali verifiche, anche in corso d’opera, per l’accertamento della conformità dei servizi resi disponibili.

12.3 COLLAUDO DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP

La fornitura dei servizi di connettività IP dovrà essere soggetta alle seguenti procedure di collaudo:

• collaudo funzionale su piattaforma tecnica, Test Bed (cfr. paragrafo 12.3.1): è svolto dalla Commissione di collaudo; la Convenzione prevede delle prove mirate a verificare le modalità con le quali il fornitore erogherà i servizi di connettività e sicurezza oggetto della presente gara;

• collaudo di configurazione (cfr. paragrafo 12.3.2): è svolto dalla Commissione di collaudo della singola Amministrazione interessata; ogni contratto esecutivo stipulato tra il Fornitore assegnatario e l’Amministrazione prevede delle prove mirate a verificare la corretta erogazione dei servizi acquisiti dall’Amministrazione.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 103 di 136

12.3.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed)

Il Fornitore assegnatario dovrà progettare e realizzare una piattaforma tecnica (Test Bed) al fine di consentire alla Commissione di collaudo l’esecuzione di una prova atta a verificare la conformità dei servizi erogati a quanto richiesto dal presente Capitolato Tecnico (cfr. capitolo 7) e ad eventuali modifiche concordate in corso d’opera.

Il Fornitore assegnatario dovrà realizzare la piattaforma di Test Bed presso sedi individuate a propria cura, strutturandola in modo tale da consentire alla Commissione di collaudo l'esecuzione delle verifiche funzionali per tutti i servizi oggetto della Convenzione. Il Fornitore assegnatario dovrà fornire anche il personale necessario all’esecuzione delle prove.

Il Fornitore assegnatario dovrà consegnare all’Amministrazione Aggiudicatrice un documento intitolato “Specifiche di dettaglio delle prove di collaudo dei servizi in ambiente di prova (Test Bed) – Servizi di Connettività IP” contenente almeno:

• descrizione architetturale della piattaforma tecnica (Test Bed); • elenco delle prove di collaudo, con particolare riferimento a:

o servizi di accesso IP commutato e dedicato; o servizi di elevata affidabilità; o servizio di S-VPN; o servizi differenziati; o servizio di connettività internet. o architettura, servizi e politica di sicurezza;

• sistema di misura dei livelli di servizio e di generazione della reportistica; • funzionalità ed architettura del NOC/SOC del Fornitore assegnatario; • modalità di svolgimento delle prove di collaudo.

12.3.2 Collaudo di configurazione

In seguito alla stipula del Contratto Attuativo con la singola amministrazione, il Fornitore assegnatario dovrà supportare l’Amministrazione nell’esecuzione di una prova di collaudo “sul campo” atta a verificare la conformità delle caratteristiche di ogni singolo PAS consegnato all’Amministrazione a:

• le indicazioni contenute nel “Piano dei fabbisogni” redatto dalla singola Amministrazione (cfr. paragrafo 11.2);

• il progetto esecutivo; • le specifiche contenute nel presente Capitolato Tecnico; • i risultati delle verifiche su Test Bed (cfr. paragrafo 12.3.1).

Il Fornitore assegnatario dovrà consegnare all’Amministrazione un documento intitolato “Specifiche di dettaglio delle prove di collaudo” che descrive la tipologia delle prove di collaudo previste e la pianificazione temporale delle stesse.

Le prove di collaudo dovranno verificare almeno:

• caratteristiche HW/SW e funzionalità dei sistemi installati • interfaccia rete interna (PAS) • connettività end-to-end e verifica della corretta implementazione delle CdS

richieste nella sede; • servizi di sicurezza implementati; • rilevazioni sugli indicatori di qualità del servizio.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 104 di 136

Nel caso di esito positivo del collaudo condotto presso ciascuna Amministrazione Contraente, anche qualora questo avvenga con le modalità dell’autocertificazione, la data del relativo verbale o dell’autocertificazione verrà considerata quale data di accettazione ed attivazione dei servizi oggetto della fornitura, e quindi di inizio dell’erogazione dei servizi, salvo diverso accordo tra le parti sulla data di inizio dell’erogazione.

L’Amministrazione Aggiudicatrice e/o le Amministrazioni Contraenti si riservano il diritto di effettuare unilaterali verifiche, anche in corso d’opera, per l’accertamento della conformità dei servizi resi disponibili.

12.4 COLLAUDO DEI SERVIZI A VALORE AGGIUNTO

La fornitura dei servizi a valore aggiunto dovrà essere soggetta alle seguenti procedure di collaudo:

• collaudo funzionale su piattaforma tecnica, Test Bed (cfr. paragrafo 12.3.1): è svolto dalla Commissione di collaudo; la Convenzione prevede delle prove mirate a verificare le modalità con le quali il fornitore erogherà i servizi a valore aggiunto oggetto della presente gara;

• collaudo di configurazione (cfr. paragrafo 12.3.2): è svolto dalla Commissione di collaudo della singola Amministrazione interessata; ogni contratto esecutivo stipulato tra il Fornitore assegnatario e l’Amministrazione prevede delle prove mirate a verificare la corretta erogazione dei servizi acquisiti dall’Amministrazione.

12.4.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed)

In seguito alla stipula della Convenzione, il Fornitore assegnatario dovrà progettare e realizzare una piattaforma tecnica (Test Bed) al fine di consentire alla Commissione di collaudo l’esecuzione di una prova di collaudo atta a verificare la conformità dei servizi a valore aggiunto erogati a quanto richiesto dal presente Capitolato Tecnico (cfr. capitolo 8) e ad eventuali modifiche concordate in corso d’opera.

Il Fornitore assegnatario dovrà realizzare la piattaforma di Test Bed presso sedi individuate a propria cura, strutturandola in modo tale da consentire alla Commissione di collaudo l'esecuzione delle verifiche funzionali per tutti i servizi oggetto della Convenzione. Il Fornitore assegnatario dovrà fornire anche il personale necessario all’esecuzione delle prove.

Il Fornitore assegnatario dovrà consegnare all’Amministrazione Aggiudicatrice un documento intitolato “Specifiche di dettaglio delle prove di collaudo dei servizi in ambiente di prova (Test Bed) – Servizi a Valore Aggiunto” contenente almeno:

• descrizione architetturale della piattaforma tecnica (Test Bed); • elenco delle prove di collaudo, con particolare riferimento a:

o servizi di posta elettronica; o servizi di DNS intranet ed internet; o servizi di firewall; o servizio di proxy applicativo; o servizi di antivirus&content filtering;

• sistema di misura dei livelli di servizio e di generazione della reportistica; • funzionalità ed architettura del NOC/SOC del Fornitore assegnatario;

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 105 di 136

• modalità di svolgimento delle prove di collaudo.

12.4.2 Collaudo di configurazione

In seguito alla stipula del Contratto Attuativo con la singola amministrazione, il Fornitore assegnatario dovrà supportare l’Amministrazione nell’esecuzione di una prova di collaudo “sul campo” atta a verificare la conformità delle caratteristiche di ogni singolo PAS consegnato all’Amministrazione a:

• le indicazioni contenute nel “Piano dei fabbisogni” redatto dalla singola Amministrazione (cfr. paragrafo 11.2 );

• il progetto esecutivo; • le specifiche contenute nel presente Capitolato Tecnico; • i risultati delle verifiche su Test Bed (cfr. paragrafo 12.4.1).

Il Fornitore assegnatario dovrà consegnare all’Amministrazione un documento intitolato “Specifiche di dettaglio delle prove di collaudo” che descrive la tipologia delle prove di collaudo previste e la pianificazione temporale delle stesse.

Le prove di collaudo dovranno verificare almeno:

• caratteristiche HW/SW e funzionalità dei sistemi installati; • i servizi implementati; • rilevazioni sugli indicatori di qualità del servizio.

Nel caso di esito positivo del collaudo condotto presso ciascuna Amministrazione Contraente, anche qualora questo avvenga con le modalità dell’autocertificazione, la data del relativo verbale o dell’autocertificazione verrà considerata quale data di accettazione ed attivazione dei servizi oggetto della fornitura, e quindi di inizio dell’erogazione dei servizi, salvo diverso accordo tra le parti sulla data di inizio dell’erogazione.

L’Amministrazione aggiudicatrice e/o le Amministrazioni Contraenti si riservano il diritto di effettuare unilaterali verifiche, anche in corso d’opera, per l’accertamento della conformità dei servizi resi disponibili.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 106 di 136

13 PENALI

In caso di mancato rispetto dei parametri di qualità del servizio richiesti nel presente Capitolato o proposti dal Fornitore assegnatario, (se migliorativi o non fissati dal Capitolato), in relazione a quanto espresso nelle sezioni precedenti di questo documento, il Fornitore sarà tenuto a corrispondere, a richiesta delle Amministrazioni Contraenti o dell’Amministrazione Aggiudicatrice, le penali riportate nel presente capitolo.

Tutti i tempi indicati nel presente capitolo, qualora non altrimenti espressamente specificato, sono da intendersi come solari di calendario.

13.1 PENALI PER I SERVIZI DI FONIA (INCLUSO TOIP)

Tabella 41: Penali relative al collaudo – Servizi di fonia

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto

alla penale Consegna all’Amministrazione aggiudicatrice delle specifiche definitive di collaudo, di cui al paragrafo 12.2.1.

Convenzione Per ogni giorno di ritardo sarà applicata una penale di Euro 1.000,00.

Amministrazione Aggiudicatrice.

Tabella 42: Penali relative all’attivazione – Servizi di fonia

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto

alla penale Tempo medio di consegna progetto esecutivo e documentazione sull’ottimizzazione del local loop fonia e del servizio ToIP

Convenzione – Report quadrimestrale

Per ogni giorno di ritardo sarà applicata una penale di Euro 1.000,00.

Amministrazione Aggiudicatrice.

Tempi di attivazione dei servizi di fonia di base ed aggiuntivi (rif. paragrafo 11.1.2).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 10,00, per ogni linea equivalente.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione del servizio di Rete Privata Virtuale (rif. paragrafo 11.1.2).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 10,00, per ogni linea equivalente.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione del servizio di Addebito al Chiamato o Ripartito (rif. paragrafo 11.1.2).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 10,00, per ogni linea equivalente.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione del servizio di Numero Personale e Numero Unico (rif. paragrafo 11.1.2).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 10,00, per ogni linea equivalente.

Amministrazione Contraente.

Deve considerarsi ritardo nell’attivazione anche il caso in cui il Fornitore assegnatario presti i servizi in modo difforme dalle prescrizioni contenute nel Capitolato Tecnico.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 107 di 136

Tabella 43: Penali relative all’esercizio – Servizi di fonia

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto

alla penale

Percentuale di chiamate con Call Setup time inferiore ad 1 secondo (cfr. paragrafo 6.7).

Singola linea equivalente della

singola Amministrazione –

Campagna di misura.

Per ogni punto percentuale, arrotondato per eccesso, in meno rispetto al valore dichiarato sarà applicata, per ogni giorno di scostamento, una riduzione tariffaria percentuale sul canone di servizio in misura pari al doppio dello scostamento individuato (anche per frazioni di punto percentuale).

Amministrazione Contraente.

Unsuccessful Call Ratio, in percentuale (cfr. paragrafo 6.7).

Singola linea equivalente della

singola Amministrazione –

Campagna di misura

Per ogni decimo di punto percentuale, arrotondato per eccesso, di aumento rispetto al valore dichiarato sarà applicata, per ogni giorno di scostamento, una riduzione tariffaria percentuale sul canone di servizio in misura pari a dieci volte lo scostamento individuato (anche per frazioni di decimo di punto percentuale).

Amministrazione Contraente.

Tabella 44: Penali relative alla manutenzione – Servizi di fonia

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto

alla penale

Tempo di ripristino, in ore (rif. paragrafo 10.4.1), nel singolo caso.

Singola Amministrazione

Per ogni ora, arrotondata per eccesso, di aumento rispetto al valore dichiarato sarà applicata una penale pari a Euro 10,00.

Amministrazione Contraente.

Tempo di ripristino, in ore (rif. paragrafo 10.4.1), nel 95% dei casi.

Singola Amministrazione –

Report quadrimestrale

Per ogni punto percentuale, arrotondato per eccesso, di diminuzione rispetto al 95% sarà applicata una penale pari a Euro 100,00 per ogni linea equivalente interessata da disservizio nel periodo di osservazione.

Amministrazione Contraente.

13.2 PENALI PER I SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP

Tabella 45: Penali relative al collaudo – Servizi di Connettività IP

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto

alla penale Consegna all’Amministrazione aggiudicatrice delle specifiche definitive di collaudo, di cui al paragrafo.12.3.1.

Convenzione. Euro 1.000,00 per ogni giorno di ritardo.

Amministrazione Aggiudicatrice.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 108 di 136

Tabella 46: Penali relative all’esercizio - Servizio di accesso IP commutato – Servizi di Connettività IP

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto

alla penale

Disconnessione automatica per accesso IP Commutato FLAT (cfr paragrafo 7.5.5).

Totalità dei servizi di accesso IP

Commutato FLAT richiesti

dall’Amministrazione.

Per ogni minuto, arrotondato per eccesso, di aumento rispetto al valore dichiarato del tempo massimo di inattività del collegamento, sarà applicata una penale pari al 1% della somma dei canoni mensili di tutti i servizi di accesso IP commutato FLAT attivi (con un minimo di Euro 100,00).

Amministrazione Contraente.

Periodo di “quarantena” per IP Commutato FLAT (cfr paragrafo 7.5.5).

Totalità dei servizi di accesso IP

Commutato FLAT richiesti

dall’Amministrazione.

Per ogni ora, arrotondata per eccesso, di aumento rispetto alle 6 ore, sarà applicata una penale pari al 1% della somma dei canoni mensili di tutti i servizi di accesso IP commutato FLAT attivi (con un minimo di Euro 100,00).

Amministrazione Contraente.

Tabella 47: Penali relative all’esercizio - Servizio di accesso IP dedicato – Servizi di Connettività IP

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto

alla penale

Disponibilità del servizio di accesso IP dedicato (cfr paragrafo 7.1).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione – Report

quadrimestrale.

Per ogni punto percentuale, arrotondato per eccesso, di diminuzione rispetto al valore richiesto, sarà applicata una penale pari al 2% della somma dei canoni mensili del servizio di accesso considerato, fatturati nel quadrimestre di riferimento (con un minimo di Euro 50,00).

Amministrazione Contraente.

Disponibilità del servizio di accesso IP dedicato nel caso di accessi con elevata affidabilità, opzione base (cfr paragrafo 7.1).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione – Report

quadrimestrale.

Per ogni decimo di punto percentuale, arrotondato per eccesso, di diminuzione rispetto al valore richiesto, sarà applicata una penale pari allo 0,4% della somma dei canoni mensili del servizio di accesso considerato e del relativo servizio di elevata affidabilità, fatturati nel quadrimestre di riferimento (con un minimo di Euro 100,00).

Amministrazione Contraente.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 109 di 136

Disponibilità del servizio di accesso IP dedicato nel caso di accessi con elevata affidabilità, opzione avanzata (cfr paragrafo 7.1).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione – Report

quadrimestrale.

Per ogni centesimo di punto percentuale, arrotondato per eccesso, di diminuzione rispetto al valore richiesto, sarà applicata una penale pari allo 0,06% della somma dei canoni mensili del servizio di accesso considerato e del relativo servizio di elevata affidabilità, fatturati nel quadrimestre di riferimento (con un minimo di Euro 150,00).

Amministrazione Contraente.

Servizio Differenziato: RI – Ritardo di Trasferimento (cfr paragrafo 7.4.1).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione – Report

quadrimestrale.

Per ogni giorno in cui la percentuale dei pacchetti consegnati nel tempo richiesto sia inferiore al 99% sarà applicata una penale pari al 3% del canone mensile del servizio.

Amministrazione Contraente.

Servizio Differenziato: RI – Jitter (cfr paragrafo 7.4.1).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione – Report

quadrimestrale.

Per ogni giorno in cui il valore misurato sia superiore al valore richiesto sarà applicata una penale pari al 3% del canone mensile del servizio.

Amministrazione Contraente.

Servizio Differenziato: RI – Perdita dei Pacchetti (cfr paragrafo 7.4.1).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione – Report

quadrimestrale.

Per ogni giorno in cui il valore misurato sia superiore al valore richiesto sarà applicata una penale pari al 3% del canone mensile del servizio.

Amministrazione Contraente.

Servizio Differenziato: SU – Ritardo di Trasferimento (cfr paragrafo 7.4.1).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione – Report

quadrimestrale.

Per ogni giorno in cui la percentuale dei pacchetti consegnati nel tempo richiesto sia inferiore al 99% sarà applicata una penale pari al 2% del canone mensile del servizio.

Amministrazione Contraente.

Servizio Differenziato: SU – Jitter (cfr paragrafo 7.4.1).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione – Report

quadrimestrale.

Per ogni giorno in cui il valore misurato sia superiore al valore richiesto sarà applicata una penale pari al 2% del canone mensile del servizio.

Amministrazione Contraente.

Servizio Differenziato: SU – Perdita dei Pacchetti (cfr paragrafo 7.4.1).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione – Report

quadrimestrale.

Per ogni giorno in cui il valore misurato sia superiore al valore richiesto sarà applicata una penale pari al 2% del canone mensile del servizio.

Amministrazione Contraente.

Servizio Differenziato: MC – Ritardo di Trasferimento (cfr paragrafo 7.4.1).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione – Report

quadrimestrale.

Per ogni giorno in cui la percentuale dei pacchetti consegnati nel tempo richiesto sia inferiore al 99% sarà applicata una penale pari all’1% del canone mensile del servizio.

Amministrazione Contraente.

Servizio Differenziato: MC – Jitter (cfr paragrafo 7.4.1).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione – Report

quadrimestrale.

Per ogni giorno in cui il valore misurato sia superiore al valore richiesto sarà applicata una penale pari all’1% del canone mensile del servizio.

Amministrazione Contraente.

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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni

Allegato 5 – Capitolato Tecnico 110 di 136

Servizio Differenziato: MC – Perdita dei Pacchetti (cfr paragrafo 7.4.1).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione – Report

quadrimestrale.

Per ogni giorno in cui il valore misurato sia superiore al valore richiesto sarà applicata una penale pari all’1% del canone mensile del servizio.

Amministrazione Contraente.

Tabella 48: Penali relative all’attivazione – Servizi di Connettività IP

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto alla penale

Tempi di attivazione delle porte virtuali e utenze nominali (rif. Tabella 39)

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 100,00.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione degli accessi IP basati su xDSL asimmetrici ( rif. Tabella 39)

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 100,00.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione degli accessi IP basati su xDSL simmetrici ( rif. Tabella 39)

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 150,00.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione degli accessi IP basati su Ethernet/SDH (rif. Tabella 39)

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 200,00.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione del servizio di elevata affidabilità, opzione base, per accessi IP basati su xDSL asimmetrici (rif. Tabella 40).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 100,00.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione del servizio di elevata affidabilità, opzione base, per accessi IP basati su xDSL simmetrici (rif. Tabella 40).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 150,00.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione del servizio di elevata affidabilità, opzione base, per accessi IP basati su Ethernet/SDH (rif. Tabella 40).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 200,00.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione del servizio di elevata affidabilità, opzione avanzata, per accessi IP basati su xDSL asimmetrici (rif. Tabella 40).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 100,00.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione del servizio di elevata affidabilità, opzione avanzata, per accessi IP basati su xDSL simmetrici (rif. Tabella 40).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 150,00.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione del Singolo servizio Per ogni giorno di ritardo Amministrazione

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 111 di 136

servizio di elevata affidabilità, opzione avanzata, per accessi IP basati su Ethernet/SDH (rif. Tabella 40).

richiesto dall’Amministrazione.

nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 200,00.

Contraente.

Tempi di attivazione del servizio di S-VPN (rif. Tabella 40).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 100,00.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione del servizio differenziato (rif. Tabella 40).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 100,00.

Amministrazione Contraente.

Tempi di attivazione del servizio di connettività Internet (rif. Tabella 40).

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 100,00.

Amministrazione Contraente.

Deve considerarsi ritardo nell’attivazione anche il caso in cui il Fornitore assegnatario presti i servizi in modo difforme dalle prescrizioni contenute nel Capitolato Tecnico.

Tabella 49: Penali relative alla manutenzione – Servizi di Connettività IP

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto

alla penale Tempo di ripristino dei servizi di accesso IP commutato, in ore (rif. Tabella 36), nel singolo caso.

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni ora, arrotondata per eccesso, di aumento rispetto al valore dichiarato sarà applicata una penale pari a Euro 5,00.

Amministrazione Contraente.

Tempo di ripristino dei servizi di accesso IP commutato, in ore (rif. Tabella 36), nel 95% dei casi.

Singola Amministrazione –

Report quadrimestrale.

Per ogni punto percentuale, arrotondato per eccesso, di diminuzione rispetto al 95% sarà applicata una penale pari a Euro 50,00 per ogni linea equivalente interessata da disservizio nel quadrimestre di riferimento.

Amministrazione Contraente.

Tempo di ripristino dei servizi di accesso IP basati su xDSL, in ore (rif. Tabella 36) nel singolo caso.

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni ora, arrotondata per eccesso, di aumento rispetto al valore dichiarato sarà applicata una penale pari a Euro 10,00.

Amministrazione Contraente.

Tempo di ripristino dei servizi di accesso IP basati su xDSL, in ore (rif. Tabella 36), nel 95% dei casi.

Singola Amministrazione –

Report quadrimestrale.

Per ogni punto percentuale, arrotondato per eccesso, di diminuzione rispetto al 95% sarà applicata una penale pari a Euro 100,00 per ogni linea equivalente interessata da disservizio nel periodo di osservazione.

Amministrazione Contraente.

Tempo di ripristino dei servizi di accesso IP basati su Ethernet/SDH, in ore (rif. Tabella 36), nel singolo caso.

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni ora, arrotondata per eccesso, di aumento rispetto al valore dichiarato sarà applicata una penale pari a Euro 15,00 per linea equivalente.

Amministrazione Contraente.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 112 di 136

Tempo di ripristino dei servizi di accesso IP basati su Ethernet/SDH, in ore (rif. Tabella 36), nel 95% dei casi.

Singola Amministrazione –

Report quadrimestrale.

Per ogni punto percentuale, arrotondato per eccesso, di diminuzione rispetto al 95% sarà applicata una penale pari a Euro 150,00 per ogni linea equivalente interessata da disservizio nel periodo di osservazione.

Amministrazione Contraente.

Tempo di ripristino del servizio Internet, in ore (rif. Tabella 37), nel singolo caso, nel caso di accesso internet centralizzato interno alla rete dell’Offerente.

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni ora, arrotondata per eccesso, di aumento rispetto al valore previsto sarà applicata una penale pari a Euro 50,00.

Amministrazione Contraente.

Tempo di ripristino del servizio Internet, in ore (rif. Tabella 37), nel 95% dei casi, nel caso di accesso internet centralizzato interno alla rete dell’Offerente.

Singola Amministrazione –

Report quadrimestrale.

Per ogni punto percentuale, arrotondato per eccesso, di diminuzione rispetto al 95% sarà applicata una penale pari a Euro 500,00.

Amministrazione Contraente.

13.3 PENALI PER I SERVIZI A VALORE AGGIUNTO

Tabella 50: Penali relative al collaudo – Servizi a Valore Aggiunto

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto

alla penale Consegna all’Amministrazione aggiudicatrice delle specifiche definitive di collaudo, di cui al paragrafo 12.3.

Convenzione. Per ogni giorno di ritardo sarà applicata una penale di Euro 1.000,00.

Amministrazione aggiudicatrice.

Tabella 51: Penali relative all’attivazione – Servizi a Valore Aggiunto

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto

alla penale

Tempo di attivazione dei Servizi VAS (rif. Tabella 40)

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio sarà applicata una penale di Euro 100,00.

Amministrazione Contraente.

Tabella 52: Penali relative alla manutenzione – Servizi a Valore Aggiunto

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto

alla penale Tempo di ripristino dei servizi VAS in ore (rif. Tabella 38), nel 95% dei casi.

Singola Amministrazione –

Report quadrimestrale.

Per ogni punto percentuale, arrotondato per eccesso, di diminuzione rispetto al 95% sarà applicata una penale pari a Euro 500,00.

Amministrazione Contraente.

Tempo di ripristino dei servizi VAS, in ore (rif. Tabella 38), nel singolo caso.

Singolo servizio richiesto

dall’Amministrazione.

Per ogni ora, arrotondata per eccesso, di aumento rispetto al valore previsto sarà applicata una penale pari a Euro 10,00 per linea equivalente.

Amministrazione Contraente.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 113 di 136

13.4 PENALI PER IL SERVIZIO DI CUSTOMER CARE

Tabella 53: Penali relative al Customer Care

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto

alla penale Predisposizione Portale e relativi siti Web richiesti nel presente Capitolato Tecnico.

Convenzione. Euro 500,00 per ogni giorno di ritardo.

Amministrazione Aggiudicatrice.

Tempo di attesa netto per il servizio di Customer Care nel 95% dei casi (rif. Tabella 33).

Singola Amministrazione –

Campagna di misura.

Per ogni punto percentuale, arrotondato per eccesso, di diminuzione rispetto al 95% sarà applicata una penale di Euro 300,00, con un massimo di Euro 3.000,00.

Amministrazione Contraente.

Tempo di attesa netto per il servizio di Customer Care nel 95% dei casi (rif. Tabella 33).

Convenzione – Report

quadrimestrale o Campagna di

Misura

Per ogni punto percentuale, arrotondato per eccesso, di diminuzione rispetto al 95% sarà applicata una penale di Euro 500,00, con un massimo di Euro 10.000,00.

Amministrazione Aggiudicatrice.

Tempo massimo di risposta alle richieste via fax e/o e-mail al Customer Care (rif. Tabella 33), o al referente (rif. par. 10.2) nel 100% dei casi.

Singola Amministrazione

e/o Convenzione – Report

quadrimestrale.

Per ogni giorno di aumento, in media, rispetto al valore previsto (per il Customer Care) o richiesto (per il referente – cfr. par. 10.2) sarà applicata una penale pari a Euro 100,00.

Amministrazione Contraente e/o Aggiudicatrice.

13.5 PENALI PER I DATI DI MONITORAGGIO E FATTURAZIONE

Tabella 54: Penali per i dati di monitoraggio e fatturazione

Parametro Contesto di misura Valore Punto penale Soggetto avente diritto

alla penale Tempo impiegato per la trasmissione, con scarti inferiori al 10%, all’Amministrazione Aggiudicatrice, della documentazione per il monitoraggio dei consumi ed il controllo della spesa e per il monitoraggio delle attività di fornitura (rif. paragrafo 9.2).

Convenzione – Singolo flusso Data

Mart.

Per ogni giorno di ritardo, sarà applicata una penale pari a Euro 500,00.

Amministrazione Aggiudicatrice.

Ritardo nella fatturazione. Singola fattura

emessa per un’Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo rispetto al valore indicato in Tabella 32 sarà applicata una penale di Euro 100,00.

Amministrazione Contraente.

Errata fatturazione. Singola fattura

emessa per un’Amministrazione.

Per ogni singola fattura in cui l’Amministrazione rilevi errori di fatturazione, sarà applicata una penale di Euro 1.000,00, a cui verrà aggiunto un importo pari al 20% dell’eventuale somma addebitata in eccesso.

Amministrazione Contraente.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 114 di 136

Tempo di gestione dei reclami sulla fatturazione.

Singolo reclamo per Amministrazione.

Per ogni giorno di ritardo rispetto al valore indicato in Tabella 32 sarà applicata una penale di Euro 100,00.

Amministrazione Contraente.

13.6 MONITORAGGIO DEL SERVIZIO EROGATO

Analogamente a quanto previsto dal Decreto Legislativo 39/93 che istituisce le funzioni di monitoraggio per i progetti informatici della Pubblica Amministrazione, l’Amministrazione aggiudicatrice e/o Amministrazione contraente si riserva la facoltà di attivare funzioni di monitoraggio nei seguenti settori:

• qualità del servizio erogato; • conduzione del progetto.

tramite un appropriato gruppo di lavoro interno all’Amministrazione aggiudicatrice e/o Amministrazione contraente stessa.

Il Fornitore assegnatario dovrà indicare un “Project Manager” che sarà responsabile del controllo e del coordinamento dell’intero progetto per tutte le attività contrattualmente previste. Il Project Manager sarà il punto di riferimento dell’Amministrazione aggiudicatrice e parteciperà a incontri regolari con i suoi rappresentanti per l’aggiornamento sullo stato di avanzamento della Convenzione, per condividere ogni azione correttiva che si rendesse necessaria per il rispetto dei livelli di servizio della Convenzione.

Nel corso dell’esercizio sarà effettuato, da parte dell’Amministrazione aggiudicatrice o azienda esterna autorizzata da essa, un monitoraggio periodico o a campione delle modalità di progettazione e di erogazione dei servizi al fine di verificare il rispetto dei parametri prescritti. Qualora da tali rilevazioni risultino delle oggettive non conformità, il Fornitore sarà tenuto ad apportare tutte le modifiche architetturali necessarie per adeguare l’infrastruttura entro un termine massimo di 60 (sessanta) giorni solari. Nell’Offerta Tecnica dovranno essere chiaramente specificate le modalità di misurazione di ciascuno dei parametri oggetto dei livelli di servizio.

Il Fornitore assegnatario si impegna in ogni caso a risolvere quelle condizioni di ridotto QoS che possono creare problemi alle Amministrazioni contraenti.

Il Fornitore, nel prendere atto di quanto sopra espresso, dovrà rendere disponibile tutta la necessaria collaborazione attraverso la fornitura tempestiva dei dati necessari (su supporto informatico).

Come già specificato ai paragrafi 9.1 e 9.2 il Fornitore assegnatario dovrà, su richiesta, produrre ed inviare alle Amministrazioni aderenti e all’Amministrazione Aggiudicatrice, quadrimestralmente, un report di qualità della Convenzione, indicando esplicitamente tutte le eccezioni e deviazioni. In particolare è richiesto un rapporto quadrimestrale con almeno il dettaglio:

• degli interventi manutentivi effettuati su richiesta delle Amministrazioni ordinanti ed i parametri di qualità conseguita risultanti al Fornitore, inclusi sicuramente tutti quelli associati a penali (paragrafi 13.1, 13.2 e 13.3), calcolati su base mensile per il quadrimestre di riferimento;

• delle eventuali penali maturate. Ai fini del monitoraggio è inoltre richiesto mensilmente l’invio all’Amministrazione Aggiudicatrice dei dati relativi alle informazioni anagrafiche di tutte le Amministrazioni

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 115 di 136

aderenti (cfr. paragrafo 9.2). Ulteriori dettagli insieme ai relativi formati e modalità di invio saranno concordati con il Fornitore assegnatario prima della stipula della Convenzione. L’Amministrazione Aggiudicatrice e/o Contraente si riservano di effettuare tutte le verifiche che riterranno opportune, addebitandone al Fornitore i relativi costi nel caso esse dimostrino la non completezza o correttezza dei dati ricevuti.

13.6.1 Verifiche Ispettive

Durante tutta la durata della Convenzione e dei singoli contratti stipulati dalle Amministrazioni, al fine di verificare la conformità delle prestazioni contrattuali a quanto prescritto nel Capitolato Tecnico, nella Relazione Tecnica e nell’ulteriore documentazione contrattuale, nonché di accertare l’adempimento degli impegni assunti dal Fornitore, l’Amministrazione aggiudicatrice potrà effettuare – anche avvalendosi di Organismi di Ispezione accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2005 – apposite verifiche ispettive.

I costi di tali verifiche saranno a carico del Fornitore che dovrà corrisponderli direttamente all’Organismo di Ispezione nei tempi indicati nella Convenzione. La fattura, relativa al pagamento delle verifiche ispettive, sarà inviata da parte dell’Organismo di Ispezione anche all’Amministrazione Aggiudicatrice in copia conoscenza.

I costi a carico del Fornitore per l’esecuzione delle Verifiche Ispettive saranno pari allo 0,5% del valore degli ordinativi di fornitura emessi a valere sulla Convenzione fino ad un importo massimo pari a:

Primo Aggiudicatario: € 225.000,00 (duecentoventicinquemila/00);

Secondo Aggiudicatario: € 150.000,00 (centocinquantamila/00).

Per l’espletamento della suddetta attività, si farà riferimento ai livelli di servizio indicati nel presente Capitolato e nel suo Allegato B – Schema Delle Verifiche Ispettive, ivi inclusi quelli eventualmente risultanti dall’offerta tecnica migliorativa, se presentata dal Fornitore assegnatario.

Le verifiche ispettive potranno essere effettuate sia presso le sedi del Fornitore sia presso quelle delle Pubbliche Amministrazioni che avranno effettuato ordinativi di fornitura; il Fornitore e l’Amministrazione contraente dovranno, pertanto, attivarsi affinché le verifiche possano essere espletate nel migliore dei modi e senza intralcio all’attività.

L’Organismo di Ispezione, su indicazione dell’Amministrazione aggiudicatrice, effettuerà uno o più cicli di verifiche ispettive sugli ordinativi emessi a valere sulla convenzione. Tale ciclo è il numero di giorni/uomo necessari per rendere significativa l’attività di ispezione, compatibilmente con lo “Schema delle verifiche ispettive” e l’importo massimo a disposizione per lo svolgimento delle verifiche stesse.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 116 di 136

14 ALLEGATO A – PROGETTO DATAMART

PROGETTO DATA MART

Beni/Servizi a consumo

FLUSSI DATI DI ALIMENTAZIONE DEL SISTEMA

Versione 3

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 117 di 136

14.1 SCOPO DEL DOCUMENTO

Scopo del documento è descrivere i principali flussi di alimentazione del sistema Data Mart per le convenzioni relative a Beni/Servizi a consumo.

Il documento prevede i seguenti capitoli:

• Modalità di invio dei flussi, che descrive la modalità con cui il fornitore dovrà inviare i flussi di dati, la nomenclatura e il formato

• Descrizione dei flussi di dati, che dettaglia i flussi dati richiesti e le interrelazioni

• Regole di generazione dei flussi, che specifica le modalità con cui devono essere valorizzati i campi.

14.2 MODALITÀ DI INVIO

I flussi richiesti, da inviare con cadenza mensile, dovranno pervenire entro e non oltre il giorno 15 del mese successivo a quello di pertinenza dei dati (ovvero i dati degli ordini emessi nel mese N dovranno pervenire entro e non oltre il giorno 15 del mese N+1).

Il flusso delle penali, nel caso in cui esista, segue le stesse regole di invio precedentemente descritte.

Se non esistono dati reali del mese N da inviare per una o più tipologie di flusso, il Fornitore dovrà comunicare a Consip tale assenza di dati, sempre entro e non oltre il giorno 15 del mese N+1, inviando una mail all’indirizzo [email protected].

Alle tempistiche precedentemente descritte fa eccezione il flusso relativo al catalogo, che dovrà essere inviato una sola volta all’attivazione della Convenzione e nuovamente inviato solo in caso di inserimento in Convenzione di ulteriori Prodotti/Servizi.

I flussi dovranno essere inviati a Consip tramite l’apposita procedura di acquisizione, residente sul Portale degli Acquisti in Rete della P.A..

Successivamente all’aggiudicazione della Convenzione verranno comunicati al Fornitore assegnatario i dati necessari per l’esecuzione di tale procedura, ovvero l’indirizzo url, la userid per l’autenticazione ed il “Manuale d’Uso” (che è comunque possibile scaricare dallo stesso Portale).

Relativamente ai dati errati individuati da Consip, sarà richiesta al Fornitore la bonifica degli stessi.

La richiesta di bonifica sarà definita con una comunicazione inviata al Fornitore via e-mail.

Il Fornitore dovrà acquisire, tramite download dall’apposita procedura residente sul Portale degli Acquisti in Rete della P.A., il flusso contenente i record errati accompagnati dalle relative segnalazioni di errore, effettuare la bonifica dei dati ed inviare i flussi corretti entro una settimana.

A questo proposito si raccomanda di seguire quanto specificato nei successivi paragrafi “Integrità dei dati” e “Regole di formato e contenuto dei campi”.

14.3 NOMENCLATURA DEI FLUSSI Il nome del flusso (assegnato automaticamente dalla procedura di acquisizione) è costituito da informazioni relative al Fornitore, alla data di invio e al tipo di informazioni contenute.

Il nome del flusso avrà il formato <cod1>_<cod2>_<cod3>_<cod4>

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 118 di 136

• <cod1>: identificativo della Convenzione – alfanumerico da 1 a n caratteri, • <cod2>: identificativo della tipologia del flusso – alfanumerico di 4 caratteri, • <cod3>: identificativo del Fornitore – alfanumerico da 1 a n caratteri, • <cod4>: data di invio del flusso – formato timestamp aaaammgghhmmss.

14.4 REGOLE DI FORMATO DEI DATI Nella produzione dei flussi da inviare a Consip dovranno essere seguite le seguenti regole di formato:

• i flussi dovranno essere prodotti in formato “file di testo” • tutti i campi di tipo “data” devono avere il formato AAAAMMGG, in altre parole: anno (4 digit) –

mese (2 digit) – giorno (2 digit) in sequenza e senza separatore • Esempio: per indicare che un ordine è stato protocollato il 29 settembre 2001, il campo

DTTM_PROTOCOLLO del flusso “Testata Ordini di beni/servizi in convenzione” dovrà assumere il valore 20010929

• tutti i campi “importo” devono essere valorizzati a meno dell’IVA • non devono essere utilizzate abbreviazioni nei campi di tipo “testo” • i flussi non devono contenere caratteri speciali. In particolare, dove necessario, devono essere

eliminati secondo le seguenti regole:

Carattere speciale

Caratteri con cui sostituire

À a’ È e’ È e’ Ì i’ Ò o’ Ù u’

1° … 9° I … IX 10°, … 10mo, …

N° n. … …

• per quanto riguarda i campi numerici che prevedono cifre decimali (es. IMPO_ORDINE del flusso “Testata Ordini di beni/servizi in convenzione”) il carattere separatore deve essere il punto (es. 100000.00) e non devono essere presenti ulteriori caratteri separatori (es. separatore delle migliaia).

• i flussi sono definiti con formato “variabile con carattere separatore”, con questo si intende dire che: o all’interno dei singoli campi del record devono essere riportati esclusivamente i caratteri

significativi, eliminando eventuali spazi o altri caratteri non significativi a riempimento del campo, in testa o in coda (la lunghezza di ogni campo e del record finale non sarà fissa, ma dipenderà dal suo contenuto effettivo)

o la fine di un campo è contraddistinta dal carattere indicato come separatore, cioè il carattere | (pipe)

o non deve essere riportato un carattere separatore a chiusura dell’ultimo campo del record.

Si riportano alcuni esempi di come potrebbero apparire dei record del flusso “Testata Ordini di beni/servizi in convenzione” secondo quanto appena detto:

09876543210|DLCVTI66D04E506J|OR22|1|P44|20010911|20010915|F||20011011||| 01234567890|SSSGLI55D04H501K|OR23|2|DPR2/2|20010920|20010923|L||20011021|||01236543210

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 119 di 136

• qualora un campo non debba essere valorizzato, in quanto non applicabile alla specifica tipologia di Convenzione, deve essere comunque presente in ogni record del file. Verrà quindi tradotto con la presenza nella relativa posizione di 2 caratteri separatori di campo consecutivi o, se si tratta dell’ultimo campo del record, con un carattere separatore come ultimo carattere del record stesso (vedi esempio al punto precedente)

• qualora un flusso sia definito con modalità di invio “incrementale”, ogni invio di tale flusso dovrà contenere un insieme di dati non presenti nei flussi della stessa tipologia precedentemente inviati. A tal fine, per ogni flusso richiesto viene indicato l’insieme dei campi che ne costituisce l’identificativo.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 120 di 136

14.5 DESCRIZIONE DEI FLUSSI DI DATI

In questo capitolo vengono descritti i flussi richiesti ai Fornitori per le Convenzioni che riguardano i Beni/Servizi a Consumo:

• Testata Ordini di beni/servizi in convenzione, relativo ai singoli Ordini, riporta le informazioni di carattere generale (vanno inviati i dati degli Ordini per cui sono stati superati i tempi previsti per l’annullamento)

• Dettaglio Ordini di beni/servizi in convenzione, relativo a specifici Beni/Servizi richiesti nell’Ordine (informazioni di consistenza)

• Sede dell'Amministrazione beneficiaria, relativo all’elenco delle sedi dell’Amministrazione beneficiarie dei Beni/Servizi, fornito dall’Amministrazione o Ente Contraente contestualmente all’Ordine

• Erogato di beni/servizi in convenzione, relativo ai consuntivi di quanto erogato, a valle del processo di fatturazione del Fornitore, e ad eventuali costi accessori dovuti a canoni o contributi. Come periodo temporale di riferimento per tutte le voci di spesa viene considerato il mese di emissione della fattura

• Catalogo, relativo ai Prodotti e Servizi presenti in Convenzione • Penali, relativo alle penali applicate dalle Amministrazioni o Enti Contraenti secondo quanto

indicato nella Convenzione. Lo schema seguente mostra le relazioni tra i flussi

SED3 -Sede Amministrazione

ERG3 – Erogato di beni/servizi in Convenzione

Ordini di Beni/Servizi in convenzione

ORD3 - Testata dell’ordine DTG3 - Dettaglio dell’ordine

Punti ordinanti (web acquisti)

CTG3 - Catalogo Prodotti di Beni/Servizi in convenzione

PEN3 - Penali

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 121 di 136

Il verso delle frecce indica le relazioni tra i flussi: sono “flussi padre” quelli da cui le frecce hanno origine e “flussi figli” quelli verso cui le stesse frecce puntano.

Nei paragrafi a seguire per ciascun flusso vengono specificati:

• la tipologia di flusso (Dati di dettaglio o Anagrafico) • la frequenza di invio (Mensile, Una Tantum) • la modalità di invio (Incrementale o Rimpiazzo)

e, per ogni campo, vengono forniti: • la descrizione • la tipologia (testo, numero, data) • il numero massimo di caratteri previsto (in particolare per i numeri decimali viene specificato il

numero massimo di caratteri per la parte intera e per quella decimale. Ad esempio: numero 10,4 indica che il numero massimo di caratteri per la parte intera è 10 mentre per la parte decimale è 4)

• il riferimento alla modalità di valorizzazione e alle fonti delle informazioni, secondo la seguente legenda

NA Dati non applicabili alla tipologia di iniziativa

Mod Dati da reperire dagli ordinativi di fornitura cartacei o elettronici

For Dati da reperire in archivi del Fornitore

Ext Dati da riconciliare con archivi di riferimento esterni

A tale proposito, le fonti di informazione individuate sono:

• moduli cartacei allegati alla Convenzione • negozio elettronico per l’acquisto di beni e servizi della Convenzione • informazioni del Fornitore sulla lavorazione e consuntivazione dei dati dei beni acquisiti/servizi

sottoscritti • anagrafe dei Punti Ordinanti della PA registrati al sistema di e-procurement • archivi territoriali dell’ISTAT • tabelle di codifica riportate nel presente documento.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 122 di 136

Nome Flusso: ORD3 Testata Ordini di beni/servizi in convenzione

Tipo Flusso: Dettaglio dati Frequenza: Mensile Modalità Invio: Incrementale Form. Variabile: Si Separatore: |

seq attributo descrizione tipo dati

lungh. id rif

1 CODI_FISC_ENTE

E’ il codice fiscale dell’Amministrazione o Ente Contraente dichiarato dal Referente di spesa all’atto della registrazione sul Portale degli Acquisti in Rete della P.A. (vedi par. “Riconciliazione dei dati con archivi di riferimento esterni”)

Testo 16 Ext

2 CODI_FISC_REFERENTE_PA

E’ il codice fiscale del Referente di spesa che effettua l'ordine come da registrazione sul Portale degli Acquisti in Rete della P.A. (vedi par. “Riconciliazione dei dati con archivi di riferimento esterni”)

Testo 16 Ext

3 CODI_ORDINE E’ il codice identificativo dell'ordine assegnato dal Fornitore. Deve identificare univocamente l’ordine all’interno del Lotto di riferimento.

Testo 20 Sì For

4 SEQU_LOTTO Indica il Lotto di riferimento all'interno della Convenzione

Numero 4 Sì For

5 CODI_PROTOCOLLO

E’ il numero di protocollo assegnato all’ordine dall'Amministrazione o Ente Contraente. Indicare il riferimento presente nell’ordinativo di fornitura cartaceo o proveniente da negozio elettronico.

Testo 25 Mod

6 DTTM_PROTOCOLLO

E’ la data in cui l'ordine viene protocollato dall'Amministrazione o Ente Contraente. Indicare il riferimento presente nell’ordinativo di fornitura cartaceo o proveniente da negozio elettronico.

Data Mod

7 DTTM_ACCETTAZIONE_ ORDINE

E’ la data in cui viene validato l'ordine da parte del Fornitore, ovvero la data in cui si intende accettato l’ordine a seguito delle opportune verifiche previste dalla Convenzione e del superamento dei tempi a disposizione dell’Amministrazione o Ente Contraente per poter effettuare l’annullamento dell’ordine stesso.

Data For

8 TIPO_EMISSIONE_ ORDINE

E’ la codifica della modalità di emissione dell'ordine da parte dell’Amministrazione o Ente Contraente. Da valorizzare secondo il seguente criterio: - tramite negozio elettronico (ON_LINE): “L” - in maniera tradizionale (OFF_LINE): “F”.

Testo 1 For

9 NON APPLICABILE Non applicabile. Per la valorizzazione seguire quanto riportato nel paragrafo ”Regole di formato dati”.

NA

10 DTTM_LIMITE_PREVISTA

E’ la data di prevista attivazione della fornitura. Indicare il riferimento presente nell’ordinativo di fornitura cartaceo o proveniente da negozio elettronico.

Data Mod

11 DURATA_CONTRATTO

E’ la durata della fornitura richiesta nell'ordine, espressa in mesi. Indicare il riferimento presente nell’ordinativo di fornitura cartaceo o proveniente da negozio elettronico.

Numero 2 Mod

12 NON APPLICABILE Non applicabile. Per la valorizzazione seguire quanto riportato nel paragrafo ”Regole di formato dati”.

NA

13 CODI_FISC_ENTE_ FATTURAZIONE

Codice fiscale verso il quale viene emessa la fattura, se diverso da quello di registrazione. Indicare il riferimento presente nell’ordinativo di fornitura cartaceo o proveniente da negozio elettronico.

Testo 16 Mod

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 123 di 136

Nome Flusso: DTG3 Dettaglio Ordini di beni/servizi in convenzione

Tipo Flusso: Dettaglio dati Frequenza: Mensile

Modalità Invio: Incrementale Form. Variabile: Si Separatore: |

seq. Attributo descrizione tipo dati lungh. id rif

1 CODI_ORDINE E’ il codice identificativo dell'ordine assegnato dal Fornitore (flusso ORD3)

Testo 20 Sì For

2 SEQU_LOTTO Indica il Lotto di riferimento all'interno della Convenzione

Numero 4 Sì For

3 CODI_IDENTIFICATIVO_ PRODOTTO

Identifica lo specifico Bene/Servizio acquistato/ sottoscritto come da documentazione Iniziativa.

Testo 20 Sì Ext

4 DURATA_FORNITURA Non applicabile. Per la valorizzazione seguire quanto riportato nel paragrafo ”Regole di formato dati”.

NA

5 QNTA_ORDINATA

E’ la quantità ordinata, nell'unita’ di misura associata al Bene/Servizio, come da Catalogo. Indicare il riferimento presente nell’ordinativo di fornitura cartaceo o proveniente da negozio elettronico.

Numero 10, 2 Mod

6 IMPO_DETTAGLIO_ ORDINE

Non applicabile. Per la valorizzazione seguire quanto riportato nel paragrafo ”Regole di formato dati”.

NA

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 124 di 136

Nome Flusso: SED2 Sede dell'Amministrazione beneficiaria

Tipo Flusso: Anagrafica Frequenza: Mensile

Modalità Invio: Incrementale Form. Variabile: Si Separatore: |

seq attributo descrizione tipo dati lungh. id rif

1 CODI_SEDE_AMM_ BENEFICIARIA

Identifica la sede di riferimento dell'Amministrazione beneficiaria del bene/servizio. Può essere la sede del referente dell'Unità Organizzativa beneficiaria.

Tale codice dovrà essere definito dal Fornitore e dovrà individuare la Sede in maniera univoca nell’ambito di uno stesso Fornitore.

Testo 20 Sì For

2 SEQU_LOTTO Indica il Lotto di riferimento all'interno della Convenzione.

Numero 4 Sì For

3 DESC_AMM_ BENEFICIARIA

Denominazione dell'Amministrazione beneficiaria del bene/servizio, come da archivi del Fornitore.

Testo 100 For

4 CODI_PROVINCIA Codice ISTAT della provincia di ubicazione della sede di riferimento.

Testo 10 Ext

5 CODI_COMUNE Codice ISTAT del comune di ubicazione della sede di riferimento.

Testo 10 Ext

6 DESC_INDIRIZZO Indirizzo della sede, come da archivi del Fornitore. Testo 200 For

7 DESC_CIVICO Civico dell'indirizzo, come da archivi del Fornitore. Testo 5 For

8 DESC_CAP CAP dell'indirizzo, come da archivi del Fornitore. Testo 5 For

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 125 di 136

Nome Flusso: ERG3 Erogato di beni/servizi in convenzione

Tipo Flusso: Dettaglio dati Frequenza: Mensile Modalità Invio: Incrementale Form. Variabile: Si Separatore: |

seq attributo descrizione tipo dati lungh. id rif

1 CODI_FISC_ENTE

E’ il codice fiscale dell’Amministrazione o Ente Contraente dichiarato dal Referente di spesa all’atto della registrazione sul Portale degli Acquisti in Rete della P.A. (vedi par. “Riconciliazione dei dati con archivi di riferimento esterni”)

Testo 16 Ext

2 CODI_FISC_REFERENTE_PA

E’ il codice fiscale del Referente di spesa che effettua l'ordine come da registrazione sul Portale degli Acquisti in Rete della P.A. (vedi par. “Riconciliazione dei dati con archivi di riferimento esterni”)

Testo 16 Ext

3 CODI_FISC_ENTE_ FATTURAZIONE

Codice fiscale verso il quale viene emessa la fattura, se diverso da quello di registrazione.

Testo 16 Mod

4 CODI_ORDINE E’ il codice identificativo dell'ordine assegnato dal Fornitore. Consente di associare l'erogato al relativo ordine (flusso ORD3)

Testo 20 Sì For

5 SEQU_LOTTO Indica il Lotto di riferimento all'interno della Convenzione

Numero 4 Sì For

6 CODI_SEDE_AMM_ BENEFICIARIA

Identifica la sede dell'Amministrazione beneficiaria del Bene/Servizio. L' identificativo è quello dell'Anagrafica Sede (flusso SED3).

Testo 20 Sì For

7 CODI_IDENTIFICATIVO_ PRODOTTO

Identifica lo specifico Bene/Servizio erogato/approvvigionato.

Testo 20 Sì Ext

8 ANNO_RIFERIMENTO

E’ l'anno a cui si riferisce la spesa per l'erogato/approvvigionato. Si tratta quindi dell’Anno di competenza contabile di quanto erogato/approvvigionato, ovvero l’Anno in cui è stata emessa la relativa fattura.

Numero 4 Sì For

9 MESE_RIFERIMENTO

E’ il mese a cui si riferisce la spesa per l'erogato/approvvigionato. Si tratta quindi del Mese di competenza contabile di quanto erogato/approvvigionato, ovvero il Mese in cui è stata emessa la relativa fattura.

Numero 2 Sì For

10 CODI_VOCE_SPESA

Codice identificativo delle diverse voci di spesa presenti in fattura. Da valorizzare secondo il seguente criterio: - Consumo: “CS” - Canone: “CN” - Contributo: “CT”

Testo 2 For

11 CODI_TARIFFA Codice identificativo della tariffa applicata. Nel caso di unica tariffa applicata va impostato con “UN”.

Testo 2 For

12 QNTA_EROGATA

E’ la quantità di Bene/Servizio (nell'unità di misura associata al Bene/Servizio come da Catalogo) erogata/approvvigionata e fatturata all’Amministrazione beneficiaria per la specifica Sede nel periodo (anno-mese) di riferimento.

Numero 12, 2 For

13 IMPO_EROGATO

E’ l’importo (espresso in €) relativo alla quantità di Bene/Servizio erogata/approvvigionata e fatturata all’Amministrazione beneficiaria per la specifica Sede nel periodo (anno-mese) di riferimento.

Numero 10, 4 For

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 126 di 136

Nome Flusso: CTG3 Catalogo prodotti beni/servizi in convenzione

Tipo Flusso: Anagrafica Frequenza: Una tantum Modalità Invio: Incrementale Form. Variabile: Si Separatore: |

seq attributo descrizione tipo dati lungh. id rif

1 CODI_IDENTIFICATIVO_ PRODOTTO

Identifica univocamente lo specifico Bene/Servizio. Da valorizzare in modo uguale al Codice Articolo Gara.

Nel caso in cui il "Codice Articolo Gara" non fosse presente, tale campo andrà valorizzato con il "Codice Articolo Fornitore".

Testo 20 Sì For

2 CODI_ARTICOLO_ GARA

Identifica lo specifico Bene/Servizio acquistato/sottoscritto secondo la codifica riportata nella documentazione di gara, se presente, altrimenti rimane non valorizzato.

Testo 20 Ext

3 DESC_ARTICOLO E’ la descrizione del prodotto in Convenzione Testo 200 For

4 CODI_LOTTO Identifica il Lotto di riferimento all’interno della Convenzione

Numero 8 Sì For

5 CODI_ARTICOLO_ FORNITORE

E’ la codifica del Bene/Servizio utilizzata dal Fornitore

Testo 20 For

6 FORNITORE Identifica il Fornitore che fornisce il Bene/Servizio Testo 100 For

7 PRODUTTORE E’ il marchio dell’articolo in Convenzione Testo 100 For

8 CONTRIBUTO_ MASSIMALE

Valorizzare con S nei record relativi ad articoli le cui quantità ordinate vanno ad erodere il quantitativo massimale del lotto di convenzione, valorizzare con N nei record relativi ad eventuali servizi o opzioni che non erodono il quantitativo massimale.

NA

9 CALCOLO_MASSIMALE Valorizzare con O se il massimale si erode al momento dell’Ordine, con E se il massimale si erode con l’erogazione del servizio.

NA

10 PREZZO_UNITARIO E’ il prezzo unitario in Convenzione del prodotto, al netto dell’IVA.

Numero 10,4 For

11 UOM E’ l’unità di misura con la quale sono misurate le quantità vendibili a catalogo (es. pacco, scatola).

Testo 15 For

12 TIPO_MODALITA_ PAGAMENTO

Valorizzare con C (beni-servizi a consumo). NA

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 127 di 136

Nome Flusso: PEN3 Penali applicate

Tipo Flusso: Dettaglio dati Frequenza: Mensile Modalità Invio: Incrementale Form. Variabile: Si Separatore: |

seq attributo descrizione tipo dati lungh. id rif

1 CODI_ORDINE E’ il codice identificativo dell'ordine assegnato dal Fornitore in riferimento al quale l’Amministrazione o Ente Contraente ha applicato le Penali.

Testo 20 Sì For

2 SEQU_LOTTO Indica il Lotto di riferimento all'interno della Convenzione.

Numero 4 Sì For

3 CODI_CAUSALE Codice identificativo della causale della penale, da valorizzare in base al contenuto della Tabella Causale di seguito riportata.

Testo 1 Sì Ext

4 CODI_MOTIVO Codice identificativo del motivo della penale, da valorizzare in base al contenuto della Tabella Motivo di seguito riportata.

Testo 2 Sì Ext

5 DTTM_EMISSIONE_ PENALE

E’ la data in cui il Fornitore riceve la comunicazione di applicazione delle penali da parte dell’Amministrazione o Ente Contraente.

Data Sì For

6 IMPO_PENALE

Importo della penale secondo quanto descritto dalla comunicazione di applicazione delle penali da parte dell’Amministrazione o Ente Contraente. (non applicabile in caso di Risoluzione contratto).

Numero 10, 4 For

Tabella CAUSALE

CODI_CAUSALE DESCRIZIONE

P Applicazione di penali D Richiesta di maggior danno R Risoluzione contratto

Tabella MOTIVO

CODI_MOTIVO DESCRIZIONE

A1 Ritardi o mancata consegna o errato luogo di consegna dei beni A2 Ritardi o mancata erogazione dei sevizi oggetto primario del contratto A3 Difformità tra ordinato e consegnato A4 Erogazione dei servizi connessi (es.: installazione) A5 Integrità dei prodotti consegnati B1 Qualità dei prodotti / servizi forniti / erogati C1 Servizi di fatturazione D1 Qualità Call Center del Fornitore E1 Qualità dei servizi di assistenza (tecnico o post vendita) E2 Qualità Responsabile del servizio del Fornitore

14.6 REGOLE DI GENERAZIONE DEI FLUSSI

In questo capitolo vengono date alcune indicazioni riguardo alla generazione dei flussi. In particolare, sono descritte le regole di congruità tra flussi e le modalità di reperimento di alcuni dati da fonti di informazione esterne.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 128 di 136

14.6.1 Integrità dei dati

Qualora un flusso sia correlato logicamente ad uno o più degli altri flussi (secondo quanto emerge dallo schema del capitolo precedente), le informazioni di relazione devono essere congruenti.

Riferendoci allo schema dei dati del paragrafo precedente, per ognuna delle relazioni indicate attraverso le frecce dovrà essere verificato che per ogni record dei flussi figli il valore dei campi che rappresentano gli identificativi del flusso padre sia presente in uno dei record del flusso padre inviato contestualmente o in uno di quelli inviati precedentemente.

Ad esempio, se nel flusso “Erogato di beni/servizi in convenzione” (flusso figlio perché puntato dalla freccia) è presente un record con CODI_SEDE_AMM_BENEFICIARIA = 5 e SEQU_LOTTO = 1 (campi identificativi del flusso padre), deve essere presente un record con CODI_SEDE_AMM_BENEFICIARIA = 5 e SEQU_LOTTO = 1 nel flusso “Sede dell'Amministrazione beneficiaria” (flusso padre) inviato contestualmente oppure in uno dei flussi “Sede dell'Amministrazione beneficiaria” precedentemente inviati.

14.7 RICONCILIAZIONE DEI DATI CON ARCHIVI DI RIFERIMENTO ESTERNI

In questo paragrafo sottolineiamo la presenza di archivi di riferimento esterni nei quali devono essere trovati alcuni valori da riportare nelle colonne dei flussi dati che saranno forniti a Consip.

Questo è reso necessario per integrare le informazioni provenienti da diverse fonti.

Nome del campo Archivio di riferimento

CODI_FISC_ENTE CODI_FISC_REFERENTE_PA

È obbligo del Fornitore verificare la presenza del soggetto ordinante nell’archivio delle registrazioni al sistema di e-procurement Consip per mezzo dell’apposita funzione di ricerca dell’amministrazione disponibile nell’Area Fornitori del Portale degli Acquisti in Rete della P.A., utilizzando i riferimenti presenti nel modulo d’ordine

CODI_PROVINCIA La provincia in cui risiede la sede in esame deve essere ricondotta al codice ISTAT della stessa

CODI_COMUNE Il comune in cui risiede la sede in esame deve essere ricondotto al codice ISTAT dello stesso

CODI_ARTICOLO_GARA E’ il Codice Articolo presente nella documentazione di gara della Convenzione.

In modo particolare i valori immessi nei campi CODI_FISC_ENTE e CODI_FISC_REFERENTE_PA devono individuare Punti Ordinanti registrati ed abilitati all’acquisto e quindi devono coincidere con i codici presenti nell’archivio dei punti ordinanti messo a disposizione sul Portale degli Acquisti in Rete della P.A.

In questo senso gli stessi codici vengono a perdere il loro significato di “codici fiscali”, assumendo quello di “Codici Identificativi del Punto Ordinante”.

Verranno perciò comunicati da Consip al Fornitore l’indirizzo del sito e i dati identificativi (nome utente e password) per il collegamento e l’accesso a tale archivio (saranno gli stessi utilizzati anche per accedere alla procedura di acquisizione flussi).

L’inserimento di un “Punto Ordinante” (costituito dalla coppia Unità organizzativa – referente P.A., individuati dai rispettivi codici fiscali) in un eventuale archivio del Fornitore, da cui poi saranno ricavati i dati per i flussi da inviare a Consip, dovrà perciò esser soggetto alla verifica di congruenza dei dati con quanto presente nel suddetto archivio di riferimento sul Portale. Si consiglia pertanto di non effettuare un’eventuale copia dei dati dal web su un archivio locale tramite ridigitazione dei dati, ma al più attraverso le funzioni di “Copia” e “Incolla” di Windows.

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 129 di 136

15 ALLEGATO B – SCHEMA DELLE VERIFICHE ISPETTIVE

Macro categoria

Oggetto del monitoraggio

Livello di servizio

previsto nel capitolato

Riferimenti Capitolato/

Convenzione

Modalità di riscontro

Documenti di

registrazione

Luogo delle

ispezioni

Modalità di valutazione

Presenza penale

Note

Qualità del processo di esecuzione dell’ordine

Attivazione dei servizi di fonia di base e aggiuntivi

Tempi conformi a quanto contenuto

nel Capitolato ovvero

nell'offerta tecnica se

migliorativa ovvero a quanto concordato nel

Progetto Esecutivo

Capitolato § 11.1 (e segg.) e

§ 13.1

Data attivazione rispetto a data in cui è stata effettuata la

richiesta del servizio (ossia data di

ricezione Ordinativo di Fornitura) ovvero a data concordata nel Progetto Esecutivo

> Ordinativo di Fornitura > Verbale/ documento di attivazione

> Progetto Esecutivo

Presso la P.A.

Conformità: T< entro i gg. prescritti

Conformità con osservazioni: T= gg. prescritti Non Conformità lieve: gg. prescritti <T ≤ gg. prescritti + 2 settimane Non Conformità Importante: gg. prescritti + 2 settimane <T ≤ gg. prescritti + 4 settimane Non Conformità Grave (off): T > gg. prescritti + 4 settimane

SI

Eccezioni per il periodo

iniziale di 60 gg. (vedi Cap. 11)

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 130 di 136

Macro categoria

Oggetto del monitoraggio

Livello di servizio

previsto nel capitolato

Riferimenti Capitolato/

Convenzione

Modalità di riscontro

Documenti di

registrazione

Luogo delle

ispezioni

Modalità di valutazione

Presenza penale

Note

Consegna del Progetto

Esecutivo per i servizi di

connettività IP e per i servizi a

VAS

Tempi conformi a quanto contenuto

nel Capitolato

Capitolato § 11.2 e § 13.2 e

§ 13.3

Data consegna documentazione

rispetto a data in cui è stato effettuato

l’Ordinativo Preliminare di

Fornitura

> Ordinativo Preliminare con Piano dei Fabbisogni > Consegna del Progetto Esecutivo

Presso la P.A.

Conformità: T< entro i gg. prescritti

Conformità con osservazioni: T= gg. prescritti Non Conformità lieve: gg. prescritti <T ≤ prescritti + 2 settimane Non Conformità Importante: prescritti + 2 settimane <T ≤ prescritti + 4 settimane Non Conformità Grave (off): T > prescritti + 4 settimane

SI

Eccezioni per il periodo

iniziale di 60 gg. (vedi Cap. 11)

Attivazione dei servizi IP e per i

servizi VAS

Tempi conformi a quanto contenuto

nel Capitolato ovvero

nell'offerta tecnica se

migliorativa ovvero a quanto concordato nel

Progetto Esecutivo

Capitolato § 11.2 e § 13.2 e

§ 13.3

Data di attivazione (dal verbale di

attivazione) rispetto a data pianificata nel Progetto Esecutivo

> Tempi indicati nel Progetto Esecutivo

Presso la P.A.

Conformità: T< entro i gg. prescritti ovvero inclusi nel Progetto Esecutivo

Conformità con osservazioni: T= gg. prescritti

Non Conformità lieve: gg. prescritti ovvero inclusi nel Progetto Esecutivo <T ≤ 30% in più dei gg. prescritti Non Conformità Importante: 30% in più dei gg. prescritti

SI

Eccezioni per il periodo

iniziale di 60 gg (vedi Cap.

11)

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CONSIP S.p.A.

Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche

Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni

Allegato 5 – Capitolato Tecnico 131 di 136

Macro categoria

Oggetto del monitoraggio

Livello di servizio

previsto nel capitolato

Riferimenti Capitolato/

Convenzione

Modalità di riscontro

Documenti di

registrazione

Luogo delle

ispezioni

Modalità di valutazione

Presenza penale

Note

<T ≤ 75% in più dei gg. prescritti Non Conformità Grave (off): T > 75% in più dei gg. prescritti

Qualità del prodotto/ servizio

fornito/erogato *

Livelli di servizio per i servizi di fonia di base

Verifica parametri "Call Setup time" e "Unsuccessful

Call Ratio"

Capitolato § 6.7 e § 13.1 ovvero Offerta Tecnica

Reportistica del fornitore

Report misure Presso la

PA

Conformità: Valori percentuali conformi a quanto prescritto nel Capitolato Tecnico e, se migliorativo, quanto indicato nell'Offerta Tecnica Non Conformità Grave (off): Valori percentuali NON conformi a quanto prescritto nel Capitolato Tecnico e, se migliorativo, quanto indicato nell'Offerta Tecnica

SI

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 132 di 136

Macro categoria

Oggetto del monitoraggio

Livello di servizio

previsto nel capitolato

Riferimenti Capitolato/

Convenzione

Modalità di riscontro

Documenti di

registrazione

Luogo delle

ispezioni

Modalità di valutazione

Presenza penale

Note

Livelli di servizio per i servizi di Telefonia su IP

Verifica parametri

contrattualizzati

Capitolato § 6.7 e § 13.1

Reportistica del fornitore

Report misure Presso la

P.A.

Conformità: Valori conformi a quanto prescritto nel Capitolato Tecnico e, se migliorativo, quanto indicato nell'Offerta Tecnica Non Conformità Grave (off): Valori NON conformi a quanto prescritto nel Capitolato Tecnico e, se migliorativo, quanto indicato nell'Offerta Tecnica

SI

Livelli di servizio per i servizi di

accesso IP dedicato e prestazioni accessorie

Verifica parametri

contrattualizzati

Capitolato § 7.1, § 7.4, § 7.6, § 7.7, § 7.8 e §

13.2 ovvero Offerta Tecnica

Reportistica del fornitore

Report misure Presso la

P.A.

Conformità: Valori conformi a quanto prescritto nel Capitolato Tecnico e, se migliorativo, quanto indicato nell'Offerta Tecnica Non Conformità Grave (off): Valori NON conformi a quanto prescritto nel Capitolato Tecnico e, se migliorativo, quanto indicato nell'Offerta Tecnica

SI

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 133 di 136

Macro categoria

Oggetto del monitoraggio

Livello di servizio

previsto nel capitolato

Riferimenti Capitolato/

Convenzione

Modalità di riscontro

Documenti di

registrazione

Luogo delle

ispezioni

Modalità di valutazione

Presenza penale

Note

Livelli di servizio per i servizi di

connettività Internet

Verifica parametri

contrattualizzati

Capitolato § 7.9 e § 13.2

Reportistica del fornitore

Report misure Presso la

P.A.

Conformità: Valori conformi a quanto prescritto nel Capitolato Tecnico e, se migliorativo, quanto indicato nell'Offerta Tecnica Non Conformità Grave (off): Valori NON conformi a quanto prescritto nel Capitolato Tecnico e, se migliorativo, quanto indicato nell'Offerta Tecnica

SI

Livelli di servizio per i servizi VAS

Verifica parametri

contrattualizzati

Capitolato § 8 e § 13.3

Reportistica del fornitore

Report misure Presso la

P.A.

Conformità: Valori conformi a quanto prescritto nel Capitolato Tecnico e, se migliorativo, quanto indicato nell'Offerta Tecnica Non Conformità Grave (off): Valori NON conformi a quanto prescritto nel Capitolato Tecnico e, se migliorativo, quanto indicato nell'Offerta Tecnica

SI

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 134 di 136

Macro categoria

Oggetto del monitoraggio

Livello di servizio

previsto nel capitolato

Riferimenti Capitolato/

Convenzione

Modalità di riscontro

Documenti di

registrazione

Luogo delle

ispezioni

Modalità di valutazione

Presenza penale

Note

Qualità dei servizi

integrativi di gestione

Fatturazione

Conformità della fatturazione in

termini di correttezza:

- degli importi fatturati rispetto ai prezzi della convenzione;

- dei prodotti/servizi

fatturati ( in termini di

quantità) rispetto a quelli erogati

Capitolato § 9.1 e § 13.5

Corrispondenza dei servizi fatturati con il tipo e la quantità di servizi e di prodotti

erogati

Fattura e documenti

allegati, rendicontazione

all'Amm.

Presso la P.A.

Conformità: correttezza nella fatturazione Non conformità Grave: non correttezza nella fatturazione

SI

Verifica della conformità del

ritardo di fatturazione

contrattualizzato

Capitolato § 9.1 e § 13.5

Corrispondenza del tempo compreso tra la data di emissione

della fattura e l’ultimo giorno

solare del mese di riferimento dei

servizi fatturati con il tempo indicato dal

fornitore

Fattura e documenti

allegati, rendicontazione

all'Amm.

Presso la P.A.

Conformità: correttezza nella fatturazione Non conformità Grave: non correttezza nella fatturazione

SI

Applicazione Penali

Verifica dell'applicazione

di eventuali penali da parte

della P.A.

Capitolato § 13

Tramite intervista alla P.A., lettere e/o comunicazione di applicazione delle

penali, presenza sulle fatture, ecc.

lettere e/o comunicazioni di applicazione

penali

Presso la P.A.

Applicate/Non Applicate

NO

Qualità del Call Center

del Fornitore

Tempo massimo di attesa al servizio di

Customer Care Telefonico

30" o, se migliorativo,

quanto indicato nell’offerta del

Fornitore

Capitolato Tabella 33

ovvero Offerta Tecnica e § 13.4

Verifica attraverso una campagna di 100

telefonate in blind test

Report esito telefonata

Presso la P.A.

Conformità: T ≤ 30" o, se migliorativo, quanto indicato nell'Offerta Tecnica nel 95% dei casi Non Conformità Grave (off): T > 30" o, se migliorativo, quanto indicato

SI

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 135 di 136

Macro categoria

Oggetto del monitoraggio

Livello di servizio

previsto nel capitolato

Riferimenti Capitolato/

Convenzione

Modalità di riscontro

Documenti di

registrazione

Luogo delle

ispezioni

Modalità di valutazione

Presenza penale

Note

nell'Offerta Tecnica nel 95% dei casi

Qualità dei servizi di assistenza

(tecnica e post vendita) **

Ripristino malfunzionamenti

per servizi di fonia di base o

ToIP

16 ore lavorative o, se migliorativo, quanto dichiarato

nell’Offerta tecnica, nel 95%

dei casi

Capitolato § 10.4.1 ovvero

Offerta Tecnica e § 13.1.

Report del Fornitore

(Data e ora riportate nella Richiesta di intervento e nel

Rapporto/ Verbale di Intervento)

Report misure (Richiesta di intervento e Rapporto/ Verbale di Intervento)

Presso la P.A.

Conformità: T ≤ 16 ore lavorative o, se migliorativo, quanto dichiarato nel 95% dei casi Non Conformità Grave (off): T >16 ore lavorative o, se migliorativo, quanto dichiarato nel 95% dei casi

SI

Ripristino malfunzionamenti

per i servizi di connettività IP

16 ore lavorative o, se migliorativo, quanto dichiarato

nell’Offerta tecnica, nel 95%

dei casi

Capitolato § 10.4.2 ovvero

Offerta Tecnica e § 13.2

Report del Fornitore

(Data e ora riportate nella Richiesta di intervento e nel

Rapporto/ Verbale di Intervento)

Report misure (Richiesta di intervento e Rapporto/ Verbale di Intervento)

Presso la P.A.

Conformità: T ≤ 16 ore lavorative o, se migliorativo, quanto dichiarato nel 95% dei casi Non Conformità Grave (off): T > 16 ore lavorative o, se migliorativo, quanto dichiarato nel 95% dei casi

SI

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Allegato 5 – Capitolato Tecnico 136 di 136

Macro categoria

Oggetto del monitoraggio

Livello di servizio

previsto nel capitolato

Riferimenti Capitolato/

Convenzione

Modalità di riscontro

Documenti di

registrazione

Luogo delle

ispezioni

Modalità di valutazione

Presenza penale

Note

Ripristino

malfunzionamenti per i servizi VAS

Verifica parametri

contrattualizzati

Capitolato § 10.4.3 e § 13.3

Report del Fornitore

(Data e ora riportate nella Richiesta di intervento e nel

Rapporto/ Verbale di Intervento)

Report misure (Richiesta di intervento e Rapporto/ Verbale di Intervento)

Presso la P.A.

Conformità: T ≤ 16 ore lavorative o, se migliorativo, quanto dichiarato nel 95% dei casi Non Conformità Grave (off): T > 16 ore lavorative o, se migliorativo, quanto dichiarato nel 95% dei casi

SI

(*) Per i livelli di servizio definiti nella macrocategoria Qualità del prodotto/servizio fornito/erogato potranno inoltre essere effettuate Campagne di misura ad hoc dei livelli di servizio.

(**) Poiché gli SLA sono definiti a livello quadrimestrale (§ 13.6) la verifica dovrà riguardare la documentazione riferita all’ultimo quadrimestre precedente quello della verifica stessa.

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Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche

Amministrazioni

ALLEGATO B

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GARA COMUNITARIA A PROCEDURA APERTA

CIG 04586970BD - 0458698190

PER L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI TELEFONIA E CONNETTIVITA’ IP IN FAVORE DELLE PUBBLICHE

AMMINISTRAZIONI, AI SENSI DELL’ART. 26 LEGGE N.488/1999 E S.M.I. E DELL’ART. 58 LEGGE N. 388/2000.

Relazione Tecnica

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Cod.Prog. 10PA0088PAATO - Ver. 0 – Roma 21/06/2010

“Gara per l’Affidamento dei Servizi di Telefonia e Connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche” Relazione Tecnica – Numero Allegati 8

Confidenziale - Tutti i Diritti Riservati Telecom Italia S.p.A. - (Antonio Cirillo) Pagina 2 di 300

INDICE 1. INDICE DELLE TABELLE ..................................................................................................................................... 5 2. INDICE DELLE FIGURE ........................................................................................................................................ 5 3. PREMESSA ........................................................................................................................................................... 5 4. PROFILO DELL’AZIENDA .................................................................................................................................... 5 5. ARCHITETTURA DI RETE .................................................................................................................................... 9 5.1 ARCHITETTURA DI RETE FISSA ................................................................................................................................. 10

5.1.1 RETE DI TRASPORTO ........................................................................................................................................ 10 5.1.1.1 Prestazioni ............................................................................................................................................ 42 5.1.1.2 Rete di commutazione fonia ............................................................................................................... 65 5.1.1.3 Servizi di connettività Internet ............................................................................................................ 65

5.1.2 RETE DI ACCESSO ........................................................................................................................................... 72 5.1.2.1 Reti metropolitane ............................................................................................................................... 83

5.1.3 RETE INTELLIGENTE ........................................................................................................................................ 89 5.2 RETI DI NUOVA GENERAZIONE (NGN) E ARCHITETTURA IMS .................................................................................... 99 6. SPECIFICHE DEI SERVIZI DI TELEFONIA ...................................................................................................... 106 6.1 Condizioni Generali .......................................................................................................................................... 106 6.2 Servizi di Base di Telefonia ............................................................................................................................. 106 6.3 Linee Telefoniche ............................................................................................................................................. 107

6.3.1 Tipologia di accesso al servizio .............................................................................................................. 107 6.3.2 Portabilità della numerazione esistente ................................................................................................. 108 6.3.3 Archi di numerazione ................................................................................................................................ 108

6.3.3.1 Mantenimento archi di numerazione ............................................................................................... 108 6.4 Servizio di Telefonia su IP (ToIP) .................................................................................................................... 108

6.4.1 Architettura della soluzione ToIP ............................................................................................................ 108 6.4.2 Integrazione dei servizi di fonia su IP con le infrastrutture di telefonia pre-esistenti ....................... 113 6.4.3 Caratteristiche della soluzione ................................................................................................................ 113 6.4.4 I Terminali IP .............................................................................................................................................. 118 6.4.5 Modalità di richiesta, attivazione e tariffazione del servizio di telefonia su IP (ToIP) ........................ 120

6.5 Servizi avanzati Disponibili ............................................................................................................................. 121 6.6 Servizi di Rete Intelligente ............................................................................................................................... 122

6.6.1 Servizi di Rete Privata Virtuale ................................................................................................................ 124 6.6.2 Servizi di Addebito al Chiamato o Ripartito ........................................................................................... 126 6.6.3 Servizi di Numero Personale e Numero Unico ....................................................................................... 130

6.7 Qualità dei servizi di fonia ............................................................................................................................... 132 7. SPECIFICHE DEI SERVIZI DI CONNETTIVITA’ IP .......................................................................................... 134 7.1 Descrizione Generale e Requisiti Base .......................................................................................................... 134 7.2 Copertura del servizio di connettività IP ........................................................................................................ 134 7.3 Specifiche Funzionali e Prestazionali del Servizio di VPN........................................................................... 134

7.3.1 VPN Sicure ................................................................................................................................................. 139 7.4 Specifiche Funzionali e Prestazionali Applicabili alla Dorsale di trasporto IP .......................................... 140

7.4.1 SERVIZI DIFFERENZIATI .................................................................................................................................. 141 7.5 Servizi di Accesso IP Commutato (Dial-Up) .................................................................................................. 144

7.5.1 Specifiche Funzionali e Standard Applicabili ........................................................................................ 144 7.5.2 Servizi CPE ................................................................................................................................................ 145 7.5.3 Copertura del Servizio .............................................................................................................................. 146 7.5.4 Modalità di Acquisizione del Servizio ..................................................................................................... 146 7.5.5 Tariffazione del Servizio ........................................................................................................................... 147 7.5.6 Gestione e Supporto Utenze .................................................................................................................... 149 7.5.7 Autenticazione e Autorizzazione Sessioni ............................................................................................. 149 7.5.8 Tracciamento delle Connessioni ............................................................................................................. 151

7.6 Servizio di Accesso IP dedicato basato su xDSL ......................................................................................... 151 7.6.1 Specifiche Funzionali ............................................................................................................................... 151 7.6.2 Servizi CPE ................................................................................................................................................ 155 7.6.3 Accessi con Elevata Affidabilità .............................................................................................................. 159

7.6.3.1 Elevata affidabilità base .................................................................................................................... 159 7.6.3.2 Elevata affidabilità avanzata ............................................................................................................. 164

7.6.4 Opzione Accessi Sicuri ............................................................................................................................ 169 7.6.5 Copertura del servizio .............................................................................................................................. 170 7.6.6 Variazioni di Configurazione e Trasloco Accessi .................................................................................. 170

7.7 Servizio di Accesso IP Dedicato Basato su Ethernet/SDH .......................................................................... 170 7.7.1 Specifiche Funzionali ............................................................................................................................... 170 7.7.2 Servizi CPE ................................................................................................................................................ 173 7.7.3 Accessi con Elevata Affidabilità .............................................................................................................. 178 7.7.4 Opzione Accessi Sicuri ............................................................................................................................ 182

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Cod.Prog. 10PA0088PAATO - Ver. 0 – Roma 21/06/2010

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Confidenziale - Tutti i Diritti Riservati Telecom Italia S.p.A. - (Antonio Cirillo) Pagina 3 di 300

7.7.5 Copertura del servizio .............................................................................................................................. 182 7.7.6 Variazioni di configurazione e trasloco accessi .................................................................................... 182

7.8 Servizi Differenziati .......................................................................................................................................... 182 7.8.1 Specifiche Funzionali ............................................................................................................................... 182 7.8.2 Servizi CPE ................................................................................................................................................ 183 7.8.3 Variazioni di configurazione dei servizi differenziati ............................................................................ 183

7.9 Servizio di connettività Internet ...................................................................................................................... 183 7.9.1 Variazioni di Configurazione e Trasloco Accessi .................................................................................. 186 7.9.2 Requisiti sulla Protezione da DoS/DDoS ................................................................................................ 186

7.10 Sicurezza delle funzionalità erogate via WEB ........................................................................................... 189 7.11 Servizi di gestione di rete ............................................................................................................................ 189 7.12 Qualità dei servizi di connettività IP ........................................................................................................... 189 8. SERVIZI A VALORE AGGIUNTO (VAS) .......................................................................................................... 194 8.1 Servizio di posta elettronica ............................................................................................................................ 194 8.2 Servizi DNS ....................................................................................................................................................... 197 8.3 Servizi di sicurezza ........................................................................................................................................... 198

8.3.1 Firewall ....................................................................................................................................................... 200 8.3.2 Proxy applicativo ....................................................................................................................................... 201 8.3.3 Antivirus&Content Filtering ..................................................................................................................... 202

8.4 Servizi accessori .............................................................................................................................................. 204 9. SERVIZI DI FATTURAZIONE E RENDICONTAZIONE .................................................................................... 205 9.1 FLUSSO DATI PER LE AMMINISTRAZIONI ORDINANTI .............................................................................. 205

9.1.1 Gestione e controllo della fatturazione ................................................................................................... 207 9.1.1.1 Acquisizione ed elaborazione del traffico (Usage Collection) ...................................................... 209 9.1.1.2 Fatturazione ........................................................................................................................................ 211 9.1.1.3 Controlli integrati sulle fatture prodotte .......................................................................................... 212 9.1.1.4 Calendario di fatturazione ................................................................................................................. 212 9.1.1.5 Personalizzazione fatture .................................................................................................................. 212

9.1.2 Fornitura dei dati di fatturazione e rendicontazione ............................................................................. 213 9.1.2.1 Reportistica di Fatturazione ............................................................................................................. 213 9.1.2.2 Rendicontazione dei consumi .......................................................................................................... 216 9.1.2.3 Download dei dati di fatturazione e rendicontazione .................................................................... 219

9.1.3 Ripartizione della fatturazione per Centro di Costo .............................................................................. 220 9.1.3.1 Tipi di raggruppamento ..................................................................................................................... 220 9.1.3.2 Raggruppamenti ................................................................................................................................ 220 9.1.3.3 Centri di Costo ................................................................................................................................... 221

9.1.4 Corsi di formazione ................................................................................................................................... 221 9.1.5 Sicurezza nel trattamento delle informazioni ......................................................................................... 221

9.2 FLUSSO DATI PER L’AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE .................................................................... 222 9.2.1 Qualità dei servizi di fatturazione e rendicontazione ............................................................................ 222

10. SERVIZI DI MANUTENZIONE E ASSISTENZA E ALTRI SERVIZI CORRELATI ALLA FORNITURA .......... 224 10.1 CUSTOMER CARE E CONTACT CENTER PER LE AMMINISTRAZIONI .................................................. 224

10.1.1 Qualità dei servizi di Customer Care ...................................................................................................... 240 10.2 REFERENTI DEL FORNITORE PER LE AMMINISTRAZIONI ..................................................................... 241

10.2.1 Struttura Organizzativa per la Gestione della Convenzione ................................................................. 241 10.2.2 Dimensionamento ed articolazione dei referenti per le Amministrazioni ........................................... 244

10.3 SERVIZI DI MANUTENZIONE E ASSISTENZA ............................................................................................ 246 10.3.1 Telefonia fissa ........................................................................................................................................... 251

10.3.1.1 Modalità di apertura e chiusura dei guasti ...................................................................................... 251 10.3.1.2 Escalation ........................................................................................................................................... 253 10.3.1.3 Change Management ......................................................................................................................... 254 10.3.1.4 Preventive Maintenance .................................................................................................................... 254 10.3.1.5 Tracing dei guasti e gestione dei Trouble Ticket ........................................................................... 254 10.3.1.6 Workforce Management .................................................................................................................... 256 10.3.1.7 Diagnostica dei collegamenti di fonia fissa e dei servizi di Rete Intelligente ............................. 256 10.3.1.8 Diagnostica dei servizi ToIP ............................................................................................................. 257 10.3.1.9 SLA Management & Reporting ......................................................................................................... 258 10.3.1.10 Performance Management del servizio ToIP ................................................................................. 259 10.3.1.11 Comunicazioni con l’Amministrazione ........................................................................................... 260

10.3.2 Connettività IP e Servizi a Valore Aggiunto ........................................................................................... 260 10.3.2.1 Surveillance Integrata ........................................................................................................................ 260 10.3.2.2 Inventory ............................................................................................................................................. 261 10.3.2.3 Diagnostica della rete di accesso .................................................................................................... 261 10.3.2.4 Diagnostica della rete dorsale .......................................................................................................... 262 10.3.2.5 Diagnostica dei CPE e dei Firewall .................................................................................................. 262

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Cod.Prog. 10PA0088PAATO - Ver. 0 – Roma 21/06/2010

“Gara per l’Affidamento dei Servizi di Telefonia e Connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche” Relazione Tecnica – Numero Allegati 8

Confidenziale - Tutti i Diritti Riservati Telecom Italia S.p.A. - (Antonio Cirillo) Pagina 4 di 300

10.3.2.6 Diagnostica dei server che offrono i Servizi a Valore Aggiunto ................................................... 262 10.3.2.7 Configuration Management .............................................................................................................. 263 10.3.2.8 Performance Management dei servizi IP ......................................................................................... 263 10.3.2.9 Autenticazione, Autorizzazione e Accounting ................................................................................ 265

10.4 LIVELLI DI SERVIZIO PER LE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE .................................................................. 265 10.4.1 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui servizi di fonia fissa e ToIP ............................. 265 10.4.2 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui servizi di Connettività IP .................................. 267 10.4.3 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui Servizi a Valore Aggiunto ................................ 269

11. MODALITÀ DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO ................................................................................................. 271 11.1 LINEE TELEFONICHE E SERVIZI DI TELEFONIA ...................................................................................... 271

11.1.1 Attività relative alle linee telefoniche ...................................................................................................... 271 11.1.2 Attivazione dei servizi di telefonia di base e aggiuntivi ........................................................................ 275

11.2 SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP E SERVIZI A VALORE AGGIUNTO .......................................................... 279 11.3 PIANO DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO ..................................................................................................... 285

11.3.1 L’organizzazione del Project Management e la struttura dei gruppi di lavoro incaricati della realizzazione ............................................................................................................................................................. 286 11.3.2 Capacità produttiva delle unità operative coinvolte nell’attività .......................................................... 288 11.3.3 Informazioni necessarie all’attivazione del servizio .............................................................................. 288 11.3.4 Modalità di svolgimento delle attività necessarie all’attivazione del servizio .................................... 290 11.3.5 Raccolta delle informazioni necessarie all’attivazione del servizio .................................................... 290 11.3.6 Periodo previsto per test e collaudi ........................................................................................................ 290 11.3.7 Piano temporale delle attività necessarie all’attivazione del servizio ................................................. 291

12. COLLAUDO DEI SERVIZI ................................................................................................................................. 293 12.1 DOCUMENTAZIONE RICHIESTA ................................................................................................................. 293

12.1.1 Piattaforma tecnica di Test Bed .............................................................................................................. 293 12.1.1.1 Test Bed Servizi di Fonia .................................................................................................................. 293 12.1.1.2 Test Bed Servizi di Connettività IP ................................................................................................... 294 12.1.1.3 Test Bed Servizi a Valore Aggiunto ................................................................................................. 294

12.1.2 Specifiche delle prove di collaudo, modalità di effettuazione e relativa modulistica ........................ 295 12.1.2.1 Servizi di Telefonia ............................................................................................................................ 295 12.1.2.2 Servizi di Connettività IP ................................................................................................................... 296 12.1.2.3 Servizi a Valore Aggiunto .................................................................................................................. 297 12.1.2.4 Indicatori di qualità del servizio (QoS) ............................................................................................ 298 12.1.2.5 Procedure di fatturazione e rendicontazione .................................................................................. 298

12.2 COLLAUDO DEI SERVIZI DI FONIA ............................................................................................................ 298 12.2.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed) ........................................................................ 298 12.2.2 Collaudo di configurazione ...................................................................................................................... 298

12.3 COLLAUDO DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP ......................................................................................... 298 12.3.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed) ........................................................................ 299 12.3.2 Collaudo di configurazione ...................................................................................................................... 299

12.4 COLLAUDO DEI SERVIZI A VALORE AGGIUNTO ..................................................................................... 299 12.4.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed) ........................................................................ 299 12.4.2 Collaudo di configurazione ...................................................................................................................... 299

13. PENALI .............................................................................................................................................................. 300 13.1 PENALI PER I SERVIZI DI FONIA (INCLUSO TOIP) ................................................................................... 300 13.2 PENALI PER I SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP ............................................................................................ 300 13.3 PENALI PER I SERVIZI A VALORE AGGIUNTO ......................................................................................... 300 13.4 PENALI PER IL SERVIZIO DI CUSTOMER CARE ....................................................................................... 300 13.5 PENALI PER I DATI DI MONITORAGGIO E FATTURAZIONE ................................................................... 300 13.6 MONITORAGGIO DEL SERVIZIO EROGATO ............................................................................................. 300

13.6.1 Verifiche Ispettive ...................................................................................................................................... 300

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1. INDICE DELLE TABELLE Il presente Capitolo è stato lasciato intenzionalmente vuoto ed inserito al solo scopo di rispettare la numerazione dell’indice del Capitolato Tecnico, così come richiesto nell’Allegato 2 al Disciplinare di Gara e ribadito nelle risposte di chiarimento.

2. INDICE DELLE FIGURE Il presente Capitolo è stato lasciato intenzionalmente vuoto ed inserito al solo scopo di rispettare la numerazione dell’indice del Capitolato Tecnico, così come richiesto nell’Allegato 2 al Disciplinare di Gara e ribadito nelle risposte di chiarimento.

3. PREMESSA Il presente Capitolo è stato lasciato intenzionalmente vuoto ed inserito al solo scopo di rispettare la numerazione dell’indice del Capitolato Tecnico, così come richiesto nell’Allegato 2 al Disciplinare di Gara e ribadito nelle risposte di chiarimento.

4. PROFILO DELL’AZIENDA In considerazione del fatto che al 31/12/2009 (data indicata esplicitamente nell’intestazione della tabella 1 nel Capitolato Tecnico) la convenzione Consip per i servizi di fonia e connettività IP, non era erogata da Telecom Italia, nella tabella seguente è stata riportata la consistenza del personale (tempo pieno equivalente) dell’intera Azienda coinvolto in modo diretto o indiretto, nell’erogazione di servizi di fonia e connettività dati (core business di Telecom Italia) oggetto della convenzione. Telecom Italia, facendo leva su tale organico, è in grado di garantire un livello di flessibilità e di efficienza molto elevato potendo modulare, a secondo della dinamica dei contratti esecutivi, l’effort impiegato.

Tabella 1: Numero di addetti al 31/12/2009 - (personale tempo pieno equivalente)

Numero sedi

operative presenti

Commercialee

Progettazione(Diretti)

Commercialee

Progettazione(Indiretti e/o

agenti)

CustomerCare

(Unità, diretti e indiretti)

Installazione e

Ass.Tecnica (Unità, diretti e indiretti)

Rete (Unità,diretti eindiretti)

Note

Note

REG

ION

E

Valle d'Aosta 3 1 1 21 34 14 Piemonte 91 499 14 876 1369 1217 Liguria 34 93 2 184 641 192 Lombardia 126 1346 37 1525 2976 1163 Trentino 23 80 2 118 304 264 Friuli Venezia Giulia 33 44 2 206 484 82 Veneto 87 448 12 822 1529 602 Emilia Romagna 63 391 10 907 1479 571 Toscana 71 271 7 668 1394 428 Marche 31 67 2 326 553 128 Umbria 16 26 1 106 243 29 Sardegna 40 52 1 198 521 151 Lazio 134 2927 75 2555 2526 3854 Abruzzo 30 67 2 185 431 125 Molise 8 2 1 51 104 9 Campania 78 490 13 980 1554 854 Puglia 71 259 7 485 976 590 Basilicata 8 8 1 63 193 30 Calabria 20 70 2 254 538 230 Sicilia 55 288 8 1070 1414 473

TOTALE 1022 7429 200 11600 19263 11006 In accordo alla risposta di chiarimento n. 1 Prot. N. 14297/2010 in cui si chiede di indicare “…solo il personale dedicato all’erogazione dei servizi richiesti nel Capitolato Tecnico…”, nella tabella seguente, avente la stessa struttura della Tabella 1, sono riportati gli FTE (Full Time Equivalent) stimati per l’erogazione dei servizi nell’ambito della convenzione e nel periodo di durata del Contratto Quadro. Si rimanda al Capitolo 10 del presente documento per un dettaglio dell’organizzazione proposta per l’erogazione dei servizi richiesti dal Capitolato Tecnico.

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Numero di addetti - (personale tempo pieno equivalente)

Numero

sedi operative presenti

Commercialee

Progettazione(Diretti)

Commercialee

Progettazione(Indiretti e/o

agenti)

CustomerCare

(Unità, diretti e indiretti)

Installazione e

Ass.Tecnica (Unità, diretti e indiretti)

Rete (Unità,diretti eindiretti)

Note

Note

REG

ION

E

Valle d'Aosta 3 1 0 1 1 1 Piemonte 91 12 2 17 7 20 Liguria 34 3 1 4 4 3 Lombardia 126 34 2 29 16 20 Trentino 23 2 1 2 2 4 Friuli Venezia Giulia 33 1 1 4 3 2 Veneto 87 12 2 16 8 10 Emilia Romagna 63 10 1 18 8 10 Toscana 71 7 1 13 8 7 Marche 31 2 0 6 3 2 Umbria 16 1 1 2 1 1 Sardegna 40 1 1 4 3 3 Lazio 134 76 2 51 14 65 Abruzzo 30 2 1 4 2 2 Molise 8 1 0 1 1 1 Campania 78 12 1 19 9 14 Puglia 71 7 1 9 5 10 Basilicata 8 1 0 2 1 1 Calabria 20 1 1 5 3 4 Sicilia 55 7 1 21 8 8

TOTALE 1022 193 20 228 107 188 Si vuole evidenziare che il gruppo Telecom Italia (TI) adotta un Modello Organizzativo 231 articolato in: • Codice Etico e di Condotta, nel quale sono indicati i principi generali (trasparenza, correttezza, lealtà) cui si ispira

il Gruppo nello svolgimento e nella conduzione degli affari. L'etica è il riferimento culturale del mondo dell'impresa: ciò rende il Codice Etico e di Condotta una sorta di manifesto, cui ispirarsi per comportamenti e azioni;

• Principi Generali del Controllo Interno, insieme degli "strumenti" volti a fornire una ragionevole garanzia relativamente al raggiungimento degli obiettivi di efficienza ed efficacia operativa, affidabilità delle informazioni finanziarie e gestionali, rispetto delle leggi e dei regolamenti, nonché salvaguardia del patrimonio sociale anche contro possibili frodi. Il Sistema di Controllo Interno si fonda e si qualifica su alcuni principi generali, appositamente definiti nel modello organizzativo il cui campo di applicazione si estende trasversalmente a tutti i processi e a tutti i diversi assetti organizzativi (Funzioni di Business, Funzioni di Gruppo);

• Principi di Comportamento, nei quali sono definite regole specifiche per i rapporti con i rappresentanti della Pubblica Amministrazione e per la prevenzione dei reati societari. In entrambi i casi le regole si concretizzano in attività/comportamenti da attuare e in attività/comportamenti da evitare, specificando in chiave operativa quanto espresso nel Codice Etico e di Condotta di Gruppo;

• Schemi di Controllo Interno, elaborati per tutti i processi aziendali a rischio reato 231. Questi schemi presentano una struttura analoga, che si sostanzia in un complesso di regole volte ad individuare le principali fasi di ogni processo. Vengono evidenziati i reati che possono essere commessi in relazione ai singoli processi; le indicazioni comportamentali, le specifiche attività di controllo per prevenire ragionevolmente i relativi rischi di reato. Vengono indicati inoltre appositi flussi informativi verso l'Organismo di Vigilanza, che garantisce l'osservanza e la funzionalità del modello, per evitare situazioni di eventuale inosservanza delle procedure stabilite nei modelli di organizzazione.

Gli schemi di controllo Interno sono stati elaborati alla luce di tre regole cardine e precisamente: • la separazione dei ruoli nello svolgimento delle principali attività inerenti ai processi; • la cosiddetta "tracciabilità" delle scelte, cioè la costante visibilità delle stesse (ad esempio mediante apposite

evidenze documentali), per consentire l'individuazione di precisi "punti" di responsabilità e la "motivazione" delle scelte stesse;

• l'oggettivazione dei processi decisionali, in modo che, nell'assumere decisioni, si prescinda da valutazioni meramente soggettive, facendosi invece riferimento a criteri precostituiti.

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Il Modello Organizzativo si completa, inoltre, con un Organismo di Vigilanza autonomo (uno per ogni società del Gruppo) che garantisce l'osservanza e la funzionalità del modello con un sistema disciplinare idoneo a sanzionare le eventuali violazioni. Particolare attenzione è rivolta alla corretta applicazione del modello 231 ed alla relativa formazione dei dipendenti. Tutti i dipendenti di Telecom Italia accedono ad un corso di formazione on-line sul Modello Organizzativo 231, in modalità e-learning. Sono, inoltre, sviluppate in modo continuativo sessioni di formazione in aula, dedicate a tipologie specifiche di destinatari (dirigenti, neoquadri, Referenti 231 e Responsabili di funzione) ed è attiva una "newsletter 231" interna distribuita, nel marzo 2009, ad oltre 63.000 risorse di tutte le società del Gruppo. La modalità e-learning risponde alla necessità di diffondere, il più ampiamente possibile, all'interno del Gruppo, tutte le informazioni riferite al modello, con conseguente formazione estesa delle risorse, al fine di assicurare l'efficace attuazione del modello stesso. Il corso, dedicato a tutte le risorse del Gruppo Telecom Italia, è suddiviso in 3 moduli (D.Lgs. 231/01, MO 231 e risk assessment 231) con test valutativo e questionario di gradimento al termine della fruizione. Il Codice Etico del Gruppo si colloca idealmente a monte dell'intero sistema di Corporate Governance e rappresenta la carta dei valori del Gruppo Telecom Italia, fondando, in termini programmatici, il corpus di principi cui il Gruppo ispira il proprio agire per una conduzione degli affari eticamente orientata. Il Codice Etico, adottato progressivamente da tutte le realtà del Gruppo, indica gli obiettivi e i valori informatori dell'attività d'impresa, con riferimento ai principali stakeholders con i quali Telecom Italia si trova quotidianamente ad interagire: azionisti, mercato finanziario, clienti, comunità, personale. Come tutti gli strumenti di governance della Società, anche il Codice Etico è fatto oggetto di continua verifica e confronto con l'evoluzione della realtà normativa, delle prassi operative e dei mercati, tenendo altresì conto del riscontro assicurato dal monitoraggio operato dal preposto al controllo interno sul livello di compliance da parte delle strutture. Con la Delibera 152/02/CONS l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha definito "le misure atte a garantire la piena applicazione del principio di parità di trattamento interna ed esterna da parte degli operatori aventi notevole forza di mercato nella telefonia fissa". In base ad essa, Telecom Italia, quale "operatore notificato", garantisce in particolare che: • la contrattualizzazione e la vendita di servizi di Rete agli Operatori sia condotta da soggetti distinti da quelli che

operano nelle unità organizzative commerciali che offrono servizi finali; • le funzioni commerciali retail conducano il proprio business non ricorrendo all'utilizzo di informazioni relative agli

Operatori interconnessi ed alla clientela dei medesimi; • sistemi informativi contenenti dati relativi agli Operatori interconnessi siano gestiti da Personale diverso da quello

preposto alle attività commerciali verso i clienti finali e tali sistemi non siano accessibili al Personale delle unità organizzative commerciali che forniscono servizi ai clienti retail di telefonia fissa;

• venga offerto il medesimo livello di servizio ed assistenza agli Operatori interconnessi e alle unità organizzative e commerciali interne o a società collegate o controllate.

Per ulteriormente focalizzare l'attenzione e ribadire la determinazione aziendale nel fornire coerente adempimento e appropriato e costante presidio degli obblighi derivanti dalla Delibera 152/02/CONS, aderendo sia alla loro formulazione testuale sia allo spirito e finalità che li caratterizzano, Telecom Italia ha adottato uno specifico Codice di Comportamento per la riservatezza dei dati relativi agli OLO, cui è chiamato ad attenersi tutto il Personale della nostra BU. Esso infatti esplicita in maniera dettagliata i comportamenti che ciascun dipendente, in relazione alla sua specifica collocazione e ambito operativo, deve adottare per ottemperare agli obblighi di riservatezza ivi richiamati, fornendo al riguardo chiare ed inderogabili indicazioni. Da 13 anni Telecom Italia pubblica, inoltre, il bilancio di sostenibilità in cui analizza la propria performance nei confronti dei soggetti con i quali interagisce quotidianamente: Clienti, Fornitori, Concorrenti, Istituzioni, Ambiente, Comunità, Risorse Umane e Azionisti. A dimostrazione dell’importanza che Telecom Italia attribuisce alla sostenibilità, le informazioni relative alle attività svolte nei confronti degli stakeholder già dal 2003 fanno parte della Relazione sulla Gestione, confermando la volontà del Gruppo di integrare i propri dati finanziari con quelli non finanziari. Nel 2002 Telecom Italia sottoscrive i principi del Global Compact, il principale riferimento a livello mondiale lanciato due anni prima dall'ONU per promuovere la tutela dell'ambiente, il rispetto dei diritti umani e degli standard di lavoro nelle aziende, le pratiche anti-corruzione. A conferma dei risultati raggiunti, Telecom Italia è presente nei più prestigiosi indici di Sostenibilità a livello mondiale, tra cui i Dow Jones Sustainability Indexes (DJSI) ed i Financial Times Stock Exchange for Good (FTSE4Good). Per le aree aziendali che hanno un impatto rilevante sulla Comunità, attraverso prodotti e servizi offerti, il Gruppo ha ottenuto le certificazioni che assicurano l’adozione di procedure e comportamenti in linea con le aspettative degli stakeholder. In particolare l’attenzione al cliente ed alla qualità dei prodotti e servizi offerti è considerata nella norma UNI EN ISO 9001:2008, la tutela degli aspetti ambientali nella norma UNI EN ISO 14001:2004, la salute e la sicurezza sul lavoro nella norma BS OHSAS 18001:2007, la sicurezza delle informazioni nella norma ISO 27001:2005, i servizi di Information Technology nella norma ISO/IEC 20000-1:2005, i processi di produzione del software e delle soluzioni informatiche nelle certificazioni CMMI-DEV (Capability Maturity Model Integration - Development). Le certificazioni conseguite dalle diverse funzioni/società del Gruppo, relative a processi e attività aziendali particolarmente rilevanti sono dettagliate e disponibili su: www.telecomitalia.it (Sostenibilità/Performance e obiettivi/Certificazioni).

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Inoltre, per stimolare il mercato al continuo miglioramento dell’efficienza energetica è nato il benchmark GREEN (Green Router for Energy Efficient home Networking) - un’iniziativa nata nell’ETNO (Energy Task Force dell’European Telecommunications Network Operators Association), associazione di cui Telecom Italia fa parte, e rivolta ai chip vendor e alle manifatturiere di home gateway (HG). Questi apparati supportano connessione e servizi verso la digital home in modalità always-on (quindi con consumo continuo per le 24 ore) e vengono installati presso le case dei clienti in volumi annui molto elevati, il che rende importanti anche azioni di miglioramento di piccola entità. I risultati della prima fase del benchmark mostrano che l’utilizzo e la diffusione di soluzioni più efficienti su apparati ADSL e VDSL, nonché la gestione intelligente delle funzionalità utilizzate in dipendenza dalla tipologia dei servizi supportati, permette di raggiungere una riduzione degli attuali consumi energetici fino al 60%. Considerando la differenza di consumo tra l’apparato più energivoro e la soluzione migliore testata in GREEN, l’ipotetica sostituzione del parco apparati installato con i nuovi prodotti corrisponderebbe ad una riduzione del cosiddetto “carbon footprint” in fase di uso pari a circa 568000 tonnellate di CO2 all’anno. Il miglioramento in termini di emissioni è paragonabile all’impatto ambientale evitato se si tenessero ferme ogni anno oltre 310.000 auto utilitarie. L’attività è stata coordinata da TILab (cfr Cap. 5), su un notevole numero di apparati suddivisi in due categorie: quelli attualmente installati in campo, basati su differenti chipset e forniti dagli operatori membri di ETNO e soluzioni evolute proposte dai chip maker, alcune delle quali già disponibili sul mercato, altre di prossima introduzione. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Telecom Italia garantisce l’erogazione di tutti i servizi e/o le forniture secondo le specifiche del Capitolato Tecnico ed in coerenza con quanto dettagliato nei successivi capitoli anche in relazione ai livelli di servizio dichiarati. Il presente documento è stato redatto in conformità a quanto indicato nell’Allegato 2 al disciplinare di gara ed alle successive risposte di chiarimento. In particolare sono presenti gli allegati elencati nella tabella seguente. La numerazione degli allegati segue la seguente regola: “Allegato X.Y”, dove X indica il Capitolo della Relazione Tecnica a cui l’allegato stesso si riferisce e Y una numerazione progressiva.

N. Allegato 1 Allegato 4.1 - Contenuti da non divulgare a terzi 2 Allegato 5.1 – Documentazione di dettaglio relativa all’architettura di rete 3 Allegato 6.1 – Caratteristiche dei Terminali IP 4 Allegato 6.2 – Prestazioni avanzate di Rete Intelligente 5 Allegato 7.1 - Descrizione dettagliata dell’architettura delle VPN IP/MPLS 6 Allegato 9.1 - Policy per la Classificazione e la Gestione delle Informazioni sotto il Profilo della Riservatezza 7 Allegato 11.1 – Documentazione a supporto del processo di provisioning 8 Allegato 12.1 – Schede di Collaudo

Gli Allegati sopra riportati non concorrono al raggiungimento del limite di 300 pagine della Relazione Tecnica in quanto, come riportato nell’Allegato 2 al Disciplinare di Gara e nelle successive risposte di chiarimento (risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010), alcuni sono esplicitamente richiesti dal Capitolato Tecnico Allegato 5 al Disciplinare di Gara, ed altri rappresentano degli approfondimenti tecnici rispetto a quanto riportato nel presente documento che risponde in modo esaustivo a tutte le richieste del Capitolato Tecnico. Nell’Allegato 4.1 (come richiesto nel paragrafo 6.1 della Rettifica Protocollo 12725/2010) si riporta un dettaglio analitico delle componenti tecniche da non rendere accessibili a terzi, contenendo informazioni riservate.

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5. ARCHITETTURA DI RETE Nel presente capitolo è descritta l’architettura di Rete di Telecom Italia così come richiesto nel Capitolato Tecnico. In particolare nel paragrafo 5.1 è riportata l’architettura di rete fissa suddivisa in: • Rete di Trasporto (§ 5.1.1) • Rete di Accesso (§ 5.1.2) • Rete Intelligente (§ 5.1.3) Nel paragrafo 5.2, invece, è riportata la descrizione di quanto Telecom Italia ha già in esercizio o si appresta ad implementare, secondo il paradigma delle reti Next Generation Network e della propria architettura IP Multimedia Subsystem. Telecom Italia ha adottato già da diversi anni il paradigma NGN/IMS come linea guida per l’evoluzione delle proprie infrastrutture di rete e può perciò vantare ad oggi, l’architettura di rete più evoluta ed efficiente presente sul panorama europeo. Telecom Italia svolge un ruolo decisivo per l’innovazione e l’evoluzione del sistema Italia, infatti, sin dal 1964 con lo CSELT (Centro Studi e Laboratori di Telecomunicazioni), poi TILab (Telecom Italia Lab) nel 2001, costituisce un centro di eccellenza unico nel panorama italiano ed europeo, presidiando e contribuendo fattivamente all’innovazione ed all’evoluzione delle TLC e, più in generale, dell’ICT. TILab ha la responsabilità di garantire l’innovazione tecnologica del Gruppo Telecom Italia, assicurando le attività di engineering dei servizi e delle piattaforme di rete, nonché la prototipazione di nuove soluzioni ed idee per l’intero sistema paese. Telecom Italia LAB annovera più di 1000 professionisti specializzati, impegnati in circa 12.000 mq di laboratori suddivisi tra le sedi di Torino, Milano, Napoli e Roma. Tali risorse assicurano il presidio end-to-end del processo di innovazione ed engineering delle piattaforme verticali ed orizzontali, garantendo altresì il collegamento con le strutture di Technology & Operations. TILab assicura l’elaborazione del piano tecnologico per il gruppo TI, il presidio degli standard, nonché la programmazione ed il monitoraggio dei processi e la gestione del project financing. Ad oggi TILab ha depositato più di 2000 brevetti contribuendo in modo decisivo all’evoluzione dell’ICT Italiana. Di seguito si ricordano solo alcune delle più significative esperienze di successo:

• 1971: Realizzata la prima centrale italiana di commutazione elettronica; • 1982: Posato il primo cavo in fibra ottica per la sperimentazione del segnale TV; • 1988: Realizzati gli standard MPEG e MP3 per la compressione del segnale audio video; • 1999: Effettuata la prima telefonata UMTS al mondo in ambiente urbano; • 2009: A Torino parte la prima sperimentazione in campo della tecnologia LTE;

Telecom Italia svolge le proprie attività di ricerca sia attraverso la presenza, con ruoli ufficiali importanti, nei principali organi di standardizzazione mondiali, sia attraverso la collaborazione con numerose università italiane e internazionali partecipando anche a diversi progetti di ricerca finanziati (UE). Di seguito si riporta una sintetica rappresentazione della presenza di Telecom Italia nei principali centri di eccellenza e di standardizzazione mondiali.

-1.5

0

1.5

-1.5 0 1.5MobileFixed

Network

Services

FSAN

ETSI

AISG

LSTICEPT

WWRF

NGMNFemtoForumWiMAX

ForumWiFi

AllianceDMTF

TMFCEI

3GPPIOCG

IETF

ETNO

ISO

IEC

UNI

MDCUNINFO

FMCADVB

ZIGBEE

OMTP

MMA

TTS ERTICO

NESSIATA

MPEG

OMA

W3C

OASIS

OIPF

DGTVi

HGI

HDForum

ITU-TDLNA

BBF

MEF

OIFUPnP

Tier 1

Tier 2

Tier 3

M2MPLT

SCPITS

ERMRRSBRAN

INT

ETSIgalaxy

EE

ATTM

TISPAN

EurescomGCF

ITU-D

BMCO

GSM-A

ITU-R

Il Raggio è proporzionale al numero di delegati TI presenti-1.5

0

1.5

-1.5 0 1.5MobileFixed

Network

Services

FSAN

ETSI

AISG

LSTICEPT

WWRF

NGMNFemtoForumWiMAX

ForumWiFi

AllianceDMTF

TMFCEI

3GPPIOCG

IETF

ETNO

ISO

IEC

UNI

MDCUNINFO

FMCADVB

ZIGBEE

OMTP

MMA

TTS ERTICO

NESSIATA

MPEG

OMA

W3C

OASIS

OIPF

DGTVi

HGI

HDForum

ITU-TDLNA

BBF

MEF

OIFUPnP

Tier 1

Tier 2Tier 2

Tier 3Tier 3

M2MPLT

SCPITS

ERMRRSBRAN

INT

ETSIgalaxy

EE

ATTM

TISPANM2M

PLT

SCPITS

ERMRRSBRAN

INT

ETSIgalaxy

EE

ATTM

TISPAN

EurescomGCF

ITU-D

BMCO

GSM-A

ITU-R

Il Raggio è proporzionale al numero di delegati TI presenti

DI seguito si riporta un dettaglio dei principali incarichi ricoperti a fine 2009 da Telecom Italia, all’interno dei suddetti organi di standardizzazione: • 3GPP SA WG1 (Service, system and operational requirements): chair • ETSI 3GPP Project Coordination Group: rappresentante ETSI

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• 3GPP ITU-R: ad-hoc contact person • 3GPP RAN1: Interference Coordination Group, coordinatore • 3GPP RAN5: segretario del gruppo RF • 3GPP CT WG6: vicechair • BBF: Board of directors • BBF: Release Plan Oversight Committee chair • CEI: Consiglio dei Soci e Commissione Superiore tecnica • CEI: Comitato Certificazione • CEI: Comitati Tecnici, chair • ETSI: Board • TISPAN WG2: chair • TISPAN WG4: vicechair • ETSI IMS Network Testing: chair • ETSI TC Methods for Testing & Specification: vicechair • FMCA: Chairman del Board of Directors e Leader attività su Digital Home • FSAN: chair • FSAN: Interoperability Task Group co-chair • GeSI-EE IOCG: coChair • GeSI-EE IOCG: secretary • GCF: Board of directors (2009-2010) • GCF: Technical Group chair e Mobile TV project leader • GSM Association Device Group: chair • HGI: Vice Chair Board of directors • HGI: Co-chair WG Software Execution Environment • IETF WG Application Layer Traffic optimization (ALTO): chair • ISO/IEC MPEG: Head of Delegation Italian National Body • ISO/IEC SC29 WG11/23007: MPEG Rich Media User Interface Editor Standard MPEGU • ITU-R WP5D, SWG TECH on M.1457 (IMT2000): chair • ITU-T SG15: vice-chair • ITU-T Q5/15: “Characteristics and test methods of optical fibres and cables”, rapporteur • LiMo Foundation, Application Run Time Domain Working Group: chair • NGMN: Board • NGMN: Operative Committee • NGMN: P18 Terminal certification, project leader • NGMN P1 SDOs and NGMN alignment / Radio: project leader • OASIS: Telecom Member Section SC Member & co-Chair • OIF: Board of Directors • OMA: Board of Directors, mandato 2008-2010 • OMA: Board of Directors Strategic Plan Committee, chair • OMA working group Requirements: chair • OMTP BONDI Mobile Web Initiative: Steering Committee, chair • OMTP BONDI: Board • Open IPTV Forum ,WG Requirements: vicechair • Open IPTV Forum e.V.:Board of Directors • Open IPTV Forum: AHG Certification vicechair • Open IPTV Forum: TF Protocols Leader • Open IPTV Forum WG Architecture: vicechair • WWRF, WG6 “Cognitive Wireless Networks and Systems”: vicechair • ZigBee Alliance, Telecom Applications WG: chair • ZigBee Alliance, Technical Steering Committee (ZARC): member • ZigBee Alliance, Retail WG: vice chair

5.1 ARCHITETTURA DI RETE FISSA

5.1.1 RETE DI TRASPORTO Per facilitare la lettura dell’Offerta Tecnica, il presente capitolo è stato strutturato rispettando i medesimi punti e sottopunti riportati nell’Allegato 5 Capitolato Tecnico. Nell’ambito della prima sezione, A1 “Architettura della rete di trasporto”, viene fornita la descrizione (da A1.B1 ad A1.B7) dell’architettura della sola rete di commutazione fonia tradizionale, secondo i punti riportati nel capitolato tecnico. La rete di trasporto, considerata come “strato servitore” della rete di commutazione, è dettagliatamente descritta sia come architetture che come componente trasmissiva nella sezione A2 “Componente trasmissiva della rete di trasporto” secondo i punti riportati nel capitolato tecnico.

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La sezione A3 “Affidabilità di rete”, riporta la descrizione delle soluzioni adottate per aumentare l’affidabilità sia per la rete di commutazione che per quella di trasporto; è inoltre riportata la tabella 2 con i dati relativi all’affidabilità della rete di trasporto. Sono inoltre state aggiunte delle sezioni apposite (da A4 ad A6, in aggiunta a quanto richiesto nel capitolato tecnico) per la descrizione delle reti di trasporto Frame Relay, ATM e OPM/Ethernet che rappresentano le infrastrutture, di livello 2, per la raccolta del traffico dati proveniente dalla rete di accesso di Telecom Italia, diretto alla rete di trasporto IP. A1) Architettura della rete di trasporto (componente di commutazione) A1.B1) Suddivisione gerarchica e definizione della tipologia e funzionalità dei nodi della rete di commutazione Uno dei principali servizi della rete di trasporto è quello utilizzato per mettere in comunicazione i nodi di commutazione. L’architettura della rete di commutazione Telecom Italia è attualmente basata su due livelli: locale e di transito. E’ inoltre previsto un livello di raccolta utenza (SL, MUX e UCR) che, a seconda del sistema, può aggiungere alla funzione di concentrazione anche quella di commutazione locale (vedi figura successiva).

SL SL

SGU SGU

BBNBBN

MUX UCR

Struttura della rete numerica

Le tipologie di nodo rappresentate nella figura precedente sono così definite: • POP BroadBand Network (BBN): instrada il traffico proveniente dagli SGU a livello interdistrettuale e

internazionale e virtualizza la funzionalità dei nodi cessati Stadio di Gruppo di Transito (SGT). • Stadio di Gruppo Urbano (SGU): svolge le funzioni di instradamento verso i BBN (ogni SGU è collegato a 2 BBN)

e gestisce tutti gli SL ad esso collegati. • Stadio di Linea (SL): svolge le funzioni di raccolta della clientela. • Multiplex d’abbonato (MUX): apparato per la raccolta di utenza remota rilegato allo SL mediante un collegamento

a nx2 Mbit/s. • Unità di concentrazione (UCR): apparato remotizzato di raccolta e concentrazione dell’utenza. Al fine di non vincolare ad un singolo fornitore la rete telefonica e le sue evoluzioni, sono attualmente impiegati tre diversi sistemi di commutazione: UT (Italtel), AXE (Ericsson), 1240 (Alcatel). Funzionalità dei nodi della rete di trasporto Funzionalità SGU/SL I Point of Presence della rete di Telecom Italia sono gli Stadi di Gruppo Urbano (SGU) e gli Stadi di Linea (SL), descritti in questa sottosezione, ai quali è attestata direttamente la clientela di Telecom Italia. Gli Stadi di Gruppo Urbano svolgono le seguenti funzioni: • accesso alla rete commutata per l’utenza attestata direttamente agli stessi; • alimentazione della linea di utente; • ricezione della selezione di utente; • invio dei segnali di chiamata all’utente; • invio di toni all’utente; • misure sulla linea di abbonato; • connessione tra il circuito che ha richiesto l’impegno e un organo dello stadio di espansione libero e appartenente

alla via desiderata e impegno dell’organo dello stadio di espansione trovato libero (commutazione di circuito); • equipaggiamento giunzioni entranti e uscenti; • gestione MUX e UCR; • trattamento della segnalazione telefonica CCS#7, DSS1 e gli interlavori tra segnalazione entrante ed uscente; • esercizio e manutenzione; • raccolta e gestione allarmi; • tassazione e documentazione;

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• interfaccia di comunicazione con i centri di supervisione Allarmi e di Esercizio e Manutenzione (CEM); • instradamento; • Network Traffic Management; • funzionalità di SSP (Service Switching Point) per interfaccia con la rete Intelligente; • sincronizzazione della rete nazionale. Gli Stadi di Linea sono collegati logicamente a stella in numero massimo di 64 allo SGU (centro stella) di competenza e svolgono le funzioni di: • accesso alla rete commutata per l’utenza attestata; • alimentazione della linea di utente; • concentrazione del traffico; • ricezione della selezione di utente; • invio dei segnali di chiamata all’utente; • invio di toni all’utente; • misure sulla linea di abbonato; • rilevazione e invio allo SGU di allarmi; • gestione di annunci vocali; • commutazione di circuito (per chiamate interne); • gestione MUX e UCR; • tassazione e documentazione. Funzionalità BBN/SGT I nodi BBN non raccolgono l’utenza e svolgono principalmente funzionalità di: • instradamento; • documentazione delle chiamate da/verso OLO; • SSP per accesso alla Rete Intelligente per particolari tipologie di servizi; • conversione del traffico di fonia da TDM in IP; • virtualizzazione della funzione SGT (Stadio Gruppo di Transito) per gli Operatori interconnessi1; al fine di realizzare quanto su definito per la rete di transito. A1.B2) Numero e dislocazione geografica dei nodi della rete di commutazione ai quali sono attestati i circuiti di interconnessione verso reti di altri operatori nazionali. Su tutti gli SGT e gli SGU sono attestati circuiti di interconnessione verso altri operatori, come previsto dall’Offerta di riferimento di Telecom Italia 2005. L’elenco dei PoP SGT è riportato nella tabella seguente, mentre l’elenco degli SGU è riportato nella sezione A1.B6 “Copertura geografica della rete di commutazione”. Le funzioni di commutazione degli SGT sono virtualizzate sui nodi BBN.

SGT SGT ALESSANDRIA NOVARA TORINO ISONZO TORINO VANCHIGLIA TORINO LA TORINO LEUMANN BERGAMO 2 COMO BERGAMO BRESCIA LEGNANO PAVIA MILANO BE 1 MONZA MILANO BE 2 MILANO C.M. MILANO C.M. 2 MILANO LODOVICA PADOVA STANGA VENEZIA PADOVA2 VERONA TREVISO VENEZIA 2 BOLZANO TRENTO TRIESTE UDINE GENOVA SAVONA BOLOGNA 3 BOLOGNA CE2 BOLOGNA CE RIMINI MODENA PARMA FIRENZE BRUNI FIRENZE RIFREDI

1 La funzionalità SGT continua ad essere presente per i soli Operatori interconnessi in quanto attualmente ancora prevista dall’offerta di riferimento.

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SGT SGT PISA L.F. VIAREGGIO ANCONA1* PERUGIA ROMA CENTRO ROMA CTRL1 ROMA CENTRO2 ROMA INVIOLAT. 1 ROMA CTRL2 ROMA INVIOLAT. 2 PESCARA PESCARA 2 CASERTA S.CLEMENTE SALERNO PASTENA NAPOLI 1 TUPPUTI NOLA BARI 2 BRINDISI BARI FOGGIA CATANZARO COSENZA CATANIA MESSINA PALERMO PALERMO2 CAGLIARI SASSARI Totale complessivo nodi SGT virtuali 66

A1.B3) Nodi di backbone: numero e dislocazione geografica dei nodi della rete di commutazione aventi funzionalità di transito per l’intera rete. Nella tabella seguente si riporta l’ubicazione di coppie BBN, aventi funzionalità di transito. I 24 POP BBN sono dislocati in 23 sedi (la sede di Cagliari ospita due POP BBN).

BBN 1 BBN 2 ALESSANDRIA TORINO LANCIA MILANO BERSAGLIO MILANO MALPAGA BRESCIA BERGAMO VERONA PADOVA MODENA BOLOGNA PALLONE PERUGIA ANCONA FIRENZE PISA RM CTRL RM INVIOLATELLA CAGLIARI 2 CAGLIARI 1 BARI TARANTO NAPOLI NOLA CATANIA PALERMO

A1.B4) Centrali internazionali: numero e dislocazione geografica delle centrali della rete di commutazione che si interconnettono ai Carrier internazionali La rete internazionale è basata su nodi (PoP Point of Presence) di tipo multiservizio per l’offerta dei servizi IP, Voce, VoIP e di Segnalazione ai Carrier internazionali ed agli operatori Mobili, interconnessi da un backbone IP-MPLS “full-IP”. Dal 2006 l’architettura della rete internazionale non è più caratterizzata da una topologia a stella basata dalle vecchie centrali ISC (International Switching Center) interconnesse con collegamenti bilaterali verso un certo numero di altri ISC che si trovano in altri Paesi, ma è evoluta verso un’architettura di rete che consiste di 4 Softswitch, secondo il modello di architettura distribuita, con moduli remoti negli 11 PoP multiservizio attualmente operativi (10 PoP in Europa a Palermo, Roma, Milano, Parigi, Londra, Francoforte, Amsterdam, Bruxelles, Zurigo, Vienna e 1 PoP in USA a Newark). La nuova architettura di rete ha consentito a Telecom Italia di svincolarsi dalle relazioni bilaterali e dalla negoziazione con gli operatori nazionali, permettendo quindi la fornitura end-to-end dei servizi in modo flessibile e centralizzato. Inoltre l’utilizzo del backbone IP-MPLS consente a Telecom Italia di offrire anche a livello internazionale, oltre che a livello domestico, i servizi tradizionali ed i nuovi (nativi “IP-based”) senza alcuna penalizzazione sulla qualità, che viene assicurata grazie alla capacità di qualificare i servizi (es.connettività IP, comunicazioni vocali, sessioni multimediali) secondo diverse classi di servizio.”

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Architettura della rete internazionale

I Softswitch gestiscono: • i servizi telefonici, su accessi tradizionali TDM e su accessi innovativi VoIP (con protocollo H.323 e SIP); • i servizi di segnalazione (Roaming internazionale, SMS HUB, adattamento standard ITU ANSI), anche

attraverso l’impiego di piattaforme applicative esterne, sia su accessi TDM/SS7 che su accessi IP attraverso la gestione del protocollo SIGTRAN.

L’architettura di rete include come elementi di front-end gli apparati SBC (Session Border Gateway). A1.B5) Topologia dei collegamenti tra i nodi di commutazione Il territorio nazionale risulta suddiviso in Aree di Centrale, Aree di Commutazione, Aree Gateway e IDA, così definite: • Area di Centrale: è la porzione di territorio in cui gli utenti sono serviti da uno o più nodi di commutazione SL. Lo

Stadio di Linea può essere sia remoto sia co-locato con il nodo di commutazione (SGU); il territorio di sua competenza viene suddiviso in aree cavo. I Clienti possono essere collegati tramite rilegamenti individuali o apparati numerici di multiplazione (MPX) e concentrazione (UCR).

• Area di Commutazione: è l'insieme delle aree di centrale i cui impianti sono collegati ad uno stesso SGU; in alcuni casi è possibile che alcune aree di commutazione siano servite da più nodi SGU.

• Area Gateway: è la porzione di territorio servita da una coppia di POP ex-SGT (attualmente virtualizzati sui BBN) con funzioni di instradamento delle chiamate interdistrettuali e internazionali.

• IDA (Insieme Di Aggregazione): è la porzione di territorio servita da una coppia di autocommutatori BBN, di norma aggrega più aree gateway.

Una rappresentazione della suddivisione del territorio in Aree Gateway, Aree di Commutazione ed Aree di Centrale, è mostrata nella figura successiva.

Suddivisione tecnica del territorio nazionale

Il territorio nazionale risulta suddiviso in 12 IDA (servite da 24 impianti BBN), 33 Aree Gateway, 628 Aree di Commutazione (servite da 654 impianti SGU) e 10.398 Aree di Centrale (servite da 11.462 impianti SL e 3.747 impianti UCR, distribuiti in 13.487 sedi geografiche). In generale, gli autocommutatori numerici locali (SGU) possono contenere la parte di un distretto, un distretto intero o più distretti. Ogni SGU è collegato, per motivi di affidabilità, ad

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una coppia di BBN; le coppie di BBN presenti nel livello di transito sono 12 ed altrettante sono quindi le aree in cui è suddivisa la rete Telecom Italia. Ciascuna coppia di BBN virtualizza le funzionalità di una o più coppie di ex nodi di commutazione SGT. Non essendoci una corrispondenza univoca tra i 24 nodi BBN e le 33 coppie di SGT, ciascuna coppia di BBN virtualizza (ossia emula via software) le funzionalità di una o più coppie di ex nodi di commutazione SGT, in quei casi in cui presso la sede di SGT non sia fisicamente presente il nodo BBN. L’insieme degli SGU gestiti da una coppia di ex-SGT, e la coppia stessa, costituiscono un’area gateway. Si noti che alcune aree gateway possono essere costituite solo da parte di un distretto (ad es. nel caso di Roma). Il traffico è instradato dagli SGU verso la coppia di BBN in “load sharing” e mutuo trabocco sui fasci che interconnettono lo SGU alla coppia di BBN. La struttura della rete tra i BBN è a maglia completa con criteri di instradamento non gerarchico. Ai collegamenti tra i BBN devono essere aggiunti i fasci di giunzioni verso: reti OLO fisse e mobili interconnesse (virtualizzati come SGT), gli SGU, i softswitch. La rete di transito interfaccia la Rete intelligente, mediante protocollo di tipo ASE-RI (vedi sezione A1.B8 “Protocolli di segnalazione”), ai fini dei servizi di screening delle chiamate provenienti dagli OLO e di Number Portability (NP) per numeri geografici. Le logiche di instradamento attuali sono quelle possibili sulla base degli algoritmi disponibili (essenzialmente logiche sequenziali e load sharing); è prevista l’introduzione del meccanismo di re-routing il cui uso è ad oggi definito ai fini della NP per numeri geografici. Piattaforme per l’erogazione dei servizi VoIP Alla rete di commutazione telefonica nazionale appena descritta si affianca la rete per l’erogazione dei servizi telefonici in tecnologia VoIP. Tale piattaforma è costituita principalmente da Softswitch e da Application Server per il controllo delle chiamate e l’erogazione dei servizi specifici alla clientela. Per permettere una maggiore scalabilità della soluzione VoIP e dei servizi da essa direttamente erogati, o correlati alle potenzialità offerte dalla tecnologia IP, gli elementi di controllo sono stati specializzati per clientela di riferimento (piattaforma di controllo per servizi VoIP Enterprise e piattaforma di controllo per servizi VoIP Residenziali). A completamento dell’architettura è presente uno strato di raccordo comune, costituito dai Session Border Controller, tra tutti gli elementi di controllo della VoIP e la rete di raccolta IP. Le due piattaforme si distinguono fondamentalmente per due motivi: • livello di personalizzazione/standardizzazione dei servizi erogati: nella piattaforma Enterprise vi è un basso livello

di centralizzazione delle funzioni di controllo al contrario della piattaforma Residenziale. La clientela Residenziale usufruisce, infatti, di numerosi servizi standardizzati al contrario di quella Enterprise che necessita di diverse personalizzazioni: ciò impone che le funzionalità/elementi di rete presenti siano differenti come verrà mostrato di seguito.

• volumi della Clientela aderente al servizio: in termini di volumi la clientela residenziale è di gran lunga superiore a quella Business/Enterprise e quindi la piattaforma Residenziale è stata progettata tenendo conto delle esigenze di maggiore scalabilità.

La piattaforma di controllo di Telecom Italia per i servizi VoIP Enterprise Tale piattaforma è utilizzata per l’erogazione dei servizi VoIP alla clientela business/enterprise di Telecom Italia ed è costituita da nodi Softswitch iSSW Enterprise in tecnologia Italtel e da nodi Session Border Controller in tecnologia Acme Packet. I nodi iSSW e quelli Session Border Controller utilizzano sia la segnalazione SIP che la segnalazione H.323. Si osservi che per comodità di esposizione nell’intera documentazione presentata si scriverà H.323 in luogo di H.323v2. A titolo di esempio si riporta, nella figura seguente, la configurazione implementata per l’erogazione del servizio “Alice Corporate”.

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Gli elementi costituenti la parte di controllo sono: • iSSW Enterprise le cui principali funzionalità sono:

o base dati dei profili delle utenze telefoniche; o logica di controllo, in maniera centralizzata, del servizio telefonico; o interlavoro con le varie tipologie di segnalazione (SIP, H.323, ISUP-IVS2); o accesso alla PSTN tramite i nodi della BBN; o accesso alla rete intelligente; o produzione dei cartelli di documentazione di addebito.

• Nodi BBN su cui sono presenti i Media Gateway che si occupano di trasformare il segnale vocale TDM in pacchetti IP e viceversa per l’interconnessione della piattaforma VoIP con la rete tradizionale.

• Rete Intelligente interconnessa a iSSW al fine di poter trasferire i servizi erogati su piattaforma PSTN anche sulla piattaforma VoIP.

• Session Border Controller (o SBC, denominati anche Session Director, SD) che effettuano il disaccoppiamento (con funzionalità proxy-like) tra la rete di accesso a cui è attestato il cliente ed il piano di controllo della VoIP di Telecom Italia. Sono distribuiti sul territorio nazionale in configurazione ridondata 1+1 (alta affidabilità) nei principali PoP di Telecom Italia.

Si fa presente che, nell’ambito dei servizi VoIP, i BBN, i Session Border Controller e la Rete Intelligente sono utilizzati per i servizi per la clientela sia residenziale che business/enterprise. La piattaforma di controllo di Telecom Italia per i servizi VoIP Residenziale Tale piattaforma, utilizzata per l’erogazione dei servizi VoIP alla clientela residenziale di Telecom Italia, è basata sul protocollo SIP ed è costituita da nodi Softswitch iSSW SBC in tecnologia Italtel, da Application Server specializzati e dagli stessi nodi Session Border Controller descritti in precedenza. A titolo di esempio si riporta il servizio “Alice MIA”, la cui piattaforma è rappresentata sinteticamente nella figura che segue.

Gli elementi costituenti la parte di controllo sono: • iSSW Residenziale le cui principali funzionalità sono:

o interlavoro con le varie tipologie di segnalazione (SIP, H.323, ISUP-IVS); o accesso alla PSTN tramite i nodi della BBN; o accesso alla rete intelligente;

• SIP Server le cui principali funzionalità sono: o controllo SIP della chiamata; o funzioni proxy SIP del sistema verso gli altri Application Server; o produzione dei record di documentazione di addebito.

• SIP Presence Server (PS) che fornisce informazioni di presence SIP (registrazione del terminale). • SIP Application Server (AS) il quale eroga i servizi telefonici supplementari previsti nell’offerta commerciale

“Alice Mia”. • UDB le cui principali funzionalità sono:

2 Protocollo proprietario Telecom Italia per la segnalazione tra i nodi iSSW ed i nodi BBN

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o base dati dei profili delle utenze telefoniche; o autenticazione dell’utenza.

Le funzionalità degli apparati BBN, dei Session Border Controller e della Rete Intelligente sono le medesime descritte precedentemente. Consistenze Le consistenze della rete VoIP nel suo complesso sono riportate di seguito. • Apparati centralizzati:

o iSSW SBC: 8 (2 a Milano, 2 a Roma, 1 a Firenze, Napoli, Verona e Palermo); o iSSW Enterprise: 6 (2 a Roma, 1 a Verona, Milano, Napoli e Bologna); o SIP Server & Application Server: 28 (24 SIP Server e 4 Application Server);

• Apparati distribuiti sul territorio nazionale: o Session Border Controller: 41 coppie.

A1.B6) Copertura geografica della rete di commutazione Per quanto riguarda la componente commutazione, la dislocazione geografica dei nodi: • BBN è riportata nella tabella della sezione A1.B3 “Nodi di backbone: numero e dislocazione geografica dei nodi

della rete di trasporto aventi funzionalità di transito per l’intera rete (componente commutazione)”; • SGU, è riportata nell’allegato 5.1 appendice A “Dislocazione geografica dei nodi SGU”, ripartita per distretto e per

diciotto aggregazioni territoriali; • SL ed UCR: è riportata nell’allegato 5.1 appendice B “Dislocazione geografica dei nodi SL ed UCR”; • POP ex SGT (componente puramente trasmissiva), è riportata nella tabella contenuta nella sezione A1.B2

“Numero e dislocazione geografica dei nodi della rete di trasporto ai quali sono attestati i circuiti di interconnessione verso reti di altri operatori nazionali (componente commutazione)”

Gli elenchi puntuali di cui sopra, sono stati riportati nell’Allegato 5.1 e non concorrono al raggiungimento del limite di 300 pagine della Relazione Tecnica come da risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010. Per quanto riguarda invece la componente trasmissiva della rete di trasporto utilizzata da tutti i servizi Telecom Italia, la copertura geografica è riportata nella sezione successiva A2.B1) “Tecnologie trasmissive utilizzate nei rispettivi livelli gerarchici della rete”. A1.B7) Protocolli di segnalazione Le tipologie di nodo di commutazione descritte precedentemente supportano i seguenti protocolli di segnalazione: • ISUP: protocollo di segnalazione su canale comune (ISDN User Part) che fornisce le funzioni richieste per dare

supporto ai servizi portanti ed ai servizi supplementari per applicazioni voce e dati nella rete numerica; • ASE-RI: protocollo di segnalazione proprietario Telecom Italia tra i nodi di commutazione con funzionalità SSP ed

i nodi di RI; • Core INAP: protocollo di segnalazione a standard ETSI tra i nodi di commutazione con funzionalità SSP ed i nodi

di RI; • DSS1: protocollo di segnalazione di accesso ISDN (Digital Subscriber Signalling System No.1) per il controllo

dell’accesso che serve gli utenti ISDN attraverso l’interfaccia utente-rete per il supporto di una serie di applicazioni.

• SIP, H.323 e ISUP-IVS: principali protocolli utilizzati per la segnalazione di tipo VoIP. A2) Componente trasmissiva della rete di trasporto A2.B1) Tecnologie trasmissive utilizzate nei diversi livelli gerarchici della rete La rete di Telecom Italia risulta costituita da diverse componenti - Fonia su rete di Commutazione e Dati su reti dedicate (ATM, OPM, etc.) che, pur essendo logicamente separate, utilizzano le risorse comuni della Rete di Trasporto trasmissiva. La Rete di Trasporto può pertanto essere vista come lo strato servitore per tutte le altre reti; infatti, una generica comunicazione fra due elementi di rete (es. le centrali di commutazione, i router, ecc.), può avvenire solo usando i servizi messi a disposizione dalla Rete di Trasporto. I principali servizi offerti dalla Rete di Trasporto Telecom Italia sono: • il trasporto dei collegamenti tra i nodi delle reti nazionali per i servizi (fonia, ATM, IP, ecc.) di Telecom Italia; • il trasporto per i servizi della rete internazionale (collegamenti tra nodi softswitch) e trasporto flussi trasmissivi; • il trasporto circuiti dedicati dei clienti Telecom Italia; flussi attualmente fino a 622 Mbit/s su mezzi trasmissivi SDH; • il trasporto flussi per gli altri Operatori (OLO). • Il trasporto di canali ottici (Och) denominati Lambda a varie velocità (2.5, 10 Gbit/s) od altre di vario tipo (ESCON,

GBE, ecc.). Gli elementi costitutivi della Rete di Trasporto, intesi come infrastrutture, che realizzano il trasporto dei flussi aggregati tra tutti gli elementi della rete, sono i portanti e gli apparati trasmissivi. I portanti sono gli elementi di trasporto fisico del

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segnale e comprendono i cavi (in Fibra Ottica ed in rame) ed i ponti radio. Gli apparati trasmissivi sono invece quelle apparecchiature elettroniche che espletano le funzioni di trasporto del segnale come la multiplazione, la rigenerazione, la protezione, ecc. Un punto di attestazione di un portante ove siano presenti degli apparati trasmissivi è detto nodo trasmissivo. È opportuno distinguere due tipi di nodo trasmissivo: • nodo utilizzatore (U), che non prevede, dal punto di vista architetturale, l’interconnessione tra i sistemi trasmissivi

(in transito o terminati nel nodo stesso) utilizzati per il trasporto dei circuiti. In tale nodo sono generalmente estratti e terminati i flussi associati ai circuiti da consegnare agli utilizzatori della Rete di Trasporto presenti nel nodo stesso. È inoltre possibile instradare flussi destinati ad altri nodi utilizzatori;

• nodo di transito trasmissivo (NTT), ove è realizzata, dal punto di vista architetturale, la funzione di interconnessione tra i sistemi trasmissivi (in transito o terminati nel nodo stesso). In tale nodo è sempre presente la funzione di instradamento dei flussi destinati ad altri nodi e può essere presente o meno la funzione di terminazione dei flussi associati ai circuiti da consegnare agli eventuali utilizzatori della Rete di Trasporto presenti nel nodo stesso.

L’NTT può essere ulteriormente suddiviso due categorie: nazionale (essenzialmente i nodi OPB (Optical Packet Backbone)/A1) e regionale/locale a seconda del livello gerarchico di rete nel quale espleta le funzioni di transito. La segmentazione territoriale della Rete di Trasporto può essere vista su tre livelli gerarchici (nazionale, regionale e locale). I tre livelli della Rete di Trasporto sono pertanto: • Rete Locale/Rete di Raccolta: costituisce il livello di raccolta dei flussi provenienti dai nodi periferici (centrali

locali o sedi SL) verso le sedi SGU di competenza. Tale livello di rete comprende: o i nodi utilizzatori; o i sistemi trasmissivi che interconnettono i nodi appartenenti alla stessa Area di Commutazione/raccolta; o i portanti utilizzati per la realizzazione di tali sistemi trasmissivi, di norma non condivisi con la rete

regionale e nazionale; • Rete Regionale/Rete Edge: realizza la piena connettività a livello regionale3 senza interessare il livello superiore

della rete. Tale livello di rete comprende: o i nodi di transito trasmissivo; o i sistemi trasmissivi che collegano i nodi trasmissivi regionali tra loro e con i nodi nazionali; o i portanti che supportano tali sistemi trasmissivi nell’ambito della stessa regione.

• Rete Nazionale/Backbone trasmissivo: fornisce la piena connettività su tutto il territorio nazionale collegando le reti regionali tra di loro. Appartengono a tale livello:

o i nodi di accesso alla rete nazionale (OPB/A1), quelli di transito sulla rete nazionale e tutti i nodi gateway verso le reti di trasporto dei paesi esteri;

o tutti i sistemi trasmissivi che collegano i nodi della rete nazionale tra loro (inclusi quelli che interconnettono nodi nell’ambito della stessa regione);

o i portanti tra i nodi della rete nazionale. La Rete di Trasporto, nella sua componente numerica tuttora in esercizio, ha avuto diverse fasi di realizzazione caratterizzate da diverse tecnologie: • tecnologia PDH con struttura stellare o magliata formata da sistemi punto-punto e catene di multiplazione da 2 a

565 Mbit/s (ultime realizzazioni a fine anni 90); • tecnologia SDH, dal 1998 sviluppata con strutture ad anello e dal 2003 anche con architettura a maglia; tale

tecnologia permette un uso più efficiente e più affidabile delle risorse rispetto alla tecnologia PDH poiché garantisce il controllo della qualità dei flussi ed una maggiore flessibilità in termini di instradamento e di allocazione della capacità. Inoltre assicura l'effettiva semplificazione gestionale ed operativa, la garanzia di prestazioni migliori, soprattutto in termini di affidabilità, garantendo sempre, per i collegamenti, la doppia via diversificata.

• Tecnologia XWDM: l’evoluzione della Rete di Trasporto ha comportato l’utilizzo di sistemi DWDM. I benefici di tale tecnologia non riguardano solamente la possibilità di superare le saturazioni della rete ottica evitando la posa di nuovi cavi, ma anche l’ottimizzazione degli apparati, in quanto sulle tratte attrezzate con DWDM non è necessario procedere all’installazione di rigeneratori SDH per ogni linea a 2,5/10 Gbit/s in ampliamento. In un sistema di tipo WDM la multiplazione avviene nel dominio delle lunghezze d’onda: i dati provenienti da diverse sorgenti sono utilizzati per modulare diverse portanti generate da laser operanti a lunghezze d’onda differenti; si sfrutta la trasparenza delle fibre ottiche per trasmettere tali portanti su una stessa fibra, per poi, all’altro estremo della linea, andare a separare spazialmente le varie lunghezze d’onda ed inviarle ai diversi ricevitori. La tecnica di trasmissione WDM consente quindi di aggregare più flussi trasmissivi (tributari ottici) in un unico segnale ottico (segnale WDM) trasmesso su una linea in fibra ottica; tali canali tributari si distinguono per la lunghezza d’onda della portante.

Logicamente il percorso evolutivo è stato graduale e quindi attualmente coesistono in rete tutte le tecnologie. È in atto l’insermento in rete delle seguenti evoluzioni tecnologiche: 3 Per regioni si intendono le regioni geografiche con alcuni accorpamenti per le minori.

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• La rete di Trasporto Nazionale, nello strato XWDM, evolverà verso una rete fotonica basata sulla tecnologia ROADM WSS (Reconfigurable Optical Add Drop Multiplexer – Wavelegth Selective Switch);

• La rete di Trasporto Regionale/Locale, nello strato SDH, evolverà verso una rete basata sulla tecnologia di trasporto Packet Transport (PT).

L’inserimento in rete di queste nuove tecnologie consentirà di migliorare sensibilmente: • i tempi di creation e provisioning dei circuiti; • la capacità dei flussi trasportati; • la protezione e le possibilità di re-instradamento, con conseguente miglioramento dell’affidabilità; • la flessibilità nell’allocazione dei flussi trasportati, anche con granularità molto fine e con gestione efficiente

dell’extra-traffico e della QoS; con conseguente miglioramento nell’erogazione dei servizi al Cliente. Nelle sezioni seguenti verranno descritti in maniera dettagliata i tre livelli della Rete di Trasporto, iniziando dalla Rete Nazionale ed accorpando in un’unica descrizione la rete Regionale e la rete Locale, in quanto molto simili dal punto di vista sia architetturale che tecnologico; nelle descrizioni sarà indicata la struttura e tutti i requisiti principali (instradamento, protezione, impiego di portanti e sistemi, ecc.), partendo, dal punto di vista tecnologico, dalla componente xWDM in quanto strato trasmissivo utilizzato per il trasporto delle altre tecnologie presenti in Rete di Trasporto. Rete Nazionale Generalità La componente trasmissiva della rete nazionale fornisce il servizio di trasporto di flussi tra le reti regionali, tra sedi diverse della rete internazionale, delle Reti Dati Specializzate e di altri Operatori licenziatari (OLO) e soddisfa le esigenze di interconnessione tra le reti sopra citate. Le sorgenti di traffico trasmissivo principale che afferiscono alla rete nazionale sono: • i flussi di fonia della rete nazionale (tra nodi di transito SGT/BBN) per il traffico di tipo Inter Area Gateway della

PSTN/ISDN e della Rete Intelligente; • i flussi per il collegamento dei nodi delle reti di altri gestori di rete fissa o mobile (es. MSC-MSC, ecc.), i flussi di

fonia per l’interconnessione delle reti suddette alla rete pubblica nazionale (es. MSC-SGT, nodi di commutazione degli altri Operatori di rete fissa – SGT, ecc.);

• i flussi dati di varia natura (ad es. i flussi della Rete ATM che collegano le sedi con apparati BPX o MGX, CDN tra regioni diverse, etc);

• flussi di collegamento tra i router IP (Gigarouter, nodi di rete delle reti OPB e DTC, etc… descritti nel par. 5.1.1.1 sezione A5 “Topologia Rete IP”);

• i flussi per uso internazionale di fonia e/o dati verso altri paesi. Sistemi DWDM della Rete di Trasporto Nazionale Negli ultimi dieci anni la tecnologia WDM è stata utilizzata intensamente nell’ambito della RTN, consentendo la realizzazione di uno “strato ottico” estremamente capillare costituito da collegamenti punto-punto. Lo sviluppo di questo strato ottico ha avuto inizio nel 1999 con gli apparati DWDM di prima generazione (detti Long Haul - LH) in grado di trasportare 12 canali ottici a 2,5 Gbit/s su fibra G.653 e 16 canali ottici 2,5 Gbit/s su fibra G.652. Dalla seconda metà del 2001 sono stati implementati sistemi DWDM di seconda generazione (detti Very Long Haul - VLH) in grado di trasportare fino a 40 canali ottici a 2,5 Gbit/s e/o a 10 Gbit/s. Tale salto tecnologico ha consentito di decuplicare la capacità trasmissiva di ogni singola coppia di fibre, che è così passata da 40 Gbit/s a 400 Gbit/s. Il duplice vantaggio della tecnologia WDM consiste proprio in questo: da un lato moltiplica la banda disponibile superando situazioni di saturazione o di scarsità di fibre ottiche; dall’altro consente di ridurre gli investimenti per unità di banda trasportata. Tutti i sistemi di seconda generazione sono ad oggi in servizio; la tecnologia utilizzata per tali sistemi era di fornitura Marconi (PLT40) ed Alcatel (1640 WM). Per completezza di informazione si aggiunge che su alcune tratte sottomarine sono stati installati alla fine degli anni 90 dei sistemi di fornitura Pirelli (su fibra sottomarina amplificata) e Siemens. Lo sviluppo dello strato ottico è quindi proseguito negli anni successivi seguendo l’innovazione tecnologica che, in sintesi, con l’inserimento in rete dei sistemi di terza generazione (noti anche come sistemi Ultra Long Haul - ULH), ha consentito di realizzare collegamenti sempre più lunghi tramite il miglioramento delle prestazioni trasmissive, di semplificare l’esercizio e la gestione dei collegamenti tramite l’automazione di alcune funzionalità (come ad esempio l’equalizzazione degli amplificatori ottici e la pre-enfasi delle potenze dei trasmettitori laser) e di trasportare segnali di diversi formati (SDH, GbE, 10 GbE). Lo sviluppo di tali sistemi ULH ha avuto inizio nel 2006 con le tecnologie di fornitura Ericsson (MHL3000) ed Alcatel-Lucent (1626 LM).

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Il layer ottico DWDM di lunga distanza costituisce l’infrastruttura di base su cui si poggiano le principali reti di Telecom Italia. Il nuovo Backbone fotonico di Telecom Italia La rete Fotonica è una nuova piattaforma di trasporto ottico nazionale. Tale rete ha un’architettura magliata, è basata sulla tecnologia ROADM WSS (Reconfigurable Optical Add Drop Multiplexer – Wavelegth Selective Switch) ed utilizza sistemi di linea DWDM ultra long-haul a 80 canali progettati per il trasporto trasparente di flussi fino a 40Gbit/s. La rete Fotonica si candida al trasporto nel segmento di rete nazionale di: • servizi ultraBB a 40Gb/s, 10Gb/s, 10GbE e GbE protetti o meno; • sezioni di multiplazione di reti SDH nazionali (Arianna, Phoenix); • trunk della rete OPB; • traffico attualmente instradato sulle precedenti generazioni di sistemi DWDM. L’attuale rete ottica di lunga distanza è composta da un insieme di sistemi DWDM punto-punto non protetti, senza funzionalità di commutazione delle lambda. La protezione del traffico è demandata agli strati superiori di rete (SDH, ATM, IP) utilizzatori della rete ottica. L’insieme di sistemi DWDM punto-punto rappresenta lo strato trasmissivo per reti diverse: SDH (Arianna e Phoenix descritte nel seguito in questa stessa sezione), IP (OPB descritta nel par. 5.1.1.1 sezione A5 “Topologia Rete IP”) e servizi Lambda per Clienti Wholesale e Clienti Retail.

Attuale utilizzo della tecnica DWDM nel segmento di rete nazionale

Con la rete Fotonica si introducono funzionalità di rete nel segmento ottico della rete trasmissiva di lunga distanza finora assenti, quali: • meccanismi di resilience nativi; • configurabilità da remoto degli apparati; • trasporto di servizi a 40Gb/s.

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Grazie a queste funzionalità la rete Fotonica consente di migliorare sensibilmente i tempi di creation e provisioning dei circuiti, trasportare circuiti a 40Gb/s e di proteggere/reinstradare i circuiti a 40Gb/s, 10Gb/s , 10GbE e GbE. Inoltre la rete Fotonica è adatta a trasportare il traffico attualmente instradato sulle precedenti generazioni di sistemi DWDM (MSH73 del 1999, 1640 e PLT40 del 2001), con conseguente possibilità di spegnimento di diversi apparati DWDM di precedente generazione. L’architettura scelta per la rete Fotonica, allo stato attuale delle valutazioni, prevede una topologia magliata fra 38 sedi di livello nazionale come descritto in figura.

Architettura della futura rete fotonica

Ciascuna sede della rete è equipaggiata con un nodo ROADM Multidegree in tecnologia WSS (Wavelenght Selective Switch); ciascun WSS termina un sistema DWDM ultra long haul, ed, all’interno del nodo, mediante opportuni splitter ottici, invia in broadcast il segnale WDM verso tutte le direzioni (ovvero gli altri WSS del nodo). Il sistema di controllo dei singoli WSS, collegato al piano di controllo della rete, decide quale lunghezza d’onda fare passare sul canale ottico in uscita e quale bloccare. Il numero massimo di direzioni in uscita da ogni nodo è pari a 9. La nuova tecnologia richiede quindi solo 2 transponder per ogni lambda end-to-end e le esigenze di rigeneratori sono estremamente ridotte (solo per circuiti particolarmente lunghi). Ciascun nodo è in grado di aprire e chiudere Optical Protection 1+1 (da subito) e Restoration con Control Plane (in roadmap).

Architettura nodo ROADM in tecnologia WSS

Rete PDH magliata L’architettura della Rete di Trasporto Nazionale “magliata” ha una struttura topologica di interconnessione tra i nodi a maglia come mostrato nella figura seguente.

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Rete Nazionale

Nodo di Transito Rete Nazionale Nodo di Accesso alla Rete Nazionale (A1)

18 RetiRegionali

Maglia tra 50Nodi (31 A1)

Struttura magliata della rete di Trasporto Nazionale4

Il numero totale di nodi è 50. I 31 nodi A1 di interconnessione con le reti regionali sono magliati tra loro e con i nodi di solo transito e di interconnessione alla rete internazionale. L’elevato livello di magliatura tra i nodi è realizzato attraverso l’impiego dei RED 4/4. Tale rete è stata ampliata in tecnologia SDH con l’introduzione di porte a 155 Mbit/s nei RED 4/4 e linee trasmissive a 2,5 Gbit/s. La protezione nella rete nazionale “magliata” è basata sull’impiego di algoritmi di restoration attuati, tramite il sistema di gestione, dai RED 4/4 a livello di 140 Mbit/s o di VC-4. Rete di Transito Nazionale SDH ad anelli (Rete ARIANNA) Architettura

Rete Nazionale

18 Reti Regionali

Nodo di Transito Rete Nazionale Nodo di Accesso alla Rete Nazionale (A1)

6 Anelli nazionaliBackBone

Anelli nazionali diRaccordo 9 anelli

34 nodi di accesso allaRete Nazionale (A1)

di cui 16 superiori

Struttura di riferimento della Rete di Transito Nazionale SDH Arianna

Da fine 2003 per migliorare il livello di qualità (inteso come affidabilità) della Rete di Transito Nazionale (RTN), garantendo anche un miglior esercizio/manutenzione nel caso di lavori programmati, la Rete di Trasporto Nazionale è realizzata in tecnologia SDH con architetture ad anelli interconnessi. Tale Rete di Transito Nazionale, che è denominata Rete ARIANNA, è stata sviluppata senza modificare i preesistenti punti di attestazione delle reti regionali (nodi A1) ove è presente l’apparato cerniera DXC 4/1, con l’introduzione di ulteriori tre nodi, per un totale di 34 nodi A1. La Rete di Transito Nazionale è di tipo gerarchico con due livelli di anelli: backbone e raccordo. La rete di Backbone tra i 16 nodi A1s (A1 superiori) è costituita da un numero limitato (6) di anelli logici (intesi come percorso), ognuno dei quali composto da 6 o 4 nodi. Nella successiva figura (“I 6 Anelli del Backbone Nazionale”) è mostrato uno schema riassuntivo dei 6 anelli di Backbone, denominati con lettere greche, che ne evidenziano il percorso logico, inteso come sequenza di nodi. Attualmente sono stati realizzati più strati di tali anelli di BackBone per un totale di 29 anelli fisici di 4 fibre ottiche ciascuno. Tali anelli sono tutti in esercizio con modalità di protezione MSSPRing a 4 f.o.. La rete di raccordo consente con anelli a 4 nodi il collegamento di coppie dei restanti nodi A1 della rete nazionale (ulteriori 18 nodi) ad una coppia di nodi del Backbone predetto. Gli anelli di raccordo sono in esercizio

4 Nella rappresentazione grafica i nodi di confine tra due reti sono stati per chiarezza rappresentati sdoppiati e uniti con una linea tratteggiata.

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con modalità di protezione SNCP a 2 fibre ottiche. Nella figura seguente è riportato lo schema di tale soluzione. Attualmente sono stati realizzati più strati di tali anelli Raccordo per un totale di 36 anelli.

Soluzione MSP per anelli Backbone a 4 FO e anelli a 2 FO di Raccordo Nella tabella seguente è riportata la corrispondenza tra i 18 nodi A1 di accesso ed i corrispondenti nodi A1s.

Nodi A1 superiori Nodi A1 di accesso

TORINO/L SAVONA ALESSANDRIA GENOVA MILANO BERSAGLIO MI ROZZANO MILANO MALPAGA COMO

S.MICHELE/V UDINE BOLZANO

VENEZIA TO TRIESTE TRENTO

PIACENZA/A BOLOGNA PALLONE PISA LA FIGURETTA FIRENZE ROMA SUD PERUGIA

CAGLIARI

PESCARA STADIO

ROMA INVIOLATELLA

ANCONA

SASSARI

PESCARA NAPOLI TUPPUTI TARANTO

LAMEZIA

NOLA SGT CATANZARO

BARI

PALERMO/R

CATANIA/A

Lista dei 16 nodi A1s e corrispondenza dei nodi di accesso con i nodi superiori

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RM/N

RM/S

TO

AL

MI/B MI/M

PC

BOBO

PI FI

PC

VR VEMI/MMI/B

RM/NRM/S

MI/M

MI/B

ωω

αα ββ

γγ δδ

CT

PA

εε

RM/N

NANOLA

RM/S

II 66 Anelli del Backbone Nazionale

Protezioni Anelli di Backbone La disponibilità di due percorsi fisici distinti per ogni collegamento tra nodi adiacenti, come mostrato nella figura seguente, permette l’implementazione di anelli a 4 FO con protezione MSSPRing nel collegamento dei 16 nodi A1s del Backbone rete nazionale.

Macroarea 1 Macroarea 2 Macroarea 3

primo percorsosecondo percorso

Schema di principio degli anelli MSSPRing previsti nella rete di Backbone fra i nodi A1s.

La protezione dei flussi trasportati, realizzata su anelli MSP, opera a livello di sezione di multiplazione e consente di proteggere il collegamento in caso di singolo e doppio guasto (oltre che in alcune situazioni di guasto multiplo).Se la coppia di fibre interne (sulla 1° via) viene impiegata ad esempio per l’esercizio, in base a questa scelta, la coppia di fibre esterne (sulla 2° via) viene utilizzata per la protezione. Nella figura seguente è illustrato come vengono trasportati due flussi (uno dal nodo A al nodo C e l’altro da B a D) sull’anello in condizioni di esercizio.

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EA

B

CD

Anello MSSPRing a 4 FO - condizione di esercizio

Se il guasto è di una sezione di multiplazione su una o più tratte, lo si recupera usando le fibre di protezione sulla stessa tratta. In questo caso si ha che la fibra oraria (di esercizio) della coppia interna è protetta dalla fibra oraria (di protezione) della coppia esterna e che la fibra antioraria (di esercizio) della coppia interna è protetta dalla fibra antioraria (di protezione) della coppia esterna. Si noti che in tal caso è possibile recuperare più guasti contemporanei di sezione di multiplazione, fino a un massimo di uno per tratta. Se il guasto è di nodo o di entrambe le sezioni di multiplazione di una tratta (guasto di tratta), lo si recupera con il meccanismo di loop-back. In questo caso si ha che la fibra oraria (di esercizio) della coppia interna è protetta dalla fibra antioraria (di protezione) della coppia esterna e che la fibra antioraria (di esercizio) della coppia interna è protetta dalla fibra oraria (di protezione) della coppia esterna. Si noti che è possibile recuperare un solo guasto di nodo o di tratta per volta.

Anelli di Raccordo Gli anelli di raccordo collegano i 18 nodi A1 ad una delle coppie di nodi A1s attraverso i 9 anelli SDH a 2,5 Gbit/s a 2 FO con protezione 1+1 con modalità SNCP. Nella protezione 1+1 con modalità SNCP (SNCPRing) si ha una funzione di duplicazione dell’informazione nell’ADM di partenza e una funzione di selezione nell’ADM di arrivo.

Nodo A Nodo B Nodo C

Nodo D Nodo E Nodo F

ADM LEGENDA:

connessione affetta da guasto

connessione

guasto

Modalità di protezione in anelli SNCP

La modalità di instradamento dei flussi su un singolo anello sul percorso A-B-C-F e la modalità di riconfigurazione a valle di un evento di guasto sul percorso A-D-E-F sono illustrate nella figura sovrastante. Si noti che questo schema di protezione è efficace in presenza di soli guasti singoli sull’anello. Rete di Transito Nazionale ottica magliata (PHOENIX) Architettura La rete Phoenix, in esercizio dalla seconda metà del 2004, è attualmente la piattaforma trasmissiva nazionale principale per la maggior parte delle applicazioni di Telecom Italia. E’ una rete magliata ed i nodi della rete, ciascuno equipaggiato con uno o più ODXC (Optical Digital Cross Connect), sono collegati tra di loro mediante sistemi DWDM (più raramente direttamente su fibre ottiche). Gli ODXC sono apparati di cross-connessione SDH in tecnologia Marconi Communications denominati MSH2k. I sistemi DWDM trasportano ciascuno fino a quaranta circuiti ad alta

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velocità (fino a 10 Gbit/s). I collegamenti tra i vari ODXC sono costituiti da flussi a 2,5 Gbit/s e a 10 Gbit/s mentre i collegamenti verso gli apparati utilizzatori possono essere realizzati a velocità variabili da 155 Mbit/s a 10 Gbit/s con granularità pari a 155 Mbit/s. La struttura di Phoenix è riportata nella figura seguente. Come si evince dalla figura la rete ha una struttura magliata e tutti i nodi, a parte alcuni casi specifici, hanno almeno tre vie di uscita garantendo quindi la protezione almeno al doppio guasto contemporaneo di portante. Questa rete è in grado di resistere mediamente ad un numero ben superiore di guasti trasmissivi contemporanei, rispetto alle reti trasmissive nazionali descritte precedentemente.

Struttura della nuova rete di trasporto di Telecom Italia Phoenix aggiornata a dicembre 2009

L’architettura di nodo è riportata nella figura seguente. Lato tributario l’ODXC può essere equipaggiato con interfacce SDH a bassa velocità a 155 Mbit/s (STM-1) e a 622 Mbit/s (STM-4) oppure più convenientemente con interfacce ad alta velocità a 2,5 Gbit/s (STM-16) e a 10 Gbit/s (STM-64). Ciascun ODXC è collegato a quelli adiacenti per mezzo di sistemi DWDM forniti dalle società Marconi Communications e dalla società Alcatel. In particolare l’ODXC e il sistema DWDM PLx40 sono in tecnologia Marconi Communications ed il sistema DWDM 1640WM è in tecnologia Alcatel.

STM-16, STM-64

STM-16, STM 64

DW

DM

STM-16, STM-64 o G.709

STM-16

STM-64

DW

DM

DWDMDWDM

ODXC

SDHGenerico

STM-16, STM-64 o G.709

SDHGroomig

VC12

STM-1 strutturati

OTHGenerico

G.709

STM-16, STM-64

STM-16, STM 64

DW

DM

STM-16, STM-64 o G.709

STM-16

STM-64

DW

DM

DWDMDWDM

ODXC

SDHGenerico

STM-16, STM-64 o G.709

SDHGroomig

VC12

STM-1 strutturati

OTHGenerico

G.709

Struttura del generico nodo ODXC e tipologie di collegamenti previsti A dicembre 2009 sono 32 i nodi sede di apparato ODXC a copertura dell’intero territorio italiano, riportati nella tabella seguente.

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SEDE ODXC

ALESSANDRIA TORINO LANCIA MILANO BERSAGLIO MILANO MALPAGA BOLZANO BG TRENTO PADOVA STANGA S.MICHELE/V VENEZIA TO UDINE BALDASSERIA TRIESTE BOLOGNA PALLONE PIACENZA/A ANCONA MONTAGNOLA PERUGIA FIRENZE

SEDE ODXC

PISA L.F. GENOVA LAGACCIO SAVONA ROMA INVIOLATELLA ROMA SUD CAGLIARI CEP SASSARI PESCARA NAPOLI TUPPUTI NOLA SGT BARI DOGALI TARANTO CATANZARO LAMEZIA/A CATANIA/A PALERMO/R

Lista sedi ODXC RTN Phoenix

Tecniche di protezione: il meccanismo della Fast Restoration La rete Phoenix protegge automaticamente i flussi in caso di guasto con un meccanismo di path restoration pre-planned (ovvero restoration pre-calcolata su base percorso, nel seguito detto Fast Restoration). La Fast Restoration calcola preventivamente, ovvero prima del verificarsi del guasto, una via di riserva per ogni circuito configurato, con l’accortezza che la via di riserva ed il circuito seguano instradamenti massimamente disgiunti; tuttavia la configurazione del circuito sulla via di riserva avviene solo in seguito a un guasto in circa 200-500 ms. È previsto il ritorno all’instradamento di esercizio non appena il guasto è stato riparato; in tal caso il time-to-switch è minore di 200 ms, perché il percorso di esercizio viene riconfigurato prima dell’istante in cui si riporta la connessione su tale percorso. Nel periodo in cui una risorsa è sotto guasto, il piano di controllo/sistema di gestione calcola e memorizza i nuovi instradamenti di restoration (come protezione per eventuali ulteriori guasti) con un meccanismo del tutto analogo a quello sopra descritto. In caso di manutenzione programmata è possibile forzare una riconfigurazione su un explicit route o sul percorso di restoration limitando il disservizio a circa 200 ms o meno. La restoration viene implementata a livello di STM-1 (con multiplazione locale su canali STM-16 realizzata dallo stesso MSH2K), STM-16 o STM-64. Nella figura sottostante si riporta una descrizione semplificata del meccanismo di Fast Restoration: a sinistra la rete, composta da ODXC, in assenza di guasti e a destra la stessa rete in presenza di un guasto sulla tratta D-G. Per ciascuno dei due circuiti A-G e C-I, che per comodità possiamo immaginare essere due VC-4 (in figura è indicato uno solo dei due versi di trasmissione), il sistema di gestione ha pre-calcolato le vie di protezione che condividono la stessa porzione di rete tra i nodi B ed H e lo ha comunicato a tutti i nodi coinvolti. Su ciascuno dei due circuiti è configurata (ma non attiva) una protezione SNCP realizzata mediante i due blocchi funzionali di duplicazione e selezione agli estremi del collegamento. A differenza di quanto accade in una SNCP standard però, sulla via di protezione non c’e’ connettività fintanto che non si verifichi il guasto. In altre parole i collegamenti di protezione sono pre-calcolati e memorizzati all’interno dei singoli apparati ma non realizzati effettivamente e questo permette, evidentemente, di condividere alcune risorse trasmissive (porte e connessioni in matrice sugli apparti ODXC e transponder sui sistemi DWDM) aumentando l’efficienza economica del meccanismo di ripristino del traffico.

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A

D

G I

F

CB

E

H

Circuito C-I

Circuito A-G

Risorse di protezione

A

D

G I

F

CB

E

H

Funzione di duplicazione

Funzione di selezione

A

D

G I

F

CB

E

H

Circuito C-ICircuito C-I

Circuito A-GCircuito A-G

Risorse di protezioneRisorse di protezione

A

D

G I

F

CB

E

H

Funzione di duplicazioneFunzione di duplicazione

Funzione di selezioneFunzione di selezione

Funzionamento del meccanismo della fast restoration in caso di singolo guasto di rete

Al verificarsi del guasto sulla tratta D-G il nodo di terminazione G, o meglio la sua funzione di selezione, si accorge che il segnale che sta ricevendo non ha più le caratteristiche attese e, mediante segnalazione attiva, richiede ai nodi H, E e B di realizzare le cross-connessioni necessarie a dare continuità alla via di protezione; quindi la protezione SNCP ripristina il traffico. Contemporaneamente le risorse pre-pianificate per il percorso di protezione del circuito C-I vengono immediatamente ricalcolate (mentre il circuito C-I non sta perdendo traffico) e dopo qualche decina di secondi la protezione di C-I e’ nuovamente pronta a intervenire in tempi dell’ordine delle centinaia di millisecondi. Se, ancor prima che il guasto sulla tratta D-G venga ripristinato, si verifica un nuovo guasto in rete sul circuito A-G, il ripristino del traffico avviene in tempi più lunghi, tipicamente di qualche decina di secondi, dovendo il sistema di gestione identificare un nuovo percorso. Quindi, con la Fast Restoration, l’obiettivo di contenimento contemporaneo dei tempi di ripristino del servizio e della quantità di risorse trasmissive da allocare si ottiene prendendo il meglio della protezione SNCP e della restoration. Della SNCP si usa la velocità di reazione al guasto e la sua tipica configurazione da estremo a estremo (protezione di percorso) mentre della restoration si usa il principio di condivisione delle risorse. Reti Regionali/locali Le reti locali e regionali soddisfano il fabbisogno di trasporto di flussi, appartenenti a diversi tipi di utilizzatori, tra i quali figurano: • i flussi di fonia SL-SGU, SGU-BBN, BBN-BBN, etc.; • i flussi di fonia per l’interconnessione ed il collegamento dei nodi delle reti di altri gestori (OLO); • i flussi delle Reti dati : ATM, collegamento tra i router IP etc; • i flussi dati per CDN; • i flussi di fonia e/o dati verso paesi esteri. A seguito di un’evoluzione graduale da una struttura in tecnologia PDH ad una struttura ad anelli in tecnologia SDH e XWDM punto-punto o ad anello, attualmente Telecom Italia ha in esercizio: • i sistemi PDH ad ogni livello di rete con una presenza maggiore a livello di rete locale; • i sistemi SDH presenti ad ogni livello di rete con una presenza sicuramente superiore a livello edge regionale

(soprattutto ad alto livello nel collegamento dei nodi di transito tra loro e con i nodi della rete nazionale). A livello locale sono stati previsti degli anelli solo nelle direttrici particolarmente sature o di importanza rilevante per il tipo di traffico trasportato (interconnessione di OLO , clienti pregiati della rete di Telecom Italia, DSLAM per servizio ADSL etc.).

• i sistemi WDM per la raccolta ad alta velocità della clientela Telecom Italia e dei DSLAM IP collegati alla rete OPM (vedi il successivo par. 5.1.1.1 sez. A6 “Rete di trasporto OPM”), diffusi sia in ambito di trasporto regionale che metropolitano.

Nel seguito, per brevità, si riporta la descrizione delle sole componenti di rete più recenti (evoluzione attuale della rete SDH regionale e sistemi WDM), partendo da questi ultimi che rappresentano la strato trasmissivo delle altre reti. Componente WDM

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Nella componente di rete regionale la tecnologia DWDM viene utilizzata con una topologia caratterizzata da strutture ad anelli e punto-punto. Gli anelli tipicamente sono utilizzati per realizzare infrastrutture per servizi a pacchetto (1GbE e 10GbE) su canali ottici protetti e non protetti e per il soccorso fibra, tipicamente per chiudere anelli SDH, su canali ottici non protetti. Le strutture lineari punto-punto protette e non protette sono dedicate in modo esclusivo a grandi clienti business o per soluzioni infrastrutturali per il solo soccorso fibra. La tecnologia DWDM impiegata in ambito regionale è principalmente di fornitura Alcatel-Lucent, Ericsson, Huawei, Nokia Siemens Networks e Nortel. Le dimensioni delle singole reti hanno un’elevata variabilità, partendo dai 50 km e arrivando a superare i 300 km, con un numero di nodi variabile da 3 a 9. La rete ottica WDM in ambito metropolitano può essere distinta nelle sue sezioni di Metro-Core e di Metro-Access. La sezione di rete Metro-Core utilizza la stessa tecnologia DWDM impiegata in ambito regionale: è fisicamente realizzata da sottoreti con topologie ad anello di estensione massima di circa 80 km-100 km in corrispondenza dei principali capoluoghi. Tali sottoreti consentono il trasporto di 32/40 canali ottici con bitrate massimo di 10 Gbit/s con possibilità di rigenerazione elettro-ottica (3R) del singolo segnale ottico, compensazione della dispersione cromatica ed amplificazione del segnale aggregato. La maggior parte degli anelli sono stati realizzati in concomitanza delle varie fasi di sviluppo del progetto IPTV dal 2004 al 2006 e sono oggi impiegati per trasportare il traffico aggregato dal primo livello di Feeder verso il secondo livello di Metro della rete OPM (cfr. par. 5.1.1 sezione A6 “Rete di trasporto OPM”) con collegamenti di tipo 10GbE non protetti. Gli anelli sono composti da nodi in parte colocati con gli switch della rete OPM, in parte strategicamente posizionati nelle centrali di Telecom Italia. La stessa infrastruttura è infatti dedicata anche alla fornitura di collegamenti protetti e non protetti, sempre in ambito urbano, di tipo SDH (STM1/4/16/64), Ethernet (1GbE, 10GbE) e SAN (ESCON, FC, FICON) per soccorso fibra e clientela business. La sezione di rete Metro-Access è realizzata con anelli di tipo CWDM (di fornitura Alcatel-Lucent, Pirelli-PGT, Nokia Siemens Networks) che prevedono un diametro massimo di circa 50 km, con un numero medio di 4 centrali collegate verso un nodo di raccolta detto hub. Ciascun anello è in grado di trasportare fino a 8 canali ottici non amplificati con un bitrate, sino ad oggi, non superiore a 2,5 Gbit/s. Sono già disponibili, ed a breve saranno rilasciati in rete, espansioni sino a 16 canali CWDM e fino a 16 canali DWDM a 2,5Gbit/s e 10Gbit/s. Rete SDH regionale/locale (evoluzione attuale) Architettura L’attuale evoluzione della rete regionale SDH, realizzata sfruttando in modo efficace i vantaggi delle nuove tecnologie (apparati SDH NG Next Generation con maggiori prestazioni quali mappatura flussi Ethernet/Fast Ethernet, GBE; numero tributari gestibili, modalità di protezione etc. e tecnologie ottiche di tipo WDM), consente di supportare l’introduzione di nuovi servizi legata allo sviluppo della copertura xDSL, anche in ottica evolutiva Video. La struttura delle RTR (Rete Trasmissiva Regionale) è sempre organizzata su due livelli di rete, denominati livello Edge e livello Raccolta. La figura seguente riporta l’architettura di rete; in tale figura con anelli E, EL, R e RL si intendono rispettivamente: anelli Edge, anelli Edge Lower, anelli Raccolta ed anelli Raccolta Lower.

Architettura generale di riferimento

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Le sedi sono classificate in : • Sedi di attestazione alla rete nazionale ovvero sedi dove è possibile l’interlavoro fra RTR e RTN; tali sedi sono le

sedi OPB e A1 (minimo 2 per ciascuna rete regionale); • Sedi importanti, dette Nodi Edge (NE), per la realizzazione della connettività di rete; tali sedi sono le sedi NE, tutte

le sedi ex-SGT e SGU ed una selezione delle sedi SL particolarmente importanti. • Sedi user (U), tutte le altre sedi. La struttura della rete si caratterizza principalmente per i seguenti aspetti: • Interconnessione in double homing (a ripartizione) degli anelli almeno per il livello Edge per consentire la

diversificazione; • Marcato orientamento della struttura verso i nodi OPB del backbone IP (cfr. par. 5.1.1.1 sezione A5 “Topologia

Rete IP”) per tutte le tipologie di traffico di nuovo sviluppo; • Aggiornamento del ruolo e del numero dei nodi NTT con struttura di rete guidata dal “fisico”; • Utilizzo apparati SDH NG di tre fornitori (Alcatel, Marconi e Siemens) e varie tipologie; • Utilizzo tecnologia ottica WDM ove conveniente; • ottimizzazione della struttura di accesso (xDSL, Dati Ethernet, etc) con eventuale revisione di quella già

realizzata. Il livello Edge è una rete SDH piatta ad anelli interconnessi che fa da bordo ai nodi OPB garantendo: • connettività diretta tra nodi importanti di un territorio (sedi NE – Nodi Edge) e sedi OPB/A1 (confine RTR-RTN); • un elevato livello di sopravvivenza dei circuiti instradati ai guasti di rete (alta disponibilità); • la sopravvivenza della connettività verso le sedi OPB/A1 (confine RTR-RTN) anche in presenza di guasto

catastrofico localizzato in una sede. Il livello Raccolta completa la connettività della RTR tramite anelli SDH di raccordo che raccolgono le sedi User (U) verso i nodi superiori. La tabella seguente elenca le realizzazioni, in termini di sistemi ad anello in esercizio al 31.03.2010. I 4.255 anelli SDH regionali totali, comprendenti sia anelli dell’ultima evoluzione che anelli appartenenti ai precedenti sviluppi della rete regionale SDH, sono stati, per semplicità, suddivisi in tre livelli gerarchici: livello Edge, livello Edge Lower e livello di Raccolta.

Rete SDH regionale Q.tà

Anelli di livello Edge 726 Anelli di livello Edge Lower 520 Anelli Livello Raccolta/Raccolta Lower 3.009 Consistenze sistemi ad anello della Rete Regionale

Protezioni/Instradamenti Gli anelli sono preferibilmente interconnessi in double homing fisico, quantomeno ai livelli superiori come descritto nel paragrafo precedente; mentre, dal punto di vista logico, per un flusso si prevede l’adozione del single homing con la ripartizione al 50% dei flussi in transito sui nodi di interconnessione tra anelli (senza la duplicazione dei flussi trasportati). Il single homing viene adottato per tutte le tipologie di flussi sia per semplificare la gestione delle protezioni sia perché gli apparati trasmissivi SDH hanno la quasi totalità dei componenti ridondati. La protezione per tutti i livelli di rete è sempre la stessa, SNCP 1+1 sul singolo anello, già illustrata nel paragrafo sulla RTN, non sono previste differenze a seconda della tipologia dei flussi in esame. Sia per la fonia che per i flussi dati è previsto un instradamento a ripartizione al 50% diversificato su due vie quando possibile: ciò comporta sia la protezione del 100% da guasto di tratta su anello, che la protezione del 50% da guasto di nodo (avendo la ripartizione del carico sui due nodi di interconnessione, ove presenti, per il traffico uscente dall’anello). Per i collegamenti SGU-BBN/SGT la ripartizione dei flussi è già effettuata a livello di progetto rete. Nella figura seguente sono riportati gli instradamenti e le protezioni adottate in presenza di interconnessione tra anelli di livello gerarchico crescente: • Nel caso di relazione tra nodi appartenenti ad anelli distinti viene effettuata la ripartizione di carico sui 2 nodi NTT

di interconnessione dell’anello a cui appartiene il nodo di origine e l’instradamento diversificato dei flussi ripartiti fino al nodo di destinazione, come mostrato rispettivamente nei casi A, B, C.

• Nel caso di relazione tra l’NTT-R e la rete nazionale viene effettuato l’instradamento a ripartizione di carico sui 2 nodi A1 (caso D).

• Nella relazione tra il nodo A1 e la rete nazionale è realizzato l’instradamento diretto su rete nazionale senza transitare sulla rete regionale come mostrato nel caso E.

• Nella relazione di fonia tra l’NTT-R (nodo NTT della rete regionale, coincidente con la sede ex SGT ora BBN) e la rete nazionale, nel caso in cui il secondo ex-SGT appartenente alla medesima Area Gateway coincida con un nodo A1, viene realizzato l’instradamento in singolo sul nodo A1 non coincidente con la sede ex-SGT appartenente alla stessa Area Gateway (caso F). Questo ultimo instradamento si rende necessario in quanto il

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progetto rete prevede la ripartizione del 50% a livello “traffico” verso i 2 SGT appartenenti alla stessa Area Gateway, pertanto, essendo presente sul nodo A1/SGT il 50% della relazione originaria, un’eventuale ulteriore ripartizione dei flussi uscenti dal secondo SGT comporterebbe uno sbilanciamento dei flussi presenti nei 2 nodi A1 (75% su A1/SGT e 25% sul secondo A1).

50%50%

50% 50%

50%

100%

50%

50%

50% 50%

Nodi di Accesso alla Rete Nazionale (A1) Nodi di Transito Trasmissivo Regionali (NTT-R)

Nodi di Transito Trasmissivo Locali (NTT-L)

50%50% 50%

50%

50%

50%

A

50% 50%

50% 50%

50% 50%

C

D E F

SGT SGT/A1

50%50%

50% 50%

B

Configurazioni di rete per i collegamenti SDH5

PACKET TRANSPORT NETWORK Nell’ambito dell’attività di innovazione del segmento di trasporto della rete Metro Regionale, Telecom Italia ha recentemente selezionato la tecnologia di trasporto Packet Transport (PT). Il PT è una tecnologia di trasporto connection-oriented, ottimizzata per il trasporto del traffico a pacchetto, la quale combina gli aspetti positivi delle tecnologie di trasporto a pacchetto, quali la scalabilità, la flessibilità, l’uso efficiente della banda e la multiplazione statistica del traffico, con i vantaggi delle tecnologie trasmissive tradizionali, quali l’OAM end-to-end, il provisioning efficiente, gli efficienti meccanismi di resilience, la garanzia di banda per le connessioni. Esistono due tipologie di PT: • Packet-Transport “Full”: questa tecnologia effettua l’emulazione del traffico a circuito e lo consolida con quello

nativo a pacchetto all’interno di uno stesso apparato. Lo switching è a livello di etichetta T-MPLS (a tendere MPLS-TP); le interfacce di rete sono in tecnologia Ethernet (1GbE, 10GbE).

• Packet-Transport “Ibrido”: questa tecnologia consolida all’interno di uno stesso nodo in modo nativo il trasporto tradizionale a circuito (con SDH) e quello a pacchetto. Lo switching del traffico a pacchetto è a livello di etichetta T-MPLS (a tendere MPLS-TP). Le interfacce di rete sono STM-16 o STM-64 per il traffico a circuito ed Ethernet (1GbE, 10GbE) per il traffico a pacchetto. È possibile utilizzare un’unica coppia di fibre per i collegamenti geografici utilizzando la tecnologia WDM o veicolando il traffico a pacchetto sull’interfaccia SDH mediante la tecnica GFP-F.

Il T-MPLS è una tecnologia connection-oriented del livello di trasporto a commutazione di pacchetto, basata sui formati e paradigmi di forwarding dell’MPLS. La scelta fra PT ibrido e full verrà presa nel corso del 2010 a seguito dei risultati dei test in corso presso i laboratori della struttura di TiLab. E’ in atto l’installazione della tecnologia PT al posto di quella SDH in rete Metro Regionale. La copertura di rete si estenderà progressivamente, coerentemente con le esigenze di trasporto dei nuovi circuiti (TDM, ATM o IP), fino a garantire una copertura analoga a quella della rete SDH. La Packet Transport Network (PTN) così ottenuta sarà utilizzata per il trasporto del traffico TDM, ATM ed a pacchetto IP dalle sedi periferiche verso i punti di presenza della rete OPM (Feeder o Remote Feeder, cfr. par. 5.1.1 sezione A6 “Rete di trasporto OPM”). In tali punti il traffico IP viene ceduto alla rete OPM (che si occupa di trasportarlo a destinazione), mentre il traffico TDM/ATM prosegue sulla rete PTN fino agli opportuni punti di consegna. L’architettura della PTN (attualmente in fase di studio e consolidamento) prevedrà quindi un segmento di raccolta fra sedi periferiche e punti di presenza della rete OPM ed un segmento edge che collegherà le sedi della rete OPM. Si prevede che la topologia di rete sarà ad anelli interconnessi sia nel segmento di raccolta sia nel segmento edge, realizzando strutture di rete simili a quelle previste per la Rete SDH

5 Per semplicità grafica sono rappresentati solo gli instradamenti dei flussi di esercizio (gli instradamenti dei flussi di protezione girano lungo la parte dell’anello opposta a quella dove si trovano i flussi di esercizio).

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Regionale (cf. par. 5.1.1 sezione A2.B1 “Tecnologie trasmissive utilizzate nei diversi livelli gerarchici della rete”). In figura è riportata l’architettura prevista per il segmento di raccolta e l’interconnessione con la rete OPM, ipotizzando l’utilizzo di PT ibrido.

Architettura del segmento di raccolta della PTN

Il traffico viene trasportato sulla PTN di raccolta con prestazioni analoghe a quelle offerte dalla rete SDH, ma con circuiti a banda flessibile a granularità molto fine e con gestione efficiente dell’extra-traffico e della QoS. Inoltre la PTN di raccolta ha la capacità di aggregare il traffico Ethernet ed ATM nelle sedi periferiche prima di andare verso le sedi di concentrazione (quelle OPM) e di garantire un’interconnessione aggregata verso OPM con interfacce GbE (VLAN). La figura seguente descrive l’architettura prevista per il segmento edge della PTN, ipotizzando l’utilizzo di PT ibrido. Sul segmento edge della PTN sono trasportati i soli flussi non trasportati dalla rete OPM, cioè quelli TDM/ATM.

Architettura del segmento edge della PTN

Grazie alla possibilità di utilizzare la PTN sia per traffico a circuito sia per traffico a pacchetto, la PTN è naturale candidata per trasportare il traffico (principalmente E1, ma anche E3 e STM-1) legato ad un’eventuale progressiva sostituzione dei sistemi di trasporto in tecnologie PDH e SDH di prima generazione. Ci si attende che le prestazioni affidabilistiche della PTN siano comparabili a quelle della rete SDH dal momento che gli apparati della PTN sono carrier-class (come quelli SDH), e quindi ampiamente ridondati, e che i meccanismi di protezione dai guasti dei flussi trasportati sono analoghi a quelli della rete SDH (già descritti in questo documento).

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Apparati della rete PDH/SDH e componente WDM I sistemi trasmissivi numerici presenti in rete di Trasporto (Nazionale, Regionale e Locale) sono quelli basati sulla gerarchia plesiocrona (PDH) che operano a velocità di 2, 34, 140, 565 Mbit/s, quelli basati sulla gerarchia sincrona (SDH), rappresentati dagli ADM-1, ADM-4, ADM-16, ADM-64 e dai terminali in ponte radio a 155Mbit/s, i sistemi ODXC della rete ottica magliata ed i sistemi WDM. Nel seguito si riportano le consistenze dei terminali SDH e dei sistemi WDM, mentre per i sistemi ODXC si rimanda alla precedente descrizione relativa alla Rete di Transito Nazionale ottica magliata (PHOENIX). La tabella successiva riporta la consistenza attuale dei terminali SDH, sulla rete di trasporto, suddivisi per tipologia di apparato.

APPARATO NUMERO

ADM-1 7.033

ADM-4 4.988

ADM-16 11.323

ADM-64 1.441

Ripartizione per tipologia degli apparati SDH in esercizio

Le tabelle successive riportano le consistenze al 31.3.2010 dei sistemi XWDM attivi e distribuiti su Rete di Transito Nazionale e Regionale/Long Distance; la capacità è espressa in canali di 2,5 Gbps equivalenti. I sistemi riportati in tabella sono implementati utilizzando oltre 600 apparati xWDM. O32 OM 12 OM 16 OM 40 OT08 OTS Totale N° sistemi 2 60 9 78 2 60 211 Capacità 64 720 144 3064 16 3080 7088

Sistemi WDM su Rete di Transito Nazionale e Regionale/Long Distance O32 = Sistema 32 canali 2.5 Gb (in configurazione ad anello)

OM12 = Sistema 12 canali 2.5 Gb

OM16 = Sistema 16 canali 2.5 Gb

OM40 = Sistema 40 canali 10 Gb corrispondenti a 160 canali 2.5 Gb equivalenti

OT08 = Sistema sottomarino 8 canali 2.5 Gb

OTS = Sistema 8 canali 2.5 Gb (in configurazione ad anello CWDM)

A2.B2) Capacità trasmissiva disponibile sui collegamenti tra i nodi di commutazione La capacità trasmissiva disponibile sui collegamenti fra i nodi di commutazione, misurata in termini di circuiti 64 kbit/s equivalenti trai vari nodi della rete di commutazione (BBN, SGU, SL), è riportata nella tabella seguente:

Segmenti di rete CapacitàBBN-BBN 59.000 BBN-SGU 646.000 SL-SGU 2.571.000 SGU-SGU 470.000 Totale (64 kbit/s equivalenti) 3.746.000

Pertanto la capacità trasmissiva complessiva disponibile tra i nodi di commutazione ammonta a 240 Gbit/s. La capacità complessiva della componente xWDM della rete di trasporto ammonta, invece, a circa 20 Terabit/s. A2.B2) Km equivalenti di fibra ottica dei collegamenti tra i nodi della rete di trasporto I portanti trasmissivi presenti nella Rete di Trasporto di Telecom Italia (Rete Nazionale; Rete Regionale/Locale) sono di tipologia: • in rame a coppie-bicoppie; • in fibra ottica; • radio. La rete di trasporto in cavo si sviluppa, a livello nazionale, lungo tre dorsali principali (tirrenica, appenninica ed adriatica); la presenza di vari elementi trasversali rende tale rete notevolmente magliata. Parallelamente alla dorsale tirrenica sono stati posati cavi ottici sottomarini in modo da fornire il secondo percorso ottico diversificato. Nella tabella seguente vengono riportati i valori delle consistenze al 31/03/2010 per le tipologie di portanti di giunzione in cavo.

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Tipologia di portante Rame FO

Km-cavo 22.409 102.258

Km equivalenti 5.594.193 3.938.126

Ripartizione per tipologia dei portanti in esercizio al 31-03-2010 Allo scopo di rispondere alle esigenze per l’offerta di infrastrutture trasmissive (DARK-FIBER, LAMBDA) sia ai clienti interni che esterni, quali ad esempio quelle sorte su piattaforme internazionali, è stata realizzata una struttura ottica nazionale Nord-Sud ed Est-Ovest denominata T-Bone. Tale struttura si basa sulla costituzione di dorsali in fibra ottica costituite con cavi a 96 fibre G655 per circa 6.840 Km di posa (figura sottostante).

T

A

PV

P

V

BO

RM

B

TN

NOL

C

R

C

MP

BM

P

S

N

B

CANOS

LAMEZI

M

F

R

F

A

P

F

VR

F R

B

T

CIVITAVECCHI

P

G

RM

T

U

CARNI TARVISI

BO

PL 2001/2002 (5.500 km) PL 2003 (500 km) PL 2004 (440km) PL 2005 (400 km)

PPGG

Totale 6840 km di percorso

Tracciato T-BONE

Nella tabella sottostante vengono riportati i Km di fibra ottica equivalenti relativi a sistemi DWDM ed i km di fibra ottica equivalenti relativi ai canali ottici disponibili sui sistemi DWDM in esercizio.

SISTEMA Km f.o. equivalenti fra sistemi DWDM

Km f.o. equivalenti relativi canali ottici

DWDM Sistemi DWDM – 12 canali a 2,5 Gbit/s 19.497,38 140.404,49Sistemi DWDM – 16 canali a 2,5 Gbit/s 2.745,40 28.979,22Sistemi DWDM – 40 canali a 2,5 Gbit/s 25.554,98 440.987,22Sistemi DWDM – 32 canali a 2,5/10 Gbit/s 26.091,62 346.009,80TOTALE (in Km) 73.889,38 956.380,74

Km FO in tecnologia DWDM in esercizio al 31-12-2009 A3) Affidabilità della rete di trasporto Per le descrizioni di dettaglio architetturali e topologiche si rimanda alle sezioni precedenti. Nel seguito si descrivono le soluzioni adottate per massimizzare il grado di affidabilità della rete di Trasporto, dettagliandole sia per la parte di commutazione che trasmissiva. Quindi si riporta la modellizzazione affidabilistica adottata per la rete di Trasporto che conduce ai dati di targa riassunti nella Tabella 2, riscontrati anche attraverso le analisi statistiche periodiche effettuate da Telecom Italia. Soluzioni adottate Per quanto riguarda la componente commutazione, nella rete locale ogni SGU è collegato ad una coppia di nodi BBN, per garantire la continuità del traffico nel caso di guasto del nodo BBN. Il traffico viene istradato dagli SGU verso la

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coppia di nodi BBN in “load sharing” e mutuo trabocco sui fasci di interconnessione SGU-BBN. La rete di transito è invece a maglia completa con criteri di instradamento non gerarchico. Tutte le centrali sono costituite da apparati “fault tolerance” completamente ridondati, progettate in modo tale che la loro eventuale indisponibilità sia dovuta solamente a cause naturali (quali ad esempio terremoti, inondazioni, catastrofi in generale). Per quanto riguarda invece la componente trasmissiva, nel seguito si descrivono le soluzione adottate per aumentare l’affidabilità rispettivamente nella Rete Magliata e nella Rete ad anelli. Rete Magliata: Rete di Transito Nazionale ottica magliata Phoenix La Rete Nazionale Phoenix basa la protezione sull’impiego di algoritmi di restoration attuati, tramite il sistema di gestione, dagli OXDC a livello di VC-4 o VC-4-nc (n=4, 16, 64). Una quota della capacità di rete viene dedicata a questo scopo. Rete ad anelli: Rete SDH Regionale/Locale Ogni rete regionale si interconnette alla Rete Nazionale di Transito tramite due nodi A1/OPB, mentre il collegamento tra il livello Edge e Lower Edge (Raccolta) della Rete Regionale è realizzato tramite una coppia di NTT-R, per garantire la continuità del servizio in caso di guasto singolo di un nodo. Per quanto riguarda le protezioni e gli instradamenti adottati nella Rete Regionale e Locale SDH, si rimanda alla dettagliata descrizione riportata nella precedente sezione A2.B1 “Tecnologie trasmissive utilizzate nei diversi livelli gerarchici della rete”. Si vuole sottolineare che i meccanismi adottati garantiscono, per gli anelli di livello superiore, una protezione del 100% in caso di guasto di tratta su anello e del 50% in caso di guasto di nodo. Occorre comunque tenere presente che gli apparati trasmissivi SDH hanno la totalità dei componenti critici ridondati. Modello affidabilistico Per il calcolo dell’affidabilità della rete di trasporto ci si riconduce ad una tipologia a grafo logico; ossia si considera la rete come un insieme di nodi raccordati da archi. Ognuno di questi elementi è caratterizzato da un valore di indisponibilità. Nell’allegato 5.1 appendice C “Modelli affidabilistici” si riporta un approfondimento tecnico (che non concorre al limite di 300 pagine della Relaizone Tecnica come da risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010), sui modelli a blocchi funzionali degli apparati trasmessivi (nodi) e la rappresentazione con grafi affidabilistici delle principali topologie di collegamento utilizzati nella rete di trasporto. Il grafo affidabilistico completo della rete di Trasporto può essere ottenuto dalla composizione dei singoli elementi topologici. Dati di targa della rete di Trasporto I dati di targa per la rete di Trasporto riportati nella successiva tabella 2 sono stati ricavati tenendo conto delle soluzioni tecnologiche e topologiche, descritte precedentemente, adottate per aumentare l’affidabilità.

Tabella 2 - Rete di Trasporto Prestazioni Punteggio

massimo Sm V SM

Disponibilità annuale (availability) da estremo a estremo della rete di trasporto del Fornitore [%]

0,6 99,700% 99,999% 99,999%

MTTF (o “uptime”) da estremo a estremo della rete di trasporto del Fornitore [anni]

0,6 1 22 10

MTTR (o “downtime”) da estremo a estremo della rete di trasporto del Fornitore [ore]

0,6 1 1 10

A4) Rete di trasporto Frame Relay Topologia rete La rete di trasporto Frame Relay coincide con la rete di trasporto ATM, che sarà descritta nella sezione successiva A5 “Rete di trasporto ATM”. Telecom Italia fornisce i servizi di trasporto/accesso Frame Relay utilizzando le funzionalità di SIW (Service Interworking) e NIW (Network Interworking) implementate negli apparati di concentrazione FR/ATM afferenti alla Rete di trasporto ATM (vedi sezione A5) oppure nei CPE in sede cliente oppure in modem remotizzati nelle centrali sede DSLAM (vedi accessi SHDSL nel paragrafo 5.1.2, sezione A6 “Sistemi trasmissivi utilizzati”). SIW e NIW in rete La rete ATM Telecom Italia supporta i concetti di internetworking FR/ATM di tipo SIW (Service Interworking) secondo lo standard FRF.8 del Frame Relay Forum e di tipo NIW (Network Interworking) secondo lo standard FRF.5 del Frame Relay Forum. Per permettere l’interlavoro fra due end-point FR, la rete ATM viene utilizzata per il trasporto trasparente di tale protocollo (NIW). Oltre alla conversione dei frame in celle e la conversione del DLCI (Data Link Connection

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Identifier) del frame relay in VPI/VCI della connessione ATM, la funzionalità di NIW trasferisce le informazioni di congestione di rete tra i due protocolli. Il NIW assicura, pertanto, l’interlavoro tra servizi di trasporto omogenei (in questo caso frame realy) mediante la rete ATM. Di seguito si riporta un esempio di interworking FR/ATM di tipo NIW:

Utente FRUtente FRUtente FRUtente FR

ATMIWFIWF IWFIWF

FR UNI FR UNI

Trame Frame Relay Trame Frame RelayCelle ATM

PVC

IWF = Interworking Function

Network Interworking

Il SIW interconnette end-point eterogenei (uno FR, uno ATM) tramite circuiti virtuali ATM. Esso implica la completa traduzione dei protocolli in modo che l’end system di un servizio (ad esempio un router che supporta il protocollo frame relay) possa comunicare con un end system ATM. La rete ATM, in questo caso, non incapsula le trame utente come nel NIW ma le converte nella modalità prevista dall’ATM. Anche in questo caso, oltre alla conversione da DLCI a VPI/VCI, il SIW mappa le informazioni di priorità e congestione tra Frame Relay ed ATM in conformità con quanto specificato dallo standard FRF.8. Di seguito si evidenzia, invece, un tipico esempio di Interworking di tipo SIW:

Utente ATMUtente ATMUtente FRUtente FR

ATMIWFIWF

FR UNI ATM UNI

Trame Frame Relay Celle ATM

PVC

IWF = Interworking Function

Service Interworking

Supporto alla qualità del servizio L’architettura, il dimensionamento ed il continuo monitoraggio del traffico statico e dinamico della rete ATM/FR, è tale da garantire al cliente costantemente la banda CIR contrattualizzata. Il policing è effettuato in modo tale che, in assenza di congestioni di rete, il cliente può fruire fino alla banda di picco per il 100% del tempo. Nella rete ATM di Telecom Italia il protocollo Frame Relay viene trasportato con la classe di servizio ABR (mediante lo strato di adattamento ALL5), caratterizzando il corrispondente PVC con i seguenti parametri: • CIRFR=MCRABR • PIRFR=PCRABR La mappatura avviene in coerenza con gli standard Frame Relay Forum FRF 5 e FRF 8. La classe di servizio ABR offre garanzia sulla banda MCR (banda minima utilizzabile dal cliente); per ulteriore dettagli sulla classe ABR si rimanda alla sezione A5 “Rete di trasporto ATM”. Per quanto riguarda i meccanismi di controllo di congestione e priorità, propri del protocollo FR, questi vengono mappati su ATM coerentemente con gli standard citati in precedenza. In particolare: • il DE (Discard Eligibility) è mappato nel CLP bit (Cell Loss Priority); • il FECN (Forward Explicit Congestion Notification) è mappato sul EFCI (Explicit Forward Congestion Indicator); • il BECN (Backward Explicit Congestion Notification) non è mappato. Per permettere la notifica immediata di eventuali guasti, è supportata la prestazione di PVC Management. Tale prestazione, attiva tra la rete e l’apparato d’utente, permette, mediante lo scambio di opportuni messaggi, di verificare l’integrità del link fisico e la notifica (da parte della rete verso il CPE) dello stato dei PVC configurati. La rete garantisce la notifica del fault all’apparato CPE in tempi dell’ordine di poche decine di secondi. A5) Rete di trasporto ATM La rete di trasporto ATM è la rete che permette la fornitura dei servizi ATM, dei servizi Frame Relay mediante funzionalità di SIW (Service Interworking) e NIW (Network Interworking) implementate negli apparati di concentrazione della rete stessa o nei CPE presso le sedi del Cliente. Tale rete costituisce anche parte della dorsale di livello 2 per l’erogazione dei servizi IP. Topologia rete La rete ATM è costituita da tre domini: rete PAN (Primary Area Network)/ATMosfera Vecchio Dominio, ATMosfera Nuovo Dominio e Dominio PNNI. Nel seguito, dopo aver sintetizzato le Risorse di rete di proprietà e la banda della rete; viene descritta la Topologia di rete a gennaio 2010. Risorse di rete di proprietà

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Le Risorse di rete di proprietà sono costituite da: • 137 PoP; • 2.017 nodi BPX, AXIS/MGX, IGX, MGX. Nella tabella successiva si riporta la distribuzione delle diverse tipologie di nodi nei tre Domini (Vecchio, Nuovo, PNNI) della rete ATM. Si noti che sui nodi appartenenti al Vecchio e al Nuovo Dominio non si effettuano più nuove attivazioni.

Dominio Tipologia nodo Vecchio Nuovo PNNI Totale BPX 8620 41 330 371 AXIS/MGX 8220 43 695 738 IGX 214 214 MGX 8850 331 331 MGX 8250 39 342 381 MGX 8830 50 50 MGX 8950 32 32 Totale Nodi 2.017

Distribuzione delle diverse tipologie di nodi

Dimensionamento Risorse Le consistenze dei link di trunk presenti nei differenti domini sono:

Dominio Tipologia nodo Vecchio Nuovo PNNI Totale 2 Mbps 264 264 34 Mbps 420 5 425 155 Mbps 78 1810 1.764 3.652 622 Mbps 631 1.107 1.738 2,5 Gbs 167 167

Link di trunk Topologia Nel seguito, per brevità, si riporta la descrizione del solo Dominio PNNI, di maggiore interesse ai fini della Relazione Tecnica in quanto, come accennato in precedenza, rappresenta l’unico Dominio sul quale si realizzano nuove attivazioni. Rete ATMosfera Dominio PNNI (APN: ATMosfera PNNI Network)

Nodi utilizzati esclusivamenteper i collegamenti geografici.

Nessun cliente attestato.

Livello di Transito

Livello di Accesso

Livello di Concentrazione

Modem HDSL

Nodi utilizzati per attestare Clienti a 155Mb/s e 34 Mb/s,NAS, Mux ADSL, Gateway

Nodi utilizzati per attestare Clienti 2Mb/s

ADMADM

ADMADM

STM-1 o E3

STM

-1

STM

-1 o

E3

STM

-1

NASInternet

STM

-1

Modem ADSL

Fibra

ottic

a

Apparati e reti collegati alla rete

ATMosfera

MuxADSL

MGX 8850

MGX 8850

MGX 8850

MGX 8850

MGX 8850

MGX 8850

MGX 8850

MGX 8850

MGX 8250

MGX 8250

MGX 8250MGX 8250

MGX 8250

Rete IP e

Struttura gerarchica della rete APN ATMosfera

Il nuovo Dominio PNNI è suddiviso in tre distinti livelli (figura successiva): • un livello di Concentrazione, per la raccolta nx64 kbps e 2Mbps FR e ATM costituito da nodi MGX8250.

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• un livello di Accesso, per la raccolta dell’utenza, costituito da MGX8850 e MGX8830, che potrà avvenire sia in modo diretto (attestazione di MUX ADSL, OLO, NAS e GWY rete IP) sia tramite feeder MGX 8250 colocati (utenza HDSL). A sua volta il livello di accesso è suddiviso in due sottotipologie:

o Livello di accesso classico: l’architettura di tali PoP prevede la presenza di nodi di accesso interconnessi tra loro, a livello locale, con flussi a 622Mbps. La seguente figura esemplifica l’architettura in questione.

o Livello di accesso con Mini Transito Locale (MTL): In POP particolarmente importati (con elevato

numero di nodi di accesso e con bande configurate piuttosto elevate) si è proceduto a introdurre, in ambito locale al POP, una nuova architettura di rete con topologia a centro stella. Il centro stella è caratterizzato da due nodi (MGX8950) che svolgono esclusivamente il ruolo di nodi di transito locale (ossia smaltiscono gli interessi di traffico locali al POP). La nuova architettura di rete prevede l’utilizzo di nuovi link internodali a 2,5 Gbps. La seguente figura esemplifica l’architettura in questione.

I POP di accesso, dove attualmente è presente tale architettura, sono i seguenti: Torino Lancia; Palermo Regione; Catania Ala; Firenze Bruni; Brescia Kennedy; Pisa La Figuretta; Bari Dogali; Ancona Montagnola; Bergamo Campagnola, Milano Bersaglio, Milano Malpaga; Modena; Roma CTRL e Roma Inviolatella.

• un livello di Transito, costituito da MGX8850, a cui si attestano localmente e geograficamente i POP di Accesso. I

nodi del livello di Transito non dispongono di porte utente (UNI). La seguente figura esemplifica l’architettura in questione.

Questa suddivisione risponde agli obiettivi di semplificare l'operatività e la gestibilità della rete nel suo complesso, di agevolare l’evoluzione della rete in termini di scalabilità e di facilitare gli upgrade delle strutture trasmissive. La struttura di trasporto è costituita da una coppia di nodi per ciascuna località di transito, magliati tra loro. Sono presenti otto Pop di transito nelle seguenti città: Roma, Milano, Napoli, Bologna e Padova. I Pop di accesso, per un totale di 32, sono riportati nella tabella seguente:

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N.ro Località N.ro Località

1 Alessandria 17 Napoli Tupputi 2 Ancona 18 Nola 3 Bari 19 Padova 4 Bergamo 20 Palermo 5 Bologna Pallone 21 Perugina 6 Bolzano 22 Pescara 7 Brescia 23 Pisa 8 Cagliari 24 Rimini 9 Catania 25 Roma CTRL

10 Catanzaro 26 Roma Inviolatella 11 Como 27 Savona 12 Firenze 28 Taranto 13 Genova 29 Torino 14 Milano Bersaglio 30 Trieste 15 Milano Malpaga 31 Venezia 16 Modena 32 Verona

La precedente figura riporta la struttura topologica del dominio APN con evidenziati i POP che svolgono anche funzione di transito (arancione) ed i POP con funzione di solo accesso (giallo). Gli apparati del dominio PNNI sono:

Consistenza Totale MGX 8850 in esercizio 331 MGX 8250 in esercizio 342 MGX 8830 in esercizio 50 MGX 8950 in esercizio 32 trunk a 2.5 Gbit/s 167 trunk a 622 Mbit/s 1.107

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Consistenza Totale trunk a 155 Mbit/s 1.764

Supporto alla qualità del servizio Le connessioni ATM, configurate sulla rete ATM di Telecom Italia, sono caratterizzate da una diverso grado di qualità del servizio (QoS). La QoS viene definita assegnando ad ogni connessione, a livello di VC o di VP, una CoS (Class of Service). Le CoS previste nella rete di trasporto ATM sono: • Classe di servizio CBR (Constant Bit Rate), caratterizzata quantitativamente dal parametro PCR (Peak Cell Rate)

= banda garantita al Cliente. • Classe di servizio ABR (Available Bit Rate), caratterizzata quantitativamente dai parametri:

o PCR (Peak Cell Rate) = banda massima garantita al cliente per limitato periodo di tempo; o MCR (Minimum Cell Rate) = banda minima utilizzabile dal cliente.

• Classe di servizio VBR (Variable Bit Rate) caratterizzata quantitativamente dai parametri: o PCR (Peak Cell Rate) = banda massima garantita al cliente per limitato periodo di tempo; o BT (Burst Tolerance) = massima lunghezza del burst che il cliente può inviare al PCR; o SCR (Sustained Cell Rate) = banda media utilizzabile dal cliente.

La classe di servizio VBR si suddivide a sua volta in due sottoclassi definite VBR-nrt (VBR-non real time) e VBR-rt (VBR-real time). A6) Rete di trasporto OPM Topologia rete Le reti OPM (Optical Packet Metro) sono reti Ethernet che si sviluppano su un territorio Metro-Regionale a partire dalle centrali sedi dei PoP (Point of Presence) del Backbone IP/MPLS OPB (Optical Packet Backbone). Scopo principale di tali reti è quello di convogliare il traffico raccolto dalla periferia verso le sedi dei PoP OPB, in cui sono presenti le connessioni verso i principali nodi di rete che regolano l’accesso ai servizi offerti, tra cui: • i BB-NAS per i servizi di accesso ad Internet per Clienti Residenziali e SOHO; • i RA/PE per i servizi di accesso ad Internet e VPN MPLS per Clienti Business; • i Video Server per servizi Video; • i nodi di accesso ai servizi offerti dalle reti radiomobili.

Struttura di OPM con accesso da DSLAM IP

Dal punto di vista fisico, la struttura delle reti Ethernet Metro-Regionali OPM è analoga a quella delle MAN GBE (reti metropolitane descritte di seguito). Tale struttura è schematizzata nella figura seguente. Il primo livello di apparati Multilayer switch (Cisco 7609) della rete OPM è costituito dagli apparati Metro posizionati nei PoP del BackBone IP/MPLS di Telecom Italia (OPB), che svolgono principalmente la funzione di aggregazione del traffico raccolto dal livello sottostante e di interfacciamento della rete OPM verso i suddetti nodi di servizio. I nodi Metro sono connessi ai router di bordo del Backbone OPB . Le interfacce tra i nodi Metro e i router del PoP OPB sono tipicamente GE a 10

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Gbit/s. Gli apparati denominati Feeder possono essere colocati nei PoP OPB o posizionati in “nodi cerniera” della rete trasmissiva ed hanno principalmente la funzione di aggregazione del traffico proveniente dai livelli più periferici. Le interfacce tra nodi Feeder e nodi Metro sono principalmente di tipo GE a 10 Gbit/s. La magliatura tra i nodi Feeder ed i nodi Metro è dimensionata per il supporto dei servizi previsti per l’utenza Business, Residenziale e Mobile. Nel caso di apparati Feeder non colocati con apparati Metro, il collegamento viene realizzato su anelli WDM (sia Coarse sia Dense, C-WDM e D-WDM rispettivamente). Oltre ai due livelli di rete elencati sono presenti due ulteriori livelli di apparati denominati rispettivamente Remote Feeder e Metro di Raccolta (MdR). Il livello Remote Feeder è stato introdotto per aumentare la penetrazione sul territorio dei punti di accesso alla rete OPM ed è costituito da apparati Cisco 7609 che possono essere collegati in doppia via al Feeder di afferenza in vari modi: in particolare, a seconda delle necessità e della convenienza specifica, possono essere connessi al Feeder con n link a 1 GE (almeno 2) aggregati tramite GEC (GigabitEtherChannel). E’ in fase di studio il collegamento in Dual Homing tra Feeder e Remote Feeder. In alcune reti OPM, inoltre, è stato anche introdotto il livello Metro di Raccolta. Anche questo livello è costituito da apparati Cisco 7609 connessi, in questo caso, in Dual Homing verso i 2 nodi Metro. Il livello Metro di Raccolta è stato introdotto su quelle reti OPM dove, per necessità di elevato numero di accessi GBE da parte di BB-NAS, RA/PE ed altri apparati, è richiesto un elevato numero di porte GBE, e si è preferito attestarle su apparati diversi dai Metro che svolgono in questo caso esclusivamente funzioni di Core Switching e non di accesso. I DSLAM IP sono colocati con i nodi Feeder/Remote Feeder o collegati a questi tramite anelli WDM o NG-SDH (con supporto Ethernet su SDH). Le interfacce tra i nodi Feeder/Remote Feeder ed i DSLAM IP sono di tipo GE ad 1 Gbit/s o 1 VC4 (circa 150 Mbit/s) o di tipo FE. Fra il DSLAM IP ed il Feeder/Remote Feeder di attestazione, inoltre, possono essere interposti degli switch di aggregazione. La rete OPM è una rete esclusivamente Metro-Regionale e non ha estensione nazionale come ATM, per cui non è ad oggi realizzabile un collegamento (nel caso specifico una VLAN di accesso) tra OPM diverse. I clienti residenziali SOHO e Business, si attestano alla rete OPM tramite DSLAM IP. Supporto alla qualità del servizio La rete OPM trasporta traffico generato da applicazioni tra loro molto diverse, in particolare: • navigazione internet da DSLAM IP; • Video diffusivo (multicast) IPTV; • Video “On Demand” (unicast); • Traffico da rete UMTS-HSDPA; • Servizi di connessione dati per clientela SOHO e Business con accesso da DSLAM IP; • Servizi di connessione dati per clientela Business con accesso GbE; • Traffico Voce; • Servizi Wholesale. Tali servizi sono tra loro estremamente diversi per quanto riguarda i requisiti di trasporto: • Ampiezza di banda; • Variazioni del tempo di latenza tra i vari pacchetti (jitter); • Perdita media di pacchetti (Packet loss). Allo scopo di garantire requisiti di trasporto soddisfacenti per i diversi servizi, si adottano due principali strategie: • continuo monitoraggio della quantità di traffico che attraversa ciascun link della rete OPM allo scopo di effettuare i

necessari ampliamenti di rete prima che si verifichino condizioni di congestione; • trattamento differenziato del traffico appartenente ai diversi servizi con diversi valori di priorità di forwarding

all’interno di tutti gli apparati della rete OPM. Il monitoraggio continuo del grado di occupazione di tutti i collegamenti della rete OPM garantisce che le situazioni di congestione in rete si possano verificare con una probabilità estremamente ridotta. Qualora questa eventualità debba verificarsi, il trattamento differenziato del traffico assicura che i servizi più pregiati non risentano della situazione di congestione e che gli apparati provvedano a scartare esclusivamente traffico di più bassa priorità. Allo scopo di proteggere in caso di situazioni di congestione il traffico pregiato, è necessario che gli apparati siano in grado di classificare il traffico, ossia distinguere i vari flussi in base ai servizi trasportati, e decidere di conseguenza a quali di questi dare una maggiore priorità di inoltro e per quali procedere con lo scarto in caso di congestione di un link. Sulle reti in tecnologia Ethernet il traffico è classificato in base al valore dei 3 bit del campo user priority (IEEE 802.1p), del campo Tag Control Information (IEEE 802.1Q) di seguito definiti con il nome di COS (Class Of Service). Una possibile strategia di classificazione del traffico è quella di assegnare ai servizi trasportati valori di COS crescente al crescere dell’importanza del traffico. Una volta assegnato il relativo COS ai diversi tipi di flussi dati in transito, è necessario che gli apparati applichino sulle interfacce di rete le necessarie politiche di gestione del traffico. In particolare nella rete OPM la qualità del servizio è gestita a livello Ethernet attraverso il trattamento differenziato del traffico appartenente ai diversi servizi in base ai differenti valori di priorità, utilizzati per le politiche di scheduling (utilizzando code priority e WRR) e di scarto proattivo dei pacchetti (utilizzando WRED) in caso di congestione.

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E’ in corso di analisi un’evoluzione del trattamento della QoS ai bordi della rete OPM, tramite inserimento di nuovo hardware, al fine di fornire accessi Business da DSLAM IP, con le medesime caratteristiche dei corrispondenti accessi forniti sui DSLAM ATM. Dimensionamento risorse Le consistenze delle risorse delle reti di trasporto OPM sono: • 60 nodi Metro (Switch Cisco 7609); • 71 nodi Feeder (Switch Cisco 7609); • 205 nodi Remote Feeder (Switch Cisco 7609). Gli apparati della rete OPM sono distribuiti sul territorio nazionale secondo la seguente tabella.

Centrale Metro numero Metro

numero Feeder

numeroR/Feede

r Alessandria Centro 2 3 1 Ancona La Montagnola 2 1 8 Bari Dogali 2 2 5 Bergamo Campagnola 2 1 0 Bologna Pallone 2 2 4 Bolzano Bergamo 2 2 4 Brescia Kennedy 2 1 1 Cagliari CEP 2 2 6 Catania Ala 2 3 15 Catanzaro M.dei Coeli 2 2 8 Como Dante 2 1 0 Firenze Bruni 2 2 9 Genova Lagaccio 2 2 0

Milano Bersaglio 2 7 16 Modena Centro 2 4 6 Napoli Tupputi 2 3 8 Nola SGT 2 2 16 Padova Stanga 2 2 6 Palermo Regione 2 2 6 Perugia TSU 2 1 3 Pescara Centro 2 1 4 Pisa La Figuretta 2 3 7 Rimini 2 1 9 Roma Inviolatella 2 8 30 Savona Letimbro 2 1 2 Taranto Tamburi 2 2 5 Torino Lancia 2 4 9 Trieste S.Maurizio 2 3 4 Venezia via Torino 2 2 7 Verona San Michele 2 1 6 totale 60 71 205

Distribuzione apparati reti OPM 5.1.1.1 PRESTAZIONI

Tabella 3 – Rete Dorsale – Livelli 1 e 2 Risposta del Fornitore Note Risorse di rete di proprietà Vedi par. 5.1.1.1 sezione A1.

Maggiori dettagli sulle risorse di livello 1 sono riportate nel par. 5.1.1 sezione A2.B1 “Tecnologie e architetture trasmissive utilizzate nei rispettivi livelli gerarchici della rete”, mentre sulle risorse di livello 2 nel par. 5.1.1 sezione A4 “Rete di trasporto FR”, sezione A5 “Rete di trasporto ATM”, sezione A6 “Reti di trasporto OPM”.

Servizi/risorse acquisiti da Terzi Nella Rete Dorsale – Livelli 1 e 2 Telecom Italia utilizza esclusivamente Risorse di rete Proprie.

Protocolli trasmissivi utilizzati ATM/FrameRelay/PDH/DWDM/SDH/POS/GigaBitEthernet

Topologia rete Vedi par. 5.1.1 sezioni A1.B5, A2.B1, A4, A5, A6.

Nel par. 5.1.1 sezione A1.B5 è riportata la topologia dei collegamenti tra i nodi di commutazione, mentre nella sezione A2.B1 è riportata la

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Tabella 3 – Rete Dorsale – Livelli 1 e 2 Risposta del Fornitore Note topologia del livello 1. Nel par. 5.1.1 sezioni A4, A5, A6 è riportata la topologia delle reti ATM/FR e delle reti OPM.

Dimensionamento link di dorsale Vedi par. 5.1.1.1 sezione A2

Funzioni di gestione della Rete Vedi par. 5.1.1.1 sezioni A3 e A8.

Nel par. 5.1.1.1 sezione A3 sono descritte le funzioni di gestione della Rete di livello 1 e di livello 2 ATM/FR. Le funzioni di gestione del livello 2 OPM sono descritte nel par. 5.1.1.1 sezione A8.

Modelling della rete e Provisioning Vedi par. 5.1.1.1 sezioni A4 e A8.

I sistemi per il Modelling della rete e Provisioning sono descritti nel par. 5.1.1.1 sezione A4. Si rimanda anche al par. 5.1.1.1 sezione A8 in quanto tali sistemi sono fortemente integrati, nella piattaforma NG-OSS, con i sistemi utilizzati per la rete IP.

A1) Risorse di rete di proprietà La rete Dorsale per i servizi IP utilizza, come risorse di livello 1, quelle della rete di Trasporto descritta nel par. 5.1.1. LIVELLO 1 • 65 sedi geografiche complessive della Rete Nazionale (PDH magliata, SDH Arianna, Phoenix) in cui sono

distribuite 116 sedi nodali; • 11.584 nodi che comprendono i nodi della rete Regionale PDH e SDH; • 211 sistemi ad anello/punto-punto della rete XWDM Long Distance/Regionale. LIVELLO 2 1) ATM/FR Le Risorse di rete Proprie sono costituite da: • 137 Pop; • 2.017 nodi BPX, AXIS/MGX, IGX, MGX Per la distribuzione delle diverse tipologie di nodi nei tre Domini (Vecchio, Nuovo, PNNI) che costituiscono la rete dorsale di livello 2 ATM si faccia riferimento a quanto riportato nel par. 5.1.1 sezione A5 “Rete di Trasporto ATM”. 2) Reti di Trasporto OPM Le Risorse di rete Proprie sono costituite da: • 60 nodi Metro (Switch Cisco 7609); • 71 nodi Feeder (Switch Cisco 7609); • 205 nodi Remote Feeder (Switch Cisco 7609). A2) Dimensionamento link di dorsale La rete Dorsale per i servizi IP utilizza, come risorse di livello 1, quelle della rete di Trasporto descritta nel par. 5.1.1. La rete di Dorsale per i servizi IP utilizza come risorse di livello 2 le reti ATM/FR di Telecom Italia e le reti OPM descritte nel paragrafo 5.1.1. Il numero, la tipologia e la consistenza in termini chilometrici dei link è descritta nel par. 5.1.1. Si riporta di seguito il dimensionamento dei link di dorsale per le reti di livello 1 e 2. LIVELLO 1 • Capacità trasmissiva complessiva disponibile pari a circa 20 Terabit/s per la componente xWDM; • Km equivalenti:

o Rame: 5.594.193; o Fibra ottica: 3.938.126; o Canali ottici su sistemi DWDM: 956.381.

LIVELLO 2 1) ATM I link sono: 264 link a 2 Mbps, 425 a 34 Mbps, 3.652 a 155 Mbps, 1.738 a 622 Mbps e 167 a 2,5 Gbps. Per il dettaglio dei collegamenti dei diversi domini si rimanda al par. 5.1.1 sezione A5 “Rete di trasporto ATM”.

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2) Reti OPM La banda internodale disponibile (Remote Feeder-Feeder e Feeder-Metro) risulta pari a 1.838 Gbit/s. A3) Funzioni di gestione della Rete Nel seguito si descrivono le funzioni di gestione del livello 1 e del livello 2 ATM/FR; le funzioni di gestione del livello 2 OPM sono descritte nel par. 5.1.1.1 sezione A8. In particolare, per quanto riguarda il livello 2 ATM/FR, è riportata la rete di gestione e l’Element Manager CWM. I sistemi di Surveillance, Fault Management sono descritti nel par. 5.1.1.1 sezione A8, in quanto fortemente integrati, nella piattaforma NG-OSS, con i sistemi utilizzati per la rete IP. Livello 1 L’architettura dei sistemi di gestione e controllo della rete di trasporto realizzata da Telecom Italia è di tipo “multivendor”, ossia risulta possibile controllare l’intera rete costituita da apparati di diversi fornitori attraverso un unico sistema di gestione. In particolare l’architettura dei sistemi di gestione utilizzati per il controllo del corretto funzionamento della rete (supervisione allarmi, diagnosi dei guasti, controllo della qualità trasmissiva, trend analisys, etc…) e per tutte le attività di configurazione (dei collegamenti e dei servizi offerti) è costituita da due livelli principali di gestione: • il livello Network Management, costituito da un unico sistema (SGSDH, piattaforma proprietaria sviluppata dalle

Software Factory di Telecom Italia) che, attraverso le sue componenti principali (NM, GTW, SQ e WEBUI) offre tutte le funzionalità di gestione centralizzata e controllo di rete ed è collegato ai sistemi Element Manager attraverso interfacce di comunicazione Q3, Corba e SNMP (in conformità agli standard internazionali);

• il livello Element Management, costituito da più sistemi (EM di diversi fornitori) che offrono tutte le funzionalità di gestione degli apparati di rete (Network Element) di propria competenza e comunicano direttamente con essi attraverso un’interfaccia di gestione proprietaria.

Pertanto attraverso l’unico sistema di gestione di rete SGSDH è possibile controllare tutta la rete di trasporto in esercizio in tecnologia SDH e WDM.

Componente SQ

Componente WEBUISGSDH

Sistemi di livello superiore DB di rete progettazione e realizzazione della

rete e dei servizi gestione delle squadre di lavoro gestione dei guasti gestione delle richieste dei clienti

EM

SDH WDM SDH SDH WDM

Data Communication Network

Internet

Network Element Layer

EM EM

Element Management Layer

Network Management Layer

Work Station client SGSDH-NM

Work Station client EM

PC

Rete di Trasporto

Vendor A Vendor B Vendor C

Componente GTW

Componente NM

Data Communication Network

Architettura dei sistemi di gestione della rete di trasporto L’attuale organizzazione dei centri di gestione della rete di trasporto prevede: • Centri di provisioning, dislocati nelle sedi di Roma, Genova, Cagliari, Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e

Gallipoli, responsabili dello sviluppo della piattaforma nazionale e regionale; • un centro di esercizio e manutenzione nazionale, responsabile del controllo della rete nazionale e del supporto ai

centri regionali; • 4 centri di supervisione e controllo regionali, uno per ogni regione, responsabili ciascuno della supervisione e

controllo della propria rete regionale. Presso le sedi regionali sono installati gli Element Manager (EM) che gestiscono gli apparati presenti nella regione di competenza. Tali centri sono inoltre dotati di postazioni operatore di SGSDH, configurate in modo da consentire la gestione ed il controllo della sola rete regionale di competenza. Tutti i sistemi e tutte le postazioni operatore installate

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nei vari centri sono collegati tra loro attraverso una rete di comunicazione di dati costituita da router denominata Data Communication Network – DCN.

LA N

N M EM

D C N

C entro d i gestione nazionale

C entro d i gestione R egionale

LA N

N M E M

LA N

N M E M

D C N

D CN

R ete di T rasporto

C entro d i gestione Regionale

Organizzazione dei centri di gestione

Le funzionalità principali offerte dal sistema di Element Management sono: • configurazione di dettaglio di tutte le componenti (singole schede, porte, sincronismi, DCC, impostazione

dell’indirizzo OSI per la comunicazione, SW download per il controllo delle singole schede, impostazioni di alcuni schemi di protezione di scheda e di parti comuni quali alimentazioni, matrici…..) di tutti gli apparati gestiti SDH e WDM;

• raccolta dei dati di qualità sulle singole interfacce; • analisi di dettaglio dei guasti. Un EM raccoglie tutti gli allarmi che provengono dagli apparati ed è quindi possibile

effettuare una diagnosi di dettaglio di tutti i guasti che possono interessare un apparato. Le funzionalità principali offerte dal sistema SGSDH sono: • componente NM:

o Network Inventory: il sistema contiene una descrizione completa di tutti i collegamenti realizzati tra gli apparati che compongono la rete, i path realizzati, i servizi venduti con l’indicazione del Cliente e dei codici commerciali;

o Path Provisioning: configurazione della rete in termini di realizzazione dei path (agendo da una singola postazione operatore di NM è possibile configurare un qualunque path nella rete);

o Network Operation: configurazioni degli schemi di protezione dei collegamenti (MSP, MS-SPRing, SNCP, OSNCP…..);

o Alarm Monitoring: strumenti evoluti di correlazione allarmi che consentono di identificare i circuiti affetti da allarmi o in disservizio a causa di un guasto nella rete e di individuare il guasto principale nel caso in cui ci siano più allarmi nella rete indotti da un guasto primario.

• componente WEBUI o offre un subset di funzionalità della componente NM su interfaccia web;

• componente GTW o consente, mediante colloquio con UNICA-T via TIBCO, la gestione degli OO.LL. relativi al provisioning

delle risorse di rete; • componente SQ

o offre funzionalità di Performance Management, consentendo l’attivazione delle misure di qualità sui collegamenti realizzati, la raccolta dei dati di qualità calcolati dagli apparati (in termini di secondi affetti da errore...) e la relativa correlazione ai collegamenti ed ai servizi offerti. Sono disponibili, inoltre, report che documentino la qualità offerta ai clienti.

Livello 2 ATM/FR Rete di gestione La rete di gestione della rete di livello 2, descritta nella figura successiva, deve garantire al Centro di Gestione Nazionale, collocato presso l’IP.COM di Roma, la raggiungibilità (e quindi la gestione) della rete ATM/FR. Essa è basata su router interconnessi da circuiti virtuali ATM/FR o circuiti fisici CDN. I circuiti virtuali ATM/FR sono instaurati sulla stessa rete gestita. A questa struttura si affianca una rete di back up realizzata da connessioni ISDN.

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Rete gestita: PAN/ATMosfera

Rete di gestione: rete IP su ATM/FR oCDN con back-up ISDN

Router

Nodi ATM/FR

Interfacce Ethernet

Centro di gestionenazionale presso IP.COM di Roma

Stazioni di gestionepresso Centri Regionali (10)

.

.

.

LAN Router

LAN Router

LAN Router

CDN

CDN

CDN

CWM/SCM

Architettura della rete di gestione della rete di livello 2

La rete di gestione è realizzata completamente “fuori banda” in quanto consente di raggiungere i nodi della rete gestita attraverso le interfacce Ethernet delle schede di controllo dei nodi della rete ATM (di seguito denominata anche ATMosfera). In particolare, considerando gli apparati che costituiscono la rete ATMosfera, sui nodi BPX, MGX/AXIS, MGX8850, 8250, 8830, 8950 le interfacce Ethernet delle schede di controllo ( sia active che stand-by) sono connesse al router di gestione presente in centrale (attraverso hub). Il Centro di Gestione Nazionale ha il controllo e la supervisione dell’intera rete gestita, nonché la prerogativa esclusiva di effettuare tutte le funzioni di gestione in modo centralizzato. Inoltre tutte le informazioni disponibili o le operazioni effettuabili a livello di Centri Regionali presenti all’interno della funzione Network Services della Funzione Rete di Telecom Italia sono evidentemente anche possibili a livello del IP.COM. A livello dei centri regionali sono rese disponibili un insieme di funzioni adeguato in termini di visibilità di eventi, allarmi, statistiche, sotto il controllo del Centro Nazionale, tramite postazioni di operatore con a bordo client in grado di colloquiare con server presenti nel Centro di Gestione Nazionale. Al fine di consentire la raggiungibilità dei nodi di rete anche in condizioni di forti criticità e fault, è stata realizzata una remotizzazione della Control Port (porta seriale) di ciascun apparato gestito presso il centro di supervisione; con tale modalità si ottiene una priorità massima di accesso sulla macchina in caso di fault. Element Manager CWM CWM rappresenta l’Element Manager degli apparati ATM Cisco (famiglia IGX, BPX, AXIS, MGX). Data la vastità della rete, la medesima è gestita per domini ed in ogni dominio sono presenti 4 istanze dell’applicativo CWM per tipologia di funzione svolta: provisioning, fault e statistiche; un’istanza ha poi funzionalità di back-up delle 3 precedenti. All’interno di ogni dominio l’hardware e la versione di applicativo CWM sono legati a numerosità apparati/connessioni e tipologia/versione di apparato. Come descritto nel par. 5.1.1.1 sezione A8, il sistema è fortemente integrato con la componente NA Integrata di Surveillance e Fault Management. A4) Modelling della rete e Provisioning Nel seguito si riportano le procedure e gli strumenti utilizzati per il modelling della rete, inteso come capacity planning, e per il provisioning. Il dettaglio delle specifiche azioni intraprese per il mantenimento del corretto dimensionamento della rete, nel corso della convenzione, è riportato invece nel par. 7.4. Le procedure e gli strumenti utilizzati per il capacity planning ed il provisioning della rete di dorsale di livello 1 e 2 utilizzata per il backbone IP rientrano nel complesso delle procedure utilizzate da Telecom Italia per mantenere un corretto dimensionamento delle reti e per garantire l'evoluzione delle stesse in linea con le esigenze dei Clienti. Il processo di costruzione della rete può essere riassunto nella figura seguente.

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INSTRADAMENTOTRAFFICO E PREVISIONE

CIRCUITI

RETE PIANIFICATA

PROGETTAZIONE ESECUTIVA

REALIZZAZIONE

RICHIESTASERVIZIO

NORMETECNICHE

PREVISIONI COMMERCIALI

MISURE DI TRAFFICO

INPUT REALIZZAZIONEPARTI INFRASTRUTTURALI

ANNIx+3 . . . | x+1 | x

REALIZZAZIONE PARTI DIMENSIONALI

ANNOx

CRITERI INDIRIZZI

RETE IN ESERCIZIO E IN COSTRUZIONE

ASSEGNAZIONE

PIANI DISTRUTTURA

PROG. IDENT./PROG ESEC.

REALIZZAZIONE

FUNDAMENTAL PLANNING

NETWORK PLANNING

NETWORK CONSTRUCTION

NE

TWO

RK

AN

ALY

SIS PROG. IDENT./PROG MAX

NETWORK MONITORING

INSTRADAMENTOTRAFFICO E PREVISIONE

CIRCUITI

RETE PIANIFICATA

RETE PIANIFICATA

PROGETTAZIONE ESECUTIVA

REALIZZAZIONE

RICHIESTASERVIZIO

NORMETECNICHE

PREVISIONI COMMERCIALI

MISURE DI TRAFFICO

INPUT REALIZZAZIONEPARTI INFRASTRUTTURALI

ANNIx+3 . . . | x+1 | x

REALIZZAZIONE PARTI DIMENSIONALI

ANNOx

CRITERI INDIRIZZI

RETE IN ESERCIZIO E IN COSTRUZIONE

ASSEGNAZIONE

PIANI DISTRUTTURA

PROG. IDENT./PROG ESEC.PROG. IDENT./PROG ESEC.

REALIZZAZIONE

FUNDAMENTAL PLANNING

NETWORK PLANNING

NETWORK CONSTRUCTION

NE

TWO

RK

AN

ALY

SIS

NE

TWO

RK

AN

ALY

SIS PROG. IDENT./PROG MAXPROG. IDENT./PROG MAX

NETWORK MONITORING

Processo di costruzione della rete

A monte, nel processo di costruzione della rete, è collocata l’attività di Fundamental Planning, attraverso la quale avviene l’identificazione dell'assetto ottimale della rete sul territorio, che soddisfa gli obiettivi di servizio e le iniziative strategiche. In ambito Fundamental Planning, con strumenti automatici di simulazione, vengono definite le strutture di riferimento della rete ed i criteri di utilizzo (Piani di Struttura). L’arco temporale preso in considerazione è tipicamente di 3 anni. Le decisioni sono frutto di confronti tecnici/economici sulle diverse alternative ipotizzabili a fronte delle necessità circuitali derivanti dalle previsioni del traffico di fonia (nazionale e internazionale), tra nodi di altre reti (es. MSC-MSC), flussi dati per CDN, flussi per altre reti (ATM), flussi per il collegamento di altre reti alla rete nazionale (es. MSC-BBN, nodi altri operatori-BBN…). Esse devono determinare: • le strutture di rete, • il posizionamento e le funzionalità dei nodi, • i criteri di instradamento e protezione per i diversi tipi di flussi, al fine di costituire riferimento per le successive fasi di progettazione e costruzione della rete. A seguito del processo di Fundamental Planning è collocata l’attività di Network Planning la quale, in coerenza con le previsioni di mercato e con i riferimenti strutturali delineati dal Fundamental Planning, identifica le esigenze di sviluppo della rete in termini quantitativi e temporali. L’attività di Network Planning è a sua volta composta di: • Network Analysis; • Project Identification (progetti di tipo infrastrutturali definiti puntualmente e progetti di tipo dimensionali definiti in

forma aggregata); • Progettazione di massima. Sulla base degli interventi di massima individuati dal Network Planning, viene in seguito definita la progettazione di dettaglio di tali interventi e curata la realizzazione in coerenza con le norme tecniche di realizzazione. Tale attività viene definita Network Construction ed è composta di: • Network Analysis; • Network Monitoring; • Project Identification (progetti di tipo dimensionale allocati puntualmente); • Progettazione esecutiva; • Realizzazione/collaudo. Le fasi di Network Analysis e Network Monitoring garantiscono il presidio del processo di costruzione della rete. La Network Analysis è presente in due fasi, distinte per periodo temporale trattato: • Medio/lungo periodo, in questa fase si effettua:

o il controllo di “tenuta” della rete fisica e logica sulla base delle esigenze e delle disponibilità di rete, di norma eseguito con modalità rolling (a frequenza tipicamente trimestrale e con visione a 12 mesi), in coerenza con l’attività di Project Identification e il processo di budgeting;

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o l’individuazione delle necessità di incremento/dismissione/riutilizzo delle infrastrutture in tempi sincroni con la previsione di affluenza della domanda e con la costruzione della rete; la stima delle necessità di crescita dimensionale in coerenza con i livelli obiettivo di servizio. Il processo di progettazione/costruzione viene avviato in relazione alle tempistiche operative necessarie distinte per tipologia di intervento.

• Breve periodo, in questa fase si effettua: o la verifica dell’effettivo “consumo” degli impianti sulla base della domanda programmata/consolidata, di

norma eseguito con modalità rolling, in coerenza con le attività impiantistiche legate al consumo dei materiali a magazzino o da movimentare;

o l’individuazione puntuale, attraverso il confronto tra livelli di soglia e livelli di occupazione previsti a breve termine, delle necessità d’incremento dimensionale della rete fisica e logica;

o la segnalazione, per eccezione, delle criticità non risolvibili con gli adeguamenti dimensionali della rete. Con il Network Monitoring si verifica “il consumo” della rete fisica e logica sulla base della domanda effettiva/espletata (consistenze e livello di occupazione). Come strumento a supporto del processo di Network e Capacity Planning per la rete dati, è presente DATIPLAN, blocco funzionale che si inserisce nella Nuova Piattaforma di Gestione Next Generation – Operation Supporting System (NG-OSS), descritta nel par. 5.1.1.1 sezione A8 “Modalità di gestione della rete”. DATIPLAN è un Sistema di supporto alla Network Analysis e alla Capacity Analysis della rete dati. Le funzionalità principali del sistema sono: • Reportistica per i vari domini della rete dati (ATM, ADSL, NAS, GBE, OPB, IP EDGE, OPM...) in termini di:

o Consistenza/ Progettazione Validata; o Occupazione porte; o VLAN, VP ATM; o Banda statica, VC ATM; o Banda Dinamica;

• Pianificazione e definizione interventi infrastrutturali e dimensionali della rete ADSL; • Simulazione spostamento clientela/compattamento della rete ADSL al fine di ottimizzare l’impegno delle risorse di

rete. Di seguito si riporta la tabella 4 del capitolato tecnico compilata con i riferimenti della presente relazione tecnica che rispondono alle richieste.

Tabella 4 – Trasporto IP Risposta del Fornitore Note Topologia rete Vedi Par. 5.1.1.1 sezione A5

e Par. 5.1.1.3 sezione A2.

Nel par. 5.1.1.1 sezione A5 è descritto il backbone nazionale IP, nel par. 5.1.1.3 sezione A2 il backbone internazionale.

Funzioni di routing IP nella dorsale Vedi paragrafo 5.1.1.1sezione A6 e par. 5.1.1.3sezione A2.

Le funzioni di routing IP nella dorsale sono descritte nel par. 5.1.1.1 sezione A6 per quanto riguarda il backbone nazionale e par. 5.1.1.3 sezione A2 per quanto riguarda quello internazionale.

Tecnologie VPN IP Vedi par. 5.1.1.1 sezione A7. Modalità di gestione della rete Vedi par. 5.1.1.1 sezione A8. Supporto alla QoS (Diffserv, Intserv, ecc.) Vedi par. 5.1.1.1 sezione A9. Supporto al Multicast Vedi par. 5.1.1.1 sezione

A10.

A5) Topologia Rete IP La Rete IP di Telecom Italia è logicamente suddivisa nei backbone nazionale ed internazionale (questo ultimo denominato Seabone), come riportato nella figura successiva.

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Architettura rete IP di Telecom Italia

La connettività ad Internet avviene mediante il Backbone SeaBone (Upstream Provider). La connettività verso le reti di altri Internet Service Provider (ISP) avviene mediante peering diretti o peering pubblici realizzati presso uno dei punti neutri di interconnessione italiani (NAP) presenti a Milano (MIX), a Roma (NAMEX), a Torino (TOPIX), a Firenze (TIX), a Padova (VISX) ed a Bari (BIX). Nel seguito si descrive il backbone nazionale, mentre per il backbone Seabone si è ritenuto più opportuno descriverlo nel par. 5.1.1.3 sezione A2. Il backbone nazionale della rete IP di Telecom Italia è strutturato, da un punto di vista logico, in due Autonomous System, AS 3269 e AS 20959. Il secondo AS (denominato Datacom) è stato costituito nel 2001 per indirizzare le esigenze della clientela Executive, con particolare attenzione alle MAN GBE ed ai servizi VPN-MPLS. Ad oggi tutte le nuove realizzazioni sono effettuate sull’AS 3269 (il cui livello Core è denominato OPB: Optical Packet Backbone) che costituisce il backbone multiservizio per l’intera clientela Executive, Business e Residenziale di Telecom Italia. Nel seguito si riporta la descrizione della rete del solo Autonomous System 3269, rimandando all’allegato 5.1 appendice D “Rete dell’AS20959 (BackBone Executive)” per un approfondimento tecnico sull’AS 20959 (che non concorre al raggiungimento del limite di 300 pagine della Relazione Tecnica come da risposta n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010). A5.B1) Rete dell’AS 3269 L’AS 3269 sarà descritto inizialmente da un punto di vista logico, per poi procedere alla descrizione fisica (topologia, dislocazione geografica dei Pop, architettura dei Pop…). Descrizione logica L’AS 3269 costituisce una delle due infrastrutture nazionali ed è collegato alle reti di altri Internet Service Provider mediante peering diretti o pubblici. E’ costituito da due livelli logici: un livello interno di Core, indicato nel seguito come OPB (Optical Packet Backbone) ed un livello più esterno che costituisce la corona di Edge. Nella figura seguente è riportato lo schema logico del backbone.

Schema logico della struttura del backbone nazionale AS3269

Lo strato di core (OPB) è strutturato, a sua volta, su due livelli così caratterizzati: • Inner Core: è distribuito su 4 POP ubicati in 4 differenti centrali. In ognuno dei 4 PoP sono presenti apparati con

diversa funzionalità di rete: funzionalità di Centro Stella realizzata tramite apparati in tecnologia Terarouter (Cisco CRS-16 per la terminazione dei collegamenti verso l’outer core), funzionalità di transito realizzata tramite Gigarouter (Cisco GSR per la concentrazione del livello Edge locale al POP), di peering Nazionale (GSR per

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l’interconnessione a livello pubblico/privato e, nei due PoP di Milano, di interconnessione con l’ Internazionale (CRS su cui sono terminati i collegamenti verso Seabone). Il livello Inner core è realizzato con circuiti multipli POS STM-64.

• Outer core: strutturato su 28 POP e costituito da apparati in tecnologia Gigarouter/Terarouter per la funzionalità di transito (concentrazione livello Edge locale al POP ed accesso al livello Core) e dai circuiti infrastrutturali verso l’Inner Core (link STM-16/link STM-64 multipli sulla base del traffico sviluppato dal POP).

Inner core

Outer core

Outer core Outer core

Outer core

STM-16

STM-64

Schema logico del livello core del backbone nazionale OPB

In generale il livello OPB ha un’architettura con doppio centro stella: le centrali di Outer Core sono collegate in dual-homing, in base alla loro localizzazione geografica, a Roma o Milano (POP di Centro Stella o Inner Core). Il dual-homing è stato ottenuto duplicando i nodi di Roma e Milano su centrali diverse ed ogni POP dell’Outer core è collegato con due circuiti, uno per apparato, ai nodi con funzionalità di “Centro Stella”. La rete è progettata per essere completamente ridondata in tutte le sue componenti ed è sempre immune a condizioni di singolo guasto (gigarouter/terarouter completo, singola scheda, circuito trasmissivo, switch infrastutturale, etc…). Il livello più esterno Edge è costituito dai router di accesso alla rete MPLS (PE), dai NAS per la raccolta Dial Up, oltre che dagli apparati di raccolta degli altri servizi di accesso IP (BroadBand NAS, etc…). Gli apparati dell’Edge sono collegati all’Outer core attraverso un’infrastruttura Lan (principalmente in GBE) ridondata, costituita da coppie di switch (per garantire l'alta disponibilità) opportunamente dimensionati per non rappresentare un collo di bottiglia a livello di banda. I vari PE sono attestati ognuno ad uno dei due switch attraverso due collegamenti in GBE connessi a due interfacce distinte del singolo apparato PE. Gli apparati PE sono completamenti ridondati in termini di schede di alimentazione, schede processore ed attestazione verso l'outer core. Le varie sedi cliente sono collegate all’Edge attraverso una corona di raccolta che implementa le varie tecnologie di accesso (xDSL, GBE, xWDM, Dial Up, Wi-Fi, etc…). I router dell’Edge permettono di creare un contesto di routing dedicato per ogni VPN. In tal modo, in ciascuna tabella di routing, risiedono sia le informazioni di routing acquisite dagli accessi della VPN del cliente (attraverso rotte statiche o routing EBGP) direttamente attestati all’apparato che quelle apprese dal resto della VPN IP, realizzata sul backbone per la parte relativa alla VPN. La segregazione del traffico è, inoltre, garantita dall’associazione di processi di forwarding separati per ogni contesto di routing. L’attuale architettura di routing dell’infrastruttura OPB è basata sull’utilizzo dell’OSPF e del BGP come protocolli di routing, permettendo di combinare i punti di forza dei due protocolli: • la capacità di calcolare il percorso ottimo dell’OSPF; • la capacità di gestire un elevato numero di route del BGP, assicurando una effettiva scalabilità della rete. Si utilizza quindi l’OSPF per calcolare le internal route (ovvero garantire la raggiungibilità di tutti i nodi/router della rete), ed il BGP per propagare gli annunci delle route delle reti dei clienti oltre a quelle apprese dai peering. Di seguito è riportata una rappresentazione logica della rete IP di Telecom Italia con alcune delle principali tipologie di accessi.

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Rete di raccolta

ATM

TdRDSLAM

Local Loop PE/RA

MAN GBE

switchFeeder Metro

TdR

PE/RA

OPB

NASAP

Zone Router

ClientWi-Fi

Hot-Spot

APRete di raccolta

RTG/ISDN

SGU

ClientDial Up

TdRnodoxWDM

nodoxWDM

Rete di raccolta

ATM

TdR

Local Loop PE/RAPE/RA

MAN GBE

switchTdR

PE/RAPE/RA

Edge

NASNASAP

Zone Router

ClientWi-Fi

Hot-Spot

Rete di raccolta

RTG/ISDN

SGU

ClientDial Up

TdR xWDMnodo

xWDM

Access

ATM switch

PE/RA OPB

Rete di raccolta

ATM

TdRDSLAM

Local Loop PE/RA

MAN GBE

switchFeeder Metro

TdR

PE/RA

OPB

NASAP

Zone Router

ClientWi-Fi

Hot-Spot

APRete di raccolta

RTG/ISDN

SGU

ClientDial Up

TdRnodoxWDM

nodoxWDM

Rete di raccolta

ATM

TdR

Local Loop PE/RAPE/RA

MAN GBE

switchTdR

PE/RAPE/RA

Edge

NASNASAP

Zone Router

ClientWi-Fi

Hot-Spot

Rete di raccolta

RTG/ISDN

SGU

ClientDial Up

TdR xWDMnodo

xWDM

Access

ATM switch

PE/RA OPBOPB

Schema logico della rete IP e delle principali tipologie di accesso

Descrizione fisica In questa sezione, dopo un breve accenno alle tecnologie di apparati utilizzati nei PoP ed a quelle trasmissive utilizzate per i collegamenti, si descrive la topologia della rete, si riporta la dislocazione in ambito nazionale dei PoP, l’architettura dei PoP OPB sia dell’inner che dell’outer core, la modalità di interconnessione dei PoP di Edge con i PoP OPB ed un accenno alle funzionalità di PE MPLS, contenute nei Pop di Edge ed all’architettura di Content Delivery Network (CDN), che consente di erogare un servizio di distribuzione ed accelerazione di contenuti web classici e multimediali in quanto tale architettura è fortemente integrata nel backbone IP. La topologia della rete OPB di Telecom Italia può essere schematizzata come in figura:

OpticalTransport Network

OTN OTN

Backbone IP/MPLS

IP

OTN

IP

OTN

IP

IP

IP IP

BB NAS Cache Server

NB NAS ATM Concentrator Media

Gateway

V EDGE Router

Architettura POP

ATM IP/MPLS

155 Mbit/s, 2,5Gbit/s e 10

Gbit/s

traffico SDHBassa capcità

OChand VC4

DWDM

DWDM

DWDM

DWDM

DWDMDWDMDWDMDWDM

ODXC

DXC 4/1

Architettura POP OTN

OTN

OTNOTN

OTN

OTN OTNOptical

Transport Network

OTN OTN

Backbone IP/MPLS

IP

OTN

IP

OTN

IP

IP

IP IP

BB NAS Cache Server

NB NAS ATM Concentrator Media

Gateway

VV EDGE Router

Architettura POP

ATM IP/MPLS

155 Mbit/s, 2,5Gbit/s e 10

Gbit/s

traffico SDHBassa capcità

OChand VC4

DWDM

DWDM

DWDM

DWDM

DWDMDWDMDWDMDWDM

ODXC

DXC 4/1

Architettura POP OTN

OTN

OTNOTN

OTN

OTN OTN

OPB

Sul lato sinistro della figura è riportato il livello OPB (Core), mentre a destra è schematizzato il livello di edge; inoltre la parte inferiore del disegno mostra la struttura della rete di trasporto impiegata per l’implementazione della rete IP. Lo strato OPB è basato su tecnologia Cisco CRS-1 e Cisco 12000 per i PoP di Inner Core e di Outer Core principali, per un totale di circa 80 apparati Cisco 12000 e 26 apparati Cisco CRS-1. A partire dal 2007 Telecom Italia ha avviato un processo di aggiornamento tecnologico, tutt’ora in corso, riguardante lo strato di Inner Core ed i principali Pop dell’outer Core, che prevede l’introduzione di Terarouter in tecnologia Cisco. Il livello di Edge è costituito da varie tecnologie in funzione dei servizi supportati. Per la Clientela Business/Top la rete si basa sui router Cisco 10008, Juniper ERX1440, Juniper serie M (M10i, M20, M120 ed M320) tutti con funzionalità Provider Edge/Router d’Accesso (PE/RA) e sui router installati precedentemente Cisco 7513. Per la clientela Residenziale la rete si basa sui nuovi BB-NAS Cisco 10008, Juniper ERX1440 e Juniper E320 oltre ai precedenti Cisco 6400 (BroadBand NAS della figura precedente) e sui Lucent APX (NarrowBand NAS della figura precedente).

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Del livello di Edge fanno parte anche gli apparati della Content Delivery Network (indicati nella figura precedente con la dicitura Cache Server). OPB (Livello Core) I nodi del livello OPB (Core) sono 32, distribuiti sul territorio nazionale. Come accennato precedentemente, 28 nodi costituiscono l’Outer Core cui si aggiungono due PoP a Roma e due a Milano, detti di Inner Core. Il livello OPB ha un’architettura stellare, con i 28 PoP di Outer Core collegati in dual-homing, in base alla loro localizzazione geografica, a Roma o Milano (PoP di Centro Stella o Inner Core). Il dual-homing è stato ottenuto duplicando i PoP di Roma e Milano su centrali diverse; ogni PoP è quindi collegato con almeno due circuiti DWDM STM-64 (uno per Gigarouter/Terarouter di Transito, come illustrato più avanti) ai due PoP di Roma o Milano (i circuiti sono attestati su appositi terarouter Cisco CRS-1 detti di “Centro Stella)”. Il trasporto del traffico IP avviene in modalità POS (Packet Over Sonet). Nella figura sottostante è riportata la topologia generale della rete OPB; il dettaglio dei nodi e dei relativi collegamenti è riportato nella tabella.

MI PD

TS BS

BO

TO

GE FI

PA

RM

NA

BA

2 POP centro stella

POP Backbone principali

2 Collegamenti Trasmissivi

POP Backbone secondari

RN

PG

AN

PE

CA

CT

CZ

TA

NL

AL

SV MO

CO BG BZ

VE

PI

VR

PoP OPB N° Collegamenti

Alessandria 4 Ancona 4 Bari 4 Bergamo 4 Bologna 4 Bolzano 2 Brescia 4 Cagliari 2 Catania 6 Como 2 Catanzaro 4 Firenze 4 Genova 2 Modena 4 Napoli 6 Nola 6 Padova 3 Palermo 4 Perugia 2 Pescara 2 Pisa 4 Rimini 3 Savona 4 Taranto 4 Torino 6 Trieste 2 Venezia 4 Verona 4 Roma CTRL 4 Roma Inviolatella 12 Milano Bersaglio 12 Milano Malpaga 4

OPB livello di Core

Ad esclusione di Savona, collegata all’Inner Core mediante quattro link di DWDM a 2,5 Gbit/s, tutti gli altri POP sono interconnessi verso l’Inner Core con circuiti trasmissivi DWDM a 10 Gbit/s. Infine, nei PoP con i maggiori interessi di traffico, sono presenti link multipli DWDM 10 Gbps. La situazione attuale è, quindi, la seguente: • Connettività fra i PoP di Inner Core (RM e MI):

o N. 41 collegamenti a 10 Gbit/s; • Connettività fra i PoP di Outer Core:

o N. 4 collegamenti a 2,5 Gbit/s (Savona); o N. 100 collegamenti a 10 Gbit/s.

Per quanto riguarda il dettaglio dell’architettura dei PoP del livello OPB si ha:

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Inner Core: è articolato, a tutti gli effetti, in 4 PoP indipendenti, come illustrato nella seguente figura. In ogni PoP sono presenti Gigarouter con funzionalità di Transito e Terarouter con funzionalità di Centro Stella (su di essi sono terminati i collegamenti verso i PoP dell’Outer Core) e terminazione di collegamenti Internazionali.

lnnerlnnerCoreCore

Mila

no B

ersa

glio

Rom

a Su

d

Rom

a In

viol

atel

laM

ilano

Mal

paga

2xGBE 10G

STM-64

STM-64 STM-64

2xGBE 10G

P1 P2ITZ 1 ITZ 2

P1 P2

STM-64 STM-64

CS CS

CSCS

CSCS

STM-64 STM-64

CS CSSTM-64

ITZ2ITZ1

OPB Inner Core

Outer core: dal punto di vista funzionale, tutti i PoP mostrano le stesse caratteristiche (Catalyst per le VLAN, elementi di Edge, livello di Gigarouter/Terarouter, circuiti infrastrutturali verso l’Inner Core e relativa funzionalità di Transito). Con l’introduzione della tecnologia Terarouter è stato rivisitato il design dei PoP Outer core unificando, di fatto, l’architettura dei PoP denominati in passato come POP principali e secondari. L’architettura dei 28 POP dell’Outer core (Alessandria, Ancona, Bari, Bergamo, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Catania, Como, Catanzaro, Firenze, Genova, Modena, Napoli, Nola, Padova, Palermo, Perugia, Pescara, Pisa, Rimini, Savona, Taranto, Torino, Trieste, Venezia, Verona) si presenta come riportato nella figura successiva.

Transito

POPInner Core

Cat6509

EdgeExecutive

STM-6410GE

10GE

GE/FE

STM-64

POP BBN CL4

Stm1 ATM e GE

nota: per semplicità vengono mostrati 2 dei 4link GE dei POP BBN CL4 verso OPB

GEATM

NAS ADSL

FE

NASdial-up

ISDN

ATMGBE

EDGE IBS BB OPB

CS

CS

OPB –POP di Outer Core

L’architettura tipo di un POP Outer Core vede gli elementi di Edge (router del livello Edge, BroadBand e dial up NAS) attestati su due VLAN di accesso, utilizzate in divisione di carico e completamente ridondate. In questi PoP, oltre alla VLAN di accesso, è presente un livello di Transito realizzato con apparati Cisco Gigarouter o Cisco CRS-1 di recente introduzione. I due Gigarouter/Terarouter sono poi collegati ai router di Centro Stella (CS) CRS-1 dell’Inner Core con circuiti trasmissivi DWDM 10 Gbps (ad eccezione di Savona connessa a 2,5 Gbps). Per la realizzazione delle VLAN nei PoP, sia dell’Inner Core che dell’Outer Core, si usano due Switch di livello 2 Cisco Catalyst 6509. Questi apparati consentono la separazione dei flussi di traffico mediante la configurazione di LAN virtuali e rendono più scalabile l’attestazione di nuovi router (livello di Edge: router, BroadBand NAS, NAS Dial-up). Livello Edge

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Il livello di Edge si attesta al livello del Core di OPB della rete. Generalmente i PoP di Edge sono co-locati con il livello di Core, in alcuni casi sono invece collegati con circuiti geografici (STMx/POS/GbE). La figura successiva schematizza la modalità di connessione tra i due livelli (Core ed Edge).

OPB - Livello di Edge

Il livello di Edge è suddiviso in quattro sottoinsiemi: • un primo sottoinsieme costituito dagli apparati che svolgono la funzione di raccolta degli accessi IP/MPLS (per i

servizi di accesso Internet e di VPN-IP per la clientela Business/Executive) denominati Router di Accesso/Provider Edge MPLS (RA/PE);

• un secondo sottoinsieme costituito dagli apparati che svolgono la funzione dei raccolta degli accessi per i servizi ADSL Residenziali (rete BB-NAS);

• un terzo sottoinsieme costituito dalla struttura di rete per la raccolta di accessi dial-up (rete NAS per accesso IP commutato i cui dettagli sono riportati nel paragrafo relativo all’accesso)

• un quarto sottoinsieme costituito dalla rete CDN.

La rete di accesso IP/MPLS può essere suddivisa a sua volta in due sottogruppi in base alla tecnologia, ATM o GigaBitEthernet (GBE), usata per la raccolta del traffico: • Edge ATM/FR: è costituito da router che svolgono indistintamente funzionalità di accesso IP pubblico e VPN

MPLS (Cisco 10008 e GSR 12410, Juniper ERX1440). E’ inoltre presente una base di installato di apparati Cisco 7513 con funzionalità separate di IP pubblico e VPN MPLS.

• Edge GBE: è costituito dagli apparati Juniper serie M (M10i, M20, M120 ed M320).

Alcuni apparati Juniper ERX1440 svolgono inoltre la funzionalità LNS (L2TP Network Server) per i servizi dial-up. Consistenze apparati di Edge I router appartenenti al Dominio Amministrativo AS 3269 della Rete di Backbone OPB con la sola funzionalità IP (Cisco 7513) sono 187, di cui 75 presso sedi d’accesso periferiche, attestate al Backbone attraverso la rete ATM, e 112 presso le 32 sedi di Backbone IP/MPLS. I router Cisco 7513 con la sola funzionalità MPLS sono 27. I router Cisco con entrambe le funzionalità IP/MPLS sono i Cisco 10008, installati nei 32 PoP OPB con una consistenza di 222 apparati in esercizio ed i Cisco GSR 12410 la cui consistenza è di 6 apparati (2 a Roma, 2 a Milano e 2 a Napoli). Gli apparati Juniper ERX 1440 sono 31 distribuiti sui seguenti 14 PoP.

Città sede di Pop ERX

BARI NAPOLI BOLOGNA NOLA BRESCIA PALERMO CATANIA PADOVA FIRENZE ROMA MILANO TORINO MODENA VERONA

PoP Juniper ERX Nella tabella seguente è riportato l’elenco delle 64 città sede dei 74 PoP del livello Edge IP/MPLS.

Città sede di Pop livello di Edge IP/MPLS Alessandria Foggia Padova Savona Ancona Forlì Palermo Siena

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Città sede di Pop livello di Edge IP/MPLS Arezzo Genova Parma Taranto Bari Ivrea Pavia Torino Bergamo L'Aquila Perugia Trento Bologna La Spezia Pescara Treviso Bolzano Latina Piacenza Trieste Brescia Lecce Pisa Udine Cagliari Livorno Pistoia Varese Catania Mantova Pordenone Venezia Catanzaro Messina Prato Vercelli Como Milano Ravenna Verona Cosenza Modena Reggio Emilia Vicenza Cremona Monza Rimini

Le città sottolineate sono sede di PoP OPB

Cuneo Napoli Roma Ferrara Nola Salerno Firenze Novara Sassari

Lista delle città sede di PoP livello di Edge IP/MPLS Gli apparati Cisco 10008 e Juniper ERX 1440 con funzionalità PE/RA, nei 32 Pop colocati in sedi di Pop OPB, sono collegati ai Catalyst del BackBone OPB tramite collegamenti GigaEthernet ridondati; gli apparati Cisco 7513 sono collegati con collegamenti Fast Ethernet ridondati. I router di Edge dei restanti 42 POP sono invece collegati in double homing ai router di Transito del PoP OPB di competenza mediante connessioni ATM su interfacce a 155 Mbit/s. Il criterio di ripartizione del traffico è effettuato bilanciando i flussi di pacchetti IP sui diversi percorsi da ogni router di Edge ai due Router di Transito, sulla base dell’indirizzo di destinazione. Il collegamento tra router di Edge e router di Transito tramite VLAN GigaBitEthernet garantisce che, nel caso di caduta di uno dei due router di Transito, sia scambiata tutta la banda offerta/ricevuta dal router di Edge. Con riferimento all’Edge GBE, i router Juniper serie M sono in totale distribuiti sul territorio nazionale secondo le tabelle sottostanti.

PoP OPB M10i M120 M20 M320 Alessandria Centro 2 2 Ancona La Montagnola 2 Bari Dogali 2 2 Bergamo Campagnola 1 Bologna Pallone 4 2 Bolzano Bergamo 1 1 Brescia Kennedy 1 1 Cagliari CEP 1 Catania Ala 2 Catanzaro M.dei Coeli 2 Como Dante Firenze Bruni 2 2 Genova Lagaccio 2 2 Milano Bersaglio 1 3 4 1 Milano Malpaga 4 3 1 Modena Centro 1 1 Napoli Tupputi 2 2 Nola SGT 2 1 Padova Stanga 2 1 Palermo Regione 2 2 Perugia TSU 1 Pescara Centro 1 1 Pisa La Figuretta 1 Rimini 1 Roma CTRL 5 4 1 Roma Inviolatella 5 5 1 Savona Letimbro 1 Taranto Tamburi 1

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PoP OPB M10i M120 M20 M320 Torino Lancia 2 4 Trieste S.Maurizio 1 1 Venezia via Torino 1 4 2 Verona San Michele 2 2 Totale complessivo 9 57 42 6

PoP non OPB M10i M120 M20 Aosta Centro 1 Cuneo Centro 1 Latina Est 1Lodi Centro 1Milano Turro 2 Novara Risorgimento 1 Parma Ovest 1 1 Parma Po 1 1 Reggio Emilia 1 Siena Ricasoli 2 Totale complessivo 4 7 2

Consistenze dei router Juniper serie M Architettura MPLS L’architettura MPLS nella rete IP Telecom Italia è funzionalmente suddivisa in due livelli: un livello di Backbone ed un livello di Edge. Su tutti router del livello OPB, sono presenti le così dette funzionalità P. Queste ultime, congiuntamente con le funzionalità PE proprie degli apparati del livello di Edge, permettono lo sviluppo e la fornitura di servizi VPN-IP MPLS. Tutti i router del livello OPB (Transiti e Centri Stella), grazie alle funzionalità P-MPLS, si comportano da Label Switched Router (LSR) effettuando il forwarding del traffico IP in MPLS. In altre parole, tutto il traffico uscente/entrante dai/nei router di Edge viene inoltrato nel livello OPB con incapsulamento di tipo MPLS.

Architettura MPLS In figura: • RT: apparato di transito con funzionalità P; • PE: router di accesso con funzionalità PE; • RC: router di Inner Core. • La rete IP di Telecom Italia è predisposta ad offrire servizi di trasporto delle VPN-IP MPLS; la rete funziona secondo la consueta modalità IP per il normale traffico Internet ed utilizza gli LSPs (Label Switched Path) per il traffico VPN-IP. A livello di Edge gli apparati di erogazione del servizio VPN-IP MPLS sono i router con funzionalità PE che hanno il compito di generare le label MPLS necessarie al forwarding del traffico IP generato dai Clienti. In particolare, il servizio VPN-IP MPLS si basa sull’impiego, oltre che del paradigma MPLS per il forwarding del traffico, del protocollo MP i-BGP per il trasporto delle informazioni relative alle reti dei Clienti. Rete Content Delivery Network (CDN) La piattaforma di Content Delivery Network (CDN) su rete Pubblica è stata realizzata e sviluppata da Telecom Italia a partire dall’anno 2002, con l’obiettivo di disporre di un’infrastruttura tecnologica geograficamente distribuita, a

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supporto dello sviluppo dei servizi di diffusione di contenuti multimediali (audio/video) via web. La CDN è essenzialmente costituita da un insieme di Cache distribuite e gerarchicamente organizzate, tale da consentire l’erogazione di contenuti da un unico punto centralizzato verso di esse in modalità unicast. Tale infrastruttura è completata, dal punto di vista funzionale, da due (per ridondanza) Centri di Gestione per il controllo e la configurazione degli apparati e dei servizi, e da un Centro Servizi (NOC, Network Operation Center), dal quale viene controllata e regolamentata l’erogazione dei contenuti suddetti, secondo le necessità correlate ai singoli eventi o servizi. La produzione e la gestione dei contenuti multimediali è affidata ad uno specifico gruppo interno (VOC, Video Operation Center). Descrizione delle infrastrutture La piattaforma CDN è costituita da apparati Cisco sia in tecnologia ACNS (denominati CONTENT ENGINE, CE) sia nella nuova tecnologia CDS (denominati STREAMING ENGINE, SE). Gli apparati in tecnologia CDS, di recente introduzione, hanno la caratteristica principale di consentire la diffusione di contenuti live e VOD codificati in tecnologia Adobe Flash, non possibile su quelli ACNS che invece supportano le codifiche Windows Media e Real. I POP della piattaforma sono geograficamente distribuiti e organizzati gerarchicamente per permettere la diffusione ottimale di contenuti multimediali ad un elevato numero di utilizzatori, anche contemporaneamente. I principali servizi resi disponibili sono i seguenti: • STREAMING ‘ON DEMAND’ – servizio di diffusione di contenuti audio/video in modalità ‘a richiesta’ da parte

dell’utilizzatore. I contenuti possono essere resi disponibili sia in modalità ‘pre-posizionata’ sia in modalità ‘proxy caching’ (vedi più avanti);

• STREAMING ‘LIVE’ – servizio di diffusione di contenuti audio/video in modalità broadcast, diretta verso tutti i potenziali fruitori contemporaneamente;

• FILE DOWNLOADING (SOFTWARE DISTRIBUTION) – servizio avente l’obiettivo di ottimizzare la distribuzione di file dati di tipo generico, come ad esempio patch dei sistemi operativi, release software degli applicativi, antivirus, ….

La gestione degli apparati e la configurazione dei servizi avviene tramite un sistema centralizzato proprietario in configurazione ridondata (active-stdby) dotato di interfaccia web, che permette il pieno controllo di tutti gli apparati e i contenuti in rete. Ad esso si affianca il Cisco Global Site Selector (GSS) che opera funzionalmente come DNS autoritativo per i domini di appartenenza (Fully Qualified domain Name - FQDN) dei contenuti che si vuole distribuire attraverso la piattaforma CDN. La delega verso il GSS per i suddetti domini, è configurata su tutti i DNS del backbone IP di Telecom Italia e garantisce l’ottimizzazione dei servizi di indirizzamento e re-indirizzamento delle richieste di contenuti all’interno della rete. Il GSS infatti redirige, in modo immediato e trasparente per l’utente finale, le richieste di contenuti dei suddetti FQDN, verso il CACHE giudicato ottimale secondo le regole ed i criteri impostati dal CDM (ad es. verso la cache geograficamente più prossima). L’associazione tra sede dell’utente richiedente e cache ottimale viene fatta dal GSS sulla base dell’indirizzo del DNS utilizzato dal richiedente. L’accesso effettivo ai contenuti avviene mediante invocazione web di specifiche URL che il CDM crea per ogni file di contenuto distribuito dalla CDN. Questo è materialmente reso possibile tramite la realizzazione di PORTALI WEB opportunamente predisposti e accessibili da Internet.

Schema generale CDN A6) Funzioni di routing nazionale Come precedentemente descritto, il backbone nazionale della rete IP di Telecom Italia è strutturato, da un punto di vista logico, in due Autonomous System, AS 3269 e AS 20959 (ex-DTC). Nella presente sezione si descrivono le

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funzioni di routing implementate su AS 3269 e AS 20959 che costituiscono l’infrastruttura nazionale di trasporto per lo scambio del traffico IP all’interno della rete e da/verso Internet (Seabone). Questa seconda parte, essendo legata alla fornitura dei servizi di connettività Internet, sarà dettagliata nel seguito nel paragrafo 5.1.1.3. Per quanto riguarda le funzioni di routing nell’ambito del servizio di VPN-IP (routing MP i-BGP), si rimanda al paragrafo 7.3. Architettura di routing dell’AS 3269 L’architettura di routing dell’AS 3269, nelle sue linee essenziali, prevede che: • OSPF viene utilizzato per trasportare le informazioni di raggiungibilità dei router: punto-punto link di rete, LAN dei

POP, Loopback (Forwarding Plane); • BGP viene utilizzato per trasportare le informazioni relative ai clienti (network, punto-punto, ecc.. ) (Control Plane). Nel paradigma di riferimento ciascun nodo di Accesso/Edge si fa carico di annunciare le reti (network) dei clienti ad esso attestati, avendo cura di impostare come BGP next-hop l’indirizzo della propria interfaccia di loopback. In questo modo ogni altro router, per raggiungere una certa destinazione, deve inoltrare il traffico all’indirizzo del next-hop (il router che ha originato l’annuncio). Quest’ultimo a sua volta istraderà il pacchetto verso il cliente finale. La raggiungibilità delle interfacce di loopback dei nodi di Accesso è assicurata dal protocollo OSPF. L’interworking tra i protocolli BGP ed OSPF è illustrato schematicamente nella figura seguente.

Interworking piano di controllo e di forwarding

In questo modo si utilizza OSPF per calcolare i percorsi che permettono di raggiungere gli apparati di rete (in particolare le route verso le loopback) e BGP per propagare le informazioni dei clienti (viene impostato come next-hop la loopback dell’apparato di accesso). Tale soluzione combina i punti di forza dei due protocolli: la capacità di calcolare il percorso ottimo di OSPF e la capacità di gestire con efficienza un elevato numero di route del BGP. Alcune caratteristiche del BGP risultano inoltre vantaggiose per i seguenti aspetti: • BGP presenta in generale una buona robustezza a fronte di variazioni di topologia della rete (indisponibilità dei

link dei clienti); • BGP è stato progettato specificatamente per gestire un elevato numero di route ed assicura quindi un’elevata

scalabilità di rete a fronte dell’aumento dei clienti; • Ove il cliente abbia necessità di routing dinamico, l’utilizzo di BGP consente un elevato controllo delle informazioni

scambiate, con impatti positivi sulla sicurezza della rete. Questa considerazione, oltre che nel caso ovvio di cliente con AS pubblico, è applicabile a tutti i clienti assegnando un numero di AS privato.

• L’utilizzo degli attributi BGP (local preference, community, ecc. ) per la caratterizzazione e diffusione delle network dei clienti consente l’adozione di politiche di routing (sia verso l’esterno che all’interno della rete) per un maggiore controllo sui flussi di traffico;

• MP-BGP fornisce un essenziale supporto alla tecnologia di switching MPLS per la implementazione dei servizi MPLS VPN IP e l’introduzione del Traffic Engineering.

Per quanto riguarda l’implementazione dell’OSPF nell’AS 3269 è stata creata una classica architettura gerarchica tra aree OSPF; l’area 0 rappresenta l’area di backbone mentre le aree periferiche sono numerate in maniera tale da individuare in modo univoco ciascun POP. Delle aree periferiche fanno parte tutte gli apparati di accesso (RA, PE MPLS, BNAS ed i nodi di Transito verso il backbone). L’area 0 e le aree periferiche sono messe in comunicazione, a livello OSPF, attraverso i nodi di transito con funzionalità di ABR (Area Border Router). Tali nodi appartengono contemporaneamente sia all’area di backbone (area 0) che all’area periferica. Per aumentare ulteriormente la scalabilità dell’architettura, è stata utilizzata una tipologia di area detta NSSA (Not So Stubby Area) che possiede dei meccanismi di filtraggio per controllare l’iniezione degli annunci OSPF da e verso l’area periferica. In particolare, l’unica informazione che deve necessariamente transitare tra le aree (a parte alcuni casi particolari per servizi di load-balancing), è l’informazione per la raggiungibilità degli apparati (ovvero le network relative alle interfacce di loopback).

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Tutte le altre informazioni di routing propagate in area 0 sono filtrate dagli apparati con funzione di ABR: con questi accorgimenti si è in grado di minimizzare la propagazione delle perturbazioni di routing in zone remote della rete. Il deployment del protocollo BGP nell’AS 3269 è basato sul modello Route Reflector (RFC 1966) che consente di evitare la maglia completa iBGP tra tutti i router all’interno dell’AS. Tutti i router iBGP (client) hanno una relazione iBGP con un server, denominato route reflector (RR), che ha il compito di annunciare le route apprese da un particolare client a tutti gli altri. La propagazione di un annuncio non è trasparente, ma avviene a seguito di un processo decisionale che può filtrare e modificare gli attributi degli annunci. Attualmente l’architettura Route Reflector è di tipo “flat” ed è basata su apparati Cisco 7206 NPE-G1: ciascun client BGP ha una sessione iBGP verso due degli otto RR Cisco 7206 (tra loro in maglia iBGP completa). Architettura di routing dell’AS20959 L’architettura di routing del BackBone Executive (AS20959 denominato BBE o ex-DTC) si basa sullo stesso paradigma utilizzato per l’AS3269. Tuttavia sono presenti alcune differenze per quanto riguarda il protocollo IGP impiegato per propagare la raggiungibilità delle network infrastrutturali. L’architettura di routing nelle sue linee essenziali prevede che: • IS-IS viene utilizzato per trasportare le informazioni di raggiungibilità dei router : link punto-punto di rete, LAN dei

POP, Loopback (Forwarding Plane); • IBGP viene utilizzato per trasportare le informazioni relative ai clienti (network, punto-punto, ecc.. ) (Control

Plane). In questo modo si utilizza IS-IS per calcolare i percorsi che permettono di raggiungere gli apparati di rete (in particolare le route verso le loopback) e BGP per propagare le informazioni dei clienti (viene impostato come next-hop la loopback dell’apparato di accesso). Analogamente a quanto accade sul backbone OPB, la piattaforma Route Reflector BGP IPv4 è strutturata su un livello di RR Server (Top level RR a Roma e Milano) responsabile della distribuzione delle informazioni di raggiungibilità BGP verso gli apparti di accesso. Ciascuna coppia di RRS ha funzione di server verso gli apparati (Accesso e MAN) afferenti all’area backbone: • nodi Long Haul (LH); • nodi Metro; • nodi Feeder; • apparati di accesso (PE, RA) attestati direttamente in LAN al POP di backbone. L’architettura sopra descritta è stata definita sulla base dei seguenti requisiti: • ampia capacità di supporto del previsto aumento delle route presenti nella Full Internet routing table (Internet +

route clienti); • contenimento del ritardo di propagazione degli annunci BGP relativi alle network dei clienti. A7) Tecnologie VPN IP Telecom Italia utilizza diverse tecnologie per la realizzazione di VPN IP basate su: • Rete di livello 1: i router delle sedi appartenenti alla VPN si collegano tramite CDN (Circuiti Diretti Numerici),

realizzati sulla Rete di Trasporto di Telecom Italia, descritta nel par. 5.1.1; • Rete di livello 2: i router delle sedi appartenenti alla VPN si collegano tramite PVC ATM o Frame Relay realizzati

sulla dorsale di livello 2 di Telecom Italia, descritta nel par. 5.1.1 sez. A4 “Rete di trasporto Frame Realy” ed A5 “Rete di trasporto ATM”, oppure i router appartenenti alla VPN si collegano tramite VLAN realizzati sulla infrastruttura GigabitEthernet delle reti metropolitane Ethernet di Telecom Italia, descritta nel par. 5.1.2.1 “Reti metropolitane Ethernet”;

• Reti di livello 3 con meccanismi di tunneling: o tunnel L2TP: gli utenti remoti accedono in commutata alla rete IP di Telecom Italia e raggiungono la

sede principale, attestata alla rete IP, attraversando il backbone IP tramite tunnel L2TP. o tunnel GRE: i router delle sedi appartenenti alla VPN accedono con circuiti dedicati o xDSL alla rete IP

di Telecom Italia. Il traffico attraversa il backbone IP incapsulato in tunnel GRE. • Rete di livello 3 con tunnel IPSec: le sedi appartenenti alla VPN accedono alla rete IP di Telecom Italia con circuiti

dedicati o con accessi xDSL/SDH/Ethernet. Il traffico attraversa il backbone IP in tunnel IPSec/AES con crittografia 3DES. Il tunnel viene realizzato da router o firewall in tecnologia in grado di supportare l’IPSec 3DES/AES.

• Rete di livello 3 con tecnologia MPLS: i router delle sedi apparteneti alla VPN accedono alla rete IP di Telecom Italia con connessioni dedicate (CDN) o xDSL/SDH/Ethernet; la connessione fisica/logica viene terminata su un router PE (Provider Edge) MPLS della rete IP. I router PE si creano una tabella di routing (VRF: VPN Routing e Forwarding) per ognuna delle VPN. Ogni tabella di routing contiene le sole destinazioni che un sito appartenente alla VPN può raggiungere.

La rete IP di Telecom Italia è stata descritta nel par. 5.1.1.1 sezione A5 “Topologia di rete”, la rete di accesso xDSL/SDH sarà descritta nel par. 5.1.2. sezione A15 “Servizi di accesso dedicato xDSL/SDH”, mentre le reti metropolitane GBE saranno descritte nell’apposito paragrafo 5.1.2.1.

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A8) Modalità di gestione della rete Telecom Italia dispone di due Centri Servizi (MIB.COM a Milano ed IP.COM a Roma) deputati alle gestione della rete IP, della rete di livello 2 PAN/ATMosfera, delle Reti Metropolitane GigabitEhernet. I sistemi utilizzati per i processi di Assurance sono integrati nella piattaforma denominata NG-OSS (Next Generation –Operation Supporting System) che gestisce, oltre i processi di Assurance, la raccolta delle misure di traffico, il calcolo dei Service Level Agreement, la gestione dei reclami cliente, degli allarmi, il coordinamento della Forza Lavoro, la raccolta dei dati di traffico, la gestione degli apparati di rete, il controllo del Network e Capacity Planning, il coordinamento e l’erogazione dei servizi di Provisioning e Services Delivery. Da un punto di vista logico si può pertanto scomporre tale piattaforma nei seguenti blocchi funzionali: • Surveillance and Fault Management per i processi di Assurance. • Performance and Traffic Management per la raccolta delle misure relative alla rete. • SLA Management, per il calcolo dei Service Level Agreement. • Trouble Ticketing & Work Force Management per la gestione dei reclami cliente, degli allarmi e della Forza

Lavoro. • Provisioning and Delivery Management per l’erogazione dei servizi richiesti. • Usage Collection per la raccolta dei dati di traffico. • Domain Management per la gestione degli apparati di rete. • Capacity Planning per la pianificazione degli interventi di rete. Nel seguito, per ogni blocco funzionale, si riporta una macro descrizione; l’analisi di ogni blocco funzionale componente sarà invece approfondita rispettivamente: • In questa stessa sezione per Surveillance and Fault Management, con l’esclusione dei servizi IP per i Clienti finali

per i quali si rimanda al par 10.3; • In questa stessa sezione per Performance and Traffic Management, con l’esclusione della componente VoIP e dei

servizi IP per i Clienti finali per i quali si rimanda al par 10.3; • Nel par. 10.3.1 per lo SLA Management e per il Trouble Ticketing & Work Force Management; • Nel cap. 5 par. 5.1.1.1 sezione A3 per il Domain Management della componente SDH/WDM ed ATM/Frame

Relay; • Nel par. 10.3 per il Domain Management della componente VoIP ; • Nel cap. 11 per il Provisioning and Delivery Management. • Nel par. 9.1.1.1 per l’Usage Collection ; • Nel cap. 5 par. 5.1.1.1 sezione A4 “Modelling della rete e Provisioning” per il blocco funzionale di Capacity

Planning. Il blocco funzionale di Surveillance and Fault Management ha lo scopo di fornire uno strumento integrato di monitoraggio attivo dello stato delle risorse di rete coinvolte nell’erogazione dei servizi offerti ai Clienti. Raccoglie allarmi ed informazioni sullo stato delle risorse; processa tali informazioni mediante opportuni meccanismi di filtraggio e correlazione, segnalando quindi gli allarmi significativi all’operatore su mappe grafiche e browser degli allarmi. Tramite le stesse GUI, l’operatore ha inoltre la possibilità di verificare costantemente, ed in tempo reale, lo stato delle risorse e di navigare l’insieme di tutti gli elementi di rete. Il blocco funzionale di Performance and Traffic Management ha lo scopo di raccogliere dalla Rete le misure relative al traffico di rete e alle performance di sistema degli apparati. E’ composto da più componenti descritte nel dettaglio in seguito. Il blocco funzionale di SLA Management è costituito dal sistema, HP Service Quality Manager (SQM) e ha lo scopo di automatizzare la definizione, il calcolo real time, il monitoring e la reportistica degli obiettivi di SLA. Fornisce piena visibilità dello SLA sull’intera rete, sull’infrastruttura Information Tecnology (IT) e sui processi business real time; consente a Telecom Italia di ottimizzare le operazioni in accordo ai canoni di qualità ed evidenzia il livello di eventuale degrado del servizio in maniera rapida ed efficiente, prima che la qualità del servizio degradi in maniera grave e non in linea con gli SLA. Il blocco funzionale di TroubleTicketing e Work Force Management è relativo ai processi di: • Trouble Ticketing, dall’accettazione del reclamo o dall’emissione dell’allarme sulle piattaforme di rete, alla

diagnosi del guasto, al tracking del processo per il monitoraggio degli SLA pianificati; • Work Force Management per la pianificazione e l’esecuzione degli interventi sulla rete di Telecom Italia. Tutte le informazioni sui processi operativi sono conservate nella sezione di Data Warehouse e di reporting per il calcolo e la pubblicazione dei KPI di controllo/performance dei processi operativi. Il blocco funzionale di Trouble Ticketing è integrato con i sistemi di diagnosi e con i database di rete per l’individuazione logico/fisica del guasto. Il blocco Domain Management rappresenta il layer di colloquio diretto con: • gli apparati di rete IP, ATM/FR, Gigabit ETH, SDH, DWDM delle reti di trasporto e dei servizi verso i Clienti finali; • i terminali Cliente; • le componenti di rete e servizi del dominio di commutazione (tradizionale ed avanzato). Gli elementi componenti tale blocco, sono spesso specializzati per tecnologia, per dominio, per vendor. Il blocco funzionale di Provisioning e Delivery Management fornisce la funzionalità di modellizzazione, progettazione ed

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attivazione dei servizi in rete. L’offerta commerciale Telecom Italia, che ha il suo corrispettivo nel catalogo dei servizi di rete, viene decomposta in ordinativi tecnici (secondo le politiche definite nel catalogo) che vengono attivati e monitorati al fine di garantire il servizio nel suo insieme. Il blocco funzionale di Usage Collection supporta il processo “end to end” che va dalla generazione della documentazione del traffico dagli Element Network fino alla valorizzazione e quindi fatturazione dei clienti Telecom Italia. Esso è costituito da 3 layer funzionali: • primo layer che ha il compito di raccolta delle informazioni dagli Element Network e di disaccoppiare la tecnologia

e l’infrastruttura di rete dai sistemi a valle; • un layer di “processing” dei dati raccolti; • una fase di “distribution” verso vari sistemi. Il blocco è completato da sistemi trasversali per il monitoraggio del processo. Il blocco funzionale di Capacity planning supporta il processo di analisi della rete e di progettazione degli interventi per l’ampliamento strutturale della stessa. Nella tabella seguente si riportano i sistemi e/o le piattaforme che costituiscono, per ciascuna tipologia di rete (nelle colonne), gli strumenti di gestione di ciascun blocco funzionale.

Strumenti di gestione per differenti tipologie di Rete Surveillance and Fault Management Il blocco funzionale di Surveillance and Fault Management, nell’ambito della piattaforma di gestione, svolge le seguenti funzionalità: • Raccolta, normalizzazione e memorizzazione degli allarmi; • Supporto all'operatore per il trattamento degli allarmi. Nel seguito si descrive la piattaforma Network Assurance (NA) integrata, appartenente a tale blocco. Network Assurance integrata La tipologia di eventi gestiti dalla piattaforma NA integrata dipende dalla particolarità del sistema periferico che li genera ma la presentazione degli stessi eventi agli operatori avviene comunque in modo omogeneo ed uniforme tramite l’interfaccia web ABAM (Active Browser Alarm Management). In questo modo l’operatore può gestire, dalla stessa interfaccia, eventi di varia provenienza, ad esempio fault di rete, violazione di KPI, errori di autenticazione, eventi inoltrati dal sistema fonia o dai sistemi per l’erogazione degli strem video-audio, fallimento di test ISDN, attivazione di linee di backup, riempimento di file system, fault applicativi…

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Architettura NA integrata Tutte le segnalazioni dei sistemi specifici (Networking, Fonia, VoIP, etc) sono dunque integrati, dal punto di vista della console unica di gestione, in modo trasparente agli operatori. Il sistema gestisce i meccanismi di correlazione e deduplicazione degli eventi, gestendone anche l’evoluzione degli stati. Le singole interfacce dei sistemi sottostanti alla console unica sono consultabili in modalità sinergica alla consultazione degli eventi con automatismi di apertura specifici, e sono comunque sempre veicolate dal portale unico di accesso. Il core della piattaforma è rappresentato dal sistema INPAS (INtegrated Platform ASsurance). Il sistema integra i contributi provenienti dalle varie piattaforme di dominio consentendo funzionalità integrate su allarmi di varia provenienza e correlazioni interdominio. Le piattaforme di dominio si basano su Cisco Info Center (CIC) che mette a disposizione i seguenti strumenti base: • Probe per la collezione degli eventi dagli Element Manager dei domini gestiti. Sono processi software passivi che

identificano e collezionano eventi di varia natura (trap SNMP, MIB ed eventi e dati non-SNMP); • InfoServer (ObjectServer) che è il data repository e mette a disposizione i processi elaborativi principali per il

trattamento allarmi; • Gateway per l'interazione ed il trasferimento dei dati verso altri db, server ed applicazioni esterne. Gli allarmi sono storicizzati in un db (Alarm Inventory) ed il componente Web Alarm Viewer (WAV) eroga funzionalità per l'analisi ed il reporting dei dati. Il correlatore mette a disposizione le funzionalità di correlazione degli eventi memorizzati nell’Alarm Inventory con dati ed informazioni utili all'operatore per individuare le priorità degli interventi, secondo criteri legati ai servizi offerti ed alle strategie/politiche definibili da operatore. È disponibile il modulo di autorecovery per la risoluzione automatica di specifiche e riconosciute casistiche di fault. La piattaforma NA integrata ha la capacità di sezionare la rete per un'analisi end-to-end del guasto, fornendo una lista dei servizi e/o dei Clienti interessati, in modo da indirizzare le successive attività di manutenzione secondo strategie e politiche definibili da operatore. Performance and Traffic Management Il blocco funzionale di Traffic Management esegue il monitoring del traffico in rete e colleziona statistiche per l’occupazione della rete e delle performance fornendo informazioni per i processi di Capacity Planning, Monitoring e Accounting dell’utilizzo delle risorse, Qualità ed Esercizio della Rete stessa. Nel seguito si descrivono le applicazioni STM e SGSDH componente SQ, appartenenti a tale blocco funzionale. STM In ambito Traffic Management l'applicazione a supporto dei processi di Performance Monitoring Near Real Time in ambito della rete dati (reti IP e reti ATM/FR) è STM (Suite Traffic Management), un applicativo di monitoraggio delle risorse che permette di controllare efficacemente ed in modo integrato lo stato di funzionamento delle reti dati e dei servizi offerti. L’architettura di sistema implementa la raccolta distribuita delle informazioni, mentre l’interfaccia web permette la consultazione dei dati in modo rapido ed intuitivo. La copertura funzionale di STM comprende: • la collezione, validazione, normalizzazione dei dati di traffico grezzi collezionati dagli Element Manager o dagli

apparati stessi di rete;

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• il calcolo di indicatori di performance a valore aggiunto; • la correlazione dei dati attraverso integrazioni sui differenti orizzonti temporali; • la correlazione dei dati attraverso integrazioni tra componenti appartenenti a domini o layer di rete differenti, per

fornire nuovi indicatori che descrivano le performance di servizi complessi e di comunità di oggetti di rete che vengono raggruppati ad esempio per criteri amministrativi o geografici.

Sulla base dei dati così prodotti, STM fornisce la possibilità di definire soglie per una gestione ad eventi dei problemi di capacità riscontrati sulla rete. La presentazione agli utenti dei dati di traffico, degli indicatori di performance, delle violazioni alle soglie, della struttura della rete per gli aspetti riguardanti le performance, viene fornita sia attraverso un potente e flessibile meccanismo di reporting sia attraverso dei tool GUI che permettono una facile ed immediata comprensione e navigazione attraverso i contenuti che vengono presentati. STM mette a disposizione viste della rete personalizzabili, mediante raggruppamenti logici strutturabili secondo più livelli, a partire dalle singole variabili prestazionali sotto osservazione. Rispetto a sistemi tradizionali che normalmente offrono solo una vista istantanea della rete, fornisce anche la situazione della rete nel tempo: dati storici per giorno (aggiornati in “near real-time”), mese e anno nonchè opportuna reportistica su vari intervalli temporali. Mediante l’elaborazione dei dati prestazionali rilevati dagli apparati e dalle applicazioni vengono realizzati report per analizzare in maggior dettaglio il funzionamento della rete, permettendo in questo modo di individuare degradi prestazionali a fronte di “colli di bottiglia” e quindi prevenire malfunzionamenti, riallocare le risorse globalmente disponibili sulla base delle necessità degli utenti. STM è in grado di raccogliere dati di traffico e performance di qualsiasi elemento di rete e per qualsiasi tecnologia e costruttore. Parallelamente alla raccolta di questi dati, STM è in grado di acquisire informazioni che descrivono sia le caratteristiche delle risorse monitorate (l'identificativo, il tipo, funzionalità particolari, etc...) che le relazioni esistenti tra le risorse stesse (contenimento, topologia). Le sue rappresentazioni permettono dalle visioni globali della realtà di Rete, scendendo poi fino ai dettagli della singola interfaccia e del singolo istante di raccolta.

STM tramite i suoi meccanismi di controllo e confronto con soglie impostabili può tenere sotto controllo lo stato di salute di centinaia di apparati, analizzando lo stato delle cpu, della memoria ed evidenziandone alterazioni tramite colorazioni e meccanismi di drill-down. STM è in grado di diffondere in rete, con la massima flessibilità traffico sintetico a simulazione di qualsiasi servizio per misurarne poi i parametri caratteristici quali il Packet Loss Rate, il Jitter, il OWD e l’RTT.

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E’ possibile effettuare report definendo in maniera semplice ed immediata gli insiemi di apparati, di interfacce, di informazioni di interesse, i periodi di interesse e le modalità di visualizzazione dei report tramite semplici navigazioni sulle interfacce grafiche. Il sistema è poi accedibile da internet, con necessaria autenticazioni ed autorizzazione di accesso. SGSDH componente SQ SGSDH componente SQ è il Sistema di Supervisione Qualità che ha il compito di collezionare ed elaborare i dati di qualità relativi alle risorse della rete trasmissiva SDH e WDM, gestita in catena completa mediante Element Manager proprietari e SGSDH Network Manager. Il sistema è un efficace strumento di supporto alle attività di trend analysis per il calcolo della disponibilità e qualità dei flussi instradati sulla rete trasmissiva. Il sistema SGSDH componente SQ consente all’utente di selezionare le risorse di rete (path, sezioni di rigenerazione e sezioni di multiplazione, circuiti WDM, ecc.) e di richiedere l’attivazione delle misure di qualità nei punti di terminazione (TP) delle risorse stesse ed in tutti i punti intermedi dei path (HPOM e LPOM) che supportano tale funzionalità. E’ inoltre possibile attivare “campagne di misure” riguardanti uno specifico sottoinsieme di risorse, precedentemente definito dall’operatore. Le misure possono riguardare il monitoraggio continuo delle prestazioni (misure a 24 ore) per la valutazione dell'andamento della qualità della rete SDH oppure l'attivazione di misure "spot" (misure a 15 minuti) per eventuali attività di indagine a scopo manutentivo (a seguito di degrado riscontrato, reclamo, ecc.). Conseguentemente all’attivazione delle misure, il sistema raccoglie i dati di qualità ad intervalli periodici, tramite meccanismi di trasferimento dei file attraverso l’interfaccia NM-EM. I parametri di performance collezionati dal Sistema Qualità sono quelli definiti nelle Racc. ITU-T G.826 e G.784 e nella Racc. ITU-T M2101.1: BBE, ES, SES, UAS. Per ciascuno dei parametri citati, il sistema gestisce un valore di soglia il cui superamento viene segnalato all’operatore. Al sottosistema non sono richieste segnalazioni real-time di superamento soglia, essendo ritenute queste ultime di specifica pertinenza di SGSDH-NM. I dati PM collezionati sono immagazzinati in un log di Qualità al quale l’utente può accedere utilizzando delle specifiche funzioni di ricerca. I dati possono essere visualizzati in forma tabellare oppure mediante istogrammi e possono essere salvati su supporto magnetico. Tutte le funzionalità di reporting presenti sul sistema sono rese disponibili agli utenti attraverso interfaccia WEB. A9) Supporto alla QoS (Diffserv, Intserv, ecc.) La rete IP di Telecom Italia implementa meccanismi per il trattamento differenziato del traffico IP ed MPLS in base al valore del campo ToS/Exp impostato sui pacchetti all’Edge della rete. Il forwarding del traffico sul livello di Core è realizzato in tecnologia MPLS che consente, dal punto di vista del trattamento QoS, di supportare la CoS transparency. La dorsale di trasporto IP permette di realizzare servizi di trasporto differenziati basati sullo standard DiffServ e permette di garantire classi di servizio caratterizzate da indici prestazionali differenti. I meccanismi di trattamento differenziato del traffico sul livello backbone della rete IP di Telecom Italia per processare le code nei router in maniera differenziata sono: il Modified Deficit Round Robin (MDRR) ed il Weighted Random Early Detection (WRED). Gli algoritmi utilizzati a livello di edge, local loop per processare le code nei router in maniera differenziata sono il CBWFQ con “Low Latency Queuing ” per il traffico Real-Time ed il Weighted Random Early Detection per il congestion avoidance. A10) Supporto al Multicast La dorsale IP di Telecom Italia supporta il traffico multicast conformemente a quanto specificato nell’RFC 1112. I protocolli utilizzati per la realizzazione del servizio multicast sono i seguenti: • PIM v2 sui router del backbone per l'implementazione delle funzionalità di routing multicast; • IGMP utilizzato dai client che aderiscono ad una sessione multicast; • MSDP utilizzato per la sincronizzazione dei RP (Rendez-vous point). Per ragioni di ridondanza, nella rete Telecom Italia è presente una coppia di router con funzionalità di RP. Gli apparati eletti a svolgere tale funzionalità sono i router Cisco GSR di livello Core, colocati nei POP dell’Inner-Core a Roma e Milano. Tali RP consentono di raccogliere le richieste di adesione a gruppi multicast da parte di sistemi riceventi e di trasmissione da parte di sistemi sorgenti. La dorsale IP supporta anche il servizio IP Multicast per gruppo chiuso di riceventi (Multicast VPN) secondo il modello “draft-rosen-vpn-mcast-06.txt” (disponibile sul sito www.ietf.org); per ulteriori dettagli si rimanda al par. 7.4. Di seguito si riporta la tabella 5 del Capitolato Tecnico con i parametri prestazionali della rete di trasporto IP.

Tabella 5: Trasporto IP - Prestazioni

Prestazioni Punteggio massimo Sm V SM

Massima latenza end-to-end al netto del tempo di transito sul Local Loop [ms] 0,6 20 20 35

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Tabella 5: Trasporto IP - Prestazioni

Prestazioni Punteggio massimo Sm V SM

Massimo tasso di perdita dei pacchetti IP nella dorsale [%] 0,6 0,1 0,1 0,2

5.1.1.2 RETE DI COMMUTAZIONE FONIA Di seguito si riporta la tabella 6 compilata come richiesto dal Capitolato Tecnico. Gli Allegati citati nella tabella seguente non conocorrono al limite di 300 pagine della Relazione Tecnica come da risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010.

Tabella 6: Rete di commutazione fonia Risposta del Fornitore

Note

Topologia rete fonia Vedi par. 5.1.1 sezione A1

N° di interconnessioni e dimensione dei flussi di interconnessione con nodi di transito (ad esempio: SGT) di altri Operatori nazionali

7.824 flussi a 2Mbit/s con 43 operatori

Per maggiori dettagli sulla modalità di interconnessione si rimanda alle Offerte di Riferimento 2010 presenti sul sito Telecom Italia servizi Wholesale (www.wholesale-telecomitalia.it); per un approfondimento sull’elenco di dettaglio degli operatori nazionali interconnessi si rimanda all’allegato 5.1 appendice E “Lista degli Operatori interconnessi”

N° di interconnessioni e dimensione dei flussi di interconnessione con SGU dell’OD

Tale riga non viene compilata coerentemente con la risposta n.ro 53 alle domande di chiarimento.

N° di interconnessioni e dimensione dei flussi di interconnessione con Operatori internazionali

10.300 flussi a 2Mbit/s con 496 operatori.

Per maggiori dettagli sulla modalità di interconnessione si rimanda alle Offerte di Riferimento 2010 presenti sul sito Telecom Italia servizi Wholesale (www.wholesale-telecomitalia.it); per un approfondimento sull’elenco degli operatori internazionali interconnessi si rimanda all’allegato 5.1 appendice E “Lista degli Operatori interconnessi”

5.1.1.3 SERVIZI DI CONNETTIVITÀ INTERNET Di seguito si riporta la tabella 7 compilata così come richiesto nel Capitolato Tecnico.

Tabella 7 – Servizio di connettività Internet

Prestazioni Punteggio massimo Sm Risposta del

Fornitore SM

N° di NAP (Neutral Access Point) italiani sui quali il Fornitore è attestato 0,5 2 6 (vedi sez. A1) 6

Numero interconnessioni con altri ISP nazionali 0,25 35 89 (vedi sez. A1) 50

Banda di peering nazionale disponibile (diretta e via NAP) [Gbps] 0,5 2 157,3 (vedi sez. A1) 14

N° di interconnessioni con altri ISP internazionali 0,25 5 47 (vedi sez. A2) 10

Banda di peering internazionale disponibile (diretta e via NAP) [Gbps] 0,5 1,5 1.574 (vedi sez. A2) 10

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Come già descritto, la rete IP di Telecom Italia è strutturata in due backbone, nazionale ed internazionale, come viene rappresentato nella figura successiva. Per quanto concerne il backbone nazionale, a sua volta formato, dal punto di vista logico, da due AS come descritto nel par. 5.1.1.1 sezione A5 “Topologia Rete IP”, nelle considerazioni seguenti si fa riferimento al solo AS 3269 in quanto quello attualmente utilizzato per le nuove attivazioni. Il backbone nazionale, è collegato al backbone internazionale (denominato Seabone) ed alle reti di altri Internet Service Provider mediante peering diretti o peering pubblici.

Architettura rete IP di Telecom Italia

Nel seguito, nella sezione A1 “Peering con altri ISP”, si riportano il numero di NAP ai quali la rete IP di Telecom Italia è attestata con la relativa banda, i peering privati con la relativa banda e le politiche di propagazione degli annunci appresi dai peering. Nella seguente sezione A2 “Collegamenti internazionali” si descrive la componente internazionale della rete IP di Telecom Italia Nella prima parte si descrive l’interconnessione tra il backbone nazionale e quello internazionale, in termini di numerosità di collegamenti, banda, architettura dei Pop e politiche di routing implementate; nella seconda parte si riporta la descrizione dettagliata del backbone internazionale (denominato Seabone). A1) Peering con altri ISP Nel seguito si fornisce il dettaglio delle connessioni del backbone IP di Telecom Italia ai peering pubblici, il dettaglio delle relazioni di peering privati ed infine la modalità di instaurazione delle relazioni di peering e le politiche di propagazione degli annunci appresi dai peering. Telecom Italia è connessa a 6 NAP e dispone di 9 relazioni di peering privato; l’interconnessione ad eventuali ulteriori punti di interconnessione è continuamente valutata ed eventualmente implementata al fine di incrementare sempre più la qualità del servizio offerto. Peering pubblici La rete IP di Telecom Italia è connessa ai NAP di Milano (MIX - Milan Internet eXchange) e Roma (NAMEX - Nautilus Mediterranean eXchange), Torino (TOPIX - Torino Piemonte Internet Exchange), Padova (VSIX), Firenze (TIX - Toscana Internet Exchange) e Bari (BIX – Bari Internet Exchange). Nel seguito si riporta il dettaglio delle interconnessioni realizzate presso i NAP. Interconnessione verso il NAP di Milano (MIX) La rete IP di Telecom Italia dispone di due collegamenti a 10 Gbit/s in load balancing (per una banda aggregata di 20 Gbit/s) verso il NAP MIX di Milano, come riportato nella figura sottostante.

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LAN MIX

OPB AS 3269

GW-MI-NAP6GW-MI-NAP5

OC-192OC-192

MI Malpaga MI Bersaglio

Schema di connessione verso il MIX

Interconnessione verso il NAP di Roma (NAMEX) La rete IP di Telecom Italia dispone di due collegamenti a 10 Gbit/s in load balancing (per una banda aggregata di 20 Gbit/s) verso il NAP NAMEX di Roma, come riportato nella figura sottostante.

LAN NAMEX

OPB AS 3269

GW-RM-NAP3GW-RM-NAP2

OC-192OC-192

RM Inviolatella RM Sud

Schema di connessione verso il Namex

Interconnessione verso i NAP di Torino (TOPIX), Padova (VSIX), Firenze (TIX) e Bari (BIX) La rete IP di Telecom Italia dispone di: • due collegamenti a 10 Gbps in load balancing (con banda aggregata di 20 Gbps) verso il TOPIX; • due collegamenti a 1 Gbps verso il VSIX, di cui uno solo a traffico; l’altro collegamento è attivo come risorsa di

backup; • un collegamento a 1 Gbps verso il BIX; • due collegamenti a 155 Mbps in load balancing (con banda aggregata di 300 Mbps) verso il NAP TIX di Firenze. Nei 6 peering pubblici Telecom Italia dispone di relazioni di peering con 83 ISP; nell’Allegato 5.1 appendice F “Relazioni di peering pubblici in NAP italiani” (che concorre al limite di 300 pagine della Relazione Tecnica come da risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010), è riportato un approfondimento sull’elenco di tali ISP con il loro AS number ed i NAP nei quali sono attive tali relazioni. Peering privati

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Nella tabella successiva sono riportate le attuali relazioni di peering privato.

Peering AS Capacità Note Fastweb AS12874 4 x 10 Gbps Peering Privato Wind AS1267 4 x 10 Gbps Peering Privato Aruba AS31034 2 x 2,5 Gbps Peering Privato Vodafone Italia AS30722 1 x 10 Gbps Peering Privato Infracom (ex- Netscalibur)

AS3302 2 x 1Gbps Peering Privato (locale al MIX)

BT Italia/I.NET AS3313 7 x 1 Gbps Peering Privato (locale al MIX e al NAMEX)

COLT AS8220 2 x 1 Gbps Peering Privato (locale al MIX)

Interoute AS8928 1 x 10 Gbps + 1 x 2,5 Gbps Peering Privato (locale al MIX e al NAMEX)

Eutelia AS15589 1 x 1 Gbps Peering Privato (locale al NAMEX)

Peering privati sull’AS 3269 Politiche di propagazione degli annunci Il protocollo utilizzato per realizzare le relazioni di peering è il BGP versione 4. BGP è appositamente progettato per lo scambio di informazioni di routing relative alla raggiungibilità delle destinazioni proprie di ciascun ISP, implementa vari meccanismi atti ad evitare l’instaurarsi di loop, consente la segmentazione degli annunci su una molteplicità di sessioni e permette di assegnare a ciascun annuncio una priorità qualora esistano più percorsi verso la stessa destinazione. Per le connessioni in BGP, si utilizzano le seguenti definizioni: • AS-Peer: ISP che effettua una sessione BGP con la rete IP di Telecom Italia, utilizzando un accesso di natura

pubblica (NAP) oppure con condivisione dei costi (peering privato); • AS-Cliente: Cliente che possiede un AS pubblico, con un proprio spazio di indirizzamento, ed utilizza un accesso

pagante alla rete IP di Telecom Italia (sul quale effettua una sessione BGP) sull’AS 3269. Riguardo le relazioni di peering (AS-Peer), si distinguono quelle realizzate in punti di interconnessione pubblici (peering pubblico presso NAP) o privati (peering privato su accesso diretto). In entrambi i casi viene instaurata una sessione EBGP tra i router di ciascun peer. La rete IP di Telecom Italia è presente in sei punti di interconnessione pubblici (MIX, NAMEX, TOPIX, TIX, VSIX e BIX) ed intrattiene varie relazioni private verso i principali peer, come descritto nella sezione precedente. Sulla rete IP di Telecom Italia sono implementate le seguenti politiche generali di interconnessione (peering): • agli AS-Peer nazionali sono annunciate le reti aggregate della rete IP di Telecom italia e le reti degli AS-Clienti;

dagli AS-Peer sono accettate le reti aggregate proprie del peer (reti direttamente assegnate all'ISP dal RIPE) e le reti dei suoi AS-Clienti (propri Clienti a pagamento);

• gli annunci appresi dagli AS-Peer (sia privati che pubblici) non sono propagati verso Seabone/Internet e verso gli altri AS-Peer; in altri termini la rete IP di Telecom Italia non effettua transito a favore degli AS-Peer;

• gli annunci appresi dagli AS-Clienti sono propagati verso SeaBone/Internet e verso gli AS-peer; in altri termini, la rete IP di Telecom Italia offre transito a favore dei propri Clienti (AS-Cliente).

A2) Collegamenti internazionali Per quanto riguarda i collegamenti internazionali, il backbone nazionale della rete IP di Telecom Italia dispone di una serie di collegamenti verso il backbone internazionale Seabone a Roma e Milano. Nel seguito, nella prima parte, viene descritta l’interconnessione tra il backbone nazionale e quello internazionale Seabone, in termini di topologia e velocità dei collegamenti, architettura dei Pop di interconnessione e politiche di routing. Successivamente si descrive il backbone internazionale Seabone. Interconnessione backbone nazionale – Seabone Sul backbone nazionale sono attualmente attivi, verso il backbone internazionale, 32 link a 10 Gbit/s per un totale di 320 Gbit/s. La banda verso il backbone internazionale Seabone viene dimensionata in maniera tale da non avere un carico, su ogni singolo circuito, superiore al 70%. Dal punto di vista del routing, sono stati diversificati gli annunci delle reti dei Clienti della rete IP di Telecom Italia verso Seabone in base alla dislocazione geografica (Nord vs Sud) in modo da ottenere il rientro del traffico da Internet ottimizzando le risorse del Backbone. Per aumentare ulteriormente l’affidabilità per l’accesso ad Internet (oltre alla disponibilità di più circuiti sia a Milano che a Roma), le rotte del Nord vengono anche annunciate a Roma, con una priorità più bassa e viceversa (le rotte del Sud vengono anche annunciate a Milano con una priorità più bassa). In questo modo, in caso di indisponibilità di tutto il POP Internet p.e. di Milano (il Pop di Milano è inoltre anche suddiviso in due Pop di Inner Core), tutto il traffico Internet entrerebbe da Roma (e viceversa), impegnando le dorsali a 10 Gbit/s del Backbone dell’AS 3269.

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Le politiche di routing tra gli AS 3269, Seabone e AS-Peer (sia pubblici che privati) prevedono che se un AS-Cliente o AS-Peer annuncia le proprie reti mediante più sessioni instaurate su collegamenti di diversa natura commerciale, vengono impostate le priorità in rete in modo da preferire gli annunci provenienti dai collegamenti secondo la seguente priorità (decrescente).

Alta priorità Accesso alla rete IP di Telecom Italia come Cliente

Peering privato Peering pubblico Bassa priorità Internet (Seabone)

Lista priorità La gerarchia indicata consente di sfruttare il collegamento più conveniente in quanto i peering vengono effettuati proprio per dare delle vie dirette tra reti di operatori, senza impegnare i collegamenti internazionali (normalmente utilizzati per tutto il traffico che non sia di peering, sia esso pubblico e privato). I collegamenti “sfavoriti” svolgono comunque una funzione di backup nell’eventualità che il collegamento favorito (per esempio peering diretto con un operatore) diventi indisponibile. Tipicamente un operatore che ha un peering diretto con la rete IP di Telecom Italia è anche presente ai NAP. Ciò permette quindi di disporre di tre vie: il peering privato (via preferenziale), il peering pubblico (seconda scelta) e la via attraverso Seabone e la Big Internet. Seabone Il backbone IP internazionale Seabone (AS6762) ha punti di presenza in Europa, Stati Uniti, Sud America, Asia e nel bacino del Mediterraneo su cui sono attive interconnessioni con le reti dei maggiori operatori internazionali. Seabone, oltre ad essere il backbone di transito verso la big Internet per la rete IP di Telecom Italia, fornisce connettività IP a numerosi Internet Service Provider (ISP), Online Service Provider (OSP), Content Provider (CP), Content Delivery Networks (CDN), Data Centers (DC) e società di telecomunicazioni che forniscono servizi IP. L’accesso è disponibile con velocità fino a 40 Gbps. La connettività alla rete è garantita con standard elevati di qualità attraverso connessioni dirette alle maggiori reti Internazionali distribuite sul backbone a livello globale. I clienti possono acquistare accessi ad Internet ad alte prestazioni senza overbooking per il trasporto del traffico da/verso Internet. Nel seguito, dopo una descrizione dell’architettura di rete, si riporta la descrizione della banda disponibile ed i dettagli delle interconnessioni esistenti e dei punti di presenza. Architettura di rete Seabone a livello mondiale è presente in 34 città: 19 in Europa (Amsterdam, Amburgo, Atene, Bratislava, Bucarest, Bruxelles, Catania, Francoforte, Istanbul, Londra, Madrid, Marsiglia, Milano, Palermo, Parigi, Praga, Roma, Vienna, Zurigo), 9 negli Stati Uniti (New York, Newark, Ashburn, Chicago, Palo Alto, Los Angeles, Dallas, Atlanta e Miami), 5 in Sud America (Buenos Aires, Rio de Janeiro, San Paolo, Lima, Santiago) e 2 in Asia (Singapore ed Hong Kong previsto in apertura nel secondo semestre 2010). I POP sono collegati tra loro utilizzando link fino a livello 10 Gbps sull’infrastruttura internazionale in fibra ottica di Telecom Italia, descritta nel seguito. Il totale della capaictà attiva tra i POP è pari a circa 2 Terabit/s. Nella figura seguente si riporta l’architettura di rete.

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Seabone si poggia su di un’infrastruttura in fibra ottica mondiale, illuminata in tecnologia DWDM, basata su tre sottosistemi: • Backbone Paneuropeo; • Backbone Latino Americano; • Backbone Mediterraneo. Alla precedente si aggiunge un’infrastruttura basata su lambda a 10 Gbps sull’Atlantico, negli USA, in Asia e sul Pacifico che complessivamente forniscono una copertura mondiale, come evidenziato nelle figure successive.

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Banda disponibile e collegamenti di peering • Dai PoP nord americani sono disponibili: collegamenti di peering privati per 600 Gbps e di peering pubblico per

20Gbps. • Dai PoP europei sono disponibili: connessioni di peering privato per 900 Gbps e di peering pubblico per 30 Gbps. • Dai PoP sud americani sono disponibili: connessioni di peering privato per 15 Gbps. • Dal PoP di Singapore sono disponibili: connessioni di peering privato per 8 Gbps e di peering pubblico per 1

Gbps. La rete IP internazionale è presente sui seguenti NAP: • AMS-IX ad Amsterdam con 10 Gbps; • LINX a Londra con 10 Gbps; • DE-CIX a Francoforte con 10 Gbps; • EQUINIX ad Ashburn (USA) con 10 Gbps; • Switch&Data a Palo Alto (USA) con 10 Gbps; • EQUINIX a Singapore con 1 Gbps. La gran parte del traffico incoming è acquisita attraverso peering, cioè con un numero minimo di “hop” verso i contenuti richiesti dai clienti, con conseguenti vantaggi in termini di qualità percepita. Negli Stati Uniti, in Sud America, in Asia ed in Europa, Seabone è presente in tutte le principali telehouse nelle quali, oltre a vendere connettività IP ai propri clienti, ha interconnessioni dirette di peering privato con tutti i principali operatori internazionali. Al fine di massimizzare la qualità del servizio offerto ai propri clienti, in termini di raggiungibilità dei contenuti e di affidabilità, Seabone ha attivato con tutti i propri peer interconnessioni multiple a livello 10Gbps in ciascun continente. Le vari porzioni della rete Seabone sono collegate tra loro, in particolare: 1) USA-EU collegate direttamente tramite cavi in fibra ottica transatlantici (Flag Atlantic, Yellow, Apollo, TGN Atlantic) con connessioni multiple a 10 Gbps; 2) USA-ASIA collegate direttamente tramite cavi transpacifico (TGN Pacific, EAC, C2C). Inoltre l’Europa è collegata direttamente ai paesi del Middle East ed il Far East tramite i cavi SMW-3, SMW-4 e I-ME-WE, di cui Telecom Italia è uno dei partecipanti ai consorzi, ed ai paesi del Mediterraneo tramite il cavo sottomarino in fibra ottica MED Nautilus di proprietà Telecom Italia; gli Stati Uniti sono collegati al Sud America tramite il backbone LA Nautilus di Telecom Italia. Come citato in precedenza, la connettività in USA è ottenuta attraverso 9 POP, quella in Asia attraverso due POP e quella in Sud America grazie a 5 POP. In particolare la notevole affidabilità della connettività verso il Nord America è garantita non soltanto dall’utilizzo di un’infrastruttura di rete diversificata (cavi in fibra ottica diversificati, POP in Europa e negli Stati Uniti distinti) ma anche da collegamenti ridondati verso tutti i principali NAP negli USA. Per quanto riguarda la connettività in Europa, oltre ai 19 Pop, Seabone è presente nelle principali città europee con copertura su circa 30 telehouse utilizzando l’infrastruttura dei metro ring. I router utilizzati nei POP sono ad alta capacità di switching (Cisco CRS-1, 12400 GSR, 7600 e Juniper MX960). La rete IP è monitorata dall’International Network Operations Center (INOC) di Roma, attivo 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno. L’accesso ai domini Internet di tutto il mondo è garantito senza overbooking, mantenendone l’utilizzo ben al di sotto del livello di saturazione. Nella tabella seguente è riportata la lista degli ISP internazionali direttamente connessi; con tali operatori Seabone ha relazioni di peering prevalentemente privato; nell’allegato 5.1 appendice G “Seabone: punti di presenza internazionali” (che non concorre al raggiungimento del imite di 300 pagine della Relazione Tecnica come da risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010), si riporta invece un approfondimento sulla lista dei punti di presenza internazionali, che comprende i Pop e le telehouse, raggiunte dai metro ring, sui quali è possibile fornire il servizio ai Clienti.

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SPRINT AOL-ATDNLEVEL 3 BELL-CANADAGLOBAL CROSSING BRITISH-TELECOMVERIZON CABLEVISIONNTT-VERIO CABLE-WIRELESSQWEST COMCASTSAVVIS COXTATA CPRMTELIA FLAG TELECOMCOGENT FREEAT-T HINETTINET JAPAN-TELECOMTELEFONICA-DATA KDDIDEUTSCHE-TELEKOM KOREA TELECOMFRANCE-TELECOM KPNCHINA-NETCOM NLAYERCHINA-TELECOM REACHGOOGLE SINGTELMICROSOFT USA SWISSCOMYAHOO TDCUU-702-NET TELE-2PCCW-BTN UPCHURRICANE-ELECTRIC XOABOVENET

INTERCONNESSIONI DIRETTE CON I PRINCIPALI OPERATORI INTERNAZIONALI

5.1.2 RETE DI ACCESSO In questo capitolo viene fornita una descrizione delle reti di accesso in rame ed in fibra ottica che costituiscono l’infrastruttura a disposizione della clientela di Telecom Italia (sezioni da A1 ad A7), nel rispetto delle specifiche del Capitolato Tecnico - Allegato 5. Nelle sezioni da A8 ad A13 vengono fornite indicazioni sulle reti metropolitane in fibra ottica nel loro complesso, compresa la descrizione della rete d’accesso di nuova generazione (NGN2); la descrizione delle reti metropolitane Gigabit Ethernet è, inoltre, fornita in dettaglio nell’apposito paragrafo 5.1.2.1 come previsto dal Capitolato Tecnico. Nella sezione A14 è fornita un’indicazione sui programmi di attuazione dell’ULL, con relativa tabella, secondo quanto richiesto nel Capitolato. Si evidenzia che Telecom Italia dispone di una rete mobile interconnessa con le infrastrutture di rete fissa rappresentando, pertanto, una ulteriore modalità di accesso ai servizi di connettività. L’architettura di tale rete non viene descritta nel presente documento non essendo oggetto della gara l’accesso dati in mobilità. A1) Architettura La Rete di Accesso rappresenta la parte più capillare della rete ed è costituita da portanti fisici ed apparati sia trasmissivi che di multiplazione/concentrazione. Si estende dai nodi ove sono localizzate le funzionalità di rete specifiche per la fornitura completa del servizio (Nodi di Accesso) fino ai punti di distribuzione del servizio stesso al Cliente (Terminazioni di Rete). La Rete di Accesso di Telecom Italia è così caratterizzata: • rete in rame a coppie simmetriche (con cavi aerei, in tubazione o interrati), per l’accesso ai servizi in banda fonica

(POTS), ai servizi ISDN, ai servizi dati a larga banda fino a n x 2 Mbps (xDSL), ai CDN a n x 64 kbit/s oppure a 2 Mbit/s (HDSL, HDB3). Può collegare alla centrale sia MUX a bassa capacità che Clienti. Tale rete ha una struttura a stella che viene schematicamente rappresentata nella figura seguente.

Zona rurale

Zona urbana Primaria

Armadio

Secondaria

Zona urbana ad elevata densità

Centrale

Sede d’utente

Sede d’utente

Struttura della Rete di Accesso in rame

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• rete in fibra ottica, per l’accesso ai servizi a banda stretta ed a banda larga. Può collegare alla centrale sia MUX (MPX-1) che apparati SAF, ADM, nodi WDM. L’introduzione della fibra ottica in Rete di Accesso è stata avviata a partire dal 1985 con topologie sia ad anello che a stella, come illustrato nella figura seguente.

Stella f.o.

MPX 1

SAF/ADM/WDM

Centrale

Anello f.o.

MPX 1

Sede d’utente

Sede d’utente

Struttura della Rete di Accesso in fibra ottica

La Rete di Accesso di Telecom Italia presenta anche risorse impiantistiche create per servizi videodiffusivi (rete a Larga Banda HFC) e soluzioni di accesso radio realizzate con tecnica punto-multipunto e con Monocanali UHF e VHF (prevalentemente nelle aree rurali o difficilmente raggiungibili con il portante fisico). Oltre alle architetture descritte precedentemente, nella rete di accesso sono presenti, in siti particolari (es. aeroporti, stazioni, etc…), hot-spot pubblici wi-fi per l’accesso alla rete IP di Telecom Italia. Infine, nelle regioni del Centro Sud (Umbria-Lazio-Abruzzo-Molise, Campania-Puglia-Basilicata-Calabria e Sardegna) per le quali Telecom Italia si è aggiudicata nel 2008 l’assegnazione dei diritti d’uso di frequenze per sistemi Broadband Wireless Access (BWA) nella banda 3,4-3,6 GHz, saranno presenti entro il 2010 coperture WiMAX per la fornitura di connettività broadband per utenti “fissi” in ambienti home/office. A2) Tecnologie trasmissive Rete in rame a coppie simmetriche La rete di accesso in rame, detta anche rete di distribuzione in rame, si suddivide in rete primaria, rete secondaria e raccordo.

La rete primaria, normalmente ad alta potenzialità (da 400 a 2.400 coppie) e con tipologia di posa prevalentemente sotterranea, contraddistingue Ia tratta che collega il permutatore di centrale con un terminale (armadio di distribuzione o armadio ripartilinee) ubicato in posizione intermedia rispetto alla terminazione del cliente. I cavi della rete primaria sono pertanto biterminati (attestazione sulle strisce verticali del permutatore ed in armadio); il suo percorso definisce una direttrice e l’area che ricade nella sua sfera di influenza è detta “Area Cavo”.

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La rete secondaria, normalmente a medio bassa potenzialità (da 10 a 400 coppie) e con tipologia di posa sia sotterranea sia aerea, contraddistingue, in una rete di distribuzione elastica, Ia tratta che collega l’armadio di distribuzione con il distributore propriamente detto. I cavi secondari sono pertanto biterminati su terminazioni che, ubicate da un lato in armadio e dall’altra sul distributore, consentono il sezionamento della rete ed, attraverso le permutazioni d’armadio, le conferiscono Ia caratteristica dell’elasticità. Le coppie del cavo secondario uscente dall’armadio sono via via distribuite (mediante giunti e seguendo una numerazione precisa e puntuale che determina Ia numerazione dei distributori), secondo una configurazione ad albero, in cavi di potenzialità inferiore che vanno a servire i distributori ubicati il più vicino possibile alla clientela da collegare. L’area che ricade nella sfera d’influenza del distributore è definita “Area del Distributore” (o Area di Armadio nel caso dell’armadio). La posa dei cavi secondari è prevalentemente interrata se trattasi di aree metropolitane, oppure di tipo aereo: a muro se in ambito cittadino, su palificazione in aree a bassa densità abitativa.

Si definisce “raccordo” (in origine denominato raccordo d’abbonato o impianto di abbonato) quella parte di collegamento o rilegamento del cliente che unisce l’ultima terminazione di rete (distributore) ove è attestato, con il terminale del cliente. Si tratta dunque di un collegamento individuale di tipo bifilare costituito con materiale diverso a seconda del tipo di posa utilizzato. Il raccordo inoltre si divide in una parte esterna che ha una terminazione sul primo punto di sezionamento all’interno dell’abitazione del cliente, ed una parte interna che va da tale punto all’ultima presa dell‘impianto. Rete in fibra ottica Come descritto nella sezione precedente, la rete di distribuzione in fibra ottica può avere due topologie: a stella o ad anello, descritte nel seguito. Topologia a stella La rete di distribuzione in cavo a fibre ottiche si estende dall’interno dell’edificio di centrale fino alla terminazione nella sede ottica. Tale sede può coincidere con la sede del Cliente (terminazione della fibra ottica su SAF/ADM) o con un apparato trasmissivo di multiplazione (MPX-1) che collega in rame più Clienti. Nella figura seguente sono rappresentati i principali elementi della rete ottica in accesso.

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Centrale

TTF

Rete otticaprimaria

Rete ottica secondaria(raccordi ottici)

ClienteAffari

Cliente Residenziale

MPX-1

Distributoreottico

Rete secondaria in rame

SAF

Schema logico della Rete di Accesso in fibra ottica

Tratte punto-punto in fibra ottica sono utilizzate anche nella realizzazione di collegamenti in tecnologia WDM, utilizzando apparati trasmissivi OLT (Optical Line Termination), con collegamenti trasmissivi bidirezionali, ciascuno costituito da una coppia di fibre ottiche di tipo G.652. Nel caso della tecnologia DWDM il segnale trasmesso sulla coppia di fibre ottiche tra due apparati adiacenti è costruito attraverso la multiplazione a divisione di frequenza di nD (nD=32) segnali portanti con una lunghezza d’onda appartenente ad una griglia di riferimento stabilita dalla raccomandazione ITU-T G.694.1. Ciascuno degli nD segnali può avere una frequenza di cifra massima di 2,5 Gbit/s o di 10 Gbit/s: il segnale multiplato può contenere una qualsiasi combinazione di velocità per gli nD canali. Nel caso della tecnologia CWDM il segnale trasmesso sulla coppia di fibre ottiche tra due apparati adiacenti è costruito attraverso la multiplazione a divisione di frequenza di nC (nC=4 oppure 8) segnali portanti con una lunghezza d’onda appartenente ad una griglia di riferimento stabilita dalla raccomandazione ITU-T G.694.2; la griglia CWDM prevede una spaziatura delle lunghezze d’onda dei canali molto più ampia rispetto alla spaziatura della raccomandazione ITU-T G.694.1. Ciascuno degli nC segnali può avere una frequenza di cifra massima di 2,5 Gbit/s. Topologia ad anello La rete ottica primaria si estende dal TTF, posto all’interno dell’edificio di centrale, fino al distributore ottico, nel quale avviene la connessione delle fibre del cavo primario, di maggiore potenzialità, con quelle dei cavi secondari, di minore potenzialità. La rete ottica secondaria si estende dal distributore all’apparato di terminazione, che può essere un apparato MPX-1, SAF, ADM, xWDM, terminazione GBE (per la descrizione delle reti di accesso in tecnologia GBE si rimanda al par. 5.1.2.1 sezione A1 “Topologia delle isole metropolitane”). Nel caso di terminazione su MPX-1, i Clienti vengono raggiunti da una rete secondaria in rame; negli altri casi la rete secondaria ottica raggiunge la sede del Cliente, come mostrato nella figura seguente.

Per quanto riguarda la rete di accesso per i collegamenti WDM, gli anelli sono costituiti da apparati trasmissivi di tipo OADM (Optical ADM) e da collegamenti bidirezionali, ciascuno realizzato da una coppia di fibre ottiche di tipo G.652. Ciascun OADM è utilizzato per la raccolta dei flussi client da trasportare nella rete. Tra due OADM possono essere presenti apparati, chiamati OLA (Optical Line Amplifier); i segnali client vengono trattati trasparentemente da questi apparati. La figura successiva riporta l’architettura di massima.

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Anelli a due fibre di OADM con protezione OSNCP

OADM

OADM

OADMOADM

OLA

Client

Client

Anelli a due fibre di OADM con protezione OSNCP

OADM

OADM

OADMOADM

OLA

Client

Client

Architettura di massima degli anelli WDM metropolitani Per la descrizione delle due differenti tecnologie trasmissive DWDM e CWDM si rimanda a quanto precedentemente detto nella parte riguardante collegamenti WDM punto – punto. A3) Tipologia e capacità dei portanti fisici Portanti Di seguito si riportano le consistenze dei portanti della Rete di Accesso aggiornate a dicembre 2009: • km-cavo in rame: 540.254 km, pari a 106.614.456 km-coppia.; • km-cavo in fibra ottica: oltre 10.000 km, corrispondenti a più di 500.000 km-fibra. A4) Ridondanza dei percorsi Nella rete di accesso ottica, la ridondanza di percorso si ha nei casi in cui la rete di distribuzione è realizzata con anelli in fibra ottica, come descritto nelle sezioni precedenti “Architettura” e “Tecnologie trasmissive”. Per i Clienti serviti da apparato SAF/ADM/WDM oppure TIR per accesso GBE con sistema in doppia via, la fibra ottica arriva in doppia via diversificata fino alla sede Cliente. A5) Affidabilità degli apparati I principali apparati utilizzati per la raccolta della clientela sono: • gli apparati ADSL per la fornitura di servizi fonia/dati a larga banda; • i SAF che rappresentano gli apparati di raccolta per servizi fonia/dati con utilizzo della fibra ottica nella rete di

distribuzione primaria e secondaria; • gli ADM, che rappresentano gli apparati di raccolta per i servizi dati, con utilizzo della fibra nella rete di

distribuzione primaria/secondaria; • Feeder, che rappresentano gli apparati di accesso alla rete metropolitana GBE; • Apparato WDM per collegamenti Lambda a 2,5 e 10 Gbps. Nella tabella seguente si riportano le quantità presenti in rete a dicembre 2009 con l’affidabilità delle singole tipologie di apparato.

APPARATO QUANTITA’ AFFIDABILITA’

ADSL (schede lato centrale) 359.553 MTBF: 40 anni

SHDSL (lato centrale) 11.469 MTBF: 75 anni

ADM 24.785 MTBF: 41 anni

Apparati GBE (Feeder e Metro)

153 MTBF: 25 anni

Apparati WDM 1.701 MTBF: 20 anni

Per la componente WDM, la tabella seguente riporta la suddivisione dei sistemi per capacità trasmissiva in termini di numero di canali ottici a 2,5 Gbps equivalenti.

O32 OM 12 OM 16 OM 40 OTS Totale N° sistemi 349 1 1 8 1.342 1.701 Capacità 11.168 12 16 320 27.151 38.667

Sistemi WDM Metro

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O32 = Sistema 32 canali 2.5 Gb (in configurazione ad anello)

OM12 = Sistema 12 canali 2.5 Gb

OM16 = Sistema 16 canali 2.5 Gb

OM40 = Sistema 40 canali 10 Gb corrispondenti a 160 canali equivalenti a 2.5 Gb

OTS = Sistema 8 canali 2.5 Gb (in configurazione ad anello CWDM)

I dati di targa mediati della Rete di accesso sono indicati nella tabella seguente. Tabella 8: Prestazioni della Rete di accesso

Prestazioni Risposta del Fornitore

Note

Disponibilità annuale (availability) dal punto diaccesso al nodo della rete di trasporto

≥ 99,9963%

MTTF (o “uptime”) ≥ 14 anni MTTR (o “downtime”) ≤ 270 minuti

A6) Sistemi trasmissivi utilizzati I sistemi trasmissivi utilizzati nella rete di accesso sono stati descritti nella sezione precedente A2 “Tecnologie trasmissive”. Con particolare riferimento alle tecnologie utilizzate in rete di accesso per la fornitura dei servizi richiesti nel cap. 7 del Capitolato Tecnico, ulteriori dettagli sui sistemi trasmissivi vengono riportati nel seguito per la tecnologia xDSL e nel par. 5.1.2.1 per la tecnologia Ethernet. Nel seguito si riporta una breve descrizione delle tecnologie xDSL utilizzate nella rete di accesso e dell’architettura di accesso xDSL alla rete di Telecom Italia. ADSL, ADSL2+ (Asymmetric Digital Subsciber Line) La tecnologia di accesso a larga banda ADSL ed ADSL2+ consente la trasmissione di informazioni digitali sui doppini contemporaneamente al segnale telefonico. Il sistema consiste di una coppia di modem ADSL/ADSL2+ ai capi della linea rispettivamente presso la centrale Telecom Italia (modem ATU-C) e presso la sede del Cliente (modem ATU-R). Tale architettura abilita il trasporto di tre canali informativi: un canale dati nel verso da centrale a Cliente (downstream), un canale dati nel verso da Cliente a centrale (upstream) ed un segnale telefonico. Le unità ATU-C sono generalmente raccolte in un cestello (il Mux ADSL detto DSLAM), che svolge le funzioni di multiplazione del traffico dati. Le velocità di trasmissione sono sbilanciate nei due versi, potendo arrivare a 20 Mbit/s downstream e a circa 1 Mbit/s upstream. Tali velocità dipendono dalla lunghezza e dalla qualità del cavo in rame nonché dalla presenza di segnali di disturbo. Nel caso medio su distanze di 2 km, si possono ottenere velocità fino a 7 Mbit/s downstream e a 700 kbit/s upstream. La separazione fra il canale telefonico ed il canale a larga banda è realizzata mediante l’utilizzo di filtri passivi (POTS splitter) posizionate in centrale e presso la sede del Cliente, come mostrato nella seguente figura.

Architettura di accesso ADSL/ADSL2+

DSLAM ATM ed IP (Digital Subscriber Line Access Multiplexer)

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Gli apparati di raccolta del traffico dei Clienti finali che utilizzano le tecnologie xDSL sono Access Node denominati DSLAM. La funzione DSLAM è svolta da un apparato di centrale costituito da schede dotate di porte ADSL (più specificatamente ADSL1 o ADSL2+) interconnesse, tramite i doppini della rete di distribuzione, alle terminazioni di rete ADSL ubicate presso le sedi dei Clienti finali. In base alla tipologia di DSLAM (IP od ATM) si riassumono di seguito le principali funzionalità. DSLAM ATM Supportano una o più connessioni ATM permanenti di tipo VP o VC. Le principali funzioni in esso effettuate sono: • collegamento con la rete ATM tramite interfacce standard, a 155 Mbit/s (STM-1) o a 34 Mbit/s (E3), svolgendo le

funzionalità di livello ATM e di livello fisico, e in taluni casi di Digital Divide con interfacce ATM IMA 4x2Mbit/s. • la terminazione ADSL dei collegamenti della rete di distribuzione in rame; • la demultiplazione, in direzione downstream, delle celle ATM provenienti dalla rete ATM ed il loro instradamento

verso le porte modem ADSL attestate alle coppie della rete in rame; • la multiplazione, in direzione upstream, delle celle ATM provenienti dalle porte modem ADSL verso la rete ATM; • funzionalità per la gestione di apparato. I DSLAM ATM installati sono di tre costruttori: Alcatel-Lucent (ALU), Ericsson e Nokia-Siemens-Network (NSN). Per il trasporto dei flussi tra i DSLAM ed il nodo della rete ATM possono essere utilizzati: • la rete trasmissiva regionale/locale, che nel caso della rete regionale SDH assume la configurazione riportata

nella figura sottostante;

DSLAM con flusso su anelli SDH

Nella figura precedente la rete PSTN/ISDN rappresenta la rete di fonia tradizionale e consente, tramite i POTS/Splitter in centrale, di fornire i servizi di fonia tradizionale ai clienti dotati di ADSL. • la fibra ottica dedicata o il ponte radio a microonde su frequenze licenziate; Nel caso in cui il DSLAM ed il nodo

della rete ATM siano colocati nella stessa centrale, l’architettura risultante è riportata nella figura seguente.

DSLAM con flusso su fibra ottica dedicata

Dimensionamento dei DSLAM e della rete di Backhaul I collegamenti tra i DSLAM ed i nodi BPX/MGX ATM sono a 34 o 155 Mbps. E’ possibile in taluni casi (tipicamente centrali Digital Divide, ovvero a scarsa penetrazione della clientela) l’utilizzo di miniDSLAM in centrale con interfaccia ATM IMA 4x2Mbit/s ed 8x2Mbit/s su portante in rame; l’architettura risultante è riportata nella figura seguente.

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In caso di ampliamento dell’impianto, se viene raggiunto il numero massimo dei Clienti configurabili o se la banda dinamica (calcolata in un predeterminato intervallo temporale di massimo traffico) supera una soglia prefissata, è necessario utilizzare un nuovo sistema DSLAM su cui ripartire i Clienti. Di conseguenza vengono previsti con sufficiente anticipo le necessità di nuovi subtelai, telai e interfacce di rete per realizzare il nuovo impianto. DSLAM IP Le principali funzioni in esso effettuate sono: • Terminazione del PVC ATM ed interworking con la rete Ethernet (OPM, descritta nel par. 5.1.1 sezione A6 “Rete

di trasporto OPM”)); • l’interconnessione con la rete OPM tramite interfacce standard, a 1Gbps (1000BaseLX) o 100Mbps (100BaseTX); • Trasporto del traffico verso la rete OPM con segregazione dei flussi in differenti Virtual LAN (VLAN); • la terminazione ADSL dei collegamenti della rete di distribuzione in rame; • inoltro in direzione downstream dei frame ethernet provenienti dalla rete OPM verso i PVC configurati sulle porte

del modem ADSL attestati alle coppie in rame; • inoltro in direzione upstream del traffico ethernet proveniente dalle porte del modem ADSL verso la rete OPM; • funzionalità per la gestione di apparato. I DSLAM IP hanno la possibilità di fornire servizi/funzionalità innovative rispetto ai DSLAM ATM (quali ad esempio TV ad alta definizione, Videoconferenza ad alta definizione). Essi infatti sono in grado di: • gestire il traffico multicast attraverso opportuni protocolli di segnalazione (IGMP); • gestire in modalità avanzata la QoS (Quality of Services) mediante l’analisi di specifiche informazioni disponibili

sui pacchetti transitanti sulla rete (campo CoS su frame Ethernet); • fornire servizi innovativi a larga banda attraverso l’utilizzo di nuove schede/funzionalità (schede VDSL2, bonding

fisico, schede tributarie ethernet, ecc). I DSLAM IP installati sono di quattro costruttori: Alcatel-Lucent (ALU), Nokia-Siemens-Network (NSN), Huawei ed ECI. Per il trasporto dei flussi tra i DSLAM ed il nodo della rete Ethernet (OPM) possono essere utilizzati: • la rete trasmissiva regionale/locale, che nel caso della rete regionale NG-SDH assume la configurazione riportata

nella figura sottostante

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DSLAM con flusso su anelli NG-SDH • la rete trasmissiva regionale xWDM, assume la configurazione riportata nella figura sottostante

• la fibra ottica dedicata o il ponte radio a microonde su frequenze licenziate; nel caso in cui il DSLAM ed il nodo della rete OPM siano colocati nella stessa centrale, l’architettura risultante è riportata nella figura seguente

DSLAM con flusso su fibra ottica dedicata Dimensionamento dei DSLAM e della rete di Backhaul I collegamenti tra i DSLAM ed i nodi della rete OPM (Feeder o Remote Feeder) possono essere 100Mbps (FE), 1Gbps (GbE) e 155Mbps (1VC4: eth over SDH/xWDM); è possibile in taluni casi l’utilizzo di particolari DSLAM IP da esterno (cosiddetti miniCAB) connessi su portante in fibra ottica con interfaccia FE/GbE, di capacità ridotta, in aree a bassa penetrazione potenziale del servizio ADSL, tipicamente aree Digital Divide. In particolari aree con limitato bacino di utenza si possono utilizzare miniDSLAM IP con interfaccia FE trasportata su sistemi SHDSL multi coppia (trasporto Ethernet over SHDSL), affiancati ad apparati di concentrazione della rete fonica (ad es. UCR, MPX, etc) per i quali non è tecnicamente possibile fornire il servizio ADSL. La figura seguente riporta l’architettura risultante.

Per quanto riguarda i criteri di dimensionamento dell’apparato DSLAM, per definire la configurazione di prima installazione e quella dei successivi ampliamenti, viene effettuata la previsione dei collegamenti ADSL per l’area di centrale sede dell’impianto. In caso di ampliamento dell’impianto, se viene raggiunto il numero massimo dei Clienti configurabili o se la banda dinamica (calcolata in un predeterminato intervallo temporale di massimo traffico) supera una soglia prefissata, è necessario utilizzare un nuovo sistema DSLAM su cui ripartire i Clienti. Di conseguenza

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vengono previsti con sufficiente anticipo le necessità di nuovi subtelai, telai ed interfacce di rete per realizzare il nuovo impianto. Accesso SHDSL In sostituzione della tecnologia di accesso a larga banda HDSL (basata su una tecnica di trasmissione numerica su due doppini ed in grado di fornire un accesso a 2 Mbit/s o nx2Mbit/s, con n<=4, utilizzando più modem in sede cliente) dal 2003 è utilizzata la tecnologia SHDSL che consente di avere le stesse bande di accesso dell’HDSL utilizzando uno o due doppini (in funzione della lunghezza della tratta in rame). Tale tecnologia è utilizzata sia nella modalità stand-alone che su DSLAM. Nella modalità stand-alone si realizza il collegamento dal singolo modem del Cliente ad un modem posto nella centrale di riferimento del Cliente. La connettività viene poi assicurata collegando il modem di centrale al multiplatore d’accesso a 2 Mbit/s della rete ATM; se l’apparato ATM non è presente nella centrale di riferimento del Cliente si utilizza la rete trasmissiva SDH fino alla centrale ATM di afferenza. Per aumentare la distanza di collegamento tra di due modem (lato cliente-lato centrale) è possibile utilizzare 2 doppini invece di uno ed eventuali rigeneratori. Nella modalità su DSLAM gli accessi dati SHDSL a 2 Mbit/s si realizzano collegando il modem Cliente direttamente al DSLAM di riferimento. Tale tecnologia può essere impiegata solo se nella centrale di attestazione del Cliente esiste il DSLAM ADSL/SHDSL. La tecnica SHDSL non consente di utilizzare lo stesso supporto fisico per la telefonia analogica. A7) Protocolli utilizzati e supportati nella rete di Accesso I protocolli utilizzati e supportati sono: ISDN DSS-1, xDSL, 802.3 (ethernet 10 Mbps), 802.3u (Fast Ethernet 100 Mbps), 802.3z (ethernet 1 Gbps), 802.3ae (ethernet 10 Gbps), ATM/Frame Relay, 802.11b/g a 2,4 GHz, 802.16 (WiMAX); inoltre sono utilizzate e supportate le gerarchie SDH e PDH. Nel seguito (sezioni da A8 ad A13) si riportano le informazioni richieste dal Capitolato relativamente alle reti metropolitane e alle reti di nuova generazione (NGN). A8) Numero di reti metropolitane in fibra ottica messe a disposizione in Italia In ambito urbano, nella rete di accesso in fibra ottica, sono realizzate oltre 1.700 strutture ottiche in configurazione “anello” e 900 in configurazione “stella”. Circa il 60% degli anelli e dei raccordi sono relativi alle maggiori città (Torino, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Genova, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Catania). A9) Localizzazione geografica delle reti metropolitane in fibra ottica I Comuni per i quali è presente la fibra ottica nella rete di accesso sono 407. Per un approfondimento sull’elenco dei comuni si rimanda all’allegato 5.1 appendice H “Elenco dei comuni con fibra ottica nella rete di accesso” (che non concorre al raggiungimento del limite di 300 pagine della Relazione Tecnica come da risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010). A10) km complessivi delle reti in fibra ottica a livello metropolitano I km complessivi delle reti in fibra ottica a livello metropolitano al 31/12/2009 sono oltre 445.000. A11) Tecnologie utilizzate per la realizzazione di reti metropolitane Per le reti metropolitane in fibra ottica sono utilizzate le tecnologie PDH, SDH, WDM, già descritte in precedenza nella parte riguardante la rete di accesso in fibra ottica (sezione A2 Tecnologie trasmissive), e Gigabit Ethernet descritte nel par. 5.1.2.1 sezione A1 “Topologia delle isole metropolitane”. A12) Protocolli utilizzati e supportati sulle reti metropolitane I protocolli utilizzati e supportati sulle reti metropolitane in fibra ottica sono: 802.3 (ethernet 10 Mbps), 802.3u (Fast Ethernet 100 Mbps), 802.3z (ethernet 1 Gbps), 802.3ae (ethernet 10 Gbps), ATM (34 Mbps/155 Mbps), ESCON (200 Mbit/s), Fiber Channel (1 Gbps/2Gbps), FICON (1 Gbit/s/2Gbit/s); inoltre sono utilizzate e supportate le gerarchie SDH e PDH. A13) Reti di nuova generazione (NGN2) Con l’acronimo NGN2 si identifica la rete di Nuova generazione di Telecom Italia in fibra ottica per la fornitura di servizi ad altissima banda (servizi “UltraBroadBand”). Il progetto NGN2 nasce nel 2007, a Milano, con lo scopo principale di realizzare una nuova infrastruttura trasmissiva in fibra ottica che potesse sostituire progressivamente la rete di accesso in rame; i vantaggi di tale strategia sono molteplici: • Il dispiegamento di una nuova rete in fibra ottica consente di ridurre i costi di manutenzione ed il tasso di guasto

della rete di accesso, fattori legati all’obsolescenza e alle caratteristiche intrinseche degli attuali portanti in rame; • I portanti in fibra ottica sono in grado di supportare, senza problemi, la trasmissione di dati ad altissima velocità

(gigabit/s) con degrado estremamente ridotto delle prestazioni nel tempo. Lo sviluppo della fibra ottica in rete di accesso consente, a Telecom Italia, di perseguire una strategia basata sull’utilizzo, nel medio/lungo periodo, di un’unica rete di raccolta multi-servizio, in tecnologia IP/Gigabit Ethernet, in grado di fornire collegamenti con classi di servizio differenziate per garantire il trasporto ottimale delle diverse tipologie di traffico (dati, video, voce, ecc..), che hanno requisiti molto differenti in termini di banda, di ritardo e di jitter.

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Per lo sviluppo della nuova rete NGN2 Telecom Italia ha deciso di basarsi sull’architettura nota in letteratura come FTTH (Fiber To The Home), adottando il protocollo trasmissivo G.PON (standard ITU-T Rec. G.984.x); tale architettura è così schematizzabile: • I° livello di infrastruttura in fibra, definita “rete primaria”: infrastruttura in fibra ottica (tipicamente ad anello)

che si sviluppa a partire dalla centrale e consente di raggiungere un punto intermedio di giunzione/diramazione posto tipicamente in un pozzetto stradale; in tale punto intermedio è posizionato un elemento passivo di diramazione della fibra (splitter ottico) verso più building.

• II° livello di infrastruttura in fibra, definita “rete secondaria”: infrastrutture in fibra ottica che si sviluppano a partire dal punto intermedio di diramazione fino ai singoli building; all’interno dei building è installato un ulteriore elemento di diramazione della fibra (splitter ottico) verso gli appartamenti.

• III° livello di infrastrutture in fibra (collegamento verticale al building): collegamento in fibra ottica dallo splitter posto alla base del building fino alle sedi cliente.

La trasmissione dei dati dalla centrale fino alla sede cliente è basata sull’impiego del protocollo G.PON e prevede l’utilizzo in sede cliente di una terminazione ottica d’utente (ONT) ed in centrale di un apparato di concentrazione dei rami in fibra ottica (OLT). In sede cliente, tramite l’ausilio di un apparato di accesso IP (Access Gateway) collegato in Ethernet alla ONT, è possibile usufruire di vari servizi quali navigazione internet/trasmissione dati, fonia su IP, video broadcast ed on demand (tramite set-top-box aggiuntivo). Un singolo ramo G.PON può consentire il collegamento di max 128 sedi cliente.

Architettura della rete NGN2 (FTTH/G.PON)

Per le unità immobiliari raggiunte in fibra ottica dalla rete NGN2 valgono le seguenti definizioni: • Unità immobiliare passed in secondaria: si tratta di un’unità immobiliare per la quale è stata predisposta

l’infrastruttura in fibra ottica in rete primaria e secondaria, fino alla base del building. • Unità immobiliare passed in primaria: si tratta di un’unità immobiliare per la quale è stata predisposta

l’infrastruttura in fibra ottica solo in rete primaria. Si rimanda al paragrafo 5.2 per la sintesi dei programmi di attuazione della rete NGN2 di Telecom Italia. A14) Programmi di attuazione dell’ULL Telecom Italia, quale fornitore dell’accesso disaggregato (ULL) e della colocazione presso le proprie centrali agli altri Operatori, è presente con proprie strutture di local loop e di colocazione in centrale in tutte le proprie centrali (11.462 impianti SL, 654 SGU) coprendo con tali infrastrutture (accesso disaggregato e siti di centrale): • tutto il territorio nazionale per i servizi di fonia; • 8.599 centrali per servizi ADSL su ATM al 23 dicembre 2009; • 1.578 centrali per servizi ADSL su Ethernet al 23 dicembre 2009; • 9.097 centrali per i servizi S/HDSL al 23 dicembre 2009; • tutto il territorio nazionale per i circuiti diretti numerici (CDN).

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Di seguito si riporta il numero di centrali aperte all’ULL alla data di presentazione dell’offerta; per l’elenco completo di tali centrali, con il dettaglio delle tecnologie disponibili in accesso, si rimanda all’allegato 5.1 appendice I “Elenco centrali aperte all'ULL” (che non concorre al raggiungimento del limite di 300 pagine della Relazione Tecnica come da risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010).

Tabella 9: Numero centrali coperte dall’ULL

Punteggio Valore indicato dall’Offerente

0≤X<400 0

1.494

400≤X<600 5

600≤X<800 10

800≤X≤1000 15

1000≤X≤centrali disponibili 20

5.1.2.1 RETI METROPOLITANE Telecom Italia dispone di reti metropolitane sia in tecnologia Ethernet che SDH; le prime sono anche utilizzate anche per l’accesso alla rete IP MPLS e per l’accesso ad Internet, mentre le secondo utilizzano le sezioni locali della rete SDH regionale. Nel seguito, dopo la Tabella 10 del Capitolato Tecnico compilata, si riporta la descrizione delle due infrastrutture metropolitane. Tabella 10 – Trasporto metropolitano Risposta del Fornitore Note Topologia delle isole metropolitane Tecnologia Ethernet

Vedi par. 5.1.2.1 sezione A1.B1 “Topologia delle isole metropolitane”. Tecnologia SDH Vedi par. 5.1.1 sezione A2.B1 “Tecnologie trasmissive utilizzate nei diversi livelli gerarchici della rete” e par. par. 5.1.2.1 sezione A2 “Reti metropolitane in tecnologia SDH”.

Interconnessione di isole metropolitane Tecnologia Ethernet Vedi par. 5.1.2.1 sezione A1.B2 “Interconnessione di isole metropolitane”. Tecnologia SDH Vedi par. 5.1.1 sezione A2.B1 “Tecnologie trasmissive utilizzate nei diversi livelli gerarchici della rete” e par. par. 5.1.2.1 sezione A2 “Reti metropolitane in tecnologia SDH”.

Modalità di gestione della rete Tecnologia Ethernet Vedi par. 5.1.1.1 sezione A8 “Modalità di gestione della rete”. Tecnologia SDH Vedi par. 5.1.1.1 sezione A3 “Funzioni di gestione della Rete”.

Supporto alla qualità di servizio Tecnologia Ethernet Vedi par. 5.1.2.1 sezione A1.B3 “Supporto alla qualità di servizio”. Tecnologia SDH Vedi par. par. 5.1.2.1 sezione A2 “Reti metropolitane in tecnologia SDH”.

Supporto al multicast Tecnologia Ethernet Vedi par. 5.1.2.1 sezione A1.B4 “Supporto al multicast”. Tecnologia SDH Vedi par. par. 5.1.2.1 sezione A2 “Reti metropolitane in tecnologia SDH”.

A1) Reti metropolitane in tecnologia Ethernet La realizzazione di una rete metropolitana in tecnologia GigaBitEthernet (GBE) è funzionale all’erogazione di servizi di Rete Privata Virtuale di livello 2, di livello 3 e di accesso ad Internet ad alta velocità su fibra ottica. Tra questi il servizio di Rete Privata Virtuale di livello 2 consente il collegamento, alla velocità nativa delle reti locali, tra LAN di sedi di un cliente distribuite in ambito metropolitano, realizzando in questo modo una VLAN estesa. L’impiego di una rete metropolitana in tecnologia GBE è previsto, inoltre, nei servizi erogati da Telecom Italia, come infrastruttura di accesso a Larga Banda alla rete geografica IP/MPLS, in aggiunta a quella basata su rete ATM/Frame Relay, per l’offerta di servizi locali e long distance di Rete Privata Virtuale a livello 3, basati sia su tecnologia tradizionale di Tunneling GRE che su MPLS. E’ prevista anche la possibilità di utilizzare Reti metropolitane per l’accesso ad Internet. A valle delle

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descrizioni richieste dalla tabella 10 (sezioni da A1:B1 ad A1.B4), coerenti con quanto richiesto nel Capitolato Tecnico, sono illustrati le modalità di accesso dedicato alle reti GBE (sezione A1.B5). A1.B1) Topologia delle isole metropolitane Le isole metropolitane Ethernet sono realizzate mediante l’infrastruttura della rete di transito GBE; l’architettura di tale rete, mostrata nella figura seguente, prevede una struttura a tre livelli:

I Livello -Terminazioni di rete (sede Cliente)

II Livello - Feeder

III Livello - Metro

BackBone

Rete urbana su accessi GBE

Infrastruttura di rete GBE

• Il 1° livello (Livello di Terminazione di rete) è costituito dagli apparati di tipo L2 o L2/L3 switch (Cisco 3512G, Cisco 3550 SMI, Cisco 3550 EMI, Cisco ME-3400, Cisco 3750G) aventi funzioni di terminazione attiva degli anelli ottici di accesso utilizzati per il collegamento della clientela alla rete. I suddetti apparati impiegano lato rete il protocollo GigaBit Ethernet, e offrono lato cliente interfacce di tipo Ethernet/Fast Ethernet autosensing (anche interfacce GBE ottiche a progetto). La sede di dette terminazione è in sede Cliente.

• Il 2° livello è costituito dai nodi di accesso Feeder (Cisco 7609/6509) con funzioni di raccolta e concentrazione verso i nodi Metro. Ciascun apparato Feeder è attestato a ciascuno dei due apparati Metro mediante almeno una coppia di fibra ottica in rete di giunzione (dual homing), ed i due percorsi utilizzati per i collegamenti tra l’apparato Feeder e i due apparati Metro sono previsti di norma su vie completamente diversificate. In ognuna delle centrali di Livello Feeder è prevista la possibilità di affiancare uno o più apparati Feeder a quello inizialmente installato, in funzione dell’andamento della consistenza delle sedi clienti afferenti alla centrale in oggetto. La soluzione di rilegamento degli apparati Feeder ai Metro in dual homing consente di coniugare i requisiti di affidabilità della rete con le modalità di funzionamento del protocollo STP (Spanning Tree Protocol) necessario a supportare il servizio di VPN.

• Il 3° livello è costituito da due nodi Metro (Cisco 7609/6509) con funzioni di raccolta del traffico e transito verso il resto della rete.

Sulle reti metropolitane Ethernet è stata introdotta ridondanza sufficiente ad assicurare il completo smaltimento del traffico offerto anche in caso di indisponibilità di un link o di un nodo Metro. I nodi Metro ed i nodi di Accesso GBE (nodi Feeder GBE) sono equipaggiati in completa ridondanza e dimensionati al massimo delle risorse opzionali. Nelle reti Gigabit Ethernet sono supportati i protocolli dello Standard IEEE 802.3. I PoP abilitati ai servizi GBE sono 36; la tabella seguente riporta l’elenco delle suddette Reti metropolitane (MAN) Gigabit Ethernet.

Località sedi di MAN GBE

Ancona L'Aquila Pisa Aosta Latina Reggio Emilia Bari La Spezia Roma Bergamo Livorno Salerno Bologna Lodi Sassari Bolzano Milano Siena Brescia Napoli Torino Cagliari Novara Trento Catanzaro Padova Trieste Cuneo Palermo Varese Firenze Parma Venezia Genova Pescara Verona

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Lista di località sedi di MAN GBE Per le 36 reti GBE attive la consistenza degli apparati della rete GBE è di 48 Cisco Catalyst 7609/6509 di livello Metro e di 105 Cisco Catalyst 7609/6509 di livello Feeder; per un approfondimento sulla relativa distribuzione per località e per POP è riportata nell’allegato 5.1 appendice L “Distribuzione geografica apparati Feeder e Metro delle reti MAN GBE” (che non concorre al raggiungimento del limite di 300 pagine della Relazione Tecnica come da risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010). La banda disponibile sui collegamenti metropolitani Gigabit Ethernet risulta pari a 215 Gbit/s. Le suddette reti GBE sono trasmissivamente attestate all’EDGE IP, descritto nel par. 5.1.1.1 sez. A5, ad eccezione della rete di Trento, che è una rete metropolitana attualmente non collegata al Backbone. In tutte le sedi MAN, oltre al servizio di accesso in fibra ottica, è disponibile l’accesso in rame al POP Metro/Feeder con interfaccia a 10 Mbit/s lato Cliente e banda di 4/9 Mbit/s verso il POP, con eccezione delle città di Catanzaro, La Spezia e Salerno. Per la descrizione di tale modalità di accesso si rimanda alla successiva sezione A1.B5 “Servizi di accesso dedicato Ethernet”. A1.B2) Interconnessione di isole metropolitane Le reti metropolitane in tecnologia Gigabit Ethernet offrono sia un servizio di LAN metropolitana che un’infrastruttura d’accesso per il trasporto di traffico IP verso Internet e verso le VPN MPLS. In questo secondo caso, il traffico IP di ogni cliente è trasportato attraverso la MAN GBE su vlan punto-punto che terminano sugli apparati della corona di Edge IP MPLS della rete di Telecom Italia. Nel caso particolare di accesso al servizio di VPN MPLS, sedi del medesimo cliente attestate a MAN differenti possono scambiarsi traffico, realizzando idealmente un’interconnessione tra le varie MAN attraverso la Rete di accesso e trasporto IP/MPLS. L’architettura di interconnessione è rappresentata nella seguente figura, dove si mostrano i collegamenti fra i Metro della MAN GBE e gli apparati di EDGE OPB, a titolo di esempio. Il traffico uscente da una MAN destinato a un’altra MAN Metropolitana raggiunge il BackBone tramite gli apparati di EDGE IP e tramite il Trasporto di livello 3 arriva alla MAN destinataria.

Interconnessione di isole metropolitane tramite rete trasporto IP A1.B3) Supporto alla qualità di servizio E’ presente il supporto della QoS con trattamento su base CoS internamente alle MAN GBE (politiche di scheduling tramite code priority e WRR e di scarto proattivo dei pacchetti tramite WRED in caso di congestione). Tale supporto è realizzato mediante l’uso della priorità secondo lo standard IEEE 802.1p e viene implementato il marking del CoS a livello di terminazione GBE in modo da permettere un trattamento differenziato delle varie componenti di traffico sulle interfacce di tale apparato nonché sui trunk interni delle MAN GBE. Le reti metropolitane GBE di Telecom Italia si avvalgono, comunque, di strumenti di monitoraggio dello stato di impegno dei collegamenti internodali tali da garantire un impiego di risorse commisurato all'effettivo utilizzo in modo da evitare situazioni di congestione. A1.B4) Supporto al multicast Le reti Gigabit Ethernet di Telecom Italia supportano nativamente trasmissioni multicast IP mediante il mapping dei 23 bit meno significativi dell’indirizzo multicast IP nei 23 bit meno significativi dell'indirizzo multicast Ethernet 01-00-5E-xx-xx-xx(hex) conformemente a quanto indicato nella RFC 1112 di riferimento. In tal modo il traffico multicast IP, veicolato su trame multicast Ethernet ottenute come precedentemente indicato, è trasmesso nella VLAN punto-punto utilizzata per collegare il CPE Cliente al nodo di accesso della rete IP.

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A1.B5) Servizi di accesso dedicato Ethernet La rete di accesso dedicato Ethernet si basa sulle infrastrutture descritte nel par. 5.1.2.1 sezione A1 “Topologia delle isole metropolitane”. Nel seguito, per il caso di accesso dedicato Ethernet, realizzato sia in fibra ottica che in rame, si riporta la schematizzazione di alcune delle diverse possibilità di connessione dello switch in sede Cliente allo switch (feeder) nel Pop di rete. Accesso dedicato Ethernet in fibra ottica Sono previste configurazioni di accesso a diverso grado di affidabilità. La configurazione base, in termini di affidabilità, prevede l’utilizzo di una coppia di fibre ottiche selezionate sullo stesso percorso tra l’interfaccia GBE dell’apparato in sede Cliente e l’interfaccia GBE del POP di attestazione. L’architettura logica risultante è riportata nella figura seguente.

POP

TERMINAZIONE GBESede Cliente

2 f.o.

2 f.o.

2 f.o.

RILEGAMENTO OTTICO

2 f.o.

COLLEGAMENTO IN RETEDI DISTRIBUZIONE PRIMARIA

Accesso dedicato Ethernet: collegamento in singola via Per aumentare l’affidabilità del collegamento, è possibile utilizzare due coppie di fibre ottiche selezionate, di norma e ove possibile, su percorsi completamente diversificati tra il punto di attestazione del rilegamento ottico (drop) sull’anello ottico e l’interfaccia GBE del POP di attestazione.

POP

TERMINAZIONE GBE

Sede Cliente

2 f.o.

2 f.o.

2 f.o.

2 f.o.

RILEGAMENTI OTTICI (drop)

4 f.o.

ANELLO OTTICO IN RETE DIDISTRIBUZIONE PRIMARIA

POP

TERMINAZIONE GBE

Sede Cliente

2 f.o.

2 f.o.

2 f.o.

2 f.o.

RILEGAMENTI OTTICI (drop)

4 f.o.

ANELLO OTTICO IN RETE DIDISTRIBUZIONE PRIMARIAANELLO OTTICO IN RETE DIDISTRIBUZIONE PRIMARIA

Accesso dedicato Ethernet: collegamento in doppia via Ove possibile, il rilegamento ottico (drop) può essere realizzato in doppia via diversificata. Inoltre, per garantire una soluzione ad affidabilità maggiore, è possibile prevedere due terminazioni di rete (switch) in sede Cliente e l’attivazione di due porte, una per ciascun apparato, seconda l’architettura logica riportata nella figura seguente.

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POP

Terminazioni di Rete

RILEGAMENTI OTTICI

2 f.o.

2 f.o.

2 f.o.

2 f.o.

2 f.o.

2 f.o.

Accesso dedicato Ethernet: collegamento in doppia via con doppia TIR Infine, ove possibile, si può prevedere la prestazione di Dual Homing al livello di PoP, che prevede l’attivazione di due terminazioni di rete in sede Cliente e l’attivazione di due porte, una per ciascun apparato e l’attestazione delle terminazioni a due PoP distinti mediante singola coppia di fibra ottica. L’architettura logica risultante è riportata nella figura seguente.

POPPOP

TERMINAZIONI GBE

RILEGAMENTI OTTICI

2 f.o. 2 f.o.

SEDE CLIENTE

2 f.o.2 f.o.

Accesso dedicato Ethernet: collegamento in doppia via con doppia TIR e dual homing Al 30 Marzo 2010 risultano attivi 3.129 accessi Ethernet dedicati. Accesso dedicato Ethernet in rame Dal 2004, allo scopo di fornire anche su accessi in rame gli stessi servizi attualmente accessibili da rete ottica MAN GBE ed estendere così la copertura della MAN, è stata individuata una soluzione che prevede l’inserimento, a livello di ciascuna Area di centrale con presenza di un PoP Feeder GBE, di un apparato composto da modem con 4 interfacce Ethernet ed una SHDSL. La soluzione adottata si basa sull’impiego di modem G.SHDSL multipair. La tecnologia nxSHDSL consente l’affasciamento di (fino a) 4 linee G.SHDSL per trasportare in rame traffico Ethernet da sede cliente ad opportuni punti di raccolta delle reti MAN GBE. Sono possibili accessi nxSHDSL sia mono-servizio (porta di servizio singola verso la LAN del cliente) che multi-servizio (porte di servizio multiple verso la LAN del cliente). La realizzazione dell’accesso fisico nxSHDSL viene eseguita affasciando 2 o 4 coppie in rame da sede cliente a centrale SL di afferenza per offrire rispettivamente velocità di circa 4 e 9 Mbps. Le distanze nominali fra la sede del cliente e la centrale SL di afferenza su cui sono attivabili collegamenti nxSHDSL a 4 e 9 Mbps sono 1.400 metri per entrambi i casi. Il collegamento fra la rete MAN GBE ed i modem nxSHDSL avviene tramite switch L2 Cisco Catalyst 3550-24 DC SMI o Cisco Catalyst ME-3400-24TS collegati all’apparato Feeder/Metro di attestazione. E’ inoltre possibile realizzare un prolungamento trasmissivo in “Ethernet over SDH” del segnale Ethernet per raggiungere POP GBE remoti rispetto alla centrale SL di afferenza del cliente. Gli accessi non remotizzati vengono realizzati senza prolungamento trasmissivo e condividono la Terminazione GBE Catalyst 3550/3400 con gli accessi remotizzati. La figura seguente schematizza l’architettura risultante.

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10 Mbps

MAN GBE

10 Mbps

anello GBE

Feeder/Metro

Terminazione GBE condivisa Cisco Catalyst 3550/3400

: POP GBE collegato al nodo Feeder /Metro di attestazione

10 Mbps

nxSHDSL

10 Mbps

NTU Ethernet per sede centrale : colocato -

con la terminazione GBE condivisa

NTU Ethernet per sede cliente utilizzabili fino

a 3 interfacce Ethernet 10 Mbps verso CPE/TIR

Centrale SL/SGU

nxSHDSL

Sedi cliente

Architettura di riferimento dell’accesso alla MAN GBE di tipo SHDSL multipair

B1) Reti metropolitane in tecnologia SDH Le reti metropolitane in tecnologia SDH si basano sulle infrastrutture della rete di trasporto SDH Regionale/locale, descritti nel par. 5.1.1 sezione A2.B1 “Tecnologie trasmissive utilizzate nei diversi livelli gerarchici della rete”. Nel seguito si riporta la schematizzazione della catena impiantisca di un collegamento di accesso SDH a 34/155 Mbps oppure FE/GE Mbps da sede Cliente a sede Cliente, in ambito metropolitano. Il collegamento SDH generato presso la sede Cliente è riportato in ingresso ad un ADM (un ADM-1 o un ADM-4, o un ADM-16/1 o un ADM-64), posto presso la stessa sede. Nell’ADM il collegamento è configurato in un VC-3 (nel caso del 34 Mbps) o in un VC-4 (nel caso del 155 Mbps) all’interno di un flusso STM-n (con n = 1, 4, 16, 64); con l’utilizzo di particolari schede, su ADM di nuova generazione (NG-SDH) in sede cliente, è possibile fornire collegamenti terminati con interfaccia FastEhernet/GigabitEthernet, mappati in rete SDH su nxVC-4 (con n=1 nel caso FE e n<= 7 nel caso GE). Presso la centrale di attestazione della sede è presente un altro ADM che, nel caso più generale, trasferisce il VC-3 o il VC-4 o gli nxVC4 (nel caso di collegamento GE), fino alla centrale Telecom Italia ove è attestata la sede Cliente di terminazione del collegamento, utilizzando risorse della rete di trasporto SDH regionale/locale. Da qui, con modalità del tutto analoghe a quelle già descritte, il VC-3 o il VC-4 o gli nxVC4 sono riportati presso la sede Cliente di destinazione del collegamento. La figura seguente schematizza quanto appena descritto.

Schematizzazione di un collegamento di accesso a 34/155/FE/GE Mbps L’interconnesione di isole metropolitane SDH può essere implementata utilizzando le risorse della rete di Trasporto SDH regionale. Al 31.3.2010 sono presenti reti metropolitane SDH in 112 comuni; la tabella seguente riporta l’elenco dei comuni.

Comuni con reti metropolitane SDH AGRIGENTO CATANZARO LECCE PESCARA TERAMO ALESSANDRIA CHIETI LECCO PIACENZA TERNI ANCONA COMO LIVORNO PISA TORINO ANDRIA COSENZA LODI PISTOIA TRAPANI AOSTA CREMONA LUCCA PORDENONE TRENTO AREZZO CROTONE MACERATA POTENZA TREVISO

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Comuni con reti metropolitane SDH ASCOLI PICENO CUNEO MANTOVA PRATO TRIESTE ASTI ENNA MASSA RAGUSA UDINE AVELLINO FERMO MATERA RAVENNA URBINO BARI FERRARA MESSINA REGGIO CALABRIA VARESE BARLETTA FIRENZE MILANO REGGIO EMILIA VENEZIA BELLUNO FOGGIA MODENA RIETI VERCELLI BENEVENTO FORLI' MONZA RIMINI VERONA BERGAMO FROSINONE NAPOLI ROMA VIBO VALENTIABIELLA GENOVA NOVARA ROVIGO VICENZA BOLOGNA GORIZIA NUORO SALERNO VITERBO BOLZANO GROSSETO OLBIA SANLURI BRESCIA IGLESIAS ORISTANO SASSARI BRINDISI IMPERIA PADOVA SAVONA CAGLIARI ISERNIA PALERMO SIENA CALTANISSETTA LA SPEZIA PARMA SIRACUSA CAMPOBASSO LANUSEI PAVIA SONDRIO CASERTA L'AQUILA PERUGIA TARANTO CATANIA LATINA PESARO TEMPIO PAUSANIA

Supporto qualità del servizio La rete SDH supporta nativamente la qualità del servizio in quanto rete TDM: essa consente, infatti, il trasporto del traffico su circuiti punto-punto a banda dedicata/garantita, senza necessità di implementare particolari meccanismi di QoS tipici delle reti di livello 2/3. Supporto multicast La rete SDH consente il trasporto trasparente, a banda garantita, di traffico Ethernet punto-punto; è quindi garantito anche il trasporto trasparente di traffico multicast di livello 2/3, senza necessità di particolari protocolli per la gestione del multicast.

5.1.3 RETE INTELLIGENTE Di seguito, dopo la descrizione dell’architettura funzionale della Rete Intelligente (RI), il paragrafo riporta la descrizione della RI, articolata secondo i punti richiesti nel par. 5.1.3 del Capitolato Tecnico, per poi proseguire con la descrizione delle performance e degli aspetti evolutivi della RI, delle attività volte al saving energetico e della piattaforma Service Node che concorre alla fornitura ed all’arricchimento dei servizi di RI. Architettura Funzionale La figura seguente riporta l’architettura funzionale della Rete Intelligente (RI) di Telecom Italia. Per semplicità non sono compresi nella figura i sistemi di gestione dei nodi, i sistemi di provisioning e gli apparati dedicati per i servizi di Network Call Center.

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Come rappresentato nella figura, le funzionalità SSF (Service Switching Function, ossia funzioni interne ad una centrale che permettono di riconoscere che una chiamata richiede controllo di RI e di interagire con RI), sono integrate nelle centrali a livello locale (SGU), nei nodi di transito (BBN) e nei nodi di controllo VoIP (CL5), e sono inoltre presenti in una rete di autocommutatori sovrapposta, finalizzati al ruolo di SSP (Service Switching Point). Tale disposizione è originata dalle analisi relative all’inserimento della Rete Intelligente nell’architettura della Rete Telefonica, ed è stata scelta per ottimizzare l’instradamento e l’efficienza dei servizi offerti, che si suddividono in due macro categorie (come meglio descritto nel seguito): servizi di massa e servizi centralizzati. I servizi di massa sono tipicamente acceduti da SSP integrati, ovvero da SGU e CL5 in ruolo SSP, mentre i servizi centralizzati sono acceduti dagli SSP della struttura overlay. In figura sono rappresentate anche le funzionalità SRF (Specialised Resource Function, ossia funzioni delle Periferiche Foniche che permettono l’emissione di annunci e la raccolta di cifre). Di seguito sono descritte le caratteristiche delle due categorie di servizi citate in precedenza: • Servizi di massa: questa categoria comprende quei servizi per i quali è opportuno applicare le funzionalità di Rete

Intelligente vicino al punto di origine della chiamata, sia per ottimizzare l’instradamento delle chiamate che per gestire eventuali picchi di traffico, che possono essere controllati all’origine senza impattare la Rete Telefonica Generale e quindi senza creare congestioni che andrebbero a inficiare anche il funzionamento di altri servizi (ad es. il servizio telefonico di base). Per realizzare la rilevazione della chiamata ai servizi RI vicino al punto di origine, le funzionalità SSF sono state integrate nelle Centrali Telefoniche (SGU) di Telecom Italia, ottenendo una diffusione capillare sul territorio nazionale. Coerentemente con questa impostazione, le funzionalità SSF sono state inserite anche nei nodi di controllo CL5 dell’architettura VoIP. Tali nodi svolgono l’interlavoro tra i protocolli SIP, H323 da un lato ed il protocollo ASE-RI dall’altro, permettendo quindi l’esecuzione di chiamate VoIP verso i servizi di Rete Intelligente. Infine, le funzionalità SSP sono presenti anche nei nodi di transito (BBN), allo scopo di trattare traffico scambiato con OLO che richieda prestazioni su RI (ad es. transito della Number Portability).

• Servizi centralizzati: questa categoria comprende servizi per i quali è opportuno applicare le funzionalità di Rete Intelligente in punti centralizzati, ovvero in un numero limitato di SSP. Attualmente in tale categoria rientrano:

o il servizio di Telefonia Pubblica ISDN, dove la centralizzazione è motivata da funzionalità specifiche richieste agli SSP (operazioni INAP Capability Set 2);

o i servizi di Customer Care Telecom Italia (187, 191) e di informazioni elenco abbonati (1254) dove la centralizzazione è funzionale a permettere una più semplice gestione dell’architettura complessiva di Network Call Centre.

Le chiamate a tali servizi da parte di clienti della RTG vengono quindi inoltrate dallo SGU verso gli SSP overlay. Stesso inoltro viene svolto da parte dei nodi CL5 per le chiamate originate da Clienti VoIP e da parte di BBN per chiamate da rete OLO (es. chiamate a 187 da rete mobile).

Ripartizione in classi funzionali dei nodi di Rete Intelligente I nodi di rete intelligente possono essere suddivisi nelle classi funzionali riportate nel seguito. SSP - Service Switching Point: sono le funzionalità associate agli autocommutatori che consentono il dialogo tra lo strato di rete che gestisce l’accesso del cliente al servizio e lo strato di rete sul quale risiede la vera e propria logica di servizio. Un autocommutatore con funzionalità SSP è in grado di: • identificare la richiesta di un servizio di Rete Intelligente; • interrogare i nodi intelligenti in relazione al trattamento della chiamata; • gestire il collegamento telefonico in termini di instradamento della chiamata, annunci, tassazione e

documentazione. SCP - Service Control Point: Il blocco di controllo della logica dei servizi SCP è costituito fondamentalmente da funzioni di base, cioè le funzioni di sistema operativo e di interfaccia verso gli altri elementi della rete, e da funzioni applicative, specifiche per l'esecuzione dei servizi TLC offerti alla clientela. In particolare, esso contiene la logica ed i dati necessari all'espletamento dei servizi. Le principali funzioni che il nodo SCP tipicamente svolge sono le seguenti: • Rispondere alle richieste provenienti dalla rete (SSP) per le chiamate che richiedono un processamento in base

alla logica di servizio contenuta in SCP; • Inviare al SSP informazioni circa le modalità di tassazione della chiamata; • Comunicare con il Centro di Controllo delle Frodi (CNCF) per l'invio delle opportune informazioni al termine del

tentativo di chiamata; • Cooperare con il SMP per introdurre/modificare le informazioni relative a servizi e Clienti; • Comunicare con i sistemi di gestione di rete (per la supervisione di allarmi e traffico). SMP - Service Management Point: il blocco SMP costituisce l’elemento della piattaforma di RI, dedicato alla gestione dei servizi, attraverso il quale è possibile accedere al nodo SCP per configurare i servizi ed istruirlo sulle azioni da compiere (trattamento delle chiamate, configurazione dei profili Cliente, ecc.). Tale sistema si pone quindi come tramite tra il nodo SCP ed i suoi utilizzatori, siano essi operatori, sistemi gestionali o sottoscrittori dei servizi (nel caso di Customer Control). Le principali funzioni che il nodo SMP deve svolgere sono le seguenti: • Gestire le configurazioni di servizio; • Gestire il data base del nodo SCP;

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• Comunicare con i Sistemi di Gestione amministrativa/commerciale per l'inserimento di nuovi Clienti nei servizi e la modifica dei loro profili;

• Cooperare con il nodo SCP per l'invio di report specifici (es.: allarmi relativi a modifica dello stato del profilo di utente, statistiche e campioni di traffico, ecc.);

• Cooperare con SCE per l'introduzione di nuovi servizi; • Supportare la funzionalità di End User Control (EUC) che permette ai Clienti, tramite portali web di Telecom Italia,

di configurare e modificare alcuni parametri di customizzazione in servizi a ciò predisposti (Numero Verde, Addebito Ripartito, Numero Unico).

PERIFERICHE FONICHE (Intelligent Peripheral) – sono apparati dotati della funzionalità SRF che permette di interagire con i nodi SCP ed eseguire l’emissione di annunci terminali ed intermedi non di massa e di raccolte cifre (IP1) ed annunci terminali di massa, tipo televoto o chiamate di massa (IP2). STP - Signalling Transfer Point: nodi della rete di segnalazione. Costituiscono la rete di trasporto dei messaggi di segnalazione scambiati tra le centrali con funzionalità SSP ed i nodi SCP. Svolgono la funzionalità di GTT (Global Title Translation) che permette di determinare i nodi SCP a cui indirizzare ogni specifica interrogazione originata da SSP; di conseguenza vengono anche indicati come SCCP-RP (SCCP Relay Point). SCE - Service Creation Environment: il SCE è la funzionalità di RI che consente, tramite un opportuno ambiente di redazione, di personalizzare un servizio sulla base delle esigenze di un dato cliente. Le principali funzioni di creazione che SCE svolge sono: • Creazione della logica di nuovi servizi; • Definizione delle prestazioni che saranno utilizzate in SMP per i servizi a logica variabile; • Validazione della logica fissa del servizio tramite uno strumento di verifica sintattica ed un ambiente di

simulazione; • Definizione delle regole di validazione da impiegarsi su SMP; • Definizione degli aspetti di esercizio e manutenzione del servizio (es.: allarmi, statistiche che il nodo SCP deve

produrre); • Definizione di nuovi "blocchi" di base (oltre a quelli già presenti in SCE). Numero e dislocazione geografica dei nodi di rete appartenenti alle diverse classi funzionali Di seguito sono riportate le consistenze attuali: • SSP integrati: ogni SGU ha funzioni SSP ASE-RI per dialogare con i nodi SCP. Ne consegue che vi sono 654

SSP distribuiti sul territorio nazionale. A ciò si aggiungono i 24 nodi BBN, anche essi con funzioni SSP ASE-RI, e nodi CL5 con funzioni SSP ASE-RI, attualmente 14.

• SSP overlay: vi sono 10 apparati con funzioni SSP Core-Inap, di fornitura Alcatel-Lucent, così dislocati: o 2 a Napoli; o 2 a Roma; o 2 a Verona; o 2 a Milano; o 1 a Bologna; o 1 a Firenze.

• SCP: sono presenti 10 coppie di SCP, di fornitura Alcatel-Lucent. Su ogni coppia risiedono uno o più servizi differenti. Ogni coppia è costituita da un nodo dislocato presso la sede Telecom Italia Roma Inviolatella ed un altro presso la sede Milano Malpaga.

• SMP: sono presenti presso la sede di Roma Inviolatella 4 nodi SMP di fornitura Alcatel-Lucent., ognuno dei quali può gestire più coppie di SCP.

• STP: sono presenti 10 apparati di fornitura Alcatel-Lucent, organizzati in 5 coppie. La dislocazione geografica di ogni coppia è la seguente:

o Bologna-Firenze (una coppia); o Torino-Venezia (una coppia); o Napoli-Palermo (una coppia); o Roma-Milano (due coppie).

• Periferiche foniche: sono presenti 12 IP1 (6 coppie) di fornitura Italtel, ognuna con un apparato presso Roma ed uno presso Milano. Per quanto concerne gli IP2, sono 12 apparati distribuiti sul territorio, in particolare uno per sede a: Genova, Milano, Brescia, Verona, Bologna, Firenze, Perugia, Roma, Cagliari, Napoli, Bari, Palermo.

Architettura dei collegamenti tra i nodi di Rete Intelligente La Rete Intelligente prevede un collegamento diretto tra i nodi della rete che è assicurato dalla Rete di Trasporto, che copre l’intero territorio nazionale e sulla quale viene “mappata” la RI. La componente trasmissiva della RI è composta da collegamenti su rete flessibile tra: • Nodi centralizzati e la Rete di Segnalazione; • Nodi stessi della Rete di Segnalazione; • Rete di Segnalazione e Centrali SSP; • Rete di Segnalazione ed i Nodi IP (Periferiche Foniche).

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Nella figura successiva è riportata l’architettura dei collegamenti ed è anche riportata la ripartizione territoriale degli SSP sulle coppie di STP.

STP/SCCP-RP

Nodi SCP,IP ,..

SSP regionePV-NE

SSP RegioneS1-S2

SSP RegioneC1-CNSSP Regione

RM-C2

SSP RegioneMI-LO

Nodi SCP,IP ,..

Si riportano nel seguito le sigle regionali presenti nella figura precedente: • PV: Piemonte, Valle d’Aosta; • NE: Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia; • MI: Milano; • LO: Lombardia escluso Milano; • CN: Emilia-Romagna, Marche, Umbria; • C1: Liguria, Toscana; • C2: Lazio escluso Roma, Sardegna, Abruzzo, Molise; • RM: Roma; • S1: Campania, Basilicata, Puglia; • S2: Calabria, Sicilia. Servizi offerti dall’infrastruttura di Rete Intelligente Di seguito si riporta elenco dei servizi realizzati su Rete Intelligente; laddove esistente si riporta anche la nomenclatura commerciale dei servizi stessi, con cui sono noti ai Clienti, e le numerazioni su cui sono forniti. Si osserva che: • Alcuni dei servizi elencati possono utilizzare, oltre agli apparati di Rete Intelligente, anche altri apparati in rete (ad

es. l’invio di SMS da Telefonia Pubblica ISDN utilizza, oltre a RI, anche dei Service Node appositamente equipaggiati ed interconnessi alle piattaforme Telecom per il servizio SMS mobile). Come anticipato nell’introduzione i SN sono apparati di rete dotati di risorse specializzate (es. modem, dispositivi di annuncio e raccolta cifre, ecc.,) con la capacità di pilotarle mediante una logica di servizio, che concorrono alla fornitura dei servizi di RI; per la loro descrizione si rimanda alla sezione finale di questo paragrafo.

• Alcuni dei servizi elencati sono raggruppati in ‘famiglie’ a cui si applicano alcune ulteriori prestazioni. La Famiglia dei ‘Numeri Intelligenti’ comprende i servizi di: Addebito al Chiamato (800), nome commerciale ‘Numero Verde’, Addebito al Chiamato (803), nome commerciale ‘Golden Number’, Addebito Ripartito (840, 841, 847, 848), Numero Unico (199), Numerazioni a sovrapprezzo (892, 894, 895, 899), Numero Personale (178), Numero Verde Internazionale entrante, Numero Verde Universale (00800), Servizi di accesso dial-up a Internet (70x), Numeri di pubblica utilità (1518, 1525, ecc), Instradamenti per POS Lottomatica, Insradamenti per videocomunicazione, Documentazione delle Call Completion, Instradamenti interni di rete (40x, C0x), Instradamenti verso servizi forniti da OLO. Ai servizi in questa famiglia si applicano le prestazioni di: Gestione della Number Portability Non Geografica (in conformità alle normative vigenti), Accesso web da parte del Cliente per End User Control. La Famiglia di servizi di ‘Network Call Center’ comprende i Servizi di Customer Care commerciale e Assistenza Tecnica Telecom (187, 191) e il Servizio informazioni abbonati (1254). I Servizi prepagati comprendono: Chiamagratis e Carta Azienda (prepagati per Clienti Business), Navigagratis e Corporate Web Card (accesso dial-up Internet prepagato per Clienti Business). Il Servizio Pay For Me (collect call) é articolato negli scenari: da fisso a fisso, da mobile a fisso (da OLO mobili contrattualizzati), da mobile in roaming estero a fisso (da OLO mobili contrattualizzati). Oltre alle famiglie summenzionate sono disponibili sulla Rete Intelligente di Telecom Italia: • Tutto4star, portale vocale di accesso a servizi Telecom

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• Servizio di Rete Privata Virtuale • Servizio di Rubrica Telefonica Vocale • Servizio Messaggi Vocali • Servizio di Telefonia Pubblica ISDN, comprensivo di sottoservizi

o Pagamento con Carta di Credito Commerciale o Invio di SMS, mail, fax da Telefono Pubblico

• Servizio di Number Portability geografica, articolato negli scenari: o Scenario Telecom Italia Donor o Scenario Telecom Italia Recipient o Scenario transito di Number Portability o Portabilità interna a Telecom

• Servizio di controllo del traffico di interconnessione con OLO • Servizio tecnico per la fornitura di servizio telefonico di base a clienti fissi con accesso realizzato via rete mobile Funzionalità degli strumenti di sviluppo dei servizi L’Ambiente di Creazione dei Servizi, detto anche “Service Creation Environment”, SCE, è un elemento caratterizzante la RI Telecom Italia in quanto offre la possibilità per il gestore di: • sviluppare autonomamente i servizi di Rete Intelligente, soddisfacendo con maggiore velocità le variegate

richieste del mercato per la fornitura di nuovi servizi; • personalizzare i servizi, definendo nell’ambito di un servizio base delle caratterizzazioni e sviluppando delle

prestazioni particolari per ogni cliente. Relativamente al primo punto (lo sviluppo), l’Ambiente di Creazione dei Servizi permette infatti di introdurre nuovi servizi o di modificare i servizi già in esercizio, indipendentemente dai processi di sviluppo del SW del costruttore della piattaforma di RI, consentendo di conseguenza all’operatore di TLC di adeguarsi rapidamente alle esigenze dei clienti, di introdurre nuove prestazioni di servizio in tempi limitati, di adattare, per le iniziative all’estero, i servizi creati in ambito nazionale. L’utilizzo dell’ambiente SCE, unita alla disponibilità di piattaforme programmabili per i nodi intelligenti, che separano le funzionalità di controllo delle risorse di rete da quelle che definiscono la logica di controllo e gestione dei servizi, rende la Rete Intelligente un’architettura sempre più flessibile, programmabile, modulare ed in grado di permettere la diversificazione dei servizi offerti, con tempi più rapidi. La modalità di creazione dei servizi in ambiente SCE si basa sulla composizione di moduli elementari di logica, indipendenti dal servizio. Questi moduli, detti “SIB” (“Service Independent Building-block”), sviluppati con linguaggi di programmazione orientati agli oggetti (ad es. “C++”), forniscono un’astrazione dalla piattaforma di esecuzione dei servizi, rendono trasparenti all’ideatore dei servizi (il “service designer”) i messaggi dei protocolli di segnalazione ed i meccanismi di accesso al database. Di conseguenza, con un SCE, il service designer può definire la logica del servizio sotto forma di grafo di flusso (“call flow”) mediante l’utilizzo di editor grafici. Con i SIB è inoltre possibile definire i dati di supporto alla logica del servizio, astraendosi dall’effettiva implementazione delle operazioni sul database. I SIB sono di conseguenza riutilizzabili in servizi diversi e forniscono un elevato grado di flessibilità al sistema. È proprio tramite la possibilità di creare, modificare e comporre i SIB che il gestore di TLC mantiene il controllo (“mastering”) dei servizi introdotti. La creazione del servizio può essere così distinta in due fasi fondamentali: una di ideazione dei SIB (“SIB Programming”) ed una di ideazione del servizio (“Service Designing”). La prima comprende la scrittura e la modifica dei SIB, in accordo con il protocollo applicativo di segnalazione, effettuata tramite programmazione “object oriented” e fatta a livello centralizzato, perché è necessario mantenere il controllo delle interazioni tra le diverse funzionalità di rete e realizzare il corretto dimensionamento delle risorse della piattaforma su cui agisce ogni SIB. La seconda è quella in cui i SIB vengono aggregati e resi parametrici in base al particolare servizio creato, definendo contemporaneamente il tipo e il formato dei dati che caratterizzano il servizio ed il profilo del sottoscrittore. Una volta creati i SIB, questi possono essere aggregati per formare anche elementi di logica programmabile più complessi e, quando possibile, indipendenti da un particolare servizio, denominati “Service Feature”. Un servizio risulta così formato dall’unione della parte di logica e dati predefiniti e di alcune “Service Feature” programmabili in base alle esigenze di ogni cliente. L’insieme di queste parti di logica e dati del servizio costituisce un pacchetto di servizi (“Service Package”), che viene consegnato nelle mani di colui che fornisce il servizio al cliente (il “Service Provisioner”) e lo personalizza. Relativamente al secondo punto (personalizzazione), il Service Provisioner caratterizza il Service Package in base alle esigenze del singolo cliente, popolando in maniera opportuna le tabelle dati ed eventualmente aggiungendo alla logica fissa del servizio le “Service Feature” specifiche di cui il cliente ha bisogno, programmandole in base alle richieste del cliente stesso. Poiché ogni “Service Package” viene eseguito indipendentemente dagli altri, possono coesistere più versioni differenti dello stesso servizio o gruppo di servizi interagenti, create ognuna in base alle esigenze di clienti diversi.

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DSIB

OSIB

SSIB

SCE: Creazione SIB

ESIB R

SIB

VSIBN

SIB

USIB

ASIB

BSIB

ISIB Z

SIB

SCE: Creazione Servizio

NSIB

USIB

MSIB

ESIB

RSIB

OSIB

VSIB

ESIB

RSIB

DSIB

ESIB

Esempio di funzionalità Service Creation Nel processo di realizzazione di un servizio è così possibile distinguere tra creazione e personalizzazione: la creazione del servizio consiste nella realizzazione di una logica generale, comune a tutti i sottoscrittori; al suo interno essa fa riferimento ai dati che caratterizzano il profilo di sottoscrizione, popolati tramite il SMP (“Service Management Point”) ed, eventualmente, a porzioni di logica variabile, necessari per la personalizzazione del servizio per un particolare sottoscrittore. A cura del Centro di Ingegnerizzazione sono stati prodotti dei servizi commercializzati da Telecom Italia come ad esempio Chiamagratis, Navigagratis, carta Welcome, carta Enjoy, Pay For Me, 4star, e dei servizi tecnici quali funzioni GTW per l'interconnessione con gli altri operatori. Descrizione delle modalità di funzionamento dei servizi Rete Privata Virtuale Il servizio di Rete Privata Virtuale è realizzato mediante l’implementazione di Service Package Application (SPA), istallato sui nodi di rete Intelligente (SCP) e sviluppato mediante l’ambiente di creazione Service Creation Environment SCE. Lo SPA, e quindi il servizio stesso, è realizzato mediante logica fissa a partire dal documento delle specifiche (Feature Specification Document). La descrizione del trattamento chiamata svolto dal servizio è riportata nella sezione 6.6.1. Addebito al Chiamato, Addebito Ripartito, Numero Unico, Numero Personale I servizi di: • Addebito al Chiamato; • Addebito Ripartito; • Numero Unico; • Numero Personale sono realizzati mediante l’implementazione di un unico Service Package Application (SPA), istallato sui nodi di rete Intelligente (SCP) e sviluppato mediante l’ambiente di creazione Service Creation Environment SCE. Il SPA è realizzato mediante una logica variabile, cioè una logica che si avvale dei Service Indipendent Block (SIB), descritti in precedenza. La costruzione dell’albero d’istradamento, associato ad ogni singola numerazione con cui l’utilizzatore accede al servizio, permette di personalizzare il servizio per l’Amministrazione titolare della numerazione. La descrizione del trattamento chiamata svolto dai servizi è riportata nelle sezioni 6.6.2, 6.6.3. Funzionalità dei sistemi di gestione I sistemi di gestione svolgono le funzionalità di: • Provisioning delle configurazioni dei Clienti nei servizi di Rete Intelligente. Tale funzionalità è svolta dal sistema

GPRI (Gestione Provisioning Rete Intelligente) che è interfacciato con i sistemi commerciali dei vari servizi (ad es. GSRI – Gestione Servizi Rete Intelligente) da cui riceve Ordinativi di Lavoro. Lato RI, il sistema utilizza le interfacce applicative (API) esposte dai SMP presenti. Il sistema provvede ad integrare internamente gli Ordinativi con eventuali dati tecnici necessari per la configurazione in rete, a trasformare i dati ed i piani di instradamento dalla sintassi dell’OL nella sintassi di RI, ed infine ad invocare operazioni sulle API di SMP e ricevere da SMP i riscontri alle operazioni, che vengono riportati verso i sistemi commerciali. Il sistema permette inoltre al personale del Centro di Gestione Rete Intelligente di monitorare lo stato di avanzamento degli Ordinativi di Lavoro e se necessario di eseguire interventi manuali.

• Esercizio e Manutenzione della piattaforma di Rete Intelligente e della Rete di Segnalazione. Tali funzionalità sono svolte dai sistemi di marca Alcatel-Lucent IMC (Intelligent Management Centre), NFM (Network Fault Management), NTM (Network Traffic Management) che sono interfacciati con gli apparati STP, SCP, SMP da cui raccolgono allarmi e misure di traffico e carico elaborativo, nonchè dati statistici dei servizi.

• Configurazione delle GTT su STP: Tale funzionalità è svolta dal sistema Navis Voice, che interfaccia i STP permettendo la gestione del database delle GTT su tali nodi.

• telecaricamento e supervisione degli apparati IP (Periferiche Foniche). Tali funzionalità sono svolte dal CTS (Centro di Telecaricamento e Supervisione).

Soluzioni che ottimizzano l’affidabilità della RI L’architettura di rete è realizzata in modo tale da garantire il Servizio anche in presenza di guasti. Ciò è realizzato tramite:

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• Duplicazione e distribuzione geografica dei nodi SCP: i nodi SCP vengono installati a coppie (mated pair), cioè i dati di Servizio sono duplicati ed il Servizio è configurato su entrambi gli elementi della coppia, che sono dislocati in luoghi geograficamente diversi. Ad ogni istante, la logica di servizio è attiva su un solo nodo SCP, mentre l’altro viene continuamente aggiornato con i dati dinamici che si modificano nel corso di una chiamata. Nel caso di fault sul SCP attivo, la rete di segnalazione immediatamente dirotta il traffico sull’altro nodo in modo tale da garantire la continuità di servizio. Per proteggersi contro eventuali fault in una regione geografica, il primo elemento di ogni coppia risiede presso il CNRI, sede di Roma Inviolatella, mentre l’altro al CNRI sede di Milano Malpaga (ridondanza geografica).

• Duplicazione e distribuzione geografica dei nodi STP: anche i nodi STP, che svolgono il trasporto e instradamento del traffico di segnalazione tra SSP e SCP, sono installati in coppie, con gli elementi di ogni coppia dislocati in luoghi geograficamente diversi. Ogni SSP è collegato a entrambi gli STP della coppia di pertinenza secondo area geografica.

• Tolleranza ai guasti: i nodi SSP sono costituiti da centrali di commutazione, ne consegue che hanno un grado di affidabilità paragonabile a quello di queste ultime ovvero di apparati “fault tolerant”, completamente ridondati, progettati in modo tale che la loro eventuale indisponibilità sia dovuta solamente a cause naturali (quali ad esempio terremoti, inondazioni, catastrofi in generale). Anche gli STP sono realizzati con tecnologia di centrale di commutazione e quindi con un’affidabilità paragonabile. I nodi SCP hanno ridondanza hardware interna, essendo costituiti ognuno di un numero di server variabile da 2 a 4 a seconda della capacità ingegnerizzata, organizzati in ridondanza n+1 (n=1,..,3).

• Affidabilità dei collegamenti: i collegamenti tra i nodi della RI sono realizzati tramite la Rete di Trasporto la quale ha un elevato grado di affidabilità in virtù delle soluzioni topologiche e tecnologiche adottate, descritte nel par. 5.1.1.

Inoltre tutti gli eventuali guasti sugli apparati di RI sono immediatamente rilevati, analizzati ed avviati a risoluzione da personale specializzato operante presso il Centro di Gestione di Rete Intelligente. Performance della RI I valori massimi di chiamate al secondo gestibili per tipologia di servizio sono riportati nella tabella seguente.

Tabella 11 – Rete Intelligente Numero max di chiamate al secondo gestibili

Rete Privata Virtuale 3.200 chiamate al secondo

Servizio di Addebito al Chiamato 5.280 chiamate al secondo

Servizio di Addebito Ripartito 5.280 chiamate al secondo

Servizio di Numero Unico 5.280 chiamate al secondo

Servizio di Numero Personale 5.280 chiamate al secondo Di seguito vengono esplicitate le modalità di valutazione adottate per la redazione della tabella precedente. Servizi di Addebito al Chiamato, Ripartito, Numero Personale e Numero Unico Per tale classe di servizi possono essere utilizzate fino a 8 coppie di nodi, di cui 6 coppie in grado di gestire mediamente 480 chiamate/secondo e 2 coppie in grado di gestire mediamente 1.200 chiamate/secondo, in entrambi i casi nell’ipotesi che ogni coppia di nodi sia dedicata all’erogazione dei soli quattro servizi richiesti. Si precisa che la capacità indicata è riferita alla classe di servizi e non al singolo servizio, ovvero che si tratta di una capacità complessiva di 5.280 chiamate al secondo comunque ripartite tra Addebito al Chiamato, Addebito Ripartito, Numero Personale e Numero Unico. Si osserva che la flessibilità dei servizi in oggetto permette di configurare, per ogni singola numerazione, un’ampia gamma di prestazioni. All’aumentare delle prestazioni utilizzate si possono osservare riduzioni rispetto alla capacità media di coppia sopra indicata. Rete Privata Virtuale Per tale servizio (molto complesso in quanto include molte prestazioni specifiche richieste dai Clienti) possono essere utilizzate fino a 8 coppie di nodi, di cui 6 coppie in grado di gestire mediamente 300 chiamate/secondo e 2 coppie in grado di gestire mediamente 700 chiamate/secondo, in entrambi i casi sotto l’ipotesi che ogni coppia di nodi sia dedicata all’erogazione del solo servizio richiesto. Chiamate totali contemporanee Per effettuare il calcolo del massimo numero di chiamate totali contemporanee per servizi di qualunque tipo, si devono considerare i differenti equipaggiamenti, e di conseguenza capacità, degli apparati disponibili. Inoltre, per fare una stima delle chiamate totali contemporanee senza considerare la tipologia di servizi, si ipotizza che un servizio mediamente prevede 2,5 transazioni per chiamata. Date tali ipotesi, relativamente alle capacità degli apparati si hanno: • 1 coppia in grado di gestire 450 chiamate/secondo; • 6 coppie ciascuna in grado di gestire 480 chiamate/secondo; • 1 coppia in grado di gestire 900 chiamate/secondo;