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COSA FARE?I MODELLI ORGANIZZATIVI PER REALIZZARE

GLI STRUMENTI DI PREVENZIONE

Alberto MariConsulente di Direzione certificato APCO CMC

Valutatore certificato Sicev

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Network Sicurezza è un brand creato dalle due società di consulenza che, nell’ambito di un innovativo progetto di aggregazione, hanno unito forze, esperienze e competenze per migliorare la capacità di servizio nei segmenti relativi alla sicurezza

ed ambiente.

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LA POSSIBILITÀ DI “ESIMENZA” DEL D.LGS 231/01

Art 6 - La responsabilità non sussiste se si prova che:

a. L’organo dirigente ha adottato ed attuato, prima della commissione del reato modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire la commissione di reati della specie di quello verificatosi

IDONEI

Sistemi di gestione sicurezzaAmbiente…?

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LA POSSIBILITÀ DI “ESIMENZA” DEL D.LGS 231/01

Art 6 - La responsabilità non sussiste se si prova che:

b. Ad un organismo dell’ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo sono stati affidati compiti di vigilanza sul funzionamento e sull’aggiornamento dei modelli di gestione

ODV

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LA POSSIBILITÀ DI “ESIMENZA” DEL D.LGS 231/01

Art 6 - La responsabilità non sussiste se si prova che:c. Chi ha commesso il reato ha eluso fraudolentemente il modello di

gestioned. L’organismo di cui alla lettera b. non ha omesso una corretta vigilanza

Esempi:Milano, 7 Ott - Si riporta di seguito un commento alla recente sentenza Cass. Pen., Sez. IV, 20

settembre 2011, n. 34373 che ha assolto il datore di lavoro di una s.p.a. dal reato di lesioni colpose (per ipoacusia) in quanto la negligenza del medico competente non era addebitabile ad un difetto di vigilanza da parte sua…

…“nel caso dei “reati commessi da soggetti non apicali” ……è esclusa la violazione dell’obbligo di

vigilanza se l’ente ha adottato ed efficacemente attuato un modello di gestione idoneo a prevenire reati della stessa specie di quello commesso.

Si viene a creare un efficace rovesciamento dell’onere della prova”.…

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LA POSSIBILITÀ DI “ESIMENZA” DEL D.LGS 231/01

…..

“Il limite della responsabilità datoriale è dato dalla dimostrazione di aver osservato tutte le misure previste dalla legge, dalla miglior tecnica, e aver organizzato il lavoro adeguatamente, impartendo istruzioni e fornendo procedure idonee”

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SanzioniArt 12 c omma 2 b) riduzione da un terzo alla metà delle sanzioni con l’adozione del modello prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado.

Sanzioni interdittiveArt. 13 comma 1 b) Si applicano in caso di reiterazione degli illeciti.

Riparazione delle conseguenze di reatoArt. 17 Riparazione delle conseguenze del reato, comma 1 b)le sanzioni interdittive non si applicano se si eliminano le carenze e si adotta un modello organizzativo.

I MODELLI E LE SANZIONI

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Ipotesi 231 + SGS/SGA

Caso di reato “81/08”

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I MODELLI ORGANIZZATIVI, COSA FARE?

Art 6 – c2 : i modelli organizzativi devono:

a. Identificare le attività ed aree a rischio reato

b. Prevedere specifici “protocolli” per decidere e attuare la prevenzione

c. Definire e gestire le risorse finanziarie necessarie per la prevenzione

d. Informare l’ODV

e. Attuare un sistema disciplinare e sanzionare il mancato rispetto del modello

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I passi per la realizzazione

I MODELLI ORGANIZZATIVI, COSA FARE?

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ATTIVITÀ E RISCHI

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I RISCHI … 231/01

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I SISTEMI DI GESTIONE

ISO 9001 Sistemi di gestione per la qualità

ISO 14001 Sistema di gestione ambientale

Reg. EMAS Sistema di gestione per gli audit ambientali

OHSAS 18001 Sistemi di gestione per la sicurezza

Linee Guida UNI INAIL Sistemi di gestione per la sicurezza

ISO/IEC 27001 Sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni

SA 8000 Sistemi di gestione per la responsabilità sociale

………… ………………………

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I SISTEMI DI GESTIONE

I Sistemi di GestioneGestione rappresentano degli “standard” riconosciuti.

Per i reati “corrispondenti” l’abbinamento tra i requisiti del 231 e, ove disponibile, un sistema di gestione consente di realizzare il proprio modello organizzativo secondo la “regola d’arte”!

In relazione ai reati riguardanti “La sicurezza” l’81/08 all’art 30 richiama i modelli di gestione OHSAS 18001 e linee guida UNI INAIL come sistemi conformi ai requisiti richiesti.

Non è così per il D.Lgs. 121/2011, non è citata ne la ISO 14001 ne il regolamento EMAS, ma si presume che l’adozione degli standard rappresenti una base ottimale per la realizzazione del modello.

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I SISTEMI DI GESTIONE

Un SISTEMASISTEMA di GESTIONEGESTIONE permette di:

- Definire e comunicare obiettivi e responsabilità

- avere un sistema di controllo per i monitoraggi, la gestione delle scadenze, la gestione dei DPI, gestione dei rifiuti, la formazione, la manutenzione, …

- gestire in forma controllata i documenti e le registrazioni che servono per poter dimostrare di aver svolto determinate attività

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OBBLIGATORIETA’ E SISTEMI DI GESTIONE

Il rispetto delle leggi è sufficiente, come impartire ordini a fronte di problemi da risolvere o compiti da eseguire, ma è come fare delle

fotografie: descrivono in modo statico la situazione.

““OGGI”OGGI”

UN SISTEMA DI GESTIONE INVECE PERMETTE DI GIRARE IL FILMOFFRE UNA VISIONE DINAMICA DELL’AZIENDA

““SEMPRE”SEMPRE”

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OBBLIGATORIETÀ E SISTEMI DI GESTIONE

MOG 231 SG

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MODELLI E SISTEMI DI GESTIONE

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I MODELLI ORGANIZZATIVI, PASSI PER LA REALIZZAZIONE

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231

18001 / 14001

18001 /14001 +231

STRUTTURA DI UN MODELLO ORGANIZZATIVO

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LA REALIZZAZIONE – IL MOG1 Definizioni 2 Parte Generale2.1 Il D. Lgs. 231/012.2 L’Azienda XYZ2.3 Il Modello Organizzativo di XYZ2.4 La funzione del Modello2.5 La costruzione del Modello2.6 L’Organismo di Vigilanza2.6.a I requisiti dell’ Organismo di Vigilanza2.6.b Nomina e revoca dei membri dell’ Organismo di Vigilanza2.6.c Funzioni e poteri dell’ Organismo di Vigilanza2.6.d Flusso informativo nei confronti dell’ Organismo di Vigilanza2.6.e Reporting dell’ Organismo di Vigilanza nei confronti degli organi sociali2.7 Il sistema disciplinare2.7.a Le misure nei confronti di quadri, impiegati ed operai2.7.b Le misure nei confronti dei dirigenti2.7.c Le misure nei confronti degli amministratori e dei sindaci2.7.d Le misure nei confronti di collaboratori e consulenti esterni2.8 Formazione e diffusione del Modello2.9 Il sistema delle verifiche

Indice

Indice

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LA REALIZZAZIONE – IL CODICE ETICO

Codice eticoLinee guida CONFINDUSTRIA

Codice etico (o di comportamento) con riferimento ai reati considerati.

È espressione anche della politica aziendale per la salute e sicurezza sul lavoro e indica la visione, i valori essenziali e le convinzioni dell’azienda in tale ambito.

Serve pertanto a definire la direzione, i principi d’azione ed i risultati a cui tendere nella materia.

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LA REALIZZAZIONE – IL CODICE ETICO

Indice

1. Introduzione2. Missione3. Adozione del codice etico e i suoi destinatari4. Valori5. Regole di condotta6. Efficacia esterna del Codice7. Uso dei beni aziendali8. Conflitto d’interessi9. Regalie e benefici10. Trasparenza in ogni Operazione e Attività11. Controlli interni12. Trattamento delle informazioni13. Soci e azionisti, clienti e fornitori14. Clienti15. Istituti finanziari16. Distributori17. Fornitori di beni e servizi18. Pubblica Amministrazione19. Contributi e sponsorizzazioni20. Mass-Media21. Ambiente22. Modalità di attuazione e programma di vigilanza23. Violazione del Codice Etico e Sanzioni24. Disposizioni finali

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LA REALIZZAZIONE – IL SISTEMA DISCIPLINARE

Sommario1. DISPOSIZIONI GENERALI

2. PROCEDURA PER LA CONTESTAZIONE DEI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI

3. SANZIONI PER I LAVORATORI DIPENDENTI

4. PROVVEDIMENTI NEI CONFRONTI DEI DIRIGENTI

5. PROVVEDIMENTI NEI CONFRONTI DEGLI AMMINISTRATORI

6. PROVVEDIMENTI NEI CONFRONTI DI COLLABORATORI ESTERNI O PARTNER

7. PROVVEDIMENTI NEI CONFRONTI DELL'ODV

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LA REALIZZAZIONE – LA FORMAZIONE

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LA REALIZZAZIONE – GLI AUDIT

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LA REALIZZAZIONE – IL REPORTING

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25undecies - (Attività di gestione di rifiuti non autorizzata)Comma 1 (Lettera a) - Chiunque effettua una attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione di cui agli articoli 208, 209, 210, 211, 212,214, 215 e 21 è punito:a)con la pena dell'arresto da tre mesi a un anno o con l'ammenda da 2.600 € a 26.000 € se si tratta di rifiuti non pericolosi;

b) con la pena dell'arresto da sei mesi a due anni e con l'ammenda da 2.600 € a 26.000 € se si tratta di rifiuti pericolosi.

LA REALIZZAZIONE – I “REATI AMBIENTALI” - RIFIUTI

SANZ. AMM. MIN (quote - €) SANZ. AMM. MAX ( quote - €)

100 (25.000 - 150.000 €)

250(62.500 - 375.000 €)

SANZ. AMM. MIN (quote - €) SANZ. AMM. MAX (quote - €)

150 (37.500 - 225.000 €)

250(62.500 - 375.000 €)

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LA REALIZZAZIONE – I “REATI AMBIENTALI” - RIFIUTI

25undecies - (Attività di gestione di rifiuti non autorizzata)

COSA FARE?1. Controllo sistematico delle schede di analisi e caratterizzazione dei rifiuti in INPUT/ OUTPUT2. Controllo sistematico dei limiti da autorizzazioni3. Controllo sistematico delle scadenze di analisi ed autorizzazioni, anche degli esterni coinvolti (trasportatori)4. Formazione efficace sugli operatori

COME FARE?Registri informaticiScadenziariUtilità per gestione personale/formazione/competenze

REGISTRO DELLE ANALISI DEI RIFIUTI MOD 201 - Rev. 00 del 20/06/2010

N° Descrizione rifiuto CERRapporto di

provaData scadenza

analisiLaboratorio

Link scheda (opzionale)

1 Scorie di fusione (solido non polverulento) 10 09 03 3103587-001 21/04/2012 ANALISYS ..\100903~01.pdf

2 Scorie di fusione (solido non polverulento) 10 09 03 3103587-004 28/12/2011 ANALISYS ..\100903~04.pdf

3Forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 05 (solido non polverulento)

10 09 06 3103587-005 21/02/2012 ANALISYS ..\100906~05.pdf

4Forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 07 (solido non polverulento)

10 09 08 3103587-002 21/10/2012 ANALISYS ..\100908~02.pdf

5Forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 07 (solido non polverulento)

10 09 08 3103587-003 21/10/2012 ANALISYS ..\100908~03.pdf

6 Altri particolati contenenti sostanze pericolose (solido polverulento)

10 09 11* 3103587-010 21/10/2012 ANALISYS ..\100911~10.pdf

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25undecies - (Scarichi di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose oltre i valori limite)Comma 5 (Primo periodo) Chiunque, in relazione alle sostanze indicate nella tabella 5 dell'Allegato 5 alla Parte III del presente decreto, nell'effettuazione di uno scarico di acque reflue industriali, superi i valori limite fissati … è punito con l'arresto fino a 2 anni e con l'ammenda da 3.000 euro a 30.000 euro. Se sono superati anche i valori …

Comma 5 (Secondo periodo) Se sono superati anche i valori limite fissati per le sostanze contenute nella tabella 3/A del medesimo Allegato 5, si applica l'arresto da sei mesi a tre anni e l'ammenda da seimila euro a centoventimila euro

LA REALIZZAZIONE – I “REATI AMBIENTALI” – SCARICHI IDRICI

SANZ. AMM. MIN (quote - €) SANZ. AMM. MAX (quote - €)

150 (37.500 - 225.000 €)

250(62.500 - 375.000 €)

SANZ. AMM. MIN (quote - €) SANZ. AMM. MAX (quote - €)

200 (50.000 - 300.000 €)

300(75.000 - 450.000 €)

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LA REALIZZAZIONE – I “REATI AMBIENTALI” – SCARICHI IDRICI

25undecies - (Scarichi di acque reflue industriali …)COSA FARE?1. Determinazione dei processi produttivi o ausiliari che generano gli scarichi e “fotografia” delle condizioni standard (MP, SL o PF utilizzati, materiali ausiliari, condizioni ambientali, personale e competenze, attrezzature, attività svolte dagli interni e attività affidata in outsourcing, interazioni, possibili deviazioni…) 2. Analisi degli scarichi e confronto con i limiti3. Controllo sistematico del processo produttivo e/o ausiliario4. Formazione efficace sugli operatori interni e/o esterniCOME FARE?Gestione processi “speciali”Istruzioni operativeRegistri informaticiControllo e monitoraggioUtilità per gestione personale/formazione/competenze

N. Oggetto Adempimento Frequenza Resp Esecuzione controllo Documenti GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Altro

1 SicurezzaControllo del DVR e valutazione dei rischi specifici

Annuale RSPPDocumentazione valutazione dei rischi

2 Sicurezza Visite mediche periodiche AnnualeMedico competente

Protocolli Sanitari

3 Sicurezza Riunione periodica Annuale Datore di LavoroVerbale riunione

4Ambiente e Sicurezza

Audit interno Annuale RSI

11 Antincendio Validità CPI Quinquennale Comando VVFF Verifica scadenza CPI CPI 10/02/201112 Antincendio Verifica limiti sostanze e preparati Trimestrale RSI

13 AntincendioVerifica estintori e altra attrezzatura anticendio

Semestrale ESTERNO

Verifica periodica del funzionamento degli estintori, idranti, presidi antincendio, manutenzione e quando necessario collaudo.

14 EmergenzeControllo delle vie di fuga e uscite di sicurezza

Bisetti manale RSIVerifica che le via di fuga siano e le uscite di sicurezza siano libere

MOD 07 01

15 Sicurezza Verifica limiti altre sostanze Mensile RSI MOD 07 0116 Sicurezza Verifica data schede sicurezza Semestrale RSI

17 Emergenze Verifica illuminazioni di emergenza Annuale RSIVerifica del funzionamento delle luci di emergenza

18 Emergenze Prova di evacuazione Annuale RSI

19 ElettricoControllo impianto di messa a terra

Biennale ESTERNOVerifica biennale delle messe a terra da parte di iscritto all’elenco del ministero delle Atti vità Produtti ve

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Aspetto da verificare

Luogo / ubicazione

Q.tà Risultato verifica Azione svolta

Controllo filtro aspiratore E1

Apertura NC

Sistemazione immediata

Controllo filtro aspiratore E2

Apertura NC

Sistemazione immediata

Controllo pozzetto P1 Apertura NC

Sistemazione immediata

Controllo pozzetto P2 Apertura NC

Sistemazione immediata

Posizionamento rifiuti come da lay-out

Apertura NC

Sistemazione immediata

Posizionamento altri materiali

Apertura NC

Sistemazione immediata

Compilato da Data

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25undecies - (Superamento valori limite di emissione e di qualità dell'aria)Comma 2 - Chi, nell'esercizio di uno stabilimento, viola i valori limite di emissione o le prescrizioni stabiliti dall'autorizzazione, dagli Allegati I, II, III o V alla parte quinta del presente decreto, dai piani e dai programmi o dalla normativa di cui all'articolo 271 o le prescrizioni altrimenti imposte dall'autorità competente ai sensi del presente titolo è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda fino a 1.032 euro. Se i valori limite o le prescrizioni violati sono contenuti nell'autorizzazione integrata ambientale si applicano le sanzioni previste dalla normativa che disciplina tale autorizzazioneComma 5 - Nei casi previsti dal comma 2 si applica sempre la pena dell'arresto fino ad un anno se il superamento dei valori limite di emissione determina anche il superamento dei valori limite di qualità dell'aria previsti dalla vigente normativa.

LA REALIZZAZIONE – I “REATI AMBIENTALI” – EMISSIONI

SANZ. AMM. MIN (quote - €) SANZ. AMM. MAX (quote - €)

100 (25.000 - 150.000 €)

250(62.500 - 375.000 €)

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LA REALIZZAZIONE – I “REATI AMBIENTALI” - EMISSIONI

25undecies - (Superamento valori limite di emissione e di qualità dell'ariaCOSA FARE?1. Determinazione dei processi produttivi o ausiliari che generano le emissioni in atmosfera e “fotografia” delle condizioni standard (MP, SL o PF utilizzati, materiali ausiliari, condizioni ambientali, personale e competenze, attrezzature, attività svolte dagli interni e attività affidata in outsourcing, pulizia e manutenzione degli impianti, interazioni, possibili deviazioni…) 2. Analisi delle emissioni e confronto con i limiti3. Efficace programma di manutenzione degli impianti4. Controllo sistematico del processo produttivo e/o ausiliario5. Formazione efficace sugli operatori interni e/o esterniCOME FARE?Gestione processi “speciali” - Istruzioni operativeRegistri informatici - Controllo e monitoraggioScadenziario - Utilità per gestione personale/formazione/competenze

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Grazie per l’attenzioneAlberto Mari

[email protected]

347.3359400