CONTRIBUTI SCIENTIFICI - SIOMILo stress ossidativo, un disequilibrio tra la produzione di ROS e le...
Transcript of CONTRIBUTI SCIENTIFICI - SIOMILo stress ossidativo, un disequilibrio tra la produzione di ROS e le...
V Convegno Nazionale SIOMI
FIRE
NZE
- 13
e 1
4 m
arzo
201
0
CONTRIBUTISCIENTIFICI
versi biotipi costituzionali: in estrema sintesi, il biotipoendomorfo sarebbe predisposto per oculorinite e rinor-rea, l’ectomorfo per asma bronchiale e il mesomorfo permanifestazioni cutanee (fig. 2).
Partendo da questi presupposti, presso la strutturaambulatoriale dell’ISMO, nel periodo compreso tra gen-naio 2008 e dicembre 2009, sono stati arruolati 128pazienti IgE-positivi, con sintomatologia allergica. La va-lutazione antropometrica ha determinato i risultati mo-strati in figura 3, in parte confermando alcuni elementidel paziente allergico interpretato secondo il modello co-stituzionale. Tra questi, i pazienti con manifestazioni cu-tanee sono stati trattati con terapia omeopatica di fondoimpostata secondo il modello omeopatico costituzionale(2-3 rimedi unitari per 21 gg alternati con pause di 14gg), in associazione con una serie di dinamizzazioni inLM comprendenti anti-IgE, IL-4r e IL-8r (AllergoDerm®,AlfaOmega) e somministrati in forma unitaria per tutta ladurata del ciclo terapeutico. L’anti-IgE è stato selezionatoperchè costituisce l’immagine interna dell’Ag e induceuna degranulazione simile alla stimolazione allergenica;
Studio pilota osservazionale di manifestazioni allergiche cutaneetrattate omeopaticamente: considerazioni costituzionali
Roberto Santini, Gino SantiniIstituto di Studi di Medicina Omeopatica, Roma
Il modello omeopatico costituzionale basa le propriemodalità prescrittive sulle reattività individuali di ciascunindividuo; a loro volta, le strategie costituzionali con lequali l’organismo si difende non sono casuali, ma sono ilrisultato di un complesso meccanismo omeostatico grazieal quale viene concretizzato il tentativo di mantenere unequilibrio dinamico interno contro gli stimoli esterni checercano di modificarlo. Da qui una rivalutazione del con-cetto di “terreno”, già espresso da Hahnemann, ma ri-valutato dallo studio dell’individuo inserito in un contestoambientale, ricco di stimoli chimici, ficisi, infettivi, elettro-magnetici, alimentari, etc.
Ogni patologia quindi, a maggior ragione quelle di tipocronico, sono la conseguenza di due fattori, ognuno deiquali costituisce un elemento necessario ma non suffi-ciente al suo sviluppo: la predisposizione costituzionalee il fattore innescante. In considerazione dei tempi di la-tenza che intercorrono, in genere, tra il momento del-l’innesco e lo sviluppo della sintomatologia legata allacronicità, gli inneschi più facili da studiare sono quelli dinatura infettiva, in grado di lasciare una traccia di un loroprecedente contatto nel registro immunitario dell’indivi-duo sottoforma di titoli anticorpali; in questo caso la let-teratura consolidata sui pazienti allergici mostra ilrilevamento di titoli anticorpali positivi per Chlamydia, My-
coplasma, e Aspergillus. Sul versante opposto, quellodella predisposizione costituzionale, la categorizzazionedi un paziente può essere effettuata mediante l’analisiantropometrica proposta da Heat e Carter (fig. 1): questosistema, pur limitandosi a valutare esclusivamente la pre-valenza costituzionale da un punto di vista esclusiva-mente morfologico, rappresenta comunque un metodoampiamente validato in campo scientifico. Uno degli end-point secondari dello studio , infatti, si proponeva di ve-rificare l’ipotesi secondo la quale le manifestazioniallergiche, pur partendo da uno stessa stimolazione al-lergenica, determinano sintomatologie differenti nei di-
Figura 1
Figura 4Figura 2
l’IL-4r, oltre a favorire la sintesi di IgE, costituisce un fat-tore di crescita per i linfociti B; l’IL-8r provoca la libera-zione di istamina dai basofili e stimola la migrazione deileucociti nello spazio perivascolare. La scelta dei meicinaliin LM è stata dettata dalla necessità di avere un’azionepiù orientata verso la diluizione che verso la dinamizza-zione, come invece accade per le CH.
I risultati, pur con tutti i limiti di uno studio osservazio-nale e della mancanza di un chiaro meccanismo d’azione,hanno confermato un elevato grado di miglioramento,soprattutto nei pazienti con prevalenza costituzionale ditipo mesoblastico (i più predisposti alle problematichecutanee). Il follow-up, che in alcuni pazienti si è prolun-gato anche per diversi mesi, ha dimostrato una buonastabilità della regressione della sintomatologia cutanea,così come si è assistito al perdurare del miglioramentoanche durante il periodo di pausa tra un ciclo terapeuticoe l’altro. Decisamente poco significativa la modificazionesintomatologica nei pazienti con concomitante asma,mentre richiede ulteriori approfondimenti il miglioramentoinstabile registrato nelle oculoriniti e nelle rinoree. n
Figura 3
LA RIATTIVAZIONE CELLULARE: UN APPROCCIO INNOVATIVO ALLA MEDICINA RIGENERATIVA
Introduzione E’ noto che molte sostanze estranee al nostro organismo ne modificano l’omeostasi generando patologie di varia natura che lo danneggiano a volte in modo irreversibile dando origine anche a mutazioni cellulari che possono portare all’insorgenza di tumori. La medicina rigenerativa sta avendo uno sviluppo notevole come via alternativa alla terapia farmacologica accompagnata, in genere, da reazioni avverse e caratterizzata da un costo sempre più elevato derivante dall’incremento dei consumi di farmaci dovuto all’invecchiamento della popolazione. Sarebbe infatti senz’altro preferibile riparare i danni biologici mediante l’uso di nuove cellule specifiche che danno una guarigione definitiva in quanto ripristinano la funzionalità di un organo. In tale direzione numerosissime sono le ricerche che si stanno sviluppando e basterebbe citare come esempio gli studi sulle cellule staminali come potenziali fornitrici di tutti i tipi di cellule del nostro organismo. Una nuovo approccio al problema potrebbe essere costituito da un intervento preventivo mirato all’eliminazione dall’organismo umano delle sostanze tossiche generate dal metabolismo ed ancora di più di quelle che quotidianamente vengono immesse dall’esterno attraverso la respirazione, il contatto con la cute, i cibi o gli stessi farmaci, responsabili dell’insorgenza di varie patologie. Questa strada consentirebbe di prevenirle ristabilendo l’omeostasi dell’organismo, una volta eliminate le cause dei danni, rigenerando così la funzionalità degli organi e ritardando anche l’invecchiamento.
Molti prodotti di origine naturale, ad esempio vitamine o sostanze antiossidanti contro i radicali liberi, chelanti di metalli o adsorbenti di tossine, sono attualmente disponibili in commercio, ma una terapia preventiva contro tutte le sostanze tossiche dovrebbe prevedere l’utilizzazione contemporanea di detti mezzi terapeutici. Inoltre non tutti questi prodotti sono innocui e ben tollerati da tutti i soggetti; le stesse vitamine E ed A, ad esempio, è stato dimostrato che, se somministrate in alte dosi, possono risultare tossiche Una nuova strada è stata aperta da studi sull’uso di sostanze polifunzionali di origine minerale costituite da particelle attive, ma non assorbibili, di Zeolite clinoptilolite in grado di interagire nell’intestino con gli equilibri presenti nell’organismo, svolgendo così un’azione selettiva di eliminazione delle sostanze tossiche (“spazzino”) attraverso le feci, senza modificare i componenti fisiologici. Zeoliti
Le Zeoliti costituiscono una famiglia di alluminosilicati minerali strutturalmente diversi dai normali silicati o alluminati (Harben, 1999). La prima zeolite è stata descritta nel 1756 da Cronstedt, uno studioso di minerali Svedese, che coniò il nome da due parole greche che significano “pietre bollenti”, derivante dalla capacità delle zeoliti di liberare vapore se riscaldate. Oggi sono note circa cinquanta tipi di zeolite naturale mentre ne sono state sintetizzate circa centocinquanta per specifiche applicazioni. La Clinoptilolite è una zeolite di origine naturale formata dalla conversione di materiali vulcanici vetrosi in struttura cristallina nelle acque dei laghi o dei mari milioni di anni fa ed è la più ricercata ed ampiamente utilizzata.
La Clinoptilolite non è la miscela di due sali (silicato ed alluminato) ma ha una struttura cristallina costituita da due tetraedri di SiO4 ed AlO4 legati mediante ponti ossigeno (Fig. 1) che genera ampi spazi liberi e canali nei quali possono essere accolti cationi e molecole relativamente grandi (Mumpton, 1983) (Fig. 2).
Le cariche negative delle unità alluminato e silicato sono neutralizzate dalla presenza di cationi quali calcio, magnesio, sodio, potassio ed in alcuni casi ferro. Questi ioni possono essere facilmente sostituiti da altre sostanze quali metalli pesanti o ione ammonio (Semmens, 1983). Tale possibilità viene definita capacità di scambio cationico e rappresenta una delle caratteristiche preminenti della Clinoptilolite. Inoltre la sua caratteristica struttura elettronica e le cariche negative presenti in essa la rendono particolarmente attiva nel neutralizzare i radicali liberi e nell’adsorbimento di tossine (funzione di setaccio molecolare).
Applicazioni della clinoptilolite
La zeolite clinoptilolite (ZC) è assolutamente inerte ed uno studio condotto sulla patogenicità in vitro ed in vivo di quarzo, terre di diatomee, mordenite e clinoptilolite ha evidenziato che quest’ultima risulta assolutamente atossica a differenza delle altre sostanze che sono citotossiche (Adamis Z.et al, 2000). Tali dati sono stati confermati dalle sperimentazioni eseguite da Pavelic K. et al. nel 1998 e nel 2003 su topi e ratti con la zeolite clinoptilolite per periodi prolungati. Un ulteriore conferma dell’assenza di tossicità è data dall’uso come additivo alimentare per le scrofe effettuata da Kyriakis S.C.et al, 2002.
Numerose sono le ricerche sull’utilizzo nutrizionale della ZC addizionata ai mangimi nell’allevamento dei maiali con positivi risultati derivanti dalla modificazione di alcuni parametri fisiologici dell’apparato intestinale, come ad esempio la diminuzione della produzione di NH3. I risultati nettamente positivi di tali ricerche hanno consentito l’approvazione da parte della EU dell’uso della Clinoptilolite di origine vulcanica nella classe dei “Leganti, anti-agglutinanti e coagulanti” nei mangimi per maiali, conigli e pollame (Commission Regulation 2001).
La prima applicazione della ZC nell’uomo è quella relativa all’Enterex antidiarroico a base di Clinoliptolite approvato dalla Cuban Drug Control Agency nel 1995 (Rodriguez-Fuentes, 1997) che ha dimostrato un’ottima tolleranza nei pazienti trattati e l’assenza di reazioni avverse, compresa l’eventuale insorgenza di allergie. Ulteriori sperimentazioni su varie patologie avevano dato risultati molto interessanti ma l’unico inconveniente derivava dalla quantità di polvere da somministrare piuttosto rilevante a causa delle dimensioni delle particelle. Sono stati svolti quindi studi per la realizzazione di apparecchiature che consentissero una micronizzazione delle particelle senza inquinarle.
Attivazione
Per attivazione si intende in genere l’applicazione di un procedimento chimico, chimico-fisico o fisico ad un materiale perché possa reagire più facilmente. Nel caso di particolari solidi caratterizzati dalla capacità di legare sostanze tossiche sulla loro superficie come il carbone, si cerca di incrementarne la porosità o di aumentarne la superficie attraverso la diminuzione delle dimensioni delle particelle. Ciò consente di avere a disposizione un maggior numero di canali capaci di legare le sostanze tossiche.
Recentemente è stato messo a punto un particolare processo di micronizzazione della Zeolite clinoptilolite, oggetto di brevetto, realizzato sottoponendo il minerale ad un processo di collisione delle particelle fra di loro in mulini appositamente realizzati e brevettati, in modo che esse non venissero inquinate dai metalli. Il risultato è l’aumento del numero di particelle con dimensioni ridotte, un incremento della loro superficie ed un’attivazione strutturale che consente loro di legare più velocemente e più stabilmente tossine, radicali e metalli, incrementandone l’attività. Infatti, partendo da una dimensione di circa 3 m2/g di ZC, dopo l’attivazione si raggiungono persino i 1000 m2/g.
La ZC così attivata è stata sottoposta ad una serie di sperimentazioni biologiche che hanno portato alla registrazione di diverse preparazioni che la contengono come Dispositivi Medici a
Livello Europeo (DM - TUV CE 0197 del 2006) date la sue caratteristiche azioni di tipo fisico di scambiatore di cationi, di blocco dei radicali liberi e di setaccio molecolare.
Inoltre i prodotti composti di Zeolite clinoptilolite attivata (ZCA) sono state classificate dalla EU (codice GMDN) come: “sostanze ad uso orale adatte ad assorbire/chelare e rimuovere sostanze dannose e tossiche nel tratto gastrointestinale (es. metalli pesanti, nitrosamine, ammonio, micotossine, cationi (radioattivi), pesticidi) riducendone l’assorbimento nel corpo. Possono anche funzionare come anti-ossidanti catturando radicali liberi e riducendo la formazione di ROS (reactive oxigen species). E’ tipicamente una zeolite attivata disponibile in polvere, capsule, compresse o in forma liquida”.
Radicali liberi
Lo stress ossidativo, un disequilibrio tra la produzione di ROS e le capacità di difesa antiossidante della cellula [Sies (1985)], può colpire i principali componenti cellulari come lipidi, proteine, carboidrati e DNA. Questo fenomeno è stato associato strettamente ad una serie di patologie umane come malattie cardiovascolari, diabete, cancro e malattie neurodegenerative [Halliwell and Cross (1994); Bray (1999); Forsberg et al. (2001)]. Tali patologie sembrano essere per lo più correlate con uno stress ossidativo di tipo cronico, comunque anche l'esposizione a livelli acuti di ROS sembra essere responsabile di varie patologie, come l'insorgere della cataratta [Spector et al.(1993)] e di danni ai tessuti in seguito ad ischemia/riperfusione (I/R) in vari organi trapiantati come il fegato [Loguercio and Federico (2003); Poli and Parola (1997)].
Uno studio effettuato in vivo su topi da Sverko V. et al. (2002) aveva evidenziato l’attività antiossidante della ZCA mentre il Dr. Wolfgang Thoma e la Dr.ssa Claudia Gunzer dell’Ospedale Privato Villach (2002) hanno sviluppato una ricerca clinica con lo scopo di analizzarne la sua azione nell’organismo umano. Tutti i soggetti hanno dimostrato una concentrazione di idroperossidi più bassa nel sangue determinata mediante il metodo F.R.A.S. (Free Radical Analytical System)..
Data la presenza dei radicali liberi in molte patologie il Dr. Thoma ha svolto una successiva ricerca relativa all’osservazione clinica sull’uso della ZCA per un periodo di 15 mesi su numerosi soggetti affetti da un numero di malattie che andavano dai tumori maligni di differente origine (carcinoma del colon, carcinoma dei bronchi, mastocarcinoma, tumori delle ovaie, carcinoma pancreatico, carcinoma epato-cellulare) a poliartrite cronica, coliti ulcerative, sclerosi multipla, infezioni persistenti (es: sinusiti) dermatiti, epatiti, cirrosi epatica e per applicazione topica nelle ulcere crurali, acne o anche bolle da scottature.
Nell’arco di 7 giorni la vitalità, le condizioni generali e l’appetito della maggior parte dei pazienti (circa il 70%) sono nettamente migliorate. L’effetto risultava particolarmente evidente nei pazienti affetti da tumore sottoposti a chemioterapia e radioterapia che manifestavano un considerevole incremento della tollerabilità di queste terapie se trattati con zeolite. Inoltre la diminuzione di radicali liberi agevola anche il metabolismo dell’acido lattico e per questo la ZCA può essere utilizzata negli atleti, da sola, o in associazione con altri componenti antiossidanti.
Il Dr. Peter M. Abuja dell’Istituto di Ricerca di Biofisica e struttura ai raggi X, Graz, (2004) ha sviluppato una ricerca per chiarire il meccanismo di azione della ZCA utilizzando vari metodi di ossidazione in emulsione che simulano importanti processi di perossidazione lipidica (ossidazione di lipoproteine, emulsioni lipidiche, omogenati di carne), dimostrando che ogni mg di ZCA è in grado di ritardare del 120 % la perossidazione lipidica con radicali perossilici solubili in acqua, e del 100 % quella catalizzata da Cu2+, e confermando che essa è in grado nell’intestino di spostare gli equilibri sistemici relativamente alla produzione di radicali liberi. Infatti i radicali solubili in acqua, prodotti in altre parti dell’organismo, possono migrare nell’intestino attraverso i fluidi biologici ed essere così neutralizzati dalla ZCA essendo anche essi cationi generati da una struttura atomica neutra per perdita di un elettrone.
Metalli pesanti
Numerose sono le fonti di metalli come le vie di ingresso nell’organismo e comprendono anche utilizzazioni consolidate come l’amalgama di mercurio impiegata nell’otturazione delle carie dentarie che è stato dimostrato essere fonte di continuo rilascio di mercurio con relativi danni biologici. I meccanismi di tossicità sono di vario tipo, diretti quali l’inibizione di enzimi particolarmente importanti per l’organismo e la sostituzione di cationi fisiologici come il calcio da parte del piombo nelle ossa o indiretti come la capacità di catalizzare la formazione dei radicali liberi (es. rame).
Le sostanze chelanti organiche, in genere di origine naturale, utilizzate per il loro allontanamento dall’organismo, spesso in associazione fra di loro, possono però dare origine ad interferenze con la funzionalità dell’organismo a livello intestinale. La ZCA è l’unica sostanza inorganica, caratterizzata da una notevole capacità di scambio totale (0.64 – 0.98 mol/Kg), in grado di cedere i cationi liberi ( Na+, K+, Ca2+, Mg2+) e legare al loro posto i metalli pesanti, ioni ammonio, radioisotopi o altri cationi ( Cd2+, NH4
+, Fe2+, Pb2+, Cu2+, Cs+, Sr2+), per i quali manifesta una grande selettività. Il vantaggio della ZCA è costituito dalla insolubilità delle particelle che passano inalterate nell’intestino e legano i metalli espellendoli con le feci, non interferendo con alcuna funzione fisiologica intestinale. Questo meccanismo consente inoltre di spostare l’equilibrio esistente fra l’intestino ed il resto dell’organismo con conseguente richiamo nel lume intestinale dei metalli dal resto dell’organismo comportando quindi una disintossicazione sistemica. Una delle applicazioni della ZCA è stata infatti nel trattamento dei soggetti esposti alle radiazioni di Cernobil colpiti da stronzio e cesio radioattivi con risultati rilevanti. Ione ammonio Nell’ambito dell’attività di scambio cationico della ZCA particolarmente rilevante risulta quella relativa allo ione ammonio (1,2 – 1,5 mol/Kg) rendendola particolarmente utile per la diminuzione dei livelli ematici di ammoniaca. L’iperammoniemia derivante da deficienza degli enzimi del ciclo dell’urea o da danni epatici provoca disfunzioni cerebrali severe che comprendono edema cerebrale, convulsioni e coma, nei casi acuti. Valutazioni neurofisiologiche evidenziano che in queste patologie sono presenti caratteristiche alterazioni della morfologia degli astrociti più marcate nei casi di iperammoniemia acuta e di astrocitosi Alzheimer di tipo II in quella cronica. Infatti, non avendo gli astrociti un ciclo dell’urea, attivano la sintesi della glutamina che, prodotta in eccesso, danneggia la loro funzionalità. L’accumulo di ammoniaca a livello cerebrale comporta anche una modificazione del flusso sanguigno del cervello, del metabolismo delle strutture corticali e subcorticali e danni al sistema di trasmissione del segnale eccitante/inibente. La terapia applicata nell’iperammoniemia prevede una dieta a basso contenuto proteico con valori tali da non danneggiare la funzionalità muscolare, l’eliminazione dell’ammoniaca dall’intestino mediante l’uso di disaccaridi non assorbibili (lattulosio) o l’uso di antibiotici per diminuire la produzione di ammoniaca a livello intestinale e sono in sperimentazione sostanze in grado di stimolare la sintesi epatica di urea o la sintesi della glutammina a livello muscolare (V. Felipe et all 2002). Da quanto fin qui esposto risulta evidente la possibilità di utilizzare proficuamente la ZCA nella terapia dell’iperammoniemia confermata dalla sperimentazione effettuata dal Dr. Thoma, precedentemente riportata, che ha evidenziato un netto miglioramento della lucidità e delle capacità cognitive di tutti i soggetti trattati ma in particolare di quelli affetti da patologie cerebrali quali Alzheimer o il morbo di Parkinson.
Setaccio molecolare La ZCA ha inoltre la capacità di svolgere la funzione di setaccio molecolare bloccando nell’intestino tossine derivanti da infezioni locali o patologie e che possono essere presenti anche in alcuni alimenti inquinati. Questa sua caratteristica ha portato alla realizzazione di un brevetto sulle sua capacità di legare ed inattivare vari tipi di tossine (es. micotossine) (DE 198 21 509 A1). Sperimentazioni ed applicazioni cliniche
Le caratteristiche peculiari della ZCA e la considerazione che una combinazione con entità variabili dei quattro tipi di sostanze tossiche prima riportate è stata rilevata nei tumori nei quali esse possono svolgere la funzione di responsabili diretti nella loro insorgenza o di adiuvanti nella loro induzione hanno spinto il Prof. Pavelic a svolgere ricerche in vitro per verificare se l’eliminazione di questi induttori poteva influenzare la velocità di sviluppo dei tumori. I risultati hanno evidenziato un’azione inibitrice della ZCA nei confronti della crescita delle cellule tumorali variabile in funzione del dosaggio utilizzato e della tipologia di neoplasia. Ulteriori studi in vivo effettuati su topi e cani affetti da un’ampia varietà di tumori ha portato ad un miglioramento dello stato di salute, al prolungamento del tempo di sopravvivenza ed alla diminuzione delle dimensioni del tumore (K Pavelic. et all 2000, 2001) (M. Katic et all 2006). Inoltre l’applicazione locale di ZCA su tumori della pelle ha diminuito la formazione del tumore stesso e la sua crescita. Numerose applicazioni cliniche hanno pienamente confermato tali attività con miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti trattati e tempi di recupero funzionale molto brevi dopo chemio o radio-terapia. I miglioramenti sono confermati dall’incremento dell’emoglobina, fino alla sua normalizzazione, accompagnata da un analogo andamento della formula leucocitaria. L’organismo è quindi in grado di reagire meglio nei confronti del tumore rendendo più efficaci le terapie. La ZCA elimina le infiammazioni delle mucose del tratto gastro-intestinale ed inibisce i batteri patogeni a favore di quelli normalmente presenti nella flora batterica intestinale con netta diminuzione della produzione di ammoniaca, come hanno dimostrato numerosi studi effettuati sui maiali e sull’uomo. Queste caratteristiche hanno portato alla sua utilizzazione come additivo alimentare per gli animali ed al suo inserimento in un farmaco antidiarroico registrato a Cuba, come prima riportato.
La ZCA è anche in grado in indurre una modulazione della risposta immunitaria legata ad una diminuzione della perossidazione lipidica derivante dalla formazione di radicali liberi in eccesso e tale caratteristica ne consente l’applicazione in molti problemi immunitari e nelle allergie in associazione con la Spirulina platensis con ottimi risultati anche nei bambini (Hecht K. 2005). Lo stress ossidativo può essere responsabile anche di problemi del sonno e la ZCA ha dimostrato di essere di aiuto anche in questo caso diminuendo nettamente i radicali liberi presenti nei soggetti e migliorando la qualità del sonno (Hecht K. 2005). La capacità della ZCA di rigenerare in genere la funzionalità di vari organi si è dimostrata particolarmente importante anche sulla cute nel trattamento di ferite leggere, piaghe con essudato, arrossamenti della pelle, acne e psoriasi con risultati molto interessanti oggetto di numerose ricerche (Hecht K. 2005).
Da quanto esposto risulta evidente che la ZCA apre di una nuova frontiera nella rigenerazione cellulare. Essa è esente da reazioni avverse e può essere associata a tutti i tipi di terapie, tradizionali e non, migliorandone l’attività a causa della riattivazione della funzionalità cellulare che produce. Inoltre, in assenza di patologie, la ZCA è in grado di controllare lo stress ossidativo e di eliminare le sostanze tossiche che possono provocare anche la produzione di un eccesso di radicali liberi (es. rame). Il risultato è un’azione preventiva rispetto all’insorgenza di numerose patologie e di un miglioramento della qualità di vita in termini di lucidità mentale, maggior resistenza fisica e migliore recupero dopo eventuali sforzi.
BIBLIOGRAFIA
ADAMIS Z., Tatrai E., Honma K, Six E., Ungvary G., In vitro and in vivo tests for determination of the pathogenicity of quartz, diatomaceous earth, mordenite and cliptilolite, Annals of Occupational Hygiene, 44, 67 (2000). BRAY, T.M. Antioxidants and oxidative stress in health and disease: introduction. Proc. Soc. Exp. Biol. Med. 222, 195 (1999). FELIPO V. BUTTERWORTH R. F., Neurobiology of ammonia. Progress in neurobiology 67, 259 (2002) FORSBERG, L., et al. Oxidative stress, human genetic variation and disease. Arch. Biochem. Biophys. 389, 84-93 (2001). HALLIWELL, B. AND CROSS, C.E. Oxigen-derived species: their relation to human disease and environmental stress. Environ. Health Perspect. 102, 5-12 (1994). HARBEN, PW., The Industrial Minerals Handbook, 3rd Edition (1999) K. HECHT, E. HECHT-SAVOLEY: Natur-Mineralien, Regulation und Gesundheit. Schibri-Verlag, Berlin / Milow 2005 KATIC M., BOSNJAK B., GALL-TROSELJ K, DIKIC I., PAVELIC K., A clinoptilolite effect on cell media end consequent effect on tumor cells in vitro Frontiers in Bioscience, 11, 1722 (2006). KYRIAKIS S.C., Papaioannou D.S., Alexopoulos C., Polizopoulou Z., Tzika E.D., Kyriakis C.S., Experimental studies on safety and efficacy of dietary use of cliptilolite-rich tuff in sows: a review of recent research in Greece, Microporous and Mesoporous Materials, 51, 65 (2002). KYRIAKIS S., Giannacopoulos A., Pserveni-Gousi A., Alexopoulos K., Papaioannou D., Kyriakis K., Formulation and composition of a zeolite-vitamin E-enriched premix aiming to the improvement of the health status the welfare of pigs, as well as to the production of pork with upgraded quality, Greek (2002) Patent. LOGUERCIO, C. AND FEDERICO, A. Oxidative stress in viral and alcoholic hepatitis. Free Radic Biol Med 34, 1-10 (2003). MUMPTON, F.A., The Role of Natural Zeolites in Agriculture and Aquaculture in Zeo-Agriculture: Use of Natural Zeolites in Agriculture and Aquaculture by Pond W.G. and Mumpton, F.A. (Eds). Westview Press, Boulder, Colorado (1983). PAVELIC K., COLIC M., Journal of Molecular Medicine, 78. 333 (2000). PAVELIC K., COLIC M., Journal of Molecular Medicine, 12, 708 (2001).
POLI, G. AND PAROLA, M. Oxidative damage and fibrogenesis. Free Radic. Biol. Med. 22, 287-305 (1997). SEMMENS, M.J., Cation-Exchange Properties of Natural Zeolites, in Pond W.G. and Mumpton, F.A. (Eds): Zeo-Agriculture: Use of Natural Zeolites in Agriculture and Aquaculture by Pond W.G. and Mumpton, F.A. (Eds). Westview Press, Boulder, Colorado (1983). SIES, H. Oxidative stress: introductory remarks. In Oxidative Stress, Sies, H. ed., Academic Press, London, 1-9 (1985). Prof. Fedele Manna Chimica Farmaceutica e Tossicologica Dipartimento di Chimica e Tecnologie del Farmaco Facoltà di Farmacia LA SAPIENZA Università di Roma P.le A. Moro 5 – 00185 ROMA Tel./FAX 0649913735 CE 3286228002 [email protected] [email protected]
Fig. 3: danni biologici per produzione di radicali organici
Fig. 4: esempio di danni alle arterie derivanti da radicali liberi
Fig. 1: composizione chimica: atomi indicati dalla freccia O
Fig. 2: evidenza dei canali presenti nella struttura della zeolite
LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009
REVISIONE CRITICA E NUOVECONSIDERAZIONI CLINICO-TERAPEUTICHE
SU IGNATIA-STRYCHNOS IGNATII BERG.LE MILLE SFACCETTATURE DI UN MEDICINALE OMEOPATICO
PRIMA PARTE
L. Milani
21
STRYCHNOS IGNATII BERG.- BOTANICA, STORIA, ANTROPOLOGIA
CULTURALE, ETNOLOGIA
Ignatia o Ignatia amara è policresto omeopatico pro-cessato dalla TM ottenuta dai semi essiccati e pol-verizzati di Strychnos Ignatii BERGIUS (FIG. 1), ra-ra essenza lianosa ramificata, alta fino a 12-15 mtappartenente alla Fam. Loganiaceae - Subfam.Strychnaceae, originaria delle Isole Filippine, conelettivo areale di distribuzione nelle isole Luzon, Pa-lawan, Bohol, Samar, Masbate ed altre minori del-l’arcipelago delle Visayas centro-meridionali, da cuil’originario nome al seme di pepita de Bisayas. Attualmente, oltre che nelle Filippine, la pianta vie-ne coltivata per scopi commerciali (produzione districnina ed alcaloidi simili) in alcuni altri Paesi delSud-Est Asiatico, soprattutto Indonesia e Vietnam(osservazione personale; 2008). Per l’estrazione di stricnina, molti operatori del set-tore preferiscono partire dai semi di Strychnos nux vo-mica LINN. che, pur contenendone quantità inferio-ri, sono più facilmente reperibili e più economici. – Altre specie della Subfam. Strychnaceae sono/so-no state utilizzate in medicina, etnomedicina e ascopo venefico: Strychnos nux vomica LINN.;Strychnos tieute LESH, usata dagli indigeni di Java -Indonesia per avvelenare la punta delle frecce;Strychnos toxifera SCHOMB., dai cui semi gli Indiosdell’Amazzonia e Guyana estraevano il curaro.
OR
IGIN
ALI
A
Strychnos Ignatii BERG.
Al centro: immagine da T. Schoepke (www.plant-pictures.de) da cromolito di
K. Gunther in Köhler Medizinal Pflanzen, Gera-D; 1887. Thumbnails a dx dall’alto:
Fiori; Ritratto di Sant’Ignazio di Loyola; Ricostruzione 3D della molecola della
stricnina; Semi di S. Ignatii. Thumbnails a sn dall’alto: Foglie; “Personoide” Ignatia
da opera di A. Modigliani; Frutto.
FIG. 1
L. Milani 2009
22
LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009
Il Genere Strychnos (LINN., 1753) include circa 200 specie,di cui solo 7 sintetizzano stricnina, con distribuzione: 4 in Asia(S. Ignatii BERG., S. nux vomica LINN., S. tieute LESH, S. Wal-lichiana STEUD ex A.DC), 2 in America centro-meridionale,1 in Australia. La biosintesi di stricnina in pochi vegetali a va-sto areale di distribuzione rappresenta un evidente fenomenodi evoluzione convergente e di reiterazione – con minime va-rianti – di alcuni “modelli biologici vincenti”. – Un’altra specie botanica – ritenuta estinta fino a pochissi-mi anni fa – che si distribuisce in Australia, Idiospermum au-straliense (DIELS) BLAKE (Ribbonwood ), produce semi ad at-tività strychnine-like (FIG. 2).
Presso alcune tribù dell’etnia Mangyan dell’isola di Min-doro - Filippine, ai bambini ed alle donne incinte vengonoappese al collo corte collane assemblate con semi sec-chi di S. Ignatii, contro le malattie e gli avvelena-menti: alla pianta, come a tutte quelle molto tossi-che, viene attribuito straordinario potere magico-apotropaico ed è considerata sacra. Le piante piùvecchie, soprattutto quelle che si sviluppano inprossimità dei corsi d’acqua, vengono addobbatecon lunghi drappi colorati, fasciati attorno al tron-co. L’usanza, estesa anche ad altre essenze nel mondoinduista e buddista, è presente – nelle Filippine cattoliche– solo nell’isola di Mindoro e solo per Strychnos IgnatiiBERG. (osservazione personale; 2006).In Asia, Africa e Sud America, la stricnina – principale e piùtossico principio attivo estratto dai semi – è ancora attual-mente largamente usata in etnomedicina (eupeptico), cometopicida e per l’abbattimento di animali nocivi di piccola ta-glia o pregiati (animali da pelliccia).– Il nome comune di “Fava di Sant’Ignazio” [Fava indica;Noce pepita; anticamente: pepita de Bisayas; St. Ignatius’bean (ingl.); Fève de St. Ignace (franc.)] non fu coniato da Pa-dre Georg Josef Kamel (Kamell, Camel, Camell, Camelus,Camellus, Camilli - quest’ultimo solo in Hahnemann*)(Brno, 1661- Manila, 1706) - lo stesso a cui K. Linneus de-dicò il nome del Genere vegetale Camelia - missionario ge-suita botanico a Manila (De Faba sancti Ignatii excerpta que-dam... - Acta Angliae soc. Regional, 1699) - come riportatoda quasi tutti AA dopo il riferimento erroneo del Roy (1885),
bensì dal gesuita Padre Lemery [Cucurbitifera Malabathri fo-liis scadens; catalongay & cantara (n.d.A.: catalongay e can-tara erano e sono i nomi locali di S. Ignatii BERG.) Philippi-nis orientalibus dicta, cujus nuclei Pepitas de Bisayas, autcatalogan, & faboe sancti Ignatii ab Hispanis, Igasur, & Ma-nanaag insulanis nuncupati, Pluck Mant.], che chiamò i se-mi in onore e tributo al fondatore del proprio Ordine reli-gioso, S. Ignazio di Loyola (FIG. 3). Padre Lemery, dopo le in-formazioni ricevute da Padre Loureiro, missionario medi-co gesuita in Indocina (Vietnam) che ne faceva grande usocome tonico, diaforetico, emmenagogo ed antielmintico (inGrosier, 1819), fece conoscere per primo i semi Igasur adalcuni mercanti portoghesi. Padre Kamel, nella lettera a Rayand Petivet, segnala la pericolosità dell’assunzione della Fa-va di Sant’Ignazio che provoca “movimenti spasmodici, ver-tigini, sincopi, sudorazione fredda” (Trans. philosop. ans.,1699; p. 87). – Alcuni di questi riferimenti sono riportati, unitamente aquelli di Wedelius e M.B. Valentin, da Hahnemann alla fine
della descrizione dei sintomi patogenetici diIgnatia in Fragmenta de viribus… (1805),
successivamente ripresi, riveduti edampliati nella Prima Edizione deMateria Medica Pura (1810).
L’uso a scopo venefico era diffu-samente conosciuto dai cac-
* N.d.A.: in Fragmenta de viribus (1805), alla fine della descrizione della patogenesi di Ignatia, Hahnemann riporta il riferimento bibliografico relativo a Camilli. Erroneamente, la seconda i di Camilli = Camelli non è parte del cognome, bensì il genitivo latino di Cami(e)ll.
Frutto di Idiospermum
australiense (DIELS)
BLAKE. I semi contengono
un alcaloide ad attività
biologica molto simile a
quella della stricnina.
FIG. 2
Ignazio di Loyola (1491-
1556), fondatore della
Compagnia di Gesù,
proclamato Santo da papa
Gregorio XV, nel 1622.
FIG. 3
Seme di Strychnos Ignatii BERG. ( Igasur ) prima (a) e dopo (b)
percussione in mortaio; pasta di aloe (Aloe vera MILLER) (c) ; dardo di
cerbottana (d). Filippine, Isola Mindoro; Etnia Mangyan, Tribù Buhid.
– Foto dell’autore (2006).
FIG. 4
23
LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009
ciatori e pescatori indigeni che avvelenavano la punta deidardi delle cerbottane e delle lance con pasta di aloe amal-gamata con polvere dei semi Igasur, nome vernacolare este-so di Fava di Sant’Ignazio (da cui acido igasurico, uno deiprincipi attivi minori - vedi dopo) (FIG. 4). In altre isole delleFilippine, secondo le ricerche di Plugge (1896), il veleno perdardi e frecce era estratto dalla radice di Rabelaisia philip-pinensia PLANCH, che sintetizza la rabelaisina, glucosidenon azotato, ad azione simile a quella di Digitalis. Padre Raux, altro missionario gesuita, divulgò – dopo moltidecenni dalla citazione originale – l’uso terapeutico del LiuSong Kouo (Fava di Sant’Ignazio) nella Medicina Cinese (inMarenzana, 2000), ripreso dal medico J. Joerg (1779-1856)(Materialem Zu einer Kuutingen…, Liepzig ; 1825) come to-nico utile a “…togliere un’inveterata disposizione morbosa erinforzare il sistema nervoso…” e come rimedio della debo-lezza visiva (N.d.A.: la brucina, secondo principio attivo diS. Ignatii in ordine di importanza, instillata nella congiunti-va, produce allargamento del campo visivo). – Il frutto, preceduto da piccoli fiori bianchi a cinque petaliriuniti in infiorescenze dal caratteristico odore di gelsomi-no, ovaloide (mediamente cm 8x15) con buccia molto fine-mente rugosa gialla o giallo-verdastra, contiene una polpacompatta gialla che ospita 8-12 semi (mai 24 come in Hill,Hist. mat. med., p. 509) a forma fabica allungata, subango-lari, lievemente rugosi, ricoperti da fine peluria tomentosagrigiastra, verdastra o rossastra, molto duri, opalescenti (ca-ratteristiche organolettiche di tipo corneo-litico) (FIG. 1): se-zionati longitudinalmente, presentano un core bianco semi-trasparente, allungato, sottile, anch’esso molto duro.
TOSSICOLOGIA
Dopo essiccatura completa e percussione ripetuta in mortaiodei semi – o meglio dopo fine grattugiatura – si ottiene unapolvere bianca di aspetto cristallino (FIG. 4), inodore, poco so-lubile in acqua, contenente alcaloidi (3%) a struttura indoli-
ca (TAB. 1): 2/3 stricnina, 1/3 brucina (TAB. 2; FIG. 5), loganinae acido igasurico (derivato dall’acido tannico). La quantitàdi stricnina è più elevata in Strychnos Ignatii BERG. che inStrychnos nux vomica LINN. (percentuali invertite). La stricnina (C21H22N2O2), isolata per la prima volta da Pel-letier and Caventou nel 1818, è alcaloide estremamente tos-sico: la dose mortale media (DL50) è 1 mg/Kg; sono riportatidecessi anche a dosaggi molto inferiori.La stricnina è una delle sostanze più amare conosciute inNatura [strychnós = amaro; Ignatia è riportata in alcune Ma-terie Mediche Omeopatiche (MMO) come Ignatia amara =Ignatia amara LINN., sinonimo di Strychnos Ignatii BERG.].La stricnina è un classico tossico nervino: provoca bloccocompetitivo post-sinaptico del recettore glicinico (Gly) so-prattutto a livello del midollo spinale e del tronco encefali-co (antagonista selettivo) (FIG. 6). Con la perdita dell’inibi-
Formula di
a stricnina
b brucina.
TAB. 1
Contenuto percentuale di alcaloidi totali nei semi di S. Ignatii BERG.
TAB. 2
Contenuto percentuale di stricnina e brucina sugli alcaloidi totali
sintetizzati dal seme di S. Ignatii BERG.
– Le percentuali di stricnina/brucina sono invertite in S. nux vomica LINN.
3,11 – 3,22
4,29
2,5 – 3,2
3,11 – 3,32
Sandor, 1896
Gerock & Skippari, 1892
Leger, 1904
Ruckstruhl, 1944
% ALCALOIDI AUTORE/I - ANNO
60,7 – 62,8
60
56,8 – 73,5
74,9
Sandor, 1896
Dufilho, 1927
Lachaise, 1927
Ruckstruhl, 1944
STRICNINA %
non indicato
40
non indicato
25,07
BRUCINA % AUTORE - ANNO
OH
N
O
H
N
N
N
H
H
HH
OO
O
CH3
CH3
a b
FIG. 5
zione tonica - Gly sui motoneuroni del corno anteriore, la tra-smissione dello spike ai muscoli volontari viene notevol-mente amplificata, producendo contrazioni muscolari gene-ralizzate di “tipo tetanico” (stesso effetto), ma a patogenesi di-versa poiché la tetanotossina inibisce il release della Gly dal
neurone pre-sinaptico (FIG. 7). La comprensione del mecca-nismo d’azione delle 3 tossine indicate in FIG. 7 è importan-te per le possibili indicazioni terapeutiche omotossicologichenon descritte (off label) rispettivamente di Cocculus -Injeel®
forte, Tetanus-Antitoxin -Injeel® e Ignatia -Injeel® S e forte S
24
LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009
a b
N
N
H
H
H
O O
A. L’enzima riconosce il substrato
B. Il ligando si lega all’enzima,cambiandone l’assetto tridimensionale.L’enzima non riconosce il substrato
enzimasubstrato ligando Stricnina
COO–
H+2N
Esterno
Interno
Recettore perla glicina (Gly)
Recettore perla glicina (Gly)
+
+ +
+++++++
++
++
+
+++
–
–
–
–
––
––
Pro
Pro
Il recettore post-sinaptico per
la Gly può essere distinto sulla
base della sua specifica
attività per la stricnina.
Il recettore per la Gly è una
glicoproteina contenente
polipeptidi di 48, 58 e 93 KD.
– La subunità 48 KD ospita il
locus di legame per la
stricnina. La sequenza della
subunità 48 KD è omologa a
quella del recettore per il
GABA ed il recettore nicotinico
dell’aceticolina.
FIG. 6
Azione a livello sinaptico di picrotossina, tetanotossina,
stricnina/brucina.
Effetto della rimozione dell’inibizione Gly sullo spike post-
sinaptico prodotto da stricnina (traduzione dall’originale).
FIG. 8FIG. 7
rimozionedell’inibizione GABA
rimozionedell’inibizionedella glicina
rimozionedella
eccitazioneAMPA
25
LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009
[ipertono nelle paresi spastiche (post-ictali, post-traumati-che, sclerosi multipla, morbo di Parkinson); tremore idio-patico; miotonie]. Quando i recettori della Gly sono nor-malmente attivati, l’assone si iperpolarizza, per cui il neu-rone tende fisiologicamente a rimanere in stato di inibizio-ne. La stricnina, bloccando i recettori Gly, provoca depola-rizzazione del neurone, ipereccitandolo (FIG. 8). Il meccani-smo d’azione della stricnina è unico e peculiare: non esistealcun altro tossico di origine vegetale, animale e mineralein grado di sviluppare meccanismo patogenetico uguale o si-mile. – E’ meccanismo opposto (sempre a livello post-sinaptico)del veleno di alcuni serpenti del Gen. Bungarus (in Mila-ni, 2001) e Naja (in Milani, 2003), di alcuni scorpioni(Mazzei de Dàvila, 2002) e di molluschi velenosi del Gen.Conus (Olivera, 2008), tutti paralizzanti.
� In sintesi, la stricnina agisce da potente eccitatore, poichéblocca l’inibizione Gly: ogni pur minimo stimolo causa tre-mori grossolani e convulsioni. Entro 15-30 minuti, i musco-li del collo e mimici facciali si irrigidiscono. L’irrigidimento si estende successivamente a tutto il somaconvertendosi in spasmi tonico-clonici (convulsioni simil te-taniche, dispnea). Per ultimo, interviene il blocco respirato-rio per spasmo tonico del diaframma e dei muscoli respira-tori primari ed accessori; sopraggiunge l’exitus nei casi piùgravi di avvelenamento. – Per queste caratteristiche, la stricnina è stata impiegata perlo studio sperimentale farmacodinamico degli antiepilettici.
Per tutto il tempo d’azione del tossico, la coscienza si man-tiene vigile, poiché lo stesso non sviluppa alcuna azione alivello corticale. Nel tronco encefalico, la stricnina anta-gonizza gli effetti inibitori della Gly presente nel locus co-eruleus e nei nuclei dorsali del raphe (Luppi et Al., 1991)(FIGG. 9, 10). Questi, non solo sono responsabili dello stato di veglia-son-no e della loro alternanza, ma proiettano le proprie fibre no-radrenergiche (locus coeruleus) e serotoninergiche (nucleodorsale del raphe) all’ipotalamo (Blume, 1981) e – da que-sto (n. dorso mediale) – ad alcune importanti stazioni (amig-dala) del Circuito Limbico (Williams, 1991), sottosistema sta-bilizzante l’umore, ma anche – attraverso le molteplici inte-grazioni amigdaliane – ad:1) effetti parasimpatici � paura2) effetti simpatici � rabbia, aggressività3) equivalenti convulsivi4) facilitazione motoria � allarme, stato di veglia5) apprendimento, memoria, condizionamento.
Se è vero – come è vero – che la stricnina non è farmaco dialcun valore terapeutico accertato (Esplin & Esplin, 1970), èaltrettanto vero che stricnina low dose low titred - Ignatia siamedicinale di grande efficacia, agendo – in primis – rego-lando l’attività emotivo-istintiva (Circuito Limbico) dell’indi-
0
0
1
2
3
4
5
20 40 60 80
Tempo dopo ingestione (minuti)
Con
cent
razi
one
di s
tric
nina
(mg/
l)
100 120 140 160 180
Concentrazioni sieriche di stricnina in un paziente con
grave avvelenamento (tratto e tradotto da Wood H. et Al. - Critical Care;
2002, 6:456 - doi:10.1186/cc1549).
FIG. 11
Localizzazione dei loci coerulei (frecce viola) nel ponte del
brain stem.
– Fonte modificata: Valzelli L. – Profili di Psicofisiologia e Neurochimica.
Manfredi Ed., Milano; 1971. Tav. 13.
FIG. 9
Microfotografia di un
neurone contenente
Glicina nella parte
ventrolaterale del
grigio
periacqueduttale.
FIG. 10
26
LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009
a Etichetta della
originale Soluzione di
Fowler (digestivo e
miotonico);
b bottiglietta originale
della Eli Lilly &
Company (USA),
contenente compresse
di solfato di stricnina.
FIG. 12
viduo [soprattutto Personoide Ignatia (vedi dopo), ma anchetutti coloro che nel corso della propria vita – anche per bre-ve tempo – presentino sintomi o trait Ignatia].
La stricnina è rapidamente assorbita nel tratto gastro-enteri-co, ma anche attraverso le mucose nasali e la cute. Dopo avvelenamento, le più alte concentrazioni si rinven-gono nel fegato, bile, sangue (FIG. 11) e contenuto gastrico.
Per inciso, si segnala che le prime determina-zioni quantitative di stricnina e brucina nel-le ricerche medico-legali sono state effet-tuate dall’italiano G. Missaghi, nel 1866.
– L’effetto dell’altro alcaloide, brucina, èsovrapponibile, anche se in gravità mol-to inferiore (del 50% ≈) a quello dellastricnina, ma – differentemente da que-sta – nell’uomo è anche cardiotossica,oltre che neurotossica.
L’Apparato circolatorio è vasoco-stretto → ipertensione → tachi-cardia.
Successivamente, verso l’esau-rimento dell’azione tossica, siproduce vasodilatazione, lastessa che si registra nelle pri-missime fasi dell’intossicazioneaccidentale o sperimentale. E’ mol-to probabile – quindi – che la stric-nina, almeno per quanto concernel’effetto vasoattivo, evidenzi com-portamento ormetico [in Milani,2008 (a)].
Il dato è interessante poiché prospetta il razionale d’uso offlabel di Ignatia alle alte potenze, come vasodilatatore pe-riferico, utile, come da esperienza personale, nelle primefasi delle arteriti e nelle vasculopatie diabetiche, soprat-tutto.
– Attualmente, l’uso di stricnina è relegato all’effetto zooci-da o al “taglio” con cocaina ed eroina, rappresentando un ul-teriore carico tossico di queste sostanze.
In Omeopatia, Ignatia è policresto di largo utilizzo (curio-samente non è menzionata ne “Casi clinici – Le 111 os-servazioni” di J.T. Kent), sia come rimedio unitario che in-cluso in medicinali omotossicologici o PRM complessi.Nell’immaginario di molti omeopati/omotossicologi lastricnina è caratteristicamente “legata” alla Noce vomica;di converso è Ignatia il vero “container” di stricnina. Questo dato, come in seguito specificato, è molto impor-tante per l’uso omeopatizzato dell’alcaloide, anche al difuori delle indicazioni classiche. – Oltre i proving rigorosi e le descrizioni analitiche di al-cune poche originali MMO, la tossicologia scientifica for-nisce un contributo essenziale alle scienze low dose delXXI secolo, elemento pivotale verso il passaggio alla Na-nofarmacologia dinamizzata [Milani, 2008 (b)].…Dopotutto, Materia Medica Pura contiene – giocoforza –qualche … impurità (Milani and Buttignol, 2007). Una revisione attualizzata si prospetta essere tanto utilequanto necessaria, soprattutto per la prassi razionale.
USO MEDICO STORICO
La stricnina è stata molto utilizzatain passato come digestivo (Soluzio-
ne di Fowler) e tonico-muscolare(FIG. 12). L’olio estratto dalla Fava di
Sant’Ignazio è potente emetico. La Tintura era utilizzata, sia nei Paesi
d’origine che in altre parti del mondo(anche Europa), come rimedio esterno
contro la sciatalgia, artro-mialgie o ma-lattie letargiche, apoplessia, paralisi, epi-
lessia, catarro, coliche. Wedelius riferiscedi aver curato con successo le febbri conti-
nue con l’uso della Fava di Sant’Ignazio. Mi-chel Bernard Valentin, che per primo ha pub-
blicato una dissertazione sugli effetti terapeu-tici del seme di S. Ignatii, afferma il suo pote-re “straordinario” nelle malattie croniche inve-terate. In linea di massima, comunque, la stric-nina fu utilizzata come digestivo e stimolante-tonico generale (FIG. 13).
Frontespizio dell’articolo
pubblicato nel 1854 dal Dr. William
Fraser sull’uso tonico-stimolante
della stricnina nel colera asiatico.
FIG. 13
b
a
27
LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009
– Unitamente all’amfetamina, era il dopante sportivo più usa-to negli anni ’50-’60 del secolo scorso.Fino a 40-50 anni fa venivano preparati galenicamente:1) Estratto fluido (g 1 = LV gtt) (titolo chimico: 1,5% di al-
caloidi); dosi = I – II gtt sino a VII gtt/pro die.2) Tintura:
Estratto fluido di Fava di Sant’Ignazio g 10; Alcol 70° g. 90:X – XX gtt, 3-4 volte/die.
Pozione anti-gastralgica:Gocce amare di Baumé (Fava di Sant’Ignazio) gtt XXX, Elisirpepsina g 30; infuso di tiglio g 120; Sodio carbonato g 5 (1 cuc-chiaio prima dei pasti) (in Benigni, Capra, Cattorini; 1962).
Fino al 1982, erano presenti in commercio 172 prodotti con-tenenti stricnina tra cui 41 ad uso umano. Attualmente, il commercio di stricnina e derivati è vietato inItalia, anche se è possibile (e non difficoltoso) l’approvvigio-namento da Nazioni confinanti, soprattutto per il classico usocome topicida. In Asia e Europa, saltuariamente, si registra-no decessi involontari per l’assunzione dei medicinali fito-terapici cinesi Liu-sóung-koùo (Strychnos Ignatii ) (Regnault,1905), Ma-qui-han-zhi (Strychnos pieriana) e del rimedio tra-dizionale cambogiano conosciuto col nome generico di Slangnut (contenente anche Strychnos Ignatii ).
IGNATIA - LA SPERIMENTAZIONEPATOGENETICA OMEOPATICA
La sperimentazione patogenetica di Ignatia è stata effettuataper la prima volta da C.F.S. Hahnemann & dalla prima mo-glie Henriette Kuckler e descritta, unitamente ad altre 26 so-stanze, in Fragmenta de viribus medicamentorum positivis,sive in sano corpore humano observati, pubblicato nel 1805per i tipi di J.A. Bath, a Lipsia. In Materia Medica Pura (MMP) (Reine Arzneimittellehre) - Pri-ma edizione, sono descritte 63 patogenesi, tra cui quella diIgnatia che, diversamente dai Fragmenta in cui vengono ri-portati 176 sintomi, espone 790 sintomi reali. – Il numero totale dei sintomi patogenetici di Ignatia sono –in effetti – 795 (errore di numerazione 6 - 416). Per la stesura di MMP, Hahnemann arruola per il proving diIgnatia, oltre a se stesso, il figlio medico Friedrick, G.W. Gross(1794-1847), C.G.C. Hartlaub (1802-1836) e K.F. Trinks(1800-1868). Dalle date di nascita degli ultimi tre prover, si evince che que-sti (soprattutto Hartlaub e Trinks) fossero molto giovani al tem-po del proving di Ignatia, poiché l’ultimo volume di MMP,Prima Edizione, fu pubblicato nel 1821.– Il dato non deve stupire poiché la maggior parte dei pro-ver arruolati da Hahnemann erano studenti universitari diMedicina e Teologia (in Milani and Buttignol, 2006). Hahnemann studiava i sintomi patogenetici, soprattutto del-
le sostanze molto tossiche, su organismi “sani” e la giovi-nezza poteva fornire sufficienti garanzie di salute. Alla fine della descrizione patogenetica di Ignatia (e per tut-ti i proving dei policresti studiati), Hahnemann riporta leesperienze ricavate da intossicazioni accidentali pubblicatein Letteratura medica di 1. Bergius (autore della prima descrizione scientifica del-
l’essenza - Strychnos Ignatii BERGIUS), in Mat. Med.;2. Camilli (così in Hahnemann) (N.d.A.: Camel o Kamel)
(Philos. Transact, Vol. XXI, n° 250);3. Durius (Misc. Nat. Cur., Dec iii, Ann. 9, 10, Obs 126);4. Grimm (Eph. Nat. Cur., Obs 72);5. Valentinus (Hist. Simpl. Ref.).
Le indicazioni terapeutiche che Hahnemann elenca sosten-gono l’efficacia di Ignatia soprattutto nelle malattie acute:Ignatia ha azione breve che si esaurisce in pochi giorni. Infatti Ignatia non compare in Malattie Croniche, Loro veraorigine e cura omeopatica (1828) (così nella traduzione diG. Belluomini; 1832). Hahnemann precisa, inoltre, il temporaneo miglioramen-to cui segue aggravamento dei sintomi; la seconda doseomeopatica alla stessa diluizione induce l’effetto omeo-patico voluto e la stabilizzazione positiva della sintoma-tologia (per azione primaria e secondaria, vedi Organon –Paragrafi 63-64).
– In estrema sintesi, la sperimentazione dei 6 prover di Igna-tia (Fragmenta + Materia Medica Pura) evidenzia:1) iperestesia marcata di tutti gli organi di senso (soprattut-
to vista ed udito);2) spasmofilia somatica e viscerale;3) ipersensibilità mentale alle emozioni.
I punti 1) e 2) traducono fedelmente i sintomi di intossica-zione da Strychnos Ignatii BERG. Anche il punto 3) che concerne lo psichismo razionaleed irrazionale (corticale “intellettivo”; limbico “emotivo”)rientra appieno nel quadro tossicologico di S. Ignatii: lastricnina/brucina sono alcaloidi che agiscono sia a livellospinale e tronco-encefalico, sia a livello centrale limbico. E’ stupefacente constatare come i proving tossicologici bencondotti e selezionati, redatti con serietà, dedizione e scru-polo abbiano anticipato di 120 anni i primi esperimenti neu-rofisiologici di J.C. Eccles (1936), non solo sui ben più ecla-tanti fenomeni periferici (convulsioni), ma anche su quellicentrali: se la scienza ufficiale fosse orientata verso un at-teggiamento meno dogmatico, potrebbe trarre spunti estre-mamente interessanti ed utili per nuovi e straordinari filonidi ricerca, partendo da osservazioni necessariamente empi-riche di 200 anni fa!– Di fatto, è imperativo riferirsi ai primi proving storici poi-ché le moltissime MMO che seguirono non sono state scrit-te solo da “veri Autori”, bensì – soprattutto – da normali efedeli “compilatori” che hanno riportato – a volte in modo
28
LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009
acritico e con non pochi errori di traduzione e di interpreta-zione – quanto in precedenza affermato da più illustri prede-cessori che – a propria volta – non hanno avuto il tempo ma-teriale e, soprattutto, il “tempo storico” e/o la sufficiente de-terminazione per verificare la veridicità dei proving originali. E’ – così – non particolarmente difficile – anche se estrema-mente lungo ed indaginoso – risalire a chi abbia “traslato”cosa e, conseguentemente, risalire alle fonti originali. – I primi Autori di MMO mostrano possedere un raffinato edattento spirito scientifico, cultura e capacità di analisi e sin-tesi che solo eccezionalmente si “leggono” negli AA che se-guirono.
� Ora, se si analizzano in dettaglio le fonti originali, si evin-ce che per ogni rimedio descritto, i primi AA di MMO nonsolo riportano nome ed effetti patogenetici accusati e di-chiarati dal singolo prover sulla sostanza oggetto di studio,ed effetti delle eventuali intossicazioni accidentali e relati-va Bibliografia specifica, ma anche note scientifiche rica-vate dalla aggiornata Letteratura dell’epoca e relativo rife-rimento bibliografico preciso.
– Personalmente, da alcuni anni, agisco allo stesso modo. Raccolgo e seleziono non solo la letteratura cartacea, masoprattutto quella più vasta reperibile in rete con notevoleamplificazione ed attualizzazione delle informazioni: inpratica, per il razionale d’uso di un medicinale omeopati-co unitario (effetto simile; effetto contrario) metto a con-fronto le Keynotes riportate in 12 MMO accreditate e chenel corso degli anni ho individuato come molto affidabili(vedi TAB. 4) con i dati clinico-tossicologici sperimentali del-la sostanza da cui viene prodotta la TM per la preparazio-ne del medicinale oggetto di studio, rilevando similitudi-ni, parallelismi, divergenze, incongruenze ed errori. L’operazione è molto complessa (soprattutto per il razionaled’uso dei medicinali omeopatici composti), ma proficua poi-ché permette: 1) di formulare razionalmente l’esploso del medicinale omeo-patico composto; 2) di estrapolare le “diversità”; 3) eventual-mente prospettare indicazioni terapeutiche nuove e diverse,ovviamente da verificare nella prassi. Tuttavia, il solo studio bibliografico scientifico di tipo tos-sicologico con comparazione tra molte informazioni chesi possono ottenere su uno o pochi principali principi atti-
vi conosciuti di una determinata essenza, veleno animale oprincipio/tossico chimico-minerale e relativa patogenesi de-scritta nelle MMO, presenta necessariamente alcuni limitiche, attualmente, appaiono invalicabili: se si escludono le so-stanze di origine minerale, relativamente semplici, quelle de-rivate dal Regno animale e vegetale incluse nel bagaglio te-rapeutico dell’omeopata/omotossicologo sono molto nume-rose e complesse, a volte ad effetto sinergico tra esse, altre adeffetto modulante, altre ad effetto inibitorio, altre ad effettoormetico e, comunque, raramente nell’insieme riferibili so-lo ad uno o pochi principio/i attivo/i conosciuto/i. – Per Ignatia, ad esempio, poco è conosciuto circa gli effettisimili o contrari sull’uomo della loganina e dell’ac. igasu-rico (altri principi attivi sintetizzati da S. Ignatii). Per l’ac.igasurico, si sa essere molto simile all’acido caffeico: si po-trebbero – allora – prospettare gli effetti di Ignatia anche sul-la corteccia cerebrale, oltre che sul Limbico sottocortica-le. La tendenza a riferire i sintomi patogenetici di Ignatiaesclusivamente a stricnina e brucina è riduttiva. Non sem-pre è possibile cogliere il corretto razionale scientifico d’u-so di una determinata sostanza, soprattutto se la stessa è in-serita in un pool che ne preveda molte altre (omeocom-plessi). Inoltre, l’effetto ormetico non è ancora stato inve-stigato per tutte le sostanze ad effetto biologico.
COSTITUZIONE, TEMPERAMENTO, PERSONOIDE
Nella terminologia in uso in Omeopatia, per “Personoide”si intende l’insieme di tutte le caratteristiche fisiognomiche,somatiche, fisiologiche, attitudinali, psico-mentali e pato-logiche che contraddistinguono gruppi di individui che pre-sentino molti segni e sintomi parafisiologici o francamentepatologici riconducibili alle patogenesi di un definito uni-tario omeopatico (autore, 2008). Il concetto di “Personoide” non è coincidente con quelli di“Costituzione” e di “Temperamento”, anche se – non infre-quentemente – i 3 termini vengono utilizzati con poca chia-rezza e confusi, anche da Autorevoli Autori.– Già Grauvogl (1866), sulla base della biochimica dell’e-poca, aveva riconosciuto e descritto 3 costituzioni: Idroge-noide, Ossigenoide, Carbonitrogenica. Nebel ed Allievi (Du-
GALENO
LINFATICO
ATRABILIARE
SANGUIGNO
BILIARE
SIGAUD
DIGESTIVO
CEREBRALE
RESPIRATORIO
MUSCOLARE
CORMAN
DILATATO IPO-ECCITABILE
RETRATTATO
DILATATO IPER-ECCITABILE
RETRATTATO FRONTO-LATERALE
MARTINY
ENTOBLASTA
ECTOBLASTA
MESOBLASTA
CORDOBLASTA
PENDE
BREVILINEO-ASTENICO
LONGILINEO-ASTENICO
BREVILINEO-STENICO
LONGILINEO-STENICO
BERNARD
CARBONICO
FOSFORICO
SULFUREO GRASSO
SULFEREO MAGRO(Bernard + Zissu)
SHELDON
VISCEROTONICO
CEREBROTONICO
SOMATOTONICO
//
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
Sette classificazioni di Temperamenti-Costituzioni a confronto. Corrispondenze ed equivalenze dell’autore (2009).TAB. 3
29
LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009
– IGNATIA –COMPARTI / SINTOMI
COMPARTO PSICO-MENTALE
CARATTERE ALTERNANTE -CICLOTIMIA
ESAURIMENTO PSICO-MENTALEDOPO LAVORO INTELLETTUALE
PROTRATTO
IPERSENSIBILITÀ,SUSCETTIBILITÀ,
INTOLLERANZA AL DOLORE
CONTRADDIZIONE - ALTERNANZAOPPOSTA DEI SINTOMI
IMPULSIVITÀ - ISTERIA
DEPRESSIONE - ANSIA
COMPARTO SOMATICO
AFFEZIONI SOMATO-VISCERALISPASMODICHE
(es. globus hystericus)
DISTURBI GASTRO-ENTERICI
CEFALEACEFALEA CATAMENIALE
TENDENZA AI PROLASSI,EMORROIDI
FARINGITE, LARINGITE
TOSSE SPASMODICA
DOLORI PUNTORI
AVVERSIONI PER
CAFFÉ
TABACCO
ALCOL
CLARKE
VON LIP
PE
HOWKES
H. C. A
LLEN
COWPERTHW
AITE
HUTCHINSON
DUPRAT
JOUANNY
HODIAM
ONT
ARNDT
BOERICKE
RECKEWEG
GOLDENKEY-NOTE
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
SI
Autori diMateria Medica Omeopaticaaccreditata e selezionata
L. Milani 2009
Tavola comparativa delle Keynotes di Ignatia sec. 12 AA americani, canadesi, francesi, tedeschi di Materie Mediche Omeopatiche
accreditate e selezionate per l’estrapolazione delle Golden Keynotes.
– Le 16 Keynotes dei 3 COMPARTI si riducono a 9 Golden Keynotes. Una Keynote rientra nella definizione ed accezione di Golden
Keynote solo se è presente in 7 [metà di 12 (= 6) + 1] MMO accreditate previamente selezionate. Le 12 MMO selezionate sono state
compilate da AA riconosciuti di quattro nazionalità diverse, appartenenti a diverse Scuole omeopatiche, vissuti in epoche diverse: garanzia
– queste – di minimizzazione di eventuali interferenze, di possibili ibridizzazioni culturali/semantiche o inevitabili copiature.
� Secondo la personale metodologia di indagine e verifica, solo le golden Keynotes del rimedio omeopatico oggetto di studio sono
comparabili con la patogenesi sperimentale o accidentale (attività tossico - farmacologica) dei principali principi attivi sintetizzati dal
taxon vegetale o animale da cui è derivata la TM per la preparazione del medicinale omeopatico oggetto di studio.
– Questo approccio metodologico consente di attivare un’efficace sintesi mnemonica e pratica, di accertare o meno la validità delle
indicazioni omeopatiche storiche, e di considerare la possibilità di utilizzare low dose D basse (azione simile) per patologie non
indicate nelle MMO (indicazioni off label), offrendo nuovi spunti di ricerca ed innovative soluzioni terapeutiche.
TAB. 4
30
LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009
prat, Gallavardin, Chiron, Rouy e L. Vannier), implementa-no il parametro biochimico con quello endocrino propo-nendo le costituzioni Normocrinica, Ipercrinica, Ipocrinicae, secondo le corrispondenze psico-morfologiche, le 3 co-stituzioni minerali di base corrispondenti ai sali di Calcio nel-lo scheletro: le 3 Calcaree; Carbonica = Normocrinica; Fo-sforica = Ipercrinica; Fluorica = Ipocrinica. Dano, aggiungealle 3 costituzioni-base (molto spesso miste) altre 2 costitu-zioni in rapporto con Silicea e Baryta carbonica. Dopo Al-lendy e H. Bernard, che prospettano rivisitazioni più o me-no fantasiose delle precedenti, Martiny propone una classi-ficazione – ancora una volta – tritipologica: Ectoblasta, En-doblasta, Cordomesoblasta; nomi diversi, attagliati a para-metri valutativi diversi, per più precisamente definire quan-to già impostato su altri criteri. Così, l’”Entoblasta” di Martiny è il “Digestivo” di Sigaud, il“Dilatato ipo-eccitabile” di Corman, il “Brevilineo asteni-co” di Pende, il “Carbonico” di Bernard, il “Viscerotonico”di Sheldon, il “Linfatico” del vecchio Galeno (TAB. 3). Tutte queste (ed altre) classificazioni identificano soprattut-to l’aspetto somato-fisiologico e molto meno quello psico-mentale, comportamentale, attitudinale: di fatto sono tuttepiù o meno formulate su parametri bio-antropometrici. – Sono tutte più indicative dell’omeostasi di un individuo,piuttosto che della sua omeodinamica. I tipi “puri” si collo-cano all’estremità della curva di Gauss ed è raro reperirli nel-l’attuale popolazione, soprattutto perché, differentementedal momento in cui la tritipologia costituzionale venne de-finita (primi 50 anni del secolo scorso), attualmente gli in-flussi esogeni – influenza ambientale (scolarità, alimenta-zione, attività sportiva, miglioramento delle condizioni igie-nico-sanitarie, prevenzione, etc.) molto incidono sulla “mes-sa in forma” e sulla psiche di un individuo, a prescindere, pursenza escluderlo, dal suo bagaglio genetico ed epigenetico.
Dopotutto la fissità-plasticità del DNA è definibile solo dal-la sua integrazione con l’ambiente. E l’ambiente cambia.
Se la classificazione costituzionalistica-temperamentale è es-senzialmente tritipologica, il numero di possibili “Personoi-di” è molto più ampio. I Personoidi definiti e definibili fisio-gnomicamente e patogeneticamente sono almeno una cin-quantina e non concernono solo i policresti (Milani, Ricco-bene; 2003) (es. Personoide Ignatia, Pulsatilla, Sepia, Lache-sis, Natrum muriaticum, Arsenicum album, ma anche Am-bra, Bufo, Moschus, etc.).
Il “Personoide” puro, come prima definito, inteso come va-riante (morpha) biotipologica che prescinde dalla Costitu-zione-Temperamento, è facilmente riconoscibile anche senon è frequentemente osservabile.Il “Personoide” va inteso come ottimo riferimento mne-monico per attagliare le Keynotes di un medicinale omeo-patico ad un individuo che nel corso della propria vita ab-bia manifestato o manifesti predisposizioni, malattie, at-
teggiamenti psichici, tendenze evocanti alcune patogene-si chiave corpomente (Keynotes) di uno specifico rimedio. E’ doveroso precisare che i sintomi caratteristici di un rime-dio che si ritrovano in un individuo rappresentano solo lepossibili linee guida alla prescrizione di quel rimedio, a pre-scindere dalla morfologia o dalla “stenia” o “astenia” fun-zionale.– Concordiamo perfettamente con Jouanny (1976): “Fisica-mente non esiste un tipo morfologico particolarmente sen-sibile ad un rimedio”. A proposito di Ignatia: “…Si dice e scri-ve che Ignatia sia più sovente indicata per femmine brunecon occhi azzurri. E’ esatto dire che tutte le donne in cui ilSistema Nervoso è più vulnerabile beneficiano del rimedio,ma anche gli individui di sesso maschile rispondono bene al-le indicazioni”.
IL PERSONOIDE IGNATIA
Le caratteristiche salienti del Personoide Ignatia si possonofondamentalmente riassumere in tre termini: contraddizione, instabilità psico-emotiva, mutevolezza. – Per traslato, Ignatia meglio si attaglia al Carattere Schizoi-de, come definito dalla Scuola neoReichiana (in Biffi, 2003)e ai disturbi dell’Asse Cuore-Rene della Medicina Tradizio-nale Cinese.
SINTOMI PSICHICI
Ignatia passa repentinamente dalla chiusura più ostinata al-l’apertura ed alla loquacità, dalla tristezza alla gioia, dall’a-stenia algica alla motricità spinta, dalla preoccupazione al-la messa in atto di progetti innovativi ed ambiziosi, dal ca-priccio volitivo alla rassegnazione. Ignatia tende a contrad-dire i propri interlocutori, ma non sopporta di essere a pro-pria volta contraddetto (N.d.A.: uso il maschile, non perchéIgnatia sia rimedio prevalentemente maschile; usando il fem-minile avrei dato ad Ignatia connotazioni “storiche” femmi-nili che – di fatto – non ha). Siamo in disaccordo con Bo-rianne (1960): “Ignatia è il rimedio delle grandi contraddi-zioni, delle emozioni perturbanti nella femmina, come Gel-semium nel maschio”. La suddivisio-ne di alcuni rimedi omeopatici in“prevalentemente maschili o femmi-nili”, ad eccezione di quelli che cu-rino patologie della sfera sessualemaschile o femminile, è operazioneche non trova alcun riscontro nellapratica clinica: secondo corretta in-dicazione, Lachesis è tanto efficacenel... maschio, quanto Natrum mu-riaticum è... nella femmina.
FIG. 14
31
LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009
– Tendenza al prolasso (uterino, vescicale, anale), alle emor-roidi
– Algie somatiche erratiche di tipo pungente.I sintomi fisici migliorano con ogni tipo di distrazione, ogninuovo campo di esplorazione, ogni nuova avventura da vi-vere, ogni innovazione.Il Personoide Ignatia è tendenzialmente di complessione scu-ra (cute, mucose, capelli, occhi) (FIG. 15). Tra i molti AA con-sultati, tutti concordano sulla complessione “scura” di Igna-tia; solo Binet (1972) descrive il “Personoide” Ignatia come“donna bionda, grassa, apatica, melanconica”, ma è lo stes-so Binet (sic) che a proposito di Ignatia, riferisce il nome ver-nacolare “lamara” (scritto nel testo originale in corsivo) pren-dendo un clamoroso abbaglio di copiatura e di revisione per-ché lamara altro non è se non I. amara = Ignatia amara, sino-nimico botanico e nome in Omeopatia di Strychnos Ignatii ! – Incredibile, ma vero, lo stesso grossolano errore è passa-to – e come tale è scritto – sulla Guida ai medicinali omeo-patici unitari di un’importante Azienda Omeopatica.
Secondo analisi personale, la TAB. 4 compara le principali 16Keynotes di Ignatia indicate in 12 Materie Mediche Omeo-patiche di Autori accreditati americani, canadesi, francesi etedeschi, selezionate e consultate per la stesura dell’articolodivise in: Comparto Psico-Mentale (6 Keynotes); CompartoSomatico (7 Keynotes); Avversioni (3 Keynotes). � Se si considerano valide e sicuramente significative solole Keynotes comuni almeno in 7 (metà di 12 + 1) AA, questerappresentano ed indicano le golden Keynotes di Ignatia:
A – Comparto Psico-Mentale:1) Carattere alternante, mutevolezza di carattere, ciclo-
timia (10 su 12)
Caratteristici “Personoidi” Ignatia
(Ignatia-like):
1 – Elisabeth Taylor (attrice)
2 – Cher (cantante)
3 – Regina Vittoria
4 – Herbert Pagani (artista)
5 – Keith Moon (musicista)
6 – Carlo V.
– Oltre alla fisiognomia Ignatia-like
(complessione scura, volto
allungato subtriangolare, fronte
alta, sopraciglia marcate, occhi
grandi distanziati, naso
pronunciato), la biografia di
questi personaggi li inquadra
come vere “personificazioni” del
“Personoide” Ignatia (autore, 2009).
11
22
33
44 55 66
FIG. 15
– L’umore è caratteristicamente ciclotimico. Eventi stresso-geni peggiorano la sua instabilità fino alla messa in atto dicomportamenti paradossali (anche lesionistici o autolesio-nistici). Ignatia è fondamentalmente alternante tra depres-sione esogena ed ansia, eretismo e calma, preoccupazione erassegnazione fino alla resa e al fatalismo. Fondamental-mente, gli individui Ignatia o Ignatia-like sono mentalmentesfibrati per una pena a lungo sofferta, incostanti, impazien-ti, tendenzialmente timidi, romantici, idealisti. Ignatia è amabile, conviviale, socievole, di percezione ve-loce, rapido nell’esecuzione (a volte troppo frettoloso) tantoquanto Pulsatilla (Personoide opposto) è lento, remissivo, pia-gnucoloso, irritabile, anche se non contraddetto; carnagio-ne, capelli ed occhi chiari.
Il campo di applicazione di Ignatia in Omeopatia con-cerne soprattutto la sfera neurologica e psichica.
Tuttavia, definire Ignatia – come semplicisticamente da al-cuni definita – “Prozac dell’Omeopatia” è inappropriato, ol-tre che scorretto, etichettando e gravemente riducendo Igna-tia al mero effetto anti-depressivo.� Ignatia accompagna la propria instabilità con umore de-presso [meglio definibile dal termine inglese “moody” (tem-peramentale)], mutacismo, insonnia. Più che depresso, Ignatia è triste, melanconico (FIG. 14).
SINTOMI SOMATICI
– Cefalea conseguente ad irritazioni ed algie somatiche– Gastralgie (con nausea), addominalgie (con diarrea)– Bolo isterico– Tosse secca spasmodica che peggiora tossendo– Palpitazioni e respiri profondi
32
LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009
2) Ipersensibilità, suscettibilità, intolleranza al dolore(7 su 12)
3) Depressione/ansia (8 su 12).B – Comparto Somatico:
1) Affezioni spasmodiche somato-viscerali (8 su 12)2) Cefalea frequente; cefalea catameniale (8 su 12)3) Tendenza ai prolassi; emorroidi (7 su 12)4) Tosse spasmodica (7 su 12).
C – Avversione per:1) Caffè (7 su 12)2) Tabacco (9 su 12).
Dalle golden Keynotes si deduce che il vero Ignatia corri-sponda alla pura disfunzione vago-simpatica e che l’equili-brio di Ignatia sia – di fatto – l’equilibrio del Sistema Immu-nitario, come correttamente rilevato da Malzac (2007). È molto pertinente ed acuta l’osservazione di Hodiamont aproposito delle fondamentali differenze delle 2 Strychnosusate in Omeopatia: S. nux vomica (Nux Vomica) agisce pri-mariamente e prevalentemente sulla riflessività diretta; S. Igna-tii (Ignatia) su quella secondaria alla sfera psichica.
Ignatia si configura – così – come importante regolatore dibase della reattività del Sistema Nervoso Vegetativo in ca-so di aggressione - mancata/insufficiente risposta dell’or-ganismo.La personale esperienza, suffragata anche da quella di Ho-diamont (vedi dopo), indica che Ignatia presenti una marca-ta sensibilità-labilità del Sistema Nervoso Periferico.
– A tal proposito riporto brevemente il caso personalmenteosservato nel 2006 di una donna di 31 anni, puro “Perso-noide” Ignatia - vera e propria “personificazione” psico-fisi-co-attitudinale del “Personoide” [con tanto di avversione percaffè, tabacco (e alcol)] che nell’arco di soli 2 mesi ha pre-sentato nell’ordine:1) disfonia grave per paresi del n. laringeo superiore ricor-rente (X) Sn, guarita in 3 mesi con terapia corticosteroideasec. prescrizione dello specialista ORL; 2) paresi di mediogrado del n. facciale (VII) Dx, guarita spontaneamente in ca40 gg; 3) paresi del n. accessorio spinale Sn con “caduta” delm. trapezio, guarita in 6 sedute bisettimanali di Omeosinia-tria con Gelsemium-Homaccord® fiale + Strychninum nitri-cum-Injeel® + Lathyrus sativus-Injeel® e terapia domiciliarecon Ignatia-Homaccord® gocce, che – tra le indicazioni – tro-va anche “afonia isterica”. L’afonia (isterica?) era già occor-sa 1 mese prima la paresi del n. accessorio spinale!
L’uso di Ignatia nelle patologie nervose è sottolineata da Ho-diamont (1984): “Per canto mio ho avuto un caso di sclero-si in placche in una giovane di 22 anni affetta da paralisi ti-pica di questa malattia che si è rimessa a camminare dopouna dose di Ignatia ed il riassettamento di parecchie vertebrespostate. Un altro caso di emiplagia Sn in una donna di 45anni migliorò notevolmente con lo stesso trattamento”.
In ogni momento della vita, ciascun individuo può “imper-sonificare” il “Personoide” Ignatia (ed ogni altro “Personoi-de” ), per breve o lungo tempo, a prescindere dalla Costi-tuzione, Temperamento, carattere e dagli aspetti psico-men-tali e comportamentali di fondo.
– Un pur valido riferimento mnemonico, uno schema, unaclassificazione non potrà mai interfacciarsi – se non par-zialmente e per un tempo limitato – alla vera natura di unindividuo. Nella buona prassi non esistono schemi, bensìelementi di riferimento, non dogmi o protocolli inscalfibilima applicazione di concetti che solo scienza ed esperien-za indicano. Ecco perché la dizione “Omeopatia-Medicinadell’Esperienza” (come nel titolo del libro di Demarque,1981) non solo non va discussa, bensì valorizzata, facen-do tesoro del ricco bagaglio di conoscenze ed esperienzedi Coloro che – prima di noi – si sono dedicati con successoall’arte del curare con le low dose. Tuttavia, senza nulla to-gliere al valore intrinseco e storico dell’Omeopatia, è so-prattutto con l’Omotossicologia e la più recente MedicinaFisiologica di Regolazione (PRM) che attualmente possia-mo meglio, più rapidamente e concretamente affrontarequadri clinici Ignatia-like o con sintomi specifici Ignatia-like. Ignatia è rimedio pivotale della PNEI di un individuo,soprattutto per quanto riguarda l’aspetto P ed N. L’integrazione di medicinali omotossicologici che includa-no Ignatia (in Parte Seconda) con i mediatori neurocellula-ri della PRM: BDNF 4CH, NGF 4CH, NT3 4CH e NT4 4CH(Guna Laboratori, Milano) porta a migliori e più rapidi ri-sultati terapeutici, come anche prospettato (in dosi nonomeopatiche) da Bauer et Al. (2007). �
– La Seconda ed ultima Parte sarà pubblicata in La Medicina Biologica, 2009/3.
Bibliografia1. Allendy R. – Essai sur la guérison. Denoël & Steele, Paris; 1934.
2. Bauer S. et Al. – The neuropoietic cytokine family in development, plasti-
city, disease and injury. Neuroscience, Vol. 8, March 2007; 221-29.
3. Benigni R., Capra C., Cattorini P.E. – Piante medicinali. Clinica, farmacolo-
gia e terapia. Inverni & Della Beffa, Milano; 1962. Vol. 1, p. 578.
4. Bernard H. – Traité de Matière Médicale Homéopathique. Ed. Coquemard.
Angouleme, 1951. p. 733 e segg.
5. Biffi E. – Rilettura in chiave olistica della Tavola delle Omotossicosi: contri-
buto della bioenergetica e dell’embriologia. La Med. Biol., 2003/3; 5-13.
6. Binet C. – L’Homéopathie pratique. Ed. Dangles, Paris; 1972.
7. Blume H.W. et Al. – Sensitivity of identified hypothalamic GABA, Glycine and
related aminoacids influence of bicuculline, picrotoxin and strychnine synap-
tic inhibition. Brain Res., 209, 145, 1981.
8. Borianne L. – Medecine et Bon Sens. Ed. Dangles, Paris; 1960.
9. Camell P.G. – Herbarum aliarumque stirpium in insula Luzone Philippinarum
primaria ab auctore delineateae et ineditae (manoscritto) 400 Tavole bota-
niche disegnate dall’Autore. Bergius Foundation Herbarium - Stoccolma (cu-
ratore : Lars Gunnar Reinhammar). Catalogo Generale.
– Secondo altra fonte informatica, l’Herbarium + Tavole botaniche di Camell è
conservato al British Museum - Natural History - Londra.
33
LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009
Riferimento bibliografico
MILANI L. - Revisione critica e nuove considerazioni cli-nico-terapeutiche su Ignatia – Strychnos Ignatii BERG. Le mille sfaccettature di un medicinale omeopatico.Prima ParteLa Med. Biol., 2009/2; 21-33.
Indirizzo dell’Autore
Prof. Leonello Milani– Presidente de International Academy of Physiological Re-
gulating Medicine– Vice presidente A.I.O.T.– Direttore Scientifico de La Medicina Biologica e di
Physiological Regulating MedicineVia Palmanova, 71I – 20132 Milano
10. Camelli P.G. – Trans. philosop. ans. 1699, p. 87.
11. Camelli P.G. – Acta eruditor, ans. 1700, p. 552.
12. Demarque D. – L’Homéopatie - Médicine de l’Expér ience. Maisonnenve;
1981. pp. 271-289.
13. Eccles J.C. – The Phylosophy of synapses. Springer-Verlag, Berlin; 1964.
14. Esplin D.W., Esplin (Zablocka) B. – Central Nervous System Stimulants. In
The Pharmacological Basis of Therapeutics. IV Ed.L.S. Godman, A.Gilman.
The Macmillan Company, Toronto (Canada); 1970.
15. Grauvogl A.– Traité d’Homéopathie. Nuremberg, 1866.Vedi articolo di Baur
e Junod «Les états constitutionnes de Grauvogl». Actes de la Société Rho-
danienne d’Homéopathie; 1957, n. 2.
16. Grosier S. – De la Chine. 1819, 3, 335.
17. Hahnemann S. – Fragmenta de viribus medicamentorum positivis sive in
sano corpore humano observatis (traduzione dal latino al francese di M.M.
Champeaux et Milcent) – L’Art Médical, Paris; 1855. Ristampato dall’Im-
primerie C. & J. Van Doorslaer, Bruxelles. Anno di pubblicazione non indi-
cato.
18. Hahnemann S. – Die cronischen Krankheiten, ihre ligenthumliche Natur und
homoopatische Heilung.Zweiter Teilse Antipsorische Arznein.Dresden Und
Leipzig. Arnoldischen Buchhandubg; 1828 (1a Ed.).
19. Hahnemann S. – Omeopatia. Organon dell’Arte del guarire. Dalla 6a ed.Te-
desca tradotta in francese dal Dr. P. Schmidt. Edium Ed., Milano; 1977.
20. Hodiamont G. – Trattato di farmacologia omeopatica. Rimedi vegetali in
Omeopatia. II Parte. IPSA Ed., 1984 (Ed. orig., 1952).
21. Jouanny J. – Notions essentielles de Matière Médicale Homeopathique. Les
Laboratoires Boiron, Lyon; 1976.
22. Kent J.T. – Repertory of the Homeopathic Materia Medica and a Word In-
dex. Motilal Banarisidass, 6th Ed., 2002.
23. Luppi P.-H. et Al. – Electrophysiological evidence that noradrenergic neurons
of the rat locus coeruleus are inhibited by GABA during sleep and wakeful-
ness. http://sommeil.univ.lyon1.fr/articles/luppi/books/lydic1999/contents.htlm
24. Malzac J. – Materia Medica Omeopatica di Immunologia Clinica. Nuova Ipsa
Ed., 2007.
25. Martiny M. – Hippocrate et la Medecine. Fayard Ed., Paris; 1964.
26. Marenzana M.– Ignatia amara e i disturbi del sonno. Anthropos & Iatria. An-
no IV, 1; 2000.
27. Mazzei de Dàvila et Al. – Sympathetic nervous system activation, antive-
nenin administration and cardiovascular manifestations of scorpion enve-
nomation. Toxicon, Vol. 40, Issue 9, Sept. 2002, 1339-1346.
28. Milani L. – La Medicina Biologica, 2001/2; p. 65 e segg.Lettere al Direttore.
29. Milani L., Riccobene, F. – I farmaci omeopatici di origine animale. Seconda
Edizione. Guna Ed., 2003.
30. Milani L. – Re -Homaccord® nudo: analisi critica sugli accordi di potenza e
potenze accordate. La Med. Biol., 2005/4; 45-51.
31. Milani L., Buttignol M. – Sulla purezza de “Materia Medica Pura” di Samuel
Hahnemann. La Med. Biol., 2007/3; 47-55.
32. Milani L. (a) – Da un dogma infranto al futuro delle scienze bio-mediche
low dose. - L’ormesi e il principio omeopatico di similitudine. La Med. Biol.,
2008/2; 21-31.
33. Milani L. (b) – Le evidenze scientifiche dell’efficacia di Omeopatia-Omotos-
sicologia. La Med. Biol., 2008/4; 63-71.
34. Milani L. – Selezione dei più importanti libri omeopatici antichi della Biblio-
teca Storica Guna. Guna Ed., Milano; 2008.
35. Missaghi G. – Sulla determinazione quantitativa della stricnina e della bru-
cina nelle ricerche chimico-legali. Il Nuovo Cimento.Vol. 21-22/1; Dic. 1866;
297-306.
36. Olivera B.M. – Using Conus venom peptides to understand nervous system
and discover drugs. The FASEB Journal, 2008; 22:252.L252.
37. Pelletier F., Caventou S. – Ann. Chim. Phys., 8, 323; 1818.
38. Pende N. – Terapia Medica Speciale. Ed. A. Wassermann, Milano; 1932.
39. Regnault J. – Médecine et Pharmacie chez les Chinois et chez les Anna-
mites. A. Challamel Ed., Paris; 1905.
40. Roi J. – Traité des Plantes Médicinales Chinoises. Encyclopédie Biologique.
XLVII. Editions Paul Lechevalier. Paris; 1955; p. 261-2.
41. Williams J.T. et Al. – Synaptic potentials in locus coeruleus brain slices. Prog.
Brain. Res., 88, 167, 1991.
L’Autore sentitamente ringrazia i Sigg. Editors dei siti web da cui sono sta-
te tratte le:
FIG. 1 immagine centrale:
– pharm1.pharmazie.uni-greifswald.de/allgemei/koehler/koeh-132.jpg
Thumbnails a dx dall’alto:
– farm1.static.flickr.com/93/219816003_1a10c8194a.jpg?v=0
– content.answers.com/main/content/wp/en/thumb/7/78/200px-Ignatius_Loyola.jpg
– www.3dchem.com/imagesofmolecules/Strychnine.jpg
– www.dkimages.com/discover/previews/1052/402941.JPG
Thumbnails a sn dall’alto:
– www.metafro.be/prelude/prelude_pic/Strychnos_spinosa3.jpg
– content.barewalls.com/closeup/d0/d01750-1502c.jpg
– media-3.web.britannica.com/eb-media/11/10211-004-44925238.jpg
FIG. 2: www.jennifermarohasy.com/blog/archives/2007_09.html
FIG. 3: it.wikipedia.org/wiki/File:Ignazio_di_Loyola_2.jpg
FIG. 6(b) in basso tradotta: web.virginia.edu/Heidi/chapter34/Images/8883n34_71.jpg
FIG. 8 (tradotta): http://www.ricercaitaliana.it/prin/unita_op-2005054435_004.htm
FIG. 10: sommeil.univ-lyon1.fr/articles/luppi/books/lydic1999/contents.html
FIG. 11: ccforum.com/content/6/5/456/figure/F1
FIG. 12 a: farm1.static.flickr.com/148/338346821_25e75e81c9.jpg
FIG. 12 b: www.nlm.nih.gov/visibleproofs/media/detailed/ii_b_110.jpg
FIG. 13: www.nlm.nih.gov/exhibition/cholera/images/101180009.jpg
FIG. 14: www.9point87.com/lumina/Images/42-15969694.jpg%20depression%20woman
%20looking%20out%20window.jpg
FIG. 15 1: imagecache2.allposters.com/images/54/039_9228.jpg
2: www.psu.edu/ur/archives/intercom_1999/Aug12/Images/ARTS_Cher.jpg
3: www.micklebring.com/bml/images/victoria66brithday.jpg
4: www.bielle.org/Images/h_pagani.jpg
5: www.drummerworld.com/pics/drumpics8/1968_KeithMoon.jpg
6: www.homolaicus.com/storia/moderna/guerra_contadina/images/carlo.jpg
La FIG. 9 è tratta da Valzelli L. – Profili di Psicofisiologia e Neurochimica. Manfredi Ed., Mila-
no; 1971; p. 48 – Tavola 13.
– Figure originali dell’Autore: 4, 7.
Figure assemblate dall’Autore: 1, 5, 6, 15.
Tabelle originali dell’Autore: 3, 4.
Tabelle assemblate dall’Autore: 1, 2.
LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2009
REVISIONE CRITICA E NUOVECONSIDERAZIONI CLINICO-TERAPEUTICHE
SU IGNATIA-STRYCHNOS IGNATII BERG.INTEGRAZIONE RAGIONATA
TRA MEDICINALI OMOTOSSICOLOGICI E NEUROTROFINE OMEOPATIZZATE
SECONDA PARTE
L. Milani
25
IGNATIA IN OMOTOSSICOLOGIA
Ignatia (Strychnos Ignatii BERG.) è policresto omeopati-co contenuto in 22 formulazioni di 16 medicinali omo-tossicologici complessi e preparati unitari a diluizione sca-lare -Injeel®, variamente disponibili in fiale, gocce, com-presse, supposte (TAB. 1). Dal numero totale degli unitariinclusi nei medicinali complessi sec. Ordinatio Antiho-motoxica et Materia Medica, -Heel; 2008 – 14a Ed., si ri-leva che su 401 unitari [compresi i Preparati di organo(Suis), le Vitamine, i Chinoni, i Coenzimi/Catalizzatori, gliAminoacidi ed i Nosodi omeopatizzati], Ignatia si posi-ziona al 4° posto di più frequente inclusione: 1°- Sulfur;2° - Arnica (Arnica montana LINN.); 3° - Pulsatilla (Ane-mone pulsatilla LINN.).
In Materia Medica Omeopatica di H.-H. Reckeweg (ed. ita-liana, 1990 su ed. originale, 1983), tra i medicinali conte-nenti Ignatia non è indicato Strophantin comp., presente inOrdinatio. Suppongo si tratti di una svista di Reckeweg o deltraduttore poichè nell’op. cit. Strophantin comp. è elencatonell’Indice dei Preparati. Da personali ricerche deriva che Strophantin comp. sia sta-ta una delle ultime formulazioni del Padre dell’Omotossico-logia.
OR
IGIN
ALI
A
– Come da precedente pubblicazione (Milani, 2005 b), Aci-dum phosphoricum-Homaccord® (Ignatia D10, D30) non èstato formulato dal Dr. Reckeweg. Ad esclusione degli -Injeel® (e forte) e degli -Homaccord®
(paucicomposti formati da unitari in formulazione -Injeel®
forte) (Milani, 2005 b ) contenenti diluizioni (potenze) bas-se, medie ed alte di Ignatia, i rimanenti 15 medicinali com-plessi espongono Ignatia in diluizione bassa (sotto D10) –da D3 a D8 (D3 in due; D4 in sei; D6 in sei; D8 in uno).
– Accorpando i medicinali elencati in TAB. 1 secondo le in-dicazioni terapeutiche ed i sintomi di massima (in Ordina-tio Antihomotoxica et Materia Medica, -Heel; 2008), si rile-va che Ignatia è presente nei medicinali omotossicologici per:
1 – SINTOMI PSICHICI
– Ignatia-Injeel® S e forte S: “cambiamento rapido di umo-re”, “scontentezza”, “globus hystericus”
– Ignatia-Homaccord®: “depressione, specie esogena”,“sintomi paradosso”
– Ignatia-Heel®: “disordini psicosomatici”, “nevrosi clima-terica”, “sindromi ansioso-depressive”
– Acidum phosphoricum-Homaccord®: “malattie psicoso-matiche”, “esaurimento mentale”
– Selenium comp. N: “diminuzione delle capacità mentali”
26
LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2009
– Ypsiloheel®: “distonia neurovegetativa”, “globus hyste-ricus”
– Sepia-Heel®: “disturbi psichici del climaterio (depres-sione)”.
2 – SINTOMI FUNZIONALI DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
– Ignatia-Injeel® S e forte S: “cefalea che migliora dopo averurinato”
– Ignatia-Homaccord®: “afonia isterica”– Plantago-Homaccord®: “enuresi notturna”, “incontinen-
za urinaria”– Apomorphin (Apomorfin)-Heel®: “nausea e vomito”, “vo-
mito notturno”– Strophanthin comp.: “disturbi funzionali correlati a pa-
tologia organica cardiaca”.
3 – ALTRI SISTEMI/APPARATI
– Barijodeel®: “arteriosclerosi in ispecie cerebrale”, “linfa-tismo”
– Podophyllum comp.: “disturbi emorroidari”– Therebinthina-Heel®: “albuminuria, anche casi di glo-
merulonefrite acuta e cronica, disturbi renali”– Thuja comp.: “malattie della cute in genere”– Syzygium comp.: “terapia ausiliaria del diabete tipo I e II”– Hormeel® S: “disturbi (allungamento) funzionali del ciclo
femminile”.
Nei medicinali sopraindicati, la presenza di Ignatia nella for-mulazione afferma chiaro e specifico razionale per la terapiadei SINTOMI PSICHICI e dei SINTOMI FUNZIONALI DELSNP (vedi per confronto le Golden Keynotes di Ignatia, Mi-lani; 2009 b ), mentre in ALTRI SISTEMI/APPARATI tale ra-zionale non trova alcuna possibile conferma: ad esclusionedi Podophyllum comp. (gocce, fiale) in cui Ignatia è presen-te (D3) per “disturbi emorroidari” (una Golden Keynote diIgnatia nel COMPARTO SOMATICO è “tendenza ai prolas-si, emorroidi”), non si intravede alcun razionale di inclusio-ne del policresto in Barijodeel®, Therebinthina-Heel®, Thujacomp., Syzygium comp., Hormeel® S.
– Da personali ricerche storiche emerge che, escludendo gli
UNITARI INIETTABILI A DILUIZIONE SCALARE
-HOMACCORD®
COMPOSITUM
-HEEL®
TIPOLOGIA DEL MEDICINALE
NOME DEL MEDICINALE
IGNATIA (S. Ignatii BERG.) DILUIZIONE ana (ciascuno)
Ignatia-Injeel® S
Ignatia-Injeel® forte S
Ignatia-Homaccord® gocce
Ignatia-Homaccord® fiale
Plantago-Homaccord® gocce
Plantago-Homaccord® fiale
Ac. phosphoricum-Homaccord® fiale
Podophyllum comp. gocce
Podophyllum comp. fiale
Syzygium comp. gocce
Strophantin comp. fiale
Thuja comp. fiale
Selenium comp. N fiale
Ignatia-Heel® cps
Sepia-Heel® cps
Therebinthina-Heel® cps
Ypsiloheel® cps
Barijodeel® cps
Hormeel® S gocce
Hormeel® S fiale
Apomorphin-Heel® gocce
Apomorphin-Heel® supposte
D12, D30, D200
D4, D12, D30, D200
D4, D10, D30, D200
D6, D10, D30, D200
D4, D10, D30, D200
D6, D10, D30, D200
D10, D30
D3
D3
D4
D6
D6
D8
D4
D4
D4
D4
D6
D6
D6
D6
D4
0,367 ml in 1,1 ml
0,275 ml in 1,1 ml
0,5 g in 100 g
5,5 µl in 1,1 ml
0,2 g in 100 g
2,2 µl in 1,1 ml
2,2 µl in 1,1 ml
1 g in 100 g
22 µl in 2,2 ml
1 g in 100 g
22 µl in 2,2 ml
22 µl in 2,2 ml
22 mg in 2,2 ml
30 mg in non indicato
30 mg in non indicato
30 mg in non indicato
45 mg in non indicato
30 mg in non indicato
5 g in 100 g
1,1 µl in 1,1 ml
30 g in 100 g
3,3 mg in non indicato
TAB. 1
Elenco di tutti i
medicinali -Heel
che includano
Ignatia (Strychnos
Ignatii BERG.) nella
formulazione.
– Suddivisione in:
Tipologia del
medicinale; Nome
del medicinale;
Diluizione;
Quantità (ana).
L. Milani, 2009
27
LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2009
-Injeel®, gli Allopatici omeopatizzati, i Catalizzatori omeo-patizzati ed i Nosodi, in Biotherapie der Homotoxicosen undMateria Medica; 1959 (prima denominazione de OrdinatioAntihomotoxica et Materia Medica, -Heel), sono presenti 90degli attuali 140 medicinali. Poiché Biotherapie der Homotoxicosen è stato pubblicato nel1959 ed il Dr. Reckeweg cede il marchio -Heel ed il nomecommerciale dei propri medicinali nel 1977/8, si evince chein � 20 anni di ricerche il Padre dell’Omotossicologia e Coll.abbiano formulato 50 nuovi medicinali, anche perché neglianni ’60-’70 del secolo scorso molte importanti ricerche inBiologia, Biochimica, Farmacologia e Tossicologia erano giàstate avviate e concluse (Milani, 2005a).Hormeel® e Barijodeel® sono elencati in Biotherapie der Ho-motoxicosen, per cui appartengono alle formulazioni “in-termedie” (“prime” formulazioni: dal 1935 al 1949; formu-
lazioni “intermedie”: dal 1950 al 1965; “ultime” formula-zioni: dal 1966 al 1973).– Sempre da personali ricerche emerge che le “prime” formu-lazioni di Reckeweg e sicuramente parte delle “intermedie”siano state concepite ed elaborate soprattutto dalle indicazioniterapeutiche omeopatiche di Arthur Lutze e di WillmarSchwabe (vedi Bibliografia). Essenzialmente solo in questi dueAutori sono indicate Keynotes di Ignatia circa: malattie dellapelle (ecco il perché di Ignatia in Thuja comp.); malattie re-nali (ecco il perché di Ignatia in Therebinthina-Heel®); diabete(ecco il perché di Ignatia in Syzygium comp.); aterosclero-si/senescenza cerebrale (ecco il perché di Ignatia in Barijo-deel®), indicazioni storiche poco attendibili secondo le attua-li conoscenze scientifiche, sicuramente sfuggite dal “setaccio”di Gustav Bier, Suo Maestro, che ebbe a scrivere sull’Omeo-patia: “…imparai a separare la molta pula dal grano”.
IGNATIA-INJEEL® forte S fialeIgnatia in D4, D12, D30, D200ana:0,275 ml in 1,1 ml
Ignatia in:1 POTENZA BASSA (D4)3 POTENZE MEDIO-ALTE
IGNATIA-HOMACCORD® fialeIgnatia in D6, D10, D30, D200 + Moschusana:5,5 µl in 1,1 ml
Ignatia in:1 POTENZA BASSA (D6)3 POTENZE MEDIO-ALTE
SIMIL-ATTENUATO+
OPPOSTO-ORMESI
SIMIL-ATTENUATO+
OPPOSTO-ORMESIOPPOSTO-ORMESI
EFFETTO SIMIL-ATTENUATO ASTRICNINA/BRUCINA
+EFFETTO OPPOSTO
=
EFFETTO MODULANTE
EFFETTO OPPOSTO ASTRICNINA/BRUCINA
=DEPRESSIONE DEL S.N.C. e
S.N.P. SOMATICO
DEPRESSIONE DELS.N.P. VISCERALE
(effetto Parasimpatico)
MINOR EFFETTO SIMIL-ATTENUATO ASTRICNINA/BRUCINA
+EFFETTO OPPOSTO
=
EFFETTO PIU’ MODULANTE
CONTROLLO DEI SINTOMICARATTERISTICAMENTEALTERNANTI (YIN-YANG)
DELLE PATOLOGIE IGNATIA-LIKE
IGNATIA-INJEEL® S fialeIgnatia in D12, D30, D200ana:0,367 ml in 1,1 ml
Ignatia in:TUTTE POTENZE MEDIO-ALTE
MODULANTE PIU’ MODULANTE
ANSIOLITICO MIORILASSANTESOMATICO
MIORILASSANTEVISCERALE,
PARASIMPATICO
TERAPIA
EFFETTO
IPERTONO NEL M. DI PARKINSONIPERTONO NELLA S.M.
IPERTONO NELLA S.L.A.IPERTONO NELLE EMIPLEGIE
ALGIE MUSCOLARI CONTRATTURANTIFIBROMIALGIA “DURA”
TRIGGER POINTS MUSCOLARITREMORE ESSENZIALE
CRAMPI MUSCOLARI (prevenzione dei)
GLOBUS HYSTERICUSCOLONPATIA
SPASTICO-DISFUNZIONALESINDROME DELLA
VALVOLA ILEO-CECALECRAMPI GASTRO-ENTERICI
TENESMO VESCICALEFIBROMIALGIA “MOLLE”
a
a
b
b
c
ANSIAINSONNIA
c
EFF
ETT
O
EFF
ETT
O
EFF
ETT
O
b
SINTOMI VISCERALICORRELATI
TAB. 2
La presenza di Ignatia in
potenze D basse, medie, alte
e la diversa quantità (ana)
nell’-Injeel®, -Injeel® forte S e
nell’-Homaccord®
caratterizzano e specificano
le peculiari attività della
singola formulazione secondo
razionale scientifico.
– L’analisi di tali effetti
consente di posizionare e
definire l’azione mirata del
singolo medicinale, offrendo
anche nuove indicazioni off
label.
L. Milani, 2009
– Come già indicato in precedente pubblicazione (Milani,2008), l’affermazione tout court : “bassa diluizione = effettosimile; alta diluizione = effetto contrario” non è provata pertutte le sostanze di origine naturale e, tra queste, anche peralcune di quelle costituenti i rimedi omeopatici e/o inclusenei medicinali omotossicologici, ed ancora oggetto di studio,valutazione e conferma. Per Ignatia-Injeel® S (e forte S), Igna-tia-Homaccord® e Plantago-Homaccord® il problema nonsussiste poichè – in questi – Ignatia è in diluizioni ad “am-pio spettro” (basse, medie, alte). Le diverse potenze esplica-no la loro azione indipendentemente, senza sovrapposizio-ne di effetti (Vosgerau, 1970). Reckeweg fa “decidere e sce-
gliere” all’organismo del pz. la diluizione più consona ed uti-le in quel momento patologico. Questo è “in quel momento” e “per quella malattia”, il se-greto degli -Injeel® e degli -Homaccord®! (Milani, 2005 b).– Per quanto concerne i Compositum e gli -Heel® contenen-ti Ignatia, le diluizioni di questa sono tutte nel range basso:tra D3 (in Podophyllum comp.) e D8 (in Selenium comp. N).
I massimi studiosi a livello mondiale di ormesi, includonola stricnina (principale principio attivo di Ignatia-S. IgnatiiBERG.) nel novero delle sostanze ad effetto bifasico (Cala-brese and Baldwin, 2003; Calabrese, 2008). La stricnina low dose è un tonico organico: questo ben lo sape-vano (know how) gli antichi medici cinesi ed i medici occiden-tali di qualche generazione fa che la prescrivevano allo scopo. Ma non sapevano perché (know why). Neppure sanno perché anche coloro che, in Dumaguete City,Is. Negros Oriental - Filippine, acquisiscono nel cortile an-nesso alla cattedrale di S.ta Caterina di Alessandria – semiIgasur-S.Ignatii BERG. per la cura della dispepsia, gastralgie,crampi addominali, dismenorrea, cefalea (osservazione per-sonale, 2009) (FIG. 1).� Una “porzione” terapeutica è equivalente alla quantità (vo-lume) di seme di S. Ignatii corrispondente ad 1/3 di chicco diriso (comunicazione personale). Poiché mediamente il vo-lume di 1 seme di S. Ignatii corrisponde a � 50 chicchi diriso (FIG. 2), ogni “porzione” terapeutica è 150 volte più pic-cola di quella tossica contenuta in 1 seme di S. Ignatii.
28
LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2009
Sacchetti contenenti Igasur,
nome Visayan del seme di
S. Ignatii BERG., in vendita
c/o lo spazio annesso alla
cattedrale di S.ta Caterina di
Alessandria, Dumaguete City
– Negros Or., Filippine.
Ogni seme contiene � 450
“porzioni” terapeutiche per
la cura di gastropatie,
cefalea, dismenorrea.
– Foto dell’autore (Febbraio 2009).
FIG. 1
IGNATIA-HEEL® cpsIgnatia in D430 mg in 1 compressa
BARIJODEEL® cpsIgnatia in D630 mg in 1 compressa
POTENZA MOLTO BASSA
EFFETTO SIMIL-ATTENUATO ASTRICNINA/BRUCINA
+++ in Ignatia-Heel® ++ in Barijodeel®
+ in Selenium comp.N
TERAPIA
POTENZA BASSA POTENZA BASSO-MEDIA
DEPRESSIONE PSICHICAASTENIA FISICA
PTOSI VISCERALE(es. ernie, prolassi, emorroidi)
ATONIA VISCERALE(gastropatie atoniche, megacolon, atonia colecistica)
SELENIUM COMP. N fialeIgnatia in D822 mg in 2,2 ml
TAB. 3
La presenza di Ignatia in
differenti potenze D basse
(D4; D6; D8) è garante di
effetti modulati in differenti
situazioni cliniche.
– Ulteriori indicazioni off
label di Barijodeel® e di
Selenium comp. N.
L. Milani, 2009
29
LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2009
Queste indicazioni, confermate sistematicamente in moltipersonali anni di prassi, non sempre sono in accordo conquanto indicato in Ordinatio Antihomotoxica. Al tempo di Reckeweg – la cosiddetta sindrome ansioso-de-pressiva era considerata un’unica entità nosologica, mentre– attualmente – ansia e disturbi correlati e depressione e dis-turbi correlati sono 2 quadri molto distinti aventi per epife-nomeno di risposta agli stressori 2 classi di neurotrasmettitoridiversi e tendenzialmente 2 espressioni immunitarie oppo-ste. E’ il pz. ansioso che può sviluppare atopia e asma per sbi-lanciamento Th2 verso il basso (IL-4, IL-5), non il depresso;è il pz. depresso che può sviluppare Morbo di Crohn o pso-riasi per sbilanciamento Th1 verso il basso (IL-12, INF-γ), nonl’ansioso (Milani, 2009a).
– Un eccellente modello per capire ed applicare nella prassiquanto affermato è rappresentato dalla Sindrome fibromialgica.La diagnosi è solo clinica (test di laboratorio e Rx negativi perdiagnosi specifica). La paziente (75% � dei casi totali) devepresentare: 1) sintomi algici per più di 3-4 mesi; 2) alme-no 10 trigger muscolari e/o muscolo-tendinei e/o capsula-ri positivi sui 18 indicati dall’American Medical Associa-tion; 3) disturbi del sonno.Patologie comunemente associate: sindrome del colon irri-tabile, cefalea, ansia/depressione alternanti, stanchezza cro-nica, ipotiroidismo (quest’ultimo in Williams, 2008).– L’insieme di questi sintomi somatici e psichici si interfacciacon 4 su 6 Golden Keynotes di Ignatia (Milani, 2009 b). Nei casi di Sindrome fibromialgica, è possibile reperire mol-
Un seme Igasur (nella foto ripulito dalla fine peluria
tomentosa grigio-rossastra che lo riveste) (Sn) contiene � 25 mg di
stricnina. Il volume di un seme Igasur equivale a quello di � 50 chicchi
di riso (centro). Una “porzione” terapeutica corrisponde ad 1/3 del
volume di un chicco di riso (Dx) = 0,00017 g di stricnina. Questa low
dose viene polverizzata e sciolta in un bicchiere colmo di acqua.
– Foto dell’autore (Maggio 2009).
FIG. 2
Dal momento che la dose letale di stricnina per un uomo di70 kg è di 50-100 mg (media = 75 mg) (recent data; Philippeet Al., 2004), corrispondente al contenuto di 3 semi di S.Ignatii di media grandezza, 1 seme ne contiene � 25 mg. Una dose (porzione) terapeutica – secondo l’etnomedicinafilippina (e non solo) – è = mg 25/150 = mg 0,17 = g 0,00017diluiti in un bicchiere d’acqua colmo. Una vera e propria low dose!
La quantità (ana) di Ignatia nei medicinali Compositum e-Heel® è inferiore a quella presente negli -Injeel®.
– Il messaggio di Reckeweg è lampante per chi sappia vedere:il Padre dell’Omotossicologia, nelle proprie formulazioni, nonoffre solo una traduzione, bensì suggerisce anche il dizionarioper tradurre. Bisogna solo procurarselo. Celate (mai mal cela-te) sotto alcune indicazioni che a prima vista possono sembrarescontate (prese per “come sono”) vi è – nella maggioranza deicasi – un razionale certo da utilizzare tout court (prescrizioneomotossicologica) o da mettere sotto la lente di ingrandimen-to, se si desidera approfondire ed estrapolare gli aspetti teori-co-pratici dell’Omotossicologia (prescrizioni off label*). – Anche Hahnemann ha agito così. Per ben capire, è sufficiente leggere attentamente le operedi questi Autori e non una volta sola. Di fatto hanno “detto” (a volte in modo criptico e meta-lin-guistico) molto più di quanto abbiano scritto.
Ritornando ai criteri di inclusione di Ignatia in tutti i medi-cinali che la contengano:
– Ignatia-Injeel® S, forte S e Ignatia-Homaccord® = po-tenze medio-alte: effetto centrale e neuromuscolare op-posto a quello di Strychnos stimolante = deprimente = at-tività ansiolitica e miorilassante. • Effetto vegetativo: modulazione ed inibizione dell’atti-vità ortosimpatica (TAB. 2).
– Compositum e -Heel® contenenti Ignatia = solo poten-ze basse: effetto centrale e neuromuscolare simil-attenua-to a quello di Strychnos stimolante = stimolante attenua-to = azione antidepressiva e muscolotonica. • Effetto vegetativo: modulazione ed inibizione dell’atti-vità parasimpatica (TAB. 3).
� Per il pz. ansioso (tachipsichico, contratto, iperteso, etc.):Ignatia-Injeel® S (e forte S) e/o Ignatia-Homaccord® (sin-tomi alterni, paradossi).
� Per il pz. depresso (bradipsichico, miorilassato, ipoteso,etc.): Ignatia-Heel®.
* Off label: = letteralmente fuori “etichetta” (cartellino, foglietto illustrativo). Nella confezione dei medicinali omeopatici/omotossicologici non è ancora incluso il fogliettoillustrativo. Si considerano “indicazioni”, quelle presenti nelle M.M.O. (per i rimedi omeopatici) e nell’Ordinatio Antihomotoxica (per i medicinali omotossicologici).
30
LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2009
to frequentemente – durante l’esame clinico generale – do-lia marcata nel Punto di Mac Burney, non sicuramente pa-tognomica di appendicopatia, bensì – più ragionevolmentee frequentemente – di colonpatia disfunzionale - irritabile e/osindrome della valvola ileo-cecale (da Milani, 2001).
Solo nelle M.M.O. di Charette (1928) e di Cartier (1929),Ignatia è indicata anche per le appendicopatie subacute.
– Il Punto di Weihe (PW) Ignatia (FIG. 3) è coincidente colPunto di Mac Burney = Agopunto ST26 DESTRA la cui sti-molazione è efficace nelle algie addominali e menorraggia(Milani, 2004). Molti appendicectomizzati non hanno ottenuto alcun reale be-neficio per il proprio malessere in ipogastrio e fossa iliaca Dx. • In questi molti casi…pensare sempre ad Ignatia. Il PW Ignatia sarà molto spesso “acceso” (dolente alla digito-pressione media) ed il suo relativo trattamento locale (Ignatia-Injeel® forte S) e generale (Ignatia-Homaccord®) risolutivo.
– E’ ancora il vecchio e geniale Dr. August Weihe da Her-ford... a bussare discretamente alla porta dell’ambulatorio edoffrire la soluzione a tanti enigmi clinici.
Il PW Ignatia è il trait d’union dei sintomi periferici tra Igna-tia ed il corrispondente zonide d’Agopuntura, e tra questo edi sintomi satelliti della Sindrome fibromialgica.
cm 6
Punto di Weihe (PW) Ignatia.
Linea media emi-addominale Dx (a), cm 6 lateralmente dalla Linea mediana
anteriore: punto limite fra 1/5 sup. ed i 4/5 inf. del segmento sotto-ombelicale.
– Il PW Ignatia coincide con il Punto di Mac Burney della Semeiotica fisica
classica e con lo Zonide d’Agopuntura ST 26 DESTRA.
– Immagine tratta da
Milani L. - Weihe e altri Punti. Tra Agopuntura e Omeopatia - Libro-Atlante. Guna Ed., Milano; 2004.
FIG. 3
Nella terapia della Sindrome fibromialgica e dei trigger mio-fasciali [già dettagliatamente indicata (Milani, 2003) e chenon riproporremo in questa sede]: infiltrare il PW Ignatia =Punto di Mac Burney con Ignatia-Injeel® forte S (solo “dis-turbi psicosomatici, sindromi ansioso-depressive” sono in-dicazioni chiaramente riduttive). – Nel caso in cui l’infiltrazione dei medicinali omotossico-logici specifici per la terapia dei trigger muscolari non esi-tasse positivamente in tempi brevi: infiltrare i trigger mu-scolari solo con Ignatia-Injeel® forte S che agisce inverten-do l’effetto alle alte potenze (D30, D200) come miorilas-sante (Strychnos = contratturante; Ignatia high dilution =miorilassante), vasoattivo e modulatore/inibitore dell’orto-simpatico: infatti, la termografia evidenzia chiaro aumentodella temperatura della cute sovrastante i trigger muscolari(freddi, ipossigenati, algici per accumulo di ac. lattico da mi-crovasocostrizione). Questo è un chiaro esempio di come sipossa ottenere con un unico medicinale omotossicologicoche presenti diluizioni basse-medie-alte dello stesso prin-cipio attivo che abbia evidenziato ormesi, effetti simili at-tenuati e contrari rispetto alla Tintura Madre di partenza del-lo stesso: 1 solo medicinale per 2 patologie a patogenesi di-versa/contraria. – Grazie all’effetto microvasodilatatore di Ignatia-Injeel® S(in questo caso sono prevalentemente attive le potenze D30,D200), il preparato è altamente efficace anche nelle primefasi delle arteriti e nelle microvasculopatie diabetiche, conaccelerazione del processo di guarigione del mal perforanteplantare diabetico. In tali casi: effettuare attorno l’ulcera (0,3 ml per punto) 8infiltrazioni simmetriche per seduta x 8-10 sedute consecu-tive a cadenza bisettimanale.– E’ con questo medicinale che ho ottenuto i risultati più bril-lanti per questa patologia di difficile risoluzione.
Il personale mix dei 3 “sinaptici” omeopatizzati: Tetanus-Antitoxin-Injeel® (D12, 30, 200) 1 fiala + Cocculus-Injeel®
forte 1 fiala (Cocculus D2; 7,7 μl) + Ignatia-Injeel® for-te S 1 fiala (vedi Prima Parte; p 24 – FIG. 7) iniettato lo-calmente (0,5 ml per punto) s.c. o i.d., ha esitato risultatipositivi nelle neuropatie alcooliche, nevralgie, nevriti/po-linevriti (casi osservati: oltre 100), oltre che nel controllodell’ipertono muscolare (e del dolore) nelle emiplegie;Sclerosi multipla, SLA, Morbo di Parkinson (vedi anchep 33, seconda colonna) e nei rari casi (3) di miotoniegiunti all’osservazione.
Nella Prima Parte dell’articolo (Milani, 2009 b), è stato fo-calizzato il prevalente effetto neurotossico “periferico” del-la stricnina, la sua azione clonico-paralizzante, nonostantele indicazioni omeopatiche storiche di Ignatia e le indicazioniomotossicologiche di Ignatia-Injeel® S e forte S, Ignatia-Ho-maccord® e Ignatia-Heel® siano prevalentemente incentratesull’effetto “centrale”.
a
31
LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2009
I recettori di superficie delle Neurotrofine sono 2:
– p75 (conosciuto anche come LANR – Low Affinity Neu-rotrophin Receptor ), di bassa affinità e comune a tutte e4 le Neurotrofine;
– TrKA, specifico per NGF; TrKB, specifico per BDNF eNT4; TrKC, specifico per NT3 (FIG. 4).
I recettori TrK sono glicoproteine transmembrana tirosin-chi-nasi (TrK) aventi costanti di legame nell’ordine di 10-11 (inbuona sostanza una “omeopatica” D10-D12!).NT3 può legarsi con minore affinità a TrKA e TrKB; NT4 an-che a TrKC.Tutte le 4 Neurotrofine si legano al recettore a bassa specifi-cità p75, primo recettoreneurotrofinico identificato(Johnson et Al., 1986), ap-partenente alla famiglia deirecettori per il TGF. P75, probabilmente filoge-neticamente più antico, le-ga in modo aspecifico tut-te le 4 Neurotrofine, senzail dominio tirosin-chinasi(Segal and Greenberg,1996).– Recentemente è stata de-scritta la Novel Neurotro-phin 1. Questa molecola,conosciuta anche comeBSF-3 (B Cell Stimulating
� Il nuovo ed innovativo uso omeopatizzato di molecole fi-siologiche appartenenti alla famiglia delle Neurotrofine se-condo i principi della Medicina Fisiologica di Regolazione(PRM) ha dato forte impulso alla conoscenza ed alla terapiadi alcune malattie nervose organiche, oltre che alla terapia del-l’ansia e della depressione (queste ultime in Malzac, 2002).
LE NEUROTROFINE OMEOPATIZZATE
Le Neurotrofine sono una famiglia costituita da 4 molecole(NGF, BDNF, NT3, NT4) deputate ad alcune attività di so-pravvivenza del tessuto nervoso. Il numero di neuroni inner-vanti un organo è destinato ad assottigliarsi grazie alla mor-te neuronale programmata: i fattori neurotrofici proteggonoi neuroni dall’apoptosi (Kursching, 1993; Lewin and Barde,1996): il numero finale di neuroni che innervano un target ri-flette – di fatto – la qualità dell’attività neurotrofica. – Le Neurotrofine, durante la vita intra-uterina, sono depu-tate alla produzione esuberante di neuroni rispetto a quellieffettivi nell’adulto (� 85 miliardi), alla neuromorfogenesi edalla formazione ed ottimale funzionamento delle sinapsi (Pur-ves, 1988; Oppenheim, 1991). Ad eccezione di NT4, le sequenze aminoacidiche neurotro-finiche sono altamente conservate – e quindi costanti – neiMammiferi. Nella storia evolutiva, i geni che codificano per Neurotrofi-ne appaiono con la comparsa dei Vertebrati (� 460 milionidi anni fa) (Bargmann, 1998).
Recettore a bassaspecificità
Recettore ad altaspecificità
TrKA
TrKB
TrKC
p75
NGF
BDNF
NT4
NT3
Le Neurotrofine ed i loro
recettori.
– Le frecce gialle indicano il
legame con i recettori
specifici.
– Le frecce rosse indicano il
legame con il comune
recettore aspecifico.
– Le frecce verdi indicano la
possibilità di NT3 e NT4 di
legarsi anche a recettori
secondari.
FIG. 4
Struttura schematica 3D del NGF
-beta polipeptide.
FIG. 5
L. Milani, 2009 (modificato)
32
LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2009
Factor-3) o come CLCF1 (Cardiotrophin-Like Cytokine Fac-tor 1) è una citochina correlata alla IL-6. Non si tratta – quindi – di una vera Neurotrofina.– La confusione terminologica deriva dal fatto che la maggiorparte dei ricercatori usino il termine “Neurotrofina” solo perNGF, BDNF, NT3, NT4, mentre pochi impieghino il termine“Neurotrofina” allargato anche a tutti i tanti fattori neurotro-fici. Ovviamente, Novel Neurotrophin 1 non verrà elencatain questa trattazione.
NGF (Nerve Growth Factor)
NGF (FIG. 5) è una piccola proteina stimolante la differen-ziazione e sopravvivenza di particolari neuroni (attività an-ti-apoptotica neuronale). E’ la Neurotrofina prototipica [pri-ma Neurotrofina, descritta da R. Levi-Montalcini (FIG. 6) eS. Cohen, per la cui scoperta hanno ricevuto il Premio No-bel nel 1986]. Dalla motivazione del Premio (Prof. Kestin Hall): “La scopertadel NGF all’inizio degli anni Cinquanta è un esempio affa-scinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesivalide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologinon avevano idea di quali processi intervenissero nella cor-retta innervazione degli organi e tessuti dell’organismo”.
L’importante scoperta è occorsa alla Washington Universityof St. Louis. E’ utile sottolineare la distinzione tra NGF (che si riferiscead un singolo fattore) e NGFactors (generalmente riferiti a tut-ta la famiglia delle Neurotrofine).Il NGF si lega a 2 recettori: p75 aspecifico e TrKA (si pro-nuncia TrackA). – Il NGF è proteina segnale coinvolta nello sviluppo del SNdei Vertebrati: indirizza e regola lo sviluppo degli assoni.
– ATTIVITA’ BIOLOGICANGF è responsabile della vitalità, differenziazione e mante-
nimento dell’attività funzionale dei neuroni sensitivi e sim-patici del SNP. Garantisce sviluppo e mantenimento dei neu-roni di ipotalamo, ipofisi, ippocampo, corteccia cerebrale: in pratica della neocorteccia e del limbico sottocorticale. La sua azione garantisce “brillantezza” al Sistema limbico,come anche evidenziato dai neurobiologi dell’Università diPavia che hanno misurato livelli più alti di NGF nei neo-in-namorati rispetto a Gruppo di controllo (in Harris, 2005). Ciò spiega la secrezione di NGF anche dal testicolo ed epi-didimo.– NGF è correlato al Morbo di Alzheimer (Counts and Muf-son, 2005; Hempstead, 2006; Allen and Dawbarn, 2006).Svolge un ruolo importante nella riparazione tissutale del pol-mone e della pelle, nell’infiammazione cronica e nelle pa-tologie fibrotiche.– E’ un marker di alcune patologie epatiche: potrebbe tro-vare un’insospettata appli-cazione clinica come mar-ker di cirrosi ed epatocar-cinoma.
NGF omeopatizzato(Laboratori Guna) è indica-to in tutte le patologie neu-rodegenerative (Morbo diAlzheimer, atrofia cerebra-le corticale non Alzheimer,Sclerosi multipla, SLA,Morbo di Parkinson, Mor-bo di Wilson, Corea diHuntington) e per il poten-ziamento della memoria,soprattutto quella a breve termine (short term memory). – E’ efficacissimo nelle patologie sensitive del SNP [neuro-patia alcolica, parestesie da entrapment (cervico-brachialgia,sciatalgia, sindrome del tunnel carpale e cubitale), iperalgiepost zosteriane], oltre che nelle neuropatie a prevalenteespressione motoria (rockin’ foot, paralisi del VII periferico,dei nervi radiale, mediano, ulnare, sciatico popliteo esterno). – Diluizione consigliata: 4CH. Una 4CH equivale ad una D8, molto prossima alla costantedi legame (10-11) delle Neurotrofine.– Posologia standard: 20 gocce x 2/die (se prescrizione unica).
BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor)
BDNF (FIG. 7) è una proteina codificata da un unico gene (Jo-nes and Reichardt, 1990).Il BDNF si lega a 2 recettori: p75 aspecifico e TrKB (si pro-nuncia TrackB), come NT4.
– ATTIVITA’ BIOLOGICAAgisce supportando la sopravvivenza dei neuroni esistenti epromuove la crescita e differenziazione di nuove sinapsi e
Rita Levi-Montalcini, di cui
ricorre quest’anno il
centenario di nascita (Torino,
1909), scopritrice negli anni
’50 del secolo scorso del
NGF. La ricercatrice è stata
insignita, unitamente a
Stanley Cohen, del Premio
Nobel per la Fisiologia e
Medicina nel 1986.
FIG. 6
Struttura schematica 3D del BDNF.
FIG. 7
33
LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2009
neuroni (Acheson et Al., 1995; Huang and Reichardt, 2001),soprattutto della corteccia, ippocampo e gangli della base,aree vitali per l’apprendimento, la memoria e la formulazio-ne del pensiero associativo (higher thinking) (Yamada and Na-heshima, 2003). Anche se la maggior parte dei neuroni deiMammiferi sono formati durante la vita intra-uterina, partedel cervello dell’adulto mantiene la capacità di crescita e svi-luppo grazie alle cellule staminali nervine (neo-neurogenesi).– BDNF è il più attivo tra le Neurotrofine per quanto con-cerne la neo-neurogenesi (vero e proprio amplificatore ce-rebrale). E’ secreto anche dalle cellule della retina, rene e pro-stata. Ha azione protettiva dai traumatismi coinvolgenti lestrutture cerebrali dopaminergiche. Agisce soprattutto suineuroni serotoninergici.
BDNF omeopatizzato (Laboratori Guna) è indicato nel-le malattie neurodegenerative (Morbo di Alzheimer, demen-za senile, Morbo di Parkinson, Sindrome di Rett, Corea diHuntington), nella depressione, schizofrenia, sindrome os-sessivo-compulsiva, bulimia.Molto efficace per il potenziamento delle capacità mne-mointellettive.– Controindicazioni: prurito, eczema, epilessia. In queste 3 forme sono stati evidenziati alti livelli basali diBDNF (per eczema: Blood chemicals link to eczema –http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/6962450-stm; per epiles-sia: Gall et Al., 1991).– Diluizione consigliata: 4CH.– Posologia standard: 20 gocce x 2/die (se prescrizione unica).
NT3 (Neurotrophin 3)
NT3 ha azione molto simile a BDNF a cui rimandiamo.A differenza di questo, si lega al proprio recettore specificoTrKC (si legge TrackC), oltre che a p75 aspecifico.Differentemente dal BDNF sviluppa buona azione protetti-va neuronale sugli effetti collaterali della chemioterapia. Ratti geneticamente modificati con perdita dei geni che co-dificano per NT3 presentano alterazioni importanti della sen-sibilità propriocettiva e meccanocettiva.– Diluizione consigliata: 4CH.– Posologia standard: 20 gocce x 2/die (se prescrizione unica).
NT4 (Neurotrophin 4)
NT4 omeopatizzata è una piccola proteina che garantiscela sopravvivenza dei neuroni periferici, soprattutto del Siste-ma Nervoso Vegetativo. E’ la Neurotrofina che si oppone al-la degenerazione neuronale retrograda.
NT4 (Laboratori Guna) è indicata nella regolazionedell’ansia, nella SLA e Sclerosi multipla, nell’ipersensibilitànervina periferica come nella neuropatia postzosteriana e
nella meralgia parestesica di Roth (in questa infrequente neu-ropatia, su 7 casi osservati = 5 successi pieni).– Diluizione consigliata: 4CH.– Posologia standard: 20 gocce x 2/die (se prescrizione unica).
� Presentiamo in questa sede – per la prima volta – dieciprotocolli con i medicinali analizzati nella Prima e Secon-da Parte dell’articolo per la terapia di alcune malattie neu-rologiche (vedi anche mix dei 3 “sinaptici” omeopatizzati,p 30 banner) e psichiatriche di particolare interesse.
Ciascuno potrà integrare questi protocolli con i medicinaliallopatici, omeopatici/omotossicologici/PRM che più cono-sce e che prima e meglio abbiano prodotto risultati secondoesperienza, individualizzando (patient tailored) ed ottimiz-zando (patient oriented, person centred) la terapia.
• MORBO DI ALZHEIMER, DEMENZE NON ALZHEI-MER, SLA, SCLEROSI MULTIPLA (per quest’ultima: tera-pia ausiliaria)– NGF 4CH (10 gocce x 2/die) + BDNF 4CH (10 gocce x2/die) + NT3 4CH (10 gocce x 2/die). – Terapia x 4 mesi consecutivi. Stop 2 mesi. Ripetere secondo necessità.– Nota: nella Sclerosi multipla, sostituire NT3 4CH conNT4 4CH.
• MORBO DI PARKINSON– NGF 4CH (10 gocce x 2/die) + BDNF 4CH (10 gocce x2/die) + EXTRABIOS 1 (Laboratori Guna) (10 gocce x3/die) contenente – tra gli altri – anche Ignatia D6/D10/D30/D200 nelle “stesse” potenze di Ignatia-Injeel® forte S(D4, D12, D30, D200). EXTRABIOS 1 va alternato con EXTRABIOS 2 (10 gocce x 3/die).– Terapia per tempi prolungati.
• ANSIA– Ignatia-Injeel® S (1 fiala i.m. x 2/settimana; es: lunedì,giovedì x 10 settimane consecutive; oppure 1 fiala per osa giorni alterni x 8 settimane consecutive) + Ignatia-Ho-maccord® gocce (10 gocce x 2/die) + NT4 4CH (10 goc-ce x 2/die).– Durata media della terapia: 2-3 mesi.
• DEPRESSIONE– Ignatia-Heel® (1 cps x 3/die) + BDNF 4CH (10 gocce x2/die) + NT3 4CH (10 gocce x 2/die).– Durata media della terapia: 3-4 mesi.
34
LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2009
Tra gli altri, emerge un dato importante che trova un altret-tanto importante risvolto pratico. Ridurre l’uso dell’Omotossicologia a non più di 20-30 me-dicinali è sicuramente pratico, ma limitante il numero e laqualità dei propri “ferri del mestiere” di fronte ai casi com-plicati o difficili.
– Nella Seconda Parte, abbiamo analizzato tutti i medicina-li omotossicologici che contengano Ignatia nella propria for-mulazione, diluizioni e quantità (ana) del policresto nel sin-golo medicinale. Da questi il Lettore può trarre elementi in-teressanti di ragionamento ed indicazioni pratiche sull’even-tuale implementazione terapeutica con Ignatia unitario e/oaltri medicinali omotossicologici e/o PRM. Dallo studio ana-litico di questi medicinali si evince l’uso soprattutto per sin-tomi psichici (SNC) e funzionali del SNP.
Abbiamo espresso ed enfatizzato anche l’efficacia per al-cune patologie organiche del SNC e SNP, indicazioni nuo-ve off label – non descritte.
L’integrazione ragionata dei medicinali omotossicologici conle 4 Neurotrofine omeopatizzate (NGF, BDNF, NT3, NT4)completa la serie delle patologie organiche del SNC e SNPcurabili o efficacemente approcciabili con le low dose, e so-prattutto con quelle low dose che equivalgano ai valori fi-siologici, grazie a cui la specie umana si è evoluta e l’orga-nismo vive.
E’ anche questo il personale contributo alla progressione inatto da Omeopatia → Omotossicologia → Medicina Fisio-logica di Regolazione.
– Manca, tuttavia, un dettaglio non trascurabile per la valu-tazione globale di un medicinale low dose: il processo di suc-cussione omeopatica. Ma a questo devono pensare i Fisici dell’Acqua.Ci stanno già pensando... e non da oggi. �
La Prima Parte dell’articolo è stata pubblicata su La Med. Biol., 2009/2;
21-33.
Bibliografia
1. Acheson A. et Al. – A BDNF autocrine loop in adult sensory neurons pre-
vents cell death. Nature, 1995; 374(6521): 450-3.
2. Allen S., Dawbarn D. – Clinical relevance of the neurotrophins and their re-
ceptors. Clin Sci (London) 110 (2): 175-91; 2006.
3. Bargmann C.I. – Neurobiology of Caenorhabditis elegans genome. Scien-
ce 282: 2028-2033; 1998.
4. Calabrese E.J., Baldwin L. A. – Chemotherapeutics and Hormesis. 2003.
Vol. 33; no 3-4; 305-353.
• BULIMIA– BDNF 4CH (10 gocce x 3/die) + NT3 4CH (10 gocce x3/die).– Durata media della terapia: 3-4 mesi. Ripetere.
• POTENZIAMENTO DELL’ATTIVITA’ PSICO-MNEMO-NICA– Selenium comp. (Ignatia D8) (1 fiala i.m. x 2/setti-mana; oppure 1 fiala per os x 3/settimana) + Guna-Brain(1 cps/die) + NGF 4CH (10 gocce x 2/die) + BDNF 4CH(15 gocce x 2/die) per 2 mesi consecutivi. – Durata media della terapia: 2 mesi.Stop 1 mese. Ripetere fino all’ottenimento delle miglioriperformances intellettuali brain booster.
• RARE MALATTIE DEL S.N.C.Corea di Huntington, Morbo di Wilson, Sindrome di Rett– NGF 4CH (20 gocce x 2/die).– Terapia continuativa.
• NEUROPATIE PERIFERICHE� Neuropatie diabetiche:
– Ignatia-Injeel® S forte (10 sedute di infiltrazioni locali –vedi prima) + BDNF 4CH (15 gocce x 2/die) + NT3 4CH(15 gocce x 2/die).
� Neuropatie motorie:– NGF 4CH (10 gocce x 3/die) + BDNF 4CH (10 gocce x2/die) + NT3 4CH (15 gocce x 2/die).
� Neuropatie sensitive:– NT4 4CH (10 gocce x 3/die) + NGF 4CH (10 gocce x3/die) + medicinali omotossicologici a spiccato effetto ner-vino (Colocynthis-Homaccord®, Gelsemium-Homaccord®,Cimicifuga-Homaccord®, Dulcamara-Homaccord®).– Per �, �, � durata media della terapia: 3-4 mesi.
CONCLUSIONI
– Nella Prima Parte di questo elaborato, abbiamo conside-rato molti aspetti relativi all’importante policresto omeopa-tico Ignatia = Ignatia amara = Strychnos Ignatii BERG., dallaBotanica all’Etnomedicina, dalla Tossicologia all’Omeopatia,dalle personali Golden Keynotes al Personoide Ignatia o Igna-tia-like. Abbiamo suggerito alcune utili indicazioni persona-li off label grazie a puntuali e circostanziate considerazionifarmacologiche low dose.
35
LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2009
5. Calabrese E.J. – Alzheimer’s Disease Drugs: An Application on the Hormetic
Dose-Response Model. Critical Reviews in Toxicology, Vol. 38, 5 May 2008.
6. Cartier F. – Traité complét de thérapeutique homéopathique. Libraire J.-B.
Balliere et Fils, Paris; 1929 (6 Voll.).
7. Charette G. – Précis d’Homéopathie. La Matière Médicale Pratique. Ed. Mé-
dicales, Paris; 1928.
8. Counts S., Mufson E. – The role of the nerve growth factor receptors in cho-
linergic basal forebrain degeneration in prodromal Alzheimer disease. J.
Neuropathol Exp Neurol, 64 (4): 263-72. 2005.
9. Dechant G., Neumann H. – in Adv Exp Med Biol, 2002; 513: 3003-4.
10. Gall C. et Al. – Seizures and the regulation of the neurotrophic factor and neu-
ropeptide gene expression in brain. 1991; Epilepsy Res. Suppl. 4: 225-45.
11. Harris J. – Is love just a chemical? Guardian, Nov 29, 2005.
12. Hempstead B. – Dissecting the diverse action of pro- and mature neurotro-
phins. Curr. Alzheimer Res, 3 (1): 19-24; 2006.
13. Huang E.J., Reichardt L.F. – Neurotrophins: roles in neuronal development
and function. Ann. Rev. Neurosci: 2001, 24: 677-736.
14. Kursching S. – The neurotrophic factor concept: a reexamination. J. Neu-
roscience, 1993, 13: 2739-2748.
15. Johnson D., Lanahan A., Buck C.R., Sehgal A., Morgan C., Mercer E., Both-
well M., Chao M. – Expression and structure of the human NGF receptor.
Cell, 1986; 47: 545-554.
16. Jones K.R., Reichardt L.F. – Molecular cloning of a human gene that is mem-
ber of the NGF family. Proc. Natl. Acad. Sci. USA, 87(20): 8060-4; 1990.
17. Lewin G.R., Barde Y.A. – Physiology of the neurotrophins. Ann. Rev. Neu-
roscience, 1996, 19: 289-317.
18. Lutze A. – Lehrbuch der Homeopathie. F.A. Eupel; Cothen, 1860.
19. Malzac J. – I fattori di crescita nervina omeopatizzati nella terapia dell’ansia
e della depressione. La Med. Biol., 2002/4; 31-40.
20. Milani L. – Il tessuto linfatico intestinale. Metanalisi sulla terapia microbio-
logica Symbioflor®. La Med. Biol., 2001/1; 7-16.
21. Milani L. – Omeosiniatria e Trigger miofasciali: un’accoppiata vincente. Par-
te Seconda. La Med. Biol., 2003/2; 31-41.
22. Milani L. – Weihe e Altri Punti - Tra Agopuntura e Omeopatia. Guna Ed.,
Milano; 2004.
23. Milani L. (a) – Vielen Dank, Dr. Reckeweg. L’avventura straordinaria di un
medico straordinario. La Med. Biol., 2005/2; 47-55.
24. Milani L. (b) – Re-Homaccord® nudo: analisi critica sugli accordi di potenza
e potenze accordate. La Med. Biol., 2005/4; 45-51.
25. Milani L. – Da un dogma infranto al futuro delle scienze bio-mediche low-
dose. L’ormesi e il Principio omeopatico di Similitudine. La Med. Biol.,
2008/2; 21-31.
26. Milani L. (a) – La Med. Biol, 2009/1; 87-91, Lettere al Direttore.
27. Milani L. (b) – Revisione critica e nuove considerazioni clinico-terapeuti-
che su Ignatia – Strychnos Ignatii BERG. – Le mille sfaccettature di un me-
dicinale omeopatico. Prima Parte. La Med. Biol., 2009/2; 21-33.
28. Oppenheim R.W. – Cell death during development of the nervous system.
Ann. Rev. Neurosci. 14: 453-501; 1991.
29. Philippe G., Angenot L., Tits M., Fréderich M. – About the toxicity of some
Strychnos species and their alkaloids. 2004. www. sciencedirect.com/scien-
ce?ob=Article.
30. Purves D. – Body and brain: a trophic theory of neural connections. Harward
University Press. Cambridge; 1988.
31. Reckeweg H.-H. – Materia Medica Omeopatica. L’essenza farmacologica
dell’Omotossicologia. Guna Ed., 1ª ed. italiana; 1990.
32. Schwabe W. – Lerbuch der Homoopathiscen Therapie. Dr. William Schwa-
be; 1887.
33. Segal R.A., Greenberg M.E. – Intracellular signalling pathways activated by
neurotrophic factors. Ann. Rev. Neuroscience, 1996, 19: 463-489.
Riferimento bibliografico
MILANI L. – Revisione critica e nuove considerazioni cli-nico-terapeutiche su Ignatia-Strychnos Ignatii BERG. Integrazione ragionata tra medicinali omotossicologici eneurotrofine omeopatizzate. Seconda ParteLa Med. Biol., 2009/3; 25-35.
Indirizzo dell’Autore
Prof. Leonello Milani– Presidente de International Academy of Physiological
Regulating Medicine– Vice presidente A.I.O.T.– Direttore Scientifico de La Medicina Biologica e di
Physiological Regulating MedicineVia Palmanova, 71I – 20132 Milano
34. Yamada K., Naheshima T. – BDRN/TrKB signalling in memory processes.
J. Pharmacol. Sci. 2003, 91(4): 267-70.
35. Vosgerau H. – Basi e risultati della terapia con potenze bilanciate (titolo
tradotto). Homotoxin Journal; Vol. 9, N°6, 1970; 135-143.
36. Williams J.E. – Fibromyalgia and enigmatic pain syndromes. University of
Miami Miller School of Medicine; Sillabus, 2008 (June).
Sono stati, inoltre, consultati:
1. Bibel M., Barde Y.A. – Neurotrophins: Key regulators of cell fate and cell sha-
pe in the vertebrate nervous system. http://genesdev.cshlp.org/con-
tent/14/23/2919.full
2. Biotherapie der Homotoxicosen und Materia Medica. Biologische Heilmit-
tel Heel GmbH, Baden Baden; 1959.
3. Compendium Guna, 13a Ed., 2009.
4. Malzac J. – Materia Medica Omeopatica di Immunologia Clinica. Nuova Ip-
sa Editore, 2007.
5. Milani L. – Epifisi, depressione e gli altri fantasmi dell'opera terapeutica. La
Med. Biol., 2002/4; 3-13.
6. Milani L. – La Med. Biol., 2003/2; p. 75 e segg. Lettere al Direttore.
7. Ordinatio Antihomotoxica et Materia Medica -Heel. 16a ed. Guna Ed., 2008.
8. Pollard K.S. – What makes us humans? Scientific American, May 2009; 44-
49.
9. Roberti di Sarsina P., Iseppato I. – Looking for a Person-centred Medicine:
Non Conventional Medicine in the Conventional European and Italian Set-
ting eCAM 2009; 1-8.
L’Autore sentitamente ringrazia i Sigg. Editors dei siti web da cui sono sta-
te tratte le:
FIG. 4 (modificata dall’autore sec. update bibliografico): http://8e.devbio.com/image.php?id=370
FIG. 5: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/aa/Nerve_Growth_Factor_%28
NGF%29.png
FIG. 6: http://evastella.altervista.org/donne/montalcini1.jpg
FIG. 7: http://en.wikipedia.org/wiki/Brain-derived_neurotrophic_factor
– Le Tabb. 1, 2, 3 sono originali dell’Autore.
– Le foto di Figg. 1, 2 sono proprietà dell’Autore.
Dr Massimiliano Ippolito
Il trattamento delle affezioni allergiche: ruolo dell’omeopatia in rapporto alla medicina tradizionale.
Il trattamento delle affezioni allergiche può essere sintomatico o preventivo. Il trattamento sintomatico è rappresentato, per quanto riguarda la medicina convenzionale, dai classici anti-istaminici anti-H1, cortisonici e dal disodio-cromoglicato; la medicina omeopatica invece ricorre a diluizioni e dinamizzazioni di Histaminum, Allium Cepa, Sabadilla, Euphrasia, Nux Vomica, Lachesis. E’ noto che il trattamento sintomatologico delle affezioni allergiche presenta diversi svantaggi. Per i farmaci convenzionali vi sono i classici effetti collaterali per cui vengono poco accettati dai pazienti, mentre per i rimedi omeopatici, pur non avendo effetti collaterali, si osservano talora effetti fluttuanti e inoltre richiedono una frequente assunzione di granuli più volte al giorno. Per questo motivo il trattamento preventivo delle allergie è quello che attualmente raccoglie i maggiori consensi sia tra i medici tradizionali che tra gli omeopati. La medicina tradizionale si avvale della immunoterapia desensibilizzante, la quale si basa sulla somministrazione a dosi crescenti di soluzioni di allergeni a cui il paziente è sensibile e che vengono assunti per os e/o per via sottocutanea. Tale trattamento riduce l’ipersensibilità nei confronti degli allergeni, ma per motivi non chiari molti pazienti non rispondono a tale trattamento. Per la sintesi di questo vaccino desensibilizzante è necessario individuare con precisione le sostanze a cui il paziente è sensibile mediante specifici test cutanei (Prick Test e Rast Test), è noto però che un individuo non rimane sensibile sempre agli stessi allergeni, ma nel corso del tempo la sua ipersensibilità può cambiare e diventare allergico a nuove sostanze. Quindi anche coloro che rispondono bene a tale trattamento possono, nel corso del tempo, non avere più i benefici iniziali. Anche la medicina omeopatica da alcuni anni ha introdotto un trattamento desensibilizzante basato sulle diluizioni infinitesimali degli allergeni. Tale trattamento richiede delle singole somministrazioni settimanali per via sublinguale per periodi di due-tre mesi. Vi sono una serie di vantaggi del trattamento omeopatico rispetto alla terapia desensibilizzante convenzionale:
- assenza di rischi collaterali, non vi è rischio di reazioni anafilattiche che possono verificarsi quando si somministra per via sottocutanea un allergene.
- Una singola somministrazione settimanale per pochi mesi è agevole e quindi ben accettata dal paziente.
- Utilizzando dosi infinitesimali è possibile associare numerosi allergeni, i più comuni responsabili di reazioni allergiche,siano essi pollini, derivati dell’acaro della polvere e dell’epidermide di animali. Con un unico trattamento si può quindi desensibilizzare il paziente nei confronti di numerosi allergeni, senza la necessità di eseguire frequenti test cutanei e senza avere il problema del possibile cambiamento di sensibilità da parte del paziente.
L’efficacia clinica delle diluizioni omeopatiche di allergeni per la profilassi delle allergie è stata dimostrata da vari studi pubblicati non solo su riviste omeopatiche, ma anche su autorevoli riviste mediche internazionali 1-3. Si tratta di studi placebo controllati su un vasti campioni di pazienti, i quali hanno dimostrato chiaramente che i soggetti affetti da pollinosi stagionale
trattati con diluizioni omeopatiche dei pollini, hanno mostrato una sintomatologia allergica nettamente più attenuata rispetto ai pazienti trattati con placebo, con conseguente miglioramento della qualità di vita e riduzione di necessità di assunzione di farmaci antiallergici. 1 Kim LS, Riedlinger JE, Baldwin CM et al.: “Treatment of seasonal allergic rhinitis using homeopathic preparation of common allergens in the southwest region of the US: a randomized, controlled clinical trial.” Ann Pharmacother 2005 Apr;39(4):617-24. 2 Reilly DT, Taylor MA, Mc Sharry C et al.: “Is homoeopathy a placebo response? Controlled trial of homoeopathic potency, with pollen in hayfever as model.” Lancet. 1986 Oct 18;2(8512):881-6. 3 Aabel S, Laerum E, Dolvik S, et al.: “Is homeopathic 'immunotherapy' effective? A double-blind, placebo-controlled trial with the isopathic remedy Betula 30c for patients with birch pollen allergy.” Br Homeopath J 2000 Oct;89(4):161-8.
STUDIO OSSERVAZIONALE SULL’UTILIZZO DI SERO-PROTEINE POLICLONALI (SAT-Terapia®) NEL TRATTAMENTO
DELLE TIROIDITI AUTOIMMUNI : ANDAMENTO DELLE QUOTE AUTO-ANTICORPALI E QUALITA’ DELLA VITA (RISULTATI A 12 MESI)
Dr Sabrina A. Nervi - Medico Chirurgo Ginecologia ed Ostetricia - Milano Dr Marirose Binda – Farmacologa Immunologa – Milano-Losanna Introduzione Il mondo scientifico è oggi più che mai in continuo fermento per dare conferme a teorie cliniche e terapie concrete i cui risultati siano riproducibili. L’insoddisfacente conoscenza fideistica universitaria comincia a vacillare soprattutto alla luce dei dati che quotidianamente osserviamo durante l’attività clinica. Questa sfortunata situazione ci deve spingere a proseguire con complementarietà specialistica nella ricerca di risposte logiche. Processi patologici altamente evolutivi a target multiorgano possono essere spiegati oggi con dati e logica scientifica già presente nella medicina dell’evidenza sotto gli occhi di tutti. Scopo dello studio Scopo di questo studio inizialmente è stato la richiesta di miglioramento della qualità della vita a causa dei gravi effetti collaterali da terapia sostitutiva ormonale tiroidea che colpiva pazienti affette da tiroidine autoimmune ma sorprendentemente in seconda istanza abbiamo osservato e rilevato l’andamento dei dati clinici siero-ematici e l’evoluzione della soggettivi dell’applicazione di sero-proteine policlonali (SAT-Terapia®) pertinenti alla patologia tiroidea autoimmunitaria. Materiali e metodi Dal gennaio 2007 al luglio 2009 sono state prese in esame 79pz con range d’età medi di 42,3 anni (tra i 16 –68 anni). Tutte risultavano inquadrate in centri di riferimento di endocrinologia ma tutte presentavano sintomi collaterali da utilizzo di terapia sostitutiva levotiroxina (eutirox) in quota media somministrazione media/die di 100mg (da 50 ai 175mg/die): cefalee ricorrenti, disturbi del mantenimento del sonno, dolori tendineo-muscolari con trigher poin (pain-VAS MEDIA 6-7), rilevati in map-points di fibromialgia, invalidanti per la qualità della vita, difficoltà ad effettuare il minimo esercizio fisico con fatigabilità anticipata, rialzi ipertensivi a pousset e tachiarirmia, prevalentemente nella prima fase della mattinata, deficit del respiro, eretismo, confusione mentale, deficit di concentrazione e di fissazione del pensiero, stitichezza ostinata . Tutte le pazienti sono state sotto poste ad anamnesi accurata e indagine sulla familiarità della patologia, indagate con esami sieroematici pertinenti ed ecografia (se non recente del collo) La richiesta formale espressa è stata quella di migliorare la qualità della propria vita con performance psico-fisiche di un tempo, solo dopo il primo follow-up a 3 mesi si è valutato la possibilità di scalare gradualmente (svezzamento farmacologico) la terapia sostitutiva in atto. Il trattamento applicato consta di principi immuno-farmacologici registrati regolarmente al Ministero della Sanità Italiana dal 1987 come sero-proteine SAT®. Per SAT-Terapia ® si intende frazioni sero-proteiche policlonali ad attività selettiva recettoriale a tessuto specifico in commercio in Italia in due tipologie merceologiche: fiale o supposte. In questo studio sono state selezionate le pazienti che hanno utilizzato esclusivamente i principi terapeutici in supposte utilizzando le seguenti specialità farmacologiche: EMONC-TR = riequilibrio globale funzionale dei vari organi emuntoriali dell’organismo. L’agisce ripristinando l’intescambio informativo extracellulare tra intestino, fegato, rene, pancreas, sistema reticolo endoteliale, cistifellea, polmone, pelle, gangli linfatici. L’indicazione d’applicazione si ha nel corso di malattie metaboliche, nell’accompagnamento di terapie complesse che appesantiscano con effetti collaterali, ripristino della capacità di risposta organica e modulare o ripristinare la funzionalità e metabolismo degli organi sopra indicati DIEN-PH = Regolazione funzionale del sistema neurovegetativo superiore psico-neuro endocrino, “punto chiave” della cascata, contiene diencefalo e produttore di TSH endogeno e prolattina suo agonista, THY-DE = rigenerazione e “remise en forme” dell’efficienza funzionale della ghiandola tiroidea parenchimale e strutturale NEU-VAS = regolazione del trofismo neuro-vascolare frazioni proteiche derivate da nervi-vasi-tessuto connettivale e pelle LYM-PH = modulazione del tessuto linfatico principale responsabile della risposta immunitaria, e organi linfonodali ubiquitari e quota linfocitaria circolante Lo schema terapeutico prevedeva l’inserimento di 1 supposta di EMONC-TR il lunedì sera, 1 di DIEN-PH il martedì sera, 1 di THY-DE il mercoledì sera , 1di NEU-VAS il giovedì sera, 1 di LYM-PH il venerdì sera. Il trattamento veniva prescritto per 3 settimane a cui faceva seguito 1 settimana di riposo terapeutico per permettere al messaggio recettoriale di dare la conferma terapeutica. Il tutto per prescrizioni di 3 mesi che venivano monitorati con esami ematochimici ed eventualmente riconfermate o modificate in base ai risultati.
Risultati Nella tabella riportata sono stati inseriti i dati clinici a confronto durante il trattamento: valori basali ed i follow-up a 3,6,12 mesi
MEDIA VALORI Tempo 0 Follow up 3mesi Follow up 6 mesi Follow up 12 mesi TSH 6,7 8,69 ,33 1,7 FT3 3,2 3,3 3,4 3,1 FT4 6,2 5,5 5,2 4,5 Ab anti TPO 903,64 01,8 660 670 Ab anti TGB 312 241 243 232
Circa i dati in decremento degli autoaticorpi sono stati analizzati e discussi con la supervisione d’immunlologi e farmacologi svizzeri. Gli anticorpi anti-perossidasi sono il dato di risposta più sensibile alle terapie già dopo 3 mesi e giunto ad un decremento del 30% in 6-12 mesi sembra stabilizzarsi. Per ciò che riguarda gli anticorpi anti-tireoglobina a cui si assiste in 3 mesi ad un sensibile decremento del 25%, tende poi a stabilizzarsi. in base ai dati della letteratura più recente i valori anticorpali non hanno alcuna rilevanza terapeutica dall’utilizzo di terapia sostitutiva ormonale tiroidea, ed gli unici dati pubblicati mostrano un lieve declino dei valori slo dopo 50 mesi di media delle terapie impostate. Per concludere si segnala per tutte le pazienti nonostante lo svezzamento terapeutico portato a 25mg /die e solo in 4 casi a 50 mg/die la ripresa funzionale della quota produttiva ghiandolare con normalizzazione dei dati seroematici di TSH, FT3, FT4. Conclusioni I dati rilevati sono decisamente incoraggianti per il prosieguo della nostra ricerca applicativa il cui scopo è la regolazione biocellulare per il mantenimento dell’equilibrio embrionario e genetico con etica di una prescrizione responsabile, un risparmio terapeutico nell’obiettivo di guadagno terapeutico del paziente. Il netto miglioramento dei sintomi riportati in anamnesi generale dopo sole 3 settimane di terapia adiuvante si consolidano in “ben essere ritrovato” per una soddisfacente qualità della vita da parte del 100% delle pazienti è stato il goals più eclatante. Bibliografia - Studi clinici internazionali già pubblicati da richiedersi/visione su www.satterapia.com / www.prodestsrl.com / [email protected] - Clin Exp Pharmacol Physiol. 2004 May-Jun;31(5-6):314-9 Takasu N, Kamijo K, Sato Y, Yoshimura H, Nagata A, Ochi Y “Sensitive thyroid-stimulating antibody assay with high concentrations of polyethylene glycol for the diagnosis of Graves' disease” - Thyroid. 2008 Jul;18(7):755-60. Schmidt M, Voell M, Rahlff I, Dietlein M, Kobe C, Faust M, Schicha H “Long-Term Follow-Up of Antithyroid Peroxidase Antibodies in Patients with Chronic Autoimmune Thyroiditis (Hashimoto's Thyroiditis) Treated with Levothyroxine” - Srp Arh Celok Lek. 2005 Oct;133 Suppl 1:25-33 Trbojević B, Djurica S. “Diagnosis of autoimmune thyroid disease” - Clin Endocrinol (Oxf). 2005 Aug; 63(2):191-6 Karanikas G, Schuetz M, Wahl K, Paul M, Kontur S, Pietschmann P, Kletter K, Dudczak R, Willheim M “Relation of anti-TPO autoantibody titre and T-lymphocyte cytokine production patterns in Hashimoto's thyroiditis” - Nat Clin Pract Endocrinol Metab. 2008 Aug;4(8):454-60. Epub 2008 Jul 8. Duntas LH “Environmental factors and autoimmune thyroiditis” - Int J Immunopathol Pharmacol. 2008 Apr-Jun;21(2):279-88 Vojdani A “Antibodies as predictors of complex autoimmune diseases” - Clin Endocrinol (Oxf). 1994 Apr;40(4):529-35 Rieu M, Richard A, Rosilio M, Laplanche S, Ropion V, Fombeur JP, Berrod JL. “Effects of thyroid status on thyroid autoimmunity expression in euthyroid and hypothyroid patients with Hashimoto's thyroiditis” - J Clin Endocrinol Metab. 1990 Sep;71(3):661-9 Mariotti S, Caturegli P, Piccolo P, Barbesino G, Pinchera A. “Antithyroid peroxidase autoantibodies in thyroid diseases” - J Clin Endocrinol Metab. 1989 Apr;68(4):730-4 Okamoto Y, Hamada N, Saito H, Ohno M, Noh J, Ito K, Morii H. “ Thyroid peroxidase activity-inhibiting immunoglobulins in patients with autoimmune thyroid disease”
1
VALUTAZIONEDIIMPATTOEDIEFFICACIADI
TH2-HOMEOPHARM
NELTRATTAMENTODELLASINTOMATOLOGIA
ALLERGICASTAGIONALE
Trat
toin
tegr
alm
ente
daAnt
hrop
os&
Iatria
Ann
oXII
Nr.
1-G
enna
io-M
arzo
2008
Prof
.Em
ilio
Min
elli*
,Pro
f.Ant
onio
Live
rani
*,D
ott.
Giu
sepp
eQ
uattr
one*
.D
ott.s
saPa
ola
Bai
guin
i*,D
ott.s
saAnn
amar
iaBra
ga*,
Dot
t.Aqu
ilele
Cam
piot
ti*,
Dot
t.Fl
avio
Cas
tella
no*,
Dot
t.ssa
Mar
iaD
iFed
e*,D
ott.s
saFl
oria
naG
allo
*,D
ott.s
saTi
zian
aPa
potti
*,D
ott.s
saM
aria
Pedo
ne*,
Dot
t.ssa
Rosa
lba
Rani
eri*,
Dot
t.ssa
Fran
caZa
mpa
tti*.
sito
,pe
rò,va
lela
pena
dios
serv
are
che
non
èse
mpr
epo
ssib
ile,so
prat
tutto
per
fatto
riso
cio-
econ
omic
i,al
lont
anar
eil
pazi
ente
dals
uoam
bien
teab
itativ
oe
che
laim
mun
oter
apia
dese
nsi-
biliz
zant
em
ostra,
spes
so,u
nalim
itata
effic
acia
.La
tera
pia
farm
acol
ogic
a,in
vece
,pre
vede
l’uso
diin
ibito
ride
llalib
eraz
ione
deim
edia
tori,
dian
-tis
tam
inic
i,di
bron
codi
lata
tori
e,ne
icas
ipiù
grav
i,di
cortis
onic
i,ch
epo
sson
oes
sere
utili
zzat
isi
ape
rus
oto
pico
che
sist
e mic
o.Tr
adiz
iona
lmen
te,i
farm
acip
iùfr
eque
ntem
ente
utili
zzat
ison
ogl
iant
ista
min
ici,
che
non
sono
tutta
via
scev
ridi
effe
ttico
llate
rali,
rapp
rese
ntat
isop
rattu
ttoda
llase
dazi
one.
Que
sto
effe
ttoco
l-la
tera
leè
spes
sovi
ssut
one
gativ
amen
teda
lpaz
ient
ech
eè
portat
o,pe
rciò
,ad
utili
zzar
equ
esti
prod
otti
sola
men
tene
imom
enti
dim
aggi
ore
acuz
iede
llam
alat
tia.
FONDAMENTICITOBIOLOGICIDELLASINDROME
ALLERGICASTAGIONALEERAZIONALED’USO
DELRIMEDIOOMEOPATICOTH2-HOMEOPHARM
Leca
ratte
ristic
heim
mun
olog
iche
delle
mal
attie
alle
rgic
hest
agio
nali,
sono
rapp
rese
ntat
e,a
livel
lobi
oum
oral
e,da
unin
crem
ento
più
om
eno
mar
cato
delle
IgE
tota
line
lsie
ro,d
alla
pres
enza
diAc
IgE
spec
ifici
per
alle
rgen
ie
dalla
espa
nsio
nedi
linfo
citi
Th2
alle
rgen
e-sp
ecifi
ci,pa
rtic
olar
-m
ente
aliv
ello
deit
essu
tise
dedi
flogo
sial
lerg
ica.
Lare
azio
neim
mun
olog
ica
pren
deav
vio
dal
mac
rofa
goch
evi
ene
attiv
ato
dall’
antig
ene.
Dop
oqu
esta
attiv
azio
ne,i
nizi
ala
prod
uzio
nedi
gli-
copr
otei
neso
lubi
lilo
calm
ente
attiv
ead
azio
neps
eudo
-orm
onal
e,de
ttecitochine
ointerleuchine,
che
influ
enza
nola
rispo
sta
imm
unol
ogic
afra
leva
riepo
pola
zion
icel
lula
ri.La
IL1
mac
rofa
gica
stim
ola
lam
atur
azio
nesi
ade
ilin
foci
tiTh
(Hel
per)
che
deilin
foci
tiB.D
alpu
nto
divi
sta
funz
iona
lei
linfo
citi
Th,
quan
doop
portun
amen
test
imol
ati,
poss
ono
favo
rire,
med
iant
ela
prod
uzio
nede
llesu
ddet
teci
toch
ine,
lacr
esci
tae
ladi
ffer
enzi
azio
nedi
linfo
citi
Be
quin
dila
prod
uzio
nedi
Ant
icor
pi.I
noltr
eè
impo
rtan
teric
orda
rech
eil
info
citi
Thes
erci
tano
una
indi
spen
sabi
lefu
nzio
nedi
attiv
azio
nesi
ane
ico
nfro
ntide
lladi
ffer
enzi
azio
nede
ilin
foci
tiT
che
deim
acro
fagi
,com
eav
vien
e,ad
esem
pio,
neif
enom
enid
iipe
rsen
sibi
lità
ritar
data
.In
base
alla
loro
capa
cità
dipr
odur
redi
vers
itip
idic
itoch
ine,
sono
stat
iind
ivid
uati
diffe
rent
isot
-to
tipid
ilin
foci
tiT
“hel
per”
.In
partic
olar
esi
dist
ingu
onolinfocitiThditipoTh2
,sco
pertid
appr
ima
inan
imal
ida
espe
rimen
toe
succ
essi
vam
ente
evid
enzi
atia
nche
nell’
uom
o,ca
paci
dipr
odur
repr
inci
palm
ente
IL-4
,IL-
5e
IL-1
0m
ano
nIF
N-y
,elinfocitiditipoTh1
,cap
acid
ipro
durr
epr
inci
-pa
lmen
teIL
-2,I
FN-y
eTN
F-Bet
a.La
differ
enza
dipr
oduz
ione
diqu
este
cito
chin
eco
mpo
rta
undi
vers
oco
invo
lgim
ento
dita
lice
l-lu
lene
idi
ffer
enti
mec
cani
smide
llaris
post
aim
mun
olog
ica.
Infa
tti,m
entre
ilin
foci
tiTh
1so
noim
portan
tipe
rle
reaz
ioni
diip
erse
nsib
ilità
ritar
data
ele
rispo
ste
vers
ogl
iage
ntii
nfet
tivib
atte
-ric
ied
agen
tipa
toge
niin
trac
ellu
lari,
ilin
foci
tidi
tipo
Th2
cont
rolla
nola
prod
uzio
nede
glia
n-tic
orpi
impl
icat
inel
ladi
fesa
vers
oip
aras
siti
ene
llere
azio
nial
lerg
iche
IgE-
med
iate
.I
linfo
citi
Th1
eTh
2ra
ppre
sent
ano
due
tipic
ellu
lari
con
cara
tteris
tiche
efu
nzio
nim
olto
pola
-riz
zate
.Es
sisi
espa
ndon
oin
partic
olar
ico
ndiz
ioni
fisio
pato
logi
che.
Vano
tato
che
tra
ques
tidu
etip
ies
iste
unam
pio
spet
tro
dilin
foci
tiTh
con
cara
tteris
tiche
dive
rse,
capa
cidi
prod
urre
com
bina
zion
ivar
iabi
lidi
cito
chin
e.È
tutta
via
poss
ibile
prop
orre
una
prec
isa
corr
elaz
ione
tra
ilin
foci
tiTh
1e
Th2
egr
uppi
dive
rsid
icon
dizi
onim
orbo
se.
PREMESSA
Lem
alat
tieal
lerg
iche
stag
iona
lico
mpr
endo
nola
rino-
cong
iunt
ivite
el’a
sma
bron
chia
leal
lerg
ico
che
veng
ono
ragg
rupp
ate
insi
eme
perle
loro
stre
tteco
rrel
azio
niep
idem
iolo
gich
e,cl
inic
he,g
e-ne
tiche
edim
mun
olog
iche
.La
note
vole
diffus
ione
delle
mal
attie
alle
rgic
hest
agio
nali
nella
popo
lazi
one
dei
paes
iin
du-
stria
lizza
tipo
neco
stan
tem
ente
eco
nse
mpr
em
aggi
ore
atte
nzio
neil
prob
lem
ade
lladi
agno
sidi
ques
teaf
fezi
oni.
Tale
prob
lem
aha
solle
vato
inte
ress
isi
ain
cam
posc
ient
ifico
che
soci
o-ec
o-no
mic
o,an
che
perc
héat
tual
men
tele
affe
zion
ialle
rgic
heco
invo
lgon
oun
adi
scre
tape
rcen
tual
ede
llapo
pola
zion
e(1
0-15
%).
Side
finis
ceco
me
alle
rgia
stag
iona
lela
sind
rom
eoc
ulor
initi
cae
ta-
lora
resp
irato
ria,d
eter
min
ata
dalla
reaz
ione
imm
unita
riach
ese
gue
alco
ntat
to,i
npa
zien
tigi
àse
nsib
ilizz
ati
dapr
eced
enti
espo
sizi
oni,
con
sost
anze
antig
enic
he,
alle
rgen
i,ra
ppre
sent
ati
dapo
llini
con
fiorit
ura
stag
iona
le,c
apac
idis
usci
tare
lapr
oduz
ione
dian
ticor
pisp
ecifi
cidi
clas
seIg
E.Ta
lian
ticor
pi,f
issa
ndos
iagl
ialle
rgen
isul
lasu
perf
icie
dim
asto
citi
tissu
tali
edi
baso
filic
ir-co
lant
i,de
term
inan
ola
liber
azio
nedi
med
iato
ride
ll’in
fiam
maz
ione
(ist
amin
a,se
roto
nina
,PAF,
leuc
otrie
ni,e
cc).
L’az
ione
diqu
esti
med
iato
risu
ipic
coli
vasi
(dila
tazi
one
eau
men
tode
llape
r-m
eabi
lità)
esu
llam
usco
latu
ralis
cia
dell’
appa
rato
resp
irato
rio(c
ontraz
ione
)de
term
ina,
inpo
cote
mpo
,le
man
ifest
azio
nicl
inic
hesp
ecifi
che.
L’al
lerg
iaè
favo
rita
nella
mag
gior
anza
deic
asid
aun
apr
edis
posi
zion
eco
ngen
itaf a
mili
are
(ato
pia)
.La
rino-
cong
iunt
ivite
el’a
sma
bron
chia
leal
-le
rgic
opo
sson
opr
esen
tars
ital
ora
inm
anie
radi
sgiu
nta
ma
più
spes
sosi
alte
rnan
o,du
rant
ela
fase
diac
uzie
,nel
lost
esso
indi
vidu
o.
Oculoriniteallergicastagionale
Lasi
ndro
me
sipr
esen
ta,d
opo
espo
sizi
one
adal
lerg
enis
peci
fici,
con
star
nuti,
secr
ezio
nena
sale
acqu
osa,
prur
itona
sale
eco
ngiu
ntiv
ale,
cong
iunt
ivite
,muc
ose
ocul
arie
nasa
lifran
cam
ente
ede-
mat
ose.
Lam
alat
tiaco
lpis
cepr
eval
ente
men
teba
mbi
niin
età
scol
are,
con
stor
iafa
mili
are
diat
o-pi
a,pr
esen
tand
osic
onac
cess
ista
gion
ali,
talo
raas
soci
ata
adas
ma
bron
chia
le.S
ono
usua
lmen
teril
evab
ili:e
osin
ofili
ane
lsec
reto
nasa
lee
talo
rane
lsan
gue,
elev
ata
conc
entraz
ione
seric
adi
IgE
tota
li,po
sitiv
itàde
llacu
tirea
zion
eim
med
iata
adal
lerg
eni
spec
ifici
eIg
Esp
ecifi
che
nel
sier
o(R
AST
),po
sitiv
itàde
ites
tdip
rovo
cazi
one
nasa
leo
cong
iunt
ival
eco
nes
trat
tial
lerg
enic
i.
Asmaallergicostagionale
Ase
guito
delc
onta
ttoco
nal
lerg
enis
peci
fici,
sipr
oduc
ono
bron
cosp
asm
o,ed
ema
eal
tera
zion
ide
llese
crez
ioni
bron
chia
li,ch
ede
term
inan
ocr
isi
didi
spne
aco
nsi
bili,
toss
ee
sens
odi
op-
pres
sion
eto
raci
ca,c
hesi
acco
mpa
gnan
oa
segn
iclin
icid
iost
ruzi
one
bron
chia
le,d
ocum
enta
-bi
lem
edia
nte
spiro
met
ria,t
otal
men
tere
vers
ibile
tra
lecr
isio
dopo
tera
pia
con
bron
codi
lata
tori.
L’ap
proc
cio
tera
peut
ico
siba
sasu
met
odic
hepr
even
tive
esu
met
odic
hecu
rativ
efa
rmac
olog
i-ch
ede
llacr
isii
nat
to.
Tra
lem
etod
iche
prev
entiv
eso
noco
mpr
ese
l’allo
ntan
amen
tode
lpaz
ient
eda
lluo
godo
veè
pre-
sent
el’a
llerg
ene
el’u
sodi
imm
unot
erap
iade
sens
ibili
zzan
teco
nva
ccin
ispe
cific
i.A
talp
ropo
-
32
Fig1
Dosaggioesomministrazione
TH2
-H
omeo
phar
msi
pres
enta
inm
icro
gran
ulic
heve
ngon
oso
mm
inis
trat
i,ne
ll’ad
ulto
,ald
o-sa
ggio
didu
em
isur
inia
ldì,
alm
attin
oe
alla
sera
,15-
30m
inut
iprim
ade
lpas
to.P
eril
bam
bino
lado
seè
dim
ezza
ta.
Trat
tand
osid
iun
rimed
ioch
ede
vein
terf
erire
suls
iste
ma
imm
unita
rio,l
asu
aso
mm
inis
traz
ione
avvi
ene
per
unpe
riodo
dite
mpo
abba
stan
zapr
olun
gato
,al
men
o60
gior
ni,
pref
erib
ilmen
tepr
ima
dell’
iniz
iode
llasi
ntom
atol
ogia
epe
rtu
ttala
dura
tade
lper
iodo
criti
co.A
des
empi
o,ne
lca
sode
ll’al
lerg
iaai
polli
nidi
gram
inac
eesi
iniz
iala
tera
pia
neim
esid
ifeb
brai
o-m
arzo
.Se
in-
vece
cisi
trov
adi
fron
tead
antig
enip
eren
ni,a
des
empi
oac
ari,
sipr
atic
ano
usua
lmen
te2
cicl
ite
rape
utic
iall’
anno
,in
prim
aver
aed
inau
tunn
o.
Inqu
est’o
ttica
,la
mal
attia
alle
rgic
apu
òes
sere
vist
aco
me
uno
squi
librio
imm
unol
ogic
o,co
in-
volg
ente
prim
itiva
men
tee
prev
alen
tem
ente
ilin
foci
tiTh
(hel
per)
.Inf
atti,
èst
ato
dim
ostrat
oda
tem
poch
eil
info
citi
Th2
sono
lece
llule
nece
ssar
iepe
rla
prod
uzio
nede
gliA
cIg
Ea
cuic
on-
corr
ereb
bero
attrav
erso
laIL
-4,p
rodo
ttada
ilin
foci
tiTh
2,ch
eco
stitu
isce
lo“s
witc
h”ve
rso
l’iso
-tip
oIg
E.L’
IL-4
,pro
dotta
oltre
che
dail
info
citi
Th2
anch
eda
imas
toci
tie
daib
asof
ili,è
ingr
ado
difa
vorir
ela
differ
enzi
azio
nede
ipr
ecur
sori
Thin
Th2,
che
prod
ucon
oan
che
l’IL-
5,in
grad
odi
attiv
are
glieo
sino
fili.
Per
cont
ro,l’I
FN-y
,pr
odot
toda
iT h
-1e
dailin
foci
tiT8
,è
ingr
ado
dian
tago
nizz
are
glie
ffet
tide
ll’in
terle
uchi
na4.
UNANUOVA
STRATEGIACONTROLEALLERGIE
Poic
héil
info
citi
Th2
eTh
1so
noin
grad
odi
influ
enza
rsir
ecip
roca
men
tein
sens
oso
ppre
ssiv
oa
mez
zodi
inte
rleuc
hine
(cro
ss-r
eact
ion)
,una
nuov
ast
rate
gia
che
vien
eat
tual
men
test
udia
tape
rco
mba
ttere
l’asm
aal
lerg
ico
ele
alle
rgie
cons
iste
nello
spos
tare
l’ago
della
bila
ncia
asf
avor
ede
ilin
foci
tiTh
2.Pe
rqu
esto
alcu
neric
erch
eso
nov o
ltead
otte
nere
varia
zion
ide
llasi
tuaz
ione
alle
rgic
adi
base
impi
egan
dota
luni
batte
ri,co
me
ades
empi
om
icro
batte
rino
npa
toge
niop
portun
amen
tetrat
tati,
che
sono
capa
cidi
indu
rre
una
vigo
rosa
rispo
sta
Th1,
laqu
ale
sico
ncre
tizza
nella
prod
uzio
nedi
med
iato
riin
grad
odi
inib
irel’a
ttivi
tàde
ilin
foci
tiTh
2,ch
epr
oduc
ono
cito
chin
eno
rmal
men
tedi
rette
cont
ropa
rass
itiin
vaso
ri,co
me
pure
atte
adin
crem
enta
rela
prod
uzio
nedi
IgE
dapa
rte
deil
info
citi
B,el
emen
toqu
est’u
ltim
oca
ratte
ristic
ode
ll’al
lerg
ia.
Que
sta
tera
pia
imm
unol
ogic
a,le
gger
men
tem
odifi
cata
,è
stat
aap
plic
ata
con
succ
esso
suga
ttial
lerg
icia
ll’U
nive
rsità
diSa
nD
iego
diCal
iforn
iada
Eyal
Raz.
Siè
dim
ostrat
oun
calo
delle
IgE
emat
iche
ede
glie
osin
ofili
nelp
olm
one,
nonc
héun
min
ore
rilas
cio
cito
chin
ico
dapa
rte
deil
in-
foci
tiTh
2.
Ilrim
edio
omeo
patic
oTH
2H
omeo
phar
mpr
esen
ta,p
erla
sua
com
posi
zion
e,ca
ratte
ristic
hech
ene
cons
ento
nola
clas
sific
azio
ne,s
econ
doip
rinci
pide
llaim
mun
oter
apia
omeo
patic
a,tra
ire-
gola
tori
dels
iste
ma
imm
unita
rioco
me
siev
ince
dalla
sua
com
posi
zion
erip
orta
tane
llaFi
g1.
54
Klebsiellapneumoniae
CH
6eCandidaalbicans
CH
6:fo
rnis
cono
aim
acro
fagi
prim
itive
info
rma-
zion
iorie
ntan
dola
succ
essi
vare
azio
nean
ticor
pale
lung
oil
brac
cio
Th1.
Interleuchina6
CH
30:a
dal
tadi
luiz
ione
,sop
prim
ela
differ
enzi
azio
nee
l’acc
resc
imen
tode
ilin
fo-
citi
Te
B,c
hepr
oduc
ono
glia
ntic
orpi
inec
cess
oim
plic
atin
elle
reaz
ioni
alle
rgic
he.
Interleuchina4
CH
30:a
dal
tadi
luiz
ione
,sop
prim
eil
brac
cio
imm
unol
ogic
ode
iTh2
,im
plic
ato
nei
mec
cani
smid
idife
save
rso
ipar
assi
tie
nelle
reaz
ioni
alle
rgic
heIg
Em
edia
te.
Interleuchina2
CH
4:a
bass
adi
luiz
ione
,ha
azio
nead
iuva
nte
sulbr
acci
oim
mun
olog
ico
Th1,
im-
plic
ato
nella
prod
uzio
nedi
antic
orpi
dire
ttico
ntro
agen
tiin
fetti
viba
tteric
ied
agen
tipa
toge
niin
tra-
cellu
lari.
IL-2
èin
oltre
unim
portan
tefa
ttore
dicr
esci
tape
ril
info
citi
T8,s
iaTc
che
Ts.Q
uest
eul
time
cellu
leTs
(sop
pres
sive
)so
noin
grad
odi
fren
are
lapr
oduz
ione
dian
ticor
pidi
unsi
stem
a,se
rag-
giun
gono
ines
soun
num
ero
suffic
ient
e.
Manganesegluconato
DH
4:ag
isce
sulla
resp
irazi
one
cellu
lare
edè
capa
cedi
attiv
are
svar
iati
pro-
cess
ienz
imat
ici,
sopr
attu
ttore
azio
nidi
ossi
do-r
iduz
ione
.E’u
nol
igoe
lem
ento
ingr
ado
dico
rreg
gere
,se
cond
oip
rinci
pide
llam
edic
ina
funz
iona
ledi
Men
etrie
r,le
rispo
ste
ditip
oip
erer
gico
cara
tteris
ti-ch
ede
lladi
ates
ialle
rgic
ach
eè
alla
base
delle
varie
pato
logi
eal
lerg
iche
.
Benzochinone
DH
6,D
H12
,DH
30:p
rinci
pio
attiv
one
lmet
abol
ism
oen
erge
tico,
capa
cean
ch’e
sso
diat
tivar
esist
emie
nzim
atic
iblo
ccat
i,in
parti
cola
rea
livel
lode
llaca
tena
resp
irato
riaed
attiv
one
icon
-fron
tidi
into
ssic
azio
nie
diin
fezi
oniv
irali
efu
ngin
e,ch
esp
esso
sono
alla
base
della
mal
attia
alle
rgic
a.
FormicaRufa
DH
6,D
H12
,DH
30:a
gisc
esu
lter
reno
alle
rgic
oco
me
dese
nsib
ilizz
ante
aspe
cific
ope
rle
alle
rgie
cuta
nee
em
ucos
e.
ASPETTIETICIEINFORMAZIONEDELPAZIENTE
Lost
udio
appa
reet
icam
ente
acce
ttabi
lein
quan
to:
a.no
nco
mpo
rta
alcu
nat
toin
vasi
vo;
b.ir
imed
iom
eopa
ticic
ome
ilTH
2H
omeo
phar
m,n
onpr
esen
tano
effe
ttico
llate
rali
oto
ssic
ia
caus
ade
llagr
ande
dilu
izio
nede
iprin
cipi
attiv
i;c.
ilpa
zien
teha
lapo
ssib
ilità
diric
orre
rein
qual
sias
im
omen
toai
farm
acian
tialle
rgic
itrad
i-zi
onal
i,qu
alor
ala
sint
omat
olog
iano
nsi
aco
ntro
llata
dalr
imed
ioom
eopa
tico.
Ai
pazi
enti
èst
ato
cons
egna
toun
mod
ulo
per
l’acq
uisi
zion
ede
lco
nsen
soin
form
ato,
cont
e-ne
nte
lade
scriz
ione
ditu
ttiid
etta
glid
ello
stud
io.C
onte
stua
lmen
teè
stat
alo
roric
hies
taun
ali-
bera
toria
sulla
priv
acy
per
l’ela
bora
zion
ede
idat
iper
sona
lira
ccol
tine
lleca
rtel
le.
MODALITÀEDURATA
DELLOSTUDIO
Prim
ade
ll’in
izio
delt
ratta
men
toci
ascu
npa
zien
teè
stat
oso
ttopo
sto
adun
avi
sita
med
ica.
Inen
tram
biig
rupp
ison
ost
ativ
alut
ati:
•il
dosa
ggio
delle
IgE
tota
li;•
l’inc
ide n
zadi
sint
omia
llerg
icia
ttrav
erso
lata
bella
diril
evaz
ione
della
Fig.
2;•
lost
ato
disa
lute
gene
rale
attrav
erso
appo
sito
ques
tiona
rioSF
-36,
Fig.
3;•
lafr
eque
nza
diut
ilizz
ode
ifar
mac
icon
venz
iona
li,Fi
g.4.
QU
ESTI
ON
ARI
OD
IRI
LEVA
ZIO
NE
DEI
SIN
TOM
IALL
ERG
ICI
SINTOMIGENERALI
oPr
esen
tio
Ass
enti
Sepr
esen
ti,in
dica
requ
ali:
oAst
enia
oFe
bbre
oIn
appe
tenz
ao
Irrit
abili
tào
Altr
i....
......
......
......
......
......
......
......
......
......
......
......
......
......
......
......
......
......
......
......
......
......
.
ASMABRONCHIALE
oPr
esen
teo
Ass
ente
Sepr
esen
te,i
ndic
are
ilgr
ado
digr
avità
:o
Saltu
ario
oPe
rsis
tent
elie
veo
Pers
iste
nte
Mod
erat
oo
Pers
iste
nte
grav
e
CONGIUNTIVITE
oPr
esen
teo
Ass
ente
Sepr
esen
te,i
ndic
are
ilgr
ado
digr
avità
:o
Liev
eo
Mod
erat
oo
Gra
ve
RINITE
oPr
esen
teo
Ass
ente
Sepr
esen
te,i
ndic
are
ilgr
ado
digr
avità
:o
Liev
eo
Mod
erat
oo
Gra
ve
7
SCOPO
DELPROGETTO
Scop
ode
llost
udio
èst
ato
quel
lodi
valu
tare
l’im
patto
el’e
ffic
acia
del
rim
edio
omeo
patic
oTH
2H
omeo
phar
mne
llate
rapi
ade
llasi
ntom
atol
ogia
alle
rgic
ast
agio
nale
attrav
erso
:1.
valu
tazi
one
diva
riazi
one
diin
tens
itàde
isin
tom
i,2.
valu
tazi
one
diva
riazi
one
dico
nsum
odi
farm
acic
onve
nzio
nali,
3.va
luta
zion
edi
varia
zion
ede
llaco
ncen
traz
ione
diIg
Eto
tali,
tra
ungr
uppo
trat
tato
con
sola
tera
pia
conv
enzi
onal
ee
ungr
uppo
trat
tato
con
l’agg
iunt
ade
lri-
med
ioom
eopa
tico
TH2
-H
omeo
phar
m.
CRITERIDIAMMISSIONEALPROGETTO
Ipaz
ient
ison
ost
atis
uddi
visi
indu
egr
uppi
omog
enei
,cia
scun
oco
nlo
stes
sonu
mer
odi
pazi
enti.
Sono
stat
iarr
uola
tiin
tota
le69
pazi
enti,
com
pres
itra
i3an
nie
i65
anni
diet
àch
eso
nost
ati
asse
gnat
i,se
cond
ola
succ
essi
one
dipr
esen
tazi
one,
casu
alm
ente
algr
uppo
Ao
B.
Pert
utti
dove
vaes
sere
pres
ente
una
diag
nosi
dial
lerg
iast
agio
nale
daal
men
o2
anni
,che
sifo
sse
espr
essa
con
cris
idio
culo
rinite
stag
iona
leo
con
cris
idia
sma
broc
hial
eac
cess
uale
,per
cuie
rast
ata
impi
egat
ate
rapi
aan
tista
min
ica
asc
opo
prev
entiv
oo
cura
tivo
ete
rapi
aco
nbr
onco
dila
ta-
tori
oco
rtis
onic
iper
uso
topi
co.
Ilgr
uppo
Aha
pros
egui
tola
cura
cons
ueta
,co
me
negl
ian
nipr
eced
enti,
ma
apa
rtire
da60
gior
nipr
ima
delp
erio
dode
ll’im
polli
nazi
one,
epe
run
tota
ledi
5m
esih
aric
evut
oun
ado
sedi
TH2
-H
omeo
phar
m,l
am
attin
aa
digi
uno
ela
sera
lont
ano
daip
asti.
Ilgr
uppo
Bha
cont
inua
tola
cura
utili
zzat
ane
glia
nnip
rece
dent
ieha
costitu
itoil
grup
podi
cont
rollo
.In
entram
biig
rupp
i,è
stat
ava
luta
tala
conc
entraz
ione
emat
ica
delle
IgE
tota
lial
l’ini
zio
delp
e-rio
dodi
impo
llina
zion
ee
alla
fine
della
cura
.
CRITERIDIESCLUSIONEDALPROGETTO
Sono
stat
iesc
lusi
dallo
stud
ioip
azie
ntic
ongr
avip
atol
ogie
:epa
tiche
,neu
rolo
gich
e,ps
ichi
atri-
che,
card
iova
scol
arie
neop
last
iche
così
com
eip
azie
ntic
onal
trid
istu
rbid
elsi
stem
aim
mun
i-ta
rioco
me
mal
attie
auto
imm
uni,
trap
iant
ioal
tre
pato
logi
eal
lerg
iche
com
ede
rmat
osi,
ortic
aria
,ec
c.,o
culo
rinite
cron
ica
ebr
onch
itecr
onic
a.So
nost
atia
ltres
ìesc
lusi
tutti
ipaz
ient
isot
topo
sti
ate
rapi
aim
mun
osop
pres
siva
oco
rtis
onic
ape
rvi
asi
stem
ica
per
altre
pato
logi
eco
ncom
itant
i.Allo
stes
som
odo
tutti
ipaz
ient
iche
dura
nte
lost
udio
hann
ofa
ttoric
orso
ate
rapi
aco
rtis
onic
asi
stem
ica
sono
stat
iesc
lusi
dallo
stud
io,a
nche
seso
nost
atip
osti
inun
grup
podi
osse
rvaz
ione
sepa
rato
sino
alla
fine
del
tem
popr
evis
tope
rla
conc
lusi
one
del
prog
etto
.In
fine
sono
stat
ies
clus
iipa
zien
tich
eno
nha
nno
assu
nto
com
epr
escr
itto
ilfa
rmac
oco
nven
zion
ale
oil
rimed
ioom
eopa
tico
och
eno
nsi
sono
pres
enta
tiai
cont
rolli
prev
isti.
6
Fig.2
98
Fig.3
Fig.3
Ques
tiona
riope
rilp
azie
nte
(SF-
36)
1/3
Vers
ione
Italia
nauf
ficia
le,d
iApo
lone
etal
.199
7(p
roge
ttoIQ
OLA)
,dal
l’orig
inal
ein
gles
edi
War
ean
dSh
erbo
urne
,199
2
Scel
gaun
aris
post
ape
rogn
idom
anda
1.In
gene
rale
dire
bbe
che
laSu
asa
lute
è...
Ecce
llent
e
12
34
5
Mol
tobu
ona
Buon
aPa
ssab
ileSc
aden
te
2.Ri
spet
toa
unan
nofa
,com
egi
udic
here
bbe,
ora,
laSu
asa
lute
inge
nera
le?
Deci
sam
ente
mig
liore
ades
soris
petto
aun
anno
fa
1
Unpo
’mig
liore
ades
soris
petto
aun
anno
fa
2
Più
om
eno
ugua
leris
petto
aun
anno
fa
3
Unpo
’peg
gior
ead
esso
rispe
ttoa
unan
nofa
4
Deci
sam
ente
pegg
iore
ades
soris
petto
aun
anno
fa
5
Lese
guen
tido
man
derig
uard
ano
alcu
neat
tività
che
potre
bbe
svol
gere
nelc
orso
diun
aqu
alsi
asig
iorn
ata.
Cidi
ca,
sceg
liend
oun
aris
post
ape
rogn
irig
a,se
attu
alm
ente
laSu
asa
lute
Lalim
itane
llosv
olgi
men
todi
ques
teat
tività
.
Si,
mil
imita
pare
cchi
o
12
3
Si,
mil
imita
parz
ialm
ente
No,
non
mil
imita
pern
ulla
3.At
tività
fisic
amen
teim
pegn
ativ
e,co
me
corre
re,s
olle
vare
ogge
ttipe
sant
i,pr
atic
are
spor
tfat
icos
i
12
35.
Solle
vare
opo
rtare
lebo
rse
della
spes
a
12
36.
Salir
equ
alch
epi
ano
disc
ale
12
37.
Salir
eun
pian
odi
scal
e
12
38.
Pieg
arsi
,ing
inoc
chia
rsio
chin
arsi
12
39.
Cam
min
are
peru
nch
ilom
etro
12
310
.Ca
mm
inar
epe
rqua
lche
cent
inai
adi
met
ri
12
311
.Ca
mm
inar
epe
rcirc
ace
nto
met
ri
12
312
.Fa
reil
bagn
oo
vest
irsid
aso
li
12
34.
Attiv
itàdi
mod
erat
oim
pegn
ofis
ico,
com
esp
osta
reun
tavo
lo,
usar
el’a
spira
polv
ere,
gioc
are
abo
cce
ofa
reun
gire
ttoin
bici
clet
ta
Ques
tiona
riope
rilp
azie
nte
(SF-
36)
2/3
Nelle
ultim
equ
attr
ose
ttim
ane,
haris
cont
rato
iseg
uent
ipro
blem
isul
lavo
roo
nelle
altre
attiv
itàqu
otid
iane
,aca
usa
della
Sua
salu
tefis
ica?
Risp
onda
Sìo
Noa
cias
cuna
dom
anda
.Sì
No
13.H
arid
otto
ilte
mpo
dedi
cato
alla
voro
oad
altre
attiv
ità1
2
14.H
are
som
eno
diqu
anto
avre
bbe
volu
to1
2
15.H
ado
vuto
limita
real
cuni
tipid
ilav
oro
odi
altre
attiv
ità1
2
16.H
aav
uto
diffi
coltà
nell’
eseg
uire
illa
voro
oal
treat
tività
(ad
esem
pio,
hafa
ttopi
ùfa
tica)
12
Nelle
ultim
equ
attr
ose
ttim
ane,
haris
cont
rato
iseg
uent
ipro
blem
isul
lavo
roo
nelle
altre
attiv
itàqu
otid
iane
,aca
usa
delS
uost
ato
emot
ivo
(qua
leil
sent
irsid
epre
sso
oan
sios
o)?
Risp
onda
Sìo
Noa
cias
cuna
dom
anda
.Sì
No
17.H
arid
otto
ilte
mpo
dedi
cato
alla
voro
oad
altre
attiv
ità1
2
18.H
are
som
eno
diqu
anto
avre
bbe
volu
to1
2
19.H
aav
uto
unca
lodi
conc
entr
azio
nesu
llav
oro
oin
altre
attiv
ità1
2
20.N
elle
ultim
equ
attro
setti
man
e,in
che
mis
ura
laSu
asa
lute
fisic
ao
ilSu
ost
ato
emot
ivo
hann
oin
terfe
rito
con
leno
rmal
iatti
vità
soci
alic
onla
fam
iglia
,gli
amic
i,iv
icin
idic
asa,
igru
ppid
icui
fapa
rte?
(Indi
chiu
nnu
mer
o)
Pern
ulla
1
Legg
erm
ente
2
Unpo
’
3
Mol
to 4
Mol
tissi
mo
5
21.Q
uant
odo
lore
fisic
oha
prov
ato
nelle
ultim
equ
attro
setti
man
e?(In
dich
iun
num
ero)
Pern
ulla
1
Mol
tolie
ve
2
Liev
e
3
Mod
erat
o
4
Fort
e
5
Mol
tofo
rte
6
22.N
elle
ultim
equ
attro
setti
man
e,in
che
misu
rail
dolo
reL’h
aos
taco
lata
nell
avor
och
esv
olge
abitu
alm
ente
,sia
inca
sasia
fuor
i?(in
dich
iun
num
ero)
Pern
ulla
1
Mol
topo
co
2
Unpo
’
3
Mol
to 4
Mol
tissi
mo
5
TABELLASETTIMANALEDIRILEVAZIONEDELCONSUMODEIFARMACICONVENZIONALI
PAZI
ENTE
(Cog
nom
ee
nom
e)
BARR
ARE
LACASE
LLA
SEIM
PIEG
ATO
ILFA
RMACO
.Se
ttim
ana
N°
____
____
____
____
dal_
____
____
____
___
al__
____
____
____
__
FARM
ACI
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DO
MAN
TI-IST
AM
INIC
ISI
STEM
ICI
CO
RTIS
ON
ICISI
STEM
ICI
AN
TI-IST
AM
INIC
ITO
PICI
CO
RTIS
ON
ICITO
PICI
VASO
CO
STRI
TTO
RIBET
A2
LON
GACTI
NG
BET
A2
SHO
RTACTI
NG
ASS
OCIA
ZIO
NIBET
A2-
CO
RTIS
ON
ICI
ALT
RO
Fig.4
Que
ste
valu
tazi
onis
ono
stat
eef
fettu
ate
alte
mpo
T1,a
lmom
ento
dell’
incl
usio
ne,a
ltem
poT2
,do
po3
mes
ie,d
ove
poss
ibile
,alt
empo
T3,d
opo
6m
esi.
Aip
azie
ntid
elgr
uppo
Aè
stat
opr
escr
itto
ilrim
edio
omeo
patic
oTH
2-H
omeo
phar
mne
ido-
sagg
iopp
ortu
nie
glie
vent
uali
farm
aciu
sual
i(an
tista
min
ici,
bron
codi
lata
tori)
,da
assu
mer
ein
caso
dicr
isia
cces
sual
e.Aip
azie
ntid
elgr
uppo
Bso
nost
atii
nvec
epr
escr
ittis
olo
gliu
sual
ifar
mac
isin
tom
atic
i(an
tista
-m
inic
i,br
onco
dila
tato
ri),d
aas
sum
ere
inca
sodi
cris
iacc
essu
ale.
ANALISIDEIDATI
L’an
alis
i,av
ente
adog
getto
laric
erca
diun
are
lazi
one
dica
usa-
effe
ttotra
laso
mm
inis
traz
ione
delf
arm
aco
TH2
-H
omeo
phar
me
laris
post
aps
ico-
fisic
ade
ipaz
ient
isot
tocu
ra,è
stat
aco
n-do
ttasu
unca
mpi
one
cost
ituito
da69
indi
vidu
i(un
odi
età
non
dich
iara
ta)
inet
àco
mpr
esa
tra
i3an
nie
i65
anni
.
CLASSIDIETÀ
FREQ.
%3
/9
1015
%10
/19
1522
%20
/39
2029
%40
/49
1319
%50
/65
1015
%68
1110
Fig.3
Ques
tiona
riope
rilp
azie
nte
(SF-
36)
3/3
Lese
guen
tido
man
desi
rifer
isco
noa
com
esi
èse
ntito
nelle
ultim
equ
attro
setti
man
e.Ri
spon
daa
cias
cuna
dom
anda
sceg
liend
ola
rispo
sta
che
più
siav
vici
naal
Suo
caso
.
Perq
uant
ote
mpo
nelle
ultim
equ
attro
setti
man
esi
èse
ntito
...
Sem
pre
12
34
56
12
34
56
12
34
56
12
34
56
12
34
56
12
34
56
12
34
56
12
34
56
12
34
56
Quas
ise
mpr
eM
olto
tem
poUn
apa
rte
delt
empo
Quas
imai
Mai
23.V
ivac
ee
brill
ante
?
24.M
olto
agita
to?
25.C
osìg
iùdi
mor
ale
che
nien
teav
rebb
epo
tuto
tirar
lasu
?
26.C
alm
oe
sere
no?
27.P
ieno
dien
ergi
a?
28.S
cora
ggia
toe
trist
e?
29.S
finito
?
30.F
elic
e?
31.S
tanc
o?
32.N
elle
ultim
equ
attro
setti
man
e,pe
rqua
nto
tem
pola
Sua
salu
tefis
ica
oil
Suo
stat
oem
otiv
oha
nno
inte
rferit
one
lleSu
eat
tività
soci
ali,
infa
mig
lia,c
ongl
iam
ici?
(Indi
chiu
nnu
mer
o)
Sem
pre
12
34
5
Quas
isem
pre
Una
part
ede
ltem
poQu
asim
aiM
ai
Scel
ga,p
erog
nido
man
da,l
aris
post
ach
em
eglio
desc
rive
quan
tosi
ano
Vere
oFa
lse
lese
guen
tiaf
ferm
azio
ni.
33.M
ipar
edi
amm
alar
miu
npo
’più
faci
lmen
tede
glia
ltri.
34.L
am
iasa
lute
èco
me
quel
lade
glia
ltri
35.M
iasp
etto
che
lam
iasa
lute
andr
àpe
ggio
rand
o36
.God
odi
ottim
asa
lute
Cert
amen
teve
ro 1 1 1 1
Ingr
anpa
rte
vero
2 2 2 2
Non
so
3 3 3 3
Ingr
anpa
rte
fals
o4 4 4 4
Cert
amen
tefa
lso
5 5 5 5
<0,
6PE
GG
IORA
MEN
TO...
......
......
......
......
......
......
......
.(0)
0,6
<=x
<0,
8LI
EVE
PEG
GIO
RAM
ENTO
......
......
......
......
......
......
(1)
0,8<
=x
<1
STABIL
E...
......
......
......
......
......
......
......
......
......
......
.(2)
1<=
x<
1,2
LIEV
EM
IGLI
ORA
MEN
TO...
......
......
......
......
......
...(3
)>=
1,2
MIG
LIO
RAM
ENTO
......
......
......
......
......
......
......
......
(4)
Un’
ulte
riore
anal
isiè
stat
afa
ttaco
nsid
eran
dola
tabe
llare
lativ
aalConsumodeiFarmaci3
dive
rsi
dalT
H2
-H
omeo
phar
mas
sunt
inel
perio
dodi
rifer
imen
toco
nl’o
biet
tivo
diva
luta
reev
entu
ali
varia
zion
inel
l’uso
difa
rmac
idiv
ersi
dalT
H2
-H
omeo
phar
mdu
rant
ela
tera
pia.
Infin
e,è
stat
aco
ndot
taun
’ana
lisis
ulqu
estio
nario
SF-364
che
test
al’e
volu
zion
ede
llost
ato
psic
o-fis
ico
deip
azie
ntii
ntre
tem
pidi
vers
i.A
talp
ropo
sito
èst
ato
form
ulat
oun
indi
ce,d
efin
ito“I
_M”,
indi
cant
ela
cond
izio
nedi
pegg
iora
men
to,d
ista
bili
tào
dim
iglio
ram
ento
delp
azie
nte5
.
Gli
appl
icat
iviu
tiliz
zati
per
lare
aliz
zazi
one
delp
roge
ttoso
nost
ati:
•M
icro
soft
Offic
eA
cces
s:ut
ilizz
ato
per
real
izza
reil
Dat
aB
ase
rela
zion
ale
che
cons
entis
sel’e
stra
zion
ede
idat
inec
essa
rial
lasp
ecifi
caan
alis
i;•
Mic
roso
ftO
ffic
eEx
cel:
utili
zzat
ope
rl’e
labo
razi
one
deid
atie
stra
ttie
pivo
ting;
•SP
SSv.
10.5
:util
izza
tope
rla
stat
istic
ade
scrit
tiva
eta
vole
dico
ntin
genz
a;
RISULTATI
Tabe
llaA
-B-T
avo
lad
ico
ntin
genz
aSi
ntom
iP
rim
aV
isit
a*T
ratt
am
ento
TH2
Trat
tam
ento
TH
2N
OSI
Tota
leSi
ntom
iALT
RO
Con
tegg
io3
811
Prim
a%
entro
trat
tam
ento
TH
26,
5%6,
1%6,
2%Vis
itaASS
ENTI
Con
tegg
io0
44
%en
tro
trat
tam
ento
TH
20%
3,0%
2,2%
AST
ENIA
Con
tegg
io7
1926
%en
tro
trat
tam
ento
TH
215
,2%
14,4
%14
,6%
CO
NG
IUN
TIV
ITE
Con
tegg
io9
2837
%en
tro
trat
tam
ento
TH
219
,6%
21,2
%20
,8%
IRRIT
ABIL
ITÀ
Con
tegg
io7
1522
%en
tro
trat
tam
ento
TH
215
,2%
11,4
%12
,4%
RIN
ITE
Con
tegg
io13
3548
%en
tro
trat
tam
ento
TH
228
,3%
26,5
%27
,0%
SM.ASM
ATIC
ACon
tegg
io7
2330
%en
tro
trat
tam
ento
TH
215
,2%
17,4
%16
,9%
Tota
leCon
tegg
io46
132
178
%en
tro
trat
tam
ento
TH
210
0,0%
100,
0%10
0,0%
13
Ilnu
mer
odi
sogg
etti
dise
sso
mas
chile
èdi
39,m
entre
ilnu
mer
odi
sogg
etti
dise
sso
fem
mi-
nile
èdi
30.Il
dato
,co
me
mos
trat
one
llata
bella
segu
ente
,ci
cons
ente
dios
serv
are
una
certa
omog
enei
tàde
lcam
pion
ein
rela
zion
eal
lava
riabi
le“s
esso
”1.
sesso
Totalecomplessivo
F30
M39
Tota
leco
mpl
essi
vo69
Laba
seca
mpi
onar
iaè
stat
adi
stin
tain
due
cate
gorie
:TRA
TTAT
ICO
NTH
2-
HO
MEO
PHARM
eN
ON
TRAT
TATI
.Iln
umer
odi
pazi
enti
ricon
duci
bile
ata
lecl
assi
ficaz
ione
,vie
nerip
orta
tone
llase
guen
teta
bella
.
Tipoditrattamento
Totalecomplessivo
Non
trat
tati
17Tr
atta
ti52
Tota
leco
mpl
essi
vo69
Con
trar
iam
ente
allo
sche
ma
dira
ndom
izza
zion
e,ch
epr
eved
eva
una
sost
anzi
ale
parit
àde
lnu-
mer
odi
sogg
etti
tratta
tie
dico
ntro
llo,l
ata
bella
prec
eden
tem
ostra
una
forte
prev
alen
zade
isog
-ge
ttitrat
tati,
face
ndo
rife
rim
ento
aun
ara
ndom
izza
zion
eap
erta
.È
dunq
ueev
iden
tech
eil
pazi
ente
acu
ive
niva
prop
osto
dino
nus
are
ilfa
rmac
osp
erim
enta
lerin
unci
ava
apa
rtec
ipar
eal
lost
udio
.Il
dim
ensi
onam
ento
real
ede
lca
mpi
one
cons
ente
com
unqu
eco
nfro
ntist
atis
ticam
ente
sign
ifi-
cativ
iper
idue
grup
pi.
Aifin
ide
llaco
mpl
eta
cond
uzio
nede
lpr
oces
sodi
anal
isi,
sono
stat
i,in
oltre,
anal
izza
tiiQue-
stionaridiRilevazioneSintomi ,
neiqu
alive
niva
noin
dica
tila
pres
enza
/ass
enza
dipa
rtic
olar
isi
n-to
mat
olog
iee
lare
lativ
agr
avità
con
cuie
ssis
iman
ifest
avan
o.Q
uest
i,po
stis
ultrat
tam
ento
con
TH2
-H
omeo
phar
mha
nno
portat
oal
laco
stru
zion
ede
llata
bella
A-B
.Si
sono
mos
trat
edi
partic
olar
eim
portan
zale
diag
nosi
,ind
icat
ene
llaco
mpi
lazi
one
delDiarioCli-
nico
2 ,ne
lqua
le,i
med
icio
ltre
ades
prim
ere
lalo
ropr
ofes
sion
ale
valu
tazi
one
delc
aso
spec
ifi-
cam
ente
trat
tato
,han
noal
tres
ìfor
nito
info
rmaz
ioni
utili
che
hann
ope
rmes
sodi
cost
ruire
una
clas
sific
azio
neog
getti
vam
ente
conf
ront
abile
con
iris
ulta
tiIg
E.
Iris
ulta
tiIgE,i
ndic
atii
nqu
asit
utti
iref
erti
delle
anal
isic
linic
he,s
ono
stat
ideb
itam
ente
codi
fi-ca
tial
fine
dim
eglio
com
pren
dere
l’evo
luzi
one
della
reaz
ione
alle
rgic
aric
ondu
cibi
leal
sing
olo
indi
vidu
o.A
talf
ine
siè
giun
tial
lafo
rmul
azio
nedi
una
varia
bile
,def
inita
“V-I
gE”,
data
dalr
ap-
porto
tra
ilva
lore
IgE
risul
tant
eal
tem
poTi
eil
valo
reIg
Eal
tem
poT0
.
12
1La
popo
lazi
one
vien
eco
sìad
esse
reco
stitu
itape
ril
43%
dase
sso
fem
min
ilee
per
il57
%da
sess
om
asch
ile.
2In
dive
rsica
sino
nè
stat
ain
dica
tala
Dat
ade
llavi
sita
ein
alcu
nica
sino
nè
stat
ore
sodi
spon
ibile
l’int
ero
Dia
rioClin
ico,
com
ein
dica
toin
App
endi
ce.
3N
ontu
ttiip
azie
ntih
anno
segu
itoin
mod
orig
oros
olo
sche
ma.
4N
onse
mpr
eim
edic
ison
oriu
sciti
aso
mm
inis
trar
epi
ùdi
unqu
estio
nario
.5
Ilris
ulta
tova
daun
min
.di2
3,as
soci
ato
adun
ottim
om
iglio
ram
ento
perc
epito
dalp
azie
nte,
adun
max
.di1
28,
asso
ciat
oad
unm
iglio
ram
ento
perc
epito
com
enu
llo.
Lava
luta
zion
ede
ll’Ig
Eè
stat
are
sapo
ssib
ileat
trav
erso
lacl
assi
ficaz
ione
delra
ppor
tofra
iva
-lo
riin
izia
lie
alte
mpo
T1;m
entre
purtro
ppo,
non
sono
disp
onib
iliid
atia
ltem
poT2
.La
dist
ribuz
ione
degl
iesi
ti(T
ab.A
-D)m
ostra
laso
stan
zial
ein
diffe
renz
ade
llava
riazi
one
dist
ato
rispe
ttoal
trat
tam
ento
con
TH2
Hom
eoph
arm
.Ilt
estsu
llapr
opor
zion
alità
della
dist
ribuz
ione
(!2
=0,
016;
p>0,
9)ev
iden
zia
tale
indi
ffer
enza
anch
eef
fettu
ando
ulte
riori
ragg
rupp
amen
ti.Si
può
perc
iòav
anza
rel’i
pote
sich
ela
sovr
appo
sizi
one
delt
ratta
men
toco
nTH
2-H
omeo
phar
mno
nva
riasi
gnifi
cativ
amen
tel’e
volu
zion
ede
ival
orid
iIgE
.
Tabe
llaA
-D-T
avo
lad
ico
ntin
genz
aR
ISU
LTA
TOIG
E_C
OD
*Tra
tta
men
toTH
2
Tabe
llaC
-D-T
avo
lad
ico
ntin
genz
aC
ond
izio
niU
ltim
aV
isit
a*R
ISU
LTA
TOIG
E_C
OD
RISU
LTAT
OIG
E_CO
DPE
GGIO
RAME
NTO
LIEVE
STAB
ILELIE
VEMI
GLIO
RAME
NTO
Total
e
PEGG
IORA
MENT
OMI
GLIO
RAME
NTO
Cond
izion
iPe
ggior
amen
toCo
nteg
gio%
entro
10
23
28
Ultim
aRI
SULT
ATO
Visit
aIG
E_CO
D10
,0%0%
20,0%
25,0%
12,5%
13,8%
Stabil
eCo
nteg
gio%
entro
65
32
218
RISU
LTAT
OIG
E_CO
D60
,0%50
,0%30
,0%16
,7%12
,5%31
,0%Mi
glior
amen
toCo
nteg
gio%
entro
24
46
218
RISU
LTAT
OIG
E_CO
D20
,0%40
,0%40
,0%50
,0%12
,5%31
,0%Ne
ttoCo
nteg
gio%
entro
11
11
1014
Migli
oram
ento
RISU
LTAT
OIG
E_CO
D10
,0%10
,0%10
,0%8,3
%62
,5%24
,1%To
tale
Cont
eggio
%en
tro10
1010
1216
58RI
SULT
ATO
IGE_
COD
100,0
%10
0,0%
100,0
%10
0,0%
100,0
%10
0,0%
Trat
tam
ento
TH
2N
OSI
Tota
leRIS
ULT
ATO
PEG
GIO
RAM
ENTO
Con
tegg
io2
810
IGE_
CO
D%
entro
trat
tam
ento
TH
216
,7%
17,4
%17
,2%
LIEV
ECon
tegg
io2
810
PEG
GIO
RAM
ENTO
%en
tro
trat
tam
ento
TH
216
,7%
17,4
%17
,2%
STABIL
ECon
tegg
io2
810
%en
tro
trat
tam
ento
TH
216
,7%
17,4
%17
,2%
LIEV
ECon
tegg
io3
912
MIG
LIO
RAM
ENTO
%en
tro
trat
tam
ento
TH
225
,0%
19,6
%20
,7%
MIG
LIO
RAM
ENTO
Con
tegg
io3
1316
%en
tro
trat
tam
ento
TH
225
,0%
28,3
%27
,6%
Tota
leCon
tegg
io12
4658
%en
tro
trat
tam
ento
TH
210
0,0%
100,
0%10
0,0%
15
LaTa
b.A-B
(!2
=2,
01;s
igni
ficat
ività
0,91
8)m
ostra
com
ele
cond
izio
niin
izia
lifra
idue
grup
pisi
ano
sovr
appo
nibi
li,m
entr
ela
Tab.
A-C
(!2
=11
,7;
sign
ifica
tività
0,00
9)m
ostra
senz
apo
ssib
ilità
didu
bbio
ildi
vers
oes
itode
llecu
retrad
izio
nali
risp
etto
aqu
elle
inte
grat
eco
nTH
2-
Hom
eoph
arm
:nel
66%
deic
asit
ratta
tico
nTH
2-
Hom
eoph
arm
leco
ndiz
ioni
osse
rvat
ene
ll’ul
tima
visi
taso
nom
iglio
rate
one
ttam
ente
mig
liora
tem
entre
nei
casi
non
trat
tati
con
TH2
-Hom
eoph
arm
lape
rcen
tual
em
aggi
ore,
pari
al76
,5%
,sis
post
ave
rso
ilpe
ggio
ram
ento
ola
stab
ilità
.I n
oltre
èfa
cile
osse
rvar
ene
llaTa
b.B-C
(!2
=6,
9;si
gnifi
cativ
ità0,
959)
laso
stan
zial
ein
dipe
n-de
nza
dell’
esito
rispe
ttoai
sint
omii
nizi
ali.
Tabe
llaA
-C-T
avo
lad
ico
ntin
genz
aC
ond
izio
niU
ltim
aV
isit
a*T
ratt
am
ento
TH2
Tabe
llaB
-C-T
avo
lad
ico
ntin
genz
aca
sdc
*Sin
tom
iP
rim
aV
isit
aSin
tomi
Prim
aVisi
taAL
TRO
ASTE
NIA
CONG
IUNT
IVIT
EIR
RITA
BILIT
ÀRI
NITE
SMAS
MATI
CATo
tale
Cond
izion
iPe
ggior
amen
toCo
nteg
gio1
78
78
739
Ultim
a%
entro
Sinto
miVi
sita
Prim
aVisi
ta9,1
%28
,0%24
,2%31
,8%20
,5%25
,0%23
,9%Sta
bile
Cont
eggio
14
53
84
25%
entro
Sinto
miPr
imaV
isita
9,1%
16,0%
15,2%
13,6%
18,2%
14,3%
15,3%
Migli
oram
ento
Cont
eggio
27
96
139
46%
entro
Sinto
miPr
imaV
isita
18,2%
28,0%
27,3%
27,3%
29,5%
32,1%
28,2%
Netto
Cont
eggio
77
116
148
53Mi
glior
amen
to%
entro
Sinto
miPr
imaV
isita
63,6%
28,0%
33,3%
27,3%
31,8%
28,6%
32,5%
Total
eCo
nteg
gio11
2533
2244
2816
3%
entro
Sinto
miPr
imaV
isita
100,0
%10
0,0%
100,0
%10
0,0%
100,0
%10
0,0%
100,0
%
Trat
tam
ento
TH
2N
OSI
Tota
leCon
dizi
oni
Pegg
iora
men
toCon
tegg
io6
410
Ulti
ma
%en
tro
trat
tam
ento
TH
235
,3%
8,5%
15,6
%Vis
itaSt
abile
Con
tegg
io7
1219
%en
tro
trat
tam
ento
TH
241
,2%
25,5
%29
,7%
Mig
liora
men
toCon
tegg
io1
1819
%en
tro
trat
tam
ento
TH
25,
9%38
,3%
29,7
%N
etto
Con
tegg
io3
1316
Mig
liora
men
to%
entro
trat
tam
ento
TH
217
,6%
27,7
%25
,0%
Tota
leCon
tegg
io17
4764
%en
tro
trat
tam
ento
TH
210
0,0%
100,
0%10
0,0%
14
ESITOSF-36
T2-T1
Trattati
%sutot.
NonTrattati
%sutot.
Totale
trattati
nontrattati
Mig
liora
ti19
57,6
%4
33,3
%23
Pegg
iora
ti14
42,4
%8
66,7
%22
Totale
33100,0%
12100,0%
45
T3-T1
Trattati
%sutot.
NonTrattati
%sutot.
Totale
trattati
nontrattati
Mig
liora
ti12
60,0
%2
33,3
%14
Pegg
iora
ti8
40,0
%4
66,7
%12
Totale
20100,0%
6100,0%
26
L’ap
plic
azio
nede
ltes
tSF
-36
cons
ente
dim
ette
rein
evid
enza
laro
bust
adi
ffer
enza
dies
itosi
arif
erito
aco
loro
che
sono
stat
imis
urat
ialt
empo
T1si
aa
colo
roch
eha
nno
segu
itoil
prog
ram
ma
fino
alte
mpo
T2.
Im
iglio
ram
enti
fra
itrat
tati
con
TH2
-H
omeo
phar
mso
noid
entic
isi
ala
tem
poT1
che
alT2
(57,
6%a
T1,6
0,0%
aT2
)e
cont
rast
ano
con
unta
sso
larg
amen
tein
ferio
re(c
irca
1/3)
nein
ontrat
tati.
Aca
usa
delle
care
nze
dida
tipe
ral
cuni
pazi
enti
non
èp o
ssib
ilere
nder
est
atis
ticam
ente
sign
i-fic
ativ
iida
tidi
cuis
opra
.
Nel
lata
belle
Ae
Ble
colo
nne
rela
tive
agli
indi
ciT1
,T2
eT3
ripor
tano
ilva
lore
dell’
“I_M
”ai
vari
ista
nti:
èco
sìpo
ssib
ileco
nfro
ntar
ela
dist
ribuz
ione
difr
eque
nza
dell’
indi
ce“I
_M”
neitre
tem
pipr
evis
tipe
rla
sper
imen
tazi
one.
17
Lata
bella
C-D
mos
tra
inve
ceun
api
ùch
esi
gnifi
cativ
adi
ffer
enzi
azio
nede
llava
luta
zion
ecl
inic
aris
petto
alle
varia
zion
idiI
gE(!
2=2
6,9;
p>0,
9).
Tabe
llaE
-A
trattamentoTH2-Homeopharm
Numerosomministrazioni
No
%sutot.
SI%sutot.
Totale
farmacitradizionali
nontrattati
trattati
ness
uno
529
,4%
1732
,7%
22fin
oa
7012
70,6
%26
50,0
%38
oltre
700
0,0%
917
,3%
9To
tale
1710
0,0%
5210
0,0%
69
Nel
lata
bella
E-A
èst
ato
cont
eggi
ato
ilnu
mer
odi
som
min
istraz
ioni
difa
rmac
iper
cias
cun
pa-
zien
te.I
lric
orso
afa
rmac
itra
dizi
onal
ièm
eno
este
sone
lcas
ode
itra
ttati,
arip
rova
diun
asi
n-to
mat
olog
iam
eno
inte
nsa,
anch
ese
dello
stes
sotip
ode
glia
ltri.
Sios
serv
iche
laqu
asit
otal
itàde
iric
orsi
sist
emat
icia
dal
trif
arm
aciè
rela
tiva
aca
si“s
eri”,d
isin
drom
iasm
atic
he.
Tabe
llaE
-B
TOTALECONSUMOFARMACI
TRATTAMENTOTH2-Homeopharm
SINTOMICODIFICATI
NO
SITotalecomplessivo
ALT
RO10
132
842
9ASS
ENTI
9090
AST
ENIA
208
859
1067
CO
NG
IUN
TIVIT
E18
913
9015
79IR
RITA
BIL
ITA’
244
149
393
RIN
ITE
236
1790
2026
SM.A
SMAT
ICA
154
1849
2003
Tota
leco
mpl
essi
vo11
3264
5575
87
Ass
aiin
dica
tiva
(per
quan
toso
loin
term
iniq
ualit
ativ
i)ci
rca
lepr
eced
enti
cons
ider
azio
ni,è
lata
bella
E-B,d
ove
sono
cont
eggi
atii
lnum
ero
ditrat
tam
enti
rispe
ttoai
sint
omir
ileva
tie
sudd
i-vi
sine
idue
sotto
cam
pion
ibas
e.È
larg
amen
teos
serv
abile
lasp
ropo
rzio
nefra
alcu
nisi
ntom
i(ad
es.i
rrita
bilit
à)ris
petto
adal
tri
(ad
es.c
ongi
untiv
itee
rinite
).Il
cam
pion
eno
npe
rmet
tedi
trar
reco
nclu
sion
i,m
al’i
ndiz
ioè
inte
ress
ante
esu
gges
tivo:
altrat
-ta
men
toco
nTH
2-
Hom
eoph
arm
sono
amm
essi
casi
con
sint
omat
olog
iepi
ùes
tese
.
16
CONCLUSIONI
Lasp
erim
enta
zion
e,ne
lsuo
com
ples
so,h
aco
nsen
tito
ditrar
reun
ase
quen
zadi
cons
ider
azio
nico
nclu
sive
,qui
dise
guito
riass
unte
:1)
ilco
nfro
nto
tra
ilco
mpl
esso
deitrat
tati
ede
ino
ntrat
tati
(pur
dopp
iam
ente
sbila
ncia
tosi
ape
rnu
mer
odi
casi
che
per
grav
itàde
isin
tom
iini
zial
i)co
nsen
tedi
affe
rmar
ela
visi
bilit
àdi
unes
itopo
sitiv
one
llaso
mm
inis
traz
ione
delp
rinci
pio
attiv
oTH
2-H
omeo
phar
m;
2)no
nè
poss
ibile
trar
reco
nclu
sion
icirc
ala
even
tual
erid
uzio
nede
lcon
sum
odi
farm
acit
ra-
dizi
onal
iin
segu
itoal
l’uso
prev
entiv
ode
lTH
2-H
omeo
phar
min
quan
toin
ques
toca
sole
info
rmaz
ioni
racc
olte
sono
risul
tate
estrem
amen
tedi
som
ogen
ee;
3)le
IgE
tota
li,co
me
mis
ura
delc
oinv
olgi
men
toal
lerg
ico
dels
ingo
lopu
òes
sere
usat
oso
lose
siè
aco
nosc
enza
diun
oo
più
dosa
ggib
asal
iald
ifuo
ride
lper
iodo
dico
invo
lgim
ento
al-
lerg
ico
delp
azie
nte;
4)no
nse
mbr
ach
evi
sia
differ
enza
dief
ficac
iain
rela
zion
eal
ladi
vers
itàdi
com
pars
ade
isin
-to
mia
llerg
ici;
5)il
ques
tiona
rioSF
36ap
pare
adat
toa
mis
urar
ein
mod
o“s
ogge
ttivo
”lo
stat
ode
lpaz
ient
edu
-ra
nte
edo
poil
trat
tam
ento
;la
criti
cach
epu
òes
sere
rivol
taa
ques
totip
odi
rilev
azio
neè
che
esse
ndo
una
pato
logi
aco
mun
que
dest
inat
aad
estin
guer
si,u
naril
evaz
ione
spos
tata
nel
tem
popu
òda
rel’i
mpr
essi
one
diun
mig
liora
men
toco
mun
que
non
attrib
uibi
leal
l’atti
vità
delp
rinci
pio
attiv
o.
Inco
nclu
sion
e,da
llaric
erca
èem
erso
che
ilpr
inci
pio
èm
olto
prob
abilm
ente
attiv
oe
che
lam
i-su
raz i
one
della
sua
attiv
ità,a
llosc
opo
didi
mos
trar
neol
tre
ogni
dubb
iol’e
ffic
acia
,ric
hied
eun
impi
anto
diric
erca
anco
rapi
ùac
cura
todi
quel
lose
guito
e,pr
obab
ilmen
te,
unam
plia
men
tode
llapo
pola
zion
ein
daga
ta.
Allo
stat
osi
può
cons
ider
are
l’attu
ale
ricer
caco
me
uno
stud
io“p
ilota
”in
grad
odi
dare
tutte
lein
form
azio
nipe
ril
dise
gno
diun
aric
erca
clin
ica
conc
lusi
va.
BIBLIOGRAFIA
1.Bel
lavi
teP.
,Sig
norin
iA.,Fondamentiteoriciesperimentalidellamedicinaomeopatica
,Edi
tore
NU
OVA
IPSA
srl,
Pale
rmo,
1992
.2.
Cen
tner
J.,Va
nD
erBre
mpt
X.,Atlasofimmuno-allergology
,Edi
tore
UCB
PHARM
A,B
russ
els
3.G
retc
hen
Voge
l,Newcluestoasthmatherapies,
inSc
ienc
e-Vo
l.27
6de
l13/
06/1
997.
Pag
1643
4.Je
naer
M.,
Mar
icha
lB.,
Van
Was
senh
oven
M.,
Vand
enbr
ouck
eP.
,Her
vieu
xL.
,Traitéthéoriqueetpratiqued’Immunothérapieadosesinfinitésimales,
Editi
onRo
gerJ
ollo
is,L
imog
esCed
ex,1
993
5.Jo
uann
yJ.,Nozioniessenzialidimateriamedicaomeopatica
,Ed.
S.N
.I.D
ELM
AS,
Arti
gues
-prè
s-Bor
deau
x,19
796.
Mei
jerD
.,Immunomodulazione,
Edito
reN
UO
VAIP
SASr
l-Pal
erm
o,19
937.
Mén
étrie
rJ.,Introductionàlamédecinefonctionelle,
Paco
mhy
,195
58.
Min
elli
E.,P
ilotti
P.P.
,TerapiaSanum,
Ediz
ioni
CSO
A,M
ilano
9.Pi
card
H.,Utilisationthérapeutiquedesoligo-éléments,
Mal
oine
S.A.E
dite
ur,P
aris
1975
10.
Rein
stor
ffD
.,Latera piamolecolarediW.F.Koch
,11
.Ri
cciM
,Ros
siO
,Mat
ucci
A,Argomentidiallergologiaedimmunologiaclinica
,Edi
tore
UCB
PHARM
A,T
orin
o19
9612
.Ro
ittI.M
.,Principidiimmunologia,
Edito
reBLA
CK
WEL
LSC
IEN
TIFI
CPU
BLI
CAT
ION
S,Lo
ndon
,199
313
.Sa
lJ.,Lesoligo-élémentsenpratiquejournalière
,Mal
oine
S.A.E
dite
ur,P
aris
1973
19
Un’
idea
più
prec
isa
della
effic
acia
desc
rittiv
ade
ll’in
dice
cost
ruito
sulle
rispo
ste
alqu
estio
nario
SF36
èfo
rnita
dalq
uadr
oria
ssun
tivo
della
stat
istic
ade
scrit
tiva
dell’
indi
ceai
vari
tem
pi.
I_M:statisticadescrittiva
18