ABSTRACTS DI MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA: ANTIAGING … · 2015-06-05 · abstracts abstracts...

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ABSTRACTS CENTRO POSTUNIVERSITARIO MEDICINA AMBULATORIALE NOVITÀ E AGGIORNAMENTI IN TEMA DI MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA: DALL’ ANTIAGING ALLA GINECOLOGIA ESTETICA

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ABSTRACTS

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LE SIES 20

099

CENTRO POSTUNIVERSITARIO MEDICINA AMBULATORIALE

N O V I T À E A G G I O R N A M E N T I I N T E M AD I M E D I C I N A E C H I R U R G I A E S T E T I C A :D A L L ’ A N T I A G I N G A L L A G I N E C O L O G I A E S T E T I C A

13 ° CONGRESSOINTERNAZIONALE

S IES

N O V I T À E A G G I O R N A M E N T I I N T E M AD I M E D I C I N A E C H I R U R G I A E S T E T I C A

B O L O G N AF E B B R A I O26 - 27 - 28

2 0 1 0

13 ° CONGRESSOINTERNAZIONALE

B O L O G N AF E B B R A I O26 - 27 - 28

Segreteria OrganizzativaC.P.M.A. - VALETVia dei Fornaciai, 29/B - 40129 BolognaTel. 051 63.88.334 - Fax 051 32.68.40www.valet.it - [email protected]

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LIPO TERAPIA CAVITAZIONE

SCULTURA

Video Live Demonstration

14Novembre2009

Bologna

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12° CONGRESSO INTERNAZIONALE SIES - BOLOGNA 20 - 21 - 22 FEBBRAIO 2009Novità e aggiornamenti in tema di Medicina e Chirurgia Estetica

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Cari Colleghi,

eccoci giunti alla 12ª edizione del Congresso di Medicina e Chirurgia Estetica SIES.

È con vero piacere che porgo un caloroso saluto ai colleghi che si dedicano a questa appassionante

disciplina che si è saputa creare uno spazio nel panorama delle tecniche mediche, grazie anche ai

contributi scientifi ci di numerosi colleghi di tutte le nazionalità.

Auspico una partecipazione attiva e diretta alle diverse fasi congressuali, per ripetere e, se possibile,

superare il successo raggiunto con le precedenti edizioni.

L’unità di misura del successo di qualunque iniziativa è la qualità: da questo punto di vista, basta

scorrere il programma per capire che il 12° Congresso SIES non teme la concorrenza. Ma accanto

alla qualità, da qualche anno a questa parte abbiamo aggiunto pure la quantità. I colleghi e le aziende

del settore che ci onorano della loro presenza sono sempre più numerosi. Voi non immaginate che

compito improbo sia la selezione delle relazioni da presentare durante la tre giorni congressuale.

Ogni anno siamo stati costretti – a malincuore – a rinunciare al contributo di tanti medici che

avevano esperienze di assoluto interesse da raccontare. Quest’anno, non potendo allungare la

durata delle… giornate, abbiamo deciso di moltiplicare gli spazi. Così, abbiamo attivato altre due

sale che chiameremo “open”, all’interno delle quali si terranno i workshop selezionati e, appunto,

gli incontri con tanti altri colleghi, in modo di offrire a tutti i relatori la possibilità di condividere le

proprie esperienze e a tutti gli iscritti il più ampio ventaglio di tematiche. Le chiamiamo “open”

perché – per la prima volta nella storia del nostro Congresso – questi spazi saranno aperti, oltre

che ai medici iscritti, anche ai visitatori, che come al solito saranno attirati al Centro Congressi dai

servizi pubblicati sui giornali o andati in onda in televisione. Ma se l’apertura nei confronti dei nostri

potenziali clienti è solo un esperimento, l’ampliamento degli spazi di discussione tra professionisti

è un ulteriore vanto per tutti noi.

In quest’ottica verranno riunite ed esposte le esperienze di colleghi italiani e stranieri di fama

internazionale sulle moderne tecniche e metodiche per il trattamento ambulatoriale dei principali

inestetismi di pertinenza medica e chirurgica, saranno prese in esame le novità che il mondo

farmaceutico e tecnologico mettono a disposizione delle discipline medico-estetiche, dalla tossina

botulinica ai prodotti biostimolanti, si farà luce sulla gestione delle complicanze medico-chirurgiche

fi no ad arrivare a presentare le novità internazionali del settore.

Inoltre, l’apporto scientifi co, unito a quello tecnologico, fornito dalle più rappresentative aziende del

settore, ci permette di organizzare numerosi workshop di aggiornamento a ingresso gratuito e, per

gli iscritti al congresso, importanti corsi teorico-pratici. Sarà riproposto il lavoro su distinte aule per

la Medicina e la Chirurgia Estetica, consentendo agli iscritti di seguire con particolare attenzione gli

aspetti di maggior interesse.

Confi do che, visti i presupposti, si possa raggiungere un elevato livello qualitativo che soddisfi i

partecipanti e li accompagni verso un costante e profi cuo aggiornamento per il loro accreditamento

professionale, come è successo negli anni passati.

Con i migliori auguri

Maurizio Priori - Presidente SIES

Saluto ai partecipanti

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SIESSocietà Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica

4

Uffi cio StampaMontanari [email protected]

Segreteria Scientifi caSIESSocietà Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica

www.sies.net - [email protected]

Segreteria OrganizzativaC.P.M.A. - VALETVia dei Fornaciai, 29/b - 40129 Bologna

Tel. + 39 051 63 88 334Fax +39 051 326 840

www.valet.it - [email protected]

Organizzazione

Priori Maurizio Carrari Bruno GiacomoCavallini MaurizioCavezzi AttilioCeccarelli MaurizioD’Angelo DomenicoDe Padova Maria PiaDi Donato CrescenzoFasola Elena

Follador EnricoFrullini AlessandroFundarò Salvatore PieroGallucci MarcoGennai AlessandroIngallina FabioIzzo Giuseppe MariaLerro FedericaMarini Fabio

Molinari PaolaMotolese Pasquale Palmieri Isabella PiaPelliccia RobertoRedaelli AlessioRigo ClaraRusso Paola RosalbaSalti GiovanniTessari Lorenzo

Aiach Gilbert (F)

Assaf Antoine (BR)

Cossio Sergio Fernando (E)

Dalle Claude (F)

Di Blasi Saverio (VE)

Lapidoth Moshe (IL)

Mole Bernard (F)

Paraskevas Antoine (GR)

Pinta Gustavo Hector (AR)

Landau Marina (IL)

Koehler Christian (CH)

Kreyden Olivier (F)

Braccini Frederic (F)

Benslimane Fadh (MA)

Raulo Yvon (F)

Osptiti Internazionali

Board Scientifi co e Organizzativo

Presidente del CongressoAiach Gilbert (F)

Presidente SIESPriori Maurizio

Presidente del Board Scientifi coMotolese Pasquale

Presidente del Board OrganizzativoDi Donato Crescenzo

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SIESSocietà Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica

10

Agolli E. 12

Albergati F. G. 49

Alberico F. P. 36

Albertazzi I. 30

Alessandrini A. 20

Allia M. 67

Ambrosanio R. 11, 38, 48, 50, 68, 71

Ancona D. 14, 46

Assaf A. 34

Bandini L. 69

Barbieri E. 14, 46

Baruzzi G. P. 25, 39, 64

Basso M. 54

Benocci A. 25, 64

Bergonzini G. L. 23

Bernabei G. F. 44

Bernardi C. 54

Bertollini S. 39, 72

Bevacqua E. 25, 64

Bitto A. 23

Braccini F. 44

Brambilla M. F. 44

Calì C. 12

Camporese A. 18, 28, 46, 60, 64, 67, 72

Capone S. 39

Capurro S. 31, 40

Cassuto D. 16

Castellana R. 36

Cattarini G. 23

Cavallini M. 13, 26, 38, 41

Ceccarelli M. 28

Chemello F. 68

Cirillo P. 54

Conti F. 58

Corazzi F. 65

Corbo A. 50

Corridori I. 39

Corti L. 46

Costa E. 11

Crestani G. 11

Creti G. 43

Crippa A. 21

D. De Rossi 46, 60, 64, 72

D’Angelo D. 15, 19

De Fazio L. 29

De Rossi D. 18, 28, 67

Dembinski M. 72

Di Lella E. 54

Di Russo M. G. 24, 40

Di Vincenzo A. 34

Dominici N. 60

D’Orsi V. 23

Evangelista W. 25, 64

Fasola E. 13, 15, 43

Feleppa D. 27

Fiori F. 18

Fioravanti L. 17

Follador E. 15, 19

Fundarò P. S. 23, 43, 53, 68

Gaja I. 31, 33

Gamberini E. 16, 20, 30

Gandolfi E. 51

Gennai A. 21, 53

Gessati A. 12, 18, 28, 41, 46, 60, 64, 67, 72

Giardini E. 18

Gilardino P. 16, 18, 20

Grassi C. 30

Guidi A. 56

Heydecker F. C. 49, 61

Iozzo I. 21, 53

Izzo G. M. 11, 38, 48, 60, 68, 70, 71

Izzo L. 11, 21, 38, 53, 68

Koehler C. 14

La Vela V. 16, 20

Lampignani C. 28, 46, 60, 64, 67

Landau M. 20

Lapidoth M. 17

Lazzari T. 26

Majani U. 32, 35

Marchal A. 42

Marcianò A. 37

Marini F. 15, 19

Massaro P. 37

Maugeri R. 59

Maullu G. 35

Medici T. 19

Meneghini M. 56

Metalla M. 46

Mion M. 13

Morandi G. 47

Morganti A. 34

Moro L. 39, 72

Mortarino C. 29

Motolese P. 56, 57

Muti G. F. 16, 18, 20, 51

Orlandini M. C. 30

Pacifici A. 65, 69

Paglia E. 73

Palmieri B. 39

Palmieri I. P. 38, 60, 65, 68

Papagni M. 13, 26

Pelliccia R. 37, 45, 69

Pepe N. R. 66, 70, 73

Pinta H. G. 51

Pinzo B. 69

Piovano L. 41, 54

Pistorale A. 30

Polipo G. 74

Pozzi A. 31

Ramaciotti L. 58

Ranaldi G. T. 27

Redaelli A. 11, 37, 39

Romano D. 37

Roveri G. 36

Russo P. R. 43

Sacchi P. 58

Salti G. 55

Saragoni M. 66

Scimè I. 32, 35

Scrimali L. 16

Signorini M. 16, 18, 20

Siragò P. 16

Squadrito F. 23

Starcevic N. 22

Tamburi F. 29

Tarantino P. 11, 38, 48, 68, 70

Terracol G. F. 59

Tonini D. 30

Tonini M. 30

Tretti Clementoni M. 16, 18, 20

Vannini F. 11, 51

Veronesi A. M. 17

Vignoli M. 31, 33

Zizi D. 30

Indice

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12° CONGRESSO INTERNAZIONALE SIES - BOLOGNA 20 - 21 - 22 FEBBRAIO 2009Novità e aggiornamenti in tema di Medicina e Chirurgia Estetica:

dall’Antiaging alla Ginecologia Estetica

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▶ Utilizzo di Tecnica combinata dell’acido ialuronico con la vitamina C al fi ne di sinergizzare il long lasting effect dell’acido ialuronico

F. Vannini

Gli Autori presentano la loro esperienza sull’uso di un acido ialuronico con matrice 3D, a 3 differenti viscosità, ottenuto con un’unica e rivoluzionaria formula stabilizzata, creata con un nuovo processo tecnologico chiamato Coesix™.Gli Autori hanno inoltre utilizzato uno speciale protocollo di combinazione di tale acido ialuronico a lunga durata con una speciale formulazione a base di vitamina C capace di generare nuovo collagene, in seguito all’attivazione di 3 geni (proA1, A2, A3) implicati nella sintesi di procollagene, con conseguente ringiovanimento globale fornito non solo dall’effetto volumetrico indotto dall’acido, ma soprattutto dalla neo-collagenesi vitamina C mediata.

▶ Bruxismo: trattamento mediante Tossina Botulinica A. Risultati di una serie consecutiva di 15 pazienti

E. Costa, G. Crestani, A. Redaelli

Background: il bruxismo è una parafunzione assai conosciuta e per la quale non esiste sostanzialmente una terapia adeguata. Materiale e metodi: gli Autori dal settembre 2008 hanno trattato una serie consecutiva di 15 pazienti affetti da bruxismo. I pazienti sono stati sottoposti a elettromiografi a dei masseteri e del temporale per la diagnosi della parafunzione. È stato poi iniettato il muscolo massetere bilateralmente con una tecnica assai semplice che viene descritta nella presentazione. Risultati: i risultati immediati sono stati documentati con elettromiografi a dopo 15 gg dal trattamento e mensile e con un indice di gradimento e di riduzione della sintomatologia dei pazienti. I risultati immediati sono sempre stati molto soddisfacenti e non si sono avuti effetti collaterali di rilievo sino a due mesi dalle iniezioni. I risultati fi nali vengono esposti nella relazione. Conclusioni: I primi risultati del trattamento del Bruxismo con tossina botulinica appaiono incoraggianti e non gravati da effetti collaterali di rilievo.

Bibliografi a: Guarda Nardini L: Effi cacy of botulinum toxin in treating myofascial pain in bruxers: a controlled placebo pilot study.

Cranio, 2008 Apr; 26(2): 126-35.

Von Linndern JJ: Type A botulinum toxin in the treatment of chronic facial pain associated with masticatory hyperactivity.

J. Oral Maxillofac Surg 2003 Jul; 61(7): 774-8.

Swartz: Treatment of temporomandibular disorders with botulinum toxin. Clin J Pain 2002 Nov-Dec; 18(6 Suppl): S198-

203.

▶ Tossina botulinica e fi llers riassorbibili: utilità dei soft peelings e delle biostimolazioni nella corre-zione delle alterazioni da fotoaging

L. Izzo, P. Tarantino, R. Ambrosanio, G. M. Izzo

Il fotoinvecchiamento è composto da una notevole serie di alterazioni patologiche che colpiscono la struttura dell’epidermide e del derma, infi ciando non solo l’aspetto estetico, ma anche l’eutrofi a della cute del viso. Partendo da questi presupposti, gli Autori mostrano un protocollo correttivo che comprende non solo l’utilizzo di fi llers a base di acido ialuronico o collagene porcino, ma anche soft

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SIESSocietà Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica

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peels, sostanze biorivitalizzanti per via iniettiva e una corretta dermocosmesi personalizzata per ogni paziente. Sono stati analizzati 20 pazienti sottoposti al protocollo, cui è stato fornito un questionario che ne raccoglie i giudizi.

▶ Valutazione del contorno occhi e tossina botulinicaE. Agolli

Nel processo dell’invecchiamento del viso, l’area del contorno occhi rappresenta forse la parte che viene colpita per prima e maggiormente.

Aldilà delle implicazioni cutanee, l’obiettivo della presentazione riguarda il coinvolgimento muscolare dell’area, tant’è vero che l’orbicolare dell’occhio può essere interessato sostanzialmente nella sua parte laterale (esterna) e proprio nel quadrante inferiore, ma ben presto può allargarsi in quella superiore e quindi a quasi tutta l’area.Spesso si ha il coinvolgimento della porzione nasale, nonché frontale, senza dimenticare ovviamente che possono concorrere anche altri muscoli, come il frontale stesso, il corrugatore, il procero e gli zigomatici.La pars palpebralis dell’orbicolare è forse l’ultima parte “a cedere”.

Ma l’invecchiamento non può essere limitato solo alle rugosità, bensì anche alla forza di gravità; quindi la ptosi, che può essere sia di entità puramente cutanea, sia muscolo - cutanea.

Una valutazione a parte merita il contorno occhi maschile, che si denota per alcune specifi cità: una cavità orbitaria profonda che rende l’occhio più piccolo, quasi infossato, la porzione supero-esterna del muscolo è quasi sempre ipertonica, quindi le rughe sono abbastanza profonde anche se di numero minore, ecc...

Una valutazione attenta della tonicità e del trofi smo del/i muscolo/i responsabili e coinvolti nell’invecchiamento dell’area, consentirà quindi all’operatore di utilizzare dosaggi personalizzati e appropriati per il raggiungimento di risultati ottimali e naturali.

▶ Rigenerazione dei tessuti con P. R. P. (plasma ricco di piastrine) con associazione di nucleotidi sintetici di DNA

C. Calì

Dopo anni di impiego delle piastrine da parte di diversi specialisti per ottenere una rigenerazione cellulare con risultati eclatanti, negli ultimi tempi l’attenzione si è rivolta nel campo dell’Estetica poiché si è visto che l’iniezione intradermica e sottocutanea di plasma ricco di piastrine (P. R. P. ) determina la liberazione di fattori di crescita con una successiva biostimolazione cellulare e un chiaro effetto anti-age. Il nostro studio si è rivolto all’associazione del plasma ricco di piastrine con nucleotidi di sintesi che stimolano i recettori purinergici che attivano i fi broblasti per un aumento dei componenti dell’E. C. M. Tale associazione ha dimostrato un sicuro effetto ringiovanente potenziato, con un miglioramento della qualità del tessuto sottocutaneo. Presentiamo la nostra esperienza dopo un anno di trattamenti con un kit preconfezionato, con risultati positivi e assenza totale di effetti collaterali.

▶ Proposte terapeutiche integrate di fotobiomodulazione ledA. Gessati

La sensibilità dei sistemi biologici e dei regolatori endogeni è il prodotto di numerosissimi, microscopici e delicati equilibri dinamici regolatori di ordine biochimico e biofi sico. In campo

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12° CONGRESSO INTERNAZIONALE SIES - BOLOGNA 20 - 21 - 22 FEBBRAIO 2009Novità e aggiornamenti in tema di Medicina e Chirurgia Estetica:

dall’Antiaging alla Ginecologia Estetica

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dermoestetico l’evoluzione tecnologica delle terapie con la luce ha portato al perfezionamento di strumentazioni a LED (emissione di luce a diodi) capaci di condizionare l’attività tissutale senza provocare l’insulto termico tipico delle strumentazioni a laser. Agli aspetti terapeuti si affi ancano, così, quelli preventivi: la foto-biomodulazione LED può essere inserita, così, in un impianto terapeutico di Medicina anti-aging, dove sono compresi i metodi di rilevazione e riconoscimento della degenerazione del tessuto in uno stadio ancora precoce. L’Autore presenta i risultati della propria attività ambulatoriale, frutto di quattro anni di utilizzo di strumentazioni a LED. Sulla base delle esperienze internazionali, propone protocolli operativi ambulatoriali sfruttando lo spettro luminoso rosso-vicino infrarosso e la sinergia tra una strumentazione LED rosso 633 nm e una serie di prodotti associati (peeling di fotobiomodulazione, biorivitallizzanti iniettivi di nuova concezione, fi ller, tossina botulinica).

▶ Trattamento delle iperpigmentazioni con associazione fra peeling multilivello composito e terapia topica schiarente

M. Cavallini, E. Fasola, M. Papagni

Il trattamento delle iperpigmentazioni prevede un approccio combinato che coinvolge, oltre a un corretto inquadramento e correzione delle cause di base, una combinazione fra fotoprotezione e terapia schiarente. Per quest’ultima, gli Autori riportano la personale esperienza ottenuta mediante: a) uso di peeling multilivello composto da acido salicilico, piruvico e retinoico con addizione di un lipoaminoacido schiarente e di una molecola antagonista dei recettori per la melanotropina; b) uso topico di un prodotto contenente tre molecole ad azione schiarente (alfa arbutina, Lumiskin e Melashow, nella inibizione della formazione della melanina per azione selettiva sulla tirosinasi);c) maschere schiarenti. I protocolli di lavoro sono variabili a seconda del singolo caso, con un range di tempi di trattamento globale di 3-5 mesi durante i quali i peelings vengono eseguiti con una cadenza variabile (2-4 settimane) e uso continuato del prodotto topico domiciliare associato a fotoprotezione.

▶ Molecular Quantum Resonance: new frontier of lifting/Risonanza Quantica Molecolare: nuova frontiera del lifting

M. Mion

The modern trends of Aesthetic Medicine in lifting not propose more input of exogenous dermal components defi cient (collagen, Ialuronic acid, glycoproteins etc), but prefer the stimulation of the patrimonials cells, i. e. the fi broblasts, with the aim to allow the dermis to repair itself. The Molecular Quantum Resonance through a specifi c spectrum of frequencies is able to encourage the production of new collagen and elastin stimulating cell regeneration muscle and connective determining exceptional therapeutic results and aesthetic. This is not invasive therapy, does not cause any pain and not highlighted side effects. The study treaty 20 subject, photo documented, selecting age and characteristics of different skin, from whose images clearly visible the repurchase of turgor and elasticity of the skin stimulated with real disappearance of superfi cial wrinkles in areas particularly important from the point of view aesthetic which periorbital region and bar code. The full treatment provides at least 10 weekly sessions, the fi rst results start to be visible after about 2 weeks, becoming more marked and evident in the subsequent sessions, and after 5/6 months. This method allows lifting and resurfacing as an alternative to surgical treatment. The lifting effect is due to the capacity of Quantum Resonance to penetrate in depth in the muscular structures, the resurfacing effect is due to its action bio stimulating and bio

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SIESSocietà Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica

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regenerating on the fi broblasts of the dermis.

Le più moderne tendenze di Medicina Estetica nel lifting non propongono più l’apporto esogeno delle componenti dermiche carenti (collagene, acido ialuronico, glicoproteine, etc), ma preferiscono la stimolazione delle cellule patrimoniali, cioè i fi broblasti, con lo scopo di permettere al derma di Autoripararsi. La Risonanza Quantica Molecolare attraverso uno specifi co spettro di frequenze, è in grado di favorire la produzione di nuovo collagene ed elastina stimolando la rigenerazione delle cellule muscolari e connettivali, determinando eccezionali risultati terapeutici ed estetici. Si tratta di terapia non invasiva, non provoca dolore e non evidenzia effetti collaterali. Lo studio ha trattato 20 soggetti, documentati fotografi camente, selezionando età e caratteristiche di cute diversi: dalle immagini si evincono chiaramente il riacquisto di turgore ed elasticità della pelle stimolata con reale scomparsa delle rughe superfi ciali in zone particolarmente importanti dal punto di vista estetico quali regione peri orbitale e bar code. Il trattamento completo prevede almeno 10 sedute settimanali, i primi risultati iniziano ad essere visibili dopo circa 2 settimane, diventando più marcati ed evidenti nelle successive sedute e dopo 5/6 mesi. Tale metodica permette lifting e resurfacing come alternativa ai trattamenti chirurgici. L’effetto lifting è dovuto alla capacità di penetrazione in profondità nelle strutture muscolari, mentre l’effetto resurfacing è dovuto all’azione bio-stimolante e bio-rigenerante sui fi broblasti del derma.

▶ Results with a new fi ller generation based on agaroseC. Koehler

Background: agarose is well described in the literature and has long been the substrate of choice for a wide range of biocompatibility experiments, as well as cytotoxicity, genotoxicity, mutagenesis and sensitization tests. It is commonly used in bioengineering for three-dimensional tissue growth and in the pharmaceutical industry as a substrate for controlled release of pharmacological substances. This makes agarose an evident active ingredient for a well-tolerated, highly biocompatible dermal fi ller that does not cause allergies or other foreign body or immune system reactions. As Easy-agarose is a natural three-dimensional molecule, no synthetic cross-linker is needed, and therefore it does not induce tissue hardening. Method: between 2007 to 2008 we use Agarose in about 700 cases. Agarose was injected in lines and wrinkles around the eyes and mouth, nasolabial folds and for lip augmentation or enhancement of cheeks and chin, lip augmentation was treated with local anaesthesia. Photo documentation bevor and after treatment was used. Results: the aesthetic result was direct after the treatment and after 2 weeks in 95 percent excellent. Complications are rarely seen. However, slight swelling and mild to moderate reddening might occur. Few cases of oedema, especially after lip augmentations have been documented. Such reactions completely resolve within 48 hours. Conclusion: agarose gel is light-fl uid and can be injected very easily. Agarose smoothes out lines, wrinkles and scars, and adds soft volume to the lips, cheeks and chin. Agarose gives immediate, fi nal results and is highly biocompatible and does not cause any allergic reactions.

▶ Ringiovanimento dell’area periorbitale con aumento dell’apertura dello sguardo tramite Laser CO2 frazionato

D. Ancona, E. Barbieri

Background e obiettivi: il resurfacing frazionale è stato ottenuto con un laser CO2 frazionale

(SMARTXIDE DOT) il quale trasmette energia con uno scanner. Esso crea minuscoli impulsi o microspot, della distanza di 350 nm fra di loro, i quali vengono distribuiti su tutta la superfi cie cutanea con minor danneggiamento termico cutaneo.

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12° CONGRESSO INTERNAZIONALE SIES - BOLOGNA 20 - 21 - 22 FEBBRAIO 2009Novità e aggiornamenti in tema di Medicina e Chirurgia Estetica:

dall’Antiaging alla Ginecologia Estetica

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Il calore a livello dermico produce sia un’immediata contrazione (shrinkage) del collagene con conseguente effetto tightening, sia uno stimolo ai fi broblasti alla produzione di neocollagene. L’obiettivo di questo studio è stata la valutazione di questo laser CO

2 frazionale per il

ringiovanimento dell’occhio. Materiali e metodi: sono stati trattati 200 soggetti con rughe superfi ciali, lassità della pelle, problemi di photoaging nella zona periorbitale. Il range dei trattamenti è stato di 2 ogni 3-4 settimane. Il follow-up è stato di 1 anno. A tutti i pazienti è stata fatta una valutazione fotografi ca con Canfi eld Omnia Sistem, prima e dopo ciascuna seduta, e sono stati loro consegnati dei questionari per valutare l’indice di tollerabilità del trattamento e la soddisfazione di ciascun paziente. Risultati: i risultati sono stati: una signifi cativa riduzione delle rughe perioculari con un miglioramento della tensione del tessuto (tightening), e della texture, con apertura dell’occhio. Il processo determina un notevole ringiovanimento della zona periorbitale. Il tempo di down time è stato di 3-4 giorni. Il fastidio durante il trattamento è stato minimo. Conclusioni: questo trattamento risulta quindi più soft e sicuro, ma è in grado di determinare un ringiovanimento della zona periorbitale con apertura dello sguardo.

▶ Trattamento della patologia vascolare superfi ciale del distretto corporeo della vena cava superiore mediante Nd: Yag Laser 1064nm

E. Fasola

Considerando che la maggior parte delle ectasie vasali a carico del distretto corporeo della vena cava superiore coinvolgono il plesso capillare, i capillari e le venule post-capillari, la lunghezza d’onda d’elezione e quindi maggiormente utilizzata è di 532nm (KTP), per via della sua nota affi nità nei confronti dell’emoglobina e del colore rosso cupo. Tale lunghezza d’onda, però, risulta essere assorbita anche in parte, non sottovalutabile peraltro, dalla melanina, e per questo motivo risulta piuttosto aggressiva nei confronti della cute, cute altresì in alcuni casi e in alcune di queste sedi spesso sottile. Sovente infatti l’utilizzo di questo tipo di laser non ci protegge da secondarismi indesiderati come l’ustione di primo e secondo grado, e da conseguenti possibili discromie. Proprio per i suddetti motivi l’Autore, in questa sede, condivide la sua esperienza personale attraverso l’utilizzo dell’Nd: YAG 1064 nm long pulse, meno affi ne al colore rosso dell’emoglobina del KTP-532 nm ma anche meno aggressivo nei confronti della melanina cutanea, per il trattamento delle piccole teleangectasie superfi ciali del volto, del collo, del décolleté.

▶ MicroChirurgia laser ablativa e frazionale per il trattamento delle cicatrici post-acneiche: la nostra esperienza con tecnica mista

E. Follador, D. D’Angelo, F. Marini

Gli Autori, dopo un inquadramento clinico sulla diversa tipologia delle manifestazioni cicatriziali post-acneiche del viso e del loro possibile miglioramento con metodiche già sperimentate e avallate dalla recente letteratura, espongono la personale esperienza con una metodica innovativa che consente, per indicazioni morfologiche specifi che, un netto miglioramento estetico di questi esiti. La metodica prevede un abbattimento del bordo cicatriziale effettuato a mano libera con puntale laser CO

2 in regime “superpulsed”, seguito da “resurfacing” di

tutta l’area cicatriziale con metodica a “scanner frazionale” sempre con laser CO2 di ultima

generazione. L’obiettivo è quello di uniformare la superfi cie cutanea interessata dalla distrofi a dermoepidermica

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post-acneica. Un numero variabile di sedute (da 2 a 4), un down-time relativamente breve e una gestione post-chirurgica accettabile, consentono di ottenere risultati stabili e molto graditi dai pazienti. Una casistica iconografi ca con tempi e modalità di esecuzione della metodica verrà presentata in sede congressuale.

▶ A combination of radiofrequency, infrared light and mechanical tissue manipulation: a valid aid for body con-touring surgery

D. Cassuto, L. Scrimali, P. Siragò

Background: cellulite is the most common cause of lower body cosmetic concern in western

female patients. This need has generated a great variety of medical and surgical treatments,

mostly with poor and temporary results. When combined with localised lipodystrophy, cellulite

can compromise the result of body contouring surgery.

Methods: a series of 42 consecutive female lipodystrophy patients (age 23-61) of various

skin types (II-IV) was treated for cellulite. A device combining bipolar radiofrequency, infrared

light and mechanical suction was used. At different settings according to patients’skin type

and pain tolerance. 17 patients were treated before and after body contouring surgery, while

23 were treated conservatively. The protocol before surgery included 4 weekly treatments

followed by 2 monthly treatments. Four weeks after liposuction 3 monthly treatments were

added to the same areas.

Results: all patients showed a subjectively and objectively appreciable improvement. The

most encouraging results were seen in patients undergoing suction assisted lipectomy (SAL)

that, in the past, usually improved their overall body contour but deteriorated their cellulite

after surgery. When applied as a preparation for SAL it decreased fl uid stagnation in soft

tissues and made the contouring judgment easier for the operator. The only side effects were

transient erythema, and bruising in one patient that had sustained a minor trauma prior to

treatment and failed to report it.

Conclusion: cellulite can be safely and signifi cantly reduced by the non-invasive combination

of bipolar radiofrequency, infrared light and mechanical tissue manipulation. The added value

for the body contouring surgeon is the signifi cant reduction of further deteriorating a pre-

existing cellulite by suction assisted lipectomy.

▶ Laser CO2 frazionato ultrapulsato 30 mesi dopo: dove siamo e dove stiamo andando

M. Tretti Clementoni, P. Gilardino, G. F. Muti, E. Gamberini, V. La Vela, M. Signorini

Descritti sperimentalmente per la prima volta nel 2003 da Rox Anderson e clinicamente

nel 2006 da Roy Geronemus, i laser frazionali nascono con lunghezze d’onda non ablative

(inferiori ai 2000 nm). Il razionale scientifi co è quello di suddividere l’energia in micro-zone che

lascino tra una e l’altra dei ponti di cute sana dai quali possano ripartire i processi di guarigione

tissutale. Anche i laser ablativi (con lunghezze d’onda superiori ai 2000 nm) vengono quindi

costruiti, partendo dal 2006, in modo da suddividere in micro-fasci l’energia di emissione.

Gli Autori descrivono la loro esperienza nell’utilizzo di un laser CO2 ultrapulsato frazionato,

spiegano il razionale della loro scelta “ablativa” e le motivazioni che li hanno portati alla scelta

di un laser ultrapulsato. Gli stessi descrivono la loro esperienza nell’utilizzo di un manipolo con

ablazione di 1300 nm, di un manipolo con ablazione di 120 nm e del loro utilizzo combinato.

Alla luce di oltre 30 mesi di esperienza verranno quindi descritti risultati, downtime e possibili

complicanze cercando di delineare in tal modo il futuro di questa metodica.

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12° CONGRESSO INTERNAZIONALE SIES - BOLOGNA 20 - 21 - 22 FEBBRAIO 2009Novità e aggiornamenti in tema di Medicina e Chirurgia Estetica:

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▶ Trattamento del melasma con tecnologia laser frazionaleA. M. Veronesi, L. Fioravanti

Il melasma (cloasma) è una pigmenazione a tonalità bruna della pelle del volto che colpisce il sesso femminile. Diversi sono i fattori predisponenti all’insorgere di questa patologia: l’uso di contraccettivi orali, la gravidanza, l’esposizione solare o una predisposizione costituzionale. Esistono due tipi di melasma, una forma superfi ciale e una più profonda (dermoepidermica). Gli schemi terapeutici proposti sinora hanno dato risultati piuttosto modesti, soprattutto nel melasma dermo-epidermico. Una nuova tecnologia laser chiamata fototermolisi frazionale ha cambiato l’approccio terapeutico a questo problema. La metodica consiste nel trattare il melasma con un laser ad erbium Lux 1540 Fractional, in grado di determinare delle micro colonne termiche (100 microns) non visibili a occhio nudo e caratterizzate da una coaugulazione dermoepidermica. In queste aree si verifi cano specifi che modifi cazioni della pelle: a livello degli strati più superfi ciali si ha una microesfoliazione con un importante rinnovamento epiteliale e la scomparsa delle vecchie cellule pigmentate, mentre a livello dermico si ha un’espulsione attraverso i microcanali degli aggregati di melanina causa del melasma. Sono necessarie circa 3-4 sedute a distanza di venti giorni. La metodica è ben tollerata e senza compromissione della vita sociale del paziente. Al paziente verrà successivamente prescritto un prodotto che inibisca la formazione di melanina in eccesso, in modo da evitare recidive.

▶ Fractional radiofrequency (Matrix RF™) - A novel RF de-vice for skin resurfacing

M. Lapidoth

Background: ablative and non-ablative fractional photothermolysis are new techniques for the treatment of skin lesions. These fractional techniques enable the formation of an array of microscopic thermal ablated or coagulated wounds in the skin, deep into the dermis, stimulating a therapeutic healing response throughout the skin layers. The Matrix RF™ ( which emphasizing radiofrequency by itself), is a new device. The Matrix RF™ fractionally heats the connective tissue in a tunable ablative manner. Aims: To evaluate the safety and the effi cacy of the this RF fractional device in rejuvenating facial aging skin. Methods: twelve female patients aged 27-65 skin types II-V participated in the study. All the patients had 3 treatments within one month interval in-between, by fractional RF device The Matrix RF™. Evaluation of results was based on photography, and histological examinations. Results: objective and subjective skin texture improvements were recorded after a month, 2 months and 6 months following the treatment sessions. Histological examinations immediately post treatment revealed ablation, and coagulation with a diameter of 150 microns and depth of up to 300 microns. Qualitative assessments indicated fi rmer, smoother, looking skin as up to 6 months after the last treatment session. Side effects were minimal and transient (erythema and mild oedema with skin exfoliation after 24-48 hours). Patient satisfaction rate was high. Conclusion: the Matrix RF™ fractionally heats the connective tissue in an ablative manner, enable the stimulation of collagen synthesis and produces a fi rming effect in sagging skin. Mild to moderate wrinkles were improved signifi cantly and skin texture becomes smoother. Matrix RF™ radiofrequency device appears to be as safe and effective for all skin types with almost no downtime, in this small pilot study and can be used as a stand alone or in conjuction with the non ablative fractional Matrix IR™.

ReferencesSukal SA, Geronemus RG Fractional photothermolysis J Drugs Dermatol. 2008 Feb; 7(2): 118-22. Foster KW, Kouba DJ, Fincher EE, Glicksman ZS, Hayes J, Valerie F, Fincher HH, Moy RLEarly improvement in rhytides and skin laxity following treatment with a combination fractional laser emitting two wavelengths sequentially.

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J Drugs Dermatol. 2008 Feb; 7(2): 108-11. Graber EM, Tanzi EL, Alster TS. Side effects and complications of fractional laser photothermolysis: experience with 961 treatmentsDermatol Surg. 2008 Mar; 34(3): 301-5; discussion 305-7. Epub 2008 Jan 8.

▶ Laser-lipolisi: rimodellamento corporeo mini-invasivoG. F. Muti, P. Gilardino, M. Signorini, M. Tretti Clementoni

La laser-lipolisi è una nuova tecnologia mini-invasiva che consente di correggere ambulatorialmente piccole lipodistrofi e corporee.È costituita da una sonda sottile come un ago che non lascia alcun segno sulla cute e distrugge il tessuto adiposo grazie alla liberazione di energia dal puntale laser. Il tessuto così distrutto viene riassorbito nel mese successivo. Il trattamento è di 1-2-3 sedute distanziate di almeno un mese l’una dall’altra a seconda dello spessore della lipodistrofi a. Presentiamo la nostra esperienza di un anno nel trattamento di collo, addome, fi anchi, trocanteri e caviglie.

▶ Tre soluzioni mirate per amplifi care la risposta cellulare in sinergia a trattamenti di fototerapia non ablativa (IPL e LED)

D. De Rossi, A. Gessati, A. Camporese

È ormai universalmente noto che ogni cellula cutanea contenga dei foto-recettori che assorbono naturalmente la luce. È stato inoltre dimostrato che l’esposizione controllata a luci di diversa lunghezza d’onda agisce sul metabolismo cellulare per un recupero dell’omeostasi, nonché che le luci emesse da LED o da IPL, sebbene attraverso un meccanismo diverso, siano in grado di stimolare processi di riparazione e di ristrutturazione cutanea, con conseguente miglioramento estetico dei tessuti. L’Autore desidera presentare la terapia di Fotoringiovanimento Progressivo, un approccio terapeutico innovativo che associa ai trattamenti di fototerapia non ablativa alcuni precursori metabolici che permettono di amplifi care la risposta cellulare.Tale abbinamento ha dimostrato di aumentare i processi restitutivi nel ringiovanimento del viso, del collo e delle mani.Diversi studi clinici hanno infatti dimostrato come i principi attivi contenuti in 3 formulazioni contribuiscano a preparare effi cacemente le cellule ai raggi delle luci e siano in grado di migliorare signifi cativamente la qualità e la durata dei risultati.Per concludere, vengono sottolineate le indicazioni terapeutiche di ogni formulazione e la risposta del paziente a questa procedura potenziata.

▶ Laser technology improvement changed our approach to facial rejuvenation

E. Giardini, F. Fiori

Background: recent reports have demonstrated the effi cacy of combination of two different wavelengths for facial rejuvenation: the 1540 nm for microcoagulation and the 980 nm for stimulation the production of neocollagen and elastin. Many other procedures are avaible to trait all aging syntoms. Objective: the aim of this report is to evaluate how this new laser technology is changing our approach to more conventional anti- aging treatments. Methods: from September 2006 to September 2007, 102 patients (64 females and 38 males) with different degrees of cutaneous photodamage, received forehead, glabellar and periocular wrinkles correction with botulin toxin A and nasolabial folds correction with jaluronic acid (group A). From September 2007 the same group of patients received 3 successive face laser treatments and than wrinkles corrections (group B). Clinical improvement of treatment areas was determined by comparative analysis of photographs

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at baseline, and at 3, 6, 9 months post-treatment using a specifi c skin software. Results: after 3 succesive laser treatments (group B) all patients reported visible reduction of wrinkles and in 30 cases we did not performe further correction with botulin toxin A. All patients received acid jaluronic correction of nasolabial folds, but it stays for a longer period if done after laser treatments (group B). Conclusions: this new laser technology is safe and effective for facial rejuvenation and seems to optimize results of more conventional procedures if used as fi rst step of anti-aging treatments.

▶ Ipercromie acquisite. Trattamento con tecnica mista foto-mediata e laser-ablativa: la nostra esperienza dopo 2 anni

F. Marini, D. D’Angelo, E. Follador

Le ipercromie acquisite di natura benigna del volto e del corpo (da foto e crono-invecchiamento, farmaco-mediate, idiopatiche, ormono-mediate, post-infi ammatorie e di altra natura) rappresentano ormai da molti anni un capitolo di diffi cile trattamento, soprattutto a lungo termine.Le terapie proposte, seppur valide, non hanno dimostrato un’effi cacia duratura, considerando soprattutto l’inevitabile tendenza alla recidiva di queste lesioni per l’azione legata alla foto esposizione diffi cilmente evitabile, soprattutto nelle zone scoperte come viso, dorso mani e décolleté. La proposta terapeutica, dopo molti anni di sperimentazioni con tecnologie laser ed elettro-ottiche, si basa sull’utilizzo di una sorgente IPL con fi ltro cut-off affi ne alle melanine superfi ciali e in grado di creare un fotodanneggiamento termico dei melanosomi intraepidermici, seguito da un’azione di rinforzo “ablativa superfi ciale” e “fredda” operata da un laser Er: YAG 2940 nm con modalità frazionale, così da non “scaldare” eccessivamente la cute e creare le basi per una fl ogosi eccessiva, spesso foriera della recidiva. In sede congressuale gli Autori esporranno la semplice tecnica esecutiva, i tempi, i modi e i risultati clinici dopo 2 anni di esperienza clinica.

▶ Utilizzo di tecnica combinata laser frazionato e peeling all’acido salicilico nel fotoringiovanimento cutaneo

T. Medici

Per il trattamento del fotoringiovanimento di viso, collo e mani, la metodica più sicura è certamente quella che prevede l’utilizzo di un laser frazionato, che consente il rimodellamento effi cace del collagene dermico con assenza di downtime lungo e di effetti secondari, come accade, invece, utilizzando laser ablativi CO

2 ed ERBIUM.

Con il laser da noi utilizzato, ER glass 1550 frazionato SELLAS, non abbiamo la necessità di utilizzare coloranti o gel.Possiamo scegliere fra 32 tipi di forme diverse compatibili con le superfi ci da trattare per dimensioni e curvatura. Grazie all’XY Scanner incorporato trattiamo le cicatrici incidendo con il laser esattamente l’area interessata senza sbavature. Ciò è possibile perché possiamo disegnare sul Touch Screen l’area da trattare e lo scanner riproduce perfettamente il disegno sulla cute del paziente. I limiti dei laser ablativi, fi nora usati, sono il downtime piuttosto lungo, la possibilità di Ipo e Iperpigmentazioni, oltre che l’impossibilità di utilizzo su regioni a rischio come il collo. Questo laser fraziona l’energia e la distribuisce sulla cute in modo Random programmato. La programmazione della casualità non consente la ripetizione di energia sugli stessi punti garantendo, comunque, l’uniformità del trattamento su tutta l’area. Tale metodica si traduce in notevole riduzione di edema, dolore e rossore (downtime 24/48 ore). La nostra esperienza: abbiamo preso in considerazione due gruppi di pazienti omogenei per fototipo, foto e crono invecchiamento: un primo gruppo trattato con due peeling con acido

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salicilico e successivamente con laser frazionato, il secondo gruppo trattato solo con laser frazionato. Risultati: con la sinergia delle due tecniche abbiamo ottenuto risultati ancora migliori rispetto al gruppo di pazienti trattati con il solo laser frazionato.

▶ Il NEAP PP (Needling Enhanced ALA Penetration Photo-dynamic Photorejuvenation)

M. Tretti Clementoni, P. Gilardino, G. F. Muti, E. Gamberini, V. La Vela, M. Signorini

Nel 2000 Patrick Bitter e David Goldberg pubblicarono a pochi mesi di distanza uno dal’altro i primi lavori sul fotoringiovanimento. Da allora numerosi sono stati i lavori che hanno confermato, anche istologicamente, l’effi cacia di questa metodica. Il concetto base è quello di utilizzare sorgenti energetiche che, non rispettando l’assioma della fototermolisi selettiva, permettano la liberazione di calore nel derma e quindi la produzione di neocollagene, il ri-arrangiamento dello stesso, l’eliminazione dei noduli elastotici e la scomparsa dell’infi ltrato infi ammatorio papillare. Nel 2002 Ruiz-Rodriguez introduce il fotoringiovanimento fotodinamico. L’IPL utilizzata per il fotoringiovanimento può attivare un fotosensibilizzante (ALA) determinando un effetto di “fotopeeling” oltre che essere attiva sulle cheratosi attiniche non ipercheratosiche. È del 2008 la scoperta che l’uso di questi fotosensibilizzanti determinano una maggiore produzione di mRNA messaggero di procollagene I e III. Gli Autori presentano la loro esperienza con queste metodiche e presentano i dati preliminari con una evoluzione del fotoringiovanimento fotodinamico defi nito “NEAP PP” (Needling Enhanced ALA Penetration Photodynamic Photorejuvenation). L’utilizzo di rulli con aghi da 0, 13 mm prima dell’applicazione di 5ALA permette una sua migliore penetrazione nei tessuti oltrepassando la barriera basale. In questo modo si può ottenere un trattamento più uniforme e aggressivo sia a livello del volto sia in quello del décolleté.

▶ 5 star technique for cheek augmentation using novel collagen based fi ller

M. Landau

There are two major indications for cheek augmentation: beautifi cation and rejuvenation. After searching the literature and observing the “ideal” Caucasian feminine face, we developed a technique that simplifi es the non-surgical approach to malar area. The advantage of this “5 star techniques” is in its simplicity and reproducibility.

Le Labbra: varianti correttive per le diverse morfologie. I quattro livelli di impianto

A. Alessandrini

Le labbra trasmettono varie emozioni e rappresentano un’importante area fulcro di equilibrio del 3° inferiore del viso. Le varianti morfologiche sono tante e la giusta osservazione nella prospettiva frontale e laterale dovrà indicarci quale sarà la procedura migliore per ridonare un turgore perso, correggere eventuali asimmetrie presenti o eliminare quelle fastidiose rugosità che solcano un contorno scarsamente defi nito. La correzione dovrà avvenire con la massima naturalezza, evitando di scadere nella volgarità. Durante l’esposizione verranno illustrate le tecniche e le 4 sedi di impianto adatte alle alterazioni morfologiche presenti e che porteranno quindi a un effetto correttivo ed estetico visivamente diverso.

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▶ Macrolane™: l’acido ialuronico per il rimodellamento del corpo

A. Gennai, I. Iozzo, L. Izzo

Il rimodellamento dei volumi corporei è da sempre rientrato nel campo della Chirurgia plastica estetica; le metodiche non chirurgiche, e pertanto poco o per nulla invasive, offrivano al medico e al paziente risultati appena suffi cienti o addirittura deludenti. Di recente introduzione, dopo accurata sperimentazione, è il Macrolane™, una nuova formulazione di Acido Ialuronico, ideato specifi camente per il rimodellamento corporeo. Il Macrolane™ possiede le medesime caratteristiche degli acidi ialuronici impiegati nel ripristino dei volumi del volto, eccetto una densità maggiore, che ne consente l’impianto in sedi profonde, una maggiore durata (circa 2 anni), e un risultato molto naturale. Le indicazioni sono molteplici: aumento volumetrico delle mammelle (e contemporanea riduzione del grado di ptosi), aumento e moderato sollevamento dei glutei, rimodellamento dei polpacci e della regione pettorale nei maschi. Interessante è l’impiego del Macrolane™ nel trattamento della lassità cutanea delle braccia, in cui svolge un’azione rimodellante e tonifi cante. La procedura d’impianto di Macrolane™ può considerarsi minimamente invasiva, avvalendosi di una cannula per una migliore distribuzione profonda del materiale.È consigliabile, inoltre, praticare una leggera anestesia per massimizzare la compliance della paziente. Nella nostra esperienza i risultati si sono rivelati soddisfacenti per noi e per i nostri pazienti.

▶ Teleangectasie degli arti inferiori: trattamenti con laser transdermici e laser endoperivenoso 808

A. Crippa

Le teleangectasie degli arti inferiori, da sempre considerate un capriccio estetico, sono dilatazioni patologiche dei vasi periferici di piccolo calibro (Von Graf 1807) interessanti i capillari venosi, arteriosi e artero-venosi del plesso sub papillare dermico che è connesso direttamente a quello dermico profondo e indirettamente al circolo sottofasciale safenico profondo, tramite perforanti. Appaiono di colore blu, rosso, viola con calibro da 0,1-1mm, oltre 1 mm sono defi nite “varici reticolari o microvarici”. Dopo anamnesi accurata, studio emodinamico e cartografi co, si trattano con scleroterapia iniziando dalle varici collaterali perforanti e reticolari, ma solo dopo aver verifi cato l’assenza di refl ussi ostiali safenici che vanno ovviamente eliminati per primi, con Chirurgia o con endolaser. Vasi dilatati e varicosi, con fl ussi in stasi o a pressione troppo alta, non riescono a espletare la loro funzione e in più tendono a sovraccaricare il resto del circolo venoso ancora normalmente funzionante. Trattamento medico e fi sico - tra i vari metodi di trattamento si riconoscono: • Farmaci microsclerosanti• Radiazioni luminose• Laser transdermici 532 e 577 nmPer la teoria della fototermolisi selettiva, i bersagli “vascolari” sono le emoglobine (ox e deox-hb). Dal punto di vista pratico, però, le emoglobine fungono da “esche ottiche” che vengono sfruttate per la loro capacità di assorbire selettivamente le lunghezze d’onda (532 verde, 577 gialla) di colore complementare al rosso-blu. I laser fortemente selettivi sulle emoglobine che presentano picchi d’assorbimento su 540 e 577, con impulsi da 1 a 10 ms e fl uente di 7-5 j/cm2 determinano una rapida vaporizzazione cromoforica con minima trasmissione dell’onda termica al contenitore vasale, inoltre dimostrano penetrazione nel derma inferiore a 1 mm. Queste lunghezze d’onda consentono eccellenti risultati su angiomi, teleangectasie del viso e

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sul matting, in tali casi, cute e pareti vasali sono sottili, mentre ottengono risultati limitati sulle

angiectasie degli arti inferiori.

Queste ultime essendo più profonde e sottoposte alla pressione ortodinamica, sono molto più

spesse; per tali ectasie sono più effi caci i laser nel vicino infrarosso (V. I. R. ) (800-1064 nm) a

impulsi doppi e lunghi.

Laser transdermici 800-1064: I trattamenti con laser transdermici 808 e 1064 impongono

esperienza e personalizzazione di fl uenze, che non devono essere eccessive.

Energie superiori ai 60 j/cm2 danneggiano irreversibilmente oltre alle cellule endoteliali e pilifere

anche fi broblasti e macrofagi.

Questa tecnica inoltre trova limiti applicativi nei pazienti “abbronzati” e nei fototipi IV, V, VI.

I laser nel vicino infrarosso, pur essendo più penetranti (3-4 mm) e meno assorbiti dai melanociti,

alle fl uenze necessarie per coaugulare i vasi profondi nel derma, possono concentrare l’energia

luminosa sulla barriera ottica melanica e procurare ustioni cutanee nonostante l’abbinamento

di effi caci sistemi raffreddanti a protezione dell’epidermide.

Laser endoperivenoso 808: tra le radiazioni luminose, la laser-sclero terapia con laser 808,

con fi bra ottica da 100 e 200 micron è particolarmente indicata per i vasi di calibro compresi

tra 0,3 e 1 mm di diametro e in tutti i casi di aree di teleangectasie ad alto fl usso.

La metodica sfrutta le conoscenze teoriche applicative degli endolaser sviluppate negli ultimi

anni per eliminare le varici safeniche che si dimostra molto competitiva sui vasi varicosi reticolari

in cui spessori e strutture parietali sono ipertrofi ci e resistenti ai comuni sistemi terapeutici.

Oggi la tecnologia rende più facile l’endocoagulazione.

Infatti, la lunghezza d’onda 808 essendo scarsamente assorbita da acqua e grasso rispetto a

980 e 1064, lascia intatti i tessuti circostanti, quando la fi bra è fuori vena.

Il raffreddamento cutaneo risulta essere necessario per rendere il trattamento il più piacevole

possibile, oltre che per proteggere l’epidermide.

Si vaporizzano le emoglobine per effetto fototermolitico selettivo e si trasmette per contatto

diretto la termia che porta alla coagulazione-necrosi della parete venosa.

Si ripete l’operazione su tutte le teleangectasie sino al completamento del trattamento.

Questa procedura comporta un netto risparmio di fl uenze. In effetti, nei trattamenti endoluminali

sono utilizzate fl uenze di 25-40 j/cm2, contro i trattamenti transdermici che utilizzano fl uenze

di 100-150 j/cm2.

Conclusioni: il laser endoperivascolare a lunghezza d’onda 808 nm è suffi cientemente

selettivo sull’emoglobina, va utilizzato con doppio impulso in combinazione a un effi cace

raffreddamento cutaneo, per la fotocoaugulazione transcutenea delle teleangectasie degli arti

inferiori, presenta minori effetti collaterali (ipopigmentazioni e mancata risposta al trattamento)

rispetto ai laser transdermici.

▶ Sessualità e ormoni nell’anti-agingN. Starcevic

Equilibrio, omeostasi, nuovo concetto per la valutazione “dell’ecosistema” soggettivo:

interazione soggetto-ambiente.

Le molecole del piacere come processo per il benessere.

Il bacio - trasmissione e modifi che della secrezione ormonale: benessere o stress?

Tipi d’amore: il feromonico, elettromagnetico o quello di gruppi tissutali, quello dello

sconvolgimento che produce geniletelamina e che crea passione ma anche ossessione e

aggressività.

L’amore al ACTH-cortisonico, che stimola la produzione di cortisone e che

comportal’ipertensione, l’arterioscleresi.

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La sessualità: coinvolge il sistema simpatico e parasimpatico, può produrre risultati positivi o negativi.

Metodo della valutazione dell’equilibrio, ecosistema, dato dalla sfera delle azioni affettive-sessuali.

▶ La genisteina per la gestione dell’invecchiamento cuta-neo in postmenopausa

F. Squadrito, A. Bitto, G. Cattarini

I recettori degli estrogeni (ER-α ed ER-β) sono presenti a livello della cute, e gli estrogeni ne infl uenzano profondamente diverse funzioni come la crescita dei peli, l’elasticità, l’idratazione e lo spessore del derma. La genisteina mostra una formula di struttura simile all’estradiolo e questo le conferisce proprietà simil-estrogeniche che vengono poi sfruttate per le sue differenti azioni biologiche. Dei 2 recettori estrogenici, la genisteina ha maggiore affi nità per il beta al contrario dell’estradiolo, che mostra un’affi nità elevata per entrambi i recettori. Questo potrebbe spiegare perché la genisteina risulti meglio tollerata dell’estradiolo in post-menopausa e soprattutto la mancanza degli effetti collaterali tipici della terapia ormonale sostitutiva. La terapia ormonale sostitutiva (HRT) è indicata per trattare i sintomi della menopausa e prevenire l’osteoporosi postmenopausale, ma non può essere raccomandata per trattare l’invecchiamento cutaneo. La Genisteina è l’isofl avone più effi cace e ci sono molti studi pubblicati in letteratura internazionale su questo prodotto (Genivis-Mastelli) che confermano la sicurezza del prodotto e l’effi cacia nel trattamento degli effetti collaterali relativi alla menopausa. La Genisteina (54 mg/giorno per 1 anno), infatti, riduce il numero di vampate di calore nelle donne in menopausa e riduce il rischio di sviluppare osteoporosi mantenendo e incrementando la massa ossea. Essendo la cute un tessuto estrogeno responsivo, l’effetto che si ottiene con l’assunzione di genisteina è un miglioramento complessivo della cute. In particolare, nella presentazione verrà evidenziato anche a livello istologico l’aumento del collagene, il mantenimento e l’incremento dello spessore del derma e l’incremento dell’idratazione. Particolarmente interessanti appaiono inoltre i risultati sull’attività antiradicalica e sulle metalloproteasi. Tali enzimi, deputati alla degradazione del collagene, in presenza di genisteina riducono signifi cativamente la loro attività, incrementando così il contenuto in collagene del derma. La Genisteina, risulta quindi un promettente ausilio nel contenimento e trattamento dell’invecchiamento della pelle in donne in post-menopausa, da associare nei vari protocolli anti-aging. L’assunzione di genisteina con effetto biologico è di 54 mg/die in due somministrazioni (Genivis 2 cps/die).

▶ Sviluppo di complessi di inclusione tra principi attivi ad azione antiossidante e ciclodestrine per la realizzazione di un’innovativa linea cosmetica. Valutazione dell’attività antiossidante

S. Fundarò, V. D’Orsi, G. L. Bergonzini

Introdurre in formulazioni cosmetiche principi attivi ad azione antiossidanti pone la domanda

su quanto effettivamente tali prodotti risultino effi caci. La maggior parte degli antiossidanti

conosciuti si degrada facilmente in presenza di luce e aria, perdendo o riducendo di gran

lunga il potere antiossidante/antiradicalico.

In questo studio è stata valutata l’attività antiossidante di: acido ascorbico palmitato (vitamina

C), alfa-tocopherolo acetato (vitamina E), retinolo palmitato (vitamina A), acido alfa lipoico,

glutatione ridotto (GSH), ubidecarenone (coenzima Q10), sia in forma libera sia incapsulati con

ciclodestrine, all’interno di formulazioni cosmetiche.

Si dimostra che questi principi attivi complessati con ciclodestrine presentano una maggiore

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attività antiossidante e la mantengono nel tempo. Le ciclodestrine sono oligosaccaridi ciclici solubili in acqua, di origine naturale, derivati dalla degradazione enzimatica dell’amido. Stericamente la ciclodestrina si presenta a forma di cono cavo, tronco all’estremità con la parte esterna idrofi la e una cavità centrale idrofoba di dimensioni defi nite. La capacità di legare contemporaneamente molecole idrofi le e lipofi le permette di veicolare in soluzione acquosa principi attivi lipofi li come gli antiossidanti in questione che, inglobati nella cavità, vengono isolati dall’ambiente esterno e protetti da quei processi degradativi e ossidativi che potrebbero danneggiarli. I complessi di inclusione si prestano bene per applicazioni in campo cosmetico perché hanno molteplici vantaggi: dall’inibizione della naturale degradazione dei principi attivi al potenziamento dell’effi cacia nel tempo. Inoltre incapsulando i principi attivi, le ciclodestrine sono in grado di conferire loro specifi che proprietà di “rilascio controllato” contribuendo a migliorare la biodisponibilità. Le ciclodestrine stabilizzano sostanze volatili come oli essenziali e profumi, privandole del loro effetto irritante e conferendo loro persistenza nel tempo. L’attività antiossidante è stata valutata mediante il metodo ABTS. Il saggio si basa sulla inibizione e conseguente decolorazione del catione radicale ABTS+ di colore blu-verde con assorbanza spettrofotometrica UV a 734 nm: in presenza di un antiossidante l’assorbanza diminuisce. Mediante una curva di taratura, l’attività antiossidante viene espressa in Trolox equivalenti. Il saggio ha dimostrato che le formulazioni cosmetiche messe a punto e contenenti principi attivi inclusi in ciclodestrine mantengono nel tempo una maggiore attività antiossidante rispetto a quelli in forma libera, a tutto vantaggio dell’effi cacia.

▶ Siero a base di Acido L-Ascorbisco all’8% e di Ginko Biloba al 30% nella prevenzione del fotoaging: razionale scientifi co

M. G. Di Russo

La cute è soggetta a un inevitabile processo di invecchiamento. I segni clinici del fotoinvecchiamento cutaneo comprendono rughe, lentiggini, cheratosi attiniche, teleangectasie, perdita di lucentezza ed elasticità, colorito spento e secchezza. Secondo la classifi cazione di Glogau, il fotoaging può essere distinto in 4 tipi in base alla presenza di anomalie pigmentarie, cheratosi e rughe, all’età del paziente, alla necessità di utilizzare make-up. Il fotoaging, invecchiamento attinico cutaneo, è determinato sia dal trascorrere del tempo (invecchiamento cronologico) sia dall’esposizione ai raggi solari (invecchiamento estrinseco). Mentre il primo provoca assottigliamento, fi ni rugosità, rilassatezza e pallore, il secondo causa accentuazione delle pieghe d’espressione, ipercheratosi, disidratazione, elastosi, discromie e teleangectasie. I trattamenti anti-aging rappresentano un complesso e importante capitolo della dermocosmetologia medica. Negli ultimi anni la Dermocosmesi ha subito una vera e propria rivoluzione. Due principi attivi, irrinunciabili in dermocosmesi, sono la vitamina C e il Gingko Biloba. Le proprietà della vitamina C (acido ascorbico) sono: la sua bassa lipofi lia, la capacità di essere assorbita rapidamente a livello dell’epidermide e di agevolare la sintesi e la corretta formazione della tripla elica del collagene, responsabile dell’elasticità e del sostegno della cute; infi ne ha un’azione stimolante sul rinnovo del collagene e delle fi bre elastiche, con effetto tonifi cante sulla cute; diversi studi hanno evidenziato un’importante funzione antiossidante che si esplica operando nei fl uidi intra - ed extra - cellulari, in sinergia con la vitamina E, antiossidante di membrana; a livello cutaneo la vitamina C è poi in grado di garantire un’effi cace barriera lipidica dell’epidermide, e in quantità adeguata protegge il tessuto cutaneo dagli insulti da esposizione a raggi UV; altrettanto nota è l’azione schiarente nei confronti delle iperpigmentazioni da fotoinvecchiamento che si determina interferendo sulla tirosinasi. Dette proprietà della vitamina C sono esclusivamente riferite allo stereoisomero in forma Levogira e che l’uso e l’attività dell’acico L-ascorbico, nelle formulazioni dermocosmetiche è limitata dalla sua instabilità. Una particolare associazione della vitamina C con i Flavonoidi presenti nell’estratto di Gingko Biloba che secondo la letteratura determina un più marcato effetto antiradicali liberi proprio del Gingko Biloba (Pincemail, Deby - 1996, Masson Paris), e inoltre contribuirebbe a ripristinare il giusto equilibrio lipidico del tessuto cutaneo. Secondo i risultati

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degli studi essa agirebbe inoltre sulla sintesi del collagene e dell’elastina manifestando un’effi cace azione di consolidamento della parete dei capillari, limitando l’azione della prolungata esposizione ai raggi solari. Dall’ampia bibliografi a emerge che questa tecnologica formulazione è stata oggetto di approfonditi e qualifi cati studi volti a dimostrarne la stabilità, la capacità di penetrare nella cute in concentrazione effi cace, l’effettiva azione anti-radicalica, l’effi cacia della stimolazione del collagene. Siero con vitamina C Levogira in concentrazione dell’8% associata all’estratto di Gingko Biloba concentrato al 30%. Uno studio di Leveque e collaboratori (2004) ha inoltre dimostrato che il livello massimo della concentrazione dermica viene raggiunto dopo 2 ore, con una stabilità che si mantiene per circa 8/9 ore ed è in grado di penetrare attraverso lo strato corneo dell’epidermide, rimanendo stabile nella cute. Studi successivi di Humbert e Karawani del 2005 hanno da un lato validato lo studio di Leveque, dall’altro dimostrato l’azione positiva del preparato sul trattamento delle lesioni pigmentate da fotoaging e sulla capacità di stimolazione della sintesi del collagene. Infi ne uno studio dei laboratori Dermoscan di Lione (2005) ha confermato l’effetto protettivo del preparato nei confronti dell’apoptosi indotta dalle radazioni ultraviolette. Il siero a base di vitamina C Levogira all’8% ed estratto di Gingko Biloba può avere un utilizzo molto diffuso in Medicina Estetica: subito dopo un peeling chimico, l’applicazione del siero alla vitamina C Levogira determina un notevolissimo assorbimento del principio attivo, così come dopo la luce pulsata o la terapia fotodinamica (Zingboim, 2004 – Fournier 2005). Il suo utilizzo è da consigliarsi anche dopo una biostimolazione e/o un fi ller, per ottimizzare la cute della paziente trattata. In conclusione, ci troviamo di fronte a un cosmeceutico innovativo, con azione preventiva e curativa dei danni da fotoaging, da utilizzarsi nell’ambito di una prescrizione domiciliare anti-age (due o tre volte al giorno) o successivamente ai trattamenti praticati per correggere gli inestetismi del fotoaging.

▶ Le indagini biochimiche: uno strumento essenziale di diagnosi anti-aging

G. P. Baruzzi, A. Benocci, E. Bevacqua, W. Evangelista

La Medicina Anti-aging ha come obiettivo quello di condizionare l’invecchiamento, rendendo il trascorrere del tempo il più possibile sano, sereno e soprattutto libero dalle patologie cronico-degenerative tipiche di questa età. Per fare ciò è necessario conoscere l’età biologica dell’organismo, ovvero l’età del reale invecchiamento dei nostri organi e apparati, quella correlata, non al semplice dato anagrafi co, ma ai principali indici di invecchiamento, ai cosiddetti “biomarkers dell’aging”. Questi sono i rivelatori dell’espressività genetica di ciascun individuo e quindi rappresentano il principale elemento di indagine di un programma di age-management. Una volta individuati ed effettuata una valutazione sull’incidenza che questi possono avere sulla salute, può essere impostato un piano terapeutico personalizzato di cura. Per fare un check-up anti-aging vengono effettuati accertamenti clinici e di laboratorio di tipo funzionale, biochimico ormonale e genetico. Per quanto riguarda l’indagine biochimica, questa prevede due percorsi distinti: uno per le persone di età compresa tra i 20 e i 45 anni, che effettuano la ricerca come pura prevenzione, e uno per coloro che hanno 45 o più anni, oppure che presentano patologie in corso o che sono in terapia farmacologica. Ai primi vengono effettuati solamente test riguardanti i principali indici di invecchiamento (stress ossidativo, infi ammazione, glicazione e metilazione), all’altro gruppo, invece, vengono eseguiti una serie di esami anti-aging più approfonditi e a questi se ne associano anche alcuni riguardanti gli aspetti ormonali dello stress, del metabolismo e della sfera sessuale. Una volta ottenuti i referti, in base ai risultati, possono essere richiesti ulteriori approfondimenti per completare il quadro diagnostico. Con questa relazione si desidera presentare un protocollo di lavoro in uso nei nostri centri che risulta essere, a nostro avviso, interessante e molto preciso nell’informarci sulla presenza dei fattori di rischio di invecchiamento e nell’orientarci sul potenziale rischio di malattia a cui l’organismo sta andando incontro.

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▶ Valutazione dell’effi cacia dell’acqua penta-molecolare nanotecnologica superidratante nel post-trattamento laser resurfacing

T. Lazzari

Grazie all’applicazione delle nanotecnologie all’elemento vitale più importante in Natura – l’ACQUA - recentemente è stata sviluppata una linea di cosmetici fortemente innovativi, tra cui un posto di primo piano risulta occupato da Serum 2.4, il primo cosmeceutico al mondo costituito per più del 95% da acqua penta-molecolare superidratante stabile, caratterizzata da un notevole potere penetrante e un elevato potenziale osmotico, da cui deriva un eccezionale potere idratante (di gran lunga superiore rispetto agli usuali prodotti cosmetici) e un elevato potere purifi cante, rigenerante e anti-aging. Scopo di questo studio è stato quello di valutare l’effi cacia dell’acqua penta-molecolare nanotecnologica applicata subito dopo il trattamento resurfacing eseguito mediante laser fractale e nei giorni immediatamente successivi. Materiali e metodi: 20 pazienti sottoposti a trattamento laser resurfacing con tecnologia fractale hanno applicato nei 5 giorni successivi al trattamento unicamente un preparato a base di acqua penta-molecolare nanotecnologica. Le applicazioni sono state effettuate ogni due ore e sostituite solo in sesta giornata da creme contenenti fi ltri solari adeguati. Risultati: tutti i pazienti trattati hanno riferito una rapida risoluzione della sintomatologia dolorosa post-trattamento; i controlli clinici eseguiti in seconda e terza giornata hanno rilevato un eritema e un edema molto più contenuti rispetto ai casi trattati con applicazione di vaselina bianca. Inoltre, più veloce ed effi cace è risultato il processo di riparazione cutanea. Conclusioni: nella mia esperienza, l’acqua penta-molecolare nanotecnologica ha dimostrato di possedere un elevato potere purifi cante e rigenerante su cute lesa da resurfacing e rappresenta un’alternativa valida e maneggevole per il post-trattamento.

▶ Sport e bilanciamento dello stress ossidativo nell’invec-chiamento

M. Papagni, M. Cavallini

L’invecchiamento cellulare è determinato, tra le altre cause, dal danno cellulare provocato dallo squilibrio tra la produzione di radicali liberi e i sistemi tampone che hanno il compito di inattivare e rendere quindi innocue le sostanze ossidative prodotte dal lavoro cellulare. Uno degli organi responsabili della produzione di sostanze ossidanti è il mitocondrio che ha il compito, attraverso il consumo dell’ossigeno, di garantire la respirazione cellulare. Lo stress ossidativo è quindi direttamente proporzionale al consumo di ossigeno provocato dal mitocondrio stesso. Durante l’attività fi sica intensa il carico di lavoro mitocondriale cresce proporzionalmente allo sforzo e alla durata dello stesso, creando quindi uno sbilanciamento temporaneo tra la produzione di radicali liberi e le sostanze antiossidanti endogene. Lo sport è in grado di incrementare l’entità dello stress ossidativo e quindi dell’invecchiamento cellulare precoce, provocando quello che gli Autori defi niscono “paradosso sportivo”; ovvero se da un lato l’attività fi sica aiuta a incrementare le barriere antiossidanti e a prevenire problematiche di tipo cardiovascolare, respiratorie e osteo-articolare, elementi indispensabili per poter vantare un organismo sano e allenato (effetto positivo), dall’altro lato invece innalza il livello dello stress ossidativo favorendo l’invecchiamento cutaneo e dei tegumenti, soprattutto qualora venga effettuato in modo scorretto, senza tenere conto di quegli accorgimenti indispensabili a garantire livelli di produzione di sostanze antiossidanti suffi cienti a contrastare in modo effi cace lo stress ossidativo stesso.

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▶ Il microcircolo nell’invecchiamento, problematiche teraputicheG. T. Ranaldi

È quanto mai attuale lo studio del fenomeno dell’invecchiamento, inteso come il progressivo decadimento delle potenzialità di un organismo; esso è un evento polifattoriale che coinvolge ogni distretto corporeo. In tale ottica l’effetto del progressivo invecchiamento non può non essere presente anche a livello del microcircolo, ovvero l’insieme di vasi di diametro inferiore a 100 μ, dei tessuti che li contengono e della matrice interstiziale che il tutto cementa e mette in relazione (scambi di metabolici, ossigenazione, neuromediatori, sostanze infl uenti sulla emereologia, etc...). L’insieme così individuato viene a formare una vera e propria unità anatomo-funzionale che, secondo i principi della angiobiotopia, è organizzata tridimensionalmente, secondo specie-specifi cità e tessuto-specifi cità, al fi ne di assicurare una corretta omeostasi dei vari distretti e, in defi nitiva, dell’intero organismo. Infatti, il microcircolo è spazialmente organizzato in modo che l’integrità di un distretto dipenda dall’integrità del suo microcircolo e che ciò che accade in un distretto si ripercuota, a cascata, su tutti gli altri distretti. Su tale, plastica, organizzazione tridimensionale (microangiotettonica) agisce l’aging (Yan- Min Cheng e altri, World Journal of Gastroenterology, 2003) come qualsiasi altra causa patogena, sovvertendo la struttura dei singoli componenti e ancora di piùla loro reciproca relazione spaziale; ciò indurrà un vulnus che a lungo andare, inframmezzato dallo stabilirsi di transitori stati di equilibrio via via sempre piùinstabile, sfocerà in un disequilibrio, causa di patologia, che da un distretto gradualmente si ripercuoterà sugli altri. Considerando in tal guisa il fenomeno aging, e comprendendo così i motivi della sua ubiquitarietà a livello di organismo, discenderà la considerazione che l’unica possibilità di contrastare i danni dell’invecchiamento risiede nell’individuare un processo terapeutico teso a ripristinare l’originario disegno microangiotettonico dei vari tessuti, unica garanzia di corretto funzionamento dei vari distretti corporei, mediante una corretta omeostasi. Infatti il limitarsi a contrastare gli effetti dell’aging, come di qualsiasi altra causa, a livello dei singoli componenti (tessuto connettivo, vasi, matrice interstiziale) porterà certamente a un miglioramento ma esso rischierà di essere transitorio, lasciando intatto il danno della struttura tridimensionale e, conseguentemente, il cattivo funzionamento dell’unità microcircolatoria. In tale ottica assumono imprtanza particolare l’ossigeno-ozonoterapia e l’uso di derivati del silicio, quali il monometiltrisilanolo, per il potere ristrutturante che sembra abbiano a livello della microangiotettonica distrettuale.

▶ Biostimolazione cutanea non invasiva con risonanza quan-tica molecolare: valutazione ecografi ca / Biostimulating skin with non-invasive quantic molecular resonance:ultrasonographic

D. Feleppa

La Medicina Estetica pone continuamente al vaglio prodotti e apparecchiature in grado di offrire nuove opportunità nel campo del ringiovanimento cutaneo, offrendo la minima invasività e il massimo in termini di effi cacia. In quest’ottica si è andata sviluppando negli ultimi anni la teoria della Risonanza Quantica Molecolare come metodo alternativo di biostimolazione per il miglioramento della tonicità e dell’elasticità della cute. L’obiettivo del presente studio è stato quello di misurare gli effetti prodotti su 12 pazienti donne di età compresa fra 40 e 65 anni. La Risonanza Quantica Molecolare è stata applicata sulla cute mediante un apposito generatore in grado di lavorare su frequenze comprese tra 4 MegaHertz e 64 MegaHertz, a multipli di 4, con valori di intensità e durata programmabili. Sono stati impiegati specifi ci elettrodi a piastra adesiva di misure defi nite. È stato seguito un protocollo standardizzato di applicazione. La valutazione è stata effettuata alla fi ne del trattamento e 1 mese, 2 mesi, 4 mesi dopo

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il trattamento. L’analisi dei dati raccolti ha evidenziato un aumento in valore assoluto dello spessore dermico superiore al 16% in oltre il 90% dei casi. La compliance si è mostrata elevata, come al contrario quasi inesistente l’invasività del trattamento.

The aesthetic medicine raises continually being examined products and equipment that offer new opportunities in the fi eld of skin rejuvenation with minimal invasiveness and maximum effi ciency. In this, has been built in recent years the theory of Quantum Molecolar Resonance (Q. M. R. ) as alternative method for improving the tone and the elasticity of the skin. The aim of this study was to measure the effects on 12 female patients aged between 40 and 65 years. The Q. M. R. has been applied to the skin through a generator working on frequencies between 4 and 64 MHz, (multiple of 4), with values of intensity and duration programmable. Have been used specifi c adhesive electrodes, measures outlined. It has been followed a standardized protocol for the application.

The evaluation was conducted at the end of treatment and 1 months, 2 months, 4 months after treatment. Data analysis showed an increase in absolute dermal thickness more than 16% in more than 90% of cases. The compliance has shown high as almost non-existent invasiveness of treatment.

▶ Il punto sulle metodiche infi ltrative distrettuali nella tera-pia di biostimolazione potenziata

C. Lampignani, A. Camporese, A. Gessati, D. De Rossi

Per biostimolazione potenziata si intende l’uso di una formulazione a base di acido ialuronico naturale (18 mg/ml) e di glicerolo (21 mg/ml). La sinergia di queste molecole crea due effetti, defi niti “velcro” e “mantello”, ovvero le due molecole insieme si rafforzano e si proteggono vicendevolmente. Gli effetti terapeutici sono estremamente soddisfacenti e il numero di sessioni iniettive necessarie si riducono notevolmente rispetto a tutte le altre formulazioni messe a punto per la biostimolazione cutanea. Ma, proprio in virtù delle peculiarità di questo preparato, gli Autori ritengono utile condividere con i colleghi le esperienze cliniche. Verranno quindi prese in esame alcune unità anatomiche e mostrate le tecniche iniettive più idonee per ottenere i migliori risultati clinici e la migliore compliance del paziente.

▶ Protocollo pratico nell’abbinamento delle tecniche di biostimolazione del volto

M. Ceccarelli

La tecnica della biostimolazione rappresenta oggi una delle metodiche mediche di maggior

diffusione nel trattamento preventivo dell’invecchiamento cutaneo del volto.

Numerose sostanze sono proposte per questa metodica, ingenerando spesso confusione sia

nel medico sia nel paziente per inserirle in modo corretto sulla base delle condizioni cliniche

del paziente.

Riteniamo necessaria, pertanto, una proposta di protocollo che stabilisca i vari tipi di

biostimolazione nei vari stadi del processo d’invecchiamento della cute.

Le tecniche che utilizziamo normalmente per l’ottimizzazione biologica della cute sono: • La rigenerazione dermo-epidermica indotta dai fattori di crescita piastrinici

• La stimolazione dei CD 44 indotta dai frammenti di matrice

• L’attivazione endomodulatoria del sistema colinergico della cute

• La riduzione del danno biologico da radicali liberi dell’ossigeno

• Il tamponamento dell’acidifi cazione della matrice

La rigenerazione dermo-epidermica indotta dai fattori di crescita piastrinici porta a

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neoformazione di collagene reticolare nel derma.

I fattori di crescita vengono liberati dai granuli alfa delle piastrine dopo attivazione di queste.

L’utilizzo clinico del PDGF, nella rigenerazione cutanea, riconosce, oltre alla facilità di

separazione, la sua specifi ca attività a livello della proliferazione dei fi broblasti e della sintesi

della matrice dermica.

I frammenti di matrice dermica attivano i CD 44 stimolando la neosintesi di componenti della

cute. L’attivazione del sistema colinergico della cute porta all’ottimizzazione delle funzioni

dermo-epidermiche.

La riduzione del danno biologico da radicali liberi dell’ossigeno previene i processi di crono-

aging.

Il tamponamento dell’acidifi cazione della matrice previene i danni da fotoaging.

Lo schema di trattamento proposto è: • Iniziare con il PRP

• dopo una settimana effettuare un trattamento con colina

• effettuare quattro sedute con i frammenti della matrice dermica

• una seduta con antiossidanti

• una seduta con frammenti della matrice

• una seduta con tampone

• una seduta con frammenti della matrice

• una seduta con colina

• una seduta con frammenti.

Totale del ciclo: tre mesi.

Sospendere per un mese e ripetere il ciclo.

▶ Meccanismi implicati nella caduta dei capelli: ruolo dei polinucleotidi

C. Mortarino, F. Tamburi

L’effetto di stimolo trofi co dermo-epidermico da parte dei polinucleotidi è ormai ben documentato da studi biochimici e farmacologici. Alla luce di questi studi possono essere spiegati gli effetti clinici che si ottengono con i polinucleotidi sulla crescita dei capelli dove la loro effi cacia è riconducibile alla capacità di attivare metabolicamente le cellule del follicolo pilifero. Verrà presentata l’esperienza clinica nel trattamento dell’alopecia androgenetica con un nuovo prodotto a base di macromolecole polinucleotidiche 7, 5 mg/ml (Plinest Fast-Mastelli). Il trattamento è stato somministrato mediante infi ltrazioni intradermiche superfi ciali con tecnica a microponfi , utilizzando una siringa pre riempita da 1, 3 ml con aghi sottili 30G Ω. . Sono state trattate diffusamente le aree diradate, ma in tutti i casi non è stato necessario utilizzare più di una siringa pre riempita per ogni trattamento ambulatoriale. Il protocollo di trattamento ha previsto 10 sedute infi ltrative per ogni paziente, inizialmente con cadenza settimanale per le prime 4 settimane e poi per i successivi tre mesi con cadenza ogni 2 o 3 settimane. I risultati presentati sono supportati oltre che da valutazioni soggettive di medico e paziente, anche da valutazioni oggettive effettuate mediante fotografi a e video-epiluminescenza. I risultati ottenuti indicano una valida effi cacia delle macromolecole polinucleotidiche 7, 5 mg/ml nel trattamento coadiuvante dell’alopecia androgenetica anche per la facilità di impiego, l’ottima compliance dei pazienti e la completa assenza di effetti collaterali.

▶ La FUE - Tecniche di innesto: stato dell’arteL. De Fazio

Nella FUE è possibile utilizzare diverse metodiche chirurgiche nella fase di innesto. L’Autore

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esprime un giudizio sulla propria esperienza, valutando il diverso comportamento in base alla metodica utilizzata. I parametri di valutazione presi in considerazione sono l’estetica dell’innesto, l’attecchimento e il controllo della profondità.

▶ Il candidato al trapianto di unità follicolariC. Grassi

Nella cura chirurgica della calvizie, come per ogni altro intervento di Chirurgia Estetica, la valutazione delle richieste e delle condizioni del paziente sono essenziali per il successo del nostro lavoro. Questo a maggior ragione in un difetto estetico instabile quale la perdita dei capelli.

▶ Indicazioni personali e dettagli tecnici nell’autotrapianto di capelli: FUT, FUE manuale, FUE automatizzata

A. Pistorale, E. Gamberini

Negli ultimi anni la richiesta di interventi di autotrapianto di capelli è in continuo aumento. Oltre ai classici interventi con tecnica FUT (follicular unit transplantation) sono state proposte altre tecniche come la FUE (follicular unit extraction). Quest’ultima ha il grande vantaggio di non comportare una cicatrice lineare in regione parieto-occipitale, ma tante piccole cicatrici rotondeggianti, pressoché invisibili. D’altro canto la tecnica FUE prevede il dover rasare l’area donatrice, tempi operatori più lunghi e una selezione dei candidati all’autotrapianto in base alla tipologia dei capelli. Oggi è possibile effettuare la FUE sia con tecnica manuale sia con tecnica automatizzata. Nella pratica clinica preferiamo scegliere il tipo di intervento in base al numero di grafts programmati, alle preferenze del paziente e alla tipologia dei capelli in base al test per la FUE. In particolare in casi selezionati, l’utilizzo della FUE automatizzata attraverso l’uso di un apparecchio con punch rotante e aspirazione permette una considerevole riduzione dei tempi operatori a parità di numero di innesti. Vengono illustrate le indicazioni personali e precisati alcuni dettagli tecnici.

▶ L’Autotrapianto dei capelli, FUE e FUSS a confronto: esperienza personale

D. Zizi

Esperienza personale in merito all’introduzione della tecnica FUE nella mia pratica clinica dopo 10 anni di esperienza con la FUSS. Vantaggi, svantaggi, aspettative dei pazienti, marketing. Presentazione della metodica Automated Trans-FER per velocizzare le fasi del prelievo.

▶ Chirurgia Estetica e marketing: nuove strategieD. Tonini, M. Tonini, M. C. Orlandini, I. Albertazzi

Gli Autori eseguono una approfondita disamina delle più recenti e utili strategie di marketing nel campo della Chirurgia Estetica in generale e della mastoplastica additiva in particolare, con l’obbiettivo rivolto all’aumento dell’indotto al proprio offi ce e del tasso di conversione (visita-intervento) delle pazienti che all’offi ce si rivolgono.

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▶ Adipofi lling del voltoS. Capurro

L’adipofi lling trasforma il tessuto adiposo lobulare, ottenuto con la liposuzione, in una sospensione di cellule adipose e stromali che può essere iniettata in grandi o piccole quantità per correggere difetti volumetrici profondi o molto superfi ciali. Il tessuto adiposo è frammentato meccanicamente con un’originale e semplice metodica ideata dall’Autore. La sospensione cellulare è iniettata nei tessuti con una sottile cannula o con un ago da siringa. L’iniezione è semplice, simile a quella di un fi ller, perché gli adipociti, per le loro piccole dimensioni, s’inseriscono facilmente nella trama connettivale del tessuto sottocutaneo, realizzando un aumento volumetrico vitale, leggero e defi nitivo, senza artefatti. L’immediata integrazione nello stroma connettivale fornisce alla cellula adiposa innestata il nutrimento necessario alla sua sopravvivenza. L’adipofi lling non presenta le complicanze tipiche dei lipofi lling: indurimenti, cisti adipose, granulomi, irregolarità cutanee, necrosi del lobulo adiposo con conseguente calcifi cazione, trauma iniettivo e scarsa persistenza volumetrica. Con l’adipofi lling è possibile iniettare piccoli o grandi quantità di sospensione per correggere la diminuzione volumetrica del volto. Gli adipociti sono in grado di diminuire le rughe, di ringiovanire il volto ridonandogli le forme arrotondate tipiche della giovinezza, di ingrandire le labbra mantenendole morbide, di eliminare l’aspetto artefatto delle rinoplastiche, di riempire i defi cit volumetrici congeniti (atrofi e facciali) o aquisiti. L’adipofi lling è utilizzato nei face lift elastici quando è necessario aumentare lo strato sottocutaneo e i volumi del volto per ottenere un effi cace e naturale ringiovanimento. Il video mostra le parti più salienti di alcuni interventi.

▶ Laser e Silhouette Lift A. Pozzi

Il foto e il crono invecchiamento del viso provocano alterazioni a carico delle strutture cutaneo adipose, muscolari e ossee che, per essere trattate in maniera adeguata, richiedono metodiche chirurgiche combinate. Spesso si effettuano interventi di riposizionamento dei tessuti ptosici, trascurando i segni di aging cutaneo, lasciando così irrisolte alcune problematiche come rugosità, lassità e discromie. Il trattamento ideale dell’invecchiamento cutaneo deve mirare ad attenuare i segni con effi cacia e sicurezza. Oggi c’è sempre maggiore richiesta di trattamenti estetici facciali mini invasivi, con tempi brevi di recupero. La sospensione dei tessuti molli a mezzo di suture a coni riassorbili, a due anni di controllo si rivela un buon metodo, a bassa invasività, realizzabile in anestesia locale che, combinata al laser CO

2 frazionato, consente di ottenere un buon

risultato - appunto anche a distanza di due anni - in quei pazienti, candidati ideali, con ptosi moderata delle guance e aging cutaneo.

▶ La nostra esperienza nell’uso dell’Happy LiftI. Gaja, M. Vignoli

I relatori analizzano una metodica incruenta con posizionamento di fi li di sostegno in P (LA-CL) nello strato sottocutaneo per ottenere una sospensione meccanica temporanea delle parti molli. Vengono riportati il grado di soddisfazione del paziente, le complicanze che si sono avute e viene analizzata l’effi cacia del trattamento e presentate alcune modifi che personali che sono state apportate nel trattamento stesso. L’analisi è stata condotta su 46 pazienti di età compresa tra i 35 e i 50 ann, sottoposti a trattamento tra il 2007 e il 2008. Conclusioni: l’impianto dei fi li riassorbibili di sostegno si è dimostrato un trattamento effi cace nel caso di corretta indicazione, utilizzando adeguata copertura antibiotica e rispettando le indicazioni mediche nel periodo precoce post trattamento.

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▶ 1997-2009, duemila laserlipolisiU. Majani

Ho eseguito la mia prima laser lipolisi con apparecchiatura Nd Yag nel 1997, rendendomi subito conto che accanto agli indubbi vantaggi, rappresentati essenzialmente dai bassi dosaggi di anestesia locale dalla quasi assenza di dolore nel corso dell’intervento e nel post-operatorio, dal recupero immediato e soprattutto, dalla notevole retrazine cutanea, la metodica presentava il grosso limite di una ridotta entità di lipodistruzione per cui dava buoni risultati esclusivamente nel trattamento delle piccole adiposità localizzate.Volendo usufruirne più estesamente, ho cominciato ad associare al trattamento laser la micro liposuzione, rendendo l’intervento leggermente più invasivo ma decisamente più effi cace.Dal 1998 opero nel modo seguente:• MICROLIPOSUZIONE o MINILIPOSUZIONE a livello del grasso medio – profondo;• LASERLIPOLISI prevalentemente a livello del grasso sottodermico.

Protocollo terapeutico:PICCOLE ADIPOSITA’ LOCALIZZATE IN PRESENZA DI CUTE ELASTICA:• MICROCANNULE ( 1,5-2 mm di diametro ) + LASERLIPOLISI;• Risolvo l’inestetismo in un’unica seduta.

Medie e grandi adiposità localizzate in presenza di cute elastica: MICROCANULE + LASERLIPOLISI in più sedute• Nei pazienti che richiedono un trattamento mini invasivo; • Nei pazienti in sovrappeso per renderli più motivati nei confronti di dietà o attività fi sica;• Nei pazienti con gravi alterazioni del profi lo corporeo per arrivare gradualmente a un rimodellamento ottimale.

PICCOLE, MEDIE E GRANDI ADIPOSITA’ IN PRESENZA DI CUTE POCO ELASTICA: • MICROCANNULE ( 1,5 – 2 mm di diametro ) in tutti i casi + LASERLIPOLISISi risolvono in più sedute anche le piccole adiposità usando poco le cannule e tanto il laser per i seguenti motivi:La pelle si riadatta gradualmente alla riduzione dei volumi interniIl laser, usato ripetutamente, determina un ottimale riposizionamento cutaneo,È possibile inserire i trattamenti chirurgici in un protocollo di Medicina Estetica (endermologie, bonifi cazione, mesoterapia, ultrasuoni)

Conclusioni:In circa 2000 interventi la laser lipolisi si è rivelata una metodica utile nel rimodellamento del profi lo corporeo soprattutto se associata alla micro liposuzione.Un grande passo in avanti rispetto all’uso delle sole cannule si ha in presenza di pelle poco elastica o fl accida.In questi casi, molto spesso, il laser permette di evitare interventi chirurgici ben più invasivi.

▶ Lifting mininvasivo della faccia e del collo con suture specialiI. Scimé, U. Majani

Il lifting mini-invasivo della faccia e del collo con suture speciali rappresenta una delle proposte più innovative per il ringiovanimento cutaneo del volto. I risultati sono naturali e si ottengono senza ricorrere al bisturi. È l’ultima novità nell’ambito degli interventi di Chirurgia Estetica riservati al viso e al collo. È un intervento in anestesia locale e non prevede ricovero. Il Silhouette Lift è una tecnica chirurgica che utilizza le nuove suture Silhouette per il sollevamento dei tessuti molli del volto. Il Silhouette Lift non sostituisce la tecnica chirurgica classica di lifting, che conserva un ruolo

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di indiscusso valore nel riposizionamento dei tessuti molli del viso, ma permette di ritardare il momento di sottoporsi a un vero e proprio intervento di Chirurgia Estetica, migliorando il proprio aspetto senza ricorrere a estese incisioni e ampi scollamenti. La tecnica si differenzia per la sua natura mini-invasiva che permette comunque di restituire freschezza e di ripristinare i volumi persi del volto. Il ringiovanimento del viso è oggi sempre più richiesto e i trattamenti non chirurgici (fi ller, Laser, Peeling e Radiofrequenza ecc. ) hanno un effetto limitato. Queste tecniche, in vario modo, migliorano la qualità della pelle ma non risollevano i tessuti facciali che col tempo tendono a rilassarsi. D’altra parte la crescente esigenza di interventi sempre meno invasivi allontana molti potenziali pazienti dal lifting “tradizionale” con i suoi ampi scollamenti e le cicatrici estese anche se poco visibili. Il Silhouette Lift rappresenta una svolta rispetto al passato perché le incisioni fatte tra i capelli non superano i 2 centimetri per lato. Le cicatrici residue sono perciò invisibili. Lo scollamento della pelle è minimo o assente e la trazione sui tessuti rilassati viene realizzata con fi li altamente biocompatibili dotati di piccoli coni riassorbibili che “agganciano” le strutture facciali permettendone la sospensione. I fi li vengono poi fi ssati a una robusta fascia posta in profondità rispetto al cuoio capelluto (fascia temporale). Questa tecnica permette di risollevare tutta la zona medio-facciale (dagli occhi al margine delle labbra) con la pressoché totale assenza di gonfi ore e lividi e permettendo una rapidissima ripresa post intervento. Sospendendo e tirando questi fi li si solleva tutta la guancia. Si può arrivare a tirare su anche fi no a 2 cm, come un lifting vero e proprioUn altro grande vantaggio di questa tecnica di lifting decisamente “dolce” è la possibilità di risollevare anche il volume della regione medio-facciale compresi gli zigomi. In sostanza, invece della classica “tirata” della pelle che spesso può appiattire i volumi del viso, si esercita, grazie ai fi li, una trazione sui tessuti profondi che ridà nuovo volume e turgore alla regione zigomatica. La sutura Silhouette è realizzata con un fi lo non riassorbibile in Polipropilene 3/0: lungo il decorso del fi lo si trovano nodi intervallati da coni di polilattico e acido glicolico totalmente riassorbibili. I risultati sono infl uenzati da numerose variabili: l’età dei pazienti, lo stile e la qualità di vita, il tipo di pelle e il suo spessore, il grado di cedimento. In generale i risultati hanno una durata di tre o quattro anni, talvolta anche maggiore.La tecnica impiegata e il numero di fi li utilizzati possono risultare determinanti sia nell’effi cacia sia nella durata del trattamento. La tecnica ci ha consentito di ottenere buoni risultati. La nostra casistica attuale è di 32 pazienti trattati di cui 24 per lifting del terzo medio, 6 per il lifting del collo e 2 per il lifting del sopracciglio. La combinazione con metodiche quali le iniezioni di tossina botulinica o di acido ialuronico permette di esaltare i risultati riducendo le rughe di espressione, i solchi o le depressioni e restituendo i corretti volumi.La biorivitalizzazione, la endermologie, i peeling e la luce pulsata consentono di migliorare il tono e la consistenza della pelle. I fi li sono permanenti, mentre i coni si riassorbono nell’arco di circa 10 mesi. L’innovativa tecnica si rivela utile nel sollevamento del sopracciglio, nel riposizionamento dei tessuti molli a livello degli zigomi, per liftare la regione mediana e bassa del viso, ripristinando il contorno della mandibola, e nel trattamento dei cedimenti del collo: in generale, per eliminare la caduta dei tessuti, conseguenza del tempo che passa.

▶ La nostra esperienza nell’uso dell’Happy LiftI. Gaja, M. Vignoli

I relatori analizzano una metodica incruenta con posizionamento di fi li di sostegno in P (LA-CL) nello strato sottocutaneo per ottenere una sospensione meccanica temporanea delle parti molli. Vengono riportati il grado di soddisfazione del paziente, le complicanze che si sono

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avute e viene analizzato l’effi cacia del trattamento e presentano alcune modifi che personali che sono state apportate nel trattamento stesso. L’analisi è stata condotta su 46 pazienti di età compresa tra i 35 e i 50 anni sottoposte a trattamento tra il 2007 e il 2008. Conclusioni: l’impianto dei fi li riassorbibili di sostegno si è dimostrato un trattamento effi cace nel caso di corretta indicazione, utilizzando adeguata copertura antibiotica e rispettando delle indicazioni mediche nel periodo precoce post trattamento.

▶ 30 anni fa la lipoaspirazione, 2008 la liposcultura com-puterizzata ad alta defi nizione

A. Assaf, A. Morganti

L’argomento più importante attuale è l’adiposità, specifi camente il tessuto adiposo localizzato (coulottes, ginocchi, polpacci, addome, coscia...) dall’utilizzazione di grosse cannule taglienti 30 anni fa all’utilizzo di cannule molto sottile corredate di valvole con la punta non tagliente. Dalla liposcultura a rete alla liposcultura trimensionale. Dalla liposcultura ultrasonica alla lipo con il laser. Tutte le tecniche sono paragonate all’opera di uno scultore: la cannula è il martello e la mano lo scalpello che modella la silhouette del corpo. Infatti la liposuzione non deve funzionare solo come aspirazione ma soprattutto come rimodellamento del corpo secondo varie direzioni e piani. Ciò è molto importante se si tiene conto del fatto che le cellule adipose, una volta aspirate, non si riformeranno più. Lo studio pre-operatorio del singolo paziente è fondamentale: la distribuzione del tessuto adiposo in eccesso cambia di localizzazione a seconda che il paziente sia in posizione eretta o sdraiata e qui diventa determinante l’abilità e la capacità di osservazione del chirurgo durante l’intervento, Infatti, in simili operazioni è indispensabile mantenere comunque una determinata quantità di tessuto adiposo per poter rimodellare la silhouette del corpo, mentre, al contrario, una carenza o un inadeguato accumulo di grasso sfuggito all’operatore causerebbe notevoli ondulazioni della pelle con gravi inestetismi sgradevoli. In quest’ultimo caso si renderebbe necessario procedere ad un secondo intervento di rimozione dell’eccesso adiposo, con evidenti disagi per il chirurgo e per il paziente. Anche un’asportazione eccessiva di tessuto adiposo procurerebbe notevoli disagi, in quanto si causerebbero avvallamenti permanenti nella pelle diffi cili da compensare in maniera defi nitiva. Tipicamente, in questo genere di valutazioni il chirurgo si affi da esclusivamente alla propria sensibilità manuale, risultando quindi evidenti le diffi coltà di determinare con assoluta precisione la quantità di grasso da asportare e soprattutto quella da non asportare. Scopo della liposcultura computerizzata è superare gli inconvenienti sopra riscontrati, attraverso il rilevamento del tessuto adiposo prima, durante e dopo l’intervento. Il metodo consente di rilevare in maniera esatta la quantità e la distribuzione di un tessuto adiposo o di qualsiasi formazione lipidica presente nel corpo umano. La liposcultura computerizzata ad alta defi nizione è semplice e immediata e consente di misurare con precisione la distribuzione della quantità del tessuto adiposo presente in una parte del corpo umano, e che ne permette una riproduzione grafi ca corredata di immagini quanto più prossime alla realtà.

▶ Ptosi mammaria. Quando la mastoplastica additiva?A. Di Vincenzo

La ptosi moderata ( grado II ) può essere trattata agevolmente con la mastoplastica additiva: la progettazione chirurgica prevede l’utilizzo di protesi iperproiettate con la tecnica “dual plane” o “multiplane”.

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Una limitata sezione del muscolo pettorale associata a specifi ci trattamenti della ghiandola e dei tessuti circostanti rendono l’intervento particolarmente delicato. In alcuni casi occorre che la paziente accetti l’impiego di protesi di discreto volume, per cui è necessario un colloquio accurato con esempi fotografi ci. Vengono illustrati i disegni preoperatori e i le tecniche utilizzate a seconda dei casi.

▶ Gestione della contrattura capsulare nella mastoplastica additiva

I. Scimè, U. Majani

La contrattura della capsula periprotesica è la complicanza più frequente sin dagli albori della mastoplastica additiva. Con il tempo l’incidenza si è gradualmente ridotta sino a essere ora contenuta in limiti accettabili. Negli Anni 80 sapevamo perfettamente che almeno il 30% delle protesi che avremmo inserito sarebbero andate incontro a questa complicazione nell’arco di pochi anni. Attualmente la percentuale si è mediamente attestata intorno al 5-8% secondo la maggior parte dei ricercatori (per quanto ci riguarda, negli ultimi due anni abbiamo osservato una contrattura superiore al II grado solo nel 2% del totale). Resta diffi cile arrivare a conclusioni defi nitive sulla base delle diverse casistiche proposte nella letteratura scientifi ca, perché spesso si basano su parametri variabili e poco comparabili. Molte si riferiscono alle contratture immediate, mentre altre valutano i dati relativi a periodi molto lunghi. Le protesi mammarie sono costituite da gel o liquidi di varia natura avvolte da un involucro di silicone solido, materiale “biocompatibile” per eccellenza che scatena comunque nell’organismo una reazione da corpo estraneo, sebbene in genere piuttosto blanda. In pratica il guscio dell’impianto viene circondato da una pellicola fi brosa, che si forma in pochi giorni sulla tasca di alloggiamento. Purtroppo la reazione dell’organismo non sempre è così favorevole e molto spesso capita che si formino capsule periprotesiche spesse e rigide, che stringono gli impianti fi no a farli diventare duri e di forma bizzarra. Questo fenomeno viene defi nito “contrattura della capsula periprotesica”. Le origini di tale complicazione non sono state del tutto chiarite, sebbene ormai si ritenga che esse siano multifattoriali in buona parte dei casi. Si tratta certo di una reazione particolarmente intensa dell’organismo alla presenza della protesi, probabilmente stimolata da altri catalizzatori, quali infezioni o ematomi, anche se asintomatici, oppure silicone liquido trasudato. Non è facile defi nire a parole una sensazione tattile come la durezza nè, di conseguenza, l’intensità della contrattura. Baker provò a classifi carli in modo semplice con una scala di 4 gradi ingravescenti. • I GRADO - consistenza normale, protesi non palpabile né visibile; • II GRADO - consistenza meno soffi ce del normale. Protesi palpabile; • III GRADO - protesi palpabili e visibile. Consistenza innaturale; • IV GRADO - consistenza dura della mammella che appare dura, fredda e deforme. L’Autore prende in considerazione i vari tipi di trattamento medico e chirurgico della contrattura capsulare sia recente sia tardiva, tra cui la capsulotomia e capsulectomia, oltre che l’uso di protesi rivestite al poliuretano per ridurre l’incidenza delle recidive.

▶ La multi micro stimolazione alveolare nel massaggio connettivale meccanizzato secondo la teoria del micro vacuolo

G. Maullu

Il massaggio connettivale in campo estetico e in campo medicale è sempre stato considerato un caposaldo nel ventaglio dei trattamenti possibili. Fino agli Anni 80 è sempre stato eseguito manualmente ed è proprio in questi anni che compare un’apparecchiatura in Francia che, dotata di un manipolo con due rulli motorizzati e un’aspirazione centrale, permetteva di effettuare

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un palper rouler costante e ritmato. Questo nuovo metodo di trattare il sistema connettivo, soprattutto in campo estetico, e i suoi indubbi risultati sulle panniculopatie, ne hanno decretato il successo per circa 20 anni; era nato il massaggio connettivale meccanizzato. Nei primi anni del 2000 un chirurgo plastico francese, J. C. Guimberteau, affascinato dai movimenti della mano e ancora di più dalla capacità di adattamento della struttura cutanea in relazione al movimento, osserva con una speciale telecamera endoscopica il sistema connettivale durante una dissezione in vivo. Si apre un nuovo mondo. Infatti, la presenza delle fi bre di collagene era già stata abbondantemente dimostrata negli interventi di dissezione, dove si repertava una serie di fi lamenti che, partendo dalla fascia fi brosa, avvolgeva tutta la struttura senza attribuire loro però nessuna funzione al di fuori di quella di far aderire il sottocute alla fascia muscolare in profondità. Grazie allo scrupoloso studio del Professor Guimberteau, effettuato con strumenti di ultimissima generazione, è emerso uno straordinario aspetto che evidenzia come il sistema connettivo non solo connette tra loro le strutture, ma in alcuni casi ne modula la risposta. Più precisamente il sistema connettivo si presenta come un sistema collagenico multi micro vacuolare d’assorbimento dinamico. Il connettivo vacuolare è un tessuto mobile, globale, ripartito; occupa tutti i piani e riveste i lobuli adiposi; si infi ltra tra le fi bre muscolari. È un sistema di scivolamento ottimale, senza scosse e senza sollecitazioni sui tessuti periferici; assicura la continuità della trama tissutale vivente, regola le forze fi siche intra corporee. La pressione intra micro vacuolare ne costituisce l’unità di base. La sua struttura collagenica è un sistema costituito da fi bre, fi brille e sotto-fi brille che si dividono, si stendono, si ritirano, resistono e scivolano le une sulle altre. Le tensioni e le pressioni vengono ripartite in tutti i sensi; la struttura fi brillare si inclina in 3D. Il tessuto è quindi costituito da miliardi di micro vacuoli, le cui dimensioni variano da alcuni micron ad alcune decine di micron, organizzati con disposizione caotica, di aspetto frammentario, apparentemente simili ma tutti unici. Inoltre altri studi in campo biochimico hanno portato alla scoperta di particolari strutture proteiche di membrana, chiamate integrine, in grado di svolgere compiti delicati nel movimento cellulare indotto, ossia hanno la funzione di meccanocettori. Da tutta questa mole di scoperte, la moderna e sofi sticata tecnologia ha creato un’apparecchiatura utilizzabile in campo estetico e medicale, Icoone®, la quale, facendo tesoro delle precedenti esperienze e traducendo in pratica le intuizioni prima descritte, è in grado di stimolare in maniera pressoché perfetta e priva di effetti collaterali il tessuto connettivo secondo la teoria del micro vacuolo. Icoone® utilizza infatti una tecnologia avanzata chiamata Roboderm®.

▶ Un trattamento non invasivo del cronoaging e delle sma-gliature

R. Castellana, F. P. Alberico

Gli Autori presentano le esperienze preliminari di un protocollo non invasivo per il trattamento del cronoaging, basato sull’impiego di un peeling non esfoliante al TCA perossido, preceduto da elettroporazione, e associato a una nuova metodica basata su vibrazioni meccano sonore multifrequenza, ad azione tonifi cante. Alcune pazienti sono state trattate anche con sedute di infrarossi. La stessa procedura viene anche proposta per alcuni casi di smagliature, in associazione alla carbossiterapia. Verranno presentati i riscontri iconografi ci.

▶ Trattamento delle lipodistrofi e distrettuali mediante ultra-suoni interferenziali potenziati

G. Roveri

La possibilità di disporre di 2 generatori indipendenti che consentono di applicare contemporaneamente sulla zona da trattare trasduttori a frequenza variabile da 0,33 - 0,66 - 1 - 2 e 3 Mhz a elevato trasferimento di energia ed ampia superfi cie (78,5 cm2 ciascuna a 3

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W/cm2, quasi 240W totali), permette di trattare con questa metodica, sicura e di facilissima attuazione, aree di panniculopatia fi brosa di discrete dimensioni (10 - 20 cm di diametro) con tempi di applicazione suffi cientemente brevi (10 - 20 minuti per seduta) e ottimi risultati. Inoltre, la possibilità di applicare contemporaneamente frequenze diverse con i due trasduttori determina nel sottocute effetti interferenziali che potenziano l’azione lipo-fi broclasica degli Ultrasuoni senza i possibili nocivi effetti della cavitazione. Le sonde fungono anche da elettrodo mobile (+ o -) per la elettroveicolazione transdermica mediante elettroporazione di gel medicati con principi attivi. Seguono osservazioni macro e microscopiche, protocolli terapeutici e conclusioni.

▶ Acido mandelico: peeling sinergico in associazione di metodiche

R. Pelliccia

Le recenti nuove formulazioni dell’acido mandelico in sinergia con varie altre sostanze peeling ha trovato riscontri positivi nella maggior parte degli utilizzatori. L’esperienza personale maturata in oltre quattro anni di sperimentazioni ed evoluzione delle preparazioni con questo acido mi ha permesso di presentare interessanti novità per quanto riguarda l’utilizzo e l’ampliamento dell’acido mandelico in associazione. Le nuove formulazioni sinergiche, associazione con tca e la crema professionale depigmentante che si sono aggiunte alle note associazioni con i chelanti trans dermici, all’associazione con acido piruvico e acidi dicarbossilici in un protocollo bifasico, all’esclusiva formulazione con acido mandelico e acido salicilico, si sono mostrate valida base per un trattamento combinato con tecniche strumentali e iniettive. Con le nuove formulazioni si è riusciti a mantenere inalterate tutte le caratteristiche di sicurezza dell’acido mandelico creando un protocollo di trattamento che segue un fi lo conduttore unico dal pre-peeling fi no alla terapia domiciliare proprio per un concetto di sinergia, si è ottenuto un incremento di effi cacia ed allargamento delle indicazioni senza stravolgere il concetto di peeling sicuro proprio dell’acido mandelico.

▶ Rivitalizzazione del volto e del collo mediante Plasma Ricco di Piastrine (PRP): risultati del trattamento di una serie consecutiva di 23 pazienti

D. Romano, A. Marcianò, P. Massaro, A. Redaelli

Background: L’uso di plasma arricchito di piastrine è un trattamento noto da tempo in svariate branche chirurgiche e mediche. Il ringiovanimento del volto, collo e décolleté mediante plasma autologo ricco di piastrine è una tecnica proposta da minor tempo ma mai studiata adeguatamente. Scopo del presente lavoro è valutare i reali risultati e gli effetti collaterali di un protocollo standardizzato su una serie consecutiva di pazienti. Materiali e metodi: da settembre a dicembre 2008 una serie consecutiva di 23 pazienti sono state trattate con iniezioni di plasma ricco di piastrine. Il trattamento ha previsto tre sedute a distanza mensile ed è stato effettuato grazie all’utilizzo di una centrifuga e di kit sterili per il prelievo di sangue, appositamente studiato. Le pazienti sono state trattate con circa 4 ml di plasma arricchito di piastrine (attivato con calcio cloruro) su punti standardizzati del viso e del collo. Per tutte le pazienti sono state effettuate fotografi e prima, durante e dopo lo studio. Tali fotografi e, standardizzate per ogni paziente, hanno incluso proiezioni in AP, a 45° e di profi lo, inoltre è stato utilizzato un dermatoscopio per la defi nizione dei particolari dermici. Risultati: I risultati sono stati valutati a un mese dall’ultima seduta (gennaio 2009) mediante la comparazione delle foto effettuate prima e dopo includendo, nella valutazione fi nale, la variazione di alcuni indici clinici. Nella relazione verranno portati i risultati defi nitivi dello studio. Conclusioni: Il ringiovanimento del volto e del collo mediante piastrine resta una promettente

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tecnica di ringiovanimento. La tecnica proposta è di semplicissima e facile esecuzione. La conoscenza della sua reale effi cacia sarà di aiuto per tutti i colleghi che vorranno utilizzarla, ma solo dopo averne determinato i reali benefi ci.

▶ Azione combinata acido ialuronico-polinucleotidi nei trattamenti di rivitalizzazione cutanea

M. Cavallini Sinergia d’azione Polinucleotidi di acido ialuronico nei programmi di biorivitalizzazioneIl meccanismo di sfruttamento della sinergia d’azione fra diverse molecole presenta numerosi vantaggi in termini di effi cacia clinica: nella biorivitalizzazione è conosciuta l’azione di stimolo alla attività proliferativa e secretiva di fi broblasti esercitata dalle macromolecole polinucleotiche che esercitano un ruolo anche nel miglioramento della microcircolazione mediante aumento di produzione di fattori di crescita vascolari. Per ottenere un incremento di risultati è possibile abbinare acido ialuronico ad alto peso molecolare non cross linkato che completa l’effetto grazie alla sua forte azione di richiamo di molecole di acqua (forte effetto idratante) e di azione selettiva SOD similare sui radicali liberi. L’Autore presenta i razionali d’uso da un punto di vista scientifi co e i protocolli clinici proposti per la biorivitalizzazione cutanea.

▶ Biostimolazione del viso e bioristrutturazione della re-gione palpebrale inferiore con formulazioni transdermiche

I. P. Palmieri

È risaputo che, con gli anni, l’attività dei fi broblasti diminuisce. Di conseguenza il connettivo

dermico si impoverisce sia in sostanza fondamentale (Matrice) sia in fi bre di collagene ed

elastina. La somministrazione per via transdermica dei precursori dell’acido ialuronico e dei

glicosaminoglicani, in genere abbinati a peptidi biomimetici e CEV (cellule staminali vegetali),

ha dimostrato di aumentare la produzione intradermica dei fi broblasti di acido ialuronico, con

un ripristino della consistenza del tessuto e un miglioramento delle rughe e dei contorni del

viso.

Nel processo di ringiovanimento delle nostre pazienti si è prestata particolare attenzione alla

regione delle palpebre inferiori, che spesso presenta lassità e borse grassose.

L’utilizzo di un nuovo peptide, detto ATP peptide, che agisce con l’attivazione della lipolisi,

abbinato ad altre sostanze attive, ha portato a un miglioramento della regione perioculare sia

per il trofi smo sia per la diminuizione delle borse grassose.

▶ Erbium glass laser 1540 e fenolo in nuova formulazione: Sinergie terapeutiche contro il fotoaging

G. M. Izzo, I. P. Palmieri, R. Ambrosanio, P. Tarantino L. Izzo

In occasione del sies day 2008 abbiamo presentato una relazione preliminare riguardante

l’utilizzo del laser frazionato 1540 e di una nuova formulazione di fenolo nella correzione delle

alterazioni da fotoaging.

In questa nostra comunicazione vogliamo fare il punto di dieci mesi di utilizzo della metodica.

Il nostro protocollo prevede una seduta ogni 15 giorni, utilizzando alternativamente una

stazione operativa composta da un erbium frazionato 1540, un infrarosso frazionato e una luce

pulsata particolarmente adatta alle ipercromie e alle teleangectasie del viso, e una particolare

formulazione di peeling al fenolo, che ci consente di utilizzare questo magnifi co agente peeling

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in modo molto duttile, come soft o medium peel, evitando tutti i possibili effetti collaterali topici

e sistemici della mollecola.

Riportiamo le risultanze statistiche di un campione di trenta pazienti.

▶ Tossina Botulinica A: tecniche avanzate e correzione degli erroriA. Redaelli

La tossina botulinica A (TBA) è la tecnica di punta nella modulazione della mimica del volto.

Permette di ridurre le rughe mimiche in modo assai effi cace e con la sostanziale assenza di

effetti collaterali.

Mentre le tecniche di base sono ben conosciute ed ormai standardizzate, alcune tecniche

emergenti hanno uguali risultati ma sono meno conosciute.

Inoltre è ferma convinzione dell’Autore che la stragrande maggioranza degli effetti collaterali

possono essere prevenuti con l’utilizzo di dosaggi prudenziali e di una tecnica accurata.

Nella presentazione, l’Autore espone la propria tecnica in alcune indicazioni avanzate come il

lifting del sopracciglio, la correzione delle bunny lines e delle rughe codice a barra, il lifting del

bordo mandibolare e la correzione del gummy smile e del bruxismo.

Infi ne, a fronte di alcuni effetti collaterali documentati, propone la propria correzione.

▶ Strategie anti-aging per il collo: peeling, polinucleotidi e ialuronico in sinergia

L. Moro, S. Bertollini

Sempre più frequente, tra le richieste terapeutiche anti-aging della nostra pratica ambulatoriale,

la correzione della regione del collo, soprattutto post menopausale, quando la funzione

ormonale di sostegno sui processi di idratazione, tonicità e spessore dermo/epidermico

cessa. La diffi coltà nel correggere gli inestetismi cutanei di tale area senza bisturi è spesso

enorme e a volte impossibile e richiede comunque strategie orientate sui due fronti dermo-

epidermico. A questo proposito, abbiamo potenziato il nostro classico protocollo combinato

peeling e Polinucleotidi iniettabili con l’introduzione di una nuova generazione di acido

Ialuronico in gel intradermico, 20mg/ml; laddove il Peeling chimico evoca una stimolazione

epidermica superfi ciale, ben supportata sul piano profondo dalla proliferazione fi broblastica

con rinnovamento della componente fi brillare e amorfa indotta dai Polinucleotidi, l’azione

sinergica dello Ialuronico potenzia il miglioramento del trofi smo e del turgore cutaneo grazie

alle sue indiscusse funzioni idratanti.

Andremo pertanto a esporre le fasi con cui articoliamo questo protocollo, ritenendolo, alla luce

dei risultati obiettivi ottenuti, una valida proposta terapeutica nel trattamento anti-aging non

chirurgico del collo.

▶ Viscofi ll a new fi ller clinical and human skin biopsy study I. Corridori, B. Palmieri, S. Capone, G. P. Baruzzi

The authors describe a case study on a new HIAA long-standing fi ller.

The protocol of use, complications prevention and skin biopsy histopathological fi ndings are

reported. A good biocompatibility, optimal dermal integration and long term outcome are the

main references of the compound.

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▶ Electroporo-cosmesis e peeling misto per il ringiovani-mento della cute del volto

S. Capurro

Il video mostra l’applicazione di due tecniche di ringiovanimento cutaneo del volto: il peeling misto e l’electroporo-cosmesis. Il peeling misto rappresenta la tecnica di scelta per l’eliminazione delle rughe labiali (codice a barre). Una sola seduta è in grado di ottenere un risultato di eccellente qualità e duraturo nel tempo. La cute è disepitelizzata utilizzando la specifi ca corrente ad alta frequenza, con gli stessi dati di programmazione utilizzati per la ripigmentazione della vitiligine stabile. Sull’area disepitelizzata è applicata per un minuto la soluzione di resorcina a concentrazione satura. L’electroporo-cosmesis è una recente tecnica che consente di agire sulla superfi cie cutanea in maniera estremamente delicata senza residuare alcun segno, solo una cute più luminosa e compatta. L’electroporo-cosmesis elimina progressivamente, le piccole rugosità del volto, incluse le rughe palpebrali, e quelle del collo. Anche le macchie cutanee progressivamente schiariscono. L’electroporo-cosmesis è in grado di potenziare l’azione dei peeling chimici applicati successivamente. L’electroporo-cosmesis consente di ottenere la stessa effi cacia con concentrazioni di peeling molto inferiori. La più bassa concentrazione del peeling presenta il vantaggio di essere meno infi ammatoria e l’applicazione risulta più maneggevole e senza rischi.Le principali azioni dell’electroporo-cosmesis sono: • riduzione dello strato corneo con pulizia degli sbocchi ghiandolari;• persistente stimolo negli strati più superfi ciali del derma con attivazione dei fattori di crescitaElettroporazione e aumento dell’assorbimento delle sostanze topiche applicate;• distribuzione nella cute, per elettroriduzione, di ioni d’oro o d’argento stimolanti il collagene;• distribuzione nella cute, per elettroriduzione, di ioni d’argento e d’oro ad azione antibatterica;• levigatura della pella con riduzione dei pori;• eliminazione delle macchie;• compattazione della cute con riduzione delle rughe del viso e del collo;• potenziamento dei peeling successivamente applicati. L’electroporo-cosmesi è utilizzabile in tutti i pazienti, nei giovani (levigazione della cute, cheratolisi, normalizzazione sebacea, acne, preparazione per l’applicazione di peeling molto leggeri) e negli adulti (macchie, rugosità, compattazione della cute, stimolo alla formazione di elastina e collagene, lassità del collo e decoltè, peeling leggeri, medi e forti). Il peeling misto è la tecnica standardizzata in grado di eliminare in maniera permanente il codice a barre, risolvendo le problematiche di una regione non trattabile in maniera adeguata con le altre metodiche.

▶ Proposta personale di trattamento anti-aging del volto: Carbossiterapia e acido ialuronico NASHA a effetto “Hydroreserve”

M. G. Di Russo

L’utilizzo di due metodiche, carbossiterapia e acido ialuronico NASHA a effetto “Hydroreserve”, per il ringiovanimento del volto, in pazienti con un grado d’invecchiamento da lieve a marcato risulta essere un’ottima strategia di trattamento. Il protocollo prevede un ciclo alternato di 3 sedute di CO

2 a tre sedute di acido ialuronico NASHA a effetto “Hydroreserve” ogni 15 giorni

per un periodo complessivo di 3 mesi, e può essere ripetuto 2 volte l’anno. Il protocollo permette di ottenere una sinergia d’azione con un risultato clinico fi nale più incisivo e un risultato estetico più completo ed evidente. L’uso della carbossiterapia mediante microiniezioni localizzate per via sottocutanea e intradermica di CO

2 medicale, biossido di carbonio, gas inodore e incolore è un comprovato

presidio nella stimolazione dell’ossigenazione tessutale in diversi campi della Medicina.

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L’azione per via sottocutanea si estrinseca attraverso un meccanismo di vasodilatazione

e incremento della sfi gmicità arteriolare con conseguente aumento della velocità di fl usso

a livello del microcircolo. Il meccanismo d’azione consiste in una stimolazione diretta delle

cellule muscolari lisce arteriolari, oltre che in una riduzione dell’affi nità dell’emoglobina per

l’O2 con maggiore ossigenazione tissutale. La CO

2, inoltre, è in grado di stimolare l’attività

dei fi broblasti ad una maggiore produzione di collagene ed elastina. La carbossiterapia è una

metodica ben tollerata, dotata di particolare compliance e quando viene applicata sul volto

richiede alcuni accorgimenti.

L’acido ialuronico NASHA a effetto “Hydroreserve” è caratterizzato da una elevata

concentrazione di acido ialuronico stabilizzato (20 mg/ml) particellato a degradazione

isovolemica. L’impianto nel derma profondo di microgocce di gel con tecnica lineare corta

permette di ottenere un’dratazione profonda dello stesso grazie alla formulazione esclusiva,

con stabilizzazione inferiore all’1%. Si crea così una riserva di acido ialuronico profonda, a lento

rilascio, la quale a sua volta, legando acqua, si trasforma in una riserva profonda di acqua. Il

risultato clinico si evidenzia con un recupero del turgore, del tono e della compattezza cutanea,

dati evidenziati e supportati dal recente report scientifi co della professoressa Kherscher

dell’università di Amburgo.

In conclusione, la carbossiterapia determina: miglioramento a livello microcircolatorio, aumento

dello spessore del derma, aumento dell’elasticità della cute e riduzione della lassità cutanea.

L’effetto “Hydroreserve” del gel NASHA determina: miglioramento dell’idratazione e turgore

cutaneo, aumento della compattezza ed aumento dell’elasticità.

▶ Trattamento del body-aging con stimoli luminosi (Led E Ipl) associato a rivitalizzazione con dermoelettroporazione

M. Cavallini, A. Gessati

Nell’ottica di un risultato di ringiovanimento che tenga in considerazione tutte le componenti di

unità estetiche del corpo, la correzione dei segni d’invecchiamento su diverse aree corporee

(braccia, addome, cosce, ecc...) fra le altre può essere affrontato attraverso la sinergia di

terapia fotobiostimolante e rivitalizzazione cutanea.

Nella personale esperienza degli Autori si è utilizzata e comparata l’azione di sorgenti luminose

quali LED e Luce pulsata, confrontandone razionale, protocolli operativi e risultati, associate

nella medesima seduta con dermoelettroporazione (DEP), cio al passaggio transdermico

ottenuto con l’invio sulla cute di onde elettriche pulsate a intensità controllata che, favorendo

l’apertura di particolari canali intercellulari, consente il passaggio e la veicolazione di micro e

macromolecole ad azione biorivitalizzante (acido ialuronico, polinucleotidi, aminoacidi, fattori

di crescita, ecc...).

Gli Autori riportano la personale esperienza di confronto ottenuta con sedute composte da

trattamento con sorgente luminosa associata a dermoelettroporazione, ripetute con cicli a

cadenza variabile (in base alla sorgente luminosa utilizzata) su diverse aree corporee.

▶ Hand rejuvenation with “calcium hydroxyapatite” L. Piovano

Introduction: the use of calcium hydroxyapatite has now come into its own also in the

treatment of hypoatrophy in the dorsal region of the hands. Its particular use on the part of the

plastic surgeon is its application as a complement to the aesthetic surgical procedures.

Methods and Materials: a blend of calcium and phosphate ions transmitted by a gel of

carboxymethylcellulose, glycerine, and saline solution - Radiesse™ - was used at a fi xed

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concentration – structural component 30% and gelatinous carrier 70%.

The treatment was carried out in a suitable ambulatory environment, using multiple injections

4-6, with the additional use of local anesthetic in pomphus or bolus-like injection points.

Results: the treatment reveals a reinforcement of the sub-dermal matrix of the dorsal region

of the hands provoked an immediate improvement, with consequent stretching/thickening of

the overlying cutaneous tissue and then a secondary increase, in the following 2-3 months, of

the autologous synthesis of new collagen with the improvement of the texture and therefore

the harmony of the entire hand.

The effect of the injection of the substance is nevertheless temporary: it has a variable duration

of 12-18 months.

In general collateral effects are minimal if the infi ltration has been carried out correctly.

Occasionally some swelling and small hematomas at the injection site may occur, which are

cleared up in a few days.

The procedure was used in 33 patients, 61 hands, over the last 14 months; almost all patients

underwent post-treatment follow-up evaluations at 1-3-6-12- months.

There were 3 cases of hypercorrection, and only one case of product build-up. Completely

resolved with relative correction: intralesional Saline Solution washing, with no further

consequences.

Conclusions: This procedure is simple and safe, it does not interrupt the patient’s normal

social life or working activity, and the results are highly satisfying, even with a single application,

plus it’s repeatable.

▶ A new formulation based on a synergistic activity between vitamin C and phytic acid for skin depigmentation

A. Marchal

Hyperpigmentation is a common skin disorder encountered by a large number of persons of

all phototypes characterized by the apparition of dark spots at the surface of the skin.

The ideal depigmenting compound should have a potent, rapid and selective bleaching effect on

hyperactivated melanocytes, carry no short or long term side−effects and lead to a permanent

removal of undesired pigment, acting at one or more steps of the pigmentation process. As

a result of the key role played by tyrosinase in melanin biosynthesis, most whitening agents

available on the market act specifi cally to reduce the function of this enzyme by means of

several mechanisms: while with Melaclear Intense Depigmenting Care (serum) it is a complete

blockage of pigmentation process providing the patient with increased effectiveness and

persistence of the treatment results.

The innovative complex of Vitamin C with Phytic Acid acts as a quadruple lock on melanin

synthesis and therefore guarantees a high effectiveness on the brown spots removal and their

reappearance. This complex inhibits the activity of tyrosinase and blocks melanogenesis at

three other levels allowing excellent results in the elimination of pigmentary spots.

The MelaClear serum may be combined with a New peeling system (Biocell Rejuvenation

Activator with 15% TCA) to improve the hyperpigmentation treatment. Several clinical trials

were realized around the world to evaluate the effi cacy of this treatment. The conclusions are

in contrast with other topical agents that specifi cally acts on one step only, this formulation

works blocking multiple steps during melanogenesis process. We believe that, thanks to his

chemical proprieties, this formulation is a real biomodulant agent. During the treatment we did

not report any side effect. We suggest to use it as a fi rst choice treatment during summer and

to use it in combination with topical treatments.

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▶ Fisiopatologia dell’invecchiamento degli organi genitali femminili

G. P. Cretì

Come qualsiasi altro organo e apparato, anche gli organi genitali femminili subiscono, nel corso della vita, dei cambiamenti morfo- strutturali e quindi anche funzionali spesso considerevoli, infl uenzando positivamente prima e negativamente dopo la percezione dello stato di salute, il senso di benessere, la risposta sessuale e la vita di relazione in genere. Rispetto al tessuto osseo, il cui invecchiamento inizia e può essere documentato già dai 20 anni di età, l’apparato genitale femminile con le sue strutture e i suoi tessuti passa attraverso fasi di trasformazione che corrispondono all’epoca della maturità sessuale o età fertile, dall’adolescenza, attraverso le gravidanze e il parto, fi no al climaterio. Tali modifi cazioni sono percepibili ma lente e solo in prossimità dell’epoca peri-menopausale, che inizia normalmente intorno ai 46-50 anni di età; la riduzione repentina degli ormoni estrogeni rende questi cambiamenti evidenti. Gli organi genitali esterni femminili per esempio, perdono il loro turgore, attraverso la riduzione dell’elasticità e l’idratazione dei loro tessuti, il colorito roseo inoltre si fa sempre meno intenso e la tonica vaginale si fa via via più lassa, si assiste quindi ad un progressivo avvizzimento e collabimento tissutale esattamente come avviene in tutti gli altri distretti corporei. Attualmente ci siamo abituati a considerare rispettosamente l’invecchiamento: lo riconosciamo sotto ogni sua forma d’espressione e tentiamo di contrastarlo attraverso coscienza e molte forme della scienza. Anche in questo particolare caso l’approccio terapeutico deve avere carattere di collegialità, passando attraverso il supporto psicologico, la diagnosi ginecologica preventiva ed eventualmente differenziale dalla patologia, la terapia farmacologica ormonale sostitutiva, gli interventi chirurgici-plastici e ginecologici, nonché attraverso i trattamenti medico-estetici.

▶ “Belle....Anche di nascosto“: inquadramento socio-stori-co-culturale del concetto di bellezza e giovinezza del corpo femminile

E. Fasola

L’Autore descrive, attraverso un excursus socio-storico-culturale, i cambiamenti durante i secoli del concetto di bellezza femminile, dell’esaltazione che l’arte in tante delle sue forme (poesia, architettura, fi losofi a…) ha attuato nei confronti dell’aspetto di tutto il corpo femminile, non solo delle sue parti o zone scoperte, ma anche di quelle “nascoste”, intime come gli organi genitali. L’Autore vuole altresì sottolineare come, ai giorni nostri, l’aspetto estetico-funzionale degli organi genitali femminili smette di essere un tabù privato per diventare invece attenzione personale da parte delle donne di tutte le età, trasformando questa esigenza in un vero e proprio fenomeno di costume contemporaneo.

▶ Aumento volumetrico delle Grandi Labbra mediante in-fi ltrazione di acido ialuronico macromolecolare. Due tecni-che a confronto

P. Fundarò, P. R. Russo

L’aumento volumetrico delle grandi labbra con fi nalità estetica è sempre più richiesto; a tutt’oggi la tecnica chirurgica maggiormente utilizzata è quella dell’autotrapianto di tessuto adiposo. Gli Autori presentano la loro esperienza inerente all’aumento delle grandi labbra con fi ller di acido ialuronico macromolecolare impiantato sia tramite ago sia tramite cannula. Tale metodica di tipo non chirurgico è eseguibile ambulatorialmente in anestesia locale e, grazie alla notevole capacità volumizzante dell’acido ialuronico macromolecolare, consente un’aumento

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volumetrico comparabile con quello raggiungibile con la metodica di autotrapianto di tessuto adiposo ma con minor invasività e sequele post-trattamento minime.

▶ Ringiovanimento chirurgico-funzionale vaginale: lipo-struttura intramuscolare-sottomucosa nel trattamento delle condizioni di lassità vaginale

M. F. Brambilla

La lassità vaginale vera è una condizione patologica dovuta alla perdita di tonicità e diminuzione di spessore dei muscoli bulbo-cavernosi associata a ridotto spessore dei tessuti sottomucosi. La causa è da imputare in genere a parti multipli per via naturale. La procedura di elezione è la colpoperioplastica, intervento effi cace ma gravato da numerose complicanze ed esiti cicatriziali importanti. Sulla scorta dell’esperienza maturata con la tecnica di liposcultura codifi cata da Colemann, l’Autore ha utilizzato la metodica per aumentare lo spessore delle pareti vaginali sia in sede muscolare che sottomucosa. La personale casistica conta 20 pazienti di età compresa tra i 35 e i 61 anni con lassità vaginale classifi cata di gradio medio e severo non responsivo a trattamenti non chirurgici. Le procedure sono state effettuate in sedazione profonda o anestesia generale in regime di day hospital o di ricovero. Effettuato il prelievo di tessuto adiposo, questo è stato trattato con metodica di lipostruttura secondo Colemann e reiniettato con cannule da 18 Gauge. È stata utilizzata una media di 60 CC di tessuto adiposo per ciascun caso. Non si sono registrate complicanze, in 4 casi la procedura è stata ripetuta a distanza di 3 mesi. Tutte le pazienti sono state sottoposte a follow-up clinico ed ecografi co a distanza di 1 mese, 3 mesi, 6 mesi, 1 anno. I risultati diagnostici strumentali, unitamente alla clinica e alla valutazione soggettiva delle pazienti, hanno dimostrato l’effi cacia della metodica.

▶ Nuovi traguardi in Chirurgia plastica sessuale femminileG. F. Bernabei

Nel campo femminile la domanda di procedure mirate alla riacquisizione di un piacere sessuale ridotto o perduto, e al miglioramento dell’estetica degli organi genitali esterni e vaginale ha una data recente tanto che solo adesso si assiste a un aumento di richiesta in tal senso. Negli USA, e più precisamente a Beverly hills, la “Mecca della Chirurgia Estetica”, tale domanda sorge circa 10 anni fa, quando il Dr. Matlok propone tecniche chirurgiche atte a restituire il piacere sessuale anche attraverso il miglioramento dell’estetica vulvare, ridonando un aspetto più simile a quello adolescenziale attraverso la personalizzazione di procedure chirurgiche in base alla costituzione individuale della paziente, aspettative della paziente e senso estetico del chirurgo.

▶ The new non invasive rhinoplasty, is it for real? Medical rhinoplasty concept

F. Braccini

Rhinoplasty is one of the most frequently procedure in plastic surgery. It remains a surgical act but the new fi elds of aesthetic medicine modify its philosophic and technical approach. As well as the whole of the treatments of the aging of the face the procedures of rhinoplasty evolve/move and are simplifi ed with for objective of the reduced surgical traumatisms and an optimization of the time of hospitalization These procedures grow rich by treatment has minimum that it is of the operational acts (“minirhinoplasty”) or about the care of esthetic medicine. The use of botulinum toxin in the treatment of the nasal wrinkles and the correction of the dynamics of the tip offers enthralling prospects for treatmentIndeed the nasal musculature contributes at the time of the expressions of the face has to

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deform or raise a disgrace. For example the fi lling of the naso-frontal angle by the corrugator, the development of wrinkles on the dorsum by the contraction of the complex procerus-transverse. But the action of theses muscles is especially obvious on the level of the nasal tip to the smile by the traction of the septi-nasi muscle which will improve the hump. The nostrils are also under the muscular dependence of groups that the botox can balance. Concerning the fi llers, associate or not with procedures combined with botulinum toxin, they allow to correct the defects, the irregularities of the nasal frame. They authorize a true “nasal modeling”. The medical rhinoplasty is born!These acts of medicine occupy a prevalent place today and make it possible to widen our fi eld of activities.We have made a study about this new fi eld of modern rhinoplasty:Objectives: to describe the new methods of medical rhinoplasty, associating fi llers and botulinum toxin without invasive surgery, to evaluate their effectiveness by a retrospective analysis of an experiment of 247 patients over 4 years and to discuss precise indications of this new approach. Materials and methods: between January 2006 and January 2009, 247 patients profi ted from nonsurgical treatment of esthetic disgrace of the nasal pyramid. They were 182 women and 65 men. The distribution of the indications was the following one: 167 primary rhinoplasties, 80 fi nal improvements of rhinoplasty. It was of a treatment by fi llers in 143 cases, of a treatment by botulinum toxin isolated in 27 cases, and about an association of the 2 procedures in 77 cases. The botulinum toxin used was a toxin of the type A. Concerning the fi llers, it acted of hyaluronic acid in 181 cases, of hydroxyapatite of calcium in 30 cases, phosphate of calcium in 2 cases, poly-lactic acid L in 5 cases and of polyacrylamid gels in 2 cases. Results: In this series of 247 cases, the index of satisfaction is very high, higher than that obtained in the treatment of the other wrinkles and defects of the face (apart from the effects of botulinum toxin). The rate of complication is much reduced because only one reversible complication with type of infection of the tip (multi operated case). The duration of the results depends on the product used: 4 months for botulinum toxin, 12 to 14 month after 2 injections for the temporary fi llers. Conclusion: the medical rhinoplasty offers a new range of therapeutic solutions for many corrections of the nose. The ratio benefi t/risk of any esthetic treatment must be high, which implies to obtain the best result with the simplest protocol, the least invasive and the least brutal. This new approach of the rhinoplasty corresponds thus completely to current waitings of the patients.

▶ Rimodellamento delle labbra con una nuova formulazione dedicata. Conferme e follow-up di un fi ller ad alta biotecnologia

R. Pelliccia

Le labbra richiedono per la loro particolare anatomia e funzione, una correzione o rimodellamento di fi ller con specifi che caratteristiche che permettano una correzione naturale sia a livello estetico sia funzionale. Viene presentata una nuova preparazione di acido ialuronico specifi ca per questo trattamento che si va ad aggiungere e a completare a una gamma di fi ller ad alta tecnologia. L’esperienza personale maturata in oltre un anno di utilizzo di una nuova formulazione a base di acido ialuronico ad alta biotecnologia che si è dimostrata possedere un elevato potere volumizzante ed una durata dell’impianto oltre l’usuale, offre la possibilità di correggere gli inestetismi del volto ricreando le giuste volumetrie e riportare le proporzioni del volto ai parametri ideali dei protocolli estetici. L’invecchiamento cutaneo si manifesta con l’apparire di rughe, pieghe cutanee, ma anche con una netta riduzione del volume del sottocutaneo con conseguente perdita di tono dei tessuti ed alterazioni morfologiche che alterano le proporzioni e le linee del volto. Una gamma

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fi ller basata su una tecnologia basata su reti interpenetrate che offre il prodotto idoneo per il trattamento di tutti gli inestetismi del volto. Un adeguato protocollo di correzione, costituito da un rimodellamento delle volumetrie con un fi ller sub dermico abbinato alla correzione dermica delle rughe e la ricostituzione del profi lo delle labbra, offre un valido rimedio per contrastare l’invecchiamento del volto.

▶ Neuropeptidi di sintesi come innovativi strumenti per il trattamento rivitalizzante del contorno occhi

D. Ancona, M. Metalla, E. Barbieri

La biostimolazione è oggi divenuta uno dei principali trattamenti anti-aging più utilizzati per ricreare una nuova matrice dermo-epidermica mediante la riattivazione dei fi broblasti, le cellule che presiedono al trofi smo dermico, responsabili della produzione di collagene, elastina e glicosaminoglicani. Pertanto le moderne sostanze utilizzate nella biostimolazione mirano alla proliferazione, alla crescita e alla differenziazione dei fi broblasti. La tecnica iniettiva, inoltre, prevede l’attivazione di un processo fi brotico del derma che induce la produzione di un collagene di tipo I capace di irrigidire la matrice dando consistenza al tessuto ipotonico. Lo studio da noi presentato riferisce i risultati che si sono ottenuti impiegando una soluzione di neuropeptidi di sintesi in associazione ad altri attivi iniettata con tecnica intradermica nel contorno occhi. L’obiettivo del nostro studio è stato quello di ottenere l’ottimizzazione biologica dello stato della pelle per potenziare e recuperare il turgore e l’elasticità cutanee in una zona particolarmente soggetta al cronoaging e photoaging come quella perioculare. Il razionale e i protocolli di trattamento sono aggiornati nella relazione.

▶ Acido ialuronico disidratato di dimensioni nanometriche: la terapia domiciliare di sostegno ai trattamenti fi ller e di biostimolazione

C. Lampignani. D. De Rossi, A. Gessati, A. Camporese

Non solo il dermatologo, ma sempre più anche il medico a indirizzo estetico, cerca di approfondire e di conoscere dei dermocosmetici specifi ci che possano aumentare o mantenere più a lungo i risultati delle terapie ambulatoriali. Con questa relazione, l’Autore vuole illustrare una formulazione messa a punto specifi catamente per preservare le correzioni estetiche ottenute mediante fi ller riassorbibili o biostimolazioni. Risulta interessante non solo la scelta di molecole prettamente ad azione anti-aging, ma la presenza di due molecole tecnologicamente avanzate ad azione antidisidratazione e protettiva dai fattori nocivi esterni.

▶ Quantum Molecolar Resonance (Q. M. R.) in Aesthetic Treatments / L’uso della Risonanza Quantica Molecolare nelle applicazioni estetico-biostimolanti

L. Corti

Low Potence and Very High Frequency Current induces biological tissues stimulation. We

fi nd the core system in specifi c frequence spectrum applied, based on Q. M. R. Compared

with standard methodology that usually increase tissue temperature, QMR provides cellular

regeneration and metabolism enhancement preserving temperature at phisiological level. That

is a non-invasive therapy and no anaesthetic treatments is required, not even for skin cooling-

off. During the handling only a light warmth sensation is perceptible on the skin under the

plate electrode. The treatment’s length depends on dimensions of body parts and on therapy

parameters that medical user defi nied.

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As we can see, treated tissues immediately acquire new turgor and radiance. Main applications

concern tissue resurfacing, face wrinkles reduction (eyes contours, cheeks, forehead, neck),

body and face tonifi cation (abdomen, thighs)

Excellent results have been observed for acne vulgaris and cellulite too.

A clinical case study about QMR is presented.

L’impiego di correnti a bassa potenza e altissima frequenza promuove una stimolazione dei

tessuti cutanei e muscolari. Il cuore del sistema risiede nello specifi co spettro di frequenze

utilizzate. Questo si basa sul principio della Risonanza Quantica Molecolare. Diversamente

da altre tecniche disponibili, che si limitano a produrre un semplice riscaldamento del tessuto

trattato, la risonanza quantica molecolare promuove una stimolazione cellulare in modo

del tutto peculiare, mantenendo bassa la temperatura del tessuto, ed evitando pertanto

gli eventuali rischi ed effetti collaterali che un eccessivo aumento di temperatura potrebbe

comportare. La terapia praticata è assolutamente non invasiva.

Non provoca alcun dolore, non necessita di alcun prodotto analgesico, né di sistemi esterni

di raffreddamento della cute.

Durante il trattamento, il paziente sperimenta unicamente una leggera sensazione di calore

nella zona di cute sottostante la piastra di trasmissione. La durata del trattamento varia dai

15 ai 20 minuti, in funzione dell’ampiezza delle zone trattate e dei parametri di terapia defi niti

dal medico. Come conseguenza visibile, viene riacquistato un turgore ed un’elasticità propri

del tessuto più giovane. I trattamenti estetici con Risonanza Quantica sono fi nalizzati al

ringiovanimento tissutale, alla riduzione delle rughe del viso (guance, contorno occhi, fronte e

collo) ed alla tonifi cazione dei tessuti, connettivi e muscolari, sia del viso sia di altre zone del

corpo, quali ad esempio: l’addome, glutei e interno/esterno coscia.

Ottimi risultati si sono osservati anche nel trattamento dell’acne e della cellulite. Viene

presentata una casistica trattata con questa tecnica.

▶ Nuova metodica di misura dello spessore dello strato adiposo

G. Morandi

La metodica ecografi ca a ultrasuoni per la misura dello spessore dello strato sottocutaneo

adiposo si basa sull’utilizzo di ecografi portatili a ultrasuoni di tipo A che sfruttano la capacità

dei tessuti biologici di rifl ettere in maniera differente una frazione dell’onda ultrasonora da cui

sono attraversati.

Ci sono molte evidenze in letteratura che gli ultrasuoni sono largamente utilizzabili per la misura

dello spessore dello strato sottocutaneo adiposo e conseguentemente della stima della

percentuale di massa grassa (%MG). La tecnologia degli ultrasuoni permette una misurazione

diretta e immediata dello spessore di adipe sottocutaneo, senza la necessità di effettuare una

plicatura manuale.

Questa metodica è applicabile in tutti i campi dove il tessuto adiposo sottocutaneo riveste

un ruolo importante nella defi nizione di equilibri metabolici come per esempio nei trattamenti

conseguenti alla sindrome metabolica legata al soprappeso e in tutte quelle applicazioni

medico-estetiche dove si presenti la necessità di defi nire in modo preciso lo spessore del

pannicolo adiposo.

Il risultato dà una defi nizione fi nalmente chiara e inequivocabile degli spessori sottocutanei, la

possibilità di misurare qualsiasi punto del corpo umano, la ripetibilità delle misurazioni. Questa

precisione consente di evidenziare anche minime variazioni; ideale per chi si sottopone a

trattamenti medico-estetici, come cavitazione o mesoterapia.

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▶Acido Piruvico e radiofrequenza nel trattamento dell’acne

P. Tarantino

L’effetto della RF sul connettivo rende ragione del suo impiego sugli esiti cicatriziali da acne:

come è intuitivo, la stimolazione dei fi broblasti con neoformazione di collagene migliora le

cicatrici acneiche. Tuttavia la RF trova indicazione anche nelle forme attive di acne volgare di

media gravità, e talvolta risulta di ausilio anche in forme più gravi (acne nodulare).

C’è infatti un miglioramento della componente infi ammatoria, legato forse a una inibizione

dell’attività delle ghiandole sebacee (testimoniata clinicamente da una minore untuosità della

zona trattata e istologicamente da una riduzione di volume delle ghiandole stesse).

Inoltre la RF determina una distruzione del Propionibacterium Acnes.

Da non trascurare l’effetto drenante della RF, apprezzabile già immediatamente dopo il

trattamento.

La radiofrequenza utilizzata nello studio prevede il metodo SISVEA di Winform, che

ulteriormente ai benefi ci derivati dalla rigenerazione dei tessuti attraverso uno spostamento

delle cariche e un allineamento delle polarità, sfruttando l’effetto termico indotto, prevede,

oltre al sistema diatermico la veicolazione trasdermica (sistema SIT) di un composto formato

da un mix di molecole di ACL (phthalimidoperoxycaproic acid), sali di zinco (zinc pca) ed

estratto di barzana.

Tale composto, che trovasi in gel, migliora la cute con azione purifi cante, ossidante e

antibatterica naturale. Le caratteristiche del prodotto sono: peso molecolare ideale per il

rilascio lento nel sito.

Il peeling utilizzato a base di acido piruvico (CH3-CO-COOH), un alfa-cheto-acido, è stato

l’acido piruvico 40 strong, che recentemente ha dato ottimi risultati in soggetti con acne

infi ammatoria, cicatrici da acne, pelle grassa.

Obiettivo: l’obiettivo del nostro studio è stato quello di valutare l’effi cacia nella terapia

dell’acne della combinazione di queste due metodiche, al fi ne di dare ai pazienti un risultato

clinicamente evidente, dimezzando i tempi terapeutici.

Metodi: Abbiamo trattato 20 pazienti con quattro sessioni di peeling ad intervalli di 2 settimane,

e quattro sessioni di radiofrequenza con veicolazione trasdermica ad intervalli di 2 settimane

alternando le sedute settimanalmente. Abbiamo valutato i pazienti clinicamente, al fi ne di

ottenere una valutazione obiettiva degli effetti della terapia combinata.

Risultati: La valutazione clinica dei pazienti al termine dell’intero ciclo terapeutico ha dimostrato

un netto miglioramento della componente infi ammatoria nella regione trattata, inoltre le pustole

hanno subìto un caratteristico “decapping” e una quasi completa risoluzione delle lesioni. I

pazienti trattati hanno segnalato un limitato o nessun disagio nel periodo postpeel, inesistente

il disagio dopo la seduta di radiofrequenza.

Conclusione: così la terapia combinata, con acido piruvico 40 strong e la radiofrequenza con

veicolazione trasdermica, nel trattamento dell’acne può essere proposto come un sicuro ed

effi cacie metodo per il trattamento della pelle acneica.

▶ Trattamento combinato anti-aging: un peeling a base di agenti antiossidanti e depigmentanti seguito da sedute di veicolazione transdermica con gel a base di peptidi bio-mimetici

R. Ambrosanio, G. M. Izzo

Gli Autori hanno collaudato un protocollo anti-aging applicando sulla cute del viso, del decolté e delle mani di donne in cui era presente un grado piuttosto avanzato di cronoaging, un peeling di nuova formulazione composto da un modulatore ROS (sistema antiossidante brevettato), acido L-ascorbico (lo stereoisomero attivo), acido fi tico e TCA al 10% o al 15% (a seconda del bisogno).

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Dopo un ciclo di 4-6 peeling effettuati ogni 2 settimane, le pazienti sono state poi trattate nelle

stesse sedi con un gel a base di peptidi bio-mimetici veicolati transdermicamente tramite

dielettroforesi (in questo caso le sedute sono state bisettimanali per un totale di 6-8 sedute).

Nel dettaglio il peeling ha un effetto schiarente con miglioramento della trama e del colorito

di base della pelle, la presenza di TCA permette l’eliminazione dei depositi di melanina per

rimozione chimica, accelerando l’esfoliazione del tessuto cutaneo.

Il gel a base di peptidi biomimetici, che ha un effetto anti-aging-tonifi cante, nasce con la

fi nalità del recupero tissutale della cute invecchiata.

È composto da peptidi di origine sintetica (dipeptidi e decapeptidi soprattutto) e da

principi vegetali con azione antiossidante, antinfi ammatoria, tonica e stimolante il sistema

immunitario.

L’effetto che se ne ricava è un miglioramento del tono dei muscoli mimici del viso nonché della

idratazione della cute con riduzione delle rughe fi ni.

Per veicolare il gel ci siamo avvalsi di una apparecchiatura per la dielettroforesi.

I principi attivi vengono attivati in una camera di ionizzazione e quindi trasportati nei tessuti

bersaglio per via transfollicolare, arrivando poi nel comparto intracellulare dove effettuano

la loro azione mimando le caratteristiche dei peptidi naturali e stimolando il metabolismo

cellulare.

I disagi dei trattamenti sono stati assenti o minimi (eventuale leggera desquamazione dopo il

peeling con TCA al 15%).

I risultati alla fi ne dei trattamenti sono stati: cute più idratata, texture più compatta, colorito più

uniforme con riduzione evidente di macchie senili e discromie varie.

Il protocollo valido in tutti i pazienti con cute soggetta a cronoaging, si può considerare elettivo

in quei casi in cui si voglia evitare il trauma dell’ago (vedi pazienti con fobia o che assumono

anti-aggreganti piastrinici o anticoagulanti o siano affetti da fragilità capillare) o che siano

stati, in precedenza, sottoposti a trattamenti con prodotti intradermici non biocompatibili che

abbiano o meno dato granulomi.

▶ Terapia laser dell’eritrosi teleangectasica del volto: l’uti-lità dell’alcalinizzazione post-trattamento e domiciliare

F. C. Heydecker, F. G. Albergati

Le teleangectasie del volto si presentano frequentemente inserite nel quadro clinico di una

eritrosi a localizzazione prevalente centrale nell’area rinozigomatica. L’eziopatogenesi della

rosacea non è conosciuta, mentre le prime manifestazioni cliniche di eritema e congestione

vascolare della cute del volto riconoscono come meccanismo fi siopatologico essenzialmente

alterazioni del microcircolo cutaneo e sottocutaneo, l’aumento della permeabilità vasale e la

fragilità capillare. Inoltre, studi recenti hanno evidenziato un ruolo importante negli equilibri che

regolano l’omeostasi a livello della matrice extracellulare (ECM), osservando in particolare,

che uno scompenso del delicatissimo equilibrio acido-base matriciale può risultare una

delle cause determinanti l’evoluzione sia della fase acuta sia di quella cronica dell’eritrosi

teleangectasica.

Le sorgenti laser e di luci pulsate vengono oggi ritenute un mezzo molto effi cace nella

terapia di questa affezione di forte impatto estetico, e non solo. Mentre il Pulsed Dye Laser

deve essere considerato il trattamento di prima scelta in quelle forme cliniche a prevalenza

eritrosica, le sorgenti a lunghezza d’onda maggiore come quelli ai diodi, all’alessandrite e l’Nd:

YAG trovano l’indicazione più specifi ca nelle forme a prevalenza venulare blu-violacea. L’uso

della luce pulsata policromatica (IPL), invece, prevede la selezione di uno spettro di lunghezze

d’onda da irradiare sulle lesioni, escludendone altre attraverso specifi ci fi ltri cut-off. Tutte le

sorgenti laser e di luce pulsata inducono, seppur transitoriamente, una reazione fl ogistica

più e meno importante a seconda del soggetto, che fi siologicamente evolve in ambiente

fortemente acido, alterando ulteriormente l’equilibrio acido-base dell’ECM già precario.

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Al fi ne di garantire un veloce ripristino dell’omeostasi matriciale e di limitare il trauma sui tessuti

dovuto all’approccio fi sico, di garantire inoltre maggiore comfort importante per il paziente, nel

protocollo terapeutico è stata inserita l’applicazione topica post-laser di un complesso di sali,

secondo Sander, che comprende l’associazione di bicarbonato di sodio e potassio, fosfato

bisodico e carbonato di calcio e magnesio opportunamente formulati. Il proseguimento

del trattamento topico nella terapia domiciliare di follow-up ha inoltre evidenziato un’ottima

stabilizzazione del risultato clinico raggiunto, verosimilmente dovuto al ripristino duraturo del

delicato network micro-vasculo-circolatorio della matrice extracellulare.

Gli Autori presenteranno la loro esperienza di protocollo terapeutico enunciato, ambulatoriale

e domiciliare, nel trattamento dell’eritrosi teleangectasica, spesso vissuta con forte disagio da

parte del paziente.

▶ White PeelA. Corbo, R. Ambrosanio, G. M. Izzo

La tendenza attuale nel campo dei peelings è ottenere il miglior effetto possibile con minor disaggio per la paziente, e per tale ragione si è sempre più orientati verso i peelings composti rispetto a quelli in mono sostanza, in modo da poter ottenere un’azione sinergica tra i singoli agenti attivi. Dall’esperienza dermatologica e dalla ricerca chimica è nato un nuovo peeling che ha come indicazioni: foto e crono invecchiamento acne e melasma. Nel dettaglio, il white peel è un peeling composto e combinato. Nella prima fase si applica un alfa e un beta idrossiacido che aumenta la biodisponibilità dei principi attivi che compongono la seconda fase che consiste in un peeling in maschera composta da:• Acido azelaico• Acido salicilico• Arbutina• Acido alfa lipoico• Alfa bisabololo• Ascorbil palmitato• SperimentazioneAbbiamo trattato 20 soggetti di sesso femminile, di età compresa tra i 18 e i 60 anni, che sono state divisi in tre gruppi in base alla patologia presentata. Il primo gruppo, composto da pazienti che presentavano un diverso grado di crono e photo aging, comprendeva 12 soggetti con età variabile dai 38 ai 60 anni. Un secondo gruppo di 5 soggetti con melasma epidermico e misto, con età compresa tra i 27 ed i 35 anni. Infi ne un terzo gruppo con acne attiva papulo-pustolosa, composto da 3 soggetti tra i 18 e i 22 anni. Risultati del primo gruppo: è stata ottenuta una riduzione notevole della ipercheratosi, delle lentigo senili, una riduzione quali e quantitativa delle cheratosi attiniche, con miglioramento della texture cutanea, uniformità della superfi cie e del colorito della cute, con soddisfazione del medico e delle pazienti che hanno giudicato il risultato tra buono ed ottimo. Risultati del secondo gruppo: già dopo il secondo peelings si apprezzavano i risultati sulla pigmentazione del viso. È sempre stata associata una terapia domiciliare topica con prodotti schiarenti a base di arbutina, e fotoprotezione estrema. Risultati sul terzo gruppo: i risultati sono stati molto soddisfacenti con quasi totale scomparsa delle lesioni papulo pustoliformi. I soggetti che erano in terapia dermatologica anti acne hanno continuato tale terapia che verrà portata avanti fi no a risoluzione della patologia. A tutti è stata associata fotoprotezione specifi ca. Da quanto detto risulta chiaro che il white peel può considerarsi a tutti gli effetti un peeling sicuro, effi cace, ben tollerato, versatile e che, non impedendo in alcun modo la vita sociale dei pazienti, risulta molto gradito.

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▶ La radiofrequenza tripolare: nuova tecnologia per lo skin-tightening

G. F. Muti, E. Gandolfi

La radiofrequenza tripolare è una novità nel trattamento delle lassità cutanee. Il manipolo è costituito da 3 elettrodi che si scambiano la polarità creando un campo elettrico molto concentrato ad alta densità con basso consumo energetico, inducendo la contrazione del collagene e la stimolazione dei fi broblasti, con una potenza massima di 50 W. Il trattamento comporta 4-6 sedute a scadenza settimanale; non c’è dolore per il paziente e talora permane un eritema per un’ora nella zona trattata. Presentiamo la nostra esperienza di 6 mesi per il trattamento del viso, collo, braccia, addome e cosce.

▶ Utilizzo combinato del laser frazionato con Radiofre-quenza bipolare per il trattamento del photoaging lieve-moderato”

F. Vannini

Gli Autori presentano un’iniziale casistica sull’utilizzo combinato di un laser di ultima generazione Erbium glass con una lunghezza d’onda di 1540 nm e la già nota radiofrequenza bipolare per il trattamento di un photoaging moderato.Il Laser per lo Skin Resurfacing, è dotato di una speciale lente, che permette la creazione di microspot capaci di generare colonne di fototermolisi ad alta intensità a livello epidermico. Mediante questa tecnica si ottiene uno Skin Resurfacing senza alcuna visibilità di danno epidermico ma con soddisfacente effetto sia sul rimodellamento collagenico che sulla conseguente tonicità cutanea. La Radiofrequenza bipolare, agisce invece sugli strati profondi del derma inducendo una parziale denaturazione di fi bre elastiche e collageniche preesistenti e successiva stimolazione fi broblastica con produzione di nuovo collagene. Dalla loro divergenza d’azione (superfi ciale una e profonda l’altra), nasce la sinergica effi cacia del trattamento, con rigenerazione della cute a tutto spessore.Sono stati trattati 20 pazienti con un fotoaging lieve-moderato.Il laser è stato utilizzato per trattare le rughe sottili del volto, 1 seduta ogni 15 giorni per un totale di 3 sedute, la RF bipolare è stata invece utilizzata per ovviare alla lassità cutanea, con cadenza settimanale, per 30 giorni.Lo skin resurfacing ha mostrato dei risultati già dopo il primo trattamento ( effetti collaterali a parte) per poi completarsi alla fi ne della terza seduta. L’effi cacia sulla lassità cutanea è stata evidenziata invece, immediatamente dopo la prima seduta per l’effetto di denaturazione delle fi bre collagene ed elastiche invecchiate. Tuttavia il vero risultato ha cominciato ad evidenziarsi già a partire dalla seconda seduta.Si conclude quindi, che l’utilizzo combinato di due metodiche, ambedue gia’ singolarmente effi caci per il trattamento dell’invecchiamento cutaneo del viso e del collo, ha mostrato un’importante effetto anti-aging, grazie alla sinergia di azioni di due tecnologie agenti su target differenti della pelle, cosi’ trattata a tutto spessore.

▶ Blefaroplastica Endoscopica EsteticaH. G. Pinta

Per potere giungere alla defi nizione di blefaroplastica endoscopica estetica, dobbiamo tenere conto di alcuni concetti radicati provenienti dalla blefaroplastica convenzionale. Convenzionalmente la blefaroplastica estetica: • rimuove tessuti (pelle, grasso, muscolo), visto che a quanto pare considera che questi tessuti aumentino con il processo dell’invecchiamento e devono essere asportati seguendo

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il grande consiglio dei nostri primi maestri: “essere cauti nella quantità da togliere per evitare complicazioni”;• è un procedimento circoscritto unicamente alle palpebre, che può realizzarsi in maniera isolata o associato a una ritidectomia, “lifting dell’estremità delle sopracciglia”, etc. , senza un concetto estetico globale dell’occhiaia in relazione ai suoi elementi anatomici vicini. Signifi ca, che non tiene in considerazione di: • la riubicazione dei tessuti che possono essere caduti di forma statica (S. Hamra) o per una azione dinamica indiretta (R. Flowers, N. Isse);• la perdita di volume che sia osseo, grasso, o dermico (Coleman, Lambros);• l’accorciamento della distanza tra il soppraciglio e il bordo oculare superiore (R. Flowers);• l’allargamento della distanza tra il solco infraorbitario e il bordo orbitale inferiore (S. Hamra) • l’azione dinamica musculare ( N. Isse);• l’allargamento della distanza tra il solco infraorbitario e il bordo orbitale inferiore (S. Hamra);• l’elastosi cutanea (attinica o la senile);• l’atrofi a post chirurgica dei tessuti sezionati dovuta al danno della sua irrigazione sanguinea (A. Fuente del Campo) e della sua innervazione (O. Ram’rez). Cercando una tecnica con la quale si possa risolvere in maniera predicibile e selettiva ognuno dei segni dell’invecchiamento orbicolare caratteristici e circonvicini, abbiamo sviluppato quello che oggi chiamiamo blefaroplastica endoscopica estetica, che fondamentalmente: • riubica i tessuti molli dei terzi superiore e medio del volto;• restituisce o crea distanze tra i differenti elementi facciali che contribuiscono al ringiovanimento e all’abbellimento del viso, non solo dell’orbita;• non estrae tessuti, nessun escleral show, nessun ectropio, non diminuisce il volume orbitale (occhio scavato), né facciale (viso scheletrizzato);• riduce al minimo la possibilità di atrofi a e dinnervazione post trauma chirurgico, conservando elementi nobili mediante l’uso della dissezione endoscopica;• non tira la pelle per correggere la elastosi ma la tratta mediante differenti mezzi di lucidatura dermica (chimici, fi sici, meccanici)• restituisce il volume mediante diverse tecniche (lipofi lling, acido ialuronico, ecc...) • corregge i segni dell’invecchiamento del “contorno orbitale”: - rughe nella fronte; - rughe nell’intracciglio; - soppraciglia cadute (non solo le “estremità” delle soppraciglia) o di forme non avvenenti; - riduce (non elimina) le zampe di gallina; - riubica il lato esterno; - elimina i solchi orbitali inferiori, naso iugale e naso geniano; - restituisce volume allo zigomo;

Rare volte asporta la pelle della palpebra superiore, unicamente in casi di blefarochalasis reale (pelle sovrabbondante, doppo della correzione del 1/3 superiore, all’interno del lato esterno), e la sua asportazione non include nessun altro tessuto molle. In casi nei quali si debba estrarre grasso dalla palpebra inferiore si può usare la via endoscopica o la trans-congiuntivale. Quindi, la Blefaroplastica Estetica Endoscopica può defi nirsi come una tecnica chirurgica che: • si distanzia dal concetto “amputativo” della blefaroplastica tradizionale;• valorizza la riubicazione dei tessuti come mezzo fondamentale e naturale di correzione dei segni dell’invecchiamento corrispondenti alla ptosis dei tessuti molli;• utilizza la tecnica della dissezione endoscopica (N. Isse);• realizza miotomie e dinnervazioni (N. Isse); • si avvale di diversi mezzi di fi ssamento sia per il terzo superiore (G. Pinta, N. Isse) sia per il terzo mediano (N. Isse);• nei casi di elastosi associata include differenti tecniche di lucidatura; • nei casi di mancanza o perdita di volume tiene in considerazione diversi mezzi di riempimento naturali o sintetici;• nei casi di blefarochalasis reale si potrebbe asportare solo ed esclusivamente pelle. • nei casi di borse inferiori prominenti si potrebbero asportare per via endoscopica (elettro-coagulativo) o trans-congiuntiva.

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• considera la blefaroplastia convenzionale un fattore di invecchiamento.

Nuovamente, se parlassimo in termini convenzionali di blefaroplastica superiore e inferiore, il nostro trattamento della palpebra superiore comprenderebbe generalmente: • l’intracciglio;• lato esterno;• soppraciglia; • fronte.

E il nostro trattamento della palpebra inferiore prevede: • lato esterno;• borse palpebrali inferiori;• solco orbitale inferiore;• solco del naso iugale (canale delle lacrime);• solco del naso geniano;

▶ Minimal Incision Vertical Endoscopic Lift (M. I. V. E. L.)A. Gennai, I. Iozzo, L. Izzo

Le tecniche chirurgiche di ringiovanimento facciale, in passato consentivano una correzione dei profi li del volto sovente al prezzo di un risultato estremamente “artifi ciale” e assolutamente poco armonico e gradevole dal punto di vista estetico. L’introduzione dell’endoscopia, unita a numerose tecniche ancillari, ha permesso di ripensare l’approccio chirurgico al ringiovanimento del volto: non già l’asportazione di tessuto muscolocutaneo “in eccesso”, bensì il riposizionamento delle strutture ptosiche secondo un vettore verticale antigravitario, associato al ripristino volumetrico dei tessuti molli ipoplasici. La Chirurgia mininvasiva limita l’estensione delle incisioni alla regione mediana del cuoio capelluto, alla regione temporale e alla regione retroauricolare, consentendo tuttavia l’accesso all’intero distretto cervicofacciale; l’ampio scollamento e l’ancoraggio, seguendo vettori verticali, dei lembi facciali con materiale riassorbibile, consentono di ottenere un risultato completo, gradevole e naturale. L’ormai ben delineata tecnica di autoinnesto di tessuto adiposo consente la correzione del defi cit di volume, eventualmente integrando il volume desiderato mancante con acido ialuronico a lunga durata. L’iniezione di tossina botulinica complementa in maniera brillante i risultati del lifting endoscopico del sopracciglio e consente un mantenimento a lungo termine della correzione raggiunta. Il M. I. V. E. L. pertanto non costituisce una nuova tecnica chirurgica, bensì una nuova “fi losofi a” di approccio al ringiovanimento chirurgico del distretto cervicofacciale, mirando a ottenere risultati naturali, esteticamente gradevoli e di lunga durata, limitando al minimo l’impegno cicatriziale e nel rispetto dell’anatomia e dell’armonia delle forme del volto.

▶ Metodiche di misurazione dimensionale nell’intervento di mastoplastica additiva

S. P. Fundarò L’Autore propone un’analisi della propria esperienza inerente l’utilizzo dei metodi di misurazione dimensionale nell’intervento di mastoplastica additiva valutando la capacità di tali metodiche di migliorare il grado di soddisfazione delle pazienti e di ridurre l’incidenza di alcune tipologie di complicanze correlabili a una scelta protesica e a una pianifi cazione operatoria sbagliata: eccessiva atrofi a dei tessuti cutanei, sottocutanei e ghiandolari post impianto, insorgenza di ptosi mammaria iatrogena da impianto protesico, margini protesici visibili e palpabili, presenza di pieghe protesiche visibili (rippling), asimmetrie o dismorfi smi correlati direttamente o indirettamente a rapporti dinamici tra protesi e tessuti molli mammari, volumi e forme mammarie non soddisfacenti le richieste aspettative delle pazienti, malposizionamenti delle

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cicatrici. Il presupposto di tali metodiche si basa sostanzialmente sul fatto che la defi nizione di specifi ci paramenti dimensionali, inerenti la morfologia e le caratteristiche dei tessuti di ogni paziente, e la creazione di linee guida possono facilitare il chirurgo nella scelta delle protesi mammarie adeguate per raggiungere il risultato preposto e per ridurre la percentuale di re-interventi. In modo particolare tali metodiche possono risultare utili ai chirurghi con limitata esperienza, in quanto vengono indotti a considerare aspetti e parametri molteplici, che altrimenti forse verrebbero sottovalutati, e a utilizzarli attraverso schemi di selezione e pianifi cazione predisposti. Le metodiche analizzate dagli Autori sono il sisitema “TEPID” proposto da John Tebbetts e il “BioDIMENSIONAL™” di Per Heden.

▶ Mastopessi con cicatrice verticale, con o senza protesi: vantaggi e limiti. Esperienza personale

C. Bernardi, L. Piovano, P. Cirillo

La correzione della ptosi mammaria con la mastopessi consiste essenzialmente in un riposizionamento del parenchima ghiandolare. L´effetto della ridistribuzione volumetrica, però, produce mammelle poco proiettate e con basi più piccole, con il risultato, non solo ottico, di un volume ridotto; ciò può essere motivo d´insoddisfazione in quelle pazienti in cui la ptosi mammaria è associata ad una signifi cativa ipotrofi a ghiandolare. È quindi opportuno, già durante l´esame obiettivo, valutare insieme alla paziente il grado di discrepanza cute/ghiandola (contenente/contenuto) e la necessità d´impianto di un impianto protesico, per ottenere un volume a lei più adatto. I vantaggi dell´introduzione della protesi sono rappresentati dal recupero volumetrico, dall´aumento della consistenza mammaria, da una minor quantità di cute da asportare e quindi da cicatrici più corte. Gli svantaggi, invece, sono correlati direttamente alla presenza delle protesi ed alle eventuali problematiche e complicanze legate ad esse (contrazione capsulare, dislocazione, ecc...), che oggi, sia pur ridotte, devono essere sempre prese in considerazione. In presenza di ipotrofi a ghiandolare associata a ptosi esiste la tendenza a correggere solo l´ipotrofi a ghiandolare e distendere la cute in eccesso con volumi protesici “forzati”. In questi casi, però, non avviene la correzione della ptosi che, al contrario, tende a peggiorare anche a causa del peso signifi cativo rappresentato da voluminosi impianti. Al contrario, la nostra strategia è quella di correggere sempre la ptosi con la mastopessi, per ottenere mammelle di buona forma e consistenza, integrandone il volume mediante l´impiego di protesi, la cui forma varia in rapporto al caso specifi co. Rispetto alla tecnica usata è buona norma cercare di ridurre l´entità delle cicatrici a patto che ciò non arrivi ad infi ciare il risultato di un corretto e stabile riposizionamento mammario.

▶ L’effetto di cavitazione degli ultrasuoni sul tessuto adiposo M. Basso, E. Di Lella

Le adiposità localizzate propriamente dette rappresentano un inestetismo corporeo, la cui correzione, fi no a poco tempo fa, richiedeva un intervento chirurgico di lipoaspirazione. Le nuove tecniche di adipocitolisi, attraverso metodi fi sici o chimici, ha aperto la strada a nuove possibilità terapeutiche non chirurgiche i cui risultati sembrano essere sempre più interessanti. Il trattamento di adipocitolisi tramite ultrasuoni, sfruttando le proprietà cavitazionali di queste, rappresenta uno dei metodi attualmente utilizzati in Medicina Estetica. La conoscenza degli effetti delle onde ultrasonore sui bersagli biologici è a tutt’altro che chiara e in realtà ancora poco studiata. Attualmente si utilizzano basse frequenze, variabili da 20 a 60 KHz, per la possibilità di sfruttare onde che si completano entro le dimensioni degli elementi cellulari e che quindi empiricamente dovrebbero scaricare la loro energia in un range

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spaziale microscopico. Altro punto focale, anch’esso poco studiato, ma regolato dalla legge è dato dalla potenza di emissione in Watt. Potenzialmente, sulla base delle esperienze fornite dai sonicatori biologici utilizzati per l’omogeneizzazione proteica e dalla litotrissia, potenze superiori ai 15 Watt/cm2 dovrebbero essere suffi cienti per danneggiare irreversibilmente le strutture biologiche incontrate dall’onda ultrasonora. Rimane però dubbio un loro possibile utilizzo per l’impossibilità di controllare il fascio e determinarne le rifrazioni di esso. Gli effetti degli ultrasuoni sul materiale biologico descritti fanno riferimento a fenomeni termici e non termici. Questi ultimi si suddividono ulteriormente in fenomeni cavitazionali e fenomeni non cavitazionali. Nell’ambito dei primi, non è dato sapere quali tra microstreaming, shock waves e microjet siano i maggiori responsabili dell’effetto cavitazionale, inoltre la scarsa presenza di acqua nel tessuto adiposo e l’assenza di un’interfaccia aria-liquido, renderebbero diffi coltosa la cavitazione, soprattutto quella non-inerziale utilizzata in Medicina Estetica, rispetto a quella inerziale. Per convenzione, però, si da per scontato che nel tessuto adiposo si producano effetti cavitazionali attraverso la formazione di “bolle” gassose all’interno del tessuto, l’implosione delle quali produce prima la rottura dei legami intercellulari degli adipociti (effetto spacchettamento) e poi, continuando con l’applicazione, la rottura specifi ca della parete cellulare di una parte degli adipociti. L’adipocitolisi permette quindi la fuoriuscita di parte del grasso intracitoplasmatico. Tale grasso verrebbe successivamente smaltito dall’organismo attraverso il torrente circolatorio: motivo per il quale deve essere monitorato attentamente il livello di trigliceridi ematici durante tutto l’arco di tempo in cui viene praticato il trattamento. Gli Autori, nella loro esperienza di circa 350 pazienti, presentano una casistica personale con tale metodica, sottolineando altresì le indicazioni, le controindicazioni e gli effetti collaterali. L’adiposità localizzata, per le donne principalmente in regione trocanterica e sottoglutea e per gli uomini in regione addominale, risulta essere un inestetismo che spesso deve essere risolto chirurgicamente. In tutti quei casi in cui, avendo già praticato una liposuzione, è necessario rendere maggiomente uniforme il grasso residuo oppure in quei casi in cui non vi è un’indicazione chirurgica, un valido aiuto è rappresentato dalla terapia ultrasonica cavitazionale. La terapia ultrasonica per mezzo di cavitazione utilizza ultrasuoni nell’ordine dei KHz ( a bassa frequenza), più precisamente tra i 39 e i 41 KHz: frequenza alla quale viene messa in risonanza l’acqua contenuta all’interno del tessuto adiposo. Tale risonanza fa sì che formino delle vere e proprie “bolle” gassose all’interno del tessuto, l’implosione delle quali produce prima la rottura dei legami intercellulari degli adipociti (effetto spacchettamento) e poi, continuando con l’applicazione, la rottura specifi ca della parete cellulare di una parte degli adipociti. L’adipocitolisi permette quindi la fuoriuscita di parte del grasso intracitoplasmatico. Tale grasso verrebbe successivamente smaltito dall’organismo attraverso il torrente circolatorio: motivo per il quale deve essere monitorato attentamente il livello di trigliceridi ematici durante tutto l’arco di tempo in cui viene praticato il trattamento. Gli Autori, nella loro esperienza di circa 350 pazienti, presentano una casistica personale con tale metodica, sottolineando altresì le indicazioni, le controindicazioni e gli effetti collaterali.

▶ Riduzione non chirurgica delle adiposità localizzate. Stato dell’arte e revisione aggiornata della letteratura scientifi ca

G. Salti

Le soluzioni di fosfatidilcolina/desossicolato a scopo di ridurre non chirurgicamente le adiposità localizzate sono state largamente usate negli ultimi dieci anni in Medicina Estetica. Progressivamente si è passati da un approccio puramente empirico a dimostrazioni di evidenza del meccanismo di azione. La letteratura scientifi ca recente presenta diversi lavori che permettono di chiarifi care ulteriormente il ruolo di questa metodica e la sua reale consistenza. La revisione della letteratura permette di valutare meglio le indicazioni, le controindicazioni, gli

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effetti collaterali, i possibili risultati, i metodi diagnostici e di misurazione dell’adiposità prima e dopo il trattamento, gli effetti istologici del trattamento sul tessuto adiposo e sulle strutture anatomiche circostanti, quali muscoli, nervi e vasi, le variazioni biochimiche nei tessuti trattati, i rispettivi ruoli di fosfatidilcolina e sodio desossicolato ed il possibile ruolo di altri principi attivi.

▶ Meccanismo d’azione e variazioni nell’approccio tecnico nell’utilizzo delle varie soluzioni adipocitolitiche con l’intra-lipoterapia

P. Motolese, A. Guidi

Nonostante l’ancora ricorrente improprio utilizzo della terminologia medica in relazione al meccanismo d’azione delle soluzioni adipocitolitiche iniettabili, la letteratura scientifi ca e le evidenze cliniche hanno ormai fatto chiarezza in relazione agli eventi biochimici legati all’attività delle varie componenti presenti nelle suddette soluzioni. Ormai scontata l’incongruità del termine lipolisi relativamente ai fenomeni biologici legati all’intalipoterapia, data l’assenza e l’impossibilità razionale di induzione di fenomeni fi siologici almeno sulla base delle conoscenze attuali. Altro fattore, anch’esso ormai defi nitivamente chiarito, è il ruolo della fosfatidilcolina propriamente detta. È noto che il ruolo di questo fosfolipide è nullo nel determinare un qualsiasi effetto fi nalizzato alle riduzioni delle adiposità localizzate. Peraltro vi sono alcune ipotesi, che incontrano il parere favorevole di chi scrive, che la fosfatidilcolina, da sola, possa avere addirittura un effetto che favorirebbe la liposintesi, ma certamente attutisce fortemente il potere del sodio deoxicolato che è il vero protagonista dell’attività litica verso le cellule adipose (adipocitolisi). La nuova formulazione il cui nome commerciale è Aqualyx® (più nota come Soluzione di Motolese o Soluzione M) è stata formulata secondo una modalità estremamente complessa in grado di fare esprimere tutto il potenziale all’azione delle molecole detergenti contenute potendone nello stesso tempo controllarne il range di attività che altrimenti potrebbe risultare pericoloso per le strutture adiacenti al tessuto adiposo. In questa Soluzione, per gli ovvi motivi prima citati, non vi è fosfatidilcolina né altri fosfolipidi. Dal punto di vista operativo vi sono delle differenze tecniche assolute che vanno rispettate a seconda che si utilizzi soluzioni di fosfatidilcolina/sodio deoxicolato o Aqualyx®. Nel primo caso l’infi ltrazione intralipoterapica può essere effettuata velocemente, seguita da un massaggio e nel caso si può ricorrere anche a una piccola diluizione in fi siologica. Per la seconda, invece, l’infi ltrazione intralipoterapica deve essere più lenta, non dovrà mai essere eseguito alcun massaggio e la soluzione non va mai diluita o associata ad alcun altro elemento, pena la perdita di effi cacia. È consigliabile solo introdurre nella soluzione una quantità di lidocaina in percentuale non superiore al 2-3% del volume totale.

▶ Esperienza retrospettiva e comparativa su effi cacia e risposta clinica tra soluzioni di fosfatidilcolina – sodio de-ossicolato e Soluzione di Motolese tramite intralipoterapia. Esperienza personale

M. Meneghini

L’intralipoterapia è un protocollo di infi ltrazione appositamente messo a punto dal Professor Pasquale Motolese per il trattamento delle adiposità localizzate con infi ltrazione di soluzioni iniettabili a prevalente azione adipocitolitica. Tale protocollo, sulla base dell’esperienza personale, ma anche delle comunicazioni di altri colleghi, rappresenta al momento il gold standard del trattamento non chirurgico delle adiposità localizzate, dimostrando livelli di effi cacia sempre più prossimi a quelli chirurgici. L’utilizzo delle soluzioni iniettabili di fosfatidilcolina-sodio deossicolato, con questa tecnica

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iniettiva, ha cambiato radicalmente l’approccio terapeutico verso questo tipo di inestetismo corporeo aprendo una parentesi terapeutica non chirurgica di effettivo interesse. L’introduzione della nuova soluzione adipocitolitica, detta “Soluzione di Motolese” viene proposta come un ulteriore passo avanti verso una completa conversione non chirurgica delle adiposità localizzate di medie e piccole dimensioni. Questa nuova soluzione iniettabile, in via di registrazione come medical device, al momento in cui si scrive, non contiene più fosfatidilcolina essendo ormai ampiamente accettata l’inutilità di questa molecola nel determinare un danno agli adipociti né tantomeno nell’indurre una azione lipolitica. La lunga esperienza con le soluzioni di fosfatidilcolina e la successiva con la Soluzione di Motolese nell’ambito sperimentale clinico in cui ho avuto la fortuna e il pregio di fare parte ha messo in evidenza delle differenze rilevanti tra le due soluzioni iniettabili. Lievemente modifi cati gli approcci iniettivi, come da indicazioni date dal protocollo, le prime osservazioni cliniche effettuate su pazienti con adiposità localizzate hanno evidenziato una maggiore effi cacia della Soluzione di Motolese rispetto alle soluzioni di fosfatidilcolina, traducendosi in un più rapido raggiungimento del risultato ottimale e un minor numero di sedute, assenza di non responders. Rimangono, come per la soluzione di fosfatidilcolina sodio deossicolato, alcuni aspetti ancora non ben compresi quale la differente velocità di risposta correttiva tra i soggetti anche a parità di area anatomica trattata. In conclusione, sulla base della mia esperienza personale condotta prima sulla fosfatidilcolina e successivamente con la Soluzione di Motolese, posso affermare la maggiore velocità d’azione della seconda rispetto alla prima oltre a un dato di maggiore effi cacia come si può osservare nel trattamento delle coulotte de cheval dove la fosfatidilcolina spesso si dimostra eccessivamente lenta e talvolta, seppur non di frequente, anche con scarsa risposta correttiva.

▶ Risultati defi nitivi della sperimentazione clinica multicentrica della “Soluzione di Motolese”

P. Motolese

La Soluzione di Motolese (detta anche Soluzione M), che prenderà il nome commerciale di Aqualyx®, è stata formulata e sperimentata al fi ne di ottenere performance correttive superiori rispetto all’utilizzo delle soluzioni di fosfatidilcolina-sodio deoxicolato (PPC-SD), possibilmente riducendo i noti effetti collaterali a breve termine e i limiti correttivi indotti da quest’ultima, soprattutto nel trattamento specifi co delle coulotte de cheval. Gli studi istologici già presentati in vari congressi e in via di pubblicazione sulla letteratura scientifi ca, condotti insieme all’ottimo collega Giovanni Salti hanno dimostrato una peculiare attività di questa soluzione sugli adipociti. Tale attività si esplica prevalentemente attraverso un preliminare rigonfi amento dell’adipocita e una successiva rottura delle due fasi contrapposte della membrana cellulare con totale omogeneizzazione del contenuto intravacuolare con il citoplasma.Dal punto di vista clinico in una sperimentazione condotta secondo modalità multicentrica, la Soluzione di Motolese, iniettata con tecnica intralipoterapica, ha dimostrato un’effi cacia notevolmente superiore alle soluzioni di fosfatidilcolina, particolarmente nella velocità di raggiungimento del risultato estetico ottimale che è apparso nettamente più breve. Inoltre è stata osservata una migliore risposta su quelle aree, quale in primis, come precedentemente indicato, la coulotte de cheval, spesso poco responsiva al trattamento intralipoterapico con PPC-SD. Vi è da segnalare, nonostante la superiore effi cacia della Soluzione di Motolese (Aqualyx®) rispetto a PPC-SD, come anche in questo caso alcuni soggetti abbiano risposto velocemente raggiungendo in 1 o 2 sedute il risultato ottimale mentre altre invece hanno dimostrato una maggiore lentezza. Non è ancora nota la ragione di questa variabilità temporale della risposta in soggetti diversi e tale incertezza, purtroppo, rende ancora diffi coltosa e imprecisa la ragionevole previsione del risultato in termine di numero di sedute, come spesso richiesto dai pazienti. A fi ne lettura vengono mostrati i documenti iconografi ci prima e dopo trattamento relativi alle esperienze cliniche dei diversi colleghi coinvolti in questa esperienza sperimentale.

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▶Approccio combinato all’intralipoterapia nel trattamento delle adiposità localizzate

P. Sacchi, F. Conti

Le nuove possibilità di trattamento delle adiposità localizzate in questi ultimi anni, in primis

l’intralipoterapia, hanno notevolmente modifi cato l’approccio terapeutico e soprattutto il

potere correttivo delle pratiche mediche in riferimento alla principale indicazione che è quella

chirurgica.

La ricerca su nuove soluzioni di trattamento e sulle sinergie per ottenere risultati clinici

sempre più soddisfacenti ci ha portati a formulare un protocollo di trattamento, combinato

all’intralipoterapia con soluzioni iniettabili di fosfatidilcolina, che prevede l’utilizzo degli ultrasuoni

esterni a bassa frequenza (Adipocitolisi Cavitazionale) e della carbossiterapia.

Il razionale legato all’utilizzo combinato di queste metodiche è legato alla possibilità di ottenere

un danno cellulare a livello degli adipociti nei distretti soggetti ad accumulo adiposo localizzato

ed a quello di recuperare la funzione tissutale, evidentemente incorsa ad un processo fl ogistico

per azione prima delle soluzioni di fosfatidilcolina sodio deoxicolato e successivamente

dall’induzione del processo cavitazionale prodotto dagli ultrasuoni a bassa frequenza. In effetti

l’utilizzo fi nale della carbossiterapia, per la sua nota effi cacia nell’ottimizzare il microcircolo

arterioso ed il conseguente benefi cio emodinamico, permetterebbe al tessuto di eliminare più

rapidamente i prodotti della degradazione adipocitaria prodotti dall’adipocitolisi, attenuare la

riorganizzazione tissutale in senso cicatriziale e migliorare il trofi smo generale degli arti inferiori,

particolarmente in un momento terapeutico in cui i principi dell’attività dell’intralipoterapia e

degli ultrasuoni sono indirizzati alla necessaria distruzione di una quota di tessuto adiposo.

Vengono qui presentati i casi clinici pre e post trattamento che mettono in evidenza la capacità

correttiva del protocollo combinato.

▶ Il metodo U. M. A. ovvero la visione più moderna per una corretta alimentazione

L. Ramaciotti

Ancora oggi, quando parlano i soloni della Scienza dell’Alimentazione, sentiamo sempre

indicare valori di calorie più o meno differentemente parametrati a seconda della scuola per

la quale parlano. Le calorie potevano avere un signifi cato quando, nel lontano 1979, insieme

ad altri colleghi demmo vita al primo in assoluto programma di Dietologia Computerizzata.

Sono passati 30 anni e qualcosa attorno a noi è cambiato anche se loro sembrano non

accorgesene o fa comodo che tutto resti cosi! Credo che non sia necessaria una laurea e

tantomeno una specializzazione per accettare l’idea che 100 calorie fornite da una bistecca,

da un pò di frutta, da un piatto di spaghetti o da un pezzo di cioccolato abbiano nel corpo

umano un destino metabolico diverso. Ecco quindi la nascita del concetto di Utilizzazione

Metabolica degli Alimenti dal quale è nato il metodo U. M. A. Non solo, altrettanto evidente è

il fatto che ogni singolo individuo Utilizza, dal punto di vista Metabolico, uno stesso alimento

in modo diverso, pertanto la promulgazione di parametri universali (tantopia obsoleti) non

può avere alcun effetto salutistico come ampiamente dimostra il mondo che ci circonda

dove questi parametri continuamenti diffusi contribuiscono a far aumentare la popolazione

sovrappeso, i posti letto degli ospedali e il numero e la frequenza di malattie e delle sofferenze

biologiche. Concordando sul fatto che gli elementi basilari di un buono stato di salute sono:

l’attività motoria e l’alimentazione, poiché non possiamo portare a spasso tutti i nostri pazienti,

almeno impariamo a insegnar loro come alimentarsi correttamente.

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▶ Integrazione in tirosina e triptofano nella gestione dei disturbi funzionali dell’umore in corso di dieta proteica

F. G. Terracol

Gli studi sinora condotti nel campo della Cronobiologia Nutrizionale hanno consentito di

osservare che alcuni disturbi funzionali dell’umore possono essere legati ad una ridotta sintesi

di tre importanti neuromediatori cerebrali: la dopamina, la noradrenalina e la serotonina,

e che tale defi cit può dipendere a sua volta da un carente apporto con l’alimentazione di

due amminoacidi essenziali: la tirosina e il triptofano. Dalla tirosina vengono sintetizzati nel

cervello la dopamina e la noradrenalina, le quali soprattutto nella prima metà della giornata ci

consentono di far fronte agli impegni quotidiani.

Una carente assunzione di tirosina con l’alimentazione si può rifl ettere nella comparsa di disturbi

quali: stanchezza al mattino, assenza di motivazioni nel corso della giornata, sensazione

d’angoscia, sensazione di mancanza d’amore e un bisogno di ricompensa, sensazione

d’indifferenza a tutto, tristezza.

A partire dal triptofano hanno invece origine altri due importanti neuromediatori cerebrali: la

serotonina e la melatonina, che svolgono la loro attività principalmente nella seconda metà della

giornata e nel corso della notte. Un carente apporto di triptofano con la dieta, soprattutto nelle

ore pomeridiane, è in grado di provocare disturbi funzionali dell’umore quali: stati d’irritabilità

ed aggressività, tendenza a sgranocchiare dolci, risveglio notturno, umore mutevole.

Gli Autori suggeriscono come attraverso un idoneo apporto di tirosina al mattino e di triptofano

al pomeriggio, con integratori appositamente studiati, ci siano le premesse per correggere

effi cacemente alcuni dei disturbi funzionali dell’umore considerati.

▶ Effetti della VLCD sui meccanismi ormonali e neuro-umo-rali coinvolti nella regolazione energetica

R. Maugeri

In più di 30 anni, l’esperienza della VLCD si è arricchita di una vasta letteratura internazionale

che ha consentito di mettere in evidenza i suoi punti di forza nel contrastare il problema

dell’obesità e del sovrappeso, alla luce anche delle più recenti acquisizioni nel campo della

fi siopatologia neuro-endocrina.

Sappiamo che la sindrome metabolica comporta un’alterazione dei fi ni meccanismi di

regolazione neuro-umorale dell’appetito e del bilancio energetico, e ciò in parte giustifi ca

le diffi coltà a portare a termine un programma dietetico attraverso una dieta ipocalorica

classica.

In effetti il paziente obeso o in sovrappeso che volesse dimagrire non troverebbe l’aiuto

desiderato attraverso una classica restrizione calorica, dal momento che da un lato le azioni

concertate dell’insulina, dell’adiponectina, della leptina e del polipeptide YY, risultando alterate,

non riuscirebbero ad esercitare quell’effetto anoressigeno desiderato, dall’altro la restrizione

calorica stessa, stimolando la sintesi di grelina, eserciterebbe un effetto oressigeno.

A complicare questo diffi cile quadro non dobbiamo dimenticare la forte attrazione verso alcuni

alimenti ad elevata densità calorica che in molti soggetti esercita un indispensabile effetto

gratifi cante.

La VLCD offre numerosi punti di forza in quanto la sua effi cacia non si riassume solo nella

semplice restrizione calorica ma, come ampiamente dimostrato in numerosi lavori, la sua

azione si esplica anche su molteplici parametri bioumorali implicati nella regolazione energetica,

alcuni dei quali legati al meccanismo della VLCD ed altri alla idonea integrazione in proteine

preassimilabili ad elevato valore biologico.

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▶ Utilizzo di un nuovo prodotto nutriceutico per favorire il calo ponderale in soggetti in sovrappeso sopposti a regi-me dietetico ipocalorico

I. P. Palmieri, G. M. Izzo È stato dimostrato che soggetti obesi trattati con regime ipocalorico raggiungono meglio l’obiettivo del calo ponderale se supportati da farmaci anti-obesità o da integratori nutriceutici. Una supplementazione di faseolamina, cromopolinicotinato, levocarnitina, Vitamina B 6 più estratti secchi di sostanze titolate e purifi cate è stata somministrata per 6 mesi a 50 pazienti in sovrappeso in terapia dietetica ipocalorica. È stato inoltre consegnato un questionario che i pazienti compilavano mensilmente per tutti i mesi del controllo. Dall’analisi dei risultati emerge l’importanza del nutriceutico per mantenere graduale e costante la perdita di peso corporeo. Il nutriceutico in oggetto agisce in maniera equilibrata su zuccheri, grassi e ritenzione di liquidi.

▶Acido ialuronico e glicerolo: due molecole naturalmente presenti nel nostro organismo potenziano la biostimolazio-ne cutanea. Razionale e risultati

A. Camporese, C. Lampignani, A. Gessati, D. De Rossi

La scelta di due molecole naturalmente presenti nell’organismo umano e che entrano in sinergia, rafforzandosi reciprocamente, è la chiave del successo terapeutico della formulazione a base di acido ialuronico e glicerolo sviluppata dai laboratori svizzeri Anteis di Ginevra. L’Autore, esponendo le caratteristiche dell’acido ialuronico e del glicerolo, fornirà il razionale e l’evidenza di come questa formulazione brevettata, permetta di ottenere in tempi estremamente più brevi e in tutta sicurezza dei risultati visibili in termini di idratazione, elasticità, luminosità e tonicità dei tessuti attraverso anche una valutazione strumentale (dermatomicroscopia) con risoluzione 800x.

▶ Il ringiovanimento delle mani: protocollo combinatoN. Dominici

È stato realizzato e applicato un protocollo terapeutico combinato per contrastare i danni causati dal crono e foto invecchiamento delle mani. L’obiettivo dello studio è stato valutare l’effi cacia di tale protocollo in termini di prevenzione e di cura. Otto soggetti di sesso femminile, di età compresa tra i 34 e i 74 anni, sono stati sottoposti a numero due sedute settimanali per un periodo di quattro settimane. Durante tale periodo le sedute di stimolazione dermica mediante peeling a base di Acido mandelico con tca ed acido salicilico, sono state alternate a sedute di biorivitalizzazione mediante veicolazione transdermica con TGF-ß. Si è cercata una sinergia terapeutica tra i trattamenti ambulatoriali e quelli domiciliari. Tutti i pazienti hanno effettuato un’adeguata preparazione domiciliare, utilizzando per uso topico dei cosmeceutici aventi come principio attivo il DIATOPEPTIDE 50 (complesso costituito dall’associazione del fattore di crescita tissutale TGF-ß con un derivato nanosomiale di alghe diatomee). Il monitoraggio delle sedute ha evidenziato un miglioramento del trofi smo dermico; un’attenuazione delle discromie, un’evidente levigazione del derma, e un’attenuazione delle rughe superfi ciali.

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Elevata la soddisfazione dei pazienti durante le sedute. Soddisfazione ulteriormente confermata a fi ne trattamento, periodo durante il quale a 5 pazienti è stato effettuato un rimodellamento delle mani con fi ller a base di acido ialuronico.

▶ Acido ialuronico non granulare: 4 formulazioni per il ringiovanimento di viso, collo e décolletè

F. C. Heydecker

Il medico chirurgo estetico ha attualmente a disposizione una vasta gamma di dermal fi llers per la correzione degli inestetismi cutanei, quali rughe, solchi e perdita di volume dei tessuti molli. In considerazione del fatto che non esiste ad oggi un unico fi ller con il quale si possa correggere inestetismi di natura ed eziopatogenesi diverse, si impone la necessità di differenziare la scelta dei materiali utilizzati in un progetto di ringiovanimento armonico del distretto cervico-facciale. Di recente introduzione troviamo quattro nuove formulazioni di acido ialuronico bifasico di sintesi a consistenza non granulare, una caratteristica che presentano solo pochi fi ller devices attualmente disponibili. La Non-Granular-Consistency-Technology costituisce la base di questa nuova procedura di produzione e conferisce alle formulazioni di acido ialuronico un’estrema fl uidità che si traduce in una facile applicazione a resistenza minima del prodotto, garantendo ottimo comfort per il paziente. Attualmente sono disponibili la formulazione a bassa concentrazione soft (14 mg/ml) di acido ialuronico non cross-linkato (nativo), le formulazioni di acido ialuronico cross-linkato a 14 mg/ml (lips) e 20 mg/ml (grade 1), e quella a 24 mg/ml (grade 2), che permettono al medico chirurgo estetico di rispondere adeguatamente, ed in maniera completa, alle singole necessità di correzione superfi ciale, media e profonda dei tessuti molli che spesso prevede inizialmente una delicata rigenerazione indotta degli strati dermici profondi, seguita da un più incisivo ripristino riempitivo dei piani mimici e volumetrici attraverso p. es. la correzione dei solchi nasogenieni oppure l’aumento volumetrico di aree facciali come quella zigomatica-malare e mandibolare-mentoniera.L’Autore presenterà le rispettive modalità d’utilizzo delle singole formulazioni in un programma integrato di ringiovanimento armonico di viso, collo e décolleté.

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ULTERIORIABSTRACTSPERVENUTI

MA NON INSERITIIN PROGRAMMA

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▶Acido ialuronico con tecnologia di “Linearizzazione Spa-ziale”: dalla valutazione della sicurezza alla soddisfazione del paziente

A. Camporese, C. Lampignani, A. Gessati, D. De Rossi

Quali sono le caratteristiche che un fi ller deve fornire per indicare al medico se il suo trattamento sarà un successo terapeutico? L’Autore illustrerà quali sono i parametri e i dati che permettono di comprendere a priori la sicurezza di un determinato fi ller e che cosa dovrà attendersi in termini di risultati partendo dalle caratteristiche chimico-fi siche dei fi ller. Dopo una breve disamina si soffermerà su un gel di acido ialuronico fi ller che è stato sviluppato partendo dalla sicurezza del materiale, quindi dalla qualità intesa come purezza, pH, osmolarità, residui proteici, ecc... per arrivare alla performance clinica che si evince sia dalla effettiva capacità riempitiva che dalla cosiddetta biocompatibilità “fi sica”. Una spiegazione della “linearizzazione spaziale” utilizzata per produrre questo dermal fi ller aiuterà a comprendere il signifi cato di questo aspetto spesso trascurato, ma decisamente importante per offrire ai nostri Pazienti una correzione sicura e naturale.

▶ Estetica anti-age: le proprietà fi siocosmetiche dei nuovi cosmeceutici

W. Evangelista, G. P. Baruzzi, A. Benocci, E. Bevacqua

Con il passare degli anni la pelle va incontro ad una serie di modifi cazioni che ne determinano l’aspetto rugoso e invecchiato a causa del cosiddetto anti-aging cutaneo caratterizzato soprattutto da un assottigliamento dell’epidermide, una atrofi zzazione del derma e una diminuzione del tessuto adiposo sottocutaneo. In questo contesto si assiste ad una degenerazione delle fi bre elastiche (elastina e componenti microfi brillari) con conseguente lassità cutanea; un processo di invecchiamento del collagene, che rappresenta da solo il 70-80% del peso a secco del derma, portando ad una riduzione dello spessore del derma quantifi cabile nella misura di circa il 6% per decade di vita. Anche gli annessi cutanei si modifi cano con l’età in particolare con un aumento delle ghiandole sebacee si di numero che di dimensioni e una riduzione delle strutture dedicate alla sensibilità correlata alla pressione e al tocco (corpuscoli di Pacini e di Meissner). Le cause di invecchiamento cutaneo sono molteplici:1. L’età (invecchiamento cosiddetto genetico o naturale)2. Raggi U.V.A.: il danno è direttamente proporzionale alla quantità di raggi ultravioletti che sono stati assunti durante la vita.3. Ormoni: le alterazioni ormonali a cui va incontro la donna dopo la menopausa sembrano essere un notevole fattore aggravante l’invecchiamento.4. Fumo5. Alcool6. Stress psichico e fi sico7. Alimentazione scorretta8. Radicali liberiUna volta compresi i meccanismi responsabili dell’invecchiamento cutaneo, la moderna cosmesi anti-age ha cambiato il modo di fare estetica, sia essa Medicina Estetica oppure estetica professionale. Infatti, non ci si limita più a determinare le caratteristiche della cute ma, avvalendosi di nuovi mezzi diagnostici, la cosmesi anti-age è in grado di valutare i fattori genetici, e quindi costituzionali, che regolano la velocità con cui le lancette dell’orologio inesorabilmente segnano il tempo dell’invecchiamento cutaneo. Ciò signifi ca che la scelta casuale dei cosmeceutici sta lasciando il posto alla personalizzazione dei cosmetici stessi, determinati sulla base di nuovi strumenti diagnostici e specifi che indagini biochimiche. Nella nostra presentazione verrà presentato un protocollo cosmeceutico anti-age comprendente fattori idratanti, antiossidanti e ormonali atti a contrastare tutti gli aspetti dell’aging cutaneo.La fase attiva del trattamento punterà su azioni restitutive, leviganti e stimolanti il rinnovamento

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cellulare, utilizzando un sapiente mix di molecole funzionali (vitamine, derivati vegetali specifi ci , attivatori enzimatici, ormoni bioidentici), cercando di conseguire una sorta di biorivitalizzazione del viso. I cosmeceutici sfrutteranno quindi le virtù fi siocosmetiche delle più effi caci sostanze funzionali anti-age combinate con le molecole cosmetiche di ultimissima generazione.

▶ Un nuovo strumento per il laser e tutte le tecnologie bio-mediche avanzate: il database

F. Corazzi, A. Pacifi ci

Qualunque professione e attività che rispetti le basilari norme di aggiornamento si avvale di tecnologie sempre più sicure ed effi cienti.Fino ad oggi la professionalità si misurava sulle capacità manuali dell’operatore. Attualmente quell’operatore ha sentito l’esigenza di un adeguamento professionale tecnologico-strumentale. La compilazione, l’elaborazione e l’archiviazione dei dati anamnestici, patologici e terapeutici rimangono a tuttoggi elementi accessori al trattamento. Tanto è vero che spesso tali compiti sono affi dati a fi gure professionali non di primo piano.La mission della Clinica Laser è quella di presentare un professionista all’avanguardia, che opera con tecnologie biomediche avanzate e che unisce le competenze scientifi che a quelle manageriali.Il medico attento sia all’organizzazione che alla gestione è l’unico professionista in grado di erogare salute e benessere nei moderni sistemi sanitari.Il DataBase oggi rappresenta un fondamentale strumento nell’emergente concetto di professionalità nella Medicina Estetica, Chirurgia Estetica e benessere. Il nuovo ruolo del professionista, il medico manager, non può rimanere lontano dal DataBase e dalle “stored procedures”. Attraverso le stored procedures possiamo creare codici, protocolli, schemi di trattamento facilmente riutilizzabili e riproponibili all’interno del team di sviluppo. Per questo motivo è molto effi cace prevedere i report e includere le query che ci interessano all’interno delle stored procedures e assegnare il privilegio di accesso solamente agli utenti Autorizzati.Prevedere automaticamente ad ogni anagrafi ca compilata un consenso informato specifi co, personalizzato con le relative informative, con i dati del trattamento, rappresenta senza dubbio una incommensurabile utilità medico legale nella procedura medico-manageriale.La Clinica Laser adotta sistemi di archiviazione dati con estrema soddisfazione. Infatti questi sistemi di archiviazione incrementano esponenzialmente la forza delle nostre casistiche che diventano così assolutamente inconfutabili. Spesso i database e le relative fatture rappresentano l’unico strumento per rendere veritiero qualsiasi lavoro pubblicato e presentato.Le performance. Le stored procedures aumentano enormemente le performance dei programmi perché sono pre-compilate e quindi eseguite più rapidamente. Per ognuna di esse SQL Server genera un query plan contenente il metodo più effi ciente di esecuzione della procedura il quale si basa su differenti informazioni come indici disponibili: procedure, strumenti, energie, numero di spot, costi e altri parametri.Estrema rapidità nella rivalutazione e nel confronto di tutti i casi analoghi per patologia e/o trattamento e/o costi e/o sede e/o dati anagrafi ci e/o laser o tecnologia biomedica con le rispettive energie e lunghezze d’onda, ecc.Contestuale visualizzazione dei trattamenti precedenti, dei risultati ottenuti utilizzabili per una migliore individualizzazione, prosecuzione e performance del trattamento.

▶ Calcio e acido Ialuronico ultra-frammentato: azione sulla cute

I. P. Palmieri

Il calcio intracellualre rappresenta l’1% del calcio totale dell’organismo. A livello cutaneo gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento della struttura. Il suo ruolo è determinante nel

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processo di differenziazione e crescita dei cheratinociti; favorisce, inoltre, la coesione cellulare, stimola la sintesi dei lipidi cutanei e inibisce l’enzima di degradazione del collagene (MMP1).Durante la menopausa c’è un aumento della perdita del calcio che porta ad una incremento del fabbisogno teorico di calcio nella donna.Tale perdita è anche a livello della cute ove si evidenzia una defi cienza della secrezione lipidica, la coesione cellulare diminuisce con conseguente alterazione della funzione barriera. Le pelli mature subiscono, quindi, cedimento, infragidimento, disidratazione e perdita di densità permanente.

▶ Dal laser frazionale ai frazionali: una lunghezza d’onda per ogni indicazione

N. R. Pepe

Gli Autori presentano la loro esperienza relativamente all’utilizzo del laser lux 1540 fractional (marca Palomar) da ottobre 2006 a novembre 2008. Vengono esposte le applicazioni che riguardano la microrugosità, cicatrici acneiche, esiti cicatriziali in genere, cloasma, acne comedonico-cistica e in fase attiva, smagliature. Vengono discussi i dosaggi, frequenza e intervalli fra le sedute, numero di sedute necessarie. Sulla base delle prime osservazioni, si può affermare che il laser lux 1540 fractional risulta molto effi cace, incontrando un alto livello di soddisfazione sia nei pazienti che nel medico; sulle microrugosità ed esiti cicatriziali in genere. Risulta invece incoraggiante nel cloasma, sebbene persista la tendenza a rigenerarsi, acne comedonico-cistica e in fase attiva. Si è ancora prudenti nel giudizio di effi cacia nelle smagliature. L’altro notevole vantaggio del trattamento frazionale coagulativo è la ridotta invalidità post-trattamento. Gli effetti collaterali (principalmente iperpigmentazioni) sono scarsi. Allo stato attuale sono in fase di utilizzo iniziale le lunghezze 2940nm (ablativa) e 1440nm (coagulativa superfi ciale rispetto al 1540). La prima ha una collocazione nel paziente che desidera un risultato superiore rispetto al 1540 pagando una invalidità transitoria di qualche giorno (2-3), mentre la 1440 è rispetto alla 1540, sebbene sia più di superfi cie ha un un effetto più omogeneo, e consente il trattamento di aree estese (décolleté, collo, mani)

▶ Dove è fi nita l’etica in Medicina e Chirurgia EsteticaM. Saragoni

Il lavoro svolto non rappresenta una ricerca effi mera o insostanziale, ne una dissertazione fi losofi ca dell’etica stessa, ma un’attenta e profonda rifl essione dell’Autore a seguito di esperienze precise e dettagliate. Tali esperienze riguardano l’ambito medico, e più precisamente, quello della Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, che negli ultimi anni, un decennio circa, ha presentato sostanziali modifi che culturali, sociali, medico-scientifi che, legali e conseguentemente giuridiche. Tutto questo ha alterato il rapporto medico-paziente, medico-legale, paziente-legale, medico-giurista e paziente-giurista, molto spesso a scapito, contrariamente a quanto si pensa, di chi a prescindere opera in tutti i sensi (medico o paziente o legale o giurista che sia) secondo scienza e coscienza. Se poi, a tutto questo, aggiungiamo un “sano” rapporto mediatico o una multimedialità che sembra distorta e\o distorcibile, ci si può rendere conto di come la non conoscenza di certi aspetti, possa creare confusione in tutti gli operatori del settore di cui si tratta. L’analisi del lavoro fi n qui svolto cerca di rappresentare il più semplicemente possibile, ove ragguardabile, un concetto adatto a tutti i medici interessati a svolgere questo lavoro il più serenamente e liberamente, secondo i parametri di legge possibili e di indirizzare coloro che potrebbero essere meno informati, ad approfondire la conoscenza di aspetti nuovi e improvvisi di quest’attività carica di signifi cati che spesso sono andati perduti.

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▶ Risveglio dal coma

M. Allia

Scollamento degli occhiLe lacrime, nel tempo, addensandosi appiccicano l’occhio impedendogli di muoversi. Se l’occhio non si muove anche la palpebra non si muove. È necessario scollare l’orbita dalla palpebra per far riacquisire la mobilità propria dell’occhio. Lavorare le ossa dell’orbita, soprattutto le ossa palatine che insieme allo zigomo formano il pavimento dell’occhio. Il crollo dell’osso palatino, conseguente al trauma cranico, provoca una scivolamento del pavimento dell’occhio con successivo scivolamento verso il basso, allontanando il foro ottico dall’asse visivo oculare.

Scollamento della lingua La lingua e la mandibola si muovono insieme: se la lingua va a destra la mandibola va a destra, ecc...In seguito a urto molto violento la lingua retrocede nel canale oro-faringeo bloccando la mandibola (morso serrato). Il paziente, intubato da diverso tempo, non riesce a muovere la lingua per 2 motivi: • la lingua, a causa dell’urto, oltrepassa il punto di non ritorno e quindi non riesce da sola a trovare la sua postura fi siologica;• la saliva non viene spinta dalla lingua verso il basso per la sua immobilità e si accumula, diviene densa e collosa e incolla la lingua nel canale retro-buccale. La lingua cosi bloccata fa da tappo alle corde vocali e lo stimolo tossigeno non si può espletare. Il paziente può sbadigliare ma non può aprire la bocca volontariamente. Solo se la lingua si muove è possibile aprire e muovere la bocca volontariamente.

Stimolazione degli automatismi lingua-mandibolaPer scatenare un automatismo lingua-mandibola bisogna stimolare le labbra e gli incisivi superiori. Una delle tecniche consiste, per i pazienti fumatori, di inserire una sigaretta spenta tra le labbra solo vicino agli incisivi. Non appena si inserisce la sigaretta, il paziente, pur in stato di coma, inizia a muovere le braccia e le mani portandole verso la sigaretta simulando l’atto di aspirare e di aprire la bocca come per buttare via il fumo;i denti, dopo questo stimolo, rimangono serrati poichè l’automatismo viene controllato dalla sotto-corticale che, generalmente, rimane intatta;l’atto volontario dipende dallo sblocco meccanico della lingua.Per i pazienti non fumatori, con l’assistenza dell’operatore, è possibile stimolare gli automatismi lingua-mandibola avvicinando una fetta di anguria alla bocca, al di sotto degli incisivi superiori. È anche possibile utilizzare sale, nutella, limone. Per suscitare altri tipi di automatismi è bene indagare sulle attività quotidiane più frequentemente svolte dal paziente.

▶ Procedure di ristrutturazione cutanea e di correzione di disequilibri metabolici quale approccio ambulatoriale cura-tivo. Razionale e protocolli

D. De Rossi. A. Gessati, A. Camporese, C. Lampignani

La correzione degli inestetismi cutanei legati al crono/ fotoinvecchiamento o dovuti a disequilibri metabolici si avvalgono di varie metodiche e approcci terapeutici. Nel campo della Medicina e dermatologia ad indirizzo estetico, risulta estremamente importante poter intervenire con procedure ambulatoriali semplici, non invasive e dai costi contenuti, sia a livello epidermico che dermico e in maniera mirata. L’Autore illustra delle formulazioni che attraverso un protocollo ambulatoriale che si divide in tre fasi principali permette di intervenire positivamente

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in numerosi in estetismi cutanei.I protocolli sono divisi in tre fasi consecutive e durano mediamente 10-15 minuti: la prima fase permette di modifi care la resistenza della barriera cutanea e di iniziare a far penetrare dei biodisponibili specifi ci al problema da trattare, la seconda che comportando uno stress controllato profondo si traduce in stimolo cellulare, la terza che contribuisce a restituire l’integrità al tessuto, evitando eritemi o disconfort er il paziente.Grazie alla messa a unto di un sistema di penetrazione, veicolazione e diffusione controllata, si evince come è possibile intervenire anche su cuti sensibili, intolleranti o problematiche in quanto l’azione curativa avviene sui siti cellulari e sulle strutture cutanee più profonde, senza creare perturbazioni suerfi cie cutanea.L’Autore evidenzia inoltre che ogni ciclo di cura prevede dalle tre alle quattro procedure ambulatoriali, a secondo della formulazione utilizzata e in base al problema da trattare e che quest’approccio minimamente o per nulla invasivo, permette non solo di raggiungere risultati estremamente soddisfacenti per il Medico e per il Paziente, ma permette anche di sottoporre il Paziente nella stessa seduta ad altre procedure medico-estetico ( per es. fi ller riassorbibili).

▶ Correzione del defi cit malare tipo II con impianto sotto-cutaneo di acido Ialuronico a macroparticelle

S. P. Fundarò, F. Chemello

Gli Autori presentano la loro esperienza nella correzione del defi cit malare di tipo II (normale

proiezione ossea con defi cit dei tessuti molli malari) con impianto sottocutaneo di acido

ialuronico a macroparticelle.

La metodica utilizzata prevede l’inoculo del fi ller volumizzante tramite ago (21-23G) con rilasci

lineari retrogradi a ventaglio a livello del piano sottodermico al fi ne di ricostituire il volume del

cuscinetto adiposo malare.

Tale struttura adiposa superfi ciale e situata al di sotto del derma e si appoggia tramite un

sottile strato di SMAS sul gruppo di muscoli elevatori del labbro.

Basandosi sulle note modifi cazioni volumetriche dell’aging face syndrome, la tecnica ha la

fi nalità di ripristinare la proiezione della regione malare implementando il volume del cuscinetto

malare superfi ciale che, a causa di una sua progressiva ptosi, provoca la perdita di convessità

della regione. L’analisi della casistica pone in evidenza l’effi cacia della tecnica nella correzione

del defi cit malare di tipo II con un’incidenza minima di complicanze minori e l’assenza di

complicanze maggiori.

Tale valutazione è suffragata dal fatto che il cuscinetto adiposo malare è situato in un piano

anatomico completamente libero da strutture nobili.

▶Peelings chimici: effetti collaterali e loro gestioneG. M. Izzo, I. P. Palmieri, R. Ambrosanio, P. Tarantino, L. Izzo

Al giorno d’oggi un numero incredibile di formulazioni peelings sono a disposizione del medico estetico per la correzione dei vari inestetismi legati a differenti situazioni patologiche. Quello che è però raramente sottolineato che l’esecuzione di un peeling chimico è un atto medico che richiede all’operatore una piena conoscenza delle caratteristiche degli agenti chimici che sono presenti nel peeling che si sta utilizzando. Da qui la segnalazione di numerosi problemi collegati all’improvvido utilizzo di formulazioni di cui non si ha buona contezza del meccanismo d’azione e dei possibili effetti collaterali. Gli Autori fanno una panoramica dei possibili side effects dei peelings chimici presenti sul mercato, fornendo delle linee guida sui comportamenti terapeutici da seguire quando si verifi cano nella pratica corrente.

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▶ L’esperienza della clinica laser con i laser frazionali: quali, come, perché!

A. Pacifi ci, L. Bandini, B. Pinzo

È opinione comune che la scelta di laser ablativi CO2 ed Erbium rappresenti ancora oggi il

metodo più effi cace per il trattamento di condizioni che necessitano un approccio risoluto e aggressivo. Tuttavia da alcuni anni l’avvento della tecnologia laser frazionale ha rivoluzionato il concetto di approccio terapeutico per svariate patologie e inestetismi nel campo dell’estetica. Difatti, la sempre più insistente richiesta di ridurre i tempi di recupero successivi a intervento laser, ha spinto la ricerca in questo campo e ha portato alla realizzazione di nuove apparecchiature più sofi sticate ed “intelligenti”. In breve tempo si è assistito al perfezionamento di laser frazionali di prima generazione in grado di produrre energia ablativa con sistemi erogativi a semplice matrice, in laser frazionali sofi sticati strettamente connessi a sistemi informatici complessi. Questi ultimi sono in grado di poter conferire all’impulso energetico un’elevata effi cacia d’azione, contemporaneamente a un ridotto tempo di recupero. Un enorme passo in avanti è stato compiuto con l’introduzione di tecnologia laser frazionale non-ablativa (Erbium glass 1540-1440 etc.) in grado di raggiungere risultati eccellenti nei propri campi d’applicazione, fi nora altrimenti non ottenibili. Tra le indicazioni maggiori alla terapia frazionale vanno annoverate: le discromie come il melasma e il cloasma, varie condizioni caratterizzate da irregolarità della texture cutanea, trattamenti di leggeri refreshing del volto. Merita particolare attenzione l’impiego in caso di lesioni cicatriziali di varia natura e strie rubre, in quanto fi no a oggi queste alterazioni non potevano essere trattate con successo. Le tecnologie introdotte con laser frazionali costituiscono a tutt’oggi le più innovative e avanzate metodologie laser in grado di fornire risultati, in alcuni casi superiori a ogni altra opzione terapeutica disponibile. Infatti è stato notevolmente modifi cato l’approccio terapeutico e le modalità pratiche con cui trattare alcune patologie estetiche. La migliore tollerabilità, il lieve disagio post-terapeutico, il ridotto tempo di recupero sono tra gli effetti più tangibili della “rivoluzione frazionale”. Inoltre, data la ripetibilità del trattamento e la necessità di più applicazioni per ottenere un risultato consolidato, il paziente va incontro a una gestione più “ambulatoriale” che chirurgica in senso stretto. Inoltre è egli stesso a modulare il numero di sedute che ritiene opportune fi no al raggiungimento del risultato da lui desiderato. Ecco che, in questa ottica, la tipologia di trattamento frazionale fornisce la chiave di maggiore interattività tra medico e paziente, anche in considerazione di una vita sempre più impegnata, gravata da ritmi veloci e una ricerca, sempre più in crescita, di “bella presenza“.

▶ Rimodellamento delle labbra con una nuova formulazione dedicata. Conferme e follow-up di un fi ller ad alta biotecnologia

R. Pelliccia

Le labbra richiedono per la loro particolare anatomia e funzione di una correzione o rimodellamento di fi ller con specifi che caratteristiche che permettano una correzione naturale sia a livello estetico che funzionale. Viene presentata una nuova preparazione di acido ialuronico specifi ca per questo trattamento che si va ad aggiungere e completare a una gamma di fi ller ad alta tecnologia. L’esperienza personale maturata in oltre un anno di utilizzo di una nuova formulazione a base di acido ialuronico ad alta biotecnologia che si è dimostrata possedere un elevato potere volumizzante e una durata dell’impianto oltre l’usuale, offre la possibilità di correggere gli inestetismi del volto ricreando le giuste volumetrie e riportare le proporzioni del volto ai

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parametri ideali dei protocolli estetici. L’invecchiamento cutaneo si manifesta con l’apparire di rughe, pieghe cutanee, ma anche con netta riduzione del volume del sottocutaneo con conseguente perdita di tono dei tessuti e alterazioni morfologiche che alterano le proporzioni e le linee del volto. Una gamma fi ller basata su una tecnologia basata su reti interpenetrate che offre il prodotto idoneo per il trattamento di tutti gli inestetismi del volto. Un adeguato protocollo di correzione costituito da un rimodellamento delle volumetrie con un fi ller sub dermico abbinato alla correzione dermica delle rughe e la ricostituzione del profi lo delle labbra offre un valido rimedio per contrastare l’invecchiamento del volto.

▶ Nuovi approcci nel trattamento della patologia vasco-lare venosa superfi ciale dell’arto inferiore: esperienza di dieci anni

N. R. Pepe

Gli Autori espongono la propria esperienza nel trattamento della patologia venosa superfi ciale dell’arto inferiore nel corso di un decennio. Dal 1998 al 2002 per il trattamento delle teleangectasie abbiamo utilizzato il dye laser (scleroplus candela), dal 2002 al 2005 ndyag (doc medica, team laser) dal 2004 a oggi ndyag (lyra laserscope). Per il trattamento degli assi safenici nel 2001 abbiamo cominciato a utilizzare con tecnica mista laser diodico endovascolare (810nm, 980nm diomed, team laser). Per i rami collaterali abbiamo tentato di utilizzare la tecnica endovascolare, endoperivascolare, il trivex (smith-nephew);ma allo stato attuale per vasi oltre 4 mm di diametro utilizziamo la fl ebectomia di Muller.

▶ Fenolo e laser CO2 frazionato: ultime frontiere nel tratta-mento del fotoaging

P. Tarantino, G. M. Izzo

Contesto e obiettivi: Il colore naturale della pelle è il risultato di una distribuzione omogenea di un pigmento: la melanina. In molte persone sensibili a vari fattori, tuttavia, possono comparire delle macchie scure sulla superfi cie della pelle, causate da disordini della pigmentazione e dovute all’incremento localizzato di produzione di melanina. Queste iperpigmentazioni determinano spesso, uno spiacevole aspetto e sono, insieme alla perdita di elasticità della pelle e alla comparsa delle rughe, il segno più evidente dell’età. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare se la combinazione di differenti tecniche potesse garantirci una risposta ottimale, dimezzando i tempi terapeutici. Abbiamo alternato ai peelings al fenolo, sedute con laser CO

2 frazionato, al fi ne di raggiungere

un risultato ottimale, dimezzando i tempi terapeutici. Studio / materiali e metodi: sono stati trattati 20 pazienti di sesso femminile tra i quaranta e settanta anni con ipercromie e fotoaging del viso, con 3 sedute di peelings al fenolo seguite dopo circa 15 giorni, da altrettante sedute con laser CO

2 frazionato. Le pazienti sono state

mandate a casa con prescrizione di terapie topiche domiciliari depigmentanti, che permettono l’eliminazione dei depositi di melanina esistenti, stimolando il turnover dell’epidermide. Accelerando il processo di desquamazione degli strati cellulari superfi ciali, viene permessa l’eliminazione dei pigmenti di melanina. )Risultati: i soggetti trattati con questa innovativa combinazione terapeutica hanno evidenziato un miglioramento sbalorditivo dell’elasticità e tono cutaneo del viso con una quasi completa risoluzione delle ipercromie. Le pazienti trattate hanno ottenuto un vero e proprio lifting del viso con un miglioramento della texture cutanea e completa remissione delle ipercromie. Il grado di soddisfazione delle pazienti trattate è stato del 100%, mentre il periodo post-peeling

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e laser, anche nella sua invasività, ha mostrato tempi di ripresa brevi, di circa 7-15 giorni. Conclusione: la combinazione di peelings al fenolo e laser CO

2 frazionato sembra costituire

una combinazione vincente e decisamente innovativa nel trattamento delle ipercromie e delle rughe del viso, con tempi terapeutici dimezzati, estrema soddisfazione delle pazienti e brevi tempi di ripresa, nonostante la maggiore invasività delle metodiche utilizzate. La durata del risultato raggiunto dipenderà molto dalle abitudini di vita delle pazienti, dall’uso di un buon fotoprotettore a schermo totale e dal buon equilibrio ormonale. Ulteriori studi, con diversi parametri, sono necessari per confermare questi notevoli risultati.

▶ PEFS e adiposità localizzata, nuova e originale combina-zione di metodiche terapeutiche: carbossiterapia, radio-frequenza bipolare e infrarossi

R. Ambrosanio, G. M. Izzo

Il trattamento della PEFS, patologia associata spesso ad adiposità localizzata e a rilassamento cutaneo, necessita spesso, per il raggiungimento di buoni risultati clinici ed estetici, di metodiche terapeutiche combinate. Nella nostra pratica ci siamo avvalsi di due metodiche: la cabossiterapia, tramite una apparecchiatura CDT Evolution e l’associazione di radiofrequenza bipolare, infrarossi, vacuum e rulli, presenti contemporaneamente in una apparecchiatura di ultima generazione, il VelaShape™ che sfrutta la tecnologia elōs™. La carbossiterapia agisce sui principali fattori locali della panniculopatia: alterazioni del microcircolo, del metabolismo tissutale e del sistema linfatico, provocando: 1) vasodilatazione arteriolare, 2) attivazione recettoriale della lipolisi, potenziamento dell’effetto Bohr con effetto lipolitico fi siologico e stimolo dell’attività dei fi broblasti cellule deputate alla produzione di collagene ed elastina. 3) netto aumento della velocità di circolo con ripristino della sphigmicity e della vasomotion, entrambe compromesse nella microangiopatia che è alla base della PEFS. Andiamo quindi con la carbossiterapia verso una restitutio a integrum dei fi siologici rapporti microvascolo-tissutali necessari per una corretta funzionalità politissutale. La seconda metodica utilizza un sistema sinergico di vacuum, massaggio meccanico luce infrarosso e radiofrequenza bipolare. L’applicazione di energie IR e IF al derma/ipoderma è mirata a trasmettere calore ai tessuti. Il vacuum contribuisce ad aumentare la circolazione del sangue, favorendo una maggiore diffusività dell’ossigeno. L’effetto ipertermico della IR e dell RF aumenta la scissione metabolica dei grassi incamerati dalle cellule adipose (lipolisi), riducendo in tal modo le loro dimensioni e favorendo il miglioramento della irregolarità della pelle, causata in gran parte dalla distensione delle cellule adipose che sporgono verso l’alto, dai setti del tessuto connettivo. L’azione meccanica del vacuum e dei rulli facilita la penetrazione del calore più in profondità, e contribuisce a drenare i liquidi intercellulari in eccesso, dal derma e dalla parte superiore dell’ipoderma, nel sistema linfatico. Entrambe le azioni, riduzione della dimensione delle cellule adipose e drenaggio dei liquidi in eccesso nel sistema linfatico sono accompagnate dal restringimento dei setti di tessuto connettivo e facilitano la riduzione generale delle dimensioni delle camere adipose, con la conseguente diminuzione della PEFS e delle circonferenze. Nel nostro studio, sono stati monitorati dieci soggetti, otto di sesso femminile e due di sesso maschile di età compresa tra i 20 e i 58 anni. Nei soggetti di sesso maschile era presente adiposità localizzata all’addome e ai fi anchi. Nei soggetti femminili la patologia mista pefs e adiposità era presente in sei casi, mentre nei rimanenti due era presente la sola pefs. I soggetti sono stati tutti trattati in primis con sedute di carbossiterapia (da 5 a 20 ) e poi sottoposti a alla terapia combinata di rf, if, vacuum e rulli (tecnologia elōs™). In tutti i casi c’è stato un miglioramento della patologia dopo la fase 1 e un ulteriore incremento

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dell’effetto positivo sugli inestetismi dopo la fase 2, con giudizio sul risultato fi nale da buono a ottimo da parte dei pazienti e del medico.

▶ Le cicatrici in Chirurgia Estetica. Revisione clinica e medi-co legale

M. Dembinski

Viene presentata un’esposizione completa del problema “cicatrice” nel campo della Medicina e della Chirurgia Estetica. Le cause, le forme patologiche, le modalità di evitarli e il modo di curarle. La revisione “medica” e “chirurgica” viene presentata con dovute attenzioni alla parte “estetica”. Infi ne si affronta il grande “problema medico-legale”. Come vedono gli “esperti” medico legali e i C. T. U. il problema “Cicatrice”. La valutazione del “Danno Estetico” delle cicatrici.

▶ Dall’esperienza internazionale alla nostra pratica quoti-diana circa l’utilizzo dei LED nelle terapie di fotoringiovani-mento e di Medicina Estetica

A. Gessati, A. Camporese, D. De Rossi

La fototerapia che utilizza dispositivi a LED, per defi nizione atermici e non invasivi, con lunghezze d’onda, intensità e dosi specifi che trova molteplici impieghi nell’ambulatorio del medico. Se da una parte agisce come stimolo fi siologico sul metabolismo cellulare e sul condizionamento dello spazio matriciale dall’altro amplifi ca, migliora i risultati desiderati. Studi e pubblicazioni internazionali hanno dimostrato l’effi cacia clinica delle lucu a LED Omnilux, sviluppate in UK, in molte situazioni dermatologiche, estetiche e chirurgiche sia nei protocolli di Terapia Fotodinamica che di Fotobiomodulazione. In questa relazione si evidenzieranno razionale clinico e protocolli d’utilizzo di strumentazioni a LED. Soli o in sinergia con alcune fra procedure ambulatoriali di Medicina Estetica più comuni quali dermoelettroporazione, fi ller, biostimolazione, peeling, tossina botulinica e laser resurfacing i LED costituiscono un’arma importante per combattere gli inestetismi del tempo. La nostra esperienza ambulatoriale e il conforto-confronto con le pubblicazioni internazionali confermano il fatto che l’utilizzo di luci atermiche dei LED possa costituire un importante atout per migliorare signifi cativamente i risultati estetici in numerose parti del corpo e aumentare la soddisfazione del Paziente per la loro mininvasività. Di non secondaria importanza il fatto che permettono di effettuare terapie di foto-ringiovanimento in tutti i periodi dell’anno e su tutti i tipi i fototipi.

▶ Uso combinato di carbossiterapia e cavitazione ultra-sonica nel trattamento delle adiposità localizzate. Analisi preliminare

L. Moro, S. Bertollini

Nel trattamento delle adiposità localizzate, la Carbossiterapia rappresenta a tutt’oggi la nostra scelta terapeutica privilegiata, per i consensi clinici e sperimentali sempre maggiori in campo vascolare ed estetico, per i suoi meccanismi biochimici ( potenziamento dell’effetto Bohr e attivazione recettoriale della lipolisi)e per una obiettività clinica che da anni ci conferma il suo spiccato potere lipolitico. L’evoluzione elettromedicale in costante crescita, ha nell’ultimo anno proposto una nuova tecnica di deplezione atraumatica delle masse adipose, la cavitazione ultrasonica, a cui, seppur in modo ponderato, ci siamo accostate. A tal scopo

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abbiamo utilizzato un apparato ad emissione ultrasonica con frequenza da 38 a 42 KHz modulata, assorbimento 70 Watt, sweep da 1 a 99 sec. regolabile, potenza 50 Watt, densità energetica 3 Watt/cm2. Sulla base di una iniziale casistica trattata con entrambe le tecniche simultaneamente, riconosciamo in un’analisi preliminare il potenziamento vicendevole di tali terapie associate, che andremo ad esporre nel corso della relazione, riservandoci comunque un benefi cio di dubbio e discussione che solo tempo e follow-up futuri potranno dissipare.

▶ Terapie anti-aging ormonali in Medicina EsteticaE. Paglia

DHEA, estrogeni, progesterone, testosterone e androstenedione sono ormoni prodotti sia nell’uomo che nella donna, i cui livelli in giovane età sono associati all’idratazione e all’elasticità della cute e alla normale distribuzione dei peli e dei capelli. Il declino dei livelli ormonali determina difetti estetici: rughe, ipotonia dei tessuti del viso, iperpigmentazioni della cute, secchezza e fragilità dei capelli, ipertricosi e acne. Teoricamente è possibile raggiungere una correzione completa di tutti questi difetti mediante una corretta terapia sostitutiva ormonale, orientata verso la nostra naturale fi siologia e formulata utilizzando ormoni naturali e copie esatte degli ormoni umani con la stessa azione. La via di assunzione transdermica per gli ormoni è innovativa e comprende soluzioni alcoliche, liposomi e creme ad evaporazione rapida che non subiscono l’effetto di primo passaggio e hanno minor incidenza di effetti collaterali. Questa presentazione suggerisce alcune indicazioni delle terapie ormonali transdermiche ed esempi di formulazioni personalizzate.

▶ Fotoepilazione: 10 anni di nostre esperienzeN. R. Pepe

Gli Autori espongono la propria esperienza relativamente al trattamento dell’ipertricosi dal 1999 al 2009 (momento in cui si svolgerà il congresso). All’inizio della nostra esperienza per pochi mesi abbiamo adoperato un laser diodo di bassa potenza Sagyptarius 10W. Da maggio 2000 a maggio 2003 siamo passati al modello laserlite marca diomed. Da maggio 2003 fi no a dicembre 2007 abbiamo utilizzato un laser diodico modello Lightsheer ST marca Lumenis, da maggio 2003 a tuttora utilizziamo un laser alexandrite modello Gentlelase marca Candela. Per brevi periodi 2005-2006 abbiamo utilizzato laser modello Stendhal marca Teamlaser (ndyag e alex). Da maggio 2007 usiamo anche le luci pulsate della Palomar Laser Lux R, Rs, Y, Ys. In questo periodo abbiamo trattato centinaia di pazienti con migliaia di trattamenti. La nostra sensazione, confermata dal livello di soddisfazione dei nostri pazienti, è di un notevole miglioramento dell’effi cacia del trattamento con alcuni casi di permanenza, in altri di ottima gestione del problema, accompagnata da una netta riduzione degli effetti collaterali (vescicolazioni, macchie, ecc...). Il nostro gold standard allo stato attuale è legato all’utilizzo del Gentlelase. Tuttavia stiamo notando che le luci pulsate della Palomar incrementano l’indice di soddisfazione nei nostri pazienti che sono passati dall’alexandrite e diodo a queste ultime. Abbiamo osservato che l’effi cacia sembra maggiore e sicuramente le luci pulsate sono meno dolorose rispetto ai laser. Gli effetti collaterali a livello quali-quantitativo rispetto all’alexandrite e diodo sono pressochè simili. Un aspetto pratico inoltre non trascurabile è la loro trasportabilità Allo stato attuale è possibile affermare che la luce pulsata della Palomar è simile, se non superiore, rispetto ai lasers modello Lightsheer ST marca Lumenis e modello Gentlelase marca Candela nel trattamento della ipertricosi, anche in assenza della caratteristica della coerenza specifi ca della luce laser. Ultimamente ci stiamo avvalendo di un colorimetro cutaneo realizzato da Palomar (Dermatype) che ci consente di misurare la quantità di melanina e di eritema sulla cute. Tale dosaggio è estremamente utile per valutare dosaggi e lunghezza d’onda idonea.

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12° CONGRESSO INTERNAZIONALE SIES - BOLOGNA 20 - 21 - 22 FEBBRAIO 2009Novità e aggiornamenti in tema di Medicina e Chirurgia Estetica:

dall’Antiaging alla Ginecologia Estetica

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▶ La mente esteticaG. Polipo

Tutti sappiamo o pensiamo di sapere che cosa sia un corpo o un viso bello. Ci sono parametri geometrici, sezioni auree, simmetrie che oggettivamente ci fanno pensare alla gradevolezza e alla bellezza. È più diffi cile invece orientarsi e defi nire ciò che chiamiamo fascino o addirittura tentare una classifi cazione razionale di bellezza psichica. La ricerca contemporanea internazionale è tuttavia tesa all’esplorazione e all’integrazione del mondo emozionale e percettivo e non divide più il corpo dalla psiche in modo cosi categorico come in passato. Nuove discipline come la siconeuroimmunoendocrinologia ci fanno pensare all’essere umano come ad un network, dove il corpo e la psiche sono inestricabilmente connessi e sinergici. Da questa visione nasce la necessità di considerare una possibile estetica della mente che abbia la stessa dignità scientifi ca dell’estetica per il corpo e che adotti il metodo scientifi co con parametri e valutazioni anche nello studio del bell essere psichico. Un corpo estetico infatti non può fare a meno di integrare una mente altrettanto orientata al bello, all’armonia e all’equilibrio. Se paradossalmente la macchina del corpo resa estetica da una tecnologia sempre più effi cace fosse vuota e non contenesse all’interno la bellezza che promette, la Medicina Estetica potrebbe essere destinata ad essere soltanto una moda passeggera e senza futuro. Questa mia relazione suggerisce l’importanza della relazione psicologica in Medicina Estetica e suggerisce l’integrazione di tecniche mutuate dalle discipline psicoterapiche per sviluppare e mantenere nel paziente una mente estetica al passo con un corpo sempre più protesico e tecnologico. L’obiettivo fi nale di ogni terapia estetica in quest’ottica scientifi ca e umana è in ultima analisi il recupero e il mantenimento di quella bellezza unica oggettiva e percettiva di ogni paziente dove il fascino, i valori,la personalità, siano al servizio di un equilibrio estetico consapevole, raggiungibile, sostenibile.

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LIPO TERAPIA CAVITAZIONE

SCULTURA

Video Live Demonstration

14Novembre2009

Bologna

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ABSTRACTS

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CENTRO POSTUNIVERSITARIO MEDICINA AMBULATORIALE

N O V I T À E A G G I O R N A M E N T I I N T E M AD I M E D I C I N A E C H I R U R G I A E S T E T I C A :D A L L ’ A N T I A G I N G A L L A G I N E C O L O G I A E S T E T I C A

13 ° CONGRESSOINTERNAZIONALE

S IES

N O V I T À E A G G I O R N A M E N T I I N T E M AD I M E D I C I N A E C H I R U R G I A E S T E T I C A

B O L O G N AF E B B R A I O26 - 27 - 28

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13 ° CONGRESSOINTERNAZIONALE

B O L O G N AF E B B R A I O26 - 27 - 28

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