contatto.sev-2011-03

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GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 3 17 febbraio 2011 86.mo anno Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch Il presidente centrale Kurt Nussbaumer commenta gli obiettivi per il 2011 della VPT. Pagine 6 e 7 Intervista SEV Isabelle Carrupt, agente di treno, sportiva, responsabile della formazione alle FFS. Pagina 16 Ritratto IC L’Unione sindacale svizzera alza la voce: non saranno accettate concessioni alle misure di accompagnamento tese alla protezione dei salari, dei lavoratori e delle lavoratrici. Pagina 3 Accordi bilaterali Commissione del personale e sindacati (SEV, transfair e Unia) hanno fatto il punto sulla situazione alle Officine di Bellinzona. Sono stati denunciati, una volta ancora, i diversi fattori finanziari che tarpano le ali dell’operato delle Officine, che vanno dalla mancanza di strumenti informatici di fatturazione adeguati, all’imposizione di costi centrali troppo elevati. A pagina 4 OFFICINE SUL CHI VIVE Quarant’anni dopo la conqui- sta del suffragio femminile, mol- to resta da fare per un’effettiva parità tra i generi. In una serata orga- nizzata dal Gruppo Donne USS Tici- no e Moesa, è stata presentata la piat- taforma www.equality-salario.ch, strumento di promozione della parità salariale rivolto ai datori e alle datrici di lavoro. Le disparità, tuttavia, non si misurano solo a livello quantitativo, ma anche e soprattutto qualitativo. A pagina 5 Parità, salario e fatiche Per le donne la strada è sempre in salita Nell’intervista rilasciata ai colle- ghi di contact.sev, Yves Rossier descrive le basi del nostro stato sociale e l’importanza della soli- darietà intergenerazionale. Il futuro delle nostre assicu- razioni sociali costituisce un te- ma delicatissimo, che riguarda tutti noi e che ci chiama spesso alle urne. Dossier alle pagine 8, 9 e 10 La solidarietà è il perno delle assicurazioni sociali Intervista con il direttore dell’UFAS Nel nostro dossier, Yves Rossier analizza i problemi dell’AVS, dell’AI e del secondo pilastro. Le sue posizioni divergono in parte da quelle del SEV e dell’Unione sindacale svizzera, ma costitui- scono un spunto autorevole per il dibattito sul futuro delle assicura- zioni sociali del nostro paese. Hes Giù le mani dal mio secondo pilastro! e proposte di Doris Leuthard per assicurare il finanziamento dei trasporti hanno suscitato un au- tentico vespaio, ma hanno avuto al- meno il pregio di rilanciare una discussione assolutamente necessa- ria.. Quanto traffico, quanta mobilità vogliamo e quanto siamo disposti a pagare in cambio? Il SEV va dicen- do da tempo che bisogna affrontare questi problemi, presentando anche, assieme ad alcuni alleati, le proprie soluzioni. Unitamente all’ATA, al PS e ai Verdi, abbiamo promosso l’ini- ziativa sui trasporti pubblici, che ha portato il Consiglio federale a reagi- re presentando le sue idee in quello che ha definito un controprogetto. Unitamente all’Unione sindacale abbiamo anche suggerito di appro- fittare di questa fase di bassi tassi d’interesse per procurarsi i mezzi per finanziare l’ampliamento dell’infra- struttura ferroviaria, ripianando in particolare il fondo per i trasporti pubblici. La ministra dei trasporti non ha accolto questi suggerimenti, optando per l’addebito dei grandi progetti in corso su nuovi fondi. Non è una buona idea. Bisognerà discu- tere altre proposte, in quanto è chia- ro che le sfide che ci attendono rendono indispensabile un finanzia- mento sicuro. Ne va del servizio pubblico, che ha un suo prezzo da pagare! L EDITORIALE La nostra società ha bisogno di mobilità e di trasporti. E questi hanno il loro prezzo. Giorgio Tuti, presidente SEV

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Nell’intervista rilasciata ai colle- ghi di contact.sev, Yves Rossier descrive le basi del nostro stato sociale e l’importanza della soli- darietà intergenerazionale. Il futuro delle nostre assicu- razioni sociali costituisce un te- ma delicatissimo, che riguarda tutti noi e che ci chiama spesso alle urne. Per le donne la strada è sempre in salita Intervista con il direttore dell’UFAS Il presidente centrale Kurt Nussbaumer commenta gli obiettivi per il 2011 della VPT. Intervista SEV IC

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Page 1: contatto.sev-2011-03

GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 3

17 febbraio201186.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

Il presidente centrale KurtNussbaumer commentagli obiettivi per il 2011 dellaVPT.

Pagine 6 e 7

Intervista SEV

Isabelle Carrupt, agentedi treno, sportiva,responsabile dellaformazione alle FFS.

Pagina 16

RitrattoIC

L’Unione sindacale svizzera alza la voce: nonsaranno accettate concessioni alle misure diaccompagnamento tese alla protezione deisalari, dei lavoratori e delle lavoratrici.

Pagina 3

Accordi bilaterali

Commissione del personale e sindacati(SEV, transfair e Unia) hanno fatto ilpunto sulla situazione alle Officine diBellinzona. Sono stati denunciati, unavolta ancora, i diversi fattori finanziariche tarpano le ali dell’operato delleOfficine, che vanno dalla mancanza distrumenti informatici di fatturazioneadeguati, all’imposizione di costicentrali troppo elevati.

A pagina 4

OFFICINE SUL CHI VIVE

Quarant’annidopo la conqui-sta del suffragiofemminile, mol-to resta da fareper un’effettiva

parità tra i generi. In una serata orga-nizzata dal Gruppo Donne USS Tici-no e Moesa, è stata presentata la piat-

taforma www.equality-salario.ch,strumento di promozione della paritàsalariale rivolto ai datori e alle datricidi lavoro. Le disparità, tuttavia, non simisurano solo a livello quantitativo,ma anche e soprattutto qualitativo.

A pagina 5

Parità, salario e fatiche

Per le donne la strada è sempre in salita

Nell’intervista rilasciata ai colle-ghi di contact.sev, Yves Rossierdescrive le basi del nostro statosociale e l’importanza della soli-darietà intergenerazionale.

Il futuro delle nostre assicu-razioni sociali costituisce un te-ma delicatissimo, che riguardatutti noi e che ci chiama spessoalle urne.

Dossier alle pagine 8, 9 e 10

La solidarietà è il pernodelle assicurazioni sociali

Intervista con il direttore dell’UFAS

Nel nostro dossier, Yves Rossieranalizza i problemi dell’AVS,dell’AI e del secondo pilastro. Lesue posizioni divergono in parteda quelle del SEV e dell’Unionesindacale svizzera, ma costitui-scono un spunto autorevole per ildibattito sul futuro delle assicura-zioni sociali del nostro paese.

Hes

Giù le mani dal mio secondo pilastro!

e proposte di Doris Leuthard

per assicurare il finanziamento

dei trasporti hanno suscitato un au-

tentico vespaio, ma hanno avuto al-

meno il pregio di rilanciare una

discussione assolutamente necessa-

ria.. Quanto traffico, quanta mobilità

vogliamo e quanto siamo disposti a

pagare in cambio? Il SEV va dicen-

do da tempo che bisogna affrontare

questi problemi, presentando anche,

assieme ad alcuni alleati, le proprie

soluzioni. Unitamente all’ATA, al PS

e ai Verdi, abbiamo promosso l’ini-

ziativa sui trasporti pubblici, che ha

portato il Consiglio federale a reagi-

re presentando le sue idee in quello

che ha definito un controprogetto.

Unitamente all’Unione sindacale

abbiamo anche suggerito di appro-

fittare di questa fase di bassi tassi

d’interesse per procurarsi i mezzi per

finanziare l’ampliamento dell’infra-

struttura ferroviaria, ripianando in

particolare il fondo per i trasporti

pubblici. La ministra dei trasporti

non ha accolto questi suggerimenti,

optando per l’addebito dei grandi

progetti in corso su nuovi fondi. Non

è una buona idea. Bisognerà discu-

tere altre proposte, in quanto è chia-

ro che le sfide che ci attendono

rendono indispensabile un finanzia-

mento sicuro.

Ne va del servizio pubblico, che ha un

suo prezzo da pagare!

LEDITORIALE

”La nostra societàha bisogno di mobilitàe di trasporti. E questihanno il loro prezzo. “Giorgio Tuti, presidente SEV

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......

2 ATTUALITÀ contatto.sevN. 03/1117.2.2011

5 STUDI PER L’UFT■ L’Ufficio federale deitrasporti ha commissionatocinque studi che servirannocome documenti di base per ilprogetto sul futuro finanzia-mento dell’infrastrutturaferroviaria. Gli argomentitrattati sono i seguenti: ibenefici del pendolarismo perl’economia nazionale, gli effettidi una riduzione della deduzio-ne fiscale dei costi di trasporto,il valore aggiunto di miglioricollegamenti con i trasportipubblici, il PartenariatoPubblico-Privato (PPP) e latassa riscossa in Francia«Versement Transport».

MULTI SEV AL TOP■ I membri del SEV possonocompletare la loro protezionegiuridica professionale com-presa nella quota sindacale,con una protezione giuridicaprivata Coop Multi per 78franchi all’anno (gratuita per gliapprendisti). Questa assicura-zione offre, secondo il numero1/2011 di K-Tipp (la rivista deiconsumatori della Svizzeratedesca), il miglior servizio,rispetto alle prestazioni dellaconcorrenza. La rivista deiconsumatori ha svolto un’inda-gine presso gli avvocati dellaSvizzera tedesca, concernentele loro esperienze con le 8 piùgrandi assicurazioni. Oltre 400persone hanno risposto alquestionario. La protezionegiuridica di Coop si è issata alprimo posto per quasi tutti icriteri e ha ottenuto la notafinale di 5,3, che equivale alprimo posto in classifica. Chi èinteressato ad una protezioneSEV Multi può rivolgersi alsegretariato centrale del SEV.Ulteriori info e formulario diiscrizione sono reperibili sulsito web: www.sev-online.ch.

CoPe, ritardi■ Ritardi nelle prossimenomine delle Commissioni delpersonale (CoPe), poichél’opuscolo informativo concer-nente le elezioni è stato inviatopiù tardi del previsto da partedelle FFS. Il termine dellecandidature ha subito quindileggere modifiche. Chi èinteressato a candidarsi deveannunciarsi presso la presi-denza della propria sottofede-razione entro il 28 febbraio.

IN BREVE

Sono molti i collaboratori e lecollaboratrici attivi e pensio-nati delle FFS che hanno ac-cantonato i loro risparmipresso la cassa del personaledelle FFS. Per due ragioni: untasso di remunerazione inte-ressante e una certa sicurezzaper questo investimento.

Quest’ultima però sembre-rebbe venir meno. Uno scrit-to inviato dalle FFS a fine an-no ha infatti suscitatoqualche inquietudine e por-tato a diverse richieste dichiarimento presso il SEV.

In esso, si comunica che èvenuta a mancare la garanziaformale per gli averi deposi-tati da parte della Confedera-zione.

Il SEV non è stato consul-tato su questo cambiamento,

trattandosi di un adegua-mento al fatto che ormai FFSe Postfinance, gerente dellacassa del personale, sono or-mai aziende indipendenti. Leinformazioni assunte pressole FFS possono però tranquil-lizzare, in quanto gli investi-menti sono sempre ancoragarantiti dalle FFS, che ri-mangono di esclusiva pro-prietà della Confederazione.

Magari ci si può ancheporre la questione della soli-

dità delle FFS, alle quali siprestano indirettamente ipropri soldi. La scelta potreb-be quindi essere FFS o UBS?

Per la risposta, si può peròanche tener conto delle rego-lamentazioni particolarmen-te elastiche per il ritiro del ca-pitale. Se veramente siprospettasse la bancarottadelle FFS per dopodomani,domani si farebbe ancora intempo a prelevare tutti i pro-pri averi. pmo

Uno scritto informativodelle FFS suscita più dubbiche chiarezze .

E se le FFS dovessero fallire?Preoccupazioni per la cassa del personale FFS

Lo scorso agosto si è costitui-to un comitato, sostenuto dalSEV, per opporsi al nuovoconcetto di sicurezza sui trenidella ZVV. Esso ha dapprimapromosso una petizione, chela direzione ha però respinto.Ora, il gran Consiglio delcanton Zurigo ha infranto leultime speranze del comita-to.

Alla fine del dibattito parla-mentare ha prevalso la pre-occupazione del conteni-mento dei costi, nonostantein molti si siano detti con-vinti della necessità di preve-dere un servizio alla clientelasui treni. Il comitato avevaprevisto un servizio di ricevi-mento all’entrata della sala,

per spiegare ancora una voltale proprie ragioni. Arne He-gland, segretario SEV a Zuri-go, è rimasto perplesso nelconstatare la scarsa cono-scenza del problema da partedei deputati: «abbiamo fidu-cia di chi ha approfondito laquestione in commissione»hanno spiegato alcuni.

La proposta di minoranzadi mantenere l’accompagna-mento continuo è così statafucilata con 99 voti a 59 dallamaggioranza borghese, comepure l’altra proposta di sop-primere il contestato supple-mento per i treni notturni,che aveva suscitato profondimalumori nella clientela. pmo

Il gran Consiglio di Zurigo ha votato contro l’accompagnamento continuo dei treni

Il gran consiglio si è alli-neato alle posizioni delleFFS e della comunità ditrasporto di Zurigo ZVV,votando contro l’impiegodei capitreno della retesuburbana.

No della politica ai ZuS

heg

Il «comitato di ricevimento» all’entrata del gran consiglio zurighese

Questa nuova iniziativa pro-pone di affidare la gestionedell’assicurazione di basecontro le malattie ad un isti-tuto nazionale di diritto pub-blico, che avrà la facoltà dicostituire agenzie cantonali ointercantonali, incaricate del-la determinazione e dell’in-

casso dei premi e di ricono-scere le prestazioni.

L’iniziativa si propone co-sì di riunire le caratteristiche

positive dell’attuale assicura-zione malattia con quellenon contestate delle iniziati-ve precedenti: l’assicurazionedi base sarà gestita da un entepubblico, separata dalle assi-curazioni complementari epotrà così risparmiare tra 200e 400 milioni all’anno di spe-se amministrative e di mar-keting, a vantaggio dei pre-mi, che verrebberodeterminati tenendo contodella nostra struttura federali-sta, in modo indipendente

dal reddito.Secondo i promotori, tra

cui vi è anche la consiglieranazionale ticinese e medicoMarina Carobbio, i recentiaumenti dei premi dovrebbe-ro indurre ad una nuova ri-flessione sulla struttura dell’assicurazione malattia, pro-posta da questa iniziativa.

I moduli per le firme pos-sono essere scaricati dal sitowww.caissepublique.ch

Hes

Nuova iniziativa per unacassa malati unica cheabbandona i punti conte-stati delle precedenti.

Lanciata un’iniziativa « per una cassa malati pubblica »

Una cassa più equa

Hes

Da 80 a una sola cassa, pubblica,per risparmiare sui premi.

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 03/1117.2.2011

Capitava esattamente 25 anni fa allo Stock Exchangedi Londra. Non fu in effetti New York a lanciare il pri-mo sasso nello stagno della totale liberalizzazione,bensì la piazza finanziaria più tradizionalista al mon-do. Dalla sera alla mattina la borsa londinese cancellòd’un sol botto secoli di storia. Fu quella data denomi-nata il Big Bang della finanza, il botto originale delladeregolamentazione, come fosse l’origine del mondo,ciò che avrebbe dovuto segnare una nuova era. Il riferi-mento invece fonetico al prestigioso campanile di Lon-dra voleva richiamare piuttosto le buone intenzionidella politica, probabilmente l’ultimo tentativo di tene-re sotto controllo la finanza, con mano non invisibilecome invece pretendono i liberisti. Porte fino allora ri-maste ermeticamente chiuse si aprirono agli investitoristranieri. Caddero le antiche figure di broker, codificatesin dal 1802, per cedere il posto ad altri agenti di borsaa briglia molto più sciolta, pronti ad accogliere i capi-tali delle banche di tutto il mondo, i fondi delle cassepensioni, delle assicurazioni, delle società che man ma-no si andavano ingigantendo. Sulla spinta dell’entusia-smo fu proclamato per l’occasione addirittura ilcapitalismo del popolo, ossia l’acquisto in massa diazioni pubbliche e private anche da parte di semplicicittadini. Con il classico colpo di martello, a consacra-re l’apertura della prima sessione della nuova era, l’al-lora primo ministro Margaret Thatcher ebbe adichiarare che se nell’Ottocento ci si batteva per il votouniversale, era giunta l’ora per la capitalizzazione dellemasse. Si sa come poi andarono a finire le cose, comele masse dovettero leccarsi più di una ferita e constata-re semmai come il divario fra ricchi e poveri riprese aingigantirsi più che mai. Dappertutto nel mondo si ab-batterono tasse e si abolirono leggi, in una corsa sfre-nata ai capitali che il benessere e le masse avevanoeffettivamente accumulato in sovrappiù. Karl Marx erasepolto da più di un secolo. Mai la sua dottrina era ca-duta tanto in discredito, pur trovando in quelle circo-stanze curiose conferme. Di lì a qualche anno il crollodel muro di Berlino avrebbe sepolto anche la dottrina.Frattanto andavano delineandosi, per la finanza e lademocratizzazione economica, oscuri orizzonti.

IL COLORE DEI SOLDIDI FABRIZIO FAZIOLI

UN BIG BANGDA RICORDARE

«Dieci anni dopo l’introdu-zione della libera circolazionedelle persone con l’Unioneeuropea, il problema dei sala-ri al ribasso è ben lungi dall’essere risolto. Anzi, il contra-sto tra la velocità alla quale ilmercato del lavoro proseguela propria apertura e la len-tezza di reazione da parte de-gli attori politici e dell’ammi-nistrazione federale, èimpressionante». Sono le pa-role di Renzo Ambrosetti,co-presidente di UNIA, chenel corso della conferenzastampa dell’USS dedicata allemisure di accompagnamen-to, non le ha mandate a dire:«Le nostre autorità - sottoli-nea Ambrosetti - non si pre-occupano minimamente del-la messa in pratica dellemisure di accompagnamentoe allorquando sarebbe urgen-te agire, il mondo politico di-mentica di rafforzare e diadattare alla realtà gli attualimeccanismi di protezione».

Non scherzare con il fuoco

L’USS, che rivendica la pienae corretta applicazione dellemisure di accompagnamen-to, lancia un ammonimento:allentare la protezione dei sa-lari significa scherzare con ilfuoco. L’attuale disordine e lareiterata negazione dei fatti edella realtà, stanno condu-cendo la via bilaterale in unvicolo cieco. «I lavoratori e lelavoratrici - insiste Ambroset-ti - devono essere protetticontro il dumping salarialein modo efficace e senza tar-dare». Tanto più in un conte-sto in cui l’UE non risparmiacritiche alle misure di accom-

pagnamento ritenute troppovincolanti. «Come noto - ri-corda il presidente dell’USS

Paul Rechsteiner - l’UE hachiesto alla Svizzera di ade-guarsi all’evoluzione dellagiurisprudenza europea. Ciòrappresenta un’insidia per ilsistema svizzero della prote-zione dei salari, poiché laCorte europea di giustizia haassunto in questi ultimi treanni una posizione catastro-fica nei confronti dei salariatie delle salariate». Concreta-mente, nel mercato internola libertà del commercio edell’industria ha improvvisa-mente più peso rispetto ai di-ritti del lavoro nazionali.Questo è solo uno dei tantipunti critici contestati daisindacati, che chiedono per-tanto al Consiglio federale dirifiutare, nei futuri negoziaticon l’UE, qualsiasi concessio-ne su un eventuale allenta-mento delle misure di prote-zione.

Rafforzare la protezione

L’USS ritiene anzi che siagiunto il momento di mi-gliorare le misure d’accompa-gnamento. Se a livello dicontrolli sono stati compiutiprogressi, il ricorso ai salariminimi obbligatori rimaneinvece sottoutilizzato, spe-cialmente nella Svizzera tede-sca, come precisato da DanielLampart, economista capodell’USS. Secondo Lampart èurgente introdurre dei salariminimi in modo particolareper le piccole aziende di puli-zia, per le piccole agenzie disicurezza e per i giornalisti.Quanto alle multe inflitte alle

aziende che distaccano i la-voratori dall’estero, sono ef-fettive solo nella metà dei ca-

si. Ecco perché l’USS chiededi introdurre nei Contratticollettivi di lavoro delle cau-zioni (garanzie).

Prendere sul serio i problemi

L’elenco delle lacune è benpiù lungo, come fa notareRenzo Ambrosetti: «Per eli-minare l’irresponsabilità or-ganizzata della catena dei su-bappaltatori, deve essereintrodotto il principio di re-sponsabilità solidale. In que-sto modo le aziende generalisarebbero responsabili del ri-spetto di salari corretti». Se-condo Ambrosetti occorronopure misure supplementariper arginare la crescita mas-siccia dei falsi indipendenti.Insufficiente anche la lottacontro gli abusi nel settoredel lavoro temporaneo.

Il quadro dipinto dall’USSnon lascia spazio a zoned’ombra e la risposta delleautorità federali può esseresolo quella della chiarezza:nessuna concessione sullemisure di accompagnamen-to, né attraverso una regola-mentazione giuridica, né at-traverso la ripresa dellagiurisprudenza europea nelquadro di un pacchetto ne-goziale. «Il movimento sin-dacale - conclude il presiden-te dell’USS Paul Rechsteiner -chiede che il Consiglio fede-rale prenda davvero sul serioi problemi emersi nel settoredella protezione dei salari eche agisca di conseguenza.Noi siamo pronti alla lotta».

frg

La protezione dei salarinon è negoziabile. Nelquadro della futura evolu-zione degli accordi bilate-rali, l’Unione sindacalesvizzera ha fatto chiara-mente sapere di non ac-cettare in alcun modo unallentamento delle magliedelle rete di protezione. Ri-vendica, al contrario, l’in-tegrale applicazione dellemisure di accompagna-mento.

Giù le mani dai salariMisure di accompagnamento, presa di posizione dell’USS

USS

I vertici dell’USS durante una manifestazione davanti alla missione diploma-tica dell’Unione europea a Berna

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2 ATTUALITÀ contatto.sevN. 03/1117.2.2011

5 STUDI PER L’UFT■ L’Ufficio federale deitrasporti ha commissionatocinque studi che servirannocome documenti di base per ilprogetto sul futuro finanzia-mento dell’infrastrutturaferroviaria. Gli argomentitrattati sono i seguenti: ibenefici del pendolarismo perl’economia nazionale, gli effettidi una riduzione della deduzio-ne fiscale dei costi di trasporto,il valore aggiunto di miglioricollegamenti con i trasportipubblici, il PartenariatoPubblico-Privato (PPP) e latassa riscossa in Francia«Versement Transport».

MULTI SEV AL TOP■ I membri del SEV possonocompletare la loro protezionegiuridica professionale com-presa nella quota sindacale,con una protezione giuridicaprivata Coop Multi per 78franchi all’anno (gratuita per gliapprendisti). Questa assicura-zione offre, secondo il numero1/2011 di K-Tipp (la rivista deiconsumatori della Svizzeratedesca), il miglior servizio,rispetto alle prestazioni dellaconcorrenza. La rivista deiconsumatori ha svolto un’inda-gine presso gli avvocati dellaSvizzera tedesca, concernentele loro esperienze con le 8 piùgrandi assicurazioni. Oltre 400persone hanno risposto alquestionario. La protezionegiuridica di Coop si è issata alprimo posto per quasi tutti icriteri e ha ottenuto la notafinale di 5,3, che equivale alprimo posto in classifica. Chi èinteressato ad una protezioneSEV Multi può rivolgersi alsegretariato centrale del SEV.Ulteriori info e formulario diiscrizione sono reperibili sulsito web: www.sev-online.ch.

CoPe, ritardi■ Ritardi nelle prossimenomine delle Commissioni delpersonale (CoPe), poichél’opuscolo informativo concer-nente le elezioni è stato inviatopiù tardi del previsto da partedelle FFS. Il termine dellecandidature ha subito quindileggere modifiche. Chi èinteressato a candidarsi deveannunciarsi presso la presi-denza della propria sottofede-razione entro il 28 febbraio.

IN BREVE

Sono molti i collaboratori e lecollaboratrici attivi e pensio-nati delle FFS che hanno ac-cantonato i loro risparmipresso la cassa del personaledelle FFS. Per due ragioni: untasso di remunerazione inte-ressante e una certa sicurezzaper questo investimento.

Quest’ultima però sembre-rebbe venir meno. Uno scrit-to inviato dalle FFS a fine an-no ha infatti suscitatoqualche inquietudine e por-tato a diverse richieste dichiarimento presso il SEV.

In esso, si comunica che èvenuta a mancare la garanziaformale per gli averi deposi-tati da parte della Confedera-zione.

Il SEV non è stato consul-tato su questo cambiamento,

trattandosi di un adegua-mento al fatto che ormai FFSe Postfinance, gerente dellacassa del personale, sono or-mai aziende indipendenti. Leinformazioni assunte pressole FFS possono però tranquil-lizzare, in quanto gli investi-menti sono sempre ancoragarantiti dalle FFS, che ri-mangono di esclusiva pro-prietà della Confederazione.

Magari ci si può ancheporre la questione della soli-

dità delle FFS, alle quali siprestano indirettamente ipropri soldi. La scelta potreb-be quindi essere FFS o UBS?

Per la risposta, si può peròanche tener conto delle rego-lamentazioni particolarmen-te elastiche per il ritiro del ca-pitale. Se veramente siprospettasse la bancarottadelle FFS per dopodomani,domani si farebbe ancora intempo a prelevare tutti i pro-pri averi. pmo

Uno scritto informativodelle FFS suscita più dubbiche chiarezze .

E se le FFS dovessero fallire?Preoccupazioni per la cassa del personale FFS

Lo scorso agosto si è costitui-to un comitato, sostenuto dalSEV, per opporsi al nuovoconcetto di sicurezza sui trenidella ZVV. Esso ha dapprimapromosso una petizione, chela direzione ha però respinto.Ora, il gran Consiglio delcanton Zurigo ha infranto leultime speranze del comita-to.

Alla fine del dibattito parla-mentare ha prevalso la pre-occupazione del conteni-mento dei costi, nonostantein molti si siano detti con-vinti della necessità di preve-dere un servizio alla clientelasui treni. Il comitato avevaprevisto un servizio di ricevi-mento all’entrata della sala,

per spiegare ancora una voltale proprie ragioni. Arne He-gland, segretario SEV a Zuri-go, è rimasto perplesso nelconstatare la scarsa cono-scenza del problema da partedei deputati: «abbiamo fidu-cia di chi ha approfondito laquestione in commissione»hanno spiegato alcuni.

La proposta di minoranzadi mantenere l’accompagna-mento continuo è così statafucilata con 99 voti a 59 dallamaggioranza borghese, comepure l’altra proposta di sop-primere il contestato supple-mento per i treni notturni,che aveva suscitato profondimalumori nella clientela. pmo

Il gran Consiglio di Zurigo ha votato contro l’accompagnamento continuo dei treni

Il gran consiglio si è alli-neato alle posizioni delleFFS e della comunità ditrasporto di Zurigo ZVV,votando contro l’impiegodei capitreno della retesuburbana.

No della politica ai ZuS

heg

Il «comitato di ricevimento» all’entrata del gran consiglio zurighese

Questa nuova iniziativa pro-pone di affidare la gestionedell’assicurazione di basecontro le malattie ad un isti-tuto nazionale di diritto pub-blico, che avrà la facoltà dicostituire agenzie cantonali ointercantonali, incaricate del-la determinazione e dell’in-

casso dei premi e di ricono-scere le prestazioni.

L’iniziativa si propone co-sì di riunire le caratteristiche

positive dell’attuale assicura-zione malattia con quellenon contestate delle iniziati-ve precedenti: l’assicurazionedi base sarà gestita da un entepubblico, separata dalle assi-curazioni complementari epotrà così risparmiare tra 200e 400 milioni all’anno di spe-se amministrative e di mar-keting, a vantaggio dei pre-mi, che verrebberodeterminati tenendo contodella nostra struttura federali-sta, in modo indipendente

dal reddito.Secondo i promotori, tra

cui vi è anche la consiglieranazionale ticinese e medicoMarina Carobbio, i recentiaumenti dei premi dovrebbe-ro indurre ad una nuova ri-flessione sulla struttura dell’assicurazione malattia, pro-posta da questa iniziativa.

I moduli per le firme pos-sono essere scaricati dal sitowww.caissepublique.ch

Hes

Nuova iniziativa per unacassa malati unica cheabbandona i punti conte-stati delle precedenti.

Lanciata un’iniziativa « per una cassa malati pubblica »

Una cassa più equa

Hes

Da 80 a una sola cassa, pubblica,per risparmiare sui premi.

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 03/1117.2.2011

Capitava esattamente 25 anni fa allo Stock Exchangedi Londra. Non fu in effetti New York a lanciare il pri-mo sasso nello stagno della totale liberalizzazione,bensì la piazza finanziaria più tradizionalista al mon-do. Dalla sera alla mattina la borsa londinese cancellòd’un sol botto secoli di storia. Fu quella data denomi-nata il Big Bang della finanza, il botto originale delladeregolamentazione, come fosse l’origine del mondo,ciò che avrebbe dovuto segnare una nuova era. Il riferi-mento invece fonetico al prestigioso campanile di Lon-dra voleva richiamare piuttosto le buone intenzionidella politica, probabilmente l’ultimo tentativo di tene-re sotto controllo la finanza, con mano non invisibilecome invece pretendono i liberisti. Porte fino allora ri-maste ermeticamente chiuse si aprirono agli investitoristranieri. Caddero le antiche figure di broker, codificatesin dal 1802, per cedere il posto ad altri agenti di borsaa briglia molto più sciolta, pronti ad accogliere i capi-tali delle banche di tutto il mondo, i fondi delle cassepensioni, delle assicurazioni, delle società che man ma-no si andavano ingigantendo. Sulla spinta dell’entusia-smo fu proclamato per l’occasione addirittura ilcapitalismo del popolo, ossia l’acquisto in massa diazioni pubbliche e private anche da parte di semplicicittadini. Con il classico colpo di martello, a consacra-re l’apertura della prima sessione della nuova era, l’al-lora primo ministro Margaret Thatcher ebbe adichiarare che se nell’Ottocento ci si batteva per il votouniversale, era giunta l’ora per la capitalizzazione dellemasse. Si sa come poi andarono a finire le cose, comele masse dovettero leccarsi più di una ferita e constata-re semmai come il divario fra ricchi e poveri riprese aingigantirsi più che mai. Dappertutto nel mondo si ab-batterono tasse e si abolirono leggi, in una corsa sfre-nata ai capitali che il benessere e le masse avevanoeffettivamente accumulato in sovrappiù. Karl Marx erasepolto da più di un secolo. Mai la sua dottrina era ca-duta tanto in discredito, pur trovando in quelle circo-stanze curiose conferme. Di lì a qualche anno il crollodel muro di Berlino avrebbe sepolto anche la dottrina.Frattanto andavano delineandosi, per la finanza e lademocratizzazione economica, oscuri orizzonti.

IL COLORE DEI SOLDIDI FABRIZIO FAZIOLI

UN BIG BANGDA RICORDARE

«Dieci anni dopo l’introdu-zione della libera circolazionedelle persone con l’Unioneeuropea, il problema dei sala-ri al ribasso è ben lungi dall’essere risolto. Anzi, il contra-sto tra la velocità alla quale ilmercato del lavoro proseguela propria apertura e la len-tezza di reazione da parte de-gli attori politici e dell’ammi-nistrazione federale, èimpressionante». Sono le pa-role di Renzo Ambrosetti,co-presidente di UNIA, chenel corso della conferenzastampa dell’USS dedicata allemisure di accompagnamen-to, non le ha mandate a dire:«Le nostre autorità - sottoli-nea Ambrosetti - non si pre-occupano minimamente del-la messa in pratica dellemisure di accompagnamentoe allorquando sarebbe urgen-te agire, il mondo politico di-mentica di rafforzare e diadattare alla realtà gli attualimeccanismi di protezione».

Non scherzare con il fuoco

L’USS, che rivendica la pienae corretta applicazione dellemisure di accompagnamen-to, lancia un ammonimento:allentare la protezione dei sa-lari significa scherzare con ilfuoco. L’attuale disordine e lareiterata negazione dei fatti edella realtà, stanno condu-cendo la via bilaterale in unvicolo cieco. «I lavoratori e lelavoratrici - insiste Ambroset-ti - devono essere protetticontro il dumping salarialein modo efficace e senza tar-dare». Tanto più in un conte-sto in cui l’UE non risparmiacritiche alle misure di accom-

pagnamento ritenute troppovincolanti. «Come noto - ri-corda il presidente dell’USS

Paul Rechsteiner - l’UE hachiesto alla Svizzera di ade-guarsi all’evoluzione dellagiurisprudenza europea. Ciòrappresenta un’insidia per ilsistema svizzero della prote-zione dei salari, poiché laCorte europea di giustizia haassunto in questi ultimi treanni una posizione catastro-fica nei confronti dei salariatie delle salariate». Concreta-mente, nel mercato internola libertà del commercio edell’industria ha improvvisa-mente più peso rispetto ai di-ritti del lavoro nazionali.Questo è solo uno dei tantipunti critici contestati daisindacati, che chiedono per-tanto al Consiglio federale dirifiutare, nei futuri negoziaticon l’UE, qualsiasi concessio-ne su un eventuale allenta-mento delle misure di prote-zione.

Rafforzare la protezione

L’USS ritiene anzi che siagiunto il momento di mi-gliorare le misure d’accompa-gnamento. Se a livello dicontrolli sono stati compiutiprogressi, il ricorso ai salariminimi obbligatori rimaneinvece sottoutilizzato, spe-cialmente nella Svizzera tede-sca, come precisato da DanielLampart, economista capodell’USS. Secondo Lampart èurgente introdurre dei salariminimi in modo particolareper le piccole aziende di puli-zia, per le piccole agenzie disicurezza e per i giornalisti.Quanto alle multe inflitte alle

aziende che distaccano i la-voratori dall’estero, sono ef-fettive solo nella metà dei ca-

si. Ecco perché l’USS chiededi introdurre nei Contratticollettivi di lavoro delle cau-zioni (garanzie).

Prendere sul serio i problemi

L’elenco delle lacune è benpiù lungo, come fa notareRenzo Ambrosetti: «Per eli-minare l’irresponsabilità or-ganizzata della catena dei su-bappaltatori, deve essereintrodotto il principio di re-sponsabilità solidale. In que-sto modo le aziende generalisarebbero responsabili del ri-spetto di salari corretti». Se-condo Ambrosetti occorronopure misure supplementariper arginare la crescita mas-siccia dei falsi indipendenti.Insufficiente anche la lottacontro gli abusi nel settoredel lavoro temporaneo.

Il quadro dipinto dall’USSnon lascia spazio a zoned’ombra e la risposta delleautorità federali può esseresolo quella della chiarezza:nessuna concessione sullemisure di accompagnamen-to, né attraverso una regola-mentazione giuridica, né at-traverso la ripresa dellagiurisprudenza europea nelquadro di un pacchetto ne-goziale. «Il movimento sin-dacale - conclude il presiden-te dell’USS Paul Rechsteiner -chiede che il Consiglio fede-rale prenda davvero sul serioi problemi emersi nel settoredella protezione dei salari eche agisca di conseguenza.Noi siamo pronti alla lotta».

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La protezione dei salarinon è negoziabile. Nelquadro della futura evolu-zione degli accordi bilate-rali, l’Unione sindacalesvizzera ha fatto chiara-mente sapere di non ac-cettare in alcun modo unallentamento delle magliedelle rete di protezione. Ri-vendica, al contrario, l’in-tegrale applicazione dellemisure di accompagna-mento.

Giù le mani dai salariMisure di accompagnamento, presa di posizione dell’USS

USS

I vertici dell’USS durante una manifestazione davanti alla missione diploma-tica dell’Unione europea a Berna

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4 ATTUALITÀcontatto.sevN. 03/1117.2.2011

L’atmosfera era caratterizzatada un disagio quasi palpabiletra le colleghe e i colleghi.Dall’anno scorso il lavoronon manca, ma il suo svolgi-mento non «gira» come do-vrebbe, gli incarichi si so-vrappongono e in parte sicontraddicono, la loro esecu-zione incespica in pezzi chemancano o che non corri-spondono. Molti quadri, i«capi» del personale delle Of-ficine, se ne sono andati e ilritmo di questi avvicenda-menti sembra confermare idubbi del personale.

Lettera alle FFS

La commissione del persona-le e i tre sindacati presenti(SEV, Transfair e Unia) han-no in entrata distribuito unalettera inviata a fine anno alresponsabile di P-OP, Tho-mas Brandt: quattro paginefitte nelle quali sono elencatetutte le disfunzioni che nonsolo impediscono allo stabili-mento industriale di crescere,

ma che a lungo andare ri-schiano di farlo definitiva-mente tramontare, commen-tate in dettaglio da GianniFrizzo.

Oltre a quelli già indicati, irappresentanti del personalehanno denunciato ancorauna volta diversi fattori fi-nanziari che tarpano le alidell’operato delle Officine,che vanno dalla mancanzadi strumenti informatici difatturazione adeguati, all’im-posizione di costi centralitroppo elevati.

Difficile situazionedel personale

L’assemblea ha prestato parti-colare attenzione, né potevaessere altrimenti, alla situa-zione del personale, anch’es-sa contraddistinta da diversiproblemi. Oltre al citato, im-portante ricambio tra i qua-dri superiori, che pone anchenon pochi problemi dal pun-to di vista della conduzionetecnica e della continuità,tutti hanno denunciato l’im-portante ricorso al personaleinterinale. Dopo un calo delpersonale ad interim, fatico-samente ottenuto dal comi-tato ai primi mesi del 2010ha poi fatto seguito una nuo-va crescita, che ne ha riporta-to l’effettivo ad oltre 100 uni-tà, concentrate per lo più nelsettore carri.

Più precari che interinali

Alcuni di questi colleghi so-no intervenuti in assemblea,

formulando concretamentele sensazioni negative davan-ti a questa situazione: comepuò funzionare un repartodove più della metà degli im-piegati è ad interim? Perchési verificano queste situazio-ni? A chi competono le deci-sioni?

Altri interventi hanno da-to anche risposte: per le as-sunzioni si cercano profilitroppo ben qualificati per leattività svolte, ragion per cuichi arriva non è soddisfattodel lavoro e si rivolge altrove.Per le attività meno qualifica-

te, si fa di con-seguenza ri-corso alleagenzie di la-voro tempora-neo, il cui ruo-lo apparepoco chiaro.Un altro inter-vento ha poisollevato un’ondata diemozioni:«Non siamointerinali, sia-mo precari! -ha esclamatoun collega -Per noi, per lenostre fami-glie, è difficilepianificare ilfuturo, si vivealla giornata,

mentre il lavoro c`è. Un’azienda come le FFS dovreb-be agire diversamente» èsbottato un collega, a lungoapplaudito.

Prima risposta delle FFS

La lettera del comitato ha ri-cevuto una prima risposta incui le FFS hanno ribadito illoro obiettivo di rilanciare lacompetitività delle Officine,permettendo loro di padro-neggiare le attività e di inse-rirsi in nuovi mercati.

Vi è poi stato anche unincontro tra comitato e dire-zione di P-OP in cui sono sta-ti discussi alcuni di punti sol-levati dalla lettera. Inentrambe le occasioni, le FFSriferiscono di un migliora-mento della situazione del la-voro e della copertura dei co-sti riscontrato nella secondametà del 2010, attribuibile al-le attività svolte dopo l’esamedella «task force» inviata daoltre Gottardo l’estate scorsa.

Richieste in aumento

Il personale non ha però lapercezione di questi miglio-ramenti, ma ha piuttosto lasensazione di vedersi sgusciardi mano un momento moltofavorevole. La ripresa con-giunturale e l’inasprimentodelle norme per il materialerotabile a seguito della cata-strofe di Viareggio hanno

portato un incremento dellerichieste di manutenzione.Per le Officine, sarebbe im-portante potersi inserire inquesti mercati, acquisendonuove commesse, tanto piùche anche le indicazioni stra-tegiche pronunciate dalle FFSvanno proprio in questa dire-zione. Le due Officine chetrattano materiale Cargo, os-sia Bienne e Bellinzona, de-vono acquisire commesse diterzi per migliorare il propriogrado di copertura. I contattinon mancano, ma proprio inquesta fase si constata chebuona parte delle capacitàproduttive del 2011 sono oc-cupate dai clienti interni.

Cercare alleanze

Le FFS intendono affrontarequeste situazioni unicamenteaumentando ulteriormentela produttività, già spinta ne-gli ultimi periodi. Il comitato,è invece perplesso per questoapproccio, in quanto le diffi-coltà attuali dovrebbero in-durre alla massima cautelaprima di comprimere ancorauna volta i tempi di lavora-zione.

Occorrerebbero inveceprovvedimenti immediatiper ampliare le capacità pro-duttive, quali il ricorso alle al-tre strutture vicine a Bellinzo-na, come le officine diChiasso o i padiglioni nelfrattempo chiusi di Biasca.Questo approccio andrebbein direzione di una concretiz-zazione anticipata del centrocantonale di competenze perle attività di manutenzione,individuato anche dallo stu-dio svolto la scorsa estate dal-la SUPSI, su mandato delConsiglio di Stato, quale lamiglior opzione per garantireun futuro alle Officine.

Per il comitato, sarebbeanche opportuno affiancarealla direzione una squadra diesperti, magari della stessaSUPSI o dell’USI, per indivi-duare le cause degli attualiproblemi e risolverli in mododefinitivo. Sono questi i mes-saggi di cui il comitato si èfatto latore anche nei con-fronti del Consiglio di Stato edella deputazione ticinese al-le Camere federali, incontratinelle scorse settimane.

Pietro Gianolli

Il personale delle Officine si è riunito in assemblea per fare il punto della situazione

Emozioni altalenantiC’erano quasi tutti, giovedìpomeriggio in pittureria,ad ascoltare le informazio-ni della commissione delpersonale e discutere l’at-tuale situazione delle Offi-cine, alle quali il lavoronon manca, ma dove noncalano nemmeno i proble-mi.

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Le attività non mancano, ma...

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Pubblico folto, interessato e attivo

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REGIONE ......

5contatto.sevN. 03/1117.2.2011

Il principio costituzionaledella parità salariale tra don-na e uomo per un lavorouguale o di pari valore non èancora realizzato. A 30 annidall’approvazione dell’artico-lo costituzionale che sanciscela parità tra i sessi molto restaancora da fare. E’ quanto èstato ribadito nel corso diuna serata organizzata dalGruppo Donne USS Ticino eMoesa in partenariato conl’Ufficio legislazione e pariopportunità del Canton Tici-no e la Società degli impiega-ti del commercio (SIC Tici-no). Una serata dedicata altema del lavoro e del salario(centrali in un discorso diraggiungimento della paritàtra i generi) che si è conclusacon una festa di compleannoper i 40 anni del suffragiofemminile sul piano federale.

«Mediamente in Svizzera isalari femminili sono chiara-mente più bassi rispetto aquelli degli uomini. La per-centuale discriminante costi-tuisce circa i due quinti diquesta differenza salariale». E’quanto ha ricordato l’avvo-cata Marilena Fontaine, dele-gata alle pari opportunità delCanton Ticino, presentandola piattaforma www.equali-ty-salario.ch; uno strumentodi lavoro utile e versatile perrealizzare la parità in azienda.«Le disparità salariali tuttoraesistenti tra donne e uomini -sottolinea Marilena Fontaine- mostrano però che la paritàsalariale non è ancora stataraggiunta. Il divario tra i sala-ri delle donne e degli uominipotrà essere ulteriormente ri-dotto se lo Stato, le imprese, iquadri superiori, i responsa-bili del personale e le lavora-trici e i lavoratori, continue-ranno ad impegnarsi

lottando contro le discrimi-nazioni».

Dati eloquenti

Uno studio condotto sul pia-no federale arriva alla conclu-sione che la percentuale di-scriminante non èpraticamente cambiata tra il1998 e il 2000. Dal 2000 vi èuna tendenza alla riduzionedelle differenze salariali di-scriminanti. Nel 2006 il valo-re discriminante ha toccato ilpunto più basso con il 38,7%delle differenze salariali: nel2006, nell’economia privata,le donne hanno guadagnatoil 9,1% in meno rispetto agliuomini a causa del loro sesso.La riduzione della discrimi-nazione salariale è stata ri-scontrata in quasi tutti i set-tori. Nell’amministrazionefederale la differenza salarialediscriminante è inferiore e hatoccato nel 2006 il 17% delledisparità salariali: le donne acausa del loro genere hannoguadagnato il 3,2% in menodegli uomini. Nel confrontoregionale, la discriminazionenei confronti delle donne perquanto riguarda i salari del2006 si è rivelata essere ten-denzialmente più bassa nellaregione del lago Lemano(7.8%) mentre nella Svizzeraorientale (12.2%) e in Ticino(13.3%) si sono riscontrati ivalori più alti.

L’ampiezza della discrimi-nazione salariale varia chiara-mente tra i singoli settori. Ailivelli più bassi troviamo le

istituzioni private del settoresanitario e sociale con unapercentuale discriminantedella differenza salariale del4.1%, mentre i valori mag-giori si riscontrano nell’indu-stria tessile e della lavorazio-ne della pelle (17,2%), convalori tra il 13% e il 16%, co-me pure importanti sono ledifferenze nel secondo setto-re (fatta eccezione per l’indu-stria chimica che con l’8,1%presenta la quota più bassa didisparità salariali discrimi-nanti).

A pesare sulle disparità sa-lariali ci sono tuttavia diversifattori, come spiega Anita Te-sta-Mader, psicologa, ricerca-trice e membra della Com-missione federale per lequestioni femminili.

«A prima vista la parità sala-riale sembra una rivendica-zione ugualitaria puramentequantitativa. Ma in realtà laquestione è molto più com-plessa».

Oltre la questione finanziaria

Le disparità salariali, soprat-tutto quelle indirette, hannoinfatti un significato che vaal di là della questione finan-ziaria e mettono in discussio-ne aspetti economici e socia-li, ma anche relazioni erappresentazioni dei ruoli didonne e uomini sia sul pianocollettivo sia sul piano indivi-duale. E Anita Testa-Maderconclude con un appello alcoraggio: «Io credo che la pa-rità salariale - sulla base di unsalario dignitoso - sia una

condizione per poter affron-tare altre scelte nella vita enella coppia, ad esempio per-mettersi un lavoro a tempoparziale se lo si desidera (siaper l’uomo che per la donna)per occuparsi dei propri figlio per altre attività, per affer-mare le proprie competenzenel mondo del lavoro, ma fa-cendo attenzione a che le«virtù femminili» (le capacitàdi relazione, di attenzione, dicura) non diventino un ulte-riore elemento di precarizza-zione. Bisogna imparare a es-sere sfacciate, come si dicenel filmato, oppure come al-cuni giorni fa a Massagno haaffermato Lorella Zanardo,l’autrice del documentario «Ilcorpo delle donne», raccon-tando un episodio della suagiovinezza, ad imparare a di-re Nein danke, con il tono diuna sua amica tedesca e noncon l’imbarazzo di lei giova-ne italiana che lo diceva ab-bassando la testa per il timo-re di non essere così piùgradita. Forse il tema dellarappresentazione del corpodelle donne nella televisioneitaliana e «l’adesso basta» chemolte di loro diranno il pros-simo 13 febbraio nelle piazzeitaliane può sembrare lonta-no da quello della parità sala-riale. Ma io credo che ciò cheli accomuna sia la volontàdelle donne di affermare lapropria dignità e chiedere -nel caso dei salari - che il pro-prio lavoro sia riconosciuto evalorizzato non solo aparole».

frg

Nel 2008 in Svizzera ledonne hanno guadagnato,nel settore privato, il19,3% in meno rispettoagli uomini, nel 2006 que-sta percentuale era del19,1%. In altre parole: lametà delle donne ha gua-dagnato un buon 19% inmeno per rapporto allametà degli uomini.

Grande successo della serata dedicata a «lavoro e parità» organizzata dal Gruppo Donne USS Ticino e Moesa

Parole che servono: «Nein, danke»

«Nei prossimi mesi sarà lanciato il concorso peruomini che nella Svizzera italiana meglio concilianolavoro e famiglia. La valorizzazione delle buonepratiche sarà uno strumento centrale nell’ambitodel progetto LUI». LUI, dunque, è un progetto dellaSIC Ticino lanciato ufficialmente da SabrinaGuidotti (sociologa e responsabile dei progetti). Ilprogetto, che durerà fino all’autunno 2013, vuole«mostrare e convincere gli uomini che un buonlavoratore non è necessariamente colui che lavoraa tempo pieno. Si vuole inoltre motivare gli uominia trovare modalità che permettano di conciliaremaggiormente impegni professionali e impegni dicura». Guidotti ha ricordato che per un pubblicomaschile, la promozione del tempo parziale, passaattraverso un lavoro di legittimazione alla richiestadi tale modalità lavorativa che presuppone una

concezione più ampia di sé (non solo lavoratorema anche padre). L’idea di lanciare un concorso pubblico che premia uomini che benconciliano lavoro e famiglia, vuole rappresentareun contributo per promuovere una visione dellaparità tra i generi che supera gli stereotipi e latradizionale divisione dei ruoli, che finisce perpenalizzare non solo (e principalmente le donne),ma anche gli uomini. Il progetto LUI comprenderàanche momenti di .accompagnamento formativoper quegli uomini che intendono pianificare unamigliore conciliazione tra lavoro e famiglia. «Invitotutti gli uomini che prestano attenzione allaconciliazione lavoro / famiglia, a partecipare alconcorso» conclude Sabrina Guidotti ricordandoche il percorso verso la parità è fatto anche dipiccoli cambiamenti che hanno un grande valore.

SOLO PER LUI: CONCORSO PER CHI CONCILIA FAMIGLIA E LAVORO

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6contatto.sevN. 03/1117.2.2011

”Reclutare è anche redditizio: chi recluta20 nuovi membri al SEV può guadagnaresino a 1000 franchi “Kurt Nussbaumer, presidente centrale VPT

JFM

contatto.sev: Dallo scorso an-no, la VPT dispone di una nuo-va struttura (vedi riquadro).Che esperienze avete fatto?Kurt Nussbaumer: La fasedi introduzione non è ancoracompletata. Questo è il primoanno in cui le strutture dei sin-goli settori organizzano i loroconvegni in modo indipen-dente. L’anno scorso hanno in-fatti potuto contare sulla colla-borazione della sottofedera-zione, fosse anche solo per lequestioni amministrative. Lanuova organizzazione per set-tori si sta però dimostrandovalida.

E come funziona il nuovo co-mitato centrale ridotto da 27 a20 membri?

La collaborazione tra comi-tato e commissione centraliè ottima. I nuovi eletti han-no portato molto slancio esiamo tutti molto motivati.

Sei soddisfatto da quanto otte-nuto dalla VPT lo scorso anno?Penso possiamo essere parti-colarmente fieri del fatto chenon solo abbiamo mantenu-to il nostro effettivo di mem-bri, ma abbiamo potuto in-crementarlo di 200 nuovecolleghe e colleghi, grazie an-che al concorso promossodalla VPT, che metteva in pa-lio soggiorni al Brenscino. Viabbiamo destinato quasi tut-to il budget a disposizionedel reclutamento. La sottofe-derazione prevede pertanto

una nuova azione ancheper il prossimo autunno, pro-prio per motivare i nostri affi-liati a reclutare nuove colle-ghe e nuovi colleghi.

Voi restate quindi fedeli al princi-pio dei colleghi che reclutanocolleghi?Penso sia l’unico sistemache veramente funziona,anche se va detto che tuttodipende anche dal funzio-namento dell’operato di uncomitato.

Non fate quindi conto di assu-mere una persona incaricatadel reclutamento?No, in quanto non siamoconvinti che sia l’approc-cio giusto. Del resto,

reclutare è già oggi un’at-tività che può risultareredditizia. Chi recluta 20nuovi membri al SEV puòguadagnare sino a 1000franchi.

Qual è il maggior potenziale direclutamento per il SEV? Sicuramente, nel settore buse in quello turistico. Il tra-sporto urbano e suburbanoha bisogno di personale perfar fronte alla crescita dellapopolazione e della mobilità.Si tratta di personale che vo-gliamo reclutare. Abbiamopotenziale di crescita anchepresso le grandi sezioni, co-me la BLS, la cui crescita a se-guito della fusione con la RMha reso per qualche tempodifficile il lavoro sindacalenei singoli settori. In genere,è importante presentare ilSEV non appena una o un

collega inizia il suo nuovolavoro. A medio termine, vo-gliamo riportare la VPT sopragli 11 000 membri.

Sino ad oggi, in seno all’USSerano il SEV, la VPOD (presen-te in alcune aziende di tra-sporto urbano) e Comunica-zione, ora Syndicom (per leautopostali) a essere presentipresso i trasporti pubblici. Es-si evitavano di sottrarsi reci-procamente membri. L’annoscorso, presso la VBZ di Zuri-go è però comparsa Unia che

ha reclutato numerosi mem-bri. Cosa ne pensi?Penso che in seno all’USS isindacati debbano mettersid’accordo sui settori che vo-gliono rappresentare. Essidevono andare a quelli che

dispongono del necessarioknow-how. Nel trasportopubblico, si tratta chiara-mente del SEV o, come nelcaso della VBZ, della VPOD.Del resto, non avrebbe nes-sun senso che SEV o VPODsi lanciassero in un’azionedi reclutamento nel com-mercio al dettaglio. Do-vremmo assumere persona-le che conosce il settore,disperdendo così le forze.Io vedrei l’organizzazionemantello USS trasformarsiin un sindacato per tutti isettori, che verrebbero se-guiti dagli attuali responsa-bili. Avremmo così gli at-

tuali segretari di Unia che sioccupano dell’edilizia edell’industria e i professio-nisti del SEV, o di Syndicomdel trasporto pubblico. Inquesto modo, eviteremmodiversi doppioni. Si trattaperò di una visione pocorealistica, almeno per il mo-mento.

La VPT che collaborazione hacon gli altri sindacati?La nostra sottofederazioneha pochi contatti con gli al-tri sindacati, che avvengo-

«Il piccolo SEV» vuole crescere In questa intervista, il presidente centrale Kurt Nussbaumer commenta la nuova struttura per settori, il reclutamento e gli obiettivi 2011della VPT, nonché la collaborazione con le sottofederazioni del personale FFS e con gli altri sindacati.

Lo scorso anno, la sottofederazione del personale delle imprese di trasporto concessionarie VPT ha acquisito 200 nuovi membri

”È importante presentare il SEV non appena unao un collega inizia il suo nuovo lavoro.“

”I sindacati dell’USS devono mettersi d’accordosui settori che vogliono rappresentare.“

Dal 1. gennaio 2010, la sottofe-derazione VPT è suddivisa incinque settori: ferrovia, bus-Gatu, navigazione, turismo epensionati, diretti da responsabilieletti tra i militanti e assistiti daun segretario SEV.Ogni settore svolge almeno unconvegno all’anno, volto a trattarei temi specifici della categoria eche nomina i 13 rappresentantisettoriali in seno al comitatocentrale: 4 per la ferrovia, 3 perbus-Gatu e 2 per ognuno deglialtri settori.Del comitato fanno inoltre parteanche i 6 membri della commis-sione centrale e un membro dellacommissione di gestione, per untotale di 20 membri.I settori comunicano poi le lororivendicazioni specifiche alcomitato centale, unitamente alleimpressioni dalle assemblee.

Hanno anche la facoltà dipresentare proposte, che ilcomitato centrale trasmetteall’assemblea dei delegati, alcomitato SEV o al congresso.Questa struttura permette da uncanto alla base di discutere eportare avanti i propri problemi edall’altro di evitare che una parte

dell’assemblea si senta esclusada una discussione che non lariguarda.Le questioni statutarie cheriguardano l’attività della sottofe-derazione in quanto tale vengonotrattate dal comitato e dallacommissione centrale.

LA STRUTTURA VPT

VPT

stao

1.1

.201

0

...... 7

contatto.sevN. 03/1117.2.2011

INTERVISTA

no piuttosto a livello dellesezioni, specie nelle impresedove sono presenti più sin-dacati, con i quali costituia-mo per lo più comunioniper le trattative salariali o dirinnovo dei CCL. In alcunesezioni abbiamo anchedoppie affiliazioni, comepresso la STI con la VPOD.

Oltre al reclutamento, quali so-no le priorità sindacali della VPTper quest’anno?Vogliamo concludere CCLcon quelle aziende che an-cora non ne dispongono.Abbiamo per esempio trat-tative in corso con la co-munità di trasporto di Zuri-go (ZVV). A Zurigo e nelVallese vorremmo ancheelaborare un contratto can-tonale del settore Bus, an-che per riuscire a indurre leaziende ancora restie a con-cludere dei CCL. Inoltre vo-gliamo evitare qualsiasipeggioramento per i lavora-tori nella prossima revisio-

ne della legge sulla duratadel lavoro (LdL).

Il SEV intende partecipare at-tivamente alla raccolta dellefirme per l’iniziativa sui salariminimi. Vi sono membri dellaVPT che guadagnano meno di22 franchi?Si, l’iniziativa porterebbesenz’altro benefici, per esem-pio nel settore turistico opresso la ristorazione ferro-viaria, in cui l’iniziativa puòcostituire anche un argo-mento di reclutamento.

E quali argomenti vuole pro-muovere la VPT in seno alSEV?L’introduzione di una quotadipendente dal reddito, cheera prevista anche dal pro-getto di fusione con il sinda-cato della comunicazione.Vorremmo anche fare inmodo che le eventuali di-missioni fossero inviate di-rettamente alla centrale, enon più alle sezioni. Spesso

la loro trasmissione avvienecon ritardo e ciò ci impedi-sce di avere una visone com-plessiva dell’evoluzione deimembri.

Come giudichi la collaborazionecon le sottofederazioni del per-sonale FFS?La collaborazione è ottimaanche in seno al comitatoSEV, dove cresce la com-prensione reciproca dei pro-blemi, anche se il temporistretto a disposizione ci im-pone spesso di concentrarcisulle nostre specifiche com-petenze. Vi sono però anchesenz’altro sinergie a nostradisposizione. Per esempio,anche alla VPT abbiamomacchinisti di tratte a scarta-mento normale, ai qualipossiamo offrire congiunta-mente alla LPV corsi di pre-parazione per gli esami pe-riodici. Altre possibilità dicollaborazione sussistonoper il personale di vendita,della linea e in altri ancora.

Come fai a conciliare la tua atti-vità professionale con quellasindacale e gli impegni di padredi famiglia?È in primo luogo mia mogliead occuparsi dei figli. Per farlo,ha interrotto la sua professionedi infermiera. Io trascorro ilmio tempo libero principal-mente con la famiglia. Nei finesettimana, limito la mia atti-vità per il SEV alle sole serate,con le eccezioni di qualche do-menica pomeriggio di cattivotempo. Devo concentrarmimaggiormente sulle priorità,in quanto questa situazionepone molte esigenze, alle qualinon è facile rispondere. D’altraparte, stare con la famiglia e ifigli è molto arricchente. Daloro si riceve molto.

Markus Fischer

Fi

Il presidente centraleKurt Nussbaumer pre-mia i tre migliori reclu-

tatori VPT della Svizzeracentrale, al convegnosvoltosi nel novembre

2010 a Gümligen. Pre-miazioni simili hannoavuto luogo in tutta la

Svizzera.

Kurt Nussbaumer (48) è cre-sciuto nei trasporti pubblici.Suo padre lavorava nell’officinadella Wynental-Suhrental-Bahn(WSB) a Schlossrued AG. Luiha poi svolto un tirocinio pres-so le RhB, dove ha lavorato co-me dirigente d’esercizio per 15anni, assumendo nel contempola carica di presidente della se-zione VPT RhB. Nel 1995 è poipassato alla WSB, per lavorareal centro di telecomando diAarau. Dal 2004 è capoteam aSuhrental. Nel 2003 è diventa-to segretario centrale della VPTe nel 2006 presidente. Haquindi ridotto il suo grado d’im-piego del 20%, ricevendo unaindennità dal SEV. Kurt Nuss-baumer vive con sua moglie aSchlossrued. Dall’estate scor-sa, con loro abitano i figli adot-tivi Jonas (7), Julia (3½) e Do-minic (2½).

BIO

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6contatto.sevN. 03/1117.2.2011

”Reclutare è anche redditizio: chi recluta20 nuovi membri al SEV può guadagnaresino a 1000 franchi “Kurt Nussbaumer, presidente centrale VPT

JFM

contatto.sev: Dallo scorso an-no, la VPT dispone di una nuo-va struttura (vedi riquadro).Che esperienze avete fatto?Kurt Nussbaumer: La fasedi introduzione non è ancoracompletata. Questo è il primoanno in cui le strutture dei sin-goli settori organizzano i loroconvegni in modo indipen-dente. L’anno scorso hanno in-fatti potuto contare sulla colla-borazione della sottofedera-zione, fosse anche solo per lequestioni amministrative. Lanuova organizzazione per set-tori si sta però dimostrandovalida.

E come funziona il nuovo co-mitato centrale ridotto da 27 a20 membri?

La collaborazione tra comi-tato e commissione centraliè ottima. I nuovi eletti han-no portato molto slancio esiamo tutti molto motivati.

Sei soddisfatto da quanto otte-nuto dalla VPT lo scorso anno?Penso possiamo essere parti-colarmente fieri del fatto chenon solo abbiamo mantenu-to il nostro effettivo di mem-bri, ma abbiamo potuto in-crementarlo di 200 nuovecolleghe e colleghi, grazie an-che al concorso promossodalla VPT, che metteva in pa-lio soggiorni al Brenscino. Viabbiamo destinato quasi tut-to il budget a disposizionedel reclutamento. La sottofe-derazione prevede pertanto

una nuova azione ancheper il prossimo autunno, pro-prio per motivare i nostri affi-liati a reclutare nuove colle-ghe e nuovi colleghi.

Voi restate quindi fedeli al princi-pio dei colleghi che reclutanocolleghi?Penso sia l’unico sistemache veramente funziona,anche se va detto che tuttodipende anche dal funzio-namento dell’operato di uncomitato.

Non fate quindi conto di assu-mere una persona incaricatadel reclutamento?No, in quanto non siamoconvinti che sia l’approc-cio giusto. Del resto,

reclutare è già oggi un’at-tività che può risultareredditizia. Chi recluta 20nuovi membri al SEV puòguadagnare sino a 1000franchi.

Qual è il maggior potenziale direclutamento per il SEV? Sicuramente, nel settore buse in quello turistico. Il tra-sporto urbano e suburbanoha bisogno di personale perfar fronte alla crescita dellapopolazione e della mobilità.Si tratta di personale che vo-gliamo reclutare. Abbiamopotenziale di crescita anchepresso le grandi sezioni, co-me la BLS, la cui crescita a se-guito della fusione con la RMha reso per qualche tempodifficile il lavoro sindacalenei singoli settori. In genere,è importante presentare ilSEV non appena una o un

collega inizia il suo nuovolavoro. A medio termine, vo-gliamo riportare la VPT sopragli 11 000 membri.

Sino ad oggi, in seno all’USSerano il SEV, la VPOD (presen-te in alcune aziende di tra-sporto urbano) e Comunica-zione, ora Syndicom (per leautopostali) a essere presentipresso i trasporti pubblici. Es-si evitavano di sottrarsi reci-procamente membri. L’annoscorso, presso la VBZ di Zuri-go è però comparsa Unia che

ha reclutato numerosi mem-bri. Cosa ne pensi?Penso che in seno all’USS isindacati debbano mettersid’accordo sui settori che vo-gliono rappresentare. Essidevono andare a quelli che

dispongono del necessarioknow-how. Nel trasportopubblico, si tratta chiara-mente del SEV o, come nelcaso della VBZ, della VPOD.Del resto, non avrebbe nes-sun senso che SEV o VPODsi lanciassero in un’azionedi reclutamento nel com-mercio al dettaglio. Do-vremmo assumere persona-le che conosce il settore,disperdendo così le forze.Io vedrei l’organizzazionemantello USS trasformarsiin un sindacato per tutti isettori, che verrebbero se-guiti dagli attuali responsa-bili. Avremmo così gli at-

tuali segretari di Unia che sioccupano dell’edilizia edell’industria e i professio-nisti del SEV, o di Syndicomdel trasporto pubblico. Inquesto modo, eviteremmodiversi doppioni. Si trattaperò di una visione pocorealistica, almeno per il mo-mento.

La VPT che collaborazione hacon gli altri sindacati?La nostra sottofederazioneha pochi contatti con gli al-tri sindacati, che avvengo-

«Il piccolo SEV» vuole crescere In questa intervista, il presidente centrale Kurt Nussbaumer commenta la nuova struttura per settori, il reclutamento e gli obiettivi 2011della VPT, nonché la collaborazione con le sottofederazioni del personale FFS e con gli altri sindacati.

Lo scorso anno, la sottofederazione del personale delle imprese di trasporto concessionarie VPT ha acquisito 200 nuovi membri

”È importante presentare il SEV non appena unao un collega inizia il suo nuovo lavoro.“

”I sindacati dell’USS devono mettersi d’accordosui settori che vogliono rappresentare.“

Dal 1. gennaio 2010, la sottofe-derazione VPT è suddivisa incinque settori: ferrovia, bus-Gatu, navigazione, turismo epensionati, diretti da responsabilieletti tra i militanti e assistiti daun segretario SEV.Ogni settore svolge almeno unconvegno all’anno, volto a trattarei temi specifici della categoria eche nomina i 13 rappresentantisettoriali in seno al comitatocentrale: 4 per la ferrovia, 3 perbus-Gatu e 2 per ognuno deglialtri settori.Del comitato fanno inoltre parteanche i 6 membri della commis-sione centrale e un membro dellacommissione di gestione, per untotale di 20 membri.I settori comunicano poi le lororivendicazioni specifiche alcomitato centale, unitamente alleimpressioni dalle assemblee.

Hanno anche la facoltà dipresentare proposte, che ilcomitato centrale trasmetteall’assemblea dei delegati, alcomitato SEV o al congresso.Questa struttura permette da uncanto alla base di discutere eportare avanti i propri problemi edall’altro di evitare che una parte

dell’assemblea si senta esclusada una discussione che non lariguarda.Le questioni statutarie cheriguardano l’attività della sottofe-derazione in quanto tale vengonotrattate dal comitato e dallacommissione centrale.

LA STRUTTURA VPT

VPT

stao

1.1

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contatto.sevN. 03/1117.2.2011

INTERVISTA

no piuttosto a livello dellesezioni, specie nelle impresedove sono presenti più sin-dacati, con i quali costituia-mo per lo più comunioniper le trattative salariali o dirinnovo dei CCL. In alcunesezioni abbiamo anchedoppie affiliazioni, comepresso la STI con la VPOD.

Oltre al reclutamento, quali so-no le priorità sindacali della VPTper quest’anno?Vogliamo concludere CCLcon quelle aziende che an-cora non ne dispongono.Abbiamo per esempio trat-tative in corso con la co-munità di trasporto di Zuri-go (ZVV). A Zurigo e nelVallese vorremmo ancheelaborare un contratto can-tonale del settore Bus, an-che per riuscire a indurre leaziende ancora restie a con-cludere dei CCL. Inoltre vo-gliamo evitare qualsiasipeggioramento per i lavora-tori nella prossima revisio-

ne della legge sulla duratadel lavoro (LdL).

Il SEV intende partecipare at-tivamente alla raccolta dellefirme per l’iniziativa sui salariminimi. Vi sono membri dellaVPT che guadagnano meno di22 franchi?Si, l’iniziativa porterebbesenz’altro benefici, per esem-pio nel settore turistico opresso la ristorazione ferro-viaria, in cui l’iniziativa puòcostituire anche un argo-mento di reclutamento.

E quali argomenti vuole pro-muovere la VPT in seno alSEV?L’introduzione di una quotadipendente dal reddito, cheera prevista anche dal pro-getto di fusione con il sinda-cato della comunicazione.Vorremmo anche fare inmodo che le eventuali di-missioni fossero inviate di-rettamente alla centrale, enon più alle sezioni. Spesso

la loro trasmissione avvienecon ritardo e ciò ci impedi-sce di avere una visone com-plessiva dell’evoluzione deimembri.

Come giudichi la collaborazionecon le sottofederazioni del per-sonale FFS?La collaborazione è ottimaanche in seno al comitatoSEV, dove cresce la com-prensione reciproca dei pro-blemi, anche se il temporistretto a disposizione ci im-pone spesso di concentrarcisulle nostre specifiche com-petenze. Vi sono però anchesenz’altro sinergie a nostradisposizione. Per esempio,anche alla VPT abbiamomacchinisti di tratte a scarta-mento normale, ai qualipossiamo offrire congiunta-mente alla LPV corsi di pre-parazione per gli esami pe-riodici. Altre possibilità dicollaborazione sussistonoper il personale di vendita,della linea e in altri ancora.

Come fai a conciliare la tua atti-vità professionale con quellasindacale e gli impegni di padredi famiglia?È in primo luogo mia mogliead occuparsi dei figli. Per farlo,ha interrotto la sua professionedi infermiera. Io trascorro ilmio tempo libero principal-mente con la famiglia. Nei finesettimana, limito la mia atti-vità per il SEV alle sole serate,con le eccezioni di qualche do-menica pomeriggio di cattivotempo. Devo concentrarmimaggiormente sulle priorità,in quanto questa situazionepone molte esigenze, alle qualinon è facile rispondere. D’altraparte, stare con la famiglia e ifigli è molto arricchente. Daloro si riceve molto.

Markus Fischer

Fi

Il presidente centraleKurt Nussbaumer pre-mia i tre migliori reclu-

tatori VPT della Svizzeracentrale, al convegnosvoltosi nel novembre

2010 a Gümligen. Pre-miazioni simili hannoavuto luogo in tutta la

Svizzera.

Kurt Nussbaumer (48) è cre-sciuto nei trasporti pubblici.Suo padre lavorava nell’officinadella Wynental-Suhrental-Bahn(WSB) a Schlossrued AG. Luiha poi svolto un tirocinio pres-so le RhB, dove ha lavorato co-me dirigente d’esercizio per 15anni, assumendo nel contempola carica di presidente della se-zione VPT RhB. Nel 1995 è poipassato alla WSB, per lavorareal centro di telecomando diAarau. Dal 2004 è capoteam aSuhrental. Nel 2003 è diventa-to segretario centrale della VPTe nel 2006 presidente. Haquindi ridotto il suo grado d’im-piego del 20%, ricevendo unaindennità dal SEV. Kurt Nuss-baumer vive con sua moglie aSchlossrued. Dall’estate scor-sa, con loro abitano i figli adot-tivi Jonas (7), Julia (3½) e Do-minic (2½).

BIO

Page 8: contatto.sev-2011-03

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8contatto.sevN. 03/1117.2.2011

avanti al suo ufficio,una caricatura rappre-

senta il direttore dell’UFASnei panni di una locomotivatrainante un treno denomi-nato «Rossier Express». YvesRossier è, infatti, un fanaticodi treni. La sua velocità dipensiero richiama quella diun TGV. Tutti in carrozza, siparte!

contatto.sev: Pensa che ungiorno tutte le casse pensionibeneficeranno di un tasso dicopertura ottimale?Yves Rossier : Tutte le cas-se sono confrontate con un

D grande problema: la redditi-vità dei capitali non è suffi-ciente per pagare le presta-zioni che la legge esige. Lasituazione della Cassa pen-sioni delle FFS è più graveperché prima deve recupe-rare il proprio ritardo (cfr. ri-quadro a pagina 10).

In fin dei conti sono gli assicu-rati attivi, attraverso i contributidi risanamento, e i pensionati,privati del rincaro sulle rendite,che fanno le spese di questa si-tuazione.La cassa pensione è un in-sieme di fattori di solidarie-

tà. E la solidarietà funzionasolo quando tutti sonod’accordo di portare il pro-prio contributo, compresele aziende. Che questo siasgradevole, lo posso perfet-tamente capire. Ma senzaquesto scambio di sacrifici,faremmo saltare un sistemaintero di solidarietà.

Ma lei non ha l’impressione cheil secondo pilastro somigli piut-tosto a un casinò che a un si-stema di solidarietà? Certi ba-roni della finanza giocano eguadagnano molto con il mer-cato dei capitali, mentre i sala-

riati pagano i contributi e ci la-sciano le penne...Qualificare il secondo pila-stro di casinò è uno slogan.La situazione attuale è lospecchio delle difficoltà che

incontriamo per finanziarele prestazioni. Il Consigliofederale e il Parlamentoavevano proposto di abbas-sare il tasso di conversione.Una soluzione respinta dalpopolo svizzero il 7 marzo2010. Occorrerà indivi-duare altre soluzioni. Ma separlando di casinò alludealle spese amministrativedelle casse pensioni, devesapere che queste spese so-no molto contenute rispet-to alle altre esigenze. At-tualmente all’UFAS stiamoredigendo un rapporto peril Consiglio federale in cuiproponiamo una serie dimisure per migliorare la si-tuazione della nostra previ-denza professionale. Tra diesse figura un punto con-cernente le spese ammini-strative delle casse pensioni.

E sul fronte dell’AVS ?Il problema del finanzia-mento dell’AVS è diverso daquello delle casse pensioni.La salute finanziaria del-

l’AVS a medio termine è ga-rantita: i problemi di finan-ziamento si porranno tra il2021 e il 2030. Ma dopo,indipendentemente daquello che succederà, avre-

mo bisogno di un finanzia-mento maggiore. Dopo chelo scorso autunno il Parla-mento ha affossato l’undi-cesima revisione, il consi-gliere federale DidierBurkhalter desidera dappri-ma riunire in un atto legi-slativo gli adeguamenti te-cnici che non sono staticontestati. In un secondotempo, il Dipartimento fe-derale dell’Interno elabore-rà un progetto che sarà sot-toposto al Parlamento laprossima legislatura.

Perché dopo il 2021 l’AVS avràbisogno di un maggiore finan-ziamento?Saremo di fronte ad un cu-mulo di problemi: viviamopiù a lungo e il grosso dellagenerazione del baby-boomandrà in pensione. In sé vi-vere più a lungo è una buo-na cosa; il contrario, come èaccaduto in Russia o inSudafrica, sarebbe disastro-so per la Svizzera. Il baby-boom – nascite comprese

«Il lavoro contribuiscealla ricchezzadel nostro sistema sociale»Yves Rossier ha incontrato contatto.sev per un’intervista a tutto campo: AVS, AI, Secondo pilastro(Ascoop e Cassa pensione delle FFS comprese), lavoro, solidarietà e Stato sociale.

Incontro con Yves Rossier, direttore dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS)

” Il baby-boom – nascite comprese tra il 1945 e il1965 – ha rappresentato l’esplosione demograficapiù forte di tutta la storia dell’umanità. “

Nel suo settore di competenza – compren-dente AVS, assicurazione invalidità, presta-zioni complementari, previdenza professio-nale (casse pensioni), indennità di perditadi guadagno per chi presta servizio militaree in caso di maternità e assegni familiari –l’UFAS garantisce la cura e il costanteaggiornamento del sistema. L’UFAS non hadunque la responsabilità di tutte le assicu-razioni sociali: assicurazione malattia einfortuni dipendono dall’Ufficio federaledella sanità pubblica (Dipartimento dell’in-terno). È competente a livello federale per isettori della famiglia, infanzia, gioventù,strutture per invalidi e vecchiaia, per irapporti intergenerazionali e per questionigenerali di politica sociale.

Oltre a controllare l’attività degli organiesecutivi, elabora le modifiche di leggenecessarie per tenere il passo con l’evolu-zione sociale e funge in parte – per esem-pio nel settore del finanziamento inizialedella custodia di bambini complementarealla famiglia – anche da organo esecutivo.Yves Rossier dirige l’UFAS – che contacirca 300 collaboratori – dal 2004. Ilbudget annuo ammonta a circa 13 miliardidi franchi, di cui l’essenziale è destinato aipagamenti agli assicurati (AVS, AI, IPG, PC)e alle sovvenzioni destinate a terzi (assegnifamiliari, strutture di accoglienza perl’infanzia, organizzazioni per la gioventù).

www.ufas.admin.ch

L’UFFICIO FEDERALE DELLE ASSICURAZIONI SOCIALI

”Parliamoci chiaro, l’AI è in uno stato difallimento tecnico! Ha un debito di 15 miliardie perde ogni anno oltre un miliardo. Solo gliinteressi del debito ammontano a 300 milionidi franchi all’anno.“Yves Rossier, direttore dell’UFAS

Keys

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contatto.sevN. 03/1117.2.2011

DOSSIER

tra il 1945 e il 1965 – harappresentato l’esplosionedemografica più forte ditutta la storia dell’umanità.Dunque viviamo più a lun-go e coloro che andrannoin pensione saranno sem-pre più numerosi.

Quali sono le sue proposte pergarantire il finanziamento del-l’AVS, problematico a causadell’invecchiamento della popo-lazione ?Anche se daquest’annogli svizzeri simettessero aconcepire unsacco di bimbi, nei prossimi25 anni la situazione noncambierebbe. L’AVS è fi-nanziata dal lavoro dellepersone. È il lavoro checontribuisce alla ricchezzadel nostro sistema sociale. Ilavoratori immigrati, inparticolare quelli giunti inSvizzera dopo gli Accordi

bilaterali sulla libera circola-zione delle persone, contri-buiscono ad alimentare lecasse dell’AVS. Un contri-buto stimato in miliardi difranchi che abbiamo incas-sato nelle assicurazioni so-ciali grazie al prelievo suisalari di questi nuovi lavo-ratori migranti. Le donne,sempre più numerose sulmercato del lavoro, dannougualmente un importante

contributo alfinanziamen-to del nostrosistema socia-le. Aumentaanche il nu-

mero di giovani pensionatiche lavora tra i 65 e i 70 an-ni. Più persone lavoreran-no, meglio starà il nostrosistema sociale.

Sta preparando la via per lapensione a 67 anni, cara all’exconsigliere federale Couche-pin…

Già oggi i due terzi degliuomini non vanno inpensione a 65 anni. Un ter-zo va in pensione prima,un terzo lavora tra i 65 e i70 anni e il terzo che rima-ne cessa la propria attività a65 anni.

Su che cosa si basa per affer-mare che un terzo degli uominilavora tra 65 e 70 anni?Abbiamo svolto un’inchie-sta presso 1,2 milioni dipersone. Mai prima d’oranel nostro Paese era statasvolta un’inchiesta di que-sta portata sulla situazionefinanziaria delle persone.Non si è trattato di un’in-chiesta telefonica, ma diuna verifica sulla base delledichiarazioni di imposta esui dati relativi alle assicura-zioni sociali. A nostra gran-de sorpresa abbiamo con-statato che il 32,1% degliuomini tra i 65 e i 70 anni,svolgono un’attività lucrati-

va. Il risultato di questa in-chiesta si basa anche sullacertezza che le persone nonguadagnano meno rispettoa quanto dichiarato al fi-sco...

Ci sono molte persone che vivo-no solo grazie alla rendita AVS?No, soltanto il 2,5% deipensionati vive solo grazieall’AVS. So che ci sono per-sone che affermano il contra-rio, perché si basano solo sulreddito individuale. Si pensi auna coppia di pensionati incui la donna non ha maiavuto un’attività lucrativa: lacoppia percepisce la renditaAVS e la rendita della cassapensione del marito. Inquesto caso il reddito che sideve considerare è quello fa-miliare e non quello indivi-duale. La povertà strutturaledelle persone anziane nonesiste più; oggi tocca le fami-glie monoparentali e i wor-king poors.

Molti pensionati ricevono laprestazione complementare.Come se lo spiega?La maggioranza dei pensio-nati percepisce le prestazio-ni complementari quandoentrano in casa anziani do-ve un posto costa tra i 6000e gli 8000 franchi al mese.Concretamente le presta-zioni complementari ser-vono a finanziare le cure.

All’inizio di gennaio l’IVA è au-mentata per risanare l’AI. Qualile prospettive di questa assicu-razione?Parliamoci chiaro: l’AI è inuno stato di fallimentotecnico! Ha un debito di15 miliardi e ne perde ognianno oltre uno. Solo gli in-teressi del debito ammonta-no a 300 milioni di franchiall’anno. L’aumento dellaIVA è garantito solo per7 anni.

(continua a pagina 10)

La perennità e l’equili-brio del finanziamentodelle assicurazioni so-

ciali: una grande preoc-cupazione per il consi-

gliere federaleDidier Burkhalter e ilsuo capo del servizio

preposto,Yves Rossier.

” La solidarietà delloStato sociale non èquella di Madre Teresa”

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8contatto.sevN. 03/1117.2.2011

avanti al suo ufficio,una caricatura rappre-

senta il direttore dell’UFASnei panni di una locomotivatrainante un treno denomi-nato «Rossier Express». YvesRossier è, infatti, un fanaticodi treni. La sua velocità dipensiero richiama quella diun TGV. Tutti in carrozza, siparte!

contatto.sev: Pensa che ungiorno tutte le casse pensionibeneficeranno di un tasso dicopertura ottimale?Yves Rossier : Tutte le cas-se sono confrontate con un

D grande problema: la redditi-vità dei capitali non è suffi-ciente per pagare le presta-zioni che la legge esige. Lasituazione della Cassa pen-sioni delle FFS è più graveperché prima deve recupe-rare il proprio ritardo (cfr. ri-quadro a pagina 10).

In fin dei conti sono gli assicu-rati attivi, attraverso i contributidi risanamento, e i pensionati,privati del rincaro sulle rendite,che fanno le spese di questa si-tuazione.La cassa pensione è un in-sieme di fattori di solidarie-

tà. E la solidarietà funzionasolo quando tutti sonod’accordo di portare il pro-prio contributo, compresele aziende. Che questo siasgradevole, lo posso perfet-tamente capire. Ma senzaquesto scambio di sacrifici,faremmo saltare un sistemaintero di solidarietà.

Ma lei non ha l’impressione cheil secondo pilastro somigli piut-tosto a un casinò che a un si-stema di solidarietà? Certi ba-roni della finanza giocano eguadagnano molto con il mer-cato dei capitali, mentre i sala-

riati pagano i contributi e ci la-sciano le penne...Qualificare il secondo pila-stro di casinò è uno slogan.La situazione attuale è lospecchio delle difficoltà che

incontriamo per finanziarele prestazioni. Il Consigliofederale e il Parlamentoavevano proposto di abbas-sare il tasso di conversione.Una soluzione respinta dalpopolo svizzero il 7 marzo2010. Occorrerà indivi-duare altre soluzioni. Ma separlando di casinò alludealle spese amministrativedelle casse pensioni, devesapere che queste spese so-no molto contenute rispet-to alle altre esigenze. At-tualmente all’UFAS stiamoredigendo un rapporto peril Consiglio federale in cuiproponiamo una serie dimisure per migliorare la si-tuazione della nostra previ-denza professionale. Tra diesse figura un punto con-cernente le spese ammini-strative delle casse pensioni.

E sul fronte dell’AVS ?Il problema del finanzia-mento dell’AVS è diverso daquello delle casse pensioni.La salute finanziaria del-

l’AVS a medio termine è ga-rantita: i problemi di finan-ziamento si porranno tra il2021 e il 2030. Ma dopo,indipendentemente daquello che succederà, avre-

mo bisogno di un finanzia-mento maggiore. Dopo chelo scorso autunno il Parla-mento ha affossato l’undi-cesima revisione, il consi-gliere federale DidierBurkhalter desidera dappri-ma riunire in un atto legi-slativo gli adeguamenti te-cnici che non sono staticontestati. In un secondotempo, il Dipartimento fe-derale dell’Interno elabore-rà un progetto che sarà sot-toposto al Parlamento laprossima legislatura.

Perché dopo il 2021 l’AVS avràbisogno di un maggiore finan-ziamento?Saremo di fronte ad un cu-mulo di problemi: viviamopiù a lungo e il grosso dellagenerazione del baby-boomandrà in pensione. In sé vi-vere più a lungo è una buo-na cosa; il contrario, come èaccaduto in Russia o inSudafrica, sarebbe disastro-so per la Svizzera. Il baby-boom – nascite comprese

«Il lavoro contribuiscealla ricchezzadel nostro sistema sociale»Yves Rossier ha incontrato contatto.sev per un’intervista a tutto campo: AVS, AI, Secondo pilastro(Ascoop e Cassa pensione delle FFS comprese), lavoro, solidarietà e Stato sociale.

Incontro con Yves Rossier, direttore dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS)

” Il baby-boom – nascite comprese tra il 1945 e il1965 – ha rappresentato l’esplosione demograficapiù forte di tutta la storia dell’umanità. “

Nel suo settore di competenza – compren-dente AVS, assicurazione invalidità, presta-zioni complementari, previdenza professio-nale (casse pensioni), indennità di perditadi guadagno per chi presta servizio militaree in caso di maternità e assegni familiari –l’UFAS garantisce la cura e il costanteaggiornamento del sistema. L’UFAS non hadunque la responsabilità di tutte le assicu-razioni sociali: assicurazione malattia einfortuni dipendono dall’Ufficio federaledella sanità pubblica (Dipartimento dell’in-terno). È competente a livello federale per isettori della famiglia, infanzia, gioventù,strutture per invalidi e vecchiaia, per irapporti intergenerazionali e per questionigenerali di politica sociale.

Oltre a controllare l’attività degli organiesecutivi, elabora le modifiche di leggenecessarie per tenere il passo con l’evolu-zione sociale e funge in parte – per esem-pio nel settore del finanziamento inizialedella custodia di bambini complementarealla famiglia – anche da organo esecutivo.Yves Rossier dirige l’UFAS – che contacirca 300 collaboratori – dal 2004. Ilbudget annuo ammonta a circa 13 miliardidi franchi, di cui l’essenziale è destinato aipagamenti agli assicurati (AVS, AI, IPG, PC)e alle sovvenzioni destinate a terzi (assegnifamiliari, strutture di accoglienza perl’infanzia, organizzazioni per la gioventù).

www.ufas.admin.ch

L’UFFICIO FEDERALE DELLE ASSICURAZIONI SOCIALI

”Parliamoci chiaro, l’AI è in uno stato difallimento tecnico! Ha un debito di 15 miliardie perde ogni anno oltre un miliardo. Solo gliinteressi del debito ammontano a 300 milionidi franchi all’anno.“Yves Rossier, direttore dell’UFAS

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contatto.sevN. 03/1117.2.2011

DOSSIER

tra il 1945 e il 1965 – harappresentato l’esplosionedemografica più forte ditutta la storia dell’umanità.Dunque viviamo più a lun-go e coloro che andrannoin pensione saranno sem-pre più numerosi.

Quali sono le sue proposte pergarantire il finanziamento del-l’AVS, problematico a causadell’invecchiamento della popo-lazione ?Anche se daquest’annogli svizzeri simettessero aconcepire unsacco di bimbi, nei prossimi25 anni la situazione noncambierebbe. L’AVS è fi-nanziata dal lavoro dellepersone. È il lavoro checontribuisce alla ricchezzadel nostro sistema sociale. Ilavoratori immigrati, inparticolare quelli giunti inSvizzera dopo gli Accordi

bilaterali sulla libera circola-zione delle persone, contri-buiscono ad alimentare lecasse dell’AVS. Un contri-buto stimato in miliardi difranchi che abbiamo incas-sato nelle assicurazioni so-ciali grazie al prelievo suisalari di questi nuovi lavo-ratori migranti. Le donne,sempre più numerose sulmercato del lavoro, dannougualmente un importante

contributo alfinanziamen-to del nostrosistema socia-le. Aumentaanche il nu-

mero di giovani pensionatiche lavora tra i 65 e i 70 an-ni. Più persone lavoreran-no, meglio starà il nostrosistema sociale.

Sta preparando la via per lapensione a 67 anni, cara all’exconsigliere federale Couche-pin…

Già oggi i due terzi degliuomini non vanno inpensione a 65 anni. Un ter-zo va in pensione prima,un terzo lavora tra i 65 e i70 anni e il terzo che rima-ne cessa la propria attività a65 anni.

Su che cosa si basa per affer-mare che un terzo degli uominilavora tra 65 e 70 anni?Abbiamo svolto un’inchie-sta presso 1,2 milioni dipersone. Mai prima d’oranel nostro Paese era statasvolta un’inchiesta di que-sta portata sulla situazionefinanziaria delle persone.Non si è trattato di un’in-chiesta telefonica, ma diuna verifica sulla base delledichiarazioni di imposta esui dati relativi alle assicura-zioni sociali. A nostra gran-de sorpresa abbiamo con-statato che il 32,1% degliuomini tra i 65 e i 70 anni,svolgono un’attività lucrati-

va. Il risultato di questa in-chiesta si basa anche sullacertezza che le persone nonguadagnano meno rispettoa quanto dichiarato al fi-sco...

Ci sono molte persone che vivo-no solo grazie alla rendita AVS?No, soltanto il 2,5% deipensionati vive solo grazieall’AVS. So che ci sono per-sone che affermano il contra-rio, perché si basano solo sulreddito individuale. Si pensi auna coppia di pensionati incui la donna non ha maiavuto un’attività lucrativa: lacoppia percepisce la renditaAVS e la rendita della cassapensione del marito. Inquesto caso il reddito che sideve considerare è quello fa-miliare e non quello indivi-duale. La povertà strutturaledelle persone anziane nonesiste più; oggi tocca le fami-glie monoparentali e i wor-king poors.

Molti pensionati ricevono laprestazione complementare.Come se lo spiega?La maggioranza dei pensio-nati percepisce le prestazio-ni complementari quandoentrano in casa anziani do-ve un posto costa tra i 6000e gli 8000 franchi al mese.Concretamente le presta-zioni complementari ser-vono a finanziare le cure.

All’inizio di gennaio l’IVA è au-mentata per risanare l’AI. Qualile prospettive di questa assicu-razione?Parliamoci chiaro: l’AI è inuno stato di fallimentotecnico! Ha un debito di15 miliardi e ne perde ognianno oltre uno. Solo gli in-teressi del debito ammonta-no a 300 milioni di franchiall’anno. L’aumento dellaIVA è garantito solo per7 anni.

(continua a pagina 10)

La perennità e l’equili-brio del finanziamentodelle assicurazioni so-

ciali: una grande preoc-cupazione per il consi-

gliere federaleDidier Burkhalter e ilsuo capo del servizio

preposto,Yves Rossier.

” La solidarietà delloStato sociale non èquella di Madre Teresa”

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10 DOSSIERcontatto.sevN. 03/1117.2.2011

(continua da pagina 9)

Questo finanziamento ag-giuntivo serve unicamente acolmare il deficit annualedell’AI. Per risanare in mododuraturo l’AI, è necessario ri-sparmiare. Il contenimentodei costi è del resto al centrodella VI revisione dell’AI. Sumandato del Parlamento ab-biamo proposto una serie dimisure per assicurare un ri-sparmio nella voce “spese”.Se il Parlamento dovesse dire«no, queste misure di conte-nimento sono eccessive», al-lora sarà necessario prevedereun finanziamento supple-mentare per garantire la pe-rennità dell’AI.

Come è possibile avere un’assi-curazione invalidità così malmessa?Una simile domanda puòavere un interesse storico. Ilmio dovere è un altro: indi-viduare delle soluzioni perrisanare la situazione nelquadro della VI revisionedell’AI. Le decisioni saran-no prese dal Consiglio fede-rale prima e successivamen-te dal Parlamento. E forseanche dal popolo.

Dopo la V revisione dell’AI,con un drastico giro di vite alleprestazioni, quante renditesono state soppresse ?Con la V revisione, abbia-mo voluto fare dell’AI quel-

lo che avrebbe dovuto esse-re dall’inizio, ossia un’assi-curazione di integrazione.Ci siamo dunque concen-trati sul mantenimentodell’impiego e non sullasoppressione delle vecchierendite. Risultato? Il nume-ro delle nuove rendite si èdimezzato. Abbiamo parec-chio investito, e con un di-screto successo, nelle misu-re di reinserimento prof-essionale. Ma quando ci siporta dietro un tale debito,non basta. E anche in que-sto caso l’obbligo di risana-mento ci è imposto dallalegge.

Lei ha detto che è il lavoro acontribuire alla ricchezza delnostro sistema sociale. Ma checosa fa l’UFAS per anticiparel’esclusione dal mercato del la-voro di numerosi giovani per-ché privi di esperienza, delledonne perché devono occuparsidella famiglia e di coloro chehanno superato i 55 anni e nonvengono più ritenuti abbastan-za produttivi?La situazione non è così ne-ra. In Svizzera abbiamo untasso di attività tra i più altidell’OCSE. E’ vero, avere deifigli limita la capacità di la-voro delle donne. Ma persuperare questo ostacoloabbiamo lanciato un pro-gramma per promuovere lestrutture di accoglienza.Grazie a questo program-

ma, attivoda 8 anni,abbiamocreato25000 postinegli asilinido.

ChristianeBrunner sug-gerisce dicreare degliasili nido nel-le stazioni.Cosa ne pen-sa?Non abbia-mo mai ri-cevuto unprogetto intale senso.Sono prin-cipalmentei comuni asottoporci

dei progetti. Ma l’idea diBrunner a priori mi parebuona.

E i giovani?Sono loro ad avere maggio-ri difficoltà ad inserirsi nelmondo del lavoro, general-mente perché non sonoriusciti a portare a termineuna formazione. Il proble-ma della disoccupazionegiovanile, è la durata. Se-condo Serge Gaillard, lamaggior parte trova un’oc-cupazione dopo sei mesi.Ciò sarebbe sopportabile,ma per i giovani che vivo-no una disoccupazione pro-lungata, il discorso è moltodiverso. La risposta a questoproblema è incontestabil-mente la formazione.

Che dire di coloro che alla sogliadei 55 anni faticano a conservarel’impiego ?Anche per loro la medesi-ma risposta: formazione. Bi-sognerebbe porsi piuttostola domanda sulle misure diformazione e di riqualificaprofessionale dopo i 50 an-ni. Si ha tendenza a direche dopo una certa età untale investimento non valela pena. Secondo me è sba-gliato. Abbiamo sempre piùbisogno di questo tipo dicompetenze.

I dipendenti dei trasporti pub-blici si lamentano di essere vit-time di atti di inciviltà e perfinodi atti di violenza. Il programmalanciato dall’UFAS «I giovani ela violenza» si è chinato su que-sta problematica?L’obiettivo di questo pro-

gramma è di porre i fonda-menti per una pratica dura-tura della prevenzione. Inquest’ottica incitiamo can-toni e comuni a coordinareprogetti ed esperienze inmateria di prevenzionecontro la violenza giovani-le. Nel nostro sistema poli-tico federalista, molto spes-so si ha la tendenza aignorare che cosa fa il pro-prio cantone vicino.

Nel nostro Paese la demarca-zione politica tra sinistra e de-stra è sempre più accentuata.Questo fatto può contribuire afrenare le riforme in materia diassicurazioni sociali ?L’UFAS è al servizio dellapolitica. Il nostro lavoro èquello di segnalare i proble-mi con trasparenza, propor-re soluzioni e riaffermare ilprincipio della solidarietà. Ese la volontà politica è data,possiamo proporre riformeben sapendo che spetta alpopolo l’ultima parola.

Qual è la sua definizione di solidarietà?Quando paga le quote a unsindacato, lei non si chiedese a fine anno ha ottenutotutte le prestazioni per lequali ha pagato il suo sin-dacato. Lo stesso discorsovale per lo Stato sociale.Una solidarietà che non so-no disposto a sostenereconcretamente, non è unasolidarietà. E’ self-service.La solidarietà non è chiede-re ad altri di darci dei soldi.La solidarietà non è né cari-tà, né self-service: è essereconvinti che radunare le

forze per affrontare un pro-blema, significa risolverlomolto meglio rispetto adun’azione individuale.

Nel 2013 l’UFAS festeggerà ilsuo centesimo anniversario.Che cosa le piacerebbe riceverecome regalo?Mi piacerebbe che si trovas-se una soluzione per assicu-rare la stabilità del sistemadelle casse pensioni. E’ unaquestione che mi preoccu-pa molto e che è più urgen-te del finanziamento del-l’AVS. Per la previdenzaprofessionale dobbiamotrovare delle soluzioni en-tro il 2013.

Alberto Cherubini/frg

Keys

tone

Yves Rossier dirige l’UFAS dal 2004.

I dossier delle due casse pensioni sono transitatidall’UFAS. Il suo direttore Yves Rossier ne haparlato nel corso della nostra intervista. «Il ruolodell’UFAS è stato diverso nei due dossier. “Allacassa pensioni delle FFS abbiamo dovuto dire:attenzione, non avete soldi! Ma il nostro ruolo èstato in fondo marginale. Spetta al Consigliofederale e al Parlamento decidere se la Confede-razione deve partecipare al risanamento. Tuttol’arco politico del Parlamento ha constatato che losforzo di risanamento è reale, sia da parte deidipendenti delle FFS, sia da parte dell’azienda. Ladecisione del Consiglio degli Stati e della Commis-sione delle finanze del Consiglio nazionale di

elargire un contributo di 1,148 miliardi è un primopasso, ma non basta.Per quanto riguarda Ascoop, la situazione eradiversa di partenza, dal momento che ci sono statigravissimi problemi di gestione. L’obiettivodell’UFAS è stato quello di fare di tutto affinchéaffiliati attivi e pensionati trovassero in unasistemazione corretta. La creazione della nuovacassa Symova e la parziale liquidazione di Ascoopnon hanno leso gli interessi degli assicurati, chesono però chiamati a versare maggiori contributied è occorso un lavoro lungo e faticoso perconvincere i datori di lavoro a cercarebuone soluzioni”. AC

CASSA PENSIONI FFS E ASCOOP

Le soluzioni del SEV edell’USS ai problemi delleassicurazioni sociali sonodiverse da quelle esposte daldirettore dell’UFAS. I sindacatihanno per esempio combat-tuto con successo l’abbassa-mento del tasso diconversione del secondopilastro.Sul nostro sito internetwww.sev-online.ch èpossibile scaricare il docu-mento dell’Unione sindacalesvizzera in lingua francese«Sécurité sociale: les nou-veautés 2011», che illustratutti i cambiamenti al primogennaio 2011 delle nostreassicurazioni sociali e larisoluzione « Per uno statosociale forte» adottata dalrecente congresso USS.

INFO

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REGIONE ......

11contatto.sevN. 03/1117.2.2011

DENTRO LA CRONACADI GADDO MELANI

Laicità per libertàFinché è Berlusconi ad affermare che Mubarak è unuomo saggio e resta il punto di riferimento dell’Occi-dente, poco male: la sua credibilità come statistanon supera la soglia del bunga-bunga. Ma se è l’ex-premier inglese Tony Blair a chiedere per l’Egitto«un cambiamento nella stabilità» c’è da preoccu-parsi. Non perché Blair sia mai eccelso in materia dipolitica internazionale: a screditarlo per l’eternitàresta la sua stretta alleanza con Gorge W. Bush,con le nefaste conseguenze che tutti conosciamo. Maperché è a lui che il «quartetto» (ONU, Unione Eu-ropea, USA e Russia) ha affidato l’incarico di me-diatore in Medio Oriente.È questa la riprova di come la comunità internazio-nale (quella che conta) sia in difficoltà tanto nellalettura degli eventi nordafricani (e non solo egiziani)quanto nell’individuazione di una strategia cheappaghi le legittime rivendicazioni popolari.La «stabilità» cui fa riferimento Tony Blair ricordala gattopardesca massima del fittizio cambiamento,con nefaste conseguenze, in quanto potrebbe irrobu-stire le forze dell’estremismo islamico, che trovereb-bero terreno fertile fra le masse derubate del fruttodella loro rivoluzione.Il rischio che le correnti del fondamentalismo isla-mico cerchino di aprirsi varchi per volgere a lorofavore la rabbia popolare è sempre presente e staanche alla diplomazia internazionale contribuire ascongiurarlo con un’azione concertata a favore diquel cambiamento che viene invocato oggi dai movi-menti d’opposizione. In effetti uno degli elementicaratterizzanti di queste proteste è la totale assenzadi richiami ai valori religiosi. Il fatto che ai negozia-ti in Egitto partecipino i Fratelli musulmani non in-ficia il carattere laico della protesta. Il richiamo allafede è emerso solo nella «giornata dei martiri»: inquell’occasione musulmani e cristiani hanno mar-ciato fianco a fianco, mostrando crocifissi e corani.Ciò di cui va preso atto è che a scendere per le stradeprima della Tunisia e poi dell’Egitto (ma anchedell’Algeria, del Marocco, della Giordania e dellostesso Yemen) non è stata la «gente», ma personeche hanno riscoperto la loro cittadinanza; «cittadi-ni» che chiedono, di essere riconosciuti come tali,che esigono libertà e democrazia. Per questo il loro èun movimento rivoluzionario moderno, liberatorio;una corale richiesta di protagonismo che non puòessere elusa.Ma forse è proprio questo che più spaventa l’Occi-dente. Prendiamo il caso egiziano. Nel momento incui il popolo riuscisse ad avere una voce in capitolo,è certo che la politica accomodante fin qui seguitada Mubarak nel conflitto israelo-palestinese subireb-be un brusco arresto, in quanto l’opinione pubblicaaraba ha in proposito posizioni ben diverse da quel-le del regime. E un governo legittimato dalla volontàpopolare non potrebbe non tenerne conto: le cancel-lerie statunitense ed europee sarebbero costrette acambiare politica nei confronti di Israele.Comunque evolvano le vicende mediorientali, non sidimentichi che il problema israeliano resta al primoposto.

Il secondo giorno ha vistoanche la partecipazione diMartin Allemann, del centrodi competenze della duratadel lavoro per analizzare lenorme interenti il turno dilavoro e quello di riposo.

Tre priorità

I due giorni hanno permessoai partecipanti di individuaretre ordini di priorità per icontenuti che l’evoluzionedel CCL dovrà avere:

1. Evitare di procedere al-la disdetta del CCL, puntan-do ad una sua evoluzione edelaborando con la direzionedelle RhB una convenzioneche permetta di applicare irisultati delle trattative all’1ºgennaio 2012. In caso di falli-mento delle trattative, dovràessere negoziata la riduzionedel termine di disdetta.

2. Il SEV deve puntare allarinegoziazione del sistema sa-lariale, compreso il sistema di

valutazione del personale edelle norme sulla durata dellavoro.

3. All’unanimità, la con-ferenza ha anche espressol’indicazione di discutere sin-gole norme riguardanti ilcongedo di paternità, le in-dennità e il rimborso spese, ilicenziamenti antisindacali,modalità di beneficio delleGAS e l’ammontare del con-tributo per le spese di appli-cazione.

Rivendicazioni per le BAR e ilsistema salariale

Secondo il SEV, la durata dellavoro e del riposo devonotutelare la sicurezza, la salutee la qualità di vita del perso-nale. Oltre alla LdL e alle nor-me di applicazione generale,il CCL deve considerare an-che le regolamentazioni set-toriali (BAR).

La conferenza ha discussoin modo molto approfonditoanche diversi modelli salaria-

li, giungendo alla conclusio-ne di rivendicare il rispettodei seguenti valori: un’effet-tiva trasparenza, la prevedi-bilità dell’evoluzione salariale(con avanzamenti piani-ficabili), valutazione persona-le indipendente dalla deter-minazione dello stipendio,nessuna quota alla prestazio-ne né sistema di gratifiche,partecipazione agli utili pertutti.

I punti principali delletrattative verranno fissati nel-le prossime settimane unita-mente alle RhB e a transfair.

Peter Peyer

La conferenza CCL RhBdel SEV ha dedicato unseminario di due giorniall’evoluzione del contrattocollettivo di lavoro, invitan-do come relatori JérômeHayoz, responsabile dellaformazione del SEV, NickRaduner del centro dicompetenza salario delSEV.

Priorità a salarie durata del lavoro

Trattative per il CCL delle ferrovie retiche

RhB

A materiale moderno devono corrispondere condizioni di lavoro moderne.

Il CCL RhB è entrato invigore nel luglio 2008.Come mai il SEV spinge pernuove trattative?Il CCL attuale ha senz’altropermesso di fare ottimi pro-gressi, per esempio con la set-timana di vacanza in più.D’altra parte, ha creato aspet-tative che non ha finora man-tenuto, per esempio con ilnuovo sistema salariale, o conil colloquio di valutazione, chenon andava a premiare le buo-ne prestazioni, ma a demotiva-re numerosi dipendenti.

Cos’è cambiato rispetto alletrattative 2007?Dobbiamo ammettere che allo-ra abbiamo peccato di inespe-rienza. Ma ci è servito eadesso siamo molto più prepa-rati e motivati. Sappiamo cosavogliamo, abbiamo discusso afondo i temi critici e non cilasceremo quindi più sorpren-dere dalle trattative.

Sembra sin troppo positivo.Non vedi alcun pericolo?Fino adesso, tutto è andatomolto bene. I membri dellaconferenza CCL constatano

che prendiamomolto sul seriole loro rivendi-cazioni e checi prepariamoseriamente.Dobbiamo pe-rò anche tener

conto che nelle trattative vi èuna controparte, che non staunicamente a sentire, ma chepuò avere idee anche diame-tralmente opposte alle nostre.È lì che si vedrà se siamo pre-parati a sufficienza. A contare,sarà poi solo il risultato il1º gennaio 2012.

TRE DOMANDE A PETER PEYER

SEV

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......

12 SERVIZIOcontatto.sevN. 03/1117.2.2011

§Colpi di diritto

Dall’inizio dell’anno, in Sviz-zera è in vigore il nuovo co-dice di procedura penale, cheha sostituito tutti i codici diprocedura precedentementein vigore nei singoli cantoni.Di conseguenza, i procedi-menti penali devono seguirele stesse modalità e i medesi-mi principi su tutto il territo-rio nazionale. La modificapiù spettacolare è senz’altroquella che riguarda il cosid-detto «avvocato della primaora».

Come nei film...

Chi è sospettato di un reatopenale, deve esserne imme-

Chi è sospettato di un’in-frazione penale ha la fa-coltà di ricorrere immedia-tamente ad un avvocato.Per la protezione giuridicaprofessionale del SEV èuna situazione nuova epiuttosto delicata.

L’avvocato «della prima ora»Nuovo codice di procedura penale valido in tutta la Svizzera

diatamente avvisato dalla po-lizia, nonché richiamato sul-la facoltà di tacere (salvo cheper l’indicazione delle pro-prie generalità) oppure sullapossibilità di ricorrere subitoall’assistenza di un legale.Avremo quindi le situazionitipiche dei film americani,per cui alla tipica frase «nonparlo se non in presenza delmio avvocato», gli agentinon potranno più rispon-dere, come accadeva: «guardiche non siamo in un film».Questa situazione sarà d’at-tualità anche da noi.

Il team della protezionegiuridica SEV ha riflettuto suquesta nuova situazione, chenon si è ancora verificataconcretamente. Ciò potrebbeperò avvenire da un giornoall’altro.

Cosa succederebbe se unmembro del SEV venisse ri-chiamato dalla Polizia sullapossibilità di ricorrere ad unlegale, magari alle prime oredel mattino o la sera tardi,recandosi al lavoro o rien-trando da esso? Si tratterebbe

di un caso di assistenza giuri-dica, ma manca il tempo diinoltrare una richiesta e il re-golamento non ammette cheil membro designi in primapersona un avvocato.

Il SEV dispone evidente-mente di una rete di avvocatidi fiducia, che non è però ingrado di assicurare un inter-vento 24 ore su 24 e 365giorni all’anno.

Osservare la checklist!

Per rispondere a queste esi-genze, la protezione giuridicaha elaborato una checklistprovvisoria (vedi a fianco)che dovrebbe permettere ainostri membri di usufruiredei propri diritti, evitandonel contempo al SEV di do-versi assumere i costi di tutti ilegali.

Bisogna però tener pre-sente che le nuove disposi-zioni presentano ancoramolte incertezze, anche perla polizia e le autorità inqui-renti.

Team protezione giuridica SEV

Se un membro del SEV si ri-trova in una situazione in cuila polizia lo avvisa della pos-sibilità di ricorrere ad un le-gale, bisogna tener presente iseguenti punti:

1. in caso di divergenza conla polizia: si tratta di uncaso che riguarda l’assi-stenza giuridica professio-nale del SEV (per esempioun incidente avvenuto sul-la via da e per il lavoro,oppure di un infrazione dicarattere penale sul postodi lavoro)?

2. Ho veramente bisogno di unavvocato per il primo in-terrogatorio? Potrebbe es-sere in caso di incidenticon morti, o feriti, oppuredanni materiali ingenti op-pure nel caso in cui non sisia coinvolti unicamentecome vittima. Nota: la po-lizia ha comunque ancorala facoltà di eseguire unaprova dell’alcolemia (pal-loncino) senza la presenzadi un legale.

3. Nel caso in cui la presenzadi un legale è necessaria:in alcuni cantoni (ma nonin Ticino) l’ordine degliavvocati dispone di unahotline raggiungibile24 ore su 24. Informarsisempre sui costi!

4. Informare al più presto laprotezione giuridica pro-fessionale del SEV, fornen-do tutti i dati del caso,compresi i recapiti dell’av-vocato coinvolto e il pre-ventivo di spesa. Sarà poiil SEV a decidere, come daprassi, sul riconoscimentodella protezione giuridica(attenzione: il riconosci-mento potrebbe esserenegato in caso di infrazio-ne premeditata oppure dinegligenza grave) e con-tatterà l’avvocato per l’as-sunzione dei costi. A se-conda del caso, il SEV siriserva anche di coinvol-gere un proprio legale difiducia che sostituirà l’av-vocato «della prima ora».

Checklist per il ricorso ad un avvocato

INFO

Dichiarazione di adesione / richiesta di abbonamento

❑ Voglio aderire al SEV, ricevendo quindi automaticamente l’abbonamento a contatto.sev.

❑ Voglio abbonarmi a contatto.sev al prezzo di 40 franchi all’anno.

❑ Voglio conoscere contatto.sev e ordino un abbonamento di prova (6 numeri).

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Tel. (privato): Tel. (privato):

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Da inviare a: SEV, Steinerstrasse 35, casella postale, 3000 Bern 6, o al fax 031 357 57 58 (oppure inviare i dati richiesti per mail a [email protected]).

Ci permetteremo di contattarti. Grazie per il tuo interesse. Altre domande? [email protected] o www.sev-online.ch

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contatto.sev è recapitato direttamente ai membri, in quanto compreso nelle prestazioni delsindacato. Vi è però anche la possibilità di abbonarsi anche per colleghe e colleghi di altri settorie sindacati. L’abbonamento costa 40 franchi.

Per chi vuole conoscere il nostro giornale, vi è anche la possibilità di un abbonamentodi prova gratuito, per sei numeri.

Sei già dei nostri?Hai una o un collega che non fa ancora parte del SEV? L’80 percento dei dipendenti dei trasportipubblici è affiliato ad un sindacato – aderite pertanto al SEV! Se convinci un o una collega adiscriversi al SEV, ricevi un premio di 50 franchi.

Quali sono i nostri argomenti?

Il SEV se batte per:

• salari che permettano una vita dignitosa;

• una durata del lavoro che lasci anche tempo di far altro;

• contratti collettivi di lavoro (CCL) che regolano le vostre condizioni di lavoro

• e molto altro ancora...

Una cosa è chiara: la forza di un sindacato e la sua capacità di migliorare le condizionidi lavoro dipendono direttamente dal numero dei suoi membri!

Page 13: contatto.sev-2011-03

IMPRESSUMcontatto.sev è il giornale del sindacato del personale dei trasporti SEV. Pubblicazione quindicinale.

Editore: SEV, www.sev-online.ch

Redazione: Peter Moor (caporedattore), Peter Anliker, Alberto Cherubini, Anita Engimann, Beatrice Fankhauser,Markus Fischer, Françoise Gehring, Pietro Gianolli, Patrizia Pellandini Minotti, Hélène Koch, Henriette Schaffter

Indirizzo della redazione: contatto.sev, casella postale, 6501 Bellinzona; [email protected],tel. 091 825 01 15, fax 091 826 19 45

Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo: SEV, divisione amministrativa, casella postale, 3000 Berna 6,[email protected], tel. 031 357 57 57, fax 031 357 57 58, abbonamento annuale per i non affiliati: CHF 40.–

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestr. 86, 8712 Stäfa, tel. 044 928 56 11, fax 044 928 56 00,www.zs-werbeag.ch, [email protected]

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, SOL PRINT, Subingen; www.solprint.ch (azienda del gruppo AZ Medien AG)

Prossima edizione il 3 marzo 2011.Termine di chiusura redazionale: giovedì 24 febbraio alle 10.00.

Presso la Sala comunale in via desPetits-Epineys.

10’ a piedi dalla stazione ferroviariadi Martigny; possibilità di prendere ilBus Martigny - Martigny-Croix, in par-

tenza dalla stazione FFS alle 9.53 e alle10.23; 3’ dalla fermata «Place Cen-trale». Comunque, alcuni membri delcomitato saranno alla stazione di Marti-gny per ricevervi.

Assemblea generale10 marzo 2011, ore 10.30 a Martigny

■ PV Vallese

Ordine del giorno1. Apertura assemblea e approvazione

O. d. G.2. Nomina scrutatori3. Approvazione verbale ultima assem-

blea4. Rapporti: a) del Presidente b) del Cassiere c) della Commissione di verifica della

gestione d) discussione e approvazione

rapporti5. Preventivo 20116. Nomine: a) di un supplente nella commissione

di verifica della gestione

b) di due rappresentanti all’Assem-blea dei delegati

7. Relazione di un segretario SEV8. Consegna attestati di benemerenza

(40.mo, 50.mo e 60.mo SEV)9. EventualiIl verbale dell’Assemblea 2010 e i conti2010 saranno a disposizione perconsultazione a partire dalle ore 15.30.

Il Comitato PV-Ticino e Moesano

Avviso importante: al termine avràluogo una cenetta alla quale sono invi-tati tutti i presenti all’Assemblea; chie-diamo cortesemente di annunciarsientro il 19 marzo a: Biagino Gioli, tel.091 825 85 83, e-mail: [email protected]

Assemblea generalegiovedì 24 marzo, ore 16.00, Casa del popolo Bellinzona

■ PV Ticino e Moesano

Avete l’imbarazzo della scelta tra le nostre interessanti offerte di appartamenti disponi-bili a Bettmeralp, Grindelwald e Samedan. I membri SEV beneficiano di uno scontospeciale del 10%, anche sui prezzi di alta stagione. Se diventate membro anche dellaFSG avrete uno sconto del 20%!Offerte e date disponibili su www.fsg-ferien.ch; informazioni e prenotazioni presso:[email protected]; telefono 031 911 46 88 (mattino).

VOGLIA DI VACANZE BIANCHE?

AGENDA ......

13kontakt.sevNr. 03/1117. Februar 2011

Page 14: contatto.sev-2011-03

......

14 AGENDAcontatto.sevN. 03/1117.2.2011

Corso di formazione per i rappresentanti del personale (Cope, commissioni aziendali)

DescrizioneLo strumento della partecipazione aziendale si diffonde pure nelle aziende dei trasporti pubblici. Il compitodei rappresentanti del personale è di importanza capitale per i collaboratori come pure per l’insieme dellaazienda. Il lavoro per questi membri è molto impegnativo e spesso non facile. La formazione è dunquefondamentale.Contenuti– Compiti e diritti della rappresentanza– Chiarimento dei ruoli– Collaborazione con il SEV (Sottofederazioni e sezioni)Obiettivi– I partecipanti conoscono gli strumenti e principi del ruolo– Conoscenza delle disposizioni legali– Chiara conoscenza dei propri compitiPartecipantiRappresentanti del personale FFS, FFS Cargo ed aziende concessionarie di trasportoRelatoriAngelo Stroppini, segretario sindacale SEVFrançoise Gehring, giornalista e segretaria sindacale SEVData e luogoMercoledì 6 aprile 2011, presso la Casa del Popolo a BellinzonaCostiMembri SEV gratuito. Non membri 250 franchiIscrizioneSegretariato SEV Bellinzona, telefono 091 825 01 15

Informazioni: [email protected]

PROGRAMMA DI FORMAZIONE SEV 2011

Le giornate nazionali (convegni) VPT dei vari settori quest’annoavranno luogo come segue:

Giornata Ferrovie private il 1º marzo 2011 a Oltentermine di iscrizione: 20 febbraio 2011

Giornata Pensionati il 22 marzo 2011 a Oltentermine di iscrizione: 12 marzo 2011

Giornata settore Turistico il 21 marzo 2011 sul Säntistermine di iscrizione: 10 aprile 2011Tema principale: «Perché salari minimi?»Possibilità di visitare gli impianti della teleferica del Säntis.

Per maggiori informazioni e iscrizione entro i termini indicatirivolgersi a: Peter Bernet, telefono: 079 859 76 21, e-mail:[email protected]

GIORNATE NAZIONALI 2011

■ SOTTOFEDERAZIONE VPT

PRESSO SALA ISTRUZIONE DEPOSITO DI CHIASSO(ELVETINO)

Ordine del giorno:

1. Saluti e nomina di uno scrutatore2. Nomina del presidente del giorno3. Approvazione verbale ultima assemblea4. Rapporto del Presidente sezionale5. Relazione di un segretario SEV6. Rapporto del cassiere7. Fissazione quota annuale8. Proposte punteggio vacanze9. Nomina delegato AD LPV e Congresso a Berna10. Proposte per AD LPV11. Consegna attestati12. Eventuali

Seguirà l’aperitivo e la cena. I dettagli saranno comunicati ulte-riormente.

Il Comitato

Assemblea generalemartedì 22 febbraio, ore 17.00 a Chiasso

■ LPV Ticino

Prossime presenze: salvo nuo-vo avviso, avranno luogo tutti isecondi e quarti mercoledì diogni mese.

DOVE: presso Dopola-voro ferroviario FS (100 msulla destra della stazio-ne).

ORARIO: dalle 12.30 alle16.00.

Al «Dopolavoro» è a di-sposizione anche una bache-ca informativa con lapossibilità di lasciare in con-segna documenti. C. F. Noto

Permanenza a Domodossola

■ VPT Servizi Ferroviari

La Sezione si assume il doloroso compito di annunciare a tutti i colleghi dell’ex trenonotte delle FFS la prematura scomparsa del collega e amico Simon Schmitt, di anni 63,accompagnatore delle carrozze cuccette e letto e poi quadro per la WagonLits, la EBS equindi elvetino. Simon resta come persona ed affiliato SEV nel nostro cuore; il suo esem-pio nella nostra memoria. Calogero Ferruccio Noto, presidente sezionale

VPT Servizi Ferroviari

Presentiamo sincere condoglianze al nostro collega Edo Pé di Airolo, in lutto per la

scomparsa della madre. Sezione BAU Ticino

CONDOGLIANZE

Il SEV invita i suoi membri adalcune riunioni informative sulnuovo contratto collettivo dilavoro FFS / FFS Cargo. Essesaranno dirette dagli specialistiche hanno condotto le trattativeper il SEV, che illustreranno ilnuovo sistema salariale e le sueconseguenze sul rapporto dilavoro:• Come funziona?• A cosa si deve prestare

attenzione nel passaggio dalvecchio al nuovo sistema?

• Quali sono i punti più impor-tanti per i dipendenti?

Le riunioni non tratteranno percontro le singole classificazioni,

né le ripercussioni per i singolidipendenti.Il SEV sarà a disposizione peranalizzare le questioni individualiin un secondo tempo, quando le

FFS avranno comunicato a ognisingolo dipendente la propriaclassificazione.

SERATE INFORMATIVE SUL NUOVO SISTEMA SALARIALE FFSLocalità Data OrarioBerna, Hotel Ador 14 marzo 17.45Olten, Kongresshotel Olten 17 marzo 18.15Losanna, buffet de la gare 21 marzo 10.00Lucerna, Hotel Anker 22 marzo 18.15S. Gallo, Restaurant Dufour 24 marzo 18.00Coira, BerufsschuleGesundheit und Soziales 28 marzo 18.00 Zürich, Volkshaus, gelber Saal 29 marzo 19.00Bellinzona, Casa del popolo 4 aprile 18.00

www.sev-online.ch

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TEMPO LIBERO ......

15contatto.sevN. 03/1117.2.2011

Crediamo di essere molto evoluti, ma il nostrocomportamento sociale risponde in buona parteancora a istinti primordiali. Già Darwin, 140anni fa, avanzò l’intrigante teoria della coda delpavone; a che serve quella bellissima ma ingom-brante coda? Dal momento che la selezione natu-rale è come un setaccio che premia con lasopravvivenza i modelli più efficienti, come maiin un volatile ha premiato un modello così pocoefficiente per il volo? La risposta, naturalmente, èche quella bellissima coda serve come ornamentoper attirare le femmine, favorendo l’accoppia-mento. D’altronde, sono parecchi gli uccelli chepresentano piumaggi e livree appariscenti e daicolori sgargianti, per mostrare alle femminequanto i loro proprietari siano perfetti e sani.Questi ornamenti non hanno alcuna utilità e so-no anzi persino di impaccio, tuttavia sono utilis-simi per vincere quella che è in assoluto la piùimportante delle competizioni naturali: la garaper riprodursi e sopravvivere così nella discenden-za. Charles Darwin, nel 1871, propose pertantoun distinguo fra «selezione naturale» e «selezio-ne sessuale». In quest’ultima rientrano le tante«code di pavone» che anche la specie umana haprodotto nei secoli: dai dischi labiali degli afri-cani alle ossa nasali degli indigeni della NuovaGuinea, fino alla pratica cinese della miniaturiz-zazione dei piedi o agli anelli per allungare il col-lo delle «donne giraffa» birmane. Ma in questenostre «code di pavone» rientrano oggi anchepiercing e tatuaggi, ormai diffusi anche nei paesipiù «civilizzati». Senza parlare di tinture, petti-nature, smalti per le unghie (adesso è diventatoun mestiere persino l’»onicotecnica», cioè la rico-struzione e decorazione delle unghie) o degli in-terventi di chirurgia estetica per migliorarel’aspetto di naso, seni, natiche, labbra e persinodell’ombelico! Tuttavia nella specie umana esi-stono anche altri ornamenti di tipo culturale, chenon servono per la sopravvivenza, ma che sonoutilissimi per competere con i propri simili al finedi vincere il torneo per la riproduzione. Per esem-pio l’arte, il senso dell’umorismo, la creatività …In altre parole, così come il pavone corteggia conla coda colorata, l’uomo corteggia con la poesia,la musica, la simpatia … Queste qualità sarebbe-ro state vincenti nella conquista del cuore delpartner e si sarebbero affermate nel corso dellaevoluzione creando così una pressione selettivache ha rafforzato geneticamente queste caratteri-stiche nella discendenza. Si deve, insomma, an-che al corteggiamento se l’umanità ha sviluppatocerte doti intellettive che hanno portato la nostraciviltà a elevarsi sopra ogni altra specie animale.In effetti ancora oggi le persone intelligenti e crea-tive tendono ad accoppiarsi fra loro. Con unadifferenza sostanziale però, evidenziata dalle sta-tistiche demografiche: più una coppia è cultural-mente evoluta e meno oggigiorno tende a farefigli. Neanche Darwin l’aveva previsto.

A SPROPOSITO DI …DI ROBERTO DE ROBERTIS

PAVONEGGIAMENTI

LA CONSULTAZIONE DEL SEV ... SECONDO PELLET

La funicolare che sale alMuottas Muragl, nata nel1907, è stata la prima del ge-nere nel canton Grigioni. Èstata rinnovata in occasionedel suo centenario e si trova apochi passi dalla linea delBernina delle ferrovie retiche.L’unicità della situazione diquesti sito, con una vista ec-

cezionale sull’insieme deilaghi dell’Alta Engadina e ilmassiccio del Bernina, attirada moltissimo tempo un sac-co di turisti, e in modo parti-colare gli artisti. GiovanniSegantini (1858-1899) vi hatrovato una luce particolare,fonte di ispirazione per i suoi

dipinti. Unmuseo gli èdedicato aSan Moritz.In estatequesto sen-tiero che sisnoda traMuottasMuragl finoa Alp Lan-guard, pas-sando dallacapanna Se-gantini, è molto frequentato;è quasi una tappa obbligataper coloro che vogliono sco-prire questa regione. Lo stes-so discorso vale per il sentieroche passa ai piedi del Piz Mu-ragl e conduce al piccolo lagodi montagna.

Il capotreno Luzi Oberer,d’altronde, ci raccomanda disalire al Muottas Muragl d’in-verno. Contrariamente alsentiero che sale alla capannaSegantini, quello che condu-ce al lago è accessibile anched’inverno e senza sforzi parti-colari. In estate, su questopercorso, si può essere certi diimbattersi in qualche mar-motta; ma in inverno se nestanno ben nascoste nelle lo-ro tane, sotto una spessa col-tre di neve che consente loroun periodo di ibernazione. Ilbianco luminoso e il cielo blu

sostituiscono l’intensità delverde che riempie gli sguardid’estate e il giallo dei lariciche riscalda l’autunno.

Le passeggiate si declina-no in diverse varianti, la piùlunga è di tre ore. Occorretuttavia ricordarsi che il per-corso si sviluppa in alta mon-tagna: Muottas Muragl si si-tua a 2500 metri d’altitudinee il sentiero sale fino a LejMuragl. Occorre dunque ave-re una buona condizione fisi-ca per avventurarsi in questiterritori. Dopo la passeggiataè consigliabile una tappa alristorante Muottas Muragl,rinnovato di recente in basea criteri ecologici. Per tornarea valle ci sono due possibilità:o il trenino o la slitta.

Tra cielo e terraIl capotreno Luzi Oberer raccomanda una passeggiata sul Muottas Muragl

Dal Muottas Muragl fino alLej Muragl e ritorno, sipercorre un paesaggiounico fonte di ispirazioneper numerosi artisti fin da-gli albori del turismo.

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16 RITRATTOcontatto.sevN. 03/1117.2.2011

La sua nuova occupazione diformatrice per la regioneOvest dopo qualche annotrascorso come agente di tre-no, la costringerà ad allenarsiin fine giornata. Ma non ètipo da scoraggiarsi, lei chepare un’amazzone dei tempimoderni. Dopo lo Sri Lankanel 2009 e un quarto postosu 50 concorrenti, il triosportivo composto da Isabel-le, Sandra e Claire è giuntosesto (su 75) a Mayotte, nel2010. Un risultato ottenutomalgrado Isabelle fosse ferita.Le tre donne sognano di vi-vere una nuova avventuraquest’anno, nel corso delRaid Amazones organizzatoda dieci anni da un gruppofrancese e riservato unica-mente alle donne. In squadredi tre, le partecipanti si af-frontano in diverse disciplinedurante tutta la durata delraid, ovvero una decina digiorni. Dopo le competizioniche si svolgono di mattina, ilpomeriggio è riservato a visi-te guidate. Un bel modo diviaggiare. Numerose le attivi-tà sportive in cui le squadre sidanno battaglia: canoa, tirocon l’arco, VTT, nuoto e cor-sa d’orientamento, con ilsupporto di bussole e carte. Adipendenza del tipo di raid, siaggiungono altri sport. Que-ste sfide sono soprattutto co-nosciute in Francia e lenta-

mente, stanno prendendopiede anche in Svizzera. Lacittadina di Chavronay, luo-go di residenza di Isabella,che rivendica con orgoglio leproprie origini vallesane, èuna battagliera: «Volere è po-tere. Allenarsi ad orari rego-lari sarà più difficile, ma ècomunque fattibile». Sebbe-ne abbia uno spirito compe-titivo, Isabelle ritiene che ilraid sia soprattutto «un gran-de momento di amicizia».Viste le condizioni difficili (sidorme all’addiaccio) ci sonosquadre che «esplodono» giàdopo alcuni giorni di gara.In occasione dell’ultimo raid,Isabelle ha avuto qualcheproblema di salute e le sueamiche sono state molto soli-dali con lei. La loro è davverouna squadra ben collaudatache ha diverse competizioniall’attivo, specialmente inFrancia. E nel 2010, nel Giu-ra. Per Isabelle Carrupt pren-dere parte a queste gare è«una sfida contro l’età, passa-ti i 40 anni».

Motivata e collaborativa

Fino al mese di novembre del2010, lavorava come agentedi treno, in base a orari piut-tosto irregolari, molto praticiper l’allenamento. Ora divideil suo tempo tra la formazio-ne – che la occupa al 40% aBerna e al 40% a Losanna – e

la sua professione di agentedi treno (20%). Il posto di re-sponsabile della formazioneesisteva a Losanna 5 o 6 annifa, poi tutto è stato centraliz-zato a Berna. Fino a quando,nel mese di dicembre del2010, si è fatto marcia indie-tro. Isabelle lavora alle FFSdal 2002, dopo aver portato atermine un apprendistato distampatrice offset e dopoaver trascorso 10 anni nelsettore della ristorazione inVallese. All’origine del suoimpegno presso le FFS, undesiderio di uscire dal villag-gio natale. «Mi piace stare neitreni, mi piace il contattocon i colleghi e le colleghe. Equesto contatto non lo vo-glio perdere.» Il nuovo im-piego quale responsabile del-la formazione di agenti ditreno per la Regione Ovest,costituisce una bella promo-zione per questa donna di42 anni, che ha voluto con-servare una piccola percen-tuale per continuare a svolge-re il lavoro di agente, che lamette in contatto con laclientela. «Nella nuova filo-sofia delle FFS, la dimensionedel contatto acquista semprepiù importanza. Ci chiedonodi essere visibili, presenti. Lagente deve sapere che può ri-volgersi a noi in casi di neces-sità». «A volte ci vengono po-ste questioni bizzarre, del

tipo: come si chiama quellamontagna? Oppure: per an-dare all’Ikea a quale fermatadobbiamo scendere»?

Un valido supporto

Isabelle, che ama molto ilcontatto, da tre anni fungeanche da supporto per gliagenti di treno, ciò significaessere raggiungibile per i col-leghi che hanno subito unaaggressione o per coloro chesi trovano in difficoltà nellosvolgimento del loro lavoro.A loro basta comporre un de-terminato codice sul telefonodi servizio, per essere messi incontatto con chi assicura ilpicchetto di supporto. Ma gliagenti di supporto sono an-che disponibili per un ascolto

attento nei locali di servizio,e anche dopo i fatti. Questafunzione di sostegno le calzaa pennello, dal momentoche anima anche degli ateliersulla gestione dei conflitti. Esu questo punto riconosce diaver imparato molto nei lun-ghi anni trascorsi nella risto-razione. Gestire i giovani econtrollare le persone chehanno alzato il gomito, face-va parte dei suoi compiti.«Non bisogna banalizzare leaggressioni. Io ho fortuna,perché è un fenomeno chemi tocca poco. Sono inoltremolto resistente e forte. Capi-sco che altri possono viverequeste esperienze in mododiverso. Siamo tutti diversi».

Henriette Schaffter/frg

Sfide sportive e lavoro al 100 per cento

Le confessioni di un’amazzoneIsabelle Carrupt, dipen-dente delle FFS, passa pa-recchio del suo tempo li-bero ad allenarsi. Ma inquale sport? I raid sportivi.E di che cosa si tratta? Disfide in squadra in diversediscipline sportive, in Eu-ropa o in capo al mondo.

Isab

elle

Carr

upt

L’anno scorso il «Raid Amazones» si è svolto a Mayotte. L’unica squadra romanda in competizione ha conquistato il sesto posto.

zvg

Isabelle Carrupt non indossa sempre l’uniforme delle FFS.

Isabelle Carrupt ha 42 anni evive a Chavornay vicino aLosanna; è vallesana dicuore. Ha lavorato per 8 annicome agente di treno. Nelmese di dicembre del 2010diventa reponsabile dellaformazione per la RegioneOvest.

BIO