consumers-magazine-gen2008

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Come funziona? Che vantaggi porta? Chi fa cosa? Guida ragionata all’azione collettiva. Per saperne di più. E avere più diritti a class action, anzi, per es- sere precisi, l’azione collet- tiva risarcitoria è entrata nell’ordinamento italiano. Con un finale al fotofinish è stata inserita in un emenda- mento alla Finanziaria che mo- difica il Codice del consumo. Un testo definitivo completa- mente diverso da quello inizial- mente licenziato a Palazzo Ma- dama e da tutti i disegni di leg- ge presentati in Parlamento nelle ultime due legislature, si- curamente meno incisivo ri- spetto a quanto auspicato dalle associazioni dei consumatori, sicuramente diverso dal model- lo americano, ma che comun- que costituisce un innegabile passo in avanti sul fronte della tutela dei consumatori. E capa- ce di dare alle associazioni un ruolo inedito in Italia. Nel dos- sier di questo mese vi spieghia- mo esattamente come funzio- na, passaggio dopo passaggio. L Biutiful cauntri inceneritore di Terni è stato chiuso. Si ipotizza il reato di disastro ambientale. Gli inceneritori sono antistorici e producono diossina e nanoparticelle. Se quello che scrivo è vero e documentato, allora sotto accusa devono finire in futuro tutti coloro che sono responsabili di morti per L tumore: i politici, gli amministratori, gli imprenditori con i soldi del CIP6 della bolletta dell’energia elettrica. Se ciò che dico è falso, invito i piazzisti degli inceneritori a dimostrare il contrario sul mio blog. Beppe Grillo www.beppegrillo.it Olio d’oliva più trasparente. È entrata in vigore il 17 gennaio la normativa che rende obbligatoria l’indicazione di provenienza delle olive utilizzate. Stop quindi alla vendita di miscugli spac- ciati per made in Italy ma ricavati da materia prima straniera. Sull’etichetta, spiega Coldiretti, dovrà comparire una delle se- guenti indicazioni: «olive raccolte in Italia», «da olive coltivate in Italia», «da olive prodotte in Italia». II 64% delle gallerie europee si trova in Italia ma buona parte di queste non è a norma. Questi i risultati di una verifica a se- guito della direttiva europea sulla messa in sicurezza delle gal- lerie datata 29 aprile 2004. Lo riferisce l’Uni, l’ente nazionale italiano di unificazione. Nel mirino, in particolare, i sistemi di il- luminazione.Tocca ai gestori autostradali colmare il gap.Con i pedaggi che paghiamo, sembra il minimo. Salute Le “prescrizioni” della Finanziaria Pag. 5 Telefonia Il cambio di gestore diventa più veloce Pag. 6 Minori Il conto salato della generazione SMS Pag. 7 Le rubriche Notizie, campagne, informazioni utili Pag. 9/11 gennaio 2008 di Lorenzo Miozzi* a compiuto 60 anni la Costituzione della Repub- blica italiana. Un traguardo che cade in un mo- mento in cui forte è la mancanza dello spirito di legalità e numerosi sono i problemi di ordine politico, economico e culturale: corruzione nei rapporti tra pub- blica amministrazione e cittadini, evasione fiscale, scar- so senso civico degli italiani, disonestà di alcuni politici. Sembra quasi che gli italiani abbiano smesso di sentirsi tali, di sentirsi parte di un sistema, da intendersi come realtà super partes frutto delle guerre dell’Ottocento e dei compromessi seguiti alla seconda guerra mondiale. *presidente del Movimento Consumatori H segue a pagina 4 dossier alle pagine 2 e 3 editoriale Ripartiamo dalla Costituzione una buona notizia... Olio, operazione trasparenza + ...e una cattiva Il tunnel dell’insicurezza L’intervista Antonio Lirosi “Mister Prezzi” a pagina 4 CONSUMATORI IN TRIBUNALE CLASS ACTION, L’UDIENZA È APERTA ?

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gen 2008 - - Una pubblicazione sul mondo consumerista e non solo. Movimento Consumatori propone ogni mese un dossier su tematiche di stretta attualità, notizie, interviste e informazioni utili per i cittadini-consumatori. "Consumers' magazine", è distribuito ai soci del Movimento Consumatori una volta al mese.

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Come funziona? Che vantaggi porta? Chi fa cosa? Guida ragionataall’azione collettiva. Per saperne di più. E avere più diritti

a class action, anzi, per es-sere precisi, l’azione collet-tiva risarcitoria è entrata

nell’ordinamento italiano.Con un finale al fotofinish èstata inserita in un emenda-mento alla Finanziaria che mo-difica il Codice del consumo.Un testo definitivo completa-mente diverso da quello inizial-mente licenziato a Palazzo Ma-dama e da tutti i disegni di leg-ge presentati in Parlamentonelle ultime due legislature, si-curamente meno incisivo ri-spetto a quanto auspicato dalleassociazioni dei consumatori,sicuramente diverso dal model-lo americano, ma che comun-que costituisce un innegabilepasso in avanti sul fronte dellatutela dei consumatori. E capa-ce di dare alle associazioni unruolo inedito in Italia. Nel dos-sier di questo mese vi spieghia-mo esattamente come funzio-na, passaggio dopo passaggio.

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Biutiful cauntriinceneritore di Terni è statochiuso. Si ipotizza il reato di

disastro ambientale. Gli inceneritorisono antistorici e producono diossina

e nanoparticelle. Se quello che scrivo è vero e

documentato, allora sotto accusadevono finire in futuro tutti coloro

che sono responsabili di morti per

’L tumore: i politici, gli amministratori,gli imprenditori con i soldi del CIP6della bolletta dell’energia elettrica. Se ciò che dico è falso, invito ipiazzisti degli inceneritori adimostrare il contrario sul mio blog.

Beppe Grillowww.beppegrillo.it

Olio d’oliva più trasparente.È entrata in vigore il 17 gennaio lanormativa che rende obbligatoria l’indicazione di provenienzadelle olive utilizzate. Stop quindi alla vendita di miscugli spac-ciati per made in Italy ma ricavati da materia prima straniera.Sull’etichetta, spiega Coldiretti, dovrà comparire una delle se-guenti indicazioni:«olive raccolte in Italia»,«da olive coltivatein Italia»,«da olive prodotte in Italia».

II 64% delle gallerie europee si trova in Italia ma buona partedi queste non è a norma. Questi i risultati di una verifica a se-guito della direttiva europea sulla messa in sicurezza delle gal-lerie datata 29 aprile 2004. Lo riferisce l’Uni, l’ente nazionaleitaliano di unificazione.Nel mirino, in particolare, i sistemi di il-luminazione.Tocca ai gestori autostradali colmare il gap.Con ipedaggi che paghiamo, sembra il minimo.

SaluteLe “prescrizioni”della FinanziariaPag. 5

TelefoniaIl cambio di gestorediventa più velocePag. 6

MinoriIl conto salatodella generazione SMSPag. 7

Le rubricheNotizie, campagne,informazioni utiliPag. 9/11

gennaio2008

di Lorenzo Miozzi*a compiuto 60 anni la Costituzione della Repub-blica italiana. Un traguardo che cade in un mo-mento in cui forte è la mancanza dello spirito di

legalità e numerosi sono i problemi di ordine politico,economico e culturale: corruzione nei rapporti tra pub-blica amministrazione e cittadini, evasione fiscale, scar-so senso civico degli italiani, disonestà di alcuni politici.Sembra quasi che gli italiani abbiano smesso di sentirsitali, di sentirsi parte di un sistema, da intendersi comerealtà super partes frutto delle guerre dell’Ottocento edei compromessi seguiti alla seconda guerra mondiale.

*presidente del Movimento Consumatori

H

segue a pagina 4

dossieralle pagine 2 e 3

editorialeRipartiamo dalla Costituzione

una buona notizia...Olio, operazione trasparenza+

...e una cattivaIl tunnel dell’insicurezza

L’intervistaAntonio Lirosi

“Mister Prezzi”

a pagina 4

CONSUMATORI IN TRIBUNALE

CLASS ACTION,L’UDIENZA È APERTA

?

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X della signora Bianchi sta raccogliendo le adesioni e pre-disponendo le carte per iniziare l’azione che, finalmente,a luglio 2008 viene iniziata. I giudici fissano la primaudienza a settembre. La signora Bianchi riceve comuni-cazione dell’udienza ma le viene chiarito che non devefare niente. L’udienza servirà solo per stabilire se la causapuò essere iniziata.

Il signor Rossi, invece, riceve la comunicazione delsuo avvocato che gli dice che la causa è stata iniziata dal-l’associazione X e che è giunto il momento di decidere seintervenire. Il signor Rossi si ricorda dell’ipotesi dell’a-desione e chiede all’avvocato i vantaggi e gli svantaggiper decidere quale strada seguire. L’avvocato gli ricordache l’adesione porta i medesimi benefici dell’interventoma, non essendo necessario il difensore di fiducia, noncomporta spese, nemmeno in caso di sconfitta. Non èpossibile, però, decidere in autonomia la strategia pro-cessuale in quanto la difese è delegata all’associazione al-la quale si aderisce. Rossi decide quindi di aderire (comegià ha fatto la signora Bianchi) e si reca all’associazione Xche ha promosso la causa dove compila i moduli e versai 5 euro. Il signor Rossi e la signora Bianchi tornano alleloro vite senza più preoccuparsi della causa. L’associazio-ne comunica periodicamente le varie fasi del procedi-mento. L’azienda non ha intenzione di sottoscrivere unatransazione e, quindi, si aspetta la sentenza.

A metà novembre 2009 il Tribunale emette la sen-tenza che accoglie tutte le richieste dei consumatori: ilservizio non richiesto non doveva essere attivato e, quin-di, il signor Rossi e la signora Bianchi, come tutti i con-sumatori che hanno aderito, hanno diritto al risarcimen-to dei costi sostenuti indebitamente. L’azienda dovràadesso fare un’offerta di risarcimento per chiudere la cau-sa e chi vorrà potrà accettare. La signora Bianchi è tran-

l signor Rossi abita a Milano. Ha un telefono di casache utilizza principalmente per chiamate locali. Laspesa a bimestre si aggira sui 30 euro. Una bella mat-

tina di febbraio 2008 si accorge che la bolletta appenaarrivata riporta l’indicazione di una spesa di 501,87 eu-ro. Pensando subito ad un errore, il signor Rossi chiamail servizio clienti per chiedere spiegazioni e una signori-na molto gentile gli spiega che lui ha aderito al servizioweb/tv tutto incluso e quello indicato in bolletta è il co-sto della promozione per i mesi di novembre e dicem-bre. Il signor Rossi non ricorda di aver aderito ad alcunapromozione, ma ha già pagato, avendo l’addebito auto-matico della bolletta sul conto corrente.

Negli stessi giorni si trovano nella medesima situa-zione altre centinaia di persone, compresa la signoraBianchi, pensionata di Pedaso e il signor Verdi, lavorato-re precario di Reggio Emilia. La signora Bianchi decidedi rivolgersi all’associazione consumatori X che ha vistoin tv il giorno prima perché non vuol pagare. Verdi deci-de di pagare per evitare ulteriori problemi.

La signora Bianchi scopre che altri utenti si sono ri-volti all’associazione per lo stesso problema e che quindiè in preparazione una azione collettiva. Le propongonodi aderire al costo simbolico di 5 euro. Lei accetta , firmaun paio di fogli e torna a casa.

L’avvocato del signor Rossi consiglia al suo cliente diverificare se esiste già una azione collettiva in corso e, nelcaso, intervenire in quella causa. Chiarisce che è anchepossibile aderire direttamente all’azione (come ha fattola signora Bianchi) ma in questo caso si delegherebbe al-l’associazione qualsiasi difesa e non si potrebbe influiresull’iter della causa. Rossi decide di fidarsi del consigliodell’avvocato e lo incarica di intervenire per suo contonell’eventuale class action. Nel frattempo l’associazione

I

quilla perché non avendo pagato la bolletta la sua vicen-da può considerarsi conclusa. Rossi, invece, dovrà atten-dere la proposta dell’azienda. Se non accetterà si apriràuna procedura di conciliazione per stabilire il risarci-mento effettivo.

E Verdi? Aveva pagato la bolletta e non aveva aderitoall’azione. Vedendo la notizia sul giornale chiama l’asso-ciazione per avere anche lui il risarcimento. Dopo tuttoil caso è identico. Purtroppo l’associazione gli comunicala pessima notizia: solo chi ha agito (aderendo o interve-nendo) nella causa può fare valere la sentenza. Gli altripossono agire individualmente e a proprie spese tenen-do conto dei termini di prescrizione che, non avendo ri-chiesto niente nel frattempo, potrebbero essere passati.

dossier a cura di Piero Pacchioli e Paolo Fiorio

L’Europa ci copiaono favorevole all’adozione di un sistema diCollective Redress in tutti gli Stati membri dell’Ue,

che potrebbe essere il modo migliore con cui i semplicicittadini possono essere tutelati e risarciti collettivamentedai torti delle grandi aziende e delle multinazionali». Èquanto ha dichiarato il commissario Kuneva in una recenteintervista rilasciata ad Help Consumatori. L’Europa, dunque,seguirà la strada italiana e cercherà di emanare unadirettiva che uniformi le legislazioni nazionali suirisarcimenti collettivi.Ancora non è chiaro l’impianto dellanuova normativa ma sicuramente, come quella italiana, saràmolto lontana dal modello stautunitense. Dopo uno studiopreliminare sulle varie legislazioni, probabilmente verràindetta nei prossimi mesi una consultazione pubblica.

2 dossier

CLASS ACTION AL VIA

Il signor Rossiin Tribunalenon è più soloDa una bolletta irregolare sino al risarcimento finale.Un immaginario cittadino,un’immaginaria causa collettiva.Per spiegarvi come funzionerà.E come potrete far valere i vostri diritti

Il progetto

• Cos’è?L’azione collettiva risarcitoria permette alle associazioni diagire in giudizio per tutelare gli interessi dei consumatori incaso di problematiche che coinvolgano un elevato numerodi soggetti.

• È uguale a quella americana?No, la class action italiana è fondamentalmente diversa. Lamaggiore differenza consiste nel fatto che la sentenza nonvale nei confronti di tutti i soggetti lesi ma solo di quelliche abbiano aderito all’azione o siano intervenuti nel pro-cesso.

• Chi può farla?La class action italiana deve essere presentata da unaassociazione che dimostri di rappresentare adeguatamentel’interesse collettivo per il quale si agisce. Non può, quindi,essere iniziata da un singolo consumatore.

• Chi decide l’ammissimilità dell’azione?Il Tribunale, alla prima udienza. Le azioni manifestamenteinfondate vengono rigettate.

• Come si aderisce?La legge non è chiara. Sarà necessaria una comunicazioneal soggetto promotore (l’associazione).

• Come si fa ad intervenire nella causa?Nelle forme previste dal codice di procedura civile incari-cando un legale di fiducia. Con l’intervento si diventa partidella causa a tutti gli effetti.

• Quando arriva il risarcimento?La causa può terminare in qualsiasi momento con unatransazione o, alla fine del giudizio, con la sentenza. Incaso di transazione il risarcimento per il singolo verrà sta-bilito nell’accordo. In caso di sentenza di accoglimento puòaccadere che: 1) il giudice determini l’importo da liquidare;2) l’azienda proponga una somma a titolo di risarcimento;3) l’importo venga determinato dalle camere di conciliazio-ne che verranno istituite dal Tribunale.

• A cosa serve la conciliazione?Nella class action il Tribunale decide se, in astratto, il com-portamento dell’azienda ha leso i diritti dei consumatori.Per valutare il danno in concreto è necessario analizzare,attraverso la conciliazione, i casi dei singoli danneggiati.

• Si deve sempre passare dalla conciliazione?No, nei casi più semplici sarà il giudice a determinare l’importominimo da risarcire. Inoltre, l’azienda ha 60 giorni di tempo perproporre un risarcimento che, se accettato dal consumatore,chiude la causa in relazione a quel caso specifico.

• Se la conciliazione non va bene, bisogna accettarlaper forza?No. Se attraverso la conciliazione non si raggiunge unaccordo, il singolo è legittimato ad agire per far liquidare ilproprio risarcimento.

• Se la causa viene vinta, il risarcimento arriva a tuttii consumatori?Il risarcimento spetta solamente a quei consumatori chehanno aderito all’azione o siano intervenuti nel processo.

?LE FAQ DELLA

CLASS ACTION

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opo un dibattito durato oltre set-te anni, con la Finanziaria 2008l’azione collettiva risarcitoria, ge-

neralmente ma impropriamente notacome class action, è legge d’Italia.

Fin dall’approvazione del disegnodella legge Finanziaria 2008 da parte delSenato, la class action ha suscitato vee-menti critiche da parte delle organizza-zioni imprenditoriali che hanno inizia-to un’imponente opera di pressione sugoverno e Parlamento che, alla fine, haportato all’approvazione di un testo de-finitivo completamente diverso da quel-lo inizialmente licenziato a Palazzo Ma-dama e da tutti i disegni di legge che so-no stati presentati in Parlamento nelleultime due legislature.

La nuova azione collettiva risarcito-ria inserita all’art. 140bis del Codice delconsumo ha le caratteristiche che vi spie-ghiamo di seguito.

La legittimazioneLe azioni collettive risarcitorie possonoessere proposte dalle associazioni rap-presentative dei consumatori ricono-sciute ed iscritte nell’albo ministerialenonché da parte di altre associazioniadeguatamente rappresentative degliinteressi collettivi fatti valere in giudizio,quali ad esempio associazioni locali diconsumatori o comitati rappresentatividi interessi specifici di gruppi di sogget-ti danneggiati.

Resta tuttavia il dubbio se legittima-te ad agire possano essere anche associa-zioni rappresentative di interessi collet-tivi di danneggiati che non siano consu-matori quali, ad esempio, le associazioniambientali, quelle sindacali o le associa-zioni di imprese.

D

L’azione collettivaL’associazione può agire in giudizio perrichiedere l’accertamento del diritto alrisarcimento del danno o alla restituzio-ne di somme dovute nell’ambito di rap-porti relativi a contratti standardizzati oconseguenti ad illeciti extracontrattuali,a pratiche commerciali scorrette o a ille-citi concorrenziali. In ogni caso l’azionerichiede necessariamente che il compor-tamento illegittimo possa ledere unapluralità di consumatori e di utenti. Su-perato un filtro diretto a bloccare le cau-se manifestamente infondate, l’associa-zione proponente a proprie spese devedare adeguata pubblicità all’azione. Conla sentenza che definisce il giudizio, il tri-bunale, se accoglie la domanda, deter-mina i criteri in base ai quali liquidare lasomma da corrispondere ai singoli con-

sumatori o se possibile determina lasomma minima spettante a ciascun dan-neggiato.

L’adesione, l’intervento, glieffetti della sentenza collettivaLa sentenza che definisce il giudizio col-lettivo (favorevole o sfavorevole ai dan-neggiati) fa stato nei confronti dei con-sumatori che hanno aderito all’azionecollettiva. L’adesione all’azione da partedei singoli danneggiati può avvenire condue differenti modalità: con l’interven-to diretto in giudizio mediante l’assi-stenza di un difensore (e quindi attraver-so l’avvio di una vera e propria causa) siaattraverso un’adesione informale che isingoli danneggiati devono comunicareper iscritto al proponente dell’azione. Lasentenza non dispiega alcun effetto neiconfronti di coloro che non aderiscanoall’azione collettiva e che quindi riman-gano inerti.

La liquidazioneLa liquidazione del danno per i soggettiche abbiano aderito all’azione collettivapuò avvenire secondo due modalità. En-tro 60 giorni dalla sentenza, l’impresacondannata deve inviare una propostadi risarcimento ai singoli aderenti che,se accettata, costituisce titolo esecutivoper ottenere il pagamento. Qualora in-vece l’impresa non comunichi tale pro-posta o qualora il danneggiato non l’ac-cetti, la determinazione del danno subi-to dal singolo dovrà avvenire medianteuna procedura di conciliazione alla qua-le sono chiamati a partecipare due avvo-cati nominati dalle parti ed un terzo conle funzioni di presidente di nomina delpresidente del tribunale.

3dossier

Un timido passo in avanti

n innegabile passo in avanti, maancora eccessivamente debole e

timido. L’azione collettiva risarcitoriaapprovata si configura infatti comeun’azione di gruppo e non un’azione diclasse. Mentre la classe è un insiemeindeterminato di soggetti che si trovanoin una situazione simile, e che nel nostrocaso sono danneggiati da uno stessocomportamento, il gruppo è un insieme didanneggiati identificati o facilmenteidentificabili. Mentre le class actiondispiegano i propri effetti per tutti idanneggiati, l’azione di gruppo approvatavale solo per chi vi abbia espressamenteaderito. Tale meccanismo (opt-in) limita dimolto l’efficacia dissuasiva e risarcitoriadelle azioni collettive. Mentre con la classaction l’impresa citata in giudizio èpotenzialmente esposta a risarcire tutti idanneggiati e conseguentemente deveiscrivere a bilancio un fondo per il rischiodi causa che tenga conto della sommacomplessiva di tutte le pretese risarcitorie,con l’azione di gruppo l’impresa puòlimitarsi a valutare il potenziale dannoche dovrà risarcire a coloro che decidanodi aderire all’azione, danno che non potràche essere una minima parte di quellocollettivo.La nuova azione collettiva si presentainoltre come un’arma spuntata edinidonea a contrastare efficacemente isempre più numerosi illeciti di massaanche per altre ragioni: i costi dipubblicità dell’avvio dell’azione collettivasono tutti a carico dell’associazionepromotrice, sono assenti strumentispecifici di accesso alla documentazionein possesso dell’impresa, la fase diliquidazione individuale è sostanzialmentelasciata alla volontà dell’impresacondannata la quale può rifiutarsi diproporre un risarcimento o può negare ilproprio consenso alla conciliazione; non èprevisto che l’impresa condannata debbaaffrontare i costi della conciliazione; nullaè previsto per il pagamento delle speselegali per il promotore della classe cherappresenta l’incentivo principale allaproposizione dell’azione.Tra le tante scelte possibili, ancora unavolta i poteri forti e le pressionilobbistiche hanno imposto che siscegliesse quella meno ostile alle impresee meno vantaggiosa per i consumatori.Nei prossimi mesi o anni la battaglia perl’accesso alla giustizia dei consumatori sisposterà quindi dal pianodell’introduzione di un’azione collettivarisarcitoria, a quello della modifica delladisciplina per rendere le azioni collettiveun efficace strumento di deterrenza e dirisarcimento dei danni.

U

I CONTRARI

Perché non piace ai poteri forti

na lunga guerra, nemmeno troppo sotterranea. Attorno alprogetto, diventato poi legge, sulla “class action” all’italia-

na si sono scatenate critiche, pressioni incrociate, fuochi di filadi dichiarazioni. Che hanno inevitabilmente influenzato l’esi-to normativo finale. Confindustria, innanzitutto.

Quando ancora il testo era in discussione al Senato, il diret-tore generale dell’associazione di categoria degli industriali, Maurizio Beretta, in un’audizione alla commissione Giustiziadella Camera esponeva così quelli che sarebbero stati i rischi le-gati all’introduzione della class action: «Benefici deboli per iconsumatori, rischi alti per le imprese e compensi faraonici pergli studi legali». L’avversione alla legge e le preoccupazioni perle imprese sono rimaste le medesime anche dopo l’approvazio-ne del testo: «Così si espongono le imprese a una vera gognamediatica oltre che alla possibilità di grandi danni economici,mediatici e occupazionali prodotti dall’azione collettiva».

Due delle vittorie portate a casa da Confindustria con il te-sto definitivo approvato dal Parlamento sono state l’introdu-

zione dell’«opt in», che stabilisce i criteri di partecipazione allecause collettive e il filtro preventivo di ammissibilità dell’auto-rità giudiziaria.

Anche la Consob è entrata nel novero degli scettici: «Se malinterpretata, può fare un danno enorme a tutto il sistema, po-trebbe portare a un dilagare di cause speciose o non specioseche potrebbero ulteriormente danneggiare il sistema»: così ilpresidente Lamberto Cardia.

Anche le assicurazioni (potenziali bersagli di future causerisarcitorie collettive) non risparmiano critiche allo strumento:«Il problema di fondo», commenta Giampaolo Galli, diretto-re generale dell’Ania, «è che nel caso di class action nessuno puòimpedire nuovi ricorsi contro l’impresa anche se questa vieneassolta. Da questa normativa l’impresa può solo perdere. Eccoperché i giuristi hanno definito questo progetto un mostro giu-ridico. Questo è uno strumento molto più pericoloso rispettoa quello americano perché non consente di rendere definitivo etombale il giudizio di assoluzione».

U

COME FUNZIONA

L’associazione indossa la togaLa norma stabilisce chel’azione legale può essereproposta solo daassociazioni deiconsumatori o altrisoggetti adeguatamenterappresentativi.Un riconoscimentodell’importanza del terzosettore. Che da oggi hauna granderesponsabilità in più

«Un mostro giuridico», «una gogna mediatica», «un danno a tuttoil sistema». Da Confindustria all’Ania, ecco chi ha remato contro

+ Il commento di MC

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di Silvano Rubinoarante per la sorveglianza deiprezzi. Meglio noto come misterPrezzi, una figura istituita dalla

Finanziaria, incarnata da Antonio Liro-si, 47 anni, capo dipartimento per la Re-golazione del mercato al ministero delloSviluppo economico. Senza poteri diret-ti di sanzione, punta «a fare sinergia e adare impulso all’esercizio delle attività dipoteri di controllo che già esistono, sen-za crearne di nuovi»Consumers Magazine: Quale sarà ilsuo primo atto da garante dei prezzi?Antonio Lirosi: Mi sto adoperandoper garantire quel minimo di organizza-zione e di strumentazione che la legge haprevisto: vale a dire l’attivazione degli uf-fici prezzi presso le Camere di commer-cio, la creazione di un portale dove farconfluire tutte le informazioni sull’atti-vità svolta.CM: La mancanza di diretti poteri san-zionatori non rischia d’essere un handi-cap pesante per la sua attività?Lirosi: Nel mercato esistono i servizidove vige la tariffa amministrata e i pro-dotti con regime di libero mercato. Per iprimi ci sono le autorità di vigilanza, conle quali ho iniziato un primo contattoper definire le modalità di collaborazio-ne. Per i secondi, la mia intenzione èquella di dare impulso all’esercizio deipoteri che già esistono nel caso in cui siriscontrassero violazioni: Guardia di fi-nanza, Antitrust, Comuni. Proprio inquesti giorni parleremo con l’Anci permeglio raccordare le competenze di vi-gilanza sulle regole del commercio deiComuni con l’attività del Garante.CM: Le associazioni dei consumatorisono da sempre in prima linea sul fronteprezzi. Quale rapporto ha intenzione diinstaurare con loro? Lirosi: Collaboreremo, come abbiamofatto sino ad oggi. È mia intenzione pro-muovere il dialogo tra il mondo delleimprese e il mondo dei consumatori con

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le loro rispettive sigle di rappresentanza,a livello locale e a livello nazionale. Daquesto dialogo possono nascere iniziati-ve utili al contenimento dei prezzi, ga-rantendo una corretta informazione.CM Lei ha dichiarato che la consapevo-lezza dei consumatori è il miglior fattoreper battere il carovita. Ci può fare qual-che esempio concreto?Lirosi: La consapevolezza deve esistereda entrambe le parti: dalla parte delleimprese, perché chi fa i prezzi si deve ren-dere conto che una dinamica inflazioni-stica bassa è una causa comune che inte-ressa il Paese, quindi anche loro. Dallaparte del consumatore, mettendolo incondizione di poter scegliere le soluzio-

ni più convenienti. Vorrei dare vetrinaalle buone pratiche, perché questo puòspingere la concorrenza e quindi il man-tenimento di prezzi più bassi.CM: Non pensa sia utile qualche inter-vento strutturale sulla catena distributi-va, sui troppi passaggi, per quel che ri-guarda gli alimentari, dal produttore al-la tavola?Lirosi: Se dalle attività di analisi che giàcompiamo con l’Osservatorio sui prezzidel ministero emergeranno, anche gra-zie alle segnalazioni dei cittadini, dellecriticità, lo segnalaremo a chi ha poteriin questo settore, cioè al ministro com-petente. Possiamo avere una funzione diimpulso, però non spetta a me decidere

quali politiche di filiera sono efficienti equali altre no.CM: Secondo lei, quanto è malata dispeculazione l’Italia?CM: In Italia c’è un fenomeno da evita-re: che dall’allarmismo generalizzato siarrivi alla conclusione che tutto aumen-ta e che tutti possono o debbano aumen-tare. È un’inflazione generata, più psico-logica che reale. Una situazione del ge-nere si sta verificando per il combinatoaumento del grano e del petrolio: il ge-neralizzato rialzo dei prezzi non è giusti-ficato, se non dalla voce che sta aumen-tando tutto, cosicché tutti si sentono au-torizzati a ritoccare i listini.CM: Anche la Bce ha lanciato l’allarmeinflazione per l’Europa. Sarà un annocaldo, questo 2008, proprio in corri-spondenza con il suo insediamento?Lirosi: Guardi, io inizio nel mese piùdifficile... Dobbiamo puntare a raffred-dare un po’ le tensioni a partire da feb-braio, per quello che è in nostro poterefare. Lo scenario internazionale, con lematerie prime che scarseggiano per l’au-mento dei consumi in Cina e in India eil conseguente rialzo dei prezzi, è moltopreoccupante. Ma su tutto questo nonho poteri di intervento...

A pagina 8 il commento di GustavoGhidini nella sua rubrica «Parliamone»

PARLA ANTONIO LIROSI, MISTER PREZZI

La mia ricetta si chiama informazione

ferti con disinvoltura alle telecamere.Deve essere, invece, l’occasione per riscoprire il sen-

so di quei 140 articoli, il senso che l’Assemblea costi-tuente voleva dare al testo quando è stato redatto equando è stato approvato. Il significato della Costitu-zione va riscoperto e riconquistato attraverso l’educa-zione alla legalità nell’accezione più ampia del termine.La riconquista può avvenire attraverso un investimentoin azioni educative mirate e focalizzate in particolar mo-do sui cittadini di domani nei quali inevitabilmentedobbiamo riporre le nostre più grandi speranze. E quin-di ripristinando e riattribuendo valore all’educazionecivica nelle scuole, facendo leggere ai ragazzi gli articoliche informano e sono alla base del nostro ordinamento.

Che le tante “magagne” che occupano le prime paginedei giornali da sempre siano la causa di questo senti-mento di non appartenenza, di questa mancanza di sen-so di partecipazione e senso civico, o che il rapporto siainvece inverso, questo non è dato dirlo con certezza.Quello che emerge, anche agli occhi degli altri Paesiesteri che si imbattono nei fatti o misfatti italiani, è chein Italia ognuno sembra pensare solo al suo piccolomondo e se il resto va a rotoli non sono affari suoi.

Sarà opportuno festeggiare i 60 anni della Costitu-zione in questo quadro così negativo? Festeggiare sì, maquesto anniversario non deve essere però solo un prete-sto, come miliardi di altri pretesti ormai, per celebrazio-ni fini a se stesse, feste, foto, strette di mano e sorrisi of-

E può avvenire attraverso un cambio radicale in am-bito politico che ripristini dall’alto la legalità perduta.

E infine dando nuova linfa all’articolo 118. Si trattadi un articolo estremamente rilevante che però, modifi-cato negli ultimi anni, non ha mai trovato reale applica-zione. Proclamando il principio di sussidiarietà, di dif-ferenziazione e di adeguatezza, chiama in causa tutti i li-velli del sistema Italia e, se fosse realmente applicato, at-traverso la reale partecipazione e la riduzione della di-stanza tra sistema e cittadini che di quel sistema fannoparte, potrebbe dare nuova vita al senso della Costitu-zione e dare significato alla celebrazione di un anniver-sario che rischia di perdere il legame con la sua origine.

Lorenzo Miozzi

«Voglio dare visibilità allebuone pratiche, perstimolare la concorrenza. Eporre un freno almeccanismo dell’inflazionepsicologica, per cui siccomesi dice “tutto aumenta”,tutti si sentono autorizzatia ritoccare i prezzi»

Al fianco di Bersanintonio Lirosi è capo dipartimento perla Regolazione del mercato al

minstero dello Sviluppo economico. Sino aqualche settimana fa era direttore generaleper la Tutela dei consumatori, all’internodello stesso ministero. Un ruolo chiave per irapporti con il mondo delle associazioni deiconsumatori. Uomo di fiducia del ministroBersani, ha avuto un ruolo importantenella stesura delle tre “lenzuolate” sulleliberalizzazioni.

A

segue dalla prima

editorialeRipartiamo dalla Costituizione

Chi è

Prezzo vs qualità?rezzo, qualità: quale concorrenza? è il titolo del workshop organizzato da Consumers’Forum in programma il 29 gennaio a Roma. Punto di partenza, la ricerca di Giampaolo

Fabris Evoluzione e scenari della cultura della marca e del consumo. Al centro del dibattito,cui partecipano esponenti del mondo delle imprese e delle loro rappresentanze, dei sindacati,dell’Antitrust ed esperti di consumerismo, l’emergere di nuove formule distributiveall’insegna della convenienza di prezzo. In questo contesto, la “tradizionale” equivalenza traprezzo basso e cattiva qualità così come tra prezzo più elevato e ottima qualità è insufficientea spiegare i fenomeni in atto e a volte addirittura corre il rischio di apparire superficiale.

Roma, 29 gennaio 2008, ore 10, Sala Longhi - Unioncamere, p.za Sallustio 21

P

4 intervista

+L’appuntamento

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TUTTE LE MISURE PUNTO PER PUNTO

Sanità, le “prescrizioni”della Finanziariadi Angela Carta

on la Finanziaria 2008, grandicambiamenti anche per il nostrosistema sanitario nazionale. Abo-

lizione del superticket sulle ricette per leanalisi e per le visite specialistiche, unfondo per risarcire chi ha subìto un dan-no per un vaccino o per una trasfusione,uno per la prevenzione degli incidentisul lavoro e investimenti nell’edilizia sa-nitaria. E poi, vaccino gratuito per tuttele dodicenni per la lotta al tumore al col-lo dell’utero, il 10% dei fondi destinatialla ricerca sanitaria, un’Autorità nazio-nale per la sicurezza alimentare e altroancora, di seguito, punto per punto.

Assistenza odontoiatricaI fondi sanitari integrativi dovrannoerogare obbligatoriamente anche le pre-stazioni odontoiatriche e quelle per inon autosufficienti. Il ministero dellaSalute stabilirà il pacchetto minimo diprestazioni obbligatorie.

Più risorse all’assistenzaPrevisti 101,457 miliardi; quattro mi-liardi e mezzo in più rispetto al 2007 eoltre dieci rispetto al 2006.

Autorità alimentareIl Comitato nazionale per la sicurezzaalimentare, già istituito con decreto deiministeri della Salute e delle Politicheagricole nel luglio 2007, sale di rango esi trasforma in Autorità nazionale per lasicurezza alimentare. Opererà presso ilministero della Salute e avrà una sede re-ferente a Foggia.

C

DetenutiTutte le funzioni sanitarie svolte dal

Dipartimento dell’amministrazione pe-nitenziaria e da quello della giustizia mi-norile del ministero della Giustizia ven-gono trasferite al Ssn. Si completa così ilriordino della medicina penitenziariaavviato con la legge 230 del 1999.

Farmaci e sprechi Per la prima volta, venendo incontro al-le richieste delle associazioni di volonta-riato, Asl, residenze sanitarie assistenzia-li o organizzazioni non lucrative posso-no riutilizzare medicinali non scadutiche il malato non ha usato, perché è de-ceduto o ha abbandonato la terapia. Èprevisto anche il divieto di prescriveremedicinali non registrati in Italia (o re-

gistrati, ma con una diversa indicazioneterapeutica) se non sono disponibili al-meno i dati favorevoli di sperimentazio-ne clinica. Si stabilisce, inoltre, che l’ef-ficacia di un farmaco non registrato, aifini del suo inserimento nell’elenco spe-ciale che ne consente la prescrizione a ca-rico del Ssn, quando manchi una validaalternativa terapeutica tra i farmaci re-golarmente in commercio, deve essereoggetto di una specifica valutazione daparte dell’Aifa, l’Agenzia italiana del far-maco.

Fondo per i non autosufficientiSale a 400 milioni di euro la dotazionedel fondo per la non autosufficienza, perl’assistenza ai malati non autosufficientie bisognosi di assistenza continuativa.

Incidenti sul lavoro50 milioni di euro sono a disposizioneper il potenziamento delle attività diprevenzione e contrasto degli incidentie delle malattie professionali sui luoghidi lavoro. Questi fondi finanzieranno inuovi programmi di formazione e pre-venzione previsti dalla nuova legge dele-ga sulla salute e la sicurezza del lavoro,approvata nell’agosto 2007.

Cure palliativeStanziati tre miliardi di euro per ammo-dernare le strutture sanitarie, per la co-struzione di nuovi ospedali e servizi ter-ritoriali, per rinnovare le tecnologie me-diche e per nuove residenze sanitarie pergli anziani. Si può ottenere il finanzia-mento adottando misure che puntino alrisparmio energetico, alla produzione dienergia da fonti rinnovabili e al rispar-mio idrico. Parte dei fondi per l’ediliziasanitaria (260 milioni) sono vincolati al-la realizzazione di strutture e al poten-ziamento dell’assistenza domiciliare perle cure palliative, al rafforzamento delleunità di risveglio dal coma, alla creazio-ne di nuove unità di terapia intensivaneonatale e, infine, a garantire gli scree-ning neonatali per individuare patolo-gie metaboliche ereditarie.

PersonaleI medici e gli altri dirigenti sanitari delSsn con contratti o incarichi di lavoroprecari posso far valere gli anni di servi-zio prestati come titolo per l’assunzionea tempo indeterminato. Per combatterela “fuga dei cervelli” nella ricerca, sale dal5 al 10%, per un totale di circa 81 milio-ni di euro, la quota di finanziamenti ri-servata ai ricercatori sanitari under 40.La gestione dei programmi rivolti a tut-to il personale sanitario per l’aggiorna-mento e la formazione post laurea passaall’Agenzia nazionale per i servizi sanita-ri regionali.

Ticket Viene abolito il ticket di 10 euro sulle ri-cette per le prestazioni di diagnostica eper le visite del medico specialista.

VacciniTrenta milioni in più alle Regioni per ga-rantire a tutte le dodicenni la vaccinazio-ne gratuita contro il Papilloma virus.Questa nuova vaccinazione pubblica, laprima efficace contro il cancro della cer-vice uterina, sarà garantita ogni anno aoltre 250mila ragazze italiane. Previsto,inoltre, un fondo di 180 milioni di europer il risarcimento dei danni subiti datrasfusione, vaccinazioni e sindrome datalidomide.

Abolizione del superticket, via libera all’Autorità per lasicurezza alimentare, fondi per l’edilizia e per i giovaniricercatori.Questo e molto altro nella legge di bilancio 2008

5salute

no dei punti più significativi degli interventi previsti dallaFinanziaria è certamente l’aumento delle risorse per l’assistenza

sanitaria. Il tetto di spesa passa dal 13 al 14,4%, più un 2,4% destinatoai farmaci distribuiti direttamente dalle Asl. Ciò vuol dire che le Regioniavranno più risorse a disposizione per la copertura delle spesefarmaceutiche. Questa misura è stata resa indispensabile dal fatto chenegli ultimi anni erano pochissime le Regioni capaci di restare al disotto del 13%, mediamente per l’immissione in commercio di farmacipiù costosi e per l’invecchiamento della popolazione italiana. Il datomedio si attestava costantemente intorno al 16%. Questa misura,invece, consente di stabilizzare un dato che era ormai diventatoconsolidato anche a causa delle modifiche demografiche. Circa il 30%degli italiani è costituito da ultrasessantacinquenni, fruitori di circa il70% dell’assistenza farmaceutica sanitaria complessiva. Ed è questo,insieme all’immissione in commercio di farmaci innovativi, e dunquepiù costosi, a determinare l’aumento della spesa. Rimangono tuttaviain vigore le misure di contenimento come il Pay Back in caso disforamento: questo significa che le aziende farmaceutiche responsabilidell’aumento della spesa con politiche di marketing spinte, si

accolleranno l’onere del surplus. È prevista la possibilità della nomina di“commissari ad acta” nelle Regioni che, già impegnate nei piani dirientro dal deficit sanitario, non dovessero mantenere gli impegni.I provvedimenti più importanti riguardano l’istituzione dell’Autoritànazionale per la sicurezza alimentare e le risorse per la vaccinazionedelle dodicenni contro il cancro all’utero. Sembrerebbe una novitàl’abolizione del ticket sugli esami diagnostici e sulle visite specialistiche.In realtà si tratta dell’abolizione del super ticket di 10 euro introdottocon la Finanziaria del 2007.Ma la vera novità, invece, è, senza dubbio la possibilità di continuare autilizzare farmaci recuperati da malati che non li usano più. I farmacigià prescritti e non utilizzat,i fino ad ora, pur non essendo scaduti,erano destinati allo smaltimento. Con danno notevolissimo di risorseeconomiche e ambientali. Oltre al danno di materia prima preziosabuttata in discarica, si aggiungeva, quindi, il costo di smaltimento. Unabella cifra: circa mille euro a quintale di farmaci smaltiti.

Rossella Miracapilloresponsabile Osservatorio Farmaci & Salute

Movimento Consumatori

U

� la parola al Movimento Consumatori

La filosofia che taglia gli sprechi

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TELEFONIA

Il cambio di gestorediventa più veloce

ortabilità del numero telefonico.Una possibilità di cui hanno go-duto molti italiani (circa 14 milio-

ni di utenze), che hanno così potutocambiare operatore senza modificare ilproprio numero di telefono mobile. Mache si è rivelata, sovente, meno sempli-ce del previsto. Oltre agli aspetti norma-tivi, il problema è a volte la lentezza de-gli operatori nell’evadere le richieste.Per questo l’Agcom - Autorità per le ga-ranzie nelle comunicazioni, con una de-libera pubblicata sul sito internet il 28dicembre (17/06/CIR) ha dettato nuo-ve regole per velocizzare la procedura.Spinta anche dall’incremento di richie-ste dovuto all’ingresso sul mercato ita-liano delle tlc dei nuovi Mvno (Poste,Coop, Carrefour, ecc.), l’Agcom ha de-ciso di intervenire sul numero minimodi richieste che gli operatori donanti,quelli di provenienza dell’utente, devo-no evadere quotidianamente.

Attualmente il numero è fissato in9mila unità per i quattro grossi playeritaliani - Tim, Vodafone, Wind e 3 - maverrà portato a 12mila per i primi due,mentre per gli altri ci sarà l’obbligo dicomunicare all’Agcom, entro il 10 diogni mese, il numero medio di richiestepervenute. Se tale numero supererà le8mila unità, nel mese successivo il nu-mero minimo dovrà essere di 12mila.

Un modo per sveltire la procedura efare fronte ai molti ritardi lamentati da-gli utenti che hanno affrontato il cam-bio di gestore con il mantenimento delnumero. Cosa che di fatto era un osta-colo a una reale concorrenza tra gli ope-ratori. L’Autorità scrive infatti nella de-libera che «l’attuale capacità giornalieradi evasione degli ordini di portabilità,pari a 9mila, ha evidenziato, anche inprecedenza, la possibilità di creare arre-trati di lavorazione, con conseguenzenegative sulla qualità del servizio resoagli utenti, in particolare nel caso chel’operatore donating sia Telecom Italiaspa o Vodafone Omnitel NV, vale a diregli operatori che dispongono del nume-ro di utenti più rilevante, mentre la me-desima capacità di evasione ha mostra-to di essere al momento adeguata a sod-disfare le richieste di portabilità degliutenti nel caso che l’operatore donatingsia H3G spa o Wind Telecomunicazio-ni spa, i quali ricevono giornalmente unnumero di richieste di portabilità signi-ficativamente inferiori - dell’ordine del-la metà - della capacità che sono tenuti a

P mettere a disposizione». Inoltre, argomenta l’Autorità, «l’i-

nadeguatezza delle capacità di evasionedegli ordini di portabilità rispetto alleesigenze del mercato comporta un dan-no concreto ed attuale per i consumato-ri che vedono allungarsi i tempi occor-renti per l’attivazione della prestazionerichiesta».

«Nel termine di trenta giorni dallanotifica del presente provvedimento, glioperatori mobili Telecom Italia spa eVodafone Omnitel NV assicurano unacapacità giornaliera di evasione degli or-dini, in qualità di donating, pari ad al-meno 12mila unità», delibera dunquel’Autorità. «Tale capacità è da intender-si in termini di potenzialità minima daassicurare, in modo paritario, nei con-fronti delle richieste provenienti daglioperatori recipient». Ovviamente perchi non si adeguasse a tale delibera, so-no previste sanzioni dalla normativa vi-gente.

La delibera affronta anche il tema

degli operatori virtuali (Poste, Coop,Carrefour, ecc.). È stato deciso di avvia-re un procedimento «volto a rivedere lenorme relative alla portabilità del nu-mero mobile, incluse le disposizioni delpresente provvedimento, con riferi-mento agli aspetti sia economici sia tec-nici, e i modelli di interazione tra tuttigli operatori, per tener conto dell’in-

gresso nel mercato degli operatori mo-bili virtuali (MVNO ed ESP), nonchéa rivedere conseguentemente i modellidi comunicazione verso l’Autorità inuso, allo scopo di definire un modellounico da utilizzare per fornire tutte leinformazioni. (S.R.)

www.agcom.it/provv/d_126_07_CIR.htm

Una delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni punta a sveltirele procedure che consentono agli utenti di effettuare il passaggio da unoperatore mobile all’altro mantenendo lo stesso numero. Ecco in che modo

Come funziona

l cambio di gestore telefonico con mantenimento dello stesso numero è divenuto ormaipratica diffusa sia tra privati sia in ambito aziendale ed è regolato dalla delibera Cir del 7

agosto 2001 n. 19 dell’Autorità per la garanzia delle comunicazioni. Tre i soggetti coinvolti:l’utente che decide di cambiare gestore mantenendo il proprio numero; l’operatorecedente/assegnatario (cd Donating/Donor); l’operatore ricevente (cd Recipient). L’operatoreRecipient riceve la richiesta da parte dell’utente e la “gira” all’operatore Donating. Ricevuta ladocumentazione necessaria, il Donating deve procedere all’espletamento di tutte le attivitàinterne per la fornitura della portabilità mobile. Il Donating, una volta ricevuta ladocumentazione, deve provvedere a consentire il passaggio entro 5 giorni lavorativi (art 4,comma 2 delibera Cir 19/2001). L’Autorità per la garanzia della comunicazione ha stabilito condelibera del 28 marzo 2002 n. 7 che il prezzo massimo interoperatore non possa superare i 10euro (circa) nel suo valore massimo.

I

CASO MC-H3G

Penali di recesso, decide l’Authorityulle penali di recesso diH3G deciderà l’Ag-com. È quanto stabili-

to, il 20 dicembre al Tribuna-le di Milano, dal MovimentoConsumatori e dalla compa-gnia telefonica. Entrambehanno concordato che la pa-rola passi all’Autorità per legaranzie nelle comunicazio-ni che dovrà esprimere ungiudizio di congruità sui cor-rispettivi richiesti da H3G.

Per il momento si ferma,quindi, l’azione collettiva ini-bitoria del Movimento Con-sumatori, un’azione nata perdichiarare illegittime le clau-sole sulle penali di recessocontenute in alcuni piani ta-riffari (Scegli 3 new Abbona-mento e Ricaricabile 2007 eServizio Tre. Dati Scegli 3) einibire così il loro utilizzo.Ma facciamo un passo indie-tro.

Su segnalazione di centi-naia di utenti, MC si stava

S mobilitando perché sostene-va che prevedere come «cor-rispettivo per il recesso anti-cipato» importi fino a 350euro, a seconda dei mesi tra-scorsi dalla sottoscrizione delcontratto, costituisse una pa-lese violazione della leggeBersani.

Per incentivare la concor-renza tra gli operatori telefo-nici il legislatore ha, infatti,imposto che in tutti i contrat-ti sia consentito al consuma-tore di recedere con un preav-viso di soli 30 giorni e che ilrecesso possa essere esercitato«senza spese non giustificateda costi dell’operatore». Lespese sostenute dalla compa-gnia telefonica per la disatti-vazione o il trasferimentodell’utenza sono, quindi, leuniche che il consumatoredeve pagare. Niente altro. Lastessa legge, ha stabilito an-che che l’attività di vigilanzasull’osservanza del divieto di

penali e, più in generale, sul-la corretta applicazione ditutta la legge, spetti all’Auto-rità per le garanzie nelle co-municazioni.

Con l’attribuzione diqueste nuove competenze,nell’aprile 2007 è stata isti-tuita presso l’Agcom, sotto ilcoordinamento della direzio-ne Tutela dei consumatoridell’Autorità, un’appositaUnità di vigilanza.

Il Movimento Consu-matori è venuto a conoscen-za, quindi, che anche l’Ag-com aveva avviato un proce-dimento proprio sull’appli-cazione da parte di 3 di pena-li in possibile violazione dellalegge. Vista l’esistenza di que-sta procedura, attualmentein corso, è stato naturale perentrambe le parti decidere disottoporre all’Agcom la valu-tazione di legittimità e con-gruità dei costi previsti da 3.

Alessandro Mostaccio

Toccheràall’Agcom decideresulle clausoleinserite in alcunipiani tariffari dellacompagnia 3,considerateillegittime dalMovimentoConsumatori

6 comunicazioni

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+ le compagnie

I punti debolidel Codice di condotta

ellulare e minori.Data la vastità del fenome-no, il problema se lo sono posti anche gli

operatori telefonici che nel 2006 hanno stipulatoe pubblicato un Codice di condotta per l’offertadei servizi a sovrapprezzo e la tutela dei minori.Le novità? Vodafone,Tim,Wind e Tre si impegna-no «a rendere riconoscibili i servizi a contenutosensibile»,a inibirli, se il genitore lo richiede,e abloccare l’accesso alle funzioni più costose (chat,connessione a Internet e mms), sempre su richie-sta di papà o mamma.Vodafone e colleghi si ri-propongono di mettere in atto sistemi per indivi-duare l’età dei loro clienti.Una dichiarazioned’intenti in piena regola che però,spiega IsabellaPoli,non sempre si traduce in un atteggiamentocoerente da parte dei rivenditori di cellulari.Unesempio? «Il 23% dei ragazzi che abbiamo inter-vistato dichiara di non aver mai dovuto esibireun documento d’identità per acquistare un cellu-lare».Singolare,visto che il rivenditore,per leg-ge,avrebbe l’obbligo di vendere i propri prodottisolo a maggiorenni.Altro punto debole del Codi-ce è proprio quello relativo ai servizi a sovrap-prezzo:«Dovrebbero essere attivati solo su ri-chiesta»,propone la Poli,«altrimenti non cambianulla: i genitori che non sanno come disattivarequesti servizi, sono costretti a pagarli,e caro».Ledichiarazioni d’intenti degli operatori? «Panicellicaldi», li definisce Ernesto Caffo di Telefono Az-zurro.«La verità è che i bambini costituisconouna fetta sempre più rilevante del loro mercato,equindi del loro guadagno.Ci si rivolge diretta-mente a loro,consumatori deboli, con pubblicitàsempre più aggressive e sempre meno chiare dalpunto di vista dei costi».Suonerie,giochi edmms gli optional più «insidiosi» spiega Caffo:«Non c’è una comunicazione chiara su quantocosta il singolo servizio,con il risultato che la bol-letta cresce,e il bilancio famigliare scende,dimolto».È il cellulare,bellezza!

C

L’USO DEI CELLULARI TRA I RAGAZZI

Il conto salatodella generazione smsdi Daniela Verlicchi

ce l’hai o sei out. Più che unostatus symbol, il cellulare trabambini e adolescenti, sta di-

ventando uno status quo. Oltre l’80%dei ragazzi tra i 6 e i 19 anni ne possie-de almeno uno. «Almeno» significa cheil 20% ne possiede anche 2 o 3. E nonpensiate che il fenomeno riguardi sologli adolescenti. «Ci sono casi - isolati -di genitori che comprano il primo cel-lulare a 4 anni», spiega Isabella Poli, di-rettrice del Centro studi Minori e me-dia che a dicembre ha presentato un cir-costanziato report del fenomeno. La ri-cerca s’intitola appunto Minori e telefo-nia cellulare e fotografa il rapporto di2.264 studenti delle elementari, mediee superiori con il cellulare.

Bambini ed adolescenti non riesco-no proprio a fare a meno del cellulare.A differenza dei loro genitori, però, te-lefonano pochissimo, preferiscono“messaggiare”, inviando in media 5sms al giorno. «Molto meno usati glimms che costano un po’ troppo per lefinanze dei più piccoli», nota la diret-trice. Non si risparmia, invece, su gio-chi e fotocamera.

Ma uno dei dati più interessanti cheemerge dalla ricerca riguarda il “dove” iragazzi usano il telefonino. Se alle ele-mentari il 40% degli intervistati usa ilcellulare anche in classe, alle superiorila percentuale sale fino all’80%. Una

O

vera e propria Caporetto per la diretti-va Fioroni che imponeva il divieto deltelefono a scuola. «La soluzione non èmettere i metal detector agli ingressi»,commenta Poli, «meglio favorire unacultura che aiuti studenti e professoriad un uso responsabile dei media».

Mica semplice, però, con il gap tec-nologico che intercorre tra loro! «Inmedia i prof hanno cellulari molto piùantiquati rispetto ai loro alunni», rac-conta Ernesto Caffo, presidente di Te-lefono Azzurro. Questo divario rendedifficile non solo il passaggio di model-li educativi dell’uso dei cellulari, ma an-che la comunicazione stessa tra studen-

te e docente. E i corsi di formazione perinsegnanti sono pura fantascienza nel-la scuola pubblica: «Si è organizzatoqualcosa sulla tv», ricorda Caffo, «masono casi isolati: rimanere al passo conla tecnologia è troppo costoso per la no-stra scuola».

Ma quanto costa “mantenere” ilcellulare del proprio pargolo? Tra i 20 ei 50 euro al mese, secondo la ricerca delCentro studi Minori e media. Cifra chesi sposta al crescere dell’età. D’altra par-te, gli “spendaccioni” (che fanno ricari-che di più di 50 euro al mese) esistonoanche alle elementari, e sono il 9%. Pernulla leggero, poi, il conto quando sitratta di regalare un cellulare nuovo aipiù piccoli. Non ci si accontenta delmodello base: ma si spendono in me-dia 172 euro.

«Il fatto è che il cellulare oggi è mol-te cose insieme», fa notare il presidentedi Telefono Azzurro, «assomiglia più aduna piattaforma tecnologica che per-mette, a seconda del caso, di chattare,parlare, giocare». Una bella opportu-nità di entrare in relazione con chi èlontano, spiega, ma anche un rischio eun limite all’interazione sociale che co-nosciamo oggi. Più che consolidato èinfatti l’uso del cellulare in rapporto al-le nuove tecnologie. Il 30% dei ragazziha scaricato file e suonerie dal web e il15% ci ha pubblicato foto o video deipropri compagni di classe.

Ma la decisione di avere e spendereper il cellulare non è solo dei figli. Oltreil 50% dei genitori afferma di aver do-tato i propri figli del telefonino «per ra-gioni di sicurezza». Genitori ansiosi? Laprobabilità di avere un cellulare contutti i comfort aumenta. D’altra parte,i desideri dei figli contano, soprattuttonella scelta del modello da acquistare.E soprattutto all’aumentare dell’età: «Aquattro anni», commenta Isabella Poli,«è difficile pensare che siano i bambinia imporre le proprie scelte».

Dai 20 ai 50 euro al mesedi ricariche.172 euro di media perl’apparecchio. Soldi acarico dei genitori,che comprano il primotelefono ai figli a 10 annidi età, in media.Ma in qualche caso anchemolto prima...

7minori

«Noi ci parliamo dal vivo»Quando l’ha proposto come regalo di Nataleal suo secondogenito, si è sentito rispondere«Cosa me ne faccio?». D’altra parte il loropapà,Mario Sberna,il suo primo cellulare l’haavuto a 50 anni quando ha fondato l’Associa-zione famiglie numerose, di cui è presidente.Famiglie in cui, con almeno 4 figli a carico, un

cellulare per tutti sarebbe impensabile.«Nemmeno ce lo chiedono», racconta Sber-na, che fa il caso della sua, di famiglia. La re-gola è: un cellulare (in condivisione) in primasuperiore.«Non è autocensura» spiega.«Cre-do che ne sentano meno la necessità. In unafamiglia numerosa, i bisogni comunicativi so-no soddisfatti dal dialogo e dalle relazioni».

� famiglie numerose

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Consumers’approfondimenti

di Gustavo Ghidini*a legge Finanziaria ha istituito un sistema di monitorag-gio basato su tre pilastri: 1) una rete di “antenne” sul terri-torio, imperniata sulle Camere di commercio. Tale rete

da un lato «riceve segnalazioni e verifica le dinamiche concer-nenti le variazioni dei prezzi di beni e servizi praticati ai consu-matori finali»; dall’altro mette «a disposizione dei consumato-ri, anche in forma comparata», le tariffe e i prezzirilevati; 2) un «Garante per la sorveglianza deiprezzi», operante nel ministero dello Sviluppoeconomico. Tre i compiti : a) elaborare le infor-mazioni provenienti dalle Camere di cCommer-cio, dal ministero delle Politiche agricole e -quanto ai servizi pubblici - dalla presidenza delConsiglio dei ministri; b) curare la comunicazio-ne, anche in forma comparata al pubblico, di ta-li informazioni, attraverso un «Portale delle im-prese, dei consumatori e dei prezzi»; c) riferire al ministro del-lo Sviluppo economico «le dinamiche e le eventuali anomaliedei prezzi» rilevate. Infine, come terzo pilastro, vi è lo stessoministro dello Sviluppo economico il quale «provvede, ove ne-cessario, alla formulazione di segnalazioni all’Autorità garantedella concorrenza e del mercato e di proposte normative».

Si tratta di un passo avanti, anche se meno incisivo di quan-to molti speravano. Ma comunque funzionale a un sistema diegolazione che garantisca la trasparenza dei prezzi e dei merca-ti. Lodevolmente, infine, il sistema dovrebbe essere a costo ze-

Lro: tutto - anche il Garante - viene costituito «in casa», con lerisorse esistenti.

Il vantaggio dell’istituzione del Garante è anzitutto quellodi avere uno «sportello unico» cui far confluire le diverse rile-vazioni e egnalazioni di anomalie e certo le associazioni deiconsumatori potranno alimentare il flusso dei dati. Ancora: ilGarante opera in presa diretta con il ministro, così da segnala-

re più rapidamente all’Autorità Antitrust i casi dimaggiore gravità.

Ma c’è ancora non poco da fare per migliora-re il sistema. E cioè:

a) delimitare l’area dell’osservazione dei prez-zi - cominciando con l’escludere settori già vigi-lati da altre Autorità. Per come è scritta ora la nor-ma, le Camere di commercio dovrebbero occu-parsi di tutto l’universo dei beni e dei servizi: im-possibile con le strutture attuali; b) richiedere che

le segnalazioni «dal basso» al Garante indichino elementi diprova di violazioni di norme sulla concorrenza, o penali (co-me quelle sull’accaparramento o l’aggiotaggio); c) attribuire alGarante il potere di convocare imprese e/o associazioni di im-prese per chiarimenti e documentazione; d) estendere i poteridel ministro alla diretta richiesta di indagini alla Guardia diFinanza.

Con queste integrazioni il Garante potrà svolgere un ruo-lo ben più incisivo di quello di mero «osservatore».

*presidente onorario del Movimento Consumatori

+ConsumEuropaLe bacchettate europeein un database

stato presentato dal ministro per le Politi-che europee,Emma Bonino,Eur-Infra,un si-

stema centralizzato di archiviazione on line del-le procedure di infrazione UE, realizzato dal di-partimento delle Politiche comunitarie.Racco-glie tutte le procedure e permette di effettuarericerche specifiche in base a parametri di inte-resse - tipo di violazione,materia, stadio dellaprocedura e amministrazione capofila - fornen-do informazioni e dati per finalità di tipo stati-stico,ma anche operativo. L’obiettivo è aumen-tare la trasparenza verso i cittadini e migliorarela comunicazione.Da una prima analisi dei dati on line presenti inEur-Infra, l’Italia mostra una situazione positiva:è registrata, infatti, una sistematica riduzionedei contenziosi con la Ue:«Siamo partiti a mag-gio 2006», sottolinea il ministro Bonino,«quando abbiamo ereditato 275 infrazioni eabbiamo chiuso prima di Natale a quota 198.Èdal 2001 che non scendevamo così in basso».Delle 198 procedure aperte,165 riguardano ca-si di violazione del diritto comunitario,33 lamancata attuazione di direttive nell’ordina-mento italiano.34 sono, invece, le procedure ar-chiviate,31 delle quali riguardano recepimentodella normativa comunitaria. Il settore nel qua-le è maggiore l’incidenza di procedure d’infra-zione è l’ambiente, con il 29% del totale delleinfrazioni a carico del nostro Paese.Seguono gliappalti (12%), la fiscalità e le dogane (11%).Un risultato positivo anche quello raggiuntonello Scoreboard - l’indice della CommissioneUe che valuta il deficit di recepimento delle di-rettive: l’Italia è all’1,3% in linea con la mediaeuropea (1,2%).Il nuovo database non svolge solo la funzionedi archivio,ma è uno strumento operativo asupporto delle attività di gestione del ministero.Eur-Infra potrebbe rivelarsi una best practice re-plicabile,basato su un sistema di archiviazionee rielaborazione dati funzionale anche in altriambiti.

Sonia Chilà

È

+ConsumerWebDal Paese in cui la class action è stata introdottanel lontano 1938, ecco un sito dove l’utente puòconsultare informazioni aggiornate sui prodotti,verificare i test che l’associazione ConsumerUnion - promotrice del sito - effettua per valutare

sicurezza e attendibilità delle offerte commercia-li, commentare e recensire. Insomma, aperto alcontributo dei consumatori. E come recita lo slo-gan: competente, indipendente,non profit.

www.consumerreports.org

PARLIAMONE

Mister Prezzi, che non sia solo una sentinellaQualche idea per rafforzarne il ruolo

Giustizia e salute, due facce dell’Italia malatatra le righe di Lorenzo Miozzi

PIÙ CHIAREZZA, DOTTOREra medico e paziente non sempre la comunicazione è davvero efficace. Tra lenumerose cause di incomprensione una ricorre costantemente: il linguaggio

specialistico. Alla necessità di un ponte, di uno spazio comune in cui si parla lastessa lingua, risponde Giorgio Dobrilla, primario emerito di Gastroenterologia,ricercatore clinico e medico, in Dottore mi posso fidare?. Il libro parla al grandepubblico con un linguaggio chiaro e facilmente comprensibile ma si rivolge anchea medici di base, specialisti e studenti in medicina. L’autore non solo percepisce ilbisogno di chiarezza da parte della gente ma sottolinea l’importanza di unsentimento di partecipazione consapevole: solo la comprensione da parte delpaziente di scelte e prescrizioni mediche può far scaturire la fiducia nel medico cheha di fronte. È quindi fondamentale, per ridurre questa distanza, concepire il

paziente come cittadino, come interlocutore e personaconsapevole delle proprie scelte, legittimata al dubbio ed allacuriosità. Un libro-strumento accessibile e di piacevole lettura.

Giorgio DobrillaDottore mi posso fidare? Manuale di medicina comprensibileAvverbi Editore198 pagine - 14 euro

TVIAGGIO IN TRIBUNALE

uesta volta non si tratta di un libro ma di un film e per l’esattezza di undocumentario. L’udienza è aperta, firmato dalla regia di Vincenzo Marra,

offre un’immagine della giustizia italiana dei nostri tempi, delle sue istituzioni edei suoi protagonisti, in maniera estremamente diretta. Il documentarioautoprodotto che ha richiesto 17 mesi di lavoro prima delle riprese, èambientato nel Tribunale di Napoli: L’udienza è aperta regala un affrescoilluminante della condizione del sistema giudiziario italiano. Il regista disegnaun quadro veritiero seguendo le giornate lavorative di un giudice d’appello, delsuo giudice a latere e del più rinomato avvocato penalista locale, sullo sfondodell’ennesimo processo di camorra. Il regista ha saputo tratteggiare conprecisione un microcosmo: lo spettatore si trova così davanti una fotografia della

situazione attuale della giustizia in Italia e non solo unospaccato di un sistema oggettivamente in forte crisi.

Vincenzo MarraL’udienza è ApertaProdotto da Vincenzo Marra in collaborazione con RAI Cinema01 distributionDurata 75’ – 17,99 euro

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Consumers’ notizie

l settore farmaceutico nel mirino dell’autorità antitrust eu-ropea. La Commissione Ue ha lanciato una serie di ispe-zioni a sorpresa nei confronti di alcune case farmaceutiche

per verificare che non violino la normativa comunitaria in te-ma di concorrenza. Tra queste il gruppo francese Sanofi-Aventis e la società svizzera Sandoz (gruppo Novartis), chehanno già confermato di aver ricevuto controlli.

Bruxelles lamenta la poca concorrenza del settore, sia perquanto riguarda i prodotti innovativi, sia nel campo dei far-maci generici, che tardano ad arrivare sui banconi. «Intendia-mo capire se è necessaria un’azione antitrust», ha dichiarato Neelie Kroes, commissario Ue responsabile di concorrenza.

Lo scopo dell’inchiesta è quello di svelare se le aziendeabusano della posizione dominante, creando barriere all’in-gresso di possibili concorrenti e approfittando dei diritti dibrevetto. L’antitrust Ue, che agirà di concerto con le autorità

I nazionali che hanno avviato procedure simili, chiederà allesocietà di avere accesso immediato alle informazioni che lecase spesso considerano confidenziali.

La mancanza di concorrenza nel mercato dei farmaci, halamentato la commissaria olandese, «fa 500 milioni di vitti-me ogni anno». Ogni famiglia spende in medicine più di mil-le euro e «ha diritto ad un’offerta innovativa e al miglior prez-zo». «Una vigorosa concorrenza in questo settore», dice la no-ta della commissaria, «è cruciale per il pubblico, in quanto as-sicura sia l’accesso da parte di pazienti a medicinali più recen-ti, sia un buon rapporto qualità-prezzo per le spese sanitarieeffettuate dai privati, dai sistemi di sanità privati e dai regimipubblici di sicurezza sociale». Bruxelles prevede l’elaborazio-ne di un rapporto preliminare sull’indagine il prossimo au-tunno, mentre i risultati definitivi sono attesi entro la prima-vera del 2009.

� i conti in tasca

I prezzi fannocambiare abitudiniCon l’effetto dei prezzi il 75% delle famiglie ita-liane ha cambiato abitudini alimentari, con ol-tre la metà che ha variato il tipo di prodotti ac-quistati,mentre è anche aumentata l’attenzio-ne riposta nella lettura dell’etichetta e quella al-la provenienza dei cibi a favore di quelli locali. Èquanto afferma la Coldiretti sulla basedell’Indagine 2007 Coldiretti-Swg, opinioni diitaliani e europei sull’alimentazione.Nel 2007in Italia, se complessivamente la spesa alimen-tare è rimasta invariata (+ 0,1%), le quantitàportate a casa dalle famiglie per effetto dell’au-mento dei prezzi si sono ridotte dell’1,3% conpiù pollo, frittata e acqua mentre calano pane,pasta e vino.Tra gli spostamenti più significativisi registra infatti un calo nei consumi di pane (-7%), pasta di semola (- 4,3%), latte fresco (-2,2%), formaggi (-0,4%), vino (- 8,4%), frutta(- 2,6%), verdura (-2,6%), olio di semi (-5,9%), carne bovina (- 4%) e suina (- 4,6%),mentre aumentano la carne di pollo (+ 6,2%),le uova (+ 5,3%), lo yogurt (+ 4,2%), l’acqua(+ 1%) e l’olio extravergine (+ 1,8%).

ANTITRUST

Farmaceutiche malate di scarsa concorrenzaLa Commissione europea indaga

Primi intoppiper lo scontrino parlante

al dl 1° gennaio è entrato apieno regime, dopo una

sperimentazione dal 1° luglio2007, il cosiddetto “scontrinoparlante” per la detraibilità del-le spese per l’acquisto di farma-ci. Se legittimo è l’obiettivo ditrasparenza delle spese sanitariedetraibili, l’attuazione lascia unpo’ a desiderare. Il primo puntoriguarda la privacy: lo scontrino(meglio chiamarlo scontroneviste le dimensioni) riporta i da-ti dell’acquirente, come il codi-ce fiscale, e appena sopra la listadei farmaci che avete compratoe che volete detrarre. In queste

Dsettimane di attività si riscontrapoi che i farmacisti non ricorda-no ai clienti di esibire, prima delconto alla cassa, codice fiscale otessera sanitaria elettronica, fi-nendo per rilasciare il vecchioscontrino, non utilizzabile perla detrazione. Da ultimo. Nona tutti i cittadini è stata recapi-tata la tessera sanitaria elettroni-ca. Quindi la fila è doppia: infarmacia e all’Agenzia dell’En-trate dove si deve richiedere latessera. Cittadinanzattiva hachiesto una semplificazionedella procedura e una morato-ria per questi primi mesi di ro-daggio.

www.cittadinanzattiva.it

Biologico, sospesoente certificatore

l ministero delle Politicheagricole ha sospeso la Ics Con-

trol System Insurance srl, unodei 16 organismi di controllodel biologico, a causa di «gravicarenze». Un fatto, secondoAndrea Ferrante, presidentedell’Aiab - Associazione agri-coltura biologica che dimostracome il sistema di vigilanza fun-ziona correttamente.

www.aiab.it

Sanità, 25 miliardidi spesa privata

n Italia la spesa sanitaria pri-vata delle famiglie rappresen-I

Ita circa un quinto della spesa sa-nitaria totale, ed è pari a 25 mi-liardi di euro. I cittadini paganodi tasca propria circa il 57% del-le visite specialistiche, quasi il21% degli accertamenti dia-gnostici e il 5% dei ricoveri; trale visite specialistiche, poi, apresentare la quota maggiore dipagamenti interi ci sono le visi-te odontoiatriche (92%), le vi-site ostetrico-ginecologiche(64,5%) e quelle dietologiche(57,1%). Sono i risultati di unaricerca presentata oggi dal Cen-sis sulla sanità integrativa. La fi-ducia nel medico e nella strut-tura rappresentano il motivoprincipale. Segue la necessità di

evitare lunghe liste di attesa.www.censis.it

Standard Ueper il credito al consumo

tandard comuni per il calco-lo degli interessi, informa-

zioni più precise e possibilità direcesso. Sono alcuni dei puntichiave della proposta di diretti-va sul credito al consumo ap-provata dal Parlamento euro-peo. Il testo entrerà in vigore nel2010, con l’obiettivo di aprirealla libera concorrenza tran-sfrontaliera un mercato che va-le oltre 800 milioni, creandoparametri comuni a tutta l’Ue.

www.europarl.europa.eu

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� Dalle sezioni

CampaniaAzione legale per i rifiuti

iclo integrato dei rifiuti, raccolta differenziata e filiera indu-striale:è questa la strada maestra proposta dal Movimento

Consumatori Campania per uscire una volta per tutte dall’emer-genza rifiuti.Se da un lato il piano Prodi - De Gennaro rappresen-ta l’estremo tentativo di tamponare l’emergenza,dall’altro non sipuò pensare a una strategia a lungo termine che non tenga contodi una educazione alla raccolta differenziata e a quello che vienedefinito il ciclo dei rifiuti.«L’associazione»,ha spiegato OvidioMarzaioli, responsabile del settore Energia&Ambiente del Mo-vimento Consumatori,«nell’ipotesi di mancata attuazione daparte degli enti locali preposti di ciò che è stato deciso,valuterà lapossibilità di intraprendere azioni legali nei confronti delle auto-rità di governo locale responsabili del disastro ambientale in cor-so in Campania,nonché dell’inammissibile emergenza sanitariascatenata dalla diossina liberata dagli incendi dei rifiuti dalla po-polazione in protesta».Sulla questione è intervenuto ancheVin-cenzo Assante,presidente della sezione di Napoli del Movi-mento Consumatori:«MC sosterrà con tutta la sua forza le ag-gregazioni spontanee atte a far lievitare la volontà popolare di ri-

soluzione radicale e definitiva del problema, indicando nel ciclointegrato dei rifiuti la soluzione contro tutti gli immobilismi che fi-nora hanno di fatto bloccato la crescita sociale ed economica del-la realtà campana».

[email protected]

BresciaSportello sul caro mutui

er far fronte alla crescente preoccupazione delle famiglieche hanno difficoltà a destreggiarsi nel complesso universo

dei mutui, la sezione di Brescia del Movimento Consumatori haattivato nel mese di dicembre una serie di sportelli per fornireinformazioni qualificate alle famiglie e ai singoli cittadini. Dalprogressivo aumento delle rate dei mutui a tasso variabile allacrescente difficoltà d’accesso ai finanziamenti: queste e moltealtre le tematiche affrontate dall’avvocato MC, Claudia Bertoli edai consulenti esperti in questioni di finanziamento al consumo.L’iniziativa continuerà anche nel 2008: coloro che intendonoverificare la propria posizione di mutui in corso o richiedere unmutuo per l’acquisto dell’abitazione possono fissare unappuntamento presso il MC di Brescia, telefonando al numero

030.2427872, nei giorni lunedì/martedì, giovedì/venerdì dalle15.30 alle 18.30. [email protected]

LivornoConsulenza online per i cittadini

onsultare gratuitamente un esperto e avere entro 48 ore larisposta.Movimento Consumatori di Livorno ha partecipato

con un proprio esperto all’iniziativa promossa dal Ctc - Centrotecnico per il consumo, finanziato dalla Regione Toscana e dal mi-nistero delle Attività produttive.«La consulenza online è un otti-mo strumento per assistere i consumatori.Riusciamo a risponde-re in tempi rapidi alle domande e a garantire un servizio utile»,ha dichiarato Benedetto Tuci,presidente regionale di MC.«Riusciamo ad indirizzare i cittadini verso la soluzione miglioreper il proprio problema e,attraverso Internet,a raggiungere an-che chi non ha il tempo o la possibilità di recarsi personalmentein sede».Ma cosa chiedono i consumatori? «Le maggiori richie-ste»,spiega Matteo Rosini, esperto del Movimento Consuma-tori di Livorno,«riguardano la telefonia seguite da quelle sullagaranzia dei prodotti e dall’energia».

[email protected]

CP

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Consumers’ iniziative

n taglio alla parcella dei notai.Con le liberalizzazioni è venutomeno l’obbligo di rivolgersi al

notaio per l’autenticazione della fir-ma nei passaggi di proprietà di benimobili registrati.

Ciò significa che per la compra-vendita di auto, motorini, barche, ae-rei ecc. il consumatore potrà recarsipresso gli uffici comunali o gli sportel-li telematici dell’automobilista, già at-tivi presso alcune agenzie di praticheauto, delegazioni Aci e Uffici provin-ciali del dipartimento Trasporti terre-stri (ex Motorizzazione civile) e delPubblico registro automobilistico.

La nuova procedura prevede che lasottoscrizione venga eseguita dall’interessato in presenza diun funzionario cui spetta di verificare l’identità di chi firmamediante l’esibizione di un valido documento di identità odi riconoscimento.

Questi uffici sono tenuti a rilasciare l’autentica gratuita-mente, ad eccezione dei previsti diritti di segreteria, e in tem-po reale, cioè nella stessa data della richiesta. Tuttavia, c’è unasostanziale differenza tra l’operato che può essere svolto dagliuffici comunali rispetto a quello delle agenzie: mentre il Co-mune può operare in alternativa al notaio offrendo la sola au-tentica della sottoscrizione, le agenzie automobilistiche pos-sono provvedere anche a tutte le ulteriori incombenze checompletano la pratica. Quindi i cittadini che si rivolgono alComune dovranno, poi, provvedere autonomamente a tuttigli ulteriori adempimenti necessari, compresa la trascrizioneal Pra.

Stessa procedura per le rettifiche degli atti autenticati. Di-

U versamente, invece, per la rettifica diatti notarili sarà ancora necessario ri-correre al notaio.

Quanto si risparmiaI vantaggi sono immediatamente

riscontrabili: secondo le prime stime,il risparmio per i cittadini italiani si at-testerebbe, nei primi mesi di vigenzadelle nuove procedure, intorno ai 70milioni di euro, tenendo in conside-razione un risparmio medio per la par-cella notarile a partire da 30 euro. Ov-viamente il rapporto costo/risparmiovaria a seconda del valore del bene mo-bile oggetto della compravendita.Inoltre, non va trascurato il risparmio

di burocrazia dovuto all’evidente semplificazione delle pro-cedure: secondo un’indagine commissionata dall’Ipi - Istitu-to per la promozione industriale l’85% delle agenzie auto-mobilistiche è attualmente in grado di fornire il servizio diautentica della sottoscrizione in alternativa al notaio, occu-pandosi anche della gestione di tutti gli altri adempimenticonnessi al passaggio di proprietà.

Segno tangibile dell’utilità del cambiamento normativointrodotto dal decreto Bersani è rappresentato dal fatto che,secondo un’indagine Unicab - Centro ricerche marketingsvolta nei giorni 3 e 4 gennaio 2008, solo il 5,9% dei cittadi-ni si rivolgeva ancora al notaio per l’autenticazione della sot-toscrizione relativa ad atti di vendita di veicoli.

(A.C.)[email protected] verde 800.913514

PROGETTO DI MC E MDC

Migranti, cittadini e consumatoriPer loro ora c’è lo Sportello arcobaleno

ffrire un servizio di informazioneper gli stranieri residenti in Italia e,

quindi, cittadini-consumatori a tutti glieffetti. È questo l’obiettivo principaledel progetto Sportello Arcobaleno: tute-lare i cittadini migranti presenti nel no-stro Paese attraverso la conoscenza deiloro diritti.

Realizzato dal Movimento Difesadel cittadino e dal Movimento Consu-matori, il progetto, presentato il 18gennaio scorso, è finanziato dal mini-stero della Solidarietà sociale.

«I lavoratori migranti nel nostroPaese», spiega Antonio Longo, presi-dente del Movimento Difesa del citta-dino, «devono essere aiutati a superareostacoli (come la lingua, leggi e model-li di vita diversi dai loro) facilitando illoro pieno inserimento nella vita quoti-diana. Non si tratta soltanto dei piani

O economico, culturale e sociale, ma an-che di una quotidianità fatta di bollet-te, banche, assicurazioni, reclami in ca-so di disservizi e dei mille e mille proble-mi che, già pesanti per un cittadino ita-liano, lo sono ancora di più per un cit-tadino extracomunitario».

«Il progetto», aggiunge LorenzoMiozzi, presidente del MovimentoConsumatori, «vuole rispondere a que-sta esigenza di informazione, di tutela edi assistenza. È un’iniziativa sperimen-tale, che parte da alcune città particolar-mente significative delle diverse realtàdell’emigrazione in Italia. Gli sportellidevono rappresentare per questi nuovicittadini, che sono una risorsa ormai es-senziale per l’economia e per la societàdel nostro Paese, un punto di riferimen-to e un valido aiuto alla piena integra-zione».

L’iniziativa prevede l’apertura, dal25 febbraio 2008, di 17 sportelli infor-mativi nelle sedi delle due associazionipresenti su tutto il territorio nazionale.Esperti e personale MC e MDC rispon-deranno alle richieste e alle domandedei cittadini che si recheranno diretta-mente nelle sezioni. Il progetto vede an-che la realizzazione di strumenti di co-municazione, come un vademecummultilingue (tra gli argomenti trattati cisono Casa, Utenze, Commercio & Ga-ranzie, Banche & Poste, Assicurazioni,Diritti di cittadinanza, Difesa dei dirit-ti), l’attivazione di un numero verde edi un sito internet. Il materiale è distri-buito anche presso le comunità degliemigrati, gli uffici comunali e provin-ciali e gli Internet point. (A.C.)

Numero verde 800.912637www.sportelloarcobaleno.it

� leggere per crescere

bitualmente si crede che il periodo intornoai sei mesi di vita sia il più adatto per comin-

ciare a intrattenere con il proprio bambino rap-porti attraverso le letture ad alta voce. In realtà èstato dimostrato che fin dai primissimi mesi gli sipuò raccontare qualsiasi cosa,purché nei dovutimodi. Libero spazio, quindi, alla lettura da partedell’adulto, selezionando con attenzione conte-nuti e modalità che più si adattano alle esigenze

del piccolo e chie-dendo consigli an-che agli esperti delprogetto Leggereper crescere.Nel primo semestredi vita, il bambinorisponde in manie-

ra maggiore alle stimolazioni,soprattutto visive,che gli si pongono davanti.A cinque-sei mesi dàsegni evidenti di ascoltare la mamma e il papàche gli parlano, di esaminare le figure, di rispon-dere alle differenti espressioni del viso di chi loaccudisce e inizia a imitare i suoni che sente pro-nunciando le prime sillabe. Studi recenti, invece,hanno dimostrato che fin dai primi momenti suc-cessivi alla nascita,quando la mamma prende inbraccio il proprio piccolo per la prima volta e co-mincia a parlargli dolcemente, ri-abituandolo alsuono della sua voce che lui già ha ascoltatoquando era nel pancione,contribuisce al suo svi-luppo e alla formazione del suo linguaggio futu-ro.A partire dalla quinta settimana di vita,si è vi-sto che il bimbo preferisce essere intrattenuto inquello che in inglese viene definito «parentese»(dall’inglese parents: genitori) che consiste nelrivolgersi ai bambini con modalità semplici e di-rette evitando di regredire e scimmiottare i lorotentativi linguistici o di parlare loro in manieratroppo complessa.Il parentese prescrive alcune semplici regole:quando parliamo con un bambino è fondamen-tale porsi molto vicino al suo viso, in modo cheegli possa vedere bene chi gli parla;parlargli conuna tonalità calma, melodiosa; pronunciare pa-role in maniera chiara, ricorrendo a frequenti ri-petizioni e inserendole in frasi molto brevi; ac-compagnare le parole ai movimenti ritmici delbambino, favorendone l’assimilazione; dimo-strare di apprezzare le manifestazioni di gradi-mento del piccolo e corrispondervi; parlare ab-bastanza lentamente in modo da favorire la me-morizzazione di ogni parola che si sta dicendo.

www.leggerepercrescere.it

A

Nel dettaglio

PIÙ CONCORRENZA DIRITTI

Compravendite senza notaioGià risparmiati 70 milioni

I soggetti in campoAssoutenti - Associazione nazionalee dei servizi pubblici www.assoutenti.itCittadinanzattiva - onlus

www.cittadinanzattiva.itConfconsumatori - Confederazione generale deiconsumatori www.confconsumatori.comMovimento Consumatori

www.movimentoconsumatori.itMovimento Difesa del cittadino onlus

www.mdc.itUnione nazionale consumatori

www.consumatori.it

Supplemento al numero di VITAdi questa settimanaReg.Trib. di Milano n. 397 dell’8 luglio 1994Direttore responsabile: Giuseppe FrangiDirettore editoriale: Riccardo BonacinaInserto a cura di:Angela Carta e Piero PacchioliCoordinamento redazionale: Silvano RubinoProgetto grafico:Antonio MolaStampa: CSQ - Centro Stampa Quotidianivia dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS)

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Genitori a lezione di «parentese»

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Consumers’ insieme

Il Movimento Consumatori è un’associazione autonoma edindipendente senza fini di lucro, nata nel 1985 per iniziati-

va di un gruppo di cittadini e di esperti, sollecitato dall’esigen-za di tutelare i diritti dei consumatori.

Tutti i cittadini sono soprattutto consumatori.Tutti i consumatori hanno diritti.

Il Movimento si propone di offrire ai cittadini migliori condi-zioni di consumo, cercando di influenzare le controparti isti-tuzionali e private affinché forniscano servizi e prodotti adat-ti alle esigenze degli utenti. Il Movimento Consumatori aiuta, segue e consiglia i proprisoci con servizi di consulenza specializzati, li rappresenta pres-so organismi pubblici e privati, erogatori di servizi e fornitoridi beni, e li sollecita a prendere coscienza dei propri diritti edelle proprie responsabilità.

I perché di una sceltaElemento distintivo dell’associazione è l’attenzione nei con-fronti dei problemi pratici che il consumatore si trova a doveraffrontare nella vita quotidiana. Questa attenzione si traduce nell’attività delle circa cinquan-ta sedi locali MC, distribuite su tutto il territorio nazionale,che erogano sia un servizio di informazione e orientamentosui diritti dei cittadini consumatori, sia un servizio di consu-lenza e tutela legale ex-post, attività centrale della nostra asso-ciazione. Il Movimento Consumatori mette inoltre a disposi-zione dei cittadini una procedura di conciliazione (proceduradi risoluzione stragiudiziale) per le seguenti realtà: Telecom,Tim, Wind, H3g, Ania, Enel, Banca Intesa, Banco Posta e Po-ste Italiane, Capitalia.Questa attenzione si traduce anche nell’attività istituzionaledel Movimento Consumatori, ovvero nel dialogo costante

con tutte le controparti, istituzioni, aziende, associazioni dicategoria, media, per indirizzare preventivamente le decisioniin favore di una maggiore tutela del cittadino-consumatore eper realizzare insieme a queste realtà iniziative di educazione aun corretto e consapevole stile di consumo. MC lavora anche insieme ai cittadini-consumatori: infatti,sin dalla nascita, MC ha ritenuto prioritario impegnarsi inazioni che contribuissero alla presa di coscienza non solo deidiritti, ma anche delle responsabilità individuali da parte deicittadini. Ecco perché MC collabora, sostiene ed è socio ditante realtà impegnate trasversalmente su temi fondamentalicome la tutela dei minori, l’ambiente, la promozione della cul-tura e della solidarietà, il consumo critico e il commercioequo-solidale, per citarne alcuni.

Settori di attivitàIl Movimento Consumatori in specifico opera nei seguentisettori:Sicurezza alimentare; Ambiente ed energia; Assicurazioni;Casa e condominio; Commercio; Comunicazioni; Concor-renza e liberalizzazione; Banche, credito e risparmio; Far-maci e salute; Giustizia; Diritti dei cittadini migranti; Mi-nori; Prezzi e tariffe; Pubblica amministrazione; Pubblicitàingannevole; Responsabilità sociale; Trasporti e turismo.MC si è anche battuto per la riduzione del prezzo del latte inpolvere per neonati. Numerose famiglie risparmiano sui pro-dotti per neonati grazie ai Gruppi d’acquisto MC.Grazie all’attività degli osservatori Farmaci & Salute, Credito& Risparmio e Pubblicità ingannevole, MC ha promosso ne-gli anni importanti campagne di informazione e educazione afavore dei consumatori, tutelato migliaia di cittadini rispar-miatori, vagliato centinaia di pubblicità verificandone la fon-datezza e la non ingannevolezza.

Info: www.movimentoconsumatori.it

� contatti

Sezioni e sportelliEcco la rete territorialeIl Movimento Consumatori conta attualmentecirca 50 tra sezioni e sportelli,operanti in tuttaItalia.Per usufruire del servizio di consulenza le-gale cercate la sede locale del Movimento Con-sumatori a voi più vicina.Gli indirizzi delle sediMC si trovano sul sito nazionale

www.movimentoconsumatori.it

ABRUZZOVasto (0873/370783) CALABRIACosenza, (Tel.06/4880053) CAMPANIAAvellino,Tel.0825/22626 Benevento,Tel.0824/944500 Caserta,Tel.0823/220742 Napoli,Tel.081/5541452 Salerno,Tel.089/2580829 EMILIA ROMAGNA Bologna,Tel.051/271335 Modena,Tel.059/343756 Parma,Tel.0521/289951 LAZIORoma,Tel.06/39735013 Latina,Tel.0773/903961 Tivoli (RM),Tel.0774/334270 LIGURIAGenova,Tel.010/588588 La Spezia,Tel.0187/501056 Sanremo (IM),Tel.0184/597675 LOMBARDIABrescia,Tel.030/2427872 Lecco,Tel.0341/365555 Milano,02/80583136 Pavia,0382/22772 Varese,0332/810569 MOLISECampobasso,Tel.0874/411086 PIEMONTECuneo,Tel.0171/602221 Torino,011/5069546 PUGLIAAndria,Tel.0883/591030 Bari,Tel.080/5227965 Cerignola (FG),Tel.0885/420637 Galatina (LE),Tel.0836/633411 Lecce,Tel.0832/1835339 Molfetta (BA),Tel.080/3354776 Noci (BA),Tel.080/4978650 Ostuni (BR),Tel.0831/305991 San Severo (FG),Tel.0882/376032 Taranto,Tel.099/7324647 SICILIABiancavilla (CT),Tel.338/6322345 Catania,Tel.095/7128729 Messina,Tel.090/2924994 Palermo,Tel. 091/6373538 Paternò (CT),Tel.095/858449 Siracusa, (Tel.06/4880053) TOSCANACecina (LI),Tel.0586/754504 Firenze,Tel.055/243409 Firenze Nord,Tel.055/4250239 Livorno,Tel.0586/892984 Lucca Tel.0583/490004 Pistoia Tel.0573/946482 Prato,Tel.0574/635298-546130 Pontedera-Valdera (PI),Tel.0587/57467 Versilia (LU),Tel.0584/31811 UMBRIAPerugia,075/5731074 VENETOPadova,Tel.049/8071318 Treviso,Tel.0422/545000 Venezia-Mestre,Tel.041/5318393 Verona,Tel.045/595210 Vicenza,Tel.0444/326046 Se sei interessato ad aprire una sede nella tuacittà scrivi all’[email protected]

MOVIMENTO CONSUMATORI

Insiemeper una società responsabile

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