Consigli pratici “S.O.S. ADHD e dintorni” 20 e 27 aprile ... adhd ok.1-27.pdf · Tra i diversi...

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Insegnante specializzata I.C. Gandhi, Dott.ssa Roberta Facondini Insegnante specializzata I.C. Gandhi, Stefania Vannucchi Referente C.T.S. Provincia di Prato Presidente C.N.I.S. sede Prato Foto autori vari Consigli pratici “S.O.S. ADHD e dintorni” 20 e 27 aprile 2015 Empoli

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Insegnante specializzata I.C. Gandhi, Dott.ssa Roberta Facondini

Insegnante specializzata I.C. Gandhi, Stefania Vannucchi Referente C.T.S. Provincia di Prato

Presidente C.N.I.S. sede Prato Foto autori vari

Consigli pratici “S.O.S. ADHD e dintorni”

20 e 27 aprile 2015 Empoli

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Da Don Milani: “Non c’è peggior ingiustizia che far parti uguali fra disuguali”

“Se si perde loro, i più difficili, la scuola non è più scuola. È un ospedale che cura i sani e respinge i malati.”

Iniziamo a pensare che tutti gli alunni hanno

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ed hanno bisogno di una SPECIALE NORMALITA’

•  Disabilità, handicap, diversamente abili, tanti modi per ricordare che tutti siamo diversi .

•  Tutti noi possediamo un una diversità, un handicap, una disabilità.

•  Tutti gli ALUNNI, senza distinzione di sesso, ceto sociale o diversità, devono essere messi nella condizione di apprendere le stesse cose rispettando i tempi di ognuno, in maniera graduale e con tempi congrui.

•  È importante definire, per l’alunno e la sua famiglia, i livelli minimi strutturali di processo di Qualità di Integrazione.

•  Garantire un Piano Didattico Personale per i BES.

•  Questi livelli di Qualità si devono trasformare in buone prassi. Da diffondere ed usare.

Al contrario di quanto si possa vedere, con uno

sguardo superficiale e poco informato, questi alunni non sono affatto felici di essere isolati dagli altri.

Hanno una bassa autostima e si relazionano con gli altri a pensando: Nessuno mi può soffrire, tanto vale

attaccare per primo. Per noi insegnanti cercare di gestire i comportamenti

problema è difficile e spesso fonte di stanchezza, rabbia, frustrazione e sta proprio qui, il primo punto, da

tenere sott’occhio: la nostra reazione emotiva, per cercare di aiutare l’alunno ad uscire dal tunnel in cui lui stesso si è messo.

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Chi di noi non ha detto almeno una volta: Basta! Non ne posso più, mi sparo…

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Serena: sorridente, allegra, non

vuole leggere; per lei le lettere scappano via

dal foglio

Luca: italiano non verbalizza alcune parole e si esprime con

difficoltà nell’espressione

linguistica

Abdul: è arrivato ora in Italia, non

parla italiano, sta seduto e si guarda intorno

intimorito

Rocco: non sta seduto al banco,

sembra non sentire e non vedere gli altri,

gira intorno a sé con continui vocalizzi,

diventa aggressivo se interrotto nelle sue

attività

Valeria: resiste seduta al banco solo per pochi minuti, poi deve alzarsi e inizia

a disturbare ii compagni

interrompendo continuamente la

lezione

RICONOSCETE ALCUNI DEI VOSTRI ALUNNI?

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UN COMPORTAMENTO CHE INTERFERISCE

CON L’APPRENDIMENTO

CON LE ABILITÀ GIÀ ACQUISITE

UN COMPORTAMENTO CHE PROVOCA

DISTURBO

DANNI

PERICOLO PER LA PERSONA E PER

GLI ALTRI

La scuola è il posto di elezione per

questo percorso!

Noi insegnanti siamo le persone

più adatte! 9

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INTEGRAZIONE DIFFICILE

COMPORTAMENTI CHE

ALLONTANANO I COMPAGNI

COMPORTAMENTI PERICOLOSI

COMPORTAMENTI CHE

OSTACOLANO LO SCAMBIO

SOCIALE E LA COLLABORAZIONE

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TROVA IL SORRISO

Cose amate e non cose

odiate

Facili e non difficili

Cose e non parole

Proattivi anziché reattivi

Concreti anziché astratti

Essere consapevoli

che è un lavoro difficile

anche per educatori

esperti

Affrontare con atteggiamenti

positivi

Uso di tecniche

educative e idee

realistiche

Tenere presente di contribuire al

massimo benessere dei

bambini in quanto persone

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Cosa funziona e

cosa si può mettere in atto???

STRATEGIE DI INTERVENTO COGNITIVO - COMPORTAMENTALE

Prendere in considerazione i

comportamenti osservabili ci permette di operare

concretamente e di avere dati su cui verificare i

risultati

Pensare in termini di comportamento ci

permette di ottenere la collaborazione del

bambino

Non mettiamo in discussione la sua persona ma il suo comportamento

Concetti come Intenzione e volontà Ci sono di confusione

anziché di aiuto

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•  si lavora su un comportamento alla volta

Individuare il comportamento

prioritario sul quale si vuole

Intervenire

•  tutti sappiamo di che cosa si tratta e si discute della stessa cosa diventa più facile stabilire obiettivi realistici piuttosto che irraggiungibili diventa più facile capire se e quando l’obiettivo è stato raggiunto

I vantaggi di un comportamento

definito in maniera

chiara

ESEMPI DI COMPORTAMENTI DA OSSERVARE in CLASSE

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- Parlare durante la spiegazione - Alzarsi dal banco - Dire parolacce - Rispondere in maniera negativa alle indicazioni delle insegnanti - Sottrarre o rovinare materiale altrui - Prendere in giro i compagni - Insultare un compagno - Dare responsabilità agli altri per azioni fatte - Lancia gli oggetti - Uso del cellulare

La preoccupazione per i comportamenti

aggressivi e antisociali di un alunno porta ad avere di lui solo

un’immagine negativa

Allenarsi ad annotare per 15

giorni i rari comportamenti OK

Fai seguire con tempismo una

ricompensa ad ogni comportamento

buono

Non temere di lodare e punire

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ANTECEDENTI - QUANDO ACCADE? - IN QUALE SITUAZIONE? - CON CHI? - COSA PRECEDE IL C.P.?

COMPORTAMENTO

- COME SI MANIFESTA ESATTAMENTE?

CONSEGUENZE - COSA SUCCEDE SUBITO DOPO? - COME REAGISCO? - COME REAGISCE L’ALUNNO? - COME REAGISCONO GLI ALTRI?

SCHEDA A-B-C GLI ANTECEDENTI DELLA SITUAZIONE: colonna A Si riferisce agli eventi che hanno preceduto e innescato il comportamento. Un evento antecedente può creare la motivazione e il “bisogno” di emettere un comportamento. Indicazione: descrivere in modo operazionale le azioni del soggetto e dei presenti.

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COMPORTAMENTI: colonna B Si riferisce alla descrizione precisa del comportamento del soggetto

CONSEGUENZE: colonna C Descrivere cosa è successo dopo tale comportamento e come il soggetto e i presenti hanno reagito. Sono proprio le conseguenze del comportamento che, percepite dal soggetto agente, creano l’apprendimento o il disapprendimento delle strategie comportamentali che le hanno prodotte

UN ESEMPIO…

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COMPORTAMENTO Marco non risponde, si alza dal banco per buttare della carta; durante il tragitto si avvicina ad un compagno e gli butta per terra l’astuccio.

CONSEGUENZE Il compagno protesta, urlando: “Sei un cretino!” ; la classe ridacchia; l’insegnante rimprovera Marco, gli mette una nota e riprende la classe per la confusione. Marco si siede al suo posto.

ANTECEDENTE Marco durante la lezione di matematica guarda fuori dalla finestra, l’insegnante domanda a Marco: “Cosa ho appena spiegato sulle equazioni?”

Riflettiamo sull’esempio Effettuando diverse osservazioni di questo tipo potremmo effettivamente accorgerci che le azioni di disturbo, di aggressività o quant’altro vengono messe in atto tutte le volte che vengono rivolte a Marco domande di matematica a cui non sa rispondere. Il comportamento di Marco potrebbe essere un’utile strategia per sottrarsi a richieste che valuta come troppo impegnative e difficili. Tra i diversi effetti che tale comportamento produce c’è proprio quello di spostare l’attenzione dell’insegnante dalla domanda alla gestione del comportamento disturbante, ottenendo di non dover più rispondere.

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Antecedente –A-

Comportamento-B-

Conseguenze-C-

9.15- La maestra dice “come va, Mariolino”

Mariolino la guarda e dice “vai via”

La maestra dice “perché vuoi mandarmi via”

La maestra dice “perché vuoi mandarmi via”

Mariolino ripete “vai via” La maestra dice “vuoi che lavoriamo insieme?”

La maestra dice “vuoi che lavoriamo insieme?”

Mariolino ripete “no, vai via” La maestra dice “vuoi che lavoriamo insieme?”

La maestra ripete “vuoi che lavoriamo insieme?”

Mariolino si alza e grida, minacciando “vai via!!”

La maestra dice “su stai buono, Mariolino”

La maestra dice “su stai buono, Mariolino”

Mariolino alza il pugno per colpire la maestra

La maestra urla e chiede aiuto

9.22 -La maestra urla e chiede aiuto

Mariolino viene bloccato e ride

La maestra se ne va

QUANDO MARIOLINO E LA

MAESTRA SI INCONTRERANNO

NUOVAMENTE?

COSA POTREBBE ACCADERE LA

SETTIMANA SUCCESSIVA?

QUAL È L’EFFETTO ULTIMO DI QUESTA

INTERAZIONE?

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CAUSA – EFFETTO: Mariolino riproporrà il comportamento per ottenere di far andar via la maestra e non lavorare.

Con questo comportamento, COSA Succederà?

Perché consigliamo l’ANALISI FUNZIONALE A-B-C?

NON È SUFFICIENTE INDIVIDUARE I COMPORTAMENTI, MA È NECESSARIO RACCOGLIERE INFORMAZIONI SU CIÒ CHE LI CARATTERIZZA

L’analisi funzionale ci permette di:

1.  Ipotizzare quali siano i fattori che facilitano o mantengono in vita un comportamento inadeguato

2. Scegliere una modalità di intervento che sia idonea e su cui si lavora TUTTI.

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IMPORTANTE!!! OSSERVARE IL COMPORTAMENTO

per capirne la funzione

AN

TEC

ED

EN

TE

Adeguata organizzazione della classe Organizzazione dei materiali Regole ed attività routinarie Tempi di lavoro stabiliti Attività pianificate nel tempo libero

CO

MPO

RTA

MEN

TO

CO

NS

EG

UE

NZA

Rinforzo positivo Rinforzo negativo Estinzione Time out Token economy Costo della risposta

POSSIAMO INTERVENIRE PRIMA dell’insorgere del comportamento

POSSIAMO INTERVENIRE DOPO quando il comportamento è stato emesso

LAVORO SUGLI ANTECEDENTI

•  dalla cattedra si vede il bambino?, •  è facilmente raggiungibile?, •  è favorito lo scambio dello sguardo insegnante-bambino? •  ha compagni vicino a lui? Sono vivaci o tranquilli?, •  se un bambino si sposta, quanti bambini possono essere disturbati? •  il banco è vicino alla finestra o al cestino?

Adeguata organizzazione della

classe

•  cartelloni con disegnato il materiale da preparare o necessario per ogni materia

Organizzazione dei materiali

•  poche, semplici, espresse in positivo e chiaramente, in modo operativo. Non dire: stare buoni, ma rimanete seduti

Regole ed attività routinarie

•  Poche regole •  Brevi attività di passaggio •  Proposte ludiche •  Decompressione prima di entrare in classe

Attività pianificate nel tempo libero

•  Prima di affrontare un compito prevedere i tempi •  Dopo ogni lavoro un tempo di riposo e scarico

Tempi di lavoro stabiliti 26

INTERVENTO SULLE CONSEGUENZE (stop)

• Lodi, complimenti, incoraggiamento in positivo • Proporre un’attività o un privilegio calandolo nel personaggio Rinforzo positivo

• Togliere qualcosa che piace Rinforzo negativo

•  Ignorare il comportamento Estinzione

•  Interrompere quello si sta facendo e fermarlo •  Interrompere e spostarlo fisicamente in altro luogo per un tempo

stabilito ignorando •  Da fare immediatamente quando si presenta il comportamento

problema

Time out

• Gettoni, smile, punti, stelle che sommati daranno una ricompensa finale

• Scrivere B.R.A.V.O. sul banco una lettera alla volta. Token economy

•  È una penalità…si tolgono i punti •  Si fa ripristinato la situazione precedente

Costo della risposta 27