Conservazione pesce di acqua dolce (2)

10

Click here to load reader

Transcript of Conservazione pesce di acqua dolce (2)

Page 1: Conservazione pesce di acqua dolce (2)

Una delle caratteristiche tipiche dei prodotti ittici è la grande rapidità di deterioramento

delle loro carni dopo la morte, sia per processi autolitici sia per meccanismi di degradazione

microbica.

Una variabile da tenere sotto controllo per garantire un prodotto sempre fresco e di

ottima qualità.

CONSERVAZIONE

Page 2: Conservazione pesce di acqua dolce (2)

Il rigor mortis e la frollatura (formazione di legami irreversibili tra actina e miosina, acidificazione dei tessuti e liberazione di enzimi tissutali che danno inizio ai processi degradativi ) sono molto rapidi (da 5 a 30 ore a 0°C, secondo il tipo di pesce e la taglia).

Il pesce dopo la morte va incontro a un rapido deterioramento perché:

Dopo la morte dell’animale con la glicolisi anaerobica, a causa della bassa percentuale di glicogeno muscolare, si formano ridotte quantità di acido lattico; si registra quindi un abbassamento del pH muscolare assai poco rilevante (da 7 a 6,2), minore che nella carne, non sufficiente a contrastare l’attività di enzimi endogeni e lo sviluppo microbico .Si ricorda che quasi tutti i batteri patogeni e buona parte degli alteranti si sviluppano bene a pH compresi 6,0 e 7,5 e che occorre scendere al di sotto di pH 5,0-4,5 per ottenere un arresto della proliferazione microbica.

La scarsa quantità di tessuto connettivo nelle carni del pesce facilita la penetrazione dei batteri responsabili dei processi degradativi.

Page 3: Conservazione pesce di acqua dolce (2)

I grassi vanno incontro facilmente a irrancidimento, anche alle temperature di refrigerazione, a causa dell'elevato grado di insaturazione.

L’acido ( succo di limone, aceto, pomodoro) riduce l’odore delle ammine. Questi composti organici azotati volatili in presenza di acidi infatti, diventano facilmente solubili. Perdendo volatilità non possono più liberarsi nell’aria e raggiungere i recettori dell’olfatto.

Lavare sempre bene con acqua corrente il pesce prima di cucinarlo per togliere il più possibile le ammine.

Le carni dei pesci, soprattutto quelle dei pesci marini, contengono rispetto alle carni rosse e avicole una maggiore quantità di composti azotati non proteici (TMAO o ossido di trimetilammina , urea, amminoacidi liberi); i microrganismi proteolitici prima di catabolizzare le sostanze proteiche demoliscono l’azoto non proteico con formazione di metaboliti volatili responsabili di odori “fecaloidi-ammoniacali” e di “uovo”.

Page 4: Conservazione pesce di acqua dolce (2)

VALUTAZIONE SENSORIALE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE (FRESCHEZZA) DEL PESCE.

Basandosi sulle caratteristiche organolettiche dei prodotti ittici, il Reg. CE 2406/1996 definisce le seguenti categorie commerciali:

-categoria EXTRA per il prodotto definito FRESCHISSIMO-categoria A per il prodotto definito FRESCO-categoria B per il prodotto ancora IDONEO AL CONSUMO UMANO- NON AMMESSO

EXTRA A B NON AMMESSO

BRANCHIE Colore brillante Più pallide Colore bruno-grigio Giallastre

CARNE Soda ed elastica Meno elastica Lievemente molle Molle

OCCHIO Convesso, pupilla nera

Convesso e lievemente infossato

Piatto Concavo

PELLE Molto brillante Priva di lucentezza Quasi opaca Opaca

ODORE Di mare – Di alghe Neutro Di pesce Cattivi odori

Page 5: Conservazione pesce di acqua dolce (2)
Page 6: Conservazione pesce di acqua dolce (2)

COME ARRESTARE LA DEGRADAZIONE ?

Conservazione del pesce per refrigerazione

Dal momento della cattura fino al suo utilizzo alimentare, il pesce fresco deve essere necessariamente refrigerato; la conservazione del pescato, nel ghiaccio a 0°C (temperatura costante), non altera la sua composizione per circa 4 - 7 giorni.

Sui pescherecci, il pesce pescato viene immediatamente ghiacciato, cioè viene coperto con il ghiaccio tritato; in alternativa viene eviscerato, lavato con acqua marina e conservato a -2°C . La refrigerazione a bordo consente di mantenere il pesce fresco per 14 giorni complessivi (dal prelievo alla tavola).

La refrigerazione casalinga o ristorativa si basa su alcuni semplici passaggi: lavaggio, eventuale eviscerazione, ri-lavaggio, disposizione in bacinelle con griglie forate per scolare e copertura in ghiaccio, conservazione a 0°C. Potenziale di conservazione casalingo: 2-3 giorni.

Page 7: Conservazione pesce di acqua dolce (2)

DENOMINAZIONE COMMERCIALE DELLA SPECIE

DENOMINAZIONE SCIENTIFICA DELLA SPECIE (la Comunità europea ha introdotto l’obbligo della nomenclatura binomia in latino di ogni specie ittica esposta in vendita dal 1 gennaio 2012 per evitare un uso improprio della denominazione commerciale e frodi alimentari)

METODO DI PRODUZIONE PRIMARIO (Pescato o allevato) “Prodotto della pesca” se pescato in mare, “prodotto della pesca in acqua dolce” se pescato in laghi e fiumi, “prodotto di acquacoltura” se è pesce allevato.

ZONA DI CATTURA O ALLEVAMENTO. Per quanto riguarda la zona di cattura l'etichetta del pesce d'acqua dolce o di quello allevato deve indicare lo Stato di origine (per esempio, Italia). Per il pesce pescato in mare è obbligatorio all’ingrosso indicare l’area FAO di provenienza (es. FAO 37.1, 37.2 e 37.3 indicano, rispettivamente, Mar Mediterraneo occidentale, centrale ed orientale) . A livello di dettagliante (pescheria) è prevista l’indicazione scritta per esteso della zona di cattura ( es. Mar Mediterraneo) .

Pesce Fresco ???Nel caso di pesce venduto sfuso dobbiamo osservare attentamente l’etichetta del prodotto (cartello applicato al recipiente o ai comparti) che dovrà riportare le seguenti indicazioni:

Cosa controllare prima dell’acquisto?

Page 8: Conservazione pesce di acqua dolce (2)

Nessuna norma vieta la vendita di prodotti ittici decongelati vicino a quelli freschi ma c’è l’obbligo di indicare sull’etichetta “pesce decongelato”.

SPIGOLA O BRANZINODicentrantrarcus labrax

BSS

PESCATO ZONA FAO N.37.1

MEDITERRANEO

ETICHETTATURA DEI PRODOTTI DELLA PESCA E DELL’ACQUACOLTURA

Denominazione commerciale della

specie Denominazione scientifica della

specie

Indicazione della zona di cattura FAO

Indicazione del metodo di cattura: “prodotto della pesca” o “prodotto della

pesca in acqua dolce” o “prodotto di acquacoltura” .

Codice FAO alfa-3

Page 9: Conservazione pesce di acqua dolce (2)

Ecco tutte le regole per portare a casa solo pesce fresco:

In pescheria, o davanti al banco del pesce del supermercato, deve esserci pulizia e non si deve avvertire alcun odore di ammoniaca o di avariato. Il pesce fresco sa di mare, di alghe, non “di pesce”.

E' meglio scegliere il pesce di stagione, che viene pescato in mari più vicini, e ha più probabilità di essere venduto ancora fresco.

Non bisogna mai acquistare pesci venduti senza testa: sono sicuramente troppo vecchi (la testa è la parte che si degrada per prima).

I filetti, molto pratici da cucinare, sono però “a rischio” per quanto riguarda la freschezza: chiedere sempre quando sono stati preparati.

Farsi pulire il pesce al momento dell'acquisto, oppure pulirlo immediatamente, ancora prima di metterlo in frigorifero per l'eventuale conservazione

Usare sempre la borsa termica per evitare che il pesce si riscaldi nel tragitto verso casa.

Page 10: Conservazione pesce di acqua dolce (2)

http://www.umami.it/umami_prodittici.pdf

http://dspace-unipr.cilea.it/bitstream/1889/1369/1/Tesi%20Olivieri.pdf

http://paoblog.files.wordpress.com/2013/06/bac92f73-6962-4ed2-910b-35d0779f541betichettapesce.jpg

http://3.bp.blogspot.com/-

http://www.gushmag.it/wp-content/uploads/2014/01/pesce-fresco.gif

http://www.coldiretti.it/aree/ambiente/mangiosano/PDF%20medie/Pesce.pdf

http://www.freschezzadelpesce.it/l_etichettatura/come_leggere_l_etichetta

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_148_ulterioriallegati_ulterioreallegato_0_alleg.pdf

SITOGRAFIA