Conseguenze Di Una Cattiva Alimentazione

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CONSEGUENZE DI UNA CATTIVA ALIMENTAZIONE Denutrizione e Malnutrizione Obesità e Sovrappeso Anoressia e Bulimia Modelli della società Immagini

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CONSEGUENZE DI UNA CATTIVA ALIMENTAZIONE

Denutrizione e MalnutrizioneObesità e SovrappesoAnoressia e BulimiaModelli della società

Immagini

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DENUTRIZIONE

In generale la denutrizione è considerata una condizione di natura patologica conseguente ad un insufficiente apporto alimentare nel tempo che vedono prevalere i processi catabolici (processi demolitivi) rispetto a quelli anabolici (processi accrescitivi). L’insufficiente apporto alimentare può essere involontario (carestia, prigionia, gravi malattie anoressizzanti) o volontario come ad esempio il digiuno o forme anoressiche di carattere “mentale”.

  Le perdite di peso corporeo possono essere anche pari al 50% e, nei casi più gravi tutti i sistemi

corporei ne sono coinvolti (fegato, intestino, sistema nervoso). In relazione alla durata della denutrizione si ha: o una sindrome generica di denutrizione che viene caratterizzata da dimagrimento, lesione cutanee, ed alterazione delle principali funzioni organiche quali digestione, circolazione sanguigna sessuale; o malattia da fame che nel suo stadio finale della denutrizione è caratterizzata da diarrea, bradicardia (riduzione della frequenza cardiaca) alterazioni psichiche edemi, ecc. Nei casi più gravi di denutrizione la terapia si basa su un rigoroso regime di riposo, trasfusioni di sangue e somministrazioni per via endovenosa di idrolisati.

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MALNUTRIZIONE Si possono identificare una malnutrizione per eccesso (sovranutrizione: obesita) e una malnutrizione per difetto (sottonutrizione) . Di cui si riconoscono due forme: la malnutrizione tipo marasma (deficit prevalentemente energetico) e la malnutrizione tipo Kwashiorkor (deficit

prevalentemente proteico). La malnutrizione è la conseguenza prolungata nel tempo di difetti di nutrizione, ovvero una diminuzione di assunzione o assorbimento di protidi, minerali,

vitamine o calorie. È il risultato conseguito a causa di: Inadeguata assunzione o anomala assimilazione delle calorie immesse nella circolazione del metabolismo, come ad esempio in seguito di diete non

eseguite correttamente. Eccessivo dispendio energetico; Alterato metabolismo genetico con annesse patologie intrinseche. MALNUTRIZIONE PER DIFETTO Fra le cause più comuni vi sono alcune patologie mentali come la depressione, o infezioni quali la tubercolosi, o neoplasie maligne o ancora cause

nosocomiali come la nutrizione parenterale totale. In determinati paesi nel mondo la malnutrizione è strettamente collegata alle condizioni socio-economiche del popolo, a cui si aggiunge spesso

l'estrema giovinezza delle madri. Molti studi hanno cercato di determinare i fattori di rischio che incidono sulla malnutrizione nei paesi del terzo mondo: tutti risultano connessi alle

condizioni di povertà del paese, e al grado di istruzione dei genitori. Criteri di rischio malnutrizione La persona è a rischio malnutrizione se manifesta almeno uno di questi segni clinici sul corpo: Calo ponderale non intenzionale > 10% del peso corporeo abituale nei primi mesi passati Peso corporeo < 90% del peso ideale per l’altezza Indice di massa corporea calcolata < 18,5 MALNUTRIZIONE PER EFFETTO Secondo Jean Ziegler (Relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo per il 2000 a marzo 2008), la mortalità a causa di malnutrizione

rappresentavano il 58% della mortalità totale nel 2006: "Nel mondo, circa 62 milioni di persone, tutte le cause di combinato di morte, muoiono ogni anno.

Nel 2006, più di 36 milioni di persone sono morte di fame o di malattie a causa di carenze di micronutrienti. Segue una lista di stati per percentuale della popolazione che soffre di malnutrizione, come definito dal Programma Alimentare Mondiale dell'Onu e dal

rapporto della FAO del 2009 sullo "Stato dell'insicurezza di cibo nel Mondo". Note al calcolo FAO Nelle statistiche Fao il termine malnutrizione indica una disponibilità di cibo insufficiente. Le stime si basano su un calcolo complesso, che tiene conto

della produzione alimentare nazionale, incrementata delle importazioni e al netto delle esportazioni. Il dato ottenuto viene convertito in calorie medie pro-capite e raffrontato con una scala oscillante tra le 2000 e le 2500 kcal/giorno, considerato il valore necessario per permettere il normale svolgimento delle attività quotidiane.

Secondo il premio Nobel Amartya Sen e altri studiosi, in tal modo si ottiene la disponibilità alimentare globale pro capite, ma non si hanno indicazioni sull'accessibilità alimentare dei nuclei familiari, specialmente degli strati sociali più esposti alla povertà cronica. Il rischio, pertanto è che i dati FAO sottostimino il reale fenomeno.

Secondo il premio Nobel Norman Borlaug, invece, la finitezza delle risorse fa intravedere uno scenario futuro in cui la carenza di produzione alimentare sarà diffusa globalmente, indipendentemente dalla non equa distribuzione delle risorse tra Nord e Sud del mondo.

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ANORESSIA L'anoressia nervosa (AN) è, insieme alla bulimia, uno dei più importanti disturbi di

comportamenti alimentari, detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP). Ciò che contraddistingue l'anoressia nervosa è il rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare. Nelle forme più gravi possono svilupparsi malnutrizione, inedia, amenorrea ed emaciazione. Le sue origini nosografiche sono molto antiche. Coinvolge nella sua evoluzione funzioni psicologiche, neuroendocrine, ormonali e metaboliche. I trattamenti possibili sono ancora in fase di studio, le cure farmacologiche attuali possono dare solo un modesto beneficio alla persona. L'anoressia nervosa è una malattia, e non deve essere confusa con il sintomo chiamato anoressia, la cui presenza invece è indice di un differente stato patologico dell'individuo.

Anche se fra tutti i disturbi alimentari è quello che registra la più alta mortalità, raramente l'anoressia conduce al decesso; i casi di morte vengono registrati anche per suicidio, ed arrivano ad una punta del 5%, anche se suddivisi per decade.

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BULIMIA Clinicamente la bulimia è denotata da episodi in cui il soggetto sente un bisogno compulsivo di ingerire

spropositate quantità di cibo, correlati da una spiacevole sensazione di non essere capace di controllare il proprio comportamento.L'episodio bulimico è caratterizzato dall'atteggiamento compulsivo con cui il cibo è ingerito e non dal desiderio di mangiare un determinato alimento. È frequente negli adolescenti e nei giovani adulti. Colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile (90%).Generalmente compare attorno ai 12-14 anni (tarda preadolescenza) o nella prima età adulta (18-19 anni).

Si distinguono due tipi di bulimia:

con condotte di eliminazione, che vede il soggetto ricorrere regolarmente a vomito autoindotto oppure all'uso inappropriato di lassativo, diuretici o enteroclismi.

senza condotte di eliminazione, che vede il soggetto bulimico adottare regolarmente comportamenti compensatori inappropriati (digiuni o/e intensa attività fisica), ma non dedicarsi al vomito autoindotto o all'uso di lassativi, diuretici o enteroclismi.

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Modelli Della Società Un corpo,il tuo corpo. Amore, odio, repulsione, piacere…Quanti sentimenti contrastanti puo’

suscitare! La società attuale rivolge sempre maggiore attenzione al corpo, basta pensare, ad esempio a

quando il mondo della moda o dello show bisnes in tempi rapidissimi faccia trionfare e consacri modelli estetici, più o meno aderenti a canoni di bellezza classica.

In una società in cui l’ apparire, in particolare in tv, conta più di qualsiasi altra esperienza al mondo,ad esempio i reality show o i talent show o i socia network che viaggiano attraverso la rete.

Il problema dell’identità di un soggetto da sempre si è fatta riferire alla sua immagine a qui si pone un interrogativo di non facile soluzione nella lettura del rapporto corpo-identità.

Il sesso con il quale un individuo nasce è generalmente ritenuto fattore discriminante l’ appartenenza ad un genere rispetto ad un altro.

D’ altra parte,anche i recenti mutamenti sociali, l’ immagine del maschio. Anche nella pubblicità e nella moda l’ uomo viene rappresentato sempre meno uomo e

seempre più metro sexuol, con caratteristiche e modi comunemente associati al genere femminile quali la sensibilità, l’ emotività la fragilità.

La malattia è un evento stressante nei confronti del quale individuo agisce e reagisce come può.

Alcune malattie nascono da vere e proprie alterazioni della corporeità si verificano nell’ambito di quello spettro patologico che il dsmiv classifica come disturbi del comportamento alimentare o disturbi alimentari psicogeni.

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ANORESSIA- BULIMIA

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RICONOSCIMENTI

Diretto da:LAURA BASILE

FEDERICA DERICCI

SARA PATELLA

ELEONORA VENTRELLA