«CONNESSI CON Numero 3 Anno 2011 I LOMBARDI» … · 2019-01-13 · pre stata la mia idea di...

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“Connessi con i lombardi” è una iniziativa del Gruppo regionale del Partito democratico che in qualche modo traduce in positivo quella che è sem- pre stata la mia idea di consigliere regionale e il ruolo che deve svolgere a Milano un rappresentante del territorio che lo ha espresso: stare legato alla propria terra, ai cittadini, alle imprese; creare un col- legamento diretto tra le istanze della provincia e le opportunità che in Regione possono essere colte. Ed è quello che ho fatto in questi mesi con una serie di iniziative che hanno spaziato dalla mobilità, alle infrastrutture, al sostegno delle imprese e delle famiglie oggi molto in difficoltà; e poi ancora mi sono dato da fare per fermare il degrado del territorio, sostenere bandi e progetti per avere opportunità di lavoro specie per i giovani; ho sottoscritto diverse proposte di legge e mi sono speso per valorizzare e assecondare le filiere produttive del cremonese, che sono per lo più legate all’agricoltura. Qui è impossibile fare un elenco dettagliato della mia attività (potete trovare un resoconto su www.blogdem.it e sul sito del Gruppo regionale del Pd www.pdregionelombardia.it), ma il tour che organizziamo nel cremonese-cremasco e casala- sco il 28-29-30 aprile ha anche il senso di fare il punto delle iniziative del Partito demcratico, di raccogliere i suggerimenti dal basso e di presentare alcuni dei progetti principali che stiamo e intendiamo sviluppare in provincia. 1 Fuori dal Palazzo. Tra la gente Luca Gaffuri, capogruppo del Pd in consiglio regionale Dopo la ricognizione sulle stazioni ferrovia- rie, in questi mesi, il Gruppo consiliare del Pd sta visitando tutte le province della Lombardia per incon- trare i rappresentanti locali del mondo pro- duttivo, associativo e politico. I primi appun- tamenti sono stati con Lodi e Lecco. I consi- glieri regionali hanno raccolto e raccoglie- ranno indicazioni sulle priorità dei vari conte- sti provinciali per segnare in modo con- creto la vicinanza a ter- ritori che rischiano di rimanere ai margini della comunicazione e della programmazione regionale. Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd La mia idea di società Giovanni B. Magnoli, segretario provinciale Pd Cremona Il rischio di rimanere ai margini Un territorio che rischia la mar- ginalizzazione, se non viene valorizzato a livello regionale: questo è il vero pericolo che corre la provincia di Cremona, se non trova un’attenzione adeguata all’interno delle politi- che della Lombardia. I prossimi anni rappresenteran- no un bivio significativo per il futuro di una terra che ha sempre investito sulla qualità, fosse agroalimentare, ambientale, artigianale, o musicale. Un bivio pericoloso che da una parte vede un burrone rappresentato dal declino inesorabile. I primi segni purtroppo si iniziano a scorge- re, legati a un tessuto produttivo che si depaupera, all’ipotesi di un fiume asservito al progetto di centrali nucleari, alla carenza infrastrutturale che rende marginale intere aree della provincia. In uno scenario di questo genere, anche per colpa di una classe dirigente non all’altezza della sfida, il patrimonio della nostra provincia verrebbe sprecato: come si può pensare di trasforma- re campagne irrigue e paesaggi padani in una landa periferica mal costruita e marginale? segue pagina successiva segue pagina successiva segue pagina successiva Numero 3 Anno 2011 CREMONA - Programma del 28,29,30 aprile «CONNESSI CON I LOMBARDI» Giovedì 28 aprile Soncino • Ore 18.30 Incontro “I giovani al governo del paese” Venerdì 29 aprile Cremona • In mattinata incontro con i presidenti delle associazioni degli agricoltori • Ore 11.00 presso il Palazzo Comunale “Città del violino, città della musica” • Ore 14.30 visita presso Azienda Ospedaliera • Ore 16.30 sede da definire Incontro sul tema della formazione professionale • Ore 17.30 presso Sede del Pd di Cremona, incontro con le donne del Pd Nel pomeriggio incontro con parti sociali, siste- ma bancario e camera di Commercio continua a pagina 4

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“Connessi con i lombardi” è una iniziativa delGruppo regionale del Partito democratico che inqualche modo traduce in positivo quella che è sem-pre stata la mia idea di consigliere regionale e ilruolo che deve svolgere a Milano un rappresentantedel territorio che lo ha espresso: stare legato allapropria terra, ai cittadini, alle imprese; creare un col-legamento diretto tra le istanze della provincia e leopportunità che in Regione possono essere colte.Ed è quello che ho fatto in questi mesi con unaserie di iniziative che hanno spaziato dalla mobilità,

alle infrastrutture, al sostegno delle imprese e delle famiglie oggi molto in difficoltà; e poiancora mi sono dato da fare per fermare il degrado del territorio, sostenere bandi e progettiper avere opportunità di lavoro specie per i giovani; ho sottoscritto diverse proposte di leggee mi sono speso per valorizzare e assecondare le filiere produttive del cremonese, che sonoper lo più legate all’agricoltura. Qui è impossibile fare un elenco dettagliato della mia attività(potete trovare un resoconto su www.blogdem.it e sul sito del Gruppo regionale del Pdwww.pdregionelombardia.it), ma il tour che organizziamo nel cremonese-cremasco e casala-sco il 28-29-30 aprile ha anche il senso di fare il punto delle iniziative del Partito demcratico, diraccogliere i suggerimenti dal basso e di presentare alcuni dei progetti principali che stiamo eintendiamo sviluppare in provincia.

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Fuori dalPalazzo. Tra la gente

Luca Gaffuri,capogruppo del Pd in consiglio regionale

Dopo la ricognizionesulle stazioni ferrovia-rie, in questi mesi, ilGruppo consiliare delPd sta visitando tuttele province dellaLombardia per incon-trare i rappresentantilocali del mondo pro-duttivo, associativo epolitico. I primi appun-tamenti sono stati conLodi e Lecco. I consi-glieri regionali hannoraccolto e raccoglie-ranno indicazioni sullepriorità dei vari conte-sti provinciali persegnare in modo con-creto la vicinanza a ter-ritori che rischiano dirimanere ai marginidella comunicazione edella programmazioneregionale.

Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd

La mia idea di società

Giovanni B. Magnoli, segretario provinciale Pd Cremona

Il rischio di rimanere ai margini

Un territorio che rischia la mar-ginalizzazione, se non vienevalorizzato a livello regionale:questo è il vero pericolo checorre la provincia di Cremona,se non trova un’attenzioneadeguata all’interno delle politi-che della Lombardia. I prossimi anni rappresenteran-no un bivio significativo per il

futuro di una terra che ha sempre investito sulla qualità, fosseagroalimentare, ambientale, artigianale, o musicale. Un biviopericoloso che da una parte vede un burrone rappresentato daldeclino inesorabile. I primi segni purtroppo si iniziano a scorge-re, legati a un tessuto produttivo che si depaupera, all’ipotesi diun fiume asservito al progetto di centrali nucleari, alla carenzainfrastrutturale che rende marginale intere aree della provincia. In uno scenario di questo genere, anche per colpa di una classedirigente non all’altezza della sfida, il patrimonio della nostraprovincia verrebbe sprecato: come si può pensare di trasforma-re campagne irrigue e paesaggi padani in una landa perifericamal costruita e marginale?segue pagina successiva segue pagina successiva segue pagina successiva

Numero 3 Anno 2011

CREMONA - Programmadel 28,29,30 aprile

«CONNESSI CONI LOMBARDI»

Giovedì 28 aprileSoncino• Ore 18.30 Incontro “I giovani al governo del paese”

Venerdì 29 aprileCremona • In mattinata incontrocon i presidenti delleassociazioni degli agricoltori • Ore 11.00 presso il Palazzo Comunale“Città del violino, cittàdella musica”• Ore 14.30 visita presso AziendaOspedaliera

• Ore 16.30 sede da definire Incontro sul tema dellaformazione professionale • Ore 17.30 pressoSede del Pd diCremona, incontro conle donne del Pd Nel pomeriggio incontrocon parti sociali, siste-ma bancario e cameradi Commercio

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Un giovane candidato e una lista tutta civica per riconquistare Soresina. MarcoGhirri, 37anni, ha accettato la sfida mettendosi in gioco e coinvolgendo una squa-dra di candidati nuovi e motivati. “Non sono io la novità, ma chi parteciperà al progetto con poco o tanto tempo adisposizione, con poca o tanta inesperienza – dichiara Ghirri –. Non sono la novi-tà perché in parte vengo dal passato, ho vissuto cinque anni da consigliere dimaggioranza e cinque di minoranza. E’ stata dura, in questi anni, ma lo sforzo ciha portato a fare una opposizione dura e convinta. Da qui nasce l’ambizioso pro-getto che in sordina, da un anno a questa parte con alti e bassi, si è avviato.Viviamo in un momento politico in cui la cosiddetta società civile è difficile daraggiungere ed è disposta a partecipare in modo meno marcato per vari motivi. Ilprogetto con cui ci candidiamo a governare la città di Soresina si basa su alcunipunti fondamentali”.Ghirri li snocciola uno a uno: “Occorre, innanzitutto, confermare la filiera socialecon collaborazioni più strette: i servizi verso la famiglia, i giovani e gli anziani,hanno bisogno dello sforzo di tutta la comunità per essere efficacemente e ancheefficientemente mantenuti. La nostra è una città che conta ormai il 30% di anziani

su un totale di 3900 famiglie. L’associazionismo è un motore fondamentale e conil suo fare collaborativo è necessario per immaginare ogni politica pubblica. Nonstiamo parlando di assistenzialismo, come purtroppo spesso si vede, ma di colla-borazioni reali fra associazioni e comunità: cultura, sport, giovani, volontariato,immigrazione sono tutti temi che vanno affrontati insieme”.E poi, aggiunge il candidato, “occorre valorizzare la Soresina che produce e lavo-ra: abbiamo poche attività produttive e investire su formazione e cultura è unadelle poche chance su cui possiamo puntare. Tramite la riqualificazione del cen-tro si devono attirare persone e idee imprenditoriali per rilanciare l’occupazione eil commercio. Questo è possibile se Soresina è al centro del territorio e fa valerela sua potenzialità istituzionale. In questo contesto rientra il rilancio e la valuta-zione sugli enti collaterali come l’ex-Aspm e la casa di riposo”.Conclude Ghirri: “Dobbiamo sempre ricordare che senza crescita non ci sonosoldi per formazione e scuola, per i servizi ad anziani e bambini. Senza questosforzo rischiamo di diventare tutti cittadini precari. Per fare tutto questo occorro-no, infine, istituzioni efficienti e al servizio dei cittadini e una pulizia generale (insenso allargato): rendere abitabile e vivibile la città per tutti, piccoli e grandi”.

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>> segue Luca Gaffuri

Ogni tappa prevede un incontro con gli amministratori loca-li, un confronto con le rappresentanze sociali, un momentopubblico per i cittadini e una conferenza stampa sui temipiù rilevanti del territorio visitato. In tempi di federalismo più annunciato che praticato, ilGruppo consiliare del Pd intende uscire dal Palazzo per rac-cogliere le proposte del territorio e dare voce alle tantebuone esperienze locali che faticano a trasformarsi inbuone pratiche per tutti. La Lombardia non può che ripartiredalla ricchezza e dalle idee dei suoi territori.

SEMPRE CONNESSI CON CREMONA

La mia idea di societàGià nelle pagine seguenti troverete alcune nostre idee che abbiamo elaborato e per le quali chie-deremo una risposta puntuale al consiglio e alla giunta di Regione Lombardia. L’originalità? Sonoidee e progetti condivisi non solo da Agostino Alloni, ma da tutti e 22 i consiglieri lombardi del Pd,le proposte sono state raccolte partendo da precise istanze territoriali e sono state elaborate inca-ricando dei professionisti, attraverso contratti specifici, che le hanno rese concrete, sostenibili eattuabili. Un esempio? Il progetto per un treno diretto Crema -Milano. Ci è sempre stato detto che non sipoteva. Lo studio realizzato da alcuni tecnici ci ha dato invece una risposta positiva.E ora verrà presentato alla attenzione dell’assessore al quale chiederemo puntualmente una rispo-sta. E’ il nostro un metodo di lavoro costruttivo e puntuale, che tiene conto del fatto che siamostati eletti per ottenere dei risultati in base a un programma definito e alternativo a quello di chioggi ha la responsabilità di governo.Possiamo fare dei pezzi di strada insieme, ma certamente il modello di sviluppo e di società cheho in testa e per la quale ho chiesto il voto non assomiglia minimamente a quello che Formigonista perseguendo in Lombardia. Il mio modello non premia i furbi, non privatizza i servizi a scapitodel pubblico, sostiene le famiglie e le imprese con azioni strutturali e senza voucher, mette i giova-ni al centro del mondo e privilegia uno sviluppo sostenibile puntando sul trasporto pubblico e sulrisparmio del suolo.

Il rischio di rimanere ai marginiQuello di cui ha bisogno il nostro sistema provinciale è dell’attenzione che si deve dedicare a unvero gioiello, a una perla che può fare della sua cultura, delle sue capacità produttive, del suoambiente un volano per una vera qualità della vita. Occorre un investimento non enorme in termini economici, ma che deve avere il chiaro obbiettivodi rivitalizzare le tante realtà produttive in sofferenza e ridare speranza alle centinaia di lavoratoriche hanno perso o rischiano di perdere nei prossimi mesi il lavoro. Questa non è la Lombardia delle grandi infrastrutture e degli scriteriati insediamenti industriali eabitativi. Non è ancora la Lombardia delle infilate di capannoni vuoti o delle periferie martoriatedall’inquinamento. E’ una terra che ha sempre investito nelle energie alternative, nella qualità della vita, in servizisociali di eccellenza, nella formazione dei suoi giovani. E’ immaginabile oggi pensare un paesaggio di questo genere, in cui la produzione di latte di altaqualità è unica in Italia, deturpato da centrali nucleari? O ridurre le acque del fiume, che è la veraspina dorsale della nostra terra, a strumento di raffreddamento di impianti di produzione di ener-gia? Il nostro territorio deve ritrovare l’orgoglio della propria bellezza e costringere la politica a valoriz-zarlo con progetti di sviluppo concreti. L’oblio, la trascuratezza, ucciderebbero tutto ciò.La pianura padana non è nella Padania di Bossi. E’ nel cuore di tutti noi.

>> segue Agostino Alloni>> segue Giovanni B. Magnoli

Marco Ghirri, candidato sindaco di Soresina

“ Valorizzare la Soresina che produce e lavora”

Pizzighettone si ripresenta al votoamministrativo del 15 e 16 mag-gio con il sindaco uscente,Luigi Bernocchi, che ha svol-to con equilibrio e passione iprimi cinque anni di mandatoe che ora si candida a con-cludere un percorso che haportato molti frutti alla cittàsull’Adda. Un motivo d’orgoglioper l’amministrazione Bernocchisono i contributi e i finanziamenti afondo perduto ricevuti e in corso di acquisizio-ne, grazie alla buona progettualità dell’ammini-strazione: solo su quelli già andati in porto(833mila euro) si possono calcolare 123,50 euroa testa per ciascun abitante di benefici ricevuti.Un’altra buona notizia per i pizzighettonesi èche nel 2011 si vedranno recapitare bollette piùleggere per quanto riguarda i rifiuti solidi urba-ni, rispettivamente dell’ordine del 7% per lefamiglie e del 13% per le attività commerciali eartigianali, grazie ai dati ottenuti dalla raccoltadifferenziata che passa dal 63% al 69%. Altridati positivi vengono dalla produzione pro capi-te che si riduce da 530 kg/anno a 440 kg/annoPer quanto riguarda i servizi sociali, il primodato che colpisce è l’incremento dell’investi-mento complessivo nel sociale, da 600mila euro

del 2006 si è arrivati a superare ilmilione di euro con un incremen-

to del 70%.Il secondo dato è l’attenzioneriservata al sostegno dellefasce più deboli e il sistematariffario applicato. A oggi

Pizzighettone è l’unicocomune della provincia di

Cremona che adotta come sogliaIsee il doppio di quella rappresenta-

ta dal minimo vitale. Un forte impegnoper valorizzare la cultura e l’istruzione lo hasvolto l’assessore alla partita pur in presenza diuna congiuntura economica negativa che hacausato la contrazione di molte attività pubbli-che e private.Un ultimo dato ma per questo non meno impor-tante: il bilancio comunale si è mantenuto inequilibrio e nell’ambito delle rigide e talvoltaincomprensibili regole dettate dal MinistroTremonti, motivo questo di soddisfazione perl’azione dell’amministrazione comunale e nellostesso di rabbia per non essere riusciti a realiz-zare quanto si poteva fare. E’ con questo spiritoche, per concludere quanto è stato cominciato,la lista “Insieme per Pizzighettone – Bernocchisindaco” si candida al governo per i prossimicinque anni.

Il sindaco uscente di Pizzighettone si ricandida. Vuole portare a termine un percorso che ha iniziato e proseguito con successo

Altri cinque anni per concludere il lavoro di Bernocchi

Volatilizzati i soldi per il secondo lotto della Paullese: i 170 milioni di eurogià stanziati per il completamento di un'opera voluta e attesa da anni sonostati azzerati dai pesanti tagli che il Governo di Lega e Pdl hanno impostoalle Regioni in tema di opere viarie. E tra gli interventi congelati a seguitodi questi tagli, Regione Lombardia ha individuato proprio il secondo lottodella Paullese.C'è rabbia, preoccupazione, incredulità, per la sottrazione di risorse a un'o-pera vitale per il nostro territorio. Vitale per la sicurezza, per i pendolari, perla decongestione del traffico e, soprattutto, per l'impulso allo sviluppo eco-nomico che le infrastrutture locali rappresentano. Per questi motivi avevopresentato un emendamento al Decreto Milleproroghe al fine di ripristinarei fondi e rispettare così gli impegni che erano già stati presi. Ma Lega e Pdlhanno risposto “no”, hanno bocciato l'emendamento, rendendosi colpevolidi indebolire il nostro territorio e di metterlo sempre più ai margini dei pro-cessi di sviluppo.

Hanno ragione i sindaci a chiedere il massimo impegno affinché tutti i livelli istituzionali si adoperino con forza ecoesione nel reperire le risorse per completare l'opera e nel lanciare il grido d'allarme sulla mancata realizzazione“che consegnerà una strada di circa 40 chilometri, che vede nella sua parte centrale un restringimento che di fattovanificherà anche le parti riqualificate con evidenti problemi di viabilità, di sicurezza, di inquinamento per tutti gliutenti”. Per fare questo, però, è da respingere nettamente l'ipotesi di un eventuale pedaggio per finanziare l'opera:un'ipotesi impraticabile, ingiusta, indecorosa. Se poi pensiamo che più di 300 milioni di euro se ne vanno per la scel-ta sciagurata del Governo di non accorpare nella stessa giornata elezioni amministrative e referendum!Sta ormai diventando insostenibile, scandalosa e con effetti devastanti per i territori la politica di questa maggioran-za di Lega e Pdl fatta solo di chiacchiere, di vuote promesse, di roboanti dichiarazioni su opere faraoniche, semprepiù lontana dai bisogni reali degli enti locali, incapace di governare nell'interesse del Paese e dei suoi cittadini e col-pevolmente assente nel definire le priorità che possano ridare linfa allo sviluppo. 3

Sono più di 20 anni che il nostro territorio sta chiedendo a gran voce la riqualificazio-ne della Paullese. Spesso si pensa che l'esigenza derivi dai tanti pendolari che quoti-dianamente passano ore su questa strada per recarsi al posto di lavoro. Sicuramentequesto è una necessità molto forte, ma non è l'unica. Il territorio cremasco, dagli anni Ottanta, non ha più potuto svilupparsi economica-mente come quello milanese, lodigiano, bergamasco o bresciano perché "azzoppato"da una Paullese congestionata. Le nuove aziende, in particolare se di dimensionimedio-grandi, per decidere dove insediarsi analizzano i flussi di traffico e i tempi dipercorrenza per raggiungere le autostrade e gli aeroporti. Con la Paullese non riqualificata la maggioranza delle potenziali aziende, negli anni,hanno deciso di insediarsi altrove, con la conseguenza che l'ospedale di Crema èattualmente l'azienda più grossa che abbiamo sul territorio. La crisi economica haacuito ancor di più questo deficit strutturale e sta facendo sempre più comprenderecome, per il cremasco, la riqualificazione della Paullese sia la linfa indispensabile percercare di rilanciare economicamente il territorio. Nel luglio 2010 il Governo ha approvato un decreto che riduceva le risorse alleRegioni. La Lombardia ha reagito alla fine del 2010 azzerando i fondi per terminare lariqualificazione. Tutti i sindaci dell’asta Paullese, con il sostegno di tutto il cremasco,hanno immediatamente protestato e chiesto a gran voce il ripristino delle risorse. Anulla è servito un emendamento proposto da tutte le istituzioni (Comuni, Provincie eRegione) al decreto Milleproroghe per ripristinare (in 3 anni) le risorse necessarie (170

milioni di euro).Noi sindaci stiamo cercando di dialogare (con enormedifficoltà) con la Regione Lombardia per portare avantile nostre istanze e non escludiamo azioni dirompentiper riuscire a farci ascoltare. Stiamo infatti valutandol’ipotesi di “occupare” pacificamente il nuovo ufficiodel presidente Formigoni per cercare di dialogare conlui, o almeno per riuscire a incontrarlo.A tutto ciò si aggiungono 2 problemi ulteriori: non si trovano più i fondi per la realizza-zione del prolungamento della linea 3 della metropolitana da San Donato a Paullo;stanno per essere appaltati i lavori della Teem, la Tangenziale est esterna di Milano, lanuova autostrada che partendo da Agrate Brianza arriva a Melegnano collegando la A4con la A1. Questa autostrada ha un casello sulla Paullese, tra Zelo Buon Persico ePaullo, che porterà un incremento del 50% del traffico.Provate a immaginare come potrà essere l’attuale Paullese con il 50% di traffico in più:il collasso.Ecco perché tutto il territorio, le istituzioni politiche, economiche, sociali e tutti i citta-dini si devono congiuntamente mobilitare per far sì che i fondi per il completamentodella Paullese vengano trovati. Da questo dipende il futuro dell’economia del nostroterritorio, la capacità di creare posti di lavoro in loco e la possibilità di mantenere oforse aumentare la nostra ricchezza.

Costantino Rancati, sindaco di Spino D’Adda

“Sulle nostre strade il traffico è al collasso”

Da quasi un anno il trasporto subur-bano di Milano, grazie alle linee S,arriva fino a Treviglio. La linea S5(Varese-Milano Passante-Pioltello) ela linea S6 (Varese-Gallarate-Piotello) da Pioltello sono state pro-lungate fino alla stazione di Treviglio.Treviglio già rappresentava, per itanti pendolari cremaschi, un nododi interscambio fondamentale.Recentemente c’è stato il quadrupli-camento della linea ferroviariaMilano-Brescia. Ora, anche con l’at-testamento delle linee S, può deter-minare lo sviluppo lungo la direttriceEst Milano.Per questa ragione, il Gruppo Pd inconsiglio regionale ha elaborato unprogetto, già sottoposto allaRegione, che permette la prosecuzio-ne del servizio S5 oppure S6 sino aCrema e viceversa, o la possibilità, in

alternativa, di intensificare i servizidiretti regionali in transito aTreviglio, al fine di diminuire il tempodi interscambio.Lo studio, elaborato da un gruppo diprofessionisti di Milano, consente diaffermare, senza ombra di dubbio,che le soluzioni proposte sono tecni-camente sostenibili e potrebberoabbreviare i tempi di percorrenza atutti gli utenti del bacino cremascoche desideranospostarsi verso Milano o ai milanesidi poter accedere facilmente aCrema.Chiederemo che Regione Lombardiadefinisca un progetto esecutivo già apartire dai prossimi cambi orari, per-ché accorciando le distanze e itempi si migliora la vita delle perso-ne e si creano opportunità per l'inte-ro territorio della provincia.

Cinzia Fontana, senatrice della Repubblica italiana Gruppo Pd

Paullese: Lega e Pdl azzerano i 170 milioni di euro Il Gruppo regionale del Pd commissiona

un lavoro sul possibile collegamento.

Da Crema a Milano. E senza cambiare

Cremona è da sempre per eccellenza la città della musi-ca. Meglio, è la città dove è stato inventato il violino edove la musica ha trovato sempre la sua vera relazionefra parte culturale e importante motore artigianale. Lamaggior parte dei liutai del mondo si è formata aCremona, dove una storica scuola di liuteria si comple-ta con una facoltà di Musicologia e una fitta rete di bot-teghe liutarie note in tutto il mondo. Ora, con la valoriz-

zazione dell’inestimabile collezione pubblica di violini attraverso la realizzazione del primo Museodel Violino italiano, l’investimento territoriale su questo comparto trova il suo giusto completa-mento. Il ruolo della Fondazione Antonio Stradivari è fondamentale, insieme alla manifestazioneMondomusica, nella valorizzazione di questo patrimonio nel mondo.Protagonista dell'evoluzione storica del violino, la liuteria cremonese inizia il suo cammino allametà del secolo XVI con Andrea Amati avviando, ininterrottamente lungo tre secoli, un processoevolutivo che risulta unico al mondo.Si susseguono, in questi 300 anni, intrecci di "famiglie" composte da liutai per più generazioni, dipadre in figlio, da figli a nipoti e pronipoti che, dopo gli Amati, hanno portato i nomi dei Bergonzi,dei Guarneri, dei Ruggeri e degli Stradivari: dinastie di liutai con protagonisti più o meno famosi,ma indistintamente legati dal filo sicuro di una classica tradizione produttiva.

La loro fama percorse tutta l'Europa: le corti reali e principesche commissionavano ai cremonesigli strumenti per i loro complessi, i più famosi musicisti ambivano possederli e il nome diCremona liutaria raggiungeva i più alti livelli.Dopo un grande splendore è sempre quasi inevitabile un declino che per Cremona prese avviocon la fine del Settecento e si prolungò per tutto l'Ottocento, anche se in questo secolo lavora-vano in città importanti liutai ancora oggi assai valutati.Il vero silenzio ebbe inizio nel Novecento, rotto solo dalla costituzione di una Sala Stradivarianaprima e di un Museo Stradivariano poi, e sostanzialmente rimase tale per tutta la sua prima metà:fu infatti necessario giungere agli anni Sessanta per veder prendere consistente avvio quellaScuola di Liuteria che, costituita nel 1938, era rimasta fino allora pressoché inattiva.Nello stesso periodo Cremona mise le basi per la sua collezione di strumenti storici con l'acqui-sto, da parte dell'ente per il turismo e la successiva donazione al Comune, dello Stradivari 1715ribattezzato poi "Il Cremonese".Da allora, con un costante crescendo, vediamo la liuteria cremonese riprendere il suo cammino,con la formazione di nuovi maestri e l'apertura di nuove botteghe mentre, nel nome della tradi-zione, si riallacciano rapporti internazionali, si organizzano mostre e concorsi di crescente suc-cesso.Il ciclo si è così concluso e oggi Cremona, con le sue oltre 130 botteghe liutarie, è ritornata a esseril punto di riferimento per la liuteria internazionale.

Cremona è da sempre per eccellenza la città della musica. E quella dove è stato inventato il violino

Una storia lunga seicento anni

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SEMPRE CONNESSI CON CREMONA

Le 4 nuove centrali nucleari che Enel vuole finanziare ecostruire in Italia, con consorzi solo in apparenza privati,acquistando 4 reattori nucleari dalla Francia, costerannosecondo Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, eFulvio Conti, amministratore delegato di Enel, 30 miliardi dieuro, cioè 60.000 miliardi di vecchie lire, equivalenti a più di6 ponti sullo stretto di Messina. Ed entreranno in funzionefra 10-12 anni.Al contrario le energie rinnovabili, che producono ancheenergia elettrica, sono realizzabili in pochissimo tempo,sono fonti pulite e indipendenti, ci aiutano a uscire dall’at-tuale crisi economica. Fra 3-4 anni non avranno più bisognodi incentivi pubblici e creano molti più posti di lavoro rispet-to al nucleare. L’Università Bocconi di Milano ha calcolatoin 250.000 i nuovi occupati da energie rinnovabili in Italiaentro il 2020: molte volte più di quelli che può dare il ritor-no al nucleare. La geocomunità del Po deve essere il moto-re del progetto. Bastano questi pochi numeri per capire lanostra scelta convinta a dire no al nucleare.Per dimostrare la propria opposizione a questa idea, ilGruppo regionale del Pd ha presentato, in consiglio regio-nale, una mozione contro la realizzazione delle centralinucleari in Lombardia. I primi firmatari, i consiglieri regio-nali Giovanni Pavesi e Agostino Alloni, hanno spiegato chei contenuti ricalcano le richieste portate in Regione dalcoordinamento territoriale antinucleare di Viadana, che rac-coglie i comitati antinucleari e le associazioni ambientalistedel mantovano, del cremonese e della sponda destra delPo, corredato da 1342 firme.“Dopo i fatti di Fukushima e dopo la sentenza della Cortecostituzionale – dichiarano Pavesi e Alloni - lo scenario ècambiato. C’è una consapevolezza maggiore dei rischi cheimpianti del genere possono creare e c’è uno stop al dirigi-smo del Governo, che vorrebbe localizzare le centrali senzachiedere il parere del territorio. Alla discussione di unamozione analoga, il 23 novembre scorso, Pdl e Lega aveva-no votato contro”.

Il Gruppo del Pd in consiglio regionale presenta una mozione per spiegare il suo no

Contrari al nucleare.Ecco perché

Una crisi occupazionale, che sta diventando strutturale, attana-glia la provincia di Cremona. Viviamo una difficoltà profonda esubdola che richiede capacità di visione sul medio e lungo perio-do. I dati statistici sulla crisi per ora ci consegnano un quadro inpeggioramento ma negli ultimi mesi si sta notando una accelera-zione significativa anche nel cambio di tipologia di lavoro. Molti lavoratori sono in cassa integrazione e rischiano di perdereil lavoro (o l’hanno già perso), e questo è gravissimo e drammati-co. Ma i dati ci indicano una crisi ben più grave: alla crisi occu-pazionale, acuta e tremenda, si accompagna la crisi del lavoro. Questo è il vero tema che la politica dovrebbe affrontare priorita-riamente, al di là delle chiacchiere spesso vuote. Crisi del lavorovuol dire crisi delle prospettive. Negli ultimi anni l’Italia, laLombardia e, di conseguenza, la provincia di Cremona si stannoimpoverendo. L’impoverimento complessivo è un tema di cui nessuno ama par-lare, nell’era dell’ottimismo forzato a cui siamo stati abituati. Ma idati per la provincia di Cremona parlano chiaro. La trasformazio-ne della tipologia dei contratti non sta andando, strutturalmente,nel verso giusto. Il tasso di contratti che passano verso il preca-

riato aumenta esponenzialmente. Come a dire, c’è chi perde il lavoro e c’è chi, in modo sempre piùmarcato, vede precarizzarsi il proprio stato. Una crisi strutturaleche va a colpire le imprese, artigianali o industriali ma che coin-volge molti altri comparti. Il commercio un tempo faceva fatica a sopravvivere nei piccolicentri; ora assistiamo a vie principali delle città con molte vetrinevuote. Il nostro è poi un territorio agricolo e le incognite della nuovaPolitica agricola comunitaria non sono ancora state sufficiente-mente studiate nei loro influssi sulla nostra pianura. Di fronte a queste criticità ormai strutturali, che si intersecanocon le carenze infrastrutturali e l’invecchiamento consistentedella popolazione, la politica deve avere la forza di uscire dall’ot-tica dell’emergenza e porsi delle domande più complesse, cer-cando risposte di visione.A Berlusconi, che per risolvere la crisi a Lampedusa si è compra-to su internet una villa sull’isola, diamo un suggerimento. Nonbasterà una cascina nel casalasco per risolvere i problemi nellanostra provincia.

Crisi: i riflessi sull’occupazione si fanno sempre più sentire anche nella provincia di Cremona

Lavoro e prospettive: il piatto piange

L’ultima indagine congiunturale della Camera di commercio diCremona sull’agricoltura relativa al 4° trimestre 2010 mostra unmiglioramento rispetto all’annata 2009. L’aumento dei prezzi divendita di alcune produzioni però non si è sostanziato nell’au-mento strutturale di redditività delle imprese a causa dell’au-mento quasi generalizzato dei costi di produzione. Alle miglioriperformance di prezzo e redditività dei comparti del latte, delmais e dei cereali hanno fatto da contraltare le criticità del com-parto zootecnico e suinicolo ancora sofferenti dei costi dei man-gimi e di un prezzo inadeguato alle spese sostenute. In buona sostanza sull’agricoltura cremonese, che detiene unposto di primo piano nello scenario regionale, permangono lepreoccupazioni per una fase che si preannuncia di cambiamentoprofondo soprattutto per una serie di fattori che sono all’atten-zione anche del Partito democratico che vede nell’impresa agri-cola un attore fondamentale per il futuro della Lombardia, sulversante delle produzioni, della loro qualità, del presidio ambien-tale, del concorso alla produzione di energia da fonti rinnovabili.Alcuni segnali in questo senso non lasciano tranquilli, la scarsa

remuneratività della qualità delle produzioni zootecniche e suini-cole, la bassa redditività complessiva del settore, il forte impattodei costi di produzione, il disimpegno del Governo sulle azionidi controlli funzionali e sui libri genealogici che avranno ricadutepesanti sull’occupazione (si parla di 100 dipendenti in meno perla sola provincia cremonese), la revisione imminente della Pac,stanno dirottando parte delle risorse imprenditoriali verso sceltedifferenti, in grado di attraversare le fasi recessive. In alcuni casiqueste scelte possono portare a perdere di vista i tratti distintiviche il settore persegue da anni come le tipicità, l’etichettaturad’origine, la tracciabilità e l’innovazione delle produzioni. E pur-troppo i segnali in questa direzione sono già presenti nell’agri-coltura e nell’allevamento cremonesi.Compito della politica è saper accompagnare il sistema agricoloe agroalimentare nella difesa di questi tratti distintivi, che devo-no guidare le scelte strategiche di Regione Lombardia, attraver-so linee mirate di politica agricola e l’individuazione delle risorsenecessarie a raggiungerli. Ed è su questo che oggi è impegnatoil Pd in Regione Lombardia.

Il quarto trimestre 2010 mostra un miglioramento di certi comparti, ma criticità sul fronte zootecnico

Agricoltura sull’altalena

C’è in giro un’aria di rassegnazione che certo non può favorirel’arrivo di risorse per realizzare il progetto, ormai definitivo, dellaMm3 fino a Paullo. Si ha la netta sensazione che pompieri benaddestrati abbiamo spento qualsiasi protesta che chieda ilrispetto degli impegni già sottoscritti. La parola d’ordine è sempre quella: “Non ci sono soldi”. Ma èproprio così? Pare di no! I soldi per le multe delle quote lattesono stati trovati; i 400 milioni di euro per differire i referendumdalle elezioni amministrative, pure; centinaia di milioni o miliardiper i diversi interventi militari li trovano sempre. Pare che man-chino solo per le metropolitane.Non dobbiamo arrenderci, ma dobbiamo sostenere i sindaci equei partiti che con il massimo impegno stanno chiedendo difermare il cantiere Teem, la tangenziale est esterna di Milano.Senza i prolungamenti della Mm3 e Mm2 non si possono accet-tare altre autostrade.La Lega, quando non era al Governo, diceva che in Lombardiadovevano essere fatti investimenti per le infrastrutture. Adesso,che da anni siede sulle poltrone romane, non solo non dà risor-se, ma toglie quelle che i partiti di centrosinistra avevano desti-nato alla Lombardia, vedi i prolungamenti delle metropolitane e ifinanziamenti dell’intera Paullese.

E’ tempo di alzare la testa: la Lombardia si deve impegnare affin-ché quanto promesso e sottoscritto anche dal Governo vengarispettato, Basta slogan, vogliamo fatti. Certi personaggi, benimboccati, la smettano di inventarsi strade alternative alla metro-politana. Per una mobilità sostenibile c’è solo il ferro: il resto èfumo negli occhi. Cito solo un dato: un treno metropolitano tra-sporta confortevolmente 1.200 passeggeri con puntualità (senzanebbie, senza semafori, senza rotonde, senza incidenti e senzainquinamento); un bus di linea ne trasporta 50, con problemati-che annesse. Ci vogliono 24 bus e 24 autisti per trasportare lestesse persone. La metropolitana è un investimento che si ripa-ga con il tempo, ci vuole solo la volontà politica di farlo.Circa l'entità delle risorse messe a disposizione dal Governo, ilrapporto Pendolaria di Legambiente sottolinea come negli ultimidieci anni lo Stato abbia finanziato direttamente con la leggeobiettivo solo 1,7 miliardi di euro per le metropolitane, rispettoagli 8 miliardi dati a strade e autostrade e i 587 milioni alle ferro-vie. A questo si sono aggiunti fondi privati per le autostrade,facendo salire il totale a 35,5 miliardi (70% del totale), 6,3 miliardidi altri fondi statali per le ferrovie (totale a 6,9 miliardi, 13,7%) e6,5 miliardi di altri fondi (in gran parte pubblici) per le metropoli-tane, per un totale di 8,2 miliardi (il 16,2%).

Niente tangenziale senza il metrò

Novità PdAnno IV, Numero 3 - Aprile 2011Registrazione del Tribunale di Milano n. 725 del 26/11/2006Direttore responsabile: Fabio PizzulCaporedattore: Laura SebastianuttiRedazione: Francesca CunegoProprietario ed editore: Gruppo consiliare Partito democratico,via F. Filzi 29, 20124 Milano

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CREMONA - Programma del 28,29,30 aprile

«CONNESSI CON I LOMBARDI»

Venerdì 29 aprileCrema • Ore 19.00presso “Parko” - Bonaldi Quartiere Ombriano SabbioniAperitivo del gruppo consiliare con iscritti e simpatizzanti

Sabato 30 aprile Casalmaggiore • Ore 11.30“Incontro pubblico sul nucleare”Spino d’AddaOre 11.00 presso la sala del Consiglio comunaleConferenza stampa su “Riqualificazione della Paullese e prolungamento Mm3” con sindaci del territorio